Dopo una gestazione
piuttosto rapida e una produzione lampo, arriva anche in Italia,
dal 23 febbraio su Paramount+, Teen Wolf: Il
Film. A 6 anni dalla conclusione della serie originale, il
creatore dello show di MTv, Jeff Davis, esordisce
al lungometraggio per riproporre una storia che principalmente
sembra rimpiangere il passato, pur essendo ambientata 15 anni nel
futuro, dopo i fatti che hanno tristemente chiuso lo show.
Teen Wolf: Il Film, la
trama
I lupi ululano ancora
una volta, invocando il ritorno di banshee, mannari, segugi
infernali, kitsune e ogni altro mutaforma della notte. Ma solo un
licantropo come Scott McCall (Posey), non più adolescente ma ancora
alfa, può raccogliere nuovi alleati e riunire amici fidati per
combattere quello che potrebbe essere il nemico più potente e
letale che abbiano mai affrontato.
Teen Wolf: Il
Film vede tornare tutti i membri del cast originale, con
l’annunciata eccezione di Dylan
O’Brien: Tyler Posey (Scott McCall),
Crystal Reed (Allison Argent), Tyler Hoechlin (Derek Hale), Holland
Roden (Lydia Martin), Colton Haynes
(Jackson Whittemore), Shelley Hennig (Malia Tate),
Dylan Sprayberry (Liam Dunbar), Linden
Ashby (Noah Stilinski), Melissa Ponzio
(Melissa McCall). Tutti tornano a fare bella mostra di sé con tanto
di poteri e mutazioni che li rendono caratteristici e
indimenticabili per i fan dello show.
Scrivere una
recensione di Teen Wolf: Il Film è però difficile,
dal momento che il film non fa altro che ripetere lo schema della
trama della serie, con la stessa qualità visiva, di messa in scena,
recitativo e drammaturgia. Cambia soltanto il linguaggio nel suo
rapporto con l’economia temporale del racconto, dal momento che
siamo di fronte a un episodio da oltre due ore (o a una nuova
stagione di un solo lungo episodio). Siamo chiaramente di fronte a
un film per la tv, il che non è per forza un male: i fan sanno
quindi cosa aspettarsi e soprattutto vogliono esattamente quello.
In più, l’idea alla base del film se da una parte attinge alla
mitologia della serie e fa sentire al sicuro tutti gli spettatori
che hanno visto la serie, arriva anche in direzioni inaspettate,
per cui nonostante il mondo sia sempre quello e le dinamiche di
branco siano appunto rassicuranti, c’è comunque spazio per la
sorpresa e per qualche salto dalla sedia. Addirittura il film
potrebbe scatenare anche rabbia da parte dei fan, così come è
accaduto negli USA, dove il film è disponibile dalla fine di
Gennaio 2023.
Un grande regalo ai fan della
serie
A conti fatti, sebbene
dal punto di vista cinematografico Teen Wolf: Il
Film non sia degno di nota, è chiaro che l’operazione
nostalgia portata avanti dai filmmaker (Davis firma soggetto e
sceneggiatura), si rivela estremamente efficace per tutti coloro
che volevano ancora delle avventure con protagonisti Scott, Derek e
tutto il variopinto bravo di creature votate alla difesa di Beacon
Hills.
Disney+ ha annunciato che la nuova
serie originale italiana, The
Good Mothers, debutterà il 5 aprile in Europa
sulla piattaforma streaming, con tutti i sei episodi disponibili al
lancio. La data è stata annunciata oggi durante la
conferenza stampa che si è tenuta a Berlino in presenza di
parte del cast e dei filmmaker.
La serie targata Disney+, che racconta la ‘ndrangheta
interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato
sfidarla, è infatti in concorso nella sezione “Berlinale Series”
alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino
dove questa sera, martedì 21 febbraio, saranno presentati in
anteprima mondiale i primi due episodi. È inoltre candidata al
“Berlinale Series Award”, premio istituito quest’anno e il primo
dedicato alla serialità nella storia del Festival.
The Good Mothers è
interpretata da Gaia
Girace (L’amica geniale) nel ruolo
di Denise Cosco, Valentina
Bellè (Catch-22, I Medici) nei
panni di Giuseppina Pesce, Barbara
Chichiarelli (Suburra– La
serie, Favolacce) in quelli di Anna
Colace, Francesco
Colella (ZeroZeroZero, Trust)
in quelli di Carlo Cosco, Simona
Distefano (Il Traditore) nel ruolo di
Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non
odiare) in quello di Carmine e con Micaela
Ramazzotti (La pazza gioia, La
prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.
Questa serie è un’opera corale e
sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute
all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che
decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora
per distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi
combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di
sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i
loro figli.
Basato sull’omonimo bestseller del
giornalista Alex Perry, premiato dalla Foreign
Press Association, e adattato per lo schermo
da Stephen Butchard (Bagdad
Central, The Last Kingdom), nominato ai BAFTA,
il progetto vede la regia di Julian Jarrold,
nominato ai BAFTA e agli Emmy (The
Crown, Becoming Jane) e della
premiata Elisa
Amoruso (Sirley, Chiara Ferragni:
Unposted) ed è prodotto da House Productions
(Sherwood, Il prodigio) e Wildside
(L’amica geniale, Anna), una società del
gruppo Fremantle.
Basata su una storia vera, The
Good Mothers ripercorre le vicende di Denise, figlia di Lea
Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che
osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna
Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per
poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle
donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è
nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso.
The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta
nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e
collaborare con la giustizia.
I produttori esecutivi di The
Good Mothers sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett
Spencer per House Productions e Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa
per Wildside, una società del gruppo Fremantle e Alessandro Saba
per Disney+. Anche Stephen Butchard e
Julian Jarrold sono i produttori esecutivi.
Disney+ ha presentato, in occasione di
Berlinale
Series nell’ambito della 73° Berlinale, la
nuova serie originale italiana, The Good
Mothers.
Lo show debutterà il 5 aprile in Europa sulla
piattaforma streaming, con tutti i sei episodi disponibili al
lancio.
La serie targata Disney+, che racconta la
‘ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno
osato sfidarla, è frutto di uno sforzo congiunto tra House
Productions e Wildside, Fremantle company e vede protagoniste
Gaia Girace, Valentina Bellè, Simona Distefano e
Micaela Ramazzotti. A dirigerle, insieme a
Julian Jarrold su sceneggiatura di Stephen
Butchard, c’è Elisa Amoruso.
Basata su una storia
vera, The Good Mothers ripercorre le
vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola
e Giuseppina Pesce, tre donne che osano contrapporsi alla
‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata
in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della
‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che
comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo
pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue
Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di
affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la
giustizia.
The Good Mother è un’opera
corale
Un’opera corale e
sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute
all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che
decidono di collaborare con la magistrata che lavora per
distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere
contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di
costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.
The Good Mothers è un adattamento dell’omonimo
romanzo bestseller scritto dal giornalista Alex Perry,
premiato dalla Foreign Press Association.
Valentina Bellé,
Gaia Girace, Micaela Ramazzotti, Elisa Amoruso e
Simona Distefano hanno partecipato alla conferenza
stampa di presentazione a Berlino 73, nel corso della quale hanno
commentato non solo il progetto, ma anche il loro approccio a
questa storia di donne che si sono opposte al potere e hanno
tentato di rompere la gabbia a cui erano state destinate sin dalla
nascita.
“Non conoscevo la storia
di questo donne, non conoscevo la storia della ‘ndrangheta – ha
spiegato Valentina Bellè che nella serie è Giuseppina Pesce – Per
me lavorare a questa serie ha significato imparare ad avere a che
fare con una realtà nuova, soprattutto quando sono andata in
Calabria e ho guardato negli occhi le persone che invece sentono
parlare di ‘ndrangheta da tutta la vita. È stato un viaggio
incredibile.”
Ha poi continuato:
“Credo sia interessante il titolo della serie, The Good
Mothers, le buone madri. Ci siamo molto interrogati su cosa volesse
dire esserlo nella realtà, cosa facesse di queste donne delle buone
madri.”
