In occasione della
riuscita nei cinema statunitensi a 40 anni di distanza, la
Fondazione Pesaro Nuovo Cinema annuncia che Flashdance tornerà sul grande schermo anche in
Italia come film di apertura della 59esima edizione della Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida.
Per celebrare il
40° anniversario dell’uscita nelle sale, arriva al festival il film
che ha avuto un incredibile successo al botteghino mondiale
lanciando la nuova coppia di produttori, Don Simpson e Jerry
Bruckheimer. Flashdance ha segnato un’epoca e la
cultura pop degli anni ‘80, entrando nell’immaginario collettivo
anche per la declinazione al femminile del sogno americano, diretto
da Adrian Lyne con una giovanissima Jennifer Beals, nel ruolo
dell’indimenticabile Alex Owens, che Nanni Moretti ha voluto
incontrare dal vivo nel suo Caro diario accompagnato dal
celebre monologo: «…In realtà il mio sogno è sempre stato quello di
saper ballare bene…Flashdance si
chiamava quel film che mi ha cambiato definitivamente la
vita…».
Una storia che ha
fatto sognare una generazione, dettato stili e mode, avvicinare il
grande pubblico al mondo della danza, con una colonna sonora
firmata dal maestro della musica elettronica Giorgio Moroder, con
il brano Flashdance… What a feeling premio Oscar®
come migliore canzone interpretata da Irene Cara, recentemente
scomparsa.
La Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 17 al
24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e
della Regione Marche.
Durante un’apparizione in The
Late Late Show con James Corden, la
veterana diThat ’70s ShowMila Kunisha commentato
i recenti rumors sul suo potenziale casting
nel film deiFantastici
Quattro dei Marvel Studios. La candidata
al Golden Globe ha rapidamente negato il suo coinvolgimento con
l’attesissimo riavvio dell’MCUe ha
rivelato che le persone avevano interpretato male il suo incontro a
pranzo con il regista dei Fantastici
QuattroMatt
Shakman.
Tuttavia, Mila Kunis ha confermato di sapere chi sarà
nel prossimo film di supereroi. “Non sono nei Fantastici
Quattro, ma so chi ci sarà“, ha scherzato
(tramite The
Hollywood Reporter ). “Ma non voglio
finire nei guai con The Mouse [dirigenti Disney], quindi nessuno di
voi lo scoprirà.”
In attesa di notizie ufficiali,
ricordiamo che Fantastici Quattro ha una data d’uscita
fissata al 14 febbraio 2025 e rappresenterà uno
dei film più importanti della Fase 6 e dell’intera
Multiverse Saga. Un progetto dunque molto
importante, che i Marvel Studios stanno preparando con grande cura.
A scrivere la sceneggiatura, rispetto ai precedentemente annunciati
Jeff Kaplan e Ian Springer, sarà
Josh Friedman, che ha lavorato ad
Avatar: La via dell’acqua,
Terminator: Destino Oscuro e
La guerra dei Mondi del
2005.
È stato anticipato per la prima
volta da Kevin Feige durante il Comic-Con di San Diego
del 2019. Il regista di
Spider-Man: No Way Home Jon Watts era originariamente previsto
per dirigere il progetto, ma ha deciso di abbandonare per prendersi
una pausa dal genere dei supereroi. Il fumetto dei Fantastici
Quattro ha debuttato nel 1961. Creato da Stan Lee e Jack Kirby, è
stato il primo titolo di una squadra di supereroi prodotto dalla
Marvel Comics e ha reso popolari personaggi
famosi come Sue Storm e Doctor Doom.La produzione del
film dei Fantastici
Quattro dovrebbe iniziare all’inizio del 2024 e
dovrebbe fare il suo debutto durante la
Fase 6 dell’MCU il 14 febbraio 2025.
Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale
dello show non-fiction italiano Original
The Ferragnez – La serie, che per la seconda
stagione riporta sullo schermo l’imprenditrice digitale e icona
della moda Chiara Ferragni e il poliedrico artista
e imprenditore Fedez per raccontare il loro mondo professionale e
privato, e la loro famiglia, oltre che con il primogenito Leone,
ora anche con la piccola Vittoria. La seconda stagione di
The Ferragnez – La serie, prodotta da Banijay
Italia per Amazon Studios, debutterà in esclusiva su Prime Video in
oltre 240 Paesi e territori nel mondo con i primi quattro episodi
il 18 maggio 2023, per poi concludersi il 25 maggio con gli ultimi
tre. La seconda stagione di
The Ferragnez – La serie è l’ultima novità per i
clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni
veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video,
con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.
La giovane coppia più celebre del panorama contemporaneo,
ribattezzata i Ferragnez, è seguita da milioni di follower su
Instagram. Chiara Ferragni è imprenditrice digitale e icona della
moda con oltre 29 milioni di follower su Instagram, incoronata da
Forbes “Most Powerful Fashion Influencer” a livello
globale; Fedez è un imprenditore e artista poliedrico con
all’attivo oltre 86 dischi di platino e più di 14,6 milioni di
follower su Instagram, già protagonista di Celebrity Hunted –
Caccia all’Uomo S1 e host del grande successo LOL – Chi
ride è fuori. Grazie allo show docu-reality Original
The Ferragnez – La serie, pubblico e fan hanno
imparato a conoscerli oltre i social, grazie ad un accesso
esclusivo al dietro le quinte della loro quotidianità in un periodo
speciale e straordinario della loro vita insieme. Chiara
Ferragni e Fedez torneranno dopo il
successo della prima stagione, per raccontare nuove sfide e nuovi
traguardi, ma anche il loro rapporto come giovane coppia e come
genitori, accettando ancora una volta con coraggio di mettersi a
nudo, scavare a fondo e aprire agli spettatori le porte della loro
casa.
Con la seconda stagione di
The Ferragnez – La serieprosegue
la collaborazione tra la coppia e Prime Video, dopo una prima
stagione di grande successo uscita a dicembre 2021: Fedez è brand
ambassador di Prime Video, il primo a rivestire questa carica in
Europa, oltre ad essere stato uno dei fuggitivi di Celebrity
Hunted – Caccia all’Uomo S1, primo show Original italiano, e
arbitro e conduttore di LOL: Chi ride è fuori; mentre
Chiara è stata una dei giudici della prima stagione di
Making The Cut, fashion contest condotto da Heidi Klum e
Tim Gunn, e protagonista del documentario Chiara Ferragni
Unposted, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 e
disponibile in esclusiva su Prime Video.
Inoltre, come precedentemente annunciato, dopo l’estate sarà
disponile in esclusiva su Prime Video The Ferragnez: Sanremo
Special, un episodio speciale che segue Chiara
Ferragni nella sua avventura come co-conduttrice al 73°
Festival di Sanremo, tra lezioni di public speaking, fitting d’alta
moda, nuove esperienze e paura da palcoscenico.
La produzione della seconda
stagione di House of
the Dragon è in corso nel Regno
Unito e non subirà ritardi a causa dellosciopero
degli scrittoridella Writers Guild of America, che è
iniziato ufficialmente oggi. Secondo Variety,
le sceneggiature per la seconda stagione dello spin-off
de Il Trono
di Spadedella HBO sono già state
completate. La serie aveva da poco annunciato gli
ultimi quattro ingressi nel cast e aveva già visto una
prima foto dal set.
Per la prima volta in 15
anni, WGA ha stabilito un’interruzione del lavoro su film e
programmi televisivi. Lo sciopero è in risposta alla mancanza di
progressi nei negoziati sull’uso dell’intelligenza artificiale da
parte degli studi e degli streamer per la
sceneggiatura. Secondo le regole dello sciopero, i membri
della WGA che lavorano all’estero devono smettere di scrivere su
qualsiasi progetto che rientri nella giurisdizione del
sindacato. Questo è il motivo per cui alcune produzioni
statunitensi che girano al di fuori dei confini potrebbero essere
colpite dallo sciopero.
La prima stagione si è
conclusa con la morte di re Viserys, che ha gettato i Targaryen nel
caos completo per l’ascesa al trono del legittimo erede: il
principe Aegon o la principessa Rhaenyra. La stagione successiva
segna l’inizio della Danza dei Draghi, con ciascuna parte che
raccoglie quanti più alleati e draghi possibile per assicurarsi la
sconfitta dell’altra.
House
of the Dragon è stato un incredibile successo per HBO,
con una media di circa 29 milioni di spettatori per episodio al
momento della sua uscita. Un altro spin-off di Game of
Thrones,
A Knight of the Seven Kingdoms, è stato appena annunciato. La
produzione della seconda stagione è iniziata la scorsa settimana
nel Regno Unito. Non è stata rivelata alcuna finestra di uscita, ma
con le riprese iniziate, è probabile che ci sarà a breve un
annuncio.
Nel cast della seconda stagione di
House
of the DragonMatt
Smith, Emma
D’Arcy, Olivia
Cooke,Eve Best, Steve Toussaint, Fabien
Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e
Rhys Ifans. Fra gli attori della prima stagione che tornano nel
cast dei nuovi episodi anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe
Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham. I
crediti della seconda stagione: co-creatore e produttore esecutivo
George R.R. Martin; co-creatore, showrunner e produttore esecutivo
Ryan Condal; produttori esecutivi Sara Hess, Alan Taylor, Melissa
Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis. Tratto
dal bestseller di George R.R. Martin “Fuoco e Sangue”.
Quello di Dwayne Johnson è
certamente il caso più famoso di lottatore di wrestling che
intraprende una carriera di successo da attore cinematografico.
Come lui inizia però ora ad imporsi sempre di più anche
John Cena, altro iconico volto di tale disciplina
nonché uno dei più leggendari lottatori di sempre. Negli ultimi
anni egli ha infatti ridotto la propria presenza sul ring per
portarla davanti la macchina da presa, recitando in film come
Non si scherza col fuoco, Fast & Furious 9 e The Suicide Squad. Il
suo film di debutto risale però al 2006 ed è intitolato
Presa mortale.
Questo lungometraggio, il cui titolo
originale è The Marine, è diretto da John
Bonito e prodotto dalla 20th Century Fox
in collaborazione con la WWE Film, sussidiaria
dell’azienda di wrestling impegnata nella produzione dei film che
hanno per attori i wrestler sotto contratto con la WWE. Pur non
affermandosi come un grande successo, Presa mortale è
ancora oggi uno dei titoli più noti prodotti da quest’ultima
società ed ha il merito di aver dimostrato le capacità di Cena
nella recitazione, attività alla quale come già detto si è poi
sempre più avvicinato nel corso degli anni.
Come il titolo lascia intuire, il
film è un puro action condito da grandi scontri e momenti di forte
tensione. Per tutti gli amanti del genere si tratta dunque di un
buon film da recuperare, anche solo per ritrovare Cena in panni
diversi da quelli del wrestler. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Presa mortale: la trama
del film
Il film ha per protagonista
John Triton, valoroso marine che si vede però congedato
dai suoi superiori per via di un’insubordinazione. Egli, contro la
sua volontà, non può che fare ritorno a casa dalla guerra in Iraq.
