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Downton Abbey – Il Gran Finale: trailer e poster del film

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Downton Abbey – Il Gran Finale: trailer e poster del film

Ecco un nuovo trailer ufficiale ed esteso di Downton Abbey: Il Gran Finale, il terzo e ultimo film della serie cinematografica basata sulla serie televisiva in costume della PBS creata da Julian Fellowes. Il film uscirà nelle sale italiano l’11 settembre.

La trama e il cast di Downton Abbey: Il Gran Finale

Questo nuovo capitolo segue la famiglia Crawley e il suo personale all’inizio degli anni ’30. Quando Mary si ritrova al centro di uno scandalo pubblico e la famiglia deve affrontare difficoltà finanziarie, l’intera famiglia deve fare i conti con la minaccia del disonore sociale. I Crawley devono accettare il cambiamento mentre il personale si prepara a un nuovo capitolo con la prossima generazione che guiderà Downton Abbey verso il futuro.

Simon Curtis torna alla regia dell’ultimo capitolo dopo aver diretto Una Nuova Era. Fellowes ha scritto tutti e tre i film.

Il cast familiare torna anche per Downton Abbey: Il Grand Finale, che include Michelle Dockery, Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Jim Carter, Raquel Cassidy, Brendan Coyle, Michelle Dockery, Kevin Doyle, Michael Fox, Joanne Froggatt, Paul Giamatti, Harry Hadden-Paton, Robert James-Collier, Allen Leech, Phyllis Logan, Elizabeth McGovern, Sophie McShera, Lesley Nicol, Dominic West, Penelope Wilton, Joely Richardson, Paul Copley e Douglas Reith.

Nel cast del franchise compaiono anche Joely Richardson, Alessandro Nivola, Simon Russell Beale e Arty Froushan. I produttori sono Gareth Neame, Fellowes e Liz Trubridge. Nigel Marchant è il produttore esecutivo.

James Gunn: 10 cose che forse non sai sul regista

James Gunn: 10 cose che forse non sai sul regista

James Gunn è un regista spesso controverso, con un gran senso dell’ironia e della satira, a volte un po’ sopra righe e che spesso gli ha causato qualche problema. Tuttavia, Gunn è un ottimo regista e un eccellente sceneggiatore, capace di captare e dare vita a tante sfumature dei suoi personaggi e facendoli amare dalla gran parte del pubblico, tanto da trovare dei fan che lo hanno sostenuto anche nel periodo di distaccamento da casa Disney e dal suo licenziamento avvenuto in quattro e quattr’otto.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su James Gunn.

I film e i programmi TV di James Gunn

1. Ha diretto e scritto celebri film. La carriera registica di James Gunn inizia del 2006 quando si trova a dirigere il suo primo lungometraggio intitolato Slither, di cui è anche sceneggiatore e attore. Nel corso degli anni successivi, la sua carriera continua con titoli come Super – Attento crimine!!! (2010), Comic Movie (2013), Guardiani della Galassia (2014), Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017), The Suicide Squad (2021) e Guardiani della Galassia vol. 3 (2023). Nel 2025 porta al cinema Superman, con protagonisti David Corenswet e Rachel Brosnahan.

2. James Gunn è anche sceneggiatore e produttore. Il lato registico si interseca molto con il lavoro di sceneggiatore e produttore, ruoli svolti per film come Scooby-Doo (2002), L’alba dei morti viventi (2004), Scooby-Doo 2 (2004), The Belko Experiment (2016), oltre ai tre film dei Guardiani della Galassia, a The Suicide Squad e alle serie Peacemaker Creature Commandos. Come solo produttore, Gunn si è invece occupato dei film LolliLove (2004), Doggie Heaven (2008), PG Porn (2008-2009), l’horror Brightburn – L’angelo del male (2019) e i due Avengers: Infinity War (2018), Avengers: Endgame (2019) e Joker: Folie à Deux (2024). Ha inoltre scritto e prodotto il suo Superman.

David Corenswet in Superman (2025)
© Warner Bros Discovery

James Gunn rilancia il DCU come capo dei DC Studios

3. Ha assunto un ruolo molto importante. Gunn e il frequente partner di produzione Peter Safran avevano consigliato David Zaslav, l’amministratore delegato della neonata Warner Bros. Discovery, durante la ricerca di un nuovo responsabile della DC Films. Il duo ha impressionato Zaslav che ha deciso di nominarli co-presidenti e amministratori delegati della DC Films, ribattezzata “DC Studios”, con il controllo dei film, dei progetti di animazione e televisivi basati sui personaggi della DC Comics. I due hanno assunto la loro posizione il 1° novembre 2022 e James Gunn supervisiona ora gli aspetti creativi del franchise rinominato DCU.

James Gunn regista di Super – Attento crimine!!!

4. Ha diretto un suo personale film di supereroi. Prima di diventare celebre grazie a Guardiani della Galassia, Gunn aveva già diretto un suo personalissimo film di supereroi. Si tratta della commedia Super – Attento crimine!!!. In alcune interviste Gunn ha dichiarato di aver iniziato a lavorare sulla sceneggiatura del film nel 2002, ma che ebbe problemi a produrlo perché ritenuto troppo violento ed esoterico. Questo uscì poi nel 2010, andando incontro ad uno scarsissimo successo. Con il tempo, però, i fan lo hanno riscoperto permettendogli di divenire uno scult del genere.

James Gunn e i Guardiani della Galassia per la Marvel

5. Ha accettato di dirigere il film per il personaggio di Rocket. James Gunn ha affermato più volte che Rocket era un grande, se non il principale, motivo per cui voleva realizzare questo film. Quando poi è stato confermato che il film era un successo di pubblico, Gunn ha pubblicato online una lettera di ringraziamento sincera, ringraziando in particolare tutti per aver permesso a un procione di renderli un po’ più umani. In Guardiani della Galassia vol. 2, inoltre, Gunn ha dedicato l’ultima inquadratura del film proprio a Rocket.

Spiegazione finale Guardiani della Galassia Vol 3

James Gunn ha diretto The Suicide Squad

6. James Gunn si è dedicato alle run originali. Per realizzare il seguito del fortunato Suicide Squad, Gunn – che aveva già realizzato la sceneggiatura e a cui pare sia stato affidato l’intero progetto – si è ispirato alle run originali dei fumetti DC. Pur rendendo omaggio alla storie di Jon Ostrander e Kim Yale, che furono pubblicate negli ’80, Gunn ha però apportato alcune modifiche, inserendo personaggi non presenti nei fumetti di quella serie, come Bloodsport e Harley Queen.

James Gunn è il regista di Superman

7. Ha realizzato un film “politico”. Nel riportare al cinema Superman, Gunn ha deciso di ispirarsi non solo ad alcuni precisi fumetti dedicati al personaggio, ma anche a quelle che ritiene essere caratteristiche fondanti dell’America. “Voglio dire, ‘Superman’ è la storia dell’America”, ha spiegato Gunn. “Un immigrato che è arrivato da altri luoghi e ha popolato il Paese, ma per me è soprattutto una storia che dice che la gentilezza umana di base è un valore e qualcosa che abbiamo perso”. “Parla della gentilezza umana e ovviamente ci saranno degli idioti che non sono gentili e lo troveranno offensivo solo perché parla di gentilezza. Ma che si fottano“, ha aggiunto il regista.

James Gunn, Twitter e il licenziamento dalla Disney

8. Ha avuto problemi per vecchie affermazioni. Nel luglio 2018 sono riemerse alcune battute controverse che Gunn ha pubblicato su Twitter tra il 2008 e il 2012 e che coinvolgevano temi come l’11 settembre, l’AIDS, lo stupro e altri argomenti simili. Il riemergere di queste affermazioni ha però portato a pensare che qualcuno abbia voluto “incastrarlo” per le sue posizioni politiche anti Trump. In ogni caso, in seguito alle critiche sollevatesi, la Disney ha interrotto i legami con Gunn, privato così della possibilità di dirigere Guardiani della Galassia Vol. 3. Gunn si è poi scusato pubblicamente per le sue parole e grazie al sostengo di molte personalità dello spettacolo, è infine stato reintegrato nel suo ruolo di regista per il film Marvel. In quel lasso di tempo, ha però diretto The Suicide Squad.

The Suicide Squad - Missione suicida film

James Gunn ha un fratello attore

9. Suo fratello recita spesso nei suoi film. James Gunn ha un fratello, Sean Gunn, attore e collaboratore ricorrente nei suoi film. Sean è noto per aver interpretato Kraglin nella saga dei Guardiani della Galassia e per aver prestato il corpo al personaggio di Rocket Raccoon durante le riprese. Ha anche avuto un ruolo significativo in The Suicide Squad, dove ha interpretato Weasel, e tornerà nell’universo DC come Maxwell Lord nel film Superman diretto proprio da James. La loro collaborazione testimonia un rapporto artistico stretto e continuo all’interno dei progetti più importanti del regista.

La moglie di James Gunn

10. È sposato con un’attrice. James Gunn è sposato con l’attrice Jennifer Holland dal 2022. I due si sono conosciuti nel 2015 grazie a un amico in comune e da allora hanno iniziato una relazione sia personale che professionale. Jennifer ha recitato in diversi progetti diretti o prodotti da Gunn, tra cui il ruolo di Emilia Harcourt in The Suicide Squad (2021) e nella serie spin-off Peacemaker per HBO Max. La loro collaborazione riflette un’intesa artistica solida, con Holland spesso coinvolta nei progetti dell’universo DC guidato ora proprio da James Gunn.

Fonti: IMDb, Deadline

Superman: recensione del film di James Gunn

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Superman: recensione del film di James Gunn

James Gunn firma con Superman non solo l’avvio del nuovo corso del DC Universe, ma anche uno dei film più sorprendenti e riusciti dedicati all’Uomo d’Acciaio. Tanto per cominciare, per fortuna, Gunn dà per scontato che lo spettatore conosca già Clark Kent, Krypton e la Fortezza della Solitudine, e si concentra invece su ciò che secondo lui conta di più: chi è Superman oggi e cosa rappresenta in un mondo smarrito, polarizzato e sfiduciato. Il risultato è un’avventura che mescola con sapienza il tono scanzonato dei fumetti originali e la grande tradizione cinematografica del personaggio, con un Superman solare, positivo, profondamente umano, ma mai ingenuo.

Un Superman luminoso, umano e sorprendentemente attuale

David Corenswet, nuova incarnazione del Big Blue, convince dal primo istante. La sua è una performance magnetica, capace di restituire tutta la bontà e la speranza che Superman incarna, senza però scadere nella caricatura o nel buonismo facile. La sua vulnerabilità è reale e toccante, così come la sua forza morale. Sin dalla scena iniziale, che lo vede sconfitto, sanguinante e abbattuto tra i ghiacci artici (sequenza vista anche nei trailer promozionali, non stiamo spoilerando nulla!), si capisce che siamo davanti a un Superman diverso: saldo nei suoi ideali, ma che matura nel corso della storia e sceglie con sempre maggiore consapevolezza la sua umanità. Corenswet brilla nel ruolo, con un’interpretazione che ricorda il fascino gentile di Christopher Reeve, ma con una sensibilità moderna che lo rende irresistibile e credibile, nonostante la reintegrazione di quei mutandoni rossi… faranno sorridere e discutere, ma dopo i primi secondi, nessuno ci presterà più attenzione. Persino loro, in questo film, sono la scelta giusta nel posto giusto.

SUPERMAN – Copyright: © 2025 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.
Photo Credit: Courtesy of Warner Bros. Pictures
Caption: (L to r) RACHEL BROSNAHAN as Lois Lane, SKYLER GISONDO as Jimmy and DAVID CORENSWET as Clark Kent in DC Studios’ and Warner Bros. Pictures’ “SUPERMAN,” a Warner Bros. Pictures release.

Accanto a lui, spicca la sempre brillante Rachel Brosnahan nei panni di Lois Lane, una giornalista determinata e disillusa, perfettamente a suo agio tra le insidie del giornalismo contemporaneo e le complicazioni sentimentali che il suo legame con Clark inevitabilmente comporta. La chimica tra i due attori è palpabile, e le loro schermaglie verbali regalano alcune delle scene più riuscite del film, contrapponendo cinismo e speranza, pragmatismo e idealismo. Una coppia cinematografica irresistibile.

Nicholas Hoult, un Lex Luthor memorabile e spaventosamente attuale

Ma il vero asso nella manica di Superman è Nicholas Hoult, che offre una delle interpretazioni più straordinarie e inquietanti mai viste per Lex Luthor (e nella sua carriera, in generale). Il suo Luthor è un magnate della tecnologia, freddo, calcolatore, un miliardario che ricorda in modo evidente alcune delle figure più controverse della nostra epoca (Elon, ci stai leggendo?). Hoult è semplicemente perfetto: elegante, feroce, ironico, il suo Lex è un villain che incarna il peggio della nostra contemporaneità, tra delirio di onnipotenza e manipolazione mediatica.

La sua visione distorta del mondo, mascherata da apparente razionalità e desiderio di progresso, si scontra frontalmente con la purezza morale e senza compromessi di Superman. E la cosa più inquietante è che, in diversi momenti del film, le sue motivazioni appaiono quasi plausibili, almeno in superficie. Hoult costruisce un Luthor affascinante e terrificante al tempo stesso, che non si limita a essere l’antagonista di turno, ma si fa portavoce di un’ideologia pericolosa e fin troppo familiare, con chiari echi anti-Trumpiani che James Gunn inserisce con intelligenza in tutto il film.

Il conflitto tra Superman e Luthor non è solo fisico, o meglio muscoli contro cervello, come loro stessi dicono, ma profondamente politico e morale: rappresenta lo scontro tra due visioni opposte del futuro, tra l’egoismo travestito da pragmatismo e l’altruismo genuino. Il film non ha paura di affrontare tematiche complesse come il potere della disinformazione, il ruolo dei social media e la deriva autoritaria di certi leader mondiali. Eppure, tutto questo viene raccontato con leggerezza e umorismo, senza mai appesantire il ritmo o sacrificare lo spettacolo.

Krypto, l’alleato che tutti (o quasi) vorremmo

Un altro elemento che rende Superman una visione sorprendente è il ruolo di Krypto, il super-cane compagno di avventure del protagonista. Lontano dall’essere una semplice mascotte o un elemento comico, Krypto è un personaggio a tutto tondo, con una personalità ben definita e un ruolo fondamentale nella storia. La sua lealtà incrollabile e il suo coraggio, spesso temerario, lo rendono un elemento imprescindibile nella narrazione, capace di strappare risate ma anche momenti di autentica tenerezza. È il simbolo perfetto di quel legame affettivo che, pur nella cornice fantascientifica e avventurosa del film, resta profondamente umano.

Come già fatto nei suoi Guardiani della Galassia, James Gunn costruisce una storia che parla di scelte e di identità, dove ogni personaggio si trova davanti a un bivio morale. Superman, in particolare, viene messo di fronte alla domanda più antica e complessa: cosa significa davvero essere umano? La sua è una battaglia non solo per la giustizia, ma per il diritto alla speranza, per la possibilità di scegliere la bontà anche quando il mondo intorno (e la propria predestinazione) spinge nella direzione opposta. Questo Superman non è mai un dio distante, ma un uomo che lotta ogni giorno per mantenere la propria fede nell’umanità, con tutti i suoi limiti e contraddizioni, nonostante sia uno straniero in terra straniera, un alieno, o, per usare un termine più attuale, un “immigrato”.

SUPERMAN – Copyright: © 2025 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved. TM & © DC – Photo Credit: Courtesy of Warner Bros. Pictures – Caption: (From L-R) NATHAN FILLION as Guy Gardner, ISABELA MERCED as Hawkgirl and EDI GATHEGI as Mr. Terrific in DC Studios’ and Warner Bros. Pictures’ “SUPERMAN,” a Warner Bros. Pictures release.

Irresistibili poi i personaggi che formano la Justice Gang (semmai il nome dovesse poi essere confermato!). Guy Gardner, Mr. Terrific e Hawkgirl hanno dei ruoli di varia importanza ma hanno tutti il loro momento di gloria. E se con il trattamento di Superman Gunn si è dimostrato intelligente e al servizio del personaggio, questi tre supereroi danno la possibilità al regista di essere scorretto e divertirsi un po’ con i superpoteri e le abilità di ognuno di loro, rendendoli un perfetto contraltare che stempera la bontà e la correttezza di Superman.

La scelta, la speranza e il ritorno della purezza supereroistica

Tra sequenze d’azione spettacolari e momenti di riflessione intima, il film riesce a bilanciare perfettamente il tono leggero e scanzonato dei fumetti classici con un sottotesto più adulto e sofisticato. Ci sono citazioni sottili e omaggi commoventi alla storia cinematografica del personaggio, ma il film guarda sempre avanti, costruendo una visione moderna, accattivante e incredibilmente necessaria di Superman.

Il messaggio di fondo è chiaro e potente, onesto, senza mai risultare retorico: in un mondo diviso, c’è ancora spazio per la gentilezza, per il sacrificio e per la speranza. Questo Superman è un inno alla positività, alla possibilità di scegliere il bene senza cinismo, e proprio per questo risulta così rivoluzionario in tempi cupi come i nostri. Tradendo leggermente le origini classiche del personaggio dei fumetti, Gunn riesce a trasformare il dilemma di Superman nella contrapposizione atavica tra natura e cultura, in ua riflessione sull’esistenza e sul potere della scelta e dell’autodeterminazione.

