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The Rookie 4×01: anticipazioni dalla season premiere

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The Rookie 4×01: anticipazioni dalla season premiere

Il network americano della ABC ha diffuso le anticipazioni di The Rookie 4×01, il primo episodio della quarta attesa  stagione di The Rookie.

In The Rookie 4×01 che si intitolerà “Life and Death”L’agente Nolan e l’intera squadra corrono contro il tempo per localizzare Lopez dopo che è stata rapita il giorno del suo matrimonio, non solo per salvarle la vita ma anche per lei bambino non ancora nato, nella premiere della quarta attesa stagione di The Rookie, che debutterà domenica 26 settembre su ABC.

Guest star di The Rookie 4×01 sono Camille Guaty come Sandra “La Fiera” De La Cruz, Kamar De Los Reyes come Detective Sgt. Ryan Caradine e Kyle Secor nei panni dell’agente Sam Taggart. “Life and Death” è stato scritto da Alexi Hawley e diretto da Bill Roe.

The Rookie  4×01

The Rookie 4 è la quarta stagione della  serie tv The Rookie creata da Alexi Hawley. The Rookie è basata su fatti realmente accaduti, e  segue John Nolan, un uomo di quarant’anni, che diventa il debuttante più anziano del dipartimento di polizia di Los Angeles. La serie segue John Nolan, un uomo di quarant’anni, che si sposta dalla sua confortevole vita in città a Los Angeles per perseguire il suo sogno di diventare un agente del dipartimento di polizia di Los Angeles. Deve, però, navigare nel pericoloso, umoristico e imprevedibile mondo di un poliziotto “giovane”.

In The Rookie 4 protagonisti sono Nathan Fillion come John Nolan, Afton Williamson come Talia Bishop, Eric Winter come Tim Bradford, Melissa O’Neil come Lucy Chen,  Richard T. Jones come Wade Grey, Titus Makin come Jackson West, Alyssa Diaz come Angela Lopez  e Mercedes Mason come Zoe Andersen.

What If… ?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio su Party Thor

Il settimo episodio di What If… ? ha ufficialmente introdotto Party Thor, ossia una versione del Dio del Tuono cresciuta come figlio unico dopo che Odino ha restituito il neonato Loki alla sua famiglia invece di prenderlo con sé. Come da tradizione, l’episodio pone una serie di interrogativi alquanto interessanti, soprattutto a causa del ritorno scioccante di un vecchio cattivo del MCU. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono i principali…

Quanto è potente la madre di Thor?

La madre di Thor, Frigga, è sempre stata un personaggio minore nel MCU, ma grazie a What If… ? abbiamo finalmente la possibilità di scoprire qualcosa in più sul personaggio. Dopo che Odino entra nel sonno profondo e Frigga si allontana da Asgard, Thor è libero dalla supervisione dei genitori. Vista l’opportunità, decide di dare un party intergalattico sulla Terra, ma quado Thor sente che Frigga sta andando a Midgard per controllarlo e assicurarsi che stia studiando, come sostiene, si spaventa e inizia subito a cercare di annullare tutti i danni che ha causato al pianeta.

A questo punto, il terrore abietto di Thor pone un quesito interessante: quanto è potente Frigga, dal momento che è capace di generare nel figlio una tale angoscia? È chiaro che la cosa dipende molto dall’autorità che Frigga esercita su Thor (dopotutto, è pur sempre sua madre!), ma è possibile che Frigga sia addirittura più forte di suo figlio che brandisce il Mjolnir? Pochi dettagli sul passato del personaggio sono stati rivelati nel MCU. Tuttavia, è noto che Frigga possiede resistenza, forza e velocità tipiche di Asgard, che è stata allevata dalle streghe e che possiede abilità magiche estremamente potenti, alla pari di quelle di Loki (qualcosa che a Thor stesso manca). Si tratta, quindi, di un personaggio straordinariamente potente, anche se il MCU non ha ancora rivelato quanto possa essere forte Frigga al suo apice.

Captain Marvel è più forte di Thor?

Una buona parte dell’episodio 7 di What If… ? è dedicata alla battaglia tra Captain Marvel e Thor. La lotta si estende in tutto il mondo, con entrambi i titani che sfoggiano colpi di potere e ferocia giganteschi. Sebbene non vinca a titolo definitivo, tuttavia, Captain Marvel sembra piuttosto forte contro Thor e il Mjolnir, poiché è impermeabile ai suoi attacchi fulminei e può chiaramente eguagliare la sua forza.

Da quando è stata introdotta per la prima volta nel MCU, Captain Marvel è stata sempre identificata come l’Avenger più forte, e anche se il Party Thor che combatte in quest’episodio non è certamente la versione più forte del personaggio, il fatto che lei si scontri con il Dio del Tuono è la prova che, se messi direttamente l’uno contro l’altro, Captain Marvel ne uscirebbe vincitore.

In che modo Ultron ha ottenuto le Gemme dell’Infinito?

Il momento più intrigante del settimo episodio di What If… ? arriva proprio alla fine, quando Thor, Jane e l’Osservatore assistono al ritorno di Ultron, attraverso un portale aperto, che brandisce le Gemme dell’Infinito. Sembrerebbe che questo Ultron abbia avuto origine in una realtà completamente diversa, ma ciò non spiega necessariamente come abbia acquisito tutte le gemme.

Di alcune, come la Gemma dello Spazio, la Gemma della Mente e la Gemma della Realtà, Ultron avrebbe potuto impossessarsi semplicemente con la forza, ma per quanto riguarda le altre, come la Gemma dell’Anima e la Gemma della Mente, è la questione è leggermente più complicata. Ultron è potente, ma è lo è abbastanza da sconfiggere gli incantesimi di Doctor Strange? O dell’Antico? E a cosa dovrebbe rinunciare un’intelligenza artificiale in cambio della Gemma dell’Anima? Si spera che i prossimi episodi di What If… ? facciano maggiore chiarezza sulla ricerca di Ultron delle Gemme dell’Infinito.

Perché l’Osservatore è sorpreso dal ritorno di Ultron?

what ifUltron appare alla fine del settimo episodio di What If… ?, e il suo ritorno sembra sorprendere anche lo stesso Osservatore. Il presunto essere onnisciente ha previsto e supervisionato tutto ciò che è accaduto finora nella serie. Se Ultron avesse trascorso del tempo in altre realtà alla ricerca delle Gemme dell’Infinito, sicuramente l’Osservatore ne sarebbe stato consapevole.

Allora, com’è possibile che sia così scioccato nel vedere Ultron? Forse Ultron stava bloccando la sua visione usando il potere delle Gemme dell’Infinito? Forse stava operando in un angolo così remoto dell’universo da essere “invisibile” anche ai suoi occhi? O è possibile che l’Osservatore non sia così potente come ha voluto far credere?

Quanto è potente Ultron con le Gemme dell’Infinito?

In Avengers: Age of Ultron, il cattivo robotico era una forza da non sottovalutare. La sua immensa intelligenza artificiale, l’esoscheletro al vibranio e l’esercito di robot hanno richiesto tutta la potenza dei Vendicatori per essere sconfitti, e questo prima che possedesse anche solo una delle Gemma dell’Infinito.

Ora che in What If… ? le ha tutte, quanto è davvero forte Ultron? Forse potrebbe non possedere la forza fisica innata di Thanos, ma Ultron è un nemico ancora più formidabile in termini di tattiche, pianificazione e comando delle sue legioni. Inoltre, è molto probabile che abbia i medesimi poteri aggiuntivi che anche Thanos ha ottenuto dalle Gemme. Ciò significa che questa versione di Ultron con le Gemme è probabilmente ancora più pericolosa del Thanos di Avengers: Infinity War.

Super Mario: Chris Pratt a guida del cast vocale del film

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Super Mario: Chris Pratt a guida del cast vocale del film

Illumination Entertainment torna ad aggiornare sul film dedicato a Super Mario con un lungo elenco di nomi famosi che andranno a prestare le loro voci ai protagonisti del film d’animazione.

Il primo nome, che ovviamente darà voce a Mario, è Chris Pratt, al quale si affianca Anya Taylor Joy che è stata scelta per dar voce alla Principessa Peach. Seguono a ruota Charlie Day per Luigi, Jack Black per Bowser. Di seguito l’elenco completo dei nomi coinvolti nel progetto della divisione d’animazione Universal:

  • Chris Pratt nel ruolo di Mario
  • Anya Taylor-Joy nel ruolo di Peach
  • Charlie Day nel ruolo di Luigi
  • Jack Black nel ruolo di Bowser
  • Keegan-Michael Key nel ruolo di Toad
  • Seth Rogan nel ruolo di Donkey Kong
  • Kevin Michael Richardson nel ruolo di Kamek
  • Fred Armisen nel ruolo di Cranky Kong
  • Sebastian Maniscalco nel ruolo di Spike

L’uscita nelle sale di Super Mario Bros. è prevista nel 2022.

Questa la trama ufficiale del gioco:

Il Regno dei Funchi è un luogo pacifico in cui creature dalla testa a forma di fungo chiamate Toad vivono in perfetta armonia. Questa pace viene compromessa da Bowser il malvagio re dei Koopa Troopa e dal suo esercito che conquista il territorio e trasforma gli abitanti in blocchi di mattone. Successivamente rapisce la principessa del regno Peach Toadstool, l’unica in grado di spezzare l’incantesimo che grava sui Toad. Per molto tempo, nel Regno dei Funghi regnano le tenebre, ma quando la notizia giunge anche ai due fratelli italiani Mario e Luigi, questi si dirigono verso i confini del regno per salvare la principessa. Dopo un lungo viaggio attraverso 8 mondi, Mario e Luigi riescono a raggiungere il castello di Bowser e a sconfiggerlo in battaglia (facendolo cadere nella lava). È così che la principessa viene salvata e il Regno dei Funghi riportato alla pace. Dopo aver compiuto la missione, Mario e Luigi decidono di rimanere nel Regno dei Funghi per proteggerlo da eventuali minacce. Il rapporto tra Mario e la principessa Peach diventerà col tempo amore.

James Bond e il ruolo della donna: la critica del regista di No Time to Die

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Durante una recente intervista con The Hollywood Reporter, Cary Fukunaga, il regista dell’attesissimo No Time to Die, ha avuto modo di riflettere sul ruolo della donna nel franchise di Bond, lanciando una critica esplicita ad alcuni dei film della saga che hanno visto come protagonista il compianto Sean Connery, l’iconico attore a cui viene associato, da sempre, il volto di 007.

“Era Thunderball: Operazione Tuono, o forse Missione Goldfinger, quel film in cui il personaggio di Sean Connery, praticamente, violenta una donna?”, ha dichiarato Fukunaga. “Lei dice: ‘No, no, no’ e lui invece: “Sì, sì, sì”. Oggi non andrebbe bene un cosa del genere.”

Il regista ha poi cercato di approfondire il discorso attorno alla natura sessuale del personaggio di 007, ammettendo che certi cambiamenti, da un punto di vista narrativo, non possono succedere all’improvviso, ma che No Time to Die sarà di certo un passo verso un radicale cambio di prospettiva.

James Bond non può diventare un’altra persona da un momento all’altro”, ha spiegato Fukunaga. “Di certo può assolutamente cambiare il mondo che lo circonda e il modo in cui lui stesso si relaziona con il mondo. Alla fine è solo la storia di un uomo bianco che lavora come spia, ma è comunque importante impegnarsi per cercare di rendere i personaggi femminili molto più che dei semplici accessori.”

