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The Matchmaker: recensione del film arabo di Netflix

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Dopo aver diffuso, in ben 190 paesi, prima titoli di serie o film spagnoli, poi coreani e turchi, Netflix ora punta anche sulla distribuzione di produzioni del mercato arabo. Il thriller psicologico The Matchmaker è girato ad AlUla, un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO in Arabia Saudita, una vasta oasi desertica di 22 km quadrati dove transitava l’antica Via dell’Incenso che veicolava spezie e altre mercanzie dallo Yemen e dall’Oman, ora meta anche per il nuovo turismo di lusso nel deserto. Questo film è prodotto da Telfaz11 e diretto da Abdulmohsin Aldabaan. La trama segue la storia di Tarek, un semplice impiegato che si innamora perdutamente della bellissima stagista del suo ufficio.

La trama di The Matchmaker

Tarek (Hussam Al Harthi) lavora come tecnico informatico in un’azienda, è sposato con Reem (Rahaf Ibraheem) e ha una figlia ma quando torna a casa, sempre di sera molto tardi come fa notare la sua bambina, non dedica mai del tempo alla famiglia e preferisce andare a dormire. Lo stesso uomo, nel cuore della notte, si sveglia e spia dal tetto segretemente una coppia che si sta divertendo e ballando nell’appartamento davanti al suo palazzo e prova invidia. Ma perchè Tarek è cosi distante da sua moglie? L’unica spiegazione è che l’impiegato e annoiato della sua vita monotona ma l’arrivo in ufficio di una giovane donna di nome Salma (Nour AlKhadra), forse gli cambierà la sua esistenza per sempre.

Il protagonista al lavoro, ascolta e guarda un video su internet che spiega la differenza tra un maschio e un uomo. Tarek ovviamente è il classico individuo tranquillo e pacato che sogna di essere un maschio alfa. Intanto la sua collega Salma, di punto in bianco, da le dimissioni e lui in preda al suo folle innamoramento per la ragazza decide di prendere un volo e raggiungere la ex collega in uno strano resort nel deserto. Questo residence di lusso è gestito da un sensale, Hessa (Reem Al Habib), che assicura al protagonista, perplesso e anche un po’ spaventato, che il posto dona la totale priorità della privacy per chi ci soggiorna e spiega le varie fasi della vacanza. Ma si persepisce qualcosa di terribile in quello strano luogo, prima di tutto non esiste una rete mobile e secondo, chi lavora lì sono dei camerieri molto inquietanti e indossano delle tuniche color rosso sangue.

The Matchmaker film recensioneDurante la prima sera nel resort, Tarek fa amicizia con un’altro ospite che gli racconta che i suoi amici non sono mai più tornati indietro. Il protagonista inizia a percepire, finalmente, che il posto non è sicuro e vuole scappare, ma viene risucchiato in vari sogni e poi incubi ad occhi aperti, ma per fortuna riesce ad uscirne fuori. Tarek decide di lasciare il resort, convince persino un altro uomo ad andare via con lui, ma ovviamente appena sale in auto viene fermato da uno dei dipendenti di Hessa. Alla fine il protagonista, grazie all’aiuto di Salma riesce a tornare a casa e finalmente capisce la fortuna di aver una moglie e una figlia che gli vogliono bene.

Un film che ricorda Black Mirror

Il significato di The Matchmaker viene spiegato tutto nella sequenza iniziale stessa. Una voce femminile racconta la leggenda di una donna e della sua missione su come purificare i peccati degli uomini attraverso il fuoco. Il film si rivela fin da subito un racconto d’ispirazione dal folklore e dalla mitologia con mariti infedeli che quando bruciano vivi, annientano con le fiamme anche la loro tendenza a commettere adulterio. Dopo la loro morte questi uomini rinascono, ma come servi fedeli che eseguono ogni comando delle donne della congrega della sensale.

Il concetto principale è interessante, ma il regista non è bravo nella sua esecuzione. Questo film però possiede un punto a suo favore, quello di ricordare una dinamica alla Black Mirror. Le atmosfere dello strano resort, nascosto nel deserto, possono essere utilizzate per una qualsiasi trama della serie antologica. In The Matchmaker abbiamo la dinamica di una sensale che promette agli uomini che li abbinerà alla loro sposa perfetta, il “misyar” un matrimonio senza vincoli dove la moglie rinuncia ai diritti matrimoniali convenzionali, solo che qui si rivela con il risultato contrario.

Il finale è insoddisfacente anche perché la storia è brevemente guidata dal protagonista, un personaggio molto anonimo e troppo poco definito. Accogliamo con favore il punto di vista opposto, quello di Salma, anche è l’unica attrice del cast che spicca grazie alla sua ottima recitazione, purtroppo il suo personaggio appare solo all’inizio e nel finale frettoloso. Per concludere The Matchmaker avrebbe potuto usare un po’ di tempo in più, 120 minuti sono troppo pochi, per sistemare le cose e sfuttare il personaggio più riuscito quello di Salma.

 
 

Il principe di Roma con Marco Giallini in prima tv su SKY e NOW

Il Principe di Roma film 2022

Arriva in prima tv su Sky lunedì 1° maggio IL PRINCIPE DI ROMA, alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Collection), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Una divertente commedia diretta da Edoardo Falcone, con protagonista Marco Giallini nei panni di un ricco uomo che sta per diventare nobile. Nel cast con lui anche Giulia Bevilacqua, Filippo Timi, Sergio Rubini, Denise Tantucci, Antonio Bannò, Liliana Bottone, Massimo De Lorenzo, con Andrea Sartoretti e con Giuseppe Battiston. Il film è una produzione Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Sky Cinema.

La trama del film

Roma, 1829. Bartolomeo è un uomo ricco e avido che brama il titolo nobiliare più di ogni cosa. Nel tentativo di recuperare il denaro necessario a stringere un accordo segreto con il principe Accoramboni per ottenere in moglie sua figlia, si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio a cavallo tra passato, presente e futuro. Guidato da compagni d’eccezione dovrà fare i conti con sé stesso e conquistare nuove consapevolezze.

Il film fa parte anche della collection RISATE ALL’ITALIANA, che da lunedì 1 a domenica 14 maggio proporrà su Sky Cinema Collection oltre 120 titoli con le migliori commedie “made in Italy” e i grandi nomi delle risate all’italiana. Oltre a Marco Giallini conIL PRINCIPE DI ROMA tra i protagonisti della collection ci sono Antonio Albanese nelle celebri vesti dell’imprenditore calabrese corrotto Cetto La Qualunque in QUALUNQUEMENTE, TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE e CETTO C’È SENZADUBBIAMENTE; Paola Cortellesi, diretta da Riccardo Milani, nella commedia campione d’incassi MA COSA CI DICE IL CERVELLO e SCUSATE SE ESISTO! con Raoul Bova; Claudio Bisio tra le sale al Quirinale in BENVENUTO PRESIDENTE!, BENTORNATO PRESIDENTE e, in compagnia di Alessandro Siani, nelle commedie che hanno sbancato al botteghino BENVENUTI AL SUD e BENVENUTI AL NORD. Siani sarà anche in veste di regista e di protagonista in MISTER FELICITÀ con Diego Abatantuono; quest’ultimo anche tra gli irresistibili protagonisti di COMPROMESSI SPOSI con Vincenzo Salemme e del remake della commedia francese “Tanguy” IL MAMMONE con Angela Finocchiaro e Andrea Pisani; l’attore.

E ancora il regista e sceneggiatore toscano Leonardo Pieraccioni con IL SESSO DEGLI ANGELI, SE SON ROSE e UN FANTASTICO VIA VAI; e l’attore e comico Pasquale Petrolo, in arte Lillo, nella commedia diretta e interpretata da Sergio Rubini MI RIFACCIO VIVO, in CON CHI VIAGGI con Fabio Rovazzi e nell’esilarante GLI IDOLI DELLE DONNE con Greg e Corrado Guzzanti. Infine, il duo comico siciliano Ficarra e Picone in LA MATASSA e in ANDIAMO A QUEL PAESE tra superstizione e risate; il trio comico più popolare d’Italia, Aldo, Giovanni e Giacomo, ne IL COSMO SUL COMÒ e ODIO L’ESTATE; la commedia di Neri Parenti VACANZE AI CARAIBI con Christian De Sica e quella di Carlo Vanzina come NON SI RUBA A CASA DEI LADRI con Vincenzo Salemme, Massimo Ghini, Stefania Rocca e Manuela Arcuri.

 
 

Star Wars, Damon Lindelof: “Mi è stato chiesto di andarmene, ma ci riproverei”

Star Wars film in uscita

L’uscita di Damon Lindelof dall’universo di Star Wars non è stata una decisione comune, ha confermato lo scrittore in una nuova intervista a Esquire. Il co-creatore di “Lost” e “The Leftovers” è salito a bordo di un nuovo film di Star Wars nel 2022 con il regista di “Ms. Marvel” Sharmeen Obaid-Chinoy. Lindelof ha chiamato Justin Britt-Gibson (“Counterpart”, “Into the Badlands”) per scrivere insieme a lui il progetto. Tuttavia la coppia è uscito dal film a febbraio. “Ero in più di trattative per unirmi all’universo di Star Wars“, ha detto Lindelof a Esquire. “Mi sono unito all’universo di Star Wars e mi è stato chiesto di andarmene.”

Lindelof e Britt-Gibson sono stati sostituiti come scrittori da Steven Knight, meglio conosciuto negli ultimi anni come il creatore di “Peaky Blinders“. Obaid-Chinoy è rimasto come regista durante la transizione alla sceneggiatura. Lindelof ha detto a Variety all’inizio di questo mese che la sua sceneggiatura era “un vero lavoro d’amore”.”Auguro loro buona fortuna“, ha aggiunto Lindelof a Variety. “Sharmeen Obaid-Chinoy è una regista incredibile e non vedo l’ora di vedere cosa si inventerà“.

Alla celebrazione di Star Wars, è stato annunciato che il film di Obaid-Chinoy e Knight è in realtà un sequel di “Star Wars: The Rise of Skywalker” del 2019 e presenterà il ritorno di Rey di Daisy Ridley nel franchise. Non è ancora confermato se Lindelof stesse anche pianificando un film incentrato su Rey per la regia di Obaid-Chinoy, anche se le voci lo hanno affermato. “Riuscirò a rimettermi in fila fuori dal club e proverò a rientrare di nuovo?” Lindelof ha detto a Esquire di tornare a Star Wars in futuro. “Assolutamente. Se all’inizio non ci riesci, prova e riprova… o riprova ancora, come direbbe Yoda”.

La presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha confermato che il nuovo film di Ridley Star Wars seguirà Rey mentre costruisce un nuovo Ordine Jedi, aggiungendo in un’intervista con IGN che i fan riprenderanno con Rey ben oltre un decennio dopo “The Rise of Skywalker“. “Beh, siamo a 15 anni da ‘Rise of Skywalker’, quindi siamo nel dopoguerra, dopo il Primo Ordine, ei Jedi sono allo sbando“, ha confermato Kennedy. “Ci sono molte discussioni in giro, ‘Chi sono i Jedi? Cosa stanno facendo? Qual è lo stato della galassia?’ Sta tentando di ricostruire l’Ordine Jedi, sulla base dei libri, sulla base di ciò che ha promesso a Luke, quindi è lì che stiamo andando”. La Disney non ha ancora annunciato una data di uscita per il nuovo film di Rey.

 
 

Tom Cruise, Winnie the Pooh e Nicole Scherzinger per il concerto dell’incoronazione di re Carlo

Tom Cruise Top Gun: Maverick

L’incoronazione di re Carlo III è destinata a essere un’occasione memorabile, se non altro per l’eclettica formazione che si esibirà in un concerto organizzato in onore del nuovo monarca. Le ultime star da confermare per il concerto dell’incoronazione, che si svolgerà nel parco del castello di Windsor il giorno dopo la storica cerimonia, sono l’attore di “Top Gun” Tom Cruise, la frontwoman delle Pussycat Dolls Nicole Scherzinger e il piccolo cubby Winnie the Pooh.

Non sarà il primo contatto del trio con i reali, con tutti e tre che hanno partecipato a precedenti eventi reali. Tom Cruise è stato ospite al funerale della principessa Diana nel 1997, Pooh è stato invitato a una festa in giardino per bambini a Buckingham Palace per l’80° anniversario della regina Elisabetta II nel 2006 e Scherzinger ha preso parte a un corteo in onore del giubileo di platino della regina Elisabetta l’anno scorso. Per l’incoronazione, che onorerà l’ascensione al trono di re Carlo dopo la morte di sua madre, la regina Elisabetta, lo scorso anno, Cruise e Pooh appariranno accanto alla star di “Dynasty” Joan Collins, al cantante Tom Jones, all’avventuriero Bear Grylls e al ballerino Oti Mabuse in una serie di VT preregistrati in cui riveleranno “fatti poco noti sul re”.

Anche recentemente confermati per il concerto ci sono Paloma Faith, Tiwa Savage, Steve Winwood, Olly Murs e il DJ del club Pete Tong, che suonerà i suoi classici di Ibiza. Il concerto vedrà anche la partecipazione del pianista di fama mondiale Lang Lang e della recente vincitrice di “The Piano” Lucy. Anche la star di Bollywood Sonam Kapoor apparirà sul palco per offrire un’esibizione per presentare il coro virtuale del Commonwealth. Si uniranno ad artisti come Katy Perry e Lionel Richie, che sono stati annunciati all’inizio di questo mese. La star di “Downton Abbey” Hugh Bonneville ospiterà gli atti, che sono prodotti dai BBC Studios.

Sono incredibilmente onorato di far parte di un evento così storico“, ha dichiarato Scherzinger. “Il Regno Unito è la mia casa lontano da casa ormai da molti anni, quindi questo significa molto per me prestare la mia voce attraverso il dono della canzone. Il pezzo che canterò è una canzone così potente e commovente. E condividere il palco con Lang Lang sarà un sogno che si avvera; una performance irripetibile.”

Kate Phillips, direttrice di Unscripted della BBC, ha dichiarato: “Sono lieta che ancora più nomi di livello mondiale si siano uniti alla line-up per il concerto dell’incoronazione, trasmesso in diretta dalla BBC. Sullo sfondo mozzafiato del Castello di Windsor, sarà una serata piena di momenti memorabili, che le Loro Maestà e tutti nel Regno Unito potranno godersi!L’incoronazione del re avrà luogo sabato 6 maggio. Il concerto dell’incoronazione seguirà la sera di domenica 7 maggio.

 
 

Superman: Legacy, James Gunn vuole un Superman che abbia “umanità” e sia “qualcuno da abbracciare”

James Gunn DCU 2023

James Gunn ha parlato con Variety rivelando che il suo prossimo film dei DC Studios, Superman: Legacy, non ha ancora trovato il suo protagonista, ma la produzione sta prendendo in considerazione “alcune scelte davvero fantastiche”. Sul tappeto rosso per “Guardiani della Galassia Vol. 3”, gli attori dell’MCU, Pom Klementieff e Will Poulter, hanno anche anticipato se si sarebbero uniti o meno al regista per il suo prossimo film DC.

James Gunn ha spiegato esattamente cosa sta cercando per il suo Clark Kent. “Il prossimo Superman deve essere qualcuno che ha tutta l’umanità che ha Superman, ma è anche un alieno“, ha detto Gunn a Marc Malkin di Variety . Deve essere qualcuno che ha la gentilezza e la compassione che ha Superman ed essere qualcuno a cui vuoi dare un abbraccio.

Per quanto riguarda il fatto che Gunn stia reclutando o meno la star di “Guardians” Chris Pratt per il ruolo, ha detto. “Non è Chris Pratt. Se avesse qualche anno in meno, forse.» Il co-responsabile dei DC Studios ha annunciato a dicembre che stava scrivendo il prossimo lungometraggio, e a marzo è stato poi confermato come regista di “Superman: Legacy” . Di recente ha rivelato che “i costumi, le scenografie e altro sono ora operativi”.

Klementieff, che interpreta Mantis nei film “Guardiani della Galassia Vol. 3”, dice che sta parlando con Gunn del passaggio al mondo DC. Abbiamo avuto conversazioni e stavamo già facendo progetti. Ma non c’è ancora nulla di confermato“. Ha messo gli occhi su un personaggio, ma ha detto che non può rivelare chi sia – solo che ha sempre “pensato che il personaggio fosse fottutamente figo“.

Anche se Klementieff potrebbe unirsi a Gunn per Superman: Legacy, il nuovo arrivato nel MCU Poulter intende rimanere con la Marvel. Ha rivelato di non aver nemmeno pensato di fare un provino come Superman di Gunn. “Non fino a poco fa”, ha asserito Poulter. “No, sono molto grato di essere in questo per il periodo di tempo che sono. Grato solo per questo”.

Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025. Superman: Legacy è il primo di un universo pianificato di narrazione multipiattaforma (presumibilmente uno che si mescolerà con i progetti di streaming per HBO Max) in una Fase 1 che lo studio chiama Gods and Monsters. Il cast non è stato ancora annunciato, ma l’uscita nelle sale globali del film è prevista per l’11 luglio 2025.

 
 

Blade: il creatore di True Detective riscriverà il film!

Blade Marvel

Il creatore di “True Detective” Nic Pizzolatto ha firmato per scrivere il tormentato film Blade dei Marvel Studios, riunendosi con Mahershala Ali, che ha recitato nella terza stagione della sua serie poliziesca HBO.

Blade vanta il premio Oscar Mahershala Ali come protagonista nei panni del cacciatore di vampiri, con Aaron Pierre, Delroy Lindo e Mia Goth nel cast. La pre-produzione del film è in corso, con Pizzolatto che assume l’incarico di sceneggiatore, lavorando su una bozza della sceneggiatura del candidato agli Emmy Michael Starrbury.  Il film è stato definito “più oscuro della maggior parte dei film MCU”. Diretto da Yann Demange, che ha diretto “White Boy Rick” e il pilot di “Lovecraft Country“, il film dovrebbe iniziare le riprese a fine maggio ad Atlanta.

Il riavvio di Blade è stato annunciato per la prima volta al Comic-Con nel 2019, quando il capo dei Marvel Studio Kevin Feige ha sorpreso Hall H annunciando che Ali avrebbe assunto il ruolo del famigerato daywalker dopo che Wesley Snipes ha interpretato il personaggio dei fumetti Marvel in tre film tra il 1998 e il 2006. Blade è attualmente programmato per uscire nelle sale il 6 settembre 2024 come film finale della Fase Cinque del MCU.

Pizzolatto, pluripremiato romanziere e scrittore di racconti, è meglio conosciuto per aver creato l’acclamata serie drammatica antologica della HBO, lanciata nel 2014, con Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Una quarta stagione, sottotitolata “Night Country” e interpretata da Jodie Foster e Kali Reis, debutterà entro la fine dell’anno. Lo scrittore sta anche sviluppando un riavvio di “I magnifici sette” per Amazon.

Il nuovo Blade

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé. Blade dovrebbe uscire in sala il 6 settembre 2024 come film finale della Fase Cinque del MCU.

 
 

Casa del Cinema: il programma delle nuove attività, dalla selezione di Martin Scorsese all’omaggio a Claudia Cardinale

Casa del Cinema

Da venerdì 5 maggio 2023 prenderà il via la nuova programmazione della Casa del Cinema che, dallo scorso febbraio, su delibera di Roma Capitale, è gestita dalla Fondazione Cinema per Roma, l’ente che organizza la Festa del Cinema. La Casa del Cinema a Villa Borghese è promossa da Roma Capitale, Regione Lazio, Cinecittà (in rappresentanza del Ministero della Cultura), Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma e Fondazione Musica per Roma. Il Partner Istituzionale è SIAE. Le attività si svolgono in collaborazione con Rai Cinema, CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e Cineteca di Bologna. Gli Sponsor tecnici sono APA – Agenzia Pubblicità Affissioni e Canon. La rinnovata linea editoriale della Casa del Cinema è curata dal Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Gian Luca Farinelli, e dalla Direttrice Artistica, Paola Malanga, con Francesca Via, Direttrice Generale.

GLI SPAZI

2.500 metri quadrati dedicati al cinema, tre sale di proiezione, una sarà intitolata a Federico Fellini

Inaugurata il 18 settembre 2004, la Casa del Cinema è posizionata all’interno di Villa Borghese e a pochi metri da via Veneto, uno dei luoghi simbolo del cinema italiano nel mondo. La struttura si sviluppa su una superficie di 2.500 metri quadrati e accoglie tre sale cinematografiche di differenti capienze. La più grande è la Sala Cinecittà, con 118 posti, un piccolo gioiello di restauro, riconversione architettonica e di tecnologia, grazie alle attrezzature digitali in 4K, il sistema Dolby Atmos e la possibilità di garantire proiezioni in analogico 35mm. La seconda sala, di 65 posti, anch’essa dotata delle più moderne tecnologie digitali di proiezione e del suono, sarà dedicata, a partire dal prossimo 5 maggio, alla memoria di uno dei più grandi cineasti della storia del cinema mondiale, Federico Fellini. La struttura ospita inoltre la Sala Gian Maria Volontè di 46 posti e una delle più grandi arene cinematografiche della Capitale, il Teatro all’aperto Ettore Scola, con 300 posti a sedere immersi nel verde di Villa Borghese. Fra gli altri luoghi della struttura, il Salotto Suso, destinato ad attività stampa, interviste, meeting e networking e gli spazi espositivi “Sergio Amidei” e “Cesare Zavattini”, per mostre ed esposizioni. Fra i servizi a disposizione del pubblico, anche una Caffetteria-Ristorante.

IL RESTYLING

Un ampio progetto curato dalla Fondazione Cinema per Roma

Dallo scorso febbraio, la Casa del Cinema – che compirà venti anni nel 2024 – è al centro di un ampio progetto di restyling curato dalla Fondazione Cinema per Roma. In particolare, per quanto riguarda gli spazi esterni, sono state ristrutturate le facciate, risistemato il vialetto d’accesso e ripristinata l’area verde intorno all’Arena, che sarà dotata di una grande pedana in legno sulla platea. Sempre nei pressi dell’Arena, sono stati recuperati i servizi interrati che saranno messi a disposizione di tutti i visitatori di Villa Borghese. Riguardo agli spazi interni, è stato completamente rivisitato l’atrio di ingresso e ristrutturati gli spazi espositivi “Sergio Amidei” e “Cesare Zavattini”. Le sale di proiezione sono state parzialmente rinnovate. Grazie a una connettività in fibra appena installata, in tutta la struttura è ora disponibile un servizio di Wi-Fi gratuito. Grazie alla collaborazione con Zètema Progetto Cultura, la Casa del Cinema è ora più ecosostenibile: sono stati infatti predisposti interventi di efficientamento energetico per ottimizzare i consumi, con la sostituzione degli impianti di condizionamento e di tutti i corpi illuminanti. In collaborazione con APA, sarà posizionato sulla facciata un impianto di tecnologia avanzata Led mentre all’interno saranno montati tre schermi: queste soluzioni sono tutte pensate per comunicare al meglio gli eventi in programma e per diffondere informazioni culturali e istituzionali. È inoltre imminente la ristrutturazione dell’area dedicata alla caffetteria e al ristorante con una gestione che offrirà al pubblico una rinnovata offerta enogastronomica e una serie di attività collaterali pensate per tutti i fruitori della Casa del Cinema.

IL LOGO

La Casa del Cinema come dimora della settima arte nella Capitale

Il nuovo logo della struttura, realizzato da The B. Agency, è ispirato all’identità visiva della Festa del Cinema di Roma. Attorno ai caratteri della parola “Cinema” si delinea il profilo dello storico edificio seicentesco che, immerso nel Parco di Villa Borghese, a due passi da via Veneto, intende svolgere un ruolo ancora più importante come dimora della settima arte nella Capitale.

LA CAMPAGNA PROMOZIONALE

Una lanterna magica unisce il pubblico del cinema, gli autori e gli interpreti

La scelta di realizzare un’illustrazione che, anche se digitale, mantenga la freschezza del bozzetto pittorico nasce da una visione ben precisa: il cinema è sempre in bilico tra il rinnovamento tecnologico e un’autorialità a volte quasi artigianale. Il viaggiare tra questi due estremi restituisce ogni volta un prodotto differente, ma tutto è tenuto insieme da un fascio di luce: la Casa del Cinema diventa allora una lanterna magica che racconta e unisce sullo stesso piano sogno e realtà, pubblico, autori e interpreti. Credits Fondazione Cinema per Roma / Illustrazione di Gianluca Manna.

IL NUOVO FORMAT

Una programmazione quotidiana dal lunedì alla domenica, la stagione estiva nella grande arena da 300 posti, in autunno spazio agli eventi della Festa del Cinema

Dopo le giornate inaugurali (5-7 maggio) che avranno una speciale programmazione, da lunedì 8 maggio la Casa del Cinema ospiterà quotidianamente una serie di eventi realizzati dalla Fondazione Cinema per Roma: fra questi, proiezioni, rassegne, presentazioni e incontri. Dal lunedì al venerdì, saranno proiettati, presso le Sala Cinecittà e Fellini, quattro film al giorno, mentre sabato e domenica saranno sei. Il biglietto d’ingresso sarà di 5 euro con la possibilità di richiedere card sconto per tutte le tipologie di pubblico: Young, Senior, Family, Cinema Lovers e Studenti. Dal 5 giugno al 31 agosto, la programmazione si sposterà presso il Teatro Ettore Scola: ogni giorno, a partire dalle ore 21.30, la grande arena all’aperto ospiterà una proiezione a ingresso gratuito. Da settembre, la Casa del Cinema riprenderà la programmazione nelle sale interne, mentre dal 18 al 29 ottobre la struttura accoglierà una parte degli eventi della diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

IL PROGRAMMA DAL 5 MAGGIO AL 4 GIUGNO

La giornata inaugurale, le rassegne “Passeggiate romane” e “Cannes Cannes”, un omaggio a Claudia Cardinale, “Carta Bianca” a Martin Scorsese

La nuova programmazione della Casa del Cinema partirà venerdì 5 maggio. Alle ore 19 presso la Sala Cinecittà, si terrà la diretta di “Il cinema alla radio” in programma su Rai Radio 3 con la conduzione di Steve della Casa, voce storica della trasmissione e Direttore del Torino Film Festival, insieme ad Alberto Anile, critico cinematografico e Conservatore della Cineteca Nazionale. La Casa del Cinema ospiterà eccezionalmente il primo appuntamento, dedicato a 8½ di Federico Fellini, di “Il cinema nel cinema alla Radio (conservare, restaurare, proiettare)”, l’iniziativa promossa da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Rai Radio3 e Direzione Radio Rai che contribuisce a valorizzare il patrimonio del più importante archivio cinematografico italiano e testimonia l’impegno culturale, didattico e formativo che la Cineteca Nazionale svolge con la sua attività di preservazione e diffusione della storia del cinema italiano. Il pubblico potrà partecipare alla trasmissione ritirando il coupon distribuito presso la biglietteria della Casa del Cinema a partire da mezz’ora prima dell’inizio e fino a esaurimento posti disponibili. Nel corso della serata, inoltre, le sale Cinecittà, Fellini e Volontè ospiteranno proiezioni di un montaggio di quindici minuti con le scene più iconiche di celebri film ambientati nella Capitale.

Così Paola Malanga e Gian Luca Farinelli presentano il programma del mese di maggio: “La riapertura della Casa del Cinema, rinnovata per l’occasione, non poteva che cominciare da Roma. Perché Roma ha con il cinema una sintonia impressionante, come se – dopo i fasti dell’antichità e la sontuosità del barocco – solo uno schermo grande potesse proiettarla nell’età contemporanea. È infatti sul grande schermo che, da oltre un secolo, questa città si ritrova, si esplora, si offre agli spettatori e si reinventa rimanendo fedele a se stessa. La filmografia della città, come il fiume che l’attraversa, pare snodarsi tra incessanti variazioni sugli stessi temi, che danno il senso del trascorrere del tempo nella costanza dei tratti distintivi. Il Senatus e il Populus, le maschere e le suburre, il Grand Tour dei monumenti e quello delle terrazze, il centro e le periferie, la Storia che attraversa le storie dei suoi abitanti: a Roma tutto torna, solo lo sguardo cambia. E spesso è lo sguardo degli “stranieri” arrivati nella capitale – Fellini, Flaiano, Pasolini, Visconti, Sorrentino, tanto per rimanere in Italia – a coglierne la dimensione più vera e a renderla eterna. La collezione di film in programma, che va dal cinema muto al 2022, intende essere un primo, corposo omaggio, e si limita a titoli italiani. Nei mesi a venire, altre passeggiate romane andranno ad arricchire il ritratto della città. La prima star a varcare la soglia della nuova Casa del Cinema, nel tributo curato da Cinecittà, sarà Claudia Cardinale, che sessant’anni fa, nel mitico 1963, illuminò senza sosta gli schermi con La ragazza di Bube, 8½ e Il Gattopardo, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes. A proposito di Cannes, in attesa del verdetto della giuria capitanata da Ruben Östlund, regista svedese, nei giorni cruciali del festival prende il via un appuntamento (che diventerà annuale) con le Palme d’oro e i Presidenti delle giurie che le hanno consegnate, spesso con geniale lungimiranza rispetto alle contestazioni del pubblico in sala come nel caso di La dolce vita di Federico Fellini e del Presidente Georges Simenon. Infine, in occasione di questa riapertura, un grande sogno si avvera e si chiama Martin Scorsese. La sua Carta Bianca a coppie, di cui a maggio presentiamo la prima parte, è semplicemente imperdibile. Lo splendore dei film e il gioco sottile delle combinazioni inaspettate ci restituiscono ciò che negli ultimi tempi abbiamo forse un po’ perduto: il puro piacere del cinema. A Casa sua, in sala, non a casa nostra dove è rimasto confinato troppo a lungo”.

6-15 maggio – Passeggiate romane

L’omaggio alla città di Roma, dal titolo “Passeggiate romane”, in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, si svolgerà per tutto il primo weekend, con una serie di proiezioni che si terranno dal mattino alla sera a ingresso gratuito, per poi proseguire nella settimana dall’8 al 15 maggio, al costo di 5 euro. Il programma ospiterà trentadue film e diciannove cortometraggi, dai primi del ‘900 a oggi, che vedranno protagonisti la Capitale, i personaggi, le storie, gli scorci che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. La rassegna sarà inaugurata, alle ore 11 di sabato 6 maggio, da “Roma Silent”, un’inedita sequenza di tre film muti: in programma, La presa di Roma di Filoteo Alberini (1905), il primo film di finzione prodotto in Italia, considerato un vero e proprio colossal per l’epoca; A Travers les ruines de la Rome antique (1911), che mostra una città fatta esclusivamente di rovine, anacronistica, immersa nel passato; Il capriccio del miliardario (1914), in cui i partecipanti, in una specie di parkour ante litteram, devono seguire il capriccio di James Rocksfeller e attraversare Roma sulla linea retta Monte Mario – Pontelungo, scavalcando tutti gli impedimenti.