James Gunn firma così un film divertente e emozionante, con un cast perfettamente assortito e un protagonista destinato a lasciare il segno. Un’opera che non solo inaugura il DCU, ma che dimostra come ci sia ancora un immenso bisogno di eroi luminosi, puri e umani. Superman è tornato, e mai come questa volta ci serviva davvero.

Slow Horses: la serie con Gary Oldman rinnovata per una stagione 7

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Apple TV+ ha rinnovato la serie drammatica di spionaggio dalla comicità dark Slow Horses per una settima stagione che sarà composta ancora una volta da sei episodi. Vincitrice di Emmy e BAFTA Award, la serie è basata sui romanzi di successo di Mick Herron e vede Gary Oldman nei panni dell’intrattabile e trasandato Jackson Lamb, che guida una banda di reietti dell’MI5 soprannominati “slow horses” (cavalli lenti), tra cui River Cartwright (Jack Lowden), Roddy Ho (Christopher Chung), Louisa Guy (Rosalind Eleazar) e Catherine Standish (Saskia Reeves), i quali finiscono coinvolti in intrighi investigativi che mettono in pericolo la Gran Bretagna.

La sesta stagione era stata annunciata poco dopo la conclusione della messa in onda della quarta e ora, ancora prima della premiere della quinta stagione prevista per il 24 settembre, arriva l’annuncio del rinnovo per una stagione 7. Come riportato da Variety, questa futura stagione sarà adattata per la televisione e prodotta da Ben Vanstone, con Robert McKillop alla regia. Non resta a questo punto che attendere di poter vedere la quinta, per avere un’idea più precisa di che piega sta prendendo la narrazione e di cosa possiamo aspettarci dalle future stagioni.

La recensione di Slow Horses – Stagione 4

Nella quinta stagione di Slow Horses, tutti si insospettiscono quando il nerd tecnologico Roddy Ho ha una nuova, affascinante fidanzata; quando una serie di eventi sempre più bizzarri si verificano in tutta la città, tocca agli Slow Horses capire come il tutto sia collegato. D’altronde, Lamb sa che nel mondo dello spionaggio valgono sempre le regole di Londra: coprirsi le spalle.

Slow Horses è stata celebrata come “senza dubbio la migliore serie di spionaggio vista in televisione”, “uno spy thriller epico”, “assolutamente brillante” e “dannatamente bello”. Le prime quattro stagioni complete di “Slow Horses”, ora disponibili in streaming su Apple TV+, hanno ottenuto un punteggio Certified Fresh, mentre due stagioni hanno ricevuto un rating del 100% su Rotten Tomatoes. La terza stagione ha ottenuto nove nomination ai Primetime Emmy Award, con una vittoria per “Outstanding Writing for A Drama Series”.

La serie è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films e adattata per la televisione da Will Smith. Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Julian Stevens, Iain Canning, Emile Sherman, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Will Smith e Graham Yost sono i produttori esecutivi della serie. Saul Metzstein, che ha ottenuto una nomination agli Emmy per la regia di una serie drammatica per la terza stagione di Slow Horses, torna a dirigere la quinta stagione.

Bad Boys For Life: la spiegazione del finale e come prepara il sequel

Il finale di Bad Boys For Life  (qui la recensione) vede Mike Lowrey, interpretato da Will Smith, confrontarsi con il proprio passato, mentre Marcus Burnett, interpretato da Martin Lawrence, decide del proprio futuro. Insieme, mettono fine a una lunga serie di omicidi che porta poi alla realizzazione di Bad Boys: Ride or Die. A 17 anni di distanza da Bad Boys II di Michael Bay, i registi Adil El Arbi e Bilall Fallah sono riusciti a rivitalizzare il franchise a lungo inattivo con questo terzo film. Questo inizia con la figlia di Marcus che ha un bambino con il suo fidanzato storico. Marcus ripensa così alla sua vita, in particolare alla violenza che l’ha caratterizzata, e decide di ritirarsi.

Nel frattempo, un assassino spara e quasi uccide Mike per vendicarsi di un caso su cui egli ha lavorato decenni prima, che ha portato all’incarcerazione della madre del tiratore, Isabel Aretas. C’era anche un legame più profondo tra Isabel, Mike e il tiratore, Armando Armas. Marcus si unisce così nuovamente al gruppo per un’ultima missione con il suo migliore amico. I due si recano in Messico per un confronto finale con Isabel (Kate del Castillo) e Armando (Jacob Scipio), affiancati dai membri della nuova iniziativa AMMO (Advanced Miami Metro Operations) della polizia di Miami.

Cosa succede nel finale di Bad Boys For Life

Il finale di Bad Boys For Life vede Mike e Marcus recarsi a Città del Messico per assicurare Isabel e Armando alla giustizia, con il supporto degli ex membri dell’AMMO di Miami. Mike incontra Isabel per la prima volta all’interno dell’Hidalgo Palace, usando se stesso come esca. Tuttavia, quando Marcus viene catturato e le apparecchiature di sorveglianza dell’AMMO vengono distrutte e disattivate, l’AMMO si infiltra nell’edificio e scoppia una sparatoria tra Mike, Marcus, l’AMMO e Isabel e gli scagnozzi di Armando. Isabel e Armando cercano di fuggire a bordo di un elicottero, ma quando Marcus spara al pilota, l’elicottero si schianta contro l’edificio ed esplode al primo piano.

Il tutto culmina con una lotta tra Mike e Armando, mentre Marcus elimina rapidamente Isabel nella stanza sopra. Mike segue il consiglio dato da Marcus all’inizio del film di “penetrare l’anima [di Armando] con il suo cuore”. Piuttosto che sparare e uccidere Armando, Mike cerca di aggirare la violenza che usa di solito e fa un ultimo tentativo per dimostrare ad Armando che non è la persona che pensava fosse, né la persona che Isabel lo aveva dipinto. E funziona, perché Armando si mette in mezzo quando Isabel sta per sparare a Mike e viene ferito a sua volta. Grazie a Mike e Marcus, Armando sopravvive e viene poi imprigionato a Miami per i suoi numerosi omicidi.

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Il piano malvagio di Isabel Aretas

Mike non era solo la persona che aveva messo Isabel in prigione più di 25 anni prima, ma aveva anche spezzato il suo cuore e l’aveva tradita. Ai suoi occhi, era un traditore che l’aveva abbandonata. Vederlo soffrire dopo tutti questi anni era la vendetta che desiderava. Secondo lei, sparargli sarebbe stato un atto di misericordia. Ma quando finalmente arrivò il momento di uccidere Mike, Isabel voleva che fosse Armando a farlo e a dirgli il loro messaggio segreto, “hasta el fuego”. In quel momento, prima della sua morte, Mike avrebbe capito tutto.

In apparenza, il piano di Isabel era semplice ma crudele. Voleva che Mike provasse il dolore che lei aveva provato durante gli anni trascorsi in prigione. Per portare a termine il suo piano, Isabel fece credere a suo figlio che si stava vendicando per suo padre, morto in prigione a causa delle indagini di Mike. Voleva che tutti coloro che erano coinvolti nel caso, dall’investigatore della scientifica al giudice, morissero, con Mike come ultimo. Era una vendetta per il cartello Aretas e una vendetta personale per Isabel. L’ultima persona a morire doveva essere il mentore più vicino a Mike.

La morte del capitano Howard

Poco prima della sua morte, il capitano Howard ripeté a Mike ciò che Marcus gli diceva da mesi: andare in pensione. A quel punto era chiaro che Mike non era la persona “a prova di proiettile” che pensava di essere; la leggenda di Mike Lowrey stava lentamente svanendo. E se avesse continuato a spingersi oltre nelle indagini, ci sarebbero state delle conseguenze; qualcuno sarebbe morto. Sfortunatamente, quel qualcuno è proprio il capitano Howard, che non solo faceva parte delle indagini iniziali sul cartello Aretas, ma era anche la persona responsabile di aver avviato Mike sulla sua strada. Mike era come un figlio per il capitano Howard, quindi costringere il figlio a vedere la sua figura paterna morire davanti ai suoi occhi era il colpo più basso che Mike potesse infliggere.

La storia delle origini di Mike Lowrey

Prima di Bad Boys For Life, l’unico aspetto della storia di Mike Lowrey che precedeva il primo film Bad Boys era che si era diplomato all’accademia di polizia ed era diventato un agente della narcotici con Marcus Burnett. Il film rivela che il capitano Howard ha fatto uscire Mike dall’accademia in anticipo e gli ha assegnato un incarico sotto copertura all’interno del cartello Aretas. È diventato l’autista di Isabel e alla fine si è innamorato di lei. Avevano pianificato di fuggire insieme, ma quando Mike ha capito che lei era una “killer a sangue freddo”, l’ha denunciata insieme al resto dei membri del cartello.

Quando Mike si sta riprendendo dalle ferite da arma da fuoco e Rita lo affronta a casa sua, lui pronuncia la frase “Hasta el fuego”. Rita non sapeva cosa significasse, ma Mike la usò come scusa per voler tornare sul campo e risolvere l’indagine da solo. In seguito si scopre che “hasta el fuego” è una frase che Mike e Isabel hanno inventato insieme e che si dicevano l’un l’altro, quasi come una promessa di stare insieme a prescindere da tutto. “Hasta el fuego” non ha una traduzione diretta in spagnolo, ma il significato più vicino è “fino al fuoco”.

“Hasta el fuego” ha quindi chiuso il cerchio della storia di Mike e Isabel. Promettendo di stare insieme fino al fuoco, hanno realizzato quel significato alla lettera, con Rita che ha sparato a Isabel e lei che è caduta nel fuoco ed è morta in fondo al Palazzo Hidalgo. Isabel ha reso Mike Lowrey la persona amante dei vestiti e delle auto sportive che è oggi. Ma dandogli un figlio e costringendolo indirettamente ad assumersi la responsabilità delle sue azioni, lo ha anche trasformato inavvertitamente nella persona che Marcus voleva che fosse, una persona disposta a sistemarsi e a rinunciare alla violenza.

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Il finale a sorpresa di Bad Boys For Life

I due avevano quindi pianificato di scappare insieme prima che Mike rinunciasse a Isabel nelle sue indagini; lui avrebbe rinunciato a tutto per lei e lei avrebbe rinunciato a tutto per lui. Ma Mike non sapeva che lei era incinta di un mese. Il loro figlio nacque otto mesi dopo mentre lei era in prigione, e quel figlio è Armando. Mike capì tutto quando Armando disse “hasta el fuego”. Lasciare che Armando si vendicasse su Mike era una giustizia poetica per Isabel.

Sebbene Mike non avesse il tempo né i mezzi per fare immediatamente un test del DNA, sapeva che Armando era suo figlio perché il marito di Isabel, il leader del cartello Aretas, era sterile. Una volta giunto a questa conclusione, Mike pensa ad Armando come a una versione di se stesso che ha preso una brutta piega, ma in realtà sono simili sotto molti aspetti: entrambi sono attratti dalla violenza, ma desiderano ardentemente il rapporto padre-figlio che non hanno mai avuto. Mike non sapeva che Armando fosse suo figlio, e la persona che Armando credeva fosse suo padre morì in prigione quando lui era solo un bambino.

Il futuro di AMMO per Bad Boys

Scoprendo che Booker Grassie era il trafficante che forniva ad Armando i proiettili P90 personalizzati, Mike ha dimostrato che i suoi metodi investigativi vecchio stile funzionano ancora. Ma quando è andato al dipartimento per riferire le sue scoperte, AMMO ne era già a conoscenza. In modo indiretto, Bad Boys For Life mette in evidenza i vantaggi delle tattiche della vecchia scuola e quelli della tecnologia all’avanguardia. Mike e Marcus sono stati salvati numerose volte dai membri dell’AMMO e dalle loro sofisticate attrezzature.

Sebbene avrebbero potuto potenzialmente affrontare da soli il resto del cartello Aretas, come avevano fatto con altre organizzazioni criminali in Bad Boys e Bad Boys II, è ovvio che ci sono dei vantaggi nel lavorare con una squadra così attrezzata. Naturalmente, l’AMMO viene chiusa a un certo punto del film, ma con Rita come nuovo capitano della polizia, è logico che lei ricostituisca l’AMMO e tutti i suoi membri. Senza di loro, Mike potrebbe non essere stato in grado di seguire il suo intuito che Isabel fosse dietro tutto e che Armando fosse suo figlio.

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Marcus rientra nella polizia di Miami alla fine di Bad Boys For Life

I primi due film di Bad Boys erano incentrati principalmente su Marcus e la sua famiglia, quindi è logico che Bad Boys For Life ribalti la trama e si concentri sulla famiglia di Mike, anche se lui non sapeva che fosse la sua famiglia fino all’atto finale. Mentre Mike affrontava le conseguenze delle sue azioni, Marcus voleva espiare tutta la violenza che aveva causato nella sua carriera di poliziotto e detective. Ecco perché promise a Dio che non avrebbe più portato violenza nel mondo se Dio avesse dato a Mike una seconda possibilità.

Tuttavia, Marcus ha avuto un’illuminazione durante l’inseguimento in auto con Mike e Zway-Lo: era essenzialmente un strumento di Dio. Come detective, proteggeva il mondo. Quindi, anche se poteva scegliere di non fare del male a nessuno, era nella sua natura essere un “cattivo ragazzo” per tutta la vita. Lasciare solo il suo migliore amico ha quasi ucciso Mike, e questo non era qualcosa con cui era disposto a fare i conti in pensione. Il titolo Bad Boys For Life non è solo parte del mantra di lunga data di Mike e Marcus, ma è anche un codice secondo cui vivono e continueranno a vivere.

Come Bad Boys For Life prepara il sequel

Il finale di Bad Boys For Life lascia molte porte aperte per il sequel, Bay Boys: Ride or Die. Innanzitutto, la morte del capitano Howard ha avuto un ruolo fondamentale nel nuovo film. Dopo la morte di Howard, viene accusato di essere un poliziotto corrotto e poi le persone che lo hanno incastrato cercano di coinvolgere Mike e Marcus, rendendoli ricercati. Questo porta alla formazione della squadra AMMO in questo film. Come previsto, si sono riuniti nel sequel per aiutare Mike e Marcus a riabilitare il loro nome e trovare i veri colpevoli.

Tuttavia, il collegamento più importante tra il finale di Bad Boys For Life e Bad Boys: Ride or Die è arrivato con la scena post-credits del terzo film. In essa Mike va da Armando e gli chiede se vuole fare qualcosa di buono per ridurre la sua pena. Sebbene questo non sia ciò che accade in questo film, Mike va ad aiutare Armando a fuggire quando si rende conto che le persone che lo stanno cercando daranno la caccia anche a suo figlio. Armando aiuta poi di nuovo suo padre e, alla fine del film, Mike lascia che suo figlio fugga per vivere in pace.

Un Duca all’improvviso: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Un Duca all’improvviso è una commedia romantica leggera e sognante diretta da Kevin Fair, che si inserisce nel filone dei cosiddetti “romance regali”, un genere molto amato dal pubblico televisivo e delle piattaforme streaming. Il film segue le dinamiche classiche delle commedie sentimentali ambientate nel mondo aristocratico: un uomo comune che scopre di avere legami con la nobiltà, un castello come sfondo, un’identità da ridefinire e l’incontro con qualcuno che lo cambierà per sempre. In perfetto stile Hallmark, il film è costruito per offrire leggerezza, sogno e buoni sentimenti.

Tra equivoci, giochi di ruolo e sentimenti che sbocciano contro ogni previsione, il film costruisce così una favola moderna ambientata tra il mondo ordinario e quello aristocratico, sempre con il tono spensierato e garbato tipico di questo tipo di produzioni. La pellicola richiama atmosfere familiari a chi ha amato film come Un principe tutto mio, Il diario di una principessa o Un amore regale. Ma ciò che distingue Un Duca all’improvviso è la sua capacità di giocare con i ruoli tradizionali, mettendo al centro personaggi che – pur calati in un contesto da favola – mostrano incertezze, esitazioni e fragilità molto reali.

Il protagonista, riluttante a vestire i panni del duca, diventa così lo specchio di un desiderio di autenticità che si scontra con le aspettative imposte dalle convenzioni sociali e familiari. Nel prosieguo dell’articolo, andremo a svelare alcune curiosità sul film, tra cui aneddoti sulle riprese, dettagli sul cast e retroscena narrativi che rendono la visione ancora più divertente per gli appassionati del genere. Una guida perfetta per chi vuole tuffarsi nell’atmosfera romantica del film conoscendo qualcosa in più su ciò che si cela dietro la favola.