Tornato negli USA, trova lavoro come guardia giurata, ma a causa
dei traumi riportati in guerra perde rapidamente anche
quell’impiego. Su consiglio di sua moglie Kate,
egli decide di fare un viaggio insieme per rilassarsi. Nel
corso della vacanza, tuttavia, Kate viene casualmente rapita da una
banda di assassini e ladri, guidati dal fuorilegge e psicopatico
Rome.
Per l’ex marine, quello che doveva
essere un periodo di relax si trasforma dunque ben presto in una
corsa contro il tempo per salvare l’amata. Pur di ritrovarla, egli
si scontrerà con pericoli di ogni tipo, dando però prova del suo
valore e della sua resistenza. Gli anni nella guerra lo hanno
infatti reso una vera e propria arma da combattimento umana, che
non si ferma davanti a nulla. Più si avvicina al suo obiettivo,
però, più John dovrà vedersela anche con doppiogiochisti, pericoli
naturali e numerose altre sfide di resistenza.
Presa mortale: il cast del
film
Come anticipato, ad interpretare il
ruolo del protagonista John Triton vi è John Cena, qui
al suo film di debutto. Prima di lui, tuttavia, il ruolo era stato
offerto al wrestler Stone Cold Steve Austin, il
quale però vi rinunciò in seguito al termine dei suoi rapporti con
la WWE. La parte fu dunque offerta a Randy Orton,
altro celebre lottatore della WWE, il quale però rifiutò in quanto
negli anni Novanta era stato congedato con disonore dai Marines e
non voleva più riprendere quei panni. Fu solo allora che venne
scelto Cena per interpretare il protagonista. Per prepararsi al
ruolo, egli si allenò con veri Marines.
Il ruolo del criminale Rome,
inizialmente offerto ad Al Pacino, è
poi stato interpretato da Robert Patrick. La
presenza di quest’ultimo, celebre per aver interpretato il T1000 in
Terminator 2 – Il giorno del
giudizio, ha ispirato la battuta di uno dei suoi
scagnozzi, il quale riferendosi al protagonista esclama “è
peggio di Terminator!”. Infine, nei panni di Kate, la moglie
di John, vi è l’attrice Kelly Carlson, celebre per
aver interpretato Kimber Henry nella serie Nip/Tuck. La
Carlson fu fortemente voluta da Cena, il quale la ritenne perfetta
per la parte.
I sequel di Presa mortale,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Anche se non particolarmente
apprezzato, il film ha comunque ottenuto sufficiente successo da
giustificare la realizzazione di altri sequel. Ad oggi questi sono
ben cinque, facendo dunque di Presa mortale (o The
Marine) una vera e propria saga. I titoli realizzati,
distribuiti direttamente per il mercato home video, sono intitolati
Presa mortale 2, Presa mortale – Il nemico è tra noi,
The Marine 4: Moving Target, Presa mortale 5 – Scontro letale
e The Marine 6: Close Quarters. Cena non ha però ripreso
il ruolo ed il protagonista di questi è dunque diventato il
wrestler The Miz. Si tratta però di film che non
presentano forti legami tra loro.
È possibile fruire di
Presa mortale grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 2 maggio alle ore 21:25
sul canale Nove.
Divenuto celebre grazie a fantasy
horror come La mummia, La mummia – Il ritorno e Van Helsing, il regista
Stephen Sommers ha poi scritto e diretto nel 2014
un altro film di questo genere, intitolato Il luogo
delle ombre. In originale, la pellicola porta però il
titolo di Odd Thomas, che oltre ad essere il nome del
protagonista è anche la descrizione precisa di lui e di quanto gli
capita. Il termine “Odd” è infatti traducibile come
“bizzarro” o “stravagante”, aggettivi che rappresentano bene
l’intera opera, ricca di colpi di scena e situazioni
particolarmente imprevedibili e, spesso e volentieri, anche
comiche.
Il film è l’adattamento
cinematografico de Il luogo delle ombre, pubblicato nel
2003 e primo di sette romanzi dedicati al personaggio di Odd
Thomas. Lo scrittore è Dean Ray Koontz, che negli
anni è divenuto celebre per i suoi racconti di genere suspense
thriller, contenenti elementi horror, gialli, di fantascienza
e di satira. Il luogo delle ombre non è il primo romanzo
di Koontz ad ottenere una propria trasposizione cinematografica, ma
è il primo della serie di riferimento. Ad oggi, sfortunatamente, è
anche l’unico di questa ad aver avuto la possibilità di arrivare
sul grande schermo, non essendovi stati suoi sequel.
Al momento della sua uscita in sala,
infatti, il film si affermò come un clamoroso insuccesso
commerciale, arrivando a non superare i 2 milioni di dollari al box
office internazionale. Pur con i suoi difetti, Il luogo delle
ombre è però un film da riscoprire, capace di offrire
intrattenimento su più fronti. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Il luogo delle ombre: la trama del film
Il film racconta di un mondo
fantastico, sovrannaturale, animato da esseri e anime che cercano,
costantemente, di interagire con il mondo vivente. Protagonista è
Odd Thomas, un giovane cuoco di una tavola calda
in una piccola città nel deserto americano. La sua vita viene
stravolta quando si ritrova ad essere prescelto dagli esseri
ultraterreni quale intermediario tra i due universi. Odd cerca
allora in tutti i modi di aiutare le anime senza pace che si
mettono in contatto con lui. Sia che questa vogliano giustizia, sia
che vogliano aiutano a risolvere crimini di ogni tipo, per la gioia
del capo della polizia Wyatt Porter.
Con questa attività, egli spera
anche di poter far colpo sulla bella Stormy
Llewellyn, la ragazza di cui è perdutamente innamorato.
Nonostante queste stranezza, tutto scorre sereno. Almeno fino
all’arrivo nella cittadina di Pico Mundo di un uomo misterioso
circondato da un gruppo di ombre simili a iene che lo seguono
ovunque vada. Neppure i fidi informatori di Odd sono in grado di
capire chi sia. L’unico indizio è una pagina strappata da un
calendario giornaliero. Questa riporta la data del 15 agosto,
esattamente 24 ore dopo al tempo in cui si svolge la vicenda. Odd
capirà ben presto che qualcosa di terribile sta per abbattersi
sulla città e dovrà fare affidamento a tutte le sue capacità per
impedire il peggio.
Il luogo delle ombre: il cast del film
Ad interpretare il protagonista, Odd
Thomas, vi è l’attore russo naturalizzato statunitense
Anton Yelchin. Il compianto interprete, noto per
il ruolo di Pavel Chekov nei nuovi film di Star Trek, è da
sempre stato legato al progetto come unico attore considerato per
la parte. Per prepararsi a questa, egli ha letto diversi dei libri
della serie, così da avere una panoramica il più completa possibile
sul personaggio e i suoi modi di fare. Accanto a lui, nei panni
dello sceriffo Wyatt Porter vi è invece il celebre attore
Willem Dafoe, il quale
accettò poiché affascinato dalla commistione di generi presenti nel
racconto. Per il ruolo, inizialmente, era stato considerato anche
il premio Oscar Tim Robbins.
Nei panni della bella Stormy
Llewellyn si ritrova l’attrice Addison Timlin,
nota in particolare per essere stata protagonista del film
Fallen. Per il ruolo erano state considerate anche le
attrici Lily Collins,
Emma Roberts e
Kat Dennings,
quest’ultima grande amica di Yelchin. Nel film si ritrova poi anche
Gugu Mbatha-Raw, attualmente tra i protagonisti di
Loki, qui nei panni della cameriera Viola. Leonor
Varela è la madre di Odd, che compare solo nei flashback
del protagonista, mentre Nico Tortorella è il
poliziotto Simon Varner, il quale prova forte antipatia per Odd.
L’attore Shuler Hensley, infine, è il misterioso
uomo che il protagonista rinomina “Fungus Man”, per via della sua
carnagione che ricorda la muffa e il suo bizzarro taglio di
capelli.
Il luogo delle ombre: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il luogo delle
ombre è infatti disponibile nel catalogo di
Chili, Google Play, Apple iTunes e
Now. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film,
avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 2 maggio alle ore 21:15
sul canale Italia 2.
Austin Butler è calvo e terrificante nel primo
sguardo al malvagio Feyd-Rautha di Dune: Parte
2 di Denis Villeneuve. Austin Butler, recentemente candidato
all’Oscar per la sua interpretazione di Elvis Presley in “Elvis”
di Baz Luhrmann, è una delle nuove aggiunte di alto profilo al cast
di “Dune” insieme a
Florence Pugh e
Christopher Walken. Feyd-Rautha è stato
precedentemente interpretato da Sting
nell’adattamento cinematografico di David Lynch del 1984.
Feyd-Rautha è il malvagio
nipote del barone Harkonnen (Stellan
Skarsgård) e il fratello del sadico Glossu Rabban,
interpretato da Dave Bautista nel franchise cinematografico di
Villeneuve. I due fratelli sono in competizione per diventare
il successore della famiglia Harkonnen sul pianeta
Arrakis.
Nel first look di Dune: Parte
2pubblicata su Vanity
Fair all’inizio di questo mese, Villeneuve ha rivelato che
Feyd-Rautha di Austin Butler ma solo visto da dietro. Il
regista ha detto che stava aspettando per svelare il volto di
Feyd-Rautha, ma ora è arrivato online in attesa dell’arrivo del
trailer. Il primo trailer ufficiale di Dune: Parte
2 arriverà domani 3 maggio, ma un teaser di 44 secondi
è stato diffuso proprio ora e ci mostra la testa rasata di Butler e
un nuovo look della Principessa Irulan di Florence
Pugh. “È un tipo machiavellico, molto più crudele, molto
più strategico ed è più narcisista”, ha detto Villeneuve a Vanity
Fair a proposito del Feyd-Rautha di Butler.
Oltre ai due attori poc’anzi
citati, il film vanta anche Rebecca Ferguson
(Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar
Javier
Bardem (No Country for Old Men, Being the
Ricardos), il candidato all’Oscar Josh
Brolin (Avengers: Endgame), Stellan
Skarsgård (Avengers: Age of Ultron),
Dave Bautista
(Thor: Love and Thunder), la candidata all’Oscar
Charlotte Rampling e Stephen McKinley
Henderson. Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel anche
Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigeratoFeyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (The Deer Hunter, Hairspray) nei panni
dell’Imperatore.
Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa Seydoux (Crimes
of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s
Land , Climax) completano infine l’ampio cast
nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia
dell’Imperatore, e Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo. Il
film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e
porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo
film. Ecco di seguito il poster appena rilasciato, la cui tagline
riporta la frase “lunga vita ai combattenti”.
Nel corso degli anni Ottanta la
serie A-Team è stata uno dei titoli più popolari e amati
del piccolo schermo. Mischiando commedia e azione, questa è oggi
divenuta un vero e proprio classico. Non stupisce dunque che, nel
2010, ne sia stato realizzato un adattamento cinematografico, che
va ad esplorare le origini dei personaggi. Il film
A-Team (qui la recensione), diretto da
Joe Carnahan, funge dunque da vero e proprio
prequel, essendo però allo stesso tempo anche una rilettura in
chiave contemporanea della storia. I protagonisti, che nella serie
erano reduci del Vietnam, sono qui invece ex soldati coinvolti
nella guerra in Medio Oriente. Cambiano ovviamente anche gli
interpreti, con il film che si avvale della partecipazione di noti
nomi dell’industria hollywoodiana.
