Il 2020, oltre a essere l’anno del
centenario della nascita di Federico Fellini e di
Alberto Sordi, è anche l’anno del centenario di
Ugo Pirro, scrittore e sceneggiatore. Dunque, un
regista, un attore e uno sceneggiatore: tre figure professionali
che riassumono, in molti casi, le ragioni del grande successo di un
film.
Proprio perché anche la figura dello sceneggiatore, spesso un
passo indietro quanto a visibilità, abbia il giusto riconoscimento
alla Mostra del Cinema di Venezia, le Giornate degli Autori hanno
accolto all’unanimità la proposta dell’ANAC – di cui fu tra i
fondatori – di dedicare a Ugo Pirro la loro prossima edizione.
“L’intenzione – dice Francesco Ranieri Martinotti –
non è solo di tributare un omaggio a uno degli scrittori di
cinema più prolifici e premiati ma anche di analizzare la figura
dello sceneggiatore oggi, avviando una riflessione sulle dinamiche
legate al valore della scrittura nel mondo dell’audiovisivo in
continua evoluzione.”
Autore di capolavori del cinema italiano tra cui A ciascuno
il suo, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni
sospetto, Il giardino dei Finzi Contini, Ugo Mattone,
in arte Ugo Pirro, era nato a Salerno il 26 aprile 1920 ma si
sentiva da sempre cittadino di Battipaglia. Molti dei suoi film
sono stati premiati negli anni con l’Oscar per il miglior film
straniero, il Grand Prix al Festival di Cannes e le Nomination
all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale e non
originale.
Nella seconda parte del festival, le Giornate degli Autori, in
collaborazione con l’Intergruppo parlamentare Cinema e Arti dello
Spettacolo, ricordano Ugo Pirro con un incontro a cui
parteciperanno Andrea Purgatori, sceneggiatore e Presidente delle
Giornate, Giorgio Gosetti, Delegato Generale delle Giornate,
Francesco R. Martinotti, Presidente dell’ANAC, l’On. Nicola Acunzo,
Presidente dell’Intergruppo Cinema e Arti dello Spettacolo della
Camera e Donata Carelli (un dottorato internazionale di ricerca su
Ugo Pirro e co-sceneggiatrice nel 2008 del documentario
Soltanto un nome sui titoli di testa per la regia di
Daniele Di Biasio). Di Donata Carelli sarà inoltre presentato il
libro Ugo Pirro. La scrittura del conflitto
(UniversItalia, 2020) che ricostruisce la biografia densa di
accadimenti dello sceneggiatore e i suoi primi romanzi nei quali
appare già riconoscibile lo stile asciutto, la vena ironica e
irriverente del futuro grande sceneggiatore del cinema italiano.
Tra gli ospiti più attesi, Marina Cicogna, produttrice di
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e
La classe operaia va in paradiso), e attori e protagonisti
del cinema italiano.
Rosa pietra stella,
il film di Marcello Sannino con Ivana
Lotito, Ludovica Nasti e Fabrizio
Rongione, in sala dal 27 agosto con
PFA Films, sarà in anteprima nazionale
venerdì 21 agosto al 50. Giffoni Film
Festival, unico lungometraggio italiano in concorso nella
categoria Generator + 18, e mercoledì 26agosto al
56. Pesaro Film Festival.
La sinossi di Rosa pietra stella
Rosa pietra stella,
titolo che omaggia un verso del famoso brano di Sergio Bruni
“Carmela”, è ambientato nel centro storico di Napoli e nel comune
di Portici ed è la storia di una giovane donna, bella e indomita,
Carmela appunto, che tira avanti giorno per giorno con lavori
precari e vane ambizioni, finché non le capita, per conto di un
avvocato, di fare affari con gli immigrati clandestini che popolano
i vicoli del centro antico di Napoli. È stata una madre poco
presente di una bambina di undici anni, Maria, ma ora vuole
rimediare, assumersi le proprie responsabilità e vivere la sua
maternità. Conosce Tarek, un quarantenne algerino, e lo travolge
nella sua lotta per trovare un equilibrio, una vita.
Il film è prodotto da
Antonella Di Nocera (Parallelo 41 Produzioni), Gaetano Di
Vaio e Giovanna Crispino (Bronx Film) e
Pier Francesco Aiello (PFA Films) con Rai
Cinema, con il contributo di MIBACT-DG Cinema e
Audiovisivo, Regione Campania e Film Commission
Regione Campania.
Nel cast anche Imma Piro,
Francesca Romana Bergamo, Valentina Curatoli, Niamh Mc
Cann e Gigi Savoia. La sceneggiatura è
dello stesso Sannino con Guido Lombardi, Giorgio
Caruso, con loro autore del soggetto anche lo scrittore
Massimiliano Virgilio. Il direttore della
fotografia è Alessandro Abate, al montaggio
Giogiò Franchini, i costumi sono di
Rossella Aprea e le musiche di Riccardo
Veno.
Undine di Christian
Petzold uscirà nelle sale italiane il 24 settembre
2020 grazie a Europictures. Presentato
con successo alla 70° edizione del Festival di
Berlino, il film è una intrigante storia che
racconta un amore eterno, dove l’antica mitologia si
incardina nella più moderna architettura della Berlino
contemporanea. Il regista tedesco Christian Petzold, Orso d’argento
alla regia per il film “La scelta di Barbara” e nella
giuriadella 77° Mostra del Cinema di
Venezia presieduta da Cate Blanchett, dirige qui una
straordinaria Paula Beer, già insignita del Premio
Mastroianni al Festival di Venezia per “Frantz” di
François Ozon, e che grazie al ruolo della protagonista Undine ha
vinto l’Orso d’argento come miglior attrice alla
70° Berlinale. Sempre nell’edizione 2020 del Festival di Berlino il
film “Undine” è stato insignito anche del Premio
FIPRESCI della federazione internazionale della stampa
cinematografica.
Al centro della vicenda Undine
(Paula Beer), che lavora in un museo di Berlino
come storica, dove illustra ai visitatori lo sviluppo urbano della
città mediante i plastici che la rappresentano, descrivendo i suoi
diversi stadi evolutivi che l’hanno resa la capitale odierna. Un
giorno il suo amato Johannes (Jacob Matschenz) decide di lasciarla
per un’altra donna, venendo meno alla sua promessa di amore
eterno. Affranta, Undine incontra il sommozzatore
Christoph (Franz Rogowski) e se ne innamora perdutamente. Questo
nuovo amore permette alla donna di rinvigorirsi e ricostruire se
stessa, proprio come la sua Berlino, la città che non si è mai
spezzata. Ma quanto accaduto non può essere cancellato così
facilmente e Undine finisce per imbattersi in quel mito del
folklore europeo che la rappresenta.
“Undine è una storia
d’amore” – spiega il regista Christian
Petzold – “così come lo sono ‘La scelta di Barbara’
(Barbara), ‘Il segreto del suo volto’ (Phoenix) e ‘La donna dello
scrittore’ (Transit). Ma raccontano un amore impossibile,
danneggiato, o uno che forse può evolversi. Questa volta ho voluto
fare un film in cui si vede come l’amore si sviluppa e
rimane.”
La sinossi di Undine
Undine è una storica,
specializzata nello sviluppo urbano di Berlino. Ma quando l’amato
la lascia, l’antica leggenda è destinata ad avverarsi. Undine deve
uccidere l’uomo che l’ha tradita e tornare alle acque.
Tre settimane dopo che un picco nei
casi di contagio da coronavirus hanno convinto il team del
Telluride Film Festival ad annullare l’edizione
2020, gli organizzatori hanno annunciato la lineup che era stata
selezionata. Il team Telluride in genere mantiene segrete le loro
selezioni fino al giorno prima del festival, che si svolge durante
il weekend del Labor Day nella piccola comunità del Colorado.
Fino al 14 luglio, Julie
Huntsinger, direttrice esecutiva del Festival, e il suo
team avevano esplorato i modi per ospitare una versione sicura
dell’evento, incluso il distanziamento sociale, i posti riservati e
le proiezioni all’aperto. Ma la gente del posto non era così
entusiasta dell’idea, e il distretto scolastico aveva chiesto al
festival di non usare le proprie strutture, mentre molti
partecipanti stavano posticipando i loro accrediti per l’edizione
2021.
Considerando il caos che la pandemia
di COVID-19 ha provocato nella comunità creativa, Huntsinger ha
ritenuto che rendere pubbliche le loro selezioni – e condividere
dettagli su dove si possano vedere alcuni di loro – fosse il modo
migliore per supportare i film e i registi.
Telluride
Film Festival 2020 – programma
“After Love” (Aleem Khan, U.K.)
“All In: The Fight for Democracy” (Liz Garbus, Lisa Cortés,
U.S.) Come guardarlo: in cinema selezionati dal 9 settembre,
disponibile su Amazon Prime Video il 18 settembre
“The Alpinist” (Peter Mortimer, Nick Rosen, U.S.)
Come guardarlo: Segui @redbulldocs per
aggiornamenti
“Ammonite” (Francis Lee, U.K.) Come guardarlo: Toronto International Film Festival (10-19
settembre)
“Andrey Tarkovsky. A Cinema Prayer” (Andrey A. Tarkovsky,
Italy-Russian Federation-Sweden)
“Apples” (Christos Nikou, Greece-Poland-Slovenia) Come guardarlo:
Festival di Venezia (2-12 settembre)
“The Automat” (Lisa Hurwitz, U.S.) Come guardarlo: segui Facebook.com/THEAUTOMATthemovie per
aggiornamenti.
“The Bee Gees: How Can You Mend a Broken Heart” (Frank Marshall,
U.S.)
“Charlatan” (Agnieszka Holland, Czech
Republic-Ireland-Poland-Slovakia) Come guardarlo: proiezioni al Transilvania International Film
Festival attualmente in svolgimento
“Concrete Cowboy” (Ricky Staub, U.S.) Come guardarlo: Toronto International Film Festival (10-19
settembre)
“Dear Mr. Brody” (Keith Maitland, U.S.)
