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Peacemaker: John Cena rivela il nuovo design del casco

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Peacemaker: John Cena rivela il nuovo design del casco

Sembra che Christopher Smith sfoggerà diversi look nella seconda stagione di Peacemaker. Il mese scorso, James Gunn ha pubblicato una foto dietro le quinte del casco di Smith visto dal retro. Sebbene non sembrasse molto diverso da quello indossato da Smith nella prima stagione e in Suicide Squad, si trattava chiaramente di un nuovo design.

Ora, la star John Cena ha condiviso un’altra foto sulla sua pagina Instagram, e questa ha un’aletta. Sembra proprio che si tratti dell’elmetto dal nome esilarante “Scabbia per tutti”, che secondo Smith “farebbe venire la scabbia a tutti nel raggio di un miglio, tranne, ovviamente, a chi indossa l’elmetto”.

 

 

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Peacemaker, cosa sappiamo sulla seconda stagione

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grilloriprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

Gunn, Peter Safran e Matt Miller sono i produttori esecutivi di Peacemaker. Anche il produttore esecutivo John Cenae il produttore consulente Stacy Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. Nel cast si ritrovano anche Sol Rodríguez nei panni di Sasha Bordeaux, Tim Meadows nei panni di Langston Fleury e David Denman in un ruolo misterioso. La serie arriverà nella seconda metà del 2025.

 

Dune: Prophecy, trailer ci porta 10.000 anni nel passato, mentre la HBO annuncia la data della premiere

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La HBO ha appena rilasciato il trailer ufficiale di Dune: Prophecy dopo un panel ricco di star al New York Comic-Con. È stato inoltre rivelato che la serie di sei episodi debutterà domenica 17 novembre alle 21:00 ET/PT.

Se non conoscete i libri di Dune di Frank Herbert, potreste avere difficoltà a dare un senso a ciò che vedete qui. C’è comunque una grande quantità di intrighi politici, con i riflettori puntati soprattutto sulle misteriose origini della Bene Gesserit.

Parlando con Screen Rant oggi, il produttore esecutivo Allison Schapkey ha spiegato come questa iterazione del gruppo differisca da quella che abbiamo visto nei film di Dune di Denis Villeneuve.

“Penso che quando si vedono le Bene Gesserit nei film, prima di tutto, si vede davvero il loro volto in avanti. Coltivano una tale mistica, un tale mistero. E sono là fuori, spietati, decisi e potenti, e cercano di giocare ogni angolo e di manipolare ogni possibile risultato. E sono molto in potere”.

“E credo che nella nostra serie si assista, come ho detto, alla nascita di questa realtà e si veda il dietro le quinte di un’organizzazione del genere. E penso che Valya Harkonnen prenderà una giovane istituzione che è fragile, che è sotto attacco per certi versi, e la farà crescere e la proteggerà e combatterà per assicurarne la sopravvivenza. E il modo in cui questo accade è il modo in cui siamo diversi, ma anche in cui parliamo alla Bene Gesserit più tardi, quando sarà nel suo pieno potere”.

Dune: Prophecy è innegabilmente intrigante e ha un aspetto adeguatamente epico, anche se manca l’immagine cinematografica e spettacolare a cui ci ha abituato Villeneuve con Dune e Dune: Parte Due.

Tuttavia, questa serie prequel è una cosa a sé stante, quindi sarebbe meglio non fare troppi paragoni. Per il momento, potete guardare il nuovo lungo trailer della prossima serie HBO nei player sottostanti.

Tutto quello che sappiamo su Dune: Prophecy

Dall’ampio universo di Dune, creato dall’acclamato autore Frank Herbert, e 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul Atreides, Dune: Prophecy segue due sorelle Harkonnen mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la favolosa setta che diventerà nota come Bene Gesserit.

La serie è ispirata al romanzo Sisterhood of Dune, scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.

Il cast di Dune: Prophecy comprende Emily Watson, Olivia Williams, Travis Fimmel, Jodhi May, Mark Strong, Sarah-Sofie Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea, Jade Anouka, Faoileann Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris Mason, Shalom Brune-Franklin, Jihae, Tabu, Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e Yerin Ha.

Alison Schapker è showrunner e produttore esecutivo. Diane Ademu-John ha co-sviluppato la serie e funge da produttore esecutivo. Anna Foerster ha prodotto e diretto diversi episodi, tra cui il primo.

Abandoned – La fattoria maledetta: la spiegazione del finale del film

Sara (Emma Roberts) non ha ancora paura dei fantasmi quando la incontriamo per la prima volta in Abandoned – La fattoria maledetta, film dell’orrore che affronta temi pesanti come la depressione post-partum, la malattia mentale e l’abuso. Sara e suo marito Alex (John Gallagher Jr.) si trasferiscono dalla grande città con il loro neonato Liam (Marie May) nella speranza di iniziare una nuova vita lontano dal frastuono della vita urbana. Dopo aver trovato la casa in cui desiderano stabilirsi, l’agente immobiliare rivela un evento orribile avvenuto 40 anni prima nell’abitazione. Nonostante la natura macabra del lontano passato della casa, Sara e Alex procedono con l’acquisto concentrandosi sul futuro della loro famiglia.

A volte, Abandoned – La fattoria maledetta si presenta più come un dramma psicologico che come un horror puro, ma in ogni caso Sara è alle prese con l’idea che i suoi sentimenti verso il figlio e l’idea di essere madre non sono in linea con quanto si aspettava, cosa con cui si può facilmente empatizzare. Il conflitto interiore con cui sta lottando non fa dunque che aumentare le sue ansie, ma anche il suo interesse a scoprire cosa è successo alla famiglia che viveva in quella casa quattro decenni prima. Reale presenza di fantasmi o semplice psicosi? In questo articolo proponiamo una spiegazione del film e del suo finale.

Una relazione distante

Non tutto è rose e fiori nella nuova vita di genitori. Fin dall’inizio, vediamo Sara e Alex che cercano di vedere la casa che alla fine acquisteranno mentre il loro figlio Liam piange inconsolabilmente. È chiaro che i nuovi genitori, in particolare Sara, sono un po’ frustrati per le coliche di Liam. Ciò che potrebbe non essere del tutto evidente, tuttavia, è che c’è già una frattura tra Sara e suo marito, anche se non vogliono riconoscerlo. Il film è piuttosto chiaro riguardo alla depressione post-partum di Sara. E c’è già la sensazione che ne soffra da molto prima di incontrare i personaggi all’inizio del film.

Quando Alex parla con l’agente immobiliare, si riferisce costantemente a se stesso al singolare prima di correggere il suo linguaggio usando la parola “noi”. È un lapsus freudiano che suggerisce al pubblico l’idea che Sara sia già piuttosto distante. È silenziosa e non dice molto finché non è il momento di prendere una decisione. Quando Alex si reca in casa per firmare i documenti con l’agente immobiliare, si sfoga un po’ dicendo che la vita di città non è “andata bene” per la coppia, almeno da quando è nato il bambino. Questo è il primo importante indicatore che qualcosa ha messo un cuneo tra la coppia, che si aggrava solo con il passare del tempo.

John Gallagher Jr. e Kate Arrington in Abandoned - La fattoria maledetta
Cortesia di Vertical Entertainment

La fredda realtà della depressione post-partum

Nel corso di Abandoned – La fattoria maledetta, Sara lotta per legare con suo figlio. Spesso sente che il suo pianto costante e il suo rifiuto di allattare sono un segno che non hanno un legame. Sara appare spesso imbronciata nelle interazioni con il marito e di solito è distante, sembra vivere nella sua testa. La sua fissazione per gli omicidi avvenuti nella casa appena acquistata indica il suo bisogno di distrarsi dalle proprie difficoltà.

Un dettaglio che gli spettatori potrebbero non notare inizialmente è la sua mancanza di cura di sé. La maggior parte delle forme di depressione spesso inducono chi ne è affetto a perdere di vista i propri bisogni. Nel corso del film, passano diversi giorni e Sara non si cambia nemmeno i vestiti. La si vede addirittura andare a dormire con gli abiti da giorno. Le tipiche routine igieniche vengono trascurate. Sara porta anche un elastico al polso e spesso lo fa scattare quando è sovrastimolata o si sente ansiosa. Questo meccanismo di coping è spesso utilizzato da coloro che lottano contro la depressione o l’ansia per mantenere i piedi per terra.

Una storia di orrori e spargimenti di sangue

Beh, sembrerà peggio di com’era”, dice l’agente immobiliare mentre si prepara a svelare la terribile verità sulla storia della casa. Quando la verità viene svelata, la frase che l’agente immobiliare ha dato in pasto alla coppia è una vera e propria frottola. Il doppio omicidio è esattamente orribile come sembra. Inizialmente, l’agente immobiliare racconta che una giovane ragazza ha ucciso il suo bambino e suo padre prima di porre fine alla propria vita. Quando lo strano vicino Renner (Michael Shannon) entra nella vita della coppia, espone gli orribili dettagli. Il patriarca, Robert Solomon (Justin Matthew Smith), ha aggredito sessualmente la propria figlia Anna (Addy Miller) in diverse occasioni dopo la morte della moglie.

Renner rivela che Anna aveva un fratello e che la madre è morta in seguito a complicazioni del parto. L’agente immobiliare informa poi Sara che Renner è in realtà il fratello ancora in vita di Anna. Sembra un dettaglio che avrebbe dovuto divulgare al momento della vendita della casa. Renner ha cambiato nome e si è trasferito vicino a casa per elaborare il lutto in solitudine. Sara chiede a Renner se ci sono stati altri bambini. Con uno strano colpo di scena, lui rivela che in realtà i bambini erano tre. Confusa, Sara chiede perché gli altri due non erano nei rapporti. Ma poi si rende conto che sono ancora all’interno della casa. Sara arriva a credere che si stiano nascondendo dietro l’armadio e che i ragazzi abbiano rubato le loro cose.

John Gallagher Jr., Emma Roberts e Kate Arrington in Abandoned - La fattoria maledetta
Cortesia di Vertical Entertainment

I sentimenti di Sara nei confronti del figlio neonato

Forse uno degli aspetti più inquietanti di Abandoned – La fattoria maledetta è il pianto costante di Liam e l’incapacità di Sara di consolarlo. Ciò aggrava la sensazione di disagio per il tumulto interiore di cui Sara soffre insieme alla natura surreale delle sue allucinazioni. Spesso mostra erroneamente un certo grado di trascuratezza mentre viene trascinata nella sua psicosi allucinogena – una condizione che in seguito si rivela essere la causa principale dei suoi problemi, secondo il suo medico. Questo ci porta a chiederci perché Liam si rifiuti di legare con la madre.

Quando in seguito Alex chiama qualcuno per aiutarla a curare Sara, lei condivide il suo stato d’animo attuale, dicendo: “Tutti mi dicevano quanto sarebbe stato euforico tutto questo. Che avrei provato un amore mai provato prima. Non sento nulla di tutto ciò. E sono imbarazzata. Poi lo guardo e mi sento colpevole, risentita e triste”. Sara desidera disperatamente i sentimenti che le erano stati promessi, ma questi le sfuggono continuamente. Rifiuta i farmaci per poter continuare ad allattare, l’unica cosa che, secondo lei, crea una sorta di legame tra lei e Liam. Alla fine il medico le consiglia di prendere un antipsicotico, ma lei non lo fa.

Il caso dei maiali malati

Alex non riceve molta attenzione in questo film, ma ha un filo conduttore minore. Essendo un veterinario che vive in una zona rurale, deve recarsi da ogni suo cliente per valutare la salute del bestiame e degli altri animali. Questo, ovviamente, lascia a Sara molto tempo per stare da sola con i suoi pensieri e con Liam. In un caso particolare, sta cercando di diagnosticare un problema con l’ultima cucciolata di maiali di un allevatore. Per eseguire i test, Alex suggerisce che il padre dei maiali dovrà essere analizzato, il che richiederebbe l’eutanasia.

Dopo aver eseguito alcuni test sul padre deceduto, Alex riferisce all’allevatore che la madre è purtroppo la responsabile dell’infezione. Per questo motivo, è necessario interrompere la cucciolata e la madre per non causare un’ulteriore diffusione dell’infezione. Questo momento sembra avere un grande effetto su Alex, soprattutto per il parallelo che si può tracciare tra le condizioni dei maiali e la sua vita domestica. Diventa più amareggiato nei confronti di Sara a causa della tensione che la sua lotta mentale sta esercitando sulla famiglia. Ora lo vede come una possibile infezione che si diffonde nella sua famiglia, proprio come la situazione della madre maiale e della sua stessa prole. Questo aumenta la sua insistenza affinché Sara si faccia curare.

Michael Shannon in Abandoned - La fattoria maledetta
Cortesia di Vertical Entertainment

Il trauma di Renner

Dal momento in cui incontriamo Renner, è facile capire che c’è molto che ribolle sotto la sua superficie inquieta, ma tranquilla. Michael Shannon fa un lavoro ammirevole nel trasmettere un trauma che si è a lungo incancrenito nella psiche di Renner. Ciò che si è lasciato alle spalle è un uomo privo di felicità che sembra vivere in uno stato di perenne dolore. È comprensibile, considerando tutto quello che ha passato. Ha sofferto il senso di colpa per essere stato accusato di aver causato la morte di sua madre. Il livello di danno psicologico che può causare a un giovane ragazzo è incalcolabile. Poi ha sopportato le azioni efferate del padre nei confronti della sorella ed è rimasto solo come unico sopravvissuto alle violente conseguenze che ne sono derivate.

Renner afferma di essersi trasferito vicino alla casa della sua infanzia in età adulta semplicemente per poter elaborare il lutto a modo suo. Cambiò il suo nome in modo da nascondere alla gente del posto la sua identità di ragazzo sopravvissuto. Tuttavia, il cambio di nome non ha ingannato nessuno e tutti sanno che Renner è il fratello di Anna. Ma è attraverso il trauma di Renner che Sara riesce a trovare una soluzione con suo figlio. Anna non ha mai avuto voce in capitolo su ciò che le è accaduto. Tutto le è stato imposto dal padre violento. Ai suoi occhi, i figli non erano suoi, ma erano un doloroso ricordo di ciò che il padre le aveva tolto. Sara, invece, alla fine capisce che Liam è suo. “Tu sei mio”, dice quando viene minacciata dall’idea che lui possa essere portato via da lei.

Salute mentale e farmaci

Che si creda davvero che le infestazioni si verifichino o che sia tutto nella testa di Sara è irrilevante quando si tratta di un fatto assoluto: Sara soffre di una grave depressione post-partum. Non c’è dubbio che sia così e il suo terapeuta, il dottor Carver (Paul Schnieder), la diagnostica come tale. Sulla base delle azioni riferite da Sara, come lasciare per errore il figlio in cima a una rampa di scale, Carver ritiene che la depressione di Sara si sia trasformata in psicosi allucinogena. Le prescrive degli antipsicotici per aiutarla a gestire le immagini o i suoni che potrebbe sperimentare. Naturalmente, come abbiamo già detto, Sara rifiuta i farmaci.

Insiste per poter allattare e si rende conto che i farmaci metterebbero fine al tempo che condivide con suo figlio. Sara ritiene che sia l’unico momento in cui si sente vicina a lui. Tuttavia, c’è un commento reale sulla necessità della medicina moderna. Nei momenti finali del film, nonostante l’ambientazione “felice”, si ha comunque la sensazione che la lotta di Sara non sia mai stata del tutto superata. Anche se affrontare i suoi sentimenti è fondamentale, la malattia mentale è una battaglia costante che richiede la cura di sé. Il rifiuto di Sara di prendere le medicine e di confrontarsi con i suoi sentimenti (fino al terzo atto) è la ragione stessa per cui l’intera sequenza di eventi di questo film si verifica.

Emma Roberts Abandoned - La fattoria maledetta
Cortesia di Vertical Entertainment

Ossessione o allucinazioni?

Questo ci porta alla domanda più importante di Abandoned – La fattoria maledetta. La casa è veramente infestata o tutto è visto attraverso la lente della psicosi di Sara? In definitiva, il film è incentrato sulla depressione di Sara. L’orrore è solo uno sfondo che completa i suoi sentimenti di madre. C’è un motivo per cui Alex non voleva che l’agente immobiliare rivelasse i tragici eventi accaduti nella casa. Sapeva che Sara, nel suo stato, si sarebbe fissata su questo. E così è. Spesso vede immagini fantasma di Robert Solomon, l’autore degli abusi in questa situazione. Allo stesso tempo, è paralizzata dal senso di colpa per la sua inadeguatezza come madre. Si trova in un territorio completamente nuovo, fisicamente ed emotivamente, e Sara sente di non essere legata a suo figlio nel modo in cui dovrebbe esserlo.

