L’amore del regista Michael
Mann per Avatar di
James Cameron è ancora più forte che mai:
recentemente il regista ha definito l’epico film di fantascienza
del 2009 uno dei suoi quattro film preferiti.
In una recente intervista con
Letterboxd, a Michael Mann è stato chiesto di
elencare i suoi quattro film preferiti, e tra La corazzata
Potemkin del 1925, Giungla d’asfalto del
1950 e 2001: Odissea nello spazio del 1968, Mann ha
indicato Avatar come
quarto e ultimo film.
Non è la prima volta che Mann
elogia il film di James Cameron. Durante il sondaggio di Sight &
Sound del 2012, Michael Mann ha indicato Avatar come
uno dei suoi 10 film preferiti di sempre, e all’epoca lo ha
elogiato.
“Sulle fondamenta di un
biosistema interamente inventato, Avatar è una brillante sintesi di
tropi mitici, con debiti verso Lévi-Strauss e Il ramo d’oro di
Frazier. Si innalza perché, semplicemente, ti folgora e ti
trasporta“, scrisse Mann all’epoca.
L’ultimo film di Mann è Ferrari,
con Adam Driver, Penélope Cruz e Shailene Woodley.
Adam Driver interpreta Enzo Ferrari nel film, mentre
Penelope Cruz interpreta sua moglie Laura. Nel
film compaiono anche Shailene Woodley nel ruolo di Lina Lardi,
Sarah Gadon nel ruolo di Linda Christian,
Gabriel Leone nel ruolo di Alfonso de Portago,
Jack O’Connell nel ruolo di Peter Collins,
Patrick Dempsey nel ruolo di Piero Trauffi e
Ben Collins nel ruolo di Stirling Moss.
Ferrari è
ambientato nell’estate del 1957. L’ex pilota Ferrari è in crisi. La
bancarotta ha messo in ginocchio l’azienda che lui e sua moglie
Laura hanno costruito dal nulla dieci anni prima. La loro relazione
è messa a dura prova dalla perdita di un figlio e dal
riconoscimento di un altro. Ferrari decide così di colmare le varie
perdite cui la vita l’ha messo di fronte scommettendo tutto su una
gara automobilistica che per 1000 miglia avrebbe percorso tutta
l’Italia: la leggendaria Mille Miglia.
Mann dirige il film
Ferrari
la cui sceneggiatura è firmata da Mann stesso e da Troy Kennedy
Martin la sceneggiatura sua e di Troy Kennedy Martin (The Italian
Job), basata sul libro di Brock Yates, “Enzo Ferrari – The Man
and the Machine“. Mann produce il film con la
sua società Moto Pictures insieme a P.J. van Sandwijk e John
Lesher, oltre a John Friedberg, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher,
Gareth West e Thomas Hayslip, con l’importante supporto dei
produttori Andrea Iervolino e Monika Bacardi tramite la loro
produzione esecutiva ILBE e il supporto del produttore esecutivo
Niels Juul.
Sono stati rivelati i numeri di
audience su Netflix
di Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del Fuoco, il film space opera di
Zack Snyder. Secondo The Hollywood Reporter, il
film ha ottenuto 23,9 milioni di visualizzazioni in poco più di tre
giorni. Secondo l’agenzia, si tratta di un inizio discreto per il
film, che in futuro riceverà un director’s cut vietato ai
minori.
Rebel Moon – Parte 1:
Figlia del Fuoco è stato diretto da Snyder da una
sceneggiatura scritta insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad, basata
su una storia di Snyder e Johnstad. Il film è interpretato da
Sofia Boutella nel ruolo di Kora, Ed Skrein nel ruolo dell’Ammiraglio Atticus
Noble, Charlie Hunnam nel ruolo di Kai,
Michiel Huisman nel ruolo di Gunnar, Djimon Hounsou nel ruolo del Generale,
Staz Nair nel ruolo di Tarak, Doona
Bae nel ruolo di Nemesis, Ray Fisher nel
ruolo di Darrian Bloodaxe e l’esordiente E. Duffy
nel ruolo di Milius, mentre il premio Oscar Anthony Hopkins è la voce di un antico
cavaliere robot di nome Jimmy.
Nel film l’esercito del tiranno
Regent Balisarius minaccia gli abitanti di una colonia pacifica al
confine della galassia, che decidono di inviare una giovane donna
dal passato misterioso a esplorare pianeti vicini alla ricerca di
guerrieri disposti a combattere al loro fianco.
Produzione: Deborah Snyder, Wesley
Coller e Zack Snyder per The Stone Quarry; Eric Newman per Grand
Electric Produzione esecutiva: Sarah Bowen per Grand Electric. Il
lungometraggio segna il ritorno insieme di Newman, Snyder e Stuber.
Tra i produttori più prolifici di Netflix, Newman aveva ingaggiato Snyder per la regia
del suo L’alba dei morti viventi del 2004, che era stato
supervisionato dall’allora vicepresidente di Universal Scott
Stuber, oggi Netflix Head of Global Films. Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del Fuoco è il primo lungometraggio
frutto dell’accordo di prelazione tra Netflix e The Stone Quarry
Productions, società di produzione fondata da Zack e Deborah
Snyder, insieme al socio di produzione Wesley Coller.
Dopo la première dell’ultimo
speciale natalizio di Doctor
Who, laBBCha finalmente
pubblicato il primo teaser trailer di Doctor
Who per il prossimo capitolo della lunga serie di
fantascienza.
Il video offre ai fan
un’anteprima di cosa aspettarsi dalla prima stagione completa della
star di BarbieNcuti Gatwa nei panni del nuovo Signore del tempo.
Il nuovo contributo mette in risalto le sue prossime avventure con
Ruby Sunday di Millie Gibson, che ha
incontrato nell’episodio speciale di Natale. Il ritorno della
serie è previsto per maggio 2024 su BBC One e
Disney+.
Molto tempo fa, alla Vigilia di
Natale, un bambino fu abbandonato nella neve. Oggi Ruby Sunday
incontra il Dottore, bambini rubati, folletti e forse il segreto
della sua nascita.
Doctor
Who è prodotto da Bad Wolf con BBC Studios, per
BBC e Disney Branded Television. Tra i produttori esecutivi
figurano Davies (scrittore e showrunner), Jane Tranter, Julie
Gardner, Joel Collins e Phil Collinson.
Lo scorso lunedì 11
dicembre, Gatwa e Gibson hanno
premuto il pulsante per accendere il London Eye con i colori
dell’iconico vortice temporale di Doctor Who per
celebrarne il debutto. Inoltre, presso il British Film Institute, a
Southbank, si è tenuta una proiezione in anteprima
mondiale dello speciale natalizio con tanto di
Q&A con Gatwa, Gibson e lo showrunner Russell T
Davies.
I nuovi episodi di Doctor
Who saranno disponibili su Disney+ in tutto il mondo (ad eccezione
di Regno Unito e Irlanda).
Nel fine settimana natalizio appena
concluso
Wonka continua a mantenere il primo posto nella
classifica box office! L’atmosfera magica che crea il prequel sul
noto cioccolatiere è risultata essere perfetta per il pubblico nei
giorni del Natale. Wonka incassa €1.282.077 nel solo week end e più
di 7 milioni di euro dal suo arrivo nelle sale il 14 dicembre.
Secondo classificato è
Wish, nuovo cartone targato Disney, con il quale il
noto studio di animazione festeggia il suo centenario. Wish
raggiunge un incasso di €1.068.840 a fronte di un totale di quasi 2
milioni e mezzo dalla sua uscita nei cinema il 21 dicembre.
Al terzo posto si trova
Santocielo, commedia a tema natalizio con il noto duo
comico Ficarra e Picone. Santocielo incassa €865.903 nel week end e
3 milioni e mezzo di euro dal suo approdo nelle sale il 14
dicembre.
Box office: il resto della
classifica
Quarto e quinto classificato sono
rispettivamente
Aquaman e il regno perduto, sequel di Aquaman con
Jason Momoa, e
Ferrari, pellicola biografica con
Adam Driver. Aquaman incassa €710.761 a fronte di un totale di
2 milioni di euro dalla sua uscita nelle sale il 20 dicembre,
mentre Ferrari raggiunge un guadagno di €398.130 nel week end
natalizio e più di 2 milioni dal suo arrivo nei cinema il 7
dicembre. Al sesto posto ritroviamo C’è ancora domani, il quale,
dopo ben due mesi nelle sale, continua ad avere il suo pubblico: la
pellicola incassa €351.721 a fronte di un totale di quasi 32
milioni di euro.
Al settimo e ottavo posto si
stabiliscono One
Life, nuova pellicola con
Anthony Hopkins, e
Adagio, film che chiude la trilogia della Roma
criminale dopo Romanzo Criminale e Suburra. One
life incassa €204.756 e Adagio €133.534.
Ultimi due classificato al box
office di Natale sono Foglie al vento (fallen
leaves), dramma diretto dal regista ucraino Aki
Kaurismäki, e Prendi il
volo, cartone che racconta le vicende di una famiglia
di germani. Foglie al vento incassa €124.903 mentre Prendi il volo
€124.714.
What If…? 2×06 si conclude con il ritorno di un
personaggio importante, pochi istanti dopo il completamento delle
origini del nuovo eroe del MCU:
Kahhori una guerriera nativa americana Mohawk che
ha ricevuto i suoi poteri dal Tesseract. Tuttavia, sembra che le
sue avventure siano appena iniziate dopo il significativo finale
dell’episodio. L’episodio rivela infatti una realtà in cui il
Ragnarok ha distrutto Asgard e il
Tesseract è precipitato sulla Terra. I suoi resti
rotti hanno trasformato un lago in un portale che offre l’accesso a
un nuovo mondo. Diversi membri della tribù Mohawk, nel corso delle
generazioni, hanno attraversato il portale, ottenendo poteri e
immortalità dal Tesseract.
Cosa vuole Strange Supreme da
Kahhori, il nuovo eroe del MCU?
Quasi subito dopo che Kahhori e la
tribù Mohawk hanno forzato un trattato di pace tra il Nuovo Mondo e
gli spagnoli, Kahhori viene accolta da Strange
Supremo in persona, un membro dei Guardiani del Multiverso riuniti
da Uatu l’Osservatore nella prima stagione di
What If…?. Anche se sembra che voglia reclutare l’aiuto di
Kahhori in un episodio futuro, non è chiaro per quale motivo
Strange abbia bisogno di lei. Essendo una versione molto più oscura
di Stephen Strange rispetto a quella del MCU principale, è difficile dire se
le intenzioni di Strange Supreme saranno buone o cattive. Tuttavia,
è chiaro che qualcosa di significativo sta accadendo al multiverso,
soprattutto dopo il finale di What If…? 2×05, in cui
Capitan Carter è stata trascinata in un’altra realtà che ha colto
di sorpresa persino l’Osservatore.
Cosa è successo a Strange Supreme
dopo What If…?
Come si è visto nel finale della
stagione 1 di What If…?, Strange Supreme e Uatu
l’Osservatore sono stati in grado di combinare i loro poteri per
contenere Killmonger e Zola. La loro battaglia, alimentata dalla
Pietra dell’Infinito, avrebbe distrutto il tessuto stesso della
realtà e del multiverso, Strange accettò di sorvegliare i potenti
cattivi in ciò che rimaneva della sua realtà. Chiamando Uatu suo
amico, sembrava certamente che Strange fosse cresciuto e in cerca
di redenzione dopo aver distrutto il suo universo. Potrebbe essere
successo qualcosa a Strange Supreme fuori dallo
schermo che ha compromesso il suo sacrificio. Dopotutto, sembra che
abbia viaggiato per il multiverso alla ricerca di Kahhori per molto
tempo, il che indica che si è mosso liberamente.
Spiegazione dei poteri e delle
abilità di Kahhori
Come tutti i guerrieri Mohawk che
hanno attraversato il portale del lago, Kahhori ha acquisito una
serie impressionante di poteri. Tra questi, la supervelocità, la
telecinesi, i campi di forza, l’aumento della forza e della durata
e altre abilità come l’immortalità. Grazie al Tesseract, sembra
proprio che Kahhori sia ora uno degli eroi più potenti dell’intero
multiverso del MCU, e in What If 2×06 dimostra le sue
impressionanti capacità e abilità. Il set di poteri di Kahhori è
notevolmente diverso da quello di Capitan Marvel, anche se entrambi
provengono dal Tesseract.
Come Kahhori sconfisse i
conquistadores spagnoli
Pur avendo chiesto ai suoi compagni
di guerra di unirsi a lei contro i conquistadores spagnoli che
opprimevano la parte della tribù Mohawk rimasta sulla Terra,
Kahhori dovette inizialmente affrontare gli
spagnoli da sola. Grazie alla stretta collaborazione dei
Marvel Studios con i cittadini della reale Nazione
Mohawk, What If…? 2×06 è davvero una storia avvincente e
un debutto dinamico per il nuovo eroe del MCU.
