La Warner Bros ha
annunciato un cambio di data di uscita di Piccole
Donne, l’atteso nuovo adattamenti firmato Greta
Gerwig, con protagonista Saoirse Ronan. Il film è attualmente previsto
per uscire al cinema in Italia il 9 Gennaio 2020.
Nel cast oltre alla candidata
all’oscar c’è un cast d’eccezione composto da
Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen,
Laura Dern,
Timothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton,
Louis Garrel, Chris Cooper e Meryl
Streep.
Piccole Donne: la trama
La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig
(Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne
basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi
scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita
dell’alter ego dell’autrice, Jo March. Secondo la Gerwig, la tanto
amata storia dellesorelle March – quattro giovani donne ognuna
determinata a inseguire i proprisogni – è al tempo stesso
intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono
interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza
Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie,
Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia
March.
La storia dei
cinecomic degli ultimi vent’anni conta ormai
tantissime occasioni perse e progetti prima annunciati e poi mai
realizzati. Film che i fan avrebbero desiderato vedere sul grande
schermo che non hanno mai trovato la via della sala, spesso
coinvolgendo grandi autori ma che sono invece naufragati nella
dimenticanza.
Ma quali sono quelli che,
fortunatamente, non sono mai stati realizzati? Ecco i 10 più
celebri:
Batman v Superman
No, non stiamo parlando del
Batman v Superman di Zack
Snyder, ma del progetto mai realizzato di Akiva Goldsman alla
sceneggiatura e Wolfgang Peterson alla regia. Due nomi di peso che
avrebbero presentato al pubblico un Bruce Wayne in pensione rimasto
solo dopo la morte di Alfred Pennyworth, Jim Gordon e Nightwing e
ovviamente Clark Kent, recentemente divorziato, che avrebbe
assistito alla morte di Lois per mano di Joker.
Tutto ciò si sarebbe poi collegato a
Lex Luthor, con gli eroi che, dapprima divisi, avrebbero unito le
forze per combattere il villain un po’ come nella versione di
Snyde.
Plastic Man
Alcuni anni fa la Warner Bros.aveva
preso in considerazione l’idea di realizzare un adattamento del
fumetto di Plastic Man in forma di
commedia che avrebbe coinvolto nientemeno che Andy e Lana
Wachowski. Il piano era quello di trasformare Patrick
O’Brian, un ex truffatore diventato buono, in Daniel O’Brien,
ambientalista bersaglio di un malvagio industriale che voleva
rubare i poteri di Plastic Man.
Fantastici Quattro 3
Due capitoli per nulla entusiasmanti
e accolti negativamente da critica e pubblico non avrebbero fermato
la Fox, determinata a continuare il franchise dei
Fantastici Quattro con un terzo film prima del
fallimentare reboot di Josh Trank.
Apparentemente, il piano era quello di aggiungere Djimon Hounsou
nei panni di Black Panther e Doctor Doom e Silver
Surfer come villain principali.
The Amazing Spider-Man 3
Non sorprende che il piano originale
di un seguito di The Amazing Spider-Man 2 fosse,
effettivamente, The Amazing Spider-Man 3. La Sony
prevedeva di riportare Chris Cooper nei panni di Norman Osborn
(probabilmente per dargli un ruolo più ampio, dato che era stato
utilizzato molto poco nel secondo capitolo), mentre la trama si
sarebbe concentrata sui tentativi di Peter Parker di superare dalla
morte di Gwen Stacy.
Il dolore per la morte di una
persona cara il cui decesso è da imputare almeno in parte a se
stessi è una parte essenziale del personaggio di Spider-Man; poiché
la sua storia di origine si basa fortemente sull’omicidio di zio
Ben, questa idea poteva essere un tentativo di ridisegnare l’arco
narrativo del personaggio.
Batman Triumphant
Alla fine degli
anni Novanta la Warner Bros aveva in mano le redini del franchise
su Batman, un marchio apparentemente redditizio e
sicuro. Batman Forever era stato un
grande successo nel 1995 e dopo l’addio di Val
Kilmer, George Clooney fu ingaggiato
sulla scia della popolarità di E.R.
Joel
Schumacher iniziò quindi a lavorare su un quinto film,
intitolato Batman Triumphant (o Unchained), che
avrebbe introdotto lo Spaventapasseri come il principale villain
(che poteva essere interpretato da Nicholas
Cage); tuttavia il precedente Batman e
Robin si rivelò un disastro, e la Warner Bros. lasciò
le redini di Batman fino all’arrivo di Christopher
Nolan.
Lanterna Verde
Prima che Lanterna
Verde uscisse nelle sale nel 2011, dando un’anteprima di
ciò che sarebbe poi stato l’universo cinematografico DC, la
produzione aveva pensato ad una versione del film completamente
diversa, ovvero uno sci-fi per supereroi con toni da commedia e con
protagonista Jack Black. Riuscite a
immaginarvelo?
Scritto da Robert Smigel, questo
adattamento dei fumetti avrebbe preso spunto da The Mask e sarebbe
stata una commedia in cui Hal Jordan si sarebbe trasformato da
timoroso pilota collaudatore a impiegato di un negozio di mobili
chiamato Jud Plato.
Hulk 2
L’Hulk di Ang Lee è stato
uno dei primi film di supereroi in cui il conflitto spirituale di
Bruce Banner (Eric Bana) è stato realmente al centro e in cui era
chiaro il tentativo del regista di raccontare una storia profonda e
stimolante. Il progetto di produrre un sequel era in cantiere, ma i
risultati poco incoraggianti al botteghino e le recensioni negative
del film hanno portato la Marvel a riavviare il personaggio
prima nel film solista L’incredibile Hulk, interpretato da
Edward Norton, poi con The Avengers,
interpretato da Mark Ruffalo.
Dazzler
Iron Man è stato il primo film di
supereroi prodotto dai Marvel Studios, ma non tutti sanno che già
negli anni ’70 si era già parlato di un adattamento cinematografico
su un personaggio dei fumetti degli X-Men, ovvero
Dazzler. L’eroina capace di trasformare il suono
in luce sembrava la candidata ideale per un cinecomic ambientato in
quel decennio e il progetto andò avanti nel tempo con Bo Derek come
star.
Superman Lives
Superman
Lives doveva essere il primo “nuovo” film su Superman
dopo la trilogia con Christopher Reeve e sarebbe
stato diretto da Tim Burton con Nicolas
Cage nei panni dell’Uomo d’Acciaio. Bizzarro e straniante
rispetto al canone originale, il cinecomic mai realizzato avrebbe
adattato la trama de La Morte di Superman, tuttavia il
caos della pre-produzione e vari problemi gettarono nel
dimenticatoio questo film ritenuto dai fan un cult avendo visto
soltanto qualche immagine dal dietro le quinte.
Justice League Mortal
Nel 2013, quando la Warner Bros si
preparava al lancio di Man of Steel – che
avrebbe poi iniziato il DC
Extended Universe – la casa di produzione iniziò a pensare alle
prime idee sul cinecomic dedicato alla Justice
League e dietro il progetto sedeva George
Miller. Il film non fu mai realizzato, lasciando Miller a
concentrarsi sul prossimo lavoro, Mad Max: Fury
Road, ma molto probabilmente si sarebbe
chiamato Justice League
Mortal, come confermato negli anni.
In realtà la produzione del
cinecomic sarebbe dovuta partire già nel 2007 (con un’uscita nei
cinema fissata per il 2009), tuttavia lo sciopero degli
sceneggiatori e il governo australiano che impose una troupe
australiana impedirono l’inizio dei lavori. La formazione della
Justice League sarebbe stata più o meno la stessa di quella scelta
da Zack Snyder (con Martian Manhunter che avrebbe
sostituito Cyborg) con un cast diverso: D. J.
Cotrona nei panni di Superman, Armie
Hammer in quelli di Batman, Megan Gale in
quelli di Wonder Woman, Adam Brody in
quelli di Flash, Common sarebbe stato Lanterna
Verde John Stewart e Santiago Cabrera invece
Aquaman.
Divenuto celebre come uno dei
protagonisti della nuova trilogia di Star
Wars, l’attore John Boyega ha saputo
dimostrare di poter affrontare anche ruoli completamente diversi,
tanto in film mainstream quanto in progetti più indipendenti.
Boyega è attualmente una delle promesse della sua generazione, e le
sue scelte dopo la saga di Star Wars si riveleranno
decisive per consacrarne o meno la carriera.
Ecco 10 cose che non sai di
John Boyega.
John Boyega: i suoi film
1. È celebre per la nuova
trilogia di Star Wars. L’attore debutta al cinema nel 2011
con il film Attack the Block – Invasione aliena (2011),
per poi recitare in Junkhearts (2011) e Half of a
Yellow Sun (2013). Nel 2015 viene scelto per interpretare il
personaggio di Finn in Star Wars: Il
risveglio della Forza (2015), ruolo che riprende anche in
Star Wars: Gli ultimi
Jedi (2017) e Star Wars: L’ascesa di
Skywalker (2019). Boyega recita poi anche nei film The
Circle (2017), Detroit (2017) e
Pacific Rim – La
rivolta (2018).
2. Ha recitato anche in
televisione. L’attore ha contemporaneamente portato avanti
una carriera televisiva, recitando nelle serie Becoming
Human (2011), 24: Live Another Day (2014), , e
Tinkershrimp & Dutch (2016). Ha inoltre partecipato al
doppiaggio delle serie animate Major Lazer (2015),
Star Wars: Forces of Destiny (2017-2018) e Watership
Down (2018).
3. Ha prodotto un suo
film. L’attore ha ricoperto il ruolo di produttore
per il film Pacific Rim – La rivolta, di cui è anche
protagonista nel ruolo di Jake Pentecost, il quale si troverà a
dover combattere i Kaiju che minacciano nuovamente la terra.
John Boyega è su Instagram e su
Twitter
4. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,5 milioni di
persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
fotografie scattate in momenti di svago, ma particolarmente
presenti sono anche le immagini promozionali dei progetti a cui
Boyega prende parte in qualità di interprete.
5. Ha anche un account su
Twitter. Boyega è inoltre presente sul popolare social
network Twitter, dove è l’attore è seguito da 1,46 milioni di
persone. Qui l’attore è solito condividere notizie riguardo i suoi
progetti da attore, ma anche rispondere alle curiosità dei fan o
riportare curiosità e propri pensieri personali.
John Boyega e Denzel
Washington
6. Possiede una certa
somiglianza con il celebre attore. Alcuni utenti di
Internet hanno portato all’attenzione una certa somiglianza con
l’attore premio Oscar Denzel
Washington. Sul Web è infatti possibile numerose foto
che pongono a confronto i due, sottolineandone somiglianze o
differenze.
John Boyega in Star Wars
7. J.J. Abrams sapeva già
che avrebbe avuto il ruolo. Nel 2012 l’attore incontrò
casualmente il regista J.J. Abrams, il quale
riconobbe l’attore per averlo visto in Attack the Block –
Invasione aliena, di cui Abrams è un grande fan. Il regista
disse all’attore di avere in serbo dei progetti per lui, senza che
Boyega capisse a cosa si riferiva. Un paio d’anni dopo l’attore fu
scelto per il ruolo di Finn nella nuova trilogia di Star Wars.
