Quando due personaggi di una storia
condividono un forte legame sul grande schermo, capita che possano
diventare oggetto di “shipping” da parte dei fan. Soprattutto dopo
gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier, si sono
fatte sempre più insistenti le voci secondo cui Sam Wilson
(Anthony
Mackie) e Bucky Barnes (Sebastian
Stan) potrebbero rivelarsi più che semplici amici.
Questa teoria ha preso ancora più
piede quando si è iniziato a parlare, dopo un particolare
riferimento all’interno di uno degli episodi della serie, della
possibile
bisessualità di Bucky. Tuttavia, è una questione che interessa
molto i fan ed è normale che sia un argomento che venga affrontato
anche durante le interviste con gli attori del MCU. Ed è stato proprio con
Variety che Mackie ha parlato della questione, esprimendo i
suoi pensieri in merito all’eventualità che Sam e Bucky possano
essere attratti sessualmente l’uno dall’altro e provare sentimenti
che vanno oltre la semplice amicizia.
“Ci sono tante questioni che
alla fine diventano contorte. Le persone si aggrappano ai loro
dispositivi per giustificare la pertinenza o la razionalità di una
determinata cosa”, ha spiegato Anthony. “L’idea che due
ragazzi siano amici e si vogliano bene, nel 2021, è diventata un
problema a causa della strumentalizzazione dell’omosessualità. Una
volta i ragazzi erano amici, uscivano insieme… ed era bello. Voglio
dire, è una cosa normale incontrarsi al bar con i tuoi
amici.”
“Oggi non lo puoi fare
più”, ha continuato l’attore. “Perché una cosa così pura e
bella come l’omosessualità è stata sfruttata da persone che stanno
cercando di razionalizzarsi. Una cosa che è sempre stata molto
importante per me è quella di mostrare una figura maschile
sensibile. Non c’è niente di più maschile che essere un supereroe,
volare in giro e fare a botte con la gente. Al tempo stesso, non
c’è niente di più sensibile che avere conversazioni emotivi e
condividere un’amicizia spirituale affine con qualcuno di cui ti
preoccupi e a cui vuoi bene.”
David
Harbour, che interpreterà Alexei Shostakov, ossia
Guardiano Rosso, nell’attesissimo Black Widow, ha rivelato che
amerebbe vedere sul grande schermo uno scontro tra il suo
personaggio e Captain America.
Durante la conferenza stampa di
presentazione del film che si è tenuta lo scorso venerdì,
Deadline ha riferito che alla star di Stranger Things è stato chiesto se gli sarebbe
piaciuto vedere il suo personaggio affrontare il primo Vendicatore
della Marvel. Harbour è apparso
entusiasta all’idea, suggerendo che un prequel che esplori la
relazione del suo personaggio con Steve Rogers sarebbe “un grande
concept che potrebbe essere esplorato in futuro, magari in un nuovo
prequel.”
“La cosa divertente di Alexei è
che c’è questo intervallo lungo 25 anni su cui non sappiamo nulla
(nel film). Lo vediamo in Ohio e in prigione. E anche prima della
prigione, c’è stato un tempo in cui era Guardiano Rosso, deve aver
indossato di nuovo il costume, è certo! C’è questo periodo di tempo
in cui ne ha vissute veramente tante. È discutibile se siano reali
o meno.”
Parlando nello specifico di Captain
America, ha aggiunto: “Penso che la classica cosa della Guerra
Fredda sia divertente. Penso che crei una dinamica molto divertente
tra questi due ragazzi, soprattutto in merito al fatto che alla
fine ne sono usciti come due testate nucleari, come se avessero
partecipato insieme ad una corsa agli armamenti.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Arriva da
Daily Record la notizia che a breve si terranno le riprese
aggiuntive di The
Batman, l’attesissimo cinecomic diretto da
Matt Reeves che arriverà nelle sale
cinematografiche il prossimo anno.
Come riportato dalla fonte, il
regista e alcuni membri del cast torneranno sul set per girare
alcune nuove scene in Scozia, nello specifico a Merchant City e
alla Necropoli, il cimitero monumentale della città. A quanto pare
i reshoot vedranno coinvolti esclusivamente Robert Pattinson, che interpreta Bruce Wayne
nel film, e Colin Farrell, volto del Pinguino.
Le riprese aggiuntive a Glasgow
avranno luogo a metà luglio, per circa una settimana. Dopodiché la
produzione si sposterà a York per altre due settimane di riprese.
Il piano è quello di concludere ufficialmente la produzione entro
la fine del prossimo mese.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Lo scorso venerdì si è tenuta la
conferenza stampa di presentazione di Black Widow, l’attesissimo
cinecomic dei Marvel Studios che dopo numerosi rinvii a
causa della pandemia di Covid-19 è finalmente pronto a debuttare
nelle sale di tutto il mondo e con Accesso Vip su Disney+.
Come riportato da
ComicBookMovie, durante la conferenza stampa, Kevin
Feige, il presidente della Marvel, ha avuto modo di riflettere
su quali altri personaggi del MCU, dopo Natasha Romanoff,
potrebbero diventare i protagonisti di un prequel dedicato al loro
passato (ricordiamo che Black Widow è ambientato
prima degli eventi di Avengers:
Endgame, precisamente tra gli eventi di Captain
America: Civil War e quelli di Avengers:
Infinity War).
Dopotutto, potrebbe essere
divertente scoprire cosa è successo a Bruce Banner tra gli eventi
de L’incredibile Hulk e The Avengers, o magari scoprire di più sul passato di
un personaggio come Gamora prima che si unisse ufficialmente ai
Guardiani della Galassia. Dal canto
suo, Feige ha detto: “Questo film e questa storia rappresentano
un caso particolare per Natasha, ma l’idea di esplorare il passato,
il presente e il futuro del MCU è certamente qualcosa che
abbiamo in serbo per tutti i nostri personaggi. Tuttavia, questa
particolare storia e questo particolare cast rappresentano qualcosa
di molto personale e molto specifico per Natasha.”
Ricordiamo che il personaggio di
Natasha Romanoff è morto in Endgame,
quindi uno standalone avrebbe dovuto necessariamente esplorarne la
storia passata. Nonostante i Marvel Studios continuino a
guardare al futuro, tornare indietro per colmare alcune lacune
narrative in merito all’Universo Cinematografico Marvel non sarebbe affatto una
cattiva idea…
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Terminato nel 2018,
arriva finalmente la cinema dal 24 giugno Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare,
protagonisti Geoffrey Rush e il piccolo Finn Little,
che interpretano Michael Kingley da uomo e da bambino. Il regista,
l’australiano Shawn Seet ha voluto riprendere il romanzo di
Colin Thiele del 1964 Il ragazzo della tempesta, divenuto
poi un classico della narrativa per ragazzi, traendone il secondo
adattamento cinematografico dopo quello del 1976 di Henry
Safran.
Noto come regista di
serie tv, oltre che di lungometraggi, Shawn Seet ambienta
spesso le proprie opere di finzione nella sua terra, l’Australia.
Lo fa quando racconta in un film la storia di due pugili, un padre
e un figlio, in Two Fists, One Heart del 2009, con
Ennio Fantastichini, o quando sceglie la crime story in
costume, come avviene nel 2012 con The Mistery of a Hansom Cab, dal
romanzo omonimo di Fergus Hulme, ambientato nell’Australia dell’800
e pensato per la ABC. Ma il regista ha diretto anche le serie tv
The Code e Underbelly. Oggi si cimenta
con un racconto di formazione che fonde temi universali e tematiche
di stretta attualità.
La storia del ragazzo
della tempesta
Michael Kingley,
Geoffrey Rush, è un uomo d’affari in pensione. È chiamato
però a votare per decidere se concedere i propri terreni, situati
in una regione australiana ricca di minerali, ma anche di fauna
selvatica, a una compagnia mineraria. Maddy, Morgana Davies,
la nipote di Michael, è una diciassettenne sensibile alle tematiche
ambientali e vorrebbe che il nonno si opponesse alla concessione,
caldeggiata invece dal padre, Erik Thomson. Il ritorno nella
terra in cui ha trascorso la sua infanzia assieme al padre, Tom,
Jai Courtney, e ai pellicani che da sempre popolano la zona,
fa ricordare a Michael quegli anni della sua gioventù, quando, con
l’aiuto paterno e dell’aborigeno Fingerbone Bill, Trevor
Jamieson, salvò tre cuccioli orfani di pellicano, allevandoli
in casa, finchè non furono in grado di volare e cacciare.
L’amicizia con Mr Proud, Mr Ponder e Mr Percival, così li aveva
chiamati, che avrebbe segnato per sempre la sua vita, ora gli
ricorda da che parte stare.
Racconto di
formazione e favola ambientalista
La vicenda di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, è
ambientata nel Coorong National Park, in Australia meridionale, e
la natura è protagonista del film al pari dell’elemento umano,
messa in risalto dalla fotografia di Bruce Young. È proprio
qui il cuore del film. Seet delinea molto bene il rapporto di
Michael bambino con la natura. Inebria anche lo spettatore la
sensazione di libertà che gli dà essere immerso in un ambiente
quasi incontaminato, vivere scalzo, affondare i piedi nella sabbia
– molto bravo il piccolo Finn Little, vera star del film.
Una sensazione quella, che irresistibilmente Michael adulto- un
sempre valido Geoffrey Rush – riscopre appena rimette
letteralmente piede nei luoghi della sua infanzia.
Era solo, allora, perchè
non aveva amici umani e aveva perso la madre e la sorella, ma aveva
trovato nell’amicizia con i pellicani quello che gli mancava. È
emozionante assistere all’evolversi di questo rapporto, come può
accadere solo tra un uomo e un animale che crescono insieme. Si
tratta di un legame profondo e indissolubile, che insegna a Michael
la responsabilità, lo fa veramente crescere. La natura è grata e
ricambia. Stupisce come la troupe sia riuscita a lavorare in
armonia con i pellicani, con l’aiuto di qualche effetto speciale
inserito ad hoc. Il film è sceneggiato daJustin Monjo – noto
come scrittore di serie tv fantascientifiche – e vede tra i
produttori esecutivi lo stesso attore australiano, Geoffrey
Rush.
Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare offre un
buon intrattenimento e coinvolge, mentre invita a recuperare un
rapporto sano con l’ambiente in cui viviamo e che ci ospita. Una
rilettura contemporanea del testo di Thiele, oggi che finalmente le
tematiche ambientali hanno conquistato spazio, anche a causa dei
cambiamenti climatici e delle loro conseguenze, e alla luce dei
Fridays for future e di Greta Thumberg, figura ispiratrice di una
nuova sensibilità per molti giovani. Il personaggio di Maddy
potrebbe essere una sua seguace.
Il tributo agli
aborigeni australiani
Il film è anche un
tributo alle popolazioni aborigene australiane, da cui, suggerisce
il regista, si dovrebbe imparare, perchè loro sono i veri custodi
di quei territori e possono insegnare come preservarli. Lo
dimostrano i ringraziamenti finali ai popoli Ngarrindjeri e Kaurna,
aborigeni delle terre australiane meridionali, custodi, si legge,
delle “tradizioni della più antica cultura esistente”.
Distribuito da
Medusa, Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, è in
sala dal 24 giugno.
Conosciuta prevalentemente per i
suoi ruoli televisivi, l’attrice Alexandra
Breckenridge è oggi apprezzata per alcuni iconici
personaggi in prodotti di genere thriller o horror. In breve tempo,
si è imposta come un volto particolarmente interessante della sua
generazione, dando prova di versatilità e capacità di rinnovarsi
continuamente. Risulta infatti difficile vederla due volte alle
prese con un ruolo simile. Sempre più dunque, la Breckenridge sta
diventando una vera e propria protagonista del piccolo schermo.
Ecco 10 cose che non sai di
Alexandra Breckenridge.
Alexandra Breckenridge: i suoi
film e le serie TV
1.È
conosciuta per i suoi ruoli televisivi. L’attrice ha
iniziato la propria carriera in televisione recitando in alcuni
episodi di serie come Dawson’s Creek, Freaks and Geeks,
Streghe e Buffy l’ammazzavampiri. Ha ottenuto un
ruolo di maggior rilievo nel 2008, recitando in The Ex
List e Dirt. Successivamente recita in Life
Unexpected e ottiene poi grande popolarità grazie al
personaggio di Katerina Pelhman in True Blood (2011).
Ulteriore celebrità la guadagna grazie al personaggio della giovane
Moira O’Hara in American Horror Story (2011), recitando
accanto a Dylan
McDermott, Evan Peters e
JessicaLange. Successivamente
recita anche in The Walking Dead (2015-2016) e This Is
Us (2017-2021), ricoprendo qui il ruolo di Sophie Larson. Dal
2019 al 2021 ha invece interpretato Melinda Monroe nella serie
NetflixVirgin River.
2. Ha recitato anche in
alcuni film. Parallelamente all’attività di attrice
televisiva, la Breckenridge ha recitato anche in alcuni film per il
cinema. In particolare, ha avuto un breve ruolo in Orange
County (2002), conJack
Black, in Big Fat Liar (2002),
con Paul Giamatti e nel
thriller Vampire Clan (2002). Successivamente ha
recitato in She’s the Man (2006),
con Channing Tatum,
in The Bridge to Nowhere (2009)
e Ticket Out (2012). In anni più recenti ha invece
avuto ruoli significativi in Dark (2015) e
Seduzione fatale (2016). Prossimamente reciterà
invece da protagonista nel thriller In
Limbo.
Alexandra Breckenridge in The
Walking Dead
3. Ha recitato nella
celebre serie TV. Dal 2015 al 2016 l’attrice ha vestito i
panni di Jessie Anderson nella serie a tema zombi The
WalkingDead, comparendo nella quinta e nella sesta
stagione. Prima di essere scelta per il ruolo, però, la
Breckenridge non sapeva quasi nulla della serie. Aveva infatti
raccontato di aver visto l’episodio pilota al momento della sua
uscita, ma di non aver continuato non apprezzando il sangue. Dopo
essere entrata a far parte del cast, però, ha recuperato tutte le
stagioni presenti fino a quel momento in una sola settimana.
4. Ha eseguito la maggior
parte degli stunt. Appassionatasi al personaggio,
l’attrice ha raccontato di essersi allenata duramente al fine di
poter interpretare quanti più stunt possibili. Tutte le scene di
combattimenti sono infatti state realizzate personalmente da lei,
che ha così avuto modo di calarsi ulteriormente nel contesto e
nella mentalità del personaggio. La sua controfigura ha invece
eseguito soltanto alcune scene più pericolose.
Alexandra Breckenridge in American
Horror Story
5. Ha recitato nella prima
stagione della serie. Uno dei ruoli che hanno reso la
Breckenridge celebre è quello della giovane Moira O’Hara, il
fantasma della domestica rimasto intrappolato nella casa presso cui
serviva. L’attrice ha raccontato di essersi presentata per il ruolo
poiché attratta dalla sua natura così sessuale e diabolica,
elementi con cui non aveva familiarità e che desiderava invece
poter esplorare. Questo era però tutto ciò che la Breckenridge
sapeva del personaggio, poiché non le era stato concesso di leggere
la sceneggiatura prima di aver ottenuto o meno la parte.
6. Ha recitato anche nella
terza stagione. Come altri membri del cast della serie
antologica, l’attrice è poi nuovamente comparsa anche in altri
episodi di successive stagioni. In particolare, ha recitato negli
episodi Fearful Pranks Ensue e The Axeman Cometh,
facenti parte della terza stagione, intitolata Coven. Qui
ha interpretato Kaylee, una giovane strega che eccelle nell’arte
della pirocinesi, ovvero la capacità di controllare il fuoco. Per
l’occasione, l’attrice ha avuto modo di approfondire tali
ipotetiche pratiche, al fine di poterle interpretare al meglio.
Alexandra Breckenridge: chi è suo
marito
7. Ha sposato un
musicista. Nel settembre del 2015 l’attrice ha reso noto
il proprio matrimonio con il chitarrista Casey
Hooper, con il quale aveva una relazione già da diverso
tempo. La coppia, piuttosto riservata, è però solita mostrarsi in
alcuni loro momenti quotidiani tramite foto su Instagram. Nel
settembre del 2016, ad un anno dal loro matrimonio, è poi nato il
loro primo figlio, Jack. Nel dicembre del 2017 è invece nata la
figlia Billie.
Alexandra Breckenridge è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul sociale network
Instagram con un profilo verificato attualmente seguito da 631 mila
follower. Qui, con oltre mille post, l’attrice è solita condividere
momenti della sua vita privata, che la ritraggono in momenti di
svago o durante viaggi in compagnia di amici o della propria
famiglia. Si possono però ritrovare anche numerose immagini o video
relativi alla sua attività come attrice, permettendo così ai suoi
fan di rimanere aggiornati sui suoi progetti
9. Condivide anche molte
sue foto. Una delle grandi passioni della Breckenridge
oltre alla recitazione è la fotografia. Instagram si dimostra
dunque il luogo ideale dove poter mostrare molte delle foto da lei
realizzate. Queste si distinguono dagli altri post presenti per una
certa cura nella forma e nella composizione e il più delle volte
rappresentano luoghi visitati dall’attrice o persone a lei
care.
Alexandra Breckenridge: età e
altezza dell’attrice
10. Alexandra
Breckenridgeè nata a Bridgeport, nel
Connecticut, Stati Uniti, il 15 maggio del 1982. L’attrice è alta
complessivamente 171 centimetri.
Conosciuto per i tanti capolavori
cinematografici a cui ha partecipato, il più delle volte in qualità
di protagonista, l’attore Robert De Niro
ha in due occasioni compiuto anche il passaggio dietro la macchina
da presa. Il debutto come regista è infatti avvenuto nel 1993, con
il gangster movie Bronx. Nel 2006, invece, De Niro ha
portato sul grande schermo il complesso The Good
Shepherd – L’ombra del potere, un thriller che
ripercorre venticinque anni di storia della CIA, la celebre agenzia
di spionaggio civile del governo degli Stati Uniti. Per l’attore,
si è trattata dell’occasione per dar vita ad una storia e a delle
tematiche a lui da sempre care.
Il film è stato scritto da
Eric Roth, premio Oscar per la sceneggiatura
di Forrest Gump. L’idea originale per la storia,
però, proviene dallo stesso De Niro, il quale da tempo covava il
desiderio di dar vita ad un film di spionaggio ambientato durante
il periodo della Guerra Fredda. Lui e Roth iniziarono così a
dar vita ad un racconto ispirato ai veri eventi che coinvolsero la
CIA dalla sua fondazione durante gli anni della Seconda guerra
mondiale sino all’invasione della Baia dei Porci nel 1961. La
volontà alla base del film era inoltre quella di mostrare in che
modo il potere assoluto finisce inevitabilmente per corrompere chi
lo possiede.
Nonostante sia stato criticato per
aver semplificato o raccontato con poca fedeltà alcuni eventi,
The Good Shepherd venne accolto con un buon successo di
critica e pubblico, superando i cento milioni di dollari d’incasso.
Con questo film, De Niro ebbe inoltre modo di riconfermare anche le
proprie capacità come regista. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
The Good Shepherd: la trama del film
Protagonista del film, attraverso
il cui punto di vista si svolgono gli eventi, è
EdwardWilson, giovane studente
di poesie presso l’Università di Yale. Nonostante i suoi interessi
letterari, egli si ritrova ad essere cooptato nell’organizzazione
studentesca paramassonica degli Skull and Bones. Una volta entrato
in questa, Edward viene addestrato e istruito a Londra,
trasformandosi in breve tempo in un impeccabile e temuto agente
segreto. Con il secondo conflitto mondiale in corso, il giovane si
trova inizialmente impegnato in casi di spionaggio contro i
nazisti, ma allo scoppio della Guerra Fredda, il suo obiettivo
verrà reindirizzato sui comunisti russi.
Il suo servire ciecamente il Paese
lo porterà sempre più a compiere gesta di cui non si credeva
capace, sacrificando però ogni altro aspetto di sé. Ben presto,
Edward non saprà più di chi potersi realmente fidare, ritrovandosi
incastrato in situazioni particolarmente delicate. Solo la sua
freddezza potrà salvarlo, nonostante sappia che i pericoli per lui
non avranno mai fine. Attraversando venti cruciali anni di storia
americana, egli si vedrà infine irrimediabilmente sempre più
lontano da quel giovane ragazzo che amava la poesia.
