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Jennifer Lawrence si è sentita fuori controllo dopo The Hunger Games

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Parlando della sua carriera durante la serie “Screen Talk” del London Film Festival, riportata da Variety, Jennifer Lawrence ha discusso delle difficoltà che sono derivate dalla fama che ha raggiunto dopo The Hunger Games.

L’uscita del film tratto dai romanzo di Suzanne Collins ha coinciso più o meno con la vittoria agli Oscar dell’attrice. I due eventi combinati sono stati una vera e propria esplosione nella vita, pubblica e privata, di Lawrence.

“Penso di aver perso il senso del controllo. Tra l’uscita di “The Hunger Games” e la vittoria dell’Oscar [per Il Lato Positivo del 2012], sono diventata una tale merce che ho sentito come se ogni decisione fosse una grande, grande decisione di gruppo. Quando rifletto ora, non riesco a pensare a quegli anni successivi, [perché c’è stata] solo una perdita di controllo”.

In effetti, anche dall’esterno, l’attrice è diventata un faro catalizzatore per l’attenzione mediatica e per le produzioni hollywoodiane che se la sono contesa fino a che lei stessa non si è concessa una pausa. Ora, con molta più esperienza e consapevolezza, Jennifer Lawrence sembra pronta a riprendere in mano la sua carriera.

Space Monkeys, presentato al Romics il poster del film prodotto da Freak Factory

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Nel corso di Romics 2022 (edizione autunnale), sul palco del Movie Village, è stato svelata la locandina ufficiale del film Space Monkeys, visionaria opera prima del regista Aldo Iuliano. Il film è prodotto da Freak Factory in coproduzione con Rai Cinema che fotografa la Generazione Z alle prese con la scoperta dei propri sentimenti. 

I giovani attori del cast annunciati finora sono SOUAD ARSANE, attrice francese rivelazione ai César 2019, HAROUN FALL protagonista della serie NetflixZero“. Durante l’evento al Romics è stata svelata anche un’altra giovane attrice del film Space Monkeys: AMBROSIA CALDARELLI, appena approdata su Paramount+ nella serie Circeo come protagonista. Gli altri due protagonisti del film saranno svelati prossimamente.

Space Monkeys è stato scritto da Severino Iuliano, Alessandro Giulietti, Aldo Iuliano, diretto da Aldo Iuliano, una produzione Freak Factory con Rai Cinema, produzione esecutiva Freak Factory, produttore esecutivo Andrette Lo Conte. Firma la regia l’esordiente Aldo Iuliano, con la fotografia di Daniele Ciprì, il montaggio di Marco Spoletini, le musiche di Enrico Melozzi, le scenografie di Paki Meduri, i costumi di Francesca Sartori e Mara Masiero.

Nel cast, oltre ai membri ancora da annunciare, ci sono Soaud Arsane, Haroun Fall Milesi e Ambrosia Caldarelli.

Space Monkeys, foto dal film

Space Monkeys, il poster

space monkeys

FREAK FACTORY è la casa di produzione cinematografica di Andrette Lo Conte, produttrice indipendente che in questi anni ha fatto parlare di sé per aver prodotto il film La Partita, approdato su Netflix mondo.

Freak Factory è una realtà giovane, innovativa, e sempre al passo con i tempi: nel 2017 produce Penalty del regista Aldo Iuliano, cortometraggio pluripremiato a livello internazionale, vincitore del Globo d’Oro 2017, del premio miglior corto SIAE “I love GAI – giovani autori indipendenti” alla 74esima Mostra del cinema di Venezia, arrivato Elegible per gli Oscar 2018. Subito dopo produce il film La Partita, con un cast di livello come FRANCESCO PANNOFINO, Giorgio Colangeli, Simone Liberati, ALBERTO DI STASIO, Gabriele Fiore, Lidia Vitali. Il film è uscito nel 2020 come Original Netflix in tutto il mondo esclusa l’Italia e si e’ classificato in Top Ten tra i film più visti su Netflix per 10 giorni.

Collabora poi con registi e sceneggiatori di fama come Nicola Guaglianone, Fausto Brizzi, Marcello Macchia (Maccio Capatonda). Si appresta ora ad uscire con Space Monkeys, opera prima di Aldo Iuliano di alto livello artistico con un cast tecnico di eccezione: la fotografia è firmata da Daniele Ciprì, il montaggio da Marco Spoletini, la scenografia da Paki Meduri, i costumi da Francesca Sartori, la musica da Enrico Melozzi, il parrucco da Daniela Altieri, il suono da Giuseppe Tripodi. Il cast artistico è composta da giovanissimi attori già noti ad un pubblico internazionale grazie alla loro partecipazione nelle serie Netflix più importanti del momento. Ora Freak Factory fa un passo in avanti aprendo una nuova start up che si occuperà di animazione e di effetti speciali. L’obiettivo è quello di formare un’azienda in grado di competere sul mercato internazionale integrando le nuove tecnologie e l’artisticità innata nel nostro paese. La mission nasce dall’esigenza di narrare e sperimentare attraverso sistemi visivi inediti nuovi paradigmi sociali, fondendo la poetica ed il potenziale dei nuovi software.

Grazie alla nuova socia Arianna Capra in questa nuova avventura Freak Factory avviera’ un percorso che non solo vuole rappresentare una novità nel mondo dell’entertainment ma anche nell’imprenditoria: e’ infatti una società al 100 per cento gestita da professioniste donne. Un segnale chiaro di rottura, un nuovo punto di vista.

Mercoledì: trailer ufficiale della serie tv Netflix di Tim Burton

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Netflix rilascia il trailer di Mercoledì, l’attesissima nuova serie tv dalla mente del visionario Tim Burton, che sarà disponibile il 23 novembre in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Il 31 ottobre, l’iconico regista sarà in Italia in occasione dell’anteprima europea del 1° episodio della serie a Lucca Comics & Games 2022.

Il trailer è stato rilasciato in anteprima al New York Comic Con 2022 sabato 8 ottobre durante un attesissimo panel a cui hanno partecipato Jenna Ortega, Gwendoline Christie, Luis Guzman e gli showrunner Al Gough e Miles Millar, oltre a un ospite a sorpresa: il celebre attore comico Fred Armisen, che fa il suo ingresso nel cast di Mercoledì nel ruolo dello Zio Fester.

https://youtu.be/Ajsh20j5GD0

La serie Mercoledì, in 8 episodi è un mystery con toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto ciò mentre esplora nuove e complicate relazioni alla Nevermore.

Nel ruolo della protagonista Mercoledì Addams ci sarà Jenna Ortega, affiancata da Gwendoline Christie (preside Larissa Weems), Jamie McShane (Sheriff Galpin), Percy Hynes White (Xavier Thorpe), Hunter Doohan (Tyler Galpin), Emma Myers (Enid Sinclair), Joy Sunday (Bianca Barclay), Naomi J Ogawa (Yoko Tanaka), Moosa Mostafa (Eugene Ottinger), Georgie Farmer (Ajax Petropolus), Riki Lindhome (Dr.ssa Valerie Kinbott), e Christina Ricci (Marilyn Thornhill). A interpretare gli altri iconici membri della famiglia Addams saranno invece Catherine Zeta-Jones (Morticia Addams), Luis Guzmán (Gomez Addams) e Isaac Ordonez (Pugsley Addams).https://youtu.be/Ajsh20j5GD0

Wolf Pack: teaser trailer con Sarah Michelle Gellar, (NYCC 2022)

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Wolf Pack: teaser trailer con Sarah Michelle Gellar, (NYCC 2022)

Presentato in anteprima al New York Comic Con 2022, il teaser di Wolf Pack offre un primo sguardo alla nuova avvincente serie Paramount+ Original che segue un gruppo di adolescenti le cui vite cambiano per sempre quando un incendio in California risveglia una terrificante creatura soprannaturale. Il branco di lupi è interpretato da Sarah Michelle Gellar, Rodrigo Santoro, Armani Jackson, Bella Shepard, Chloe Rose Robertson e Tyler Lawrence Gray. Trasmetti in streaming la premiere della serie di Wolf Pack il 26 gennaio, esclusivamente su Paramount+.

https://www.youtube.com/watch?v=uXvJUhjV3KA

La serie è basata sulla serie di libri di Edo Van Belkom, che segue un ragazzo e una ragazza adolescenti che assistono all’emergere di una creatura soprannaturale durante un incendio in California. Feriti durante il caos, i due, insieme ad altri due adolescenti, si rendono conto di essere stati morsi da un lupo mannaro.

Wolf Pack fa parte dell’accordo pluriennale di Davis con gli MTV Entertainment Studios, e attualmente sta lavorando a doppio servizio per la Paramount+, scrivendo e producendo anche il film “Teen Wolf”. Oltre a Davis, Joe Genier, Mike Elliott e Karen Gorodetzky sono i produttori esecutivi di Capital Arts. Jason Ensler, Gellar e Christian Taylor sono anche produttori esecutivi.

Wolf Pack: la nuova serie soprannaturale in arrivo su Paramount+

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Wolf Pack: la nuova serie soprannaturale in arrivo su Paramount+

Wolf Pack è una nuova serie televisiva americana soprannaturale per adolescenti sviluppata da Jeff Davis per Paramount+, basata sull’omonimo libro del 2004.Wolf Pack Pack in streaming uscirà il 23 febbraio 2023 su Paramount+

Wolf Pack: trama e cast 

La serie è basata sulla serie di libri di Edo Van Belkom, che segue un ragazzo e una ragazza adolescenti che assistono all’emergere di una creatura soprannaturale durante un incendio in California. Feriti durante il caos, i due, insieme ad altri due adolescenti, si rendono conto di essere stati morsi da un lupo mannaro.

“Wolf Pack” fa parte dell’accordo pluriennale di Davis con gli MTV Entertainment Studios, e attualmente sta lavorando a doppio servizio per la Paramount+, scrivendo e producendo anche il film “Teen Wolf”. Oltre a Davis, Joe Genier, Mike Elliott e Karen Gorodetzky sono i produttori esecutivi di Capital Arts. Jason Ensler, Gellar e Christian Taylor sono anche produttori esecutivi.

In Wolf Pack protagonisti sono Sarah Michelle Gellar nel ruolo di Kristin Ramsey, Rodrigo Santoro nel ruolo di Garrett Briggs, Armani Jackson nel ruolo di Everett Lang, Bella Shepard nel ruolo di Blake Navarro, Chloe Rose Robertson nel ruolo di Luna Briggs e Tyler Lawrence Grey nel ruolo di Harlan Briggs. Nei ruoli ricorrenti troviamo Bailey Stender, Insegui Liefeld, Hollie Bahar, Lanny Joon, Rio Mangini, Stella Smith, Zack Nelson, James Martinez, Amy Pietz, Bria Brimmer, John L. Adams e Sean Philip Glasgow.

