Un nuovissimo spot TV e sei
nuovi poster dei personaggi di Black Panther:
Wakanda Forever sono stati
rilasciati nella notte, durante l’azione NBA su TNT, e l’ultimo
filmato potrebbe aver offerto il nostro più grande indizio su chi
assumerà il ruolo di Black Panther ereditato da T’Challa (Chadwick
Boseman). Verso la fine dello spot
di 45 secondi, vediamo la nuova Pantera Nera in azione e mentre si
lancia sul campo di battaglia, utilizza i guanti della sua nuova
tuta nera e oro, che sembrano sospettosamente simili ai guanti di
vibranio di Shuri (Letitia
Wright), dettaglio noto per le sue apparizioni
in Black
Panther, Avengers:
Infinity
War e Avengers:
Endgame.
Mentre Shuri è sempre stata
la scelta più logica per succedere al suo defunto fratello, questa
sembrerebbe essere la prova più chiara prima che il film esca nelle
sale il mese prossimo. Ci sono anche alcune
riprese inedite di Namor (Tenoch Huerta) e Ironheart (Dominique Thorne) da vedere mentre
otteniamo un nuovo fantastico sguardo del costume di quest’ultimo.
Di seguito lo spot tv:
Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.
Nel film Marvel StudiosBlack Panther:
Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia
Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba)
lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze
mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del
Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro
storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia
(Lupita
Nyong’o) e di Everett Ross (Martin
Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del
Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo
di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da
Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e
Alex Livinalli.
“Un inno al cinema,
un incondizionato atto d’amore e di fede nella sua forza e nella
sua magia. The Fabelmans, il
racconto fortemente autobiografico del grande Maestro Steven
Spielberg, è uno dei film più attesi di tutta la stagione, e
Leone Film Group e Rai Cinema, con 01 Distribution, hanno il
privilegio di presentarlo in Italia, primo tra i paesi
europei, dal 22 dicembre”, ha dichiarato Paolo
Del Brocco Amministratore Delegato di Rai Cinema.
“L’enorme successo alle anteprime di ieri alla Festa del Cinema di
Roma e Alice nella Città, conferma ancora una volta il talento
straordinario di uno dei più grandi cineasti viventi. La critica
statunitense considera già The Fabelmans tra i titoli di
punta nella corsa ai prossimi Oscar e siamo certi che, dopo aver
appassionato il pubblico del Festival di Toronto e adesso quello di
Roma, riuscirà ad entusiasmare anche tutti gli spettatori che
avranno la possibilità di vederlo al cinema durante le prossime
festività di Natale”.
Raffaella
Leone Amministratore Delegato e Andrea
Leone, Presidente e Amministratore Delegato di Leone Film
Group, che hanno acquisito il film per l’Italia, hanno così
commentato: “Siamo felici e onorati di distribuire in
Italia The Fabelmans con Rai
Cinema e 01 Distribution, il nuovo attesissimo film di Spielberg,
che ieri sera ha letteralmente entusiasmato il pubblico e la stampa
alle Anteprime alla Festa del Cinema di Roma e Alice nella città.
E’ un sodalizio che si rinnova quello di Leone Film Group con
Steven Spielberg, uno dei più grandi registi di tutti i tempi, che
questa volta ci ha regalato la sua opera più intima e personale,
una storia appassionante e coinvolgente, già definita “un
capolavoro assoluto”. Un film che rivela il genio di Spielberg, il
potere dei sentimenti, la magia del grande cinema.”
The Fabelmans è scritto da Spielberg insieme
al drammaturgo Premio Pulitzer Tony Kushner, storico collaboratore
del regista, due volte candidato all’Oscar® per le sceneggiature di
Lincoln e Munich. I produttori sono la candidata all’Oscar® Kristie
Macosko Krieger, Spielberg e Kushner.
The Fabelmans, uno spaccato intenso
e personale dell’infanzia americana del XX secolo, è il racconto di
formazione di un giovane che scopre uno sconvolgente segreto di
famiglia e il potere salvifico del cinema. Il film, che ha già
vintoil Premio del Pubblico al Festival di
Toronto, è interpretato dalla quattro volte candidata all’Oscar®
Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle e dal
candidato all’Oscar® Judd Hirsch, con le musiche del premio Oscar®
John Williams, la fotografia del premio Oscar® Janusz Kaminski e il
montaggio dei premi Oscar® Michael Kahn e Sarah Broshar.
Prodotto da Amblin
Entertainment, The Fabelmans è un’esclusiva per l’Italia
Leone Film Group con Rai Cinema e sarà al cinema dal 22 dicembre
con 01 Distribution.
In concorso alla Festa del Cinema
di Roma, January di Viesturs Kairišs
invita a leggere il presente attraverso la lente della storia
lettone e della sua lotta per l’indipendenza, che dovette
scontrarsi con l’opposizione sovietica. Il film arriva a Roma dopo
essere stato premiato al Tribeca Film Festival. Il regista,
diciannovenne all’epoca dei fatti narrati, attinge anche alla sua
biografia.
La trama di
January
Lettonia. Jazis,
Kārlis Arnolds Avots, e Anna, Alise Dzene, sono due
giovani lettoni. Si conoscono in una scuola di cinema e condividono
la passione per i grandi cineasti. Forse, diventeranno dei registi.
Jazis filma tutto ciò che lo colpisce con la piccola telecamera del
padre, mentre cerca di capire chi è e cosa fare del suo futuro.
Fuori, i lettoni lottano per la loro indipendenza, che la Russia
non vuole riconoscere. A casa di Jazis, sua madre e suo padre sono
in perenne lite: lei lo accusa di non voler lasciare il partito
comunista, neanche alla luce della posizione assunta dai sovietici
e dei metodi violenti usati dai militari russi per reprimere le
proteste. Nel gennaio 1991, i carri armati sovietici entrano a
Riga, determinati a non concedere ai lettoni
l’indipendenza.
Un cinema militante
che non dimentica la Nouvelle Vague
Viesturs Kairišs
certamente non nasconde due cose di sé: l’amore per il cinema e la
militanza politica. Ve ne sono in January. Si citano,
ad esempio, Tarkovskij, Herzog, Jarmusch, si
omaggia Godard, ispirandosi alla scena della corsa al Louvre
di Bande à part. Soprattutto, si omaggiano i registi
lettoni del periodo, inserendo anche il personaggio del regista
Juris Podnieks, interpretato daJuhan Ulfsak.
Protagonista del film, in parte autobiografico, è una gioventù
sognatrice, amante della poesia del cinema, che si scontra con la
dura realtà e deve decidere da che parte stare. Kairišs ha
scelto, come il suo protagonista, di raccontare ciò che ha visto,
di essere in questo senso “militante”. Ha fatto così tesoro della
lezione che fa pronunciare a Podnieks nel film: stare il più vicino
possibile all’azione per far entrare lo spettatore in quello che
sta succedendo. Kairiss però, lo fa senza dimenticare la
Nouvelle Vague e le suggestioni dei grandi cinasti
succitati.
Scelte visive
interessanti e di carattere
Il film è visivamente
interessante perchè fa un abile utilizzo di materiale di repertorio
e spezzoni girati in Super 8. Questa scelta dà carattere al film e
una forte nota distintiva. Si sente la passione del regista per la
materia scelta. I giovani interpreti risultano efficaci, in
particolare la talentuosa Alise Dzene. Le atmosfere fine
anni ’80, inizi ’90 sono molto ben ricreate, anche grazie ad una
colonna sonora a base di punk e new wave lettone molto
efficace. Quelllo
che succede a Jazis – alter ego del regista – poi, è un invito a perseverare nel
seguire i propri sogni, anche quando non arriva un riconoscimento,
anche quando sembra che ciò che si fa non interessi a nessuno. Alla
fine la passione è più forte di tutto.
Un doppio
binario
January
è un film
impegnato e tristemente attuale, che nel proporsi allo spettatore
non vuole però trascurare e desidera anzi trasmettere tutta la
freschezza della gioventù, non senza una punta di
ironia.
Proiettato per la prima volta il 20
maggio 2022 al
75° festival del cinema di Cannes, Boy from
heaven è un thriller scritto e diretto da Tarik Saleh
(The
contractor). Il film, ambientato al Cairo e girato ad Istambul,
ha vinto il Prix du scenario a Cannes ed è stato selezionato dalla
Svezia, uno dei paesi di produzione, come pellicola da presentare
per gli Oscar 2023 nella sezione miglior film straniero. Nel cast
ritroviamo figure nuove, poco affermate nel cinema internazionale,
come Tawfeek Barhom, nel ruolo del protagonista Adam Tala, Fares
Fares, il quale interpreta il colonnello Ibrahim, e Mohammad
Bakri.
I misteri di Al- azhar
Adam Tala è un giovane egiziano,
molto colto ed intelligente, ma di umili origini: proviene da una
famiglia di pescatori. Tramite l’imam (guida spirituale nella
religione musulmana sunnita) del proprio paese, scopre di aver
ottenuto una borsa di studio per studiare nella prestigiosa
università di Al-azhar, al Cairo. Quello che per lui era un sogno
divenuto realtà, però si trasformerà presto in un incubo. Con
l’improvvisa morte del grande
Imam, si mettono in moto i meccanismi politici che si celano
dietro all’elezione di cariche di un così alto grado. Zizo (Mehdi
Dehbi), amico di Adam e spia per il dipartimento di Sicurezza di
stato, viene ucciso nella notte. A questo punto sarà Adam a
divenire gli occhi e le orecchie all’interno dell’università per il
colonnello Ibrahim, per rendere possibile l’elezione del grande
Imam approvato anche dal Presidente. In quanto spia, la vita di
Adam ad Al-azhar diventa sempre più a rischio.
Boy from heaven: movie insight
Boy from heaven è
una pellicola che presenta certe sue particolarità, sia di tipo
tecnico e scenografico, sia riguardo le tematiche trattate. Molto
interessante è, ad esempio, la scelta di utilizzare poco background
musicale durante il film. Nelle poche scene in cui è presente si
tratta comunque di un semplice strumentale, ma nel complesso tale
mancanza non risulta essere un difetto di Boy from
heaven. Al contrario, contribuisce a creare a tratti una
condizione di maggiore suspense, ed in altri casi a far emergere le
preghiere dei personaggi, in un’atmosfera quasi mistica. Durante
tutto il film, è possibile notare una certa attenzione ai
particolari. Prima di tutto, i costumi tradizionali e l’ambiente
dell’università si mantengono fedeli, anche se il regista Saleh non
ha potuto girare all’interno della vera università, essendo egli
bandito dall’Egitto.
Inoltre, il fotogramma verso la fine
del film in cui si vede la vena della mano del generale pulsare
visibilmente fa notare la cura con cui Boy from heaven è stato
realizzato. Una scena così semplice trasmette al pubblico la
tensione della situazione. Il generale è in un forte stato di
rabbia ed ansia, che non lascia trapelare in alcun modo, se non con
il semplice aumento del battito cardiaco.
In tutto Boy from
heaven si ha una pressoché pura rappresentazione della
cultura egiziana, senza elementi occidentali. Mentre spesso nei
film italiani è molto facile trovare musiche, parole, brand
stranieri, in questa pellicola si ha un maggiore focus sulla
tradizione locale: musiche egiziane, testi solo religiosi, l’unica
“impurità” è la presenza del Mc Donald, inserito nelle vicende. Per
il resto, si mantiene un certo protezionismo culturale.
Un ritratto della cultura
musulmana
Ciò che rende Boy from
heaven così coinvolgente ed accattivante, specialmente per
il pubblico cristiano-occidentale, è il modo in cui viene data una
rappresentazione della religione musulmana sunnita. In tutto il
film, l’islam si mantiene sempre centrale, anche in un ambiente che
solitamente nella visione europea si distanzia un po’ dalla
religione, ovvero l’ambiente universitario. Anche qui, infatti, i
ritmi della giornata sono scanditi dalle ore di preghiera, a cui
aderiscono tutti con particolare dedizione e devozione. Questo può
portare certamente ad una riflessione riguardo la potenza stessa
della fede. Per quanto ognuno eserciti la propria confessione
religiosa nel modo che sente più proprio, sembra essere più raro
ritrovare una fede così forte in molti cristiani. Il modo in cui
l’islam è parte integrante della vita dei personaggi in Boy
from heaven affascinerebbe anche l’individuo più
miscredente.
Il fascino della fede, però, nel
film è dipinto parallelamente anche a quelle che sono visioni
estremiste, che tendono a bollare i musulmani meno praticanti come
infedeli, come nel caso della Fratellanza musulmana. All’islam si
contrappongono anche le esigenze politiche, per cui, infatti, si
vuole manipolare l’elezione di una carica religiosa come il grande
Imam.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha
debuttato con una prima stagione su
Prime
Video. Dopo aver visto gli episodi, i fan della saga
hanno rilasciato i primi commenti. Lo show ha ottenuto un 82% su
Rotten Tomatoes e recensioni abbastanza discordanti.
