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La primavera della mia vita, la recensione del film con Colapesce Dimartino

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La primavera della mia vita – “La vita è un susseguirsi di Gesù, tasse, rapporti deludenti. E poi muori.

Metti per caso un road movie in Sicilia dove tra folklore ed estetica alla Wes Anderson si colloca La primavera della mia vita. Il film con Colapesce Dimartino, reduci dal successo di Sanremo 2023 con la vittoria del premio Sala Stampa Lucio Dalla e il premio della critica Mia Martini con “Splash” – che compone anche la colonna sonora di questo film. Il duo canoro si è occupato anche dell sceneggiatura del film aiutato da Zavvo Nicolosi, regista alla sua opera prima. Un sorprendente road movie con molti inattesi special guest musicali: Madame, Roberto Vecchioni, Brunori Sas, ErlandØye e La Comitiva. Nel cast Stefania Rocca, la loro eccentrica agente, Corrado Fortuna, il meccanico con un’imprevedibile passione per i Doors, Demetra Bellina, la misteriosa Sofia, accompagneranno i due protagonisti in un viaggio surreale e poetico. Il film sarà distribuito in sala dal 20 al 23 febbraio per Vision Distribution.

La primavera della mia vita, la recensione

Quello che fanno Colapesce Dimartino alle parole è un regalo a tutto il pubblico. Prima con le loro canzoni portando sul palco tematiche complesse unendo una vibe dance anni ’70 e adesso con La primavera della mia vita. Il film di Zavvo Nicolosi – che dirige i videoclip del duo ma si trova alla prima volta dietro la macchina da presa di un film – si riconcilia molto con la natura in tutte le sue sfaccettature. In particolare, la natura nel film è centrale per raggiungere la riconciliazione interiore con noi stessi e con le persone a noi care. Colapesce Dimartino interpretano una versione più amplificata di loro stessi, Lorenzo e Antonio, in un road trip per la Sicilia mostrano le meraviglie del territorio grazie a delle inquadrature fisse e movimenti di macchina ridotti a zero.

La primavera della mia vita è la rappresentazione di una rinascita che si articola su tre livelli: la rinascita di Antonio e Lorenzo come singoli ma anche della loro ritrovata amicizia. I due, infatti, anche nel film sono amici che hanno iniziato la loro carriera canora insieme e a causa di visioni artistiche differenti litigano e si separano per tre anni. In questo periodo non hanno mai interagito: Lorenzo ha intrapreso una carriera a Milano, il classico siciliano che va al nord per trovare lavoro, Antonio ha subito un grave incidente ed ha trovato nell’Ordine dei Semeniti il ricongiungimento con se stesso. Il successo, infatti, è stata proprio la causa della rottura tra i due amici così diversi: uno intraprendente e l’altro dall’animo taciturno.

La primavera della mia vita film

La vita è un paradiso di bugie

Antonio ha una missione da compiere per conto dell’Ordine dei Semeniti per farlo ha bisogno della persona a cui vuole più bene: Lorenzo. Una bugia è il motore scatenante del film perché Lorenzo scoprirà la verità solo alla fine del viaggio. In La primavera della mia vita siamo, infatti, messi di fronte all’ultimo viaggio di Lorenzo e Antonio come amici e come individui. Nel corso del film i due dovranno affrontare una serie di prove per ricongiungersi e trovare la pace: la Grotta dei Giganti, l’Isola Cornuta e le pendici dell’Etna sono le tre tappe risolutorie della narrazione. Lo spettatore, invece, ammira estasiato le bellezze di questa Sicilia arida sotto il sole di un’estate che sembra non finire mai. Non mancano il folklore e i detti popolari, qualche tocco di denuncia a quei luoghi comuni con cui si narra il territorio siciliano da secoli.

In un ristorante dal nome L’Astice fuggente la narrazione dedica la denuncia maggiore rispetto a questo tipo di narrazione. Infatti, durante il pranzo Lorenzo e Antonio assistono a una rapina per poi scoprire che in realtà è una messa in scena della proprietaria del ristorante, una nobildonna tedesca che ha acquistato il locale e fa vivere ai suoi commensali “una esperienza tipica Siciliana” grazie alla compagnia “Speedy Pizzo”. I due personaggi, in questa scena, così come in altre lasciano che sia il silenzio a parlare per loro, subendo passivamente queste scene senza commentare. Colapesce Dimartino sono molto bravi a far parlare i luoghi comuni pur non facendone la parte centrale del film. Poche volte la Sicilia ha subito una narrazione così diversa da quella stereotipata legata alla mafia.

Tagliare i rami secchi

Prima che arrivi la primavera è necessario fare un lavoro accurato per far crescere i rami dei nostri alberi più robusti. Ciò consente alla pianta di prendere vita e di progredire in una strada diversa rispetto a quella intrapresa. Così l’espressione metaforica di tagliare i rami secchi diventa il centro de La primavera della mia vita. Antonio ha voluto Lorenzo come Testimone di questo viaggio per aiutarlo a tagliare i rami secchi della sua vita e aiutarsi a sua volta a compiere il sacrificio finale che ci porta alla fine del film. Le tre prove, infatti, sono servite per questo scopo.

La prima, alla Grotta dei Giganti, ha messo alla prova l’amicizia di Lorenzo per Antonio. La seconda prova, invece, è servita a mettere in luce le difficoltà di Lorenzo a trovare stabilità nell’amore. La terza a trovare la risoluzione nel rapporto con il padre che lo ha abbandonato da piccolo. Lorenzo, dunque, taglia i suoi rami secchi grazie ad Antonio che a sua volta ha raggiuto la sua missione. Viene svelato il vero motivo di questo lungo viaggio de La primavera della mia vita: Lorenzo dovrà aiutare Antonio a ricongiungersi con la natura e rinascere l’albero. Secondo l’Ordine dei Semeniti questa era l’ultima prova da superare.

Mandorlo in fiore

La primavera della mia vita diventa una duplice metafora di rinascita. Antonio vive la sua primavera rinascendo come un meraviglio mandorlo in fiore, Lorenzo dal canto suo ha una rinascita interiore. Abbandona le questioni legate alla fama e al successo che hanno consumato in primis il rapporto con Antonio. Grazie al sacrificio di Antonio, finalmente Lorenzo ha scoperto se stesso e – una volta abbandonati i drammi del suo passato – riesce a crearsi una famiglia. Il film con le sue ispirazioni a registi di enorme portata come Wes Anderson e Wim Wenders riesce a portare sul grande schermo un piccolo spaccato di realtà che, in primis, hanno vissuto i due protagonisti. Lo fa in modo gentile e diretto, con ironia e con uno sguardo sempre attento a non cadere nel banale della rappresentazione di una terra schiava dello stereotipo che questa volta rinasce come un mandorlo in fiore.

Lilo & Stitch: nuovo live-action in produzione con Zach Galifianakis

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La star di Ron’s Gone Wrong Una notte da leoni Zach Galifianakis sarà protagonista del remake live-action di Lilo & Stitch della Disney. THR riporta che l’attore ha concluso un accordo per recitare nel remake di Dean Fleischer Camp del classico animato della Disney del 2002, che secondo quanto riferito sarà una delle principali uscite per Disney+. I dettagli sul ruolo di Galifianakis non sono stati rivelati, incluso se sarà un ruolo live-action o semplicemente di doppiaggio.

Il  remake live-action di Lilo & Stitch  è stato sviluppato per la prima volta nel 2018. Pubblicato originariamente nel 2002,  Lilo & Stitch è il 42esimo film d’animazione della Disney. Il film è stato ben accolto e da allora è stato uno dei film preferiti da molti, con Stitch che è diventato rapidamente un’altra iconica mascotte della Disney. Dan Lin e Jonathan Eirich di Rideback produrranno il remake, mentre Ryan Halprin di Rideback è il produttore esecutivo.

Lilo è una ragazza hawaiana solitaria che adotta un piccolo e brutto ‘cane’, che lei chiama Stitch”, recita la sinossi del film d’animazione originale. “Stitch sarebbe l’animale domestico perfetto se non fosse in realtà un esperimento genetico che è fuggito da un pianeta alieno ed è precipitato sulla Terra. Attraverso il suo amore, la sua fede e la sua fede incrollabile nell’ohana, il concetto hawaiano di famiglia, Lilo aiuta a sbloccare il cuore di Stitch e gli dà la possibilità di prendersi cura di qualcun altro.”

The Marvels: secondo Kevin Feige Kamala Khan avrà un ruolo importante nella storia

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Sebbene non si sappia molto sull’imminente sequel di Captain Marvel The Marvels, sappiamo che la star della serie Disney+ Ms. Marvel, Iman Vellani, avrà un ruolo importante nel film. Proprio qualche giorno fa, i Marvel Studios hanno diffuso un poster ufficiale che ha annunciato la nuova data di uscita, posticipando il film di qualche mese.

Parlando con EW, il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, non ha svelato particolari dettagli sulla storia del film, ma ha anticipato che Kamala Khan è “un nuovo fantastico personaggio nel pantheon” e ha anche lasciato intendere che lei “ruba” la scena nel film in uscita. Feige ha anche parlato del trio composto da Carol Danvers di Brie Larson, Kamala Khan di Iman Vellani e Monica Rambeau di Teyonah Parris, e di come la loro relazione sia una parte fondamentale del film.

Questo è ciò di cui parla l’intero film“, ha detto Feige. “Ci sono elementi cosmici divertenti. I fan dei fumetti Marvel riconosceranno elementi della guerra Kree-Skrull. E riprende subito dopo la fine del primo Captain Marvel, non nella sequenza temporale ma nella storia. Lo facciamo anche nella nostra prossima serie Disney+ Secret Invasion , e quelli sono due seguiti molto diversi di quel film. Tonalmente, non potrebbero essere più diversi. Ma c’è qualcosa di immensamente potente nel vedere Monica, Kamala e Carol insieme in una cornice. Per me, è solo simile al primo film dei Vendicatori e vedere loro sei insieme in una cornice. È gelido. Sono così fantastici insieme e hanno tutti storie diverse l’uno con l’altro.”

Feige ha anche paragonato il Khan di Vellani al Peter Parker di Tom Holland in Captain America: Civil War. Nello specifico, ha notato che i due sono entrambi giovani eroi, ancora in soggezione per il fatto di essere circondati da altri supereroi più famosi. “La cosa grandiosa di Kamala nel suo show, e ora in questo film, è che non è diversa dal Peter Parker di Tom Holland in Civil War“, ha detto Feige. “Non riesce a credere di essere con questi altri eroi, e non riesce a credere di trovarsi in questi posti. Ed è divertente perché vogliamo esserlo. Voglio essere quello.”

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels arriverà nei cinema il 10 novembre 2023, come parte della Fase Cinque dell’MCU. The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

James Gunn chiarisce le voci sul DCU e sull’età di Superman e Batman

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Non si sa molto sui prossimi progetti di Batman e Superman che James Gunn ha in mente per introdurre i personaggi nel “suo” Universo DC. In una recente conversazione sui social media, tuttavia, Gunn ha chiarito quanti anni potrebbero avere questi supereroi.

In un thread su Twitter, a James Gunnn è stato chiesto quanti anni avrà il Batman che apparirà nel film dei DC Studios. Gunn ha risposto che nessun attore è stato scelto, quindi non c’è ancora un’età per il personaggio. Più avanti nella conversazione, Gunn ha risposto a un fan citando l’età di Superman, dicendo che tutto ciò che ha detto è che Superman sarebbe stato “più giovane rispetto ai quarant’anni” quando uscirà il nuovo film e che “Batman potrebbe avere un paio di anni più di Superman.”

James Gunn ha anche chiarito in un tweet più avanti nel thread che “non” ha mai detto che Superman sarebbe stato un 25enne, ma che continua a essere riportato come se lo avesse detto. Tuttavia, non ha offerto alcuna risposta concreta su ciò che i fan possono aspettarsi, quindi i fan dovranno aspettare ancora un po’ per scoprire esattamente chi saranno i prossimi Superman e Batman.

Alla fine di gennaio, James Gunn ha svelato parte del prossimo programma del DC Universe, con due dei progetti di spicco che sono un nuovissimo progetto di Superman intitolato Superman: Legacy, che sarà scritto da Gunn, e un film di Batman basato sull’iconico fumetto The Brave and the Bold gestito da Grant Morrison, che presenterà un nuovo Batman, oltre a presentare l’Universo DC a Damian Wayne, il figlio di Bruce Wayne. La prima fase del DC Universe, chiamata Chapter One: Gods and Monsters, conterrà una moltitudine di diversi film e programmi televisivi. Altri progetti saranno un film di Supergirl intitolato Supergirl: Woman of Tomorrow, un  film di Swamp Thing  e diversi programmi TV.

Avatar 2 “affonda “Titanic” e si posiziona al terzo posto negli incassi di tutti i tempi

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È ufficiale: Avatar: La via dell’acqua ha superato Titanic al botteghino globale con 2,243 miliardi di dollari di vendite di biglietti globali è diventato il terzo film che ha incassato di più nella storia del cinema. Questo dato non è stato comparato secondo i dati sull’inflazione. James Cameron, che ha diretto entrambi i film, rivendica tre dei quattro film di maggior incasso della storia.

Titanic, che aveva accumulato 2,194 miliardi di dollari in vendite di biglietti in tutto il mondo prima di una riedizione globale in 3D all’inizio di questo mese, ora si attesta a 2,242 miliardi di dollari a livello globale. La lista di tutti i tempi vede in vetta l’originale Avatar di Cameron ($ 2,92 miliardi), seguito da Avengers: Endgame dei fratelli Russo ($ 2,79 miliardi), secondo Comscore.

L’incasso interno di Avatar 2 è di 657 milioni di dollari, collocandolo al nono posto nella lista di tutti i tempi (è ancora dietro a Titanic (672,2 milioni di dollari) in Nord America. All’estero, La via dell’acqua ha accumulato ben 1,586 miliardi di dollari, il terzo -il miglior spettacolo di sempre al botteghino internazionale dietro Avatar e Endgame. La via dell’acqua tuttavia non dovrebbe riuscire a superare né Endgame o il primo Avatar, uscito nel 2009.

In un’insolita resa dei conti, la riedizione in 3D di Titanic del 1997 si è scontrata con Avatar: La via dell’acqua durante il fine settimana del Super Bowl e prima di San Valentino. E anche se Avatar 2 ha battuto Titanic, il film del 1997 ha mostrato una notevole capacità di resistenza, superiore anche a Avatar 2.

Arcadian: prima foto del nuovo thriller d’azione con Nicolas Cage

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L’Hollywood Reporter ha diffuso il primo sguardo ufficiale di Nicolas Cage nell’imminente thriller d’azione di sopravvivenza Arcadian, mostrando Cage e altri due interpreti che fanno una corsa sfrenata. Il film, precedentemente noto come Sand and Stones , è interpretato da Cage al fianco di Jaeden Martell (ItKnives Out), Maxwell Jenkins (Lost in Space) e Sadie Soverall (Fate: The Winx Saga). La fotografia mostra Cage, Martin e Jenkins tutti su un fuoristrada, con Martin alla guida e Cage e Jenkins che guardano in lontananza.