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Black Widow: l’interprete di Rick Mason commenta la diatriba Johansson-Disney

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O.T. Fagbenle ha commentato la causa che Scarlett Johansson ha intentato ai danni della Disney in seguito all’uscita congiunta di Black Widow nelle sale e su Disney+. Nel film, l’attore britannico ha interpretato il ruolo di Rick Mason, amico e alleato di Natasha Romanoff dai tempi dello SHIELD.

Parlando con AP Entertainment, Fagbenle si è così espresso al riguardo: “Onestamente, non sono molto informato sull’accaduto. Mi piacerebbe parlarne con qualcuno per saperne di più, perché al momento non sono informato. Quello che posso dire, però, è che penso che tutti i lavoratori debbano essere pagati in maniera equa. Onestamente, i lavoratori a cui penso sono quelli che hanno il salario minimo… Penso, ad esempio, a quelli che lavorano nelle fabbriche, provvedono alla realizzazione dei vestiti che indossiamo e vengono sfruttati. Questa è la mia principale preoccupazione quando penso ad un tipo di lavoro ingiusto.”

La causa intentata da Johansson ha fatto scalpore alla Disney, e non solo perché l’attrice – almeno per ora – sembra essere stata esclusa da tutti i progetti futuri dello studio. Quando la notizia esplose, poco dopo è stato riferito che anche Emma Stone ed Emily Blunt, protagoniste rispettivamente di Crudelia e Jungle Cruise (entrambi uscite in contemporanea al cinema e su Disney+), fossero intenzionate ad intentare azioni legali.

La cosa non è mai avvenuta (anzi, entrambe hanno addirittura firmato per i sequel dei rispettivi film), e proprio di recente il CEO dello studio, Bob Chapek, ha annunciato che in futuro la Disney modificherà le sue politiche contrattuali per riflettere meglio la transizione verso lo streaming e l’epoca che stiamo ormai vivendo a seguito della pandemia di Covid-19.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Venom 2: Woody Harrelson voleva che fosse Andy Serkis a doppiare Carnage

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Ad un certo punto, durante le riprese di Venom: La furia di Carnage, Woody Harrelson voleva che fosse Andy Serkis a doppiare il personaggio di Carnage. Chi meglio dell’attore responsabile di aver creato personaggi indimenticabili attraverso la motion capture (basti pensare alle saghe de Il signore degli anelli e Il pianeta delle scimmie) avrebbe potuto assolvere l’arduo compito?

Parlando con ComicBook, Woody Harrelson ha spiegato che, all’inizio, il suo desiderio era che fosse proprio Andy Serkis a prestare la voce a Carnage nel sequl di Venom. Il celebre attore era molto nervoso all’idea di dover doppiare il personaggio, ma fortunatamente Serkis è riuscito a convincerlo. Nonostante le perplessità iniziali (legate soprattutto alle aspettative che i fan nutrono nei confronti del debutto della nemesi di Venom sul grande schermo), Harrelson ha ammesso che alla fine è stato contento di aver prestato al personaggio la sua voce.

“È stato fantastico. Mi è piaciuto davvero. È strano, perché in un certo senso è come se stessi interpretando due personaggi in uno”, ha spiegato Woody Harrelson. “Ne abbiamo parlato molto Tom e, ovviamente, anche con Andy Serkis, che ha diretto il film. Io continuavo a pensare che Andy avrebbe dovuto prestare la voce al personaggio, ma lui continuava a insistere che spettava a me farlo. E alla fine sono contento di com’è andata. Ovviamente, ci sono degli effetti sulla mia voce, ma in generale sono contento del processo.”

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

TUDUM programma: il primo evento globale per i fan di Netflix!

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TUDUM programma: il primo evento globale per i fan di Netflix!

Netflix ha svelato i dettagli della programmazione di “TUDUM: Un evento globale Netflix per i fan” che si terrà sabato 25 settembre, a partire dalle ore 18:00, live sui canali YouTube di Netflix in tutto il mondo, oltre che su Twitter, Twitch e Facebook.

Lilly Singh presenterà la prima ora dell’evento, durante la quale saranno trasmesse una clip esclusiva del nuovo film Red Notice, un primo sguardo alle nuove stagioni di Bridgerton e Ozark, oltre ad una speciale sorpresa riguardante Stranger Things.

Parlando di “Sottosopra”, i protagonisti di Stranger Things, Finn Wolfhard e Caleb McLaughlin, saliranno sul palco per condurre la seconda ora dell’evento, regalando ai fan l’anteprima di The Sandman, Vikings: Valhalla e della quarta stagione di Cobra Kai. Sarà inoltre annunciato il nuovo film Tyler Rake, presentato un estratto esclusivo della scena di apertura di Cowboy Bepop e ci sarà un panel con protagoniste le star dei film d’azione targati Netflix: Charlize Theron, Regina King, Zazie Beetz e non solo, accompagnate da Bozoma Saint John, Chief Marketing Officer di Netflix.

Presentatrice esclusiva della terza ora di TUDUM sarà Nicola Coughlan di Bridgerton. I momenti clou saranno l’annuncio della data di uscita della seconda stagione di Emily in Paris con tanto di trailer in anteprima, un augurio speciale alla nuova regina di The Crown, una clip esclusiva tratta dal nuovo film Don’t Look Up, un dietro le quinte con il cast di Umbrella Academy, il lancio del trailer di Army of Thieves, prequel Army of the Dead, e le ultime novità su The Witcher.

Più di 145 tra le nostre più grandi star e tra i più famosi creativi di tutto il mondo – in rappresentanza di 100 serie, film e contenuti speciali – saliranno sul palco virtuale per questa emozionante giornata ricca di esclusive e anteprime.

Ispirato al primo suono che si sente all’inizio di una serie o un film su Netflix, TUDUM è il primo evento globale Netflix per i fan. L’obiettivo è semplice: onorare e intrattenere i fan Netflix di tutto il mondo.

Come guardare TUDUM

L’evento in live streaming inizierà alle 18:00 ora italiana e sarà trasmesso sui canali YouTube di Netflix in tutto il mondo, oltre che su Twitter, Twitch e Facebook. La programmazione includerà anche alcuni speciali pre-show dedicati a serie e film coreani e indiani, ma anche a entusiasmanti contenuti anime, a partire dalle 14:00 su canali specifici.

Il programma completo di TUDUM

Spider-Man: No Way Home, siamo vicini all’arrivo del nuovo trailer?

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Sulle base di quanto è stato rivelato dal primo trailer ufficiale, è chiaro che tutti i fan dell’attesissimo Spider-Man: No Way Home non vedano l’ora di vedere un nuovo trailer del film che magari possa rivelare ancora di più in merito alla trama del misteriosissimo cinecomic che arriverà nelle sale a dicembre.

Ebbene, ora sappiamo quando potrebbe arrivare questo secondo trailer ufficiale. In base a quanto rivelato via Twitter da Daniel Ritchman, infatti, il nuovo trailer ufficiale di No Way Home (che di fatto sarebbe IL trailer ufficiale, considerando che quello arrivato online ad agosto era il teaser) dovrebbe fare il suo debutto a novembre, in concomitanza con la release al cinema di Eternals o con quella di Ghostbusters: Legacy.

Il primo trailer di Spider-Man: No Way Home ha battuto rapidamente il record stabilito da Avengers: Endgame, diventando il trailer più visto durante le prime 24 ore. Il primo sguardo alla terza avventura dell’Uomo Ragno ambientata nel MCU ha anche suscitato tutta una serie di teorie all’indomani della sua uscita, con i fan che hanno analizzato nel dettaglio il filmato, alla ricerca di easter eggs, camei nascosti e possibili indizi sulla trama.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

The Guilty, recensione del film con Jake Gyllenhaal

The Guilty, recensione del film con Jake Gyllenhaal

The Guilty, nuovo film di Antoine Fuqua, è il remake dell’omonimo film danese del 2018. Il film é stato presentato al Toronto International Film Festival l’11 settembre 2021, sarà distribuito limitatamente in alcune sale statunitensi dal 24 settembre e approderà su Netflix il 1 Ottobre.

The Guilty perde la freddezza claustrofobica dell’originale

Questa versione di The Guilty è ambientata a Los Angeles durante il culmine della stagione degli incendi e, come rivelano alcuni rapidi flash di cinegiornali, anche un periodo di disordini sociali. Incendi di ogni tipo imperversano e il fumo soffoca l’aria, ma l’agente Joe Baylor (Jake Gyllenhaal) non riesce a prendere fiato: ha un’asma furiosa e una vita personale e professionale piuttosto turbolenta. Costretto a faticare al centro di smistamento del 911 della città – una punizione per ragioni che si rivelano lentamente – il cattivo atteggiamento di Joe è a un punto critico.

Entra quindi in scena Emily. Il personaggio è uno dei tanti nel film che esiste solo come voce al telefono; i titoli di coda di Fuqua evitano di attribuire nomi ai personaggi che chiamano la centrale, anche se il cast di supporto stellare del film include Riley Keough, Peter Sarsagaard, Ethan Hawke, Eli Goree e Da’Vine Joy Randolph. Emily viene presentata proprio come la sua controparte nel film di Moller: Joe risponde al telefono, ma la donna singhiozzante finge di essere al telefono con suo figlio sconvolto. Joe riesce a superare il suo terribile umore e i suoi problemi familiari per capire cosa sta realmente accadendo; Emily è stata rapita e non può dire molto a Joe. Il poliziotto si mobilita quindi per cercare di risolvere un caso apparentemente inverosimile e tentare di salvare Emily prima che sia troppo tardi.

Dal punto di vista narrativo, le trame delle due versioni di The Guilty si equivalgono quasi totalmente: l’adattamento di Nic Pizzolato tende a rimanere piuttosto vicino alla versione originale, cercando di puntare tutto sul coinvolgimento patetico di Gyllenhaal, qui in veste anche di produttore del film. Pizzolato tenta di aggiungere ulteriori spunti di riflessione, come domande più profonde sul ruolo della polizia nel mondo moderno, che contrastano tuttavia con l’impianto da canonico thriller hollywoodiano che si viene a creare durante la visione del film. Questo remake di The Guilty sembra travisare completamente il minimalismo tensivo dell’originale, proponendone una versione adrenalinica in costante defibrillazione.

Gyllenhaal è focus nevralgico dell’intera pellicola e convoglia l’attenzione dello spettatore sulla mimica facciale e il controcampo visivo, rappresentato unicamente dai supporti tecnologici: computer e linea telefonica sono infatti gli unici mezzi di interlocuzione per Joe, ed effettivamente permettono di acuire il crescendo tensivo della pellicola nella stessa maniera dell’originale. Il fascino dell’originale di Moller risiede tuttavia nell’accezione estremamente “nordica”, serrata e altamente claustrofobica della pellicola; la traslazione della vicenda in California dà vita necessariamente a una patina da thriller poliziesco intrinsecamente americano, che funziona nel complesso, ma non consta del medesimo lavoro accurato in termini di scenografia e messa in scena dell’originale.

The Guilty Jake Gyllenhaal

The Guilty rimane nell’ombra dell’originale

La riflessione sulla colpa in senso lato e sull’identificazione di chi sia, effettivamente, più o meno colpevole e nei riguardi di cosa, viene meno nel remake di Fuqua. La forza propulsiva della sceneggiatura originale risiedeva infatti nell’analogia inizialmente suggerita tra protagonista e l’interlocutrice femminile: entrambi impenitenti e fuggitivi, divorati internamente dal timore generato da una colpa per loro impronunciabile. Si tratta di personaggi attanagliati da un presente statico, che trova in un’agorafobia degli spazi scenici la sua rappresentazione migliore.

