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Disney, Fox e Warner Bros. lanceranno insieme un servizio di streaming sportivo

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Tre giganti dello sport si stanno unendo per creare una propria applicazione di streaming: Variety ha riportato che Fox Corp., Warner Bros. Discovery e Disney stanno collaborando per lanciare una nuova iniziativa di streaming.

La nuova impresa metterà tutte e tre le società sportive sotto un unico tetto e vedrà marchi come ESPN, TNT e Fox Sports coesistere in un’unica app. La mossa scuoterà senza dubbio l’intero mondo dello sport, in particolare quello della televisione via cavo, dove attualmente viene trasmessa la maggior parte delle trasmissioni sportive.

I tre giganti dei media dovrebbero lanciare il nuovo servizio in autunno. Gli abbonati avranno accesso alle reti sportive lineari, tra cui ESPN, ESPN2, ESPNU, SEC Network, ACC Network, ESPNews, ABC, Fox, FS1, FS2, BTN, TNT, TBS, truTV e ESPN+, oltre a centinaia di ore di NFL, NBA, MLB e NHL e molte delle principali divisioni universitarie.

I prezzi saranno annunciati in un secondo momento, ma è probabile che le società stabiliscano un abbonamento mensile superiore a quello che un consumatore pagherebbe per una rete sportiva nazionale indipendente, che costa dai 20 ai 30 dollari al mese, e inferiore a un pacchetto di programmazione digitale più ampio come Hulu+ Live TV o YouTube TV, che costano circa 75-80 dollari al mese negli USA

La nuova joint venture, al momento senza nome, è vista come un modo per Disney, Fox e Warner Bros. Discovery di recuperare alcune delle lucrose commissioni di affiliazione che hanno perso, dato che i loro abbonati alla TV via cavo hanno tagliato il cordone ombelicale e si sono spostati verso i punti vendita in streaming come fonte primaria di intrattenimento video. La nuova impresa pagherebbe le tre società madri per i diritti di licenza, creando essenzialmente un nuovo partner di distribuzione.

Ciascuna società deterrebbe un terzo della nuova entità e gli concederebbe in licenza i propri contenuti sportivi su base non esclusiva. Il servizio avrebbe un nuovo marchio e un team di gestione indipendente. L’idea emerge mentre le società di media tradizionali sono alle prese con la migrazione dello sport – l’ultimo formato televisivo che genera folle costanti e ascolti sostenuti – verso lo streaming.

La struttura è simile a quella che esisteva quando NBCUniversal e una società predecessore di Fox lanciarono Hulu nel 2008. L’hub di streaming utilizzava contenuti provenienti da un’ampia varietà di piattaforme mediatiche e alla fine contava come investitori anche Disney e l’ex Warner Bros. Nel 2024, Disney e Comcast, la società madre di NBCU, gli ultimi due azionisti di Hulu, stanno contrattando i termini per l’acquisto da parte della prima della quota della seconda, mentre Disney mantiene il controllo operativo.

La concentrazione dei principali sport sotto lo stesso tetto sarebbe significativa. Tra loro, ESPN e Warner Bros. Discovery detengono la maggior parte dei diritti sulla NHL e sulla NBA, mentre Fox, WBD ed ESPN controllano attualmente la maggior parte dei diritti sulla Major League Baseball. Solo la NFL godrebbe di un’ampia presenza presso entità che non fanno parte della joint venture, con “Sunday Night Football” presso NBCUniversal, “Thursday Night Football” presso Amazon e un pacchetto di partite della domenica pomeriggio presso CBS.

Disney, Fox e Warner Bros. Discovery continueranno a controllare i diritti e la nuova entità non creerà contenuti propri per il servizio, secondo quanto dichiarato da una persona a conoscenza della questione. Inoltre, la start-up non entrerà mai in competizione con le società madri per i contratti di diritti.

Warner Bros. Discovery, nel frattempo, è pronta a lanciare un livello aggiuntivo a pagamento sul suo servizio di streaming Max (che ha in esclusiva le olimpiadi fino a Torino 2032, date che potrebbe vedere il debutto della piattaforma anche in Italia, stesso anno i cui scadrà l’esclusiva SKY su HBO) dedicato allo sport con il marchio Bleacher Report. Warner avrebbe dovuto lanciare il livello a pagamento in tempo per il torneo di pallacanestro maschile NCAA March Madness, ma all’inizio di gennaio ha dichiarato che avrebbe prolungato i tempi. L’add-on Bleacher Report per lo sport in diretta, che trasmette le telecronache di TBS, TNT e truTV, per ora viene offerto gratuitamente su Max in via sperimentale.

Le tre società non si sono rivolte a Comcast o a Paramount Global, secondo quanto dichiarato da una persona che ha familiarità con la questione, perché si sono rese conto che Disney, Fox e WBD controllano insieme circa l’85% del mercato dei diritti sportivi negli Stati Uniti e hanno ritenuto che l’ingresso di altri partner avrebbe reso la struttura ingombrante e il prezzo dell’abbonamento troppo alto per molti consumatori. Resta da vedere se questa piattaforma o servizio diventerà operativo a livello globale o meno o se si estenderà anche al calcio europeo e italiano.

Afterburn: Samuel L. Jackson e Dave Bautista protagonisti dell’adattamento del fumetto

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È in fase di realizzazione un adattamento cinematografico del fumetto Afterburn di Red 5. Samuel L. Jackson e Dave Bautista saranno i protagonisti del film.

Secondo Deadline, Samuel L. Jackson interpreterà un combattente per la libertà di nome Valentine, mentre il ruolo di Dave Bautista sarà quello di Jake, un ex soldato che recupera oggetti preziosi dal “vecchio mondo” come cacciatore di tesori. La storia si svolge in un mondo post-apocalittico dieci anni dopo che un’eruzione solare ha cancellato la tecnologia mondiale.

Afterburn sarà diretto da J.J. Perry e prodotto da Neal H. Moritz e Toby Jaffe per Original Film e da Steve Richards per Endurance Media. Infine, Dave Bautista produrrà attraverso la Dogbone Entertainment, mentre la Black Bear presenterà il film agli acquirenti internazionali. Le riprese inizieranno in Europa ad aprile.

Afterburn è una storia d’azione eccezionale, che combina il divertimento di Indiana Jones con la costruzione del mondo del futuro prossimo di Children of Men“, ha dichiarato Jaffe. “J.J. darà vita a questo film in modo entusiasmante, utilizzando vere e proprie acrobazie pratiche per creare pezzi autentici e viscerali. Dave è una delle principali star d’azione al mondo oggi, oltre a essere un attore con un’anima e una versatilità reali. Sono davvero entusiasta di girare Afterburn con entrambi“.

Qual è la trama di Afterburn?

Dieci anni dopo che un’eruzione solare ha spazzato via la tecnologia in tutto il mondo, l’ex soldato Jake (Bautista) lavora come cacciatore di tesori recuperando oggetti preziosi dal vecchio mondo per clienti potenti“, si legge nella sinossi ufficiale. “La sua ultima missione: fare squadra con la combattente per la libertà Drea per recuperare la Monna Lisa prima che uno squilibrato signore della guerra la raggiunga per primo“.

Paul Bettany confessa che la scena della morte di Visione in Infinity War è stata improvvisata

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Paul Bettany ha rivelato che il modo scioccante in cui Wanda uccide Visione, una delle migliori scene di Avengers: Infinity War, è stata improvvisata da lui e Elizabeth Olsen. A distanza di quasi sei anni dalla sua uscita, Avengers: Infinity War è considerato ancora oggi il film migliore del Marvel Cinematic Universe.

Parlando con Collider, Paul Bettany ha detto che i registi di Avengers: Infinity War, i Fratelli Russo, hanno chiesto a lui e Elizabeth Olsen di improvvisare la scena della morte di Visione. Secondo l’attore, ciò era dovuto al fatto che la pre-visualizzazione di come si sarebbe svolta la scena non funzionava. Sebbene Visione non abbia avuto molto da fare in Avengers: Infinity War, la sua morte sarebbe stata uno dei momenti più tristi del film, dando vita a una serie di conseguenze e di progetti MCU.

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“Era divertente. Nessuno di noi sapeva chi sarebbe morto fino al giorno prima o qualcosa del genere. Ci hanno mostrato una sorta di pre-visualizzazione. I fratelli Russo sono venuti da noi [Bettany ed Elizabeth Olsen] e hanno detto: “Ehi, ascoltate, potete semplicemente improvvisare questa scena?” E io: “Cosa? Improvvisare di essere un robot che viene ucciso?” Non ho alcun quadro di riferimento! E Lizzie ha semplicemente riso, abbiamo un rapporto davvero molto amichevole… non so come avrebbe funzionato altrimenti, perché entrambi ci fidiamo davvero l’uno dell’altro e, in qualche modo, siamo arrivati a qualcosa che ha funzionato.”

La morte di Visione in Avengers: Infinity War ha poi dato vita a una serie di conseguenze, e anche ad altri prodotti MCU. Primo di tutti, WandaVision che si è basato sulla morte del personaggio di Paul Bettany per mostrare cosa quel trauma aveva causato alla Wanda Maximoff di Olsen. Ma ci sarà anche Vision Quest, serie annunciata sulle avventure del “Visione bianco” che conosciamo alla fine di WandaVision.

Nicolas Cage vuole partecipare a un film di Star Trek

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Nicolas Cage vuole partecipare a un film di Star Trek

Con la sua vasta filmografia, è difficile pensare a un tipo di film a cui Nicolas Cage non abbia preso parte. Tuttavia, c’è ancora un franchise nella sua lista dei desideri. La star vuole essere in un film di Star Trek.

ScreenRant riferisce che Cage ha espresso il suo desiderio di unirsi alla Flotta Stellare in un’intervista sul tappeto rosso dei 51esimi Saturn Awards, che si sono tenuti lo scorso fine settimana, e che hanno visto Cage vincitore del premio come miglior attore non protagonista in un film per il ruolo di Dracula in Renfield dello scorso anno.

Ecco cosa ha dichiarato l’attore: “Ci sono state un paio di telefonate. Non lo so, dovrei vedere una sceneggiatura. Dovrebbe essere qualcosa a cui potrei davvero aggiungere il mio sapore, avere un po’ di pop e un po’ di scintilla. Non lo farei “Voglio fare qualsiasi cosa, perché amo tanto il franchise. Voglio essere sull’Enterprise. Idealmente, dovrei essere sull’Enterprise in qualche modo. Non voglio fluttuare nello spazio fuori! Voglio essere sul ponte, ma mi devono portare una storia.”

L’affinità di Cage con il franchise di lunga data non sorprende. In un’intervista dell’anno scorso, l’attore ha detto che preferirebbe essere in Star Trek piuttosto che in Star Wars. Allora Cage disse: “Sono un Trekkie, amico, sono sull’Enterprise. È lì che mi muovo. Sono cresciuto guardando William Shatner, pensavo che Chris Pine fosse fantastico nei film. Penso che i film siano eccezionali.”

Oltre a Renfield, quest’anno abbiamo visto Nicolas Cage anche in Dream Scenario, film che gli è valso una candidatura ai Golden Globe come migliore attore in una commedia.

Sam Rockwell racconta come è diventato il villain di Iron Man 2 dopo aver perso il ruolo di Tony Stark

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L’attore Sam Rockwell ha recentemente spiegato come ha ottenuto il ruolo di Justin Hammer nel MCU in Iron Man 2 dopo aver perso il ruolo di Tony Stark a favore di Robert Downey Jr.

Anche se il personaggio non viene visto sul grande schermo dal 2014, in un cameo per il corto All Hail The King, Justin Hammer di Rockwell è ancora uno dei cattivi preferiti dai fan, un uomo che desidera disperatamente la fama e il rispetto di cui invece gode il suo concorrente Tony Stark. Sembra quindi piuttosto appropriato che Sam Rockwell sia stato in lizza per interpretare Tony Stark.

Durante una recente intervista con GQ, Sam Rockwell ha parlato brevemente delle sue conversazioni con il regista di Iron Man Jon Favreau riguardo al potenziale ruolo di Tony Stark prima che il ruolo andasse a Robert Downey Jr. Ha poi spiegato come ha ottenuto in seguito la parte di Justin Hammer per Iron Man 2:

“La mia compagna era in [Iron Man], Leslie Bibb, e così ho cenato con quei ragazzi prima della premiere, ed erano nervosi, e poi, ovviamente, è stato un grande successo. E poi il mio amico Justin Theroux stava per scrivere la sceneggiatura [per Iron Man 2]… e sono andato a casa sua e ho detto: “Cosa sta succedendo con Iron Man 2?” Ha detto: “Sto andando da Favreau per aiutarlo a scrivere la sceneggiatura”. E io dico: “Bene, lasciami partecipare”. Voglio essere nel film. Scrivimi una parte da cattivo.” Hanno parlato con Mickey Rourke e hanno deciso di dividere il cattivo in due.”

