Sono stati Matilde Gioli insieme ad
Augusto e Toni Fornari i protagonisti dell’Olbia Film
Network. Nell’arena cinematografica di Piazza Dante hanno
infatti accompagnato la proiezione del film La casa
di famiglia opera prima di Augusto Fornari che ha
ricevuto da Matteo Pianezzi il premio come esordio
cinematografico.
Ecco la nostra intervista all’attrice e ai registi:
[brid autoplay=”true” video=”425859″ player=”15690″ title=”La
casa di famiglia intervista a Matilde Gioli e ai fratelli
Fornari”]
Notorious Pictures
ha diffuso il trailer di Arrivederci
professore, una storia poetica ed emozionante con
Johnny Depp nel ruolo di un insegnante
controcorrente che riscopre l’importanza della vita in ogni suo
attimo.
Il film, diretto da Wayne Roberts,
sarà dal 20 giugno al cinema grazie a Notorious
Pictures. La rivoluzione personale di un uomo che sceglie di vivere
come più gli piace e dedicare tutto sé stesso a ciò che ama
davvero: la figlia, l’amicizia e la libertà di esprimere fino in
fondo se stessi.
Carismatico, eclettico, unico,
Johnny Depp torna sul grande schermo nel ruolo di un insegnante
controcorrente che riscopre il valore della vita con
Arrivederci professore, una storia
poetica ed emozionante per la regia di Wayne Roberts. Distribuito
da Notorious Pictures, il film sarà dal 20 giugno al
cinema.
Protagonista di
Arrivederci professore è Richard (Johnny
Depp), un professore universitario che, quando scopre di avere un
cancro e poco tempo ancora a disposizione, decide di sfruttarlo al
meglio e di cogliere ogni occasione che incontra sulla sua strada.
La vita di Richard, grigia e ripetitiva fino a quel momento, tra un
rapporto complicato con la moglie e un lavoro poco appagante, si
trasforma improvvisamente e si colora di leggerezza, entusiasmo,
autenticità.
Il ritratto commovente e allo
stesso tempo ironico di un professore fuori dagli schemi che impara
ad amare la vita e trasmette questa lezione ai suoi studenti,
incoraggiandoli a vivere a pieno e a non sprecare neanche un
attimo. La rivoluzione personale di un uomo che sceglie di vivere
come più gli piace e dedicare tutto sé stesso a ciò che ama
davvero: la figlia, l’amicizia e la libertà di esprimere fino in
fondo se stessi.
Il film, che vede nel cast anche
Rosemarie DeWitt, Danny Huston, Zoey Deutch, Ron
Livingston, Odessa Young, sarà presentato in anteprima
anche al Filming Italy Sardegna Festival (13-16 giugno).
Arrivederci professore: trama
Quando Richard, professore
universitario di mezz’età, scopre di avere un cancro allo stadio
terminale, decide di rivoluzionare la sua vita e godersi a pieno il
tempo che gli rimane. La sua complicata relazione sentimentale e la
sua poco soddisfacente vita lavorativa subiscono così un
cambiamento brusco e repentino. Inaspettatamente l’avvicinarsi
della sua morte aiuterà chi gli sta vicino a ritrovare la gioia di
vivere.
È stata diffusa la prima immagine
ufficiale di West Side Story, il nuovo film di
Steven Spielberg remake del famoso
musical premio Oscar. Ecco di seguito i protagonisti e le due gang
che nel film si scontrano, sullo sfondo della storia d’amore tra
Tony (Ansel Eglort) e Maria (Rachel
Zegler).
Dopo aver svolto un lunghissimo
processo di audizioni, che hanno coinvolto 30mila persone in tutto
il mondo, Steven Spielberg ha trovato i suoi
protagonisti per West Side Story. Dopo l’annuncio
che la star di Baby Driver sarebbe stato il suo
Tony, arriva adesso, in esclusiva per Deadline, la conferma
che il regista ha trovato anche gli interpreti di Maria, Anita,
Bernardo e Chino.
Spielberg ha scelto la
diciassettenne esordiente Rachel Zegler,
studentessa della New Jersey High School, per interpretare la
protagonista, Maria. Con lei ci saranno Ariana
DeBose, veterana di Broadway, nei panni di Anita, e
David Alvarez in quelli di Bernardo. Josh
Andrés Rivera, attore di teatro, sarà Chino.
Spielberg e il suo team si sono
impegnati a trovare i migliori attori disponibili, cercando di
rimanere fedeli alle etnie dei personaggi della storia originale.
Nel dicembre 2018, Spielberg e Tony Kushner, che
sta adattando West Side Story, si sono incontrati con professori e
studenti presso l’Università di Porto Rico (Universidad de Puerto
Rico – Río Piedras) per saperne di più sulle arti dello spettacolo
sull’isola.
I nuovi membri del cast si uniscono
a Rita Moreno, che ha vinto un Oscar per la sua
interpretazione di Anita nel film del 1961, e che adesso
interpreterà Valentina, una versione ripensata ed espansa del
personaggio di Doc, il proprietario del negozio d’angolo in cui
Tony lavora.
Nel cast, come già detto, anche
Ansel Eglort, nei panni di Tony.
Bagno di folla ad Olbia per
Alessandro Borghi. L’attore romano ha incontrato
il pubblico sardo in Piazza Dante per la serata speciale a lui
dedicata dall’Olbia Film Network durante la quale
ha ricevuto un Premio Speciale per la sua
carriera. Sul palco con lui e il direttore artistico del Festival
Matteo Pianezzi anche l’assessore Sabrina
Serra che lo ha ringraziato personalmente da parte del
Comune per la sua presenza e la disponibilità con il pubblico.
Prima della proiezione del film
“Sulla mia pelle”, fortemente voluta da Borghi, che ritiene il film
di Cremonini “un film necessario” l’attore ha affermato: “una
delle magie del cinema è poter riportare in vita una persona per
un’ora e quaranta, e l’empatia che crea nel pubblico. Sono sicuro
che dopo aver visto il film non potrete non pensare a Stefano
Cucchi come ad un vostro figlio, o fratello o amico“.
Abbiamo incontrato Borghi a tu per
tu, ed ecco cosa ci ha raccontato sulla sua carriera. sul successo
di Sulla Mia Pelle e su come e perché sceglie dei
ruoli piuttosto che altri.
Imogen Poots sarà
la protagonista del remake di Un Natale Rosso
Sangue, film horror del 1974 diretto da Bob
Clark e con protagonista la Margot Kidder
di Superman.
La storia è ambientata in una
sorority (un’associazione studentesca femminile) durante le vacanze
di Natale, dove un gruppo di ragazze subisce le minacce telefoniche
di uno sconosciuto che comincia, poi, ad ucciderle.
Dopo un primo remake nel 2006,
arriva adesso Jason Blum che ci riprova,
proponendo la stessa storia e scegliendo la Poots per il ruolo
della protagonista, con Sophia Takal in veste di
regista e co-sceneggiatrice.
La Takal è avvezza al genere
horror, e oltre a Imogen Poots, dirigerà ancheAleyse
Shannon, Brittany
O’Grady, Lily
Donoghue e Caleb Eberhardt. Le
riprese inizieranno presto visto che la data è già stata fissata:
venerdì 13 dicembre.
Abbiamo visto Imogen
Poots in Knight of Cups e Need
for speed, ma anche nel frizzante Tutto può
accadere a Broadway e in Non Buttiamoci
Giù.
Julia Roberts ha
partecipato con Patricia Arquette alla nuova
stagione di Actors on
Actors, l’interessante format di Variety che
vede confrontarsi di volta in volta una coppia di attori famosi. La
Roberts ha rivelato che l’originale finale di Pretty
Woman, il suo primo grande successo, era molto drammatico,
con Vivian da sola in un vicolo.
Il film ha fatto la fortuna di Julia
Roberts e ha consacrato la sua alchimia con Richard
Gere sul grande schermo, tanto che nel 1999 i due hanno
recitato insieme in un’altra commedia romantica di Garry
Marshall, Se scappi ti sposo, nel
1999.
Il lieto fine del film è diventato
il paradigma di molte storie d’amore cinematografiche e non, ma
pare che in sceneggiatura non fosse così romantico. La Roberts ha
ricordato un finale diverso nella sceneggiatura originale.
Durante l’episodio di Actors on
Actors, Patricia Arquette ha spiegato di aver
ricevuto la sceneggiatura originale, rivelando che Pretty
Woman era originariamente intitolata 3.000 e che “il
finale era davvero pesante”. Sebbene Arquette non abbia specificato
il ruolo per cui è stata considerata, il film sarebbe stato
completamente diverso se fosse stata scelta. Anche Roberts ha detto
di ricordare la sceneggiatura dal titolo 3.000, spiegando la fine
originale: “Butta [Vivian] fuori dalla macchina, le butta i
soldi addosso, e se ne va, lasciandola in qualche vicolo
sporco”. Non specifica chi doveva buttare Vivian fuori
dall’auto, ma se il soggetto è Edward, allora quel finale avrebbe
reso il film qualcosa di completamente diverso rispetto a ciò che è
stato.
La Roberts ha poi aggiunto che non
avrebbe avuto problemi a recitare in un film che con un finale così
crudo, solo che la compagnia che produceva all’inizio fallì subito
dopo che lei era stata ingaggiata, così la sceneggiatura venne
comprata da Disney e affidata a Garry Marshall,
che la volle incontrare comunque e al timone del quale il film
cambiò completamente rotta.
Il 23 luglio Evan
Peters incontrerà centinaia di giffoners alla 49esima
edizione del Giffoni Film Festival. L’attore sarà premiato con
il GIFFONI EXPERIENCE AWARD.
Il giovane attore americano è
conosciuto per i suoi molteplici ruoli nella serie
American Horror Story, in
Pose e per il ruolo del mutante
Quicksilver nel franchise X-Men, con i
film X-Men – Days of a future
past, X-Men
Apocalypse e X-Men – Dark
Phoenix, in cui ha recitato accanto a star del
calibro di Hugh Jackman, Michael Fassbender e Jennifer Lawrence.
Vedremo l’attore prossimamente nel film di Unjoo Moon I Am
Woman.
Samuel L. Jackson
ha improvvisato una delle scene più esilaranti di Nick Fury in
Captain Marvel, stando a quanto
dichiarano i registi Anna Boden e Ryan Fleck. I
fan del MCU sono stati trasportati in un
viaggio nel passato con il film con protagonista Brie
Larson.