Emilie de Ravin e Andrew W. Walker nel film Un Duca all'improvviso
Emilie de Ravin e Andrew W. Walker nel film Un Duca all’improvviso

La trama di Un Duca all’improvviso

Il film racconta la storia di Johnny Payne (Andrew W. Walker), un meccanico di Philadelphia più a suo agio sotto il cofano di una Mustang che in una relazione stabile. Tra un frullato proteico e una birra al pub, la sua vita scorre tranquilla fino all’arrivo di Prudence Thorp (Emilie de Ravin), raffinata consigliera di un antico ducato inglese. Prudence gli rivela che il padre che non ha mai conosciuto è in realtà William (Simon Coury), Duca di Glasswick, ora gravemente malato e privo di eredi diretti. Cresciuto dalla madre Dottie, ex musicista che lo ha soprannominato “Cash” in onore di Johnny Cash, Johnny fatica ad accettare l’idea di ereditare un titolo nobiliare da un uomo che lo ha abbandonato.

Tuttavia, spinto dalla curiosità e da un biglietto aereo in prima classe, decide di partire per l’Inghilterra e affrontare il passato. A Glasswick, tra castelli, tè delle cinque e rigide convenzioni sociali, Johnny si sente un pesce fuor d’acqua. Lì conosce Allistair Covington-Breed (Fiach Kunz), cugino snob e ambizioso che da sempre brama il titolo ducale. Mentre Allistair trama alle sue spalle, Johnny accetta di restare almeno fino al tradizionale Ballo di Glasswick, dove Prudence spera di fargli cambiare idea sull’eredità. Tra segreti di famiglia, documenti scomparsi e vecchie ferite da sanare, Johnny comincia a vedere quel mondo sotto una nuova luce.

Il cast del film

Il cast di Un Duca all’improvviso è guidato da Andrew W. Walker e Emilie de Ravin, due volti molto noti al pubblico televisivo. Walker, che interpreta Johnny Payne, è un veterano dei film Hallmark, Walker è conosciuto per i suoi ruoli in titoli come Bottled With Love, My Secret Valentine e Three Wise Men and a Baby. Con il suo fascino carismatico e lo stile spontaneo, porta autenticità al personaggio, perfetto per una commedia romantica con sfumature regali. Accanto a lui, Emilie de Ravin interpreta invece Prudence Thorp. L’attrice è nota soprattutto per i suoi ruoli cult in Lost (come Claire) e Once Upon a Time (nel ruolo di Belle), ed è qui protagonista femminile in una storia di identità, cuore e seconde possibilità.

Completano il cast Simon Coury nei panni del rigido Duca William di Glasswick, Fiach Kunz nel ruolo del raffinato Allistair Covington-Breed, e Jade Jordan come la fidata Annie. Tra gli altri nomi troviamo Elizabeth Moynihan nel ruolo di Lady Eleanor, mentre Jimmy Walker, Michael James Ford, Ali Hardiman e Eva-Jane Gaffney, che danno vita a un insieme di personaggi che arricchiscono il tono fiabesco del film con ironia, sentimento e piccoli colpi di scena. Il cast, ben assortito, contribuisce a costruire quell’atmosfera romantica e leggera che rende il film perfetto per gli amanti delle commedie sentimentali a sfondo regale.

Andrew W. Walker e Emilie de Ravin in Un Duca all'improvviso
Andrew W. Walker e Emilie de Ravin in Un Duca all’improvviso

Le location del film

Per quanto riguarda le location, Un Duca all’improvviso è stato interamente girato in Irlanda, principalmente nella contea di Dublino. Le scene ambientate nel sontuoso “Glasswick Castle” sono state realizzate all’incantevole Luttrellstown Castle Resort, un maniero del XV secolo con interni eleganti e un vasto parco che ricreano perfettamente l’atmosfera regale del film. Il castello diventa così lo scenario delle grandi svolte narrative e dei momenti romantici Le riprese esterne, tra campi e boschi, si sono svolte invece nel pittoresco villaggio di Glencullen, ai piedi delle Dublin Mountains, utilizzato per evocare l’idilliaco paesaggio inglese di campagna.

Un Duca all’improvviso è tratto da una storia vera?

La risposta più semplice è che no, Un Duca all’improvviso non è tratto da una storia vera. Si tratta di una commedia romantica immaginaria costruita intorno al classico cliché del “commoner diventa nobile”. Tuttavia, esistono casi reali che ricordano vagamente la trama del film. Ad esempio, nelle monarchie europee moderne, non è raro che persone comuni scoprano legami di parentela con aristocratici mai conosciuti. Anche matrimoni inaspettati tra persone di umili origini e nobiltà – per amore o destino – sono documentati: si va da relazioni genuine fino a scandali ufficiali, come accaduto tra membri della nobiltà britannica e cittadini stranieri.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 ottobre alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Superman: tutte le curiosità sul film con Christopher Reeve

Superman: tutte le curiosità sul film con Christopher Reeve

I film sui supereroi sono oggi una realtà ben consolidata nell’industria cinematografica mondiale, merito anche dei successi ottenuti nell’ultimo decennio dal Marvel Cinematic Universe. Andando più indietro nel tempo, però, il film Superman (qui la recensione) del 1978 è considerato il capostipite di tale tipologia di opere cinematografiche, essendo stato il primo prodotto di questo ad essere realizzato con notevoli mezzi e ad ottenere un ottimo successo di critica e pubblico. Diretto da Richard Donner, regista anche di I Goonies e della saga di Arma Letale, il film ha dunque il merito di aver portato sul grande schermo il supereroe per antonomasia.

Dopo diverse false partenze, numerose riscritture della sceneggiatura e lunghe ricerche per il giusto regista (tra i papabili vi furono anche George Lucas e Steven Spielberg), il film riuscì infine a prendere vita, portando sul grande schermo una rilettura del personaggio che alternava elementi fantastici ad altri più realisti. All’interno del film, inoltre, sono stati inseriti numerosi simboli e risvolti narrativi che permettono di accostare la figura di Superman a quella di Gesù Cristo. Per Donner, infatti, era interessante il modo in cui i riferimenti cristiani permettevano di rielaborare in modo nuovo le tematiche alla base del racconto di Superman.

Il successo fu totale: oltre 300 milioni di dollari incassati e ben quattro nomination agli Oscar, con il trionfo poi nella categoria “Migliori effetti speciali”. Per tutti gli appassionati di film sui supereroi, dunque, Superman è senza ombra di dubbio un titolo imprescindibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Superman-cast
Christopher Reeve e Gene Hackman in Superman

La trama di Superman

Nel lontano pianeta Krypton lo scienziato Jor-El, membro del Consiglio Supremo, è certo che la fine di Krypton si stia avvicinando. Gli esponenti del Consiglio decidono però di non dar credito alle sue intuizioni. A questo punto Jor-El decide di costruire una piccola astronave in cui poter salvare il figlio neonato Kal-El. L’astronave, destinata ad essere inviata in un mondo molto lontano chiamato Terra, ha appena il tempo di essere lanciata nello spazio che il pianeta esplode, proprio come predetto dallo sventurato scienziato. L’astronave si schianta poi in un campo di grano a Smallville, in Kansas. Trovato dai coniugi Jonathan e Martha Kent, che lo adottano dandogli il nome di Clark, il bambino crescendo inizia a manifestare dei poteri soprannaturali che lo rendono diverso dai suoi coetanei.

Più si intensificano i suoi straordinari poteri, più aumenta in Clark il desiderio morboso di scoprire le sue vere origini. L’occasione per indagare sul suo passato si presenta quando Clark trova la Fortezza della Solitudine”. Qui ha modo di accedere alle memorie in essa custodite, venendo finalmente a conoscenza della sua storia. Clark finalmente comprende qual è la sua missione: aiutare l’umanità nella lotta perpetua contro le forze del male, senza interferire però nella sua storia. Da questo momento in poi egli deciderà di vestire i panni di Superman, supereroe che vola ovunque ci sia bisogno di lui, ostacolando le malevole intenzioni del suo acerrimo nemico, il criminale megalomane Lex Luthor.

Il cast di attori

Ad interpretare il ruolo di Superman vi è l’attore Christopher Reeve, il quale poinché era ancora sconosciuto ai più non vide il suo nome particolarmente pubblicizzato in relazione al film. Al momento di dover interpretare il personaggio, l’attore per risultare credibile aveva bisogno di acquisire una notevole massa muscolare. Per riuscirvi, chiese l’aiuto di David Prowse, noto culturista e attore. Questi aveva infatti dato corpo al personaggio di Darth Vader nella trilogia originale. Grazie al suo aiuto, Reeve riuscì ad essere in perfetta forma per il ruolo. Per le scene dove Superman viene ripreso mentre si libra in aria grazie alla sua capacità di volare, l’attore decise di ispirarsi al movimento degli alianti, di cui era un esperto pilota, per rendere più credibile il volare del personaggio.

Nel ruolo di Jor-El, padre di Superman, vi è invece il due volte premio Oscar Marlon Brando. Per la sua partecipazione Brando si accordò con i produttori e ottenne un faraonico compenso per recitare per pochi minuti, consistente in circa 19 milioni di dollari. Gene Hackman è invece Lex Luthor. Quando gli fu proposto tale ruolo, però, egli si dimostrò riluttante ad accettare. Temeva infatti che tale personaggio e tale film avrebbero compromesso la sua carriera di attore serio. Dopo che ebbe saputo che anche il grande Marlon Brando aveva firmato per un ruolo, però, si decise a prendervi parte. Nel film sono poi presenti gli attori Margot Kidder nei panni di Lois Lane e Phyllis Thaxter in quelli di Martha Kent. Terence Stamp interpreta invece il Generale Zod.

Christopher Reeve e Margot Kidder in Superman
Christopher Reeve e Margot Kidder in Superman

I fumetti a cui il film si ispira

Per quanto riguarda le ispirazioni, il film Superman trae spunto da numerosi fumetti classici dell’era d’oro e d’argento. Ad esempio, la scena in cui Superman solleva un camion richiama la storica copertina di Action Comics #1 (1938), mentre l’origine su Krypton e l’arrivo sulla Terra sono ripresi da Superman #1 (1939). L’estetica cristallina del pianeta natale, invece, trae spunto dalle reinterpretazioni visive degli anni ’70, in particolare da Superman #233 di Denny O’Neil e Curt Swan. Anche il tema dell’identità segreta e dell’amore per Lois Lane si rifà a Superman’s Girl Friend Lois Lane, mentre l’umorismo di Lex Luthor richiama le sue versioni silver age.

I sequel di Superman e le altre versioni del personaggio

Dato il successo del film, furono realizzati ben tre seguiti. Superman II, uscito nel 1980 questo vide il ritorno di Luthor come antagonista, a cui venne affiancato il Generale Zod con un ruolo più ampio. Il film fu un grandissimo successo e spinse a dar vita a Superman III, uscito nel 1983. A causa dell’assenza di diversi attori dei due primi film, questo terzo capitolo suscitò meno interesse e non ottenne il successo sperato. Venne ad ogni modo realizzato un quarto capitolo, intitolato Superman IV. Caratterizzato da un budget molto ridotto, questo film fu segnato da evidenti limiti tecnici e negli effetti speciali, cosa che lo ha portato ad essere considerato il peggiore della serie. Nel 2006 è poi invece stato realizzato Superman Returns, costruito per essere un sequel del secondo film, dove il protagonista è interpretato da Brandon Ruth.

Dopo Superman Returns, il personaggio è tornato sul grande schermo nel 2013 con L’uomo d’acciaio, diretto da Zack Snyder e interpretato da Henry Cavill. Il film presentava una versione più cupa e moderna di Superman, ponendo le basi per un nuovo universo cinematografico DC. Il personaggio è poi apparso in Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) e Justice League (2017), progetti ambiziosi ma accolti con reazioni contrastanti. Dopo anni di incertezza, James Gunn ha annunciato una nuova ripartenza: il film Superman, del 2025, è un reboot con David Corenswet nel ruolo dell’eroe, promettendo un tono più luminoso e classico.

Il trailer di Superman e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Superman grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple iTunes, Tim Vision, Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 8 luglio alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Locked – In Trappola: trailer del thriller in arrivo al cinema dal 20 agosto con Eagle Pictures

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Eagle Pictures ha rilasciato il trailer ufficiale di Locked – In Trappola, il nuovo thriller psicologico ad alta tensione che arriverà nelle sale italiane il 20 agosto 2025. Il film si preannuncia come un’esperienza claustrofobica e intensa, in cui lo spettatore sarà trascinato in un vortice di sospetti, manipolazioni e verità nascoste.

Il protagonista è un uomo ordinario che si ritrova improvvisamente intrappolato in una situazione senza via d’uscita: bloccato all’interno di un ambiente chiuso, costretto a confrontarsi con sé stesso, con i propri fantasmi e con chi, all’esterno, sembra avere il controllo sul suo destino. Il trailer, serrato e dal ritmo incalzante, suggerisce un gioco psicologico inquietante, in cui nulla è come sembra e ogni scelta può essere fatale.

Locked – In Trappola si inserisce nella tradizione dei thriller minimalisti, dove lo spazio ristretto diventa teatro di tensione crescente e introspezione forzata. Il film punta tutto sull’atmosfera opprimente, sul lavoro degli attori e su una regia capace di costruire suspense attraverso sguardi, silenzi e piccoli dettagli.

L’identità del protagonista e i motivi che lo hanno condotto alla “prigionia” sono volutamente lasciati nell’ombra dal trailer, alimentando il mistero e la curiosità. Sarà lo spettatore, passo dopo passo, a ricostruire la verità insieme al protagonista.

Con Locked – In Trappola, Eagle Pictures porta nelle sale italiane un film che promette di tenere con il fiato sospeso fino all’ultimo fotogramma. Appuntamento fissato: dal 20 agosto al cinema.

Dune – Parte Tre: confermato il titolo del film, a breve il via alle riprese

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Il prossimo ritorno di Denis Villeneuve ad Arrakis è ufficialmente intitolato Dune – Parte Tre. Secondo alcune indiscrezioni, il film sarebbe inizialmente stato chiamato “Messia di Dune”, in riferimento al libro di Frank Herbert del 1969 da cui il film trarrà la sua trama, seguendo Paul “Muad’Dib” Atreides mentre assume il ruolo di imperatore. Su Rentrak, il film è però ora elencato come Dune – Parte Tre.

Come riportato da Variety, il film includerà anche sequenze girate con telecamere Imax. Tuttavia, Dune – Parte Tre non sarà interamente girato con telecamere Imax, seguendo le orme di Odissea di Christopher Nolan, che è il primo e finora unico film prodotto in questo modo. In un’intervista alla CNBC, il CEO di Imax Richard Gelfond sembrava suggerire che il prossimo capitolo sarebbe stato girato interamente con le telecamere proprietarie dell’azienda, ma sembra che si sia espresso male.

Le riprese di Dune – Parte Tre inizieranno a breve, con Timothée Chalamet e Zendaya che riprenderanno i loro ruoli. Anche Jason Momoa ha confermato che tornerà per il nuovo, dopo aver recitato nel primo ma non essere apparso nel sequel, in quanto il suo personaggio moriva nel primo film. Nel terzo, tuttavia, il suo Duncan Idaho tornerà come clone e avrà un ruolo particolarmente importante. Non resta a questo punto che attendere l’ufficialità dell’inizio delle riprese e di poter avere qualche prima immagine dal set.

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Cosa aspettarsi da Dune – Parte Tre

In precedenza, parlando con la rivista Time, Villeneuve ha confermato che Dune 3 sarà basato sul secondo romanzo della serie di Frank Herbert, “Messia di Dune“. Il regista ha diviso il primo romanzo in due metà per adattarlo in due film. Ma il terzo film coprirà Messia di Dune nella sua interezza.

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

In Dune – Parte Tre, tratto dal romanzo Messia di Dune di Frank Herbert, possiamo aspettarci una narrazione molto più intima e politica rispetto all’epica espansiva di Parte Due. Dopo aver conquistato Arrakis e assunto il ruolo di Imperatore, Paul Atreides dovrà affrontare le conseguenze del jihad scatenato in suo nome e il peso del potere assoluto. Il film esplorerà la disillusione di Paul, i suoi dubbi morali e le macchinazioni di chi vuole distruggerlo dall’interno. La storia si muoverà dunque tra intrighi religiosi, crisi identitarie e visioni profetiche, aprendo un nuovo capitolo più cupo e riflessivo nell’universo di Dune.

Leggi anche tutti gli approfondimenti su Dune – Parte Due:

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell’Infinito, trailer del film

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Il trailer di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell’Infinito. Il film, diretto da Haruo Sotozaki, è il primo capitolo della trilogia cinematografica che rappresenta l’arco finale e il culmine della popolare e pluripremiata serie anime shonen. La saga di Demon Slayer, campione d’incassi in tutto il mondo, è tratto dal manga di Koyoharu Gotoge, che con oltre 150 milioni di copie è tra i primi dieci più venduti della storia.

Demon Slayer ha inizio quando Tanjiro Kamado, un ragazzo la cui famiglia è stata uccisa da un demone, si unisce al Demon Slayer Corps per far tornare umana la sorella minore Nezuko dopo che questa è stata trasformata in un demone.

Nell’aprile 2019, la serie anime televisiva Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba ha debuttato con Unwavering Resolve Arc, seguito dall’uscita del lungometraggio Mugen Train nell’ottobre 2020, dalle serie televisive Mugen Train Arc e Entertainment District Arc nell’ottobre 2021, da Il villaggio dei forgiatori di katana Arcnell’aprile 2023 e infine dal capitolo cinematografico Verso L’Allenamento Dei Pilastri uscito nel 2024.