L’idea di portare al cinema il
celebre gruppo aleggiava nell’aria sin dagli anni Novanta, a poca
distanza dalla conclusione della serie. Il progetto però rimase
sempre incompiuto, e negli anni diversi registi e produttori
provarono a darvi vita. Grazie all’interessamento della Dune
Entertainment e della Scott Free Production di Ridley
Scott, il progetto trovò infine realizzazione, distribuito
poi in tutto il mondo dalla Fox. Costato circa 100 milioni di
dollari, il titolo riuscì ad incassarne 177 in tutto il mondo,
affermandosi così come un discreto successo, ma non abbastanza da
spingere a realizzare altri sequel.
A frenare il film da un maggior
successo è stato probabilmente il giudizio non particolarmente
favorevole della critica. Questa ha lamentato infatti una scarsa
aderenza alla serie originale e alle sue tematiche. I protagonisti
di questa hanno poi lamentato lo scarso valore dato al progetto,
affermando di non approvare quanto realizzato. Nonostante ciò, il
film è comunque stato da alcuni lodato per la sua comicità e alcune
brillanti sequenze d’azione. Numerose sono le curiosità legate al
titolo, da quelle relative alla scelta del cast di protagonisti
fino a quelle legate alle riprese. Continuando nella lettura sarà
possibile scoprire le principali tra queste come anche dove è
attualmente possibile ritrovare e vedere il film in streaming.
A-Team: la trama del
film
Protagonisti del film sono un gruppo
di quattro militari: il colonnello John “Hannibal”
Smith, Templeton “Sberla” Peck,
P.E. Baracus e James “Il Matto”
Murdock. Insieme formano l’A-Team, e compiono missioni
speciali per conto dell’esercito. Nel bel mezzo della guerra in
Iraq, questi vengono ingaggiati dall’agente della CIA
Lynch, il quale affida loro una missione
apparentemente banale. Questi dovranno infatti recuperare alcune
matrici usate per stampare dollari falsificati. Tutto sembra filare
secondo i piani, ma all’improvviso il furgone contenente le matrici
esplode. Ciò porta i membri dell’A-Team a ritrovarsi classificati
come traditori, con la CIA che li ritiene responsabili di quanto
accaduto. Dietro all’accaduto, in realtà, si nascondono ben altre
personalità.
Il gruppo sospetta infatti che il
colpo sia stato organizzato dai rivali Black Forest, capitanati da
Brock Pike. Ha dunque inizio un’adrenalinica
caccia ai veri responsabili della loro rovina. Dimostrare di essere
innocenti sarà per loro fondamentale per potersi ripulire la fedina
penale ed evitare i dieci anni di carcere a cui sono stati
condannati. Andando a fondo con le indagini, L’A-Team scoprirà però
risvolti inaspettati, e lo stesso agente Lynch si dimostrerà meno
incorruttibile di quello che si poteva pensare. Finché non avranno
prove dalla loro parte, però, il gruppo continuerà ad essere
ricercato, dovendo sfuggire continuamente tanto ai federali quanti
ai loro mercenari antagonisti.
A-Team: il cast del
film
A formare il popolare gruppo di
soldati, vi sono alcuni tra i nomi più noti di Hollywood. L’attore
Liam Neeson interpreta John “Hannibal” Smith, il
leader del gruppo. Per poter assumere il ruolo, l’attore si è
sottoposto ad un periodo di allenamento, volto a permettergli di
prendere parte alle spericolate sequenze del film. Inoltre, Neeson
per potersi calare ulteriormente nel ruolo decise di tingersi i
capelli per farli assomigliare a quelli che il personaggio ha nella
serie televisiva. Accanto a lui troviamo il candidato
all’Oscar Bradley
Cooper nel ruolo di Templeton “Sberla” Peck. Anche lui
si dedicò ad una serie di allenamenti e pratiche tipiche dei
soldati. Divenne infine così abile nel ricaricare le armi da farlo
personalmente anche nelle scene che si possono trovare nel
film.
A interpretare P.E. Baracus è invece
il lottatore di arti marziali miste Quinton
Jackson, considerato uno dei lottatori più forti in
assoluto nella sua categoria. Egli aveva inizialmente smentito il
proprio coinvolgimento nel film, salvo poi accettare di prendervi
parte. Per il ruolo era però stato considerato anche l’allora semi
sconosciuto Mahershala
Ali. Infine, nel ruolo di James “Il Matto” Murdock vi
è l’attore Sharlto Copley. Questi è divenuto
celebre grazie al film District 9, ed ha in seguito
intrapreso una fortunata carriera ad Hollywood. L’attore ha fatto
di tutto pur di ottenere un ruolo nel film, essendo stato un
grandissimo fan della serie televisiva originale.
L’attrice Jessica
Biel interpreta invece Charissa Sosa, la quale nel
film ha una relazione con Peck. L’attore Patrick
Wilson, celebre per la saga di The
Conjuring, è invece l’agente Lynch. Vi è poi, alla fine
del film, anche un cameo dell’attore Jon
Hamm, celebre per la serie Mad Men, che si
presenta come il vero agente Lynch, essendo l’altro null’altro che
un impostore. Nelle scene che si possono trovare durante i titoli
di coda, invece, appaiono in due brevi cameo due degli attori della
serie televisiva. Questi sono Dirk Benedict e
Dwight Schultz, che all’epoca ricoprivano i ruoli
di “Sberla” e “Il Matto”.
Il trailer di A-Team e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili.
A-Team è infatti presente su
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione
per mercoledì 3 maggio alle
ore 21:30 sul canale
TV8.
A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali, ecco ora che
la Warner Bros. svela il poster ufficiale di
Dune: Parte Due e in
esso si ritrovano i personaggi interpretati da Timothée Chalamet e
Zendaya, pronti
all’epica guerra che si svolgerà in questo sequel del Dune uscito nel 2021.
Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza
fondamentale di Frank Herbert, diretto dal visionario regista
Denis Villeneuve, porterà infatti avanti il
viaggio di Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen in cerca
di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua
famiglia.
Oltre ai due attori poc’anzi citati,
il film vanta anche Rebecca Ferguson
(Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar
Javier
Bardem (No Country for Old Men, Being the
Ricardos), il candidato all’Oscar Josh
Brolin (Avengers: Endgame), Stellan
Skarsgård (Avengers: Age of Ultron),
Dave Bautista
(Thor: Love and Thunder), la candidata all’Oscar
Charlotte Rampling e Stephen McKinley
Henderson. Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel anche
Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigeratoFeyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (The Deer Hunter, Hairspray) nei panni
dell’Imperatore.
Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa Seydoux (Crimes
of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s
Land , Climax) completano infine l’ampio cast
nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia
dell’Imperatore, e Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo. Il
film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e
porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo
film. Ecco di seguito il poster appena rilasciato, la cui tagline
riporta la frase “lunga vita ai combattenti”.
Apple
TV+ ha rilasciato oggi il trailer italiano della
seconda stagione della pluripremiata serie di storia naturale
Il Pianeta Preistorico, invitando il pubblico ad
intraprendere un viaggio alla scoperta di nuovi dinosauri e antichi
habitat.
La serie, dai produttori esecutivi
Jon Favreau e Mike Gunton e da BBC Studios Natural
History Unit (“Planet Earth”), narrata da Sir David Attenborough e
con la colonna sonora originale di Hans Zimmer, Anže Rozman e Kara
Talve per Bleeding Fingers Music, debutta a livello globale su
Apple TV+ a partire dal 22 maggio. Questa stagione è formata da
cinque episodi rilasciati nell’arco di una settimana e trasporta
gli spettatori milioni di anni nel passato – alla scoperta del
nostro mondo e dei dinosauri che lo abitavano – con dei
dettagli straordinari. Nell’esplorare cinque nuovi habitat, il
pubblico verrà trasportato nei vulcani attivi dell’India, nelle
paludi del Madagascar, negli oceani profondi vicino al Nord America
e in molti altri luoghi. Durante questa stagione, la serie e i suoi
creatori ci porteranno direttamente negli habitat dei dinosauri per
sperimentare i pericoli, le avventure e persino il cameratismo tra
specie diverse da quelle che abbiamo visto finora.
Come si vede dal trailer, la
seconda stagione di “Il Pianeta Preistorico”
mostra entusiasmanti scoperte scientifiche che hanno portato alla
luce vari comportamenti dei dinosauri e introduce predatori mai
visti prima. Nuovi studi mostrano che i dinosauri erbivori giganti,
come il Tarchia, erano formidabili combattenti: la loro pelle
corazzata li proteggeva dai predatori e nelle lotte per
l’accoppiamento. Mentre il T. Rex era noto per essere il più
potente predatore sulla terraferma, un rivale meno noto dominava i
mari: il gigantesco Mosasaurus era una lucertola acquatica di 17
metri in grado di accelerare attraverso l’acqua a velocità
incredibili e lanciare attacchi che la sua preda non poteva
prevedere; l’Isisaurus è uno dei tanti dinosauri che fanno il loro
debutto sullo schermo nella seconda stagione. I reperti fossili
mostrano che potrebbero aver nidificato in enormi aree ricoperte di
lava, deponendo deliberatamente le uova dove il calore vulcanico
riscaldava il terreno. Sono stati trovati anche predatori
dell’aria; il Quetzalcoatlus era un rettile volante delle
dimensioni di una giraffa e l’animale più grande che abbia mai
volato. Questi incredibili pterosauri potevano attaccare e volare
con prede fino a 45 chili, armati di un becco lancinante lungo 2
metri.
La seconda stagione di Il
Pianeta Preistorico introduce molte specie di
dinosauri nuove dal mondo Cretaceo, catalogate negli ultimi anni, e
accenna anche ad altri animali che vivevano accanto ai dinosauri,
inclusi i primi membri della maggior parte dei gruppi di animali,
come i mammiferi e i rettili, ancora oggi esistenti.
Insieme alla nuova stagione della
serie, Apple TV+ presenterà in anteprima un nuovo
podcast chiamato “Il Pianeta Preistorico: The Official Podcast”.
Unisciti al produttore esecutivo Mike Gunton ogni settimana, mentre
racconta l’arte e la scienza che hanno dato vita alla storica serie
Apple Original. Il primo episodio dei quattro del podcast, in
uscita lunedì 8 maggio, conterrà un’intervista esclusiva e
approfondita con il produttore esecutivo Jon Favreau. Gli episodi
successivi saranno disponibili ogni lunedì fino al 29 maggio. Tra
gli ospiti troveremo paleontologi esperti, animatori e altro
ancora, che riveleranno la ricerca scientifica e la tecnologia
utilizzate per portare in vita i magnifici habitat e le creature
che li abitavano.
