Ada (Unclenching the
Fists) è l’opera seconda di Kira
Kovalenko, una regista originaria di Nalchik, località ai
piedi del Caucaso e vicina a quella della nostra protagonista, che
si è formata con il grandissimo Aleksandr Sokurov
(Arca Russa). Il film è stato presentato in
anteprima nella sezione Un Certain Regarddel Festival
di Cannes74, dove ha ricevuto il
Grand Prix da una giuria guidata da Andrea
Arnold, un’altra regista specializzata nell’analisi delle
figure femminili in luoghi isolati, degli uomini lascivi che
incontrano e dei loro sogni di liberazione. Da domani, 14 luglio,
Ada (Unclenching the Fists) sarà disponibile nelle
sale italiane, distribuito da Movies Inspired.
I “pugni chiusi” di Ada
(Unclenching the Fists)
Ada (Milana
Aguzarova), è una giovane donna costretta a vivere
un’adolescenza precaria e conflittuale. E’ prigioniera delle
minacce dell’inquietante fratello (Khetag Bibilov)
ma soprattutto del padre Zaur (Alik
Karaev), dispotico e burbero, che ostacola continuamente
il naturale passaggio di età di Ada. La giovane deve disfarsi dei
profumi, tagliarsi i capelli, le viene nascosta l’unica chiave
dell’appartamento e persino il suo passaporto.
Nell’universo cinematografico di
Kovalenko, la presa di posizione fatica ad arrivare e la
co-dipendenza famigliare, seppur investita di nauseante
disperazione, è una regola soggiogante. Ada arriva persino ad
ammettere di non avere più tempo per provare a liberarsi, scappare,
e che potrebbe seriamente rimanere per sempre così. La speranza
arriva sotto forma del fratello maggiore Akim
(Soslan Khugaev) che, trasferitosi a Rostov,
brilla dell’aura di essere riuscito a sfuggito alle grinfie del
padre.
I pugni chiusi scandiscono la
narrazione di Unclenching the Fists: serrati,
rigidissimi, appesantiscono la vita e le sfortune di una famiglia
che vive in una ex città mineraria sulle montagne dell’Ossezia del
Nord. Ci sono quelli della protagonista, Ada,
afflitta dalla frustrazione per una gabbia che la confina sempre
più; quelli del fratello Akim, con le nocche
bianchissime e pronti a colpire; ma soprattutto ci sono quelli del
padre Zaur, freddo come il ghiaccio e con una
stretta da rigor mortis.
Un dramma claustrofobico
Il tema della gioventù che cerca di
sottrarsi al controllo dei genitori abbonda da sempre nel cinema.
Non a caso, il titolo del film di Kovalenko è un
riferimento esplicito all’esordio del regista italiano
Marco Bellocchio del 1965, I pugni in
tasca, che esplora la vita di diverse generazioni di una
famiglia dell’Appennino piacentino, dal punto di vista del giovane
protagonista Alessandro. In Unclenching The Fists,
Ada è protagonista di una storia altrettanto
claustrofobica, accentuata dalle norme sociali patriarcali che
ancora governano alcune famiglie del Caucaso settentrionale. Il
senso di costrizione provato da Ada viene rimarcato ogni istante
nella fotografia, partendo dai confini angusti della casa di
famiglia e gli interni dell’auto e del minimarket, dove si svolge
la maggior parte della narrazione.
Ma Ada è pur sempre una giovane
donna, che vuole portare alta la bandiera dei suoi sogni: è per
questo che arriva lo stile, persino un po’ di surrealismo, a
compensare la cupezza della storia: i fotogrammi di Pavel
Fomintsev abbracciano una tonalità satura, quasi dorata,
che di tanto in tanto ci scruta sorniona dal colletto di una tuta
tirato in su fino al naso: quello di Ada, con cui cerca di coprirsi
e rifuggere il destino che le spetta, ma che lascia scoperti gli
occhi che hanno bisogno di risollevarsi l’umore.
Stringere i pugni, e i denti
Il motivo della decadenza attraversa
il film come un filo conduttore. Nell’appartamento della famiglia,
l’acqua gocciola tristemente dal rubinetto, le inquadrature di
rottami metallici, dei cani radangi per strada o della grigia
autostrada dipingono un quadro di disperazione, che va a martoriare
persino i corpi dei protagonisti. Zaur è
ripetutamente afflitto da spasmi alle mani, tanto che il figlio
minore deve aiutarlo al volante quando guida e la stessa
Ada sta lottando con una ferita subita in un
tragico incidente la cui memoria l’accompagna ancora.
Emerge dunque come i problemi di Ada
in Unclenching the Fists non siano solo legati
alla miseria economica della sua terra, ma anche all’esperienza dei
violenti anni 2000 in Ossezia, interessati dalla seconda guerra
cecena. Tuttavia, Zaur non sopporta l’idea che la
figlia possa lasciare la loro terra per cercare un futuro migliore,
e l’addita addirittura come traditrice: sembra che né lui, né gli
abitanti di Misur come comunità, siano in grado di accettare la
propria impotenza di fronte allo stato della loro patria.
Ada è prigioniera
del suo corpo, non può essere una donna in tutti i sensi: è
intrappolata nello stretto abbraccio dei suoi parenti, che stride
con il suo desiderio di libertà e prolunga ogni problematica fisica
e psicologica. Unclenching the Fists ci suggerisce che è ora di
lasciare andare questo abbraccio, stringere i pugni – e i denti – e
aprire la cerniera della tuta, mostrando i nostri occhi
ridenti.
Durante la promozione di The Gray
Man, il film Netflix dei Fratelli Russo che lo
vede protagonista,
Ryan Gosling chiarito una volta per tutte che no,
non sarà Nova nel Marvel Cinematic Universe. Tuttavia
l’attore ha avuto anche la possibilità di dire quale personaggio
vorrebbe interpretare nel franchise, in occasione di una eventuale
sua partecipazione al progetto di Kevin Feige.
Parlando con Josh
Horowitz,
Ryan Gosling ha detto che vorrebbe interpretare
Ghost Rider, personaggio infernale già portato in sala due volte da
Nicolas Cage. Che ne pensate?
Next week my full chat w/Ryan Gosling for
@MTVNews
But for now, an honest to goodness EXCLUSIVE.
Ryan and I chatted about the Nova rumors yesterday which he said
aren’t true. BUT this morning Ryan reached out to me to say there
is one superhero he wants to play…GHOST RIDER pic.twitter.com/1jnC5ht4UY
Il film The Gray
Man, che è un adattamento dell’omonimo romanzo di Mark
Greaney del 2009, segue l’ex agente della CIA Court Gentry
(Ryan
Gosling), detto anche Sierra Six. Preso da un
penitenziario federale e assoldato dall’ex supervisore Donald
Fitzroy (Billy Bob Thornton), Gentry era un tempo un sicario a
pagamento esperto e approvato dall’agenzia. Adesso però le cose
sono cambiate e Six diventa l’obiettivo di una caccia
internazionale lanciata da Lloyd Hansen (Chris
Evans), un ex collega della CIA che farà l’impossibile
per eliminarlo. Per sua fortuna l’agente Dani Miranda
(Ana
de Armas) è dalla sua parte.
Ryan Gosling interpreta l’Uomo grigio, mentre
Chris Evans è l’antagonista psicopatico in questo
thriller prodotto da Netflix/AGBO, diretto da Anthony e Joe Russo e
interpretato da
Ana de Armas, Regé-Jean Page,
Billy Bob Thornton, Jessica Henwick, Dhanush, Wagner
Moura e Alfre Woodard. Tratto dal romanzo
“Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, il film è sceneggiato
da Joe Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely. La produzione è
affidata a Joe Roth, Jeffery Kirschenbaum, Anthony Russo,
Joe Russo, Chris Castaldi e Mike Larocca, mentre la
produzione esecutiva è di Patrick Newall, Jake Aust, Todd Makurath,
Palak Patel e Geoffrey Haley. The Grey
Man uscirà nelle sale il 13 luglio e sarà disponibile
in streaming esclusivamente su Netflix il 22 luglio.
Una nuova immagine di
Avatar: la via dell’acqua mostra un giovane Na’vi
che nuota in mezzo a un branco di pesci alieni. Anche se non ci
sono specifiche sul personaggio in questione, potrebbe trattarsi di
uno dei
figli di Jake e Neytiri, probabilmente una delle femmine, Kiri
o Tuk.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Il produttore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Richie Palmer, si è recentemente seduto con Empire
Spoiler Special Podcast (tramite Collider) per parlare del film e
delle prospettive per il franchise del MCU.
Palmer ha rivelato che la Fase 4 del
MCU è definita dagli eventi di
Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame poiché i personaggi provano emozioni diverse
dalla loro lotta contro Thanos. Leggi la citazione completa di
Palmer di seguito:
“La Fase Quattro è tutta una
reazione – e non intendo da parte nostra come registi, intendo i
personaggi… È una reazione al trauma di Avengers: Infinity War e Endgame.
Stiamo ancora sentendo quegli effetti in questi film film anni
dopo.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Mickey Rourke ha quattro cose da dire a
Tom Cruise. Naturalmente il successo di
Top Gun: Maverick al box office è una boccata
d’aria per le sale e per l’intrattenimento al cinema, ma non tutti
sono colpiti da Cruise e dalla sua capacità duratura di attirare il
pubblico nei cinema.
Mickey Rourke, suo contemporaneo,
prende di mira la star, in occasione di una apparizione
recente in
Piers Uncensored usando parole forti contro l’attore di
Top Gun: Maverick. Rourke ha detto:
“Questo non significa un c***o
per me. Il ragazzo fa la stessa parte da 35 anni. Non ho rispetto
per questo. Non mi interessano soldi e potere. Mi interessa, quando
guardo lavorare Al Pacino, e i primi lavori di Chris Walken e De
Niro. Il lavoro di Richard Harris, il lavoro di Ray Winstone. Monty
Clift. Brando ai tempi. E un sacco di ragazzi che hanno appena
cercato di farsi spazio come attori… Penso che [Cruise] sia
irrilevante nel mio mondo.”
A dispetto dell’opinione personale
di Mickey Rourke, Tom Cruise è un attore molto solido e
versatile, che in più di un’occasione, soprattutto all’inizio della
sua carriera, ha dimostrato di poter affrontare qualsiasi ruolo e
che ancora oggi è capace di offrire grande intrattenimento al suo
pubblico. Cosa che non si può dire, oggi, di
Rourke.
Con un post molto ironico,
David F. Sandberg, regista di Shazam! Fury
of the Gods, risponde al quesito che vorrebbe il
Black Adam di Dwayne Johnson
comparire in un cameo nel film con
Zachary Levi. Ricordiamo che entrambi i film DC Comics
saranno presenti al Comic Con di San Diego nel corso del panel
dedicato alla Warner Bros.
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 21 dicembre 2022.. Nel cast è confermato il ritorno di
Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati
dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Era uno dei topic più gettonati
prima che il film arrivasse e anche i concept parlavano chiaro:
Thor: Love and
Thunder ci avrebbe mostrato una Jane
Foster ultra muscolosa, mentre impugna il martello di
Thor.
I concept di Andy
Park che vedete di seguito danno seguito a quello che is
immaginava per il personaggio. Tuttavia, nel film
Natalie Portman, pur essendosi chiaramente molto
allenata per diventare Mighty Thor, mantiene l’armonia delle sue
forme e del suo corpo, cosa di cui tutto il mondo è grato. Di
seguito i concept:
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel Studios al
Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor
(Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Lo sceneggiatore di Indiana
Jones e il regno del teschio di cristalloDavid
Koepp ammette che potrebbe essere stato un errore
includere gli alieni nel sequel del 2008. A quasi due decenni da
L’ultima Crociata, Spielberg e l’allora 64enne
Harrison Ford hanno riportato sullo
schermo l’eroe/esploratore/studioso, ambientando la storia durante
la Guerra Fredda in cui il dottor Jones cerca il leggendario
teschio di cristallo di Akator in Perù.
Il progetto mirava a riportare il
franchise alle sue radici con il ritorno di personaggi come Marion
Ravenwood (Karen Allen) e allo stesso tempo a
prepararlo per il futuro presentando il figlio illegittimo di Indy,
Mutt Williams (Shia LaBeouf). Tuttavia, Il
regno del teschio di cristallo è in gran parte considerato
la peggiore puntata del franchise, con un’avventura di caccia agli
alieni priva di ciò che ha reso gli originali così amati. Ora, lo
sceneggiatore del film si è aperto sulla controversa decisione di
rendere il teschio del titolo quello di un extraterrestre
dall’aspetto canonico.
In un recente episodio del podcast
Script Apart, Koepp ha discusso dell’inclusione di esseri
interdimensionali nel quarto film di Indiana
Jones. Lo scrittore spiega di non essere mai stato
necessariamente un fan dell’idea e ha persino cercato di convincere
Spielberg e Lucas ad abbandonarla. Leggi la citazione completa qui
sotto:
“Non sono mai stato contento
dell’idea [di includere creature aliene in Il regno del
teschio di cristallo]. Quando sono arrivato, ho cercato di
convincere [il regista Steven Spielberg e il co-creatore del
franchise George Lucas] a cambiarlo: avevo quest’altra idea, non
volevano cambiarla.
