Sono ripartite le riprese di
Shang-Chi and the Legend of the Ten
Rings dopo lo stop forzato a causa della pandemia
di COVID-19 e cominciano ad arrivare nuovi video dal set del
prossimo blockbuster Marvel Studios che ci mostrano
ricostruzioni e ambientazioni molto ambiziose.
Ecco di seguito un video dal set di
Sidney, dove sembra sia stato costruito un intero villaggio
asiatico per fare da sfondo ad una parte delle vicende che dovrà
vivere il nostro nuovo eroe. Ecco di seguito il video:
A film set for the blockbuster @Marvel movie
Shang-Chi has brought a touch of Hollywood to Sydney. It featured a
helicopter and blue screen springing up near Fox Studios in Moore
Park during the week before being packed away overnight. https://t.co/TWh1KQgBAw
#ShangChi
#7NEWSpic.twitter.com/AoUUhRXcKl
L’uscita nelle sale di Shang-Chi
and The Legend Of The Ten Rings è fissata
al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha
esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata
l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto
esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre
che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era
considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa
connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio
eviterà del tutto.
Destin Daniel
Cretton, acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (prossimamente
uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael
B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato
scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura
di Dave Callaham (The Expendables,
Godzilla, Doom e Wonder Woman
1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Mentre cresce l’attesa di scoprire
quando le riprese di
The Falcon and The Winter Soldier potranno
riprendere, oggi dal merchandising della serie che è già in
commercio possiamo ammirare il vestito che Falcon (Anthony
Mackie) indosserà nello show.
La promo art arriva da una
confezione di una uova auto Hot Wheels dedicata a
The Falcon and The Winter Soldier. Sullo sfondo
possiamo ammirare Falcon con indosso il costume:
Dato che
The Falcon and The Winter Soldier era
inizialmente previsto per debuttare all’inizio dell’autunno,
possiamo aspettarci molte altre anticipazioni dall’universo dei
giocattoli.
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è previsto
anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico,
ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni
del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
L’annunciata serie tv su LOKI è
tra i titoli più seguiti dai fan dei Marvel Studios e oltre ad
essere una delle serie più interessanti è anche il titolo di cui si
sa davvero molto poco. Come molti di voi sapranno, le uniche
anticipazioni arrivate sono state quelle rilasciate dallo
showrunner Michael Waldron e la regista
Kate Herron, che hanno entrambi stuzzicato
l’attenzione quando hanno rivelato che la serie avrebbe avuto un
“pesante orientamento sul genere fantascienza” e che i fan
avrebbero dovuto “aspettarsi l’inaspettato”.
Tuttavia, dopo che le sue riprese
sono state interrotte all’inizio di quest’anno per l’emergenza
COVID, lo stato della produzione di LOKI
è rimasto in una nube di incertezza. Diverse produzioni Marvel
stanno ora cercando di tornare in lavorazione il più presto
possibile, con The Falcon e The Winter Soldier e
LOKIche mirano a tornare alle riprese questo
agosto.
Ebbene oggi finalmente una delle
poche star annunciate nel cast, Gugu
Mbatha-Raw in un’intervista è tornato a parlare della
serie, rivelando alcune anticipazioni in una nuova intervista.
L’attore a
ET ha parlato del suo coinvolgimento nello show,
rivelando anche che tipo di LOKI vedremo:
“Il personaggio andrà in altri posti e lo vedrete
maturare in un modo diverso … Sarà entusiasmante per i fan
vedere davvero Tom e quel personaggio al centro della
storia.”
Mbatha-Raw ha elogiato il fatto che
la serie sia diretta dalla regista Kate Herron, affermando che il
suo coinvolgimento è stato un “ulteriore vantaggio” dopo che
Mbatha-Raw è apparsa in due serie con una donna al timone prima
delle sue apparizioni in Loki :
“Ovviamente Kate si è
guadagnata sul campo il rispetto per essere in quella produzione …
Più che altro ero entusiasta del fatto che fosse diretto da una
regista … Far parte di una serie limitata [che] non è proprio come
la televisione ad episodi, dove tu hai un regista diverso ogni
settimana, Kate dirigerà davvero tutti gli episod , e non ho
mai avuto quell’esperienza in TV. So che ovviamente è stato fatto,
ma personalmente non ho avuto l’esperienza di fare diversi episodi
con lo stesso regista.”
Infine, per quanto riguarda lo stato della produzione di Loki,
Mbatha-Raw ha ammesso di essere entusiasta di tornare alle riprese:
“Al momento è ancora sospeso, ma ho le dita incrociate
… non vedo l’ora … sono entusiasta di tornare al
lavoro”
Loki
LOKI è
l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa
parte della fase
4 del Marvel
Cinematic Universe che si estenderà
nel racconto seriale per debuttare su Disney+.
La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers:
Endgame e seguirà le vicende del Loki che è
fuggito nel 2012 grazie al Tesseract.
Come rivelato dall’attore stesso,
il Loki della linea temporale principale è stato ucciso
da Thanos in Avengers: Infinity
War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano
nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno
fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers. In
LOKIl’attore Tom
Hiddleston riprenderà il ruolo di Loki. Nel cast
protagonisti saranno anche Sophia Di Martino,
Owen Wilson e Gugu Mbatha-Raw in dei
ruoli non ancora annunciati.
Nonostante L’Ascesa di
Skywalker abbia posto fine alla saga della famiglia
galattica più celebre e amata di sempre, il mito di
Star
Wars continua a crescere e ad espandersi, grazie anche
ai prodotti seriali che sono disponibili su Disney+, a partire da The Mandalorian,
fino ad arrivare alla prossima serie animata The Bad Batch. Oltre
ai prodotti audiovisivi, la Saga ha dato origine anche a un
foltissimo merchandise che oggi si arricchisce di una nuova linea
LEGO, la Lego Star Wars: The Skywalker Saga.
Il videogioco arriverà ad Ottobre,
ma la prima presentazione ci mostra già cosa potremmo aspettarci
soprattutto grazie alla presenza, nel set, di determinati
personaggi. L’utente di Reddit, u/Pomojema_SWNN, ha svelato il
gioco, mostrando la serie di eroi e cattivi presenti in esso.
Basandoci sull’immagine trapelata,
il gioco vedrà coinvolto ogni singolo personaggio della Skywalker
Saga, inclusi quelli della trilogia prequel (sì, c’è anche Jar Jar
Bings), fino a Rey e ai nuovi eroi della trilogia sequel. Il gamer
avrà così la possibilità di usare tutti i personaggi dei film, ma
facendoli muovere in un mondo che può prevedere anche svolgimenti
differenti, a seconda di come egli stesso condurrà il gioco!
Il cast di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Quando nel 1987 il regista Paul
Verhoeven portò al cinema il film
RoboCop (qui la recensione),
non poteva sapere che quello sarebbe stato l’inizio di uno dei più
fortunati franchise di genere fantascientifico. Con due sequel, un
remake e diverse
serie televisive, quello del poliziotto cyborg è oggi uno dei
personaggi più noti del cinema, entrato a far parte
dell’immaginario culturale. Interpretato da Peter
Weller nei primi film, RoboCop si affermò anche
grazie alla satira e al cinismo presenti nella sua violenta
storia.
L’idea per il primo film nacque
nello sceneggiatore Edward Neumeier in seguito
alla visione di un cartellone pubblicitario del film Blade
Runner. Ispirato dalla trama della pellicola di Ridley
Scott, decise di rielaborarne le tematiche per dar
vita ad un poliziotto robotico che combatte il crimine in una città
ricca di violenza. La sceneggiatura venne tuttavia rifiutata più
volte, trovando infine il suo regista nell’olandese Verhoeven.
Ad oggi, i film per il cinema
vantano un incasso complessivo di oltre 350 milioni di dollari. Pur
non essendo sempre stati un grande successo di box office, i film
hanno comunque contribuito ad aprire la strada per le narrazioni di
carattere distopico, oggi particolarmente presenti nel panorama
cinematografico e televisivo. Molte delle tematiche presenti nella
saga hanno infatti anticipato discorsi oggi estremamente attuali,
dall’unione dell’uomo con la tecnologia all’influenza della
media culture.
RoboCop: la trama dei film
RoboCop (1987)
La vicenda del primo film si svolge
a Detroit, in un futuro distopico, dove pur di fermare la
criminalità e la corruzione che dilagano in città, la
multinazionale Omni Consumer Product finanzia il progetto per un
poliziotto cyborg. L’esperimento può avere luogo nel momento in cui
il poliziotto Alex Murphy (Peter Weller) rimane
ucciso in seguito allo scontro con una banda criminale.
Ricostruendo il corpo del poliziotto con protesi meccaniche e un
avanzato sistema informatico, la multinazionale dà vita a RoboCop.
Questi, grazie alle sue strabilianti doti, diventa ben presto il
beniamino dalla popolazione locale.
Intento a combattere la
criminalità, RoboCop finisce con l’imbattersi in uno degli
assassini di Alex Murphy, decidendo quindi di indagare sull’uomo
del quale possiede i ricordi. RoboCop inizia così a raccogliere
informazioni sugli assassini del poliziotto e, seguendone le
tracce, irrompe in una fabbrica dove ottiene finalmente giustizia.
Qui, però, si trova a dover fare i conti con un importante
scoperta, che porta alla luce il rapporto dei criminali con il capo
della sicurezza della Omni Consumer Product.
RoboCop 2 (1990)
Il secondo film è ambientato ad un
anno di distanza dal primo. La multinazionale OCP è intenzionata ad
assumere il controllo su Detroit, con l’obiettivo di liberare la
città dalla crescente criminalità e trasformarla nell’utopica Delta
City. RoboCop e la collega Ann Lewis (Nancy Allen)
sono sulle tracce del pericoloso malvivente Caine (Tom
Noonam), che sta disseminando morte tra i poliziotti con
una nuova droga. Durante uno scontro con i criminali, tuttavia,
RoboCop si ritrova ridotto in fin di vita. La OCP si trova così
costretta a risanare il cyborg, dotandolo però di un sistema
difettoso e poco all’avanguardia.
Nel frattempo, all’oscuro di tutti
prende vita il progetto chiamato RoboCop II, coordinato dalla
dottoressa Juliette Faxx (Belinda Bauer). La Faxx,
infatti, trae vantaggio della vendetta di RoboCop contro Caine per
sottrarre al corpo morente del criminale il suo cervello, che viene
inserito nel nuovo corpo robotico grazie ad una massiccia dose
della droga venduta da Caine. I due cyborg si troveranno quindi a
scontrarsi di nuovo, dando vita ad un cruento duello finale che
stabilirà le sorti di Detroit e dei suoi cittadini.
RoboCop 3 (1993)
Con il terzo, ed ultimo, capitolo
della trilogia, si ritrova la multinazionale OCP costretta a
dichiarare bancarotta. Questa viene dunque assorbita dalla rivale
giapponese, la Kanemitsu Superprodotti. Con il progetto di
concretizzare Delta City, i dirigenti dell’azienda assoldano un
gruppo di spietati mercenari, capeggiati da Paul McTagget
(John Castle), incaricandoli di far sfollare i
cittadini dalle loro abitazioni. Ciò da il via ad una serie di
disordini da parte dei cittadini, i quali protestano contro la
violazione dei loro diritti civili. In uno di questi scontri,
RoboCop si trova a dover abbandonare la propria missione per
correre in soccorso dell’ex collega Anne Lewis.
Uno dei dirigenti della OCP
pretende a questo punto che al cyborg venga cancellata ogni traccia
della sua memoria umana poiché questa è causa della sua
inefficienza. A rallentare RoboCop sono in realtà i divieti
basilari impiantati nel suo sistema neurale. La dottoressa Lazarus
si propone così di liberare il cyborg da queste assurde regole. Nel
mentre, però, McTagget continua a spargere terrore per la città,
assoldando gli Splatterpunk, un gruppo di teppisti senza scrupoli.
Per RoboCop ritornare all’azione quanto prima sarà a questo punto
vitale.
RoboCop (2014)
Nel 2014 viene realizzato
il remakeRoboCop (qui la recensione),
che ripercorre a grandi linee gli avvenimenti dell’originale del
1987. Ambientato nel 2028, il film vede la multinazionale OmniCorp
intenta ad introdurre i suoi tecnologici robot di pattuglia nelle
schiere delle forze dell’ordine di Detroit. Per aggirare una
normativa che vieta tale possibilità, la OmniCorp medita di
costruire un cyborg per metà umano e per metà robot. L’occasione
perfetta si presenta con la tragica morte dell’agente Alex Murphy
(Joel
Kinnaman), ucciso in servizio dall’esplosione di
un’autobomba. Lo scienziato Norton (Gary
Oldman), collaboratore della multinazionale, lo
sceglie per l’ambizioso progetto, e con il consenso alla moglie
Clara (Abbie
Cornish), trasforma il poliziotto in RoboCop.
L’esperimento sembra riuscire nel
migliore dei modi, se non fosse che i ricordi di Murphy continuano
ad affiorare insistenti, provocando uno shock emotivo nel cyborg,
il quale necessità così di ulteriori interventi. Il poliziotto
robotico conquista in breve la fiducia degli abitanti di Detroit,
ma i flashback della sua vita passata tornano insistentemente e
RoboCop decide di indagare sulle circostanze del decesso di Murphy,
smascherando la corruzione e gli abusi della polizia locale. Le sue
scoperte, tuttavia, rischiano compromettere anche il direttore
della OmniCorp, Raymond Sellars (Michael
Keaton), che non può permettere che la sua creazione
si ribelli.
RoboCop Returns
Ad oggi, la saga di
RoboCop sembra non essere ancora conclusa. Nel gennaio del
2018 viene infatti rivelato che lo sceneggiatore del primo film sta
lavorando ad un sequel diretto di questo. Il nuovo lungometraggio
dovrebbe infatti ignorare gli eventi sia dei due sequel del 1990 e
del 1993, sia del remake del 2014. Nel luglio del 2018 viene
confermato come titolo RoboCop Returns, mentre per la regia viene
assunto Neill Blomkamp, celebre per i film
District 9 e
Elysium. Il
regista, entusiasta dell’occasione, afferma che realizzerà un film
il più simile possibile all’originale, e che spera di poter affidare
nuovamente la parte a Weller.
Con il passare del tempo, nuove
indiscrezioni escono riguardo al film. La volontà degli autori
sembra infatti essere anche quella di riutilizzare il costume
originale, dopo che la rivisitazione vista nel remake è stato
poco apprezzato. Nell’agosto del 2019, tuttavia, Blomkamp annuncia che non
dirigerà più il film, intenzionato a dedicarsi ad un progetto
diverso. Pochi mesi dopo, il 20 novembre, viene rivelato che il
nuovo regista sarà Abe Forsythe. Al momento,
non è però ancora stata rivelata una potenziale data di uscita del
film.
RoboCop: il cast del film
Per trovare il giusto interprete
del primo film della serie, la produzione valutò diverse opzioni.
