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Jungle Cruise 2: Dwayne Johnson fornisce un deludente aggiornamento

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Quattro anni dopo l’uscita del primo film nelle sale, Dwayne Johnson ha appena dato una notizia devastante sul sequel di Jungle Cruise (qui la recensione) della Disney. Parlando della possibilità che un sequel venga realizzato, l’attore ha affermato: “Non credo. Penso che quando la Disney è passata sotto una nuova leadership, abbia semplicemente cambiato rotta a causa del COVID. Il COVID ha cambiato il nostro business in molti modi. Penso che abbiano guardato quella proprietà e abbiano pensato: l’abbiamo fatto una volta, non siamo sicuri di doverlo rifare. Nonostante la nostra chimica fosse ottima”.

Johnson si riferisce al fatto che Bob Chapek era l’amministratore delegato al momento dell’uscita di Jungle Cruise nelle sale, ma poi Bob Iger è stato reintegrato per correggere la rotta dell’azienda prima di cederla a un nuovo successore. La pandemia di COVID-19 ha poi giocato un ruolo importante nell’uscita del film. Dopo essere stato programmato per luglio 2020, la pandemia ha costretto la Disney a ritardare il film fino a luglio 2021. L’avvertenza è che il film d’avventura è stato distribuito su Disney+ con Premier Access contemporaneamente all’uscita nelle sale.

La funzione Premiere Access, che comportava un costo aggiuntivo rispetto all’abbonamento a Disney+, è stata aggiunta al servizio di streaming quando la Disney non è stata in grado di distribuire i film nelle sale a causa della pandemia. Emily Blunt – co-protagonista in  insieme a Johnson – ha aggiunto che lei e il collega hanno accettato il fatto che la Disney alla fine non voglia realizzare Jungle Cruise 2, nonostante la loro grande intesa sullo schermo. “Va bene così”, ha semplicemente detto.

La notizia è però deludente, perché nonostante gli spettatori avessero la possibilità di guardarlo a casa, Jungle Cruise è comunque riuscito a incassare 220,9 milioni di dollari al botteghino. Il film è stato ben accolto dal pubblico grazie a un punteggio del 92% su Rotten Tomatoes, ma i critici non sono stati altrettanto ricettivi, il che ha portato il film di Johnson e Blunt a ricevere un punteggio del 62%. Nonostante abbia dovuto superare vari ostacoli come la pandemia, sembrava inevitabile che il sequel sarebbe stato approvato.

Johnson, produttore del film, e Blunt avrebbero firmato per Jungle Cruise 2, con Jaume Collet-Serra come regista e Michael Green come sceneggiatore. Non più tardi dell’autunno 2022, era infatti stato rivelato che Green stava già lavorando alla sceneggiatura. Ora, tuttavia, i piani sembrano essere cambiati. È possibile che la Disney non potesse garantire che Jungle Cruise 2 sarebbe stato un successo al botteghino a causa delle circostanze legate alla pandemia del primo film. Indipendentemente da ciò che ha portato alla decisione della Disney, il sequel sembra quindi essere morto.

Leggi anche: Jungle Cruise: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Game of Thrones: i recenti annunci fanno pensare alla possibilità da parte di HBO di aggiustare l’ottava stagione

Ci sono state molte novità questo novembre su Game of Thrones e i suoi spin-off, uno dei quali potrebbe alleviare un dolore persistente che la serie fantasy genera in una buona parte dei suoi spettatori. Negli ultimi due giorni, abbiamo avuto annunci su A Knight of the Seven Kingdoms e House of the Dragon, e gli appassionati di fantasy se la passano bene.

Entrambe le serie prequel sono state rinnovate fino al 2028. È un buon segno per AKOTSK e una ricompensa attesa per HOTD. House of the Dragon è stata determinante nella ricostruzione del marchio Game of Thrones dopo un finale non proprio ideale. Ora, Game of Thrones potrebbe avere la possibilità di riscattarsi con una serie sequel. HBO sta sviluppando sequel di Game of Thrones.

Oltre al rinnovo di House of the Dragon e A Knight of the Seven Kingdoms fino al 2028, George R.R. Martin ha rivelato all’Iceland Noir Festival del 2025 che è in fase di sviluppo un sequel di Game of Thrones. In effetti, le sue parole esatte sono state “un sequel o due”, ovvero due sequel in più di quanto la maggior parte delle persone si aspettasse.

Martin ha detto questo durante un panel, in risposta a una domanda su quali nuove serie siano in fase di sviluppo. L’autore fantasy ha menzionato House of the Dragon, A Knight of the Seven Kingdoms e l’imminente serie prequel “Aegon il Conquistatore“, ma non ha fornito indicazioni su cosa tratterà la serie sequel.

I sequel di Game of Thrones sono l’unico modo per sistemare l’ottava stagione

I problemi con Game of Thrones sono iniziati con la quinta stagione, ma l’ottava è stata un tale calo nella percezione del pubblico che ha oscurato tutte le incongruenze e le difficoltà incontrate dallo show prima di allora.

Uno dei più grandi problemi con l’ottava stagione è stato quanto sembrasse frettolosa. Tuttavia, questo punto potrebbe essere facilmente risolto da una serie sequel. Forse potremmo vedere di più Bran come re, Jon che vive oltre la Barriera, Arya che va a ovest di Westeros o Sansa che guida il Nord come Regina.

Ci siamo precipitati alla fine di Game of Thrones nell’ottava stagione e le trame troncate hanno danneggiato tutti. Perché Bronn era Maestro del Conio? Perché le Isole di Ferro non hanno ottenuto l’indipendenza insieme al Nord? Perché Jon deve essere esiliato quando gli Immacolati hanno comunque lasciato Westeros?

Game of Thrones 8x01 recensione serie tvUna serie sequel potrebbe dare a queste trame la possibilità di respirare e spiegarsi. Forse una guerra con le Isole di Ferro è imminente. Forse Jon può mostrare più chiaramente perché voleva tornare al Nord. Forse le dinamiche politiche ad Approdo del Re possono mostrare perché un mercenario dovrebbe avere lo stesso diritto di governare di un principe.

Ci sono molte direzioni che la serie potrebbe prendere e che aiuterebbero a correggere i finali traballanti che l’ottava stagione di Game of Thrones ha dato ai suoi personaggi. Che si tratti di un sequel ambientato subito dopo Game of Thrones o anni nel futuro, contribuiranno notevolmente a togliere l’amaro in bocca alla gente.

HBO non rifarà mai l’ottava stagione di Game of Thrones

Una cosa che probabilmente non accadrà mai è che HBO rifaccia Game of Thrones. Chiunque speri in un remake dell’ottava stagione può mettersi in fila con chi pensa che The Winds of Winter e A Dream of Spring siano dietro l’angolo. Almeno non accadrà per molti anni.

Probabilmente si pensava che Harry Potter non avrebbe avuto una grande possibilità di ricevere un adattamento dopo il successo del franchise cinematografico, ma ora Harry Potter è in arrivo su HBO Max. Quindi mai dire mai.

Oliver Phelps, il George Weasley di Harry Potter, rivela la reazione della figlia che lo ha visto nel Wizarding World: “Papà, perché sei lì?”

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La star di Harry Potter, Oliver Phelps, ha raccontato come ha presentato la serie fantasy a sua figlia, raccontando anche la reazione della bimba nel vedere suo padre sullo schermo. Phelps e il fratello gemello James Phelps hanno debuttato come attori nel primissimo film di Harry Potter nel 2001.

Sono poi apparsi nel resto della serie nei panni di George e Fred Weasley e sono rimasti coinvolti nel franchise attraverso i parchi a tema e un programma competitivo su Food Network. Oliver Phelps ha due figlie con la moglie Katy Humphage, che ha sposato nel 2015. Autumn ed Emilia hanno ora l’età in cui scoprono Harry Potter per la prima volta, e l’attore ha rivelato a People come ha reagito la figlia più piccola nel vederlo interpretare George.

Lui e la sua famiglia hanno visitato Universal Orlando, dove si trova il parco a tema originale di Harry Potter. I membri del cast hanno girato nuove scene nei panni dei loro personaggi per alcune delle giostre e attrazioni. Quando Phelps e la sua famiglia viaggiavano sull’Hogwarts Express, a un certo punto i personaggi arrivavano a bordo di scope, e la figlia più piccola guardava avanti e indietro verso di lui e lo schermo. Gli faceva domande come: “Papà, perché sei lì?” e “Perché hai i capelli di quel colore?”.

Credit HBO / Everett Collection via Variety

La figlia maggiore di Phelps, che ha 8 anni, conosce molto bene Harry Potter perché i suoi amici sono fan. L’attore non vuole costringerla a diventare anche lei una fan. Piuttosto, “Voglio che lo scopra da sola“.

A dire il vero, la mia figlia maggiore ha 8 anni e, ovviamente, conosce Potter. Sa di cosa si tratta perché molti dei suoi amici a scuola ne sono appassionati. Ma non gliel’ho mai insistito. Voglio che lo scopra da sola.

Siamo saliti sul treno Hogwarts Express e [la mia figlia più piccola] era seduta accanto a me quando siamo arrivati ​​a bordo di scope volanti. È rimasta lì a guardarmi, poi ha guardato lo schermo e ha detto: “Papà, perché sei lì?”. Ci vorrà un po’ prima che capisca. Mi ha detto: “Perché hai i capelli di quel colore?”.

Essere padre significa che Phelps può riscoprire Harry Potter attraverso una nuova prospettiva, cosa che adora, anche se fa fatica a guardare i primi film a causa della sua voce acuta. “Non posso nemmeno fingere di avere una voce profonda da bambino”, ha scherzato, aggiungendo che è difficile sfuggire a Harry Potter e la Pietra Filosofale perché va in onda in TV durante le vacanze ogni anno, “quindi tutti lo sentono sempre”.

Probabilmente sembrerà sciocco, ma la prima volta che vedi i Weasley al Binario Nove e Tre Quarti. Era la prima volta che si conoscevano i personaggi, ed era la prima volta che partecipavo a un film. Odio guardarlo perché ho la voce troppo acuta. Non posso nemmeno fingere di averla avuta da bambino, e poi c’è ogni Natale, quindi tutti la sentono sempre.

Sebbene la maggior parte del cast di Harry Potter non sia più molto coinvolto nel franchise, a parte la reunion per Harry Potter 20th Anniversary: ​​Return to Hogwarts, i gemelli Phelps sono rimasti fedeli alla serie che li ha resi famosi. Appaiono regolarmente alle grandi inaugurazioni, anche per i parchi a tema e la Mostra di Harry Potter.

Sia Oliver che James Phelps attualmente presentano Harry Potter: Wizards of Baking, una serie di gare su Food Network in cui i concorrenti creano elaborati dessert a tema. Le squadre vengono eliminate ogni settimana fino a quando una sola coppia vince, come deciso dai giudici Carla Hall e Jozef Youssef. Ogni tanto, si uniscono a loro altri ex attori di Harry Potter come Bonnie Wright (Ginny Weasley) ed Evanna Lynch (Luna Lovegood).

Christopher Nolan rivela che avrebbe dovuto dirigere Troy

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Una curiosità inaspettata emerge dal nuovo numero di Empire Magazine, dedicato a Christopher Nolan. Il regista ha infatti rivelato che, prima di approdare al mondo di Batman, era stato inizialmente ingaggiato da Warner Bros. per dirigere Troy, il kolossal epico poi realizzato da Wolfgang Petersen nel 2004.

Nolan ha infatti spiegato che: “Inizialmente ero stato assunto dalla Warner Bros. per dirigere Troy. Wolfgang Petersen lo aveva sviluppato, ma quando lo studio decise di non procedere con il suo film sui supereroi Batman Vs Superman, lui lo rivolle indietro”. A quel punto, la Warner passò a Nolan un’altra proprietà estremamente importante: Batman, affidandogli quello che lo sceneggiatore David Goyer ha recentemente definito una sorta di “premio di consolazione”.

Il risultato sarebbe stato Batman Begins (2005), film che rilanciò definitivamente il personaggio al cinema e cambiò la storia del cinecomic moderno. Petersen, invece, non si riprese mai del tutto dalla fredda accoglienza critica di Troy, nonostante gli oltre 490 milioni di dollari incassati. Dopo il successivo Poseidon (2006), il regista si allontanò progressivamente da Hollywood.

Nolan ha però confessato che quell’universo mitologico non lo ha mai davvero abbandonato. Il regista ha infatti ammesso di aver quello che è il suo prossimo progetto, Odissea, in mente da decenni, affascinato dalle possibilità narrative e visive legate al mondo di Omero, strettamente connesso alla storia narrata in Troy. Tra le immagini ricorrenti che lo hanno accompagnato negli anni, Nolan cita anche il modo in cui vorrebbe mettere in scena il celebre Cavallo di Troia.

Il film di Petersen, uscito nel periodo in cui i peplum stavano vivendo una breve rinascita dopo il successo di Il Gladiatore, rimane oggi ricordato più per la sua imponente messa in scena che per la sua profondità narrativa. Brad Pitt, trasformato fisicamente per il ruolo di Achille, fu uno degli elementi più discussi del progetto, che divise critica e pubblico. Negli anni, la director’s cut ha migliorato la percezione complessiva del film, ma il ricordo della versione cinematografica resta quello di un’opera spettacolare ma disomogenea.

Quello che sappiamo sul film Odissea di Christopher Nolan

Il film vanta un ricco cast composto da Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Jon Bernthal, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Himesh Patel, Mia Goth e Corey Hawkins. Per quanto riguarda la trama, questa segue Odisseo, il leggendario re greco di Itaca, nel suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia. La narrazione descrive i suoi incontri con esseri mitici come il ciclope Polifemo, le sirene e la maga Circe, culminando nel suo tanto atteso ricongiungimento con la moglie Penelope.

Ad oggi sappiamo unicamente che Matt Damon interpreta Odisseo, mentre Tom Holland è suo figlio Telemaco e Charlize Theron è la Maga Circe. Zendaya è la dea Atena, mentre Robert Pattinson è il leader dei Proci, Antinoo. L’identità dei personaggi degli altri interpreti è ad oggi segreta. Sappiamo inoltre che Nolan ha girato il film interamente in formato IMAX, avvalendosi di nuove tecnologie realizzate appositamente per Odissea. Il regista ha inoltre limitato quanto più possibile l’uso di CGI, con l’obiettivo di ricreare quanto più possibile in modo pratico l’epico mondo descritto da Omero con il suo poema epico.

Il film sarà distribuito al cinema da Universal Pictures dal 16 luglio 2026.

Rian Johnson scontento della distribuzione limitata di Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery

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Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery di Rian Johnson arriverà nelle sale questo mese, il secondo film della serie ad essere distribuito da Netflix e ad avere un’uscita cinematografica limitata, sebbene il regista sia deluso dall’uscita. La serie Knives Out ha debuttato nel 2019 con il suo primo film, che segue il detective Benoit Blanc (Daniel Craig) che indaga su uno strano omicidio.

I primi due film hanno entrambi ottenuto ottime recensioni, grazie alle loro intricate trame misteriose e all’avvincente satira dei ricchi e dei potenti, interpretati da un’eccellente selezione di attori di prima categoria. Mentre Knives Out è stato distribuito da Lionsgate e ha avuto una distribuzione cinematografica tradizionale prima della pandemia, Netflix ha preso il sopravvento con il secondo capitolo, Glass Onion: A Knives Out Mystery.

Glass Onion è stato nelle sale cinematografiche per una settimana alla fine di novembre 2022, per poi approdare su Netflix un mese dopo. Ora Wake Up Dead Man dovrebbe essere proiettato per due settimane, dalla sua première in sale selezionate il 26 novembre alla sua uscita su Netflix il 12 dicembre. Questo è tipico per la maggior parte dei film Netflix che la piattaforma di streaming desidera siano considerati idonei per i premi.

Tuttavia, il regista Johnson ha espresso il suo disappunto per il fatto che Wake Up Dead Man non verrà proiettato nei cinema AMC. “Per chi lo chiedesse, purtroppo AMC non ha voluto proiettare il film”, ha detto Johnson tramite X, “sarà distribuito da Landmark, Alamo e altre catene. E può tranquillamente rimanere nei cinema dopo il lancio di Netflix del 12/12 se c’è domanda: spetta ai cinema decidere”.