Il principale indizio che questa storia è basata esclusivamente sulla mente di Sara è che Alex non sperimenta mai nessuna delle presunte infestazioni. Sara vede altre apparizioni man mano che scopre di più su ciò che è accaduto. È talmente rapita dagli eventi che si svolgono davanti a lei da credere che ciò che sta vedendo sia reale. Infatti, nel momento in cui Renner indica che gli altri due bambini erano ancora in casa, la donna fa immediatamente il collegamento con l’idea che i bambini siano ancora vivi e che siano la causa di tutti i rumori che ha sentito dietro l’armadio. Tuttavia, Renner stava insinuando che il padre li avesse uccisi e nascosti in casa. Queste visioni spettrali sono tutte allucinazioni.

Confrontarsi con i sentimenti di Sara

Negli ultimi istanti del film, Liam viene apparentemente portato via da Sara e lei insegue un bambino nella stanza dove un tempo un armadio copriva un passaggio. Entrando nella stanza, Sara vede che l’armadio ha un buco sul retro che conduce a un’intercapedine. Scopre che tutti gli oggetti scomparsi, tra cui un camioncino e la foto del matrimonio di Alex e Sara, si trovano in questo spazio. Poi emergono due ragazzi selvaggi che rappresentano i due bambini di cui Renner ha parlato. Uno tiene in braccio il piccolo Liam. Questi ragazzi sono chiaramente frutto della mente di Sara, poiché è impossibile che siano vivi.

La tragedia è avvenuta 40 anni fa, quindi sarebbero adulti se fossero riusciti in qualche modo a sopravvivere nella intercapedine per tutti questi anni. Sara afferma di non essere affatto come Robert, ma il ragazzo che tiene in braccio Liam ribatte che lo è e che ha visto Sara fare del male a Liam. A quel punto lo schermo si oscura e ritroviamo poi Sara con Liam in braccio e con una rinnovata visione della maternità. Naturalmente, questa sequenza era semplicemente il subconscio di Sara che la incriminava per la sua percepita negligenza nei confronti del figlio. Dopo aver raggiunto la felice risoluzione che lei è adeguata e Liam è il suo bambino, dal punto di vista emotivo, possiamo anche vedere che il furgone e la foto sono assenti dall’intercapedine come se non fossero mai stati lì.

Abandoned - La fattoria maledetta Emma Roberts
Cortesia di Vertical Entertainment

Per sempre felici e contenti….

Dopo questa svolta emotiva, Alex torna a casa in fretta e furia, preoccupato di essere stato via troppo a lungo. Vede che Sara ha preparato la colazione e gli assicura che “è finita”. Ha superato i suoi sentimenti di disperazione e di vuoto nei confronti del figlio e ha trovato un rinnovato senso di scopo nella maternità. Gli ultimi minuti del film ritraggono Sara e Alex che vivono la loro vita migliore come una coppia felice che cresce il piccolo Liam, ormai diventato un bambino. In giardino, vediamo che Renner è diventato un caro amico di famiglia della coppia e lancia una palla da baseball come se avesse appena finito di giocare a palla con il piccolo Liam.

Sara e Alex raggiungono Liam sull’altalena del grande albero. Mentre ondeggiano avanti e indietro, Sara sembra avere uno sguardo inquieto. Nell’ultima inquadratura, si vede subito che appoggia il braccio sulla pancia incinta, probabilmente preoccupata che tutto ricominci ancora una volta con la nascita del secondo figlio. La verità è che non esiste una cura semplice per le malattie mentali, soprattutto per la depressione. Tuttavia, sono disponibili metodi di trattamento e di gestione per aiutare coloro che hanno a che fare con queste lotte a vivere la migliore qualità di vita possibile e a mitigare i sintomi.

Smile 2, la spiegazione del finale: chi muore, cosa succede a Skye Riley e la fine della maledizione?

L’attesissimo sequel horror Smile 2 è finalmente arrivato e sicuramente fa un passo avanti rispetto al film originale del 2022. Lo sceneggiatore/regista Parker Finn torna a dirigere questo seguito, che segue la pop star Skye Riley, interpretata da Naomi Scott, star di Aladdin del 2019, mentre parte per un tour mondiale. Tuttavia, gli eventi iniziano presto a sfuggire al controllo e la ragazza viene perseguitata da un’entità soprannaturale.

Il film è un’emozionante montagna russa, piena di allucinazioni e incubi che potrebbero lasciare il pubblico a grattarsi la testa e a chiedersi cosa sia esattamente reale. Non temete però, siamo qui per aiutarvi con la nostra guida al finale di Smile 2, che analizza tutte le vostre domande principali, tra cui chi muore, cosa succede a Skye Riley e altro ancora.

Naturalmente, quanto segue contiene importanti spoiler su Smile 2, quindi tornate indietro se non avete ancora visto il film. E se state discutendo se valga la pena di andare al cinema, date un’occhiata alla nostra recensione di Smile 2 per il verdetto completo.

Il finale di Smile 2 spiegato

Smile 2 Naomi Scott
Smile 2 Naomi Scott – Paramount Italy

L’atto finale di Smile 2 non solo è incredibilmente brutale, ma non è chiaro cosa sia esattamente un’allucinazione e cosa stia realmente accadendo, mentre la maledizione soprannaturale si impossessa sempre più della nostra protagonista Skye Riley. In effetti, da questo momento in poi tutto è aperto all’interpretazione se sia reale o meno, mentre gli eventi si susseguono a spirale.

Le cose vanno di male in peggio quando Skye viene ricoverata in un centro di riabilitazione, dove ha una tesa discussione con la madre. Vediamo la madre apparentemente posseduta dalla maledizione e pugnalarsi a morte con un pezzo di vetro rotto. Tuttavia, vediamo Skye coperta di sangue con in mano il frammento. È stata quindi lei a uccidere la madre, impossessandosi del mostro stesso?

Sembra proprio di sì e così Skye scappa dal centro benessere, prendendo una pistola e provocando una bella scenata. Incontrando la sua amica Gemma, le due rubano un’auto e si dirigono verso il luogo in cui si trova Morris, l’uomo che prima aveva chiesto a Skye di aiutarlo a uccidere la maledizione una volta per tutte.

Tuttavia, ancora una volta le cose vengono stravolte quando Skye riceve una telefonata da Gemma, mentre la sua amica è presumibilmente seduta accanto a lei. Gemma si rivela un’allucinazione del mostro e cerca di far precipitare il veicolo.

In qualche modo Skye riesce a raggiungere il magazzino dove si era incontrata con Morris e iniziano a prepararla per fermare temporaneamente il suo cuore, facendola morire per un tempo sufficiente a uccidere la maledizione. Tuttavia, mentre Morris si allontana per andare a prendere qualcosa, Skye si trova faccia a faccia con il mostro, che appare come un doppio della pop star.

Il mostro travestito da Skye la droga e Skye si risveglia sul palco durante la prima serata del suo tour mondiale. Vediamo sua madre tra il pubblico. La sua morte precedente era solo un’allucinazione? Non è chiaro.

Una Skye confusa incontra poi il mostro che scardina la sua disgustosa mascella e la assorbe completamente. Sentiamo il pubblico urlare in mezzo ad altri rumori violenti, mentre le scene finali mostrano il corpo di Skye sul pavimento e il microfono che le esce dalla testa. È chiaro che il mostro ha assunto il controllo totale e ha costretto Skye a pugnalarsi a morte usando il microfono.

È una conclusione sconvolgente, ma c’è qualcosa che la segue? Consultate il nostro articolo sulla scena post-credits di Smile 2 per sapere se vale la pena di restare in sala anche dopo i titoli di coda.

Cosa succede a Skye Riley?

Smile 2 Naomi Scott
© Paramount Pictures

Non è chiaro cosa sia reale e cosa sia un’allucinazione per tutto il terzo atto di Smile 2, mentre la maledizione inizia a prendere completamente il sopravvento. In qualche modo, Skye si ritrova sul palco per il primo concerto del suo tour mondiale, ma la maledizione si impossessa completamente del suo corpo, mentre vediamo il mostro accanto a lei (in tutta la sua ignobile gloria).

Apre la mascella per assorbire Skye e completa il suo lavoro, costringendola a pugnalarsi a morte sul palco con il suo sfarzoso microfono. Vediamo il corpo senza vita di Skye che giace lì con il microfono che le esce dalla testa, confermando brutalmente la sua fine.

Chi muore in Smile 2?

In Smile 2 ci sono molti morti, il che sembra giusto, dato che una minacciosa maledizione soprannaturale si sta scatenando.

Il primo personaggio degno di nota a incontrare una fine violenta è il detective della polizia Joel di Kyle Gallner, che ha visto la maledizione trasmettersi a lui durante le scene finali del film originale. Viene completamente distrutto da un’auto durante una brutale scena d’apertura, che è un’incredibile sequenza di un solo colpo.

Anche Lewis, lo spacciatore di Lukas Gage, muore all’inizio del film: la maledizione gli fa fracassare il cranio con un peso. Questa è la morte crudele di cui Skye è testimone e che porta la maledizione a trasmettersi a lei.

A proposito di Skye, la maledizione si impossessa momentaneamente del suo corpo mentre si trova al centro di riabilitazione, nelle scene che precedono l’atto finale. Sebbene all’inizio possa sembrare che la madre si stia pugnalando a morte con un pezzo di vetro rotto, si scopre che Skye lo ha fatto mentre era posseduta.

Tuttavia, la madre potrebbe non essere morta, poiché vediamo il suo volto tra la folla durante l’ultima esibizione di Skye alla fine del film. Si tratta di un’allucinazione o della scena dell’ospedale? È praticamente lasciato allo spettatore il compito di interpretare gli eventi, dato che i confini tra realtà e incubi si fanno sempre più labili.

Una cosa certa, però, è che Skye incontra il suo destino proprio alla fine, quando si ritrova sul palco, durante la prima esibizione del suo nuovo tour mondiale. Con la maledizione che prende il pieno controllo, usa il microfono per pugnalarsi a morte davanti a tutta la folla.

Cosa succede alla maledizione?

Smile 2 Ray Nicholson
Smile 2 Ray Nicholson – Paramount Italy

Come viene rivelato nelle scene finali di Smile 2, Skye aveva completamente allucinato la sua visita a Morris oppure il loro tentativo di fermare temporaneamente il suo cuore per eliminare la maledizione era stato interrotto dal mostro.

Con Skye che non sa cosa sia reale e cosa sia un incubo, anche il pubblico rimane in attesa della verità. Quello che è certo è che i tentativi della coppia di porre fine alla maledizione alla fine sono falliti.

Invece, le cose peggiorano molto, molto, molto, quando la maledizione si impossessa completamente di Skye, facendo sì che la popstar si uccida sul palco davanti a una folla di migliaia di persone (anche in modo piuttosto brutale, usando il suo microfono per pugnalarsi a morte). La maledizione si trasmette a tutte le persone che assistono alla morte violenta di Skye, che, come abbiamo già detto, sono migliaia.

Ciò significa che la maledizione è ora incredibilmente dilagante, e che probabilmente si diffonderà a macchia d’olio data l’enorme quantità di persone colpite. Il che, sì, non è affatto una buona notizia…

Ci sarà uno Smile 3?

Il finale sconvolgente del film vi lascerà sicuramente desiderare un film Smile 3, che è stato organizzato in modo preciso durante gli scioccanti momenti conclusivi. La morte violenta di Skye è testimoniata da migliaia di spettatori durante la prima esibizione del suo tour mondiale, il che significa che, in teoria, la maledizione è stata trasmessa a ciascuno di questi individui.

Con un trequel, la maledizione può essere più dilagante e diffusa, con un numero maggiore di persone colpite rispetto al passato. Forse questo potrebbe incoraggiare un gruppo a unirsi per porre finalmente fine agli orrori, uccidendo la maledizione una volta per tutte. Sarebbe certamente appropriato per un film conclusivo di una trilogia forte.

Naturalmente, però, queste sono solo le nostre teorie, con lo sceneggiatore/regista Parker Finn che si tiene strette le carte per quanto riguarda il prossimo film della serie Smile, che si tratti di Smile 3 o di qualcos’altro.

Paradiso in vendita: recensione del film di Luca Barbareschi – #RoFF19

Parte da un reale fatto di cronaca Luca Barbareschi per dar vita alla sua nuova regia cinematografica, la quinta dopo il recente The Penitent. Nello specifico, quella per cui nel 2015 il governo greco valuto la possibilità di risolvere la crisi economica che affligeva il Paese vendendo alcune isole dell’Egeo. L’idea non andò mai in porto, ma giustamente Barbereschi non ha potuto fare a meno di chiedersi cosa sarebbe potuto accadere se invece la compravendita si fosse verificata. Nasce così Paradiso in vendita, presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma, dove la Grecia è sostituita dall’Italia e i compratori di turno – naturalmente – non possono che essere i francesi.

Scritto da Brando Cugia, Valerio Cugia, Damiano Bruè e Lisa Riccardi (con gli ultimi due autori non solo del soggetto ma anche della sceneggiatura), il film si propone dunque come una piacevole commedia che sembra ricordare titoli come Giù al Nord o il suo remake italiano Benvenuti al Sud, quantomeno per l’elemento dello “straniero” che arriva in un territorio lontano per usi e costumi con l’obiettivo di cambiarlo, finendo ovviamente con l’esserne cambiato lui. Si aggiungono però qui anche tutta una serie di riflessioni non solo sulle meraviglie naturali di cui l’Italia dispone, ma anche di come troppo spesso non vengano adeguamente valorizzate.

La trama di Paradiso in vendita

In Paradiso in vendita, dunque, per superare una profonda crisi finanziaria, il governo italiano decide di vendere ai francesi Filicudi, una delle magnifiche isole delle Eolie, il cui nome antico è Phoenicusa. Il Governo francese spedisce sull’isola François (Bruno Todeschini), soprannominato Richelieu. Dietro la promessa del suo governo di farlo diventare presto Ministro, il grande stratega cercherà di acquisire, nell’ombra, tutte le proprietà degli isolani a costo di manipolazioni, negoziazioni, compravendite e lottizzazioni. Ma la bellezza non si può comprare, e François lo scoprirà a proprie spese scontrandosi contro gli isolani e il loro sindaco Mariana Torre (Donatella Finocchiaro).

Bruno Todeschini in Paradiso in vendita
Bruno Todeschini in Paradiso in vendita. Ph: F. Di Carlo

Scontro tra culture diverse

Questa non è una storia d’amore. Non è la storia di due pesciolini innamorati persi nel mare ma è la storia di uno squalo che aveva perso l’anima!“. Su queste parole si apre Paradiso in vendita, dove lo squalo non può che essere François – interpretato da un Bruno Todeschini strepitoso, comico e tragico allo stesso tempo -, un uomo disposto a tutto pur di portare a termine i propri compiti, senza guardare in faccia nessuno né stringere alcun vero legame. “Adieu”, saluta sempre, divincolandosi da ogni possibile trappola del cuore. Una personalità dunque arida, frequentatrice dei palazzi del potere e sempre pronta a mascherarsi dietro il bene della sua Patria per portare avanti invece il proprio.

Sottrarre con l’inganno le proprietà degli abitanti di Filicudi è dunque per lui solo la copia di un compito già portato a termine innumerevoli altre volte. Naturalmente, però, non ha fatto i conti con il fattore italiano ed è così che ha inizio un divertente scontro tra culture diverse. Particolarmente coinvolgenti sono le sequenze in cui François tenta di sostituire i formaggi italiani con quelli francesi, il pesce con le escargot, l’Odissea con I tre moschettieri di Dumas, e così via. Si ripropone dunque l’eterna rivalità tra Francia e Italia, compresa di insulti basati sugli stereotipi (ma che sono poi davvero così lontani dalla realtà?) e tentativi di sopraffazione identitaria.

Lentamente François si lascia vincere da quella vita lenta – e oggi più che mai desiderabile – che si ritrova in certe realtà d’Italia apparentemente fuori dal tempo. L’arretratezza che Filicudi dimostra si rivela infatti tutt’altro che un elemento negativo, in quanto porta chi ne fa esperienza a ritrovare un legame con il territorio e le persone altrimenti perduto, specialmente tra le vie di caotiche e grigie metropoli come può esserlo Parigi (perlomeno per come viene mostrata, con ambienti rigidi e severi in totale contrasto con l’aspetto selvaggio e rigoglioso dell’isola).