Il primo ad essere considerato fu l’attore Arnold
Schwarzenegger, divenuto popolare grazie a
Terminator. Questi tuttavia venne scartato poiché la sua
presenza avrebbe reso più complesso il lavoro di realizzazione
dell’armatura da cyborg. Dopo attente ricerche venne allora
considerato Peter Weller. Questi fu da subito
entusiasta del ruolo, ma incontrò numerosi problemi nella gestione
del costume. Questo, infatti, costruito con parti di lattice e
alluminio, ne limitava fortemente i movimenti. Questo era inoltre
estremamente caldo al suo interno, e richiese l’inserimento di un
condizionatore per preservare la salute dell’interprete.
Per il remake del 2014, invece, la
produzione desiderava affidare la parte ad attori affermati come
Tom
Cruise o Johnny
Depp. La decisione ricadde infine su Joel
Kinnaman, divenuto celebre grazie alla serie The
Killing. L’attore espresse il desiderio che il film potesse
contenere la violenza dell’originale, ottenendo il divieto ai
minori. Lo studios di produzione però non permise tali scelte
creative, puntando ad ottenere un divieto meno stringente con cui
poter recuperare i soldi spesi per coprire il budget del film,
arrivando a quota 100 milioni.
RoboCop: dove vedere i film in
streaming
Per gli amanti della saga, o per
chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I film di RoboCop sono
infatti presenti nei cataloghi di Now TV, Sky Go, Microsoft Store,
Google Play e Apple iTunes. Per vederli, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.
La ABC ha
rinnovato il contratto di tre attori principali di Grey’s
Anatomy, estendendo il loro impegno con l’emittente e
la serie per altri tre anni. Dunque il cast principale di
Grey’s
Anatomy rimarrà intatto nella stagione 17.
Kim Raver,
Camilla Luddington e
Kevin McKidd, i cui contratti erano tutti in sospeso
alla fine della scorsa stagione, hanno firmato nuovi contratti
pluriennali per continuare il dramma medico di lunga durata.
Ha dare la notizia è stato il noto
sito americano Deadline che ha aggiunt che i nuovi accordi hanno
una durata di tre anni, il che indica che ABC Studios e il
produttore di Grey’s
Anatomy stanno cercando di estendere la serie di
successo oltre la sua prossima 17a stagione da record. I nuovi
contratti per McKidd, Raver e Luddington, prevedono inoltre
importanti aumenti salariali. Grey’s
Anatomy è nel bel mezzo di un pickup di due anni
che include anche un accordo di due anni per la star Ellen Pompeo, che scadrà alla fine della
stagione 17.
Kim Raver era originariamente una serie regolare nelle
stagioni 6-8. È tornata allo spettacolo come guest star per un arco
ospite nella stagione 14, riprendendo il suo ruolo di Dr. Teddy
Altman, ex capo della chirurgia cardiotoracica al Seattle Grace
Mercy West Hospital. È diventata di nuovo una serie regolare
all’inizio della stagione 15.
Camilla Luddington è entrato a far parte di
Grey come ricorrente nella stagione 9 ed è stato
portato a un livello regolare nella stagione
successiva. Interpreta il ruolo di Jo Karev (ex Brooke Stadler
e Jo Wilson), un chirurgo generale presso il Grey Sloan Memorial
Hospital che è stato sposato con Alex Karev fino a quando non l’ha
lasciata per la sua ex moglie, Izzie, la scorsa stagione.
Kevin McKidd è entrato a far parte di Grey’s
Anatomy nella stagione 5, interpretando il
veterano dell’esercito Owen Hunt, capo del trauma ed ex capo della
chirurgia presso il Gray Sloan Memorial Hospital. Questa
notizia arriva poco dopo l’annuncio su Richard Flood e Anthony
Hill, che sono
stati appena promossi a nuovi attori abituali in
Grey’s
Anatomy 17.
In Grey’s
Anatomy 17 ritorneranno i personaggi Meredith
Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
In occasione del BCT – FESTIVAL
NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento, che si
svolge nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto,
Marco D’Amore ha presentato
L’Immortale, il suo film che lo ha portato ad esordire
dietro alla macchina da presa e che lo ha visto tornare nei panni
di Ciro Di Marzio, personaggio della fortunata serie Gomorra.
Arriva dai canali social ufficiale
di Matteo Garrone la notizia che il regista
romano ha rimesso mano a Gomorra, rimontando
alcuni passaggi un po’ confusi e che, ora, godono di una
successione più chiara e fluida, pur non modificando la struttura
del film. Gomorra: New Edition sarà proiettato in
anteprima il 21 agosto a Bologna, in Piazza Maggiore al Cinema
Ritrovato.
L’idea di rimettere le mani su
“Gomorra” nasce in seguito a una proiezione che ho fatto con mio
figlio, che ha la stessa età del film: dodici anni. Rivedendolo con
lui mi sono ritrovato spesso a dover spiegare dinamiche che non
erano chiare nel racconto. Già questo non era un buon segno, e
arrivati a una scena dell’episodio del sarto, Nicola mi ha chiesto:
“Papà, ma cosa sta succedendo?”. Io guardavo il film con gli occhi dello spettatore,
erano passati tanti anni e non ricordavo più niente. Così mi sono
ritrovato io stesso a non capire cosa stesse accadendo in quella
scena, e gli ho risposto: “Amore, non lo so”. “Ma come, papà? L’hai
fatto tu!”. “Sì, hai ragione, ma che ti devo dire… non lo
so!”
Questa è stata la molla che
mi ha spinto a rendere più chiari certi passaggi drammaturgici,
senza cambiare nulla della struttura originaria. Molti interventi
che abbiamo fatto saranno invisibili per lo spettatore, ma adesso
il racconto è più chiaro e fluido.
Qualche giorno fa vi abbiamo parlato
del film Speed, uno
dei cult anni novanta del cinema d’azione. Ebbene oggi torniamo a
parlare di cult ma nella categoria commedia demenziale. Uno dei
film più iconici di questo genere, infatti, è sicuramente
Zoolander con Ben
Stiller e Owen
Wilson nella parte di due bizzarri modelli.
Zoolander, la trama e il cast del
film
Diretto da Ben
Stiller nel 2001, Zoolander è una
commedia satirica che prende in giro il mondo della moda fatto di
persone estremamente egocentriche, ossessionate dai soldi e
dall’aspetto fisico.
Il famoso stilista Mugatu (Will
Ferrell) ha il compito assassinare il primo ministro
malese ‘colpevole’ di aver soppresso lo sfruttamento del lavoro
minorile nel suo paese. Questo provvedimento fa infuriare non solo
Mugatu ma tutto il mondo della moda che si serve da sempre della
manodopera a basso costo del paese malese. Lo stilista dunque
escogita un piano geniale; sarà un modello ‘ipnotizzato’ a uccidere
il primo ministro.
Will Ferrell in Zoolander – Fonte IMDB
Mugatu e compagni arruolano quindi
il modello di fama mondiale Derek Zoolander (Ben
Stiller), “bello bello in modo assurdo” e
completamente imbranato. Derek, quindi, viene scelto come
testimonial della nuova linea di abbigliamento Derelict,
ispirata al mondo dei clochard. Ma l’ingaggio proposto da Mugatu è
solo un mero espediente per cominciare il lavaggio del cervello a
Zoolander che viene condotto in una sorta di laboratorio segreto
camuffato da spa. Qui inizia per il modello il ricondizionamento
mentale; quando Derek sentirà le note della canzone Relax dei Frankies
Goes to Hollywood, attaccherà il primo ministro
malese.
Il piano malefico di Mugatu,
tuttavia, viene contrastato da Matilda Jeffries (Christine
Taylor) che, dopo un’intervista a Derek Zoolander, si
rende conto che il modello è in grave pericolo. I due quindi
scappano dal laboratorio segreto di Mugatu e chiedono aiuto ad
Hansel (Owen
Wilson), acerrimo nemico di Derek. Sarà dunque compito
di questo strano trio sventare l’attentato al primo ministro e
incastrare Mugatu.
Zoolander: curiosità dal set
Ben Stiller in Zoolander – Fonte: IMDB
Tra la fine degli anni novanta e i
primi anni duemila, di film assurdi ne abbiamo visti tanti ma
Zoolander li batte davvero tutto. Il film, diretto
dallo stesso Ben
Stiller, ridefinisce il significato stesso di commedia
prendendo in giro l’effimero e materialistico mondo del fashion. Ma
ciò che rende questo film un vero e proprio cult sono i dettagli e
le tante piccole sorprese che pian piano si rivelano agli
spettatori.
Partiamo dal cast che, oltre a unire
alcuni degli attori comici americani più geniali, come Ben
Stiller, Will
Ferrell e Owen
Wilson, ci offre una lunghissima serie di cameo tutti
da gustare. Il più importante è quello di David
Bowie, stella della musica scomparsa qualche anno fa.
Nel film Bowie interpreta il ruolo di giudice in una competizione
tra modelli ed è chiamato a decretare la miglior camminata da
passerella.
Ma Bowie non è l’unica star ad aver
interpretato se stesso in Zoolander. Nel film ci sono anche gli
attori Christian
Slater, Natalie
Portman e Cuba Gooding Jr., i
cantanti Gwen Stefani e Lenny
Kravitz, gli stilisti Tom Ford e
Tommy Hilfiger, la top model Heidi
Klum, il dj Mark Ronson e niente di meno
che il miliardario Donald Trump, un po’ più
giovane e meno arancione.
Zoolander: un successo
mondiale
L’abbondanza di star e quella
comicità demenziale, hanno fatto la fortuna del film che ha
ottenuto un successo stratosferico. Ti accorgi, infatti, che un
film diventa un cult quando tutti ne riconoscono le battute che
iniziano così a diventare parte della cultura pop. Ebbene, oggi non
c’è nessuno che non conosca la frase “bello bello in modo
assurdo” o che non abbia provato almeno una volta a replicare
la celebre Blue Steel, quell’espressione statica
da modello un po’ ebete. Ci siamo passati tutti.
Una delle curiosità dell’universo
Zoolander riguarda proprio la
famosa Blue Steel di Derek. Sembra infatti
che l’espressione da modello vanesio che sfoggia Zoolander sia
stata presa in prestito dallo stesso Ben Stiller. La moglie
dell’attore, Christine Taylor, ha raccontato di
aver notato per prima quella strana espressione sulla faccia del
marito mentre si spazzolava i capelli allo specchio. Quello sguardo
quasi di compiaciuta ammirazione ha dato vita alla famosa Blue
Steel.
Owen Wilson in Zoolander – Fonte: IMDB
Nonostante Zoolander sia riuscito a
conquistare il pubblico di tutto il mondo, il film non ha avuto
vita facile in fase di realizzazione né tanto meno in fase di
distribuzione. La famosa scena dell’orgia, ad esempio, ha creato
non pochi problemi al regista che si è visto costretto a modificare
il girato per evitare che il film fosse inserito nella categoria
‘vietato ai minori di 17 anni’. Oltre alla scena
dell’orgia, in montaggio, è stata anche eliminata
l’immagine delle Torri Gemelle dal panorama di New York
per evitare di turbare il pubblico in sala.
Ma se la censura americana non è
stata poi così severa, quella di alcuni paesi lo è stata anche
troppo. A causa, infatti, di alcune scene definite troppo violente
che coinvolgevano il primo ministro, il film è stato
vietato in Malesia e a Singapore.
Zoolander 2, l’atteso sequel
A quasi dieci anni dall’uscita del
primo film, nel 2010 Ben
Stiller conferma di essere al lavoro sul sequel di
Zoolander. Ma i fan dovranno aspettare fino al 2016 per godere
della follia di Zoolander 2. Il film, scritto,
diretto e interpretato da Ben Stiller, ci racconta degli
avvenimenti che seguono la fine del primo capitolo.
Pochi giorni dopo la sua
inaugurazione, il Centro Derek Zoolander Per Ragazzi Che Non Sanno
Leggere Bene e Che Vogliono Imparare Anche Altre Cose Buone crolla
poiché costruito con materiali scandenti. Il collasso dell’edificio
uccide Matilda e sfigura il modello Handel (Owen
Wilson) che si vede costretto a lasciare il mondo
della moda. Derek Zoolander (Ben
Stiller), colpevole di negligenza per il crollo, perde
la custodia di suo figlio Derek Zoolander Jr (Cyrus
Arnold) e si ritira a vita privata. Nel frattempo i
complici di Mugatu (Will
Ferrell) ancora in circolazione si danno alla fuga,
mentre lo stilista viene condannato al carcere. Ma la quiete di
Derek viene presto scossa da una serie di omicidi legati al mondo
della moda e su cui indaga un’agente dell’Interpol, nonché ex
modella, Valentina Valencia (Penelope
Cruz).
Al cast originario di Zoolander,
questa volta si uniscono le attrici Penelope
Cruz e Kristen
Wiig mentre tra le comparse celebri troviamo
Ariana Grande, Justin Bieber,
Sting,Katy Perry, lo stilista
Valentino e l’attore John Malkovich.
Zoolander e Zoolander 2 in
streaming: dove guardarlo
Se per qualche strano motivo non
avete ancora visto i film di Zoolander sappiate che potete trovarli
facilmente in formato digitare sulle migliori piattaforme
streaming.
In occasione del BCT – FESTIVAL
NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento, che si
svolge nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto,
Giacomo Ferrara, lo “Spadino” di Suburra, ha
risposto alle domande sull’importanza dei Festival per il cinema,
sulla sua carriera e su quanto e come è cresciuto insieme al suo
personaggio.
La casa editrice di fumetti più
importante d’Italia, la Sergio Bonelli Editore,
non parteciperà a nessuna forma di aggregazione fieristica per
tutto il 2020, a causa della pandemia di Covid-19 ancora in corso.
A darne
annuncio ufficiale è lo stesso sito della SBE con la seguente
lettera aperta ai suoi lettori:
Cari Amici,
stiamo vivendo un periodo
storico davvero particolare, con il Paese e il Mondo intero
impegnati contro un nemico invisibile, subdolo e micidiale qual è
il virus Covid-19.
È questa un’annata nefasta, dove
abbiamo tutti imparato cosa vuol dire restare bloccati per mesi tra
le mura domestiche, non poter incontrare e abbracciare amici e
parenti, aver la paura di esser contagiati e di ammalarsi
repentinamente. Purtroppo lo stato di emergenza continua, e
auspichiamo tutti l’arrivo di un vaccino che ci possa mettere al
riparo dalla paura, continuando nel frattempo a rispettare le
disposizioni sanitarie relative alla prevenzione.
Qui
in SBE ci siamo chiesti molte volte
quale debba essere il nostro ruolo in questo contesto, e ci siamo
impegnati a fondo per continuare a realizzare e diffondere i nostri
fumetti regolarmente, nella convinzione che ciò sia la
testimonianza migliore per una qualche “normalità”, e nella
speranza di riuscire a portare un sorriso o anche solo un attimo di
spensieratezza a tutti Voi.
La sicurezza nostra e dei nostri
collaboratori è il primo obiettivo che abbiamo sempre cercato di
perseguire, e proprio per questo abbiamo deciso
che per tutto il 2020 non parteciperemo direttamente
ad alcuna Fiera del fumetto o manifestazione
similare.
Incontrarci deve essere un
momento di gioia e di serenità, e non ci sono le condizioni ora per
poterlo fare.
