Dave Bautista non pensa che sarebbe adatto per
interpretare Bane come parte della storia di Batman nell’Universo
DC. Il DCU è pronto per un enorme cambiamento dopo che
Warner Bros. Discovery ha lanciato i DC Studios nel 2022. Destinato
a sostituire DC Films, i DC Studios sono guidati da James
Gunn e Peter Safran, che sono stati
nominati per i ruoli dei co-CEO. Sotto la loro gestione,
televisione, film, animazione e videogiochi cercheranno di dare un
corpo coerente al DCU. La road map su cui stanno lavorando dovrebbe
coprire i prossimi 8-10 anni. Ciò significa la fine del DCEU,
operativo da L’Uomo d’Acciaio del 2013.
Poiché le decisioni sul DCU saranno
annunciate presto, rimangono domande su come sarà il nuovo
franchise di Gunn e chi ne farà parte. Dave Bautista, che ha fatto parte del
franchise dei Guardiani della Galassia diretto da
James Gunn, aveva già parlato di voler
interpretare il nemico di Batman, Bane. Tuttavia, l’attore sta
cambiando idea, almeno da quello che si evince da una nuova
intervista con Insider. Sembra che Gunn stesso
non abbia accettato una sua possibile candidatura nel ruolo che era
stato di Tom Hardy in Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, e ha
commentato:
“Devo dire che lo apprezzo
perché non voglio interpretare un personaggio a cui non posso
rendere giustizia. A questo punto della mia carriera non credo di
poter più rendere giustizia a Bane. Semplicemente non so se potrei
gestire la parte fisica e non credo che avrei la longevità per
pianificare in anticipo i film. Quindi, non so se posso essere la
persona giusta.”
E voi che ne pensate? Immaginate
Dave Bautista come Bane o vorreste un altro attore?
SKY ha diffuso il trailer di
Yellowstone 5, la quinta stagione di
Yellowstone,
il più celebre e apprezzato western contemporaneo, con Kevin Costner di recente vincitore del Golden
Globe come migliore attore in una serie drammatica proprio grazie
al ruolo di Jon Dutton, proprietario del leggendario ranch del
Montana che dà il titolo alla serie. Creata da Taylor
Sheridan, Yellowstone 5torna con
la prima parte – otto nuovi episodi – su Sky e in streaming su NOW
dal 1° marzo, con due nuovi episodi ogni mercoledì
(disponibili anche on demand).
Seguitissima saga familiare targata
Paramount, la serie vede protagonisti insieme al premio Oscar
Kevin Costner anche Kelly Reilly, Luke Grimes e
Wes Bentley nei panni dei figli di John Dutton
(rispettivamente Beth, Kayce e Jamie), oltre a Cole
Hauser, Kelsey Asbille, Gil
Birmingham e Wendy Moniz-Grillo.
La trama di Yellowstone 5
Nella prima parte della quinta
stagione di Yellowstone,
John Dutton continua a lottare per difendere il suo ranch, la sua
eredità e il suo stile di vita nel Montana dalle rivendicazioni dei
rappresentanti della riserva indiana di Broken Rock e dalla
minaccia rappresentata dalla Market Equities. Mentre problemi di
salute e segreti di famiglia mettono alle strette i Dutton,
aspirazioni politiche e nuove relazioni e collaborazioni minacciano
il loro futuro e quello del ranch. La posta in gioco si è fatta
ancora più alta. Il potere ha il suo prezzo, i Dutton saranno
disposti a pagarlo? Nel cast della quinta stagione anche
Forrie J. Smith, Jacki Weaver, Finn Little, Mo Brings
Plenty, Dawn Olivieri,
Piper Perabo e Q’orianka Kilcher.
Guillermo del Toro, reduce dal suo successo
con Pinocchio che probabilmente lo condurrà a
vincere un altro premio Oscar, questa volta per il miglior film
animato, ha già trovato il suo prossimo progetto in stop-motion. Il
suo Pinocchio, che interpreta in chiave dark
l’iconica fiaba di Carlo Collodi, ha già vinto il
Golden Globe come miglior film d’animazione, oltre ad aver riscosso
consensi unanimi e recensioni molto positive.
Parlando con
The Telegraph (tramite Collider), lo sceneggiatore e regista
Guillermo del Toro ha rivelato di avere già gli
occhi puntati su un altro lungometraggio animato. Ha in programma
di adattare per il grande schermo Il Gigante
Sepolto, il romanzo del 2015 del premio Nobel
Kazuo Ishiguro.
Potrebbe passare molto tempo prima
che del Toro si metta concretamente al lavoro su questo progetto,
tuttavia, il regista afferma che inizierà tra due settimane il
processo di progettazione con lo sceneggiatore di Matilda
the MusicalDennis Kelly, che sta
co-scrivendo Il Gigante Sepolto.
“Il prossimo film in stop-motion
che sto realizzando è un adattamento di Il Gigante
Sepolto di Kazuo Ishiguro, che sto
attualmente scrivendo insieme a Dennis Kelly, e
inizieremo il processo di progettazione tra due mesi. Prima però
girerò un lungometraggio live-action. Ma nel frattempo stiamo
sviluppando un lookbook e tra circa due anni, se tutto va bene,
inizieremo la produzione.”
Ecco la trama del romanzo:
La coppia di anziani coniugi britanni è afflitta da un arcano
tormento: una sorta di inspiegabile amnesia che priva i due di una
storia condivisa. A causarla pare essere una strana nebbia
dilagante che, villaggio dopo villaggio, avvolge indistintamente
tutte le popolazioni, ammorbandole con i suoi miasmi.
Chi ha avuto modo di vedere tutte le
puntate della
serie HBO lo sapeva già, ma ora che è disponibile per tutto il
mondo, tutti sanno che l’episodio 3 di The Last of
Us, Long Long Time, è uno dei
migliori della serie, sicuramente il migliore trai primi tre già
distribuiti.
La particolarità dell’episodio
risiede principalmente nel fatto che si tratta di una storia nella
storia, un mini racconto, quasi una puntata antologica che ci
permette da un lato di conoscere a amare nuovi personaggi,
dall’altro di avvertire chiaramente la profondità del mondo in cui
si muovono Joel e Ellie. E infatti, nell’episodio 3 di The
Last of Us assistiamo alla storia di Bill e
Frank, che si svolge in contemporanea che quella di Joel,
che, scopriremo, si intreccia con la sua, ma che ha un tono e un
significato completamente differente e ci mostra altre vite
nell’apocalisse.
1The Last of Us non è la classica storia
di zombie
Probabilmente il motivo principale per cui
l’episodio 3 di The Last of Us è prezioso, è perché dimostra che la
serie non è la classica zombie story. Una cosa che ha sempre
contraddistinto The Last of Us, in termini di gioco originale, è
stata la sua esplorazione dei personaggi, dei temi e della storia.
Piuttosto che essere un gioco slasher di zombi senza cervello, The
Last of Us ha compiuto uno sforzo per creare personaggi
eccezionalmente ben scritti, una eredità che la prende in serissima
considerazione.
L’episodio 3 lo dimostra con grande efficacia,
raccontando la storia di Bill e Frank – e la tragica malattia di
quest’ultimo – in un modo che non è quasi influenzato dal mondo
infestato dagli zombi. Sebbene i due siano uniti dall’impatto che
l’infezione ha avuto sul questo mondo, la storia di Bill e
Frank è in gran parte autonoma e focalizzata semplicemente sullo
sviluppo della loro relazione. Così facendo, The Last of Us della
HBO continua a differenziarsi dalla sovrabbondanza di altre serie
di zombi che sono diventati sempre più popolari negli ultimi
decenni.
La terza
stagione di The
Mandalorian è ormai dietro l’angolo e dopo che
The Book ofBoba
Fett ha riunito Din Djarin e
Grogu dopo il loro addio da lacrime nel finale della
seconda stagione di The
Mandalorian, non vediamo l’ora di vedere dove andrà a
finire questa storia. Uno spot televisivo appena diffuso ci
offre alcuni spunti al riguardo, mettendo sotto i riflettori la
ricerca di Din per tornare a Mandalore e riguadagnare il suo status
di “mandaloriano”.
Ci viene anche mostrato qualcosa di più di quella che sembra
destinata a essere un’epica battaglia aerea e alcuni dei
Mandaloriani che Din e Grogu incroceranno sul loro cammino! In
qualità di legittimo detentore della Darksaber, Din
potrebbe finire per guidare i suoi compagni guerrieri su un
percorso che li vedrà riportati al loro legittimo posto nella
Galassia.
https://www.youtube.com/watch?v=0_wPvHYAfDY
La seconda stagione si è conclusa con Din Djarin
(Pedro
Pascal) che ha detto addio a Grogu e lo ha lasciato
alle cure di
Luke Skywalker (Mark
Hamill), ma abbiamo rivisto i personaggio nella serie
The
Book ofBoba
Fett, dove Mando si è riunito con il suo adorabile
compagno di viaggio. e partì per il suo pianeta natale di
Mandalore. Una sinossi piuttosto vaga della terza stagione e stata
diffusa e riporta quanto segue: “I viaggi del Mandalorian
attraverso la galassia di Star
Wars continuano”, si legge. “Un tempo
cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu.
Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la
galassia dalla sua oscura storia.” “Il Mandaloriano incontrerà
vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano
il loro viaggio insieme.”
La serie The
Mandalorian è interpretata da
Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily
Swallow e Giancarlo Esposito. È stato anche
confermato che il team di registi di The Mandalorian sarà
composto da Rick Famuyiwa, Rachel Morrison, Lee Isaac Chung, Carl
Weathers, Peter Ramsey e Bryce Dallas Howard, un team stellare che
siamo sicuri porterà un sacco di entusiasmanti idee e immagini in
questo angolo di una Galassia Lontana Lontana. Jon
Favreau è lo showrunner/head writer e serve come
produttore esecutivo insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono
coproduttrici esecutive.
Disponibile nel catalogo di
Netflix a partire dal 27 gennaio, la serie
spagnola La ragazza di neve è in breve
divenuta uno dei titoli più celebri e ricercati sulla piattaforma
streaming. Ad oggi ricopre infatti il primo posto nella Top 10
delle serie TV più viste e dato il suo continuo crescere di
popolarità potrebbe mantenere tale posizione ancora a lungo. Ma
qual è il segreto dietro il successo di questa serie? Scritta da
Jesús Mesas e Javier Andrés Roig
e diretta da David Ulloa e Laura
Alvea, questa offre un racconto investigativo nel quale si
fondono i canoni dei generi mistery e
thriller.
La storia è dunque strutturata per
catturare sin da subito l’attenzione dello spettatore, offrendo
indizi, sospetti, depistaggi e possibili soluzioni ad un enigma che
si rivela più grande e complicato del previsto. Non mancano poi
anche tutte quelle caratteristiche che hanno reso popolari serie
spagnole come La casa di carta o Élite, ovvero la
presenza di emozioni forti, relazioni e passioni pericolose, le
quali contribuiscono a far generare nello spettatore ulteriore
pathos nei confronti dei personaggi e delle loro storie.
La ragazza di neve, il libro di Javier Castillo
Dietro tale ricca struttura
narrativa si nasconde un romanzo di altrettanto successo, quello
scritto Javier Castillo e pubblicato in Italia da
Salani. Castillo, definito anche come “lo
Stephen King spagnolo“, è un’autore di 35 anni particolarmente
apprezzato in patria, i cui romanzi hanno superato il milione di
copie vendute e sono stati tradotti in più di 60 Paesi. Formatosi
studiando Economia aziendale e ottenendo un master in Management
presso la ESCP Europe Business School, inizialmente egli lavorava
come consulente finanziario, ma dopo il successo dei suo primi
libri, ha abbandonato quella professione per diventare uno
scrittorea tempo pieno.
Nel 2022 pubblica infine La
ragazza della neve, che con la sua storia che mescola dramma,
mistero e forte suspence, è divenuto un grandissimo successo
editoriale con milioni di copie vendute in tutto il mondo. Grazie
proprio alla sua storia che rapisce e conquista, era solo questione
di tempo prima che i diritti del romanzo venissero acquistati per
poterne trarre un prodotto audiovisivo. Netflix non ha infatti
tardato a produrre la serie che oggi sta tanto spopolando, a
conferma del grande fascino suscitato da un racconto come questo.
Ma, dopo aver parlato degli elementi alla base della storia di
La ragazza della neve, di cosa parla concretamente il
libro e la serie?
La trama e il cast di La ragazza di neve
Il racconto ha inizio nel 2010, a
Malaga, durante la parata dei Magi. Durante tale occasione
Amaya Martín, una bambina tre anni, sparisce tra
la folla. Dopo lunghe ricerche, guidate dai terrorizzati genitori,
vengono ritrovati solo i suoi vestiti e delle ciocche di capelli.