Allo stesso modo, è evidente che la sua storia è tutt’altro che
finita grazie a Strange Supreme.
Il canale americano Freeform ha
annunciato il debutto della seconda parte di stagione di
Good Trouble 5, la quinta stagione della serie di
successo Good
Trouble. Lo show come tutte le serie americane aveva
subito lo stop a seguito del blocco dell’industria scaturita dagli
scioperi dei sindacati di sceneggiatori e attori.
Freeform ha annunciato che
inaugurerà il nuovo anno con il ritorno di Good
Trouble. Secondo la rete, la quinta stagione della serie
farà il suo debutto di metà stagione il 2 gennaio. Un primo sguardo
al resto della stagione che dà uno sguardo a ciò che verrà è
riportato sopra. Ha inoltre diffuso le anticipazioni
dell’undicesimo episodio.
Nell’undicesimo episodi di Good
Trouble 5, lo stress di Mariana raggiunge un punto di rottura.
Malika dà il benvenuto a Isaac nella Confraternita. Dennis
vacilla dopo il tradimento di Ranjit, portando Davia e Alice a
mettere insieme le loro idee.
Tutto quello che sappiamo su Good
Trouble
Good
Trouble è la serie tv drammatica spin-off
dellospettacolo Freeform The Fosters. Good
Trouble è iniziato nel gennaio 2019 con una prima
stagione di tredici episodi e segue Callie Adams Foster (Maia
Mitchell) e Mariana Adams Foster (Cierra Ramirez),
concettualmente alcuni anni dopo la serie precedente, “mentre si
imbarcano nella fase successiva della loro giovane adulto vive
lavorando a Los Angeles.”
La seconda stagione è stata presentata per la
prima volta a giugno 2019, e la
terza stagione è stata presentata per la prima volta a febbraio
2021. Nel settembre 2021, la serie è stata
rinnovata per una quarta stagione, che ha debuttato il 9 marzo
2022. Nell’agosto 2022, la serie è stata rinnovata per
una quinta stagione, che ha debuttato il 16 marzo
2023. Nel dicembre 2023, la serie è stata cancellata
dopo cinque stagioni.
Superman:
Legacy sarà il film che darà il via al nuovo
DCU, riportando sul grande schermo uno dei
superoi più amati di sempre, che avrà ora il volto di David Corenswet. Con le riprese ormai sempre
più vicine, previste per il mese di marzo, il film scritto e
diretto da James Gunn continua ad essere al cento delle
attenzioni dei fan, che non vedono l’ora di saperne di più. Tra le
cose legate al film che più si attendono, vi è senza dubbio il
costume di Superman, che come rivelato da
Gunn sarà allo stesso tempo fedele ma innovativo rispetto a
quello dei fumetti.
Le possibilità di vedere questo
costume prima dell’inizio delle riprese sembrano essere però molto
basse, anzi, pari a zero. A rivelarlo è proprio Gunn, il quale su
Threads ha risposto alla domanda
posta da un fan, ovvero quali sono le probabilità che il costume
venga svelato prima dell’inizio dei lavori sul set, con un semplice
“zero-punto-zero“. Per il momento delle riprese, inoltre,
si prevede un set particolarmente rigido riguardo la possibilità di
diffusione di materiale fotografico, pertanto è probabile che anche
con le riprese in corso non sarà possibile scoprire che aspetto ha
il costume del personaggio.
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul
film
Superman:
Legacy, scritto e diretto
da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già
detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain
“The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde
(Nathan
Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced),
Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho
(Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. È però
confermata anche la presenza della Fortezza della Solitudine.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha
permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi,
infatti, è confermato che Superman:
Legacyrispetterà la data di uscita
prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025. Le
riprese dovrebbero invece avere inizio a marzo 2024.
Lee Sun-kyun,
attore sudcoreano protagonista del film vincitore ai premi Oscar
2020 Parasite,
è morto mercoledì mattina, secondo quanto riportato
dall’Associated Press e dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Aveva 48 anni. Secondo
l’AP, l’attore è stato trovato morto in un’auto in un parco del
centro di Seul. La polizia stava cercando Lee dopo che la sua
famiglia aveva affermato che aveva scritto un biglietto d’addio e
si era allontanato da casa all’alba di mercoledì.
Lee era stato recentemente
sottoposto ad indagine dalla polizia per presunto uso di droghe
illegali. L’agenzia di polizia metropolitana di Incheon stava
indagando su Lee e altre sette persone per presunto uso di droga.
Secondo Yonhap, la polizia avrebbe interrogato Lee tre volte, fino
a sabato scorso, per il suo presunto uso di marijuana e altre
droghe a casa di una hostess di un bar di alto livello a Seoul,
diverse volte all’inizio dell’anno. Lee ha sempre dichiarato di
essere stato ingannato e di non sapere cosa stesse assumendo.
Nel film Parasite,
Lee interpreta Park Dong-ik, il padre della ricca famiglia Park
che, senza saperlo, assume in casa i membri della famiglia Kim,
truffatrice e di classe inferiore, per aiutarlo con i figli e
gestire la casa. Quando lo stratagemma viene finalmente svelato,
Kim Ki-taek (Song Kang-ho) uccide il signor Park
in un impeto di rabbia durante la festa di compleanno del figlio.
Dopo essere salito alla ribalta con questo, Lee ha recitato nella
serie Apple
TV+ “Dr. Brain“, la sua prima serie sudcoreana, ed è
stato nominato come miglior attore agli International Emmy Awards
2022.
Lee Sun-kyun ha
però recitato anche in altri progetti sudcoreani come
“Payback“, “Diary of a Prosecutor“, “My
Mister“, “Killing Romance“, “Kingmaker” e
molti altri negli anni 2000 e 2010, divenendo un attore
particolarmente noto e apprezzato nel panorama della cinematografia
sudcoreana.
FX ha diffuso il promo e le
anticipazioni dell’ottavo episodi di Fargo 5, la quinta stagione
della serie antologica Fargo che
in Italia va in onda su SKY e NOW. Nel prossimo episodio La
campagna di Roy continua, Indira prende posizione e Witt cerca di
aiutare. L’episodio che si intitola “Blanket” è stato scritto da
Noah Hawley e Thomas Bezucha e diretto da Sylvain White.
Fargo
è disponibile con il nuovo attesissimo capitolo in esclusiva
su Sky e in streaming solo su
NOW dal 22 novembre, subito dopo il debutto negli
Stati Uniti. Il quinto capitolo di Fargo è interpretato da Juno Temple (Ted
Lasso), Jon Hamm (Mad Men), Jennifer Jason
Leigh, David Rysdahl, Joe Keery, Lamorne Morris, Richa Moorjani,
Sam Spruell e Dave Foley.
Tutto quello che sappiamo sulla
quinta stagione di FARGO
L’ultimo capitolo di
Fargo
è ambientato in Minnesota e North Dakota, nel 2019. Dopo che
una serie inaspettata di eventi ha messo “Dorothy ‘Dot’ Lyon”
(Juno
Temple) nei guai con le autorità, questa casalinga del
Midwest, apparentemente tipica, si ritrova improvvisamente
catapultata in una vita che pensava di essersi lasciata alle
spalle.
Lo sceriffo del North
Dakota “Roy Tillman” (Jon
Hamm) è alla ricerca di Dot da molto tempo.
Allevatore, predicatore e costituzionalista, Roy crede di
essere la legge e quindi di essere al di sopra della
legge. Al suo fianco c’è il suo fedele ma inetto figlio,
“Gator” (Joe Keery), che cerca disperatamente di dimostrare il suo
valore al padre. Peccato che sia senza speranza. Così, quando
si tratta di dare la caccia a Dot, Roy arruola “Ole Munch” (Sam
Spruell), un oscuro vagabondo di origine misteriosa.
Con i suoi segreti più
profondi che iniziano a svelarsi, Dot tenta di proteggere la sua
famiglia dal suo passato, ma il suo affettuoso e ben intenzionato
marito “Wayne” (David Rysdahl) continua a correre da sua madre,
“Lorraine Lyon” (Jennifer Jason Leigh), per chiedere aiuto. CEO
della più grande agenzia di recupero crediti del paese, la “Regina
del debito” non è contenta della scelta di suo figlio e non
risparmia occasione per esprimere la sua disapprovazione verso
Dot. Tuttavia, quando l’insolito comportamento di Dot attira
l’attenzione del vice della polizia del Minnesota “Indira Olmstead”
(Richa Moorjani) e del vice del North Dakota “Witt Farr” (Lamorne
Morris), Lorraine nomina il suo consulente interno e consigliere
principale, “Danish Graves” (Dave Foley) per aiutare sua
nuora. Dopotutto, la famiglia è famiglia. Ma Dot ha un
talento inquietante per la sopravvivenza. E con le spalle al
muro, sta per dimostrare perché non si dovrebbe mai provocare una
madre Lyon.
Hawley è showrunner,
produttore esecutivo, sceneggiatore, regista (episodi 501 e 502) e
la sua società di produzione 26 Keys guida il team creativo
dell’ultimo nuovo capitolo. Warren Littlefield (The Handmaid’s
Tale, The Old Man, Dopesick), e la sua casa di produzione The
Littlefield Company, è anche produttore esecutivo insieme a Steve
Stark (Vikings: Valhalla, Mercoledì, The Consultant) di Toluca
Pictures, Kim Todd (The Handmaid’s Tale, Brave New World) e Joel &
Ethan Coen. Fargo
è prodotto da MGM Television e FX Productions, con MGM Television
come studio principale. La serie è distribuita a livello
internazionale da Amazon MGM Studios Distribution.
Barry Keoghan
ha parlato del finale di Saltburn (qui la recensione), il film di
Emerald Fennell
disponibile dal 22 dicembre su Prime Video, per il quale l’attore si è
letteralmente messo a nudo. Un finale, questo, che ha scioccato i
vari spettatori che in questi giorni hanno visto il film e riguardo
il quale la regista ha dichiarato che inizialmente non era previsto
che Keoghan danzasse totalmente nudo attraverso il maniero.
L’attore ha poi infatti raccontato a EW che in una prima versione
della sceneggiatura il protagonista “si dirigeva verso la
colazione, dove il maggiordomo gli serviva delle uova alla
coque“, il che sarebbe stato un richiamo a una scena
precedente in cui gli venivano appunto servite delle uova alla
coque.
Alla fine, però, si è optato per la
scena finale vede Oliver ballare per Saltburn senza vestiti mentre
si ascolta “Murder on the Dance Floor” di Sophie
Ellis-Bextor. Quando gli è stata proposta la cosa, Keoghan
non ha esitato ad accettare la sfida. “Mi sembrava
assolutamente giusta“, ha detto Keoghan. “È una questione
di proprietà. Quello è il mio posto. Ho piena fiducia nel fatto che
posso fare quello che voglio in quella casa. Posso spogliarmi e
ballare il valzer perché è mia. Sì… è stato divertente“.
Sebbene
Barry Keoghan fosse pronto per la scena, quando si è trattato
di girarla, all’inizio ha avuto qualche normale esitazione.
“La prima cosa che ho fatto è
stata quella di non avere vestiti addosso. Sono un po’… ehhh“,
ha ricordato. “Ma dopo la prima ripresa ero pronto a partire.
Pensavo: ‘Riprendiamo. Andiamo di nuovo’. In un certo senso te ne
dimentichi, perché si crea un ambiente così confortevole che ti dà
la possibilità di dire: “Va bene, ora si tratta della
storia”“. Fennell ha poi dichiarato che la scena è stata
girata 11 volte e alla settima ripresa era “tecnicamente
perfetta” ma non aveva la “gioia assolutamente
diabolica” che voleva dal personaggio. “Barry, a suo
merito, l’ha rifatta altre quattro volte fino a quella che vedete,
che ha una gioia di vivere fottutamente malvagia con cui è
impossibile non essere d’accordo“.
Tra i vari aspetti di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco (qui la recensione) che il
regista Zack Snyder sta ora spiegando in seguito
all’arrivo del film su Netflix, vi è anche il bizzarro
portale presente all’inizio del film. Gli spettatori non hanno
infatti mancato di notare le somiglianze di tale elemento – che
permette alla nave nota come Occhio del Re di spostarsi nello
spazio – con l’organo genitale femminile. Parlando con The Film Junkee, Snyder ha anticipato
le possibili battute a riguardo, spiegando che si è trattata di una
scelta ragionata e fortemente voluta. Infatti, il regista ha detto
che tale portale avrà molto più senso quando si approfondirà
ulteriormente la saga della Rebel Moon.
