Dopo aver diffuso, in ben 190 paesi,
prima titoli di serie o film spagnoli, poi coreani e turchi,
Netflix
ora punta anche sulla distribuzione di produzioni del mercato
arabo. Il thriller psicologico The Matchmaker è
girato ad AlUla, un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO in
Arabia Saudita, una vasta oasi desertica di 22 km
quadrati dove transitava l’antica Via dell’Incenso che veicolava
spezie e altre mercanzie dallo Yemen e dall’Oman, ora meta anche
per il nuovo turismo di lusso nel deserto. Questo film è prodotto
da Telfaz11 e diretto da Abdulmohsin Aldabaan. La
trama segue la storia di Tarek, un semplice
impiegato che si innamora perdutamente della bellissima stagista
del suo ufficio.
La trama di The
Matchmaker
Tarek (Hussam Al
Harthi) lavora come tecnico informatico in un’azienda, è
sposato con Reem (Rahaf Ibraheem) e ha una figlia
ma quando torna a casa, sempre di sera molto tardi come fa notare
la sua bambina, non dedica mai del tempo alla famiglia e preferisce
andare a dormire. Lo stesso uomo, nel cuore della notte, si sveglia
e spia dal tetto segretemente una coppia che si sta divertendo e
ballando nell’appartamento davanti al suo palazzo e prova invidia.
Ma perchè Tarek è cosi distante da sua moglie?
L’unica spiegazione è che l’impiegato e annoiato della sua vita
monotona ma l’arrivo in ufficio di una giovane donna di nome Salma
(Nour AlKhadra), forse gli cambierà la sua
esistenza per sempre.
Il protagonista al lavoro, ascolta e
guarda un video su internet che spiega la differenza tra un maschio
e un uomo. Tarek ovviamente è il classico individuo tranquillo e
pacato che sogna di essere un maschio alfa. Intanto la sua collega
Salma, di punto in bianco, da le dimissioni e lui
in preda al suo folle innamoramento per la ragazza decide di
prendere un volo e raggiungere la ex collega in uno strano resort
nel deserto. Questo residence di lusso è gestito da un sensale,
Hessa (Reem Al Habib), che assicura al
protagonista, perplesso e anche un po’ spaventato, che il posto
dona la totale priorità della privacy per chi ci soggiorna e spiega
le varie fasi della vacanza. Ma si persepisce qualcosa di terribile
in quello strano luogo, prima di tutto non esiste una rete mobile e
secondo, chi lavora lì sono dei camerieri molto inquietanti e
indossano delle tuniche color rosso sangue.
Durante la prima sera nel
resort, Tarek fa amicizia con un’altro ospite che
gli racconta che i suoi amici non sono mai più tornati indietro. Il
protagonista inizia a percepire, finalmente, che il posto non è
sicuro e vuole scappare, ma viene risucchiato in vari sogni e poi
incubi ad occhi aperti, ma per fortuna riesce
ad uscirne fuori. Tarek decide di lasciare il resort, convince
persino un altro uomo ad andare via con lui, ma ovviamente appena
sale in auto viene fermato da uno dei dipendenti di Hessa. Alla
fine il protagonista, grazie all’aiuto di Salma riesce a tornare a
casa e finalmente capisce la fortuna di aver una moglie e una
figlia che gli vogliono bene.
Un film che ricorda Black
Mirror
Il significato di The
Matchmaker viene spiegato tutto nella sequenza iniziale
stessa. Una voce femminile racconta la leggenda di una donna e
della sua missione su come purificare i peccati
degli uomini attraverso il fuoco. Il film si
rivela fin da subito un racconto d’ispirazione dal
folklore e dalla mitologia con mariti infedeli che
quando bruciano vivi, annientano con le fiamme anche la loro
tendenza a commettere adulterio. Dopo la loro morte questi uomini
rinascono, ma come servi fedeli che eseguono ogni comando delle
donne della congrega della sensale.
Il concetto principale è
interessante, ma il regista non è bravo nella sua esecuzione.
Questo film però possiede un punto a suo favore, quello di
ricordare una dinamica alla
Black Mirror. Le atmosfere dello strano resort,
nascosto nel deserto, possono essere utilizzate per una qualsiasi
trama della serie antologica. In The Matchmaker abbiamo la dinamica
di una sensale che promette agli uomini che li abbinerà alla loro
sposa perfetta, il “misyar” un matrimonio senza vincoli dove la
moglie rinuncia ai diritti matrimoniali convenzionali, solo che qui
si rivela con il risultato contrario.
Il finale è insoddisfacente anche
perché la storia è brevemente guidata dal protagonista, un
personaggio molto anonimo e troppo poco definito. Accogliamo con
favore il punto di vista opposto, quello di Salma, anche è l’unica
attrice del cast che spicca grazie alla sua ottima recitazione,
purtroppo il suo personaggio appare solo all’inizio e nel finale
frettoloso. Per concludere The Matchmaker avrebbe
potuto usare un po’ di tempo in più, 120 minuti sono troppo pochi,
per sistemare le cose e sfuttare il personaggio più riuscito quello
di Salma.
Arriva in prima
tv su Sky lunedì 1° maggio IL PRINCIPE DI ROMA, alle 21.15 su
Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Collection), in
streaming su NOW e disponibile on demand.
Una divertente commedia diretta da
Edoardo Falcone, con protagonista Marco Giallini nei panni di un ricco uomo che
sta per diventare nobile. Nel cast con lui anche Giulia
Bevilacqua,
Filippo Timi,
Sergio Rubini, Denise Tantucci, Antonio Bannò, Liliana Bottone,
Massimo De Lorenzo, con Andrea Sartoretti e con
Giuseppe Battiston. Il film è una produzione Lucky Red
con Rai Cinema in collaborazione con Sky Cinema.
La trama del
film
Roma, 1829. Bartolomeo è un uomo
ricco e avido che brama il titolo nobiliare più di ogni cosa. Nel
tentativo di recuperare il denaro necessario a stringere un accordo
segreto con il principe Accoramboni per ottenere in moglie sua
figlia, si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio a
cavallo tra passato, presente e futuro. Guidato da compagni
d’eccezione dovrà fare i conti con sé stesso e conquistare nuove
consapevolezze.
Il film fa parte anche della
collection RISATE ALL’ITALIANA, che da
lunedì 1 a domenica 14 maggio proporrà su Sky
Cinema Collection oltre 120 titoli con le migliori
commedie “made in Italy” e i grandi nomi delle risate all’italiana.
Oltre a Marco Giallini conIL PRINCIPE DI ROMA tra
i protagonisti della collection ci sono Antonio Albanese nelle
celebri vesti dell’imprenditore calabrese corrotto Cetto La
Qualunque in QUALUNQUEMENTE, TUTTO TUTTO
NIENTE NIENTE e CETTO C’È
SENZADUBBIAMENTE; Paola Cortellesi, diretta da Riccardo
Milani, nella commedia campione d’incassi MA COSA CI DICE
IL CERVELLO e SCUSATE SE ESISTO! con
Raoul Bova; Claudio Bisio tra le sale al Quirinale in
BENVENUTO PRESIDENTE!, BENTORNATO
PRESIDENTE e, in compagnia di Alessandro Siani, nelle
commedie che hanno sbancato al botteghino BENVENUTI AL
SUD e BENVENUTI AL NORD. Siani sarà anche
in veste di regista e di protagonista in MISTER
FELICITÀ con Diego Abatantuono; quest’ultimo anche tra gli
irresistibili protagonisti di COMPROMESSI SPOSI
con Vincenzo Salemme e del remake della commedia francese “Tanguy”
IL MAMMONE con Angela Finocchiaro e Andrea Pisani;
l’attore.
E ancora il regista e sceneggiatore
toscano Leonardo Pieraccioni con IL SESSO DEGLI
ANGELI, SE SON ROSE e UN
FANTASTICO VIA VAI; e l’attore e comico Pasquale Petrolo,
in arte Lillo, nella commedia diretta e interpretata da Sergio
Rubini MI RIFACCIO VIVO, in CON CHI
VIAGGI con Fabio Rovazzi e nell’esilarante GLI
IDOLI DELLE DONNE con Greg e Corrado Guzzanti. Infine, il
duo comico siciliano Ficarra e Picone in LA
MATASSA e in ANDIAMO A QUEL PAESE tra
superstizione e risate; il trio comico più popolare d’Italia, Aldo,
Giovanni e Giacomo, ne IL COSMO SUL COMÒ e
ODIO L’ESTATE; la commedia di Neri Parenti
VACANZE AI CARAIBI con Christian De Sica e quella
di Carlo Vanzina come NON SI RUBA A CASA DEI LADRI
con Vincenzo Salemme, Massimo Ghini, Stefania Rocca e Manuela
Arcuri.
L’uscita di Damon
Lindelof dall’universo di Star
Wars non è stata una decisione comune, ha
confermato lo scrittore in una nuova intervista a Esquire. Il
co-creatore di “Lost”
e “The
Leftovers” è
salito a bordo di un nuovo film di Star
Wars nel 2022
con il regista di “Ms. Marvel” Sharmeen Obaid-Chinoy.
Lindelof ha chiamato Justin Britt-Gibson (“Counterpart”,
“Into the Badlands”) per scrivere insieme a lui il
progetto. Tuttavia la coppia è
uscito dal film a febbraio. “Ero in più di trattative
per unirmi all’universo di Star Wars“, ha detto
Lindelof a Esquire. “Mi sono unito all’universo di Star
Wars e mi è stato chiesto di andarmene.”
Lindelof e Britt-Gibson sono
stati sostituiti
come scrittori da Steven Knight, meglio conosciuto negli
ultimi anni come il creatore di “Peaky
Blinders“. Obaid-Chinoy è rimasto come regista
durante la transizione alla sceneggiatura. Lindelof ha
detto a Variety all’inizio di questo
mese che la sua sceneggiatura era “un vero lavoro
d’amore”.”Auguro loro buona fortuna“, ha aggiunto
Lindelof
a Variety. “Sharmeen
Obaid-Chinoy è una regista incredibile e non vedo l’ora di vedere
cosa si inventerà“.
Alla celebrazione di Star Wars, è
stato annunciato che il film di Obaid-Chinoy e Knight è in
realtàun
sequel di “Star Wars: The Rise of Skywalker” del 2019 e
presenterà il ritorno di Rey di
Daisy Ridley nel franchise. Non è ancora confermato se
Lindelof stesse anche pianificando un film incentrato su Rey per la
regia di Obaid-Chinoy, anche se le voci lo hanno affermato.
“Riuscirò a rimettermi in fila fuori dal club e proverò a
rientrare di nuovo?” Lindelof ha detto a Esquire di tornare a
Star
Wars in futuro. “Assolutamente. Se
all’inizio non ci riesci, prova e riprova… o riprova ancora, come
direbbe Yoda”.
La presidente della Lucasfilm Kathleen
Kennedy ha confermato che il nuovo film di Ridley Star
Wars seguirà Rey mentre costruisce un
nuovo Ordine Jedi, aggiungendo in un’intervista con
IGN che
i fan riprenderanno con Rey ben oltre un decennio dopo “The
Rise of Skywalker“. “Beh, siamo a 15 anni da ‘Rise of
Skywalker’, quindi siamo nel dopoguerra, dopo il Primo Ordine, ei
Jedi sono allo sbando“, ha confermato Kennedy. “Ci
sono molte discussioni in giro, ‘Chi sono i Jedi? Cosa stanno
facendo? Qual è lo stato della galassia?’ Sta tentando di
ricostruire l’Ordine Jedi, sulla base dei libri, sulla base di ciò
che ha promesso a Luke, quindi è lì che stiamo andando”. La
Disney non ha ancora annunciato una data di uscita per il nuovo
film di Rey.
L’incoronazione di re Carlo
IIIè destinata a essere
un’occasione memorabile, se non altro per l’eclettica formazione
che si esibirà in un concerto organizzato in onore del nuovo
monarca.Le ultime star da confermare per il concerto
dell’incoronazione, che si svolgerà nel parco del castello di
Windsor il giorno dopo la storica cerimonia, sono l’attore di
“Top
Gun” Tom Cruise, la frontwoman
delle Pussycat Dolls Nicole
Scherzinger e il piccolo
cubby Winnie the
Pooh.
Non sarà il primo contatto del trio con i
reali, con tutti e tre che hanno partecipato a precedenti eventi
reali. Tom Cruise è stato ospite al
funerale della principessa Diana nel 1997, Pooh è stato invitato a
una festa in giardino per bambini a Buckingham Palace per l’80°
anniversario della regina Elisabetta II nel 2006 e Scherzinger ha
preso parte a un corteo in onore del giubileo di platino della
regina Elisabetta l’anno scorso. Per l’incoronazione, che
onorerà l’ascensione al trono di re Carlo dopo la morte di sua
madre, la regina Elisabetta, lo scorso anno, Cruise e Pooh
appariranno accanto alla star di “Dynasty” Joan Collins, al
cantante Tom Jones, all’avventuriero Bear Grylls e al ballerino Oti
Mabuse in una serie di VT preregistrati in cui riveleranno “fatti
poco noti sul re”.
Anche recentemente confermati per il
concerto ci sono Paloma Faith, Tiwa Savage, Steve Winwood,
Olly Murs e il DJ del club Pete Tong, che suonerà i suoi
classici di Ibiza. Il concerto vedrà anche la partecipazione
del pianista di fama mondiale Lang Lang e della
recente vincitrice di “The Piano” Lucy. Anche la star di
Bollywood Sonam Kapoor apparirà sul palco per offrire un’esibizione
per presentare il coro virtuale del Commonwealth.Si
uniranno ad artisti come Katy Perry e Lionel
Richie, che sono stati annunciati
all’inizio di questo mese. La star di “Downton
Abbey” Hugh Bonneville ospiterà gli atti, che sono prodotti dai BBC
Studios.
“Sono incredibilmente onorato di
far parte di un evento così storico“, ha dichiarato
Scherzinger. “Il Regno Unito è la mia casa lontano da casa
ormai da molti anni, quindi questo significa molto per me prestare
la mia voce attraverso il dono della canzone. Il pezzo che
canterò è una canzone così potente e commovente. E condividere
il palco con Lang Lang sarà un sogno che si avvera; una
performance irripetibile.”
Kate Phillips, direttrice di
Unscripted della BBC, ha dichiarato: “Sono lieta che ancora più
nomi di livello mondiale si siano uniti alla line-up per il
concerto dell’incoronazione, trasmesso in diretta dalla
BBC. Sullo sfondo mozzafiato del Castello di Windsor, sarà una
serata piena di momenti memorabili, che le Loro Maestà e tutti nel
Regno Unito potranno godersi!”L’incoronazione del
re avrà luogo sabato 6 maggio. Il concerto dell’incoronazione
seguirà la sera di domenica 7 maggio.
James Gunn ha parlato con Variety rivelando che il suo prossimo film dei DC
Studios, Superman:
Legacy, non ha ancora trovato il suo
protagonista, ma la produzione sta prendendo in considerazione
“alcune scelte davvero fantastiche”. Sul tappeto rosso
per “Guardiani
della Galassia Vol. 3”, gli attori dell’MCU, Pom Klementieff e
Will Poulter, hanno anche anticipato se si sarebbero
uniti o meno al regista per il suo prossimo film DC.
James Gunn ha spiegato esattamente cosa sta
cercando per il suo Clark Kent. “Il prossimo Superman
deve essere qualcuno che ha tutta l’umanità che ha Superman, ma è
anche un alieno“, ha detto Gunn a Marc
Malkin di Variety . “Deve essere
qualcuno che ha la gentilezza e la compassione che ha Superman ed
essere qualcuno a cui vuoi dare un
abbraccio.“
Per quanto riguarda il fatto che Gunn stia
reclutando o meno la star di “Guardians” Chris
Pratt per il ruolo, ha
detto. “Non è
Chris Pratt. Se avesse qualche anno in meno,
forse.» Il co-responsabile dei DC Studios ha annunciato a
dicembre che stava scrivendo il
prossimo lungometraggio, e a marzo è stato poi confermato come
regista di
“Superman: Legacy” . Di recente ha rivelato
che “i costumi, le scenografie e altro sono ora
operativi”.
Klementieff, che interpreta
Mantis nei film “Guardiani della Galassia Vol. 3”,
dice che sta parlando con Gunn del passaggio al mondo DC.“Abbiamo avuto conversazioni e stavamo già facendo
progetti. Ma non c’è ancora nulla di
confermato“. Ha messo gli occhi su un
personaggio, ma ha detto che non può rivelare chi sia – solo che ha
sempre “pensato che il personaggio fosse fottutamente
figo“.
Anche se Klementieff potrebbe
unirsi a Gunn per Superman:
Legacy, il nuovo arrivato nel MCU
Poulter intende rimanere con la Marvel. Ha
rivelato di non aver nemmeno pensato di fare un provino come
Superman di Gunn. “Non fino a poco
fa”, ha asserito Poulter. “No, sono molto grato
di essere in questo per il periodo di tempo che sono. Grato
solo per questo”.
Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Superman:
Legacy è il primo di un universo pianificato di
narrazione multipiattaforma (presumibilmente uno che si mescolerà
con i progetti di streaming per HBO Max) in una Fase
1 che lo studio chiama “Gods
and Monsters“. Il cast non è stato ancora annunciato, ma
l’uscita nelle sale globali del film è prevista per l’11 luglio
2025.
Blade
vanta il premio Oscar Mahershala Ali come protagonista nei
panni del cacciatore di vampiri, con Aaron Pierre, Delroy
Lindo e
Mia Goth nel cast. La pre-produzione del film è
in corso, con Pizzolatto che assume l’incarico di sceneggiatore,
lavorando su una bozza della sceneggiatura del candidato agli Emmy
Michael Starrbury. Il film è stato definito
“più oscuro della maggior parte dei film MCU”. Diretto da
Yann Demange, che ha diretto “White Boy
Rick” e il pilot di “Lovecraft
Country“, il film dovrebbe iniziare le riprese a
fine maggio ad Atlanta.
Il riavvio di Blade è
stato annunciato per la prima volta al Comic-Con nel 2019, quando
il capo dei Marvel Studio Kevin Feige ha sorpreso Hall H annunciando che
Ali avrebbe assunto il ruolo del famigerato daywalker dopo che
Wesley Snipes ha interpretato il personaggio dei fumetti Marvel in
tre film tra il 1998 e il 2006. Bladeè
attualmente programmato per uscire nelle sale il 6 settembre 2024
come film finale della
Fase Cinque del MCU.
Pizzolatto, pluripremiato
romanziere e scrittore di racconti, è meglio conosciuto per aver
creato l’acclamata serie drammatica antologica della HBO, lanciata
nel 2014, con
Matthew McConaughey e
Woody Harrelson. Una quarta stagione, sottotitolata “Night
Country” e interpretata da Jodie Foster e Kali Reis,
debutterà entro la fine dell’anno. Lo scrittore sta anche
sviluppando un riavvio di “I magnifici
sette” per Amazon.
Del nuovo Blade e
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il Blade di
Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua
è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di
coda del film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo
questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie
sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda
il look del protagonista e dell’opera in sé. Blade dovrebbe
uscire in sala il 6 settembre 2024 come film finale della Fase
Cinque del MCU.
Da venerdì 5 maggio 2023 prenderà il
via la nuova programmazione della Casa del Cinema
che, dallo scorso febbraio, su delibera di Roma Capitale, è gestita
dalla Fondazione Cinema per Roma, l’ente che organizza la Festa del
Cinema. La Casa del Cinema a Villa Borghese è promossa da Roma
Capitale, Regione Lazio, Cinecittà (in rappresentanza del Ministero
della Cultura), Camera di Commercio Industria Artigianato e
Agricoltura di Roma e Fondazione Musica per Roma. Il Partner
Istituzionale è SIAE. Le attività si svolgono in collaborazione con
Rai Cinema, CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e Cineteca
di Bologna. Gli Sponsor tecnici sono APA – Agenzia Pubblicità
Affissioni e Canon. La rinnovata linea editoriale della Casa del
Cinema è curata dal Presidente della Fondazione Cinema per Roma,
Gian Luca Farinelli, e dalla Direttrice Artistica, Paola Malanga,
con Francesca Via, Direttrice Generale.
GLI SPAZI
2.500 metri quadrati
dedicati al cinema, tre sale di proiezione, una sarà intitolata a
Federico Fellini
Inaugurata il 18 settembre 2004, la
Casa del Cinema è posizionata all’interno di Villa Borghese e a
pochi metri da via Veneto, uno dei luoghi simbolo del cinema
italiano nel mondo. La struttura si sviluppa su una superficie di
2.500 metri quadrati e accoglie tre sale cinematografiche di
differenti capienze. La più grande è la Sala Cinecittà, con 118
posti, un piccolo gioiello di restauro, riconversione
architettonica e di tecnologia, grazie alle attrezzature digitali
in 4K, il sistema Dolby Atmos e la possibilità di garantire
proiezioni in analogico 35mm. La seconda sala, di 65 posti,
anch’essa dotata delle più moderne tecnologie digitali di
proiezione e del suono, sarà dedicata, a partire dal prossimo 5
maggio, alla memoria di uno dei più grandi cineasti della storia
del cinema mondiale, Federico Fellini. La struttura ospita inoltre
la Sala Gian Maria Volontè di 46 posti e una delle più grandi arene
cinematografiche della Capitale, il Teatro all’aperto Ettore Scola,
con 300 posti a sedere immersi nel verde di Villa Borghese. Fra gli
altri luoghi della struttura, il Salotto Suso, destinato ad
attività stampa, interviste, meeting e networking e gli spazi
espositivi “Sergio Amidei” e “Cesare Zavattini”, per mostre ed
esposizioni. Fra i servizi a disposizione del pubblico, anche una
Caffetteria-Ristorante.
IL RESTYLING
Un ampio progetto curato
dalla Fondazione Cinema per Roma
Dallo scorso febbraio, la Casa del
Cinema – che compirà venti anni nel 2024 – è al centro di un ampio
progetto di restyling curato dalla Fondazione Cinema per Roma. In
particolare, per quanto riguarda gli spazi esterni, sono state
ristrutturate le facciate, risistemato il vialetto d’accesso e
ripristinata l’area verde intorno all’Arena, che sarà dotata di una
grande pedana in legno sulla platea. Sempre nei pressi dell’Arena,
sono stati recuperati i servizi interrati che saranno messi a
disposizione di tutti i visitatori di Villa Borghese. Riguardo agli
spazi interni, è stato completamente rivisitato l’atrio di ingresso
e ristrutturati gli spazi espositivi “Sergio Amidei” e “Cesare
Zavattini”. Le sale di proiezione sono state parzialmente
rinnovate. Grazie a una connettività in fibra appena installata, in
tutta la struttura è ora disponibile un servizio di Wi-Fi gratuito.
Grazie alla collaborazione con Zètema Progetto Cultura, la Casa del
Cinema è ora più ecosostenibile: sono stati infatti predisposti
interventi di efficientamento energetico per ottimizzare i consumi,
con la sostituzione degli impianti di condizionamento e di tutti i
corpi illuminanti. In collaborazione con APA, sarà posizionato
sulla facciata un impianto di tecnologia avanzata Led mentre
all’interno saranno montati tre schermi: queste soluzioni sono
tutte pensate per comunicare al meglio gli eventi in programma e
per diffondere informazioni culturali e istituzionali. È inoltre
imminente la ristrutturazione dell’area dedicata alla caffetteria e
al ristorante con una gestione che offrirà al pubblico una
rinnovata offerta enogastronomica e una serie di attività
collaterali pensate per tutti i fruitori della Casa del Cinema.
La Casa del Cinema come
dimora della settima arte nella Capitale
Il nuovo logo della struttura,
realizzato da The B. Agency, è ispirato all’identità visiva della
Festa del Cinema di Roma. Attorno ai caratteri della parola
“Cinema” si delinea il profilo dello storico edificio seicentesco
che, immerso nel Parco di Villa Borghese, a due passi da via
Veneto, intende svolgere un ruolo ancora più importante come dimora
della settima arte nella Capitale.
LA CAMPAGNA PROMOZIONALE
Una lanterna magica unisce
il pubblico del cinema, gli autori e gli interpreti
La scelta di realizzare
un’illustrazione che, anche se digitale, mantenga la freschezza del
bozzetto pittorico nasce da una visione ben precisa: il cinema è
sempre in bilico tra il rinnovamento tecnologico e un’autorialità a
volte quasi artigianale. Il viaggiare tra questi due estremi
restituisce ogni volta un prodotto differente, ma tutto è tenuto
insieme da un fascio di luce: la Casa del Cinema diventa allora una
lanterna magica che racconta e unisce sullo stesso piano sogno e
realtà, pubblico, autori e interpreti. Credits Fondazione Cinema
per Roma / Illustrazione di Gianluca Manna.
IL NUOVO FORMAT
Una programmazione
quotidiana dal lunedì alla domenica, la stagione estiva nella
grande arena da 300 posti, in autunno spazio agli eventi della
Festa del Cinema
Dopo le giornate inaugurali (5-7
maggio) che avranno una speciale programmazione, da lunedì 8 maggio
la Casa del Cinema ospiterà quotidianamente una serie di eventi
realizzati dalla Fondazione Cinema per Roma: fra questi,
proiezioni, rassegne, presentazioni e incontri. Dal lunedì al
venerdì, saranno proiettati, presso le Sala Cinecittà e Fellini,
quattro film al giorno, mentre sabato e domenica saranno sei. Il
biglietto d’ingresso sarà di 5 euro con la possibilità di
richiedere card sconto per tutte le tipologie di pubblico: Young,
Senior, Family, Cinema Lovers e Studenti. Dal 5 giugno al 31
agosto, la programmazione si sposterà presso il Teatro Ettore
Scola: ogni giorno, a partire dalle ore 21.30, la grande arena
all’aperto ospiterà una proiezione a ingresso gratuito. Da
settembre, la Casa del Cinema riprenderà la programmazione nelle
sale interne, mentre dal 18 al 29 ottobre la struttura accoglierà
una parte degli eventi della diciottesima edizione della Festa del
Cinema di Roma.
IL PROGRAMMA DAL 5 MAGGIO AL 4
GIUGNO
La giornata inaugurale, le
rassegne “Passeggiate romane” e “Cannes Cannes”, un omaggio a
Claudia Cardinale, “Carta Bianca” a Martin Scorsese
La nuova programmazione della Casa
del Cinema partirà venerdì 5 maggio. Alle ore 19 presso la Sala
Cinecittà, si terrà la diretta di “Il cinema alla radio” in
programma su Rai Radio 3 con la conduzione di Steve della Casa,
voce storica della trasmissione e Direttore del Torino Film
Festival, insieme ad Alberto Anile, critico cinematografico e
Conservatore della Cineteca Nazionale. La Casa del Cinema ospiterà
eccezionalmente il primo appuntamento, dedicato a 8½ di Federico
Fellini, di “Il cinema nel cinema alla Radio (conservare,
restaurare, proiettare)”, l’iniziativa promossa da Centro
Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Rai Radio3 e
Direzione Radio Rai che contribuisce a valorizzare il patrimonio
del più importante archivio cinematografico italiano e testimonia
l’impegno culturale, didattico e formativo che la Cineteca
Nazionale svolge con la sua attività di preservazione e diffusione
della storia del cinema italiano. Il pubblico potrà partecipare
alla trasmissione ritirando il coupon distribuito presso la
biglietteria della Casa del Cinema a partire da mezz’ora prima
dell’inizio e fino a esaurimento posti disponibili. Nel corso della
serata, inoltre, le sale Cinecittà, Fellini e Volontè ospiteranno
proiezioni di un montaggio di quindici minuti con le scene più
iconiche di celebri film ambientati nella Capitale.
Così Paola Malanga e Gian Luca
Farinelli presentano il programma del mese di maggio: “La
riapertura della Casa del Cinema, rinnovata per l’occasione, non
poteva che cominciare da Roma. Perché Roma ha con il cinema una
sintonia impressionante, come se – dopo i fasti dell’antichità e la
sontuosità del barocco – solo uno schermo grande potesse
proiettarla nell’età contemporanea. È infatti sul grande schermo
che, da oltre un secolo, questa città si ritrova, si esplora, si
offre agli spettatori e si reinventa rimanendo fedele a se stessa.
La filmografia della città, come il fiume che l’attraversa, pare
snodarsi tra incessanti variazioni sugli stessi temi, che danno il
senso del trascorrere del tempo nella costanza dei tratti
distintivi. Il Senatus e il Populus, le maschere e le suburre, il
Grand Tour dei monumenti e quello delle terrazze, il centro e le
periferie, la Storia che attraversa le storie dei suoi abitanti: a
Roma tutto torna, solo lo sguardo cambia. E spesso è lo sguardo
degli “stranieri” arrivati nella capitale – Fellini, Flaiano,
Pasolini, Visconti, Sorrentino, tanto per rimanere in Italia – a
coglierne la dimensione più vera e a renderla eterna. La collezione
di film in programma, che va dal cinema muto al 2022, intende
essere un primo, corposo omaggio, e si limita a titoli italiani.
Nei mesi a venire, altre passeggiate romane andranno ad arricchire
il ritratto della città. La prima star a varcare la soglia della
nuova Casa del Cinema, nel tributo curato da Cinecittà, sarà
Claudia Cardinale, che sessant’anni fa, nel mitico 1963, illuminò
senza sosta gli schermi con La ragazza di Bube, 8½ e Il Gattopardo,
vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes. A proposito di
Cannes, in attesa del verdetto della giuria capitanata da Ruben
Östlund, regista svedese, nei giorni cruciali del festival prende
il via un appuntamento (che diventerà annuale) con le Palme d’oro e
i Presidenti delle giurie che le hanno consegnate, spesso con
geniale lungimiranza rispetto alle contestazioni del pubblico in
sala come nel caso di La dolce vita di Federico Fellini e del
Presidente Georges Simenon. Infine, in occasione di questa
riapertura, un grande sogno si avvera e si chiama Martin Scorsese.
La sua Carta Bianca a coppie, di cui a maggio presentiamo la prima
parte, è semplicemente imperdibile. Lo splendore dei film e il
gioco sottile delle combinazioni inaspettate ci restituiscono ciò
che negli ultimi tempi abbiamo forse un po’ perduto: il puro
piacere del cinema. A Casa sua, in sala, non a casa nostra dove è
rimasto confinato troppo a lungo”.
6-15 maggio – Passeggiate
romane
L’omaggio alla città di Roma, dal
titolo “Passeggiate romane”, in collaborazione con Centro
Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, si svolgerà
per tutto il primo weekend, con una serie di proiezioni che si
terranno dal mattino alla sera a ingresso gratuito, per poi
proseguire nella settimana dall’8 al 15 maggio, al costo di 5 euro.
Il programma ospiterà trentadue film e diciannove cortometraggi,
dai primi del ‘900 a oggi, che vedranno protagonisti la Capitale, i
personaggi, le storie, gli scorci che l’hanno resa famosa in tutto
il mondo. La rassegna sarà inaugurata, alle ore 11 di sabato 6
maggio, da “Roma Silent”, un’inedita sequenza di tre film muti: in
programma, La presa di Roma di Filoteo Alberini (1905), il primo
film di finzione prodotto in Italia, considerato un vero e proprio
colossal per l’epoca; A Travers les ruines de la Rome antique
(1911), che mostra una città fatta esclusivamente di rovine,
anacronistica, immersa nel passato; Il capriccio del miliardario
(1914), in cui i partecipanti, in una specie di parkour ante
litteram, devono seguire il capriccio di James Rocksfeller e
attraversare Roma sulla linea retta Monte Mario – Pontelungo,
scavalcando tutti gli impedimenti.
