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Nastri d’Argento – Grandi Serie, tutti i vincitori

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Nastri d’Argento – Grandi Serie, tutti i vincitori

Nastri d’Argento a Call my agent – Italia – Seconda Stagione (Sky) per la ‘Commedia’, Il Re – Seconda Stagione (Sky) per il ‘Crime’, I Leoni di Sicilia (Disney+) tra i ‘Drama’ e Un Professore – Seconda stagione (Rai) tra le serie ‘Dramedy’ e, ancora una volta tratto da una commedia di Eduardo De Filippo, Napoli milionaria (Rai) è il miglior ‘Film tv’ dell’anno per la regia di Luca Miniero con Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera.

Così ha deciso il voto dei Giornalisti Cinematografici che concludono stasera a Napoli al Teatro di Corte di Palazzo Reale la quarta edizione dei Nastri d’Argento – Grandi Serie in collaborazione con la Film Commission Regione Campania, con il sostegno del MiC – Direzione Generale Cinema e audiovisivo. Main sponsor SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

La storia recensione serie tv Rai
Foto di Lacovelli Zayed

Una grande festa per la serialità che ha cambiato negli ultimi anni il pubblico delle reti e delle piattaforme e ha reso internazionale e sempre più amato dal pubblico il nuovo formato cinematografico della fiction tradizionale, trasformandone lo storytelling nelle mani di sceneggiatori sempre più attenti anche al recupero della grande letteratura: molti titoli di quest’anno nascono da successi letterari e non è un caso che la ‘Serie dell’anno’, scelta dalla stampa specializzata, sia La Storia di Francesca Archibugi (Rai) dal romanzo di Elsa Morante. Un premio collettivo per i produttori, Roberto Sessa per Picomedia e Maria Pia Ammirati Direttrice di Rai Fiction, e naturalmente, con la regista Francesca Archibugi, anche per gli sceneggiatori Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e la stessa Archibugi insieme al cast: Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, i giovani Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e Valerio Mastandrea.

Agli sceneggiatori, grandi protagonisti della rivoluzione della serialità, un’attenzione speciale con il Nastro le ‘Penne d’Argento’ Campo Marzio, Premio che aggiunge valore al ‘created by’ che sintetizza il loro apporto determinante alla nascita e allo sviluppo creativo di ogni progetto. E nasce tra i riconoscimenti dei Giornalisti, in quest’edizione il Nastro d’Argento SIAE per la sceneggiatura che premia le autrici di Antonia (Prime Video) Chiara Martegiani, Elisa Casseri e Carlotta Corradi. La serie è nata da un’idea di Chiara Martegiani che ne è anche protagonista.

Supersex
Supersex. (L to R) Linda Caridi as Tina, Alessandro Borghi as Rocco in episode 105 of Supersex. Cr. Lucia Iuorio/Netflix © 2024

Tre le attrici e gli attori con i Nastri speciali i Giornalisti specializzati hanno festeggiato, con  una scelta del Direttivo Nazionale, il successo dei protagonisti ‘iconici’ dell’anno molto amati dal pubblico: Sabrina Ferilli per Gloria (Rai), Alessandro Borghi e Adriano Giannini per Supersex (Netflix) e con loro il regista Gabriele Muccino, che si è messo autoironicamente due volte in gioco da attore, quest’anno, con le sue performance irresistibili in altrettante serie popolarissime come Call my agent – Italia (Sky) e Vita da Carlo (Paramount+), entrambe alla seconda stagione. Con i titoli più votati hanno vinto i loro interpreti: Isabella Ragonese protagonista de il Re (Sky), Michele Riondino, nel ruolo del capostipite della più appassionante dinasty siciliana, la saga della famiglia Florio, I Leoni di Sicilia (Disney+) tratta dal romanzo omonimo di Stefania Auci che ha vinto nella categoria ‘Miglior Drama’ con la regia di Paolo Genovese, scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo. Nastri anche per attrici e attori non protagonisti Linda Caridi per Supersex (Netflix) e Giovanni Ludeno che affianca Luisa Ranieri ne Le indagini di Lolita Lobosco (Rai).

Nastri d’Argento tra musica e cinema quest’anno anche per due giovanissime rivelazioni: Leo Gassmann per Franco Califano e Letizia Toni per Sei nell’anima. Il Premio Guglielmo Biraghi’ con il quale la stampa cinematografica ogni anno segnala il talento dei più giovani, è andato a Giacomo Giorgio: un successo ad altissima velocità (che ha ricevuto anche un Premio da  Italo) per ben quattro titoli molto popolari, da Mare fuori e Doc – Nelle tue mani a Noi siamo leggenda e Per Elisa – Il caso Claps. E proprio a Per Elisa – Il caso Claps (Rai) va un Nastro d’Argento speciale al suo regista Marco Pontecorvo e al protagonista Gianmarco Saurino.

Il Clandestino recensione
Foto di Chiara Calabrò

E non sono poche le serie entrate quest’anno nel palmarès per il valore che una nuova narrazione esprime sui temi del sociale, un’attenzione dichiarata ne I Fantastici 5 (Mediaset), Premio Nastri d’Argento-Fondazione Claudio Nobis, prodotta da Luca Bernabei di Lux Vide, società del gruppo Fremantle con Daniele Cesarano, Head of Drama per RTI – Gruppo Mediaset. Una storia nata da un’idea dello stesso Bernabei e di Massimo Gramellini con protagonista Raoul Bova, empatico coach di una squadra paralimpica. E ancora, Il Nastro della legalità – Serie è andato a Il Clandestino – Un investigatore a Milano (Rai) protagonista Edoardo Leo per la regia di Rolando Ravello, una coproduzione Rai Fiction e Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano.

Il Clandestino è un detective fuori dai canoni tradizionali che rinnova un genere molto frequentato dalla serialità con un segno di attenzione significativo per i temi del sociale, pur nella costruzione di storie che non dimenticano il mondo dei fragili in una grande città. E a Giusy Buscemi, protagonista di Vanina – Un vicequestore a Catania diretta da Davide Marengo, è andato il Premio che i Nastri assegnano con Nuovo Imaie, consegnato da un protagonista molto popolare, non solo a Napoli, per Un posto al sole come Patrizio Rispo. Da Salvatore Clemensi Giusy Buscemi riceverà anche il tradizionale Premio Wella Professionals per l’immagine ogni anno ai Nastri d’Argento.

Una sessantina le serie selezionate quest’anno, titoli che hanno aperto la platea tradizionale della fiction anche ai grandi autori del cinema, e 70 i voti dei Giornalisti Cinematografici per il meglio di una selezione che ha preso in considerazione i titoli della stagione andati in onda dal 1° maggio 2023 al 30 aprile 2024.

Le serie candidate, anche su segnalazione degli iscritti al SNGCI, sono state scelte quest’anno, come i premi speciali, dal Direttivo presieduto da Laura Delli Colli e composto da Fulvia Caprara (Vicepresidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi. Nel Direttivo Romano Milani, Segretario generale e Franco Mariotti (Sindaco).

TUTTI I PREMI

Il Premio ad ogni serie riconosce anche il valore del Cast artistico e tecnico nella sua coralità

SERIE DELL’ANNO

LA STORIA (RAI)

Regia Francesca ARCHIBUGI

Protagonisti Jasmine TRINCA, Elio GERMANO, Asia ARGENTO, Lorenzo ZURZOLO, Francesco ZENGA e con Valerio MASTANDREA

Una produzione PICOMEDIA in collaborazione con RAI FICTION in collaborazione con THALIE IMAGES

Sceneggiatura Giulia CALENDA, Ilaria MACCHIA, Francesco PICCOLO, Francesca ARCHIBUGI

MIGLIOR SERIE ‘COMMEDIA’

CALL MY AGENT – ITALIA | SECONDA STAGIONE (SKY)

Regia Luca RIBUOLI

Prodotta da SKY STUDIOS e PALOMAR

Sceneggiatura Lisa NUR SULTAN con Federico BACCOMO e Dario D’AMATO 

MIGLIOR SERIE ‘CRIME’

IL RE | SECONDA STAGIONE (SKY)

Regia Giuseppe GAGLIARDI

Una produzione SKY STUDIOS con THE APARTMENT e WILDSIDE, entrambe società del gruppo FREMANTLE,

in collaborazione con ZOCOTOCO

Sceneggiatura Alessandro FABBRI e Peppe FIORE, Federico GNESINI 

MIGLIOR SERIE ‘DRAMA’

I LEONI DI SICILIA (DISNEY+)

Regia Paolo GENOVESE

Una produzione COMPAGNIA LEONE CINEMATOGRAFICA – LOTUS PRODUCTION,

una società di LEONE FILM GROUP

Sceneggiatura Ludovica RAMPOLDI, Stefano SARDO 

MIGLIOR SERIE ‘DRAMEDY’

UN PROFESSORE | SECONDA STAGIONE (RAI)

Regia Alessandro CASALE

Una coproduzione RAI FICTION, BANIJAY STUDIOS ITALY

Sceneggiatura Sandro PETRAGLIA, Valentina GADDI,

Sebastiano MELLONI, Fidel SIGNORILE

MIGLIOR ‘FILM TV’

NAPOLI MILIONARIA (RAI)

Regia Luca MINIERO

Una produzione PICOMEDIA in collaborazione con RAI FICTION

Sceneggiatura Massimo GAUDIOSO, Filippo GILI

Con Massimiliano GALLO e Vanessa SCALERA

ATTRICE PROTAGONISTA

Isabella RAGONESE  Il Re

ATTORE PROTAGONISTA

Michele RIONDINO  I Leoni di Sicilia

ATTRICE NON PROTAGONISTA

Linda CARIDI  Supersex

ATTORE NON PROTAGONISTA

Giovanni LUDENO  Le indagini di Lolita Lobosco 

I PREMI SPECIALI

I ‘PROTAGONISTI DELL’ANNO’

Sabrina FERILLI Gloria

Alessandro BORGHI e Adriano GIANNINI Supersex

Gabriele MUCCINO Call my agent – Italia – Seconda stagione e Vita da Carlo – Seconda stagione

NASTRO d’ARGENTO SPECIALE

Al regista Marco PONTECORVO e al protagonista Gianmarco SAURINO

Per Elisa – Il caso Claps

NASTRO d’ARGENTO SIAE

per la sceneggiatura

Elisa CASSERI, Carlotta Corradi, Chiara MARTEGIANI

Antonia

NASTRO DELLA LEGALITÀ – SERIE

IL CLANDESTINO – UN INVESTIGATORE A MILANO (RAI)

Regia Rolando RAVELLO

Una coproduzione RAI FICTION – ITALIAN INTERNATIONAL FILM, una società LMG 

PREMIO GUGLIELMO BIRAGHI – SERIE

Giacomo GIORGIO

 Mare fuori, Per Elisa – Il caso Claps, Noi siamo leggenda, Doc – Nelle tue mani

che riceve anche il

PREMIO ITALO

RIVELAZIONI DELL’ANNO

Leo GASSMANN  Califano

Letizia TONI  Sei nell’anima

PREMIO NUOVO IMAIE – SERIE

Giusy BUSCEMI  Vanina – Un vicequestore a Catania

che riceve anche il

PREMIO WELLA PROFESSIONALS PER L’IMMAGINE

NASTRI d’ARGENTO FONDAZIONE CLAUDIO NOBIS – SERIE

I FANTASTICI 5 (MEDIASET)

Una coproduzione RTI – LUX VIDE

Realizzata da LUX VIDE, società del gruppo FREMANTLE

Donnie Darko: 10 cose che non sai sul film

Donnie Darko: 10 cose che non sai sul film

Distribuito a partire dal 2001 nei cinema di tutto il mondo, Donnie Darko è in breve diventato un film cult, integrandosi perfettamente nel contesto cinematografico per contenuti e forma. Ancora oggi il film è spunto di dibattiti circa la sua intricata trama, la quale ha appassionato negli anni sempre più critici e cinefili.

Ecco 10 cose che non sai di Donnie Darko.

Donnie Darko cast

1. Vi hanno partecipato diversi attori famosi. Il film è l’opera d’esordio del regista Richard Kelly, mentre protagonista con il personaggio di Donnie Darko è l’attore Jake Gyllenhaal, che sarebbe poi divenuto celebre proprio grazie a questo ruolo. Tra gli altri protagonisti si annoverano Jena Malone, nel ruolo della ragazza di Donnie, Drew Barrymore, nel ruolo della professoressa Pomeroy, Maggie Gyllenhaal, nel ruolo della sorella del protagonista, e Patrick Swayze, nel ruolo del predicatore Jim Cunningham. Nel film vi è anche un piccolo cameo dell’attore Seth Rogen, al suo debutto cinematografico.

2. È stato realizzato grazie al contributo di Drew Barrymore. Il regista ha affermato che il film ha trovato una distribuzione cinematografica anche grazie al supporto dell’attrice Drew Barrymore, che figura anche come produttrice.

3. C’erano altri candidati oltre a Jake Gyllenhaal. Prima di scegliere Gyllenhaal come protagonista, la produzione aveva valutato gli attori Vince Vaughn, Mark Wahlberg e Jason Schwartzman, ma tutti loro rifiutarono per impegni presi precedentemente con altri film.

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Donnie Darko trama

4. La trama ha generato numerose teorie. Il film è ambientato il 2 ottobre 1988, quando il motore di un aereo precipita sulla camera da letto di Donnie Darko. Da quel momento la vita del ragazzo non sarà più la stessa, data anche la comparsa di Frank, un coniglio antropomorfo che gli preannuncia l’imminente fine del mondo. All’interno dei film viene citata la teoria degli universi tangenti e delle dimensioni parallele, elementi che hanno portato critici e spettatori a speculare circa la realtà o meno degli eventi. Nessuna delle teorie proposte è tuttavia stata ufficialmente accettata dal regista.

5. Esiste una Director’s cut. La versione uscita inizialmente nelle sale cinematografiche ha una durata di 113 minuti. Nel 2004 viene tuttavia rilasciata una versione estesa, a cui ha lavorato lo stesso regista, della durata di 133 minuti, la quale presenta dunque scene ed elementi in più, utili alla miglior comprensione dell’opera.

Donnie Darko coniglio

6. È una figura emblematica. Tra i più grandi misteri del film vi è quello relativo alla figura del coniglio Frank. Oscuro e demoniaco, il personaggio assume il ruolo di guida del protagonista, portandolo a compiere gesti che influenzeranno lo svolgersi del film. La sua presenza è più importante, e criptica, di quanto appaia, essendo strettamente legato al fenomeno della dimensione parallela.

Donnie Darko Netflix

7. È possibile vederlo in streaming. Per chi non avesse ancora visto il film, è possibile recuperarlo sulla piattaforma streaming Netflix, dove è disponibile nel catalogo. Basterà attivare un proprio account per poterlo guardare comodamente da casa propria.