È piuttosto interessante che Hammer sia stata un’aggiunta successiva al film in cui Whiplash di Mickey Rourke era stato pensato originariamente come l’unico cattivo in cerca di vendetta e che voleva danneggiare l’eredità Stark. Dopotutto, il coinvolgimento di Hammer come benefattore di Whiplash a causa del suo desiderio di distruggere Stark è un’aggiunta perfetta alla storia, nonostante il secondo capitolo di Iron Man sia consederato il peggiore della trilogia.

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The Marvels: la descrizione delle scene post-credits – SPOILER

The Marvels: la descrizione delle scene post-credits – SPOILER

Gli eventi di The Marvels (qui la recensione), il nuovo film dell’MCU diretto da Nia DaCosta, dall’8 novembre al cinema, ci hanno permesso di capire che questo film ha effettivamente un ruolo piuttosto importante per il futuro del franchise, in quanto introduce diversi elementi attesi da tempo e che potrebbero essere sviluppati in modo particolarmente interessante.

Naturalmente, il film è incentrato sul trio composto da Carol Danvers, Monica Rambeau e Kamala Khan, ma la scena post-credit permette di avere un primo assaggio della traiettoria che l’MCU sembra voler intraprendere per il futuro, andando sempre più al nocciolo del concetto di Multiverso ormai ampiamente introdotto da film come Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange nel Multiverso della follia e Loki. Ma cosa succede dunque nelle scene post-credit di The Marvels?

Quante scene post-credits ha The Marvels?

Novembre al cinema The Marvels

Nell’MCU le scene post-credit aiutano a definire il futuro dei personaggi coinvolti nel film appena visto, ma anche ad introdurre ciò che ci si può aspettare di vedere prossimamente. The Marvels non fa eccezione e presenta dunque due scene post-credits, di cui però solo una è effettivamente significativa ai fini del futuro del franchise e dell’intera Multiverse Saga, ovvero quella che si presenta a metà dei titoli di coda. L’altra, quella che arriva proprio alla fine dei titoli, è più che altro un breve momento comico che, però, non influisce in alcun modo sul futuro del franchise.

Cosa succede nella scena di mid-credit?

the-marvels-monica-rambeau

Come già detto, la scena a metà dei titoli di coda è l’unica scena importante delle due scene post-credits di The Marvels. Ciò che accade in questa scena è direttamente collegato al futuro del MCU, soprattutto con un evento multiversale che si profila all’orizzonte. Giunti al finale del film, apprendiamo che Monica Rambeau si è sacrificata per chiudere un buco universale che avrebbe rischiato di far collassare le due realtà coinvolte. Così facendo, però, Monica non è morta bensì è rimasta bloccata nell’altro universo, quello che non le appartiene.

Al suo risveglio, si ritrova in una specie di laboratorio. Accanto a sé trova Maria Rambeau, sua madre (interpretata nuovamente da Lashan Lynch) distesa sul letto accanto a lei. A quel punto appare Bestia degli X-Men, interpretato dall’attore Kelsey Grammer, già visto in tale ruolo in X-Men: Conflitto finale. Egli rivela dunque a Monica che si trovava in un universo separato ma parallelo al suo. In questo in cui è appena finita, inoltre, non sembra esistere una sua variante, in quanto sua madre non la riconosce come figlia. Bestia, inoltre, fa riferimento al professor Charles Xavier, il quale dunque esiste ed è vivo in quell’universo. Ma in quale universo ci troviamo quindi?

In quale universo si svolge la scena post-credits di The Marvels?

Doctor Strange 2 Lashan Lynch The Marvels

Una differenza notevole tra l’universo alternativo alla fine di The Marvels e la Terra-838 vista in Doctor Strange nel Multiverso della follia è che Maria Rambeau non è Capitan Marvel ma la supereroina Binary. Nei fumetti, Binary è un alter-ego di Capitan Marvel che ha assunto tale ruolo dopo essere stata sottoposta a un esperimento evolutivo da parte della Covata, che ha scatenato i suoi poteri latenti. Nello stesso periodo, prima di diventare Binary, Carol era stata associata agli X-Men. In questo universo, Maria ha il ruolo di Binary, il che sembra escludere che si tratti della stessa versione del Multiverso della Follia, dove era parte degli Illuminati.

Nella realtà parallela in cui Monica si è intrappolata, sembra che gli X-Men siano ben radicati e che Binary possa esserne un membro. Non solo c’è una “X” gigante su una parete (sembra l’apertura di una porta), ma Hank dice espressamente che “Charles vuole un aggiornamento“, introducendo dunque la presenza del Professor X. Considerando il ritorno di Kelsey Grammer, è probabile che anche altri volti simili siano presenti in questa realtà, rendendola forse una versione alternativa di quella vista nei film della Fox. Una teoria più inverosimile ma non da escludere è che si tratti dello stesso universo visto in X-Men: The Animated Series, che presto sarà rivitalizzato dai Marvel Studios con X-Men ’97.

La motivazione principale di questa idea è che Bestia è completamente in CGI in The Marvels, dimostrando dunque un aspetto molto più animato simile a quello visto nella serie. Considerando che X-Men ’97 è un progetto ufficiale dei Marvel Studios, c’è l’opportunità di sovrapporre parte dell’animazione con il live-action. Indipendentemente da quale sia la linea temporale ramificata, Monica è bloccata lì, il che indica che questa non sarà l’ultima volta che la vedremo. Questo universo potrebbe essere tirato in ballo durante gli eventi di Deadpool 3 o Avengers: The Kang Dynstay.

Come The Marvels anticipa l’arrivo degli X-Men

X men The Marvels

Da questa scena si stabilisce dunque un imminente arrivo degli X-Men nell’MCU, i quali probabilmente a questo punto avranno un ruolo molto importante nel film conclusivo della Multiverse Saga: Avengers: Secret Wars. Nei fumetti, Secret Wars è stato un enorme evento crossover che ha coinvolto diversi personaggi chiamati dal Beyonder su un pianeta dove avrebbero dovuto prendere parte a una battaglia di proporzioni epiche. Naturalmente, la Secret Wars ha coinvolto personaggi come gli Avenges, gli X-Men e i Fantastici Quattro.

Vale la pena notare che né gli X-Men né i Fantastici Quattro fanno però parte dell’universo principale del MCU, che è la Terra-616. Sappiamo però che esistono in altri universi, come dimostra il fatto che il Professor X e Reed Richards si trovavano nell’Universo 838 durante gli eventi di Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Naturalmente, da quando la Disney ha acquisito la Fox, che detiene la licenza dei diritti cinematografici degli X-Men e dei Fantastici Quattro, era chiaro che questi gruppi di supereroi sarebbero entrati a far parte del MCU.

Ma poiché il MCU ha già stabilito che nessuno di questi gruppi è presente nella Terra-616, è molto probabile che gli eventi che si sono verificati nella mid-credit scene di The Marvels renderanno più facile per le persone capire cosa accadrà in futuro. Quindi, ora che sappiamo che gli universi finiranno per scontrarsi nel futuro del MCU e che in Doctor Strange nel Multiverso della Follia si è accennato alla possibili di incursione tra più universi, c’è una buona possibilità che questa convergenza permetterà all’universo principale del MCU e a quello in cui è finita Monica di convergere l’uno con l’altro, formando un unico grande universo che contiene gli Avengers, gli X-Men e i Fantastici Quattro. Ciò, probabilmente, avverrà durante gli eventi di Secret Wars.

Cosa succede nella scena post-credit?

The Marvels Goose

Infine, come già detto, vi è una scena post-credit alla fine di tutti i titoli di coda. Ma non si tratta di una vera e propria scena. Il film si conclude infatti semplicemente con il miagolio di un Flerken (forse Goose) mentre sullo schermo lampeggia il logo dei Marvel Studios. Si tratta di una scena in gran parte irrilevante, che serve solo a dare un tocco di comicità. Questo significa che non c’è per forza bisogno di aspettare la fine dei titoli di coda, se non per rendere omaggio a quanti hanno lavorato alla realizzazione del film e che è sempre bene celebrare.

Occhio di Falco: l’evoluzione dell’Avengers nel corso del MCU

Occhio di Falco: l’evoluzione dell’Avengers nel corso del MCU

Sebbene sia uno dei sei Vendicatori Avengers) originali, Clint Barton (alias Occhio di Falco) non è mai stato un personaggio popolare all’interno del MCU. Con un universo pieno zeppo di divinità, super soldati e procioni parlanti, è comprensibile che un ragazzo con arco e frecce possa non risultare attraente. Ma Occhio di Falco (Hawkeye) è comunque riuscito a conquistare la sua fetta di fan, oltre ad un ruolo comunque importante nell’universo condiviso sin dai suoi esordi.

Indipendentemente dal fatto che sia un eroe minore, è innegabile quanto anche Occhio di Falco sia cresciuto come personaggio nel corso degli anni. Alcuni di questi sviluppi hanno funzionato meglio di altri, ma alla fine è riuscito ad elevarsi al di sopra della sua ingiusta reputazione di “membro meno utile degli Avengers“.

L’acconciatura di Occhio di Falco

L'acconciatura di Occhio di FalcoIn Avengers: Endgame, i fan hanno avuto la possibilità di vedere in che modo i vari eroi hanno gestito la vittoria di Thanos. Dopo aver perso tutta la sua famiglia, Clint sembra essere il Vendicatore più colpito dagli eventi, cosa che lo spinge ad intraprendere un sentiero oscuro.

Quando riappare come Ronin, anche Occhio di Falco  sfoggia una nuova acconciatura. La combinazione tra un mohawk e un muggine potrebbe aver funzionato per alcuni, ma la verità è che Clint non sembra propriamente a suo agio nei panni di un angosciato uomo di mezza età che cerca di sfoggiare quel tipo di look.

Prominenza di Occhio di Falco

Prominenza di Occhio di FalcoCome Vedova Nera fino a poco tempo fa, Occhio di Falco è stato l’unico membro dei sei Vendicatori originali a non avere un proprio stand-alone. In effetti, l’unica volta che il pubblico lo ha visto prima di The Avengers è stato in un rapido cameo nel primo Thor. Nel film, Occhio di Falco viene messo da parte quando viene nominato uno dei lacchè di Loki.

Sembrava che il franchise non sapesse come usare questo tipo con arco e frecce in mezzo a tutti quei personaggi con superpoteri. Nel tempo, il MCU ha cercato di rendere Occhio di Falco un personaggio più prominente e importante ogni volta che appariva. 

Black Widow e Occhio di Falco

Black Widow e Occhio di FalcoSebbene i film non abbiano mai approfondito a dovere la loro storia passata, era abbastanza evidente che Occhio di Falco e Vedova Nera erano in qualche modo connessi. Sembrano muoversi più nell’ombra rispetto agli altri eroi e sono molto più vicini rispetto agli altri membri del gruppo.

Quando viene introdotto in The Avengers, sembra esserci un accenno di romanticismo tra loro. In Captain America: The Winter Soldier, Natasha indossa una collana di frecce. Tuttavia, la loro relazione viene successivamente chiarita, ed i due finiscono per risultare soltanto “migliori amici”.

Le Armi di Occhio di Falco

RoninPer fortuna, un taglio di capelli unico non è l’unico cambiamento che Clint subisce quando diventa Ronin. Il primo sguardo a Ronin è in un’impressionante sequenza d’azione ambientata in Giappone. Affronta da solo un esercito di Yakuza e non solo con arco e frecce.

Clint sembra essersi evoluto al punto  da usare una spada per le sue missioni, oggetto che continua ad usare in tutto il film. Non è molto più pratico di arco e frecce, ma almeno è qualcosa di nuovo.

Con i piedi per terra

Occhio di Falco ha avuto la possibilità di essere uno dei membri più interessanti degli Avengers. È un personaggio che sembra non avere alcun interesse ad essere dove si trova e sarebbe stato davvero unico vedere un supereroe che non avrebbe voluto essere coinvolto fino al collo in determinati eventi.

Sfortunatamente, i film lo hanno presentato come un tipo apparentemente tosto, come se appartenesse davvero agli eroi più potenti della Terra. Mentre l’universo condiviso cresceva, forse la Marvel si è resa conto del suo errore ed è tornata sui suoi passi, cercando di rendere Occhio di Falco il membro della squadra con i piedi ben piantati a terra.

La famiglia

Gran parte del cambiamento di Occhio di Falco è arrivato in Avengers: Age of Ultron. Dopo aver passato il film precedente ad essere soggiocato, la storia di Clint si è arricchita grazie all’introduzione della sua famiglia, che il personaggio aveva nascosto alla squadra.