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell’Infinito sarà al cinema dall’11 settembre distribuito da Eagle Pictures.

Superman sta arrivando: 5 cose da sapere prima di guardare il film

Le prime reazioni a Superman sui social media sono uscite oggi, e possiamo dire che sono per lo più positive. Sebbene il film non stia ricevendo il riscontro unanime che alcuni si aspettavano, sembra comunque che il regista James Gunn abbia prodotto un successo. Le recensioni saranno più eloquenti, ma ci sono ancora molti dettagli interessanti da ricavare da queste prime impressioni.

Ecco cosa CBM ha scoperto sul film e cosa dobbiamo aspettarci, prima di vederlo in sala da domani, 9 luglio.

È il film di Superman che molti fan aspettavano

L’Uomo d’Acciaio e i film dello “SnyderVerse” sono seguiti hanno una fanbase devota, ma la maggior parte dei fan DC sembra concordare sul fatto che il mondo abbia bisogno di un Superman un po’ più ottimista.

Joss Whedon ce ne ha dato un assaggio nella sua versione altrimenti disastrosa di Justice League. Tuttavia, sembra che Gunn abbia realizzato un film che abbraccia la gioia intrinseca di questo personaggio, al posto di quella che era una versione in gran parte cupa di Zack Snyder.

“Superman ci ricorda che Clark Kent è sempre stato un faro di speranza e della bontà che può esistere in questo mondo”, si legge in un verdetto. Un altro afferma che questa è “l’uscita cinematografica più vibrante, ottimista e incentrata sui personaggi dell’eroe da quando Richard Donner dirigeva la serie”. Un critico forse riassume al meglio la situazione promettendo un “viaggio senza sosta, pieno di umorismo, azione ed emozioni“.

Ci sono alcuni problemi evidenti

Superman sta ricevendo molti elogi, ma non è certo perfetto, a giudicare da queste prime reazioni. È stato definito “un disastro, narrativamente e per il suo tono” e “un film [che] purtroppo cede sotto una trama contorta e spesso sciocca”.

Anche gli effetti visivi sono stati criticati, anche se questo è meno sorprendente, dato che i film DC della Warner Bros. sono sempre stati un po’ incerti su questo fronte (basta guardare Flash e Black Adam per averne la prova). In effetti, potrebbe esserci un po’ troppa CGI, con un critico che sostiene che raggiunga i “livelli Marvel”. Un Superman troppo buffo e sciocco, a quanto pare è un argomento di discussione. Ad alcuni è piaciuto il tono bizzarro e ad altri no, quindi potrebbe dipendere da cosa ci si aspetta da un film di supereroi. Tuttavia, ci sono cose peggiori per questo genere che essere “divertente, vibrante [e] idiosincratico”.

David Corenswet è all’altezza

David Corenswet in Superman (2025)
© Warner Bros Discovery

Sebbene sarebbe ingiusto definire David Corenswet uno “sconosciuto”, non è certo un nome familiare e porta con sé ben poco in termini di bagaglio per Superman. Tuttavia, proprio come la scommessa di Gunn ha dato i suoi frutti quando ha scelto Chris Pratt per il ruolo di Star-Lord, sembra che lo stesso si possa dire di Corenswet. “David Corenswet brilla di sincerità e forza“, ha scritto un critico, mentre un secondo ha sottolineato: “Corenswet ha quella scintilla eroica“.

Anche il Lex Luthor di Nicholas Hoult viene elogiato, così come la Lois Lane di Rachel Brosnahan. Purtroppo, sebbene lei e Corenswet abbiano molta alchimia, c’è chi ha ritenuto che il loro tempo condiviso sullo schermo fosse troppo limitato.

La critica peggiore al Superman di Corenswet non sembra nemmeno riguardare la sua interpretazione, ma riguarda più il modo in cui è scritto il personaggio. “David Corenswet interpreta un Superman dolce e fanciullesco, che viene costantemente preso a calci nel sedere; sarebbe meglio come protagonista in un film di Dudley Do-Right”, ha affermato un post.

È di nuovo Flash?

The Flash 10 implicazioni finale filmL’idea che i critici siano “pagati” dagli studios è un mito perpetuato da chi cerca disperatamente un motivo per cui l’opinione di qualcuno non corrisponde alla propria.

Tuttavia, negli ultimi anni gli studios hanno dato priorità agli account dei fan e agli influencer rispetto ai veri critici, ed è qui che si insinuano alcuni dubbi (gli eventuali punteggi di Rotten Tomatoes raramente coincidono con le lodi pubblicate su X). Le citazioni che abbiamo usato qui provengono da critici, ma alcuni dei verdetti estremamente positivi riportano inevitabilmente alla mente ricordi del 2023.

Prendete Erik Davis di Fandango, ad esempio. Ora lavora per un’azienda che vende biglietti per il cinema, quindi, per quanto sia giustamente rispettato, è raro che dica qualcosa di negativo su un film. Ciononostante, gli studi cinematografici si assicurano spesso che le dichiarazioni entusiastiche di Davis siano in primo piano nel marketing, e nel 2023 ha definito Flash uno dei “migliori film di supereroi mai realizzati“.

Quel post è stato poi cancellato, ma ha portato alcuni a mettere in discussione la sua affermazione secondo cui Superman è “il film di supereroi perfetto e un inizio fantastico per i nuovi DC Studios“. Ancora una volta, Davis è bravissimo in quello che fa, ma questo è un esempio tanto valido quanto altri per attendere le recensioni complete. Questo vale per la Marvel, la DC o qualsiasi altro film in uscita.

Abbraccia i fumetti

Guy Gardner, Hawkgirl e Mister Terrific in Superman

Concludiamo questa analisi con una nota positiva. I migliori film di supereroi abbracciano i fumetti, ed è esattamente quello che Gunn sembra aver fatto con Superman.

Tra le indicazioni preferite ci sono: “La visione di James Gunn è un fumetto che prende vita”, “è sfacciatamente fumettistico” e “sembra un fumetto o Justice League Unlimited sullo schermo”. Sembrano commenti incoraggianti.

Ovviamente, dobbiamo anche sottolineare che alcuni critici hanno ammesso che l’approccio di Gunn potrebbe non funzionare per tutti. Questo potrebbe essere problematico se significa che gli spettatori abituali rimarranno confusi o infastiditi dalla storia della Silver Age del regista, ma per i fan, sembra una vittoria.

“Il Superman di James Gunn sembra che abbia buttato tutti i fumetti di Superman e la sua intera filmografia in un frullatore e abbia fatto una purea”, ha scritto un critico. Lasceremo a voi decidere se questo sia un bene o un male.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, facciamo un tour nel Baxter Building!

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I Marvel Studios hanno iniziato ad alzare la posta in gioco con la campagna marketing di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, e il Baxter Building è appena stato messo in vendita su Zillow (un’azienda statunitense che gestisce un’importante piattaforma online per il mercato immobiliare)!

Con 4 camere da letto e 4 bagni, la proprietà di circa 415 metri quadrati (4.444 piedi quadrati) è in vendita per la strabiliante cifra di 4.444.444 dollari. Oltre a offrire uno sguardo più da vicino agli straordinari set costruiti per il film, l’annuncio rivela anche un nuovo aspetto del Baxter Building in questa realtà parallela, con lo skyline di New York, l’Excelsior Launch Pad e tutto il resto (qui il video).

Ecco la descrizione ufficiale della casa della Prima Famiglia Marvel:

Questa straordinaria residenza fonde un design senza tempo con le ultime innovazioni di ReedTech. I residenti godono di uno spazio abitativo adattabile che può adattarsi alle loro esigenze. Possono “accendere il fuoco!” con il barbecue interno della cucina high-tech e ricevere aiuto immediato in casa dal loro assistente robotico H.E.R.B.I.E. Godetevi viste mozzafiato sulla città, inclusa la rampa di lancio dove i Fantastici Quattro si preparano per la loro prossima missione cosmica. Potreste persino vedere la Torcia Umana illuminare il cielo!

Le residenze costituiscono solo una parte del Baxter Building. Laboratori e officine all’avanguardia si estendono su più piani, offrendo a Reed Richards e al suo team lo spazio necessario per sperimentare innovazioni pionieristiche nel campo della robotica, dell’aeronautica e oltre. Alla base dell’edificio si trova il quartier generale della Future Foundation, dove i Fantastici Quattro, in particolare l’impareggiabile diplomatica Sue Storm, promuovono una nuova era audace. La loro missione: fornire energia pulita e promuovere il progresso scientifico in tutto il mondo.

Il cast di I Fantastici Quattro: Gli Inizi è stato oggi a Parigi, in Francia, per promuovere il film. Nel comunicato stampa diffuso da Disney/Marvel Studios, il nome di John Malkovich è nuovamente incluso insieme al resto del cast. Il suo nome è stato assente da altri recenti spot pubblicitari (e persino da spot televisivi), il che ha portato a ipotizzare che il suo ruolo di Red Ghost fosse stato tagliato dopo proiezioni di prova. Ora, possiamo presumibilmente attribuirlo a un errore o al fatto che il suo ruolo fosse così marginale da non meritare di essere menzionato.

L’attore è apparso brevemente nel teaser, ma come il resto del cast di supporto, non è stato certamente al centro dell’attenzione del marketing.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.

James Gunn elenca le tre cose che nessun fan dei cinecomics ha bisogno di vedere… di nuovo!

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Ci sono alcuni momenti fondamentali nella storia di ogni supereroe che sarebbe quasi impossibile non rappresentare quando si mostra la loro origine sullo schermo, ma quando un personaggio è abbastanza importante da meritarsi un reboot (a volte più di un reboot), rivedere queste scene in questione può iniziare a risultare un po’ ripetitivo.

Batman, Spider-Man e Superman sono tre dei personaggi dei fumetti più popolari e conosciuti di tutti i tempi, ed è probabilmente lecito supporre che la maggior parte delle persone, anche chi non legge fumetti, sia a conoscenza degli eventi che li hanno portati a diventare gli eroi che conosciamo oggi. Abbiamo davvero bisogno di rivedere quelle sequenze “di origine”? James Gunn pensa di no.

Al regista di Superman è stato chiesto di nominare tre momenti che semplicemente non dovremmo mai più vedere in un film di fantascienza/cinecomic durante un’intervista con il Times. “Non ho bisogno di vedere perle in un vicolo quando i genitori di Batman vengono uccisi. Non ho bisogno di vedere il ragno radioattivo che morde Spider-Man. Non ho bisogno di vedere il piccolo Kal arrivare da Krypton a bordo di un piccolo razzo.”

A dire il vero, l’ultima trilogia di Spider-Man della Sony Pictures non ci ha riportato al fatidico giorno in cui Peter Parker fu morso da un ragno (anche se il Peter di Tom Holland lo ha menzionato durante una conversazione con Ned Leeds), e The Batman di Matt Reeves ha fatto solo un vago riferimento alla morte dei genitori di Bruce Wayne. Superman: The Movie, Superman Returns e L’uomo d’acciaio hanno tutti mostrato quel razzo a dimensione di neonato che sfrecciava verso la Terra, quindi è comprensibile che Gunn abbia deciso di prendere un’altra direzione con il suo reboot del DCU!

Sei d’accordo con le scelte di James Gunn?

Il cast di Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Il film sarà al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Superman”, il primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.

Produttori esecutivi di “Superman” sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy (“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).

Scarlett Johansson è l’attrice con gli incassi più alti di Hollywood: superati Samuel L. Jackson e Robert Downey Jr.

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Scarlett Johansson è diventata l’attrice, in assoluto, che ha generato i più alti incassi di sempre a Hollywood. Come previsto, nonostante le recensioni contrastanti e negative, Jurassic World – La Rinascita si è rivelato un enorme successo, incassando già la strabiliante cifra di 318 milioni di dollari al botteghino globale dopo sei giorni dall’uscita. Secondo The Numbers, questo ha fatto balzare Scarlett Johansson dal terzo al primo posto, superando i suoi colleghi di lunga data dell’MCU, Samuel L. Jackson e Robert Downey Jr., nella classifica delle star con gli incassi più alti di sempre.

Jackson (Nick Fury) era il precedente detentore del primo posto, con un incasso totale di 14,6 miliardi di dollari. Downey Jr. (Tony Stark) era subito dietro di lui con 14,3 miliardi di dollari, ma Scarlett Johansson è ora la regina indiscussa del botteghino con 14,8 miliardi di dollari.

Molti dei titoli di maggior incasso di Johansson provengono dal suo periodo nei panni di Natasha Romanoff/Vedova Nera nel Marvel Cinematic Universe, tra cui Avengers: Endgame (2,7 miliardi di dollari), Avengers: Infinity War (2 miliardi di dollari), The Avengers (1,5 miliardi di dollari), il primo sequel Age of Ultron (1,4 miliardi di dollari), Captain America: Civil War (1,1 miliardi di dollari), Captain America: The Winter Soldier (714 milioni di dollari) e Iron Man 2 (621 milioni di dollari). Ci sono stati anche altri grandi successi, come Il libro della giungla (951 milioni di dollari), Sing (631 milioni di dollari) e Lucy (457 milioni di dollari).

Sebbene non sia ancora stato annunciato un sequel diretto, si vocifera che la Universal Pictures stia già pianificando un seguito di La Rinascita e voglia che Johansson riprenda il suo ruolo.

The Smashing Machine di Benny Safdie dal 19 novembre al cinema con I Wonder Pictures

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I Wonder Pictures è lieta di presentare il trailer e il poster italiani di The Smashing Machine di Benny Safdie con Dwayne “The Rock” Johnson e la candidata all’Oscar® Emily Blunt, nelle sale italiane dal 19 novembre 2025 distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection in collaborazione con WISE Pictures.

Il regista Benny Safdie – qui al suo debutto “da solista” dopo aver segnato lo scenario del cinema indipendente statunitense insieme al fratello Josh con film cult come Diamanti grezzi – mette in scena una grande storia di agonismo e umanità ispirata alla vita della leggenda degli sport da combattimento Mark Kerr, un film intenso ed emozionante ricco di combattimenti spettacolari e incredibilmente realistici, capaci di restituire tutta la fisicità e la tensione emotiva del ring. In un mondo che ci chiede sempre di vincere, quella di Kerr è una grande vicenda di amicizia, d’amore e di presa di coscienza del proprio potenziale e dei propri limiti.

Nella parte del protagonista, Dwayne Johnson, dopo un percorso artistico che lo ha incoronato come star indiscussa dei film action e comedy, si cimenta per la prima volta in un ruolo drammatico a tutto tondo e offre un’interpretazione intensa e personale, che lo lancia di diritto tra gli interpreti da tenere d’occhio nella prossima awards season. Gli fa da contraltare l’interpretazione esplosiva e viscerale di Emily Blunt – perfetta sparring partner di Johnson sin dai tempi di Jungle Cruise, che ha cementato l’intesa artistica tra i due attori – nel ruolo di Dawn, moglie di Kerr.

Tratto da una travolgente storia vera, The Smashing Machine racconta l’intensa parabola di Mark Kerr, celebrato campione di lotta libera, Vale Tudo e MMA, un fighter che ha fatto la storia degli sport da combattimento, al punto da guadagnarsi recentemente un posto nella prestigiosa UFC Hall of Fame. Incontro dopo incontro, battaglia dopo battaglia, sfida dopo sfida, il film ci porta oltre le luci della ribalta, oltre i trionfi sportivi, per raccontare Kerr dentro e fuori dal ring, esplorando il caos emotivo e le contraddizioni di un uomo destinato a diventare una leggenda.

Prodotto da A24, The Smashing Machine uscirà nelle sale italiane dal 19 novembre distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection in collaborazione con WISE Pictures.

Locarno78: annunciata la selezione ufficiale

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Locarno78: annunciata la selezione ufficiale

Dal 6 al 16 agosto 2025, Locarno tornerà a essere il cuore vibrante del grande cinema internazionale, accogliendo una programmazione ricca e variegata: dalle proposte più audaci e sperimentali al grande cinema popolare. I concorsi offriranno uno sguardo originale su nuove forme narrative, mentre sulla Piazza Grande si alterneranno storie umane intense e toccanti, illuminate dalla presenza di grandi star internazionali. Con la sua 78ª edizione, Locarno si conferma una vetrina aperta a tutti i linguaggi e immaginari del cinema contemporaneo.

SCARICA QUI L’ELENCO DEI TITOLI di Locarno78

Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival: “I film della 78esima edizione rappresentano quanto di vivo, necessario e audace respira nel cinema contemporaneo, oggi. Un cinema tutto al presente indicativo, privo di qualsiasi nostalgia e proiettato tutto in avanti, verso un futuro aperto, mobile, inclusivo, da immaginare insieme, nuovamente. Un cinema giocoso e pericoloso, che si assume molti rischi, ma anche un cinema che non dimentica di ridere e di irridere, e di interrogare la storia in tutti i suoi aspetti. Cinema necessario, dunque, da scoprire nel buio della sala cinematografica, per ritrovare il senso profondo del piacere e del senso di appartenere a una comunità. Film pensati per la sala cinematografica e per l’esperienza collettiva, davanti allo schermo. Il cinema, ancora una volta, è ora. Tutto in avanti”.