“Non sto dicendo che il mio
sarebbe stato migliore. Ma penso che gran parte del respingimento
che ha avuto quel film, in un senso più ampio a parte le piccole
cose che alla gente potrebbero non essere piaciute – che erano
troppo sciocche o altro – quella più grande era che [i fan hanno
detto] “Non pensiamo che gli alieni avrebbero dovuto essere in un
film di Indiana Jones”. Abbastanza giusto, in retrospettiva,
probabilmente avevano ragione [ride]”.
Intanto, Indiana Jones tornerà a breve per una quinta
avventura.
Cosa sappiamo di Indiana Jones
5
James
Mangold(Logan –
The Wolverine) sarà il regista di Indiana
Jones 5 al posto di Steven
Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri
capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna
invece John Williams, già compositore
dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40
anni. Nel cast, oltre a Harrison
Ford, ci sarà anche Phoebe
Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in
primavera.
Prima dell’ingaggio di Mangold, la
sceneggiatura era stata affidata a David
Koepp, he ha poi lasciato il progetto
insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan
Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I
predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le
mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata
posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio
2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9
Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022. L’ultima data d’uscita
utile del film è il 30 giugno 2023.
Il 29° lungometraggio MCU si distingue dai precedenti per l’enfasi
posta alla sfera divina. Può sembrare scontato, con un protagonista
come Thor (Chris
Hemsworth), il Dio del Tuono. Tuttavia, il
quarto film di Thor è molto più ”divino” dei
precedenti, e non solo per l’eroe principale.
Il cattivo di Thor: Love and
Thunder è Gorr (Christian
Bale), detto ‘il macellatore di dei’ perché vaga
attraverso l’universo con l’obiettivo di uccidere ogni creatura
divina che incontra. Con la sua potente arma, la
Necrosword, Gorr è in grado di far fuori
qualsiasi dio. Per fermare Gorr, al figlio di
Odino serve una squadra particolarmente forte:
Hemsworth si reca a Omnipotence
City e qui incontra tante creature divine. Quante sono
quindi, tra vittime e
new entry, le divinità presenti in Thor: Love and
Thunder? Scopriamolo insieme!
Thor il figlio di Odino
Il primo dio da citare è
lui, il protagonista del suo quarto film da
solista: Thor. Il personaggio
Marvel è ispirato
alla mitologia norrena, come anche il resto della sua famiglia.
Thor è il Dio del Tuono che, armato del martello
Mjölnir, protegge il suo popolo. Il padre
Odino è il re di Asgard e un guerriero
feroce, mentre sua madre Frigga è una regina e una
maga di talento. Suo fratello adottivo, Loki è il
tempestoso Dio della Malizia.
È da più di un decennio
che Chris Hemsworth viene identificato con
il Dio del Tuono del Marvel Cinematic
Universee ormai i fan conoscono
bene il tragico passato del personaggio. Thor: Love and
Thunder serve proprio a riattivare
Thor che, dopo gli eventi di Avengers:
Endgame, aveva abbandonato la carriera eroica
ritirandosi a vita privata. Nel nuovo film, una minaccia
particolarmente pericolosa lo spinge a tornare a lottare per il
bene dell’universo: Gorr il macellatore di dei.
Rapu (il dio di Gorr)
La prima divinità a
comparire sulla scena di Thor: Love and
Thunderè Rapu. A differenza di
altri dei presenti nel film, Rapu non ha una controparte
nella mitologia reale ed è stato creato appositamente per il film.
Inizialmente,
Gorr prega il dio, ma le sue suppliche sembrano cadere nel
vuoto, dal momento che vede sua figlia morire accanto a lui.
Poco dopo,
Gorr incontra Rapu in un’oasi e scopre
che la divinità a lui cara è in realtà una creatura crudele e
insensibile alle sofferenze umane. In preda allo sconforto e
pieno di rabbia, Gorr ruba a Rapu la sua
arma, la Necrosword, e la usa per uccidere il
dio.
Zeus
Forse uno dei personaggi
più attesi di Thor: Love and
Thunderera quello interpretato
da Russell Crowe.
In realtà, Zeus appare molto diverso da quello che tutti si
aspettavano. Anche nell’MCU, il padre degli dei
della mitologia greca è uno degli esseri più forti
dell’universo.
Complice la sua immortalità,
Zeus è però diventato pigro e arrogante. Così, quando
Thor chiede il suo aiuto per combattere Gorr,
Zeus lo respinge e lo tratta con supponenza. Tuttavia, più
avanti nel film il fulmine di Zeus si rivela un’arma
incredibilmente potente nella lotta contro Gorr.
Hercules
Nella scena dopo i titoli
di coda di Thor: Love and
Thunder, viene introdotto un nuovo personaggio. Si
tratta di Hercueles, il semidio interpretato
da Brett
Goldstein. Dopo essere stato quasi ucciso dal
Dio del Tuono con il suo stesso fulmine, Zeus è
in cerca di vendetta e manda Ercole in missione per
trovare e uccidere Thor. Anche se non è chiaro quando vedremo
Hercules in azione nell’MCU, per ora il figlio di
Zeus si presenta come una nuova minaccia per il figlio
di Odino.
Ercole è uno dei più
grandi eroi della mitologia greca che, per ottenere l’immortalità e
vivere sul Monte Olimpo con il resto degli dei, ha dovuto
catturare un gran numero di terrificanti creature mitiche. Non
stupisce quindi che nell’MCU sia lui a dover
rintracciare Thor.
Falligar
L’enorme mostro che vediamo in
figura è un personaggio essenziale di Thor: Love and
Thunder. Falligar è il dio protettore
della Frontiera Galattica e un caro amico del Dio del
Tuono.
Nel film, Thorspiega che
nonostante la sua immensa dimensione e l’aspetto
spaventoso, Falligar è in realtà un
personaggio amichevole con tutti. A differenza di Rapu,
esso non meritava di morire per mano di Gorr. Come
Rapu invece, anche Falligar esiste solo
nell’universo Marvel e in
nessun’altra mitologia.
Lady Sif
L’attrice Jaimie Alexander ha scelto di tornare sul
grande schermo prendendo parte a Thor: Love and
Thunder come interprete di Lady Sif. Rimane
poco sulla scena, ma Lady
Sif svolge un ruolo importante nel film. Lady
Sif si scontra con il Macellatore di dei e
ne esce sconfitta (e privata di braccio) ed è colei che chiede
per prima soccorso a Thor contro la minaccia di
Gorr. Fortunatamente, Sif sopravvive:
d’altronde, è una guerriera dell’MCU.
Nel film, la dea è molto diversa
dalla sua versione nella mitologia norrena, in cui è protettrice
della terra, della fertilità, dei raccolti e della famiglia.
Valchiria
In Thor: Love and
Thunder, Valchiria (Tessa
Thompson) è uno dei più forti alleati di Thor
nella lotta contro Gorr. In realtà, il vero nome di
Valchiria è Brunnhilde, dea che, nella
tradizione norrena come nell’MCU, è una delle
Valchirie e una potente vergine guerriera.
Nei panni di Re,
Valchiria è un ottimo sovrano per il suo popolo, un
innovatore che ha trasformato New Asgard in un’utopia a
misura di turisti, ma preferisce di gran lunga il campo di
battaglia: la burocrazia non è ciò per cui è nata. E si vede.
Frigga (da giovane)
In Thor: Love and
Thunder, Rene Russo non ritorna a
interpretare il ruolo di Frigga, la madre di
Thor. Tuttavia, in un flashback del film compare una
giovane versione di Frigga (Chanique
Greyling). Mentre Korg racconta le avventure
giovanili del Dio del Tuono, viene mostrata una
giovane Frigga che va in battaglia con un piccolo
Thor legato al petto.
Frigga è una potente
maga e ha insegnato a Loki la magia asgardiana. Anche
nella mitologia norrena, la dea era una forza da non sottovalutare,
associata alla magia, al soprannaturale, alla chiaroveggenza e alla
profezia.
Heimdall
Nonostante la sua morte in
Avengers:
Infinity War, Heimdall (Idris
Elba) fa una breve apparizione nella seconda scena
post-credits di Thor: Love and
Thunder. Il dio è colui che dà il benvenuto
a Jane Foster nel Valhalla, l’aldilà dei
guerrieri di Asgard. Dato che la sua onniveggenza continua
a funzionare anche post-mortem, non sorprende sapere che il dio
stia aspettando Jane.
Nella mitologia, il ruolo di
Heimdall è molto simile: è il guardiano degli dei e
ha l’importantissimo compito di vegliare su Asgard e
proteggere il Bifrost. Probabilmente l’eroe non tornerà
nell’MCU ma Thor: Love and
Thunder introduce suo figlio Axl.
Egli ha ereditato i suoi poteri ed è pronto a prendere il suo
posto.
Axl Heimdallson
Con un sorprendente colpo di scena,
Thor: Love and
Thunder rivela che Heimdall ha un
figlio e si chiama Astrid, ma preferisce farsi
chiamare Axl. L’eroe è giovane, ma mostra già di
possedere un potenziale simile a suo padre.
Anche se non riesce ancora a
controllare completamente le sue capacità, Axl è
fondamentale nell’aiutare Thor a salvare sé stesso i
bambini di Asgard. Prima permette al Dio del
Tuono di vedere attraverso i suoi occhi e di capire la
loro posizione. Poi, nella battaglia finale contro Gorr,
Axl combatté coraggiosamente e usa il Bifrost per
riportare i bambini asgardiani a casa.
Dioniso
Simon Russell
Beale appare brevemente nella scena di Omnipotence
City come il dio Dioniso. Nella mitologia greca,
Dioniso è l’equivalente greco del romano Bacco.
In quanto tale, è il dio del vino, dell’estasi e delle feste
selvagge, è l’edonismo personificato.
È interessante notare che, anche se
in Love and ThunderZeus è
accerchiato da un harem intorno a sé, nell’antichità
Dioniso era noto per il suo seguito da una serie di figure
femminili, le Menadi.
Omnipotence City
Ecco una lista di altri dei che si
possono vedere a Omnipotence City:
Bao – Il dio dei ravioli cinesi. È un dio amichevole e
allegro che sembra proprio un dumpling con una faccia da emoji. A
differenza di tanti altri dei di Omnipotence City, non
sembra essere minacciato da Thor e dai suoi alleati, anzi,
è felice di vederli.
Vecchio Kronan – Mentre cammina verso il suo
posto a sedere, Korg indica un dio che è seduto su un
enorme trono, molto simile all’Iron Throne di Game of
Thrones. Il trono è fatto di forbici perché, con un’ironica
reference, sasso batte forbici.
Bast – Può essere vista a Omnipotence
City di fronte a Jane e
Valkyrie. Ricorda la dea felina della mitologia
egizia e nell’MCU è anche la dea patrona del
Wakanda. Dopo Thor: Love and
Thunder, Bast avrà un ruolo più
importante in Black Panther: Wakanda
Forever.
Minerva – C’è anche la dea romana
Minerva ed è molto più regale degli altri dei.
Nella mitologia, Minerva è la dea della giustizia, della
legge e della saggezza ed è rispettata dagli altri dei.
Artemide – Un’altra divinità greca appare tra i
personaggi divini. Artemide è considerata la dea della
caccia e degli animali selvatici. In molte culture è anche
associata alla luna.
La Dea di Elche – Nei credits per la scena
di Omnipotence City si parla di questa divinità.
Probabilmente prende il nome dalla Signora di Elche, un
antico busto che raffigura una strana dea pagana con delle ruote
sulla testa. Alcuni l’hanno invece associata a Tanit, la
dea patrona dell’antica città di Cartagine.
Il Dio Serpente (Kukulkan o
Quetzalcóatl) – Nel Palazzo d’Oro di Omnipotence
City, c’è un serpente gigante piumato che si attorciglia
intorno a uno dei pilastri che sorregge il tetto. Si tratta senza
dubbio di Quetzalcóatl o Kulkulkan, nome
azteco e nome maya del dio serpente. Nell’antica credenza
meso-americana, il dio serpente portava venti, pioggia e sole.
La Dea dei morti – Nei titoli di coda, appare una
“Dea dei morti”. Considerando che nell’MCUHela è
la dea della morte, non è chiaro di quale divinità si tratti.
Potrebbe essere Morrigan, Aita,
Persefone, la Dea
Tacita, Proserpina, o
anche Shiva.
Il Dio Jademurai – Nel Palazzo d’Oro appare una
divinità interpretata da Kuni Hashimoto. Non è
chiaro se il Dio Jademurai sia basato su una vera
divinità o se sia una creazione MCU. Potrebbe anche essere
la controparte di un dio giapponese.
Il Dio Pelliccia – Stephen
Hunter di The Hobbit interpreta in
Thor: Love and
Thunder un dio pelliccia. Non si sa molto su di
questa divinità, abbastanza marginale anche nel film.