1 di 6
2022_ Wildside s.r.l. –
House productions LTD_ph.Claudio Iannone
2022_ Wildside s.r.l. –
House productions LTD_ph.Claudio Iannone
2022_ Wildside s.r.l. –
House productions LTD_ph.Claudio Iannone
2022_ Wildside s.r.l. –
House productions LTD_ph.Claudio Iannone
2022_ Wildside s.r.l. –
House productions LTD_ph.Claudio Iannone
2022_ Wildside s.r.l. –
House productions LTD_ph.Claudio Iannone
Dismessi i panni di Lila
Cerullo de L’Amica Geniale, Gaia Girace
torna con un nuovo personaggio, Denise Cosco, una delle donne che
si sono ribellate al potere maschile e violento della mafia
calabrese: “La ‘ndrangheta era sempre stata raccontata da un
punto di vista maschile, si parlava di armi e soldi. Ma questa
volta le protagoniste di questa storia sono le donne che in genere
vengono percepite come delle vittime. Costrette a sposarsi a 16
anni anche con persone che non conoscevano, a piegarsi tutta la
vita, a sottostare a un sistema che veniva accettato come un dato
di fatto, ma alcune si sono ribellate e alcune di queste sono state
uccise. Spero che la serie mandi un messaggio di speranza. Il mio
personaggio ha lottato e cercava giustizia, era l’amore di madre
che la spingeva a combattere.”
Le gabbie delle donne della
‘ndrangheta
Elisa Amoruso sottolinea
questo aspetto e continua: “La prospettiva della serie è
completamente diversa, in genere sono gli uomini a comparire in
questo tipo di racconti, a essere messi a confronto con questo
argomento, perché di solito sono loro ad avere il potere. Noi
abbiamo cercato di rimanere vicini ai personaggi, e di raccontare i
loro veri sentimenti.” Queste donne sono state spesso paragonate ad
animali in gabbia, ed è stata propri la gabbia che l’occhio dei
registi ha voluto restituire con lo sfruttamento di molti interni
stretti, di location davvero difficili. “Gli spazi scelti per le
riprese, in Calabria – spiega Amoruso – sono stati molto stretti e
credo che questo ci abbia aiutato a raccontare le gabbie in cui
queste donne hanno vissuto e vivono.”
La
serie, in esclusiva su Disney+ dal 5 aprile, è interpretata
anche daBarbara
Chichiarelli (Suburra– La
serie, Favolacce) in quelli di Anna
Colace, Francesco
Colella (ZeroZeroZero, Trust) in quelli
di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il
Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea
Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e
con Micaela Ramazzotti (La pazza
gioia, La prima cosa bella) nel ruolo di Lea
Garofalo.
La nuova serie FX
Fleishman is in Trouble si presenta come un dramma
modernissimo, con tocchi di commedia, quasi nera, e un poker di
protagonisti mozzafiato, una vera e propria ventata di aria fresca
nel panorama seriale delle piattaforme, saturo di storie e di punti
di vista.
Fleishman Is In
Trouble è la storia di Toby Fleishman (Jesse
Eisenberg), 41 anni, recentemente divorziato, che si tuffa
nel nuovo e coraggioso mondo delle app di appuntamenti ottenendo un
successo che non ha mai avuto in gioventù, prima di sposarsi alla
fine della scuola di medicina. Ma proprio all’inizio della sua
prima estate di libertà sessuale, la sua ex moglie, Rachel
(Claire
Danes), scompare, lasciandolo da solo a badare ai due
figli, Hannah di11 anni e Solly di 9 anni, senza oltretutto
lasciare nessun indizio su dove si sia cacciata. Mentre bilancia la
genitorialità, il ritorno dei vecchi amici Libby (Lizzy
Caplan) e Seth (Adam
Brody), una potenziale promozione in ospedale che sta
arrivando da molto tempo e tutte le donne idonee che Manhattan ha
da offrire, si rende conto che non sarà mai in grado di capire cosa
è successo a Rachel fino a quando non potrà finalmente affrontare
quello che è successo al loro matrimonio in primo luogo.
La storia di una
separazione non sembra particolarmente nuova o accattivante, eppure
l’occhio con cui la storia viene raccontata è davvero valido e
originale, forse perché Taffy Brodesser-Akner,
autrice dell’omonimo romanzo romanzo da cui la serie è tratta, è
anche ideatrice della serie e autrice dell’adattamento. Questo
rende l’opera estremamente coerente e specifica, radicata nel suo
tempo con una precisione chirurgica. Come ci ha tenuto a
specificare lo stesso
Jesse Eisenberg, molto convincente nei panni di Toby
Fleishman, in occasione della conferenza stampa internazionale:
“L’intera serie sembrava, allo stesso tempo, molto
specifico, culturalmente, comicamente e drammaticamente, ma anche
accessibile. È la stessa sensazione che ho provato leggendo il
romanzo, ovvero che la storia fosse qualcosa che sembra
culturalmente molto specifico, un mondo che conosco molto bene, con
cui ho familiarità e in cui sono cresciuto, ma allo stesso tempo,
fosse anche accessibile a qualcuno che è cresciuto in una serie di
circostanze completamente diverse. Questo è il tipo di bellezza
della serie e del libro.”
La signora Fleishman, o
meglio, l’ex signora Fleishman è interpretata da Claire Danes, che più matura come attrice (la
ricordiamo giovanissima in Piccole Donne del 1994) e più regala
performance di altissimo livello, ha raccontato com’è stato
approfondire questa relazione e questo matrimonio che non ce l’ha
fatta: “Ho adorato esplorare questo matrimonio e le altre
relazioni che lo circondano e in qualche modo lo rispecchiano.
Penso che in qualche modo vada a smuovere un’enorme paura che penso
condividiamo tutti, ovvero quanto bene conosci veramente il tuo
partner più intimo? E quanto bene ti conosci? E a volte, la
risposta risiede nel confrontarsi. Quindi sì. E penso che l’ansia
per quella potenziale alienazione nei pressi di questo processo sia
inquietante. E tragico, ma tutti i personaggi della serie lottano
con problemi molto grandi e devono attraversare i loro piccoli
crogioli e affrontare un sacco di disagi. E forse alla fine sono un
po’ più vicini alla verità con se stessi e l’uno con l’altro,
quindi, un po’ più vicini l’uno all’altro.”
Ad interpretare gli amici
di Toby ci sono Adam Brody e Lizzy Caplan che offrono una lettura dei loro
personaggi, Libby e Seth, e una lettura dei 40 anni come ancora un
territorio di mezzo, per alcuni versi non troppo distante dai 20
anni. “Non conosco la solitudine come è descritta nella serie e
nel libro – ha spiegato
Adam Brody-quanto c’è una certa malinconia
nell’intero della storia, e lo capisco. Lo sento riguardo alla
vita, e mi sembra che quando invecchi e hai 40 anni, continui a
farti domande su chi sei e dove vuoi andare, sei ancora a un bivio
e hai ancora un sacco di, non so, lezioni da imparare, cose da
scoprire, non sono dubbi che sono riservati ai ventenni.”
Anche Lizzy Caplan sembra pensarla allo stesso modo,
aggiungendo una componente in più alla conversazione: “Sì.
Penso che ci sia un tipo molto specifico di solitudine che si
avverte quando sei sposato, e penso che esista questa convinzione
non detta che le persone si dicono, dopo il matrimonio, che non si
sentiranno mai più soli. Ho questa persona. Ho la mia persona. E
poi una famiglia. E così, quando inizi a provare quei sentimenti di
solitudine o alienazione all’interno della tua famiglia o del tuo
nucleo familiare, è ancora più destabilizzante perché è come se
qualcuno stesse rinnegando la promessa. L’idea che quando la
persona più vicina a te, tuo marito, nel caso di Libby, è molto
facile puntare il dito a lui quando il resto della tua vita non sta
andando come avevi immaginato che andasse perché lui era lì per
tutto questo.”
Sicuramente
Fleishman Is In Trouble non trova risposte a
domande relative ai rapporti di coppia e al ricostruirsi una vita
sbriciolata da un divorzio, ma cerca di porre con intelligenza le
domande giuste.
Poche parole. Servono
davvero poche parole a Giacomo Abbruzzese per costruire una
storia nella quale è facile vederne così tante altre. Una storia di
fuga e di fantasmi, come era stato nell’America del 2019 (il
documentario che aveva preceduto questa opera prima di segno
diverso), che rappresenta il cinema italiano alla
Berlinale 2023, dove è in concorso. E da dove il suo
Disco Boy dà l’appuntamento agli spettatori per il
prossimo 9 marzo, quando arriverà nelle nostre sale distribuito da
Lucky Red.
Disco Boy: una fuga
verso la vita
Il regista pugliese
sceglie una doppia narrazione, dividendosi nel seguire il giovane
bielorusso Aleksei (il Franz Rogowski di Undine e Freaks Out), che durante una trasferta in Polonia si
sgancia dal gruppo di tifosi con cui viaggiava e con il suo amico
Mikhail tenta di raggiungere Parigi per arruolarsi nella Legione
Straniera e ottenere così il passaporto francese. Una possibilità
che lo storico corpo militare d’élite dell’esercito transalpino
offre a tutti, senza preoccuparsi che siano criminali,
“amministratori delegati” o clandestini.