The Good Shepherd: il cast del film
Il cast di The Good
Shepherd è ricco di celebri attori, i quali sono poi stati
premiati al Festival di Berlin con un Orso d’argento per il miglior
contributo artistico. Nel ruolo del protagonista spicca l’attore
Matt Damon,
interprete di Edward Wilson. Poiché il suo personaggio è vagamente
ispirato ad uno dei dirigenti della CIA, James Angleton, l’attore
si documentò a lungo su di lui e la sua attività. In particolare,
però, egli ha studiato approfonditamente l’interpretazione di
Gene Hackman nel film La conversazione,
capolavoro sul tema dello spionaggio. L’attrice Angelina Jolie
interpreta invece Margaret Russell, la moglie di Edward, mentre
EddieRedmayne, qui al suo debutto cinematografico,
è il loro figlio Edward Wilson Jr.
Nel film compaiono poi gli attori
Alec Baldwin nei panni dell’agente FBI Sam
Murach e William Hurt in quelli del direttore
della CIA Philip Allen. Quest’ultimo è un personaggio vagamente
ispirato ad Allen Dulles. Lee Pace,
meglio noto per essere stato Thranduil nella trilogia de Lo
Hobbit, è il vicedirettore della CIA Richard Hayes.
Michael Gambon, celebre per aver interpretato
Albus Silente, è qui il dottor Fredericks, mentre Billy Crudup
ricopre il ruolo di Archbald Cumming, agente affiliato ai servizi
segreti russi. L’attore John Turturro, infine,
interpreta Ray Brocco, uno dei dirigenti della CIA. Nel film
compare con un cameo anche l’attore JoePesci, grande amico di De Niro. Questi
interpreta il mafioso Joseph Palmi, tornando così alla recitazione
dopo otto anni di ritiro.
The Good Shepherd: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Good Shepherd
– L’ombradel potere è
infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Infinity,
Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo,
basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo
in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare
che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale
entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di sabato 19 giugno alle
ore 21:00 sul canale Iris.
Nastro d’Argento per Laura
Pausini, interprete e autrice della migliore canzone
originale 2021, Io sì (Seen) Atlantic/Warner del film
originale NetflixThe Life Ahead – /La vita davanti a
sé di Edoardo Ponti con
Sophia Loren. Un premio che entra nel suo palmarès
dopo la vittoria del Golden Globe e la candidatura agli Oscar®
2021, e si aggiunge al Grammy e a ben quattro Latin Grammy
Awards.
Io si
(Seen), segna la prima collaborazione di
Laura Pausini con Diane Warren,
già undici volte nominata agli Oscar® e la prima
collaborazione anche con Bonnie Greenberg (music
supervisor di film come Tutto può succedere, Il
matrimonio del mio migliore amico, What women want, The
Mask) e per il testo italiano rinnova quella con
Niccolò Agliardi, tra i suoi più assidui coautori,
molto vicino al cinema e alla grande fiction italiana, che martedì
sera riceverà il Nastro con lei.
Laura Pausini ha
così commentato: “Un altro riconoscimento per IO SI/Seen a cui
devo dire grazie, davvero. Per tutte le emozioni e le soddisfazioni
che mi ha dato, anche internazionali. Ma grazie anche per le
montagne russe che mi ha fatto vivere in questo anno così strano
per tutti. Dal profondo del cuore mi auguro che tutto, anche il
Nastro D’Argento per cui sono davvero orgogliosa, contribuisca a
dare un’ulteriore spinta al nostro cinema da sempre tanto ammirato
in tutto il mondo”.
Il nuovo lungometraggio d’animazione
Disney e Pixar Luca è
disponibile da oggi in streaming in esclusiva su Disney+ per tutti gli abbonati. Il film
è diretto da Enrico Casarosa, il regista candidato
all’Academy Award® per il cortometraggio La Luna, e
prodotto da Andrea Warren (Lava, Cars
3).
Luca Argentero
(Lorenzo Paguro) presta la propria voce nella versione
italiana del film, insieme a Giacomo Gianniotti
(Giacomo), Marina Massironi (Signora
Marsigliese) e Saverio Raimondo (Ercole
Visconti), che sono anche tra i doppiatori della versione
originale. Il cast di voci include inoltre Fabio
Fazio (Don Eugenio, prete di Portorosso),
Orietta Berti e Luciana
Littizzetto (Concetta e Pinuccia Aragosta).
Alberto Vannini, Luca Tesei e
Sara Ciocca interpretano i protagonisti Luca,
Alberto e Giulia. Tra i camei presenti nel film quello di
Alberto Surace, il migliore amico d’infanzia del
regista Enrico Casarosa (pescatore – nella versione
originale del film, questo personaggio è doppiato da Enrico
Casarosa), e degli influencer Luciano Spinelli e
Nick Pescetto (contadini di mare).
Alfredino – una storia italiana, la nuova
produzione Sky Original sui fatti di Vermicino, la storia che
quarant’anni fa commosse in diretta TV l’Italia. Prodotta da Sky e
da Marco Belardi per Lotus Production (società di Leone Film
Group), Alfredino – una storia italiana, in
prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in
streaming su NOW, racconta la storia del piccolo Alfredo
Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981.
Un sasso duro rimasto nel cuore di
un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole
raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e
superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica
dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la
vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla
costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi e
grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro
Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero
soffrire quanto da loro sofferto.
Perché raccontare questa tragedia
condivisa da tutta l’Italia su Sky? La risposta è presto trovata:
non si tratta di pornografia del dolore, non è un tentativo di
rivangare una sofferenza condivisa da un’intera nazione già in
ginocchio dalle cattive notizie. Secondo la squadra Sky, si è
trattato di trovare un modo per raccontare quello che quella famosa
diretta tv non aveva dato la possibilità di raccontare. La serie
infatti non si concentra solo su quelle ore intorno al pozzo
artesiano nelle campagne di Vermicino, ma anche sulle vite di chi
in qualche modo ha partecipato alla vicenda, alle operazioni di
salvataggio, e soprattutto dei genitori, visti attraverso degli
occhi più intimi e privati e non solo quelli voraci delle
telecamere accorse in zona.
Non solo. Un’altra delle
motivazioni che hanno spinto Sky a raccontare questa storia, è
stata la conseguenza principale della tragedia: la nascita della
Protezione Civile. Un organo adatto a gestire queste situazioni non
c’era e anche per questo, purtroppo, i soccorsi di Alfredino sono
stati maldestri e mal coordinati, concludendosi nella tragedia.
Dalla spinta lucida seppure affranta di Franca
Rampi, madre di Alfredino, nacque a poche ore dalla morte
del bambino e per decisione del Presidente della Repubblica
Sandro Pertini (che era sul luogo dell’incidente)
il germe di quella che sarebbe diventata la Protezione Civile, il
corpo che tutela e sostiene la popolazione.
Anna Foglietta è Franca Rampi
“Se c’è una parola che per me è
legata a questo lavoro è cura. Ho ascoltato spesso ‘La Cura’ di
Battiato durante le riprese. Mi ripetevo: ‘io avrò cura di te’.
Volevo avere una cura particolare nel portare sullo schermo Franca
Rampi, la grande dignità del suo dolore e la sua lotta perché
quanto accaduto ad Alfredino non accadesse mai più. Sentivo una
grande responsabilità, la stessa che oggi mi rende particolarmente
emozionata, nonostante io sia un’attrice abbastanza
navigata” Anna
Foglietta, protagonista della serie, ha così
raccontato la sua esperienza di lavoro sul set.
Accanto ad Anna Foglietta (Perfetti Sconosciuti,
La mafia uccide solo d’estate, Noi e la Giulia, Un giorno
all’improvviso), nel ruolo della madre di Alfredino, la
signora Franca Rampi, il cast composto da: Francesco
Acquaroli (Smetto quando voglio, Dogman,
Suburra – La serie, Fargo) è il comandante dei
Vigili del fuoco Elveno Pastorelli; Vinicio
Marchioni (I predatori, Tutta colpa di
Freud, Romanzo criminale – La serie) interpreta Nando
Broglio, il vigile del fuoco che provò a tenere compagnia e a
motivare Alfredo durante quelle terribili ore; Luca
Angeletti (Come un gatto in tangenziale,
Nessuno mi può giudicare, Nero a metà) è il padre
di Alfredo, Ferdinando Rampi; Beniamino Marcone
(Il giovane Montalbano, 20 sigarette, Prima
che la notte) nei panni di Marco Faggioli, uno dei pompieri
accorsi sul luogo della tragedia; Giacomo Ferrara
(Suburra, Il permesso – 48 ore fuori) è Maurizio
Monteleone, il secondo degli speleologi che provarono a recuperare
il piccolo; Valentina Romani (Un bacio,
Mare
fuori, La porta rossa) interpreterà la geologa
Laura Bortolani; Daniele La Leggia (Gli
equilibristi) è Tullio Bernabei, caposquadra del gruppo di
speleologi e primo a calarsi nel pozzo; e ancora Riccardo
De Filippis(Romanzo Criminale – La serie, Un
Natale stupefacente) nei panni di Angelo Licheri, “l’Angelo di
Vermicino”, ultimo a calarsi nel pozzo e a provare a salvare
Alfredo; Massimo Dapporto (Giovanni Falcone –
L’uomo che sfidò Cosa Nostra, Amico mio) sarà invece
l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Alfredino è
interpretato da Kim
Cherubini.
La regia è di Marco
Pontecorvo (Nero a metà, Ragion di
Stato, L’oro di Scampia) e la sceneggiatura di
Barbara Petronio – anche produttore creativo – e
Francesco Balletta. Alfredino – una storia italiana è una serie
Sky Original prodotta da Marco Belardi per Lotus Production, una
società Leone Film Group. Sarà in prima TV in due
appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su
NOW.
Sono iniziate le riprese de
Il
Colibrì, film di Francesca
Archibugi,prodotto
da Domenico Procacci, una produzione
Fandango con Rai Cinemaetratto dal romanzo
di Sandro Veronesi vincitore del
Premio Strega 2020.
Nel cast di Il
Colibrì a interpretare il protagonista Marco
Carrera, il “Colibrì”, Pierfrancesco Favino, Nanni
Moretti nel ruolo dello psicoanalista Carradori
eKasia
Smutniak in quello di Marina Molitor. Nel ruolo di
Luisa Lattes, il grande amore di Marco
Carrera,Berenice
Bejo. Laura Morante e Sergio
Albelli sono i genitori di Marco, nel ruolo
della sorella Irene Fotinì Peluso e
in quello del fratello Giacomo Alessandro
Tedeschi. Benedetta Porcaroli è invece Adele, la figlia
di Carrera e a interpretare “l’Innominabile”
Duccio, Massimo Ceccherini.