Ciò che ha fatto spiccare il film originale è la sua attenzione su un caso singolare e pieno di suspense, girato in un’unica location con un uso eccellente del montaggio del suono, del missaggio e dell’editing, insieme a una notevole performance del protagonista per offrire un vero senso di suspense. The Guilty sembra invece leggermente più interessato a creare due trame parallele: la storia di Joe e quella del caso che sta disperatamente cercando di risolvere, creano due linee narrative che faticano ad intersecarsi e conferire alla trama un’organicità di fondo.

Questo va sia a vantaggio che a svantaggio del film: da un lato, offre una grande vetrina per le capacità recitative di Gyllenhaal, che riesce a mostrare ancora una volta la sua duttilità attoriale nel rendere la  vulnerabilità di un uomo che lotta per venire a patti con il suo passato mentre corre contro il tempo per salvare la vita di qualcuno. Con le telecamere di Fuqua che seguono infatti Joe in stile documentario, una miriade di primi piani del viso di Joe, dei suoi occhi, della sua bocca, mentre naviga attraverso uno tsunami infinito di chiamate d’emergenza, è evidente fin dall’inizio che Joe è sotto un grande stress lavorativo, ma anche nella vita personale.

D’altra parte, e nell’impiegare una parte maggiore di minutaggio indagando le “nuove” lotte di Joe, The Guilty si allontana da ciò che ha reso l’originale veramente efficace: perde l’attenzione sulla trama principale e lo spettatore non può fare a meno di sentire il distaccamento empatico dal personaggio, chiuso in problematiche raffazzonate e poco incisive, totalmente distanti dalle riflessioni etiche della controparte nordica.

Isla Fisher: 10 cose che non sai sull’attrice

Isla Fisher: 10 cose che non sai sull’attrice

Isla Fisher è negli anni diventa una vera e propria icona di stile, nonché apprezzata interprete, distintasi principalmente per i suoi ruoli comici. Non sono tuttavia mancati negli anni anche ruoli più drammatici, che le hanno permesso di sfoggiare una buona versatilità e riconosciute doti interpretative.

Ecco 10 cose che non sai di Isla Fisher.

Isla Fisher: i suoi film

1. È celebre per i suoi film comici. L’attrice esordisce al cinema con il film The Pool, per poi prendere parte a titoli come Scooby-Doo (2002), I ♥ Huckabess (2004) e 2 single a nozze (2005), con cui ottiene maggior notorietà. Dopo alcuni ruoli in film come Matrimonio per sbaglio (2006) e Hot Rod – Uno svitato in moto (2007), diventa celebre come protagonista del film I Love Shopping (2009). Dal quel momento viene chiamata per titoli di rilievo come Il Grande Gatsby (2013), Now You See Me – I maghi del crimine (2013), Life of Crime – Scambio a Sorpresa (2013), Grimsby – Attento a quell’altro (2016), dove recita accanto agli attori Sacha Baron Cohen, Mark Strong e Rebel Wilson, Le spie della porta accanto (2016), Animali Notturni (2016), Prendimi! (2018) e The Beach Bum (2019).

2. Ha recitato in celebri serie TV. Dopo aver esordito in televisione con le serie Bay City (1993) e Paradise Beach (1993), l’attrice ottiene una prima notorietà recitando nel ruolo di Shannon Reed nella soap opera Home and Away (1994-1997). Successivamente continuerà a recitare per il piccolo schermo comparendo in serie come Oliver Twist (1999), Neighbors from Hell (2010), Bored to Death (2011), Sofia la principessa (2015) e in Arrested Development, dove ricopre il ruolo di Rebel Alley in un totale di 16 episodi.

3. È stata anche doppiatrice. In diverse occasioni l’attrice ha prestato la propria voce per alcuni noti film d’animazione. Nel 2008 doppia infatti il personaggio della professoressa Losà in Ortone e il mondo dei Chi, mentre nel 2011 è la voce di Borlotta, la protagonista femminile del film Rango, premiato con l’Oscar al miglior film d’animazione. Nel 2012 dà invece voce al personaggio di Dentolina in Le 5 leggende.

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Isla Fisher e Sacha Baron Cohen

4. È sposata con il noto attore. Nel 2004 l’attrice si fidanza con Sacha Baron Cohen, che ha poi sposato nel 2010. La coppia si è in più occasioni distinta per l’affiatamento che li unisce, dando vita in più occasioni a divertenti gag anche sui rispettivi social network. La Fisher ha inoltre lavorato con il marito nel film Grimsby – Attento a quell’altro. I due hanno inoltre avuto tre figli, nati rispettivamente nel 2007, nel 2010 e nel 2015.

Isla Fisher e Amy Adams

5. Le due attrici vengono spesso scambiate l’una per l’altra. Negli anni è divenuta sempre più nota la somiglianza che intercorre tra la Fisher e l’attrice Amy Adams. Entrambe rosse di capelli, le due condividono anche una simile fisionomia del volto, ma la Fisher ha scherzosamente sottolineato che la vera differenza tra di loro è che la Adams è una nominata al premio Oscar, mentre lei no. Le due hanno poi avuto modo di recitare nel film Animali notturni.

Isla Fisher in I Love Shopping

6. Ha frequentato dei gruppi speciali per prepararsi al ruolo. Per dar vita a Rebecca Bloomwood, protagonista di I Love Shopping che manifesta appunto un’ossessione per il continuo acquisto di abiti fino ad indebitarsi, l’attrice ha frequentato diversi gruppi di recupero per persone affette da tale disturbo, cercando di comprenderne le motivazioni e la psicologia.

Isla Fisher in Scooby-Doo

7. Avrebbe potuto interpretare uno dei protagonisti. Ancora alle prime esperienze cinematografiche, la Fisher è stata la seconda classificata per il ruolo di Daphne nel film live-action di Scooby-Doo, prima che Sarah Michelle Gellar venisse infine scelta, poiché il regista Raja Gosnell voleva una coppia nella vita reale per interpretare Fred e Daphne. La sua audizione ha comunque impressionato i direttori del casting e come risultato le è stato assegnato il ruolo di supporto di Mary Jane.

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Isla Fisher in Now You See Me

8. Ha lavorato alla caratterizzazione del suo personaggio. Nel film Now You See Me l’attrice ricopre il ruolo di Henley, e in molti hanno notato come per tutto il film questa indossi dei guanti. La Fisher ha motivato tale scelta come parte di una caratterizzazione da lei ideata. Il personaggio è stato infatti pensato come germofobico, e per tanto indossa continuamente dei guanti.

9. Ha rischiato di affogare. Durante le riprese di una scena dove il personaggio interpretato dall’attrice doveva eseguire un numero di magia all’interno di una vasca piena d’acqua, la Fisher rischiò realmente di annegare, essendo rimasta bloccata. Tutti pensavano stesse solamente recitando, ma il rischio era reale. L’attrice riuscì fortunatamente a liberarsi e uscire dalla vasca.

Isla Fisher: età e altezza

10. Isla Fisher è nata a Muscat, nell’Oman, il 3 febbraio 1976, ma è cresciuta a Perth, in Australia. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.

Fonte: IMDb

Eddie Redmayne: 10 cose che non sai sull’attore

Eddie Redmayne: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Eddie Redmayne ha costruito film dopo film una carriera di successo, arrivando ad ottenere alcuni dei maggiori riconoscimenti dell’industria hollywoodiana. L’interprete si è poi legato anche a film mainstream, che gli hanno permesso di ottenere una sempre più ampia popolarità, che lo rende tra gli attori più richiesti del momento.

Ecco 10 cose che non sai su Eddie Redmayne.

Eddie Redmayne: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema con un ruolo da protagonista in Symbiosis – Uniti per la morte (2006), per poi recitare anche nei film The Good Shepherd – L’ombra del potere (2006), di Robert De Niro, Elizabeth: The Golden Age (2007), con Cate Blanchett, L’altra donna del re (2008), con Natalie Portman, Marilyn (2011), con Michelle Williams, e Les Misérables (2012), con Hugh Jackman e Anne Hathaway. Nel 2014 divente celebre grazie al ruolo di Stephen Hawking nel film La teoria del tutto. Da quel momento ottiene ruoli di sempre maggior rilievo in film come Jupiter – Il destino dell’universo (2015), The Danish Girl (2015), Animali fantastici e dove trovarli (2016), Animali fantastici – I crimini di Grindelwald (2018), con Johnny Depp, e The Aeronauts (2019), con Felicity Jones. Nel 2020 recita nel film candidato agli Oscar Il processo ai Chicago 7, con Sacha Baron Cohen. Nel 2022 tornerà invece al cinema con Animali fantastici: I segreti di Silente, con Mads Mikkelsen, e in The Good Nurse.

2. Ha recitato per la televisione. All’inizio della sua carriera Redmayne partecipa ad alcune serie TV come Doctors (2003) e Elizabeth I (2005). Ottiene in seguito il ruolo di Angel Clare nella miniserie Tess dei D’Urberville (2008), con protagonista l’attrice Gemma Arterton. È poi Jack in I pilastri della terra (2010), con Rufus Sewell e Matthew Macfadyen.

Eddie Redmayne, la moglie Hannah Bagshawe e i figli Iris Mary e Luke Richard

3. È sposato. Nel maggio 2014 l’attore annuncia di essersi fidanzato ufficialmente con Hannah Bagshawe, con cui si frequentava dal 2012. La coppia si sposa poi nel dicembre dello stesso anno, mantenendo una certa riservatezza a riguardo. I due hanno infatti raramente reso pubblica la propria vita privata, facendolo solo per annunciare la nascita dei figli, rispettivamente nel 2016 per Iris Mary Redmayne, e nel 2018 per Luke Richard Bagshawe. Come si può notare, Redmayne e la moglie hanno deciso di non dare ad entrambi i figli il cognome Redmayne, facendo utilizzare anche quello della madre.

Eddie Redmayne La teoria del tutto

Eddie Redmayne e gli Oscar

4. Ha vinto l’ambito premio. Per il suo ruolo nel film La teoria del tutto, dove interpreta il fisico Stephen Hawking, l’attore ha ricevuto la sua prima nomination ai premi Oscar come miglior attore. Nel corso della serata Redmayne ha poi vinto il prestigioso premio, divenendo uno dei più giovani ad ottenere tale riconoscimento.

5. È stato candidato una seconda volta. L’anno dopo aver vinto il premio, Redmayne è nuovamente tra i candidati al miglior attore per il film The Danish Girl, dove interpreta il ruolo del primo uomo ad essersi sottoposto ad un’operazione per il cambio di sesso. A vincere il premio quell’anno fu tuttavia Leonardo DiCaprio per il suo ruolo in The Revenant.

Eddie Redmayne in La teoria del tutto

6. Ha lavorato molto sulla fisicità del personaggio. Per prepararsi al ruolo l’attore ha studiato a lungo la vita del celebre scienziato, e si è dedicato per molte ore al giorno al lavoro sul corpo, cercando di riprodurre il degenerare della disabilità attraverso un processo di controllo totale dei suoi muscoli. Girando in ordine non cronologico, la vera sfida è stata per lui cercare di gestire le varie fasi della malattia in base alle riprese previste.

7. Ha ottenuto le lodi di Hawking. Nel vedere il film, lo scienziato Stephen Hawking ammise che in certe scene gli sembrava di vedere sé stesso. Egli lodò infatti la performance di Redmayne, affermando che l’attore aveva saputo dar vita in modo estremamente preciso alle particolarità della malattia e delle sue conseguenze sul corpo.