In parallelo, e prima
che le loro strade si incrocino con quella di Alex, conosciamo
anche Jomo, giovane rivoluzionario a capo di una frangia del
Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger e in lotta contro
le compagnie petrolifere che hanno devastato il suo villaggio. Dal
quale anche la sorella Udoka (l’artista e attivista ivoriana
Laëtitia Ky) sogna di fuggire, verso la Francia,
verso Parigi.
Gli altri siamo
noi
Spesso le storie degli
esclusi trovano spazio al cinema, persone ai margini, costrette
dietro confini – fisici e non – e impossibilitate a riconoscersi, a
essere. Una alterità nella quale si muove Disco Boy
(Abbruzzese ha già diretto un documentario, come detto), una storia
di interessante esordio che che sceglie di affidarci a un
personaggio principale per accompagnarci in una contorta
esplorazione, una riflessione stilizzata e coinvolgente nella quale
il montaggio curato dallo stesso regista e sceneggiatore è
sincronizzato con il ritmo della colonna sonora firmata dalla
stella della musica elettronica Vitalic.
Musica che si conferma
via via elemento sempre più fondamentale del film, sia nella
costruzione della connessione tra i due personaggi, sia
nell’evidenziare tanto la loro ‘normalità’ quanto il bisogno di
trovare una forma di espressione di sé, e magari riconoscersi
simili ad altri altrimenti apparentemente diversi e lontani. Cura
che si aggiunge all’utilizzo da parte del regista di canzoni famose
e riconoscibili, decontestualizzate con un effetto straniante.
Una storia di
fantasmi e di ricerca di sé stessi
Il tentativo di
influenzare il nostro sguardo è evidente sin dal titolo, ma il
ritmo con il quale si procede nel processo di scoperta,
accettazione e superamento del nostro ‘eroe, però,’ è quello
scandito dai suoi lunghi silenzi, e dalle sue assenze. Spazi di
profonda analisi, affidata allo spettatore e suggerita – anche in
modo insistito e ammiccante – dalla messa in scena, più
“sciamanica” che psichedelica, per ammissione dello
stesso Abbruzzese,
che gioca in maniera intrigante con i fantasmi. Quello dell’amico
perduto, e celebrato in maniera grossolana eppure sentita, e quello
della sua vittima – casuale, conseguenza del plagio del miraggio
disumanizzante della Legione Straniera – alla quale Alex finirà per
dare una nuova vita, in qualche modo realizzandone il sogno.
Compagni di solitudine
prima, poi guide nell’affrancamento, i fantasmi sono l’elemento
chiave di una storia di rinunce e rinascita, che passa dal rifiuto
di una identità smerciata, scelta per opposizione, per sfuggire al
giudizio di “nullità” di una società violenta e interessata, a una
liberazione che arriva abbandonando il razionale e affidandosi
all’istinto più profondo. Una storia di passaggio non priva di
qualche manierismo ed eccesso di compiacimento, ma che riesce a far
convivere espressioni vitali e suggestioni intellettuali in una
forma comunque convincente.
Dopo il successo al
box office americano, e i numerosi riconoscimenti già ottenuti, tra
cui le tre nomination agli Oscar – Brendan Fraser candidato
come miglior attore protagonista, Hong Chau
candidata come miglior attrice non
protagonista e Anne Marie Bradley, Judy
Chin e Adrien
Morot candidati nella categoria miglior
trucco e acconciatura,
The Whale, l’ultimo emozionante, attesissimo film
di Darren Aronofsky, arriva nelle sale
italianeil 23 febbraio 2023
distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm
Collection.
In The Whale, Brendan Fraser è
Charlie, un insegnante di inglese che deve confrontarsi con i
propri fantasmi e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni,
nonché con un rapporto irrisolto con la figlia adolescente, per
un’ultima possibilità di redenzione.
Prodotto da
A24 e
da Darren Aronofsky per Protozoa Pictures,
The Whale è diretto dallo stesso
Aronofsky su una sceneggiatura di Samuel D. Hunter basata sulla sua
omonima opera teatrale. Il film è interpretato da Brendan Fraser (la saga di grande
successo “The Mummy”, “Viaggio al centro della terra”, “Crash –
Contatto fisico”), con Sadie
Sink (protagonista della serie di culto “Stranger Things”), Hong
Chau (“Downsizing – Vivere alla
grande”) già vincitrice del New York Film Critics
Online Award proprio per The
Whale, Ty
Simpkins (“Avengers: Endgame”, “Jurassic World”,
“Iron
Man 3”), Samantha
Morton (“The Walking Dead”,
“Cosmopolis”,“Minority Report”).
Sembra che Aquaman e il
Regno Perduto sia un film molto brutto. Sono
cominciate a circolare le prime voci in merito al film con
Jason Momoa, successive ai Test-Screening di
routine che si fanno per questi grandi blockbuster.
Secondo diversi addetti ai lavori,
il sequel del film DC Comics non è stato accolto molto bene dal
pubblico che ha assistito ai test. In effetti, è stato definito “il
peggior film DC mai visto”, e alla luce di quello che è già uscito
in sala, sembra davvero un’affermazione ardita.
Queste reazioni tendono ad essere
esagerate, ma non sono solo gli “scooper” online a pesare che il
film sia “terribile”. Anche
Jeff Sneider ha anche sentito che Aquaman e il Regno
Perduto è “terribile” e sembra pensare che questo sia
il motivo per cui il protagonista Jason Momoa
lascerà il ruolo principale alle spalle e interpreterà Lobo andando
avanti.
I hear it’s terrible and that’s why Momoa is
gonna be Lobo going forward. But they can’t say that yet because
then it would be a lame duck… and DC is hoping to wring another
billion out of the box office. First one was awful too, so not a
huge surprise. https://t.co/VlbUoqILDm
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in
Aquaman e
il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori.
Aquaman e
il regno perduto uscirà nelle sale americane il
21 dicembre 2023.
Michelle Rodriguez ha scoperto che il suo
personaggio di Fast and Furious, Letty, non era
morta e anzi stava tornando in azione in una maniera davvero
bizzarra.
Dopo che una massiccia esplosione
aveva apparentemente causato la sua morte in Fast & Furious
– Solo Parti Originali, del 2009, viene rivelato alla fine
di Fast Five che la Letty di Rodriguez è effettivamente
sopravvissuta. È stato un momento enorme per il franchise, ma anche
la rivelazione è stata importante per Rodriguez.
Nonostante sia un appuntamento fisso
nel franchise di Fast & Furious, Michelle
Rodriguez non è mai stata effettivamente informata della
sopravvivenza del suo personaggio. Al recente evento per la
premiere del
trailer di Fast and Furious 10 (tramite Insider), la Rodriguez ha
rivelato di averlo scoperto andando a vedere Fast Five al
cinema.
“Te lo giuro, ero a Parigi, e
vado a vedere ‘Fast Five’, ed è allora che l’ho scoperto da sola.
Nessuno me l’aveva detto. Nessuno mi ha chiamato. Nessuno ha detto
niente. Guardo un tag finale che dice: “Credi nei fantasmi?” Ho
subito afferrato il mio telefono. Sono a Parigi. Sono tipo, ‘Oh,
diavolo no.’ Lo scopro andando al cinema, Vin?”
Fast
X
(Fast
and Furious 10) è diretto dal regista di
Transporter Louis Leterrier, che ha assunto
il ruolo di Justin Lin dopo che Lin ha improvvisamente abbandonato
il progetto a causa di differenze creative. Il film è scritto
da Lin e Dan Mazeau, con Lin ancora impegnato come produttore.
Stando a quanto si comincia a
intercettare trai rumors in rete, l’eroe protagonista di
Avengers: The Kang Dynasty potrebbe essere
Tom Holland nei panni di
Spider-Man. A quanto pare l’interprete di Peter
Parker in carica dovrebbe aver firmato un nuovo accordo super
segreto che potrebbe proprio essere il contratto per metterlo al
centro della scena nel prossimo film degli Avengers.
Spider-Man: No Way Home ha rappresentato senza dubbio
il miglior uso del concetto di Multiverso da quando questo fenomeno
si è affacciato nella saga, quindi forse non dovremmo sorprenderci
che il web-slinger di Tom Holland sarà al centro
di
Avengers: The Kang Dynasty! Almeno questo è quello che
dice l’affidabile insider @MyTimeToShineH.
Su Twitter, l’utente ha affermano
che Holland ha firmato un nuovo enorme accordo “segreto” con i
Marvel Studios per tornare nei panni di
Spider-Man in un quarto film, che dovrebbe uscire prima di Avengers:
Secret Wars, atteso per il 2026, e per essere il
protagonista di The Kang Dynasty.
Se così fosse, sarebbe una
informazione enorme, e non possiamo fare a meno di chiederci cosa
potrebbe mai portare Peter Parker ad essere così importante per
quella storia. Dopotutto, i suoi compagni Vendicatori non ricordano
più chi c’è sotto la maschera, quindi gran parte della sua storia
condivisa con i più potenti eroi della Terra non esiste più.