Altri dei presenti in
Thor: Love e Thunder
Loki – Non sarebbe un film di Thor se
non ci fosse nemmeno un riferimento a
Loki. In Thor: Love and
Thunder si scopre che il protagonista ha sulla
schiena una serie di tatuaggi per le persone care perse. Il
più importante è quello per Loki, il suo fratello adottivo. Il personaggio viene
anche mostrato in un breve flashback.
Odino – Insieme al
figliastro, nel flashback iniziale c’è anche Odino e,
allo stesso modo, è incluso nei tatuaggi sulla schiena di
Thor: il suo nome fa parte di una pergamena con i nomi dei
cari defunti.
Regina Sequoia e Re
Oaken – La regina Sequoia e il Re
Oaken vengono uccisi da Gorr. La loro
storia in Thor: Love and Thunder è simile a quella
dei fumetti: sono i governanti di Glenglavenglade, il
Giardino Eterno e sono tra le prime vittime di
Gorr.
Hela -La sorellastra di
Thor e la dea della morte viene citata in Thor:
Love and Thunder. In teoria, Hela è morta in
Ragnarok. Tuttavia, il pubblico non ha mai visto il suo
corpo defunto ed è del tutto possibile che sia sopravvissuta e che
ritornerà in futuro.
Ra – È la divinità più
importante e potente nella mitologia egizia. Ra era
il padre degli dei e di tutto il creato. Governa il sole, la luce
ed il potere del re.
Il Dio di Fiori – In
una scena, c’è un dio fatto di fiori che appare per pochi istanti.
Non è chiaro chi potrebbe essere questa divinità e probabilmente è
una creazione ad hoc per il film.
Aegir – In Thor: Love and Thunder la barca che gli
asgardiani usano per andare a Omnipotence City si
chiama Aegir. Nei fumetti, Aegir è
invece il nome del Dio dei Mari di Asgard.
Celebre per opere dark fantasy come
Il labirinto del fauno, La forma dell’acqua e
l’imminente Nightmare Alley, il premio
Oscar Guillermo Del Toro non ha mancato nel corso
della sua carriera di dar vita anche a film tratti dai fumetti, ai
quali ha naturalmente apportato il proprio inconfondibile stile. Se
una prima incursione nel cinecomic è avvenuta con Blade II, dedicato al
supereroe Marvel, ben più celebre è il lavoro
svolto da Del Toro con Hellboy. Uscito al
cinema nel 2004, questo è ispirato all’omonimo fumetto di
Mike Mignola, divenuto negli anni un cult e
pubblicato dalla Dark Horse Comics.
Questo fu per anni un progetto
particolarmente ambito da Del Toro, che vedeva in Hellboy
l’occasione per raccontare un mondo ricco di demoni, creature
fatate e sentimenti che vanno al di là dell’umana concezione. Ad
affascinare in particolare il regista messicano, però, vi erano i
concetti filosofici alla base di quello che apparentemente appare
essere un bizzarro racconto di supereroi. Hellboy,
secondo Del Toro, è un film fortemente incentrato sulle scelte che
si possono prendere e dalle quali si arriva ad una maggiore
conoscenza di sé. Tematicamente profondo e visivamente ricco,
questo è ancora oggi uno dei film più amati del regista.
Pur non essendosi affermato come un
particolare successo al momento dell’uscita in sala, con il tempo
ha guadagnato lo status di cult, venendo ancora oggi
indicato come uno dei migliori film di supereroi, che offre una
visione diversa da quello che è oggi il canone di questo genere.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e al suo
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Hellboy: la trama del film
La storia ha inizio nel corso della
Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni agenti segreti nazisti e il
loro alleato russo Gigorij Rasputin si trovano in
Scozia per compiere un potente e oscuro rito magico, chiamato
Ragnarok. Poco dopo aver aperto un portale per l’aldilà, con la
complicità della fedele compagna IIsa von
Haupstein e del mostro meccanico Kroenen,
Rasputin viene interrotto dall’improvviso arrivo degli Alleati e
risucchiato dal portale. Sebbene il rito sia stato scongiurato,
dall’aldilà è stato sbalzato nella nostra dimensione un piccolo
essere, simile ad un diavolo rosso, di cui il professore
Trevor ‘Broom’ Bruttenholm si offre di prendersi
cura.
Crescendo, la creatura
soprannominata Hellboy diventa uno degli agenti di
punta del misterioso ‘Istituto per la ricerca e la difesa del
paranormale’ e considera Broom come un vero e proprio padre. Nel
dipartimento viene trasferito anche il giovane agente dell’FBIJohn T. Myers, incaricato da Broom di assistere
Hellboy e l’uomo anfibio Abe Sapien. Nel
frattempo, i complici di Rasputin riescono a farlo risorgere dagli
inferi e lo spietato negromante vuole concludere il rito,
utilizzando i poteri di Hellboy. Hellboy, insieme a Myers, Sapien e
alla piromane Liz Sherman, si troverà dunque a
prendere decisioni particolarmente difficili, che definiranno il
suo destino.
Hellboy: il cast di attori
e altre curiosità
Per interpretare il celebre diavolo
rosso protagonista del film vi è l’attore Ron
Perlman, interprete ricorrente nella filmografia di Del
Toro. Egli venne scelto dal regista come prima e unica possibilità
per dar volto al personaggio, in quanto convinto che il particolare
viso dell’attore si sarebbe ben sposato con il trucco previsto.
Curiosamente, senza sapere della decisione di Del Toro, anche
Mignola considerava Perlman l’attore perfetto per il ruolo. Per
prepararsi a tale parte, Perlman lesse tutti i fumetti disponibili
di Hellboy e si allenò per diverse ore al giorno,
costruendo così un fisico particolarmente possente. Il fisico
robusto lo aiutò inoltre a sopportare il peso del trucco prostetico
che ogni giorno gli veniva applicato addosso.
Accanto a lui, nel ruolo dell’amata
Liz Sherman, la quale ha la capacità di controllare il fuoco, vi è
l’attrice Selma Blair,
mentre Doug Jones, altro attore ricorrente nella
filmografia di Del Toro, interpreta l’anfibio Abe Sapien. Rupert Evans,
qui al suo esordio cinematografico, è invece l’umano John Myers.
Nei panni di Trevor Bruttenholm, padre adottivo di Hellboy e suo
mentore, vi è invece l’attore John Hurt, celebre
per film come The Elephan Man, Fuga di mezzanotte e
Alien. Completano il cast Jeffrey
Tambon nei panni di Tom Manning, capo dell’Istituto per la
ricerca e la difesa del paranormale, e Karel Roden
in quelli del malvagio Grigoij Rasputin. Gli attori
Ladislav Beran e Brian Steele
danno invece vita alle creature Koenen e Sammael.
Hellboy: il sequel e il
reboot
Ben accolto dalla critica e con un
incasso a suo modo soddisfacente, Hellboy ha poi avuto un
sequel nel 2008 dal titolo Hellboy: The Golden
Army. Ancora una volta diretto da Del Toro e con Ron
Perlman, Selma Blair e Doug Jones nei loro rispettivi ruoli, il
film prosegue le avventure del diavolo rosso. Qui, in particolare,
vengono ulteriormente approfonditi gli aspetti legati al destino di
Hellboy, il quale sembrerebbe essere destinato a portare
l’apocalisse nel mondo. Accolto in modo ancor più positivo rispetto
al suo predecessore, il film è oggi giudicato come uno dei migliori
film di sempre tratti da un fumetto. Con un finale a suo modo
aperto, Del Toro aveva poi in programma di dar vita ad un capitolo
conclusivo di quella che doveva essere una trilogia.
Tuttavia, a causa di difficoltà
produttive, i piani per questo terzo capitolo vennero continuamente
rimandati. Pur passando diversi anni, Perlman continuò a
rassicurare che un nuovo film dedicato ad Hellboy sarebbe stato
realizzato e che egli si batteva ogni giorno affinché ciò
avvenisse. Pensato per essere più ambizioso e dunque più
costoso dei primi due, Hellboy III ha però continuato ad
essere rimandato fino a quando lo stesso Del Toro ha affermato che
difficilmente tale film vedrà mai
vita. Hellboy è però poi effettivamente tornato sul grande
schermo con un reboot uscito nel 2019 con il semplice titolo di
Hellboy. In questo il
personaggio è interpretato da David Harbour.
Il film è tuttavia stato un
insuccesso, con i fan che avrebbero preferito vedere il terzo
capitolo pennsato da Del Toro.
Hellboy: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Hellboy grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Amazon Prime Video e Rai Play. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 12 luglio alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Sempre più mattatrice assoluta del
cinema italiano, Paola Cortellesi ha negli ultimi
anni regalato al pubblico alcuni dei suoi personaggi migliori e più
memorabili. Nel 2017, prima del grande successo di Ma cosa ci dice il
cervello, uscito al cinema nel 2019, l’attrice ha portato
sul grande schermo il film Come un gatto in
tangenziale (qui la recensione), anch’esso
diretto da RiccardoMilani, e da
lui scritto insieme alla stessa Cortellesi. Per la loro nuova
collaborazione i due, solida coppia anche fuori dal cinema, si
concentrano su una storia incentrata sullo scontro tra personalità
provenienti da contesti completamente diversi, ponendo così a
confronto la periferia con le zone più “altolocate” della
città.
Il film segna inoltre il ritorno
della brillante coppia cinematografica composta dalla Cortellesi e
Antonio Albanese. I due avevano infatti già
recitato insieme in Mamma o papà?, diretto sempre da
Milani. L’idea per il nuovo film che li riunisce nasce in realtà da
eventi realmente accaduti. Lo stesso regista ha infatti dichiarato
di essersi trovato personalmente in una situazione simile a quella
vissuta dal protagonista, senza ovviamente gli eccessi a cui questi
va incontro. Da questa situazione egli ha così costruito un film
ricco di sentimento, che supera le diversità per raccontare una
storia in grado di emozionare e far riflettere su alcune
problematiche sociali.
Campione di incassi al box office,
Come un gatto in tangenziale è arrivato a guadagnare ben
10 milioni di euro, affermandosi come uno dei maggiori successi
italiani dell’anno. Il film ha poi fatto incetta di premi, vincendo
in particolare tre Nastri d’argento, tra cui quello per la miglior
commedia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
imminente sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Come un gatto in
tangenziale: la trama del film
Protagonisti del film sono
Giovanni, un ntellettuale impegnato e profeta
dell’integrazione sociale che vive nel centro storico di Roma, e
Monica, ex cassiera di supermercato, che con
l’integrazione ha a che fare tutti i giorni nella periferia dove
vive. Il loro incontro (o scontro) avviene grazie ai rispettivi
figli, i quali hanno intrapreso una relazione sentimentale. I due
genitori, pur profondamente diversi, manifestano però un obiettivo
in comune: la storia tra i loro figli deve finire. Cominciando così
a frequentarsi, Giovanni e Monica si trovano a scontrarsi con i
rispettivi contesti, nei quali si sentono a dir poco come pesci
fuor d’acqua.
L’uomo, abituato ai film impegnati
nei cinema d’essai, si ritroverà a seguire sua figlia in una
caotica multisala di periferia, tra ragazzini urlanti, spintoni e
cestini di pop corn che rotolano per terra. Monica, invece, da
sempre abituata a passare le sue vacanze a Coccia di Morto, tra
distese di corpi stipati come sardine e aerei che scaricano
carburante sopra la testa, si ritroverà nella scicchissima riserva
naturale di Capalbio, tra intellettuali, vip e improbabili
conversazioni sull’arte contemporanea. Finché improvvisamente
qualcosa tra di loro cambia. Entrambi capiscono di non poter fare a
meno uno dell’altra anche se forse la loro storia durerà come un
gatto in tangenziale.
Come un gatto in
tangenziale: il cast del film
Protagonista del film nel ruolo di
Monica, Paola
Cortellesi ha deciso per tale personaggio di
sottoporsi ad una radicale trasformazione. Si è così sottoposta ad
un trucco massiccio al fine di guadagnare diversi tatuaggi finti,
un inedita capigliatura e una serie di piercing e accessori simili.
Un look che le ha permesso di dar vita alla personalità sopra le
righe e ai margini di Monica. Per costruire il carattere di questa,
inoltre, la Cortellesi ha attinto molto dalle esperienze vissute
durante la sua giovinezza, essendo lei stessa di origine borgatara.
Accanto a lei, nel ruolo del figlio Alessio, vi è il giovane
Simone De Bianchi. Le sorelle Pamela e Sue Ellen
sono interpretate da Valentina Giudicessa e
Alessandra Giudicessa. L’attore Claudio
Amendola è invece presente nei panni di Sergio, ex marito
di Monica e ora carcerato.
Antonio
Albanese è invece l’interprete dell’intellettuale
Giovanni. L’attore ha raccontato di essersi preparato al ruolo
basandosi esclusivamente su quanto presente in sceneggiatura.
Grazie alla sintonia con la Cortellesi ha inoltre potuto esaltare
determinati aspetti del personaggio. In particolare, per dar vita
al contrasto necessario, ha sottolineato qualità di Giovanni come
la precisione, la pignoleria e il disgusto per ciò che esce dalla
sua sfera di interesse. Nei panni della figlia Agnese vi è invece
la giovane Alice Maselli. L’attrice Soia
Bergamasco, invece, è presente nei panni di Luce, ex
moglie di Giovanni ora residente in Francia, dove svolge con
successo la sua attività. Nel film è poi presente con un cameo nel
ruolo di sé stessa la celebre giornalista e conduttrice
Franca Leosini.