“The Duke” (Roger Michell, U.K.) Come guardarlo: Festival
di Venezia (2-12 settembre), uscita al cinema
primavera 2021
“The Father” (Florian Zeller, U.K.-France)
Come guardarlo: Toronto International Film Festival (10-19
settembre)
“Fireball: Visitors From Darker Worlds” (Werner Herzog, Clive
Oppenheimer, U.K.-U.S.) Come guardarlo: Toronto International Film Festival (10-19
settembre), Streaming su Apple+ (data da stabilire)
“Ibrahim” (Samir Guesmi, France) Come guardarlo: esce in Francia il 9 dicembre
“Mainstream” (Gia Coppola, U.S.) Come guardarlo: Festival
di Venezia (2-12 settembre)
“Mandibules” (Quentin Dupieux, France) Come guardarlo: Festival di Venezia (2-12 settembre), esce
in Francia il 2 dicembre
“MLK/FBI” (Sam Pollard, U.S.) Come guardarlo: Toronto International Film Festival (10-19
settembre)
“The Most Beautiful Boy in the World” (Kristina Lindström,
Kristian Petri, Sweden)
“Never Gonna Snow Again” (Małgorzata Szumowska, co-dir. Michał
Englert, Poland-Germany) Come guardarlo: Festival
di Venezia (2-12 settembre)
“Nomadland” (Chloé Zhao, U.S.) Come guardarlo:
Festival di Venezia (2-12 settembre), Toronto International
Film Festival (10-19 settembre), proiezioni al Telluride From Los
Angeles Drive-In (11 settembre), New York Film Festival (25
settembre 11 ottobre), esce al cinema nell’autunno 2020
“Notturno” (Gianfranco Rosi, Italy-France-Germany) Come guardarlo:
Festival di Venezia (2-12 settembre), Toronto International
Film Festival (10-19 settembre)
“Pray Away” (Kristine Stolakis, U.S.)
“There Is No Evil” (Mohammad Rasoulof, Germany-Iran) Come guardarlo: uscita al cinema e in streaming su http://www.KinoMarquee.com entro la fine del
2020
“To the Moon” (Tadhg O’Sullivan, Ireland) Come guardarlo:
Festival di Venezia – Giornate degli autori (2-12
settembre)
”Torn” (Max Lowe, U.S.)
“The Truffle Hunters” (Michael Dweck, Gregory Kershaw,
Italy-U.S.-Greece)
“Truman & Tennessee: An Intimate Conversation” (Lisa Immordino
Vreeland, U.S.)
Hulk è stato il secondo eroe del MCU ad ottenere il suo film da
solista: da allora, il personaggio è cambiato parecchio. Il flop de
L’Incredibile Hulk ha portato Edward Norton ad abbandonare l’universo
condiviso: da quel momento non è stato più realizzato uno
standalone dedicato al Gigante Verde. Ciononostante, il personaggio
ha fatto il suo glorioso ritorno in
The Avengers, con Mark Ruffalo che ha raccolto l’eredità del
collega. Dati tutti i cambiamenti che il personaggio ha subito
nella sola Fase 1, non sorprende che Hulk abbia continuato ad
evolversi mentre il MCU andava avanti. Anche senza dei film a lui
interamente dedicati, il personaggio ha avuto un arco affascinante
ed un grande sviluppo che lo ha portato molto lontano rispetto ai
suoi “esordi”:
Il look
La versione di
Ang Lee di Hulk ha suscitato molte critiche: secondo i più, il
Gigante Verde sembrava piuttosto sciocco. Quando il MCU lo ha
ridisegnato, gli ha donato un’estetica più viziosa e spaventosa,
abbracciando davvero il fatto che si tratta diun mostro pieno di
rabbia.
Tuttavia, il MCU ha ammorbidito
l’aspetto di Hulk in
The Avengers, continuando a modificare il
personaggio ad ogni nuova apparizione. Hulk inizia anche ad
assomigliare sempre più a
Mark Ruffalo fino alla sua apparizione in Avengers:
Endgame dove è praticamente impossibile non vedere una
“versione verde” dell’attore.
Il controllo di Hulk
Una caratteristica
fondamentale del personaggio di Bruce Banner è che lo stesso non ha
il controllo sul proprio alter ego. Ogni volta che si arrabbia,
Hulk si scatena e Banner si annienta, finché il Gigante Verde non
si calma di nuovo.
Ne L’Incredibile Hulk,
Banner sta cercando di controllarlo al meglio attraverso alcune
tecniche di respirazione, ma senza successo.
The Avengers ha introdotto un nuovo assunto secondo
cui Banner è, di base, sempre arrabbiato e Hulk è pronto a
scatenarsi in qualsiasi momento. Tuttavia, ciò risulta incoerente
rispetto ai film in cui Banner convoca Hulk secondo la sua volontà,
mentre altre volte non sembra in grado di riuscirsi.
In fuga
L’Incredibile Hulk
rinuncia a raccontare la storia delle origini del personaggio e
parte con lo stesso che è già in fuga. Dato il suo potere, viene
costantemente cacciato dai militari guidati dal Generale Ross. Non
solo Banner ha questo mostro dentro di sé, ma non è in grado di
riposare praticamente mai.
Nel tempo, Hulk diventa più simile
ad un eroe e i suoi giorni di fuga sembrano essere soltanto un
lontano ricordo. Quando viene reintrodotto come Smart Hulk, è un
membro accolto della società, che si diverte anche a scattarsi foto
con i fan.
L’intelligenza
Nonostante Banner sia una
delle persone più intelligenti nel MCU, quando diventa Hulk, sembra
perdere gran parte delle sue doti. Hulk ha una mente a senso unico,
e tutto ciò che vuole fare è distruggere.
Tuttavia, inizia a
diventare più intelligente, specialmente quando l’alter ego rimane
più a lungo. In Thor:
Ragnarok, viene rivelato che Banner è stato Hulk per anni
senza trasformarsi. Adesso può davvero parlare e conversare. Poi
arriva Smart Hulk, che è la combinazione perfetta del cervello di
Banner all’interno del corpo di Hulk.
Storie d’amore
Uno dei principali punti
della trama de L’Incredibile Hulk è la storia d’amore tra
Bruce e Betty Ross. I due stavano insieme prima del suo incidente,
ma la sua vita in fuga li ha tenuti separati per anni. Nonostante
tutto, si riuniscono ed è chiaro che si amano ancora.
Anche se sembra una
relazione molto significativa, dopo il film di
Ang Lee, Betty non verrà mai più menzionata nel MCU. Alla fine,
Banner instaura una relazione romantica con Natasha Romanoff/Vedova
Nera, ma che dura solo un film prima che venga anche questa
totalmente dimenticata.
Legami d’amicizia
Hulk non è sempre un tipo
facile con cui andare d’accordo, mentre Banner sembra una persona
davvero molto simpatica. Dopo essere stato da solo ne
L’Incredibile Hulk, Banner instaura una rapida amicizia
con Tony Stark quando si incontrano in
The Avengers.
Tuttavia, mentre i film continuano,
sviluppa altre relazioni con i suoi compagni eroi. Si avvicina a
Natasha e in Thor:
Ragnarok, sia Hulk che Banner stringono un
legame di amicizia con Thor.
Le sconfitte
Parte di ciò che sembra
guidare Hulk è che sa di essere l’essere più forte in circolazione.
Potrebbe non essere intelligente ma sa di poter vincere qualsiasi
combattimento. Questo rimane vero per gran parte del franchise,
fino a quando non incontra Thanos.
In una rappresentazione scioccante
del potere del Titano Pazzo, il villain batte facilmente Hulk.
Questo cambia Hulk, che diventa molto più riluttante a combattere
tutte le battaglie di Banner ora che ha sperimentato il dolore
della sconfitta.
Un’arma segreta
Sebbene fosse sempre un po
‘imprevedibile, Hulk è stato l’arma segreta per i Vendicatori. Ogni
volta che c’era una minaccia che sembrava più pericolosa di quanto
fossero in grado di gestire, Hulk veniva richiamato e
improvvisamente le cose venivano ribaltate a favore dei suoi
alleati.
Con il passare del tempo, le cose
cambiarono radicalmente e non perché Hulk non voleva più
combattere. Con l’introduzione di esseri sempre più poderosi e di
personaggi come Thor che diventavano sempre più potenti, non c’è
stato più così tanto bisogno di un eroe come Hulk.
Un personaggio tragico
Tra tutti gli eroi, Hulk è sempre
stato il personaggio più tragico. Banner ha vissuto una vita
miserabile, fatta di paura e solitudine. In
The Avengers spiega come, quando è Hulk, parla del
tentativo di uccidersi, mentre in Avengers:
Age of Ultron, si lamenta di non avere una famiglia.
Thor:
Ragnarok permette al personaggio di abbracciare il
suo lato più leggero. Hulk diventa molto più sciocco e persino
Banner diventa molto più divertente. Questo si ripercuote negli
altri film, con Banner che lotta con Hulk in Avengers:
Infinity War e diventa una grande spalla comica in
Avengers:
Endgame.
La dinamica Hulk/Banner
Il rapporto
tra Banner e Hulk è sempre stato affascinante. All’inizio, Hulk è
una cosa di cui Banner sta cercando di sbarazzarsi, ma poi si rende
conto che forse è solo qualcosa che deve essere in grado di
controllare.
L’evoluzione della
loro relazione è fantastica, poiché Hulk assume il ruolo di parte
dominante della loro personalità, prima di rifiutarsi di uscire.
Tutto porta alla fase finale, in cui Banner e Hulk imparano a
convivere.
Il film drammatico di Netflix, The
Devil All the Time, è il nuovo film del regista
Antonio Campos (Simon Killer,
Christine) e si basa sull’omonimo romanzo dallo
stesso titolo che racconta una saga familiare edito nel 2011, del
romanziere Donald Ray Pollock. “È una narrazione con diverse
trame ambientata tra la fine della seconda guerra mondiale e
l’inizio del coinvolgimento americano in Vietnam in cui le vite di
un gruppo eterogeneo di personaggi si intrecciano”, afferma il
regista.
The Devil All the Time sarà presentato in
anteprima su Netflix il 16 settembre. Ecco le immagini del film
diffuse in anteprima da
Entertainment Weekly:
Il cast di Scream
5 sta prendendo forma e stanno arrivando sempre più
conferme da parte dei membri originali dell’ensemble originale.
L’ultima aggiunta è Courteney Cox, che tornerà nei
panni di Gale Weathers.
I co-registi di Ready Or
Not,Matt Bettinelli-Olpin e
Tyler Gillett, stanno organizzando le riprese per
il film, che ha una sceneggiatura firmata da James
Vanderbilt e Guy Busick che aveva scritto anche
Ready Or Not. Kevin Williamson, che ha scritto i
film originali del defunto regista Wes Craven, è coinvolto in veste di
produttore.