Film della rassegna
“Passeggiate romane”: 8½ di Federico Fellini, Italia,
1963, 138’ – Bassifondi di Trash Secco, Italia, 2022, 94’ –
Bellissima di Luchino Visconti, Italia, 1951, 113’ – Caro diario di
Nanni Moretti, Italia, Francia, 1993, 100’ – Estate romana di
Matteo Garrone, Italia, 2000, 90’ – Febbre da cavallo di Steno,
Italia, 1976, 100’ – Gli anni più belli di Gabriele Muccino,
Italia, 2020, 129’ – Il conformista di Bernardo Bertolucci, Italia,
Francia, Germania Ovest, 1970, 112’ – Il conte Tacchia di Sergio
Corbucci, Italia, 1982, 118’ – Il marchese del grillo di Mario
Monicelli, Italia, Francia, 1981, 132’ – Il trucido e lo sbirro di
Umberto Lenzi, Italia, 1976, 109’ – L’odore della notte di Claudio
Caligari, Italia, 1998, 100’ – La dolce vita di Federico Fellini,
Italia, Francia, 1960, 180’ – La grande bellezza di Paolo
Sorrentino, Italia, 2013, 180’ – La romana di Luigi Zampa, Italia,
1954, 91’ – La terra dell’abbastanza di Fabio D’Innocenzo, Damiano
D’Innocenzo, Italia, 2018, 90’ – Ladri di biciclette di Vittorio De
Sica, Italia, 1948, 88’ – Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek,
Italia, 2001, 105’ – Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti,
Italia, 2016, 112’ – Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, Italia,
1962, 114’ – Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti,
Italia, 1955, 95’ – Risate di gioia di Mario Monicelli, Italia,
1960, 106’ – Roma città aperta di Roberto Rossellini, Italia, 1945,
100’ – Roma di Federico Fellini, Italia, Francia, 1972, 130’ –
Romanzo criminale di Michele Placido, Italia, 2005, 154’ – Sacro
GRA di Gianfranco Rosi, Italia, 2013, 93’ – Siccità di Paolo Virzì,
Italia, 2022, 124’ – Storia d’amore di Francesco Maselli, Italia,
1986, 109’ – Suburra di Stefano Sollima, Italia, Francia, 2015,
130’ – Un americano a Roma di Steno, Italia, 1954, 94’ – Un sacco
bello di Carlo Verdone, Italia, 1980, 99’ – Una giornata
particolare di Ettore Scola, Italia, 1977, 106’
Cortometraggi della rassegna
“Passeggiate romane” – Artisti di via Margutta di Bruno
Grieco, Filippo Funari, 1953, 11’ – Bambini di Francesco Maselli,
Italia, 1952, 10’ – Divino Amore di Cecilia Mangini, Italia, 1961,
10’ – Ignoti alla città di Cecilia Mangini, Italia, 1958, 11’ – Il
ragazzo motore di Paola Faloja, Italia, 1967, 11’ – Io, Ettore
Petrolini di Ugo Roselli, Italia 1971, 20’ – L’industria del cinema
di Carlo Audisio, Italia, 1960, 11’ – La canta delle marane di
Cecilia Mangini, Italia, 1960, 10’ – Lavagna di cemento di Giuseppe
Ferrara, Italia, 1965, 14’ – Le fontane di Roma, Italia, 1907, 4’ –
Roma del Belli, di Luigi Perelli, Antonio Bertini, Andrea Albino
Frezza, 1964, 9’ – Signori, chi è di scena? di Leonardo Cortese,
Italia, 1951, 12’ – Solitudine di Giuseppe Taffarel, Italia, 1966,
23’ – Sulla poesia di Franco Brocani, Italia, 1984, 12’ – Tempo di
twist di Enzo D’Ambrosio, 1962, 10’ – Via Tasso di Luigi Di Gianni,
1960, 10’
17-18 maggio | 22- 24 maggio
– Cannes Cannes
In occasione del Festival di Cannes,
la Casa del Cinema propone al pubblico la rassegna “Cannes Cannes”,
una selezione di dodici film vincitori della Palma d’Oro. Ingresso:
5 euro
Film della rassegna “Cannes
Cannes”: – Apocalypse Now – Final Cut di Francis Ford
Coppola, Stati Uniti, 1979/2019, 183’ – Il caso Mattei Francesco
Rosi, Italia, 1972, 116’ – Il Gattopardo di Luchino Visconti,
Italia,1963, 185’ – Il terzo uomo di Carol Reed, Regno Unito, 1949,
104’ – La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, 1971, 125’ –
La dolce vita di Federico Fellini, Italia, Francia, 1960, 180’ – La
stanza del figlio di Nanni Moretti, Italia, 2001, 99’ – Les
Parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, Francia, 1964, 92’ – Pulp
Fiction di Quentin Tarantino, Stati Uniti, 1994, 154’ – Roma città
aperta di Roberto Rossellini, Italia, 1945, 100’ – Taxi Driver di
Martin Scorsese, Stati Uniti, 1976, 114’ – Viridiana di Luis
Buñuel, Spagna, Messico, 1961, 90’
Dal 19 al 21 maggio Omaggio
a Claudia Cardinale
Cinecittà dedicherà un omaggio a
Claudia Cardinale, una delle attrici più importanti della storia
del cinema italiano, con la proiezione di cinque film iconici, che
l’hanno vista interprete per registi del calibro di Federico
Fellini, Pasquale Squitieri, Luchino Visconti, Antonio Pietrangeli
e Luigi Comencini. Sarà inoltre presentato un cortometraggio dal
titolo Un Cardinale Donna di Manuel Maria Perrone, prodotto da
Claudia Squitieri e realizzato in occasione della retrospettiva di
Cinecittà dedicata alla grande attrice, svoltasi lo scorso febbraio
al MoMA di New York e attualmente in tour nel mondo. Ingresso
gratuito
Film e cortometraggi di
“Omaggio a Claudia Cardinale”: – 8½ di Federico Fellini,
Italia, 1963, 138’ – Atto di dolore di Pasquale Squitieri, Italia,
1990, 108’ – Il Gattopardo di Luchino Visconti, Italia,1963, 185’ –
Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli, Italia, Francia, 1964,
124’ – La ragazza di Bube di Luigi Comencini, Italia, Francia,
1963, 111’ + Un Cardinale Donna di Manuel Maria Perrone, Francia,
2023, 10’
Dal 29 maggio al 4 giugno –
Carta Bianca a Martin Scorsese
Ogni mese, la Casa del Cinema
affiderà una parte della sua programmazione a un grande autore che
avrà “Carta Bianca” sulla scelta dei titoli da presentare agli
spettatori. Nel mese di maggio 2023, in collaborazione con la
Cineteca di Bologna, la selezione sarà a cura di uno dei più
importanti cineasti della storia del cinema, Martin Scorsese. La
prima parte del programma di “Carta Bianca” a Martin Scorsese (il
cui seguito riprenderà da settembre) ospiterà cinque coppie di
film: a un titolo da lui scelto all’interno della sua straordinaria
filmografia, il maestro ha infatti abbinato un’opera che ha
costituito, per il suo lavoro, una fonte d’ispirazione. Ingresso: 5
euro. “Carta Bianca” a Martin Scorsese si terrà successivamente
anche al Cinema Lumière di Bologna.
Coppie di film di “Carta
Bianca”:
– Who’s That Knocking At My Door di
Martin Scorsese, Stati Uniti, 1968, 90’ – Shadows di John
Cassavetes, Stati Uniti, 1959, 81’
– Mean Streets di Martin Scorsese,
Stati Uniti, 110’, 1973 – Prima della Rivoluzione di Bernardo
Bertolucci, Italia, 1964, 114’
– The Color of Money di Martin
Scorsese, Stati Uniti, 1986, 119’ – Il sorpasso di Dino Risi,
Italia, 1962, 108’
– Goodfellas di Martin Scorsese,
Stati Uniti, 1990, 145’ – Ocean’s Eleven di Lewis Milestone, Stati
Uniti, 1960, 127’
– Cape Fear di Martin Scorsese,
Stati Uniti, 1991, 128’ – The Night of the Hunter di Charles
Laughton, Stati Uniti, 1955, 92’
È stato presentato
oggi il programma completo della 41ma edizione del Bellaria Film Festival, che si terrà dal
10 al 14 maggio a Bellaria Igea Marina (Rimini).
La conferenza stampa di presentazione, tenuta presso la Sede della
Regione Emilia-Romagna di Bologna, è stata aperta dal messaggio di
saluto del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura
Lucia Borgonzoni. Hanno preso parte alla
conferenza la direttrice artistica Daniela
Persico, l’Assessore alla Cultura regionale Mauro
Felicori, il Responsabile dell’Emilia-Romagna Film
Commission Fabio Abagnato, il sindaco di Bellaria
Igea Marina Filippo Giorgetti e il direttore
organizzativo del Bellaria Film Festival Sergio
Canneto.
Patrocinato dal
Ministero della Cultura e realizzato grazie al Comune di Bellaria
Igea Marina, col sostegno della Regione Emilia-Romagna, il festival
avrà per il secondo anno la direzione artistica di Daniela
Persico ed è organizzato da Approdi,
start-up di cinema d’autore. Il Bellaria Film Festival è la casa
del cinema indipendente italiano, una casa speciale, sul mare:
punto di riferimento di nuove e coraggiose sperimentazioni del
linguaggio cinematografico.
Articolato in
cinque giornate, Bellaria Film
Festival prevede due sezioni competitive
(Casa Rossa e
Gabbiano) e diversi eventi
speciali con ospiti d’eccezione, artisti, intellettuali
del mondo del cinema, della letteratura e dell’arte.
Nell’anno della
scomparsa di tanti autori legati all’onda lunga delle Nouvelles
Vagues al Bellaria Film Festival in prima italiana
sarà presentato il film LE GRAND CHARIOT di
Philippe Garrel, film testamento in cui
gli stessi figli del regista si trovano alle prese con l’eredità di
un’arte di famiglia, quella di un vecchio teatro di burattini. Il
film, presentato quest’anno in concorso al Festival
Internazionale del Cinema di Berlino, sarà presentato al
pubblico del Bellaria Film Festival alla presenza del direttore
della fotografia del film, Renato Berta.
In Italia il film è acquisito da Minerva Pictures.
La serata
d’inaugurazione andrà a riscoprire uno dei luoghi più importanti
per la storia della città di Bellaria Igea Marina: il cinema
Apollo, un’antica sala cinematografica, costruita nel 1910, che si
affaccia sul mare: grazie al benestare dei proprietari, si in
inizia una collaborazione volta a far ritornare le immagini in
movimento all’interno della sala, ad iniziare da un’istallazione ad
hoc del duo artistico composto da Samira Guadagnuolo e Tiziano
Doria, due artigiani del cinema e della pellicola, che da sempre
lavorano sulla materia scolpendo con la luce piccole elegie sulla
nostra memoria attraversata dalle inquietudini del presente.
Altri grandi ospiti
internazionali incontreranno il pubblico in questa 41° edizione del
BFF: nuove voci del cinema europeo come il portoghese
Carlos Conceição che presenterà in
anteprima TOMMY GUNS, una rivisitazione di
Apocalypse Now che riflette sul ribaltamento della
concezione del nemico nella geopolitica postcoloniale, e la tedesca
Helena Wittmann con il suo HUMAN
FLOWERS OF FLESH, immaginifico viaggio sul mare di un
gruppo di giovani artisti.
Grazie alla
rinnovata collaborazione con la piattaforma MUBI
sarà presentato in occasione dell’uscita italiana a cura di I
Wonder, RETOUR A SEOUL di Davy Chou, film
sullo spaesamento culturale di una ragazza coreana adottata da una
famiglia francese che riscopre la propria cultura d’origine,
dall’altra parte del mondo rispetto a dove è stata cresciuta.
Presentato in selezione ufficiale nella sezione UnCertain Regard del 75° Festival di Cannes, Retour a
Seoul è l’opera seconda del regista franco-cambogiano dopo il
pluripremiato Diamond Island.
L’apertura
internazionale del Festival non dimentica la centralità del giovane
cinema italiano, a cui è dedicata la serata di chiusura.
Domenica 14 maggio con BILLY
opera prima di Emilia Mazzacurati,
presentato in prima mondiale alla presenza della regista, e dei
protagonisti Matteo Oscar Giuggioli e
Carla Signoris: un film sullo smarrimento
condiviso di genitori e figli di fronte alla mancanza di una
persona cara, raccontato con un tocco di straniata malinconia
dall’autrice emergente. Prodotto da Jolefilm, il film ha nel cast
Matteo Oscar Giuggioli,Carla Signoris,
Giuseppe Battiston, Alessandro Gassmann, Benedetta Gris, Roberto
Citran, Sandra Ceccarelli, Kristina Hermin e uscirà poi in
sala il 1° giugno distribuito da Parthènos.
Il premio per
la miglior attrice dell’anno di questa edizione
del Bellaria Film Festival sarà assegnato a Linda
Caridi, per il ruolo di Viviana in
L’ultima nottedi Amore diretto
Andrea Di Stefano. L’attrice lanciata dal cinema
indipendente è riuscita a donare spessore a un personaggio
comprimario rendendolo indimenticabile.
La Casa
Rossa del cinema indipendente italiano porterà anche
quest’anno al Bellaria Film Festivalle
opere prime o seconde più interessanti del panorama
cinematografico. Lo storico premio Casa Rossa, tornato
dalla precedente edizione dopo vent’anni, ambisce a fare luce su
una nuova generazione di autrici e autori, resi in grado di
esternare il proprio talento anche grazie a rinnovate pratiche
produttive e pronti così a prendere posto accanto ai massimi
talenti del nostro cinema. Non è un caso che alcuni di questi siano
stati scoperti e valorizzati proprio a Bellaria dal concorso Casa
Rossa; per fare qualche nome, Silvio Soldini, Paolo Sorrentino,
Matteo Garrone, Pietro Marcello, Michelangelo Frammartino.
La promessa di
farsi sentinella del cinema italiano più interessante e coraggioso
continua: quest’anno la sezione ospiterà cinque film di
autori che si sono imposti non solo in Italia, ma al pubblico
internazionale dei maggiori festival, per l’originalità
dello sguardo, la freschezza del linguaggio e l’urgenza del
racconto. I cinque film in concorso per il premio Casa
Rossa sono: PRINCESS di Roberto De Paolis
(2022), MARGINI di Niccolò Falsetti (2022),
MARCEL! di Jasmine Trinca (2022), LA
TIMIDEZZA DELLE CHIOME di Valentina Bertani (2022),
DISCO BOY di Giacomo Abbruzzese (2023).
Scelti dalla
direzione artistica del 41.mo Bellaria Film Festival, i
cinque titoli ci porteranno a scoprire le storie più
disparate: dalla dura realtà della prostituzione e della
tratta di donne nigeriane in Princess al sogno di portare
il punk in provincia della band di Margini; dall’amore
picaresco di una bambina per sua madre in Marcel! al
risveglio emotivo dei due gemelli protagonisti di La timidezza
delle chiome; fino ad arrivare all’incubo lisergico di un
giovane bielorusso arruolato nella Legione Straniera francese in
Disco Boy.
Durante il
festival i film saranno presentati in sala dagli autori,
accompagnati dai produttori o dagli attori protagonisti,
coinvolgendo il pubblico del festival e la cinquantina di studenti
e giovani professionisti del BFF Hub in un appassionante dialogo
sul cinema.
Il futuro del
cinema viene premiato dai giovani: il Premio Casa Rossa
(che ammonta a 5000,00 €), infatti, verrà
assegnato da una giuria di 20 giovani studenti di cinema,
proprio per avvicinare alla sala e dare voce al nuovo pubblico del
cinema italiano
indipendente. Il
premio Casa Rossa per Miglior Film e il premio Casa Rossa per la
migliore attrice dell’anno assegnato a Linda Caridi saranno
realizzati come lo scorso anno da Le Casine – EnAIP Cesena – EnAIP
Rubicone, consolidando questa collaborazione.
Inoltre, la
giornata di apertura si inaugurerà nel pomeriggio con l’anteprima
regionale di LE PROPRIETÀ DEI METALLI di
Antonio Bigini (2023), in una proiezione
per le scuole medie e una per il pubblico. Il film è un esordio
fiabesco, girato nei pressi di Bellaria, già selezionato nella
sezione Generation alla Berlinale di quest’anno, che
racconta la storia di Pietro, un ragazzino in grado di piegare i
metalli al solo tocco.
La sezione
GABBIANO, che seleziona opere in anteprima
assoluta (italiana, internazionale e/o mondiale) che spingono
più in là il confine tra cinema di finzione e cinema documentario
con una giuria quest’anno presieduta dal regista
Michelangelo Frammartino, dall’attrice Maria
Roveran e dal direttore del Lago Film Festival Alessandro Del
Re, si aprirà con il ritorno al cinema di Marco
Chiarini, autore de L’uomo fiammifero, che con
ROGER… ARRIVA IL PRESIDENTE (anteprima
mondiale) firma una surreale attesa nei confronti di
un’autorità avvocata come unica speranza di risoluzione dei
conflitti in atto, LALA di Ludovica Fales
(anteprima mondiale) accompagna una ragazza madre
a rivivere attraverso gli strumenti della finzione un momento
decisivo della sua vita non solo sentimentale ma anche politico,
LE FORMICHE DI MIDA di Edgar Honetschläger
(anteprima italiana) trasforma la campagna
toscana, con le sue difficoltà e le sue bellezze, in una terra
mitica in cui i versi del passato si reincarnano in nuove presenze.
Inoltre tre cortometraggi di autori che da sempre hanno intessuto
un corpo di opere lontano dalle standardizzazioni:
ANIMAL di Riccardo Giacconi (anteprima
italiana), ULTIMO IMPERO di Danilo Monte
(anteprima mondiale)e PARADISO
PERDUTO Luca Ferri, Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa
(anteprima mondiale). A loro si aggiungono gli
esordi di Davide Minotti e Valeria Miracapillo il film d’archivio
IN TUTTE LE ORE E NESSUNA(anteprima
mondiale), che vede coinvolta fra gli
episodi che lo compongono anche la
scrittrice, giornalista e attivista turca per
i diritti umani, Aslı Erdoğan che sarà presente al
festival di Bellaria; REAL GUADAGNA
(anteprima mondiale) di Laura D’Angeli e Giusi
Restifo e della bolognese Matilde Ramini che con
FUORITEMPO(anteprima mondiale)
racconta il lascito di una figura come Sante Notarnicola.
Accanto al Premio Gabbiano, che attribuisce al
Miglior Film un premio di 3.000,00€ e al Miglior film per
l’innovazione cinematografica un premio di 2.000,00€, verrà
assegnato il Premio speciale Gabbiano, un’opera
d’arte in creta realizzata dall’artista Damiano Taurino, quest’anno
conferito a Fabrizio Ferraro, autore che da più di
vent’anni conduce una ricerca radicale capace di diventare una
sofisticata riflessione sulla Storia e sul pensiero del Novecento.
In occasione della premiazione Ferraro terrà un incontro con il
pubblico del Bellaria Film Festival e sarà protagonista di un
omaggio, condiviso con FuoriOrario in onda su RAI
3, che dedicherà una programmazione in onda in sinergia con
Bellaria.
Inoltre, grazie a
un accordo esclusivo con MyMovies.it, tutti i film della
sezione Gabbiano saranno disponibili in
streaming per il pubblico all’interno della piattaforma
MyMovies ONE.