Gli Anelli del Potere apporta diverse modifiche ai
libri di J.R.R. Tolkien e, proprio per questo, non
è stato apprezzato da tutti. In particolare, la serie ha elaborato
diverse trame che permettono ai personaggi di impostarsi per le
stagioni future. Tuttavia, gli utenti di Reddit hanno
notato che alcune di queste storie presentano dei buchi rispetto ai
libri di Tolkien. Scopriamo i punti deboli de
Gli Anelli del Potere che hanno infastidito
maggiormente i fan.
La profezia del re perduto
Poco
dopo l’introduzione di
Halbrand,
viene rivelata una profezia secondo cui un re perduto delle
Terre del Sud
potrebbe tornare per guidare il suo regno. Tuttavia, più tardi si
scopre che la discendenza reale si è in realtà conclusa mille anni
prima e che, ne
Gli Anelli del Potere,
Halbrand
è
Sauron,
non un re perduto.Si tratta di
una rivelazione sorprendente. In particolare, l’utente
Timely-Huckleberry73
trova strano il fatto che gli abitanti del villaggio del Sud
riescano a riconoscere uno stemma risalente a 1000 anni prima.
Sembra che la profezia abbia come unico scopo quello di ingannare
il pubblico.
E gli altri abitanti della Terra
di Mezzo?
NeGliAnelli del
Potere,
ci sono pochissimi esseri umani: i
Númenóreani
e gli abitanti di un piccolo villaggio nelle
Terre del Sud.Nella serie viene detto
che
Adar
e gli orchi hanno devastato diversi villaggi della regione, ma
nessuno sembra essere troppo preoccupato.Questo appare strano aWobquadleer:
considerando che la Terra di Mezzo è piena diinsediamenti di Elfi
e Uomini, l’utente Reddit Wobquadleer si chiede
come queste popolazioni possano ignorare il mondo al di fuori
deiloro regni. Stando a Gli Anelli del
potere, nessuno, a parte i Númenóreani, è
disposto ad agire.
Galadriel si fida troppo
Quando Galadriel incontra
Halbrand,
quest’ultimo le rivela che gli orchi hanno conquistato le
Terre del Sud.Galadrielvuole
agire istantaneamente: la notizia conferma il suo
presentimento,
Sauron
è ancora a piede libero.Questa
impulsività lascia perplesso un utente di Reddit secondo cui
Galadriel, vista la sua esperienza, avrebbe dovuto essere
più sospettosa circa l’informazione ricevuta. Anche se la
rivelazione di Halbrand si è dimostrata vera, ha poco
senso che un elfo intelligente come Galadr non nutra alcun
sospetto.
Il tempismo dei Númenóreani
L’arrivo
di
Galadriel
e dei
Númenóreani
giusto in tempo per salvare i sudisti da
Adar
è decisamente d’effetto. Ricorda l’arrivo di
Gandalf
alla
Diga di Helm
o quello dell’esercito di
Aragorn
ai
Campi del Pelennor.
Tuttavia, in entrambe le situazioni del
Signore degli Anelli
l’esercito in arrivo conosce le tempistiche della battaglia.
Ne
Gli Anelli del Potere
questo non accade: un utente diReddit
evidenza criticamente il tempismo poco realistico dei
Númenóreani
che – senza farlo apposta – arrivano nel momento esatto in cui c’è
bisogno di loro. La logica narrativa è un po’ troppo facile per
essere davvero credibile.
Colpi casualmente mirati
Il
tempismo dei
Númenóreani
diventa ancora più straordinaro se si considera che i personaggi si
muovono senza conoscere la loro destinazione. In
particolare,DinoKebab
trova strano il fatto che la regina
Miriel
e i suoi soldati abbiano tirato colpi “a
miglia di distanza,
come se sapessero che c’è anche una battaglia in
corso“.
Inoltre, manca un racconto dettagliato dei momenti che precedono lo
scontro ed è difficile immaginare le circostanze che rendono
sensato il loro arrivo.
Le contraddizioni
de Gli Anelli del Potere
Ne
Gli Anelli del Potere
viene fatta una rivelazione che prefigura la fine della civiltà
dei
Nani
e rievoca la battaglia iconica tra la bestia e
Gandalf
nel
Signore degli Anelli.
Si scopre che
Balrog
è sotto a
Khazad-dum.
Molti hanno colto e apprezzato l’Easter egg, ma nonBearishGrylls.
L’utente Reddit ha notato un’imprecisione rispetto al
Signore degli Anelli. Gli
Anelli del potere
racconta quindi una storia contraddittoria, che modifica
significativamente la fine di
Khazad–dum.
Chi è lo Straniero?
Il
mistero circa l’identità dello
Straniero
è un fatto centrale de
Gli Anelli del Potere
ed è l’essenza di molti episodi. Gli inquietanti poteri
dello
Straniero
hanno indotto i personaggi e il pubblico a credere che sotto la sua
identità potesse nascondersi
Sauron.
Tuttavia, il finale ci svela che non è così e allude al fatto che
l’amico magico degli
Harfoots
sia Gandalf.
Un utente
Reddit
è quasi infastidito da questo depistaggio, visto che non porta a
nessuna rivelazione definitiva. Inoltre, l’opzione renderebbe
insignificanti i momenti più spaventosi degli episodi
precedenti.
Il milthril è l’unica
salvezza per gli elfi
Le
opere diJ.R.R.
Tolkien
affermano che, alla fine i corpi degli
Elfi
svaniscono molto lentamente nella
Terra di Mezzo
a causa del male portato da
Morgoth.
Diversamente,
Gli Anelli del Potere
aggiunge un colpo di scena: per salvarsi, gli esseri richiedono la
luce dei
Silmaril.
Gli autori spiegano che gli
Elfi
hanno bisogno del
milthril
perché la “luce
dei Silmaril”
esiste nella
Stella della Sera,
l’astro che brilla continuamente sulla
Terra di Mezzo.Nonostante ciò, Xinfinitejesterx crede
che la motivazione sia troppo debole: la necessità del
mithril
non è ben contestualizzata e si rivela solo un buco nella
trama.
I consigli di Halbrand
Celebrimbor
è un artigiano leggendario, sia nel canone
Tolkien
che negli
Anelli del Potere.Eppure
l’abile fabbro non sa come combinare i metalli e si trova costretto
a chiedere aiuto a
Halbrand.
Magicamente, quest’ultimo sa come comportarsi con tutti i metalli,
anche con quelli inesplorati come il
mithril.
Halbrand
arriva in scena e, in poco tempo, sistema tutto.Per VitaLonga,
le soluzioni che egli fornisce sono troppo semplici per essere
avvincenti e credibili.
La spada d’oro e d’argento
Celebrimbor
afferma di aver bisogno dell’argento e dell’oro più puri per
combinarli con il
mithril.
Assecondandolo,
Galadriel
gli fornisce il pugnale di suo fratello per farlo fondere. Si
tratta di un grande sacrificio all’interno de
Gli Anelli del Potere.
Tuttavia,
Glassy_Skies
ha notato qualcosa di strano: nel momento in cui il pugnale viene
gettato nelle fiamme, nessuno si preoccupa di estrarre la lama –
che non è fatta di metallo prezioso – o di dividere le porzioni
d’argento e d’oro. In questo modo diventa impossibile creare
singoli anelli d’oro e d’argento.
Netflix ha diffuso il trailer della quinta
stagione di The
Crown, la serie creata da Peter Morgan che ha
debuttato nel mondo nel 2016. Nelle immagini video, la prima
occasione per vedere il nuovo cast nei panni della Famiglia
Reale.
Nei nuovi episodi
dell’iconica serie, la Regina Elisabetta II,
interpretata in questa stagione da Imelda Staunton, si avvicina a
celebrare il 40° anniversario della sua ascesa al trono. Il
Principe Carlo, interpretato da Dominic West, fa pressioni su sua
madre per permettergli di divorziare da Diana (Elizabeth
Debicki), ma la tensione è destinata a salire
ulteriormente, quando entra in scena Mohamed Al Fayed (Salim Daw).
Spinto dal suo desiderio di accettazione da parte dell’ordine più
alto, sfrutta la ricchezza e il potere che si è fatto da sé per
cercare di ottenere per sé e suo figlio Dodi (Khalid Abdalla) un
posto al tavolo reale.
The
Crown è creata e scritta da Peter Morgan. I produttori
esecutivi sono Peter Morgan, Suzanne Mackie, Andy Harries, Stephen
Daldry, Matthew Byam Shaw, Robert Fox e Jessica Hobbs. Il cast
include Imelda Staunton (Regina Elisabetta II), Jonathan Pryce
(Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa Margaret),
Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki
(Principessa Diana), Claudia Harrison (Principessa Anne) e Olivia
Williams (Camilla Parker Bowles). Jonny Lee Miller interpreta John
Major, Salim Daw interpreta Mohamed Al Fayed e Khalid Abdalla
interpreta Dodi Fayed.
La trama di The
Crown 5
Prossima al 40°
anniversario della sua ascesa al trono, la Regina Elisabetta II
(Imelda Staunton) riflette su un regno che ha incluso nove primi
ministri, l’avvento della televisione per le masse e il tramonto
dell’Impero britannico. Ma nuove sfide si delineano all’orizzonte.
Il crollo dell’Unione Sovietica e il trasferimento della sovranità
di Hong Kong segnalano un cambiamento radicale nell’ordine
internazionale e presentano sfide e opportunità alla Monarchia… ma
nuovi problemi emergono non lontano da casa.
Il Principe Carlo
(Dominic West) spinge la madre ad acconsentire al divorzio con
Diana (Elizabeth Debicki), gettando le basi per una crisi
costituzionale della Monarchia. La vita sempre più separata tra
marito e moglie alimenta numerosi pettegolezzi. Quando lo scrutinio
dei media si intensifica, Diana decide di prendere il controllo
della situazione e infrange le regole familiari pubblicando un
libro che minaccia il sostegno di Carlo da parte dell’opinione
pubblica ed espone le divergenze all’interno del Casato di
Windsor.
Le tensioni salgono
quando entra in scena Mohamed Al Fayed (Salim Daw) che, spinto dal
desiderio di essere accettato dalla nobiltà, sfrutta il patrimonio
e il potere che si è guadagnato da solo per ottenere un posto alla
tavola reale per lui e per il figlio Dodi (Khalid Abdalla).
Wanted Cinema ha diffuso il trailer di
Kill Me if you can, il nuovo documentario di Alex
Infascelli, tratto da “Il Marine. Storia di Raffaele Minichiello” di
Pier Luigi Vercesi. Prodotto da Fremantle Italia e The
Apartment con Rai Cinemae scritto da Alex
Infascelli e Vincenzo
Scuccimarra.Prodotto da
Lorenzo Mieli e Gabriele Immirzi. Il film sarà
presentato alla Festa del cinema di
Roma.
Il 31 ottobre del 1969 le
trasmissioni televisive di tutta l’America vengono interrotte da un
annuncio: un uomo armato fino ai denti, ha preso il controllo di un
jet della TWA in partenza da Los Angeles e diretto a SanFrancisco,
destinazione finale: Roma. Inizia così il più lungo dirottamento
nella storia dell’aviazione. Mentre l’America è incollata davanti
alla televisione a seguire con il fiato sospeso l’odissea del volo
TWA 85, gli agenti dell’FBI
scoprono l’identità del ragazzo.
Si chiama Raffaele Minichiello,
anni 19, emigrato negli Usa dall’Irpinia dopo il terremoto del
1962, Marine pluridecorato per il valore dimostrato in battaglia.
Nel frattempo, anche l’Italia ha iniziato a seguire la gimcana tra
i cieli del proprio connazionale. All’arrivo a Roma, Minichiello
cerca la fuga con una macchina della polizia ma viene catturato e
arrestato… Kill Me If You Can racconta l’incredibile vicenda di
Raffaele Minichiello, una vita punteggiata da terremoti, attentati,
guerre, tragedie personali e guai di ogni sorta, ma sempre
all’insegna di una irriducibile voglia di vivere, o meglio, di
sopravvivere, nonostante un destino che sembra proprio accanirsi
contro di lui.
Dagli anni Sessanta ad oggi
Robert Redford si è affermato come una delle più
grandi icone del cinema statunitense, recitando in grandi
capolavori come La stangata,I tre giorni del Condor
e La mia Africa. Ritiratosi dalle scene nel 2018, egli ha
voluto chiudere la propria carriera prendendo parte ad un film che,
indirettamente, è un vero e proprio omaggio alla sua persona, alle
sue interpretazioni e al suo valore nella storia del cinema. Si
tratta di Old Man & The Gun (qui la recensione), film del
2018 diretto dal talentuoso David Lowery, regista
già noto per A Ghost Story e il recente The Green Knight.
Girato in pellicola e costruito come
un vero e proprio poliziesco degli anni Settanta, periodo in cui è
ambientata la storia, il film è basato sulla vera vita di
Forrest Tucker, criminale noto come artista della
fuga, a cui in particolare è stato dedicato l’articolo The Old
Man & The Gun di David Grann, pubblicato
sul New Yorker e su cui si basa la sceneggiatura
del film. Nonostante si parli di criminalità, di rapine e di
scontri con la legge, questo lungometraggio è un tenero e brillante
omaggio tanto a Redford quanto alla resistenza che si oppone
all’invecchiamento facendo ciò che più si ama.