14 film, incluse 4 prime mondiali e 2 prime internazionali, saranno presentati in Piazza Grande, lo straordinario cinema all’aperto di Locarno, in grado di ospitare ogni sera migliaia di spettatori.

Nel Concorso Internazionale 17 film provenienti da tutto il mondo e presentati in prima mondiale competono per il Pardo d’Oro. Qui trova spazio il meglio del panorama cinematografico contemporaneo: qui autori affermati e talenti emergenti, forme classiche e sperimentali tracciano i nuovi territori dell’arte cinematografica.

Il Concorso Cineasti del Presente, lo spazio dedicato agli autori di oggi e al cinema di domani, comprende 15 film: opere prime o seconde, tutte in prima mondiale.

Fuori Concorso è il laboratorio creativo in cui prendono forma nuove visioni e si riscrivono i linguaggi del cinema: una sezione non competitiva che funge da laboratorio di contaminazione tra tutti i generi immaginabili e le diverse forme di narrazione. La sezione comprende 14 film, di cui 12 prime mondiali e una prima internazionale.

Prospettive inedite sulla storia del cinema con 15 film: una sezione diversificata che contiene classici appena restaurati e film poco conosciuti.

Locarno78: il Pardo d’Oro a Alexander Payne

All’interno della missione del Locarno Film Festival, Pardi di Domani rappresenta un pilastro fondamentale: favorisce il dialogo fra tradizioni e generazioni e sostiene i cineasti che contribuiranno a definire il futuro del linguaggio cinematografico. L’edizione di quest’anno presenta 40 prime mondiali, provenienti da tre concorsi e 25 paesi diversi, e traccia una panoramica delle possibili direzioni del cinema di domani. Attraverso il Concorso Nazionale e Internazionale, il Festival sostiene lo sviluppo di nuovi talenti, offrendo loro visibilità e un accesso privilegiato al contesto professionale internazionale. Il Concorso Corti d’Autore propone opere straordinarie che ci ricordano quanto il formato breve possa essere una preziosa fonte di ispirazione anche per gli autori affermati.

Pochi festival internazionali possono vantare rilevanza culturale pari a quella delle celebri retrospettive del Locarno Film Festival, che ormai da anni contribuiscono in modo determinante al dibattito mondiale sul cinema di ieri. Che si tratti di studi completi del corpus di un grande autore – i quali offrono la possibilità di assorbire la complessità della produzione artistica di un cineasta nella sua interezza – oppure di una riconsiderazione non canonica di cinema nazionali o case di produzione, la ricca Retrospettiva è un appuntamento amatissimo da cinefili, studiosi, professionisti e grande pubblico. Quest’anno non fa eccezione: con “Great Expectations” il Festival rende omaggio al cinema britannico postbellico, riunendo pellicole restaurate in digitale e copie provenienti dalla collezione del BFI National Archive – che quest’anno festeggia il suo 90° anniversario.

Una selezione dedicata al pubblico dei più giovani, un viaggio iniziatico nel mondo del cinema, grazie a una selezione di film dedicati a bambini e ragazzi, con 4 prime mondiali e 2 internazionali e immersioni nel mondo dell’animazione, tra cui la prima svizzera di Mary Anning, chasseuse de fossiles (2025), il nuovo film d’animazione di Marcel Barelli, premiato quest’anno con il Locarno Kids Award presentato dalla Mobiliare.

Nel primo anno di un ciclo quadriennale dedicato a 42 paesi del continente africano, Open Doors offrirà una panoramica delle più interessanti produzioni indipendenti della sua attuale regione di riferimento. Quest’anno saranno presentati 8 lungometraggi e 5 cortometraggi.

La Semaine de la Critique presenta 7 lungometraggi documentari in prima mondiale o internazionale, selezionati dall’Associazione Svizzera dei Giornalisti Cinematografici.

Una selezione di 10 lungometraggi e 2 corti che rappresentano il meglio della produzione elvetica, scelta da una commissione di rappresentanti delle Giornate di Soletta, dell’Accademia del Cinema Svizzero e SWISS FILMS.

Il Mostro: dal 22 ottobre su Netflix. Teaser e prima immagine

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Il Mostro: dal 22 ottobre su Netflix. Teaser e prima immagine

Netflix annuncia che “Il Mostro”, la serie tv in 4 episodi diretta da Stefano Sollima, creata da Leonardo Fasoli e Stefano Sollima, che racconta Il Mostro di Firenze, arriverà solo su Netflix dal 22 ottobre, in concomitanza con il 10° anniversario dell’arrivo del servizio in Italia.

La serie tv, una produzione The Apartment – società del gruppo Fremantle – e AlterEgo, prodotta da Lorenzo Mieli, Stefano Sollima e Gina Gardini, vede tra i suoi interpreti Marco Bullitta, Valentino Mannias, Francesca Olia, Liliana Bottone, Giacomo Fadda, Antonio Tintis e Giordano Mannu.

La trama di Il Mostro

Otto duplici omicidi. Diciassette anni di terrore. Sempre la stessa arma. Una beretta calibro 22. Una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul primo e più brutale serial killer della storia del Paese: il Mostro di Firenze. Questa storia è stata ricostruita sulla base dei procedimenti e delle indagini ancora in corso. In una storia dove i mostri possibili, nel corso del tempo e delle indagini, sono stati molti, il nostro racconto esplora proprio loro, i possibili mostri, dal loro punto di vista. Perché il mostro, alla fine, potrebbe essere chiunque.

CREDITS:

  • Data di uscita: dal 22 ottobre solo su Netflix
  • Regia di Stefano Sollima
  • Una Produzione The Apartment – società del gruppo Fremantle – e AlterEgo
  • Prodotto da Lorenzo Mieli, Stefano Sollima e Gina Gardini
  • Una serie creata da Leonardo Fasoli e Stefano Sollima
  • Cast: Marco Bullitta, Valentino Mannias, Francesca Olia, Liliana Bottone, Giacomo Fadda, Antonio Tintis e Giordano Mannu.

Superman: guida al cast e ai personaggi del film

Superman: guida al cast e ai personaggi del film

L’attesissimo Superman diretto da James Gunn sta per arrivare al cinema, pronto a inaugurare una nuova era per l’universo cinematografico DC. Con un tono più luminoso e umano rispetto alle precedenti incarnazioni, il film promette di restituire al grande schermo un Uomo d’Acciaio ricco di speranza, emozione e modernità. Il cast, ricco di volti noti e nuove promesse, interpreta invece una gamma di personaggi iconici dell’universo DC, alcuni dei quali al debutto cinematografico. In vista dell’uscita, e per prepararsi al meglio alla visione in sala, ecco allora una guida completa al cast e ai personaggi del film.

Il cast e i personaggi protagonisti di Superman

David Corenswet interpreta Superman / Kal-El / Clark Kent

David Corenswet è il nuovo attore incaricato di dare vita a Clark Kent/Kal-El in un progetto live-action, dopo star del calibro di Christopher Reeve e Henry Cavill. Nell’iterazione della DCU, il figlio più famoso di Krypton possiede i suoi soliti poteri, tra cui la vista calorifica, la capacità di volare, la super forza, l’invulnerabilità, la super velocità e la vista a raggi X, tra gli altri. Si tratta però di un supereroe già maturo, equilibrato e cresciuto in una famiglia amorevole. Non siamo di fronte a una classica origin story, ma a un eroe che cerca il suo posto nel mondo, bilanciando altruismo e umanità.

Corenswet si è fatto un nome nella serie Netflix The Politician, ma è apparso anche in film come The Greatest Hits di Hulu e ha recitato nei film Pearl Twisters, oltre che in alcune popolari serie TV, tra cui Hollywood, Lady in the Lake We Own This City. Questo ruolo rappresenta il suo debutto da protagonista in un grande franchise, dando corpo a un Superman energico, empatico e moderno. Di Superman, Corenswet ha detto: “Rispetto a Batman e Spider-Man, Superman non viene descritto come un personaggio con grandi conflitti interiori. Se è invincibile, cosa c’è in gioco? Tutte le cose importanti. Puoi essere la persona più equilibrata e ben intenzionata del mondo, ma le persone continueranno a morire. Non puoi salvare tutti per sempre“.

Lex Luthor e Clark Kent in Superman

Nicholas Hoult interpreta Lex Luthor

Nicholas Hoult, che secondo quanto riferito avrebbe accettato il ruolo di Lex Luthor nel novembre 2023 prima che la sua partecipazione fosse annunciata ufficialmente pochi giorni dopo, interpreterà uno dei nemici più iconici di Superman. Nonostante il teaser del film suggerisse la possibile apparizione di un altro grande cattivo, Luthor sarà indubbiamente il cattivo principale del film.

Gli spettatori britannici riconosceranno immediatamente Hoult dal film commedia-drammatico del 2002 About a Boy e dalla serie televisiva per adolescenti Skins di Channel 4. Da allora, Hoult ha interpretato una versione più giovane del personaggio Marvel Hank McCoy/Bestia nella seconda serie di film X-Men della Fox e ha recitato in numerosi altri progetti, tra cui Renfield, Warm Bodies, Tolkien, Giurato numero 2 e The Menu.

Rachel Brosnahan interpreta Lois Lane

Nota soprattutto per aver interpretato Miriam “Midge” Maisel nella serie Prime Video La fantastica signora Maisel, Rachel Brosnahan interpreterà la combattiva giornalista Lois Lane in questo film. In Superman non sarà più una damigella in pericolo, poiché Brosnahan interpreterà il personaggio in modo più grintoso e proattivo rispetto alle versioni precedenti.

Nonostante la sua pluripremiata interpretazione nella suddetta serie originale Amazon TV, Brosnahan ha recitato anche in Spie sotto copertura, Manhattan e The Amateur, tra le altre produzioni. La vedremo prossimamente nella seconda stagione di Presunto innocente su Apple TV+, dove Brosnahan è stata recentemente annunciata come protagonista della serie antologica poliziesca.

Lois Lane Superman
Lois Lane in Superman

Nathan Fillion interpreta Guy Gardner / Lanterna Verde

Guy Gardner, uno dei tanti personaggi DC ad assumere l’alias di Lanterna Verde – individui dotati di un anello verde che conferisce varie abilità a chi lo indossa – sarà interpretato da Nathan Fillion. È uno dei tre Lanterna Verde confermati per apparire in questo franchise cinematografico, insieme a John Stewart di Aaron Pierre e Hal Jordan di Kyle Chandler, che saranno introdotti nella serie TV Lanterns della HBO.

Famoso soprattutto per aver interpretato Malcolm “Mal” Reynolds in Firefly, Fillion è apparso in numerose altre serie TV e film di successo. Nella sua brillante carriera, è anche noto per aver interpretato Richard Castle in Castle e in The Rookie della ABC, T.D.K in The Suicide Squad, diversi personaggi nella serie di film Guardiani della Galassia e per aver doppiato personaggi in varie serie TV animate e nella serie di videogiochi Halo. Fillion tornerà a vestire i panni di Gardner nella seconda stagione di Peacemaker, in arrivo su HBO Max alla fine di agosto.

Edi Gathegi interpreta Michael Holt / Mister Terrific

Il vero nome di Mister Terrific è Michael Holt, che farà la sua prima apparizione dal vivo proprio in Superman. Edi Gathegi interpreterà Holt, uno dei tre individui dotati di superpoteri che compongono la Justice Gang, di proprietà dell’azienda. Per quanto riguarda Mister Terrific, è uno scienziato diventato supereroe che usa sfere fluttuanti, note come T-spheres, per creare proiezioni olografiche, hackerare altre macchine ed emettere scariche di energia. È anche incredibilmente intelligente (ha 14 dottorati di ricerca nella DC Comics) e ricco.

In sostanza, ha le finanze e la potenza di fuoco pari a quelle del più famoso vigilante miliardario Bruce Wayne/Batman. Edi Gathegi ha recitato in diversi episodi e/o stagioni di For All Mankind di Apple, The Blacklist della NBC, Proof della TNT e The Family Tools della ABC. Alcuni spettatori potrebbero riconoscerlo anche da X-Men – L’inizio e The Harder They Fall.

Guy Gardner, Hawkgirl e Mister Terrific in Superman

Isabela Merced interpreta Kendra Saunders / Hawkgirl

Il terzo e ultimo membro della Justice Gang, Hawkgirl – il cui vero nome è Kendra Saunders è interpretato da Isabela Merced. Hawkgirl ha una delle storie più complicate di tutta la DC Comics. In sostanza, però, Saunders è l’ultima reincarnazione di Shayera Hol, membro di una razza aliena conosciuta come i Thanagariani. Terza detentrice del mantello di Hawkgirl, Saunders possiede i ricordi dei suoi antenati, Hol e Shiera Sanders. È anche un’eroina riluttante e cinica, quindi aspettiamoci che entri in conflitto con il più idealista Superman. Per quanto riguarda le abilità, può volare, è un’esperta combattente e possiede le solite abilità sovrumane.

Vista l’ultima volta nel ruolo di Dina nella seconda stagione di The Last of Us, la stella di Merced è in ascesa grazie alle sue interpretazioni nello spin-off di Spider-Man, Madame Web, Alien: Romulus, Dora e la città perduta e Instant Family. Il mese prossimo apparirà anche in un cameo nella seconda stagione di Peacemaker.

Anthony Carrigan interpreta Rex Mason / Metamorpho

Metamorpho è è un archeologo in grado di alterare gli atomi del proprio corpo per modificarne la forma e la consistenza e creare qualsiasi elemento desideri, divenendo così suo malgrado un supereroe. Il suo aspetto è considerato mostruoso da alcuni, e l’attore Anthony Carrigan ha dichiarato al DC Studios Podcast di sentirsi “maledetto” dal suo potere. “Per me era davvero importante… [che] questo personaggio in particolare avesse questo vero e proprio pathos”, ha spiegato.

E a differenza di molti supereroi, lui non è entusiasta del fatto di esserlo. Si sente maledetto da ciò che ha. E quindi ho davvero dato qualcosa in più a questo personaggio, e questo ha davvero acceso la scintilla”. Il ruolo che ha portato Anthony Carrigan al successo è stato quello di Noho Hank nella serie HBO Barry. È anche noto per aver interpretato Victor Zsasz in Gotham su Fox e Kyle Davies in The Forgotten su ABC.

Rick Flag Sr. in Superman

Frank Grillo interpreta Rick Flag Sr

Rick Flag Sr è, ovviamente, il padre di Rick Flag interpretato da Joel Kinnaman (visto l’ultima volta in The Suicide Squad del 2021). È direttore dell’organizzazione governativa ARGUS e in passato ha gestito i Creature Commandos su ordine di Amanda Waller. I fan dei fumetti riconosceranno Frank Grillo nel ruolo del cattivo di Capitan America Brock Rumlow, alias Crossbones, apparso sia in The Winter Soldier che in Civil War. È noto anche per The Shield, Prison Break, Tulsa King e per la saga di La notte del giudizio.

María Gabriela de Faría interpreta Angela Spica / The Engineer

Maria Gabriela De Faria interpreta Angela Spica/The Engineer, membro di The Authority, una squadra di antieroi dell’universo Wildstorm/DC Comics che non esita a ricorrere a misure estreme per salvare la situazione. Spica è solitamente raffigurata con un corpo dalle capacità multiformi e vari superpoteri grazie al suo sangue arricchito di naniti. Tuttavia, mentre la sua controparte DCU è anch’essa dotata di nanotecnologia, questa funge da armatura, consentendo a Spica di creare varie armi e conferendole abilità sovrumane.

Attrice venezuelana che ha recitato in varie telenovelas, de Faria non sarà un nome familiare a molti. Ha recitato come guest star in alcune serie in lingua inglese, tra cui Deadly Class, The Moodys e Animal Control, ma la sua imminente apparizione in Superman è il suo ruolo internazionale più importante fino ad ora.

Il cast e i personaggi secondari di Superman

Pruitt Taylor Vince e Neva Howell interpretano Pa Kent e Martha Kent

Pa e Martha Kent sono i genitori adottivi di Superman sulla Terra. Non è chiaro quanto sarà importante il loro ruolo nel film, ma dalle immagini che abbiamo visto sappiamo che condivideranno alcune scene commoventi con il protagonista kryptoniano.

Tra i crediti cinematografici di Pruitt Taylor figurano Mississippi Burning e JFK, mentre quelli televisivi includono The Mentalist, Murder One, True Blood, Murder One, Stranger Things, Bird Box, Beautiful GirlsThe Blacklist. Superman segnerà il suo ritorno sullo schermo dopo quattro anni: l’ultima sua apparizione risale al 2021 in Crime Story.

Tra i film di Neva Howell ricordiamo Diario di una schiappa – Portatemi a casa!, La truffa dei Logan e My Fellow Americans, ma anche Beckinfield, The Edge of Sanity e The Resident.

Pa e Clark Kent in Superman

Skyler Gisondo interpreta Jimmy Olsen

Jimmy Olsen è il fotografo del Daily Planet, che diventa un caro amico di Clark Kent e Lois Lane. Talmente caro, infatti, che il personaggio è stato protagonista di una sua serie di fumetti dal titolo Superman’s Pal Jimmy Olsen.

