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Noi Siamo Cinema, recensione del documentario di Andrea Rurali e Gianluca Genovese

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Una lettera d’amore sincera, profonda, scritta su pagine bianche con l’inchiostro intriso di fotogrammi e immagini in movimento. Ecco cos’è il documentario Noi siamo cinema, in onda sul canale Mediaset Cine34. Un viaggio che non ha bisogno di guide turistiche pronte a spiegare la bellezza di un patrimonio cinematografico come quello italiano con le loro voci in fuori campo volte a irrompere sulla scena, interrompendo lo scorrere e l’immersione delle immagini; già, perché ogni inquadratura, ogni volto, o scena ripresa e adesso sapientemente montata non ha bisogno di spiegazioni.

Tutta la potenza della Storia, e di ricordi che da personali si fanno nazionali, si ritrova adesso lì, nel cuore di ogni singola particella di celluloide, pronta a ripresentarsi e colpirci di nuovo, lasciandoci a bocca aperta, come il piccolo Salvatore in Nuovo cinema paradiso.

Noi siamo cinema: la sinossi

Noi siamo Cinema, in onda su Cine34, è un appassionato omaggio al Cinema Italiano e a tutti gli artisti e artigiani che contribuiscono alla sua realizzazione. In poco più di 70 minuti ripercorre le sequenze-culto del cinema made in Italy, quelle che ne compongono il brillante percorso. Dal b/n di Blasetti e Pasolini, alla leggerezza di De Sica e Sordi. Dallironia di Monicelli e Risi, allunicità dello Spaghetti Western. Dalla Commedia Sexy al Cinepanettone, allimpegno di Bellocchio e Bertolucci. Dal rivoluzionario Antonioni, allonirico Sorrentino. Dalla contemporaneità di Salvatores e Zalone, alla visionarietà di Fellini. Tutto unito in un solo documentario, dove alle scene di grandi film, si alternano interviste agli stessi protagonisti, o a registi e attori internazionali fortemente influenzati dal cinema di casa nostra, come Quentin Tarantino, John Turturro, George Clooney e Clint Eastwood. 

Puzzle di un’eredità in celluloide

È un’operazione semplice, ma compiuta con attenzione e intelligenza quella messa in atto da Andrea Rurali e Gianluca Genovese. Le scene, i personaggi, le interviste che hanno accompagnato il pubblico italiano dentro e fuori lo schermo, sono tessere di un puzzle perfettamente inserite al loro posto, raccordate non a caso, ma secondo un procedimento di associazione e collegamento ipertestuale. Sono mani che si prendono, si riconoscono e danzano insieme, in un affresco storico grazie al quale lo spettatore scende a patti con la propria eredità cinematografica e cinefila.

Quello che gli scorre davanti grazie a Noi siamo cinema, è un flusso di coscienza, una galleria di frammenti imprescindibili alla propria formazione spettatoriale. Bastano pochi accenni a Fellini, Mastroianni, Loren, Bertolucci, Pasolini, e più recentemente a Sorrentino, per comprendere quanto pesante e magnifico sia il lascito donatoci dal cinema nostrano. Bistrattato, sottovalutato, a volte dimenticato, il cinema italiano in realtà ha saputo donarci gemme di rara bellezza. Gemme spesso ricoperte da una patina di polvere, messe da parte al grido de “il cinema italiano è in crisi, non ha nulla da dire e offrire”, quando invece basterebbe girare lo sguardo e lasciarsi attirare dalla potenza di questi piccoli, grandi barlumi di genialità. Nel bene e nel male il cinema italiano in realtà ha sempre raccontato il nostro mondo, facendo dello strumento cinematografico il buco della serratura attraverso cui spiare senza filtri (vedi il Neorealismo) un mondo così sfaccettato come quello italiano, oppure caricarlo di erotismo (i film di Pierino), battute al vetriolo o di una comicità caciarona (i famigerati cine-panettoni). 

Un’indagine storica e sociale compiuta dai due curatori che lasciando parlare il cinema per sé, senza mediazioni esterne, o commenti da parte di narratori e critici, ci fanno salire sulla macchina del tempo per ricordarci la mole di opere che visto, ammirato, denigrato, e quante ancora ne avremo da assimilare, guardare, immedesimandoci tra slanci autoriali e progetti superficiali.

Tutta l’Italia è cinema

È un nome reiterato ripetuto da bocche diverse (quelle di Leonardo DiCaprio, Roberto Benigni, Sandra Milo, Quentin Tarantino), ma ogni volta è come se la sua pronuncia donasse a quel cognome nuovo potere e preziosità. Quel nome è Federico Fellini, l’autore debordante, onirico, sarcastico, che ha fatto dell’Italia una pagina di fumetti abitata da personaggi a metà tra il caricaturale e l’archetipo. Simboli di un pensiero, di vizi e virtù di stampo nazionale, gli uomini e le donne usciti dalla fucina creativa di Fellini sono stati traghettatori di un’opera che ha saputo sconfinare dai confini italiani per parlare un linguaggio universale, elevandosi a rappresentante massimo del cinema nostrano. Non poteva pertanto che aprire lui, tra interviste e una riproposizione di momenti indimenticabili dei suoi film, Noi siamo cinema.

Fellini è il personaggio perfetto, l’uomo capace di far scattare mille e più collegamenti grazie ai quali si può passare facilmente da un Marcello Mastroianni, a una Sofia Loren, per salutare Claudia Cardinale, Sergio Leone, Ennio Morricone e tutti quei nomi che hanno reso unico il nostro cinema. Non c’è un momento storico dal punto di vista cinematografico, di corrente, registico  o di movimento che Rurali e Genovese abbiano lasciato indietro. Perché anche personaggi come Renato Pozzetto, o pellicole come quelle della commedia sexy all’italiana, degli spaghetti western, o le più dissacranti opere interpretate da Checco Zalone, hanno il diritto di trovare un posto tra le teche di un museo audio-visivo come Noi siamo cinema.

Un documentario che con la sola forza del montaggio, dei raccordi e di una selezione attenta e mai superficiale, mescola storia e sguardi spettatoriali di un pubblico ammaliato, sottolineando quanto dentro e fuori lo schermo, tutti noi siamo fatti della stessa sostanza di cui è fatto il cinema.

 
 

Spider-Man: la classifica dei costumi indossati dal supereroe

L’Uomo Ragno è il personaggio che tutti riconoscono per due cose: le ragnatele e la tuta rossa e blu. Del suo costume, dai fumetti alle serie ai film, abbiamo tantissime versioni. E nel nuovissimo Spider-Man: No Way Home Tom Holland indossa due incredibili  travestimenti. Vediamo una classifica delle tute più iconiche e particolari, dal peggiore al migliore.

1Il rosso e il nero

Attillatissimo, dal design originale e unico nell’abbinamento di colori: il rosso e il nero. Da un punto di vista puramente visivo è un vestito davvero incredibile per Spider-Man e che sicuramente i fan vorranno vedere ancora nell’MCU del futuro. Si fatica a immaginarne uno più accurato, soprattutto sapendo che rende omaggio al lavoro del defunto Steve Ditko.

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Spider-Man: 20 occasioni in cui si è spinto decisamente troppo oltre

spider-man

Come eroe, l’Uomo Ragno è generalmente legato alla moderazione: Spidey può possedere una forza sovrumana, ma tiene la violenza sempre sotto controllo, nel cercare di contenere la minaccia dei suoi antagonisti, per onorare il defunto zio Ben. La lezione che Peter ha imparato da suo zio – da un grande potere deve derivare anche una grande responsabilità – è diventato il suo mantra come combattente del crimine in qualità di Spider-Man.

Eppure ci sono state volte in cui l’Uomo Ragno si è spinto troppo oltre i suoi limiti mentali e fisici quando si è trattato di sconfiggere i cattivi, assecondando il suo lato oscuro e arrivando pericolosamente vicino a diventare lui stesso un cattivo.

1La sconfitta di Kingpin – The Amazing Spider-Man #542

Molti degli esempi elencati finora hanno mostrato l’Uomo Ragno sotto una luce piuttosto negativa, perdendo il controllo di sé stesso in modo poco eroico. Tuttavia, il faccia a faccia di Peter con Kingpin in Amazing Spider-Man #542 è più che pienamente giustificato, tanto giusto quanto impressionante. Dopo che Peter ha rivelato la sua identità al mondo in Civil War, ogni cattivo sa dove trovarlo. Wilson Fisk invia un assassino per uccidere Peter, ma il proiettile colpisce invece zia May, la quale viene portata in ospedale in condizioni critiche, mentre Peter va a Riker’s Island per vendicarsi.

Quando trova Kingpin, ci va leggero con le battute ma pesante con le mani, intenerendo Fisk con ripetuti colpi al volto. Spidey dà il tutto e per tutto, dicendo a Kingpin che si tratta di una questione personale e vuole sconfiggerlo proprio come Peter Parker. Fa cadere Fisk a terra più volte prima di picchiarlo e umiliarlo di fronte ai prigionieri riuniti. Minaccia di uccidere Kingpin se la zia May non ce la farà e avverte i detenuti che verrà a cercare anche loro se mai si avvicineranno alla sua famiglia. È un’impressionante (ma necessaria) dimostrazione di forza ed è l’Uomo Ragno al suo massimo grado di brutalità e cattiveria.

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Riflessi di paura: trama, cast e sequel del film horror

Riflessi di paura film

Il cinema asiatico ha negli anni consegnato al mondo alcuni dei più celebri e spaventosi film horror di sempre, divenuti dei veri e propri cult anche per il loro basarsi su terrificanti tradizioni e leggende popolari. Molti di questi sono poi stati riadattati in chiave statunitense, come avvenuto ad esempio per The Grudge e The Ring. Un altro titolo americano che si basa su di un preesistente film asiatico è Riflessi di paura, diretto nel 2008 dal regista Alexandre Aja, noto per aver diretto anche altre pellicole horror come Le colline hanno gli occhi, Piranha 3D e Crawl – Intrappolati.

Questo è infatti il remake del sudcoreano Into the Mirror (titolo internazionale di Geoul sokeuro), diretto nel 2003 da Kim Sung-ho. In questo si ritrova un profondo dramma famigliare unito alla complessa e spaventosa natura filosofica degli specchi, che diventano qui l’oggetto attraverso cui comunicare con un mondo ultraterreno. Nel film statunitense la vicenda viene rielaborata e modificata in parte, mantenendo però la presenza delle pareti riflettenti quali fonti dell’orrore da mostrare. Avvalsosi di un buon cast di noti attori e di effetti speciali piuttosto sorprendenti, Riflessi di paura non sarà all’altezza dell’originale, ma è un buon titolo di tensione.

Al momento della sua uscita andò incontro a critiche particolarmente negative, ma negli anni gli appassionati del genere lo hanno riscoperto, rivalutandone in parte il fascino. Nonostante i suoi difetti, è infatti un titolo che sa come incutere una buona dose di tensione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Riflessi di paura: la trama del film

Protagonista del film è Ben Carson, un ex poliziotto licenziato in seguito al suo aver ucciso per sbaglio un agente sotto copertura. L’incidente, oltre ad avergli fatto perdere il lavoro, lo ha portato sulla via dell’alcolismo, distruggendo la sua vita. Nel disperato tentativo di rimettersi in piedi, Ben trova un modesto lavoro come guardia giurata presso il magazzino del negozio Mayflower, un ambiente insolitamente ricco di specchi e pareti riflettenti. Più trascorre del tempo lì, più Ben inizia ad avvertire che qualcosa non è come sembrerebbe. La scoperta di uno specchio che non riflette ciò che dovrebbe, lo convince di quanto ci sia qualcosa di sbagliato in quel luogo.

Indagando su chi ha svolto la mansione prima di lui, Ben scopre che egli si è suicidato dopo aver dichiarato di aver visto qualcosa negli specchi che stava tentando di ucciderlo. Sempre più paranoico, Ben si convince del fatto che gli specchi di quel magazzino nascondano un terribile segreto. L’unico modo per capire cosa stia accadendo realmente è risalire alle origini di quel luogo, ma la sua ricerca si trasformerà ben presto in una corsa contro il tempo. Persone a lui vicine iniziano infatti a ricevere strani segnali dagli specchi e il peggio è prossimo al verificarsi.