Film della rassegna “Passeggiate romane”: 8½ di Federico Fellini, Italia, 1963, 138’ – Bassifondi di Trash Secco, Italia, 2022, 94’ – Bellissima di Luchino Visconti, Italia, 1951, 113’ – Caro diario di Nanni Moretti, Italia, Francia, 1993, 100’ – Estate romana di Matteo Garrone, Italia, 2000, 90’ – Febbre da cavallo di Steno, Italia, 1976, 100’ – Gli anni più belli di Gabriele Muccino, Italia, 2020, 129’ – Il conformista di Bernardo Bertolucci, Italia, Francia, Germania Ovest, 1970, 112’ – Il conte Tacchia di Sergio Corbucci, Italia, 1982, 118’ – Il marchese del grillo di Mario Monicelli, Italia, Francia, 1981, 132’ – Il trucido e lo sbirro di Umberto Lenzi, Italia, 1976, 109’ – L’odore della notte di Claudio Caligari, Italia, 1998, 100’ – La dolce vita di Federico Fellini, Italia, Francia, 1960, 180’ – La grande bellezza di Paolo Sorrentino, Italia, 2013, 180’ – La romana di Luigi Zampa, Italia, 1954, 91’ – La terra dell’abbastanza di Fabio D’Innocenzo, Damiano D’Innocenzo, Italia, 2018, 90’ – Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, Italia, 1948, 88’ – Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek, Italia, 2001, 105’ – Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Italia, 2016, 112’ – Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, Italia, 1962, 114’ – Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti, Italia, 1955, 95’ – Risate di gioia di Mario Monicelli, Italia, 1960, 106’ – Roma città aperta di Roberto Rossellini, Italia, 1945, 100’ – Roma di Federico Fellini, Italia, Francia, 1972, 130’ – Romanzo criminale di Michele Placido, Italia, 2005, 154’ – Sacro GRA di Gianfranco Rosi, Italia, 2013, 93’ – Siccità di Paolo Virzì, Italia, 2022, 124’ – Storia d’amore di Francesco Maselli, Italia, 1986, 109’ – Suburra di Stefano Sollima, Italia, Francia, 2015, 130’ – Un americano a Roma di Steno, Italia, 1954, 94’ – Un sacco bello di Carlo Verdone, Italia, 1980, 99’ – Una giornata particolare di Ettore Scola, Italia, 1977, 106’

Cortometraggi della rassegna “Passeggiate romane” – Artisti di via Margutta di Bruno Grieco, Filippo Funari, 1953, 11’ – Bambini di Francesco Maselli, Italia, 1952, 10’ – Divino Amore di Cecilia Mangini, Italia, 1961, 10’ – Ignoti alla città di Cecilia Mangini, Italia, 1958, 11’ – Il ragazzo motore di Paola Faloja, Italia, 1967, 11’ – Io, Ettore Petrolini di Ugo Roselli, Italia 1971, 20’ – L’industria del cinema di Carlo Audisio, Italia, 1960, 11’ – La canta delle marane di Cecilia Mangini, Italia, 1960, 10’ – Lavagna di cemento di Giuseppe Ferrara, Italia, 1965, 14’ – Le fontane di Roma, Italia, 1907, 4’ – Roma del Belli, di Luigi Perelli, Antonio Bertini, Andrea Albino Frezza, 1964, 9’ – Signori, chi è di scena? di Leonardo Cortese, Italia, 1951, 12’ – Solitudine di Giuseppe Taffarel, Italia, 1966, 23’ – Sulla poesia di Franco Brocani, Italia, 1984, 12’ – Tempo di twist di Enzo D’Ambrosio, 1962, 10’ – Via Tasso di Luigi Di Gianni, 1960, 10’

17-18 maggio | 22- 24 maggio – Cannes Cannes

In occasione del Festival di Cannes, la Casa del Cinema propone al pubblico la rassegna “Cannes Cannes”, una selezione di dodici film vincitori della Palma d’Oro. Ingresso: 5 euro

Film della rassegna “Cannes Cannes”: – Apocalypse Now – Final Cut di Francis Ford Coppola, Stati Uniti, 1979/2019, 183’ – Il caso Mattei Francesco Rosi, Italia, 1972, 116’ – Il Gattopardo di Luchino Visconti, Italia,1963, 185’ – Il terzo uomo di Carol Reed, Regno Unito, 1949, 104’ – La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, 1971, 125’ – La dolce vita di Federico Fellini, Italia, Francia, 1960, 180’ – La stanza del figlio di Nanni Moretti, Italia, 2001, 99’ – Les Parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, Francia, 1964, 92’ – Pulp Fiction di Quentin Tarantino, Stati Uniti, 1994, 154’ – Roma città aperta di Roberto Rossellini, Italia, 1945, 100’ – Taxi Driver di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1976, 114’ – Viridiana di Luis Buñuel, Spagna, Messico, 1961, 90’

Dal 19 al 21 maggio Omaggio a Claudia Cardinale

Cinecittà dedicherà un omaggio a Claudia Cardinale, una delle attrici più importanti della storia del cinema italiano, con la proiezione di cinque film iconici, che l’hanno vista interprete per registi del calibro di Federico Fellini, Pasquale Squitieri, Luchino Visconti, Antonio Pietrangeli e Luigi Comencini. Sarà inoltre presentato un cortometraggio dal titolo Un Cardinale Donna di Manuel Maria Perrone, prodotto da Claudia Squitieri e realizzato in occasione della retrospettiva di Cinecittà dedicata alla grande attrice, svoltasi lo scorso febbraio al MoMA di New York e attualmente in tour nel mondo. Ingresso gratuito

Film e cortometraggi di “Omaggio a Claudia Cardinale”: – 8½ di Federico Fellini, Italia, 1963, 138’ – Atto di dolore di Pasquale Squitieri, Italia, 1990, 108’ – Il Gattopardo di Luchino Visconti, Italia,1963, 185’ – Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli, Italia, Francia, 1964, 124’ – La ragazza di Bube di Luigi Comencini, Italia, Francia, 1963, 111’ + Un Cardinale Donna di Manuel Maria Perrone, Francia, 2023, 10’

Dal 29 maggio al 4 giugno – Carta Bianca a Martin Scorsese

Ogni mese, la Casa del Cinema affiderà una parte della sua programmazione a un grande autore che avrà “Carta Bianca” sulla scelta dei titoli da presentare agli spettatori. Nel mese di maggio 2023, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, la selezione sarà a cura di uno dei più importanti cineasti della storia del cinema, Martin Scorsese. La prima parte del programma di “Carta Bianca” a Martin Scorsese (il cui seguito riprenderà da settembre) ospiterà cinque coppie di film: a un titolo da lui scelto all’interno della sua straordinaria filmografia, il maestro ha infatti abbinato un’opera che ha costituito, per il suo lavoro, una fonte d’ispirazione. Ingresso: 5 euro. “Carta Bianca” a Martin Scorsese si terrà successivamente anche al Cinema Lumière di Bologna.

Coppie di film di “Carta Bianca”:

– Who’s That Knocking At My Door di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1968, 90’ – Shadows di John Cassavetes, Stati Uniti, 1959, 81’

– Mean Streets di Martin Scorsese, Stati Uniti, 110’, 1973 – Prima della Rivoluzione di Bernardo Bertolucci, Italia, 1964, 114’

– The Color of Money di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1986, 119’ – Il sorpasso di Dino Risi, Italia, 1962, 108’

– Goodfellas di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1990, 145’ – Ocean’s Eleven di Lewis Milestone, Stati Uniti, 1960, 127’

– Cape Fear di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1991, 128’ – The Night of the Hunter di Charles Laughton, Stati Uniti, 1955, 92’

 
 

Bellaria Film Festival 2023: dal 10 al 14 maggio la 41° edizione, ecco il programma

bellaria film festival 41

È stato presentato oggi il programma completo della 41ma edizione del Bellaria Film Festival, che si terrà dal 10 al 14 maggio a Bellaria Igea Marina (Rimini). La conferenza stampa di presentazione, tenuta presso la Sede della Regione Emilia-Romagna di Bologna, è stata aperta dal messaggio di saluto del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni. Hanno preso parte alla conferenza la direttrice artistica Daniela Persico, l’Assessore alla Cultura regionale Mauro Felicori, il Responsabile dell’Emilia-Romagna Film Commission Fabio Abagnato, il sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti e il direttore organizzativo del Bellaria Film Festival Sergio Canneto.

Patrocinato dal Ministero della Cultura e realizzato grazie al Comune di Bellaria Igea Marina, col sostegno della Regione Emilia-Romagna, il festival avrà per il secondo anno la direzione artistica di Daniela Persico ed è organizzato da Approdi, start-up di cinema d’autore. Il Bellaria Film Festival è la casa del cinema indipendente italiano, una casa speciale, sul mare: punto di riferimento di nuove e coraggiose sperimentazioni del linguaggio cinematografico.

Articolato in cinque giornate, Bellaria Film Festival prevede due sezioni competitive (Casa Rossa e Gabbiano) e diversi eventi speciali con ospiti d’eccezione, artisti, intellettuali del mondo del cinema, della letteratura e dell’arte.

Nell’anno della scomparsa di tanti autori legati all’onda lunga delle Nouvelles Vagues al Bellaria Film Festival in prima italiana sarà presentato il film LE GRAND CHARIOT di Philippe Garrel, film testamento in cui gli stessi figli del regista si trovano alle prese con l’eredità di un’arte di famiglia, quella di un vecchio teatro di burattini. Il film, presentato quest’anno in concorso al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, sarà presentato al pubblico del Bellaria Film Festival alla presenza del direttore della fotografia del film, Renato Berta. In Italia il film è acquisito da Minerva Pictures.

La serata d’inaugurazione andrà a riscoprire uno dei luoghi più importanti per la storia della città di Bellaria Igea Marina: il cinema Apollo, un’antica sala cinematografica, costruita nel 1910, che si affaccia sul mare: grazie al benestare dei proprietari, si in inizia una collaborazione volta a far ritornare le immagini in movimento all’interno della sala, ad iniziare da un’istallazione ad hoc del duo artistico composto da Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, due artigiani del cinema e della pellicola, che da sempre lavorano sulla materia scolpendo con la luce piccole elegie sulla nostra memoria attraversata dalle inquietudini del presente.

Altri grandi ospiti internazionali incontreranno il pubblico in questa 41° edizione del BFF: nuove voci del cinema europeo come il portoghese Carlos Conceição che presenterà in anteprima TOMMY GUNS, una rivisitazione di Apocalypse Now che riflette sul ribaltamento della concezione del nemico nella geopolitica postcoloniale, e la tedesca Helena Wittmann con il suo HUMAN FLOWERS OF FLESH, immaginifico viaggio sul mare di un gruppo di giovani artisti.

Grazie alla rinnovata collaborazione con la piattaforma MUBI sarà presentato in occasione dell’uscita italiana a cura di I Wonder, RETOUR A SEOUL di Davy Chou, film sullo spaesamento culturale di una ragazza coreana adottata da una famiglia francese che riscopre la propria cultura d’origine, dall’altra parte del mondo rispetto a dove è stata cresciuta. Presentato in selezione ufficiale nella sezione Un Certain Regard del 75° Festival di Cannes, Retour a Seoul è l’opera seconda del regista franco-cambogiano dopo il pluripremiato Diamond Island.

L’apertura internazionale del Festival non dimentica la centralità del giovane cinema italiano, a cui è dedicata la serata di chiusura. Domenica 14 maggio con BILLY opera prima di Emilia Mazzacurati, presentato in prima mondiale alla presenza della regista, e dei protagonisti Matteo Oscar Giuggioli e Carla Signoris: un film sullo smarrimento condiviso di genitori e figli di fronte alla mancanza di una persona cara, raccontato con un tocco di straniata malinconia dall’autrice emergente. Prodotto da Jolefilm, il film ha nel cast Matteo Oscar Giuggioli, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Alessandro Gassmann, Benedetta Gris, Roberto Citran, Sandra Ceccarelli, Kristina Hermin e uscirà poi in sala il 1° giugno distribuito da Parthènos.

Il premio per la miglior attrice dell’anno di questa edizione del Bellaria Film Festival sarà assegnato a Linda Caridi, per il ruolo di Viviana in L’ultima notte di Amore diretto Andrea Di Stefano.  L’attrice lanciata dal cinema indipendente è riuscita a donare spessore a un personaggio comprimario rendendolo indimenticabile.

La Casa Rossa del cinema indipendente italiano porterà anche quest’anno al Bellaria Film Festival le opere prime o seconde più interessanti del panorama cinematografico. Lo storico premio Casa Rossa, tornato dalla precedente edizione dopo vent’anni, ambisce a fare luce su una nuova generazione di autrici e autori, resi in grado di esternare il proprio talento anche grazie a rinnovate pratiche produttive e pronti così a prendere posto accanto ai massimi talenti del nostro cinema. Non è un caso che alcuni di questi siano stati scoperti e valorizzati proprio a Bellaria dal concorso Casa Rossa; per fare qualche nome, Silvio Soldini, Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Pietro Marcello, Michelangelo Frammartino.

La promessa di farsi sentinella del cinema italiano più interessante e coraggioso continua: quest’anno la sezione ospiterà cinque film di autori che si sono imposti non solo in Italia, ma al pubblico internazionale dei maggiori festival, per l’originalità dello sguardo, la freschezza del linguaggio e l’urgenza del racconto. I cinque film in concorso per il premio Casa Rossa sono: PRINCESS di Roberto De Paolis (2022), MARGINI di Niccolò Falsetti (2022), MARCEL! di Jasmine Trinca (2022), LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME di Valentina Bertani (2022), DISCO BOY di Giacomo Abbruzzese (2023).

Scelti dalla direzione artistica del 41.mo Bellaria Film Festival, i cinque titoli ci porteranno a scoprire le storie più disparate: dalla dura realtà della prostituzione e della tratta di donne nigeriane in Princess al sogno di portare il punk in provincia della band di Margini; dall’amore picaresco di una bambina per sua madre in Marcel! al risveglio emotivo dei due gemelli protagonisti di La timidezza delle chiome; fino ad arrivare all’incubo lisergico di un giovane bielorusso arruolato nella Legione Straniera francese in Disco Boy.

Durante il festival i film saranno presentati in sala dagli autori, accompagnati dai produttori o dagli attori protagonisti, coinvolgendo il pubblico del festival e la cinquantina di studenti e giovani professionisti del BFF Hub in un appassionante dialogo sul cinema.

Il futuro del cinema viene premiato dai giovani: il Premio Casa Rossa (che ammonta a 5000,00), infatti, verrà assegnato da una giuria di 20 giovani studenti di cinema, proprio per avvicinare alla sala e dare voce al nuovo pubblico del cinema italiano indipendente.         Il premio Casa Rossa per Miglior Film e il premio Casa Rossa per la migliore attrice dell’anno assegnato a Linda Caridi saranno realizzati come lo scorso anno da Le Casine – EnAIP Cesena – EnAIP Rubicone, consolidando questa collaborazione.

Inoltre, la giornata di apertura si inaugurerà nel pomeriggio con l’anteprima regionale di LE PROPRIETÀ DEI METALLI di Antonio Bigini (2023), in una proiezione per le scuole medie e una per il pubblico. Il film è un esordio fiabesco, girato nei pressi di Bellaria, già selezionato nella sezione Generation alla Berlinale di quest’anno, che racconta la storia di Pietro, un ragazzino in grado di piegare i metalli al solo tocco.

La sezione GABBIANO, che seleziona opere in anteprima assoluta (italiana, internazionale e/o mondiale) che spingono più in là il confine tra cinema di finzione e cinema documentario con una giuria quest’anno presieduta dal regista Michelangelo Frammartino, dall’attrice Maria Roveran e dal direttore del Lago Film Festival Alessandro Del Re, si aprirà con il ritorno al cinema di Marco Chiarini, autore de L’uomo fiammifero, che con ROGER… ARRIVA IL PRESIDENTE (anteprima mondiale) firma una surreale attesa nei confronti di un’autorità avvocata come unica speranza di risoluzione dei conflitti in atto, LALA di Ludovica Fales (anteprima mondiale) accompagna una ragazza madre a rivivere attraverso gli strumenti della finzione un momento decisivo della sua vita non solo sentimentale ma anche politico, LE FORMICHE DI MIDA di Edgar Honetschläger (anteprima italiana) trasforma la campagna toscana, con le sue difficoltà e le sue bellezze, in una terra mitica in cui i versi del passato si reincarnano in nuove presenze. Inoltre tre cortometraggi di autori che da sempre hanno intessuto un corpo di opere lontano dalle standardizzazioni: ANIMAL di Riccardo Giacconi (anteprima italiana), ULTIMO IMPERO di Danilo Monte (anteprima mondiale)e PARADISO PERDUTO Luca Ferri, Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa (anteprima mondiale). A loro si aggiungono gli esordi di Davide Minotti e Valeria Miracapillo il film d’archivio IN TUTTE LE ORE E NESSUNA (anteprima mondiale), che vede coinvolta fra gli episodi che lo compongono anche la scrittrice, giornalista e attivista turca per i diritti umani, Aslı Erdoğan che sarà presente al festival di Bellaria;  REAL GUADAGNA (anteprima mondiale) di Laura D’Angeli e Giusi Restifo e della bolognese Matilde Ramini che con FUORITEMPO(anteprima mondiale) racconta il lascito di una figura come Sante Notarnicola.
Accanto al Premio Gabbiano, che attribuisce al Miglior Film un premio di 3.000,00€ e al Miglior film per l’innovazione cinematografica un premio di 2.000,00€, verrà assegnato il Premio speciale Gabbiano, un’opera d’arte in creta realizzata dall’artista Damiano Taurino, quest’anno conferito a Fabrizio Ferraro, autore che da più di vent’anni conduce una ricerca radicale capace di diventare una sofisticata riflessione sulla Storia e sul pensiero del Novecento. In occasione della premiazione Ferraro terrà un incontro con il pubblico del Bellaria Film Festival e sarà protagonista di un omaggio, condiviso con FuoriOrario in onda su RAI 3, che dedicherà una programmazione in onda in sinergia con Bellaria.

Inoltre, grazie a un accordo esclusivo con MyMovies.it, tutti i film della sezione Gabbiano saranno disponibili in streaming per il pubblico all’interno della piattaforma MyMovies ONE.

Tra gli eventi speciali che animeranno le cinque giornate di Festival il dialogo con Franco Piavoli, un autore che rappresenta il cinema indipendente italiano e che presenterà il suo film Voci nel tempo. Un’altra tavola rotonda sarà dedicata al cinema d’artista italiano con la presenza del duo artistico formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, Masbedo, che presenteranno il loro film Pantelleria. Un omaggio è dedicato a Mario Masini, grande direttore della fotografia di Carmelo Bene e dei fratelli Taviani, e sperimentatore di un cinema libero e sempre alla ricerca di un nuovo senso per la società, recentemente scomparso, con il sostegno della Cineteca Nazionale. Un ampio spazio sarà offerto alla riflessione sulla critica cinematografica attraverso Drink A Book, dove verranno presentate alcune tra le più interessanti pubblicazioni di e sul cinema con ospiti illustri, tra i quali Paolo Mereghetti per i trent’anni del celebre Dizionario, Emiliano Morreale che ha portato in Italia una nuova tendenza della critica internazionale grazie a L’ultima innocenza, lo scrittore e sceneggiatore Giorgio Vasta con una sua splendida autobiografia attraverso la luce e la scrittrice e intellettuale Lisa Ginzburg con il suo ritratto di Jeanne Moreau.