Netflix e AMC hanno storicamente avuto divergenze sui termini delle brevi uscite cinematografiche di Netflix, il che significa che molti dei suoi film non sono stati disponibili presso la grande catena di cinema. Tuttavia, AMC ha fatto un’eccezione per Glass Onion; la catena ha anche recentemente partecipato alla riedizione di KPop Demon Hunters nel weekend di Halloween.

Scritto e diretto dal creatore del franchise Rian Johnson (“American Fiction”, “Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi”), Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery vedrà protagonisti Kerry Washington e Josh Brolin al fianco di Daniel Craig. Il cast include anche Cailee Spaeny, Josh O’Connor, Mila Kunis, Andrew Scott, Glenn Close, Jeremy Renner, Thomas Haden Church, Daryl McCormack, Annie Hamilton, Kerry Frances e Marcus Edward Bond. Brolin e O’Connor interpreteranno entrambi dei preti, con Kunis che interpreterà un capo della polizia noto come G. Scott.

Il successo del franchise Knives Out

Il primo film di Knives Out è uscito nelle sale nel 2019, con la storia di come Benoit Blanc ha aiutato Marta Cabrera (Ana de Armas) a dimostrare la sua innocenza, guadagnando più di 300 milioni di dollari al botteghino mondiale. Quando Netflix ha visto l’incredibile potenziale del franchise, il gigante dello streaming ha acquisito i diritti di distribuzione per due sequel successivi, che si sono rivelati essere Glass Onion e Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery.

Il tempo ci dirà se Johnson continuerà a scrivere altri misteri da risolvere per Benoit Blanc, o se l’avventura del prossimo anno sarà l’ultima volta che gli spettatori vedranno il detective fare la sua magia. Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery debutterà su Netflix nel 2025.

Wicked: gli autori originali stanno cercando di espandere il franchise

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Wicked – Parte 2 potrebbe avere un seguito. Wicked – Parte 2 del 2025, con Cynthia Erivo nel ruolo di Elphaba (la Strega Cattiva dell’Ovest de Il Mago di Oz) e Ariana Grande in quello di Glinda, è un sequel di Wicked del 2024 che adatta il secondo atto dell’omonimo musical di Broadway, che a sua volta ha adattato l’omonimo romanzo del 1995.

In un nuovo articolo di The Ankler, lo scrittore Rob Ledonne condivide un commento del cantautore di Wicked, Stephen Schwartz, il quale afferma che lui e l’autrice del libro del musical, Winnie Holzman, “stanno lavorando in questo momento su idee che non sono un sequel di Wicked”, ma si svolgono nell’universo del romanzo originale di Gregory Maguire e dei suoi seguiti, senza seguire Glinda ed Elphaba.

Tuttavia, pur confermando che stanno svolgendo quel lavoro preliminare, Schwartz avverte che realizzeranno un progetto solo se ci sarà una legittima ragione creativa per farlo, e “nessuno ha ancora presentato un’idea che giustifichi una cosa del genere, a quanto ho sentito”. Ecco cosa dice:

Se ci fosse un’idea giusta, ma non sono sicuro che quell’idea giusta esista. Quello che vi dirò senza rivelare troppo è che Winnie Holzman e io stiamo lavorando in questo momento su idee che non sono un sequel di Wicked, perché penso che la storia di Glinda ed Elphaba sia completa, ma ci sono altri aspetti che potrebbero essere esplorati. Gregory Maguire, l’autore originale di Wicked, ha scritto diversi libri, per esempio. Ma c’è un’altra idea che Winnie e io stiamo discutendo: non un sequel, ma un’aggiunta. Mettiamola così…

Se qualcuno riuscisse a pensare a una continuazione della storia che sembrasse avere una giustificazione che vada oltre il semplice guadagno, ovviamente. Per ora, nessuno ha ancora presentato un’idea che giustifichi una cosa del genere.

Wicked For Good recensione film
© Universal Pictures Italia

Questa rivelazione arriva sulla scia della notizia che l’uscita di Wicked – Parte 2 ha avuto i migliori incassi dell’anno in anteprima al botteghino nazionale. Mentre il totale del weekend di apertura e la performance complessiva restano da vedere, l’incasso mondiale potrebbe alla fine raggiungere una cifra compresa tra 700 milioni e 1,2 miliardi di dollari, data la sua attuale traiettoria.

Dato il suo successo con il pubblico di tutto il mondo, non sorprende che ci siano state delle prime discussioni su come proseguire il franchise. Anche se questo potrebbe assumere una forma diversa dal possibile Wicked 3, Maguire ha già tracciato una tabella di marcia per la direzione futura del franchise.

La sua serie di libri, intitolata The Wicked Years, include i seguiti Son of a Witch (sul figlio di Elphaba, Liir), A Lion Among Men (sul Leone Codardo) e Out of Oz (sulla figlia di Liir, Rain). Altri capitoli, oltre alla serie principale, includono il prequel Elphie: A Wicked Childhood, la raccolta di racconti Tales Told in Oz e la serie sequel incentrata su Rain intitolata Another Day.

Qualsiasi di questi romanzi potrebbe fornire la cornice per un seguito di Wicked – Parte 2. Dato che Schwartz e Holzman sono coinvolti in questo primo sviluppo, sembra anche probabile che il progetto sarà un musical con nuove canzoni originali, molto simili ai due brani composti da Schwartz per la colonna sonora del nuovo film, rendendolo idoneo per una nomination all’Oscar per la migliore canzone originale.

Resident Evil: prime immagini dal set del reboot!

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Il reboot di Resident Evil, del regista di Weapons Zach Cregger sta davvero prendendo forma, e ci sono delle prime foto dal set che lo dimostrano. Le immagini (si possono vedere qui e qui) dal set praghese dell’attesissimo film survival horror mostrano una città in uno stato di devastazione dopo un evento terribile, fornendo al contempo alcuni indizi sul luogo e sul periodo dell’anno in cui è ambientato il film. Le foto confermano inoltre che l’ambientazione è Raccoon City, la città infestata dagli zombie presente nei videogiochi originali di Resident Evil.

Nessun attore è visibile nelle nuove immagini dell’ultimo tentativo di Cregger di rilanciare la serie horror. Tutte le foto mostrano le strade di Praga che sono state meticolosamente trasformate in scene di carneficina, con auto distrutte e bruciate. C’è neve sulla strada e sui veicoli, il che suggerisce un’ambientazione invernale. Alcune immagini mostrano la neve e il fango sulla strada macchiati di rosso sangue, un indizio che qualcosa di veramente orribile sta accadendo.

Un’immagine mostra poi un SUV dello sceriffo, ricoperto di neve e con la scritta “Martin County” e una targa del Colorado. La posizione geografica esatta di Raccoon City non è menzionata nella serie originale di videogiochi Resident Evil, ma sembra che il film di Cregger sarà ambientato in un luogo specifico del mondo reale, poiché i resoconti dal set di Praga menzionano altri veicoli visti lì con targhe del Colorado.

In primo piano in alcune delle nuove foto dal set c’è una pensilina dell’autobus, con all’interno una mappa racchiusa in una teca di vetro che mostra la pianta di Raccoon City, una mappa della metropolitana e quello che sembra essere un orario della metropolitana. Come rivelato dal Prague Reporter, diverse strade della città sono state chiuse per le riprese, comprese quelle notturne, con un avviso affisso per avvertire i residenti delle attività imminenti, assicurando loro che il coprifuoco sarebbe stato rispettato.

Durante le riprese, le strade Jirsíkova e Malého saranno ricoperte artificialmente di neve e liberate dalle auto parcheggiate. Le riprese comprenderanno sparatorie, guida veloce e altre scene d’azione. Comprendiamo che ciò possa essere fastidioso, quindi queste scene saranno girate nel rispetto delle ore di silenzio notturno”, è quanto riportato.

Il rapporto ha anche segnalato alcune “acrobazie con veicoli ad alta velocità” in fase di riprese e ha menzionato che un noto ristorante locale era stato trasformato in un locale chiamato Oak Street Diner. Riguardo alla saga, come noto, ci sono già stati sette film di Resident Evil, sei nella serie originale con Milla Jovovich e un reboot sfortunato uscito nel 2021 dal titolo Welcome to Raccoon City. Il film di Cregger ha dunque il compito di rilanciare al cinema il franchise e queste prime immagini sembrano promettere bene.

Cosa sappiamo del Resident Evil di Zach Cregger

Quando è stato intervistato a settembre sulla sua visione di Resident Evil, il regista Cregger ha accennato a un’esperienza che soddisferà i fan dei giochi, pur raccontando una storia che non è al 100% fedele a quegli stessi giochi: “È una storia completamente originale. Quando la vedrete, direte: “Questo è proprio nello stile di Zach”. È solo che è ambientata nel mondo di Resident Evil. Non credo che i fan dei videogiochi rimarranno delusi“.

Parlando di quali materiali di riferimento influenzano direttamente la sua versione di Resident Evil, Cregger ha affermato di non aver mai visto nessuno dei film precedenti della serie, ma ha detto di essere da tempo un fan dei videogiochi e ha dichiarato che il suo film “probabilmente vive più nel mondo di Resident Evil 2 e 3, ma direi che aderisce maggiormente al tono del 4”.

Il cast di Resident Evil è stato confermato e include Austin Abrams (Weapons), Paul Walter Hauser (Richard Jewell), Zach Cherry (Scissione), Kali Reis (True Detective) e Johnno Wilson (I Love That For You).

Il reboot di Resident Evil di Zach Cregger uscirà il 18 settembre 2026.

Rental Family: il nuovo film con Brendan Fraser affronta l'”epidemia di solitudine”

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Brendan Fraser torna con un altro viaggio emozionante in Rental Family (qui la nostra recensione), e lui e il co-protagonista Takehiro Hira rivelano il vero nucleo della storia del film. Diretto dal regista di 37 Seconds, Hikari, il film è incentrato su Phillip Vandarploeug, un attore americano che vive in Giappone e che lotta per farsi un nome nel settore e per trovare uno scopo nella vita. Improvvisamente, Phillip si ritrova in una nuova posizione unica, iniziando a lavorare per l’agenzia di recitazione del titolo, in cui le persone interpretano ruoli di controfigure per sconosciuti.

Oltre a Fraser, che ha già scatenato le prime voci di un’altra potenziale nomination all’Oscar come miglior attore, il cast della commedia drammatica include l’attore di Shogun Takehiro Hira nel ruolo del proprietario dell’agenzia, Shinji, e Mari Yamamoto di Monarch: Legacy of Monsters nel ruolo della collega Aiko, tra gli altri. Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival del 2025, Rental Family ha riscosso ampi consensi dalla critica, con un indice di gradimento dell’89% su Rotten Tomatoes, dopo aver mantenuto il 100% per mesi.

Ash Crossan di ScreenRant ha intervistato Brendan Fraser e Takehiro Hira per parlare di Rental Family. Riflettendo sulla citazione di Phillip in cui ammette che, come attore, “non so come aiutare le persone”, e se riconosce che i suoi film hanno aiutato molte persone, Fraser ha affermato che “i film aiutano le persone” e che gli attori “vogliono illuminare e mostrare qualcosa di nuovo”.

Il premio Oscar ha poi sottolineato come Rental Family attinga a questo tema, riconoscendo come il film faccia sì che il pubblico “se ne vada con una visione completamente diversa di ciò di cui tratta”, ma che alla fine concluda comunque con la convinzione che “tutti si sentano un po’ meglio”:

Brendan Fraser: Forse hanno bisogno di chiamare la mamma, o di imparare qualcosa su se stessi e su cosa significhi avere un legame familiare, che sia di sangue o di famiglia acquisita. Il mondo di questo film si colloca a metà strada tra la finzione e la finzione.

Hira concorda con la prospettiva di Fraser indicando una scena del film in cui Phillip è visto “seduto sul lettino del suo appartamento di Tokyo mentre guarda fuori“, che ha fatto piangere il candidato all’Emmy mentre la guardava. Ridacchiando, ammettendo di non sapere perché lo abbia fatto piangere, l’ex attore di Monarch ha spiegato che gli ha ricordato quando era “uno studente straniero” negli Stati Uniti, sentendosi in sintonia con l’isolamento di Phillip.

Questo ha spinto Fraser a sottolineare che un altro tema chiave esplorato da Rental Family è “l’epidemia di solitudine” che si è diffusa in tutto il mondo, non solo nell’ambientazione del film, Tokyo. Sottolineando l’idea “controintuitiva” di affrontare “la solitudine che le persone trovano in un luogo molto affollato” con il desiderio di “creare una connessione significativa“, il premio Oscar ha affermato che questo è “esattamente il motivo per cui esiste un’agenzia di noleggio di famiglie“.

Un’agenzia di Hollywood ingaggia il Parmigiano Reggiano come cliente per apparizioni film e tv

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Sembra che il formaggio diventerà l’argomento di conversazione a Hollywood, dato che il Parmigiano Reggiano è diventato un cliente per le prossime apparizioni in film e serie tv.

In una dichiarazione a The Hollywood Reporter, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha dichiarato che la United Talent Agency ha firmato un contratto con l’azienda “re dei formaggi” per ottenere ancora più visibilità in film e programmi TV in tutto il mondo, per garantire che il Parmigiano rimanga nella mente e potenzialmente nello stomaco di tutti.

L’organo di governo ha dichiarato che UTA “sfrutterà la sua esperienza e la sua connettività globale nel mondo dell’intrattenimento e della cultura per presentare il Parmigiano Reggiano a un’ampia gamma di partner, per promuovere il suo messaggio di eccellenza gastronomica e ingredienti, produzione e distribuzione di alta qualità”.

Ecco una dichiarazione del responsabile marketing del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Carmine Forbuso: “Il Parmigiano Reggiano non è solo un simbolo di eccellenza radicato nella tradizione, ma sempre più un marchio globale davvero iconico: infatti, secondo i dati dei primi otto mesi del 2025, le esportazioni hanno raggiunto il 53,2%, con una crescita dei volumi del +2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Questa partnership con UTA, agenzia leader nel marketing culturale, ci permette di entrare in contatto con un nuovo pubblico in modo autentico e pertinente. Con soli tre ingredienti naturali e secoli di know-how artigianale, il Parmigiano Reggiano è sinonimo di semplicità, qualità e profondità, e siamo entusiasti di esplorare nuovi formati e piattaforme per raccontare questa storia a livello globale.”

Il Parmigiano Reggiano è un formaggio di fama mondiale e viene prodotto da noi in Italia da quasi 1.000 anni. Esistono regole e linee guida rigide per la produzione del formaggio, che ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta, il marchio DOP.

Il product placement e l’embedded marketing sono diventati una pratica standard a Hollywood da decenni, ma ora sembra che sia una battaglia tra i prodotti caseari per garantire che il Parmigiano Reggiano, e in particolare il Parmigiano Reggiano, possano essere in prima linea nei supermercati, nelle cucine e nei ristoranti.

Come i Reese’s Pieces in E.T., le Nike Cortez in Forrest Gump, il Castello Bianco in Harold e Kumar vanno al Castello Bianco, ora anche il Parmigiano Reggiano sarà una star in qualsiasi nuovo film o serie in streaming in arrivo al cinema o sulla TV di casa.

Trailers FilmFest edizione XXIII: tutti i vincitori

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Si è conclusa la XXIII edizione del Trailers FilmFest, l’unico evento in tutta Europa dedicato alla promozione cinematografica, che si svolge a Roma dal 19 al 21 novembre.

Il Trailers FilmFest vuole riconoscere e celebrare tutti i mestieri del cinema che contribuiscono al successo di un film, sta finalmente per iniziare. E quest’anno fa le cose in grande.

We Make It Big, questo infatti è il claim che ha accompagnato l’edizione numero ventitré, che punta sicuramente a trovare il giusto posizionamento nel panorama festivaliero, ma soprattutto a radicarsi come un laboratorio permanente, un osservatorio su un settore dell’industria audiovisiva ancora troppo poco analizzato e studiato.

Saranno consegnati questa sera, venerdì 21 novembre 2025, i premi ufficiali del festival, di seguito elencati.