Alla regia ritroviamo Francis
Lawrence, che aveva diretto tre su quattro degli Hunger Games
originali. I protagonisti sono l’inglese emergente Tom Blyth e Rachel Zegler di West Side Story e Hunter
Schafer della serie Euphoria. Nei ruoli comprimari
Viola Davis,
Peter Dinklage e Jason Schwartzman.
La trama di Hunger
Games – La ballata dell’usignolo e del serpente
Anni prima di
diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne
Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua
casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel
dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione
degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione
poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del
miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera
nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della
mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a
suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia
politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una
corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il
serpente.
L’insider noto come @MyTimeToShine
(che tempo addietro aveva correttamente riportato la comparsa di
uno dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso
della Follia) ha infatti affermato su Twitter che
Terrax sarà l’araldo di Galactus nel prossimo film
dei Fantastici Quattro sostituendo dunque Silver Surfer.
Altre voci si sono poi aggiunte a sostegno di questa teoria,
riportando che se anche non sarà Terrax l’araldo di Galactus, a
ricoprire questo ruolo in ogni caso sembra non ci sarà il surfista
argenteo. Per lui, infatti, ci sarebbero piani diversi e potrebbe
fare il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe solo in un
secondo momento.
I piani, stando sempre a quanto
riportati dall’insider, sarebbero dunque quelli di introdurre
Silver Surfer con un progetto interamente a lui dedicato, che
potrebbe essere tanto un film quanto una miniserie per Disney+. Tale progetto dovrebbe inoltre
collocarsi dopo gli eventi che verranno raccontati in
Fantastici
Quattro, venendone dunque influenzato. È bene
sottolineare che al momento non ci sono conferme ufficiali per
quanto fin qui riportato. C’è infatti ancora grande segretezza
riguardo Fantastici
Quattroe potrebbe volerci ancora
del tempo per scoprire se tali rumor saranno confermate o meno.
La Zack Snyder’s Justice
League del regista Zack Snyder occupa
ormai un posto speciale nel cuore dei fan. Quella personale
versione del noto gruppo di supereroi ha infatti dato ai fan un
assaggio molto gustoso del lato oscuro della DC e ancora oggi
presenta diversi enigma irrisolti che non mancano di generare
curiosità. Per risolvere alcuni di essi, al recente SnyderCon il
regista è salito sul palco dopo la proiezione di Batman v
Superman: Dawn of Justice per rispondere alle domande dei fan
e ha spiegato in particolare ulteriori dettagli dietro l’epica
scena dell’epilogo con protagonista il Joker di Jared Leto.
Alla fine della Snyder’s
Cut, assistiamo infatti ad un futuro distopico in cui Darkseid
governa la terra e dopo la morte di Lois Lane, Superman è diventato
un criminale. Batman guida ora una squadra composta sia da eroi che
da cattivi che include anche Joker. Parlando del motivo per cui
Bruce ha fatto una tregua con il principe dei clown, Snyder ha
rivelato: “La nostra teoria è che il Joker è colui che sa dove
si trova la Kryptonite, quali frammenti di Kryptonite
esistono. Ha queste informazioni. E quindi sostanzialmente
ha fatto un patto con Batman. ‘Non uccidermi e te lo mostrerò. Ti
darò uno strumento per combattere Superman.’ E quindi Batman è in
qualche modo costretto a fare squadra con lui. Se lo uccide o si
sbarazza di lui, allora si è fottuto da solo”.
Rivelando ciò, si può affermare che
sarebbe stato intrigante vedere Batman e Joker lavorare insieme
così come immaginato da Snyder nella sua Zack Snyder’s Justice
League. Purtroppo, come noto, il regista e la DC ha preso
strade separate e con l’arrivo del film The Flash si
segnerà ufficialmente la fine del DCEU, mentre si aprirà la strada
ai co-CEO James Gunn e
Peter Safran e al loro DC
Universe, che partirà dal primo capitolo chiamato Gods and Monsters, il
cui primo film ufficiale sarà Superman: Legacy. Non ci
sarà dunque modo di scoprire come Snyder avrebbe continuato il suo
racconto e questo rimane un grande dispiacere per tutti i fan della
DC.
L’Academy of Motion Picture Arts and
Sciences ha rivelato nuove regole per la 96a edizione degli Academy
Awards. Tra i cambiamenti più importanti ci sono i
chiarimenti sulle campagne di promozione, una
questione che ha assunto maggiore importanza nella scorsa stagione
con la campagna a favore di Andrea
Riseborough che le è valsa una nomination come miglior
attrice per To Leslie. Andando
avanti, le regole AMPAS ora riconoscono ufficialmente eventi
privati e raduni di membri (come quelli che i singoli membri di
Actors Branch hanno avuto nel mostrare il film di Riseborough agli
elettori di Oscar). Tuttavia, questi non vengono riconosciuti come
eventi For Your Consideration ufficiali, quindi alle aziende è
vietato finanziarli, organizzarli o sostenerli.
L’Academy ha anche chiarito le
regole sull’uso dei social media, un altro dei motivi alla base del
successo della campagna per la Riseborough e che ha suscitato molte
polemiche. D’ora in poi, i membri possono utilizzare i
social media ma non per discutere preferenze di voto, decisioni,
strategie o requisiti di ammissibilità (inclusi i nuovi
standard di inclusione progettati per promuovere la diversità nelle
assunzioni). Ma la cosa principale su cui l’Academy sembra voler
porre un freno sono quei post che esortano i membri votanti a
vedere un film e non preoccuparsi di votare per determinati artisti
considerati “outsider”.
Altre modifiche apportate includono
poi l’ampliamento delle violazioni e delle sanzioni, incluso il
processo di revisione per le società cinematografiche e gli
individui in merito alla condotta, nonché l’istituzione di un
processo per la segnalazione dei problemi. L’Academy sta anche
limitando il numero di proiezioni “ospitate” (di solito da una star
o da un regista) a un massimo di quattro nella fase uno ed
eliminandole completamente dopo le nomination. Si tratta dunque di
misure volte a fornire una maggior regolamentazione per le campagne
di promozione e i limiti entro cui queste devono tenersi, per
evitare che si possano verificare situazioni scorrette che
privilegino determinati candidati anziché altri.
Tutto ciò sarà dunque in vigore già
per la prossima stagione dei premi, con l’Academy che ha già
comunicato le date dei propri principali appuntamenti. Come
rivelato, il 23 gennaio 2023 verranno rese note le
nomination ufficiali ai 96esimi premi Oscar, con la cerimonia di
premiazione che si svolgerà il 10 marzo, come
sempre al Dolby Theatre di Los Angeles.
Sembrano esserci buone notizie per
un Mamma Mia! 3, l’atteso e
desiderato terzo capitolo della trilogia dedicata alle celebri
canzoni degli ABBA. Basato sul musical teatrale del 1999 nato da
un’idea di Judy Craymer, il primo Mamma Mia! è stato uno
dei maggiori successi del 2008 e nel 2018 il suo sequel-prequel,
Mamma Mia! Ci risiamo
si è affermato a sua volta come un grande successo, potendo contare
anche sul ritorno di gran parte del cast principale. Da allora,
come noto, ci sono state molte voci riguardanti un terzo film, ma
nessun progresso ufficiale è stato fatto negli ultimi anni.
Ora, in una nuova intervista,
Craymer ha fornito un fiducioso aggiornamento su Mamma Mia!
3, affermando che il progetto è “nelle sue prime fasi… Non
voglio esagerare, ma so che c’è una trilogia lì. C’è una storia lì,
e penso che Meryl dovrebbe tornare e se la sceneggiatura è giusta,
lo farà credo, perché adorava davvero interpretare Donna“. La
Craymer ha però anche aggiunto che ad ora non vi è nulla di
ufficiale, quindi il tutto è da considerarsi in una fase di
sviluppo esplorativo, alla ricerca dunque di una buona storia e
dell’eventuale interesse degli attori protagonisti a riprendere i
rispettivi ruoli.
Stellan
Skarsgård, Christine Baranski,
Lily James,
Dominic Cooper,
Colin Firth e
Pierce Brosnan hanno tutti espresso più volte
interesse a tornare in un terzo capitolo, mentre non si hanno
notizie ufficiali per quanto riguarda la protagonista Amanda
Seyfried. La Craymer ha però affermato di aver
escogitato un modo per riportare in scena tutti gli attori,
compresa l’incomparabile Meryl Streep.
Si tratta però di un’impresa non da poco, che già a Mamma Mia:
Ci risiamo non è del tutto riuscita, dovendosi accontentare di
diversi camei. Molto della potenziale realizzazione di
un Mamma Mia! 3 dipenderà dunque da questo
dettaglio, per cui non resta che attendere maggiori notizie a
riguardo.
Sony Pictures e Eagle
Pictures hanno diffuso il trailer diGran
Turismo, il nuovo
film Sony Pictures diretto da Neill Blomkamp con
David Harbour e
Orlando Bloom. Il film, tratto dalla celebre saga dei
racing game, si ispira alla storia vera di un giovane giocatore
di Gran Turismo, Jann Mardenborough, che, vincendo una serie
di gare competitive del videogioco, riesce a diventare un pilota
professionista nella realtà.
Nel cast oltre a David
Harbour (Stranger Things) e Orlando Bloom (Il Signore degli Anelli),
Archie Madekwe (I Miserabili) nel ruolo del
protagonista, Darren Barnet (Non ho mai…),
Djimon Hounsou (Blood Diamond – Diamanti di
sangue) e Geri Halliwell-Horner (Spice Girls – Il
film). Gran
Turismo sarà dal 20 settembre solo al cinema
prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
Ispirato da una storia vera, il
film racconta il coronamento del sogno di Jann Mardenborough, un
giocatore adolescente di Gran Turismo, che grazie alle sua
abilità di gioco vince una serie di competizioni della Nissan per
diventare un pilota professionista.
Grazie a Variety possiamo dare una
prima occhiata all’atteso May December,
il nuovo film del regista Todd Haynes
(Carol, La stanza delle meraviglie)
che farà il suo debutto nel concorso ufficiale del prossimo
Festival di Cannes. Come ci conferma la prima
foto ufficiale, il film sarà interpretato dalle attrici premio
Oscar Julianne Moore
e Natalie
Portman. Le Moore sarà la lei di una coppia con
vent’anni di differenza, dettaglio che ha generato una vera e
propria ossessione tra i tabloid nazionali. Ora che i due coniugi
si preparano a mandare i loro figli adulti al college, un’attrice
(interpretata dalla Portman) si avvicina alla famiglia per studiare
la donna, dovendola poi interpretare in un film a loro
ispirato.
PiperCurda, Elizabeth Yu e
Gabriel Chung completano il cast nei panni dei
figli di Moore, mentre CharlesMelton avrà il ruolo del marito della Moore.
Haynes dirige da una sceneggiatura di Samy Burch,
che ha sviluppato la storia con Alex Mechanik.
Christopher Blauvelt è invece il direttore della
fotografia. Il team creativo è completato dallo scenografo
Sam Lisenco, dal montatore Affonso
Gonçalves, dalla costumista April Napier
e dalla direttrice del casting Laura
Rosenthal.