Il mistero dietro la scomparsa della bambina sembra irrisolvibile e
ci vorranno anni prima che spunti un indizio in grado di rimettere
in moto la macchina investigativa. Proprio il giorno del compleanno
di Kera, i suoi genitori ricevono uno strano pacchetto. Dentro c’è
una videocassetta che mostra una bambina che sembra proprio essere
Kiera, mentre gioca con una casa delle bambole in una stanza dai
colori vivaci.
Dopo pochissimo lo schermo torna
però a sgranarsi in un pulviscolo di puntini bianchi e neri, una
neve di incertezza, speranza e dolore insieme. A guardare tale
video, insieme ai due spaventati genitori, c’è anche Miren
Rojo, che all’epoca del rapimento era una studentessa di
giornalismo e da allora si è dedicata anima e corpo a questo caso.
È lei a condurre ora, insieme
all’esperto Eduardo, un’indagine parallela,
più profonda e pericolosa, in cui la scomparsa di Kiera si
intreccia con la sua storia personale in un enigmatico gioco di
specchi che potrebbe far emergere scheletri dal passato
potenzialmente pericolosi, in modi inaspettati, per tutti i
coinvolti.
Ad interpretare i personaggi
principali si possono ritrovare alcuni noti attori spagnoli, a
partire da Milena Smith nei panni di Miren Rojo.
Dopo aver esordito nel film Non uccidere, ha
ottenuto grande popolarità per aver recitato accanto a Penelope Cruz
in Madres Parallelas,
guadagnando anche una nomination ai premi Goya come miglior
attrice. Accanto a lei, nel ruolo di Eduardo, vi è invece l’attore
José Coronado, recentemente visto anche in Way
Down – Rapina alla banca di Spagna. Sono poi presenti gli
attori Aixa Villagránnei
panni di Belén Millán, Tristán Ulloa in
quelli di David Luque e Loreto Mauleón as Ana
Núñez.
Il finale di La ragazza di neve
Di seguito si riportanno elementi
spoiler riguardanti
il finale della serie, dunque per chi
non ha ancora terminato la visione, si consiglia di interrompere la
lettura. Ma per chi proprio non riesce ad aspettare di arrivare
alla fine del sesto ed ultimo episodio della serie per vedere come
questa finisce, o per chi ha visto il finale e desidera avere
maggiori chiarimenti a riguardo, di seguito si riporta nel
dettaglio la spiegazione di quanto avviene. Innanzitutto, come
saprà chi ha visto o sta vedendo La ragazza di neve, a
rendere avvincente e coinvolgente la storia ci pensa anche una
struttura temporale non lineare, che compie salti temporali avanti
e indietro nel tempo.
Questi permettono allo spettatore di
avere a disposizione una sempre maggior quantità di dettagli su cui
costruire le proprie riflessioni in vista della risoluzione del
caso. Nel finale, si scoprirà dunque che la piccola Amaya è stata
rapita da Iris e Santiago, marito
e moglie e pazienti della mamma della bambina, alla clinica della
fertilità. Il forte desiderio di Iris per la maternità la convince
ad allontanare la bambina dai genitori e a crescerla come se fosse
sua figlia. Amaya vive così ben dieci anni in compagnia dei suoi
rapitori, arrivando a convincersi che siano davvero loro i suoi
genitori e sviluppando una notevole paura del mondo esterno per via
di ciò che Iris e Santiago le raccontano di questo.
Il fine è naturalmente quello di
impedire che la piccola sviluppi curiosità per ciò che si trova al
di fuori del luogo in cui è tenuta, rischiando dunque di essere
ritrovata dai veri genitori. Mossi da compassione, però, i due
rapitori decidono di inviare a questi alcuni brevi video della
bambina, per far sapere loro che sta bene. Sarà proprio grazie ad
uno di questi filmati che Miren riuscirà a risalire al luogo in cui
la piccola è tenuta prigioniera. Dopo averla recuperata, in seguito
ad un incidente in cui Iris perde la vita, la bambina fa però
fatica a riconoscere i suoi due veri genitori come tali e per loro
si prospetta un percorso di riconciliazione piuttosto lungo.
Nel mentre, Miren, durante una
presentazione del suo libro, riceve un pacchetto anonimo che sembra
collegato a un complicato caso di traffico di donne e bambini che
la reporter aveva portato a galla durante le sue indagini. Per lei
dunque sembra avere inizio un nuovo caso da risolvere, lasciando
dunque intendere che la serie potrebbe avere una seconda stagione
ancora una volta con la reporter interpretata dalla Smith come
protagonista. Netflix non ha ancora confermato nulla a riguardo, ma
i presupposti sembrano esserci tutti, anche se in caso di nuova
stagione questa proporrà per forza di cose un racconto originale,
che esula dal romanzo di Castillo.
James Gunn ha precedentemente rivelato che i
fan avrebbero finalmente saputo di più sui piani suoi e del suo
collega co-CEO dei DC Studios Peter Safran per la
DCU prima
della fine di gennaio, e oggi siamo al 31 gennaio!Il regista di
Suicide Squadha
lasciatointendere che gli annunci
sarebbero arrivati a un certo punto martedì tramite una serie
di annunci su Twitter, e ora abbiamo alcuni aggiornamenti da
condividere.
Da quello che possiamo raccogliere, stasera si terrà (o lo ha
già fatto) un evento stampa per annunciare alcune delle linee
principali su ciò che dovrebbe essere annunciato oggi. Questo
potrebbe suggerire che i dettagli saranno condivisi in rapporti
separati durante la giornata, ma cosa possiamo aspettarci
esattamente?
Probabilmente non
molto!Mentre Gunn e Safran sono stati impegnati a delineare
i nuovi progetti negli ultimi mesi, saremmo molto sorpresi se una
lista completa non fosse pronta per essere svelata. Anche se
nessuno sa con certezza cosa c’è all’ordine del giorno, diversi
addetti ai lavori ritengono che verranno annunciati solo alcuni
progetti del
famigerato piano decennale del nuovo DCU, e dovremmo
anche ottenere una conferma ufficiale sullo stato della “vecchia
guardia” all’interno del nuovo DCU che dovrebbe
iniziare a prendere forma.
Vi ricordiamo che queste informazioni al momento sono solo
dei rumors dunque toccherà aspettare gli annunci ufficiali,
anche se riassumono le notizie rivelate da diverse fonti
attendibili. In ogni caso dovremmo saperne di più molto presto.
Quindi non ci resta che aspettare ulteriori notizie e si spera
notizie ufficiali!
I fan stanno ancora discutendo
sull’imminente film di Super
Mario Bros. – Il film. prodotto da Illumination,
e nonostante alcuni commenti negativi prevedibili,
il primo trailer del tanto atteso ritorno sul grande schermo di
Super Mario
Bros. ha ricevuto una risposta per lo più positiva tra
i fan. Ebbene oggi un nuovo spot tv ci fa sentire la voce di
Seth Rogen nella versione originale che è
stato scelto per interpretare Donkey Kong.
Nel nuovo contributo video vi
segnaliamo un easter sgg entusiasmante per chi ha giocato al
videogame, dato che nel filmato ad un certo punto Mario assume la
sua forma “Cat Mario”!
Diretto da Aaron Horvath e
Michael Jelenic ( Teen Titans Go!, Teen Titans
Go! To the Movies ) da una sceneggiatura di Matthew Fogel
( Minions: The Rise of Gru ), il film vede nel
cast anche Jack Black nei panni di Bowser,
Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Fred
Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael
Richardson nei panni di Kamek e Sebastian
Maniscalco nei panni di Spike. Super
Mario Bros. – Il film uscirà nelle sale il 6 aprile
2023.
Nintendo e Illumination firmano il
nuovo film d’animazione ambientato nel mondo di Super Mario Bros.
Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic (produttori di Teen
Titans Go! – Il Film ), da una sceneggiatura di Matthew Fogel (The
LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura, Minions 2 – Come Gru Diventa
Cattivissimo), nella versione originale Chris Pratt doppierà Mario,
Anya Taylor-Joy sarà la Principessa Peach, Charlie Day sarà Luigi e
Jack Black doppierà Bowser; Keegan-Michael Key presta la voce a
Toad, Seth Rogen e Fred Armisen rispettivamente a Donkey e a Cranky
Kong. A Kevin Michael Richardson spetta il ruolo di Kamek e a
Sebastian Maniscalco quello di Spike. Il film è prodotto dal
fondatore e CEO di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru
Miyamoto per Nintendo. Il film è co-finanziato da Universal
Pictures e Nintendo e distribuito in tutto il mondo da Universal
Pictures.
L’episodio
3 di The Last of Us fornisce maggiori dettagli su come
l’infezione
da Cordyceps si sia diffusa in tutto il mondo,
collegandosi a un concetto introdotto per la prima volta nel gioco
originale. Mentre gli episodi 1 e 2 della serie hanno seguito molto
fedelmente il gioco, le differenze maggiori sono emerse dalla
spiegazione fornita da HBO
dell’infezione
da Cordyceps che ha decimato l’umanità. Già dalla
sequenza di apertura dell’episodio
1, che ha visto la partecipazione di John
Hannah in un’eccezionale cold opening, ha aggiunto un
dettaglio inedito sull’infezione rispetto al videogioco,
collegandola al riscaldamento globale.
La sequenza di apertura
dell’episodio
2 di The Last of Us a Giacarta, in Indonesia,
ha proseguito quest’intenzione di modificare l’origine
dell’infezione spostando l’epicentro di questa in
Asia anziché in Sud America, per
allinearsi maggiormente all’habitat del fungo nel mondo reale.
Sebbene l’episodio
3 di The Last of Us sia il primo a non presentare un flashback
relativo all’origine dell’infezione
da Cordyceps, alcuni dialoghi tra
Joel ed Ellie rivelano ulteriori
dettagli che si ricollegano sia alla versione del gioco che a
quella della HBO: analizziamoli insieme.
1L’infezione da Cordyceps è basata su
dati scientifici?
Questa spiegazione ci porta a chiederci se sia
basata su dati scientifici reali. The Last of Us della HBO ha infatti offerto
una spiegazione iperrealistica all’infezione da Cordyceps, tanto che viene da pensare che un
evento del genere possa verificarsi nella vita reale. Ciò è
confermato dall’incipit dell’episodio
2, in cui il professor Ratna descrive il silo
di farina e grano in cui è iniziata l’infezione come un
“substrato perfetto“. In biologia, un substrato è una base
su cui vivono alcuni organismi, compresi i funghi.
È
noto che i funghi utilizzano come substrato i prodotti derivati dai
cereali, come il riso integrale, la segale o il popcorn. Questo
rende incredibilmente realistico il fatto che un ceppo di funghi
mutati possa utilizzare cereali e farina come substrato, e che poi
l’ingestione di questo causi l’infenzione nell’ospite umano. Una
spiegazione così accurata non fa che aumentare la verosimiglianza
agghiacciante di The Last of Us, rendendo il Cordyceps sempre più terrificante agli occhi
degli spettatori.
Mentre il film live-action
originale di Aladdin
non è stato all’altezza delle aspettative del pubblico, oggi
abbiamo appreso che un potenziale sequel è apparentemente in
lavorazione, con Will Smith che tornerà nei panni del Genio,
almeno secondo quanto pubblicato sul
The Sun.
L’ultimo rapporto sul sequel ha rivelato che Will Smith (che ha interpretato il ruolo
del Genio nel film del 2019) riprenderà il suo ruolo in
Aladdin 2 e a quanto pare il suo personaggio avrà
ancora più spazio rispetto a quanto visto nel primo film!
Il noto sito The Sun
prosegue osservando che la sceneggiatura sarà ancora una volta
“vagamente basata sulla serie di racconti popolari mediorientali de
Le mille e una notte” e la speranza è che le riprese del nuovo film
possano iniziare alla fine dell’anno. Per Will Smith, questo sarebbe uno dei suoi primi
ruoli importanti dopo il suo famigerato schiaffo
a Chris Rock durante la cerimonia degli Academy
Awards dello scorso anno. Da allora Will Smith si è
scusato per il gestaccio più volte e ha spiegato alcune delle
cose che gli passavano per la testa durante il momento.