Anche se all’inizio sembrava un po’ forzato, la famiglia di Clint diventa una parte importante del suo personaggio e della sua motivazione nei film a venire. Quando vengono tutti spazzati via dallo schiocco di Thanos, sarà proprio quella motivazione ciò che lo aiuterà a fare i conti con quella sconfitta.

L’utilità

Occhio di Falco è un personaggio che sembra non possa essere messo da parte tanto facilmente. Il fatto che il suo primo ruolo significativo nel MCU lo abbia mostrato al pubblico come uno scagnozzo a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, ha dimostrato che i realizzatori avrebbero dovuto fare uno sforzo concreto per renderlo decisamente più importante.

Ciò è diventata a tutti gli effetti una decisione più che consapevole dopo la fine della Fase 1. Ogni volta che Occhio di Falco è apparso in un film, infatti, era certo che avrebbe avuto un ruolo significativo nella missione al centro della storia, proprio per farlo risaltare tra i personaggi più interessanti.

Consapevolezza di sé

Nella fase 1, il MCU sembrava voler convincere il pubblico che Occhio di Falco fosse un personaggio fantastico. Una volta che le cose non hanno funzionato, lo studio ha deciso di iniziare ad accettare il fatto che fosse il membro più debole della squadra.

Avengers: Age of Ultron si è davvero concentrato su questo aspetto del personaggio, rendendo Hawkeye molto più simpatico. Gli altri scherzano su quanto sia poco importante per la squadra, e lui stesso sembra riconoscere che il team non ha davvero bisogno di lui. Scherza persino su quanto siano poco pratici un arco e una freccia quando si combatte un esercito di robot.

Il ritiro

Dal momento che forse non si sarebbe mai presentata l’occasione per un film in solitaria, il MCU ha trovato un nuovo modo per tenere Occhio di Falco fuori dai giochi finché il personaggio non fosse stato di nuovo necessario. Dopo aver presentato la sua famiglia in Avengers: Age of Ultron, Clint decide che è ora di ritirarsi dal mondo dei supereroi.

Ovviamente, quel pensionamento dura solo fino a quando il personaggio non diventa necessario per Captain America: Civil War. Quindi ritroviamo il personaggio anche in Avengers: Endgame. E sembra che possa tornare un’ultima volta nella serie a lui dedicata che arriverà su Disney+ prima che di passare l’arco ad una nuova generazione.

Ronin

Occhio di Falco è stato un eroe difficile da prendere sul serio quando è stato presentato in azione per la prima volta. Tuttavia, la storia del personaggio ha preso una svolta sorprendentemente oscura quando in Avengers: Endgame è diventato Ronin.

Se da un lato è comprensibile che Clint sia rimasto turbato dopo aver perso tutta la sua famiglia, dall’altro è stato piuttosto scioccante vedere cosa è diventato. Si è trasformato in uno spietato vigilante che ha ucciso chiunque riteneva indegno di essere lasciato in vita dopo lo schiocco. È il lato più oscuro di un eroe che abbiamo mai visto nel MCU.

Kumail Nanjiani: le recensioni negative di Eternals “non hanno molto a che fare con la qualità effettiva del film”

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L’attore del MCU Kumail Nanjiani ha recentemente commentato tutte le recensioni negative ricevute da Eternals. Distribuito nel 2021, il film diretto dal premio Oscar Chloé Zhao vanta un cast impressionante di nomi che interpretano una famiglia di eroi immortali creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali nel MCU. Sebbene il film abbia suscitato molte divisioni, Nanjiani ritiene che le recensioni negative abbiano meno a che fare con il film stesso.

Durante un recente episodio del podcast Inside of You di Micheal Rosenbaum, Kumail Nanjiani ha parlato della sua esperienza con Eternals e del ruolo di Kingo e ha commentato le recensioni negative che hanno visto Eternals rompere la serie complessiva di “Certified Fresh” del MCU su Rotten Tomatoes. Secondo Nanjiani, ci sono stati diversi fattori che hanno giocato un ruolo oltre il film stesso. A partire dal minuti 31 potete ascoltare la risposta dell’attore:

La trama e il cast di Eternals

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre 2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.

Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

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The Marvels: recensione del film Marvel con Brie Larson

The Marvels: recensione del film Marvel con Brie Larson

The Marvels, inconsapevolmente, aveva un compito e cioè quello di mostrare al mondo che l’MCU e Kevin Feige hanno ripreso la giusta direzione nel franchise. Non sempre le mosse fatte dal CEO si sono rivelate sagge, soprattutto dopo Avengers: Endgame, ma se The Marvels ha un pregio in questa Fase 5 è proprio quello di evitare sbavature troppo ironiche (come in Thor: Love & Thunder) o divagazioni non necessarie.

Si propone dunque la giusta dose di umorismo, azione e narrativa che non sempre è perfetta (anzi) ma che non cade in espedienti grandiosi per far funzionare la pellicola – la più breve del franchise, di solo un’ora e mezza escludendo i titoli di coda. Nia DaCosta, regista del film, prende dunque la storia di Carol Denvers e la mostra allo spettatore sotto una nuova luce. Che sia diversa, migliore o peggiore.

The Marvels film Iman Vellani

The Marvels, la trama

In The Marvels, Carol Danvers alias Captain Marvel ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze impreviste, deve ora farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Il 33° film della Marvel è capitanato da un trio molto dinamico, coinvolgente e inusuale. Sì, perché Brie Larson, Teyonah Parris e Iman Vellani non hanno mai lavorato insieme, anzi forse proprio questo aspetto ha reso il loro rapporto sullo schermo inaspettato. I loro personaggi sono molto diversi ma condividono lo stesso potere di luce, ecco perché, quando lo utilizzano contemporaneamente avviene uno switch, una prende il posto dell’altra. Se inizialmente questo aspetto appare confusionario, The Marvels serve proprio da gavetta alle tre per perfezionare questi scambi e renderli un’arma da usare contro Dar-Benn. Per fare in modo che questo legame si consolidi, Nia DaCosta ci mostra il lato umano prima di quello eroistico: una specie di pigiama party sulla navicella spaziale di Carol.

The Marvels, Carol Danvers

Puoi essere eccezionale anche senza essere da sola

È la frase che pronuncia la Valchiria di Tessa Thompson (apparsa per un cameo) a Carol. Il tema della solitudine e della sorellanza, come una confraternita al femminile tra Captain Marvel, Monica Rambeau e Ms. Marvel, sono temi chiave di The Marvels. Mentre Carol Danvers cerca di combattere contro i demoni del suo passato e fare i conti con le sue azioni, vive in eterna solitudine con il suo gatto alieno. Anche in Avengers: Endgame aveva dato mostra di questo lato del suo carattere ma con The Marvels si assiste a un cambiamento. Carol si ritrova delle “sorelle” sulla navicella: Monica, la sua nipote acquisita che i fan della Marvel ricorderanno per WandaVision. Il personaggio ha acquisito i poteri grazie alla magia di Scarlet Witch ma è ancora acerba, inesperta.

Così come lo è Kamala, la giovane fan di Captain Marvel, il cui sogno di incontrare la sua eroina diventa finalmente realtà. Il personaggio di Kamala, troppo debole per reggere una serie tv stand alone, in questo film svolge un percorso di crescita portando al film quella ventata di freschezza alla Spider-Man di Tom Holland in Civil War.

Se a livello di caratterizzazione dei personaggi Nia DaCosta riesce a creare sintonia, dal lato della trama di The Marvels ci sono alcune cose che non funzionano. Pare, infatti, evidente un taglia e cuci a livello di montaggio che appare non proprio pulitissimo sul grande schermo. C’è una grossa differenza con il precedente Guardiani della Galassia Vol. 3 di James Gunn. Però DaCosta porta a livello emotivo il personaggio di Carol Danvers a un altro livello, complice il forte empowerment femminile.

The Marvels villain

Il futuro dell’MCU

La storia di The Marvels ha dunque un andamento lineare, che nel finale viene però scombussolato da due eventi chiave che anticipano sviluppi futuri molto attesi del franchise. C’è infatti da gestire un compito importante, che aprirà le porte a nuove storie e personaggi. Fin ora il MCU ha lanciato strizzatine d’occhio allo spettatore che in questo capitolo può finalmente iniziare a vedere il concretizzarsi di un piccolo sogno.

The Marvels introduce dunque una narrativa futura di ciò che verrà nel MCU e che a suo modo è stato già anticipato in altri film. Tutto ciò trova però ora con questo nuovo capitolo un primo compimento. Arrivati a questo punto, la contaminazioni tra più universi era inevitabile. In attesa di scoprire come si presenterà quel futuro, però, Carol adesso ha una nuova famiglia, grazie alla quale ha compreso che anche insieme si possono fare cose meravigliose.

MCU: gli easter egg che non sono stati sfruttati

MCU: gli easter egg che non sono stati sfruttati

Non tutti gli indizi seminati nel corso del Marvel Cinematic Universe hanno portato a qualcosa di concreto, e tra i tanti offerti dai primi dieci anni di MCU ce ne sono alcuni completamente ignorati dal proseguimento del franchise.

Scopriamoli gli easter egg che non sono stati sfruttati :

Samuel Stern diventa The Leader

Samuel Stern diventa The LeaderIn una scena de L’incredibile Hulk Samuel Stern viene esposto alle radiazioni e la sua testa inizia a cambiare forma, tanto da spingere in molti a credere che si trattasse del primo stadio della trasformazione in uno dei villain dei fumetti, The Leader. Il personaggio però è scomparso dal MCU, non è stato più menzionato, e i fan l’hanno dimenticato in secondo.

Cosmo

CosmoI tesori del Collezionista contenevano tantissime curiosità per i fan dei fumetti, e uno dei più importanti è stato senza dubbio Cosmo The Russian Space Dog, che condivide una simpatica scena con Rocket in Guardiani della Galassia. Nei fumetti, Cosmo si rivela una risorsa preziosa per i Guardiani, e può persino comunicare telepaticamente. Nel MCU invece non ha avuto lo stesso destino.

Il bozzolo di Adam Warlock nel laboratorio del Collezionista

Il bozzolo di Adam Warlock nel laboratorio del CollezionistaSempre in Guardiani della Galassia è presente un altro easter egg che i fan avranno subito riconosciuto, ovvero il bozzolo di Adam Warlock nella bottega del Collezionista.

E mentre viene fornito un retroscena sulle gemme dell’infinito, Gamora e Star-Lord si ritrovano di fronte a quello che è chiaramente la custodia di Warlock dei fumetti. Il personaggio non è ricomparso (per ora) e ci risulta che quello non era nemmeno il suo bozzolo.

Il costume della Torcia Umana alla Stark Expo

Il costume della Torcia Umana alla Stark ExpoIl primo Stark Expo mostrato in Captain America: Il Primo Vendicatore era ricchissimo di easter egg che facevano riferimento alla tradizione dei fumetti Marvel, come il costume dell’originale Torcia Umana (il primo personaggio della storia editoriale).

I diritti cinematografici di questa versione appartengono ancora alla Marvel, ma con la recente fusione tra Disney e Fox speriamo di rivedere i Fantastici Quattro in scena.

Jocasta

In Age of Ultron l’assistente di Tony Stark, Jarvis, evolve in Visione, e prima della battaglia finale contro l’androide l’eroe riesce a scegliere una nuova intelligenza artificiale che possa condurlo.

Tra le etichette compare il nome “Jocasta“, che i fan dei fumetti ricorderanno come la sposa di Ultron. Purtroppo non si è andati oltre il semplice riferimento.

Le spie di Odino

Quasi impossibile da notare, un easter egg relativo a Odino è contenuto in The Avengers nella scena in cui Thor affronta per la prima volta Loki dopo averlo “rubato” a Cap e Tony.

Lì una coppia di corvi può essere vista appollaiata sulla scogliera sopra di loro, e sono infatti Huginn e Muninn, gli animali domestici di Odino che portano i suoi pensieri e ricordi. Purtroppo il corso del MCU ci ha dimostrato che il sovrano di Asgard non ha mai davvero spiato Thor.

Il poster di Fin Fang Foom

Il poster di Fin Fang FoomUno dei primissimi easter egg della storia del MCU arriva in Iron Man e fa riferimento al leggendario drago Fin Fang Foom, un classico cattivo dei fumetti, quando Tony vola per le strade di Los Angeles e lo vediamo passare accanto ad un poster cinematografico che raffigura il mostro.

Rick Jones e il file dello SHIELD

Rick Jones e il file dello SHIELD

La cosa più vicina ai fumetti originali che il MCU abbi offerto di Hulk è la sequenza di apertura del suo unico standalone, dove sullo schermo lampeggiano immagini di figure classificate come Nick Fury, il Generale Ross e il personaggio preferito dai fan, Rick Jones. Nonostante l’omaggio e la conferma della sua esistenza nell’universo condiviso, Jones non ha mai avuto un’apparizione.