Ambientato nel 1995, il film ha
presentato al pubblico questo nuovo personaggio, ma ha anche
mostrato un bel pezzo del passato di Fury, della sua scalata allo
S.H.I.E.L.D. e di come è nata la Avengers
Initiative. Questo passo indietro nel tempo ha dato la
possibilità a Fury di ritrarre il personaggio in modo un po’
diverso rispetto al solito, visto che si trattava di un Nick molto
più giovane e meno disincantato.
Il film ha dunque presentato al
pubblico la prima protagonista del MCU, ma ha anche raccontato una
parte della guerra tra i Kree e gli Skrull, nella rivalità tra Yon
Rogg (Jude Law) e Talos (Ben
Mendelsohn). Durante la missione di Carol Danvers per
aiutare gli Skrulls ad allontanarsi dagli spietati Kree, Fury ha il
suo primo contatto con le razze aliene.
Ad un certo punto del film, Fury
assiste ad un’autopsia su uno Skrull. Nella scena, curioso del
genere dell’essere, solleva il lenzuolo bianco che copriva il suo
corpo per vedere esattamente come appariva questo alieno nudo. La
sua reazione ha suscitato grande ilarità tra gli spettatori, e
adesso scopriamo che la scena è stata improvvisata dall’attore.
A quanto pare, la scena non era
nella sceneggiatura di Captain Marvel. Boden ha rivelato
che l’attore ha fatto tutto da solo, improvvisando la scena e
creando un siparietto tanto divertente da convincere gli autori a
lasciare il momento nel film. “L’ha fatto e l’abbiamo tenuto
perché pensavamo fosse piuttosto divertente”, aggiunge
Fleck.
Captain Marvel è arrivato nelle nostre sale
il 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Toy Story 4 sarà il
primo film della Pixar dal 1995 a non includere un cortometraggio.
Per anni, il pubblico si è abituato a vedere, prima dei film dello
Studio, cortometraggi divertenti e anche di un certo spessore,
spesso protagonisti dei premi di categoria durante le stagioni dei
premi.
Cominciò tutto con A Bug’s Life nel
1998 e la tradizione è proseguita a lungo, fino ad oggi. Di
recente, il toccante
Bao è stato proiettato prima de Gli Incredibili
2 e ha vinto l’Oscar per il miglior
cortometraggio d’animazione.
Tra pochi giorni, la Pixar tornerà
al cinema con Toy Story 4, l’ultima puntata del
loro franchise di punta. Per coincidenza, la quarta puntata ha
qualcosa in comune con il film originale, oltre ai personaggi
principali. Per la prima volta in quasi 25 anni, un film Pixar non
sarà preceduto da un cortometraggio.
La Disney ha confermato la notizia a
Slate. Non è stato fornito alcuna spiegazione dietro alla
decisione, quindi sarà interessante vedere se qualcuno alla Pixar
fornirà ulteriori dettagli in merito alla rottura dalla tradizione
in un secondo momento.
Toy Story 4
è il nuovo, e forse ultimo, capitolo del franchise che ha dato
inizio alla grande produzione della Pixar. Nel trailer vediamo
Woody e Buzz alle prese con la loro nuova vita con Bonnie, ma
incontriamo anche Forky, uno dei giocattoli più originali
dell’intera saga.
Nel 1995 Toy Story – Il
Mondo dei Giocattoli rivoluzionò il cinema d’animazione
come primo lungometraggio interamente realizzato con la computer
grafica. Il film ottenne il più alto incasso di quell’anno e fu
candidato a tre premi Oscar e due Golden Globe. Quattro anni
dopo, Toy Story 2 – Woody e Buzz Alla Riscossa vinse il
Golden Globe come miglior film – commedia o musical, e un Grammy
per la miglior canzone scritta per un lungometraggio, un prodotto
televisivo o un altro media visivo (Randy Newman, “When She Loved
Me”/ “Quando lei mi amava”). Uscito nel 2010, Toy Story 3 –
La Grande Fuga ha vinto due Oscar come Miglior film
d’animazione e per la Miglior canzone originale (Randy Newman, “We
Belong Together”), oltre a un Golden Globe® e un BAFTA come Miglior
film d’animazione, diventando inoltre il secondo lungometraggio
Pixar a essere candidato all’Oscar come Miglior film.
“Come molti, anch’io pensavo che
la storia si fosse conclusa con Toy Story 3 – La Grande Fuga”,
afferma il regista Josh Cooley. “E in effetti in quel film si
concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade nella vita
di tutti i giorni, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita
di Woody in una nuova cameretta con nuovi giocattoli e un nuovo
bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo
chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a
prendere vita una nuova storia che meritava di essere
esplorata”.
Il taglio comico del
Marvel Cinematic Universe
è solo uno dei tanti elementi che lo rendono efficace, e sappiamo
quanto non sia stato affatto trascurato il lato drammatico delle
storie raccontate o dei percorsi intimi dei personaggi.
Ma in questo perfetto equilibrio tra
gag esilaranti e scene emotive sostenuto da performance brillanti,
ci sono alcuni supereroi che spiccano per simpatia. Eccoli di
seguito:
Drax
La caratterizzazione di
Drax non era apertamente comica nel primo film dei
Guardiani della Galassia: sapevamo
che era un alieno non troppo intelligente ispinto dal desiderio di
vendicare la sua famiglia assassinata, eppure sembra che
James
Gunn non abbia resistito alla tentazione di inserire
qualche momento esilarante in sceneggiatura insistendo
sull’abitudine di Drax di prendere tutto alla lettera.
Questo è effettivamente ciò che il
pubblico ha amato di più nel personaggio, e nel sequel le battute
sono aumentate in maniera esponenziale. Dave
Bautista poi è irresistibile e ha contribuito a
rendere Drax una figura tutt’altro che secondaria.
Korg
Tutti amano Taika
Waititi e il suo approccio comico-demenziale al franchise
di Thor, ma forse ciò che lo rende davvero unico è il modo in cui è
riuscito a inventarsi un personaggio – Korg –
basandosi sulle movenze e il tono di voce di un buttafuori che
conosceva in Nuova Zelanda.
Ogni battuta che esce dalla bocca
del roccioso guerriero di Sakaar è indimenticabile, e rivederlo in
Endgame è stato il regalo più gradito che i Marvel Studios potessero farci.
Shuri
Essere un genio della scienza che
trascorre le sue giornate a inventare nuove tecnologie non era
abbastanza, dunque perché non rendere Shuri, la
sorella minore di T’Challa, un asso della commedia?
È ciò che avranno pensato i Marvel Studios mentre adattavano il
personaggio per la versione cinematografica di Black
Panther, e questo tentativo sembrerebbe riuscito a
meraviglia: l’eroina ha sempre la battuta pronta, scherza con il
fratello, si diverte e grazie a Letitia Wright è
risultato molto meno banale di quanto ci aspettassimo.
Ant-Man
Ant-Man è l’unico
personaggio del MCU i cui film potrebbero essere
ragionevolmente etichettati come commedie vere e proprie. È il
taglio del franchise e la strada percorsa fin dall’inizio dai
produttori, e vederlo al fianco di supereroi più eri in
Avengers: Endgame è stato senza
dubbio un esperimento interessante (oltre che spassoso).
Inoltre vedere all’opera un re della
comedy come Paul
Rudd è il valore aggiunto di un personaggio
considerato minore, e grazie all’attore rivalutato da tutto il
pubblico.
Nebula
Potrà sembrare strano inserire il
suo nome in questa lista, eppure Nebula risulta un
personaggio molto più comico di quanto appaia. Merito sicuramente
di Karen
Gillan, perfetta nel ritrarre questa eroina scontrosa
che non risparmia cattiverie ma che, in fondo, conserva un lato di
sé infantile e spontaneo davvero comico.
Iron Man
Iron Man è il primo
supereroe del MCU e senza dubbio uno dei più
divertenti, e in qualche modo ha impostato il tono per l’intero
franchise nel suo standalone del 2008.
Per come si riferisce alla cultura
pop, per i soprannomi dati ai suoi
colleghi, per lo scherzo e l’approccio alle difficoltà, Tony
Stark vive del potere della sua comicità e della forza della
performance ispirata di Robert Downey
Jr.
Star-Lord
Oggi non riusciremmo ad immaginare
nessun altro attore nei panni di Peter Quill, ma a quanto pare,
all’epoca della progettazione del film, la star della sit-com
Parks and Recreation non rientrava
nell’idea generale di James Gunn per il personaggio. Fortunatamente
il regista ha accettato di incontrare Chris
Pratt e il franchise si è rivelato un assoluto
trionfo.
L’approccio è molto simile a quello
dei precedenti personaggi, e funziona brillantemente; come quando
Star-Lord cerca di battere in astuzia Tony Stark o emula la voce di
Thor nel tentativo di intimidirlo.
Spider-Man
Diversamente dai suoi predecessori,
Tom
Holland è riuscito a portare un ottimo equilibrio tra
il lato nevrotico e quello tenero nel personaggio di Peter Parker:
nel MCU è l’outsider che commenta
qualsiasi cosa con una citazione della cultura pop, in fondo solo
un ragazzino entusiasta e trascinato nell’avventura.
Di fatto Spider-Man: Homecoming è una
commedia teen alla John Hughes con aggiunta di scene d’azione, e
sembra che lo Spidey dell’universo Marvel sia stato proprio concepito
come un personaggio comico.
Thor
Persino Chris
Hemsworth era stanco del solito, vecchio e serioso
Thor prima dell’arrivo di Taika
Waititi, che con la sua impronta esilarante è riuscito a
trasformare il personaggio in qualcosa di unico nel MCU.
Ora il suo egoismo, il potere e
tutti i retroscena della mitologia nordica sono interpretati in
chiave comica, e Avengers: Endgame ha finalmente
completato la “transizione” del Dio del Tuono per raccontare la sua
depressione e la dipendenza dall’alcool.
Rocket Raccoon
James Gunn ha più
volte sottolineato come Rocket
Raccoon sia l’unico personaggio di Guardiani
della Galassia a somigliargli, e la possibilità di
completare il suo arco narrativo è la ragione per cui il regista ha
accettato di tornare alla regia del terzo film. Come dargli torto?
Lo scontroso procione dal cuore tenero è uno degli eroi più
interessanti, ma soprattutto divertenti del MCU.