Eddie Redmayne Animali fantastici

Eddie Redmayne in Animali fantastici

8. Non ha dovuto sostenere alcun provino. Forte della fama datagli dal film La teoria del tutto, l’attore ottenne il ruolo di Newt Scamander, protagonista del film Animali fantastici, senza bisogno di dover sostenere alcun provino. Per la scrittrice, J. K. Rowling, l’attore aveva infatti già dato prova di essere perfetto per la parte con i suoi precedenti ruoli.

9. Ha avuto accesso a dettagli segreti. Prima di intraprendere le riprese del film, l’attore ha passato del tempo in compagnia della Rowling, la quale gli ha rivelato dettagli particolarmente segreti e privati della vita di Newt Scamander, al fine di permettere all’attore di calarsi meglio nel ruolo. Redmayne ha affermato che non rivelerà mai cosa gli fu detto.

Eddie Redmayne: età e altezza

10. Eddie Redmayne è nato a Londra, Inghilterra, il 6 gennaio 1982. L’attore è alto complessivamente 184 centimetri.

Fonte: IMDb

Spencer: il nuovo trailer del film di Pablo Larraìn con Kristen Stewart

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Ecco il nuovo trailer di Spencer, il nuovo film di Pablo Larraín sulla vita della principessa Diana interpretata da Kristen Stewart. Nel cast anche Timothy Spall, Jack Farthing, Sean Harris, Sally Hawkins. Il film è stato presentato in Concorso a Venezia 78.

La trama di Spencer

Il matrimonio della principessa Diana e del principe Carlo è da tempo in crisi. Sebbene le voci di tradimenti e di divorzio abbondino, in occasione delle feste di Natale nella residenza reale di Sandringham viene decretato un periodo di pace. Si mangia e si beve, si spara e si caccia. Diana conosce il gioco, ma quest’anno le cose saranno molto diverse. Spencer immagina cosa potrebbe essere accaduto durante quei pochi giorni decisivi.

Il commento del regista

Siamo tutti cresciuti sapendo cos’è una favola, ma Diana Spencer ne ha cambiato il paradigma e ha ridefinito le icone idealizzate della cultura pop, per sempre. Questa è la storia di una principessa che ha deciso di non diventare regina, ma ha scelto di costruirsi da sola la propria identità. È una favola al contrario. Sono sempre rimasto molto sorpreso dalla sua decisione e ho sempre pensato che deve essere stata molto dura da prendere. Questo è il cuore del film. Volevo approfondire il processo alla base delle scelte di Diana, mentre oscilla tra dubbio e determinazione, scegliendo, infine, la libertà. È stata una decisione che ha definito la sua eredità: un lascito di onestà e umanità che rimane ineguagliato. Si è scritto molto su Diana, c’è un’infinità di storie: di alcune si può dimostrare il fondamento, di altre no. Abbiamo fatto molte ricerche su di lei, sulle tradizioni del Natale della famiglia reale, e sugli aneddoti dei fantasmi nella residenza di Sandringham. Tuttavia, la famiglia reale è notoriamente discreta. Potrà anche apparire in pubblico in certe occasioni, ma a un certo punto le porte si chiudono e non c’è modo di sapere cosa stia accadendo dietro di esse. Ciò lascia molto spazio alla fantasia; e questo è stato il nostro lavoro. Non avevamo intenzione di fare un docudrama: volevamo creare qualcosa prendendo degli elementi dalla realtà e ricorrendo poi all’immaginazione per raccontare la vita di una donna con gli strumenti del cinema. Questo è il motivo per cui il cinema è così fantastico: c’è sempre spazio per l’immaginazione. Nel costruire il personaggio di Diana, non volevamo solo creare una sua replica, ma usare il cinema e i suoi strumenti per dar vita a un mondo interiore che trovasse il giusto equilibrio tra il mistero e la fragilità del suo personaggio. Tutto ciò che Diana vede riflette i suoi ricordi, le sue paure, i suoi desideri e forse anche le sue illusioni. Questi elementi attingono a qualcosa che sta accadendo dentro di lei e mostrano una vulnerabilità bellissima.

Eric Bana: 10 cose che non sai sull’attore

Eric Bana: 10 cose che non sai sull’attore

Durante i primi anni 2000 l’attore Eric Bana si è affermato per i suoi ruoli in noti film di genere, dove ha avuto modo di collaborare con noti attori e autori. In particolare, l’interprete è rimasto memorabile nel ruolo di Ettore, il principe troiano da lui ricoperto in Troy. Nel corso degli anni Bana ha poi saputo rinnovarsi, ricoprendo ruoli sempre diversi in pellicole di diverso genere.

Ecco 10 cose che non sai di Eric Bana.

Eric Bana: i film e le serie in cui ha recitato

1. Ha partecipato a noti lungometraggi. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 1997 con il film Casa dolce casa, ma raggiunge l’apice del successo nel momento in cui partecipa ai film Chopper (2000), Black Hawk Down (2001), Hulk (2003), diretto da Ang Lee, Troy (2004), dove recita accanto a Brad Pitt, e Munich (2005), di Steven Spielberg. Successivamente continua a recitare in film di rilievo come Le regole del gioco (2007), L’altra donna del re (2008), Star Trek (2009), Funny People (2009), Un amore all’improvviso (2009), Hanna (2009), Lone Survivor (2013), Liberaci dal male (2014), L’ultima tempesta (2016), Il segreto (2016), King Arthur – Il potere della spada (2017) e Condannato a combattere (2017). Nel 2020 torna poi al cinema in Chi è senza peccato – The Dry, film crime di cui è protagonista nei panni di Falk. Nel 2022 sarà invece tra i protagonisti del dramma Blueback, con Mia Wasikowska.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Bana diventa inizialmente famoso grazie alla sua partecipazione alle serie Full Frontal (1993-1997), Eric (1997) e All Saints (1999-2000). Diventa particolarmente noto sul piccolo schermo grazie al ruolo di Joe Sabatini nella soap opera Something in the Air (2000-2001), mentre negli anni successivi si dedica esclusivamente al cinema. Torna in televisione con la serie Dirty John, dove dal 2018 al 2019 ricopre il ruolo di John Meehan. In questa recita accanto ad attori come Christian Slater, Connie Britton e Juno Temple.

3 Ha diretto un documentario. Grande appassionato di corse automobilistiche, nel 2009 l’attore esordisce come regista del documentario Love the Beast, che ripercorre attraverso testimonianze e ricordi la “storia d’amore” che ha legato Bana alla sua prima macchina, una XB Falcon Coupé, che andò distrutta nel 2007 per via di un incidente avvenuto durante una gara di rally in Tasmania, dove l’attore rimané fortunatamente illeso.

Eric Bana ha moglie e figli

4. È sposato. Dal 1997 l’attore è sposato con Rebecca Gleeson, di professione pubblicitaria. Particolarmente riservata, la coppia si è negli anni tenuta lontano dai riflettori, così come anche dai vari social network. Di loro si sa infatti poco o nulla, se non che hanno avuto due figli, nati rispettivamente nel 1999 e nel 2002.

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Eric Bana: il suo fisico

5. È noto per la sua forma fisica. Nei film che hanno reso celebre l’attore, questi è anche solito mostrarsi in più occasioni a torso nudo. Bana ha così potuto sfoggiare un’ottima forma fisica, merito dei lunghi e intensi allenamenti svolti per poter ricoprire ruoli come quello di Ettore o di Hulk. L’attore è infatti stato eletto in diverse occasioni come uno tra gli uomini più sexy di Hollywood.

Eric Bana in Troy

6. È stato voluto da Brad Pitt. Tra i motivi che hanno visto l’attore ricoprire il ruolo di Ettore in Troy, vi è la forte volontà a riguardo di Brad Pitt. Questi ha infatti dichiarato di aver particolarmente apprezzato l’interpretazione di Bana in Chopper, a tal punto da voler lavorare con lui. Sentendo che Ettore poteva essere un ruolo adatto all’attore, Pitt richiese che la produzione lo sottoponesse ad un provino.

7. Ha vinto una scommessa. Sia Bana che Pitt decisero di non utilizzare controfigure per il loro brutale scontro. Fecero piuttosto un patto, che prevedeva che per ogni colpo reale inferto, l’attore colpito venisse risarcito dall’altro. Alla fine, Pitt dovette pagare al collega 750 dollari, mentre Bana non gli dovette nulla.

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Eric Bana in Hulk

8. La sua forma fisica è stata camuffata con abiti appositi. Benché per interpretare Hulk fosse richiesto che l’attore avesse una muscolatura esemplare, per ricoprire i panni dello scienziato Bruce Banner era invece necessario che questi apparisse dotato di una corporatura normale. Per nascondere i suoi muscoli, dunque, la costumista lavorò per procurargli abiti più larghi e formali del dovuto.

9. Ha girato più volte le stesse scene. Per via della volontà del regista di realizzare numerosi split screen all’interno del film, gran parte delle scene del film furono rigirate più volte da più angolazioni differenti. Ciò ha posto l’attore ad un grande sforzo, fisico e di concentrazione.

Eric Bana: età e altezza

10. Eric Bana è nato a Melbourne, in Australia, il 9 agosto 1968. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri.

Fonte: IMDb

Allison Williams: 10 cose che non sai sull’attrice

Allison Williams: 10 cose che non sai sull’attrice

Nonostante i pochi titoli ancora all’attivo, l’attrice Allison Williams si è affermata negli ultimi anni grazie alla sua presenza scenica e alle doti interpretative. Distintasi tanto al cinema quanto in televisione, la Williams ha dato prova di poter affrontare personaggi e generi sempre diversi, aspettando il momento in cui la sua carriera possa consacrarsi definitivamente.

Ecco 10 cose che non sai di Allison Williams.

Allison Williams: i film e le serie in cui ha recitato

1. Ha avuto un ruolo di rilievo in un noto film. L’attrice debutta al cinema nel 2014 con il film College Musical, dove ricopre il ruolo di Bianca. La vera notorietà arriva però grazie a Scappa – Get Out (2017), dove recita accanto all’attore Daniel Kaluuya nel ruolo di Rose Armitage. Il ruolo le permette di ottenere una maggiore visibilità, venendo poi scelta come protagonista del film The Perfection (2018). Nel 2020 recita in Horizon Line, mentre attualmente è impegnata nelle riprese del fantascientifico M3GAN.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Se la filmografia dell’attrice vanta per ora solo tre titoli per il cinema, ben più di più sono i progetti televisivi a cui ha preso parte. Dopo aver esordito in un piccolo ruolo nella serie American Dreams (2004), l’attrice si fa notare nel ruolo di Kate Middleton in Will & Kate: Before Happily Ever After (2011). Successivamente prenderà parte a serie come Jake and Amir (2011-2012), The Mindy Project (2013) e Girls (2012-2017), dove diventa celebre per il ruolo di Marnie Michaels, una delle protagoniste, recitando anche accanto a Jemima Kirke. Recita poi in un episodio di Patrick Melrose (2018) e Una serie di sfortunati eventi (2018-2019), dove nella terza stagione interpreta Kit Snicket, alleata dei tre orfani protagonisti.

Allison Williams è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 900 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere sue foto durante momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano però anche immagini tratte da eventi di gala a cui ha partecipato, come anche foto e video promozionali dei suoi progetti da attrice.

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Allison Williams in Scappa – Get Out

4. È stata scelta per una sua qualità. Parlando del personaggio della Williams, il regista Jordan Peel ha dichiarato di aver scelto l’attrice poiché gli ricordava la classica persona di cui ti innamori facilmente dopo averla conosciuta. Ciò tornava particolarmente utile ai fini del ruolo di Rose Armitage.