8. Ha smarrito la sua
sceneggiatura dell’episodio IX. Tempo fa una sceneggiatura
del nuovo capitolo di Star Wars, L’ascesa di Skywalker,
era stato messo in vendita su eBay. Recentemente l’attore ha
ammesso di essere stato lui a smarrire il copione, che è poi stato
trovato e messo in rete. Fortunatamente lo studio di produzione è
riuscito a recuperarlo prima che venisse effettivamente
venduto.
John Boyega ha criticato Il Trono
di Spade
9. Si è lamentato contro una
carenza della serie. Nel 2017 l’attore ha accusato la
celebre serie Il Trono di
Spade di non avere neanche un attore di colore al suo
interno. Boyega lamenta dunque la difficoltà nel potersi
identificare in personaggi appartenenti tutti ad una stessa
etnia.
John Boyega età e altezza
10. John Boyega è nato a
Londra, Inghilterra, il 17 marzo 1992. L’altezza
complessiva dell’attore è di 175 centimetri.
Preparate i fazzoletti. Trentasette
anni dopo il loro ultimo incontro, E.T. ed
Elliott sono di nuovo insieme nello spot che andrà
in onda nei prossimi giorni su SyFy, sulla NBC e sul sito di
Comcast Xfinity. Sullo schermo tornano gli indimenticabili
protagonisti del capolavoro di Steven Spielberg, l’alieno e il suo
amico terreste – ormai adulto – interpretato ancora da
Henry Thomas.
A rendere l’atmosfera ancora più
magica ci pensano le note di John Williams, quasi a ricordarci che,
nonostante i cambiamenti evidenti e il progresso della tecnologia,
il tempo non è riuscito a scalfire il potere della memoria e le
emozioni che legano il pubblico a questa favola eterna.
“Il pubblico otterrà tutto ciò
che voleva da un sequel di E.T. senza i pezzi disordinati che
potrebbero distruggere la bellezza dell’originale e il posto
speciale che occupa nel cuore delle persone“, ha dichiarato
Thomas in un comunicato ufficiale. “È davvero una
vittoria…Guardando gli storyboard, ho capito esattamente perché
Steven (Spielberg) ha sostenuto il progetto, perché l’integrità
della storia non si è persa in questa rivisitazione.“
Qui sotto trovate la versione originale dello spot.
A rovinare la magica atmosfera del
primo weekend nelle sale di Frozen 2 – Il
segreto di Arendelle (è già record di incassi in
America) ci ha pensato uno spiacevole e inaspettato episodio di
violenza avvenuto in un cinema di Birmingham, dove la polizia è
intervenuta contro un gruppo di adolescenti armati di machete
durante la proiezione del film all’inizio di questa settimana.
Secondo quanto riportato
dall’Independent, l’area interessata (tra l’altro piena di famiglie
con bambini piccoli) è stata prontamente evacuata dopo lo scoppio
di una rissa.
“Un gruppo di ragazze si è
scagliato su una coetanea e tutto si è intensificato“, ha
dichiarato una testimone, “Queste persone sono entrate nelle
sale del cinema per nascondersi ed è allora che si è presentata la
polizia. Purtroppo è stata una delle esperienze più spaventose
della mia vita, ed è così triste perché c’erano dei bambini
piccoli”.
Un rapporto ufficiale ha confermato
che tra gli arrestati risulta una ragazza di tredici anni e che la
rissa ha coinvolto fino a cento adolescenti. Due di quattordici
anni (una ragazza e un ragazzo) e un diciannovenne sono ora
sospettati per aver aggredito le forze dell’ordine, mentre un altro
ragazzo di quattordici anni è stato arrestato per ostruzione alla
polizia.
“Durante la rissa sono stati
sequestrati due machete, con sette poliziotti che hanno riportato
ferite lievi mentre cercavano di gestire la folla dentro e intorno
al cinema“, ha detto un portavoce della polizia. L’incidente è
ancora oggetto di indagine, e a quanto pare potrebbe essere stato
sintomo di una lotta organizzata tra gruppi rivali.
Di seguito la sinossi di Frozen 2 – Il segreto di
Arendelle:
A tre anni dagli eventi del
primo film, la città di Arendelle ha ritrovato la pace. La
tranquillità viene però turbata da una voce angelica che soltanto
Elsa riesce a sentire e che costantemente, giorno e notte, la
chiama con un canto fino a risvegliare in lei dei poteri legati
alla forza che il padre ha incontrato nella foresta molti anni
prima. Questi nuovi poteri si materializzano con dei cristalli e
diventano sempre più forti fino a quando tutti gli elementi (fuoco,
acqua, vento e terra) si abbattono sulla città di
Arendelle…
Il film è nelle sale italiane dal
27 novembre, sempre doppiato da Serena Rossi,
Serena Autieri, Enrico Brignano e Massimo Lopez.
A meno di un mese dall’uscita nelle
sale, ecco arrivare online un nuovo trailer internazionale di
Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker con scene mai viste prima e
uno sguardo agli eroi principali che affronteranno la loro
avventura finale nell’universo di George Lucas.
Insieme al footage c’è anche un
video racconto del dietro le quinte del film che sembra confermare
il ritorno di un altro personaggio molto amato dai fan; nella clip
infatti vediamo Warwick Davis nei panni dell’Ewok
Wicket, indossati l’ultima volta quando aveva
circa dodici anni in Episodio VI: Il Ritorno dello
Jedi.
“Senza spoilerare nulla, posso
dirvi che questo film è un effettivo finale e che per me è stato
infinitamente più impegnativo di un inizio”, ha dichiarato
J.J. Abrams in una recente intervista.
“Sapevamo che dovevamo fornire
risposte. E se da una parte ci possono essere alcune cose che non
verranno completamente demistificate alla fine, volevamo
assicurarci che le persone lasciassero la sala con la sensazione di
essere soddisfatte. Quindi si, spero che, su una serie di
questioni, le persone sentiranno di aver assistito ad un vero atto
finale e non ad uno stratagemma pubblicitario.“
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nei cinema a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Divenuto famoso a livello mondiale
per il personaggio di Morpheus in Matrix, Laurence
Fishburne si è negli anni affermato con un interprete di
grande talento, capace di affrontare ruoli e generi completamente
differenti. Grazie alla sua versatilità, l’attore ha da sempre
goduto dell’apprezzamento del grande pubblico e delle lodi della
critica, che in più di un occasione ne ha premiato il talento.
Ecco 10 cose che non sai su
Laurence Fishburne.
Laurence Fishburne: i suoi
film
1. Ha recitato in film
particolarmente celebri. L’attore debutta al cinema nel
1979 con il film Apocalypse Now, per poi recitare in
celebri pellicole come Rusty il selvaggio (1983),
Cotton Club (1984), Il colore viola (1985),
Nightmare 3 – I guerrieri del sogno (1987), Aule
turbolente (1988), King of New York (1990), Boyz
n the Hood (1991), Tina – What’s Love Got to Do with
It (1993), Othello (1995) e Matrix (1999),
con il quale consacra la propria carriera. L’attore riprenderà il
ruolo di Morpheus anche in Matrix Reloaded (2003) e
Matrix Revolutions (2003), per poi recitare anche in
Mystic River (2003), Mission: Impossible III
(2006), 21 (2008), Predators (2010), Contagion
(2011), L’uomo
d’acciaio (2013), Batman v Superman: Dawn
of Justice (2016), Passengers
(2016), John Wick – Capitolo 2 (2017), Last Flag
Flying (2017), Ant-Man and the
Wasp (2018), Il corriere – The
Mule (2018), John Wick 3 –
Parabellum (2019) e Che fine ha fatto Bernadette?
(2019).
2. Ha recitato anche in
televisione. Nell’arco della sua carriera l’attore ha
recitato anche in alcune celebri serie TV, come CSI –
Scena del crimine, dove ricopre il ruolo di Raymond Langston
dal 2008 al 2011. Fishburne recita poi in Hannibal
(2013-2015), nel ruolo di Jack Crawford e in Black-ish
(2014-2019), nel ruolo di Pops. Tra le altre serie in cui l’attore
ha recitato recentemente si annoverano Madiba (2017), e la
serie documentario Year Million (2017), di cui è
narratore.
3. Ha ricoperto il ruolo di
produttore. Negli anni l’attore ha più volte ricoperto il
ruolo di produttore, svolgendo tale attività per alcuni dei
progetti che lo hanno visto anche come interprete, e in particolare
per le serie TV Grown-ish (2018-2019) e Black-ish
(2014-2019).
Laurence Fishburne ha dei
figli
4. Ha avuto tre figli da
due matrimoni. Nel 1985 Fishburne ha sposato l’attrice
Hajna O. Moss, con cui ha avuto due figli, nati rispettivamente nel
1987 e nel 1991. Nel settembre 2002 sposa invece l’attrice Gina
Torres, conosciuta durante le riprese di Matrix Reloaded.
Nel 2007 è nata la loro prima figlia.
Laurence Fishburne in CSI
5. Ha lasciato la
serie. Nel 2011 l’attore annuncia che non tornerà a
ricoprire il suo ruolo nella dodicesima stagione di CSI. I
motivi di tale abbandono non sono stati svelati, ma secondo alcune
fonti l’attore avrebbe voluto tornare a lavorare principalmente al
cinema.
Laurence Fishburne in Apocalypse
Now
6. Ha debuttato con il
celebre film di guerra. Nel 1979 l’attore debutta al
cinema con il film Apocalypse Now, diretto da
Francis Ford Coppola. L’attore ha dichiarato che
quella esperienza gli ha davvero cambiato la vita, facendogli
comprendere di essere passato dal piccolo contesto sociale della
sua città ad un mondo enormemente più grande e variegato.
Laurence Fishburne in Matrix
7. Era rimasto affascinato
dalla sceneggiatura. L’attore ha ammesso di essere rimasto
entusiasta dopo aver letto la sceneggiatura, e di non capire come
mai gli altri attori la trovassero complessa da capire. Un altro
dubbio dell’attore era se il film si sarebbe davvero realizzato o
meno, poiché gli sembrava più brillante del normale e quindi
difficile da realizzare.
Laurence Fishburne non sarà in
Matrix 4
8. Non è stato confermato
per il nuovo capitolo. Dopo aver annunciato il ritorno di
Keanu Reeves nel ruolo di Neo per il quarto
capitolo del saga di Matrix, alcune voci hanno invece
confermato che Fishburne non tornerà a ricoprire il ruolo di
Morpheus nel film, dove il personaggio apparirà invece in una
versione più giovane.
Laurence Fishburne: il suo
2019
9. È stato un anno ricco di
progetti. Nel 2019 l’attore è comparso sul grande schermo
in diversi film, tra cui Il corriere – The Mule, John
Wick 3 – Parabellum e Che fine ha fatto Bernadette?,
dove recita accanto all’attrice Cate
Blanchett. L’attore ha inoltre ripreso il ruolo di
Pops nella serie Black-ish.