Ad oggi, Skyler Gisondo è noto soprattutto per il suo lavoro in The Righteous Gemstones della HBO, Santa Clarita Diet di Netflix e nella serie di film Una notte al museo. Ha anche recitato in un ruolo secondario nel film Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson, candidato a diversi premi.

Wendell Pierce interpreta Perry White

Perry White è il caporedattore del Daily Planet e il capo di Clark Kent, Lois Lane e dei loro colleghi della testata. Conosciamo Wendell Pierce in quanto è recentemente apparso nel film MCU Thunderbolts*, dove ha interpretato un politico statunitense incaricato di interrogare Valentina Allegra de Fontaine, interpretata da Julia Louis Dreyfus. Tra gli altri suoi crediti figurano The Wire, Suits e Chicago PD.

Lois Lane, Jimmy Olsen e Cat Grant in Superman
Lois Lane, Jimmy Olsen e Cat Grant in Superman

Beck Bennett interpreta Steve Lombard

Steve Lombard è un giornalista sportivo del quotidiano di Metropolis, il Daily Planet. Prima di questo film, Beck Bennett ha fatto parte del cast di Saturday Night Live per otto stagioni. Tra i suoi film ricordiamo Bill & Ted Face the Music, Angry Birds – Il film 2 e Zoolander 2.

Mikaela Hoover interpreta Cat Grant

Cat Grant è una giornalista del Daily Planet. Tra i film interpretati dall’attrice Mikaela Hoover  figurano Guardiani della Galassia, The Belko Experiment e Super, mentre tra le serie TV figurano Lucifer della Fox, The Guest Book della TBS e The League della FX.

Sara Sampaio interpreta Eve Teschmacher

Eve Teschmacher è l’assistente di Lex Luthor. In genere, Teschmacher è anche l’interesse amoroso di Luthor, ma questa versione del personaggio è stata modificata per renderla anche un’influencer sui social media. Per Sara Sampaio, modella portoghese, Superman è il suo debutto cinematografico come attrice.

Shayda: recensione del film con Zar Amir-Ebrahimi

Shayda: recensione del film con Zar Amir-Ebrahimi

Con il sostegno produttivo di Cate Blanchett e una narrazione fortemente autobiografica, Shayda segna l’intenso esordio alla regia della cineasta iraniano-australiana Noora Niasari. Ambientato nella Melbourne del 1995, il film segue le vicende di una donna iraniana fuggita da un matrimonio abusivo e rifugiatasi in un centro di accoglienza per donne maltrattate, insieme alla figlia di sei anni. Una storia personale che diventa riflessione universale su violenza, maternità, cultura e libertà, raccontata con uno sguardo delicato ma penetrante.

Una fuga raccontata con pudore e tensione costante

Sin dalle prime scene, Shayda mette lo spettatore in uno stato di allerta. L’inquadratura stringe sui volti, gli spazi chiusi e protetti diventano prigioni emotive, il formato quadrato (4:3) aumenta la sensazione di oppressione. La protagonista del titolo (interpretata da una straordinaria Zar Amir-Ebrahimi) è sempre in fuga, anche quando apparentemente al sicuro. Ogni azione, ogni decisione, è accompagnata da uno strato invisibile di ansia. La violenza che ha subito non viene mai mostrata esplicitamente, ma è costantemente percepibile nel suo modo di muoversi, di parlare, di interagire con la figlia e con gli altri.

La regia di Niasari evita qualsiasi sensazionalismo e racconta tutto con pudore, scegliendo l’osservazione paziente e rispettosa dei gesti quotidiani. Persino l’ex marito Hossein, pur temibile, non è rappresentato come un mostro bidimensionale, ma come un uomo ambiguo, capace di manipolazioni affettive e sociali.

Un ritratto intimo e politico

Ciò che distingue Shayda da altri film sul tema della violenza domestica è la sua capacità di allargare il campo senza perdere l’intimità del racconto. Il nemico non è solo l’individuo, ma un sistema culturale e patriarcale che sopravvive al di là dei confini geografici. Anche dopo essere fuggita dall’Iran, Shayda continua a subire le pressioni della sua comunità in esilio, che la giudica e la isola per aver osato chiedere il divorzio. L’autonomia femminile viene vista come una colpa, e perfino il diritto alla custodia della figlia è messo in discussione.

Niasari affronta tutto questo senza mai trasformare Shayda in una vittima passiva. Anzi, la protagonista è mostrata come una donna determinata, capace di affermare la propria identità culturale senza piegarsi alle imposizioni più oppressive. La celebrazione del Nowruz, il Capodanno persiano, diventa simbolo di rinascita personale e di trasmissione consapevole delle radici alla nuova generazione.

Zar Amir-Ebrahimi in una scena di Shayda
Zar Amir-Ebrahimi in una scena di Shayda – © Madman Entertainment

Zar Amir-Ebrahimi e Selina Zahednia: un legame che commuove

Il cuore emotivo del film è il rapporto tra Shayda e la piccola Mona, interpretata con dolcezza e autenticità da Selina Zahednia. Il loro legame è fatto di sguardi, abbracci, gesti quotidiani che diventano atti di resistenza. In mezzo alla paura e all’incertezza, madre e figlia costruiscono uno spazio affettivo in cui è ancora possibile sorridere, ballare, raccontarsi favole.

Zar Amir-Ebrahimi, già premiata come miglior attrice al Festival di Cannes 2023 per Holy Spider, regala qui una performance ancora più sottile e intensa. Ogni emozione si legge nei suoi occhi, nel modo in cui trattiene il respiro o sorride per rassicurare la figlia. Anche la bambina riesce a restituire con naturalezza lo smarrimento e la confusione di chi vive un dramma senza comprenderlo fino in fondo. La scena in cui Shayda le insegna i significati degli oggetti legati al Nowruz è uno dei momenti più belli e significativi del film: un dialogo tra culture, generazioni, dolore e speranza.

Una regia empatica, mai invadente

Lo stile di Shayda è coerente con il suo contenuto. La regia non impone mai la propria presenza, ma si mette al servizio del racconto. Il lavoro sul sonoro è essenziale, quasi minimalista, e accompagna con discrezione le emozioni dei personaggi. Anche le musiche tradizionali e i momenti danzati non sono mai coreografici, ma spontanei, parte integrante della vita.

La sceneggiatura, ispirata all’infanzia della regista, è asciutta e ben calibrata. Ogni scena ha un senso, un respiro, una risonanza emotiva. Niasari costruisce un’opera prima matura e personale, che non chiede compassione, ma invita alla comprensione e al rispetto per un vissuto troppo spesso taciuto o banalizzato.

Shayda è un’opera sulla maternità come gesto politico, sulla libertà come conquista quotidiana, sulla possibilità di rinascita anche quando tutto sembra perduto. Con uno sguardo attento e pieno di amore, Noora Niasari firma un esordio che lascia il segno. E ci ricorda, con delicatezza e forza, che la resistenza femminile passa anche – e soprattutto – dai gesti più piccoli.

Superman, le prime reazioni elogiano il film: “luminoso, emozionante, pieno di speranza”

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Il Superman di James Gunn, atteso al cinema il 9 luglio 2025, ha debuttato alla prima mondiale lasciando il segno. I primi feedback – provenienti da anteprime stampa e fan – esaltano un mix esplosivo di umorismo, emozione e azione “spettacolare”, sostenendo che si tratta “di un Superman per tutti”.

Sul fronte delle recensioni, Germain Lussier di Gizmodo l’ha definito “un’esaltante corsa senza pause, piena di ottimismo e imprevedibile ironia. Non abbiamo mai visto una DC così”. Anche Perri Nemiroff di Collider ha espresso un giudizio caloroso: “Superman mi ha reso così felice. Azione travolgente, momenti di leggerezza, e un’umanità del protagonista che spinge a fare del bene. David Corenswet incarna tutto questo”.

Anche Brandon Davis di ComicBook.com ha mostrato grande entusiasmo: “Superman è una celebrazione portata sul grande schermo, carico di speranza e completezza. Corenswet è nato per questo ruolo”. John Dottson di My Cosmic Circus scrive invece che “Superman è un vincitore. Ho delle critiche da muovere ai livelli Marvel della CGI. Ma James Gunn ha realizzato un film sui supereroi spettacolare e colorato, con personaggi straordinari. Per me, Mr. Terrific ha rubato la scena. Corenswet e Brosnahan brillano: potrei guardare un intero film solo per vedere la loro chimica”.

Positivo è anche il parere di Grace Randolph di Beyond The Trailer: “Questo è il MIGLIOR film di #Superman mai realizzato finora. Quando James Gunn si fa da parte e lascia che sia il suo lavoro a parlare, il risultato è incredibile. Non è perfetto, ma ci va molto vicino e mi ha convinto a credere nel #DC di Gunn.” “Il Superman di James Gunn è il perfetto film di supereroi e un’ottima partenza per il nuovo DC Studios. È grande, luminoso, emozionante, pieno di speranza e non perde mai il senso di meraviglia. Vederlo è stato come strappare le pagine di un fumetto e divorare la sua immaginazione selvaggia e caotica”, sono invece le parole di Erik Davis di Fandango.

Accanto ai elogi, emergono però anche critiche più sfumate: JoBlo.com sottolinea che: “non è affatto un disastro (ha alcuni momenti fantastici), ma non è all’altezza delle aspettative. Stranamente, il film ha trascurato un personaggio fondamentale: Lois Lane e, sorprendentemente, Clark Kent. Molto Superman, poco Clark”. “Si intravedono sprazzi di un #Superman sincero, pieno di speranza e ottimismo, simile al classico Action Comics, ma purtroppo il film crolla sotto il peso di una trama contorta e spesso assurda. Tuttavia, le interpretazioni di Corenswet, Brosnahan, Hoult e Gathegi sono fantastiche, e Krypto è davvero il migliore!”, è invece il parere di Nicola Austin di Empire.

Queste voci, tutte raccolte a caldo dopo la proiezione, evidenziano un film che punta su colori, emozione e ottimismo, segnando un cambio di rotta netto rispetto alle versioni più cupe del passato. Le critiche costruttive – circa qualche eccesso di CGI o poco focus su Clark Kent – confermano che Superman di Gunn non mira solo al facile appeal commerciale, ma vuole ridefinire il supereroe classico con un approccio fresco e ben studiato.

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film sarà al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

James Gunn: il mio Superman è pieno di “colore e gioia”

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James Gunn: il mio Superman è pieno di “colore e gioia”

Il DCU di James Gunn sta finalmente prendendo forma con il debutto della sua versione di Superman. Sul tappeto rosso della prima mondiale di lunedì, lo sceneggiatore e regista ha raccontato a Deadline come ha adottato un approccio più “leggero” al supereroe della DC Comics, tornando al “colore e alla gioia” delle sue origini.

In un certo senso, è più leggero. Ma nel film ci sono anche molti elementi pesanti”, ha spiegato Gunn, facendo seguito all’interpretazione più cruda e cupa di Zack Snyder nel ruolo in L’uomo d’acciaio (2013), Batman v. Superman: Dawn of Justice (2016) e Justice League (2017). “Ma il personaggio stesso è più leggero”.

Il capo della DC Studios ha definito Clark Kent “una rarità tra le rarità”, spiegando che “proviene da una famiglia non disfunzionale, ha genitori che lo amano, sta crescendo in una famiglia amorevole con il sostegno e la presenza emotiva dei suoi genitori, ed è il risultato di tutto ciò. E penso che sia un ragazzo piuttosto equilibrato proprio per questo. Tuttavia, ha anche i suoi difetti”. Gunn ha poi aggiunto: “Ma ho amato i colori e la gioia dei fumetti che mi piacevano da bambino e volevo infondere questo sentimento nel film”.

LEGGI ANCHE: Rick e Morty: James Gunn e Zack Snyder fanno un cameo e discutono di Superman!

Il cast di Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film sarà al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

The Batman – Parte II: James Gunn conferma che la sceneggiatura è pronta ed è “grandiosa”

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Mentre Superman si prepara a spiccare il volo al cinema, sembra proprio che il Batman di Matt Reeves sia pronto per emergere nuovamente dall’ombra. Sul tappeto rosso della prima mondiale di Superman di lunedì, lo sceneggiatore, regista e co-CEO dei DC Studios James Gunn ha confermato ai giornalisti di aver letto la tanto attesa sceneggiatura di Reeves per The Batman – Parte II. “È grandiosa”, ha detto ora Gunn, dopo che Reeves ha condiviso una foto della copertina della sceneggiatura completata il mese scorso, con il simbolo di Batman.

In precedenza, dopo che Gunn aveva difeso i ritardi di The Batman – Parte II, che al momento uscirà in sala il 1° ottobre 2027 dopo un rinvio di un anno, Reeves ha dichiarato a gennaio 2025 che il sequel sarà girato quest’anno. “Stiamo realizzando qualcosa che è il seguito della storia, ma spero che il pubblico ne rimanga sorpreso”, aveva affermato. Con la sceneggiatura pronta e a quanto pare già approvata da Gunn, è dunque lecito aspettarsi che questa promessa venga mantenuta e che già nel corso dell’autunno possano avere inizio le riprese.

Tutto quello che sappiamo su The Batman – Parte II

The Batman – Parte II è uno dei film più attesi del nuovo panorama DC, ma il suo percorso produttivo non è stato privo di ostacoli. Inizialmente previsto per ottobre 2025, il sequel diretto da Matt Reeves è stato rinviato al 1° ottobre 2027, alimentando speculazioni sul futuro del progetto. I ritardi sono stati giustificati da esigenze legate alla scrittura della sceneggiatura e al calendario riorganizzato della DC sotto la nuova guida di James Gunn e Peter Safran, che stanno ristrutturando l’intero universo narrativo. Nonostante ciò, Reeves ha confermato che le riprese inizieranno entro il 2025, e Gunn ha recentemente letto la sceneggiatura, definendola “grandiosa”, un segnale incoraggiante per i fan.

Sul fronte del cast, è confermato il ritorno di Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne/Batman, all’interno dell’universo narrativo alternativo noto come “Elseworlds”, separato dal DCU principale. Dovrebbero tornare anche Jeffrey Wright come il commissario Gordon e Andy Serkis nel ruolo di Alfred. I rumor più insistenti ruotano attorno alla possibile introduzione di Harvey Dent/Due Facce e Clayface (che avrà inoltre un film tutto suo) come villain principali, anche se nulla è stato ancora ufficializzato. C’è chi ipotizza un ampliamento del focus sulla corruzione sistemica di Gotham, riprendendo i toni noir e investigativi del primo capitolo, con Batman sempre più immerso in un mondo in cui la linea tra giustizia e vendetta si fa sottile.

Per quanto riguarda la trama, le indiscrezioni suggeriscono un’evoluzione psicologica per Bruce Wayne, alle prese con le conseguenze delle sue azioni e un Gotham sempre più caotica, anche dopo gli eventi della serie spin-off The Penguin con Colin Farrell (anche lui probabile membro del cast). Alcune fonti parlano di un possibile scontro morale con Harvey Dent, figura ambigua per eccellenza, o di un Batman costretto a confrontarsi con i limiti del suo metodo. Al momento, tutto è però ancora avvolto nel riserbo, ma la conferma della sceneggiatura completa e approvata lascia ben sperare per l’inizio delle riprese entro l’autunno e per un sequel che promette di essere ancora più cupo, ambizioso e introspettivo.

Reeves spera naturalmente che il suo prossimo film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli Oscar. Nel frattempo, Reeves ha espanso la serie DC Elseworld con la già citata serie spin-off di Batman, The Penguin, disponibile su Sky e NOW, per l’Italia.

L’uscita di The Batman – Parte II è ora prevista per il 1 ottobre 2027.

Rick e Morty: James Gunn e Zack Snyder fanno un cameo e discutono di Superman!

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Il produttore esecutivo di Rick e Morty, Scott Marden, rivela come James Gunn e Zack Snyder si siano uniti alla serie per delle apparizioni speciali. Gunn è attualmente co-presidente e CEO di DC Studios e ha scritto e diretto il prossimo film di Superman. Snyder ha diretto la precedente incarnazione di Superman, dirigendo L’Uomo d’Acciaio, Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League di Zack Snyder.

In un’intervista con Variety, Marden racconta come Gunn e Snyder siano apparsi nei panni di se stessi nell’episodio 7 dell’ottava stagione, “Ricker Than Fiction“. L’episodio, scritto da Rob Schrab, ruota attorno a Rick e Morty che affrontano Gunn su come il loro franchise preferito, Maximum Velocitree, stia andando a rotoli. Gunn incontra poi Snyder alla Warner Bros. e discutono di Superman. Marden racconta di come entrambi fossero d’accordo e abbiano riso delle battute fatte a loro spese. Nonostante fossero nel bel mezzo delle riprese di Superman, Gunn ha subito accettato il cameo e ha rapidamente ottenuto l’approvazione della Warner Bros.

Sono stati molto sportivi. Entrambi hanno in qualche modo lasciato intendere che questo è il programma che guardano quando hanno tempo libero. Quindi erano entusiasti di poter far parte di questo mondo, e non c’è stata alcuna resistenza o irritazione. Anzi, hanno riso di qualsiasi cosa gli abbiamo lanciato contro. Probabilmente, francamente, ci sono state anche più frecciatine e battute più stupide, cose che avremmo potuto usare. L’unica cosa che hanno fatto è stata riderci sopra.