Come un gatto in
tangenziale: il sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Dato il grande successo del film era
facile immaginare che se ne realizzasse un sequel. Questo esplorerà
infatti nuovi aspetti dei personaggi portando avanti la loro
storia. Atteso per il 2021, questo ha come titolo Come
un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto.
Già intravista nel primo film, Coccia di Morto è la celebre
spiaggia nei pressi di Fiumicino, giudicata come una delle peggiori
di Italia. Ancora non si hanno particolari dettagli relativi alla
trama, se non che questa si svolgerà a tre anni dagli eventi del
primo film, con la relazione tra Monica e Giovanni finita
rovinosamente. Ad interpretare i due iconici personaggi ci saranno
di nuovo la Cortellesi e Albanese, mentre Milani sarà nuovamente
regista.
In attesa di un nuovo sequel, è però
possibile fruire di Come un gatto in tangenziale grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten Tv, Chili Cinema, Now TV e Apple
iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di martedì 12
luglio alle ore 21:20 su Canale
5.
Sono state diffuse le nomination
degli EMMY AWARDS 2022, i premi della televisione
americano e riconoscimento più importante per le serie tv. A
dominare a sorpresa (poche sorprese per chi conosce i prodotti)
quest’anno è HBO e APPLETV+
con
Succession e Ted
Lasso. Ecco di seguito tutte le nomination di
EMMY AWARDS 2022 per categoria.
È in arrivo
Sotto il sole di Amalfi, sequel che arriva a due
anni di distanza dal grande successo Sotto il sole di
Riccione. Il film, prodotto da Lucky Red,
sarà disponibile da domani, mercoledì 13
luglio solo su Netflix.
Il film segue amicizie estive e storie d’amore sullo sfondo
della splendida costiera amalfitana, e segna il debutto alla regia
di Martina Pastori. Soggetto e sceneggiatura sono
di Enrico Vanzina, Caterina Salvadori e
Ciro Zecca, lo stesso team di Sotto il sole di
Riccione.
Tra i protagonisti vediamo il ritorno di
Lorenzo Zurzolo,
Ludovica Martino, Davide Calgaro, Isabella Ferrari e Luca
Ward insieme ai nuovi arrivi Kyshan Wilson,
Nicolas Maupas, Elena Funari e Marit
Nissen. Il film vede anche la partecipazione di
Raz Degan e Andrea Occhipinti.
Sotto il sole di
Amalfisarà disponibile da
domani, 13 luglio, solo su Netflix.
Il trailer
La trama del film
Nella splendida costiera amalfitana
Vincenzo, Camilla, Furio, Irene e Lucio si troveranno a vivere una
nuova estate insieme, tra amori ritrovati e nuove passioni, ma,
soprattutto, tanta amicizia. Camilla torna dal Canada dopo un
anno di studi e finalmente può rivedere il suo amato Vincenzo.
Entrambi potranno concretizzare il loro sogno di stare finalmente
insieme, una sorta di “prova” per la desiderata convivenza. Camilla
è tornata in Italia in compagnia di Nathalie, una ragazza canadese
ironica e insicura. Furio, dal canto suo, non smette di tentare di
conquistare le donne senza criterio. Irene, madre di Vincenzo, non
ha perso il vizio di preoccuparsi troppo per lui e, con Lucio,
decide di seguirlo ad Amalfi. Quest’ultimo vorrebbe fare il grande
passo e chiederle di andare a convivere ma l’attaccamento della
donna al figlio e la presenza di Roberto, ex marito di Irene, ad
Amalfi, lo fanno interrogare sul loro rapporto. Riusciranno a
risolvere i loro problemi? Quando spunta la luna, Amalfi rivela
tutta la sua magia, e i nostri personaggi vivranno una magica
estate, pronti a scoprire cosa riserva loro il futuro.
Dragon Ball Super: Super
Hero, sarà solo al cinema dal 29 settembre, il nuovo film
del famosissimo anime campione d’incassi in tutto il mondo, diretto
da Tetsuro Kodama con la supervisione del celebre
creatore di Dragon Ball, Akira Toriyama,
autore della sceneggiatura e del character design del nuovo
capitolo della saga.
Il fenomeno Dragon Ball è iniziato
nel 1984 quando Akira Toriyama ha esordito su “Weekly Shonen Jump”
della Shueisha diventando un’icona nei suoi più di dieci anni e
mezzo di pubblicazione. Da allora, la popolarità del manga non ha
fatto altro che crescere con un record stratosferico di 260 milioni
di copie vendute nel mondo. La fama di Dragon Ball è aumentata
quando la serie ha dato vita a anime, film, giochi e gadget. Ora,
trentotto anni dopo il lancio del manga, Dragon Ball continua a
evolversi e a raggiungere vette sempre inesplorate, con questo
nuovo ed enorme film.
Dragon Ball Super: Super
Hero è prodotto da Toei Animation Co. e da
Crunchyroll, una joint venture tra Sony Pictures Entertainment e
Aniplex Giappone, una sussidiaria di Sony Music Entertainment
(Giappone) Inc., entrambe sussidiarie di Sony Group Corporation. Il
film sarà solo al cinema dal 29 settembre distribuito da Warner
Bros. Entertainment Italia.
La trama di Dragon Ball
Super: Super Hero
L’Esercito
del Fiocco Rosso fu distrutto da Goku. Alcune persone però, che ne
tengono vivo lo spirito, hanno creato gli Androidi perfetti, Gamma
1 e Gamma 2. I due Androidi si chiamano “Super Eroi” e si
lanceranno all’attacco di Piccolo e Gohan… qual è l’obiettivo del
nuovo Esercito del Fiocco Rosso? All’alba di un nuovo pericolo in
arrivo, è tempo di risvegliare Super Hero!
Nel 2023 con il prequel Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del
serpente, torna sul grande schermo la
saga cinematografica da oltre 3 miliardi di dollari worldwide,
adattamento del best-seller di Suzanne Collins, al numero uno nelle
classifiche del New York Times. Ecco il teaser trailer in
anteprima diffuso da Notorious Pictures.
Un nuovo straordinario cast tra cui
spiccano Hunter Schafer, protagonista della
serie teen del momento, Euphoria; la bellissima Rachel
Zegler, già ammirata in West side story, e
prossima Biancaneve nel nuovo film Disney e Tom Blyth. Alla regia
Francis Lawrence, che ha già diretto due dei
precedenti episodi della saga.
Anni prima di diventare il
tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è
l’ultima speranza per il buon nome della sua casata in declino:
un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di
Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger
Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato
mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del miserabile
Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di
Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura,
Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore.
Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow
e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro
il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.
Thor: Love and Thunder
conduce il pubblico nell’aldilà asgardiano, il
Valhalla, dove però mancano alcuni personaggi del
MCU che ci
saremmo aspettati di trovare. Tornato a vestire i panni di
Thor per il suo quarto film da solista del
MCU,
Chris Hemsworth è affiancato nella sua ultima
avventura da Korg (Taika
Waititi), Re Valchiria (Tessa
Thomspon) e dalla sua ex fidanzata Jane Foster diventata Mighty
Thor (Natalie
Portman). Diretto da Waititi, e basato su una
sceneggiatura scritta insieme a Jennifer Kaytin
Robinson, Thor: Love and
Thunder vede il vichingo spaziale impegnato in
una lunga battaglia per impedire a Gorr, il Mancellatore di
Dei (Christian
Bale), di uccidere tutti gli dei.
Nella lotta contro Gorr, due Thor
sono meglio di uno. Anche se il tempo trascorso come Mighty Thor la
sta lentamente uccidendo, Jane dà comunque il massimo e alla fine
si sacrifica per distruggere la Necrospada di Gorr. Muore poi tra
le braccia di Thor e si dissolve in polvere dorata. Nella scena
post-credits di Thor: Love and
Thunder, si scopre che Jane è andata nel Valhalla,
l’aldilà in cui vengono ricompensati tutti i valorosi guerrieri
asgardiani che muoiono in battaglia. Lì viene accolta da
Heimdall (Idris Elba), ma non
compaiono altri Asgardiani caduti. Eppure, Heimdall non è affatto
l’unico asgardiano morto nel MCU. All’inizio di
Thor: Love and Thunder, c’è persino un
riepilogo di tutte le morti degli amici e della famiglia di Thor.
Tuttavia, la maggior parte di essi non appare nel Valhalla durante
la scena post-credits: ecco spiegato il perchè.
La ragione più semplice per
cui Odino e Frigga non appaiono
nel Valhalla quando vi arriva la defunta Jane Foster è che Anthony
Hopkins e Renee Russo non sono stati
richiamati o non erano al momento disponibili. Inoltre, la scena
post-credits di Thor: Love and
Thunder è piuttosto breve e non si può dedicare
molto tempo all’introduzione di Jane nel paradiso eterno. Per
questo motivo, farla incontrare con un solo personaggio, in questo
caso Heimdall, è la cosa più sensata. Inoltre,
Heimdall ha un legame più diretto con la storia di
Thor: Love and
Thunder, grazie all’introduzione di suo figlio,
Axl Heimdallson, quindi la sua inclusione rispetto
a Odino o Frigga funziona meglio nel collegare la scena
post-credits al film.
Anche se non appaiono nella scena
post-credits di Thor: Love and
Thunder, sia Odino che
Frigga sono sicuramente nel Valhalla. In
lontananza si vede una grande sala, dove probabilmente Odino, dopo
essere morto in Thor:
Ragnarok, presiede un banchetto per tutti i suoi
guerrieri prediletti. Frigga è quasi certamente al suo fianco. È
morta in battaglia per proteggere Jane dagli Elfi Oscuri e, durante
il suo funerale, il suo corpo si trasforma in polvere d’oro e
fluttua nel cielo, proprio come i corpi di Odino e Jane si sono
dissolti.
Dove sono i Tre Guerrieri nel
Valhalla di Love and Thunder?
Gli amici di
Thor dei primi due film –
Volstagg, Fandral e
Hogun, noti collettivamente come i Tre
Guerrieri – sono tutti morti in Thor: Ragnarok mentre difendevano Asgard da
Hela. Quando Jane arriva nel Valhalla nella scena
post-credits di Thor: Love and
Thunder, nessuno dei Tre Guerrieri è lì ad
accoglierla. Il motivo non è probabilmente diverso da quello per
cui Odino e Frigga non appaiono: gli attori non erano disponibili o
si è deciso che i personaggi non erano necessari per la scena.
Tuttavia, i Tre Guerrieri sono
sicuramente nel Valhalla, poiché erano valorosi Asgardiani morti in
battaglia. Molto probabilmente, i tre uomini si trovano anche nella
grande sala di Odino, a banchettare con i loro compagni asgardiani
caduti. In particolare, è improbabile che Volstagg si perda un
banchetto, e Fandral e Hogun saranno sicuramente al suo fianco.
(Anche se rimane un mistero quale versione di Fandral, quella di
Thor interpretata da Josh Dallas
o quella di Zachary Levi di Thor: The Dark World).
La variante principale di Loki del
MCU si trova nel Valhalla dopo la sua morte?
Dal
Valhalla di Thor: Love and
Thunder manca anche Loki, la prima versione introdotta nel
MCU, ucciso
da Thanos all’inizio di Avengers:
Infinity War. Tuttavia, la possibilità che questa
versione di Loki venisse accolta nel Valhalla dopo la sua morte
potrebbe non essere stata chiarita in precedenza. Se il Valhalla
può sembrare un luogo dove trovano pace solo gli Asgardiani che
muoiono in battaglia, Thor: Love and
Thunder dimostra che queste regole hanno un certo
margine di variazione. L’apparizione di Heimdall
nel Valhalla dimostra che la definizione di “battaglia” è piuttosto
flessibile, e il tentativo di Loki di pugnalare Thanos
probabilmente rientra in questa categoria, così come la continua
disputa tra Jane e Gorr. Allo stesso modo, l’apparizione di
Jane Foster nel Valhalla dimostra che anche
chi non è asgardiano è il benvenuto, allineandosi con i fumetti in
cui Jane, Frank Castle e Flash
Thompson sono tutti in grado di recarsi nel Valhalla, pur
non essendo asgardiani.
È possibile che i personaggi del
MCU che
mancano dal Valhalla si stiano preparando per una
storyline più complessa del ritorno della variante principale di
Loki del MCU. Nei fumetti Marvel, quando Odino arriva nel
Valhalla, scopre che i cancelli sono stati distrutti e le sale
dell’idromele sono tutte vuote, e finisce per risiedere nel
Mjolnir. Mentre Heimdall è
presente, l’assenza degli altri dal Valhalla potrebbe essere
attribuita al fatto che gli attori non fossero disponibili per la
breve scena post-credits di Thor: Love and
Thunder ma, in realtà, potrebbe anche essere
l’inizio di una storia ancora più importante.