L’augurio è di tornare a stare
insieme e a parlare di fumetti e della nostra passione già in
primavera del 2021, e state certi che stiamo già lavorando per
costruire per l’anno che verrà degli eventi memorabili, così da
festeggiare come meritano tre compleanni d’eccezione: i 30 anni
di Nathan Never, i 60
di Zagor e gli 80 incredibili anni della
nostra Casa Editrice.
Ci tenevamo a raccontarvelo
direttamente, senza troppi giri di parole.
In un anno come questo 2020, in
cui sono state cancellate tutte le manifestazioni nazionali e
internazionali più importanti, dalle Olimpiadi al Campionato
Europeo di Calcio, dai mega-concerti negli stadi alle sagre di
Paese, ci sembra giusto fare un passo indietro e pensare
soprattutto alla sicurezza e alla salute di tutti noi e di tutti
Voi.
Con tutto l’affetto e il
desiderio di poterci ritrovare l’anno prossimo,
Sergio Bonelli Editore
SpA
Da sempre esponente di spicco
dell’editoria a fumetti e da poco anche attore che si comincia a
muovere nel campo cinematografico, la Bonelli è una delle major
che in genere popolano il Lucca Comics and Games, la fiera autunnale che
ha dichiarato di svolgersi secondo un’edizione tutta nuova e che
sta destando non poche polemiche nel settore.
Sedicicorto Forlì
International Film Festival assegna per il secondo anno il
premio Generazione G, dedicato ai nuovi talenti
del cinema internazionale. Il cortometraggio è una palestra sia per
gli autori che per gli attori, che quasi sempre muovono i loro
primi passi nel cinema breve.
Quest’anno il direttore artistico
Gianluca Castellini ha scelto due giovani che
negli ultimi dodici mesi hanno dimostrato di avere di fronte un
grande futuro. Una scelta condivisa dal media partner che assegna
il premio Generazione G,
Cinematographe.it-FilmIsNow. il prestigioso e
seguitissimo portale di cinema e serie tv, nella top 5 dei siti di
settore più letti.
Dopo Andrea Carpenzano e Daphne
Scoccia, premiati nell’edizione 2019, è quindi la volta di
Andrea Lattanzi e Ludovica
Martino.
Ludovica Martino,
23 anni, romana, ha esordito diciottenne nella fiction
Tutto può succedere, ma è stato il ruolo di Eva
Brighi nella serie di culto Skam Italia a farla
scoprire al grande pubblico. È stata poi scelta da Giacomo
Ciarrapico e Luca Vendruscolo, già autori di Boris, per la serie
Liberi tutti. Contemporaneamente Leonardo
D’agostini l’ha voluta al fianco proprio di Andrea Carpenzano ne
Il campione, per poi entrare nel cast di
Sotto il sole di Riccione, il sapore di mare
Netflix dei YouNuts. Prossimamente la vedremo al
fianco di Marco D’Amore in Security, diretto da
Peter Chelsom e tratto dal romanzo di Stephen Amidon.
È romano anche Andrea Lattanzi, 28
anni, rivelazione del bellissimo Manuel di Dario
Albertini e visto nello stesso 2018 anche in Sulla mia
pelle. Lattanzi è già legato a Sedicicorto, essendo uno
dei protagonisti di Indimenticabile, il corto di
Gianluca Santoni vincitore di CortItalia 2019. E come la Martino, è
legato alla riviera romagnola, grazie alla serie Netflix
Summertime, di cui sono già in corso le riprese
della seconda stagione. Curiosamente, anche Lattanzi lo vedremo al
fianco di un premio Generazione G. Sarà infatti tra gli interpreti
di Palazzo di Giustizia, con protagonista Daphne
Scoccia.
Ludovica Martino e Andrea Lattanzi
saranno, con modalità ancora da definire, presenti a Sedicicorto
2020, e sarà un bel modo per festeggiare il futuro del cinema
italiano insieme.
Sedicicorto International Film
Festival Forlì 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato
con il contributo di Sedicicorto Forlì International Film
Festival è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film
Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e
Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la
sponsorship di Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine
DreiDonà, con il patrocinio del Parlamento Europeo.
Sia i personaggi Marvel che quelli DC hanno ormai
colonizzato il grande schermo e l’immaginario collettivo di milioni
di spettatori. Sembra quindi che un’asta che metta a disposizione
di quei fan la possibilità di comprare e possedere un oggetto di
scena originale appartenuto a uno di quei personaggi/attori sia un
momento molto ghiotto per tutti loro.
Il sito Comic Connect ha svelato una
vasta gamma di oggetti di scena che fanno parte del MCU e del DCEU
che saranno presto disponibili all’asta. Dal lazo di Estia di
Wonder Woman al potente Mjolnir di
Thor, ecco i prop che potranno essere disponibili
per l’acquisto dai fan.
Lazo di Estia
L’oggetto in questione è
stato usato da Gal Gadot in Batman V
Superman: Dawn of Justice (2016), film in cui fa il
suo esordio Wonder Woman e i fan potrebbero portare a casa un pezzo
di storia che racconta l’introduzione del personaggio sul grande
schermo. Questo particolare Lazo è in ottime condizioni, il che lo
rende ancora più prezioso.
Elmetto di Captain America di Chris
Evans
I fan del MCU avranno la
possibilità di portare a casa un elmetto da battaglia di Captain
America indossato da Chris Evans in Captain America:
il Primo Vendicatore del 2011. Pur rimanendo fedele
alle radici dei fumetti, l’elmo è stato adattato alle esigenze
cinematografiche e alle necessità dell’attore di indossarlo anche
in sequenze d’azione.
I guanti di cuoio di Captain
America
Un altro pezzo
dell’ensemble di Captain America è l’iconico guanto di pelle del
super soldato. Questo oggetto cinematografico è stato usato da
Chris Evans durante le riprese di Il Primo
Vendicatore. Già solo questa informazione renderebbe l’oggetto
degno di essere acquistato e custodito come un vero e proprio
cimelio.
La maglietta di Captain
America
Questa camicia senza
maniche in nylon e spandex è stata indossata dal Captain America di
Chris Evans durante la sua missione per salvare
Bucky (naturalmente sotto il resto del costume). Ottenere questo
oggetto cinematografico dovrebbe avere un significato simbolico
molto profondo poiché i fan possono portare un pezzo di storia del
MCU nelle loro case, oltre ad essere un oggetto che ricorda una
delle amicizie più belle raccontate nel corso di 22 film.
Il primo scudo di Captain
America
I fan avranno la
possibilità di comprare il primo scudo di Cap mai apparso sul
grande schermo. Questo scudo presenta le ammaccature dell’originale
e ne è una perfetta copia, ridipinto e manipolato affinché sia
perfettamente uguale a quello usato nel film.
Il reattore ARC della Mark IV di
Iron Man
Il viaggio di Tony Stark
nel MCU è finito, ma l’ammirazione dei fan per il personaggio non è
per niente svanita, anzi è accresciuta dalle modalità in cui il
personaggio ha scelto di uscire di scena. Comprando questo oggetto
in particolare, i fan avranno un senso di nostalgia per l’amato
eroe MCU. Non solo, questo oggetto cinematografico ha conservato
anche le spine, i cavi e l’elettronica utilizzati durante Iron Man
2, rappresentando per i fan un’aggiunta perfetta alla
loro collezione MCU.
Il puntello da polso per la pistola
di Deadshot
Il Deadshot di Will
Smith è stato uno dei personaggi di spicco nel Suicide
Squad del 2016, e le sue abilità del tiratore scelto
sono state sfruttate al massimo durante il film. Sembra che i fan
avranno un’idea di quelle abilità dato che questo puntello da
pistola con guanto da polso del film sarà presto disponibile
all’asta online. Anche se il film in cui compare non ha esattamente
entusiasmato le folle, il personaggio di Smith è stato sicuramente
una delle cose migliori.
La cintura di Cap da The
Avengers
Captain America ha
indossato una tuta potenziata dallo SHIELD in The
Avengers del 2012. Ora, i fan avranno la possibilità di
dare un’occhiata più da vicino a uno degli elementi dell’iconico
costume riuscendo ad accaparrarsi questa cintura indossata dal
personaggio nel film. La cintura è stata realizzata in nylon blu e
include anche tasche multiple e una clip in metallo.
Lo scudo di Lady Sif da Thor
Non si sa molto sul
potenziale ritorno nel MCU della Lady Sif di Jamie
Alexander, ma i fan possono ancora procurarsi il temibile
scudo della guerriera asgardiana così come lo abbiamo visto in
Thor. Questo scudo è sapientemente verniciato con
colori metallici oro e argento pur avendo una base in gomma
dura.
Il cruscotto della nave orgia del
Granmaestro
Il Granmaestro è uno dei
più “cattivi” del MCU ed ha debuttato nel 2017 Thor:
Ragnarok. In una delle scene più divertenti del film,
Bruce Banner e Thor sono a bordo della nave “da festa” del
Granmaestro che alla fine si rivela essere la navicella che il
colorito personaggio usa per dei party estremamente licenziosi… E
ora, i fan possono rivivere quel momento comprando una riproduzione
del cruscotto della nave.
Il Mjolnir di Thor da Thor: The
Dark World
Il Mjolnir è stata un’arma
iconica in tutta l’Infinity Saga. Questo potente martello è in cima
all’elenco degli oggetti che i fan vogliono avere nella propria
collezione MCU. Sembra che il desiderio di un fortunato fan verrà
esaudito presto poiché un prop di Mjolnir usato da Chris Hemsworth sarà presto
disponibile all’asta. La testa di questa arma riconoscibile è
realizzata in densa gommapiuma, ma ciò non toglie il significato
che avrà ottenere un raro pezzo di memorabilia MCU come questo.
I titoli della saga di
Star
Wars sono stati modificati nel corso degli anni, con
l’evolversi del progetto di George Lucas. Il primo film uscì con il
nome semplice, tanto che da noi è infatti noto come Guerre
Stellari. Con l’uscita dei sequel e l’evolversi della storia, il
titolo dei film si è complicato, per non parlare poi della
nomenclatura a numeri romani per indicare gli Episodi e dare
un’indicazione dello sviluppo cronologico della storia.
Tuttavia, sembra che i titoli scelti
dalla produzione siano… sbagliati, alla luce di ciò che raccontano!
Il video di seguito, infatti, mostra come in base alla trama il
titolo di ogni episodio di Star Wars sarebbe dovuto essere
differente. Non solo, il video utilizza proprio i titoli ufficiali
della saga di nove film e li riposiziona per dare un nuovo senso a
ciò che viene raccontato! Eccolo:
Naturalmente si tratta di un ironico
gioco di parole, ma è davvero fatto con gusto e criterio, non
trovate?
L’ultimo film della saga, arrivato
in sala lo scorso dicembre, è disponibile ora su Disney+. Il cast di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Ci sono personaggi monumentali della
storia del cinema italiano che continuano a ispirare il pubblico
con opere accattivanti e illuminate. Uno di questi è proprio
Nanni Moretti, famoso attore, regista,
sceneggiatore e produttore italiano, conosciuto grazie a film come
Ebbe Bombo, Il Caimano,
La stanza del figlio e molti altri ancora.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Nanni Moretti e
la sua straordinaria carriera.
Nanni Moretti film
10. Nato a Brunico,
in provincia di Bolzano, il 19 agosto del 1953, da genitori di
origini calabro-romane, sin da ragazzo Nanni Moretti comincia a
coltivare due delle sue grandi passioni, la
pallanuoto e il cinema. Durante
l’adolescenza entra a far parte della S.S. Lazio Nuoto e nel 1970
arriva a giocare nella nazionale italiana juniores di
pallanuoto.
9. Nonostante la
sua passione per lo sport, Nanni continua sempre di più ad
innamorarsi del cinema tanto che arriva a vendere la sua collezione
di francobolli per acquistare una camera Super8.
In questo periodo quindi Moretti inizia a sperimentare e gira con
la sua Super8 due cortometraggi dal titolo La
Sconfitta (1973) e Patè de bourgois
(1973).
Nanni Moretti in Padre Padrone – Fonte: Wiki
8. Durante quegli
anni comincia anche a frequentare alcuni cineclub romani dove entra
in contatto con personalità importante del mondo del cinema e del
giornalismo, ampliando così i suoi orizzonti culturali. Grazie al
suo innato talento per la regia e alla sua voglia di sperimentare
nel 1976 Nanni gira il suo primo lungometraggio, Io sono un
autarchico, sempre girato in Super8, che attira
l’attenzione di alcuni importanti registi.
7. Nel 1977,
infatti, i famosi fratelli registi Paolo e Vittorio
Taviani, gli offrono una parte del film Padre
Padrone. Eppure la vera svolta nella sua carriera di
regista e attore arriva nel 1978, anno d’uscita di Ecce
Bombo.
Nanni Moretti in Ecce Bombo
6. Presentato al
31º Festival di Cannes, Ecce
Bombo è il primo film davvero importante diretto e
interpretato da Nanni Moretti, film che segna
l’inizio della sua folgorante carriera nel cinema.
Protagonista del film è Michele
(Nanni Moretti), uno studente universitario,
impegnato con gli studi, i rapporti con gli amici di una vita Mirko
(Fabrio Traversa), Vito (Paolo
Zaccagnini) e Goffredo (Piero Galletti),
la famiglia e le ragazze. Il film è un semplice racconto della
quotidianità di Michele, un ragazzo semplice che ama trascorrere il
suo tempo libero al cinema, in pizzeria o a bere seduto al bar
insieme agli amici. Durante quelle serate Michele discute di tutto,
di problemi comuni come i difficili rapporti con la famiglia, con
la sua ragazza Silvia o con le donne in generale.
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki
Anche i suoi amici sono pieni di
problemi; Mirko non sa come comportarsi con Olga (Lina
Sastri), un ragazza schizofrenica che abita con lui; Vito
è un impiegato annoiato e scontento; mentre Goffredo è uno studente
universitario molto pigro. Dal canto suo Michele, invece, si tiene
impegnato facendo da tutor ai ragazzi del liceo che si preparano
per la maturità.
Un giorno Michele, stanco delle
serate passate a vegetare insieme ai suoi amici fuori al solito
bar, decide di trasformare le loro riunioni in una sorta di terapia
di gruppo, per tentare di risolvere così i loro rispettivi
problemi. Ben presto però i loro incontri si trasformano in lunghe
conversazioni filo esistenziali e senza un obiettivo preciso.
Il film incanta il pubblico e la
critica al Festival di Cannes e non solo. Ecce
Bombo, infatti, fa strage di consensi anche tra il pubblico pagante
e finisce con l’incassare 2 miliardi di vecchie
lire a fronte del 180 milioni spesi per la
realizzazione.
Nanni Moretti in Bianca
5. Dopo un
incredibile inizio, la carriera di Nanni Moretti
prosegue senza intoppi negli anni ottanta. Il pubblico e la
critica, entrambi incantati dallo stile così diretto di questo
giovane attore e regista, continuando a seguire con attenzione la
carriera di Moretti.