Bruno Todeschini in Paradiso in vendita
Bruno Todeschini in Paradiso in vendita. Ph: F. Di Carlo

Riscoprire la bellezza che già esiste

Nel far ciò, il film procede su binari che ben conosciamo e che puntualmente ci portano a tutte le tappe tipiche di questa tipologia di racconti, talvolta con cambiamenti piuttosto repentini e difficilmente digeribili (si veda il brusco passaggio da odio ad amore degli isolani nei confronti del protagonista). Tra i tentativi di François di  ingraziarsi gli isolani, conquistare la loro fiducia, tradirla e poi riconquistarla stavolta per davvero, Paradiso in vendita potrebbe risultare piuttosto prevedibile negli obiettivi a cui giungerà, ma grazie ad una serie di elementi per costruiti (come le sequenze a cui si accennava poc’anzi) sa offrire risate che vanno sempre di pari passo ad un commento sociale piuttosto importante.

Il film, come riportato anche dallo stesso Barbareschi, punta infatti ad offrire una riflessione su come l’Italia possieda paesaggi e realtà di straordinaria bellezza, che troppo spesso vengono però trascurate se non anche danneggiate. Che sia per costruire inutili ponti o portare un “progresso” disumanizzante, la volontà di trasformare Filicudi – qui emblema di ogni possibile bellezza territoriale – non è di certo fatta in suo favore, bensì per chi ci lucrerà sopra. Ed è una volontà inutile, in quanto non è necessario creare valore in un territorio del genere che già di suo lo possiede e che pertanto andrebbe solo valorizzato.

Barbareschi si lascia dunque alle spalle l’austerità e l’atmosfera cupa di The Penitent per realizzare un’opera che propone tutt’altre tonalità, divertento e magari nutrendo negli spettatori quel sentimento di collettività e di cura per il bene comune che tanto andrebbe riscoperto. Di certo, Barbareschi fa scoprire un nuovo lato di sé, con cui sembra volersi scrollare di dosso una serie di pregiudizi per dimostrarsi invece leggero e divertito, capace così di divertire proponendo quella che lui stesso definisce “una commedia romantica ma anche tradizionalmente politica“.

The Good Liar, la spiegazione del finale e le differenze con il libro

The Good Liar è un film drammatico del 2019 basato sull’omonimo libro e diretto da Bill Condon. Il film è incentrato su un truffatore che cerca di depredare un’ingenua vecchia vedova di tutte le sue ricchezze. Il film è interpretato da Helen Mirren e Ian McKellen nei ruoli principali, e oh, che piacere vederli recitare. Il film non è un granché, ma è affascinante vedere la chimica che i due mettono tra i loro personaggi. La trama presenta numerosi colpi di scena e una narrazione non lineare che solleva alcune domande. Ecco il riassunto della trama e il finale del film The Good Liar; spoiler in arrivo.

Il passato di Hans Taub e Lili Schröeder

Hans Taub era un giovane tedesco che dava ripetizioni di inglese a una famiglia; Lili era la sua studentessa. Un giorno le sorelle di Lili prendono in giro Hans, che si vendica baciando una delle sorelle. Poi sale al piano di sopra e aggredisce sessualmente Lili. Hans viene cacciato di casa dal padre delle ragazze, non sapendo cosa ha fatto a Lili.

Hans denuncia il padre di Lili, che viene ucciso dai nazisti e la loro casa viene sequestrata. La madre di Lili si suicida, lasciando le sorelle a cavarsela da sole. Un giorno, una bomba uccide le sorelle e Lili cresce sola e maltrattata dagli invasori della guerra.

Alla fine, Lili si trasferisce in Inghilterra, si fa una famiglia e invecchia senza mai dimenticare o perdonare Hans Taub. Nel frattempo, Hans si stanca di stare in Germania e vuole ricominciare da capo. Durante una delle missioni di Hans con un ufficiale britannico di nome Roy Courtnay, i due vengono colpiti da un nazista che stanno cercando di arrestare. Mentre Hans non viene ferito mortalmente, Roy Courtnay viene colpito al volto. A causa della loro somiglianza facciale, Hans coglie l’occasione per assumere l’identità di Roy e si trasferisce in Inghilterra, mentre Hans Taub viene dichiarato morto.

Chi è Steven?

Molti anni dopo, il compagno del nipote di Lili, che si dà il caso sia un eccellente ricercatore, scopre che Hans ha assunto l’identità di Roy e si trova ora in Inghilterra. Scoprono inoltre che Hans è un truffatore e che per vivere truffa le persone e non esita a uccidere quando viene affrontato.

Continuerò a chiamare Lili e Hans con il loro vero nome, ma..:

  • Roy Courtnay = Hans Taub 
  • Betty McLeish = Lili Schröeder

Steven e Lily organizzano un piano

Lily si finge Betty, una vecchia e ingenua vedova ricca, e si iscrive a un portale di incontri per anziani. Come previsto, Hans la avvicina al portale e cerca di conquistare la sua fiducia. Lily lascia che Hans pensi che la stia ingannando. Steven si finge il sospettoso nipote di Lili. Il complice di Hans, Vincent, cerca di convincere Lily a mettere insieme i suoi risparmi con quelli di Hans per poterla svuotare. Il primo tentativo non va a buon fine perché Lili chiede tempo per pensarci.

Più tardi, Lili finge un ictus e il suo amico arriva fingendosi un medico, dicendo che non sopravviverà a lungo se questi eventi medici continuano a verificarsi. Questo piccolo fattore di empatia permette a Lili di convincere Hans ad accettare di andare a Berlino, dove altrimenti sarebbe stato riluttante a venire.

A Berlino, Steven si unisce a loro per mostrargli la città. Porta Lili e Hans nel luogo in cui è stato ucciso il vero Roy Courtnay. Steven cerca di mettere Hans alle strette raccontando la storia di come Hans abbia assunto l’identità di un altro uomo. Lo fa per depistare “Roy” e fargli ammettere che la sua identità era falsa. Ora, io credo che Hans non sia un nazista, ma che abbia abbandonato il suo posto e falsificato la sua identità (inoltre, è un immigrato clandestino). Hans voleva semplicemente lasciare la Germania e ricominciare da capo. Tuttavia, se le autorità lo venissero a sapere, i crimini da truffatore di Hans verrebbero svelati e porterebbero al suo arresto. Lili accetta la spiegazione di Hans e si comporta come se fosse disgustata da Steven per essere troppo ficcanaso, e chiede di lasciare Berlino per tornare a casa.

Il giorno prima, Lili visita di nascosto la sua vecchia casa e sale in camera sua per accedere a uno scomparto segreto sul pavimento e tirare fuori il suo medaglione con una ciocca di capelli di Hans che è stata catturata il giorno in cui l’ha aggredita. Questi capelli sono la prova del DNA che Roy è in realtà Hans Taub.

Il conto congiunto

Questo evento dà ad Hans un senso di vittoria su Steven. Sente che, nonostante la sua vera identità, Lili si fida pienamente di lui. Tornata in Inghilterra, Lili accetta di depositare i suoi fondi su un conto comune con Roy. In privato, Vincent suggerisce ad Hans di lasciare un po’ di denaro per Lili, poiché crede sinceramente che si tratti di una donna malata di nome Betty. Hans è avido e non è d’accordo: vuole prendere tutto il patrimonio di Lili, senza lasciare nulla per le sue necessità mediche.

Vincent crea un conto comune, ma Lili esita a trasferire tutti i suoi fondi. Vedendo ciò, Hans trasferisce tutto il suo patrimonio netto come simbolo di fiducia. In seguito, Lili trasferisce tutto quello che ha. In questa scena, Lili cerca di convincere Hans a trasferire tutti i suoi soldi e il motivo per cui si comporta come se esitasse è per convincere Hans a fare il passo più lungo della gamba.

Roy lascia Betty

Anche se questo viene rivelato solo più tardi nel film, Steven incontra Vincent e lo minaccia di una pesante causa legale. Vincent è impotente e le restituisce tutti i soldi di Lili. Sul conto comune rimangono ora solo i fondi di Hans. Nel frattempo, Hans fa i bagagli e prende il suo tastierino di sicurezza e lo mette nella borsa. Con il pretesto di andare a incontrare il figlio separato, Hans lascia Lili. A quel punto, Lili sfila il tastierino dalla borsa di Han. Per un breve momento, alla stazione ferroviaria, Hans sembra volersi fermare e rimanere con Lily. Sembra che si sia innamorato di Betty (Lili). Ma questo è solo perché Lili si è comportata così bene. Lei vuole punirlo e lo esorta ad andarsene.

A casa sua, Hans si accorge che la sua chiave elettronica non è con lui e Vincent è irraggiungibile. Frustrato, torna a casa di Lily, dove lei lo aspetta in una casa svuotata.

Il finale di The Good Liar spiegato

Il finale di The Good Liar rivela che Betty è Lili, la ragazza che Hans (Roy) ha violentato in passato e che poi ha denunciato il padre, facendo naufragare la vita di Lili. Lili si vendica ritirando ogni centesimo che Hans possiede e lasciandolo con un debito di 100.000 dollari che deve a una delle persone che ha truffato in precedenza. I due uomini che Hans ha incrociato si presentano chiedendo i loro soldi. Quando Hans si rifiuta, lo picchiano a sangue. Il trauma fisico è così intenso da provocare un ictus che lascia Hans paralizzato e in ospedale per il resto dei suoi giorni.

Il finale di The Good Liar rispetto al libro

Il libro Il buon bugiardo afferma che Roy (Hans) era davvero un nazista e che aveva finto la sua identità per fuggire. Il personaggio di Vincent, nel libro, si rivela essere un ebreo. Quando Lili e Steven avvicinano Vincent con le prove che Roy è in realtà Hans Taub, un nazista, Vincent si infuria e cambia schieramento, contribuendo a far cadere Roy.

Una cosa però mi disturba. Lili dice ad Hans che è andata a casa sua a Berlino e ha recuperato il medaglione con i suoi capelli. Non so a cosa possa servire. Tutto ciò che i funzionari possono fare è associare quei capelli a una persona di nome Roy (o a nessuno). Non sono sicuro che esista un record di DNA per Hans Taub. I capelli non possono fare nulla per confutare l’identità di Roy. Se si tratta solo di verificare che Roy è Hans, l’hanno fatto confessare. Non sono sicuro del motivo per cui Lili ha tirato fuori il lucchetto nella scena finale.

 

The Gentlemen: la spiegazione del finale del film con Matthew McConaughey

Il finale di The Gentlemen (qui la recensione) è ricco di colpi di scena e c’è molto da svelare in uno dei migliori film di Guy Ritchie mai realizzati. Esso rappresenta un ritorno alla forma per Ritchie, come dimostra l’accoglienza positiva di The Gentlemen, e lo vede tornare ad occuparsi della scena criminale britannica. Ma, come di consueto, Ritchie ci consegna una trama che a volte può essere difficile da seguire, soprattutto quando vengono fatte certe rivelazioni. Il cast di personaggi di The Gentlemen contribuisce ad aumentare il caos, con diverse trame a volte difficili da seguire su cui concentrarsi.

Mickey Pearson (Matthew McConaughey) sta cercando di vendere il suo vasto impero di erba a Matthew Berger (Jeremy Strong), che sta lavorando segretamente con un membro del sindacato criminale asiatico Occhio Asciutto (Henry Golding) per minare l’affare facendo irruzione nelle piantaggioni di erba di Mickey. Nel frattempo, l’investigatore privato Fletcher (Hugh Grant) ricatta il braccio destro di Mickey, Raymond (Charlie Hunnam), per ottenere informazioni sull’operazione di Mickey. Il finale di The Gentlemen si sviluppa verso un finale ricco di colpi di scena che svela la verità in modo divertente, anche se confuso, e che necessita di un approfondimento.

Matthew McConaughey e Michelle Dockery in The Gentlemen
Matthew McConaughey e Michelle Dockery in The Gentlemen. Foto di Christopher Raphael

Come finisce il film The Gentlemen

Al centro di uno dei migliori film di Guy Ritchie c’è il commercio di erba gestito da Mickey. In seguito ai problemi che la sua attività ha avuto, Mickey e Berger si incontrano nuovamente per concludere l’affare. Tuttavia, Berger afferma che il furto ha compromesso non solo una delle sedi, ma tutte e 12, e riduce la sua valutazione del valore dell’azienda da 400 a 130 milioni di dollari. Alla fine, Mickey non vende l’azienda a Berger dopo aver capito le sue intenzioni e lo rinchiude in un congelatore fino a quando non lo pagherà si taglierà elimina un chilo di carne dal suo corpo.

Nel frattempo, Ray si incontra di nuovo con Fletcher, che crede di essere sul punto di ricevere i 20 milioni di dollari che ha chiesto. Invece di ricevere i soldi, però, Fletcher scopre di essere stato ingannato da Ray per tutto il tempo. Ray rivela di aver spiato Fletcher e di aver avuto bisogno di lui per rivelare ciò che sapeva sulla collaborazione tra Occhio ASciutto e Berger. Con la sua vita minacciata, Fletcher rivela un’altra informazione pertinente: i gangster russi stanno venendo ad assassinare Mickey e Ray dopo un alterco che ha portato alla morte del figlio di un gangster russo.

Il russo paga Fletcher per sapere quando e dove potrà vendicarsi di Mickey e Ray. I russi rapiscono dunque Mickey dopo che si è incontrato con Berger, mentre altri stanno andando a casa di Ray. La sorpresa arriva quando Coach (Colin Farrell) uccide i due che vengono a prendere Ray, mentre i ragazzi di Coach uccidono quelli che prendono Mickey, anche se non è intenzionale, perché volevano uccidere proprio Mickey. Nel finale di The Gentlemen, Mickey fugge, i piani di Berger vengono sventati e Ray rintraccia Fletcher che è intanto fuggito dal pericolo.

Colin Farrell e Charlie Hunnam in The Gentlemen
Colin Farrell e Charlie Hunnam in The Gentlemen. Foto di Christopher Raphael

Il piano di Berger e Occhio Asciutto

Un aspetto chiave rivelato nel finale di The Gentlemen è il piano di Occhio Asciutto e Berger per eliminare Mickey. Nel grande schema delle cose, Berger vuole lavorare con Occhio Asciutto per ridurre il valore degli affari di Mickey, con il presunto accordo che prevede che Occhio Asciuto sia il suo secondo in comando. Quest’ultimo riesce a farlo convincendo i ragazzi di Coach a rubare a Mickey, ma le sue azioni non sono state approvate da Lord George (Tom Wu), il capo del sindacato criminale asiatico.

Se tutto fosse andato secondo i piani, Berger avrebbe acquisito l’attività dell’erba per molto meno di quanto valga in realtà, mentre Occhio Asciutto avrebbe ottenuto il potere che cercava disperatamente. Invece, egli cambia il piano dopo aver ucciso Lord George e minaccia Berger di farsi da parte mentre assume il potere. Occhio Asciutto si offre quindi di acquistare lui stesso l’attività di Mickey, che rifiuta. Questo lo porta ad aggredire la moglie di Mickey, Rosalind (Michelle Dockery), ma Mickey lo coglie sul fatto e lo uccide. Il corpo di Occhio Asciuto viene poi usato per intimidire Berger e indurlo a fare come dice Mickey.

Il piano di Fletcher

Per quanto riguarda Fletcher, il suo obiettivo è quello di farsi pagare un sacco di soldi per le informazioni che ha appreso. Inizialmente era stato ingaggiato da Big Dave (Eddie Marsan), che era interessato a pagare per le informazioni, ma Fletcher aveva previsto diversi piani di emergenza. Per cominciare, trasforma le informazioni sull’operazione di Mickey e sulla malavita britannica in una sceneggiatura che spera di vendere. La sceneggiatura e tutti i documenti, le foto e le altre registrazioni vengono offerti a Ray per 20 milioni di dollari. Ray dice loro che hanno 72 ore per accettare l’offerta.

Big Dave è un altro piano di emergenza per Fletcher, ma Ray convince Coach a rapire Big Dave e a ricattarlo con un video in cui fa sesso con un maiale. Senza concorrenza, a Fletcher non resta che vendere a Ray, ma Ray riesce comunque a rubare tutte le sue informazioni. Questo elimina le possibilità di Fletcher di guadagnare la “doppia bolla”, poiché è già stato pagato dai russi per le informazioni in modo da poter uccidere Mickey e Ray. Fletcher scappa quando vengono a prendere Ray e cerca un’ultima volta di ottenere i suoi soldi proponendo la sua sceneggiatura a uno studio cinematografico.

Hugh Grant e Charlie Hunnam in The Gentlemen
Hugh Grant e Charlie Hunnam in The Gentlemen. Foto di Christopher Raphael

Il sindacato del crimine asiatico ha un nuovo misterioso leader

Un filo lasciato in sospeso nel finale di The Gentlemen è la sorte del sindacato criminale asiatico. Lord George ne era a capo e la loro operazione di distribuzione della droga aveva il potere di molti, compreso Occhio Asciutto. Una volta morto Lord George, però, Occhio Asciutto ha preso il controllo dell’organizzazione. Ma il suo regno è durato a lungo, dopo che Mickey lo ha ucciso verso la fine del film. Non si torna mai a esplorare lo stato del sindacato criminale dopo questi eventi, lasciando il pubblico all’oscuro di chi sia ora a capo dell’operazione. Con tutto quello che è successo e che in gran parte è legato a Mickey, la sua pace potrebbe essere di breve durata se il nuovo leader volesse vendicarsi.