“Un sacco di cose“, ha
detto Smith durante un’apparizione al The Daily
Show . “È stato il ragazzino che è in me che
ha visto suo padre picchiare sua madre, sai, e quello che ho fatto
è stato tutto ciò che mi è scoppiato nella mia testa in quel
momento. Ma non è quello che voglio essere. Ho dovuto perdonare me
stesso come essere umano. Credimi, non c’è nessuno che odi il fatto
che io sia stato solo umano più di me. E sai, ho sempre voluto
essere Superman. Ho sempre voluto intervenire e salvare la
damigella in pericolo, sai. E ho dovuto umiliarmi, sai, e rendermi
conto che sono un essere umano imperfetto, e ho ancora
l’opportunità di uscire nel mondo e contribuire in un modo che mi
riempie il cuore e, si spera, aiuta altre persone.”
Secondo The Sun,
un insider dentro la produzione del film ha rivelato che “l’attore
ha lavorato molto su se stesso e l’opinione degli addetti è che
tutta al vicenda sarà ormai alle spalle quando Aladdin
2 uscirà”. Il primo film live-action di Aladdin
è uscito nel 2019 e vedeva Mena Massoud e Naomi Scott rispettivamente nei panni di
Aladdin e Jasmine, con Will Smith nel ruolo del Genio. Aladdin
è stato diretto da Guy Ritchie e, sebbene abbia ricevuto reazioni
contrastanti da pubblico e critica, il film è stato comunque un
enorme successo, incassando oltre 1 miliardo di dollari in tutto il
mondo e diventando il nono film di maggior incasso del 2019.
ComingSoon.net presenta
un’esclusiva scena cancellata diBabylon dal
film drammatico candidato all’Oscar del 2022. Il film che è
attualmente nelle sale in Italia uscirà negli USA in digitale e
tramite i servizi di video on demand Premium il 31 gennaio e nei
formati 4K UHD e Blu-ray il 21 marzo.
“Babylonsegue un cast ambizioso di personaggi – The Silent Film
Superstar, Young Starlet, Production Executive, Musical Sensation e
Alluring Powerhouse Performer – che si sforzano di rimanere in cima
alla chiassosa scena hollywoodiana degli anni ’20 e mantenere la
loro rilevanza in un momento in cui l’industria si sta muovendo
verso la prossima cosa migliore”, recita la sinossi del
film. Guarda l’esclusiva clip
di Babylon qui
sotto:
BABYLON,
una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che
ripercorre l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in
un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante
Hollywood. Con
Brad Pitt, Margot
Robbie e Diego Calva, e un cast corale che comprende
Jovan Adepo, Li Jun Li e Jean Smart. SCRITTO E DIRETTO
DA Damien Chazelle PRODOTTO DA Marc
Platt, p.g.a., Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a.
PRODUTTORI ESECUTIVI Michael Beugg, Tobey Maguire,
Wyck Godfrey, Helen Estabrook, Adam Siegel.
CAST
Brad Pitt, Margot
Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun
Li, P.J. Byrne, Lukas Haas, Olivia Hamilton, Tobey Maguire, Max
Minghella, Rory Scovel, Katherine Waterston, Flea, Jeff Garlin,
Eric Roberts, Ethan Suplee, Samara Weaving, Olivia Wilde
È stato annunciato che il livello
premium di Paramount+ e Showtime si uniranno e
cambieranno marchio entro la fine dell’anno, almeno nel mercato
americano. Il servizio unito si chiamerà
Paramount con
Showtime. Secondo quanto riferito,
Tom Ryan supervisionerà il business dello
streaming mentre Chris McCarthy guiderà lo studio
Showtime e il canale lineare.
“Sebbene siamo fiduciosi che
questa sia la mossa giusta per la nostra azienda, i nostri
consumatori e i nostri partner, sappiamo che questo cambiamento
porta incertezza per i team che lavorano su questi marchi e
attività“, ha scritto lunedì il CEO di Paramount Bob Bakish in
un promemoria dello staff (tramite THR ). “Ci impegniamo a
essere il più trasparenti e ponderati possibile durante questo
processo e prevediamo di condividere ulteriori dettagli nelle
prossime settimane“.
Mentre la funsione inizia, è stato
anche annunciato da Deadline che Showtime
non procederà più con la serie Three Women con
Shailene Woodley,
Let The Right One In con Demián Bichir o
American Gigolo con Jon Bernthal. Al momento non si sa nulla
sul destino di I Love That For
You e Ziwe, che non sono stati
ancora rinnovati.
Paramount+ è un servizio globale di
video streaming digitale in abbonamento di Paramount che offre una
montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le
età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una
vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film
popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione
di fama mondiale, tra cui SHOWTIME, CBS, Comedy Central, MTV,
Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una
robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è
attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito,
Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania,
Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.
Il poker è sempre stato una fonte
di ispirazione per il cinema. L’ultima dimostrazione arriva da
Poker Face, il film di
Russell Crowe che è uscito nelle sale qualche mese fa.
Presentata alla Festa del
Cinema di Roma, la pellicola è stata non solo diretta ma anche
scritta dal protagonista de Il Gladiatore e di A Beautiful Mind. Si
tratta di thriller psicologico, che ha per protagonista un
miliardario che invita gli amici d’infanzia nella sua villa di
Miami per una partita a poker. Una specie di versione avvelenata
del film Regalo di Natale di Pupi Avati, in cui l’elemento del
poker è fondamentale.
Il cinema riflette la
realtà e la influenza
L’ennesima dimostrazione che il
mondo del cinema ha sempre avuto una specie di ossessione per il
tavolo verde e il suo gioco principe. Anche in
questa pellicola di Russel Crowe, la partita a poker viene
vista come occasione di confronto, quasi che una volta seduti
intorno al tavolo da gioco gli individui perdessero la maschera che
indossano nella vita reale, fossero messi a nudo e costretti a
giocare la loro parte senza finzioni. Un elemento che nell’ultimo
film della star di Hollywood conduce a tensioni e problemi
difficili da risolvere. Ancora una volta il mondo del cinema si
appoggia a un tema chiave e finisce per rappresentare la cultura
popolare. Solo che il cinema riveste anche un forte ruolo di
influenza sulla società, quindi può riuscire a determinare il
successo del gioco del poker. Ma quali sono i film sul poker più
memorabili nella storia del cinema? Cercheremo di tracciarne un
elenco guardando prima al mercato internazionale e in particolare
hollywoodiano e poi alle produzioni di casa nostra.
Un’ossessione che arriva
da lontano
Se si considera il numero di film
realizzati in Usa e in Italia appare evidente come il mondo del
cinema sia vittima di una fascinazione se non di un’ossessione per
il poker. Tanto che scene di gioco si trovano in film di ogni
genere, dal giallo al dramma, dalla commedia al comico. Dipende
forse dall’atmosfera delle sale da gioco e dei casinò e dal fatto
che intorno ai giocatori di carte spesso aleggia un’aria di
mistero, che li rende affascinanti. Nella realtà, però, i giocatori
di poker non sono sempre dei “duri”. Anzi, spesso si caratterizzano
per a calma e la pazienza, per l’intelligenza e la capacità di
riflettere e di ragionare. Tanto che queste sono le doti
fondamentali da avere se si intende cominciare a giocare a poker.
Per esercitarsi prima di sedere a un vero e proprio tavolo, si può
scegliere uno dei migliori siti di gioco on line che permette ai
suoi giocatori di partecipare a tavoli virtuali dove il conteggio
dei punti poker, viene fatto in maniera automatica dal sistema.
Cinque capolavori da
rivedere
Per quanto riguarda il mondo
americano, occorre partire citando The Cincinnati
Kid, film del 1965, che ha visto protagonista Steve
McQueen, interprete di Eric Stoner. Questo giocatore di talento,
soprannominato “The Kid”, vuole diventare il giocatore di poker
migliore degli anni Trenta, quelli della Grande Depressione, e per
riuscirci sfida il leggendario Lancey Howard. Una partita
impossibile, che viene portata avanti tra numerose peripezie.
Facendo un salto in avanti d trent’anni fino al 1994 nella lista va
inserito il film Maverick. Una commedia dai grandi
incassi, con attori del calibro di Jodie Foster e Mel Gibson, che è
appunto il protagonista, ovvero Bret Maverick. Un giocatore di
poker impegnato a riscuotere debiti e conquistare un torneo dal
montepremi straordinario.
Grandi protagonisti per
film ad alta tensione
Nell’epopea di celluloide del
poker, va sicuramente collocato anche Rounders,
film del 1998 con Matt Damon come protagonista, che in Italia si
intitolava Il Giocatore. Nella pellicola si gioca a Texas Hold’em
tra New York e Atlantic City. Lo studente Mike si siede di nuovo al
tavolo da gioco per aiutare un amico indebitato con la malavita
russa. Una sfida da capogiro, ma con un obiettivo positivo. Nel
2006, invece, a portare sugli schermi l’atmosfera del poker e la
sua incertezza ha provveduto James Bond, l’agente segreto di Sua
Maestà Elisabetta, che in Casinò Royal è impegnato
niente meno che nella sua prima emozione. Il protagonista è Daniel
Craig, al suo debutto come 007; il compito fermare un gioco di
riciclaggio di denaro attraverso un torneo di poker truccato, per
finanziare il terrorismo. Anche Molly’s Game, film del 2017,
è un dramma giuridico che riprende una storia vera. Quella di Molly
Bloom, ex-sciatrice del Colorado divenuta milionaria a 21 anni,
organizzando partite di poker tra i vip. Un’attività portata avanti
per dieci anni, fino all’arresto da parte dei Federali.
Anche l’Italia si ispira
al tavolo verde
Se il mondo di Hollywood ha fatto
ossequio al poker osservando il suo mondo incantato da diversi
punti di vista, anche in Italia questo gioco di carte ha
affascinato. Tra i
capolavori del cinema di casa nostra, che vedono protagoniste
le carte e le loro infinite combinazioni, occorre citare
Asso, con Adriano Celentano, campione di poker dal
cuore tenero, che riesce a smascherare i bluff del suo avversario e
anche ad assicurarsi la donna affascinante di cui è innamorato e
che non sembrerebbe mai una conquista alla sua portata. Anche un
classico del cinema degli anni Settanta ha strizzato l’occhio al
mondo del poker. Parliamo di Continuavano a chiamarlo
Trinità, uno degli episodi della mitica serie con Bud
Spencer e Terence Hill: i due eroi degli spaghetti-western, che nei
paesaggi deserti vivono avventure straordinarie, risolte a suon di
cazzotti e scapaccioni. Tra le pellicole che fanno menzione di
questa pratica, diventata quasi una febbre negli Usa, va annoverata
pure Fracchia contro Dracula, del 1985, con
protagonista uno dei personaggi mitici di Paolo Villaggio dopo il
ragionier Fantozzi.
Con le carte in mano si
ride e si piange
Un film “gioiello” in questo senso
è poi Regalo di Natale di Pupi Avati, cui si
faceva cenno anche prima. Con grandi attori come personaggi
principali, tra cui Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Carlo
Delle Piane (per citarne alcuni), questa pellicola è rimasta un
classico del cinema italiano. Un ritratto amaro di una generazione
che ha visto spegnersi valori e aspettative e che, intorno al
tavolo da poker, cala gli assi ma anche le barriere e si mostra con
le ferite e i dolori più profondi. Oltre a Pupi Avati, anche altri
grandi protagonisti del cinema italiano si sono cimentati con il
soggetto del poker. Come dimostra il fatto che esista un film di
Ciccio e Franco, che ha le carte come elemento distintivo. Si
tratta di Due mafiosi nel Far West, pellicola del
1964, esilarante come sempre, che inizia con un riferimento alla
Briscola, gioco di casa nostra, e poi procede lungo le strade della
Grande Mela dove invece si pratica il poker.
Ma il cinema come vede il
poker?
Stabilito che il poker è amato dai
registi, si può spiegare come vedono i protagonisti? Rispondere non
è semplice, anche perché dipende un po’ dal genere di film. Spesso
il poker e i giocatori di poker vengono presentati come degli eroi
senza paura e senza regole, che assecondano il desiderio di avere
una vita piena di luci ed emozioni, nascosto un po’ in ogni
persona. Altre volte, invece, sembrano individui normali, alle
prese con un gioco come tanti, che nella calma della partita
rivelano segreti sulla propria personalità e si mettono a nudo.
Punti di vista diversi, che forse dimostrano come le partite a
poker siano solo parte della vita delle persone, esattamente come i
pranzi in famiglia, il lavoro in ufficio o le relazioni
sentimentali. Una volta, infatti, il film fa pensare che il poker
sia un gioco divertente da fare con gli amici per passare una bella
serata. Un’altra volta che sia l’attività di un mondo sommerso,
emozionante e da scoprire. In qualche caso, che si tratti di un
gioco per gente pericolosa, ma sempre in un modo affascinante, come
certi gangster degli anni Cinquanta. Merito dei personaggi, che
sanno essere carismatici, ironici e affascinanti.