“Vi dirò che in realtà è un
portale più…. ecco, c’è molto altro da scoprire su come le navi del
Mondo Madre attraversano e piegano lo spazio quando devono fare
lunghi viaggi“, ha esordito Snyder. “E questa è una
rivelazione che avrà senso. In realtà è corretto al 100% per la
mitologia che piega lo spazio per il Mondo Madre. Quindi, non lo è.
Voi direte: ‘Oh, certo, questa è la forma…’“. Tale particolare
elemento che tanto ha generato dibattiti sul Web ha dunque
motivazioni precise, ma scopriremo di più sul suo funzionamento
solo in futuro, forse già con l’arrivo di Rebel Moon – Parte 2: La
Sfregiatrice, che sarà disponibile su Netflix dal 19 aprile.
Di cosa parla Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco
La sinossi di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del Fuoco recita: dopo essersi schiantata su
una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed Skrein)
scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro
raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e
Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di
ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
Dopo il grande successo e
l’acclamazione della critica ottenuti da The
Batman del 2022, è come noto in arrivo un sequel
del film DC. Questa volta, il film farà parte del marchio Elseworlds, ideato per
differenziare i film e le serie televisive che esistono al di fuori
della continuità principale dell’Universo DC. Con la produzione di
The
Batman – Part 2 che dovrebbe iniziare l’anno
prossimo per una data di uscita prevista per l’autunno del 2025,
sono da tempo iniziate a circolare voci sul cast del film e sui
villain coinvolti. James Gunn,
co-CEO dei DC Studios, ha però ora smentito la presenza di quelli
ad oggi citati.
In un recente post su Threads, Gunn ha infatti risposto alle recenti voci
secondo cui il Professor Pyg, lo
Spaventapasseri, Clayface,
Hush e
Dick Grayson dovrebbero fare la loro comparsa in
The
Batman – Part 2. In una sola frase, Gunn ha
rivelato che le voci sono “totalmente inventate”.
Lapidario come suo solito, Gunn non spende troppe parole a chiarire
la questione, per cui non è certo se la sua smentita riguardi tutti
i villain ad oggi citati, oppure solamente quelli più recentemente
nominati, ovvero Professor Pyg e Spaventapasseri. Secondo alcune
teorie, la presenza di Hush sarebbe piuttosto certa, considerando
l’interesse che il regista Matt Reeves nutre per
tale personaggio. Bisognerà però attendere notizie ufficiali prima
di poter avere qualcosa di certo tra le mani.
Quali sono le
ultime novità su The Batman – Parte 2?
Nell’ultimo aggiornamento
sull’attesissimo seguito, le riprese di The
Batman – Parte 2 sarebbero state posticipate a
marzo 2024. La star principale Robert
Pattinson riprenderà il ruolo principale,
con Matt Reevesche
tornerà alla regia. Anche Mattson Tomlin
tornerà per scrivere la sceneggiatura insieme a Reeves. La
data di uscita è attualmente fissata per il 3 ottobre
2025. Il primo film ha raggiunto più di 770 milioni di
dollari al botteghino, diventando il settimo film con il maggior
incasso del 2022 e ottenendo recensioni positive.
Nel cast di Batman c’erano anche
Zoë Kravitz nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman,
Jeffrey Wright nel ruolo di James Gordon del GCPD,
John Turturro nel ruolo di Carmine Falcone,
Peter Sarsgaard nel ruolo del procuratore
distrettuale di Gotham Gil Colson, Andy Serkis nel
ruolo di Alfred Pennyworth e Colin Farrell nel ruolo di Oswald
Cobblepot/Penguin. Restano invece dubbi riguardo il coinvolgimento
del Joker, introdotto nel primo film con Barry Keoghan nel ruolo. Proprio l’attore,
però, ha lasciato intendere che l’arcinemesi di Batman potrebbe far
parte del film.
Mark Cousins è un regista e scrittore nordirlandese-scozzese;
dal suo libro del 2004, il successo mondiale
The Story of Film, è nato il suo film di 930 minuti The Story
of Film: An Odyssey, premiato con lo Stanley Kubrick Award e il
Peabody Award e nominato ai BAFTA. Dieci anni dopo,
attraverso le immagini più potenti dell’ultimo decennio, Cousins
aggiunge un nuovo capitolo e torna ad analizzare il presente e il
futuro del cinema in The Story of Film: A
New Generation, in esclusiva il 3 gennaio alle
21.15 su Sky Documentaries. Il film è una fantastica
carrellata in due parti sul cinema mondiale dal 2010 al 2021 e
parte da
Joker e
Frozen e da The souvenir e Abou Leila per l’esplorazione del
nuovo linguaggio cinematografico e del ruolo della tecnologia nel
cinema contemporaneo.
La rivoluzione industriale e
culturale del grande schermo è raccontata attraverso i film, i
registi e le comunità sotto rappresentate nelle storie
cinematografiche tradizionali, con particolare attenzione alle
opere asiatiche e mediorientali. Come spiega Cousins, il cinema è
ancora sessista e razzista per omissione: “Nonostante i
fantastici cambiamenti sociali e i movimenti per la diversità e il
progresso, i problemi persistono. Dopo tutto, il più grande cinema
di quest’anno non arriverà nella tua casella di posta. Non verrà da
noi, quindi dobbiamo andare a cercarlo. Potrebbe sembrare un duro
lavoro, ma è un gioioso processo di scoperta di questo mezzo.
Abbiamo un DNA comune, tu ed io e chiunque ami il cinema. Siamo la
stessa specie. Siamo la specie del cinema. E quindi dobbiamo
continuare ad assicurarci di aggiornare le nostre
conoscenze”.
Una riflessione profonda su ciò che
ci aspetta nell’era dello streaming, su come sono cambiati i
cinefili, e su come il cinema continuerà a trasformarsi nel secolo
digitale.
Uno dei progetti di supereroi più
attesi all’orizzonte è senza dubbio X-Men
’97 dei Marvel Studios, che fungerà da
revival/sequel della classica serie animata degli anni Novanta.
Siamo ancora in attesa di un trailer per questo show Disney+ e, a parte un banner di
annuncio iniziale e alcune immagini di merchandising trapelate, non
si è ancora vista nemmeno un’immagine rilasciata ufficialmente. Con
l’uscita prevista per il 2024, però, c’è da aspettarsi che nei
prossimi mesi verranno forniti maggiori dettagli, ma per il momento
lo scooper CWGST ha rivelato quelli che sarebbero
i titoli di tutti i 10 episodi della prima stagione.
Sebbene i titoli non sembrino
svelare molto a prima vista, alcuni di essi offrono sicuramente dei
suggerimenti sugli argomenti su cui potrebbero essere incentrati
gli episodi in questione, e chi ha familiarità con la storia degli
X-Men nei fumetti non potrà non notare alcune cose. Di seguito ecco
i titoli riportati (ma ancora non ufficialmente confermati):
E1: A me, i miei X-Men
E2: Inizia la liberazione dei mutanti
E3: Il fuoco fatto carne
E4: Motendo
E5: Ricordatelo
E6: Occhi brillanti
E7: Splendere con la forza rinata
E8: La tolleranza è estinzione – Parte 1
E9: La tolleranza è estinzione – Parte 2
E10: La tolleranza è estinzione – Parte 3
Alcuni dettagli sul finale di
stagione in tre parti sono stati condivisi in precedenza. Si pensa
che Nathan Summers/Cable sarà presente, mentre gli X-Men
affronteranno diversi cattivi, tra cui Mister Sinister, Bastion e una
nuova e letale ondata di Sentinelle. “Motendo”, invece, sarà molto
probabilmente l’episodio che vede Jubilee e Sunspot intrappolati in
un ambiente di videogiochi a 16 bit da Mojo. In generale, la
serie viene descritta come “una continuazione spirituale e
tonale della serie classica degli anni ’90 andata in onda su
Fox” e una “lettera d’amore retrò all’originale“.
Come confermato, sono in atto piani per una seconda stagione.
Tutto quello che sappiamo su X-Men ’97
X-Men
’97 sarà un sequel diretto delle cinque stagioni di
X-Men: The Animated Series, ma si ipotizza che possa anche
preparare l’eventuale debutto in live-action della squadra nell’MCU
(improbabile, ma potremmo avere qualche accenno e/o qualche
stuzzichino qua e là). Tra i doppiatori che ritornano nel cast
figurano Lenore Zann nel ruolo di Rogue,
Cal Dodd nel ruolo di Wolverine, Catherine
Disher nel ruolo di Jean Grey, George
Buza nel ruolo di Bestia, Chris Potter
nel ruolo di Gambit, Adrian Hough nel ruolo di
Nightcrawler, Alison Sealy-Smith nel ruolo di
Storm, Christopher Britton nel ruolo di Mister
Sinister e Alyson Court nel ruolo di Jubilee.
La sinossi ufficiale ad oggi
diffusa recita: “Tempesta e Wolverine cercano di portare avanti
gli X-Men. Magneto entra in scena e vuole sostituirsi a Charles
Xavier. Mister Sinister arriva per cercare di porre fine agli X-Men
una volta per tutte“.
The Atlantic ha infatti
pubblicato un’intervista a Snyder a cui è stato chiesto dello stato
attuale del genere supereroistico. “Ho la stessa
stanchezza“, ha risposto Snyder, descrivendo gli adattamenti
dei fumetti come “un vicolo cieco“, che non sono più in
grado di raccontare storie autonome. “Nessuno pensa più che
andrà a vedere un film di supereroi unico nel suo genere”.
Anche Snyder si schiera dunque dalla parte di chi non riesce più a
star dietro alla grande quantità di film prodotti a riguardo, pur
avendo recentemente dichiarato che tornerebbe a concludere la sua
saga DC se Netflix ne detenesse i diritti, ma in ogni caso non
sembra che abbia fretta di rivisitare quei personaggi.
Il problema, secondo il regista,
sarebbe dunque da rintracciare anche nel natura non più
completamente autonoma di questi film, che impegnandosi a portare
avanti un racconto trasversale perderebbero di vista la loro
individualità. “Non sto bussando alla porta di James Gunn per chiedergli:
‘Fratello, fammi uno di quei film dolci’“, ha detto Snyder.
“Il Santo Graal è una IP originale che crei, che abbia una
risonanza e che sia figa“. È proprio ciò che ha ora fatto
Snyder con Rebel Moon, che pur ispirandosi fortemente a
titoli di fantascienza come Star
Wars e Dune, mira a raccontare una nuova storia
espandendola poi attraverso vari spin-off e media (è previsto anche
un videogioco).
Se c’è un progetto cinematografico
di cui si attendono notizie riguardo il suo casting, quello è
senz’altro Fantastici
Quattro. Per quanto
nuovi rumor a riguardo sono circolati nelle ultime settimane,
sembra che non avremo l’annuncio del cast prima del 2024 e anche
una volta iniziato il nuovo anno è difficile stabilire quando
potrebbe essere fatto l’annuncio, considerando che secondo alcune
voci non ci sarebbero ancora accordi certi per alcuni dei
personaggi protagonisti. La mancanza di notizie porta sempre più a
pensare che i Marvel Studios non riusciranno a
rispettare la data prefissata del 2 maggio 2025 e
che il film andrà dunque incontro a ritardi.
Tuttavia, l’affidabile scooper
Daniel Richtman riporta ora che le
riprese del film dovrebbero iniziare a maggio
2024. Se ciò si rivelasse vero, vorrebbe dire il regista
Matt Shakman e il suo team avrebbero tutto il
tempo necessario per preparare il film per il suo debutto nelle
sale nel 2025 e, molto probabilmente, per prevedere anche tutti i
reshoot necessari. Altresì, se davvero le riprese fossero così
vicine, entro quel momento si scoprirebbero chi sono gli attori che
andranno ad interpretare la prima famiglia di supereroi della
Marvel, a lungo attesa nell’MCU e finalmente confermata.
Fantastici Quattro: quello
che sappiamo sul cast del film
Per il ruolo di Reed
Richards (Mister Fantastic), il candidato numero uno
attualmente è l’attore Pedro
Pascal (The
Last of Us), mentre per Sue Storm (Donna
Invisibile), Johnny Storm (Torcia Umana) e
Ben Grimms (La Cosa) si continuano a riportare i
nomi di Vanessa Kirby (Napoleon),
Joseph Quinn (Stranger
Things) e Ebon Moss-Bachrach
(The
Bear). Anche per questi, però, si attende un’ufficialità
da parte dei Marvel Studios. Si è
poi parlato di Javier Bardem per il ruolo di Galactus, ma
anche Antonio
Banderas sarebbe ancora in lizza per il ruolo. Infine,
sembra che sia in corso la ricerca di un’attrice per l’araldo di
Galactus, che potrebbe però non essere Silver Surfer.