Riflessi di paura: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Ben Carson vi è l’attore Kiefer Sutherland, principalmente noto per aver ricoperto il ruolo di Jack Bauer nella serie televisiva 24. Accanto a lui, nel ruolo della sorella Angela vi è Amy Smart, mentre Paula Patton è la moglie Amy. Cameron Boyce, celebre per il ruolo di Carlos De Mon nella trilogia di film Descendants, è qui presente nei panni di Michael, il figlio di Ben. Completano il cast John Shrapnel nei panni di Lorenzo Sapelli e Jason Flemyng in quelli del detective Larry Byrne. L’attrice Mary Beth Peil, nota per le serie Dawson’s Creek The Good Wife, interpreta invece Anna Esseker, personaggio che si rivelerà essere di particolare importanza per la risoluzione del caso.

Riflessi di paura sequel

Riflessi di paura 2: il sequel del film

Pur non essendosi affermato come un gran successo di critica e pubblico, nel 2010 è stato realizzato un sequel del film intitolato semplicemente Riflessi di paura 2. Questo è stato distribuito direttamente per home-video ed alla regia ha Victor Garcia, mentre ad interpretare i protagonisti vi sono Nick Stahl e Emmanuelle Vaugier. Pur essendo stato concepito come un seguito del film del 2008, questo presenta in realtà una storia totalmente scollegata rispetto a quella precedente. Rimane naturalmente l’idea di base, ovvero la presenza degli specchi quali “portali” verso un’altra, spaventosa, dimensione, dalla quale anche stavolta si affacceranno terrificanti presenze demoniache.

Riflessi di paura: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Riflessi di paura grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 17 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

Fino a prova contraria: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

True Crime film

Nel corso della sua lunghissima carriera, Clint Eastwood si è negli anni costruito una particolare fama grazie alle sue interpretazioni di antieroi, personaggi dal carattere duro e scontroso, con metodi il più delle volte poco ortodossi. Film come Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan, Corda tesa, Gunny e La recluta fanno parte di questo filone, culminato poi nel 2008 in Gran Torino. Un personaggio ancora diverso, ma simile nel carattere, lo si ritrova anche nel film del 1999 Fino a prova contraria, da lui prodotto, interpretato e diretto.  Anche in questo caso, dunque, Eastwood si trova a vestire i panni di un uomo solo contro la legge, in un crescendo di adrenalina e tensione.

Il film è infatti basato sul romanzo True Crime, dello scrittore Andrew Klavan. Celebre per i suoi racconti ricchi di suspence e incentrati sul mondo del crimine, Klavan ha pubblicato tale romanzo nel 1995, e da subito Eastwood se ne è interessato in modo particolare. All’interno di questo il premio Oscar ha infatti ritrovato molte delle tematiche e delle caratteristiche ricorrenti nel suo cinema. Per l’occasione, egli ha inoltre rispolverato anche la sua grande passione per la musica, componendo il brano Why Should I Care, presente poi durante i titoli di coda e cantato dalla celebre Diana Krall.

Nonostante l’impegno profuso da Eastwood in tale progetto, Fino a prova contraria è arrivato ad un incasso complessivo di soli 16 milioni di dollari, a fronte di un budget di 55. Si è trattato del secondo peggior incasso di Eastwood negli anni Novanta, decennio altrimenti ricco di soddisfazioni. Prima di riscoprire il film con una visione, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fino a prova contraria: la trama del film

Protagonista del film è Steve Everett, anziano cronista da poco uscito dalla dipendenza dall’alcol, a causa del quale ha rischiato di distruggere la propria carriera e la propria vita. Ripreso così a lavorare a pieno ritmo, egli si ritrova affidato il compito di scrivere un articolo sull’imminente esecuzione di Frank Beechum, un trentenne di colore accusato dell’omicidio di una giovane donna bianca. Ricercando informazioni per scrivere il pezzo, Everett si imbatte però in una serie di indizi e particolari che la polizia sembra non aver preso in considerazione. Tali elementi portano il giornalista a pensare che il giovane non sia il vero colpevole, e che si stia per uccidere un uomo innocente.

Desiderando andare fino in fondo a tale vicenda, Everett inizia a condurre una propria indagine, ricercando il vero colpevole. Tale iniziativa lo porta però a scontrarsi tanto con il suo capo quanto con la moglie. Il primo arriva infatti a licenziarlo, mentre la seconda chiede il divorzio stanca del suo comportamento. Nonostante i numerosi ostacoli, il giornalista sente però di non poter lasciare che una vita venga spezzata così, e per impedirlo dovrà dar vita ad una vera e propria corsa contro il tempo, arrivando a poter dimostrare concretamente l’innocenza di Beechum.

True Crime cast

Fino a prova contraria: il cast del film

Originariamente per il ruolo del giornalista Steve Everett la Warner Bros. aveva ipotizzato George Clooney come attore protagonista. Con il sempre maggiore interessaento di Eastwood, però, fu questi ad ottenere di poter interpretare il personaggio principale. Egli si dedicò così con grande cura a dar vita al suo personaggio, richiedendo alcuni cambiamenti nella sceneggiatura al fine di potersi meglio immedesimare nei panni di Everett. Nei panni di Frank Beechum vi è invece l’attore Isaiah Washington, noto per aver interpretato il personaggio di Preston Burke nella serie TV Grey’s Anatomy. L’attrice Lisa Gay Hamilton, celebre per la serie The Practice – Professione avvocati, è invece presente nei panni di Bonnie Beechum, moglie di Frank.

L’attore James Woods interpreta qui Alan Mann, mentre Denis Leary, celebre per essere la voce americana di Diego in L’era glaciale, è Bob Findley. Leary ha raccontato di non aver mai rivisto il film, non riuscendo a credere di aver avuto l’occasione di recitare insieme a Eastwood. La moglie di Everett ha qui il volto dell’attrice Diane Venora, mentre Casey Lee è Warren Russell, il sospettato numero uno dal protagonista. Nel film compare inoltre, in un breve cameo, anche l’attrice Lucy Liu, nei panni di una commessa di un negozio di giocattoli. Fino a prova contraria segna anche il debutto cinematografico di Francesca Eastwood, figlia del regista, e qui presente nei panni di sua figlia Kate. Vi sono inoltre due delle ex mogli di Clint: Dina Eastwood, nei panni di Wilma Francis, e Frances Fisher, nei panni di Cecilia Nussbaum.

Fino a prova contraria: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

è possibile fruire di Fino a prova contraria grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 17 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 
 

Sigourney Weaver: 10 cose che non sai sull’attrice

Sigourney Weaver oggi

Sigourney Weaver è una di quelle attrici che ha saputo farsi valere nel mondo del cinema e che ha regalato al mondo delle interpretazioni memorabili ed uniche, grazie alle quali ha dimostrato in particolare la forza di personaggi femminili fino a quel momento poco trattati al cinema. Il suo passato non è stato facile, ma l’attrice americana ha sempre lavorato duramente, fronteggiando i pregiudizi e le convenzioni, per costruirsi una carriera solida e per arrivare dove è ora.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Sigourney Weaver.

Sigourney Weaver: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. La carriera di Sigourney Weaver ha inizio con film quali Io e Annie (1977), Madman (1978) e Alien (1979) di Ridley Scott, che la rende subito una celebrità. In seguito recita in Uno scomodo testimone (1981), Un anno vissuto pericolosamente (1982), Ghostbusters  (1984), con Bill Murray, Aliens – Scontro finale (1986), di James Cameron, Un donna in carriera (1988), Ghostbusters II (1989) ed Alien3 (1992). Durante gli anni ’90, recita in Dave – Presidente per un giorno (1993), Copycat – Omicidi in serie (1995), Tempesta di ghiaccio (1997), di Ang Lee, Alien – La clonazione (1997) e Galaxy Quest (1999), mentre negli anni Duemila lavora in Una spia per caso (2000), The Village (2004), con Joaquin Phoenix, The Girl in the Park (2007) e Avatar (2009). Tra i suoi ultimi film, vi sono Quella casa nel bosco (2011), La fredda luce del giorno (2012), Exodus – Dei e re (2014), Humandroid (2015), Nemesi (2016) e Sette minuti dopo la mezzanotte (2016).

2. Sigourney Weaver è anche doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua carriera, Sigourney Weaver si è cimentata in diversi ambiti del cinema, vestendo i panni della doppiatrice e della produttrice. Come doppiatrice, infatti, ha lavorato al doppiaggio dei film d’animazione come Cenerentola e gli 007 nani (2006), WALL•E (2008), Le avventure del topino Despereraux (2008) e Alla ricerca di Dory (2016). In quanto produttrice, invece, la Weaver ha co-prodotto i film Alien3 e Alien – La clonazione, rispettivamente il terzo e il quarto capitolo della saga.

Sigourney Weaver altezza

Sigourney Weaver altezza

3. Sigourney Weaver è un gigante. Se c’è qualcosa da riconoscere a Sigourney Weaver, è proprio l’altezza che l’ha resa un vero e proprio gigante in quel di Hollywood. Infatti, l’attrice americana è alta ben 182 centimetri. Se con queste misure la Weaver ha letteralmente svettato in confronto alla maggior parte dei suoi colleghi di set, ciò le ha comunque permesso di realizzare una carriera nel mondo della recitazione più che solida.

4. Sigourney Weaver ha fatto di un “difetto” la sua virtù. Sigourney Weaver ha raccontato in diverse interviste tutte le problematiche che ha dovuto affrontare a causa della sua altezza. Dalla scuola, in cui veniva presa in giro perché già adolescente era alta un metro e ottanta, a quando veniva guardata male da produttori di film o le venivano dati ruoli da prostituta o da maschio. Eppure, di quello che sembrava essere un difetto, la Weaver ha saputo farne una virtù, grazie anche all’aiuto di Ridley Scott e James Cameron che rifiutano le convenzioni, dando il via ad una schiera di donne guerriere che hanno fatto la storia del cinema.

Sigourney Weaver nella saga di Alien

 

5. Sigourney Weaver ha amato girare il primo Alien. In diverse interviste, Sigourney Weaver ha sempre detto di aver amato molto girare Alien, perchè era libera di poter fare quello che voleva, di poter recitare in abiti sporchi e di doversi sempre confrontare con l’entità aliena. L’unica cosa che la spaventava era l’improvvisazione: Ridley Scott non era un tipo da prove e, venendo dal teatro, l’attrice si era trovata un po’ a disagio.

6. Ha difeso Fincher sul set del terzo film. Il terzo film della saga, diretto da David Fincher, è ricordato come un capitolo particolarmente ambizioso ma problematico. Le continue interferenze da parte dei produttori hanno infatti portato la lavorazione a subire continui cambiamenti, che hanno inficiato sul risultato finale. La Weaver ha infatti in più occasioni descritto il set del film come un completo caos, dovuto alle continue intromissioni da parte della produzione. La Weaver ha inoltre sempre preso le difese di Fincher, apprezzando la sua visione del film a sua detta poi castrata dallo studios

7. Ha recitato nel quarto film poiché affascinata dalla nuova Ripley. Nonostante l’insuccesso del terzo film, i produttori avevano deciso di dar vita ad un ulteriore film. L’attrice, tuttavia, non era assolutamente interessata a partecipare ad un quarto capitolo. Pur di convincerla, i produttori le offrirono un compenso molto più elevato, ma alla fine la Weaver accettò anche poiché aveva trovato interessante l’idea di dar vita ad un personaggio allo stesso tempo simile e diverso rispetto alla Ripley vista nei precedenti film. L’attrice ha inoltre avuto grande potere decisionale, e si impose ad esempio perché la scena dell’incontro con la regina degli alieni non venisse rimossa.

Sigourney Weaver Alien

Sigourney Weaver: il marito e la figlia

8. Sigourney Weaver è sposata da 35 anni. Della vita privata di Sigourney Weaver si è sempre saputo poco, ma è noto di quanto lei faccia parte di una delle più longeve coppie di Hollywood. L’attrice, infatti, nel 1983 ha conosciuto, durante un festival di teatro, Jim Simpson, per poi sposarlo un anno più tardi. I due, dopo quasi 35 anni di matrimonio, sono sempre più innamorati e tutti questi anni non hanno fatto altro che renderli più forti.

9. È madre molto orgogliosa. Dal suo matrimonio con Jim Simpson, nel 1990 Sigourney Weaver ha avuto una figlia, Charlotte. Per l’attrice americana la famiglia viene prima di tutto e, con il lavoro che fa, le viene molto difficile lasciarla per troppo tempo. A causa di ciò, la Weaver si sottoposta anche ad una terapia psicologia per poter risolvere questi sensi di colpa. Uno dei momenti più devastanti in questo senso è stato quando la Weaver doveva andare e stare in Nuova Zelanda per diverso tempo (per girare Avatar), con la figlia che stava per andare al college.