Ecco tutti i vincitori del Trailers FilmFest XXIII

Miglior Trailer Italia: Follemente (Distribuzione: 01 Distribution – Trailer Maker: Edoardo Massieri – Ottoemezzo Movie Factory

Miglior Trailer Europa: The Substance (Distribuzione: I Wonder Pictures)

Miglior Trailer World: Mission: Impossible – The Final Reckoning(Distribuzione: Eagle Pictures)

Miglior Trailer Documentario: Ambra Sabatini (Distribuzione: Adler – Trailer Maker: Daniele Cametti Aspri)

Miglior Poster Italiano: Diamanti (Distribuzione: Vision Distribution – Realizzato da Vertigo)

Menzione speciale a: Anywhere Anytime (Distribuzione: Fandango – Realizzato da Midnight Marauder)

Miglior Campagna Promozionale: Il ragazzo dai pantaloni rosa (Distribuzione: Eagle Pictures)

Miglior Campagna Creators: Mauro Zingarelli per Final Destination – In collaborazione con Movieplayer.it

Audience Award Premio Miro Grisanti: Il corpo (Distribuzione: Eagle Pictures – Realizzato da: CIT Studio)

Miglior Pitch Trailer: Beyul di Francesco Clerici

Menzione speciale: Solos di Sara Patané

Premio Film Rivelazione dell’anno Robert Bernocchi: Ciao Bambino di Edgardo Pistone

40 Secondi, molto più di un film: le testimonianze del cast sulla memoria di Willy Monteiro Duarte

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40 Secondi non è soltanto un film che ricostruisce una delle vicende più traumatiche degli ultimi anni: è un’opera che tenta di restituire dignità, complessità e umanità a un ragazzo diventato simbolo suo malgrado. Con un approccio lontano da ogni sensazionalismo, Vincenzo Alfieri sceglie la strada più difficile e più necessaria: raccontare Willy Monteiro Duarte non attraverso l’eco del caso mediatico, ma attraverso il silenzio delle persone che lo conoscevano, dei luoghi che attraversava, della comunità che lo ha pianto.

Il film scava nella notte che ne ha segnato il destino, ma soprattutto scandaglia le dinamiche sotterranee della violenza giovanile, della frustrazione, delle identità in conflitto. Attraverso gli occhi degli attori che interpretano quei minuti drammatici — ragazzi che potrebbero essere i nostri fratelli, compagni di classe, vicini di casa — 40 Secondi riapre una ferita ancora viva, chiedendo a chi guarda di assumersi un pezzo di responsabilità collettiva.

E sono proprio le parole del cast e del regista a rivelare quanto sia stato delicato, persino doloroso, avvicinarsi a questo racconto: un lavoro di ascolto, rispetto e fedeltà emotiva, che ha imposto a tutti un confronto continuo con ciò che siamo diventati come società. Perché raccontare Willy significa anche interrogarsi su ciò che resta della gentilezza, del coraggio, della scelta – rarissima – di non voltarsi dall’altra parte.

Le intenzioni del regista: «Una storia di ragazzi qualunque, non di criminali»

Fin dall’inizio della promozione del film, Vincenzo Alfieri ha chiarito la postura etica dietro il progetto: evitare ogni forma di spettacolarizzazione e mettere al centro le persone, non il fatto di cronaca. «Questa storia parla soprattutto di ragazzi qualunque — non è una storia criminale, ma di dolore. Una storia di persone come tutti noi.» Una scelta che riflette non solo il desiderio di raccontare Willy con sincerità, ma anche quello di restituire complessità ai suoi coetanei, spesso ingabbiati in narrazioni semplicistiche o stigmatizzanti.

Justin De Vivo in 40 Secondi
© Cortesia Eagle Pictures

Raccontare Willy senza retorica: «Non un supereroe, ma un ragazzo normale»

Alfieri ha ribadito più volte che l’obiettivo era evitare di trasformare Willy in un’icona astratta, per restituirlo invece nella sua dimensione più pura e reale. «Abbiamo voluto mostrare Willy come un ragazzo normale, e non come un supereroe. I supereroi non esistono, esistono gli esseri umani, con le loro fragilità e generosità.» Un approccio che ha richiesto delicatezza, attenzione e soprattutto la capacità di far dialogare il cinema con la verità emotiva dei fatti.

Il gesto di Willy e l’impossibilità di “spiegare” la violenza

La scena chiave del film — quei 40 secondi in cui tutto cambia — è stata affrontata dal regista con grande responsabilità. La riflessione sulla violenza è uno degli assi portanti della narrazione: «Willy ha fatto una cosa meravigliosa – non si è messo in mezzo alla lite per difendere un amico… ma ha cercato di sedare due persone. Non si può trovare una spiegazione dietro a questa violenza, perché purtroppo non c’è.» Vincenzo Alfieri La dimensione del gesto — istintivo, umano, immediato — è ciò che rende il racconto così potente e doloroso.

40 Secondi tragedia film
© Cortesia Eagle Pictures

Il lavoro degli attori: verità emotiva e responsabilità

Gli attori coinvolti nel progetto hanno dichiarato più volte quanto difficile sia stato interpretare ruoli così vicini alla realtà. Daniele Cartocci, nel film uno dei ragazzi coinvolti nella vicenda, ha parlato apertamente della forza della sceneggiatura: «La prima cosa che ho pensato leggendo era che fosse scritta benissimo… tutto risultava incredibilmente reale: dalla struttura della sceneggiatura alle singole battute.»  Daniele Cartocci Cartocci ha anche spiegato il modo in cui ha costruito il proprio personaggio, cercando sempre di non giudicarlo ma di comprenderne la deriva: «Christian è un ragazzo di provincia, smarrito e profondamente fragile. Questa sua fragilità però viene costantemente mascherata da una forte aggressività.» Daniele Cartocci

Questa lettura interna, più psicologica che didascalica, è ciò che dà al film uno spessore umano raro nei racconti basati su fatti reali.

40 Secondi come specchio della società: un film che parla al presente

Le dichiarazioni dei protagonisti convergono nell’idea che 40 Secondi sia un film necessario, non per rivivere una tragedia ma per comprenderne le radici: alienazione, fragilità, rabbia, incapacità di gestire il conflitto.

Il gesto di Willy — un ragazzo che ha tentato di fermare la violenza con la gentilezza — diventa così il fulcro morale del film. E nel riportare la sua storia allo sguardo del pubblico, Alfieri e il cast ci ricordano che dietro ogni titolo di giornale c’è un essere umano, e dietro ogni comunità ferita una domanda ancora aperta: cosa significa davvero essere responsabili gli uni degli altri?

Wicked – Parte 2: guida alla colonna sonora, tutti i brani e quando vengono riprodotti

La colonna sonora di Wicked – Parte 2 contiene tutte le canzoni del musical di Broadway, oltre a due nuovi brani. Affrontando la seconda metà dello spettacolo, il sequel è stato considerato svantaggiato rispetto alla colonna sonora di Wicked per la mancanza della performance iconica di “Defying Gravity”.

Ma con Cynthia Erivo, Ariana Grande, Jonathan Bailey e altri che prestano la loro voce alla nuova serie di canzoni originariamente scritte da Stephen Schwartz, Wicked – Parte 2 (Wicked: For Good) include nuove interpretazioni di canzoni famose come “No Good Deed” e “For Good”. Inoltre, debutta con nuovi assoli per Elphaba e Glinda scritti appositamente per l’adattamento cinematografico.

In totale, ci sono 11 canzoni in Wicked: For Good. Se volete sapere quali canzoni vengono riprodotte e quando, o capire dove ascoltare la colonna sonora, abbiamo quello che fa per voi.

Quando viene riprodotta ogni canzone di Wicked: For Good

“Every Day More Wicked” (feat. Michelle Yeoh & Ariana Grande) dal cast del film Wicked, Cynthia Erivo: Dopo l’apertura con Elphaba che ferma la costruzione della strada di mattoni gialli, la prima canzone di Wicked: For Good inizia a gettare le basi della storia. Dividendo l’inizio di “Thank Goodness” in una nuova traccia chiamata “Every Day More Wicked”, la canzone viene riprodotta mentre Elphaba viene mostrata nella sua casa sull’albero nella foresta, Glinda e Fiyero sono uniti nella Città di Smeraldo e vengono mostrati altri personaggi che ritornano.

“Thank Goodness / I Couldn’t Be Happier” (feat. Michelle Yeoh) di Ariana Grande, cast del film Wicked: La parte principale della canzone originale “Thank Goodness” inizia subito dopo, con la maggior parte dell’azione che si svolge a Munchkinland, dove Glinda e Madame Morrible assistono all’inaugurazione della strada di mattoni gialli. Appare anche Fiyero, che scopre di essere fidanzato con la strega buona prima che Morrible racconti le false storie sulle azioni di Elphaba.

“No Place Like Home” di Cynthia Erivo: La canzone originale di Elphaba per Wicked: For Good arriva all’inizio del film. Quando incontra un gruppo di animali che fuggono da Oz attraverso un tunnel nella strada di mattoni gialli, intona questa nuova melodia per cercare di incoraggiare gli animali a unirsi a lei nella lotta per salvare Oz.

“The Wicked Witch of the East” di Marissa Bode, Cynthia Erivo, Ethan Slater: Il film include anche “The Wicked Witch of the East” quando Nessarose ed Elphaba si riuniscono, le scarpe di Nessa vengono incantate e Boq confessa il suo amore per Glinda. È anche il momento in cui Nessa lancia un incantesimo sul suo amore respinto, portandogli via il cuore e trasformandolo nell’Uomo di Latta.

“Wonderful” di Jeff Goldblum, Ariana Grande, Cynthia Erivo: A seguire, ‘Wonderful’ viene riprodotta mentre il Mago cerca di convincere Elphaba a stringere un accordo per lavorare insieme. La canzone presenta un cambiamento notevole rispetto alla produzione di Broadway, poiché Glinda viene aggiunta alla performance. Questo introduce nuovi elementi e momenti, come un breve richiamo a “Defying Gravity” mentre Glinda ed Elphaba siedono insieme.

” “I’m Not That Girl (Reprise)” di Ariana Grande: Dopo la distruzione del matrimonio di Glinda e Fiyero, quando Elphaba libera gli animali imprigionati che il Mago nascondeva e vede il suo futuro marito andarsene con la sua amica, Glinda torna tra le macerie della sala delle cerimonie. Riflette sul fatto che Fiyero ama davvero Elphaba, dando a Glinda la possibilità di cantare parte delle migliori canzoni di Elphaba in Wicked.

“As Long As You’re Mine” di Cynthia Erivo, Jonathan Bailey: Una delle canzoni più importanti di Wicked: For Good è “As Long As You’re Mine”, la ballata romantica e passionale di Elphaba e Fiyero. Si sente quando finalmente riescono a stare insieme nella casa sull’albero dopo essere fuggiti da Emerald City e culmina con il loro primo bacio tanto atteso.

“No Good Deed” di Cynthia Erivo: un’altra delle migliori canzoni della produzione di Broadway, “No Good Deed” è la canzone successiva che viene riprodotta quando Elphaba arriva a Kiamo Ko. Lei recita l’incantesimo che trasforma Fiyero in Spaventapasseri e continua a cantare mentre vede i ricordi di Nessarose e del dottor Dillamond. È la canzone che racchiude davvero i temi del film: la bontà e la malvagità.

“March of the Witch Hunters” del cast del film Wicked, Ethan Slater: guidata da Boq dopo la sua trasformazione in Tin Man, “March of the Witch Hunters” ha luogo mentre lui, Dorothy, il Leone Codardo e lo Spaventapasseri/Fiyero si preparano a trovare la Strega Malvagia dell’Ovest su richiesta del Mago. Tuttavia, finisce di suonare dopo la canzone successiva nel film.

“The Girl in the Bubble” di Ariana Grande: dopo aver visto gli abitanti di Oz prepararsi a dare la caccia a Elphaba, Glinda si prende un momento nel suo appartamento per riflettere sulla sua vita e sul suo ruolo in ciò che è accaduto. La nuova canzone di Glinda in Wicked: For Good, “The Girl in the Bubble”, si concentra sul suo accettare di non poter stare a guardare e lasciare che tutto questo continui, comprendendo che è ora di uscire dalla sua bolla e fare del bene, rivoltandosi contro il Mago e Morrible per avvertire Elphaba di ciò che sta per accadere.

“For Good” di Cynthia Erivo, Ariana Grande: Il gran finale di Wicked: Parte 2, “For Good” è la potente ed emozionante riunione tra Glinda ed Elphaba a Kiamo Ko. Condividono ciò che la loro amicizia ha significato per loro e come entrambe siano cambiate per sempre, forse in meglio. Il film lo combina con “Finale ‘Wicked’” per creare un lungo numero finale, inserendo parti di “No One Mourns The Wicked”, prima di lasciare che Erivo e Grande concludano il tutto.

Dove ascoltare la colonna sonora di Wicked: For Good

La colonna sonora di Wicked: For Good è disponibile in streaming su servizi musicali come Apple Music e Spotify a partire dal 21 novembre. Si intitola “Wicked: For Good — The Soundtrack” e include tutte le 11 canzoni del film, oltre a una traccia speciale con i commenti di Schwartz.

C’è anche la possibilità di acquistare una copia in vinile della colonna sonora di Wicked: For Good. Republic Records offre sette diverse opzioni in vinile, tra cui quelle separate progettate per Elphaba e Glinda, due diversi vinili picture disc, un vinile zoetrope e un vinile standard.

Ci sono anche opzioni esclusive in vinile che possono essere acquistate altrove. Amazon offre un vinile colorato con copertina alternativa e poster, mentre Barnes & Noble vende un vinile marmorizzato rosa/blu/verde. Target offre una copertina lenticolare e un vinile rosa e verde luccicante, mentre WalMart vende un’opzione rosa e verde glitterata.

Tutte queste varianti offrono numerose opzioni tra cui scegliere quando si tratta di decidere come ascoltare la colonna sonora completa di Wicked – Parte 2.

L’identità dello spaventapasseri in Wicked & Origin prima di Il mago di Oz spiegata

Il fenomeno musicale Wicked include molti colpi di scena per portare i personaggi classici dove devono essere per Il mago di Oz, compreso l’amato Spaventapasseri di Dorothy. Wicked descrive Elphaba (Cynthia Erivo), la futura Strega Malvagia dell’Ovest, che frequenta la Shiz University, dove incontra e viene costretta a dividere la stanza con Galinda (Ariana Grande), destinata a diventare Glinda la Buona. Il cast di Wicked comprende molti altri personaggi pittoreschi che influenzano la vita di Elphaba e Glinda alla Shiz e oltre, come la potente preside Madame Morrible (Michelle Yeoh) e il compagno di studi Fiyero (Jonathan Bailey).

Fiyero, un principe ribelle che è stato espulso da diverse scuole prima di arrivare alla Shiz, stravolge la vita degli studenti e spinge sia Elphaba che Glinda a rivalutare i propri desideri e le proprie priorità. Probabilmente, il personaggio di Bailey in Wicked è una copia carbone di Anthony Bridgerton, ma svolge un ruolo narrativo importante mostrando il profondo effetto che Elphaba ha sulle persone che la ascoltano e aumentando le tensioni tra lei e Glinda. Inoltre, come quasi tutti i personaggi di Wicked, la storia di Fiyero torna a Dorothy, anche se cambiando completamente la sua controparte in Il mago di Oz.

L’incantesimo di Elphaba trasforma Fiyero in uno spaventapasseri in Wicked

Elphaba trasforma accidentalmente Fiyero in uno spaventapasseri, cercando di salvarlo durante la canzone “No Good Deed”

Verso la fine della Wicked, Fiyero minaccia Glinda per costringere le guardie del Mago (Jeff Goldblum) a rilasciare Elphaba, permettendole di sfuggire nuovamente alla cattura. Fiyero viene successivamente catturato e trascinato nei campi vicino a Munchkinland per essere interrogato sulla posizione di Elphaba. Altrove, Elphaba inizia a cercare disperatamente di realizzare un incantesimo che protegga Fiyero dal dolore e dalla morte, creando parte della cupa canzone “No Good Deed”. Oltre a recitare un incantesimo nella lingua del libro degli incantesimi Grimmerie, Elphaba dice:

“Che la sua carne non sia lacerata

Che il suo sangue non lasci macchie

Anche se lo picchiano

Che non provi dolore

Che le sue ossa non si spezzino mai

E per quanto cerchino di distruggerlo

Che non muoia mai […]”

Elphaba tecnicamente riesce a realizzare tutto questo, con l’effetto collaterale che Fiyero diventa lo Spaventapasseri.