Lo scorso fine settimana è stato
rilasciato il documentario Marvel Studios Assembled
(tramite The Direct) incentrato su Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Mentre commentava l’introduzione degli Illuminati nel film, il
co-produttore Richie Palmer ha parlato del futuro
della squadra, spiegando che la versione del multiverso del gruppo
ha aperto le porte a una diversa incarnazione che apparirà più
avanti lungo la strada.
“Gli Illuminati sono un gruppo
che volevamo introdurre nei nostri film da anni. Sono
un’organizzazione segreta che lavora fuori dai radar. Fanno le cose
di cui gli altri gruppi come i Vendicatori non sarebbero molto
contenti di fare… Farlo in un universo alternativo nel Multiverso è
stata una cosa davvero eccitante perché abbiamo incontrato una
versione di questo gruppo in quest’altro universo, e poi un giorno
potremmo vedere gli Illuminati del nostro MCU principale, il che è anche
molto eccitante”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Ogni thriller di spionaggio ad alto
budget può aspettarsi di essere paragonato a James
Bond, Bourne e Mission: Impossible a
un certo punto, e Regé-Jean Page, uno dei membri
del cast di The Gray
Man, ha rivelato come l’ultimo film dei
fratelli Russo se la gioca ad armi pari con i
giganti del genere.
Nelle note di produzione ufficiali
di The Gray
Man, Page ha descritto lo stile del nuovo film di
spionaggio come un mix delle serie di James Bond e
Bourne. Ha anche notato che il matrimonio tra la
raffinatezza di Bond e l’iper-violenza di Bourne rende The Gray
Man“qualcosa di più gustoso tutto
insieme”.
“Non c’è limite alla portata di
questo film. È un’avventura di viaggio globale, ma con spie,
esplosioni, pistole, cadute dagli aeroplani, non c’è niente che non
sia in questo film. Ha questo fattore “Come fa questo tizio a stare
ancora in piedi?” e ha quei completi eleganti e la raffinatezza del
fattore Bond. Ha quel fattore Bourne iperreale e iperviolento.
Mette tutto dentro e rende qualcosa di più gustoso insieme grazie
al connubio di tutti quegli elementi.”
Il film The Gray
Man, che è un adattamento dell’omonimo romanzo di Mark
Greaney del 2009, segue l’ex agente della CIA Court Gentry
(Ryan
Gosling), detto anche Sierra Six. Preso da un
penitenziario federale e assoldato dall’ex supervisore Donald
Fitzroy (Billy Bob Thornton), Gentry era un tempo un sicario a
pagamento esperto e approvato dall’agenzia. Adesso però le cose
sono cambiate e Six diventa l’obiettivo di una caccia
internazionale lanciata da Lloyd Hansen (Chris
Evans), un ex collega della CIA che farà l’impossibile
per eliminarlo. Per sua fortuna l’agente Dani Miranda
(Ana
de Armas) è dalla sua parte.
Ryan Gosling interpreta l’Uomo grigio, mentre
Chris Evans è l’antagonista psicopatico in questo
thriller prodotto da Netflix/AGBO, diretto da Anthony e Joe Russo e
interpretato da
Ana de Armas, Regé-Jean Page,
Billy Bob Thornton, Jessica Henwick, Dhanush, Wagner
Moura e Alfre Woodard. Tratto dal romanzo
“Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, il film è sceneggiato
da Joe Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely. La produzione è
affidata a Joe Roth, Jeffery Kirschenbaum, Anthony Russo,
Joe Russo, Chris Castaldi e Mike Larocca, mentre la
produzione esecutiva è di Patrick Newall, Jake Aust, Todd Makurath,
Palak Patel e Geoffrey Haley. The Grey
Man uscirà nelle sale il 13 luglio e sarà disponibile
in streaming esclusivamente su Netflix il 22 luglio.
In occasione di un video
promozionale per il film registrato con Tessa
Thompson per Vanity Fair, la coppia esamina la scena
di Thor: Love and
Thunder in cui Valchiria, Thor e Mighty Thor
discutono della loro prossima mossa dopo il primo incontro con Gorr
il Macellatore di Dei. L’errore in questione è legato
principalmente al colore di Korg, che da grigio, come è di solito,
in quella scena appare addirittura blu. Ecco il video:
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio
del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel Studios al
Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor
(Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Star
Wars ha finalmente rivelato la reazione della Principessa Leia nell’apprendere che Darth
Vader era suo padre. Il ritorno dello Jedi è stato
uno dei momenti salienti della vita di Leia
Organa. La principessa di Alderaan sapeva di essere stata
adottata da Bail e Breha Organa dopo le Guerre dei
Cloni, ma non aveva idea di chi fossero i suoi genitori.
Questo fino a quando Luke Skywalker le ha detto la verità: che era
il figlio di Darth Vader e che lei era sua sorella.
“Non sarà facile per te
sentirlo, ma devi”, dice Luke a Leia prima di rivelarle i suoi
segreti. Il ritorno dello Jedi non ha mai veramente esplorato
l’impatto emotivo di queste rivelazioni su Leia dal momento che
aveva solo pochi momenti per elaborare queste informazioni prima di
tornare in azione. Leia aveva sempre preferito seppellire le sue
emozioni sotto l’azione; era il modo in cui aveva affrontato la
distruzione di Alderaan nel primo film di Star Wars, e questa volta
ha fatto lo stesso.
Il prossimo romanzo di Lucasfilm,
The Princess and the Scoundrel di Beth
Revis, esplorerà finalmente la reazione emotiva di Leia
alla notizia. Un nuovo estratto pubblicato da Lucasfilm esplora le
conseguenze della battaglia di Endor, con Luke e Leia che parlano
poco dopo che Luke ha bruciato il corpo di Vader in una pira
funeraria. La notizia ha chiaramente scosso Leia nel profondo,
lasciandola alle prese con le emozioni contrastanti. Trova facile
accettare Luke come suo fratello, ma è inorridita dall’idea che
Darth Vader fosse suo padre. Leia non riusciva nemmeno a capire
perché Luke lo accettasse così facilmente, e in qualche modo
credeva che ci fosse del buono in loro padre. “Forse era
semplicemente che Luke non era mai stato torturato dal loro padre
biologico come lei”, riflette Leia, ricordando
l’interrogatorio che ha subito per mano di Darth Vader.
In realtà, ovviamente, Luke aveva
semplicemente avuto più tempo per elaborare la notizia che Darth
Vader era suo padre. La sua reazione iniziale, in L’impero
colpisce ancora, è stata molto più energica di quella di
Leia, non ultimo perché ha infranto la sua convinzione che suo
padre fosse stato un eroe. Ma Luke in qualche modo intuì che c’era
del buono in Darth Vader, e questa convinzione alla fine lo ha
salvato, perché ricordiamo che è proprio l’ostruzionismo di Vader,
nel finale dell’avventura, a salvare Luke e sconfiggere
l’Imperatore.
Leia non aveva mai pensato a suo
padre come un eroe, si era invece concentrata maggiormente sui suoi
strani ricordi, forse assistiti dalla Forza, della sua madre
naturale. Anche questi ricordi erano meno importanti, però, perché
si era sempre concentrata di più sulle sue responsabilità di
principessa di Alderaan. La distruzione del suo pianeta natale
aveva cementato la sua identità personale, poiché per Leia era
l’incarnazione dell’eredità di Bail e Breha. Leia era stata
coinvolta nella Ribellione a causa della storia di Bail con
l’Alleanza, e ha combattuto in parte perché ha portato onore alla
sua memoria.
Tuttavia, l’estratto da The
Princess and the Scoundrel indica una conseguenza
sorprendente. La realizzazione che c’era un essere umano anche
dietro l’elmo di Darth Vader lasciò in Leia il pensiero che gli
Imperiali fossero persone piuttosto che soldati, e divenne in grado
di vedere oltre le maschere senza volto anche degli assaltatori
d’élite. Questo potere di empatia sarebbe servito bene a Leia negli
anni a venire, poiché la saga di Star Wars è continuata e anche
suo figlio è caduto nel lato oscuro.
La breve apparizione dei Guardiani
della Galassia in Love and Thunder, suggerisce fortemente che la
linea temporale vedrà Guardiani
della Galassia Vol. 3 ambientato dopo gli eventi
di Thor: Love and
Thunder, piuttosto che prima. Detto questo, non è raro
che i film nell’MCU non seguano una linea temporale
parallela alle loro date di uscita. Ad esempio, Black Widow del 2021 era un film
flashback ambientato prima della morte di Natasha in Endgame,
mentre Ant-Man and the Wasp del 2018 e
Captain Marvel del 2019 sono stati
rilasciati tra Infinity War ed Endgame, ma le loro storie sono
avvenute prima dello schiocco di Thanos. Quindi è possibile che
Guardiani
della Galassia Vol. 3 potrebbe includere
Thor nella sua formazione, tuttavia, ci sono un paio di ragioni per
cui sarebbe una cattiva idea.
Il problema più ovvio di un
eventuale Thor che appare in Guardiani
della Galassia Vol. 3 è che si tratta di un
film dei Guardiani, non di un film di Thor. La battuta che apre
Love and Thunder è che, una volta messi all’angolo, i Guardiani
devono richiedere l’aiuto di Thor per finire i loro nemici. È un
momento divertente che dà il tono al secondo film di Thor di
Taika Waititi, ma non funzionerebbe davvero un
terzo film dei Guardiani.
Ancora più importante, se Guardiani
3 è ambientato prima di Thor: Love and
Thunder, ci sarebbe un altro problema. Alla fine di
Endgmae, i Guardiani partono alla ricerca della Gamora del passato
che è stata portata nel presente ma che si è poi allontanata da
Peter Quill e gli altri. Dato che Gamora non compare in
Thor: Love and
Thunder, un Guardiani
della Galassia Vol. 3 ambientato prima di
Love and Thunder non ci direbbe dove si trova
Gamora, che invece immaginiamo sarà il filo rosso del terzo
film.
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani
della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale
nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora
comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente
entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris
Pratt, Zoe
Saldana, Dave
Bautista, Pom
Klementieff,Karen
Gillan, insieme a Vin
Diesel e Bradley
Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel
film è atteso anche Chris
Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i
nuovi arrivati del MCUDaniela Melchior,
Will Poulter, Maria Bakalova e
Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di
interpretare il ruolo di Adam Warlock.
Richie Palmer, produttore ai
Marvel Studios, spiega perché le varianti di
Doctor Strange e Scarlet Witch sono tutte
uguali in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Diretto da Sam Raimi, il film continua
l’esplorazione del multiverso da parte del MCU. Ciò significava continuare ciò
che era stato impostato nella serie Disney+Loki, inclusa
l’idea delle varianti.
In Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Doctor Strange è costretto ad mettere America Chavez sotto la sua
ala protettrice dopo aver appreso che la ragazza è braccata da
Wanda Maximoff per i suoi poteri. Questo lo porta a viaggiare
attraverso il vasto multiverso dove finisce per incontrare alcune
delle sue varianti. La stessa cosa accade a Scarlet Witch mentre
cerca di trovare un universo in cui possa stare con i suoi figli,
Tommy e Billy. Nel film, tutte le varianti degli stregoni sono
interpretate da Cumberbatch e Olsen, a differenza di Loki (ma anche
di Spider-Man), le cui varianti hanno molte forme.
Alla domanda a riguardo, in
occasione di una sua recente apparizione in Empire Special Podcast
(tramite
The Direct), il produttore Richie Palmer
spiega che questo si riduce alla decisione specifica del film.
Secondo il dirigente di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
volevano mettere in evidenza l’abilità recitativa di Cumberbatch e
Olsen, quindi hanno chiesto loro di interpretare tutte le loro
varianti.
“Penso che la verità sia che
avevamo un film di due ore per raccontare la storia, e avevamo a
disposizione Benedict Cumberbatch ed Elizabeth Olsen, che sono
letteralmente due dei grandi attori del nostro tempo.”
Il produttore passa poi a commentare
il fatto che man mano che ci si allontana dalla Linea Temporale
Sacra di Terra-616, c’è più possibilità di vedere gli stessi
personaggi con volti differenti, come è accaduto in Loki, ma nel
caso di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
l’obbiettivo era davvero quello di testare le doti recitative dei
due protagonisti e di metterli alla prova con diverse sfumature dei
loro personaggi.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Un ex artista degli effetti visivi
Marvel parla di quelle che, secondo
lui, erano cattive condizioni di lavoro in studio. Dopo
l’Infinity Saga, il Marvel Cinematic Universe sta
procedendo con la Fase 4, senza alcun segno di
rallentamento. L’MCU è cresciuto in modo
esponenziale con l’arrivo di numerosi nuovi eroi, nonché
l’espansione dai film alle serie TV tramite Disney+. In effetti, il
presidente della MarvelKevin Feige
afferma che i piani del franchise MCU sono ora programmati fino al
2032.
Tuttavia, nonostante i
riconoscimenti diretti a molti nuovi film e serie TV Marvel, non tutto ciò che riguarda
l’universo è stato elogiato. Di recente, l’MCU è stato criticato da molti per
quello che è considerato un lavoro CGI scadente e la qualità degli
effetti speciali in calo. L’esempio più recente di ciò è stato il
nuovo trailer della serie Disney+
She-Hulk: Attorney at
Law, che è stato stroncato sui social media per quello
che molti hanno considerato un lavoro in CGI estremamente poco
brillante nella creazione dell’alter ego supereroe di
Tatiana Maslany, Jennifer Walters. Molti hanno
trovato l’ultimo trailer e le immagini di She-Hulk rappresentative della difficoltà
in cui versa il reparto degli effetti visivi del MCU.