Obadiah Stane anticipa i Chessmen

Obadiah Stane anticipa i Chessmen

Ucciso nel primo film di Iron Man, Obadiah Stane è uno dei nemici più pericolosi nei fumetti. E se ricordate bene, in una scena particolare lo vediamo lasciare incompleta una partita di scacchi. Si trattava di un riferimento velato ai Chessmen, la squadra di assassini che Stane radunò per rovinare l’eredità di Stark.

Nick Fury sa di Atlantide

Nick Fury sa di AtlantideLa famosa mappa comparsa alla fine di Iron Man 2 aveva lasciato intendere che Nick Fury e  lo S.H.I.E.L.D. avevano localizzato alcune figure note dell’universo Marvel, e una posizione specifica evidenziava la sezione del Medio Atlantico. Qualsiasi fan dei fumetti degno di nota sapeva che questo easter egg stava alludendo all’arrivo di Namor, re del regno oceanico di Atlantide, ma nonostante sia stato accennato quasi un decennio fa, il personaggio non è mai apparso nel MCU.

Leggi anche – Captain Marvel: tutti gli easter egg del cinecomic con Brie Larson

Fonte: ScreenRant

Carmine Recano: 10 cose che forse non sai sull’attore

Carmine Recano: 10 cose che forse non sai sull’attore

Attivo tra cinema e televisione da oltre due decenni, l’attore Carmine Recano si è distinto grazie ad alcune fiction e film di grande popolarità, che gli hanno permesso di affermarsi come un volto familiare tra il grande pubblico. Negli ultimi anni ha poi conosciuto una rinnovata popolarità, specialmente tra le generazioni più giovani, grazie alla serie Mare fuori, dove ormai da quattro stagioni è uno dei protagonisti.

Ecco 10 cose che forse non sai di Carmine Recano.

Carmine Recano: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. Recano debutta al cinema nel 1999 con Un nuovo giorno. Successivamente recita in Pesi leggeri (2000), Terrarossa (2001), La vita degli altri (2001) e Le fate ignoranti (2001), di Ferzan Ozpetek, grazie al qualche ottiene maggiore popolarità. Successivamente recita in I cinghiali di Portici (2003), Ballo a tre passi (2003), Certi bambini (2003). Torna poi al cinema nel 2008 con Un giorno perfetto, seguito poi da Mine vaganti (2010), Tatanka (2011), Milionari (2014) e Napoli velata (2017). Gli ultimi film per il cinema in cui ha recitato sono invece Anche senza di te (2018) e La dea fortuna (2019).

2. È noto per alcune serie TV. La carriera dell’attore inizia con la fiction Un posto al sole (1998-2001), a cui fanno poi seguito alcuni episodi di serie come Don Matteo 2 (2001), Sospetti (2003-2005), Un medico in famiglia 4 (2004), Distretto di polizia 6 (2006), Capri (2006-2010) e Provaci ancora prof! 3 (2008). Recita poi in La nuova squadra (2009-2011), Facia d’angelo (2012), Il clan dei camorristi (2013), Gli anni spezzati – L’ingegnere (2014), Un’altra vita (2014), La strada dritta (2014), Amore pensaci tu (2017) e La porta rossa (2019-2023). Ottiene poi rinnovata popolarità grazie a Mare fuori (2020-in corso), dove recita accanto agli attori Carolina CrescentiniLucrezia Guidone, Massimiliano Caiazzo e Maria Esposito.

Carmine Recano in Mare fuori

3. Ha fatto cambiare alcuni aspetti del suo personaggio. In Mare fuori Recano interpreta il comandante Massimo Esposito, un uomo burbero che, grazie all’esperienza e a un innato senso
di umanità instaura con i ragazzi detenuti dei rapporti profondi, in alcuni casi decisamente paterni. Recano ha però rivelato che nella prima stesura della sceneggiatura il suo personaggio era molto meno caratterizzato in questo modo. D’accordo con il regista, ha dunque spinto affinché venisse messo in risalto questo aspetto del personaggio, essendo interessato come interprete a lavorare sul suo profilo più umano.

mare fuori 4 recensione 3 e 4
Carmine Recano in Mare fuori.

4. Inizialmente aveva rifiutato di partecipare alla serie. Nel corso di un’intervista rilasciata a Vanity Fair, l’attore ha rivelato che quando gli venne proposto di partecipare ad una serie incentrata sulle carceri di Napoli rispose istintivamente di no. Recano ha poi motivato la cosa con il fatto che il mercato è saturo di queste storie e non gradisce che si continui a raccontare sempre questi aspetti della città e della regione Campania in generale. Leggendo la sceneggiatura, però, ha notato come gli sbagli dei ragazzi siano frutto di errori degli adulti e ritenendo questo un aspetto socialmente interessante da affrontare ha infine accettato di partecipare al progetto.

Carmine Recano in Un medico in famiglia

5. Ha avuto un piccolo ruolo nella serie. Nella quarta stagione di Un medico in famiglia, nell’episodio Scherzi del destino, Cettina ospita una veglia funebre nell’agenzia del marito Augusto Torello. Qui si presenta un nipote di quest’ultimo, interpretato proprio da Recano, che si preoccupa di guidare i preparativi e la messa a punto del funerale. I fan dell’attore lo hanno riscoperto grazie all’arrivo della serie sulla piattaforma Netflix. Recano è dunque uno dei diversi attori passati per la celebre serie e poi divenuti noti.

Carmine Recano in Le fate ignoranti

6. Il film è stata la prima di diverse collaborazioni con Ozpetek. Nel 2001 il regista Ferzan Ozpetek sceglie Recano per il ruolo di Israele nel suo film Le fate ignoranti, facendolo recitare accanto a Stefano Accorsi e Margherita Buy. Visto l’ottimo risultato della collaborazione, a distanza di quasi dieci anni i due tornano poi a lavorare insieme nel film drammatico Un giorno perfetto, e nel pluripremiato Mine vaganti, seguiti poi da Napoli velata e La dea fortuna.

Carmine Recano Le fate ignoranti
Carmine Recano in Le fate ignoranti.

 

Carmine Recano in Un posto al sole

7. Ha rappresentato il suo debutto televisivo. Un altro ruolo in cui Recano è stato riscoperto solo in seguito è quello da lui avuto nella fiction Un posto al sole, che ha rappresentato il suo debutto televisivo. In questa ha interpretato il ruolo di Ciro Gambardella, il quale si rivela essere l’assassino di Mario e di Rita. È apparso per la prima volta nell’episodio 892, in onda nel 2000 su Rai 3

Carmine Recano in Capri

8. Ha recitato nelle prime tre stagioni della nota fiction. Dal 2006 al 2010 Recano è stato occupato con la serie Capri, dove ha interpretato il pescatore Carmelo, che nella prima stagione ha una relazione con l’americana Nancy, che però torna negli Stati Uniti lasciandolo già nella seconda stagione. In seguito Carmelo cerca di conquistare Lucia, senza troppo successo. Si è trattato di un personaggio che ha permesso all’attore di guadagnare una maggiore popolarità.

Carmine Recano è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 678 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena un centinaio di post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Carmine Recano: l’età, l’altezza

10. È molto riservato. Carmine Recano è nato a Napoli, il 28 novembre 1980. L’attore è alto complessivamente 1,72 metri. 

Fonti: Instagram, Vanity Fair

James Gunn sente la mancanza dei suoi “compagni Guardiani”

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James Gunn sente la mancanza dei suoi “compagni Guardiani”

Sono settimane ormai che il web fa rimbalzare i messaggi di Dave Bautista che non vede l’ora di unirsi di nuovo con James Gunn per il DCU. L’attore ha lavorato con il regista e sceneggiatore nel franchise Marvel di Guardiani della Galassia e adesso vorrebbe seguirlo anche nell’Universo DC di Warner Bros, principalmente per tornare a lavorare con Gunn.

James Gunn, che non ha confermato o smentito eventuali contatti con Dave Bautista per un ruolo nel DCU, ha però commentato le sue dichiarazioni dicendo che, sebbene stia amando ogni minuto della lavorazione di Superman: Legacy, sente la mancanza dei suoi “compagni Guardiani”. Questo scambio telematico porterà a un ingaggio di Bautista nel DCU? Non ci resta che aspettare.

In una nuova intervista con Comic Book, è stato chiesto a Dave Bautista cosa potrebbe accadere prima di essere inserito nella WWE Hall of Fame o di firmare per un ruolo nel DCU?

Dave Bautista ha risposto: “Non saprei risponderti onestamente, perché penso… E lo dico solo perché abbiamo avuto delle conversazioni, nel corso degli anni, che sarebbe la WWE Hall of Fame. Avrei dovuto partecipare l’anno scorso, ma ero impegnato in un film e non ho potuto viaggiare. Stavo girando un film in Sudafrica e logisticamente non è stato possibile realizzarlo. Quindi, sapete, non ho parlato con James dell’Universo DC“.

Ha poi aggiunto: “Mi piacerebbe lavorare di nuovo con James, che si tratti dell’Universo DC o meno. Adoro James Gunn. È un regista incredibile e abbiamo un cameratismo che non ha prezzo. Quindi lavorare di nuovo con lui? Voglio dire che lo farei anche gratis. Ma non abbiamo ancora parlato. Ora è in cima alla DC. Sta facendo le sue cose. Io sto cercando di portare avanti la mia lavorazione. Ma sono sempre aperto e gliel’ho detto“.

Cosa ha scritto Dave Bautista sui social a Novembre?

Anche in questo caso, torniamo al post di Dave Bautista sui social media di novembre, che l’attore di Dune doveva sapere avrebbe scatenato una marea di voci e speculazioni. Gunn doveva anche sapere che ripubblicare la foto non avrebbe fatto altro che aggiungere benzina al fuoco.

Quindi, che Dave Bautista  si rifaccia vivo tre mesi dopo e dichiari che lui e James Gunn non hanno discusso di alcuna possibilità è una pillola difficile da mandar giù.

In precedenza Dave Bautista aveva dichiarato di aver parlato con James Gunn della possibilità di interpretare Bane nel DCU, ma secondo quanto riferito, ciò avveniva prima che Gunn diventasse co-presidente dei DC Studios.

Dave Bautista ha rilasciato queste dichiarazioni a Insider nel gennaio 2023 e in seguito il suo addetto stampa ha chiarito che le discussioni erano avvenute prima che Dave Bautista diventasse co-CEO della divisione DC della Warner Bros.

Ho avuto delle conversazioni con James riguardo a [interpretare Bane], ma credo che la direzione in cui si sta orientando, ovvero il completo reboot dell’intero universo, stia ripartendo da zero e iniziando in modo più giovane e fresco e credo che sia necessario farlo. Penso che per rilanciare l’Universo DC si debba partire da zero e che si debba iniziare con attori più giovani. Bisogna iniziare a pianificare i prossimi 15 anni, e non credo che si possa fare con me. E lo capisco“.

Allora perché ora Dave Bautista sembra fare di tutto per dire che lui e Gunn non hanno avuto alcuna conversazione sul DCU? Forse è nervoso per il rischio di svelare qualcosa e quindi ha scelto di dichiarare che non ha parlato con Gunn del DCU?

Florence Pugh fornisce incoraggianti aggiornamenti su Thunderbolts

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Impegnata nella promozione di Dune – Parte Due, Florence Pugh deve anche affrontare la curiosità dei giornalisti per Thunderbolts, il prossimo progetto Marvel Studios che la vedrà coinvolta nel ruolo di Yelena Belova.

Vista per la prima volta in Black Widow, al fianco di Scarlett Johansson, e poi di nuovo in Hawkeye come guest star, Yelena farà parte della squadra di anti-eroi che dà il titolo al film. Nell’intervista con Entertainment Tonight, Florence Pugh ha confermato che subito dopo il press tour di Denis Villeneuve si dedicherà alla preparazione e alle riprese del film. Pugh nota anche che l’effettivo avvicinarsi delle riprese sembra surreale, dal momento che ci si aspettava che queste avvenissero molto più in prossimità di Black Widow.

Cosa sappiamo sul film Thunderbolts?

In Thunderbolts, Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Il resto del cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry. Thunderbolts è attualmente previsto nelle sale il 25 luglio 2025.

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Emily Ratajkowski nella nuova serie comedy di Lena Dunham per Netflix

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Emily Ratajkowski è in trattative per unirsi al cast della prossima serie comedy di Netflix di Lena Dunham Too Much. Si unisce ai protagonisti della serie precedentemente annunciati Megan Stalter e Will Sharpe.