Ha l’insulto perfetto per ognuno, e
la voce di Bradley
Cooper a contribuito a conferire a qualsiasi battuta
il tono perfetto.
È stato diffuso un nuovo spot tv di
Spider-Man: Far From Home
con diverse scene inedite e soprattutto in cui possiamo vedere
tutte e tre le tute che l’Uomo Ragno indosserà nel corso di questa
sua nuova avventura “lontano da casa”.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
La notizia del casting di Robert
Pattinson e le diverse indiscrezioni sul film
circolate nelle ultime settimane hanno dato il via al solito
circolo di teorie dei fan riguardo la trama, i personaggi e
l’ambientazione di The
Batman, prossimo adattamento delle avventure del
crociato di Gotham che sarà diretto da Matt
Reeves.
Ma quali sono le più intriganti? E
quali potrebbero avverarsi? Ecco qualche valida alternativa:
Robert Pattinson sarà un perfetto
Bruce Wayne
Nonostante qualche reazione negativa
di una parte del web che giudicava il passato di Robert
Pattinson poco “adatto” al cavaliere oscuro (vedi il
franchise di Twilight), è chiaro a
tutti che negli ultimi anni l’attore abbia costruito una
filmografia eccellente lavorando con grandi autori e in produzioni
indipendenti acclamate dalla critica.
Questo ci lascia ben sperare sul
futuro, e come molti fan crediamo che Pattinson sarà un Bruce Wayne
diverso ma ugualmente perfetto alla pari di Ben
Affleck, Christian
Bale e gli altri interpreti.
Jeremy Irons e J.K.Simmons
torneranno nei panni di Alfred e Gordon
Per quanto problematici e non privi
di difetti, Batman vs
Superman: Dawn of Justice e Justice
League hanno avuto un cast di supporto davvero
incredibile, presentando Jeremy Irons nella parte
del maggiordomo Alfred e J.K. Simmons nei panni
del commissario Jim Gordon.
Diverse teorie suggeriscono che
questi due personaggi torneranno nel nuovo adattamento di Matt
Reeves, e stando a quanto riferito dagli attori, la volontà di riprendere
i ruoli c’è…
La visione unica di Matt
Reeves
Ogni regista che si è cimentato con
un adattamento dei fumetti del cavaliere oscuro ha portato la sua
visione personale, da Tim Burton a Joel
Schumacher arrivando a Christopher Nolan:
qualcuno predilige l’aspetto più divertente, altri il lato dark o
volutamente realista, ma che approccio adotterà Matt
Reeves?
La domanda è lecita a poche
settimane dall’inizio delle riprese, e la speranza è che il regista
de Il pianeta delle scimmie riesca a conservare la propria estetica
unendo spettacolo e intrattenimento sulla base di quanto fatto dai
precedenti filmaker.
Il film esplorerà un lato inedito
della mitologia di Batman
Chiunque saprà che
Batman è un personaggio alquanto complesso, spesso
ritratto come un antieroe che, privo di superpoteri, combatte il
crimine per un senso di obbligo morale ma soprattutto per curare il
dolore causato dal vedere i suoi genitori assassinati.
Diversi film hanno scelto di
concentrarsi su vari aspetti della sua mitologia, le origini, la
nevrosi psicologica, le capacità di combattimento e lo stato
emotivo, ma stavolta Reeves potrebbe focalizzarsi su un aspetto
inedito della sua storia personale, evidenziando ciò che non
avevamo ancora visto al cinema.
Batman-detective sarà al centro
della storia
Geniale inventore, miliardario,
combattente e pilastro dell’integrità morale, Batman è conosciuto
come il “più grande detective del mondo”, e questo aspetto del
personaggio potrebbe essere il vero cuore del nuovo film con
Robert Pattinson.
Recentemente abbiamo visto qualcosa
del genere nel videogioco di Arkham, dove chi
interagisce con l’eroe può esplorare i poteri di osservazione e
deduzione mentre risolve enigmi con la stessa frequenza con cui
combatte i criminali.
Avrà i toni di un noir
Sul tono della pellicola e le fonti
di ispirazione, è stato lo stesso regista a confermare che questo
adattamento sarà “un tentativo di rendere al pubblico un punto
di vista definitivo sulla storia di Batman, con l’eroe che
intraprende un’indagine e un viaggio nel crimine di Gotham. Per
fare ciò ho dovuto tuffarmi nei fumetti e rivisitare tutte le mie
storie preferite […] Per ora posso dire che il film non continuerà
ciò che Christopher Nolan aveva fatto con la trilogia del cavaliere
oscuro, ma che proverà a realizzare qualcosa di nuovo e
interessante“.
Questo significa che il taglio di The Batman
sarà simile a quello dei film di genere noir?
L’ambientazione
Dopo aver rivisitato gli anno
Ottanta tra film, serie tv e citazioni varie, a Hollywood sembra
arrivato il momento di un revival degli anni Novanta, specialmente
nell’ambito dei cinecomic (come ci dimostra Captain
Marvel). E a quanto pare anche The
Batman potrebbe essere ambientato nella stessa epoca
dell’eroina dei Marvel Studios.
Questo sarebbe comunque un ritorno
agli anni d’oro degli adattamenti delle storie sui supereroi, e
basti pensare ai Batman di Tim Burton che
prepararono le basi per i futuri cinecomic e che sono stati di
ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda
una scena di combattimento (il regista aveva omaggiato lo scontro
tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman
Returns del 1992 in Batman V
Superman: Dawn of Justice), oltre al fatto che alcune
delle più importanti trame provengono proprio dagli anni ’90.
Verranno utilizzati degli elementi
della vecchia sceneggiatura di Ben Affleck
Prima del suo casting in
Batman vs Superman: Dawn of Justice, diverse voci
suggerivano che l’unica ragione per cui Ben
Affleck aveva scelto di interpretare il personaggio era
perché la Warner Bros. gli avrebbe permesso di scrivere, dirigere e
recitare nel suo standalone sul cavaliere oscuro. Questo ovviamente
non è successo, ma è possibile che parti dello script dell’attore
vengano sfruttate da Matt Reeves?
È ciò che pensano alcuni fan,
soprattutto dove aver saputo da Jay Olivia, storyboard artist dei
film DCEU, che la sceneggiatura di Affleck era la migliore mai
letta…
I riferimenti a Batman Beyond
Nel cuore di molti fan di Batman la
trama di Batman Beyond occupa un posto speciale:
la serie di Terry McGinnis racconta infatti di un ragazzo che
indossa il mantello del cavaliere oscuro dopo il ritiro
dell’anziano Bruce Wayne in una futuristica Gotham Citydove nuove
minacce tecnologicamente avanzate incombono e mettono in pericolo
la popolazione.
Questa potrebbe essere la premessa
del nuovo film, con Pattinson nei panni della versione più giovane
dell’Uomo Pipistrello e un’eredità da raccogliere…
I villain
Pochi giorni fa è stata rivelata
la lista dei villain
che affiancheranno il personaggio nel fim di Matt Reeves, ovvero
Pinguino, Catwoman,
Enigmista e Firefly, ma buona
parte del fandom spera ancora di vedere sul grande schermo
antagonisti come Faccia di Creta o
Spaventapasseri.
Le loro preghiere verranno esaudite e la galleria di nemici si
allargherà ancora?
Mancano poco più di tre mesi
all’arrivo nelle sale di Joker, il film diretto
da Todd Phillips che vede protagonista Joaquin
Phoenix nei panni dell’iconico antagonista di Batman,
e a ricordarci che i lavori sono quasi ultimati ci pensa proprio il
regista pubblicando su Instagram un’immagine inedita
dell’attore.
Phillips ha inoltre confermato in
risposta ad una domanda di un fan che la pellicola avrà un taglio
vietato ai minori, dunque le ipotesi stabilite guardando le prime
scene del trailer hanno trovato un riscontro positivo. Questo è il
chiaro segnale del nuovo percorso intrapreso dalla Warner Bros. per
quanto riguarda i cinecomic separati dal DC
Extended Universe, destinati forse ad un pubblico più
selezionato e con budget ridotti rispetto ai precedenti esperimenti
di Zack Snyder.
Nell’attesa, potete dare uno sguardo alla foto di Joker qui
sotto.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà
ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario
e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
10 Cloverfield
Lane è il secondo capitolo del franchise di Cloverfield,
degno erede del suo predecessore e in grado di affascinare lo
spettatore alla stessa maniera. Questo film, uscito nel 2016 e
scritto da Josh Campbell, Matthew Stuecken e
Damien Chazelle, ha avuto molti riscontri positivi
sia riguardo regia e sceneggiatura, sia circa le interpretazioni
degli attori protagonisti. Ecco, allora, dieci cose da
sapere su 10 Cloverfield Lane.
10 Cloverfield Lane film
1. C’è un riferimento
introdotto da J. J. Abrams. Il nome della stazione di
servizio in cui Michelle di ferma a fare rifornimento, si chiama
Kelvin. Questo è un Easter Egg introdotto dal produttore J. J. Abrams: in tutti i suoi progetti, egli
cerca di fare tributo a suo nonno materno Henry Kelvin,
proprietario di una società di elettronica e che ha influenzato
Abrams da ragazzo.
2. C’è un Easter Egg
particolare. Emmett (John Gallagher Jr.) gestisce una cassetta VHS
con il film fittizio Cannibal Airlines. Questo è un chiaro
riferimento ad una serie di collane satiriche VHS create da
Writer Rob Schrab e usate come decorazioni all’ufficio di
produzione Bad Robot di J. J. Abrams.
3. Il trailer del film è
uscito tardi. Il trailer del
film è stato diffuso prima delle proiezione del film 13
Hours: The Secret Soldiers of Bengazi (2016), in sintesi,
pubblicato e diffuso solo due mesi prima dell’uscita del film nelle
sale americane. Ciò è un tempo insolitamente breve che è stato
dedicato alla pubblicità del film, soprattutto se si considera che
è stato prodotto da una società importante.
10 Cloverfield Lane streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere 10
Cloverfield Lane, è possibile farlo grazie alla sua
disponibilità sui vari siti di streaming digitale legale come
Rakuten Tv, Chili, Google Play, Infinity e iTunes.
10 Cloverfield Lane trailer
5. Un trailer da
brividi. Prima di vedere il film, è consigliabile dare un
occhio al trailer e rendersi conto se il film sia adatto ai propri
gusti.