Ora che il Festival di Cannes è
prossimo al suo svolgersi, arriveranno anche ulteriori informazioni
relative al film, come anche i primi pareri della critica. Si
tratta in ogni caso di un’opera molto attesa, di un regista
particolarmente brillante che negli anni ha regalato autentici
gioielli cinematografici, confrontandosi in particolare con il
melodramma e le sue sfumature. Con May December egli
sembra ora tornare proprio a questa tipologia di opere, con
protagoniste due donne che potrebbero facilmente aggiungersi ai
tanti meravigliosi personaggi femminili scritti e portati sul
grande schermo da Haynes.
Da quando Taika Waititi
ha trovato la fama a Hollywood dopo aver diretto Thor: Ragnarok, è
diventato uno dei registi più impegnati del settore. A partire da
ora, Waititi è infatti stato assegnato ad almeno sette diversi
progetti come regista, incluso un film di Star
Wars per Lucasfilm. Il mese scorso, in seguito
all’annuncio dei nuovi film, è stato rivelato che
il suo non è nei piani imminenti in
quanto vi sta ancora lavorando. In un nuovo rapporto di
Deadline, si dice ora che la Lucasfilm spera di poter dare il via
alle riprese di tale film già il prossimo anno, potendo così
distribuirlo in sala tra il 2025 e il 2026.
Parlando di questo misterioso
progetto, di cui sta anche scrivendo la sceneggiatura in solitaria,
Waititi ha tempo fa raccontato che “sento che è un progetto
solo per me, non accontenterò mai i fan. Sai, non voglio fare
confusione con qualcosa che è così prezioso. Inoltre, sento di
dover fare molte ricerche… e non ho tempo. Voglio dire, ci sono
migliaia di libri che sono stati scritti, volumi su volumi dedicati
a Star Wars con tutti quei personaggi. Quindi non posso dire che
farò qualcosa di vicino a quello che tutti sanno già“.
Stando a queste dichiarazioni, il
progetto di Waititi dovrebbe dunque configurarsi come una storia
assolutamente originale, pur se calata nel contesto ormai
consolidato della galassia lontana lontana. Difficile prevedere
dunque su cosa si concentrerà la trama, che presumibilmente sarà
però slegata dai film della serie principale. Se davvero il
progetto dovesse concretizzarsi nei prossimi mesi e le riprese
dovessero partire nel corso del prossimo anno, non dovrebbe volerci
troppo prima di avere ulteriori notizie a riguardo. Prima però,
Waititi sarà impegnato con la promozione del suo nuovo film,
Chi segna vince. Dopo di ciò,
si scoprirà se davvero il suo prossimo progetto sarà quello legato
a Star Wars.
A qualche anno dalla conclusione del
suo coinvolgimento con il DC
Extended Universe, Zack Snyder continua a
rivelare ulteriori informazioni nascoste in quell’universo
narrativo da lui cominciato come L’uomo d’acciaio, nel
2013. Durante il suo evento Full Circle Justice
League, il regista ha infatti condiviso alcuni segreti
scioccanti, incluso il piano originale che prevedeva che Zeus fosse
un kryptoniano e che Ares fosse responsabile dello schianto della
nave da ricognizione trovata sulla Terra durante gli eventi del
primo film della serie. Le ramificazioni di questo fatto
significherebbero che Wonder Woman (Gal Gadot) ha
sangue kryptoniano che le scorre nelle vene, dando in parte una
spiegazione ai suoi poteri unici.
Snyder ha anche spiegato la storia
dietro una delle immagini di Wonder Woman viste in Batman v.
Superman: Dawn of Justice. Quando Bruce Wayne
(Ben Affleck)
sta indagando sulla provenienza di Diana, si imbatte in una
fotografia molto vecchia che ritrae Diana accanto a una comunità di
eroi e il contesto dell’immagine chiarisce che è stata scattata più
di un secolo prima degli eventi del film. Snyder ha detto che
l’idea originale dietro quell’immagine, soprannominata
ufficiosamente “Wonder Woman 1854“, era che la supereroina
fosse andata alla ricerca di Ares in tutto il mondo, scoprendo
luoghi inaspettati.
Poiché Ares è il dio della guerra,
nel primo film di Wonder Woman è stato spiegato che può
essere trovato solo se viene seguita la scia che egli si lascia
alle spalle, sotto forma di grandi conflitti bellici tra umani.
Snyder ha continuato a spiegare che una di queste situazioni
avrebbe portato Diana a trovare un grande guerriero durante il
diciannovesimo secolo. Alla fine avrebbe chiesto a questo
combattente di unirsi a lei nella sua ricerca ma, ovviamente,
questa storia non sarebbe mai stata risolta a causa del fatto che
era stata pianificata solo come sfondo per una fotografia presente
in una trama che si svolgeva in un luogo completamente diverso.
Sembra proprio che il celebre
thriller d’azione del 1993, Cliffhanger – L’ultima
sfida, avrà un seguito a ben 30 anni di distanza,
con la star originale di quel film, Sylvester
Stallone, che ha confermato di tornare per il
progetto, riprendendo il suo ruolo di alpinista di ricerca e
salvataggio Gabe Walker. Ad occuparsi della regia del progetto sarà
l’ex stuntman Ric Roman Waugh, già noto per aver
diretto Snitch – L’infiltrato e
Attacco al potere 3.
Sarebbero ora in corso i casting per il ruolo del protagonista, che
dunque non sarà ricoperto da Stallone. L’attore, infatti,
similmente a quanto già compiuto con Creed, dovrebbe sì
far parte del film ma come personaggio secondario impegnato ad
istruire un suo erede.
“Sono cresciuto con i più grandi
film d’azione degli anni ’80 e ’90 e ho potuto lavorare come
stuntman su alcuni di essi. Cliffhanger è stato di gran lunga uno
dei miei film preferiti“, ha affermato Waugh in una
dichiarazione. “Essere al timone del prossimo capitolo, scalare
le Alpi italiane con la leggenda in persona, Sylvester Stallone, è
un sogno che diventa realtà. Sarà una grande sfida portare questo
franchise a nuovi livelli, una responsabilità che non prenderò alla
leggera.” Il produttore Neal H. Moritz ha
invece aggiunto: “Sono incredibilmente entusiasta di lavorare
con Stallone e Ric Waugh per continuare la storia di Gabe Walker e
introdurre questa storia iconica ad una nuova generazione di
spettatori in tutto il mondo“.
Il film originale vede il
personaggio interpretato da Stallone coinvolto in un piano di ladri
internazionali, che cercano di recuperare un bottino sulle alpi.
Mentre li conduce sulla montagna, Walker deve dunque trovare un
modo per impedire ai criminali di averla vinta. Dato il successo
del film, già nel 1994 si parlò di un sequel, dove Stallone si
sarebbe dovuto confrontare con alcuni terroristi che avevano
occupato la Diga di Hoover. Il progetto però non si concretizzò
mai. Con l’annuncio ufficiale di un sequel, però, non resta ora che
riscoprire l’originale, in attesa di sapere di più su ciò che
questo nuovo capitolo porterà sul grande schermo.
Lo studio di produzione
A24 ha appena pubblicato la prima immagine del
film MaXXXine, il
seguito dello slasher X– A Sexy Horror Story del 2022 e del
suo prequel, Pearl.
La nuova immagine mostra la final girl Maxine,
interpretata dalla scream queenMia Goth, che
cammina per le strade di Hollywood con un’altra donna, interpretata
dalla pop star Halsey. Le due donne, come si può
vedere, sono vestite in modo provocante, perfettamente in linea con
gli eccessi e le degenerazioni della Los Angeles degli anni
’80.
Ad ora non sono ancora stati
rilasciati dettagli esatti sulla trama di MaXXXine,
tuttavia, sappiamo che esso racconterà cosa è accaduto dopo gli
eventi del primo film, seguendo l’ambiziosa Maxine, l’unica
sopravvissuta, nel suo sogno di diventare una celebrità a Los
Angeles negli anni ’80. A dirigere questo terzo capitolo vi è
ancora Ti West, già regista dei primi due film.
Insieme a Goth e Halsey, il film sarà interpretato anche da
Elizabeth
Debicki, Moses Sumney, Michelle
Monaghan, Bobby Cannavale e
Giancarlo Esposito.
Oltre a questo cast già accatastato,
il film vedrà protagonisti anche l’icona degli anni ’80 Kevin Bacon e
Lily Collins,
ma per quanto riguarda i ruoli che questi ultimi due andranno ad
interpretare, non sono stati ancora rilasciati dettagli ufficiali.
Sappiamo però che la produzione del film è iniziata nell’aprile di
quest’anno e non ci sono ancora date di uscita fissate.
Considerando i tempi rapidi con cui sono stati realizzati e
distribuiti i primi due film, è lecito immaginare che
MaXXXine potrebbe arrivare in sala già sul finire di
quest’anno, portando così a compimento una delle trilogie più
apprezzate degli ultimi anni. Di seguito, ecco l’immagine
rilasciata da A24:
Due primi importanti attori si sono
uniti al cast del nuovo film della regista premio Oscar
Chloe Zhao. Alcune fonti riportano infatti che i
candidati all’Oscar Jessie Buckley e Paul Mescal
sono in trattative per recitare in
Hamnet, che sarà diretto e co-scritto da
Zhao. La Buckley è recentemente apparsa in progetti come Sto
pensando di finirla qui, The Lost Daughter e Women
Talking, mentre la filmografia di Mescal include ad oggi
Aftersun, Normal People, Creature di Dio e
l’imminente sequel Il gladiatore 2.
Questo sarà il primo lungometraggio
di Zhao dal film MarvelEternals, del 2021, che ha debuttato
nella Fase 4 del Marvel Cinematic
Universe. In precedenza, la regista si era consacrata con
Nomadland del 2020, che l’ha
vista vincere come miglior regista e miglior film agli Academy
Awards, dopo aver anche ottenuto il Leone d’Oro alla Mostra del
Cinema di Venezia. Questo nuovo progetto, tratto dall’omonimo
romanzo di Maggie O’Farrell, immagina invece la
storia di Agnes – la moglie dello scrittore più famoso del mondo,
William Shakespeare – mentre lotta per venire a
patti con la perdita del suo unico figlio, Hamnet.
Il romanzo traccia dunque le
conseguenze emotive, familiari e artistiche di quella perdita,
dando vita a una storia umana e toccante che fa da sfondo alla
creazione dell’opera più famosa di Shakespeare, Amleto.
Zhao, come già riportato, scriverà la sceneggiatura insieme a
O’Farrell, mentre Amblin Partners, Hera Pictures, Neal Street
Productions e Book of Shadows produrranno il film. Liza
Marshall (The End We Start From), Pippa
Harris (1917) e Sam Mendes
(1917) saranno invece i produttori. Anche se ancora non
confermato, è lecito ipotizzare che la Buckley e Mescal potrebbero
interpretare i due principali protagonisti del film, il quale non
ha ancora una data d’uscita ufficiale.