Lo spettacolo sarà presentato in anteprima il 26 gennaio negli Stati Uniti e in Canada, mentre Regno Unito, Australia e America Latina lo riceveranno il giorno successivo, il 27. Le date delle prime per altri mercati internazionali arriveranno in un secondo momento. Guarda il teaser trailer qui sotto.

House of the Dragon: nuovo promo e featurette per l’episodio 9; “Il Consiglio Verde”

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” Ti sei mai immaginato sul Trono di Spade? ” Con la morte di Re Viserys (Paddy Considine), è quasi ora che inizi la Danza dei Draghi in House of the Dragon e sembra che l’episodio della prossima settimana vedrà finalmente Alicent Hightower (Olivia Cooke) prendere la sua fatidica decisione che darà il via alla tanto attesa Guerra Civile dei Targaryen e in sostanza dannazione a tutte le persone coinvolte.

Come rivela il promo di House of Dragon, la vedremo prendere una decisione esecutiva – con il sostegno di suo padre Otto (Rhys Ifans) e Criston Cole (Fabien Frankel) – di mettere suo figlio maggiore Aegon II (Tom Glynn-Carney) sul Trono di Spade, con la falsa pretesa che fosse l’ultimo desiderio di Viserys.  Non entreremo in spoiler su ciò che accadrà subito dopo, ma diremo che Rhaenyra (Emma D’Arcy), che è via a Dragonstone in attesa della nascita del suo sesto figlio, e Daemon (Matt Smith) lo faranno essere tutt’altro che elettrizzato quando viene a sapere della notizia infida. Quindi, preparatevi tutti, è tempo di guerra! Dai un’occhiata alla nuova anteprima dell’episodio nove, intitolato “The Green Council”, di seguito:

House of the Dragon, la serie tv

House of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

In dieci episodi girati nel Regno Unito, House of the Dragon vanta un grande cast che include fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.

Co-creatore e produttore esecutivo della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner, produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V. Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.

Star Trek: Discovery 5, il trailer della quinta stagione introduce un nuovo personaggio importante

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“Mai un momento di noia.” Questo è un annuncio fatto dal Capitano Michael Burnham di Sonequa Martin-Green nel primo trailer di Star Trek: Discovery 5, la quinta stagione della serie di successo Star Trek: Discovery. Questa anteprima ha debuttato durante un panel per lo spettacolo al New York Comic Con sabato, e c’è molto da fare per i fan di questo franchise spacchetta qui.

La star della Umbrella Academy Callum Keith Rennie,  Eve Harlow di Agents of SHIELD e Elias Toufexis di Shadowhunters sono a bordo per la prossima stagione della serie Paramount+. Rennie interpreterà il Capitano Rayner della Flotta Stellare, un uomo che si dice stia lottando per passare da un periodo di guerra a un tempo di pace.  Nel frattempo, si dice che Moll di Harlow e L’ak di Toufexis siano ex corrieri ora dall’altra parte della legge.

Nella quinta stagione, il capitano Burnham e l’equipaggio della USS Discovery scoprono un mistero che li porta in un’avventura epica attraverso la galassia alla ricerca di un antico potere la cui stessa esistenza è stata deliberatamente nascosta per secoli. Ma ci sono anche altri a caccia… nemici pericolosi che cercano disperatamente di reclamare il premio per se stessi e non si fermeranno davanti a nulla per ottenerlo. Con così tanta incertezza che circonda il futuro di questo franchise sul grande schermo, è bello avere uno show televisivo come questo di cui essere entusiasti. La Paramount Pictures ha dei piani per un altro film di Star Trek, anche se la recente perdita del regista Matt Shakman (che ha invece deciso di dirigere Fantastici Quattro per i Marvel Studios) ha ovviamente riportato un po’ indietro il progetto.

La prossima quinta stagione di Star Trek: Discovery è attualmente in produzione a Toronto, in Canada. Non abbiamo una data di uscita confermata, ma sappiamo che sarà presentato in anteprima su Paramount+ nel 2023.

Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, il trailer del finale di stagione promette “che tutto sarà rivelato”

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“Tutto è portato a questo…” Prime Video ha rilasciato un trailer esteso per il finale di stagione della prossima settimana de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere e, nel mezzo dell’azione epica, promette agli spettatori che “tutto sarà rivelato”. Sì, sembra che Sauron finalmente farà sentire la sua presenza, poiché vediamo le tre misteriose sacerdotesse, l’Abitante, l’Asceta e il Nomade, che annunciano l’arrivo del Signore Oscuro.

Sarà Halbrand? Lo straniero? O un personaggio che non abbiamo ancora incontrato? Molti spettatori rimangono convinti che sarà il neo incoronato Re delle Terre del Sud, ma questo teaser sembra decisamente puntarci nella direzione del “gigante” compagno di viaggio di Harfoot. Altrove nel promo, vediamo Gil-Galad e Celebrimbor discutere degli anelli titolari e intravedere brevemente la loro creazione. Se hai familiarità con le opere di Tolkien o anche con la trilogia Il Signore degli Anelli di Peter Jackson , avrai una buona idea di come andrà a finire, ma lo spettacolo ha già apportato alcune modifiche significative alla tradizione, quindi potremmo essere in serbo per una sorpresa o due.

Mr. Harrigan’s Phone, la recensione del film su Netflix

Mr. Harrigan’s Phone, la recensione del film su Netflix

È uscito su Netflix Mr. Harrigan’s Phone, l’adattamento cinematografico del racconto di Stephen KingIl telefono del signor Harrigan”, diretto da John Lee Hancock e prodotto (anche) dal poliedrico Ryan Murphy. Una combo perfetta fra scrittore (King) e produttore (Murphy) di quel genere tanto affascinante quanto macabro: l’horror.

La pellicola si presenta come un horror-movie, in cui – in teoria – l’elemento chiave è il paranormale e gli eventi sinistri, con uno smartphone, oggetto simbolo dell’attuale generazione – che unisce il vecchio e il nuovo.

Mr. Harrigan’s Phone, la trama

Il giovane Craig (Jaeden Martell), dopo l’incontro in chiesa con il multimilionario signor Harrigan (Donald Sutherland), inizia a lavorare nella villa dell’uomo come suo lettore di libri. Mentre l’adolescenza – e la crescita – del ragazzo, vanno di pari passo con l’invecchiamento del suo “datore di lavoro”, fra i due si instaura un forte legame.

Non appena Craig arriva al liceo, il padre gli regala uno smartphone, novità fra i giovani, e il ragazzo decide di fare lo stesso dono al signor Harrington. Quando quest’ultimo muore, Craig decide di infilare il telefono nella sua bara, come ultimo atto d’affetto. Quello stesso oggetto continuerà ad essere il mezzo con cui i due amici si sentiranno, seppur l’anziano sia sepolto sotto terra…

Il coming of age in una trama non strutturata

Mr. Harrigan’s Phone non è il tipico film di Ryan Murphy, padre di American Horror Story e del più recente Dahmer. E non è neppure la tipica short-story del maestro del brivido Stephen King. La sua impronta si vede semplicemente nella base della storia, un coming of age simile a quello di IT, che però non si erge su una trama lineare. Il filo conduttore del film è un telefono su cui si mantiene in piedi tutto lo scarso world-building. Craig lo usa per parlare con il signor Harrigan sia prima che dopo la morte. E poi? Poi il nulla. Manca di profondità. Manca di esplorazione dei contenuti e delle dinamiche.

L’unico elemento positivo, che si rifà a quelle pellicole sinistre tratte dai libri di King, è questo: morte e vita che si incontrano, si sfiorano e poi si mescolano, invadendo l’una la sfera dell’altra. Momenti brevi, ma essenziali. La suspense è debole, ma è l’unica che rimane. Il resto cade – purtroppo – nell’abisso del vuoto.

La storia manca di trama solida, di turning point decisivi e soprattutto di un climax nel terzo atto, perdendosi nelle sequenze e nelle scene che si sbriciolano in quanto struttura. Il finale di Mr. Harrigan’s Phone sembra arrivare all’improvviso, ma alla base non ha delle progressioni logiche per cui comprenderlo a pieno. Mancano le legature fra un atto e l’altro, i fili conduttori reali che sorreggono una sceneggiatura in quanto tale. C’è solo il testo e il sottotesto: quello che si vede nelle immagini e quello che non si vede, quello che Craig non dice. Ma neanche questo è forte.

Il leitmotiv di Mr.Harrigan’s Phone, ossia il contatto di Craig con Harrigan, è talmente debole da incepparsi come un nastro della pellicola. Non c’è ritmo calzante, c’è solo una lentezza di eventi talmente estenuante da perdere sin da subito la concentrazione. L’unica cosa che rimane da dire è che si poteva sicuramente sviluppare meglio la trama. E che non è stata resa giustizia al racconto breve di Stephen King.

UTAMA – Le terre dimenticate, la recensione del film di Alejandro Loayza Grisi

Il 13 ottobre arriva UTAMA – Le terre dimenticate, lungometraggio del regista Alejandro Loayza Grisi che affronta i problemi derivanti dal cambiamento climatico. Il film è distribuito al cinema da Officine Blu, prodotto da tre paesi differenti: Bolivia, Francia e Uruguay.

Attraverso la sofferenza di una terra arida, con una patina giallastra che ne rimarca la siccità, il giovane Grisi porta al cinema una storia comune a tutti e su cui tutti dovrebbero riflettere: i rischi e le conseguenze irreversibili del cambiamento climatico.

UTAMA- Le terre dimenticate, la trama

Nella terra secca dell’Altiplano boliviano, vivono Virginio (José Calcina) e Sisa (Luisa Quispe), due anziani quechua la cui vita sembra essersi fermata in quella routine che tutti i giorni, accuratamente, ci tengono a rispettare. Lui porta al pascolo i suoi lama, lei va a prendere l’acqua al villaggio e si occupa delle faccende domestiche.

Ma quando quel bene primario, l’acqua, viene a mancare, la coppia si ritrova alle prese con la più grande piaga del mondo: il cambiamento climatico. L’arrivo del nipote Clever (Santos Choque) che invita i suoi nonni ad abbandonare il villaggio per trasferirsi in città, innesca una serie di scontri fra lui e Virginio, legato alla sua terra e alle origini.