Spidey, tuttavia, ha una certa
esperienza nel Multiverso e la sua esistenza nel MCU (che, come sappiamo, dipende
esclusivamente dall’accordo dei Marvel Studios con la Sony
Pictures) potrebbe significare che è una sorta di Nexus che
rappresenta una minaccia inaspettata per Kang. È anche possibile
che la natura di questo film significhi che Spider-Man sarà in
grado di invertire l’incantesimo del dottor Strange… sicuramente
questa è una situazione in cui Kang potrebbe essere in grado di
“aiutarlo”?
Dovremo aspettare e vedere, ma in
base a quanto detto qui, Spider-Man apparirà in
Avengers: The Kang Dynasty prima della sua tanto
attesa prossima uscita da solista.
Dal 23 marzo arriva
al cinema Stranizza d’amuri, il primo
lungometraggio da regista di Giuseppe Fiorello. Attore,
sceneggiatore, produttore, Giuseppe Fiorello porta sul grande schermo una
storia di un’amicizia e di un amore senza tempo, mai consumato e
per sempre ricordato. Ambientato tra Noto, Marzamemi, Ferla,
Buscemi, Priolo e Pachino, il film è interpretato da
Gabriele Pizzurro e Samuele
Segreto. Al loro fianco Fabrizia
Sacchi e Simona Malato nei ruoli delle
rispettive madri.
Stranizza d’amuri è anche
una canzone di Franco Battiato, il titolo del film è un omaggio al
Maestro siciliano la cui musica è grande protagonista del film.
Stranizza d’amuri è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime
del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di
Catania.
Stranizza D’Amuri, la trama
Giugno 1982, in una calda Sicilia
che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due
adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini
lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda
amicizia, ma anche qualcosa di più, qualcosa che non viene visto di
buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese. Coraggiosi e
affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle
dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non
comprendono e non sono disposti ad accettare… Stranizza d’amuri è
dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre,
avvenuto nel 1980 in provincia di Catania.
Una relazione
passeggera – “Quando mi piace qualcuno dico
banalità”. Charlotte, una madre single, e
Simon, uomo sposato con figli, si danno
appuntamento in un locale parigino dopo essersi conosciuti
fuggevolmente a una festa. È l’inizio di una relazione clandestina
che loro stessi definiscono fin da subito passeggera, e priva di
avvenire. La premessa di Una relazione passeggera,
undicesimo lungometraggio di Emmanuel Mouret sembra semplice. Il film però
associa dinamiche ben più complesse soprattutto quando al centro
della storia ci sono i sentimenti. Una relazione passeggera ha come
protagonisti Georgia Scalliet, Maxence
Tual, Sandrine Kiberlain,
Stéphane Mercoyrol, Vincent
Macaigne. La pellicola si trova in sala dal 16
febbraio.
Una relazione passeggera, la
recensione
Charlotte e
Simon sono due opposti. Il giorno e la notte, lei
loquace lui timido. Il
film francese di Mouret mette a nudo i
sentimenti e ci racconta l’amore da un punto di vista diverso, più
adulto, intraprendente e sempre fuori dalle righe. Quando ci sono
in gioco i sentimenti, come in Una relazione
passeggera, la posta in palio è più alta. Ma quando invece
si decide, da entrambe le parti, di vivere una relazione senza
vincoli? È quello che accade a Charlotte e
Simon.
Charlotte è
un’avventuriera, ha avuto il suo matrimonio, ha la sua famiglia e
dalla vita non chiede altro che un po’ di brio e avventura. Odia la
routine, come ammette lei stessa, ma allo stesso tempo si
contraddice perché quella che crea con Simon – ogni giovedì – è una
routine vera e propria. Invece, Simon è l’altra
faccia della luna di Una relazione passeggera.
Taciturno e mai intraprendente, impaurito da questa relazione da
questa donna che sembra sovrastarlo. Meravigliato dalla sua
bellezza e spaventato dalla complicità che a ogni incontro si fa
sempre più forte di prima.
Così, i due protagonisti di
Una relazione passeggera cercano in tutti i modi
di omettere a se stessi i loro sentimenti. Sarebbe tutto troppo
complicato e come i film mentali che fa Simon, il
finale è già scritto perché arriverà un giorno in cui non si
vedranno più. Passano i mesi e questo giorno sembra non arrivare
mai, la coppia consolida sempre più la relazione passeggera.
Basta farci domande e pensare al
futuro
In Una relazione
passeggera assistiamo alla cronaca di un tipo di amore,
maturo e folle allo stesso tempo. Non a caso il titolo originale
francese recita: Chronique d’une liaison passagère. Il
racconto di Simon e Charlotte è
un misto tra gli amori adolescenziali, istintivi e avventurosi e
l’amore adulto consapevole e che sa aspettare. I due protagonisti
incarnano al meglio le caratteristiche di uno e dell’altro.
Simon, per esempio, è un adolescente alle prime
armi, insicuro del suo corpo e delle sue prestazioni tra le
lenzuola che si innamora di una donna che ha carattere. Si, si
innamora. Perché alla fine, come due adolescenti,
Simon e Charlotte non hanno
saputo tenere lontani i sentimenti.
Sentimenti fatti con pochi gesti
eclatanti. Vivono il loro tempo insieme, seppur complici che questo
è un tempo limitato e che gli è stato concesso.
Non sono però in grado di confessarsi il loro amore a vicenda e
vivono di silenzi, di sguardi mancati, e di opportunità sprecate.
Anche la macchina da presa in Una relazione
passeggera ci dà un indizio quando durante una litigata,
la coppia si separa per un po’ e la telecamera fa un balzo in
avanti per mettere il volto dei protagonisti in primo
piano. Come se la verità ci venisse sbattuta in faccia,
prima a loro e poi allo spettatore.
Un’altra cosa che il regista e la
telecamera fanno, o per meglio dire non fanno, è concentrarsi sui
soggetti esterni. Veniamo a conoscenza delle vite esterne a questo
rapporto, che i due vivono come se fossero in una bolla, ma non
conosciamo i personaggi che ne fanno parte. Un espediente per
rimarcare ancora di più la loro relazione segreta
per non creare un ulteriore legame che possa farli soffrire. A
sconvolgere la trama di Una relazione passeggera è
Louise, una donna che la coppia incontra tramite
un sito di appuntamenti.
L’ultima corsa
La cronaca dell’amore di
Simon e Charlotte in Una
relazione passeggera va veloce, come una corsa che fai e
per la quale ti ritrovi senza fiato alla fine.
Louise ha cambiato le sorti della loro relazione
perché, dopo un breve periodo di separazione,
Charlotte confesserà a Simon di
essersi innamorata di lei. Un amore dolce e sensibile che la stessa
Charlotte sceglie, anche solo perché – non ammettendolo a se stessa
– lo trova più facile da vivere. Il loro amore, fatto di sentimenti
repressi e verità taciute, rimane un ricordo vivido nelle loro
menti anche quando finisce.
Questo amore così clandestino;
eppure, vissuto a 360° da i protagonisti arriva al termine e si
porta dietro come un fagottino tutto un bagaglio di non detti che
verranno sviscerati solo alla fine del film. La narrazione stessa
di Mouret non lascia spazio alla tragedia, alle
urla, all’odio ma tutto avviene così come era iniziato, con un
massimo rispetto. Così la fine di Una relazione
passeggera arriva e con lei anche il momento della verità
e delle confessioni. Dopo due anni dalla separazione,
Charlotte e Simon si incontrano
per caso in un cinema.
Dopo due anni è momento di dare
sfogo a quello che il cuore non è riuscito a rivelare in quei mesi
così intensi. Per un attimo, lo stesso spettatore si dimentica di
tutto il contorno ed esistono solo Simon e
Charlotte al centro della scena. Quanto sarebbe
stato più facile mollare tutto e sparire, solo loro due. Quanto
sarebbe stato più facile parlarsi a cuore aperto invece di
minimizzare i sentimenti mascherandoli da avventura. E così ora che
il vaso di Pandora è stato aperto, tutto potrebbe far pensare a una
fuga dei due amanti che coronano il loro sogno/capriccio d’amore.
Invece, ci troviamo ancora sulla pista dell’amore pronti a vivere
l’ultima corsa.
Sebbene il terzo capitolo di
Ant-Man si svolga per lo più nel Regno Quantico, i
suoi eventi avranno probabilmente un effetto a catena sull’intero
MCU in Avengers:
La dinastia Kang e Avengers: Secret Wars che riporteranno le
varianti malvagie di Majors. Ant-Man and the Wasp:
Quantumania rivela che Kang ha costruito
un impero all’interno del Regno Quantico del MCU dopo aver distrutto innumerevoli linee
temporali e ucciso innumerevoli varianti degli Avengers.
