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Deadpool 3: il regista conferma che ci sarà un titolo ufficiale e che Logan rimane in canone

Deadpool 3 Wolverine Deadpool & Wolverine

Il regista Shawn Levy ha confermato che Deadpool 3 non sarà il titolo ufficiale del prossimo trequel del MCU. Inoltre chiarisce che gli eventi di Logan di James Mangold sono canonici.

Quando è stato annunciato che Hugh Jackman avrebbe ripreso il ruolo di Wolverine per il terzo film di Deadpool, i fan dell’interpretazione dell’attore australiano dell’iconico eroe degli X-Men erano comprensibilmente eccitati, ma c’era anche una certa preoccupazione che gli eventi del film di James Mangold, Logan, sarebbero stati ignorati.

Si trattava certamente una possibilità, soprattutto se i Marvel Studios avessero pianificato di avere Jackman nei panni di Wolvie per più di un film (non sappiamo ancora cosa c’è in cantiere dopo Deadpool 3), ma il regista Shawn Levy ha ora chiarito che il suo il film non scarterà o ricollegherà tutto ciò che accade a Logan, inclusa la morte del protagonista.

“Ho sempre detto che non vedo l’ora che esca Deadpool 3 perché tutto ciò che voglio fare è rilasciare interviste insieme a Ryan in cui parliamo della nostra venerazione per il film Logan”, ha spiegato Levy al Post Credit Podcast di BroBible. “Logan è canonico. Adoriamo Logan. Voglio che il mondo sappia che, in qualità di produttore e regista, tutti noi condividiamo un profondo amore e rispetto per Logan, per ogni aspetto di come è stato realizzato e per tutti gli eventi che hanno luogo in quel film.”

In un’intervista separata con The Wrap, Levy ha confermato che Deadpool 3 non sarà il titolo finale del film. “No, non c’è ancora il titolo. A volte lo chiamo Deadpool vs Wolverine o Deadpool e Wolverine o Deadpool 3 con Wolvie: abbiamo alcuni titoli di cui abbiamo parlato, ma ragazzi, è difficile.”

Deadpool 3 sarebbe dovuto uscire nei cinema il 3 maggio 2024, ma lo sciopero SAG-AFTRA in corso probabilmente causerà un ritardo. Anche se nulla è stato reso ufficiale, gli operatori ritengono che il film verrà posticipato a luglio.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck. L’attrice Jennifer Garner sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura.

 
 

Loki: ecco il suo nuovo sconvolgente ruolo all’interno del MCU

Loki Stagione 2 Episodio 4

Una combinazione di immagini promozionali trapelate e del trailer di metà stagione ha dato adito ad alcune speculazioni in merito a quello che sarà il nuovo ruolo del Dio dell’Inganno alla fine della Stagione 2 di Loki.

Con solo due episodi da scoprire, teorie e speculazioni su come finirà la serie sono presenti su tutti i social media. Durante il fine settimana, sono emerse alcune illustrazioni promozionali che mostravano il nuovo costume del Dio dell’Inganno e, dopo il trailer di metà stagione di ieri, alcuni fan stanno iniziando a mettere insieme i pezzi di questo puzzle.

Come si può vedere nel post qui sotto, quei viticci verdi di energia che fluiscono in tutto il Multiverso sembrano emanare da Loki e dal suo nuovo costume.

L’Asgardiano sembra essere nella Cittadella di Colui che Rimane alla Fine dei Tempi (guardate le crepe luminose sui gradini), suggerendo che il fratello adottivo di Thor alla fine prenderà il posto di Kang come sovrano non di una singola linea temporale sacra, ma dell’intera linea temporale e del Multiverso. Sarebbe una mossa azzardata ma a suo modo sensata per i Marvel Studios dare a un personaggio così amato un ruolo così importante.

Se questo dovesse confermarsi vero, sarà anche una forte indicazione che Loki sarà una parte cruciale di Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars. Non dimentichiamoci che Colui che Rimane voleva che Loki prendesse il suo posto dopo essersi stancato di tenere d’occhio la Sacra Linea Temporale. Quel desiderio ora sembra destinato a diventare realtà, anche se Loki non sarebbe Loki se non facesse le cose a modo suo.

 
 

Joe Russo di Avengers: Endgame prende in giro Martin Scorsese in un video sui social

Martin Scorsese
Martin Scorsese al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sembra che i fan Marvel non abbiano ancora dimenticato i commenti di Martin Scorsese sui film dei Marvel Studios. E se non lo hanno fatto i fan, possono mai averlo fatto le persone che quei film li hanno materialmente fatti? Ecco che ora è Joe Russo a prendere in giro il regista di Killers of the Flower Moon, prendendolo di mira perché i film a cui lui ha lavorato sono stati dei veri successi al botteghino, mentre l’ultimo di Scorsese non è stato altrettanto visto in sala.

In un nuovo video sul profilo Tik Tok della figlia Francesca, Martin Scorsese ha presentato la sua nuova Musa, il cagnolino Oscar. In risposta, Joe Russo ha pubblicato a sua volta un video con il suo cane, che si chiama… Box Office.

Ma Scorsese non ha dovuto replicare al collega Russo, perché il mondo sembra essersi schierato dalla sua parte, attaccando, qualche volta anche in maniera violenta, il regista di Endgame. Joe DaMarco di Toonami e di Warner Bros. Discovery, ha replicato a Joe Russo rispondendo al video: «Ha preso milioni da Netflix per fare tutto quello che voleva e se ne è uscito con The Grey Man. Marty ne ha presi milioni da Netflix e Apple per fare The Irishman e Killers of the Flower Moon. So di quali film la gente parlerà tra 20 anni». E a lui ha fatto seguito anche lo sceneggiatore Louis Petizman: «Tra 50 anni nessuno saprà chi è Joe Russo».

La replica più pesante arriva però dall’account ufficiale del BeyondFest di Los Angeles: «Siamo onesti: Joe Russo è un ricco stron*o che ha vinto la lotteria quando Kevin Feige lo ha tirato fuori dall’ombra e lo ha preso con sé».

 
 

Sorella Morte: recensione del film Netflix

Il celebre regista Paco Plaza – seguendo l’enorme successo delle saghe di The Conjuring e The Nun – realizza Sorella Morte (titolo originale: Hermana Muerte), il nuovo inquietante catholic horror disponibile dal 27 ottobre su Netflix. Prequel del suo Veronica del 2017, il film approfondisce l’ambigua e angosciante storia che si cela dietro lo strano personaggio di Sorella Narcisa, o meglio conosciuta come Sorella Morte.

Sorella Morte è scritto da Jorge Guerricaechevarria (Il giorno della bestia, Hasta el cielo) e interpretato dalla talentuosa giovane attrice e modella spagnola Aria Bedmar (In Silenzio).

Trama Sorella Morte

Nella Spagna postbellica degli anni Quaranta, una speciale bambina – dotata di poteri extrasensoriali – diviene famosa in tutto il Paese come la “niña santa” dopo aver visto la Vergine Madre. Dieci anni dopo, la bambina diventata una giovane novizia dal nome Sorella Narcisa, raggiunge un ex convento, trasformato dopo la guerra in un collegio femminile, in cui si accinge a prendere i voti perpetui mentre insegna lingue e scienze al posto della scomparsa Sorella Inès. Ma orribili e oscuri segreti circondano la scuola e si manifestano alla giovane come fenomeni inquietanti: sedie che cadono, strani disegni sui muri e incubi indicibili. Giorno dopo giorno, gli speciali poteri di Narcisa riemergono mostrandole l’orribile e atroce verità nascosta tra quelle mura.

L’inquietudine di una religione oscura

Poche cose al mondo fanno terrore tanto quanto la storia e l’iconografia della religione cattolica declinata in chiave horror e demoniaca. E questo Plaza – co-regista di uno dei più grandi franchising horror soprannaturali sugli zombi, la saga REC – lo sa bene e sceglie questa volta di sperimentarlo. Senza troppa fatica, Sorella Morte trascina sullo schermo gran parte delle contraddizioni e delle ipocrisie religiose, dando vita a circa 90 minuti di ansia, angoscia, disagio e paranoia.

Sorella Morte | In foto l’attrice Aria Bedmar nei panni della protagonista, Sorella Narcisa

Per rendere più semplice e lineare la narrazione, Plaza si avvale di una struttura episodica e suddivide il film in tre capitoli intitolati “La bambina santa”, “Se scrive il tuo nome, sei maledetta” e “La Sorella Soccorro”. Nonostante i continui jumpscare e la profonda tensione psicologica, la storia procede per gran parte del film con un ritmo lento e teso che incalza con violenza solo nell’ultima parte.

Regia e fotografia cooperano nel costruire una tetra e inquietante atmosfera retta da un intenso simbolismo, religioso e non: riti, preghiere e agiografie miscelate, come se non bastasse, anche a un agghiacciante e suggestivo gioco di mani e sguardi. Gli occhi, in particolar modo, sono elevati da Plaza a elemento chiave per la comprensione della misteriosa Sorella Morte in Veronica: quegli stessi occhi che all’inizio del film sono in grado di ammirare l’impossibile finiscono poi per diventar ciechi, forse peccatori di aver visto fin troppo. Inoltre, tanti sono i punti di riflessione che Plaza e Guerricaechevarria seminano in questa pellicola, come per esempio: il complesso e doloroso momento storico della guerra civile spagnola, la dolorosa omertà di cui spesso sono intrise le mura dei luoghi di culto, le tremende antinomie che affliggono la religione.

Una favola orrorifica di vendetta e (probabile) redenzione

Paco Plaza è, senz’altro per molti, un grande maestro dell’horror spagnolo. E ciò lo riconferma Sorella Morte, un prequel esaustivo, incisivo e solido che non mira tanto a spaventare, quanto piuttosto ad agitare e turbare fortemente. Rappresentando una favola orrorifica di sanguinosa e “sacra” vendetta, il cineasta valenziano gioca con i sentimenti più bui del pubblico che, in alcuni momenti, finisce anche per immedesimarsi nella protagonista. Il pubblico cade vorticosamente, così, nel riflesso di Narcisa, sprofondando in un drammatico mare di dolore, dubbi e collera.

Al di là dell’eccessiva lentezza iniziale e di qualche stonatura narrativa, la pellicola di Plaza colpisce nel segno, catturando lo sguardo attento dello spettatore e regalandogli un’ora e mezza di tormentata irrequietezza.

 
 

Lucca Comics & Games 2023: nemmeno Asaf e Tomer Hanuka saranno presenti alla fiera

Lucca Comics & Games 2023

Quella che è cominciata oggi nel capoluogo di provincia toscano si preannuncia un’edizione del Lucca Comics & Games davvero insolita. Nei giorni passati ha tenuto banco la polemica legata alle dichiarazioni di Zerocalcare in cui il fumettista dichiarava la sua impossibilità, per conflitti etici e morali, di partecipare alla fiera.

Dopo il forfait di molti altri artisti e fumettisti che sarebbero dovuti essere alla fiera, arriva l’annuncio, da parte dell’organizzazione del Lucca Comics & Games che neanche Asaf e Tomer Hanuka, i due artisti autori del poster dell’edizione 2023, saranno presenti.

Lucca Comics & Games, pur rammaricandosi della decisione di Asaf e Tomer Hanuka di non essere presenti a Lucca, desidera esprimere la più profonda e sentita vicinanza a loro e a tutti gli artisti che non potranno essere presenti. 

Lucca Comics & Games è un luogo di inclusione e libertà espressiva e compirà ogni sforzo perché l’incontro in programma dal 1° al 5 novembre rappresenti un arricchimento per tutta la comunità che vorrà partecipare agli eventi, ai progetti e alle iniziative educative in programma. 