L’urlo di una terra che soffre

In UTAMA- Le terre dimenticate viene restituita in termini filmici sia la denuncia che il grido assordante di un pianeta che fatica ad andare avanti. Che arranca. Soffre. Chiede di essere aiutato. Il cambiamento climatico è la più grande sconfitta della società e Loayza Grisi la mostra con una macchina da presa che non si permette di filtrare la realtà in nessun modo. Ce la restituisce nuda e cruda, senza inganni ma con scene dall’impatto visivo forte, che non lasciano scampo alla durezza di un luogo abbandonato e privo di vita. Gli abitanti del villaggio disperso nel nulla sono soli, come sola è la coppia di indigeni, Virginio e Sisa, in luogo desolato e dai tratti aridi, senza alcun segnale di ripresa.

Non c’è speranza, solo il vuoto di quelle immagini spente (che molto ricordano i film western) enfatizzato da un montaggio classico attento ai dettagli, talmente intenso da lasciare inermi. Quello che si fa strada è il tormento. Scava in profondità, nei meandri dell’anima, e lo fa per punire lo spettatore e ricordargli che la colpa non è del luogo, ma dell’uomo che di esso se ne è impossessato con imprudenza mosso solo dalla brama di potere.

Il rifiuto della modernizzazione

In uno scontro fra “vecchio” e “nuovo”, fra mondo arcaico e industrializzato, si erge la storia di UTAMA – Le terre dimenticate contrassegnata dalla sofferenza di un uomo, Virginio, disposto a morire pur di non concedersi all’urbe e a ciò che non conosce. Rifiuta di aggregarsi alla massa che volta le spalle, per necessità, al proprio villaggio. Lotta con le unghie e con i denti pur di rimanere fedele alla sua casa. Al suo posto sicuro. Alla sua cara vecchia amica, la terra, che seppur si sia trasformata a causa della siccità, non vuole tradire. Lei è già stata tradita e massacrata. Virginio non vuole che la storia si ripeta. Non vuole essere come tutti gli altri.

La partita si gioca proprio qui, diventando questo il corpus di tutto il film fino al climax finale: un uomo che crede nel suo rapporto con la natura, di cui si fida ciecamente, e un giovane ragazzo fermamente convinto che sia il mondo industrializzato a costituire l’unico presente e futuro in cui davvero si possa vivere bene. Non considerando che è proprio quest’ultimo il carnefice, responsabile della rovina di quel posto tanto amato da suo nonno.

UTAMA – Le terre dimenticate mette in scena due generazioni che si scontrano. Una che vuole progredire nella modernizzazione, l’altra che invece è attaccata alle tradizioni, alla cura delle piccole cose e a ciò che resta semplice. Un film che tocca le corde del cuore e le strappa di proposito, con l’ultima scena dal silenzio assordante che richiama all’attenzione per un ultimo avvertimento: bisogna invertire la rotta subito. Dopo potrebbe essere troppo tardi per rimediare.

Star Trek: Beyond, tutto quello che c’è da sapere sul film

Star Trek: Beyond, tutto quello che c’è da sapere sul film

Una delle più popolari saghe fantascientifiche di sempre è quella di Star Trek, nata ben prima della sua rivale Star Wars. Tutto ebbe infatti inizio nel 1966 con l’omonima serie televisiva, a cui hanno poi fatto seguito numerose altre serie e ben tredici film per il cinema. Nel 2009 ha poi preso via il reboot della saga con un lungometraggio intitolato semplicemente Star Trek, seguito poi nel 2013 da Into Darkness – Star Trek. Nel 2016 è infine arrivato il terzo capitolo di questa nuova trilogia, Star Trek: Beyond (qui la recensione), ambientato qualche anno dopo le vicende del secondo film, puntando dunque a nuove avventure.

Il film è diretto non più da J. J. Abrams, passato ad occuparsi di Star Wars: Il risveglio della forza, bensì da Justin Lin, noto per aver diretto diversi capitoli della serie di Fast & Furious. Sotto la sua guida, questo nuovo capitolo si è concentrato su di un ritorno all’esplorazione delle meraviglie dell’universo, presentando naturalmente nuovi pericoli e minacce da debellare. Tornano tutti gli attori principali dei precedenti due lungometraggi, più alcune notevoli new entry che hanno impreziosito il film, caratterizzato naturalmente da grandi effetti speciali e da un trucco candidato al premio Oscar.

Pur se apprezzato dalla critica, il film non ottenne il successo sperato, anche per il fatto di essersi scontrato con blockbuster come Jason Bourne e Suicide Squad nella conquista del box office. L’insuccesso economico non toglie però nulla al suo valore, che tutti i fan della serie non hanno mancato di apprezzare. Prima di intraprendere una visione del film, sarà utile approfondire alcune delle sue principali curiosità. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

 Star Trek: Beyond, la trama del film

Dopo alcuni anni passati ad esplorare lo spazio profondo con la sua USS Enterprise, il capitano Kirk decide di fare domanda per una promozione a vice ammiraglio, tenendo però il suo fidato equipaggio all’oscuro di ciò. Nell’attesa di avere una risposta, che potrebbe portarlo a dare una scossa alla sua vita altrimenti divenuta monotona, Kirk, Spock e gli altri membri dell’Enterprise ricevono un messaggio d’aiuto da un’aliena di nome Kalara. Nel tentativo di aiutarla, però, si accorgeranno troppo tardi di essere caduti nella trappola del crudele Krall.

L’alieno, da tempo all’inseguimento dell’Enterprise, è infatti desideroso di entrare in possesso di una misteriosa reliquia, chiamata l’Abronath, che Kirk aveva recuperato in una precedente missione. Con la loro iconica astronava andata distrutta, l’equipaggio si ritrova bloccato sul pianeta Altamid, alla mercé del nemico. Per Kirk questa sarà la missione più difficile e pericolosa di sempre, durante la quale dovrà rivalutare il proprio ruolo nel tentativo di salvare le persone a lui care. Solo cooperando tutti insieme potranno superare le tecnologie avanzate di Krall, sconfiggendo lui e i suoi piani malvagi.

Star Trek Beyond sequel

Star Trek: Beyond, il cast del film

Ad interpretare il capitano Kirk vi è ancora una volta l’attore Chris Pine, dichiaratosi particolarmente entusiasta delle nuove sfumature caratteriali che emergono dal suo personaggio in questo film. Accanto a lui, nei panni del fidato Spock, vi è l’attore Zachary Quinto. In questo film l’attore ha avuto modo di rendere un sentito omaggio a Leonard Nimoy, interprete originale di Spock nonché suo grande amico, scomparso nel 2015. L’attore Simon Pegg torna a sua volta nel film interpretando il tecnico dell’Enterprise Montgomery Scott. Pegg ha inoltre lavorato alla sceneggiatura del film. Anche Karl Urban ha ripreso il ruolo del dottor Leonard McCoy, pur se inizialmente non interessato a partecipare  al progetto.

L’attrice Zoe Saldana torna ad interpretare la tenente Nyota Uhura, mentre Anton Yelchin è Pavel Chekov. L’attore è poi tragicamente deceduto in seguito ad un incidente un mese prima dell’uscita del film. Compaiono poi gli attori John Cho nei panni di Hikaru Sulu e Sofia Boutella in quelli della temibile Jaylah. Idris Elba interpreta invece il principale antagonista, Krall. L’attore è stato attratto in particolare dal fatto che questi è un villain originale, mai apparso prima nel corso della saga. Infine, l’imprenditore statunitense Jeff Bezos, fondatore di Amazon.com, compare nella pellicola in un cameo, interpretando un ufficiale alieno della Flotta Stellare.

Star Trek: Beyond, il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nonostante i guadagni non particolarmente entusiasmanti del film, la Paramount ha deciso di dar vita anche ad un quarto capitolo di questa serie reboot. Inizialmente sembrava che questo potesse essere basato su di un’idea di Quentin Tarantino, grande fan della saga, che avrebbe potuto anche ricoprire il ruolo di regista. I piani per dar vita ad un nuovo film sono però poi proseguiti verso altre direzioni, con il regista Matt Shakman assunto per dirigere il film, il quale aveva una data d’uscita fissata al dicembre 2023. L’uscita dal progetto di Shakman nell’agosto del 2022 ha tuttavia rimesso in discussione il futuro del progetto.

Nell’attesa di sapere se un sequel ci sarà o no, è possibile fruire di Star Trek: Beyond grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 8 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Un alibi perfetto: trama e cast del film con Michael Douglas

Un alibi perfetto: trama e cast del film con Michael Douglas

I cosiddetti legal thriller sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo, portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican, The Judge, Michael Clayton e Il cliente sono solo alcuni dei titoli più famosi. Tra questi si annovera anche Un alibi perfetto, scritto e diretto nel 2009 da Peter Hyams, specializzato in realtà nel genere della fantascienza.

Per l’occasione egli decide dunque di cimentarsi con un genere nuovo, dando vita a quello che è un remake del film L’alibi era perfetto, diretto nel 1956 dal celebre regista austriaco Fritz Lang, autore di capolavori del cinema come Metropolis e M – Il mostro di Düsseldorf. Adattando ad un contesto contemporaneo le tematiche e le vicende, il regista confeziona così una vicenda particolarmente complessa e intricata, che fa dei propri colpi di scena uno degli elementi di forza. Come solito in questi film, anche in Un alibi perfetto si gioca con la legge, con i suoi intrighi e con la facilità con cui è possibile manipolarla.

Nonostante diversi elementi di interesse, il film manco di ottenere però un particolare successo, venendo anzi ad essere quasi del tutto ignorato. Pur al netto dei suoi difetti, rimane un’opera da riscoprire, anche solo per poterla confrontare con l’originale, ad oggi ancora celebrato e studiato. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Un alibi perfetto: la trama del film

Protagonista del film è C.J. Nicholas, un giornalista che, per non essere licenziato, decide di scrivere un’inchiesta che favorisca una svolta nella sua carriera. Nel tentativo di attirare quante più attenzioni possibile, decide di dimostrare come dietro i successi del procuratore distrettuale Mark Hunter ci sia in realtà la corruzione e la falsificazione delle prove. Facendosi aiutare dal suo assistente Corey, decide dunque di farsi arrestare per l’omicidio di una prostituta, così da poter agire dall’interno. Procurandosi il fascicolo del caso, Nicholas riesce a dar vita ad una serie di prove che lo fanno passare come il principale accusato.