Acclamato come uno dei migliori film
del suo anno, Old Man & The Gun è un’opera che non segue
in modo rigido i canoni del suo genere, lasciandosi andare ad una
contemplazione dell’animo umano particolarmente coinvolgente.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Old Man & The Gun: la trama del film
Ambientato sul finire degli anni
Settanta, il film ha per protagonista Forrest
Tucker, un uomo ormai anziano che ha trascorso la sua
intera vita tra crimini e carcere. Divenuto una vero e proprio
esperto nella fuga, egli è ora tornato in libertà e sente di non
poter rinunciare a fare ciò che più ama, ovvero dar vita a delle
rapine in banca dove, senza mai mostrare la sua pistola né sparare
un colpo, riesce ad ottenere ciò che vuole, anche grazie alla sua
gentilezza. Questo suo modo di fare lo rende inoltre
particolarmente difficile da prevedere e identificare, dando non
pochi problemi alle autorità che lo cercano.
In particolare, l’investigatore
John Hunt non nasconde tutta la sua ammirazione
per l’attività di Tucker, pur tentando in tutti i modi di
acciuffarlo. L’età che avanza non sembra essere un problema per il
criminale, il quale però non manca di tanto in tanto di accarezzare
l’idea di sistemarsi e vivere in modo tranquillo i suoi ultimi
anni. A spingerlo verso questa direzione vi è l’incontro con una
donna di nome Jewel, per cui inizia a provare
sentimenti d’amore che credeva ormai un lontano ricordo. Il
richiamo di una vita fuori legge, però, non mancherà di farsi
sentire, portando Tucker a voler compiere ancora una volta ciò in
cui è più bravo.
Old Man & The Gun: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Forrest Tucker vi è il premio Oscar Robert Redford.
Fu lo stesso attore a proporre di fare un film sulla vita del fuori
legge a Lowery, avendo già lavorato con lui in Il drago
invisibile. Il regista, inizialmente, pensava però di scrivere
un racconto molto fedele alle vere vicende di Tucker, con uno stile
quasi giornalistico. Redford, tuttavia, non si disse pienamente
convinto di voler dare questa direzione al progetto. Lui e Lowery,
infine, decisero di dar vita ad un film che raccontasse la storia
di Tucker così come lui avrebbe voluto vederla o come potrebbe
averla immaginata nella sua testa.
Non si ritrova dunque un racconto
oggettivo degli eventi, bensì una loro rielaborazione sulla base
del carattere e del punto di vista del protagonista. Mentre
recitava in questo film, poi, Redford dichiarò che questo sarebbe
stato il suo ultimo ruolo da attore, in quanto desiderava poter
terminare la sua carriera con un ruolo divertente. Accanto a
Redford si ritrovano poi altri celebri attori, come Danny
Glover e Tom Waits nei ruoli di Teddy
Green e Waller, compari di Tucker. Casey Affleck è
il detective John Hunt, qui alla sua terza collaborazione con
Lowery, mentre Sissy Spacek è Jewel, la donna di
cui Tucker si innamora. Concludono il cast Elisabeth Moss
nel ruolo di Dorothy e John David
Washington in quelli del tenente Kelley.
Old Man & The Gun: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Old Man & The Gun grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 20 ottobre alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Divenuta una delle saghe
cinematografiche d’azione più celebri di sempre,
Die
Hard comprende oggi cinque titoli usciti in sala
in un arco temporale che va dal 1988 al 2013. Protagonista assoluto
è l’attore Bruce Willis, che ricopre qui il ruolo
del poliziotto John McClane. Nel corso degli anni, questi si è
trovato coinvolto in avventure sempre più estreme e rischiose, in
missioni adatte soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per
merito di ciò, il personaggio è stato indicato come uno dei più
iconici del cinema, nonché uno dei più importanti nella carriera di
Willis.
Tutto ebbe inizio con Die Hard –
Trappola di cristallo, il quale ebbe poi un tale successo
che i produttori decisero di dar vita ad una serie di sequel. Il
quarto di questi, uscito nel 2007, è Die Hard – Vivere
o morire, diretto da Len Wiseman,
già autore della saga di Underworld. Assente dal cinema
dal 1995, il personaggio di McClane viene qui riportato in scena
per combattere una nuova imprevedibile minaccia: quella del
terrorismo informatico. La trama del film si basa infatti non solo
sui personaggi dello scrittore Roderick Thorp, ma
anche sull’articolo Addio alle armi di John
Carlin, dove si affronta proprio il pericolo di tale
minaccia virtuale.
Per dar vita alle nuove avventure
del poliziotto si è deciso di rendere il film meno simile ai primi
due capitoli e più vicino invece al terzo. Come lì, anche in questo
caso la stragrande maggioranza del film si svolge in ambienti
esterni e urbani, e anche in questo caso McClane viene aiutato
nella lotta al terrorismo da un civile. Accolto in maniera positiva
dalla critica, il film ha confermato il grande interesse nei
confronti della saga. A fronte di un budget di 110 milioni di
dollari, infatti, questo è riuscito ad incassarne ben 388 in tutto
il mondo. Ad oggi, Die Hard – Vivere o morire è il film
dal maggior incasso di tutta la saga.
Die Hard – Vivere o
morire: la trama del film
Sono passati diversi anni dalla sua
ultima grande missione, e il poliziotto McClane è
un uomo diverso, invecchiato ma tenace come sempre. Ancora una
volta, però, si trova a dover salvare la situazione e l’intera
nazione nel momento in cui l’FBI
subisce un potente attacco informatico. Questo genera un blackout
dei sistemi di sicurezza, mandando in tilt il paese. McClane viene
così chiamato all’azione, con il compito di trovare l’hacker
Matthew Farrell. A sua insaputa questi ha infatti
contribuito a rendere operativo un progetto architettato dalla
squadra di cyber-terroristi capitanati da Thomas
Gabriel. Questi era un dipendente del Dipartimento della
Difesa, e caduto in disgrazia cerca ora la vendetta.
Affiancato da Farrell, McClane tenta
così di impedire altri attacchi, cercando allo stesso tempo di
rintracciare la base operativa di Gabriel e dei suoi uomini. Il
terrorista, però, è ben consapevole della fama del poliziotto, e
per assicurarsi un vantaggio nei suoi confronti decide di rapire
sua figlia Lucy. La faccenda diventa così
personale, e McClane torna ad essere l’inarrestabile macchina da
guerra che era, dimostrando di essere duro a morire proprio come un
tempo. Nulla lo fermerà dal trovare i rapitori di sua figlia, e lo
scontro sarà più sanguinoso che mai.
Die Hard – Vivere o
morire: il cast del film
Immaginare il personaggio di John
McClane con il volto di un altro attore è ormai impossibile.
Bruce Willis
ha negli anni dimostrato di essere l’interprete giusto per la
parte, sfoggiando un carisma unico e perfetto per il ruolo. Fu
proprio il primo film della saga a conferirgli grande notorietà.
Particolarmente devoto al ruolo, l’attore si allenò a lungo in
vista delle riprese con l’obiettivo di poter personalmente prendere
parte alle tante spericolate acrobazie previste, senza ricorrere
dunque a controfigure. Nonostante ciò, l’attore riportò comunque
una profonda ferita sopra l’occhio destro, che lo costrinse ad un
ricovero ospedaliero. Come accaduto anche per i precedenti
capitoli, Willis ha anche in questo caso avuto grande potere
decisionale su quanto scritto in sceneggiatura. Diverse scene e
dialoghi vennero infatti riscritti per rientrare maggiormente nelle
volontà dell’attore, il quale conosce meglio di chiunque altro il
proprio personaggio.
Willis desiderava inoltre esplorare
nuovi aspetti del personaggio, e propose ai produttori di
introdurre il rapporto tra McClane e sua figlia. Venne così
inserito il personaggio di Lucy McClane, interpretata dall’attrice
Mary Elizabeth Winstead, oggi nota per aver
interpretato Cacciatrice in Birds of Prey. L’attore
Justin Long interpreta invece l’hacker Matthew
Farrell, colui che aiuterà McClane nella sua missione. Per tale
personaggio, originariamente Wills avrebbe voluto l’attore Ben
Affleck, il quale non si dichiarò però interessato. Ad
interpretare il villain Thomas Gabriel è l’attore Timothy
Olyphant, il quale propose anche alcune modifiche
circa il proprio personaggio. Dalla parte dei cattivi si ritrova
anche Maggie
Q nei panni di Mai Lihn, braccio destro e amante di
Gabriel. L’attore e regista Kevin Smith è invece
l’hacker Frederick “Warlock” Kaludis.
Die Hard – Vivere o
morire: il sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Dato il grande successo del film, i
produttori decisero di far proseguire la saga con un quinto
capitolo. Questo arriva al cinema nel 2013 con il titolo di
Die Hard – Un buon
giorno per morire, spostando l’azione dagli Stati Uniti
alla Russia. Viene inoltre introdotto il personaggio di Jack
McClane, figlio del protagonista, interpretato da Jai
Courtney. Anche questo a sua volta si affermò come un
buon successo, incassando circa 304 milioni di dollari a fronte di
un budget di circa 92. Willis ha poi dichiarato di voler realizzare
almeno un sesto capitolo prima di mandare in pensione il
personaggio. Attualmente, però, non vi sono stati significativi
aggiornamenti a riguardo, e prima di rivedere il personaggio al
cinema potrebbe volerci più tempo del previsto.
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Die Hard –
Vivere o morire è infatti presente su Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity e Tim
Vision. Per poter usufruire del film, sarà necessario
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta
comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il
film è inoltre in programma in televisione per giovedì 20
ottobre alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Warner Bros e Sony Pictures hanno
diffuso il trailer della nuova commedia Non
Così Vicino diretta da Marc Forster e
che vede protagonista un inedito Tom Hanks
Le prime immagini di Non
Così Vicino il nuovo film con Tom Hanks e diretto
da Marc Foster (Neverland – Un sogno per la vita). Nel
cast anche Mariana Treviño (Club the Cuervos), Rachel
Keller (Fargo) e Manuel Garcia-Rulfo (I magnifici
7). La sceneggiatura è scritta dal candidato all’Oscar David
Magee (Migliore sceneggiatura non originale, Vita di Pi,
2012; Migliore sceneggiatura non originale, Neverland – Un
sogno per la vita, 2004) tratto dal romanzo best-seller
“L’uomo che metteva in ordine il mondo” di Fredrik Backman. Il film
è basato anche sulla pellicola svedese scritta e diretta da Hannes
Holm. Non Così Vicino è prodotto da Rita Wilson, Tom
Hanks, Gary Goetzman e Fredrik Wikström Nicastro.
Dal 16 febbraio solo al cinema, prodotto da Sony Pictures e
distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.
Tratto dal comico e commovente
bestseller “L’uomo che metteva in ordine il mondo”, Non
Così Vicino racconta la storia di Otto Anderson
(Tom
Hanks), un vedovo scontroso e molto fissato con le sue
abitudini. Quando una giovane e vivace famiglia si trasferisce
nella casa accanto, l’incontro con Marisol, ragazza brillante e in
dolce attesa, crea un’improbabile amicizia che sconvolgerà il suo
mondo. Una storia divertente e struggente che racconta come alcune
famiglie nascono anche nei luoghi più inaspettati.
Quattro partigiani si muovo furtivi
in un innevato panorama di montagna. Conosciamo i loro nomi e i
valori per cui combattono. Una donna si unisce poi al gruppo e
cambiano così le dinamiche tra loro. Sono figure lontane nel tempo,
eppure capaci di evocare con sorprendente forza uno stato emotivo
ancora oggi vivo e dilagante. Su queste basi si fonda il nuovo film
di Fabrizio Ferraro, dal titolo
I morti rimangono con la bocca aperta e
presentato in Concorso alla Festa del Cinema di
Roma. Si tratta inoltre del quarto e penultimo
capitolo della serie Unwanted, che Ferraro ha costruito
intorno alla figura del reietto.
Prima di I morti rimangono con
la bocca aperta ci sono infatti stati Gli indesiderati
d’Europa, Checkpoint Berlin e La veduta luminosa.
Ognuna di queste opere rappresenta un vero e proprio viaggio nella
storia e nell’animo dell’uomo, ricercando percorsi e derive comuni.
Allo stesso modo il nuovo film di Ferraro si presenta come un
viaggio tanto fisico quanto esistenziale, ambientato nell’Appennino
centrale nel 1944, quando la Seconda Guerra Mondiale sta per
concludersi, ma non è ancora realmente finita.