È assodato che la magia è inaffidabile in Wicked, ed Elphaba ha già avuto problemi simili con gli incantesimi in passato. Ad esempio, prima di rubare il Grimmerie al Mago e recitare “Defying Gravity”, cerca di far levitare il suo servitore scimmia e per errore gli dà delle ali fisiche. Dopo questo incidente, realizza l’incantesimo come previsto con la sua caratteristica scopa. Molti personaggi del Mago di Oz che compaiono in Wicked hanno storie di origine piuttosto bizzarre come questa, a dimostrazione dell’imprevedibilità della magia e rendendo interessante il discorso sul potere in questo mondo.

La relazione di Elphaba con Fiyero e lo Spaventapasseri spiegata

Elphaba e Fiyero si innamorano mentre lui ha una relazione con Glinda

Elphaba e Fiyero si incontrano a Shiz, prima che Elphaba e Glinda diventino amiche e Elphaba sia ancora trattata male dalla maggior parte degli altri studenti. Fiyero è un principe del Paese di Winkie, la cui storia familiare non è completamente esplorata né particolarmente rilevante per la trama principale di Wicked. Si innamora immediatamente di Glinda, i due diventano i capi del gruppo dei popolari e invitano tutti a partecipare a una festa con loro. Fiyero e Glinda iniziano anche una relazione, comportandosi come se fosse scontata perché entrambi sono “perfetti”.

Tuttavia, Fiyero ed Elphaba sviluppano un legame innegabile dopo aver entrambi recitato un ruolo nella storia delle origini del Leone Codardo. Lei lo ispira a essere più riflessivo, ma nella canzone “Not That Girl” esprime la convinzione che non ci sarà mai nulla tra loro, dato che lui ha scelto Glinda, il suo opposto. Tuttavia, qualche tempo dopo, quando tutti hanno lasciato la scuola ed Elphaba è in fuga, Fiyero è molto meno disposto a stare a guardare, mentre tutti demonizzano Elphaba, rispetto a Glinda.

Elphaba e Fiyero fuggono quindi insieme, lasciando Glinda arrabbiata e devastata e creando conseguenze che tutti dovranno affrontare.

C’è, ovviamente, l’ulteriore tensione dovuta al fatto che sia Elphaba che Fiyero provano almeno un po’ di lealtà e affetto per Glinda e sanno che i loro sentimenti reciproci le spezzerebbero il cuore. Tuttavia, le cose culminano quando Elphaba torna alla Città di Smeraldo e Fiyero dichiara apertamente la sua dedizione nei suoi confronti. Elphaba e Fiyero fuggono quindi insieme, lasciando Glinda arrabbiata e devastata e creando molte conseguenze con cui tutti dovranno fare i conti.

Cosa succede a Fiyero dopo che diventa lo Spaventapasseri

Fiyero viene trovato da Dorothy come spaventapasseri prima di ricongiungersi con Elphaba

Presumibilmente, dopo che Fiyero diventa improvvisamente uno Spaventapasseri, le guardie che lo torturano sono completamente sconcertate e concludono che non otterranno alcuna informazione da lui e lo lasciano inchiodato nel campo di grano. Potrebbero anche essersene andati prima della sua trasformazione, credendolo morto. Dorothy arriva poco dopo, poiché la sorella di Elphaba, Nessarose (Marissa Bode), la Malvagia Strega dell’Est, è già morta durante lo scontro tra Fieryo, Elphaba, Glinda e le guardie.

La maggior parte delle persone penserebbe quindi che Fiyero reciti la trama del Mago di Oz, durante la quale diventa particolarmente amato da Dorothy. Dopo questa avventura e l’incontro con il Mago, Fiyero torna sul luogo della “morte” di Elphaba e scopre che lei ha inscenato la sua scomparsa. I due decidono di lasciare Oz insieme; Fiyero in particolare sottolinea che non possono dire a Glinda della loro sopravvivenza per proteggersi. Wicked si conclude con una nota agrodolce, poiché Elphaba non realizza mai il suo programma politico e si separa dalla sua migliore amica, ma riesce a stare con l’amore della sua vita.

Come l’origine dello Spaventapasseri in Wicked cambia Il mago di Oz

Le motivazioni dello Spaventapasseri sono particolarmente intriganti alla luce del suo passato malvagio

L’arco narrativo di Fiyero/lo Spaventapasseri in Wicked è molto confuso per quanto riguarda gli eventi de Il mago di Oz. Almeno con la storia delle origini malvagie dell’Uomo di Latta, è plausibile che Boq (Ethan Slater) desideri davvero un cuore dopo essere stato presumibilmente trattato ingiustamente da Elphaba. Tuttavia, le motivazioni di Fiyero per accompagnare Dorothy, come descritto in Il mago di Oz, sono presumibilmente più complicate. Ad esempio, Fiyero conosce il Mago a livello personale, poiché ha servito come Capitano della Guardia nella Città di Smeraldo mentre era con Glinda.

Wicked è una narrazione complessa dall’inizio alla fine, che richiede ai fan di analizzare le motivazioni dei personaggi in ogni momento.

Forse Fiyero pensava che viaggiare con Dorothy fosse il modo più discreto per attraversare Oz, dato che ora è un noto collaboratore della Malvagia Strega dell’Ovest. Forse chiedere al Mago un cervello era un piano stravagante per costringerlo ad ammettere di non avere poteri magici. Forse Fiyero, descritto come una brava persona, era sinceramente preoccupato per una ragazzina che vagava da sola per Oz. Tuttavia, qualsiasi affetto provasse per Dorothy è complicato dal fatto che Elphaba in seguito imprigiona e terrorizza la ragazza.

Le canzoni di Fiyero in Wicked

Accompagnato da Contesto

“Dancing Through Life”

Glinda, Boq, Nessarose e il cast di Wicked

Fiyero arriva a Shiz e incoraggia tutti a essere più spensierati e a uscire quella sera.

“Thank Goodness” (solo parte parlata)

Glinda, Madame Morrible e il cast di Wicked

Mentre circolano voci sul terrificante potere di Elphaba, Glinda cerca di distrarre tutti con la buona notizia del suo fidanzamento con Fiyero.

“As Long As Your Mine”

Elphaba

Dopo che Fiyero ed Elphaba lasciano insieme la Città di Smeraldo, trascorrono una notte romantica nel bosco.Tuttavia, Wicked è una narrazione complessa dall’inizio alla fine, che richiede ai fan di analizzare le motivazioni dei personaggi in ogni momento. Il personaggio di Fiyero è inizialmente definito dalla superficialità e dal desiderio di ottenere le stesse cose di Glinda: mantenere la sua reputazione e divertirsi. L’arco narrativo di Glinda riguarda il modo in cui il suo amore per l’adorazione del pubblico e il contatto con le persone si scontra con la lealtà verso la sua amica e il fare ciò che è giusto. Allo stesso modo, Fiyero viene cambiato per sempre da Elphaba, diventando qualcuno che sembra accettare di essere uno Spaventapasseri.

Wicked: For Good, il testo di “The Girl In The Bubble” e il significato della nuova canzone di Glinda

Wicked – Parte 2 aggiunge due nuove canzoni al musical iconico, tra cui un nuovo assolo per Glinda interpretato da Ariana Grande intitolato “The Girl In The Bubble”. Il film ti fa aspettare questo brano musicale originale, che è la penultima canzone ascoltata.

L’assolo di Glinda si svolge nei suoi lussuosi alloggi nella Città di Smeraldo dopo che lei vede una folla di cacciatori di streghe, guidati da Boq, prepararsi a dare la caccia a Elphaba. È solo allora che la “strega buona” si prende un momento per riflettere sul suo ruolo in ciò che è successo e su ciò che accadrà in seguito. La sua ricerca interiore la porta a una decisione drammatica che completa il suo percorso.

E mentre la maggior parte della colonna sonora di Wicked: Parte 2 è familiare, “The Girl In The Bubble” offre ai fan una canzone completamente nuova da amare e imparare. Conoscere il testo vi aiuterà a cantarla insieme.

Il testo originale di The Girl In The Bubble

L’intera nuova canzone di Stephen Schwartz per Glinda, “The Girl in the Bubble”, è cantata dalla strega buona, con il seguente testo originale:

Look

There’s that beautiful girl

With a beautiful life

Such a beautiful life

Build on lies

Cause all that’s required

To live in a dream

Is endlessly closing your eyes

She spins such beautiful stories

To sing her to sleep

Full of magic and glory and love

She’s the girl in the bubble

A bright shiny bubble

Blissfully floating above

Ah, but the truth has a way

Of seeping on in

Beneath the surface and sheen

And blind as you’ve tried to be

Eventually

It’s hard to unsee what you’ve seen

And so that beautiful girl

With a beautiful life

Has a question that haunts her somehow

If she comes down from the sky

Gives the real world a try

Who in the world is she now?

And though so much of her wishes

That she could float on

And the beautiful lies never stop

For the girl in the bubble

The pink shiny bubble

It’s time for her bubble to pop

For the popular girl

High in the bubble

Isn’t it high time

For her bubble to pop?

Il testo tradotto in Italiano di The Girl In The Bubble

Guarda, ecco quella ragazza bellissima
Con una vita bellissima
Una vita così bella
Costruita sulle bugie
Perché tutto ciò che serve
Per vivere in un sogno
È tenere gli occhi chiusi all’infinito

Lei inventa storie così belle
Per cullarsi nel sonno
Piene di magia, di gloria e d’amore

È la ragazza nella bolla
Una luminosa, scintillante bolla
Che galleggia beata lassù

Ah, ma la verità ha un modo
Di infiltrarsi dentro
Sotto la superficie e lo splendore
E per quanto tu abbia cercato di essere cieca
Alla fine
È difficile non vedere ciò che hai visto

E così quella ragazza bellissima
Con una vita bellissima
Ha una domanda che in qualche modo la tormenta:

Se scende dal cielo
E dà una possibilità al mondo reale
Chi sarà mai, allora, adesso?

E anche se una parte di lei vorrebbe
Continuare a galleggiare
E che le belle bugie non finissero mai
Per la ragazza nella bolla
La rosa, scintillante bolla
È ora che la sua bolla scoppi

Per la ragazza popolare
Lassù nella bolla
Non è forse arrivato il momento
Che la sua bolla scoppi?

Il significato di The Girl In The Bubble

La nuova canzone di Glinda contenuta nella colonna sonora di Wicked – Parte 2 arriva in un momento cruciale della sua storia, e il testo riflette l’evoluzione dei suoi sentimenti e delle sue intenzioni. La canzone inizia con lei che si guarda allo specchio e riflette sulla sua bellezza esteriore, non solo fisica ma anche materiale. Ma questo stile di vita popolare non è più in linea con ciò che lei sa essere giusto.

Usando il suo gigantesco dispositivo di trasporto a forma di bolla come metafora di come ha vissuto la sua vita, la canzone di Glinda parla di come lei abbia finalmente accettato di non poter chiudere gli occhi davanti al male con cui si è associata solo per avere la vita dei suoi sogni. Riconosce le bugie a cui ha permesso a se stessa di credere.

Arrivare a questa consapevolezza è spaventoso per Glinda, però. Non è sicura di quale sarà il suo posto nel mondo. Ma dopo aver fatto di tutto per vivere in questa facciata, è finalmente pronta a far scoppiare la sua bolla e a essere parte della soluzione ai problemi del mondo, piuttosto che nascondersi da essi.

Il testo di “The Girl In The Bubble” mostra la trasformazione che Glinda compie per poter essere davvero all’altezza del suo soprannome di Glinda la Buona. Da parte sua, Grande è entusiasta che il film abbia aggiunto la canzone per dare agli spettatori la possibilità di vivere questo momento potente insieme al personaggio:

Quello che mi piace di più è che è… è un pezzo così narrativo per lei. Sono così felice che possiamo vedere la sua esperienza in quel momento di cambiamento, quella scelta di iniziare il capitolo dell’essere veramente buona… Non fingere di essere buona, non… una facciata di bontà, ma mettere giù la bacchetta e diventare davvero buona.

Piuttosto che lasciare che questo momento avvenga fuori dallo schermo come accade sul palcoscenico, Wicked: For Good esalta l’arco narrativo di Glinda con l’introduzione di “The Girl In The Bubble”.

Within – Presenze: la spiegazione del finale del film horror

Diretto da , il film del 2016 Within – Presenze porta gli spettatori all’interno di una casa che si rivela essere stata teatro di indicibili orrori. Un soggetto apparentemente visto e rivisto, ma che il regista sviluppa in modo nuovo a partire da una serie di suggestioni ispirate da eventi reali. Si costruisce così un film che suscita numerosi brividi ed offre un finale tutt’altro che conciliante ma che anzi nutre quella paura silenziosa del non essere del tutto al sicuro neanche all’interno della propria abitazione. In questo articolo, approfondiamo dunque le dinamiche di questo finale.

La trama di Within – Presenze

Hannah (Erin Moriarty) si trasferisce in una nuova casa con il padre John (Michael Vartan) e la matrigna Melanie (Nadine Velazquez). John sostiene di averla comprata a poco prezzo perché la famiglia precedente non ha pagato il mutuo ed è stata sfrattata. Nella nuova abitazione, però, Hannah sperimenta un’attività apparentemente paranormale: sente dei suoni di notte, i mobili vengono continuamente spostati e i suoi oggetti personali scompaiono. Facendo un po’ di ricerche, scopre che una famiglia che ha vissuto lì in precedenza è stata uccisa nella casa.

Un uomo, in un raptus di follia, ha infatti ucciso la moglie e la figlia, dopo di che, è scomparso misteriosamente. È quindi questo il reale motivo per cui la casa era così economica. Piano piano, dunque, le presenze sembrano manifestarsi in modo sempre più aggressivo e la famiglia si ritrova così intrappolata in un terribile incubo, in cui il passato sanguinoso della casa sembra tornare a galla e vendicarsi nel peggiore dei modi nei confronti di quei nuovi inquilini.

Michael Vartan, Nadine Velazquez, and Erin Moriarty in Within - Presenze
Michael Vartan, Nadine Velazquez e Erin Moriarty in Within – Presenze © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc. and Ratpac-Dune Entertainment LLC

La spiegazione del finale del film

Hannah riesce dunque a convincere il padre che c’è qualcosa di sinistro in quella casa. John chiama la polizia, che stabilisce che il fabbro del quartiere si è introdotto in casa loro, ma non riescono a localizzarlo. Il fabbro entra poi in casa per derubare la famiglia di Hannah e inizia a spiare la ragazza, che si sta vestendo per un appuntamento. Mentre il fabbro la osserva, però, una presenza scheletrica scende dalla soffitta e lo uccide. Più tardi, la stessa presenza spettrale rapisce il fidanzato di Hannah mentre cerca di uscire di nascosto dalla casa. La presenza si intrufola anche nella camera da letto di Hannah di notte per guardarla dormire.

Nel frattempo, Hannah continua le sue ricerche sui precedenti abitanti di quella casa e rovistando tra i loro oggetti che ha trovato abbandonati nel garage scopre che la famiglia aveva un figlio di nome David (Dorian Kingi), agorafobico. Leggendo le relazioni psichiatriche di David, scopre che era in cura per tendenze omicide che si manifestavano ogni volta che stavano per verificarsi grandi cambiamenti nella vita. Hannah racconta la sua scoperta ai genitori, che le promettono di chiamare l’ospedale psichiatrico contenuto nelle cartelle per avere la conferma che David è ancora ricoverato.

In realtà, David non è mai andato in ospedale. Ha ucciso la sua famiglia prima di essere internato e da allora vive nella casa. Ha infatti costruito un muro finto in soffitta e si muove nei condotti dell’aria e all’interno delle pareti. È dunque David la presenza spettrale che ha ucciso il fabbro e rapito il fidanzato di Hannah. Capendo che la famiglia lo sta cercando, egli passa ora all’attacco. La famiglia lo respinge e chiama la polizia mentre David si ritira in soffitta. La polizia lo raggiunge lì e gli spara, ponendo fine alla minaccia.

Michael Vartan in Within – Presenze
Michael Vartan in Within – Presenze © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc. and Ratpac-Dune Entertainment LLC

La polizia dice alla famiglia che sono al sicuro e porta il cadavere David all’ospedale. Hannah e i suoi genitori, invece, iniziano a fare i bagagli per lasciare la casa, turbati da quegli eventi. Viene però rivelato che la polizia ha in realtà sparato al fidanzato di Hannah, che David aveva tenuto legato in soffitta. David è quindi ancora in casa e uscendo di nuovo allo scoperto rapisce Hannah. Melanie e John si rendono subito conto che Hannah è intrappolata tra le mura e si adoperano per salvarla. Nonostante riescano a liberarla, però, David li uccide entrambi.