Laurence Fishburne età e
altezza
10. Laurence Fishburne è
nato ad Augusta, in Georgia, Stati Uniti, il 30 luglio
1961. L’altezza complessiva dell’attore è di 184 centimetri.
Jasmine Trinca è
tra le più richieste e apprezzate attrici italiane, capace di
stupire sin dal suo esordio e affermarsi negli anni come interprete
dalla grande versatilità. Negli anni la Trinca ha maturato il suo
talento, interpretando personaggi che le hanno permesso di
sfoggiare nuove sfumature e ottenere tanto l’apprezzamento del
pubblico quanto i riconoscimenti della critica.
Ecco 10 cose che non sai su
Jasmine Trinca.
Jasmine Trinca: i suoi film
1. Ha recitato per celebri
autori. L’attrice ha debuttato al cinema nel 2001 con il
film La stanza del figlio, diretta da Nanni Moretti. Successivamente recita in
celebri film italiani come La meglio gioventù (2003),
Manuale d’amore (2005), Romanzo criminale (2005),
Il caimano (2006), Il grande sogno (2009),
L’Apollonide (2011), Un giorno devi andare
(2013), Miele (2013), Saint Laurent (2014),
Meraviglioso Boccaccio (2015), Nessuno si salva da
solo (2015), Tommaso (2016) e Fortunata
(2017), con cui consacra la sua carriera. Negli ultimi anni
l’attrice ha recitato in ruoli di rilievo anche nei film
Euforia (2018), Sulla mia
pelle (2018), Il ragazzo più felice
del mondo (2018), Croce e
delizia (2019) e La dea fortuna (2019).
Jasmine Trinca non è su
Instagram
2. Non ha un account
personale. L’attrice ha confermato di non possedere un
proprio profilo sul social network Instagram, per tenere la propria
vita privata lontano dai riflettori. Esistono tuttavia alcune fan
page dedicate all’attrice, dove è possibile trovare sue fotografie
o le ultime notizie sui suoi progetti da attrice.
Jasmine Trinca ha un compagno
3. È impegnata in una
relazione sentimentale. Prima di intraprendere la carriera
da attrice, la Trinca ha frequentato la facoltà di archeologia
della Sapienza, dove ha conosciuto il suo storico compagno Antonio
Piarulli. Nel 2009 la coppia ha avuto una bambina, di nome
Elsa.
Jasmine Trinca in La stanza del
figlio
4. Ha sostenuto un duro
provino. L’attrice ha debuttato al cinema a 19 anni con il
film La stanza del figlio, diretto e interpretato da
Nanni Moretti. Nel film la Trinca recita nel
ruolo della figlia del protagonista, e per ottenere tale parte ha
dovuto superare le altre 2.500 candidate presentatesi.
5. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nel film, il quale ha
vinto la Palma d’Oro al Festival
di Cannes, ha ottenuto un Ciak d’oro come miglior attrice non
protagonista, un globo d’oro come migliore attrice esordiente, e
viene candidata come miglior attrice non protagonista ai Nastri
d’argento e ai David di Donatello.
Jasmine Trinca in Fortunata
6. È la protagonista del
film. Nel 2017 l’attrice è protagonista del film che ne
consacra la carriera di interprete. In Fortunata, diretto
da SergioCastellitto, l’attrice
interpreta la Fortunata del titolo, una donna reduce da un
matrimonio fallito che lotta quotidianamente per crescere, da sola,
la figlia nel migliore dei modi.
7. Ha ottenuto un importante
riconoscimento. Il film, presentato nella sezione Un
Certain Regard del Festival di Cannes, è valso all’attrice il
premio come migliore interpretazione. Successivamente l’attrice ha
ottenuto anche il David di Donatello nella medesima categoria.
Jasmine Trinca: la sua agenzia
8. È rappresentata da una
nota agenzia per attori. Alle spalle dell’attrice vi è la
IPC Promozioni Cinematografiche, attraverso la quale l’attrice ha
ottenuto i suoi ruoli più prestigiosi, costruendosi una carriera di
tutto rispetto.
Jasmine Trinca: il suo 2019
9. Ha avuto un anno
ricco. Nel 2019 l’attrice viene nuovamente nominata ai
David di Donatello per il suo ruolo nel film Sulla mia
pelle, dove interpreta Ilaria Cucchi. L’attrice è inoltre
stata tra i protagonisti del film Croce e delizia,
accanto all’attore Alessandro
Gassmann, e in La dea bendata, il nuovo film
di Ferzan Ozpetek.
Jasmine Trinca età e altezza
10. Jasmine Trinca è nata a
Roma, in Italia, il 24 aprile 1981. L’altezza complessiva
dell’attrice è di 172 centimetri.
L’attrice britannica Imogen
Poots è divenuta celebre per il ruolo di Tammy nel film
28 settimane dopo, per poi costruirsi una carriera tra
film mainstream e progetti più piccoli. Sia nell’uno che nell’altro
caso, la Poots ha più volte dato dimostrazione di sapersi adattare
a ruoli e contesti diversi grazie ad una versatilità che è negli
anni divenuta il suo punto forte.
Ecco 10 cose che non sai su
Imogen Poots.
Imogen Poots: i suoi film
1. Ha recitato in numerosi
lungometraggi di successo. Il debutto cinematografico
dell’attrice avviene nel 2006 con il film V per Vendetta,
per poi ottenere maggiore celebrità recitato in 28 settimane
dopo (2007). Nel 2008 recita invece in Me and Orson
Welles, per poi apparire in Cracks (2009),
Solitary Man (2009), I segreti della mente
(2010), Jane Eyre (2011), Fright Night – Ill
vampiro della porta accanto (2011), Una fragile
armonia (2012), Need for Speed
(2014), Non buttiamoci giù (2014), Jimi: All Is by My
Side (2014), Tutto può accadere a
Broadway (2014), Knight of
Cups (2015), I Kill Giants
(2017), Vivarium (2019) e Black
Christmas (2019).
2. Ha recitato anche in
televisione. Nell’arco della sua carriera l’attrice ha
preso parte a diverse serie TV, tra cui Casualty (2004),
Bouquet of Barbed Wire (2010) e Roadies (2016).
Ha inoltre recitato nei film per la TV Miss Austen Regrets
(2008) e Christopher and His Kind (2010).
Imogen Poots ha un fidanzato
3. È impegnata in una
relazione sentimentale. L’attrice ha confermato di avere
una relazione, dal maggio del 2018 con l’attore James
Norton, celebre per il suo ruolo nella serie Happy
Valley (2014).
Imogen Poots non è su
Instagram
4. Non ha un profilo
personale. L’attrice ha confermato di non avere un proprio
profilo sul social network Instagram, preferendo tenere la sua vita
privata lontana dai riflettori. Esistono tuttavia alcune fan page
dedicate all’attrice, dove è possibile trovare numerose sue foto e
notizie dai suoi futuri progetti da interprete.
Imogen Poots in V per Vendetta
5. Ha recitato nel film con
Natalie Portman. L’attrice compare in un piccolo ruolo nel
film V per Vendetta, interpretando la giovane Valerie
all’interno di un flashback. La versione adulta del personaggio è
invece interpretata dall’attrice Natasha
Wightman.
Imogen Poots in 28 settimane
dopo
6. Ha recitato nel sequel
del film horror.28 settimana dopo è il sequel
del film 28 giorni dopo, diretto dal regista Danny
Boyle. In questo secondo capitolo, l’attrice interpreta il
personaggio di Tammy, la quale insieme a suo fratello dovrà
scongiurare una nuova diffusione del virus che trasforma in zombie
gli esseri umani.
Imogen Poots e le GIF
7. Sono celebri le GIF
dedicate all’attrice. Grazie ai suoi numerosi e variegati
ruoli, l’attrice è divenuta protagonista di numerose GIF
disponibili sul Web. Molte di queste la ritraggono in particolari
momenti della sua carriera, e spesso sono utilizzate come
potenziale risposta in una conversazione, sostituendo il messaggio
scritto.
Imogen Poots è su IMDb
8. Ha una pagina a lei
dedicata. Sull’Internet Movie Database (IMDb), è possibile
trovare una pagina esclusivamente dedicata all’attrice, dove sono
contenute curiosità su di lei ma anche informazioni personali,
nonché foto, video, premi e l’intera filmografia, tra cui anche i
futuri progetti dell’attrice.
Imogen Poots: il suo 2019
9. È stato un anno ricco di
progetti. Nel 2019 l’attrice è apparsa in diversi progetti
cinematografici, recitando ad esempio nel film Vivarium
accanto all’attore Jesse
Eisenberg, ma anche nei film L’arte della difesa
personale, Castle in the Grount e Black
Christmas.
Imogen Poots età e altezza
10. Imogen Poots è nata a
Londra, in Inghilterra, il 3 giugno 1989. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 164 centimetri.
L’attore Russell
Tovey ha costruito la sua carriera dividendosi tra cinema
e televisione, dove è diventato celebre grazie al ruolo di Harry
Doyle nella serie Quantico. Ad oggi Tovey si divide tra
progetti più indipendenti e altri più mainstream, in cerca del
ruolo che possa consacrarne il talento e la popolarità.
Ecco 10 cose che non sai su
Russell Tovey.
Russell Tovey: i suoi film
1. Ha recitato in diversi
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2001 con il
film I vestiti nuovi dell’imperatore, per poi recitare in
The History Boys (2006), Words of the Blitz
(2010), Grabbers (2012), Effie Gray – Storia di uno
scandalo (2014), Muppets 2 – Ricercati (2014),
Pride (2014), The Lady in the Van (2015), The
Pass (2016), Mindhorn (2016) e L’inganno
perfetto (2019), dove recita accanto agli attori Helen
Mirren e Ian McKellen.
2. È celebre per i suoi
ruoli televisivi. L’attore è principalmente noto per aver
ricoperto personaggi di rilievo in alcune popolari serie TV. Tra
queste si annoverano Poirot (2001-2002), Doctor Who (2007-2010), Being Human
(2009-2012), Sherlock (2012), Him & Her
(2010-2013), Looking (2014-2015), Quantico
(2016-2018), The
Flash (2017), Legends of
Tomorrow (2017) e Years and Years (2019-in
corso).
Russell Tovey è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 638 mila persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in momenti di svago, ma anche numerose immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete.
Russell Tovey e Steve Brockman
4. Ha una relazione
sentimentale. Apertamente gay, l’attore ha intrapreso una
storia all’inizio del 2018 con Steve Brockman, ex giocatore di
rugby. I due si erano poi separati sul finire del 2018, ma sono
tornati insieme pochi mesi dopo, attestando la cosa con una foto
rilasciata sui rispettivi profili Instagram.
Russell Tovey in The Pass
5. È stato protagonista del
film. Nel 2016 l’attore è il protagonista nel ruolo di
Jason del film The Pass, il quale tratta il tema
dell’omosessualità nel mondo del calcio. L’attore ha dichiarato di
essere molto fiero del film, che porta alla luce un argomento
spesso taciuto ma reale.
6. Aveva già ricoperto il
ruolo in precedenza. Il film è basato sull’omonima opera
teatrale di John Donnelly, e Tovey aveva già ricoperto il ruolo di
Jason proprio a teatro, nel 2014.