10 Cloverfield Lane trama
6. Una fuga potenzialmente
suicida. Una giovane donna, Michelle, si
trova in un rifugio misterioso, dopo essere stata coinvolta in un
incidente stradale, e condivide il tempo insieme a due uomini, uno
dei quali le dice di averle salvato la vita. A Michelle viene detto
che il mondo esterno è diventato invivibile a causa di un attacco
chimico-batteriologico ma, nonostante questo, lei è decisa a voler
fuggire.
10 Cloverfield Lane cast
7. Mary Elizabeth Winstead
è a piedi nudi. Se ci si fa caso, in tutto il film
l’attrice
sempre scalza, e ciò è un fatto abbastanza inusuale. Inoltre,
l’attrice ha dichiarato che molti dei primi piani non mostrano i
piedi e in quei momenti lei indossava delle scarpe aperte o delle
infradito.
8. John Goodman è stato
elogiato.10 Cloverfield Lane è un film ha
ricevuto molte critiche positive e che è stato ben accolto dagli
spettatori. Tra i vari membri del cast, chi ha ricevuto più
critiche positive è stato John Goodman. L’attore, infatti, è stato
elogiato più volte per la sua interpretazione.
10 Cloverfield Lane sequel
9. Il film ha dato vita ad
un sequel. Questo film è il secondo capitolo del franchise
di Cloverfield, iniziato nel 2008 con il film omonimo che ha dato
vita alla saga. In seguito a questo, il 5 febbraio 2018 è stato
rilasciato su Netflix il terzo capitolo, intitolato The Cloverfield
Paradox.
10. Mary Elizabeth Winstead
vorrebbe tornare in un sequel. L’attrice
ha ammesso che desidererebbe tornare in quel mondo e di poter
continuare la storia del suo personaggio: “So che a me e Dan –
Trachtenberg, regista del film – piacerebbe continuare questa
storia. La serie antologica è la direzione verso cui stanno andando
ora, per cui non so e si tornerà mai alla storia di Michelle, non
sono sicura. Ma so che Dan aveva molto di più in mente, quindi mi
piacerebbe avere l’opportunità di esplorare queste idee”.
Remember Me è un
film che ha conquistato il pubblico di diverse generazioni nel
2010, grazie alla sua intensità alla sua grazie e naturalezza.
Questo film racconta un’intensa storia d’amore e di crescita sullo
sfondo straziante dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre
2001. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Remember
Me.
Remember Me film
1. C’è un easter
egg. In questo film c’è un riferimento palese ad una serie
tv che ha spopolato in America e nel mondo. Durante una
conversazione tra due membri della polizia, uno dei due menziona
l’orario 8:15, il numero del volo del personaggio di Emilie de
Ravin, Claire Littleton, appartenente al telefilm Lost (2004).
2. C’è un riferimento alla
nazionalità del protagonista. Tyler (interpretato da
Robert Pattinson) ordina un Tikka Masala al
ristorante. Questo è probabilmente un indizio riferito all’attore
inglese, grazie anche al fatto che questo piatto è stato creato per
il mercato britannico ed è privo di spezie.
3. Pattinson è stata la
prima scelta. Come lo stesso regista ha avuto modo di
affermare, il
film necessitava di un interprete che potesse rappresentare
quel tipo di angoscia che si prova in giovane età e l’attore
sembrava la scelta migliore.
Remember Me streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Remember Me, è possibile farlo grazie alla sua presenza
sulle diverse piattaforme di streaming digitale come Chili, Google
Play, iTunes e Netflix.
Remember Me trailer
5. Un trailer intenso e
potente. Prima di vedere il film, può essere opportuno
vedere il trailer per rendersi conto della sua potenza e per capire
se sia adatto alla propria persona.
Remember Me trama
6. Un ribelle dalla vita
distrutta. Tyler (Robert Pattinson) è un giovane ragazzo
abbastanza turbolento. Egli abita a New York e ha un rapporto molto
conflittuale con il padre, sin da quando morì il fratello. Il
ragazzo, che pensava di non essere capito da nessuno, conosce un
giorno una ragazza, sua coetanea, che anche lei ha vissuto una
tragedia familiare e i due iniziano una storia d’amore inaspettata
e intensa, e grazie a questo rapporto entrambi andranno alla
riscoperta di loro stessi.
Remember Me frasi
7. Un film fatto di frasi
indimenticabili. Un film come Remember Me non
poteva non avere delle frasi indimenticabili e tali da rimanere
nell’immaginario collettivo. Eco qualche esempio:
Le nostre impronte non sbiadiscono mai sulle vite che
tocchiamo. (Tyler)
Qualcuno sta cercando di dirmi: fa che lei ti ricordi per
sempre… sto lavorando al “per sempre”.
(Tyler)
Io prendo sempre prima il dessert. (Ally)
Michael, Caroline mi ha chiesto se saprei cosa dirti se tu
potessi sentirmi. Lo so benissimo. Ti voglio bene, mi manchi tanto
e ti perdono. (Tyler)
Remember Me cast
8. Robert Pattinson si è
fatto male sul set. Durante un pausa dalla scena che
dovevano girare in strada,
Pattinson è rimasto ferito mentre correva via da un fan
sfegatato e dai paparazzi. Non stava guardando dove andava ed è
andato a sbattere contro un taxi che era parcheggiato. Le sue
ferite non erano gravi, ma le guardie del corpo hanno continuato a
proteggerlo.
9. Pattinson ha voluto fare
il film perché gli sembrava diverso. L’attore, dopo aver
girato The Twilight Saga: New Moon (2009), ha ammesso di essersi
trovato con tonnellate di sceneggiature da leggere e tutto gli
sembrava sempre uguale. Riguardo allo script del film”Questo si è
distinto per il modo in cui era scritto il dialogo – che sembrava
molto più naturale della maggior parte. […] Tyler parte con un
sacco di bagagli ed è un personaggio ben sviluppato”.
10. Il regista voleva
parlare di una generazione. Stando alla dichiarazioni del
regista Allen Coulter, pare che abbia voluto
realizzare questo film per raccontare, in maniera accurata, una
generazione e la sua intensità, cercando di tornare ai tempo di
Splendore nell’erba (1961).
In Time è un film
che ha conquistato una grande fetta di pubblico mondiale grazie
alla sua raffinatezza e alla sua capacità di analisi riguardo il
tempo e il mondo in cui viene usato in un mondo non molto lontano
dal nostro, in grado di riflette in qualche modo il presente.
Uscito nel 2011 e diretto da Andrew Niccol, questo
film rappresenta un mondo distopico in cui il tempo diventa mera
moneta di scambio e in cui le persone lottano per riuscire ad avere
questa valuta che gli permetta di vivere per sempre. Ecco,
allora, dieci cose da sapere su In Time.
In Time film
1. Ci sono riferimento a
personaggi storici. La combinazione per aprire la volta
temporale di Philippe, 12 2 18 09, è la data in cui nacque Charles
Darwin, ovvero il 12 febbraio del 1809. Inoltre, questa è anche la
data in cui nacque Abraham Lincoln.
2. Stipendi in
tempo. In questo
film, ogni giorno i cronometristi ricevono uno stipendio di
tempo dalla sede centrale. Questa forma di pagamento viene chiamata
con il nome di per diem. In latino, per diem significa per ogni
giorno.
3. Un formato temporale
differente. In In Time, il formato dell’ora degli
orologi è in YYYY WW D HH MM SS, ovvero anni, settimane, giorni,
ore, minuti e secondi. Molto diverso da mesi e giorni, come ci si
aspetterebbe e si usa comunemente.
In Time streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere ancora
questo film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle
diverse piattaforme di streaming digitale come Chili, Infinity e
Netflix.
In Time cast
5. Attori giovani come i
protagonisti. In un film che riguardano persone che
smetterebbero di invecchiare a 25 anni, molti degli attori, tra cui
Cillian Murphy e Justin Timberlake, avevano tra i 20 e i 30
anni. Amanda Seyfried, tuttavia, aveva davvero 25 durante le
riprese.
6. È un film dove si è
corso molto. Secondo gli attori protagonisti del film,
ovvero Justin Timberlake e Amanda Seyfried, pare che in questo film si
corra più che in molte altre pellicole che siano mai state viste.
Le uniche eccezioni al film sarebbero Lola corre (1998) e
Forrest Gump (1994).
7. Justine Timberlake si è
convinto del film dopo qualche incontro. L’attore ha avuto
due o tre incontri con Andrew Niccol, regista del film, prima di
decidere di accettare la parte. Stando alla sue dichiarazioni
“penso che le mie conversazioni con lui siano state la maniera più
utile per scoprire i personaggi. Anche perché pensavo che l’idea
fosse magnifica e che Andrew sia molto prolifico con questa
tipologia di concetti”.
8. Un trailer basato sul
tempo. Prima di guardare il film, potrebbe essere
opportuno vederne il trailer
per capire se In Time possa essere un film adatto ai propri gusti e
capace di soddisfare la propria voglia di cinema.
In Time trama
9. Una vita in cui non si
invecchia.In Time è un film ambientato nel
futuro, più precisamente nel 2169, in cui il gene
dell’invecchiamento è stato isolato e sconfitto. Al fine di evitare
la sovrappopolazione, il tempo è diventato la moneta di scambio con
lui la gente paga per poter acquistare dei beni di qualsiasi tipo,
siano di prima necessità o di lusso.
10. Negoziare per
sopravvivere in eterno. In questa società futuristica ci
sono differenze abbastanza nette da i ricchi, che possono vivere in
eterno, e tutti gli altri che si trovano a dover negoziare per
poter essere immortali. Quando un giovane povero si trova ad
entrare in possesso di una vera fortuna, ma in ritardo per salvare
l’amata madre, si assiste alla sua fuga, inseguito dai guardiani
del tempo, i poliziotti di quel mondo.
Braveheart è uno
dei film degli anni ’90 che ha fatto la storia del cinema e che è
riuscito a far affezionare milioni di spettatori in tutto il mondo.
Diretto e interpretato da Mel Gibson, questo film è stato riconosciuto
universalmente come un capolavoro sia da parte della critica, che
del pubblico. Ecco, allora, dieci cose da sapere su
Braveheart.
Braveheart film
1. Mel Gibson non voleva
interpretare il protagonista. Inizialmente, l’attore
avrebbe deciso di rifiutare il ruolo di Williams Wallace, poiché si
sentiva troppo vecchio per la parte. Tuttavia, la Paramount
Pictures avrebbe finanziato il film solo se Gibson avesse
interpretato il ruolo principale e, quindi, l’attore ha accettato
il ruolo.