HBOha rilasciato il trailer promozionale del quarto episodio
di The
Last of Us, intitolato “Please Hold My
Hand”, diretto da Jeremy Webb da una sceneggiatura
scritta dal creatore della serie Craig Mazin. Il prossimo
episodio andrà in onda domenica 5 febbraio.
Dopo un commovente episodio
incentrato su Bill di Nick Offerman e Frank di
Murray Bartlett, la storia si concentrerà nuovamente sul lungo
viaggio di Joel ed Ellie. Il video ci fornisce un’anteprima
del road trip del duo. Tuttavia, sembra che dovranno
rinunciare alla loro auto appena acquistata prima del previsto,
poiché Joel ed Ellie incontrano sopravvissuti armati. Il video
anticipa anche l’arrivo del personaggio di Kathleen interpretato da
Melanie Lynskey.The
Last of Us della
HBOaffronterà gli
eventi del primo gioco. La serie è guidata dagli attori
di Game of ThronesPedro Pascal
nei panni di Joel e Bella Ramsey nei panni di
Ellie. Dai un’occhiata al promo di
The
Last of Us Episodio 4 qui
sotto:
The Last of
Us racconta una storia che si svolge vent’anni
dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto,
viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da
una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna
è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico
Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick
Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è
Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam,
Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di
Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono
anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una
co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan
Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori
esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word
Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.
Ci sono storie che permettono di
riflettere da un punto di vista ravvicinato sull’uomo, i suoi pregi
e le sue debolezze. Al cinema il più delle volte questo genere di
racconti è basato su eventi reali e persone realmente esistite. Un
brillante esempio di questo tipo è il film Flight, diretto
nel 2012 dal premio Oscar Robert Zemeckis. Per il
regista di film come Ritorno al futuro e Forrest Gump, questa
nuova opera ha anche rappresentato un ritorno al cinema in live
action, da cui mancava dal 2000 dopo gli esperimenti in motion
capture con Polar Express, La leggenda di Beowulf e
A Christmas Carol.
Il film, scritto da John
Gatins, è vagamente ispirato al tristemente noto incidente
dell’aereo Alaska Airlines 261. Il 31 gennaio del 2000 questo
precipitò nell’oceano Pacifico a 2,7 miglior a Nord dalla
California, riportando nessun sopravvissuto tra gli 83 passeggeri e
i 5 membri dell’equipaggio. L’evento, che ha scioccato il mondo
intero, è stato poi scoperto essere stato causato da problemi agli
stabilizzatori. Un incidente dovuto anche alla scarsità di
controlli e il mancato rispetto di alcune norme di sicurezza.
Gatins e Zemeckis sono dunque partiti da questo evento per
raccontare la fragilità umana, il senso di colpa e la
consapevolezza di ciò che è giusto fare.
Estremamente apprezzato dalla
critica e dal pubblico, Flight è un solido racconto di
rovinosa caduta e ricerca di nuova stabilità. Candidato all’Oscar,
il film è ancora oggi un dramma che offre intrattenimento e
profonde riflessioni. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
La trama di Flight
Protagonista del film è il pilota
Whip Whitaker, uomo incline ai vizi come l’alcol e
le droghe. Nonostante ciò, egli è un grande esperto del proprio
lavoro, conoscendo ogni segreto possibile sugli aerei e il loro
funzionamento. Dopo una notte brava, Whip è dunque perfettamente
tranquillo nel mettersi al comando di un South Jet 227 in partenza
da Orlando, in Florida. A bordo ci sono 102 passeggeri, tra cui
Katerina, l’assistente di volo con cui aveva
trascorso la notte. Quello che sembrava iniziato come un volo
tranquillo, si trasforma ben presto in una tragedia improvvisa.
Whip si rende infatti conto che si sta verificando un guasto
catastrofico delle superfici di controllo dell’aereo.
Egli deve dunque fare i conti con
una serie di guasti meccanici che portano l’aereo ad un passo dalla
collisione in picchiata nei pressi di un piccolo paese.
L’esperienza e l’ingegno di Whitaker porteranno però il velivolo a
un atterraggio di fortuna che salverà la maggior parte dei
passeggeri, ma le cose si complicano quando le indagini di routine
scoprono che il comandante era ubriaco al comando del Jet. Da quel
momento ha per lui inizio una gogna mediatica che porterà alla luce
tutti i suoi scheletri nell’armadio, spingendolo a comprendere di
aver bisogno di aiuto per uscire dalla situazione in cui si è
cacciato con le proprie mani.
Flight: il cast del film
Ad interpretare il pilota
alcolizzato Whip Whitaker è il due volte premio Oscar
Denzel Washington.
Questi aveva espresso interesse nei confronti del personaggio ben
prima che il film entrasse in produzione. Nell’interpretarlo,
l’attore ha mantenuto fede alla propria volontà di non bere
alcolici, neanche sé richiesto dal personaggio. Nonostante ciò, la
sua interpretazione di un alcolizzato è giudicata come estremamente
realistica, e per aiutarsi Washington acquisì il peso extra tipico
di chi è solito bere molto. L’attore ha poi avuto modo di prendere
anche lezioni di volo, così da risultare più credibile a riguardo.
Per la sua performance, egli è poi stato candidato al premio Oscar
come miglior attore, oltre dieci anni dopo la sua ultima
nomination. Nei panni di Katerina Marquez, l’assistente di volo con
cui Whip aveva una storia, vi è invece l’attrice
NadineVelazquez.
Don Cheadle è
l’avvocato Hugh Lang, il quale cercherà di aiutare Whip con il suo
delicato processo. Il celebre John Goodman è invece
presente nel ruolo di Harling Mays, lo spacciatore amico di Whip.
Di particolare importanza è il personaggio di Nicole Maggen, donna
tossicodipendente con cui il protagonista intraprende una
relazione. Questa è interpretata da Kelly Reilly,
divenuta nota proprio grazie a questo ruolo. Per ottenerlo,
l’attrice inviò ai produttori un proprio video provino, risultando
estremamente convincente nei panni della complessa donna. Charlie
Anderson, rappresentante del sindacato dei piloti, è interpretato
da Bruce Greenwood, mentre Tamara
Tunie è Margaret Thomason, tra i sopravvissuti
all’incidente aereo. Il premio Oscar MelissaLeo, infine, interpreta Ellen Block,
investigatrice incaricata del caso.
Flight: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Flight è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 30
gennaio alle ore 21:30 sul canale
TV8.
Jaafar Jackson
interpreterà suo zio Michael Jackson nel prossimo film biografico
della Lionsgate Michael, diretto da
Antoine Fuqua. Ad annunciarlo è lo stesso regista
via Instagram.
Michael
dovrebbe rappresentare la complicata eredità dell’uomo che divenne
noto come il Re del Pop. Secondo lo studio, il film esplorerà tutti
gli aspetti della sua vita, “comprese le interpretazioni più
iconiche che lo hanno portato a diventare il più grande
intrattenitore di tutti i tempi”.
Il film è stato realizzato con la
collaborazione della Michael Jackson estate, che potrebbe
influenzare il modo in cui Michael
descrive le molteplici accuse di abusi sessuali su minori che sono
state mosse contro Jackson durante la sua carriera e dopo la sua
morte. Jackson ha negato le accuse di abusi sessuali su minori ed è
stato processato e dichiarato non colpevole di molestie su minori
nel 2003. Jackson è morto nel 2009 all’età di 50 anni e ha sempre
sostenuto la sua innocenza, ma le affermazioni continuano a
offuscare la sua eredità.
Il biopic segnerà l’esordio da
attore per Jaafar Jackson, il secondogenito del
cantautore, produttore e membro dei Jackson 5Jermaine Jackson, fratello di Michael
Jackson. “Jaafar incarna mio figlio. È così
meraviglioso vederlo portare avanti l’eredità dei Jackson di
intrattenitori e artisti”, ha detto la madre del cantante
Katherine Jackson.
Il produttore Graham
King, i cui crediti includono Bohemian Rhapsody, afferma che il team ha
condotto una ricerca di casting in tutto il mondo prima di trovare
l’attore che avrebbe interpretato Jackson.
“Ho incontrato Jaafar più di due
anni fa e sono rimasto sbalordito dal modo in cui incarna
organicamente lo spirito e la personalità di Michael”, ha
detto King.“Era qualcosa di così potente che
anche dopo aver condotto una ricerca in tutto il mondo, era chiaro
che era l’unica persona che poteva interpretare questo ruolo. Sono
oltremodo entusiasta che sia salito a bordo per interpretare suo
zio e non vedo l’ora che il mondo lo veda sul grande schermo nei
panni di Michael Jackson”.
“È incredibilmente emozionante
vedere Jaafar dare vita a Michael”, ha detto il regista del
film, Fuqua. “C’è stata una tale connessione spirituale quando
ho incontrato Jaafar per la prima volta, ha una capacità naturale
di emulare Michael e una grande chimica con la macchina da
presa”. Le riprese di Michael inizieranno nel 2023.
John Logan, che ha scritto Il
Gladiatore, Skyfall e
Spectre, sta scrivendo la sceneggiatura.
Le serie turche stanno
avendo un successo inaspettato e molti spettatori si sono
appassionati a questo filone anche grazie al tempo trascorso a casa
in seguito all’emergenza sanitaria che ha limitato la nostra
esistenza. Ebbene per tutti coloro che sono alla ricerca di
nuove serie turche ecco le serie turche
del 2020 da recuperare nella calda estate del 2021 che si
appresta ad iniziare.
Ethos
Ethos è la
serie originale Netflix
Turca che ha debuttato nel novembre del 2020 sulla piattaforma
streaming americana. Nella serie In occasione del decimo
anniversario della crisi economica del 2008, e a pochi mesi dalle
elezioni europee che porteranno alle urne 500 milioni di cittadini
in 27 Paesi, lo scrittore Lorenzo Marsili attraversa l’Europa.
Love 101
Love 101 è la
serie originale Netflix
Turca che ha debuttato a Giugno del 2020. Nella serie tv Un gruppo
di adolescenti tenta in ogni modo di impedire alla loro amata
insegnante di lasciare la città. I ragazzi decidono di aiutare la
donna a cercare l’amore mentre provano a trovare la loro
strada.
Alev Alev
(Flames of Fate)
Alev Alev
(Flames of Fate) è una serie televisiva drammatica turca
diretta da Ahmet Katıksız e scritta da Burcu Görgün Toptaş e Damla
Serim. La serie racconta la storia di tre donne, Cemre, Rüya e
Çiçek, le cui vite cambiano dopo lo scoppio di un incendio durante
una festa di beneficenza, ma con più attenzione alla vita di Cemre,
che è sposata con Çelebi Kayabeyli, l’ex sindaco, lei subisce
violenze e ingiustizie, e suo marito sostiene che è malata di mente
e che ha tentato il suicidio. E usa il suo potere per impedire agli
avvocati di occuparsi della causa di divorzio che lei vuole
intentare contro di lui, e la minaccia di portare suo figlio fuori
dal paese se non tace sui suoi diritti.
Mr. Wrong – Lezioni d’amore
Mr. Wrong – Lezioni
d’amore è la serie turca che ha debuttato a giugno del
2020. Nella serie sorpresa dalle amiche con indosso una maglia da
uomo, Ezgi, per giustificare l’indumento, dice loro che appartiene
a Soner. Le ragazze, credendo che sia ancora innamorata persa del
suo ex, organizzano un rito per liberarla dei vecchi ricordi di
lui. Mr. Wrong – Lezioni d’amore in streaming è disponibile
su Mediaset Infinity.
Can Yaman e Ozge Gurel, già protagonisti
insieme della soap di successo Bitter Sweet, sono al centro di
questa romcom in cui la giovane e bella Ezgi, sfortunata in amore,
ha perso le speranze di poter incontrare il suo Mr. Right, l’uomo
dei suoi sogni. Poi conosce Özgür, suo vicino di casa e donnaiolo
incallito, quindi un “Mr. Wrong”, e le sue certezze vacillano. Ezgi
e Özgür stringeranno un accordo: lei dovrà fingere di essere la
fidanzata di Özgür, e lui le impartirà vere e proprie lezioni di
seduzione. Tra i due nascerà un’immediata attrazione.
Love in the air
Love is in the Air
è la serie turca che ha debuttato l’8 luglio 2020 su Fox. In Italia
la serie va in onda su Canale 5 dal 31 maggio 2021 in day-time.
Nella serie la giovane e bella Eda Yildiz, aspirante architetto,
attribuisce all’attraente Serkan la colpa di aver dovuto rinunciare
ad un’importante borsa di studio, l’occasione della sua vita.