“Non possiamo immaginare Scream
senza l’iconico personaggio di Gale Weathers e siamo così
incredibilmente entusiasti e onorati di avere l’opportunità di
lavorare con Courteney”, affermano Bettinelli-Olpin e Gillett
in una dichiarazione della loro compagnia cinematografica, Radio
Silence. “Siamo dei mega fan assoluti del suo lavoro e siamo
così entusiasti di unirci a lei nel prossimo capitolo della saga di
Scream!” Cox si unisce a artisti del calibro di David
Arquette, nei panni di Dewey Riley, mentre Neve
Campbell è in trattative per tornare nei panni di Sidney
Prescott.
Paramount e Spyglass Media stanno
sostenendo il film, che dovrebbe essere girato entro la fine
dell’anno in North Carolina, seguendo i protocolli di sicurezza
Covid ormai standard.
Il regista di Toy Story 3, Lee Unkrich, ha
confermato che Woody, Buzz e tutti gli altri giocattoli
nell’universo animato possono davvero morire. Il primo Toy
Story è uscito nel 1995, diventando uno dei film più visti
dell’anno e contribuendo a rendere celebre la Pixar. Il sequel del
1999 si è rivelato un altro incredibile successo per lo studio,
mentre Toy Story 3 non sarebbe arrivato nelle sale fino al
2010. N’è valsa comunque la pena aspettare, dal momento che la
storia di un Andy ormai adulto che si prepara per andare al college
e a dire addio alla sua infanzia ha contribuito a rendere il film
incredibilmente emozionante.
I film della saga di Toy
Story sono ancora oggi alcuni dei titoli più popolari di
Pixar. L’idea di far prendere vita ai giocattoli quando gli umani
non sono in circolazione era decisamente unica e originale, ed è
riuscita a dare vita a ben tre sequel. Nel corso degli anni ci sono
stati parecchi dibattiti in merito ad una questione particolarmente
spinosa: i giocattoli sono effettivamente immortali poiché non
invecchiano? Oppure Andy giocherebbe con i loro “cadaveri” se
questi potessero morire? Adesso, è stato proprio Unkrich a
stabilire la verità.
Secondo Unkrich, i giocattoli
possono morire nell’universo di Toy Story se
vengono distrutti. Il regista ha risposto via
Twitter ad un fan che gli ha chiesto di risolvere un dibattito
che stava avendo con la sua ragazza. La risposta di Unkrich è
stata: “Vivono finché esistono. Ma se dovessero venire
completamente distrutti? Tipo in un inceneritore? Game
over!”
Se in Toy Story i giocattoli
possono morire, sono anche in grado di creare la vita?
Anche se Unkrich ha chiarito che i
giocattoli possono morire, Toy Story
4 ha generato un’altra domanda senza risposta: i
giocattoli possono creare la vita? Forky è stato creato perché
Bonnie si sentiva sola a scuola, e non riuscendo a fare amicizia
con gli altri bambini si era creata un nuovo amichetto nato da un
ammasso di scarti di immondizia.
Dopo che Bonnie ha costruito Forky e
ha messo il suo nome sul fondo del suo bastone, Forky è diventato
un giocattolo senziente. Josh Cooley, il regista
di Toy
Story 4, ha cercato di spiegare questo mistero affermando
che l’amore e la cura di un bambino possono creare la vita
nell’universo di Toy Story e che Forky aveva chiaramente
un posto speciale nel cuore di Bonnie.
Dopo Kingsman: The Secret Service del 2014 e il suo
seguito del 2017, Kingsman: The Golden Circle, il regista
Matthew Vaughn sta per portare la sua saga
spionistico-fumettistica in una nuova era. Con il prossimo
The
King’s Man – Le Origini, che sarà un prequel, il terzo
episodio della serie esplorerà le origini dell’agenzia di
spionaggio sullo sfondo della prima guerra mondiale, lasciandosi
Harry Hart e Eggsy alle spalle (per un po’) e introducendo una
generazione completamente diversa di eroi: Ralph
Fiennes Oxford, Harris Dickinson nei
panni del figlio Conrad, Butler Shola di Djimon
Hounsou e Polly di Gemma Arterton. Su
Empire sono state
pubblicate nuove foto che mostrano proprio questi personaggi:
Mentre The
King’s Man – Le Origini approfondirà la storia della
serie – ambientata all’incirca un secolo prima dei film precedenti,
e includendo personaggi ed eventi della vita reale, tra cui
Rasputin e l’assassinio di Francesco Ferdinando – avrà la
possibilità anche di gettare le basi per il futuro del
franchise.
“Abbiamo messo dei semi per
quello che succederà in Kingsman 3 fin dall’inizio – conferma
Vaughn – E sarà molto diverso.” Dopo aver inizialmente
pianificato di assegnare la terza avventura di Harry Hart-Eggsy a
un altro regista, Vaughn ora sta prendendo in considerazione l’idea
di dirigere lui stesso la prossima puntata. “In realtà non so
cosa voglio fare – dice – C’è la possibilità che si decida
di cambiare regista per il terzo episodio, ma sto prendendo anche
in considerazione l’idea di farlo io.”
Il film è prodotto da
Matthew Vaughn, David Reid e Adam
Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen
Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes
sono i produttori esecutivi.
The King’s Man – Le Originiè basato sul
fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e
Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew
Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso
Vaughn & Karl Gajdusek.
Il thriller interpretato da
Amy
Adams,
La Donna alla Finestra, ha già avuto la sua parte di
problemi, essendosi trovato nel mezzo della fusione tra Fox e
Disney, cosa che ha ovviamente posticipato la sua data d’uscita.
Inoltre, gli esiti negativi delle proiezioni test, hanno messo il
film in un limbo, aggravato dalla pandemia globale. Ora, in
aggiunta a queste vicende, sembra esserci anche l’intervento di
Netflix che vuole togliere dalle mani della
distribuzione Disney il film di Joe
Wright.
Se il film dovesse passare a
Netflix non avrebbe che da guadagnarci, perché potrebbe avere la
garanzia di un vasto pubblico con un’uscita in sala anche ridotta.
Questo permetterebbe alla piattaforma di avere un titolo con grandi
nomi nel cast (oltre a Amy
Adams, nel film c’è anche Gary
Oldman e Julianne
Moore), allettare nuovi abbonati e fidelizzare quelli
già attivi.
Dato che l’accordo non è ancora
siglato, la data d’uscita del film rimane congelata e i fan di
Wright e del cast stellare del film restano in attesa di vedere
questo thriller che si colloca a metà tra La finestra sul
cortile e L’amore Bugiardo.
La trama di La Donna alla
Finestra
Anna Fox trascorre le sue giornate
in casa a New York, bevendo, guardando vecchi film e spiando i
vicini. Dalla sua finestra riesce a vedere anche ciò che succede
all’interno dell’appartamento dei Russell, i vicini arrivati da
poco. Apparentemente “normali” i due coniugi nascondono invece
un segreto scioccante.
Julianne
Moore, Gary
Oldman, Tracy Letts (che ha anche
scritto la sceneggiatura), Bryan Tyree Henry, Jennifer
Jason Leigh, Anthony Mackie e Wyatt
Russell completano il cast.
Quando la Disney decise di
licenziare
James Gunn, il regista di Guardiani
della Galassia, sembrava che anche Dave Bautista – in segno di protesta – fosse
interessato a lasciare l’Universo Cinematografico Marvel. L’attore era furioso per il
modo in cui il regista era stato trattato e, se non fosse stato
impegnato con altri progetti, sembrava anche disposto a fare il
grande salto nel DCEU e ritagliarsi una parte in The Suicide
Squad.
Gunn venne poi riassunto dalla
Disney e messo di nuovo al timone di Guardiani
della Galassia Vol. 3. Successivamente, più o meno intorno
allo scorso Dicembre, Bautista condivise uno scatto fuori dagli
studi della Warner Bros., lasciando intendere che aveva avuto un
meeting con la major. All’epoca non avevamo idea del motivo
dell’incontro, ma pare proprio che l’attore avesse provato ad
ottenere il ruolo di Bane in The
Batman di Matt
Reeves.
L’attore ha infatti
ritwittato un post in cui si parlava del suo possibile
coinvolgimento nel cinecomic, dichiarando: “Sfortunatamente non
ci sarò. Ho fatto del mio meglio per ottenere la parte”. A
quanto pare, quando Bautista incontrò la Warner, era probabilmente
per discutere proprio del ruolo. Purtroppo la presenza di Bane in
The
Batman non è prevista, dal momento che gli antagonisti
principali del film pare saranno Pinguino e l’Enigmista.
La Warner Bros. pensa ad uno spin-off su Bane?
Nulla esclude che Bane possa fare la
sua apparizione in un ipotetico sequel. Inoltre, circa due mesi fa
era circolata la notizia (ovviamente non confermata) che la Warner
Bros. stava pensando ad
uno spin-off dedicato al personaggio già apparso in Batman & Robin del 1997 e
ne Il
cavaliere oscuro – Il ritorno del 2021,
interpretato da Tom
Hardy (sicuramente l’iterazione più celebre di
Dorrance). Chissà… Forse per Bautista, potrebbe esserci ancora una
speranza!
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Joey King è una
giovanissima attrice molto nota per le commedie romantiche come la
serie di The Kissing Booth di Netflix e film come The Act. Ora
però sta cercando di oltrepassare il limite del genere di
“provenienza” e tuffarsi nell’action, tanto che secondo
Deadline, il suo prossimo set sarà quello di Bullet
Train, condiviso con il neo premio Oscar Brad Pitt.
David Leitch,
regista di Hobbs & Shaw, è sulla sedia da regista del
film, che è stato scritto da Zak Olkewicz ed è basato sul romanzo
giapponese Maria Beetle di Kotaro Isaka. Nella storia, cinque
assassini si ritrovano su un treno ad alta velocità da Tokyo a
Morioka, che fa poche fermate intermedie. Durante il viaggio, i
cinque scoprono che le loro missioni sono collegate tra loro e che
forse ognuno deve uccidere l’altro. Chi uscirà dal treno vivo e
cosa li attende alla stazione terminal?
Secondo
Deadline, il ruolo di Joey King è
relativamente piccolo, ma sarebbe diventata un’assassina tosta.
Leitch e lo studio Sony stanno cercando di dare il via al lavoro
sul film questo autunno a Los Angeles, con la speranza che la
natura più contenuta della storia possa aiutare con i protocolli di
sicurezza di Covid dato che il film non deve diffondere il suo cast
e la sua troupe molte località.
In occasione dei 20 anni dall’uscita
del primo
X-Men del 2000,
The Hollywood Reporter ha dedicato un lungo speciale ai film
della saga diretti da Bryan
Singer, svelandone nuovi dettagli sulla travagliata
produzione e sul comportamento problematico del regista sul
set.