Too Much segue Jessica (Stalter), descritta come “una maniaca del lavoro di New York sulla trentina che si sta riprendendo da una relazione interrotta che pensava sarebbe durata per sempre e che si sta lentamente isolando da tutti quelli che conosce. Quando ogni isolato di New York racconta la storia del suo cattivo comportamento, l’unica soluzione è accettare un lavoro a Londra, dove progetta di vivere una vita di solitudine come una sorella Brontë. Ma quando incontra Felix (Sharpe) – che somiglia più a Spike che a Will di Notting Hill – scopre che il loro insolito legame è impossibile da ignorare, anche se crea più problemi di quanti ne risolve. Ora devono chiedersi: gli americani e gli inglesi parlano davvero la stessa lingua?”

Secondo le fonti, Ratajkowski interpreterà l’ex fidanzata di Felix, Polly, che viene descritta come l’esatto opposto di Jessica. Emily Ratajkowski è meglio conosciuta per la sua carriera di modella, essendo stata una delle modelle più conosciute in tutto il mondo negli ultimi dieci anni. È anche un’attrice, ed è apparsa in diversi film, quali L’Amore Bugiardo – Gone Girl e We Are Your Friends con Zac Efron, nonché al fianco di Amy Schumer in Come ti divento bella. Ratajkowski è anche un’autrice, avendo pubblicato nel 2021 My Body, una raccolta di saggi tra titoli più venduti secondo il New York Times.

Lena Dunham scriverà e dirigerà Too Much, con la musica originale di Luis Felber, suo marito. Dunham e Felber sono produttori esecutivi insieme a Tim Bevan, Eric Fellner, Michael P. Cohen, Surian Fletcher-Jones e Bruce Eric Kaplan, con Camilla Bray come produttrice.

Alison Brie e Dave Franco insieme per un nuovo progetto horror

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Alison Brie e Dave Franco insieme per un nuovo progetto horror

Dave Franco e Alison Brie, sposati nella vita, reciteranno insieme nel film horror Together. Il lungometraggio è opera dello sceneggiatore/regista esordiente Michael Shanks. Il film esplorerà “l’orrore della co-dipendenza raccontato in un modo unico”, con ulteriori dettagli che per ora sono tenuti nascosti. Franco e Brie produrranno anche il film, insieme a Picturestart, Tango, 1.21 e Princess Pictures. Finanziano Tango, Picturestart e 30West.

L’ultima collaborazione della coppia, Mi ricorda qualcuno del 2023, è stato il primo film che hanno scritto insieme, con Brie come protagonista e Franco come regista. La commedia romantica segue il personaggio di Alison Brie, Ally, una produttrice televisiva che mette in discussione tutte le sue scelte di vita quando torna nella sua città natale e si riunisce con un ex fidanzato.

Alison Brie ha anche recitato nel debutto alla regia di Dave Franco nel 2020, The Rental, un film horror che racconta due coppie che affittano una casa per le vacanze per un fine settimana di festa. Avevano già recitato insieme in The Little Hours e The Disaster Artist nel 2017.

“È un’attrice unica nel modo e riesce a bilanciare un dramma intenso con momenti di leggerezza”, ha detto Dave Franco a Variety nel 2020 riguardo al lavoro con Alison Brie nel suo debutto. “Ed è stato davvero confortante per me averla lì durante tutto il processo. Come regista esordiente, c’erano momenti iniziavo a dubitare di me stesso. È stato prezioso averla lì per darmi forza quando ne avevo bisogno e per ricordarmi che stavamo facendo un buon lavoro.”

The Terror: Devil in Silver, rinnovata per una terza stagione la serie AMC

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The Terror, uno dei franchise di successo di AMC, torna sulla rete a più di cinque anni di distanza dalla sua ultima stagione. La rete ha ordinato The Terror: Devil in Silver come terzo capitolo della serie antologica, che segue dunque la seconda stagione, The Terror: Infamy, presentata per la prima volta nel 2019.

La serie in sei parti che debutterà nel 2025 è basata su Il diavolo in argento, un romanzo scritto da Victor LaValle, che sta scrivendo la nuova stagione insieme a Chris Cantwell, a sua volta showrunner della serie drama di AMC Halt and Catch Fire, andata in onda del 2014-2017.

The Terror: Devil in Silver racconta la storia di Pepper, un traslocatore della classe operaia che, a causa di una combinazione di sfortuna e cattivo carattere, si ritrova ingiustamente ricoverato all’ospedale psichiatrico di New Hyde, un istituto pieno di persone che la società preferirebbe dimenticare. Lì dovrà vedersela con pazienti che lavorano contro di lui, medici che nascondono oscuri segreti e forse anche con il diavolo stesso. Mentre Pepper si fa strada in un paesaggio infernale dove niente è come sembra, scopre che l’unica strada verso la libertà è affrontare l’entità che prospera nella sofferenza all’interno delle mura di New Hyde. Ma farlo potrebbe dimostrare che dentro di lui vivono i peggiori demoni di tutti. Il libro è stato pubblicato nel 2013.

Karyn Kusama, che ha diretto Jennifer’s Body e gli episodi di Yellowjackets, dirigerà i primi due episodi e sarà il produttore esecutivo insieme a Cantwell, LaValle, David Zucker di Scott Free, Alexandra Milchan di Emjag, Guymon Casady di Management 360 e Scott Lambert di Anjulia Productions.

La prima stagione della serie, basata sul romanzo di Dan Simmons e trasmessa nel 2018, era ambientata sui ponti gelidi di un veliero di epoca vittoriana che seguiva una rotta maledetta. La seconda stagione, intitolata The Terror: Infamy, è incentrata su una forza malevola e mutaforma rinchiusa insieme ai prigionieri in un campo di internamento giapponese.

La prima stagione, che è un racconto romanzato della spedizione perduta del capitano Sir John Frankin nell’Artico dal 1845 al 1848, è stata sviluppata da David Kaiganich, mentre la seconda stagione è stata creata da Alexander Woo e Max Borenstein.

Jonathan Majors: la sentenza spostata a aprile. Rischia un anno di prigione

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Il caso di violenza domestica che coinvolge Jonathan Majors è stato nuovamente prorogato. L’attore avrebbe dovuto ricevere la sua condanna martedì scorso, un mese dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver aggredito e molestato la sua ex fidanzata Grace Jabbari. Tuttavia, la sentenza è stata rinviata all’8 aprile a causa delle istanze presentate dal suo team legale per annullare il verdetto. Il giudice Michael Gaffey ha affermato che la nuova data darà ai pubblici ministeri il tempo di rispondere alla mozione, che è stata presentata lunedì.

Majors non ha partecipato di persona all’udienza di martedì pomeriggio ed è invece apparso virtualmente perché vive fuori dallo stato. Secondo le accuse rischia fino a un anno di carcere.

Alla fine del 2023, una giuria di Manhattan ha ritenuto l’attore, che all’epoca era sotto contratto con i Marvel Studios, colpevole di due reati minori di molestie e aggressioni, ma è stato assolto da altri due capi di imputazione derivanti da un incidente avvenuto lo scorso marzo.

Poco dopo il verdetto di colpevolezza, Jonathan Majors è stato licenziato dal Marvel Cinematic Universe della Disney, in cui interpretava il malvagio Kang il Conquistatore, personaggio chiave per la Fase 6 dell’universo condiviso. Prima del suo arresto, era già stato abbandonato dalla sua agenzia manager, Entertainment 360, e dalla sua società di pubblicità, la Lede Company. Rimane rappresentato dall’agenzia di talenti WME.

Jonathan Majors ha incontrato Jabbari nel 2021 sul set di Ant-Man and the Wasp: Quantumania della Marvel, in cui lui recitava al fianco di Paul Rudd e lei lavorava come coordinatrice del movimento. L’attore è stato arrestato il 25 marzo 2023 dopo aver aggredito Jabbari sul sedile posteriore di un veicolo privato. Durante il processo durato due settimane, Jabbari ha testimoniato di aver preso il telefono del suo allora fidanzato dopo aver visto un messaggio di testo da un’altra donna. Ha detto ai giurati che Majors ha recuperato con la forza il telefono, provocandole ferite alla testa e al dito.

Jonathan Majors rompe il silenzio: “Sono stato imprudente con il suo cuore, non con il suo corpo”

Jonathan Majors hanno negato di aver aggredito Jabbari. Non ha testimoniato durante il processo, ma la sua squadra di difesa ha affermato che Jabbari era l’aggressore nel veicolo, quella notte. Secondo il suo avvocato difensore Priya Chaudhry, Majors “ha ancora fiducia nel processo e non vede l’ora di riabilitare completamente il suo nome”.

Dopo il verdetto, Majors ha parlato per la prima volta durante un’intervista a Good Morning America, in cui ha continuato a negare qualsiasi addebito e ha detto che si rammarica solo di non aver rotto prima con Jabbari.

“Non avrei dovuto essere in macchina. Non avrei dovuto avere una relazione”, ha detto Majors alla conduttrice della ABC News Linsey Davis a gennaio. “Se non fossi stato in macchina, non sarebbe successo nulla di tutto questo. Se avessi concluso quella relazione, non sarebbe successo nulla di tutto questo. Se fossi stato abbastanza uomo o abbastanza coraggioso da dire: “Voglio vedere qualcun altro” o “Adesso è finita”, non sarei stato in quella macchina. Non saremmo stati qui qui. Sono responsabile di queste cose.”

Gina Carano fa causa alla Disney per il licenziamento da The Mandalorian

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Gina Carano ha citato in giudizio Disney e Lucasfilm per averla licenziata da The Mandalorian nel 2021, causa dell’allontanamento dal progetto è stato un post sui social media in cui paragonava l’essere repubblicana all’essere ebrea durante l’Olocausto.

La causa, depositata presso un tribunale federale della California, sostiene il licenziamento illegittimo e la discriminazione, nonché la richiesta che il tribunale obblighi la Lucasfilm a rimborsarla e paghi almeno 75.000 dollari di danni.

Elon Musk sta finanziando la causa, a seguito della sua promessa di pagare per le azioni legali intraprese da persone che denunciano la discriminazione derivante dai post su Twitter/X. Tuttavia, i post in questione hanno avuto origine nelle storie Instagram di Carano.

“Come segno dell’impegno di X Corp. a favore della libertà di parola, siamo orgogliosi di fornire sostegno finanziario alla causa di Gina Carano, consentendole di cercare la rivendicazione dei suoi diritti di libertà di parola su X e della capacità di lavorare senza bullismo, molestie, o discriminazione”, ha affermato in una nota Joe Benarroch, responsabile delle operazioni commerciali di X.

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Carano ha interpretato Cara Dune, un soldato ribelle diventato mercenario, per le prime due stagioni di The Mandalorian, trasmesso in streaming su Disney+. Poi è stata criticata e allontanata quando ha condiviso un post da un altro account Instagram nel febbraio 2021.

“Gli ebrei venivano picchiati per le strade, non dai soldati nazisti ma dai loro vicini… perfino dai bambini. Poiché la storia è stata modificata, la maggior parte delle persone oggi non si rende conto che per arrivare al punto in cui i soldati nazisti potevano facilmente radunare migliaia di ebrei, il governo prima fece sì che i loro stessi vicini li odiassero semplicemente perché erano ebrei. In che modo ciò è diverso dall’odiare qualcuno per le sue opinioni politiche?”

Lo stesso giorno del post, Lucasfilm e UTA, all’epoca l’agenzia di Carano, la abbandonarono. L’UTA, tuttavia, non è nominata come imputata nella causa. Il caso sostiene che la colpa è della Disney se l’ex agenzia di Carano ha abbandonato l’attrice. La causa di Carano, che include diversi elaborati riferimenti a “Star Wars”, dice Disney e Lucasfilm “ha reso chiaro che solo un’ortodossia nel pensiero, nella parola o nell’azione era accettabile nel loro impero, e che coloro che osavano metterla in discussione o non riuscivano a conformarsi pienamente non sarebbero stati tollerato”.

Il querelante fa riferimento ai precedenti post sui social media degli attori di “Star Wars” Pedro Pascal e Mark Hamill, in cui il presidente Donald Trump e i suoi sostenitori venivano paragonati ad Adolf Hitler e ai nazisti, come atti di discriminazione da parte della Disney, che chiude un occhio sulle dichiarazioni politiche dei co-protagonisti uomini senza che queste abbiano ripercussioni finanziarie o professionali.