Ora, un ex artista degli effetti
visivi di Guardiani della Galassia e
Spider-Man,Dhruv Govil, ha
supportato i suoi colleghi del settore che hanno contestato le
condizioni di lavoro ai Marvel Studios. Rispondendo a un articolo
pubblicato da The Gamer su Twitter che affermava che gli artisti
degli effetti visivi si rifiutavano di lavorare con la Marvel, Govil ha portato la sua
esperienza personale. L’ex artista degli effetti visivi ha
affermato di aver visto i colleghi “svenarsi” per essere stati
“oberati di lavoro” e ha attribuito al lavoro su progetti Marvel la sua decisione di cambiare
settore.
ATTENZIONE!
Questo articolo contiene spoiler
di Thor: Love and
Thunder
In superficie, Thor: Love and Thunder non si presenta come il
lungometraggio Marvelpiù originale.
Nonostante ciò, dalla sua uscita in sala il 6
luglio, il
29° film dell’MCU si sta dimostrando un
successo incredibile al botteghino. Il quarto film da solista del
Dio del Tuono (Chris
Hemsworth) sta quindi conquistando i fan, forse per i
vari personaggi coinvolti, dai Guardiani della Gallassia a Jane Foster
(Natalie
Portman), forse per le curiose new entry, primo tra
tutti lo Zeus di
Russell Crowe. Vediamo allora quali sono i dettagli
nascosti, gli Easter egg e i riferimenti alla Marvel che
rendono Thor: Love and Thunder così
interessante.
Tutti gli Hemsworth di
Thor: Love and Thunder
In passato, l’interprete
del Dio del Tuono, Chris Hemsworth, ha
già avuto al suo fianco sul set dei famigliari: la moglie
Elsa durante The Dark World e
suo fratello Luke in Ragnarok.
In Thor: Love and Thunder
invece, Hemsworth è affiancato dai suoi
figli: Tristan è Kid Thor durante il montaggio
iniziale, mentre il gemello Sasha è uno dei bambini
asgardiani.
Tra tutti i figli di
Hemsworth il ruolo più importante nel
lungometraggio spetta però alla figlia India, che
interpreta la figlia di Gorr. Nel
finale, Thor adotta la bambina, la chiama
Amore e la porta con sé nelle sue nuove avventure. In
realtà Chris Hemsworth non è l’unico ad aver
portato i suoi figli sul set di Thor: Love and
Thunder, dato che nel film appaiono anche i bambini del
regista Taika Waititi, di
Christian Bale e quelli
Natalie Portman.
Eternità e Multiverso
A differenza di
Loki, Doctor Strange nel
Multiverso della Follia o Spider-Man: No Way
Home, Thor: Love and Thunder non si addentra
troppo nella questione del Multiverso. Tuttavia, il tema viene
comunque toccato: per portare a termine la sua missione,
Gorr si scontra con Eternità. Questa entità
cosmica rappresenta la somma di tutte le vite e di tutto ciò che
esiste nell’universo. Ogni mondo
nel Multiverso si manifesta come questo essere
antropomorfo chiamato Eternità che, insieme a
Infinità, crea un tutt’uno.
Altri riferimenti al
Multiverso sono presenti tra le statue che vediamo
in Love and Thunder: oltre a quella di
Tribunale Vivente, che appare anche in Doctor Strange
nel Multiverso della Follia, c’è Uatu
l’Osservatore di What
If…? e c’è anche un Celestiale, chiaro
collegamento a Eternals.
Team Darryl
In Thor: Love and
Thunder, Valkyrie (Tessa
Thompson) è il sovrano di New Asgard, ma non
è sola: Miek lavora al suo fianco come viceré e
inoltre c’è anche Darryl Jacobson. Forse non tutti i
fan dell’MCU ricordano il
personaggio: Darryl è stato introdotto in una serie
di cortometraggi divertenti che, prima dell’uscita di
Ragnarok, spiegavano perché Thor non fosse
coinvolto con Captain America: Civil
War.
Nei corti,
Darryl interpreta il compagno di stanza di
Thor quando quest’ultimo decide di prendersi una
pausa dall’essere un eroe dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron. Nel
terzo corto, lui e il Gran Maestro vanno a vivere insieme
e creano il team Darryl. È divertente vedere il
personaggio assumere vesti nuove in Love and
Thunder e osservarlo mentre aiuta a mantenere
l’ordine a New Asgard.
New Asgard: prima e dopo
Nel film di
Waititi si viaggia verso New Asgard.
La città di finzione è legata a Tķnsberg, la più antica
cittadina della Norvegia. Con un flashback, il film rivela che
nel 1000 d.C., Odino ha condotto gli
Asgardiani in guerra contro i Giganti di
Ghiaccio proprio a Tķnsberg. In questo
modo, Thor: Love and Thunder sembra confermare la
teoria di Ragnarok secondo cui Odino è morto
vicino a Tķnsberg.
In gita turistica a New Asgard
Come mostrato nel trailer
di Thor: Love and Thunder, sotto il controllo di
ValkyrieNew Asgard è diventata un’attrazione
turistica con tanto di navi da crociera, giostre volanti e un
santuario con i pezzi del Mjolnir. Non può mancare
Infinity Conez, una gelateria per
rinfrescare i turisti. Il fatto curioso è che potrebbe davvero
essere aperta una gelateria chiamata Infinity Conez al
Marvel Campus di
Disneyland. Chissà se prossimamente i fan potranno
visitare davvero una riproduzione di New Asgard…
Dei, divinità e altro
A quanto pare, l’MCU
sta attraversando una fase particolarmente… divina. Dopo
Moon
Knight e l’introduzione di divinità egizie come
Khonshu, Ammit e Tawaret, Thor:
Love and Thunder pone come antagonista Gorr,
il macellatore di dei. Tra le potenziali vittime di
Gorr il Macellatore di Dei c’è anche il
padre degli dei, un arrogante Zeus interpretato
da
Russell Crowe. Zeus governa Città
dell’Innopetenza, in cui vivono divinità come la dea delle
pantere Bast e Dioniso (Simon
Russell Beale).
Nel pantheon non può mancare
Boa, il dio dei ravioli cinesi (un chiamo riferimento al
corto PixarBao), ma nemmeno la divinità
egizia Ra o il dio maori
Tumatauenga. Insomma, in Love and
Thunder si parla di dei fino alla fine: nella scena tra i
titoli di coda compare sullo schermo Hercules, il semidio
figlio di Zeus.
Un cameo dopo l’altro
In Thor:
Love and Thunder non mancano i cameo di personaggi e
figure importanti. Il primo arriva proprio all’inizio. Dopo aver
perso sua figlia, Gorr s’imbatte nel crudele
dio Rapu, è interpretato da Jonathan
Brugh, il coprotagonista di Taika Waititi
in What We Do In The Shadows. L’ultimo cameo arriva dopo
il finale: Hercules di Brett Goldstein –
un altro eroe LGBTQ+ nell’MCU.
Nel corso del film compaiono
brevemente anche Kat Denning e
Stellan Skarsgaard. Non dimentichiamo gli
asgardiani interpretati da Matt
Damon, Luke Hemsworth e Sam
Neill e Melissa McCarthy nel
ruolo di Hela.
La Necrosword
Nei fumetti,
la Necrosword ha una storia molto interessante e il
regista di Thor: Love and Thunder l’ha tenuta
a mente nel creare una delle armi più cool e più potenti
dell’MCU. La
Necrosword è apparsa per la prima volta nei fumetti nel
2012 ed è molto più di una spada. In realtà, l’arma è nata dalle
ombre della divinità malvagia Knull. Knull, il
dio dei simbionti, è un essere che ha governato il cosmo prima
della luce e della vita. Infuriato dal Big Bang e dal
lavoro dei Celestiali per far nascere le galassie, il dio
ha creato la Necrosword come arma con cui
annientarle.
La Necrosword
nell’MCU diventa un’arma
leggendaria legata al Regno delle Ombre, un piano separato
dove la luce è sbiancata da tutti i colori. L’arma maledetta è
in grado di uccidere gli dei. L’oggetto è dotato di voce e di mente
proprie, come un simbionte, ma solo fondendosi con Gorr
sprigiona al massimo i suoi incredibili poteri.
Una stretta di mano memorabile
Con Taika
Waititi come regista, non sorprende che Thor: Love and
Thunder sia un film particolarmente divertente. In
particolare, il regista riesce a cogliere le abilità comiche e
d’improvvisazione di
Chris Hemsworth.
Uno dei momenti più divertenti del
film è ispirato a una scena di Thor: Ragnarok. È una stretta di
mano a scatenare l’ironia. Thor saluta Star-Lord
ma l’operazione diventa piuttosto intricata, come quei giochi con
le mani che fanno i bambini. Alla fine,
Thor trasforma il suo braccio in un serpente, un
chiaro riferimento alla divertente scena di Thor: Ragnarok
in cui Loki si trasforma in un serpente solo per
avvicinarsi al fratello e pugnalarlo.
Le capre di
Thor e i corvi di Odino
Le due capre magiche che
guidano il carro di Thor in Love and
Thunder sono ispirate dai fumetti. Nel 1976,
la Marvelha introdotto
i personaggi di Toothgnasher e Toothgrinder,
ispirate a loro volta dalle figure della mitologia norreno
Tanngrisnir (denti-ringhio) e Tanngnjóstr
(denti-macinino).
Oltre alle capre, più volte vengono
citati nel film Munin e Hugin,
i due corvi di Odino che sono stati visti
nei precedenti film di Thor. Ne sono un esempio battute
come “Questi incontri avrebbero potuto essere posta
corvina” (Valkyrie) o “La mia squadra viaggerà alla
velocità dei corvi di Odino” (Thor). Nei fumetti, i
corvi permettono a Odino di osservare gli eventi in tutto
l’universo.
Lupi mannari in Thor:
Love and Thunder
Dopo aver visto il primo
trailer, quasi tutti si sono posti una domanda. Chi è la donna dai
capelli blu che bacia il Dio del Tuono? Vedendo
Thor: Love and Thunder si scopre che la scena fa
parte di una sequenza sulle storie d’amore passate del dio: nessuna
vecchia fiamma può competere con Jane Foster.
Tra le ex di Thor c’è anche
una donna-licantropo. Anche se la scena in cui il dio e il
licantropo ululano insieme può sembrare solo uno sketch comico,
sembra in realtà un modo per anticipare l’arrivo dei lupi mannari
nell’MCU. La presenza di un
ragazzo-lupo mannaro qualche scena dopo conferma questa teoria. Lo
speciale MCU di Halloween
diretto dal compositore di BatmanMichael
Giacchino (ancora senza titolo) potrebbe essere
l’occasione perfetta per far sbarcare i licantropi
nell’MCU…
L’Avenger più forte
Sconvolto per il suo insuccesso in
Avengers: Infinity War,
Thor si ritira dalla vita eroica e… si lascia andare. Non
appena deve tornare a combattere però, l’eroe si rimette in forma.
Thor: Love and Thunder mostra con un
montaggio a sequenza gli del allenamenti dei dio. Forse per
motivarsi, forse per ironia, nella sequenza Thor indossa
il cappello con scritto ‘Strongest Avenger‘.
Ma è davvero lui il
Vendicatore più forte? In effetti, dopo aver
sbloccato altri poteri in Ragnarok, il Dio del
Tuono è salito in alto in classifica. Tuttavia, in
competizione con lui ci sono anche Capitan Marvel e Scarlet
Witch. Quest’ultima, stando a quanto visto in Doctor
Strange nel Multiverso della Follia, potrebbe essere la Numero
1.
Da quanto non si vedevano Jane e
Thor?
Quando si rincontrano, Jane
e Thor hanno subito un battibecco: sono in disaccordo su quanto
tempo sia passato dal loro ultimo incontro. Jane è vaga ma
il Dio del Tuono è più preciso; “Otto anni, sette mesi
e sei giorni, più o meno.” C’è da comprendere Jane
che, vittima dello Snap di Thanos in Avengers: Infinity
War, ha “perso” cinque anni. Oltre a far sorridere, questo
dialogo è fondamentale per collocare Thor: Love and
Thunder nella timeline dell’MCU, suggerendo che il
film sia ambientato nel 2024 o 2025.
Più difficile da collocare è la
chiamata tra Thor e il capo dello SHIELDNick
Fury. Inalcuni flashback, si vede che i due dialogano via
chiamata, ma quando è successo? Non è semplice porre nel tempo
questi episodi, dato che Fury è morto prima della rottura
tra il dio e Jane vista ne Il Soldato
d’Inverno.