Quando inizia il processo, l’accusa, rappresentata da Hunter, sostiene di aver trovato del sangue di C.J. sul luogo del delitto. È allora che l’uomo si scaglia contro il procuratore, sostenendo che l’uomo ha falsificato le prove. Essendo l’accusato, naturalmente, nessuno gli crede. L’unica cosa che può provare la sua innocenza e la colpevolezza di Hunter è un video segreto registrato da Corey. Questi, tuttavia, è stato ucciso da Merchant, un detective corrotto. Per il giornalista, dunque, la situazione si complica enormemente, rischiando di rimanere bloccato nel tranello da lui stesso architettato.

Un alibi perfetto cast

Un alibi perfetto: il cast del film

Protagonista del film, nei panni del giornalista C.J. Nicholas, vi è l’attore Jesse Metcalfe. Recentemente visto in Hard Kill, ma noto in particolare per le serie Desperate Housewives e Dallas, l’attore si è preparato a questo ruolo approfondendo quanto più possibile l’iter dei processi, al fine di poter sapere sempre a che punto si trova il suo personaggio. Nei panni del suo collega Corey Finley, invece, si ritrova l’attore Joel David Moore, noto per le serie Forever e Bones e per essere stato Norm Spellman nel film Avatar. Amber Tamblyn, infine, è Ella Crystal, dipendente di Hunter con cui C.J. intraprende una relazione.

Nei panni del controverso procuratore Mark Hunter, vi è invece il premio Oscar Michael Douglas. L’attore, noto per le sue interpretazioni di personaggi spregiudicati e caratterialmente forti, ha costruito il suo Hunter seguendo proprio queste caratteristiche. Egli si è inoltre preparato approfondendo la professione di avvocato, al fine di poter essere realistico nei suoi modi di fare. Pur non essendo il vero protagonista della vicenda, è Douglas ad avere le maggiori attenzioni all’interno del film. Sono poi presenti Orlando Jones, noto per la serie TV MADtv, nei panni di Ben Nickerson, mentre Lawrence P. Beron è il detective Alex Merchant. Sharon K. London interpreta invece il giudice Sheppard.

Un alibi perfetto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Un alibi perfetto è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 8 ottobre alle ore 21:00 su Iris.

Fonte: IMDb

Werewolf by Night, recensione dello speciale Marvel con Gael García Bernal

Con Licantropus (Werewolf by Night), disponibile dal 7 ottobre su Disney+, il Marvel Cinematic Universe continua a esplorare il lato più sovrannaturale e spettrale dell’universo, portando alla ribalta in meno di un’ora di materiale mostri e personaggi dell’angolo più oscuro dei fumetti Marvel, primo fra tutti Jack Russell, un licantropo costretto a trasformarsi in lupo mannaro durante la notte di luna piena e le due notti che la circondano. La regia del mediometraggio è stata affidata al compositore Michael Giacchino, che debutta più concretamente alla regia dopo aver lavorato a Star Trek: Short Treks e Monster Challenge.

Werewolf by Night: un esperimento di atmosfera

È una notte buia e tenebrosa quella di Werewolf by Night dei Marvel Studios. In questo speciale della Casa delle Idee, Gael García Bernal è il protagonista nel ruolo di Jack Russell, un esperto assassino che si riunisce con altri membri della sua gilda nella tenuta di Ulysses Bloodstone, il leader della confraternita recentemente scomparso. Lì, gli aspetta una proposta alquanto interessante dalla moglie Verussa (Harriet Sansom Harris): avranno tempo una notte per dare la caccia a un mostro che libereranno nel terreno della casa e, chi ci riuscirà, erediterà la posizione di leader e la pietra del sangue, capace di indebolire e controllare alcune creature. Tuttavia, quello che nessuno di loro sa, è che Jack è un assassino così bravo perché forse è  proprio più mostro di tutti gli altri.

Con Werewolf by Night, Giacchino confeziona un omaggio assoluto al cinema horror classico in ogni aspetto, da quello narrativo a quello formale. Sembra che il mediometraggio sia diretto da un fan incondizionato dei celebri film sui mostri Universal, riportandoci ogni secondo con la mente a un’epoca in cui il cinema era capace di trasferire la paura partendo soprattutto dalla messa in scena. Sicuramente, la garanzia di un budget consistente ha permesso a Giacchino di sperimentare e inoltrarsi in una dimensione creativa inedita per l’MCU, di cui speriamo questo progetto sia solo l’inizio.

Werewolf by Night: fra sperimentazione visiva e narrativa

In Werewolf by Night tutto è atmosfera e, dunque, contribuisce a rinvigorire un immaginario pressochè alieno al mondo Marvel, se lasciamo da parte la breve incursione nel registro orrorifico – e non proprio riuscitissima – di Sam Raimi con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Un impressione labirinto esterno, ibrido completamente singolare tra un palazzo e una foresta, dà manforte a una narrazione che esplora il tema dell’identità connessa al nostro retaggio culturale e sviscerata attraverso ciò che gli altri vorrebbero noi fossimo e la nostra vera inclinazione, sia questa senziente o più puramente animalesca.

Il ritmo di Werewolf by Night è elettrizzante e condiziona perfino la messa in scena, paradossalmente vivacissima a dispetto del bianco e nero che ne caratterizza la fotografia: si mantiene un certo tipo di sensibilità vintage, eppure, non senza perdere mai il dinamismo caratterizzante i cinecomics, quello che unisce l’eroismo al carisma, e incarnato perfettamente da Gael Garcìa Bernal, che ci conquista specialmente quando ci lascia percepire la sua mostruosità latente, piuttosto che a trasformazione compiuta; quando chiede scusa ancor prima di attaccare e la sua brutalità viene mostrata solo come un gioco di ombre sul muro,

Elsa Bloodstone (Laura Donnelly) – che ci riporta alla mente Jessica Jones, non solo per questioni esttiche ma anche caratteriali – sembra essere la controparte perfetta per il Jack Russell che Giacchino porta sullo schermo. Si butta a capofitto in un’esplosione orrorifica, tra asce e flotti di sangue che schizzano sullo schermo, perchè è lei stessa vittima di un orrore che vuole ostracizzare. Il suo personaggio è forse quello che suscita più domande – ma anche quello che ha più possibilità di ripresentarsi in altri progetti del MCU, se alla scuderia horror della Marvel dovesse essere concesso più spazio d’azione in futuro. Ma forse la sorpresa più grande di tutte è Harriet Sansom Harris nel ruolo di Verusa, la vedova di Ulissyes nonché “sacerdotessa” della serata, che offre un’interpretazione sopra le righe che conferisce all’intera vicenda un’enorme energia teatrale.

In sostanza, lo speciale Marvel Werewolf by Night è sia un’ottima soluzione per coloro che desiderano una “pausa” dal canone del MCU, sia un buon modo per entrare nella stagione del terrore con un’interpretazione sopra le righe. A differenza di molti film Marvel, non è del tutto autoreferenziale, anzi, siamo davanti a un progetto che punta, finalmente, all’esterno: alla storia dell’horror di Hollywood, ai mostri della Universal e alla sperimentazione.

Unknown – Senza identità: trama e cast del film con Liam Neeson

Unknown – Senza identità: trama e cast del film con Liam Neeson

Negli ultimi anni l’attore Liam Neeson si è affermato come uno dei grandi interpreti dei thriller d’azione. Da Io vi troverò a La preda perfetta, da L’uomo sul treno – The Commuter fino a Run All Night, questi si è distinto per presenza scenica e grandi abilità con il genere. Un altro titolo appartenente a questa categoria è Unknown – Senza identità, diretto nel 2011 da Jaume Collet-Serra, qui alla sua prima di quattro collaborazioni con Neeson e noto anche per i film Orphan e Jungle Cruise. Anche in questo caso i due danno vita ad un racconto ricco di suspence e ritmo.

Scritto da Oliver Butcher e Stephen Cornwell, il film è basato sul romanzo Fuori di me, dello scrittore francese Didier Van Cauwelaert. Si tratta del primo suo libro ad ottenere un adattamento sul grande schermo, rinnovando dunque la sua popolarità come autore di libri di genere. Unknown – Senza identità vanta inoltre location come la città di Berlino, il ponte Oberbaumbrücke, la galleria Neue e numerosi altri siti turistici particolarmente celebri della capitale tedesca. Accolto in modo variegato dalla critica, il film si è poi affermato come un buon successo, con un incasso di 136 milioni a fronte di un budget di 40.

Un film di grande impatto dunque, che prossimamente avrà anche un sequel sotto forma di serie televisiva, con Neeson coinvolto come produttore. Per gli amanti del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Unknown – Senza identità: la trama del film

Protagonista del film è il dottor Martin Harris, il quale si reca a Berlino assieme alla moglie Elizabeth per partecipare a un convegno scientifico sulle biotecnologie. Mentre stanno per raggiungere l’hotel, l’uomo si accorge che manca all’appello una delle sue valigie: così prende in fretta e furia un taxi per tornare in aeroporto a recuperare la borsa. Tuttavia, prima che possa arrivare a destinazione, Martin rimane coinvolto in un incidente stradale che lo fa precipitare da un ponte in un fiume. La tassista Gina, dopo averlo messo in salvo, si dà alla fuga, mentre il dottore viene portato d’urgenza in ospedale, dove rimane in coma per quattro giorni.

Al suo risveglio, Martin ha difficoltà a ricordare chi sia, ma poi finalmente i ricordi tornano. Il dottore si precipita quindi nell’albergo dove lo attende la moglie, ma con sua grande sorpresa qualcuno ha preso il suo posto e persino Elizabeth sembra non riconoscerlo. Convinto di non essere pazzo, Martin si mette sulle tracce di Gina, l’unica che ha assistito all’incidente e che può aiutarlo a provare la sua identità. Ben presto, egli si troverà coinvolto in una vicenda più complessa del previsto, che lo vede al centro di un complotto impensabile eppure particolarmente concreto.

Unknown - Senza identità cast

Unknown – Senza identità: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Martin Harris vi è l’attore Liam Neeson. Avendo già recitato in ruoli e film simili, l’interprete non ha avuto alcun problema a rendere particolarmente credibile il suo personaggio. Per poter eseguire le complesse scene previste, però, Neeson ha dovuto sottoporsi a diverse settimane di allenamento fisico. Così facendo ha potuto raggiungere la forma ideale richiesta per non dover essere sostituito eccessivamente da controfigure. Neeson si è in particolare detto affascinato dal ruolo per via della situazione paradossale in cui viene posto il personaggio e di ciò che si rende necessario per uscirne.