2. Il regista è stato
indagato.
Mel Gibson è stato indagato da un’organizzazione per
il benessere degli animali, che era convinta che i falsi cavalli
usati fossero reali. Solo quando uno degli assistenti di Gibson ha
fornito alcune riprese video del film, si sono convinti del
contrario.
3. La storia inizia con la
vita adulta del protagonista. Inizialmente, lo
sceneggiatore Randall Wallace aveva pianificato di iniziare la
storia con William Wallace da adulto, aggiungendo poi il prologo
sulla sua infanzia come ripensamento. Durante la prima versione
scritta della sequenza, Murron dà a William una rosa durante la
sepoltura di suo padre.
Braveheart streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere il film
è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse
piattaforme di streaming digitale legale come Chili e Tim
Vision.
Braveheart cast
5. Brian Cox ha rifiutato
un ruolo importante. All’attore era stato offerto un ruolo
più importante nel film. Tuttavia, ha rifiutato di interpretarlo,
scegliendo la parte di Argyle perché lo sentiva più affine a
sé.
6. A
Sean Connery era stato offerto un ruolo. L’attore
Sean Connery ha rifiutato la possibilità di
interpretare il ruolo di re Edoardo I poiché stava girando il film
La giusta causa (1995).
7. Gli attori non erano
scozzesi. Sebbene la maggior parte dei personaggi del film
siano scozzesi, gli attori che li interpretavano provenivano da
Inghilterra, Galles e Irlanda. Angus Macfadyen e
Brian Cox sono state delle eccezioni. Ironicamente, l’unico
personaggio irlandese del film (Stephen) è interpretato da un
attore scozzese, David O’Hara.
Braveheart colonna sonora
8. Una colonna sonora
d’eccezione. La musica del film è stata composta da
James Horner, con diciotto brani, ed è stata
eseguita da un’orchestra d’eccezione, ovvero dalla London Symphony
Orchestra.
9. Ha ricevuto una
nomination agli Oscar. Grazie al suo lavoro James Horner
ha ricevuto una nomination agli Academy Award per la categoria
Miglior colonna sonora drammatica, senza riuscire a vincerla e
venendo battuto da Luis Bacalov per Il
postino.
Braveheart frasi
10. Un film fatto di frasi
indimenticabili. Un film come Braveheart non
poteva non contenere delle frasi iconiche e indimenticabili che
hanno fatto parte dell’immaginario collettivo.
Il tuo cuore è libero, abbi il coraggio di seguirlo.
(Malcolm Wallace)
Tutti muoiono, non tutti però vivono veramente.
(William Wallace)
Il problema della Scozia… è che è piena di scozzesi.
(Edoardo I)
Tutti moriremo, è solo una questione di quando e di come.
(William Wallace)
Vi racconterò di William Wallace! Gli storici inglesi diranno
che sono un bugiardo, ma a scrivere la storia sono gli stessi che
hanno impiccato degli eroi. (Robert Bruce)
C’è una differenza tra me e voi. Voi credete che il popolo di
Scozia esista per garantirvi una posizione. Io dico che voi
esistete come nobili per assicurare al popolo la libertà. E io farò
di tutto per fargliela avere! (William
Wallace)
Vi siete battuti per Wallace. Ora battetevi per me!
(Robert Bruce)
Portatemi Wallace. Vivo se possibile o morto… è la stessa cosa.
(Edoardo I)
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che a breve saranno
nelle sale cinematografiche italiane o che saranno presenti su una
delle tante e diverse piattaforme di streaming digitale legale.
Il loro compito è quello di creare
e far sviluppare nel pubblico una certa dose di attesa circa il
film promosso, affinché si corra subito a guardarlo già nei primi
giorni di uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere assolutamente? Scopriamoli
insieme!
Yesterday
È arrivato il nuovo video
promozionale di Yesterday, il musical diretto da Danny Boyle, e scritto da Richard
Curtis (Love Actually, Notting Hill) in cui si
immagina un mondo nessuno ricorda o sa chi siano i Beatles, tranne
un cantautore di nome Jack.
Egli, interpretato da Himes
Patel, è vittima di uno strano incidente d’autobus e, al
momento del suo risveglio, scopre di sapere solo lui chi siano
John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e
Ringo Starr.
Con l’uscita prevista per il
28 giugno 2019, il film ha un cast eccezionale,
composto da Lily James, che interpreta la migliore amica
del protagonista, Kate McKinnon, che veste i panni dell’agente
musicale di Jack, Ana de Armas e Lamorne
Morris.
Doctor Sleep
Grazie a Warner Bros Italia è
possibile vedere il primo trailer italiano di
Doctor Sleep, il sequel di The Shining, diretto da Mile Flanagan
e in cui Ewan McGregor darà vita all’adulto Danny
Torrance.
Nel romanzo Danny è ormai adulto e
si trova a dover convivere con il trauma vissuto all’interno
dell’Overlook Hotel, diventato una sorta di riflesso del padre
omicida, sotto forma di rabbia persistente e alcolismo che attenua
il suo dolore e i suoi poteri. Le sue capacità e le visioni tornano
nei momenti di sobrietà ed è proprio in questi frangenti che usa il
suo dono per aiutare i morenti in un ospizio.
Midsommar – Il villaggio dei
dannati
Questo film arriverà nei cinema
americani il prossimo 25 luglio, seguendo il
successo di Hereditary, e intanto la Eagle Pictures ha diffuso il
trailer italiano.
Nel video promozionale del film è
possibile osservare una persona deforme, come già avvenuto nel
primo film, e sembra che le circostanze della narrazione siano
legate a un culto dei boschi.
Diretto da Ari
Aster, Midsommar – Il villaggio dei dannati ha un
cast di tutto rispetto, composto da Florence Pugh, Jack
Reynor, William Jackson Harper e Will
Poulter. Se colori ed atmosfere sembrano lontane dal
genere horror, bisognerà aspettare probabilmente l’autunno per
sapere a cosa ci si debba preparare.
Diretto da Chris
Buck e Jennifer Lee, il film Disney è
prodotto da Peter Del Vecho e doppiato da
Idina Menzel,
Kristen Bell, Jonathan Groff e Josh
Gad, mentre le musiche sono di Kristen
Anderson-Lopez e Robert Lopez.
3 From Hell
È arrivato da poco primo teaser
trailer di
3 From Hell, il nuovo film horror diretto da Rob Zombie e indicato come film di chiusura
della trilogia iniziata con La casa dei 1000 corpi e
proseguita con La casa del diavolo.
In questo lungometraggio, si
ritroveranno Sid Haig, Bill Moseley e
Sheri Moon Zombie, e saranno presenti anche Jeff
Daniel Philips, Danny Trejo, Clint Howard, Richard Brake, Dee
Wallace e Austin Stocker. Sebbene
non ci sia ancora una data di uscita ufficiale, il film dovrebbe
arrivare nelle sale americane entro la fine del
2019.
Domino
È in arrivo, il prossimo 11
luglio, il nuovo film di Brian De Palma intitolato
Domino e distribuito da Eagle Pitctures, con Nikolaj
Coster-Waldau, Carice Can Houten e Guy
Pearce tra i protagonisti.
Questo film racconta la storia di
Christian, un poliziotto di Copenaghen che, in un mondo devastato
da terrore e sospetti, cerca giustizia per l’omicidio del suo
collega per mano di Imra, un soldato dell’ISIS. Il protagonista e
una collega finiscono per essere coinvolti in un inseguimento
insieme ad un agente doppiogiochista della CIA.
1994
Grazie a Sky, è possibile dare un
occhiata al teaser dell’annunciata terza stagione della serie
originale basata sui fatti politici italiani avvenuti all’inizio
degli anni ’90.
1994 sarebbe il capitolo finale della serie Sky e
prodotta da Wildside, concepita per raccontare gli anni che hanno
cambiato la storia italiana, un paese a cavallo tra la Prima e la
Seconda Repubblica. La serie, creata da Alessandro Fabbri,
Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, è
diretta da Giuseppe Gagliardi e Claudio
Noce, e tra i protagonisti vi sono Stefano
Accorsi, Guido Caprino, Miriam Leone, Antonio Gerardi, Giovanni
Ludeno e Paolo Pierobon.
In Italia, il 1994 corrisponde
all’anno della restaurazione e lo sa bene Leonardo Notte, che ha
capito che mantenere il potere sia più difficile che
conquistarlo. La stessa difficoltà si presenza a Pietro Bosco, che
non riesce a cambiare i suoi difetti, né a dimenticare la donna
amata. Nel mentre, Veronica Castello vuole decidere quale sarà il
compagno di vita e si butta in politica come parte attiva, e ci
sarà il ritorno di Antonio Di Pietro, Silvio Berlusconi e Dario
Scaglia.
Pose 2
Dopo il primo promo, il canale
americano FX ha diffuso il trailer ufficiale di Pose
2, la seconda e attesa stagione della serie che ha
spopolato in tutto il mondo.
Pose 2 si incentrerà sul
mondo della cultura LGBTQ degli anni ’90 a New York e Ryan
Murphy, creatore della serie, l’ha definito come il lavoro
più vicino al suo cuore e in grado di coprire ambienti e tempi
vissuti i prima persona.
La serie, infatti, è creata da
Murphy, Brad Falchuk e Steven
Canals e ritorneranno i protagonisti MJ Rodriguez,
Dominique Jackson, Billy Porter, Indya Moore,
Evan Peters,
Kate Mara, James Van Der Beek, Ryan Jamaal Swain, Charlayne
Woodard, Dyllon Burnside, Hailie Sahar, Angelica Ross, Angel
Bismark e Patti Lupone.
The Bold Type 4
La quarta stagione di The Bold Type sta per arrivare e il canale americano
Freeform ha già diffuso il teaser promo. Il terzo capitolo della
serie, andato in onda questa primavera, ha riscosso un tale
successo da rinnovare la serie durante il suo corso.
Non è chiaro quando questa quarta
stagione possa arrivare, ma sicuramente torneranno Katie
Stevens, Aisha Dee, Meghan Fahy, Sam Page, Matt Ward, Stephen
Conrad Moore, Nikohl Boosheri e Melora
Hardin.
Si è spento nella sua casa romana a
96 anni Franco Zeffirelli, regista, sceneggiatore,
attore, uomo di cultura e di teatro, uno dei grandi rappresentanti
dell’Italia all’estero, con il suo importantissimo contributo alla
cultura nazionale e mondiale.