Tra gli
eventi speciali che animeranno le cinque giornate
di Festival il dialogo con Franco
Piavoli, un autore che rappresenta il cinema
indipendente italiano e che presenterà il suo film Voci
nel tempo. Un’altra tavola rotonda sarà dedicata al
cinema d’artista italiano con la presenza del duo artistico formato
da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni,
Masbedo, che presenteranno il loro film
Pantelleria. Un omaggio è dedicato a
Mario Masini, grande direttore della fotografia di Carmelo Bene e
dei fratelli Taviani, e sperimentatore di un cinema libero e sempre
alla ricerca di un nuovo senso per la società, recentemente
scomparso, con il sostegno della Cineteca Nazionale. Un ampio
spazio sarà offerto alla riflessione sulla critica cinematografica
attraverso Drink A Book, dove verranno presentate
alcune tra le più interessanti pubblicazioni di e sul cinema con
ospiti illustri, tra i quali Paolo
Mereghettiper i trent’anni del celebre
Dizionario, Emiliano Morreale che ha portato
in Italia una nuova tendenza della critica internazionale grazie a
L’ultima innocenza, lo scrittore e sceneggiatore
Giorgio Vasta con una sua splendida
autobiografia attraverso la luce e la scrittrice e intellettuale
Lisa Ginzburg con il suo ritratto di
Jeanne Moreau.
Novità di
quest’anno la collaborazione con Cinecittà, grazie
alla quale si è strutturato BFF New Wave
(in)emergenza, programma di sostegno per il cinema indipendente
italiano: un percorso professionale accompagnato da tutor
d’eccezione come Dario Zonta,
Francesco Giai Via e Aline
Hervé dedicato a giovani registi e produttori che
riceveranno un sostegno per chiudere i loro primi film (grazie a
premi in denaro e alla post-produzione). Il Bellaria Film Festival,
con i suoi quarant’anni di storia legata ai nuovi autori del cinema
italiano, è il luogo privilegiato in cui “far emergere” giovani
talenti e dare fiducia a produttori nella prima fase della loro
carriera, quando è più facile trovarsi “in emergenza” per
concludere un’opera cinematografica in cui sono state già
investite tante risorse del gruppo di lavoro.
Sempre nell’ambito
del progetto BFF New Wave saranno ospitati del
festival un totale di 70 ragazzi e ragazze, tra cui i 20 membri
della Giuria Giovani, che parteciperanno durante i giorni del
festival a percorsi di formazione e masterclass dedicati al
cinema.
Ma la partnership
con Cinecittà prosegue e sabato 14 maggio ore 23:00 è prevista la
NOTTE D’ARGENTO: una notte da brividi con una
proiezione speciale della copia restaurata da Cinecittà Studios del
capolavoro di Dario Argento, PHENOMENA.
Una collaborazione
con Home Movies porterà al Festival un’installazione in occasione
dei cent’anni del formato ridotto. Verranno proiettati durante i
giorni del festival video parte di una programmazione online lunga
un anno, i 365 giorni del 2023, di un film o un estratto d’archivio
girato in quello stesso giorno nel corso del secolo breve del
cinema in formato ridotto. Un modo nuovo e diverso di raccontare la
storia collettiva e riconnetterla all’oggi, attraverso micro
situazioni private e quotidiane di individui e famiglie,
avvenimenti pubblici filmati dai cineamatori, riprese sorprendenti
di momenti speciali, gesti e ritualità.
Infine non
mancheranno le attività destinate agli studenti,
Bellaria Film festival For School:
proiezioni e incontri con autori e autrici all’interno delle scuole
primarie e secondarie. Il primo evento è inaugurato proprio da
Le proprietà dei metalli di Antonio Bigini alla
presenza del regista nel giorno di apertura del festival, ma sabato
13 maggio mattina è previsto anche l’incontro e la proiezione con
Sophie Chiarello che presenterà il suo nuovo film
documentario candidato ai David di Donatello quest’anno, IL
CERCHIO.
Adrenalina e romanticismo cercano
di fondersi in Ghosted, il nuovo film di Apple TV+
con Chris Evans e Ana de Armas. Cole (Evans)
è un agricoltore per bene che si innamora perdutamente
dell’enigmatica Sadie (de
Armas). Dopo un romantico appuntamento quando lei
sparisce lui scopre in modo scioccante che Sadie è un agente
segreto. Cole e Sadie vengono travolti in un’avventura
internazionale per salvare il mondo. Una storia a lieto fine per la
coppia che durante il lungo viaggio alternerà momenti di allegria a
delle discutibili scene di azione. Però per gli amanti delle
romcom: sì, c’è il lieto fine.
Il film del regista Dexter Fletcher è arrivato sulla piattaforma
il 21 aprile.
Ghosted, tutto appare fin troppo
chiaro dall’inizi
Tutto appare fin troppo chiaro
dall’inizio: siamo in una commedia romantica dove un uomo e una
donna inizialmente non vanno d’accordo ma decidono di uscire
insieme per vedere come va. Sadie e
Cole sulla carta potrebbero essere la coppia
perfette: bellezza statuaria da togliere il fiato, entrambi giovani
e con due carriere avviate. Cosa potrebbe andare storto?
Ghosted è emotivamente meno intenso del precedente
Blonde per Ana de Armas che torna sul set insieme a
Chris Evans dopo i precedenti Cena con delitto e The Grey Man. Per l’attore invece è un ritorno
alle origini con una rom-com al retrogusto di thriller di
spionaggio. Sì perché la giovane Sadie da ragazza della porta
accanto si trasforma molto presto in una spia a colpi di
pistola.
Due contesti diversi, opposti. Cole
ha la sindrome da Ted Mosby pensa che Sadie sia quella giusta,
dopo un solo appuntamento vorrebbe già dirle ‘ti amo’. Circondato
dalla sua numerosa e caotica famiglia, Cole è un
ragazzo come tanti: cerca la stabilità emotiva e si lascia
trasportare facilmente. Sadie non ha una famiglia,
la madre è morta quando lei era piccola: tutto quello che ha
conosciuto è la rigidità dell’esercito. Quando i due si incontrano
al mercato capiscono di essere fatti l’uno per l’altra. Le cose si
complicano quando, dopo un appuntamento da sogno durato oltre
ventiquattro ore, Sadie sparisce completamente dalla sua vita come
se non fosse mai esistita. Da qui il titolo Ghosted, che
trova una connotazione diversa nella versione inglese, significa:
interrompere tutti i legami con una persona. Smetti di parlare con
lei, finendo per diventare un fantasma.
Sii un cactus
Per fare la parte del fidanzato
stalker, un po’ apprensivo, ma anche da linea comica del film
Chris Evans si trasforma nel ragazzo
impacciato, la damigella in pericolo, che durante un rapimento si
porta dietro la sua valigia come se fosse un amuleto. Diversi
momenti alternano la romcom a tutto quello che di
sbagliato dovrebbe esserci in una relazione, ma
Evans e de Armas portano avanti a
testa alta questo amore complicato. Ghosted è un
allenamento per l’attrice prossima protagonista di Ballerina, lo spin off di Jon Wick.
Quello che differisce, però, tra il
film di Fletcher e quello di Len Wiseman è proprio il supporto dove lo
spettatore può fruire la pellicola. Ghosted si
presenta come il classico action movie a tinte divertenti da
piattaforma, quasi 120 minuti in cui si assiste a colpi di scena
verosimili dove un agricoltore cerca di uccidere il nemico con un
cactus. Ballerina,
previsto per il 2024, fa parte di un franchise molto più ampio e
famoso, sarà ambientato tra gli eventi di John Wick 3 e John Wick
4, e andrà nelle sale cinematografiche.
Verso la metà del film viene
presentata un’altra storia parallela con Adrien Brody nel personaggio di
Leveque. L’uomo vuole uccidere Taxman, un
trafficante che crede essere Cole – ma in realtà è lo pseudonimo di
Sadie. Leveque mette una taglia sulla testa del personaggio di
Chris Evans e il mondo in cui viene messa in scena
questa caccia all’uomo si presenta come divertente. Le due storie
saranno poi destinate a incrociarsi per scoprire il codice che
aprirà una valigetta con una minacciosa arma nucleare.
I “super” cameo
Il primo sicario che bussa alla
porta è Anthony Mackie, il nuovo Capitan America, che dovrà vedersela con altri
mercenari pronti a ricevere il denaro per il lavoro svolto. Il suo
cameo non dura neanche il tempo di dire “Sebastian Stan”, che è
proprio l’attore ad apparire quasi subito dopo. Dopo Winter Soldier e una redenzione in Wakanda,
Sebastian Stan torna nei panni di un
mercenario che cerca di uccidere Chris Evans.
Un colpo basso per i fan della
Marvel che dopo Endgame non hanno più visto il trio
di supereroi sullo schermo insieme. A parte questa strizzata
d’occhio allo spettatore che fa comunque parlare il pubblico, il
film di Fletcher mette insieme diverse sequenze
d’azione già viste: inseguimenti in retromarcia, sparatorie in una
grotta, non aggiungendo nulla di nuovo al genere thriller. Il
risultato è un film che cerca di cavalcare l’onda dei precedenti
nel genere come Red Notice con Gal Gadot.
Quello che depotenzia il film è
anche la scarsa chimica tra Ana de Armas e Chris Evans che avevano fatto sognare il
pubblico di
Cena con delitto dove confermavano una grande chimica
cinematografica. In questo film, complice forse la scrittura, il
loro rapporto non decolla e non consente allo spettatore di entrare
nel vivo di questa ship.
Ryan Reynolds in una scena del
poco apprezzato film Lanterna Verde
Prima di vestire con successo i
panni del supereroe Deadpool, appartenente alla
Marvel, l’attore Ryan
Reynolds aveva già ricoperto nel 2011 quelli di Lanterna Verde, appartenente
invece alla rivale DC Comics. Tra i più celebri supereroi della
casa editrice che ha dato vita anche a Superman e Batman, il
film a lui dedicato ha rappresentato la prima incursione del
personaggio sul grande schermo, come anche il primo tentativo di
dar vita al DC
Extended Universe. Lanterna
Verde è stato diretto da Martin
Campbell, già affermatosi grazie a film come La
maschera di Zorro e Casino Royale.
Sulla scia dei primi successi del
Marvel Cinematic Universe, anche la DC ha iniziato a sviluppare
film collegati tra loro per i propri personaggi. Il progetto di dar
vita ad un film dedicato a Lanterna Verde andava avanti da tempo,
ma solo a partire dal 2008 questo iniziò a prendere realmente vita.
Non esente da problemi produttivi, questo era pensato per essere
una vera e propria origin story, che avrebbe esplorato la
genesi del supereroe comparso per la prima volta nel 1940.
Originariamente il film avrebbe dovuto essere concepito come una
vera e propria commedia, ma si preferì invece dar vita al tono più
adulto tipico delle storie della DC.
Con un budget di circa 200 milioni
di dollari, questo finì però per rivelarsi uno dei più grandi flop
del suo genere, arrivando ad un incasso globale di appena 219
milioni. Stroncato dalla critica e dal pubblico, Lanterna
Verde rappresenta tuttavia un affascinante tentativo di dar
vita al supereroe. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
sequel poi cancellato. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Lanterna Verde: la trama
del film
La storia del film ha inizio milioni
di anni prima della comparsa dell’uomo sulla Terra, quando si formò
per la prima volta il Corpo delle Lanterne Verdi. Questo era un
gruppo di guardiani intergalattici dotati dell’Essenza Verde della
volontà, il cui compito era quello di proteggere i vari settori
dell’Universo. Il declino di tale ordine ha però inizio nel momento
in cui uno dei guardiani, Parallax, si ribella al
giuramento, finendo però imprigionato sul pianeta Ryut. Dopo un
tempo sembrato interminabile, questi riuscì però a liberarsi della
sua prigionia, iniziando a seminare il terrore. Il guardiano
Abin Sur incaricò allora il suo anello magico di
trovare il degno successore in grado di sconfiggere Parallax.
La scelta ricade su pilota
Hal Jordan, il quale si dimostra inizialmente
restio ad accettare il nuovo ruolo. Affascinato dai poteri che
questo comporta, decide però di accettare, ricevendo
l’addestramento necessario dal potente Sinestro.
Nel frattempo, lo scienziato Hector Hammond, da
sempre denigrato dalla società, entra in contatto con alcune
particelle di Parallax, assumendo parte del suo potere e divenendo
per lui un tramite con il pianeta. Nel momento in cui il malvagio
essere inizia a seminare il panico, per Jordan si rivelerà essere
l’ora di indossare il costume e dar prova di essere degno
dell’anello delle Lanterne Verdi.
Lanterna Verde: il cast
del film
A dare volte al celebre supereroe vi
è l’attore Ryan Reynolds,
il quale però oggi è noto per il non ricordare in modo piacevole
l’esperienza. Reynolds, infatti, ha in più occasioni criticato
apertamente il film e il suo regista, con il quale ha avuto
numerose discussioni durante il set. L’attore, che si è anche
infortunato gravemente alla spalla durante le riprese, ha
raccontato di essere estremamente felice dell’insuccesso del film e
che non si siano realizzati i sequel inizialmente previsti. Oggi
noto per essere l’interprete di Deadpool, Reynolds non manca di
ironizzare su
Lanterna Verde. In Deadpool 2 è presente
un chiaro esempio di ciò quando il protagonista torna indietro nel
tempo per impedire a Reynolds di firmare il contratto per tale
film.
Nonostante le brutte esperienze, il
set regalò all’attore anche una gioia. Durante questo Reynold
conobbe infatti l’attrice Blake Lively,
presente nei panni di Carol Ferris, ex fidanzata del protagonista.
I due hanno da qui intrapreso una relazione che li avrebbe portati
al matrimonio l’anno successivo. Ad interpretare il
malvagio Hector Hammond vi è invece Peter
Sarsgaard. Per tale ruolo, egli spese diverso tempo in
compagnia di un biologo, apprendendo quanto necessario per poter
risultare credibile in tale mestiere. Ad essere rimasto soddisfatto
del film è stato l’attore Mark Strong. Qui
presente nei panni di Sinestro, questi si è dichiarato poi
dispiaciuto di non poter tornare per un sequel. Nel film sono poi
presenti Tamuera Morrison nei panni di Abin Sur,
il regista Taika Waititi
in quelli di Thomas Kalmaku e Tim Robbins in
quelli del senatore Hammond.
Lanterna Verde: il sequel,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Prima dell’uscita del film era stato
annunciato un sequel di questo, come lasciato intendere anche dalla
scena post-credit. L’insuccesso di critica e pubblico ha però
portato ad annullare qualsiasi piano a riguardo. Originariamente,
tale sequel si sarebbe dovuto svolgere in gran parte nello spazio,
ampliando dunque l’esplorazione di questo. Il villain principale
sarebbe stato proprio Sinestro, da sempre una delle principali
nemesi del supereroe. Ad oggi si è in più occasioni parlato di
riportare al cinema il personaggio attraverso un reboot e con la
riformulazione del DC Universe ciò potrebbe prima o poi
avverarsi.
In attesa di possibile reboot, è
possibile fruire di Lanterna Verde grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play,
Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 28 aprile alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
Uno dei temi più delicati che si
possano affrontare nel mondo del cinema è certamente quello
dell’elaborazione del lutto. Ognuno si relaziona con un evento
drammatico come questo in modi sempre differenti, ma ciò che
accomuna tutti è il senso di smarrimento e la rabbia che si
generano nel proprio animo. Nel 2016 due film in particolare si
sono dedicati a tale argomento: Manchester by the Sea e
Collateral Beauty (qui la recensione). Se il primo
affronta il tema in modo particolarmente delicato e intimista, il
secondo è invece un racconto che sfocia nel fantastico, affrontando
il tutto da un punto di vista magico.
Diretto da David
Frankel, noto per film come Il diavolo veste Prada
e Io & Marley, il film è
inoltre a suo modo una rielaborazione del Canto di Natale
di Charles Dickens. Le figure dei tre fantasmi del
Natale presente in quel racconto vengono qui rielaborate per
assumere nuovi significati, più confacenti al tema del film. Da ciò
prende dunque vita un film corale dove ogni personaggio è
strettamente legato agli altri. Collateral Beauty, in
realtà, non ha trovato pareri critici favorevoli al momento della
sua uscita, specialmente per via di alcune banalità narrative che
svalutano in parte l’intero film.
Per chi però apprezza storie strappa
lacrime, sono questi difetti su cui si potrà chiudere un occhio e
la presenza di un ricco cast di star di Hollywood aiuta a far ciò.