Hannah, ferita nella fuga, cerca di strisciare verso la porta d’ingresso. Quando la raggiunge, però, David appare alla sue spalle, le afferra una gambe e la trascina nuovamente dentro l’abitazione. Il film termina così con Hannah che urla, invano, mentre va incontro ad un destino incerto ma senz’altro orribile. Conclusosi il film, infine, viene poi riportato un testo che ci dice che, dopo la crisi immobiliare del 2008, gli abusivi che vivono nascosti nelle case sono aumentati in modo esponenziale. Il film si basa dunque su questa problematica per dar vita ad un horror con un finale tutt’altro che lieto.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Within – Presenze grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Prime Video, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 24 novembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Charlie’s Angels: la spiegazione del finale del film

Charlie’s Angels del 2019 segna un nuovo capitolo nella saga iniziata negli anni ’70 con la serie TV e proseguita nei primi film del 2000. Diretto da Elizabeth Banks, che qui fa anche parte del cast insieme a Kristen Stewart, Ella Balinska e Naomi Scott, il film rinnova la mitologia degli angeli grazie a una prospettiva moderna e femminista, inserendo un contesto internazionale e una tecnologia avanzata che amplia il concetto di squadra segreta. La regia di Banks combina azione e humor, offrendo al pubblico una nuova energia pur rimanendo fedele allo spirito originale.

Il film si colloca nel genere action-comedy con forti elementi di spy story, giocando sul dinamismo delle scene d’azione coreografate, sugli inseguimenti e sul combattimento corpo a corpo, mentre mantiene un tono leggero e ironico. Temi come l’empowerment femminile, la solidarietà tra donne e l’intelligenza strategica sono centrali, mostrando le protagoniste non solo come atlete e combattenti, ma anche come figure capaci di pensiero critico e decisioni autonome. La narrazione gioca con stereotipi del genere spionistico, aggiornandoli alla sensibilità contemporanea.

Oltre alla componente action, il film introduce nuove dinamiche tra i personaggi, ampliando il concetto di “Charlie” come organizzazione globale con diversi team sparsi nel mondo. Questo rinnovo permette di ampliare il target narrativo e mostrare una rete più complessa di agenti e missioni, con l’aggiunta di gadget tecnologici e una comicità più sfumata. Nel resto dell’articolo si esplorerà il finale del film, analizzando come le scelte delle protagoniste chiudano la storia e consolidino i temi di empowerment e collaborazione che caratterizzano questa nuova incarnazione degli Angeli di Charlie.

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Charlies-angels-cast
Kristen Stewart, Ella Balinska e Naomi Scott in Charlie’s Angels

La trama di Charlie’s Angels

L’agenzia investigativa Townsend si è espansa a livello internazionale, ingaggiando come spie le donne più intelligenti e impavide del mondo e formando diversi team di “Angeli”. Un giorno si rivolge a loro un ingegnere informatico, Elena Houghlin, capo programmatore di una tecnologia in grado di rivoluzionario il settore energetico, ma che potrebbe diventare un’arma così pericolosa da mettere seriamente a rischio l’intero pianeta. Il delicato affare viene affidato a Bosley che incarica la maga dei travestimenti Sabina e l’ex MI6 Jane di scendere in azione e recuperare l’arma prima che finisca nelle mani sbagliate. Viene arruolata per la missione anche la stessa Elena, presto addestrata al lavoro sul campo.

La spiegazione del finale del film

Il terzo atto di Charlie’s Angels vede la scoperta del piano criminale di John Bosley, che ha creato una rete segreta all’interno della Townsend Agency per sfruttare i dispositivi Calisto a scopo personale. Jane, Sabina ed Elena devono intervenire per prevenire un disastro, mentre la tensione raggiunge l’apice. Dopo aver rintracciato John e Brok a Chamonix, gli angeli orchestrano una serie di manovre simultanee per salvare gli ostaggi, impedire l’attivazione dei Calisto e neutralizzare gli uomini di John. L’azione è rapida, coreografata e ricca di colpi di scena, sottolineando le abilità strategiche delle protagoniste.

La risoluzione della vicenda vede gli angeli trionfare grazie al lavoro di squadra e all’intuito investigativo. Jane impedisce che Hodak continui a minacciare Elena, Rebekah cattura John e i suoi uomini, mentre Sabina contribuisce a neutralizzare il mastermind. Brok viene arrestato per cospirazione e Elena viene ufficialmente reclutata come nuovo angelo dopo aver superato un rigoroso addestramento. Jane avvia una relazione con Langston, mentre la squadra consolida la propria posizione, mostrando l’equilibrio tra azione, ingegno e morale nella chiusura della missione.

Kristen Stewart, Ella Balinska e Naomi Scott in Charlie's Angels
Kristen Stewart, Ella Balinska e Naomi Scott in Charlie’s Angels

Il finale conferma il tema dell’empowerment femminile e della solidarietà tra donne, elementi centrali del film. Le protagoniste affrontano nemici superiori numericamente e tecnologicamente, ma prevalgono grazie alla cooperazione, alla fiducia reciproca e all’ingegno. La vittoria non è solo fisica ma anche strategica e morale: gli angeli dimostrano che il valore del gruppo supera le ambizioni egoistiche, e che l’onore e la giustizia guidano le azioni, consolidando la nuova filosofia della Townsend Agency come organizzazione globale e responsabile.

Inoltre, il finale porta a compimento il tema della fiducia e della lealtà all’interno della rete degli angeli. La scoperta del tradimento di John e la successiva neutralizzazione sottolineano l’importanza di distinguere tra apparente autorità e reale integrità. L’ingresso di Elena nella squadra sancisce il passaggio generazionale, mostrando come l’esperienza e il coraggio delle veterane possano guidare le nuove leve. Questo completamento narrativo rinforza l’idea che la vera forza degli angeli risiede nella loro capacità di adattarsi, cooperare e affrontare le sfide mantenendo principi morali saldi.

Il film lascia come messaggio un chiaro invito all’empowerment e alla collaborazione tra donne, sottolineando come la solidarietà, la fiducia reciproca e il talento combinato possano superare qualsiasi avversità. La chiusura aperta con l’ingresso di Elena come nuovo angelo suggerisce continuità, crescita e rinnovamento. La narrazione ribadisce che il successo non dipende solo dalla forza individuale, ma dalla capacità di combinare intelligenza, abilità e integrità all’interno di un team coeso, proiettando l’universo degli Angeli di Charlie verso un futuro dinamico e inclusivo.

Mission: Impossible III, la spiegazione del finale del film con Tom Cruise

Mission: Impossible III segna un punto di svolta nella saga di Ethan Hunt, conferendo al franchise una nuova energia grazie alla regia di J. J. Abrams. Dopo i toni più stilizzati e quasi freddi dei primi due film, Abrams introduce un approccio più personale e drammatico, puntando sul lato umano di Hunt e sulle dinamiche tra i personaggi. Il film rinnova la serie con sequenze d’azione spettacolari e tensione costante, mescolando thriller, spionaggio e adrenalina cinematografica, senza sacrificare la costruzione della storia né il ritmo serrato che caratterizza la saga.

Il cast contribuisce in modo determinante a ravvivare il franchise: Tom Cruise conferma il suo ruolo iconico di Ethan Hunt, mentre Philip Seymour Hoffman offre una performance memorabile nel ruolo del villain Owen Davian. Michelle Monaghan viene introdotta come Julia, la moglie di Hunt, dando al protagonista un legame emotivo forte e concreto. Simon Pegg assume un ruolo più attivo come tecnico e alleato, consolidando l’equilibrio tra azione e momenti più leggeri. Il film esplora temi come il sacrificio, la lealtà, l’amore e i limiti personali, approfondendo l’umanità del protagonista in modo inedito per la saga.

Dal punto di vista tematico, Mission: Impossible III unisce la spettacolarità delle missioni impossibili con la vulnerabilità emotiva dei protagonisti, unendo azione ad introspezione. Le minacce non sono solo fisiche ma anche personali: la vita di Julia e la fedeltà del team diventano motori centrali della narrazione. Il film esplora inoltre il confine tra dovere e morale, evidenziando come le scelte di Hunt influenzino chi gli sta vicino. Questa combinazione di dramma personale e tensione spionistica ha rinnovato la saga, rendendo questo capitolo un punto di riferimento nella filmografia della serie. Nel resto dell’articolo si proporrà una spiegazione dettagliata del finale e della sua importanza narrativa.

LEGGI ANCHE: Mission: Impossible, i 10 principali villain del franchise

Tom Cruise, Ving Rhames e Simon Pegg in Mission Impossible III

La trama di Mission: Impossible III

L’agente Ethan Hunt continua a lavorare per l’Impossible Mission Force, ma ha ormai abbandonato la prima linea. Se in precedenza si era occupato delle missioni più pericolose e segrete, adesso conduce una vita più tranquilla occupandosi dell’addestramento delle nuove reclute. Anche la vita sentimentale di Ethan procede al meglio, grazie alla nuova fidanzata, un’infermiera di nome Julia, con la quale dorvà presto sposarsi e che, però, è assolutamente ignara del vero lavoro di Ethan. Nonostante l’intenzione di rimanere lontano dai pericoli per lei, Ethan sarà però costretto a rientrare in azione quando una delle sue allieve, Lindsey Farris, viene catturata.

Comincia così per lui una missione di salvataggio in piena regola, il cui esito è quantomai incerto. La situazione precipiterà ulteriormente quando Ethan capirà che Lindsey è stata fatta prigioniera in virtù delle informazioni che possiede riguardo un’arma chiamata “Zampa di Lepre”. Egli si ritroverà dunque invischiato in una missione impossibile di prima categoria, che lo condurrà fino a Città del Vaticano. Il nemico, pur rimanendo nell’ombra, si rivela essere una pericolosa organizzazione terroristica che, nel tentativo di sogiogare l’ordine mondiale, farà di tutto pur di contrastare il protagonista, compreso, oltre ad aver rapito la sua alliena, far prigioniera anche la sua promessa sposa Julia.

La spiegazione del finale del film

Il terzo atto di Mission: Impossible III vede l’escalation della minaccia di Owen Davian, che ha rapito Julia e minaccia la vita di Ethan. L’agente, guidato da informazioni sottili come il microdot lasciato da Lindsey, si muove rapidamente da Shanghai fino al luogo in cui Davian tiene prigioniera la sua promessa sposa. Dopo aver recuperato il Zampa di Lepre, Ethan viene sedato e gli viene impiantata una micro-esplosione simile a quella che ha ucciso Lindsey, mentre Davian afferma di poter uccidere Julia se Ethan non rivela il nascondiglio dell’oggetto. La tensione raggiunge il culmine.

Ethan reagisce con prontezza e coraggio: affronta Davian in uno scontro diretto, sfruttando le sue capacità di combattimento e ingegno tattico. Il confronto culmina con la morte di Davian e la liberazione di Julia. Per neutralizzare l’esplosivo nella propria testa, Ethan improvvisa un defibrillatore, coinvolgendo Julia nel processo e insegnandole come proteggersi. La sequenza si chiude con la sconfitta definitiva dei nemici, la rivelazione della verità sulla complicità di Musgrave e il ricongiungimento dei due protagonisti, che possono finalmente allontanarsi dalla missione per vivere la loro vita personale.

Mission-Impossible-III-sequel

Il finale sottolinea il tema centrale del film: il conflitto tra dovere professionale e legami personali. Ethan è costretto a confrontarsi con le conseguenze della sua vita da spia, mettendo a rischio chi ama. La scena dimostra come la sua determinazione, l’ingegno e l’esperienza siano strumenti indispensabili per salvare vite e portare a termine missioni impossibili. La combinazione di azione frenetica e tensione emotiva permette di enfatizzare il lato umano del protagonista, conferendo al film profondità oltre l’adrenalina dei combattimenti e delle infiltrazioni.

Inoltre, il finale porta a compimento il tema della fiducia e della lealtà: il tradimento di Musgrave mostra i pericoli interni e la necessità di discernimento, mentre il lavoro di squadra con Luther e Benji evidenzia come la collaborazione e la fedeltà reciproca siano essenziali per affrontare minacce estreme. La risoluzione della vicenda del Zampa di Lepre sottolinea anche l’intelligenza strategica di Ethan, capace di superare ostacoli apparentemente insormontabili senza perdere il controllo né il focus sugli obiettivi morali e personali che guidano le sue azioni.

Il film lascia infine un messaggio sulla determinazione, la resilienza e la responsabilità: anche di fronte a nemici superiori, tradimenti e pericoli mortali, il coraggio e l’ingegno individuale possono fare la differenza. La vicenda rafforza l’idea che il sacrificio personale e la protezione di chi si ama siano motivazioni potentissime, e che le azioni di un singolo, quando guidate da etica e astuzia, possano ribaltare situazioni disperate. Il finale lega così emozione e adrenalina, chiudendo il film con un equilibrio tra vittoria professionale e personale soddisfazione.

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Wicked – Parte 2 sta già infrangendo record al box office

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Wicked – Parte 2 (qui la nostra recensione) ha già battuto un record al botteghino prima della fine del suo weekend di apertura. Il sequel adatta il secondo atto del musical di successo di Broadway sull’amicizia tra Glinda (Ariana Grande) e la Strega Cattiva dell’Ovest Elphaba (Cynthia Erivo). A differenza del suo predecessore, la colonna sonora di Wicked – Parte 2 presenta due nuove canzoni originali del compositore originale Stephen Schwartz.

La Universal ha ora rivelato che Wicked – Parte 2 ha incassato 30,8 milioni di dollari al botteghino nazionale durante le anteprime. Si tratta del miglior incasso in anteprima per un film del 2025 finora, con un ampio margine. Il precedente detentore del record era il capitolo del Marvel Cinematic Universe, I Fantastici Quattro: Gli Inizi, che ha debuttato a luglio con 24,4 milioni di dollari in anteprime.

Si tratta anche di un enorme passo avanti per il franchise, poiché Wicked del 2024 aveva incassato solo 19,2 milioni di dollari durante le anteprime del giovedì. Tuttavia, il film è stato proiettato in anteprima dal lunedì al giovedì, quindi aveva un vantaggio rispetto al suo predecessore. Isolando gli incassi del giovedì, Parte 2 ha incassato solo 18,2 milioni di dollari.

Resta da vedere quale sarà l’incasso del weekend di apertura di Wicked – Parte 2 nei tre giorni successivi e come si confronterà con il film di successo del 2024. Quel progetto ha debuttato con 112,5 milioni di dollari e alla fine è salito a 758,7 milioni di dollari in tutto il mondo.

È troppo presto per dire se il sequel seguirà le sue orme, poiché i totali delle anteprime e gli incassi del weekend di apertura non sono sempre indicatori accurati della performance complessiva di un film. Inoltre, le recensioni di Wicked – Parte 2 sono state più smorzate, facendo guadagnare al sequel un punteggio di Rotten Tomatoes del 70% rispetto all’88% dell’originale.

Tuttavia, anche se dovesse attestarsi al di sotto del totale mondiale del film del 2024, avrà comunque ampiamente giustificato il budget dichiarato di 150 milioni di dollari. Sebbene i film ad alto budget debbano in genere incassare due volte e mezzo il loro budget nelle sale, questo colloca il punto di pareggio stimato di Parte 2 a circa 375 milioni di dollari.

Resta anche da vedere se Wicked – Parte 2 manterrà il suo record per i migliori incassi in anteprima del 2025. La concorrenza si sta intensificando durante la stagione dei film natalizi con le imminenti uscite di Zootropolis 2 (che è il sequel di un film Disney da un miliardo di dollari) e Avatar: Fuoco e cenere (che segue due dei film con i maggiori incassi di tutti i tempi).

Hazbin Hotel – Stagione 2: tutte le canzoni dalla peggiore alla migliore

Hazbin Hotel – Stagione 2 presenta 20 canzoni che attraversano una varietà di generi, ma non ogni numero musicale raggiunge il livello di eccellenza del brano classificato al primo posto. Dopo le uscite settimanali, tutti gli episodi di Hazbin Hotel – Stagione 2 sono ora disponibili su Prime Video.