Sigourney Weaver: oggi, tra Ghostbusters e Avatar

10. Sigourney Weaver ha molti progetti all’attivo. Sigourney Weaver è sempre stata un’attrice che ha lavorato sodo e non è mai rimasta con le mani in mano. L’attrice, infatti, ha molti progetti all’attivo: per il 2022 e il 2024 sono previste le uscite di Avatar 2 e Avatar 3, che la Weaver ha già finito di girare da qualche mese e che ora sono in fase di post-produzione. A questi seguiranno poi gli ulteriori due sequel Avatar 4 e Avatar 5, con uscite previste per il 2026 e il 2028. Tra gli altri film in cui è comparsa di recente si annoverano invece Un anno con Salinger e Ghostbusters: Legacy, dove ha ripreso il personaggio di Dana Venkman.

Fonti: IMDb, biography, TheGuardian

 
 

Paul Newman: 10 cose che non sai sull’attore

Paul Newman film

Paul Newman è uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema e che, se non ci fosse stato, lo avrebbero dovuto inventare. Grazie al suo talento, al suo fascino e alla sua galanteria, l’attore ha saputo conquistare il pubblico di mezzo pianeta.

Paul Newman ha sempre detto di voler essere riconosciuto come un onesto lavoratore che svolge onestamente il suo lavoro, ma è inevitabile pensare a quanti ruoli indimenticabili ha regalato al mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Paul Newman.

Paul Newman: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Il debutto nel mondo del cinema avvenne nel 1954 con il film Il calice d’argento, al quale seguì Lassù qualcuno mi ama (1956), La lunga estate calda (1958), La gatta sul tetto che scotta (1958), Lo spaccone (1961), Intrigo a Stoccolma (1963), Hud il selvaggio (1963), L’oltraggio (1964) e Il sipario strappato (1966). La sua carriera continuò con Nick mano fredda (1967), Butch Cassidy (1969), La stangata (1973), con Robert Redford, L’inferno di cristallo (1974), Quintet (1979), Diritto di cronaca (1981), Il verdetto (1982), Il colore dei soldi (1986), di Martin Scorsese, Mister Hula Hoop (1994), Le parole che non ti ho detto (1999), con Kevin Costner, ed Era mio padre (2002), con Tom Hanks.

2. Paul Newman è stato doppiatore, regista e produttore. Nel corso della sua carriera Paul Newman ha esplorato diversi ambiti del cinema, vestendo i panni del doppiatore, regista e produttore. Come doppiatore, Newman ha lavorato al doppiaggio dei film Magnificent Desolation: Walking on the Moon 3D (2005), Cars – Motori ruggenti (2006) e Carl Attrezzi e la luce fantasma (2006). Come regista, ha diretto La prima volta di Jennifer (1968), Sfida senza paura (1971), Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilde (1972), Lo zoo di vetro (1987) e il film tv Prima dell’ombra (1980). In quanto produttore, invece, Newman ha prodotto La prima volta di Jennifer, Un uomo oggi (1970) e la miniserie Empire Falls – Le cascate del cuore (2005), mentre non è stato accreditato per film come Butch Cassidy, Sfida senza paura (1971) e L’agente speciale Mackintosh (1973). Inoltre, Newman ha anche scritto, diretto e prodotto il film Harry & Son (1984).

Paul Newman: la morte dell’attore

3. Si è spento dopo una brutta malattia. Il 31 luglio 2008 fu ufficializzata la notizia che Newman era affetto da un cancro ai polmoni, diagnosi effettuata dallo Sloan-Kettering Cancer Center di New York, uno dei maggiori centri negli USA per la lotta ai tumori. Secondo il Sun e altre testate, l’attore sarebbe vissuto solo poche settimane, dopo l’ultimo ciclo di chemioterapia presso il Weill Cornell Medical Center di New York. Dopo aver scelto di interrompere le cure, Newman lasciò l’ospedale per passare gli ultimi giorni di vita con la famiglia nella sua casa di Westport, in Connecticut, dove morì il 26 settembre 2008, all’età di 83 anni.

paul newman

Paul Newman: l’altezza e gli occhi dell’attore

4. Celebri sono i suoi occhi. La carriera di Paul Newman si è sempre contraddistinta per il fatto di essere riuscito a ricoprire ruoli di un certo spessore. Eppure, l’attore non era proprio un gigante, ma nemmeno un piccoletto: Newman, infatti, era alto 177 centimetri. Un’altezza forse rilevante per l’epoca ma che non gli ha mai dato nessun tipo di problema nell’interpretare tutti i ruoli a cui ha dato vita. Oltre a ciò, Newman era particolarmente noto per i suoi incredibili occhi blu ghiaccio, un dettaglio più volte messo in evidenza nei film in cui ha recitato.

Paul Newman: chi era sua moglie

 

5. Paul Newman era un marito devoto. Della sua vita, Paul Newman non ha mai avuto nulla da nascondere, così come il matrimonio con l’attrice Joanne Woodward.  I due si sono sposati il 29 gennaio del 1958 a Las Vegas e non si sono mai più lasciati. In quasi 50 anni di matrimonio, Newman ha dimostrato di essere un uomo fedele, devoto ed innamorato della propria moglie, asserendo che “Perché dovrei uscire a mangiare un hamburger quando a casa ho un bel filetto?”.

6. Si è sposato due volte. Anche se il matrimonio con Joanne Woodward è quello più conosciuto, in realtà Paul Newman si era già sposato in precedenza. L’attore, infatti, nel 1949 sposò Jacqueline E. Witte, appena dopo la ripresa economica del Dopoguerra. Ed era ancora sposato quando ha conosciuto la Woodward, di cui si innamorò perdutamente.

Paul Newman: i suoi figli

7. Paul Newman ha avuto 5 figli. Quella di Paul Newman era una famiglia allargata. L’attore, infatti, ha avuto dalla prima moglie 3 figli: Scott Alan (nato nel 1950), Susan Kendall (nata nel 1953) e Stephanie (nata nel 1954). Dall’unione con la seconda moglie, Newman è diventato padre di altre tre figlie: Elinor “Nell” Teresa (nata nel 1959), Melissa “Lissy” Stewart (nata nel 1961) e Claire “Clea” Olivia (nata nel 1965).

8. Ha visto morire suo figlio. Se c’è qualcosa a cui un genitore non dovrebbe mai assistere, quella è la morte di un figlio. Purtroppo a Paul Newman è successo: nel novembre del 1958, Newman ha ricevuto la sconcertante notizia della morte del suo unico figlio maschio, Scott Alan, per un’overdose. Questa morte è sempre stata classificata come accidentale, dovuta ad un mix di alcol, farmaci e cocaina. Recentemente, invece, pare che questa overdose sia stata cercata e voluta da Scott per punire il padre che lui ha sempre definito assente e a causa della sua depressione e della carriera d’attore che non prendeva il volo.

Paul Newman Rolex

Paul Newman, il suo Rolex Daytona e il suo prezzo

9.Ha ricevuto un Rolex in regalo dalla moglie. Verso la fine degli anni ’60, durante il periodo in cui venne girato il film Winning, la moglie Joanne Woodward decise di acquistare per il marito un Rolex Cosmograph Daytona referenza 6239, che venne realizzato nel 1968 ed era stato ideato e progettato per fini sportivi, soprattutto automobilistici e motoristici. Sul fondo dell’orologio, la moglie fece incidere la dedica “Drive Carefully Me”: ciò deriva dalla paura che aveva la moglie ogni volta che Newman di metteva alla guida di qualche auto sportiva.

10. Il Rolex di Paul Newman è stato messo all’asta. Solo qualche anno fa, dopo la sua scomparsa dal 1984, venne messo all’asta il Rolex di Paul Newman, grazie a James Cox, ex fidanzato e amico della figlia di Paul, Nell. I suoi si erano frequentati per diverso tempo e James ha sempre amato Nell per quello che era e non per il fatto di essere una Newman. Dopo che l’attore regalo l’orologio a James (che ne era sprovvisto), qualche hanno fa ha deciso di affidarlo alla casa d’asta Phillips. Non si conosce l’acquirente dell’oggetto, ma si sa che è stato venduto, nel 2017, per qualcosa come 17,8 milioni di dollari.

Fonti: IMDb, biography, galileusweb

 
 

Ben Affleck preferirebbe non interpretare più ruoli da protagonista

The Tender Bar film 2022

In una nuova intervista con THR, Ben Affleck, fresco nominato ai Golden Globes per la sua performance da non protagonista in The Tender Bar, entra più nel dettaglio sul motivo per cui gli piace di più interpretare ruoli secondari, in questo momento della sua carriera.

Secondo Affleck, i ruoli principali in genere hanno meno flessibilità in termini di caratterizzazione. L’attore sostiene che, quando ci sono un sacco di soldi in gioco, i protagonisti devono essere “riconoscibili” al pubblico. I personaggi di supporto non sono messi in queste stesse condizioni, dice Affleck, e offrono agli attori più spazio per esplorare complessità e “difetti“.

“La somiglianza, per me, sta nel recitare parti in film in cui non sono il protagonista, che si tratti di Will Hunting, Shakespeare in Love, The Last Duel o [The Tender Bar] in cui riesco a essere qualcuno la cui parte gli permette di essere più complicato, imperfetto e interessante.”

La stagione dei premi per Affleck si sta rivelando interessante in quanto il suo ruolo nel film di George Clooney gli è valso la candidatura ai Globes. Vedremo quanta strada farà questo ruolo.

 
 

Una famiglia vincente – King Richard: nuovo trailer con Will Smith

Guarda il nuovo trailer di Una famiglia vincente – King Richard, il nuovo contributo è stato presentato online da Will Smith e dalle campionesse Venus e Serena Williams.

Basato su una storia vera che ispirerà il mondo, Una famiglia vincente – King Richard della Warner Bros. Pictures ripercorre la vita di Richard Williams, un padre imperterrito che ha contribuito a formare due delle atlete più dotate di tutti i tempi, che hanno cambiato lo sport del tennis per sempre. Il due volte candidato all’Oscar  Will Smith (“Ali”, “La ricerca della felicità”, “Bad Boys for Life”) interpreta Richard, sotto la direzione di Reinaldo Marcus Green (“Monsters and Men”).

Spinto da una chiara visione del loro futuro, e utilizzando metodi non convenzionali, Richard ha un piano che porterà Venus e Serena Williams dalle strade di Compton in California agli scenari internazionali, come icone leggendarie. Il film profondamente toccante, mostra il potere della famiglia, della perseveranza e dell’incrollabile convinzione come mezzi per raggiungere l’impossibile e avere un impatto sul mondo.

Aunjanue Ellis (“Se la strada potesse parlare”, “Quantico” in TV”) interpreta la mamma delle ragazze, Oracene “Brandi” Williams; Saniyaa Sidney (“Il diritto di contare”, “Barriere”) interpreta Venus Williams; Demi Singleton (“Godfather of Harlem” in TV) interpreta Serena Williams, con Tony Goldwyn (la serie “Divergent”, “Scandal” in TV) nei panni dell’allenatore Paul Cohen e Jon Bernthal (l’imminente “I molti santi di Newark”, “Le Mans ’66 – La grande sfida”) in quelli dell’allenatore Rick Macci. Fanno parte del cast anche Andy Bean (“IT – Capitolo due”), Kevin Dunn (i film di “Transformers”, “Veep – Vicepresidente Incompetente” della HBO) e Craig Tate (“Greyhound: Il nemico invisibile”).

Green ha diretto Una famiglia vincente – King Richard da una sceneggiatura scritta da Zach Baylin. I produttori sono Tim White e Trevor White sotto la loro bandiera di Star Thrower Entertainment, e Will Smith con la sua Westbrook. I produttori esecutivi del film sono Isha Price, Serena Williams, Venus Williams, James Lassiter, Jada Pinkett Smith, Adam Merims, Lynn Harris, Allan Mandelbaum, Jon Mone e Peter Dodd.

La squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia premio Oscar Robert Elswit (“Il petroliere”), gli scenografi Wynn Thomas (“Da 5 Bloods – Come fratelli”, “Il diritto di contare”) e William Arnold (“Il coraggio della verità – The Hate U Give”), la montatrice nominata all’Oscar® Pamela Martin (“The Fighter”) e la costumista due volte nominata all’Oscar® Sharen Davis (“Dreamgirls”, “Ray”). Musiche ad opera del compositore candidato all’Oscar® Kris Bowers (“Space Jam: New Legends”, “A Concerto is a Conversation”).

Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Star Thrower Entertainment /Westbrook /Keepin’ It Reel, Una famiglia vincente – King Richard che uscirà nelle sale italiane il 13 Gennaio 2022.