Megalopolis: Francis Ford Coppola condivide il logo del film

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Megalopolis: Francis Ford Coppola condivide il logo del film

Tramite il proprio profilo Instagram, il regista Francis Ford Coppola ha condivide il logo del suo atteso nuovo film: Megalopolis. L’immagine condivisa svela infatti il logo-titolo del film, che come anticipato dovrebbe uscire nel corso di quest’anno. Si tratta del primo lungometraggio che Coppola dirige dai tempi di Twixt, del 2011. Megalopolis è dunque un titolo verso cui c’è grande curiosità e attesa, e questa prima immagine sembra annunciare maggiori novità nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, in attesa di poter vedere qualcosa in più prima dell’uscita in sala del film. Di seguito, ecco il post condiviso da Coppola.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Wonder Man: morto un membro della crew in seguito ad un incidente sul set

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Arriva da Deadline la triste notizia che un montatore che lavorava ai CBS Radford Studios è caduto dalle travi questa mattina ed è purtroppo deceduto. Anche se al momento dell’incidente non erano in corso delle riprese, il montatore faceva parte della crew che era al lavoro sul set di Wonder Man dei Marvel Studios.

Un portavoce della Marvel ha confermato l’evento e ha aggiunto: “I nostri pensieri e le nostre più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia e ai suoi amici, e il nostro sostegno è dietro l’indagine sulle circostanze di questo incidente”. Come da dichiarazione, sono in corso delle indagini per accertare le cause dell’incidente.

La serie inizierà la sua produzione il mese prossimo dopo che lo studio ha dovuto ritardare le riprese a causa del doppio attacco WGA e SAG AFTRA.

Cosa sappiamo sulla serie tv Wonder Man? 

Per quanto riguarda Wonder Man, Andrew Guest è stato scelto per ricoprire il ruolo di Head Writer con Daniel Destin Cretton alla regia dei primi due episodi. Si spera che gli scioperi abbiano semplicemente significato che i Marvel Studios stiano apportando alcuni miglioramenti ai processi di sviluppo dei progetto.

La star di Aquaman e il Regno Perduto, Yahya Abdul-Mateen II, è stata scelta per interpretare Wonder Man, con Sir Ben Kingsley pronto a riprendere il suo ruolo di Iron Man 3 nei panni di Trevor Slattery. Ad aprile, Demetrius Grosse è stato confermato come The Grim Reaper, mentre si dice che appariranno parecchi A-Listers – tra cui Ed Harris, Bob Odenkirk e Courtney Cox.

Wonder Man fece il suo debutto nei fumetti Marvel sulle pagine di Avengers #9 nel 1964.Inizialmente un cattivo, fu successivamente ricollegato e divenne un eroe (e  un Vendicatore) negli anni ’70. Il Tristo Mietitore è suo fratello e le sue onde cerebrali furono usate da Ultron come base per VISION; in seguito, si unì ai Vendicatori della West Coast e divenne una star di Hollywood.

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Smetto quando voglio: tutte le curiosità sul film di Sydney Sibilia

Ricorre quest’anno il decimo anniversario di Smetto quando voglio (qui la recensione), il film del 2014 che ha segnato il debutto alla regia di un lungometraggio di Sydney Sibilia, in seguito distintosi anche con L’incredibile storia dell’Isola delle Rose e Mixed by Erry. Con questo suo primo lungometraggio, scritto insieme allo sceneggiatore Valerio Attanasio, Sibilia dà vita ad una sorta di incrocio tra la serie Breaking Bad e un classico della commedia all’italiana come La banda degli onesti (1956). Nasce così un film che unisce commedia a commento sociale, il tutto arricchito da un cast composto da celebri interpreti italiani e una fotografia dal gusto particolarmente acido.

Il film prende dunque spunto dal film diretto da Camillo Mastrocinque e con protagonista Totò, in cui tre uomini perbene ma maldestri affrontano a malincuore le difficoltà economiche, mettendosi a fabbricare banconote false. Al posto della banconote, in Smetto quando voglio, ci sono però le smart drug, anche note come “droghe intelligenti”, sostanze che aumentano le capacità cognitive dell’essere umano. A fronte di ciò e delle situazioni comiche che ne derivano, il film punta anche a far riflettere sulla precarietà dei lavori accademici e sulla fuga di cervelli.

Accolto con grande entusiasmo, il film è poi stato nominato a ben 12 David di Donatello (senza però riuscire a vincerne alcuno) ed è stato indicato come uno dei film italiani che negli ultimi anni hanno ridato prestigio alle opere di genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Smetto quando voglio cast Stefano Fresi

 

La trama di Smetto quando voglio

Protagonista del film è Pietro Zinni, un trentasettenne di professione ricercatore. Quando arrivano dei tagli all’università, però, si ritrova licenziato senza troppi complimenti. Per sopravvivere decide allora di mettere insieme una banda criminale come non se ne sono mai viste, reclutando i migliori tra i suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker. Insieme inizieranno produrre droga per ottenere ciò che gli è stato tolto, ma oltre ai soldi e al potere, non tarderanno però ad arrivare anche i guai.

Il cast di Smetto quando voglio e altre curiosità sul film

Ad interpretare Pietro Zinni vi è l’attore Edoardo Leo, mentre Valeria Solarino è Giulia, la sua compagna. Membri della squadra che Pietro mette insieme sono invece: Valerio Aprea nel ruolo di Mattia e Lorenzo Lavia in quello di Giorgio, due latinisti finiti a fare i benzinai; Paolo Calabresi nel ruolo dell’archeologo Arturo; Libero De Rienzo in quello di Bartolomeo, economista finito ad usare le proprie capacità per vincere a poker; Pietro Sermonti nel ruolo dell’antropologo Andrea, finito ad essere il gestore di uno sfasciacarrozze; Stefano Fresi è invece il chimico Alberto, ora lavapiatti in un ristorante cinese.

Recitano poi nel film gli attori Neri Marcorè nel ruolo di Claudio, Guglielmo Poggi in quello di Maurizio, e Sergio Solli nel ruolo del Professor Seta. Una piccola curiosità è poi da ritrovarsi nella scena in cui Alberto viene interrogato dal commissario Galatro, invece, quest’ultimo parla a un non inquadrato ispettore Coletti, il quale nella prima versione del film aveva la voce di un uomo. Tuttavia, nelle versioni successive alla realizzazione del film, la voce è stata sostituita con quella dell’attrice Greta Scarano, che da Smetto quando voglio – Masterclass ha dunque assunto il ruolo della suddetta ispettrice Coletti, riscritto dunque per un’attrice invece che per un attore.

Smetto quando voglio sequel

I sequel di Smetto quando voglio

Dato il successo del film, sono poi stati realizzati ben due sequel, Smetto quando voglio – Masterclass e Smetto quando voglio – Ad Honorem, usciti rispettivamente a febbraio e novembre del 2017. L’uscita così ravvicinata si spiega con il fatto che i due film sono stati girati l’uno dopo l’altro, senza pause nella produzione. Quando gli era stato chiesto di un eventuale sequel, Sibilia aveva infatti dichiarato “Se faremo il sequel non ne faremo uno, ma il secondo e il terzo episodio insieme. Gireremo contemporaneamente il secondo e il terzo film […] il punto è che se vogliamo fare gli scemi, allora facciamo gli scemi bene. Funziona così“.

A questi due successivi film si sono poi aggiunti gli attori Giampaolo Morelli, Luigi Lo Cascio e Greta Scarano. Smetto quando voglio – Masterclass, però, non è un semplice sequel, bensì un midquel, ovvero un seguito di un film, che però narra fatti avvenuti nel mezzo del film originale che sono stati tralasciati. Le vicende di questo secondo capitolo si svolgono infatti prima della scena finale del primo capitolo. Successivamente  a questi tre film, Sibilia non ha escluso un Smetto quando voglio 4, anche se lo immagina più come uno speciale o “capitolo reunion”, considerando infatti conclusa la storia principale.

Il trailer di Smetto quando voglio e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Smetto quando voglio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 martedì alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Man on Fire – Il fuoco della vendetta: dal cast al finale alternativo, le curiosità sul film

Considerato uno dei massimi interpreti del cinema mondiale, il due volte premio Oscar Denzel Washington si è nei primi anni Duemila dedicato ad alcuni celebri film di genere thriller. Da Training Day ad Out of Time, si è così dimostrato particolarmente a suo agio in tale genere, sfoggiando una presenza scenica unica. Tra i titoli più apprezzati di quegli anni vi è Man on Fire – Il fuoco della vendetta, diretto nel 2004 da Tony Scott e scritto da Brian Helgeland. Al centro di questo vi è un uomo che non conosce limiti intento a ricercare una bambina misteriosamente rapita.

Questo è basato sull’omonimo romanzo di A. J. Quinnell, da cui era già stato tratto un film nel 1987, Un uomo sotto tiro, con Scott Glenn nei panni del protagonista. Per questa nuova trasposizione, però, Scott decise di apportare sostanziali modifiche, aggiornando di fatto il contesto e i temi trattati. Contrariamente al primo film ambientato, come il romanzo, in Italia, Man on Fire – Il fuoco della vendetta si svolge ora a Città del Messico, località tristemente nota per il suo alto tasso di rapimenti e criminalità. Così facendo Scott ha dunque potuto dar vita ad una versione inedita della storia, pur mantenendo inalterate le sue tematiche di fondo.

Affermatosi come un buon successo, con 130 milioni di dollari di incasso a fronte di un budget di 70, Man on Fire – Il fuoco della vendetta è ancora oggi un titolo particolarmente apprezzato dai fan del genere, attratti tanto dalla sua tensione narrativa quanto dalle sequenze più d’azione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla storia vera dietro tale racconto. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Man on Fire - Il fuoco della vendetta cast
Denzel Washington e Dakota Fanning in Man on Fire – Il fuoco della vendetta © 2004 20th Century Fox & Regency Enterprises. All rights reserved.

La trama di Man on Fire – Il fuoco della vendetta

Protagonista del film è l’ex agente della CIA John Creasy, uomo burbero e tormentato tanto dall’alcol quanto dal suo doloroso passato. Dopo un periodo di pausa in cui ha girato il mondo, in cerca di distrazioni e di un nuovo sé, John torna in Messico per incontrare un suo vecchio amico, Paul Rayburn. Questi gestisce ora un’agenzia di guardie del corpo, i cui principali clienti sono famiglie facoltose desiderose di ricevere particolari protezioni. Paul propone allora a John di svolgere per lui un caso delicato, ovvero quello di prendersi cura della piccola Pita, figlia dei coniugi Ramos. Pur se inizialmente riluttante all’idea di tale impegno, John finisce per accettare.

Egli inizia così a seguire ovunque la bambina, accompagnandola tanto a scuola quanto in altri giri. Pur se inizialmente infastidito dalle sue numerose domande sul suo lavoro, John inizia lentamente a sviluppare un certo affetto per la piccola, divenendo infine per lei un amico. La loro tranquillità viene però bruscamente spezzata nel momento in cui la piccola viene rapita sotto gli occhi di John, il quale ferito non riesce ad impedire tale evento. Carico di odio e di desiderio di vendetta, per John è l’inizio di una lunga ricerca che lo porterà a far uscire nuovamente il suo carattere da inarrestabile macchina assassina. Egli è pronto a tutto pur di ritrovare e salvare la bambina.

Il cast del film

Ad interpretare il personaggio di John Creasy vi è, come anticipato, l’attore Denzel Washington. Questi ottenne la parte dopo aver incontrato casualmente Scott in uno studio medico. Rimasto affascinato dalla fisicità dell’attore, il regista decise di affidargli la parte. Per prepararsi al personaggio, Washington consultò diverse guardie del corpo, apprendendo da loro i segreti e i pericoli del mestiere. Allo stesso tempo si esercitò nell’uso delle armi e rimase sempre nel personaggio quando si trovava sul set. Accanto a lui, nei panni della piccola Pita, vi è una giovanissima Dakota Fanning. Questa lasciò particolarmente impressionato Washington per via del suo talento. Per il personaggio, inoltre, l’attrice prese lezioni di piano, nuovo e spagnolo.

Il premio Oscar Christopher Walken interpreta invece il personaggio di Paul Rayburn, l’amico di Creasy. All’attore era in realtà originariamente stato offerto il ruolo di Jordan Kalfus, l’avvocato dei Ramos, ma preferì non assumere tali panni avendo interpretato già fin troppi cattivi in quegli anni. Ad avere il ruolo di Kalfus fu dunque Mickey Rourke, il quale durante il film non ebbe buoni rapporti con Washington, rendendo ancor più vero il conflitto tra i loro personaggi. I genitori di Pita, Lisa Martin e Samuel Ramos, sono invece interpretati dagli attori Radha Mitchell e Marc Anthony. Infine, è presente anche l’attore italiano Giancarlo Giannini nei panni di Miguel Manzano, direttore del Federal Ministerial Police.

Denzel Washington e Christopher Walken in Man on Fire - Il fuoco della vendetta
Denzel Washington e Christopher Walken in Man on Fire – Il fuoco della vendetta © 2004 20th Century Fox & Regency Enterprises. All rights reserved.