Serkan, per rimediare, le propone di fingersi la sua fidanzata per
qualche mese, dietro lauto compenso, affinché lei possa riprendere
gli studi e laurearsi. Questo strano sodalizio avrà risvolti
inaspettati. La regia è di Altan Donmez Ender Mihlar. Cast:
Hande Ercel, Kerem Bursin, Bige Onal, Evrim Dogan, Anil
Ilter, Cagri Citanak, Elcin Afacan. Love is in the Air in
streaming è disponibile su Mediaset Infinity.
The gift
The Gift è la
serie Originale Netflix turca
che ha debuttato nel 2019, la seconda stagione nel 2020. Nella
serie ua giovane donna, che fa la pittrice ad Istanbul, intraprende
un viaggio alla scoperta dei segreti universali di un sito
archeologico in Anatolia, mentre fa luce sul suo passato.
The Protector – quarta
stagione
Ha debuttato nel 2020 la quarta
stagione di The Protector, la serie originale Netflix Turca. Dotato
di poteri mistici grazie ad un talismano, un giovane commerciante
si lancia in un’importante missione per combattere forze oscure e
risolvere un mistero relativo al suo passato.
Hercai
Hercai è una serie televisiva turca
prodotta da Mia Yapım e trasmessa in prima visione dall’emittente
ATV a partire dal 15 marzo 2019. Tra gli interpreti principali
figurano Akın Akınözü, Ebru Şahin, Gülçin Santırcıoğlu e Serhat
Tutumluer. Racconta la storia d’amore impossibile di Reyyan, uno
dei nipoti di Şadoğulları, una delle famiglie più potenti di
Midyat, e Miran, che vuole vendicare i suoi genitori uccisi anni
fa.
Mare Fuori
3è
alle porte. La
serie tv inaugurata nel 2020 e la cui fama è cresciuta
esponenzialmente nel corso di questi anni, uscirà su RaiPlay dal 1°
febbraio e in prima serata su Rai2 dal 15. Ideata e scritta da
Cristiana Farina – che aveva già lavorato per
Un Posto al Sole – insieme a
Maurizio Careddu, è ambientata nell’Istituto di
Detenzione Minorile a Napoli e vede svolgersi le storie dei
giovanissimi prigionieri alle prese con i richiami esterni delle
famiglie (nell’accezione più camorristica del termine) e le
pulsioni dalle tinte sempre accese dei nuovi legami che intessono
tra le mura del carcere.
Mare Fuori 3, la trama della terza
stagione
Ad essere il fulcro della
storia è il duo composto da Filippo (Nicolas
Maupas) e Carmine (Massimiliano Caiazzo),
il primo milanese, benestante, completamente estraneo al contesto
dei clan e che troverà nell’altro un amico fraterno, che invece è
erede diretto di una delle famiglie più influenti nella malavita di
Napoli. C’è poi Naditza (Valentina Romani) che
ruba il cuore di Filippo – e inizialmente anche il portafogli – che
è una zingara stanziale in fuga dai suoi genitori che le vorrebbero
imporre un matrimonio combinato.
Ai tre ruotano attorno
personaggi negativi, che non vogliono affrancarsi dal destino
stabilito dal loro sangue e perpetrano azioni criminali, dando
continuità ai reati per cui sono stati arrestati. In testa a
questi, anche per la terza stagione, c’è Edoardo (Matteo
Paolillo) che è intenzionato a prendere le redini della
famiglia Ricci. Per l’appunto tra le nuove arrivate c’è la sorella
minore del clan, Rosa Ricci (Maria Esposito),
decisa a vendicare la sua famiglia con una violenza e una rabbia
svuotate da qualunque tentennamento. Infine, dal lato degli adulti,
ritroviamo la direttrice dell’Istituto, Paola (Carolina
Crescentini) che insieme a Massimo (Carmine
Recano), comandante della polizia penitenziaria, cerca di
condurre i ragazzi verso la speranza di vite diverse.
La naturale evoluzione delle
cose
Com’è naturale per il
numero di puntate che si susseguono in una serie tv, i personaggi
crescono, approfondiscono le loro motivazioni, cambiano
orientamento, si allontanano e poi ritornano. È fondamentalmente
l’elemento che ne crea la distinzione dal lungometraggio, e in
Mare Fuori 3 l’esordio è interessante: sia
la chiusura dell’ultima puntata della seconda stagione che l’inizio
della nuova hanno quella giusta quantità di premesse che anticipano
appassionanti svolte di trama, unitamente al mantenimento delle
solide basi di alcuni personaggi principali.
Chiaramente il genere
resta attutito e, nonostante alcune punte di violenza, si tratta
comunque di un teen drama, con ogni edulcorante del caso che,
qualche volta, rende poco credibili alcuni passaggi.
Ma, al netto della
sospensione dell’incredulità, e accettando quindi che per licenza
di trama proiettata sulla Rai possa essere accolta qualche nota di
rosa in più, gli argomenti trattati sono davvero gestiti con
impegno. La scrittura e la regia guidano molto bene lo sviluppo
delle singole puntate, accompagnando gli ambienti, le sequenze e
gli stessi attori strutturando la serie con un buon impianto, per
nulla ingenuo o gettato con incuria. Si nota la speranza pedagogica
nell’affrontare determinate tematiche, ed è apprezzabile l’intento,
anche considerando il risultato che, tutto sommato, non è male.
La scelta tra il bene e il male
Mare Fuori
3 ha il pregio di presentare attraverso qualche filtro
– certamente – questioni dalla crucialità esistenziale, che vengono
incarnate da adolescenti che ne infiammano l’importanza, lasciando
qualche volta fermare lo spettatore a riflettere per pochi istanti
sul fatto che, per quanto qui possa essere estremizzato, ogni
giorno vediamo l’effetto delle piccole scelte fatte distinguendo il
bene dal male.
Dunque temi come
l’amicizia, la lealtà, la preferenza tra la famiglia e una vita che
se ne distacca, il tradimento, riempiono le puntate e le storie che
si creano tra ragazzi che conducono vite sempre in bilico con la
morte ma che, dopotutto, in fondo, raccontano cose che conosciamo
tutti profondamente.
Nel corso di quattordici
stagioni, Meredith ha insegnato qualcosa ad ognuno di noi:
ecco le migliori frasi di Grey’s
Anatomy. Quelle che ci ricorderemo per sempre, dalle
frasi sull’amore e sul cambiamento, ai dialoghi indimenticabili tra
Meredith e Cristina, sia in italiano che in inglese.
Frasi di Grey’s Anatomy
sull’amore
Abbiamo seguito le peripezie di
Meredith e del dottor Stranamore per anni, fino alla morte di lui
nella stagione 11. Ci hanno spezzato il
cuore, ci hanno fatto ridere, ci hanno scaldato il cuore. Ma non
sono gli unici: Grey’s ci ha regalato tantissime storie d’amore,
tutte diverse, nelle quali ognuno può trovare qualcosa di sé.
Ecco le frasi d’amore più
belle di questi quattordici anni di Grey’s:
Ho mentito. Non sono fuori dal nostro rapporto, ci sono dentro,
talmente tanto che sono umiliata perché sono qui a supplicarti.
Ecco qui, la tua scelta è semplice: lei o me. Io ti amo, in un modo
veramente incredibile. Cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti
lascio l’ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più
alta se me lo chiedessi. E ciò che mi porta ad odiarti, mi
spinge ad amarti. Per cui, prendi me, scegli me, ama me.(Meredith)
Io scappo. Quando le cose si fanno difficili, io, io me ne
vado. Ma sono qui, adesso, e resto qui per lottare, in modo che tu
sappia che tengo molto a questa storia. Io sono innamorata di te,
Calliope, e tu sei innamorata di me e chiedo solo che tu mi dia
un’altra chance. (Callie e Arizona)
Cristina! Ora non senti niente, d’accordo, ma sentivi qualcosa
oggi, eri spaventata e terrorizzata. Eri arrabbiata, arrabbiata con
me e dopo quello che hai passato ne hai il diritto, d’accordo, e
così che dovresti sentirti. Io lo so, perché quando ci sono
passato, io provavo le stesse cose e io mi sfogavo sempre su di te
e tu sei stata paziente e gentile hai sopportato tutto perché tu mi
ami! Tu mi ami! Perciò puoi avere paura con me o essere
arrabbiata con me o felice, non me ne importa perché io ti starò
vicino, non andrò da nessuna parte Cristina, non andrò da
nessuna parte senza di te! (Owen e Cristina)
Frasi di Grey’s Anatomy sul
cambiamento
Grey’s ci ha insegnato che a volte
le cose durano per sempre, mentre a volte dobbiamo arrenderci allo
scorrere delle cose. E fa male. Ma ci ha anche insegnato che è il
cambiamento è il motore che ci fa andare avanti, che ci fa
cambiare, che rende la nostra vita eccitante:
Il cambiamento non ci piace, ci fa paura, ma non possiamo
evitare che arrivi: o ci adattiamo al cambiamento o rimaniamo
indietro. Crescere è doloroso. Chiunque vi dica il contrario sta
mentendo. Ma la verità è che qualche volta più le cose cambiano più
restano le stesse. E qualche volta, oh, qualche volta il
cambiamento è bello. Qualche volta il cambiamento è…
tutto. (Meredith interpretata da
Ellen Pompeo)
Tutte le cellule del corpo umano si rigenerano in media ogni 7
anni, come i serpenti, a modo nostro, cambiamo pelle.
Biologicamente diventiamo una persona nuova. Possiamo sembrare gli
stessi, probabilmente è così, il cambiamento non è visibile, almeno
non alla maggior parte di noi, ma siamo cambiati, completamente,
per sempre. (Meredith interpretata da
Ellen Pompeo)
Dicono che un fulmine non cada mai due volte nello stesso
punto, ma è una leggenda. Non capita spesso, il fulmine di solito
fa centro la prima volta. Quando ti colpisce una scarica elettrica
di 30.000 ampere, la senti. Può farti dimenticare chi sei, può
ustionarti, accecarti, fermarti il cuore e causare gravissime
lesioni interne. Ma, sebbene sia una cosa che accade in un
millesimo di secondo, può cambiare la tua vita per sempre.
(Meredith interpretata da
Ellen Pompeo)
Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith
e Cristina
Meredith e Cristina sono due
persone difficili, e molto diverse. Ma la chimica tra di loro dà
origine ad una delle amicizie più intense, vere, e divertenti mai
viste sul piccolo schermo. Tra battibecchi e confessioni, ecco i
loro momenti più belli:
Cristina: La clinica ha una regola, non mi confermavano
l’appuntamento se prima non fornivo il nome di una persona che deve
venire con me. Qualcuno che sia presente nel caso di un… sì,
qualcuno che mi riporti a casa dopo. Comunque gli ho fornito il
nome. Mi sono confidata con te perché sei tu quella persona. Meredith: Davvero? Cristina: Sì, quella sei tu, comunque.. Meredith: Comunque… Cristina: Mi ha mollato… Ma ti rendi conto che mi stai
abbracciando? Meredith: Chiudi il becco, sono la tua
persona.
Cristina: Se ti capitano solo cose brutte
smetti di frignare e inizia a pretendere qualcosa di più!
Meredith: Ok! Allora è giusto che tu vada e non voltarti
indietro, corri! Lo sai? Hai ragione. Io non sono la tua persona e
Owen non è la tua persona. La tua persona sei tu e lo sei sempre
stata.
Frasi di Grey’s Anatomy in inglese
su Tumblr
Tumblr è un posto
magico, fatto di gif animate e citazioni a volontà, dove
rivedere i nostri momenti preferiti in loop. Ecco alcune citazioni
in inglese di Grey’s Anatomy, per riassaporarlo in lingua
originale:
È ora disponibile il trailer di
Murder Mystery 2, sequel del film del 2019, e in
arrivo sempre e solo su Netflix dal 31 marzo. Ritornano Adam Sandler e
Jennifer Aniston, nei panni dei coniugi detective Nick
e Audrey Spitz, e con loro un ricco cast internazionale che
comprende
Mark Strong,
Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, Kuhoo Verma, John
Kani e Dany Boon. Il film, diretto da
Jeremy Garelick e scritto da James Vanderbilt, sarà disponibile
solo su Netflix dal 31 marzo.
Murder Mystery 2, la trama
A quattro anni dalla risoluzione del
loro primo caso di omicidio, Nick e Audrey Spitz (Adam
Sandler e
Jennifer Aniston) sono diventati detective a tempo
pieno ma faticano ad avviare la loro agenzia investigativa. Quando
sono invitati a festeggiare il matrimonio di un loro amico
(Adeel Akhtar) sulla sua isola privata, si
ritrovano immersi in nuovo mistero… Non appena la festa ha inizio
infatti, qualcuno rapisce lo sposo per ottenere un riscatto e tutti
gli eleganti ospiti, i familiari e la stessa sposa diventano
possibili sospettati.