Ancora una volta, i compositori Sam Haft e Andrew Underberg hanno guidato la realizzazione della colonna sonora della seconda stagione di Hazbin Hotel. Se la prima stagione includeva canzoni più semplici ma orecchiabili, la seconda ha compiuto un significativo salto in avanti in termini di composizione e qualità dei testi.

Tuttavia, non ogni brano della stagione 2 è allo stesso livello, proprio come non lo erano tutte le canzoni della colonna sonora della stagione 1. Alla fine, alcune spiccano nettamente sulle altre, e la canzone numero 1 è un’autentica opera d’arte.

20 – Speed Run To Redemption

La canzone più debole della stagione è “Speed Run To Redemption”. Il brano risulta estremamente ripetitivo e monotono. A parte l’aumento di velocità, il suo suono rimane invariato, con testi mediocri e solo lievemente divertenti. Non riesce mai davvero a essere esilarante. L’unico pregio è mostrare quanto Charlie stia perdendo il controllo, anche se il suo bisogno esasperato di dimostrare qualcosa finisce per risultare irritante.

19 – Like You

“Like You” è l’equivalente della stagione 2 di “Welcome to Heaven”. I testi sono eccessivamente allegri, il suono è ripetitivo e la struttura appare infantile. A eccezione della battuta sul crack, sembra una canzone da film per bambini, inadatta a una serie animata per adulti. Inoltre, la sua funzione di presentare le parti del Paradiso risulta ridondante, essendo un ruolo già svolto nella stagione precedente.

18 – Bad With Us

“Bad Like Us” ha buone idee ma un’esecuzione pessima. L’idea di racchiudere quattro o cinque generi musicali in un brano è interessante, ma in meno di due minuti tutto diventa caotico. I cambi di genere risultano bruschi, e il pezzo corale è affidato a personaggi sconosciuti al pubblico, riducendo l’impatto emotivo.

17 – Live to Live

“Live to Live” è essenzialmente una ripresa di “It Starts With Sorry”, questa volta con Sir Pentious e Sera. È dolce vedere Pentious trasmettere ciò che ha imparato, ma l’effetto complessivo è stucchevole. Inoltre, il brano arriva troppo tardi nella stagione, risultando fuori luogo in un episodio carico di tensione.

16 – Hazbin Guarantee (Trust Us)

Il pezzo riesce a reintrodurre i personaggi e a preparare l’antagonista della stagione. Il contrasto tra la musicalità dell’hotel e quella delle Vees funziona, ma quando i due stili si sovrappongono perdono forza. Sarebbe stato meglio separarli in due canzoni distinte.

15 – Brighter

La stagione offre numerosi brani dei villain, e “Brighter” arriva quando la formula inizia a risultare ripetitiva. Vox continua a cantare del suo desiderio di potere, ma i testi sono pieni di cliché. Le immagini che accompagnano il brano fanno molto di più per la storia rispetto alla canzone stessa.

14 – Don’t You Forget

Il pezzo è piacevole e lo swing jazz è coinvolgente. Le immagini, che omaggiano Hello Dolly, sono splendide, ma a livello musicale le melodie risultano ripetitive e poco sfruttano la potenza vocale dei due interpreti. Inoltre, potrebbe essere cantata da qualsiasi coppia in un patto, non è specifica per Rosie e Alastor.

13 – When I Think About The Future

Ottima come penultima canzone, costruisce tensione senza oscurare il finale. Tuttavia, non è orecchiabile quanto altri brani. Nel tentativo di includere tutti i personaggi, finisce per sembrare dispersiva.

12 – Once We Get Up There

Perfetta per inaugurare la stagione, sovverte il tropo dell’“I Want Song” assegnandola a un villain. La composizione cresce in modo efficace, ma i testi non sono particolarmente creativi.

11 – Clean It Up

Divertente e caratteristico, si distingue per l’estetica anime e l’uso del giapponese da parte di Niffty. Tuttavia, non approfondisce il suo personaggio e rimane centrato su Charlie e l’hotel.

10 – Piss (A Love Song)

Il duetto romantico tra Cherri Bomb e Sir Pentious è irresistibile e ricco di giochi di parole. Pur essendo molto orecchiabile, arriva un po’ troppo presto nella loro relazione, poco esplorata nella prima stagione.

9 – Love in a Bottle

Keith David offre un’interpretazione eccellente. Il brano è perfettamente calibrato per Husker, sia come barman sia come personaggio segnato da difficoltà sentimentali. L’unico difetto è la presenza delle Huskettes, che distrae leggermente.

8 – Don’t You Forget (Reprise)

Più specifico per i personaggi rispetto alla versione originale, con una performance vocale e recitativa notevole. Le dinamiche fra Alastor, Vox e Val sono coinvolgenti, anche se il brano non ha la “rigiocabilità” di altri.

7 – Easy

Un raro momento romantico saffico, energico e radiofonico. Permette alla voce di Stephanie Beatriz di brillare, anche se l’entrata brusca del pezzo stona leggermente con la scena precedente.

6 – VOX POPULI

Diviso in due parti molto diverse: la prima epica, con un Lucifer vocalmente imponente; la seconda più teatrale. La discontinuità pesa, ma entrambe le sezioni sono forti. Il brano mette bene in luce le facciate dei due personaggi.

5 – VOX DEI

Un brano brillante dal punto di vista orchestrale e simbolico. Il titolo latino significa “voce di Dio”, mentre i riferimenti al “furor” e all’Omega sottolineano l’autocelebrazione tirannica di Vox. Usa la rabbia dei peccatori come arma.

4 – Losin’ Streak

Un pezzo sensuale, raffinato e dalla struttura cabarettistica. La voce di Blake Roman possiede una dinamica naturale che rende il brano magnetico e riascoltabile.

3 – Gravity

Un successo immediato, punk rock potente e perfettamente costruito. Lute apporta freschezza al genere con un’energia moderna. Unico limite: la pubblicazione anticipata ne ha ridotto l’impatto nella serie.

2 – Hear My Hope

Finale perfetto, costruito come un grande numero teatrale. Esprime il tema centrale della stagione: trovare speranza nell’impossibile. L’ingresso progressivo delle voci crea un crescendo emozionante. La presenza di Patrick Stump rende il tutto memorabile.

1 – Sera’s Confession

Un capolavoro. Orchestrazione ricca, ritmi variabili, armonie complesse e intreccio vocale sofisticato. I testi sono profondi e intelligenti, basati sul conflitto morale di Sera e sul confronto con la Voce di Dio. È la canzone più potente della stagione.

Aaron Taylor-Johnson a torso nudo e insanguinato sul set di Werwulf

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L’attore Aaron Taylor-Johnson è stato recentemente visto sul set del Parco Nazionale di Dartmoor, nel sud-ovest dell’Inghilterra, mentre girava alcune scene del prossimo film horror di Robert Eggers, Werwulf.

Il sangue è concentrato principalmente nella parte superiore del suo torso, con un po’ che gli cola sul petto. L’attore si è anche fatto crescere la barba, che gli copre gran parte del viso, rendendolo quasi irriconoscibile al pubblico occasionale.

Werwulf è ambientato nell’Inghilterra del XIII secolo, dove il personaggio principale perseguita gli abitanti di una tranquilla cittadina di campagna. Ciò che inizialmente si pensava fosse solo una leggenda metropolitana o frutto della propria immaginazione si trasforma in una minaccia molto reale che costringe gli abitanti del villaggio a reagire. Si dice che il film tratti anche temi di stregoneria.

Quello che sappiamo di Werwulf

Eggers dirigerà l’horror sui licantropi da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Sjón (il duo ha già collaborato alla sceneggiatura di The Northman del 2022). L’uscita del film in Nord America è prevista per Natale 2026. Tim Bevan ed Eric Fellner di Working Title sono i produttori insieme a Eggers e Sjón, mentre Chris ed Eleanor Columbus di Maiden Voyage sono i produttori esecutivi.

Il cast di Werwulf presenta molti degli stessi attori di Nosferatu di Eggers del 2024. Oltre a Aaron Taylor-Johnson, il film vede il ritorno anche di Lily-Rose Depp, Ralph Ineson e Willem Dafoe. L’uscita di Werwulf è prevista per il giorno di Natale del prossimo anno, il 25 dicembre 2026.

Teenage Mutant Ninja Turtles: in lavorazione un nuovo live action dai produttori di Sonic

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Sembra che Teenage Mutant Ninja Turtles abbia trovato un nuovo produttore per un prossimo film live-action. Secondo un’esclusiva di The Hollywood Reporter, Neal H. Moritz, il produttore noto per The Fast and the Furious, sarebbe in trattative per dirigere il nuovo film per la Paramount e riavviare il franchise di Teenage Mutant Ninja Turtles. Anche il co-fondatore della sua casa di produzione, Original Films, Toby Ascher, dovrebbe produrre insieme a lui.

La Paramount, recentemente ricostruita, ha apportato importanti sviluppi all’iconico franchise. Uno dei cambiamenti più importanti è avvenuto qualche mese fa, quando lo studio ha cancellato Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles (lo spin-off di Mutant Mayhem). Ha staccato la spina a metà della produzione del progetto e non si è più voltato indietro.

Christopher Yost, lo showrunner di Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles, ha confermato su Threads che la serie è stata effettivamente cancellata. Ha poi aggiunto: “I prossimi episodi di Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles saranno purtroppo gli ultimi. Fortunatamente, sono i nostri migliori episodi finora”.

Nel frattempo, fonti interne hanno affermato che The Last Ronin, che era in produzione, era stato chiuso. Il film era un adattamento vietato ai minori dell’omonima serie di fumetti best-seller. A quanto pare, Ilya Naishuller era in trattative per dirigere il progetto. Sfortunatamente, i piani sono falliti perché la nuova dirigenza dello studio non era interessata a rendere il primo film live-action delle Teenage Mutant Ninja Turtles in un decennio un film grafico e non adatto alle famiglie. Tuttavia, un’altra fonte ha affermato che avrebbero preso in considerazione l’idea di tornare indietro e riconsiderare la cosa in futuro.

Nonostante tutte queste cancellazioni e i cambiamenti di programma, almeno un progetto rimane al sicuro, almeno per ora. Al momento della pubblicazione di questo articolo, l’uscita di Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem 2 di Seth Rogen, Evan Goldberg e Jeff Rowe è ancora prevista per il 17 settembre 2027.

Hazbin Hotel – Stagione 2: Abel di Patrick Stump finalmente riesce a brillare

Dopo otto episodi di Hazbin Hotel – Stagione 2, Abel, doppiato da Patrick Stump nella versione originale, ha finalmente il suo momento di gloria, che entusiasmerà i Fall Out Boys di tutto il mondo. La popolare serie TV animata per adulti è tornata per una seconda stagione e tutti gli episodi sono finalmente usciti.

Hazbin Hotel – Stagione 2 ha introdotto nuovi personaggi, tra cui Abel, interpretato da Patrick Stump. Stump non è solo il famoso cantante dei Fall Out Boy, ma ha anche una vasta esperienza come doppiatore e cantautore per film d’animazione. Questo lo ha reso la scelta perfetta per il cast di Hazbin Hotel. Tuttavia, ci è voluto un po’ prima che avesse il suo momento di gloria nella seconda stagione di Hazbin Hotel.

Abel, interpretato da Patrick Stump, è poco utilizzato in Hazbin Hotel – Stagione 2

Considerato il prestigio del cantante-attore, è un peccato che gli abbiano dedicato così poco tempo nella seconda stagione di Hazbin Hotel. Nell’episodio 2, ha meno di una dozzina di battute. Poi, canta nel gruppo con Emily, St. Peter e il resto degli angeli. La sua voce non viene sfruttata al meglio.

Nell’episodio 5, appare sullo schermo per circa 5 minuti in modo significativo come parte degli angeli che scendono all’Inferno. Non ha un vero momento da protagonista fino ai due episodi finali di Hazbin Hotel – Stagione 2.

Sebbene sia deludente che lo abbiano poco utilizzato, non è nemmeno sorprendente. Il cast di Hazbin Hotel include quattro attori molto famosi: Stephanie Beatriz, Keith David, Darren Criss e Jeremy Jordan. Anche questi ultimi due non hanno avuto molto spazio sullo schermo nella loro stagione d’esordio, ma il loro spazio è aumentato nella seconda stagione.

Considerando questa tendenza nel casting e il momento di Abel negli episodi finali di Hazbin Hotel – Stagione 2, sembra probabile che Abel, interpretato da Patrick Stump, avrà più spazio se apparirà nella Stagione 3.

Abel finalmente ha il suo momento di gloria nel finale di Hazbin Hotel – Stagione 2

Abel viene un po’ preparato nel penultimo episodio, quando la sua posizione di capo dell’esercito angelico diventa più necessaria. L’Inferno ha dichiarato guerra al Paradiso, quindi l’esercito deve essere preparato. Poi, nel finale, lui e Lute ricevono da Sera l’ordine di scendere all’Inferno, prendere Emily e riportarla indietro.

Quando Lute decide di scatenarsi all’Inferno, Abel è costretto a scegliere se essere il leader o un debole. Questo provoca un attacco d’ansia e una spirale emotiva. Elabora questo durante il suo assolo nella canzone numero 2 della seconda stagione di Hazbin Hotel, “Hear My Hope”.

In sostanza, Abel si rende conto che la sua inazione potrebbe significare la distruzione di tutto il Paradiso, ma non si sente abbastanza coraggioso da prendere il comando. Pensa che suo padre o suo fratello avrebbero dovuto essere al comando.

La parte interessante è che suo padre e suo fratello erano entrambi assassini che non avrebbero avuto alcun problema con le azioni di Lute. Prendendo il comando, sta dimostrando di poter essere coraggioso e anche empatico.

L’assolo di Abel nel finale entusiasmerà i fan dei Fall Out Boy

Non c’era modo di ingaggiare Patrick Stump nella seconda stagione di Hazbin Hotel senza dargli un assolo. Io e tutti gli altri fan dei Fall Out Boy ci saremmo scatenati. Per fortuna, il finale mantiene la promessa tacita di far cantare Patrick Stump, regalandogli un assolo di 55 secondi.

Inoltre, Sam Haft e Andrew Underberg hanno chiaramente tirato fuori il loro lato Fall Out Boy quando hanno scritto l’assolo di Abel. La chitarra elettrica, la batteria pesante, il ritmo energico e la voce sono perfetti.

Hazbin Hotel deve riportare Abel nella terza stagione

Hazbin Hotel è stato confermato per le stagioni 3 e 4 da Prime Video mesi prima della seconda, quindi i fan potranno sicuramente vedere di più dei nostri personaggi preferiti. La domanda è: includerà Patrick Stump? La risposta è molto probabile, ma non certo.

Tecnicamente, è stato annunciato solo per la seconda stagione. Detto questo, il suo ruolo sembra più importante che mai, visto il finale della seconda stagione di Hazbin Hotel. Ora sta prendendo possesso del suo potere, trovando un equilibrio tra compassione e forza. Lute sarà senza dubbio in agguato per aver fermato il suo massacro.

Sarebbe anche assurdo che lo introducessero solo per una stagione, sviluppassero il suo ruolo negli ultimi due episodi e poi eliminassero il personaggio. Non è morto. Quindi, sembra logico che sia nella terza stagione di Hazbin Hotel. Inoltre, il suo assolo è stato così fantastico che sarebbe un crimine non averne un altro.

Hazbin Hotel – Stagione 2: in che modo colpo di scena finale influenzerà l’arco narrativo di Angel nella Stagione 3

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La creatrice di Hazbin Hotel, Vivienne Medrano, ha spiegato come il colpo di scena finale della seconda stagione influenzerà l’arco narrativo della terza stagione di Angel Dust, con la sua storia al centro dell’attenzione. Hazbin Hotel – Stagione 2 ha rivelato che Vox aveva ipnotizzato Angel affinché diventasse la sua spia nell’hotel fin dalla prima stagione. In seguito lo ha ipnotizzato per farlo denunciare l’hotel e sostenere la rivolta di Vox contro il Paradiso.

Alla fine di Hazbin Hotel – Stagione 2, Angel decide di lasciare l’hotel, incapace di fidarsi di se stesso dopo quello che ha fatto. Questo include aver quasi ucciso Cherry e Husk quando hanno cercato di salvarlo dai Vee. Torna a lavorare con Valentino, nonostante i suoi amici lo implorino di tornare a casa, impostando la sua trama futura.