Il finale alternativo del film

Brian Helgeland, sceneggiatore del film, ha in seguito raccontato di un controverso finale alternativo che è stato eliminato dallo studio e che prevedeva l’inserimento di una bomba nel didietro del protagonista. Durante un’intervista con Inverse, Helgeland ha raccontato che una delle sue battute preferite del film è “L’ultimo desiderio? Vorrei che avessi più tempo”, pronunciata da Creasy prima di uccidere Victor Fuentes (Jesús Ochoa) infilandogli una bomba nel retto. Helgeland ha poi rivelato che la scena della bomba avrebbe dovuto essere riproposta come finale alternativo del film.

Ha infatti affermato: “Una cosa divertente su quella scena: Avevamo un finale alternativo del film in cui Denzel aveva una bomba nel sedere, che usava per uccidere i rapitori. Non è stato apprezzato dalla Fox!”. Il finale originale del film vede Creasy morire per le ferite di un proiettile dopo aver scambiato se stesso in cambio del ritorno di Pita, apparentemente in pace perché aveva portato a termine la sua missione. Si dice che il finale alternativo sia stato suggerito dallo stesso Washington, ma la Fox ha ritenuto che fosse troppo distante a livello di tono dal resto del film.

Il trailer di Man on Fire – Il fuoco della vendetta e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Man on Fire – Il fuoco della vendetta è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Wil: recensione del film di Tim Mielants

Wil: recensione del film di Tim Mielants

La coscienza è un lusso quando si tratta di sopravvivere e chi giudica può permettersi di farlo solo a posteriori: a dichiararlo con rassegnazione è Wil, il protagonista dell’omonimo film di Tim Mielants disponibile sulla piattaforma Netflix dal 1 febbraio. Il film, adattamento cinematografico del pluripremiato romanzo di Jeroen Olyslaegers (scrittore e autore di testi teatrali che ha firmato la sceneggiatura con lo stesso regista e con Carl Joos), è un drammatico racconto di (de)formazione individuale e una collettiva discesa agli inferi.

Wil: scegliere da che parte stare quando ogni punto di riferimento è perduto

Wil, interpretato dall’attore belga Stef Aerts, si muove per tutta la durata del film sulla labile linea di confine tra che cosa può ancora dirsi una vita umanamente degna di essere vissuta e quella forma di esistenza che, privata della speranza, dell’empatia, della sicurezza di poter agire secondo valori stabiliti in autonomia, non rimane che un mero sopravvivere agli eventi. E gli eventi, nel Belgio del 1942 occupato dai nazisti, investono gli uomini senza possibilità di controllo, neanche quando indossano una divisa che dovrebbe garantire il rispetto della demarcazione tra il Bene e il Male.

Wil e il compagno Lode, interpretato da Matteo Simoni – l’attore belga di origini italiane già visto nella serie TV The Rookie – sono reclute della polizia di Anversa, assegnate alla divisione incaricata della mediazione nei rapporti tra i tedeschi e la popolazione locale, incaricata, cioè, di supportare l’invasore nelle azioni di rallestramento e di persecuzione degli ebrei. L’illusione di poter restare estranei ai fatti che li circondano non durerà il tempo di una notte: alla fine del primo turno di pattuglia non ci saranno più isole di sicurezza, né per i giovani militari, né tantomeno per lo spettatore.

‘Scegliere da che parte stare’ è il mantra che Wil si sente ripetere in continuazione mentre ogni cosa attorno a lui vortica furiosamente e il suo unico desiderio sembra essere arrestarsi, quale che sia la riva a cui è approdato. La storia, ammonisce il protagonista, non è un insieme di nomi e date mandati a memoria e gli uomini e le donne che hanno provato a fare la differenza con la loro resistenza e che sono scomparsi nei luoghi di tortura accuratamente rappresentati nel film non sempre trovano spazio nei libri scolastici. Qualcuno si è chiesto se poteva fare la differenza, qualcun altro ha chiuso gli occhi come chi non riesce a far altro che abbandonarsi al sonno in mezzo all’infuriare di una tormenta.

Wil Stef Aerts

Una fotografia gotica segue la storia nel suo inabissarsi verso l’orrore

Sotto una pioggia senza ritorno i protagonisti di Wil sembrano entrare in una dimensione parallela che sarebbe confortante poter definire distopica, quando invece sappiamo che dal punto di vista storico è tutto vero. La fotografia gotica di Robrecht Heyvaert costruisce una cappa opprimente intorno alla narrazione e diventa sempre più cupa nel suo seguire l’inabissarsi della vicenda fino ad un orrore indicibile, mostrato con una dovizia di dettagli che non può essere definita un’esagerazione stilistica. Le scelte di regia si muovono infatti lungo un duplice filone: la visione ravvicinata delle atrocità naziste che colpiscono il corpo con tecniche da tortura medievale battono alla porta della mente del protagonista, si chiamano all’assalto, ne sfondano la percezione finché, di lui, non rimane che una parvenza dell’essere umano che aveva creduto di essere.

In un orizzonte tanto compromesso, solo l’amore riesce a mantenere la sua forza in un contesto saturo di paura e a riscattare, anche solo a tratti, l’incedere curvo del protagonista attraverso le strade di una città che non riconosce più. La stretta relazione che si instaura tra Wil, Lode e la sorella di quest’ultimo, Yvette, interpretata da Annelore Crollet, ricorda a tratti la connessione profonda tra i giovani di The Dreamers di Bernardo Bertolucci, solo che qui non ci sono né il tempo né lo spazio per sognare e nessuna relazione può dirsi davvero al sicuro dalle insidie della follia nazista. 

True Detective: Night Country, il quinto episodio debutterà sabato 10 febbraio

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Sarà caricato on demand e in streaming in anticipo, sabato 10 febbraio, il quinto e penultimo episodio di True Detective: Night Country, nuova stagione del cult HBO su Sky e NOW in contemporanea assoluta con gli States. Sky Atlantic manderà in onda come di consueto l’episodio lunedì sera, 12 febbraio, in prima serata. Inoltre, da domani, mercoledì 7 febbraio, sarà disponibile per tutti sul canale YouTube di Sky il primo episodio della nuova stagione.

La quarta stagione di True Detective è creata, scritta e diretta da Issa López e vede nel cast il premio Oscar Jodie Foster, per la prima volta protagonista sul piccolo schermo, e Kali Reis, a formare la coppia di investigatrici al centro dell’indagine raccontata nei nuovi episodi. Nel cast anche Fiona Shaw, Christopher Eccleston, John Hawkes, Finn Bennett, Isabella Star LaBlanc. Guest star Anna Lambe, Aka Niviâna e Joel D. Montgrand.

Fra thriller, horror e soprannaturale, True Detective: Night Country racconta una storia avvincente e ricca di suspense che prende il via durante l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska. Atmosfere cupe e misteriose per un nuovo e agghiacciante mistero da indagare, con richiami al passato del franchise che faranno la gioia di tutti quanti hanno amato la serie fin dalla prima stagione. E con al centro due donne, due detective diversissime ma fatte della stessa pasta, ruvide e inaccessibili, accomunate da un doloroso trascorso e sole in un mondo di quasi soli uomini.

La trama di True Detective: Night Country

Quando la lunga notte polare scende su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) e Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato. Come ama ripetere la detective Danvers: qual è la domanda giusta da porsi?

Issa López è showrunner, creatrice, regista ed executive producer. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è anche executive producer insieme a Mari Jo Winkler, Barry Jenkins, Adele Romanski e Mark Ceryak di PASTEL, Chris Mundy, Alan Page Arriaga, Steve Golin, Richard Brown, Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga e Nic Pizzolatto. Produttori Princess Daazhraii Johnson; Cathy Tagnak Rexford; Sam Breckman.

Charles Melton reciterà nel prossimo film di Alex Garland

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Charles Melton reciterà nel prossimo film di Alex Garland

Charles Melton sembra aver trovato il suo prossimo progetto dopo il successo con May December. Deadline conferma che l’attore è in trattative per recitare nel film sulla guerra senza titolo di Ray Mendoza e Alex Garland prodotto da A24. Il progetto è la seconda collaborazione per Garland e Mendoza, che è stato supervisore militare per l’ultimo film di Garland, Civil War. La coppia ha scritto e co-dirigerà il film.

Andrew Macdonald e Allon Reich di DNA e Peter Rice produrranno. A24 si occuperà dell’uscita mondiale del film. Come per ogni film di Garland fino a ora, i dettagli dietro alla trama del film sono avvolti nel segreto.

A seguito del suo lavoro con Todd Haynes, Melton ha avuto la possibilità di scegliere tra le migliori sceneggiature in circolazione. Dalla première del film al Festival di Cannes di quest’anno, Charles Melton ha raccolto un sacco di elogi che includono una nomination al Golden Globe, nonché numerose vittorie in circoli critici tra cui il New York Film Critics e un Gotham Award come miglior attore non protagonista.

The Mandalorian & Grogu: 5 possibili antagonisti per il film di Star Wars

La Lucasfilm ha recentemente annunciato un nuovo film della saga di Star Wars: The Mandalorian & Grogu. Questo progetto porterà finalmente al cinema i due protagonisti di The Mandalorianil più popolare e apprezzato prodotto realizzato negli ultimi anni per il franchise di Star Wars. Al momento non si hanno molti dettagli su questo film, né dove si collocherà rispetto all’annunciata quarta stagione di The Mandalorian. Si prevede però che la prima avventura sul grande schermo di Din Djarin e Grogu sfocerà nell’ancora misterioso film di Dave Filoni. Un altro mistero riguardante il film è quale o quali saranno gli antagonisti del film, ma a tal riguardo ci sono alcune ipotesi. Dopo aver visto quali personaggi potrebbero comparire nel film, vediamo ora quali potrebbero essere gli antagonisti che potrebbero essere coinvolti nella storia.

Consiglio d’Ombra

Abbiamo incontrato per la prima volta i membri del Consiglio d’Ombra nella terza stagione di The Mandalorian e abbiamo appreso che, con grande dispiacere del Moff Gideon, molti di loro sono rimasti fedeli al Grand’Ammiraglio Thrawn. Ora che è tornato e Gideon è morto, si allineeranno tutti a uno degli Imperiali più preziosi dell’Imperatore Palpatine? Dipende da cosa ha in mente Thrawn e se ha interesse a riportare l’Impero alla sua antica gloria ora che si è alleato con le Grandi Madri di Dathomir. Come minimo, ci aspettiamo che il Capitano Pellaeon sia al fianco di Thrawn e, se così fosse, potrebbe essere un avversario adeguato in questo film.

Joruus C’baoth

Joruus C'Baoth

 

Joruus C’Baoth, ad oggi apparso solo in alcuni libri dedicati alla saga, come L’erede dell’Impero, era determinato a portare Luke Skywalker, Leia e Mara Jade sotto il suo controllo. Egli si è dimostrato essere alla pari con Darth Vader e l’Imperatore Palpatine e in The Mandalorian & Grogu potrebbe voler mettere le mani su Grogu, come fece una volta con Luke, per creare un esercito di esseri incredibilmente potenti e sensibili alla Forza che eseguiranno i suoi ordini. Sarebbe facile far sì che Gideon lavorasse per lui prima di concentrarsi sulla creazione di cloni di sé stesso.

Darth Maul

Come noto, Maul è morto in Star Wars: Rebels, ma Dave Filoni ha già ritrattato il finale di quella serie. Tenendo conto di ciò, perché non trovare un modo per far sì che questo amato Sith trovi un modo per tornare in scena? Egli una pregresso con i Mandaloriani dopo aver impugnato la Darksaber e aver governato Mandalore e, cosa fondamentale, Lucasfilm non ha mai risolto il grande cliffhanger di Solo: A Star Wars Story, in cui lo si vede ricomparire in scena. Il fatto è che The Mandalorian & Grogu sarà più di un episodio più lungo del normale della serie Disney+ e il ritorno di un cattivo iconico del passato del franchise potrebbe essere una gradita sorpresa per tutti i fan.

Snoke

The Mandalorian ha lasciato intendere che gli esperimenti di clonazione del Moff Gideon potrebbero avere a che fare con la creazione del Leader Supremo Snoke. Che abbia usato la tecnologia dell’Imperatore Palpatine per scopi egoistici o che l’abbia inavvertitamente creata per il suo ex capo, c’è un modo per collegare tutto questo. Che si ami o si odi la trilogia sequel, Snoke ha comunque bisogno di una sua origin storyThe Mandalorian & Grogu potrebbe essere un buon punto di partenza per esplorarla. Se Jon Favreau si impegnerà a fondo nell’idea, forse potremo anche scoprire come il futuro leader del Primo Ordine si sia ritrovato con tutte quelle cicatrici!