Il vincitore dell’Oscar – che presto vedremo interpretare Dracula in Renfield della Universal con Nicholas Hoult – recita nella pellicola diretta da Ben Brewer, che è stato il principale artista degli effetti visivi per Everything Everywhere All At Once (e si riunisce con Cage dopo il debutto del regista The Trust).

Arcadian è diretto da Ben Brewer da una sceneggiatura scritta da Mike Nilon. Il film vedrà Cage nel ruolo di Paul, il padre dei gemelli adolescenti Joseph e Thomas, interpretati rispettivamente da Martell e Jenkins. Ambientata in un mondo post-apocalittico e scarsamente popolato, la storia segue Paul e i suoi figli, “che sono riusciti a strappare un’esistenza, eppure vivono nella paura costante. Fino a quando, di fronte a un pericolo imminente, devono mettere in atto un piano disperato per sopravvivere.

Highland Film Group gestisce i diritti mondiali del lungometraggio, che ha recentemente terminato la produzione a Dublino, in Irlanda, ed è ora in post-produzione. I produttori includono  Saturn Films e Michael Nilon di Cage  David Wulf di Redline Entertainment ( Call Jane, The Card Counter ,  Inheritance ) e Arianne Fraser e Delphine Perrier di Highland Film Group, insieme a Braxton Pope ( The Card Counter, The Trust ). Highland Film Group gestisce i diritti mondiali del lungometraggio, che ha recentemente terminato la produzione a Dublino, in Irlanda, ed è ora in post-produzione.

Hugh Jackman: per Kevin Feige è un momento di svolta nell’MCU

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Hugh Jackman: per Kevin Feige è un momento di svolta nell’MCU

Mentre Kevin Feige è ora il noto presidente dei Marvel Studios, forse nessuno si ricorda che il suo percorso da produttore alla Marvel ha avuto inizio proprio come produttore associato nel film X-Men del 2000. Ora, con l’annunciato Deadpool 3 che riporta all’ovile il Wolverine di Hugh Jackman, Kevin Feige si è sentito comprensibilmente nostalgico. Il noto produttore mentre discuteva del processo in atto per portare i mutanti nell’MCU con EW, Feige ha riflettuto sul suo tempo nel primo film degli X-Men.

È stato fantastico. E abbiamo Hugh Jackman che torna per il nostro primo  film di Deadpool  all’interno del MCUQuesto è il nostro primo film vietato ai minori. Il ritorno di Hugh è incredibile. Per me, personalmente, è da lì che ho iniziato. Ricordo di essermi seduto dietro la macchina da presa – ben dietro la macchina da presa – alla sua audizione per il film. Era la sua prima audizione sul set ed è volato a Toronto per fare una lettura con Anna Paquin“, ha spiegato Feige. “Per lui, e per me, e penso per tutti i fan della Marvel, è incredibile quello che è successo in quei 23 anni. È davvero gratificante e dà un senso di completezza vederlo tornare in questo nuovo film di Deadpool.

Deadpool 3 è stato scritto da Rhett Reese e Paul Wernick da una bozza precedente firmata da Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin. La pellicola sarà il primo film della  serie di film di Deadpool  ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox. L’uscita del film è attualmente prevista per l’8 novembre 2024.

Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in Logan, di James Mangold.

Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

Patrick Dempsey in trattative per recitare in Thanksgiving Slasher di Eli Roth

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Patrick Dempsey è in trattative per recitare nello slasher horror di Eli Roth Thanksgiving, un film nato come finto trailer apparso 16 anni fa nel film Grindhouse di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. Dempsey – che è meglio conosciuto per il suo ruolo da protagonista come il Dr. Derek Shephard in Grey’s Anatomy – interpreterebbe il ruolo dello sceriffo della città, secondo un recente rapporto di THR. Il film sarà diretto da Roth, con una sceneggiatura scritta da Jeff Rendell.

La sceneggiatura di Thanksgiving è stata completata per “più di una dozzina di anni” ormai, ma non era prevista per essere realizzata fino a quando Spyglass Media Group non ha finanziato il film l’anno scorso. Il rapporto afferma che la produzione del film inizierà il mese prossimo a Toronto, senza ancora una data di uscita confermata. Sebbene non sia ancora disponibile una sinossi del film, il trailer originale racconta la storia di uno slasher che visita una piccola città durante il Ringraziamento e inizia ad attaccare le persone. THR osserva inoltre che il film si svolgerà in una “piccola città del Massachusetts”, con lo slasher che mira a creare “un tavolo per il Ringraziamento con gli abitanti della città”.

L’idea originale per il film è arrivata durante la promozione di Grindhouse, che presentava una varietà di trailer falsi per il film diretti da registi. Quello di Roth era forse il più riuscito, in quanto presentava alcune scene estremamente affascinanti, tutte incentrate su varie cose basate sul Ringraziamento, come una parata, mascotte di tacchino e, naturalmente, la cena del Ringraziamento.

Thanksgiving non sarà il primo film a essere trasformato in un lungometraggio dopo essere apparso come trailer di Grindhouse. Il primo è stato Machete del 2010, un film d’azione con Danny Trejo, seguito da Hobo with a Shotgun del 2011, un altro film d’azione di commedia nera.

Che Dio ci aiuti 7: clip dall’episodio undici

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Che Dio ci aiuti 7: clip dall’episodio undici

In via del tutto eccezionale la prossima settimana la serie tv Che Dio Ci Aiuti 7 andrà in onda con un doppio appuntamento: la sesta serata sarà trasmessa martedì 21 febbraio e la settima serata giovedì 23 febbraio, in prima visione su Rai 1.

Nel cast Elena Sofia Ricci, Francesca ChillemiPierpaolo SpollonFiorenza PieriFederica PagliaroliEmma ValentiIleana D’Ambra e con la partecipazione di Valeria Fabrizi. La regia è affidata a Francesco Vicario e Isabella Leoni.

Che Dio Ci Aiuti 7 è una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction.

La trama di Che Dio ci aiuti 7 EPISODIO 11 – La gara della vita

Azzurra cerca in tutti i modi di far passare del tempo insieme a Sara e Emiliano, convinta che possano essere la famiglia perfetta per Elia. Cate è innamorata di Giuseppe, ma le cose tra i due non si concretizzano. Ettore invece presenta i suoi genitori a Ludovica e i due hanno un momento di vicinanza e intimità. Suor Costanza, intanto, è terrorizzata dall’operazione cui deve sottoporsi, ma grazie al supporto di Azzurra e alla storia di Eva, un’atleta non vedente, capirà che nella vita non bisogna farsi fermare dalle proprie paure.

La trama di Che Dio ci aiuti 7 EPISODIO 12 – Il senso di ogni cosa

Azzurra prosegue il suo piano per far mettere insieme Emiliano e Sara. Suor Teresa è dalla sua parte, ma prima mette alla prova Sara per accertarsi che possa essere una buona madre per Elia. Intanto Ettore evita in tutti i modi Ludovica e Cate cerca di fare la sostenuta con Giuseppe. L’arrivo della famiglia di Emiliano crea scompiglio nel convento: lo psichiatra assume atteggiamenti inconsueti a causa del peso delle aspettative dei genitori e del confronto con il fratello Seba.

Io sono l’abisso in prima tv dal 20 febbraio su SKY

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Io sono l’abisso in prima tv dal 20 febbraio su SKY

Arriva in prima tv lunedì 20 febbraio Io sono l’abisso, avvincente thriller di Donato Carrisi, alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Suspense), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Tratto dall’omonimo romanzo di Donato Carrisi, edito da Longanesi, Io sono l’abisso è il terzo film diretto dallo scrittore e regista. Prodotto da Palomar e Vision Distribution in collaborazione con Sky, vede tra i protagonisti Michela Cescon, Gabriel Montesi, Sara Ciocca, Giordana Faggiano, Sergio Albelli, Lidia Liberman.

La trama di Io sono l’abisso

L’Uomo che pulisce pensa che si possono ricavare un sacco di segreti dai rifiuti. Perché la gente tende a mentire; la spazzatura, invece, non mente mai. L’Uomo che pulisce credeva di essere invisibile finché non ha incontrato la Ragazzina col ciuffo viola. La Ragazzina col ciuffo viola irrompe nella sua vita ordinata perché solo un angelo cattivo può salvarla adesso.

Intanto, la Cacciatrice sa che là fuori c’è qualcuno che uccide le donne dai capelli biondi. Anche se nessuno le crede, lei lo sa. Ciò che non sa, invece, è che c’è qualcosa di malvagio che si nasconde dietro la porta verde. La verità sta in fondo a un abisso buio e profondissimo.

BAFTA 2023: tutti i vincitori!

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BAFTA 2023: tutti i vincitori!

Ecco tutti i vincitori dei BAFTA 2023. I premi vengono assegnati dalla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA), l’organizzazione britannica che premia annualmente opere cinematografiche, televisive e interattive.

Ecco tutti i vincitori dei BAFTA 2023

Miglior film britannico

Migliore attrice

  • Cate Blanchett, Tár

Miglior attore

Migliore attrice non protagonista

Migliore attore non protagonista

Regia

EE Rising Star Award (votato dal pubblico)

  • Emma Mackey

Miglior debutto britannico di un regista, sceneggiatore, produttore

Film in lingua non inglese

Documentario

  • Navalny

Film d’animazione

  • Guillermo del Toro’s Pinocchio

Sceneggiatura Originale

Sceneggiatura adattata

Colonna sonora originale

Fotografia

Costumi

Montaggio

Scenografia

Trucco

Suono

Effetti visivi

  • Avatar: La via dell’acqua

Miglior corto britannico

  • An Irish Goodbye
Miglior corto d’animazione britannico 
  • The Boy, the Mole, the Fox, and the Horse

Daisy Jones & The Six: trailer della miniserie con Sam Claflin

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Dopo il teaser Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale dell’attesissima serie musical-drama Daisy Jones & The Six, accompagnato da “Regret Me”, una delle 24 canzoni originali scritte esclusivamente per la serie e registrata dal cast. La musica originale sarà pubblicata da Atlantic Records in concomitanza con l’uscita della serie, che debutterà il 3 marzo, con nuovi episodi ogni venerdì fino al 24 marzo, esclusivamente su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori in tutto il mondo.

Basata sul romanzo best-seller di Taylor Jenkins Reid, la limited series Daisy Jones & The Six è un musical-drama che narra l’ascesa e la precipitosa caduta di una famosa rock band. Nel 1977, Daisy Jones & The Six sono sul tetto del mondo. Guidata da due cantanti carismatici – Daisy Jones (Riley Keough) e Billy Dunne (Sam Claflin) – la band è uscita dall’anonimato e ha avuto un grandissimo successo, ma in seguito a un concerto sold-out al Soldier Field di Chicago sparisce. Ora, a distanza di decenni, i componenti della band hanno finalmente deciso di raccontare la verità. Questa è la storia di come una band iconica è implosa all’apice del successo.

Nel cast della serie Riley Keough interpreta Daisy Jones, mentre Sam Claflin è Billy Dunne, Camila Morrone veste i panni di Camila Dunne, Will Harrison di Graham Dunne, Suki Waterhouse ha il ruolo di Karen Sirko, Josh Whitehouse quello di Eddie Roundtree, Sebastian Chacon è Warren Rhodes, Nabiyah Be interpreta Simone Jackson e Tom Wright è Teddy Price, con la partecipazione straordinaria di Timothy Olyphant nel ruolo di Rod Reyes.

Da Amazon Studios e Hello Sunshine, Daisy Jones & The Six ha come executive producer Reese Witherspoon e Lauren Neustadter per Hello Sunshine e Brad Mendelsohn per Circle of Confusion. Scott Neustadter e Michael H. Weber hanno creato la serie basata sul romanzo di Taylor Jenkins Reid, qui anche in veste di produttrice. Scott Neustadter è executive producer e co-showrunner con Will Graham, anch’egli executive producer. James Ponsoldt ha diretto i primi cinque episodi e ricopre anche il ruolo di executive producer, Nzingha Stewart ne ha diretti quattro e Graham uno.  La serie conterrà brani originali scritti e prodotti dal produttore nominato ai Grammy Blake Mills e da una serie di altri talentuosi co-sceneggiatori.

Resta con me, recensione del primo episodio della serie Rai

Resta con me, recensione del primo episodio della serie Rai

Da domenica 19 febbraio arriva su Rai Uno Resta con me, la nuova serie tv con Francesco ArcaLaura Adriani, nata da un’idea di Maurizio De Giovanni e diretta da Monica Vullo – già regista di numerosi progetti Rai Fiction – Il paradiso delle signore, Un passo dal cielo 3, Don Matteo (stagioni 9 e 10), I Bastardi di Pizzofalcone 3, solo per citarne alcuni. Ricco il cast, che oltre ai due protagonisti può contare su una presenza inossidabile delle fiction Rai come Antonio Milo e su Maria Pia Calzone.

La trama di Resta con me

Alessandro Scudieri, Francesco Arca, è il vicequestore della Mobile di Napoli ed è da tempo sulle tracce di una pericolosa banda di criminali. Per verificare una segnalazione ricevuta riguardo ad essa, va a pranzo in un ristorante sul lungomare, portando con sé la moglie Paola, Laura Adriani, in attesa del loro primo figlio, convinto che si tratti di una faccenda semplice e senza rischi. Purtroppo, però, la coppia resta coinvolta in una sparatoria all’interno del ristorante e Paola perde il bambino. Il loro rapporto è profondamente segnato dall’evento e Paola non riesce più a fidarsi di Alessandro. Quando l’amico d’infanzia di Alessandro, Gennaro, viene ucciso, il vicequestore si fa carico di Diego, Mario Di Leva, il figlio dell’amico. Decide perciò di portarlo a casa con sé. Paola è inizialmente contraria, ma poi sceglie di accettare questa presenza, finchè con il Tribunale dei Minori, presso cui è giudice, non troverà una sistemazione più idonea per il bambino. Nel frattempo Alessandro, che si sente responsabile per quanto accaduto a Paola e per la crisi del loro rapporto, chiede di unirsi ad un’unità di intervento speciale, che lavora solo di notte. Così, i due resteranno distanti, ma riusciranno ad occuparsi di Diego, mentre cercano di ridare un senso alle proprie vite.

Una nuova serie crime della Rai, da un’idea di Maurizio De Giovanni

Invitare il pubblico ad appassionarsi all’ennesima serie crime, poliziesca proposta dalla Rai, peraltro dopo diversi precedenti, anche di grande successo, è una bella sfida. Basterebbe citare quelle che, come Resta con me, hanno a che fare con Maurizio De Giovanni: I Bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi, Mina Settembre. Sicuramente, vi è l’idea che lo scrittore partenopeo sia una specie di re Mida e che tutto ciò a cui dà in qualche modo il via possa diventare oro, visti i precedenti. Non tutto però è così scontato, anche perchè per Resta con me non si parte da suoi romanzi di successo, che hanno già ottenuto un grande seguito, come nei casi succitati. Qui, De Giovanni porta “solo” un’idea, tutta da sviluppare e costruire.