Accanto a lui, nel ruolo della misteriosa Gina, vi è l’attrice Diane Kruger, nota per Bastardi senza gloria e Oltre la notte. Anche lei, come Neeson, si è allenata molto al fine di eseguire anche le scene più complesse. January Jones, celebre per essere stata Betty Draper in Mad Men, è invece Elizabeth Harris, la moglie del protagonista. Compaiono poi anche Aidan Quinn nei panni di Martin B. e il celebre attore svizzero Bruno Ganz in quelli di Ernst Jurgen. Completano il cast gli attori Frank Langella nei panni di Rodney Cole e Sebastian Koch in quelli del professor Bressler.

Unknown – Senza identità: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Unknown – Senza identità grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 8 ottobre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

The Bear: recensione della serie su Disney+

The Bear: recensione della serie su Disney+

Vi siete mai chiesti se esista davvero una cucina come quella di Hell’s Kitchen? O se i piatti lanciati da Carlo Cracco Masterchef siano solo un’imitazione grottesca di quello che accade nelle cucine stellate? Bene, The Bear prende la volgarità e l’aggressività dei più celebri programmi di cucina (da quello di Gordon Ramsey Cucine da Incubo) e ci costruisce attorno una storia. Lo show Disney+ creato da Christopher Storer e firmato FX è un racconto satirico e graffiante, ricco di tutto ciò che serve in cucina: è tagliente, amaro, colorato e… invitante!

The Bear: ascesa, caduta e risalita di un grande chef

the bear recensione Carmen Berzatto (Jeremy White) è un giovane e talentoso chef: parlano di lui le più importanti riviste di cucina e ha addirittura lavorato al Noma, il celebre ristorante stellato danese. In seguito alla morte del fratello Michael, Carmen abbandona la sua carriera per sostituirlo al The Original Beef of Chicagoland, la tavola calda di famiglia. Lo chef piomba in una cucina lurida e sgangherata, in cui manca l’organizzazione e i dipendenti sono svogliati e arroganti. Nonostante ciò, Carmen prova a migliorare il metodo di lavoro. Per prima cosa, assume Sydney (Ayo Edebiri), una giovane chef brava almeno tanto quanto lui. Inizia così una lunga guerra civile a The Original Beef: gli innovatori ambiziosi Carmen e Sydney si scontrano costantemente con una brigata conservatrice, guidata dal gestore (e cugino di Carmen) Richie (Ebon Moss-Bachrach).

Il lato gangster di The Bear

The Bear

The Bear è una serie che parla di cucina: ricette, ingredienti, preparazioni, passione, talento. Tuttavia, nello show c’è anche un importante lato grottesco e gangster. Per prima cosa, l’ambientazione: siamo in un quartiere di Chicago, periferico e malfamato. The Chicago Beef non è un posto tanto più accogliente: slot machine che attirano nerd e ludopatici, cucina sudicia, macchinari decadenti. C’è un lato sporco nella serie che contamina gli ambienti e i personaggi. I quartieri e le location sono squallidi e nessun personaggio è totalmente buono, anzi: tutti parlano in modo scurrile, agiscono con rabbia e arroganza.

Il cast di The Bear

the bear attori

Come in un gangster movie che si rispetti, anche in The Bear non può mancare il richiamo allo scontro tra immigrati e… il rimando alla malavita. Il protagonista e il cugino hanno origini italiane e, come sappiamo bene, nell’immaginario stereotipato l’Italia si lega perfettamente tanto alla cucina quanto alla mafia. Anche gli altri personaggi, in particolare i membri della brigata, sono emblematici: provengono tutti da paesi diversi e, nell’insieme, danno allo show caoticità e colore. La serie cita quindi inevitabilmente alcuni cult movie e attinge a piene mani all’immaginario generato da questi, ma usa brutalità, scurrilità e crudezza in un contesto diverso: la cucina. Il tutto è condito da una buona dose di satira. Dal rabbioso cugino Richie alla sudamericana Tina, i tratti dei personaggi sono portati all’estremo, diventando allo stesso tempo metafora e parodia di una ben specifica categoria.

recensione the Bear Ayo Edebiri

Una nota di merito va a Ayo Edebiri, l’interprete di Sydney: l’attrice si cala nei panni di una chef giovane, ambiziosa e testarda, pronta ad affermarsi in cucina seppur ancora titubante e inesperta nel mondo degli affari. Il suo personaggio è speculare a quello del protagonista Jeremy White: i due condividono una storia molto simile e si alternano nel guidare l’azione. Sydney e Carmen, come d’altronde il resto del cast, sono molto testardi e funzionano bene solo quando vanno d’accordo. Con un rosa di personaggi simile, The Bear è uno show fatto principalmente di contrasti e lotte, scontri che superano divisioni sociali o cariche lavorative. Un’avvincente guerriglia tra pari.

Caoticità ai fornelli (e in regia)

Tutta la caoticità di The Bear è resa perfettamente dalla fotografia e dal montaggio. Immagini parziali, sghembe e iper saturate, unite in sequenze rapide formano collage variopinti e avvincenti. The Bear prende il dietro le quinte, i tempi che precedono e seguono l’apertura del locale e li porta al centro dell’azione: smonta e rimonta la catena di montaggio di una cucina, ne mostra gli ingranaggi, i problemi produttivi e, soprattutto, il lato umano.

In conclusione, The Bear è una serie originale e appassionante, che si serve del tema della cucina per parlare di lavoro, famiglia, soldi, morte. Affronta temi visti e rivisti, ma le modalità narrative e rappresentative sono tutt’altro che ordinarie.

Christian Bale ammette che ogni suo ruolo è stato prima rifiutato da Leonardo DiCaprio

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In un’intervista con GQ, Christian Bale ha spiegato che molti dei ruoli che ha accettato sono stati inizialmente offerti a Leonardo DiCaprio, che è sempre il primo a cui tutti i registi offrono i ruoli di alto profilo.

E Bale non è l’unico in fila dietro DiCaprio. L’attore di Amsterdam ha detto che tutti i migliori talenti di Hollywood aspettano che DiCaprio passi il ruolo di una sceneggiatura interessante. Bale ha però aggiunto che non ha mai preso le decisioni di casting che hanno favorito DiCaprio come un insulto.

“Guarda, fino ad oggi, qualsiasi ruolo che qualcuno ottiene, è solo perché l’ha passata lui prima. Non importa quello che qualcuno ti dice. Non importa quanto sei amico dei registi. Tutte quelle persone con cui ho lavorato più volte, gli hanno offerto prima ognuno di quei ruoli. Giusto? Una di quelle persone me l’ha detto davvero. Quindi, grazie, Leo, perché letteralmente può scegliere tutto ciò che fa. E buon per lui, è fenomenale.

Sai quanto gli sono grato di avere un dannato ruolo? Voglio dire, non posso fare quello che fa lui. Non vorrei nemmeno l’esposizione che ha lui. E lo fa magnificamente. Ma sospetterei che quasi tutti quelli della sua età a Hollywood debbano la loro carriera al fatto che lui abbia rinunciato a qualsiasi progetto che hanno preso gli altri.”

La schiettezza di Christian Bale è disarmante ma anche le parole di stima totale che ha espresso per l’illustre collega dimostrano la sincerità delle sue parole e la totale mancanza di alcuna invidia.

Sister Act 3 non sarebbe esistito senza Hocus Pocus 2, secondo Whoopi Goldberg

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Durante il suo talk show diurno, The View (tramite EW), Whoopi Goldberg ha detto alla sua ex co-star di Sister Act, Kathy Najimy, che Sister Act 3 non sarebbe mai stato avviato senza Hocus Pocus 2.

L’attrice ha rivelato che finalmente “avrà una sceneggiatura alla fine del mese”, e ha riconosciuto che Hocus Pocus 2, l’ultimo sequel di Najimy distribuito su Disney+ lo scorso 30 settembre, quasi 30 anni dopo Hocus Pocus, è il principale motivo per la produzione di Sister Act 3.

“Ci è voluto un po’ di tempo, ma sta succedendo. Penso che tutti voi abbiate contribuito a questo grazie al fatto che è stato riportato indietro Hocus Pocus. Alla fine hanno detto: ‘Potremmo anche rimettere quelle suore là fuori e vedere se hanno ancora qualcosa da dire.'”

Sister Act 3 – quello che sappiamo

Prodotto da Tyler Perry, Sister Act 3 è ancora avvolto per lo più nel mistero, trama, titolo ufficiale e data d’uscita sono ancora sconosciuti. Per ora, sembra che Goldberg sia soddisfatta dei progressi compiuti dalla produzione. Anche se la lista del cast per il terzo film deve ancora essere annunciata, si può sperare che le suore preferite dai fan Madre Superiora (Maggie Smith), Suor Maria Raberta (Wendy Makkena) e Suor Maria Patrizia (Kathy Najimy), si uniranno a Deloris/Suor Maria Claretta mentre lei intraprende un capitolo della sua vita.

Avengers: The Kang Dynasty, confermato il regista!

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Avengers: The Kang Dynasty, confermato il regista!

In una nuova intervista con ComicBook, Destin Daniel Cretton ha confermato che dirigerà Avengers: The Kang Dynasty. Presente al New York Comic Con per promuovere il suo prossimo show Disney+ American Born Chinese.

Verso la fine dell’intervista, l’outlet ha chiesto a Cretton se fossero vere le notizie secondo cui dirigerà Avengers 5. Il regista di Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, che sta anche sviluppando Shang-Chi 2 e una serie Disney+ di Wonder Man per i Marvel Studios, ha confermato il suo ultimo progetto dicendo: “È vero? Penso di sì [ride]”.

Avengers: The Kang Dynasty, cosa sappiamo del film

Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha annunciato Avengers: The Kang Dynasty durante l’ampia presentazione dell’azienda al San Diego Comic-Con di sabato, identificando il film come parte della conclusione in due parti della Multiverse Saga, allo stesso modo in cui Avengers: Infinity War del 2018 e Avengers: Endgame del 2019 hanno concluso la Infinity Saga.

Destin Daniel Cretton dirigerà il film da una sceneggiatura di Jeff Loveness. Avengers: The Kang Dynasty, che debutterà il 2 maggio 2025. Il seguito, Avengers: Secret Wars, uscirà solo sei mesi dopo, il 7 novembre 2025.

M. Night Shyamalan, il nuovo film ha una data d’uscita USA

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M. Night Shyamalan, il nuovo film ha una data d’uscita USA

Un nuovo film di M. Night Shyamalan arriverà nelle sale tra due anni, poiché la Universal ha annunciato che il nuovo thriller senza titolo del regista de Il Sesto Senso uscirà nel 2024.