Nel 1981 è la volta di Sogni
d’Oro, il primo film di Nanni girato in 35 mm, che porta
il regista a concorrere alla a Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia, conquistando
l’ambito Leone d’argento. Solo tre anni più tardi,
Moretti sbarca di nuovo al cinema con il film
Bianca.
Il film racconta la storia di
Michele Apicella (Nanni Moretti), un giovane
professore di matematica che cambia casa e comincia una nuova vita.
Pieno di fobie e ossessioni, come quella per l’igiene e
l’osservazione quasi maniacale dei dettagli, Michele fa fatica ad
adeguarsi alle nuove situazioni.
Nanni Moretti in Bianca
Nel nuovo palazzo conosce alcuni dei
suoi vicini, la coppia di sposi Massimiliano (Vincenzo
Salemme) e Aurora (Enrica Maria
Modugno), sempre pieni di preoccupazioni e problemi, e
Siro (Remo Remotti), un signore molto anziato ma
amante delle donne e della bella vita. Michele, inoltre, lavora in
una sorta di folle istituto sperimentale pieno di studenti
diligenti, dotato di bar e sala giochi, dove i professori
idolatrano Dino Zoff e tengono lezioni sulla musica di Gino
Paoli.
Nel suo tempo libero Michele si
diverte a osservare il comportamento delle sue coppie di amici,
trascrivendo tutte le sue riflessioni poi catalogate in un
archivio. La sua vita è ostaggio di una rassicurante routine fino a
quando un giorno tutto cambia a causa di una strana catena di
omicidi che coinvolgono i suoi amici. In questo frangente, Michele
inizia una relazione con Bianca (Laura
Morante), l’insegnante di francese della sua scuola,
relazione che il giovane non sa proprio come gestire.
Nanni Moretti in Caro Diario
4. Negli anni a
seguire, Moretti dirige e interpreta altri due film, La
Messa è Finita (1985) – vincitore dell’Orso d’Argento al
Festival di Berlino del 1986 – e
Palombella Rossa (1989). Arriviamo così agli anni
novanta e al film Caro Diario, vincitore del
premio per la migliore regia al Festival di Cannes
nel 1994.
Diventato un vero e proprio classico
della cinematografia morettiana, Caro Diaro è un film diviso in tre
episodi dal titolo In Vespa, Le
Isole e Medici, che hanno come
protagonista Moretti e la sua vita. In questi tre episodi Nanni
racconta e si racconta, parlando delle sue esperienze, del suo
rapporto col il cinema, la critica
cinematografica e Hollywood.
Nanni Moretti in Caro Diario
Nel primo episodio Moretti si
abbandona a una lunga passeggiata in una Roma
estiva e quasi completamente deserta, godendo degli splendidi
paesaggi e della splendida
architettura. Il secondo episodio invece vede il
regista in viaggio alle Isole Eolie, come in una
sorta di fuga dalla frenetica quotidianità dei centri urbani. Nel
terzo episodio, quello più importante e conclusivo, Nanni racconta
della sua malattia e di come è riuscito a
sconfiggere il linfoma di Hodgkin.
Dopo anni di sintomi invalidanti
come prurito agli arti, spossatezza e dimagrimento, e cure inutili
di medici incompetenti, grazie a un suo amico e a una semplice TAC,
Moretti scopre finalmente la malattia. Inizia quindi per lui un
lungo cammino di guarigione che prevede prima un importante
intervento chirurgico e poi una cura farmacologica.
Nanni Moretti in Aprile
3. Dopo il successo
di Caro Diario, Nanni Moretti nel 1998 esce con un
nuovo film dal titolo Aprile, presentato in
concorso al 51º Festival di Cannes.
Il film è in realtà una sorta di
documentario che racconta di un piccolo periodo della vita di
Nanni Moretti. CI troviamo nel 1994, anno della
vittoria della destra e di Silvio Berlusconi alle
elezioni politiche. Il regista, dichiaratosi sempre profondamente
di sinistra, è sconvolto dall’ascesa di Berlusconi e dall’evidente
conflitto d’interessi collegato alla sua vittoria. Decide quindi di
cominciare a lavorare su di un documentario dedicato proprio alla
figura di Berlusconi e alla sua vita politica. Il progetto tuttavia
viene messo in stand-by e sostituito momentaneamente da un
musical.
Nanni Moretti in Aprile – Fonte: Wiki
Con le elezioni anticipate del 1996,
però, Moretti torna sui suoi passi e decide di ripescare l’idea del
documentario politico. Nello stesso periodo, inoltre, sua moglie
scopre di essere incinta e il regista tenta di dividere il suo
tempo tra lavoro e famiglia. A causa quindi delle tante
responsabilità e del poco tempo a disposizione, la scelta del
documentario viene nuovamente abbandonata a favore del musical.
Questo film, all’apparenza un po’
bizzarro, è in realtà una lunghissima riflessione sul
cinema e la politica e ovviamente sull’importanza della
paternità.
2. Negli anni
successivi Nanni Moretti continua a lavorare ai suoi ambizioni
progetti cinematografici. Dal duemila in poi, il regista arriva al
cinema con La Stanza del Figlio (2001), Il
Caimano (2006) – film dedicato alla figura controversa di
Berlusconi -, Habemus Papam (2011) e infine Mia Madre (2015).
Nanni Moretti, Tre Piani: il suo
nuovo film
1. C’è un ultimo
progetto a cui Nanni Moretti lavora da tanti anni e che purtroppo
non è ancora riuscito a portare sul grande schermo. Si tratta del
film Tre Piani, attualmente fermo in
post-produzione a causa della pandemia di Corona Virus. Liberamente
tratto dal romanzo Shalosh Qomot di Eshkol
Nevo, il film di Moretti è ambientato in Italia e racconta
la storia di tre nuclei familiari che abitano in tre appartamenti
tutti nello stesso condominio borghese.
Inizialmente il film, che sarebbe
dovuto arrivare in sala nel 2020 e presentato alla
Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia di
quest’anno, è stato bloccato dalla pandemia e la sua uscita
rimandata ai primi mesi del 2021. Di questo nuovo progetto non si
conosce molto ma sappiamo che nel cast ci sono tantissimo nomi
importanti del cinema italiano contemporaneo come Alba
Rohrwacher,Margherita
Buy, Riccardo
Scamarcio, Adriano
Giannini e lo stesso Nanni
Moretti.
Sono passati quattro anni
dall’uscita in sala di questa fortunata commedia. Per il suo
regista Paolo Genovese e per tutto il cast
Perfetti sconosciuti fu un enorme
successo, i cui echi si sono sparsi in tutto il globo. Il film
arrivava dopo le buone prove di Immaturi e Tutta colpa di Freud che però, pur
essendo divertenti, ironiche e proponendo del buon intrattenimento,
non avevano ancora lo spessore per permettere al loro autore il
salto verso la commedia d’autore. Divertente sì, ma anche
disincantata, con una vena aspra e a volte perfino cattiva,
insomma, dolce-amara, come insegna il maestro
Monicelli – per certi aspetti il film condivide lo
spirito dei suoi Parenti serpenti. Una
commedia che pone al centro una riflessione sui rapporti umani e su
temi rilevanti della nostra società. Tutti ingredienti presenti in
Perfetti sconosciuti e che,
opportunamente mixati, ne hanno determinato il successo.
Perfetti
sconosciuti, un fine lavoro di
sceneggiatura
L’idea di partenza del soggetto di
Paolo Genovese è un gioco. In particolare, una
versione attualizzata del vecchio gioco della verità, che qui ruota
attorno a un oggetto onnipresente nelle nostre vite: il cellulare,
definito in un’ormai famosa battuta del film “la scatola nera
della nostra vita”. Dunque, una sera sette amici si ritrovano
a cena e decidono di mettere sul tavolo i loro cellulari. Da quel
momento in poi, qualsiasi messaggio o chiamata che arriverà saranno
ascoltati da tutti. Niente segreti, dal momento che i commensali
dicono di non averne. La serata, però, si rivela presto più
difficile del previsto e pian piano gli amici scoprono di essere in
realtà perfetti sconosciuti.
Attorno al tavolo si riuniscono tre
coppie: Carlotta, Anna Foglietta, e Lele, ValerioMastandrea; Bianca,
Alba Rohrwacher, e Cosimo,
Edoardo Leo; Eva, Kasia Smutniak, e Rocco,
Marco Giallini. Assieme all’amico Beppe,
Giuseppe Battiston. È facile prevedere che si
parlerà di amore e tradimento, ma il film non si riduce a un mero
“gioco delle coppie” come potrebbe sembrare a un primo sguardo. Se
non patisce l’effetto del tempo è perché al suo interno sono
racchiusi tantissimi temi: si parla del valore dell’amicizia,
di sincerità e menzogna, di ipocrisia e cattiveria, di
responsabilità e senso di colpa, di coraggio e vigliaccheria, ma
anche di omosessualità ed educazione dei figli. La riflessione sul
ruolo delle tecnologie all’interno delle nostre vite altro non è
che un pretesto per affrontare temi universali e senza tempo. La
trovata del gioco non è solo un espediente intrigante per catturare
l’attenzione dello spettatore, curioso di sapere come va a finire,
ma è funzionale ad esprimere contenuti e lo fa benissimo.
Operazione non sempre facile e che non riuscirà altrettanto bene a
Genovese nel successivo The Place.
È inoltre particolarmente difficile
rendere vivace un film ambientato tutto in interni, attorno a un
tavolo, durante una cena. Bisogna appunto essere bravi a mantenere
viva l’attenzione, altrimenti si rischia la noia.
Perfetti sconosciuti è un film molto
parlato, teatrale e nei film di parole la solidità della
sceneggiatura, la cura nella scrittura dei dialoghi rivestono una
grande importanza. Ecco dunque pienamente giustificati i premi alla
sceneggiatura ricevuti dai suoi autori: assieme al regista
Paolo Genovese, Filippo Bologna,
Paolo Costella, Paola Mammini e
Rolando Ravello. Perfetti
sconosciuti non stanca proprio perché i suoi scambi
sono brillanti, c’è intelligenza, ironia, disincanto. Tutto si
incastra al meglio tenendo incollato lo spettatore alla storia.
Il cast di Perfetti
sconosciuti, amici dentro e fuori dal set
Un gruppo di ottimi
attori, affiatati in scena e con un solido rapporto di amicizia
anche fuori dal set, che li lega pure al regista. Ecco il valore
aggiunto di Perfetti sconosciuti. Il film
è cucito addosso agli interpreti, sfruttando la loro reale
coesione. Genovese conosce e utilizza al meglio
anche le sfumature del loro carattere, dirigendo con sicurezza il
film. Punta su frequenti primi piani, volti a cogliere
immediatamente le reazioni di ciascuno in un contesto in cui sono
proprio gli sguardi a rivelare tensioni latenti, legami nascosti e
reazioni inaspettate. Ogni personaggio hauna precisa individualità
che emerge prepotente. Pur trattandosi di un film corale, nessun
ruolo è sacrificato.
Alba Rohrwacher interpreta il personaggio più
puro, l’anima immacolata del gruppo, assieme a Giuseppe
Battiston. Edoardo Leo convince ancora una volta nel
ruolo del Peter Pan in perenne fuga dalle responsabilità. Una
straordinaria Anna Foglietta dà corpo alle molteplici
sfumature del suo personaggio, che cova un dolore profondo, coperto
maldestramente con una maschera di leggerezza. ValerioMastandrea è Lele: un
insicuro che ha tentato, anche lui maldestramente, di salvare la
coppia in un momento difficile. Questa sta però crollando sotto il
peso dei reciproci sensi di colpa.Il Rocco di Marco Giallini va in analisi ma sembra essere
più saggio della moglie psicoterapeuta, quasi che si porti dietro
un po’ del suo personaggio di Tutta colpa di
Freud. Kasia Smutniak è un’analista, ma anche
una donna con le sue fragilità. Nel cast anche Benedetta Porcaroli nel ruolo della loro
figlia, Sofia.
Della coesione del gruppo la
commedia non può che beneficiare, prova ne sono la naturalezza con
la quale gli attori si scambiano le battute e i tempi comici
impeccabili, a beneficio del ritmo del racconto.
Perfetti
sconosciuti, il finale
Il finale è a sorpresa e
porta lo spettatore a riconsiderare tutto quanto ha visto fino a
quel momento. Il gioco della verità è stato fatto davvero? O
piuttosto il regista ha voluto mostrare cosa sarebbe successo se
questo avesse avuto luogo? Alla fine i protagonisti hanno scelto la
verità o la menzogna, la trasparenza o l’ipocrisia? Sono stati
coraggiosi o vigliacchi? E ci vuole più coraggio a svelare tutti i
segreti in una serata dura ma chiarificatrice, o a continuare a
vivere nell’ipocrisia, coprendosi a vicenda?
Queste le domande che l’ambiguo
finale di Perfetti sconosciuti apre,
lasciando allo spettatore la risposta. Un’ambiguità sostenuta dalla
metafora dell’eclissi lunare. Eclissi come stravolgimento
dell’ordine, momento eccezionale in cui il mondo come lo conosciamo
è sospeso e tutto può succedere. Ma appunto, si tratta di un
momento, poi tutto torna come prima, come se nulla fosse stato. Chi
guarda la luna dopo questo evento non direbbe mai che c’è stata
l’eclissi. Ecco, allo stesso modo, lo spettatore si chiede cosa sia
ciò a cui ha assistito: un gioco della mente, un’ipotesi che non si
è mai verificata, o la realtà? Al pubblico la risposta.
Quel che è certo è che
Perfetti sconosciuti ha convinto davvero
tutti, anche gli scettici che quattro anni fa non avevano visto di
buon occhio il suo trionfo, giudicandolo sproporzionato per una
buona commedia, ottimamente recitata e ben diretta, ma forse un po’
furba. Il tempo è stato galantuomo e ne ha fatto risaltare la
profondità nascosta sotto la veste accattivante e il piglio
brillante, facendo emergere ancor di più una pluralità di sfumature
che vanno ben oltre l’inflazionato binomio: amore e tradimento.
I premi vinti da
Perfetti sconosciuti
Il lavoro del regista romano fece
incetta di premi di peso, cosa piuttosto insolita per una commedia.
Dal David di Donatello per il miglior film, per ottenere il quale
sbaragliò una concorrenza di tutto rispetto –
Fucoammare, Il racconto dei racconti, Non essere cattivo, Youth –La
giovinezza – a quello per la migliore
sceneggiatura. Poi i Nastri d’Argento – migliore commedia, migliore
canzone originale Perfetti sconosciuti di Fiorella
Mannoia, Bungaro e
CesareChiodo, Nastro speciale
all’intero cast. Guadagnò anche il Globo d’Oro assegnato dalla
stampa estera come miglior commedia e il Premio per la migliore
sceneggiatura in Usa, al Tribeca Film Festival,
confermando l’ottima salute di cui godeva e tuttora gode la
commedia italiana.
Perfetti
sconosciutie i suoi remake
Il film vanta ben 18 remake e per
questo si è guadagnato l’accesso nel Guinness dei primati, avendo
davvero fatto il giro del mondo. La sua versione made in Usa
avrebbe dovuto vedere la luce grazie alla società di produzione di
HarveyWeinstein, che ne aveva
acquisito i diritti. Tuttavia, questa è poi fallita, mentre
Weinstein è stato travolto dallo scandalo e dalle note vicende
giudiziarie. A quanto sembra, il progetto è passato in altre mani,
ma ad oggi non vi è nulla di certo.