Per quanto riguarda il ruolo di
Dottor Destino, non è ancora noto in che misura il personaggio
potrebbe essere presente nel film, ma il candidato numero uno per
interpretarlo ad oggi è l’attore Cillian Murphy. Ad oggi sappiamo solo che
Matt Shakman (produttore e regista di WandaVision)
dirigeràFantastici
Quattro da una sceneggiatura di Jeff
Kaplan, Ian Springer, Josh
Friedman, co-sceneggiatore diAvatar: La via dell’acqua, e Cameron
Squires. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma
Kevin Feige ha confermato che non si tratterà
di un’altra origin story per il super-team. Il film, infine, è
atteso in sala per il 2 maggio 2025.
Storicamente, l’arcinemesi di
Superman, Lex
Luthor, è sempre stata rappresentata completamente calva,
dai fumetti originali della DC fino ai vari progetti animati e ai
lungometraggi. Ci sono sì state alcune versioni di Lex che hanno
reimmaginato nuovi look per il personaggio, in particolare
l’incarnazione con i capelli lunghi di Jesse Eisenberg in Batman v Superman: Dawn of Justice.
Sulla piattaforma di social media Threads, un fan ha dunque chiesto a James Gunn se il Lex del DCU che comparirà in Superman:
Legacy resterà fedele a questa calvizie del
personaggio e il regista ha risposto con un “ofc”, che in gergo
internet significa “of f***ing course“, in altre parole:
sì.
Superman: Legacy, tutto
quello che sappiamo sul film
Superman:
Legacy, scritto e diretto
da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già
detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain
“The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde
(Nathan
Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced),
Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho
(Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha
permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi,
infatti, è confermato che Superman:
Legacyrispetterà la data di uscita
prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025.
Apparsa su Netflix nel
2017, la serie spagnola de La casa di carta è
stato uno dei più grossi successi, e non senza una certa sorpresa.
Anche per la capacità di alcuni suoi personaggi di colpire
l’immaginario del pubblico, mentre le evoluzioni del colpo alla
Zecca di Stato spagnola e delle vicende dei singoli soggetti
coinvolti ci accompagnavano fino al dicembre 2021. È quindi una
sorta di speciale compleanno, un riallacciare un discorso
interrotto, quello che offre
la serie prequel/spin-offBerlino. Sulla
piattaforma della N cremisi dal 29 dicembre – in tempo per chiudere
l’anno in bellezza, e magari con uno binge watching in compagnia –
è di nuovo il momento del fascinoso e (non così) algido criminale
interpretato da Pedro Alonso, probabilmente il
motivo principale per rituffarsi in quel flamenco action-noir che
sembrava aver detto tutto quel che aveva da dire.
Berlino è su Netflix, la trama
È ancora lui il
protagonista principale, qui sempre più mastermind e –
all’epoca – ancora convinto che solo due cose riescano a
trasformare una giornata “di M” in memorabile: l’amore e tanti
soldi facili. Almeno, questo è ciò che ha sostenuto
Berlino nei suoi anni migliori, quando ancora non
sospettava di essere malato e non era rimasto intrappolato come un
topo in un caveau di formaggio spagnolo. Quando, soprattutto, la
sua priorità era portate a termine uno dei suoi colpi più
spettacolari, facendo sparire con una magia gioielli del valore di
44 milioni da un altro sotterraneo con l’aiuto di una delle tre
squadre con le quali ha lavorato. Ma cosa succede se il “cervello”
del piano perde lucidità per questioni personali, se gli ormoni
travolgono i giovani componenti della banda e se lo stesso
burattinaio sembra aver cambiato le proprie priorità in merito a
quel che vuole ottenere dal colpo?
Berlino, cosa aspettarsi dalla serie
Netflix
C’è di nuovo Álex
Pina dietro gli 8 episodi nei quali si sviluppa la prima
stagione (prepariamoci…) di questo
prequel/spin-off, emblematicamente negli annali con il titolo
completo di La casa di carta – Berlino a
rendere incontrovertibilmente chiaro quale sia l’ambito in cui ci
si muove e cosa sia bene aspettarsi. Ma soprattutto a identificare
– e chiamare a raccolta – un pubblico di fedelissimi che, dopo aver
tentato di colmare il vuoto lasciato dal Professore & Co. con il
remake coreano, ora potranno contare su una nuova dose di quel mix
di dramma, azione e romanticismo, per altro sapientemente affidato
a due degli stessi registi dell’originale, David
Barrocal e Albert Pintó, con l’aggiunta
del quasi esordiente Geoffrey Cowper, e servito
dalla co-sceneggiatrice Esther Martínez
Lobato.
Nonostante tanta cura –
produttiva, in primis – era inevitabile che fosse impossibile
replicare la sensazione di novità e il seducente magnetismo di quei
personaggi e di quella tenzone intellettuale prima che criminale.
Sbagliato aspettarselo, forse, anche se appare un progetto furbo e
di comodo (al solito) quello di riproporre ingredienti apprezzati
dagli abbonati senza preoccuparsi di dosi e ricetta, con il
risultato di avere una presentazione potenzialmente e sicuramente
instagrammabile, ma senza una propria originalità e
connotazione.
E così, per quanto i
nuovi protagonisti (la doppia coppia Michelle Jenner,
Begoña Vargas, Julio Peña Fernández e Joel
Sanchez) regalino buoni momenti ed eseguano il compito
richiesto loro, a spiccare è più il ‘vecchio’ Tristán Ulloa, anche
per il suo farsi carico di dinamiche che fecero la fortuna del
Berlino di Pedro Alonso nella Casa di
carta che fu… ma solo in parte. O fino a un certo
punto. L’abile alternarsi della descrizione della rapina –
modellini e ricostruzioni comprese – con le altre linee narrative
proposte è una sorta di marchio di fabbrica, ma stavolta la scelta
di puntare sull’amore, la passione e la conquista sentimentale come
vere chiavi di volta della caratterizzazione dei personaggi
(ciascuno con le sue modalità) e motori degli eventi finisce per
rivelarsi la principale debolezza del racconto giallo.
Una
casa di carta velina
Dal riferimento al colpo
alla zecca del primo episodio a quello, più vago, al professore nel
terzo, la continua rassicurazione degli spettatori affezionati non
va oltre l’ammiccamento, ma soprattutto la scelta di puntare sullo
stesso Berlino come narratore non fa che sbilanciare ulteriormente
la serie. Che promette più di quanto possa mantenere e a tratti
sembra contentarsi di affascinare le proprie vittime in un
ininterrotto – anche verboso – flirtare. Da Madrid a Parigi, tra
notti brave più pop che punk in localini fumosi o su piste da
corsa, poliziotte sopra le righe e una cover live della
“Felicità” di Al Bano e Romina, è un
profluvio di cliché (donne e uomini, spagnoli e francesi, etc),
pose e forzature quello che si sostituisce all’intrigo e a un vero
redde rationem. Che rischiamo di non trovare nemmeno nella prossima
stagione, che pare abbiano già iniziato a girare a Roma con Berlino
a bagno nella fontana di Trevi.
L’episodio 2×05 di What If…?, diretto da Bryan Andrews, ha per
protagonista Captain Carter (Hayley Atwell)
e si conclude con un grande colpo di scena per lei. Dopo la sua
battaglia con il mostro calamaro dell’Hydra nell’episodio di
debutto della prima stagione della serie animata, la storia di
Captain Carter continua ora in una versione alternativa a Captain America: The Winter Soldier, in cui Steve Rogers è stato corrotto non diversamente
dal Bucky Barnes del MCU. Tuttavia, l’episodio si
conclude in un modo che né Carter né l’Osservatore stesso potevano
aspettarsi. E se… il Capitano Carter avesse combattuto
l’Hydra Stomper?, questo il titolo dell’episodio,
dove al comando dell’Hydra Stomper vi è proprio Rogers. Analizziamo
qui di seguito il finale.
Dove finisce Captain Carter alla
fine di What If…? 2×05?
Dopo la battaglia di Peggy e
Natasha Romanoff contro la Stanza Rossa e il
sacrificio di Rogers per distruggere la fortezza galleggiante,
Peggy ha tutte le intenzioni di ritrovare Steve, che crede ancora
vivo. Tuttavia, prima che lei e Vedova Nera potessero iniziare la
ricerca, delle crepe rosse sono apparse nel terreno sotto i piedi
della Carter, trascinandola in un portale e trasportandola in
un’altra realtà. È la seconda volta che Captain Carter viaggia
attraverso il multiverso, la prima volta con i Guardiani del
Multiverso riuniti dall’Osservatore nell’episodio finale della
prima stagione.
Questa nuova realtà in cui Peggy si
è ritrovata sembra essere un MCU alternativo ambientato nel XVII
secolo, che fa da sfondo all’ottavo episodio della seconda stagione
di What If…? intitolato “E se… gli Avengers si
fosssero formati nel 1602?“. È stato confermato che questo
episodio è ispirato ai fumetti Marvel 1602 di
Neil Gaiman, che immagina come sarebbero stati gli
eroi più classici della Marvel se fossero stati attivi durante
l’epoca elisabettiana. Ritroveremo dunque Captain Carter
nell’ottavo episodio di questa stagione, ma non sappiamo ancora
cosa la aspetta.
Chi ha richiamato Captain Carter
sorprendendo l’Osservatore?
Nell’ultima inquadratura di What
If…? 2×05, Captain Carter si ritrova dunque davanti a nuove
varianti di Nick Fury e di Scarlet
Witch, entrambi con abiti datati ma adatti all’epoca
elisabettiana. Si tratta di una forte conferma che Peggy si è
effettivamente ritrovata sulla Terra-1602 (nota anche come
Terra-311). Inoltre, Fury e Wanda si riferiscono a Captain Carter
come all’eroe che può salvare non solo la loro regina, ma anche il
loro intero mondo. È quindi possibile che “Sir Nicholas Fury” sia
il capo dell’intelligence della Regina Elisabetta, proprio come nei
fumetti originali.
È inoltre degno di nota il fatto che
persino un essere cosmico apparentemente onniveggente come
l’Osservatore possa essere rimasto sorpreso da questa versione
della Strega Scarlatta. Essendo stato confermato che si tratta di
un essere del nexus e di un’immensa magia del caos, forse tutte le
varianti di Wanda Maximoff e le loro azioni sono più imprevedibili
a livello cosmico e possono cogliere di sorpresa persino Uatu. In
ogni caso, sarà interessante vedere che tipo di azione
intraprenderà l’Osservatore nei prossimi episodi. Si può immaginare
che presto inizierà a indagare sulla scomparsa di Carter.
Come il Capitano Carter ha
sconfitto l’Hydra Stomper e la Stanza Rossa
Avendo raggiunto Steve alla fine
dell’episodio, Peggy ha potuto solo guardare mentre Rogers volava
con la sua armatura Hydra Stomper per distruggere la fortezza
galleggiante della Stanza Rossa. Allo stesso modo, Natasha ha
sparato un cavo contro l’Hydra Stomper prima di attaccarlo a
Melina, assicurandosi che anche il leader della Stanza Rossa
venisse distrutto. Il sacrificio di Rogers, che sembra essere
l’atto finale di un uomo rimasto a lungo intrappolato nell’armatura
che lo teneva in vita, è stato piuttosto eroico, soprattutto dopo
aver finalmente rivisto la donna che amava, dopo tanti anni di
solitudine e di prigionia come arma della Stanza Rossa.
Tuttavia, Peggy si rifiuta di
credere che Rogers sia morto nell’esplosione. Anche se alla fine
dell’episodio si trova in un’altra realtà, è probabile che alla
fine torni nel suo universo per iniziare la ricerca di Steve. Con
un po’ di fortuna, riuscirà a trovare Rogers e potranno finalmente
stare insieme, proprio come il Capitan America e Peggy del MCU
principale conosciuto come Terra-616.
Cos’altro ancora accadrà a Captain
Carter in What If…? Stagione 2?
In futuro, sembra proprio che Peggy
Carter diventerà un eroe fondamentale, necessario per affrontare
qualsiasi crisi sia arrivata sulla Terra-1602. Allo stesso modo, si
può immaginare che Uatu l’Osservatore possa di nuovo essere
coinvolto negli affari delle varie realtà dopo il finale a sorpresa
di questo episodio, invece di essere il passivo osservatore cosmico
che è destinato a essere nel multiverso del MCU. In ogni caso, il
futuro di Captain Carter in un passato alternativo sarà rivelato
quando arriverà l’episodio dedicato a quest’avventura nel
passato.