Le parole di Asaf e Tomer Hanuka: “Abbiamo iniziato a lavorare col team di Lucca Comics & Games circa un anno fa. È stata una splendida esperienza con tutti i membri del team che abbiamo incontrato in questa efficiente e calorosa organizzazione. Di gran lunga la migliore che abbiamo avuto in venticinque anni di lavoro in questo settore. Abbiamo accettato questo incarico con grande entusiasmo per dare il nostro miglior contributo alla nostra comunità allargata di artisti e appassionati. Ci siamo sentiti considerati e supportati in ogni passo di questo percorso. Tuttavia, dobbiamo con tristezza condividere la nostra decisione: non presenzieremo a Lucca Comics & Games.

La nostra presenza a Lucca e le nostre attività rischierebbero di essere oggetto di eccessiva attenzione afferente alla questione internazionale, oscurando la dimensione artistica, che invece è stata ed è il centro del nostro percorso con questa manifestazione e il suo gruppo di lavoro. Non ci sentiamo di spostarci da una zona di guerra vera verso una zona di conflitto mediatico. Questo interferirebbe con la felicità di incontrare tanti amici, fan e colleghi.

Abbiamo deciso di fare un passo indietro e lasciare che l’arte parli per se stessa.

In attesa di tornare quanto prima a riabbracciare Lucca Comics & Games, dobbiamo continuare a credere nella speranza. Viviamo tutto questo insieme. E, in questa parte del mondo, non ci possiamo permettere molto altro”.

Tutte le donne e gli uomini di Lucca Comics & Games si uniscono ad Asaf e Tomer Hanuka, che ci hanno regalato una meravigliosa rappresentazione del nostro festival, la bandiera dei nostri valori. L’invito è di andare a vedere la loro bellissima mostra insieme a tutte le straordinarie esposizioni degli artisti del festival. 

 
 

Attraverso i miei occhi: trama, cast e curiosità sul film

Attraverso i miei occhi film

Il cane è il migliore amico dell’uomo, ed è stato più volte protagonista anche al cinema di celebri film a lui dedicati. Da titoli per famiglie come Belle & Sebastien ai classici Disney come Lilli & vagabondo, dai film d’autore come L’isola dei cani a pellicole più drammatiche come Hachiko – Il tuo migliore amico, sono numerosi i film che hanno dedicato agli amici a quattro zampe storie commoventi e ricche di emozioni, che non mancano mai di affascinare il grande pubblico. Uno degli ultimi titoli di questo filone è Attraverso i miei occhi, diretto nel 2019 da Simon Curtis (meglio noto per Marilyn e Woman in Gold).

Scritto da Mark Bomback (sceneggiatori di film come Godsend – Il male è rinato, Die Hard – Vivere o morire e The War – Il pianeta delle scimmie), che si è qui cimentato con un genere per lui inedito, il film è l’adattamento cinematografico di L’arte di correre sotto la pioggia, romanzo scritto da Garth Stein e pubblicato nel 2009. Questo si è in breve affermato come uno dei maggiori best seller del suo anno, rimanendo in classifica per 40 settimane. Inevitabile dunque che Hollywood si interessasse al libro, facendone un nuovo caso capace di emozionare, proponendo nuove dinamiche tra umano e cane, uno dei rapporti più solidi che ci possano essere.

Affermatosi come un discreto successo di critica e pubblico, Attraverso i miei occhi è dunque un racconto che diverte, coinvolge e commuove, facendo riscoprire quei piccoli valori spesso trascurati ma fondamentali per la vita. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Attraverso i miei occhi

Il film racconta la storia del pilota da corsa Danny, vista però attraverso gli occhi del suo cane, il Golden Retriever Enzo. Tra i due è stato subito feeling e sin da cucciolo Enzo ha imparato le lezioni di vita del suo proprietario, vivendo passo dopo passo accanto a lui: lo ha visto correre in pista, insegnare a nuovi piloti e innamorarsi di Eva. Enzo è il migliore amico, il compagno ideale nonché il testimone di nozze di Danny. I due insieme hanno affrontato le gioie e i dolori, cercando di sorridere sempre senza mai abbattersi. Pur se il loro rapporto non fa che consolidarsi, i due devono però fare i conti anche con le novità non sempre liete che la vita presenta loro.

Al di là delle sconfitte da un punto di vista professionale, Danny dovrà infatti sperimentare la malattia, la morte e il dolore che questa lascia, affrontando momenti molto difficili. Mentre Danny cerca di superare i tristi eventi e i conseguenti ostacoli, il suo fedele amico sarà sempre pronto, a suo modo, a ricordargli che non deve smettere di combattere. Rimanendo al suo fianco, Enzo lo porterà a credere di nuovo in se stesso. Anche se la loro forte amicizia non può durare per sempre, il sentimento nato da questa sarà invece indistruttibile, continuando ad ispirare del bene ancora e ancora.

Attraverso i miei occhi cast

Attraverso i miei occhi: il libro e il cast del film

I diritti del libro sono stati acquistati dalla Disney, che ha poi deciso di produrre il film tramite la recentemente acquisita 20th Century Fox. Il romanzo di Stein, tuttavia, presentava una serie di elementi un po’ forti per il tipo di pubblico che i produttori avevano in mente. Nel libro, infatti, Denny è falsamente accusato di stupro da una ragazza minorenne innamorata di lui. Nel film questo personaggio e la relativa vicenda vengono completamente omessi e i problemi legali di Denny vengono sostituiti da suo suocero che lo accusa di aggressione dopo una caduta. Allo stesso modo viene taciuto l’orientamento sessuale di Mike e Tony, che nel libro sono invece dichiaratamente una coppia.

Per quanto riguarda il cast del film, invece, nei panni di Danny vi è l’attore Milo Ventimiglia, celebre per la serie This Is Us. Ad interpretare Eve, la sua compagna e poi moglie, si ritrova Amanda Seyfried, attrice celebre per Mamma mia e Letters to Juliet. La piccola Zoe, figlia di Danny e Eve, è interpretata da Ryan Keira Armstrong, mentre per la sua versione adolescente vi è Lily Dodsworth-Evans. Gli attori Kathy Baker e Martin Donovan interpretano invece Trish e Maxwell, i genitori di Eve. Infine, a dare voce al cane Enzo vi è in lingua originale il premio Oscar Kevin Costner, qui al suo primo ruolo come doppiatore. Per la lingua italiana, invece, si può ascoltare Gigi Proietti, qui al suo ultimo ruolo come doppiatore.

Attraverso i miei occhi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Attraverso i miei occhi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 ottobre alle ore 21:20 su Canale 5.

Fonte: IMDb

 
 

Judas and the Black Messiah: la vera storia dietro al film

Judas and the Black Messiah

Sono numerosi i film dedicati alle battaglie per i diritti della popolazione afroamericana che si sono svolte negli Stati Uniti tra gli anni Sessanta e Settanta. Molti di questi lungometraggi ripercorrono le gesta dei leader di quei movimenti di ribellione, come Malcolm X, dedicato all’omonimo attivista, o Selma – La strada per la libertà, incentrato sulla marcia guidata da Martin Luther King per richiedere il diritto di voto agli afroamericani. Un altro film, più recente, che racconta brillantemente di quel periodo è Judas and the Black Messiah (qui la recensione), diretto nel 2021 dal regista Shaka King, qui al suo secondo lungometraggio.

King, anche sceggiatore insieme a Will Berson, ha descritto l’idea iniziale del film come The Departed – Il bene e il male (il film di Martin Scorsese premiato agli Oscar) nel contesto del COINTELPRO (Counter Intelligence Program). La volontà era infatti quella di raccontare una vicenda realmente accaduta ma dal punto di vista dell’infiltrato che portò all’abbattimento di un carismatico leader della comunità afroamericana. Si tratta di un episodio forse meno noto di quel periodo di scontri, ma che racconta altrettanto efficacemente la tensione vigente in quegli anni.

Accolto in modo molto positivo, Judas and the Black Messiah è divenuto uno dei film più importanti del suo anno, guadagnando anche sei nomination al premio Oscar (tra cui quella per il Miglior film) e vincendone poi due: Miglior attore non protagonista e Miglior canzone. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Judas and the Black Messiah Daniel Kaluuya LaKeith Stanfield
Daniel Kaluuya LaKeith Stanfield in Judas and the Black Messiah

La trama e il cast di Judas and the Black Messiah

Il film è ambientato nel 1968, anno che vide accese diverse proteste, tra cui quella degli afroamericani per i diritti civili. In questo periodo così delicato, durante il quale le manifestazioni spesso sfociano in atti di violenza, diventa capo delle Pantere Nere dell’Illinois il giovane attivista Fred Hampton. Il gruppo si schiera contro la polizia, accusata di usare ingiustificatamente la violenza verso gli afroamericani. Hampton viene dunque presto avvertito dal governo americano come una minaccia e l’FBI decide così di intervenire, facendo infiltrare tra le file delle Pantere Nere, uno dei suoi uomini, William O’Neal.

Quest’ultimo non è un vero e proprio agente, ma un semplice cittadino nero che aveva avuto diversi problemi con la legge, soprattutto a causa dei suoi furti, e al quale l’FBI propone di far cadere ogni accusa, purché diventi un agente di controspionaggio e fornisca informazioni su Hampton. Dopo essersi unito alle Pantere Nere, O’Neal fa rapidamente carriera all’interno del gruppo, nonostante viva nella costante ansia di essere scoperto. Ben presto però lo stesso infiltrato si ritroverà affascinato dalle parole del carismatico leader, una sorta di Messia nero, nei confronti del quale lui sarà ha però il ruolo di Giuda.

Ad interpretare Fred Hampton vi è l’attore Daniel Kaluuya, il quale per la sua interpretazione ha poi vinto il premio Oscar come miglior attore non protagonista. LaKeith Stanfield, interpreta invece William O’Neal e ha dichiarato in un’intervista di aver avuto bisogno di intraprendere un percorso di terapia dopo tale ruolo. Anche lui è stato poi nominato all’Oscar nella medesima categoria di Kaluuya, facendo così di Judas and the Black Messiah il primo film con due attori neri candidati al premio. Completano poi il cast Jesse Plemons nel ruolo di Roy Mitchell, Dominique Fishback in quelli di Deborah Johnson e Martin Sheen come J. Edgar Hoover, capo dell’FBI.

Judas and the Black Messiah storia vera

Judas and the Black Messiah: la vera storia dietro il film

Come anticipato, Judas and the Black Messiah è basato sugli eventi realmente accaduti che portarono all’assassinio di Fred Hampton nel 1969. Hampton era un carismatico organizzatore e attivista, divenuto poi presidente dell’Illinois Black Panther Party. Fondata nel 1966, era questa un’organizzazione politica che si opponeva al razzismo e alla brutalità della polizia e che gestiva anche iniziative comunitarie come un programma di colazione gratuita per gli scolari. In seguito alla sua nomina e alle sue prime battaglie politiche, Hampton divenne il bersaglio della sorveglianza dell’FBI come parte di un programma chiamato Cointelpro.

Gli obiettivi di questo includevano “prevenire la coalizione di gruppi militanti nazionalisti neri” e “prevenire l’ascesa di un ‘messia’ che potesse unificare ed rafforzare il movimento militante nazionalista nero”. J. Edgar Hoover, il primo direttore dell’FBI, considerava lo stesso Black Panther Party “la più grande minaccia alla sicurezza interna del paese”. Per cercare di tenere d’occhio le azioni di Hampton e trovare il modo di neutralizzarlo, l’FBI reclutò William O’Neal, il quale era stato arrestato per essersi spacciato per furto. L’FBI gli promise che se fosse diventato un informatore e si fosse infiltrato nel Black Panther Party a Chicago, le sue accuse di crimine sarebbero state ritirate.