Nello specifico, nel lungo report si
parla di un incidente avvenuto sul set del secondo film del
franchise, X-Men 2, durante le riprese di una sequenza
sull’X-Jet in cui rimase ferito Hugh Jackman. La scena in questione venne
girata senza la presenza di un coordinatore degli stunt, perché
pare che Singer volle anticiparla rispetto alla data stabilita,
spingendo il cast a minacciare di lasciare il film a causa
dell’atteggiamento del regista (che pare non fosse molto in sé a
causa di una dipendenza da farmaci).
Il produttore Tom
DeSanto aveva chiesto alla produzione di interrompersi, ma
pare che la Fox si sia schierata dalla parte di Bryan
Singer, allontandando DeSanto. A quel punto l’intero
cast (ad eccezione di Ian McKellen e Rebecca Romijn) si
presentarono nella roulotte del regista e minacciarono di
abbandonare il set se il produttore fosse stato davvero
allontanato. È in quell’occasione che Halle Berry pronunciò la famosa frase:
“Puoi baciare il mio c**o nero!”, che fino a questo
momento non era mai stata contestualizzata.
A quanto pare, come sottolineato da
un dirigente coinvolto nella produzione dell’intera saga, fu il
disinteresse della Fox a permettere a Singer di continuare a
comportarsi in maniera poco professionale sul set. Tuttavia, le sue
capacità registiche gli permisero di realizzare un ottimo primo
film che ottenne un grandissimo successo e che aprì la strada
all’odierno panorama hollywoodiano ormai dominato al box office dai
film di supereroi.
Pare che anche durante tutta la
lavorazione dei successivi film del franchise, il comportamento
nocivo di Bryan
Singer venne costantemente assecondato dalla Fox,
dai suoi produttori e dai suoi dirigenti: “Il suo comportamento
era davvero poco professionale. Lo abbiamo assecondato durante la
produzione del primo film, e poi durante la produzione del secondo,
e così via. Questo ha creato un mostro.”
Bryan Singer e il “caso” Bohemian
Rhapsody
Un portavoce di Singer ha smentito
categoricamente quanto avvenuto sul set di
X-Men 2. Ciononostante, è risaputo quanto i comportamenti
del regista sul set dei suoi film abbiano causato notevoli
problemi: il caso più recente è quello di Bohemian
Rhapsody, dove Singer venne licenziato dalla
produzione a poche settimane dalla fine delle riprese e sostituito
da Dexter Fletcher.
Denis Villeneuve,
regista del nuovo attesissimo adattamento di Dune,
ha parlato delle difficoltà che sta incontrando per cercare di
completare il film prima della data di uscita fissata per il
prossimo Dicembre. Le difficoltà a cui ha fatto riferimento il
regista sono naturalmente collegate all’impatto che la pandemia di
Coronavirus ha avuto sull’industria hollywoodiana.
Le riprese di Dune
di Denis Villeneuve si sono fortunatamente
concluse lo scorso anno, ma ciò non ha impedito all’emergenza
legata al Covid-19 di avere comunque un impatto sulla
post-produzione del film. Essendo un progetto particolarmente
ambizioso, anche Dune – come la
maggior parte dei grandi blockbuster – ha dovuto mettere in
calendario una sessione di riprese aggiuntive, che sono state
programmate per questo mese a Budapest. Ad ogni modo, durante il
lockdown il team del film ha dovuto lavorare in remoto, metodo che
a quanto pare non ha reso le cose facili per Villeneuve.
In una recente intervista con CCTV
(via
IndieWire), il regista ha spiegato come la pandemia ha reso i
lavori su Dune più
difficili, con ogni membro del team che lavorava al film da luoghi
differenti: “Avevo intenzione di tornare indietro e girare
alcuni elementi più tardi perché volevo riadattare il film”,
ha spiegato Denis Villeneuve. “Avevo bisogno
di tempo. All’epoca, mentre stavamo per tornare indietro per
rigirare quegli elementi, non sapevo che ci sarebbe stata una
pandemia. L’impatto è stato che ho dovuto rivedere tutto il mio
programma di lavoro. Sarà una corsa riuscire a finire il film in
tempo, perché ci è stato permesso di tornare a girare quegli
elementi in poche settimane. Ciò significa che dovevo finire altri
lavori sul film, come gli effetti visivi e il montaggio a Montreal,
mentre il mio team è rimasto a Los Angeles.”
La Warner Bros. deciderà di posticipare Dune?
A questo punto sarà interessante
vedere se Warner Bros. deciderà di posticipare la data di uscita di
Dune.
A seconda di come le cose si evolveranno nei prossimi due mesi,
potrebbe essere più facile posticipare il film e dare a
Denis Villeneuve più tempo per terminare i lavori.
D’altrone, Dune è
stato concepito come l’inizio di una nuova saga, dal momento che il
nuovo adattamento sarà diviso in due parti. È fondamentale dunque
che il risultato finale sia di altissima qualità: pressare
Villeneuve soltanto per rispettare una data di uscita già stabilita
potrebbe non rivelarsi la scelta più intelligente.
Il sito ufficiale di
Romics ha annunciato che anche l’edizione
autunnale della fiera dedicata alla cultura pop è stata sospesa e
che quindi l’appuntamento con l’evento è rimandato direttamente
alla primavera 2021. Ecco cosa si legge sul sito:
Romics, organizzato da FIERA
ROMA e ISI.URB, è sinonimo di festa, aggregazione, partecipazione,
abbracci, momenti attesi dal pubblico per ritrovarsi e festeggiare
le passioni comuni. Romics è una miscela di emozioni che prende
vita grazie alle migliaia di persone che nei quattro giorni animano
il festival.
In queste settimane abbiamo
riflettuto a lungo e valutato attentamente la possibilità di
svolgere la consueta edizione autunnale attuando tutte le misure di
sicurezza, prevenzione e contenimento dettate dall’emergenza
collegata alla diffusione del Covid-19. Tuttavia, la situazione che
si è determinata non ci consente allo stato attuale di assicurare
l’evento che noi tutti conosciamo, pertanto siamo costretti ad
annullare la tradizionale edizione autunnale in programma in Fiera
di Roma dal 1 al 4 ottobre.
Ciononostante, a partire dal
mese di ottobre, Romics ha in programma un palinsesto di eventi
speciali con l’obiettivo di intrattenere il pubblico
e continuare a sostenere le filiere produttive e
culturali del settore mettendo a disposizione,
attraverso l’ecosistema digitale romics.it, mostre, webinar
tematici ed incontri live con i grandi maestri del fumetto,
dell’illustrazione, dell’animazione, del cinema e dei
games.
Con l’auspicio che si possa
tornare quanto prima a vivere insieme Romics, Festival
Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games diamo
appuntamento dall’8 all’11 aprile
2021 con la XXVII edizione in Fiera di Roma. Quattro
giorni ricchi di contenuti con grandi ospiti, mostre, anteprime ed
eventi speciali, e l’inizio dei festeggiamenti dei primi venti anni
di Romics che celebreremo insieme a tutto il nostro
pubblico.
Al momento i dettagli sulla trama
del film non sono ancora stati rivelati, ma stando alle prime
indiscrezioni la storia del film dovrebbe ruotare attorno ad un
attore bambino che frequenta il liceo nella Valle di San Fernando,
che già in passato era stata la cornice di alcuni dei titoli più
noti di Anderson, tra cui Boogie Nights, Magnolia e
Ubriaco d’amore. Non è chiaro quale ruolo interpreterà
Cooper nel film.
Anderson ha firmato anche la
sceneggiatura del film. Il regista figurerà anche come produttore
insieme a Sarah Murphy e alla sua Ghoulardi Film Company. Le
riprese del film, che di recente è passato da MGM a Focus Features,
sarebbero dovute partire tra la primavera e l’estate di quest’anno,
prima che l’emergenza Coronavirus bloccasse tutte le produzioni su
scala mondiale. Secondo la fonte, le riprese dovrebbero adesso
partire in autunno, ma tutto dipenderà da quando sarà possibile
tornare a girare a Los Angeles.
Il futuro di Bradley Cooper
davanti e dietro la macchina da presa
Dopo aver ottenuto il plauso di
pubblico e critica per il suo lavoro in
A Star Is Born,Bradley Cooper tornerà dietro la macchina da
presa per conto di Netflix con un biopic ancora senza titolo dedicato al
musicista Leonard Bernstein, in cui figurerà anche come
protagonista e come produttore insieme a Todd Phillips, Martin
Scorsese e Steven Spielberg. Tra i prossimi progetti
dell’attore figura anche Nightmare
Alley di Guillermo
del Toro, le cui riprese sono state interrotte a causa
della pandemia.
Patty
Jenkins ha esordito alla regia nel 2003 con
Monster, il film che fece guadagnare a Charlize Theron
l’Oscar come migliore attrice protagonista, ma è stato soltanto nel
2017, grazie a Wonder
Woman, che la regista ha conosciuto la fama
internazionale. Il primo Wonder
Woman con Gal Gadot è stato un grandissimo successo di
critica e pubblico, anche perché si trattava del primo cinecomic
interamente dedicato ad un supereroe donna. Adesso, con l’arrivo
nelle sale del sequel Wonder
Woman 1984, la Jenkins ha parlato del suo futuro
all’interno del franchise, confermando che Wonder
Woman 3 sarà quasi certamente l’ultimo film della saga
che porterà la sua firma. I piani per un terzo capitolo dedicato
alle avventure di Diana Prince erano già stati anticipati dalla
regista diverso tempo fa, ma pare che il futuro della guerriera
amazzone possa espandersi oltre una canonica trilogia.
Quello che è certo è che Patty
Jenkins non sembra interessata a proseguire con il
franchise di Wonder
Woman. Intervistata da Geek (via
DCMovieNews), la regista ha dichiarato: “WW84 mi ha dato la
possibilità di fare molte cose che non potevo fare nel primo film.
Ero così felice di raccontare la storia delle origini di Wonder
Woman. Era come raccontare la sua nascita, ma in realtà non abbiamo
visto di cosa è capace. È emozionante per me mostrarla al massimo
delle sue forze. Ma è anche molto importante che combatta una lotta
interna: è una Dea e cerca di aiutare l’umanità. Non è solo una
persona che combatte contro il male, ma cerca anche di mostrare
alle persone cattive come migliorare. È un dilemma interessante.
WW3 sarà probabilmente il mio ultimo film di Wonder Woman, quindi
devo mettere tutto ciò che voglio ancora mostrare in quel film.
Dobbiamo pensare attentamente.”