Pur al netto dei suoi difetti, Collateral Beauty è un film
da scoprire se si è in cerca di emozioni forti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al significato del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Collateral Beauty: la
trama e il cast del film
Protagonista del film è
Howard Inlet, direttore di un azienda
pubblicitaria, profondamente depresso a causa della perdita
prematura di sua figlia. Whit,
Claire e Simon, suoi amici e
collaboratori capiscono che il suo stato d’animo sta diventando un
problema per l’azienda: dopo aver perso sua figlia, a Howard non
importa perdere tutto il resto. Gli amici per questo, assumono
un’investigatrice privata per capire cosa l’amico stia passando e
cercare di aiutarlo. Quest’ultima, Sally scopre che l’uomo invia
strane lettere indirizzate ad “Amore”,
“Tempo” e “Morte”. Superato lo
sconcerto, decidono di assumere attori che incarnino questi stati
d’animo per organizzare incontri con Howard e rispondere agli
interrogativi presenti nelle sue lettere. Intanto Howard decide di
frequentare un gruppo di sostegno e conosce
Madeleine, che ha a sua volta perso una
figlia.
Ad interpretare il protagonista
Howard Inlet vi è l’attore Will Smith,
subentrato a Hugh Jackman, prima scelta dei
produttori. Per Smith questo è stato un film estremamente
importante, poiché lo ha aiutato a relazionarsi meglio con la morte
del padre, avvenuta in quello stesso periodo. Accanto a lui, nel
ruolo di Madeleine vi è invece l’attrice Naomie Harris,
la quale ha ricevuto diversi riconoscimenti per questa sua
interpretazione. Ad interpretare Whit, Claire e Simon, i colleghi
di Howard, vi sono invece gli attori Edward Norton,
Michael Peña e
Kate Winslet.
L’attrice Keira Knightley
interpreta Aimee Moore, alias Amore, Helen Mirren è
Brigitte, alias Morte, e Jacob Latimore è Raffi,
alias Tempo. I tre attori si sono preparati ai rispettivi ruoli
ricercando il modo più ideale per caratterizzare i concetti che
rappresentano.
Collateral Beauty: il
significato del film
Con “bellezza collaterale”
si intende sottolineare quel qualcosa di bello e positivo presente
anche nei momenti di maggior sofferenza. Si tratta di una bellezza
che si genera per caso ne contesti negativi e che se colta può
alleviare il peso di chi è afflitto dal dolore. La bellezza
collaterale, però, non è facile da notare e spesso si tende dunque
a concentrarsi solo sugli aspetti negativi e a guardare il tutto
attraverso questo filtro distorto. Tutto ciò viene spiegato
all’interno di Collateral Beauty, dove il protagonista è
appunto afflitto da un dolore indicibile come quello della perdita
della figlia piccola. Per permettergli di superare questo stato di
negatività, i suoi colleghi lo aiutano dunque a trovare il modo di
vedere anche la bellezza collaterale.
Attraverso il dialogo e con lo
scontro con Amore, Tempo e Morte, Howard impara dunque ad elaborare
quel dolore e a reagire contro di esso. Ciò che per il protagonista
è importante capire è di come anche nel tragico evento capitatogli
si può ritrovare qualcosa di buono a cui aggrapparsi per andare
avanti. Questo buono, nello specifico di Howard, è il realizzare
che pur nella sua breve vita sua figlia è stata felice, ha avuto
due genitori che l’hanno amata e le hanno donato tutto ciò di cui
aveva bisogno. Il ricordo della felicità della bambina è dunque ciò
che aiuta Howard ad andare avanti, vivendo anche per lei e non
gettando via la propria esistenza come stava facendo. Allo stesso
modo, tutti gli altri personaggi troveranno nella loro fonte di
dolore anche la possibilità di nuova gioia.
Collateral Beauty: le
frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete.Collateral
Beauty è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Apple iTunes, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video e Now. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28
aprile alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
La cosa importante è cogliere
la bellezza collaterale che è il legame profondo con tutte le
cose. (Madeleine)
Desideriamo l’amore, vorremmo
avere più tempo e temiamo la morte. (Howard)
Io sono l’Amore… Non cercare di vivere senza di me!
(Aimee Moore)
Io sono il Tempo! Sono un regalo! E tu lo butti via!
(Raffi)
La gente scrive continuamente all’universo. Quasi nessuno
riceve risposte personali. Ma tu sì! (Brigitte)
Distribuito nel 2013,
The Conjuring è uno dei film che ha
contribuito alla rivoluzione del genere horror nel cinema
contemporaneo. Diretto da James Wan, questo ha
infatti dato origine ad uno vero e proprio “Conjuring
Universe“, composto da diversi film che ampliano ed esplorano
la mitologia raccontata nella prima pellicola. I film appartenenti
a questa saga sono in particolare noti in quanto basati sui reali
eventi paranormali riportati dai coniugi Ed e
Lorrelain Warren, celebri esperti di demonologia.
La coppia ha infatti negli anni raccolto numerose registrazioni e
testimonianze scritte circa i loro incontri con persone tormentate
da eventi demoniaci.
Queste sono poi state riadattate per
il Conjuring Universe, che pur romanzando e arricchendo
secondo i canoni cinematografici quanto raccontato dagli Warren,
hanno sempre cercato di mantenere alla loro base quella natura di
“opera ispirata ad eventi reali”. Un etichetta che, quando si parla
di horror, contribuisce a generare ulteriore inquietudine negli
spettatori. Tra i più celebri casi a cui i due si sono dedicati, ad
esempio, vi è la casa infestata di Amityville, il
Poltergeist di Enfield, la bambola
demoniaca Annabelle, la casa infestata della
famiglia Perron, e il bambino di nome
Cody in grado di parlare con un demone chiamato
“l’Uomo”.
Molti di questi casi, estremamente
affascinanti nella loro complessità e nel loro rappresentare ancora
oggi delle accese sfide alla razionalità, sono poi stati ampiamente
trattati nel dettaglio nei molti libri scritti dai due coniugi.
Racconti ora arrivati con grande successo al cinema e che hanno
permesso a The Conjuring di affermarsi come la saga horror
più importante di questi anni. Con una chiara ispirazione agli
horror degli anni ’70, la saga vanta infatti ad oggi non solo una
grande influenza culturale, ma anche un enorme successo di pubblico
in tutto il mondo. Merito di racconti tanto interconnessi tra loro
quanto spaventosi.
The Conjuring: l’ordine
cronologico in cui guardare i film della saga
Dal 2013 ad oggi sono stati
realizzati nove film appartenenti alla saga di TheConjuring. Questi affrontano un arco temporale
estremamente ampio, nel quale si esplorano le origini di alcuni
personaggi come anche i casi paranormali che portarono anni dopo
alla ricerca dei due coniugi Warren. Per comprendere meglio il
potenziale della saga, nonché i suoi maggiori segreti, può essere
particolarmente utile guardare i suoi film non secondo l’ordine in
cui sono stati distribuiti in sala ma in ordine cronologico. Per
farlo, ecco come procedere nella visione:
The Conjuring: quello che
c’è da sapere sui film della saga
L’evocazione – The
Conjuring
Protagonisti del primo film della
saga sono gli attori Patrick
Wilson e Vera
Farmiga. I due interpretano i coniugi Warren, chiamati
ad indagare sugli strani avvenimenti in corso nella casa della
famiglia Perron. Qui, i due esperti scoprono la
presenza della vecchia proprietaria, uccisasi perché accusata di
stregoneria. Affinché il film potesse essere il più fedele
possibile alle reali vicende raccontate dagli Warren, venne
chiamata la vera famiglia Perron, la quale contribuì nella
ricostruzione della casa in ogni suo più piccolo dettaglio.
Inoltre, i due attori protagonisti
hanno avuto modo di incontrare Lorraine Warren,
apprendendo da lei molti dei suoi segreti, nonché quante più
informazioni precise su quello specifico caso. Il successo di
questo film è stato immenso: basti pensare che è costato 20 milioni
di dollari e ne ha incassati più di trecento. Ciò
ha permesso ai produttori di rendere concreta l’idea di realizzare
un vera e propria saga, anzi, quasi più una specie di universo
condiviso.
Annabelle
Il secondo film della saga
Annabelle, si sviluppa a partire
dalla bambola maledetta vista nel precedente lungometraggio. Questo
è dunque il primo degli spin-off realizzati a partire
dall’originale, e ha per protagonista
l’attrice Annabelle
Wallisnei panni di Mia, donna incinta che riceve
in regalo dal marito una bambola che desiderava da tempo. Con
l’ingresso in scena di questa, però, iniziano a verificarsi una
serie di macabri delitti, che porteranno Mia ad indagare e scoprire
che la bambola è legata ad un antico demone.
Per sbarazzarsene, avrà bisogno
dell’aiuto di un misterioso uomo di fede. Anche questa pellicola è
basata su fatti che si dice siano realmente accaduti. La bambola
Annabelle esiste realmente e seppur possieda sembianze molto
diverse e meno inquietanti rispetto a quella del film, si dice che
sia realmente posseduta da un demone che la rende animata. Anche se
accolto negativamente dalla critica, Annabelle si è
rivelato essere un nuovo grande successo. Costato appena 6,5
milioni di dollari, il film è riuscito ad incassarne circa 257 in
tutto il mondo.
The Conjuring: Il caso
Enfield
The Conjuring – Il caso
Enfield è il sequel diretto di The Conjuring. Di
questo secondo film, il regista James Wan è stato
anche co-produttore e co-sceneggiatore, ambientandolo nella metà
degli anni ’70, dove Ed e Lorraine sono stati chiamati dalla Chiesa
cattolica per indagare ed eventualmente confermare se la
casa della famiglia Lutz sia infestata davvero da degli
spiriti. La figura demoniaca in questo caso è il demone Valak,
le cui sembianze sono quelle di una suora. Anche in questo caso si
parla di un’entità che si ritiene realmente esistente, sebbene con
origini diverse a quelle raccontate nel film.
Il cast di questo film rimane
prevalentemente lo stesso del primo, a partire da Vera
Farmiga e Patrick Wilson, i quali avevano
firmato, contestualmente al primo film, un contratto che prevedeva
di partecipare anche per un possibile prosieguo. Con un budget
raddoppiato rispetto al primo capitolo, quindi di 40 milioni di
dollari circa, questa seconda pellicola ne ha guadagnati più di 300
in tutto il mondo. Tale successo secondo alcuni sarebbe anche
merito delle benedizioni di un prete fatte sul set prima delle
riprese, con le quali si intendevano allontanare eventuali spiriti
maligni.
Annabelle: Creation
Con il sequel di Annabelle,
si porta invece lo spettatore a scoprire le origini della demoniaca
bambola. Annabelle: Creation è tuttavia
il primo film della saga a non essere basato su eventi realmente
accaduti, ma sviluppandosi invece a partire da un’idea originale.
Al centro della vicenda vi sono sei orfane accolte da una coppia
nella loro casa. Tra queste vi è Esther, che a causa
dell’impossibilità di camminare non esce più dalla sua stanza. Nel
momento in cui strani avvenimenti iniziano ad accadere, i sospetti
ricadono su una vecchia bambola presente nella casa.
Il film è diretto da David
F. Sandberg, divenuto celebre per aver diretto il
cortometraggio horror, di cui è poi stato realizzato anche il
lungometraggio, anch’esso intitolato Lights Out, e a
sua volta diretto da Sandberg. Dato il talento di questo regista
nel raccontare storie di spiriti maligni, egli venne ritenuto la
scelta migliore per tale film, e la sua regia innovativa ha
contribuito al successo del film, il quale ha complessivamente
guadagnato 306,5 milioni di dollari.
The Nun – La vocazione del male
Con The Nun – La
vocazione del male, si va invece ad esplorare quello
che, dopo il secondo The Conjuring, si è affermato
come uno dei personaggi più intriganti e spaventosi dell’intera
saga: il demone Valak. Con le sembianze di una suora, questo è
infatti oggi uno dei maggiori punti di riferimento della saga, con
un suo sequel ora in via di distribuzione. Diretto da Corin
Hardy, il film è ambientato in Romania nel 1952, e narra
di una giovane suora di clausura che si toglie la vita e di un
prete (Demián
Bichir) e una novizia che vengono inviati dal Vaticano
per fare luce sull’evento.
I due scopriranno così il segreto
dell’ordine, mettendo le loro vite e le loro anime in pericolo,
trovandosi ad affrontare una forza malvagia che ha le stesse
sembianze della suora demoniaca già conosciuta. In questo
incontro/scontro tra vivi e dannati, la suora ne esce protagonista
indiscussa, confermando il fatto di essere il vero simbolo della
saga. Valak è interpretata da Bonnie Aaron che ha
conosciuto il successo internazionale proprio grazie a questo ruolo
horror, nonostante abbia recitato in film come Appuntamento con
l’amore (2010), The Fighter (2010),
Il lato
positivo (2012) e Accidental Love
(2015).
La Llorona – Le lacrime del
male
Collegato alla saga, ma incentrato
su una nuova figura demoniaca,
La Llorona – Le lacrime del male porta sul grande
schermo l’omonimo personaggio della cultura latina: una donna
solitaria e spettrale che vaga alla ricerca del figlio smarrito,
portando morte e violenza sul proprio cammino. La storia sembrava
inizialmente essere scollegata dal franchise di The
Conjuring, ma alcuni indizi come l’ambientazione e l’estetica
hanno poi fatto ipotizzare ad un futuro inserimento nell’universo
narrativo degli altri film.
In particolare, la conferma del
legame della pellicola alla saga è data dalla presenza
dell’attore Tony Amendola, che riprende qui i
panni di Padre Perez, già interpretato in Annabelle. Anche
in questo caso il film si è affermato come un grande successo,
seppur minore rispetto a quello degli altri film. A fronte di un
budget di 9 milioni, La Llorona – Le lacrime del male ne
ha infatti incassi circa 120 in tutto il mondo. Ad oggi, però,
questo rimane l’unico film maggiormente estraneo agli altri.
Annabelle 3
La storia della
bambola Annabelle si è poi conclusa (ad ora) con
Annabelle 3,
che riprende la narrazione da lì dove il primo film a lei dedicato
l’aveva lasciata. Protagonisti sono nuovamente i coniugi Warren, i
quali si troveranno qui a dover affrontare una volta di più la
bambola Annabelle e i demoni a lei legati. Il film si colloca
immediatamente dopo la fine del primo Annabelle, ed è
ambientato prevalentemente all’interno della casa degli Warren. Ciò
ha permesso di mostrare molti dei loro oggetti più curiosi e
inquietanti, approfondendo la loro storia.
La vera Annabelle, infatti, si trova
realmente ancora oggi nella casa degli Warren, ora adibita a museo.
È contenuta in una teca di vetro uguale a quella che si vede nel
film e ai visitatori viene ricordato di non aprire mai tale
contenitore, per evitare che gli eventuali demoni che possiedono la
bambola si risveglino. Annabelle 3 è stato poi dedicato
alla memoria di Lorraine Warren, la qualche era venuta a mancare
soltanto alcuni mesi prima dell’uscita del film in sala. Anche in
questo caso il riscontro di pubblico è stato particolarmente
entusiasmante, con un incasso complessivo di circa 225 milioni di
dollari.
The Conjuring – Per ordine del Diavolo
Nel terzo capitolo della principale
trilogia della saga, The Conjuring – Per ordine del
diavolo, i coniugi Warren si devono confrontare con un caso
particolarmente celebre. Si tratta del processo ad Arne
Cheyenne Johnson, conosciuto per essere stato il primo
individuo nella storia degli Stati Uniti a invocare la possessione
demoniaca come movente. I due demonologi sono dunque chiamati ad
indagare sulla veridicità delle sue affermazioni, finendo
ovviamente con il doversi confrontare con realtà che vanno ben al
di là della loro immaginazione.
Diretto da Michael
Chaves (già regista di La Llorona – Le lacrime del
male), questo nuovo film (attualmente l’ultimo uscito
della saga) si è affermato come uno dei più spaventosi in assoluto.
Complice di ciò il fatto di essere profondamente basato su eventi e
testimonianze reali, anche più di quelle su cui si fondano i
precedenti film. Anzi, proprio il suo rifarsi ad un caso tanto noto
ha contribuito al suo successo, con un totale di 201 milioni
raccolti in tutto il mondo nonostante si tratti di un titolo uscito
nel pieno della pandemia da Covid-19
The Nun 2
Il prossimo film in uscita della
saga è The Nun 2, atteso al cinema per
l’8 settembre 2023. Parallelamente all’uscita di
The Nun, James Wan aveva parlato della possibilità di un
sequel e di quale potrebbe essere la sua trama: “So dove
potrebbe portare The Nun 2 e come si può legare alla storia di
Lorraine che abbiamo raccontato nei primi due Conjurins. Faremo in
modo che tutto si ricolleghi“. Ritardato per via della
pandemia da Covid-19, questo sembra dunque ora pronto per riportare
il demone Valak sul grande schermo, generando nuovi spaventi nel
grande pubblico.
La breve sinossi ufficiale ad oggi
recita: ambientato quattro anni dopo la fine del primo
film, il film segue la sorella Irene mentre si trova ancora una
volta faccia a faccia con la forza demoniaca Valak. Ad
interpretare Irene vi sarà ancora una volta Taissa
Farmiga, mentre Bonnie Arons riprende il
ruolo di Valak. L’attrice Storm Reid, vista in
Euphoria e The Last of Us avrà un ruolo nel film,
anche se non è stato ancora chiarito quale. Non resta ora che
attendere l’uscita del trailer del film, per capire in quali
territori narrativi questo porterà e cosa c’è da aspettarsi una
volta in sala.