Chi è ancora vivo alla fine del film?

Quando The Gentlemen si conclude, ci sono ancora un discreto numero di personaggi principali vivi e vegeti. Mickey e Rosalind vengono mostrati insieme, ma non si sa se uno dei due abbia rinunciato alla sua vita precedente. Ray è ancora in piedi e riesce a rintracciare Fletcher, che è vivo quando scorrono i titoli di coda, ma potrebbe non esserlo a lungo. Anche l’allenatore e i suoi ragazzi sopravvivono e hanno fatto pace con Mickey e Ray. Anche Big Dave è presumibilmente ancora vivo. Il film non conferma però il destino di Berger, ma sembra che sia abbastanza intelligente da fare ciò che deve per sopravvivere.

The Gentlemen prosegue con una serie di sequel

Il finale di The Gentlemen ha aperto la porta a un sequel. Tuttavia, invece di un lungometraggio sequel, il film di Guy Ritchie è stato trasformato in una serie televisiva. La serie The Gentlemen non è però un sequel diretto, ma è ambientata nello stesso universo e racconta una nuova storia. Sfortunatamente, nessuno del cast del film ritorna o fa dei camei, il che significa che alcuni dei destini sconosciuti dei personaggi rimangono tali. Tuttavia, visto il successo e la popolarità della serie, la seconda stagione potrebbe iniziare a far incrociare i personaggi del film con quelli della TV.

Il banner Marvel del NYCC presenta il primo sguardo a H.E.R.B.I.E. dei Fantastic Four, Red Hulk e altro ancora

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Il New York Comic-Con sta iniziando a scaldarsi e, prima che i panel inizino, i Marvel Studios hanno svelato un nuovo murale che ritrae diversi eroi e cattivi del MCU.

Sebbene sia apparso brevemente nel trailer trapelato, lo striscione ci offre un primo sguardo vero e proprio a H.E.R.B.I.E., il robot di The Fantastic Four: First Steps. Abbiamo anche la nostra migliore visione di Red Hulk (Harrison Ford) da Captain America: Brave New World, una sagoma di alcuni dei Thunderbolts e molto altro ancora.

Non sappiamo ancora chi darà la voce a H.E.R.B.I.E., ma si ipotizza che possa essere Natasha Lyonne, il cui ruolo nel prossimo reboot non è ancora stato confermato (diremmo che è più probabile che interpreti Alicia Masters, ma non si sa mai).

Guardate il banner completo qui sotto, insieme ad alcune foto ravvicinate di H.E.R.B.I.E. e Red Hulk.

 

The Fantastic Four: un murales dal NYCC offre un primo sguardo a H.E.R.B.I.E.

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Il New York Comic-Con sta iniziando a scaldarsi e prima che i panel prendano il via, i Marvel Studios hanno svelato un nuovo murales che mette in risalto diversi eroi e cattivi del MCU. Sebbene sia apparso brevemente nel trailer trapelato, lo striscione ci offre un primo sguardo vero e proprio a H.E.R.B.I.E., il robot di The Fantastic Four: First Steps. Non sappiamo ancora chi darà la voce a H.E.R.B.I.E., ma si ipotizza che possa essere Natasha Lyonne, il cui ruolo nel prossimo reboot non è ancora stato confermato (diremmo che è più probabile che interpreti Alicia Masters, ma non si sa mai). Di seguito, ecco l’aspetto del personaggio:

The Fantastic Four First Steps HERBIE

Tutto quello che c’è da sapere su The Fantastic Four: First Steps

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

The Fantastic Four First Steps HERBIE

Spider-Man 4: Tom Holland condivide un grande aggiornamento sulla sceneggiatura

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Spider-Man 4 sta finalmente iniziando a prendere forma, con il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli Destin Daniel Cretton apparentemente pronto a dirigere il film. Si ritiene che gli sceneggiatori di Spider-Man: No Way Home, Chris McKenna ed Erik Sommers, stiano scrivendo la sceneggiatura. A seconda di chi si sceglie di credere, ci troveremo di fronte a un’avventura di strada con Daredevil o a un’enorme epopea multiversale con Venom, l’Amazing Spider-Man di Andrew Garfield e l’amichevole Spider-Man di quartiere di Tobey Maguire.

In una nuova intervista, Tom Holland ha parlato della situazione del film, le cui riprese dovrebbero iniziare l’anno prossimo per un’uscita nell’estate del 2026. Sebbene i lavori stiano procedendo bene, non sembra che la sceneggiatura sia al punto giusto. “Abbiamo una creatività, un pitch e una bozza, che è eccellente”, ha rivelato. “Ha bisogno di lavoro, ma gli sceneggiatori stanno facendo un ottimo lavoro. L’ho letta tre settimane fa e mi ha davvero acceso un fuoco dentro. Io e Zendaya ci siamo seduti a leggerlo insieme e in alcuni momenti ci siamo messi a saltellare per il salotto, come se questo fosse un vero film degno del rispetto dei fan”.

Come ci si potrebbe aspettare, Holland non ha svelato nulla di concreto sui piani di Marvel Studios e Sony Pictures per Spider-Man 4 – non ci aspettavamo esattamente che menzionasse Venom, per esempio – ma ha ribadito il suo interesse nel portare Miles Morales nel MCU.  “Se fossi abbastanza fortunato da portare in qualche modo Miles Morales nel mio Universo Spider-Man e nel MCU, mi piacerebbe fare per un giovane ragazzo quello che Robert Downey Jr. ha fatto per me”, ha detto Holland.

Una nuova trilogia è l’occasione perfetta per portare Miles nell’ovile e per fargli prendere il posto di Peter Parker come Spider-Man principale del MCU (dopotutto, quando Holland avrà finito con un’altra trilogia, probabilmente avrà interpretato Spidey per quasi un decennio e mezzo). Non resta a questo punto che attendere maggiori informazioni sul film, per scoprire cosa esso potrebbe presentarci o meno.

Spider-Man: Far From Home

CORRELATE:

Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Precedenti indiscrezioni hanno affermato che Tom Rothman della Sony e Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman, invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No Way Home riportando Tobey Maguire e Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter Parker.

Più di recente, abbiamo sentito che entrambi gli studios si sono accordati su una storia prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche se il film viene ancora descritto come un “evento di livello Avengers”. Si dice anche che Spider-Man 4 vedrà Parker unire le forze con Venom per combattere Knull, che sarà introdotto in Venom: The Last Dance.

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice che Sydney Sweeney interpreterà Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd appariranno come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Si ritiene però che Holland sia “sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe, per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in uno o entrambi i prossimi film degli Avengers.

Gli sceneggiatori di No Way Home, Chris McKenna e Erik Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Attualmente, per dirigere il film, si parla regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli Destin Daniel Cretton, che sarebbe in trattative per il ruolo.

Spider-Man 4 non ha ancora una data di uscita confermata.

THE PENGUIN: il trailer di metà stagioni vede Oz Cobb contro Sofia Falcone

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Siamo a quattro episodi de The Penguin sulla HBO (qui potete leggere il nostro riassunto dell’ultima puntata) e la rete via cavo ha appena rilasciato un nuovo trailer di metà stagione ricco di azione per lo spin-off di Batman al New York Comic Con.

Con il tradimento di Oz Cobb in primo piano nella mente di Sofia Falcone, quest’ultima sta facendo un’offerta per la malavita di Gotham City… e vuole il Pinguino morto! Oz, nel frattempo, cerca di raccogliere gli scarti e raduna i suoi seguaci per riprendersi la città dai Falcone e dai Maroni del mondo.

Tutti gli indizi indicano che Gotham sarà immersa nel caos nei restanti episodi… il che fa sorgere ancora una volta la domanda: dov’è Batman?

È già stato confermato che il Cavaliere Oscuro non apparirà in The Penguin, ma è difficile pensare che la sua assenza non diventerà una distrazione nella seconda metà della stagione.

È più che altro uno spettro nella città“, ha detto di recente Reeves quando gli è stato chiesto perché l’eroe non compare. “Una delle cose davvero entusiasmanti dell’opportunità di fare uno show è stata la possibilità di concentrarsi davvero sul personaggio della rogues’ gallery e di cambiare punto di vista. L’intero film è fatto molto deliberatamente dal punto di vista di Batman e Bruce“.

Le uniche scene che non sono dal suo punto di vista sono dal punto di vista dell’Enigmista. E questo è stato fatto per farti pensare per un momento: Aspetta, è il punto di vista di Batman o dell’Enigmista?“, ha continuato il regista. “Era come se: E se potessimo andare in quel vicolo e seguire Oz sulla scia di quello che è successo nel film?“.

Guardate il trailer di metà stagione qui sotto e tornate qui domenica sera per il nostro riassunto del prossimo capitolo The Penguin.

U.S. Palmese: recensione del film dei Manetti Bros. – #RoFF19

U.S. Palmese: recensione del film dei Manetti Bros. – #RoFF19

“Il calcio è come la danza, dovete ballare insieme”, afferma il Mister della Palmese alla sua squadra in U.S. Palmese. Il film, presentato nella sezione Grand Public della 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, ruota interamente attorno a questa semplice ma potente frase simbolica, che incarna il concetto chiave della storia: l’unione. I Manetti Bros, dopo l’ultimo Diabolik, sempre presentato in questo contesto l’anno precedente, firmano un’opera che abbandona le atmosfere da fumetto d’azione per raccontare un microcosmo fatto di spontaneità, appartenenza e crescita personale. Niente più rocambolesche avventure di ladri e compagni, ma una cittadina del Sud Italia, un uomo in pensione con un sogno da realizzare, e un talento calcistico promettente. Tre protagonisti che danno vita a una classica commedia sportiva che, nella sua semplicità, riesce a lasciare un’impronta significativa.

U.S. Palmese è stato realizzato con il contributo della Calabria Film Commission, la quale negli ultimi anni sta dimostrando un impegno crescente nella valorizzazione di opere capaci di far emergere una regione a lungo dimenticata. Il cinema vive anche qui, ed è giusto che si faccia sentire. Nel cast spiccano Rocco Papaleo e Blaise Afonso, affiancati da attori di tutto rispetto come Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Giulia Maenza, Max Mazzotta e Gianfelice Imparato.

U.S. Palmese, la trama

Don Vincenzo è un agricoltore in pensione che ogni giorno si ritrova con il suo gruppo di amici per discutere circa le questioni della sua cittadina, Palmi. L’argomento del momento è Etienne Morville, ex giocatore della Champions League, un ragazzo dal cattivo temperamento, espulso dal Milan per aver dato un pugno a un suo avversario e ora con poche prospettive davanti. Una carriera che sembra ormai compromessa, se non fosse per Don Vincenzo. L’uomo, grande tifoso della Palmese, è determinato a far entrare Morville nella squadra locale, e organizza una colletta tra i compaesani per poter raggiungere la somma che permetta loro di ingaggiare il campione. Nonostante la riluttanza iniziale di Morville, che disprezza sia il luogo che la qualità della squadra, il suo manager lo persuade ad accettare, vedendo nell’opportunità un modo per ripulire la sua immagine e rilanciare la sua carriera. La visione di Morville cambierà quando conoscerà il gruppo con cui deve dividere il campo, rendendosi conto che, per ritrovare il proprio equilibrio, è necessario affrontare ogni sfida anche quando sembra non valerne la pena.

U.S. Palmese

Il vero senso della partita è fare squadra

Le regioni del Sud Italia non godono tutte della stessa considerazione. Alcune, a causa di condizioni interne difficili, vengono spesso abbandonate a se stesse. I problemi non mancano: dalla sanità inefficiente alla carenza di lavoro, passando per un turismo mal sfruttato. Eppure, in questi luoghi a volte mal visti o disprezzati, c’è qualcosa che altrove è raro trovare: la bellezza delle piccole cose e il calore umano. In un tempo rallentato, in una dimensione più intima rispetto alle grandi metropoli che sovraccaricano di stimoli, si riscopre il valore della vita autentica. Quella fatta di saluti affettuosi ai compaesani che incontri per strada, di ritrovi al bar sotto casa con gli amici di sempre, di frutta fresca la mattina, di cene condivise con i vicini e partitelle a calcio nella piazzetta principale. Una realtà che sembra appartenere a un tempo passato, dove il supporto reciproco e l’unione sono le regole d’oro per costruire equilibrio e armonia. Un contesto ideale, quindi, per confrontarsi se stessi o scoprire chi si è davvero.

Ed è proprio ciò che succede a Etienne Morville. Nelle prime battute della storia, sembra aver perso la passione per il calcio. Ma, arrivato a Palmi da Milano, con una squadra amatoriale che fatica a fare più di qualche passaggio, riscopre l’essenza del gioco. Il calcio autentico, quello in cui si diventa squadra solo dopo essere diventati una famiglia. Prima delle tattiche e delle strategie, c’è il bisogno di sostenersi, aiutarsi, di volersi bene. È dai legami che si allacciano nei campetti di provincia, dove pochi (ma buoni, è il caso di dire) ti vedono, che si modella la vera identità di questo sport. Non è qualcosa che si costruisce dall’oggi al domani, ma si coltiva con dedizione, rispetto per gli altri e per il gioco stesso, oramai sempre troppo a favore di business e spettacolo.

La regia pulita e il ritmo sempre più incalzante nelle sequenze di gioco coinvolgono il pubblico, avvicinandolo alle dinamiche tanto della partita quanto dei suoi giocatori. I Manetti Bros, con una scrittura genuina, dimostrano di saper toccare le corde narrative giuste per emozionare e far sentire attivamente partecipe anche chi di calcio capisce poco o nulla. Perché, come ci insegna la parabola di Etienne in U.S. Palmese, prima di mettersi in gioco e darsi la possibilità di crescere realmente, bisogna aprirsi agli altri. Saper fare squadra. La partita si vince ben prima del fischio finale che proclama la vittoria.

The Electric State, il teaser trailer del film di Anthony e Joe Russo

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Guarda il teaser trailer di The Electric State, uno dei titoli più attesi in arrivo prossimamente solo su Netflix che segna il ritorno di Anthony e Joe Russo, le menti dietro ad Avengers: Endgame e The Gray Man, questa volta alla regia di un film sci-fi con protagonisti Millie Bobby Brown e Chris Pratt.

Di cosa parla The Electric State?

The Electric State è una spettacolare avventura ambientata in una versione alternativa e retrofuturistica degli anni ’90. Millie Bobby Brown (Stranger Things, Enola Holmes, Damsel) interpreta Michelle, un’adolescente orfana che affronta la vita in una società in cui robot senzienti simili a cartoni animati e mascotte, che un tempo collaboravano pacificamente al fianco degli esseri umani, ora vivono in esilio a seguito di una rivolta fallita. Tutto ciò che Michelle pensa di sapere sul mondo viene sconvolto una notte quando riceve la visita di Cosmo, un robot dolce e misterioso che sembra essere controllato da Christopher, il geniale fratello minore di Michelle che lei credeva morto.

Determinata a trovare l’amato fratello che pensava di aver perso, Michelle parte attraverso il sud-ovest americano con Cosmo e si ritrova presto a collaborare con riluttanza insieme a Keats (Chris Pratt,Guardiani della Galassia, Jurassic World), un contrabbandiere di basso rango, e al suo spassoso assistente robot, Herman (doppiato nella versione originale da Anthony Mackie). Mentre si avventurano nella Zona di Esclusione, un angolo delimitato nel deserto dove i robot sopravvivono per proprio conto, Keats e Michelle trovano uno strano e colorato gruppo di nuovi alleati animatronici e iniziano a scoprire che le forze dietro la scomparsa di Christopher sono più sinistre di quanto si aspettassero.

The Electric State è diretto da Anthony e Joe Russo e ha come protagonisti Millie Bobby Brown, Chris Pratt, il premio Oscar® Ke Huy Quan, Jason Alexander, Giancarlo Esposito, il candidato all’Oscar® Stanley Tucci, e Woody Norman. Anthony Mackie, Woody Harrelson, Brian Cox, Jenny Slate, e Alan Tyduk prestano il loro talento come voci dei robot. Il film è basato sulla graphic novel di Simon Stålenhag e ha una sceneggiatura di Christopher McFeely e Stephen Markus.

The Electric State sarà disponibile solo su Netflix nel 2025.