1 di 3
Foto di Enrico De
Luigi
Foto di Enrico De
Luigi
La sceneggiatura del film è
firmata da Francesca Archibugi, Laura
Paolucci e Francesco Piccolo, la
fotografia da Luca
Bigazzi, la scenografia è
curata da Alessandro Vannucci, i costumi sono di
Lina Nerli Taviani e il make up and special
effects di Lorenzo
Tamburini. A cura di Esmeralda
Calabria il montaggio.
“Un libro bellissimo nel quale
mi sono identificata come se fosse la mia autobiografia. Attori
di bravura commovente. La possibilità di raccontare la
vita di un gruppo di uomini e donne in età differenti, e insieme un
pezzo di vita del nostro paese. Sono spaventata e
felice” dichiara Francesca Archibugi.
La
compagine produttiva composta
da FandangoconRai
Cinema si arricchisce
di una preziosa collaborazione internazionale con la
franceseLes Films des TournellesdiAnne-Dominique
Toussaintche insieme a
Fandango aveva già prodottoRespirodi Emanuele Crialese. Il film sarà distribuito in Italia da
01 Distribution mentre le vendite
internazionali sono a cura di Fandango
Sales,che
inizierà le trattative di prevendita a Cannes. Le riprese
avranno luogo a Roma, Parigi,
Firenze e al Monte Argentario e
una durata
di 9 settimane. Il
romanzo, pubblicato in Italia nel 2019 dalla casa editrice
La Nave di Teseo, sarà tradotto in 25
lingue.
Nonostante l’introduzione della
Variante di Loki nel secondo episodio della serie targata
Disney+, il vero “cattivo” dello show
potrebbe non essere affatto il Dio dell’Inganno, ma bensì un
personaggio diverso. Ecco perché
Screen Rant ha raccolto 10 personaggi che potrebbero essere la
“vera” causa dietro la distruzione della sacra linea temporale:
ATTENZIONE: L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SUL SECONDO EPISODIO DI LOKI!!!
La Variante Loki
La prima possibilità,
ovviamente, è proprio ciò che i fan hanno visto: il Loki cattivo è,
in realtà, Lady Loki. Lady Loki è una variazione importante del
classico personaggio dei fumetti. Ha debuttato in “Thor n. 5” del
2008, quando Loki è risorto in un nuovo corpo dopo la sua morte
apparente in Ragnarok.
La
differenza fondamentale è che la Lady Loki dei fumetti ha i capelli
scuri, mentre la versione della serie, invece, è bionda. Ciò
suggerisce che potrebbe esserci un divario tra il materiale
originale e l’identità del vero cattivo, soprattutto data la natura
da imbroglione del personaggio.
Incantatrice
L’Incantatrice è uno dei
maghi più potenti dell’Universo Marvel. È anche una bionda
asgardiana di immenso potere con un forte legame con Loki. È stata
una delle principali antagoniste di Thor fin dalla sua prima
apparizione in “ourney into Mystery #103” nell’aprile del 1964.
Co-creata dall’iconico duo di
fumetti composto dallo scrittore Stan Lee e dall’artista Jack
Kirby, l’Incantatrice è uno dei più grandi cattivi ancora
invisibili nel MCU. La seconda versione del
personaggio nei fumetti ha ricevuto i suoi poteri direttamente da
Loki, suggerendo una possibile connessione con il MCU.
Ravonna Renslayer
Il giudice Ravonna
Renslayer sembra avere un ruolo abbastanza definito nella serie, in
qualità di figura autoritaria della Time Variance Authority. Ma i
fan dei fumetti sanno che in realtà ci sono due versioni di
Ravonna, e potrebbero essercene due anche nella serie.
L’originale è morta, uccisa davanti
al suo amante, ossia Kang in Conquistatore, il cattivo in grado di
viaggiare nel tempo. Kanga ha usato i suoi poteri per salvarla,
creando una versione alternativa di Ravonna che è rimasta al centro
delle storia dei fumetti per anni. Dato che Loki ha una variante, è
molto probabile che anche Ravonna la abbia.
Gorr il Macellatore di Dei
Una delle possibilità più
intriganti in merito al “vero” cattivo della serie è Gorr il
Macellatore di Dei. Christian Bale interpreterà il cattivo in
Thor
Love And Thunder, e potrebbe esserci un collegamento
diretto tra Loki e quel film. Gorr viaggia nel tempo a
caccia di dei per non aver protetto la sua famiglia, cosa che lo
porta ad una battaglia diretta con Thor.
Gorr potrebbe essere una scelta
affascinante come “vero” cattivo, specialmente se i suoi bersagli
sono divinità protette dalla sacra linea temporale. Inoltre,
brandisce il Necrosword, un’arma cosmica creata da Knull, il dio
dei simbionti, incluso Venom.
Il Loki di What If..?
Dal momento che Loki
visiterà una serie di linee temporali alternative nella serie, è
molto probabile che il Dio dell’Inganno incontrerà molte altre
versioni di se stesso. Uno di loro potrebbe essere il “vero”
cattivo. Una versione del personaggio che cerca di annullare la
sacra linea temporale potrebbe essere il Loki di “What
If…? #47”.
Questo Loki trovò il Mjolnir prima
di suo fratello Thor, scoprendosene degno. Se gli onnipotenti
Guardiani del Tempo stanno impedendo a Loki di diventare la
versione più forte di sé stesso, allora potrebbe essere parecchio
investito nel creare abbastanza caos da permettergli di
regnare.
Mefisto
Mefisto si è rivelato un
fallimento in WandaVision. Potrebbe non avere nulla a che fare con
Loki, ma c’è almeno una possibilità grazie a un easter egg nel
primo episodio. Il diabolico supercriminale Mefiste sembra essere
la figura nella vetrata della chiesa nella Francia medievale.
Anche se potrebbe non essere nulla –
e probabilmente è così! – c’erano abbastanza indizi riguardo al
contesto in WandaVision per far sembrare plausibile l’idea. Creare
scompiglio per i Guardiani del Tempo sarebbe nello stile di
Mefisto.
Immortus
Il “vero” cattivo dello
show è molto probabilmente qualcuno con un forte legame con i
viaggi nel tempo nei fumetti e un candidato al ruolo potrebbe
essere Immortus, significativo nel contesto della serie perché è
una variante di un altro personaggio principale, Kang il
Conquistatore.
Kang ha creato numerose versioni
alternative di se stesso nel tempo, e Immortus è solo una di
queste. Immortus una volta ha lavorato per conto dei Custodi del
Tempo per dare la caccia agli esseri Nexus come Scarlet Witch,
qualcosa che ha forti possibilità di accadere anche nel MCU.
Kang il Conquistatore
Un altro candidato
importante è lo stesso Kang. Con la presenza di Ravonna, la ben
documentata avversione di Kang, nei fumetti, per qualsiasi cosa che
assomigli anche solo lontanamente alla scra linea temporale, lo
rende un candidato ideale al ruolo di “vero” cattivo. Sapendo che
Kang il Conquistatore apparirà in Ant-Man And The Wasp: Quantumania, è molto probabile
che sia in gioco anche in Loki.
Lo stesso Kang è in grado di
assumere diverse forme attraverso le sue varie trame nei fumetti,
quindi è possibile che Lady Loki non sia affatto Lady Loki, ma una
versione di Kang.
Kid Loki
Se non è Kang, restano
altri due candidati per il ruolo di grande cattivo della serie. Uno
è Kid Loki, che come Lady Loki nei fumetti è una versione
reincarnata del personaggio. Quando Loki morì alla fine della trama
di “Assedio”, tornò bambino.
Nel contesto della serie in
streaming, questo è intrigante perché una versione giovane di Loki
potrebbe non essere consentita per i Custodi del Tempo e la stessa
serie potrebbe voler garantire la sua sopravvivenza. Potrebbe anche
aggiungere una nuova piega narrativa se il concetto di resurrezione
fosse introdotto nel MCU…
Re Loki
Forse il candidato più
convincente è Re Loki. Questo Loki è una versione futura del
personaggio che ha finalmente assunto il trono ad Asgard. Forse
questo Loki sta cercando di assicurarsi il loro futuro successo
giocando con la sacra linea temporale. Una possibilità per la parte
potrebbe essere l’attore
Richard E. Grant, che sappiamo avrà un ruolo nella serie,
finora non rivelato.
È
possibile che Grant, che ha qualche somiglianza con
Tom Hiddleston, stia interpretando la versione precedente di Re
Loki. Potrebbe esserci proprio lui dietro tutto
questo…
La terza stagione di Virgin
Riveruscirà il 9 luglio
2021, e sarà in esclusiva su Netflix.
Virgin River 3
Virgin River 3 è
la terza stagione della serie tv della serie
Originale NetflixVirgin
River basata sui romanzi di Virgin River di
Robyn Carr.
Basato sulla serie di libri
Harlequin di Robyn Carr, il romanzo contemporaneo è incentrato sul
recente trasferimento dell’infermiera Melinda Monroe
(Alexandra
Breckenridge) nella remota città californiana di
Virgin River. Desiderando un nuovo inizio, Monroe scopre presto che
vivere in una piccola città non è così semplice come si aspettava e
che deve imparare a guarire se stessa prima di poter davvero fare
di Virgin River la sua casa.
HBO MAX ha diffuso il teaser
trailer di Titans 3, l’annunciata
terza stagione della serie Titans che
arriverà su HBO
MAX.
La terza stagione di Titans uscirà giovedì 12 agosto 2021.
Titans 3
Titans 3 sarà la
terza stagione della serie Titans
prodotta dalla DC Entertainmet
e creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg
Berlanti. Titans vede come produttori
esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e
Sarah Schechter.
In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick”
Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r /
Starfire,
Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e
Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan /
Beast Boy. Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan
Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka
Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey
Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno
Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua
Orpin nei panni di Superboy e Esai
Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.
Nella serie tv Dick Grayson emerge
dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi
eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono
aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche
che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di
fumetti di sempre. La prima stagione Titans
ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC
Universe, gestito da Warner Bros. Digital
Networks.