Si chiama Nathan
Ambrosioni, ha 24 anni ed è pronto per diventare la nuova
star del cinema francese. Con alle spalle già 4 lungometraggi, si
appresta a raggiungere gli schermi italiani con Ricomincio
da me (Toni, en famille), una
commedia generazionale in cui Camille Cottin interpreta la madre di 5 figli
che decide di ritrovare il tempo per sé e per coltivare il proprio
talento. Il film, che esce in sala il 28 dicembre
distribuito da Wanted Cinema.
Ricomincio da
me affronta i temi della maternità e dell’adolescenza in
modo completamente nuovo, raccontando la storia di una donna e il
suo desiderio di seguire i suoi sogni, nonostante una famiglia
complessa, non tradizionale, composta da cinque figli ormai
cresciuti. Da dove nasce l’esigenza e la capacità di
parlare in maniera così brillante e originale di adolescenza e
maternità?
“Volevo parlare di
queste persone che si pongono delle domande sulla loro condizione.
Ho scelto di raccontare di una madre con 5 figli, i quali sono
molto diversi tra loro e ognuno segue un proprio desiderio. È un
ottimo spunto per la commedia, ma è anche il racconto di una
situazione complicata perché ognuno di loro cerca la libertà.
Quando ho scritto il film avevo 20 anni, e volevo parlare della mia
generazione, dei miei amici, di queste persone che non sempre
vengono rappresentate o se succede, sono sempre personaggi scritti
da quarantenni. Volevo parlare dei miei amici da amico, con
gentilezza.”
Parlare di una
donna che a 45 anni ha 5 figli, i maggiori trai quali sono pronti
per l’università, in Italia, è fantascienza, dal momento che da noi
le persone cominciano ad avere figli proprio intorno ai 40 anni e
anzi, spesso si fermano a un solo figlio! In Francia è plausibile
uno scenario del genere?
“Non sapevo che le
cose per l’Italia fossero così diverse, ma posso garantirti che a
ogni proiezione del film, una o due donne intorno ai 40 sono
intervenute dicendo che si sentivano ben rappresentate. Il problema
credo sia diverso, penso dipenda principalmente dal fatto che
spesso quando una donna diventa madre le viene detto che l’essere
madre deve soddisfare ogni suo desiderio, mentre per un uomo è
diverso. Ai padri è concesso poter essere anche professionisti, per
esempio. E credo che sia questo l’elemento di maggiore interesse
del film, concedere alle madri la possibilità di essere anche
altro, che la maternità non esaurisce del tutto le loro
ambizioni.”
Protagonista del
film è Camille Cottin che ormai è una vera e propria star. Ti ha
aiutato a dare forma a Toni?
“Camille è una
persona e un’attrice magnifica. Ho scritto il ruolo sognando
proprio che lo interpretasse lei. Seguo il suo lavoro sin da quando
avevo 12 anni e osservandola in interviste e performance ho scritto
la mia Toni in maniera che avesse molto a che fare con lei.
Chiaramente non sono la stessa persona, e non c’è improvvisazione
nel film, le riprese sono state portate avanti seguendo in maniera
precisa il testo della sceneggiatura, ma ci sono degli elementi nel
modo in cui parla o si muove Toni che sono stati scritti pensando
proprio a come parla e come si muove Camille. Sono stato fortunato
perché quando lei ha letto la sceneggiatura le è piaciuta e ha
accettato di diventare Toni. È stata magnifica, ha dato la sua
dolcezza, la sua ambiguità, le sue caratteristiche al personaggio.
Ha portato il personaggio e il film a un altro livello.”
Anche il tuo film
precedente, Paper Flags, raccontava di una donna con un
talento nascosto, che non sfruttava e che non rappresentava il suo
vero lavoro. Cosa ti affascina di questo aspetto?
“Sono affascinato
dalle persone che hanno un dono, come una bella voce, ma che non
vogliono farne una professione, non vogliono ricavarci soldi. Come
Toni che ha una bella voce, ma non vuole usarla, non vuole
sfruttare questa cosa e viene forzata a cantare. Sono affascinato
da come il talento non diventi necessariamente una professione. Non
credo che sia un dovere fare per forza qualcosa di grande con il
talento che si ha, puoi anche utilizzarlo nel tuo privato, per
te.”
Sei un regista e
sceneggiatore molto giovane ma molto promettente. Ci sono dei
colleghi ai quali ti ispiri e con i quali vorresti
lavorare?
“Mi piacerebbe
lavorare con Noah Baumbach, con Greta
Gerwig e con Kore’eda. Mi piacerebbe lavorare anche con
Chloé Zhao, la seguo dal suo primo film. Ci sono tantissimi registi
che mi piacciono, e sono contento di vivere in questo momento
storico, perché credo stiano uscendo un sacco di film di registi
che ammiro, e questa cosa mi fa molto felice.”
Diretto da Nathan
Ambrosioni, Ricomincio da me arriva in sala
il 28 dicembre, distribuito da Wanted
Cinema.
Nonostante un avvio tiepido in casa,
Aquaman e il Regno
Perduto (qui la recensione) ha recuperato
terreno al box office internazionale. Il film, che segue le
avventure del personaggio DC Arthur Curry (Jason
Momoa), è un sequel diretto di Aquaman
del 2018, che è il film con il maggior incasso nel DC
Extended Universe, avendo guadagnato $ 1,15 miliardi. Tuttavia,
il seguito, in sala dal 21 dicembre, ha avuto un avvio molto timido
al botteghino casalingo, avendo aperto con una cifra stimata di
27,6 milioni di dollari, segnando il quarto peggior debutto della
serie di 15 film che compongono il DCEU.
Secondo i dati riportati da
Deadline, il botteghino di Aquaman e il Regno
Perduto ha aggiunto ulteriori 80,1 milioni
di dollari in 73 mercati internazionali, triplicando quasi il suo
weekend di apertura nazionale e rivendicando il primo posto a
livello mondiale. Questi mercati includono la Cina, dove ha avuto
la più grande apertura per un film di supereroi del 2023. Il totale
del weekend di apertura globale è ora molto più consistente, anche
se non ha ancora recuperato il budget di produzione di oltre 200
milioni di dollari.
L’uscita di Aquaman e il Regno Perduto
arriva in un periodo in cui i film di supereroi ad alto budget
registrano generalmente rendimenti decrescenti. Questo è stato
particolarmente vero per il franchise DC, che sta passando al
riavvio graduale noto come DC Universe, ma è vero
anche per il “rivale” Marvel Cinematic Universe.
Tuttavia, i risultati internazionali di Aquaman stanno superando di
molto alcuni recenti flop in entrambi i franchise. I primi dati
registrano infatti che il film di James Wan con
Jason Momoa è già
un successo rispetto a Black
Adam, The
Flash e The
Marvels.
Jason Momoa torna di
nuovo nei panni dell’eroe protagonista in Aquaman e il
Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo
seguito, diretto ancora una volta da James
Wan(Insidious, The Conjuring), cisono
anche Patrick Wilson nei panni di Orm, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che è ancora una volta Re
Nereus, il padre di Mera, e ancora
Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black
Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del
primo film.David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, ha scritto la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran sono co-produttori.
È il periodo più bello dell’anno! E
non c’è niente di meglio da fare in questi giorni che prepararsi
una bella tazza di cioccolata calda e guardare un film di
Natale. Perfetti per immergersi nello giusto spirito
festoso, i
film natalizi sono sorprendentemente divertenti e spesso
incredibilmente commoventi. Nel corso degli anni ci sono stati
alcuni fantastici film delle vacanze che hanno dato vita a
personaggi iconici amati in tutto il mondo…
Willie (Babbo Bastardo)
Willie interpretato da
Billy Bob Thornton, risulterà un personaggio iconico del
Natale solo se hai una certa età, con Babbo
Bastardo che è un tipo di film natalizio molto diverso.
Questo non è un film per famiglie, dal momento che Willie è un
depresso, suicida, alcolizzato, che trascorre ogni Natale
vestendosi da
Babbo Natale in modo da poter eventualmente rapinare il centro
commerciale.
Penseresti che questo potrebbe
rendere Willie inaffidabile. Ma il suo percorso per diventare un
essere umano migliore è semplicemente incredibile. Non può
classificarsi troppo in alto in questa lista, semplicemente perché
i film di Natale dovrebbero essere generalmente per tutti. Per gli
adulti, è il personaggio perfetto in quanto mostra gli aspetti
negativi e positivi di questo periodo di festa.
Ebeneezer Scrooge (A Christmas Carol)
Non importa quale versione
del personaggio preferisci: Ebeneezer Scrooge è un classico
natalizio. Tutti hanno la loro versione preferita di
A Christmas Carol, e al centro di tutte c’è Scrooge, a cui
viene insegnata una lezione durante tutto il film. Passare da avido
ricco e senza cuore ad essere umano dotato di gentilezza,
compassione e amore per tutti.
Imparando la
lezioni dai fantasmi del Natale passato (che sono tutti personaggi
altrettanto iconici), la storia stessa è una delle migliori mai
raccontata. C’è molto da imparare da A Christmas Carol, e
anche se Scrooge inizia come personaggio molto sgradevole, alla
fine del film tutti hanno un debole per lui.
Jack Skellington (Nightmare Before Christmas)
Mentre alcune persone
potrebbero associare Jack Skellington ad Halloween, il fatto è che
è anche un’icona del Natale. Dopotutto, il Natale è nel titolo del
film stesso e Jack trascorre la maggior parte del film imparando a
conoscerne il valore mentre si improvvisa “Santa Claus”. Questa è
la bellezza di
Nightmare Before Christmas, adatto ai due periodi
più popolari dell’anno.
Chi avrebbe mai pensato che l’idea
di alcuni raccapriccianti personaggi di Halloween che vogliono
conquistare il Natale potesse essere così divertente? Dalle canzoni
orecchiabili alla personalità contagiosa di Jack, non si può negare
che sia uno dei personaggi del film più iconici. Anche se è un
Babbo Natale terribile, non si può negare che il cuore di Jack
sia immenso, ed è per questo che è così amato.
Il controllore (Polar Express)
Tom
Hanks che fornisce la voce ad un personaggio natalizio
avrà sempre la possibilità di fornire qualcosa di speciale, ed è
esattamente quello che è successo con Polar Express. Hanks
in realtà dà la voce a molti personaggi in questo film, ma è Il
conduttore quello che ha il maggiore impatto.
Il conduttore è un
personaggio incredibilmente amorevole e positivo che fornisce
suggerimenti premurosi e lezioni reali ai giovani personaggi a
bordo del treno. È pieno di cuore e ha un vero amore per il Natale,
il che lo rende un perfetto personaggio delle feste.
Susan Walker (Il miracolo della 34ª strada)
Il miracolo della 34ª
strada è uno dei più grandi film di Natale di tutti i tempi.
Un classico semplicemente senza tempo, è un film pieno zeppo di
personaggi incredibili. Ma è Susan Walker ad essere la vera
protagonista. A causa di come viene cresciuta dalla madre (una
donna dal cuore spezzato), Susan è incredibilmente scettica su
tutto.
Non si perde nelle fiabe e nemmeno
nelle credenze su
Babbo Natale finché non incontra Kris Kringle, che pensa sia il
vero
Babbo Natale. Una storia commovente perfetta per il Natale, con
il personaggio di Walker che riassume quanti bambini si sentono
come lei durante la loro vita ad un certo punto.
John McClane (Die Hard)
Il dibattito sarà sempre
acceso sul fatto che Die Hard sia o meno un film di Natale. Anche se molti
potrebbero non essere d’accordo sul fatto che lo sia, per quelli
che lo sono invece, John McClane è certamente un personaggio
iconico per questo periodo dell’anno, con molte persone che
guardano il film durante l’inverno.
La performance di
Bruce Willis in questo film è iconica quanto il personaggio
stesso, mentre combatte contro i terroristi che si scatenano alla
festa di Natale. Il film è pieno di battute straordinarie e alcune
sequenze d’azione davvero superbe. Anche se non lo si classifica
come un film di Natale, è come minimo un film d’azione
straordinario.
Gizmo (Gremlins)
Parlando di film di Natale
non canonici, Gremlins è un altro film che non è proprio il tipico
film delle vacanze. Tuttavia, è certamente un film di Natale e
Gizmo è diventato uno dei personaggi più iconici delle vacanze
proprio per questo motivo. Sebbene Gizmo sia incredibilmente carino
e amorevole, se non segui le regole, allora ti ritroverai presto
all’inferno…
Viene scatenato un esercito di
creature squamose, vili e molto dispettose, che trasforma il
divertimento festivo in un vero incubo. È impossibile non amare
Gizmo, motivo per cui il personaggio è diventato un tale successo a
livello di merchandising quando il film è stato distribuito per la
prima volta.