Il futuro di Patty Jenkins con Wonder Woman
I commenti di
Jenkins su Wonder Woman 3 non dovrebbero
sorprendere troppo, considerando ciò che aveva dichiarato in
passato circa il suo futuro con il franchise. Sebbene la regista
stia lavorando ad
uno spin-off dedicato alle Amazzoni, la stessa ha già
dichiarato di non avere intenzione di dirigerlo. Tuttavia, la
Jenkins sarà comunque coinvolta nella sua realizzazione, quindi è
probabile un suo coinvolgimento come produttrice se la saga
principale di Wonder
Woman dovesse proseguire.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è
stato definito dal produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del
personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata
introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
Ci sono personaggi del mondo dello
spettacolo che il destino ci porta via troppo presto. E’ questo il
caso di Cameron Boyce, giovanissimo attore
americano scomparso a soli vent’anni. Se non conoscete l’attore e
la sua breve ma intensa carriera, restate con noi e venite a
scoprire tutto quello che c’è da sapere su Cameron
Boyce.
Cameron Boyce film: gli inizi
della sua carriera
10. Nato il 28
maggio 1999 a Los Angeles, in California, Stati Uniti, Cameron
Boyse ha origini ebree e afro-caraibiche. La carriera di Cameron
comincia subito, all’età di sette anni, quando appare per la prima
volta nel catalogo promozionale della Disney.
Camercon Boyce da piccolo partecipa anche a numerosi spot
pubblicitari per la Nestlé, per la
Kraft e molte altre aziende.
9. Nel 2008 viene
scelto per partecipare al video musicale That Green
Gentleman dei Panic at the Disco in cui
interpreta il chitarrista Ryan Ross, versione ‘baby’. A
quell’ingaggio segue, sempre nello stesso anno, la partecipazione
ai video musicali di Ya’ll Know How I Am di
Ice Cube e Whip My Hair di
Willow Smith.
8. Nello stesso
anno Cameron Boyce debutta al cinema con il film Riflessi
di Paura (2008) – film in cui recita al fianco di Kiefer
Sutherland – e Eagle Eye (2008).
Diretto da D.J.
Caruso, il film racconta la storia di Jerry Shaw (Shia
LaBeouf), un giovane problematico ancora in lutto per
la morte del fratello. Un giorno, all’improvviso, l’FBI fa
irruzione in casa sua e lo arresta con l’accusa di terrorismo. La
stessa cosa capita a Rachel Holloman (Michelle
Monaghan), madre single accusata di terrorismo.
Responsabile degli arresti di Jerry e Rachel è ARIA, un
supercomputer creato dal governo americano per la lotta contro il
terrorismo e per prevenire gli attacchi al presidente degli Stati
Uniti. Ma qualcosa all’interno del programma ARIA sembra non
funzionare e saranno proprio Rachel e Jerry a subirne le
conseguenze.
7. Negli anni
successivi vediamo Cameron nel cast di Un weekend da
bamboccioni (2010), Judy Moody and the Not Bummer
Summer (2011), Un weekend da
bamboccioni 2 (2013) e Runt (postumo
– 2020).
Cameron Boyce in Jessie: nel mondo
delle serie tv
6. Parallelamente
alla sua carriera al cinema, dal 2008 Cameron Boyce muove i primi
passi anche sul piccolo schermo. Il suo primo ingaggio televisivo
riguarda infatti uno del medical drama americani più
famosi, General Hospital: Night Shift. Cameron
partecipa a ben sette episodi per poi proseguire la sua carriera
con altri progetti. Successivamente lo vediamo anche in
Buona fortuna Charlie (2011), A tutto
ritmo (2011) e nella famosa serie Jessie
(2011).
5. Creata e
prodotta da Pamela Eells O ‘Connell – produttore esecutivo e autore
di Zack e Cody sul ponte di Comando -,
Jessie è una sit-com americana targata
Disney Channel andata in onda dal 2011 al 2016 per
4 stagioni e 98 episodi.
Cameron Boyce nella serie Jessie – Fonte: IMDB
La serie racconta la storia di
Jessie (Debby Ryan), una ragazza di appena
diciotto anni che vive in una zona sperduta del Texas. Un giorno
Jessie decide di trasferirsi a New York per poter intraprender la
carriera d’attrice ma lì trova lavoro come tata di una famiglia
molto ricca, i Ross, che vivono in una grande casa con tanto di
maggiordomo. Jessie quindi comincia il suo nuovo lavoro ma nel
frattempo fa di tutto per realizzare il suo sogno.
Nella serie Cameron Boyce interpreta il ruolo di Lucas
“Luke” Philbert Ross, uno dei dispettosi figli dei coniugi
Ross, datori di lavoro di Jessie.
4. Negli anni
successivi, Cameron Boyce partecipa alle serie tv Gamers
Mania (2015-2016), Liv e
Maddie (2015), Code
Black (2015) e Summer Camp (2016),
spinoff della serie Jessie. L’ultima serie tv per Cameron
è stata Mrs
Fletcher, andata in onda nel 2019 dopo la morte
dell’attore.
Cameron Boyce in Descendants: i
film musical di Disney Channel
3. Nel 2015,
Cameron Boyce viene scelto per partecipare al
nuovo film musical targato Disney Channel, dal
titolo Descendants.
Diretto da Kenny
Ortega, il film racconta della avventure dei figli, o
discendenti, dei più famosi personaggi della
Disney, come Malefica,Crudelia De Mon, Jafar,Cenerentola, Aurora e molti altri ancora.
Cameron Boyce in Descendants 2 – Fonte: IMDB
Dopo il matrimonio di Belle e la
Bestia, tutti i regni delle fiabe vengono unificati negli
Stati Uniti di Auradon. Nel regno sono
ammessi sono i personaggi buoni delle fiabe mentre i cattivi sono
esiliati e imprigionati nell’Isola degli Sperduti.
Attorno all’isola c’è una barriera magica che impedisce ai villain
di scappare.
Sono passati vent’anni e Ben
(Mitchell Hope), figlio di Belle e la Bestia, sta
per diventare re. Uno dei suoi primi progetti come regnante è
quello di richiamare i figli di alcuni dei prigionieri dell’isola
nel regno di Auradon per permettere loro di frequentare la
prestigiosa accademia Auradon Prep, diretta dalla
Fata Smemorina (Melanie Paxson) di Cenerentola.
Così, Carlos (Cameron Boyce), figlio di Crudelia
De Mon, Jay (Booboo Stewart), figlio di Jafar,
Evie (Sofia Carson), figlia della Regina Cattiva
di Biancaneve e Mal (Dove Cameron), figlia di
Malefica, accettano la proposta di Ben con il solo
scopo di rubare la bacchetta della Fata Smemorina e liberare i loro
genitori dall’isola.
Cameron Boyce in Descendants – Fonte: IMDB
Il film ha avuto un grandissimo
successo, tanto che Disney Channel ha ordinato a
Kenny Ortega di dirigere altri due film, Descendants
2 e Descendants
3, trasformando il tutto in una trilogia Disney per
adolescenti. Oltre alla trilogia di Descendants, la Disney ha anche
prodotto uno spinoff animato dal titolo Descendants: Wicked
World, una serie fatta da 33 cortometraggi in cui ogni
attore di Descendants ha
prestato la voce al proprio personaggio.
Cameron Boyce malattia: una morte
improvvisa
2. Il 6 agosto del
2019, purtroppo, Cameron Boyce è venuto a mancare
a causa di un violento attacco epilettico. La sua
morte, così improvvisa ha lasciato sotto shock il mondo della tv e
del cinema. Boyce aveva infatti appena vent’anni ed era
malato di epilessia, condizione che l’attore
cercava di tenere sotto controllo grazie a cure specifiche.
L’epilessia è una
condizione neurologica permanente e incurabile caratterizzata da
alcuni episodi, detti ‘crisi epilettiche‘, che
possono avere una durata variabile. Durante queste crisi, un gruppo
più o meno esteso di neuroni rilascia un’intensa scarica
‘elettrica’ che causa forti convulsioni e un
momentaneo blackout. Uno di questi attacchi,
purtroppo, è stato fatale per Cameron Boyce, morto all’età di soli
vent’anni. Dopo l’autopsia, la famiglia ha deciso di non celebrare
il funerale per evitare lo sciacallaggio mediatico; il corpo
dell’attore è stato cremato e le ceneri restituite ai
familiari.
1. A causa di questo tragico evento
la Walt Disney Company il 22 luglio del 2019
decide di annullare la premiere del film Descendants 3 e di
fare una donazione alla Thrist
Project, un’organizzazione filantropica alla quale
Cameron era molto legato. La donazione, col permesso della famiglia
Boyce, viene fatta proprio a nome dell’attore alla cui memoria sarà
anche dedicata la messa in onda del terzo film di Descendants.
La famiglia Boyce, inoltre, ha creato una fondazione benefica in
memoria di Cameron, intitolata Cameron Boyce
Foundation, associazione che aiuta i giovani vittime
di violenza a trovare la propria strada nel mondo dell’arte e dello
spettacolo.
The Suicide
Squad, l’attesissimo reboot dei personaggi DC che sarà
scritto e diretto da James
Gunn, è stato oggetto di numerose speculazioni negli
ultimi mesi, non soltanto in merito alla natura del progetto (sarà
un riavvio? Un sequel?), ma anche in merito alla trama del film e
ai tanti personaggi al centro della storia.
Sappiamo già da diverso tempo che
alcuni personaggi apparsi nel film del 2016 diretto da David
Ayer appariranno anche nell’iterazione di Gunn in
arrivo al cinema il prossimo anno. La speranza, essendo stata
confermata la presenza del regista e del cast al DC FanDome, è che in occasione dell’evento che
si svolgerà online il prossimo 22 agosto verranno svelati nuovi
dettagli sul film e, soprattutto, rilasciati i primi materiali
ufficiali.
Uno dei tanti rumor emersi online
nell’ultimo anno riguardava il personaggio che avrebbe dovuto
interpretare l’attrice Alice Braga (che prossimamente vedremo anche
in The
New Mutants): il ruolo dell’attrice non è stato ancora
svelato, ma voci insistenti volevano che a Braga fosse stato
affidato il ruolo di Poison Ivy.
Adesso, è stato lo stesso James
Gunn a confermare attraverso il suo account
Twitter che il personaggio non apparirà nel film. Il regista e
sceneggiatore ha risposto alla domanda diretta di un fan, il quale
ha chiesto una conferma in merito alle voci sulla presenza nel film
di Poison Ivy, con Gunn che ha categoricamente
smentito le voci del sito web che aveva dato origine ai rumor.