Salma Hayek ha rilasciato un’intervista
USA Today in occasione della promozione del film The
Hitman’s Wife’s Bodyguard, in cui, ovviamente, ha parlato
anche di Eternals,
l’attesissimo film dei Marvel Studios diretto dall’acclamata regista
Chloé Zhao (premio Oscar
per Nomadland).
L’attrice ha raccontato dello stress
legato alla segretezza che circonda il progetto, spiegando di aver
firmato per recitare nel film senza aver neanche letto la
sceneggiatura: “È stato veramente stressante. È stato come
essere sposato ad un uomo che in realtà non hai mai
incontrato”. Poi ha parlato di alcuni problemi che ci sono
stati in merito all’elaborato copricapo che compone il look del suo
personaggio di Ajak: “È stato un incubo. Dovevo raggiungere
certe location con la macchina, ma il copricapo non entrava. La mia
pazienza è stata messa a dura prova ogni volta che dovevo entrare e
uscire dalla macchina. E poi, tutti avevano cura di quel copricapo
come fosse un gioiello prezioso. Mi seguivano ovunque. Inoltre, non
è stato facile indossarlo. Mi veniva il mal di testa.”
Hayek ha più volte dichiarato che
mai avrebbe pensato di essere scelta per un film Marvel, e ora ha spiegato perché,
una volta che le riprese si sono concluse, è stata sopraffatta
dall’emozione: “È successo qualcosa di strano. Ho pianto un
po’. Ma non aveva a che fare con il mio desiderio di interpretare
un supereroe. È successo perché questo film significa davvero tanto
per molte persone. Ora anche una ragazza messicana – diciamo pure
una donna messicana sulla cinquantina – può sperare, un giorno, di
interpretare un supereroe. Mi sento veramente orgogliosa all’idea
di indossare finalmente il mio costume da supereroe. Significa
davvero tanto.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi,
amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che
interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren
Ridloff, che interpreta la velocissima
Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta
l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena. Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Laurence Fishburne ha confermato nuovamente
che non gli è stato chiesto di tornare nell’attesissimo Matrix
4 nei panni di Morpheus, mentore del Neo
interpretato da
Keanu Reeves e leader enigmatico della
resistenza.
Il personaggio, anche grazie alla
performance di Fishburne, è diventato una vera e propria icona
della pop culture: lo stesso Morpheus è, insieme a Neo, uno dei
personaggi più amati della saga. Proprio per questo, quando è stato
annunciato il cast di Matrix 4,
l’assenza di Fishburne è subito balzata all’attenzione.
Adesso, in una recente intervista
con
Jake Hamilton, Laurence Fishburne ha ribadito ancora una
volta la sua assenza in Matrix
4, dichiarando che non gli è mai stato chiesto di
prendere parte al film: “Non ci sono. Dovete chiedere a
Lana Wachowski il perché. Sono sicuro che saprà rispondere alla
domanda”, lasciando intravedere – forse – un punta di
risentimento.
Come verrà spiegata l’assenza di Morpheus in Matrix 4?
La conferma che Fishburne non farà
parte del cast del nuovo Matrix pone
alcune domande piuttosto interessanti. Secondo una recente teoria,
il personaggio di Morpheus sarebbe stato ucciso in “The Matrix
Online”, un gioco di ruolo che dovrebbe far parte del canone
ufficiale del franchise. Fin dal suo incipit, il gioco è stato
progettato come un mezzo per continuare la storia di Matrix dopo la
conclusione della trilogia originale.
Ad oggi non sappiamo
se Matrix 4
sarà collegato o meno alla storia dell’MMORPG: tuttavia, l’assenza
di Morpheus potrebbe servire come indicatore del fatto che la trama
di “The Matrix Online” potrebbe effettivamente essere canonica.
Secondo un’altra teoria, invece, la new entry Yahya
Abdul-Mateen II (Aquaman)
interpreterà una versione più giovane di Morpheus, ma anche su
questo non ci sono conferme ufficiali.
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwick, Toby
Onwumere e Christina Ricci.
L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo
capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Zack Snyder è intervenuto per dire la sua in
merito ad una delle questioni più accese degli ultimi giorni in
materia DC Comics, ossia la rimozione di una scena
di sesso tra Batman e Catwoman
che doveva essere inserita nella serie animata Harley
Quinn trasmessa su HBO Max e che, alla fine, gli autori
sono stati costretti a tagliare.
In merito alla vicenda,
Justin Halpern, produttore esecutivo dello show,
aveva dichiarato a
Variety: “È incredibilmente gratificante e liberatorio
utilizzare personaggi che sono considerati cattivi, perché hai
molto più margine di manovra. Un esempio perfetto in tal senso è
stata la terza stagione di Harley Quinn, quando abbiamo avuto un
momento in cui Batman stava per praticare del sesso orale a
Catwoman. La DC ha detto: ‘Non potete farlo. Non potete
assolutamente farlo’. Allora abbiamo detto: ‘State dicendo che gli
eroi sono solo amanti egoisti?’. E loro: ‘No, è che vendiamo anche
giocattoli di consumo di eroi. È difficile vendere un giocattolo se
poi anche Batman pratica del sesso orale’.”
Ora, sulla questione è intervenuto
anche Zack Snyder, il regista de
L’uomo d’acciaio,
Batman v Superman e Justice
League, che ha condiviso attraverso il suo account
Twitter un’immagine molto esplicita ispirata alla versione
dell’iconico eroe ad opera di Frank Miller,
dimostrando che, in realtà, il Cavaliere Oscuro non è mai stato un
“amante egoista”.
Non sappiamo da dove venga fuori
quest’immagine, ma dalla didascalia che ha accompagnato l’immagine
(“Canon”, ossia “Canone”), possiamo supporre che
quando il suo Batman ha incrociato la strada di Selina Kyle nel
DCEY… ha fatto ciò che la sua controparte animata non poteva.
UPDATE 24/06/2021: l’immagine è stata
rimossa da Twitter su esplicita richiesta della Warner
Bros.
Tom Hiddleston è attualmente impegnato con la
promozione di Loki,
la serie Disney+ che ha già regalato diversi
colpi di scena e che promette di stravolgere il MCU.
Chiaramente, le numerose interviste
sono anche un’occasione per l’attore britannico di ripercorrere la
sua longeva esperienza all’interno dell’universo condiviso,
rivelando magari aneddoti che fino ad oggi nessuno conosceva. E
proprio durante una recente chiacchierata con
IMDb, Hiddleston ha parlato della sequenza “Get Help” presente
in Thor: Ragnarok di Taika Waititi.
Mentre discuteva dei suoi momenti
più iconici nel MCU, l’interprete del Dio
dell’Inganno ha rivelato che quella sequenza è stata totalmente
improvvisata, spiegando come lui,
Chris Hemsworth e Waititi abbiano messo insieme il
tutto. “Tutto è nato dalla fervida e brillante immaginazione di
Taika Waititi. È arrivato la mattina e ha detto: ‘Sarebbe davvero
divertente se entraste nella stanza e faceste finta che fosse un
gioco a cui giocavate da bambini’. Mentre cercavamo di capire come
fare, ci siamo lasciati andare alla totale improvvisazione. Questo
ti fa capire come funziona la visione del mondo di Taika.”
A quattro di distanza dall’uscita di
Ragnarok, non dovrebbe sorprendere che la scena descritta
da Hiddleston sia stata improvvisata, dal momento che Waititi ha
sempre ammesso che circa l’80% dei dialoghi del film sono stati
improvvisati dal cast e dalla troupe, cosa che sul set, durante le
riprese, ha dato vita ad una vera e propria esperienza
collaborativa.
Tom Hiddleston e Chris Hemsworth
non si riuniranno in Thor: Love and Thunder
Prossimamente
rivedremo Chris
Hemsworth nei panni del Dio del Tuono
nell’attesissimo Thor: Love
and Thunder, diretto sempre da TaikaWaititi, dove però non ci sarà Loki. A
confermarlo una volta per tutte è stato proprio Tom
Hiddleston in una recente
intervista: “Abbiamo parlato dei film di Thor come di una
saga familiare. La dualità e l’antagonismo che esiste tra Thor e
Loki, due personaggi diametralmente opposti, è un libro che forse
dovrebbe rimanere chiuso al momento. Abbiamo esplorato il più
possibile la relazione tra questi due fratelli.”
Scott Derrickson, che ha scritto e diretto il
primo Doctor
Strange, sarebbe dovuto tornare anche per il sequel,
che ha poi deciso di abbandonare a causa di alcune divergenze
creative con i Marvel Studios.
Dopo la dipartita del regista, nel
progetto è stato ufficialmente coinvolto Sam Raimi, che in passato aveva diretto la
trilogia di Spider-Man con Tobey Maguire, mentre la sceneggiatura
è stata affidata a Michael Waldron, già head writer della serie
Loki. Al momento non sappiamo molto sulla trama del
sequel, se non che Scarlet Witch si unirà a Stephen Strange dando
così un prosieguo al finale della serie WandaVision.
Ora, durante una recente intervista
all’interno del podcast
Friends From Work, è stato proprio Waldron a parlare
dell’esperienza di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness e del suo lavoro
con Raimi. Waldron ha ammesso che, nonostante il primo Doctor
Strange non fosse un film dell’orrore, il suo obiettivo è
sempre stato quello di catturare quell’inquietudine diffusa che
comunque lo caratterizzava, sfruttandola così anche nel sequel,
soprattutto perché era consapevole di quanto Raimi fosse avvezzo al
genere.
Con i tempi di produzione che si
sono considerevolmente allungati a causa della pandemia di
Covid-19, Waldron ha spiegato che ha avuto modo di spingere il
sequel in una direzione leggermente più spaventosa: “In questo
caso, il Covid ha dato a me e a Sam più tempo per rendere il film
veramente nostro. Sono contento che ci sia stata la possibilità di
spingerlo in una direzione leggermente più spaventosa. Sam lo sa
fare veramente bene.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Sono arrivate online le prime
reazioni della stampa americana a Black Widow, il film di Cate
Shortland con Scarlett
Johansson, in arrivo al cinema il 7 luglio e su
Disney+, con Accesso Vip, il 9 luglio,
che segnerà ufficialmente il ritorno del MCU sul grande schermo.