Un viaggio dell’animo
Ferraro è una figura estremamente
affascinante nel panorama cinematografico italiano, un uomo di
cinema a tutto tondo che per le sue opere non si occupa solo della
regia, ma anche della sceneggiatura, della fotografia, del
montaggio e della produzione. Ciò vale anche per questo suo nuovo
I morti rimangono con la bocca aperta, che esprimere
dunque in modo particolarmente inequivocabile il pensiero e la
visione del suo autore. La storia è ambientata nel passato, eppure
con un non eccessivo sforzo di fantasia può applicarsi benissimo
anche all’oggi. D’altronde, il film è da intendersi più come un
viaggio sensoriale e metaforico, volutamente privo dunque di un
racconto particolarmente definito.
Ancor prima dei cinque personaggi
umani e della loro vicenda, è infatti l’ambiente il vero
protagonista del film. Un vasto paesaggio di montagna ricoperto da
neve così bianca da risultare accecante. Un luogo che sembra essere
fuori dal mondo, sospeso nel tempo, dove può dunque svolgersi un
racconto che, come già detto, si adatta ad ogni epoca. Con una
forte prevalenza di campi lunghi e lunghissimi, il regista
inserisce qui i suoi personaggi, accentuando dunque la loro
piccolezza dinanzi alla maestosità della natura. Questo ritrarre
così piccoli i personaggi ci sottolinea ulteriormente la loro
solitudine e il loro senso di smarrimento in un contesto che non
offre punti di riferimento.
I luoghi che Ferraro mostra nel suo
film diventano dunque vere e proprie esteriorizzazioni dell’animo
umano. I suoi personaggi in guerra sono aridi, sospettosi, pronti
ad uccidere al minimo dubbio, così come ancora oggi l’essere umano
sembra pervaso da un senso di glacialità che lo rende impassibile
dinanzi alle disgrazie presenti nel mondo. È questo a rendere senza
tempo I morti rimangono con la bocca aperta, questo suo
poter benissimo essere ambientato in qualunque momento della storia
e in qualunque parte del mondo. Se è vero che i morti rimangono con
la bocca aperta, recitando i loro ultimi moniti, allora l’invito
non può che essere quello di porgere l’orecchio con attenzione.
La guerra nel cuore
Oltre l’uso che viene fatto del
paesaggio, di I morti rimangono con la bocca aperta
colpisce la sensazione di trovarsi a confronto con dei personaggi
che la guerra sembrano averla più nella testa che non intorno a
loro. I cinque sono completamente isolati tra la neve e quanto li
circonda lascia ipotizzare che tra loro e altre forme di vita umana
passino chilometri e chilometri. Eppure, i personaggi ripetono
continuamente di sentire dei cani in lontananza, un aereo di
ricognizione in cielo, il rumore di mezzi cingolati in
avvicinamento o ancora impronte nella neve che farebbero pensare ad
un nemico sempre più vicino. Lo spettatore, tuttavia, non partecipa
a nessuna di queste loro sensazioni. Viene dunque da chiedersi se
realmente ci sia un pericolo incombente sui cinque protagonisti o
se questo sia solo immaginario.
Anche nel momento della sparatoria
tra i boschi, la scena non dà alcuna prova di un effettivo esercito
nemico in attacco. Si sentono in quel momento voci e spari non
effettivamente provenienti dai protagonisti conosciuti, ma non ci
sono immagini che fungano da prova concreta della presenza di altri
soldati. Tutto ciò per ribadire come Ferraro lasci il suo film
immerso in uno stato di sospensione e di ambiguità che permette
numerose interpretazioni e riflessioni. La stessa fotografia
sfocata che caratterizza la maggior parte del film conferisce al
tutto un’atmosfera onirica, quasi ci trovassimo in un sogno. In
realtà, I morti rimangono con la bocca aperta è a contatto
con la nostra realtà molto più di quanto si potrebbe pensare.
Come sappiamo, Laurence
Fishburne non ha preso parte alla realizzazione di
Matrix
Resurrections, il quarto capitolo del franchise
delle sorelle Wachowski e che ha visto tornare sul grande schermo
sia Trinity che Neo, con i volti di Keanu Reeves e
Carrie Anne Moss, sia lo stesso Morpheus,
interpretato però da Yahya Abdul-Mateen
II invece che da Laurence
Fishburne, come nei capitoli precedenti.
Adesso, grazie a Variety, abbiamo
finalmente la “recensione” onesta e schietta dell’attore che
commenta così il film: “Sì, l’ho visto. Non era brutto come mi
aspettavo ma era meno bello di quello che speravo. Penso però che
Carrie-Anne e Keanu abbiano fatto un ottimo lavoro.” In merito
alla volontà di farne parte, Fishburne ha detto: “No, davvero
no”.
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star Wars: Il Risveglio della
Forza), Jonathan Groff
(Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da Wachowski
dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i
direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli
scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett
Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti
visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La
Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village
Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions,
Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Durante una recente intervista con
The Hollywood Reporter, Lupita Nyong’o, che torna a interpretare Nakia
in Black
Panther: Wakanda Forever, ha risposto al crescente
movimento “recast T’Challa” ovvero un trend social che avrebbe
voluto un nuovo attore per interpretare T’Challa dopo la dipartita
prematura di Chadwick Boseman.
La star di Wakanda
Forever sostiene la decisione della Marvel di non sostituire il
personaggio e sottolinea che mentre il sequel metterà a riposo
T’Challa, ciò non segna la fine di Black Panther,
cosa che è molto chiara dal trailer e che sembra rispecchiare una
saggia decisione di produzione.
“Questa non è la morte della Pantera Nera, questo è il
punto. T’Challa viene messo a riposo e consente alla vita reale di
informare la storia dei film. So che ci sono tutti i tipi di motivi
per cui le persone vogliono che venga riscelto, ma non ho la
pazienza. Non ho la presenza di spirito, o non ho l’obiettività per
discuterne. Non io. Sono molto di parte.”
Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.
Nel film Marvel StudiosBlack Panther:
Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia
Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba)
lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze
mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del
Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro
storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia
(Lupita
Nyong’o) e di Everett Ross (Martin
Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del
Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo
di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da
Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e
Alex Livinalli.
Il giornalista e autore Kyle
Buchanan ha pubblicato un estratto dalla sua imminente
intervista con Ke Huy Quan, descrivendo in
dettaglio le circostanze della sua toccante riunione
con Harrison Ford. Nell’estratto, Quan afferma che
gli è stato detto della presenza di Ford al D23 e gli è stata data
la possibilità di vederlo dopo quasi 4 decenni, anche se temeva che
l’attore non lo avrebbe riconosciuto.
“Eravamo all’evento D23 e mi è
stato detto che Harrison sarebbe stato lì. Siamo in questa stanza
verde con così tanti attori, produttori e registi, e la persona che
è stata incaricata di assistermi ha detto: ‘Harrison Ford è proprio
fuori dalla stanza verde. Vuoi andare a salutare?’ Ho pensato:
“Certo! Non lo vedo da 38 anni. Quindi esco e lo vedo a circa 15
piedi di distanza mentre parla con Phoebe
Waller-Bridge, sono lì per promuovere Indy 5. E mentre mi
avvicino, il mio cuore batte forte. Sto pensando: “Mi riconoscerà?
L’ultima volta che mi ha visto, ero un ragazzino”.
Mentre mi avvicino, si gira e mi
punta il dito contro, e ha quel classico, famoso, scontroso sguardo
di Harrison Ford. Io dico: ‘Oh mio Dio,
probabilmente pensa che io sia un fan e mi dirà di non avvicinarmi
a lui.’ Ma lui mi guarda, mi indica e dice: “Sei Short Round?”
Immediatamente, sono stato trasportato indietro nel tempo nel 1984,
quando ero un ragazzino, e ho detto: “Sì, Indy”. E lui ha detto:
“Vieni qui” e mi ha dato un grande abbraccio. Quando l’ho
abbracciato, tutti quei meravigliosi ricordi che avevo sul set sono
tornati alla mente. Mi sono sentito così a mio agio. È stato
fantastico, ed è un uomo fantastico – uno degli uomini più generosi
del pianeta.”
Ke Huy Quan e
Harrison Ford hanno lavorato insieme in
Indiana Jones e il tempio maledetto, film in cui
Quan interpretava proprio il piccolo Shorty. Mentre
Harrison Ford era già una star, Quan ha avuto
difficoltà a inserirsi a Hollywood davanti alla macchian da presa,
ha così cambiato direzione, spostandosi dietro all’obbiettivo. Con
Everything Everywhere All at Once, quest’anno,
ha di nuovo la possibilità di brillare sul grande schermo, a quasi
quarant’anni da Indy 2 e I Goonies (dove
interpretava Data).
Sono ora disponibili il
Trailer ufficiale e il Poster di
Il mio nome è vendetta, il film diretto da
Cosimo Gomez, prodotto da Colorado
Film, in arrivo solo su Netflix dal 30 novembre, con protagonista un
inedito e sorprendente
Alessandro Gassmann. L’attore veste i panni di Santo,
un ex sicario della criminalità organizzata, che dopo aver vissuto
nell’ombra per anni in una tranquilla cittadina del Trentino-Alto
Adige, è alla ricerca di vendetta insieme alla figlia Sofia,
interpretata da Ginevra Francesconi.
Il film è prodotto da
Iginio Straffi e Alessandro Usai
per Colorado Film, e vede nel cast anche
Alessio Praticò, Francesco Villano, Mauro Lamanna
e Remo Girone.
Il mio nome è vendetta sarà disponibile solo su
Netflix dal 30 novembre.
La trama
Sofia è una tranquilla teenager che
passa il suo tempo tra partite di hockey, di cui è campionessa, e
lezioni di guida off-road. Fino al momento in cui, disobbedendo a
Santo, suo padre, lo fotografa di nascosto e pubblica la sua foto
su Instagram. Il piccolo post è sufficiente a cambiare le loro vite
per sempre. Seguendo la traccia informatica, due criminali entrano
nella loro casa e uccidono barbaramente la madre e lo zio di Sofia,
dando vita a un regolamento di conti covato per quasi vent’anni.
Sofia scoprirà che la verità le è sempre stata taciuta e che Santo
nasconde un oscuro passato di affiliato alla N’drangheta. Non senza
conflitto, Sofia abbraccerà un’eredità fatta di furia e violenza e
si alleerà con il padre per cercare una spietata vendetta.
Nel suo nuovo libro, Beyond the
Wand: The Magic and Mayhem of Growing Up A Wizard (come
condiviso da Insider) Tom Felton, celebre per aver interpretato
Draco Malfoy nel franchise di Harry Potter,
ricorda di aver avuto un primo incontro piuttosto imbarazzante con
Gary Oldman. Felton, che al momento
dell’incidente era un adolescente, ricorda di aver scambiato Oldman
per un membro della squadra di pulizie del film, arrivando persino
a congratularsi con lui per i pavimenti puliti sul set.
“Ero sul set un giorno quando ho
visto un tipo più anziano un po’ trasandato che indossava un
vecchio paio di jeans e una maglietta. Lo avevo visto
occasionalmente in giro e ho pensato che fosse uno del personale
delle pulizie. Cosa posso dire? Aveva solo quello sguardo.
“Sembrava mostrare la famiglia e
gli amici in giro. Un po’ strano, per uno del personale delle
pulizie. Ho avuto l’orribile sensazione che avrei potuto fare un
passo falso, quindi quando se ne è andato ho chiesto a qualcuno:
‘Chi è quello?’
“Ho rabbrividito per l’imbarazzo
quando ho capito che l’avevo scambiato per l’addetto alle pulizie.
Volevo scusarmi – non che gli sarebbe davvero importato – ma alla
fine ho preso la strada più semplice ignorando totalmente il mio
errore e facendo finta di “Avevo sempre saputo chi era. In mia
difesa, per essere una star così grande, non si comportava per
niente come una star. Era modesto e con i piedi per terra,
probabilmente lo si vedeva preparare una tazza di tè per tutti,
piuttosto che intrattenere la stanza.”
Per molti versi, dei giovani attori
coinvolti nel franchise, Tom Felton è quello che è rimasto maggiormente
legato ai suoi giorni da maghetto a Hogwarts, cosa che dimostra con
grande insistenza sui social e motivo per cui, nonostante
interpreti il cattivo ragazzo, è molto amato dai fan.
Il produttore di Black
Adam, Hiram Garcia, ha spiegato cosa ha in mente per
la potenziale guerra di Black Adam e
Superman. In un’intervista con CinemaBlend, il produttore del
film con Dwayne
Johnson ha sottolineato che, piuttosto che un
combattimento una tantum, la battaglia tra il suo personaggio e
Superman sarebbe stata “una lunga forma di narrazione”, affermando
quanto segue:
“Non si tratta mai di una lotta
singola o solo di una scazzottata. No, è molto più di questo.
Vogliamo davvero creare una lunga forma di narrazione e mostrare
che questi due personaggi esistono nello stesso universo e li
faremo avere a che fare spesso tra loro, dalla stessa parte o da
parti opposte. Si spera che a un certo punto si scontrino, ma non
si tratta solo di una situazione di “un combattimento”. Non è mai
stato il nostro sogno. Questo non premia il fan. I fan vogliono
provare un viaggio trai due personaggi sapendo che questi ragazzi
esistono nello stesso universo”.
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story.