 
 

Good Omens 2: Jon Hamm ritorna nel cast

Jon Hamm

Amazon Studios ha confermato oggi che Jon Hamm (Top Gun: Maverick) tornerà nel ruolo dell’Arcangelo Gabriele nella serie Prime Video Good Omens 2, attualmente in produzione in Scozia. Gabriele sarà aiutato e spalleggiato dagli angeli Michele, interpretato da uno degli attori del cast della prima stagione Doon Mackichan (Toast, Smack the Pony), e Uriel, ruolo interpretato da Gloria Obianyo (Dune, High Life). A loro si uniranno nuovi angeli, Saraqael, interpretata da Liz Carr (Devs, Testimoni silenziosi) e Muriel, interpretata da Quelin Sepulveda (Havoc – Fuori controllo, L’uomo che cadde sulla Terra). Un altro personaggio chiave dell’Inferno in questa stagione sarà interpretato da Shelley Conn (Bridgerton, Gli Irregolari).

L’autore e co-showrunner Neil Gaiman ha commentato: “Good Omens 2 non sarebbe lo stesso senza lo straordinario Jon Hamm nei panni di Gabriele, il peggior capo che chiunque possa avere. La storia che io e Terry Pratchett abbiamo creato tanti anni fa continua a portarci dalla londinese Soho, al Paradiso e all’Inferno. È un piacere per me riportare in vita personaggi che abbiamo amato (o odiato) e introdurne di nuovi – dai più scintillanti piani alti del Paradiso ai più cupi scantinati dell’Inferno – da amare (o da odiare, o da amare odiare o anche da odiare amare). Tutti loro fanno parte della strana e insolitamente amata famiglia di Good Omens”.

Douglas Mackinnon, regista e co-showrunner aggiunge: “Non potrei essere più felice che Jon sia tornato per dare ancora una volta per portare ancora Good Omens, buoni auspici, con il suo Arcangelo Gabriele, che è il secondo in comando in Cielo. Torna con noi quasi a metà della produzione, quando abbiamo già accolto nella famiglia di Good Omens 2 volti conosciuti in ruoli conosciuti, volti conosciuti in ruoli sconosciuti e volti sconosciuti in ruoli sconosciuti. Abbiamo anche un volto sconosciuto in un ruolo conosciuto”.

Originariamente basata sul best-seller internazionale di Terry Pratchett e Neil Gaiman, la nuova stagione esplorerà trame che vanno oltre il materiale originale per fare luce sulla sconcertante amicizia tra Aziraphale, un angelo esigente, commerciante di libri rari, e il demone dalla vita frenetica Crowley. Essendo stati sulla Terra sin dall’Inizio, e avendo ormai sventato l’Apocalisse, Aziraphale e Crowley stanno tornando a una comoda vita tra i mortali a Soho, Londra, quando un messaggero inaspettato li mette davanti a un mistero sorprendente.

Neil Gaiman è nuovamente executive producer e sarà co-showrunner con l’executive producer Douglas Mackinnon, che tornerà anche alla regia. Rob Wilkins di Narrativia, in rappresentanza di Terry Pratchett, John Finnemore e l’head of comedy di BBC Studios Productions Josh Cole saranno anche executive producer, con Finnemore co-writer insieme a Gaiman. Good Omens è basato sull’amatissimo best-seller internazionale scritto da Terry Pratchett (Hogfather) e Gaiman. La nuova stagione è prodotta da Amazon Studios, BBC Studios Productions, The Blank Corporation e Narrativia.

JON HAMM

Il ritratto ricco di sfumature del potente advertising executive Don Draper nella pluripremiata serie drama di AMC Mad Men ha portato definitivamente Jon Hamm ad essere uno degli attori più talentuosi e versatili di Hollywood. Hamm ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui un Emmy Award nel 2015 come miglior attore in una serie drammatica, i Golden Globe nel 2016 e 2008, i Television Critics Association Awards nel 2011 e 2015, un Critics’ Choice Television Award nel 2011, oltre a molteplici nomination della Screen Actors Guild. Mad Men ha concluso la sua settima e ultima stagione il 17 maggio 2015

Hamm è attualmente impegnato nella produzione di Maggie Moore(s) in cui reciterà al fianco di Tina Fey. Il film è diretto da John Slattery. All’inizio di quest’anno Hamm ha completato la produzione di Fletch, che Hamm produrrà insieme al manager/producer Connie Tavel. Greg Mottola, i cui crediti includono Suxbad – Tre menti sopra il pelo, Adventureland e Arrested Development – Ti presento i miei, dirigerà da una sceneggiatura di Zev Borrow. Di recente, Hamm è anche stato guest star nella decima stagione di Curb Your Enthusiasm, con i critici che hanno definito la sua interpretazione di Larry David “ispirata” e un “momento clou della stagione”. L’anno prossimo lo vedremo nel tanto atteso Top Gun: Maverick con Tom Cruise e Miles Teller. Nel 2020, Jon è apparso al fianco di Emily Blunt in Il profumo dell’erba selvatica di John Patrick Shanley. Nel 2019, ha recitato nella serie Good Omens di Neil Gaiman per Amazon e nel film d’esordio alla regia di Noah Hawley, Lucy in the Sky, con Natalie Portman. Inoltre, Hamm ha recitato in The Report di Scott Z. Burns al fianco di Annette Benning e Adam Driver, e in Richard Jewell, diretto da Clint Eastwood.

Nel 2018, ha recitato in 7 sconosciuti a El Royale di Drew Goddard per la Twentieth Century Fox e nella commedia della Warner Bros. Prendimi! al fianco di Ed Helms e Jeremy Renner. Ha anche recitato in Beiruit di Tony Gilroy con Rosamund Pike. Hamm ha interpretato un ex diplomatico statunitense che torna in servizio per salvare un ex collega. I critici hanno definito la performance di Hamm il suo “miglior lavoro”.

Nel 2017 Hamm ha recitato nel thriller di grande successo Baby Driver – Il genio della fuga di Edgar Wright, al fianco di Ansel Elgort, Kevin Spacey and Jamie Foxx. Hamm è apparso anche nel film indipendente Marjorie Prime.

Nel 2016 Hamm ha recitato in Al passo con i Jones della 20th Century Fox, al fianco di Zach Galifianakis e Isla Fisher. Nel 2015 Hamm ha prestato la sua voce al film d’animazione di grande successo della Universal Pictures, I Minions, al fianco di Sandra Bullock e Steve Coogan. I precedenti lavori cinematografici di Hamm includono Million Dollar Arm della Disney, basato su una sceneggiatura di Thomas McCarthy e diretto da Craig Gillespie, Friends With Kids, scritto e diretto da Jennifer Westfeldt, Bridesmaids con Kristen Wiig, The Town di Ben Affleck, il thriller fantasy di Zack Snyder Sucker Punch, Urlocon James Franco, Shrek e vissero felici e contenti, in cui ha doppiato il personaggio di Brogan, Ultimatum alla Terra con Keanu Reeves, Ira & Abby di Jennifer Westfeldt e Kissing Jessica Stein, e Noi eravamo soldati.

Le apparizioni di Hamm nella commedia vincitrice di un Emmy, 30 Rock, dal 2009 al 2012 gli sono valse tre nomination agli Emmy come miglior attore ospite in una serie comica. Ha anche condotto il Saturday Night Live tre volte, una nel 2008 e due nel 2010 con grande successo di critica. Oltre a Mad Men, Hamm appare anche nella seconda stagione di Unbreakable Kimmy Schmidt di Netflix creata da Tina Fey e Robert Carlock. Hamm ha interpretato il reverendo Richard Wayne Gary Wayne, il profeta anziano che inganna quattro donne facendole prigioniere per 15 anni mentre credono di essere sopravvissute all’Apocalisse. Il ruolo gli è valso una nomination agli Emmy come miglior attore ospite in una serie comica. I suoi ruoli televisivi includono Appunti di un giovane medico, una miniserie della BBC in cui recita al fianco di Daniel Radcliffe e executive produced del film di Larry David Le idee esplosive di Nathan Flommper HBO. Hamm ha attirato l’attenzione del pubblico per la prima volta nella serie della NBC Providence. Ingaggiato per un ruolo cameo, ha impressionato così tanto i produttori che è finito con una serie di 18 episodi.

Nativo di St. Louis, Missouri, Hamm ha conseguito la Laurea in Arte in inglese all’Università del Missouri-Columbia e attualmente risiede a Los Angeles.

DOON MACKICHAN

Doon è meglio conosciuta per il suo vasto lavoro nella commedia sia come scrittrice che come attrice. I suoi crediti più importanti includono, la serie di Channel 4 nominata due volte agli Emmy, Smack the Pony, la sitcom della BBC1 Beast, Knowing Me, Knowing You con Alan Partridge sempre sulla BBC e Toast of London, per la quale Doon ha ricevuto una nomination come migliore attrice ai British Comedy Awards.

Doon è anche nota per aver interpretato il ruolo di Cathy in cinque serie di Two Doors Down sulla BBC.
Altri ruoli includono La duchessa per Netflix, Flack per Pop TV, Pure per Channel 4, il lungometraggio di Ben Wheatley, Happy New Year, Colin Burstead, presentato in anteprima al BFI London Film Festival e successivamente trasmesso su BBC2, Good Omens al fianco di David Tennant, Michael Sheen e Jon Hamm.

In teatro, Doon ha recentemente recitato nella produzione del National Theatre Twelfth Night diretta da Simon Godwin. Altri ruoli includono Loot al Tricycle Theatre, L’ispettore generale al Young Vic, The Queen and I, in cui ha interpretato la principessa Diana alla Royal Court insieme a ROAD di Jim Cartwright, prima di andare a Leicester Haymarket. Doon è stata nella produzione nominata da Olivier di Jumpy per il Royal Court/Duke of York’s Theatre, per il quale è stata nominata come migliore attrice non protagonista in una commedia ai Whatsonstage.com Awards nel 2012. Inoltre, Doon è apparsa in Madre Coraggio al National Teatro nel ruolo di Yvette.

LIZ CARR

Liz è conosciuta per il suo ruolo di formidabile esaminatore forense, Clarissa Mullery, in Testimoni silenziosi (BBC One). Altri crediti televisivi includono Devs(FX), The OA (Netflix) e I miserabili (BBC One). Liz sarà presto vista nelle serie TV Independence Day (BBC), This is Going to Hurt (BBC) e The Witcher(Netflix). Può essere vista al fianco di Mark Wahlberg nel thriller fantascientifico della Paramount Infinite. I lavori teatrali includono And Others (National Theatre), Abnormally Funny People (Soho Theatre) e l’acclamato The Normal Heart (National Theatre).

QUELIN SEPELVEDA

Quelin si è laureata alla LAMDA nel 2020. Da quando si è laureata, i suoi lavori includono uno dei ruoli principali al fianco di Tom Hardy in Havoc – Fuori controllo di Gareth Evans per Netflix e L’uomo che cadde sulla Terra(Showtime) con Chiwetel Ejiofor.

SHELLEY CONN

Shelley di recente ha recitato nella seconda stagione di Liar per BBC/Sundance TV, Gli irregolari per Netflix e The Deceived per Channel 5 e Virgin Media. In precedenza è stata vista in The Rook per Starz e Deep State per Endor ed Epix. È stata anche una delle protagoniste della serie NBC Heartbeat, della serie originale di Lifetime The Lottery, 24: Live Another Day per Fox e Terra Nova per Steven Spielberg. Tra i suoi numerosi progetti televisivi inglesi di alto profilo ci sono Mistresses – Amanti, W1A, Party Animals, Strike Back – Senza regole, Marchlands (The Oaks), Dead Set, Back e Raw per RTE in Irlanda.

I lavori cinematografici di Conn includono La fabbrica di cioccolato con Johnny Depp, il film di James L. Brooks Come lo sai, Curry, amore e fantasia e Love Sarah. Conn è apparso su Variety come uno dei 10 migliori volti da guardare in TV.

Sul palco Shelley è stata recentemente vista recitare in The Doctor, che ha appena completato le esibizioni all’Adelaide Festival 2020 e che doveva trasferirsi nel West End ad aprile, tuttavia a causa del Covid-19 questo è stato purtroppo sospeso. Altri importanti lavori teatrali per Conn sono le stagioni multiple alla Royal Shakespeare Company tra cui The Roman Actor, The Island Princess e Tutto è bene quello che finisce bene. È stata la protagonista di Contact Theatre, la produzione di Manchester di An Unsuitable Girl diretta da Kully Thiarai. Altri lavori includono I monologhi della vagina (Royal Festival Hall), Miss Julie (Tara Arts) e Muslim Voices (Royal Court).