Kang viene sconfitto in Ant-Man &
The Wasp: Quantumania?
Kang il Conquistatore è un cattivo quasi
imbattibile in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
È abbastanza potente da distruggere intere linee temporali e
sconfiggere da solo gli Avengers degli universi alternativi. Tuttavia,
il villain sottovaluta gli avversari. Dopo aver ottenuto un
vantaggio su Ant-Man e la sua famiglia, Kang
cattura Janet van Dyne – con cui ha un conto in
sospeso. Cassie Lang – interpretata da Kathryn Newton – raduna rapidamente il popolo
libero del Regno Quantico, mentre Ant-Man e
Wasp distruggono l’impero di Kang e cercano di
rompere il suo motore multiversale.
Sarà poi Hank Pym a
ribaltare la situazione. Pym e il suo esercito di formiche
altamente intelligenti – cadute nel Regno Quantico
insieme ad Ant-Man – travolgono gli scudi di Kang.
Il maltrattamento di Kang nei confronti di MODOK si ritorce contro di lui:
Cassie convince MODOK a
ribellarsi e, in un ironico sacrificio, fa saltare le difese di
Kang. Gli eroi fuggono sulla Terra, ma poiché
Kang sta per fare lo stesso, Scott Lang fa esplodere il motore
multiversale, intrappolandosi apparentemente nel Regno Quantico con
Kang. Fortunatamente, Wasp ritorna e rispedisce
Kang nella sua macchina. Non si sa se Kang muoia o
se venga inviato in un altro universo del MCU.
Il dispositivo creato da Cassie
Lang per mandare segnali al Regno Quantico
Gli eventi di Ant-Man and
the Wasp: Quantumania avvengono grazie al dispositivo
creato da Cassie Lang per mandare segnali al Regno
Quantico. Il dispositivo di Cassie ha anche il compito di
interpretare questi segnali, consentendole di dare un’occhiata
all’universo microscopico senza dovervi entrare. Tuttavia, il primo
segnale che invia viene ricevuto da Kang il Conquistatore, che lo usa per
risucchiare la Famiglia Ant-Man nel Regno Quantico. Con la
tecnologia che Kang il Conquistatore si è lasciato alle spalle, è
possibile realizzare un modo sicuro per viaggiare tra i reami ed
evitare di rimanere bloccati nel Regno Quantico per periodi di
tempo indefiniti.
Ma se Ant-Man e gli
Avengers volessero viaggiare ancora nel
Multiverso, avrebbero bisogno delle conoscenze di
Kang sulle dimensioni alternative per trasformare il dispositivo di
Cassie in una macchina per portali multiversali.
Per ora, il dispositivo di Cassie sembra garantire solo l’accesso
al Regno Quantico, il che potrebbe tornare utile
in futuro se gli eroi dovessero mai fuggire dal loro universo
natale. Ma potrebbe anche essere il primo passo verso la creazione
di una tecnologia che aiuterà i Vendicatori a viaggiare tra gli
universi.
MODOK ritornerà?
Mentre Darren Cross è ossessionato dall’idea di
diventare una perfetta macchina per uccidere, la sua trasformazione
in MODOK ha lasciato abbastanza umanità per
entrare in empatia con Cassie Lang e ribellarsi a
Kang il Conquistatore. L’esplosione autoinflitta
di MODOK frigge il suo corpo meccanico, ma
sopravvive abbastanza a lungo per fare ammenda e “morire da
Avengers”.
Ma il temperamento di
MODOK lascia anche immaginare che abbia inscenato
la sua morte per farsi passare per martire, per poi rimettersi in
sesto e tornare alle sue vecchie abitudini. Non lavorando più per
Kang, MODOK potrebbe cercare di eliminare il
popolo libero del Regno Quantico o di conquistarli a proprio
vantaggio. Anche se MODOK sembra morto, è ancora possibile che
ritorni.
Cosa succederà nel Regno Quantico e
al suo popolo?
Dopo aver contribuito a sconfiggere
Kang, il popolo del Regno Quantico potrà costuire questa società
utopica forse guidata da Jentorra, Quaz e Veb. Possono impadronirsi
della tecnologia di Kang e creare i propri meccanismi di difesa per
evitare che futuri invasori prendano il sopravvento.
Traditori come
Krylar di Bill Murray, invece, saranno probabilmente
perseguiti per il loro tradimento. Lo stesso Krylar invece possiamo
considerarlo morto. Una volta fatto fuori Kang, tuttavia, il futuro
sembra luminoso per i Combattenti per la Libertà.
Il futuro di Ant-Man, Wasp e Cassie
dopo Quantumania
L’avventura di
Ant-Man e Wasp nel Regno Quantico aggiunge un’altra vittoria alla
linea temporale del MCU di
Ant-Man, e i due riprenderanno la loro vita
quotidiana di supereroi famosi. Ma il finale di Ant-Man and
the Wasp: Quantumania suggerisce che Scott Lang continuerà
a preoccuparsi degli effetti collaterali che la sconfitta di Kang
avrà sul multiverso, poiché Kang ha chiarito che il suo regno non
sarà mai finito. Proprio come
Tony Stark temeva l’arrivo di Thanos, Scott Lang capisce che
Kang potrebbe tornare prima del tempo.
Fortunatamente, la Famiglia delle Formiche sarà pronta a combattere
quando ciò accadrà.
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania fa un passo avanti verso la formazione dei
Giovani Vendicatori del MCU con la prima
apparizione di Cassie Lang come supereroe. Cassie ha dimostrato il
suo valore come nuovo membro della Ant-Family, anche se non ha
ancora assunto la piena formazione come supereroe. Ora che è
tornata a casa, Cassie può usare la sua tuta e le sue nuove abilità
di combattimento per combattere le ingiustizie. Nei panni dell’eroe
alle prime armi Stature,
Cassie Lang potrebbe incrociare le strade di altri
Giovani Vendicatori come Ms.
Marvel e Kate Bishop. Contribuire a sconfiggere un
cattivo formidabile come Kang il Conquistatore la rende una risorsa
perfetta per i Giovani Vendicatori quando sarà il momento di
riunirsi.
Questa non è la prima volta che
sentiamo questi tipi di rumors, ma un insider affidabile afferma
che Danny Ramirez si vestirà davvero come il nuovo
Falcon dell’MCU in Captain
America: New World Order. Abbiamo incontrato il
personaggio per la prima volta in The
Falcon and The Winter Soldier, ma nonostante
fosse chiaramente uno dei più stretti alleati di Sam Wilson, era
praticamente un non-fattore nella serie. I fan sospettavano
che la sua introduzione potesse essere un modo per gettare le basi
per qualcosa di più grande lungo la linea principale della storia,
e l’ipoteso che l’eroe possa adattarsi al prossimo film di
Capitan America ha senso.
Tuttavia, sarà molto interessante vedere come i Marvel Studios lo gestiranno. Nei
fumetti, Joaquin era un immigrato messicano che si prendeva cura
dei migranti privi di documenti che attraversavano il confine con
l’America. Ciò lo ha portato a essere preso di mira dai Figli
del Serpente, con il malvagio Malus che ha poi sperimentato
sull’adolescente per creare più di un semplice Falcon in costume.
Quando il suo DNA è stato unito al falco psichico di Sam, Redwing,
a Joaquin sono cresciuti ali e artigli e ha acquisito sensi simili
a uccelli insieme a vari altri superpoteri.
Da un lato, sembra probabile che i
Marvel Studios daranno un costume
al personaggio di Ramirez e lo faranno unire a Sam in battaglia
come il nuovo Falcon. Dall’altro, con The Leader pronto a fare il
suo ritorno in Captain
America: New World Order, questo potrebbe suggerisci
che la possibilità che conduca esperimenti su Joaquin per creare un
Falcon molto diverso per l’MCU potrebbe essere
improbabile. Vedremo cosa succede, ma questo si preannuncia come un
film pieno zeppo di avvenimenti e che potrebbe preparare il terreno
per tutti i tipi di spin-off. Captain
America: New World Order uscirà nelle sale il 3
maggio 2024.
Julius Onah dirige Captain
America: New World Order, su una sceneggiatura di
Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà
Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain
America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín
Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di
Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di
Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth
Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3
maggio 2024.
Jake Schreier
dirigerà Thunderbolts e
si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast
dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter
Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent,
Olga Kurylenko come Antonia
Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red
Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost,
e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina
Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà
nei cinema il 26 luglio 2024.