MURDER MYSTERY 2 coinvolge Nick e
Audrey Spitz in un caso che alza la posta in gioco e dà finalmente
a questi due detective l’occasione per realizzare tutto ciò che
hanno sempre sognato: il successo della loro agenzia e il tanto
atteso viaggio a Parigi.
Il cast del film diretto da Jeremy
Garelick include tra gli altri Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie
Turner-Smith, Kuhoo Verma, John Kani e Dany Boon.
Diretto da: Jeremy Garelick
Scritto da: James Vanderbilt
Prodotto da: Adam Sandler, Jennifer Aniston,
Tripp Vinson, James D. Stern, James Vanderbilt, A.J. Dix, Allen
Covert
Produttori Esecutivi: Barry Bernardi, Kevin
Grady, Julie Goldstein, Lucas Smith, Charlize Theron, Beth Kono,
Tim Herlihy, Kyle Newacheck
Co-produttori: Joseph Vecsey, Judit Maull,
Jonathan Loughran
CAST: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Mark
Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, John Kani, Kuhoo
Verma, Enrique Arce, Zurin Villanueva, Tony Goldwyn, Annie Mumolo
con Dany Boon e Adeel Akhtar
Sono in corso le
riprese della quarta e ultima stagione della serie Rai-HBO
L’AMICA GENIALE. La quarta stagione si basa su
“Storia della bambina perduta,” il quarto libro che chiude la
tetralogia della Ferrante, edito in Italia da Edizioni E/O. Una
produzione di Fandango, The Apartment, Fremantle Italy e Wildside
con Lorenzo Mieli che produce per Fremantle Italy, The Apartment e
Wildside (entrambe società del gruppo Fremantle) e Domenico
Procacci per Fandango, in collaborazione con Rai Fiction e HBO
Entertainment.
Completamente
rinnovato il cast che vede protagonisti Alba Rohrwacher nel ruolo di Elena Greco
(Lenù), Irene Maiorino nel ruolo di Lila Cerullo e
Fabrizio Gifuni nel ruolo di Nino
Sarratore.
Il soggetto e le
sceneggiature di sono di Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura
Paolucci e Saverio Costanzo. Questa stagione è diretta da Laura
Bispuri, e i produttori esecutivi sono Saverio Costanzo, Paolo
Sorrentino, Jennifer Schuur, Elena Recchia e Guido De Laurentiis.
Fremantle è il distributore internazionale in associazione con RAI
Com.
Netflix
conferma l’uscita di One
Piece, la serie live-action tratta dalla serie manga
più popolare della storia, per il 2023. Le avventure della
leggendaria ciurma di pirati sono all’orizzonte, in questa nuova
versione di One
Piece prodotta dal creatore del manga
Eiichiro Oda e da Matt Owens, Steve Maeda,
Marty Adelstein e Becky Clements. Nel teaser poster, un
primo sguardo al protagonista Monkey D. Luffy,
interpretato da Iñaki Godoy.
A comporre la ciurma
saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey
D. Luffy, Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero
Gibson (Usopp) e Taz Skylar (Sanji). Faranno parte del cast
anche McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott,
Vincent Regan, Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood,
Celeste Loots, Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma
Umeala e Steven Ward.
In partnership con
Shueisha, ONE PIECE è prodotta da Tomorrow Studios e Netflix. Matt
Owens e Steve Maeda sono gli sceneggiatori, produttori esecutivi e
showrunners. Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements sono
produttori esecutivi.
La star di Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaJonathan Majors rivela che interpreterà
il cattivo del film, Kang il Conquistatore, in un
modo completamente diverso dalla sua precedente apparizione in
Loki. Quella serie, presentata per la prima
volta su Disney+ nel 2021, ha introdotto il
concetto di varianti nell’universo cinematografico Marvel, esplorando il fatto che
diversi universi creati da linee temporali ramificate contengono
molte versioni alternative dello stesso personaggio. Il cattivo
principale di Loki si è rivelato essere Colui che Rimane, una variante di Kang
il Conquistatore, che farà la sua prima apparizione
ufficiale in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, il 17
febbraio.
Slash Film ha diffuso una parte
du un’intervista con Majors rilasciata al magazine Total
Film, in cui l’attore discute le varianti del suo personaggio.
Mentre c’è ancora qualche ambiguità su quante varianti di Kang
esistano nel MCU e quali siano le più importanti, Majors afferma di
vedere Colui che Rimane e il Kang di
Ant-Man come personaggi completamente diversi,
facendo riferimento a entrambi con due titoli distinti.
“Sono così radicale riguardo al
mio linguaggio perché dico, Colui che rimane è Colui che rimane.
Non lo chiamo nemmeno Kang. Potrebbe essere o meno una variante di
Kang. Lascio la mia mente aperta a pensare che Kang il
Conquistatore possa essere una variante di Colui che Rimane. Deve
essere così lucido per me per poter continuare. Ma no, non ci sono
somiglianze tra i due ruoli. Ho interpretato per la seconda volta a
Kang il Conquistatore… Non ho nemmeno guardato il modello di Colui
che Rimane per mettere in scena Kang. Di proposito.”
Il nuovo film Marvel Studios
Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il
via alla Fase 5 del Marvel Cinematic
Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane,
distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura
presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora:
Kang il Conquistatore.
Nel film, che dà ufficialmente il
via alla
Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi
Scott Lang (Paul
Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure
come
Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope,
Hank Pym (Michael
Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle
Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare
il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a
intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò
che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard,
p.g.a., Ant-Man and the Wasp: Quantumania è
interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang,
David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di
Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz
e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
Ancora nuovi miracoli e un nuovo
regno attendono il “santo picchiatore” interpretato da
Edoardo Pesce, passato da piccolo delinquente a
santo una volta comparse delle stimmate sulle sue mani. Si fa
sempre più vicino il debutto della seconda stagione del
supernatural-crime drama Sky Original Christian,
da marzo in esclusiva su Sky e in streaming solo su
NOW.
Prodotta da Sky Studios e Lucky Red
in collaborazione con Newen Connect, “la serie dei miracoli” torna
con sei nuovi episodi di cui viene rilasciato oggi il teaser, per
una nuova stagione interamente diretta da Stefano
Lodovichi (anche produttore creativo, nonché fra gli
sceneggiatori dei nuovi episodi) e che vede ovviamente riconfermati
i protagonisti della prima, i vincitori del David di Donatello
Edoardo Pesce (Dogman,
Cuori puri, …altrimenti ci arrabbiamo!) e Claudio Santamaria (Freaks
Out, Gli anni più belli, Lo chiamavano Jeeg
Robot).
Con loro in Christian
tornano Silvia D’Amico (Non
essere cattivo,
The place, Hotel Gagarin, A Casa tutti bene – La
serie) nei panni di Rachele, ex tossica dal passato doloroso,
miracolata da Christian e rinata a nuova vita, Antonio
Bannò (Romulus, Suburra – La serie, Vita da
Carlo) in quelli di Davide, erede dell’impero di Lino, il boss
locale della prima stagione interpretato da Giordano De Plano,
Francesco Colella(Padrenostro, Piuma,
ZeroZeroZero, Vostro Onore) nel ruolo di Tomei, il losco
veterinario di Città-palazzo, Gabriel Montesi
(Favolacce, Romulus, Speravo de morì
prima) è l’amico della compagnia di Christian, Penna,
Giulio Beranek (L’Arminuta, Una
questione privata, Il Cacciatore) e Ivan
Franek (Il Re, Noi 4, La buca)
ancora nei panni – rispettivamente – del carismatico Biondo e di
Padre Klaus, esorcista che ha un conto in sospeso con Christian.
Nei nuovi episodi anche Romana Maggiora Vergano
(La promessa, Immaturi – La serie) che sarà di
nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per mano di
Christian.
Due debutti assoluti nel cast della
seconda stagione di Christian: quello di Laura
Morante (Assolo, Ciliegine,
Ricordati di me, A Casa Tutti Bene – La serie),
che interpreterà la Nera, un misterioso personaggio pieno di
sorprese, e quello di Camilla Filippi (La
Stanza, In fondo al bosco, Viva l’Italia),
che sarà Esther, una donna che non sembra vivere bene la presenza
di Christian.
La prima stagione di Christian
ha raccontato la vicenda di Christian (Edoardo Pesce),
irresistibile supereroe “all’amatriciana” che ha sempre vissuto
facendo il picchiatore, fino a quando la comparsa delle stimmate
sulle sue mani non gli stravolge la vita. Sulle tracce di Christian
e del suo mistero si mette Matteo, un diffidente postulatore del
Vaticano dai metodi indubbiamente poco ortodossi, interpretato da
Claudio Santamaria.
La trama della seconda
stagione
Nei nuovi episodi, dopo la morte
del boss Lino la Città-Palazzo ha bisogno di un nuovo re e per
Christian arriva il momento di applicare il suo dono e costruire
quel regno predetto dal Biondo. Dovrà imparare cosa significhi
passare da piccolo delinquente a santo, da uno dei tanti a punto di
riferimento di un’intera comunità, diventando “il re” di
Città-Palazzo ed imparando a compiere scelte in nome del bene di
tutti… mentre Matteo, a cui verrà chiesto di schierarsi contro il
salvatore di suo figlio, scoprirà la tentazione di giocare per sé.
Al suo fianco infatti arriva la Nera, un essere divino determinato
ad ostacolare i piani del Biondo.
Ma il cuore umano è imprevedibile e
nemmeno l’essenza divina del Biondo e della Nera riuscirà a
controllare o anche solo immaginare che forma assumerà, tra le mura
di Città Palazzo, la lotta per la propria libertà.
Da un’idea di Roberto “Saku”
Cinardi, Christian
è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Lucky Red in
collaborazione con Newen Connect, anche distributore internazionale
della serie, e liberamente ispirata alla graphic novel
Stigmate di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti (edita da
Logos Edizioni). Il soggetto di serie è di Francesco Agostini,
Giulio Calvani, Valerio Cilio, Stefano Lodovichi, con la
collaborazione di Patrizia Dellea. Scritta da Valerio Cilio,
Patrizia Dellea, Stefano Lodovichi e Valentina Piersanti.
Giovanissima già estremamente
popolare, l’attrice australiana Teagan Croft si è
distinta in pochi anni grazie ad una serie di ruoli e progetti
molto diversi tra loro. Grazie a questi ha potuto dar prova non
solo di una grande capacità nel dar vita anche alle emozioni più
complesse dei suoi personaggi, ma ha sfoggiato anche una presenza
scenica particolarmente memorabile. Sono sempre di più i progetti
in cui è coinvolta in ruoli di rilievo, lasciando immaginare che il
suo sarà un futuro da protagonista all’interno del mondo dello
spettacolo, sia questo cinematografico o televisivo.
Ecco 10 cose che non sai su Teagan Croft.
Teagan Croft: i suoi film e le serie TV
1 Ha partecipato ad alcuni
film. Il debutto cinematografico per l’attrice arriva
grazie al film di fantascienza Osiride – Il 9° pianeta,
uscito nel 2016. In questo recita accanto ad attori come Kellan Lutz,
Tamuera Morrison e Daniel
MacPherson. In questo la Croft interpreta la piccola Indi,
la quale si è perduta in futuro distopico e diventa oggetto di
ricerca e protezione da parte dei protagonisti. Tale ruolo ha
permesso alla giovane attrice di ottenere grande popolarità,
portadola verso nuovi ruoli. Nel 2023 reciterà nel film Netflix
True Spirit, interpretando
l’adolescente australiana Jessica Watson, la persona più giovane
che abbia mai navigato in solitaria, senza sosta, intorno al
mondo.
2. Ha recitato in diverse
serie televisive. La carriera da attrice per la Croft ha
avuto inizio grazie alla soap opera Home and Away, dove
recita in alcuni episodi nel 2016. Successivamente, a partire dal
2018 è tra i protagonisti della serie Titans, dove interpreta
Rachel Roth alias Raven. Ad oggi l’attrice ha recitato in 23
episodi tra la prima e la seconda stagione ed è pronta a riprendere
il ruolo anche nella terza stagione che andrà in onda a
partire dall’agosto 2021.
Teagan Croft è Raven in Titans
3.È la
prima attrice ad interpreare questo personaggio. Dal
gennaio 2019 in Italia sulla piattaforma Netflix è disponibile la
serie Titans, basata sui Giovani Titani, supereroi della
DC Comics. Tra i protagonisti si ritrova anche il personaggio di
Rachel Roth alias Raven, interpretata dalla Croft. Si tratta della
prima trasposizione in live-action del noto personaggio, il quale
pur essendo solo una ragazza è dotata di poteri soprannaturali e
oscuri particolarmente pericolosi.