 
 

Avatar: i sequel saranno ambientati parzialmente sulla Terra

avatar

In occasione del nuovo episodio Directors on Directors di Variety, che ha visto ospiti James Cameron e Denis Villeneuve, abbiamo appreso che i sequel di Avatar si svolgeranno parzialmente anche sulla Terra.

Sebbene Cameron non si lasci sfuggire troppo, rivela che i sequel di Avatar a cui ormai lavora da diversi anni saranno diversi dal primo film, nel senso che parti di queste nuove storie si svolgeranno anche sulla Terra oltre che nel mondo immaginario di Pandora.

“Proprio come Dune si svolge attraverso i mondi, gli Avatar successivi si svolgono attraverso, certamente attraverso due mondi, perché parte degli eventi si svolgono sulla Terra mentre la storia si evolve”.

Avatar 2 debutterà il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

 
 

Spider-Man: i migliori villain che non sono mai apparsi in live action

Ci sono stati sette film live-action dell’Uomo Ragno, compresi due reboot del franchise e, come sappiamo, Spider-Man: No Way Home ha portato in scena praticamente tutti i villain con cui Peter Parker si è scontrato. Da Green Goblin e Doc Oc, passando per Electro e l’Avvoltoio, la maggior parte dei migliori avversari di Spider-Man sono diventati celebri grazie alle trasposizioni sul grande schermo.

Ad ogni modo, non tutti i villain più oscuri di Spider-Man hanno avuto l’opportunità di brillare in live-action: la schiera di antagonisti dell’Uomo Ragno è davvero ampia nei fumetti ed ecco i 10 migliori tra questi che speriamo di poter vedere presto in qualche futuro film.

1Kingpin

Anche se Wilson Fisk è più un villain di Daredevil, nei fumetti Kingpin ha frequenti scontri anche con Spider-Man. Spidey è agile e veloce mentre Kingpin è inspiegabilmente tarchiato e lento, ma dall’immensa forza bruta, quindi ne verrebbe fuori un divertente scontro fisico.

Ciò che è più interessante riguardo a Kingpin è che si tratta di un personaggio pubblico che cerca di mantenere la sua funzione di signore del crimine super segreta, per non essere affrontato o perseguito. Gli eroi cercano spesso di affrontarlo da un punto di vista legale o di diffamazione pubblica, e lo stesso potrebbe essere fatto con Spider-Man sfruttando la sua posizione lavorativa in una testata giornalistica (se mai finiranno per mettere il Peter Parker di Tom Holland in quella posizione). Una storyline come questa potrebbe inoltre comportare un team-up con Daredevil. Ricordiamo che Kingpin è comparso in live action, sia al cinema, con Michael Clarke Duncan, che in tv, con Vincent D’Onofrio, ma in entrambi casi era contro il Diavolo di Hell’s Kitchen.

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Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia: nuovi costumi e personaggi nei Toys

Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia

Ora che Spider-Man: No Way Home è in sala, tutte le attenzioni del fan Marvel sono rivolte verso il prossimo capitolo del grande racconto della Fase 4 del MCU, ovvero Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia.

Proprio come già capitato qualche settimana fa, arrivano ancora dai Toys alcune anticipazioni su nuovi costumi per lo Stregone Supremo e nuovi personaggi, in particolari allievi di Strange noti ai lettori di fumetti.

Ecco di seguito le statuine Marvel Legends che raffigurano Rintrah, l’allievo minotauro di Strange e lo stesso Doctor Strange con un look completamente nuovo!

Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

 
 

Blue Beetle: il film DC ha una data d’uscita!

Blue Beetle film 2022

Dopo la pubblicazione del primo concept, sappiamo che il film su Blue Beetle si sta avvicinando alla fase di riprese. Ora, sono stati annunciati un cambiamento nel suo modello di distribuzione e una data di uscita ufficiale.

Warner Bros. e DC Films hanno rivelato oggi che il film è ora un progetto cinematografico. Una data di uscita di Blue Beetle è stata fissata ora per il 18 agosto 2023. Attualmente è l’unico film programmato per un’uscita in quel giorno.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego.

Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics .

Il terzo Blue Beetle, creato dalla DC Comics, è Jaime Reyes, un adolescente che ha scoperto che lo scarabeo originale di Blue Beetle si è trasformato in una tuta da battaglia che gli ha permesso di combattere il crimine e viaggiare nello spazio. Nel corso degli anni Reyes è diventato un membro dei Teen Titans e ha recitato in due serie a fumetti di Blue Beetle. Nel reboot “New 52” del 2011 della DC Comics, Jaime Reyes era il personaggio principale di Blue Beetle, riferendosi solo occasionalmente alle versioni precedenti. Con la successiva revisione di continuità “DC Rebirth”, sono state ripristinate le versioni precedenti.

 
 

Hilary Duff: 10 cose che non sai sull’attrice

Hilary Duff oggi

Affermatasi come una delle celebrità più influenti dal Duemila ad oggi, Hilary Duff si è occupata negli anni di cinema, televisione, musica e attività imprenditoriali. In ognuno di questi campi ha ottenuto grandi successi, ma oltre allo spettacolo si è distinta anche come una donna molto attenta al sociale, sostenendo diverse cause e operazioni umanitarie. Ora che è pronta a tornare da protagonista nel mondo della serialità, sarà meglio conoscere qualcosa di più su di lei.

Ecco 10 cose che non sai di Hilary Duff.

Hilary Duff, i fidanzati e figli Luca Cruz Comrie, Violet e James Bair

1. Ha avuto numerosi celebri fidanzati. Il primo fidanzato pubblico della Duff, avuto a 14 anni, è stato il cantante Aaron Carter, con il quale rimane in coppia fino al 2004. Di quel periodo è celebre la lite avuta con l’attrice Lindsay Lohan, con il quale Carter tradì la Duff. Si trattò di una delle vicende di gossip più seguite dei primi anni Duemila. In seguito, negli anni ha avuto relazioni con il cantante Joel Madden, dal 2004 al 2006, con il suo personal trainer Jason Walsh, dal 2016 al 2017, e con l’impreditore Ely Sandvik, durata soltanto pochi mesi del 2017.

2. Ha sposato un giocatore di hockey. La Duff sembrò aver trovato una stabilità nel momento in cui, nel 2007, inizia a frequentare il giocatore di hockey dei Pittsburgh Penguins Mike Comrie. Nel 2010 i due annunciano il fidanzamento, per poi sposarsi il 14 agosto di quello stesso anno a Santa Barbara. Nel 2012 è poi nato l’unico figlio della coppia, Luca Cruz Comrie. Purtroppo, due anni più tardi, nel 2014, la Duff annuncia tramite il proprio profilo Twitter della separazione consensuale tra lei e Mike, citando differenze inconciliabili. I due divorziano ufficialmente nel 2016.

3. Si è sposata una seconda volta. Nel 2015 la Duff intraprende una relazione con il musicista e cantautore Matthew Koma, il quale ha prodotto l’album di lei Breathe In Breathe Out. I due debuttano come coppia però soltanto nel 2017 in occasione dei SAG Awards. Nel marzo di quell’anno si separano poi per alcuni mesi, per poi tornare insieme a settembre. I due si sono poi fidanzati e sposati nel 2019, documentando il tutto tramite i rispettivi social. Hanno poi avuto due figli, Banks Violet Bair, nata nel 2018, e Mae James Bair, nato nel 2021.

Hilary Duff filmografia

Hilary duff: la sua filmografia

4. Ha recitato in note serie TV. Dopo alcuni film televisivi come Casper e Wendy – Una magica amicizia (1998) e Il rumore degli angeli (1999), la Duff diventa celebre come protagonista delle serie Lizzie McGuire, in cui recita dal 2001 al 2004. Successivamente è comparsa in alcuni episodi di serie come Ghost Whisperer (2009), Law & Order – Unità vittime speciali (2009), The Chase (2009) e Gossip Girl (2009), dove interpreta Olivia Burke accanto a Blake Lively e Chace Crawford. Dal 2015 al 2021 ha invece recitato nella serie Younger.

5. Ha partecipato anche a celebri film. La Duff ha debuttato al cinema nel 1999 con il film Scherzi del cuore, con Angelina Jolie, per poi recitare in Human Nature (2001), Lizzie McGuire – Da liceale a popstar (2003), Una scatenata dozzina (2003), Nata per vincere (2004), Il ritorno della scatenata dozzina (2005), Material Girls (2006), War, Inc. (2008), con John Cusack, Stay Cool (2009), Greta (2009). Dopo alcuni film minori, torna poi al cinema nel 2019 con Sharon Tate – Tra incubo e realtà, dove interpreta proprio la protagonista, l’attrice Sharon Tate.

Hilary Duff: oggi

6. Sarà la protagonista di un’attesa serie. Nell’aprile del 2021 viene annunciato che la Duff ha trovato un nuovo ruolo da protagonista in una serie particolarmente attesa. Questa è How I Met Your Father, spin-off della celebre How I Met Your Mother, solo con un punto di vista rovesciato. La Duff, oltre a recitare nei panni di Sophie, intenta a raccontare ai suoi figli come ha conosciuto il loro padre, produrrà anche la serie, attualmente attesa per il 2022 e di cui è recentemente stato pubblicato il trailer ufficiale.

7. Tornerà ad interpretare Lizzie McGuire. Nel 2019 l’attrice ha annunciato che tornerà ad interpretare il personaggio che l’ha resa celebre, ovvero Lizzie McGuire, in un prossimo rilancio della serie sulla piattaforma di streaming Disney+. Non ci sono ancora molti dettagli su questo nuovo progetto, che dovrebbe però configurarsi come un sequel della serie originale. Nel 2020, tuttavia, le riprese sono state momentaneamente fermate per alcuni contrasti tra l’attrice e il produttore creativo con la Disney. La serie dovrebbe comunque uscire nel corso del 2022.

Hilary Duff Gossip Girl

Hilary Duff in Gossip Girl

8. Ha recitato nella celebre serie. Uno dei ruoli più conosciuti della Duff, oltre a quello di Lizzie McGuire, è quello di Olivia Kate Burke nella serie Gossip Girl. Il personaggio compare in diversi episodi della terza stagione, sviluppando una relazione con Dan Humphrey. Tra le tante guest star comparse nel corso della serie, la Duff si è affermata come una delle più apprezzate dai fan. La stessa attrice ha raccontato di ricordare l’esperienza sul set come estremamente piacevole.

Hilary Duff: chi è sua sorella

9. Anche sua sorella lavora nel mondo dello spettacolo. Come alcuni sapranno, Hilary ha una sorella maggiore di nome Haylie Duff. Entrambe vennero incoraggiate dalla madre ad intraprende una carriera nel mondo dello spettacolo e una delle prime produzioni che le vide recitare insieme fu lo spettacolo teatrale Lo schiaccianoci. In seguito hanno intrapreso percorsi differenti, ottenendo però di recitare ancora insieme in Lizzie McGuire e Material Girls. Hanno anche collaborato insieme per diversi progetti musicali.

Hilary Duff: età e altezza dell’attrice

10. Hilary Duff è nata il 28 settembre del 1987 a Houston, in Texas, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.57 metri.

Fonte: IMDb

 

 

 
 

Disney+ 2022: la preview di tutto quello che ci aspetta il prossimo anno

Tra Miss Marvel, Hocus Pocus 2 e mille altre proposte, il 2022 di Disney+ sembra davvero valere il prezzo dell’abbonamento. Ecco di seguito il video di presentazione della piattaforma per i prossimi 12 mesi di intrattenimento:

 
 

One Second: l’omaggio al cinema di Zhang Yimou

one second recensione

Uscito nelle sale italiane giovedì 16 dicembre, One Second è il nuovissimo film di Zhang Yimou, regista premiato a Berlino per La Strada Verso Casa (2000). In One Second c’è tutta la voglia di libertà e di opposizione che caratterizzano il cinema del regista, esponente della Quinta Generazione di cineasti cinesi.

 One Second: un solo secondo

Sono gli anni della Rivoluzione Culturale in Cina. Zhang Jiusheng è internato in un campo di lavoro, da cui fugge per poter assistere alla proiezione in un villaggio di un cinegiornale a cui tiene particolarmente. In esso, per un solo secondo, è immortalata la figlia quattordicenne. La pellicola, poco prima della proiezione, viene però rubata da una piccola vagabonda, Orfana Liu.