INFORMAZIONI SU THE ELECTRIC STATE

  • DIRETTO DA: Anthony e Joe Russo
  • SCENEGGIATURA DI: Christopher Markus e Stephen McFeely
  • BASATO SULLA GRAPHIC NOVEL DI: Simon Stålenhag
  • PRODOTTO DA: Joe Russo, p.g.a.; Anthony Russo, p.g.a.; Mike Larocca, p.g.a.; Angela Russo-Otstot; Chris Castaldi; Patrick Newall
  • PRODUTTORI ESECUTIVI: Christopher Markus, Stephen McFeely, Tim Connors, Nick van Dyk, Jake Aust, Geoffrey Haley, Jeffrey Ford, Simon Stålenhag, Julia Angelin, Russell Ackerman, John Schoenfelder, Anthony Muschietti, Barbara Muschietti
  • CO-PRODUTTORI: Anthony J. Vorhies, Joseph Micucci, Murtaza Kathawala
  • CAST PRINCIPALE: Millie Bobby Brown, Chris Pratt, Ke Huy Quan, Jason Alexander, Woody Norman, con Giancarlo Esposito e Stanley Tucci. Con le voci di Woody Harrelson, Anthony Mackie, Brian Cox, Jenny Slate, Hank Azaria, Colman Domingo, Alan Tudyk.

Smile 2, recensione della ritorno della maledizione

Smile 2, recensione della ritorno della maledizione

Amante delle ‘Cursed Chain Story‘, Parker Finn ha già qualche idea su come concludere quella che potrebbe presto svilupparsi in una trilogia, ammesso che la risposta del pubblico sia positiva nei confronti del nuovo Smile 2, in sala dal 17 ottobre distribuito da Eagle Pictures.

E probabilmente sarà così, a vedere questo secondo capitolo e la volontà dello stesso regista di mettersi alla prova con una storia diversa da quella dello Smile del 2022 (suo film d’esordio dopo un paio di corti), all’epoca realizzato lasciando in sospeso più di uno spunto. A legare il sequel al precedente – oltre naturalmente al demone ghignante – ritroviamo il Joel di Kyle Gallner, in un cast completato da Raúl Castillo, Miles Gutierrez-Riley, Ray Nicholson, Lukas Gage e Dylan Gelula in ruoli più o meno secondari, e da una pletora di attori di pregio come Rosemarie DeWitt e Peter Jacobson, l’ex Taub di Dr. House, non a caso chiamato a vestire i panni di un infermiere con ambizioni da salvatore. Su tutti, la sorprendente Naomi Scott, cantante con tre album all’attivo, prima di quello registrato come Skye Riley per il film, e nome caldo dopo esser stata una delle Power Rangers del 2017 e la Jasmine dell’Aladdin del 2019 (oltre all’ingegnere che dà il via alla vicenda del Charlie’s Angels di Elizabeth Banks).

Smile 2 Naomi Scott
Smile 2 Naomi Scott – Paramount Italy

L’incubo continua, la maledizione va in tour

Come detto, è lei Skye Riley, famosa star della pop music appena uscita dalla riabilitazione e pronta a tornare in tour dopo un terribile incidente – nel quale era morto il suo compagno Paul Hudson (Nicholson) – e dopo aver superato la propria dipendenza da alcol e droghe. Il momento peggiore per incappare nella terribile maledizione, quando un suo ex compagno di classe si suicida davanti a lei dando il via a una serie di eventi sempre più terrificanti e inspiegabili. La pressione dell’opinione pubblica, degli obblighi nei confronti dei fan e della immagine faticosamente riconquistata fa il resto, finendo per schiacciarla e rischiando di far finire male gli appuntamenti fissati dalla madre-manager (DeWitt). La giovane inizierà così a dover rivalutare i propri principi, le priorità e un passato non esattamente cristallino, nella speranza di non soccombere al Male e di fermarne la diffusione.

Smile 2 è l’horror che sorride

Sarà l’ultima cosa che vedrai” recita il pay off del film, contraddicendo le prospettive di cui sopra e la buona stella che accompagna questo film sin dall’inizio. Sin dall’esordio di Parker Finn, che nel 2022 era previsto andasse su Paramount+ e che dallo streaming è riuscito ad arrivare sui grandi schermi di tutto il mondo. Come farà con questo sequel, dotato persino con un budget più alto, come decisamente evidente nella messa in scena della storia della pop star protagonista e in molte scene, ottimamente gestite dal regista, che si mostra capace di dilettarsi – e dilettarci – con stacchi, movimenti di camera e un montaggio finale (gestito dall’Elliot Greenberg collaboratore di Alexander Aja e i fratelli Dowdle) calibrati e che danno al risultato finale ritmo ed equilibrio.

Rispetto dei canoni e tante sorprese

Smile 2 Ray Nicholson
Smile 2 Ray Nicholson – Paramount Italy

Ma a mantenere più di quanto promesso concorre sicuramente la sceneggiatura dello stesso Finn, che qui oltre ad ampliare la portata della ‘catena’ e del contesto, si sbilancia addirittura su uno sviluppo più specifico del trauma della vittima. Senza andare a cercare i vari riferimenti al Cure di Kiyoshi Kurosawa o il Safe di Todd Haynes, citati dal regista come alcuni degli esempi avuti in mente nel pensare al suo Smile, nel suo lavoro si riscontra sicuramente il rispettando ai canoni del genere tanto quanto il tentativo – riuscito – di approfondire il personaggio principale e mettere in scena una serie di tematiche molto attuali e sentite come la depressione e lo stress determinato dall’ambiente esterno e le aspettative altrui, le derive di una società nella quale l’immagine è tutto, insomma. Ma soprattutto di concentrarsi sul discorso del controllo, centrale anche già nel primo film. Un controllo su di sé che la protagonista cerca di recuperare, contro il demone (o “parassita” come viene definito a un certo punto, anche allegoricamente) che l’ha posseduta, ma che la povera Skye ha già perduto prima ancora di esser maledetta, per cause fin troppo reali, come la droga e le dipendenze in generali, spesso scappatoia dalle pressioni cui si faceva riferimento, e non solo per i più giovani.

Divertente notare come anche in questo caso – pur diversamente – sia stato scelto il mondo della musica per ambientare un nuovo ‘incubo’ dopo il Trap di M- Night Shyamalan, e doverso sottolineare come tra i pregi del film ci sia sicuramente la coreografia di una delle scene più terrificanti e drammatiche che proprio l’ambientazione musicale regala a questo capitolo. Uno dei vari, in un film che in certi momenti rischia, e si affida, inevitabilmente quanto comprensibilmente, anche a modelli un po’ convenzionali, ma che regala un finale che – per quanto intuibile nel corso della vicenda – resta decisamente intrigante, soprattutto in prospettiva di un terzo capitolo (ma anche a prescindere). E uno dei più riusciti jumpscare degli ultimi anni, ‘facile’ come tutti i jumpscare, ma più sensato del solito e di diritto tra i migliori.

Berlinguer – La grande ambizione: recensione del film di Andrea Segre #RoFF19

È affidato ad Andrea Segre con il suo Berlinguer – La grande ambizione (qui il trailer) l’onore e l’onere di aprire la sezione Concorso Progressive Cinema della 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Tante figure di politici italiani il nostro cinema ha raccontato, provando a immaginare il privato al di là del personaggio pubblico, portando agli spettatori la vicenda umana assieme all’agire politico. De Gasperi, Moro, Andreotti, Craxi, solo per citarne alcuni tra i più rappresentati dalla settima arte. Mancava però un film di finzione, incentrato sulla figura dello storico leader del PCI, Enrico Berlinguer (c’era stato invece, nel 2014, il documentario di Walter Veltroni Quando c’era Berlinguer).

Una figura, quella del segretario, amatissima dalla gente e portatrice di una visione politica che – dalla via italiana al socialismo al compromesso storico con la Democrazia Cristiana – cercava con incrollabile determinazione di coniugare il sogno e l’utopia con il realismo politico. Il timore da parte del mondo del cinema era forse, legittimamente, quello di togliere qualcosa, di non riuscire a rendere efficacemente sullo schermo le molteplici sfaccettature del politico e dell’uomo Berlinguer. Tenta l’impresa però oggi, a quarant’anni dalla morte del Segretario del PCI, avvenuta l’11 giugno 1984 a Padova, proprio il regista Andrea Segre, autore di film e documentari – Io sono Li, L’ordine delle cose, Welcome Venice.

Berlinguer. La grande ambizione
Berlinguer. La grande ambizione © Vivo film, Jolefilm, Tarantula, Agitprop

Pochi ma intensi anni nella vita di Enrico Berlinguer

Berlinguer – La grande ambizione prende in esame una manciata di anni: dall’elezione di Allende in Cile, seguita dal golpe di Pinochet nel 1973, all’uccisione di Moro nel 1978. L’evento che decretò di fatto la fine del compromesso storico, così come Berlinguer e Moro stesso lo avevano pensato. Sono gli anni in cui il PCI guidato da Enrico Berlinguer raggiunge l’acme dei consensi. Il film racconta la determinazione e la fatica del segretario per affermare la possibilità di una via democratica al socialismo, distaccandosi dall’influenza sovietica e dalle sue derive autoritarie.

Mostra poi come la sua visione politica, condivisa con Aldo Moro per dar vita al compromesso storico, venga pagata a caro prezzo fin da subito. Da Berlinguer con l’attentato subìto a Sofia nel 1973 e più tardi da Moro con la vita. Sono anni di lotte e di successi per il PCI, culminati con quello elettorale del 1976. Poi il clima cambia. Il compromesso storico divide la politica e la cittadinanza e il terrorismo inizia a mietere vittime, fino al rapimento e all’uccisione di Moro, che gela le speranze del PCI al governo e di un possibile patto con la Democrazia Cristiana.

Berlinguer e le sue parole

Il regista parte dal presupposto che un racconto di Berlinguer non si possa fare senza le sue parole. I suoi discorsi in pubblico la fanno da padroni nel film, il suo linguaggio. Questo accade soprattutto nella prima parte del lavoro e sembra essere un limite. Sebbene si tratti di un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti, ma non semplicistico, nato dall’esigenza di portare concetti complessi alla portata del più vasto uditorio possibile, un approccio così legato alla parola appesantisce e a tratti rallenta la narrazione.

Berlinguer e il rapporto con la gente

A fare da contrappeso all’elemento verbale, vi sono le immagini. Quelle di repertorio restituiscono momenti vividi e di grande partecipazione popolare, di forte impatto emotivo, specie in un’epoca come la attuale, in cui si misura tutta la distanza che si è consumata tra i cittadini e la politica. I volti della gente ai comizi, le manifestazioni. Le immagini di finzione mostrano momenti di incontro ravvicinato con i lavoratori. Incontri in cui Berlinguer si mette a disposizione di un confronto alla pari in maniera del tutto naturale. È anche per questo che la gente, che non gli risparmia critiche e richieste, lo percepisce vicino.

Berlinguer. La grande ambizione film 2024 – Lucky Red

Berlinguer privato

Vi è poi il Berlinguer marito e padre, la condivisione in famiglia degli ideali e delle lotte politiche, la capacità di spiegare ai figli l’essenza della sua visione, comunista e socialista, in modo semplice ed efficace, senza eccessi, ma con passione. Ma ci sono anche l’amata Sardegna e le gite in barca con la famiglia. Si pone poi l’attenzione su piccoli elementi, gesti quotidiani, abitudini, che fanno emergere l’umanità del personaggio. Ciò contribuisce a comporre un quadro che pian piano, con garbo, delicatezza e coi suoi tempi, riesce a coinvolge il pubblico.

L’interpretazione di Elio Germano

Per questa interpretazione, Elio Germano sceglie una chiave minimalista, che si adatta al carattere schivo del leader politico in questione. La somiglianza fisica non ne è il punto di forza e l’accento sardo non è impeccabile. Da apprezzare invece la capacità di tratteggiare con piccoli cenni la parte emotiva: dall’aspetto ironico alla passione politica stessa, che non è urlata, né platealmente esibita, ma emerge ugualmente con forza. Berlinguer – La grande ambizione restituisce l’immagine di un uomo di grande rigore, innanzitutto con sé stesso, ancora prima che nel dettare la linea del partito, e al tempo stesso aperto e dialogante in modo autentico.

Il cast guidato da Elio Germano

Un cast di tutto rispetto vede impegnati, accanto a Elio Germano, Elena Radonicich nel ruolo della moglie Letizia, Roberto Citran, che interpreta Aldo Moro, Francesco Acquaroli, Pietro Ingrao, Paolo Pierobon, Andreotti, Fabrizia Sacchi, Nilde Iotti, senza dimenticare Paolo Calabresi, Giorgio Tirabassi, Andrea Pennacchi. Berlinguer – La grande ambizione non riesce forse a pieno a far ritrovare al pubblico Enrico Berlinguer, ma riporta sullo schermo lo spirito dell’uomo e soprattutto la potenza di quel rapporto con la gente che forse nessun altro come lui ha saputo creare.

 

Superman: James Gunn risponde alle critiche a Krypto: “È un alieno”

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Sebbene si sapesse già che Krypto il Supercane sarebbe apparso nel reboot di Superman della DCU grazie a alcune foto dal set di Mr. Terrific (Edi Gathegi) che offre dolcetti per cani al nulla sono state condivise online, il regista James Gunn lo ha reso ufficiale condividendo un primo sguardo all’adorabile cagnolino.

Questa versione di Krypto è basata sul suo cane, Ozu (come spiega lui stesso nella condivisione della prima immagine), e alcuni fan hanno sollevato critiche con il fatto che il personaggio non avrà l’aspetto di un Labrador bianco.

Mentre Krypto è spesso disegnato come un Labrador o un Golden Retriever nei fumetti, nel corso degli anni ha assomigliato ad altre razze di cani. Inoltre, come sottolinea Gunn nella sua risposta a un fan sui social media, è – come l’Uomo d’Acciaio stesso – un alieno.

“Non per essere ‘quel tizio’ ma non si suppone che Krypto debba essere un Labrador o qualcosa di simile? Guarderò comunque il film e amo il fatto che ci sia, ma ho solo notato questa cosa”. “No, Krypto è storicamente un cane bianco generico, qualche volta un Labrador, un pastore bianco, un husky o un dalmata. Ma naturalmente è un alieno, quindi non è necessariamente una di queste cose”.

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Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Joe Locke di Agatha All Along commenta la sua possibile partecipazione a Young Avengers

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Joe Locke, che si è rivelato Billy Maximoff nell’episodio 6 di Agatha All Along, potrebbe essere il prossimo candidato a partecipare al progetto non ancora annunciato, ma seminato, sui Young Avengers. Le voci precedenti indicavano una serie Disney+, ma un report più recente ha affermato che il roster Jr. degli Eroi più potenti della Terra si riunirà effettivamente sul grande schermo.

Proprio alla fine del recente sequel di Captain Marvel, dopo aver aiutato Carol Danvers e Monica Rambeau a sconfiggere Dar-Benn e a prevenire un catastrofico evento Multiversale, Kamala Khan usa la tecnologia S.W.O.R.D. di Nick Fury per rintracciare Kate Bishop (Hailee Steinfeld) e le dice che sta mettendo insieme una squadra.

Agatha All Along: Joe Locke conferma l’identità del suo personaggio

Kamala menziona Cassie Lang di Ant-Man and The Wasp: Quantumania, alias Stature (Kathryn Newton), ma chi altro potremmo vedere nella squadra?

Anche prima che il personaggio di Agatha All Along di Joe Locke fosse confermato come Billy Maximoff, alias Wiccan, si vociferava che i figli di Scarlet Witch sarebbero tornati per unirsi ai Giovani Vendicatori. Parlando con ComicBook.com, Locke è stato molto riservato su eventuali piani specifici, ma sembra decisamente interessato a far parte del roster.

“Non lo so. Voglio dire, ovviamente mi piacerebbe che ciò accadesse perché adoro lavorare con la Marvel e adoro Billy come personaggio e mi piacerebbe continuare a interpretarlo. Ma non ne so nulla”, dice impassibile l’attore. “Se questo è il loro piano, è fantastico e lo adoro. Ma non mi dicono niente. Cioè, non sto nemmeno tacendo qualcosa. Mi piacerebbe dire, ‘Sì, sto facendo tutto questo!’ Ma, chi lo sa? Sai, è ancora molto presto.”

A Locke è stato anche chiesto della menzione di Mefisto nell’episodio 3. “È stato fantastico. Penso che sia stata una cosa molto fan-service/MCU più ampia di cui non ho idea. Ma, è sicuramente divertente da portare in vita, come fan della Marvel”, ha ammesso. “Essere tipo, ‘Oh, possiamo dire il suo nome!’ Ciò significa che forse… tipo, chissà cosa significa per il futuro di quel personaggio?”.

Si prevede che il cattivo demoniaco farà il suo debutto nell’MCU in Ironheart, con Sacha Baron Cohen nel ruolo.