The Conjuring: i prossimi
film della saga
Potendo considerare The Nun
2 già confermato e parte del Conjuring Universe,
quali sono i progetti futuri per la saga? Nell’ottobre 2022 è stato
rivelato che un sequel di The Conjuring – Per ordine del
diavolo era ufficialmente in fase di sviluppo. David
Leslie Johnson-McGoldrick è stato incaricato di scrivere
la sceneggiatura, mentre James Wan e Peter
Safran torneranno come produttori. Wan ha successivamente
confermato che Wilson e Farmiga avrebbero ripreso i rispettivi
ruoli e nell’aprile 2023, durante il CinemaCon, è stato rivelato il
titolo del film: The Conjuring: Last
Rites, che lascia dunque presumere che questo
sarà l’ultimo capitolo della ormai tetralogia principale della
saga.
Oltre a questo film, tuttavia, già
nel maggio 2021 Peter Safran ha affermato che c’erano sviluppi in
corso per una serie televisiva ambientata all’interno del
Conjuring Universe. Il produttore ha dichiarato che,
sebbene non ci sia l’intenzione di togliere importanza ai
lungometraggi per il cinema, ci sono “alcune storie più lunghe
che verranno raccontate meglio in otto episodi o otto ore invece
che in un film di due ore“. Nell’aprile 2023, infine una
serie televisiva ancora senza titolo
è stata ufficialmente annunciata come in fase di sviluppo. Lo
show si svolgerà cronologicamente dopo gli eventi dei film, con
James Wan e Peter Safran come produttori esecutivi.
Sempre per il 2021 è invece stato
annunciato un nuovo film su uno dei personaggi già visti nella
saga. Si tratta di The Crooked Man, che in Italia
è noto come L’Uomo Storto. Ispirato ad una filastrocca
popolare per bambini, questo inquietante personaggio è già apparso
brevemente in The Conjuring 2 – Il
caso Enfield. Nel novembre 2022, dopo alcuni
rinvii del progetto, Wan ha tuttavia annunciato che, al di fuori
del suo controllo, The Crooked Man non stava andando
avanti in quel momento, esprimendo però la speranza per un
potenziale sviluppo futuro. Ad ora, dunque, si attendono in modo
ufficiale l’arrivo solamente di The Nun 2, The
Conjuring: Last Rites e della serie ancora senza titolo.
E’ stato diffuso oggi il trailer di
A Good
Person, film targato Sky Original
scritto e diretto dal candidato al Golden Globe Zach Braff, che in Italia sarà in
esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW dal 30 maggio
2023.
Quarto film del regista e attore
Zach Braff, A Good
Person vede la partecipazione di uno straordinario
cast che comprende la candidata all’ Oscar
Florence Pugh, attrice britannica tra le più
entusiasmanti della sua generazione, Molly Shannon, Chinaza
Uche, Celeste O’Connor e la leggenda della recitazione e
premio Oscar
Morgan Freeman. La fotografia è curata dal premio
Oscar Mauro Fiore. Il film è prodotto da
Killer Films, Elevation Films, Zach Braff e
Florence Pugh.
La trama del film
Allison (Florence
Pugh) è una giovane donna che ha davanti un futuro
radioso: ha un fidanzato meraviglioso, una carriera fiorente, una
famiglia e degli amici che la sostengono. Ma il suo mondo va in
mille pezzi quando sopravvive ad un terribile incidente ed esce
dalla clinica con una dipendenza da oppioidi e un dolore irrisolto.
Negli anni successivi, sarà l’improbabile amicizia che stringe con
l’aspirante suocero (Morgan Freeman) a darle la possibilità di
rimettersi in sesto e andare avanti con la sua vita.
Sono state pubblicate le prime
immagini di Poor
Things, il nuovo film del regista greco Yorgos
Lanthimos conosciuto in particolare per The Lobster, Il sacrificio del cervo
sacro e La favorita. Con questa
sua nuova pellicola, egli dà ora vita ad una contorta storia di
seconde possibilità ispirata a Frankenstein. Secondo la
sinossi ufficiale, infatti, Poor
Things è incentrato sull’incredibile storia e
sulla fantastica evoluzione di Bella Baxter (interpretata da
Emma Stone),
una giovane donna riportata in vita dal brillante e non ortodosso
scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem
Dafoe).
Sotto la protezione di Baxter,
Bella è desiderosa di imparare e conoscere il mondo. Attratta però
dalla mondanità, la giovana deciderà di scappare con Duncan
Wedderburn (Mark Ruffalo),
un astuto e dissoluto avvocato, in una vorticosa avventura
attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella
farà dunque di tutto per difendere la propria uguaglianza rispetto
agli altri. Oltre agli attori qui citati, il film sarà interpretato
anche da Ramy Youssef e Jerrod
Carmichael.
Il tutto è basato sull’omonimo
romanzo del 1992 dell’autore scozzese Alasdair
Gray ed è scritto da Tony McNamara,
autore anche del precedente film di Lanthimos, La
favorita. Il film rappresenta inoltre anche la seconda
collaborazione tra il regista e la Stone, che torneranno a lavorare
insieme anche per il prossimo già annunciato film di Lanthimos,
AND. In attesa di poter sapere di più anche su quel
progetto, la Searchlight Pictures, che si occupa
della distribuzione del film, oltre ad aver rivelato le immagini
che si possono vedere qui di seguito, ha annunciato che la data
d’uscita in sala di Poor
Thingsè fissata all’8
settembre di quest’anno.
Emma Stone e Ramy Youssef in Poor Things
Willem Dafoe in Poor Things
Emma Stone in Poor Things
Nella categoria di
quelle che potremmo definire produzioni “usa e getta”, la nuova serie
di Prime
Video che vede coinvolti i fratelli Russo come produttori esecutivi
sposta in qualche modo i termini dell’equazione. Ogni elemento
della realizzazione di Citadel sembra infatti
esplicitamente coordinato per fornire al pubblico intrattenimento
da gustare durante la visione e successivamente dimenticare in
fretta. La novità sta però nel fatto che tale tipo di entertainment
viene spesso messo in scena tentando di limitare i costi, mentre
questo show ostenta chiaramente quale sforzo economico e produttivo
sia stato messo in piedi per realizzarlo.
La trama di Citadel
La trama di Citadel è
presto sintetizzata: le due spie Mason Kane (Richard
Madden) e Nadia Sinh (Priyanka
Chopra Jonas) sono gli agenti di punta
dell’organizzazione segreta dedita a mantenere la pace nel mondo.
Quando però entrambi rimangono vittime di un’imboscata conclusasi
con il deragliamento di un treno, il danno è gravissimo. La perdita
della memoria di Mason lo porta per gli otto anni successivi a
interrogarsi su chi veramente sia, quando il passato torna
inaspettatamente a perseguitarlo…
Courtesy of Prime
Non basta il riassunto
sommario della trama a far capire quanto Citadel
sia basato su meccanismi narrativi totalmente funzionali al genere
di appartenenza? Fin dalla primissima sequenza ambientata sul
lussuoso treno che dovrebbe star attraversando le Alpi italiane (…)
lo spettatore può accettare o meno il gioco che questo spettacolo
propone in maniera tanto sfacciata quanto stuzzicante, almeno
all’inizio: amanti delle spy-stories, state guardando un prodotto
che strizza l’occhio a
James Bond, alle mega-produzioni tutte action e scenari
magnifici, proponendovi ovviamente due personaggi principali tanto
affascinanti quanto soavemente impalpabili.
Siamo qui per
divertirci, sia chiaro!
In modo che vi
divertiate con le loro gesta spericolate ma senza troppo patire per
le loro sorti. Siamo qui per divertirci, sia chiaro! Anzi, per
rendere il tutto maggiormente appetibile inseriamo anche non una,
ma molteplici sottotrame romantiche in grado di rinforzare il lato
sentimentale: un po’ di romance tra doppiogiochisti e assassini
prezzolati non guasta mai! 007 continua a dimostrarlo…Come condire
poi Citadel in maniera che magari anche il
pubblico appena più sofisticato possa essere adescato a dargli
almeno un’occhiata? Ma inserendo due caratteristi di extra-lusso a
supporto! E chi meglio dei candidati all’Oscar
Stanley Tucci e Lesley Manville?
Courtesy of Prime
Volendo raccontare
Citadel dal punto di vista meramente estetico,
poco o nulla si può obiettare alla confezione del prodotto: il
ritmo narrativo è incalzante, supportato da un montaggio che lascia
pochissimo spazio a tutto quello che non produce spettacolo e i
tempi che esso stesso detta. Visivamente molte delle ambientazioni
ammirate nelle prime puntate rimandano a capisaldi contemporanei
come ad esempio
Inception di Christopher Nolan.
Le puntate della durata
sotto i quaranta minuti garantiscono una fruizione veloce e
spigliata, ottenendo esattamente lo scopo che produttori e
realizzatori devono essersi prefisso. Perché dunque non promuovere
Citadel? Il motivo è semplice: tutto è talmente e
spudoratamente incastrato per piacere e intrattenere che
paradossalmente ottiene l’effetto contrario: a
Citadel non si può davvero chiedere nient’altro
che pura evasione, e dopo il pilot e magari un altro episodio la
mancanza di qualcos’altro mostra con chiarezza come questo
contenitore di svago sia all’interno purtroppo vuoto.
Courtesy of Prime
O peggio ancora che
dietro la sua ideazione ci sia stato l’intento specifico di
lasciarlo tale. Certo, ci si può divertire ammirando l’arte della
caratterizzazione di Tutti, la classe innata della Manville; non si
rimane immuni dal fascino indiscutibile di Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden. Eppure anche in questo caso la
mente si concede un dubbio pertinente agli attori: dopo aver
ammirato Tucci in tanti film di qualità, dopo aver
visto la Manville recitare per Mike
Leigh o ne Il filo nascosto, dopo aver visto in
Bodyguard quello che può fare Madden, basta veramente
vedere questi interpreti barcamenarsi in questa spy-story che
flirta con la soap-opera? A voi lettori e spettatori la
risposta…
Peter Pan e
Wendy volano nella fantasia dei bambini da moltissimi
anni, da quando J.M. Barrie mise su carta le sue
idee su Bimbi Sperduti e Isola che non c’è, e dopo, con i
contributi di cinema e televisione, la storia del Bambino che non
voleva crescere è diventata patrimonio comune, una storia condivisa
da molti che lega le coscienze e l’immaginazione di persone lungo
tutta la superficie terrestre.
Peter Pan e Wendy, un nuovo live
action
E, in linea con la sua
politica ormai consolidata dei remake in live
action, Walt Disney ha realizzato, per la distribuzione su
Disney+ dal 28 aprile, Peter
Pan e Wendy, un nuovo sguardo alla storia di Barrie. Ogni
volta che si ri-racconta una storia nota, si cerca di trovare un
punto debole su cui affondare le proprie radici, in cui conficcare
la novità, per arricchire e modificare ciò che si conosce già. E a
mano a mano che la produzione Disney prende confidenza con i remake
in live action, si allontana sempre più dalla versione animata che
la stessa Casa di Topolino ha realizzato,
contribuendo a rendere immortali certe storie.
Così, anche Peter
Pan e Wendy diventa contemporaneo, per i toni, i ritmi, la
rappresentazione e l’approfondimento dei personaggi. Come si
intuisce già dal titolo, co-protagonista del film è proprio la cara
Wendy Darling, che Peter preleva dalla sua casa a
Londra per portare nell’Isola che non c’è, insieme a John e
Michael, per badare ai Bimbi Sperduti. Qui, i ragazzini vivranno le
loro avventure e combatteranno contro i Pirati di Capitan Uncino,
deciso a sfiderà Peter Pan, sua vera e proprio nemesi, mentre cerca
di convivere con i suoi traumi a forma di coccodrillo.
La firma di David
Lowery
Trai registi più
interessanti in circolazione, David Lowery si
presta a questo remake senza mai rinunciare al proprio occhio. Può
molto poco dal punto di vista contenutistico, è chiaro, ma fa del
suo meglio per dare un look e una voce al film, con il suo occhio
raffinato e ampio, prediligendo le riprese lunghe e l’azione
concitata. Da questo punto di vista, il film è un esempio di
preziosa messa in scena, mentre più banale si rivela nell’aspetto
contenutistico che pure doveva essere il suo punto forte. La storia
di Capitan Uncino (un
Jude Law molto divertito e efficace!), che ruba la
scena alla citata Wendy del titolo, sembra nient’altro che una
ri-narrazione di quello che ci aveva raccontato Steven
Spielberg con Hook e il suo magnifico
Dustin Hoffman. Allo stesso tempo, dopo il
racconto di Wendy fatto da Benh
Zeitlin nell’omonimo film del 2021, sembra difficile
trovare degli elementi di innovazione nel raccontare la bambina che
doveva fare da madre ad altri bambini. Il comune denominatore dei
due adattamenti è che il fenomeno della crescita, che viene visto
come uno spauracchio per la maggior parte del film (e dei
personaggi) è in effetti la più grande delle avventure, e a conti
fatti è così, anche nella vita vera, non solo sull’Isola che non
c’è.
Dov’è la meraviglia?
Quello che però manca in
Peter Pan e Wendy è il senso della meraviglia.
Come una moderna bambina del 2023, la Wendy Darling interpretata da
Ever Anderson è perfettamente al corrente di dove
la porta Peter: conosce tutto di lui, delle sue avventure, del
posto dove vive e niente di quello che vede la sorprende. Manca
quindi il senso di avventura e meraviglia per quello che si vive e
che viene mostrato, forse un segno indicativo di quello che i
giovani spettatori oggi prediligono: l’azione alla scoperta,
l’iniziativa all’osservazione. E non è per forza un male, dal
momento che nel grande schema dei live action Disney, un prodotto
accettabile come Peter Pan e Wendy sembra già un miracolo, anche se
la decisione di affidarlo alla piattaforma, by-passando la sala è
indicativa delle aspettative che lo Studio ha sul progetto.
Peter Pan e
Wendy sembra comunque una porta di ingresso più che
dignitosa da varcare per coloro, grandi o piccoli, che si
affacciano soltanto adesso alla storia del Bambino che non voleva
crescere. Perché ci deve sempre essere uno spazio per tornare
bambini, nonostante l’ineluttabilità della crescita.
National Geographic
Documentary Films e Picturehouse hanno annunciato che
Wild Life: una storia d’amore, l’ultimo
documentario dei registi vincitori dell’Academy Award Chai
Vasarhelyi e Jimmy Chin (Free Solo – Sfida Estrema),
debutterà il 26 maggio su Disney+. Il film è stato
proiettato a sorpresa al Telluride Film Festival del 2022 e durante
il SXSW Film Festival del 2023.
Wild Life: una storia
d’amore verrà presentato in anteprima per l’Italia in
Concorso Internazionale sabato 29 aprile, nella giornata di
apertura del 71esimo Trento Film Festival, che si
svolgerà da venerdì 28 aprile fino a domenica 7 maggio.
Wild Life: una storia d’amore di National
Geographic Documentary Films e del distributore statunitense
Picturehouse vede protagonista Kristine Tompkins, ex CEO di
Patagonia e presidente e co-fondatrice di Tompkins Conservation, in
un’epica storia d’amore che attraversa i decenni, selvaggia come i
paesaggi che si è impegnata a proteggere per tutta la vita.
Dopo essersi innamorati, Kris e
l’imprenditore Doug Tompkins si sono lasciati alle spalle il mondo
dei brand di grande successo di cui sono stati pionieri –
Patagonia, The North Face ed Esprit – e si sono concentrati su un
progetto visionario: creare parchi nazionali in Cile e Argentina.
Wild Life: una storia d’amore racconta il
loro viaggio per realizzare la più grande donazione di terreni
privati della storia.
Il film abbraccia decenni di lavoro imprenditoriale e di
salvaguardia ambientale e offre uno sguardo unico sugli
alti e bassi sia professionali che personali della vita di
Kristine. Girato nella natura selvaggia del Cile, il film è ricco
di momenti toccanti e di splendide riprese cinematografiche,
insieme a filmati d’archivio. Il documentario racconta anche lo
stretto rapporto di Kris e Doug con Yvon Chouinard, il fondatore di
Patagonia, e il periodo in cui Kris ha lavorato agli inizi della
sua azienda di attrezzature per l’arrampicata, Chouinard Equipment,
che si è rapidamente evoluta ed è diventata il marchio che oggi
tutti conoscono come Patagonia.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE
SPOILER SU BEAU HA PAURA
Il terzo lungometraggio di
Ari Aster, al cinema dal 27 aprile, è sicuramente
avvincente per quanto sgangherato. Ci sono molti momenti
esilaranti, ma anche qualche scena che meriterebbe un
approfondimento e una spiegazione, dal momento che è la prima volta
che Aster ci pone di fronte a un racconto così involuto, laddove i
suoi film precedenti erano inquietanti ma relativamente semplici
nelle loro conclusioni.