Moff Gideon

Per molti versi, puntare i riflettori su un cattivo familiare è la cosa più sensata per The Mandalorian & Grogu. Giancarlo Esposito è un talento eccezionale e, per chiunque abbia visto The Mandalorian, il suo ritorno sarebbe di grande impatto. Le teorie continuano a circolare sul fatto che sia stato uno dei suoi cloni a morire nel finale della terza stagione, quindi perché non riportarlo come il cattivo definitivo con cui Din Djarin e Grogu dovranno confrontarsi? Alcune domande senza risposta potrebbero finalmente essere affrontate e, per tornare a Snoke, siamo sicuri che anche lui potrebbe essere coinvolto in qualche modo nella storia.

Palm Royale: il trailer della serie Apple Tv+ prodotta da Kristen Wiig e Laura Dern

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Apple TV+ ha svelato il trailer di “Palm Royale“, l’attesa serie ambientata nell’alta società di Palm Beach nel 1969, interpretata e prodotta esecutivamente da Kristen Wiig e dal premio Oscar® Laura Dern. Il rinomato cast comprende anche Allison Janney, Ricky Martin, Josh Lucas, Leslie Bibb, Amber Chardae Robinson, Mindy Cohn, Julia Duffy e Kaia Gerber, con la partecipazione straordinaria del leggendario Bruce Dern e dell’iconica e pluripremiata arol Burnett. “Palm Royale” farà il suo debutto su Apple TV+ il 20 marzo con i primi tre episodi, seguiti da nuovi episodi ogni mercoledì fino all’8 maggio.

“Palm Royale” racconta la storia di persone splendidamente impossibili e segue le vicende di Maxine Simmons (interpretata da Kristen Wiig) nel tentativo di assicurarsi un posto al tavolo più esclusivo d’America: l’alta società di Palm Beach. Mentre Maxine cerca di attraversare quella linea impermeabile tra “chi ha” e “chi non ha”, la serie pone le stesse domande che ancora oggi ci lasciano perplessi: Quanto di te stesso sei disposto a sacrificare per ottenere quello che ha qualcun altro? Ambientata nel 1969, “Palm Royale” è una testimonianza di tutti gli outsider che lottano per garantirsi la loro opportunità di emergere e appartenere veramente a se stessi.

Liberamente basata sul romanzo “Mr. and Mrs. American Pie” di Juliet McDaniel e prodotta dagli Apple Studios, “Palm Royale” è scritta e diretta da Abe Sylvia, che è anche produttrice esecutiva e showrunner, per conto della Aunt Sylvia’s Moving Picture Company. Laura Dern e Jayme Lemons producono per la Jaywalker Pictures, Kristen Wiig, Katie O’Connell Marsh, Tate Taylor e John Norris per la Wyolah Films; la serie è prodotta anche da Sharr White, Sheri Holman e dalla Boat Rocker. “Palm Royale” è diretta da Taylor, Sylvia, Claire Scanlon e Stephanie Laing.

C-MOVIE Film Festival: dal 20 al 23 marzo 2024 a Rimini la prima edizione

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Nasce C-MOVIE Film Festival, manifestazione in programma a Rimini dal 20 al 23 marzo 2024 organizzata da Kitchenfilm con la direzione artistica della regista e distributrice Emanuela Piovano, realizzata con la collaborazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Rimini.

Tre giorni di anteprime internazionali e incontri dedicati al cinema e al femminile, presso la Cineteca di Rimini e lo splendido Cinema Fulgor, attraverso un’esplorazione dei tre concetti chiave che danno il nome alla manifestazione: Cinema, Corpi, Convivenze. Ospite d’onore sarà Dacia Maraini, cui la manifestazione dedica una serie di appuntamenti. Tra le scrittrici italiane più amate del Novecento, e da sempre impegnata per i diritti delle donne, Dacia Maraini sarà protagonista di un omaggio alla sua arte e alla sua carriera, ripercorrendo anche la sua attività di regista con la proiezione di alcuni filmati realizzati dall’autrice in Super8 e restaurati dal CSC – Cineteca Nazionale. L’autrice di numerosi romanzi tra cui Corpo Felice, La lunga vita di Marianna Ucrìa fino al più recente Vita mia, saluterà il pubblico del festival in un incontro alla presenza di Annamaria Licciardello, responsabile della Diffusione Culturale della Cineteca Nazionale, e di Macha Meril, protagonista del film L’amore coniugale diretto da Dacia Maraini che sarà proiettato per l’occasione.

Scopo della rassegna è quello di invitare alla scoperta e alla riflessione di un cinema marginale, inteso come cinema “di confine”, capace di farsi interprete del dialogo tra generi, culture, storie. Partendo dai concetti di cinema, corpi e convivenze, C MOVIE proporrà opere, testimonianze e dibattiti che mirino a raccontare snodi cruciali della contemporaneità.

Questo festival è una novità assoluta per Rimini e nel panorama nazionale. Un festival che mette al centro le donne, protagoniste nel cinema come attrici, come registe, produttrici e spettatrici. Attraverso eventi di qualità si apre una riflessione sul ruolo femminile nella società. Anche per questo abbiamo accolto con entusiasmo la proposta della Kitchenfilm e collaborato alla realizzazione di un’iniziativa che va anche ad arricchire la candidatura di Rimini a capitale italiana della cultura 2026, assieme alla Romagna” sottolinea Emma Petitti, Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

Un appuntamento di grande prestigio – spiega l’Amministrazione comunale di Rimini – che mette insieme due vocazioni storiche della nostra comunità, quella cinematografica e quella dei diritti. In particolare, oggi, il femminile rappresenta un tema di grande scambio e confronto, a cui questa rassegna darà un contributo importante e innovativo. Un festival che siamo contenti e onorati di poter ospitare, grazie ad un lavoro di rete con Kitchenfilm e l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, che ringraziamo per averci scelto come sede”.

Dopo l’inaugurazione di mercoledì 20 marzo, tre saranno gli appuntamenti con le anteprime internazionali per le tre serate del festival al cinema Fulgor di Rimini, con film che in maniera molto diversa per temi e linguaggi affrontano delle riflessioni centrali del dibattito sul femminile oggi.

Zafira, l’ultima regina, opera prima di Adila Bendimerad e Damien Ounouri, che tra storia e leggenda racconta le gesta della principessa Zaphira, moglie dell’ultimo re di Algeri Salim Toumi, che lottò per difendere la sua comunità dal pirata Barbarossa; Solo per me di Lucie Borleteau è una fiaba moderna che con il tono e la leggerezza della commedia romantica tra lo strip-tease e la scoperta dell’amore; terza anteprima internazionale è Senza prove di Béatrice Pollet, legal drama che con grande sensibilità affronta un argomento molto complesso come la negazione digravidanza. Le tre pellicole, con le anteprime riminesi alla presenza dei registi, inizieranno il loro percorso nelle sale italiane distribuite da Kitchenfilm.

Il programma del festival sarà anche arricchito da incontri e convegni, a partire dalle proiezioni dei film alla presenza di registi e professioniste del mondo dell’audiovisivo. Tra i vari appuntamenti si parlerà di cinema del Mediterraneo a firma e soggetto femminile nel convegno Mediterranea – il nuovo mediterraneo delle donne, Prime donne alla sbarra è il titolo del convegno in cui si rifletterà sui corpi in scena, I festival delle donne: pari opportunità o disparità opportune? sarà invece un momento di riflessione sul cinema.

C-Movie è realizzato grazie al contributo di Aide au Cinéma du Monde del CNC e dell’Istituto Francese Centro Nazionale per il cinema e l’immagine animata del Ministero della Cultura e Comunicazione e Ministero degli affari esteri ed europei Francesi – con il contributo della Società di distribuzione indipendente Kitchenfilm Italia – con il patrocinio dell’ Assemblea Legislativa Regione Emilia – Romagna – con il Patrocinio del Comune di Rimini – Assessorato alle Politiche per leducazione, Università, Formazione e lavoro, Politiche di genere, Partecipazione – con il Patrocinio della Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia – con il Patrocinio della Cineteca di Rimini – con il Patrocinio della Fondazione Iotti – con il patrocinio dell’ANAC – Associazione Nazionale Autori di Cinema- con il contributo di UNIFRANCE.

Dedalus: al via le riprese del film prodotto da Camaleo e Eagle Pictures

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Le case di produzione Camaleo e Eagle Pictures sono liete di annunciare che sono da poco iniziate le riprese del film Dedalus, thriller diretto da Gianluca Manzetti, con Luka Zunic, Matilde Gioli, Francesco Russo, Giulio Beranek, Giulia Elettra Gorietti, Stella Pecollo, e con Gian MarcoTognazzi e l’amichevole partecipazione di Carolina Rey.

Il film è prodotto da Camaleo, Weekend Films e da Eagle Pictures. L’opera è realizzata in co-produzione con la spagnola Koboflopi e la polacca Agresywna Banda, con il sostegno del MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e Regione Lazio – Lazio Cinema International. Le riprese dureranno 5 settimane e si svolgeranno a Roma e dintorni, tra cui la bellissima location di Castello Brancaccio e i sotterranei del Parco della Caffarella.

Gianluca Manzetti, già assistente alla regia di Sollima, Ozpetek e a capo della seconda unità di Dampyr, in questa opera seconda racconta con i toni del thriller un pericoloso social game in cui sei content creator in uno spazio isolato dove si trovano a competere in stile Squid Game in giochi sempre più pericolosi dove tutti diventeranno sia carnefici che vittime.

Dedalus, la trama

Michele, Tiziana, Leo, Antonella, Filippo e Belinda sono i sei content creator selezionati per partecipare a DEDALUS, un nuovo social game che promette di ridefinire il mondo del Web 3.0 e rendere ricco e famoso il vincitore. Rinchiusi in un’arena isolata, i concorrenti partecipano a giochi che via via si rivelano sempre più pericolosi. Quello che sembrava un semplice gioco si trasforma lentamente in qualcosa di completamente diverso, e i creator, da concorrenti, si ritrovano ora ad essere sia carnefici che vittime di un’elaborata vendetta.

Camaleo è una società di produzione cinematografica che nasce a Roma nel 2007.   Da subito l’attività produttiva di Camaleo è caratterizzata dall’obiettivo di creare contenuti di qualità fruibili dal grande pubblico. I film di successo non tardano ad arrivare con le prime grandi produzioni internazionali: “Il colore della libertà – Goodbye Bafana”, sulla vita di Nelson Mandela. Nel 2009 la società si focalizza sul cinema italiano, con la produzione di film di intrattenimento e di qualità. “OUTING, fidanzati per sbaglio” con Massimo Ghini, Nicolas Vaporidis e Giulia Michelini, esce nelle sale nel 2012. Nel triennio 2016/2018 si girano tre importanti commedie: “Ovunque tu sarai”, “Sconnessi”, “Compromessi sposi”. Del 2020 il thriller psicologico “Weekend”, con la regia di Riccardo Grandi. Il 2021 segna l’uscita di due grandi pellicole: “Tutti per Uma” un family movie e “Io e Angela” cui segue il drama thriller dal respiro internazionale “Double Soul”, ambientato fra Europa e Paesi Arabi con i premi Oscar Murray Abraham e Danny Glover; l’8 febbraio 24 uscirà al cinema l’action adrenalinico “Runner”, con Matilde Gioli e Francesco Montanari mentre per la prima settimana di aprile è prevista la release theatrical di “Leopardi & Co”, commedia romantica con il premio Oscar Whoopi Goldberg. È in fase di post produzione la commedia “30 anni (di meno)” con Massimo Ghini e Nino Frassica.

Eagle Pictures S.p.A. – Eagle Pictures S.p.A. è una casa di produzione e distribuzione cinematografica attiva da più di 30 anni, presente in ogni segmento della catena di sfruttamento del prodotto filmico: cinema, home entertainment, digital, e televisione.

La profezia del male: trailer e poster del film horror

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La profezia del male: trailer e poster del film horror

Ecco il trailer e il poster di La Profezia del Male, il nuovo horror Sony Pictures scritto e diretto da Spenser Cohen (I mercenari – The Expendables) e Anna Halberg (Extinction, Moonfall). Nel cast sono presenti Harriet Slater (Pennyworth), Adain Bradley, Avantika (Mean Girls) e Jacob Batalon (Avengers: Endgame, Spider-Man: No Way Home). La Profezia del Male sarà solo al cinema dal 9 maggio da prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

La Profezia del Male – la trama

Mai usare le carte di qualcun altro: questa la regola sacra nella lettura dei Tarocchi. Quando un gruppo di amici la infrange scatena inconsapevolmente una terribile minaccia imprigionata nelle carte maledette. Uno dopo l’altro, i protagonisti dovranno affrontare il loro destino in una sfida contro la morte per sfuggire al futuro predetto nella profezia dei Tarocchi.

La Profezia del Male – il poster

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