Watchmen Parte II: il trailer e la copertina dell’epica conclusione dell’adattamento animato

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Il primo trailer di Watchmen Parte II è stato diffuso (tramite IGN) insieme alla copertina Blu-ray 4K e Blu-ray prima del suo debutto su quelle piattaforme rispettivamente USA il 26 novembre e il 3 dicembre.

La seconda metà (qui il trailer della prima) di questo adattamento animato dell’iconica graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons vede i suoi “supereroi fuorilegge alle prese con le loro vite private mentre corrono contro il tempo per risolvere un mistero sempre più profondo collegato a un’imminente guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia”.

Brandon Vietti ha prodotto e diretto Watchmen Chapter II da un adattamento di J. Michael Straczynski. Jim Krieg e Cindy Rago sono i produttori e Gibbons è il produttore consulente. Sam Register, Larry Gordon e Lloyd Levin sono i produttori esecutivi.

Il trailer di Watchmen Parte II

QUI è possibile anche vedere la copertina del Blu-Ray Disk. Il sito ha anche condiviso il cast vocale completo (la stragrande maggioranza torna da Chapter I, anche se ci sono anche alcune nuove aggiunte).

  • Matthew Rhys (Dan Dreiberg, Nite Owl)
  • Katee Sackhoff (Laurie Juspeczyk, Silk Spectre)
  • Titus Welliver (Rorschach, Walter Kovacs)
  • Troy Baker (Adrian Veidt, Ozymandias)
  • Adrienne Barbeau (Sally Jupiter, Silk Spectre)
  • Michael Cerveris (Jonathan Osterman, Dr. Manhattan)
  • Zehra Fazal (Hira Manish, Newscaster)
  • Phil Fondacaro (Tom Ryan, Big Figure)
  • Grey Griffin (Female Citizen #1, Advisor #1)
  • John Marshall Jones (Hooded Justice)
  • Max Koch (Bernard, President Nixon, Lawrence Andrews)
  • Phil LaMarr (Comic Book Narrator, Bernie, Male Citizen #1)
  • Yuri Lowenthal (Seymour, Knot Top #2, Bully #1)
  • Long Nguyen (Attendant #1)
  • Geoff Pierson (Hollis Mason, Prison Guard #1)
  • Jason Spisak (Doug Roth, Bully #2, Hector Godfrey)
  • Kari Wahlgren (Sylvia Kovacs, Female Knot Top)
  • Rick D. Wasserman (Edward Blake, The Comedian)

Zack Snyder aveva adattato Watchmen con il suo film live-action del 2009. Essenzialmente un remake inquadratura per inquadratura della graphic novel, è stato elogiato dai fan, anche con certi Snyder-ismi come un ampio slow-motion, e ha apportato solo un cambiamento significativo all’atto finale.

Nel 2019 la HBO ha realizzato una serie sequel di Watchmen con grande successo. La serie si è conclusa con un cliffhanger (di un certo tipo), ma non si è saputo nulla di una seconda stagione e lo scrittore Damon Lindelof ha dichiarato in alcune interviste che è altamente improbabile che ciò accada.

Festa di Roma: il red carpet dell’apertura della 19° edizione

Festa di Roma: il red carpet dell’apertura della 19° edizione

Ecco le foto dal tappeto rosso inaugurale della Festa di Roma edizione numero 19. Il red carpet ha ospitato la delegazione del film di apertura, Berlinguer. La grande ambizione, diretto da Andrea Segre e presentato il Concorso.

Berlinguer. La grande ambizione, la trama

Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è invece indissolubile dal bene collettivo.

ANTONIO GRAMSCI – Fondatore del Partito Comunista Italiano

Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.

Berlinguer. La grande ambizione, il poster

Nel cast del film, il leader politico scomparso quarant’anni fa è interpretato da Elio Germano. Al suo fianco, in ordine alfabetico: Stefano Abbati (Umberto Terracini), Francesco Acquaroli (Pietro Ingrao), Paolo Calabresi (Ugo Pecchioli), Roberto Citran (Aldo Moro), Pierluigi Corallo (Antonio Tatò), Nikolay Danchev (Leonid Brežnev), Svetoslav Dobrev (Todor Živkov), Luca Lazzareschi (Alessandro Natta), Lucio Patanè (Gianni Cervetti), Andrea Pennacchi (Luciano Barca), Paolo Pierobon (Giulio Andreotti), Elena Radonicich (Letizia Laurenti), Fabrizia Sacchi (Nilde Iotti), Giorgio Tirabassi (Alberto Menichelli).

Una produzione Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema in coproduzione con Tarantula e Agitprop, con il sostegno di MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo; Regione Lazio Avviso Pubblico Lazio Cinema International (PR FESR Lazio 2021-2027) Progetto Cofinanziato dall’unione Europea; Shelter Prod; Tax Shelter Be. Ing – Belgian Tax Shelter; Wallimage (La Wallonie); Bulgarian National Film Center.

Eden di Ron Howard apre il 42° Torino Film Festival

Eden di Ron Howard apre il 42° Torino Film Festival

È Ron Howard ad inaugurare il 42° Torino Film Festival con il suo film Eden, che sarà proiettato in anteprima internazionale in occasione della cerimonia di apertura del 22 novembre al Teatro Regio di Torino. Il regista ha vinto due Premio Oscar ed è autore di pellicole indimenticabili come Apollo 13, A Beautiful Mind e Il codice da Vinci.

Eden è un drama thriller che vanta un cast del calibro di Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e Syndey Sweeney. Il film è un’esclusiva per l’Italia Italian International Film (Gruppo Lucisano) in collaborazione con Rai Cinema e sarà distribuito prossimamente da 01 Distribution.

La trama di Eden

Il dottor Friedrich Ritter e sua moglie Dora Strauch sono due europei idealisti che fuggono dalla Germania nel 1929, rinnegando i valori borghesi che ritengono stiano distruggendo la vera natura dell’umanità, per trasferirsi sull’isola disabitata di Floreana, nell’arcipelago delle Galàpagos.

Tuttavia la loro cercata solitudine dura ben poco.

A loro si uniscono dapprima Margaret e Heinz Wittmer, coloni seri e capaci, e successivamente la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn seguita dai suoi due amanti, un servitore ecuadoriano e un piano per aprire un hotel di lusso sull’isola.

Il maltempo, la fauna selvatica e la totale mancanza di comfort e civilizzazione rendono la loro convivenza molto problematica, ma la più grande sfida sarà quella di coesistere con vicini disperati e pronti a tutto pur di affermare se stessi.

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT.

The Boys, l’attore di Stranger Things Mason Dye sarà Bombsight nella quinta stagione

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Prime Video ha annunciato una nuova ed esplosiva aggiunta alla quinta e ultima stagione di The Boys: Mason Dye, visto in Stranger Things, interpreterà Bombsight. Sebbene questo supereroe non sembri basato su alcun personaggio specifico dei fumetti, nella scorsa stagione è stato citato come protagonista di un film di supereroi Vought degli anni ’50 intitolato The Curse of Fu Manchu.

Quindi, come Soldatino e Stormfront, questo personaggio sarebbe in circolazione da un bel po’. Secondo Variety, Bombsight dovrebbe dunque apparire anche nella prossima serie prequel Vought Rising, al fianco di Jensen Ackles (Soldatino) e Aya Cash (Stormfront). Di recente abbiamo appreso che anche Daveed Diggs (Snowpiercer) si è unito al cast della quinta stagione, ma i dettagli sul suo personaggio sono stati tenuti nascosti.

La trama della quarta stagione di The Boys

Nella quarta stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di leader dei The Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo tardi.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la quarta stagione anche Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.

The Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.

Venom: The Last Dance, svelato il rating ufficiale ma non è quello che si sperava

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I fan hanno speculato a lungo sulla possibilità che Venom: The Last Dance avrebbe potuto avere una classificazione R, soprattutto dopo che un primo trailer mostrava il Protettore Letale che staccava alcune teste… con inequivocabili schizzi di sangue. Il gore è però scomparso dai recenti spot televisivi e ora sappiamo il perché: come previsto, il prossimo trequel sarà classificato PG-13, proprio come Venom e Venom: La furia di Carnage.

Questo era prevedibile, in quanto assicura che il maggior numero possibile di spettatori possa vedere Venom: The Last Dance quando arriverà nelle sale il prossimo fine settimana. Nonostante la violenza sia stata in qualche modo attenuata, siamo lieti di vedere che ci sono ancora alcune “immagini cruente”. Anche le “intense sequenze di violenza e azione” e il “linguaggio forte” hanno contribuito alla decisione dell’MPA di assegnare al film una classificazione PG-13.

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Venom: The Last Dance

Tutto quello che c’è da sapere su Venom: The Last Dance

In Venom: The Last Dance, Tom Hardy torna a vestire i panni di Venom, uno dei personaggi più grandi e complessi della Marvel, per l’ultimo film della trilogia. Eddie e Venom sono in fuga. Braccati da entrambi i loro mondi e con la rete che si stringe, il duo è costretto a prendere una decisione devastante che farà calare il sipario sull’ultimo ballo di Venom e Eddie.

Il film è interpretato da Tom Hardy, Chiwetel Ejiofor, Juno Temple, Peggy Lu, Alanna Ubach, Stephen Graham e Rhys Ifans. Kelly Marcel dirige una sceneggiatura da lei scritta, basata su una storia di Hardy e Marcel. Il film è prodotto da Avi Arad, Matt Tolmach, Amy Pascal, Kelly Marcel, Tom Hardy e Hutch Parker. Il film uscirà nelle sale il 24 ottobre.

The Fantastic Four: First Steps, il compositore vuole trasmettere qualcosa che “nessun altro film Marvel ha ancora fatto”

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Il compositore/filmmaker di lunga data dei Marvel Studios Michael Giacchino ha svelato il suo tema principale per The Fantastic Four: First Steps all’inizio di quest’anno durante il D23, e ha ora parlato delle cose che secondo lui la colonna sonora di questo film doveva trasmettere. Parlando con Brandon Davis per il suo show su YouTube, Giacchino ha detto di aver pensato che il tema dovesse “avere un senso di speranza e ottimismo in un modo che, francamente, nessun altro film Marvel ha ancora fatto”.

Volevo che si sentisse come se si trattasse di una famiglia che si scontra con qualcosa di molto difficile”, ha aggiunto. “Alla fine, vivono in un’epoca di ottimismo, speranza, scoperte e progressi scientifici e tecnologici, e ho pensato che sarebbe stato divertente mettere in evidenza questo aspetto”. Oltre a fornire la colonna sonora per diversi film del MCU, Giacchino ha anche diretto lo speciale Werewolf By Night. A questo link, si può ascoltare un brano della colonna sonora composta da Giacchino.

Tutto quello che c’è da sapere su The Fantastic Four: First Steps

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

Agatha All Along episodio 6 recap: la verità sul passato di Billy. Cosa vuole dalla Strada delle Streghe?

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU Agatha All Along EPISODIO 6

L’episodio di questa settimana di Agatha All Along, intitolato “Familiar By Thy Side“, inizia con la celebrazione del “Magick Mitzvah” del giovane William Kaplan. I suoi genitori lo guardano orgogliosi e in seguito lui festeggia il suo diventare un uomo insieme ai suoi amici.

L’incontro con Lilia Calderu

William entra nella tenda di un chiromante e incontra Lilia Calderu. Lei vede che lo aspetta un lungo viaggio, ma le luci tremolano quando nota che la sua linea della vita è spezzata in due (Teen, come lo conosciamo noi, appare nella sua sfera di cristallo). Lo attribuisce al raggiungimento della maggiore età di William, ma dopo aver pronunciato un’altra frase apparentemente casuale scrive quel familiare sigillo su una piccola pietra e la mette nella tasca della giacca del ragazzo, sigla così l’incantesimo del sigillo.

Un allarme di emergenza rivela che sta succedendo qualcosa di strano con l’anomalia a Westview; a tutti viene ordinato di tornare a casa e, mentre la radio trasmette frammenti delle sitcom che abbiamo visto in WandaVision, l’Hex diminuisce… e l’auto di William e dei suoi genitori si schianta. Nell’impatto, William muore. È allora che sentiamo le voci dei giovani Billy e Tommy che si danno la buonanotte prima che l’adolescente si svegli e urli “Tommy!”

L’anima di Billy Maximoff entra nel corpo senza vita di William

Sì, l’anima di Billy Maximoff è entrata nel corpo di William dopo la sua morte. È interessante notare che Alice Wu-Gulliver è la poliziotta che si presenta sulla scena. In ospedale, William/Billy, che sembra non avere ricordi di nessuna delle due vite passate, riesce a sentire i pensieri dei suoi genitori e, tornato a casa, mente a se stesso dicendo di essere “William Kaplan”.

Tre anni dopo, mentre si bacia con il suo ragazzo, Billy confessa di essere tornato dai morti come qualcosa di diverso; qualcosa di più. Ha fatto delle ricerche sull’incidente di Westview, quello che a Eddie, come a tutti gli altri, è stato detto essere un esercizio di addestramento degli Avengers andato male. Guardando un video di YouTube con Jennifer Kale, Billy mostra a Eddie delle rune nel cielo e incontra qualcuno che sa cosa è successo a Westview.

Ralph Bohner è tornato!

Ralph Bohner è tornato! L’attore trasandato ricorda tutto e paragona l’esperienza di essere sotto il controllo di Wanda al guardarsi in TV nella propria testa. È incasinato e Billy lo sente ripetere nella propria testa ripetutamente “Per favore, non chiedere di Agatha Harkness” nella sua testa.

Spiegando come Agatha gli abbia dirottato la vita, Ralph ricorda di essere stato il suo burattino e di aver avuto una terribile influenza sui figli di Wanda, Billy e Tommy (confessa anche di aver avvelenato Wanda e il cane di Vision, Sparky). Ralph, tuttavia, crede che Wanda sia morta e che la S.W.O.R.D. abbia smantellato Vision in pezzi.

Torna Witches’ Road

Tornato a casa, Billy ascolta la canzone Witches’ Road cantata dalla madre di Alice e tutto torna a posto quando fa delle ricerche su Agatha e scopre che è l’unica sopravvissuta alla Strada.

Dopo essere entrato in casa di Agatha, vediamo il confronto trai due. Nonostante si sia inizialmente presentato come William Kaplan, poi si fa chiamare Billy Maximoff (il sigillo di Lilia ha protetto la sua identità entrambe le volte, quindi ora è chiaramente William e Billy).

Cosa vuole Billy dalla Strada?

Nel presente, Agatha riesce a riemergere dalle sabbie mobili poco prima che Billy rompa il sigillo. Si confrontano e lei dice quanto è bello rivederlo, elogiando il modo in cui è sopravvissuto trasferendosi in un contenitore vuoto. Sfortunatamente, i suoi poteri non funzionano, sembra che siano stati innescati dalla rabbia, quindi a Billy non resta altra scelta che continuare lungo la Strada con Agatha.

Cosa vuole se ha già dei poteri? Non Wanda (ha scelto la città al posto suo), non Vision (si suppone che sia a pezzi), ma suo fratello Tommy.

Billy riesce a percepirlo da qualche parte ma non riesce a trovarlo, quindi, raggiungendo la fine della Strada delle Streghe, non intende resuscitare Scarlet Witch, ma riunirsi con il suo gemello e l’adolescente che conosciamo come Speed ​​nei fumetti! Si scopre quindi che la serie riguardava la caccia a Tommy fin dall’inizio, anche se c’è sicuramente un’oscurità in Billy non dissimile da quella di sua madre…

Jeremy Strong: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jeremy Strong: 10 cose che forse non sai sull’attore

 Jeremy Strong è uno degli attori più talentuosi attualmente in circolazione, che però non sempre ottiene le attenzioni che meriterebbe. Estremamente maniacale nel costruire i propri personaggi, al fine di dar vita ad interpretazioni particolarmente intense e veritiere, Strong si è costruito una solida carriera tra cinema e televisione, distinguendosi anche con i ruoli di minor rilievo. Egli è senza dubbio una delle personalità della recitazione da non sottovalutare.

Ecco 10 cose che forse non sai sull’attore Jeremy Strong.

I suoi film e programmi TV

1. Ha preso parte a celebri film. Strong ha iniziato a recitare in film come Humboldt County (2008), E venne il giorno (2008) e Oltre le regole – The Messenger (2009). Ha poi recitato in film molto importanti come Lincoln (2012), Zero Dark Thirty (2012), con Jessica Chastain, Parkland (2013), The Judge (2013), con Robert Downey Jr., Selma – La strada per la libertà (2014), Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp, La grande scommessa (2015), Detroit (2017), Molly’s Game (2017), Serenity – L’isola dell’inganno (2019), con Matthew McConaughey, The Gentlemen (2019), di Guy Ritchie, Il processo ai Chicago 7 (2020), Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse (2022), con Anne Hathaway, e The Apprentice – Alle origini di Trump (2024), con Sebastian Stan.