Sono attualmente in corso le
riprese della seconda stagione di ANDOR a
Londra, e alcune nuove foto dal set hanno rivelato la riunione
di Cassian Andor (Diego
Luna) con Bix (Adria Arjona). Nel finale della
prima stagione, Cassian è riuscito a salvarla dall’Impero, ma
il suo vecchio amico è stato messo a dura prova dai suoi
rapitori. Non siamo sicuri che Box si sia ripreso
completamente quando avrà luogo questo incontro, ma sembra
mortalmente seria durante questo incontro con il ribelle.
Mentre il primo lotto di episodi si è svolto in un periodo di tempo
relativamente breve, i successivi 12 copriranno i successivi
quattro anni della vita di Cassian come ribelle prima
degli eventi di
Rogue One: A Star Wars Story.
Con questo da tenere presente, non abbiamo idea di quando si terrà
effettivamente questo incontro! Si ritiene che la Lucasfilm
avesse originariamente pianificato di raccontare questa storia in
cinque stagioni di 12 episodi, ognuna delle quali copriva un anno
nella vita di Cassian. Fortunatamente, ci hanno ripensato, ma
a quel punto i piani erano già in atto per i primi 12 episodio
hanno effettivamente coperto un anno; nella seconda stagione,
riceviamo tre episodi all’anno.
Dati quei salti temporali
pianificati, non c’è niente da dire che questa sia la prima volta
che Cassian e Bix si incrociano dall’ultima volta che li abbiamo
visti. Ad ogni modo, immaginiamo che stia cercando di essere
coinvolta in Luthen Rael’s Rebellion! ANDOR
presenta Star
Wars da una prospettiva diversa, concentrandosi sulle
persone comuni le cui vite sono influenzate dall’Impero. Le
decisioni che prendono hanno conseguenze reali e la posta in gioco
per loro e per la Galassia non potrebbe essere più alta.
Lo spettacolo è stato ampiamente
acclamato come la migliore serie TV di Star Wars su
Disney+ e ha sicuramente fatto
breccia nei fan del franchise. Dai un’occhiata a queste
ultime foto dal set della stagione 2 di
ANDOR andando
su Mail Online.
Attenzione: seguono
importanti spoiler per
l’episodio di questa settimana di The
Last of Us e per entrambi i videogiochi. Il
sesto episodio di The
Last of Us, “Kin”, è stato un episodio un po’ più
leggero dopo i tragici eventi della puntata della scorsa settimana,
quando Joel si è finalmente riunito con suo fratello,
Tommy, e – dopo un acceso scambio – ha consolidato il suo
legame con Ellie.
L’episodio presentava parecchi cenni ai giochi, in
particolare alla Parte II (Shimmer
il cavallo, ecc.), Ma un momento specifico ha attratto l’attenzione
della community portando a molte speculazioni sul fatto che un
personaggio principale potesse essere stato introdotto in una scena
apparentemente casuale. Poco dopo che Joel ed Ellie arrivano a
Jackson, quest’ultima vede una ragazza dai capelli scuri che la
guarda mentre sta mangiando e urla: “che diavolo stai guardando?”.
I fan hanno subito iniziato a chiedersi se questa potesse essere
Dina, che si unisce a Ellie nella sua missione di vendetta nella
Parte II e alla fine diventa il suo interesse
amoroso. Un po’ forzato? Forse, ma ascolta la seguente
clip dal podcast del dopo-spettacolo!
For anyone who isn’t sure. Here’s the
conversation from the creators in the after show podcast. pic.twitter.com/olTYbGrocM
Il personaggio è elencato nei titoli
di coda come “Staring Girl” ed è interpretato dall’attrice 26enne
Paolina van Kleef. Sta chiaramente interpretando
un personaggio più piccolo della sua età, però, e se la seconda
stagione segue i giochi, inizierà dopo un salto temporale di 3
anni.
The Last of
Us racconta una storia che si svolge vent’anni
dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto,
viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da
una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray
Bartlett veste i panni di Frank, Nick
Offerman quelli di Bill, Storm Reid è
Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include
anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn
Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene
nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di
Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione
Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
In seguito alle numerosi voci
secondo cui l’attore Robert Downey Jr. potrebbe tornare ad
interpretare Iron Man per contribuire alla
battaglia finale contro
Kang il Conquistare oggi arrivano le parole del
vicepresidente della produzione e dello sviluppo dei Marvel Studios, Stephen Broussard che ha
affrontato le speculazioni.
Robert Downey Jr. aveva già precedentemente
ricordato di aver chiuso con il personaggio nelle interviste,
sebbene abbia anche detto “mai dire mai” quando è stato
interrogato su un potenziale ritorno, e ci sono voci insistenti
secondo cui una variante di Iron Man avrà un ruolo
nella
saga del Multiverso, molto probabilmente inAvengers: Secret
Wars.
La natura del Multiverso significa che ciò sarebbe certamente
possibile (se Downey Jr. riprendendo il ruolo sminuirebbe il
sacrificio di Stark è in discussione), ma il vicepresidente della
produzione e dello sviluppo dei Marvel Studios Stephen Broussard ha
invece confermare che RDJ non tornerà durante un recente intervista
coni09.
“Beh, penso che una
delle meta-narrazioni della Fase Quattro riguardasse nuovi
personaggi. Si trattava di nuove persone che entravano nei
mantelli. Se guardi, tipo, Cassie [Lang in ‘Quantumania’] che si fa
un abito e Kate Bishop [ in “Occhio di falco”], nuovi personaggi
introdotti come Jack in Werewolf by Night. Dopo questi primi 10
anni di narrazione Marvel, le torce vengono passate,
come con
Robert Downey Jr. che non è più [sul] tavolo e cose del genere.
Quindi è stato un po’ come una nuova generazione che si è fatta
avanti, cosa che, ancora una volta, è sempre accaduta nei
fumetti”.
Vale la pena notare che
Broussard non stava affrontando la voce in modo specifico, e i suoi
commenti potrebbero semplicemente riferirsi al fatto che non hanno
più pieno accesso al personaggio.Inoltre, se Downey
Jr. fosse in fila per un film futuro, non è che lo ammetterà
comunque.
In vista dell’imminente
premiere della quarta stagione di Sex
Education alla fine di quest’anno,
la veterana della serie Emma Mackey ha confermato che non tornerà per
la potenziale quinta stagione del popolare teen drama, che al
momento non è ancora stata ordinata da Netflix.Parlando
con RadioTimes ,
quando le è stato chiesto del futuro
di Sex Education,
Mackey ha rivelato di aver appena completato le riprese delle sue
scene per la prossima quarta stagione, dove ha già detto addio al
suo personaggio preferito dai fan, Maeve.
“Stagione 5? Ho
appena finito il quarto la scorsa settimana! ha detto
Mackey. “No, non credo che sarò nella quinta stagione. Ho
salutato Maeve.”
Mackey, che di recente ha vinto il BAFTA Rising Award, ha
ottenuto il riconoscimento per il suo ruolo da protagonista come
Maeve in Sex
Education. In precedenza ha recitato nel
remake di Assassinio
sul Nilo e nel dramma
biografico Emily. La
vedremo prossimamente al fianco di
Margot Robbie nell’attesissimo adattamento
cinematografico di Barbie di
Greta
Gerwig.
Inoltre, la quarta
stagione di Sex
Education ha anche accolto con favore
l’aggiunta di Jodie Turner-Smith, che è stata invitata ad
apparire nella serie Netflix dall’attore
di Doctor Who Ncuti
Gatwa. In un’intervista con Variety, Turner-Smith
ha preso in giro il suo personaggio come qualcuno che sarà
collegato alla trama di Eric.“Prima di tutto le
mie scene erano con Ncuti Gatwa… ed è il mio personaggio preferito
nello show“, ha detto Turner-Smith. “Quindi, quando
mi ha chiamato e mi ha chiesto di farlo, ho pensato, non mi
interessa quanto stanno pagando che sto facendo.”
Sex
Education è attualmente interpretato da
Asa Butterfield,
Gillian Anderson, Ncuti Gatwa, Aimee-Lou Wood, Emma Mackey,
Connor Swindells, Kedar Williams-Stirling, Mimi Keene, George
Robinson, Chinenye Ezeudu, Dua Saleh, Alistair Petrie e
Samantha Spiro.
Sex
Educationproviene dalla scrittrice e
creatrice Laurie Nunn, con Eleven come
produttore. Gli sceneggiatori includono Sophie
Goodhart, Selina Lim, Mawaan Rizwan, Temi Wilkey e Alice
Seabright, con materiale aggiuntivo di Jodie
Mitchell. La terza stagione è diretta da Ben Taylor e
Runyararo Mapfumo, con Taylor, Laurie Nunn e Jamie Campbell come
produttori esecutivi.