Ci siamo detti, se dovessimo fare un film e fare una satira su Hollywood, dovremmo includere anche i nostri capi. Così abbiamo iniziato a pensare alla Warner Bros. Chi sarebbe stato adatto per il ruolo del cattivo? James Gunn sembrava un’ottima scelta.

Eravamo tutti abbastanza sicuri che, ogni volta che Schrab avesse contattato Gunn, sarebbe stato al milione per cento a metà delle riprese di “Superman“. Ma non solo ha risposto subito di sì, ma credo che abbia anche fatto un’offerta alla Warner Bros. lo stesso giorno. Avevamo persone della nostra produzione che dicevano: “Com’è possibile che James Gunn, Zaslav e tutti questi sappiano già di questo episodio?” Non pensavamo che le cose sarebbero andate così velocemente.

Penso che Gunn abbia chiamato delle persone per assicurarsi che non rovinasse nulla. E sembra che abbia ottenuto il via libera abbastanza rapidamente. Entrambi si sono presentati e sono stati davvero molto sportivi. Sono molto Da nerd orgoglioso, idolatro entrambi. Hanno una libertà creativa che pochissime persone a Hollywood hanno per fare grandi cose.

Marden ha anche rivelato che il co-creatore di Rick e Morty, Dan Harmon, ha aggiunto il dialogo di Superman alla sceneggiatura per cercare di rendere l’episodio degno di entrambi i registi per dei cameo.

Quando ha saputo che erano a bordo e che sarebbero entrati, si è quasi fatto scrocchiare le nocche e voleva assicurarsi che l’episodio fosse all’altezza e degno di loro, dovendo recitare quelle battute.

Sherlock Stagione 5? La risposta definitiva dopo otto anni di rumors

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Negli otto anni trascorsi dalla fine della serie, le voci sulla quinta stagione di Sherlock non hanno mai smesso di circolare. Per chi ha visto la serie quando è andata in onda originariamente, ogni stagione di Sherlock è rimasta impressa nella mente dei fan.

I nuovi fan, tuttavia, in genere rimpiangono di non essere stati presenti al culmine della serie, quando è andata in onda. Sebbene ci siano molte serie TV che gli spettatori vorrebbero vedere tornare, Sherlock è sicuramente una delle più richieste.

Tuttavia, nonostante alcune voci di corridoio circolate di recente, il co-creatore di Sherlock e attore di Mycroft Holmes, Mark Gatiss, ha apparentemente fornito una risposta definitiva: la quinta stagione non si farà (tramite Collider). In definitiva, Gatiss riteneva che l’eredità della serie contasse da sola e che anche la sua età avesse giocato un ruolo nella sua decisione.

No. Ci abbiamo provato e abbiamo fatto centro con Benedict e Martin. Voglio dire, non c’è… che senso avrebbe? Lo rifaresti e basta. E a dire il vero, sai, l’anno prossimo compirò 60 anni. È incredibile… È bello riconoscere quanto sia stata una serie meravigliosa, ma è anche bello andare avanti.

Mark Gatiss tornerà al cinema dal 23 luglio con I Fantastici Quattro: Gli Inizi, nei panni di Ted Gilbert.

X-Men: la sorella di Pedro Pascal, Lux Pascal, rivela perché vuole interpretare Jean Grey

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Lux Pascal è la sorella di Pedro Pascal. La trentatreenne è membro della comunità LGBTQ e una donna transgender che ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista in Miss Carbón di Netflix. Diretta da Agustina Macri e interpretata da Pascal e Paco León, la coproduzione ispano-argentina racconta l’avvincente storia vera di Carla Antonella Rodríguez, la prima minatrice in una regione in cui il lavoro minerario era tradizionalmente riservato agli uomini.

Guardando al suo potenziale futuro a Hollywood, l’attrice formatasi alla Juilliard non vede l’ora di unirsi al fratello nel MCU nei panni di Jean Grey, membro degli X-Men. “Mi sento così legata a lei, sia fisicamente che mentalmente”, ha spiegato Pascal, “e a come diventa Fenice perché è corrotta dal mondo”. Parlando della condivisione dello schermo con suo fratello, ha aggiunto: “Sarebbe bellissimo poter finalmente partecipare alle conversazioni che avevamo quando io ero bambina e lui era un giovane adulto, e sognavamo entrambi di film. Mi piacerebbe molto.”

Pedro Pascal ha spesso lottato per sua sorella, scontrandosi con la retorica anti-trans dell’autrice di Harry Potter J.K. Rowling. Come ci si potrebbe aspettare, Lux è grata per tutto ciò che il suo ex fratello ha fatto per lottare per i suoi diritti. “Soprattutto ora, c’è sicuramente una pressione per le ragazze come me a vivere in segreto, nel senso che non parliamo della nostra identità”, ha detto. “Mi sono sempre chiesta: sarò più rispettata nell’industria se nascondo chi sono? [Pedro] dice: ‘Alla fine, devi solo essere te stessa, ed è allora che il mondo inizia davvero a unirsi per te'”.

Ha qualche possibilità di interpretare Jean Grey? È stato recentemente riportato che Kevin Feige ha “detto ai colleghi di avere un piano decennale per gli [X-Men]”, e il film sta rapidamente iniziando a prendere forma, quindi il cast potrebbe essere presto pronto. Michael Lesslie (Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente) e il regista Jake Schreier (Thunderbolts*) sono stati scelti per portare una nuova squadra di mutanti nel MCU.

Parlando del futuro degli X-Men, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha dichiarato l’anno scorso: “Penso che vedrete che questo continuerà nei nostri prossimi film con alcuni personaggi degli X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo, l’intera storia di Secret Wars ci condurrà davvero in una nuova era di mutanti e degli X-Men”.

“Ancora una volta, [è] uno di quei sogni che si avverano. Finalmente abbiamo di nuovo gli X-Men”. Leggendo tra le righe, sembra che la “Saga dei Mutanti” sia alle porte, mentre ci stiamo dirigendo verso la conclusione della Saga del Multiverso in corso.

Superman: David Corenswet difende la versione di Zack Snyder

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Superman: David Corenswet difende la versione di Zack Snyder

Il 2025 segna uno degli anni più importanti nella storia dell’eredità mediatica di Superman, poiché l’Uomo del Domani è finalmente pronto a tornare protagonista al cinema con un suo film quest’estate, come parte della timeline DCU. L’ultima versione cinematografica di Superman che il mondo ha visto è stata l’incarnazione di Henry Cavill nella timeline dei film DCEU, iniziata con L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder nel 2013. Il Superman di Cavill è stato spesso descritto come una delle interpretazioni più cupe del personaggio, e questo è spesso stato un argomento controverso quando si parla dell’icona DC.

In una nuova intervista con GQ, il nuovo Superman, David Corenswet ha affrontato i suoi vecchi commenti di una precedente intervista con Entertainment Weekly nel novembre 2019, dove aveva parlato della versione più cruda che Cavill aveva interpretato nella serie di Snyder. In quell’occasione l’attore aveva affermato: “Mi piacerebbe vedere qualcuno fare una versione allegra e retrò [di Superman]. Adoro l’interpretazione cupa e grintosa di Henry Cavill, ma mi piacerebbe vedere il prossimo essere molto luminoso e ottimista”.

Ora, con GQ, Corenswet ha approfondito ciò che intendeva dire, condividendo quanto segue su Cavill e il Superman di Snyder: “Penso che sia la cosa meno interessante che avrei potuto dire. Semplicemente perché con un personaggio fantastico come Superman, vuoi che grandi artisti, scrittori e attori ne esplorino tutte le possibilità“.  “L’unico modo per renderlo noioso è continuare a fare sempre la stessa cosa. E così, proprio come Chris Nolan ha preso Batman e ha fatto qualcosa di più cupo e realistico con il personaggio, Zack Snyder e Henry Cavill hanno esplorato un lato di Superman che non era mai stato esplorato sul grande schermo”.

“Quindi, quello che volevo dire è che lo stavano facendo molto bene ma che mi sarebbe piaciuto vedere il prossimo film andare nella direzione opposta e mostrare l’altro lato. Allo stesso modo, dopo i film di Batman di Chris Nolan e dopo Matt Reeves e Robert Pattinson, ci sono molte persone che si chiedono: “Dov’è il nostro Batman divertente, esagerato e fantastico?”. Come noto, quando si parla di Superman nel DCEU e nello Snyderverse, molti potrebbero aver considerato l’interpretazione di Cavill del personaggio più cupa rispetto alle precedenti.

Ma questo non significa necessariamente che sia un aspetto negativo, e i commenti di Corenswet suggeriscono che egli sia d’accordo con questa idea, poiché fa riferimento al modo in cui Superman viene costantemente reinterpretato nel mondo dei film live-action e dei cartoni animati. Alla fine, Superman è un personaggio in continua evoluzione con il tempo, poiché la narrazione è in costante crescita e cambiamento nella TV e nel cinema. Dal commento di Corenswet, è evidente che ha capito come Snyder e Cavill stessero adottando questo approccio con Superman, mostrando la leggenda della DC in un mondo più realistico.

Il cast di Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Il film sarà al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Superman, il primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a volare nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.

Produttori esecutivi sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy (“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).

Io sono leggenda: la spiegazione del finale alternativo del film

Io sono leggenda: la spiegazione del finale alternativo del film

Il finale alternativo di Io sono leggenda spiegava molto di più sugli infetti rispetto alla versione cinematografica, era molto più fedele al romanzo di Richard Matheson del 1954 e rendeva il resto del film molto più profondo. Questa differente conclusione è stata rivelata per la prima volta nell’edizione in DVD del film con Will Smith e ben presto è stata considerata la versione migliore. Il finale alternativo è poi diventato stato così popolare che il prossimo Io sono leggenda 2 non seguirà l’originale, ripartendo proprio da questa diversa conclusione per costruire un nuovo racconto.

Tuttavia, questo significa che molti ora vogliono sapere cosa succede nel finale alternativo di Io sono leggenda e perché non è stato utilizzato. Nonostante sia stato adattato più volte in passato, un aspetto del libro da cui è tratto che non è mai stato adattato fedelmente è la conclusione. La fine del romanzo I Am Legend vede Robert Neville morire per mano sua e rivela che gli infetti sono intelligenti. Inoltre, essi temono e detestano Neville perché ha ucciso molti membri della loro specie. Mentre la versione cinematografica ha tradito questa conclusione di grande impatto, il finale alternativo rimane molto più fedele a questa conclusione.

LEGGI ANCHE: Io sono leggenda: le differenze tra il libro e il film

La spiegazione del finale alternativo di Io sono leggenda

Uno dei motivi per cui il finale alternativo di Io sono leggenda è stato reso canonico è perché, a differenza della versione cinematografica, Will Smith sopravvive. In esso, infatti, Robert Neville scopre che gli infetti sono autocoscienti, possiedono un certo grado di intelligenza e, cosa più importante, hanno sentimenti. La rivelazione che sconvolge Neville è che gli infetti (che nel libro sono chiamati Darkseekers) hanno paura di lui. La violenza mostrata dagli infetti nei confronti di Robert è dunque, dal loro punto di vista, una necessità.

Io sono leggenda sequel

Gli infetti, simili a vampiri, attaccano la sua casa non per ucciderlo, ma per salvare uno di loro. Il loro assalto è quindi una missione di salvataggio per liberare la donna infetta che Neville ha rapito come cavia. Il peso morale degli implacabili esperimenti dell’uomo per trovare una cura al virus è il punto focale del finale alternativo di Io sono leggenda. Rendendosi conto che le creature sono ancora intelligenti, hanno una forma di comunicazione e hanno sviluppato una propria società, Neville lascia che la sua cavia si ricongiunga con i suoi simili.

Non lo dice mai ad alta voce, ma sembra rendersi conto di essere diventato un mostro anche per i Darkseekers (proprio come nel libro). Tuttavia, è proprio questa consapevolezza che permette al personaggio di Will Smith di sopravvivere nel finale alternativo. Nel finale originale, invece, Neville si sacrifica per salvare i sopravvissuti appena scoperti, Anna ed Ethan. Tuttavia, nel finale alternativo, i Darkseekers, riuniti con i loro simili catturati, semplicemente si allontanano. Neville prende quindi la cura e si dirige verso il Vermont come un uomo cambiato, con Anna ed Ethan al seguito.

Perché il finale alternativo non è stato utilizzato

Il finale alternativo di Io sono leggenda non è stato utilizzato nel montaggio finale per diversi motivi. Il montaggio cinematografico ha apportato diverse modifiche rispetto alle prime bozze, inclusa una versione in cui il cane di Neville sopravvive. Alla fine, il finale definitivo è stato scelto in base alla reazione del pubblico, che ha risposto in modo più favorevole allo scenario in cui “Will Smith muore”. Il finale cinematografico è stato controverso tra i fan del romanzo di Richard Matheson, che hanno ritenuto che non riuscisse a cogliere tematicamente ciò che rendeva il finale del libro così toccante.

Io sono leggenda Will Smith

La narrazione della versione cinematografica può essere più vicina al romanzo Io sono leggenda per quanto riguarda la morte di Robert Neville, ma si può sostenere che manchi il punto filosofico di una storia che riguarda più la moralità che gli zombie. Anche se il finale alternativo è ancora a suo modo lontano dal libro, è molto più vicino allo spirito della storia, poiché Neville scopre di non essere così virtuoso come pensava. Sfortunatamente, come rivelato dal regista Francis Lawrence, il motivo per cui il finale è stato cambiato in quello più eroico visto nei cinema è stato il fatto che il pubblico di prova ha reagito in modo estremamente negativo a un finale che dipinge Neville come il cattivo.

Io sono leggenda 2 seguirà il finale alternativo

Da quando è stato annunciato Io sono leggenda 2 con il ritorno di Will Smith insieme al nuovo membro del cast Michael B. Jordan, sono sorte molte domande. Dato che Robert Neville è morto alla fine del film visto al cinema, sarebbe stato difficile immaginare il ritorno di Smith senza che si tratti semplicemente di scene flashback (forse attraverso i video da lui registrati). Tuttavia, rendendo il finale alternativo di Io sono leggenda quello canonico, non ci sono complessità narrative per la presenza di Robert Neville nel sequel. Il sequel continuerà dunque la storia dove si è interrotta la versione cinematografica, mostrando cosa ha fatto Robert dopo essere sopravvissuto a Manhattan e fuggito con la cura.

Sebbene il finale alternativo di Io sono leggenda spieghi come Smith ritorna per il sequel, lascia ancora molte domande a cui il sequel dovrà rispondere. Se Neville aveva la cura, l’ha data al resto dei sopravvissuti o ai mutanti infetti, o ha capito che dovevano essere lasciati soli nelle vite che si erano costruiti? C’è anche la questione della provenienza della tensione tra specie, dato che nel nuovo finale gli infetti non sono rivelati come una minaccia irrazionale. Forse Neville diventa il loro protettore contro gli altri esseri umani che non li capiscono. Tuttavia, potrebbe essere interessante se il film puntasse su Smith come cattivo e Jordan come eroe che gli impedisce di uccidere gli infetti.

Io sono leggenda differenze libro film

Quello di Io sono leggenda è uno dei finali alternativi più famosi di sempre

Ci sono molti film con finali alternativi, ma pochi sono così famosi o significativi come Io sono leggenda. Il fatto che il sequel seguirà il finale alternativo e che il film sia stato ripubblicato in streaming con il nuovo finale è più o meno senza precedenti. Tuttavia, ci sono stati diversi altri finali alternativi degni di nota che hanno raggiunto livelli simili di notorietà. Ad esempio, la director’s cut di The Butterfly Effect cambia completamente il finale del film del 2004 di Eric Bress e J Makye Gruber. Uscito lo stesso anno in cui il film è arrivato in DVD, il finale alternativo vede il protagonista che viaggia nel tempo, Evan (Ashton Kutcher), andare incontro a un tragico destino.

Invece di alterare semplicemente gli eventi in modo che gli amici che mette in pericolo non lo incontrino mai, Evan torna indietro nel tempo fino al momento in cui era nel grembo materno. Quindi procede a strangolarsi con il proprio cordone ombelicale. È un finale incredibilmente cupo che è diventato immediatamente oggetto di discussione, e ancora oggi molti credono che il suicidio di Eric nel grembo materno sia il finale della versione cinematografica di The Butterfly Effect. Tuttavia, non tutti i finali alternativi hanno guadagnato una reputazione grazie ai miglioramenti percepiti rispetto all’originale, come I Am Legend o The Butterfly Effect.

Il film Clue di Jonathan Lynn del 1985, basato sull’omonimo gioco da tavolo, ha utilizzato finali alternativi per cambiare l’esito della trama della commedia. Il film è uscito nelle sale con tre finali alternativi per riprodurre l’esperienza del gioco da tavolo. Ciascuno dei tre finali alternativi ha un membro del cast diverso come colpevole e contiene anche uno o due omicidi in più durante la grande rivelazione. Uno rivela addirittura che il personaggio di Tim Curry, Wadsworth il maggiordomo, era un agente sotto copertura dell’FBI. Tuttavia, mentre il finale di The Butterfly Effect e Clue sono diventati argomenti di discussione, nessuno dei due ha influenzato un potenziale franchise allo stesso modo del finale originale di Io sono leggenda.