Attivissimo tra cinema e teatro,
anche lirico, Zeffirelli ha cominciato alla corte di Visconti,
insieme a Rosi, per poi realizzare una lunga serie di adattamento
cinematografici proprio dall’opera lirica. I suoi lavori hanno
raggiunto una enorme popolarità a tutti i livelli, su tutti il suo
Gesù di Nazareth, ancora protagonista del
palinsesto televisivo nel periodo delle festività pasquali, in
Italia.
Onorato con titoli e riconoscimenti,
Zeffirelli ha vinto diversi David di Donatello, un Nastro
d’Argento, arrivando Oltreoceano fino agli Emmy Awards, ma mai agli
Oscar.
Tra i riconoscimenti ricevuti, si
contano il Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica
Italiana nel 1977, la Medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e
dell’Arte nel 2003, è stato anche Cavaliere Commendatore
dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2004.
L’accesso “limitato” a solo una
parte dei personaggi dei fumetti ha costretto i Marvel Studios a introdurre pian piano figure
anche meno note nel MCU (Spider-Man ad esempio
sarebbe arrivato soltanto nel 2016), compreso il primo supereroe
del franchise, Iron Man, non esattamente “famoso” se paragonato ai
colleghi Hulk e X-Men.
Ma oltre a Tony Stark, quali sono
quei supereroi secondari “salvati” e valorizzati dal Marvel Cinematic Universe?
Nebula
La figlia adottiva di Thanos ha
debuttato nel MCU cinque anni fa grazie a
Guardiani della Galassia
vol.1 e nel tempo sembra aver ottenuto il ruolo importante
che meritava grazie alla trama di Avengers:
Endgame. Trattandosi infatti del culmine della
Infinity Saga, quale momento migliore se non questo per far
brillare l’eroina?
Di fatto i Marvel Studios hanno valorizzato
tantissimo la storyline di Nebula, costruendo un
arco narrativo coerente e molto emozionante, soprattutto nel
percorso intrapreso con la sorella/nemica Gamora.
Shuri
Prima del suo debutto
cinematografico, Black Panther non figurava certo
nella galleria di personaggi più noti al grande pubblico come
Wolverine o Hulk, ma era alla pari con Ant-Man e Doctor Strange. Lo stesso si può dire di
Shuri, sorella geniale
di T’Challa, che nel MCU ha avuto tutto lo spazio
necessario per brillare.
L’eroina interpretata da Letitia
Wright ha fatto innamorare gli spettatori di tutto il mondo grazie
al suo carattere intelligente e divertente, e non sorprende che in
molti abbiano già richiesto a gran voce uno standalone su di
lei.
Groot
Un albero parlante doppiato da
Vin Diesel non era esattamente la miglior premessa
per un personaggio da introdurre nell’universo cinematografico
Marvel, eppure qualcosa di magico
ha funzionato grazie all’impronta sensibile di James
Gunn sul franchise di Guardiani della Galassia e
Groot ha subito conquistato l’affetto del
pubblico.
Ora quell’albero è un’icona
imprenscindibile del MCU e dei fumetti.
Valchiria
Pochissime persone estranee alla
comunità di appassionati di fumetti conoscevano
Valchiria, la guerriera asgardiana introdotta nel
MCU in Thor: Ragnarok e successivamente
riapparsa in Endgame.
A renderla così popolare sarà stata
la performance di Tessa
Thompson e il fascino innegabile del personaggio,
leggermente cambiato rispetto all’originale, e siamo sicuri che il
futuro riserverà ottime prospettive per questa eroina e nuova
regina di Asgard.
Yondu
Yondu, leader dei
Ravagers e padre putativo di Peter Quill, è uno di quei personaggi
che non verrà dimenticato facilmente. Alla fine di Guardiani della
Galassia Vol. 2 il suo sacrificio riscatta l’anonimato
e si consegna agli spettatori come il vero simbolo della poetica di
James Gunn.
Korg
Prima di Thor:
Ragnarok erano in pochi a conoscere
Korg, il personaggio interpretato in motion
capture da Taika Waititi e ispirato ad un
buttafuori che aveva conosciuto in Nuova Zelanda.
L’eroe debutta però nella storyline
di “Planet Hulk”, ma è grazie al MCU che acquista la popolarità che
merita e un fascino impossibile da replicare viste le doti comiche
uniche di Waititi nel ritrarlo.
Gamora
Gamora era già un
personaggio molto amato dai lettori dei fumetti prima del suo
arrivo nel MCU, ma è grazie ai Marvel Studios che l’eroina diventa
davvero mainstream. Spietata, feroce, divertente, più forte e
intelligente di tutti i Guardiani della Galassia, e Zoe
Saldana è fantastica nel ruolo.
Thanos
I fan dei fumetti Marvel hanno sempre riconosciuto in
Thanos uno dei villain
più temibili e potenti della storia, ma è inutile negare quanto sia
stato importante il contributo di Infinity War e Endgame per
rendere ancora più celebre e riconoscibile (alla pari di un Darth
Vader) il Titano Pazzo.
Lo schiocco delle dita è ormai un
gesto iconico, come la sua vittoria contro i Vendicatori.
Rocket Raccoon
Rocket
Raccoon è rapidamente passato dall’essere un
personaggio ignorato a diventare uno dei più amati del MCU. A questo va sommato
l’incredibile doppiaggio di Bradley
Cooper, e la caratterizzazione personale di James Gunn
nella scrittura e nella regia dei film che hanno reso Rocket un
tassello fondamentale del canone Marvel.
Iron Man
Chiudiamo questa lista con il primo
supereroe del MCU, non esattamente una star dei
fumetti che però ha trovato riscatto grazie ai Marvel Studios e
all’interpretazione di Robert Downey
Jr.
Ad oggi Iron
Man è forse uno dei personaggi più conosciuti da tutto
il pubblico, fan e non, alla pari di un qualsiasi Captain America,
Thor e Hulk. E prima del 2008, quanti al di fuori della comunità
dei fumetti sapeva chi fosse?
Saranno Michele
Placido e Valerio Mastandrea i Premi alla
Carriera della diciassettesima edizione dell’Ischia Film
Festival, codiretto da Michelangelo
Messina e Boris Sollazzo. Dopo Gabriele
Salvatores, premiato l’anno scorso, e altri grandi
nomi del cinema internazionale, come John
Turturro,Peter Greenaway e il Maestro
Giuliano Montaldo, ecco due attori, poi anche
registi, che abbracciano insieme quasi cinquant’anni di storia del
cinema italiano.
Michele Placido,
classe 1946, dalla piccola Ascoli Satriano, in provincia di Foggia,
a diciotto anni va a Roma, per entrare in polizia. Ma la sua
passione era recitare, e dopo essersi diplomato all’Accademia
d’arte drammatica, debutta in teatro con Luca Ronconi, in una
trasposizione dell’Orlando Furioso che sarebbe
entrata nella Storia. Così come un pezzo di storia della
televisione sarebbe stato il suo commissario Cattani, il
protagonista de La piovra, la serie che lo fece
entrare nelle case e nei cuori degli italiani negli anni Ottanta.
Nel mezzo tanto cinema, da Monicelli a Rosi, Bellocchio e
Comencini. Nel 1990 il suo esordio alla regia con
Pummarò, un film ancora
oggi attualissimo. Negli ultimi trent’anni si è destreggiato
dietro e davanti la macchina da presa, senza risparmiarsi, con lo
stesso coraggio dei primi passi, realizzando un cinema coraggioso e
al contempo popolare, e passando come interprete dal dramma alla
commedia con la maestria che solo un attore di razza possiede. Per
celebrarlo, l’Ischia Film Festival ha voluto portare in anteprima
mondiale Stupor Mundi, documentario in cui Placido
ci accompagna per scoprire la figura di Federico II di Svevia, uomo
moderno e amante delle arti.
Valerio Mastandrea
è nato il giorno di San Valentino del 1972. Forse per questo è così
innamorato del cinema, dove esordì grazie a un altro, compianto,
attore e regista dalla rara sincerità, Piero Natoli. Ladri
di cinema era il film, e Mastandrea non ha più smesso di
rubare, ai registi e agli attori con cui ha diviso il set negli
ultimi venticinque anni, imparando tutto quello che doveva per poi
usarlo nel modo migliore. Sono stati tanti, da Davide Ferrario a
Toni Servillo, Virzì, Moretti, Scola, Daniele Vicari, che lo ha
diretto in VelocitàMassima e L’orizzonte degli
eventi e che per lui scrisse il soggetto di
Trevirgolaottantasette, il cortometraggio con cui
ha scoperto di voler fare il regista. Ci vorranno altri tredici
anni per il lungometraggio, ma quando arriva sono solo complimenti
per Ride, che sarà parte dell’omaggio che l’Ischia Film Festival
gli dedica. Nel mentre, quattro David di Donatello, a sottolineare
che Valerio Mastandrea è uno degli attori italiani più importanti
della sua generazione. Sarebbe piaciuto tanto a Risi, Monicelli e
molti di quelli che il nostro cinema lo hanno reso grande in tutto
il mondo.
La diciassettesima edizione
dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6
luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema,
della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di
Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.
Bradley
Cooper potrebbe sostituire Leonardo
DiCaprio in Nightmare Alley, il nuovo
film di Guillermo Del Toro, co-sceneggiato
dal regista premio oscar insieme a Kim Morgan. A riportare la
notizia è ancora Variety, spiegando che l’attore si troverebbe
attualmente in trattative e che l’accordo precedentemente proposto
a DiCaprio non è andato a buon fine.
Vi ricordiamo che la pellicola sarà
un adattamento del romanzo omonimo di William Lindsay Gresham dal
quale è già stato tratta la pellicola del 1947 con Tyrone Power nei
panni di un ambizioso e giovane truffatore che stringe un’alleanza
con una psichiatra femmina ancora più corrotta di lui. Prima i due
si godono il successo rovinando le persone a livello mentale, poi i
tradimenti tra di loro rischiano di compromettere un delicato
equilibrio.
Le riprese partiranno in autunno e
non sono stati ancora annunciati gli altri membri del cast.
DiCaprio tornerà presto al cinema
con l’attesissimo nuovo film di Quentin Tarantino,
C’era una volta a Hollywood, al fianco di Brad
Pitt e Margot
Robbie, mentre prossimamente sarà sul set
di Killers Of The FlowerMoon di Martin Scorsese, anche questo tratto
da un romanzo (uscito nel 2017 con la firma di David Grann,
giornalista del New Yorker).