Russell Tovey in Quantico
7. Non sapeva se sarebbe
tornato nella serie. Nella serie Quantico,
l’attore ricopre il ruolo di Harry Doyle, con il quale è diventato
celebre. Dopo essere stata rinnovata per una terza stagione,
l’attore si era detto incerto riguardo il suo ritorno o meno.
Fortunatamente Tovey e la produzione hanno raggiunto un nuovo
accordo, permettendo all’interprete di continuare a far parte del
cast principale.
Russell Tovey in Legends of
Tomorrow
8. Ha interpretato un
supereroe gay. L’attore è apparso nella serie Legends
of Tomorrow ricoprendo il ruolo di The Ray, supereroe che ha
acquisito i suoi poteri dopo essere stato esposto ad una bomba. I
produttori hanno inoltre confermato che il suo personaggio sarà
dichiaratamente omosessuale.
Russell Tovey in Sherlock
9. Ha recitato nella serie
con Benedict Cumberbatch. L’attore è stato guest star in
un episodio della serie Sherlock, precisamente in quello
intitolato Il Mastino di Baskerville, dove ha
ricoperto il ruolo di Henry Knight.
Russell Tovey età e altezza
10. Russell Tovey è nato
nell’Essex, Inghilterra, il 14 novembre 1981. L’altezza
complessiva dell’attore è di 177 centimetri.
Tra le più popolari e apprezzate
attrici comiche dell’attuale panorama statunitense, Kristen
Wiig si è negli anni affermata grazie ai suoi ruoli in
popolari film e grazie alle sue interpretazioni nello show satirico
Saturday Night Live. La Wiig si è inoltre affermata
inoltre come sceneggiatrice e doppiatrice, attività che hanno
contribuito a mostrare le sue numerose abilità, e la versatilità è
proprio la sua dote più apprezzata.
Ecco 10 cose che non sai di
Kristen Wiig.
Kristen Wiig: la sua
filmografia
1. Ha recitato in popolari
commedie. L’attrice debutta al cinema nel 2006 con il film
Mi sono perso il Natale, e recita poi nelle popolari
commedie Molto incinta (2007) e Walk Hard – La storia
di Dewey Cox (2007). Acquista poi magior notorietà recitando
in Non mi scaricare (2008), Ghost Town (2008),
Adventureland (2009), Notte folle a Manhattan
(2010), e si consacra con il suo ruolo in Le amiche della
sposa (2011). Successivamente è tra le protagoniste dei
film Anchorman 2 – Fotti la notizia (2013), I sogni segreti di Walter
Mitty (2013), Diario di una teenager (2015),
Sopravvissuto – The
Martian (2015), Zoolander 2
(2016), Ghostbuster
(2016), Masterminds – I geni della truffa (2016),
Madre! (2017), Downsizing – Vivere
alla grande (2017) e Che fine ha fatto
Bernadette? (2019).
2. È celebre per la sua
partecipazione al Saturday Night Live. L’attrice
è apparsa anche in televisione, divenendo celebre per la sua
partecipazione al Saturday Night Live, dove fa parte del
cast principale dal 2005 al 2014. Successivamente recita ancora in
televisione nelle serie 30 Rock (2007), Bored to Death
– Investigatore per noia (2009-2010), The Spoils of
Babylon (2014) e The Last Man on Earth
(2017).
3. Si è affermata anche come
doppiatrice. L’attrice esordisce al doppiaggio nel 2009
con L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri, per poi
prestare la sua voce anche al personaggio Testa Bruta dei film
d’animazione Dragon Trainer (2010), Dragon Trainer
2 (2014) e Dragon Trainer – Il mondo nascosto (2019).
Sua è anche la voce della signorina Hattie in Cattivissimo
me (2010), Cattivissimo me 2 (2013), e
Cattivissimo me 3 (2017).
Kristen Wiig non è su
Instagram
4. Non ha un account sul
celebre social network. L’attrice ha dichiarato di non
possedere un proprio profilo Instagram, con l’obiettivo di tenere
la sua vita privata lontano dai riflettori che un social come
questo inevitabilmente attira. Esistono tuttavia diverse fan page
dedicate all’attrice, dove è possibile trovare sue numerose foto e
gli ultimi aggiornamenti circa i suoi progetti da interprete.
Kristen Wiig in Saturday Night
Live
5. Ha dato vita a numerosi
personaggi comici. L’attrice ha debuttato al Saturday
Night Live nel 2005, divenendo membro effettivo del cast
l’anno successivo. Qui l’attrice ha dato vita ad una serie di
personaggi comici, tra cui i più celebri sono la nevrotica
Penelope, la maliziosa studentessa Gilly e altri ancora.
6. Si è specializzata nelle
imitazioni. Peculiarità dell’attrice sono anche le
imitazioni, e negli anni la Wiig ha dato vita a brillanti
performance nei panni di Drew Barrymore,
NancyPelosi, Jamie Lee
Curtis, Lana Del Rey e
Madonna.
7. Ha ottenuto numerosi
premi. Per il suo lavoro nello show televisivo, l’attrice
ha ottenuto quattro candidature agli Emmy Awards come miglior
attrice non protagonista in una serie comica, rispettivamente negli
anni 2009, 2010, 2011 e 2012.
Kristen Wiig è Cheetah
8. Interpreterà la celebre
villain. L’attrice è stata scelta per ricoprire il ruolo
di Cheetah nel sequel del film Wonder Woman, dove si scontrerà con
l’attrice Gal Gadot. Il personaggio è celebre per
la sua abilità di trasformarsi in ghepardo grazie ai suoi
poteri.
Kristen Wiig: il film per cui è
famosa
9. Ha scritto e interpretato
una popolare commedia. Nel 2011 l’attrice ha recitato
nella commedia Le amiche della sposa, di cui è anche
sceneggiatrice e co-produttrice. Nel film l’attrice ricopre il
ruolo della protagonista Annie Walker, incaricata di fare da
damigella d’onore al matrimonio della sua migliore amica.
Kristen Wiig età e altezza
10. Kristen Wiig è nata a
New York, Stati Uniti, il 22 agosto 1973. L’attrice è alta
complessivamente 165 centimetri.
In attesa della conferma ufficiale
del sequel (di cui si è
discusso nelle ultime settimane), torniamo a parlare di Joker e dei
numerosi dettagli nascosti tra le pieghe del film diretto da Todd
Phillips e interpretato da Joaquin
Phoenix.
Ecco quelli che probabilmente vi
sono sfuggiti e che abbiamo notato solo dopo parecchie visioni:
I riferimenti ai vecchi ruoli di
Robert De Niro
Il film omaggia esplicitamente
alcuni capolavori del cinema americano degli anni Settanta e
Ottanta, epoca in cui Martin Scorsese dirige il
suo attore feticcio Robert De Niro in Taxi
Driver e Re per una notte. Proprio questi due film
hanno influenzato la performance di Joaquin Phoenix tra echi di
Travis Bickle e Rupert Pupkin, comico fallito come Arthur che
rapisce il suo idolo.
Arthur indossa i vestiti di Joker
prima della sua “trasformazione”
Adattare lo stile stravagante del
Joker al tono realistico del film è stata
una sfida per il team di Todd Phillips, e questa scelta ha ispirato
la costumista Mark Bridges nel realizzare abiti che Arthur Fleck
potesse indossare nella vita di tutti i giorni. Così facendo, il
personaggio “diventa” il clown principe del crimine prima di
trasformarsi nel suo alter-ego.
L’ambigua storia di Joker è
preservata
I fan si aspettavano un film che
fornisse la storia di origine definitiva del
Joker, teoria che non si è mai realizzata e che
probabilmente non troverà risposte fino all’eventuale sequel. Ci
sono però i segni evidenti del fatto che Arthur Fleck sia un
narratore
inaffidabile, quindi è possibile che abbia immaginato tutte le
sue interazioni e le sue imprese ingannando lo spettatore…
Gli indizi nel cinema dei
Wayne
La maggior parte dei fumetti su
Batman racconta l’episodio dell’assassinio dei Wayne con una scena
in cui il giovane Bruce esce dal cinema di famiglia e viene
attaccato dal criminale che ucciderà Thomas e Martha. In
Joker, il ragazzo ha appena visto
Zorro, The Gay Blade, riferimento di Todd Phillips
all’anno di ambientazione del film – il 1981 – e alla
interpretazione di Frank Miller in The Dark Knight Returns
del 1986, prima storia a collegare Zorro alla morte dei Wayne.
Dr. Ruth
Abbiamo già detto che
Joker è ambientato nel 1981, e le notizie in
apertura del film parlano di uno sciopero della spazzatura
(realmente avvenuto in quell’anno). Ma questo è stato anche l’anno
dell’esplosione dei talk show, come raccontato nel film, in cui
Arthur incontra la Dottoressa Sally che omaggia la
Dottoressa Ruth. Per chi non era nato all’epoca,
questa esperta consigliava gli spettatori e gli ascoltatori su
salute e piaceri sessuali.
Thomas Wayne fa parte della
mafia?
In linea con il tono noir del suo
film, Todd Phillips sembra suggerire che il padre di Bruce,
Thomas Wayne, non è un eroe ma un vero affiliato
alla mafia, incline alla violenza e pronto a ricorrere ai metodi
più crudeli per liberarsi della sua amante (madre del
protagonista).
Da questa parte del mondo il mito
di Ned Kelly non è mai giunto, se non in un film
del 2013 con protagonista Heath
Ledger nei panni del fuorilegge, ma Justin
Kurzel non rinuncia per questo ad adattare, con il suo
ultimo film True History of the Kelly
Gang, il romanzo di Peter Carey, che si prefigge,
appunto, di raccontare la storia vera di Ned, dalla nascita,
l’infanzia, la vita difficile, fino alla strada del criminale che
intraprese con i membri della sua famiglia allargata.
La storia comincia nella campagna
australiana: Ned nasce in una famiglia povera, isolata, miserabile,
una famiglia che da subito insegna al bambino la difficoltà della
vita, in un universo di frontiera, dove la sopravvivenza è l’unica
meta, l’unica aspirazione possibile. Il bambino cresce in fretta,
con una madre ossessiva ma che non esita a venderlo, una presenza
invadente, costante, fonte di traumi e complessi, eternamente in
lotta anche lei con la sua condizione di donna miserabile, rimasta
vedova e sola, in un mondo che non fa sconti. Ned imparerà ad avere
a che fare con le armi, con il sesso, con le donne e con il potere,
ma declinerà tutto secondo la legge della violenza e della
sanguigna fratellanza che lo ha visto condividere la vita con
uomini disperati almeno quanto lui.
True History of the Kelly Gang,
personaggi spezzati
Dopo Macbeth, Kurzel
racconta di nuovo di uomini spezzati, vite tormentate, che nel
paesaggio in cui vivono trovano una fotografia della loro vita
interiore. Per questo True History of the Kelly
Gang si colloca in un paesaggio da western moderno,
brullo, ostile, senza nessuna mitizzazione della vita, dello scopo,
ma solo quella legata ad un uomo e al suo branco che, per un
brevissimo periodo, riuscì a tenere accesa una miccia di rivolta
nei confronti dei potenti.