O’Neal si unì dunque alle Pantere Nere nel novembre 1968 e divenne il capo della sicurezza locale. Si è poi guadagnato la fiducia di Hampton a tal punto da poter agire come sua guardia del corpo. In seguito, ha fornito all’FBI informazioni sull’appartamento di Fred Hampton, informazioni che hanno poi permesso un raid delle forze dell’ordine. Il 4 dicembre 1969, infatti, prima dell’alba, 14 agenti di polizia fecero irruzione nella residenza di Hampton al 2337 di West Monroe Street. Sono stati sparati più di 80 colpi. Hampton e Mark Clark, anche lui membro del Black Panther Party, sono entrambi deceduti.

L’FBI ha fatto irruzione nell’appartamento di Hampton nel tentativo di prenderlo di mira con il pretesto di sequestrare armi che credevano le Pantere Nere stessero conservando lì. Ciò si basava appunto sulle informazioni ricevute dall’informatore dell’FBI William O’Neal e dall’agente speciale dell’FBI Roy Mitchell. La morte di Fred Hampton durante il raid ha però portato molti a credere che si trattasse di un assassinio coordinato da parte dell’FBI e del dipartimento di polizia di Chicago e che la possibile presenza di armi fosse solo un pretesto per potersi introdurre nell’abitazione. O’Neall sviluppò poi sensi di colpa per l’accaduto e il 16 gennaio del 1990 decise di suicidarsi facendosi investire da un auto.

Il trailer di Judas and the Black Messiah e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Judas and the Black Messiah grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

 
 

Silent Night: trailer dell’action di John Woo

A un mese dall’uscita nelle sale italiane, Plaion Pictures svela il trailer italiano di Silent Night – Il silenzio della vendetta, atteso action movie dai produttori di John Wick e diretto dal leggendario maestro John Woo.

Con il suo stile inconfondibile, John Woo torna a Hollywood dopo cult come Face/Off, Nome in codice: Broken Arrow e Mission: Impossible II, realizzando un revenge movie adrenalinico in cui l’azione conta letteralmente più delle parole. Il trailer si apre sulle iconiche note natalizie di Carol of the Bells, che presto esplodono in una travolgente variazione dell’Inno alla gioia. Un’esplosione musicale che va di pari passo con le scene mozzafiato, in cui a farla da padrone sono effetti speciali, sparatorie e inseguimenti da urlo che si susseguono in un racconto dal ritmo sincopato, anticipando un’esperienza cinematografica unica e imperdibile, da godersi appieno sul grande schermo.

Ispirato dai capolavori e dai successi recenti del genere, Silent Night – Il silenzio della vendetta porta l’action a nuovi livelli, grazie alla geniale messa in scena del suo regista, che torna nuovamente a sfidare se stesso e il pubblico dopo aver rivoluzionato il cinema action grazie ai suoi indimenticabili lavori hongkonghesi quali A Better Tomorrow e The Killer, che hanno influenzato generazioni di cineasti, fra cui Quentin Tarantino. Intenso protagonista di questa pellicola 100% action è Joel KinnamanGià apprezato in noti action movie come Robocop (2014) e nel ruolo  di Rick Flag in Suicide Squad e The Suicide Squad – Missione suicida, Kinnaman è il volto senza voce protagonista di questa spietata storia di vendetta ambientata durante la notte di Natale, tutt’altro che calma e che si tingerà di rosso per portare a compimento la terribile missione punitiva di un padre tormentato a cui è stato tolto il dono più prezioso – il proprio figlio – cambiando per sempre la sua vita e quella della sua famiglia. Nel cast anche Scott Mescudi, in arte Kid Cudi (X – A Sexy Horror Story), e Catalina Sandino Moreno (Maria Full of Grace).

Dopo aver visto il trailer italiano del film, l’attesa del Natale acquisterà un senso tutto nuovo. Diretto da John Woo, Silent Night – Il silenzio della vendetta, sarà nei cinema dal 30 novembre in anteprima mondiale distribuito da Plaion Pictures.

La trama

Ancora in lutto per la morte del giovane figlio, rimasto ucciso nel fuoco incrociato di uno scontro fra bande, proprio il giorno di Natale, il padre decide di uccidere i colpevoli la notte di Natale dell’anno successivo. Ferito a sua volta durante l’inseguimento degli assassini e ormai muto, l’uomo si addentra nei bassifondi criminali per compiere con ogni mezzo la sua silenziosa vendetta verso chi gli ha strappato suo figlio.

 
 

I Leoni di Sicilia: da domani gli ultimi 4 episodi

I Leoni di Sicilia

Da domani, mercoledì 1° novembre, saranno disponibili su Disney+ gli ultimi 4 episodi de I Leoni di Sicilia. Per l’occasione, debutterà sulla piattaforma streaming anche I Leoni di Sicilia – Il Making Of, il dietro le quinte della nuova serie originale italiana Disney+.

Questo contenuto esclusivo mostrerà al pubblico alcuni momenti della realizzazione della saga familiare diretta da Paolo Genovese e tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci, con interviste inedite al cast artistico e tecnico della serie.

Dal regista Paolo Genovese, che ne è anche produttore creativo, la serie in otto episodi è prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da Raffaella Leone e Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. I Leoni di Sicilia è una serie scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.

I Leoni di Sicilia è l’avvincente storia della famiglia Florio. I fratelli Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie fuggiti da una Calabria ancorata al passato e in cerca di riscatto sociale. In Sicilia s’inventano un futuro, dove a partire da una bottega malmessa danno vita a un’attività florida che il giovane figlio di Paolo, Vincenzo, con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà poi in un impero. Tuttavia, a travolgere la vita di Vincenzo, e quella di tutta la famiglia, è l’arrivo dirompente di Giulia, una donna forte e intelligente, in contrasto con le rigide regole della società del tempo. I Leoni di Sicilia è un’epopea fatta di amore, famiglia, successi, guerre e rivoluzioni, che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino all’Unità d’Italia del 1861.

La serie è interpretata da Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes.

I Leoni di Sicilia è stata presentata in anteprima alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma alla presenza del cast e del regista Paolo Genovese. La serie ha debuttato lo scorso 25 ottobre su Disney+ in Italia con i primi quattro episodi, mentre i restanti quattro saranno disponibili da domani, mercoledì 1° novembre. I Leoni di Sicilia è disponibile su Hulu negli Stati Uniti, su Star+ in America Latina e su Disney+ in tutti gli altri territori.

La end credit song di tutti gli otto episodi della serie è “Durare”, il singolo di Laura Pausini, l’artista italiana più premiata del mondo: una potente ballad dedicata all’amore che scorre insieme alle varie tappe di due vite che si fondono in una sola. Il brano è inoltre disponibile anche nella sua versione spagnola, intitolata “Durar”, selezionando l’audio degli episodi in spagnolo.

 
 

SILENT HILL: Ascension, questa notte debutta la serie interattiva di Genvid

SILENT HILL: Ascension

Genvid Entertainment e Konami Digital Entertainment trasmetteranno in streaming la premiere di SILENT HILL: Ascension, serie interattiva di Genvid, questa notte alle 2:00 CET. Prima della premiere, Genvid sarà online per un evento pre-show, condotto da Greg Miller e Kinda Funny, durante il quale i fan di SILENT HILL potranno riunirsi, prepararsi alla serie in arrivo e chiacchierare con i creatori della serie. Il pre-show della premiere inizierà alle 1:30 CET ed è disponibile nell’app SILENT HILL: Ascension, su Ascension.com e sui canali YouTube e Twitch di Kinda Funny.

I fan possono installare SILENT HILL: Ascension e registrare un account gratuito sul proprio dispositivo mobile o su Ascension.com. Mentre la serie vera e propria non inizierà prima delle 2:00 CET, la prima decisione può già essere presa e avrà un impatto sull’esito delle scene iniziali della live, condizionando il destino di uno dei personaggi, Rachel Hernandez.

Inoltre, prima dell’inizio della live, i fan potranno guardare SILENT HILL: Ascension – The Essentials per capire come funziona la serie. Il video spiega come il pubblico prenderà le decisioni quotidiane e come queste scelte influenzeranno la storia attraverso enigmi e altri elementi. Inoltre, sottolinea che le scelte saranno disponibili per un minimo di 24 ore, in modo che i fan di tutto il mondo possano partecipare senza bisogno di essere presenti in live.

“Il pubblico sperimenterà SILENT HILL: Ascension per la prima volta questa notte e non abbiamo idea di quali scelte farà o di come tutto si evolverà”, ha dichiarato Jacob Navok, CEO di Genvid. “È un momento perfetto per Halloween, in cui, nel corso dei prossimi mesi, il pubblico darà forma a questa serie horror unica nel suo genere. Ciò che accadrà questa notte segnerà il futuro di questi nuovi personaggi di SILENT HILL”.

La prima decisione: SILENT HILL: Ascension segue le complesse vite di due famiglie in pericolo, in cui troviamo la già citata Rachel Hernandez – un’accolita mistica, madre e leader della comunità che eseguirà un rituale su un nuovo membro del culto, Joy Cirelli, in cerca di guarigione spirituale. Quando le cose volgeranno inevitabilmente al peggio, cosa dovrebbe dire Rachel a Joy? Di: a) finire il giuramento b) scappare! o c) chiedere pietà? Sarete voi a decidere! Tornate ogni giorno per prendere decisioni sempre più difficili, che determineranno quale di questi personaggi sopravviverà fino alla fine della storia.

“Ci siamo impegnati molto per creare la storia delle famiglie Johansen e Hernandez, collaborando con Konami Digital Entertainment per espandere la lore di SILENT HILL in modi sempre più intriganti”, ha dichiarato Stephan Bugaj, Chief Creative Officer di Genvid Entertainment. “Creare una storia in cui le scelte collettive del pubblico determineranno il finale canonico non è mai stato fatto prima”.

Dopo la premiere, i fan potranno tornare in qualsiasi momento sull’applicazione mobile o su Ascension.com per guardare le ultime scene on-demand, risolvere enigmi e partecipare alle decisioni sulla storia (quasi tutte le decisioni saranno aperte per 24 ore o più). Oppure, ogni giorno alle 3:00 CET, potrete assistere in diretta allo svolgersi degli eventi e partecipare a sequenze interattive con il resto del pubblico, determinando il destino a lungo termine dei personaggi principali.

“La giornata di oggi è speciale perché SILENT HILL: Ascension è il primo progetto della resurrezione del franchise SILENT HILL”, ha dichiarato Motoi Okamoto, produttore della serie SILENT HILL presso Konami Digital Entertainment. “Sono molto orgoglioso di questo progetto come produttore della serie SILENT HILL e sono sicuro che vi piacerà”.

Sebbene SILENT HILL: Ascension sia un’esperienza gratuita, i fan potranno personalizzare il modo in cui appaiono nella chat, nelle classifiche e nei camei speciali all’interno della serie. Ogni giorno, all’interno dell’applicazione, si terrà un concorso di camei in cui i vincitori potranno far apparire i personaggi da loro creati all’interno di sequenze cinematografiche o scene d’azione interattive.

Come offerta speciale a tempo limitato, Genvid ha realizzato il Founder’s Pack di SILENT HILL: Ascension. Il Founder’s Pack sarà disponibile fino al 14 novembre e includerà personalizzazioni esclusive per il profilo, come l’icona del Fondatore, la cornice del Fondatore e una cornice, un’emoji e un adesivo a tema. Il Founder’s Pack include anche un Season Pass che consente ai fan di sbloccare oltre 100 livelli di ricompense e Punti Influenza e ulteriori cosmetici esclusivi. Il Founder’s Pack e il Season Pass saranno disponibile al prezzo di €22,99. Il Season Pass sarà valido per il resto della stagione di SILENT HILL: Ascension o per circa 6 mesi di contenuti dall’acquisto.