Parlando con Collider, Medrano ha spiegato come la terza stagione di Hazbin Hotel vedrà una maggiore attenzione su Angel dopo la rivelazione che Vox lo aveva trasformato in una spia ipnotizzata. Questo include un focus sugli abusi subiti da Valentino, oltre a portare Husk nella storia mentre cerca di aiutare il suo amico. Ecco cosa ha detto Medrano qui sotto:

La terza stagione parla molto di Angel e della sua situazione. E anche di Husk e del fatto che Husk è un personaggio che ha imparato a interessarsi ad Angel, e questa è una posizione davvero difficile perché sappiamo già da “Loser Baby” che hanno un forte legame tra loro, e si trovano entrambi in una situazione molto simile, ma a differenza di Angel, Husk almeno ha qualcuno che – voglio dire, di nuovo, è difficile paragonare gli abusatori in questa serie, ma almeno Alastor ha i suoi obiettivi. Husk è lì solo per aiutarlo a raggiungerli qua e là. Ma con Valentino, è come se Angel fosse questa cosa su cui vuole dominare, e su cui vuole il controllo, e vuole controllare, usare e ferire, e questa è la differenza. E credo che ci sia un elemento che non vedo l’ora che la gente ci veda esplorare, ovvero Husk in questa posizione in cui si rende conto di quanto la situazione di Angel sia diversa dalla sua.

Angel è sotto il controllo dei Vee fin dall’inizio della serie, la sua anima è legata a Valentino. Questo è ciò che ha permesso a Vox di usarlo come spia, ed è il motivo per cui Angel non può lasciare il suo lavoro. Mentre gli abusi di Angel non sono stati oggetto di nessuna canzone nella seconda stagione di Hazbin Hotel, la prima stagione ha presentato il suo assolo, “Poison”, che descrive la sofferenza che ha dovuto sopportare.

In base alla dichiarazione di Medrano, è chiaro che Angel avrà più spazio nella terza stagione, esplorando la sua situazione di abusi e i suoi peccati con maggiori dettagli. La seconda stagione ha già rivelato che il suo peccato è stato uccidere suo padre, un altro problema tumultuoso con cui potrebbe dover fare i conti nei prossimi episodi. Come si evolverà la sua storia, tuttavia, resta da vedere.

Tutti gli episodi di Hazbin Hotel – Stagione 2 sono ora disponibili in streaming su Prime Video.

Jurassic World: Teoria del Caos – Stagione 4, la spiegazione del finale: cosa accade ai sei di Nublar

La stagione finale di Jurassic World: Teoria del caso ci riporta nel mondo dei dinosauri e della corruzione, e il suo finale offre una conclusione definitiva per i Sei di Nublar. La storia riprende da dove si era conclusa la stagione 3 di Jurassic World: Teoria del caso.

Brooklynn, Ben, Darius e Yaz si dirigono al quartier generale della Biosyn per fermare una volta per tutte l’allevamento illegale e il traffico di dinosauri. Nel frattempo, Kenji e Sammy vanno verso la Valle della Biosyn per salvare Bumpy. I personaggi di Teoria del caso rimangono intrappolati nella valle insieme a tutti i dinosauri, e devono correre contro il tempo per fuggire prima che vengano uccisi.

Questo porta a un finale mozzafiato che vede Ben lottare per la vita e il resto dei Sei di Nublar impegnati a tenerlo in vita abbastanza a lungo perché i soccorsi possano salvarli. Le stagioni 3 e 4 di Jurassic World: Teoria del caso si svolgono parallelamente agli eventi di Jurassic World – Il Dominio, collegandosi direttamente a essi.

Come Ben Sopravvive in Jurassic World: Teoria del caso – Stagione 4

A metà della stagione 4 di Jurassic World: Teoria del caso, Ben viene attaccato da un dinosauro, rimanendo ferito mortalmente. La seconda metà della stagione sembra far credere allo spettatore che stia per morire, ma alla fine sopravvive.

Nella narrazione, la sua sopravvivenza viene spiegata grazie all’unione degli altri membri dei Sei di Nublar. Questo è simbolico perché Ben è sempre stato il pilastro sottovalutato del gruppo, colui che ha sempre sostenuto gli altri. I ragazzi lavorano duramente, medicando le sue ferite e persino trasportandolo quando necessario per portarlo all’elicottero medico.

Vederli collaborare per salvare il loro amico contro ogni probabilità è un momento commovente. Ciò detto, la vera ragione per cui Ben sopravvive è che aveva “plot armor”: considerando la gravità della ferita e il tempo impiegato per ricevere cure mediche, avrebbe dovuto morire. È una scelta narrativa un po’ codarda, ma comprensibile per evitare di traumatizzare i giovani spettatori.

Come i Sei di Nublar Fuggono dalla Valle della Biosyn

I Sei di Nublar trovano molte difficoltà a fuggire dalla Valle della Biosyn, ma alla fine riescono grazie a una serie di eventi favorevoli. Innanzitutto, il dottor Wu dà a Ben, Brooklynn, Darius e Yaz un’auto per attraversare la valle relativamente indenni. Lungo il percorso si scontrano letteralmente con Kenji e Sammy.

Li raccolgono e proseguono verso l’altro avamposto per distruggere il backup del programma, il loro obiettivo principale. La corrente salta, ma riescono a riattivarla per il tempo necessario a richiedere un elicottero medico. Poi i T-Rex eliminano i rapaci, salvando così i Sei di Nublar. Infine, usano l’auto di Gia per raggiungere il punto in cui vengono prelevati dai soccorsi.

In definitiva, tutto è andato incredibilmente per il verso giusto, e sono usciti dalla situazione relativamente indenni, a parte la ferita di Ben. È un momento che richiede una forte sospensione dell’incredulità, ma risulta comunque estremamente coinvolgente.

Perché Sammy Perdona Finalmente il Tradimento di Brooklynn

Brooklynn crede che Kenji sarà il più difficile da affrontare e che non la perdonerà facilmente. Tuttavia, è in realtà Sammy la più arrabbiata per il suo tradimento. Ciò probabilmente deriva dal fatto che Sammy sa cosa significa tradire i propri amici per un bene superiore.

Sammy l’ha fatto in Camp Cretaceous per aiutare la sua famiglia, e Brooklynn era rimasta profondamente ferita dalle sue azioni. Brooklynn, in effetti, ha fatto lo stesso: ha tradito i Sei di Nublar per il bene comune. Naturalmente, Sammy reagisce nello stesso modo in cui aveva reagito Brooklynn quando i ruoli erano invertiti.

Alla fine, la gravità della ferita di Ben costringe tutti a lavorare insieme. La situazione disperata permette a Sammy di perdonare Brooklynn. Sammy è ancora arrabbiata e ferita, e ne ha pieno diritto. Tuttavia, riesce comunque a mettere da parte il rancore e a iniziare a ricostruire il loro rapporto.

Chi C’è Davvero Dietro i Dinosauri Assassini

La rivelazione più scioccante della stagione 4 di Jurassic World: Teoria del caso riguarda la persona che ha realmente avviato il Progetto Theropod Axis, il programma che addestrava i dinosauri assassini nelle stagioni precedenti. Non è stata Soyona Santos, né l’Addestratore, né il dottor Lewis Dodgson. È stato invece il dottor Wu, il personaggio originale di Jurassic Park, riportato in scena in Teoria del caso.

Tuttavia, a differenza degli altri membri del progetto, il dottor Wu aveva buone intenzioni all’inizio: voleva addestrare i dinosauri per operazioni di ricerca e salvataggio in situazioni di disastro, proprio come fanno esseri umani e cani nella realtà.

Ma il dottor Lewis Dodgson ha distorto la missione originale, trasformando il programma in un addestramento per rendere i dinosauri aggressivi e letali su comando, creando così assassini perfetti.

In definitiva, il lavoro di Wu ha contribuito involontariamente a molte morti, e lui trascorre Jurassic World Dominion e la stagione 4 di Teoria del caso cercando di rimediare ai suoi errori e migliorare il mondo.

Perché Sammy Non Parla con la Sua Famiglia in Jurassic World: Teoria del caso

Per tutta Jurassic World: Teoria del caso, Sammy Gutierrez non parla con la sua famiglia, un fatto che la turba profondamente. Tuttavia, la serie rivela il vero motivo solo nella stagione finale. Si scopre che la famiglia di Sammy ha deciso di collaborare con il dottor Lewis Dodgson e la Biosyn, ignorando i suoi avvertimenti.

Volevano coltivare piante geneticamente modificate nella loro fattoria, e la Biosyn era il mezzo per raggiungere questo scopo. Sammy sapeva che la Biosyn era una cattiva scelta, ma loro non l’hanno ascoltata. Fortunatamente, nell’ultima scena del finale, scopriamo che Sammy ha ripreso i contatti con la famiglia e stanno lavorando sui loro problemi.

Perché Brooklynn e Darius Non Stanno Insieme in Jurassic World: Teoria del caso – Stagione 4

Una delle parti più sorprendenti del finale di Jurassic World: Teoria del caso è che rimane aperta la possibilità che Brooklynn e Darius possano o meno mettersi insieme. Sono la “ship” più popolare dai tempi di Camp Cretaceous, e il loro tira e molla è diventato ancora più evidente in Teoria del caso.

Sfortunatamente, la serie non dà una risposta chiara. Darius rivela verso la fine della stagione di amarla, ma dice anche di non provare per lei un’intensità emotiva paragonabile a quella di Yaz e Sammy. Allo stesso tempo, non prova quell’intensità per nessun altro. È una scena confusa, lasciata all’interpretazione del pubblico.

Alcuni pensano che sia una conferma che Darius sia aromantico. Altri credono che significhi semplicemente che ama Brooklynn, ma non con la stessa intensità. La scena è ambigua e potrebbe essere interpretata in entrambi i modi. Personalmente, ritengo che avrebbero dovuto scriverla in maniera più esplicita.

Indipendentemente dalla sua interpretazione, penso che la ragione per cui Brooklynn non finisce con Darius o Kenji sia che avrebbe distratto dal messaggio del finale: l’amicizia è la chiave della vita.

L’amicizia ha salvato Ben. L’amicizia li ha fatti uscire dalla Valle della Biosyn. L’amicizia è il cuore dei Sei di Nublar. L’unica eccezione è Yaz e Sammy, che sono una coppia già consolidata sin dalla serie originale.

Il Vero Significato del Finale di Jurassic World: Teoria del caso

L’interpretazione più semplice del finale di Jurassic World: Teoria del caso è che l’amicizia è la chiave di tutto. Questo è il messaggio ribadito in ogni scelta narrativa, ed è ciò che i giovani spettatori recepiranno più facilmente.

Tuttavia, l’interpretazione più adulta è che possiamo sopravvivere alle difficoltà solo se lavoriamo insieme.

Come sottolinea Sammy, le situazioni terribili sono spesso incontrollabili. Brooklynn non è la causa di tutto ciò che va storto nella stagione 4 di Jurassic World: Teoria del caso, proprio come noi non siamo in controllo di tutto ciò che va male nelle nostre vite. Tuttavia, proprio come i Sei di Nublar, siamo più forti insieme che separati.

Frozen: Idina Menzel, Kristen Bell e Josh Gad avrebbero firmato accordi record da 60 milioni di dollari per il terzo e il quarto film

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Il cast di Frozen tornerà ufficialmente per costruire un paio di costosissimi pupazzi di neve. Le star del franchise d’animazione Disney di grande successo avrebbero ottenuto stipendi enormi e da record per il terzo e il quarto film, moltiplicando i 15 milioni di dollari percepiti per il loro doppiaggio in Frozen II.

Secondo The Wrap, Kristen Bell (Anna), Josh Gad (Olaf) e Idina Menzel (Elsa) hanno firmato un contratto del valore di 60 milioni di dollari ciascuno, che è tra gli importi più alti mai pagati agli attori in un progetto animato, superando di gran lunga i 20 milioni di dollari guadagnati da Dwayne Johnson per Oceania 2 e i 25-40 milioni di dollari incassati da Tom Hanks per Toy Story 4.

Questi stipendi mastodontici includeranno, a quanto pare, compensi iniziali e bonus a posteriori, che non saranno erogati in un’unica soluzione, ma piuttosto nel corso delle lunghe produzioni dei futuri film. Una parte degli incassi dipenderà anche dall’andamento del botteghino, ma qualcosa ci dice che non sarà un grosso problema!

Una sinossi di Frozen 3 è stata condivisa online dopo la conferenza di lancio della divisione prodotti di consumo Disney tenutasi a Shanghai a settembre. La traduzione ha rivelato che il terzo capitolo Disney si concentrerà sul matrimonio reale della regina Anna e Kristoff (Jonathan Groff), introducendo anche un “nuovo misterioso membro” della famiglia reale. “In questo nuovo capitolo, assistete al matrimonio del secolo ad Arendelle, mentre la regina Anna percorre la navata e si unisce a Elsa in un nuovo viaggio magico pieno di sfide inedite. E la cosa ancora più emozionante: la famiglia reale sta per dare il benvenuto a un nuovo misterioso membro!”

Il direttore creativo dei Walt Disney Animation Studios, Jared Bush, ha recentemente condiviso il seguente aggiornamento sui progressi dei prossimi due film.

“Alcune informazioni sono riservate, ma quello che vorrei condividere con voi è che al momento il lavoro svolto su Frozen 3, in particolare, è fenomenale. Quando la gente lo vede, penso che tornare in quel mondo con quei personaggi, il valore di intrattenimento di vederli intraprendere un nuovo viaggio, ma che sia molto coerente con la storia che hanno già vissuto, sia fantastico. Personalmente, credo che sia fondamentale assicurarsi che ogni film che realizziamo sia fantastico. Abbiamo il lusso di poter rivedere i film più volte, quindi guardare a Frozen 3 pensando: ‘Possiamo raccontare la storia migliore possibile con questo senza preoccuparci di dove ci sposteremo nella storia successiva’, è in un certo senso importante. Una cosa alla volta è, per me, il modo migliore di affrontare la situazione.”

Coyote vs. Acme, una nuova foto di Willy il Coyote nel film Warner Bros

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James Gunn è noto per essere un supereroe di successo, ma è anche un esperto di animazione classica. Oltre ad aver scritto il film Scooby-Doo dei primi anni 2000, ha contribuito alla storia e sta producendo l’attesissimo Coyote vs. Acme. Basato su un articolo del New Yorker del 1990, il film è diretto da Dave Green (Tartarughe Ninja: Fuori dall’ombra) e scritto da Sammy Burch (May December), da una storia di Gunn e Jeremy Slater.

Il progetto adotta un nuovo approccio a Willy il Coyote e alla sua incessante ricerca di Beep Beep. Dopo essere stato ferito per anni in modo orribile da prodotti difettosi della Acme, decide finalmente di intraprendere un’azione legale contro l’azienda con l’aiuto del suo avvocato, Kevin Avery (Will Forte). Le cose non saranno facili per loro, però, poiché dovranno vedersela con l’avvocato di Acme, Buddy Crane (John Cena).

Coyote vs. Acme ha avuto un percorso insolito per l’uscita. Nel 2023, è stato rivelato che la Warner Bros. Discovery aveva cancellato il film, in modo simile a quanto accaduto con Batgirl e Scoob! Holiday Haunted. La mossa ha generato molte polemiche sui social media, che hanno portato la WBD a stipulare un accordo con la Ketchup Entertainment (che ha anche distribuito The Day the Earth Blew Up: A Looney Tunes Movie) per salvare il film.

Coyote vs. AcmeL’uscita di Coyote vs. Acme è prevista per il 2026 e ora Empire Magazine ha pubblicato un’immagine del progetto, che mostra Willy mentre mette in atto uno dei suoi piani per catturare Beep Beep.

Willy il Coyote è stato storicamente rappresentato come un cattivo guidato dalla sua ossessione di catturare Beep Beep. Coyote vs. Acme, tuttavia, adotta un approccio diverso a questa dinamica. Parlando con Empire, il regista Dave Green ha rivelato che uno degli obiettivi del film è dissipare l’idea che Coyote sia un cattivo. Questo, spiega, sarà fatto scavando a fondo nel personaggio: “Quando siamo cresciuti guardandolo, c’era qualcosa di malvagio in lui. Vogliamo sfatare quel mito, entrare nella sua anima e mostrarvi cosa lo spinge davvero.”