Stando ad un rapporto
dell’affidabile insider del Marvel Cinematic Universe,
Daniel Richtman, i Marvel Studios avrebbero fatto
un’offerta all’attrice candidata all’Oscar Margot Robbie
per interpretare Sue Storm, la Donna Invisibile,
nel prossimo film dei Fantastici Quattro. Come noto,
il processo di casting per questo atteso film Marvel, che
introdurrà i quattro supereroi nell’MCU è in corso e c’è grande
attesa sulle rivelazioni di chi andrà ad interpretarli. Se tale
rumor fosse vero e la Robbie dovesse accettare l’accordo, l’attrice
diventerà uno degli esempi più notevoli di protagonista sia in un
film Marvel che DC, dato che è già stata Harley Quinn del DC
Extended Universe.
Il nome della Robbie è però una
novità rispetto alle attrici ad oggi indicate come
maggiori candidate al ruolo, tra cui spiccano Vanessa Kirby e
Jodie Comer.
Uno dei problemi con i rumor sui casting di Fantastici Quattro è il
fatto che il film ha più volte cambiato registi e sceneggiatori,
portando di conseguenza a continui ripensamenti sugli eventuali
attori da coinvolgere. L’ assunzione di ora di Matt
Shakman come regista e dello sceneggiatore Josh
Friedman ha dunque ora scombussolato di nuovo i piani e
tra le loro ipotesi di attori potrebbe dunque essere rientrata
anche la Robbie.
L’attrice, come noto, sarà intanto
nelle sale a luglio con il film Barbie,
mentre tra i suoi progetti di imminente arrivo vi è anche il nuovo
film di Wes Anderson, Asteroid
City. Inoltre, nel suo futuro dovrebbe esserci anche un
film reboot di Ocean’s Eleven. Essendo tra le attrici più
richieste del momento, occorrerà dunque capire se la Robbie abbia
intenzione o meno di assumersi un impegno come quello
apparentemente propostole dalla Marvel, che potrebbe coinvolgerla
in più film e in un arco di tempo piuttosto ampio. Con il processo
di casting in corso, non dovrebbe volerci molto per avere una
risposta a questa domanda.
Stando a quanto riportato da
Deadline, Pedro Pascal
sarebbe in una fase finale di trattative per unirsi al già notevole
cast di Il gladiatore
2, che include già Paul Mescal,
Barry Keoghan,
Joseph Quinn e Denzel
Washington. Anche Connie Nielson e
Djimon Hounsou dovrebbero riprendere i loro ruoli
dal primo film. Mentre sappiamo che Mescal interpreterà Lucius,
figlio di Lucilla e nipote del Commodo di Joaquin
Phoenix, Keoghan il ruolo dell’imperatore Geta e Joseph
Quinn di Stranger Things quello dell’imperatore Caracalla,
rimane ad ora sconosciuta la parte che Pascal potrebbe assumere nel
film.
In generale, rimane ancora segreta
la trama del film, che dovrebbe in ogni caso svolgersi circa
vent’anni dopo la fine di Il gladiatore. Considerando che
la Paramount ha attualmente fissato la data di
uscita di questo sequel ancora senza titolo ufficiale al 22
novembre 2024, non dovrebbe volerci molto prima che le
riprese abbiano effettivamente inizio. A quel punto si inizieranno
ad avere maggiori dettagli sull’intero progetto, che sarà diretto
da Ridley Scott, già regista di Il
gladiatore. Da tempo Scott aspirava a realizzare un sequel di
quel suo epico film, capace di incassare oltre 460 milioni a
livello globale e vincere cinque premi Oscar.
Per Pascal si tratta dell’ennesimo
importante progetto a cui prende parte in questo periodo. Dopo
essere tornato ad interpretare il mandalorianoDin Djarin nella
terza stagione di The Mandalorian e aver
assunto i panni di Joel in The Last of Us, egli ha
anche recitato al fianco di Ethan Hawke nel
cortometraggio di Pedro AlmodovarStrange Way of Life,
che sarà presentato in anteprima al Festival di Cannes, mentre farà
poi parte del film Drive-Away Dolls di Ethan
Coen. Un periodo dunque particolarmente ricco a cui si
aggiungerebbe ora anche l’epico Il gladiatore 2 e i fan
dell’attore non vedono l’ora di sapere quale ruolo egli
effettivamente ricoprirà in esso.
“You can dance, you can jive,
having the time of your life. Ooh, see that girl, watch that scene,
digging the dancing queen…”.
È sulle note della canzone degli
ABBA, storico gruppo musicale da cui nasce Mamma mia!
(musical e film), che Tully danza nell’ultimo episodio della
seconda parte de L’estate in cui imparammo a volare
2. Un brano non casuale, quello scelto per l’ultima
scena, che scolpisce e incornicia nella memoria tutto quello che
sono state le protagoniste della serie fino alla fine: giovani
(nonostante l’età che avanza), libere e invincibili. Quando nel
2021 la serie debuttò su Netflix, il
pensiero che fosse una delle solite dramedy trite e
ritrite è affiorato nella mente di chiunque. Eppure Maggie
Friedman (Le
streghe dell’East End) è stata brava (dobbiamo per forza
usare il passato) e, con l’aiuto della piattaforma, ha portato in
catalogo una storia che, pur avvalendosi dei soliti cliché del
caso, è riuscita a farsi valere.
Nella quale i luoghi comuni
menzionati sono stati inseriti in maniera ingegnosa e funzionale in
un racconto che nella prima stagione non è mai scivolato nel
banale. Qualche affanno si è poi iniziato a intravedere con
l’arrivo della
prima parte della seconda season, rilasciata a
dicembre scorso, nella quale è stata evidente un po’ di stanchezza
da parte della showrunner che, dal romanzo di Kristin Hannah, aveva
saputo plasmare uno show con una precisa visione narrativa.
Regalandoci sia una bella storia di amicizia alla Telma e Louise di
Ridley Scott, che due protagoniste complesse e complete (e con
degli attributi, finalmente). Il blocco finale, arrivato in
piattaforma ad aprile, cerca così di dare una degna conclusione al
percorso di Tully e Kate, scegliendo saggiamente di non continuare
a tessere le fila di una storyline che, a ben guardare,
sarebbe dovuta terminare molto prima.
L’estate in cui imparammo a volare
2, trama seconda parte
Tornata dal suo viaggio in Alaska,
Tully (Katherine
Heigl) viene accolta dalla spiacevole notizia della
malattia di Kate (Sarah Chalke), attraverso la
quale però le due amiche riescono a riallacciare i rapporti. Nel
frattempo torniamo agli anni Settanta, in cui le due sono alle
prese con nuovi amori, professori irresistibili, teatro e una morte
scioccante. Un salto temporale ci porta agli anni Ottanta, inizio
anni Novanta, alle porte sbattute in faccia a lavoro da uomini
sessisti e alla nascita della piccola Mara avuta con Johnny
(Ben Lawson). Siamo poi di nuovo negli anni
Duemila: Kate decide di risposare il marito mentre nel frattempo
inizia la chemio per potersi sottoporre a un intervento che, in
teoria, dovrebbe salvarle la vita. Fra alti e bassi, le due
migliori amiche affronteranno la sfida più grande di sempre:
riuscire a superare il cancro di Kate e fare i conti con una morte
che potrebbe arrivare.
Perdersi nel racconto
La prima parte de
L’estate in cui imparammo a volare 2 ci
aveva lasciato con un grosso punto interrogativo: Tully sta per
sposarsi con Johnny? Dopo il litigio fra le due migliori amiche a
causa dell’incidente, l’episodio si era concluso con la scoperta
del cancro di Kate. A questo era seguito un flashforward
in cui si vedeva Tully prepararsi per un imminente matrimonio.
Giocando con l’ambiguità e i dialoghi della scena, la serie aveva
fatto intendere che fosse lei ad essere attesa all’altare e Johnny
lo sposo in ansia del suo ritardo. I continui dubbi
seminati nel racconto sono stati, d’altronde, una
delle carte vincenti dello show, il quale non ha fra
l’altro mai smesso di arricchire l’intreccio con colpi di scena e
cambi di rotta. Una strategia furba ma efficace, soprattutto perché
sfruttata in tutti e tre gli archi temporali, con l’obiettivo di
alimentare ancor di più la curiosità dello spettatore.
E se all’inizio è servito per dare
maggiore spessore e colore alla storia e più tridimensionalità a
Tully e Kate, nella seconda stagione ha finito per essere
un problema, oltre che una tortura. Le domande hanno
trovato subito risposta e i plot twist sono diventati
scontati, inseriti come filler per far progredire un racconto
andatosi a incepparsi nei suoi stessi ingranaggi, appesantendone le
dinamiche e non suscitando più nessuna reazione. Il continuo
saltare dagli anni ’70, agli ’80/’90, per poi tornare agli anni
2000 è riuscito solo a generare confusione, rendendo la fruizione
monotona e, in alcuni casi, superficiale e grigia. Troppa carne al
fuoco, troppi punti da voler toccare e nessuno su cui focalizzarsi
davvero poiché impegnati più a seguire il solito schema, che il suo
effettivo contenuto. Da qui, una frettolosità di
scrittura e una reiterazione di eventi che hanno fatto
spegnere la narrazione. La quale avrebbe dovuto focalizzarsi di più
sul presente e sulla attuale crisi delle protagoniste per risultare
impattante, facendo delle sequenze del passato solo dei brevi
ricordi di supporto al contesto.
L’amicizia salva… ma non questa
volta
Neanche l’amicizia fra Tully e Kate,
vero carburante della storia, riesce a far mantenere alta la
concentrazione. Gli unici momenti che riescono a coinvolgere,
suscitando un minimo interesse, sono quelli in cui le protagoniste
devono confrontarsi con la malattia di Kate. Per Tully, infatti, la
sua morte le cambierebbe per sempre la vita, impedendole di essere
felice. Un inserto interessante, che stimola una semplice
ma dolorosa riflessione sull’affrontare una possibile dipartita
delle persone che amiamo, soprattutto se queste sono
pilastro portante della nostra esistenza. Sulla paura di rimanere
soli se chi abbiamo accanto dovesse abbandonarci e sulla forza che
dovremmo trarre dall’amore che quella stessa persona ci ha
trasmesso, trasformandolo in motore della vita.
Concetti bellissimi nella loro
importanza, che proprio per questo avrebbero meritato di essere
approfonditi meglio sullo schermo, e dei quali abbiamo solo
un’insoddisfacente assaggio. Bisogna però ammettere che, pur avendo
giocato in sottrazione e con tutte le incrinature presenti, i
momenti di pathos, per quanto brevi, risultano commoventi.
Lo sono, in verità, per due ragioni. La prima è la più lampante:
c’è un impegno, specie negli episodi finali (e nell’ultima scena),
a voler costruire immagini dalla lacrima facile, emotivamente e
visivamente toccanti. Seppur consapevoli, è innegabile la loro
riuscita.
Questo ci porta al motivo numero
due, ossia la brillantezza del lavoro svolto in precedenza.
L’attimo è reso struggente più dal ricordo che noi
spettatori abbiamo di Tully e Kate che dalla composizione
della messa in scena. È questo, in realtà, che che fa galoppare
davvero l’emozione. Merito di Maggie Friedman e del suo aver
sviluppato personaggi definiti e una relazione fra le protagoniste
solida e compiuta nella prima stagione, restituendoci una
conoscenza a tutto tondo di Tully e Kate. Un’operazione mirata a
empatizzare con loro puntata dopo puntata, e che alla fine è
servita a rendere il finale de
L’estate in cui imparammo a volare 2
tutto sommato significativo, più dolce che amaro.