Buoni spunti, ancora non valorizzati a pieno

Resta con me ha diversi buoni spunti, anche elementi di novità, che possono incuriosire e interessare lo spettatore. C’è, ad esempio, l’idea di raccontare una Napoli notturna, assai poco raccontata finora. Tuttavia, nella prima serata della serie, l’azione avviene ancora prevalentemente di giorno e non emerge molto questo aspetto inedito di Napoli. Stessa cosa si può dire per l’ambientazione sotterranea. La banda cui dà la caccia il commissario Scudieri, interpretato da Francesco Arca, infatti, agisce nei sotterranei della città. Questo elemento, però, non trova ancora spazio nel primo episodio, ma viene solo accennato. Ciò sicuramente fa crescere la curiosità nello spettatore. Si attende che questo elemento venga sviluppato adeguatamente in seguito.

Resta con me, una squadra molto omogenea

Francesco Arca, Laura Adriani e Mario di Leva
Set della serie TV “L’ultimo spettacolo!” di Monica Vullo.
Nella foto Francesco Arca, Laura Adriani e Mario Di Leva.
Foto di Gianni Fiorito
Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film.
E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.
Set of TV series “L’ultimo spettacolo!” by Monica Vullo.
in the picture Francesco Arca, Laura Adriani and Mario Di Leva.
Photo by Gianni Fiorito
This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film.
The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito.

Il focus del progetto Resta con me vogliono essere le relazioni personali e i caratteri dei singoli personaggi. L’intenzione è quella di creare una squadra di poliziotti con varie sensibilità, vari tipi umani, differenti età e caratteri, così che il pubblico possa affezionarsi e riconoscersi nell’uno o nell’altro personaggio. Qualcosa però, almeno nel primo episodio, sembra non funzionare benissimo. Gli attori, pur bravi, rappresentano tutti caratteri “medi”, senza grossi tratti distintivi, non troppo distanti per età, salvo un paio di eccezioni. Sono un gruppo forse troppo omogeneo. In questi casi, invece, a vincere ed avvincere il pubblico è proprio la forte tipicità di ciascun personaggio. E’ difficile trovarne qui uno che spicchi, che catturi al primo sguardo o alla prima scena. Questo stupisce, se si pensa al team di sceneggiatori che ha dato vita alle otto puntate della serie. Donatella Diamanti, ideatrice del soggetto originale e guida del team di sceneggiatura, è stata infatti affiancata da un corposo gruppo di lavoro: Mario Cristiani, Fabrizia Midulla, Giovanni Galassi, Angelo Petrella e Tommaso Renzoni. Eppure, nella prima serata, la squadra Mobile di Napoli non coinvolge fino in fondo.

Il cast e le interpretazioni di Resta con me

Dal punto di vista attoriale, i protagonisti, Francesco Arca e Laura Adriani, si trovano di fronte alla sfida di dare corpo a un dramma come la perdita di un figlio, non facile da rappresentare. I due non conquistano pienamente lo spettatore. Adriani ha una efficacia altalenante. Arca sembra comunicare poco con la sua espressività. Inoltre, il suo accento, tra il toscano e il napoletano, non convince molto, dando vita a un ibrido forse non necessario. Il resto del cast è composto da Antonio Milo, che interpreta Salvatore Ciullo, non molto presente nella prima serata della serie, come anche Chiara Celotto, nei panni di Linda Fiore, che saranno i nuovi colleghi di Alessandro. Arturo Muselli è Marco, amico e collega di Alessandro. Fanno parte della vecchia squadra di Scudieri anche Alessia Spada, cui dà corpo Angela Ciaburri, Stefano D’Angelo e sua sorella Ilaria, interpretati da Amedeo Gullà e Claudia Tranchese. Raffaella Rea, Gemma, e Liliana Bottone, Vittoria, vestono invece i panni delle sorelle di Paola, mentre Nunzia Raimondi, interpertata da Maria Pia Calzone, è il capo della squadra Mobile. Nel complesso le interpretazioni sono abbastanza convincenti, ma non colpiscono in modo particolare. Un’eccezione è Angela Ciaburri, forse per il carattere deciso del suo personaggio, che si distacca un po’ dalla medietas di cui si parlava in precedenza, ma anche per il piglio con cui l’attrice lo affronta. L’unico però a spiccare davvero è il piccolo Mario Di Leva, che interpreta Diego con la spontaneità e la simpatia necessaria per conquistare il pubblico.

In attesa di uno scatto in avanti

Molti i temi affrontati, sia dai singoli casi proposti, che dal filo narrativo orizzontale della storia: maternità, affido, crisi delle relazioni di coppia, legame tra sorelle, amicizia. Si resta in attesa che questa si sviluppi e i personaggi crescano, dispiegando a pieno il loro potenziale, e riescano ad avvincere davvero lo spettatore. Come si attende che Napoli, nella sua dimensione meno raccontata, diventi l’altra protagonista del progetto. L’auspicio è che ciò accada nei successivi episodi. Nel frattempo, ci si può godere una perla come Resta, resta cu’mme’ di Pino Daniele, che accompagna i titoli di testa della serie. Piacevoli anche le musiche originali di Andrea Guerra. Resta con me arriva da domenica 19 febbraio in prima serata su Rai Uno.

Hellboy: nuovo reboot in sviluppo in live-action

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Hellboy: nuovo reboot in sviluppo in live-action

Secondo quanto riferito, un nuovo film di Hellboy è in lavorazione presso Millennium Media con un regista già incaricato e una sceneggiatura già scritta. DiscussingFilm ha riferito che Brian Taylor dirigerà il prossimo film di Hellboy. Taylor è meglio conosciuto per aver diretto diversi episodi di Happy! e ha co-diretto due dei film di Crank e Ghost Rider: Spirit of Vengeance con Mark Neveldine. Ha anche co-scritto Jonah Hex del 2010 per Neveldine.

Nessun attore al momento è stato ancora rivelato per interpretate il personaggio titolare e il film attualmente non ha un distributore. Secondo quanto riferito, le riprese inizieranno in Bulgaria questo aprile.

Il sito rileva che il creatore di Hellboy Mike Mignola e l’autore Christopher Golden stanno ricevendo crediti per la storia del film, anche se non è chiaro se abbiano lavorato alla sceneggiatura. Le fonti affermano che il titolo provvisorio del film è Hellboy: The Crooked Man, anche se non è noto se il film sarà basato sulla storia di The Crooked Man dei fumetti di Hellboy .

ADG Awards 2023: vincono Babylon e Everything Everywhere All At Once

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Continua irrefrenabile la stagione dei premi 2023, e mentre questa sera ci sarà la piccola parentesi Europea dei BAFTA 2023, ci avviamo spediti verso gli Oscar 2023, annunciando anche i vincitori per le migliori scenografie, i ADG Awards 2023.

Babylon, Everything Everywhere All at Once e Guillermo del Toro’s Pinocchio hanno portato a casa i premi principali. Ecco la lista completa dei vincitori:

  • PERIOD FEATURE FILM
    Babylon” (Production Designer: Florencia Martin)
  • FANTASY FEATURE FILM
    “Everything Everywhere All at Once” (Production Designer: Jason Kisvarday)
  • CONTEMPORARY FEATURE FILM
    “Glass Onion: A Knives Out Mystery” (Production Designer: Rick Heinrichs)
  • ANIMATED FEATURE FILM
    “Guillermo del Toro’s Pinocchio” (Production Designers: Guy Davis, Curt Enderle)
  • NOMINEES FOR TELEVISION :
    ONE-HOUR PERIOD SINGLE-CAMERA SERIES
    “Pachinko: Chapter One” (Production Designer: Mara LePere-Schloop)
  • ONE-HOUR FANTASY SINGLE-CAMERA SERIES
    The Lord of the Rings: The Rings of Power: Adar” (Production Designer: Ramsey Avery)
  • ONE-HOUR CONTEMPORARY SINGLE-CAMERA SERIES
    Severance: Good News About Hell” (Production Designer: Jeremy Hindle)
  • TELEVISION MOVIE OR LIMITED SERIES
    “Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities” (Production Designer: Tamara Deverell)
  • HALF HOUR SINGLE-CAMERA SERIES
    “Our Flag Means Death: Pilot” (Production Designer: Ra Vincent)
  • MULTI-CAMERA SERIES
    “How I Met Your Father: Pilot” (Production Designer: Glenda Rovello)
  • COMMERCIALS
    “The Lord of the Rings: The Rings of Power – Title Announcement” (Production Designer: Brian Branstetter)
  • SHORT FORMAT: MUSIC VIDEO OR WEBSERIES
    Adele “I Drink Wine” (Production Designer: Liam Moore)
  • VARIETY, REALITY OR COMPETITION SERIES
    “Saturday Night Live: Jack Harlow Hosts Season 48 Episode 4, Jack Harlow Musical Guest” (Production Designers: Keith Raywood, Eugene Lee, Akira Yoshimura, N. Joseph De Tullio)
  • VARIETY SPECIAL
    “94th Annual Oscars” (Production Designer: David Korins)

DGA Awards 2023: i Daniels battono Steven Spielberg!

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DGA Awards 2023: i Daniels battono Steven Spielberg!

Una vittoria che non arriva troppo inaspettata ma che comunque indica una precisa direzione che prenderà questa stagione dei premi in vista degli Oscar 2023: Daniel Kwan e Daneil Scheinert hanno vinto i DGA Awards 2023 per la migliore regia di Everything Everywhere All At Once.

Everything Everywhere All at Once: intervista a The Daniels

L’avversario più forte dei Daniels era Steven Spielberg, che ancora una volta ha realizzato l’ennesimo film straordinario con The Fabelmans che però a quanto pare verrà messo da parte per dare spazio alle novità. E non è del tutto sbagliato!

Il premio al migliore esordio alla regia è andato invece a Charlotte Wells che con il suo splendido Aftersun ha realizzato davvero un piccolo miracolo, uno dei film più emozionali e delicati dell’intera stagione. Ecco di seguito tutti i vincitore dei DGA Awards 2023:

Migliore regia in un film per il cinema

WINNERS: DANIEL KWAN, DANIEL SCHEINERT, “Everything Everywhere All at Once” (A24) – Unit Production Manager: Allison Rose Carter, First Assistant Director: Rodney Smith, Second Assistant Director: John Nasraway, Second Second Assistant Director: Ken C. Wu

Migliore debutto alla regia 

WINNER: Charlotte Wells, “Aftersun” (A24)

Serie Drammatica

WINNER: SAM LEVINSON, Euphoria, “Stand Still Like the Hummingbird” (HBO) – Directorial Team: Unit Production Manager: Will Greenfield; First Assistant Directors: Valerie Johnson, Sally Brunski; Second Assistant Directors: Cindy King, Colin Duffy; Second Second Assistant Directors: James Chestnut; Additional Second Assistant Director: Aaron Rose Leone

Serie Comedy

WINNER: BILL HADER, Barry, “710N” (HBO) – Directorial Team: Unit Production Manager: Aida Rodgers; First Assistant Director: Gavin Kleintop; Second Assistant Director: Erin Stern Linares; Second Second Assistant Directors: Yarden Levo, Chalis Romero

Film per la tv o serie limitata 

WINNER: HELEN SHAVER, Station Eleven, “Who’s There?” (HBO Max) – Directorial Team: Unit Production Manager: David Nicksay; First Assistant Director: Jennifer Wilkinson; Second Assistant Director: Anna Vogt

Documentario

WINNER: SARA DOSA, “Fire of Love” (National Geographic)

Otto e mezzo: sessant’anni fa usciva l’autobiografia più intima di Federico Fellini

Sono tanti i registi che hanno voluto raccontarsi sfruttando un alter ego sullo schermo, attraverso il cinema. Pensiamo, per esempio, a capolavori come È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino o al più recente The Fabelmans di Steven Spielberg. Il cinema diventa diario, sfogliato dagli spettatori, mentre si naviga nei ricordi di cineasti che sanno davvero come plasmare l’arte a loro immagine e somiglianza. Se andiamo a ritroso nel tempo ce n’è uno in particolare che ha scritto una splendida pagina del cinema italiano, raccontandosi con grande passione: Federico Fellini.

Molti associano a Fellini – erroneamente – un solo film che rispecchia la definizione di film biografico (in cui il regista racconta la sua vita), prendendo in considerazione solo Amarcord del 1973. Eppure nella filmografia del Maestro c’è un film che spicca più di tutti e che è considerato trai maggiori capolavori del cinema mondiale: parliamo di Otto e mezzo. La pellicola, uscita nel 1963, è un’autobiografia molto intima di Fellini, esempio massimo della sua poetica. A sessant’anni dal suo debutto, ripercorriamo uno dei capolavori felliniani.

Otto e mezzo, perché il film è un’autobiografia?

Otto e mezzo si inserisce nella “fase matura” della filmografia felliniana, periodo in cui il regista porta totalmente nelle sue opere la sua personale concezione di vita e di arte. Ne fanno parte anche Amarcord e La voce della luna. Tre anni dopo il capolavoro La dolce vita, che scuote profondamente l’Italia e che all’epoca desta scandalo, Fellini si dedica all’episodio del film corale Boccaccio ’70, Le tentazioni del dottor Antonio. Conclusa questa parentesi arriva l’idea di girare un film nuovo di zecca. Non c’è però una storia concreta nella sua mente, bensì un flusso di pensieri che cercano di trovare una strada per esprimersi. Fellini si rivolge allo sceneggiatore e amico Ennio Flaiano, ma questi non sembra convinto. In compenso, però, a questa pellicola inesistente viene affiancato un nome, Otto e mezzo, perché è sia una pellicola a metà sia il suo ottavo film. Già il titolo è autobiografico.

Deciso ad abbandonare un’idea che oramai è quasi svanita, arriva l’illuminazione mentre si trova a Cinecittà: Otto e mezzo parlerà proprio di questo, di un regista che vuole fare un film ma non sa quale. È intrappolato nei suoi stessi pensieri confusi e cerca un modo per risolvere una situazione così scomoda. Fellini affida a Marcello Mastroianni il suo alter ego, Guido Anselmi, che condurrà lo spettatore nella crisi profonda del regista. Il Maestro costruisce Otto e mezzo accavallando fatti reali, sogni e fantasticherie, in cui tutto si mescola, restituendo inizialmente un senso di disorientamento. Per questo, un’opera considerata pregna di tutto il genio felliniano.

Fellini perciò racconta se stesso e la sua difficoltà sul grande schermo e tanti sono i momenti in cui sembra lui a parlare. “Mi sembrava di avere le idee così chiare. Volevo fare un film onesto, senza bugie di nessun genere. Mi pareva di avere qualcosa di così semplice, così semplice da dire. Un film che potesse essere un po’ utile a tutti, che aiutasse a seppellire per sempre tutto quello che di morto ci portiamo dentro”, dice Guido, parlando dei desideri e delle confessioni dello stesso Fellini.