5. Ha faticato per calarsi nel ruolo. L’attrice ha descritto il suo personaggio come uno di quei cattivi per i quali non riesci a provare neanche un briciolo di comprensione. La stessa Williams ha affermato di aver dovuto lavorare molto su di sé per cercare di risultare realistica, isolandosi spesso dagli altri attori per cercare di scavare in tranquillità nella perversa mentalità del personaggio.

Allison Williams in Una serie di sfortunati eventi

6. Ha mantenuto il segreto sul suo personaggio. Uno dei ruoli più misteriosi ricoperti dalla serie è quello ricoperto dalla Williams. Nel dar vita a Kit Snicket, l’attrice sapeva quanto l’alone di mistero che l’avvolgeva fosse fondamentale, e per questo ha evitato di rivelare dettagli a riguardo con chiunque. All’interno della serie stessa passa diverso tempo prima che il personaggio si riveli realmente.

7. Non sapeva come sarebbe evoluto il personaggio. Per mantenere il mistero sul personaggio, all’attrice fu dato da leggere soltanto il copione dell’ultimo episodio della seconda stagione e i primi due della terza. L’attrice, dunque, non sapeva come sarebbe evoluto il personaggio, scoprendolo soltanto di volta in volta, senza disporre così di troppo tempo per lavorarci su.

8. Lavorare con Neil Patrick Harris è stato per lei entusiasmante. L’attrice ha dichiarato che tra i motivi che l’hanno spinta ad accettare il ruolo vi era la possibilità di lavorare con l’attore Neil Patrick Harris, qui nei panni del Conte Olaf. La Williams ricorda di come rimanesse sbalordita dal processo di trasformazione dell’attore nel proprio personaggio, provando in diverse occasioni timore nell’interagire con lui.

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Allison Williams in The Perfection

9. È la protagonista del film. Nel film The Perfection, rilasciato su Netflix, l’attrice interpreta una giovane violoncellista che darà vita ad una serie di terribili crimini pur di ottenere il successo che desidera. L’attrice ha dichiarato di aver accettato il ruolo dopo che leggendo la sceneggiatura questa le ha ricordato le sensazioni malsane di Scappa – Get Out.

Allison Williams: età e altezza

10. Allison Williams è nata a New Canaan, nel Connecticut, Stati Uniti, il 30 novembre 1988. L’attrice è alta complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

Space Jam: New Legends, interviste ai protagonisti del film

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Space Jam: New Legends, interviste ai protagonisti del film

Ecco la nostra intervista a Don Cheadle, Sonequa Martin-Green e Malcolm D. Lee, rispettivamente protagonisti e regista di Space Jam: New Legends, al cinema dal 23 settembre, distribuito da Warner Bros.

Space Jam: New Legends, diretto da Malcolm D. Lee, è un frenetico mix di due mondi, che svela fino a che punto possano arrivare alcuni genitori per creare un legame con i propri figli. Quando LeBron James e il suo giovane figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale, LeBron farà di tutto per tornare a casa sani e salvi guidando Bugs Bunny, Lola Bunny e l’intera banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati dell’Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di basket piena di professionisti all stars mai vista prima.

Tunes contro Goons nella sfida con la posta in gioco più alta della sua vita, che ridefinirà il legame tra LeBron e suo figlio, mettendo in luce il potere di essere se stessi. Pronti all’azione, i Tunes sovvertono le convenzioni, sovraccaricando i loro talenti unici e sorprendendo anche “King” James con il loro modo di giocare. Nel cast anche Don Cheadle, Khris Davis, Sonequa Martin-Green, Cedric Joe, Jeff Bergman e Zendaya.

Space Jam: New Legends vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed – Nato per combattere Prossima fermata: Fruitvale Station, e uscirà nelle sale italiane il 23 settembre 2021.

 

Jemima Kirke: 10 cose che non sai sull’attrice

Jemima Kirke: 10 cose che non sai sull’attrice

Negli ultimi anni l’attrice britannica Jemima Kirke si è sempre più fatta notare per i suoi ruoli, specialmente quelli ricoperti in alcune popolari serie televisive. Sono però molte le attività che hanno visto la Kirke impegnata, alcune delle quali anche esterne al mondo dello spettacolo. Sempre più impegnata come vera e propria protagonista, il suo potrebbe diventare in breve tempo uno dei nomi e dei volti più presenti sul piccolo o grande schermo. Merito anche di un talento straordinario e di un carisma particolarmente evidente.

Ecco 10 cose che non sai di Jemima Kirke.

Jemima Kirke: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi lungometraggi. L’esordio sul grande schermo per l’attrice arriva nel 2010 grazie al film Tiny Furniture, film indipendente vincitore del premio come miglior lungometraggio narrativo al South by Southwest. Successivamente ha recitato in Ava’s Possessions (2015) e The Little Hours (2017), quest’ultimo liberamente ispirato alla prima e alla seconda novella della terza giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio. In questo ha modo di recitare accanto a Alison Brie, Dave Franco e John C. Reilly. In seguito recita anche in Wild Honey Pie! (2018), Untogether (2018), con Jamie Dornan, All These Small Moments (2018) e Sylvie’s Love (2020), con Tessa Thompson.

2. È nota per alcune celebri serie. Il primo ruolo degno di nota, che permette all’attrice di farsi meglio conoscere dal grande pubblico, è quello di Jessa Johansson nella serie Girl, dove recita dal 2012 al 2017. Successivamente nel 2018 ricopre il ruolo di Adelaide nella miniserie Netflix Maniac, dove recita accanto a Jonah Hill ed Emma Stone. Nel 2021 è invece tra i protagonisti della terza stagione di Sex Education, sempre su Netflix. Per il 2022 è invece attesa nei panni di Melissa in Conversations with Friends, basata sull’omonimo romanzo di Sally Rooney.

Jemima Kirke in Sex Education

3. È tra i protagonisti della nuova stagione della serie Netflix. Attualmente l’attrice è presente sul piccolo schermo come uno dei nuovi membri del cast della popolare serie Netflix Sex Education. Nella terza stagione, infatti, assume il ruolo di Hope Haddon, la nuova preside del liceo di Moordale. Il personaggio, che inizialmente si mostra particolarmente giovanile e aperto al libero pensiero, acquisirà sempre più sfumature negative, divenendo una vera e propria despota pronta a riportare l’ordine e la disciplina. Nella serie l’attrice si trova a recitare in particolare accanto agli attori Asa Butterfield e Emma Mackey.

Jemima Kirke Sex Education

Jemima Kirke ha dei tatuaggi

4. Ha ben 23 tatuaggi. Benché ad un primo sguardo non si noti, l’attrice vanta sul proprio corpo un totale di 23 tatuaggi. La maggior parte di questi, essendo piuttosto piccoli, sfuggono alla vista. Tra quelli più celebri, tuttavia, si annoverano una ragnatela sulla mano destra; la scritta “Rozy” sul piede sinistro; un fiore sulla spalla sinistra; la scritta “mama” sul lato della mano sinistra; un cuore con numeri romani sul palmo della mano sinistra; alcuni disegni tribali sull’interno dell’avambraccio sinistro; una tigre sull’interno dell’avambraccio sinistro e una stella blu nell’interno dell’orecchio destro.

Jemima Kirke: chi è sua sorella

5. Anche sua sorella è un’attrice. Figlia del batterista Simon Kirke e della proprietaria della boutique vintage Geminola Lorrain Dellal, la Kirke ha due sorelle. La prima, Domino Kirke ha seguito la carriera da musicista, mentre la seconda, Lola Kirke, è anche lei un’attrice. In particolare, questa, è diventata celebre per i ruoli di Greta in L’amore bugiardo – Gone Girl e di Hailey nella serie Mozart in the Jungle. La si può però ritrovare anche in Mistress America, Fallen e Barry Seal – Una storia americana. Le due sorelle hanno poi recitato insieme in Untogether.

Jemima Kirke e Michael Mosberg

6. È stata sposata con un avvocato. La Kirke si è sempre dimostrata molto riservata circa la propria vita privata. È però noto che nel 2009 ha sposato l’avvocato Michael Mosberg, dal quale ha negli anni avuto due bambini. Della coppia si è poi saputo molto poco fino al gennaio del 2017, quando hanno annunciato la loro separazione. Proprio questo infelice evento è stato per lei fonte di ispirazione per dar vita ad alcuni dipinti con donne in abito da sposa, tra cui anche un autoritratto con indosso proprio tale tipologia di vestito.

7. Ha una nuova relazione. A partire dal luglio del 2017, invece, la Kirke ha una relazione con il musica e cantante australiano Alex Cameron. Anche in questo caso l’attrice è sempre stata molto attenta a mantenere ben distinte la sua vita pubblica da quella privata, evitando così un’intrusione esterna in quest’ultima. La Kirke ha poi avuto modo di dirigere alcuni videoclip di brani scritti dal compagno. Cameron, dal canto suo, ha invece rivelato che il suo album del 2019 Miami Memory è fortemente influenzato e basato sulla sua relazione con l’attrice.

Jemima Kirke tatuaggi

Jemima Kirke è su Instagram

8. Ha un account personale. La Kirke è presente sul social network Instagram con un profilo personale verificato, attualmente seguito da 515 mila persone. All’interno di questo, con oltre 200 post, l’attrice è solita condividere immagini legate al proprio lavoro da attrice, in particolare con i dietro le quinte di alcuni set. Non mancano però anche immagini legate ad altre sue attività e foto relative alla propria vita privata, con luoghi visitati, curiosità o momenti spesi insieme agli amici e ai famigliari. In ultimo, non mancano anche le immagini di molti dei dipinti da lei realizzati.

Jemima Kirke: i suoi dipinti

9. È laureata in arte e pittura. Oltre alla recitazione, un’altra grande passione della Kirke è la pittura. Prima di intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo, infatti, ha conseguito il Bachelor of Fine Arts in pittura alla Rhode Island School of Design. Da quel momento si è dedicata in modo piuttosto continuativo a questa sua passione, dando anche luogo ad alcune mostre dove esporre i suoi dipinti. In particolare, è da citarsi la mostra Sargeant’s Daughters, dove ha mostrato ritratti di donne, alcuni a collo alto e altri a figura intera, nei loro abiti da sposa.

Jemima Kirke: età e altezza dell’attrice

10. Jemima Kirke è nata a Londra, in Inghilterra, il 26 aprile del 1985. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

The Crown: ecco chi interpreterà Dodi Al-Fayed

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The Crown: ecco chi interpreterà Dodi Al-Fayed

La pluripremiata serie Netflix The Crown offrirà agli spettatori uno sguardo sulla relazione tra Diana, la principessa del Galles e l’erede dei grandi magazzini egiziani Dodi Al-Fayed, che si è conclusa con la loro tragica morte.

Variety rivela che il protagonista di Il cacciatore di aquiloni, Khalid Abdalla, è stato scelto per il ruolo di Dodi, e che reciterà al fianco di Elizabeth Debicki nell’attesissima quinta stagione dello show. Salim Daw è stato scelto per interpretare il padre di Dodi, il miliardario ed ex proprietario di Harrods Mohamed Al-Fayed. Sebbene i produttori non stiano rivelando alcuna trama, il casting suggerisce che gli spettatori potranno dare uno sguardo agli ultimi mesi della vita di Diana.

La principessa ha avuto una relazione sentimentale con Dodi, un produttore cinematografico considerato una specie di playboy, nell’estate del 1997. La loro breve unione ha causato una frenesia “gossippara” che si è conclusa solo quando entrambi sono morti in un tragico incidente automobilistico a Parigi, pochi mesi dopo, proprio per sfuggire ai flash dei paparazzi.