Le reazioni sono generalmente
positive, con la maggior parte della critica che ha descritto il
film come un’avventura potente e ricca d’azione, elogiando in
maniera particolare le interpretazioni “mozzafiato” di Florence
Pugh e David
Harbour. Potete leggere alcune reazioni di
seguito:
Josh Wilding – ComicBookMovie: “Black Widow è Bourne che incontra Bond che
incontra Terminator. Con due fenomenali protagoniste femminili,
Scarlett Johansson e Florence Pigh, delle
vere badass. È ricco di azione, divertente e anche
sorprendentemente straziante. La visione di Cate Shortland del
MCU è audace, potente e
assolutamente imperdibile.”
Erik Davis – Fandango: “I film Marvel sono tornati! Black Widow è
un thriller di spionaggio teso e ricco di azione che completa
davvero la storia di Natasha in una maniera viscerale ed emotivo.
Flore Pugh vince alla grande. Diventerà un’icona del MCU. Black Widow è il film di Bond
del MCU, con venature alla Mission:
Impossibile e Thelma & Louise.”
Umberto Gonzalez – Variety: “I film Marvel sono tornati e la Fase 4
prende il via con Black Widow, molto divertente e pieno di azione.
Il film ci regala uno sguardo atteso da tempo sul passato di
Natasha, con solide interpretazioni e ambientazioni eccitanti che
necessitato assolutamente di una visione sul grande
schermo.”
Perri Nemiroff – Collider: “Ero un po’ preoccupata all’idea
di vedere Black Widow sapendo quello che era successo in Endgame,
che avrebbe potuto abbassare la posta in gioco, ma non è affatto
così. Anzi, è il tipo di storia prequel che sembra destinata a
migliorare gli altri episodi del MCU.”
Courtney Howard – Variety: “Black Widow è eccellente. Un
esilarante botta di adrenalina. Scarlett Johansson e Florence Pugh
sono incredibile. David Harbour è assolutamente fantastico. I
grandi set d’azione sono elettrizzanti, propulsivi e costruiti
abilmente. C’è inoltre una risonanza tematica particolarmente
stratificata.”
Dan Casey – Nerdist: “BlackWidow è lontano da tutto ciò che amo del MCU, ma c’è comunque tanto da
apprezzare qui per i fan irriducibili. Florence Pugh ruba la scena
nei panni di Yelena Belova. Mettere Natasha Romanoff sotto i
riflettori era qualcosa che tutti aspettavano da tempo, quindi sono
contento che alla fine sia accaduto.”
Sean O’Connell – Cinemablend: “Ho amato Vedova Nera per
diverse ragioni, tutte molto inaspettate. Sì, è un film action (e
Cate Shortland si avvicina molto ai livelli di fisicità e intensità
già proposti dai fratelli Russo), ma il cuore del film, ossia la
rappresentazione di una famiglia distrutta, mi ha veramente
colpito. Ho molto apprezzato questo tuffo nel passato di
Natasha.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Britt Robertson è
una delle attrici che si è sempre divisa tra film e serie tv,
contribuendo a rivoluzionare entrambi gli ambiti. L’attrice, che ha
iniziato la sua attività sin da giovanissima, ha conquistato
milioni di persone in tutto il mondo grazie al suo talento
recitativo e molte altre abilità.
Ecco dieci cose da sapere
su Britt Robertson.
Britt Robertson serie
1. Ha lavorato in molte
serie tv. La carriera dell’attrice è iniziata nel 2000 con
il debutto nel mondo della recitazione grazie alla serie
Sheena, per poi proseguire con Power Rangers Time
Force (2001), Freddie (2005-2006), The
Winner (2007), CSI – Scena del crimine (2007) e
Swingtown (2008). In seguito, ha recitato in Criminal
Intent (2009), Three Rivers (2009), Life
Unexpected (2010-2011), The Secret Circle (2011-2012)
e Under the
Dome (2013-2014). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono
Casual (2016), Girlboss (2017) e For the People (2018-2019). Nel 2021 ha interpretato
Cheyenne Kleinsasser nella serie Big
Sky.
2. Ha lavorato spesso per
il grande schermo. L’attrice non ha lavorato solo in
prodotti pensati per il piccolo schermo, prestando spesso la sua
attività anche per il cinema. Infatti, ha debuttato sul grande
schermo con The Ghost Club (2003), per poi proseguire con
One of Them (2003), The Last Summer (2004),
Al passo con gli Stein (2006), L’amore secondo
Dan (2007), From Within (2008) e Mother and
Child (2009). In seguito, ha preso parte a film come
Questioni di famiglia (2011), Scream 4 (2011),
The First Time (2012), Delivery Man (2013),
Cake (2014), Chiedimi tutto (2014), La risposta è nelle stelle (2015), Tomorrowland – Il mondo di domani (2015), Mother’s Day (2016), Lo spazio che ci unisce
(2017) e Qua la zampa! (2017). Nel 2020 ha interpretato
Jenna in Books of Blood, Jodi in Kappa Kappa
Die e Melissa in Cosa mi lasci di te. Nel 2021 sarà protagonista nei
panni di Rachel Davis nel film A Mouthful of Air.
3. È anche doppiatrice,
produttrice, regista e sceneggiatrice. Nel corso della sua
carriera, l’attrice ha vestito panni diversi da quelli usuali: ad
esempio, ha indossato quelli da doppiatrice, prestando la propria
voce per la serie Rapunzel – La serie (2017). Inoltre, ha
sceneggiato, prodotto e diretto il corto Little Fig
(2019).
Britt Robertson e Dylan
O’Brien
4. Sono stati fidanzati per
sei anni. L’attrice e Dylan O’Brien si sono conosciuti nel 2011 sul
set del film The First Time, iniziando a frequentarsi
seriamente l’anno successivo e dando vita ad una storia importante
che sembrava avrebbe dovuto portarli sino al matrimonio. Tuttavia,
la coppia è scoppiata tra le fine del 2017 e l’inizio del 2018.
Britt Robertson fidanzato
5. Ha avuto una storia di
qualche mese. Dopo la fine della sua storia con Dylan
O’Brien, l’attrice aveva trovato di nuovo l’amore con il collega
Graham Rogers. I due, infatti, avevano iniziato a
frequentarsi a metà 2018, ma pare che la loro relazione sia durata
solo qualche mese.
6. Si vocifera di una
storia con KJ Apa. Sembra che durante l’ultima edizione
del San Diego Comic Con i due si siano stati visti baciarsi più e
più volte con una certa disinvoltura, tanto che ha fatto pensare
all’inizio di una storia. L’attrice e il
collega si erano conosciuti già nel 2017 sul set del film
Qua la zampa!, attualmente stanno lavorando al film I
Still Believe e potrebbe essere davvero scoccata la
scintilla.
Britt Robertson Instagram
7. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice possiede un proprio profilo Instagram
che è seguito da 805 mila persone. Aperto dal 2012, l’attrice non è
molto costante con i post, ma la maggior parte delle fotografie la
ritraggono quasi sempre protagonista tra momenti di lavoro e di
svago con gli amici o la famiglia.
Britt Robertson e Scott
Eastwood
8. Hanno recitato insieme
in un film. L’attrice ha avuto l’occasione di recitare
insieme a
Scott Eastwood in La risposta è nelle stelle, un film
di George Tillman Jr., uscito nel 2015 e tratto
dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks edito due
anni prima.
Britt Robertson oggi
9. La si vedrà presto sul
grande schermo. L’attrice ha in mano diversi progetti:
infatti, farà parte del cast dei film I Still Believe e
Stowaway, entrambi in attuale fase di pre-produzione.
Britt Robertson: età e
altezza
10. Britt Robertson è nata
il 18 aprile del 1990 a Charlotte, nel North Carolina, e
la sua altezza complessiva corrisponde a 160 centimetri.
La piattaforma MasterClass ha
diffuso il trailer dell’incontro con James Cameron
che, per la prima volta in 40 anni, ha deciso di parlare in questa
forma del suo lavoro e della sua carriera, analizzando film e
scelte registiche che ne hanno fatto uno dei cineasti più
importanti di sempre.
Aliens, Terminator,
Titanic eAvatar
sono solo i primi quattro titoli che arrivano alla mente e che il
regista racconta e analizza del filmato disponibile in streaming
sulla piattaforma
MasterClass, che mette a disposizione lezioni sulla settima
arte da parte delle più importanti e preparate personalità di
Hollywood. Un vero e proprio appuntamento imperdibile per chi ha
una qualsiasi velleità artistica nel mondo del cinema.
Sappiamo tutti che le probabilità di
vedere Disney e Warner Bros. unire le forze per dare vita ad un
crossover Marvel/DC sono decisamente
scarse. Tuttavia, pare che questo non sia soltanto un sogno dei
fan…
In qualità di regista sia del
franchise di
Guardiani della Galassia che dell’attesissimo The Suicide
Squad, James Gunn ha avuto la rara opportunità di
dirigere progetti importanti per entrambi gli studi, e ora ha
rivelato di aver effettivamente con i diretti interessati di un
potenziale crossover tra i due universi.
Via
Twitter, Gunn ha risposto alla domanda di un fan che gli
chiesto se un giorno ci sarà mai la possibilità di vedere un grande
crossover tra Marvel e DC sul grande schermo. Il
regista dubita che la cosa possa essere presa realmente in
considerazione, tuttavia è convinto che non sia un’ipotesi così
folle.
“Ne ho parlato casualmente con
chi comanda sia alla Marvel che alla DC”, ha
scritto Gunn. “Mi piacerebbe che accadesse. Non credo sia
probabile, ma non credo nemmeno che sia impossibile. Detto questo,
vedere costantemente crossover e mashup è meno affascinante per me
rispetto ad una storia forte.”
Ricordiamo che The Suicide
Squad arriverà nelle sale italiane il prossimo 5
agosto. Dopo l’uscita del film, il regista si dedicherà finalmente
alla produzione di Guardiani
della Galassia Vol. 3, la cui uscita è fissata nelle
sale americane per il 2023.
Ci sono film di fantascienza che basano le loro
storie su contesti futuristici dove le società sono governate da
dinamiche quantomai distopiche e inquietanti. Titoli come
Minority Report o Elysium sono solo
alcuni tra i più celebri e acclamati esempi di questo genere. Un
altro brillante titolo è però anche Repo
Men, diretto nel 2010 da Miguel
Sapochnik, anche noto per aver diretto diversi episodi
della serie Il Trono di
Spade, tra cui il celebre La battaglia dei
bastardi. Ad oggi questo è invece il suo unico lungometraggio,
che lasciava però intravedere ottime capacità del regista con il
genere.