La crisi felliniana nella sequenza iniziale

La scena d’apertura di Otto e mezzo racchiude il significato più profondo della pellicola e dello stato d’animo in cui Fellini si trova prima di iniziare il film. Il protagonista è bloccato nel traffico, dentro un’auto in cui si sente soffocare. La macchina da presa si avvicina a lui, ma non ne vediamo il volto. I visi che invece Fellini ci mostra, nel silenzio assordante, sono quelli degli automobilisti con lo sguardo fisso su Guido Anselmi. Rappresentano al tempo stesso lo sguardo degli spettatori, mentre, identificandosi con essi, aspettano con ansia di riuscire a vedere quell’uomo che inizia a dimenarsi nella propria macchina.

Questa prima sequenza è fondamentale per comprendere il senso di oppressione che Guido, e quindi Fellini stesso, provano. Metaforicamente schiacciati e ingabbiati nella macchina da presa, soffocati da una responsabilità che non vuol dare loro aria. Fin quando non arriva il sogno, quello tanto caro al regista, e su cui si gioca la sua poetica. Guido si libra nel cielo, vola in alto e sempre più su, fino a immergersi nelle nuvole candide. Una sensazione di libertà pura, che si interrompe quando una corda avvolge la sua caviglia tirandolo di nuovo giù, sulla terra, nella realtà. Ed ecco il produttore che lo richiama ai doveri. Devono fare il film. Quel film che tutti aspettano, ma che non riesce a nascere. Qui Fellini descrive in maniera perfetta il suo smarrimento; quello di un regista costretto a dover far qualcosa ma che non sa cosa dire.

La potenza di “Asa Nisi Masa”

Otto e mezzo è, come dicevamo, un’opera molto complessa ma è proprio nella sua lettura che si scova il senso della pellicola autobiografica. La scena più emblematica, che rispetto ad altre è maggiormente circondata da un alone di mistero, è quella del mago, a cui segue la famosa frase “Asa Nisi Masa”. Per tanto tempo si è dibattuto sul suo significato, soprattutto perché Fellini era un regista che amava giocare con il suo pubblico. Tanti hanno pensato che la frase del film non significasse niente. Altri invece hanno ipotizzato che il concetto fosse legato alle teorie dello psicanalista Jung, da cui Fellini era affascinato, e che quindi fosse una traduzione di “Anima” dall’alfabeto serpentino. Per Jung tale parola era volta a rappresentare le caratteristiche femminili nella personalità di un uomo.

Eppure, proprio perché cinema autobiografico, la sequenza sopracitata si comprende solo scavando nell’infanzia del Guido/Fellini che lo stesso Otto e mezzo ci mostra. L’assistente del prestigiatore scrive alla lavagna la frase pensata da Guido, e subito dopo le immagini fotografano un bambino, per l’appunto il protagonista, che scorrazza in una casa di campagna. In questa sequenza il dialogo fra i personaggi è in dialetto, e solo alla fine si sente dire “Asa Nisi Masa”. In una ricerca sul dialetto romagnolo e, nello specifico, su quello riminese, si è scoperto che “masa” è l’imperativo di “masè” che significa “nascondere”. Se ne è dedotto dunque, che fosse proprio una reminiscenza dell’infanzia di Federico e che l’autore mette dentro la testa di Guido, il quale esce fuori da una situazione di imbarazzo aggrappandosi a un caro ricordo del suo burattinaio. Otto e mezzo da qui comincia a prendere una piega diversa: i ricordi si uniscono ai sogni per indirizzare il regista sulla giusta strada, aiutandolo a mettere ordine in quella confusione soffocante.

Il finale di Otto e mezzo

La dimensione dominante di Otto e mezzo è quella onirica, già elemento peculiare della produzione felliniana e che qui prende progressivamente il sopravvento su quella realistica. Il cineasta che aveva cominciato la sua carriera nella scia del neorealismo (I vitelloni) era rimasto deluso dalle trasformazioni che la società stava attraversando. Fellini tenta di evadere dalla corruzione servendosi del sogno e della fantasia, unico mezzo attraverso il quale potersi esprimere in libertà, non rifiutando però un confronto fra passato e presente. Otto e mezzo diventa così massima espressione della sua arte, che sfocia nella conclusione del film in cui il Maestro chiude il viaggio con un messaggio dedicato a tutti.

Guido è riuscito ad avviare il suo film, proprio come Fellini è riuscito a realizzare Otto e mezzo. Lucido e consapevole dell’esperienza portatasi sulle spalle, il protagonista incontra tutti i personaggi che gli sono stati accanto, sogno e realtà si fondono in una bellissima conclusione, con una musica diegetica che fa da accompagnamento. Il finale diventa positivo, un monito da parte di Fellini a non lasciarsi sopraffare dalla tempesta, ma passarci attraverso per combatterla e uscirne più coscienti. Un invito a credere sempre in quello che si fa, aiutati dalle persone che si amano, nonostante gli ostacoli che si incontrano lungo la strada. Ecco Otto e mezzo: una lettera di Federico Fellini al suo pubblico grazie a cui, mettendosi a nudo, diventa grande esempio di vita.

Biancaneve e il cacciatore: cast, libro e sequel del film con Kristen Stewart

Da sempre il cinema si nutre delle fiabe, dei loro personaggi e tematiche di fondo. Da queste sono nati alcuni dei film più celebri di sempre, che hanno affascinato spettatori di ogni dove proprio per la loro semplicità ed efficacia. Uno degli esempi più recenti è Biancaneve e il cacciatore (qui la recensione), rivisitazione in chiave dark fantasy della celebre Biancaneve e i sette nani, la cui versione oggi più nota è quella narrata dai fratelli Grimm. Arrivato al cinema nel 2012, il film è diretto da Rupert Sanders, e vanta un cast composto da alcuni tra i maggiori interpreti di Hollywood.

L’idea di realizzare tale versione della storia, che pone un particolare accento sull’elemento fantasy, era stata messa su carta già nei primi anni del nuovo millennio. Lo sceneggiatore Evan Daugherty vi lavorò a lungo, scoraggiato però dal poco successo che questo tipo di film di genere sembravano riscontrare al cinema. Per lui l’occasione di proporre il progetto arrivò nel momento in cui il film Alice in Wonderland si rivelò un campione d’incassi, aprendo la porta ad altre pellicole simili nel genere. La Universal si interessò così al progetto, acquisendone i diritti e dando il via alla produzione.

Dopo intense riprese svoltesi nel Regno Unito, tra la spiaggia di Marloes Sands e le verdi zone del Frensham Common, il film arrivò infine in sala, dove si affermò come un buon successo. A fronte di un budget di circa 170 milioni di dollari, il film arrivò ad incassarne quasi 400 in tutto il mondo. pur non essendosi trattato di un risultato clamoroso, lo studios si ritenne soddisfatto e diede vita al progetto per un sequel diretto. Prima di cimentarsi nella visione di Biancaneve e il cacciatore, però, può essere utile scoprire alcune curiosità legate al titolo. Proseguendo nella lettura si vedranno le principali tra queste, come anche dove è possibile ritrovare il film in streaming.

La trama di Biancaneve e il cacciatore

La vicenda si apre nel regno del sovrano Magnus. Questi, insieme alla figlia Biancaneve, si trova a vivere il lutto per la scomparsa della regina Eleanor. Per sopperire a questa mancanza, l’uomo decide quanto prima di risposarsi, scegliendo come nuova regina una donna di nome Ravenna, che ha salvato dall’Armata Oscura, un gruppo di invincibili guerrieri che da tempo minaccia i regni di quella regione. Durante la prima notte di nozze, però, Ravenna si rivela essere una potente strega, a capo proprio dell’Armata. Ucciso il re Mangus, diviene ora lei l’unica regnante. Come suo primo atto, per evitare insubordinazioni, fa catturare Biancaneve, la quale viene rinchiusa per anni in una torre del palazzo.

Con il passare del tempo il regno vive un inarrestabile declino, segnato dalla povertà e dalla paura. Mentre questo deteriora, la regina Ravenna sembra invece divenire ogni giorno più giovane e bella. Ella prosciuga infatti con un maleficio la bellezza delle ragazze del luogo, mantenendo così immutabile la propria natura. I suoi sogni di gloria vengono però minati il giorno in cui lo Specchio Magico la avverte di stare in guardia contro Biancaneve. La giovane, ormai cresciuta, riesce infatti a fuggire dalla torre in cui era stata rinchiusa. Nascostasi nel bosco, per lei sembra non esserci più alcuna possibilità di salvezza. Quando tutto sembra perduto, però, Biancaneve si imbatte nel cacciatore Eric e in otto buffi ma combattivi nani, i quali potrebbero rivelarsi i suoi alleati migliori.

Biancaneve e il cacciatore cast

Biancaneve e il cacciatore: il cast del film

Per il ruolo di Biancaneve i produttori erano alla ricerca di un’attrice non particolarmente conosciuta. Tra i nomi considerati per il ruolo si ritrovano così attrici oggi in realtà molto note come Felicity Jones e Alicia Vikander. Si decise però infine di sfruttare la popolarità di Kristen Stewart, divenuta celebre grazie alla saga di Twilight, e assegnare a lei la parte. Per l’attrice quello di Biancaneve fu un ruolo tutt’altro che semplice, che la pose dinanzi a nuove sfide. La Stewart dovette infatti spendere mesi ad imparare a cavalcare e a sfoggiare un accetto il più britannico possibile. Accanto a lei, nel ruolo del cacciatore vi è invece Chris Hemsworth. Questi a sua volta si sottopose a diverse settimane di addestramento, imparando a combattere in modo realistico per il grande schermo. L’attore Sam Claflin è invece presente nei panni del principe William, celebre per essere colui che libera Biancaneve dall’incantesimo che la imprigiona.

Per il ruolo della malefica Ravenna venne invece scelta la premio Oscar Charlize Theron, che ebbe così modo di sfoggiare ulteriormente il proprio talento anche nei panni di un personaggio tanto negativo. Nel ruolo dei celebri sette nani (che nel film sono in realtà otto) si ritrovano invece attori del calibro di Ian McShane, noto per la serie American Gods, è Beith, il leader del gruppo. Toby Jones è Coll, mentre Eddie Marsan è Duir. Ray Winstone interpreta l’irascibile Gort, mentre Nick Frost, celebre per i suoi numerosi ruoli comici, e Nion, braccio destro del leader. Johnny Harris e Brian Gleeson interpretano invece Quest e Gus. Nel ruolo del saggio Muir, invece, vi è l’attore Bob Hoskins. Popolare e amato attore, ricordato in particolare per Chi ha incastrato Roger Rabbit, questi diede qui vita alla sua ultima interpretazione prima di ritirarsi dalle scene.

Il sequel di Biancaneve e il cacciatore, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il buon successo del film, i produttori decisero di realizzare quanto prima un sequel. Nel corso degli anni, tuttavia, il progetto si trasformò in un ibrido che mescola prequel e sequel. Uscito al cinema nel 2016 con il titolo di Il cacciatore e la regina di ghiaccio, questo si concentra infatti nella prima parte del film nel raccontare la storia del cacciatore Eric, mentre nella seconda parte le vicende si svolgono sette anni dopo gli eventi del primo film. Il personaggio di Biancaneve non compare nel film, mentre oltre a Hemsworth e la Theron, nuovamente nei rispettivi ruoli, si sono aggiunti nuovi interpreti. In particolare, Emily Blunt dà vita a Freya, la regina di ghiaccio, e Jessica Chastain a Sara la guerriera.

Prima di vedere tali sequel, gli appassionati del secondo film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Biancaneve e il cacciatore è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now TV e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 18 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, gli Easter Eggs e i Riferimenti al MCU

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Come ogni nuovo capitolo del MCU, anche Ant-Man and the Wasp: Quantumania e pieno di Easter Eggs e di riferimenti all’universo condiviso in cui è ambientato. Quantumania celebra la storia Marvel di Ant-Man e Wasp, ma prepara anche il futuro dell’interno progetto.

Dato quanto è diventato grande il MCU, non sorprende che il film sia pieno di questi piccoli riferimenti e strizzate d’occhio ad altri film e serie, che siano essi passati o futuri. Ecco di seguito gli Easter Eggs di Ant-Man and the Wasp: Quantumania:

Colui che Rimane appare nella intro Marvel

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaColui che Rimane, la primissima variante di Kang ad apparire nel MCU, può essere individuato nella sequenza introduttiva di Ant-Man and the Wasp: Quantumania dei Marvel Studios.

Mentre Kang il Conquistatore avrebbe fatto il suo debutto sul grande schermo solo pochi secondi dopo nel film vero e proprio, il debutto nel MCU di Jonathan Majors è avvenuto nel finale della prima stagione di Loki. Colui che Rimane era dietro la TVA e gli eventi di Loki, con il personaggio che anticipava quanto potessero essere più pericolose le altre varianti di Kang.

Quantumania rivela che Janet van Dyne ha mentito sul Regno Quantico

JanetSia Ant-Man che Ant-Man and the Wasp hanno affrontato la scomparsa di Janet van Dyne nel Regno Quantico. Secondo quanto dice l’originale Wasp nel secondo film, non c’era nessun altro nel Regno Quantico.

Ora, Quantumania rivela subito che Janet stava mentendo e che c’erano intere società nel Regno Quantico composte da esseri senzienti. Uno di questi era Kang il Conquistatore, che apparentemente si era schiantato nel Regno Quantico proprio come Janet.

Ant-Man è ora una celebrità

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaLo Scott Lang di Paul Rudd non è apparso in nessuna versione live-action della Fase 4 del MCU, ma Ant-Man è stato citato alcune volte. Il musical di Steve Rogers visto in Hawkeye includeva sorprendentemente anche Ant-Man come eroe. Mrs. Marvel ha poi rivelato che Scott Lang ora aveva un podcast dopo aver salvato il mondo in Avengers: Endgame.

Nel frattempo, un libro di Scott Lang è apparso come Easter Egg in Black Panther: Wakanda Forever. Ora, Quantumania conferma che Ant-Man è davvero una celebrità. Scott Lang ha scritto un libro, Look Out For The Little Guy, in cui Ant-Man spiega come ha salvato tutti in Endgame.

Scott Lang ritorna a Baskin-Robbins

Ant-Man and the Wasp: Quantumania è pieno di richiami Ant-Man (2015), inclusa la gelateria Baskin-Robbins in cui Scott ha lavorato brevemente all’inizio del primo film.

Questa volta, Scott è una celebrità che visitava il negozio Baskin-Robbins nei panni di Ant-Man, il che è curioso dato che Scott era stato licenziato dal lavoro dopo che la direzione aveva scoperto che era stato in prigione. Gregg Turkington, che interpretava il capo di Scott nel primo Ant-Man, è tornato per un cameo di Quantumania.

Jimmy Woo, visto in Ant-Man 2 e in WandaVision appare in Quantumania

Randall Park fa anche parte del cast di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, è tornato nei panni di Jimmy Woo dopo aver debuttato nel MCU in Ant-Man and the Wasp.