 
 

Federico Moccia su Bro, il corto su giovani e tecnologia realizzato con la collaborazione di Motorola

Federico Moccia Bro - Motorola

Federico Moccia, autore di iconici film rivolti ai giovani come Tre metri sopra il cielo e Scusa ma ti chiamo amore, è il regista di Bro, un cortometraggio realizzato in collaborazione con Motorola e prodotto da Orange Pictures e Adler Entertainment che sarà proiettato a Lucca Comics & Games, la manifestazione casa della cultura pop, venerdì 3 novembre alle ore 16.00 presso il Cinema Centrale della città, in compagnia degli attori e di Federico Moccia.

Bro coinvolge 4 ragazzi e 4 ragazze nel pieno dell’adolescenza, un gruppo di giovani 16/17enni che vive la continua evoluzione di amori, delusioni, entusiasmi, tradimenti lasciando tracce della propria quotidianità nelle chat, nei social e nei video e cerca di trovare un senso a quel magma di emozioni e avvenimenti veloci tipici dell’adolescenza. Tutte le esperienze dei protagonisti passano infatti dallo smartphone – rigorosamente Motorola – che viene vissuto in modo simbiotico e quotidiano, un’appendice fondamentale del proprio corpo.

Abbiamo incontrato Federico Moccia a Milano, in occasione della prima presentazione del cortometraggio.

-Qual era la mission di questo cortometraggio e come ha preso forma la storia?

Volevo far vedere come si potessero raccontare le storie di questi giovanissimi che sono legati totalmente, a volte rimanendone asserviti altre volte cavalcandolo, al telefonino. Mi piaceva il poter pensare di raccontare dal loro punto di vista, rendendoli non solo protagonisti ma anche operatori e registi. Quindi oltre a recitare dovevano anche curare l’inquadratura. Quando ne ho parlato con il produttore della Orange, Andrea Maffini, gli ho dato alcuni appunti per esporgli la mia idea e insieme abbiamo deciso di realizzare Bro, con l’aiuto di Adler Entertainment e Motorola.

-In pochi minuti si mettono in scena diverse situazioni, dalle futili a quelle molto serie e tragiche, che possono toccare gli adolescenti. Ci sono stati dei ragazzi che hanno svolto il ruolo di consulenza per il linguaggio e la messa in scena delle situazioni?

Bro è come se fosse un trailer al contrario di un film che poi dovresti avere voglia di vedere. Ho cercato di mettere in scena le situazioni più diverse che si possono trovare all’interno di questa serie di giovanissimi, o all’interno di questo film. Quando ho preparato queste scene, ho realizzato dei provini e lui ho rivisti insieme agli attori che poi sono stati scelti per interpretare i rispettivi personaggi. Confrontandomi con loro, ho modificato e cambiato le battute, perché mi piace molto che gli attori parlino come se non fossero condizionati dalla finzione, ma non c’è stata una vera e propria consulenza. Sono loro stessi a essere involontariamente consulenti con il loro racconto costante che fanno di sé sui social.

-Il corto mette in evidenza, quasi sempre, l’utilizzo virtuoso dei cellulari come strumenti di comunicazione tra gli adolescenti. Lei pensa che la tecnologia venga ancora vista come strumento o come status da raggiungere?

La tecnologia si è spostata e mi piacerebbe che fosse asservita all’utilità, e non che ci sia una dipendenza dai social. Non mi piace questo. Immagino la tecnologia come uno strumento, un’emanazione del giovane di oggi, perché il telefonino è anche il veicolo dei ricordi, delle foto, dei momenti passati, il video. È qualcosa che ti aiuta a condividere quello che vivi.

 
 

Bodies: la spiegazione del finale della serie Netflix

bodies

Ci sarà sempre un posto per le storie di viaggio nel tempo ben fatte all’interno del genere fantascientifico. Il nuovo thriller di Netflix Bodies (qui la recensione) è basato sulla graphic novel della DC Vertigo di Si Spencer e copre un arco di tempo che parte dai giorni nostri e arriva fino al 1890, per poi proseguire fino al 2053. La serie è ambientata a Londra e nel cast ritroviamo attori quali Amaka Okafor, Shira Haas, Stephen Graham (Rocketman), Jacob-Fortune Lloyd (la regina degli scacchi) e Kyle Soller (Anna Karenina).

Si tratta di una premessa affascinante che inizia con il sergente Shahara Hasan, che si imbatte nel corpo nudo e morto di un uomo misterioso che giace in una stradina, Longarvest Lane. Il corpo sembra essere apparso dal nulla e presenta una ferita da proiettile all’occhio sinistro e uno strano segno simile a un tatuaggio sul polso. Altri tre detective si imbattono nello stesso corpo, tutti in periodi temporali diversi. È una di quelle serie che inizia con un’idea così sconcertante che non si può fare a meno di guardarla tutta d’un fiato. Prima di parlare del meraviglioso colpo di scena finale, analizziamo un po’ la serie in sé.

1La scena finale: varco per una seconda stagione di Bodies

Bodies Iris Maplewood

 

Nella sequenza finale di Bodies, il pubblico vede Shahara Hasan salire su un Uber. Affannata, dice subito all’autista di portarla a Spencer Street. “What a Difference a Day Makes” suona dolcemente alla radio e Hasan chiede all’autista di alzare un po’ il volume. Lei guarda fuori dal finestrino e dice: “A volte mi sento come se l’intera città stesse per ribollire. Che esploda. Mi fa preoccupare per il futuro. Capisce cosa intendo?”. L’autista risponde: “So esattamente cosa vuoi dire”.

Segue un’inquadratura ravvicinata dello specchietto retrovisore che mostra quella che sembra essere Iris Maplewood, l’agente di polizia del 2053 che ha inseguito Mannix nel 1890 per interrompere il loop; fa una pausa e la chiama per nome. Shahara ha uno sguardo di stupore e di consapevole familiarità. È un grande colpo di scena che presuppone che Iris sia riuscita in qualche modo ad arrivare nell’anno 2023, mentre avrebbe dovuto scomparire quando il loop è stato interrotto, essendo originaria dell’anno 2053. È una bella conclusione tra i due personaggi principali e lascia la porta aperta per altre stagioni di Bodies.

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Old Dads: recensione del film Netflix di Bill Burr

Beffarda, divertente, pungente, elementare e prevedibile. Approdata lo scorso 20 ottobre su Netflix, Old Dads segna l’esordio alla regia del celebre comico e attore statunitense Bill Burr, conosciuto al pubblico tudum soprattutto per i suoi stand-up comedy. Burr – che ha lavorato alla sceneggiatura per circa due anni insieme all’amico Ben Tishler – ha raccontato di essersi ispirato ad un momento cruciale della sua vita: quando nel 2017, all’età di cinquant’anni circa, è diventato padre per la prima volta.

Trama Old Dads

Jack Kelly (Bill Burr), Connor Brody (Bobby Cannavale) e Mike Richards (Bokeem Woodbine) sono tre migliori amici che hanno in comune gli affari e il fatto di essere dei “neopapà” alla soglia dei cinquant’anni. Jack ha problemi a gestire la sua profonda collera; Connor è succube e spaventato dalla sua fredda e severa moglie; e Mike – che non aspettava altro che godersi i frutti del suo duro lavoro – si sente perso quando scopre che la giovane compagna è incinta. Ma le loro vite iniziano ancor più a complicarsi quando, dopo aver venduto a malincuore l’azienda di abbigliamento vintage che hanno fondato, si ritrovano a dover affrontare un’improvvisa crisi lavorativa e familiare. Una serie di sfortunati eventi li porterà una sera in un casinò di Palm Desert in cui – tra glitter, strippers e alcol – recupereranno il coraggio e la determinazione per rimettere le cose a posto.

Tra politically incorrect e realtà da capogiro

Burr traduce tanto di sé in questa commedia che, con una gran bella dose di sarcasmo e cliché, cerca di raccontare le profonde difficoltà e contraddizioni di una società che cambia troppo velocemente. Old Dads dà, dunque, voce alla generazione X e ai suoi maldestri tentativi di sopravvivere in un mondo che non riescono più a comprendere e accettare. Un mondo ipersensibile e contraddittorio dove il confine tra ciò che è giusto e sbagliato diviene sempre più labile e incoerente. È così che la scomoda e brutale comicità di Burr diviene espressione di un “politically incorrect” che – senza alcuna reale intenzione di ferire – tenta di testarne i limiti e sollecitare alla riflessione.

«Jack Kelly è fondamentalmente una versione potenziata di tutto il buono, il brutto e il cattivo che c’è in me. Guardando il film ci sarà una parte di pubblico a cui piacerà il mio personaggio, mentre un’altra penserà che Jack sia un idiota che ha bisogno di aiuto. Ma nonostante tutto, Jack è semplicemente un essere umano. Rappresenta quella parte di me che ogni giorno, in modo testardo e stupido, cerca di essere la miglior persona possibile» – ha spiegato Burr della sua interpretazione.

Old Dads. Da sinistra verso destra: Bill Burr, Bokeem Woodbine, Bobby Cannavale. Cr. Michael Moriatis/Netflix © 2023.

In questa lotta generazionale e al politicamente corretto predomina il tema della genitorialità, declinato in particolar modo nell’esperienza della paternità. Old Dads racconta con ironia e comicità le sfide di crescere ed educare un figlio al giorno d’oggi. Genitori cresciuti negli anni ’60-’70, in un’epoca più semplice, temperata e lenta, si ritrovano ora a dover preparare i figli per un mondo in continua e delirante evoluzione che persino loro stessi non hanno ancora compreso del tutto. Jack, Connor e Mike incarnano, in modo tenero e bizzarro, quel “principio della paternità” per cui ogni padre fa del suo meglio per preparare i propri figli al mondo.

Tanto odiata dalla critica quanto amata dal pubblico

Pur essendo arrivata in testa alla classifica della Top10 Netflix, conquistando anche il pubblico oltreoceano, l’opera prima di Bill Burr non ha riscosso lo stesso successo tra la critica americana, raggiungendo ad oggi su Rotten Tomatoes un infelice 26% di voto positivo.

Senza troppe pretese né aspettative, Old Dads intrattiene e diverte il pubblico a tal punto da far scivolare in secondo luogo le evidenti pecche, come: la poca caratterizzazione dei personaggi secondari, una trama priva di acme e grande emozione, una sceneggiatura confusa che osa troppo poco per essere memorabile.

Sì, Old Dads è l’ennesima commedia irriverente sulla genitorialità che poteva essere molto più emblematica e incisiva. Ma, se la si valuta come il “primo esperimento cinematografico” di Bill Burr, risulta semplice accettarla e apprezzarla, pregi e difetti annessi.

 
 

Deadpool 3: rivelati nuovi dettagli su come Wolverine entrerà nel MCU

Deadpool 3 Wolverine Deadpool & Wolverine

Sono stati rivelati alcuni nuovi dettagli molto interessanti sul modo in cui il Wolverine di Hugh Jackman entra in scena in Deadpool 3, incluso il modo in cui l’iconico mutante artigliato si inserirà all’interno della Saga del Multiverso.

Deadpool 3 purtroppo non uscirà più nel maggio del 2024, come precedentemente annunciato, ma rimane forse il film MCU più intrigante ed emozionante in arrivo nei prossimi mesi.

Sappiamo che la produzione è al momento in stato di fermo a causa dello sciopero degli attori a Hollywood, ma le foto dal set hanno suggerito che lui e Wade Wilson si ritrovano nel Vuoto ad un certo punto, mentre è da un po’ che sentiamo voci su Deadpool 3 che segnerà la prima apparizione della TVA al di fuori di Loki.