Grazie al suo film d’esordio, le aspettative sul lavoro di M. Night Shyamalan sono sempre state alte, soprattutto in merito ai colpi di scena conclusivi che caratterizzano quasi tutte le sue opere. Dopo essere riuscito a soddisfare per lo più queste aspettative, la sua carriera è diventata un po’ più traballante dopo un periodo difficile che includeva The Happening, The Last Airbender e After Earth. Gli ultimi anni hanno visto Shyamalan tornare a essere più forte agli occhi del pubblico con film quali Split e Old che hanno dato agli spettatori motivi per essere di nuovo entusiasta del prossimo film del regista.

Oltre a lavorare alla sua serie originale di Apple TV+ Servant, negli ultimi anni il regista ha lavorato a stretto contatto con la Universal Pictures per portare nuovi film nelle sale. Ciò includeva la conclusione di un accordo con la Universal per la produzione e distribuzione di due nuovi film entro il 2023. Il primo film di questo accordo è diventato Old del 2021, che è stato pesantemente ritardato a causa del COVID-19.

Shyamalan sta attualmente finendo il suo secondo lungometraggio di quell’accordo, Knock at the Cabin, un adattamento del libro horror apocalittico The Cabin at the End of the World. È interpretato da Dave Bautista, Jonathan Groff, Rupert Grint e altri e uscirà nei cinema a febbraio.

Come annunciato da Deadline, la Universal Pictures ha ora stabilito che la partnership dello studio con M. Night Shyamalan continuerà. Un nuovo film del regista di Philadelphia è stato ufficialmente aggiunto al calendario delle uscite dello studio per il 5 aprile 2024.

Keanu Reeves vorrebbe interpretare Ghost Rider

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Keanu Reeves vorrebbe interpretare Ghost Rider

Durante una recente apparizione al Jimmy Kimmel Live! per discutere del suo fumetto BRZRKR, Keanu Reeves ha parlato del personaggio Marvel che gli piacerebbe interpretare.

Sebbene scherzando sia più adatto per il ruolo del protagonista nel suo fumetto, Reeves ha condiviso il suo interesse nel dare vita a Ghost Rider sul schermo, in termini decisamente entusiastici: “Il me bambino di 10 anni lo vorrebbe tanto, penso che probabilmente vorrebbe essere Ghost Rider.”

Keanu Reeves non è affatto nuovo ai cinecomic dal momento che sua è la prima e, a oggi, unica, incarnazione di Costantine della DC Comics sul grande schermo. Mentre interpretare un eroe Marvel con Ghost Rider potrebbe essere interessante ma ancora nel regno dell’immaginazione, Reeves tornerà presto a vestire l’impermeabile del personaggio protagonista di Hellblazer.

Guillermo del Toro difende Martin Scorsese da un articolo ostile

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Guillermo del Toro difende Martin Scorsese alla luce di un saggio molto critico sulla persona del regista newyorkese. Il primo è un regista messicano i cui film più acclamati dalla critica includono Il labirinto del Fauno e La forma dell’acqua, vincitore del premio Oscar per il miglior film, anche se ha anche diretto i vertici di Hollywood come Blade II, Hellboy e Pacific Rim. Il film più recente di Del Toro è Nightmare Alley, mentre è in arrivo un film in animazione stop-motion su Pinocchio.

Scorsese è un regista altrettanto abile e una leggenda nel mondo del cinema. La sua filmografia include molteplici collaborazioni con Robert De Niro e Leonardo DiCaprio, molte delle quali sono ampiamente considerate dei capolavori. Apparentemente, i suoi film non sono per tutti dato che la rivista The Critic ha recentemente pubblicato un saggio di Sean Egan che criticava Scorsese definendolo un “talento irregolare” la cui “fama, prestigio e autoindulgenza” come regista ha “svilito il suo talento”. L’autore afferma che Taxi Driver “manca di slancio o morale”, Toro Scatenato è “un brutto film” e The Wolf of Wall Street e The Irishman sono “dolorosamente lenti”.

Ora, Guillermo del Toro è andato su Twitter per criticare il saggio come “offensivo, crudele e malintenzionato” poiché è disseminato di “concezioni sbagliate, imprecisioni sciatte e aggettivi ostili non supportati da una logica reale”, sottolineando che questo tipo di contenuti ha un costo altissimo in termini morali.

Todd McFarlane vuole uno Spawn Cinematic Universe

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Todd McFarlane vuole uno Spawn Cinematic Universe

Parlando con CBR al New York Comic Con del 2022, Todd McFarlane ha spiegato che la tendenza di Hollywood a trasformare film basati sui fumetti ben accolti dal pubblico in franchise potrebbe giocare a vantaggio di Spawn. Un universo cinematografico guidato da Spawn sarebbe popolato dai personaggi della Image Comics, con cui McFarlane ha collaborato per decenni.

“Image Comics e il fumetto Spawn celebrano quest’anno il loro 30° anniversario. Quindi, ho oltre 300 personaggi nel mio universo. Ancora una volta, non sono tutti uguali a Spawn, ma esistono. Penso che ci sia un modo per espandersi da Spawn nell’universo di Spawn? Sì. L’espansione è iniziata con i miei personaggi e c’è una progressione naturale che potrebbe arrivare a Hollywood, la risposta è sì… a patto che possiamo lanciare Spawn nel mondo, per cominciare.”

Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

Christian Bale accenna a un eventuale ritiro dalla recitazione

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Christian Bale accenna a un eventuale ritiro dalla recitazione

In una recente intervista con GQ, Christian Bale ha detto che sarebbe stato “più che contento” di ritirarsi dalla recitazione. Il 48enne ha spiegato la sua posizione, dicendo che ci sono interessi al di fuori della recitazione che vorrebbe perseguire, e afferma che tende a godersi i momenti in cui non deve fingere di essere qualcun altro.

“Più che contento: fottutamente estatico. Sono sempre stato deciso a “Quando finirà? Questo deve finire.” Mi piace fare cose che non hanno nulla a che fare con i film. E mi ritrovo molto felice a non giocare a travestirmi (da qualcun altro), a non fingere di essere qualcun altro per molto tempo”.

L’attore, già premio Oscar per The Fighter, è sicuramente uno dei più amati del panorama contemporaneo di Hollywood, grazie al suo temperamento schietto e schivo, ma anche alla sua più amata interpretazione, quella di Batman nei film di Christopher Nolan, per molti ancora inarrivabile.

Lo vedremo a breve in Amsterdam di David O. Russell, che lo ha diretto proprio nella interpretazione che gli è valsa l’Oscar e in American Hustle.

Daredevil: MCU ha reso canone la sua ossessione più cool

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Daredevil: MCU ha reso canone la sua ossessione più cool

Attenzione, l’articolo contiene spoiler sul Daredevil di She-Hulk: Attorney At Law

L’ossessione per gli scontri nei vicoli o nei corridoi di Daredevil fa già parte del canone del Marvel Cinematic Universe grazie all’episodio 8 di She-Hulk: Attorney at Law. Una volta che è stato rivelato che il Matt Murdock di Charlie Cox sarebbe tornato nel MCU anni dopo la fine di Daredevil di Netflix, non ci restava che scoprire quanto sarebbe stato diverso da quello che già conoscevamo. L’amata serie ha offerto al pubblico uno sguardo completo sulla vita di Matt Murdock e ha fornito al MCU l’opportunità di continuare alcune delle cose migliori che aveva realizzato con il personaggio. Il costume di Daredevil sarà pure diverso in She-Hulk, ma il personaggio, nel passaggio al MCU, ha mantenuto la sua ossessione più cool.

La serie Netflix Daredevil si è costruita una reputazione per aver incluso incredibili combattimenti nei corridoi che sono stati principalmente fatti in una singola ripresa. I Marvel Studios non hanno perso tempo a confermare che l’ossessione del combattimento nel corridoio di Daredevil è un canone del MCU, poiché già in She-Hulk lo vediamo in azione in una location del genere. Matt sottolinea anche di aver eliminato gruppi di cattivi milioni di volte in passato, spiegando che combattere i cattivi da solo nei corridoi è una specie di “cosa sua”. Il combattimento nel corridoio che segue questa dichiarazione in She-Hulk dimostra che i combattimenti brutali non sono solo una parte della visione di Netflix del personaggio. Anzi, la scena funge quasi da promessa: l’MCU conterrà più scene di combattimento nel corridoio di Daredevil in futuro.

La buona notizia è che tutti i segnali indicano che i Marvel Studios sanno che Daredevil del MCU deve continuare a combattere nei corridoi. È un aspetto dello show Netflix che è ancora venerato grazie alle impressionanti acrobazie e alla coordinazione del combattimento necessarie per portarle a termine. Dal momento che l’episodio 8 di She-Hulk ha già stabilito che Daredevil partecipa anche ai combattimenti in corridoio nel MCU, si spera che la Marvel continui la tendenza in Daredevil: Born Again e che Matt Murdock di Charlie Cox continui ad avere scene d’azione memorabili in spazi ristretti.

Blade: il personaggio di Mahershala Ali è già diverso da quello di Wesley Snipes

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Cambiando l’attore di Blade da Wesley Snipes a Mahershala Ali nell’imminente film della Marvel, il personaggio avrà probabilmente punti di forza e di debolezza completamente diversi rispetto a quanto già visto.

Blade di Wesley Snipes era un personaggio fisicamente molto forte, con scene di combattimento corpo a corpo costanti ispirate alla storia di Snipes con le arti marziali e come eroe di film d’azione. Mahershala Ali non ha lo stesso background, ma è un attore eccellente di per sé, il che potrebbe portare a una visione meno fisica, ma più interessante del personaggio.

Mahershala Ali è noto agli spettatori dei fumetti per il suo ruolo di Cottonmouth nella prima stagione di Luke Cage e per la voce di Aaron Davis in Spider-Man: Into The Spider-Verse. Entrambi i personaggi sono complessi ed emotivamente impegnativi, e Ali offre interpretazioni molto credibili. Mentre Ali è attratto dalla complessità, i personaggi di Wesley Snipes degli anni ’80 e ’90 erano molto più diretti. Il Blade dell’MCU potrebbe non essere in grado di competere con queste intense sequenze d’azione, anche se il pubblico potrebbe apprezzare una lettura più diretta del personaggio.

Blade, quando iniziano le riprese?