Si scatena un molteplice conflitto di interessi: Liu ha bisogno della celluloide dei rullini per costruire una lampada al fratellino minore, Zhang vuole vedere il cinegiornale. In aggiunta, il pubblico del villaggio scalpita per la proiezione del film contenuto nella pellicola insieme al cinegiornale, momento di gioia estrema per la comunità. L’intervento di Mr. Cinema, proiezionista del villaggio e cultore della settima arte, tenterà di mettere tutti d’accordo…

La ricostruzione di un mondo ben definito

La mano esperta di Zhang Yimou non si nasconde in One Second. Il mondo del villaggio immerso tra le dune, povero e arido, acquista colore proprio per come viene rappresentato. La gente è diffidente e scontrosa, per la fame dilagante non è disposta a fare a patti con nessuno. Gli abiti sgualciti, i volti consumati e sporchi, le case spoglie danno al film tinte tenui e desaturate. Anche i dettagli visivi dicono molto della storia che il regista vuole raccontare: un mondo spento, in cui, si pensa a procurarsi i beni primari e tutto il resto viene tralasciato.

Nella generale freddezza, Zhang, Liu e Mr. Cinema conservano ancora la capacità di guardare all’altro, di emozionarsi. Zhang è fuggito dal campo, rischiando la vita, solo per rivedere per un brevissimo secondo il volto della figlia, unico modo che ha per creare un contatto con la sua bambina. Liu, lei stessa una ragazzina, si dedica al fratellino, si preoccupa per lui: vuole creare una lampada per permettergli di leggere anche nelle ore buie senza sforzare la vista. Ma è Mr. Cinema , grazie alla sua passione per le pellicole e alla dedizione alla comunità, la persona con più carattere di tutto il film…

One Second è meta-cinematografico?

In mezzo alle incantevoli riprese del deserto, i campi lunghissimi in cui vagano tra le dune i protagonisti, ci sono immagini ancora più magiche in One Second. Il lavoro collettivo di tutto il villaggio per rimettere apposto la pellicola danneggiata del film da proiettare è immortalato con estrema cura e delicatezza. Il regista si sofferma a lungo sulle fasi in cui vengono snodati i rullini, viene stesa la celluloide e riparata dove danneggiata, trasmettendo al pubblico quella passione per la settima arte che un cinefilo come Yimou riesce a catturare.

Il cinema è il vero protagonista di One Second, è la linfa che dà vitalità alla storia. Ciò che porta gioia al villaggio è la visione del film Eroic Sons and Daughters. Inoltre, la pellicola, fisicamente, è l’oggetto conteso da Zhang e da Liu. Essa, come la trama del film, si attorciglia e si divincola. Ancora una volta, è il cinema a permettere di sognare: immaginare una vita migliore, conservare un ricordo, vivere la vita che non è concessa.

Oltre la critica politica

Se l’obiettivo degli esponenti della Quinta Generazione – di cui Zhang Yimou è parte – è quello di criticare il sistema politico totalitario repressivo e di manifestare l’esigenza di libertà, in One Second c’è tutto il messaggio del gruppo. In conclusione, il film sicuramente è più apprezzabile per il discorso meta-cinematografico: la critica politica rimane un sottofondo. In One Second c’è voglia di evasione, da parte dei personaggi come del regista.

 
 

Meno di Trenta, annunciati i candidati e la giuria dell’edizione 2022

meno di trenta

Meno di Trenta, il premio dedicato ad artisti di cinema, TV e web rigorosamente sotto i trent’anni, si avvicina alla terza edizione e annuncia le nuove cinquine stabilite in base alle uscite e alle messe in onda del periodo dal 1° dicembre 2020 al 30 novembre 2021.

Meno di Trenta continuerà ad assegnare quattro premi principali: due per la categoria legata al cinema (Premio Miglior Attore di Cinema e Premio Migliore Attrice di Cinema) e due dedicati alla serialità televisiva/tv (Premio Miglior Attore di Serie TV e Premio Migliore Attrice di Serie TV). Saranno previsti, anche per la terza edizione, due premi speciali scelti con lo scopo di dare spazio a diverse tipologie di talenti oltre alla recitazione.

A spiccare come vincitori delle prime due edizioni ricordiamo, tra i premi principali, Ludovica Martino, Ludovica Francesconi, Beatrice Grannò Giulio Pranno, Mattia Garaci, Carlotta Antonelli, Beatrice Bruschi, Massimiliano Caiazzo e Giacomo Ferrara.

Tra i premi speciali Phaim Bhuiyan, Jenny De Nucci e Ludovico Di Martino.

L’obiettivo principale dell’iniziativa resta quello di creare unione e sinergia tra i giovani e talentuosi artisti della realtà audiovisiva contemporanea, come avvenuto nel corso della prima edizione al Nuovo Cinema Aquila di Roma, e della seconda edizione organizzata nell’ambito del Festival del Cinema – Città di Spello. E questa sera i nuovi candidati sono invitati per un brindisi in loro onore, ancora una volta al Nuovo Cinema Aquila.

Presentati i componenti della giuria stampa della terza edizione, cui spetterà il compito di assegnare i quattro premi principali:

  • Martina Barone / Film is nowItalia
  • Nicole Bianchi / Cinecittà News
  • Claudia Giampaolo / Ciakmagazine.it
  • Chiara Guida / Cinefilos.it
  • Federico Vascotto / Movieplayer.it

Ed ecco tutte le CANDIDATURE dei PREMI PRINCIPALI della terza edizione di Meno di Trenta:

Candidature Cinema Meno di Trenta

PREMIO MIGLIORE ATTRICE DI CINEMA

  1. Sofia Fiore + Carlotta De Leonardis (“L’arminuta” di Giuseppe Bonito – Lucky Red)
  2. Aurora Giovinazzo (“Freaks Out” di Gabriele Mainetti – 01 Distribution)
  3. Ludovica Nasti (“Mondocane” di Alessandro Celli – 01 Distribution)
  4. Marzia Onorato (“Qui rido io” di Mario Martone – 01 Distribution)
  5. Swamy Rotolo (“A Chiara” di Jonas Carpignano – Lucky Red)

PREMIO MIGLIOR ATTORE DI CINEMA

  1. Francesco Cavallo + Luca Vergoni (“La scuola cattolica” di Stefano Mordini – Warner Bros. Pictures)
  2. Federico Cesari (“Anni da cane” di Fabio Mollo – Amazon Prime Video)
  3. Fabrizio Ciavoni (“Giulia” di Ciro De Caro – Koch Media)
  4. Francesco Russo (“A Classic Horror Story” di Roberto De Feo, Paolo Strippoli – Netflix)
  5. Filippo Scotti (“E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino – Netflix)

Candidature TV Meno di Trenta

PREMIO MIGLIORE ATTRICE DI SERIE TV/FILM TV

  1. Cristina Cappelli (“Generazione 56k” di Francesco Ebbasta – Netflix)
  2. Lia Grieco (“Luna Park” di Leonardo D’Agostini, Anna Negri – Netflix)
  3. Giulia Dragotto (“Anna” di Niccolò Ammaniti – Sky Atlantic)
  4. Greta Esposito + Federica Pagliaroli (“Mental” di Michele Vannucci –Rai Fiction per RaiPlay)
  5. Tecla Insolia (“La bambina che non voleva cantare di Costanza Quatriglio – Rai Fiction)

PREMIO MIGLIOR ATTORE DI SERIE TV/FILM TV

  1. Artem + Matteo Paolillo (“Mare Fuori – Seconda Stagione” di Milena Cocozza – Rai Fiction)
  2. Haroun Fall (“Zero” di Antonio Dikele Distefano – Netflix)
  3. Nicolas Maupas (“Nudes” di Laura Luchetti – RaiPlay)
  4. Eduardo Scarpetta (“Carosello Carosone” di Lucio Pellegrini – Rai Fiction)
  5. Angelo Spagnoletti (“Generazione 56K” di Francesco Ebbasta – Netflix)
 
 

Hawkeye 1×06: promo dal finale di stagione “The Boss”

Clint Kate Hawkeye MCU

Disney+ ha diffuso il promo di Hawkeye 1×06, il sesto episodio e gran finale della prima stagione di Hawkeye, la serie tv in onda su Disney+ che vede Clint Barton AKA Occhio di Falco riprendere arco e frecce. Hawkeye 1×05 che si intitolerà “The Boss” debutterà su Disney+ il 24 dicembre 2021.

Iscriviti a Disney+ per guardare Hawkeye e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Hawkeye 1×06

Hawkeye è la nuova serie originale Marvel Studios ambientata nella New York City del post blip, dove l’ex Vendicatore Clint Barton/Hawkeye (Jeremy Renner) ha una missione apparentemente semplice: tornare dalla sua famiglia in tempo per Natale. Ma quando si presenta una minaccia dal suo passato, Hawkeye si allea suo malgrado con Kate Bishop (Hailee Steinfeld), un’abile arciera di ventidue anni nonché sua grande fan, per smascherare una cospirazione criminale. Il cast della serie include anche Vera Farmiga, Fra Fee, Tony Dalton, Zahn McClarnon, Brian d’Arcy James e l’esordiente Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez. Diretta da Rhys Thomas e dal duo di registi Bert e Bertie, Hawkeyedebutterà in esclusiva su Disney+ il 24 novembre 2021.

Hawkeye, la serie tv

Vi ricordiamo che Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?)Loki (primavera 2021) oltre a Hawkeye. Tutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.

Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.

 
 

House of Gucci, recensione del film di Ridley Scott

house of gucci recensione

La recensione di House of Gucci che segue, non può fare a meno di enumerare diversi fattori da tener presenti quando si deciderà, eventualmente, di andare a vedere il film di Ridley Scott, dal 16 dicembre in sala. Già molto chiacchierato per le interpretazioni sopra le righe e la scelta, a dire il vero ancora misteriosa, di far parlare gli attori con un inglese dal fortissimo accento italiota, la storia di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci arriva sul grande schermo senza il consenso di nessuno dei coinvolti, né della famiglia della moda, né di Reggiani da poco tornata in libertà, né delle figlie della stessa, una delle quali è stata eliminata dalla storia. Ma andiamo con ordine.

House of Gucci, una storia d’amore e ambizione

Ridley Scott racconta una storia d’amore e ambizione, una storia in cui una donna di umile estrazione sociale si innamora di un ereditiere e lo spinge a sfruttare al massimo la sua posizione, lo induce a prendere in mano le redini della sua vita e a pretendere ciò che gli spetta. Una volta che ci sarà riuscita, però, quell’uomo la vede come un ostacolo e la allontana, e a questo punto lei cercherà vendetta, nella maniera più terribile possibile.

A grandi linee la storia di Scott si esaurisce in queste poche righe, e House of Gucci si focalizza in effetti proprio sulla scalata di Maurizio ai vertici dell’azienda di famiglia, stimolato, spinto e guidato da Patrizia, giovane donna ambiziosa che sa quello che vuole, da subito. Eppure, l’ingenuo Maurizio la vede come una via di fuga dalla sua vita fatta di obblighi e di un nome pesante, di un padre che vive nel passato, di uno zio invadente, di un cugino pittoresco, una via di fuga che ben presto diventa una trappola, perché lei è proprio lì che lo spinge, tra le braccia di quelli a cui lui voleva fuggire, sempre più vicino, sempre più stretto, fino a diventare, alla fine, uno di loro. 

Non sappiamo ancora cosa Scott ci trovi nel raccontare le storie della cronaca nera italiana, ma se in Tutti i Soldi del Mondo le sue scelte non avevano particolare personalità, portando ad un film tutto sommato dimenticabile, in questo caso il regista sceglie la strada dell’eccesso. Tutto nel film è caricato, eccessivo, troppo e questa è la prima cosa da tenere a mente, nell’approcciarsi a House of Gucci. Il film è straboccante di emozioni, di eventi, anche di imprecisioni storiche, così come sono sopra le righe le interpretazioni, il trucco prostatico e non, gli accetti esasperati, le spalline, la lacca, il rossetto. Tutto, nel film, è troppo, ma dopotutto anche la storia vera lo è, una pagina di cronaca così assurda che si fatica quasi a considerarla vera. 

Un cast all star sopra le righe

E su questo carrozzone così impostato sono saliti tutti gli interpreti, da Adam Driver che, nei panni di Maurizio Gucci è l’unico che conferma il suo talento uscendone con dignità, a Lady Gaga/Patrizia Reggiani, straordinaria interprete che potrebbe ambire a diversi riconoscimenti, come la nomination ai Golden Globes anticipa, fino a Jared Leto, impacciato, imbarazzante Paolo Gucci, una macchietta che nel circo di House of Gucci non sfigura per niente, e alle icone Jeremy Irons e Al Pacino, i quali fanno il loro mestiere a fronte di personaggi non particolarmente sfumati o dettagliati. 

house of gucci lady gagaUn altro elemento da tenere in considerazione è che Ridley Scott non era affatto interessato a offrire una rappresentazione storica accurata. Gli anni sono sbagliati, la città in cui si svolgono le riprese è un’altra, la coppia protagonista ebbe due figlie, insomma, quelli che potrebbero essere considerati errori marchiani, sono semplicemente elementi che non interessano al regista concentrato invece nella rappresentazione dell’eccesso, come detto prima. Per cui House of Gucci non è tanto un film biografico quanto una soap opera familiare, un melo che si racconta la sua storia, molto lontana dai fatti. 