Woo era l’agente incaricato di tenere d’occhio Scott Lang dopo gli eventi di Captain America: Civil War. Randall Park ha ripreso il ruolo di Jimmy Woo in WandaVision, in cui il personaggio, insieme a Monica Rambeau e Darcy Lewis, indaga su cosa stava succedendo a Westview. Jimmy Woo appare in Quantumania mentre pranza con Scott Lang.

La prima scena di Cassie Lang in Quantumania è un richiamo di Ant-Man

L’introduzione di Scott Lang di Paul Rudd nel primo Ant-Man è avvenuta con il personaggio ancora in prigione e pronto a uscire. Ora, la prima scena di Cassie Lang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania si svolge in modo simile.

Cassie è stata arrestata mentre cercava di aiutare un insediamento di persone che avevano perso la casa dopo il blip, e mentre Scott e Hope non erano arrabbiati con lei, hanno dovuto salvare Cassie dalla prigione. Pertanto, il viaggio di Cassie Lang nel MCU ha inizio in maniera molto simile rispetto a quello del padre!

Cassie ricorda il combattimento con Yellowjacket di Ant-Man

Ant-Man (2015) offre al pubblico del MCU una delle battaglie finali più singolari dell’intero franchise, e Cassie Lang lo ricorda all’inizio di Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Quando Scott dice a Cassie che vuole che abbia una vita normale, Cassie fa notare che Yellowjacket ha cercato di ucciderla quando aveva sei anni. Oltre ad essere un richiamo ad Ant-Man, il ricordo di Cassie Lang del “ragazzo delle api” era una semina per il ritorno di Darren Cross come MODOK, più avanti nel film.

Scott Lang “ha combattuto Capitan America”

Scott Lang viene ricordato per aver “combattuto Capitan America”, ma lui ci tiene a sottolineare che in realtà ha combattuto “al fianco di Capitan America”.

Questo è un riferimento a Captain America: Civil War, quando Scott si è schierato dalla parte di Steve Rogers nello scontro all’aeroporto di Berlino. Secondo Lang, nessuno vorrebbe mai combattere contro Capitan America.

Ant-Man viene scambiato per Spider-Man

tom hollandUna gag che si ripete spesso nel MCU è come Ant-Man viene scambiato spesso per Spider-Man, da sempre considerato più famoso (come nella vita reale).

Il proprietario della caffetteria che frequenta Scott Lang gli dice di essere il suo più grande fan, ma parlando a Scott lo appella con “Spider-Man”. Poco male per il nostro eroe, che comunque rimedia un caffè gratis!

Poster di Ant-Man (2015) su uno zaino

Una comparsa nel film appare con uno zaino di Ant-Man proprio all’inizio del film. L’immagine di Ant-Man utilizzata nello zaino è la stessa utilizzata nel materiale promozionale del primo film (2015).

In Avengers: Infinity War succedeva qualcosa di simile con Tony Stark e con una foto di Robert Downey Jr.

Ant-Man ricorda il piccolo Scott Lang di Avengers: Endgame, creato da Smart-Hulk

Il libro di Scott Lang Look Out For The Little Guy, che possiamo ascoltare in versione audiolibro nella sua macchina quando è con Cassie e Hope all’inizio del film, fa riferimento ai difficili test tecnologici sui viaggi nel tempo di Avengers: Endgame.

Scott ricorda come Smart-Hulk lo trasformò in un bambino, come conseguenza dei test di viaggi nel tempo per mettere a punto gli strumenti che gli avrebbero permesso di sconfiggere Thanos prima dell’aiuto di Tony Stark. Scott si chiede se fosse “il bambino di Hulk”.

Kang si vanta di aver ucciso Thor (e altri Vendicatori)

Chris HemsworthSebbene ci siano più Kang nel multiverso, lo stesso Kang il Conquistatore sembra aver combattuto i Vendicatori in più linee temporali.

Kang chiede a Scott se lo abbia ha già ucciso dopo aver appreso che Ant-Man è un Vendicatore. Il villain sottolinea anche di aver ucciso “quello con il martello”, suggerendo che Kang il Conquistatore abbia ucciso una variante di Thor.

Krylar di Bill Murray è un oscuro personaggio Marvel

Bill Murray interpreta Krylar in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Uno degli amici di Janet van Dyne del Regno Quantico, Krylar era un combattente per la libertà che aiutò l’originale Wasp a proteggere il Regno Quantico da Kang.

Nei fumetti, Krylar viveva nel mondo subatomico di K’ai, il personaggio non è troppo importante nelle storie a fumetti, tanto che muore molto presto, tuttavia l’aver affidato a Bill Murray il ruolo ha permesso di realizzare un personaggio divertente che in qualche modo incide anche sugli eventi del film.

Il ritorno di David Dastmalchian in un ruolo completamente diverso

David Dastmalchian filmDavid Dastmalchian, che ha interpretato Kurt in Ant-Man e Ant-Man and the Wasp, ritorna in Ant-Man and the Wasp: Quantumania nei panni di un personaggio completamente diverso.

Dastmalchian ha doppiato Veb, la “creatura senza buchi” del Regno Quantico che Scott e Cassie incontrano subito dopo essere entrati nel mondo subatomico. A differenza di Corey Stoll, che interpreta MODOK ma è sempre lo stesso Darren Cross di Ant-Man, il Veb di David Dastmalchian non ha nulla a che fare con il Kurt di Ant-Man.

Yellowjacket di Ant-Man ritorna in Quantumania… come MODOK

Quantumania introduce il MODOK nel MCU, ma con una svolta. Invece di George Tarleton, capo dell’A.I.M in Marvel Comics, il personaggio è in realtà Darren Cross visto nel primo Ant-Man.

Mentre Ant-Man suggerisce che Yellowjacket non è sopravvissuto dopo il suo combattimento con l’eroe, Quantumania rivela che Darren Cross è sopravvissuto ed è finito nel Regno Quantico. Il corpo di Darren Cross si rimpicciolì in modo irregolare e, con l’aiuto di Kang il Conquistatore, fu creato l’organismo meccanizzato progettato solo per uccidere “M.O.D.O.K”.

Il passato da ladro di Ant-Man è la chiave del piano Kang di Quantumania

Scott Lang Ant-Man She HulkIn sostanza, Kang il Conquistatore aveva bisogno che Ant-Man rubasse qualcosa per lui. Pertanto, anni dopo essersi lasciato alle spalle la sua vita criminale, Scott Lang ha dovuto compiere un’altra rapina.

Il viaggio di Scott Lang per diventare Ant-Man è iniziato con lui che ha eseguito una rapina nella casa di Hank Pym, che ora è tornato al punto di partenza con Ant-Man che deve recuperare il motore multiversale della nave di Kang il Conquistatore per lui. In un certo senso, tutti i film di Ant-Man hanno l’anima dell’heist movie.

Il termine “variante” di Loki è usato in Quantumania

Loki recensione serie tv marvelLoki ha introdotto il termine “variante” nel MCU per descrivere le versioni multiversali di un personaggio, ovvero i loro doppelganger nel multiverso. Mentre la Fase 4 del MCU si è tuffata nel multiverso dopo gli eventi della prima stagione di Loki, il termine “variante” non era ancora stato usato in un film del MCU.

Ora, Kang il Conquistatore di Jonathan Majors usa specificamente il termine “variante” quando si riferisce alle altre versioni di se stesso che esistono nel multiverso e che lo hanno esiliato nel Regno Quantico.

Il design del multiverso ritorna in Quantumania

A partire dalla stagione 1 di Loki, episodio 1, l’MCU ha mantenuto coerente la visualizzazione del multiverso. Lo stesso stile grafico usato in Loki per spiegare il multiverso è apparso di nuovo in Spider-Man: No Way Home, e ora ritorna in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Kang mostra a Janet van Dyne il flusso del tempo e le infinite linee temporali che esistono nel multiverso del MCU, proprio come le linee viste in precedenza in Loki e No Way Home.

La sedia e la nave di Kang il Conquistatore sono al centro della storia di Quantumania

La nave di Kang il Conquistatore, in cui il cattivo che viaggia nel tempo conserva la maggior parte della sua tecnologia, è una parte fondamentale del mito del personaggio nei fumetti. La nave di Kang il Conquistatore era presente nei due debutti di Kang nei fumetti Marvel, uno come Rama-Tut in Fantastic Four #19 e l’altro come Kang in Avengers #8.

Proprio come nei fumetti, Kang non poteva usare sedia/nave per tornare subito a casa, con la differenza che, in Quantumania, il suo mezzo di trasporto era stato manomesso da Janet van Dyne, proprio per impedire la sua avanzata distruttiva.

Incursioni di Kang il Conquistatore

Doctor-Strange-Multiverso-della-FolliaLe incursioni, eventi multiversali letali in cui due o più universi si scontrano l’uno con l’altro e portano alla reciproca distruzione, sono state nominate da Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Kang spiega quanto sarà pericoloso se non lascia il Regno Quantico, menzionando che ci sarà il caos e che ci saranno Incursioni. Doctor Strange 2 ha introdotto le Incursioni come una nuova grande minaccia e sono un elemento chiave della trama dell’arco dei fumetti di Secret Wars del 2015.

La trasformazione di Cassie Lang in donna gigante è un richiamo a Civil War

Marvel Studios ANT-MAN AND THE WASP..Giant-Man/Scott Lang (Paul Rudd)..Photo: Film Frame..©Marvel Studios 2018

Cassie Lang diventa gigante in Quantumania durante il combattimento finale. Mentre Cassie ha “poteri giganti” nei fumetti, da cui deriva uno dei suoi tanti alias, ovvero “Giant-Woman”, la gigantesca trasformazione di Cassie in Quantumania è stata un richiamo a Civil War.

Dire “per favore fa che funzioni” più volte prima di diventare gigante era esattamente quello che ha fatto Ant-Man durante la battaglia all’aeroporto di Civil War. Proprio come è successo al padre, anche Cassie, una volta tornata di dimensioni normali, aveva voglia di agrumi!

Il futuro del supereroe di Cassie Lang è anticipato in Quantumania

Cassie Lang diventa un supereroe Marvel in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, anche se non le viene dato un nome ufficiale da supereroe né è ufficiale che continuerà a usare le particelle di Pym e il costume di Ant-Man.

Tuttavia, Cassie Lang è stata addestrata da Hank Pym e Hope van Dyne su come usare le particelle di Pym, e dopo la sua esperienza nel Regno Quantico, molto probabilmente Cassie Lang tornerà nei panni di Stature nel MCU.

Immortus, Rama-Tut e altre varianti di Kang compaiono nel Consiglio dei Kang

Ant-Man and the Wasp Quantumania Kang poteriIl Consiglio dei Kang debutta in Quantumania nella prima scena post-credits in un momento che ricrea perfettamente una tavola di Avengers #292. Nei fumetti, il Consiglio di Kang è un raduno di più versioni multiversali di Nathaniel Richards, inclusi Kang Prime, Immortus, Rama-Tut e Scarlet Centurion (ma non solo).

Simile ai fumetti, il Consiglio dei Kang del MCU è una riunione di più varianti di Kang provenienti da tutto il multiverso. È possibile notare almeno due varianti principali di Kang dai fumetti: Immortus e Rama-Tut.

Victor Timely appare nella seconda scena post-crediti di Quantumania

Victor Timely, una variante di Kang che nei fumetti si nascose all’inizio del XX secolo vivendo come politico e inventore, appare nella seconda scena post credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. È importante notare che, nei fumetti, Victor Timely è Kang Prime, cioè l’attuale Kang il Conquistatore, che è tornato indietro nel tempo e finge di essere dell’inizio del XX secolo.

Non è chiaro se il Victor Timely del MCU di Quantumania che vediamo nella scena post credits sarà anche Kang il Conquistatore sotto mentite spoglie o se sarà una variante completamente diversa di Kang.

Loki e Mobius ritornano nella seconda scena post-credits di Quantumania

Seconda scena post credits Loki 2Loki e Mobius, il duo della prima stagione di Loki, tornano nel MCU nella seconda scena post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Loki e Mobius erano tra il pubblico che ascoltava Victor Timely.

Considerando che la stagione 1 di Loki si è conclusa con una variante di Kang che ha preso il controllo della TVA, ha senso che Loki e Mobius siano così spaventati e preoccupati al cospetto di Victor Timely, anche se non è chiaro quanto sappiano già di Kang il Conquistatore.

Quantumania anticipa il prossimo film degli Avengers

Il fatto che le storie di Kang il Conquistatore e delle sue varianti siano introdotte in Ant-Man and the Wasp: Quantumania è una configurazione abbastanza grande per Avengers: The Kang Dynasty, ma c’è anche un easter egg che collega il film direttamente ad Avengers 5.

E’ Kang in persona a dire che la Dinastia di Kang sta per scendere in campo, riferimento diretto al prossimo film dei Vendicatori Avengers: The Kang Dynasty. Kang Dynasty è anche il nome di un arco di fumetti Marvel del 2001 incentrato appunto su Kang.

The Witcher 4: un video deep fake immagina Liam Hemsworth al posto di Henry Cavill

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In attesa di scoprire come sarà Liam Hemsworth al posto di Henry Cavill nei panni di Geralt di Rivia in The Witcher, ecco un video Deep Fake che immagina il volto del primo sul corpo del secondo. Eccolo di seguito:

The Marvels: l’uscita è stata posticipata

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The Marvels: l’uscita è stata posticipata

La Marvel tramite Twitter ha diffuso un poster ufficiale del film The Marvels che rivela una nuova data di uscita per il prossimo film di supereroi. Il nuovo poster mostra Monica Rambeau interpreta da Teyonah Parris, Captain Marvel di Brie Larson e Ms. Marvel di Iman Vellani con i rispettivi simboli di supereroi che li accompagnano.

Originariamente programmato per la premiere il 28 luglio 2023, The Marvels uscirà ora più di tre mesi dopo, il 10 novembre 2023. Il nuovo poster presenta questa data di novembre e la frase “Higher. Più veloce. Insieme.” Questo è un gioco sulla frase simile del poster di Captain Marvel , che era semplicemente “Più in alto. Più veloce.”

Dai un’occhiata al poster ufficiale di The Marvels qui sotto:

The MarvelsThe Marvels, la trama

“Carol Danvers aka Captain Marvel ha reclamato la sua identità dal tirannico Kree e si è vendicata dell’Intelligenza Suprema. Ma le conseguenze impreviste vedono Carol che porta sulle spalle il fardello di un universo destabilizzato. Quando i suoi doveri la mandano in un anomalo wormhole collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si confondono con quelli della sua super fan di Jersey City, Kamala Khan alias Ms. Marvel, e della figlioccia di Carol, il Capitano Monica Rambeau. Questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare insieme per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Odessa Young: 10 cose che non sai sull’attrice

Odessa Young: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovane e promettente, Odessa Young sembra destinata ad essere uno dei nomi di punta della nuova generazione di attrici di Hollywood. Attiva nel mondo dello spettacolo già da qualche anno, la Young ha già avuto modo di dar prova delle proprie doti d’interprete grazie a film dal buon successo. La consacrazione potrebbe ora arrivare grazie a due serie televisive di particolare rilievo, dove l’attrice ricoprirà ruoli da vera e propria protagonista.