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Donnie Darko canzone

8. Ha dato nuova vita ad un brano già esistente. All’interno del film è presente il brano Mad World, nella versione dell’artista Gary Jules. Benché il brano esistesse ben prima del film, questo ha contribuito ad un suo ritorno in auge, specialmente nella sua nuova versione. La canzone è infatti associata ad una delle sequenze più importanti del film, impossibile da dimenticare.

Donnie Darko sequel

9. Esiste un seguito del film. Nell’estate del 2009 esce al cinema il film S. Darko. Il film assume il punto di vista della sorella minore di Donnie, anni dopo gli eventi del primo film e cerca di ricalcarne gli eventi. Il regista dell’originale, Richard Kelly si è più volte dissociato dal film.

Donnie Darko frasi celebri

10. Alcune frasi sono entrate nell’immaginario collettivo. Il film è costellato di frasi divenute ben presto iconiche, molte delle quali di natura filosofica. Ecco le più celebri tra le battute del film:

“28 giorni, 6 ore, 42 minuti, 12 secondi. Ecco quando il mondo finirà. (Frank)

– “Ci sono delle persone che nascono con la tragedia nel sangue. (Gretchen Ross)

“Un famoso linguista un giorno scrisse che fra tutte le espressioni nella letteratura inglese, fra tutte le infinite combinazioni di parole utilizzate nella storia, Cellar Door è senz’altro la più bella.” (Professoressa Pomeroy)

“Perché Indossi quello stupido costume da coniglio?” – “Perché indossi quello stupido costume da uomo?” (Donnie Darko e Frank)

– “Ogni creatura sulla terra quando muore è sola.” (Donnie Darko)

Fonte: IMDb

 

 

Holy Spider: la vera storia di Saeed Hanaei

Holy Spider: la vera storia di Saeed Hanaei

Al Festival di Cannes 2022 suscitò particolare scandalo il film iraniano Holy Spider, diretto da Ali Abbasi (regista anche di Border – Creature di confine e del recente The Apprentice). Il film, basato su una storia vera, narra del serial killer Saeed Hanaei della città iraniana di Mashhad e nel lungometraggio il regista ricorre frequentemente all’uso di violenza e scene esplicite per scioccare e far riflettere sulla brutalità di un episodio come quello che vede protagonista Saeed, purtroppo tutt’altro che isolato.

Secondo il regista, però, il film non vuole essere una ricostruzione accurata degli omicidi (il personaggio interpretato da Zahra Amir Ebrahimi è composito e in buona parte fittizio), né aspira volutamente a creare controversie. Abbasi era infatti principalmente interessato ad approfondire la storia di questo serial killer e il fatto che per buona parte della popolazione fosse diventato un eroe. Allo stesso tempo, il regista voleva offrire un’immagine della condizione femminile in Iran diversa da quella che si è soliti conoscere.

Si tratta dunque di un film particolarmente interessante, che propone numerosi spunti di riflessione oltre ad una serie di immagini decisamente indimenticabili. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Holy Spider. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Holy Spider cast
Forouzan Jamshidnejad in Holy Spider.

La trama e il cast di Holy Spider

Ambientato in Iran nel 2001, il film racconta la storia di un uomo di nome Saeed, un padre di famiglia alle prese con la propria ricerca religiosa. Saeed è intenzionato a compiere una sacra missione: purificare la città santa di Mashhad, cercando di sradicare del tutto la prostituzione, simbolo di immoralità e corruzione. Il modo che sceglie per portare a termine questa impresa è l’eliminazione fisica delle donne.

Dopo aver mietuto già qualche vittima, Saeed si ritrova però in preda alla disperazione, perché le persone non sembrano interessate affatto alla sua missione divina. Nel frattempo una giornalista di Teheran, Rahimi, giunge in città per indagare sullo spietato serial killer, rendendosi conto che le autorità locali non sembrano avere fretta di trovare il colpevole. Si scontra infatti con pregiudizi sessisti ed una polizia apatica e potrà contare solo sul reporter locale Sharifi.

Ad interpretare Saeed Hanaei vi è l’attore Mehdi Bajestani, recentemente visto anche in Tatami – Una donna in lotta per la libertà (2023). Proprio la regista di quest’ultimo film, Zahra Amir Ebrahimi, è qui presente nel ruolo della giornalista Rahimi, per il quale ha vinto il Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes 2022. Recitano poi nel film gli attori Arash Ashtiani nel ruolo di Sharifi, Forouzan Jamshidnejad in quello di Fatima Hanaei e Alice Rahimi in quello di Somayeh.

Holy Spider trama film
Mehdi Bajestani in Holy Spider.

La storia vera dietro al film: chi è Saeed Hanaei?

Holy Spider, come anticipato, è basato sulla storia vera di un serial killer iraniano, Saeed Hanaei, che ha ucciso 16 donne nella città di Mashhad tra il 2000 e il 2001. Tutte le sue vittime erano prostitute, che egli attirava in casa mentre la moglie e i figli erano assenti per pregare. Qui Hanaei strangolava le donne con il loro foulard mentre avevano un rapporto sessuale. In seguito, non nascondeva i corpi ma li scaricava ai bordi delle strade o nelle fogne a cielo aperto.

Qui le vittime venivano trovati avvolti nel loro chador, una lunga e fluente veste nera che ricopre le donne dalla testa ai piedi. Con il susseguirsi degli omicidi, la stampa li definì “gli Omicidi del Ragno” in quanto Hanaei attirava le malcapitate a sé e, una volta in trappola, le assaliva, come fanno i ragni con le prede. Saeed fu poi arrestato il 25 luglio del 2001 a seguito di un tentato omicidio: una delle sue vittime sopravvisse al suo assalto e corse dalla polizia a denunciare il fatto.

In carcere  Saeed confessò tutti e 16 gli omicidi e spiegò di averli commessi in quanto considerava le prostitute come “esseri peccaminosi, corrotti moralmente e che corrompevano, uno spreco di sangue’’ e quindi sentiva che era suo dovere ripulire la città dalla loro presenza. La sua, come lui stesso la descrisse, era “una crociata personale per amore di Dio e per la tutela della religione’’.

Questo movente trovò l’apprezzamento di alcuni gruppi fondamentalisti e militanti islamici, che considerarono il killer come “un eroe che difende la città da una piaga sociale crescente”. Qualche tempo dopo l’arresto, altre 19 prostitute sono state uccise almeno 3 di questi omicidi sono stati attribuiti ai seguaci di Hanaei. Nel settembre 2001 fu giudicato colpevole di 16 omicidi e condannato a morte per impiccagione, che fu poi eseguita l’8 aprile 2002.

Il trailer di Holy Spider e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di sabato 1 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Shrek e vissero felici e contenti: trama, cast e personaggi del film

Quando nel 2001 il film Shrek arrivò nei cinema di tutto il mondo, l’animazione cinematografica cambiò per sempre. Con l’uscita dei successivi tre sequel, quello di Shrek diventa un vero e proprio fenomeno globale, dando vita ad uno dei franchise animati più redditizi di sempre. Tra riferimenti alla cultura di massa e una comicità scorretta e cinica, si è affermato come un vero e proprio apri pista per numerosi imitatori. Dopo Shrek 2 nel 2004 e Shrek Terzo nel 2007, nel 2010 è arrivato al cinema Shrek e vissero felici e contenti (qui la recensione).

Dopo aver raccontato l’ascesa di Shrek a re di Molto Molto Lontano, con questo quarto film il regista Mike Mitchell è voluto tornare alle origini del celebre orco verde. Si portano dunque gli spettatori non solo ad esplorare un mondo alternativo, ma anche le origini di alcuni dei personaggi più amati. Questa inzialmente doveva anche essere la storia conclusiva della serie, ma dato il riscontro positivo di pubblico, la DreamWorks ha lasciato aperte le porte per ulteriori sviluppi.

Con un incasso di oltre 750 milioni, Shrek e vissero felici e contenti è infatti stato uno dei maggiori successi del suo anno e della serie. Dato questo successo, i produttori hanno dunque in seguito annunciato anche un quinto capitolo della serie. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare dettagli sulla trama e il cast di doppiatori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Shrek e vissero felici e contenti sequel

La trama di Shrek e vissero felici e contenti

Con il quarto capitolo della serie, Shrek e vissero felici e contentiShrek è ora, insieme a Fiona, il padre amorevole di tre orchetti. Le sue giornate, però, si ripetono tutte uguali a se stesse tra il caos della sua palude invasa dalla sua famiglia, Ciuchino, la suocera Lilian, il Gatto e altri loro amici. Incastrato così in una routine che non gli permette di dare sfogo alla propria essenza, Shrek inizia nutrire il desiderio di poter tornare alla sua vecchia vita solitaria e pacifica.

Sempre più in preda alla disperazione, egli si lascerà ingannare dal terribile nano Tremotino, con cui stringe un patto per poter rivivere un giorno della sua vecchia vita da orco in cambio di un giorno a caso del suo passato. Il patto si rivela però una trappola, in quanto Tremotino ha sottratto all’orco il giorno della sua nascita, catapultandolo di conseguenza in un mondo parallelo in cui non è mai esistito.

In questa realtà, Tremotino è diventato il dittatore di Molto Molto Lontano, dove gli abitanti vivono nella miseria, mentre gli orchi vengono cacciati e schiavizzati dalle streghe. Cosa più importante, Shrek scopre di non aver mai incontrato Fiona. L’orco avrà a questo punto soltanto un giorno di tempo per poter rimediare a tutto ciò, deciso a sfruttare l’unica clausola presente nel contratto del malefico nano, relativa all’ottenimento del bacio del suo vero amore.

Shrek e vissero felici e contenti cast

 

Il cast e i personaggi del film

Una delle punte di diamante dei film sono i numerosi celebri attori che si sono avvicendati nel doppiaggio dei personaggi principali e più apprezzati della saga. Voce originale dell’orco Shrek è il comico Mike Myers. Questi, particolarmente legato al personaggio, decise di conferire al personaggio un marcato accento scozzese. Tale scelta è motivata dal fatto che questo gli ricordava il modo in cui sua madre gli leggeva le favole.

Iconico è poi il ruolo svolto dall’attore Eddie Murphy, il quale ha reso celebre il personaggio di Ciuchino grazie alla propria interpretazione. Conclude il trio di protagonisti la principessa Fiona, la quale sfoggia la voce dell’attrice Cameron Diaz. La premio Oscar Julie Andrews dà nuovamente voce alla regina Lilian, la madre di Fiona, mentre Antonio Banderas è ancora una volta la voce di Gatto con gli stivali, ruolo da lui doppiato anche per le versioni in lingua spagnola e italiana del film.

Fanno poi il loro ingresso anche Walt Dohrn nei panni del perfido Tremotino e Jon Hamm, celebre protagonista della serie Mad Men, in quelli di Brogan l’orco. Si annoverano poi anche Conrad Vernon per Zenzy, Craig Robinson per Cuciny l’orco Jane Lynch nei panni di Gretched. Per il doppiaggio italiano, invece, Renato Cecchetto, Nanni Baldini e Selvaggia Quattrini sono le voci di Shrek, Ciuchino e Fiona.

Shrek 5 si farà?

Al momento non si sa molto di Shrek 5, anche se il cast completo dei film originali di Shrek dovrebbe tornare, con le trattative con le star iniziate ad aprile 2023. “Prevediamo che il cast ritorni. I colloqui stanno iniziando adesso, e ogni indicazione che abbiamo ottenuto è che c’è un enorme entusiasmo da parte degli attori a tornare” ha detto il fondatore e CEO della Illumination Chris Meledandri. In un precedente rapporto, si suggeriva un’uscita nel 2025 per il film, cosa però al momento non confermata.

Il trailer di Shrek e vissero felici e contenti e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Shrek e vissero felici e contenti è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Infinity+. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 1 giugno alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Gli omicidi di Pont D’Arc: dal cast alle location, tutto quello che c’è da sapere sul film

Arriva per la prima volta su Rai 2 il film francese Gli omicidi di Pont D’Arc (titolo italiano di Le secret de la grotte), diretto nel 2023 da Christelle Raynal. Si tratta di un film per la TV che si basa su una celebre località e sito turistico francese per proporre un racconto di carattere thriller dove il mistero nel presente si lega ad un caso del passato rimasto irrisolto. Un titolo dunque dove si mescolano più elementi ed atmosfere.

Il film, realizzato dunque unicamente per la TV francese, arriva ora anche sugli schermi italiani, ed è l’ideale per gli appassionati di questo genere, attratti dai misteri e dal percorso che si compie per arrivare alla loro risoluzione. Oltre a ciò, il film è un titolo che suscita interesse anche solo per il suo mostrare una serie di location di grande fascino e che sono qui vere e proprie protagoniste di questo racconto.

In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Gli omicidi di Pont D’Arc. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Gli omicidi di Pont D'Arc trama film
Catherine Davenier e Élodie Varlet in Gli omicidi di Pont D’Arc

La trama di Gli omicidi di Pont D’Arc

Il film ha per protagonisti il capitano della gendarmeria francese Riad Lekcir e la responsabile della sezione scientifica Manon Ferret-Duval. I due sono legati da un passato controverso e doloroso. Nel 1994, Kamel, fratello maggiore di Riad, fu accusato di aver ucciso i genitori di Manon. All’epoca Kamel aveva otto anni e quando vide crollare i suoi alibi si suicidò. Ora Riad e Manon sono colleghi e devono collaborare su un caso molto singolare.

Il cadavere di un uomo è stato rinvenuto sulle rive dell’Ardèche, si tratta di una figura nota agli abitanti della zona. L’arma del delitto è la lama di una pietra intagliata più di 40 mila anni fa, periodo corrispondente alla presenza dell’uomo nella grotta rupestre scoperta proprio nel 1994. Gli investigatori devono mettere da parte i traumi del passato e portare avanti le indagini, che sveleranno un legame tra l’omicidio e il dramma avvenuto trent’anni prima.

Il cast del film

Ad interpretare Riad Lekcir vi è l’attore Samy Gharbi, noto per il suo ruolo ricorrente nella serie Demain nous. Accanto a lui, nel ruolo di Manon Ferret-Duval, vi è invece l’attrice Élodie Varlet, meglio conosciuta per il suo ruolo di Estelle Cantorel nella serie televisiva Plus Beautiful Life, di cui è diventata una delle attrici ricorrenti fin dal suo arrivo alla fine del 2006. Accanto a loro, recitano Catherine Davenier Serge Riaboukin nei ruoli di Nathalie e Étienne Ferret, genitori adottivi di Manon.

Per quanto riguarda il suo ruolo, Élodie Varlet ha dichiarato nel corso di un’intervista che: “Non ho avuto il tempo di incontrare la polizia o altre tipologie di forze dell’ordine, per prepararmi con loro al ruolo. Ma cinque anni prima avevo già avuto l’opportunità di interpretare un commissario e quindi conoscevo già un po’ come si svolge il lavoro del mio personaggio in questo film. Ciò che dovevo fare qui era però più un approfondimento sul piano personale di ciò che Manon sta vivendo“.