Le riprese dovrebbero iniziare provvisoriamente a novembre, con il tanto atteso film sui supereroi già fissato per la data di uscita del 3 novembre 2023, ma ora non è chiaro se la produzione o la data di uscita verrà posticipata o meno.  Oltre ad Ali, Delroy Lindo (Da 5 BloodsMalcolm X) e Aaron Pierre (KryptonMufasa: Il re leone) sono stati recentemente scelti nel film, in ruoli che al momento non sono stati rivelati.  Secondo le loro fonti, anche la sceneggiatura è in fase di revisione. La sceneggiatura originale è stata scritta da Stacy Osei-Kuffour (Watchmen; The Morning Show ) e Tariq, ma ha subito diverse riscritture nei mesi successivi, con Beau DeMayo (The Witcher;  Moon Knight ) incaricato di scrivere la bozza più recente.

Il nuovo Blade

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé.

Nicholas Hoult in trattative per entrare nel cast id Nosferatu di Eggers

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Nicholas Hoult è in trattative per unirsi all’ensemble del prossimo film di Robet Eggers, Nosferatu, prodotto da Focus Features. Bill Skarsgard è stato scelto per interpretare il personaggio principale, con Lily-Rose Depp in trattative per recitare nel film. Eggers dirige e scrive la sceneggiatura. Jeff Robinov, John Graham, Robert Eggers, Chris Columbus ed Eleanor Columbus sono i produttori.

Eggers scriverà, dirigerà e produrrà la nuova interpretazione del classico cinematografico, che segue la storia, ambientata nella Germania del 19° secolo, dell’ossessione tra una giovane donna sedotta da un incantesimo (Depp) e l’antico vampiro della Transilvania (Skarsgard) che la perseguita, portando orrore con lui. Il film Focus Features è prodotto da Jeff Robinov, John Graham, Eggers, Chris Columbus e Eleanor Columbus.

Nel 2017, Variety ha riferito in esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu – dopo il film muto del 1922 di Murnau e il remake del 1979 diretto da Werner Herzog – con Anya Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista nel loro rivoluzionario indie The Witch e, all’inizio di quest’anno, ha recitato nella sua epopea vichinga The Northman.

Dopo che il COVID-19 ha ritardato la produzione di The Northman, anche i piani per Nosferatu sono cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.

Ora, con Skarsgard e Deep in trattative per recitare nel film, sembra che i pezzi di questo Nosferatu stiano per mettersi insieme. La pellicola segnerà la prima volta che Eggers lavora con la coppia di attori, anche se il fratello maggiore di Skarsgard, Alexander Skarsgard, ha recitato in The Northman. Per Hoult, sarà la prima volta in cui reciterà per Eggers.

Ferrari: le prime foto del film di Michael Mann, ecco Adam Driver

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Michael Mann, candidato quattro volte all’Oscar, porta sulle strade e sui circuiti d’Italia le riprese del suo nuovo attesissimo film Ferrari, interpretato dal candidato all’Oscar Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari, dalla vincitrice dell’Oscar Penélope Cruz nel ruolo di Laura Ferrari, da Shailene Woodley nel ruolo di Lina Lardi, da Patrick Dempsey nel ruolo del pilota di auto da corsa Piero Taruffi, da Jack O’Connell nel ruolo del pilota di auto da corsa Peter Collins, da Sarah Gadon nel ruolo di Linda Christian e da Gabriel Leone nel ruolo del carismatico Fon De Portago.

Per le riprese di Ferrari Mann ha selezionato una illustre squadra di collaboratori come il direttore della fotografia Premio Oscar Erik Messerschmidt, la scenografa candidata all’Oscar Maria Djurkovic, e ha affidato i costumi a Massimo Cantini Parrini – due volte candidato agli Oscar – e il montaggio a Pietro Scalia, vincitore di due Premi Oscar.

credit Lorenzo Sisti
credit Lorenzo Sisti

Mann dirige il film la cui sceneggiatura è firmata da Mann stesso e da Troy Kennedy Martin la sceneggiatura sua e di Troy Kennedy Martin (The Italian Job), basata sul libro di Brock Yates, “Enzo Ferrari – The Man and the Machine”. Mann produce il film con la sua società Moto Pictures insieme a P.J. van Sandwijk e John Lesher, oltre a John Friedberg, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher, Gareth West e Thomas Hayslip, con l’importante supporto dei produttori Andrea Iervolino e Monika Bacardi tramite la loro produzione esecutiva ILBE e il supporto del produttore esecutivo Niels Juul.

Ferrari è ambientato nell’estate del 1957. L’ex pilota Ferrari è in crisi. La bancarotta ha messo in ginocchio l’azienda che lui e sua moglie Laura hanno costruito dal nulla dieci anni prima. La loro relazione è messa a dura prova dalla perdita di un figlio e dal riconoscimento di un altro. Ferrari decide così di colmare le varie perdite cui la vita l’ha messo di fronte scommettendo tutto su una gara automobilistica che per 1000 miglia avrebbe percorso tutta l’Italia: la leggendaria Mille Miglia.

Con orgoglio Michael Mann gira in Italia e porta con sé la passione per i personaggi intensi che uniscono le immagini in movimento alla potenza tipica della Ferrari, creando un’esperienza cinematografica epica, ambientata nel rischioso e pericoloso mondo delle corse automobilistiche degli anni Cinquanta.

Hereafter: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Hereafter: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Il veterano del cinema Clint Eastwood è noto, oltre che come attore, per aver diretto numerosi film di grande successo o impatto culturale. La maggior parte di questi sono racconti di genere western, come Gli spietati, o poliziesco, come L’uomo nel mirino. Negli ultimi anni ha invece intrapreso un percorso di riflessione sulla società statunitense con opere biografiche come American Sniper e Richard Jewell. In mezzo a questi film così attaccati al reale, si ritrova però anche un vero e proprio unicum, ovvero un film che sfocia nel fantastico e nell’ultraterreno. Si tratta di Hereafter (qui la recensione), scritto da Peter Morgan e uscito al cinema nel 2010.

Prodotto, tra gli altri, anche da Steven Spielberg, il film si presenta dunque come un’opera molto diversa da quelle a cui Eastwood ha abituato il suo pubblico. Il regista, in particolare, fu attratto tanto dalle tematiche trattate quanto dal modo in cui eventi reali venivano riproposti nel racconto per divenire parte di qualcosa di più grande. Ad oggi questo rimane l’unico titolo di questo genere nella filmografia di Eastwood, poi proseguita con i già citati film biografici. Pur avendo ottenuto pareri critici contrastanti, Hereafter si è comunque affermato come un buon successo di pubblico, guadagnando oltre cento milioni di dollari.

Di particolare fascino, oltre alla presenza di Eastwood alla regia, vi sono poi gli effetti speciali, candidati anche al premio Oscar nella relativa categoria. Ancora oggi è probabilmente un’opera meno nota del regista, che merita di essere riscoperto in tutta la sua bellezza e complessità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Hereafter: la trama del film

Hereafter racconta tre storie parallele di persone geograficamente distanti tra loro ma accomunate dal desiderio di poter comprendere il mistero dell’aldilà. La prima storia ha per protagonista la giornalista televisiva francese Marie LeLay, la quale durante un servizio in Thailandia viene coinvolta da un devastante tsunami. Salvata dai soccorsi, Marie ritorna in vita dopo essere passata attraverso uno stato di pre-morte, in cui ha avuto una visione dell’aldilà. Tornata a Parigi, l’esperienza quasi mortale non fa che interferire con il suo lavoro, spingendola a scrivere un libro sull’accaduto. Nel frattempo, a Londra, i gemelli adolescenti Jason e Marcus si prendono cura della madre eroinomane.

Quando un terribile incidente toglie la vita a Jason, Marcus si ritrova però strappato alla sua quotidianità per essere dato in affido. A San Francisco, invece, vive George Lonegan, sensitivo fin da bambino capace di contattare i morti semplicemente toccanto un parente del defunto. Cercando una tregua da quella che ormai considera una vera e propria maledizione, George si prenderà una vacanza per visitare la Fiera del Libro di Londra. Lì il suo destino si incrocierà in modo inaspettato con quello di Marie e di Marcus. Tutti e tre dovranno ora arrivare ad una maggior comprensione di quell’aldilà tanto temuto.

Hereafter cast

Hereafter: il cast del film

Per il ruolo del sensitivo George Lonegan, Eastwood considerò da subito l’attore Matt Damon, con il quale aveva già lavorato in Invictus – L’invincibile. Damon, tuttavia, stava per iniziare le riprese del film I guardiani del destino e pertanto suggerì ad Eastwood alcuni altri attori come alternativa. Il regista fu però irremovibile e riorganizzò le riprese di Hereafter così da permettere a Damon di poter partecipare al suo film. Per il ruolo, poi, l’attore si documentò molto sull’attività di coloro che affermano di poter comunicare con l’aldilà, al fine di comprendere meglio quel mondo e poter essere più credibile in tale ruolo. Nel film, poi compare l’attrice Bryce Dallas Howard nei panni di Melanie, amica di George.

L’attrice belga Cécile de France, recentemente vista nelle serie The Young Pope e The New Pope, interpreta invece la giornalista Marie LeLay. Lo tsunami in cui rimane coinvolta nel film è quello reale verificatosi nel 2004 in Thailandia (e a cui è stato dedicato anche il film The Impossible). L’attrice si è documentata molto su quel evento drammatico, al fine di poter comprendere meglio cosa voglia dire sopravvivere ad una cosa del genere. Per i ruoli dei giovani Marcus e Jason, invece, sono stati scegli gli esordienti Frankie e George McLaren, fratelli anche nella realtà. Completano poi il cast gli attori Thierry Neuvic nei panni di Didier, fidanzato di Marie, Lyndsey Marshal in quelli di Jackie e Jay Mohr nel ruolo di Billy, fratello di George.

Hereafter: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Hereafter grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07, recensione dell’episodio

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L’Occhio senza palpebra è una definizione che è diventata simbolica e rappresentativa di Sauron in persona, nella mitologia condivisa trai fan di Tolkien e il fatto che Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07 si intitoli proprio The Eye, l’occhio appunto, è indicativo di quello che vuole portarci a scoprire: l’identità di Sauron.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×07, cosa succede

Per arrivare alla rivelazione che, vi tranquillizziamo, non viene svelata in questo episodio, bisogna però percorrere ancora della strada. All’indomani della grande Battaglia per le Terre del Sud, gli schieramenti raccolgono i superstiti, ormai all’ombra di quello che è inequivocabilmente il Monte Fato.