La vicinanza tra Valchiria e Jane
Foster
Per salvare i bambini di
Asgard, Thor si trova costretto ad
affrontare Gorr in battaglia. Sfortunatamente, non ha con
sé i suoi alleati: Korg è stato fatto a pezzi da
Zeus, Valchiria è stata pugnalata da
Gorr stesso e Jane è dilaniata dal
cancro.Tuttavia, quando Foster intuisce
che Thor ha bisogno di aiuto, sceglie di tornare per
un’ultima battaglia.
Per raggiungere l’amato, Jane sale sul
cavallo alato di Valchiria. Il gesto non solo enfatizza
l’amicizia tra le due, ma fa riferimento al ruolo di Jane
come Valchiria descritto nei fumetti. Purtroppo,
Jane muore e l’MCU non può portare avanti
quesa linea narrativa. Nessuno esclude che l’episodio potrebbe
essere uno spunto per la seconda stagione di What
If…?.
Forse il Valhalla non è la
fine
Sfortunatamente, Jane
Foster non sopravvive a Thor: Love and Thunder.
Muore usando le sue ultime forze per fermare Gorr e distruggere
la Necrosword. In realtà, nella scena dopo i
titoli di coda, Jane arriva nel
Valhalla e viene accolta da Heimdall. Questa
scena dovrebbe mettere fine alla storia dell’eroina ma, come
sappiamo, spesso nell’MCU la morte non è
permanente e, con l’espansione del Multiverso, Jane
Foster potrebbe tornare in vita. Comunque andranno le
cose, sappiamo per certo che Jane non è sola nel
Valhalla: qui ci sono Heimdall, Odino,
Frigga, i Tre Guerrieri (e forse
anche il braccio perduto di Sif).
È interessante notare che il
Valhalla è la terza rappresentazione della vita dopo la
morte che è stata inserita nell’MCU, dopo il Piano
Ancestrale in Pantera Nera e il Campo di
Giunchi in Moon Knight.
Il ponte di Einstein-Rosen
In Thor: Love and
Thunder, Jane Foster viene descritta come uno
degli scienziati più famosi della Terra. Quando Jane,
ricoverata in ospedale, vede un altro malato di cancro leggere
il suo libro, non può fare a meno di tenere una conferenza sui
Ponti Einstein-Rosen, anche detti Ponti
Bifrost.
La citazione scientifica inserita
nel film spiega perché Jane ha una buona comprensione dei
tunnel spaziali. Non a caso, il
PonteBifrost è una parte essenziale della
trama di Love and Thunder.
La storia di Gorr è un adattamento
dai fumetti
Gorr il macellatore di
dei (Christian Bale) è il cattivo
Thor: Love and Thunder. Taika
Waititi adatta la storia d’origine di Gorr dal
fumetto Thor: God of Thunder #6 di Jason
Aaron e Butch Guice, anche se pone il
focus sulla relazione tra Gorr e la sua figlia morente.
Gorr è un’anima tormentata che soffre perché gli dei
non hanno fatto nulla per salvare le vite dei suoi cari.
L’aneddoto, posto nelle prime scene, rende l’inizio del film
potente ed emotivo: in questo modo, Waititi
vuole far comprendere appieno agli spettatori le
motivazioni di Gorr.
Un tatuaggio per omaggiare
Loki
Nello scontro con
Thor, Zeus toglie via i vestiti del dio,
facendo svenire diverse divinità femminili. La schiena del figlio
di Odino è decorata con alcuni tatuaggi in onore di Loki.
Nonostante tutto, è bello vedere un tributo a Loki.
Ricordiamo che il personaggio è morto in Avengers: Infinity
War.
Il regista Sam
Raimi ha debuttato nel 1981 con il suo primo
lungometraggio, La casa, e da quel momento si è costruito
una fama come autore di opere che fondevano al loro interno tanto
l’horror quanto la commedia. Nel corso degli anni Novanta, però,
egli si è cimentato anche con generi ben differenti, tra cui spicca
il dramma di Gioco d’amore. Girato nel
1999, è questo un film particolarmente insolito nella filmografia
di Raimi, nonché uno dei meno noti, ma dimostra anche le sue
capacità in territori che sembrerebbero appartenergli meno. Tra
sport, sentimenti e dramma, si costruisce così un’opera delicata e
nostalgica, tutta da riscoprire.
Scritto da Dana
Stevens, il film è la trasposizione cinematografica del
romanzo La partita perfetta, scritto da Michael
Shaara nel 1991. Divenuto un libro di buon successo,
questo attrasse da subito Raimi, il quale si disse profondamente
commosso dalla storia e in quanto egli stesso appassionato di
baseball chiese di poterlo dirigere. Il suo obiettivo era quello di
dar vita ad un film che facesse sentire lo spettatore proprio sul
campo di gioco, permettendo un forte coinvolgimento. Il mancato
successo economico del film, però, finì con il far
passare Gioco d’amore quasi inosservato.
Successivamente Raimi si dedicò alla
regia della trilogia di Spider-Man, e il film del 1999
venne ben presto dimenticato. Ancora oggi, però, si tratta di uno
dei film tanto più insoliti quanto più personali del regista, che
ha riposto in questo aspetti della sua personalità difficilmente
ritrovabili altrove. Per gli appassionati del suo cinema, Gioco
d’amore è un titolo da riscoprire. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Sarà qui possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Gioco d’amore: la trama del film
Protagonista del film è
Billy Chapel, un giocatore di baseball quarantenne
e ormai prossimo al ritiro. Questo momento, che sperava di non
vedere mai arrivare, non è però come se lo immaginava. Dopo quasi
20 anni di carriera nei Detroit Tigers, la squadra sta per essere
venduta e i nuovi proprietari intendono cedere Billy ad un’altra
squadra. Piuttosto che unirsi a qualcosa che non gli appartiene,
Billy preferirebbe ritirarsi, ma la paura per quella decisione lo
porta a rimandare continuamente. Arrivato a giocare quella che sarà
la sua ultima partita con i Detroit Tigers, il giocatore inizia a
riflettere sulla sua vita.
Mentre è in campo, flashback della
sua vita fino a quel momento iniziano a passargli davanti agli
occhi. Egli rivive così diversi momenti salienti, dal difficile
rapporto con il padre all’amore per Jane Aubrey,
l’unica donna che abbia mai amato e che sta ora per lasciarlo per
sempre. Mentre tutti gli occhi sono puntati su di lui, Billy
capisce che è arrivato il momento di riflettere su quale vita
desidera veramente. Tra un dolore alla spalla che lo limita
fortemente e l’esultazione dei fan che vogliono ancora vederlo
giocare, egli si trova nel momento più impensabile e meno adatto a
dover compiere una scelta definitiva.
Gioco d’amore: il cast del film
A ricoprire il ruolo del
protagonista Billy Chapel vi è l’attore Kevin Costner, il quale
interessatosi alla parte accettò di ridurre il proprio salario al
fine di aiutare nella realizzazione del film. A lui fu anche
concesso il privilegio del final cut, solitamente affidato
al regista o al produttore. Così egli ottenne un forte controllo
sul film, contribuendo attivamente nella sua costruzione. Per
Costner, inoltre, si trattò del terzo titolo incentrato sul mondo
del baseball dopo Bull Durham – Un gioco a tre mani e
L’uomo dei sogni. Naturalmente, egli si preparò al ruolo
allenandosi con un vero coach di baseball, al fine di poter
interpretare personalmente le proprie scene e risultare realistico
in queste.
Nei panni di Jane Aubrey, la donna
amata da Billy, vi è l’attrice Kelly Preston,
anche nota per i film Battaglia per la terra e Jack
Frost. Originariamente, in realtà, il ruolo era stato offerto
all’attrice AnnetteBening, che era però già occupata con le
riprese di AmericanBeauty. John C. Reilly compare
invece nei panni di Gus Sinski, il migliore amico di Billy, che lo
aiuterà nelle sue scelte. L’attore Brian Cox è invece Gary
Wheeler, proprietario dei Detroit Tigers, e figura paterna per
Billy. Il premio Oscar J. K. Simmons è invece
Frank Perry, il successivo proprietario della squadra. La giovane
Jena Malone, anche nota per i film Donnie
Darko e The Neon Demon, è Heather Aubrey, la figlia
di Jane.
Gioco d’amore: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Gioco
d’amore è infatti disponibile nel catalogo
di Chili e Google Play. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
11 luglio alle ore 21:10 sul canale
La 5.
Le modifiche apportate a Gorr in
Thor: Love and Thunder rendono il cattivo
sullo schermo irresistibile, anche se il suo aspetto e la sua
backstory si discostano a tratti dalla sua controparte a fumetti:
ecco cosa ha modificato il MCU e perché.
Come Thor: Love and Thunder
modifica l’origine di Gorr
La differenza principale
nella storia di partenza è che i fumetti si concentrano molto di
più sulle ragioni che spingono Gorr a vendicarsi contro gli dei. Sempre nella
controparte cartacea, Gorr ha perso gradualmente la fede negli dei,
dopo che i suoi cari sono morti a causa dei predatori, della fame e
della natura ostile del pianeta afflitto da carestia e povertà
doveve vivevano. Gorr è stato persino lapidato e dato per morto
dalla sua tribù per aver rinunciato agli dei. Thor: Love and Thunder, anche per quanto
riguarda i camei, esclude tutti gli altri membri della comunità di
Gorr e i suoi cari tranne la figlia, che nei fumetti era invece un
figlio. Inoltre, non fa menzione dell’esilio dalla sua tribù e lo
mostra mantenere salda la sua fede anche quando la figlia muore,
perdendola solo quando incontra di persona il suo dio,
Rapu, e si rende conto di quanto questi sia
crudele e indifferente agli sforzi e ai sacrifici compiuti da
Gorr.
Anche gli eventi finali che
trasformano Gorr nel Macellatore di Dei sono significativamente
diversi tra i fumetti e il MCU. Nei fumetti,
dopo essere stato esiliato dalla sua tribù, Gorr incontra due dei
che stanno combattendo: il dio oscuro Knull e un
altro dalla pelle viola con l’armatura dorata e luccicante. Il dio
dorato si schianta sul suo pianeta nel bel mezzo del combattimento
e, ferito gravemente, chiede aiuto a Gorr per curare le sue ferite.
Gorr, irritato dall’ipocrisia di un dio percepito come egoista, non
veramente bisognoso come i suoi famigliari, impugna la
Necrospada del dio oscuro Knull, attratta
dal forte odio e dal disprezzo per gli dei emanato da Gorr, per
ucciderli entrambi (anche se
Knull sopravvisse all’incontro). Gorr passò
poi secoli a massacrare divinità in tutta la galassia.
In Thor: Love and Thunder, il dio dorato viene
sostituito con il dio di Gorr, Rapu. Gorr lo uccide
non perché lo considera un ipocrita, come nei fumetti, ma perché la
Necrospada lo ha corrotto e perché odia il modo in cui Rapu ride
delle sofferenze del popolo di Gorr. Da questo evento, Gorr inizia
a uccidere gli dei per attirare l’attenzione di Thor e rubargli lo
Stormbreaker. L’ascia mistica di Thor gli è necessaria per evocare
il Bifrost e incontrare l’entità cosmica Marvel nota come
Eternità. In questo modo, l’origine di Gorr in
Thor: Love and Thunder è in netto contrasto
con quella dei fumetti, dove Gorr si dedicava a massacri casuali
finché il suo primo incontro con Thor non lo costrinse a giocare
d’astuzia.
Perché Gorr ha un aspetto diverso
nel MCU
Ci sono chiare differenze
tra il Gorr dei fumetti e quello del MCU, e il primo
dubbio che va affrontato è perché la versione del MCU appaia così
radicalmente diversa da quella dei fumetti. Nei fumetti, Gorr è
muscoloso e ha un aspetto quasi da alieno, con un naso appiattito
simile a quello di un rettile, grandi tentacoli che spuntano dalla
testa, occhi bianchi e smorti, denti affilati e un corpo vestito
soltanto della Necrospada, che si trasforma da
mantello ad armatura. In Thor: Love and Thunder, tuttavia, Gorr è
piuttosto snello e indossa abiti normali, non si maschera dietro la
Necrospada. Inoltre, ha l’aspetto di un comune essere umano,
eccetto per la pelle bianca e i denti seghettati, entrambi ottenuti
solo dopo aver impugnato la Necrospada ed esserne stato
trasformato.
I cambiamenti di Gorr di Love and Thunder rispetto ai fumetti
sono piuttosto drastici per ragioni specifiche e strategiche. Per
quanto riguarda il fisico, stando a quanto dichiarato da Christian Bale, quando è arrivato il momento
di girare Love and Thunder, aveva appena finito di
girare un film in cui doveva essere magro. Con la pandemia ancora
in pieno corso all’epoca, non c’era tempo per ingrassare, quindi il
suo design è stato modificato per concentrarsi più sui suoi poteri
che sul suo corpo. Dal punto di vista della fisionomia,
Taika Waititi ha affermato invece che l’aspetto di
Gorr è stato modificato perché riteneva che il character design
originario avrebbe sollevato troppi parallelismi con il
Voldemort di Harry Potter, mentre
le antenne sono state probabilmente scartate perché si pensava che
non avrebbero funzionato con un aspetto decisamente più umano e
forse anche perché ricordavano troppo da vicino i
Twi’lek di Star
Wars.