Captain America: New World
Order si preannuncia essere un
film ancora più grande del previsto, con Tim Blake
Nelson pronto a fare il suo ritorno nei panni di The
Leader e Harrison Ford recentemente scelto per
interpretare il generale “Thunderbolt” Ross. C’erano state
speculazioni sul fatto che il personaggio potesse essere ritirato
dopo la morte di William Hurt, ma ora è chiaro che per la
Marvel è un personaggio chiave per
il futuro dell’MCU.
Arruolare una leggenda come
Harrison Ford ne è la prova, e
scommettiamo che Ross sarà importante sia per il film in uscita
diThunderboltssia per
quello che sembra essere un progetto che trarrà ispirazione
aWorld War Hulksin qualche modo. Prima di arrivare a
questo, tuttavia, abbiamo il prossimo film Captain America: New World
Order da guardare con impazienza dove
troveremo
Anthony Mackie di Sam Wilson che si farà avanti come
l’ultimo eroe a brandire lo scudo e, secondoThe Cosmic
Circus, l’uscita del 2024 avrà
un “budget ENORME”.
Si dice che il generale “Thunderbolts”
Ross non sia più Segretario di Stato ma un privato cittadino con
potenti connessioni in luoghi che contano e potenzialmente ha dei
piani di un suo “nuovo ordine mondiale”. Ciò potrebbe comportare
una collaborazione con Samuel Sterns che alla fine lo vedrà
diventare Red Hulk? sarebbe sorprendente se questo accadesse,
e ancora più sorpresi se Ford non avesse la possibilità di
diventare un HULK.Le riprese dovrebbero iniziare a
girare a marzo, comunque, ma c’è un altro bocconcino molto
interessante che rende Captain America: New World
Order ancora più
intrigante.
“Avevo sentito in
precedenza che potrebbe esserci una sorta di crossover tra Blade e
New World Order” , osserva l’autore del
pezzo. “Ma sfortunatamente, al momento
Blade non dovrebbe iniziare fino alla prossima estate… considerando
che il film di Blade sta subendo alcune importanti riscritture,
questo piano di crossover potrebbe sicuramente essere
cambiato”.
I vampiri potrebbero in
qualche modo entrare nel piano del Leader? Tra questo e
l’importanza del sangue di She-Hulk nelle sue recenti serie, non possiamo
fare a meno di chiederci se Sterns stia finalmente cercando di
decifrare il codice e creare dei Super Soldati (o Hulk!) perfetti
per mettere appunto il piano nel nuovo ordine prestabilito dal
Generale Ross. Ovviamente tutto questo è solo un’ipotesi in base
agli indizi che troviamo negli annunci ufficiali, dunque le cose
potrebbero anche essere diverse da come ce le
immaginiamo!
Captain America: New
World Order
Julius Onah
dirige Captain
America: New World Order, su una sceneggiatura di
Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà
Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain
America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín
Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di
Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di
Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth
Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3
maggio 2024.
Jake Schreier
dirigerà Thunderbolts e
si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast
dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter
Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent,
Olga Kurylenko come Antonia
Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red
Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost,
e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina
Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà
nei cinema il 26 luglio 2024.
Parlando con
UPROXX,
Barry
Keoghan confessa di inviare costantemente messaggi ad
alcuni dei suoi altri co-protagonisti di Eternals per
eventuali aggiornamenti sul futuro del franchise. Cita in
particolare Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo
nel film, e che per una ragione molto particolare è il meglio
informato sui fatti:
“Kumail è sempre quello a cui
scrivo. Sono tipo “Yo, hai sentito qualcosa su Eternals 2?” Kumail sa tutto. Sai cosa intendo? Ama
i fumetti. Il mondo dei fumetti… Beh, gli scrivo sempre
messaggi tipo riguardo al Comic-Con di San Diego. Sono tipo “Ehi,
andiamo a San Diego per gli Eterni?” ma mi piacerebbe vedere cosa
succederà. Lo farei davvero.”
Di recente, l’attore
si era detto dubbioso di quello che sarebbe stato
Eternals 2, ma continua a credere nel futuro del
progetto.
Il cast del film comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Daniel Gillies è
uno dei volti attoriali che ha contribuito a cambiare la storia
delle serie televisive grazie anche alle sue eccellenti e brillanti
performance. L’attore, infatti, ha cominciato a lavorare da ragazzo
e non si è più fermato, arrivando anche a sperimentare diversi
ambiti, come la regia e la sceneggiatura, e passando anche dal
piccolo al grande schermo e viceversa.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Daniel Gillies.
Daniel GIllies serie tv
1. Ha lavorato in molte
serie. Nel corso della sua carriera attoriale, Gillies ha
lavorato in numerose serie tv, iniziando nel 1999 con Young
Hercules, per poi proseguire con Cleopatra 2525
(2000), Jeremiah (2002), Masters of Horror (2007)
e The Glades (2010). In seguito, ha lavorato in True
Blood (2010), NCIS – Unità anticrimine (2010),
The Vampire Diaries (2010-2014), Saving Hope
(2012-2015), The Originals (2013-2018) e SEAL Team
(2017).
2. Ha fatto anche molto
cinema. L’attore non ha prestato la sua opera solo per il
piccolo schermo, ma ha lavorato in diversi film. Il suo debutto è
avvenuto con Cuore di soldato (1998), per poi proseguire
con No One Can Hear You (2001), Spider-Man 2
(2004), Matrimoni e pregiudizi (2004), The Sensation
of Sight (2006) e Captivity (2007). Inoltre, ha
lavorato per il film Uncross the Stars (2008) e per il
corto Matters of Life and Death (2007).
3. È anche sceneggiatore e
regista. Nel corso della sua carriera, l’attore ha
sperimentato diversi ambiti del cinema, tra cui la sceneggiatura e
la regia. Infatti, ha scritto lo script di Wait for Me
(2007) e Broken Kingdom (2012), dirigendo i due titoli,
oltre a due episodi di The Originals tra il 2017 e il
2018.
Daniel GIllies Instagram
4. Ha un profilo
ufficiale. L’attore ha aperto un proprio account ufficiale
Instagram che è seguito da qualcosa come 2,2 milioni di persone.
Sono molte le foto postate sulla sua bacheca, immagini che lo
ritraggono in momenti lavorativi o di svago o foto che lo vedono
protagonista di viaggi, che siano di lavoro o piacere.
Daniel GIllies moglie
5. È stato sposato per
diversi anni. L’attore era molto conosciuto anche per
essere sposato da molti anni con la collega Rachael Leigh
Cook. I due si erano sposati nel 2004 e tutto sembrava
andare a gonfie vele, tanto da non immaginare che nel giugno 2019,
dopo 14 anni di matrimonio, la coppia ammettesse di essere in fase
di divorzio. I motivi della crisi non sono stati resi chiari, ma
sembra che non si tratti per nulla di tradimenti o fatti
connessi.
6. È padre di due
figli. Dal matrimonio con Rachael Leigh Cook, l’attore è
diventato padre due volte. Infatti, dalla loro unione sono arrivati
Charlotte Easton (nata nel settembre 2013) e
Theodore Vigo Sullivan (nato nell’aprile
2015).
Daniel Gillies The Originals
7. Non pensava che il suo
personaggio avesse successo. L’attore ha dichiarato che
non pensava che il suo personaggio potesse godere di così grande
attenzione nel corso delle cinque stagioni della serie, ammettendo
che in realtà sembra che il tempo sia letteralmente volato e che il
tutto sia durato forse un anno e mezzo, invece di cinque.
8. Non vedeva l’ora di
dirigere un episodio. Dato che l’attore aveva già diretto
un film, era impaziente di esplorare le regia televisiva. Il fatto
di essere anche uno dei protagonisti della serie lo ha aiutato a
tirare fuori una parte più intima del suo personaggio, conoscendo
già l’ambiente e tutta la storia “mitologica” alle spalle.
Daniel GIllies e Joseph
Morgan
9. Sono molto
amici. I
due si sono conosciuti recitando insieme e la loro è una vera
amicizia fraterna, tanto da passare spesso del tempo insieme sia
sul set che fuori, realizzando video molto divertenti per i propri
fan e includendo anche il resto del cast.
Daniel GIllies: età e altezza
10. Daniel GIllies è nato
il 14 marzo del 1976 a Winnipeg, nel Manitoba, Canada, e
la sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.
Cameron Monaghan è
uno di quegli attori che ha contribuito a cambiare il volto delle
serie tv, grazie alle sue performance, soprattutto in
Shameless
e Gotham.
L’attore ha sempre dimostrato di essere in grado di scegliere i
ruoli migliori per i suoi talenti, diventando molto amato in tutto
il mondo.
Ecco dieci cose da sapere
su Cameron Monaghan.
Cameron Monaghan serie
1. Una carriera spesa tra
serie tv. La carriera dell’attore inizia di fatto a
intraprendere la carriera di attore nel 2003, quando partecipa nel
film tv The Music Man, per poi partecipare a diverse serie
tv come Malcolm (2004-2005), Threshold (2005),
Ned – Scuola di sopravvivenza (2005-2006), Criminal
Minds (2006) e Numb3rs (2009). In seguito, appare in
The Mentalist (2009), Detective Monk (2009),
Fringe (2009), The Glades (2010), NCIS –
Unità anticrimine (2011), Shameless
(2011 – in corso) e Rizzoli & Isles (2011). Tra i suoi
ultimi lavori vi sono Law & Order – Unità vittime speciali
(2012), Gotham (2015-2019) e Son of Zorn (2016).
2. Ha lavorato in alcuni
film ed è doppiatore. Monaghan ha prestato la sua attività
di attore anche al grande schermo, senza rimanere ancorato al mondo
delle serie tv. L’attore, infatti, ha lavorato in film come
Cambia la tua vita con un click (2006), Santa Clause è
nei guai (2006), I tre investigatori e l’isola
misteriosa (2007), Dog Gone (2008), Another
Harvest Moon (2009) e I tre investigatori e il castello
del terrore (2009). Inoltre, è apparso in Prom – Ballo di
fine anno (2011), Vampire Academy (2014), The Giver – Il mondo di
Jonas (2014), Jamie Marks Is Dead (2014),
Mail (2014) e Amityville – Il risveglio (2017).
In quanto doppiatore, ha prestato la propria voce per il videogioco
Star
Wars Jedi: FallenOrder (2019) e per le serie
Avatar – La leggenda di Aang (2005) e Shoty McShorts’
Shorts (2007).
Cameron Monaghan in Shameless
3. Non conosceva la
versione originale. Prima di girare Shameless, l’attore non era a conoscenza del
fatto che fosse un remake: “Non ne sapevo molto. Non avevo mai
sentito parlare della versione inglese quando feci l’audizione o
quando ottenni la parte. Ho letto la sceneggiatura e sono stato
davvero incuriosito dal personaggio perché è così complesso”. Nel
2021 è apparso nell’ultima
stagione di Shameless.
Cameron Monaghan e Noel
Fisher
4. Entrambi condividono il
set di Shameless. Monaghan e Noel Fisher
hanno condiviso per molto tempo il set di Shameless, interpretando
una coppia di ragazzi omosessuali, innamorati uno dell’altro.
Cameron Monaghan Instagram
5. Ha un profilo
ufficiale. L’attore ha aperto un account ufficiale su
Instagram che è seguito da qualcosa come 2,1 milioni di persone.
Sulla sua bacheca sono presenti, per la maggiore, foto che lo
ritraggono in momenti lavorativi, tra il set di Shameless
e di Gotham. Tuttavia, vi sono anche immagini che vedono
protagonista di momenti di svago tra lavoro e viaggi personali.
Cameron Monaghan fidanzato
6. Pare sia tornato single
da poco. Sembra, infatti, che dall’inizio dell’anno
l’attore si sia lasciato la fidanzata e collega Peyton
List: i due si frequentavano da più di un anno. La coppia
si era conosciuta sul set del film Anthem of a Teenage
Prophet nel 2017 e da lì il loro legame si è fatto sempre più
forte, arrivando a fidanzarsi. In ogni caso, i due attori sarebbero
rimasti in ottimi rapporti.
7. Ha avuto altre due
fidanzate famose. Prima di frequentare la sua ultima
fidanzata, l’attore avrebbe frequentato due ragazze facenti parti
dello show business. Nel 2015 si sarebbe frequentato con la modella
Sadie Newman, mentre tra il 2016 e il 2017 ha
avuto una storia con la sua collega di Shameless Ruby
Modine.
Cameron Monaghan Gotham
8. Ha dato una descrizione
del suo personaggio. Nel descrivere il ruolo di Jerome
Valeska, l’attore ha dichiarato “c’è qualcosa in lui simile a un
serpente, qualcosa di simile che riguarda Jerome nel caso in cui
possa distogliere lo sguardo in un secondo per poi colpire subito
dopo ed essere alla tua gola”.
9. Non è stato il massimo
indossare i vestiti del suo personaggio. Secondo l’attore,
lavorare in Gotham non è stato proprio l’apice del divertimento:
“Devi indossare quei vestiti così tanto che l’ultima volta che
vorresti fare è indossarli di nuovo. Soprattutto perché li indossi
per mesi e ce n’è solo un paio, probabilmente non li lavano troppo
spesso o li puliscono a secco, a prescindere che tu abbia fatto
scene di lotta, sudando parecchio”.