Novità di quest’anno la collaborazione con Cinecittà, grazie alla quale si è strutturato BFF New Wave (in)emergenza, programma di sostegno per il cinema indipendente italiano: un percorso professionale accompagnato da tutor d’eccezione come Dario Zonta, Francesco Giai Via e Aline Hervé dedicato a giovani registi e produttori che riceveranno un sostegno per chiudere i loro primi film (grazie a premi in denaro e alla post-produzione). Il Bellaria Film Festival, con i suoi quarant’anni di storia legata ai nuovi autori del cinema italiano, è il luogo privilegiato in cui “far emergere” giovani talenti e dare fiducia a produttori nella prima fase della loro carriera, quando è più facile trovarsi “in emergenza” per concludere un’opera cinematografica in cui sono state già investite tante risorse del gruppo di lavoro.

Sempre nell’ambito del progetto BFF New Wave saranno ospitati del festival un totale di 70 ragazzi e ragazze, tra cui i 20 membri della Giuria Giovani, che parteciperanno durante i giorni del festival a percorsi di formazione e masterclass dedicati al cinema.

Ma la partnership con Cinecittà prosegue e sabato 14 maggio ore 23:00 è prevista la NOTTE D’ARGENTO: una notte da brividi con una proiezione speciale della copia restaurata da Cinecittà Studios del capolavoro di Dario Argento, PHENOMENA.

Una collaborazione con Home Movies porterà al Festival un’installazione in occasione dei cent’anni del formato ridotto. Verranno proiettati durante i giorni del festival video parte di una programmazione online lunga un anno, i 365 giorni del 2023, di un film o un estratto d’archivio girato in quello stesso giorno nel corso del secolo breve del cinema in formato ridotto. Un modo nuovo e diverso di raccontare la storia collettiva e riconnetterla all’oggi, attraverso micro situazioni private e quotidiane di individui e famiglie, avvenimenti pubblici filmati dai cineamatori, riprese sorprendenti di momenti speciali, gesti e ritualità.

Infine non mancheranno le attività destinate agli studenti, Bellaria Film festival For School: proiezioni e incontri con autori e autrici all’interno delle scuole primarie e secondarie. Il primo evento è inaugurato proprio da Le proprietà dei metalli di Antonio Bigini alla presenza del regista nel giorno di apertura del festival, ma sabato 13 maggio mattina è previsto anche l’incontro e la proiezione con Sophie Chiarello che presenterà il suo nuovo film documentario candidato ai David di Donatello quest’anno, IL CERCHIO.

 
 

Ghosted: recensione del film con Chris Evans e Ana de Armas

Ghosted recensione

Adrenalina e romanticismo cercano di fondersi in Ghosted, il nuovo film di Apple TV+ con Chris Evans e Ana de Armas. Cole (Evans) è un agricoltore per bene che si innamora perdutamente dell’enigmatica Sadie (de Armas). Dopo un romantico appuntamento quando lei sparisce lui scopre in modo scioccante che Sadie è un agente segreto. Cole e Sadie vengono travolti in un’avventura internazionale per salvare il mondo. Una storia a lieto fine per la coppia che durante il lungo viaggio alternerà momenti di allegria a delle discutibili scene di azione. Però per gli amanti delle romcom: sì, c’è il lieto fine.

Il film del regista Dexter Fletcher è arrivato sulla piattaforma il 21 aprile.

Ghosted, tutto appare fin troppo chiaro dall’inizi

Tutto appare fin troppo chiaro dall’inizio: siamo in una commedia romantica dove un uomo e una donna inizialmente non vanno d’accordo ma decidono di uscire insieme per vedere come va. Sadie e Cole sulla carta potrebbero essere la coppia perfette: bellezza statuaria da togliere il fiato, entrambi giovani e con due carriere avviate. Cosa potrebbe andare storto? Ghosted è emotivamente meno intenso del precedente Blonde per Ana de Armas che torna sul set insieme a Chris Evans dopo i precedenti Cena con delitto e The Grey Man. Per l’attore invece è un ritorno alle origini con una rom-com al retrogusto di thriller di spionaggio. Sì perché la giovane Sadie da ragazza della porta accanto si trasforma molto presto in una spia a colpi di pistola.

Chris Evans in una scena di Ghosted

Due contesti diversi, opposti. Cole ha la sindrome da Ted Mosby pensa che Sadie sia quella giusta, dopo un solo appuntamento vorrebbe già dirle ‘ti amo’. Circondato dalla sua numerosa e caotica famiglia, Cole è un ragazzo come tanti: cerca la stabilità emotiva e si lascia trasportare facilmente. Sadie non ha una famiglia, la madre è morta quando lei era piccola: tutto quello che ha conosciuto è la rigidità dell’esercito. Quando i due si incontrano al mercato capiscono di essere fatti l’uno per l’altra. Le cose si complicano quando, dopo un appuntamento da sogno durato oltre ventiquattro ore, Sadie sparisce completamente dalla sua vita come se non fosse mai esistita. Da qui il titolo Ghosted, che trova una connotazione diversa nella versione inglese, significa: interrompere tutti i legami con una persona. Smetti di parlare con lei, finendo per diventare un fantasma.

Sii un cactus

Per fare la parte del fidanzato stalker, un po’ apprensivo, ma anche da linea comica del film Chris Evans si trasforma nel ragazzo impacciato, la damigella in pericolo, che durante un rapimento si porta dietro la sua valigia come se fosse un amuleto. Diversi momenti alternano la romcom a tutto quello che di sbagliato dovrebbe esserci in una relazione, ma Evans e de Armas portano avanti a testa alta questo amore complicato. Ghosted è un allenamento per l’attrice prossima protagonista di Ballerina, lo spin off di Jon Wick.

Quello che differisce, però, tra il film di Fletcher e quello di Len Wiseman è proprio il supporto dove lo spettatore può fruire la pellicola. Ghosted si presenta come il classico action movie a tinte divertenti da piattaforma, quasi 120 minuti in cui si assiste a colpi di scena verosimili dove un agricoltore cerca di uccidere il nemico con un cactus. Ballerina, previsto per il 2024, fa parte di un franchise molto più ampio e famoso, sarà ambientato tra gli eventi di John Wick 3 e John Wick 4, e andrà nelle sale cinematografiche.

Verso la metà del film viene presentata un’altra storia parallela con Adrien Brody nel personaggio di Leveque. L’uomo vuole uccidere Taxman, un trafficante che crede essere Cole – ma in realtà è lo pseudonimo di Sadie. Leveque mette una taglia sulla testa del personaggio di Chris Evans e il mondo in cui viene messa in scena questa caccia all’uomo si presenta come divertente. Le due storie saranno poi destinate a incrociarsi per scoprire il codice che aprirà una valigetta con una minacciosa arma nucleare.

Ana de Armas in una scena di Ghosted

I “super” cameo

Il primo sicario che bussa alla porta è Anthony Mackie, il nuovo Capitan America, che dovrà vedersela con altri mercenari pronti a ricevere il denaro per il lavoro svolto. Il suo cameo non dura neanche il tempo di dire “Sebastian Stan”, che è proprio l’attore ad apparire quasi subito dopo. Dopo Winter Soldier e una redenzione in Wakanda, Sebastian Stan torna nei panni di un mercenario che cerca di uccidere Chris Evans.

Un colpo basso per i fan della Marvel che dopo Endgame non hanno più visto il trio di supereroi sullo schermo insieme. A parte questa strizzata d’occhio allo spettatore che fa comunque parlare il pubblico, il film di Fletcher mette insieme diverse sequenze d’azione già viste: inseguimenti in retromarcia, sparatorie in una grotta, non aggiungendo nulla di nuovo al genere thriller. Il risultato è un film che cerca di cavalcare l’onda dei precedenti nel genere come Red Notice con Gal Gadot.

Quello che depotenzia il film è anche la scarsa chimica tra Ana de Armas e Chris Evans che avevano fatto sognare il pubblico di Cena con delitto dove confermavano una grande chimica cinematografica. In questo film, complice forse la scrittura, il loro rapporto non decolla e non consente allo spettatore di entrare nel vivo di questa ship.

 
 

Lanterna Verde: trama, cast e sequel del film con Ryan Reynolds

Lanterna Verde film
Ryan Reynolds in una scena del poco apprezzato film Lanterna Verde

Prima di vestire con successo i panni del supereroe Deadpool, appartenente alla Marvel, l’attore Ryan Reynolds aveva già ricoperto nel 2011 quelli di Lanterna Verde, appartenente invece alla rivale DC Comics. Tra i più celebri supereroi della casa editrice che ha dato vita anche a Superman e Batman, il film a lui dedicato ha rappresentato la prima incursione del personaggio sul grande schermo, come anche il primo tentativo di dar vita al DC Extended Universe. Lanterna Verde è stato diretto da Martin Campbell, già affermatosi grazie a film come La maschera di Zorro e Casino Royale.

Sulla scia dei primi successi del Marvel Cinematic Universe, anche la DC ha iniziato a sviluppare film collegati tra loro per i propri personaggi. Il progetto di dar vita ad un film dedicato a Lanterna Verde andava avanti da tempo, ma solo a partire dal 2008 questo iniziò a prendere realmente vita. Non esente da problemi produttivi, questo era pensato per essere una vera e propria origin story, che avrebbe esplorato la genesi del supereroe comparso per la prima volta nel 1940. Originariamente il film avrebbe dovuto essere concepito come una vera e propria commedia, ma si preferì invece dar vita al tono più adulto tipico delle storie della DC.

Con un budget di circa 200 milioni di dollari, questo finì però per rivelarsi uno dei più grandi flop del suo genere, arrivando ad un incasso globale di appena 219 milioni. Stroncato dalla critica e dal pubblico, Lanterna Verde rappresenta tuttavia un affascinante tentativo di dar vita al supereroe. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel poi cancellato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Lanterna Verde: la trama del film

La storia del film ha inizio milioni di anni prima della comparsa dell’uomo sulla Terra, quando si formò per la prima volta il Corpo delle Lanterne Verdi. Questo era un gruppo di guardiani intergalattici dotati dell’Essenza Verde della volontà, il cui compito era quello di proteggere i vari settori dell’Universo. Il declino di tale ordine ha però inizio nel momento in cui uno dei guardiani, Parallax, si ribella al giuramento, finendo però imprigionato sul pianeta Ryut. Dopo un tempo sembrato interminabile, questi riuscì però a liberarsi della sua prigionia, iniziando a seminare il terrore. Il guardiano Abin Sur incaricò allora il suo anello magico di trovare il degno successore in grado di sconfiggere Parallax.

La scelta ricade su pilota Hal Jordan, il quale si dimostra inizialmente restio ad accettare il nuovo ruolo. Affascinato dai poteri che questo comporta, decide però di accettare, ricevendo l’addestramento necessario dal potente Sinestro. Nel frattempo, lo scienziato Hector Hammond, da sempre denigrato dalla società, entra in contatto con alcune particelle di Parallax, assumendo parte del suo potere e divenendo per lui un tramite con il pianeta. Nel momento in cui il malvagio essere inizia a seminare il panico, per Jordan si rivelerà essere l’ora di indossare il costume e dar prova di essere degno dell’anello delle Lanterne Verdi.

Lanterna Verde cast

Lanterna Verde: il cast del film

A dare volte al celebre supereroe vi è l’attore Ryan Reynolds, il quale però oggi è noto per il non ricordare in modo piacevole l’esperienza. Reynolds, infatti, ha in più occasioni criticato apertamente il film e il suo regista, con il quale ha avuto numerose discussioni durante il set. L’attore, che si è anche infortunato gravemente alla spalla durante le riprese, ha raccontato di essere estremamente felice dell’insuccesso del film e che non si siano realizzati i sequel inizialmente previsti. Oggi noto per essere l’interprete di Deadpool, Reynolds non manca di ironizzare su Lanterna Verde. In Deadpool 2 è presente un chiaro esempio di ciò quando il protagonista torna indietro nel tempo per impedire a Reynolds di firmare il contratto per tale film.

Nonostante le brutte esperienze, il set regalò all’attore anche una gioia. Durante questo Reynold conobbe infatti l’attrice Blake Lively, presente nei panni di Carol Ferris, ex fidanzata del protagonista. I due hanno da qui intrapreso una relazione che li avrebbe portati al matrimonio l’anno successivo. Ad interpretare il malvagio Hector Hammond vi è invece Peter Sarsgaard. Per tale ruolo, egli spese diverso tempo in compagnia di un biologo, apprendendo quanto necessario per poter risultare credibile in tale mestiere. Ad essere rimasto soddisfatto del film è stato l’attore Mark Strong. Qui presente nei panni di Sinestro, questi si è dichiarato poi dispiaciuto di non poter tornare per un sequel. Nel film sono poi presenti Tamuera Morrison nei panni di Abin Sur, il regista Taika Waititi in quelli di Thomas Kalmaku e Tim Robbins in quelli del senatore Hammond.

Lanterna Verde: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima dell’uscita del film era stato annunciato un sequel di questo, come lasciato intendere anche dalla scena post-credit. L’insuccesso di critica e pubblico ha però portato ad annullare qualsiasi piano a riguardo. Originariamente, tale sequel si sarebbe dovuto svolgere in gran parte nello spazio, ampliando dunque l’esplorazione di questo. Il villain principale sarebbe stato proprio Sinestro, da sempre una delle principali nemesi del supereroe. Ad oggi si è in più occasioni parlato di riportare al cinema il personaggio attraverso un reboot e con la riformulazione del DC Universe ciò potrebbe prima o poi avverarsi.

In attesa di possibile reboot, è possibile fruire di Lanterna Verde grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28 aprile alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

 
 

Collateral Beauty: trama, cast e significato del film

Collateral Beauty film

Uno dei temi più delicati che si possano affrontare nel mondo del cinema è certamente quello dell’elaborazione del lutto. Ognuno si relaziona con un evento drammatico come questo in modi sempre differenti, ma ciò che accomuna tutti è il senso di smarrimento e la rabbia che si generano nel proprio animo. Nel 2016 due film in particolare si sono dedicati a tale argomento: Manchester by the Sea e Collateral Beauty (qui la recensione). Se il primo affronta il tema in modo particolarmente delicato e intimista, il secondo è invece un racconto che sfocia nel fantastico, affrontando il tutto da un punto di vista magico.

Diretto da David Frankel, noto per film come Il diavolo veste Prada e Io & Marley, il film è inoltre a suo modo una rielaborazione del Canto di Natale di Charles Dickens. Le figure dei tre fantasmi del Natale presente in quel racconto vengono qui rielaborate per assumere nuovi significati, più confacenti al tema del film. Da ciò prende dunque vita un film corale dove ogni personaggio è strettamente legato agli altri. Collateral Beauty, in realtà, non ha trovato pareri critici favorevoli al momento della sua uscita, specialmente per via di alcune banalità narrative che svalutano in parte l’intero film.

Per chi però apprezza storie strappa lacrime, sono questi difetti su cui si potrà chiudere un occhio e la presenza di un ricco cast di star di Hollywood aiuta a far ciò. Pur al netto dei suoi difetti, Collateral Beauty è un film da scoprire se si è in cerca di emozioni forti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Collateral Beauty: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Howard Inlet, direttore di un azienda pubblicitaria, profondamente depresso a causa della perdita prematura di sua figlia. Whit, Claire e Simon, suoi amici e collaboratori capiscono che il suo stato d’animo sta diventando un problema per l’azienda: dopo aver perso sua figlia, a Howard non importa perdere tutto il resto. Gli amici per questo, assumono un’investigatrice privata per capire cosa l’amico stia passando e cercare di aiutarlo. Quest’ultima, Sally scopre che l’uomo invia strane lettere indirizzate ad “Amore”, “Tempo” e “Morte”. Superato lo sconcerto, decidono di assumere attori che incarnino questi stati d’animo per organizzare incontri con Howard e rispondere agli interrogativi presenti nelle sue lettere. Intanto Howard decide di frequentare un gruppo di sostegno e conosce Madeleine, che ha a sua volta perso una figlia.