Il Grinch (Il Grinch)
Dott. Seuss ha creato
alcuni personaggi fantastici. E uno dei più iconici è Il Grinch. È
qualcuno che non dovrebbe essere simpatico a causa di quanto sia
scontroso e vile per la maggior parte del film, ma è semplicemente
impossibile non amarlo. Il Grinch odia il Natale e tutto ciò che
rappresenta, quindi penseresti che un film basato esclusivamente su
questo non sia molto divertente.
Tuttavia, il suo viaggio per far
crescere il suo cuore e prendersi cura delle persone e del Natale
stesso è incredibile. Questo film è molto divertente, con il
classico mondo del Dr. Seuss viene portato in vita perfettamente.
Grinch è eccentrico, esagerato e rumoroso. Ma allo stesso tempo, è
davvero adorabile, con le sue invettive esilaranti, che alla fine
conquistano il pubblico.
Karen (Love Actually)
Love
Actually è uno dei più grandi film natalizi di tutti i
tempi e porta in primo piano molti personaggi famosi. Tuttavia, è
Karen, interpretata da
Emma Thompson, che porta davvero il film con la trama più
emozionante del gruppo.
In realtà sta
attraversando un periodo difficile, perché scopre che suo marito è
nelle prime fasi di una relazione extra-coniugale. Tuttavia, la sua
forza nell’affrontare quella situazione, rimanere dedita ai suoi
figli e spingersi in avanti contribuisce a renderla un personaggio
davvero iconico.
Kevin McCallister (Mamma, ho perso l’aereo)
Quando si
tratta di personaggi natalizi iconici, nessuno è forse al pari di
Kevin McCallister. Mamma, ho perso l’aereo è uno dei più grandi film per
le vacanze mai realizzati, che porta tonnellate di allegria e
divertimento festivo, e tutto grazie a Kevin. Il film è
semplicemente esilarante, con Kevin dimenticato accidentalmente a
casa dalla sua famiglia e costretto a prendersi cura di se stesso
da solo.
Tuttavia, è quando
arrivano i due ladri che la storia inizia davvero a coinvolgere.
Creando tonnellate di trappole diverse per impedire loro di entrare
in casa e di rubare qualsiasi cosa, il film si trasforma in una
straordinaria commedia slapstick. Kevin è semplicemente
adorabile ed è responsabile di alcuni dei momenti più iconici del
film.
Taraji P. Henson rivela un difetto nella
versione di Steven Spielberg de Il colore
viola del 1985. Basato sull’omonimo romanzo di
Alice Walker del 1982, il dramma di formazione di
Spielberg è incentrato su Celie Harris, un’adolescente del sud
degli Stati Uniti che lotta per trovare la sua identità in seguito
ai brutali abusi da parte di suo padre e di altri per quattro
decenni. Il film, che ha ottenuto consensi commerciali e di
critica, vedeva Whoopi Goldberg nel ruolo di
Celie, e accanto a lei, nel cast, anche Danny Glover,
Akosua Busia, Margaret Avery, Willard Pugh, Carl Anderson, Adolph
Caesar e Oprah Winfrey al suo debutto
cinematografico.
Dopo la recente uscita USA del
remake di Il colore viola, Taraji P. Henson, che interpreta Shug Avery
nella nuova versione, ha condiviso i suoi pensieri sul film
originale con The Hollywood Reporter. L’attrice ha
spiegato che la versione di Spielberg non era “culturalmente
completo“, aggiungendo che i neri non si crogiolano o
rimangono bloccati nel trauma, ma ballano, cantano, festeggiano e
combattono costantemente per la gioia.
“Il primo film non era
culturalmente completo. Non ci crogioliamo nel fango. Non rimaniamo
bloccati nei nostri traumi. Ridiamo, cantiamo, andiamo in chiesa,
balliamo, celebriamo, lottiamo per la gioia, troviamo la gioia, la
manteniamo. È tutto quello che abbiamo. Non abbiamo potere. Siamo
continuamente oppressi, tenuti sotto controllo. Quindi cos’altro
possiamo fare se non ridere e celebrare la vita? Dobbiamo farlo,
altrimenti moriremmo. Non appena vedrai il primo fotogramma di
questa nuova versione, saprai che questo film è diverso. La
colorazione è diversa. È leggero, è luminoso, è vibrante. Siamo
noi.”
Warner
Bros. Pictures vi invita a vivere la straordinaria storia di
amicizia e fratellanza di tre donne che condividono un legame
indissolubile in Il Colore
Viola (The Color Purple). Questa audace rivisitazione
dell’amato classico è diretta da Blitz Bazawule
(“Black Is King”, “The Burial of Kojo”) e prodotta da Oprah
Winfrey,
Steven Spielberg, Scott Sanders e Quincy Jones. Sono
protagonisti de “Il Colore Viola”, Taraji P. Henson (“What Men Want – Quello che
gli uomini vogliono”, “Il diritto di contare”), Danielle
Brooks (“Peacemaker”, “Orange Is the New Black”),
Colman Domingo (“Ma Rainey’s Black Bottom”, “Fear
the Walking Dead”), Corey Hawkins (“In the
Heights”, “BlacKkKlansman”), H.E.R. (“Judas and the Black Messiah”,
“La Bella e la Bestia: 30° Anniversario”), Halle Bailey (“La
sirenetta”, “Grown-ish”), Aunjanue
Ellis-Taylor (“Una famiglia vincente – King Richard”, “Se
la strada potesse parlare”) e Fantasia Barrino (al
suo debutto in un lungometraggio).
La
sceneggiatura di Il Colore
Viola (The Color Purple) è di Marcus Gardley
(“Maid”, “The Chi”), basata sul romanzo di Alice Walker e sul
musical teatrale e il suo conseguente libro di Marsha Norman.
Musiche e testi sono a cura di Brenda Russell, Allee Willis e
Stephen Bray. I produttori esecutivi sono Alice Walker, Rebecca
Walker, Kristie Macosko Krieger, Carla Gardini, Mara Jacobs, Adam
Fell, Courtenay Valenti, Sheila Walcott e Michael
Beugg.Ad
affiancare il regista Blitz Bazawule dietro la macchina da presa è
il team composto dal direttore della fotografia Dan Laustsen (“John
Wick 4”, “La forma dell’acqua – The Shape of Water”), lo scenografo
Paul Denham Austerberry (“The
Flash”, “The Twilight Saga: Eclipse”) e il montatore Jon Poll
(“Bombshell – La voce dello scandalo”, “The Greatest Showman”). Le
coreografie sono di Fatima Robinson (“Il principe cerca figlio”,
“Dreamgirls”) e i costumi di Francine Jamison-Tanchuck
(“Emancipation – Oltre la libertà”, “Quella notte a Miami…
…”).
I
supervisori musicali sono Jordan Carroll (“The Greatest Showman”,
“Godfather of Harlem”) e Morgan Rhodes (“Space Jam: New Legends”,
“Selma – La strada per la libertà”); le musiche sono di Kris Bowers
(“Una famiglia vincente – King Richard”,”, “Green Book”) e i
produttori esecutivi musicali sono, Nick Baxter (“Babylon”, “CODA –
I segni del cuore”), Stephen Bray (“Respect”, “Juanita”) e Blitz
Bazawule. Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Harpo
Films, Amblin Entertainment, Scott Sanders e QJP, “Il Colore
Viola”. Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Warner
Bros. Pictures nel 2024.
Babbo Natale è
noto con molti nomi ed è presente in gran parte delle tradizioni di
tutto il mondo. Il primo personaggio è San Nicola di
Mira (più noto in Italia come san Nicola di
Bari), un vescovo cristiano del IV secolo. Mira (o Myra)
era una città della Licia, una provincia dell’Impero bizantino che
si trova nell’attuale Anatolia, in Turchia. Negli USA e in Canada è
conosciuto con il nome di Santa Claus, Kris Kringle,
Saint Nicholas o Saint Nick. Mentre in Francia viene
chiamato Père Noël, come anche in Argentina, Brasile
e Perù, rispettivamente, Papá Noel, Papai
Noel e Papa Noel. Probabilmente una delle
figure più carismatiche della tradizione di ogni Paese, e anche nel
cinema nella sua storia ha assunto un ruolo importante nella
tradizionale messa in scena del natale. Oggi per divertirci un po’
proviamo a fare una classifica delle migliori caratterizzazioni, o
rappresentazione di Babbo Natale.
North (Babbo
Natale) de Le cinque leggende
Non può mancare
ovviamente North, il babbo natale de Le cinque leggende, il film
d’animazione del 2012 prodotto da Guillermo del
Toro e da Universal Pictures. A prestare la voce a North,
l’attore Alec
Baldwin.
Rise of the Guardians, il
titolo originale del film è basato sulla serie di libri The
Guardians of Childhood e sul cortometraggio The Man in the Moon di
William Joyce. Il film racconta la storia dei guardiani Babbo
Natale , della Fatina dei denti , del Coniglietto pasquale e
dell’Uomo Sabbia , che arruolano Jack Frost per impedire al
malvagio Nero Pece di inghiottire il mondo nell’oscurità in una
lotta tra sogni.
La storia di Babbo Natale (1985)
David
Huddleston ne La storia di Babbo
Natale, film del 1985, tra di enorme successo in
televisione. In lingua originale noto con il titolo Santa Claus:
The Movie è il film di Natale del 1985 con Dudley Moore, John
Lithgow e David Huddleston. Descrive l’origine di Babbo Natale
(interpretato da Huddleston) e la sua avventura moderna per salvare
uno dei suoi elfi (Moore) che è stato manipolato da un dirigente
senza scrupoli di un’azienda di giocattoli (Lithgow). È stato
diretto da Jeannot Szwarc ed è stato l’ultimo grande film fantasy
prodotto dal team di produzione padre e figlio di Alexander
e Ilya Salkind con sede a Parigi.
Distribuito in Nord America dalla
TriStar Pictures il 27 novembre 1985, Santa Claus:
The Movie ha avuto un flop al botteghino e ha ricevuto recensioni
contrastanti da parte della critica ma non in Inghilterra. John
Lithgow, in un’intervista del 2019, ha detto: “È semplicemente
uno dei film più pacchiani in cui sia mai stato. Sembrava scadente
e di certo non si è mai bloccato… tranne che in Inghilterra. È un
enorme successo laggiù. Vorrei averlo avuto un centesimo per ogni
inglese che mi ha detto [che è il loro film preferito]. In
Inghilterra, è la metà di quello per cui sono conosciuto.” Il
film ottenne largo consenso anche in home video e in dvd.
Santa Clause
(1004)
Tim Allen,
pellicola del 1994 che lo vede protagonista nei panni
di Scott Calvin, uomo destinato a raccogliere l’eredità di
Santa Clause. Il primo capitolo della serie The Santa Clause , vede
protagonista Tim Allen nei panni di Scott Calvin, un uomo comune
che accidentalmente fa cadere Babbo Natale (interpretato dalla vera
controfigura di Tim Allen, Steve Lucescu) dal tetto fino alla sua
presunta morte alla vigilia di Natale . Quando lui e il suo giovane
figlio, Charlie, finiscono il viaggio e le consegne del defunto St.
Nick, vanno al Polo Nord dove Scott scopre che deve diventare il
nuovo Babbo Natale e convincere coloro che ama di essere davvero
Babbo Natale.
Il film è uscito l’11 novembre 1994
e ha incassato 190 milioni di dollari. Ha ricevuto recensioni
contrastanti da parte della critica e da allora è diventato un
punto fermo del periodo natalizio tra gli spettatori., Il suo
successo portò a due sequel, The Santa Clause 2 (2002) e The
Santa Clause 3: The Escape Clause (2006), che ebbero entrambi
un successo finanziario nonostante l’accoglienza mista del primo e
negativa del secondo. Il franchise continua con una serie
successiva,
The Santa Clauses, presentata in anteprima il 16 novembre 2022
su Disney+.
Il film originariamente doveva essere distribuito sotto lo
stendardo della Hollywood Pictures , ma a seguito di proiezioni di
test positivi tra i bambini, è stato trasferito sotto lo stendardo
della Walt Disney Pictures .
Chiamatemi Babbo Natale,
film del 2001 con protagonista
Whoopi Goldberg
e
Nigel Hawthorne.
Il film coinvolge Babbo Natale (Hawthorne) che ha bisogno di un
Babbo Natale sostitutivo dopo aver servito i suoi 200 anni di
regno. Sceglie Lucy Cullins (Goldberg), un’eccentrica e scontrosa
dirigente di una rete commerciale, che lo assume per promuovere
decorazioni e regali natalizi sulla rete.
Il figlio di Babbo
Natale (2011)
Il
figlio di Babbo Natale,
film divertente d’animazione del 2011, prodotto da Sony Pictures.