Cameron Monaghan: età e
altezza
10. Cameron Monaghan è nato
il 16 agosto del 1993 a Santa Monica, in California, e la
sua altezza complessiva misura 182 centimetri.
Candice Accola è
una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il mondo delle
serie tv grazie alle sue diverse interpretazioni. L’attrice si ha
dato vita ad una bella gavetta e si è fatta apprezzare in tutto il
mondo grazie ai suoi ruoli e soprattutto alla serie The Vampire
Diaries. Ecco dieci cose da sapere su Candice
Accola.
Candice Accola serie tv
1. Le serie tv e la
carriera. La carriera dell’attrice è iniziata nel 2007,
debuttando nel mondo della recitazione con il film Pirate
Camp. Inseguito, ha lavorato a molte serie tv, iniziando con
How I Met Your Mother (2007) e proseguendo con
Supernatural (2009), Greek – La confraternita
(2009) e Drop Dead Diva (2010). I suoi ultimi lavori per
il piccolo schermo sono stati The Vampire Diaries (2009-2017), The Originals (2018) e The
Orville (2019).
2. Ha lavorato anche in
diversi film e Videoclip ed è anche produttrice. L’attrice
non ha svolto la sua attività solo per il piccolo schermo, ma ha
lavorato spesso al cinema. Tra i vari film a cui ha partecipato, vi
sono Juno (2007), X’s & O’s (2007) e
Deadgirl (2008). Inoltre, ha partecipato ad alcuni
videoclip, come Dancing Crazy di Miranda
Cosgrove (2010) e Love Don’t Die (2013). In
quanto produttrice, invece, ha lavorato alla realizzazione di due
episodi della serie Dating Rules from My Future Self
(2012).
Candice Accola Instagram
3. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice, come molti altri suoi colleghi, ha
aperto un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come
6,7 milioni di persone. Sul social l’attrice ha un vero e proprio
tripudio di foto, tra immagini che la ritraggono protagonista di
momenti di svago o di lavoro e ritratti di momenti con gli amici e
con la famiglia.
Candice Accola marito
4. È sposata da qualche
anno. Il 18 ottobre del 2014, l’attrice ha sposato il
musicista Joe King dopo tre anni di fidanzamento.
I due si sono conosciuti per la prima volta ad un evento del Super
Bowl e la loro storia è potuta nascere grazie anche a
Nina Dobrev che ha dato il numero della sua amica a
King. La loro relazione andava talmente a gonfie vele che nel
maggio del 2013 è arrivata la proposta di matrimonio.
5. Ha avuto un fidanzato
famoso. Prima di conoscere il suo attuale marito,
l’attrice ha condiviso del tempo con un collega. Il ragazzo in
questione sarebbe proprio l’attore Tyler Hoechlin, con cui si sarebbe frequentata
tra il 2004 e il 2005.
Candice Accola figli
6. È mamma di una
bambina. Dal matrimonio con Joe King, l’attrice è
diventata mamma: infatti, il 15 gennaio del 2016 ha dato alla luce
la loro prima figlia, Florence May King. Inoltre,
ha anche due figliastre, Ava ed
Elise, figlie di King e nate da un precedente
matrimonio.
Candice Accola The Vampire
Diaries
7. Si è dovuto ovviare
rispetto la sua gravidanza. Il fatto che Accola fosse
incinta doveva essere giustificato nella serie e si è dovuto
trovare un escamotage. Alla fine, si è deciso di optare per una
sola considerazione: siccome Caroline è un vampiro e non può
rimanere incinta, gli autori hanno scritto che la congrega dei
Gemelli aveva trasferito i gemelli di Jo e Alaric in Caroline
quando Jo morì.
8. Era entusiasta di
lasciare l’evoluzione del personaggio in mano agli autori.
L’attrice non ha mai cercato di imporre un proprio punto di vista,
ma ha sempre apprezzato il fatto di non sapere mai cosa sarebbe
accaduto a Caroline, il proprio personaggio.
9. Ha stretto molte
amicizie sul set. L’attrice ha avuto modo di instaurare
legami profondi con i suoi colleghi di set. Infatti, è molto amica
di Nina Dobrev, Kat Graham, Ian Somerhalder e
Michael Trevino. Inoltre, molti di loro hanno
anche presenziato alle sue nozze.
Candice Accola: età e altezza
10. Candice Accola è nata
il 13 maggio del 1987 a Houston, nel Texas, e la sua
altezza misura complessivamente 173 centimetri.
Tra personaggi letterari d’altri
tempi, ispettori, moschettieri e sceriffi, Matthew
Macfadyen ha ritagliato il suo spazio sul piccolo e grande
schermo.
È entrato nel cuore degli
spettatori – soprattutto spettatrici – con il ruolo dell’eroe
romantico per eccellenza: è stato infatti l’intramontabile Mr Darcy
nella versione più recente di Orgoglio e Pregiudizio firmata da
Joe Wright, dove accanto a Keira Knightley ha fatto sospirare le platee
femminili nel ruolo dal fascino immortale creato dalla penna di
Jane Austen. Persino la collega confessò all’epoca una cotta per
l’attore, paragonando la sua virilità a quella di Richard Burton,
ma con un’aggiunta di irresistibile fragilità. Difficile darle
torno: 1.91 m di altezza, profondi occhi blu, fisico prestante,
Matthew Macfadyen ha i tratti del gentiluomo britannico d’altri
tempi, tanto che sia al cinema sia in televisione lo abbiamo visto
spesso in ruoli d’epoca.
David Matthew Macfadyen
nasce il 17 ottobre 1974 a Great Yarmouth, nel Norfolk inglese.
Cresce in una famiglia di artisti, in quanto sua madre è insegnante
di recitazione e attrice. Così imbocca con naturalezza la strada
della recitazione: frequenta l’Oakham School e poi la prestigiosa
Royal Academy of Dramatic Art di Londra, di cui è membro.
Matthew è un attore a tutto tondo,
alternando in egual misura il teatro (che predilige), la
televisione e il cinema. Il suo primo ruolo sul piccolo schermo è
quello di Hareton Earnshaw in un film tv di Cime
Tempestose del 1998, mentre si fa notare nel cinema
indipendente con Maybe Baby, Enigma e
In My Father’s Den.
Raggiunge la popolarità con la
serie tv britannica Spooks, che prende il via nel
2002 e che lo vede nei panni del protagonista, la spia Tom Quinn.
Partecipa alle prime due stagioni della serie – poi proseguita con
Rupert Penry-Jones e Richard Armitage – e conosce sul set l’attrice
Keeley Hawes, che sposa nel 2004 e con cui ha due figli,
Maggie (2004) e Ralph (2006). Matthew reciterà nuovamente accanto
alla moglie in Funeral Party, l’irriverente commedia
di Frank Oz del 2007, in cui interpretano la coppia di
protagonisti.
Matthew Macfadyen, il
romantico gentiluomo
La consacrazione a livello
internazionale giunge nel 2005 con Orgoglio e
Pregiudizio, che gli spalanca le porte del cinema, anche se
Matthew continua ad affiancare interessanti progetti per la tv; in
particolare la serie Little Dorrit, tratta
dall’omonimo romanzo di Charles Dickens, in cui è il romantico
Arthur Clennam, e I Pilastri della Terra, dove
interpreta il prete Philip nell’epica trasposizione dell’opera di
Ken Follett. Sul grande schermo viene chiamato da due grandi
autori: Ron Howard, per il quale si concede una parentesi anni
settanta in Frost/Nixon – Il duello, e Ridley Scott, che gli
affida un inedito Sceriffo di Nottingham nel Robin Hood del 2010. Lo abbiamo visto di recente
nei panni di Athos ne I tre moschettieri di Paul W.S. Anderson e in
quelli del Principe Oblonsky, dove ha ritrovato Joe Wright e Keira
Knightley, questa volta sua sorella, in Anna Karenina.
Nel 2010 ha vinto il BAFTA come
Migliore Attore Non Protagonista per Criminal
Justice, la serie targata BBC, che gli ha offerto poi il
ruolo del protagonista nella serie britannica Ripper
Street.
Matthew interpreta
l’ispettore Edmund Reid, che alla fine dell’Ottocento indaga su una
serie di delitti sulla scia dei crimini di Jack Lo Squartatore.
Dopo le due stagioni trasmesse dalla tv britannica, che ha ottenuto
un discreto successo, la BBC ha deciso di non rinnovare la
serie a causa di una riduzione di ascolti. Malgrado le proteste dei
fan, Ripper Street chiuderà i battenti; ma per una porta che si
chiude, si aprono altre possibilità: con il suo talento e la sua
presenza scenica, siamo certi che Matthew Macfadyen saprà cogliere
altre stimolanti opportunità.
Tyler Hoechlin è
uno di quegli attori che ha contribuito a cambiare il mondo delle
serie tv e che si è fatto amare ed apprezzare grazie alle sue
diverse perfomance. In effetti, il mondo lo ha visto cambiare e
diventare uomo davanti alla macchina da presa, si che si tratti di
serie tv o di film cinematografici. Ecco, allora, dieci
cose da sapere su Tyler Hoechliln.
Tyler Hoechlin serie
1. Ha debuttato con una
serie seguitissima. La prima comparsa dell’attore sugli
schermi televisivi avviene nel 2003 grazie alla sua apparizione in
Settimo cielo, rimanendovi come membro fisso del cast fino
al 2007, anno di chiusura della serie. In seguito, ha recitato in
CSI: Miami (2007), Castle (2009) e Lincoln
Heights – Ritorno a casa (2009). Tra i suoi ultimi lavori sul
piccolo schermo vi sono Teen Wolf (2011-2014 e poi 2017), Supergirl (2016 – in corso), The Flash (2018) e Arrow (2018).
Tyler Hoechlin in Superman &
Lois
Nel 2021 ha debuttato come
protagonista in Superman
& Lois nei panni di Clark kent/Superman.
2. Ha recitato anche sul
grande schermo. L’attore ha prestato la propria opera non
solo per il mondo seriale, ma anche per il cinema. Infatti, ha
recitato in Family Tree (1999), suo vero e proprio debutto
nel mondo della recitazione, per poi lavorare in Train
Quest (2001), Era mio padre (2002), Solstice
(2008), Open Gate (2011) e Libera uscita (2011).
Tra i suoi ultimi film, si citano Tutti vogliono qualcosa (2016), Stratton – Forze
speciali (2017), Cinquanta sfumature di rosso (2018), The
Domestics (2018), Bigger (2018) e Then Came
You (2019). Nel 2020 ha interpretato Abe nel film Palm Springs:
Vivi come se non ci fosse un domani.
Tyler Hoechlin è Superman
3. È stato scritturato
sulla fiducia. Per la serie Supergirl, si cercava
un interprete che potesse interpretare Clark Kent / Superman. Per
questo, si è deciso di puntare su Tyler senza neanche fargli fare
il provino.
4. Ha avuto qualche
problema con il costume. Riguardo a questo aspetto,
l’attore ha rivelato “Ho iniziato a pensare che il più grande
potere di Superman fosse, in realtà, solo il fatto di entrare nel
completo con la stessa rapidità con cui lo fa, perché non va così
liscia la prima volta in cui lo si fa”.
Tyler Hoechlin Instagram
5. Ha un profilo
ufficiale. L’attore ha aperto un proprio account Instagram
ufficiale, seguito da qualcosa come 3,6 milioni di persone. Sono
molte le foto che lo ritraggono nella sua bacheca, tra viaggi,
momenti lavorativi e di svago con amici e colleghi.
Tyler Hoechlin fidanzata
6. Attualmente è
single. Pare che l’attore sia single da circa un anno e
che la sua ultima conquista sia stata la modella Alena Gerber. Ma
in passato anche un’altra modella lo aveva conquistato: pare,
infatti, che nel corso del 2017 abbia avuto una storia con
l’australiana Monika Clarke.
7. Ha avuto diverse
fidanzate famose. Nel corso della sua carriera, l’attore
ha avuto alcune fidanzate famose, spesso compagne di set. Tra le
altre, si citano Ashlee Simpson, con si sarebbe
frequentato dal gennaio al marzo del 2004, Candice Accola (dal 2004 al 2005) e
Rachele Brooke Smith, con la quale avrebbe avuto
una storia dal 2010 al 2012. Tra le sue ultime fidanzate, vi sono
Brittany Snow, con ha avuto una storia durata tre
anni dal 2012 al 2015 e Alena Gerber, con cui si
sarebbe frequentato nel 2015. Inoltre, tra i vari flirt che gli
sono stati attribuiti, ci sarebbero quelli con le colleghe
Jill Wagner e Mackenzie
Rosman.
Tyler Hoechlin Teen Wolf
8. Gli piacciono i
personaggi che cambiano. L’attore ha rivelato di amare
molto i personaggi che cambiano e si evolvono nel corso del tempo
invece di interpretare ruoli che rimangono sempre uguali a se
stessi.