Ad interpretare il protagonista Howard Inlet vi è l’attore Will Smith, subentrato a Hugh Jackman, prima scelta dei produttori. Per Smith questo è stato un film estremamente importante, poiché lo ha aiutato a relazionarsi meglio con la morte del padre, avvenuta in quello stesso periodo. Accanto a lui, nel ruolo di Madeleine vi è invece l’attrice Naomie Harris, la quale ha ricevuto diversi riconoscimenti per questa sua interpretazione. Ad interpretare Whit, Claire e Simon, i colleghi di Howard, vi sono invece gli attori Edward Norton, Michael Peña e Kate Winslet. L’attrice Keira Knightley interpreta Aimee Moore, alias Amore, Helen Mirren è Brigitte, alias Morte, e Jacob Latimore è Raffi, alias Tempo. I tre attori si sono preparati ai rispettivi ruoli ricercando il modo più ideale per caratterizzare i concetti che rappresentano.

Collateral Beauty frasi

Collateral Beauty: il significato del film

Con “bellezza collaterale” si intende sottolineare quel qualcosa di bello e positivo presente anche nei momenti di maggior sofferenza. Si tratta di una bellezza che si genera per caso ne contesti negativi e che se colta può alleviare il peso di chi è afflitto dal dolore. La bellezza collaterale, però, non è facile da notare e spesso si tende dunque a concentrarsi solo sugli aspetti negativi e a guardare il tutto attraverso questo filtro distorto. Tutto ciò viene spiegato all’interno di Collateral Beauty, dove il protagonista è appunto afflitto da un dolore indicibile come quello della perdita della figlia piccola. Per permettergli di superare questo stato di negatività, i suoi colleghi lo aiutano dunque a trovare il modo di vedere anche la bellezza collaterale.

Attraverso il dialogo e con lo scontro con Amore, Tempo e Morte, Howard impara dunque ad elaborare quel dolore e a reagire contro di esso. Ciò che per il protagonista è importante capire è di come anche nel tragico evento capitatogli si può ritrovare qualcosa di buono a cui aggrapparsi per andare avanti. Questo buono, nello specifico di Howard, è il realizzare che pur nella sua breve vita sua figlia è stata felice, ha avuto due genitori che l’hanno amata e le hanno donato tutto ciò di cui aveva bisogno. Il ricordo della felicità della bambina è dunque ciò che aiuta Howard ad andare avanti, vivendo anche per lei e non gettando via la propria esistenza come stava facendo. Allo stesso modo, tutti gli altri personaggi troveranno nella loro fonte di dolore anche la possibilità di nuova gioia.

Collateral Beauty: le frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Collateral Beauty è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple iTunes, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • La cosa importante è cogliere la bellezza collaterale che è il legame profondo con tutte le cose. (Madeleine)
  • Desideriamo l’amore, vorremmo avere più tempo e temiamo la morte. (Howard)
  • Io sono l’Amore… Non cercare di vivere senza di me! (Aimee Moore)
  • Io sono il Tempo! Sono un regalo! E tu lo butti via! (Raffi)
  • La gente scrive continuamente all’universo. Quasi nessuno riceve risposte personali. Ma tu sì! (Brigitte)

Fonte: IMDb

 
 

The Conjuring: tutto quello che c’è da sapere sui film della saga

L'evocazione - The Conjuring film

Distribuito nel 2013, The Conjuring è uno dei film che ha contribuito alla rivoluzione del genere horror nel cinema contemporaneo. Diretto da James Wan, questo ha infatti dato origine ad uno vero e proprio “Conjuring Universe“, composto da diversi film che ampliano ed esplorano la mitologia raccontata nella prima pellicola. I film appartenenti a questa saga sono in particolare noti in quanto basati sui reali eventi paranormali riportati dai coniugi Ed e Lorrelain Warren, celebri esperti di demonologia. La coppia ha infatti negli anni raccolto numerose registrazioni e testimonianze scritte circa i loro incontri con persone tormentate da eventi demoniaci.

Queste sono poi state riadattate per il Conjuring Universe, che pur romanzando e arricchendo secondo i canoni cinematografici quanto raccontato dagli Warren, hanno sempre cercato di mantenere alla loro base quella natura di “opera ispirata ad eventi reali”. Un etichetta che, quando si parla di horror, contribuisce a generare ulteriore inquietudine negli spettatori. Tra i più celebri casi a cui i due si sono dedicati, ad esempio, vi è la casa infestata di Amityville, il Poltergeist di Enfield, la bambola demoniaca Annabelle, la casa infestata della famiglia Perron, e il bambino di nome Cody in grado di parlare con un demone chiamato “l’Uomo”.

Molti di questi casi, estremamente affascinanti nella loro complessità e nel loro rappresentare ancora oggi delle accese sfide alla razionalità, sono poi stati ampiamente trattati nel dettaglio nei molti libri scritti dai due coniugi. Racconti ora arrivati con grande successo al cinema e che hanno permesso a The Conjuring di affermarsi come la saga horror più importante di questi anni. Con una chiara ispirazione agli horror degli anni ’70, la saga vanta infatti ad oggi non solo una grande influenza culturale, ma anche un enorme successo di pubblico in tutto il mondo. Merito di racconti tanto interconnessi tra loro quanto spaventosi.

The Conjuring: l’ordine cronologico in cui guardare i film della saga

Dal 2013 ad oggi sono stati realizzati nove film appartenenti alla saga di The Conjuring. Questi affrontano un arco temporale estremamente ampio, nel quale si esplorano le origini di alcuni personaggi come anche i casi paranormali che portarono anni dopo alla ricerca dei due coniugi Warren. Per comprendere meglio il potenziale della saga, nonché i suoi maggiori segreti, può essere particolarmente utile guardare i suoi film non secondo l’ordine in cui sono stati distribuiti in sala ma in ordine cronologico. Per farlo, ecco come procedere nella visione:

  1. The Nun – La vocazione del male (2018), ambientato nel 1952
  2. Annabelle: Creation (2017), ambientato tra il 1955 e il 1967
  3. The Nun 2 (2023), ambientato nel 1956
  4. Annabelle (2014), ambientato nel 1967
  5. L’evocazione – The Conjuring (2013), ambientato nel 1971
  6. Annabelle 3 (2019), ambientato tra il 1969 e il 1972
  7. La Llorona – Le lacrime del male (2019), ambientato nel 1973
  8. The Conjuring – Il caso Enfield (2016), ambientato nel 1976
  9. The Conjuring – Per ordine del diavolo (2021), ambientato nel 1981

The Conjuring 4

 

The Conjuring: quello che c’è da sapere sui film della saga

L’evocazione – The Conjuring

Protagonisti del primo film della saga sono gli attori Patrick Wilson e Vera Farmiga. I due interpretano i coniugi Warren, chiamati ad indagare sugli strani avvenimenti in corso nella casa della famiglia Perron. Qui, i due esperti scoprono la presenza della vecchia proprietaria, uccisasi perché accusata di stregoneria. Affinché il film potesse essere il più fedele possibile alle reali vicende raccontate dagli Warren, venne chiamata la vera famiglia Perron, la quale contribuì nella ricostruzione della casa in ogni suo più piccolo dettaglio.

Inoltre, i due attori protagonisti hanno avuto modo di incontrare Lorraine Warren, apprendendo da lei molti dei suoi segreti, nonché quante più informazioni precise su quello specifico caso. Il successo di questo film è stato immenso: basti pensare che è costato 20 milioni di dollari e ne ha incassati più di trecento. Ciò ha permesso ai produttori di rendere concreta l’idea di realizzare un vera e propria saga, anzi, quasi più una specie di universo condiviso.

Annabelle

Il secondo film della saga Annabellesi sviluppa a partire dalla bambola maledetta vista nel precedente lungometraggio. Questo è dunque il primo degli spin-off realizzati a partire dall’originale, e ha per protagonista l’attrice Annabelle Wallis nei panni di Mia, donna incinta che riceve in regalo dal marito una bambola che desiderava da tempo. Con l’ingresso in scena di questa, però, iniziano a verificarsi una serie di macabri delitti, che porteranno Mia ad indagare e scoprire che la bambola è legata ad un antico demone.

Per sbarazzarsene, avrà bisogno dell’aiuto di un misterioso uomo di fede. Anche questa pellicola è basata su fatti che si dice siano realmente accaduti. La bambola Annabelle esiste realmente e seppur possieda sembianze molto diverse e meno inquietanti rispetto a quella del film, si dice che sia realmente posseduta da un demone che la rende animata. Anche se accolto negativamente dalla critica, Annabelle si è rivelato essere un nuovo grande successo. Costato appena 6,5 milioni di dollari, il film è riuscito ad incassarne circa 257 in tutto il mondo.

The Conjuring: Il caso Enfield

The Conjuring – Il caso Enfield è il sequel diretto di The Conjuring. Di questo secondo film, il regista James Wan è stato anche co-produttore e co-sceneggiatore, ambientandolo nella metà degli anni ’70, dove Ed e Lorraine sono stati chiamati dalla Chiesa cattolica per indagare ed eventualmente confermare se la casa della famiglia Lutz sia infestata davvero da degli spiriti. La figura demoniaca in questo caso è il demone Valak, le cui sembianze sono quelle di una suora. Anche in questo caso si parla di un’entità che si ritiene realmente esistente, sebbene con origini diverse a quelle raccontate nel film.

Il cast di questo film rimane prevalentemente lo stesso del primo, a partire da Vera Farmiga e Patrick Wilson, i quali avevano firmato, contestualmente al primo film, un contratto che prevedeva di partecipare anche per un possibile prosieguo. Con un budget raddoppiato rispetto al primo capitolo, quindi di 40 milioni di dollari circa, questa seconda pellicola ne ha guadagnati più di 300 in tutto il mondo. Tale successo secondo alcuni sarebbe anche merito delle benedizioni di un prete fatte sul set prima delle riprese, con le quali si intendevano allontanare eventuali spiriti maligni.

Annabelle: Creation

Con il sequel di Annabelle, si porta invece lo spettatore a scoprire le origini della demoniaca bambola. Annabelle: Creation è tuttavia il primo film della saga a non essere basato su eventi realmente accaduti, ma sviluppandosi invece a partire da un’idea originale. Al centro della vicenda vi sono sei orfane accolte da una coppia nella loro casa. Tra queste vi è Esther, che a causa dell’impossibilità di camminare non esce più dalla sua stanza. Nel momento in cui strani avvenimenti iniziano ad accadere, i sospetti ricadono su una vecchia bambola presente nella casa.

Il film è diretto da David F. Sandberg, divenuto celebre per aver diretto il cortometraggio horror, di cui è poi stato realizzato anche il lungometraggio, anch’esso intitolato Lights Out, e a sua volta diretto da Sandberg. Dato il talento di questo regista nel raccontare storie di spiriti maligni, egli venne ritenuto la scelta migliore per tale film, e la sua regia innovativa ha contribuito al successo del film, il quale ha complessivamente guadagnato 306,5 milioni di dollari.

The Nun – La vocazione del male

Con The Nun – La vocazione del male, si va invece ad esplorare quello che, dopo il secondo The Conjuring, si è affermato come uno dei personaggi più intriganti e spaventosi dell’intera saga: il demone Valak. Con le sembianze di una suora, questo è infatti oggi uno dei maggiori punti di riferimento della saga, con un suo sequel ora in via di distribuzione. Diretto da Corin Hardy, il film è ambientato in Romania nel 1952, e narra di una giovane suora di clausura che si toglie la vita e di un prete (Demián Bichir) e una novizia che vengono inviati dal Vaticano per fare luce sull’evento.

I due scopriranno così il segreto dell’ordine, mettendo le loro vite e le loro anime in pericolo, trovandosi ad affrontare una forza malvagia che ha le stesse sembianze della suora demoniaca già conosciuta. In questo incontro/scontro tra vivi e dannati, la suora ne esce protagonista indiscussa, confermando il fatto di essere il vero simbolo della saga. Valak è interpretata da Bonnie Aaron che ha conosciuto il successo internazionale proprio grazie a questo ruolo horror, nonostante abbia recitato in film come Appuntamento con l’amore (2010), The Fighter (2010), Il lato positivo (2012) e Accidental Love (2015).

La Llorona – Le lacrime del male

Collegato alla saga, ma incentrato su una nuova figura demoniaca, La Llorona – Le lacrime del male porta sul grande schermo l’omonimo personaggio della cultura latina: una donna solitaria e spettrale che vaga alla ricerca del figlio smarrito, portando morte e violenza sul proprio cammino. La storia sembrava inizialmente essere scollegata dal franchise di The Conjuring, ma alcuni indizi come l’ambientazione e l’estetica hanno poi fatto ipotizzare ad un futuro inserimento nell’universo narrativo degli altri film.

In particolare, la conferma del legame della pellicola alla saga è data dalla presenza dell’attore Tony Amendola, che riprende qui i panni di Padre Perez, già interpretato in Annabelle. Anche in questo caso il film si è affermato come un grande successo, seppur minore rispetto a quello degli altri film. A fronte di un budget di 9 milioni, La Llorona – Le lacrime del male ne ha infatti incassi circa 120 in tutto il mondo. Ad oggi, però, questo rimane l’unico film maggiormente estraneo agli altri.

Annabelle 3

La storia della bambola Annabelle si è poi conclusa (ad ora) con Annabelle 3, che riprende la narrazione da lì dove il primo film a lei dedicato l’aveva lasciata. Protagonisti sono nuovamente i coniugi Warren, i quali si troveranno qui a dover affrontare una volta di più la bambola Annabelle e i demoni a lei legati. Il film si colloca immediatamente dopo la fine del primo Annabelle, ed è ambientato prevalentemente all’interno della casa degli Warren. Ciò ha permesso di mostrare molti dei loro oggetti più curiosi e inquietanti, approfondendo la loro storia.

La vera Annabelle, infatti, si trova realmente ancora oggi nella casa degli Warren, ora adibita a museo. È contenuta in una teca di vetro uguale a quella che si vede nel film e ai visitatori viene ricordato di non aprire mai tale contenitore, per evitare che gli eventuali demoni che possiedono la bambola si risveglino. Annabelle 3 è stato poi dedicato alla memoria di Lorraine Warren, la qualche era venuta a mancare soltanto alcuni mesi prima dell’uscita del film in sala. Anche in questo caso il riscontro di pubblico è stato particolarmente entusiasmante, con un incasso complessivo di circa 225 milioni di dollari.

The Conjuring – Per ordine del Diavolo

Nel terzo capitolo della principale trilogia della saga, The Conjuring – Per ordine del diavolo, i coniugi Warren si devono confrontare con un caso particolarmente celebre. Si tratta del processo ad Arne Cheyenne Johnson, conosciuto per essere stato il primo individuo nella storia degli Stati Uniti a invocare la possessione demoniaca come movente. I due demonologi sono dunque chiamati ad indagare sulla veridicità delle sue affermazioni, finendo ovviamente con il doversi confrontare con realtà che vanno ben al di là della loro immaginazione.

Diretto da Michael Chaves (già regista di La Llorona – Le lacrime del male), questo nuovo film (attualmente l’ultimo uscito della saga) si è affermato come uno dei più spaventosi in assoluto. Complice di ciò il fatto di essere profondamente basato su eventi e testimonianze reali, anche più di quelle su cui si fondano i precedenti film. Anzi, proprio il suo rifarsi ad un caso tanto noto ha contribuito al suo successo, con un totale di 201 milioni raccolti in tutto il mondo nonostante si tratti di un titolo uscito nel pieno della pandemia da Covid-19

The Nun 2

Il prossimo film in uscita della saga è The Nun 2, atteso al cinema per l’8 settembre 2023. Parallelamente all’uscita di The Nun, James Wan aveva parlato della possibilità di un sequel e di quale potrebbe essere la sua trama: “So dove potrebbe portare The Nun 2 e come si può legare alla storia di Lorraine che abbiamo raccontato nei primi due Conjurins. Faremo in modo che tutto si ricolleghi“. Ritardato per via della pandemia da Covid-19, questo sembra dunque ora pronto per riportare il demone Valak sul grande schermo, generando nuovi spaventi nel grande pubblico.

La breve sinossi ufficiale ad oggi recita: ambientato quattro anni dopo la fine del primo film, il film segue la sorella Irene mentre si trova ancora una volta faccia a faccia con la forza demoniaca Valak. Ad interpretare Irene vi sarà ancora una volta Taissa Farmiga, mentre Bonnie Arons riprende il ruolo di Valak. L’attrice Storm Reid, vista in Euphoria e The Last of Us avrà un ruolo nel film, anche se non è stato ancora chiarito quale. Non resta ora che attendere l’uscita del trailer del film, per capire in quali territori narrativi questo porterà e cosa c’è da aspettarsi una volta in sala.