Numerosissime invece le versioni
europee: dalla Spagna alla Francia, dalla Grecia alla Turchia, dove
il remake, prodotto in collaborazione con Ferzan Ozpetek, è stato affidato a una delle
attrici che spesso lo accompagnano, Serra Yilmaz,
qui in veste di regista. Anche la Polonia ha avuto la sua versione
del film e l’attrice polacca Kasia Smutniak vi ha
ricoperto il ruolo di Eva, come nella versione italiana.
Senza dimenticare i paesi extra Ue, che pure hanno molto apprezzato
il film. Ne hanno tratto remake, ad esempio, la Cina e la Corea del
Sud.
Considerato uno dei grandi
interpreti dello spettacolo italiano, Michele
Placido ha costruito una carriera ricca di titoli per il
cinema e la televisione, sia in qualità di attore che di regista.
Il suo è oggi uno dei nomi più noti, indice spesso di una ricercata
qualità artistica, da lui riproposta in ogni suo lavoro. Diversi
sono ad oggi i titoli che lo hanno reso celebre, tra cui si
affermano in particolare la serie La piovra e il film
Romanzo criminale.
Ecco 10 cose che non sai di
Michele Placido.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Michele Placido: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Placido debutta al cinema con il film
Il caso Pisciotta (1972), per poi distinguersi in titoli
come Romanzo popolare (1974), Mio Dio, come sono
caduta in basso! (1974), Marcia trionfale (1976),
Casotto (1977), Un uomo in ginocchio (1979),
Il prato (1979), Tre fratelli (1981), Grandi
magazzini (1986), Mary per sempre (1989), Padre e
figlio (1994), La lupa (1996), La balia
(1999), Un uomo perbene (1999), Il posto
dell’anima (2003), Il caimano (2006), con Silvio
Orlando, La sconosciuta (2006), Baarìa (2009),
Manuale d’amore
3 (2011), Tulpa – Perdizioni mortali (2012),
Viva
l’Italia (2012), con Raoul
Bova, Razzabastarda (2012), di Alessandro
Gassmann, Io che amo solo te (2015), La cena di
Natale (2016), con Laura
Chiatti, e Odio l’estate (2020).
9. Si è distinto anche come
regista. A partire dal 1990 Placido inizia a ricoprire
anche il ruolo del regista, dando vita negli anni a diversi film di
buon successo, in molti dei quali è stato anche presente come
attore. Il primo di questi fu Pummarò (1990), e seguirono
Le amiche del cuore (1992), con Claudia
Pandolfi, Un eroe borghese (1995), Del
perduto amore (1998), con Fabrizio
Bentivoglio, Un viaggio chiamato amore
(2002), Ovunque sei (2004), Romanzo criminale
(2005), con Pierfrancesco
Favino e Kim Rossi
Stuart, Il grande sogno (2009), Vallanzasca – Gli
angeli del male (2010), Il cecchino
(2012), Prima di andar via (2014), La scelta
(2015) e 7 minuti (2016),
con Cristiana
Capotondi.
8. È noto anche per i suoi
ruoli televisivi. In televisione Placito si è reso noto
grazie alla serie La piovra (1984-1989), dove ha
interpretato il commissario di polizia Corrado Cattani. In seguito,
ha recitato nei film Uomo di rispetto (1993), Padre
Pio – Tra cielo e terra (2000), Karol – Un papa rimasto
uomo (2006), L’ultimo padrino (2008), Aldo Moro –
Il presidente (2008), Volare – La grande storia di
Domenico Modugno (2013), Trilussa – Storia d’amore e di
poesia (2013). I suoi ultimi ruoli in televisione risalgono
alle serie Questo è il mio paese (2015) e In
Treatment (2015-2016), con Sergio
Castellitto.
Michele Placido: la moglie e i
figli
7. È stato sposato con
un’attrice. Placido è stato sposato dal 1989 al 1994 con
l’attrice Simonetta Stefanelli, nota per aver
recitato anche nel film Il padrino (1972). I due si sono
conosciuti sul set del film Peccati in famiglia, del 1975,
ed intrapresero una relazione che li portò poi al matrimonio. La
coppia ebbe poi modo di recitare nuovamente insieme nei film
Grandi magazzini e Le amiche del cuore. Diedero
alla luce tre figli: l’attrice Violante
Placido, l’attore Marco Brenno Placido e
Michelangelo.
6. Si è sposato una seconda
volta. A partire dal 2002 l’attore ha intrapreso una
relazione con l’attrice Federica Vincenti, poi
sposata nell’agosto del 2012. La coppia, già prima del matrimonio,
aveva avuto un figlio, nato nel 2006. Placido e la Vincenti hanno
poi avuto diverse occasioni per recitare insieme, grazie ai film
Il grande sogno, Vallanzasca – Gli angeli del male, Tulpa –
Perdizioni mortali e Trilussa – Storia d’amore e di
poesia.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Michele Placido in La piovra
5. Ha interpretato un
celebre commissario della televisione. Con la serie La
piovra, di genere poliziesco e andata in onda dal 1984 al
1989, l’attore ha avuto modo di affermarsi definitivamente come
grande interprete, prima di intraprendere la sua fortunata carriera
cinematografica. Placido ricopriva infatti il ruolo del
protagonista, il commissario Corrado Cattani, che arrivato in
Sicilia da Milano si trova a dover investigare su alcuni misteriosi
omicidi, opera probabilmente della mafia. Così, nel corso delle
puntata, si costruisce quello che ancora oggi è uno dei commissari
più celebri della televisione.
4. Ha chiesto lui di far
morire il personaggio. Nel 1989 gli spettatori rimasero
sconvolti nel vedere il protagonista della serie, giunta alla sua
quarta stagione, venire brutalmente ucciso. Di tale morte
televisiva si parlò a lungo e soltanto diversi anni dopo lo stesso
Placido spiegò le motivazioni di quella scelta. Fu infatti lui a
chiedere al regista di far morire il suo commissario, poiché
desiderava perseguire altri obiettivi professionali e dedicarsi
maggiormente al cinema. Libero dalla serie, Placido ebbe infatti
modo di cimentarsi anche nella regia per il grande schermo.
Michele Placido e Caravaggio
3. Realizzerà un film sul
celebre pittore. Il prossimo film da regista di Placido
sarà dedicato al celebre pittore Caravaggio, che verrà interpretato
dall’attore Riccardo
Scamarcio. Il lungometraggio, stando a quanto
dichiarato da Placido, vanterà inoltre un cast internazionale, con
attori francesi del calibro di Louis
Garrel, e verrà girato prevalentemente a Roma, Napoli
e Malta, dove si svolgerà una parte importante del racconto.
L’emergenza da Covid-19 ha tuttavia costretto a rimandare l’inizio
delle riprese, previsto ora però per l’autunno.
2. Non realizzerà una
classica biografia. Placido ha dichiarato di star
lavorando al progetto ormai da diversi anni, intenzionato a non
voler realizzare una classica biografia del pittore, quanto andare
a ricercare i momenti più oscuri e misteriosi della sua vita per
darvi significato. Nel film, infatti, sembra si tratterà
prevalentemente del suo rapporto con la chiesa, con la pittura e la
morte. Placido ha descritto il progetto come una “radiografia
psicofisica del personaggio, volta a mostrare chi era, come
ragionava e come creava i suoi capolavori”.
Michele Placido: età e
altezza
1. Michele Placido è nato
ad Ascoli Satriano, in Puglia, Italia, il 19 maggio del
1946. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.
Ottenuta una prima notorietà grazie
al cinema, l’attrice Ginnifer Goodwin ha poi
acquisito grande popolarità grazie al suo ruolo in acclamate serie
televisive. Negli anni è così diventata uno dei volti più popolari
del piccolo schermo, distinguendosi per le sue particolarità e il
carisma che la contraddistingue. Nel corso della sua carriera, ha
inoltre avuto modo di maturare come interprete grazie alle sue
collaborazioni con importanti registi e attori.
Ecco 10 cose che non sai di
Ginnifer Goodwin.
Ginnifer Goodwin: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2003 con il
ruolo Connie Baker in Mona Lisa Smile, con Julia
Roberts. Successivamente, recita in Appuntamento
da sogno! (2004), Quando l’amore brucia l’anima
(2005), con Joaquin
Phoenix, Il bacio che aspettavo (2007),
Birds of America – Una famiglia incasinata (2008), La
verità è che non gli piaci abbastanza (2009), con Scarlett
Johansson, A Single Man (2009), con Colin
Firth, Ramona a Beezus (2010) e Something
Borrowed – L’amore non ha regole (2011), con Kate
Hudson.
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. La Goodwin ottiene una prima notorietà grazie
alla serie comedy Ed (2001-2004), per poi distinguersi in
Big Love (2006-2011), con Chloë
Sevigny. Il grande successo arriva però grazie a
C’era una volta,
dove ricopre il ruolo di Biancaneve dal 2011 al 2018, recitando
accanto agli attori Jennifer
Morrison e Colin
O’Donoghue. Terminato il suo lavoro nella serie,
partecipa all’episodio Point of Origin di The Twilight
Zone, e ad Why Women Kill (2019), con LucyLiu, e Dolly Parton – Le corde del
cuore (2019).
8. È anche
doppiatrice. Negli ultimi anni la Goodwin si è distinta
anche per la sua attività di doppiatrice, ricoprendo tale ruolo per
le serie animate Electric City (2012) e Robot
Chicken (2005-2014). Ha poi partecipato al doppiaggio di
Sofia la principessa (2014), Trilli e la creatura
leggendaria (2014), e Zootropolis
(2016), vincitore del premio Oscar come miglior film d’animazione,
dove l’attrice ha dato voce al personaggio protagonista di Judy
Hopps.
Ginnifer Goodwin, il marito Josh
Dallas e i figli
7. Ha conosciuto suo marito
sul set. Grazie alla serie C’era una
volta, la Goodwin ha avuto modo di conoscere l’attore
Josh
Dallas, il quale era lì interprete del personaggio del
Principe Azzurro. I due, partner nella serie, iniziarono così a
frequentarsi anche al di fuori del set a partire dal 2012. Dopo un
anno, nell’ottobre del 2013, annunciano di essersi fidanzati
ufficialmente, arrivando poi a sposarsi nell’aprile del 2014.
6. Ha avuto due figli da
suo marito. La coppia annunciò di essere in attesa del
primo figlio nel 2014, e la gravidanza dell’attrice venne inclusa
nella storia del suo personaggio in C’era una volta. Il
figlio, chiamato Oliver Finlay, nacque poi il 29 maggio del 2014.
Il 1° giugno del 2016 è invece nato il secondo figlio, Hugo Wilson.
Contrariamente a quanto precedentemente avvenuto, tale gravidanza
non venne inclusa nella storyline del suo personaggio nella
serie.
Ginnifer Goodwin in C’era una
volta
5. È entusiasta del suo
personaggio. Interprete di Biancaneve in C’era una
volta, l’attrice si è dichiarata particolarmente soddisfatta
della presenza di un personaggio del genere in una serie così
popolare. La sua Biancaneve, infatti, è tutto fuorché una
principessa bisognosa di aiuto. La Goodwin è infatti entusiasta di
aver potuto interpretare un personaggio femminile che contribuisce
a smentire lo stereotipo intorno alla celebre principessa delle
fiabe.
4. Sarebbe disposta a
tornare in un revival della serie. Grazie al suo finale
aperto, la Goodwin ha dichiarato che la serie potrebbe facilmente
essere ripresa e ampliata, ora come a distanza di diversi anni.
L’attrice ha infatti espresso la propria disponibilità a riprendere
il proprio ruolo in un revival della serie, immaginando di poter
ritrovare la propria Biancaneve intenta a combattere al fianco dei
propri pro nipoti.
3. Ha apprezzato molto
l’affetto dei fan. In seguito al termine della sesta
stagione, venne annunciato che l’attrice e il suo personaggio non
sarebbero più stati dei ruoli ricorrenti nella settima ed ultima.
L’attrice è infatti apparsa soltanto nell’ultimo episodio di
questa. Il suo abbandono, tuttavia, ha dato vita ad un generale
dispiacere nei fan della serie e del personaggio. L’attrice, che si
è detta commossa dall’affetto dimostratole, ha promesso che sarebbe
ritornata a vestire i panni di Biancaneve, e così è stato per il
gran finale.
Ginnifer Goodwin: oggi
2. È tra le protagoniste di
una nuova serie. Ad oggi l’attrice è impegnata con la
serie di genere commedia nera Why Women Kill, ambientata
in epoche diverse, nelle quali si raccontano le storie di tre donne
spinte ad uccidere dall’infedeltà dei loro mariti. La Goodwin è
Beth Ann Stanton, la quale vive nel 1963 ed è sposata con il marito
Rob. Venuta a sapere dei tradimenti coniugali di lui, la sua vita
cambierà in modi inaspettati.
Ginnifer Goodwin: età e
altezza
1. Ginnifer Goodwin è nata
a Memphis, nel Tennessee, Stati Uniti, il 22 maggio del
1978. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.
Attore noto per i suoi ruoli
televisivi, Eric Dane si è costruito una buona
fama recitando in diverse serie di grande successo, affermandosi
così presso il grande pubblico. Negli anni, non ha poi mancato di
recitare anche per il grande schermo, comparendo in popolari film
che gli hanno permesso di accrescere la propria popolarità. Oggi
Dane è ancora impegnato a recitare in serie TV, che si confermano
essere la sua fonte primaria di successo.
Ecco 10 cose che non sai di
Eric Dane.
Eric Dane: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1999 con il
film The Basket, per poi acquistare popolarità grazie a
Sol Goode (2003), Feast (2005), e X-Men – Conflitto
finale (2006), con Hugh Jackman,
Patrick
Stewart e Ian
McKellen. Nello stesso anno recita anche in Alla
deriva – Adrift (2006), mentre nel 2008 è in Io &
Marley, con Owen
Wilson. Recita poi nei film Appuntamento con
l’amore (2010), con JessicaBiel, e Burlesque (2010), con
Kristen
Bell. Torna al cinema nel 2017 per recitare in La
signora in grigio, mentre prossimamente reciterà in
Redeeming Love e The Ravine, con Peter
Facinelli.
9. È noto per i ruoli
televisivi. Dopo aver preso parte, all’inizio della sua
carriera, ad episodi di serie come Renegade (1992),
Sposati con figli (1995), Pappa e ciccia (1996),
Gideon’s Crossing (2000-2001) e The American
Embassy (2002), ottiene poi una buona popolarità grazie al
ruolo di Jason Dean in Streghe (2003-2004).
Successivamente è il dottor Mark Sloan in Grey’s Anatomy (2006-2012), con Ellen
Pompeo e Patrick
Dempsey. Nello stesso ruolo recita anche nello
spin-off Private Practice (2009-2010). Negli ultimi anni
ha invece preso parte a The Fixer (2015), The Last Ship
(2014-2018), dove interpreta l’ammiraglio Tom Chandler, ed
Euphoria (2019), con
Zendaya.