Si dice che “Deadpool 3 parla della TVA che raccoglie le versioni PRIME di ciascun eroe per creare un esercito multiversale per combattere i Kang. E hanno scelto di reclutare Wolverine di Hugh Jackman, ma lui non è completamente d’accordo”.

Questo non solo offre uno spaccato del futuro di Logan nel MCU, ma ci dà un’idea più chiara di dove si sta dirigendo la Saga del Multiverso. Dopotutto abbiamo già sentito parlare di piani per un nuovo Guardiani del Multiverso da mettere insieme, con Spider-Man di Tom Holland, ad esempio, che si dice sia il “primo” Peter Parker.

È una premessa avvincente e che fa davvero capire quanto sarà importante il debutto nel MCU del Mercenario Chiacchierone per il futuro di questo mondo condiviso. Inoltre, vedremo Wolverine e Deadpool intraprendere un viaggio nel Multiverso, un viaggio che siamo sicuri sarà pieno di sorprese.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck. L’attrice Jennifer Garner sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura.

 
 

Sorella Morte: la spiegazione del finale del film Netflix

Sorella morte

Sorella Morte è il film horror spagnolo distribuito da Netflix che racconta di Sorella Narcisa, una suora che, dopo aver scoperto di possedere dei poteri spirituali, diventa insegnante in una scuola femminile cattolica. Qui scoprirà però ben presto che tale luogo è infestato dallo spirito di una giovane suora defunta, Sorella Socorro. Mentre Sorella Narcisa entra dunque a conoscenza della storia della scuola, scoprirà oscuri segreti tenuti nascosti dalla Madre Superiora e da Sorella Julia che hanno a che fare con quanto accaduto a Socorro, la quale ora è dunque in cerca di vendetta. Scritto e diretto da Paco Plaza, il film è un prequel del film di Plaza del 2017, Verónica, e racconta il retroscena della suora cieca vista in quel titolo, ovvero Sorella Narcisa aka “Sorella Morte”.

1Il finale di Sorella Morte e come l’eclissi anticipa Verónica

Il finale di Sorella Morte fa poi un salto in avanti in un’aula moderna dove una Sorella Narcisa molto più anziana viene presentata a una classe di sole ragazze tra cui l’attrice spagnola Sandra Escacena, che riprende il ruolo di Verónica dal film Verónica del 2017, dove originariamente si presentava Sorella Narcisa come “Sorella Morte.” È interessante notare che in Verónica, Narcisa dice di essersi accecata perché stava cercando di impedirsi di vedere “le ombre”. In Sorella Morte, Narcisa perde la vista fissando l’eclissi per troppo tempo, ma ciò accade prima che lei veda effettivamente Socorro, e questa non sembra dunque essere la sua motivazione.

In Verónica, Narcisa è molto più burbera e anche un po’ sarcastica rispetto a Sorella Morte, quindi è anche possibile che stesse mentendo a Verónica su cosa è successo ai suoi occhi e perché. Che la versione della storia di Narcisa o gli eventi visti in Sorella Morte siano presi come il suo vero passato non fa differenza per la trama di Verónica, anche se è strano che Sorella Morte affronti il singolo elemento del retroscena di Narcisa stabilito in Verónica, deviando però da quanto originariamente dichiarato, anche se forse Paco Plaza fornirà più chiarezza sui retroscena di Narcisa se deciderà di continuare ad espandere questo universo narrativo.

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Vjeran Tomic – Lo Spider-Man di Parigi: recensione del documentario su Netflix

Vjeran Tomic Lo Spider Man di Parigi recensione

Aggirarsi per le strade di una dormiente e ricca Parigi; saltare da un tetto all’altro come un felino; trovare il giusto ingranaggio per irrompere in uno dei musei più importanti d’Europa rimanendo invisibili. Una descrizione che nella storia della criminalità riconduce a Vjeran Tomic, non un ladro gentiluomo come Lupin, ma di certo uno di quelli astuti e intelligenti, che verrà per sempre ricordato come colui che ha messo a punto il “furto del secolo”. Qualcuno lo ha soprannominato Spider-Man e il nuovo documentario targato Netflix diretto da Jamie Roberts, Vjeran Tomic – Lo Spider-Man di Parigi ci dimostra subito il perché: un uomo che riesce a scalare gli alti palazzi della città francese con agilità – e soprattutto facilità – senza accusare la minima fatica non può che lasciare perplessi, increduli e pure piacevolmente meravigliati.

Quasi come se fosse davvero un ragno, una creatura bizzarra, quasi chimerica. Questo ladro è riuscito nel 2010 a rubare ben cinque quadri di valore nel Museo d’Arte Moderna di Parigi, fra cui un Picasso e un Modigliani, ad oggi ancora dispersi. Come ha fatto lo spiega lui stesso nel docufilm, una storia di strategia e ingegno, che lascia tanto basiti quanto colpiti da un personaggio che, nel sentirlo parlare, si ammanta di quel fascino malandrino ma al tempo stesso quasi buono che diventa difficile non simpatizzare per lui. Pur, attenzione, condannando tutte le sue azioni illecite. Dalla prima all’ultima.

Vjeran Tomic – Lo Spider-Man di Parigi: dentro la storia del ladro

È il 2010 quando al Museo d’Arte Moderna di Parigi la Polizia scopre essere stati rubati cinque quadri dal valore inestimabile. Un vero atto di violenza, una violazione del patrimonio artistico di tutta l’Europa. Le telecamere interne del Museo hanno rilevato la presenza di qualcuno, incappucciato e mascherato, per cui è impossibile capire chi sia. Addirittura è complicato distinguerne il sesso. Quell’uomo non è altro che Vjeran Tomic, soprannonimanto Spider-Man per la sua capacità di arrampicarsi sui palazzi di Parigi e saltare da un tetto all’altro. Sono acrobazie, le sue. Abilità che non si incontrano molto spesso. Da quel furto, considerato un vero e proprio colpo grosso, si ripercorre tutta la vita dell’uomo: la sua vita in Bosnia, il suo periodo con i nonni, la malattia della madre e le prime rapine quando era piccolo. Un’esistenza passata a rubare, in particolare ai ricchi, diventata come lui stesso ammette un’ossessione. Una dipendenza. La storia di Tomic è fatta di difficoltà ad adattarsi, di famiglia disfunzionale, passato burrascoso, ma anche di compiacimento verso le sue azioni che lui stesso spettacolarizza, e che nel profondo però nascondono solo il bisogno di essere apprezzato e considerato.

Vjeran Tomic Lo Spider Man di Parigi

Dal punto di vista di Tomic

Il racconto dell’accaduto in Vjeran Tomic – Lo Spider-Man di Parigi è dei più peculiari: a narrare, come fosse uno dei più grandi Maestri dell’imbroglio, è lo stesso Tomic. Che davanti alla macchina da presa, la quale cattura ogni sua percettibile sfumatura espressiva, si sente a proprio agio, soddisfatto dello spettacolare furto commesso mentre rivela i suoi “trucchi del mestiere”. Non è la prima volta che in un documentario sia lo stesso protagonista a dialogare con lo spettatore di sé, ma quando si tratta di un criminale è inevitabile provare all’inizio un po’ di straniamento. Eppure Tomic, pur riavvolgendo il nastro dei suoi reati ma anche della sua stessa vita, appare come una persona dietro la cui forza apparente giace una certa fragilità esistenziale.

Inoltre, pur invadendo la loro privacy e non pentendosene, si dimostra attento alla sue vittime. Esordisce con un disprezzo nei confronti dei ricchi, gli stessi che all’inizio della sua “carriera da ladro” colpisce, infiltrandosi nelle dimore dei quartieri d’elité parigini. Ma comunque sottolinea di non aver mai avuto intenzione di fare del male a qualcuno e mai ne ha fatto. Tutto questo non lo rinfranca dalle violazioni perpetrate sia nelle case che al Museo, ma ci fornisce un quadro generale di una persona che, pur ossessionata dalle rapine, sa che le sue azioni sono condannabili. È lucida e presente a se stessa. Tanto da ammettere le sue colpe una volta che la Polizia – anch’essa stupita dalla sua trasparenza e dignità – lo arresta per i furti dei quadri.

Un abile Spider-Man

Vjeran Tomic – Lo Spider-Man di Parigi, per farci entrare ancora di più in quel che è stato il grande colpo al Museo, ripercorre con una ricostruzione accurata e ricca di dettagli ogni momento che ha scandito la dinamica. In un avvincente montaggio a incastro vengono mostrate le scene recitate e ben ricostruite, la voce di Tomic che le segue e avvolge per spiegare il suo piano d’irruzione e gli inserti testimoniali della Polizia che ha svolto indagini e inchiesta. Il docufilm non scade mai nel ripetitivo, ma lì dove è necessario riempire, la scelta ricade – oltre che sul passato di Tomic e la sua complessa situazione familiare – sul mostrarci come l’uomo ha fatto nel tempo a entrare furtivamente nelle case delle persone.

Con una action cam, Vjeran Tomic – Lo Spider-Man di Parigi ci porta sui tetti della città insieme al ladro, ci fa vivere le sue spericolate acrobazie, mentre lui stesso ci racconta quanti anni ha impiegato per affinarne la tecnica. Entrare nel folle mondo di Tomic e conoscerlo dal suo punto di vista risulta perciò essere interessante, in primis per comprendere meglio cosa si cela dentro menti criminali simili. L’unica nota sprecata di tutto il documentario è la testimonianza dei derubati, un contraltare perfetto per restituirci una doppia visione della stessa realtà, i quali però non hanno avuto il giusto spazio all’interno della storia come in realtà avrebbero meritato.

 
 

Creuza de Mà, gli ultimi appuntamenti del 2023

Creuza de Mà

Due giornate dedicate alla musica per cinema e allo sviluppo del progetto CAMPUS – Musica e suono per il cinema, il percorso di alta formazione ideato e diretto da Gianfranco Cabiddu e realizzato in collaborazione con Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema, e con il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission.

Venerdì 17 e sabato 18 novembre si chiude a Cagliari la 17^ edizione di Creuza de Mà, per un approfondimento fatto di musica, incontri e dibattiti arricchito da uno spettacolo di Silent Music (il cinema muto musicato dal vivo) e dalla masterclass più concerto del premio Oscar Nicola Piovani, in collaborazione con CeDAC.

Progetto CAMPUS – Musica e suono per il cinema – Il progetto è diventato, negli anni, un elemento centrale per Creuza de Mà, uno sguardo rivolto alle generazioni di cineasti e compositori di domani. Gli allievi selezionati, che hanno la possibilità di partecipare a progetto CAMPUS, andranno a interagire con docenti qualificati, professionisti del settore ed esperti di cinema attraverso workshop, seminari, proiezioni e sessioni di lavoro pratiche nel corso delle quali andranno ad operare sulle componenti di suono e musica per il cinema.

«CAMPUS – spiega il direttore artistico Gianfranco Cabiddu  non è il corollario di scuola estiva, ma un percorso articolato, biennale, che distende le sue tappe didattiche e lavorative lungo tutti i mesi invernali e che in questi anni ha dato i suoi pregevoli frutti: da 5 anni le musiche dei corti CSC dei giovani registi sono state concepite, maturate e lavorate, e infine realizzate all’interno di questo percorso didattico, incentrato soprattutto sull’incontro umano tra giovani talenti nelle diverse discipline e affermati maestri. Un momento didattico molto prezioso – aggiunge Cabiddu – che ha completamente trasformato la natura di festival: un appuntamento che da evento di spettacolo svela la sua natura di visione didattica innovativa. Non è un caso che stiamo sviluppando questo percorso didattico tra Cagliari e l’isola di Carloforte, perché la Sardegna è terra di musicisti, è terra di compositori, ma soprattutto è un’isola. L’isola ha questa particolarità: bisogna sceglierla, ci si deve arrivare, e quando si arriva le barriere si infrangono».