La storia, scritta da
Garrett Lerner ed Eric Garcia, è
basata sul romanzo The Possession Mambo, scritto dallo
stesso Garcia. Come per gli altri film di questo genere, anche in
questo caso si ritrovano dinamiche già presenti nel mondo odierno
ma qui portate all’estremo per mettere in mostra possibili
degenerazioni. Con Repo Man si introducono così una serie
di profonde riflessioni sul trapianto di organi, sul costo della
sanità e sulle difficoltà di quanti si trovano in situazioni di
necessità. Nonostante le buone intenzioni e diversi elementi di
interesse, il film mancò però di ottenere il successo sperato.
Al momento della sua uscita
Repo Men andò incontro ad un cocente flop, che finì con il
farlo passare quasi inosservato. Ad un decennio di distanza, si
tratta dunque di un titolo che meriterebbe di essere riscoperto,
anche al netto dei suoi difetti. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Repo Men: la trama del film
Ambientato nel 2025, il racconto si
svolge in un contesto dove ogni persona ha la possibilità di
acquistare organi artificiali, pagandoli a rate. Ma se i pagamenti
non vengono effettuati, gli organi, a volte vitali, dovranno essere
restituiti, anche in maniere poco ortodosse. Remy
è un “recuperatore”, ovvero è incaricato dalla Union, la
multinazionale venditrice di organi, di recuperare sul campo gli
organi dei clienti insolventi. È sposato ed ha un figlio, di nome
Peter. Il matrimonio però è in crisi perché alla
moglie non piace il lavoro del marito e lo vorrebbe più presente in
casa per l’educazione del figlio.
La vita di Ramy va incontro
all’impensabile quando, durante un lavoro di recupero, subisce un
incidente utilizzando il defibrillatore. Ripresi i sensi, l’uomo si
rende conto di trovarsi in un ospedale e di essere appena uscito
dal coma, nonché apprende che è necessario un trapianto di cuore,
poiché il suo si è danneggiato irrimediabilmente durante
l’incidente. Dovendo accettare per forza il cuore artificiale, o
altrimenti morire, deve anche pagare il suo altissimo costo.
Trovandosi così dalla stessa parte delle persone che lui uccideva
per recuperare organi, Remy si troverà a dover compiere scelte
estreme per poter sopravvivere.
Repo Men: il cast del film
Ad interpretare il ruolo di Remy,
il recuperatore protagonista del film, vi è l’attore Jude Law. Sin
da subito egli si disse interessato al progetto, affascinato dalle
tematiche e dal contesto. Per prepararsi al ruolo, egli si
sottopose ad un allenamento intensivo, al fine di poter
interpretare anche le scene più complesse. Ebbe inoltre modo di
approfondire quanto possibile riguardo la donazione di organi, al
fine di poter entrare ulteriormente nella mentalità del
personaggio. L’attrice Carice van
Houten, nota per essere stata Melisandre
in Il Trono di Spade, interpreta invece Carol, la
moglie di Remy. Chandler Canterbury è invece
Peter, il figlio del protagonista.
Nel film è poi presente il premio
Oscar Forest
Whitaker, nei panni di Jake Freivald, collega di
lavoro di Remy. L’attore, che ha studiato l’arte marziale chiamata
Kali filippino per diversi anni con maestri come Dan Inosanto e
Richard Bustillo, mette in mostra qui le sue abilità in diverse
scene di combattimento. L’attore Liev Schreiber,
noto per essere stato tra i protagonisti della serie
Scream, è invece Frank Mercer, il capo di Remy. L’attrice
Alice Braga,
nota per i film Io sono leggenda e anche Elysium,
è qui Beth, una cantante con numerosi organi artificiali. Infine,
compare nel film anche l’attore John Leguizamo
nei panni di Asbury, uno spacciatore di organi al mercato nero.
Repo Me: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Repo Men
è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Chili, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di giovedì 17 giugno
alle ore 21:00 sul canale 20
Mediaset.
Valentina Lodovini
è una di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema italiano
recente grazie alla sue intense interpretazioni.
L’attrice, che svolge questa
attività da diversi anni, ha dimostrato di essere molto versatile e
capace di svolgere il proprio lavoro con professionalità e in
maniera eccellente.
Ecco dieci cose da sapere su
Valentina Lodovini.
Valentina Lodovini film
1. I film e la
carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è
iniziata nel 2004, quando debutta sul grande schermo nel film
Ovunque sei, per poi proseguire a recitare in Il
mistero di Lovecraft – Road to L. (2005), L’amico di
famiglia (2006), A casa nostra (2006),
Pornorama (2007), La giusta distanza (2007),
Riprendimi (2008) e Il passato è una terra
straniera (2008). In seguito, lavora in Fortapàsc
(2009), Generazione mille euro (2009), Benvenuti al sud (2010), La donna della mia
vita (2010), Cose dell’altro mondo (2011), Benvenuti al nord (2012), Passione sinistra
(2013), Il sud è niente (2013), Una donna per amica (2014), L’inventore di
giochi (2014), Ma che bella sorpresa (2015) e La
linea Gialla: Bologna, 2 agosto (2015). Tra i suoi ultimi
lavori, vi sono La verità sta in cielo (2016), Si muore tutti
democristiani (2017), Cosa fai a Capodanno? (2018),
Figli del Destino (2019) e 10 giorni senza mamma (2019). Nel 2020 interpreta
Sorella di Giulia nel film Spore, Giulia nel film Cambio Tutto, Paola nel film E’ per il tuo bene e ritorna ad interpretare Giulia di
10 giorni senza mamma, nel sequel 10 giorni con Babbo Natale. Nel 2021 sarà Anna nel
film L’Afide e la Formica.
2. Ha lavorato in numerose
serie tv. L’attrice non ha prestato la sua attività solo
per il cinema, ma ha anche lavorato in numerosi progetti dedicati
al piccolo schermo. Infatti, è apparsa in Incantesimo 7
nel 2004, per poi apparire in La moglie cinese (2006),
48 ore (2006), Donna Roma (2007), L’ispettore
Coliandro (2009), Boris (2010) e Il segreto
dell’acqua (2011). In seguito, prende parte alle serie
Eities, Ottanta mi da tanto (2016), Untraditional
(2016), Il commissario Montalbano (2017) e L’Aquila –
Grandi speranze (2019). Inoltre, ha recitato in diversi film
tv come Coco Chanel (2008), Gli ultimi del
paradiso (2010) e Un Natale con i fiocchi (2012). Nel
2019 è la volta della serie tv L’Aquila – Grandi speranze nel quale
interpreta Elena Fiumani.
Valentina Lodovini nuda
L’attrice è considerata da molti in
Italia un vero schianto tant’è che la ricerca ha un seguito
importante sui motori di ricerca. Tuttavia l’attrice non ha mai
posato nuda per un calendario o altro anche se nella sua carriera è
stata interprete di alcune scene davvero hot. Infatti una delle sue
doti è naturalmente la bellezza mediterranea e quindi Valentina
Lodovini è davvero sexy quando interpreta dei ruolo da femme
fatale. Come ad esempio nella fiction tv Il segreto dell’acqua sul
quale ha poi scherzato dichiarando: «Le amiche mi dicono che con
gli attori con cui ho girato film mi sono rifatta delle esperienze
con i miei fidanzati, erano uno più brutto dell’altro».
3. È doppiatrice,
produttrice ed è apparsa in diversi videoclip. Nel corso
della sua carriera, l’attrice ha svolto diverse attività, oltre
quelle attoriali. Infatti, ha vestito i panni di doppiatrice per il
film d’animazione Coco (2017), mentre ha svolto anche l’esperienza di
produttrice per il corto Uomo (2018). Inoltre, è apparsa
in diversi videoclip, come I giorni migliori di
Tiromancino, Gli spietati dei Baustelle, Colpisci
di Neffa e Sospesi di Colapesce.
Valentina Lodovini fidanzato
4. Non si è mai
sposata. L’attrice non ha mai rivelato molto sulla sua
vita privata, tenuta ben lontano dai riflettori. Tuttavia, stando
alle dichiarazioni dell’attrice, pare che abbia avuto una lunga
storia con un uomo, durata dal 2010 al 2016. In ogni caso, non è
possibile dire se sia attualmente fidanzata o meno.
5. È abituata a stare da
sola. L’attrice ha rivelato di essere una persona che si
trova bene da sola, anche se si trova a convivere con una punta di
malinconia. Infatti, non si fa problemi a viaggiare da sola,
puntando più sulle amicizie vere che fanno parte della sua
vita.
Valentina Lodovini figli
6. Non sente il bisogno di
diventare mamma. L’attrice ha dichiarato più volte di non
sentire il bisogno di diventare madre, ritenendo tutto ciò, per
ora, fuori dalle sue priorità. Per lei la priorità vera sarebbe
aiutare tutti quei bambini nel mondo che si trovano a vivere in
condizioni di sofferenza.
Valentina Lodovini Instagram
7. Ha un profilo
social. L’attrice possiede un proprio account Instagram
che è seguito da 207mila persone. Sulla sua bacheca sono molte le
foto che la ritraggono protagonista tra momenti di lavoro e svago,
mostrando tutta la sua femminilità e la sua bellezza acqua e
sapone.
Valentina Lodovini Benvenuti al
Sud
8. Ha vinto diversi
premi. Per la sua interpretazione in Benvenuti al
sud, film che le ha dato una certa notorietà, ha vinto un
David di Donatello per la Miglior attrice non protagonista ed è
stata candidata a un Nastro d’argento e a un Ciak d’oro per la
stessa categoria.
9. Ha detto no a proposte
successive. Questo film ha dato all’attrice un certo
successo ma, nonostante questo, l’attrice ha rifiutato diverse
proposte successive che l’avrebbero fatta rientrare in altri film
commedia. Infatti, ha detto diversi no perché non voleva rimanere
incastrata in uno stesso schema.
Valentina Lodovini: età e
altezza
10. Valentina Lodovini è
nata il 14 maggio del 1978 a Umbertide, in Umbria, e la
sua altezza complessiva corrisponde a 170 centimetri.
Sono
iniziate il 14 giugno le riprese deGli idoli
delle donne,diretto da
Lillo e Greg con Eros Puglielli,scrittodalla
coppiainsieme a Matteo
Menduni e Tommaso Renzoni. Nel cast anche
Ilaria Spada, Francesco Arca, Maryna, e con Corrado
Guzzanti. Il film è prodotto daLucky Red e
Vision Distribution.