Gli omicidi di Pont D'Arc location
Samy Gharbi e Élodie Varlet in Gli omicidi di Pont D’Arc

Le location dove è stato girato Gli omicidi di Pont D’Arc

Per quanto riguarda le location, queste si sono svolte a Vallon-Pont-d’Arc, nel dipartimento delle Ardèche, Francia. Si tratta di un un comune francese la cui importanza come destinazione turistica risiede principalmente nel fatto che è il punto di partenza per la discesa delle gole dell’Ardèche (da Pont d’Arc a Saint-Martin-d’Ardèche). Il comune ospita anche la Grotte Chauvet, Patrimonio dell’Umanità, e la sua replica, la Grotte Chauvet 2.
La “porta d’ingresso naturale” delle gole dell’Ardèche è anche detta pont d’Arc e si tratta di un arco naturale che ha una lunghezza di 60 metri e un’altezza di 54 metri ed è stato aperto dal fiume Ardèche. Si tratta di un sito noto per i canoisti nonché meta turistica particolarmente gettonata proprio per il fascino che è capace di suscitare con la sua particolare forma e collocazione.

Il trailer di Gli omicidi di Pont D’Arc e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di sabato 1 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Il Cacciatore, la spiegazione del finale: cosa è successo a Nick?

Il Cacciatore (The Deer Hunter) di Michael Cimino è stato premiato come miglior film e un’epopea di guerra che ha seguito tre amici d’infanzia di una cittadina della Pennsylvania, Michael (Robert De Niro), Steven (John Savage) e Nick (Christopher Walken) nel corso della guerra del Vietnam.  Il Cacciatore (The Deer Hunter) è una storia vera per i soldati che hanno vissuto la sua straziante narrazione, con un finale che, a distanza di quarant’anni, rimane uno dei pezzi più sconvolgenti del cinema. Il film non si trattiene dall’esporre le atrocità del combattimento e i loro effetti sulla psiche umana, in particolare per Nick, il suo personaggio più fragile, che dopo la guerra scompare nel mondo del gioco d’azzardo clandestino di Saigon.

Prima di partire per il Vietnam, Nick ha fatto promettere a Mike di non lasciarlo indietro, cosa che perseguita Michael quando torna negli Stati Uniti. Quando scopre che un benefattore anonimo sta inviando denaro all’ospedale per veterani dove Steven è in cura, sospetta che si tratti di Nick. Mike rintraccia Nick e lo trova a giocare alla roulette russa in cambio di denaro, ma il Nick al tavolo da gioco è ben lontano dall’uomo bello e ridente che era nei dintorni della Pennsylvania. Nonostante la loro efficacia drammatica, le scene finali hanno suscitato molte polemiche che hanno fatto discutere Il cacciatore dal 1978.

La morte di Nick e l’ultima partita alla roulette russa spiegate

Il Cacciatore scena roulette russa

Nonostante i migliori tentativi di Mike di comunicare a Nick i ricordi della loro casa, il suo vecchio amico non sembra recepire nulla di tutto ciò, e a turno ognuno di loro fa girare la camera di scoppio e preme il grilletto, finendo per sparare a vuoto. Il tono gelido del gioco è in netto contrasto con la volta in cui giocarono nella giungla durante la guerra, quando un fiducioso Mike disse a un impaurito Nick che tutto ciò che doveva fare era “mettere una camera vuota in quella pistola”. Entrambe le scene della roulette sono intense ma hanno scopi diversi: una mette in evidenza il fuoco indomabile dello spirito umano, l’altra mostra quando si è spento.

Qui, implora disperatamente un Nick distaccato e rettiliano di mostrare un qualsiasi segno che si ricordi di lui e della sua provenienza, cercando di fare qualsiasi cosa per innescare la connessione di Nick con l’umanità. Ha quasi la sua occasione quando Nick ripete le parole “Un colpo, un colpo”, pochi istanti prima di premere il grilletto, ma il sorriso vuoto sul suo volto è di breve durata quando spara e soccombe all’unico proiettile in canna. “Un solo colpo” si riferisce al metodo che Michael usava quando i due cacciavano insieme i cervi, a significare il modo ottimale per uccidere senza che l’animale soffrisse, e ora, in qualche modo, Nick sa che un solo colpo lo libera.

Colto dalla morsa del disturbo da stress post-traumatico (PTSD), in cui tutto ciò che può fare è rivivere il suo trauma, Nick si è rivolto a un gioco che rappresentava gli orrori che aveva visto e da cui era ancora consumato. Sapeva che, una volta tornati a casa, i soldati diventavano dei gusci di se stessi, con uno stato psicologico fragile e non facilmente reintegrabile nella società ordinaria, e anche se è discutibile quanto Nicky fosse lucido quando ha premuto il grilletto, è chiaro che non voleva quel destino per se stesso, una volta tornato sul suolo americano. Accettava che l’uomo che era prima era già morto in Vietnam e che non si poteva tornare a casa, cosa che Mike avrebbe imparato da solo in seguito.

Il vero significato del finale “Dio benedica l’America”

La coda di “God Bless America” che suona alla fine de Il cacciatore di cervi è allo stesso tempo ispiratrice e dolceamara. La canzone è uno degli inni più patriottici degli Stati Uniti e, inserendola alla fine di Il Cacciatore (The Deer Hunter), il film riafferma i valori americani. Nonostante il trauma subito da Michael, Nick, Steve e gli altri uomini che hanno prestato servizio oltreoceano in Vietnam, ognuno di loro ha un legame profondo con il proprio Paese e la sua identità, anche se questo li ha lasciati emotivamente segnati per tutta la vita in modi che hanno solo iniziato a capire e ad affrontare.

Cantandola insieme, i protagonisti di Il Cacciatore (The Deer Hunter) riescono non solo a legare grazie alle loro esperienze comuni, ma anche a liberare una pletora di emozioni complesse per raggiungere una sorta di catarsi. Ascoltando la melodia, è impossibile ignorare l’innocenza che tutti loro condividevano prima di andare in guerra, in contrasto con la profonda trasformazione a cui li ha sottoposti. La guerra li ha privati dell’idealismo e li ha sostituiti con il cinismo e il nichilismo, ma l’atto di unirsi insieme in una canzone patriottica sulle virtù dell’America ricorda loro che almeno hanno un conforto reciproco dopo tutto quello che hanno passato.

Perché Mike lascia vivere il cervo nel finale de Il Cacciatore

robert de niro finale Il Cacciatore

Nel finale di Il Cacciatore (The Deer Hunter) c’è un momento in cui Michael ha la possibilità di sparare a un cervo ma non lo fa, un gesto semplice che ha un grande significato. Dopo tutto quello che ha vissuto in Vietnam, ha imparato ad apprezzare la vita e la caccia non ha più lo stesso fascino di un tempo. Come i suoi amici, ha subito profondi cambiamenti dopo aver assistito in prima persona alle atrocità della guerra, così l’atto di uccidere un cervo, che un tempo gli procurava bei ricordi con i suoi compagni, non è più la spensieratezza di un tempo e ora si sente oscurato dalle vite degli uomini che ha portato con sé oltreoceano.

Sparare a una creatura bella e innocente non corrisponde al modo in cui Mike vede il mondo ora. Laddove un tempo il cervo rappresentava una sfida o un premio, ora incarna l’innocenza della sua vita prebellica che non potrà mai più riavere. Esiste solo il modo in cui le cose erano e il modo in cui sono, e non sparando al cervo Mike dà credito e riconoscimento al fatto che non sarà mai più lo stesso. Infine, il fatto di non uccidere il cervo dimostra la crescita personale di Mike e il fatto che la violenza non è così attraente come un’esistenza più pacifica e simbiotica con gli esseri viventi che lo circondano.

Come Nick invia denaro a Steven nonostante abbia perso la memoria

Uno degli aspetti più confusi del finale di Il Cacciatore (The Deer Hunter) è il fatto che Nick sia la persona che invia i soldi a Steve da Saigon nonostante abbia perso la memoria. Quando Michael trova Nick, questi è chiaramente dipendente dall’eroina e vive da tempo in uno stato di torpore, per poi riacquistare pezzi di memoria in quelli che si rivelano essere i suoi ultimi momenti. Nick percepisce a malapena la presenza di Mike, tanto meno di un vecchio amico della sua città natale, rendendo difficile credere che sia stato il misterioso benefattore di Steve per tutto questo tempo.

La spiegazione più semplice è che a un certo punto, quando ha iniziato a giocare alla roulette russa per soldi, ha avuto un pensiero abbastanza razionale da trovare l’ospedale di Steve e inviargli le vincite. Lentamente, nel corso del tempo, è diventato dipendente dall’eroina per affrontare il trauma delle sue esperienze di guerra, e il suo rimanere in uno stato di torpore si adattava agli uomini che facevano soldi grazie al soldato americano disposto a giocare a questo gioco pericoloso. Questo dimostra che Nick voleva che la sua vita fosse servita a qualcosa e che aveva ancora un piccolo legame con il suo amico, anche se non poteva tornare a casa e anche se lo aveva perso di vista lungo il cammino.

Le controversie sull’inesattezza storica e gli effetti sulle relazioni con i veterani d’America ne Il Cacciatore spiegati

Il Cacciatore inesattezza storica veterani vietnam

Il Cacciatore (The Deer Hunter) è considerato uno dei migliori film sulla guerra del Vietnam, ma la sua accuratezza è stata a lungo discussa dagli storici del Vietnam che hanno sostenuto che non ci sono prove che i Vietcong abbiano mai costretto i prigionieri di guerra americani a giocare alla roulette russa. Inoltre, il film è stato citato per le sue rappresentazioni razziste del popolo vietnamita, in particolare durante le scene della roulette russa. Per quanto riguarda la narrazione del film, il gioco rappresenta la scommessa che i soldati fanno andando in guerra, in particolare gli amici d’infanzia che sono cresciuti insieme e che avevano idee diverse su come sarebbe stato servire il proprio Paese.

La guerra del Vietnam non è stata vista di buon occhio dall’opinione pubblica americana e i soldati americani non sono stati trattati bene né durante né dopo il conflitto. Molti sono tornati in un Paese che ha fatto ben poco per riabilitarli o per fornire risorse per la loro salute mentale, con il risultato che alcuni hanno scelto di automedicarsi in modi che hanno portato alla morte. Nel complesso, il finale di Il Cacciatore (The Deer Hunter) ha messo in luce i danni provocati dalla guerra agli individui e ha aiutato l’opinione pubblica americana a trattare i soldati con maggiore empatia e compassione per il sacrificio che hanno compiuto per il loro Paese.

Rebecca Ferguson pensa che Dune potrebbe essere il prossimo Star Wars

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Rebecca Ferguson sta vivendo appieno la gloria di dire “te l’avevo detto” dopo il successo sbalorditivo di Dune: Parte Due. Nel corso di un’intervista con Steve Weintraub di Collider, durante la quale la coppia ha discusso principalmente di Silo di Apple TV+, l’attrice di Doctor Sleep ha dichiarato di aver assaporato quelle quattro gloriose parole da quando il film è uscito a marzo.

Riflettendo sulle lodi della critica, sui guadagni gargantueschi al botteghino e sul dono complessivo al cinema, Rebecca Ferguson ha ricordato di aver partecipato ai press junket per il film e di aver anticipato ciò che sarebbe accaduto con il secondo capitolo dell’epico franchise di Denis Villeneuve.

Credo che per me, dato che avevo visto Dune e stavo facendo delle interviste – io e te le abbiamo fatte – mi ricordo che ero seduto lì e dicevo: “Voglio solo che la gente lo veda”. Mi sono sentito dire: ‘Se pensate che Dune sia bello, aspettate di vedere Dune 2′, e ricordo di aver pensato: ‘Dico davvero’. Voglio dire, le sfide, gli angoli, la trama, la musica, la portata, gli Harkonnen, la grafica, è tutto lì. È un capolavoro. E il fatto che io sappia che la gente l’ha visto e che la risposta è quella che è, è un po’ come se io dicessi: “Ve l’avevo detto””.

Rebecca Ferguson pensa che Dune potrebbe facilmente diventare il prossimo Star Wars

Rebecca Ferguson
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Le prime reazioni a Dune: Parte Due sono state pronte a paragonarlo a film come L’Impero colpisce ancora, Il Signore degli Anelli: Le due torri e Il cavaliere oscuro, a riprova del fatto che i sequel sono assolutamente il punto di partenza. Per quanto riguarda le epopee spaziali, Dune ha già dato filo da torcere a Star Wars (letteralmente) al botteghino, e con Dune Messiah in arrivo, l’hype continuerà a scorrere forte come le spezie. Come i fan, Rebecca Ferguson capisce cosa significhi un terzo film di Dune non solo per il franchise ma per tutti gli aspetti del cinema e vede che le cose possono solo migliorare da qui in poi.

È un universo. È un po’ quello che era Star Wars quando è nato. Non voglio portare sfortuna, ma c’è molto che si può fare qui. Questo è un mondo. È un mondo sexy, pericoloso, con culture e vite e visioni diverse, e Patrice [ Vermette ], che è il designer, e i costumi. Insomma, è uno spettacolo sotto ogni aspetto. È semplicemente fenomenale”.

Speriamo che abbiate visto Dune: Parte Due quando era nelle sale e in IMAX, se avete ancora bisogno di vederlo o volete semplicemente rivederlo, il film Dune: Parte Due in streaming è ora disponbile sulle seguenti piattaforme:

Borderlands: Édgar Ramírez paragona il film alla “sbornia dopo una sbornia”

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Finalmente l’universo caotico della serie di videogiochi Borderlands sta per arrivare sul grande schermo. L’atteso adattamento di Eli Roth, con Cate Blanchett e Kevin Hart nei panni degli originali cacciatori di caveau Lilith e Roland, uscirà nelle sale il prossimo agosto e concluderà una saga quasi decennale per portare in vita i personaggi di Gearbox.

Édgar Ramírez si opporrà all’eccentrico gruppo di strampalati su Pandora nel ruolo di Atlas, descritto come “il più potente S.O.B. dell’universo” e padre della ragazza scomparsa che hanno il compito di salvare. In vista del suo ruolo di cattivo, ha dato a Steve Weintraub di Collider un breve teaser di ciò che ci si può aspettare dal film “stravagante” e “gonzo” durante un’intervista al Festival di Cannes per Emilia Pérez.

Ci sono pochi franchise come Borderlands, una serie di sparatutto in prima persona ambientata principalmente sul pianeta di Pandora, abitato da banditi, dove le corporazioni e i cacciatori di tesori vanno per arricchirsi o morire nel tentativo. Mentre i cosiddetti cacciatori di caveau cercano le favolose camere aliene che si suppone siano piene di ricchezze, si imbattono in personaggi sopra le righe e nell’avidità aziendale, insieme a una moltitudine di animali selvatici mortali e a miliardi di armi fatte per distruggere qualsiasi cosa si trovi sulla loro strada.

Borderlands cate blanchett

Édgar Ramírez ritiene che il film di Roth catturi la stessa energia con un mix di commedia, caos e violenza. Più specificamente, ritiene che il film evochi un’epoca bizzarra di fantascienza e di cinema italiano degli anni ’70 che egli paragona alla sensazione che si prova dopo una sbornia.