Decisamente efficace è la scelta
del cast, con George MacKay che, nonostante la faccia
pulita, riesce a conferire al suo Ned quell’aura di anti-eroe, di
criminale per il quale si fa il tifo. Con lui Nicholas
Hoult, in un ruolo insolitamente sgradevole, rispetto alla
filmografia dell’attore, Charlie Hunnam, in un ruolo marginale ma
formativo per il piccolo Ned, e Russell Crowe, sovrappeso, irriconoscibile, ma
incredibilmente carismatico.
True History of the Kelly Gang, un
western crudele
La parabola di Ned Kelly
è completa e rapida e la scorgiamo dietro a quella true story del
titolo, la storia vera che trapela dalle parole dello stesso
protagonista, che decide di affidare alla scrittura la sua storia.
E mentre da ragazzino violato, diventa un uomo violento, Ned compie
davvero il miracolo nel costruirsi un’esistenza a suo modo nobile,
eroica, cavalleresca, come si indovina nella scena finale, in cui
solo e ferito, affronta la cattura a testa alta, continuando a
combattere.
Tuttavia, nel suo ritratto
avvincente e solenne, il regista pecca di ambizione e si perde nei
tempi lunghi, negli spazi aperti, negli animi tormentati dei suoi
protagonisti, preferendo una forma solenne per raccontare una
storia greve, sporca e violenta. Forse è un tentativo di riportare
Ned Kelly al mito, in quel luogo che per poco tempo ha occupato,
anche nella memoria dei suoi connazionali. Certamente, il cinema,
come la Storia, non sarà clemente con la Banda di Ned Kelly.
Lo chiamavano Jeeg
Robot ha senz’altro segnato una svolta importante
diventando un film simbolo di un cambiamento cinematografico
italiano che negli ultimi anni ha dato frutti nuovi per il nostro
mercato, e con Freaks Out,
Gabriele Mainetti vuole continuare a percorrere
quel sentiero.
Di seguito potete vedere infatti
alcuni nuove immagini dal film dalla produzione lunga e costosa,
che dovrebbe arrivare in sala nel 2020. Nel cast Aurora
Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo
Martini, Giorgio Tirabassi, Max
Mazzotta e Franz Rogowski.
1 di 5
Da un soggetto originale
di Nicola Guaglianone e una
sceneggiatura scritta a quattro mani dallo stesso Guaglianone con
Gabriele Mainetti, sarà di nuovo Roma la cornice che accoglierà i
protagonisti di questa storia.
A firmare le musiche ancora una
volta Michele Braga con Gabriele
Mainetti.
Nel cast Aurora
Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo
Martini, con la partecipazione di Giorgio
Tirabassi, Max Mazzotta, Franz
Rogowski. Le riprese si svolgeranno a Roma e in
Calabria per 12 settimane.
Freaks out è prodotto
da Lucky Red e Goon
Films con Rai Cinema, in
coproduzione con Gapfinders (Belgio).
Sinossi:
Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono
come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale
travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città
eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e
loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di
fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti
sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto,
senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale
e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede
libero” in una città in guerra.
Tra i contenuti extra di
Avengers: Endgame disponibili
su Disney + ci sarà anche la scena che vede
protagonisti Tony Stark e sua figlia Morgan, ormai cresciuta,
nel mondo della gemma dell’anima dopo lo schiocco. Nella clip
troveremo Robert Downey
Jr.e Katherine
Langford, la cui versione adulta del personaggio era stata
tagliata dal final cut cinematografico, con i due che si
confrontano e la ragazza che fronteggia l’anima del padre morto che
ancora porta con sé i dubbi per la sua estrema decisione e la paura
che possa essere stata la scelta sbagliata.
Dopo mesi di silenzio l’attrice ha
potuto commentare la sua assenza durante lo show di Jimmy Fallon
con parole di stima per i Marvel Studios e nessun rimpianto:
“È una cosa strana perché quando
lavori ad un film Marvel sei sempre terrorizzato
all’idea di poter rovinare qualcosa…Voglio dire, sono un grande fan
dei Marvel Studios e dei fratelli
Russo, quindi quando mi hanno contattato per interpretare la figlia
di Iron Man, è stato un onore grandissimo. E alla fine la scena non
è entrata nel film, ma creativamente ha avuto senso e va benissimo
così. Sono contenta di avere il ricordo nella mia testa“.
Sulla sequenza i fratelli Russo
hanno spiegato che
“inizialmente l’idea era che quando utilizzi la gemma
dell’anima, c’è un momento in cui si ha una resa dei conti con
qualcosa che è rimasta in sospeso. L’avevamo già visto con Thanos e
la sua esperienza con sua figlia in Infinity War, quindi volevamo
giocare con quella stessa idea anche con Tony e sua figlia.Il motivo per cui alla fine ci siamo allontanati da quell’idea,
dopo aver girato, è che il pubblico non aveva costruito nessun tipo
di relazione con Morgan adulta nel film, ma solo con lei bambina.
Ci sembrava che non fosse abbastanza potente così come l’avevamo
pensata, quindi abbiamo deciso di tagliarla“.
Un anno dopo la folle corsa agli
Oscar di Black Panther (il
primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria
Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e
Marvel Studios lanciano
ufficialmente la campagna a sostegno di Avengers:
Endgame.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo
tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James Cameron.
Arrivano nuove indiscrezioni sul
futuro del MCU e in particolare sui personaggi
che potrebbero apparire in Black
Panther 2, sequel in arrivo nel 2022 che i Marvel Studios inseriranno, molto
probabilmente, nella Fase 5. A rivelarle in forma non ufficiale è
Charles Murphy, fonte piuttosto affidabile per quanto riguarda le
notizie sui cinecomic, e secondo l’espero di scoop Victor Von Doom
aka Dottor Destino sarà il villain del film.
Il report specifica che si tratta
solamente di una voce, e che non sono disponibili ulteriori
dettagli sull’introduzione del personaggio attraverso un cameo, una
scena post credits oppure un ruolo vero e proprio. Di certo il
salto temporale dopo Avengers: Endgame rappresenta
un’opportunità unica di ampliare l’arco narrativo giustificando la
presenza del tiranno di Latveria.
Ora che Thanos è stato sconfitto, è
difficile immaginare qualcuno migliore di Victor Von Doom sul
trono del peggior nemico dei Vendicatori, quindi è possibile che si
stia facendo strada attraverso l’Europa, il Medio Oriente e
l’Africa, terra natale di T’Challa.
Murphy sostiene che se Black
Panther 2 si svolgerà poco dopo la fine di
Endgame, allora l’eroe sarà tornato a svolgere il ruolo di
Re in Wakanda difendendo il suo popolo e la risorsa più preziosa
del suo paese: il vibranio. Nei fumetti del 2010, è proprio il
vibranio ad attirare il Dottor Destino che invade la nazione
nell’evento Doomwar, quindi i Marvel Studios hanno già una storia
interessante da adattare sul grande schermo.
In una recente intervista con
Uproxx, Noah Hawley
aveva rivelato che c’era ancora speranza per il suo film su Doctor
Doom, e che l’incontro con Kevin
Feige c’è stato e che i due hanno discusso sul
progetto. “Dovrei ancora lavorarci su? Presumo che abbiate un
piano in un cassetto da qualche parte per I Fantastici
Quattro”, ha spiegato il regista e sceneggiatore. Come andrà a
finire?
Successo planetario capace di
incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato
domestico di sempre secondo solo ad Avengers:
Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black Panther
tornerà con un nuovo capitolo – Black
Panther 2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin
Feige.
Ryan Coogler è
stato confermato a capo del sequel
per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da
Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire
alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende
raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:
“Credo che la pressione sarà
sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre
lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di
pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma
qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non
ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto,
quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di
concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo
alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia
che abbia un qualche tipo di significato.“
Il rapporto tra Josh
Trank e i cinecomic non è mai stato idilliaco, e dopo aver
rinnegato pubblicamente il lavoro svolto con la Fox sul rebbot dei
Fantastici Quattro,
il regista ha voluto ribadire orgogliosamente la sua posizione in
merito allo scontro tra film Marvel e “vero cinema” acceso di
recente dalle dichiarazioni di
Martin Scorsese. L’occasione? Una reaction alla
visione di The
Irishman, l’ultima pellicola dell’autore americano
arrivata da poco su Netflix.
“I primi cinque minuti hanno
più umanità e verità e intrigo cinematografico di tutti i film
Marvel messi insieme. Mi dispiace,
sono i fatti!“.
Trank ha poi rincarato la dose:
“Mi dispiace ragazzi, ma io morirei per il cinema, voi no. Voi
volete solo abbracci e conferme e l’approvazione di brand. Non
provate a parlarmi di storia del cinema, rischi professionali,
crescita personale e comprensione dell’arte. I veri amanti del
cinema capiranno ciò che dico“.
Vi ricordiamo che l’esperienza di
Trank con i Fantastici Quattro è stata davvero
travagliata, e il risultato finale ha consegnato al pubblico un
film mediocre e rovinato da massicci interventi della produzione e
dalla non comunicazione tra regista e produttori.
Scelto per aprire il New York Film
Festival e proiettato in anteprima alla Festa del cinema di Roma
2019,The
Irishman è ora disponibile su Netflix dopo un
breve passaggio in sala. Protagonisti della pellicola,
Robert De Niro, Al Pacino e
Joe Pesci, in un’epica saga sulla criminalità
organizzata nell’America del dopoguerra.
La storia è raccontata attraverso
gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran
– imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle
figure più importanti del 20° secolo: nel corso dei decenni, uno
dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la
scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, ci accompagnerà
in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine
organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le
connessioni con la politica tradizionale.
Il primo teaser trailer
diffuso nei mesi scorsi ha confermato la presenza, in Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker, dell’imperatore
Palpatine, segnando un ritorno inatteso dai fan
del personaggio interpretato da Ian
McDiarmid che avevamo lasciato alla fine de Il
Ritorno dello Jedi. Le modalità di questa “resurrezione” sono
ancora ignote, ma c’è un motivo specifico che avrebbe spinto
J.J. Abrams a inserire il villain nel capitolo
conclusivo della nuova trilogia.
Intervistato da Uproxx, il regista
ha spiegato cosa si cela dietro questa decisione, da alcuni
giudicata troppo “bizzarra”:
“Se considerate Episodio IX come
l’ultimo atto di una storia in nove capitoli, forse la cosa più
strana sarebbe non far tornare Palpatine. Se pensate a ciò che
dice, chi è, quanto sia importante per la storia, allora la sua
assenza nella nuova trilogia sarebbe stata davvero
bizzarra.”
La dichiarazione sembra
perfettamente in linea con quanto affermato da Abrams in
un’intervista con Empire lo scorso ottobre:
“Alcune persone sentono che non
dovremmo rivisitare l’idea di Palpatine, e io lo capisco
completamente. Ma se guardate a questi nove film come a una sola
storia, io non conosco nessun libro che, nei capitoli finali, non
abbia qualcosa a che vedere con ciò che è accaduto prima. Se
guardate i primi otto film, tutto il set-up di Episodio IX è già
lì, in piena vista.”