8. Ha prodotto una
serie. Quando nel 2014 l’attore assume il ruolo di
protagonista della serie post-apocalittica The Last Ship,
si dichiara subito molto legato al progetto. Dane, infatti, non si
limiterà ad essere per questa solo interprete, ma svolgerà anche il
ruolo di produttore per la prima volta nella sua carriera. Egli
partecipa infatti alla produzion di ben 35 episodi, su un totale di
56. Così facendo, ha avuto la possibilità di sostenere la serie
sino alla sua quinta ed ultima stagione.
Eric Dane è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, con un totale di 2,1 milioni di persone. All’interno di
questo, Dane è solito condividere immagini relative alla sua
quotidianità, con momenti di svago o luoghi visitati. Non mancano
poi post con cui l’attore promuove i propri progetti, attuali e
futuri, permettendo così ai suoi follower di essere continuamente
aggiornati riguardo ai suoi impegni lavorativi.
Eric Dane: la moglie e i figli
6. Ha sposato
un’attrice. Dopo alcune relazioni con note attrici
statunitensi, nel 2004 Dane sposa l’attrice Rebecca
Gayheart, nota per aver recitato nei film Scream 2 e
C’era una volta a…
Hollywood. La coppia ha poi dato vita a due figli, nati
rispettivamente nel 2010 e nel 2011. Piuttosto riservati, i due non
rilasciano particolari notizie sul loro rapporto, salvo annunciare
nel 2018 il loro divorzio, deciso di comune accordo.
Eric Dane in Streghe
5. Ha recitato in alcuni
episodi della serie. Uno dei primi ruoli celebri
dell’attore è quello di Jason Dean nella serie Streghe,
dove recita in un totale di nove episodi tra la quinta e la sesta
stagione. Il suo personaggio è il proprietario del giornale The
Bay Mirror, nonché fidanzato di Phoebe. I due formano una
delle coppie più affiatate della serie, ma finiscono con il
lasciarsi nel momento in cui Jason scopre che la donna è in realtà
una strega.
4. Ha avuto una relazione
con una delle protagoniste. Recitando nella serie,
l’attore ha modo di conoscere l’attrice Alyssa
Milano, protagonista nel ruolo di Phoebe. Se anche la
relazione tra i loro personaggi termina sullo schermo, il loro
rapporto continua anche al di là della serie. I due iniziano
infatti a frequentarsi per un breve periodo, formando una delle
coppie più in vista del momento. Dopo poco, però, annunciano la
separazione, senza fornire motivi ufficiali.
Eric Dane in Euphoria
3. Ha dovuto girare una
scena molto complessa. Nella serie Euphoria,
targata HBO, l’attore interpreta il personaggio di Carl Jacobs. Nel
primo episodio il personaggio appare in un nudo frontale, e Dane si
è trovato a raccontare della difficoltà di realizzare tale scena.
Per l’attore, infatti, non è stato facile apparire senza vesti in
modo così esplicito, e ha avuto bisogno di un “coordinatore
dell’intimità”, che lo aiutasse a rimanere sicuro di sé e a creare
un ambiente confortevole durante le riprese.
2. È orgoglioso della
serie. Parlando di Euphoria, Dane ha espresso la
propria soddisfazione nel poter partecipare ad una serie che
racconta in modo così diretto e privo di filtri della difficile
vita di alcuni adolescenti, divisi tra sesso e droga. Per l’attore,
era infatti importante dar vita a questo progetto, che si promette
di essere libero dai moralismi e dalla retorica, potendo realmente
comunicare con il suo pubblico di riferimento.
Eric Dane: età e altezza
1. Eric Dane è nato a San
Francisco, in California, Stati Uniti, il 9 novembre del
1972. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.
Gli
Eterni, il nuovo attesissimo film Marvel, potrebbe plasmare il futuro
cosmico del MCU, dal momento che Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe non essere
più in grado di farlo. Il prossimo film della Fase 4 sarà
ambientato sulla Terra, ma attraverso la backstory degli Eterni,
dei Devianti e dei Celestiali, il film potrebbe rivelare diversi
legami tra i nuovi personaggi e il lato cosmico dell’Universo
Cinematografico Marvel, arrivando a rivelare elementi che potrebbe
rivelarsi estremamente molto ai fini dell’assetto narrativo
dell’universo condiviso.
Diretto da Chloe
Zhao e attualmente in uscita a Febbraio 2021, Gli
Eterni introdurrà una nuova razza di superumani nel
MCU. La sinossi del film ha già confermato che l’iterazione dei
leggendari personaggi di Jack Kirby ad opera del
MCU sarà un gruppo di immortali alieni che hanno segretamente
condiviso la Terra con l’umanità. Migliaia di anni fa, gli
Eterni furono geneticamente modificati da esseri simili a Dio,
noti come i Celesti. Adesso, sono in missione per difendere il
pianeta dai Devianti, che nei fumetti rappresentano una discendenza
genetica e grottesca dell’umanità, in conflitto con gli Eterni da
diversi millenni.
I Celestiali sono già apparsi nei
film dedicati ai Guardiani di Galassia, ma gli Eterni e i Devianti
rappresenteranno delle new entry assolute nel MCU. Ikaris
(Richard
Madden), Thena (Angelina
Jolie), Sersi (Gemma
Chan) e altri personaggi saranno probabilmente molto
importanti per il futuro del franchise, ma ci sono anche altri
personaggi Marvel associati agli Eterni e ai Devianti e proveniente
da angoli differenti dell’universo che potrebbero essere esplorati
dopo l’uscita del film in sala. Ciò che la Marvel rivelerà a
proposito di queste due razze nel film Gli
Eterni potrebbe essere fondamentale per ciò che
accadrà nel futuro del MCU, in particolare nei film che saranno
ambientati nello spazio.
La storia cosmica degli Eterni nei fumetti Marvel
I fumetti dedicati agli
Eterni sono ambientati principalmente sulla Terra e si concentrano
sulle branchie Olimpiche e Polari della loro razza: la Marvel,
però, ha stabilito che ci sono Eterni anche in altre parti della
galassia. Molto tempo fa, gli Eterni vivevano in una città chiamata
Titanos, soggetta ad una guerra civile tra due membri rivali della
loro specie, Kronos e Urano. Kronos vinse la guerra, ma Urano
sopravvisse e formò una colonia sul pianeta omonimo. Più tardi, i
due figli di Kronos – Zuras e Alars – ebbero una propria faida
quando arrivò il momento del successo per il più anziano membro
degli Eterni. Zuras prese il suo posto, facendo sì che Alars
istituisse una nuova città eterna sulla luna di Saturno, Titanos.
Più tardi, Alars generò due figli, Thanos e Starfox. Poiché i due
fratelli provengono da Titanos, non hanno molto a che fare con gli
Eterni terrestri, ma in passato hanno incontrato sia Ikaris che gli
altri.
È importante sottolineare che
sebbene tutti e quattro questi gruppi abbiano avuto origine dagli
esperimenti dei Celesti con il DNA umano sulla Terra, i Celestiali
viaggiarono in tutta la galassia creando la vita da varie razze che
scoprirono. La Terra era solo una delle loro tante tappe. Ciò
significa che, nei fumetti Marvel, ci sono Eterni e Devianti in
tutta la galassia. Un esempio in tal senso è costituito dagli
Skrull. Gli Skrull malvagi e mutevoli sono in realtà Devianti
creati da una specie che un tempo popolava il loro pianeta,
spazzata via dagli stessi Skrull Devianti. I Celestiali hanno anche
creato Devianti sul pianeta Lyonesse, incluso il supereroe
Blackwulf degli anni ’90.
Come la Marvel imposterà gli Eterni nel MCU
Il nuovo film potrà
consentire alla Marvel di ampliare il mondo degli Eterni e dei
Devianti nelle future iterazioni del MCU. La Marvel potrebbe
realizzare la cosa abbastanza facilmente. Tutto ciò che deve essere
fatto è che la Marvel, quando racconta la storia delle loro
origini, renda chiaro che i Celesti hanno creato la vita in diverse
parti dell’universo. In questo modo, la Marvel potrebbe accennare
ad un personaggio specifico o trattarlo in maniera ambigua senza
bisogno di menzionare dove sono andati a condurre questi
esperimenti.
Inoltre, la Marvel può presentare
gli Eterni di Titanos attraverso un flashback che presenti Alars. È
stato confermato che A’lars esisteva già nel MCU quando Teschio
Rosso (Ross Marquand) si è rivolto a Thanos
(Josh Brolin) chiamandolo “figlio di Alars”. La
Marvel potrebbe mostrare come gli Eterni si siano divisi quei
secoli fa adattando la storia in cui Alars si è allontanano da
Zuras ed è partito per Titanos per dare vita alla sua colonia.
Questa potrebbe rivelarsi una buona mossa per la Marvel, perché
creerebbe una forte connessione tra gli Eterni e il personaggio di
Thanos.
Come cattivo principale di Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, Thanos è uno dei più grandi personaggi del
MCU e in questo momento Gli Eterni è pieno di eroi con cui
la maggior parte del pubblico non ha ancora familiarità. Quindi,
proprio per questo motivo, dare vita ad un collegamento con Thanos
è qualcosa che la Marvel sembra quasi costretta a dover fare. Per
quanto riguarda ciò che tale connessione potrebbe rappresentare per
il futuro, l’esistenza degli Eterni di Titanos spianerebbe la
strada all’eventuale introduzione di suo fratello, Starfox, che nei
fumetti è un supereroe errante e un membro abile dei
Vendicatori.
Come Gli Eterni plasmerà il futuro cosmico del MCU
La possibilità che ci siano
Eterni e Devianti che vivano in regioni inesplorate dell’Universo
Cinematografico Marvel crea un sacco di potenziale narrativo per il
futuro. Come notato in precedenza, una cosa che potrebbe portare a
ciò è il personaggio di Starfox in un eventuale Gli Eterni
2, ma anche altri film Marvel potrebbero essere
influenzati dalla questione, come Thor: Love
and Thunder, Captain
Marvel 2 o
Guardiani della Galassia Vol. 3, o magari altri film
della Fase 5 che non sono ancora stati annunciati. Almeno
parzialmente, questi film saranno ambientati nello spazio, in modo
da poter eventualmente incorporare Eterni e Devianti. Ad esempio, i
Guardiani potrebbero incontrare Ultimus (un malvagio Kree Eterno) o
un Eterno nuovo di zecca. Inoltre, la Marvel potrebbe introdurre
gli Eterni di Uranio o i Quantum Bands se e quando si arriverà
all’impiego di Quasar (un personaggio chiave nelle storie cosmiche
della Marvel).
Probabilmente, lo scopo più
importante in merito all’introduzione di Eterni e Devianti è che la
Marvel non avrebbe più grossi problemi a coinvolgere nel suo
universo altri personaggi incredibilmente potenti. L’unica
spiegazione che dovrebbe fornire circa i loro poteri è che,
appunto, si tratta di membri degli Eterni. Non importa se non
condividono le stesse abilità degli Eterni terrestri: essendo stati
creati da una razza diversa, avrebbero naturalmente poteri unici
propri. In base a ciò, è del tutto possibile che le prossime
avventure della Marvel dedicate a Thor, Captain Marvel e ai
Guardiani della Galassia possano vedere i percorsi degli eroi
intrecciarsi con quelli degli Eterni e dei Devianti da diversi
sistemi solari.
Gli anni novanta hanno dato vita a
una lunga serie di cult televisivi e cinematografici. Uno di questi
è proprio il film Speed del 1994 e con due
protagonisti d’eccellenza, Keanu
Reeves e Sandra
Bullock. Diretto dal regista olandese Jan de
Bont – al suo debutto dietro la macchina da presa, Speed è
un vero classico del genere action thriller, film che lo scorso
anno ha festeggiato il suo 25esimo compleanno.
Ma cos’è che rende
Speed un film tanto irresistibile? Scopriamolo
insieme.
Speed cast e trama del film
Ci troviamo nell’assolata Los
Angeles dei giorni nostri (o meglio, degli anni novanta!) quando un
terrorista decide di gettare il panico sulla città, piazzando una
bomba su di un ascensore di un palazzo pieno di uffici. Appena
l’ascensore si mette in moto, la bomba scoppia e la cabina
precipita fino a fermarsi al trentesimo piano del grattacielo,
grazie ai freni d’emergenza.
Entrano quindi in azione Jack
Traven (Keanu
Reeves) e Harry Temple (Jeff
Daniels), due agenti di polizia che, calandosi nel
vano dell’ascensore, riescono a trarre in salvo tutti i passeggeri,
mandando su tutte le furie l’attentatore che tenta di darsela a
gambe levate. Durante la fuga però, il bombarolo fa scoppiare un
altro ordigno che ferisce e uccide alcuni agenti.
Keanu Reeves e Jeff Daniels nel film Speed – Fonte:
IMDB
Credendo che il terrorista sia
morto nell’esplosione, Jack torna alla sua vita di sempre ma
qualche giorno più tardi un autobus pieno di gente esplode nel
centro della città. A quel punto Jack riceve un’inquietante
telefonata; all’altro capo del telefono c’è il dinamitardo Howard
Payne (Dennis
Hopper) che lo avverte di un altro ordigno su di un
altro autobus di linea. La bomba si attiva solo se l’autobus scende
al di sotto degli ottanta chilometri orari, uccidendo tutti i
passeggeri.
Jack si lancia quindi
all’inseguimento del pullman su cui finalmente riesce a salire e ad
avvisare l’autista della situazione di pericolo. Sull’autobus c’è
una gran varietà di personaggi, turisti, pendolari, anziani e
piccoli criminali armati di pistola. Ma c’è anche la bella Annie
Porter (Sandra
Bullock), una ragazza tutto pepe e sangue freddo che
aiuterà Jack nella sua difficile missione.
Dovendo restare sopra gli ottanta
chilometro orari, l’autobus non può fermarsi e comincia una corsa
contro il tempo, sperando che la polizia riesca ad acciuffare il
dinamitardo prima che la benzina finisca e i passeggeri saltino in
aria.
Speed curiosità sul film
Tra tutti i film con Keanu
Reeves protagonista, oltre a Matrix,
Speed è decisamente tra i più amati dal pubblico. Il film,
diretto da Jan de Bont, nel 1994 ha sbaragliato la
concorrenza, facendo strage di premi e anche al botteghino. Girato
con un budget di 28 milioni di dollari, Speed ha fatto il record
d’incassi, guadagnando ben 350 milioni di dollari
in tutto il mondo.
Il successo, meritatissimo, è
dovuto non solo alla struttura narrativa del film che funziona alla
perfezione, ma anche ai suoi protagonisti. Keanu
Reeves e Sandra
Bullock sono, infatti, una coppia molto affiatata. Ma
non tutti sanno che inizialmente, la Bullock doveva avere un
diverso compagno d’avventura.
Keanu Reeves nel film Speed – Fonte: IMDB
Sembra, infatti, che il regista Jan
de Bont fosse più propenso a ‘castare’ per il ruolo di Jack Traven
e che solo all’ultimo minuto cambiò idea e scegliendo Keanu Reeves.