Beau ha paura ci porta invece in
territori sconosciuti e il suo finale non è proprio diretto ed
esplicativo. Dopo che Beau ha affrontato il mondo per tornare dalla
madre, che crede morta in un incidente, si trova a fare sesso con
la sua cotta d’infanzia, che però muore dopo che lui aveva
raggiunto l’orgasmo. L’uomo non aveva mai fatto sesso proprio per
paura di morire, e invece si trova a gestire l’improvvisa morte
della sua partner e in quel momento, la madre ricompare e gli
confessa che tutti i suoi incubi erano veri (compresi un fratello
gemello chiuso in soffitta, un padre mostruoso con la forma di
fallo gigante) e che la donna gli ha sempre mentito.
Il processo a Beau
Arrabbiato per le menzogne della
madre, Beau comincia a strangolarla in un impeto di rabbia. Quando
torna in sé, si interrompe improvvisamente, ma lei continua a
soffocare e in un rantolo, cade di faccia su un tavolino di vetro.
Sconvolto da quello che ha fatto, Beau fugge rapidamente dalla
casa, stordito, con la sua espressione congelata in una smorfia di
paura. Poi si imbatte in un motoscafo lungo l’argine di quello che
sembra il mare, comincia una breve navigazione che lo porta,
attraverso un tunnel, in una specie di stadio, dove, ad attenderlo,
c’è un numeroso pubblico e persino sua madre, tornata di nuovo
dalla morte.
Con Beau al centro di questo stadio,
che galleggia nell’acqua, inizia un processo. Si tratta di un
momento in cui tutti i suoi numerosi difetti vengono passati al
setaccio. A perseguire il processo c’è il dottor Cohen,
interpretato da Richard Kind in una forma rara, un
amico di famiglia che, fino a questo momento, avevamo sentito solo
nelle telefonate.
Il suo avvocato difensore è
minuscolo in confronto, riesce a malapena ad alzare la voce quanto
basta per farsi sentire prima di essere gettato sugli scogli e
ucciso. È un processo farsa in cui la colpevolezza di Beau è quasi
certa. Questo culmina con la barca che viene capovolta con lui che
presumibilmente annega sotto di essa mentre la folla, come se fosse
annoiata dall’intera faccenda, si allontana mentre scorrono i
titoli di coda. È quasi deludente, come scena, considerata l’enfasi
che era stata la cifra distintiva del viaggio, fino a quel
momento.
Tutto è uno scherzo?
Detto questo, dovrebbe essere chiaro
che il film potrebbe tranquillamente essere uno scherzo. Dalla
telefonata in cui Beau viene informato della morte di sua madre
alla scoperta fatta in soffitta, Aster sta sfoderando un tono di
racconto che era presente in maniera sottintesa nei suoi lavori
precedenti. Ha creato uno spettacolo dell’orrore esistenziale che
si intreccia con l’umorismo assurdo per mettere a nudo la rottura
di un uomo. Nel film, quest’uomo è Beau, e porta con sé molti
traumi. Riprendendo quel punto, è chiaro che il film parla del modo
in cui la vita può essere un accumulo di fallimenti che si rivelano
troppo pesanti da sopportare. Si potrebbe leggere Beau come il
frutto dell’immaginazione di Aster che dà vita a un personaggio
basato sulle sue paure profondamente radicate. Con questo in mente,
possiamo anche fare il passo successivo e ipotizzare che il film
parli anche del suo rapporto con il pubblico.
Beau e Aster hanno più paura di
noi
Quando Beau raggiunge la fine del
suo cammino, non trova la salvezza. Ha intrapreso un viaggio da
eroe quasi classico, completo dell’attraversamento di una soglia
letterale per uscire dal suo appartamento, anche se in realtà non è
stato realizzato nulla. Dato che Beau è costretto a guardarsi
indietro e a esaminare tutto ciò che ha fatto, adesso ha anche
tutta una serie di testimoni, gli spettatori, che possono sezionare
e smontare ogni passo che ha fatto per arrivare dov’è.
Indipendentemente dal fatto che Beau
debba essere letteralmente una versione di Aster o meno, c’è
qualcosa che ogni creatore lascia di se stesso quando crea
qualcosa. Ogni decisione che prendono i personaggi viene quindi
passata al microscopio per essere analizzata. Mentre Beau viene
quindi annientato, incapace di difendersi da tutto ciò che gli
viene posto contro, Aster si umilia davanti al pubblico. Sebbene
molti si siano affrettati a definire il film pretenzioso, c’è anche
qualcosa di profondamente senza pretese in questo finale.
Il fatto che ci ritroviamo a vedere
il pubblico apparentemente ambivalente allontanarsi, come se non
gli importasse davvero di quello che è successo, è significativo.
Anche dopo che il personaggio che abbiamo conosciuto è morto, la
storia non è finita. C’è un’iper-consapevolezza di come tutti
coloro che vi hanno preso parte (inclusi noi come pubblico) ora
vivranno le proprie vite. Noi come spettatori abbiamo trascorso tre
ore a dare un’occhiata nella mente di Aster proprio come nella
mente di Beau. Il processo si è concluso con l’annullamento di
quest’ultimo. Questa distruzione non è una risurrezione o rinascita
come accadeva in Midsommar o
Hereditary.
Invece, c’è una finalità, un
riconoscimento da parte di Aster che tutto ciò che realizzerà può
essere morto e dimenticato dagli innumerevoli membri del pubblico
che se ne andranno senza mai più pensarci. Serve come confronto
finale con la paura. Che si tratti di un giudizio sul proprio
lavoro, sulla propria vita o su una combinazione di entrambi,
questa distruzione porta con sé una desolazione. Non importa quanto
uno dia di se stesso per raccontare una bella storia, come lo
stesso Beau ha immaginato in vividi dettagli a metà film, c’è
sempre la cupa possibilità che morirai annegato, nell’indifferenza
di tutti.
Atteso in sala per il 28
giugno, Indiana Jones e il Quadrante
del Destino ha appena ricevuto la sua recensione
più importante, quella di Steven Spielberg.
“Il CEO della Disney Bob Iger ha organizzato una proiezione per
molti dirigenti della Disney e vi ho partecipato insieme al regista
James Mangold. Tutti hanno adorato il film. È
davvero, davvero un buon film di Indiana Jones. Sono davvero
orgoglioso di ciò che James ha fatto“. Il parere di Spielberg
conta ovviamente moltissimo, sia per gli addetti ai lavori quanto
per i fan, avendo lui diretto i primi quattro film della saga e
aver reso Indiana Jones una vera e propria icona culturale.
Spielberg, parlando del nuovo film,
ha anche aggiunto “quando si sono accese le luci, mi sono
semplicemente rivolto al gruppo e ho detto: ‘Dannazione! Pensavo di
essere l’unico a sapere come realizzarne uno.‘” E
originariamente sarebbe dovuto essere proprio Spielberg a dirigere
la quinta avventura cinematografica dell’avventuriero più celebre
di sempre. Tuttavia il premio Oscar si è poi ritirato dal ruolo nel
febbraio 2020, rimanendo però legato al progetto come produttore
insieme alla presidente della Lucasfilm e produttrice di
franchising di lunga data Kathleen Kennedy.
Mangold, noto per film come Logan – The Wolverine e
Le Mans ’66, ha poi
assunto l’incarico di dirigere il nuovo film.
Il parere positivo di Spielberg era
dunque quello che tutti stavano aspettando e, seppur scontato che
il regista avrebbe pubblicamente lodato il nuovo film, le parole
spese nei confronti di Mangold suonano sincere. La benedizione del
regista contribuisce dunque ad alzare le aspettative nei confronti
del film che, ricordiamo, prima di arrivare nei cinema di tutto il
mondo sarà presentato Fuori Concorso al
Festival diCannes. In
quell’occasione arriveranno dunque ulteriori pareri sul film, che
sarà come riportato l’ultima avventura sul grande schermo per il
personaggio.
Indiana Jones e il Quadrante del Destino, la trama del
film
Ambientato nel 1969, con Indy vicino
al pensionamento, Indiana Jones e il Quadrante del
Destinovede il celebre archeologo ritrovarsi
coinvolto in un’ultima avventura al fianco della figlioccia
Helena per fermare il nazista Jürgen
Voller che usa il suo lavoro con il programma Moon-Landing
della NASA come copertura “per cercare di rendere il mondo un
posto migliore“. Nel film, Harrison Ford
torna naturalmente nel ruolo del leggendario eroe archeologo
insieme a Phoebe
Waller-Bridge (Fleabag), Antonio
Banderas (Dolor y gloria), John
Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta),
Toby Jones (Jurassic World – Il regno
distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The
Wolverine), Ethann Isidore (Mortale)
e Mads Mikkelsen
(Animali Fantastici – I segreti di Silente).
Ormai sembra sempre più probabile
che un Alita 2, sequel di
Alita – Angelo della
Battaglia, ci sarà e stando a quanto riportato
dal produttore JonLandau, tale
seguito prenderà spunto da alcuni aspetti di Avatar – La via dell’acqua.
Landau, che ha prodotto entrambi i film insieme allo sceneggiatore
e regista James Cameron,
ha infatti raccontato in che modo le lezioni apprese dal recente
sequel di Avatar influenzeranno il prossimo film di Alita.
“Penso che quello che abbiamo imparato da Avatar è che possiamo
ottenere molte più sfumature facciali e sottigliezze nei personaggi
umanoidi.“, ha spiegato.
“Alita non sarebbe stato
possibile senza quello che abbiamo fatto su Avatar. Avatar – La via
dell’acqua a sua volta non sarebbe quello che è senza il lavoro
svolto su Alita. – ha affermato Landau – E ora possiamo
restituire ciò che abbiamo imparato dal secondo Avatar al nuovo
Alita. Stiamo parlando con Robert [Rodriguez, regista del
primo film] e con Rosa [Salazar, protagonista del film] e
tutto sta procedendo bene”. Le notizie
riguardo Alita 2 continuano dunque ad essere
positive, permettendo ai fan di sperare di poter davvero vedere
questo sequel al cinema.
Uscito nel 2019, Alita – Angelo
della Battaglia aveva ottenuto un buon successo di pubblico,
ma non abbastanza da far subito confermare un suo sequel. Dato
anche il finale aperto del film, i fan per anni hanno chiesto a
gran voce di poter avere almeno un altra pellicola dedicata alla
letale cyborg. Il successo di Avatar – La via dell’acqua
sembra dunque aver ora favorito il riprendere dei lavori su tale
sequel, che potrà a quanto pare benificiare anche dei nuovi
traguardi tecnologici raggiunti dal film diretto da Cameron. Come
sempre, non resta ora che attendere nuovi aggiornamenti, che
forniscano maggiori dettagli sui progressi nello sviluppo del
film.
Un nuovo filmato di Mission: Impossible – Dead
Reckoning Parte Uno è stato proiettato al
CinemaCon di Las Vegas, rivelando nuovi dettagli sul film. Un
sequel che, oltre ad essere il settimo capitolo della serie di film
Mission: Impossible con Tom Cruise,
è anche il primo di un finale in due parti della serie, in
corso dal 1996. Per presentarlo, in vista della sua uscita in sala,
durante il panel ospitato dalla Paramount è dunque
stata mostrata una selezione di filmati in anteprima, di cui uno
della durata di ben 20 minuti che mostra un’adrenalinica sequenza
d’inseguimento in auto per le strade di Roma.
Stando alla descrizione di tale
sequenza, che come riportato si svolge all’inizio del film ma non è
la sequenza di apertura, il personaggio interpretata da
Hayley Atwell viene catturato dal team di
Mission: Impossible. La donna riesce però a scappare
rubando un’auto della polizia, mentre Ethan Hunt la insegue con una
motocicletta. Il personaggio interpretato da Pom
Klementieff, infine, si schianta contro l’auto della
Atwell per cercare di fermarla. Klementieff fa a quel punto fuori i
poliziotti, mentre la Atwell cerca di scappare. Ethan Hunt,
tuttavia, si ammanetta a lei, costringendola a guidare insieme
nella stessa macchina.
I due poi si schiantano e rubano una
nuova macchina gialla, che Hunt guida con una sola mano. Quell’auto
poi rotola giù per delle scale e il filmato termina con una gag
comica sulle manette che si sono staccate a un certo punto durante
il caos. Tutto ciò da immaginare per le strade di Roma, dove si è
svolta buona parte delle riprese del film. Da questa descrizione,
ci si può dunque aspettare una sequenza ad alto tasso adrenalinico,
ricordando anche le spericolate acrobazie a cui Cruise ha sempre
più abituato il suo pubblico negli ultimi anni.
Non resta dunque che attendere
l’uscita di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte
Uno, fissata in Italia al 12 luglio di
quest’anno, per poter assistere con i propri occhi a questa e alle
altre spericolate sequenze che il film offrirà. Ricordiamo
inoltreche altri membri del cast includono Ving
Rhames, Simon Pegg,
Rebecca
Ferguson, Vanessa Kirby e
Henry Czerny, insieme ai nuovi arrivati in
franchising, tra cui Esai Morales, Shea
Whigham, Cary Elwes e le già citate
Hayley Atwelle
Pom Klemetieff.
A dirigere il film vi sarà invece ancora una volta il regista
Christopher McQuarrie.
In occasione del
CinemaCon di Las Vegas, sono state mostrate nuove
immagini del film Killers
of the Flower Moon, nuovo lungometraggio di Martin Scorsese
con protagonisti Leonardo
DiCaprio, Robert De Niro,
Jesse Plemons, Lily Gladstone e
Brendan Fraser.
Il racconto, come già riportato, è basato sul libro best-seller di
David Grann ed è ambientato nell’Oklahoma degli
anni ’20, descrivendo l’omicidio seriale di membri della nazione
Osage ricca di petrolio, una serie di crimini brutali che divenne
noto come il “regno del terrore”.
In Killers
of the Flower Moon sarà DiCaprio ad interpretare
il serial killer, mentre l’agente dell’FBI che gli dà la caccia
avrà il volto di Plemons. “Non avrei potuto realizzare questo
film senza collaboratori straordinari e totalmente dedicati a dare
vita a questa storia su scala epica“, ha detto Scorsese
durante una presentazione al CinemaCon. “Quindi avevo bisogno
di attori che fossero davvero abbastanza coraggiosi da interpretare
personaggi centrali molto complicati, estremamente complicati, e mi
sono rivolto a una straordinaria giovane attrice di nome Lily
Gladstone e ad alcuni ragazzi con cui ho lavorato in poche altre
occasioni“.
Nelle nuove foto rilasciate si può
ritrovare il personaggio interpretato da DiCaprio insieme alla
Gladstone, che interpreterà sua moglie nel film. Un’altra delle
foto mostra invece anche DiCaprio in compagnia di Robert De Niro,
che interpreta suo zio nonché principale antagonista. Nel corso
della presentazione al CinemaCon è stato inoltre mostrato un breve
teaser trailer, dove si vede DiCaprio parlare con De Niro di soldi
e di come riuscire a ottenere ciò che ritengono gli spetti. Il
protagonista viene poi mostrato mentre prova a sedurre il
personaggio interpretato da Lily Gladstone, che finirà con lo
sposare. Jesse Plemons, infine, compare nei panni dell’uomo di
legge che indaga sui crimini e dichiara: “Sono stato mandato da
Washington D.C. per scoprire la verità su questi omicidi“.
Le immagini e il teaser trailer
mostrato hanno naturalmente suscitato l’entusiasmo dei presenti e
già si inizia a parlare di questo come un film favorito per i
prossimi Premi
Oscar. In attesa di poter vedere il trailer completo,
ricordiamo che il Killers
of the Flower Moonsarà prima presentato al Festival di
Cannes ed uscirà in sale limitate il 6 ottobre
2023, seguito dalla sua uscita il 20
ottobre in streaming su Apple TV+. La sua
durata ufficiale è di 3 ore e 26 minuti, e
non di quasi 4 ore come inizialmente riportato, Qui di seguito,
ecco le foto rilasciate al CinemaCon.
Martin Scorsese e Lily Gladston
Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone in una scena di Killers of the
Flower Moon
Robert De Niro e Leonardo DiCaprio in una scena di Killers of the
Flower Moon
Il film Fantastici Quattro di
Matt Shakman è nel bel mezzo della sua fase di
casting e come ormai noto c’è molta eccitazione a riguardo, con i
fan in trepida attesa di scoprire chi saranno gli interpreti dei
quattro supereroi protagonisti. Mentre Adam Driver è
recentemente emerso come un probabile favorito per interpretare
Mister Fantastic, e Vannesa Kirby
come possibile Donna
Invisibile, arriva invece ora un rumor particolarmente
intrigante sul probabile interprete del villain del film,
Galactus. Per il celebre personaggio mangiatore di
mondi, che stando a quanto riportato sarà l’antagonista del film
insieme al proprio braccio destro Silver Surfer, i
Marvel Studios starebbero infatti
puntando su un attore particolarmente conosciuto.