Sulla base di tutto questo, House of Gucci potrebbe effettivamente essere il trionfo del trash che si ama odiare, per chi ama il genere, il classico film che si ama odiare oppure soltanto un fallimento senza appello. Questo poi dipende da gusto personale. Quello che però non è stato quasi mai sottolineato e che il film, seppure non adeguatamente sviluppata e illuminata, presenta una parabola di affermazione maschile completamente guidata dal femminile. La storia di Patrizia Reggiani che guida e manovra le scelte e i movimenti del marito per farlo effettivamente arrivare sul tetto dell’azienda è un potentissimo esempio di ribaltamento di ruoli di genere classicamente intesi il cui potenziale non è stato riconosciuto neanche dai filmmaker stessi.

House of Gucci è il trionfo dell’eccesso attraverso il quale si mette in scena, senza nessuna accuratezza storica, una storia veramente accaduta che esattamente come il film è eccessiva e sopra le righe. Sarebbe stato un ottimo materiale per una stagione di American Crime Story, se non fosse che, a dispetto dei buffi accenti con cui recitano gli attori, è tutta “roba” made in Italy.

 
 

The Jackal: trama, cast e curiosità sul film con Bruce Willis

The Jackal film

I film di spionaggio vantano da sempre un certo fascino, tanto per via delle loro trame intricate e ricche di colpi di scena, quanto per i personaggi estremamente controversi e indecifrabili. Un apprezzato titolo di questo filone è The Jackal, portato al cinema nel 1997 da Michael Caton-Jones, autore nche di Voglia di ricominciare e Colpevole d’omicidio. Al centro del film qui approfondito vi è un misterioso sicario in procinto di dar vita ad una serie di brutali stragi. Da questa premessa nasce dunque un avvincente thriller dove il buono e il cattivo si daranno battaglia fino all’ultimo, nel tentativo di affermare le proprie convinzioni.

La storia qui narrata è tratta dal romanzo Il giorno dello sciacallo, dello scrittore Frederick Forsyth. Pubblicato nel 1971 e divenuto in breve un best seller, questo suscitò anche numerose polemiche per via dell’accurata descrizione di come commettere un omicidio. Il libro venne infatti preso come fonte di ispirazione da noti terroristi come Carlos lo sciacallo e Yigal Amir. Del romanzo era inoltre già stata realizzata una trasposizione, risalente al 1973, di cui il film del 1997 può essere considerato un remake. La più grande differenza la si può però ritrovare nell’ambientazione. La storia del nuovo film, infatti, non si svolge in Francia, bensì negli Stati Uniti.

Con un budget di circa 60 milioni, The Jackal arrivò ad incassarne circa 160 in tutto il mondo, confermandosi come un grande successo del suo genere. Ancora oggi è un film piacevole da riscoprire e capace di sorprendere con sempre nuovi dettagli. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Jackal: la trama del film

La vicenda si apre a Mosca, dove alcuni agenti dell’FBI collaborano con il Ministero degli interni per sgominare una pericolosa organizzazione di criminali russi. Proprio questi danno vita ad un attentato all’agente federale Carter Preston, il quale però riesce a salvarsi grazie alla prontezza del maggiore Valentina Koslova. Questa riesce infatti ad uccidere uno degli aggressori, il quale si rivela però essere il fratello del capo dell’organizzazione criminale. A causa di ciò, questi è ora in cerca di vendetta, e per ottenerla fa assoldare il sicario più spietato e pericoloso in circolazione, noto come The Jackal, lo sciacallo.

Abilissimo nell’uccidere senza lasciar traccia, a lui è affidato ora il compito di uccidere proprio la Koslova e Preston. Consapevole di ciò, l’FBI inizia a cercare quante più informazioni possibili sul pericoloso assassino. L’unico che sembra in grado di poterlo riconoscere, però, è l’ex terrorista Declan Joseph Mulqueen. Questi accetta di collaborare al caso qualora gli venga concessa la grazia. Per lui ha così inizio una vera e propria caccia all’uomo, che lo porterà a scontrarsi con il proprio passato. Declan, infatti, conosce bene lo sciacallo, e sa di cosa è capace. Per fronteggiarlo dovrà dunque essere pronto a ricorrere a mezzi estremi, oltrepassando il confine tra il bene e il male.

The Jackal cast

The Jackal: il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Declan Mulqueen è l’attore Richard Gere. A questi, tuttavia, era inizialmente stato offerto il ruolo dello sciacallo, ma Gere rifiutò preferendo interpretare l’eroe buono. Un ruolo, questo, per il quale egli si è preparato in particolare lavorando sul proprio accento, al fine da acquisirne uno irlandese particolarmente credibile. Ad interpretare lo spietato sicario The Jackal è invece Bruce Willis. A questi, al contrario, era stato offerto il ruolo di Declan Mulqueen, ma decise di rifiutarlo per assumere i panni del cattivo. I due hanno girato il più delle loro scene separatamente, tanto da non sapere come stessero andando le riprese l’uno dell’altro. Il rapporto tra i due non sembra però essere stato dei migliori. Al termine del lavoro hanno infatti giurato di non lavorare mai più insieme.

Accanto a loro, vi è poi il celebre Sidney Poitier nei panni dell’agente federale Carter Preston. Tra i più famosi interpreti del cinema mondiale, questi è ricordato in particolare per il film Indovina chi viene a cena?, e ad oggi The Jackal è il suo ultimo film per il cinema. L’attrice Diane Venora interpreta invece la poliziotta russa Valentina Koslova, un ruolo che le ha richiesto di sfoggiare un credibile accento russo. Sono poi presenti gli attori Mathilda May nei panni della terrorista Isabella Zaconia, e J. K. Simmons in quelli dell’agente FBI Witherspoon. Nel film compare brevemente anche l’attore Jack Black, in uno dei suo primi ruoli cinematografici. Questi improvvisò molte delle sue battute per le scene con Willis, e l’indicazione che gli fu data da seguire fu quella di comportarsi come uno stupido disturbatore.

The Jackal: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Jackal grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16 dicembre alle ore 23:10 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 
 

Nella mente del serial killer: trama, cast e curiosità sul film

Nella mente del serial killer film

Con i suoi racconti gialli la scrittrice Agatha Christie ha fornito un illimitato patrimonio narrativo anche al cinema, che negli anni ha adattato e trasformato le sue storie per dar vita a film sempre diversi. Che siano adattamenti diretti, come Assassinio sull’Orient Express, o indiretti, come la serie Amazon The Head, questi racconti vantano sempre un fascino particolare. Un altro titolo piuttosto noto, che si basa in particolare sul racconto Dieci piccoli indiani, è Nella mente del serial killer (titolo italiano di Mindhunters), diretto nel 2004 da Renny Harlin, già regista di thriller quali 58 minuti per morire – Die Harder e Cliffhanger – L’ultima sfida.

Il celebre racconto della Christie viene qui riadattato dallo sceneggiatore Wayne Kramer, il quale rivoluziona il contesto e i personaggi mantenendo però lo schema di fondo. Uno tra i protagonisti non è chi dice di essere e per l’incolumità di tutti sarà bene scoprirlo il prima possibile. Girato interamente nei Paesi Bassi, tra Amsterdam e Zandvoort, il film si presenta dunque come un teso thriller che porta lo spettatore ad entrare, come suggerisce il titolo, nella mente del serial killer, al fine di poterne prevedere mosse e pensieri. Al momento della sua uscita, tuttavia, il film si affermò come uno scottante insuccesso.

Solo con gli anni questo è stato riscoperto e rivalutato dai fan del genere, che al di là dei difetti hanno potuto apprezzare la resa di determinate sequenze e colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Nella mente del serial killer: la trama del film

Protagonisti del film sono i Mindhunters, un gruppo di giovani agenti dell’FBI intenti a seguire un corso di formazione come profiler. Il loro istruttore, il detective Jake Harris, è solito condurre tali esercitazioni in modo estremamente scrupoloso e realistico. Per quest’occasione, egli invia i sette adepti su un’isola al largo della Carolina del Nord, dove si cimenteranno con l’esercitazione finale del loro addestramento. A Bobby, Vince, Nicole, Sara, Rafe, Lucas e J.D. si unisce all’ultimo anche Gabe, un osservatore esterno con il compito di monitorare ciò che avviene tra il gruppo. Arrivati sull’isola, completamente disabitata, il gruppo si ritrova dunque a doversi gestire autonomamente.

Ben presto, però, qualcosa di terribile avviene e uno di loro viene ritrovato morto in circostanze sospette. Quello che inizialmente sembrava essere solo un incidente, si rivela in realtà come un omicidio ben orchestrato. Il gruppo inizia dunque a sospettare di essere alla merce di uno spietato serial killer, il quale si nasconde proprio in mezzo a loro. Non potendosi fidare di nessuno, dovranno cercare di risolvere quanto prima tale enigma, comprendendo anche il particolare modus operandi dell’assassino. Non passerà molto prima che altri omicidi si verifichino, spingendo i superstiti a dover mettere in pratica quanto appreso durante il corso per salvarsi la vita.

Nella mente del serial killer cast

Nella mente del serial killer: il cast del film

Ad interpretare il personaggio di Jake Harris vi è il noto attore Val Kilmer. Pur essendo indicato come uno dei protagonisti, in realtà, questi compare nel film soltanto per poche scene. Per tale personaggio, in realtà, erano originariamente stati considerati anche gli attori Christopher Walken e Martin Sheen, i quali però rifiutarono portando alla scelta di Kilmer. Il rapper e attore LL Cool J è invece presente nei panni di Gabe, l’uomo chiamato a controllare il gruppo sull’isola. In preparazione al suo ruolo, egli decise di perdere molto peso e trascorse un periodo di tempo a contatto con detective della omicidi di Philadelphia, al fine di comprendere al meglio il loro lavoro.

Per i ruoli dei sette giovani agenti, invece, la produzione scelse di ricorrere ad attori non particolarmente noti, al fine di poter rendere ognuno di loro un buon sospettato. Nei panni di J.D. vi è Christian Slater, oggi noto per serie come Mr. Robot e Breaking In. Clifton Collins Jr. è Vince, mentre Kathry Morris interpreta Sara. Jonny Lee Miller è presente nei panni di Lucas, mentre Patricia Velasquez è Nicole. Will Kemp è Rafe, mentre Eion Bailey interpreta Bobby. In preparaazione ai loro personaggi, questi attori ebbero modo di conoscere veri agenti dell’FBI, sottoponendosi per un periodo all’addestramento previsto per questo tipo di ruolo.

Nella mente del serial killer: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Nella mente del serial killer grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi diChili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 16 dicembre alle ore 22:50 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 
 

Storie di vampiri: un classico dell’horror che non tramonta mai

Dracula

La figura del vampiro non smette mai di sedurre, d’inquietare e di farci riflettere sui grandi temi dell’esistenza. La sua origine è avvolta nel mistero, nella mitologia e nel folklore. Molte leggende antiche narrano di esseri che devono nutrirsi dell’essenza vitale degli uomini per sopravvivere, generalmente del loro sangue. Il termine “vampiro”, dal serbocroato “vampir”, entra nel linguaggio europeo intorno al Settecento. Nell’Est Europa prosperano molte leggende su queste creature misteriose. Nell’Ottocento la lettura romantica ne rielabora il mito e nascono romanzi leggendari, uno su tutti “Dracula”, scritto nel 1897 dall’irlandese Bram Stoker.

Negli anni seguenti anche il cinema attingerà a piene mani da questo immaginario. Il vampiro diventerà un’icona del cinema horror, della fantascienza, del thriller, e non solo. Il 4 marzo del 1922 in Germania viene presentato “Nosferatu il vampiro”, capolavoro di Friedrich Wilhelm Murnau. Per la prima volta appare su uno schermo cinematografico un vampiro. È aristocratico, pallido e crudele. Iniziano a circolare varie leggende su questo film, ispirato proprio al romanzo di Stoker. Qualcuno racconta che il regista sia andato in Transilvania per conoscere un vero vampiro. Nasce inoltre una grande polemica, che porterà alla distruzione della pellicola. La vedova di Stoker reclama i diritti d’autore dell’opera del marito. Il diritto d’autore non è ancora regolato in modo chiaro in quel periodo e iniziano così lunghe battaglie legali, vinte dalla vedova. Il film deve essere distrutto e la sua casa di produzione finisce in bancarotta. Tuttavia, il successo di Nosferatu è enorme e ne circolano varie copie in tutto il mondo. Nonostante le contese legali, il film è salvo.