Lily Gladstone torna al cinema con The Thomas Crown Affair

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Lily Gladstone torna al cinema con The Thomas Crown Affair

La candidata all’Oscar Lily Gladstone (Killers of the Flower Moon) è un’altra new entry nella rivisitazione di The Thomas Crown Affair di Amazon MGM Studios, che sarà diretta e interpretata da Michael B. Jordan.

Non si sa ancora nulla sul ruolo che Gladstone interpreterà. Il premio Oscar Kenneth Branagh è un’altra new entry nel cast. Jordan e Taylor Russell sono i protagonisti del cast del film, le cui riprese inizieranno quest’estate e la cui uscita nelle sale cinematografiche è prevista per il 5 marzo 2027.

Mentre i dettagli della trama sono ancora segreti, sia il film originale del 1968 della United Artists che il remake del 1999 della MGM erano storie di rapine incentrate su un uomo ricco e in cerca di emozioni forti che orchestra una rapina ad alto rischio solo per la sfida, per poi ritrovarsi invischiato in un complesso gioco del gatto e del topo con un brillante investigatore.

Come riportato in precedenza, Drew Pearce ha scritto la sceneggiatura di The Thomas Crown Affair, con Wes Tooke e Justin Britt-Gibson che hanno scritto una bozza precedente, basata sul film originale. Patrick McCormick e Marc Toberoff della Toberoff Productions saranno anche i produttori, con Alan Trustman, autore dell’originale del 1968, in qualità di produttore esecutivo.

Da quando è diventata la prima nativa americana ad essere nominata all’Oscar come migliore attrice per il suo ruolo da protagonista in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, Lily Gladstone è apparsa nel film Apple di Erica Tremblay Fancy Dance, nel dramma indipendente di Morrisa Maltz Jazzy e in Under the Bridge di Hulu. Attualmente, può essere vista recitare nell’aggiornamento di Andrew Ahn su The Wedding Banquet per Bleecker Street. Altri progetti imminenti includono il thriller d’azione di Mark Pellington Lone Wolf, con Bryan Cranston, e la commedia indipendente stellare In Memoriam dello scrittore e regista Rob Burnett. È rappresentata da Authentic, IAG e McKuin Frankel Whitehead LLP.

Patch Adams: la storia vera dietro il film con Robin Williams

Patch Adams: la storia vera dietro il film con Robin Williams

Il film del 1998 Patch Adams è basato sulla storia vera del medico che ha cambiato per sempre la medicina, unendo umorismo e profonda umanità. Si porta così sullo schermo la storia di quest’uomo che scopre la sua vocazione nella medicina dopo un periodo tumultuoso della sua vita. Il vero Adams è infatti pioniere di un approccio unico all’assistenza sanitaria, che enfatizza l’umorismo, l’empatia e il legame personale. In sostanza, il film, con Robin Williams nel ruolo di Hunter “Patch” Adams, offre importanti lezioni sul potere trasformativo della compassione e dell’umorismo in campo medico.

Conosciuto come Patch Adams, questi è dunque un medico e attivista sociale i cui metodi non convenzionali nell’assistenza sanitaria hanno suscitato cambiamenti e discussioni significativi. Il film, pur prendendosi alcune libertà creative, cattura l’essenza dell’approccio rivoluzionario di Patch Adams alla medicina, sottolineando la sua fede nel potere curativo della risata e dell’empatia nella cura dei pazienti. Questa narrazione basata su fatti reali fornisce un affascinante sfondo alla rappresentazione cinematografica, offrendo una visione dell’impatto profondo che la filosofia di un uomo può avere sulle pratiche mediche tradizionali.

Il periodo di Patch Adams in un ospedale psichiatrico

Il viaggio di Patch Adams nel mondo della medicina è iniziato con il suo ricovero volontario in un ospedale psichiatrico. Alle prese con la depressione e pensieri suicidi, Adams cercò aiuto e si trovò esposto alla cruda realtà del sistema sanitario. La sua esperienza in ospedale fu illuminante, poiché assistette a un approccio freddo e clinico alla cura dei pazienti, in cui l’elemento umano sembrava essere stato completamente dimenticato. Questo incontro plasmò profondamente la sua visione dell’assistenza sanitaria, mettendo in evidenza le carenze di compassione e comprensione all’interno del sistema.

Fu proprio tra le mura dell’ospedale psichiatrico che Adams immaginò un tipo diverso di pratica sanitaria. Si rese conto del profondo impatto che l’empatia e il sostegno emotivo potevano avere sui pazienti. Questa consapevolezza non riguardava solo il trattamento delle malattie, ma anche il contatto con i pazienti a livello umano. Questa esperienza gettò le basi per i suoi futuri impegni in campo medico, dove avrebbe sostenuto un approccio più compassionevole e incentrato sul paziente.

Monica Potter e Robin Williams in Patch Adams
Monica Potter e Robin Williams in Patch Adams

Il Gesundheit! Institute di Patch Adams

Dopo la sua esperienza trasformativa e la successiva laurea in medicina, Patch Adams fondò il Gesundheit! Institute. Questa struttura non era solo un ospedale, ma una visione di ciò che poteva essere l’assistenza sanitaria. Funzionava come un ospedale comunitario gratuito incentrato su un’assistenza olistica e incentrata sul paziente. In un’epoca in cui l’assistenza sanitaria era spesso impersonale e strettamente clinica, il Gesundheit! Institute rappresentava un faro di pratica rivoluzionaria, integrando le cure mediche tradizionali con approcci alternativi. L’istituto ha funzionato come una “casa” comune dal 1971 al 1984 e aveva sede nella proprietà personale di Adams nella zona rurale del West Virginia.

Da allora, il Gesundheit! Institute si è ampliato. Nel 2016, l’istituto ha progettato di costruire un ospedale comunitario con 44 posti letto che offrisse assistenza sanitaria olistica gratuita a chiunque lo desiderasse. La struttura includerà un programma di insegnamento che ospiterà 120 membri del personale, che vivranno insieme in un ecovillaggio comunitario (tramite IC). Il Gesundheit! Institute è stato rivoluzionario nella sua filosofia. Il suo obiettivo era quello di trattare i pazienti non solo come casi clinici, ma come individui con bisogni emotivi, psicologici e spirituali. L’istituto ha adottato metodi non convenzionali, tra cui l’uso dell’umorismo e dell’arte, per creare un ambiente curativo che trascendesse gli aspetti fisici della medicina.

La filosofia medica di Patch Adams

Al centro della filosofia medica di Patch Adams c’è l’idea di trattare i pazienti con empatia e stabilire una connessione autentica. Contrariamente alle pratiche dei centri medici convenzionali, orientate all’efficienza e basate su protocolli rigidi, Adams sosteneva un approccio medico più olistico. Credeva nel potere dell’interazione personale e del sostegno emotivo nel processo di guarigione, sostenendo un sistema sanitario che guardasse oltre i sintomi alla persona che li manifestava. Questo approccio sfida il modello medico convenzionale, proponendo che un’assistenza sanitaria efficace implichi la comprensione e la risposta a uno spettro più ampio di bisogni umani. I metodi di Adams sottolineano la necessità di un sistema sanitario che bilanci il trattamento scientifico con la compassione e il legame umano.

Patch Adams cast
Robin Williams in Patch Adams

L’impatto sul settore sanitario

I metodi e la filosofia di Patch Adams hanno avuto un impatto significativo sul settore sanitario, incoraggiando un approccio più umanistico alla medicina. La sua enfasi sulla guarigione della persona, e non solo sul trattamento della malattia, ha ispirato gli operatori sanitari ad adottare un approccio più incentrato sul paziente. Questo cambiamento ha portato a una maggiore attenzione all’empatia, alla compassione e ai bisogni emotivi dei pazienti, mettendo in discussione il tradizionale modello sanitario impersonale e procedurale. L’impatto della filosofia di Adams è evidente nel modo in cui l’assistenza ai pazienti viene sempre più affrontata nella formazione e nella pratica medica, ma soprattutto nel modo in cui il sistema sanitario ha accolto la “clown care”.

La clown care, nota anche come clownerie ospedaliere, è un programma nelle strutture sanitarie che è diventato popolare negli anni ’80. Questi clown medici sono appositamente formati e fanno parte di ospedali di tutto il mondo che aiutano a sollevare il morale dei pazienti, e Patch Adams è considerato il primo clown medico in assoluto. L’impegno di Patch a favore di un sistema sanitario compassionevole non solo ha influenzato gli attuali medici, ma ha anche ispirato le future generazioni di professionisti sanitari a considerare il benessere olistico dei loro pazienti attraverso la clown care, segnando un cambiamento significativo nell’etica del campo medico.

I suoi metodi hanno suscitato alcune polemiche

I metodi non convenzionali di Patch Adams e la sua critica alle pratiche mediche tradizionali sono però stati oggetto di lievi critiche da parte della comunità medica. Alcuni studi rivelano che l’umorismo e gli approcci olistici mancano del rigore scientifico e delle prove tipiche delle pratiche mediche convenzionali. La ricerca ha rivelato potenziali problemi legati alla clown therapy, tra cui la gravità delle condizioni mediche del paziente, il suo livello di sviluppo, il momento e il contesto. Tuttavia, lo stesso studio rivela anche molti risultati positivi, che superano di gran lunga quelli negativi. Il dibattito sui metodi di Adams evidenzia la sfida più ampia di bilanciare un’assistenza innovativa e incentrata sul paziente con i protocolli e le pratiche consolidate della professione medica.

Robin Williams in Patch Adams
Robin Williams in Patch Adams

 

Il vero Patch Adams è apertamente critico nei confronti del film

Nonostante la popolarità del film Patch Adams, il vero dottor Adams ha espresso critiche significative nei confronti del film. Era particolarmente deluso dal fatto che il film avesse dato la priorità alla commedia piuttosto che a una rappresentazione fedele dei suoi metodi e della sua filosofia. Adams riteneva che il film, pur essendo divertente, non riuscisse a rappresentare accuratamente la profondità e la serietà del suo approccio all’assistenza sanitaria, in particolare per quanto riguarda la sua attenzione alla giustizia sociale e alla salute della comunità. Secondo il famoso critico Roger Ebert, il vero Patch Adams una volta gli disse: “Odio quel film”. Patch Adams ha anche criticato il film per non aver portato benefici al suo ospedale reale, il Gesundheit! Institute.

Nonostante il successo commerciale del film, che ha incassato 202 milioni di dollari in tutto il mondo, solo una piccola parte dei profitti è infaatti stata destinata a sostenere l’Istituto o la sua missione di fornire assistenza sanitaria olistica gratuita. Adams sperava che il film avrebbe aumentato la consapevolezza e raccolto fondi per la sua causa, una speranza che è rimasta in gran parte insoddisfatta, portando alla sua insoddisfazione per il risultato del film. Durante un discorso nel 2010, Adams ha dichiarato: “Il film prometteva di costruire il nostro ospedale. Nessuno dei profitti del film è mai arrivato a noi, e quindi, dopo 40 anni di lavoro, stiamo ancora cercando di costruire il nostro ospedale”.

Patch Adams lavora ancora nel settore sanitario

Dopo il film Patch Adams, il medico rimane una figura dinamica nel settore sanitario. Continua a sostenere la riforma sanitaria, sottolineando l’importanza di un sistema compassionevole e incentrato sul paziente. La sua attività di advocacy si concentra sulla necessità di un modello sanitario che dia priorità al libero accesso alle cure mediche e adotti metodi di trattamento olistici. Il lavoro continuo di Adams è una testimonianza del suo impegno a cambiare in meglio il panorama sanitario. Nel 2016, Adams ha rivelato che tiene ancora conferenze 300 giorni all’anno e che “lo fa da oltre 30 anni in 81 paesi, diffondendo i semi di una rivoluzione d’amore che ravviva la comunità e un appello a porre fine al capitalismo”.

Low Tide: la spiegazione del finale del film

Low Tide: la spiegazione del finale del film

Low Tide, film del 2019 scritto e diretto da , è un thriller indipendente che mescola atmosfere da racconto di formazione con tensioni da noir adolescenziale. Ambientato in una cittadina costiera del New Jersey durante un’estate afosa e sospesa nel tempo, il film racconta la storia di un gruppo di ragazzi che, tra furti occasionali e giri loschi, si imbatte casualmente in un tesoro nascosto. La scoperta innesca una spirale crescente di sospetti, tradimenti e violenza che mette alla prova i legami di amicizia e le regole morali di un gruppo già fragile e instabile.

Con una regia misurata e attenta ai dettagli, McMullin costruisce un racconto che si regge su atmosfere dense, paesaggi crepuscolari e dialoghi asciutti. I protagonisti, adolescenti ai margini della legalità, si muovono in un contesto familiare disfunzionale e in una comunità che sembra abbandonata a se stessa, dove gli adulti sono assenti o inefficaci. Il film affronta temi classici del coming of age – la fine dell’innocenza, la lealtà, il desiderio di fuga – e li rielabora in chiave tesa e oscura, lasciando emergere un realismo quasi brutale nelle dinamiche tra i personaggi. Il tono è sospeso tra il dramma psicologico e il thriller, con richiami a opere come Stand by Me e Mud, ma con un’anima più cupa e disillusa.

Low Tide ha ricevuto consensi per la sua scrittura solida e per le interpretazioni convincenti, in particolare quelle dei giovani protagonisti. Ma il vero punto di forza del film è la sua capacità di trasformare una semplice caccia al tesoro in un’esplorazione morale della crescita e del tradimento. Nei prossimi paragrafi, analizzeremo nel dettaglio il finale del film, svelando come si conclude il conflitto tra i personaggi e quale significato lascia dietro di sé questa storia apparentemente semplice ma fortemente simbolica.

Low Tide cast

La trama di Low Tide

Il film ha per protagonisti un gruppo di adolescenti formato da Alan (Keean Johnson), suo fratello minore Peter (Jaeden Martell) e i loro amici Red (Alex Neustaedter) e Smitty (Daniel Zolghadri). Insieme, trascorrono le calde giornate svaligiando le case dei ricchi che si trovano lì per le vacanze. Sono piccoli furti che permettono loro di scorrazzare per il luna park e uscire con le ragazze.

Una notte, però, entrano in una vecchia casa isolata e lì, Alan e Peter trovano un sacco pieno di monete d’oro. I due fratelli non diranno nulla agli altri componenti del gruppo, tenendo il tesoro per sé. Red, il leader della banda, ha però dei sospetti ma nessuno sa che in realtà quel bottino nasconde un segreto e ben presto la polizia si metterà sulle loro tracce. Per loro, avrà così inizio un’avventura inaspettata.

La spiegazione del finale

Nel terzo atto di Low Tide, la tensione tra i protagonisti raggiunge il punto di rottura. Il segreto riguardante la scoperta del sacchetto di monete d’oro non regge a lungo, i sospetti crescono e l’amicizia tra i quattro amici si sgretola rapidamente. Red, il più instabile del gruppo, si convince che Alan lo abbia tradito, e la loro rivalità esplode in un confronto carico di tensione e minacce. Le dinamiche del potere e della fiducia vengono così stravolte, e i legami affettivi si trasformano in paura e autodifesa. La svolta definitiva arriva quando Alan decide di agire in modo autonomo e proteggere non solo sé stesso, ma anche il fratellino Peter, dalla spirale di violenza innescata da Red.

Low Tide Shea Whigham

In una mossa decisiva, lo uccidono quando questi tenta di ucciderli. Gettano poi il suo corpo nell’oceano e hanno ancora le monete d’oro con loro. Mary, intanto, convince la sua famiglia a non sporgere denuncia contro di loro per il furto. Tuttavia, il finale è amaro: Peter è traumatizzato dall’uccisione di Red, il rapporto di Alan con Mary è probabilmente distrutto dopo essere stato messo a dura prova e i fratelli potrebbero avere difficoltà a evitare i sospetti della polizia. Per quanto riguarda Smitty, ci sono invece accenni al fatto che potrebbe voltare pagina e lasciarsi alle spalle quella brutta vicenda.

Il finale di Low Tide racchiude dunque in sé la sintesi dei temi principali del film: la perdita dell’innocenza, la tensione tra lealtà e sopravvivenza, e il difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Alan, inizialmente parte di un gruppo in cerca di adrenalina e appartenenza, comprende progressivamente che per proteggere chi ama e avere una possibilità di futuro, deve tradire le regole non scritte della fratellanza. La sua reazione nei confronti di Red non è solo fisica, ma anche simbolica: è l’uscita definitiva da un mondo tossico, dominato da un maschilismo aggressivo e dalla violenza latente.

Nel congedarsi da quel microcosmo degradato, Alan compie l’unico atto davvero morale del film: abbandonare ciò che lo legava a un’identità precaria e scegliere di costruirne una nuova. Il finale, pur lasciando aperte alcune domande, non cerca la consolazione facile. Al contrario, sottolinea che ogni crescita comporta un costo, e che diventare adulti significa spesso fare scelte dolorose, rinunciando a legami pur di affermare un principio. In questo senso, Low Tide è un racconto di formazione atipico e spietato, che rifugge ogni romanticismo e ci restituisce un ritratto lucido e malinconico del passaggio alla maturità.