The Conjuring: i prossimi film della saga

Potendo considerare The Nun 2 già confermato e parte del Conjuring Universe, quali sono i progetti futuri per la saga? Nell’ottobre 2022 è stato rivelato che un sequel di The Conjuring – Per ordine del diavolo era ufficialmente in fase di sviluppo. David Leslie Johnson-McGoldrick è stato incaricato di scrivere la sceneggiatura, mentre James Wan e Peter Safran torneranno come produttori. Wan ha successivamente confermato che Wilson e Farmiga avrebbero ripreso i rispettivi ruoli e nell’aprile 2023, durante il CinemaCon, è stato rivelato il titolo del film: The Conjuring: Last Rites, che lascia dunque presumere che questo sarà l’ultimo capitolo della ormai tetralogia principale della saga.

Oltre a questo film, tuttavia, già nel maggio 2021 Peter Safran ha affermato che c’erano sviluppi in corso per una serie televisiva ambientata all’interno del Conjuring Universe. Il produttore ha dichiarato che, sebbene non ci sia l’intenzione di togliere importanza ai lungometraggi per il cinema, ci sono “alcune storie più lunghe che verranno raccontate meglio in otto episodi o otto ore invece che in un film di due ore“. Nell’aprile 2023, infine una serie televisiva ancora senza titolo è stata ufficialmente annunciata come in fase di sviluppo. Lo show si svolgerà cronologicamente dopo gli eventi dei film, con James Wan e Peter Safran come produttori esecutivi.

Sempre per il 2021 è invece stato annunciato un nuovo film su uno dei personaggi già visti nella saga. Si tratta di The Crooked Man, che in Italia è noto come L’Uomo Storto. Ispirato ad una filastrocca popolare per bambini, questo inquietante personaggio è già apparso brevemente in The Conjuring 2 – Il caso Enfield. Nel novembre 2022, dopo alcuni rinvii del progetto, Wan ha tuttavia annunciato che, al di fuori del suo controllo, The Crooked Man non stava andando avanti in quel momento, esprimendo però la speranza per un potenziale sviluppo futuro. Ad ora, dunque, si attendono in modo ufficiale l’arrivo solamente di The Nun 2, The Conjuring: Last Rites e della serie ancora senza titolo.

 
 

A Good Person: trailer del film di Zach Braff con Florence Pugh

E’ stato diffuso oggi il trailer di A Good Person, film targato Sky Original scritto e diretto dal candidato al Golden Globe Zach Braff, che in Italia sarà in esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW dal 30 maggio 2023.

Quarto film del regista e attore Zach Braff, A Good Person vede la partecipazione di uno straordinario cast che comprende la candidata all’ Oscar Florence Pugh, attrice britannica tra le più entusiasmanti della sua generazione, Molly Shannon, Chinaza Uche, Celeste O’Connor e la leggenda della recitazione e premio Oscar Morgan Freeman. La fotografia è curata dal premio Oscar Mauro Fiore. Il film è prodotto da Killer Films, Elevation Films, Zach Braff e Florence Pugh.

La trama del film

Allison (Florence Pugh) è una giovane donna che ha davanti un futuro radioso: ha un fidanzato meraviglioso, una carriera fiorente, una famiglia e degli amici che la sostengono. Ma il suo mondo va in mille pezzi quando sopravvive ad un terribile incidente ed esce dalla clinica con una dipendenza da oppioidi e un dolore irrisolto. Negli anni successivi, sarà l’improbabile amicizia che stringe con l’aspirante suocero (Morgan Freeman) a darle la possibilità di rimettersi in sesto e andare avanti con la sua vita.

 
 

Poor Things: prime foto ufficiali per il nuovo film di Yorgos Lanthimos

Poor-Things-Yorgos-Lanthimos

Sono state pubblicate le prime immagini di Poor Things, il nuovo film del regista greco Yorgos Lanthimos conosciuto in particolare per The Lobster, Il sacrificio del cervo sacro e La favorita. Con questa sua nuova pellicola, egli dà ora vita ad una contorta storia di seconde possibilità ispirata a Frankenstein. Secondo la sinossi ufficiale, infatti, Poor Things è incentrato sull’incredibile storia e sulla fantastica evoluzione di Bella Baxter (interpretata da Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e non ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe).

Sotto la protezione di Baxter, Bella è desiderosa di imparare e conoscere il mondo. Attratta però dalla mondanità, la giovana deciderà di scappare con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un astuto e dissoluto avvocato, in una vorticosa avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella farà dunque di tutto per difendere la propria uguaglianza rispetto agli altri. Oltre agli attori qui citati, il film sarà interpretato anche da Ramy Youssef e Jerrod Carmichael.

Il tutto è basato sull’omonimo romanzo del 1992 dell’autore scozzese Alasdair Gray ed è scritto da Tony McNamara, autore anche del precedente film di Lanthimos, La favorita. Il film rappresenta inoltre anche la seconda collaborazione tra il regista e la Stone, che torneranno a lavorare insieme anche per il prossimo già annunciato film di Lanthimos, AND. In attesa di poter sapere di più anche su quel progetto, la Searchlight Pictures, che si occupa della distribuzione del film, oltre ad aver rivelato le immagini che si possono vedere qui di seguito, ha annunciato che la data d’uscita in sala di Poor Things è fissata all’8 settembre di quest’anno.

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Emma Stone e Ramy Youssef in Poor Things
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Willem Dafoe in Poor Things
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Emma Stone in Poor Things

Fonte: Indiewire

 
 

Citadel: recensione della serie dei Fratelli Russo su Prime Video

Citadel recensione serie tv prime video
Courtesy of Prime

Nella categoria di quelle che potremmo definire produzioni “usa e getta”, la nuova serie di  Prime Video che vede coinvolti i fratelli Russo come produttori esecutivi sposta in qualche modo i termini dell’equazione. Ogni elemento della realizzazione di Citadel sembra infatti esplicitamente coordinato per fornire al pubblico intrattenimento da gustare durante la visione e successivamente dimenticare in fretta. La novità sta però nel fatto che tale tipo di entertainment viene spesso messo in scena tentando di limitare i costi, mentre questo show ostenta chiaramente quale sforzo economico e produttivo sia stato messo in piedi per realizzarlo.

La trama di Citadel

La trama di Citadel è presto sintetizzata: le due spie Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono gli agenti di punta dell’organizzazione segreta dedita a mantenere la pace nel mondo. Quando però entrambi rimangono vittime di un’imboscata conclusasi con il deragliamento di un treno, il danno è gravissimo. La perdita della memoria di Mason lo porta per gli otto anni successivi a interrogarsi su chi veramente sia, quando il passato torna inaspettatamente a perseguitarlo…

Citadel Priyanka Chopra Jonas
Courtesy of Prime

Non basta il riassunto sommario della trama a far capire quanto Citadel sia basato su meccanismi narrativi totalmente funzionali al genere di appartenenza? Fin dalla primissima sequenza ambientata sul lussuoso treno che dovrebbe star attraversando le Alpi italiane (…) lo spettatore può accettare o meno il gioco che questo spettacolo propone in maniera tanto sfacciata quanto stuzzicante, almeno all’inizio: amanti delle spy-stories, state guardando un prodotto che strizza l’occhio a James Bond, alle mega-produzioni tutte action e scenari magnifici, proponendovi ovviamente due personaggi principali tanto affascinanti quanto soavemente impalpabili.

Siamo qui per divertirci, sia chiaro!

In modo che vi divertiate con le loro gesta spericolate ma senza troppo patire per le loro sorti. Siamo qui per divertirci, sia chiaro! Anzi, per rendere il tutto maggiormente appetibile inseriamo anche non una, ma molteplici sottotrame romantiche in grado di rinforzare il lato sentimentale: un po’ di romance tra doppiogiochisti e assassini prezzolati non guasta mai! 007 continua a dimostrarlo…Come condire poi Citadel in maniera che magari anche il pubblico appena più sofisticato possa essere adescato a dargli almeno un’occhiata? Ma inserendo due caratteristi di extra-lusso a supporto! E chi meglio dei candidati all’Oscar Stanley Tucci e Lesley Manville?

Citadel Richard Madden
Courtesy of Prime

Volendo raccontare Citadel dal punto di vista meramente estetico, poco o nulla si può obiettare alla confezione del prodotto: il ritmo narrativo è incalzante, supportato da un montaggio che lascia pochissimo spazio a tutto quello che non produce spettacolo e i tempi che esso stesso detta. Visivamente molte delle ambientazioni ammirate nelle prime puntate rimandano a capisaldi contemporanei come ad esempio Inception di Christopher Nolan.

Le puntate della durata sotto i quaranta minuti garantiscono una fruizione veloce e spigliata, ottenendo esattamente lo scopo che produttori e realizzatori devono essersi prefisso. Perché dunque non promuovere Citadel? Il motivo è semplice: tutto è talmente e spudoratamente incastrato per piacere e intrattenere che paradossalmente ottiene l’effetto contrario: a Citadel non si può davvero chiedere nient’altro che pura evasione, e dopo il pilot e magari un altro episodio la mancanza di qualcos’altro mostra con chiarezza come questo contenitore di svago sia all’interno purtroppo vuoto.

Citadel Stanley Tucci
Courtesy of Prime

O peggio ancora che dietro la sua ideazione ci sia stato l’intento specifico di lasciarlo tale. Certo, ci si può divertire ammirando l’arte della caratterizzazione di Tutti, la classe innata della Manville; non si rimane immuni dal fascino indiscutibile di Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden. Eppure anche in questo caso la mente si concede un dubbio pertinente agli attori: dopo aver ammirato Tucci in tanti film di qualità, dopo aver visto la Manville recitare per Mike Leigh o ne Il filo nascosto, dopo aver visto in Bodyguard quello che può fare Madden, basta veramente vedere questi interpreti barcamenarsi in questa spy-story che flirta con la soap-opera? A voi lettori e spettatori la risposta…

 
 

Peter Pan e Wendy, recensione del nuovo live action Disney

Peter Pan e Wendy recensione

Peter Pan e Wendy volano nella fantasia dei bambini da moltissimi anni, da quando J.M. Barrie mise su carta le sue idee su Bimbi Sperduti e Isola che non c’è, e dopo, con i contributi di cinema e televisione, la storia del Bambino che non voleva crescere è diventata patrimonio comune, una storia condivisa da molti che lega le coscienze e l’immaginazione di persone lungo tutta la superficie terrestre.

Peter Pan e Wendy, un nuovo live action

E, in linea con la sua politica ormai consolidata dei remake in live action, Walt Disney ha realizzato, per la distribuzione su Disney+ dal 28 aprile, Peter Pan e Wendy, un nuovo sguardo alla storia di Barrie. Ogni volta che si ri-racconta una storia nota, si cerca di trovare un punto debole su cui affondare le proprie radici, in cui conficcare la novità, per arricchire e modificare ciò che si conosce già. E a mano a mano che la produzione Disney prende confidenza con i remake in live action, si allontana sempre più dalla versione animata che la stessa Casa di Topolino ha realizzato, contribuendo a rendere immortali certe storie.

Così, anche Peter Pan e Wendy diventa contemporaneo, per i toni, i ritmi, la rappresentazione e l’approfondimento dei personaggi. Come si intuisce già dal titolo, co-protagonista del film è proprio la cara Wendy Darling, che Peter preleva dalla sua casa a Londra per portare nell’Isola che non c’è, insieme a John e Michael, per badare ai Bimbi Sperduti. Qui, i ragazzini vivranno le loro avventure e combatteranno contro i Pirati di Capitan Uncino, deciso a sfiderà Peter Pan, sua vera e proprio nemesi, mentre cerca di convivere con i suoi traumi a forma di coccodrillo.

La firma di David Lowery

Trai registi più interessanti in circolazione, David Lowery si presta a questo remake senza mai rinunciare al proprio occhio. Può molto poco dal punto di vista contenutistico, è chiaro, ma fa del suo meglio per dare un look e una voce al film, con il suo occhio raffinato e ampio, prediligendo le riprese lunghe e l’azione concitata. Da questo punto di vista, il film è un esempio di preziosa messa in scena, mentre più banale si rivela nell’aspetto contenutistico che pure doveva essere il suo punto forte. La storia di Capitan Uncino (un Jude Law molto divertito e efficace!), che ruba la scena alla citata Wendy del titolo, sembra nient’altro che una ri-narrazione di quello che ci aveva raccontato Steven Spielberg con Hook e il suo magnifico Dustin Hoffman. Allo stesso tempo, dopo il racconto di Wendy fatto da Benh Zeitlin nell’omonimo film del 2021, sembra difficile trovare degli elementi di innovazione nel raccontare la bambina che doveva fare da madre ad altri bambini. Il comune denominatore dei due adattamenti è che il fenomeno della crescita, che viene visto come uno spauracchio per la maggior parte del film (e dei personaggi) è in effetti la più grande delle avventure, e a conti fatti è così, anche nella vita vera, non solo sull’Isola che non c’è.

Dov’è la meraviglia?

Quello che però manca in Peter Pan e Wendy è il senso della meraviglia. Come una moderna bambina del 2023, la Wendy Darling interpretata da Ever Anderson è perfettamente al corrente di dove la porta Peter: conosce tutto di lui, delle sue avventure, del posto dove vive e niente di quello che vede la sorprende. Manca quindi il senso di avventura e meraviglia per quello che si vive e che viene mostrato, forse un segno indicativo di quello che i giovani spettatori oggi prediligono: l’azione alla scoperta, l’iniziativa all’osservazione. E non è per forza un male, dal momento che nel grande schema dei live action Disney, un prodotto accettabile come Peter Pan e Wendy sembra già un miracolo, anche se la decisione di affidarlo alla piattaforma, by-passando la sala è indicativa delle aspettative che lo Studio ha sul progetto.

Peter Pan e Wendy sembra comunque una porta di ingresso più che dignitosa da varcare per coloro, grandi o piccoli, che si affacciano soltanto adesso alla storia del Bambino che non voleva crescere. Perché ci deve sempre essere uno spazio per tornare bambini, nonostante l’ineluttabilità della crescita.

 
 

Wild Life: una storia d’amore, il 29 aprile a Trento Film Festival e dal 26 maggio su Disney+

Wild Life: una storia d'amore

National Geographic Documentary Films e Picturehouse hanno annunciato che Wild Life: una storia d’amore, l’ultimo documentario dei registi vincitori dell’Academy Award Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin (Free Solo – Sfida Estrema), debutterà il 26 maggio su Disney+. Il film è stato proiettato a sorpresa al Telluride Film Festival del 2022 e durante il SXSW Film Festival del 2023.

Wild Life: una storia d’amore verrà presentato in anteprima per l’Italia in Concorso Internazionale sabato 29 aprile, nella giornata di apertura del 71esimo Trento Film Festival, che si svolgerà da venerdì 28 aprile fino a domenica 7 maggio. Wild Life: una storia d’amore di National Geographic Documentary Films e del distributore statunitense Picturehouse vede protagonista Kristine Tompkins, ex CEO di Patagonia e presidente e co-fondatrice di Tompkins Conservation, in un’epica storia d’amore che attraversa i decenni, selvaggia come i paesaggi che si è impegnata a proteggere per tutta la vita.

Dopo essersi innamorati, Kris e l’imprenditore Doug Tompkins si sono lasciati alle spalle il mondo dei brand di grande successo di cui sono stati pionieri – Patagonia, The North Face ed Esprit – e si sono concentrati su un progetto visionario: creare parchi nazionali in Cile e Argentina. Wild Life: una storia d’amore racconta il loro viaggio per realizzare la più grande donazione di terreni privati della storia.

Il film abbraccia decenni di lavoro imprenditoriale e di salvaguardia ambientale e offre uno sguardo unico sugli alti e bassi sia professionali che personali della vita di Kristine. Girato nella natura selvaggia del Cile, il film è ricco di momenti toccanti e di splendide riprese cinematografiche, insieme a filmati d’archivio. Il documentario racconta anche lo stretto rapporto di Kris e Doug con Yvon Chouinard, il fondatore di Patagonia, e il periodo in cui Kris ha lavorato agli inizi della sua azienda di attrezzature per l’arrampicata, Chouinard Equipment, che si è rapidamente evoluta ed è diventata il marchio che oggi tutti conoscono come Patagonia.

 
 

Beau ha paura: la spiegazione del finale del film con Joaquin Phoenix

Beau ha paura Ari Aster

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU BEAU HA PAURA

Il terzo lungometraggio di Ari Aster, al cinema dal 27 aprile, è sicuramente avvincente per quanto sgangherato. Ci sono molti momenti esilaranti, ma anche qualche scena che meriterebbe un approfondimento e una spiegazione, dal momento che è la prima volta che Aster ci pone di fronte a un racconto così involuto, laddove i suoi film precedenti erano inquietanti ma relativamente semplici nelle loro conclusioni.