Per scoprire cosa avrà riportato
indietro Palpatine dovremo aspettare fino all’uscita del film in
sala.
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nei cinema a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Il destino dei sei Vendicatori
originali è stato deciso da Avengers: Endgame,
dove la squadra ha salutato due membri fondamentali (Iron Man e
Vedova Nera), “pensionato” Captain America e lasciato ai misteri
del futuro Occhio di Falco, Thor e Hulk. E se
Clint Barton e il Dio del Tuono saranno protagonisti di una serie e
di un altro capitolo solista, cosa possiamo aspettarci invece dal
gigante di giada interpretato da Mark
Ruffalo?
L’attore aveva di recente dichiarato
che c’erano stati degli scambi di idee con
Kevin Feige a proposito del personaggio e sulle possibili storie da
sviluppare nelle prossime fasi dell’universo Marvel al cinema.
“Non so nulla del ritorno di
Hulk. Ho incontrato Kevin Feige l’altro giorno, e mi ha chiesto se
pensassi che ci sia ancora una storia da raccontare su di lui.
Probabilmente potrei inventarmi qualche trama in più e che potremmo
parlarne...”. Ma quali sono davvero i progetti?
A quanto pare Ruffalo ha in mente
uno scontro particolare tra Bruce Banner e uno dei mutanti Marvel più celebri: “Mi
piacerebbe vedere Hulk vs. Wolverine sul grande
schermo“.
Sappiamo che Hugh
Jackman ha ufficialmente detto addio a Logan e che lo
stesso Feige ha annunciato durante il Comic-Con di San Diego che lo
studio sta lavorando per introdurre gli X-Men nel MCU. Forse questo duello tra
giganti potrebbe essere una delle tante soluzioni? Oppure è solo un
sogno dell’attore che non diventerà mai realtà?
Mark Ruffalo è
stato protagonista di Avengers: Endgame, film evento del
decennio, capace di compiere un’impresa che sembrava impossibile:
ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man
riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James Cameron.
Inoltre, un anno dopo la folle corsa agli
Oscar di Black Panther (il
primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria
Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e
Marvel Studios hanno lanciato ufficialmente la
campagna per la award season.
In occasione della premiere romana
di Frozen 2 – Il segreto di Arendelle,
ecco la nostra intervista ai registi del film, Jennifer
Lee e Chris Buck, e il produttore,
Peter Del Vecho.
A tre anni dagli eventi del
primo film, la città di Arendelle ha ritrovato la pace. La
tranquillità viene però turbata da una voce angelica che soltanto
Elsa riesce a sentire e che costantemente, giorno e notte, la
chiama con un canto fino a risvegliare in lei dei poteri legati
alla forza che il padre ha incontrato nella foresta molti anni
prima. Questi nuovi poteri si materializzano con dei cristalli e
diventano sempre più forti fino a quando tutti gli elementi (fuoco,
acqua, vento e terra) si abbattono sulla città di
Arendelle…
Il film uscirà nelle sale il
prossimo 27 novembre, sempre doppiato da
Serena Rossi, Serena Autieri, Enrico Brignano e
Massimo Lopez.
Vi è un continuo alternarsi di sole
e pioggia nel nuovo film di Woody Allen,
intitolato proprio Un giorno di pioggia a New
York. Un’alternanza che ben racconta i due
protagonisti, interpretati da Timothée Chalamet ed
Elle Fanning, i quali sono allo stesso tempo modi
totalmente differenti di affrontare la vita e le sue imprevedibili
vicissitudini, dalle quali si possono sempre trarre lezioni per
crescere. Il film, in sala dal 28 novembre, si dimostra essere una
spensierata commedia romantica, coerente con gli ultimi lavori del
regista newyorkese, ma con diverse idee brillanti in più.
Completano il cast gli attori Liev
Schreiber, Jude
Law, Diego Luna e SelenaGomez.
Protagonisti del film sono Gatsby
(Timothée
Chalamet) e Ashleigh (Elle
Fanning), giovane coppia di fidanzati i cui piani per
un romantico weekend da trascorrere insieme a New York vanno in
fumo non appena mettono piede nella città. I due si ritroveranno
infatti separati l’uno dall’altro, costretti ad imbattersi in una
serie di incontri casuali e di bizzarre avventure, attraverso le
quali potranno raggiungere una maggior consapevolezza di sé
stessi.
Un giorno di pioggia a
New York: il film
Con il suo nuovo film, Allen si
concede un nuovo racconto romantico ambientato nella sua città del
cuore. Ci racconta New York attraverso due personaggi nei quali è
possibile ritrovare, come al solito, le principali caratteristiche
caratteriali ascrivibili allo stesso regista. Se Ashleig è un
vortice di vitalità e calore, Gatsby al contrario è un ragazzo più
introspettivo e legato ad un’idea vintage di New York.
Nell’affidare a loro la direzione del film, Allen riesce a
raccontarli molto più con alcune idee di regia e fotografia, curata
anche questa volta da Vittorio
Storaro, che non con la sua sceneggiatura. Per quanto
questa risulti brillante, con le classiche situazioni e le
classiche battute taglienti a cui il regista ci ha da sempre
abituato, non risulta essere la principale attrattiva del film.
Molto più interessante infatti è il
modo in cui i personaggi vengono raccontati attraverso la messa in
scena. E se dunque Ashleig è una ragazza spensierata, a lei saranno
dedicate inquadrature più dinamiche, mentre al contrario Gatsby si
troverà al centro di immagini fisse, che ne sottolineano il
carattere contenuto. Allo stesso modo Storaro dedica a lei colori
caldi e a lui toni più freddi, in una continua alternanza cromatica
che, complice anche il montaggio alternato tra le vicende dei due
ragazzi, sembra dar vita a due film distinti in uno.
Allen, dunque, caratterizza i suoi
personaggi utilizzando ogni aspetto possibile della messa in scena
e li conduce verso una completa maturazione, una scoperta del
proprio io che si rivela essere il cuore del film. I due
protagonisti, proprio attraverso le vicende in cui si imbattono,
impareranno a conoscersi e ad aprirsi agli altri. Circondati da
adulti alle prese con l’impossibilità di amarsi o amare, Gatsby e
Ashleig, proprio perché separati, comprenderanno l’importanza di
tali sentimenti. A tutto ciò fa da sfondo la romantica New York,
bella tanto con il sole quanto con la pioggia. Un vero e proprio
terzo protagonista, che contribuisce a raccontare attraverso i suoi
luoghi quegli stessi personaggi che li frequentano.
Un giorno di pioggia a
New York: una nuova commedia romantica per il regista
newyorkese
Perfettamente coerente con i film
realizzati negli ultimi anni da Woody Allen,
Un giorno di pioggia a New York va alla
ricerca di un nuovo punto di vista su quel sentimento d’amore
sempre così indecifrabile, sempre così sfuggente. Tra quelli più
recenti, il film sembra anche essere, con le dovute differenze, una
versione meno malinconia di Café
Society, diretto nel 2016 e con protagonisti
Jesse
Eisenberg e Kristen
Stewart. Ma se lì la distanza tra i due personaggi
portava ad un rimpianto per entrambi, qui porta invece ad
un’inaspettata crescita emotiva.
Spensierato e dolce nei toni, il
nuovo film di Allen è una piccola storia che si lascia seguire
senza particolare impegno. A tratti divertente, e dotata
dell’inconfondibile umorismo del suo autore, questa nuova pellicola
segna un nuovo tassello in quello che appare ormai essere una nuova
fase nella carriera del regista, caratterizzata dalla forte
influenza di Storaro, dalla ricerca di luoghi
“parlanti” e da personaggi smarriti in cerca di una seconda
possibilità.
Universal Pictures International
Italyha diffuso il trailer
italiano diTrolls
World Tour, sequel
del film d’animazione uscito nel 2016 e basato sulle bambole ideate
da Thomas Dam. Anche stavolta i personaggi principali, Poppy e
Branch, saranno doppiati daAnna KendrickeJustin Timberlake mentre le new entry del cast vocale
sonoRachel
Bloom,Ozzy
Osbourne,Kelly
Clarkson,Sam
Rockwell,Flula Borg,Jamie Dornan,Mary J. Bligee molti altri.
Questa la sinossi:
Poppy e Branch scoprono di
essere solo una delle sei diverse tribù di Troll sparse in sei
diverse terre a loro volta dedite a sei diversi tipi di musica:
Funk, Country, Techno, Classical, Pop e Rock. Il loro mondo sta per
diventare quindi molto più grande e molto più forte di quanto si
aspettassero. Membro della nobiltà reale, la regina Barb aiutata
dal padre King Thrash, vuole distruggere tutti gli altri tipi di
musica per far sì che il rock regni sovrano. Con il destino del
mondo in gioco, Poppy e Branch, insieme ai loro amici – Biggie,
Chenille, Satin, Cooper e Guy Diamond – partono per visitare tutte
le altre terre e unificare i Troll in armonia con Barb.
Trolls World Tour arriverà nelle sale
ad aprile 2020.
Ci si chiede sempre, quando un
grande artista ci lascia prematuramente, cosa avrebbe potuto fare
negli anni che gli sono stati tolti. Gian Maria
Volonté ne aveva 61 quando, sul set di Lo
sguardo di Ulisse di Theo
Angelopoulos ci lasciò il 6 dicembre del 1994, con
ancora tante cose da dire e tanti ruoli da interpretare. Purtroppo,
non si può cambiare il corso della Storia. Ma la si deve ricordare
e tramandare.
Per questo, e per molte altre
ragioni, è importante celebrare la memoria di Gian Maria Volonté,
un intellettuale che ha segnato trent’anni di grande cinema
italiano, con la sua lunga collaborazione con Elio Petri e
Francesco Rosi, per le sue interpretazioni in Giordano
Bruno e Sacco e Vanzetti, entrambi
diretti da Giuliano Montaldo. E il regista sarà uno dei testimoni
della vita, dell’arte e dell’impegno civile e politico di Volonté,
uno tra i molti che il 9 e 10 dicembre si sono dati appuntamento a
Roma per due giorni di riflessioni, proiezioni e performance
dedicate all’attore.
25 anni senza/con Gian Maria
Volonté parte lunedì 9 dicembre 2019, alle ore 15:30 alla
Casa del Cinema, proprio con Sacco e Vanzetti di Montaldo, nella
versione restaurata nel 2017, a cui farà seguito una tavola rotonda
alla quale parteciperà lo stesso regista insieme al Presidente del
Centro Sperimentale di Cinematografia Felice Laudadio, al regista
Roberto Andò, al professor Fabrizio Deriu, al giornalista Franco
Montini, a Giovanni Savastano, autore del saggio “Gian Maria
Volonté: recito, dunque sono”, al Presidente di Cinecittà Roberto
Cicutto e all’attore Michele Riondino.
Martedì 10 dicembre l’appuntamento è
al Cinema Farnese, dove alle10:00 una selezione di studenti delle
scuole romane potrà vedere, per la prima volta nella Capitale, la
versione restaurata di A ciascuno il suo, di Elio
Petri, film che ha segnato l’inizio della collaborazione tra
Volonté e il regista, e la prima tappa del lungo rapporto di Gian
Maria con le opere di Sciascia. Il restauro di A ciascuno il suo è
stato curato dal Museo del cinema di Torino e Movietime, in
collaborazione con La Valigia dell’attore e la Scuola Volonté.