La montagna vulcanica ruggente e minacciosa ha coperto di cenere e fuoco l’aria delle terre a meridione della Terra di Mezzo, delineando un territorio preciso e ben noto. All’interno di queste terre ormai abbandonate dalla luce del sole, gli orchi di Adar sono in grado di muoversi liberamente, senza mantelli elmi o altre protezioni dagli “orribili salubri raggi solari” e, allo stesso modo, i numenoreani superstiti, guidati da Elendil e dalla regina reggente Miriel, cercano di radunarsi in un luogo sicuro, per sfuggire alla coltre minacciosa.

Per gli uomini la battaglia è persa e, mentre Galadriel ritrova con Theo la strada verso l’accampamento, a nord, nel ventre di Kazhad-dum, Durin IV deve trovare una via tra la fedeltà al suo popolo e il volere di suo padre il re, Durin III e la devozione verso Elrond, quest’ultimo “gioca sporco” facendo leva proprio sui sentimenti duri come la roccia dell’amico nano. Anche su questo fronte, la battaglia, più tattica e mentale, è ancora aperta. Intanto, nelle pianure centrali, la dolce e volitiva Nori fa un incontro inaspettato, si confronta con il suo futuro e fa una scelta coraggiosa in nome dell’affetto che nutre per lo Straniero.

Peter Mullan (King Durin III), Robert Aramayo (Elrond), Owain Arthur (Prince Durin IV)

The Eye tira il fiato, dopo Udun

Dopo i fasti dell’episodio precedente, Udun, The Eye ci riporta a un livello meno concitato di storia e azione, in cui dopo l’esplosione della battaglia, le pedine si devono riposizionare per il gran finale. Non siamo sull’orlo di un’altra battaglia, ma siamo più dalle parti della grande rivelazione, mentre i vari protagonisti e le storyline parallele si preparano alla pausa che ci sarà tra la prima e la seconda stagione, entrata in produzione a Londra.

Il sapore di questo episodio di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è quello del citazionismo, della nostalgia, della rievocazione. Sono molti i momenti in cui viene ricalcata l’opera di Peter Jackson, e non solo, come è stato fino a questo momento, nella riproposizione di un look o di un’inquadratura, ma anche nelle dinamiche trai personaggi, nelle loro decisioni di fare una cosa invece di un’altra, proprio nel modus di affrontare determinate situazioni che vengono poste davanti ai loro passi.

Dopo l’egregio lavoro fatto con l’episodio 6, Charlotte Brändström si conferma capace di portare avanti i personaggi che, purtroppo, non sono riusciti, non tutti almeno, a insediarsi nel cuore dello spettatore. Perché se da una parte è vero che Galadriel è l’eroina che tutti vogliamo, Nori e la sua famiglia sono la casa che tutti desideriamo, e Durin e Elrond rappresentano l’aspetto comico e politico dell’intera storia, e tutti questi personaggi hanno delle motivazioni chiare e comprensibili, tutti i personaggi umani sono invece lasciati a margine dell’approfondimento psicologico.

Markella Kavenagh (Elanor ‘Nori’ Brandyfoot), Lenny Henry (Sadoc Burrows),

Quando gli orchi hanno più spessore degli uomini

Halbrand, Bronwyn, tutti gli uomini del Sud, Miriel e Elendil sono pedine di un gioco che non si è curato di dare loro spessore e credibilità, con il risultato che non capiamo davvero perché Miriel abbraccia la causa di Galadriel, perché Halbrand dovrebbe essere riconosciuto come Re dagli uomini del Sud, perché Bronwyn diventa leader della resistenza? Sono domande che ci poniamo di fronte a un flusso narrativo che non ha altra giustificazione se non quella di dover procedere per forza in quel modo.

Non si può dire lo stesso invece degli orchi, di Adar che li guida. Come abbiamo detto anche nella recensione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06, questi orchi, cattivi, osceni nella loro deformità e nelle loro intenzioni, sono comunque raccontati come creature viventi che hanno uno scopo e un desiderio, per quanto possa essere nefasto, e questo li rende compresi e capiti, nonostante siano sempre comunque respinti dai popoli liberi della Terra di Mezzo.

Quello che ci aspetta nel finale di stagione è facilmente intuibile: potremmo avere qualche conferma in più su chi è Sauron, su quale sarà il suo percorso per adempiere al suo oscuro obbiettivo, soprattutto come l’alleanza tra elfi e uomini potrà provare a contrastare una battaglia che, lo sappiamo bene, sarà vinta soltanto temporaneamente. Per colpa degli uomini, di nuovo.

Kate Jackson: 10 cose che non sai sull’attrice

Kate Jackson: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Kate Jackson sembra essersi ormai definitivamente ritirata dalle scene, ma la popolarità acquistata negli anni Settanta le permette di essere ancora oggi ricordata come una vera e propria icona. Nella sua lunga carriera ci sono diversi titoli, principalmente per la televisione, che l’hanno resa celebre, dando prova di tutte le sue qualità come attrice.

Ecco 10 cose che non sai su Kate Jackson.

Kate Jackson: i suoi film e le serie TV

1. È nota per le sue serie TV. L’attrice ottiene una prima popolarità recitando nel ruolo di Daphne Harridge nella soa opera Dark Shadows (1970-1971). In seguito recita in A tutte le auto della polizia (1972-1976), per poi consacrarsi grazie al ruolo di Sabrina Duncan in Charlie’s Angels (1976-1979). In seguito ha recitato in modo ricorrente nella serie Top Secret (1983-1987), per poi comparire in alcuni episodi di serie come Ally McBeal (1997), Sabrina, vita da strega (2002), Squadra emergenza (2004) e Criminal Minds (2007).

2. Ha recitato anche per il cinema. La Jackson ha inoltre avuto l’occasione di recitare anche per il cinema, apparendo nei film La casa delle ombre maledette (1971), Limbo (1972), Inferno in Florida (1977), Diabolico imbroglio (1981) e Making Love (1982), ricordato come uno dei primi film hollywoodiani ad affrontare il tema dell’omosessualità e del coming out. In seguito ha recitato in Seduttore a domicilio (1989), Errore di giudizio (1999) e Larceny (2004).

3. È stata anche regista e produttrice. Nel corso della sua carriera l’attrice non si è occupata solo di recitazione, ma in alcune occasioni ha anche ricoperto il ruolo di regista e produttrice. Ha infatti diretto due episodi della serie Top Secret, dove recitava anche. In particolare ha diretto nel 1986 gli episodi Unfinished Business e The Pharoah’s Engineer. Nel 1999 ha invece diretto l’episodio The Womanizer, della serie Dead Man’s Gun. Come produttrice si è invece occupata dei film televisivi Topper (1979), Child’s Cry (1986) e Morte sottozero (1996). Ha poi co-prodotto la serie Top Secret (1983).

Kate Jackson Charlie's Angels

Kate Jackson in Charlie’s Angels

4. Ha suggerito il titolo della serie. Inizialmente la serie si sarebbe dovuta chiamare “Alley Cats“. Tale termine tuttavia si scoprì avere un significato dispreggiativo nei confronti di alcune tipologie di detective. I produttori si decisero così a cambiarlo e chiesero consiglio anche alle attrici protagoniste. La Jackson, dopo aver visto una foto di alcuni angeli nell’ufficio del produttore Aaron Spelling, suggerì Charlie’s Angels come titolo. Il resto è storia.

5. Era la protagonista di maggior rilievo. Nella serie l’attrice interpretava il personaggio di Sabrina Duncan, recitando accanto a Jaclyn Smith nei panni di Kelly Garrett e Farrah Fawcett in quelli di Jill Munroe. La Jackson era però la più apprezzata delle tre, tanto da ottenere anche due nomination ai premi Emmy. In quanto più nota, l’attrice era anche pagata il doppio rispetto alle sue colleghe. Quando la Jackson abbandonò la serie dopo la terza stagione, gli ascolti di questa calarono drasticamente e Charlie’s Angels non ebbe più il successo di prima.

6. Le fu impedito di accettare un ruolo molto importante. Divenuta popolare grazie alla serie, Kate Jackson era stata scelta per interpretare Joanna Kramer in Kramer contro Kramer (1979). Le riprese del film interferivano però con quelle della serie. Fu richiesto un permesso speciale per aggirare questo problema, ma la cosa non venne accettata. La Jackson fu così costretta a rinunciare alla parte e ciò l’ha spinta a diventare ostile sul set della serie, cosa che l’ha infine portata ad essere licenziata. La Jackson afferma ancora che se avesse avuto il ruolo in Kramer v. Kramer, avrebbe potuto avere una carriera come Meryl Streep, attrice che ha poi ricoperto il ruolo di Joanna Kramer.

Kate Jackson oggi

Kate Jackson: la sua vita privata, il marito Tom Hart e il figlio Charles Taylor

7. Ha avuto diverse relazioni con celebrità. Nel corso della sua vita la Jackson ha intessuto relazioni sentimentali con personalità come gli attori Edward Albert, Dirk Benedict, Nick Nolte e Warren Beatty. Nel 1978 ha poi sposato l’attore Andrew Stevens, dal quale divorzia però nel 1981. Mentre era in vacanza ad Aspen, in Colorado, nel 1989, la Jackson ha incontrato Tom Hart, il proprietario di una baita nello Utah, e la coppia si è sposata nel 1991. I due hanno però poi divorziato nel 1993.

8. Ha adottato un figlio. Nonostante le diverse relazioni e i diversi matrimoni, l’attrice non ha mai avuto un figlio nato da uno di questi legami. Dopo il divorzio da Tom Hart, nel 1995 l’attrice ha deciso di adottare un bambino di nome Charles Taylor Jackson. Sulla vicenda l’attrice ha però mantenuto grande riserbo, evitando di condividere come la cosa si sia svolta. Ancora oggi sia la Jackson che il figlio ormai cresciuto mantengono un profilo di vita lontano dalla notorietà.

Kate Jackson: oggi

9. Si è ritirata dalle scene. A partire dal 2009 l’attrice si è ritirata dalle scene e da quel momento non è più comparsa né in televisione né ad altri eventi di gala. Uno dei motivi dietro tale scelta sarebbe la causa intentata nel 2010 contro il suo manager, il quale l’avrebbe condotta alla bancarotta. Non ci sono dunque notizie su cosa faccia oggi l’attrice, uscita ormai da ogni radar.

Kate Jackson: età e altezza dell’attrice

10. Kate Jackson è nata a Birmingham, Alabama, Stati Uniti, il 29 ottobre del 1948. L’attrice è alta complessivamente 1.77 metri.

Fonte: IMDb

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