Ad Hollywood la Universal Pictures fiuta l’affare d’oro e compra da Florence Stoker i diritti d’autore per realizzare “Dracula”, pagando 40.000$. Il film, diretto da Tod Browning, esce nel 1931. È considerato uno dei massimi capolavori della storia del cinema horror. Il vampiro è qui interpretato da Bela Lugosi. L’attore ungherese recita nel ruolo di un vampiro misterioso e carismatico, un signore d’altri tempi, dall’eleganza mittel-europea. Impeccabile, vestito di tutto punto, la sua immagine non si riflette negli specchi. Teme l’aconito, una pianta dai fiori violacei e non sopporta la vista dei crocefissi. Il vampiro diventa un’icona del cinema americano.

Nel 1958 viene presentato un nuovo adattamento cinematografico del romanzo di Stoker, “Dracula il Vampiro”. La regia è di Terence Fisher, sullo schermo troviamo Christopher Lee, Peter Cushing e Janina Faye. Oltre ai classici elementi del cinema vampiresco, emergono anche la passione e la carnalità della vicenda. La “donna vampiro” è una femme fatale che non lascia scampo. Il film rientra a tutti gli effetti tra i grandi classici del genere, immancabile per gli appassionati.

Negli anni Sessanta, si afferma il mito delle vampire belle e dannate. Si svilupperà un vero e proprio filone di horror che vedrà come protagoniste delle figure femminili ibride, un po’ vampire e un po’ streghe, sempre molto avvenenti. Nel 1967, Roman Polanski girerà “Per favore, non mordermi sul collo” un film che reinterpreta ironicamente le narrazioni sui vampiri, con battute argute e un’estetica al limite del kitsch. Tra gli interpreti spicca una splendida Sharon Tate.

Nel 1979 il regista tedesco Werner Herzog reinterpreta l’opera di Murnau con il film “Nosferatu, il principe della notte”. Nel cast troviamo attori straordinari come Klaus Kinski, Isabelle Adjani e Bruno Ganz. La storia del vampiro diventa una riflessione esistenziale struggente e malinconica, una meditazione sul tempo, sulla vita, sulla morte e sull’amore.

Dracula di Bram Stoker

I vampiri tornano in voga anche negli anni Novanta, grazie a Francis Ford Coppola, che nel 1992 presenta “Dracula di Bram Stoker”. A differenza di quanto annuncia il titolo, il regista non si attiene molto fedelmente al celebre romanzo, ma propone qualcosa di nuovo, coinvolgendo attori del calibro di Gary Oldman, Anthony Hopkins, Winona Ryder e Keanu Reeves. Per rendere i movimenti di Dracula meno naturali, Coppola usa un intervallometro, un dispositivo che permette di catturare le immagini a velocità variabile. Così la figura del vampiro appare ancora più inquietante e soprannaturale.L’amore è al centro della narrazione, cosa che poi diventerà un vero e proprio topos negli anni successivi.

Non a caso, la storia d’amore di culto degli anni Duemila è proprio una storia di vampiri, ovvero “Twilight”. Siamo molto lontani dalla Transilvania e dai nobili dei Carpazi, siamo negli USA. Una giovane si trasferisce in una nuova città e conosce un ragazzo dotato di caratteristiche straordinarie. Lui è un giovane vampiro. I vampiri di Twilight non hanno debolezze, non temono né aglio, né croci, né paletti. Non si mostrano al sole perché la loro pelle risulterebbe scintillante. Si riflettono negli specchi, non hanno zanne aguzze. Hanno gli occhi cangianti. Gli occhi di un vampiro che si nutre di sangue umano si distinguono per un’iride rosso accesa. Un vampiro buono, che decide di non nuocere agli esseri umani, scegliendo di nutrirsi solo di sangue animale, avrà invece gli occhi del color dell’ambra. Per questo Robert Pattinson e Kristen Stewart hanno indossato lenti a contatto colorate per tutto il tempo sul set. Inoltre, per rendere il personaggio di Bella più aderente a quello descritto nel libro di Stephanie Meyer, l’attrice statunitense ha indossato lenti a contatto marroni anche nella sua fase “umana”.

Altra pellicola neo-vampiresca è “Solo gli amanti sopravvivono” (2013) di Jim Jarmursch. Tilda Swinton e Tom Hiddleston interpretano una coppia di vampiri post-moderni sofisticati e underground. Lui musicista indie, lei è un’intellettuale colta e raffinata. Hanno molto rispetto per la vita umana, quindi non mordono al collo le loro vittime, ma corrompono i medici per farsi dare sacche di sangue ottenuto da trasfusioni. Anche in questo caso la figura del vampiro si conferma un’occasione per riflettere sui grandi temi dell’esistenza, sul tempo e sull’amore.

 
 

Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo: nuovo divertente trailer

La prossima estate, dalla più grande franchise d’animazione di tutti i tempi, nonché fenomeno culturale globale, arriva sul grande schermo la storia inedita di un dodicenne che sogna di diventare ‘Cattivissimo’, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo.

Ricco dell’umorismo sovversivo tipico della Illumination, di autentiche emozioni, di musiche coinvolgenti ed azione esagerata, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è opera dei creatori originali della franchise. Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è prodotto dal visionario fondatore e CEO della Illumination, Chris Meledandri e dai suoi collaboratori di lunga data Janet Healy e Chris Renaud, ed è diretto dal realizzatore della saga Kyle Balda (Cattivissimo me 3, Minions). I co-registi sono Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan del Val (I film Pets – Vita da animali).

 
 

Incassi da record per Spider-Man: No Way Home

Spider-Man: No Way Home

Incassi da record per Spider-Man: No Way Home che ha esordito ieri con 3 milioni di euro in 600 cinema. Un risultato straordinario che segna la miglior apertura di sempre in Italia per Sony Pictures, il miglior debutto di tutti gli Spider-Man e anche il miglior primo giorno di sempre per un film di supereroi non corale. Thomas J. Ciampa, Senior Vice President di Warner Bros. Entertainment Italia ha dichiarato: «Un esordio straordinario per il supereroe più amato di sempre che conferma ancora una volta, in un momento complesso come quello che stiamo vivendo, la grande voglia di cinema e l’unicità dell’esperienza in sala che riesce con la sua magia a trasportare le persone nelle storie, in un modo che non conosce eguali. Sono certo che, con il Natale alle porte, questo debutto sia solo il primo miglio di una lunga corsa che ci vedrà protagonisti verso un incredibile risultato finale». Spider-Man: No Way Home di Jon Watts, con  Tom Holland,  Benedict Cumberbatch, Marisa TomeiZendaya, Jacob Batalon, Jamie FoxxWillem Dafoe, prodotto da Sony Pictures e distribuito solo al cinema da Warner Bros. Entertainment.

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Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

 
 

I Want You Back dall’11 febbraio su Prime Video

I Want You Back film 2022

Amazon Studios annuncia che I Want You Back arriverà in Italia e nel mondo dall’11 febbraio su Prime Video.  Diretto da Jason Orley (Big Time Adolescence) e  scritto da Isaac Aptaker & Elizabeth Berger (Love, Simon writers e This Is Us co-showrunners),I Want You Back è prodotto da Peter Safran e John Rickard di The Safran Company, Aptaker e Berger di The Walk-Up Company. Protagonisti sono  Charlie Day, Jenny Slate, Scott Eastwood, Manny Jacinto, Clark Backo, Gina Rodriguez, Mason Gooding, Dylan Gelula, Jami Gertz, Isabel May e Luke David Blumm.

I Want You Back, la trama

Peter (Charlie Day) ed Emma (Jenny Slate) sono degli estranei, ma quando si incontrano c’è una cosa che li lega immediatamente: sono entrambi stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi partner, Anne (Gina Rodriguez) e Noah (Scott Eastwood). Si dice “mal comune mezzo gaudio”, ma la loro autocommiserazione prende una strana piega quando scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati avanti, Anne con Logan (Manny Jacinto) e Noah con Ginny (Clark Backo). Sulla trentina e terrorizzati di aver perso la loro unica possibilità di vivere felici e contenti, Emma e Peter escogitano un piano disperato per porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e riconquistarli.

 

 
 

Noir in Festival 2021: la serata di chiusura dedicata a Diabolik

Noir in Festival 2021
Foto di Moris Puccio

Si è chiuso con una serata interamente dedicata a Diabolik il Noir in Festival 2021, edizione numero 31. Il film, diretto da Manetti Bros, è stato il protagonista di un tappeto rosso pieno di star, tra cui i protagonisti del film Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastrandrea.

Le foto della serata di chiusura del Noir in Festival con Diabolik

Leggi la recensione di Diabolik

 
 

MCU: la classifica dei 10 villain più deboli

Nel Marvel Cinematic Universe, i supereroi che conosciamo sono così articolati e tridimensionali, che è un peccato che ai villain non sia altrettanto spesso riservato un trattamento simile. Certo, è un’impresa ardua ideare un cattivo una tantum, contro cui l’eroe combatta plausibilmente in un’unica occasione, ovviamente battendolo. Eppure, il MCU dovrebbe probabilmente provare a trasferire l’impegno messo nell’ideazione dei suoi eroi, anche per quanto riguarda l’arco di caratterizzazione dei suoi villain.

Al di fuori di Thanos e Loki, i cattivi nel MCU tendono ad essere meschini soci in affari degli eroi o gente comune che vive come pesci fuor d’acqua in una realtà che non gli appartiene. Perfino quando un dittatore supremo viene gettato nel mix, i villain tendono comunque a risultare sempre più deboli degli eroi.

1Zemo

baron zemo mcu

Zemo è spesso un esperto manipolatore, riuscendo ad esempio a mettere Iron Man e Capitan America l’uno contro l’altro, per quanto il piano ordito fosse zeppo di buchi di trama. Nonostante abbia contribuito ad accendere la Guerra Civile, non ha abilità che possano farlo considerare lontanamente potente.

Zemo sapeva anche di non essere all’altezza dei Vendicatori del MCU, ed è per questo che ha elaborato un piano per rivelare a Stark la vera morte dei suoi genitori. Per lui si è trattato solo di una guerra psicologica, che ogni personaggio è arrivato poi a riconoscere ed evitare. Ora, dopo averlo visto ballare in un club in The Falcon and the Winter Soldier, è ancora più difficile prenderlo sul serio come cattivo, soprattutto perché la serie lo ha in qualche modo redento.

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The Lost City: trailer con Sandra Bullock e Channing Tatum

L’avventura è vera. Gli eroi un po’ meno. The Lost City trailer con Sandra Bullock e Channing Tatum, è da marzo 2022 solo al cinema.

La trama The Lost City

In The Lost City Loretta Sage (Sandra Bullock), solitaria scrittrice di successo, ha trascorso la sua carriera scrivendo popolari romanzi d’amore e di avventure ambientati in luoghi esotici. Il protagonista dei suoi racconti è il bellissimo modello di copertina Alan (Channing Tatum), che nelle pagine di questi libri incarna l’eroe “Dash”. Mentre è in tour per promuovere il suo nuovo libro con Alan, Loretta viene rapita da un eccentrico miliardario (Daniel Radcliffe) convinto che lei possa condurlo al tesoro dell’antica città perduta, descritta così bene nel suo romanzo. Alan, spinto dalla voglia di dimostrare a tutti che può essere un eroe anche nella vita reale, si mette in viaggio per salvarla. Coinvolta in un’epica avventura nella giungla, l’improbabile coppia sarà costretta ad andare d’accordo per sopravvivere, ma soprattutto per trovare l’antico tesoro prima che sia perso per sempre.

 
 

Matrix Resurrections, nuovi dettagli sul personaggio di Jessica Henwick

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La Warner Bros. ha rilasciato una nuova featurette per Matrix Resurrections che rivela ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi del film. Il video dietro le quinte presenta commenti del cast principale che gettano nuova luce sulle nuove vite di Neo e Trinity all’interno del sistema, oltre ad anticipare una la loro eventuale riunione.

Inoltre, il video rivela nuovi dettagli sul personaggio di Jessica Henwick, Bugs, e sul gruppo che mette insieme per combattere il sistema mentre continuano a sperare che Neo sia ancora vivo. Ecco di seguito la featurette dal film:

Il film è interpretato anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron Fist, Star Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morteDead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8, Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8, Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la TV).

Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions, Matrix Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a partire dal 1 gennaio 2022.