Ecco 10 cose che non sai di Odessa Young.

Odessa Young: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice ha compiuto il debutto sul grande schermo con il film The Daughter (2015), dove interpreta il ruolo di Hedvig accanto agli attori Sam Neill e Anna Torv. Successivamente, prende parte a film come Looking for Grace (2015), Sweet Virginia (2017), con Jon Bernthal, Assassination Nation (2018), di cui è protagonista, Celeste (2018), A Million Little Pieces (2018), con Aaron Taylor-Johnson, e Arrivederci professore (2018), con Johnny Depp. Nel 2020 recita accanto ad Elisabeth Moss nel thriller biografico Shirley, mentre nello stesso anno è anche in The Man in the Woods. Nel 2021 recita invece in Secret Love, mentre nel 2023 è in Manodrove, con Jesse Eisenberg.

2. Reciterà in due attese serie televisive. Prima di approdare al cinema, l’attrice era già apparsa in televisione con la serie Tricky Business (2012), dove interpretava il ruolo di Emma Christie. Ha poi recitato per il piccolo schermo anche per brevi apparizioni in The Moodys (2014), Wonderland (2015), e High Life (2017). L’attrice ha poi recitato nella serie The Stand, nel ruolo di Frannie Goldsmith. Accanto a lei, vi sono attori come James Marsden, Katherine McNamara e Alexander Skarsgård. Ha poi recitato nella miniserie The Staircase – Una morte sospetta (2022), con Colin Firth.

3. Ha vinto un importante premio. Già al suo primo ruolo per il cinema, l’attrice ha ottenuto un prestigioso riconoscimento, che le ha permesso di ottenere grandissima visibilità. Per la sua interpretazione di Hedvig in The Daughter, infatti, la Young si è aggiudicata il premio come miglior attrice protagonista agli Australian Academy of Cinema and Television Arts Awards. Questi sono la più prestigiosa cerimonia di premiazione cinematografica presente in Australia.

Odessa-Young-instagram

 

Odessa Young è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo ufficiale seguito da 17,3 mila persone. Essendo recentemente giunta alla popolarità, non sorprende che il numero dei suoi follower sia ancora relativamente basso, ma con l’arrivo dei suoi nuovi progetti da attrice è un dato che crescerà certamente. Inoltre, all’interno del profilo non mancano immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi, o a curiosità a lei legate.

5. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo, inoltre, l’attrice è solita condividere con i propri follower immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche interviste da lei rilasciate, video e foto di backstage tratte dai set a cui ha preso parte. Così facendo, la Young ha modo di farsi conoscere, permettendo anche ai propri follower di rimanere sempre aggiornati sui suoi progetti imminenti o su quelli di prossima realizzazione.

Odessa Young in Assassination Nation

6. È rimasta sorpresa dal progetto. L’attrice, che nel film Assassination Nation interpreta la protagonista Lily Colson, ha dichiarato che al momento di leggere per la prima volta la sceneggiatura temeva si trattasse di un altro banale film adolescenziale. Per sua sorpresa, invece, ha scoperto una storia pensata per gli adolescenti al cui interno era possibile ritrovare una serie di delicate tematiche. A quel punto, la Young si dimostrò interessata al progetto, arrivando a sostenere il provino che le avrebbe poi fatto vincere il ruolo da protagonista.

Odessa Young in Secret Love (Mothering Sunday)

7. Ha girato scene di nudo senza ricorrere a controfigure. Nel film Secret Love (il cui titolo originale è in realtà Mothering Sunday), l’attrice interpreta Jane Fairchild, una cameriera che lavora per la facoltosa famiglia che intesse una segreta storia d’amore con il giovane figlio dei suoi datori di lavoro. Nel film la Young è protagonista di molte scene di nudo e a riguardo l’attrice ha raccontato di non aver avuto problemi a girarle, considerando il proprio corpo, anche se nudo, come un costume. Nessun imbarazzo dunque per lei, che ha così potuto recitare senza ricorrere a controfigure in queste particolari scene.

Odessa-Young-the-stand

 

Odessa Young in The Stand

8. Interpreta uno dei personaggi principali. Nella serie The Stand, trasposizione televisiva del romanzo L’ombra dello scorpione di Stephen King, l’attrice interpreta Frannie Goldsmith, uno dei personaggi protagonisti. L’attrice ha raccontato di aver amato molto gli ideali morali di questa, cercando di rimanere il più fedele possibile alla descrizione che se ne dà nel romanzo. La vera sfida, per lei, è stato riuscire in ciò nonostante la Frannie del libro fosse radicata negli anni Settanta, epoca in cui è ambientato il racconto. La serie, al contrario, si svolge nel nostro presente.

9. Le somiglianze con l’attuale situazione mondiale l’hanno spaventata. L’attrice si è ritrovata a partecipare alle riprese di una serie incentrata su una terribile pandemia, proprio nel momento in cui una vera pandemia dilaga nel mondo. Benché il tasso di mortalità tra le due sia estremamente, e fortunatamente, diverso, molte sono comunque le somiglianze da lei riscontrate nella diffusione del virus. La Young ha inoltre raccontato di quanto sia stato complesso terminare la produzione della serie cercando di applicare le varie norme di sicurezza sul set.

Odessa Young: età e altezza

10. Odessa Young è nata a Sydney, in Australia, l’11 gennaio del 1998. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb, HollywoodReporter

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la spiegazione dei poteri di Kang e le differenze con il fumetto

Ant-Man and the Wasp: Quantumania introduce pienamente il prossimo grande cattivo del Marvel Cinematic Universe e stabilisce i poteri di Kang il Conquistatore nel MCU. Jonathan Majors è stato scelto per essere, in un certo senso, il volto della prossima Saga del Multiverso attraverso le sue numerose varianti.

Il pubblico ha incontrato per la prima volta una versione di Kang nella prima stagione di Loki, quando nel finale è apparso Colui Che Rimane. Invece, Ant-Man and the Wasp: Quantumania introduce una nuova variante con Kang il Conquistatore, che ha trascorso anni intrappolato nel Regno Quantico dopo essere stato esiliato.

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU Ant-Man and the Wasp: Quantumania

I poteri di Kang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Kang il Conquistatore poteri

La fonte dei poteri di Kang il Conquistatore nel MCU non viene esplicitamente descritta in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Tuttavia, la backstory fornita per il villain di Jonathan Majors e vari indizi contestuali permettono di capire meglio quali sono i suoi poteri e da dove provengono. Come tutte le altre varianti di Kang, questa versione del personaggio proviene dal 31° secolo, quando aveva accesso a una tecnologia avanzata di gran lunga superiore a quella dei tempi moderni. La tecnologia avanzata è la fonte dei poteri di Kang nel MCU, poiché le sue abilità non derivano dal suo DNA, da una mutazione, da un super siero o da altre spiegazioni del genere.

I poteri di Kang sono il frutto dell’accesso a tecnologie avanzate e del suo brillante intelletto. Proprio come nei fumetti, è uno degli uomini più intelligenti e determinati mai esistiti nel multiverso. Il MCU mostra che l’intelligenza geniale di Kang è ciò che gli ha permesso di prendere la tecnologia futuristica e di trasformarsi in un conquistatore del multiverso. Questo pone Kang in una classe simile a quella di Tony Stark o Shuri in termini di geni che hanno usato il loro cervello per costruire tute e altre tecnologie che possono essere usate per diventare supereroi. Solo che in questo caso si tratta di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la variante Kang li ha usati per il male.

C’è un altro aspetto dei poteri di Kang che va oltre le sue abilità fisiche o mentali. Ant-Man and the Wasp: Quantumania conferisce al cattivo Jonathan Majors una forma di telecinesi, in quanto è ripetutamente in grado di manipolare gli oggetti senza toccarli. I suoi poteri vanno dalla capacità di far esplodere gli oggetti a quella di fermare le armi scagliate nella sua direzione, fino a sollevare in aria Scott Lang e Cassie Lang. Anche in questo caso, i poteri di Kang sono il risultato diretto della sua tuta avanzata.

Le differenze con i fumetti

Kang il Conquistatore fumetti

I poteri di Kang nel MCU sono sia molto fedeli ai fumetti che diversi dal materiale di partenza. Per portare il potentissimo cattivo sul grande schermo è stato necessario aggiungere alcune abilità che Kang non ha mai avuto nei fumetti. Il più grande esempio è rappresentato dalle capacità telecinetiche che mostra in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Si tratta di una nuova aggiunta ai poteri del cattivo, realizzata esclusivamente per il MCU. È un’aggiunta intelligente al suo set di poteri che contribuisce a renderlo un avversario ancora più temibile.

L’altra grande differenza nei poteri di Kang nel MCU rispetto ai fumetti è l’armamentario e le armi che gli mancano. Ant-Man and the Wasp: Quantumania si concentra principalmente su ciò che la tuta di Kang gli permette di fare, ma spesso utilizza una serie di altre tecnologie per aiutarlo durante le sue missioni. Alcune delle altre armi a cui ha avuto accesso nei fumetti includono un proiettore di raggi vibranti, un amplificatore di campo elettromagnetico, un lanciamissili a testata neutrino, un generatore di paralisi elettrica e un espansore molecolare. In alcuni casi ha anche avuto la capacità di trasferire la sua coscienza attraverso il casco in un altro corpo prima di morire.

I poteri delle varianti di Kang

Kang il Conquistatore poteri varianti

La parte intrigante dell’ingresso di Kang il Conquistatore nel MCU è quella di portare con sé le sue numerose varianti e vedere come i loro poteri siano simili o diversi dai suoi. Il MCU ha già anticipato che non tutte le varianti di Kang avranno gli stessi poteri. Colui Che Rimane di Loki non sembra avere molte delle abilità di Kang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Allo stesso modo, le molteplici varianti di Kang introdotte nel film dovrebbero avere tutte poteri simili tra loro, ma anche un certo margine di manovra per far emergere le differenze.

Le infinite possibilità del multiverso nato da linee temporali ramificate hanno già dimostrato che il MCU può avere un numero illimitato di Kang. Questa libertà comporta un’elevata varietà in termini di aspetto e suono, come dimostrano Immortus, Rama-Tut e altre varianti presenti in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Poiché non tutte queste versioni del personaggio hanno la stessa storia, la Marvel ha la possibilità di dare ad alcune varianti di Kang nuovi poteri basati sulle loro storie e avventure multiverso.

Resta con me, Francesco Arca e il cast presentano la nuova serie Rai

Si è svolta presso la Sala degli Arazzi della sede Rai di Viale Mazzini la presentazione alla stampa di Resta con me, nuova serie in otto puntate, prodotta da Rai Fiction e Palomar, diretta da Monica Vullo, con Francesco Arca, Antonio Milo e Laura Adriani. Resta con me è in onda in prima serata su Rai Uno dal 19 febbraio.

Come nasce Resta con me

A Francesco Nardella, Vicedirettore Vicario di Rai Fiction spetta il compito di introdurre il progetto. “Resta con me nasce da un’idea di Maurizio De Giovanni, con cui facciamo già I bastardi di Pizzofalcone e Il commissario Ricciardi. È stato lui a donarci con generosità questa storia. Donatella Diamanti, con cui lavoriamo da molti anni, con un gruppo di sceneggiatori bravissimi, hanno preso in mano l a storia. Otto serate sono una scommessa non facile. Si tratta di una serie in cui i generi sono ibridati. C’è il poliziesco, ci sono grandi storie d’amore, c’è una banda che ruba sotto terra […] I generi ibridati a nostro parere sono il futuro della serialità televisiva. Hanno però bisogno di essere sorretti da un forte racconto dei personaggi – character driven, direbbero gli americani. I personaggi riescono, modificandosi e relazionandosi, a portare avanti la storia”.

Una Napoli notturna e la Rai come fucina di giovani attori

Francesco Nardella spiega poi come, oltre alla vicenda del protagonista, interpretato da Francesco Arca, a fornire uno sguardo diverso sulla città di Napoli, siano le piccole storie raccontate in ogni puntata: “Tanti piccoli casi che avvengono di notte, delitti che vengono risolti in tempi brevi e permettono di raccontare tantissima umanità, […] l’umanità in una città che vive di notte”. “Napoli” prosegue Nardella, “è una città liquida, alto e basso si mescolano continuamente, giorno e notte si mescolano. La notte di Napoli dura molto, è una notte adatta alle confessioni, a una certo tipo di sensibilità. […] Napoli è anche una città porosa, costruita sul tufo, […] è sotterranea, ed è una città fertile, […] di personaggi mai banali, sempre interessanti”. Nardella ringrazia poi il cast, prima fra tutti la regista Monica Vullo, mettendo l’accento su quella che considera una mission della Rai: “La crescita di attori giovani è una delle tante mission che portiamo avanti. In questo cast si mescolano facce conosciute […] e tante scoperte”.

La regista Monica Vullo racconta la sfida di Resta con me

Monica Vullo spiega le ragioni e le sfide poste dalla direzione di una serie girata prevalentemente in notturna. Quello di Resta con me, dice, “è un genere di poliziesco particolare, fatto di tanti generi e con moltissime storie all’interno. Abbiamo raccontato amicizia, amore, sorellanza, tradimenti”. Nel ringraziare il cast artistico, la regista aggiunge: “Si sono avvicinati ai personaggi con umiltà e talento, portandoli esattamente dove dovevano andare, aiutandomi molto”. Sulla città di Napoli, che dice di non conoscere ancora bene, nonostante la frequenti da tre anni, afferma: “La notte è faticosa, ma abbiamo provato a raccontarla in una dimensione di luce. È stato stimolante perchè Napoli cambia molto tra notte e giorno”. A chi le chiede se spera in una nuova serialità risponde: “Sì, spero che Resta con me rappresenti l’inizio di qualcosa, ma sono un po’ superstiziosa, quindi …”.

Set della serie TV “L’ultimo spettacolo!” di Monica Vullo.
Nella foto Francesco Arca, Laura Adriani e Mario Di Leva.
Foto di Gianni Fiorito
Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film.
E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.
Set of TV series “L’ultimo spettacolo!” by Monica Vullo.
in the picture Francesco Arca, Laura Adriani and Mario Di Leva.
Photo by Gianni Fiorito
This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film.
The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito.

Il lavoro di sceneggiatura

Donatella Diamanti racconta come lei e il suo team hanno lavorato alla sceneggiatura. “Ci siamo dati un compito, una missione pericolosissima. […] L’idea era quella di costruire subito un mondo con tanti personaggi. Avevamo di fronte la sfida di otto episodi e volevamo che ciascuna linea di questa stratificazione di generi alla quale andavamo incontro, avesse già all’inizio […] un mondo pronto per andare avanti insieme. Non volevamo […] incontrare successivamente dei personaggi che si accodano per poi andare avanti con gli altri. Volevamo partire subito con quel gruppo”. La sceneggiatrice non nasconde la sua contentezza e fierezza per aver dato vita al progetto: “Voglio bene a questa serie come non ne volevo a nessun altra da tempo”.