Green ha anche detto che il film vi farà tifare per Coyote. Inoltre, ha sottolineato il fatto che, visto dalla sua prospettiva, il personaggio ha effettivamente delle ragioni per essere accusato di Acme: “[Willy il Coyote] è stato assolutamente diffamato per 80 anni. È saltato in aria. È stato schiacciato dalle incudini e completamente maltrattato dalla Acme Corporation. E più leggete questo articolo, più ridete e vi rendete conto che Wile E. ha davvero delle ottime ragioni per essere accusato di questo.”

Il regista ha anche parlato della cancellazione del film e del successivo salvataggio, affermando: “Fare un film è come spingere un masso su per una collina. È quello che Wile E. fa ogni giorno. L’idea di essere qui a parlare con voi oggi, a questo punto, mi sembra assolutamente surreale.”

Uno degli aspetti più intriganti del film è il coinvolgimento di James Gunn. Il co-CEO dei DC Studios è noto soprattutto per il suo contributo al genere dei film sui supereroi, avendo diretto la trilogia dei Guardiani della Galassia per i Marvel Studios (insieme allo speciale natalizio Disney+), The Suicide Squad, Peacemaker e Superman. Il regista non ha scritto il film, ma ha contribuito alla sua storia, che, come accennato, è basata sull’articolo del 1990 del New Yorker, Coyote vs. Acme, scritto da Ian Frazier. Avere la storia (almeno l’ossatura) permeata dalla sensibilità creativa di Gunn rende Coyote contro Acme un progetto particolarmente intrigante.

Nel luglio 2025, quando un fan su Threads gli chiese se avesse co-scritto il film, Gunn rispose: “No, ho scritto una storia, che Jeremy [Slater] ha usato come base per la prima sceneggiatura”. Alla domanda se la sua storia fosse ancora presente nella versione finale del film, il regista ha dichiarato: “Oh, ci sono elementi della storia di base, ma Sammy Burch è sicuramente la sceneggiatrice principale e ha fatto un lavoro meraviglioso!”

L’iniziale cancellazione di Coyote vs. Acme ha suscitato indignazione nell’industria dell’intrattenimento. Come rivelato dall’Hollywood Reporter, in seguito all’annuncio, diversi registi hanno iniziato a sospendere gli incontri con lo studio. Dopo aver salvato il film dalla cancellazione, il CEO di Ketchup Entertainment, Gareth West, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di aver stretto un accordo con la Warner Bros. Pictures per portare questo film al pubblico di tutto il mondo. Coyote vs. Acme è un perfetto mix di nostalgia e narrazione moderna, che cattura l’essenza degli amati personaggi dei Looney Tunes e li presenta a una nuova generazione. Crediamo che piacerà sia ai fan di lunga data che ai nuovi arrivati.”

L’uscita di Coyote vs. Acme è prevista per il 28 agosto 2026.

Gioia mia: il trailer del film di Margherita Spampinato

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Fandango presenta il trailer di GIOIA MIA di Margherita Spampinato, dall’11 dicembre al cinema. GIOIA MIA, che ha iniziato il suo percorso al 78° Festival di Locarno, con il Premio Speciale della Giuria – Cine+ e il Pardo per la migliore interpretazione femminile ad Aurora Quattrocchi, passando per l’anteprima ad Alice nella città, arriverà al cinema dall’11 dicembre con Fandango.

Leggi la nostra recensione di Gioia Mia

Margherita Spampinato, alla sua prima regia, racconta in maniera garbata e allo stesso tempo appassionata lo scontro e l’incontro tra due generazioni: da una parte Nico, un bambino scontroso e impertinente, immerso in un mondo moderno, tecnologico e iperconnesso, dall’altro l’anziana zia, signorina religiosissima e scorbutica che vive sola e fuori dal tempo, in un antico palazzo pieno di leggende e superstizioni. I due si trovano a trascorrere insieme, in una Sicilia gattopardesca, un’estate rovente e indolente, che insegnerà ad entrambi a uscire dal proprio guscio e a conoscere meglio l’altro e se stessi…

Un racconto di formazione con un respiro universale, con protagonisti Marco Fiore, classe 2012, apparso per la prima volta in “Supersex” nel ruolo di Rocco Siffredi da bambino, e Aurora Quattrocchi, che vanta numerose performance teatrali e cinematografiche (“Meri per sempre”, “I cento passi”, “Nuovomondo”, “Anime nere”, “Nostalgia”).

GIOIA MIA è una produzione Yagi Media in associazione con Gianluca Arcopinto, Claudio Cofrancesco, Paolo Butini, Ivan Caso, Filippo Barracco e sarà al cinema dall’11 dicembre distribuito da Fandango.

La camera di Consiglio: intervista alla regista e ai protagonisti

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La camera di consiglio è il nuovo film di Fiorella Infascelli che realizza una specie di sequel per Era d’estate, e dirige un gruppo di otto attori guidati da Sergio Rubini e Massimo Popolizio. Il film è stato presentato nella sezione Freestyle della Festa del Cinema di Roma 2025 ed è in sala dal 20 novembre con Notorious Pictures.

Leggi la nostra recensione di La camera di consiglio 

Prodotto da Armosia e Master Five Cinematografica con Rai Cinema, il film racconta la camera di consiglio più lunga della storia giudiziaria italiana: 36 giorni in cui 8 giurati, blindati in un appartamento-bunker nel carcere dell’Ucciardone, dovettero decidere condanne e assoluzioni per 470 imputati del Maxiprocesso di Palermo.

Il Maxiprocesso, celebrato alla fine degli anni ’80, rappresenta una delle pagine più decisive della storia della Repubblica: per la prima volta lo Stato riuscì a infliggere una condanna collettiva a Cosa Nostra, riconoscendo l’esistenza dell’organizzazione mafiosa come struttura unitaria. Un momento di svolta giudiziaria e civile che ha cambiato per sempre la storia del Paese.

Un racconto corale con al centro il Presidente della giuria (Sergio Rubini) e il Giudice a latere (Massimo Popolizio), affiancati da Betti Pedrazzi, Roberta Rigano, Anna Della Rosa, Stefania Blandeburgo, Rosario Lisma e con Claudio Bigagli.

La sceneggiatura, firmata da Fiorella Infascelli e Mimmo Rafele con la collaborazione di Francesco La Licata, è stata sviluppata con la consulenza di Pietro Grasso, giudice a latere del Maxiprocesso.

Girato interamente in interni, La camera di consiglio adotta un’impostazione scenica teatrale, che restituisce la tensione e l’isolamento di quei giorni. L’opera si distingue inoltre per l’utilizzo dei materiali di repertorio, capaci di collocare le vicende dei giurati dentro un quadro storico e civile più ampio.

Non semplicemente un film “sulla mafia”, ma un’opera che riflette sul concetto di legge e giustizia, sull’esperienza umana e civile di chi fu chiamato a decidere il destino di centinaia di imputati, in una delle prove più alte e drammatiche della democrazia italiana.

A Man On The Inside – Stagione 2: guida al cast e ai personaggi

La irresistibilmente accogliente serie crime-comedy di Ted Danson, A Man On The Inside – Stagione 2, torna questa settimana su Netflix con la sua seconda stagione. Sebbene la sitcom presenti molti volti familiari, ci saranno anche alcune entusiasmanti aggiunte al cast che debutteranno nei loro ruoli questa volta.

La leggenda premio Oscar Mary Steenburgen è il nome più notevole aggiunto al cast di A Man On The Inside – Stagione 2, ma ci sono diversi altri nuovi arrivati che probabilmente riconoscerai da altri progetti. Accanto a Danson, Mary Elizabeth Ellis e compagnia, ci saranno anche volti come Max Greenfield di New Girl e Gary Cole di Veep, coinvolti nel nuovo caso della comedy investigativa.

Il trailer della nuova stagione di A Man On The Inside – Stagione 2 ha già rivelato che Charles Nieuwendyk lavorerà al recupero di un laptop da 400 milioni di dollari rubato al presidente di un istituto di istruzione superiore chiamato Wheeler College. La sua missione lo porterà sotto copertura all’università per identificare sospetti tra il personale.

Sono proprio questi membri della facoltà e lavoratori del college a costituire la maggior parte dei nuovi arrivi della serie. Con l’eccezione dell’intrigante interesse amoroso di Steenburgen, Mona Margadoff, naturalmente.

A Man On The Inside – Stagione 2: Cast e Personaggi

Ted Danson è Charles Nieuwendyk

Attore: Conosciuto da generazioni di spettatori per aver recitato in due delle migliori serie NBC di sempre, Cheers e The Good Place, il curriculum televisivo di Ted Danson parla da sé. Dai ruoli celebrati nei franchise crime CSI e Fargo, a innumerevoli interpretazioni comiche sul grande e piccolo schermo, Danson è perfetto per questo ruolo.

Personaggio: Professore universitario in pensione con troppo tempo libero dopo la morte della moglie, Charles Nieuwendyk è uno dei protagonisti più adorabili della TV di oggi. Ma non è solo un vecchio brontolone: Charles ha un acuto senso del dettaglio che, combinato con la sua natura affabile, è perfetto per il suo lavoro sotto copertura.

Mary Elizabeth Ellis è Emily Nieuwendyk

Attore: Mary Elizabeth Ellis è diventata famosa come la cameriera in It’s Always Sunny in Philadelphia, e da allora è diventata una specialista delle sitcom. È apparsa anche nel film Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson. Tuttavia, è solo in A Man On The Inside – Stagione 2 che Ellis ha avuto la possibilità di cimentarsi in un ruolo principale più sostanzioso.

Personaggio: Emily Nieuwendyk, la figlia di Charles, ha avuto un rapporto conflittuale con il padre per la maggior parte della prima stagione, e sarà interessante vedere come la loro dinamica sia evoluta nella stagione 2, soprattutto nel contesto della possibile relazione di lui con Mona Margadoff. Sarebbe anche interessante approfondire di più la vita personale di Emily in questa stagione.

Lilah Richcreek Estrada è Julie Kovalenko

Attore: A Man On The Inside – Stagione 2 potrebbe essere il ruolo più importante finora per Lilah Richcreek Estrada, ma i fan dei One Chicago e della sitcom Grace and Frankie la riconosceranno sicuramente. Ha partecipato anche a numerosi podcast horror e sci-fi, oltre che a comparsate nelle sitcom Man with a Plan e Dave.

Personaggio: Julie Kovalenko è la capo esasperata di Charles Nieuwendyk presso l’agenzia investigativa privata Kovalenko Investigations. La sua decisione di assumere Charles è stata altamente non ortodossa e, a giudicare dal trailer, potrebbe pentirsene ancora di più nella stagione 2.

Stephanie Beatriz è Debra “Didi” Santos Cordero

Attore: Sebbene Stephanie Beatriz abbia lavorato molto dopo Brooklyn Nine-Nine, il suo ruolo come la detective Rosa Diaz continua a definire la sua carriera. Tuttavia, la sua interpretazione emotiva di una sopravvissuta a violenza sessuale in The Light of the Moon, insieme alla sua ampia esperienza nel doppiaggio negli ultimi anni, dimostrano la sua versatilità.

Personaggio: Didi gestisce la casa di riposo che Charles ha infiltrato nella stagione 1. Poiché la sua prossima missione lo porterà altrove, probabilmente la vedremo meno in questa stagione. D’altra parte, Charles avrà ancora bisogno dell’aiuto dei suoi amici pensionati di tanto in tanto, il che significa che si scontrerà di nuovo con Didi.

Mary Steenburgen è Mona Margadoff

Attore: L’ingaggio di Mary Steenburgen in A Man On The Inside – Stagione 2 è un grande colpo per la sitcom Netflix. L’attrice veterana ha vinto un Premio Oscar per il ruolo di Lynda West Dummar nel film del 1980 Melvin and Howard di Jonathan Demme. Oggi, però, è probabilmente più nota come Clara in Ritorno al futuro – Parte III e come Carol in Book Club.

Personaggio: Mona Margadoff è un’ex musicista che diventa la donna che cattura l’attenzione di Charles Nieuwendyk nella stagione 2 di A Man On The Inside – Stagione 2. È anche coinvolta nel caso su cui Charles sta indagando. Anche se il suo ruolo non è ancora chiaro, è probabile che prima o poi diventi una sospettata.

Crediti immagine: Colleen E. Hayes/Netflix

A Man On The Inside – Stagione 2: Cast e Personaggi Secondari

Stephen McKinley Henderson è Calbert Graham — Dopo il commovente finale della stagione 1, il nuovo amico di Charles, Calbert Graham, torna per dargli altri consigli nella stagione 2.

Gary Cole è Brad Vinick — Un miliardario dirigente d’azienda che ha studiato al Wheeler College e che ha avuto un ruolo nell’assumere Charles per indagare sul laptop rubato tramite una donazione all’università.

Michaela Conlin è Andrea Yi — Una professoressa di economia progressista al Wheeler College.

Max Greenfield è Jack Beringer — Il presidente del Wheeler College, impegnato a raccogliere fondi per l’istituzione, e proprietario del laptop rubato.

Jill Talley è Holly Bodgemark — La sovraccarica provost del Wheeler College.

Sam Huntington è Max Griffin — Un professore di giornalismo molto schietto al Wheeler.

Constance Marie è Vanessa — Un’abilissima truffatrice che fornisce informazioni sui criminali alla Kovalenko Investigations.

David Strathairn è il Dr. Cole — Un famoso professore a capo del dipartimento di inglese del Wheeler College.

Batgirl: Brendan Fraser torna a criticare la cancellazione del film

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Quando Warner Bros. Discovery ha deciso di cancellare Batgirl, nonostante le riprese principali fossero già state completate, sia i fan che i registi sono rimasti sconcertati. È stata una mossa senza precedenti, che ha visto l’adattamento della DC Comics dei registi di Ms. Marvel Adil El Arbi e Bilall Fallah etichettato come “non distribuibile” nei resoconti dei media specializzati.

Considerando che gli spettatori avevano già sofferto per film come Black Adam e The Flash, era difficile credere che un titolo realizzato per HBO Max potesse essere davvero così brutto. Alla fine, la teoria prevalente era che David Zaslav volesse risparmiare denaro eliminando il film come “scrittura fiscale”, che non avrebbe recuperato i costi dal debutto in streaming.

Per quel che vale, il co-CEO della DC Studios Peter Safran ha affermato che Batgirlnon era distribuibile e, forse prevedibilmente, ha elogiato “Zaslav e il team [per aver preso] una decisione molto audace e coraggiosa di cancellarlo perché avrebbe danneggiato la DC”. Come nuovo giustiziere mascherato della DCEU dopo la scomparsa di Ben Affleck in The Flash, Michael Keaton era stato ingaggiato per tornare nei panni di Batman al fianco di Barbara Gordon, interpretata da Leslie Grace.

C’era poi nel cast anche la star di La mummia Brendan Fraser, che avrebbe dovuto interpretare il malvagio Ted Carson, alias Firefly. Proprio quest’ultimo, parlando con l’Associated Press, non ha nascosto la sua opinione sulla decisione dei dirigenti della Warner Bros. Discovery di accantonare Batgirl. “Un intero film”, ha esordito. “C’erano quattro piani di produzione a Glasgow. Mi intrufolavo nel reparto artistico solo per divertirmi. Il prodotto – mi dispiace, il ‘contenuto’ – viene mercificato al punto che è più vantaggioso bruciarlo e incassare l’assicurazione piuttosto che provarlo sul mercato”.

C’è una generazione di bambine che non ha un’eroina da ammirare e dire: ‘Lei mi assomiglia’”, ha detto riferendosi alla Batgirl di Grace, prima di approfondire le sue preoccupazioni sulla direzione che sta prendendo l’industria. “Con tutto il rispetto, potremmo rovinarci da soli. Stiamo ancora cercando di farci strada tra l’erba alta dell’intelligenza artificiale e tutto il resto”.

Il piano era che Batgirl portasse questo Cavaliere Oscuro al centro della scena in un progetto Batman Beyond, il che probabilmente significava che avremmo potuto aspettarci che la Bat Family facesse parte dell’ormai defunto DCEU. Invece, la DC Studios ha rilanciato il franchise come DCU, con un nuovo Bruce Wayne destinato a diventare protagonista in The Brave and the Bold. Sfortunatamente, James Gunn e Safran non hanno ancora trovato il loro Batman, e il film, che dovrebbe essere diretto da Andy Muschietti, non sembra affatto vicino a diventare realtà, anche se The Batman – Parte II si prepara a iniziare le riprese.

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