Perché la storia di Gorr è diversa
in Thor: Love and Thunder?
Con una durata di poco meno
di due ore, non c’é stato chiaramente il tempo per approfondire
ogni aspetto della storia di Gorr in Thor: Love and Thunder. Il tutto viene
semplificato in poche e potenti scene, che permettono di definire
la rabbia e le motivazioni di Gorr risparmiando
tempo. Sebbene Gorr sia il cattivo principale di Thor: Love and Thunder, il vero fulcro del
film è lo sviluppo del personaggio di Thor e il
suo riavvicinamento a Jane. La presenza di Gorr
funge da contrappunto per Thor e da ammonimento: Thor può decidere
se lasciarsi sovrastare dal dolore e dalla perdita, come ha fatto
Gorr, oppure può, come gli chiede Jane, aprire il suo cuore. La
storia di Gorr è raccontata in breve, ma quanto basta per
configurarlo come la nemesi oscura di Thor.
È facile che un lettore dei fumetti
rimanga deluso dai cambiamenti significativi apportati a Gorr in Thor: Love and Thunder, anche se ben
giustificati. Eppure, la versione di Gorr del MCU finisce comunque
per essere un personaggio unico nel suo genere, anche se non riesce
a catturare la stessa energia dell’originale. Grazie a ciò, il Gorr
di
Christian Bale ha ancora molto da offrire e merita di
essere apprezzato.
Midnight Factory, etichetta di
proprietà di Koch Media, porterà nelle sale cinematografiche a
partire dal prossimo 14 luglioX
– A Sexy Horror Story di Ti West, il
nuovo atteso horror slasher con Mia Goth eJenna
Ortega. Nel 1979, una troupe di ragazzi ambiziosi e affamati di
successo decide di girare un film per adulti nelle zone rurali del
Texas, ma l’anziana coppia che la ospita, in una fattoria isolata e
indisturbata, comincia a nutrire un interesse lascivo per i giovani
attori. Durante la notte, questo interesse morboso esploderà in
tutta la sua violenza e terrore.
Da A24, studio di produzione di Hereditary – Le Radici del Male, Midsommar – Il Villaggio dei Dannati, The Witch e
The Lighthouse, X
– A Sexy Horror Story promette di intrattenere
con emozioni forti gli amanti dell’horror e non solo. Ti
West, scrittore, regista e montatore pluripremiato già noto per
altri lavori di genere, ricrea l’America rurale della fine degli
anni ’70 e rinnova la tradizione di horror slasher omaggiando film
d’autore, film cult e anche porno.
Girato in Nuova Zelanda, X
– A Sexy Horror Story porta sullo schermo
un’incredibile Mia Goth alle prese con un doppio ruolo – grazie
all’uso di un minuzioso trucco prostetico che la rende
irriconoscibile – e che la porterà a lottare “con se stessa” per la
sopravvivenza. Il film, con un punteggio di 95% Fresh su
RottenTomatoes, ha ottenuto inoltre l’approvazione del
re del terrore Stephen King, che l’ha definito “un film
horror estremamente buono. Spaventoso, intelligente, consapevole.
Ah! E anche divertente”. Dopo aver conquistato il pubblico
americano, in Italia X – A Sexy Horror Story uscirà
al cinema dal 14 luglio, distribuito da Midnight
Factory.
Sinossi: Nel 1979,
un gruppo di giovani e ambiziosi filmmaker decide di realizzare un
film per adulti nel Texas rurale. Ma quando la solitaria coppia
anziana che li ospita scopre la natura del set, il cast si trova a
dover lottare per la propria sopravvivenza
Sulle
Nuvole, l’intensa storia di amore e musica
che vede l’esordio alla regia di Tommaso Paradiso con protagonisti
Marco Cocci e Barbara Ronchi, disponibile da giovedì 14 luglio in
DVD per WARNER BROS. HOME ENTERTAINMENT. Tra i protagonisti anche
Paolo Briguglia, Sergio Romano e Bettina Giovannini, nel cast anche
la partecipazione straordinaria di grandi stelle della musica.
Sulle
Nuvole è un’intensa storia d’amore e musica. Nic Vega
(Marco Cocci) ha un passato di successo nella musica, con alle
spalle una gloriosa carriera da cantante e una grande storia
d’amore chiusa da anni. Ormai in crisi da tempo, quando realizza di
aver perso tutto – fama, amici e ispirazione – Nic decide di
tornare da lei, Francesca (Barbara Ronchi), irrompendo così nella
sua vita serena e felice. Potranno i ricordi riaccendere l’amore e
la passione di una volta?
Nel mese di luglio in arrivo anche
tante imperdibili Boxset e special edition. Batman e Batman – Il ritorno, i due iconici
film della saga diretta da Tim Burton, finalmente disponibili nella
speciale Ultimate Collectors Edition in 4K. All’interno tanti
imperdibili gadget da collezione: da un favoloso foto libro ai
poster da collezione, dalle locandine alle card dei personaggi,
tutto incluso all’interno di una speciale confezione
personalizzata. Da non perdere anche gli esclusivi contenuti
speciali come il commento del regista Tim Burton, i dietro le quinte, le visite al
set, i trailer cinematografici e tanto altro ancora. A partire dal
14 luglio entrambi i film saranno inoltre disponibili anche in
versione Steelbook 4K Ultra HD + Blu-ray.
Edge of Tomorrow – Senza Domani,
l’action movie fantascientifico con protagonisti Tom Cruise ed
Emily Blunt, arriva per la prima volta in Steelbook 4K Ultra HD +
Blu-ray. All’interno di questa speciale edizione sono presenti
numerosi contenuti esclusivi: dal backstage delle epiche battaglie
sci-fi del film all’allenamento di Cruise e Blunt fino alle
imperdibili scene eliminate. Edge of Tomorrow – Senza
Domani, diretto da Doug Liman, è tratto dalla light
novel All You Need Is Kill, scritta
da Hiroshi Sakurazaka e illustrata da Yoshitoshi ABe.
Chris Hemsworth ha
dichiarato apertamente la sua disponibilità a girare i film di Thor
finché saranno ben accolti dai fan e preferirebbe proprio
continuare a lavorare con Taika Waititi. Anche se il regista di
Love and Thunder è molto impegnato e potrebbe
non avere molto tempo per realizzare Thor 5 in
tempi brevi, non c’è dubbio che il film, prima o poi, si farà. Ma
Thor 5 è ben lungi dall’essere l’unico film e show televisivo
Marvel di prossima uscita che
Love and Thunder anticipa.
Thor 5
L’inquadratura finale di
Thor: Love and Thunder promette che “Thor
tornerà” e, sebbene non specifichi quale versione di
Thor esattamente, è molto probabile che ci stia
preparando a uno scontro tra l’Hercules di
Brett Goldstein e il Dio del Tuono. Chris
Hemsworth ha dichiarato che tornerà finché si divertirà a
interpretare l’eroe, cosa che ha fatto chiaramente con Love and
Thunder, nonostante la preparazione incredibilmente intensa
richiesta per raggiungere la forma fisica di Thor.
La storia di Thor 5 si concentrerà senza dubbio sulla
relazione tra Thor e Love, che è stata anticipata
alla fine del film e, grazie alla scena mid-credits di Thor: Love and Thunder, è chiaro che la storia
includerà anche la missione di Hercules volta a uccidere Thor e
mostrare all’umanità perché il culto dei supereroi è così
sbagliato.
Guardiani della Galassia Vol.
3
I Guardiani della Galassia sono a malapena
presenti in Thor: Love and Thunder. Lo
Star-Lord di Chris Pratt è
fondamentale per far capire a Thor che deve
affrontare i suoi problemi e che il suo posto non è con i
Guardiani, ma la loro presenza sullo schermo è comunque sprecata.
Detto questo, i Guardiani lasciano che Thor aiuti chi viene
sconvolto dalla furia omicida di Gorr in tutto l’universo, il che
suggerisce che stanno diventanto più dichiaratamente parte del
“gioco degli eroi”.
Inoltre, Peter
Quill menziona la perdita del suo amore, ricordando agli
spettatori che la scomparsa di Gamora sarà ancora
una parte importante della storia di Guardiani della Galassia Vol.
3.
Avengers 5
Il più grande film Marvel non ancora annunciato per il
futuro dell’MCU è senza dubbio
The Avengers 5. Nessun brand così importante o
redditizio può rimanere congelato per troppo tempo, anche se
Kevin Feige ha dichiarato che non ci sarebbero
stati altri film sui Vendicatori. E’ probabile che nella Fase 5 del
MCU ci venga
presentata una squadra di Vendicatori completamente nuova, ma la
presenza di Thor nel MCU anche dopo Love
and Thunder lo rende un possibile (e probabile) membro della
squadra dei Vendicatori.
È interessante notare che, data la
permanenza di Chris Hemsworth nel ruolo di Thor,
sarebbe probabilmente il candidato più probabile a sostituire
Robert Downey Jr come perno del franchise. Anche
Doctor Strange viene ovviamente
posizionato come figura di riferimento dei Vendicatori, e
Mark Ruffalo è ancora in circolazione, mentre i
poteri di Captain Marvel la proiettano in
avanti, ma nessuno ha sicuramente la longevità di Hemsworth.
Young Avengers
Il cast del MCU per
l’inevitabile, ma non ancora annunciato, film sugli Young Avengers sta prendendo forma da qualche
tempo, e ci sono due personaggi introdotti in Thor: Love and Thunder che potrebbero far
parte della squadra. Sia Axl Heimdallson che
Love (che probabilmente non si chiamerà
Thorsdóttir, visto che lei lo chiama zio Thor) sarebbero candidati
incredibilmente potenti e il coinvolgimento di personaggi cosmici
all’interno della formazione avrebbe così senso.
Se uno dei due venisse chiamato dai
Giovani Vendicatori, si unirebbe a Kate Bishop,
Harley Keener, Cassie Lang,
Ironheart, Ms Marvel e America
Chavez, e forse anche a Kid Loki. È solo
questione di tempo prima che venga annunciato ufficialmente il
progetto sugli Young Avengers del MCU.
Hercules
Anche se la scena
mid-credits di Thor: Love and Thunder sembra impostare
logicamente gli eventi di Thor 5, con lo
Zeus di Russell Crowe e suo
figlio nel ruolo di antagonisti, non è detto che questa sia la
prima e ultima volta che vedremo l’Hercules di
Brett Goldstein. È un candidato legittimo per gli
Avengers, forte quanto Thor e
Hulk e un’aggiunta a lungo attesa al MCU.
“Usarlo” solo come cattivo in Thor 5
sarebbe una scelta tanto illogica quanto improbabile, per cui
Hercules dovrà avere prima o poi il suo progetto stand-alone. Resta
da vedere se si tratterà di un film o di uno show televisivo ma, se
personaggi del livello di Ms Marvel,
Echo e Agatha Harkness possono
avere i loro show, anche Hercules avrà sicuramente un’opportunità
da protagonista. Prima di allora, la possibilità di vedere due dei
Vendicatori più forti di sempre combattere per davvero sarà uno
spettacolo incredibile per un futuro film Marvel.
Un film da solista di Jane
Foster
La scena post-credits di
Thor: Love and Thunder rivela che il
Mighty Thor di Natalie Portman ha raggiunto il
Valhalla dopo la battaglia con
Gorr, il che lascia intendere che Jane
Foster sia morta. Ma Jane Foster è già fuggita dal
Valhalla in passato, nella serie a fumetti Thor di
Jason Aaron, la stessa a cui si ispira Love and
Thunder (Aaron è indicato come collaboratore nei titoli di
coda).
Se Natalie Portman volesse tornare nel MCU e interpretare
di nuovo Jane Foster, ci sono dei precedenti nella Marvel che suggeriscono come
potrebbe uscire dal Valhalla (Odino e Thor si
alleano per farlo), e potrebbe anche ottenere un film o uno show
tutto suo, magari sostituendo Valchiria come
leader dei guerrieri asgardiani che potrebbero rinascere, svolta
che accade proprio nei fumetti. La storyline di Re
Valchiria del MCU lascia spazio a
questa possibilità, come alternativa a Mighty Thor, anche se i fan
stanno già chiedendo a gran voce che la sua versione di Thor
ritorni dopo Thor: Love and Thunder.
ATTENZIONE –
L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THOR: LOVE AND
THUNDER
Come tutti i fan del MCU sanno, Loki è morto in
Avengers: InfinityWar davanti
agli occhi di Thor, cosa che ha impattato in maniera considerevole
su Odinson. In Thor: Love and
Thunder possiamo però assistere all’omaggio che
Thor ha fatto a suo fratello e, contemporaneamente, quello che il
franchise di Thor fa al personaggio, che per la prima volta non
compare in un film con Odinson.
Nella scena divenuta famosa per
mostrare il fondoschiena di Hemsworth, Thor compare completamente
nudo, di spalle, appunto, e sulla sua schiena si vede il tatuaggio
dedicato al Dio dell’Inganno: il suo elmo cornuto con la scritta
“RIP Loki” e “fratello”. Un bel modo per onorare personaggio e quel
che restava delle famiglia di Thor.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel Studios al
Comic-Con. Il film è uscito il 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor
(Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.