Si passa poi alle ore 17:00, per un
pomeriggio ricco di appuntamenti. Il primo, Io sto con
Volonté, reading di Alessandra Magrini, con Antonio Carboni
alla chitarra e la partecipazione di Federico Fiume.
A seguire La tenda in
piazza (1971), documentario diretto da Gian Maria Volonté,
e Ciao Gian Maria, l’ultimo saluto (1994),
immagini inedite dal funerale di Volonté a Velletri, una carrellata
di testimonianze durante l’ultimo saluto all’artista, un documento
a cura di Giovanna Gravina Volonté e di Babak Karimi. Ci sarà tempo
anche per un saluto dal vero, da parte di Flavio
Bucci, che divise con lui la scena ne La classe
operaia va in Paradiso, uno dei capolavori di Elio
Petri.
Infine, alle 20:30, seconda
proiezione di A ciascuno il suo, presentato da
Sergio Toffetti, Paola Petri, Giovanna Gravina Volonté, Antonio
Medici, Anna Ferzetti e Cinzia Mascoli per Arstisti 7607.
Un’iniziativa promossa dalla Scuola
d’Arte Cinematografica “Gian Maria Volonté”, dal Centro
Sperimentale di Cinematografia, da La Valigia dell’Attore, il
festival dell’isola di La Maddalena intitolato alla memoria di Gian
Maria e diretto dalla figlia Giovanna Gravina Volonté, dalla
rassegna “Io Sto con Volonté” e dal gruppo “Memoria Volonté”, con
il sostegno di Regione Lazio, Lazio Crea, Artisti 7607, Museo
Nazionale del Cinema, Movietime, AAMOD, Casa del Cinema.
L’ingresso è gratuito fino a
esaurimento posti
25 anni senza/con Gian Maria
Volonté/Programma
Lunedì 9 Dicembre 2019
Casa del Cinema – Largo Marcello
Mastroianni 1, Roma
Ore 15.30
Presentazione e proiezione del film Sacco e
Vanzetti (1971) di Giuliano Montaldo con Gian Maria
Volonté, Riccardo Cucciolla
Ore 10.00
Presentazione e proiezione per le scuole della copia restaurata del
film A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri
Ore 17.00 Io sto
con Volonté, reading di Alessandra Magrini, con Antonio Carboni
alla chitarra e la partecipazione di Federico Fiume.
A seguire La tenda in
piazza (1971) documentario di Gian Maria Volonté e
Ciao Gian Maria, l’ultimo saluto (1994), immagini
inedite a cura di Giovanna Gravina Volonté e di Babak Karimi
A seguire: Boris Sollazzo intervista
Flavio Bucci
Ore 20.30
A ciascuno il suo
(1967) di Elio Petri
con Gian Maria Volonté, Gabriele
Ferzetti, Irene Papas.
Partecipano: Sergio Toffetti, Paola
Petri, Giovanna Gravina Volonté, Antonio Medici,
Anna Ferzetti, Cinzia Mascoli per
Artisti 7607
Tutti gli eventi sono a
ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Ecco il trailer italiano di
Last Christmas, la nuova commedia
romantica diretta da Paul Feig (Le amiche
della sposa, Ghostbusters, Un piccolo favore) che vede
protagonisti la star di Game of Thrones,Emilia
Clarke, Henry Golding (Crazy Rich
Asians) e Emma Thompson.
Atteso nelle sale il 15
novembre 2019, il presenterà nella colonna sonora alcuni
brani di George Michael.
La storia è quella di Kate,
interpretata dalla Clarke, una giovane ragazza londinese che si
guadagna da vivere vestendo i panni di un elfo natalizio in un
negozio della città. L’incontro con Tom l’aiuterà a rimettersi in
gioco dando senso alla sua vita e ponendola di fronte a nuove
consapevolezze su se stessa e i propri obiettivi.
Tutti i grandi studios sanno che il
successo di un film dipende, in parte, anche dai soldi investiti
nella sua produzione. Più alto è il budget, più esperimenti e
imprese si potranno compiere con gli effetti speciali, oppure
sperimentare scene d’azione in location prestigiose e avere i
migliori attori su piazza. La Marvel, in questo senso,
non ha mai badato a spese, e per alcuni dei suoi titoli ha speso
cifre esorbitanti (fortunatamente ripagate).
Ma quali sono i 10 film Marvel più costosi della
storia?
Black Panther
Campione di incassi nella scorsa
stagione e vincitore di tre premi oscar, Black
Panther è stata la vera sorpresa della Fase 3 del
Marvel Cinematic Universe, portando
avanti un’idea di diversità e rappresentazione in un mercato
saturo. E a fronte di un guadagno di 1,3 miliardi di dollari, lo
studio ha speso “solo” 200 milioni.
X-Men: Giorni di un futuro
passato
Uscito nelle sale nel 2014,
X-Men: Giorni di un futuro passato ha
visto i mutanti viaggiare indietro nel tempo per salvare se stessi
dopo essere stati minacciati dall’estinzione. Diverse fonti
sostengono che il budget di questo ambizioso capitolo
ammontasse a circa 220 milioni, altre a 205 milioni, ma
sfortunatamente i numeri al box office non sono stati incoraggianti
come previsto.
X-Men: Conflitto Finale
Il sequel di X-Men,
Conflitto Finale, esce nel 2003 e profila
lo scontro epico tra Charles Xavier e Magneto con i mutanti che
scoprono una cura per le loro condizioni e sognano di poter
diventare umani e accettati dalla società. Per questo secondo
capitolo gli studios sborsarono ben 210 milioni, proiettandolo in
cima della classifica dei film più costosi mai realizzati
all’epoca.
The Amazing Spider-Man
The Amazing Spider-Man
ha segnato il primo riavvio del franchise dell’arrampicamuri al
cinema dopo la trilogia di Sam Raimi, con Andrew
Garfield nei panni del protagonista (un ruolo che, a detta
dell’attore, sognava da quando era piccolo). Diverse i budget
stimati dagli addetti ai lavori, ma la più affidabile riporta che
la Sony ha speso tra i 200 e i 230 milioni.
The Avengers
Il primo film sui Vendicatori uscito
nel 2012 ha visto riuniti sullo schermo Iron Man, Captain America,
Hulk, Thor, Vedova Nera e Occhio di Falco in un’entusiasmante
avventura collettiva contro Loki e l’attacco dei Chitauri a New
York. Più ambizioso dei precedenti capitoli del MCU, il cinecomic costò la bellezza
di 220 milioni di dollari allo studio guadagnando 1,5 miliardi al
botteghino.
Captain America: Civil War
Nel 2016 Captain America: Civil
War ha registrato uno dei più grandi successi
economici della stagione, e per realizzare questo epico scontro tra
Vendicatori i Marvel Studios hanno investito circa 250
milioni di dollari, proprio per fare fronte all’enorme scala del
film. Senza contare le buste paga di tutti gli attori
coinvolti…
Spider-Man 3
Torniamo a Spider-Man, e in
particolare al terzo e ultimo capitolo della trilogia di Sam Raimi
con incredibili sequenze d’azione e l’ingresso nella trama del
simbionte Venom e di Sandman. Il budget della Sony ammontava a 258
milioni di dollari, facendo diventare così il film il più costoso
del 2007.
Avengers: Infinity War
Ed eccoci arrivati alla terza
avventura dei vendicatori, film evento del 2018 e prologo della
conclusione della Fase 3 dedicato a Thanos e alla sua guerra per
ristabilire l’equilibrio dell’universo. Si dice che il budget di
Infinity War abbia raggiunto i 316
milioni di dollari, contando che solo Chris Evans e Chris Hemsworth
hanno percepito un assegno di 15 milioni ciascuno per le loro
apparizioni.
Avengers: Endgame
Il gran finale della Fase 3 ha
scritto una pagina forse irripetibile della storia del cinema,
toccando quota 2 miliardi di dollari di incasso e superando in cima
Avatar di James Cameron. Ma dietro questo grande successo
si nascondono il duro lavoro e ben 350 milioni di soldi investiti
tra campagna marketing ed effetti speciali.
Avengers: Age of Ultron
Chi l’avrebbe mai detto che al primo
posto della classifica ci sarebbe stato Avengers: Age of
Ultron? Ebbene si, la seconda puntata dei
Vendicatori uscita al cinema nel 2015 sembra essere costato allo
studio tra i 250 milioni e i 365 milioni.
Linea d’Ombra Festival
2019 si svolgerà a Salerno dal 17 al 21 dicembre 2019,
sotto la direzione artistica del giornalista e critico
cinematografico Boris Sollazzo, del videomaker e
regista Luigi Marmo e del presidente di Linea
d’Ombra Peppe D’Antonio. Edizione che vedrà una
incursione nel calcio, per dare una risposta a una delle domande
più complesse della storia del pallone.
Maradona è megli’e
Pelè? I più grandi cronisti ed esperti se lo chiedono da
anni, ognuno ha la sua opinione, supportata da prove più o meno
empiriche. La cosa certa è che entrambi hanno avuto una bella
carriera cinematografica. Pelè anche come attore, protagonista
della più famosa rovesciata della storia del grande schermo, in
Fuga per la vittoria di John Huston.
Diego Armando
Maradona il cinema lo ha affascinato con la sua
personalità istrionica, geniale, controversa, luce e ombra, per
l’appunto, per questo il festival salernitano ha deciso di
sezionarlo proprio attraverso i film che gli sono stati
dedicati.
A partire dal più recente,
Diego Maradona, documentario sugli anni napoletani
del Pibe de Oro diretto da Asif Kapadia, il
regista inglese già premio Oscar per Amy. E il
fatto che il campione argentino abbia fatto colpo su registi
pluripremiati è significativo, non a caso Maradona by
Kusturica è il racconto di due geni sregolati, un campione
del mondo e un vincitore di due Festival
di Cannes. Sarà questo uno dei tanti argomenti che Boris
Sollazzo affronterà con ex calciatori del Napoli, giornalisti,
studiosi e registi, il 17 dicembre, serata d’apertura del
festival.
Non mancheranno voci dalla sua
terra, l’Argentina, quelle di Carlos Sorin, regista di El
Camino de San Diego, e Javier Vazquez (Amando a
Maradona). In Italia, patria d’adozione per Diego, è stato
Marco Risi a raccontare le sue gesta e i suoi trionfi, ma anche
eccessi e dolori, usando il linguaggio della finzione in
Maradona – La mano de D10S.
La XXIV edizione di Linea d’Ombra
Festival è promossa e organizzata dall’Associazione
SalernoInFestival con il sostegno della Regione Campania, del
Comune di Salerno e di uno sponsor privato (l’agenzia di web
marketing Mirò).
In occasione della premiere romana
di Frozen 2 – Il segreto di Arendelle,
ecco la nostra intervista a Serena Rossi ed
Enrico Brignano, che tornano a prestare la voce ad
Anna e Olaf. Con loro anche Giuliano Sangiorgi che
canta la versione italiana del nuovo brano di punta della colonna
sonora del film, Nell’ignoto.