Beau ha paura ci porta invece in territori sconosciuti e il suo finale non è proprio diretto ed esplicativo. Dopo che Beau ha affrontato il mondo per tornare dalla madre, che crede morta in un incidente, si trova a fare sesso con la sua cotta d’infanzia, che però muore dopo che lui aveva raggiunto l’orgasmo. L’uomo non aveva mai fatto sesso proprio per paura di morire, e invece si trova a gestire l’improvvisa morte della sua partner e in quel momento, la madre ricompare e gli confessa che tutti i suoi incubi erano veri (compresi un fratello gemello chiuso in soffitta, un padre mostruoso con la forma di fallo gigante) e che la donna gli ha sempre mentito.

Il processo a Beau

Arrabbiato per le menzogne della madre, Beau comincia a strangolarla in un impeto di rabbia. Quando torna in sé, si interrompe improvvisamente, ma lei continua a soffocare e in un rantolo, cade di faccia su un tavolino di vetro. Sconvolto da quello che ha fatto, Beau fugge rapidamente dalla casa, stordito, con la sua espressione congelata in una smorfia di paura. Poi si imbatte in un motoscafo lungo l’argine di quello che sembra il mare, comincia una breve navigazione che lo porta, attraverso un tunnel, in una specie di stadio, dove, ad attenderlo, c’è un numeroso pubblico e persino sua madre, tornata di nuovo dalla morte.

Con Beau al centro di questo stadio, che galleggia nell’acqua, inizia un processo. Si tratta di un momento in cui tutti i suoi numerosi difetti vengono passati al setaccio. A perseguire il processo c’è il dottor Cohen, interpretato da Richard Kind in una forma rara, un amico di famiglia che, fino a questo momento, avevamo sentito solo nelle telefonate.

Il suo avvocato difensore è minuscolo in confronto, riesce a malapena ad alzare la voce quanto basta per farsi sentire prima di essere gettato sugli scogli e ucciso. È un processo farsa in cui la colpevolezza di Beau è quasi certa. Questo culmina con la barca che viene capovolta con lui che presumibilmente annega sotto di essa mentre la folla, come se fosse annoiata dall’intera faccenda, si allontana mentre scorrono i titoli di coda. È quasi deludente, come scena, considerata l’enfasi che era stata la cifra distintiva del viaggio, fino a quel momento.

Tutto è uno scherzo?

Detto questo, dovrebbe essere chiaro che il film potrebbe tranquillamente essere uno scherzo. Dalla telefonata in cui Beau viene informato della morte di sua madre alla scoperta fatta in soffitta, Aster sta sfoderando un tono di racconto che era presente in maniera sottintesa nei suoi lavori precedenti. Ha creato uno spettacolo dell’orrore esistenziale che si intreccia con l’umorismo assurdo per mettere a nudo la rottura di un uomo. Nel film, quest’uomo è Beau, e porta con sé molti traumi. Riprendendo quel punto, è chiaro che il film parla del modo in cui la vita può essere un accumulo di fallimenti che si rivelano troppo pesanti da sopportare. Si potrebbe leggere Beau come il frutto dell’immaginazione di Aster che dà vita a un personaggio basato sulle sue paure profondamente radicate. Con questo in mente, possiamo anche fare il passo successivo e ipotizzare che il film parli anche del suo rapporto con il pubblico.

Beau e Aster hanno più paura di noi

Quando Beau raggiunge la fine del suo cammino, non trova la salvezza. Ha intrapreso un viaggio da eroe quasi classico, completo dell’attraversamento di una soglia letterale per uscire dal suo appartamento, anche se in realtà non è stato realizzato nulla. Dato che Beau è costretto a guardarsi indietro e a esaminare tutto ciò che ha fatto, adesso ha anche tutta una serie di testimoni, gli spettatori, che possono sezionare e smontare ogni passo che ha fatto per arrivare dov’è.

Indipendentemente dal fatto che Beau debba essere letteralmente una versione di Aster o meno, c’è qualcosa che ogni creatore lascia di se stesso quando crea qualcosa. Ogni decisione che prendono i personaggi viene quindi passata al microscopio per essere analizzata. Mentre Beau viene quindi annientato, incapace di difendersi da tutto ciò che gli viene posto contro, Aster si umilia davanti al pubblico. Sebbene molti si siano affrettati a definire il film pretenzioso, c’è anche qualcosa di profondamente senza pretese in questo finale.

Il fatto che ci ritroviamo a vedere il pubblico apparentemente ambivalente allontanarsi, come se non gli importasse davvero di quello che è successo, è significativo. Anche dopo che il personaggio che abbiamo conosciuto è morto, la storia non è finita. C’è un’iper-consapevolezza di come tutti coloro che vi hanno preso parte (inclusi noi come pubblico) ora vivranno le proprie vite. Noi come spettatori abbiamo trascorso tre ore a dare un’occhiata nella mente di Aster proprio come nella mente di Beau. Il processo si è concluso con l’annullamento di quest’ultimo. Questa distruzione non è una risurrezione o rinascita come accadeva in Midsommar o Hereditary.

Invece, c’è una finalità, un riconoscimento da parte di Aster che tutto ciò che realizzerà può essere morto e dimenticato dagli innumerevoli membri del pubblico che se ne andranno senza mai più pensarci. Serve come confronto finale con la paura. Che si tratti di un giudizio sul proprio lavoro, sulla propria vita o su una combinazione di entrambi, questa distruzione porta con sé una desolazione. Non importa quanto uno dia di se stesso per raccontare una bella storia, come lo stesso Beau ha immaginato in vividi dettagli a metà film, c’è sempre la cupa possibilità che morirai annegato, nell’indifferenza di tutti.

 
 

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, Steven Spielberg ha amato il film: “sono orgoglioso di ciò che James ha fatto”

Indiana Jones e il Quadrante del Destino Harrison Ford
Indiana Jones (Harrison Ford) in Lucasfilm's IJ5. ©2022 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

Atteso in sala per il 28 giugno, Indiana Jones e il Quadrante del Destino ha appena ricevuto la sua recensione più importante, quella di Steven Spielberg. “Il CEO della Disney Bob Iger ha organizzato una proiezione per molti dirigenti della Disney e vi ho partecipato insieme al regista James Mangold. Tutti hanno adorato il film. È davvero, davvero un buon film di Indiana Jones. Sono davvero orgoglioso di ciò che James ha fatto“. Il parere di Spielberg conta ovviamente moltissimo, sia per gli addetti ai lavori quanto per i fan, avendo lui diretto i primi quattro film della saga e aver reso Indiana Jones una vera e propria icona culturale.

Spielberg, parlando del nuovo film, ha anche aggiunto “quando si sono accese le luci, mi sono semplicemente rivolto al gruppo e ho detto: ‘Dannazione! Pensavo di essere l’unico a sapere come realizzarne uno.‘” E originariamente sarebbe dovuto essere proprio Spielberg a dirigere la quinta avventura cinematografica dell’avventuriero più celebre di sempre. Tuttavia il premio Oscar si è poi ritirato dal ruolo nel febbraio 2020, rimanendo però legato al progetto come produttore insieme alla presidente della Lucasfilm e produttrice di franchising di lunga data Kathleen Kennedy. Mangold, noto per film come Logan – The Wolverine e Le Mans ’66, ha poi assunto l’incarico di dirigere il nuovo film.

Il parere positivo di Spielberg era dunque quello che tutti stavano aspettando e, seppur scontato che il regista avrebbe pubblicamente lodato il nuovo film, le parole spese nei confronti di Mangold suonano sincere. La benedizione del regista contribuisce dunque ad alzare le aspettative nei confronti del film che, ricordiamo, prima di arrivare nei cinema di tutto il mondo sarà presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes. In quell’occasione arriveranno dunque ulteriori pareri sul film, che sarà come riportato l’ultima avventura sul grande schermo per il personaggio.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, la trama del film

Ambientato nel 1969, con Indy vicino al pensionamento, Indiana Jones e il Quadrante del Destino vede il celebre archeologo ritrovarsi coinvolto in un’ultima avventura al fianco della figlioccia Helena per fermare il nazista Jürgen Voller che usa il suo lavoro con il programma Moon-Landing della NASA come copertura “per cercare di rendere il mondo un posto migliore“. Nel film, Harrison Ford torna naturalmente nel ruolo del leggendario eroe archeologo insieme a Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente).

Fonte: CBR

 
 

Alita 2: Jon Landau parla dell’influenza che Avatar – La via dell’acqua avrà sul film

Alita - Angelo della battaglia film

Ormai sembra sempre più probabile che un Alita 2, sequel di Alita – Angelo della Battaglia, ci sarà e stando a quanto riportato dal produttore Jon Landau, tale seguito prenderà spunto da alcuni aspetti di Avatar – La via dell’acqua. Landau, che ha prodotto entrambi i film insieme allo sceneggiatore e regista James Cameron, ha infatti raccontato in che modo le lezioni apprese dal recente sequel di Avatar influenzeranno il prossimo film di Alita. “Penso che quello che abbiamo imparato da Avatar è che possiamo ottenere molte più sfumature facciali e sottigliezze nei personaggi umanoidi.“, ha spiegato.

Alita non sarebbe stato possibile senza quello che abbiamo fatto su Avatar. Avatar – La via dell’acqua a sua volta non sarebbe quello che è senza il lavoro svolto su Alita. – ha affermato Landau – E ora possiamo restituire ciò che abbiamo imparato dal secondo Avatar al nuovo Alita. Stiamo parlando con Robert [Rodriguez, regista del primo film] e con Rosa [Salazar, protagonista del film] e tutto sta procedendo bene”. Le notizie riguardo Alita 2 continuano dunque ad essere positive, permettendo ai fan di sperare di poter davvero vedere questo sequel al cinema.

Uscito nel 2019, Alita – Angelo della Battaglia aveva ottenuto un buon successo di pubblico, ma non abbastanza da far subito confermare un suo sequel. Dato anche il finale aperto del film, i fan per anni hanno chiesto a gran voce di poter avere almeno un altra pellicola dedicata alla letale cyborg. Il successo di Avatar – La via dell’acqua sembra dunque aver ora favorito il riprendere dei lavori su tale sequel, che potrà a quanto pare benificiare anche dei nuovi traguardi tecnologici raggiunti dal film diretto da Cameron. Come sempre, non resta ora che attendere nuovi aggiornamenti, che forniscano maggiori dettagli sui progressi nello sviluppo del film.

Fonte: ScreenRant

 
 

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, mostrati al CinemaCon 20 minuti di inseguimento d’auto per Roma

Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Due Tom Cruise

Un nuovo filmato di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno è stato proiettato al CinemaCon di Las Vegas, rivelando nuovi dettagli sul film. Un sequel che, oltre ad essere il settimo capitolo della serie di film Mission: Impossible con Tom Cruise, è  anche il primo di un finale in due parti della serie, in corso dal 1996. Per presentarlo, in vista della sua uscita in sala, durante il panel ospitato dalla Paramount è dunque stata mostrata una selezione di filmati in anteprima, di cui uno della durata di ben 20 minuti che mostra un’adrenalinica sequenza d’inseguimento in auto per le strade di Roma.

Stando alla descrizione di tale sequenza, che come riportato si svolge all’inizio del film ma non è la sequenza di apertura, il personaggio interpretata da Hayley Atwell viene catturato dal team di Mission: Impossible. La donna riesce però a scappare rubando un’auto della polizia, mentre Ethan Hunt la insegue con una motocicletta. Il personaggio interpretato da Pom Klementieff, infine, si schianta contro l’auto della Atwell per cercare di fermarla. Klementieff fa a quel punto fuori i poliziotti, mentre la Atwell cerca di scappare. Ethan Hunt, tuttavia, si ammanetta a lei, costringendola a guidare insieme nella stessa macchina.

I due poi si schiantano e rubano una nuova macchina gialla, che Hunt guida con una sola mano. Quell’auto poi rotola giù per delle scale e il filmato termina con una gag comica sulle manette che si sono staccate a un certo punto durante il caos. Tutto ciò da immaginare per le strade di Roma, dove si è svolta buona parte delle riprese del film. Da questa descrizione, ci si può dunque aspettare una sequenza ad alto tasso adrenalinico, ricordando anche le spericolate acrobazie a cui Cruise ha sempre più abituato il suo pubblico negli ultimi anni.

Non resta dunque che attendere l’uscita di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, fissata in Italia al 12 luglio di quest’anno, per poter assistere con i propri occhi a questa e alle altre spericolate sequenze che il film offrirà. Ricordiamo inoltreche altri membri del cast includono Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby e Henry Czerny, insieme ai nuovi arrivati in franchising, tra cui Esai Morales, Shea Whigham, Cary Elwes e le già citate Hayley Atwell e Pom Klemetieff. A dirigere il film vi sarà invece ancora una volta il regista Christopher McQuarrie.

Fonte: ScreenRant

 
 

Killers of the Flower Moon: svelate nuove immagini e un primo trailer del film al CinemaCon

Leonardo DiCaprio Killers of the Flower Moon

In occasione del CinemaCon di Las Vegas, sono state mostrate nuove immagini del film Killers of the Flower Moon, nuovo lungometraggio di Martin Scorsese con protagonisti Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Jesse Plemons, Lily Gladstone e Brendan Fraser. Il racconto, come già riportato, è basato sul libro best-seller di David Grann ed è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20, descrivendo l’omicidio seriale di membri della nazione Osage ricca di petrolio, una serie di crimini brutali che divenne noto come il “regno del terrore”.

In Killers of the Flower Moon sarà DiCaprio ad interpretare il serial killer, mentre l’agente dell’FBI che gli dà la caccia avrà il volto di Plemons. “Non avrei potuto realizzare questo film senza collaboratori straordinari e totalmente dedicati a dare vita a questa storia su scala epica“, ha detto Scorsese durante una presentazione al CinemaCon. “Quindi avevo bisogno di attori che fossero davvero abbastanza coraggiosi da interpretare personaggi centrali molto complicati, estremamente complicati, e mi sono rivolto a una straordinaria giovane attrice di nome Lily Gladstone e ad alcuni ragazzi con cui ho lavorato in poche altre occasioni“.

Nelle nuove foto rilasciate si può ritrovare il personaggio interpretato da DiCaprio insieme alla Gladstone, che interpreterà sua moglie nel film. Un’altra delle foto mostra invece anche DiCaprio in compagnia di Robert De Niro, che interpreta suo zio nonché principale antagonista. Nel corso della presentazione al CinemaCon è stato inoltre mostrato un breve teaser trailer, dove si vede DiCaprio parlare con De Niro di soldi e di come riuscire a ottenere ciò che ritengono gli spetti. Il protagonista viene poi mostrato mentre prova a sedurre il personaggio interpretato da Lily Gladstone, che finirà con lo sposare. Jesse Plemons, infine, compare nei panni dell’uomo di legge che indaga sui crimini e dichiara: “Sono stato mandato da Washington D.C. per scoprire la verità su questi omicidi“.

Le immagini e il teaser trailer mostrato hanno naturalmente suscitato l’entusiasmo dei presenti e già si inizia a parlare di questo come un film favorito per i prossimi Premi Oscar. In attesa di poter vedere il trailer completo, ricordiamo che il Killers of the Flower Moon sarà prima presentato al Festival di Cannes ed uscirà in sale limitate il 6 ottobre 2023, seguito dalla sua uscita il 20 ottobre in streaming su Apple TV+. La sua durata ufficiale è di 3 ore e 26 minuti, e non di quasi 4 ore come inizialmente riportato, Qui di seguito, ecco le foto rilasciate al CinemaCon.

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Martin Scorsese e Lily Gladston
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Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone in una scena di Killers of the Flower Moon
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Robert De Niro e Leonardo DiCaprio in una scena di Killers of the Flower Moon

Foto: ComicBook

 
 

Fantastici Quattro: rivelato l’attore che potrebbe interpretare Galactus nel film Marvel

Fantastici Quattro

Il film Fantastici Quattro di Matt Shakman è nel bel mezzo della sua fase di casting e come ormai noto c’è molta eccitazione a riguardo, con i fan in trepida attesa di scoprire chi saranno gli interpreti dei quattro supereroi protagonisti. Mentre Adam Driver è recentemente emerso come un probabile favorito per interpretare Mister Fantastic, e Vannesa Kirby come possibile Donna Invisibile, arriva invece ora un rumor particolarmente intrigante sul probabile interprete del villain del film, Galactus. Per il celebre personaggio mangiatore di mondi, che stando a quanto riportato sarà l’antagonista del film insieme al proprio braccio destro Silver Surfer, i Marvel Studios starebbero infatti puntando su un attore particolarmente conosciuto.

Si tratterebbe, come riportato dall’insider @MyTimeToShineH (che precedentemente aveva correttamente indicato che un membro dei Fantastici Quattro avrebbe debuttato in Doctor Strange nel Multiverso della Follia), del candidato all’Oscar Antonio Banderas. Ad ora si tratta unicamente di un rumor ancora non confermato, ma se la notizia venisse resa ufficiale si tratterebbe di un’aggiunta particolarmente importante al Marvel Cinematic Universe. Moltissimi noti attori hanno negli anni preso parte, in modo più o meno duraturo, all’interno del MCU e Banderas potrebbe essere l’ennesima star ad unirsi a questa grande saga.