Avengers:
Endgame continua a far discutere anche a più di due
mesi dall’uscita, e il tema è ancora una volta la creazione di
timeline alternative provocata dai continui viaggi nel tempo dei
personaggi ma soprattutto dall’ultima impresa di Captain
America, che torna nel passato per restituire le gemme
dell’infinito e in una di queste realtà si riunisce con l’amore
della sua vita, Peggy Carter. Il “vecchio” Steve
Rogers invece ricompare nel presente per cedere lo scudo a Sam
Wilson, aka Falcon.
Oggi la nuova linea temporale di Cap
è la più dibattuta: grazie a questa il MCU ha ora una doppia versione del
personaggio, quella congelata dopo la seconda guerra mondiale, e
quella viva e vegeta che vive con Peggy. E se ci fate caso, nella
scena in cui parla con Sam, indossa perfino una fede nuziale,
dunque è evidente che la coppia si è sposata.
Sappiamo che la donna ha posato
qualcuno negli anni che seguirono la presunta morte dell’eroe, e
gli sceneggiatori di Endgame, Christopher Markus e
Stephen McFeely, sostengono che quell’uomo è sempre stato Steve
Rogers, ma solo dopo aver sconfitto Thanos ed essere tornato
indietro nel tempo. E se uno dei due Cap fosse apparso al funerale
di Peggy Carter ripreso in Captain America: Civil
War, nello specifico la versione anziana?
A suggerire questa ipotesi è
l’attenta analisi di un’inquadratura del film, dove vediamo un uomo
brizzolato in basso a sinistra che trasporta la bara; non vediamo
il suo volto, ma c’è chi pensa si tratti proprio del vecchio
Steve.
Questo significa che Captain America
e la sua controparte erano nello stesso posto nello stesso momento?
Difficile a dirsi, e il motivo del loro mancato incontro sarebbe
oggetto di un’ulteriore discussione. Il mistero si infittisce, e
le parole dei fratelli
Russo sul possibile ritorno al cinema del personaggio non fanno
che aumentare le aspettative…
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Attenzione: l’articolo contiene spoiler su X-Men:
Dark Phoenix
Secondo tentativo di approccio alla
saga della Fenice Nera (dopo la trilogia dei primi anni Duemila),
X-Men:
Dark Phoenix scioglie i nodi del nuovo corso del
franchise sui Mutanti di casa Marvel chiudendo una parentesi
iniziata nel 2011 con First Class e proseguita con
Giorni di un futuro passato e
Apocalisse. Non sono mancati i crossover tra film
dell’universo Fox, come nel caso di Deadpool 2 dove
abbiamo visto il Mercenario Chiacchierone interagire con alcuni dei
personaggi in un simpatico easter egg.
Proprio questa scena è tornata
all’attenzione dei fan perché potrebbe aver anticipato le due
principali morti di Dark Phoenix semplicemente escludendo due
mutanti dallo schermo. Se riguardiamo l’inquadratura infatti,
noteremo che all’appello mancano Mystica e
Jean Grey, le uniche vittime degli eventi del
cinecomic, mentre Bestia, Quicksilver, Tempesta, Cyclope,
Nightcrawler e Professor X sono riuniti nella stanza dell’X
Mansion.
Anticipazione studiata o incidente involontario?
Da quanto dichiarato dal regista di
Deadpool 2 David Leitch, il cameo dei Mutanti è
sempre stato nella sceneggiatura, anche se la produzione si trovava
a Vancouver e quella di Dark Phoenix a Montreal, tuttavia l’aver
girato contemporaneamente i due film ha permesso alla troupe di
coordinarsi. Leitch ha lavorato alla sequenza e solo in seguito le
clip sono state analizzate e sistemate da Simon Kinberg per
adattarsi perfettamente alle sue esigenze.
Lo stesso Leitch tempo fa mise a
tacere le indiscrezioni sull’assenza di Jean Gray in Deadpool 2
spiegando che c’erano stati dei problemi di impegni e
programmazione con le attrici. Il dubbio rimane e non sarebbe poi
così sbagliato credere alla versione dei fatti suggerita dal web.
Che ne pensate?
Dark Phoenix è già
stato apostrofato da Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per
la serie di film di X-Men.
“Lo vedo come un nuovo
capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia
in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa
che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo
può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di
Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi
nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20
anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi
non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni
fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film
sui supereroi, e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era
davvero rivoluzionario.”
Nel cast di X-Men:
Dark Phoenix tornano James McAvoy,
Sophie Turner, Jennifer Lawrence,
Nicholas Hoult e Michael
Fassbender. La new entry del cast è Jessica
Chastain, nei panni di un aliena misteriosa che prenderà
il controllo della Fenice.
Pedro Almodóvar
riceverà il Leone d’oro alla carriera durante la 76a
Mostra Internazionale d’arte cinematografica
di Venezia (in programma dal 28 agosto al 7
settembre). La decisione è stata confermata dal presidente della
Biennale Paolo Baratta in seguito alla proposta del direttore
Alberto Barbera.
Il regista, che poche settimane fa
presentava il suo ultimo lavoro Dolor y
Gloria al Festival
di Cannes, ha reagito così all’annuncio ufficiale:
“Sono molto emozionato e onorato
per il dono di questo Leone d’oro. Ho dei bei ricordi legati alla
Mostra di Venezia, come il mio debutto internazionale nel 1983 con
L’indiscreto fascino del peccato. Per la prima
volta uno dei miei film viaggiava fuori dai confini della Spagna,
ed è stato un po’ il mio battesimo internazionale oltre che
un’esperienza meravigliosa. Tornai al Lido cinque anni dopo con
Donne sull’orlo di una crisi di nervi. Quindi
questo premio diventerà il mio animale domestico, insieme ai due
gatti con cui vivo. Grazie dal profondo del mio cuore“.
Questo invece il commento di Barbera:
“Almodóvarnon è solo il più grande e influente regista spagnolo dopo
Buñuel, ma l’autore che è stato capace di offrire della Spagna
post-franchista il ritratto più articolato, controverso e
provocatorio. I temi della trasgressione, del desiderio e
dell’identità sono il terreno d’elezione dei suoi lavori, intrisi
di corrosivo umorismo e ammantati di uno splendore visivo che
conferisce inediti bagliori all’estetica camp e della pop-art a cui
si rifà esplicitamente. Il mal d’amore, lo struggimento
dell’abbandono, l’incoerenza del desiderio e le lacerazioni della
depressione, confluiscono in film a cavallo fra il melodramma e la
sua parodia, attingendo a vertici di autenticità emotiva che ne
riscattano gli eventuali eccessi formali. Senza dimenticare che
Almodóvar eccelle soprattutto nel dipingere ritratti femminili
incredibilmente originali, in virtù della rara empatia che gli
consente di rappresentarne la forza, la ricchezza emotiva e le
inevitabili debolezze con un’autenticità rara e toccante“.
Qualche mese fa l’anteprima della
nuova action figure dedicata a Spider-Man: Far
From Home, e in particolare il costume con i suoi
dettagli bianchi al posto di quelli neri, aveva fatto viaggiare la
fantasia dei fan, convinti che nel film avremmo visto la versione
del personaggio nota come Spider-UK.
A questa teoria si era aggiunta la
consapevolezza, data dal trailer, che il concetto di Multiverso sarebbe stato
adattato nel MCU, aumentando così la possibilità
di avere più facce dell’Uomo Ragno come nei fumetti. Tuttavia ogni
supposizione si è definitivamente spenta grazie all’attenta analisi
del nuovo spot tv diffuso da Sony Pictures India, dove il supereroe
è impegnato a saltare dallo Stark Jet e nel mentre le linee del
costume diventano bianche a causa del paracadute che fuoriesce
dalla sua schiena.
Dunque non aspettiamoci l’arrivo di
Spider-UK nella trama di Spider-Man: Far From Home, ma solo
un aggiornamento dei gadget dell’uniforme del protagonista ora
impegnato in una difficile sfida: contrastare la minaccia degli
Elementali ed evitare la
catastrofe.
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, il cinecomic arriverà
nelle sale il 2 Luglio (invece che il 5).
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
L’incredibile successo al box office
e la vittoria del premio Oscar hanno convinto la Sony Pictures ad
annunciare subito il sequel di Spider-Man: Un
Nuovo Universo, film d’animazione diretto da Bob
Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman dallo stile visivo
innovativo e unico nel suo genere.
E guardando al futuro, quali
versioni dello Spider-Verse ci piacerebbe vedere
nel secondo capitolo? Ecco alcuni candidati:
Spider-Man degli anni Novanta
Questo è probabilmente la versione
dell’Uomo Ragno con cui sono cresciuti tutti i bambini nati a
cavallo tra anni Ottanta e Novanta guardando lo show televisivo in
onda su Fox Kids, prima che venisse lanciato lo
Spider-Man in live-action al cinema. Nella serie
Peter Parker è un personaggio davvero esilarante e complesso, e
meriterebbe spazio anche al cinema.
Superior Spider-Man
Il lancio di Superior
Spider-Man di alcuni anni fa ha letteralmente sconvolto
l’universo del personaggio come lo conoscevamo: in questa trama
Otto Octavius scambia il suo corpo con quello di Peter Parker,
provocando la morte di quest’ultimo nel corpo degenerato di Doc
Ock.
Avere nel sequel questa versione ci
consegnerebbe un Uomo Ragno anti eroe, nemico del bene superiore e
privo di qualsiasi morale, aggiungendo un lato oscuro ad un
franchise che si propone di essere rivolto ad un target
giovane.
Venomverse
La storyline conosciuta come
Venomverse vede Spider-Man nel ruolo di
antagonista e Venom nei panni del supereroe, e in questo stesso
universo Peter riesce a scendere a patti con il simbionte a tal
punto da diventare completamente squilibrato e consumato da
pensieri malvagi.
Si tratta di una versione fin troppo
interessante da essere ignorata, e il sequel di Spider-Verse
potrebbe beneficiare di questa trama dai mille risvolti
drammatici.
Andrew Garfield
Sono in molti a considerare quello
di Andrew
Garfield il miglior Spider-Man mai visto sul grande
schermo, quindi perché non accontentarli e portare nel sequel di
Spider-Verse questa versione matura?