James Cameron si è impegnato a dirigere gran
parte del franchise di Avatar in
futuro, ma vorrebbe comunque trovare il tempo per dirigere un
progetto diverso prima di iniziare con Avatar
4.Parlando
con LA
Times, il regista ha detto che mentre l’imminente
terzo filmAvatar è
in prima linea nella sua mente, vorrebbe dirigere l’adattamento del
romanzo di saggistica di Charles R.
Pellegrino The Last Train From Hiroshima:
The Survivors Lost Book prima di
lavorare su Avatar
4.
“Viviamo in un mondo più
precario di quanto pensassimo“, ha detto Cameron del
significato del film. “Penso che il film su Hiroshima
sarebbe quanto mai attuale, se non di più. Ricorda alle
persone cosa fanno veramente queste armi quando vengono usate
contro obiettivi umani”.Il legame di Cameron con
un adattamento cinematografico del libro è stato lungo. Più di
10 anni fa, nel 2010, Cameron ha opzionato i diritti per realizzare
un film basato sul libro.
Il romanzo documenta la vita
sia a Hiroshima che a Nagasaki durante i tempi
precedenti, durante e dopo i bombardamenti atomici del Giappone da
parte degli Stati Uniti. La storia si concentra principalmente
su vari sopravvissuti agli attentati, tra cui Tsutomu
Yamaguchi, l’unica persona che è stata verificata essere
sopravvissuta all’impatto di entrambi gli attacchi.
Sebbene non si sappia nulla
sullo stato di produzione di quel film, James Cameron sembra essere estremamente
impegnato negli ultimi tempi. Il leggendario regista ha
recentemente concluso e lanciato l’attesissimo sequel diAvatar, Avatar:
La via dell’acqua.
Cameron ha anche già girato
il terzo film, intitolatoAvatar
3fin d’ora, che è stato girato
contemporaneamente a Avatar: La via
dell’acqua. Anche il quarto e il
quinto
film Avatar sono
in varie fasi di produzione e sono attualmente previsti per essere
rilasciati rispettivamente il 18 dicembre 2026 e il 22 dicembre
2028.
I co-direttori dei DC Studios
James Gunn e Peter Safran
hanno svelato la prima parte della loro lista DCU poche settimane fa, e mentre sono
stati annunciati diversi importanti progetti per grandi e piccoli
schermi, ai fan non è stata data una risposta definitiva quando si
è arrivati alle domande sullp stato di una delle pietre miliari
del roster DC Comics: Wonder Woman.
Una serie TV Paradise
Lost ambientata a Themyscira è in lavorazione,
ma, per quanto ne sappiamo, Diana non apparirà. In seguito Gunn ha
confermato di non aver dato a Gal Gadot “lo stivale” come
suggerivano le prime voci, e aveva parlato con l’attrice,
presumibilmente di restare o separarsi dal personaggio. Ebbene ieri
vi avevamo anche segnalato un alcuni dettagli sui nuovi Batman e
Superman, e oggi tocca a Wonder Woman. Indipendentemente dal fatto
che
Gadot finisca per tornare nei panni di Wonder Woman o meno,
Gunn ha ora rivelato che il personaggio prenderà sicuramente in
considerazione i suoi piani per il DCU e non sarà “abbandonato” per troppo
tempo.
James Gunn non ha
ancora affrontato direttamente lo status di Gal Gadot, quindi c’è la possibilità che
stiano semplicemente cercando di elaborare un nuovo accordo.
Inoltre, se la DCU avrà un nuovo Superman e
Batman, probabilmente ha più senso lanciare anche una
nuova Wonder Woman.
La prossima apparizione
di Brie Larson nel MCU è prevista per
il 28 luglio 2023, data in cui uscirà The
Marvels. Nel secondo film di Captain Marvel, Carol
Danvers farà squadra con altre due eroine della Marvel Comics, le cui storie nel MCU sono state
definite dagli show della Fase 4 di Disney+. Dopo aver acquisito i
superpoteri in WandaVision,
la Monica Rambeau di Teyonah
Parris tornerà in The
Marvels, così come la Kamala Khan di Ms. Marvel. Diretto da
Nia DaCosta, il terzo capitolo della Fase 5 vedrà anche l’ennesima apparizione del
Nick Fury di Samuel L. Jackson. Per quanto riguarda la
trama, i dettagli non sono ancora stati resi noti, ma Zawe
Ashton è stata scelta per interpretare uno dei
cattivi.
Captain America: New World
Order
Dopo aver trasformato
ufficialmente Sam Wilson nella prossima Sentinella della
Libertà, il successore di Steve Rogers nel MCU si presenterà in
Captain America: New World Order. Con
Julius Onah al timone, Captain America 4 metterà il
personaggio di Anthony Mackie contro un avversario
sorprendente, il Leader. Riprendendo il suo ruolo da
L’incredibile Hulk, Samuel Sterns
dovrebbe finalmente completare la trasformazione nella sua
controparte fumettistica. Tornerà anche il Generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross, ma
questa volta sarà portato in vita da Harrison Ford. Un terzo personaggio di
Hulk, una mutante nota come
Sabra, farà il suo debutto nel MCU. Il film uscirà
il 3 maggio 2024.
Thunderbolts
Una manciata di personaggi
noti del MCU
si riunirà per formare la propria squadra di supereroi in Thunderbolts.
Tipicamente rappresentati come una squadra di supercriminali che
diventano antieroi, i Thunderbolts
daranno vita a una serie di progetti del MCU, a partire da
The Falcon e Winter Soldier. Descritto come un
sequel di Black Widow, Thunderbolts è costruito attorno a una
formazione composta da Red Guardian (David
Harbour), Yelena Belova (Florence
Pugh), Ghost (Hannah
John-Kamen), Taskmaster (Olga
Kurylenko), U.S. Agent (Wyatt
Russell) e Bucky Barnes (Sebastian
Stan), che fungerà da leader della squadra.
Julia Louis-Dreyfus farà la sua quinta apparizione
nel MCU nel
ruolo della Contessa Valentina Allegra de
Fontaine, la responsabile dell’operazione. Thunderbolts uscirà
il 26 luglio 2024.
Blade
Anni dopo aver fatto un
cameo vocale nella scena post-credits di Eternals, Mahershala Ali apparirà in carne e ossa nei
panni dell’iconico cacciatore di vampiri della Marvel Comics in Blade,
un film pronto a esplorare l’angolo soprannaturale del MCU. Diretto da
Yann Demange, il film non ha ancora un antagonista
confermato per il personaggio di Ali, né una trama
nota. Tuttavia, è stato riferito che la Lama d’Ebano di Black Knight sarà presente ma, per il momento,
non si sa se il Dane Whitman di Kit Harington
sarà coinvolto nella storia come Black Knight del MCU. In uscita il 6
settembre 2024, Blade
concluderà la Fase 5.
Deadpool 3
Deadpool
3, il primo film vietato ai minori del MCU, porterà il
mercenario chiacchierone di Ryan Reynolds nel MCU. Shawn
Levy è stato incaricato di dirigere il film, che unirà
Deadpool con il Wolverine di
Hugh Jackman, che farà anche la sua prima
incursione nel Marvel Cinematic
Universe nel film. Non è chiaro come il film li inserirà nel
MCU, ma si
ritiene che il concetto di multiverso sia in gioco. In uscita il 6
novembre, Deadpool 3 è l’ultimo film del MCU del 2024 e il
primo capitolo della Fase 6 della Marvel.
Fantastic Four
Finora ci sono stati tre
film dei Fantastici Quattro in live-action, ma
nessuno sotto il segno dei Marvel Studios. Le cose cambieranno
il 15 febbraio 2025, quando arriverà nelle sale il primo
adattamento dei Fantastici
Quattro del MCU. Non è ancora
stato definito il cast, ma rimane la possibilità che il film
riporti in scena John Krasinski, che ha interpretato una
versione alternativa di Mr. Fantastic in Doctor Strange nel Multiverso della follia.
Secondo Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, la sua importanza
per il futuro del MCU è paragonabile a
quella di The Avengers. La regia è affidata a
Matt Shakman (WandaVision).
Avengers: The Kang Dynasty
Una nuova iterazione degli
Eroi più potenti della Terra sarà protagonista di Avengers: The Kang Dynasty di Destin
Daniel Cretton. Per ora non si conosce la formazione
specifica che la Marvel ha in mente per il quinto
film dei Vendicatori, ma ciò che non è certo un segreto è
l’identità del cattivo. Come conferma il titolo, il prossimo
progetto della Fase 6 vedrà il ritorno di Kang il Conquistatore. La sua battaglia con i
Vendicatori sarà il culmine degli eventi di una serie di precedenti
episodi del MCU, tra cui
Loki, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e altri
ancora. L’uscita di The Kang Dynasty è prevista per il 2 maggio
2025.