Sì, è così divertente. È un bel film. È un film molto stravagante, molto gonzo. Quel film è un po’ come una sbornia. È come la sbornia dopo una sbornia, perché questo è lo spirito del gioco. Eli Roth è stato molto chiaro nel creare questa atmosfera quasi italiana anni ’70, fantascientifica, quindi sono molto eccitato“.

Borderlands ha avuto un paio di mani stabili per dirigerlo finalmente oltre il traguardo, con Tim Miller che è intervenuto per guidare i reshoots mentre Eli Roth ha lasciato il film per lavorare allo slasher Thanksgiving. Anche se Édgar Ramírez non ha visto molti filmati del prodotto finale, ha fatto ampiamente eco ai sentimenti di Miller, secondo cui il film è una corsa divertente e “folle” per i fan. “Sono molto eccitato“, ha aggiunto. “Ci siamo divertiti molto. C’è qualcosa di veramente oltraggioso, proprio come lo spirito del gioco“.

Lilith avrà un ruolo di primo piano in Borderlands, in quanto torna sul suo pianeta natale ed esplora il suo misterioso passato nel bel mezzo della sua missione. A lei e a Roland, un ex membro della Crimson Lance e un altro cacciatore di volte che proviene dal gioco del 2009 che ha dato il via a tutto, si aggiunge un’ampia gamma di personaggi preferiti dai fan, tratti direttamente dal materiale di partenza. Ariana Greenblatt interpreterà l’esplosiva e iperattiva adolescente Tiny Tina insieme al suo protettore psicopatico Krieg, interpretato da Florian Munteanu, mentre Jack Black darà voce al buffo robottino Claptrap e Jamie Lee Curtis vestirà i panni della bizzarra xenoarcheologa Patricia Tannis.

Il cast di supporto comprende anche personaggi che appaiono o sono ispirati ai giochi, tra cui Gina Gershon nel ruolo di Mad Moxxi, Bobby Lee nel ruolo di Larry, Olivier Richters nel ruolo di Krom, Janina Gavankar nel ruolo del Comandante Knoxx, Cheyenne Jackson nel ruolo di Jakobs, Charles Babalola nel ruolo di Hammerlock, Benjamin Byron Davis nel ruolo di Marcus, Steven Boyer nel ruolo di Scooter e Ryann Redmond nel ruolo di Ellie con Haley Bennett in un nuovo ruolo legato al passato di Lilith.

Star Trek: Discovery, la spiegazione del finale di serie

Star Trek: Discovery, la spiegazione del finale di serie

Star Trek: Discovery ha raggiunto la fine del suo viaggio. Dopo aver debuttato nel 2017, Discovery è riuscita a durare cinque stagioni, il che sta diventando una rarità nell’era dello streaming (e ironicamente segna la durata di una missione quinquennale sotto la Flotta Stellare). Discovery ha anche contribuito a dare il via alla rinascita di Star Trek in televisione, con serie come Star Trek: Picard e lo spin-off Star Trek: Strange New Worlds, quindi vederla finire dopo tutto questo tempo è piuttosto agrodolce.

Nonostante le circostanze, Star Trek: Discovery era determinata a concludere il suo ultimo viaggio in grande stile: il capitano Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) ha rintracciato la tecnologia appartenente ai Progenitori, una razza di esseri che ha seminato l’universo con la vita intelligente.

A complicare ulteriormente le cose c’è il fatto che l’equipaggio della Discovery si trova ad essere spinto in direzioni diverse: Saru (Doug Jones) è ora un ambasciatore della Federazione dei Pianeti Uniti, Hugh Culber (Wilson Cruz) ha un’esperienza extracorporea con la quale sta lottando per venire a patti, e Burnham deve fare i conti con i suoi sentimenti persistenti per Book (David Ajala), soprattutto quando i due si sono separati. Come si risolverà tutto nell’episodio finale di Star Trek: Discovery, “Life, Itself”?

Il capitano Burnham prende una decisione sulla tecnologia dei Progenitori

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“Life, Itself” inizia con Burnham che si risveglia su una piattaforma che funge da ponte per più mondi, insieme a Moll (Eve Harlow), che era alla ricerca della tecnologia dei Progenitori. Dopo aver raggiunto una tregua, i due scoprono un’interfaccia che permette loro di parlare con i Progenitori. Moll tradisce Burnham e cerca di accedere all’interfaccia, ma viene congelata per i suoi problemi.

Alla fine Burnham riesce a parlare con uno dei Progenitori, che le offre una scelta: Diventare l’amministratore della tecnologia dei Progenitori o abbandonarla. Burnham sceglie la terza opzione e usa il raggio traente della Discovery per spedire la tecnologia nell’orizzonte degli eventi di un buco nero, assicurandosi che nessuno possa accedervi: “È troppo potente perché una sola persona o una sola cultura possa accedervi o controllarla“, dice al resto dell’equipaggio.

Mentre Burnham è su un altro piano di esistenza, la Discovery respinge un attacco dei Breen e riesce a sconfiggerli usando una combinazione di intelletto e intimidazione. Il comandante Rayner (Callum Keith Rennie) teletrasporta un dreadnought Breen nell’estremo spazio, mentre Saru intimidisce il primarca Breen e lo costringe a richiamare il resto delle loro forze, insinuando che porterà una forza diversa da quella che i Breen hanno visto sulle loro teste.

Il momento è stato un cerchio completo per entrambi, perché Rayner è finalmente diventato un comandante in grado di guidare la Star Trek: Discovery in situazioni pericolose e Saru ha dimostrato di saper condurre negoziati aggressivi (per prendere in prestito una frase da quell’altro franchise di fantascienza).

Un matrimonio e nessun funerale per il finale di serie di Star Trek: Discovery

Life, Itself” ha anche un altro momento importante: Saru finalmente si sposa! Il kelpiano si sposa con la fidanzata vulcaniana T’Rina (Tara Rosling), alla presenza dell’intero equipaggio della Discovery. Come se il matrimonio di Saru non fosse già abbastanza romantico, Burnham e Book riaccendono la loro storia d’amore. “Vediamo cosa ci riserva il futuro”, dice Burnham a Book, proprio prima che l’episodio faccia un salto in avanti di qualche decennio per mostrare il futuro. Non solo i due sono sposati, ma Burnham è ora un ammiraglio della Flotta Stellare ed è pronta a congratularsi con il figlio Leto (Sawandi Wilson), che è recentemente diventato capitano.

Un personaggio di “Star Trek: Discovery” ha legami segreti con un altro show di “Star Trek

Star Trek: Discovery David Cronenberg-Section-31

Quando la Discovery ha fatto il salto nel 32° secolo nella terza stagione, Burnham e il suo equipaggio hanno trovato una serie di nuovi alleati mentre cercavano di ricostruire la Federazione. Uno di questi era il dottor Kovich (David Cronenberg), uno scienziato misterioso che sembrava quasi sempre sapere più di quanto lasciasse intendere. Il motivo è stato finalmente svelato: Kovich è l’agente temporale Daniels, apparso per la prima volta in Star Trek: Enterprise.

Daniels e altri agenti temporali avevano il compito di mantenere intatta la storia durante una “guerra fredda temporale”. Daniels dice anche a Burnham di essere stato in “altri luoghi”, e il suo ufficio contiene oggetti provenienti da diversi momenti della storia di Star Trek. Tra questi, la palla da baseball che Benjamin Sisko (Avery Brooks) teneva nel suo ufficio in Star Trek: Deep Space Nine e il VISOR usato dall’ingegnere di Star Trek: The Next Generation Geordi La Forge (LeVar Burton). È un altro momento di chiusura del cerchio per Star Trek: Discovery, soprattutto perché la quinta stagione ha attinto dalla trama di un episodio di Next Generation che ha creato i Progenitori.

Il finale di ‘Star Trek: Discovery’ ripaga un filo di trama di ‘Short Trek’

Il finale di 'Star Trek: Discovery' ripaga un filo di trama di 'Short Trek'

“Life, Itself” riesce persino a riannodare un filo della trama che risale all’inizio della Discovery. Burnham ha il compito di compiere un’ultima missione: deformare la Discovery in un misterioso punto dello spazio dove dovrebbe rimanere come “capsula del tempo” da far esplorare alle generazioni future. Questo fa da sfondo agli eventi dell’episodio “Calypso” di Star Trek: Short Treks, dove un soldato umano (Aldis Hodge) scopre la Discovery secoli dopo; la sua unica compagna è Zora, il computer senziente della Discovery.

Zora è stata caricata sulla Discovery nell’episodio della terza stagione “Non dimenticarmi”, lasciando intendere che prima o poi la serie avrebbe affrontato questo filone della trama. La showrunner Michelle Paradise ha persino lasciato intendere che Discovery avrebbe affrontato questo filone di trama se fosse stata rinnovata per la sesta stagione, dichiarando a Variety: “La storia, per quanto nascente, alla fine avrebbe dovuto riannodare quel filo e ricollegare ‘Discovery’ a ‘Calypso’”.

Nonostante la fine di Star Trek: Discovery, i futuri progetti di Star Trek sono destinati a esplorare gli elementi da essa creati. La Starfleet Academy sarà ambientata nel 32° secolo, mentre il film Star Trek: Section 31 è incentrato sull’ex ufficiale comandante di Burnham/rifugiata dell’Universo dei Fantasmi Philippa Georgiou (Michelle Yeoh). Star Trek: Discovery, proprio come Burnham e il suo equipaggio, ha superato prove e tribolazioni mentre serviva come base per la rinascita di Star Trek, e rappresenta un degno capitolo del franchise Trek.

Star Trek: Discovery in streaming  è disponibile  è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Eric di Netflix è basato su una storia vera?

Eric di Netflix è basato su una storia vera?

La mini serie di Netflix con Benedict Cumberbatch, Eric, racconta la ricerca di due bambini scomparsi e potrebbe far nascere il dubbio negli spettatori che si tratti di una serie basata su una storia vera. Eric trasmette l’atmosfera cruda di un film poliziesco, poiché è incentrato su due devastanti sparizioni.

Il detective Michael Ledroit (McKinley Belcher III) tenta di rintracciare Edgar Anderson – e questo lo spinge a tornare a un’indagine precedente che coinvolge la corruzione della polizia e il giro di traffico sessuale di una discoteca.

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L’ambientazione realistica di Eric negli anni ’80 rende la storia ancora più credibile e il cast della serie Netflix immerge completamente gli spettatori nella sua narrazione. Sebbene sia ovvio che la trama di Vincent Anderson (Benedict Cumberbatch) – completa di un comico burattino parlante – sia scritta per la televisione, si potrebbe facilmente vedere nelle storie delle sparizioni dei bambini fatti realmente accaduti. Alla fine della serie, è facile chiedersi se si sia trattato o meno di un adattamento di una storia reale.

Eric di Netflix non è basato su una storia vera

Sebbene Eric di Netflix utilizzi la storia reale per dare vita alla finzione, i casi centrali su cui il detective Ledroit indaga nel corso della serie non sono basati su storie vere. Edgar Anderson e Marlon Rochelle non sono persone reali, anche se le loro sparizioni somigliano a molti altri casi di persone scomparse degli anni ’80.

Eric cattura con precisione il periodo di tempo in cui è ambientato, dall’epidemia di AIDS all’aumento del tasso di senzatetto. Attraverso questi dettagli, la serie Netflix fornisce alle indagini di Ledroit uno scenario credibile. Tuttavia, i personaggi, i misteri e le soluzioni sono creazioni appositamente inventate per la mini serie.

La serie Netflix offre alle indagini di Ledroit uno scenario credibile. Tuttavia, i personaggi, i misteri e le soluzioni sono creazioni dello spettacolo.

A quanto pare, lo sceneggiatore della serie Abi Morgan voleva raccontare il periodo di tempo durante qualsiasi indagine reale. “Non credo che la serie si sia mai basata su un caso specifico”, ha spiegato Morgan a RadioTimes.com, “ma penso che volevo tornare a quel periodo molto vivido della storia in cui, ovviamente, c’erano quei casi.” Chiunque abbia familiarità con gli anni ’80 ricorderà i rapimenti altamente pubblicizzati e la conseguente mania del “pericolo di estranei” di quel periodo di tempo. La sceneggiatura di Morgan riesce a scattare un’istantanea di com’era quel periodo, specialmente in una città enorme come New York.

Eric trae ispirazione da numerosi casi di persone scomparse

Invece di portare una storia vera sul piccolo schermo, Eric di Netflix trae ispirazione da più casi di persone scomparse mentre intreccia la sua narrazione. Edgar e Marlon non sono basati su persone reali, ma le loro sparizioni sono simili a casi reali.

Durante la sua intervista con RadioTimes.com, Morgan ha ricordato quanto sia stato “inquietante” vedere “i bambini scomparsi sul cartone del latte” negli anni ’80. Marlon diventa uno di quei bambini, con la sua faccia incollata su poster e cartoni del latte in tutto il corso della serie. La sua tragedia sembra familiare perché lo è. Sebbene i nomi non corrispondano a casi reali, molte famiglie hanno vissuto simili tragedie.

Superman: James Gunn con Nathan Fillion nella nuova foto dal set

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Superman: James Gunn con Nathan Fillion nella nuova foto dal set

È sabato, il che significa che è arrivato il momento per James Gunn di far esplodere ancora una volta la rete con una nuova, allettante foto dal set del suo attesissimo reboot di Superman. Il regista ha postato su Instagram lo scatto dietro le quinte, con un ensemble di volti familiari che lasciano intendere il cast stellare che animerà il prossimo capitolo dell’universo cinematografico DC. Nella foto, James Gunn posa con Nathan Fillion, Skyler Gisondo, Mikaela Hoover e Christopher McDonald, tutti sorridenti sul set di quello che promette di essere un film rivoluzionario.

Fillion e Gisondo fanno già parte del cast del film, rispettivamente nei panni di Guy Gardner/Lanterna Verde e dell’intrepido Jimmy Olsen, mentre Hoover sarà ben noto ai fan della Marvel come voce del tragico Floor il Coniglio in Guardiani della Galassia vol. 3.

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Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Prisma Seconda Stagione: la recensione dei primi tre episodi

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Prisma Seconda Stagione: la recensione dei primi tre episodi

Manifestando il suo debito, ma anche la sua spiccata differenza rispetto a prodotti come Skam, Prisma arriva su Prime Video con il suo secondo ciclo, a partire dal 6 giugno (qui il trailer). La seconda stagione parte immediatamente con un passo diverso, rispetto agli episodi precedenti, dal momento che i toni, decisamente più cupi, si adeguano alle vicissitudini dei protagonisti, che nelle puntate precedenti hanno subito, in maniera diversa e ognuno a suo modo, un trauma.

Foto di Francesco Ormando

Prisma Seconda Stagione, dove eravamo rimasti?