Gli attori e la loro esperienza in Resta con me

Francesco Arca sottolinea come abbia scoperto Napoli e in particolare le sue lunghe notti: “Ho conosciuto Napoli grazie al cast, che mi ha sempre supportato e fatto sentire un perno, anche se non lo ero. Per questo li ringrazio di cuore”. “Ho scoperto una solidarietà nella notte napoletana sempre poco raccontata, la generosità che c’è nelle persone, che aiutano i bisognosi. Ogni notte c’era un episodio di questo tipo”. Per quel che riguarda il suo percorso attoriale, invece: “la cosa che mi ha insegnato di più il personaggio di Alessandro Scudieri è stare in contatto con le proprie emozioni. Grazie a Diego questo personaggio riscopre le proprie emozioni, che spesso gli adulti dimenticano, meno male che esistono i bambini”. Aggiunge poi di avere alcuni punti in comune con Alessandro: “una forte generosità e l’abnegazione verso il lavoro, forse troppa, ma non ho mai messo a rischio i miei affetti per questo”. A chi gli chiede quale sia stata la sfida più difficile nella sua vita, quella che lo a portato a mettersi maggiormente in gioco, risponde così: “Diventare padre è stata la situazione più difficile e continua ad esserlo, penso di non essere mai all’altezza di questo ruolo”.

Laura Adriani mette l’accento sui giovani e sul futuro: “Sono sempre i giovani che ci danno la speranza per il futuro. La serie racconta quanto un adulto possa imparare da un giovane e quanto un giovane possa prendere da un adulto ciò di cui ha bisogno”. Ammette poi come non sia stato facile mettersi nei panni del giudice: “I giudici hanno una bella responsabilità, […] una posizione di potere. […] Guardare una persona che ha il potere e giudicarla è facilissimo, difficile è starci, là, in quella posizione”. Del suo compagno di set Francesco Arca dice: “E’ un uomo con una grande sensibilità. Non ha paura di mostrarla e non perde per questo la sua virilità”.

Mario Di Leva è forse la vera rivelazione di Resta con me. A chi gli domanda se, da tifoso del Napoli, preferisca un futuro da calciatore o da attore, risponde: “La domanda è difficile, ma preferirei fare l’attore”. Racconta poi l’esperienza sul set, dove si è sentito accolto ed aiutato: “mi hanno aiutato a crescere molto”. Prosegue poi con il racconto di una esperienza personale che lo ha aiutato col personaggio: “Diego è un personaggio molto forte” . “Ho provato a portare in lui la tristezza che ho visto negli occhi di un ragazzo che viene da una casa famiglia”.

Antonio Milo, ormai una colonna delle fiction Rai – Il commissario Ricciardi, L’amica Geniale – parla di empatia: “La caratteristica vincente della serie è che i personaggi sono sostanzialmente empatici, come il mio, Salvatore Ciullo. Hanno grande umanità. Il pubblico potrà affezionarvisi e sentirli come di famiglia”. Sui suoi ruoli da poliziotto o carabiniere commenta: “Ho vestito spesso i panni del poliziotto. […] Ormai sono di casa, qualcuno mi scambia per poliziotto, mi chiama Maresciallo o Brigadiere”.

Maria Pia Calzone, indimenticata Donna Imma di Gomorra – la serie, racconta invece come ha fatto suo un ruolo che sulla casta nasceva come maschile: “Se tu lo fai, diventa una donna”, le hanno detto. “Mi è sembrata una bellissima opportunità. […] Ho molto apprezzato che si volesse riconoscere a un’attrice non giovanissima la possibilità di avere un ruolo che era stato in prima battuta pensato per un uomo. In realtà di donne con questi ruoli di comando ce ne sono. Ringrazio tutti per avermelo permesso, in particolare Donatella Diamanti, che ha accolto la mia richiesta di non cambiare nulla nella sceneggiatura di quanto era stato deciso per il personaggio maschile. Questa donna nel suo lavoro fa le stesse cose che fa un uomo. Abbiamo ragionato insieme sulle modalità”. Spende poi una parola d’incoraggiamento e lode per le sue colleghe: “Le colleghe più giovani del cast hanno un grandissimo talento e auguro loro il meglio. Vi sorprenderanno”.

Arturo Muselli spiega il rapporto tra il suo personaggio, Marco, e quello di Francesco Arca, Alessandro: “Il mio personaggio sa cosa vorrebbe essere, ovvero qualcosa di molto simile ad Alessandro, hanno una relazione fraterna, sono amici e colleghi. Alessandro per Marco è la famiglia che Marco non ha”. Conclude con una dichiarazione di affetto per i colleghi e per il progetto in generale: “Ci siamo fatti un cuore così. È più giusto dirla in questo modo, perché abbiamo voluto davvero tanto bene al progetto e ce ne siamo voluti tra noi. […] Siamo stati bene nonostante le difficoltà, cosa che difficilmente è successa”.

Anche Chiara Celotto mette l’accento sul clima sereno creatosi sul set: “Era una gioia andare sul set. […] Era un luogo in cui mi sentivo serena, accolta, mai giudicata, in famiglia. Abbiamo lavorato per otto mesi, si è creato un certo rapporto con tutti. Mi sono affidata a Monica e ho sentito fiducia da parte sua. Non volevo deluderla”.

Set della serie TV “L’ultimo spettacolo!” di Monica Vullo.
Nella foto Francesco Arca.
Foto di Gianni Fiorito
Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film.
E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.
Set of TV series “L’ultimo spettacolo!” by Monica Vullo.
in the picture Francesco Arca.
Photo by Gianni Fiorito
This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film.
The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito.

I punti di forza di Resta con me, secondo Palomar

Nicola Serra di Palomar inquadra Resta con me nel lavoro della casa produttrice. Si dice orgoglioso del progetto. “Era molto tempo che non affrontavamo una produzione di otto serate, due anni di scrittura e otto mesi di riprese. Un viaggio di tre anni, una forte sfida, ma la riuscita si deve a chi guida il progetto. Nel nostro caso Monica Vullo e Donatella Diamanti. […] Si crea un gruppo, relazioni solide. […] Ciò che il pubblico vedrà è frutto di queste relazioni” La forza stessa del progetto, dice: “è un’attenzione fortissima alle relazioni personali”.

Carlo Degli Esposti, bloccato a casa dal Covid, si dice “fiero per la scrittura, per la regia magistrale di Monica Vullo e per l’interpretazione degli attori, li sposerei tutti per l’eternità”. L’orgoglio è in particolare per il giovanissimo Mario di Leva: “un piccoletto che si è rivelato un grande”, “la vera rivelazione della serie. Si è comportato da vero campione, come ha dimostrato recentemente sul palco dell’Ariston”. Soddisfazione anche per il ritorno di due colonne come Antonio Milo e Maria Pia Calzone.

Resta con me è in onda in prima serata su Rai Uno dal 19 febbraio.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, recensione del film Marvel Studios

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In sala dal 15 febbraio e secondo “pomodoro marcio” della storia dei Marvel Studios, Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha l’ingrato compito di aprire la Fase 5 del MCU. Ingrato perché, alla luce delle prime tre Fasi, solide e compatte e dopo una Fase 4 di assestamento con l’introduzione di tantissimi nuovi personaggi e la variazione di formato in cui si sono raccontate le storie (vedi le serie e gli Speciali su Disney+), proseguire il macro racconto della Saga del Multiverso sarà davvero complicato, soprattutto per quello che riguarda il grande obbiettivo di riguadagnare la fiducia del pubblico. Ma Kevin Feige e la sua squadra provano a farlo cominciando da uno dei volti ben noti del MCU, Paul Rudd, che sin dal 2015 è Scott Lang/Ant-Man e che, a tutti gli effetti, ormai, è un Vendicatore “anziano”, nonostante non sia uno degli Original Six.

La trama di Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Look Out for the Little Guy, ovvero Occhio al piccoletto. È così che si intitola la biografia di Scott Lang (Paul Rudd), firmata di suo pugno e che il Vendicatore è intento a promuovere all’inizio di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Per quanto possa aver contribuito in maniera decisiva a sconfiggere Thanos, Scott/Ant-Man è ancora tra gli Avengers meno popolari, continua a essere scambiato per Spider-Man e ancora rincorre il sogno della normalità, di una famiglia allargata e della possibilità di passare del tempo con sua figlia Cassie. L’avevamo conosciuta piccolina e in pericolo, quando Yellowjacket aveva tentato di rapirla, e poi l’abbiamo vista adolescente, ricongiungersi a un papà creduto morto per sempre, ma solo perso nel Regno Quantico.

La ritroviamo che “segue” le orme del padre, in un modo che probabilmente Scott avrebbe preferito evitare. Ed è questa, ora, la vita di uno degli eroi più potenti della Terra: un po’ di successo, tanta vanagloria, una figlia che continua a ricordargli che gli eroi proteggono i deboli e uno scopo da (ri)trovare. Questo, fino a che un incidente non lo trascina di nuovo nel Regno Quantico, con tutta la sua famiglia, figlia (Kathryn Newton), fidanzata (Evangeline Lilly) e suoceri (Michael Douglas e Michelle Pfeiffer).

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaIl primo film della Fase 5

Il primo film della Fase 5 del MCU chiude la (prima?) trilogia legata a Ant-Man e già questa è una notizia degna di nota, perché, se il personaggio dei fumetti non sembrava prestarsi affatto all’avventura cinematografica, trasformare le sue vicende in heist-movie ha pagato tanto da giustificare la realizzazione di questo nuovo capitolo in cui l’Uomo Formica è circondato dalla sua famiglia. Hope, Cassie, Hank e Janet sono a tutti gli effetti adesso dei co-protagonisti, e davvero le dinamiche familiari, i segreti, le bugie, ma anche l’amore fortissimo e tutto quello che tiene unita e allo stesso tempo allontana una famiglia sono il cuore di quello che succede nel film.

Vi presentiamo Kang

Ant-Man and the Wasp: Qantumania ci presenta però anche per la prima volta in azione Kang il Conquistatore. Interpretato da Jonathan Majors che ha esordito nel MCU nei panni i Colui che Rimane, una variante di Kang, nel finale di stagione di Loki, il personaggio è la prossima grande minaccia del Multiverso, contro il quale i Vendicatori, in una formazione ancora da definire, dovranno confrontarsi. Carismatico e molto preciso nel dosare le sue emozioni, Majors promette di mettere in scena un grande villain, che anche se esordisce con un ruolo non troppo potente o spaventoso.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania Kan il conquistatoreE forse, con la sola eccezione di Jonathan Majors, Ant-Man and the Wasp: Quantumania non presenta nessun elemento particolare di interesse, dal momento che si proietta verso uno sviluppo e un finale scontato, attraverso un viaggio che non sembra giustificato da nulla se non dal fatto che le cose devono accadere “perché sì”. L’umorismo di cui il film è costellato è spesso fuori luogo o forzato e non trova corrispondenza nella reazione del pubblico, la costruzione di alcuni personaggi risulta pretestuosa e fuori contesto, persino la messa in scena del Regno Quantico non lascia spazio a invenzioni particolari ma preferisce il citazionismo e la derivazione da più fonti senza una vera rielaborazione che possa rendere organici tutti i riferimenti. Il risultato è un mondo che sembra continuamente già visto, sprecando così le immense potenzialità di un luogo così affascinante sulla carta.

Un film debole

Alla luce di queste considerazioni, è chiaro che la Fase 5 non sembra partita nel migliore dei modi e che la sensazione di stanchezza nei confronti di queste storie sembra provenire innanzitutto dall’impegno e l’ispirazione con cui questi prodotti vengono messi insieme. Più episodio di una serie dalla trama orizzontale che film in sé che pur fa parte di un racconto più ampio, Ant-Man and the Wasp: Quantumania è debole, per trama, interesse, spettacolarità e, pare, persino per impatto su quello che accadrà prima o poi nel corso di questo nuovo arco narrativo.

Che Dio Ci Aiuti 7: doppio appuntamento per la sesta e settiman serata!

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La prossima settimana la serie tv Che Dio Ci Aiuti 7 andrà in onda con un doppio appuntamento: la sesta serata sarà trasmessa martedì 21 febbraio e la settima serata giovedì 23 febbraio, in prima visione su Rai 1.

Nel cast Elena Sofia RicciFrancesca ChillemiPierpaolo SpollonFiorenza PieriFederica PagliaroliEmma ValentiIleana D’Ambra e con la partecipazione di Valeria Fabrizi.

La regia è affidata a Francesco Vicario e Isabella Leoni. Che Dio Ci Aiuti 7 è una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction.

Che Dio Ci Aiuti 7 le trame degli episodi della sesta serata (in onda martedì 21 febbraio)

EPISODIO 11 – La gara della vita

Azzurra cerca in tutti i modi di far passare del tempo insieme a Sara e Emiliano, convinta che possano essere la famiglia perfetta per Elia. Cate è innamorata di Giuseppe, ma le cose tra i due non si concretizzano. Ettore invece presenta i suoi genitori a Ludovica e i due hanno un momento di vicinanza e intimità. Suor Costanza, intanto, è terrorizzata dall’operazione cui deve sottoporsi, ma grazie al supporto di Azzurra e alla storia di Eva, un’atleta non vedente, capirà che nella vita non bisogna farsi fermare dalle proprie paure.

EPISODIO 12 – Il senso di ogni cosa

Azzurra prosegue il suo piano per far mettere insieme Emiliano e Sara. Suor Teresa è dalla sua parte, ma prima mette alla prova Sara per accertarsi che possa essere una buona madre per Elia. Intanto Ettore evita in tutti i modi Ludovica e Cate cerca di fare la sostenuta con Giuseppe. L’arrivo della famiglia di Emiliano crea scompiglio nel convento: lo psichiatra assume atteggiamenti inconsueti a causa del peso delle aspettative dei genitori e del confronto con il fratello Seba.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la spiegazione delle scene post-credits

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha fatto il suo debutto sul grande schermo il 15 febbraio. Il film dei MCU apre la Fase 5 del franchise e introduce il personaggio chiave della Saga del Multiverso: Kang il Conquistatore interpretato da Jonathan Majors. Il film ha due scene post-credits, entrambe con importanti implicazioni per la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Come confermato dal capo dello studio Kevin Feige, le Fasi 4, 5 e 6 del MCU approfondiranno il multiverso. Kang il Conquistatore non è, però, l’unica versione del villain rivelata in Quantumania, come vediamo in entrambe le scene post-credits.

La prima scena post-credits: Il concilio dei Kang

Prima scena post credits Il concilio dei Kang

Quello che vediamo nella prima scena post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è, probabilmente, un assaggio di quello che sarà Avengers: La dinastia di Kang. Come preannunciato già da Kevin Feige, il personaggio di Jonathan Major sarà una presenza costante all’interno della Saga del Multiverso. Kang e le sue versioni infatti si vedono riunite in un concilio dove figurano le varianti di tutti gli universi, ovviamente tutte interpretate da Majors.