Il programma – La versione autunnale di Creuza de Mà prende il via venerdì 17 novembre a partire dalle 10 nell’aula magna del Conservatorio, con la masterclass La musica applicata al cinema, un incontro condotto da Gianfranco Cabiddu e Pivio (Presidente ACMF), con i compositori Daniele Furlati e Pasquale Scialò. A seguire un dialogo a più voci con Angelina Zhivova, autrice del libro La musica nel cinema di animazione sovietico (Edizioni Fondazione Levi, 2023). Un’affascinante immersione nella musica per film d’animazione della Russia del secolo scorso, con un focus sul genio di Dimitri Shostakovic. In programma gli interventi dei professori Roberto Calabretto (Fondazione Levi, Università Di Padova) e del maestro Daniele Furlati  della Cineteca di Bologna. L’appuntamento è rivolto in esclusiva agli allievi del CAMPUS ed agli auditori del Conservatorio Pierluigi da Palestrina.

A chiudere il programma della prima giornata, alle 21 all’Auditorium del Conservatorio, appuntamento con Silent Movie – il cinema muto musicato dal vivo. Un concerto degli allievi compositori di progetto CAMPUS come esito finale del percorso di composizione per immagini sui film muti, tenuto dai maestri Pasquale Scialò e Daniele Furlati, nel corso del quale 10 compositori musicheranno dal vivo i filmati forniti da Museo del Cinema di TorinoCineteca Nazionale e Cineteca di Bologna. Un appuntamento di importanza cruciale, che vede coinvolti in prima persona i giovani studenti e studentesse del CAMPUS e rappresenta una tappa fondamentale di questo percorso formativo.

Creuza de Mà prosegue poi sabato 18 novembre, con una giornata interamente dedicata a Nicola Piovani. Il primo appuntamento è in programma alle 17, nell’aula magna del Conservatorio, per un incontro dal titolo La musica applicata al cinema. A guidare la conversazione con il premio Oscar sarà il compositore e musicologo Riccardo Giagni. Anche in questo caso i primi interlocutori saranno gli allievi del CAMPUS, che avranno quindi la possibilità di ascoltare e dialogare con il maestro Piovani. L’appuntamento è rivolto in esclusiva agli allievi del CAMPUS ed agli auditori del Conservatorio Pierluigi da Palestrina.

La due giorni autunnale del festival si chiude infine alle 21, quando all’Auditorium del Conservatorio andrà in scena Note a margine, un concerto speciale con Nicola Piovani al pianoforte, accompagnato da Marina Cesari al sax, Marco Loddo al contrabbasso e Vittorino Naso al percussioni. Una produzione Fondazione Musica per Roma, promossa da Creuza de Mà in collaborazione con CeDACNote a margine è una sorta di racconto autobiografico commissionato a Nicola Piovani dal Festival di Cannes, uno spettacolo in cui Piovani condivide con il pubblico esperienze, ricordi ed emozioni di oltre quaranta anni di carriera. Sulla scia di memorie e aneddoti, il Maestro ripercorre alcuni grandi incontri che hanno segnato il suo percorso, da Federico Fellini – ricordato con affetto per le piccole manie e per la maestria di regista – ai fratelli Taviani; da Vincenzo Cerami a Roberto Benigni, per un racconto fatto di leggerezza e sincerità. Esperienze di vita tra musica, cinema e teatro che Piovani accompagna con le note del suo pianoforte, insieme al sassofono, percussioni e al contrabbasso. Raccontare in musica aiuta a capire il senso del racconto di Piovani, il quale ha sottolineato: «Non ricordo un solo momento della mia vita in cui non ci sia stata la musica».

A impreziosire l’esibizione anche una serie di video di scena che integrano il racconto con immagini di film, spettacoli e, soprattutto, il potere evocativo dell’illustrazione di Milo Manara – con cui Piovani ha collaborato in più occasioni – la cui sensualità e poesia trasporta il pubblico a ricostruire, con la fantasia, mondi immaginari che nascono dall’incontro tra diversi linguaggi.

 
 

Poltergeist: Amazon MGM Studios al lavoro su una serie tv

Poltergeist 1982

Il film horror Poltergeist si trasformerà in una serie tv. Presso gli Amazon MGM Studios è infatti in via di sviluppo una serie basata sul cult diretto da Tobe Hooper e prodotto da Steven Spielberg. A darne notizia per primo è stato Variety.

Nessuno sceneggiatore è attualmente associato al progetto. Darryl Frank e Justin Falvey saranno i produttori esecutivi per conto di Amblin Television. Amblin ha prodotto il film originale del 1982, con Steven Spielberg che ha ideato la storia, co-scritto la sceneggiatura e prodotto. Non ci sono dettagli sulla trama da condividere in questo momento, oltre al fatto che la serie sarà ambientata nel mondo del film.

Poltergeist è incentrato sulla famiglia Freeling, che si trasferisce in una nuova casa e scopre che è infestata da un’orda di fantasmi. Dopo che i fantasmi hanno rapito la loro giovane figlia, i Freeling lavorano con un parapsicologo e un medium spirituale per liberare la figlia e sfuggire ai fantasmi.

Il film originale si è rivelato un grande successo al box office. Ha incassato circa 121 milioni di dollari in tutto il mondo contro un budget dichiarato di 10,7 milioni di dollari. È stato anche nominato per tre Academy Awards: migliori effetti visivi, miglior montaggio degli effetti sonori e migliore colonna sonora originale.

Seguirono due sequel nel 1986 e nel 1988. Zelda Rubinstein, che interpretava la medium Tangina Barrons, e Heather O’Rourke, che interpretava Carol Anne Freeling, furono gli unici membri del cast ad apparire in tutti e tre i film. Un reboot è stato distribuito nel 2015 ma non ha avuto lo stesso successo.

Se il progetto di Amazon MGM Studios andasse avanti, si tratterebbe della seconda serie tv ambientata nel mondo di Poltergeist. La serie Poltergeist: The Legacy è andata in onda su Showtime per tre stagioni e poi ha visto la sua quarta e ultima stagione uscire su Sci-Fi Channel nel 1999. La serie raccontava di un gruppo di esperti del paranormale che proteggeva l’umanità dai pericoli soprannaturali.

Questa notizia segna anche l’ultimo tentativo da parte di Amazon di adattare la nota IP MGM da quando ha acquisito lo storico studio. Il braccio streaming del colosso della vendita al dettaglio online è già al lavoro su nuovi progetti basati su proprietà come “Robocop”, “Legally Blonde”, “Barbershop” e altro ancora.

 
 

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo al Lucca Comics & Games 2023

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo

Disney+ ha annunciato oggi che venerdì 3 novembre alle 14:45 presso il Cinema Astra, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo sarà protagonista di un panel virtuale alla 57ª edizione di Lucca Comics & Games. Durante l’evento verranno mostrate clip in anteprima e saranno inoltre presenti in collegamento il co-creatore della serie, produttore esecutivo e showrunner Jon Steinberg e il produttore esecutivo Dan Shotz.

Percy Jackson è impegnato in una pericolosa avventura. Fuggendo da mostri e ingannando gli dèi, deve viaggiare attraverso l’America per restituire il fulmine del dio Zeus e impedire una guerra. Dopo aver perso sua madre, Percy trova rifugio al Campo Mezzosangue, un santuario per i figli dei semidei. Una volta scoperto di essere anch’egli un semidio, deve dimostrare il suo valore e affrontare le sue origini fronteggiando le insidie alla ricerca degli avversari nell’oltretomba. Con l’aiuto dei suoi compagni d’avventura, Annabeth e Grover, il viaggio di Percy lo condurrà più vicino alle risposte che cerca: inserirsi in un mondo in cui si sente fuori posto, se rivedrà sua madre e se potrà mai scoprire chi è destinato a essere.

Basata sulla saga di libri best-seller della Disney Hyperion del pluripremiato autore Rick Riordan, edita in Italia da Mondadori, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è interpretata da Walker Scobell (Percy Jackson), Leah Sava Jeffries (Annabeth Chase) e Aryan Simhadri (Grover Underwood). Creata da Rick Riordan e Jon Steinberg, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo vede tra i produttori esecutivi Steinberg e Dan Shotz, insieme a Rick Riordan, Rebecca Riordan, Ellen Goldsmith-Vein di The Gotham Group, Bert Salke, Jeremy Bell e D.J. Goldberg di The Gotham Group, James Bobin, Jim Rowe, Monica Owusu-Breen, Anders Engström e Jet Wilkinson.

L’epica serie debutterà mercoledì 20 dicembre 2023 su Disney+ con i primi due episodi, seguiti da nuovi episodi ogni settimana.

 
 

Spider-Man: No Way Home poteva essere ambientato nei film con Garfield e Maguire

Spider-Man: No Way Home

Spider-Man: No Way Home del 2021 ha riunito tutte e tre le versioni cinematografiche live-action di Spidey, così come molti dei loro cattivi. I personaggi di Tobey Maguire e di Andrew Garfield sono infatti comparsi nell’universo dello Spider-man di Tom Holland, tuttavia, sembra che quest’ultimo avrebbe dovuto far visita ad alcuni momenti chiave della storia delle versioni di Maguire e Garfield. Il concept artist Phil Saunders ha recentemente condiviso la concept art creata per il film che mostra Spidey di Holland e Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) in visita negli altri universi di Spider-Men.

Nel post, Saunders ha scritto: “Una delle prime idee per l’inseguimento di Spidey e del Dr. Strange attraverso il multiverso era di farli combattere sulla fonte dell’incantesimo (in questa prima versione, il Libro di Vishanti) attraverso scene dei film precedenti. Ho avuto un paio di giorni per giocare con quell’idea, prendendo le immagini dei film e dipingendoci sopra Spidey e Doc.” Nel film, Spider-Man e Doctor Strange combattevano tra loro. Tuttavia, nella scelta finale, invece di rivisitare momenti dei film precedenti, la lotta si è concentrata maggiormente sullo sfoggio dei poteri del Dottor Strange.

Una delle immagini realizzate da Saunders mostra Spider-Man e Doctor Strange combattere in una gabbia da wrestling, con Bonesaw McGraw (siamo ovviamente nel mondo di Tobey-Spiderman). Un altro concept art dal mondo di Maguire mostra il signor Ditkovitch e sua figlia Ursula. In Spider-Man 2 e Spider-Man 3 di Sam Raimi, il signor Ditkovitch era il padrone di casa di Peter, che chiedeva sempre del suo affitto. Altri due concept, ambientati nell’universo di Garfield, mostrano Oscorp, dove Doc Conners ha cercato di rilasciare un gas e trasformare tutti in lucertole come lui. Un altro concept art mostra la torre dell’orologio, dove Spider-Man di Garfield non è riuscito a salvare Gwen Stacy.

Dopo il successo di Spider-Man: No Way Home, i fan sono ansiosi di vedere cosa succederà al personaggio di Holland. Sony e Marvel stanno sviluppando un quarto film di Spider-Man del MCU. Questa volta, però, Peter si troverà in un mondo in cui nessuno ricorda la sua esistenza, grazie all’incantesimo del Dottor Strange. Per quanto riguarda invece il Peter Parker animato, Jake Johnson tornerà sul grande schermo nel terzo film di Spider-Verse, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.

 
 

Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, il cast riuscirà a promuovere il film

Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente

Il cast di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente ha raggiunto un accordo provvisorio con SAG-AFTRA per promuovere il film, mentre lo sciopero organizzato dalla gilda continua a resistere. Secondo Variety, il cast del prossimo prequel sarà in grado di promuovere l’uscita del film con le interviste e con il materiale appena registrato per i canali dei social media dello studio. Recentemente si vociferava che lo sciopero potesse finire nelle prossime settimane, ma non è stato così, e l’accordo ad interim permetterà al cast di promuovere il film prima della data di uscita prevista per il 15 novembre.