Difficile a dirsi, figuratevi da
realizzare: magari lo studio potrebbe far tornare l’attore nel cast
vocale del film, anche solo per un cameo.
Tobey Maguire
Dal 2002 al 2007 Tobey
Maguire ha vestito i panni di Peter Parker aka
Spider-Man nell’indimenticabile trilogia di
Sam Raimi dedicata all’Uomo Ragno. Da allora
Maguire ha appeso al chiodo il costume, lasciato l’eredità di
Spidey nelle mani di Andrew
Garfield nel reboot di The Amazing
Spider-Man (2012) e del suo sequel (2014), eppure
l’attore, intervistato dall’Hollywood Reporter, non sembra aver
chiuso la porta all’eventualità di calarsi di nuovo nei panni di un
supereroe, e che anzi tutto è possibile e niente è scontato:
“Semplicemente non ho una
mentalità da “farei o non farei. Potrei fare qualsiasi cosa che
arrivi come una sorta di chiamata che può o non può adeguarsi alla
mia idea“.
Il radicale cambiamento fisico di
Thor, che ritroviamo in Avengers:
Endgame sovrappeso, depresso e con problemi di
dipendenza dall’alcool, è stato uno degli argomenti più discussi
dall’uscita del film e ancora oggi occupa i dibattiti dei fan sul
web.
Di certo le scene con gli omaggi al
Grande Lebowski verranno ricordate nel tempo come le più divertenti
del personaggio grazie alla performance brillante di Chris
Hemsworth, che proprio l’altra sera era ospite al
Tonight Show di Jimmy Fallon per parlare non soltanto del suo nuovo
progetto (Men in Black:
International) ma anche per mostrare una clip inedita
girata durante le riprese di Endgame che lo vede suonare un brano
di Johnny Cash (la cover di “Hurt” dei NIN) ancora nei panni di
Thor Lebowski.
“Non sapevo se lo avrei mai
fatto vedere“, ha detto l’attore, spiegando che cantare quella
melodia l’avrebbe aiutato a calarsi meglio nel personaggio.
“Sentivo la canzone nel mio camerino tra un ciak e l’altro, ed
è la più triste del mondo...”.
In merito alla trasformazione
fisica, gli sceneggiatori del film hanno raccontato in
un’intervista che i riferimenti a Il Grande
Lebowski erano intenzionali:
“Sapevamo che sarebbe diventato
un po’ trasandato e che si aggirasse per casa in maniera
stralunata, quindi Lebowski è un riferimento immediato. Almeno per
il look. Così abbiamo dato le nostre idee al reparto costumi e loro
ci hanno consegnato un Thor in accappatoio con occhiali da sole.
All’improvviso la cosa ha fatto click“.
“Eravamo davvero irremovibili,
volevamo farlo non per trattarlo come uno scherzo. Ma perché l’idea
è che, nonostante l’aspetto e l’umore, Thor è ancora un eroe. E
quando chiama a sé il fulmine e ottiene entrambe le armi, cambia il
vestito e la barba, non il suo peso come per magia […] Pensate
anche a quello che gli dice sua madre: “Non essere quello che
dovresti essere, sii la versione migliore di te stesso”. Il
concetto è proprio questo. Non volevamo trattare l’aumento di peso
come un problema che aveva bisogno di superare. No, Thor ha bisogno
di sentirsi bene con se stesso, e non importa chi sia.“
A volte non è sufficiente lo spazio
di una storia per dedicare la stessa attenzione a tutti i
personaggi in scena, specialmente se i film in questione sono
cinecomic. Ci sono personaggi che meriterebbero senza dubbio più
spazio, altri che hanno il potenziale per emergere da soli rispetto
alla massa, e nel corso nel MCU gli esempi non
mancano.
Ma allora chi sono gli eroi più
“sprecati” del franchise?
Visione
Introdotto in
Avengers: Age of Ultron,
Visione è un personaggio
dalle mille possibilità che dovrebbero essere sfruttate al meglio
nel MCU, e dopo Infinity
War lo rivedremo protagonista (finalmente) insieme a
Scarlet Witch nella serie di Disney +.
Non è chiaro quando sarà ambientata
né in che modo i Marvel Studios riusciranno a giustificare il
ritorno dell’eroe, ucciso da Thanos nella sua ultima apparizione,
ma la curiosità è tanta e le aspettative alle stelle.
Lady Sif
Sopravvissuta alla strage di Thor:
Ragnarok per mano di Hela,
Lady Sif è dispersa in un luogo ignoto che non è
Asgard, e i fan desiderano di rivederla in azione nel prossimo
futuro del MCU sempre interpretata da Jaimie
Alexander.
Il
personaggio è comparso per la prima volta in Thor
del 2011 e poi in Thor: Dark World del 2013,
sfoderando tutte le qualità di un’incredibile guerriera e
combattendo al fianco di Thor, Fandral, Hogun e
Volstagg.
Scarlet Witch
Da
quando l’abbiamo incontrata in Avengers: Age of
Ultron (dove ha visto morire suo fratello gemello Pietro
alla fine della battaglia di Sokovia) Wanda
Maximoff aka Scarlet Witch è cresciuta
esponenzialmente fino ad Avengers:
Infinity War, tuttavia la sensazione è che il
personaggio non sia ancora sfruttato al massimo delle sue
potenzialità.
Con
l’acquisizione dei
diritti sugli X-Men da parte della Disney i
Marvel Studios potrebbero ampliare
la descrizione dell’eroina associandole le qualità che la rendono
una dei mutanti più pericolosi sulla Terra. Da qui si aprirebbe un
ventaglio di possibilità narrative riferite ai fumetti che
eleverebbero Scarlet Witch in una posizione di rilievo nel MCU, ma nell’attesa potremo
godercela nella serie tv con Visione di Disney +.
Maria Hill
Molti dei personaggi di questa lista
sono donne, e se da una parte il MCU ha decisamente migliorato il
suo assetto con una varietà di eroine con personalità distinte,
l’inizio del franchise non è stato indirizzato allo stesso modo.
Maria Hill però è stata una delle prime
protagoniste e nonostante tutto non ha mai avuto abbastanza tempo
sullo schermo.
Peggy
Carter ha fatto il suo debutto ufficiale nel MCU in Captain America: Il
Primo Vendicatore, apparendo più tardi anche in
Captain America: The Winter Soldier,
Avengers: Age of Ultron e Ant-Man
e nelle serie televisive Agent Carter e
Agents of SHIELD. Praticamente una
veterana.
E il
bello è che nonostante tutte questi minuti sullo schermo, i fan
chiedono a gran voce altri momenti di Hayley
Atwell nei panni del co-fondatore dello S.H.I.E.L.D.,
pure se piccoli come cameo e flashback in altri film dei Marvel Studios.
War Machine
War Machine è un
altro personaggio che meriterebbe sicuramente più attenzione, unico
per caratteristiche sia nella trilogia di Iron Man che
nell’universo cinematografico in generale. Sappiamo che Don
Cheadle aveva discusso con la Marvel di un potenziale standalone,
ma niente si è concretizzato.
Ci piacerebbe conoscere il suo
passato nell’esercito e ciò che l’ha portato a diventare il braccio
destro di Tony Stark, quindi sognare non costa nulla…
Falcon
Se c’è qualcuno di poco utilizzato
nel MCU quello è Sam
Wilson aka Falcon. Fortunatamente i fan
non dovranno attendere a lungo per vedere il loro supereroe
preferito in prima linea, perché il prossimo anno arriverà sulla
piattaforma streming di Disney + una serie a lui dedicata e in cui
condividerà la scena con Bucky Barnes.
Inoltre, adesso che Sam ha ricevuto
lo scudo da Capitan America, le opportunità da esplorare sono
tantissime.
Soldato d’Inverno
Bucky Barnes,
conosciuto nel MCU anche come il Soldato
d’Inverno, ha velocemente scalato la classifica dei
personaggi più amati dai fan, che dai tempo chiedono ai Marvel Studios di dedicargli più
spazio all’interno dell’universo condiviso.
Dell’eroe conosciamo il suo passato
di militare americano al fianco del miglior amico Steve
Rogers, la brutale trasformazione nel sicario dell’HYDRA e
la sua redenzione avvenuta in Avengers:
Infinity War, tuttavia sarebbe interessante esplorare
le fasi che hanno portato alla creazione del Soldato d’Inverno
prima degli eventi di Captain America: The Winter
Soldier.
Sappiamo cosa è successo con i
genitori di Tony Stark, assassinati quanto era
ancora manipolato dall’HYDRA, ma del dopo quasi nulla, soprattutto
del suo rapporto con Vedova Nera (appena accennato
in una scena di The Winter Soldier). Dunque
uno standalone sarebbe più che gradito…
Vedova Nera
Nel caso di Vedova
Nera i fan saranno presto accontentati, visto che sono
già iniziate le riprese del film interamente dedicato al
personaggio interpretato nel MCU da Scarlett
Johansson.
Il titolo di lavorazione è “Blue
Bayou” e in regia c’è Cate Shortland, seconda
donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo
dell’universo cinematografico Marvel. Al momento non ci sono
ulteriori aggiornamenti, né sui co-protagonisti né sulle direzioni
della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
Quasi tutti i villain
Molti dei villain delle prime tre
fasi del MCU non hanno avuto lo spessore che
meritavano, ed esclusi Loki
e Thanos, tutti gli altri antagonisti sono
sembrati al di sotto delle loro possibilità.
Personaggi come
Ultron, o il Mandarino sono stati
presto dimenticati dal pubblico, ed è un peccato viste le
controparti dei fumetti.
In occasione dell’uscita dell’edizione Home
Video di Captain Marvel, si stanno diffondendo
in rete i contenuti speciali dal film e tra di essi i più
eccitanti sono ovviamente le scene eliminate.
Di seguito potete vedere una scena
che vede protagonista Jude Law, alias Yon Rogg,
che fa visita al personaggio di Annette Bening,
ovvero l’Intelligenza Suprema, tranne che per il fatto che questa
volta l’Intelligenza Suprema ha il volto proprio di Yon Rogg.
La cosa è indicativa, se si pensa
che nel film, l’essere superiore di origine Kree assume le
sembianze della persona che l’interlocutore del momento ammira di
più. Mentre nel caso di Carol si tratta della dottoressa Wendy
Lawson, per il personaggio interpretato da Jude
Law si tratta semplicemente della versione ossigenata di
se stesso!
Captain Marvel è arrivato nelle nostre sale
il 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.