9. Gli è piaciuto fare lo
stunt. L’attore ha ammesso di aver fatto da solo le varie
scene d’azione o, almeno, quelle che riusciva a fare, riuscendo a
esprimersi in maniera migliore specialmente con il trucco
addosso.
Tyler Hoechlin: età e altezza
10. Tyler Hoechlin è nato
l’11 settembre del 1987 a Corona, in California, e la sua
altezza complessiva è di 182 centimetri.
Claire Holt è una
di quelle attrici che ha contribuito allo sviluppo e all’evoluzione
del panorama seriale, grazie anche alle sue differenti ed incisive
interpretazioni. L’attrice ha iniziato a praticare questa
professione sin da giovane, dimostrando di avere una certa
predisposizione nell’interpretare i ruoli migliori.
Ecco dieci cose da sapere
su Claire Holt.
Claire Holt serie
1. Una carriera tra serie
tv. Holt inizia la sua carriera di attrice nel 2006,
quando debutta sul piccolo schermo grazie alla serie H2o,
rimanendo nel cast della serie fino al 2009. In seguito, ha
partecipato a Pretty Little Liars (2011), The Vampire Diaries (2011-2015), The Originals (2013-2018) e Aquarius
(2015-2016). Inoltre, ha lavorato nei film tv Mean Girls 2
(2011) e Doomsday (2017)
2. Non solo serie
televisive. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha
prestato la propria opera solo per il mondo della serie tv, ma ha
anche lavorato spesso per il grande schermo. Infatti, è comparsa
nei film Messengers 2 – L’inizio della fine (2009),
Blue Like Jazz (2012) e 47 metri
(2017). Inoltre, tra i suoi ultimi film vi sono The Divorce
Party (2019), A Violent Separation (2019),
Painted Beauty (2019) e Wolf in the Wild (2019).
Nel 2021 ha preso parte al cast di un film horror nei panni di
Kelly e nei panni di Sasha in Painted Beauty.
Claire Holt Instagram
3. Ha un profilo
seguitissimo. L’attrice possiede un proprio account
ufficiale su Instagram che è seguito da qualcosa come 4,8 milioni
di persone in tutto il mondo. La sua bacheca pullula di immagini
che vedono spesso protagonista il suo primo figlio, ma sono molti
anche i post che la ritraggono in momenti di svago e
quotidianità.
Claire Holt nuda sul piccolo
schermo?
Claire Holt pur
rimanendo una delle donne più HOT del piccolo schermo non è mai
apparsa nuda. Ha mantenuto un certo riservo rispetto al suo corpo
quando ha interpretato personaggi sexy.
Claire Holt h2o
4. Si è dovuta allenare
parecchio. Per interpretare la sirena Emma in H20,
l’attrice (così come le sue colleghe) ha dovuto seguire un rigoroso
processo di allenamento per preparare i loro corpi a nuotare con il
peso aggiuntivo della coda. Inoltre, ha effettuato esercizi e ha
imparato diverse tecniche per trattenere il respiro il più a lungo
possibile sott’acqua.
5. Ha avuto una coda
modellata sulle sue gambe. Per dare vita al ruolo di
sirena bisogna prima avere una coda. Per questo, si è deciso di
modellare ogni coda per ogni attrice che avrebbe dovuto
interpretare una sirena. Lo stesso procedimento, quindi, è avvenuto
anche per Claire, che si è trovata con una coda perfetta per le sue
gambe.
Claire Holt in Pretty Little
Liars
6. È stato un personaggio
ricorrente in Pretty
Little Liars. L’attrice ha partecipato alla serie
interpretando il personaggio di Samara Cook, una ragazza
appassionata del lavoro manuale, come la bigiotteria, molto
affettuosa e fedele ad Emily, prima sua cara amica e poi sua
fidanzata.
Claire Holt The Originals
7. Ha lavorato con un
caro amico. Nel corso della sua carriera, Claire è stata
una delle poche attrici molto fortunate a poter lavorare con una
propria amica. Questo è successo a lei e Phoebe Tonkin: le due, infatti, si erano
conosciute sul set di H2o, per poi trovarsi a lavorare insieme in
The Vampire Diaries e in
The Originals.
Claire Holt fidanzato
8. Ha un matrimonio alle
spalle. Il primo matrimonio dell’attrice risale al 28
aprile 2016 con il produttore televisivo Matthew J.
Kaplan, con il quale era fidanzata ufficialmente da quasi
un anno. Tuttavia, dopo un anno esatto dalle nozze, il marito ha
chiesto il divorzio.
Claire Holt Andrew Joblon
9. Attualmente è
sposata. Qualche mese dopo il divorzio dal primo marito,
l’attrice ha annunciato il fidanzamento ufficiale con
l’immobiliarista Andrew Joblon, avvenuto il 3
dicembre del 2017. In seguito, la coppia si è sposata nell’agosto
dell’anno successivo e nel marzo del 2019 sono diventati genitori
del loro primo figlio, James Holt. Prima di questo
bambino, l’attrice ha avuto un aborto spontaneo nel marzo 2018.
Jorge Blanco è uno
di quegli attori che ha contribuito a rivoluzionare il mondo delle
serie tv e delle telenovela, soprattutto grazie al suo successo con
Violetta,
la serie che ha fatto impazzire i teenager di tutto il mondo.
L’attore ha cominciato a lavorare
sin da quando era ragazzino, iniziando nel 2007 e senza mai
fermarsi. Il successo di Violetta lo
ha letteralmente travolto e lo ha reso uno dei ragazzi più
desiderati dalle giovani che hanno amato la serie e il suo viso
acqua e sapone.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Jorge Blanco.
Jorge Blanco serie
1. Ha iniziato dalla
televisione. L’attore, cantante e ballerino messicano ha
iniziato la sua carriera nel 2007 grazie al programma televisivo
High School Musical – La selección Tra il 2011 e il 2012
ha partecipato a Cuando toca la campana, per diventare
famoso a livello internazionale grazie alla serie Violetta,
per la quale ha lavorato dal 2012 al 2015.
3. Ha un account molto
seguito. Anche l’attore ha deciso di aprire un proprio
profilo ufficiale su Instagram che è seguito da qualcosa come 3,2
milioni di persone in tutto il mondo. L’attore, cantante e
ballerino messicano ha una bacheca molto variegata, contraddistinta
dalle molte foto che lo vedono protagonista di progetti lavorativi
e momenti di svago, dimostrando di avere molta ironia ed
autoironia.
Jorge Blanco e Martina
Stoessel
4. Si è divertito molto a
lavorare con lei. L’attore ha dichiarato di essere molto
contento di aver condiviso l’esperienza di Violetta
con Martina Stoessel e di ritenerla una vera e
propria professionista del settore.
5. Si è vociferato di una
loro relazione. Durante la registrazione della serie delle
presunti voci di corridoio avevano affermato che tra l’attore e la
Stoessel ci fosse una relazione o comunque un sentimento che andava
ben oltre la semplice amicizia. Tuttavia, queste voci si sono
rivelate prive di fondamento.
Jorge Blanco Violetta
6. Come una grande
famiglia. L’attore ha dichiarato di essersi unito a tutti
i membri del cast di Violetta e di sentirsi come un membro
di una grande famiglia. D’altra parte il tempo passato insieme è
stato parecchio, così come quello passato anche al di fuori del
lavoro sul set.
Jorge Blanco fidanzato
7. È ufficialmente
fidanzato. Non è chiaro se nel frattempo si sia sposato,
ma nel 2016 ha fatto la fatidica proposta alla sua fidanzata
storica, Stephie Caire. La giovane è anche lei
attrice e cantante e si sono incontrati sul set di High School
Musical nel 2007.
8. Ci ha messo molto per
organizzare il tutto. Per sorprendere la sua fidanzata,
l’attore ha inscenato una finta registrazione al programma Top
Five Live, con Stephie tra il pubblico. Quando lui è salito
sul palco ha cantato la canzone NonBelievers, pezzo molto
romantico, rivolto alla fidanzata che ha prontamente chiamato sul
palco, facendole la proposta.
Jorge Blanco High School
Musical
9. Ha partecipato al talent
show. L’attore ha iniziato la sua carriera partecipando ad
High School Musical – la selección, programma trasmesso da
Disney Channel e tv Atzeca nel 2007. In realtà, in questo talent
venivano mostrate le audizioni per le successive riprese del film
High School Musical – La sfida. Pur non avendo vinto, ha
preso parte al film interpretando Jorge.
Jorge Blanco: età e altezza
10. Jorge Blanco è nato il
19 dicembre del 1991 a Guadalajara, in Messico, e la sua
altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.
Joseph Morgan è
uno degli attori che ha contribuito a rivoluzionare il mondo delle
serie tv grazie alle sue interpretazioni, soprattutto riguardo alla
serie
The Vampire Diaries. L’attore ha sempre dimostrato di
saper scegliere ruoli che ne valorizzassero le sue capacità, dando
vita a personaggi che hanno affascinato il mondo, rendendolo uno
degli attori più apprezzati. Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Joseph Morgan.
Joseph Morgan serie tv
1. Ha lavorato in
numerose serie tv. L’attore ha debuttato nel mondo della
recitazione nel 2003 con il film tv Eroica, per poi
continuare con le serie Hex (2004), William and
Mary (2005) e The Line of Beauty (2006). In seguito,
ha lavorato in Testimoni silenziosi (2007), Doc
Martin (2007), Causality (2008-2009) e Ben
Hur (2010). Tra i suoi ultimi lavori vi sono The Vampire Diaries (2011-2016), The Originals (2013-2018) e Animal Kingdom (2019). Nel 2019 è apparso nella serie
tv Animal Kingdom nei panni del giovane JED. Nel 2020 invece è
stato trai protagonisti della serie Brave New Workd nei panni di
CJack60 / Elliot.
2. Ha lavorato in diversi
film. L’attore ha presto la sua opera di attore anche per
il grande schermo: infatti, ha partecipato in Master &
Commander – Oltre i confini del mare (2003),
Alexander (2004), Mister Lonely (2007), Immortals (2011), Open Grave (2013) e 500 Miles North
(2014).
3. È anche produttore,
sceneggiatore e regista. L’attore ha sperimentato diverse
attività nel corso della sua carriera. Egli, infatti, ha vestito i
panni del produttore, partecipando alla realizzazione dei corti
Relevation (2013), Things He Never Said (2013),
Carousel (2017) e Juice Truck (2018), oltre che
del film 500 Miles North. Inoltre, ha sceneggiato e
diretto Revelation e Carousel, oltre che dirigere
alcuni episodi di The Originals.
Joseph Morgan moglie
4. È sposato da qualche
anno. L’attore si è sposato per la prima volta con la
collega Persia White. I due si erano conosciuti
sul set di The Vampire Diaries nel 2011 e hanno deciso di
sposarsi nel luglio del 2014 dopo tre anni di fidanzamento.
5. Si è fidanzato con una
collega. Prima di conoscere la sua attuale moglie,
l’attore ha avuto una relazione con una collega molto stretta.
Egli, infatti, ha frequentato Emily VanCamp dal 2010 al 2011: i due si erano
conosciuti sul set della serie Ben Hur. inoltre, pare che
abbia avuto dei flirt con le colleghe Erin
Richards e Claire Holt.
Joseph Morgan The Vampire
Diaries
6. Non ha partecipato a
tutte le stagioni. L’attore ha partecipato attivamente
dalla seconda stagione della serie fino alla quarta, per essere una
guest star durante la quinta e la settima. Infine, ha fatto un
cameo vocale nell’ottava ed ultima stagione. In questa serie,
l’attore ha dato vita al personaggio di Klaus Mikaelson e si è
ispirato ad Hannibal Lecter e T-Bag di Prison Break. Il suo
personaggio ha avuto talmente successo, da diventare uno dei
protagonisti dello spin-off
Joseph Morgan su Instagram
7. Ha un profilo molto
seguito. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche
l’attore ha aperto un proprio account Instagram che è seguito da
qualcosa come 4,3 milioni di persone. La sua bacheca è molto varia
e composta prettamente da foto che lo vedono protagonista tra
progetti lavorativi e momenti di svago, dimostrando di essere
dotato di ironia ed autoironia.
Joseph Morgan in The
Originals
8. Ha amato molto girare la
serie. L’attore ha dichiarato di essersi divertito molto
nel girare le serie e di aver apprezzato il fatto di aver avuto una
buona ricezione da parte del pubblico rimasto fedele alle sue
performance.
9 Ha deluso i fan per
un particolare. Pare che dalla fine della serie, l’attore
abbia smesso di seguire su Instagram i suoi colleghi, tranne
Daniel Gillies e sua moglie, Persia White. La
ragione alla base del gesto non è chiara e, ancora oggi a distanza
di quasi un anno dall’ultimo episodio della serie, non si conoscono
i motivi.
Joseph Morgan: età e altezza
10. Joseph Morgan è nato il
16 maggio del 1981 a Londra e la sua altezza misura
complessivamente 180 centimetri.