4. È affascinata dal
rapporto con il protagonista. Uno degli aspetti più
interessanti del personaggio per la Croft non è il suo essere
dotata di superpoteri, bensì l’essere dominata da passioni molto
umane. In particolare, l’attrice apprezza molto il rapporto
costruito tra la sua Raven e il Robin di Brenton
Thwaites. La Croft ha infatti descritto la loro come
un relazione tra padre e figlia, resa ancor più solida dal fatto
che entrambi i personaggi condividono un sentimento di solitudine e
abbandono.
5. Si è preparata a lungo
per il ruolo. Per poter ricoprire il ruolo di Raven
l’attrice si è sottoposta anche ad un periodo di allenamento
fisico, al fine di poter sopportare i ritmi del set ed eseguire
anche le scene più complesse. Allo stesso tempo, si è documentata
leggendo diversi fumetti dedicati al personaggio. Grazie a questi
ha scoperto molto della storia di Raven, innamorandosene
profondamente. Per le emozioni e le paure provate dal personaggio,
la Croft lo considera il ruolo più bello della serie.
6. Apprezza molto il look
del personaggio. Dopo aver esplorato determinati aspetti
della storia e della formazione di Raven nella prima stagione, a
partire dalla seconda il personaggio ha sfoggiato un look molto più
fedele a quello che presenta nei fumetti. In particolare, sulla sua
fronte compare l’iconica gemma che la contraddistingue. La Croft si
è dichiarata estremamente entusiasta di come il personaggio stia
evolvendo emotivamente, cosa che la porta a cambiare anche
nell’aspetto. Ogni modifica da questo punto di vista è un passo in
più verso la sua più completa realizzazione.
Teagan Croft in Home and Away
7. Ha recitato in una nota
soap opera. In Australia le due maggiori soap opere di
sempre sono Neighbours e Home and Away.
Quest’ultima, in onda dal 1988, ha ad oggi superato le 34 stagioni
e i 7 mila episodi. Numerosissimi celebri attori australiani vi
hanno recitato in modo più o meno stabile, come ad esempio Heath Ledger,
Chris
Hemsworth, Naomi Watts e
Guy Pearce.
Anche la Croft ha avuto questa opportunità, intraprendendo così la
propria carriera da attrice in televisione. Nella soap ha infatti
ricoperto il ruolo di Bella Loneragan.
Teagan Croft: il suo patrimonio
8. Il suo patrimonio non è
noto. La giovane attrice è entrata a far parte del mondo
dello spettacolo da appena 5 anni e dunque deve ancora costruirsi
una solida fama tanto all’interno quanto all’esterno
dell’industria. Ad oggi, dunque, non è noto a quanto ammonti il
patrimonio costruito grazie ai suoi ruoli, anche se stando ad
alcune stime questo si aggirerebbe intorno ai 200 mila dollari. Una
cifra destinata certamente a crescere, considerando la quantità di
progetti a cui l’attrice sta prendendo parte.
Teagan Croft è su Instagram
9. Ha un profilo sul social
network. L’attrice è presente su Instagram con un proprio
account verificato. All’interno di questo la Croft vanta oltre 870
mila follower, ed è solita pubblicare post di vario genere. Questi
ad oggi sono più di 90 e spaziano da momenti di svago in compagna
di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi
progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo,
dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.
Teagan Croft: compleanno, età e
altezza dell’attrice
10. Teagan Croft è nata a
Sydney, in Australia, il 23 aprile del 2004 ed ha oggi 17
anni. L’attrice è alta complessivamente 1,63 metri.
L’Academy of Motion Picture
Arts and Sciences ha confermato che sta “conducendo una
revisione delle procedure della campagna” di promozione per le
nomination agli Oscar sulla scia della nomination all’Oscar a
sorpresa ottenuta da Andrea Riseborough per il piccolo film
indipendente To Leslie.
Lo scorso venerdì, l’Academy ha
rilasciato una dichiarazione riguardante alcune modalità di
svolgimento delle campagne di promozione, sebbene nella
dichiarazione non menzionasse specificamente To
Leslie.
“L’obiettivo dell’Academy è
garantire che la competizione degli Awards sia condotta in modo
equo ed etico e ci impegniamo a garantire un processo di
premiazione inclusivo”, si legge nella dichiarazione.
“Stiamo conducendo una revisione delle procedure della campagna
attorno ai candidati di quest’anno, per garantire che nessuna linea
guida sia stata violata e per informarci se dovessero essere
necessarie modifiche alle linee guida in una nuova era di social
media e di comunicazione digitale. Abbiamo fiducia nell’integrità
delle nostre procedure di nomina e di voto e sosteniamo autentiche
campagne di base per prestazioni eccezionali”.
To Leslie, che ha
incassato solo $ 27.000 al botteghino, è stato oggetto di esame per
la campagna mirata condotta dai suoi sostenitori per conto di
Andrea Riseborough, la protagonista.
Sin dalle nomination del 24 gennaio,
l’industria ha discusso animatamente se la campagna del film
violasse le regole e le linee guida stabilite da AMPAS. Da quando è
stato annunciato il nome di Riseborough nella
cinquina di nominate agli Oscar 2023 come migliore attrice
protagonista, sono circolate voci secondo cui questa nomination
potrebbe essere annullata. Infatti, secondo più fonti, l’Academy si
riunirà domani, proprio per discutere di questo evento. Inoltre, le
fonti rivelano anche che sebbene l’Academy sia stata inondata di
chiamate ed e-mail riguardanti l’inclusione di Riseborough, non
sono state presentate denunce formali.
Nelle settimane che precedono le
votazioni dei membri dell’Academy, non è stato intercettato nessuno
sponsor ufficiale per To Leslie, proprio perché,
in genere, film piccoli non hanno le risorse per una campagna
pubblicitaria da Oscar. Al contrario, film come
Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale e Top
Gun: Maverick, con alle spalle grandi studi come
Netflix e Paramount, hanno avuto la possibilità di una grande
esposizione.
Tuttavia, Riseborough è riuscita ad
arrivare nella cinquina, “togliendo il posto” alle favorite
Viola Davis (The
Woman King) o Danielle Deadwyler
(Till). Tuttavia, la sua performance è stata
osannata da moltissimi colleghi, tra cui Edward Norton, Jane Fonda
e persino la collega candidata Cate Blanchett, che hanno elogiato
pubblicamente il lavoro dell’attrice. To Leslie è
stato diretto da Michael Morris, e sua moglie
Mary McCormack si è dimostrata determinante
nell’assemblare un esercito di sostenitori di primo piano per
Riseborough. In un’e-mail privata, che la rivista Variety è riuscita ad ottenere,
McCormick ha fornito agli amici gli strumenti e le istruzioni per
far funzionare il passaparola sul film e sulla performance al
meglio, rivolgendosi a una maling list di altissimo profilo.
Non c’è niente di sbagliato
nell’incoraggiare gli elettori dell’Oscar a guardare un film
propagandandone i meriti. Ma alcune campagne rivali affermano che
To Leslie ha utilizzato “tattiche aggressive” che
oltrepassano il limite.
E c’è un precedente per squalificare
film e artisti per aver infranto le regole. Nel 2014, Bruce
Broughton, allora membro del comitato esecutivo del ramo
musicale dell’Academy, è stato nominato per la canzone originale di
Alone Yet Not Alone. Dopo che si è
scoperto che Broughton aveva personalmente inviato
un’e-mail ai membri del ramo musicale per informarli della sua
presentazione alle votazioni, la sua nomina è stata annullata.
Nel caso di Riseborough, i critici
devono ancora trovare una “pistola fumante” che mostri una
sollecitazione diretta da Riseborough ai membri dell’Academy. Ma
altri che hanno lavorato per suo conto sono stati accusati di
violare le regole. In tal caso, ciò rende responsabile Riseborough,
che è anche produttore esecutivo di To Leslie?
Frances Fisher,
membro dell’Academy, è stata una delle sostenitrici più accese di
Riseborough, condividendo più post sulla sua performance sui social
media. Tuttavia, alcuni di quei posti potrebbero anche violare le
regole dell’Academy, in particolare la numero 11 “Riferimenti
ad altri candidati“, in cui si afferma che “qualsiasi
tattica che individui ‘il concorso’ per nome o titolo è
espressamente vietata”.
In un post dal suo account Instagram
personale datato 14 gennaio, Fisher ha scritto: “Ai miei
colleghi attori dell’Academy – Secondo Pete Hammond che scrive per
Deadline, Andrea Riseborough può ottenere una nomination all’Oscar
se 218 (su 1.302) attori nel ramo degli attori la nominano al primo
posto come migliore attrice. Sembra che Viola [Davis], Michelle
[Yeoh], Danielle [Deadwyler] e Cate [Blanchett] siano abbiano in
cassaforte la loro nomination.”
Sebbene non sia “illegale” sostenere un film o una performance che
si è apprezzata molto, nel riferimento a Yeoh, Deadwyler, Blanchett
e Davis, Frances Fisher sembra aver commesso un
errore. Ma ciò non implicherebbe direttamente Andrea Riseborough a meno che Fisher non
fosse direttamente coinvolta nel film stesso.
Ma chi ha finanziato questo sforzo
“autofinanziato”? Le campagne per gli Oscar sono sforzi costosi che
coinvolgono feste, consulenti e pubblicità che hanno prezzi
elevati. Apparentemente la campagna To Leslie era
autofinanziata. Ma ha arruolato due società di pubbliche relazioni,
Narrative e Shelter, insieme a organizzatori di eventi come Colleen
Camp, per attirare l’attenzione sul film. Chi ha pagato quei conti?
Momentum Pictures? Riseborough? Qualche terza persona?
Nelle settimane che hanno preceduto
il voto AMPAS, l’autocampagna di Andrea Riseborough ha iniziato a decollare con
l’aiuto del suo manager Jason Weinberg,
Narrative PR e Shelter PR.
Tuttavia, la maggior parte degli esperti di premi ha presunto che
l’attrice fosse troppo lontana dal poter ottenere una nomination,
dato che altri contendenti hanno ottenuto nomination ai Golden
Globe, ai SAG e ad altri importanti premi che vengono consegnati
prima e che di solito segnano la strada per gli Oscar.
Molti colleghi e amici di
Riseborough hanno promosso la sua nomina e la sua performance, e
questo non è proibito, ma bisognerebbe accertare, secondo
l’Academy, che questo tipo di sforzo congiunto non costituisca un
lavoro portato avanti da una lobby, cosa che invece l’istituzione
proibisce.
La pratica di revoca della
nomination esiste ed è stata applicata solo 6 volte in 95 anni di
storia del premio. Sebbene non ci siano prove che Andrea Riseborough abbia violato le regole
dell’Oscar, il team potrebbe aver utilizzato scappatoie per
ottenere il riconoscimento che sentiva di meritare. Gli amici di
Riseborough hanno capito che per assicurarsi una nomination,
avevano bisogno solo di 218 dei 9.579 membri AMPAS. E hanno usato
quella matematica a loro vantaggio.
La dimensione del ramo degli attori
era di 1.302 membri quest’anno, il più grande dell’Accademia. Se
ogni membro vota (e non succede mai), un candidato ha bisogno di
218 voti per assicurarsi uno slot. Se ci sono meno votanti, anche
il numero richiesto perottenre lo slot diminuisce. Ma, ancora una
volta, non c’è niente di sbagliato nel fare i conti e squalificare
Riseborough richiederebbe prove concrete che devono ancora
materializzarsi.
Se non vengono intraprese azioni di
indagine e verifica, quello che è successo con Andrea Riseborough potrebbe essere preso a
esempio anche da studi grandi, che potrebbero adottare le stesse
tattiche sfruttando il potere dei social media.
Riseborough non è la prima ad
autofinanziare la sua campagna. Sally Kirkland ha
notoriamente scritto lettere agli elettori e parlato con qualsiasi
giornalista disponibile per promuovere se stessa nella piccola
commedia drammatica Anna (1987), mentre le
famigerate pubblicità di “CONSIDER” di Melissa Leo sono state acquistate per
promuovere la sua performance in The Fighter
(2010) e intendevano mostrare il suo lato affascinante in contrasto
con il suo lavoro in quel film nei pani di una madre operaia, così
facendo si è avvicinata al limite di ciò che era consentito.
L’attrice caratterista Ann Dowd ha racimolato
circa $ 13.000 dai colleghi e dal suo conto in banca per inviare
DVD ai membri dell’Academy per il suo acclamato lavoro come manager
di un ristorante in Compliance (2012), ma non è
riuscita a ottenere una nomination.