Noto con il titolo orinale Arthur
Christmas,
film è il secondo lungometraggio per lo più animato al computer di
Aardman dopo Giù per il tubo del 2006. È stato diretto da Sarah
Smith (al suo debutto alla regia), co-diretto da Barry Cook e
scritto da Smith e Peter Baynham.
Con le voci di
James McAvoy, Hugh Laurie, Bill Nighy, Jim Broadbent , Imelda
Staunton e Ashley Jensen, il film è incentrato su Arthur
Claus, il goffo ma ben intenzionato figlio di Babbo Natale , che
scopre che la nave high-tech di suo padre non è riuscito a
consegnare il regalo a una ragazza. Accompagnato solo dal nonno
dallo spirito libero e spericolato, da un giovane elfo di Natale
entusiasta e ossessionato dall’impacchettare regali per i bambini,
e da un gruppo di renne , si imbarca in una missione per consegnare
personalmente il regalo alla ragazza nelle prime ore del mattino
del giorno di Natale, prima dell’alba
Babbo Bastardo
(2003)
Nel 2003 Billy
Bob Thornton è Babbo
Bastardo, irriverente commedia diretta
da Terry Zwigoff con
protagonisti Lauren Graham e Bernie
Mac.
Bad Santa in originale è una
commedia nera natalizia americana del 2003diretta da Terry Zwigoff,
scritta da Glenn Ficarra e John Requa e interpretata da Billy Bob
Thornton nel ruolo del protagonista, con un cast di supporto
composto da Tony Cox , Lauren Graham , Brett Kelly, Lauren
Tom, John Ritter e Bernie Mac. È stata l’ultima
apparizione in un film live-action di Ritter prima della sua morte
avvenuta l’11 settembre 2003. Il film è stato dedicato alla sua
memoria. I fratelli Coen sono accreditati come produttori
esecutivi. Il film è uscito in Nord America il 26 novembre 2003 ed
è stato proiettato fuori concorso al Festival di Cannes del 2004
.
Polar Express
(2004)
Il Babbo Natale di Tom Hanks in Polar
Express, 2004 di Robert Zemeckis in
motion capture. Il film è basato sull’omonimo libro per
bambini del 1985 di Chris Van Allsburg. Il film presenta personaggi
umani animati utilizzando l’animazione computerizzata live action e
motion capture , con sequenze per quest’ultima ambientate da giugno
2003 a maggio 2004. Ambientato alla vigilia di Natale , racconta la
storia di un ragazzo che vede un misterioso treno diretto al Il
Polo Nord si ferma fuori dalla sua finestra e viene invitato a
bordo dal suo conduttore. Si unisce ad altri bambini mentre
intraprendono un viaggio per visitare Babbo Natale che si prepara
al Natale.
Nightmare before
Christmas (1993)
Un capolavoro
d’animazione scritto e prodotto da Tim Burton nel 1993. La storia, che
si svolge nel Paese di Halloween, vede come protagonista Jack
Skeleton, il re delle zucche, alle prese con la preparazione della
prossima notte delle streghe, la ricorrenza più importante della
sua città. Ma annoiato dalla solita vita, circondato da mostri,
pipistrelli, streghe e vampiri, Jack scoprirà presto la magia di un
nuovo mondo, quello del Natale, e tenterà in tutti i modi
condividerlo con i suoi concittadini.
Il miracolo della 34ª strada
(1947)
Il Babbo Natale, quello più
tenero di Il miracolo della 34ª strada,
del 1947 interpretato da Edmund Gwenn.
Scritto e diretto da George Seaton e basata su una storia di
Valentino Davis. Ha come protagonisti Maureen O’Hara, John
Payne , Natalie Wood e Edmund Gwenn. La storia si svolge
tra il Ringraziamento e il Natale a New York City e si concentra
sull’effetto di un Babbo Natale in un grande magazzino che afferma
di essere il vero Babbo Natale.
Il film è diventato uno dei
preferiti di Natale per sempre. Miracolo sulla 34esima
Strada ha vinto tre Academy Awards: Gwenn per il miglior
attore non protagonista , Valentine Davies per la migliore
sceneggiatura, storia originale e George Seaton per la migliore
sceneggiatura, sceneggiatura. Il film è stato nominato come miglior
film, perdendo contro Gentleman’s Agreement. Nel 2005, il film è
stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry
della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti in quanto
“culturalmente, storicamente o esteticamente significativo”. L’
Academy Film Archive ha conservato Miracolo nella 34a Strada nel
2009.
Il Babbo Natale di Richard
Attenborough ne Il miracolo della 34ª strada
Forse il più
affascinante e carismatico per la sua rappresentazione: Kris
Kringle del film Il miracolo della 34ª
strada, remake del celebre film del 1947 che vede
protagonista nei panni del noto personaggio il premio Oscar
Richard Attenborough.
Diretta da Les Mayfield e prodotta
e co-scritta da John Hughes, il film è interpretato anche
da Elizabeth Perkins, Dylan McDermott, JT Walsh, James
Remar, Mara Wilson e Robert Prosky. È il primo remake
cinematografico del film originale del 1947. Come l’originale,
questo film è stato distribuito dalla 20th Century Fox.
The Hook ha recentemente incontrato Zack
Snyder per un’intervista sul suo nuovo film disponibile su
Netflix, Rebel Moon
– Parte 1: La figlia del fuoco. A Snyder è stato
chiesto quale fosse il suo film di Natale preferito. Senza esitare,
ha citato il film del 2003
Love Actually, dicendo che “è semplicemente il
miglior film di Natale, probabilmente” lodando il momento
nella trama di
Liam Neeson in cui “tutti piangono un
po’”.
“Voglio dire, ovviamente Love
Actually è il mio film di Natale preferito perché è semplicemente
il miglior film di Natale, probabilmente. [Il mio personaggio
preferito?] Direi… la trama di Liam Neeson, solo perché quel
momento in cui dice “andiamo a sputtanarci per amore” è
probabilmente, sai… tutti piangono un po’.”
Il regista di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del
serpente Francis Lawrence rivela un easter egg di
Katniss Everdeen presente nel prequel. Lawrence è stato il regista
principale del franchise di Hunger Games sin da
quando ha diretto The Hunger Games: La Ragazza di
Fuoco nel 2013. Il suo film prequel, che segue la storia
delle origini di Coriolanus Snow prima che diventi il tirannico
presidente, è stato ben recensito e ha ottenuto ottime prestazioni
al botteghino.
Parlando con BuzzFeed, Lawrence rivela un
“piccolo cenno” che ha fatto a Katniss in Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del
serpente. Come racconta Lawrence, questo momento si
svolge nell’arena dei decimi Hunger Games. Il riferimento implica
“un arco spezzato con una faretra con delle frecce”, che
non viene utilizzato da uno dei tributi ma è inteso come un
richiamo a uno degli “elementi iconici” dei film originali di
Hunger Games. “Ho inserito un piccolo cenno,
c’è una parte in cui Snow è effettivamente nell’arena e vediamo un
arco rotto con una faretra di frecce – e nessuno usa arco e frecce
in quella scena. Non era nella sceneggiatura, è stato qualcosa che
abbiamo aggiunto. Ogni volta che potevamo inserire piccoli accenni
agli elementi iconici delle storie originali, abbiamo provato a
farlo.”
I protagonisti sono
l’attore emergente inglese Tom Blyth,
Rachel Zegler di West Side Story e
Hunter Schafer della serie
Euphoria. Nei ruoli comprimari l’attrice Premio
Oscar e vincitrice di un Golden Globe, di un Emmy Award e di ben
due Tony Award
Viola Davis, la star de Il trono di spade e
vincitore di un Golden Globe
Peter Dinklage e Jason
Schwartzman.
Mentre continuano le speculazioni
sul possibile ritorno di Tony Stark nel MCU, un fan trailer di Iron Man 4 si è preso la libertà di riportarlo
in vita così da dargli la possibilità di ri-scrivere il proprio
destino. La morte di Tony Stark è stata un punto
di svolta per il MCU e per tutti i personaggi in esso contenuti,
dal momento che le conseguenze del sacrificio di Tony si
ripercuotono ancora adesso nel Multiverso, fino agli eventi di
The Marvels.
La dipartita del personaggio ha
lasciato un notevole “vuoto di potere”, visto il carisma e il ruolo
centrale che Tony ricopriva nel franchise. Ora, il fan trailer di
seguito, suggerisce ai fan che questo vuoto potrebbe essere colmato
da Morgan, la figlia che Tony ha lasciato e che ha avuto con
Pepper.
Il trailer realizzato dai fan per un
possibile Iron Man 4 esplora la possibilità del
ritorno di Iron Man nella saga del Multiverso
dell’MCU. È interessante notare che, nonostante tutte le
possibilità che offre una realtà con più versioni della stessa,
l’espediente che viene usato nel trailer è semplicemente quello di
realizzare un Tony “sintetico” nel quale si carica la coscienza
dello stesso che lui aveva salvato su un chip. Questa
resurrezione incentrata sulla tecnologia sembra certamente più
adatta all’eredità di Tony Stark rispetto agli imbrogli
multiversali.
Li avevamo lasciati innamoratissimi
e finalmente insieme alla fine della stagione 2, e adesso Anthony e
Kate tornano anche in
Bridgerton 3, che sarà incentrato sulla storia,
ampiamente seminata, tra Penelope Featherington
(Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke
Newton). Di seguito, ecco nuovi scatti dalla terza
stagione della serie di Netflix e Shondaland.
Penelope Featherington
(Nicola Coughlan) ha finalmente rinunciato alla
sua cotta di lunga data per Colin Bridgerton (Luke
Newton) dopo aver sentito i suoi commenti denigratori su
di lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso che è ora di
trovare un marito, preferibilmente qualcuno che le dia abbastanza
indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady
Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa
della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope
di trovare un marito falliscono clamorosamente.
Nel frattempo, Colin è
tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una sfacciata
spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che Penelope,
l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, lo tratta
con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, in
questa stagione Colin si offre di fare da mentore a Penelope per
aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a
funzionare un po’ troppo bene, Colin deve capire se i suoi
sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A
complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento
da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un
posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di
Penelope nell’alta società londinese rende ancora più difficile
mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.
Produttori esecutivi: Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom
Verica, Chris Van Dusen
Cast: Nicola Coughlan
(Penelope Featherington), Luke Newton (Colin Bridgerton), Claudia
Jesse (Eloise Bridgerton), Luke Thompson (Benedict Bridgerton),
Golda Rosheuvel (Regina Carlotta), Adjoa Andoh (Lady Danbury), Ruth
Gemmell (Violet Bridgerton), Lorraine Ashbourne (Mrs. Varley),
Simone Ashley (Kate Sharma), Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton),
Harriet Cains (Philipa Featherington), Bessie Carter (Prudence
Featherington), Florence Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins
Imhangbe (Will Mondrich), Calam Lynch (Theo Sharpe), Will
Tilston(Gregory Bridgerton), Polly Walker (Portia Featherington),
Rupert Young (Jack), Julie Andrews (Lady Whistledown), Hugh Sachs
(Brimsley), Emma Naomi (Alice Mondrich), Kathryn Drysdale
(Genevieve Delacroix), Sam Phillips (Lord Debling)
Oltre alle due stagioni precedenti,
il franchise di Bridgerton ha visto di recente l’uscita di
La regina Carlotta: una storia di Bridgerton che ha
raccontato la giovinezza della regina che torna anche nella terza
stagione.
Willy Wonka è molto più di uno
stravagante cioccolataio. È un mago, le cui creazioni hanno una
doppia funzione: rendere felici chi le mangia e aiutarli ad
affrontare la vita con leggerezza, positività e allegria.
Ricordando sempre l’importanza della condivisione con gli altri.
Wonka(qui
la recensione), basato sul celebre personaggio di Roald Dalh, è dunque
un film di cuore, sorrisi e magia spettacolare, ingredienti che si
riversano nei peculiari dolciumi del protagonista,
prodotti in cui ci viene mostrata tutta la sua ingegnosità e
immaginazione. Ogni cioccolatino ideato da Willy Wonka, oltre ad
essere speciale e gustoso, è pensato per uno scopo specifico, che
sia volare, diventare una star o trovare il coraggio perduto.
Scopriamo perciò tutti i prodotti dolciari presenti nel
film Wonka,
e le loro più particolari caratteristiche.
I Volachocs (e gli Hoverchocs)
I primi cioccolatini che Willy Wonka
presenta al suo pubblico, quello sullo schermo e fuori dallo
schermo, sono i Volachocs. Sono gli stessi
dolciumi che assaggiano i suoi rivali del Cartello del Cioccolato
quando fanno la conoscenza del cioccolataio, mentendo sulla loro
bontà poiché consapevoli delle straordinarie capacità di Wonka.