Pur con le sue notevoli sbavature.
James Gunn attends the European
Premiere of Marvel Studios’ "Guardians of the Galaxy: Vol 3" in
Disneyland Paris on April 22, 2023 in Paris, France. (Photo by
Joseph Sinclair for Disney)
Dopo oltre dieci anni, tre film, un
licenziamento e qualche incursione negli episodi di gruppo,
James Gunn è arrivato alla fine della sua corsa
con i Marvel Studios con Guardiani della Galassia Vol. 3, al cinema dal
3 maggio. Il regista e sceneggiatore della squadra di eroi più
sgangherata che c’è ha parlato con la stampa della fine di
quest’avventura e di cosa significherà, d’ora in avanti, non poter
più scrivere e raccontare questi personaggi.
“Non avrei mai neanche sognato
l’impatto che hanno avuto i Guardiani… no aspetta, l’ho sognato
eccome, non mentirò – comincia Gunn, dichiarando onestamente
la sua grande fiducia, sin dall’inizio, in questi personaggi –
Da subito mi sono sentito positivo rispetto a questo progetto,
sapevo che stavamo facendo qualcosa di differente e sapevo che il
mondo aveva bisogno di uno space fantasy. Ero molto consapevole del
fatto che quello che stavamo facendo avrebbe avuto
successo.”
Il bisogno di uno space fantasy
Il percorso di Gunn non è stato
dritto, tanto che per un po’ si è pensato addirittura che non fosse
in grado di concludere la trilogia, a causa del licenziamento da
parte di Disney, ma tutto è bene quel che finisce bene e per
fortuna la Casa di Topolino ha ridato a
James Gunn le chiavi della Galassia
Marvel, consentendogli di portare a termine il suo arco
narrativo che, a detta sua, era sempre stato chiaro, sin
dall’inizio: “In termini di storia, lungo i tre film, credo di
aver avuto subito chiaro il senso, l’arco narrativo che avremmo
percorso e dove saremmo arrivati.”
Sicuramente il percorso non è stato
semplice e i Guardiani hanno dovuto fronteggiare parecchie
avventure, sfide e anche perdite. Un arco narrativo che li porta
direttamente a Ovunque, il pianeta che hanno reso il loro Quartier
Generale. Quando però una minaccia esterna arriva a mettere in
pericolo la vita di Rocket, tutta la squadra si unirà per salvarlo
a ogni costo. Questo viaggio ci porterà anche indietro nel tempo,
alla scoperta delle origini di Rocket stesso. E questo cambierà per
sempre il percorso delle vite dei Guardiani, così come è cambiata
la vita di James Gunn negli ultimi 10 anni.
“Realizzare i film
dei Guardiani mi ha cambiato in tantissimi modi. Anche solo se
considero tutto quello che ho imparato da Kevin Feige e Lou
D’Esposito. E poi c’è il fatto che ho trovato davvero una nuova
famiglia con questo cast, sono molto felice di aver lavorato con
non-str*nzi, e non solo, anche con persone che ci tengono alle
cose, compresivi e compassionevoli, amorevoli. Voglio molto bene a
tutti loro e questo rende fare il film un’esperienza molto più
piacevole. Fare questo press tour con loro è come tornare sul set,
ridere e scherzare tra una ripresa e un’altra.”
La musica di Guardiani della Galassia Vol.
3
I Guardiani però non
sarebbero quelli che conosciamo senza la loro musica. Le colonne
sonore dei primi due film sono diventate delle vere e proprie hit,
facendo la fortuna di molti artisti che hanno visto rispuntare alla
vetta delle classifiche di tutto il mondo i loro vecchi singoli.
Per James Gunn, scegliere le canzoni per Guardiani della Galassia Vol.
3“è diventata una
responsabilità. I primi due Awesome Mix sono diventati delle vere
hit. Quindi so che quando scelgo una canzone, adesso, ho una
responsabilità. Il punto è che io voglio dare alle persone una
buona musica, quindi non devo solo inserire un paio di mie canzoni
preferite, e quando scrivo, inserisco la musica già dentro alla
sceneggiatura. A volte però cambio idea e cambio canzone in corso
d’opera. Questa volta è stato più complicato, perché per il Vol. 1
e 2 si trattava di canzoni pop che erano famose negli anni
Settanta, tutte quelle che poteva aver ascoltato Peter nei suoi
otto anni sulla Terra, fino al 1988 (anno in cui viene rapito da
Yondu). Alla fine del secondo film, Yondu ha regalato a Peter uno
Zune con oltre 300 canzoni e ci sono canzoni di ogni decennio.
Quindi non sapevo proprio come scegliere tra tante possibilità. Nel
tempo ho fatto una lista delle canzoni che avrei potuto inserire,
ma ci sono titoli che invece non userò mai, come Cruel to be King
di Nick Lowe, per la quale non ho mai trovato una scena giusta.
Spesso scelgo canzoni che non conosco molto bene, perché sono
adatte al momento.” E dunque è un processo creativo complicato
e sempre al servizio della storia, come poi la bontà del prodotto
attesta.
Ma c’è una parte meno bella del
lavorare con i Marvel Studios, alla trilogia di Guardiani della
Galassia? “La parte triste di tutto questo è che mi mancheranno
i personaggi, alcuni li ho particolarmente a cuore, come Rocket.
Vedrò per sempre le persone, gli attori rimarranno miei amici, ma
mi mancheranno i personaggi, non li scriverò più, almeno non nel
prossimo futuro, e questa è la parte triste.”
Un genere cinematografico
particolarmente apprezzato e capace di trasmettere forti emozioni è
quello del prison movie (o film carcerario). Ambientati
prevalentemente all’interno di una prigione, questi film trovano in
questo luogo angusto l’occasione per racconti che possono andare
dalla critica sociale fino al dramma più intenso, dal thriller
d’azione fino alla commedia. Titoli particolarmente noti sono
Papillon, Fuga da Alcatraz,
Le ali della libertà e
Escape Plan – Fuga
dall’inferno. Un altro film che recentemente si è
confrontato con questo genere è The Informer – Tre
secondi per sopravvivere (qui la recensione), distribuito
nel 2019 per la regia di Andrea Di Stefano.
Già autore del film Escobar, dedicato al
noto narcotrafficante e con protagonista Benicio Del
Toro, Di Stefano ha con The Informer
realizzato il suo secondo film in lingua inglese, che omaggia i
prison movie degli anni Settanta e Ottanta e punta a
sfatare diversi luoghi comuni di questo genere. Di Stefano, anche
autore della sceneggiatura insieme a Matt Cook e
Rowan Joffe, ha infatti visitato diverse prigioni
e incontrato veri criminali al fine di poter inserire nel film
quanta più verità possibile a riguardo. Il film si caratterizza
inoltre per la presenza di un cast di noti attori, che hanno donato
ulteriore valore al progetto.
Accolto in maniera positiva da
critica e pubblico, The Informer – Tre secondi per
sopravvivere è un ottimo titolo da recuperare se si è
appassionati di questa tipologia di film. Al suo interno infatti si
ritrova non solo una storia particolarmente tesa ma anche tanti
dettagli che ne accentuano il fascino. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
The Informer – Tre secondi per
sopravvivere: la trama del film
Protagonista del film
è Pete Koslow, un ex criminale ravveduto ed
ora soldato delle forze speciali. Egli sta ora lavorando sotto
copertura per l’FBI per infiltrarsi nel traffico di droga della
malavita polacca a New York. Deciso a lasciare quel mestiere per
poter stare con la sua famiglia, Koslow deve compiere un’ultima
missione: tornare nell’ultimo posto in cui si vorrebbe essere
rinchiusi, la prigione di Bale Hill. Qui dovrà immischiarsi tra i
mafiosi polacchi per poter sgominare dall’interno il loro traffico.
La sua missione diventa però ben presto una corsa contro il tempo
quando, a causa di un errore, egli rischia di essere individuato
come la talpa.
Di conseguenza, anche la sua
famiglia corre un grande pericolo, con i membri mafiosi fuori dalla
prigione pronti alla violenza. L’agente Koslow deve dunque
rivolgersi a Grens, un membro della divisione per
il crimine organizzato del NYPD per garantire la sicurezza dei
propri cari mentre cerca una via di fuga. Più va avanti nella sua
missione, tuttavia, più Pete si renderà conto di quanto vasto sia
il dominio di quel gruppo mafioso. A tal punto da coinvolgere anche
personalità insospettabili e molto vicine alle forze
dell’ordine.
The Informer – Tre secondi per
sopravvivere: il cast e le location del film
Protagonista del film nei panni di
Pete Koslow è l’attore Joel Kinnaman,
celebre per i film RoboCop e Suicide Squad,
fortemente voluto dal regista per la sua capacità di risultare allo
stesso tempo minaccioso e premuroso. Accanto a lui, nel ruolo della
moglie Sofia vi è invece l’attrice Ana de Armas,
oggi celebre per i film Blade Runner 2049 e Cena con
delitto. Rosamund Pike e
Clive Owen
interpretano gli agenti Wilcox e Montgomery, che reclutano Pete per
la rischiosa missione. Common interpreta il
poliziotto Grens, mentre Eugene Lipinski è il
mafioso Klimek, noto come Il Generale.
Per quanto riguarda le location del
film, molti degli ambienti esterni appartengono alla città di New
York. Qui il regista ha potuto dar vita all’atmosfera noir che
desiderava. Per quanto riguarda le scene ambientate all’interno
della prigione di Bale Hill, queste si sono svolte in una vera
prigione abbandonata a Glouchester, nel Regno Unito. Di Stefano ha
raccontato di aver scelto questo luogo poiché permetteva di
ottenere il realismo ricercato, cosa che non sarebbe stata
possibile se si fosse ricorsi a delle ricostruzioni in studio.
The Informer – Tre secondi per
sopravvivere: il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di
The Informer – Tre secondi per
sopravvivere grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di venerdì 28 aprile alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Legge e criminalità hanno spesso e
volentieri avuto un rapporto molto stretto al cinema, il più delle
volte confluendo entrambi anche all’interno degli stessi
personaggi. Nel thriller del 2002 Colpevole
d’omicidio questi due estremi convivono invece
all’interno della stessa famiglia, tra un padre poliziotto e il
figlio criminale. Diretto da Michael Caton-Jones,
noto anche per i titoli voglia di ricominciare e The Jackal, il film si
configura così come un complesso dramma famigliare, che spinge i
personaggi a confrontarsi con aspetti di sé stessi e di quanti li
circondano particolarmente imprevedibili.