Mentre Carola si trova a fare i conti con la terribile circostanza in cui un video in cui si vede che fa sesso con Daniele è stato messo on line, il ragazzo dal canto suo deve affrontare la stessa situazione, forse mitigata dal fatto che essendo un ragazzo, in una società innegabilmente patriarcale, per lui è più semplice gestire questo tipo di circostanze. In più, Daniele dovrà metabolizzare la scoperta che la ragazza di cui era innamorato, è in realtà Andrea, che in chat si fingeva una lei, mentre nella vita, accompagnato da Nina, esplorava la sua identità di genere. Riuscirà Daniele a non fare muro e ad aprirsi a una realtà che non comprende? E Riuscirà Andrea a trovare il coraggio di confrontarsi con il mondo e con suo fratello? Marco, dal canto suo, scottato dalla delusione con Carola e confuso da quello che sta accadendo al suo gemello, sembra incapace di mettere in discussione le sue certezze, e questo atteggiamento lo porterà in territori inesplorati per il suo personaggio.

Foto di Francesco Ormando

Lontani dai colori dell’arcobaleno, nel nero

Il lavoro che Ludovico Bessegato e la sua squadra hanno fatto in questa seconda stagione, almeno stando ai primi tre episodi, è leggermente diverso rispetto a quanto già realizzato. La serie subisce una normalizzazione della narrazione, nelle atmosfere e nella forma, per affrontare in maniera più asciutta e precisa situazioni complesse, alla luce dei disastri accaduti in chiusura del primo ciclo. E l’impressione è quella che questa apertura di seconda stagione debba raccogliere i cocci di quanto accaduto in precedenza e tentare di rimetterli insieme nel migliore dei modi, passando attraverso cliché, passaggi di scrittura raffinati, trasformazioni, aperture, qualche luogo comune e soprattutto il dubbio, grande protagonista dell’inizio della seconda stagione di Prisma, seminato nel cuore di ognuno dei personaggi, i quali con le loro forze tentano di far fronte alle necessità.

Foto di Francesco Ormando

Quello che in Prisma Seconda Stagione è evidente è che Bessegato sceglie di percorrere strade poco battute, senza la paura di far deviare i suoi protagonisti, senza santificarli o martirizzarli, ma rappresentandoli, seppure edulcorati, imperfetti e fallaci. E questo li rende un pochino più veri, più vicini, sicuramente capaci di fare il salto da personaggio a persona, divenendo reali.

Foto di Francesco Ormando

Il giovane cast si conferma all’altezza del ruolo

Il merito è certamente dei protagonisti, Lorenzo Zurzolo, che brilla per fama e talento, le giovani Caterina Forza e Chiara Bordi, ma soprattutto Mattia Carrano, che torna nel doppio ruolo di Andrea/Marco. I due gemelli sembrano scambiarsi di posto, in questo inizio stagione: tanto diventa riservato e riflessivo Andrea, quanto Marco prova a trasformarsi in un animale sociale. E nessuna delle due trasformazioni appare forzata, in quanto per entrambi si tratta di reazioni commisurate al loro vissuto.

Con un valore produttivo sempre alto e una storia solida e avvincente soprattutto perché realistica e concreta, Prisma Seconda Stagione si prepara a rispondere a tante domande, rivelandosi “il secondo tempo” di una prima stagione con un finale aperto e la promessa di tanti cambiamenti.

Foto di Francesco Ormando

Young Woman and the Sea: la storia vera dietro al film con Daisy Ridley

Mentre molti attendono con impazienza il ritorno di Daisy Ridley nel franchise di Star Wars, il suo ultimo ruolo nel film Young Woman and the Sea la vede protagonista di un altro personaggio che persevera contro le probabilità impossibili. Questa volta, però, la donna che Daisy Ridley interpreta è una donna reale e straordinaria della storia dello sport. Il soggetto del film, Trudy Ederle, è stata la prima donna ad attraversare a nuoto la Manica nel 1926, e questo dopo essere diventata una vera e propria olimpionica.

Young Woman and the Sea riporta tutti i fatti essenziali, in particolare per quanto riguarda la storica traversata a nuoto della Manica. Lo spettacolo sportivo, ricco di emozioni, mostra il difficile viaggio di Ederle per attraversare la Manica, anche se, come nella maggior parte dei biopic hollywoodiani, il film si prende anche più di qualche libertà creativa nel dare vita alla storia di Ederle. Quante libertà, vi chiederete? Beh, ecco quanto è accurato Young Woman and the Sea rispetto alla storia già al limite dell’incredibile di Trudy Ederle.

Trudy Ederle ha iniziato a nuotare molto prima di quanto si possa pensare con Young Woman and the Sea.

Young Woman and the Sea film
Daisy Ridley nei panni di Trudy Ederle nel live-action Disney YOUNG WOMAN AND THE SEA. Foto per gentile concessione della Disney. © 2024 Disney Enterprises Inc. Tutti i diritti riservati.

Young Woman and the Sea inizia con i primi anni di vita di Trudy Ederle, a partire da quando era affetta da morbillo. L’esperienza di Ederle con la malattia avrebbe avuto effetti duraturi sulla sua vita successiva, ma il film mostra un medico (Velizar Binev) che stabilisce che la sua condizione è terminale. Ovviamente non è stato così, e anche se non sappiamo con certezza se un medico sia arrivato a una diagnosi così infausta, è abbastanza coerente con il periodo che sarebbe stato il caso per una ragazza dell’età di Trudy.

Trudy sconfigge il morbillo e diventa una giovane donna adulta, che sembra avere vent’anni quando inizia a praticare il nuoto come professione. Il film descrive anche la formazione iniziale di Trudy (ironia della sorte) come un pesce fuor d’acqua, con lei che nuota all’ombra della sorella Meg (Tilda Cobham-Hervey). La storia vera è un po’ diversa. Trudy era molto più giovane quando ha iniziato la sua carriera di nuotatrice professionista, avendo solo sedici anni quando ha iniziato a battere i record.

Vale la pena ricordare che non si sa molto della vita familiare di Trudy, nonostante la sua famiglia sia molto presente nel film (in particolare Meg Ederle). Sappiamo che il padre era un macellaio e la madre una casalinga, ma Trudy aveva quattro fratelli mentre il film ne presenta solo due. È possibile che alcuni dei fratelli siano stati riuniti nello stesso personaggio per rendere la storia più snella.

Trudy Ederly ha dichiarato che Jabez Wolffe ha sabotato il suo primo tentativo di attraversare il Canale della Manica

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È qui che la storia diventa un po’ complicata. La cosa che più si avvicina a un antagonista principale è Jabez Wolffe (Christopher Eccleston), che era l’allenatore di Ederle quando tentò di attraversare la Manica per la prima volta. Ci sono state diverse affermazioni sul perché Ederle abbia abbandonato il suo primo tentativo: alcuni sostengono che sia stata toccata illegalmente da un membro della sua squadra, mentre altri sostengono che si sia semplicemente stancata troppo. Tuttavia, la stessa Ederly ha affermato che la sua squalifica iniziale è stata un atto deliberato di sabotaggio da parte di Jabez Wolffe. La notizia non è mai stata confermata ufficialmente, ma Wolffe aveva un passato di commenti sessisti sulle nuotatrici.

Young Woman and the Sea si spinge oltre, trasformando il meschino comportamento antisportivo di Wolffe in qualcosa di molto più criminale. Qui, invece di toccare semplicemente Ederle per squalificarla, la versione del film di Wolffe droga Ederle facendo scivolare alcune delle sue pillole contro il mal di mare nel suo tè freddo. È questo che la rallenta e la fa squalificare. Non sapremo mai se Wolffe abbia deliberatamente cercato di rovinare le possibilità di Ederle, ma alla fine non avrebbe avuto importanza dopo i risultati che avrebbe ottenuto.

Trudy Ederly è passata alla storia come la prima donna ad attraversare la Manica

Young Woman and the Sea si prende certamente alcune libertà creative nella sua drammatizzazione della storia di Trudy Ederly. La maggiore attenzione ai membri della famiglia, l’estensione del comportamento di Jabez Wolffe e l’introduzione di personaggi apparentemente originali come Benji Zammit (Alexander Karim) danno credito alla licenza creativa. Detto questo, gli atti miracolosi che Trudy Ederly ha compiuto nella sua vita sono tra i più difficili da credere per quanto sono notevoli.

Con l’aiuto di un allenatore molto più esperto, Thomas William Burgess (Stephen Graham), Trudy Ederle divenne effettivamente la prima donna a nuotare nella Manica. Se questo prestigioso record non bastasse, è diventata anche la persona più veloce a completare la famosa nuotata, battendo i suoi colleghi maschi di diverse ore. Il suo tempo finale è stato di circa 14 ore e 31 minuti, e lo ha fatto indossando un costume da bagno a due pezzi molto audace (per l’epoca) che avrebbe avuto una certa influenza. Per la sua straordinaria impresa, Trudy Ederle fu riportata negli Stati Uniti come un vero eroe americano. La donna ricevette una delle più grandi parate celebrative per un atleta nella storia del Paese e fu invitata a incontrare il Presidente alla Casa Bianca. Questo enorme successo contribuì a fare di Trudy Ederle un vero e proprio simbolo del femminismo degli anni Venti.

La sfida alle probabilità di Edelman non si esaurisce con la conquista della Manica. Nonostante sia stata colpita dal morbillo in giovane età e abbia nuotato nell’acqua gelida dell’oceano, Trudy Edelman ha vissuto fino alla sorprendente età di 98 anni. A causa della sua condizione ha perso l’udito, ma è riuscita a trasformare anche questo aspetto in uno sbocco positivo. Dopo essersi ritirata dal nuoto, Trudy Edelman ha dedicato la sua vita a insegnare a nuotare ai bambini audiolesi.

Infine, dato che la canzone probabilmente vi rimarrà in testa anche dopo aver visto il film, Trudy Edelman non ha ascoltato “Aint We Got Fun” mentre attraversava la Manica. Tuttavia, aveva alcuni brani dell’epoca in sottofondo, mentre era impegnata a battere ogni sorta di record. Invece di sparare ai giornalisti che la intralciavano, come si vede nel film, Thomas William Burgess avrebbe cantato “Let Me Call You Sweetheart” per incoraggiare la leggendaria nuotatrice a continuare.

Spider-Man 4: Adil El Arbi e Bilall Fallah commentano i rumors sulla regia

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Continua la caccia dei Marvel Studios e della Sony Pictures al regista di Spider-Man 4: i registi di Bad Boys: Ride or Die e Bilall Fallah sono in lizza per il ruolo di regista.

I due hanno già collaborato con i Marvel Studios per Ms. Marvel, dopo aver diretto la prima e il finale della serie Disney+ acclamata dalla critica. Hanno poi fatto il salto nel DCEU per dirigere Batgirl, solo che il film, quasi ultimato, è stato eliminato dalla Warner Bros. Discovery per non pagare le tasse.

Parlando con ComicBook.com, El Arbi e Fallah hanno affrontato le voci relative a Spider-Man 4.

“È venuto fuori dal nulla, perché abbiamo qui i capi della Sony e non ci hanno detto nulla!”. El Arbi ha scherzato, prima che Fallah si unisse a lui per dire: “Sono un superfan di Spider-Man, quindi potete immaginare che quando l’ho letto ho pensato: ‘Wow, sarebbe una figata’”.

Il duo ha lavorato con la star di Spider-Man: Homecoming Michael Keaton per Batgirl, dopo che quest’ultimo ha ripreso il suo ruolo di Batman (in un DCEU post-The Flash, avrebbe sostituito definitivamente Ben Affleck nel ruolo del Cavaliere Oscuro).

Quando il sito ha suggerito di riportarlo nel ruolo dell’Avvoltoio in Spider-Man 4, i registi hanno convenuto che si trattava di una buona idea. Adil ha scherzato: “Ora porteremo Michael Keaton in ogni cosa”.

Il Peter Parker del MCU si è scontrato per la prima volta con Adrian Toomes/Avvoltoio in Spider-Man: Homecoming. Il cattivo, che nutriva rancore nei confronti di Iron Man, ha scoperto l’identità segreta di Spidey e ha spinto il wall-crawler al limite prima di essere sconfitto.

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Lo scorso novembre è stato riferito che Michael Keaton è in procinto di tornare a vestire i panni dell’Avvoltoio in Spider-Man 4 (era stato proposto per un ruolo in Spider-Man: No Way Home, ma è stato tagliato per motivi ancora non del tutto chiari).

Il possibile ritorno dell’Avvoltoio nel MCU è una sorpresa, visto che Morbius ha caratterizzato il suo bizzarro e inaspettato arrivo nello “Spider-Verse” che Venom chiama casa. Bloccato sul pianeta sbagliato, l’Avvoltoio è stato liberato dalla prigionia, ha ricostruito la sua tuta e ha deciso di reclutare Morbius in una squadra apparentemente eroica.

La sequenza è stata ridicolizzata dai fan e l’indiscrezione suggerisce che l’idea – o almeno il ruolo di Toomes – sia stata scartata. L’ultima volta che abbiamo visto Toomes nel MCU, era dietro le sbarre e sembrava accettare il suo destino.

Mac Gargan, un criminale ferito durante un alterco con Spidey, ha suggerito che avrebbe costretto l’Avvoltoio a rivelare chi si nasconde sotto la maschera dell’eroe. Inutile dire che i Marvel Studios possono semplicemente ritrattare Morbius se il piano, indipendentemente da chi dirige il film, prevede il ritorno di Toomes.

Captain America: Brave New World, Giancarlo Esposito nel cast, rivelata la verità sui reshoots

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Come molti film del 2024, Captain America: Brave New World è stato coinvolto negli scioperi WGA/SAG-AFTRA dello scorso anno. Si è parlato molto dei piani per i reshoots e, grazie a The Hollywood Reporter, abbiamo finalmente un’idea di cosa stia realmente accadendo.

Nonostante le affermazioni secondo cui enormi porzioni del seguito di The Falcon and the Winter Soldier sarebbero state girate per diversi mesi, gli addetti ai lavori confermano che le riprese aggiuntive dureranno solo 22 giorni. Il piano prevede l’aggiunta di nuove sequenze d’azione e Julius Onah rimarrà alla regia.

Quando gli scioperi sono terminati lo scorso novembre, Captain America: Brave New World è stato spostato dal 26 luglio 2024 al 14 febbraio 2025. Secondo quanto riferito, questo ha dato ai dirigenti dei Marvel Studios ulteriore tempo per capire cosa volevano dai reshoots e per affrontare i feedback delle proiezioni di prova.

Come abbiamo riportato in precedenza, lo sceneggiatore di Moon Knight Matthew Orton è stato arruolato per scrivere nuove pagine a dicembre e ha lavorato su quelle durante l’inverno.

Nonostante si parli di molteplici reshoot del film, finora questo è l’unico”, conferma il rapporto. “Non sembra che si tratti di reshoots così estesi come quelli che ha affrontato Doctor Strange nel Multiverso della Follia, che sono durati sei settimane, né i costosi ed estesi reshoots subiti da The Marvels”. “In effetti, un insider sostiene che Brave New World costerà molto meno di The Marvels”.