A tre anni dagli eventi del
primo film, la città di Arendelle ha ritrovato la pace. La
tranquillità viene però turbata da una voce angelica che soltanto
Elsa riesce a sentire e che costantemente, giorno e notte, la
chiama con un canto fino a risvegliare in lei dei poteri legati
alla forza che il padre ha incontrato nella foresta molti anni
prima. Questi nuovi poteri si materializzano con dei cristalli e
diventano sempre più forti fino a quando tutti gli elementi (fuoco,
acqua, vento e terra) si abbattono sulla città di
Arendelle…
Il film uscirà nelle sale il
prossimo 27 novembre, sempre doppiato da
Serena Rossi, Serena Autieri, Enrico Brignano e
Massimo Lopez.
Grande interprete shakespeariano,
l’attore Ian McKellen si è dedicato nella sua
carriera tanto al teatro quanto al cinema, portando avanti entrambe
le forme d’arte. Celebre per il suo ruolo di Magneto nella saga
degli X-Men e ancor più per quello di Gandalf nelle
trilogie di Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit,
McKellen si è continuamente guadagnato l’affetto dei fan e la stima
della critica, che lo ha più volte eletto come uno dei più preziosi
interpreti della scena contemporanea.
Ecco 10 cose che non sai di
Ian McKellen.
Ian McKellen: i suoi film
1. È celebre per i suoi
ruoli in importanti blockbuster. L’attore ha debuttato al
cinema nel 1969 con il film A Touch of Love, per poi
recitare in film come La fortezza (1983), Last Action
Hero (1993), 6 gradi di separazione (1993),
Riccardo III (1995), Lo straniero che venne dal
mare (1997) e Demoni e dei (1998), con cui ottiene
una maggior popolarità. Nel 2000 è tra i protagonisti nel film
X-Men nel
ruolo di Magneto, dove recita accanto a Hugh
Jackman, e nel 2001 in quelli di Gandalf in Il Signore
degli Anelli – La Compagnia dell’Anello. Questi due ruoli
consacrano definitivamente la sua carriera. McKellen recita poi in
Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002),
X-Men 2
(2003), Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re
(2003), Il codice da Vinci (2006), X-Men – Conflitto
finale (2006), Lo Hobbit – Un
viaggio inaspettato (2012), Lo Hobbit – La
desolazione di Smaug (2013), X-Men – Giorni di un
futuro passato (2014), Lo Hobbit – La battaglia
delle cinque armate (2014), Mr. Holmes – Il
mistero del caso irrisolto (2015), La bella e la
bestia (2017), Casa Shakespeare (2018),
L’inganno perfetto (2019), dove recita accanto
a Helen
Mirren, e Cats (2019).
2. Ha recitato anche in
televisione. L’attore è stato inoltre protagonista di
alcuni film per la TV come La primula rossa (1982),
Guerra al virus (1993), Rasputin – Il demone nero
(1996), e King Lear (2008). Ha inoltre recitato in serie
TV come Coronation Street (2005), Great
Performances (2008), The Prisoner (2009),
Doctor Who (2012) e Vicious
(2013-2016).
Ian McKellen è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,9 milioni di
persone. Qui McKellen è solito condividere fotografie scattate in
momenti di svago, ma anche numerose immagini promozionali dei suoi
lavori da interprete.
Ian McKellen ha avuto un
fidanzato
4. Si è dichiarato
omosessuale. L’attore si è pubblicamente dichiarato
omosessuale nel 1988. In quell’anno è anche terminata la sua
relazione con il regista Sean Mathias, iniziata
nel 1978. Nonostante la rottura, i due sono rimasti in rapporti
d’amicizia, e nel 2009 Mathias ha anche diretto McKellen in uno
spettacolo teatrale.
Ian McKellen e Roberto Benigni
5. Benigni vinse l’Oscar
battendo McKellen. In un’intervista l’attore ha dichiarato
di aver mal digerito la sconfitta subita ai premi Oscar nel 1999,
dove a vincere come miglior attore fu Roberto
Benigni per il film La vita è bella.
McKellen, che era nominato per Demoni e dei, ha affermato
che avrebbe preferito veder vincere uno qualunque degli altri
candidati, purché il premio non andasse a Benigni, da lui mal
giudicato. Il premio, tuttavia, andò infine proprio all’attore
italiano.
Ian McKellen On Stage
6. Continua a lavorare in
teatro. L’attore non ha mai dimenticato il suo amore per
il teatro, passione che continua a portare avanti parallelamente al
cinema. Ogni spettacolo dell’attore risulta inoltre essere sempre
un grande successo di pubblico, e sul Web sono molti i siti da cui
è possibile acquistare i biglietti per vedere McKellen calcare il
palcoscenico.
Ian McKellen è Magneto
7. Per interpretare Magneto
stava per rinunciare a Gandalf. Dopo aver accettato il
ruolo di Magneto nel film X-Men, all’attore fu proposto
anche quello di Gandalf nella trilogia de Il Signore degli
Anelli. Inizialmente l’attore dovette rifiutare quest’ultima
parte per via dell’impegno già preso con il film Marvel. In seguito McKellen,
fortemente attratto dal ruolo dello stregone, chiese al regista
Bryan Singer di poter anticipare le riprese delle
sue scene, così da poter essere poi libero di andare sul set in
Nuova Zelanda.
8. Accettò il ruolo dopo
aver visto il costume. McKellen rivelò di essere stato
inizialmente riluttante ad accettare il ruolo di Magneto, ma che si
convinse dopo che gli fu mostrato il suo costume. L’attore trovò
che il ruolo gli avrebbe permesso di esplorare un genere
cinematografico a lui nuovo.
Ian McKellen: il suo 2019
9. Tornerà al cinema da
protagonista. Nel 2019 l’attore è al cinema con due nuovi
film. Il primo è L’inganno perfetto, thriller tratto
dall’omonimo romanzo di NicholasSearle, mentre il secondo è Cats, film
musicale diretto da Tom Hooper basato sull’omonimo
musical.
Ian McKellen età e altezza
10. Ian McKellen è nato a
Burnley, in Inghilterra, il 25 maggio 1939. L’altezza
complessiva dell’attore è di 180 centimetri.
La stagione dei cinecomic
2019 è stata segnata dal successo di Captain
Marvel (primo titolo del MCU con una supereroina
protagonista), del miliardo superato al box office da due film DC
(Aquaman e
Joker) e
ovviamente dalla chiusura in grande stile della Fase 3
dell’universo cinematografico Marvel con Avengers:
Endgame e Spider-Man: Far From
Home.
Ma quali sono i personaggi che, in
tutti queste pellicole citate, hanno deluso maggiormente le
aspettative? Ecco qualche esempio:
Talos
Iniziamo con una parziale delusione,
almeno se confrontata con la controparte originale dei fumetti:
Talos, l’alieno mutaforma Skrull introdotto in
Captain Marvel come villain e poi
rivelato come vittima del sistema in cui sono i Kree a regolare gli
equilibri dell’universo, ha sovvertito le aspettative dei fan e
nonostante la buona prova di Ben
Mendelsohn, non ha mostrato tutte le sue
potenzialità.
Jean Grey
La più cocente delusione dell’anno è
senza dubbio X-Men: Dark
Phoenix, il film annunciato come la degna rappresentazione
della Fenice Nera al cinema risultato invece un’accozzaglia di
scene senza idee né coesione. Flop al botteghino, il cinecomic
scritto e diretto da Simon Kinberg non ha reso onore alla vera Jean
Grey, e la performance di Sophie
Turner di certo non ha aiutato.
Cassie Lang
Prima dell’uscita di Avengers: Endgame diverse teorie
suggerivano che Cassie
Lang, la figlia di Ant-Man, avrebbe potuto avere un
ruolo determinante nella trama. Teoria mai realizzata che si è
invece scontrata con uno screentime davvero limitato dell’attrice
Emma Fuhrmann. I fan volevano vederla al fianco del padre durante
la battaglia finale, omaggiando i fumetti e diventando Stature, ma
niente di ciò è accaduto (purtroppo).
Nick Fury
Spider-Man: Far From Home ha
chiuso la Fase 3 in gran stile, ma c’è qualcosa di decisamente
ridondante nella performance di Samuel L. Jackson
nei panni di Nick Fury, almeno rispetto agli altri
capitoli del MCU. Il sequel infatti non ha mai
davvero esplorato quella che poteva essere una dinamica davvero
affascinante tra Peter e l’ex capo dello SHIELD, soprattutto dopo
la scomparsa di Iron Man.
Sette Peccati Capitali
Shazam! è stato
l’episodio più divertente e coeso dell’ormai ex DCEU, ed è un
peccato che non abbia approfondito o prestato maggiore attenzione
ai Sette Peccati Capitali, resi come mostri
generici in CGI e mai davvero terrificanti come ci si potesse
aspettare. Magari torneranno nello spinoff su Black Adam con più
personalità?
Vuk
Torniamo a Dark Phoenix e
all’altro grande disastro del film: la villain Vuk
interpretata (senza troppo impegno) da Jessica
Chastain. Troppo simile ad un alieno Skrull e
rinominata membro della razza D’Bari, il personaggio non aveva
spessore né motivazioni reali per diventare una svolta nel
franchise.
Suprema Intelligenza
Portare al cinema la Suprema
Intelligenza non era un compito facile e i Marvel Studios hanno fatto del loro meglio per
rendere questa entità quasi astratta un personaggio vero e proprio
da grande schermo. Interpretata da Annette Bening
in Captain Marvel, la villain ha però
deluso le aspettative di chi avrebbe voluto una versione più fedele
ai fumetti, oltre che scene più lunghe.
Si avvicina sempre di più l’uscita
nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, terzo e ultimo capitolo della nuova
trilogia del franchise a cui è stato affidato il compito di
chiudere la saga degli Skywalker iniziata nel 1977 da George Lucas
con Una Nuova Speranza. In regia è tornato J.J.
Abrams, sostituendo Colin Trevorrow in seguito a problemi
di natura creativa, che in un’intervista con Uproxx ha risposto ad
alcune domande sul film.
La più richiesta è quella che
riguarda il destino dei personaggi e lo stato reale del Leader
Supremo Snoke, ucciso alla fine di Gli Ultimi
Jedi:
“Senza spoilerare nulla, posso
dirvi che questo film è un effettivo finale e che per me è
infinitamente più impegnativo di un inizio. Sapevamo che dovevamo
fornire risposte. E se da una parte ci possono essere alcune cose
che non verranno completamente demistificate alla fine, volevamo
assicurarci che le persone lasciassero la sala con la sensazione di
essere soddisfatte. Quindi si, spero che, su una serie di
questioni, le persone sentiranno di aver assistito ad un vero atto
finale e non ad uno stratagemma pubblicitario.“
Le domande che stanno facendo
impazzire i fan dal lancio della nuova trilogia sono sempre le
stesse: chi sono i genitori di Rey? Da dove proviene Snoke? Il
villain è ancora vivo o ha qualche legame con il ritorno di
Palpatine? Perché l’imperatore ha bisogno di Kylo Ren? Il film
risponderà a tutti questi misteri?
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”