Per chi desidera volare, i Volachocs sono il
cioccolatino adatto perché permettono a chi li assaggia di poter
levitare almeno per 20 minuti. Inoltre, il loro sapore cambia in
base a chi li mangia per soddisfare le sue preferenze personali.
Alla fine del film, Willy Wonka ne crea una versione ritardante,
chiamata Hoverchocs, che fa galleggiare i leader
del Cartello del Cioccolato, impedendo loro di fuggire dopo che i
loro crimini sono stati rivelati.
Una delle scene più suggestive di
Wonka
risiede nel secondo atto, quando Willy e Noodle devono preparare
alcuni cioccolatini speciali il cui ingrediente è il latte di
giraffa. Per procurarselo si recano allo zoo della città, ma per
potervi accedere devono raggirare la guardia. Wonka perciò gli fa
dono di un cioccolato particolarissimo, chiamato Big Night
Outs, ossia “Seratona”, che ha una serie di effetti da
sballo sulla persona che lo inghiotte. Per il cioccolataio quello è
un cioccolato che imita alla perfezione una serata di
divertimenti in città, e infatti chi lo mangia attraversa
diverse fasi di desgutazione, come se bevesse diversi alcolici fra
cui champagne, vino bianco, vino rosso e whisky. Il risultato
finale è, dopo l’euforia, il sonno. Questo permetterà ai due soci
di arrivare ad Abigail (l’animale) e poi fuggire sui tetti delle
città con i palloncini.
Chi ama cantare e ballare ha un solo
sogno nel cassetto: Broadway. Per viverne la magia, però, non è
necessario solcare i suoi grandi palchi. Per Willy Wonka basta
mangiare i suoi cioccolatini Broadway show, i
quali hanno un compito ben preciso: far diventare qualsiasi cosa
uno spettacolo di Broadway. Ogni mossa, passo o parola sembra
coereografata, e danno a chi li mangia non solo il talento ma anche
ritmo ed energia sufficienti per esibirsi ovunque dando il meglio
di sé, che sia su un palco o per strada, e rendere il momento una
performance indimenticabile e, per l’appunto, spettacolare.
Hair Repair Éclairs
Un altro prodotto dolciario di cui
scopriamo le peculiarità è l‘Hair Repair Éclairs,
il quale racchiude decine di prodotti per trattamento dei capelli
disponibili in commercio, in una pallina sola. Wonka offre il
cioccolatino a un signore dal barbiere senza capelli, che glieli fa
subito crescere, così come allo Sphynx, una razza di gatto che non
ha peli, e il suo ingrediente principale è la vaniglia macinata.
C’è solo un’avvertenza: non bisogna mangiarne troppi, altrimenti si
corre il rischio di avere un aumento eccessivo di peli tanto da
assomigliare a un gorilla. A parte questo, il dolce è, oltre che
ottimo, funzionale ed efficace per chi ha problemi di caduta di
capelli e vuole avere un aspetto migliore.
Giraffe Milk Macarons
Una delle invenzioni migliori di
Willy Wonka sono i Giraffe Milk Macarons,
cioccolatini per cui il cioccolataio si intrufola nello zoo poiché
bisognoso di latte di giraffa. Questi macarons hanno uno degli
effetti più belli fra i prodotti da lui creati e offerti, poiché
il loro scopo è far acquisire a chi li mangia fiducia in se
stessi. Come accade a Colin, un uomo che ne è privo, ed ha
anche poco coraggio, e per questo si è visto rifiutato dalla donna
che ama, Barbara, in seguito alla sua debole proposta di
matrimonio.
Dopo aver provato un macaron al
latte di giraffa, Colin balla su un tavolo, repentinamente cambiato
e molto più spavaldo, tornando dalla sua amata per baciarla. Questa
sequenza, musicata, ci fa capire quale sia lo scopo del biscotto:
far raggiungere a chi lo mangia gli obiettivi della vita,
spronandoli. E al contempo facendogli capire quanto sia importante
avere fiducia in se stessi. Questo lo rende anche uno dei
cioccolatini più pratici e funzionali, poiché può essere utile nei
momenti più importanti di una persona, aiutandola a sconfiggere
sentimenti e sensazioni negative come inferiorità, paura e
insicurezza.
Silver Linings
Concludiamo con i Silver
Linings, dei cioccolatini a forma di nuvola con sopra un
fulmine. Willy Wonka ne fa dono a Noodle quando viene incastrato
dalla malvagia signora Scrubitt. Dopo aver aperto la sua fabbrica
da viaggio, una valigetta contenente mini-macchinari per la
lavorazione del cacao, inizia a produrre un dolciume dagli
ingredienti particolari, che comprendono fulmini e luce solare
liquida.
Ciò che lo rende speciale è il suo
riuscire a dare a chi lo mangia soluzioni per risolvere i problemi,
come accade a Noodle, alla quale arriva un’idea geniale per
permettere a Wonka di entrare e uscire di nascosto dalla pensione
della signora Scrubitt, e fargli pubblicizzare le sue invenzioni. I
Silver Linings stimolano anche la positività, aiutando
l’assaggiatore ad affrontare situazioni difficili e complesse, o
comunque momenti di sconforto nei quali si è sopraffatti dalla
negatività.
L’universo di Power
ha avuto diversi spin-off e quello di maggior successo,
Power
Book IV: Force, ha ucciso uno dei suoi più grandi cattivi
nella seconda stagione. Spesso le serie televisive possono
crollare dopo aver eliminato gli antagonisti chiave, ma nel caso di
Force, questa si è rivelata la decisione giusta e prepara la
terza stagione a essere ancora più emozionante. Power Book IV:
Force è incentrato su Tommy Egan che cerca di prendere il
controllo del traffico di droga a Chicago dopo aver simulato la
propria morte a New York. Power stagione 6 finale ha concluso la storia principale
in modo controverso, portando a recensioni poco lusinghiere per
l’episodio finale. Tuttavia, hanno mantenuto in vita uno dei loro
personaggi migliori.
Tommy è uno dei migliori personaggi
di tutte le serie Power, e la sua influenza positiva sul
franchise è dimostrata da Power Book IV: Force. Ha
ricevuto un’ottima risposta dalla critica nelle sue due stagioni,
riuscendo persino a ottenere un punteggio del 100% sul Rotten
Tomatoes. Uno spin-off su Tommy Egan ha sempre avuto un
grande potenziale data la popolarità del personaggio, ma le
reazioni positive verso la serie sono state il risultato di una
buona trama e di decisioni ancora migliori. Mentre alcune serie
peccano di personaggi che restano troppo a lungo, Force ha
ucciso uno dei suoi cattivi principali al momento giusto.
Perché Walter Flynn doveva
essere ucciso
Walter Flynn, interpretato da
Tommy Flanagan, era uno dei Power Book IV: Force‘s più
grandi cattivi, ma la serie ha scelto il momento giusto per
ucciderlo. Era senza dubbio l’antagonista principale della prima
stagione, essendo il più grande rivale di Tommy Egan nel traffico
di droga a Chicago. Ha anche avuto un ruolo importante nella morte
di Liliana, con la sua famiglia in guerra con Tommy quando sua
figlia ha premuto il grilletto. Nonostante fosse uno dei personaggi
più coraggiosi di Power Book IV: Force, il controllo di
Walter sulla città era diminuito quando ha incontrato la sua
fine, e ucciderlo si è rivelata la decisione giusta.
La prima stagione ha messo in
evidenza quanto Walter potesse essere minaccioso e spietato, ma
dopo che Tommy gli ha continuamente sottratto i clienti e il
territorio, i Flynn si sono indeboliti. Quando è stato ucciso nella
quinta puntata della seconda stagione, entrambi i suoi figli si
sono rivoltati contro di lui e altri antagonisti sono diventati
molto più importanti per la trama. Piuttosto che trascinare la sua
storia, ucciderlo era il modo migliore per chiudere il suo capitolo
e permettere agli altri cattivi di brillare. Considerando quanto
sia grande il traffico di droga a Chicago nell’universo di
Power, c’erano molti altri personaggi su cui concentrarsi e
la morte di Walter non ha fatto altro che amplificarne la presenza
e l’importanza.
Power Book IV: Force è stato
ufficialmente rinnovato per una terza stagione.
La morte di Walter ha permesso
a Vic e Claudia Flynn di avere storie migliori
Claudia e Vic Flynn hanno potuto
avere storie migliori grazie alla morte di Walter. Sebbene i tre
personaggi avessero sempre avuto le loro storie, Walter era sempre
la minaccia più imponente e quindi riceveva più attenzione rispetto
ai suoi figli. La trama di Vic e Gloria ha avuto abbastanza tempo
per svilupparsi, ma era secondaria rispetto all’arco narrativo di
Walter. Allo stesso modo, Claudia nella prima stagione aveva la sua
trama con Dahlia, ma non è mai sembrata in grado di rivaleggiare
con gli affari di Walter. Uccidendo Walter, Force non solo
ha concluso una storia leggermente stanca, ma ha permesso a Vic e
Claudia di diventare più indipendenti e seguire percorsi
individuali.
In precedenza, Claudia e Vic erano
in un circolo vizioso di odio e opposizione verso il padre, per poi
finire per lavorare di nuovo con lui in qualche modo. Dopo la sua
morte, Claudia è stata in grado di avviare le sue operazioni e ha
ottenuto un discreto successo fino al finale. Allo stesso modo, Vic
ha potuto iniziare la sua storia di informatore confidenziale, che
continuerà nella terza stagione. La morte di Walter è stata
perfetta per consentire al resto della famiglia Flynn di
prosperare per il resto della stagione e queste decisioni
audaci sono il motivo per cui Force è uno dei migliori
Power Book show, superando gli altri spin-off.
Power Book IV: Force aveva già
superato i Flynn
Sebbene la famiglia Flynn fosse una
parte cruciale della stagione 1 di Power Book IV: Force, la
serie si è evoluta oltre loro nella stagione 2. Claudia e Vic
avevano ancora storie avvincenti, ma nella stagione 2 c’era molto
di più. Tra il cartello di Miguel, il complotto di Jenard e Shanti
contro Tommy, l’indagine federale e la coalizione CBI, c’era poco
spazio per i Flynn. Queste altre trame hanno avuto la precedenza
sulla famiglia e, mentre Claudia e Vic hanno ancora trovato un modo
per essere coinvolti, Walter è diventato obsoleto. Il finale di
stagione sembrava anche uccidere Claudia, suggerendo che la serie è
pronta a superare la famiglia Flynn.
Vic potrebbe ancora essere
coinvolto come informatore, ma anche la sua storia è andata oltre
il suo ruolo nell’organizzazione Flynn. Dopo il finale della
seconda stagione, è improbabile che l’organizzazione Flynn, né i
suoi legami con l’Irlanda, avranno un ruolo importante in futuro.
Questo ha portato Claudia a rimanere per lo più da sola,
permettendole di essere mandata in prigione dove è stata pugnalata.
La faida tra Tommy e Miguel sarà presumibilmente la trama
principale della terza stagione, con una possibile frattura
anche tra Tommy e Diamond. Tutto ciò significa che, oltre a Vic,
Power Book IV: Force non ha alcun uso reale per i Flynn nel
suo futuro.
Cosa significa la morte di
Walter Flynn per Power Book IV: Force Stagione 3
Sebbene le conseguenze abbiano già
iniziato a farsi sentire, la morte di Walter Flynn potrebbe
ancora essere cruciale per la trama della terza stagione. Anche
se Power Book V: Influence è stato cancellato, è improbabile
che Force lo sia, considerando le ottime recensioni
ricevute. Influence non è mai stato realizzato,
presumibilmente perché la storia del protagonista viene raccontata
attraverso un altro spin-off, ma Tommy ha ancora un futuro
brillante, così come Force. La morte di Walter significa che
uno dei principali protagonisti di Chicago è fuori dai giochi,
lasciando il suo territorio libero. Anche se Tommy e il CBI hanno
già fatto delle mosse in tal senso nella seconda stagione, il vuoto
nel mercato della droga lascia più spazio a Tommy per scontrarsi
con Miguel.
Miguel probabilmente prenderà il
posto di Walter come principale oppositore di Tommy nel traffico di
droga. Sebbene questa sia la conseguenza più grave della morte di
Walter, lascia anche Vic in una posizione vulnerabile. Vic e
Claudia hanno organizzato la morte del padre, con Vic che ha
premuto il grilletto. Questo potrebbe sembrare una benedizione per
essersi finalmente liberati del padre manipolatore, ma Claudia ha
già subito le conseguenze della mancanza della sua protezione nel
finale dello spin-off Power. Vic sarà anche
smascherato, poiché Tommy è a conoscenza della sua collaborazione
con l’FBI. Senza la protezione di Walter, la terza stagione sarà
molto solitaria per lui, con Tommy che lo userà e potenzialmente lo
ucciderà.