Il lavoro continua suStar Wars: The Acolyte e,
secondo Bespin
Bulletin, la produzione è attualmente in corso ad
Arborfield Green nel Berkshire. È vicino alla base dello show nel
Regno Unito, gli Shinfield Studios, e mentre l’attrice Dafne Keen
non è stata ancora avvistata sul set finalmente potremmo aver avuto
maggiori dettagli sul misterioso personaggio Dafne Keen
interpreterà.
L’attrice, che molti di voi
probabilmente ricorderanno meglio per aver interpretato
Laura/X-23 in Logan del 2017, da allora ha recitato in
His Dark
Materials – Queste oscure materie della HBO,
confermando il suo talento che è in crescita da
allora!L’ormai diciottenne (è difficile credere
che Logansia
stato rilasciato più di mezzo decennio fa) ha chiaramente un futuro
brillante, e anche se non sappiamo quale ruolo interpreterà in una
storia che, secondo quanto riferito, vede i Sith iniziare il loro
infiltrazione dell’Ordine Jedi, il suo personaggio potrebbe avere
un nome: si tratta di Jecki.
Queste informazioni sono state
rivelata da CBM che le ha ricevuto per gentile
concessione dell’agenzia di talenti di
Keen , anche se potrebbe essere un nome in
codice. Dopotutto, il personaggio di Amandla
Stenberg è stato chiamato “Aura” durante il casting, mentre lo
Jedi di Lee Jung-Jae è stato chiamato
“Paul”. Non prevediamo di sentire nessuno di questi nomi
in The Acolyte, ma Jecki
sembra una scelta molto più realistica per questo
franchise.
Con la storia che si svolge
prima diLa minaccia Fantasma , c’è chi
si aspetta che riveli la storia delle origini di Darth
Plagueis, il potente Maestro Sith che un giorno
avrebbe preso Sheev Palpatine sotto la sua ala. Qualunque sia
il caso, prevediamo che la serie esplori un nuovo lato di questa
galassia mentre i Sith si sollevano e viene rivelata una nuova
minaccia mortale per la pace.
Star Wars: The
Acolyte, la serie tv
Star
Wars: The Acolyte è descritto
come “un thriller misterioso che
porterà gli spettatori in una galassia di oscuri segreti e poteri
emergenti del lato oscuro negli ultimi giorni dell’era dell’Alta
Repubblica. Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per
indagare una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più
sinistre di quanto avessero mai previsto”.
Star
Wars: The Acolyte vedrà protagonisti
Amandla Stenberg, Lee Jung-jae, Carrie-Ann Moss, Manny
Jacinto,
Dafne Keen,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson, Charlie Barnett e
Dean-Charles Chapman.Star
Wars: The Acolyte sarà trasmesso in streaming
esclusivamente su Disney+, anche se la data
della premiere deve ancora essere rivelata.
Quando i Marvel Studios hanno rivelato il
roster dei Thunderbolts al
D23 dello scorso anno, la risposta dei fan probabilmente non è
quella che Kevin Feige e la compagnia si
aspettavano. Con una squadra composta principalmente da super
soldati e personaggi provenienti da Black
Widow, molti si sono affrettati a
esprimere disappunto per una versione dei Thunderbolts che è un po’… noiosa… rispetto ai
fumetti.
La presunta presenza di
The Sentry potrebbe aiutare le cose, ovviamente, mentre
speriamo in almeno una o due aggiunte a sorpresa al
gruppo. Tuttavia, se sei stato tra quelli che
hanno sostenuto che Thunderbolts è
fondamentalmente un sequel di Black
Widow, ciò è stato sostanzialmente
confermato dal direttore dello sviluppo visivo dei Marvel Studios,
Andy Park, in un post di Instagram poi però
modificato.
“Taskmaster, Red
Guardian, Yelena e Valentina Allegra de Fontaine torneranno nel
prossimo film di Thunderbolts”, ha
detto.“È come se fosse un sequel
di Black Widow [e] questi film sono collegati o qualcosa del
genere! Diventerà interessante”.Park potrebbe
aver parlato a sproposito o semplicemente aver capito che i suoi
commenti potevano essere fraintesi. Ad ogni modo, è
improbabile che alleggeriscano le menti dei fan che si aspettano
che Thunderboltssia un’espansione di Black
Widow (e The
Falcon e The Winter Soldier in
misura minore).
Black
Widow, blockbuster del 2021 è stato molto
divertente e quei personaggi meritano sicuramente di essere
rivisitati. Tuttavia, quando i fan pensano ai Thunderbolts,
vengono subito in mente personaggi come
Baron Zemo, Songbird e persino Luke Cage. Per
quanto riguarda l’opinione dell’MCU su questa squadra, Ghost è
l’unico personaggio che condivide una storia con loro sulla
pagina.
Vedremo cosa succede, ma è
sicuramente troppo presto per arrivare a conclusioni. Di recente,
ci sono state voci secondo cui Ghost potrebbe essere stato
tagliato dal film, anche se da allora abbiamo appreso che quelle
voci non erano corrette. Vi ricordiamo che Thunderbolts uscirà
nelle sale il 26 luglio 2024.
C’è molto entusiasmo
sull’annunciato riavvio dei
Fantastici Quattrodei
Marvel Studios, e mentre
un cambio di regista e un ritardo nella data di uscita hanno spinto
il film ancora più in là nella
Saga del Multiverso, rimaniamo ansiosi di ricevere sempre
aggiornamenti.Negli ultimi mesi, ci sono state
innumerevoli voci su chi interpreterà ciascun membro della prima
famiglia della Marvel, sebbene l’attore di Star
WarsAdam
Driver sia recentemente venuto a galla che è apparente
il favorito per Mister Fantastic.
John Krasinski, che ha interpretato una
variante di Reed Richards in Doctor
Strange nel Multiverso della Follia,
rimane uno dei preferiti dai fan ma sembra essere fuori dai
giochi.Ora, l’insider che si è rivelato nel tempo
piuttosto affidabile@MyTimeToShineHha
confermato che
Adam Driver è ancora un probabile candidato per
interpretare Reed dell’MCU e, se
corretta, questa è una decisione di casting a cui sarebbe difficile
trovare un difetto. Tuttavia, ha solo pochi anni meno di John Krasinski, quindi la stardi The Office chiaramente non è
troppo vecchia per il ruolo.
Lo scooper ha anche menzionato di sfuggita che
Galactus sarà il cattivo principale dei Fantastici
Quattro.Abbiamo sentito voci secondo cui Silver Surfer verrà presentato prima che il film
arrivi nelle sale per preparare il terreno, anche se è decisamente
sorprendente che non venga introdotto come una minaccia per
l’intero MCU per la prossima saga.Inoltre, il cattivo mangiatore di mondi è sempre stato
principalmente un nemico di questa squadra, e non è un segreto che
Kevin Feige abbia cercato di portare
Galactus in questo mondo condiviso per molto
tempo.
Si dice anche che
probabilmente riceveremo notizie sul casting prima del D23, mentre
si pensa che
Penn Bagley,
Amanda Seyfried e Rudy Pankow non
siano più presi in considerazione (e nemmeno Ryan Gosling; invece, siamo
abbastanza sicuri che lo farà essere ThunderboltsSentry). Come sempre, per ora è
meglio prendere queste informazioni con le pinze, ma incrociamo le
dita prima o poi avremo notizie ufficiali.Fantastici
Quattro uscirà il 14 febbraio 2025.
Proiettato per la prima volta in
Norvegia, paese di produzione, il 25 dicembre 2022,
Narvik è un film storico drammatico, diretto dal
regista norvegese Erik
Skjoldbjaerg (Pioneer, Insomnia). La pellicola presenta dei
fatti realmente accaduti, specialmente la battaglia di
Narvik nel 1940, considerata prima sconfitta
subita dalle truppe naziste. Nel cast si ritrovano prevalentemente
figure note prevalentemente a livello nazionale: tra queste
ricordiamo Kristine Hartgen nel ruolo di Ingrid Tofte, Carl Martin
Eggsbø come Gunnar Tofte e Henrik Mestad nei panni del maggiore
Omberg.
Narvik: la Seconda guerra mondiale
nel nord
L’anno è il 1940. Hitler ed i
nazisti si macchiano di un assoluto atto di viltà: attaccano la
Norvegia, stato dichiaratamente neutro. Una delle prime offensive
viene sferrata alla città portuale di Narvik, nel
nord della Norvegia. Si tratta di un luogo strategico per il
commercio del minerale di ferro, ambito sia dalle forze alleate,
sia naziste.
In questo contesto,
Narvik segue le vicende di Gunnar, un
soldato norvegese, e di sua moglie Ingrid. Dopo la resa di
Narvik alle truppe naziste, un gruppo di
soldati cercano di opporre resistenza ai nuovi occupanti facendo
saltare in aria un ponte, ma i tedeschi riescono ad intercettare
l’attentato e prendono come prigionieri alcuni norvegesi: tra
questi c’è anche lo stesso Gunnar.
Contemporaneamente, a
Narvik il console tedesco si stabilisce
nell’albergo dove lavora Ingrid, la quale collabora anche come
traduttrice. Allo stesso tempo però la stessa norvegese aiuta il
console inglese a lasciare la città ed a trovare rifugio in una
piccola baita sulle montagne; questi chiede l’aiuto di Ingrid
come spia. Essendo divenuta l’interprete del console, Ingrid
è riuscita a guadagnarsi la sua fiducia, e per questo motivo è
riuscita ad avere accesso ad informazioni essenziali per gli
alleati. Poche settimane dopo le truppe anglo- francesi inizieranno
la liberazione di Narvik e di tutta la
regione circostante, ma la vittoria sarà di breve
durata.
Una prospettiva diversa
della guerra
Genericamente, tutti i film che
trattano il secondo conflitto mondiale si concentrano su quelli che
sono gli avvenimenti più noti o eclatanti: si pensi a
Dunkirk, scritto e diretto dal noto regista
Christopher Nolan che racconta l’epocale ritirata delle truppe
inglesi e francesi attraverso il Canale della Manica, o
L’ora più buia, diretto da
Joe Wright con
Gary Oldman, sulla figura del primo ministro inglese Wiston
Churchill. Le stesse vicende riguardanti Narvik
restano praticamente oscurate nei libri di storia, quindi risulta
interessante analizzare un aspetto differente della Seconda Guerra
Mondiale.
Narvik diventa in
se un campo di battaglia, in balia degli scontri tra le due
fazioni. La città diviene prima di occupazione tedesca, con una
certa tensione che però non sfocia in effettivi scontri.
Successivamente, con l’arrivo delle truppe alleate, viste come
eserciti amici, in maniera positiva, avviene una momentanea
liberazione. Nella pellicola si ha un’effettiva demonizzazione
delle truppe naziste ed un atteggiamento oltremodo favorevole nei
confronti degli inglesi, i quali alla fine abbandonano le truppe
norvegesi e la stessa Narvik.
Pur trattandosi di un film di
guerra, non sono presenti scene eccessivamente violente e forti,
come invece spesso accade in questo genere di pellicole. Anzi
spesso proprio per sensibilizzare lo spettatore, si tende ad
estremizzare la presenza di sangue e violenza.
Tra le tematiche trattate, emerge un
certo senso di appartenenza e di patriottismo da parte dei
soldati norvegesi. Pur arrendendosi apparentemente ai tedeschi,
questi continuano in ogni modo a difendere la propria patria.
Emblematica è la scena in cui, una volta liberate le montagne
vicino Narvik, i soldati issano la bandiera
norvegese e cantano l’inno.
Dal punto di vista tecnico, gli
effetti speciali degli spari, specialmente quelli della grande
mitragliatrice tedesca, possono risultare poco realistici. A questo
però compensano i paesaggi innevati dell’inverno norvegese. Per
mantenere un contatto con la veridicità dei fatti, il film si
chiude con alcune foto storiche della città di
Narvik.
Ingrid: le scelte difficili dettate
dalla guerra
In Narvik, il
personaggio di Ingrid diventa emblematico, rappresentando le scelte
difficili a cui la società civile è sottoposta in questi momenti
difficili. Lei diventa una figura mediana tra le forze inglesi e
quelle tedesche, proteggendo il console britannico. Ciononostante,
Ingrid da la precedenza alla propria famiglia, a suo figlio Oleg, e
fa di tutto per proteggerlo, fino a tradire le forze alleate per
salvarlo. E’ particolarmente toccante la scena in cui durante i
bombardamenti, lei abbandona con il figlio, molto malato, il
rifugio e corre in mezzo alle fiamme fino all’hotel per
cercare un medico.