Nella quinta stagione di The Crown Imelda Staunton entra nel ruolo della regina Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata da Claire Foy o Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il 2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa Margaret e Jonny Lee Miller come John Major.

The Hanging Sun: prime foto dal set del film Sky Original

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The Hanging Sun: prime foto dal set del film Sky Original

Sono in corso in Norvegia, tra Alesund e Fosnavag, le riprese del nuovo film Sky OriginalThe Hanging Sun, una coproduzione italo-britannica targata Sky, Cattleya e Groenlandia.

Diretto da Francesco Carrozzini e sceneggiato da Stefano Bises, il film è un thriller noir tratto dal romanzo “Sole di mezzanotte” di Jo Nesbø. La fotografia è di Nicolaj Bruel (Dogman, Pinocchio).

Nel cast, assieme ai già annunciati Alessandro Borghi (Sulla mia pelle, Diavoli, Il Primo Re, Suburra) nel ruolo di John, il protagonista, Jessica Brown Findlay (Brave New World, Harlots, Hamlet) nel ruolo di Lea e Sam Spruell (Small Axe: MangroveOutlaw King – Il re fuorileggeBiancaneve e il cacciatore) nei panni dei due gemelli Aaron e Nicolas, vengono annunciati oggi Fred Schmidt (Attacco al Potere 3, Brimstone, Mission: Impossible – Falloutnel ruolo di Michael, il fratello di John e il piccolo Raphael Vicas (Grantchester), nel ruolo di Caleb, figlio di Lea.  Con loro Peter Mullan (Riff-Raff – Meglio Perderli che Trovarli, Braveheart- Cuore Impavido, My Name is Joe) nei panni di Dad, il padre di John e Charles Dance (Mank, Godsford Park, Il Trono di Spade, The Imitation Game, The Crown) che interpreta Jacob, padre di Lea.

The Hanging Sun è un thriller noir ambientato tra le atmosfere rarefatte dell’estate norvegese dove il sole non tramonta mai, la vita e la morte si intrecciano, presente e passato si sovrappongono.

John (Alessandro Borghi) è in fuga. Ha tradito un potente boss criminale. Suo padre Dad (Peter Mullan). Per mettersi al riparo da lui e da suo fratello (Fred Schmidt), John punta verso l’estremo Nord, e trova riparo nel fitto della foresta, vicina a un villaggio isolato dell’estremo Nord, dove domina la religione, il sole non tramonta mai e le persone sembrano appartenere a un’altra epoca. Tra lui e il suo destino ci sono solo Lea (Jessica Brown Findlay), una donna in difficoltà ma dalla grande forza, e suo figlio Caleb (Raphael Vicas) un bambino curioso e dal cuore puro. Mentre il sole di mezzanotte confonde realtà e immaginazione, John dovrà affrontare il tragico passato che lo tormenta. Anche Lea ha i suoi demoni: la morte in mare del suo violento marito Aaron (Sam Spruell), e il sospetto da parte del villaggio che potrebbe essere stata lei a provocare quell’incidente.

The Hanging Sun arriverà prossimamente al cinema e poi disponibile in prima assoluta su Sky e NOW in Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria. Il distributore internazionale del film è NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios.

SEAL Team 5: trailer dai nuovi episodi

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SEAL Team 5: trailer dai nuovi episodi

Il network americano della CBS ha diffuso il trailer di SEAL Team 5, l’annunciata quinta stagione di SEAL Team.

SEAL Team 5

SEAL Team 5 è la quinta stagione della nuova serie tv SEAL Team creata da Benjamin Cavell per il network americano della CBS. Nel cast di SEAL Team 5 protagonisti David Boreanaz interpreterà il capitano Jason Hayes, Max Thieriot, Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Jessica Paré e Tony Trucks.

I Seal non saranno solo impiegati sul suolo americano, ma anche in giro per il mondo dove dimostreranno il loro forte patriottismo e senso di appartenenza alla terra stelle e strisce. Lasciare figli e famiglia per partire in missione non è mai un compito facile, ma i nostri paladini saranno pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per la difesa del proprio Paese. SEAL Team debutterà in America a Settembre 2017.

Titane: la recensione del film di Julia Docurnau

Titane: la recensione del film di Julia Docurnau

Vincitore a sorpresa della Palma d’Oro al Festival di Cannes, Titane potrebbe purtroppo essere semplicisticamente ricordato come il film dove la protagonista viene messa incinta da un’automobile. Non sono in pochi ad aver deriso questo elemento della pellicola, tra cui anche note personalità di cinema, sminuendo però così un racconto e una visione molto più complesse di quanto apparentemente può sembrare. Il film diretto dalla francese Julia Docurnau, divenuta dunque la seconda donna a vincere il principale premio di Cannes (la prima è stata Jane Campion nel 1993 con Lezioni di piano) è infatti un’opera che sfrutta il genere e le sue perversioni per affrontare tematiche e dinamiche attuali e in continuo mutamento.

Queste, di cui si parlerà meglio tra poco, si incarnano in Alexia (Agathe Rousselle), la quale sin da bambina adora le automobili, specialmente dopo che un incidente d’auto con il padre le ha donato una placca di titanio nella testa. Da qui prende vita la sua storia e la sua follia. Cresciuta con questa particolarità, Alexia è infatti diventata una donna gonfia di rabbia e amore represso, elementi che la trasformano sempre più in un essere ibrido e nuovo. Costretta a nascondersi per via di alcuni brutali crimi da lei commessi, Alexia decide di fingersi il figlio scomparso di Vincent (Vincent Lindon), pompiere mentalmente problematico che non si accorge, o finge di non accorgersi, di avere a che fare con un impostore. Dal loro incontro, però, nascerà qualcosa di inaspettato che li porterà a riscoprire la propria umanità.

Tra corpo e genere

Qui alla sua opera seconda, la Docurnau si dimostra intenzionata a portare avanti elementi e simboli già comparsi nel suo primo film, Raw, del 2016. Indicato come uno degli horror più disturbanti degli ultimi anni, in questo si affrontava il cannibalismo legato ad un vero e proprio coming of age della protagonista. Il corpo, la carne e la lacerazione di questo ritornano dunque anche in Titane, legandosi non più solo alle trasformazioni e alla crescita personale, ma anche, ovviamente, a quella sessuale. Alexia si presenta dunque come il manifesto dell’ibridazione tra identità diverse, portando avanti questo suo aspetto con una forza e una violenza che contrasta ogni opposizione che trova sul proprio cammino.

All’interno del film Alexia diventa sempre più una metafora vivente per raccontare la ricerca di sé al di là di quanto la natura voglia raccontare. Si tratta di un personaggio che sfugge ad ogni definizione, se non per la sua volontà di rientrare in quella di “figlio/a”. Con l’ingresso in scena di Vincent viene infatti a consolidarsi quel rapporto genitoriale che da una parte sembra ribadire come i legami famigliari non siano definiti solo dalla biologia, e dall’altra mira a proporre nuovi riflessioni proprio su queste relazioni e sul loro valore nella società contemporanea.

Titane, come affermato anche dallo stesso Lindon, può allora essere visto come un storia d’amore, incentrata sulla ricerca di quegli elementi che ci rendono umani. Elementi che nella continua ibridazione tra carne e metallo sembrano anestetizzarsi senza però spegnersi mai. L’esplorazione che la Docurnau fa di tutto ciò la porta dunque a proporre un’opera ricca di temi oggi quotidianamente affrontati, ibridandoli a loro volta in una messa in scena ultra postmoderna, tanto nella costruzione visiva quanto nella successione di eventi e nella costruzione dei personaggi.

Titane recensione

Titane, la recensione del film

Alla luce di tutto ciò, Titane si presenta dunque come un’opera conturbante sotto più punti di vista, un esperimento a suo modo anche ostico che non lascerà di certo indifferenti quanti vi si misureranno. Tematiche sociali e attuali, certo, ma raccontate attraverso una miscela di generi il cui portabandiera è quel body horror reso tanto celebre da David Cronenberg. Pur presentando profondi debiti nei confronti del cinema del regista canadese, il film della Docurnau lascia intravedere una volontà di reggersi da solo senza il bisogno di paragoni e confronti. Titane vuole essere un’opera autonoma, come lo è la sua protagonista, e in molti momenti sembra avere la forza di esserlo, con un ritmo spesso particolarmente serrato o con emozioni capaci di colpire anche nei momenti più inaspettati.

Non mancano però anche dei momenti di maggior incertezza, specialmente nella seconda metà del film. Da lì in poi Titane sembra prendersi troppo sul serio, perdendo la dirompenza che aveva fino a quel momento mostrato e trovando in alcune ingenuità della sceneggiatura il suo principale freno. La Docurnau, come Alexia, sembra dunque ancora alla ricerca delle propria identità come regista, ma questo suo secondo lungometraggio anche al netto delle pecche le permette di affermarsi ancor di più come un nome da tenere d’occhio per il futuro. Titane, con la sua violenza, le sue musiche, le sue luci e i suoi personaggi fuori dal comune, è infatti ben più che “il film dove la protagonista viene messa incinta da un’automobile”.

Peacemaker è un eroe “sciovinista e razzista”? La replica di James Gunn

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Il personaggio di Peacemaker è stato sia un ero che un cattivo in The Suicide Squad e il prossimo anno lo ritroveremo in qualità di protagonista dell’annunciata serie a lui dedicata che vedrà il ritorno di John Cena e che debutterà in esclusiva su HBO Max.

È indubbio che la serie prenderà le mosse dalla seconda scene post-credits del film uscito nelle sale ad agosto, ma è anche probabile che scaverà nelle origini del personaggio. Durante un recente Q&A al TCA (via TV Line), James Gunn ha risposto alla domanda di un giornalista che ha insinuato che Peacemaker fosse “un ero americano sciovinista e razzista”.

Gunn riconosce che Peacemaker sia un eroe “problematico”, ma ha chiarito ancora una volta in merito al processo dietro la creazioni dei suoi personaggi, ribadendo che non ama crearne di “adorabili”, cercando di renderli invece “il più completi possibile”, nel bene e nale male. Peacemaker prende una serie di decisioni discutibili in The Suicide Squad, molte delle quali saranno probabilmente approfondite nella serie, e secondo Gunn il personaggio ha ancora “molto da imparare”.

“Una delle cose che mi ha fatto venire voglia di raccontare la storia di Peacemaker è che ha ancora molto da imparare…. molto da imparare”, ha dichiarato James Gunn. “Forse non gli basterà una sola stagione di una serie tv per imparare ancora tutte le cose che deve imparare. Ma è proprio la sua capacità di imparare che, ai miei occhi, lo rende più gradevole. I suoi punti deboli possono sembrare davvero terribili, ma in alcuni dipendono solo dalla sua ignoranza. Penso che sia una distinzione importante da fare.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Carnage: 10 cose da sapere sulla nemesi di Venom

Carnage: 10 cose da sapere sulla nemesi di Venom

Il personaggio di Carnage farà il suo debutto in live-action nell’attesissimo Venom: La furia di Carnage, e i fan non vedono l’ora di saperne di più su di lui. Nonostante la proverbiale infamia del personaggio, infatti, potrebbero esserci alcuni ettagli sulla sua ricca e intricata storia nei fumetti che il pubblico mainstream potrebbe, in realtà, non conoscere ancora.

Ha avuto più ospiti

Come altri simbionti nell’universo Marvel, anche Carnage ha avuto più ospiti nel corso degli anni. Il primo e più noto è, ovviamente, Cletus Kasady, serial killer sadico e squilibrato i cui tratti aggressivi vengono esacerbati dalla violenza del simbionte.