2. Ha recitato anche in note serie TV. La prima apparizione televisiva per Strong è quella nella serie The Good Wife, in cui ha recitato tra il 2011 e il 2013. In seguito ha preso parte ad alcuni episodi della serie Mob City (2013) e Masters of Sex (2016). Dal 2018 è invece impegnato nella serie Succession, dove recita accanto a Brian Cox. Proprio per la sua interpretazione in questa serie, Strong ha ottenuto importanti riconoscimenti ed una maggiore notorietà.

3. Ha svolto anche altri lavori oltre quello di attore. Prima di intraprendere la carriera di attore a tempo pieno, Strong ha ricoperto diversi altri ruoli all’interno del mondo del cinema. È ad esempio stato stagista nel reparto di scenografia per il film La seduzione del male (1996), e assistente di produzione per i film Harry a Pezzi (1997), Amistad (1997) e C’è posta per te (1998). Un lavoro per lui particolarmente importante è però stato per lui quello avuto per il film La storia di Jack & Rose (2005), dove è stato l’assistente personale di Daniel Day-Lewis. Proprio guardando il grande attore prepararsi al suo ruolo e interpretarlo ha spinto Strong a voler intraprendere una carriera da attore.

Anne Hathaway e Jeremy Strong in Armageddon Time - Il tempo dell'apocalisse
Anne Hathaway e Jeremy Strong in Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse. Foto di Anne Joyce / Focus Features – © 2022 Focus Features, LLC.

 

Jeremy Strong in Succession

4. Si è preparato al ruolo in modo molto particolare. Nella serie Succession l’attore interpreta Kendall Roy, uno dei quattro figli di Logan Roy, impegnato nel processo di successione della compagnia gestita dal padre. Per prepararsi al provino per tale ruolo, Strong ha raccontato di aver letto la biografia dedicata a Rupert Murdoch e la sua famiglia, così da comprendere meglio le dinamiche esistenti all’interno di un nucleo famigliare simile a quello raccontato dalla serie. Nel libro, inoltre, è riportato che il figlio di Murdoch, James, è noto per l’allacciarsi le scarpe. Strong ha quindi fatto lo stesso per l’audizione, sostenendo che esprimesse la tensione interiore del personaggio.

5. Ha corso numerosi rischi sul set. La devozione di Strong per il suo mestiere lo ha occasionalmente portato a lesioni personali. Nella prima stagione di Succession, ad esempio, poiché Kendall doveva correre per un lungo tratto, Strong, per risultare veramente sudato e senza fiato in ogni ripresa, ha corso più veloce e lontano che poteva con le scarpe eleganti, fratturandosi un piede. Due stagioni dopo, ha deciso di saltare da una piattaforma alta 1,5 m, indossando anche in questo caso scarpe eleganti, riportando contusioni alla tibia e al femore, dovendo poi portare un tutore per le gambe.

Jeremy Strong in The Gentleman

6. Ha avuto un ruolo nel film di Ritchie. In The Gentlemen, tra i tanti noti attori che hanno partecipato al film, vi è anche Strong, nel ruolo del miliardario Matthew Berger, che si svelerà avere a che fare con i tentativi di spodestare Michael “Mickey” Pearson dal suo impero del narcotraffico. Anche in questo film Strong ha avuto modo di farsi notare per la sua interpretazione contenuta ma estremamente intensa, capace di attirare su di sé tutte le attenzioni.

Jeremy Strong è Roy Cohn in The Apprentice – Alle origini di Trump

7. Si è profondamente immedesimato nel ruolo. In The Apprentice – Alle origini di Trump, Strong interpreta Roy Cohn l’avvocato nonché mentore di Donald Trump negli anni della sua giovinezza. Come suo solito, l’attore si è calato nella parte in modo estremamente minuzioso, tanto che Roger Stone, socio di lunga data sia di Donald Trump che di Roy M. Cohn, ha ammesso che il ritratto di Cohn fatto dall’attore è “inquietante nella sua accuratezza”.

Jeremy Strong e Sebastian Stan in The Apprentice - Alle origini di Trump
Jeremy Strong e Sebastian Stan in The Apprentice – Alle origini di Trump. © APPRENTICE PRODUCTIONS ONTARIO INC. / PROFILE PRODUCTIONS 2 APS / TAILORED FILMS LTD. 2023

 

Jeremy Strong ha vinto un Emmy

8. Ha ottenuto il prestigioso riconoscimento. Per la sua intensa interpretazione di Roy Kendall nella seconda stagione di Succession, Strong si è aggiudicato il premio Emmy come Miglior attore protagonista in una serie drammatica. L’attore è poi stato nuovamente candidato nella medesima categoria anche per la terza e quarta stagione, senza però riportare la vittoria.

Chi è la moglie di Jeremy Strong?

9. È sposato. Nel 2016, Strong ha sposato Emma Wall, una psichiatra danese. I due si erano conosciuti quattro anni prima a una festa a New York durante l’uragano Sandy. Oggi vivono a New York, insieme alle loro tre figlie, nate nell’aprile 2018, nel novembre 2019 e nel settembre 2021. Strong cerca di tenere particolarmente privata la sua vita famigliare, tenendosi alla larga da ogni possibile invasione dei media, così da preservare un senso di tranquillità e di distacco dal suo lavoro, specialmente considerando quanto egli vi si dedichi in maniera maniacale.

Jeremy Strong: età e altezza dell’attore

10. Jeremy Strong è nato a Boston, nel Massachusetts, Stati Uniti, il 25 dicembre del 1978. L’attore è alto complessivamente 1,79 metri.

Fonte: IMDb, Eonline

Christopher Nolan con Universal per il suo nuovo film nonostante il tentativo della Warner Bros. di riconquistarlo

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Nel 2020, l’uscita di Tenet di Christopher Nolan da 200 milioni di dollari era a rischio, con un ritardo indefinito dovuto alla pandemia che imperversava e alla chiusura dei cinema. Durante quell’estate, il regista, un campione dell’esperienza sul grande schermo, voleva che il suo thriller di spionaggio fosse il primo grande successo a debuttare nei cinema riaperti. L’ex capo della Warner Bros. Entertainment Ann Sarnoff e il presidente del settore cinematografico dello studio, Toby Emmerich, hanno concordato di procedere con un’uscita nelle sale a condizione che Nolan rinunciasse a determinati compensi.

Dopo la fusione del 2022 di WarnerMedia con Discovery e il conseguente cambio di regime, i nuovi dirigenti del gruppo cinematografico Michael DeLuca e Pamela Abdy erano ansiosi di vedere Nolan tornare allo studio; era passato alla Universal nove mesi prima del loro arrivo per realizzare Oppenheimer. Nolan aveva già una lunga storia con lo studio risalente a “Insomnia” del 2002. Come gesto di buona volontà, la Warner Bros. gli ha scritto un assegno a sette cifre, restituendogli i compensi Tenet a cui aveva rinunciato.

Christopher Nolan rimane con Universal dopo Oppenheimer

Ahimè, quel gesto non è riuscito a far tornare Nolan. Per un uomo che continua a vivere nella stessa modesta casa sulle colline di Hollywood ed era noto per guidare una Honda di 20 anni, i soldi non sono importanti e qualche milione in più non ha spostato l’ago della sua bilancia. Il vincitore dell’Oscar e la sua partner di produzione e moglie, Emma Thomas hanno optato per portare il prossimo progetto, che vede protagonista Matt Damon, alla Universal e al suo formidabile leader, Donna Langley.

“Quello che conta [per Nolan] è se lo distribuiremo nel modo giusto? Avrai la giusta strategia di marketing? Otterrai gli schermi Imax? Mi lascerai solo a fare il film che voglio fare? Tutte queste cose che sa di aver ottenuto con la Universal [su ‘Oppenheimer’]”, afferma Stephen Galloway, preside del Dodge College of Film and Media Arts della Chapman University. “Perché non dovrebbe andare alla Universal?”

Christopher Nolan Oscar 2024Christopher Nolan è un marchio conosciuto dal pubblico

Tuttavia, l’apertura della Warner sottolinea lo status unico di Nolan a Hollywood, che ha lottato per coltivare la prossima generazione di autori che vincono Oscar e riempiono i multisala. Infatti, Nolan fa parte di una razza in via di estinzione di registi con un nome noto. Quel piccolo gruppo include Quentin Tarantino e James Cameron. Steven Spielberg e Martin Scorsese hanno avuto posizioni simili ma hanno visto rendimenti al botteghino in calo anche se i loro budget di produzione rimangono stabili.

Ciò che Nolan ha realizzato con Oppenheimer è miracoloso. Il vincitore del premio come miglior film ha guadagnato quasi un miliardo di dollari, 976 milioni di dollari per l’esattezza, nonostante la classificazione R, la durata di tre ore e l’attenzione su una figura storica che è “il soggetto meno probabile a fare soldi nella storia dell’industria dell’intrattenimento”, nota Galloway. Quando si tratta di Nolan, il suo nome è il marchio. “Christopher Nolan è una proprietà intellettuale a sé stante“, afferma l’analista del botteghino Jeff Bock. “Solo una manciata di registi sono noti al grande pubblico e lui è attualmente in cima a quella lista“.

Quale sarà il film di Nolan rimane un mistero. Le fonti affermano che l’ultimo film di Nolan non è un altro epico film di fantascienza; alcuni ipotizzano che possa essere nel genere dello spionaggio. Non è una sorpresa, dato che Nolan ha flirtato con l’idea di fare un film di Bond a un certo punto. Tuttavia, quel franchise è in sospeso da quando Daniel Craig si è ritirato come 007 con No Time to Die del 2021. Inoltre, Nolan è un regista da montaggio finale e la guardiana di Bond Barbara Broccoli è riluttante a concedere a qualsiasi regista quel controllo.

Ma Nolan non è un regista qualsiasi. Oltre a Oppenheimer, due dei suoi film hanno superato il traguardo di 1 miliardo di dollari: Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Galloway afferma: “Questo non è un cialtrone che ha realizzato “Senti chi parla n. 38” o “Sharknado”. Questo è Christopher Nolan“.

Megalopolis: il progetto di passione di Francis Ford Coppola in cinque curiosità

Megalopolis di Francis Ford Coppola è in sala dal 16 ottobre, distribuito da Eagle Pictures. Il progetto di passione del grande maestro americano è stato preceduto da tantissimi commenti in merito alla sua portata e ambizione e sembra si sia davvero detto tutto sul film, tuttavia ci sono delle curiosità che forse non si sanno ancora su questo affascinante e complesso viaggio nella città immaginata da Coppola. Ecco di seguito quello che forse non sapete su Megalopolis di Francis Ford Coppola.

L’Odissea nella realizzazione

Francis ford coppola Nathalie Emmanuel, Aubrey Plaza al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Nato negli anni ’80 a seguito di suggestioni e letture, Megalopolis fa un po’ fatica a trovare la sua strada. Proprio in quel periodo, a seguito di diversi flop al botteghino, Coppola ha dovuto accantonare l’ambizioso progetto che già solo in nuce era costosissimo. Nel 2001, il regista riprende in mano l’iniziativa e comincia a effettuare delle riprese. Anche questa volta però il progetto fu messo in pausa: alcune scene infatti ricordavano troppo da vicino l’orrore reale dell’attacco alle Torri Gemelle. Nel 2007 Coppola ci riprovò, ma a questo punto furono i produttori a tirarsi indietro, spaventati da un film sulla carta tanto complesso e costoso. Così Coppola ha dovuto decidere: abbandonare per sempre il progetto, oppure realizzarlo con fondi propri. Ovviamente ha scelto la seconda opzione, così, prima nel 2019 e poi nel 2022 ha ripreso a lavorare alla sua idea.

Megalopolis è auto-prodotto

Francis Ford Coppola al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Come anticipato, Coppola ha perso il sostegno dei produttori nel corso dei lunghi anni che lo hanno portato alla realizzazione di Megalopolis, così ha deciso di sborsare di tasca propria la cifra necessaria. Per la precisione 120 milioni di dollari, stando alle dichiarazioni rese pubbliche. La pratica non è certo nuova per Coppola, che aveva già speso soldi suoi per la realizzazione di Apocalypse Now, uno dei film con la realizzazione più travagliata nella storia del cinema, sia per Un sogno lungo un giorno, il film che lo portò nel 1981 sull’orlo della bancarotta.

I protagonisti di Megalopolis

Francis Ford Coppola e Adam Driver
Francis Ford Co al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.itppola e Adam Driver

Quando il film doveva essere girato all’inizio degli anni 2000, Coppola aveva scelto per interpretare il protagonista suo nipote, Nicolas Cage. Anche Russell Crowe era stato per un breve periodo in lizza per la parte, ma il blocco della produzione ha fatto passare il tempo necessario affinché sia Cage che Crowe diventassero troppo vecchi per la parte. Nel 2007 era Leonardo DiCaprio la scelta di Coppola, e nel 2019 fu il turno di Jude Law, ma arrivò la pandemia. Quando la produzione è stata riattivata, Law aveva dei conflitti di programmazione e il regista si è dovuto mettere di nuovo alla ricerca di un volto per il suo film. Dopo la rinuncia di Christian Bale, la scelta è ricaduta, questa volta in maniera definitiva, su Adam Driver, che ha interpretato Cesar Catilina.

Le ispirazioni

Metropolis

Il nome stesso del protagonista dovrebbe darci qualche indicazione. Per Megalopolis, Coppola preso spunto per la trama principale dallo scontro nell’Antica Roma trai senatori Cicerone e Catilina, uno scontro che contrapponeva da una parte la moralità, dall’altra la corruzione che stava corrodendo la Repubblica e che di lì a poco avrebbe lasciato spazio all’Impero. Il regista ri-attualizza quello scontro, guardando a un futuro in cui il mondo cederà completamente al vizio e alla decadenza. Una critica neanche troppo velata alla situazione contemporanea degli Stati Uniti, in vista oltretutto delle elezioni Presidenziali del prossimo 6 novembre.

I problemi sul set

Francis Ford Coppola Adam Driver Megalopolis (2024).jpg
Foto di Phil Caruso/Lionsgate/Phil Caruso/Lionsgate – © 2024 Lionsgate

L’essere arrivato finalmente sul set, non ha rappresentato per Coppola la fine dei suoi problemi per la realizzazione di Megalopolis, anzi! Il regista ha dovuto affrontare una serie di difficoltà, qualche volta causate da lui stesso. Tra differenze creative con parte della troupe che è stata licenziata e sostituita in corso d’opera e cambi improvvisi di sceneggiatura con nuove scene e situazioni da mettere in scena, la lavorazione di Megalopolis non è filata di certo liscia. Oltre a tutti questi intoppi, il film completato poteva anche non essere distribuito, vista la difficoltà per Megalopolis di trovare distributori negli USA e nel mondo intero. L’esordio al Festival di Cannes, con recensioni positive ma anche stroncature, ha contribuito ad accrescere l’interesse intorno al titolo e qualche distributore si è cominciato a fare avanti. Lionsgate ha acquistato il titolo per il Nord America e da noi è distribuito a partire dal 16 ottobre da Eagle Pictures.

Vendetta: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Bruce Willis

Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Survive the NightTrauma Center, Hard Kill, Fire with Fire e Resa dei conti – Precious Cargo. Un altro film simile a quelli qui citati è Vendetta, distribuito nel 2022 per la regia di , personalità affermatasi grazie a B-Movie come Super Volcano e 20.0 Megaquake. È peròbene notare che, nonostante sia indicato come protagonista del film, Willis abbia in realtà un ruolo molto ridotto.

L’attore, infatti, ha negli ultimi anni ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici, limitandosi a brevi apparizioni che comportano dunque il minimo impegno possibile. Questa formula, da molti criticata, si è dimostrata particolarmente vantaggiosa per l’attore, che ha così modo di districarsi tra diversi lungometraggi girati tutti in brevi periodi. Per gli amanti del genere, tuttavia, questi si rivelano essere film a loro modo godibili, che offrono intrattenimento senza troppe pretese unito all’occasione di vedere Willis fare ciò che sa fare meglio.

Vendetta è anche uno degli ultimi progetti a cui ha preso parte, avendo ora annunciato il suo ritiro, e dunque recuperare questi suoi lavori conclusivi può essere un dovuto omaggio alla sua carriera. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo preciso film. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bruce Willis e Theo Rossi in Vendetta
Bruce Willis e Theo Rossi in Vendetta © 2021 Vendetta Productions Inc. All rights reserved

La trama di Vendetta

Protagonista del film è la famiglia Duncan, composta dal padre William, un ex marine, sua moglie Jen e la loro figlia Kat, una giovane studentessa che si divide tra gli impegni scolastici e la sua grande passione per il softball, sport in cui eccelle, incoraggiata dai suoi genitori. La loro vita sembra idilliaca finché un giorno la tragedia piomba su di loro. Dopo i festeggiamenti per la vittoria della sua squadra, Kat, che si trova con suo padre, rimane vittima una violenta e mortale aggressione da parte di una gang di criminali. Danny, il suo assassino, viene catturato poco dopo, ma l’avvocato di William lo avverte che il ragazzo rischia una condanna molto lieve perché le prove a suo carico sono insufficienti.