Cosa
succede se un gigolò bello ma un po’ sempliciotto perde
improvvisamente la sua arma più efficace? Una storia che parla di
tecniche di seduzione, di vero amore, di frasi da rimorchio che non
funzionano mai e del coraggio di essere se stessi in un mondo che
dà così tanta importanza alla bellezza. Il film sarà distribuito
daVision
Distribution.
La
trama
Filippo
(Lillo) è uno dei gigolò più avvenenti e di successo che ci siano
su piazza, tutte le donne lo vogliono, ma solo per il suo corpo,
dato che non eccelle in brillantezza. Peccato che a seguito di un
incidente si debba sottoporre ad una plastica facciale non
perfettamente riuscita e si ritrovi ad essere bello come…
Lillo!Disperato e incapace di lavorare, Filippo si rivolge
all’unico in grado di insegnargli a soddisfare le donne nonostante
l’aspetto fisico: Max (Greg), guru del fascino e della sensualità,
il più grande e ambito gigolò di sempre ritiratosi misteriosamente
dal giro.A dispetto del training e della maestria di Max,
i risultati di Filippo sono molto scarsi, eppure succede che
una bella colombiana, figlia di un pericolosissimo
narcotrafficante, si innamori davvero di lui… ma i guai sono appena
iniziati per Filippo e Max!
Arriva su Disney+ il 18 giugno ma è già un
piccolo cult: è Luca,
il nuovo film Pixar, diretto dall’italiano Enrico
Casarosa, che per raccontare questa storia di amicizia, si
è ispirato all’Italia e alla Liguria delle Cinque Terra. Qui la
nostra intervista.
Luca Argentero (Lorenzo Paguro)
presta la propria voce nella versione italiana del film, insieme a
Giacomo Gianniotti (Giacomo), Marina
Massironi (Signora Marsigliese) e Saverio
Raimondo (Ercole Visconti), che sono anche tra i
doppiatori della versione originale. Il cast di voci include
inoltre Fabio Fazio (Don Eugenio, prete di
Portorosso), Orietta Bertie Luciana
Littizzetto (Concetta e Pinuccia Aragosta).
Alberto Vannini, Luca Tesei e
Sara Ciocca interpretano i protagonisti Luca,
Alberto e Giulia. Tra i camei presenti nel film quello di
Alberto, il migliore amico d’infanzia del regista
Enrico Casarosa (pescatore – nella versione originale del
film, questo personaggio è doppiato da Enrico Casarosa), e degli
influencer Luciano Spinelli e Nick
Pescetto (contadini di mare).
Ambientato in una splendida città di
mare della Riviera italiana, l’originale film d’animazione Disney e
Pixar Luca
è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di
crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da
gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca
condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico,
Alberto, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto
profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto
la superficie dell’acqua.
Per celebrare la nuova serie
originale Marvel StudiosLOKI,
disponibile su Disney+ con nuovi episodi ogni
mercoledì, lo street artist Lucamaleonte
ha realizzato a Milano un murales ispirato alla serie. Il disegno,
che si trova sul Wall di Porta Genova, in via Casale, rappresenta
una personale interpretazione dell’iconico personaggio interpretato
da Tom Hiddleston, esaltandone la dualità e gli
aspetti della sua complessa personalità.
Lucamaleonte nasce nel 1983 a Roma,
dove vive e lavora. Dipinge per strada dai primi anni del 2000,
prima con stencil e poster, successivamente con pennelli e vernici.
Ama raccontare le storie dei luoghi tramite i suoi lavori murali.
Ha all’attivo numerose esposizioni tra collettive e personali,
oltre che muri dipinti in giro per il mondo.
LOKI
segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo
fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di
Avengers: Endgame. Tom Hiddleston torna nei panni del
protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw,
Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E.
Grant. Kate Herron è la regista, mentre
Michael Waldron è il capo sceneggiatore.
Nato e cresciuto a Genova, il
regista Enrico Casarosa si
trasferì giovanissimo a New York, arrivando ben presto a lavorare
come storyboard artist per film come Cars – Motori ruggenti,Ratatouillle e Up.
Entrando a far parte della Pixar, egli è riuscito
a portare in essa anche un po’ d’Italia, che assume ora
definitivamente una forma con il primo lungometraggio d’animazione
diretto da Casarosa. Si tratta di Luca,
ventiquattresimo film del celebre studios e loro primo interamente
ambientato nel Bel Paese, in particolare nel paesino di Portorosso,
ispirato a quello di Vernazza. Affondando le mani nelle tradizioni
italiane, dalla cucina alla bellezza dei luoghi, dai modi di fare
al cinema, il regista confeziona una fiaba sospesa tra realtà e
leggenda.
La storia è infatti ispirata ad una serie di leggende e
racconti folkloristici italiani che narrano di mostri marini nei
mari che bagnano le coste del Paese. In Luca tali
miti sono realtà, con il protagonista che è davvero un giovane
mostro marino, impegnato in una vita subacquea lontana dai
pericoli. L’incontro con Alberto, un’altra giovane
creatura dei mari che è però solita vivere in superficie,
sconvolgerà l’esistenza del mite Luca. Piano piano, i due ragazzi
si avventureranno fuori dalle acque, assumendo la forma di due
normalissimi ragazzi e dandosi alla pazza gioia nel paesino di
Portorosso, in provincia di Genova. Ma creature come loro non sono
ben viste lì e mantenere il segreto sulla loro identità si farà
sempre più difficile.
Nel dar vita a Luca,
Casarosa attinge a sue esperienze da ragazzo, di quando trascorreva
le estati in compagnia del suo migliore amico, mentre cercava allo
stesso tempo di conoscere meglio anche sé stesso. Il nuovo film
Pixar concentra in sé tutti questi elementi, dalla spensieratezza
delle amicizie estive al comprendere i cambiamenti che si agitano
nel corpo e nella mente di un adolescente. Luca e Alberto stringono
un legame innocente, da cui si sviluppa una curiosità reciproca per
ciò che c’è al di là del mondo da loro conosciuto. Guidati da
questa, i due ragazzi arrivano ad imbattersi in un contesto
estremamente colorato e caratteristico.
Un ambiente popolato da anziani che
giocano a carte, abiti stesi ad asciugare al sole e dal rombo della
mitica vespa rossa fiammante. Casarosa, che ambienta il suo film a
cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ha dunque modo dar vita
a quell’immaginario culturale dell’Italia conosciuto e
riconoscibile in tutto il mondo. Non è allora una sorpresa che tra
le fonti di ispirazione ci sia il regista Federico
Fellini, l’euforia dei suoi film e quel gusto per la
dolce vita che non stanca mai. Ponendo a confronto i due
protagonisti con questo mondo, Casarosa va però non solo a
raccontare lo stile di vita italiano, bensì anche qualcosa di più
sottile.
Venendo da un contesto diverso, Luca
e Alberto non possono che sentirsi estranei a quanto ora li
circonda, e per quanto desiderino farvi parte si ritrovano frenati
da una certa paura per l’ignoto. Il loro essere in realtà dei
mostri marini, inizialmente presentato come l’elemento che porterà
certamente a dei guai, si svela ben presto anche per il suo
significato più profondo, ovvero quello di raccontare il diverso.
Diversità è oggi un concetto particolarmente esteso e inclusivo, e
se anche quella a cui si fa riferimento nel film è la sensazione di
sentirsi strani per via di proprie insicurezze, nei mostri marini
di Luca si può liberamente rivedere ciò che
si desidera.
Tutto ciò permette di far acquisire
al lungometraggio un respiro particolarmente ampio, che da un
contesto particolare va a raccontare qualcosa di universale, in cui
tutti possono riconoscersi e immedesimarsi. Si tratta naturalmente
di un prodotto dove l’immaginazione e i sentimenti del regista si
sposano con quella cura per i dettagli per cui la Pixar è celebre.
Qualora la storia non fosse stata all’altezza delle aspettative,
Luca sarebbe ugualmente rimasto un film
estremamente bello da vedere, per la sua varietà, per i colori, per
tutti quegli elementi che, anche se agli italiani ben noti,
permettono ugualmente di lasciarsi andare ad esclamazioni di
stupore.
La bellezza del film Luca,
infatti, sta nel suo svelarsi lentamente, nel suo crescere in
parallelo al Luca personaggio. Più quest’ultimo si apre al nuovo
mondo, più il film mette in mostra il suo cuore. Naturalmente,
quando ciò avviene, l’emozione diventa sempre più incontenibile.
Nel momento in cui il film tira le fila del discorso, proprio come
i pescatori del racconto tirano a sé la rete da pesca, si rimane
catturati da quanto appena visto. Da certe immagini memorabili alla
grandezza del puro racconto, fino a giungere ad uno dei finali più
belli e struggenti di sempre per la Pixar. Un finale che si apre al
mondo, portando lo spettatore con sé.
Sappiamo ormai da diverso tempo che
Fast
and Furious 9, l’atteso nuovo capitolo della celebre
saga adrenalinica con protagonista Vin
Diesel, avrà delle scene che saranno ambientate nello
spazio.
In effetti, già il trailer ufficiale
del film (che arriverà nelle sale italiane quest’estate), aveva
confermato che alcuni membri dell’equipaggio di Dom Toretto – come
Tej (Ludacris) e Roman (Tyrese
Gibson) – riusciranno a volare grazie a delle macchine
concepite come veri e propri veicoli spaziali.
Ora, in una recente intervista con
EW,
è stato proprio Diesel a condividere la sua reazione iniziale
all’idea di portare il franchise nello spazio. Anche se per alcuni
potrebbe essere sembrato un gioco da ragazzi, la star della saga ha
ammesso di essersi sentito parecchio combattuto, oscillando tra
l’essere contrario e favorevole.
“Oh mio Dio, ho emozioni davvero
contrastanti in merito”, ha spiegato alla celebre rivsita.
“Mi viene questo sorriso da Stregatto in faccia quando ci
penso. È una cosa audace, sfrontatamente oltraggiosa. Mi viene da
pensare: ‘No, no, no e ancora no!’, e subito dopo: ‘Però, aspetta
un attimo… forse sì!”. E allora mi dico: ‘Se ce la facciamo, va
bene. Altrimenti, possiamo dire di averci almeno
provato’.”
Il cast di Fast and Furious 9 e il
capitolo finale della saga