Ma se per il protagonista maschile il regista aveva sollevato
qualche dubbio, de Bont non ebbe alcun dubbio su Sandra Bullock,
perfetta per il ruolo di Annie Porter. Ancora incerto su Reeves, il
regista capì di aver fatto la scelta giusta solo durante la prima
prova di lettura del copione, restando piacevolmente colpito dalla
sintonia tra i due protagonisti.
Anche il ruolo del cattivo ha
procurato non pochi pensieri a Jan de Bont. Il regista, infatti,
pare fosse indeciso tra Dennis
Hopper e Christopher
Walken per la parte di Howard Payne, assegnata poi a
Hopper solo poche settimane prima dell’uscita del film.
Speed: aneddoti dal set
Girato interamente a Los Angeles e
nelle zone di Long Beach, Mojave
e Santa Monica, il film ha riservato non poche
sorprese al regista. I protagonisti, pure essendo molto giovani, si
sono dimostrati dei veri professionisti.
Essendo un film d’azione, c’era un
gran numero di stuntmen pronti per sostituire le star
nelle acrobazie più pericolose. Tuttavia, sembra che Keanu
Reeves abbia eseguito personalmente quasi il novanta
per cento dei suoi stunt, senza utilizzare controfigure. Per essere
all’altezza, Keanu si è allenato duramente per mesi, seguendo anche
i corsi degli specialisti della SWAT. Certo, non
sono mancati gli errori, ma in alcuni casi questi sono stati
addirittura tenuti dal regista e inseriti nel cut finale del film.
Un esempio è la scena in cui Jack rompe il vetro dell’autobus che a
quanto pare non era prevista ma che è stata comunque utilizzata per
il film.
Dennis Hopper e Sandra Bullock nel film Speed – Fonte:
IMDB
Anche Sandra
Bullock si è distinta per la sua professionalità e il
suo istinto innato per l’improvvisazione. Una delle scene più
iconiche del film è quella del chewing-gum, in cui Annie
finge di essersi appiccicata con una gomma da masticare sul
seggiolino dell’autobus per poter cambiare posto ed evitare di
essere rimorchiata dal turista di turno. Sembra che questa scena
sia stata completamente improvvisata da Sandra Bullock.
L’attrice, inoltre, si è dimostrata
una perfetta autista di pullman. Non avendo mai guidato un mezzo
così pesante e ingombrante, sono rimasti tutti scioccati sul set
quando la Bullock non ha avuto problemi a eseguire le manovre,
anche quelle più complesse.
Speed 2, il sequel: un flop
worldwide
Il grande successo ottenuto da
Speed nel 1994, spinse Jan de
Bont tre anni più tardi alla realizzazione di un sequel,
Speed 2 – Senza Limiti.
In questo sequel, Annie Porter
(Sandra
Bullock) ha un nuovo fidanzato, Alex Shaw
(Jason Patric), conosciuto dopo la fine della sua
storia con Jack. Deciso a sorprenderla, Alex compra due biglietti
per una crociera ai Caraibi a bordo della lussuosa Seaboum Legend.
Il viaggio, che voleva essere un momento di riappacificazione tra i
due, si trasforma presto in un incubo.
L’inventore del software del
computer di bordo della nave, John Geiger (Willem
Dafoe), ingiustamente licenziato, decide di vendicarsi
prendendo il controllo della nave e minacciando di farla schiantare
contro la città. Sarà ovviamente compito di Annie e Alex sventare i
piani malvagi di Geiger.
La sconclusionata trama e la
mancanza di Keanu
Reeves, si rivelano purtroppo fatali per Speed 2 –
Senza Limiti che si rivela un fiasco internazionale. Ancora oggi,
infatti, viene ricordato come uno dei peggiori sequel della storia
del cinema.
Speed dove vederlo in
streaming
Se siete a caccia di adrenalina e
vi manca la coppia Bullock-Reese, potete guardare Speed in
streaming su Infinity
Tv oppure noleggiarlo o acquistarlo su Youtube a partire dal
3,99 euro.
Presentato fuori concorso
all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, l’ultimo
lavoro del Premio Oscar Gabriele Salvatores, il
road movie Tutto il mio folle amore, arriva in
prima visione tvsu Sky Cinema lunedì 3
agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno, disponibile anche on demand su
Sky e in streaming su NOW TV.
Tutto il mio folle amore – che vede nel cast
la presenza di Claudio
Santamaria, Valeria
Golino, Diego Abatantuono e il
giovane Giulio Pranno al suo debutto sul grande
schermo – è liberamente tratto dal romanzo di Fulvio Ervas “Se
ti abbraccio non aver paura” e racconta la storia
diVincent (G. Pranno), un ragazzo di 16 anni con
un grave disturbo della personalità, che la madre
Elena (V. Golino) e il suo nuovo marito
Mario (D. Abatantuono) hanno imparato a gestire.
L’equilibrio si rompe quando ricompare Willi (C.
Santamaria), il padre naturale del ragazzo che li aveva abbandonati
alla notizia della gravidanza. In cerca di libertà, Vincent si
intrufolerà nel furgone del padre, cantante diretto verso una
tournée nei Balcani.
«Il viaggio, la musica, le
strade senza nome dove emozioni e sentimenti trovano lo spazio per
volare. Insomma rock and roll! Di nuovo in strada, dove a volte ho
bisogno di tornare», queste le parole dello stesso
GabrieleSalvatores per
presentare il suo ultimo film. «Come il Pifferaio Magico o un
“fool” shakespeariano, un ragazzo di 16 anni si trascina dietro,
per strade deserte, i tre adulti più importanti della sua vita. E
li costringe a fare i conti con sé stessi e con l’amore che ognuno
di loro è riuscito a conservare dentro di sé. Visto da vicino,
nessuno è normale. E si può scoprire che è possibile riuscire ad
amare anche chi è diverso da noi. A patto di non aver paura di
questa diversità».
Sono anni che Hollywood cerca di
riportare Il Corvo sul grande schermo.
A gennaio di quest’anno avevamo appreso che la Sony era
ufficialmente tornata al lavoro sul travagliatissimo reboot, ma da
allora, di nuovo, non ci sono stati più aggiornamenti.
In attesa di saperne di più, è stato
uno degli attori del film originale, Ernie Hudson (noto per aver interpretato
Winston Zeddemore nella saga di Ghostbusters) a
parlare della possibilità di un nuovo film basato sull’iconico
fumetto di James O’Barr. Intervistato da
ComicBook, Hudson – che nel film del 1994 diretto da Alex
Proyas ha interpretato il ruolo del sergente Darryl Albrecht – ha
spiegato che, dal suo punto di vista, quella de Il
Corvo è una storia morta insieme al suo protagonista,
Brandon Lee.
“James O’Barr è un amico e ha
creato questa storia come una graphic novel”, ha spiegato
Ernie Hudson. “Conoscevo Brandon da prima
che girassimo il film. Abbiamo avuto un po’ di problemi nel mettere
insieme tutto, ma quando Brandon morì, ogni cosa diventò talmente
complicata che cercare di spiegarlo a parole è semplicemente
impossibile. Ho fatto diversi film d’azione, ma nessuno si è mai
fatto male. Voglio dire, è quasi impossibile che qualcuno
s’infortuni, o per lo meno era quello che pensavo nella mia testa.
Ma poi è successo. Ho amato far parte di quella pellicola e Alex
Proyas, che l’ha diretta, è stato un regista meraviglioso che si è
assicurato in ogni modo affinché il film venisse fuori al meglio.
Ma, nella mia mente, era tutto finito.”
L’attore ha poi aggiunto:
“Magari ci potranno anche essere remake o cose del genere, ma
non è come con Ghostbusters in cui trovo naturale un ragionamento
del tipo: ‘Oh, sì, puoi averne quanti ne vuoi’. Per me Brandon era
Il Corvo e, per quanto mi riguarda, una volta che lui è morto e
siamo riusciti a finire comunque il film, per me era tutto finito.
So che ne hanno fatti degli altri, ma non li ho mai visti. Il Corvo
era Brandon e non posso pensarla in maniera differente. Ora magari
i fan e lo studio hanno un’idea opposta, anche perché potrebbe
diventare un franchise valido, ma per me resta qualcosa di
estremamente specifico.”
I piani iniziali per il reboot de Il Corvo
Inizialmente, il reboot deIl
Corvosarebbe
dovuto arrivare nelle sale l’11 ottobre 2019. La pre-produzione del
film era già cominciata, con Jason
Momoa e il
regista Corin
Hardy(The
Nun – La vocazione del male) che avevano condiviso
attraverso i social il loro entusiasmo riguardo il progetto.
Improvvisamente, entrambi annunciarono di
aver deciso di lasciare il film, gettando nuovamente il reboot in una sorta
di limbo. Prima ancora del coinvolgimento di Momoa e Hardy, per un
periodo anche Luke
Evans è stato
associato al progetto.
Arrivano da
Deadline nuovi dettagli sull’annunciato film d’azione che sarà
ambientato nello spazio e che vedrà Tom Cruise collaborare con l’imprenditore ed
inventore sudafricano Elon Musk e con
la NASA. Come apprendiamo dalla fonte, pare
sia bastata una semplicissima riunione su Zoom per far sì che la
Universal Pictures concedesse ufficialmente il via libera al
progetto.
In base a quanto apprendiamo dalla
fonte, il protagonista Tom Cruise, il regista Doug
Liman, il produttore PJ van Sandwijk e
Christopher McQuarrie (regista della saga di
Mission Impossibile che collaborerà al progetto in qualità
di produttore e consulente), hanno proposto le loro idee alla major
durante una riunione virtuale: ricordiamo che il film non ha ancora
una sceneggiatura pronta, ma pare che le idee del team siamo
bastate per convincere lo studio ad approvare l’ambizioso
progetto.
Oltre a figurare come regista,
Doug Liman sarà coinvolto anche in qualità di
produttore insieme a Tom Cruise: i due avevano già lavorato insieme
per Edge of
Tomorrowe Barry
Seal – Una storia americana. Il budget del film sarà di
200 milioni di dollari, cifra indicativa che potrebbe ancora
variare, visto che la pre-produzione del film non è ancora
iniziata. Secondo fonti interne, invece, Cruise potrebbe guadagnare
tra i 30 e i 60 milioni di dollari per la parte.
I piani futuri di Tom Cruise e Doug Liman
Ricordiamo che tra i piani di
Tom Cruise e del
regista Doug Liman ci sarebbe anche la
realizzazione di un altro film per conto della Paramount Pictures,
che dovrebbe intitolarsi Luna Park e che
dovrebbe raccontare di una storia ambientata sempre nello spazio;
su quest’altro progetto, però, i dettagli sono piuttosto scarsi.
Inoltre, Liman è da tempo impegnato con la scrittura
dell’annunciato sequel di Edge of Tomorrow, che dovrebbe vedere il
ritorno di Cruise al fianco di Emily
Blunt.
Gli Amazon
Studios hanno acquisito i diritti per produrre una
serie ispirata al noto videogame Fallout
con gli acclamati produttori Jonathan Nolan e
Lisa Joy di Kilter Films. Il mondo di Falloutè
ambientato nel 2077 in un futuro, come quello immaginato
dagli americani negli anni 40, in cui è esplosa una guerra
nucleare. La magia del mondo di Falloutrisiede proprio
nelladurezza delle terre desolate in
contrapposizione con la visione utopistica di un futuro migliore
grazie all’energia nucleare delle generazioni precedenti. Il tono
generale dell’esperienza è duro, ma è spesso inframezzato da
momenti di ironia e di ispirazione B-movie.
I videogiochi di Fallouthanno
conquistato numerosi record di vendita e ricevuto centinaia di
premi tra cui una dozzina di riconoscimenti come Game of the Year.
La versione da mobile del gioco
chiamato FalloutShelter ha
registrato 170 milioni di download.
Fallout sarà prodotta da Amazon Studios e Kilter
Films in collaborazione con Bethesda Game Studios e Bethesda
Softworks, ricopriranno il ruolo di executive
producer Jonathan Nolan,Lisa Joy e Athena Wickham
per Kilter Films, Todd Howard per Bethesda Game Studios,
e James Altman per Bethesda Softworks.
Secondo uno dei membri del cast, il
film Justice
League Mortal mai realizzato da George
Miller avrebbe mostrato il miglior costume di Superman mai visto in un live
action. Prima del film di Zack
Snyder del 2017, intorno alla metà del 2000 Miller era
stato incaricato di dirigere un film dedicato alla Justice
League: il regista lavorò a Justice
League Mortal per anni, ma il progettò naufragò
ufficialmente nel 2008, in seguito al famoso sciopero degli
sceneggiatori.
Adesso, uno dei membri del cast del
film mai realizzato, ossia Jay Baruchel (che nel
film avrebbe dovuto interpretare il villain principale, Maxwell
Lord), ha parlato dei piani originali di Miller in una recente
intervista con il
Toronto Sun. Nello specifico, l’attore ha rivelato che ci sono
diversi elementi per cui il film avrebbe merito di vedere la luce:
uno fra tutti, è il costume di Superman,
che a detta dell’attore sarebbe stato il più bello mai visto in un
live action.
“Era la cosa più bella del
mondo”, ha spiegato Baruchel. “Poi c’era il film che
stavamo per fare. Avevano fatto i costumi e moltissimi concept art,
design e previsualizzazione. Era davvero cool. La sceneggiatura era
davvero fantastica. Quindi è un peccato che non sia stato
realizzato. È ancora la mia iterazione preferita dell’abito di
Superman. Anche le iterazioni di Batman e di Wonder Woman sarebbero
state decisamente toste.”
Il cast di Justice League Mortal
Ricordiamo che Justice
League Mortal avrebbe avuto come protagonisti
Armie Hammer nei panni di Batman, D.J.
Cotrona come Superman, Megan Gale come
Wonder Woman, Adam Brody come Flash,
Common come Lanterna Verde, Santiago
Cabrera come Aquaman, Hugh Keays-Byrne
come Martian Manhunter e Jay Baruchel come Maxwell
Lord.
Warrior 2 è
l’annunciata seconda stagione della serie tv Warrior
creata da Jonathan Tropper e Justin
Lin e basata sull’idea originale di Bruce Lee.
Warrior 2: quando esce e dove
vederlo in streaming
La seconda stagione di
Warrior composta
da dieci episodi debutterà questo ottobre, in esclusiva su CINEMAX,
negli USA. In Italia la serie andrà in onda su Sky
Atlantic. Warrior 2 in streaming sarà disponibile
contestualmente con la messa in onda su NOWTV.
Warrior 2: trama e cast
La serie ambientato durante le
brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco alla fine del
XIX secolo. La serie segue Ah Sahm (Andrew Koji), un prodigio di
arti marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze
misteriose. Dopo aver dimostrato il suo valore come
combattente, Ah Sahm diventa un ascia per Hop Wei, una delle
tenaglie più potenti di Chinatown (famiglia cinese del crimine
organizzato). La seconda stagione segue la rivale Chinatown
Tongs mentre combattono per il dominio nel crescente fervore
anti-cinese che minaccia di distruggerli tutti.