In attesa di notizie ufficiali, ricordiamo che Fantastici Quattro ha una data d’uscita fissata al 14 febbraio 2025 e rappresenterà uno dei film più importanti della Fase 6 e dell’intera Multiverse Saga. Un progetto dunque molto importante, che i Marvel Studios stanno preparando con grande cura. A scrivere la sceneggiatura, rispetto ai precedentemente annunciati Jeff Kaplan e Ian Springer, sarà Josh Friedman, che ha lavorato ad Avatar: La via dell’acqua, Terminator: Destino Oscuro e La guerra dei Mondi del 2005. Le riprese del film, invece, considerata l’attuale data di uscita, dovrebbero svolgersi nel corso del 2024. È dunque probabile che nei prossimi mesi verrà rivelato il cast del film e a quel punto si saprà se sarà davvero Banderas ad interpretare Galactus.

Fonte: CBR

 
 

IF, svelato il cast del nuovo film di e con John Krasinski

John Krasinski IF

Durante la presentazione della Paramount al CinemaCon di Las Vegas, il regista e attore John Krasinski ha finalmente svelato il cast del suo nuovo film IF — precedentemente intitolato Imaginary Friends. Scritto e diretto da Krasinski, questo nuovo progetto è descritto come “la storia di un uomo che può vedere e parlare con gli amici immaginari delle persone, facendo amicizia con coloro che sono stati dimenticati o scartati. Tuttavia, alcuni amici immaginari, privi di amore e amicizia, si rivolgono all’oscurità e spetterà a lui salvare il mondo da coloro che diventano malvagi“.

Il cast vocale annunciato giovedì include la moglie di Krasinski nonché la star di A Quiet Place Emily Blunt (Jungle Cruise), Matt Damon (Air), Jon Stewart (The Problem with Jon Stewart), Maya Rudolph (Disenchanted), Sam Rockwell (Iron Man 2), Sebastian Maniscalco (Super Mario Bros. – Il film), Christopher Meloni (Law & Order: Organized Crime), Richard Jenkins (La forma dell’acqua), Awkwafina (La sirenetta) e Vince Vaughn (2 single a novve). Oltre a loro vi saranno i già annunciati Ryan Reynolds (Deadpool), Phoebe Waller-Bridge (Indiana Jones e il quadrante del destino), Cailey Fleming (The Walking Dead), Louis Gossett Jr. (Watchmen), Fiona Shaw (Harry Potter), Alan S. Kim (Minari), Bobby Moynihan (Saturday Night Live) e Steve Carell (The Office).

Lo stesso Krasinski reciterà poi nel film IF, anche se non è ancora stato rivelato il suo ruolo né quello di nessuno degli altri coinvolti. “Anni fa ho avuto questa idea per un film sugli amici immaginari“, ha raccontato l’attore e regista al CinemaCon. Reynolds, protagonista del film, ha invece paragonato IF a “un film Pixar dal vivo“, mentre Krasinski ha detto che questa commedia drammatica per famiglie parlerà sostanzialmente di “credere in qualcosa di più grande e approdare a qualcosa di più grande“. Questo è tutto ciò che al momento sappiamo di IF, la cui uscita in sala è prevista per il 24 maggio 2024.

Fonte: ComicBook

 
 

Cara Delevingne nel cast della dodicesima stagione di American Horror Story

cara delevingne

Secondo Deadline, la modella e attrice Cara Delevingne è stata scelta per un ruolo regolare nella prossima stagione dodicesima stagione di American Horror Story di FX, intitolata American Horror Story: DelicateDelevingne si unirà ai membri del cast precedentemente annunciati Kim Kardashian e la veterana di American Horror Story Emma Roberts.

Cara Delevingne ha recentemente recitato nel ruolo di Vignette nell’ultima stagione di Carnival Row, serie tv di Prime Video. È apparsa anche nella seconda stagione di Only Murders in the Building dell’anno scorso, in cui interpretava un’artista di nome Alice Banks. I suoi altri crediti di recitazione includono: Anna Karenina, Paper Towns, Suicide Squad e Life in a Year.

American Horror Story: Delicate sarà la prima stagione basata su materiale non originale, in particolare il romanzo di prossima uscita di Danielle Valentine, Delicate Condition. Il prossimo capitolo sarà scritto e prodotto da Halley Feiffer, che fungerà anche da showrunner. Questo segna l’ultima collaborazione di Feiffer con Ryan Murphy dopo essere stato uno degli sceneggiatori di Impeachment: American Crime Story.

The Push incontra The Silent Patient in un thriller avvincente che segue una donna convinta che una figura sinistra faccia di tutto per assicurarsi che la sua gravidanza non avvenga mai, mentre gli uomini della sua vita si rifiutano di credere a una parola che dice“, si legge nel romanzo. sinossi.

American Horror Story: Delicate sarà prodotto da Murphy, Brad Falchuk, Alexis Martin Woodall e Scott RobertsonLa rete sta attualmente pianificando di rilasciare l’ultima stagione la prossima estate.

 
 

They Found Us: Joel Kinnaman protagonista del nuovo Sci-fi di Neill Blomkamp

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Il regista di District 9 Neill Blomkamp dirigerà un nuovo thriller di fantascienza su rapimenti alieni intitolato They Found Us che sarà prodotto da AGC Studios e Temple Hill. Il film inoltre annuncia oggi il protagonsta! Infatti, il noto sito americano Deadline riporta che Joel Kinnaman (For All Mankind, The Suicide Squad  reciterà nel film come protagonista. In They Found Us interpreterà un padre e sua figlia Kaylee mentre intraprendono un viaggio in campeggio nella natura selvaggia dello Utah per riconciliare le loro vite e superare le loro divergenze.

“Dopo essere stati attaccati da una forma di vita extraterrestre ostile, le loro vite – non solo la loro relazione – saranno messe in pericolo, mentre combattono con una bestia umanoide per fermare il loro rapimento in un mondo alieno sconosciuto e terrificante”. Blomkamp era pronto per dirigere un film di Alien (che si credeva fosse un sequel diretto di Aliens di James Cameron ) prima che il progetto venisse bloccato, quindi sarà interessante vedere se qualcuna delle sue idee per quel film verrà utilizzata in They Found Us.

Il film si baserà su una sceneggiatura originale scritta da Jeremy Slater, i cui crediti includono Moon Knight, Fantastic Four, The Exorcist, The Lazarus Effect e The Umbrella Academy. Wyck Godfrey e Marty Bowen produrranno per Temple Hill Entertainment, con Stuart Ford a bordo come produttore esecutivo insieme a John Fischer di Temple Hill. “Siamo lieti di allungare il nostro rapporto con Neill, che è un maestro dei generi fantascientifici e horror”, ha dichiarato Ford in una nota. “La sceneggiatura tesa e terrificante di Jeremy Slater è una combinazione perfetta per i talenti visivi di Neill e il comprovato istinto di compiacere il pubblico dei nostri partner a Temple Hill.”

Godfrey ha aggiunto: “Siamo così entusiasti di lavorare con Neill e Joel e tutti in AGC per dare vita a THEY FOUND US. L’orrore ultraterreno e la suspense senza fiato al centro della sceneggiatura di Jeremy sono semplicemente lo sfondo per una storia fin troppo coinvolgente ed emotiva di un padre e una figlia adolescente alle prese con le loro differenze e che affrontano il loro allontanamento. Non è stata annunciata alcuna data di uscita, ma le riprese del film dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno in Australia.

 
 

The Exorcist: Believer, rivelato il titolo ufficiale del sequel e mostrato un teaser al CinemaCon

box office

Il primo teaser trailer di The Exorcist: Believer, sequel del classico horror di William Friedkin, L’esorcista, che sarà diretto da David Dordon Green è stato proiettato ieri sera durante il panel della Universal al CinemaCon e, a differenza del recente revival di Halloween del regista, a questa nuova rivisitazione di un classico franchise horror è stato assegnato un sottotitolo.

Il trailer di The Exorcist: Believer non è stato pubblicato online, ma si dice che sia stato accolto con grande entusiasmo dai partecipanti del panel. Le anticipazioni suggeriscono che si trattava di materiale molto inquietante, con alcune reazioni che lo salutavano come uno dei teaser più genuinamente terrificanti di tutti i tempi (speriamo che una versione venga rilasciata presto ufficialmente in modo che possiamo giudicare con i nostri occhi). “Penso che il punto sia farci disperare. Vedere noi stessi come… animali e brutti. Farci rifiutare la possibilità che Dio possa amarci.” 

In The Exorcist: Believer Leslie Odom Jr. interpreta il padre di una ragazza che scompare nel bosco con un amico. Quando entrambi i bambini finiscono per essere posseduti, l’uomo chiama Chris MacNeil (Ellen Burstyn) per chiedere aiuto. Il film è interpretato anche da Ann Dowd, Lidya Jewett, Raphael Sbarge, Jennifer Nettles e Olivia Marcum. Un recente rapporto ha affermato che anche Linda Blair avrebbe ripreso il ruolo di Regan MacNeil, ma questo rumors non è stato ancora confermato ufficialmente.

Ampiamente considerato uno dei film più spaventosi mai realizzati,  L’esorcista di William Friedkin è incentrato su una ragazza posseduta (Blair) e sui tentativi di sua madre (Burstyn) di liberarla dalla morsa del demone con l’aiuto di due sacerdoti (Jason Miller e Max Von Sydow). Naturalmente, il film ha già avutodue sequel. Il primo, il surreale The Heretic di John Boorman, è stato stroncato dalla critica e in realtà aveva ben poco a che fare con gli eventi del primo film. Tuttavia, L’esorcista III di William Peter Blatty (basato sul suo romanzo Legion) era molto meglio ed ha rappresentato un seguito più diretto del classico del 1973.

 
 

Guardiani della Galassia: Kevin Feige e Chris Pratt rivelano le proprie reazioni al licenziamento di James Gunn nel 2018

James-Gunn Guardiani della Galassia

Nel luglio 2018 una doccia gelata si è abbattuta su James Gunn, i suoi fan e i fan della serie di film Guardiani della Galassia. Il regista è infatti stato licenziato da Alan Horn della Disney dopo che alcuni vecchi suoi tweet, in cui faceva una serie di battute di cattivo gusto su temi molto delicati, erano riemersi in rete. Gunn, che avrebbe dovuto dirigere Guardiani della Galassia Vol. 3 si vedeva così privato della possibilità di concludere quella storia. Nel corso delle ore e delle settimane successive si sono scatenati accesi dibattiti e ricche petizioni, le quali chiedevano il reintegro di Gunn alla guida del progetto, cosa che è infine avvenuta.

Ora che Guardiani della Galassia Vol. 3 sta per uscire in sala, il 3 maggio, il protagonista Chris Pratt ha ricorda la sua brusca reazione alla notizia. “Non farlo“, ricorda di aver detto al dirigente dei Marvel Studios Louis D’Esposito. Quando Feige lo ha poi chiamato per dire che intendevano comunque usare la sceneggiatura di Gunn per Guardiani della Galassia Vol. 3, l’attore si è infuriato ulteriormente. “Ero tipo, ‘Oh, quindi possiamo usare la sceneggiatura scritta da James Gunn, ma non possiamo farlo dirigere?’ La sceneggiatura è così buona che dirai, ‘Sì, abbiamo dovuto sbarazzarci di lui perché non potevamo associarci con quell’uomo. Ma realizzeremo la sua sceneggiatura’“.

Per quello che vale, Feige ha invece confermato di non aver mai preso in considerazione altri registi per il film. “Non abbiamo nemmeno messo insieme un elenco preliminare solo perché non potevamo farlo“, ricorda. “Non potevamo sopportare l’idea”. Sulla sua riassunzione, Gunn ritiene invece la cosa spiegabile “al cento per cento perché Alan Horn si è sentito male a riguardo. Lo ha fatto perché pensava che fosse la cosa giusta da fare“. Nel periodo in cui è stato lontano dai Marvel Studios, Gunn è tuttavia stato avvicinato dalla “concorrenza”, ovvero i DC Studios, che gli hanno affidato la regia di The Suicide Squad. Come noto, ora, Gunn è stato scelto come nuovo co-CEO dei DC Studios.

Guardiani della Galassia Vol. 3, la trama del film

Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà dunque l’ultima occasione di vedere Gunn coinvolto con il Marvel Cinematic Universe. La sinossi del film recita: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.“

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il film sarà al cinema dal 3 maggio.

Fonte: ComicBookMovie

 
 

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, annunciata la data di uscita su Disney+

Ant-Man and the Wasp: Quantumania 

I Marvel Studios hanno finalmente annunciato quando Ant-Man and the Wasp: Quantumania arriverà su Disney+. Primo film di supereroi della Fase 5 del Marvel Cinematic Universe nonché terzo capitolo dedicato ad Ant-Man, il film farà ufficialmente il suo debutto sul servizio di streaming di proprietà della Disney il 17 maggio, ovvero un giorno dopo l’uscita in Blu-Ray e DVD. I Marvel Studios hanno condiviso la notizia su Twitter, dicendo ai fan dell’MCU di “Prepararsi a entrare nel Regno Quantico“. Per il film, l’arrivo sulla piattaforma sarà l’occasione per provare a raccogliere più pubblico di quanto non sia riuscito a richiamare nelle sale cinematografiche.

Come noto, infatti, Ant-Man and the Wasp: Quantumania, uscito nelle sale il 17 febbraio e nonostante un forte weekend di apertura da 106 milioni di dollari a livello nazionale, ha subito un enorme calo, pari al 69,7%, tra il suo primo e il secondo fine settimana. Quantumania alla fine ha incassato “appena” 474,5 milioni di dollari a livello globale, il che purtroppo non è stato sufficiente per salvarlo dal diventare il primo film MCU post-pandemia a perdere soldi al botteghino. Come già accaduto anche per Eternals, però, l’uscita su Disney+ potrebbe far riscoprire il film e fargli guadagnare ulteriore popolarità e visualizzazioni.

Tuttavia, per i fan che insieme al film sperano di ritrovare anche dei contenuti bonus, finora è stato confermato che solo l’home video e le versioni digitali includono degli speciali, come una gag reel con vari outtakes dal film. Sono incluse anche le featurette degli eroi e dei cattivi, che spiegano come i personaggi hanno preso vita e il commento audio del regista Peyton Reed e dello scrittore Jeff Loveness, oltre a scene tagliate che mostrano Scott Lang che beve la melma e Veb che scopre di avere dei fori su di sé. Per l’uscita su Disney+, al momento, tutto ciò non sembra essere disponibile, ma potrebbe diventarlo con il tempo.

La trama di Ant-Man and the Wasp: Quantumania

In Ant-Man and the Wasp: Quantumania (leggi la recensione) i supereroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer). La famiglia si ritrova ora a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a., Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Fonte: CBR

 
 

Street Fighter: il nuovo film ha trovato i suoi registi!

Street Fighter nuovo film

Legendary Entertainment ha appena acquisito i diritti televisivi e cinematografici di Street Fighter, e ora  apprendiamo chela società si stia già muovendo su un nuovo film. Secondo un recente rapporto, Danny e Michael Philippou sono in trattative finali per dirigere un nuovo film di Street FighterCome riferito da The Hollywood Reporter, Legendary è in trattative con i gemelli australiani, ma non è stato rivelato molto di più. Tuttavia, secondo quanto riferito, Legendary in contemporanea sta attualmente conversando con alcuni potenziali sceneggiatori del film.

Danny e Michael hanno ottenuto il loro successo grazie al loro canale YouTube RackaRacka, lanciato nel 2013 dove realizzavano video horror comici. Il loro recente film, Talk to Me, è stato recensito bene e ha raccolto molti elogi. Dopo aver vinto una guerra di offerte, A24 ha acquisito i diritti di distribuzione e sarà presentato in anteprima negli Stati Uniti il ​​28 luglio dopo aver riscosso il plauso del Sundance Film Festival.

Per Street Fighter non sarà la prima incursione sul grande schermo, in particolare il franchise videoludico ha già avuto un adattamento datato 1994 e vedeva protagonisti Jean-Claude Van Damme, Raul Julia e Ming-Na Wen. Ha avuto inoltre anche adattamenti animati e spin-off in live action, come il film del 2009 Street Fighter: The Legend of Chun-Li e la serie web del 2014 Street Fighter: Assassin’s Fist. Tuttavia, negli ultimi anni la property non ha avuto un’ampia diffusone nell’entertainment, al pari di altre property note come ad esempio Mortal Kombat, che ha avuto tre  film d’animazione  e un  film live-action  (che ha un sequel in lavorazione) dal 2020.