Si tratterebbe, come riportato
dall’insider @MyTimeToShineH (che precedentemente aveva
correttamente indicato che un membro dei Fantastici Quattro avrebbe
debuttato in Doctor Strange nel Multiverso della Follia),
del candidato all’Oscar Antonio
Banderas. Ad ora si tratta unicamente di un rumor
ancora non confermato, ma se la notizia venisse resa ufficiale si
tratterebbe di un’aggiunta particolarmente importante al Marvel
Cinematic Universe. Moltissimi noti attori hanno negli anni preso
parte, in modo più o meno duraturo, all’interno del MCU e Banderas
potrebbe essere l’ennesima star ad unirsi a questa grande saga.
In attesa di notizie ufficiali,
ricordiamo che Fantastici Quattro ha una data d’uscita
fissata al 14 febbraio 2025 e rappresenterà uno
dei film più importanti della Fase 6 e dell’intera
Multiverse Saga. Un progetto dunque molto
importante, che i Marvel Studios stanno preparando con grande cura.
A scrivere la sceneggiatura, rispetto ai precedentemente annunciati
Jeff Kaplan e Ian Springer, sarà
Josh Friedman, che ha lavorato ad
Avatar: La via dell’acqua,
Terminator: Destino Oscuro e
La guerra dei Mondi del
2005. Le riprese del film, invece, considerata l’attuale data di
uscita, dovrebbero svolgersi nel corso del 2024. È dunque probabile
che nei prossimi mesi verrà rivelato il cast del film e a quel
punto si saprà se sarà davvero Banderas ad interpretare
Galactus.
Durante la presentazione della
Paramount al CinemaCon di Las
Vegas, il regista e attore John Krasinski
ha finalmente svelato il cast del suo nuovo film IF —
precedentemente intitolato Imaginary Friends. Scritto e
diretto da Krasinski, questo nuovo progetto è descritto come
“la storia di un uomo che può vedere e parlare con gli amici
immaginari delle persone, facendo amicizia con coloro che sono
stati dimenticati o scartati. Tuttavia, alcuni amici immaginari,
privi di amore e amicizia, si rivolgono all’oscurità e spetterà a
lui salvare il mondo da coloro che diventano malvagi“.
Il cast vocale annunciato giovedì
include la moglie di Krasinski nonché la star di A Quiet
PlaceEmily Blunt
(Jungle Cruise), Matt Damon
(Air), Jon
Stewart (The Problem with Jon Stewart),
Maya Rudolph (Disenchanted), Sam Rockwell
(Iron Man 2), Sebastian Maniscalco
(Super Mario Bros. – Il film), Christopher
Meloni (Law & Order: Organized Crime),
Richard Jenkins (La forma dell’acqua),
Awkwafina (La
sirenetta) e Vince Vaughn
(2 single a novve). Oltre a loro vi saranno i già
annunciati Ryan Reynolds
(Deadpool), Phoebe
Waller-Bridge (Indiana Jones e il quadrante del
destino), Cailey Fleming (The Walking
Dead), Louis Gossett Jr. (Watchmen),
Fiona Shaw (Harry Potter), Alan
S. Kim (Minari), Bobby Moynihan
(Saturday Night Live) e Steve Carell
(The Office).
Lo stesso Krasinski reciterà poi
nel film IF, anche se
non è ancora stato rivelato il suo ruolo né quello di nessuno degli
altri coinvolti. “Anni fa ho avuto questa idea per un film
sugli amici immaginari“, ha raccontato l’attore e regista al
CinemaCon. Reynolds, protagonista del film, ha invece paragonato
IF a “un film Pixar dal vivo“, mentre Krasinski
ha detto che questa commedia drammatica per famiglie parlerà
sostanzialmente di “credere in qualcosa di più grande e
approdare a qualcosa di più grande“. Questo è tutto ciò che al
momento sappiamo di IF, la cui uscita in sala è prevista
per il 24 maggio 2024.
Secondo Deadline, la modella e
attrice Cara
Delevingne è stata scelta per un ruolo
regolare nella prossima stagione dodicesima stagione
di American Horror
Story di FX,
intitolata American Horror Story:
Delicate. Delevingne si unirà ai
membri del cast precedentemente annunciati Kim
Kardashian e la veterana di American Horror Story Emma Roberts.
Cara Delevingne ha recentemente recitato nel
ruolo di Vignette nell’ultima stagione diCarnival Row, serie tvdi
Prime Video. È apparsa anche nella seconda
stagione di Only Murders in the Building dell’anno
scorso, in cui interpretava un’artista di nome Alice Banks. I
suoi altri crediti di recitazione includono: Anna Karenina,
Paper Towns, Suicide Squad e Life in a Year.
American Horror
Story: Delicate sarà la prima stagione basata su materiale
non originale, in particolare il romanzo di prossima uscita di
Danielle Valentine, Delicate
Condition. Il prossimo capitolo sarà scritto e
prodotto da Halley Feiffer, che fungerà anche da
showrunner. Questo segna l’ultima collaborazione di
Feiffer con Ryan Murphy dopo essere stato
uno degli sceneggiatori di Impeachment: American Crime
Story.
“The Push incontra The
Silent Patient in un thriller avvincente che segue una donna
convinta che una figura sinistra faccia di tutto per assicurarsi
che la sua gravidanza non avvenga mai, mentre gli uomini della sua
vita si rifiutano di credere a una parola che dice“, si legge
nel romanzo. sinossi.
American Horror Story:
Delicate sarà prodotto da Murphy, Brad Falchuk, Alexis
Martin Woodall e Scott Robertson. La
rete sta attualmente pianificando di rilasciare l’ultima stagione
la prossima estate.
Il regista di District 9Neill
Blomkamp dirigerà un nuovo thriller di fantascienza su
rapimenti alieni intitolato They Found Us
che sarà prodotto da AGC Studios e Temple Hill. Il film inoltre
annuncia oggi il protagonsta! Infatti, il noto sito
americano Deadline riporta che
Joel Kinnaman (For All Mankind, The
Suicide Squad reciterà nel film come
protagonista. In They Found Us
interpreterà un padre e sua figlia Kaylee mentre intraprendono un
viaggio in campeggio nella natura selvaggia dello Utah per
riconciliare le loro vite e superare le loro divergenze.
“Dopo essere stati
attaccati da una forma di vita extraterrestre ostile, le loro vite
– non solo la loro relazione – saranno messe in pericolo, mentre
combattono con una bestia umanoide per fermare il loro rapimento in
un mondo alieno sconosciuto e terrificante”. Blomkamp era
pronto per dirigere un
film diAlien (che si credeva fosse un
sequel diretto di Aliens
di
James Cameron ) prima che il progetto venisse bloccato, quindi
sarà interessante vedere se qualcuna delle sue idee per quel film
verrà utilizzata in They Found Us.
Il film si baserà su una
sceneggiatura originale scritta da Jeremy Slater, i cui crediti
includono Moon Knight,
Fantastic
Four, The Exorcist,
The Lazarus
Effect e The
Umbrella Academy. Wyck Godfrey e Marty Bowen
produrranno per Temple Hill Entertainment, con Stuart Ford a bordo
come produttore esecutivo insieme a John Fischer di Temple Hill.
“Siamo lieti di allungare il nostro rapporto con Neill, che
è un maestro dei generi fantascientifici e
horror”, ha dichiarato Ford in una
nota. “La sceneggiatura tesa e terrificante di Jeremy
Slater è una combinazione perfetta per i talenti visivi di Neill e
il comprovato istinto di compiacere il pubblico dei nostri partner
a Temple Hill.”
Godfrey ha aggiunto: “Siamo così entusiasti di lavorare con
Neill e Joel e tutti in AGC per dare vita a THEY FOUND
US. L’orrore ultraterreno e la suspense senza fiato al centro
della sceneggiatura di Jeremy sono semplicemente lo sfondo per una
storia fin troppo coinvolgente ed emotiva di un padre e una figlia
adolescente alle prese con le loro differenze e che affrontano il
loro allontanamento. Non è stata annunciata alcuna data di
uscita, ma le riprese del film dovrebbero iniziare entro la fine
dell’anno in Australia.
Il
primo teaser trailer di The
Exorcist: Believer, sequel del classico horror di
William Friedkin, L’esorcista, che sarà diretto da David
Dordon Green è stato proiettato ieri sera durante il panel
della Universal al CinemaCon e, a differenza del
recente
revival di Halloween del regista, a questa
nuova rivisitazione di un classico franchise horror è stato
assegnato un sottotitolo.
Il
trailer di The
Exorcist: Believer non è stato pubblicato online, ma
si dice che sia stato accolto con grande entusiasmo dai
partecipanti del panel. Le anticipazioni suggeriscono che si
trattava di materiale molto inquietante, con alcune reazioni che lo
salutavano come uno dei teaser più genuinamente terrificanti di
tutti i tempi (speriamo che una versione venga rilasciata presto
ufficialmente in modo che possiamo giudicare con i nostri occhi).
“Penso che il punto sia farci disperare. Vedere noi stessi
come… animali e brutti. Farci rifiutare la possibilità che Dio
possa amarci.”
In
The
Exorcist: BelieverLeslie Odom Jr.
interpreta il padre di una ragazza che scompare nel bosco con un
amico. Quando entrambi i bambini finiscono per essere
posseduti, l’uomo chiama Chris MacNeil (Ellen
Burstyn) per chiedere aiuto. Il film è interpretato anche
da Ann Dowd, Lidya Jewett, Raphael Sbarge, Jennifer Nettles
e Olivia Marcum. Un recente rapporto ha affermato che
anche Linda Blair avrebbe ripreso il ruolo di
Regan MacNeil, ma questo rumors non è stato ancora
confermato ufficialmente.
Ampiamente considerato uno dei film
più spaventosi mai realizzati, L’esorcista di
William Friedkin è incentrato su una ragazza posseduta (Blair) e
sui tentativi di sua madre (Burstyn) di liberarla dalla morsa del
demone con l’aiuto di due sacerdoti (Jason Miller
e Max Von Sydow). Naturalmente, il film ha già
avutodue sequel. Il primo, il surreale The Heretic
di John Boorman, è stato stroncato dalla critica
e in realtà aveva ben poco a che fare con gli eventi del primo
film. Tuttavia, L’esorcista III di
William Peter Blatty (basato sul suo romanzo Legion) era molto
meglio ed ha rappresentato un seguito più diretto del classico del
1973.
Nel luglio 2018 una doccia gelata si
è abbattuta su James Gunn, i suoi fan e i fan
della serie di film Guardiani della Galassia. Il
regista è infatti stato licenziato da Alan Horn
della Disney dopo che alcuni vecchi suoi tweet, in cui faceva una
serie di battute di cattivo gusto su temi molto delicati, erano
riemersi in rete. Gunn, che avrebbe dovuto dirigere
Guardiani della Galassia Vol. 3 si vedeva
così privato della possibilità di concludere quella storia. Nel
corso delle ore e delle settimane successive si sono scatenati
accesi dibattiti e ricche petizioni, le quali chiedevano il
reintegro di Gunn alla guida del progetto, cosa che è infine
avvenuta.
Ora che Guardiani
della Galassia Vol. 3 sta per uscire in sala, il
3 maggio, il protagonista Chris
Pratt ha ricorda la sua brusca reazione alla notizia.
“Non farlo“, ricorda di aver detto al dirigente dei
Marvel StudiosLouis
D’Esposito. Quando Feige lo ha poi chiamato per dire che
intendevano comunque usare la sceneggiatura di Gunn per
Guardiani della Galassia Vol. 3, l’attore si è infuriato
ulteriormente. “Ero tipo, ‘Oh, quindi possiamo usare la
sceneggiatura scritta da James Gunn, ma non possiamo farlo
dirigere?’ La sceneggiatura è così buona che dirai, ‘Sì, abbiamo
dovuto sbarazzarci di lui perché non potevamo associarci con
quell’uomo. Ma realizzeremo la sua sceneggiatura’“.
Per quello che vale, Feige ha invece
confermato di non aver mai preso in considerazione altri registi
per il film. “Non abbiamo nemmeno messo insieme un elenco
preliminare solo perché non potevamo farlo“, ricorda. “Non
potevamo sopportare l’idea”. Sulla sua riassunzione, Gunn
ritiene invece la cosa spiegabile “al cento per cento perché
Alan Horn si è sentito male a riguardo. Lo ha fatto perché pensava
che fosse la cosa giusta da fare“. Nel periodo in cui è stato
lontano dai Marvel Studios, Gunn è tuttavia stato avvicinato dalla
“concorrenza”, ovvero i DC Studios, che gli hanno affidato la regia
di The Suicide
Squad. Come noto, ora, Gunn è stato scelto come
nuovo co-CEO dei DC Studios.
Guardiani della Galassia Vol. 3, la trama del
film
Guardiani della Galassia Vol.
3 sarà dunque l’ultima occasione di vedere Gunn coinvolto con
il Marvel Cinematic Universe. La sinossi del film recita: “in
Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di
disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora
sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra
attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno
di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe
portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.“
I Marvel Studios hanno finalmente
annunciato quando Ant-Man and the Wasp:
Quantumania arriverà su Disney+. Primo film di supereroi della
Fase 5 del Marvel Cinematic
Universe nonché terzo capitolo dedicato ad Ant-Man, il
film farà ufficialmente il suo debutto sul servizio di streaming di
proprietà della Disney il 17 maggio, ovvero un
giorno dopo l’uscita in Blu-Ray e DVD. I Marvel Studios hanno
condiviso la notizia su Twitter, dicendo ai fan dell’MCU di
“Prepararsi a entrare nel Regno Quantico“. Per il film,
l’arrivo sulla piattaforma sarà l’occasione per provare a
raccogliere più pubblico di quanto non sia riuscito a richiamare
nelle sale cinematografiche.
Come noto, infatti, Ant-Man and
the Wasp: Quantumania, uscito nelle sale il 17 febbraio e
nonostante un forte weekend di apertura da 106 milioni di dollari a
livello nazionale, ha subito un enorme calo, pari al 69,7%, tra il
suo primo e il secondo fine settimana. Quantumania alla
fine ha incassato “appena” 474,5 milioni di dollari a livello
globale, il che purtroppo non è stato sufficiente per salvarlo dal
diventare il primo film MCU post-pandemia a perdere soldi al
botteghino. Come già accaduto anche per Eternals, però,
l’uscita su Disney+ potrebbe far riscoprire il film
e fargli guadagnare ulteriore popolarità e visualizzazioni.
Tuttavia, per i fan che insieme al
film sperano di ritrovare anche dei contenuti bonus, finora è stato
confermato che solo l’home video e le versioni digitali includono
degli speciali, come una gag reel con vari outtakes dal film. Sono
incluse anche le featurette degli eroi e dei cattivi, che spiegano
come i personaggi hanno preso vita e il commento audio del regista
Peyton Reed e dello scrittore Jeff
Loveness, oltre a scene tagliate che mostrano Scott Lang
che beve la melma e Veb che scopre di avere dei fori su di sé. Per
l’uscita su Disney+, al momento, tutto ciò non
sembra essere disponibile, ma potrebbe diventarlo con il tempo.
La trama di Ant-Man and the Wasp: Quantumania
In Ant-Man and the Wasp:
Quantumania (leggi la
recensione) i supereroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van
Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure
insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas)
e Janet Van Dyne (Michelle
Pfeiffer). La famiglia si ritrova ora a
esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature
e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di
ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige,
p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a., Ant-Man and the Wasp:
Quantumania è interpretato anche da Jonathan
Majors nel ruolo di Kang, David
Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy
O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson
Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in
quello di Lord Krylar.
Legendary
Entertainmentha appena acquisito i
diritti televisivi e cinematografici di Street
Fighter, e ora apprendiamo chela
società si stia già muovendo su un nuovo film. Secondo un recente
rapporto, Danny e Michael Philippou sono in
trattative finali per dirigere un nuovofilm
di Street Fighter. Come
riferito daThe Hollywood Reporter, Legendary è in
trattative con i gemelli australiani, ma non è stato rivelato molto
di più. Tuttavia, secondo quanto riferito, Legendary in
contemporanea sta attualmente conversando con alcuni potenziali
sceneggiatori del film.
Danny e Michael hanno
ottenuto il loro successo grazie al loro canale YouTube RackaRacka,
lanciato nel 2013 dove realizzavano video horror comici. Il loro
recente film, Talk
to Me, è stato recensito bene e ha
raccolto molti elogi. Dopo aver vinto una guerra di
offerte, A24
ha acquisito i diritti di distribuzione e sarà presentato in
anteprima negli Stati Uniti il 28 luglio dopo aver riscosso il
plauso del Sundance Film Festival.
Per Street
Fighter non sarà la prima incursione sul grande schermo,
in particolare il franchise videoludico ha già avuto un adattamento
datato 1994 e vedeva protagonisti
Jean-Claude Van Damme, Raul Julia e Ming-Na Wen. Ha
avuto inoltre anche adattamenti animati e spin-off in live action,
come il film del 2009 Street Fighter: The Legend of Chun-Li e la
serie web del 2014 Street Fighter: Assassin’s Fist. Tuttavia, negli
ultimi anni la property non ha avuto un’ampia diffusone
nell’entertainment, al pari di altre property note come ad esempio
Mortal Kombat, che ha
avuto tre film d’animazione e
un film
live-action (che ha un
sequel in lavorazione) dal 2020.