La seconda stagione di
Warrior ritornano
i protagonisti Ah Sahm, interpretato da Andrew
Koji, esperto cinese di arti marziali di origine
parzialmente europea dal nonno americano bianco. Ah Toy,
interpretata da Olivia Cheng, Young Jun,
interpretato da Jason Tobin, Mai Ling,
interpretata da Dianne Doan, “Big Bill” O’Hara,
interpretato da Kieran Bew. Dylan Leary,
interpretato da Dean Jagger. Penelope Blake, interpretata da Joanna
Vanderham, Richard Lee, interpretato da Tom Weston-Jones, Wang
Chao, interpretato da Hoon Lee, Walter Buckley, interpretato da
Langley Kirkwood, Samuel Blake, interpretato da Christian McKay,
Padre Jun, interpretato da Perry Yung, Li Yong, interpretato da Joe
Taslim.
Warrior
è prodotto per CINEMAX da Perfect Storm Entertainment, Tropper Ink
Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e prodotto esecutivo
da Jonathan Tropper. Justin Lin e Andrew
Schneider sono i produttori esecutivi per conto di Perfect Storm
Entertainment. Il produttore esecutivo di Shannon
Lee produce per Bruce Lee Entertainment. Sono Produttori anche
Brad Kane e Richard Sharkey. Co-esecutivo prodotto da Kenneth Lin,
Evan Endicott e Josh Stoddard.
Warrior 2: teaser trailer
Gli episodi della seconda stagione
di Warrior
In Warrior
2×01 che si intitolerà “Learn to Endure, or Hire a
Bodyguard” Di ritorno con Hop Wei, Ah Sahm (Andrew Koji) trascorre
le notti al Barbary Coast fight pit, affrontando un nuovo gruppo
anti-cinese, Teddy’s Boys. Mentre Ah Toy (Olivia Cheng) lo
accusa di cercare un altro combattimento, Mai Ling (Dianne Doan)
autorizzata si preoccupa dei prossimi passi di suo
fratello. Nel frattempo, Bill (Kieran Bew) trova difficile
liberarsi dal suo ruolo di tutore per Zing; Penny (Joanna
Vanderham) è determinata a continuare a dirigere Mercer Steel, con
grande sgomento di Blake (Christian McKay); e Chao (Hoon Lee)
offre ad Ah Sahm alcuni consigli per il suo futuro con Young Jun
(Jason Tobin).
In Warrior 2×02
che si intitolerà “The Chinese Connection” Ah Sahm (Andrew
Koji) e Young Jun (Jason Tobin) cercano un posto discreto dove
nascondere il loro prodotto dopo aver raggiunto un accordo con un
nuovo fornitore di oppio. Mentre Lee (Tom Weston-Jones)
diventa sempre più dipendente dal laudano, lui e Bill (Kieran Bew)
continuano a indagare sugli omicidi dello spadaccino. Mai Ling
(Dianne Doan) invia Li Yong (Joe Taslim) e Zing (Dustin Nguyen) per
consegnare un messaggio a una tenaglia rivale. Penny (Joanna
Vanderham) chiede l’aiuto di Ah Sahm per proteggere la sua
fabbrica. Sophie (Celine Buckens) continua a suscitare
l’interesse di Leary (Dean Jagger). Ah Toy (Olivia Cheng)
riceve la visita di Nellie Davenport (Miranda Raison), una ricca
vedova impegnata a porre fine allo sfruttamento delle donne
cinesi.
In Warrior 2×03
che si intitolerà “Not How We Do Business” Con la loro nuova
impresa che sta andando bene, Young Jun (Jason Tobin) condivide le
sue preoccupazioni con Ah Sahm ( Andrew Koji) sui nuovi uomini che
padre Jun (Perry Yung) ha portato dalla Cina, e in seguito i
partner sono impressionati da Hong (Chen Tang), una recluta
entusiasta con un segreto. Nel frattempo, Chao (Hoon Lee) va da Mai
Ling (Dianne Doan) per chiedere aiuto a tenere Zing (Dustin Nguyen)
lontano dai suoi affari, Sophie (Celine Buckens) si avvicina a
Leary (Dean Jagger), la politica di Nellie (Miranda Raison) solleva
interrogativi dai suoi coetanei, e le cose prendono una piega
mortale a casa di Bill (Kieran Bew).
In Warrior 2×04
che si intitolerà “Learn to Endure, or Hire a Bodyguard” Di ritorno
con Hop Wei, Ah Sahm (Andrew Koji) trascorre le notti al Barbary
Coast fight pit, affrontando un nuovo gruppo anti-cinese, Teddy’s
Boys. Mentre Ah Toy (Olivia Cheng) lo accusa di cercare un
altro combattimento, Mai Ling (Dianne Doan) autorizzata si
preoccupa dei prossimi passi di suo fratello. Nel frattempo,
Bill (Kieran Bew) trova difficile liberarsi dal suo ruolo di tutore
per Zing; Penny (Joanna Vanderham) è determinata a continuare
a dirigere Mercer Steel, con grande sgomento di Blake (Christian
McKay); e Chao (Hoon Lee) offre ad Ah Sahm alcuni consigli per
il suo futuro con Young Jun (Jason Tobin).
In Warrior 2×05
che si intitolerà “Not for a Drink, a F*ck, or a G**damn
Prayer” Una colpevole Mai Ling (Dianne Doan) cerca di
sistemare le cose con Ah Sahm (Andrew Koji), che è più intenzionato
che mai a cercare vendetta. Penny (Joanna Vanderham) trova i
suoi affari nei guai e scopre che Ah Sahm l’ha usata. Leary
(Dean Jagger) riceve un avvertimento e ne offre uno tutto
suo. Ah Toy (Olivia Cheng) fa una visita emozionante alla
cantina Sonoma di Nellie (Miranda Raison). Bill (Kieran Bew) e
Chao (Hoon Lee) mettono in atto il loro complotto contro i Fung
Hai. “Not for a Drink, a F*ck, or a G**damn Prayer” è
stato scritto da Evan Endicott e Josh Stoddard e diretto da Loni
Peristere.
In Warrior 2×06
che si intitolerà “To a Man with a Hammer, Everything Looks
Like a Nail” Ah Sahm (Andrew Koji), Young Jun (Jason Tobin) , e
Hong (Hoon Lee) viaggiano con Vega (Maria Elena Laas) a Rooker’s
Mill, una città di confine tra Stati Uniti e Messico di proprietà
di Elijah Rooker (Conor Mullen), il ricco ospite di un lucroso
torneo di combattimento che Ah Sahm è determinato a vincere. Man
mano che apprende di più su Vega, Ah Sahm attira l’attenzione di un
altro combattente, Dolph (Mike Bisping) e, successivamente, dello
stesso Rooker. Scritto da Jonathan Tropper e Brad
Kane; Diretto da Dustin Nguyen
In Warrior 2×07 che si intitolerà “If You Wait
by the River Long Enough”
In Warrior 2×08 che si intitolerà “All
Enemies, Foreign and Domestic” La polizia ha chiuso Chinatown a
caccia di un assassino, proprio mentre l’Hop Wei fa una mossa che
mette in difficoltà Mai Ling. Buckley assume un nuovo ruolo e
prende in considerazione una proposta di Leary, che affronta le
domande dei lavoratori irlandesi. Ah Toy combatte per la sua
vita, mentre Chao affronta un grosso dilemma.
In Warrior 2×09 che si intitolerà – NON
DISPONIBILE
In Warrior 2×10 che si intitolerà “Man on the
Wall”
Sulla scia
del nuovo trailer e della sequenza d’apertura che hanno
debuttato di recente durante il panel dedicato al film in occasione
del Comic-Con@Home, arriva online una nuova sinossi estesa di
The
New Mutants, lo spin-off di X-Men che sarà diretto da
Josh Boone e che dovrebbe arrivare nelle sale il
prossimo 28 agosto.
La nuova sinossi svela molti più
dettagli circa l’impostazione narrativa del film, andando ad
approfondire sia il background dei personaggi che i loro poteri.
Grazie alla sinossi veniamo anche a conoscenza del fatto che Magik,
il personaggio interpretato da
Anya Taylor-Joy, è la sorella minore di Colosso:
abbiamo quindi la conferma che il film è effettivamente ambientato
nell’universo degli X-Men, nonostante Boone abbia più volte
affermato che il suo cinecomic si distaccherà di precedenti
capitoli della saga. Di seguito potete leggere la nuova sinossi
estesa:
“In questo film terrificante e
pieno di azione basato sulla serie a fumetti Marvel, cinque giovani che
dimostrano poteri speciali vengono portati in un’istituzione
segreta per sottoporsi a trattamenti: ai giovani viene detto che
tali trattamenti li cureranno dai pericoli dei loro poteri. Il
gruppo è composto da Danielle Moonstar aka Mirage (Blu Hunt), in
grado di crea illusioni dalle paure altrui; Rahne Sinclair (Maisie
Williams), capace di trasformarsi nel lupo mannaro Wolfsbane; Sam
Guthrie (Charlie Heaton) che, una volta divenuto Cannonball, può
volare alla velocità di un jet protetto da un campo di forza;
Roberto da Costa, conosciuto anche come Sunspot (Henry Zaga), che
assorbe e incanala l’energia solare; e Illyana Rasputin, ossia
Magik (Anya Taylor-Joy).
Sorella minore di Colosso, Magik
ha la capacità di rinchiudersi all’interno di una sorta di armatura
che amplifica le sue molteplici abilità sovrumane e psichiche.
Invitati dalla Dottoressa Cecilia Reyes (Alice Braga) per
condividere le loro storie su quando i loro poteri si sono
manifestati per la prima volta, i cinque “pazienti” arrivano a
capire che appartengono ad una classe di persone chiamate mutanti,
che sono state storicamente emarginate e temute. Mentre rivivono il
loro passato, i ricordi sembrano trasformarsi in realtà
terrificanti.
Presto i giovani mutanti
metteranno in discussione ciò che è reale e ciò che non lo è,
mentre diventa chiaro che l’istituzione non è ciò che sembra. Ora
la domanda è: perché vengono tenuti prigionieri? E chi sta cercando
di distruggerli? La tensione e l’orrore aumentano in questa corsa
da brivido diretta da Josh Boone e co-scritta da Boone e Knate
Lee.”
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga
Sembra che la produzione di Mission
Impossible 7 si sia posta l’obiettivo di far saltare
in aria un vero ponte in Polonia. Nel corso degli anni, il longevo
franchise di spionaggio si è guadagnato una certa reputazione per
aver portato il rischio all’estremo, soprattutto grazie al
protagonista Tom Cruise.
I fan non sono ancora certi di cosa
aspettarsi dal nuovo capitolo della saga, la cui produzione era
stata bloccata a causa della pandemia di Covid-19. Le riprese
sarebbero dovute ripartire a settembre, ma in realtà sono
ufficialmente ricominciate nei giorni scorsi a Londra. Nonostante
il film verrà girato consequenzialmente a Mission
Impossible 8, al momento gli sforzi del regista Christopher
McQuarrie sono tutti atti a garantire che la
produzione del settimo capitolo proceda senza intoppi e,
soprattutto, all’interno di un ambiente sicuro per tutti.
Eppure, sembra che la produzione del
film continui ad affrontare problemi, questa volta non legati alla
pandemia ma ad una particolare sequenze estremamente adrenalinica.
Come riportato da
The First News (via
CBR), pare che si voglia far saltare in aria un vero ponte
Polacco per una scena presente in Mission
Impossible 7. La cosa ha naturalmente scatenato la
polemica, con alcuni residenti che hanno iniziato a far sentire la
propria voce. Il ponte, originariamente costruito nel 1909 nel
comune rurale di Pilchowice, è stato smantellato nel 2016, quando
il suo deterioramento è stato ritenuto troppo grave per l’uso
pubblico.
Poiché non fornisce più un servizio,
il viceministro della cultura Pawel Lewandowski ha sostenuto che il
ponte manca dello status ufficiale richiesto per essere considerato
legalmente un monumento e che “solo una piccola parte di esso
verrà distrutta durante le riprese”. Lewandowski ha anche
dichiarato che la produzione del nuovo Mission Impossible
porterà una nuova attenzione globale sulla Polonia. Di seguito le
sue dichiarazioni complete:
“Non sarei così pignolo sul
considerare il ponte Pilchowicki come un monumento. È in
rovina da anni e non ha alcun valore. Non tutte le cose vecchie
sono monumenti. La legge afferma chiaramente che un monumento è
solo ciò che ha valore sociale, artistico o scientifico. Nell’arte
e nella cultura, quel valore emerge solo quando esiste una
relazione tra l’oggetto culturale e le persone. Quindi se un
oggetto è inutilizzato, o non disponibile, non ha tale valore.
Pertanto non è un monumento. E solo una piccola parte di esso verrà
distrutta durante le riprese.“
Lewandowski ha anche
dichiarato che gli introiti che entrerebbero grazie alla produzione
di Mission
Impossible 7 potrebbe aiutare, in seguito, a
ripristinare completamente il ponte, dal momento che senza la
produzione del film il ponte sarebbe destinato a rimanere soltanto
una rovina. Se la produzione del film sarebbe disposta a sostenerne
la ricostruzione, la sua parziale distruzione potrebbe allora avere
un senso.
Le date di uscita di Mission
Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham (Kong: Skull Island), Hayley
Atwell (Captain America: Il primo
vendicatore), Pom
Klementieff (Guardiani della Galassia)
e Esai
Morales (Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre
2021 e il 4 novembre 2022.
Cresce l’attesa per il debutto di
Grey’s
Anatomy 17, l’annunciata
diciassettesima stagione del medical drama più visto della
televisione americana e non. Ebbene il noto americano Deadline ha rivelato
che la serie quest’anno promuoverà due personaggi da guest a
regular.
Si tratta di Richard
Flood e Anthony Hill che diventano dunque
presenze fisse in Grey’s Anatomy 17. Invece
StefaniaSpampinato che era
diventata regular in Grey’s
Anatomy nelle ultime tre stagioni, interpretando
la sorella di Andrew, la dott.ssa Carina DeLuca. La
scorsa stagione, è passata alla Stazione 19 dove è
tornata pesantemente quando il suo personaggio ha iniziato a
frequentare Maya Bishop (Danielle Savre). L’attrice diventa dunque
regular di Stazione 19.
Flood si è unito alla
Grey’s
Anatomy la scorsa
stagione come ricorrente, interpretando il Dr. Cormac Hayes, il
più recente chirurgo pediatrico di Gray Sloan. Nel corso della
stagione inizia una simpatia Meredith Gray (Ellen
Pompeo), grazie al fatto che entrambi sono vedovi.
Hill si unisce a Grey’s
Anatomy come serie regolare dopo essere stato ospite in
un singolo episodio della
scorsa stagione nel ruolo del Dr. Winston Ndugu. Ha incontra la
dott.ssa Maggie Pierce (Kelly McCreary) in una conferenza medica.
Si conoscono dal passato in cui Ndugu aveva lavorato sotto Pierce
come residente a Tufts.
In Grey’s
Anatomy 17 ritorneranno i personaggi Meredith
Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.