Poison Ivy oltre The Suicide Squad:
quale futuro per il personaggio?
È da tempo ormai che i fan del DCEU
attendono di vedere di nuovo il personaggio di Poison Ivy sul
grande schermo, più o meno dal lontano 1997 quando lo stesso venne
interpretato da Uma Thurman in Batman & Robin. Altri rumor vorrebbero che
Poison Ivy faccia il suo debutto nell’universo condiviso nel sequel
di Birds of Prey, anche se al momento non esiste
ancora una conferma ufficiale.
Sarà disponibile dal 28 agosto su
Amazon Prime Get Duked!, “una satira anarchica di
politica generazionale, con contadini amanti dell’hip-hop e uno
schifo di coniglio allucinogeno che contrappone i giovani di domani
allo status quo di ieri.” Diretto da Ninian Doff, Get
Duked! vede nel cast Samuel Bottomley, Rian
Gordon, Lewis Gribben, Viraj Juneja, Kate Dickie, Kevin Guthrie,
Jonathan Aris, Georgia Glen, Alice Lowe, Brian Pettifer, with James
Cosmo and Eddie Izzard. Ecco i due trailer del film.
Dean, Duncan e DJ Beatroot sono
amici adolescenti di Glasgow che intraprendono un viaggio verso un
campeggio votato alla formazione del carattere – che si basa su un
programma di vita reale – noto come il Duke of
Edinburgh Award, dove procacciamento del
cibo, lavoro di squadra e orienteering sono all’ordine del giorno.
Ansiosi di battersela e fumare erba nelle Highlands scozzesi, il
trio si ritrova in gruppo con Ian, un compagno di camping deciso
invece a giocare secondo le regole. Dopo aver effettuato una
deviazione verso un remoto terreno agricolo lontano dalla loro
comfort zone urbana, i ragazzi si ritrovano però inseguiti da una
forza oscura intenzionata a estinguere il loro futuro.
A seguire anche il Green Band Trailer di Get
Duked!
Carlo Verdone è
stato ospite d’onore e Premio alla Carriera al BCT – FESTIVAL
NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento, che si è
svolto nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto. In
occasione della sua presenza a Benevento, Verdone ha presentato uno
dei suoi film culto, Bianco Rosso e Verdone,
mentre ha ritirato il premio alla carriera.
L’ultimo film di Carlo
Verdone, la commedia Si vive una volta
sola, è stata presentata alla stampa alla fine di
febbraio, ma la sua uscita è stata sospesa a causa dello scoppio
della pandemia da COVID-19. Adesso il film giace in un limbo di
attesa e ci aspettiamo di vederlo in sala il prossimo autunno.
Con l’attesa riapertura della
stagione cinematografica, Teodora Film torna nelle sale con due
titoli d’eccezione: il 27 agosto uscirà al cinema NON CONOSCI
PAPICHA di Mounia Meddour, film rivelazione dell’ultimo Festival di
Cannes e successo a sorpresa al botteghino francese; il 10
settembre sarà invece la volta de LE SORELLE MACALUSO, il nuovo
capolavoro di Emma Dante che sarà in concorso a Venezia. Due storie
al femminile di grande forza e originalità, che invitano il
pubblico a tornare finalmente al cinema all’insegna della
qualità.
NON CONOSCI
PAPICHA
uscita nelle sale: 27 agosto
Nell’Algeria degli anni
Novanta, Nedjma (soprannominata “Papicha”) studia francese
all’università e sogna di diventare stilista, ma la sua vita è
sconvolta da un’ondata di fondamentalismo religioso che precipita
il paese nel caos. Determinata a non arrendersi al nuovo regime,
Nedjma decide di organizzare con le compagne una sfilata dei suoi
abiti, che diventerà il simbolo di un’indomita e drammatica
battaglia per la libertà.
Film d’esordio di Mounia Meddour,
che ha vissuto in prima persona il decennio nero dell’Algeria, NON
CONOSCI PAPICHA ha conquistato due premi César e conta su un cast
straordinario di giovani attrici, tra cui la protagonista Lyna
Khoudri, che sarà anche nell’attesissimo film di Wes Anderson
The French Dispatch.
LE SORELLE
MACALUSO uscita nelle sale: 10 settembre
Sette anni dopo Via Castellana
Bandiera, Emma Dante torna alla Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, selezione ufficiale, con LE SORELLE
MACALUSO, tratto dalla sua omonima pièce teatrale che ha ricevuto
il Premio Ubu per il Miglior Spettacolo e la Miglior Regia. Scritto
da Emma Dante, Elena Stancanelli e Giorgio Vasta, il film è una
produzione Rosamont e Minimum Fax Media con Rai Cinema che arriverà
in sala il 10 settembre distribuito da Teodora. Il film racconta
l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle nate e
cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina
nella periferia di Palermo. Una casa che porta i segni del tempo
che passa come chi ci è cresciuto e chi ancora ci abita. La storia
di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di
chi resiste.
Uscirà il 3 settembre al cinema
La Vacanza, il nuovo film di Enrico
Iannaccone con Antonio Folletto, Catherine Spaak,
Carla Signoris, Veruschka, Luca Biagini e Martina
Klier. Il film, prodotto da MAD ENTERTAINMENT, BIG
SUR con RAI CINEMA sarà distribuito
da ADLER ENTERTAINMENT.
Sinossi – La vacanza
Valerio (Antonio Folletto) è
un trentenne che sembra essere in grado di vivere la sua vita
tentando solo di distruggerla. Carla (Catherine
Spaak) è una donna ancora bellissima, un’ex magistrato che
inizia a manifestare i primi sintomi di Alzheimer ma con una
travolgente voglia di vivere.
Valerio e Carla sono due anime
tormentate, che trovano in un’inaspettata amicizia la forza di
confrontarsi con i dolori e i segreti del proprio passato. Sono
entrambi legati ad Anneke (Veruschka), una
misteriosa donna. Un viaggio di due persone anagraficamente tanto
lontane, eppure così vicine nelle emozioni più dolorose che le
condurrà a scoprire un nuovo modo di amare.
Ospite al BCT di Benevento,
Claudio Santamaria ha presentato in questa
occasione il suo spettacolo teatrale dedicato e incentrato sulla
figura di Alberto Sordi, in cui ne ripercorre la
carriera, una data unica e che viene messa in scena nell’anno del
centenario dalla nascita dell’attore romano.
Il BCT – FESTIVAL NAZIONALE DEL
CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento si è svolto nel capoluogo
campano dal 27 luglio al 2 agosto. Tra gli ospiti di quest’anno, ci
sono stato Marco D’Amore e Giacomo Ferrara.
Tra gli attori più amati del
panorama cinematografico italiano, Claudio Santamaria ha vinto un David di
Donatello per la migliore interpretazione maschile nel 2016 per
Lo chiamavano Jeeg Robot, si è trasformato
fisicamente in Brutti e Cattivi di Cosimo
Gomez e ora lo aspettiamo in Freaks
Out, di nuovo per Gabriele Mainetti,
in cui sarà l’Uomo Lupo.
Popolare e poliedrico interprete
del panorama cinematografico italiano, Giuseppe
Battiston ha negli anni dato prova di grande talento
grazie a ruoli di particolare rilievo in alcuni celebri film di
produzione nazionale, affermandosi non solo per la sua presenza
scenica ma anche per un carisma raro. Ad oggi, Battiston ha
recitato in generi spesso diversi tra loro, dimostrando di poter
indossare con naturalezza panni diversi e sempre inediti, grazie ai
quali ha conquistato gli onori di critica e pubblico.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera,
Battiston non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo,
prendendo parte a serie come Cuore (2001), I ragazzi
della via Pal (2003), Al di là delle frontiere
(2004), Una famiglia in giallo (2004), Tutti pazzi per
amore (2008-2010), con Neri
Marcoré, Non pensarci – La serie (2009),
Le ragazze dello swing (2010), I fantasmi di
Portopalo (2017), Trust: Il rapimento Getty (2018),
con Donald
Sutherland e Luca
Marinelli, e Volevo fare la Rockstar
(2019).
8. Ha vinto importanti
riconoscimenti. Ad oggi, Battiston vanta tre vittorie come
miglior attore non protagonista ai David di Donatello, per i film
Pane e tulipani, Non pensarci e La
passione. In aggiunta a queste, ha all’attivo altre sette
nomination, che fanno di lui uno degli attori più candidati al
premio. Ha poi vinto anche il Nastro d’argento speciale per il film
Perfetti sconosciuti, altro suo grande successo. Sempre a
quest’ultimo premio, Battiston vanta poi un totale di tre
nomination e una vittoria come miglior attore non protagonista.
Giuseppe Battiston e gli
audiolibri
7. Ha registrato le letture
di noti romanzi. Un’altra delle tante attività portate
avanti negli anni dall’attore è quella relativa agli audiolibri.
Registrò il primo di questi nel 2010, e si trattava di Diari di
scuola, di Daniel Pennac. Successivamente, ha letto anche
Il porto delle nebbie, Il viaggiatore di terza classe, Pietro
il Lettone e Il cane giallo di Georges Simenon. Nel
2016 ha invece rilasciato l’audiolibro di Una cosa divertente
che non farò mai più, del celebre scrittore David Foster
Wallace.
Giuseppe Battiston: ha una
moglie?
6. È estremamente
riservato. Nonostante la sua grandissima popolarità come
interprete, della vita privata di Battiston non si sa pressoché
nulla. Egli è infatti sempre stato molto riservato a riguardo,
evitando di lasciar trapelare informazioni che potessero dare adito
a gossip o pettegolezzi. Per questo motivo, infatti, non si è a
conoscenza del suo stato sentimentale, e non è possibile stabilire
se abbia o meno una moglie.
Giuseppe Battiston e Stefano
Fresi
5. I due attori vengono
spesso confusi l’uno con l’altro. Data la somiglianza con
Stefano
Fresi, che quest’ultimo sintetizza con “uomo
panciuto con la barba”, Battiston e l’attore
di Smetto quando voglio vengono spesso confusi dai
fan per strada, e numerose volte si sono trovati a firmare
autografi in nome dell’altro. I due attori sono ovviamente grandi
amici, e hanno sempre dichiarato di star cercando un film che possa
riunirli e permettergli di recitare insieme per la prima volta.