Joseph Morgan Joseph Martin
Il vero nome di Joseph Martin è
Joseph Martin nome assegnato dai genitori Nick e
Sarah Martin.
Lauren Graham è
una di quelle serie che ha contribuito a rivoluzionare il concetto
di serie tv grazie alle sue incredibili interpretazioni. L’attrice,
che ha iniziato da giovane, ha sempre centrato il ruolo migliore
per i suoi talenti, entrando subito nel cuore di milioni di
spettatori.
Ecco dieci cose da sapere
su Laurean Graham.
Lauren Graham serie tv
1. Ha girato molte serie
tv. L’attrice ha iniziato la sua carriera nel mondo della
recitazione debuttando in La valle dei pini nel 1994, per
poi proseguire con Una famiglia del terzo tipo (1996),
Good Company (1996), Caroline in the City
(1995-1996), NewsRadio (1997), Conrad Bloom
(1998), Una mamma per amica (2000—2007) e
M.Y.O.B. (2000). In seguito, è apparsa in Studio 60 on
the Sunset Strip (2006), Go On (2012), Web
Therapy (2014), Parenthood (2010-2015), Una mamma per amica: di nuovo insieme (2016), Curb
Your Enthusiasm (2017) e Vampirina (2017-2020).
2. Ha lavorato in molti
film. L’attrice non ha prestato la sua attività lavorativa
solo per il piccolo schermo, ma anche per il cinema. Infatti, ha
lavorato molto anche per il grande schermo, debuttando con
Nightwatch – Il guardiano di notte (1997), per poi
proseguire con Confessions of a Sexist Pig (1998), La
voce dell’amore (1998), Dill Scallion (1999),
Sweet November – Dolce novembre (2001), Babbo
bastardo (2003), Seeing Other People (2004) e La
banda del porno – Dilettanti allo sbaraglio! (2005). In
seguito, ha preso parte a film come I segreti per farla
innamorare (2005), Perché te lo dice mamma (2007),
Un’impresa da Dio (2007), Birds of America
(2008), Flash of Genius (2008), 5 giorni fuori
(2010), Natale con i tuoi (2014), Max (2015),
Un weekend al limite (2016) e Middle School: The Worst
Years of My Life (2016).
3. È anche doppiatrice e
produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha
vestito talvolta dei panni diversi dai soliti. Infatti, ha
indossato quelli da doppiatrice, prestando la propria voce per le
serie I Griffin (2002) e The Late Late Show with Craig
Ferguson (2011) e per il film Piovono Polpette (2009). In quanto produttrice,
invece, ha lavorato alla realizzazione del corto Something
More (2003) e della serie Una mamma per amica (2007).
Lauren Graham marito
4. Non si è mai
sposata. L’attrice non ha mai sperimentato il matrimonio,
ma è comunque impegnata. Infatti, dal 2010 è fidanzata con il
collega Peter Krause. I due si erano già
conosciuti per la prima volta nel 1995, mentre facevano parte dello
stesso cast della sitcom Caroline in the City. In seguito,
si sono ritrovati a condividere il set di Parenthood,
innamorandosi e cominciando una relazione che prosegue a gonfie
vele. Lauren Graham non ha figli.
5. Ha avuto diverse
relazioni. Prima del suo attuale compagno, sembra che
l’attrice sia stata fidanzata con altri colleghi. Pare, infatti,
che abbia avuto una relazione con Tate Donovan nel
2002, con Matthew Perry nel 2003 e con
Marc Blucas nel 2005.
Lauren Graham Una mamma per
amica
6. È apparsa in tutte le
puntate. Le uniche attrici ad apparire in tutte e le 154
puntate della serie sono state proprie lei e la giovane collega
Alexis Bledel.
7. È nata una chimica
perfetta.
Scott Patterson, che nella serie interpreta Luke, era stato
scelto per girare solo l’episodio pilota. Tuttavia, l’attore aveva
un chimica speciale con la Granham, tanto che gli è stato rinnovato
il contratto per gli altri episodi della serie.
Lauren Graham libri
8. Ha scritto diversi
libri. Oltre alla sua carriera di attrice, Graham ha
affiancato anche quella di scrittrice. Infatti, nel 2013 ha
pubblicato il primo romanzo, Un giorno, forse, per poi
realizzare Parlare a raffica, Seriously-Cancer? I Do Not Have
Time for This! e In Conclusion, Don’t Worry About
It.
Lauren Graham Parenthood
9. Non è stata la prima
scelta. Prima che venisse scelta per la serie, per
rimpiazzare Maura Tierney che non poteva più
lavorarvi a causa di un cancro al seno, l’offerta era passata per
le mani di Helen Hunt. Tuttavia, l’attrice non è riuscita
a raggiungere un accordo con la rete circa il suo stipendio, così
che poi il ruolo è finito a Lauren.
Lauren Graham: età e altezza
10. Lauren Graham è nata il
16 marzo del 1967 a Honolulu, nelle Hawaii, e la sua
altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.
Holland Roden è
una di quelle attrici che ha contribuito alla rivoluzione del mondo
delle serie tv grazie alle sue performance in diverse serie,
soprattutto in
Teen Wolf. L’attrice ha iniziato la sua carriera quando era
molto giovane e non si più fermata, diventando molto amata dal
pubblico di tutto il mondo.
Ecco dieci cose da sapere
su Holland Roden.
Holland Roden serie
1. Ha iniziato recitando
in molte serie tv. L’attrice ha dato il via alla sua
carriera – dopo un paio di esperienze nei cortometraggi – con la
serie CSI – Scena del crimine nel 2007, per poi lavorare in
Lost (2008), Cold Case – Delitti irrisolti
(2008), 12 Miles of Bad Road (2008), Pushed
(2009), Criminal Minds (2010), The Event (2010) e
Grey’s
Anatomy (2012). Tra i suoi ultimi lavori per il piccolo
schermo, vi sono Teen Wolf (2011-2017), Channel Zero (2018),
MacGyver
(2018) e il film tv Jane the Novela (2019). Holland Roden
nel 2021 è entrata a far parte del cast della serie tv
Mayans
MC, spin-off di Sons of Anarchy. Nello stesso anno ha
interpretato Rachel nel film
Escape Room 2 – Gioco Mortale. Nel 2021 sarà Kathleen
McChesney nel film
Ted Bundy: American Boogeyman.
2. Ha lavorato anche in
alcuni film ed è produttrice. Nel corso della sua
carriera, l’attrice non prestato la sua attività recitativa solo
per il piccolo schermo. Infatti , il suo primo lungometraggio
risale al 2009, quando debutta sul grande schermo con Ragazze
nel pallone– Lotta finale, per poi apparire in
House of Dust (2013) e Cry of Fear (2015).
Inoltre, ha svolto anche l’attività di produttrice lavorando ad un
episodio della serie Eat Me (2015).
Holland Roden Instagram
3. Ha un profilo
seguitissimo. Anche l’attrice ha aperto da un bel po’ un
proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come 4,6
milioni di persone. Sulla sua bacheca sono molte le foto che vedono
protagonista di momenti lavorativi e di svago, con post a sostegno
di campagne umanitarie. Inoltre, sono molte le foto che ritraggono
il suo cane e i suoi migliori amici.
Holland Roden e Dylan O’Brien
4. Hanno interpretato una
coppia dal rapporto particolare. In Teen Wolf
Roden e Dylan O’Brien hanno interpretato due ragazzi
dall’intesa e dal rapporto decisamente particolare non
etichettabile con i termini di amicizia o amore. Quello che c’è tra
di loro di va oltre e si eleva mano a mano che passano le stagioni.
Inoltre, tra i due è nato una bel rapporto di amicizia nella vita
reale.
Holland Roden Teen Wolf
5. Le manca il suo
personaggio. La serie è finita solo da due anni, ma già si
sente una certa mancanza. In realtà, già si cominciava a sentire
prima della fine della serie, quando l’attrice ha dichiarato che
del suo personaggio le sarebbe mancata l’insolenza e la sua
intelligenza.
6. È a favore del reboot
della serie. L’attrice ha rivelato di essere favorevole a
questa opzione, aggiungendo di essere anche disponibile a tornare,
magari nel ruolo di un’insegnante.
Holland Roden Lost
7. Ha interpretato un
personaggio della serie. In Lost, serie di cui ha
fatto parte di una sola puntata, l’attrice ha interpretato il
personaggio della sedicenne Emily Locke. Nella serie, questo
personaggio non è altro che la madre di John Locke, uno dei
protagonisti.
Holland Roden fidanzato
8. Attualmente sarebbe
single. Pare che l’attrice per adesso non stia
frequentando nessuno, ma sarebbe meglio rimanere sul forse, perché
secondo diversi rumor, sembra che stia facendo tira e molla con il
suo ultimo ex fidanzato. L’attrice, infatti, è stata fidanzata con
Max Carver per due anni, dal 2014 al 2016, ma sembra che
tra i due non sia realmente finita. Prima di lui, Holland è stata
fidanzata per un anno con Ian Boehn, dal 2013 al 2014.
9. Ha frequentato un suo
collega di set. Dalla finzione alla vita reale spesso non
ci vuole niente e la stessa Roden lo ha dimostrato. L’attrice,
infatti nel 2013 ha frequentato il suo collega
Colton Haynes. I due interpretavano rispettivamente
Lydia e Jackson, una coppia di fidanzati in Teen Wolf. Dal
set, entrambi si sono innamorati vicendevolmente: tuttavia, la loro
storia è durata solo pochi mesi, ma sono rimasti molto amici.
Holland Roden: età e altezza
10. Holland Roden è nata il
7 ottobre del 1986 a Dallas, nel Texas, e la sua altezza
complessiva corrisponde a 160 centimetri.
Alam di
Firas Kohury è tra i film in concorso alla
Festa del Cinema di Roma. Il regista e
sceneggiatore palestinese, classe 1982, con diversi corti
all’attivo, esordisce nel lungometraggio portando l’attenzione
sulle nuove generazioni e su come esse vivano oggi la questione
israelo-palestinese.
La trama di
Alam
Tamer, Mahmood
Bakri, e i suoi amici, Shekel, Mohammad
Karaki e Safwat, Muhammad AbedElrahmann, sono dei ragazzi palestinesi che
studiano in una scuola superiore araba israeliana. Il giorno
dell’indipendenza di Israele per gli israeliani è una festa, mentre
per i palestinesi un giorno di lutto – nakba. Così, i
ragazzi pensano ad un’azione dimostrativa per riaffermare i diritti
del proprio popolo: sostituire nottetempo la bandiera israeliana
che sventola sul tetto della scuola con quella palestinese. Tamer,
che non è un attivista per la causa, si fa coinvolgere, più per
trascorrere del tempo insieme alla bella compagna di classe,
Maysaa, Sereen Khass, che per convinzione. Pian
piano, però, comincia a interrogarsi sulla propria identità e il
proprio ruolo nella società.
Un racconto di formazione
in una terra di conflitto
Alam
– la bandiera – è un film semplice, con un filo narrativo
lineare e un perimetro circoscritto di racconto.
Kohury non pretende di raccontare troppo o di
affollare la scena di personaggi dei quali, poi, sarebbe difficile
tenere le fila. È una scelta giusta per un esordio. La storia di
Tamer sarebbe un racconto di formazione come tanti. A renderla
diversa è il luogo in cui si svolge e la situazione che lì perdura
da più di settant’anni. Sta quindi più nel tema l’interesse del
film, nel mostrare come le giovani generazioni vivono oggi sulla
loro pelle un conflitto, quello tra Israele e Palestina, che si è
trasformato e sta assumendo nuove forme. Sono giovani disillusi,
che cercano vie nuove e non violente per affermare sé stessi e la
propria identità. Ciò nonostante, anche una protesta pacifica o un
atto dimostrativo in un contesto così teso può sfociare in qualcosa
di imprevisto e mettere di fronte alla realtà di una repressione
violenta e sproporzionata.
Un esordio semplice, con
qualche pecca e alcuni spunti interessanti
Il giovane cast di
Alam è credibile, ma non riserva
particolari sorprese. Come il piglio del regista nel dirigere.
Kohury firma anche la sceneggiatura. Qualche
passaggio un po’ lento non aiuta. La cosa interessante è proprio la
simbologia degli oggetti. La bandiera è un simbolo forte in un
contesto come quello descritto. Si è in un ambiente dove intorno
all’appartenenza, al riconoscersi in una bandiera o nell’altra,
ruota tutto. Basti pensare all’ospedale. Dovrebbe essere il luogo
senza bandiere per eccellenza, perché lì si curano tutti, a
prescindere. Invece è pieno di bandiere israeliane che penzolano
dal soffitto. Anche la scuola dovrebbe seguire la stessa logica: è
araba israeliana, dunque, perché esporre solo una delle due
bandiere? In fondo i ragazzi palestinesi vogliono solo essere visti
e riconosciuti nella loro identità, come tutto il popolo
palestinese. Alam, girato prevalentemente
in Tunisia, è un film d’esordio con qualche pecca e alcuni spunti
interessanti. Il percorso del regista, che insegna cinema ai
giovani, è coerente, ma ancora lungo.