Ecco chi interpreterà Giancarlo Esposito in Captain America: Brave New World

Giancarlo Esposito e Laurence Fishburne
Giancarlo Esposito e Laurence Fishburne al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

È stato inoltre confermato che la star di Breaking Bad, The Boys e The Mandalorian Giancarlo Esposito si è unita al cast di Captain America: Brave New World. Fa parte dei reshoots e, secondo THR, “è ufficialmente sulla lista delle chiamate in un ruolo non rivelato, ma le fonti dicono che si tratta di un cattivo”.

Quindi, sì, interpreterà un altro cattivo! Non si sa ancora chi potrebbe essere, anche se in rete si fanno molte speculazioni sul fatto che Esposito potrebbe interpretare Jacob “Jake” Fury, il fratello minore di Nick Fury. L’attore ha già confermato che farà un cameo in un film del MCU prima di assumere un ruolo più ampio in una serie televisiva.

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Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.

Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Benedict Cumberbatch e Gaby Hoffmann parlano delle intense scene di litigio nella serie Netflix Eric

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Gaby Hoffmann e Benedict Cumberbatch parlano delle intense scene di litigio in Eric di Netflix. In un’intervista esclusiva rilasciata a ComingSoon, è stato chiesto a Benedict Cumberbatch e Gaby Hoffmann come hanno affrontato le scene di litigio che mostrano il matrimonio dei loro personaggi andare in pezzi in Eric del 2024.

È stato incredibilmente facile iniziare a litigare con Benedict fin da subito [ride]“, ha detto Hoffman. “No, in realtà molto di questo è presente nella brillante scrittura di Abi Morgan e poi avere Lucy Forbes, la regista più capace di tutte, per aiutarci a guidarci attraverso di essa. Ma ne abbiamo parlato un po’ prima dell’inizio. Abbiamo trovato molte cose in piedi, ovviamente, ma non è stato troppo difficile. I dettagli di dove si trovavano e perché erano lì avevano molto senso per noi. Penso che abbiamo capito implicitamente chi erano l’uno per l’altro in questo momento. Quindi si trattava solo di navigare nei dettagli delle minuzie, ma era un mondo che ci è sembrato subito disponibile“.

Cumberbatch ha aggiunto: “Immagino che ci sia una sorta di gradazione dello stato e della salute mentale e la crisi che si sta sviluppando al di fuori del matrimonio che sta contribuendo a farlo implodere. È stato molto importante riuscire a gestire questo aspetto e non essere sempre troppo urlati, né tantomeno essere troppo invadenti, dove gli elementi di pericolo reale, la fisicità e la messa in scena sono stati difficili. È stato nelle prime settimane. Voglio dire, non è stato difficile nel senso che, come dice Gaby, c’era qualcosa di molto fluido, ma in un palinsesto televisivo, approdare a una storia decennale che cade a pezzi nelle prime settimane, è il nome del gioco. È una di quelle cose che devi fare e basta”.

Quindi sono state fatte delle domande e ci sono stati un paio di momenti in cui ci si è chiesti: “Aspettate“. Il programma televisivo. Aspettate, aspettate“. Dobbiamo solo parlare dei dettagli di questa cosa, perché non so cosa sto facendo. Dovresti solo scegliere alcune parti. Ma, come diceva Gaby, Abi e Lucy erano presenti e disponibili e fornivano lo spazio e la sicurezza, l’incoraggiamento e l’eliminazione delle idee o l’approfondimento delle stesse per farle funzionare. Quindi alla fine non è stato difficile. Lavorare con lei è un sogno assoluto, un sogno, un sogno, un sogno che diventa realtà. È una giocatrice che si fa valere“.

Di cosa parla Eric?

“Ambientato nella New York degli anni ’80, il limited drama segue la disperata ricerca di un padre quando il figlio di nove anni scompare una mattina mentre si reca a scuola”, si legge nella sinossi. “Vincent, uno dei principali burattinai di New York e creatore del popolarissimo programma televisivo per bambini ‘Good Day Sunshine’, lotta per affrontare la perdita del figlio Edgar, diventando sempre più angosciato e scostante. Pieno di disgusto per se stesso e di sensi di colpa per la scomparsa di Edgar, si aggrappa ai disegni del figlio di un pupazzo mostruoso blu, Eric, convinto che se riuscirà a portare Eric in TV allora Edgar tornerà a casa. Mentre il comportamento progressivamente distruttivo di Vincent allontana la sua famiglia, i suoi colleghi di lavoro e i detective che cercano di aiutarlo, è Eric, un’illusione di necessità, che diventa il suo unico alleato nella ricerca di riportare a casa suo figlio”.

Tutti i sei episodi di Eric sono ora disponibili in streaming su Netflix.

Alien: Romulus, secondo il regista è un mix di Alien e Aliens

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Alien: Romulus, secondo il regista è un mix di Alien e Aliens

L’imminente Alien: Romulus vuole essere un mix di due di quelli che i fan considerano i migliori film di Alien del franchise. Parlando con Empire Magazine, il regista Fede Álvarez ha parlato della sua ispirazione per il film e di come volesse assicurarsi che i fan di Alien di Ridley Scott del 1979 e di Aliens di James Cameron del 1986 fossero soddisfatti.

Chiedere a un fan di Alien di scegliere tra i due è una domanda perversa”, ha detto Álvarez. “Così ho pensato: ‘Come faccio a fare entrambe le cose?’. C’è un momento in cui i personaggi camminano in aree familiari alla Nostromo. Poi attraversano quell’edificio e dall’altra parte: boom! Ci si trova in un corridoio che assomiglia alla Speranza di Hadley [di Aliens]”.

Alien: Romulus uscirà nelle sale il 16 agosto 2024.

Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film

Il film Alien: Romulus è interpretato da Cailee Spaeny (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.

Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire dal 16 agosto.

Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto l’originale Alien e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo) sono i produttori esecutivi.

Durante una chiacchierata con Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi dell’Alien originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.

A produrre il film c’è naturalmente anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien, Ridley Scott, che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien: Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus e Alien: Covenant, che hanno rappresentato le origini degli Xenomorfi così come li si conosce.

Michael: il biopic Michael Jackson termina le riprese, “Ci vediamo presto, Moonwalkers!”

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Michael, il prossimo biopic su Michael Jackson diretto da Antoine Fuqua, ha terminato la produzione. Secondo un post su Instagram della casa di produzione GK Films, Michael ha ufficialmente terminato le riprese. Il post recita: “Grazie al miglior cast e alla migliore troupe che potessimo mai chiedere! Ci vediamo presto, Moonwalkers!”.

Guarda il post di Michael su Instagram qui sotto:

 

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Di cosa parla Michael?

Michael offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato noto in tutto il mondo come il Re del Pop”, si legge nella sinossi del film. Questo film epico e cinematografico esaminerà i trionfi e le tragedie di Michael Jacksondal suo lato umano, alle sue lotte pubbliche e private, alle accuse e al microscopio mediatico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sotto cui Jackson ha vissuto, anche quando era al suo apice artistico”. Il team di registi all-star catturerà anche l’innegabile genio creativo di Michael, ricreando le sue performance più memorabili e iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto”.

Jaafar Jackson, nipote di Michael Jackson, interpreterà il Re del Pop nel film di prossima uscita. Il cast comprende anche Colman Domingo nel ruolo di Joe Jackson, Nia Long nel ruolo di Katherine Jackson, Miles Teller nel ruolo di John Branca, Laura Harrier nel ruolo di Suzanne de Passe, Jamal R. Henderson nel ruolo di Jermaine Jackson, Tre Horton nel ruolo di Marlon Jackson, Joseph David-Jones nel ruolo di Jackie Jackson, Kat Graham nel ruolo di Diana Ross, Larenz Tate nel ruolo di Berry Gordy, Liv Symone nel ruolo di Gladys Knight, Jessica Sula nel ruolo di La Toya Jackson, Kevin Shinick nel ruolo di Dick Clark e Juliano Krue Valdi nel ruolo del giovane Michael Jackson.

La sceneggiatura di Michael è stata scritta da John Logan. Graham King, John Branca e John McClain producono il film. Sebbene la produzione sia stata ritardata a causa degli scioperi del 2023, le riprese di Michael sono iniziate ufficialmente nel gennaio 2024. Michael uscirà nelle sale statunitensi il 18 aprile 2025, distribuito da Lionsgate.

Furiosa: le performance al box office potrebbero frenare Mad Max: The Wasteland

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Il prequel di Mad Max: Fury Road di George Miller, Furiosa: A Mad Max Saga (qui la recensione), non ha avuto un buon rendimento nelle sale da quando è uscito venerdì scorso e, a meno che non ci sia un drastico miglioramento negli incassi, questo potrebbe segnare il destino dei piani del leggendario regista per un seguito.

Furiosa ha incassato un deludente 35 milioni di dollari in patria per i quattro giorni del Memorial Day, e ha raccolto 40 milioni di dollari all’estero, per un totale globale di 75 milioni di dollari.

Il film Furiosa uscirà in Grecia e in Giappone questa settimana, prima di uscire in Cina il 7 giugno.

Vale la pena notare che Fury Road non è stato affatto un successo al botteghino, ma si ritiene che la popolarità del film e l’attenzione degli Academy Awards abbiano influito sulla decisione della Warner Bros. di dare il via libera al prequel di Miller – e potrebbero non essere così veloci nel fare lo stesso se Furiosa non otterrà un’alta spinta di guzzoleen al botteghino nelle prossime settimane.

Miller e Nico Lathouris hanno già scritto insieme la sceneggiatura di Mad Max: The Wasteland, che segue l’antieroe titolare nell’anno precedente a Fury Road. Tuttavia, Miller ha precedentemente riconosciuto che l’opportunità di andare avanti con il prossimo film dipenderà probabilmente dal successo di Furiosa. “Aspetterò sicuramente di vedere come andrà [Furiosa], prima di pensarci”.

Non stiamo ancora suonando la campana a morto per il franchise, ma gli analisti (via THR) sembrano ritenere che un’altra avventura di Mad Max sarà molto improbabile a meno che Furiosa non riesca a risollevare le sorti del film al botteghino.

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Furiosa: A Mad Max Saga, tutto quello che c’è da sapere sul film con Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Il nuovo film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa: A Mad Max Saga è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre Anya Taylor-Joy , nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Il film è nelle sale dal 23 maggio 2024.

The Acolyte: La Seguace, Amandla Stenberg conferma un’indiscrezione della trama relativo al suo personaggio – SPOILER

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Mancano ormai pochi giorni alla première di due episodi di The Acolyte: La Seguace e, tra le voci insistenti e i trailer che forse rivelano un po’ troppo, sembra che Lucasfilm abbia dato il via libera al cast per discutere di un certo punto della trama relativo al personaggio di Amandla Stenberg.

Se preferite sapere il meno possibile, ecco il vostro avviso di spoiler.

Precedenti rapporti hanno affermato che la Stenberg interpreterà un doppio ruolo di due gemelli, uno dei quali compie l’assassinio dei Jedi e incastra l’altro per gli omicidi.

Durante un’intervista con The Electric Playground, Amandla Stenberg ha confermato che interpreterà effettivamente due gemelle di nome Mae e Osha, rivelando anche alcuni nuovi dettagli su entrambe le sorelle.

Nello show interpreto due gemelle. Si chiamano Osha e Mae e sono più o meno orientate verso lati diversi della forza. Anche se questo è oggetto di dibattito e speriamo che ce ne sia uno, una volta che tutti avranno visto lo show. Mae è in cerca di vendetta, è sul sentiero di guerra. Qualcosa che è accaduto durante la loro infanzia ha separato queste due gemelle e ora Mae è in cerca di vendetta. Osha, che è un meccanico e che faceva parte dell’ordine Jedi, ma se n’è andata come padawan, è accusata della vendetta che sta avvenendo e deve difendersi, scoprendo anche che la sua sorella gemella è ancora viva”.

Abbiamo sentito che anche Manny Jacinto interpreterà due gemelli, ma non è ancora stato confermato.

Il cast di Star Wars: The Acolyte: La Seguace?

The Acolyte: La Seguace è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte: La Seguace

The Acolyte: La Seguace è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

The Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Deadpool & Wolverine: Ryan Reynolds svela un secchiello per popcorn dal titolo esilarante e suggestivo

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Quella dannata mostruosità di Dune: Parte Due ha molto di cui rispondere! In risposta al secchiello per popcorn Sandworm, involontariamente (o almeno così vogliono farci credere) osceno, messo in vendita all’inizio di quest’anno in concomitanza con l’uscita del sequel fantascientifico di Denis Villeneuve, Ryan Reynolds ha promesso che un secchiello per Deadpool & Wolverine, volutamente osceno, era in arrivo, e l’attore ha ora svelato la prima immagine.

Questo è… sì. Onestamente, non ci scomoderemo nemmeno a spiegarlo, perché siamo sicuri che sarà molto più efficace se guarderete da soli il video di rivelazione.

Regal ha anche pubblicato un altro video che mostra un altro secchio.

Davvero, non siamo sicuri del motivo di tanto clamore. Logan ha la bocca spalancata, come spesso fa quando si lancia in una battaglia, fa una piccola pausa per riempirsi la gola di deliziosi popcorn ed è così entusiasta che si ritrova con un po’ di burro caldo sul viso.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Kathleen Kennedy dice che “molte donne che entrano in STAR WARS hanno difficoltà” a causa della fanbase “dominata dagli uomini”

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Ogni fandom ha la sua parte di elementi tossici, ma probabilmente è giusto dire che Star Wars dell’era Disney ha subito più negatività e contraccolpi da parte di un certo contingente di fan rispetto a qualsiasi altro franchise negli ultimi anni.

Ci si aspettava che Daisy Ridley fosse annunciata come protagonista di Star Wars: Il Risveglio della Forza, ma le reazioni sono aumentate quando il suo personaggio, Rey, è stato considerato una “Mary Sue”. La tossicità ha probabilmente raggiunto un picco quando la Rose Tico di Kelly Marie-Tran è stata introdotta ne Gli ultimi Jedi, ma la percezione generale tra alcuni fan che Star Wars sia diventato troppo ruffiano nella sua rappresentazione e inclusività continua.

Con The Acolyte: La Seguace – una nuova serie Disney+ della showrunner Leslye Headland con un cast prevalentemente femminile – all’orizzonte, l’amministratore delegato di Lucasfilm Kathleen Kennedy ha riconosciuto che salire a bordo del franchise può essere un’esperienza “terrificante” per le registe e le attrici.

Cosa ha detto Kathleen Kennedy sui fan di Star Wars

Operare all’interno di questi franchise giganteschi, con i social media e il livello di aspettative, è terrificante”, ha dichiarato al New York Times. “Credo che Leslye abbia avuto qualche difficoltà. Penso che molte delle donne che entrano in Star Wars abbiano difficoltà a sopportarlo. Essendo la base dei fan così dominata dagli uomini, a volte vengono attaccate in modi che possono essere piuttosto personali. Io credo che la narrazione debba essere rappresentativa di tutte le persone. Per me è una decisione facile”.