Il nuovo accordo consentirebbe non solo ai due protagonisti, Tom Blyth e Rachel Zegler, ma anche al resto del cast di promuovere il prequel, quindi anche Peter Dinklage, Hunter Schafer e Viola Davis possono essere coinvolti nella promozione.

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.

I protagonisti sono l’attore emergente inglese Tom Blyth, Rachel Zegler di West Side Story e Hunter Schafer della serie Euphoria. Nei ruoli comprimari l’attrice Premio Oscar e vincitrice di un Golden Globe, di un Emmy Award e di ben due Tony Award Viola Davis, la star de Il trono di spade e vincitore di un Golden Globe Peter Dinklage e Jason Schwartzman.

 
 

Matthew Perry: il cast di Friends rilascia una dichiarazione congiunta: “Siamo una famiglia.”

Friends: The Reunion recensione serie tv

Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt LeBlanc e David Schwimmer si sono uniti al cordoglio mondiale per la morte di Matthew Perry, loro co-star di Friends, con un messaggio congiunto.

“Siamo tutti completamente devastati dalla perdita di Matthew. Eravamo più che semplici colleghi. Siamo una famiglia. C’è così tanto da dire, ma in questo momento ci prenderemo un momento per piangere ed elaborare questa perdita insondabile”, hanno scritto Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt LeBlanc e David Schwimmer in una dichiarazione a People. “Col tempo diremo di più, come e quando potremo. Per ora, i nostri pensieri e il nostro amore sono rivolti alla famiglia di Matty, ai suoi amici e a tutti coloro che lo hanno amato in tutto il mondo”.

Anche alcuni dei partner di scena di Matthew Perry nello show hanno reso omaggio. Maggie Wheeler, che ha interpretato Janice, la fidanzata di Chandler nelle prime quattro stagioni di Friends, ha scritto su Instagram: “Che perdita. Mancherai al mondo, Matthew Perry. La gioia che hai portato a così tante persone nella tua vita troppo breve continuerà a vivere. Mi sento davvero benedetta da ogni momento creativo che abbiamo condiviso”.

Paget Brewster, la Kathy di Friends, che usciva con Chandler nella stagione 4, si è rivolta a X per scrivere: “Sono molto triste di sentire parlare di Matthew Perry. È stato adorabile con me in Friends e ogni volta che l’ho visto nei decenni successivi. Per favore, leggete il suo libro. Aiutare era la sua eredità. Ma non riposerà in pace… È già troppo occupato a far ridere tutti lassù”.

Perry ha recitato in Friends per 236 episodi in 10 stagioni, dal 1994 al 2004. La sua interpretazione di Chandler fonde un mix di dolcezza e sarcasmo che lo hanno reso uno dei preferiti dai fan e un’icona della cultura pop. Friends è stato nominato per 62 Primetime Emmy Awards e ha vinto come miglior serie comica nel 2002. Nel 2021, il cast è tornato insieme per lo speciale di Max Friends: The Reunion.

Oltre alla sua famiglia Friends, altre star di Hollywood come Mira Sorvino, Josh Charles e Selma Blair hanno reso omaggio a Perry, ricordandolo come “un’anima dolce e tormentata” e un “grande attore”.

 
 

Vanessa Kirby si unisce a Jude Law e Daniel Brühl nel film Eden di Ron Howard

Vanessa Kirby
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Continua a crescere il cast dell’annunciato prossimo film Eden di Ron Howard, precedentemente annunciato come Origin of Species che inizierà la produzione in Australia il mese prossimo. Il film ha appena aggiunto due dei nomi più richiesti del momento ad Hollywood, che si aggiungono a quelli già annunciati di Jude LawAna de Armas e Daniel Brühl. Si uniscono al progetto la candidata all’Oscar Vanessa Kirby  e Sydney Sweeney che hanno sostituito Alicia Vikander e Daisy Edgar-Jones nel cast dopo che le ultime due sono state costrette ad abbandonare per conflitti di programmazione.

Vanessa Kirby sarà presto al cinema come Josephine nel prossimo film epico di Ridley Scott, Napoleone, al fianco di Joaquin Phoenix. Inoltre, è appena stata nelle sale con l’ultimo film Mission: Impossible, Dead Reckoning, e riprenderà il ruolo di Vedova Bianca in Mission: Impossible 8 che arriverà nel 2025. Sydney Sweeney è diventato rapidamente un nome familiare grazie alle serie acclamate e seguite della HBO The White Lotus ed Euphoria. La vedremo prossimamente nella commedia romantica, Everyone But You, al fianco di Glen Powell.

Eden inoltre vedrà ancora una volta Hans Zimmer collaborare con Ron Howard per la colonna sonora del film, e sarà la decima volta che Howard e Zimmer collaborano, una partnership che dura da oltre 30 anni e risale a Backdraft del 1991.

Di cosa parla “Eden” di Ron Howard?

Secondo quanto riferito, Eden è radicato in una storia vera, traendo ispirazione da due prospettive distinte sullo stesso incidente. I creatori del film lo hanno presentato come un “racconto cupamente comico di omicidio e sopravvivenza, ambientato attorno a un gruppo di personaggi eclettici che abbandonano la civiltà per le Galapagos. Sono tutti alla ricerca della risposta a quella domanda sempre urgente che affligge tutti noi: Qual è il senso della vita”. Aggiungendo che il film “esplora la condizione umana in modi inaspettati, assurdi, divertenti, sexy, ma soprattutto elettrizzanti e pieni di suspense“.

Negli ultimi 15 anni, Ron Howard ha tentato di raccontare storie particolare. Il suo interesse è nato durante una visita alle Isole Galápagos, dove si sono verificati i fatti realmente accaduti. Poco prima dello scoppio della pandemia, ha unito le forze con lo scrittore Noah Pink , noto per il suo lavoro su Tetris, per dare vita a questa storia.

Il film è l’ultima storia vera adattata da Howard, dopo l’apprezzato Thirteen Lives dello scorso anno, che documentava la storia di una squadra di calcio di una scuola tailandese rimasta intrappolata in una serie di caverne sotterranee, e gli audaci tentativi salvataggio compiuti dai soccorsi. Il film prodotto da Amazon è uscito nell’agosto dello scorso anno.

 
 

The Marvels: il nuovo spot suggerisce un altro grande cameo?

The Marvels

Sabato sera abbiamo condiviso un nuovo promo per The Marvels che è iniziato con un terribile avvertimento da parte di Thanos. A prima vista, sembra essere semplicemente un modo per i Marvel Studios di ricordarci che Carol Danvers è riuscita a sopraffare il Titano Pazzo in Avengers: Endgame

Tuttavia, ormai sono passati un paio di giorni dal debutto di quel contenuti e alcuni fan hanno dato un’occhiata più da vicino al filmato e hanno portato alla luce una rivelazione alquanto sorprendente. Sentiamo il cattivo dire: “Ci sarà sempre altro per finire il mio lavoro” e si scopre che questa è in realtà una nuova linea di dialogo mai sentita prima nell’MCU. 

Il resto del contenuto è ovviamente preso dai precedenti film degli Avengers, e sebbene sia possibile che i Marvel Studios abbiano riciclato alcune delle battute di Josh Brolin che non erano presenti in Infinity War ed Avengers: Endgame, anche questo solleva alcune domande interessanti. 

Alla fine, la speculazione qui è che il cattivo di Kree, Dar-Benn, stia cercando di riprendere da dove Thanos aveva interrotto. È possibile che fosse una discepola del Titano Pazzo o semplicemente una credente nella sua missione di spazzare via metà della vita nell’universo? Precedenti spot televisivi hanno suggerito che abbia intenzione di commettere un genocidio di massa sui pianeti che Carol Danvers ha chiamato casa, anche se non siamo sicuri di come quella missione si colleghi a Thanos a meno che non siano state apportate ulteriori modifiche durante le riprese. 

Inoltre è stato recentemente riferito che i Marvel Studios hanno aggiunto un cameo che probabilmente avrà ramificazioni significative in Multiverse Saga in film come Deadpool 3Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars. Anche un altro recente spot televisivo ha confermato i piani per la comparsa di un Asgardiano.

Dunque potrebbe davvero essere un flashback con Dar-Benn e Thanos al confronto (prima della sua morte, ovviamente) il che rappresenterebbe un altro enorme cameo per un film che, finora, sembra in gran parte non interessare a molti fan. Al momento sono tutto speculazioni dunque non resta che aspettare di vedere il film.  Puoi rivedere questo nuovo spot televisivo per The Marvels qui sotto.

The Marvels, la trama

Nel film Marvel Studios The Marvels, Carol Danvers alias Captain Marvel deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel con protagonista il premio Oscar Brie Larson, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman. Nel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale. Il film arriverà in sala il 8 novembre 2023.

 
 

Kevin Feige rivela i suoi sinceri pensieri sui film del passato non MCU

Kevin Feige
Foto credit: Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America, CC BY-SA 2.0 , attraverso Wikimedia Commons

Prima che i Marvel Studios lanciassero l’MCU con Iron Man del 2008, la maggior parte dei film Marvel erano distribuiti da studi come 20th Century Fox e Sony Pictures. Alcuni si sono rivelati degli ottimi prodotti  – Spider-Man e X-Men – altri decisamente no. 

Daredevil, I Fantastici Quattro, Ghost Rider, Blade: Trinity …le a lista potrebbe continuare ancora. Anche dopo il lancio dell’MCU, i Marvel Studios non hanno avuto accesso a molti dei suoi personaggi più popolari, lavorando solo su quelli che allora erano un gruppo di supereroi della C-List con personaggi come Capitan America, Thor e Iron Man.

Fino alla fusione Disney/Fox, Kevin Feige ha dovuto guardare anche la produzione dei pessimi film dei Fantastici Quattro e degli X-Men e mentre ora può usare Spider-Man, il dirigente non ha il potere di impedire alla Sony di andare avanti con lo sviluppo di film  come Venom e Morbius . 

Nel recente libro pubblicato MCU: The Reign of Marvel Studios, Kevin Feige ha riflettuto sul tentativo dei Marvel Studios appena formati di dare forma a quei film Marvel non MCU. “Abbiamo suggerito ma non hanno ascoltato”, ricorda. “Non avevamo il controllo. Lo odiavo.”

Questa è forse la risposta più schietta che abbiamo sentito da Kevin Feige rispetto a quei film ed apprendere il fatto che “odiasse” non essere direttamente coinvolto nel processo creativo è molto significativo. Il presidente dei Marvel Studios, David Maisel, ha ricordato di essersi sentito altrettanto disilluso nel non avere accesso a così tanti personaggi famosi quando venivano distribuiti quei deludenti film Marvel degli anni 2000.

“Il tuo personaggio è in un limbo e qualcun altro lo controlla”, dice.  “Quando stipuli un contratto cinematografico per una licenza, stai congelando l’animazione, stai congelando molte altre cose. Stai consegnando i tuoi bambini a qualcuno e non succede nulla.”

Mentre Daredevil, Ghost Rider, The Punisher e una manciata di altri personaggi tornavano lentamente a casa, lo scrittore Craig Kyle racconta agli autori del libro che il piano di Kevin Feige era sempre stato quello di riacquisire le proprietà svendute dalla Marvel Entertainment quando la società stava affrontando la bancarotta negli anni ’90. 

“Dal momento in cui sono arrivato alla Marvel, Kevin ha detto ad Avi [Arad] che dovevamo riprenderci i diritti. Avi era in una situazione in cui rappresentava tutta la Marvel. Era il volto dei Marvel Studios. Kevin era lì per realizzare grandi film. Quello non poteva essere una garanzie finché non avremmo avuto l’effettivo controllo sul processo”

Grazie alla Disney, Feige è riuscito in gran parte nel suo obiettivo. La Marvel Television non esiste più, ecco perché avremo Daredevil: Born Again. Come notato, anche i Fantastici Quattro e gli X-Men si stanno lentamente unendo al MCU, mentre un accordo con Sony ha permesso a Feige di controllare e utilizzare Spider-Man come vuole. 