4. Hanno recitato nel ruolo
di due fratelli. Nel 2019 i due sono infine riusciti a
trovare un film dove recitare insieme. Si tratta di Il grande
passo, dove data la somiglianza tra di loro si sono ritrovati
a recitare nel ruolo di due fratelli, simili fisicamente ma
completamente diversi da un punto di vista caratteriale. Grazie
alla loro interpretazione, i due hanno inoltre vinto insieme il
premio come miglior attore al Torino Film Festival, dove il film
era stato presentato.
Giuseppe Battiston in Volevo fare
la Rockstar
3. Ha recitato nella nuova
serie Rai. Nella serie andata in onda su Rai Uno nel corso
dell’autunno del 2019, l’attore ha ricoperto il ruolo di Francesco
Colombo, che da Milano si trasferisce nella campagna del Friuli per
aprire un piccolo market, cercando riparo dal proprio passato
burrascoso. Qui conoscerà e si invaghirà della protagonista Olivia
Mazzuccato. Nel raccontare la serie, rivolta ad un pubblico
giovanile, Battiston ha affermato che una delle più grandi
soddisfazioni è stata quella di poter collaborare con un gruppo di
giovani interpreti, rimanendo affascinato dalla loro bravura.
Giuseppe Battiston in Tutti pazzi
per amore
2. Ha interpretato un ruolo
rimasto iconico. Dal 2008 al 2010 Battiston si è fatto
notare in televisione grazie alla serie Tutti pazzi per
amore, dove ricopre il ruolo del Dotto Freiss. Questi, oltre a
commentare a mo’ di ospite di un talk televisivo le azioni dei
protagonisti della vicenda principale, cerca anche di motivarle
rifacendosi ogni volta a diversi studi da lui condotti. Il
personaggio si dimostra infatti essere un tuttologo, cambiando
specializzazione di episodio in episodio.
Giuseppe Battiston: età e
altezza
1. Giuseppe Battiston è
nato a Udine, in Friuli-Venezia Giulia, Italia, il 22
luglio 1968. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.
Ricordata come una delle più grandi
dive della storia del cinema, Marilyn Monroe è
ancora oggi un’icona senza tempo, capace di conquistare generazioni
di spettatori grazie al suo fascino, alla sua ironia e al talento
che la contraddistingueva. Più volte nominata come una delle prime
sex symbol del mondo dello spettacolo, l’attrice si è distinta in
film di grande successo, dando vita ad una carriera, seppur breve,
particolarmente folgorante. Le sue qualità sono ancora oggi
insuperate.
Ecco 10 cose che non sai di
Marilyn Monroe.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Marilyn Monroe: i suoi film
10. Ha recitato in alcuni
tra i più celebri film della storia. La carriera
cinematografica della Monroe ha inizio nel 1948 con il film
Orchidea bionda, a cui seguiranno Una notte sui
tetti (1950), Giungla d’asfalto (1950), ed Eva
contro Eva (1950), grazie al quale ottiene maggiore
popolarità. Negli anni successivi recita in ruoli di rilievo
nei film Lo spaccone vagabondo
(1950), L’affascinante bugiardo (1951), La
confessione della signora Doyle (1952), La tua bocca
brucia (1952), Gli uomini preferiscono le bionde
(1953), Come sposare un
milionario (1953), Follie
dell’anno (1954), Quando la moglie è in
vacanza (1955), Il principe e la ballerina(1957), A qualcuno
piace caldo (1959), Facciamo
l’amore (1960), Gli spostati (1961)
e Something’s Got to Give (1962).
9. Le sono stati dedicati
noti film. Data la popolarità dell’attrice, nel corso dei
decenni le sono stati dedicati diversi film, dove appare come
personaggio in storie incentrate su più o meno ampi episodi della
sua vita. Il primo di questi titoli è Ciao Norma Jean
(1976), seguito da Buonanotte, dolce Marilyn (1989). Nel
2011 viene realizzato il film Marilyn, che
si concentra sulla settimana che l’attrice trascorse in Gran
Bretagna per le riprese di Il principe e la ballerina. Qui
la Monroe è stata interpretata da Michelle
Williams, la quale venne nominata all’Oscar per la sua
interpretazione. Nel 2013 uscì poi il documentario Love, Marilyn – I
diari segreti, mentre prossimamente, la Monroe sarà
interpretata da Ana de
Armas per il film Blonde,
previsto per il 2021.
8. Ha vinto prestigiosi
premi. Nel corso della sua breve carriera, la Monroe ebbe
modo di affermarsi grazie ad interpretazioni rimaste iconiche,
vincendo per queste anche diversi prestigiosi riconoscimenti. Le
venne infatti assegnato il Golden Globe come miglior attrice in un
film commedia o musical per il film A qualcuno piace
caldo, ottenne poi nomination al premio Bafta come miglior
attrice straniera per Quando la moglie è in vacanza e
Il principe e la ballerina. Nel 1954 e nel 1962 le venne
infine assegnato l’Henrietta Award come miglior attrice del
mondo.
Marilyn Monroe e Andy Warhol
7. Venne ritratta dal
celebre artista. L’immagine di Marilyn è oggi venerata
come una delle più celebri e diffuse nella cultura di massa,
simbolo di bellezza eterna come anche della fragilità della vita.
Tra le numerose opere che nel corso del tempo celebri artisti
dedicarono all’attrice, una delle più celebri è quella realizzato
da Andy Warhol. Nel 1962, il maestro della pop art
dà vita ad una serie di serigrafie, dove i colori cambiano di volta
in volta, dando vita a giochi cromatici particolarmente attraenti,
che formano spesso un contrasto con il volto dell’attrice.
Marilyn Monroe e le sue
canzoni
6. Ha inciso celebri
brani. La Monroe non si affermò solo in ambito
cinematografico, ma ottenne un buon successo anche come cantante.
Incise infatti due album musicali con i brani della colonna sonora
dei film A qualcuno piace caldo e Facciamo
l’amore. Ha poi interpretato noti singoli come Bye Bye
Baby, Diamons Are a Girl’s Best Friend,I Found a
Dream, e I Wanna Be Loved By You, tutti presenti nei
film da lei interpretati. È poi nota per aver cantato la celebre
Happy Birthday, Mr. President, al compleanno dell’allora
presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Marilyn Monroe e i Kennedy
5. Ebbe rapporti con la
celebre famiglia americana. Ancora oggi, non sono
realmente chiari i rapporti che legavano l’attrice alla famiglia
Kennedy e in particolare a John Fitzgerald e Robert. Dopo la
canzone cantata dall’attrice in occasione dei festeggiamenti del 19
maggio del 1962, nel cui testo ringraziava il presidente per i
traguardi da lui raggiunti, in molti sospettarono un possibile
legame sentimentale. Tuttavia, la morte dell’attrice, avvenuta
soltanto tre mesi dopo, rese difficile stabilire la veridicità di
tali voci, ma allo stesso tempo alimentò il mistero intorno
all’accaduto.
Marilyn Monroe: la sua morte
4. Il suo decesso è
tutt’oggi un mistero. Il 5 agosto del 1962 l’attrice viene
ritrovata priva di vita nella camera da letto della sua casa.
Secondo l’autopsia eseguita dai medici, il motivo della morte era
da ricondurre ad un suicidio avvenuto tramite overdose di
barbiturici. Tuttavia, l’incerta ricostruzione degli eventi come
anche alcune incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni hanno
dato vita a molteplici teorie sull’evento. Il funerale si tenne l’8
agosto, e venne organizzato dall’allora marito Joe DiMaggio. Il
corpo dell’attrice riposa oggi presso il Westwood Village Memorial
Park Cemetery.
3. Vi furono sospetti sui
Kennedy. L’inaspettata morte dell’attrice diede origine a
numerosi sospetti, la maggior parte dei quali ricadono ancora oggi
sulla famiglia Kennedy. Si ipotizzò ipotizzato che dietro la
scomparsa della Monroe vi fosse il loro coinvolgimento, i quali,
per via delle voci sulla relazione tra l’attrice e John, avrebbero
temuto per la loro carriera politica. Ancora oggi, tuttavia, la
verità rimane un segreto, e con il passare del tempo il mistero
della morte della diva sembra destinato a dover rimanere tale.
Marilyn Monroe: le frasi e le
poesie dell’attrice
2. Ha scritto poesie e
pronunciato celebri aforismi. La Monroe non è soltanto una
donna di fascino, ma possedeva anche una profonda sensibilità, il
più delle volte dovuta tenere nascosta, che la rivela come una
personalità fragile e un’acuta osservatrice delle dinamiche del
mondo. Nel libro Fragments. Poesie, appunti, lettere, si
possono infatti ritrovare molte testimonianze a riguardo, che
permettono di scoprire lati inediti della diva.
Marilyn Monroe: età, altezza e
fisico
1. Marilyn Monroe è nata a
Los Angeles, il 1° giugno del 1926 ed è deceduta nella
medesima città il 5 agosto del 1962. L’attrice era alta 167
centimetri, e le misure del suo corpo erano 96-58-91.
Celebre interprete di film comici,
l’attore Nick Frost ha trovato la propria
consacrazione grazie alla cosiddetta Trilogia del
Cornetto, grazie alla quale ha potuto dar prova delle proprie
doti da interprete, nonché del suo carisma e della sua versatilità.
Con una fama cresciuta negli anni, Frost ha poi continuato a
rinnovarsi tanto al cinema quanto in televisione, dando vita a
personaggi rimasti iconici.
9. Ha preso parte a note
serie televisive. L’attore ottiene una prima popolarità
grazie al ruolo di Mike Watt nella serie comedy Spaced
(1999-2001). Da quel momento inizia a lavorare con maggior
frequenza tra cinema e televisione, partecipando per il piccolo
schermo a titoli come Straigh 8 (2004), Man
Stroke Woman (2005-2007), Hyperdrive (2006-2007),
Mr. Sloane (2014), e allo speciale natalizio della serie
Doctor Who (2014). Ha poi recitato nelle serie Sick
Note (2017-2018), con Rupert
Grint, e Into the Badlands (2017-2019).
Prossimamente reciterà nelle serie The Nevers e
Truth
Seekers.
8. È un apprezzato
doppiatore. Grazie al suo istrionico talento, Frost non si
è tirato indietro dal partecipare anche al doppiaggio di film e
serie animate. Tra questi si annoverano L’era glaciale 4 –
Continenti alla deriva (2012), dove dà voce a Pachi,
Boxtrolls – Le scatole magiche (2014), dove interpreta Mr.
Trout, Asterix e il regno degli dei (2014), nel ruolo di
Obelix, Monster Family (2017), doppiando Frank, e
StarDog and TurboCat (2019), dove dà voce a Buddy. Ha poi
partecipato alla serie animata 3 in mezzo a noi: I racconti di
Arcadia, doppiando Stuart.