Scritto da Ken
Hixon, il film è basato sull’articolo Segno di un
assassino, scritto per Esquire da Mike
McAlary. All’interno di questo si raccontava la vera
storia dell’agente Vincent LaMarca, il quale
crebbe adottato dal dipartimento della polizia della sua città dopo
che suo padre venne giustiziato negli anni Cinquanta per un
rapimento. Cresciuto, divenuto poliziotto e padre, Vincent si trovò
poi ad indagare sull’omicidio di uno spacciatore, ritrovando in suo
figlio Joey il colpevole. Da qui parte il racconto del film, che va
così ad esplorare il burrascoso e complesso rapporto tra padre e
figlio.
Passato quasi del tutto inosservato
al momento della sua uscita, raccogliendo pochi consensi al box
office, Colpevole d’omicidio è invece un
entusiasmante thriller che meriterebbe di essere riscoperto. Al suo
interno si potranno ritrovare elementi e temi più profondi del
previsto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Colpevole d’omicidio: la trama del film
Protagonista del film è
Vincent LaMarca, detective della polizia di
Manhattan vicino al pensionamento. Nonostante la sua gloriosa
carriera, egli non gli ha mai dimenticato la propria provenienza,
come anche la difficile situazione famigliare che ha caratterizzato
i suoi primi anni di vita. Figlio di un criminale poi arrestato e
giustiziato, Vincent è cresciuto con il desiderio di riscattare il
proprio nome e grazie al suo operato sembra esserci riuscito.
Improvvisamente, però, una nuova macchia minaccia di intaccare il
suo status. Indagando sul brutale omicidio di uno spacciatore,
Vincent si trova infatti a scoprire verità spiacevoli.
L’omicida viene infatti individuato
con il nome di Joey Nova. Ben presto, Vincent si
rende conto di come questi altri non sia che suo figlio
Joseph. Questo nuovo episodio di cronaca nella
famiglia LaMarca induce naturalmente la stampa a calcare la mano a
riguardo. Eppure Vincent è convinto che ci sia qualche aspetto di
quella vicenda ancora non chiarito e che potrebbe scagionare suo
figlio. Nel disperato tentativo di scoprire di più e di
riallacciare i rapporti con il Joey, il detective si troverà a
doversi scontrare anche con i fantasmi del passato.
Colpevole d’omicidio: il cast del film
Ad interpretare il detective Vincent
LaMarca vi è il due volte premio Oscar Robert De Niro,
anche se per il ruolo era inizialmente stato considerato anche
Al Pacino. Come sempre, De Niro si approcciò al
personaggio in modo meticoloso, studiando l’attività dei detective
ed esercitandosi anche nell’utilizzo della pistola, così da poter
risultare più realistico nel maneggiarla. Accanto a lui, nel film,
si ritrova anche sua figlia Drena De Niro, nei
panni di Vanessa Hansen. Colpevole d’omicidio è stato il
secondo film del 2002 in cui De Niro ha recitato insieme a sua
figlia, l’altro è Showtime. L’attrice premio Oscar
Frances
McDormand è invece presente nei panni di Michelle,
nuova compagna di Vincent.
Nel ruolo di Joey, il problematico
figlio del protagonista, vi è l’attore James Franco.
Fu lo stesso De Niro a richiedere la presenza del giovane
interprete per questo ruolo, essendo rimasto colpito dalla sua
performance in James Dean – La storia vera e desiderando
pertanto lavorare con lui. L’attrice Eliza Dushku
recita nei panni di Gina, la compagna di Joey che aiuterà Vincent
nelle sue indagini. Sono poi presenti gli attori George
Dzundza nei panni del collega di Vincent, RegDuffy, e
William Forsythe in quelli di Spyder, pericoloso
spacciatore della città. La nota attrice teatrale Patti
LuPone, infine, è presente nei panni di Maggie LaMarca, ex
moglie di Vincent.
Colpevole d’omicidio: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Colpevole
d’omicidio è infatti disponibile nei cataloghi di
Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 29
aprile alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Ancor più spaventosi dei thriller
con assassini, sono i thriller ispirati a veri assassini. L’idea
che quanto si sta vedendo sia accaduto realmente genera una certa
inquietudine, che contribuisce il più delle volte tanto
all’atmosfera quanto al successo del film. Gli esempi a riguardo
sono tantissimi, con Zodiac che rimane uno
dei massimi esponenti. Nel 2011 si è però fatto notare anche il
film Le paludi della morte, scritto da
Donald F.Ferrarone, prodotto da
Michael Mann e diretto dalla figlia di
quest’ultimo, Ami Canaan Mann, qui alla sua
seconda regia di un lungometraggio.
Presentato in concorso alla Mostra
di Venezia, il film (che in originale è intitolato Texas
Killing Fields, è ispirato ad una serie di omicidi
verificatisi lungo la strada I-45, in particolare tra le città di
Houston e Galveston. La zona è così diventata nota come “The
Killing Fields”. Per la sua sceneggiatura, Ferrarone si è in
particolare basato sul rapimento di diverse donne, poi ritrovate
scaricate in alcune zone di quell’area. Se nella realtà si sospetta
di molteplici assassini non identificati, per il film si è deciso
di concentrarsi su di un’unica personalità, al fine di rendere il
racconto meno articolato.
A lungo considerato un film troppo
cupo per essere realizzato, questo riuscì tuttavia a vedere la
luce, sostenuto anche da una serie di celebri attori hollywoodiani.
Passato in sordina al momento della sua uscita, è oggi un titolo
decisamente da riscoprire, specialmente per gli amanti di questo
genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Le paludi della morte: la trama del film
Il film narra le vicende legate al
ritrovamento del cadavere di una ragazzina nei pressi della
cittadina di Texas City. Il corpo della vittima viene rinvenuto
nelle paludi della zona costiera, vicino le raffinerie del
petrolio, ed è solo l’ultimo di una lunga e terribile serie di
omicidi irrisolti che vedono sempre coinvolte giovani donne
violentate e mutilate. Ad occuparsi del caso vi è Mike
Souder, giovane poliziotto texano. Considerata la gravità
della situazione, però, gli verrà affiancato un agente del FBI
proveniente da New York, Brian Heigh. Mentre i due
lavorano al fine di trovare indizi, Mike decide di occuparsi anche
di Anne, la quale potrebbe facilmente essere una
prossima vittima.
La giovane è infatti un’adolescente
disadattata che ha passato gran parte della sua vita in
riformatorio. Figlia di una prostituta, Anne sembra essere un
soggetto ideale per l’assassino. Mike inizia a sviluppare un certo
affetto nei confronti della giovane, diventando per lei protettivo
come un padre. Nel momento in cui Anne scompare come temuto, i due
agenti dovranno intraprendere una corsa contro il tempo al fine di
scoprire l’identità dell’assassino e salvare la ragazza prima che
possa essere troppo tardi. Sarà a quel punto che Mike scoprirà
quanto possa essere pericoloso legarsi ad una potenziale
vittima.
Le paludi della morte: il cast del film
Ad interpretare il ruolo del
poliziotto Mike Souder vi è l’attore Sam
Worthington, divenuto una celebrità dopo aver recitato
in Avatar. In preparazione a Le paludi della
morte, egli ha avuto l’occasione di incontrare il vero
detective Souder, apprendendo da lui le principali informazioni sui
casi a cui il film si ispira. Ciò gli ha permesso poi di poter
essere ulteriormente realistico nella sua interpretazione. Nel
ruolo dell’agente FBI Brian Heigh doveva inizialmente esserci
l’attore Bradley Cooper,
il quale dovette rinunciare a causa di altri impegni. Al suo posto
è stato scelto Jeffrey Dean
Morgan, oggi noto per essere Negan nella serie The
Walking Dead.
La candidata all’Oscar Jessica Chastain, celebre per film come
Zero Dark Thirty e Molly’s Game, interpreta
invece la detective Pam Stall. Nel film sono poi presenti Jason Clarke,
attore recentemente visto in First Man – Il primo uomo e
Le strade del male, ricopre il ruolo di Rule, mentre
Stephen Graham è Rhino. Annabeth
Gish, vista in Prtty Little Liars e Sons of
Anarchy, interpreta Gwen Heigh. Infine, nei panni della
giovane Anne Sliger si ritrova l’attrice Chloe Grace
Moretz, divenuta celebre grazie ai film di
Kick-Ass. Sheryl Lee, ricordata per
l’iconico personaggio di Laura Palmer in I segreti di Twin
Peaks è Lucie Sliger, la madre di Anne. Per prepararsi ai loro
ruoli, le due attrici hanno trascorso diversi giorni in un vero
centro di recupero per tossicomani.
Le paludi della morte: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Le paludi della
morte è infatti disponibile nel catalogo
di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 30
aprile alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Ospite a Roma, in occasione
dell’inaugurazione della sua mostra personale De Sagittis
et Seminibus organizzata da ARF! e
Instituto Cervantes, l’artista spagnolo David Aja ha incontrato il pubblico e i fan
per parlare del suo lavoro e per aprire le porte della Sala Dalì di
Piazza Navona all’esposizione di alcune delle sue opere più
famose.
Il disegnatore, divenuto
particolarmente famoso agli occhi dei fan del Marvel Cinematic Universe
perché alle sua storie di Hawkeye
si è ispirata l’omonima serie Marvel Studios con
Jeremy Renner e Hailee
Steinfeld, ha parlato del suo lavoro, degli inizi,
delle sue passioni, ma ha anche accennato alla collaborazione con i
Marvel Studios in occasione proprio della produzione della serie.
“Sono due mondi diversi, una cosa sono i fumetti l’altra sono i
Marvel Studios, da una parte c’è la Disney, tutta Hollywood,
dall’altra ci sono i quattro gatti che in una stanza fanno
fumetti”.
A differenza di quanto si possa
immaginare, David Aja è stato chiamato dagli
uomini di Kevin Feige soltanto per realizzare
alcuni cartelli e delle copertine, che sono facilmente
rintracciabili nei titoli di testa e di coda della serie, tuttavia
ha colto l’occasione per criticare la politica contemporanea delle
piattaforme che nega il diritto dell’autore di comparire insieme
all’opera che contribuisce a creare.
“Il problema dei crediti è molto
importante. Ci troviamo in questo posto (l’Italia) dove vediamo le
grandi opere dei Rinascimento di Michelangelo e Raffaello, e oggi
invece le opere sono di Netflix, di Marvel Studios, di Amazon
Prime. Lo stesso Hawkeye è di Marvel Studios, e non viene
riconosciuto il credito all’autore. E non si tratta solo del mio
caso personale, ad esempio il film di Scorsese fatto da Netflix,
diventa un film di Netflix, non più di Scorsese!”
All’incoraggiante replica del moderatore dell’incontro che ha
augurato un cambiamento di tendenza, David Aja ha risposto, ironico: “Questa
conversazione non può andare avanti, perché tanto nel prossimo
futuro moriremo tutti a causa del cambiamento climatico”. Che
è poi quello che cupamente profetizza l’ultima opera edita di Aja,
The Seeds (Berger Books / Bao Publishing, 2021),
scritta da Ann Nocenti.
David Aja ha
disegnato, nel corso della sua carriera, eroi come
Daredevil,Iron Fist,
Hawkeye e ha realizzato una serie di copertine
premiatissime per Scarlet Witch. La mostra,
inaugurata il 28 aprile, è visitabile fino al 9 luglio 2023.