Per quanto riguarda la Headland, lei comprende la frustrazione dei fan per la direzione che ha preso il franchise di Star Wars, ma ritiene che chiunque oltrepassi la linea dell’odio non sia un vero fan.

Come fan, so quanto sia stata frustrante la narrazione di Star Wars in passato. L’ho provato io stesso“, ha detto. “Sono convinto della mia empatia nei confronti dei fan di Star Wars. Ma voglio essere chiara. Chiunque si dedichi al bigottismo, al razzismo o all’odio… non lo considero un fan”.

Chi è il cast di Star Wars: The Acolyte?

Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Scarlet Witch: prime indiscrezioni sul film e sulla seconda stagione di HAWKEYE

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In WandaVision, Wanda Maximoff è finalmente diventata Scarlet Witch. Tuttavia, la sua evoluzione si è conclusa con una nota tragica, quando è stata costretta ad abbandonare l’Esa intorno a Westview e a dire addio alla Vision e ai suoi figli, Tommy e Billy.

Quando abbiamo ritrovato Wanda in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la Darkhold ha corrotto la Vendicatrice e lei si è scatenata attraverso le realtà per trovare le varianti dei suoi figli gemelli.

Quando tutto fu detto e fatto, Wanda si rese conto dell’errore commesso e sembrò seppellirsi sotto Wundagore. Tuttavia, ciò avvenne solo dopo aver usato i suoi poteri per distruggere ogni possibile copia del Darkhold nel Multiverso.

È opinione diffusa che Wanda abbia trovato un modo per sopravvivere e da diversi mesi si parla di un film sulla Scarlet Witch.

Oggi, lo scooper @MyTimeToShineH ha condiviso un aggiornamento secondo il quale i Marvel Studios stanno cercando un regista. Questo presumibilmente significa che hanno una sceneggiatura, e in precedenza è stato riferito che il piano è quello di portare questo progetto nelle sale prima di Avengers: Secret Wars.

Per il momento, però, Elizabeth Olsen sembra desiderosa di prendersi una pausa dal MCU. “In particolare negli ultimi quattro anni, la mia produzione è stata la Marvel”, ha dichiarato l’anno scorso. “Non voglio… non è che non voglia essere associata solo a questo personaggio. Ma sento davvero che ho bisogno di ricostruire altre parti per avere un equilibrio”.

“Ho tanta voglia di fare film in questo momento. E spero che alcuni di essi si realizzino nel modo in cui sento di poterlo fare. Ma sì, è qualcosa di cui ho bisogno. Ho bisogno di altri personaggi nella mia vita”, ha aggiunto la Olsen. “Non c’è longevità in un solo personaggio”.

È probabile che se il film su Scarlet Witch non servirà a dare l’addio al personaggio a Elizabeth Olsen, lo farà uno dei prossimi film sui Vendicatori.

Cosa si dice sulla seconda stagione di Hawkeye? 

Abbiamo anche un aggiornamento sulla seconda stagione di Hawkeye; a quanto pare, il piano prevede che la storia si svolga ancora una volta durante il Natale. La speranza è di affidare a un “grande nome” il ruolo di Barney, fratello di Clint Barton (meglio conosciuto nei fumetti come Trickshot).

A febbraio, Jeremy Renner aveva parlato del suo ritorno nel MCU dicendo: “Sono sempre pronto. Sarò abbastanza forte, questo è certo. Sarò pronto“.

Primo sguardo allo stand-in di Giancarlo Esposito nel MCU e nuovi dettagli sul personaggio – SPOILER

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Giancarlo Esposito (The Boys, The Mandalorian) ha recentemente confermato di essere entrato a far parte del Marvel Cinematic Universe – anche se non nel ruolo del Professor X – e da allora le speculazioni si sono scatenate.

Ora è stato condiviso online un primo sguardo alla controfigura dell’attore e abbiamo anche alcuni dettagli sul suo personaggio di “agente antagonista del caos”.

Ora abbiamo la conferma che Giancarlo Esposito farà effettivamente il suo debutto nel MCU in Captain America: Brave New World, che ha recentemente iniziato un altro ciclo di riprese. Grazie ad Atlanta Filming, abbiamo una foto del set che ritrae la sua controfigura in tenuta tattica.

Non c’è molto da aggiungere, ma AF ha anche condiviso uno schizzo del personaggio di Giancarlo Esposito con il suo costume completo, insieme ad alcuni nuovi dettagli molto interessanti.

Sembra che questo personaggio sarà molto ben equipaggiato per la battaglia, con tre pistole, tre coltelli e un’ascia. Si dice anche che sfoggerà un mantello nero con fodera marrone e “assomiglierà a Blade con i capelli bluastri”.

Sulla base di queste nuove informazioni, è probabile che Giancarlo Esposito interpreti una sorta di mercenario non dotato di superpoteri, incaricato di eliminare Sam Wilson e i suoi alleati. Ci sono diversi personaggi della Marvel Comics che potrebbero fare al caso suo, tra cui Paladin, Lance Hunter e Blue Streak (il che spiegherebbe i capelli). Un’altra teoria popolare sembra essere quella di una versione malvagia del Dr. Adam Brashear, alias Blue Marvel.

Ci sono numerose altre possibilità, ma presto potremo avere un’idea più precisa di chi sia questo personaggio se verranno diffuse online altre foto rivelatrici del set.

 

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Un post condiviso da Atlanta Filming (@atlanta_filming)

Un paio di settimane fa sono state diffuse le prime foto ufficiali del film, che mostrano Anthony Mackie nei panni del rientrante Sam Wilson, equipaggiato con l’iconico scudo di vibranio di Steve Rogers, e la nostra nuova Sentinella della Libertà che incontra Ross, il quale incaricherà Wilson di riformare i Vendicatori.

Nel filmato proiettato al CinemaCon il mese scorso, Ross accoglie Wilson alla Casa Bianca per lodarlo per il suo passato eroismo, ma il caos si scatena quando la musica attiva alcuni assassini agenti dormienti, tra cui Isaiah Bradley di Carl Lumbly, che tentano di eliminare il Presidente.

Aveva più senso che fosse un film d’azione di spionaggio con i piedi per terra, piuttosto che alieni e aerei che attraversano portali e cose del genere“, ha detto Mackie a EW. “Anche se ho partecipato a così tanti film e li ho visti tutti, con questo film Sam ha l’opportunità di affermarsi come vera star dell’azione e come Vendicatore“.

Questo film è un chiaro reset”, aggiunge. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo. Penso che con questi film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò verso cui la Marvel è diretta, proprio come hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

Cosa sappiamo su Captain America: Brave New World?

Insieme a Anthony Mackie Harrison Ford ci saranno Danny Ramirez nel ruolo del nuovo Falcon, Shira Haas nel ruolo della supereroina israeliana Sabra, Liv Tyler nel ruolo di Betty Ross e Tim Blake Nelson nel ruolo del Leader.

I dettagli specifici della trama non sono ancora stati resi noti, ma si dice che la storia vedrà Samuel Sterns rivelarsi come il “benefattore segreto” dietro la Serpent Society. Non è chiaro cosa comporterà, ma si presume che finanzierà il gruppo e forse fornirà loro tecnologia. Captain America: Brave New World arriverà nelle sale il 14 febbraio 2025.

BLADE è morto per i Marvel Studios? Ecco le ultime sullo stato del reboot del MCU

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Ieri sera si è diffusa la notizia che Mahershala Ali è in trattativa per recitare nel prossimo reboot di Jurassic World della Universal Pictures, lasciando apparentemente in sospeso lo status del reboot di Blade, programmato da tempo dai Marvel Studios.

Anche se non abbiamo avuto aggiornamenti ufficiali sul progetto, si dice che Jurassic World 4 si stia preparando per le riprese di metà giugno, che è anche il periodo in cui Blade dovrebbe iniziare le riprese. Sembra quindi altamente improbabile che Ali si sia accaparrato questo ruolo di JW se aveva ancora in programma di interpretare il Daywalker, a meno che il progetto del MCU non abbia subito un altro ritardo – o sia stato cancellato del tutto?

Blade è stato tormentato da problemi di produzione sin da quando è stato annunciato per la prima volta più di quattro anni fa, passando attraverso una serie di registi e scrittori. Il progetto sembrava finalmente tornato in carreggiata dopo che un recente aggiornamento di Production Weekly aveva affermato che le riprese sarebbero iniziate in autunno, ma di recente abbiamo appreso che il film aveva incontrato un altro ostacolo, con la ricerca di un nuovo sceneggiatore per dare alla sceneggiatura un’altra importante revisione.

Ora John Campea è intervenuto sulla situazione durante l’ultimo episodio del suo show su YouTube. Secondo le sue fonti, “la produzione di Blade è completamente ripartita” perché i protagonisti coinvolti nel reboot sono insoddisfatti della sceneggiatura.

Questo suggerisce che i Marvel Studios hanno ancora intenzione di portare avanti il film, ma un riavvio completo indica ovviamente che si partirà da zero e si butteranno via (o almeno si rivedranno in modo significativo) le idee della storia precedente.

Cosa sappiamo sullo stato delle cose di Blade?

Per quanto riguarda i “personaggi chiave”, saremmo molto sorpresi se Mahershala Ali non fosse uno di loro. Anche se siamo stati portati a credere che tutto sia stato risolto, un recente articolo ha affermato che la star di Luke Cage ha minacciato di lasciare il film a un certo punto a causa di frustrazioni con la sceneggiatura.

Secondo alcune prime bozze, la nuova interpretazione di Ali del Daywalker sarebbe stata “relegata a terzo o quarto protagonista” del suo stesso film e, sebbene ciò sia stato smentito da uno sceneggiatore che ha lavorato a una bozza prima degli scioperi (per saperne di più clicca qui), alcuni di questi problemi (o altri del tutto nuovi) potrebbero ancora far riflettere l’attore.

Vale la pena notare che l’ultimo aggiornamento di Mahershala Ali durante un’intervista con EW è stato positivo.

Ci stiamo lavorando. Questo è il meglio che posso dirvi. Sono davvero incoraggiato dalla direzione del progetto. Penso che torneremo a lavorarci relativamente presto“. “Sono sinceramente incoraggiato per quanto riguarda il punto in cui si trovano le cose e chi è a bordo e chi sta guidando la strada per quanto riguarda la scrittura della sceneggiatura, la regia e tutto il resto”, ha aggiunto. “Quindi questo è il massimo che posso dirvi“.

Anche il regista Yann Demange (che ha preso il posto di Bassam Tariq) ha parlato positivamente del reboot e ha già confermato che il film sarà effettivamente vietato ai minori. “Sono entusiasta di mostrare una sorta di spietatezza, una ruvidezza che gli permette di camminare sulla terra in un modo particolare. Lo amo per questo”, ha detto il regista. “Ha una dignità e un’integrità, ma c’è una ferocia che di solito tiene sotto la superficie. Voglio liberarla e portarla sullo schermo“.

Blade, il film

Blade uscirà nelle sale il 7 novembre 2025. Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Come noto, il film sta però affrontando numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato scontento delle prime versioni della sceneggiatura. Ci sarebbe dunque stata una forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che sull’uscita in sala.

Venom: The Last Dance, primo trailer classificato: ecco quando uscirà!

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Con Andy Serkis dietro la macchina da presa, le aspettative per Venom: La furia di Carnage erano alte. Il film si è rivelato un grande miglioramento rispetto al suo predecessore, ma la classificazione PG-13 ha castrato Cletus Kasady e ha frenato il film in larga misura.

Una scena post-credits che annunciava l’incontro di Venom con Spider-Man ha aumentato l’interesse dei fan, solo che lo stinger di Spider-Man: No Way Home ha rispedito Eddie Brock da dove era venuto senza mai incontrare Peter Parker.

Venom: The Last Dance è il prossimo film e, secondo quanto riferito, sarà l’ultima apparizione di Tom Hardy nei panni di Eddie. Kelly Marcel, che ha scritto Venom e Venom: La furia di Carnage, ora scrive e dirige… se questo sia un bene o un male resta da vedere.

Tuttavia, presto potremo dare una prima occhiata al threequel, perché il BBFC (British Board of Film Classification) ha appena classificato un trailer di 2 minuti e 27 secondi con rating 15 (l’equivalente britannico di un rating R).

Secondo il fidato runtime e trailer leaker @Cryptic4KQual, il trailer di Venom: The Last Dance debutterà online la prossima settimana e sarà proiettato nei cinema davanti a Bad Boys: Ride or Die. Abbiamo sentito chiacchiere simili e ci aspettiamo che sia presto online.

Queste cose [di solito] si fanno in tre”, ha detto Hardy in precedenza. “Penso che sia davvero importante, se vai a vedere qualcosa, pensare che uno, due e tre siano la stessa cosa… la stessa storia, lo stesso film. In questo modo non ci si sorprende a dover fare un terzo film dal nulla”.

Ci deve essere una certa continuità con il terzo, il quarto e il quinto, e se qualcuno dice ‘no’, va bene. Lasciate perdere e passate a qualcos’altro“, ha concluso. Sembra che Tom Hardy abbia deciso di fare proprio questo, anche se ci sono ancora voci che parlano di un salto di Venom nel MCU

 

 

Tutto quello che sappiamo su Venom: The Last Dance

Venom: The Last Dance segue i successi al botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.

Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”

A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che include Morbius, Kraven Il Cacciatore e Madame Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom: The Last Dance.

Sony Pictures: lo studio utilizzerà l’intelligenza artificiale per realizzare film in modo più efficiente

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Sony Pictures ha fatto una dichiarazione coraggiosa confermando che utilizzerà l’intelligenza artificiale per produrre i futuri film e spettacoli televisivi.

L’amministratore delegato Tony Vinciquerra ha recentemente partecipato a una conferenza di investitori in Giappone e ha dichiarato ai presenti che lo studio è “molto concentrato sull’intelligenza artificiale” per ridurre i costi.

“Cercheremo di utilizzare l’IA per produrre film per il cinema e la televisione in modo più efficiente, utilizzando soprattutto l’IA”, ha detto Vinciquerra.

In seguito ha aggiunto: “Gli accordi che sono emersi dagli scioperi dell’anno scorso e quelli che emergeranno dalle trattative IATSE e Teamster definiranno più o meno quello che faremo con l’AI”.

Si riferisce alle trattative in corso tra i principali sindacati delle troupe di Hollywood e gli studios più importanti; il timore è che strumenti di IA come “Sora” di OpenAI possano compromettere il lavoro dei membri delle troupe e dei talenti. Ora, lo IATSE spera di ottenere le stesse garanzie di attori e scrittori dopo gli scioperi di SAG-AFTRA e WGA.

Che piaccia o no, gli studios si stanno affidando sempre di più all’IA; solo l’anno scorso il fondatore della DreamWorks Jeffrey Katzenberg ha suggerito che questa tecnologia potrebbe ridurre i costi di realizzazione di un film d’animazione fino al 90%, con soli 50 artisti necessari per crearli al posto di 500.