Nick Frost è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 383 mila persone. All’interno
di questo, Frost è solito condividere immagini relative a momenti
di svago quotidiano, come anche luoghi visitati, curiosità a lui
legate o i suoi prossimi progetti da interprete. Numerosi sono
inoltre i dipinti realizzati dall’attore, da sempre grande
appassionato di pittura e arti figurative.
6. Promuove una galleria
d’arte tramite il social. In qualità di pittore, Frost è
rappresentato dalla Cotswold Contemporary, una galleria d’arte
online, specializzata in dipinti moderni e contemporanei di
provenienza britannica. Tramite Instagram, l’attore promuove
l’attività della galleria, la quale possiede un profilo seguito da
oltre 6 mila persone. All’interno di questa, è possibile vedere, ed
eventualmente acquistare, i dipinti di Frost.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Nick Frost e Simon Pegg
5. È il miglior amico del
noto attore. Da sempre, Pegg e Frost formano un
formidabile duo comico, e insieme hanno dato vita ad alcuni tra i
progetti comici, sia televisivi che cinematografici, di maggior
successo degli ultimi anni. I due, che sono migliori amici nella
realtà, hanno infatti inizialmente realizzato la serie
Spaced, grazie a cui sono diventati famosi, per poi
recitare insieme anche in Paul e, prossimamente, nella
loro nuova serie Truth Seekers, dove interpretano due
membri di un gruppo di ricercatori del paranormale, i quali
finiranno per smascherare una tremenda cospirazione.
4. Hanno realizzato la
Trilogia del Cornetto. Ad aver reso celebri i due
attori è però la cosiddetta Trilogia del Cornetto,
composta dai film L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz e
La fine del mondo. I tre film, di generi diversi tra loro,
sono legati da diversi elementi in comune, tra cui il cono gelato
cornetto, che dà il nome alla trilogia. Grazie a tali
film, i due attori hanno potuto affermarsi come nuovi interpreti
comici della scena britannica, capaci di dar vita ad una commedia
tanto originale quanto irriverente.
Nick Frost in Doctor Who
3. Ha interpretato un
celebre personaggio. Da sempre grande appassionato di
fantascienza, Frost ha avuto occasione di partecipare alla celebre
serie Doctor Who nello speciale natalizio andato in onda
nel 2014 tra l’ottava e la nona stagione. Per tale occasione,
l’attore ha ricoperto il ruolo di Babbo Natale, ottenendo
particolari lodi per la sua interpretazione. Frost, dal canto suo,
ha affermato che recitare nella celebre serie è stato per lui un
sogno divenuto realtà.
Nick Frost e le arti marziali
2. Ha preso lezioni di
combattimento. Per prepararsi al suo ruolo nella serie
Into the Badlands, dove hanno luogo numerosi scontri e
battaglie, l’attore ha raccontato di essersi sottoposto a diverse
settimane di allenamento nel combattimento e nelle arti marziali,
con l’intento di poter risultare realistico e credibile nella messa
in scena di queste. Tali allenamenti si sono rivelati tutt’altro
che semplici per lui, il quale ha però espresso il proprio piacere
nel poter partecipare attivamente alle riprese della serie, senza
bisogno di controfigure.
Nick Frost: età e altezza
1. Nick Frost è nato a
Romford, Inghilterra, il 28 marzo del 1972. L’attore è
alto complessivamente 173 centimetri.
01 Distribution ha
diffuso il trailer ufficiale di Miss
Marx, il nuovo film di Susanna
Nicchiarelli in concorso alla 77. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia. Protagonisti con Romola
Garai e Patrick Kennedy. Il film è una
produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula in coproduzione con
VOO e Be tv
In Miss
Marx Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor
è la figlia più piccola di Karl Marx: tra le prime donne ad
avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipa alle
lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l’abolizione
del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la
sua vita cambia per sempre, travolta da un amore appassionato ma
dal destino tragico.
«Con la sua apparente incongruenza
tra dimensione pubblica e privata – racconta la regista Susanna
Nicchiarelli – la storia di Eleanor Marx apre un abisso sulla
complessità dell’animo umano, sulla fragilità delle illusioni e
sulla tossicità di certe relazioni sentimentali. Raccontare la vita
di Eleanor vuol dire parlare di temi talmente moderni da essere
ancora oggi, oltre un secolo dopo, rivoluzionari. In un momento in
cui la questione dell’emancipazione è più che mai centrale, la
vicenda di Eleanor ne delinea tutte le difficoltà e le
contraddizioni: contraddizioni, credo, più che mai attuali per
cercare di “afferrare” alcuni tratti dell’epoca che stiamo
vivendo».
E a proposito della partecipazione
alla Mostra di Venezia aggiunge: «Alcuni dei momenti più belli
della mia vita da appassionata di cinema e da regista sono legati
alla Mostra. Ho visto dei film meravigliosi al Lido che mi hanno
cambiato per sempre. E naturalmente non dimentico la felicità e la
soddisfazione per l’accoglienza riservata al mio primo film,
Cosmonauta, e poi al più recente Nico, 1988. Adesso poter tornare a
Venezia, per la prima volta in Concorso, è – sia pure sullo sfondo
di luoghi conosciuti e ormai famigliari – un’emozione ancora
nuova».
LOTUS
PRODUCTION– società di
LEONE FILM
GROUP – guidata da Marco Belardi,
inaugura LOTUS FACTORY,
nuovo
dipartimento produttivo che si pone l’obiettivo di
sviluppare
progetti di genere pensati per dar vita a
franchisedeclinate su
larga scala: cinema, editoria, game e videogame. A
guidare LOTUS FACTORY con il ruolo di Creative Producer è
Nicola
Abbatangelo, 32 anni, regista del cortometraggio
Beauty e di
The Land of
Dreams, musical prodotto da Lotus Production con Rai
Cinema, in associazione con 3 Marys Entertainment, che sarà
distribuito prossimamente da 01 Distribution.
Tra i primi
progetti Lotus Factory:
–
un live
action che racconterà la storia di Nikolas, il
bambino destinato a diventare Babbo Natale. Un’idea di Nicola
Abbatangelo che sta scrivendo anche insieme a Fabio Guaglione
(Mine, True
Love), Robert Lence
(La bella e la
bestia, Il Re Leone, Toy Story, Shrek) e
Jim
Capobianco (Il ritorno di Mary Poppins,
Ratatouille, Leonardo)
–
Fear
Tales,film d’animazione
che narra le avventure del bambino più pauroso del mondo e di
quella che diventerà la sua migliore amica: proprio la Paura. Nel
team di animazione anche Sandro Lucio
Cluezo(Il ritorno di Mary Poppins, Il
gigante di ferro, La principessa e il
ranocchio)
Uno degli
aspetti fondanti di LOTUS FACTORY è dar vita a un nuovo polo
creativo che unisca professionisti provenienti da tutto il mondo al
fine di creare progetti di respiro internazionale e formare nuovi
talenti anche attraverso l’organizzazione di workshop aperti al
pubblico.
“Dopo
esserci affermati nel cinema italiano con commedie, dramedy e film
sentimentali, sentivo che era arrivato il momento di “sperimentare”
nuovi generi e rielaborare quei generi che hanno reso grande il
cinema italiano in passato – afferma
Marco
Belardi, CEO & Founder di Lotus Production –
L’incontro col
giovane talentuoso regista Nicola Abbatangelo e il suo medesimo
desiderio di sperimentazione hanno così portato alla nascita di
Lotus Factory”.
“Durante
le riprese di The land of dreams, io e Marco ci siamo trovati
spesso a parlare delle sfide che stavamo vivendo e di come, in un
certo senso, quel “sogno” che stavamo creando non poteva/doveva
morire con la fine dello shooting – racconta
Nicola
Abbatangelo Creative Producer di Lotus Factory– Già sul set
immaginavamo nuovi scenari, nuove sfide e nuovi modi per raccontare
storie Emozionanti e dai generi poco esplorati ma dal grande
potenziale. Lotus factory nasce proprio da questo desiderio. Un
sentimento positivo verso un panorama produttivo che guarda
all’estero senza mai dimenticare il potere creativo italiano di cui
siamo sempre più convinti””.
LOTUS FACTORY è
al lavoro anche su un horror, un thriller e una trilogia di genere
distopico ambientata in un prossimo futuro.
Arriva su Miocinema
una rassegna dedicata al cinema del Nord Europa. Una
cinematografia, quella dei paesi nordici (Svezia, Finlandia,
Danimarca, Islanda, Norvegia) che è riuscita a ritagliarsi un ruolo
di rilievo nel panorama cinematografico mondiale. Film spesso
presentati e premiati nei più importanti festival internazionali,
alcuni entrati nell’immaginario collettivo.
Registi come Lars von
Trier e Thomas Vinterberg, come
Roy Andersson (premiato con il Leone d’oro alla
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia) o
Susanne Bier (di cui vengono proposti tre titoli
inediti in Italia) sono solo la punta di diamante di una
generazione di autori che si è fatta spesso conoscere per i suoi
toni aspri e un’analisi pungente delle disfunzioni sociali ed
esistenziali, ma anche capace di esprimere un’ironia sottile
come poco spesso accade. Un cinema inconsueto e con una cifra ben
precisa, cui Miocinema è felice di rendere omaggio.
Di seguito i titoli che entrano nella programmazione di
Miocinema:
Dal 3 agosto:
Family Matters di Susanne Bier (1993)
Credo di Susanne Bier (1997)
Once in a lifetime di Susanne Bier (2000)
Dall’8 agosto:
Il pranzo di Babette di Gabriel Axel (1987)
Gli Innocenti di Per Fly (2005)
Il Grande capo di Lars von Trier (2006)
You, the living – Gioisci dunque, o vivente! di Roy
Andersson (2006)
Una soluzione razionale di Jörgen Bergmark (2009)
Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev
(2009)
La ragazza che giocava col fuoco di Daniel Alfredson
(2009)
La regina dei castelli di carta di Daniel Alfredson
(2010)
Beyond di Pernilla August (2010)
Melancholia di Lars von Trier (2011)
Il sospetto di Thomas Vinterberg (2012)
Forza maggiore di Ruben Östlund (2014)
In ordine di sparizione di Hans Petter Moland
(2014)
Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza
di Roy Andersson (2014)
La comune di Thomas Vinterberg (2016)
Segreti di famiglia di Joachim Trier (2016)
L’albero del vicino – Under the tree di Hafsteinn
Gunnar Sigurðsson (2017)