In particolare, però introduce delle varianti particolari che spiccano in primo piano: Immortus, Rama-Tut. Nei fumetti, il Consiglio dei Kang è guidato da Prime Kang, che ha ingannato Immortus per eliminare tutte le altre varianti di Kang nel multiverso. Il finale della prima stagione di Loki è stato essenzialmente un’inversione di questa trama, con Loki e Sylvie che hanno ucciso il Colui che Rimane che teneva sotto controllo la linea temporale e hanno liberato le sue varianti nel multiverso. Questo ha posto le basi per l’introduzione di tutti questi nuovi Kang.

Per quanto riguarda il Consiglio dei Kang, nella scena dei titoli di coda di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Immortus è posizionato come leader, il che cambia un po’ la dinamica del gruppo. Non c’è il Prime Kang e Immortus non lavora contro le sue varianti. Di conseguenza, questo Consiglio dei Kang sarà diverso da quello dei fumetti. Per quanto riguarda le loro motivazioni, sembra che si concentrino sulla conservazione dei rispettivi regni nel multiverso. Tuttavia, da quando Ant-Man ha sconfitto Kang il Conquistatore, riconoscono in lui e nei Avengers una minaccia, il che crea il conflitto principale della Fase 5. Molto importante è evidenziare come, alla fine del film e delle scene, appare la scritta “Kang ritornerà” e non “Ant-man”.

La seconda scena post-credits: Un primo sguardo a Loki 2

Seconda scena post credits Loki 2

La seconda scena post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania introduce un’altra variante di Kang: Victor Timely. Ma non solo, abbiamo anche il ritorno di Owen Wilson e Tom Hiddleston che presentano per la prima volta Loki 2 sul grande schermo. Questa volta il personaggio di Majors si trova su un palcoscenico in quello che sembra essere l’inizio del 1900, mentre tiene una presentazione sul tempo. Nei fumetti, Victor Timely è un inventore e industriale che fonda una città nel Wisconsin e le dà il suo nome. Questa variante di Kang diventa il sindaco della città, ma usa i suoi progressi tecnologici, portati dal futuro, per gettare le basi che lo aiuteranno a conquistare più avanti nella linea temporale. Tuttavia, Victor Timely è anche un travestimento di Prime Kang.

Loki e Mobius in Loki 2 daranno la caccia a queste varianti di Kang cercando di identificare il Prime Kang. Ancora una volta il MCU conferma l’intreccio tra serie tv e film, ogni prodotto porta un tassello in più nella comprensione del multiverso, di cui sappiamo ancora tremendamente poco. Loki conferma che Victor è l’uomo che stavano cercando, anche se Mobius è inizialmente scettico. Questo porta direttamente alla seconda stagione di Loki, che senza dubbio vedrà Loki e l’Autorità per le Variazioni Temporali alla ricerca di versioni di Kang in tutto il multiverso.

Da questo primo assaggio di Loki 2 possiamo ipotizzare che la maggior parte della stagione si concentrerà su Victor Timely, visto che gli è stato dato un ruolo così importante nella scena dei titoli di coda. La stagione potrebbe poi concludersi con la rivelazione che si tratta del Prime Kang. La seconda stagione di Loki è prevista per quest’anno.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania pone le basi per il nuovo film de I Fantastici 4?

Ant-Man and the Wasp Quantumania Fantastici 4

Oltre a introdurre Avengers: La dinastia di Kang, Ant-Man and the Wasp: Quantumania potrebbe anche aver preparato furtivamente un altro film del MCU: I Fantastici 4. Il cattivo del prossimo film potrebbe essere una versione di Kang: Rama-Tut, che li ha affrontati nei fumetti, o un’altra variante. Cronologicamente, secondo Kevin Feige – che ha progettato le prossime Fasi del MCU – il film su I Fantastici 4 dovrebbe essere l’ultimo prima del grande scontro in Avengers: La dinastia di Kang.

Riguardo questo film la trama non è stata ufficialmente rivelata dai Marvel Studios, ma la scena dei titoli di coda di Ant-Man and the Wasp: Quantumania definisce il Consiglio dei Kang come l’antagonista principale del quinto film degli Avengers. Ant-Man è stato in grado di uccidere Kang il Conquistatore con l’aiuto di Wasp – interpretata da Evangeline Lilly – il che significa che i singoli eroi del MCU potrebbero teoricamente sconfiggere una singola variante di Kang nei loro prossimi film da solisti.

Ant-Man & the Wasp: Quantumania: guida al cast del film Marvel

Ant-Man and the Wasp: Quantumania dà ufficialmente il via alla Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe e vanta un cast ricco di volti noti e nuovi nel franchise. Diretto da Peyton Reed da una sceneggiatura di Jeff Loveness, Quantumania è il primo film del MCU in cui compare il villain Kang il Conquistatore, che aveva già fatto il suo debutto nella prima stagione di Loki come la variante Colui che resta.

Paul Rudd – Ant-Man/Scott Lang

Scott Lang Ant-Man She HulkScott Lang è un VendicatoreAnt-Man – che è rimasto intrappolato nel Regno Quantico dopo che Thanos ha spazzato via Hope van Dyne e la sua famiglia. È tornato in Avengers: Endgame per aiutare i suoi amici a fermare Thanos utilizzando l’espediente del viaggio nel tempo. Scott è poi riuscito a ricongiungersi con la figlia e ha scritto un libro sulle sue avventure.

Ant-Man è interpretato da Paul Rudd, noto soprattutto per i suoi ruoli in Clueless, la popolare serie televisiva Friends, I Love You, Man, Anchorman: The Legend of Ron Burgundy e il suo sequel, Noi siamo infinito, Questi sono i 40, Molto incinta e i precedenti film di Ant-Man.

Jonathan Majors – Kang the Conqueror

Kang il Conquistatore è il cattivo principale della Fase Cinque del MCU. Kang è un viaggiatore del tempo che è stato bandito nel Regno Quantico e crede che solo lui possa salvare il multiverso dalle sue varianti. Egli è a sua volta una variante di Colui che resta della stagione 1 di Loki, il creatore della TVA.

È interpretato da Jonathan Majors, noto soprattutto per i suoi ruoli nelle serie HBO Lovecraft Country, The Last Black Man in San Francisco, Devotion, Da 5 Bloods – Come fratelli e nel film Netflix The Harder They Fall.

Michelle Pfeiffer – Janet van Dyne

JanetJanet van Dyne è una scienziata e la matriarca della famiglia Pym che è rimasta bloccata nel Regno Quantico per 30 anni prima di essere salvata. È lì che ha incontrato Kang e si sente in colpa per averlo inizialmente aiutato a fuggire dal Regno Quantico prima di capire i suoi piani.

Janet è interpretata da Michelle Pfeiffer, nota soprattutto per i suoi ruoli in Batman Returns, in cui ha interpretato Selina Kyle/Catwoman, Le verità nascoste, One Fine Day, Stardust, il musical Hairspray, Dangerous Minds, Grease 2 e Scarface.

Kathryn Newton – Cassie Lang

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaCassie Lang è la figlia diciottenne di Scott. Ha un forte senso della giustizia e usa la tuta simile a quella di Ant-Man che ha creato con Hank Pym per aiutare le persone in difficoltà. Ha anche lavorato per ripristinare il segnale del Regno Quantico.

Questa versione di Cassie Lang è interpretata da Kathryn Newton, nota soprattutto per i suoi ruoli nella serie HBO Big Little Lies, nella longeva serie CW Supernatural, in Lady Bird, nella serie TV The Society, nel film Prime Video La mappa delle piccole cose perfett e in Tre Manifesti a Ebbing, Missouri.

Evangeline Lilly – Hope van Dyne/Wasp

Hope van Dyne è a capo della Fondazione Pym van Dyne e figlia di Janet e Hank. Assume il ruolo di Wasp e aiuta Ant-Man nelle sue avventure.

Hope è interpretata da Evangeline Lilly, nota soprattutto per i suoi ruoli in The Hurt Locker, Reel Steel, Avengers: Endgame e nei due precedenti film di Ant-Man, nella serie televisiva di fantascienza Lost e in due film de Lo Hobbit – Lo Hobbit: la desolazione di Smaug e Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate.

Michael Douglas – Hank Pym

Hank Pym è il padre di Hope e il marito di Janet van Dyne. Hank è un ex agente dello S.H.I.E.L.D. e un fisico che ha creato le Particelle Pym, utilizzate in Avengers: Endgame.

Hank Pym è interpretato da Michael Douglas, noto soprattutto per i suoi ruoli in Traffic, Attrazione fatale, Wall Street, Il presidente – Una storia d’amore, Basic Instinct e la commedia romantica La rivolta delle ex.

Bill Murray – Lord Krylar

Bill Murray Ant-Man 3Lord Krylar è un governatore del Regno Quantico che un tempo lavorava al fianco di Janet van Dyne e che ora si è alleato con Kang il Conquistatore.

Bill Murray è noto per i suoi ruoli in Ghostbusters, Ricomincio da capo, Moonrise Kingom, Lost in Translation – L’amore tradotto, in cui ha recitato accanto a un’altra star del MCU, Scarlett Johansson, il live-action Disney Il libro della giungla, Zombieland, Rushmore, Charlie’s Angels, Space Jam e What About Bob?

Personaggi secondari

David Dastmalchian nel ruolo di VebVeb è una creatura che vive nel Regno Quantico. David Dastmalchian è noto soprattutto per i suoi ruoli nella serie dell’Arrowverse The Flash, in Dune, in The Suicide Squad di James Gunn, in cui ha interpretato Polka-Dot Man, nel biopic Weird: The Al Yankovic Story e in Ant-Man e Ant-Man and the Wasp, anche se ha interpretato un personaggio diverso di nome Kurt.

William Jackson Harper nel ruolo di QuazQuaz è un telepate che scopre perché Scott e Cassie si trovano nel Regno Quantico. William Jackson Harper è noto soprattutto per i suoi ruoli nella serie comica della NBC The Good Place, nel film horror Midsommar, nella serie HBO Max Love Life e nella serie The Electric Company.

Katy O’Brian nel ruolo di JentorraJentorra è una combattente per la libertà che si oppone fermamente a Kang il Conquistatore e a chiunque si schieri con lui. Katy O’Brian è nota soprattutto per i suoi ruoli nella serie Z Nation, nello show dell’Arrowverse Black Lightning e per essere apparsa in alcuni episodi della serie Star Wars The Mandalorian.

Corey Stoll nel ruolo di Darren Cross/M.O.D.O.K.Darren Cross era un antagonista di Ant-Man e Hank Pym, ma dopo essere stato inviato nel Regno Quantico, diventa M.O.D.O.K., un organismo progettato per uccidere e alleato di Kang il Conquistatore.

Randall Park nel ruolo di Jimmy WooJimmy Woo è un agente dell’FBI e fa un cameo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma in precedenza ha avuto ruoli più importanti in Ant-Man e nella serie Disney+ WandaVision. Randall Park è conosciuto soprattutto per la serie comica Fresh Off the Boat, la commedia romantica di Netflix Always Be My Maybe, Snatched, They Came Together e Veep.

Gregg Turkington nel ruolo di DaleDale è il manager di Baskin-Robbins dove lavorava Scott Lang. Gregg Turkington è conosciuto soprattutto per i suoi ruoli nelle serie televisive Decker, Mister America e Ant-Man.

Owen Wilson nel ruolo di MobiusMobius era un agente della Time Variance Authority. Alla fine si è alleato con Loki per capire cosa stesse succedendo al multiverso. Mobius appare nella seconda scena post-credits di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Owen Wilson è noto per i suoi ruoli in Notte al museo, 2 single a nozze, The Royal Tenenbaums, Zoolander, Ti presento i miei, You, Me and Dupree, Io & Marley, Armageddon – Giudizio finale e Pallottole cinesi.

Tom Hiddleston nel ruolo di LokiLoki è il fratello adottivo di Thor e il Dio dell’inganno. Un tempo antagonista principale dei Vendicatori, Loki ha voltato pagina ed è ora intenzionato a fermare Kang il Conquistatore. Loki appare anche con Mobius nella scena post-credit di Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

M. Night Shyamalan annuncia il titolo e la data d’uscita del suo nuovo film

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A poche settimane dall’uscita di Bussano alla Porta, M. Night Shyamalan annuncia il titolo e la data d’uscita del suo nuovo film: Trap arriverà in sala il 2 agosto 2024. L’annuncio è stato fatto nell’ambito di una comunicazione forse più importante, che vede Shyamalan passare alla Warner Bros, dopo anni di collaborazione con la Universal.

Al momento, non si sa nulla del prossimo film di Shyamalan a parte il suo semplice titolo, Trap, e la sua data di uscita. Nessun dettaglio della trama è stato condiviso. Mentre Trap sarà molto probabilmente un thriller di qualche tipo, è difficile individuare in quale sottogenere potrebbe rientrare, dato che lo stile caratteristico di Shyamalan fonde elementi psicologici e soprannaturali per creare narrazioni piene di suspense e spesso piene di colpi di scena.

Alcuni dei suoi migliori lavori, come Il Sesto Senso, sono meglio classificati come thriller psicologico, mentre ha anche mostrato una preferenza per storie post-apocalittiche come E venne il giorno, After Earth e Bussano alla Porta. Ha anche realizzato la sua trilogia di supereroi con Unbreakable, Split e Glass.

Dragon Trainer: Universal/DreamWorks stanno lavorando a un live-action

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Sembra che Universal/DreamWorks abbiano deciso di prendere esempio dalla Disney per adattare in live action uno dei loro franchise d’animazione di maggiore successo: Dragon Trainer.

Secondo THR, la Universal Pictures sta sviluppando un film live-action Dragon Trainer, con Dean DeBlois, che ha diretto la trilogia animata originale: Dragon Trainer del 2010, Dragon Trainer 2 del 2014 e Dragon Trainer 3 del 2019. Anche se ne abbiamo sentito parlare solo ora, il progetto è abbastanza in avanti nel processo di sviluppo, poiché è già stata fissata una data di uscita per il 14 marzo 2025. Si dice che il casting sia attualmente in corso.

Basato sui romanzi di Cressida Cowell, il film d’animazione si è concentrato su un giovane ragazzo vichingo di nome Hiccup (doppiato da Jay Baruchel) e sull’amicizia che sviluppa con un drago ferito di nome Sdentato che cura per riportarlo in salute in un mondo in cui draghi e vichinghi sono nemici giurati.

Questo film sarà basato sul primo film d’animazione e, in caso di successo, le altre puntate verranno adattate e, data la fedele fanbase del franchise, è probabile che questo accada. Insieme, i tre film di Dragon Trainer hanno accumulato più di 1,6 miliardi di dollari, ottenuto quattro nomination all’Oscar e un Golden Globe per il secondo capitolo.

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