Per quanto riguarda i motivi che hanno spinto la Sony a seguire questa strada, The Hollywood Reporter ritiene che possano essere riconducibili a una serie di delusioni commerciali, tra cui Morbius, Madame Web e, se dovessimo azzardare un’ipotesi, Ghostbusters: Minaccia Glaciale.

Gli appassionati di cinema sono stati rapidi nel respingere l’uso dell’IA nei film. Late Night with the Devil, un film horror altrimenti grandioso, ha finito per essere oscurato dalla decisione di utilizzare immagini generate dall’IA in vari punti. Se gli spettatori abituali se ne rendano conto o se ne preoccupino è un’altra questione.

Ironia della sorte, mentre parlava dei difetti di Madame Web, la star Dakota Johnson ha espresso preoccupazione per l’IA.

Non si può fare arte basandosi su numeri e algoritmi”, ha detto. “La mia sensazione è che da tempo il pubblico sia estremamente intelligente, mentre i dirigenti hanno iniziato a credere che non lo sia. Il pubblico sarà sempre in grado di riconoscere le stronzate. Anche se si cominciano a fare film con l’intelligenza artificiale, gli esseri umani non vorranno vederli”.

Ma per me è stata sicuramente un’esperienza fare [Madame Web]. Non avevo mai fatto nulla di simile prima. Probabilmente non farò mai più nulla di simile perché non ho senso in quel mondo. E ora lo so“, ha aggiunto Dakota Johnson. “Ma a volte, in questa industria, firmi per qualcosa che è una cosa e poi, mentre la stai realizzando, diventa una cosa completamente diversa e ti chiedi: ‘Aspetta, cosa?’”.

Return to Silent Hill: Pyramid Head insegue James Sunderland attraverso la nebbia nel primo trailer

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La nebbia si avvicina ancora una volta: Konami ha presentato il primo trailer dell’adattamento live-action del videogioco Return to Silent Hill del regista Christophe Gans. Dopo un’anteprima al Festival di Cannes all’inizio di questo mese, questo breve teaser offre uno sguardo adeguato a Jeremy Irvine nel ruolo dell’iconico protagonista di Silent Hill 2, James Sunderland, mentre esplora la città del titolo e incontra i macabri abitanti del luogo. Sebbene duri meno di un minuto, mostra anche alcuni dei personaggi più memorabili e inquietanti del gioco, come Maria (Hannah Emily Anderson) e l’incubo di Pyramid Head.

Return to Silent Hill è un adattamento degli eventi di Silent Hill 2, spesso acclamato come uno dei più grandi giochi horror di tutti i tempi e a sua volta fortemente influenzato da Crime and Punishment e dalle opere di David Lynch, tra gli altri. Il gioco segue il tormentato James Sunderland che, dopo aver perso la moglie Mary a causa di una malattia tre anni prima, riceve una misteriosa lettera che afferma di provenire da lei e che lo invita a recarsi a Silent Hill. Trova una città deformata da una forza sconosciuta, piena di orrori indicibili che minacciano di distruggerlo e di figure sia familiari che sconosciute che lo conducono sempre più a fondo nel cuore di questo luogo infestato. Inizia lentamente a dubitare della propria realtà, ma continua ad andare avanti nella speranza di trovare Mary e porre fine al suo incubo.

A dimostrazione della fedeltà con cui Gans sta realizzando l’adattamento, il teaser si apre con un remake shot for shot di una memorabile scena del gioco in cui James si guarda allo specchio. Il filmato ripercorre i suoi passi attraverso le strade nebbiose di Silent Hill, mentre incontra Maria, una figura particolare che assomiglia in modo inquietante alla sua defunta moglie, e altre persone che rimangono in città nonostante i mostri che le circondano. La tensione aumenta man mano che James si addentra, la città diventa sempre più buia e mostri come le infermiere con la testa a bolla escono dall’ombra per attaccarlo. Non passa molto tempo prima che incontri Pyramid Head che trascina la sua mannaia gigante mentre cerca disperatamente di mettere le mani su James.

Silent Hill Returns è il terzo film del franchise di Silent Hill per il grande schermo e il primo film di Gans dopo La bella e la bestia di Vincent Cassel e Léa Seydoux del 2014. Inoltre, Gans torna nella città avvolta dalla nebbia per la prima volta da quando ha contribuito a dare il via al franchise cinematografico nel 2006 con l’adattamento hollywoodiano di Silent Hill scritto da Roger Avery. Sebbene quel film non abbia avuto un’accoglienza molto calorosa da parte della critica e del pubblico, il regista e il suo team, tra cui i co-sceneggiatori Sandra Vo-Anh e William Josef Schneider, questa volta stanno collaborando strettamente con Konami per garantire che la leggendaria Silent Hill 2 sia resa giustizia.

Il produttore Victor Hadida, che ha lavorato in precedenza a The Crow, ha sottolineato che Konami è stata strettamente coinvolta nel team di Return to Silent Hill durante tutto il suo sviluppo. Il film arriva in un momento importante, poiché il remake del gioco classico uscirà l’8 ottobre di quest’anno. Hadida ritiene che sia fondamentale per il futuro del franchise che i due progetti vengano portati avanti insieme, nella speranza di reintrodurre il pubblico a ciò che lo storico franchise di videogiochi è in grado di fare nel campo dell’horror psicologico.

Christophe e io abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner di Konami, mentre aggiornavano il videogioco, per creare anche una versione di Silent Hill per il pubblico teatrale di oggi“, ha spiegato il produttore Victor Hadida. “Troverete ancora i mostri iconici, ma ci saranno anche nuovi design. Siamo certi che questo nuovo film e il gioco aggiornato di Konami insieme daranno impulso al franchise per gli anni a venire“.

Non c’è ancora una data di uscita per Return to Silent Hill.

Top Gun: trama, cast e sequel del film con Tom Cruise

Top Gun: trama, cast e sequel del film con Tom Cruise

Considerato ancora oggi uno dei grandi classici degli anni Ottanta, Top Gun ha rappresentato una vera e propria svolta per il cinema statunitense, coniugando sentimento e patriottismo. Diretto da Tony Scott, fratello di Ridley, il film prese infatti spunto dalla cultura politica di quegli anni, dove si cercava di riaffermare la grandezza degli Stati Uniti. Divenuto così storicamente significativo, questo fa ormai parte dell’immaginario comune, tanto per i suoi memorabili personaggi quanto per la bellezza di certe scene e sequenze.

Tra le altri fonti di spunto di questo, vi è l’articolo intitolato proprio Top Gun, pubblicato nel 1983 dalla rivista California. All’interno di questo si descriveva il complesso addestramento dei piloti da caccia, e grazie al suo appassionante resoconto questo attirò l’attenzione anche di numerosi produttori di Hollywood. Ad aggiudicarsi i diritti fu però Jerry Bruckheimer, noto per aver dato vita a numerosi blockbuster come Transformers e Pirati dei Caraibi.

Al momento della sua uscita il film divenne in breve un grandissimo successo. A fronte di un budget di circa 15 milioni, questo arrivò ad incassarne oltre 353 in tutto il mondo. Top Gun, tra le altre cose, contribuì a lanciare la moda dei giubbotti bomber e degli occhiali Ray-Ban. La celebre canzone Take My Breath Away finì poi per vincere l’Oscar, affermandosi come uno dei brani più popolari di sempre. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile approfondire ulteriori curiosità legate al film.

Top Gun sequel
Tom Cruise e Kelly McGillis in Top Gun. © 1986 – Paramount Pictures

La trama di Top Gun

Protagonista del film è Pete “Maverick” Mitchell, giovane aviatore della marina militare americana. Insieme all’amico Nick, detto “Goose” sono diventati i membri di punta del loro equipaggio in seguito alla spettacolare azione condotta nel salvataggio di un’altra squadra. Tale dimostrazione di valore consente loro di entrare a far parte della prestigiosa scuola Top Gun, specializzata nell’insegnamento del combattimento aereo. Qui Maverick e Goose vengono addestrati dal comandante Mike “Viper” Metcalf, il quale esige il massimo e sottopone i suoi allievi ad un allenamento durissimo.

Top Gun: il cast del film

Ad interpretare Pete “Maverick” Mitchell vi è Tom Cruise, il quale per risultare realistico nei panni del personaggio venne seguito da alcuni veri addestratori, che gli suggerirono un allenamento e un modo di comportarsi in linea con quanto richiesto ai veri piloti. Cruise decise inoltre di rimanere costantemente nel personaggio, evitando dunque di socializzare troppo con gli altri membri del cast. La tensione che si avverte tra lui e l’attore Val Kilmer, interprete di Tom “Iceman” Kazinsky è stata infatti il risultato di un reale evitarsi dei due interpreti.

L’attrice Kelly McGillis, divenuta estremamente popolare grazie a questo film, interpreta invece la bella Charlotte Blackwood, la donna di cui Maverick si innamora. Per lei il film si rivelò un esperienza particolarmente complessa, avendo dichiarato di non aver avuto un buon rapporto con Cruise durante le riprese. Ad interpretare l’amico fraterno di Maverick, Goose, vi è invece l’attore Anthony Edwards. Questi si affermò per la sua grande padronanza delle situazioni previste dal copione, e fu l’unico membro del cast a non vomitare in seguito alle riprese aeree.

Top Gun cast attori
Tom Cruise, Val Kilmer, Tom Skerritt, Rick Rossovich e Adrian Pasdar in Top Gun. © 1986 Paramount Pictures

 

Il sequel del film

A distanza di oltre trent’anni, un sequel diretto del film è arrivato al cinema. Si tratta di Top Gun: Maverick, dove sia Tom Cruise che Val Kilmer riprendono i rispettivi iconici ruoli. Ad affiancarli vi sono poi celebri attori come Miles Teller, Jennifer Connelly, Glen Powell e Jon Hamm. Il film si concentra nuovamente sul personaggio di Pete Mitchell, il quale è ora diventato il nuovo istruttore di volo della scuola Top Gun. Egli è qui impegnato però anche a fare da mentore al giovane Bradley Bradshaw, figlio del suo scomparso compagno di volo Goose.

Nel gennaio di quest’anno è poi stato rivelato che la Paramount sta ufficialmente andando sviluppando un Top Gun 3. Tom Cruise tornerà nei panni di Pete Mitchell, così come dovrebbero tornare anche Glen Powell e Miles Teller, che hanno avuto ruoli di spicco come Hangman e Rooster, rispettivamente, nel tanto atteso sequel del 2022. Joseph Kosinski dovrebbe invece tornare sia alla regia che alla produzione ma al momento non è noto quando il film potrà essere realizzato, dati i tanti impegni di Cruise.

Il trailer di Top Gun e dove vedere il film in streaming e in TV

Top Gun è presente su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity+, Apple TV, Netflix e Paramount+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, e si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Top Gun sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 31 maggio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Last Man Down: tutto quello che c’è da sapere sul film

Last Man Down: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il cinema d’azione degli anni Ottanta ci ha regalato alcuni tra i più iconici eroi del cinema, personaggi tutto muscoli capaci di uscire indenni da ogni situazione, salvando sempre chi ne ha bisogno. La saga Rambo con Sylvester Stallone, quella di Die Hard con Bruce Willis, o quella di Arma letale con Mel Gibson sono solo alcuni esempi a riguardo. Sono film che ancora vengono citati e omaggiati e proprio a loro si ispira il lungometraggio del 2021 dal titolo Last Man Down.

Film di produzione inglese e svedese, questo è diretto da , regista poco noto ma distintosi grazie ad alcuni cortometraggi e che proprio grazie a Last Man Down ha conosciuto una maggiore notorietà. Njie, anche autore della sceneggiatura insieme a Daniel Stisen e Andreas Vasshaug dà però qui vita non ad un semplice action movie ricco di combattimenti ed esplosioni, bensì ad un’opera che si colloca anche nel filone dei film post apocalittici e distopici.

Si tratta dunque di un film che non manca di entusiasmare i fan del genere, che possono qui ritrovare anche graditi elementi di originalità. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Last Man Down. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo annunciato sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Last Man Down cast
Daniel Stisen in Last Man Down. © Daniel Stisen Productions Ltd, Fansu Film AB

La trama di Last Man Down

Il film è ambientato in una realtà distopica in cui una terribile pandemia ha sterminato milioni di esseri umani. Protagonista di questo racconto è John Wood, ex soldato delle forze speciali che dopo la morte dell’amata moglie per mano di spietati mercenari, si è ritirato nelle foreste selvagge del Nord. Scegliendo di vivere in solitudine, John vuole tenersi lontano dalla violenza e dall’odio che dominano il mondo.

Un giorno, però, bussa alla sua porta Maria Johnson, una giovane donna ferita in cerca di aiuto. Racconta di essere vittima di un esperimento condotto dal folle Comandante Stone che l’ha usata come cavia convinto che il suo sangue possa sconfiggere la pandemia. John, sconvolto nello scoprire che si tratta dello stesso spietato comandante che ha ucciso sua moglie sotto i suoi occhi, decide di nascondere Maria e di riarmarsi per combatterlo.

Il cast del film

Ad interpretare John Wood vi è l’ex bodybuilder Daniel Stisen, apparso con dei cameo anche nei film Justice Leage e Jurassic World: Il dominio. Prossimamente, invece, lo si vedrà nel ruolo di Ursus nella serie Those About to Die, con Anthony Hopkins. Accanto a lui, in Last Man Down, vi è poi l’attrice Olga Kent nel ruolo di Maria Johnson. Kent è apparsa in alcune fiction italiane come Don Matteo, Che Dio ci aiuti e Rocco Schiavone, ma anche nel recente film The Palace.

L’attore Daniel Nehme dà il volto al personaggio del Comandante Stone, mentre Stanislav Yanevski è Dottor Feltspat. I fan della saga di Harry Potter riconosceranno in quest’ultimo l’interprete di Viktor Krum, personaggio de Harry Potter e il Calice di Fuoco. Recitano poi nel film gli attori Madeleine Vall nel ruolo Granito, Natassia Malthe in quello di Zahara, Stephanie Siadatan nel ruolo di Emilia e Michael Billington in quello di Mason.

Last Man Down trama sequel
Daniel Nehme e Stephanie Siadatan in Last Man Down. © Daniel Stisen Productions Ltd, Fansu Film AB

Last Man Down 2: il sequel del film si farà

Non ci è voluto molto Last Man Down per diventare un piccolo cult tra gli appassionati di questo genere di film. Dato il buon successo riscontrato, è stata confermata la realizzazione di un sequel ad oggi intitolato semplicemente Last Man Down 2. Daniel Stisen è confermato come protagonista e riprenderà dunque i panni di John Wood, ma la trama di questo sequel rimane per ora un mistero, come anche gli altri attori che saranno presenti accanto a Stisen. Il film, attualmente in pre-produzione, potrà vantare ancora una volta la regia di Fansu Njie.

Il trailer di Last Man Down e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Last Man Down grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Google Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 31 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

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