L’uomo prende così la decisione di farsi vendetta da solo. Chiamato a identificare l’assassino, William, che sta già premeditando la sua vendetta, dichiara di non riconoscerlo, obbligando il giudice a rilasciare il ragazzo. La notte seguente, l’uomo riesce poi individuare l’assassino e a ucciderlo, apparentemente ponendo fine a quella storia. Purtroppo per lui è in realtà solo l’inizio, perché Donnie e Rory Fetter, rispettivamente padre e fratello di Danny, vengono a sapere dell’accaduto grazie alla testimonianza di una prostituta. Così, da giustiziere, William si trasforma in preda.

Il cast di attori

Ad interpretare William Duncan vi è l’attore Clive Standen, noto soprattutto per aver interpretato Bryan Mills nella serie Taken (2017-2018), basata sull’omonima trilogia cinematografica con Liam Neeson, nonché Rollo nella serie Vikings (2013-2018). Nel ruolo di sua moglie Jen vi è l’attrice Lauren Buglioli, mentre Maddie Nichols è la figlia Kat. Cabot Basden interpreta Danny Fetter, mentre Donnie e Rory sono interpretati rispettivamente da Bruce Willis e Theo Rossi. Completano il cast Thomas Jane nel ruolo di Dante, Kurt Yue in quello del detective Brody e l’ex pugile Mike Tyson in quello di Roach.

Thomas Jane e Mike Tyson in Vendetta
Thomas Jane e Mike Tyson in Vendetta © 2021 Vendetta Productions Inc. All rights reserved

Il finale del film

Nel corso del film, William confessa alla moglie Jen ciò che ha fatto e lei gli suggerisce di scappare, ma è troppo tardi: cadono in un’imboscata di Rory e Donnie, che sparano a lui e a Jen, uccidendo sul colpo lei e lasciando lui apparentemente ferito a morte. William si risveglia però in ospedale, intenzionato a vendicarsi. Nel portare avanti questo desiderio, si imbatte in Dante, un trafficante d’armi che ha perso suo cugino a causa dello stesso Donnie. L’uomo fornisce a William delle armi da fuoco, andando poi alla ricerca del luogo in cui si nascondono Rory e Donnie.

Venuto a sapere che William li sta cercando, Donnie ordina a Rory di ucciderlo una volta per tutte. Rory e la sua banda si mettono dunque alla ricerca di William, ma quest’ultimo, che si trovava già al club, entra di nascosto e affronta Donnie, riuscendo infine a sparargli e a ucciderlo. Usa poi il telefono di Donnie per chiamare Rory e informarlo della morte del padre. Rory non ne è però particolarmente turbato, in quanto rivela di aver sempre odiato il genitore che gli preferiva Danny, ritenendolo migliore di lui. Dopo una prima ritirata di William, lui, Dante e il suo amico Roach affrontano il gruppo di Rory.

Durante lo scontro tutti i membri della banda di entrambe le parti vengono uccisi, rimanendo vivi solo Rory e William. Quest’ultimo viene colpito allo stomaco da un proiettile, ma prima di soccombere alla ferita riesce ad uccidere Rory e completare la sua vendetta. Arriva a quel punto la polizia, con il detective Brody che dinanzi a quella strage afferma di sperare che per Williams ne sia valsa la pena. Alla fine del film, compare poi un messaggio che recita: “Vendicarsi non è solo giusto, è un dovere assoluto”, scritto da Stieg Larsson.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Vendetta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Tim Vision e Infinity+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 16 ottobre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Ti presento i suoceri: dal cast alle frasi più belle, tutte le curiosità sul film

Basato su uno spettacolo teatrale portato in scena dal regista e sceneggiatore Michael Jacobs a Broadway nel 1978, il film del 2023 Ti presento i suoceri si propone come una leggera commedia di carattere sentimentale che porta i propri spettatori a guardare all’amore e al matrimonio sotto punti di vista diversi. In questo caso, quelli di tre coppie, appartenenti a due generazioni diverse. Ciò permette anche di riflettere su questo sentimento e il modo in cui si vive in età diverse, con un’attenzione particolare alla terza età.

Lo stesso regista, infatti, durante un’intervista ha descritto il film come “un’osservazione sulle persone di una certa età e su ciò che trasmettono ai loro figli con il loro comportamento. E questo non è molto romantico. Ci sono molti momenti divertenti, ma credo che sia più una commedia seria“. Jacobs – noto per i suoi lavori teatrali e televisivi e qui alla sua prima regia di un lungometraggio per il cinema – ha infatti raccontato di aver fatto confluire nel film le sue riflessioni su come con l’avanzare dell’età risulti più difficile abbandonarsi all’amore.

Per chi è in cerca dunque di un film leggero ma molto attento a ciò di cui narra, è allora questo un titolo da non lasciarsi sfuggire. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Ti presento i suoceri. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle frasi più belle del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Richard Gere in Ti presento i suoceri
Richard Gere in Ti presento i suoceri. Cortesia di Vertical Entertainment.

La trama di Ti presento i suoceri

Dopo il matrimonio di un’amica, Michelle si aspetta dal fidanzato Allen un impegno più deciso per il futuro della loro relazione e la coppia organizza una cena affinché i rispettivi genitori si conoscano. Tuttavia, i futuri consuoceri scoprono con orrore di conoscersi già, seppur in segreto: il padre di Michelle, infatti, intrattiene una relazione clandestina con la madre di Allen, mentre il padre del giovane ha conosciuto la madre della ragazza la sera prima e ha capito di provare dei sentimenti per lei.

Il cast del film

Ad interpretare il film, nel ruolo di Howard – padre di Michelle – vi è l’attore Richard Gere, mentre Diane Keaton interpreta Grace, sua moglie. Nel ruolo della figlia, invece, si ritrova l’attrice Emma Roberts. L’altra famiglia protagonista è invece composta da Monica, interpretata da Susan Sarandon, da Sam, interpretato da William H. Macy, e da Allen, interpretato da Luke Bracey. Dato questo cast di attori, il film rappresenta una reunion per molti di loro.

Riunisce infatti Emma Roberts con Luke Bracey dopo il film Holidate (2020). Riunisce poi Diane Keaton con Richard Gere dopo In cerca di Mr. Goodbar (1977), realizzato quarantasei anni prima. Sempre Richard Gere ritrova qui Susan Sarandon, dopo che i due hanno interpretato marito e moglie in Arbitrage. Infine, in questo film Richard Gere interpreta il padre di Emma Roberts, dopo che in Pretty Woman (1990) e Se scappi, ti sposo (1999) si innamoravo della zia di lei, Julia Roberts.

Susan Sarandon e William H. Macy in Ti presento i suoceri
Susan Sarandon e William H. Macy in Ti presento i suoceri. Cortesia di Vertical Entertainment.

Le frasi più belle del film

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • È stato il momento più terribile di tutta la storia delle donne bloccate con voi idioti (Michelle)
  • Ci vuole una vita per amare qualcuno. È il pensiero a cui aspiriamo di più perché nessuno l’ha mai capito. Finché una notte ti svegli e sai che va tutto bene… perché è lei che giace accanto a te. (Sam)
  • Matrimonio: incontriamo l’amore della nostra vita, è quello che pensiamo in quel momento, ma poi il tempo passa. Quanto tempo ci diamo l’un l’altro prima di trasformarci nelle persone che abbiamo sempre sperato di essere. Forse un giorno ci svegliamo ancora sdraiati l’uno accanto all’altro e finalmente capiamo la promessa che ci siamo fatti, ovvero che ci saremmo dati il miglior riposo della nostra vita. E se non lo capiamo? Che ne sarebbe di noi? Non è più il nostro mondo, vero? Ora è il loro mondo. (Prete)

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Ti presento i suoceri grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunesTim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 16 ottobre alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Batman v Superman: Dawn of Justice, le curiosità dal cast alla versione estesa del film

Considerato uno dei più controversi, ma a suo modo affascinanti, film di supereroi degli ultimi anni, Batman v Superman: Dawn of Justice (qui la recensione) è diventato in breve un vero e proprio cult, già soltanto per il suo riunire per la prima volta sul grande schermo due icone come Batman e Superman. Diretto da Zack Snyder, il film porta così in scena l’epico scontro tra i due supereroi, contornandolo con un racconto cupo e che ha aperto la strada ad un universo più ampio. Il film segnava infatti un importante tassello nella costruzione del DC Extended Universe, introducendo per la prima volta i personaggi di Wonder Woman, Flash, Aquaman e Cyborg.

Il titolo, inoltre, ha gettato le basi per quello che poi è stato Justice League, arrivato nei cinema nel 2017. La pellicola incentrata sui due supereroi, tuttavia, ricevette una tiepida accoglienza da parte di critica e pubblico, che fece di conseguenza frenare l’entusiasmo verso i progetti della DC. Non passò molto, però, prima che la pellicola venisse a suo modo rivalutata, sia per il suo stile visivo che per alcuni degli eventi narrati. Dopo aver diretto L’uomo d’acciaio nel 2013, Snyder desiderava dare un seguito alle vicende di Superman, e affermò che la sua idea preferita era quella di farlo scontrare con il celebre Batman.

Per Batman v Superman: Dawn of Justice, dunque, egli trasse ispirazione dai fumetti Il ritorno del Cavaliere Oscuro e da La morte di Superman. Snyder, però, affermò che non si sarebbe trattato di un adattamento dei due titoli, quanto di una riscrittura di quell’immaginario. Il suo Batman e il suo Superman sono infatti personaggi molto diversi da quelli descritti nelle pagine cartacee. Piu che un vero e proprio sequel, inoltre, Snyder ha descritto il film come un film a sé, che si espande grazie a nuove storie e personaggi.

Ben Affleck e Gal Gadot in Batman v Superman Dawn of Justice
Ben Affleck e Gal Gadot in Batman v Superman Dawn of Justice. Foto di Clay Enos – © 2015 Warner Bros. Entertainment Inc., Ratpac-Dune Entertainment LLC and Ratpac Entertainment, LLC

La trama di Batman v Superman: Dawn of Justice

In seguito agli eventi di L’uomo d’acciaio, dove sconfisse il generale Zod, Superman è ora una figura amata da alcuni e odiata da altri. Tra coloro che vedono nel supereroe una minaccia c’è Bruce Wayne, alias Batman, che ormai da più di vent’anni combatte contro la criminalità di Gotham. Egli si trova così a dover nuovamente indossare il costume, alla ricerca di un modo per distruggere l’invincibile eroe. Le sue ricerche lo conducono così alla LexCorp, dove il geniale e malvagio Lex Luthor ha fatto conservare frammenti di kryptonite. Questo si rivela essere l’unico elemento in grado di poter indebolire Superman.

Sul suo percorso, però, Batman si imbatterà in Diana Prince, la quale gli rivela di possedere a sua volta dei superpoteri. Terrorizzato dalla possibilità che l’Uomo d’Acciaio possa ridurre l’umanità in schiavità, il cavaliere oscuro capisce che non c’è più tempo da perdere, e si arma per prepararsi alla battaglia. Ciò che non sa, è che dall’ombra Luthor trama affinché i due arrivino ad ingaggiare una guerra l’uno contro l’altro, cosa che potrà permettere a lui di avere strada libera per i suoi malvagi piani di conquista e per garantirsi tutto ciò non mancherà di dar vita a qualcosa di davvero mostruoso.

 

Il cast di attori

Grande attrattiva del film è il ricco cast che lo compone. Innanzitutto, l’attore Henry Cavill riprese per l’occasione il ruolo di Superman, dichiarandosi entusiasta di poter esplorare le evoluzioni avvenute nel personaggio dal film precedente. Per dare nuovamente vita al supereroe egli si sottopose ad un programma di allenamento che lo portò ad acquisire una notevole massa muscolare, con il fine di apparire più grande e minaccioso. Ben più complesso fu per lui dar vita ad aspetti del personaggio che potessero dar ragione a quanti lo considerano una minaccia.

Per dare un nuovo volto al cavaliere oscuro Snyder scelse l’attore Ben Affleck. Questi si dichiarò inizialmente restìo all’idea di accettare il ruolo, memore dello scarso successo avuto dal suo Daredevil. Alla fine decise ad accettare, affascinato dall’idea di poter dar vita ad un Batman invecchiato e reso più cinico e cupo dai tanti orrori visti. Egli lo considerò infatti come l’altra faccia della medaglia rispetto a Superman, poiché possiedono modi diversi di perseguire la giustizia. Per dar vita al personaggio, inoltre, acquisì circa 15 chili di massa muscolare.

Henry Cavill in Batman v Superman Dawn of Justice
Henry Cavill in Batman v Superman Dawn of Justice. Foto di Clay Enos – © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc., Ratpac-Dune Entertainment LLC and Ratpac Entertainment, LLC

Per ruolo di Lex Luthor, invece, Bryan Cranston venne inizialmente preso in considerazione dallo studios di produzione. La parte venne però infine assegnata a Jesse Eisenberg, poiché il regista lo ritenne più adeguato a dar vita alla complessa psicologia del personaggio. L’attore ha poi lavorato molto per immedesimarsi nel ruolo, mantenendo riservato il look che si era deciso di adottare. Nel film sono poi presenti altri attori oggi noti, come Amy Adams nel ruolo di Lois Lane, Gal Gadot nei panni di Wonder Woman, Laurence Fishburne in quelli di Perry White, e Jeremy Irons per Alfred Pennyworth.

Gli incassi al box office

Pur non ricevendo un accoglienza di critica particolarmente favorevole, il film è riuscito a stabilire diversi record al box office. Tra questi vi è quello come miglior esordio per un film di supereroi, con 420 milioni di dollari a livello globale. Con un simile esordio, gli analisti si aspettavano che gli incassi avrebbero potuto facilmente superare il miliardo di dollari. Ciò avrebbe permesso al film di affermarsi come un grande successo a fronte del suo budget di circa 250 milioni di dollari. Tuttavia, dopo i primi giorni d’apertura il film subì un drastico calo nei guadagni.

Al suo secondo weekend, infatti, il film segnò un calo dell’81.2%, tra i peggiori nella storia per un blockbuster. Giunto al termine della sua corsa, nonostante i molti record stabiliti, il film si assestò intorno alla cifra complessi di circa 873 milioni di dollari. Negli Stati Uniti il film giunse infatti a guadagnare poco più di 330 milioni, mentre nel resto del mondo raggiunse oltre 542 milioni. Pur rientrando così dei costi e portando un buon profitto alla Warner Bros, il film lasciò la sensazione che le sue possibilità fossero state in fin dei conti ridotte dal mancato riscontro positivo di critica e pubblico.

Jesse Eisenberg in Batman v Superman Dawn of Justice
Jesse Eisenberg in Batman v Superman Dawn of Justice. Foto di Clay Enos – © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc., Ratpac-Dune Entertainment LLC and Ratpac Entertainment, LLC

 

Il sequel e la versione estesa del film

Anche se il titolo non aveva entusiasmato come ci si aspettava, la major mise subito in cantiere il suo sequel diretto. Il film Justice League, arrivato nei cinema di tutto il mondo nel 2017, riprese la narrazione da lì dove l’aveva interrotta Batman v Superman: Dawn of Justice. Anche questo nuovo capitolo del DC Extended Universe, tuttavia, venne accolto in maniera particolarmente contrastante. I problemi riscontrati nel corso della produzione, inoltre, fecero assumere al film una forma ben diverse da quella inizialmente prevista. A distanza di anni, è infine stata rilasciata la tanto richiesta Snyder’s Cut, che ha ridato forma alle idee iniziali del regista.

Anche Batman v Superman: Dawn of Justice, a sua volta, venne riproposto attraverso quella che è stata chiamata la Ultimate EditionQuesta presenta diverse scene tagliate per motivi di minutaggio, per un totale di oltre 30 minuti in più rispetto alla versione cinematografica. Questa nuova edizione del film ha riscontrato pareri particolarmente più positivi da parte della critica e dei fan. Tra le maggiori differenze si indicano un nuovo montaggio della scena introduttiva e un ampliamento della scena girata in Africa. Inoltre, una serie di personaggi vengono reintrodotti, rendendo più chiari alcuni risvolti del film.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Batman v Superman: Dawn of Justice è infatti presente nel catalogo di Apple iTunes, Prime Video, Now, Tim Vision e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 16 ottobre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

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