Sebbene Kasady sia l’ospite più noto di Carnage, il simbionte ha legato con numerosi altri personaggi, tra cui Eddie Brock. Altri ospiti includono il genetista Karl Malus, lo psichiatra Tanis Nieves e persino il figlio di J. Jonah Jameson, John Jameson. A un certo punto, Carnage si è legato persino ad un grande squalo bianco dopo essere stato abbandonato su un’isola deserta.

La sua infanzia è avvolta nel mistero

Gran parte delle origini di Cletus Kasady sono avvolte nel mistero. In base ai suoi vaghi ricordi, è nato al Ravencroft Institute da una madre con schizofrenia paranoide, morta poco dopo il parto. Dopo aver ucciso una donna violenta che, in realtà, poteva essere sua nonna, Cletus è andato a vivere con un uomo (che potrebbe essere il suo padre biologico) e sua moglie, altrettanto violenta.

Dopo aver sperimento l’affido familiare, alla fine Cletus diede fuoco all’orfanotrofio in cui era cresciuto, la casa per ragazzi nota come “St. Estes”. Tutta la sua infanzia è stata una sequela di aggressioni e torture che non hanno fatto altro che peggiora a mano a mano che Cletus cresceva, facendo sì che sviluppasse le sue tendenze violente e omicide.

Kasady è stato compagno di cella di Eddie Brock

Divenuto ormai un noto serial killer, Kasady alla fine si ritrovò imprigionato a Ryker’s Island e finì per condividere la cella con Eddie Brock. In passato, infatti, il giornalista caduto in disgrazia si era legato al simbionte Venom, ma si era separato da esso durante una lotta contro il suo eterno rivale, Spider-Man.

Brock rimase inorridito da Kasady e lo picchiò costantemente. Alla fine, Kasady si stancò e cercò di uccidere Brock, ma Venom arrivò prima che potesse farlo. Alla fine, la progenie di Venom ha finito per legare con Kasady, creando così la prima iterazione di Carnage.

L’evento “Maximum Carnage”

Dopo aver perso per la prima volta contro Spider-Man, Kasady venne mandato di nuovo a Ravencroft. Lì divenne ancora una volta Carnage dopo che un medico gli prelevò del sanue, consentendo la trasformazione. Infuriato come sempre, Kasady reclutò diversi supercriminali per conquistare New York.

L’evento, noto come “Maximum Carnage”, è tra le trame a fumetti più note del personaggio. Suddiviso in quattordici numeri, “Maximum Carnage” è stata una delle prime trame che hanno cementato il posto di Carnage come una delle principali minacce dei fumetti Marvel, unendosi ai ranghi di Green Goblin e Doctor Octopus.

Una volta Venom ha mangiato Carnage

Dopo la sua seconda sconfitta, Kasady venne spedito in una cella specializzata all’interno del Manhattan Correctional Facility. Mentre era lì, ricevette la visita di Venom, che strappò il simbionte dal suo corpo e iniziò a divorarlo.

Sia Venom che Carnage hanno preso parte ad alcuni combattimenti memorabili nel corso degli anni. Tuttavia, pochi sono così indimenticabili o scioccanti come la vista di un simbionte che ne mangia un altro. L’atto ha sancito una volta per tutte l’eterna rivalità tra Venom e Carnage, cementandola come uno dei conflitti più duraturi nei fumetti Marvel.

C’è stato uno Spider-Carange

Il supercriminale noto come Lo Sciacallo è uno dei nemici più famigerati di Spider-Man. È lui il responsabile della creazione di numerosi cloni, tra cui Ben Riley, un duplicato genetico di Peter Parker. Per un po’, questi credette di essere il “vero” Peter Parker e assunse persino il ruolo di Spider-Man.

Durante questo periodo, Riley incontrò Carnage, legandosi con lui per impedirgli di ferire gli altri. La forza di volontà di Riley si è dimostrata abbastanza, e alla fine riuscì a rispedire il simbionte a Ravencroft. Riley tentò anche di distruggere Carnage con un’esplosione di microonde, ma fallì, e il Simbionte alla fine trovò la strada per tornare a Kasady.

Esistono diversi duplicati di Carnage

Carnage e Cletus Kasady sono stati separati numerose volte nel corso della loro contorta storia, ma alla fine si sono sempre riuniti. Di solito, si ritrovano, ma Kasady può anche ricostruire il simbionte dai resti presenti nel suo flusso sanguigno.

Di conseguenza, ci sono più duplicati di Carnage nell’universo Marvel. L’esercito americano e le corporazioni come l’Alchemax controllano alcuni di questi duplicati, mentre lo stesso Kasady ne detiene altri.

Il legame con Osborn

Durante una delle sue numerose separazioni da Cletus, Carnage cadde sotto il dominio di Norman Osborn, che in quel momento si stava riprendendo da Green Goblin e pensava che il simbionte avrebbe potuto aiutarlo. I due strinsero un patto e, alla fine, Osborn divenne il temuto Red Goblin.

In uno dei suoi atti più crudeli di sempre, Osborn permise a Carnage di infettare suo nipote, Normie, trasformandolo in Goblin Childe. Alla fine, Spider-Man separò Carnage da Osborn, ma l’evento portò alla rottura della psiche dell’uomo. Per quanto riguarda Normie, fu l’Alchemax ad estrargli il simbionte, anche se una parte di Carnage rimase nascosta nel flusso sanguigno del bambino.

Una volta ha cercato di creare uno Stato sovrano

Durante la trama di “Carnage USA”, Carnage convinse Kasady a recarsi a Doverton, in Colorado. Una volta lì, Carnage infettò l’intera popolazione, progettando di dichiarare Doverton lo Stato sovrano dei simbionti.

I Vendicatori vennero mandati in aiuto della città, ma Carnage infettò con successo Captain America, Occhio di Falco, ma anche La Cosa e Wolverine, mentre Spider-Man rimase l’unico eroe non infetto. Al culmine di quella trama, Carnage prese il controllo di un intero zoo di animali fuggiti per difendersi da Venom. Alla fine, Carnage perse la battaglia e Scorn catturò ciò che restava della sua massa.

Ha ricevuto un “aiuto magico” dal Darkhold

Il pubblico generalista ricorderà il Darkhold come il libro attualmente in possesso di Scarlet Witch nel MCU. Nei fumetti, in realtà, il libro gioca un ruolo cruciale in diverse trame. Una volta, ha persino alterato il simbionte Carnage con la magia soprannaturale, dopo che il sangue di Cletus Kasady si era riversato sulle sue pagine.

Il Darkhold ha sradicato la debolezza di Carnage al suono, ma lo ha lasciato vulnerabile alla magia Ctonica. La magia ha anche modificato la sua capacità di legarsi ad un ospite, permettendogli di infettare gli altri con propaggini di se stesso, aumentando notevolmente la sua portata. Carnage avrebbe usato questo nuovo potere durante la trama di “Carnage USA” e durante il suo periodo come Red Goblin.

Space Jam: New Legends, l’intervista a Fedez

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Space Jam: New Legends, l’intervista a Fedez

Trai doppiatori italiani del nuovo Space Jam: New Legends, c’è anche Fedez. Da appassionato d’animazione e di basket, ecco cosa ha raccontato della sua esperienza con il doppiaggio del film Warner Bros, al cinema dal 23 settembre.

Space Jam: New Legends, Fedez e Calton Myers tra le voci italiane

Space Jam: New Legends, diretto da Malcolm D. Lee, è un frenetico mix di due mondi, che svela fino a che punto possano arrivare alcuni genitori per creare un legame con i propri figli. Quando LeBron James e il suo giovane figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale, LeBron farà di tutto per tornare a casa sani e salvi guidando Bugs Bunny, Lola Bunny e l’intera banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati dell’Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di basket piena di professionisti all stars mai vista prima.

Tunes contro Goons nella sfida con la posta in gioco più alta della sua vita, che ridefinirà il legame tra LeBron e suo figlio, mettendo in luce il potere di essere se stessi. Pronti all’azione, i Tunes sovvertono le convenzioni, sovraccaricando i loro talenti unici e sorprendendo anche “King” James con il loro modo di giocare. Nel cast anche Don Cheadle, Khris Davis, Sonequa Martin-Green, Cedric Joe, Jeff Bergman e Zendaya.

Space Jam: New Legends vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed – Nato per combattere Prossima fermata: Fruitvale Station, e uscirà nelle sale italiane il 23 settembre 2021.

Blade: David S. Goyer eccitato all’idea del reboot Marvel

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Blade: David S. Goyer eccitato all’idea del reboot Marvel

Blade è pronto a fare il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe, e una delle menti creative che portò il personaggio sul grande schermo nel lontano 1998 è assolutamente eccitata all’idea. Stiamo ovviamente parlando di David S. Goyer, il celebre autore di fumetti che proprio grazie alla trilogia sul Diurno prodotta dalla fine degli anni ’90 acquisì una certa fama come sceneggiatore per il cinema.

Durante un’intervista esclusiva con CBR, Goyer ha rivelato di essere “elettrizzato” dal fatto che Blade tornerà nei cinema attraverso un’incarnazione che sarà molto diversa da quella rappresentata nei film da lui scritti. “Adoro Blade. Non potrei essere più eccitato all’idea che stia per arrivare sul grande schermo un’altra versione del personaggio”, ha spiegato. “Mahershala Ali è di certo uno degli attori più incredibili che lavorano oggi. Sarò uno dei primi a comprare il biglietto per andarlo a vedere al cinema.”

“Se sei un fan dei fumetti, sai che ci sono state diverse iterazioni di Batman… quella degli anni ’40, degli anni ’50. Quella di Denny O’Neil e Neil Adams, quella di Frank Miller… Sono tutte versioni che vivono nella memoria collettiva e sono davvero contento che, finalmente, arrivi un altro Blade sul grande schermo”, ha concluso.

Cosa sappiamo sul reboot di Blade?

Bassam Tariq (Mogul Mowgli) si occuperà della regia di Blade. Sarà il quarto regista di colore a dirigere un film per i Marvel Studios, dopo Ryan Googler (Black PantherBlack Panther: Wakanda Forever), Nia DaCosta (The Marvels) e Chloé Zhao (Eternals). Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo Cinematografico Marvel sempre più inclusivo, aumentando la diversità non solo davanti, ma anche dietro la macchina da presa.

Le riprese del reboot di Blade dovrebbero partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata fissata una data di uscita ufficiale. I Marvel Studios hanno affidato a Stacy Osei-Kuffour la sceneggiatura del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmen di HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di colore; secondo quanto riferito, Mahershala Ali è stato direttamente coinvolto nel processo.

The Flash: un semplice cameo per il Batman di Ben Affleck?

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The Flash: un semplice cameo per il Batman di Ben Affleck?

Dopo essere tornato a sorpresa nei panni di Batman in Zack Snyder’s Justice League, Ben Affleck tornerà a vestire i panni del Crociato di Gotham nell’attesissimo The Flash. Abbiamo sempre saputo che l’apparente addio dell’attore all’iconico vigilante lo avrebbe coinvolto in un ruolo minore nel film di Andy Muschietti, ma ora sembra proprio che non dovremmo aspettarci più di un semplice cameo.

Secondo quanto riportato dallo scooper KC Walsh (via CBM), Affleck ha trascorso poco più di una settimana sul set del cinecomic DC. Probabilmente, nessuno si aspettava che il Batman di Affleck avrebbe seguito il Velocista Scarlatto attraverso il Multiverso: se la portata del coinvolgimento dell’attore dovesse essere confermata, a quanto pare nel film assisteremo soltanto allo scambio di poche battute tra i due personaggi.