 
 

Aquaman e il regno perduto: rivelato il ruolo di Pilou Asbæk?

Aquaman e il regno perduto

Si ritiene che il film Aquaman e il Regno Perduto abbia subito cambiamenti significativi nel corso di più cicli di riprese, il che significa che potremmo non sapere mai come avrebbe dovuto essere originariamente il sequel. 

Il ruolo della star di Game of Thrones e Uncharted, Pilou Asbæk, è stato a lungo un mistero per la rete anche se in precedenza era stato riferito che l’attore noto per aver interpretato Euron Greyjoy avrebbe vestito i panni di Mongo, il tiranno sovrano di Necrus, la “Città Nera”. Ha un grande disprezzo per gli abitanti della superficie, che secondo lui non hanno posto sotto le onde, quindi probabilmente possiamo immaginare perché avrebbe un problema con Arthur Curry che governa su Atlantide (dopo tutto l’eroe è per metà umano).

Tuttavia, la pagina Reddit r/DCEULeaks ha condiviso alcune informazioni da “fonti verificate” che sostengono che Asbæk interpreterà il ruolo del fratello di re Atlan.  Si dice che la loro relazione dovrebbe rispecchiare quella di Arthur Curry e Orm, suggerendo che apparirà solo nei flashback. 

Atlan era il re di Atlantide prima che la nazione fu sommersa sott’acqua, durante il periodo della prima invasione della Terra da parte di Darkseid. Condusse il suo esercito sulle coste per aiutare nella battaglia contro Darkseid, ed era una delle tre persone a cui era affidata la sicurezza delle Scatole Madri. Arthur ha scoperto i suoi resti e il Tridente in Aquaman. 

Nei fumetti, il fratello di Atlan è Orin I e, con il passare degli anni, l’incrocio di popoli atlantidei e non atlantidei è stato visto da lui come una sfrontatezza. Alla fine prese il potere di Atlantide e ferì Atlan nel colpo di stato, seguito poco dopo da una guerra.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello Orm, l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del primo film, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Il film arriverà al cinema il 20 dicembre.

 
 

It Follows, arriva il sequel They Follow

It Follows film horror

David Robert Mitchell e Maika Monroe si riuniscono per They Follow, il sequel del film horror cult del 2014, It Follows. Neon, lo studio premio Oscar dietro Parasite, co-produrrà il film e lo distribuirà a livello nazionale. Lo studio lo presenterà agli acquirenti internazionali all’American Film Market di quest’anno. Le riprese principali sono fissate per il 2024.

Mitchell ritorna sia come sceneggiatore che come regista per il sequel. La Monroe riprenderà il ruolo principale di Jay Height che ha già interpretato in It Follows. Il sequel riunisce la squadra di realizzatori con il CEO di Neon Tom Quinn. La precedente società del dirigente indipendente, Radius, ha distribuito It Follows nelle sale, dove ha incassato l’impressionante cifra di 15 milioni di dollari a livello nazionale con un budget ridotto.

Good Fear Content co-produrrà con Neon. Mitchell è produttore insieme a Jake Weiner e Chris Bender di Good Fear Content, insieme ai produttori originali di It Follows, David Kaplan, Erik Rommesmo, Rebecca Green e Laura Smith.

 
 

Pain Hustlers – Il business del dolore: recensione del film con Chris Evans ed Emily Blunt

Pain Hustlers Il business del dolore film recensione

L’impronta mancata di David Yates, la chimica tiepida tra Chris Evans ed Emily Blunt si fondono il Pain Hustlers – Il business del dolore, su Netflix dal 27 ottobre. Tratto da una storia vera il film pone al centro lo scandalo farmaceutico con protagonista una piccola società che abusa delle prescrizioni di fentanil anche a pazienti che non ne hanno bisogno. La società in questione era la Insys, una società fondata dal miliardario John Kapoor, come si vede anche durante i titoli di coda del film. Kapoor promuoveva il prodotto oppioide Subsys, un farmaco antidolorifico molto forte, originariamente usato per la terapia del dolore. In realtà si basava su un farmaco generico, ma Insys gli ha applicato un sistema di somministrazione spray che gli ha permesso di promuoverlo come un prodotto di qualità superiore. Nel film, il farmaco oppioide venduto si chiama Lonafin e la società si chiama Zanna.

Pain Hustlers Il business del dolore film cast

Pain Hustlers – Il business del dolore, la trama

Liza Drake (Emily Blunt) è una madre single che ha appena perso il lavoro e tutte le speranze. L’incontro casuale con il rappresentante farmaceutico Pete Brenner (Chris Evans) la convince a intraprendere un percorso allettante dal punto di vista economico, ma dubbioso dal punto di vista etico quando scopre di essere coinvolta in pericolose attività illegali. Alle prese con un capo sempre più incontrollabile Andy Garcia, la salute sempre più in declino della figlia, interpretata da Chloe Coleman e una crescente consapevolezza dei danni causati dall’azienda per cui lavora, Liza è obbligata a valutare le proprie scelte.

Pain Hustlers – Il business del dolore tra tempi comici poco azzeccati e chimica tiepida tra i due protagonisti racconta dell’industria farmaceutica, un modo descritto come Wall Street all’ora di punta. Sesso, droghe, party e raggiri: tutti alla Zanna sono pronti a svendersi al migliore offerente pur di guadagnare. Chris Evans smaliziato nei panni di un maschio alfa truffatore ed Emily Blunt, mamma single intraprendente che riesce a farsi largo in questo mondo con astuzia e intelligenza.

In modo meno solido rispetto ai film precedenti, David Yates cerca di lasciare la sua traccia in Pain Hustlers – Il business del dolore. Il risultato è un film che cerca di porre l’attenzione sul tema della speculazione, utilizzando l’espediente del mockumentary e di voci fuori campo, e che si concentra poco sull’importanza e sulle persone che sono morte per overdose causata dal farmaco e più sul mondo patinato dell’industria.

Pain Hustlers Il business del dolore film Chris Evans

Al sicuro

Il successo e il denaro arrivano praticamente subito: le persone da manipolare sono malleabili perché deboli dalla malattia e lucrare sul dolore sembra davvero facile. Ma quando hai successo e potere ne vuoi ancora e ancora, così Pete cambia strategia e decide di far vendere il farmaco anche in casi di patologie diverse. La conseguenza è una overdose generale: pazienti come zombie fuori dalla sala d’aspetto del medico in cerca di una prescrizione. Qui il film dopo averci portato sul tetto del mondo insieme ai suoi protagonisti, inizia a farci vedere il lento declino di quest’ultimi e l’ambivalenza dei temi trattati viene descritta da Liza. Scissa tra la sua attività di rappresentante farmaceutica e la sua famiglia, sua figlia che soffre di attacchi epilettici e ha bisogno di cure.

Da un lato un sistema sanitario che si venderebbe agli sciacalli pronti a prescrivere ricette per farmaci scelti durante un party in piscina, dall’altra il vero sistema sanitario che ti prosciuga – se non hai l’assicurazione – ma che lavora per il bene del paziente. Sarà infatti da Liza che partirà la mobilitazione per smantellare questa specie di associazione a delinquere. Nonostante la collaborazione con la polizia per aiutare le indagini, Liza sarà comunque costretta a scontare una pena, meno salata rispetto a Pete. E se lei ne uscirà realmente pentita da tutta l’orribile situazione, in prigione Pete continuerà a vendere il suo motto e sé stesso.

 
 

Loki: il trailer di metà stagione rivela la vita passata di Mobius …

Loki

I Marvel Studios hanno rilasciato il trailer di metà stagione di Loki prima che il penultimo episodio arrivi su Disney+ questo giovedì ed è pieno di entusiasmanti anticipazioni.

Dopo gli eventi catastrofici dell’episodio della scorsa settimana, sembra che il dio dell’inganno viaggerà nel tempo per trovare i suoi amici della TVA… nelle loro vite passate. Come previsto, Mobius una volta era un venditore di moto d’acqua (Casey sembra essere stato prigioniero), quindi come può questa banda disordinata sperare di aggiustare il Time Loom in modo che il Multiverso possa continuare a vivere?

Tom Hiddleston è tornato nel ruolo del dio del male nella seconda stagione di Loki, insieme alle star della prima stagione come Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Tara Strong e la nuova aggiunta Ke Huy Quan.

Eric Martin è il capo sceneggiatore e produttore esecutivo della seconda stagione. Hiddleston è anche produttore esecutivo insieme al capo dei Marvel Studios Kevin Feige e Stephen Broussard, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Kevin R. Wright, Justin Benson e Aaron Moorhead e Michael Waldron. Trevor Waterson è co-produttore esecutivo. Benson & Moorhead, Dan Deleeuw e Kasra Farahani sono stati i registi della stagione. I nuovi episodi di Loki debuttano giovedì alle 21:00 ET/18:00 PT su Disney+.

 
 

Constantine 2: Francis Lawrence rivela che lui e Keanu Reeves hanno il pieno controllo

Constantine 2

Dopo Aquaman e il Regno Perduto, il DCEU verrà ufficialmente chiuso e un nuovo universo cinematografico DC Comics sorgerà nel 2025 con Superman: Legacy di James Gunn.   Il riavvio di Superman lancerà una serie completa di prossimi film DC Comics che includono The AuthorityBatman: The Brave and the BoldSupergirl: Woman of Tomorrow e Swamp ThingPer quanto riguarda la televisione, sono in lavorazione anche programmi incentrati su Creature CommandosLanterne Verdi, Amazzoni di Themyscira in Paradise Lost, e Booster Gold.

Il primo capitolo del nuovo universo DC intitolato Gods and Monsters , sembra essere l’occasione perfetta per resuscitare il truffatore/mago di Liverpool preferito dai fan, John Constantine. Tuttavia, in una nuova intervista per promuovere il suo prossimo prequel di Hunger Games, il regista Francis Lawrence ha dichiarato che lui, Keanu Reeves e Akiva Goldsman hanno attualmente il controllo del detective stregone della Vertigo Comics.

Constantine 2 è stato ovviamente ostacolato dallo sciopero degli sceneggiatori “, ha dichiarato Lawrence a GameSpot. ” E abbiamo dovuto superare un sacco di ostacoli per riprendere il controllo del personaggio, perché altre persone avevano il controllo delle cose su Vertigo. Ma ora noi abbiamo il controllo.” “Keanu, Akiva Goldsman e io abbiamo avuto incontri e abbiamo discusso di come pensiamo che sarà la storia, e ci sono altri incontri che devono avvenire – la sceneggiatura deve essere scritta – ma spero davvero che potremo realizzare Constantine 2 e realizzarne una vera versione R. “

Nel settembre 2022, è stato inaspettatamente rivelato che un sequel del film Constantine del 2005 era in lavorazione. Tuttavia, nel marzo 2023, Keanu Reeves espresse dubbi sul fatto che un sequel di Constantine sarebbe andato avanti dopo la decisione della Warner Bros di riavviare il loro universo condiviso di supereroi. “Non so se succederà… so che sto interpretando un Constantine diverso da quello del fumetto, sai, e mi metto un po’ nei guai per questo. Non so se lo farei.” hai un bell’aspetto da bionda. Spero di riuscirci, ma non lo so.”

Cosa sappiamo su Constantine 2?

Akiva Goldsman dovrebbe scrivere la sceneggiatura di Constantine 2 e Lorenzo DiBonaventura ed Erwin Stoff saranno i produttori esecutivi del progetto.