Tuttavia, non dovrebbe sorprendere più di tanto che il ruolo di Ben Affleck in The Flash, alla fine, si riduca ad una fugace apparizione, dal momento che l’attore non ha mai nascosto quanto sia stato difficile portare il personaggio sullo schermo e quanto sia forte, ormai, il desiderio di voltare pagina. Inoltre, non bisogna dimenticare che fin da quando è stato annunciato il ritorno nel film anche dell’iterazione dell’eroe da parte di Michael Keaton, si è sempre parlato di quella versione di Batman come di quella “permanente” del DCEU.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Non ci sarà invece Billy Crudup, che aveva interpretato Henry Allen (il padre di Barry) in Justice League: l’attore verrà sostituito nella parte da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Animali Fantastici 3, spiegazione del titolo: quali sono i “segreti di Silente”?

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Nella giornata di ieri, la Warner Bros. ha finalmente svelato il titolo ufficiale di Animali Fantastici 3, il terzo attesissimo capitolo della saga prequel di Harry Potter, ossia Animali Fantastici: I segreti di Silente. Ma a quali segreti fa riferimento questo titolo così evocativo e misterioso?

La saga di Animali Fantastici, nonostante sia composta da appena due capitoli, ci ha già abituati ad una serie di colpi di scena alquanto importanti, come ad esempio nel primo episodio, Animali Fantastici e dove trovarli, quando abbiamo scoperto, nel finale, che il vero cattivo della storia era il mago oscuro Gellert Grindelwald, parte della leggendaria tradizione di Harry Potter, la cui storia nella saga principale, tuttavia, era stata appena accennata (nello specifico ne I Doni della Morte).

Ancora, nel sequel Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald è stato rivelato che il potente mago Credence, un Obscurus dai poteri fuori controllo, era in realtà Aurelius Silente, il fratello minore di Albus mai menzionato in passato. Ovviamente, ciò ha sollevato tutta una serie di domande in merito alla figura e alla storia di Silente, soprattutto perché, nel sequel, Credence è stato sotto l’influenza di Gellert Grindelwald, destinato a prendere d’assalto l’Europa e, alla fine, ad essere sconfitto da Albus in uno dei duelli magici più famosi della storia. Al momento non è ancora chiaro come Credence si inserisca nel canone, ma J.K. Rowling ha già promesso che molte delle domande lasciate da I crimini di Grindelwald troveranno una risposta nell’attesissimo threequel.

Ne I Doni della Morte, è stato stabilito che la storia di Albus con Grindelwald rappresenta il suo segreto più profondo ed oscuro. Nel romanzo, Harry ha appreso che Albus era affascinato dal carismatico Grindelwald quando erano giovani e che la sua infatuazione aveva portato ad una tragedia familiare. Questo, insieme al fatto che aveva stretto un Patto Magico con lui (come si dice nel secondo film), era il motivo per cui Albus era così riluttante ad affrontare Grindelwald durante la sua ascesa al potere: lo amava ancora e non era sicuro di essere abbastanza forte emotivamente da poterlo battere. È possibile che Newt Scamander e i suoi amici scopriranno questa verità ne I segreti di Silente, permettendo al franchise di Harry Potter di smettere di “evitare” l’omosessualità di Albus.

Animali Fantastici: I segreti di Silente, un titolo che può tranne in inganno?

Tuttavia, il titolo potrebbe facilmente trarre in inganno, ed essere legato maggiormente alla figura di Credence, e non a quella di Silente in senso stretto. Gran parte del passato del personaggio, infatti, rimane ancora un mistero dopo le rivelazioni di Grindewald nel secondo capitolo: la madre e il padre di Credence sono davvero Kendra e Percival Silente o, in realtà, è un fratellastro? Perché la sua esistenza è stata cancellata dalla storia? E, soprattutto, in che modo la notizia che ha un fratello di cui non ha mai saputo nulla influenzerà Albus Silente?

Proprio come accade con i libri, è probabile che anche il titolo ufficiale di Animali Fantastici 3 funzioni su più livelli. Se è così, questo potrebbe essere il film che svelerà finalmente tutta la segretezza che circonda la famiglia e il passato di Silente. Ciò giustificherebbe sicuramente il suo posto nella tradizione di Harry Potter, anche se è un peccato che il focus di questi prequel si stia allontanando sempre più da Newt Scamander e dai suoi amici, su cui avrebbero dovuto concentrarsi in origine.

Johnny Depp riflette sulla cancel culture: “Nessuno è al sicuro”

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Johnny Depp riflette sulla cancel culture: “Nessuno è al sicuro”

In occasione di una recente apparizione al San Sebastian Film Festival, Johnny Depp si è scagliato pubblicamente con la cancel culture, problema che, nei riguardi della sua carriera, ha come gettato una vera e propria macchia sulla sua vita professionale.

Depp è stato uno degli attori più richiesti e pagati di Hollywood per tantissimi anni, grazie ad una valanga di ruoli iconici che lo hanno fatto amare dal pubblico di tutto il mondo. Tuttavia, a causa di alcune vicissitudini personali assai turbolente, l’immagine pubblica dell’attore ne ha fortemente risentito, e così anche la sua carriera e la possibilità di recitare in determinati progetti (si pensi al caso Animali Fantastici, dove l’attore è stato sostituito dal collega Mads Mikkelsen nel ruolo di Gellert Grindelwald).

Proprio in occasione del San Sebastian Film Festival, dove è stato insignito del Premio Donostia alla carriera (scelta che, ovviamente, è stata accompagnata dalle solite polemiche), Johnny Depp ha avuto modo di riflettere sul fenomeno della cancel culture, che ha definito – via Deadline – come una “corsa sfrenata verso il giudizio, basata su ciò che in sostanza è aria inquinata.”

L’attore ha poi aggiunto: “È talmente fuori controllo che mi permetto di dire che nessuno è al sicuro ormai. Nessuno di voi, nessuno al di fuori di quella porta. Nessuno è al sicuro. Basta una frase e addio: vi ritrovate senza terra sotto i piedi. Non è successo solo a me, ma a tantissime persone. È successo sia agli uomini sia alle donne. Purtroppo ad un certo punto si inizia a credere che sia normale o che sia colpa loro… Quando non lo è.”

“Non importa se un giudizio, di per sé, si è preso qualche licenza artistica”, ha concluso l’attore. “Quando c’è un’ingiustizia, che sia contro di te o contro qualcuno che ami, o qualcuno in cui credi… Alzatevi in piedi, non restate seduti a guardare. Perché hanno bisogno di voi.”

Johnny Depp a Roma, ospite di Alice nella Città

Ricordiamo che ad ottobre Johnny Depp sarà a Roma, ospite di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema, per presentare Puffins, la web-serie animata prodotta da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment e spin-off del film d’animazione Arctic – Un’avventura glaciale.

Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà la storia di Gamora e Nebula?

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Di recente, l’attrice Karen Gillan ha rivelato che dopo aver letto la sceneggiatura di Guardiani della Galassia Vol. 3 è scoppiata a piangere. Adesso, grazie ad alcune dichiarazioni dell’attore Seth Green, possiamo avere un’idea più chiara del motivo che, probabilmente, ha spinto l’interprete di Nebula ad emozionarsi così tanto.

Seth Green, noto al grande pubblico per il ruolo di Oz nella serie tv Buffy l’Ammazzavampiri, è anche un talentuoso doppiatore (sua, ad esempio, è la voce di Chris Griffin nella versione originale de I Griffin) e di recente è tornato a doppiare l’iconico personaggio di Howard il Papero nella serie dei Marvel Studios What If… ?, dopo avergli già prestato la voce nei due “volumi” di Guardiani della Galassia.

Durante una recente intervista con ComicBoook, Green non ha né confermato né smentito il suo coinvolgimento nel Vol. 3, ma ha rivelato un dettaglio alquanto interessante a proposito della trama. “Non so se Howard ne faccia parte, non ne ho sentito parlare. L‘unica cosa che so è che è la storia delle ragazze, è la storia delle sorelle, che è la storia di Gamora e Nebula. Quindi non so se è un prequel, o se sarà ambientato nella nuova linea temporale post-Endgame. Onestamente, non ne so nulla.”

Il regista James Gunn ha già lasciato intendere che Gamora sarà una parte importante del terzo film, ma a questo punto pare che il suo rapporto con Nebula sarà il vero cuore pulsante della storia. La Gamora originale è stata sacrificata da Thanos in Avengers: Infinity War e la versione che verrà reintrodotta nel Vol. 3 è quella proveniente dal passato (precisamente dal 2014).

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Doctor Strange 2: nel sequel l’inaspettato ritorno di un celebre mutante?

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All’inizio di quest’anno, Patrick Stewart aveva confermato di aver parlato con il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, in merito al futuro della saga di X-Men e alla possibilità di riprendere il ruolo di Charles Xavier.

Stewart sembrava irremovibile sul fatto che Logan – The Wolverine rappresentasse la fine dell’arco narrativo della sua iterazione del Professor X, ma da allora sono iniziate a circolare delle voci in merito ad un possibile coinvolgimento del personaggio in Doctor Strange in the Multiverse of Madness (probabilmente per contrastare la potenza di Scarlet Witch).

Cosa potrebbe significare la presenza del celebre attore nel sequel per l’ingresso dei mutanti nel MCU è ovviamente un’altra questione, ma nelle ultime ore una presunta immagine pre-vis del film (che potete vedere cliccando qui) sembrerebbe aver confermato che nel film di Sam Raimi potrebbe esserci anche il Charles Xavier di Stewart.

Per chi non lo sapesse, i pre-vis, la cosiddetta tecnica di previsualizzazione, consente di creare un finto film e capire ad esempio, prima di girarla, l’evoluzione di una determinata scena. Ammesso che l’immagine leaked di Stewart sia reale, non possiamo sapere se quello se sarà effettivamente il look che l’attore sfoggerà per il suo ritorno nei panni dell’iconico personaggio o se magari verrà ringiovanito attraverso la tecnica del de-aging.

Non è la prima volta, comunque, che si parla del possibile coinvolgimento in Doctor Strange in the Multiverse of Madness di un personaggio appartenente al Fox-Verse: alla fine di agosto, infatti, lo scooper Daniel Richtman aveva dichiarato: “Nel sequel di Doctor Strange, Wanda combatterà contro un personaggio del Fox-Verse (non mi è permesso rivelare chi è). Potrebbe essere un combattimento decisamente superiore.”

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Animali Fantastici 3: svelato il titolo e la data d’uscita ufficiale!

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L’account Instagram della saga di Animali Fantastici ha diffuso pochi minuti fa il titolo ufficiale di Animali Fantastici 3. Il film, in originale si chiamerà Fantastic Beasts: The Secrets of Dumbledore, che in italiano sarà Animali Fantastici: I Segreti di Silente. Ecco il video annuncio del titolo del film che arriverà in sala distribuito da Warner Bros il 15 aprile 2022.

Il titolo si mette perfettamente in scia con quello che dovrebbe essere il naturale svolgimento dei fatti alla luce dell’eccitante anche se discusso cliffangher con cui si è chiuso I Crimini di Grindelwald.

Quello che sappiamo di Animali Fantastici: I Segreti di Silente

Sappiamo che Animali Fantastici 3 è attualmente in produzione presso gli Studi Leavesden, siti a Nord-Ovest di Londra. Gran parte del cast de I Crimini di Grindelwald tornerà, inclusi Eddie RedmayneKatherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller Jude Law nei panni del giovane Albus Silente. Animali Fantastici 3 uscirà il 15 aprile 2022.

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