Avengers: Secret Wars
Analogamente a come la
Marvel ha distribuito Infinity War e Endgame a distanza di anni, lo studio seguirà
una strategia simile con il quinto e il sesto film dei Vendicatori.
Presumibilmente, qualsiasi cosa accada in The Kang Dynasty, porterà direttamente ad
Avengers: Secret Wars. La storia a fumetti con
cui Secret Wars condivide il nome vedeva un’entità cosmica nota
come Beyonder portare un gruppo eterogeneo di
supereroi della Marvel Comics in una dimensione tascabile
chiamata Battleworld per combattere una selezione
dei loro più grandi cattivi. La versione del MCU di questo
evento, che potrebbe o meno coinvolgere Kang il Conquistatore, sarà scritta da
Michael Waldron e uscirà il 1° maggio 2026. Al
momento non c’è un regista designato.
Armor Wars (TBA)
Originariamente prevista
come serie Disney+ in sei episodi, Armor Wars si basa su una storia a fumetti
tratta dalle pagine di Iron Man che vede
Tony Stark deciso a fare di tutto per rintracciare
i progetti delle sue armature rubate. Per la trasposizione della
storia nel MCU, la Marvel sostituirà il Vendicatore
corazzato con il War Machine di Don Cheadle,
che cercherà di preservare l’eredità del Vendicatore caduto tenendo
la tecnologia di Tony fuori dalle mani sbagliate. Armor
Wars, che non ha un regista, non ha un posto confermato
nella saga del Multiverso, tanto meno una data di uscita.
Shang-Chi 2 (TBA)
Qualche tempo dopo aver
diretto
Avengers: The Kang Dynasty, Cretton
tornerà a dirigere e scrivere il sequel di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.
Confermato in fase di sviluppo presso i Marvel Studios, Shang-Chi
2 è uno dei tre film del MCU senza data di
uscita. Non sorprende che Simu Liu sia a bordo nel
ruolo del Maestro di Kung Fu. Per quanto riguarda la storia, il
primo film ha creato una trama che coinvolge una misteriosa
minaccia dal multiverso e l’acquisizione dell’organizzazione dei
Dieci Anelli da parte di sua sorella.
Spider-Man 4 (TBA)
Il periodo in cui Tom Holland ha interpretato il Peter Parker
del MCU non
si è concluso con Spider-Man: No Way Home. Il film è ancora in
fase di progettazione, quindi non ci sono dettagli sul cast, sul
regista, sulla data di uscita e sulla trama. Detto questo,
Feige ha dichiarato che la storia è in fase di
scrittura. Dal momento che No Way Home si è concluso con la rimozione
dell’identità segreta di Peter dalla memoria di tutti i suoi amici,
il nuovo film ha l’opportunità di introdurre l’Arrampica-muri in un
nuovo cast di personaggi dei fumetti di
Spider-Man.
Il 2006 è stata un’anna decisamente
ricca di magia per il cinema. In quel preciso anno sono infatti
usciti in sala tre film incentrati sul mondo della magia e
sull’illusionismo, raccontandoli ovviamente da punti di vista
differenti. Questi sono The
Prestige di Christopher
Nolan, Scoop
di Woody Allen e The Illusionist –
L’illusionista di Neil Burger.
Quest’ultimo ha però finito con il passare più in sordina rispetto
agli altri due titoli, anche per via delle somiglianze che
condivide in particolare con il film di Nolan. Nel tempo, però, è
stato riscoperto quale opera intelligente, affascinante e ricca a
sua volta di magia.
Scritto dallo stesso Burger, The
Illusionist – L’illusionista è tratto dal racconto breve
Eisenheim the Illusionist, del vincitore
del premio Pulitzer Steven Millhauser. La trama
del film si discosta in realtà in più punti da quella del racconto,
dando tuttavia vita ad una storia che esplora il mondo della magia
e i suoi lati più oscuri. Tra le fonti d’ispirazione, però, si
annovera anche un reale e tutt’oggi misterioso evento verificatosi
a Mayerling nel 1889. Ambientato in Austria ma girato in realtà in
Repubblica Ceca, il film presenta dunque un’atmosfera cupa e
decadente, che affronta in modo ricco di fascino eventi piuttosto
complessi.
Affermatosi come un buon successo di
critica e pubblico, The Illusionist – L’illusionista non
dovrebbe dunque essere confuso o sminuito rispetto agli altri due
titoli citati, in quantoo sa offrire grande intrattenimento
trovando una propria originalità. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama di The Illusionist –
L’illusionista e il cast del film
Protagonista del film è
l’illusionista Eisenheim, il quale dopo anni
ritrova un suo amore adolescenziale, ovvero la duchessa
Sophie von Teschen. Questa è però promessa sposa
al principe Leopold, che progetta di avere
l’appoggio degli ungheresi per rovesciare il padre. Eisenheim e
Sophie, però, riavvicinandosi ritrovano anche la passione che li
aveva uniti un tempo. La follia di Leopold, però, rappresenterà un
forte ostacolo al loro amore, costringendo i due ad una
clandestinità che avrà però vita breve. Ben presto, pur di poter
stare con la sua amata, Eisenheim si troverà a dover dar vita al
suo spettacolo di magia più importante di sempre.
Ad interpretare l’illusionista
Eisenheim vi è l’attore Edward Norton,
il quale si fece affiancare da un vero illusionista al fine di
impare i trucchi del mestiere, evitando dunque che si dovesse
ricorrere agli effetti speciali per realizzare le magie presenti
nel film. Accanto a lui, nel ruolo di Sophie von Teschen, vi è
invece l’attrice Jessica Biel,
mentre Rufus Sewell è
il crudele Leopold. Paul Giamatti
interpreta invece l’ispettore Walter Uhl, mentre Eddie
Marsan è Josef Fischer. Ad interpretare il giovane
Eisenheim vi è invece Aaron
Taylor-Johnson, qui in uno dei suoi primi ruoli. Anche
lui, per interpretare il personaggio, ha dovuto imparare alcuni
trucchi di magia.
La vera storia dietro il film
The Illusionist – L’illusionista
Come anticipato, di base la storia
del film è ispirata al racconto di Millhauser e dunque non basata
su eventi realmente accaduti. Vi sono tuttavia alcuni riferimenti
ad una reale vicenda verificatasi nell’Austria di fine Ottocento,
che pur se introdotta nel film viene comunque proposta in maniera
marginale, servendo dunque unicamente come base da cui costruire un
racconto di finzione che si intreccia a suo modo anche con quanto
scritto da Millhauser. Ci si riferisce ai cosiddetti fatti
di Mayerling, che nella Bassa Austria del 1889 videro
coinvolti Rodolfo d’Asburgo-Lorena e la sua amante
di diciassette anni Maria Vetsera.
L’arciduca Rodolfo era sposato con
Stefania del Belgio, la quale però non riusciva a
dare al marito un erede maschio. Per tale motivo egli avrebbe
cercato di averlo da altre donne e le sue relazioni extraconiugali
non erano ormai più un segreto. Lui e la Vetsera, una delle sue
amanti, furono però ritrovati senza vita il 30 gennaio del 1889
nella città di Mayerling. La cosa venne tenuta nascosta il più
possibile, facendo passare l’evento come una morte naturale di
Rodolfo, mentre della Vetsera non si faceva mensione. Con il tempo,
però, diverse teorie riguardo la morte dei due amanti hanno
cominciato ad emergere.
La più accreditata tra questa vuole
che il principe e la sua giovane amante avessero deciso di comune
accordo di togliersi la vita. Ciò a causa delle presunte richieste
da parte dell’imperatore Francesco
Giuseppe affinché i due cessassero di vedersi,
ponendo dunque fine allo scandalo che portavano avanti. La vicenda
sarebbe dunque da classificare come un semplice omicidio-suicidio
di due amanti disperati. Altre tesi, come quella che vede la
Vetsera morire a seguito di un aborto maldestramente praticato e
Rodolfo uccidersi in preda al panico, hanno poi trovato diversi
sostenitori nel tempo. Ancora oggi non ci sono però certezze
intorno a questa drammatica vicenda.
Il trailer di The Illusionist –
L’illusionista e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di
The Illusionist – L’illusionista grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 20 febbraio alle ore 21:15
sul canale Cielo.
HBO ha rilasciato il trailer
promozionale del prossimo settimo episodio di The
Last of Us, intitolato “Left Behind”, diretto da
Liza Johnson da una sceneggiatura scritta dal
creatore del gioco Neil Druckmann. Il
prossimo episodio andrà in onda domenica 26 febbraio.
Il video anticipa un episodio
incentrato su Ellie che include la tanto attesa introduzione
dell’amica di Ellie Riley, interpretata da Storm Reid. Ci
offre uno scorcio del suo passato come studentessa alla scuola
militare della FEDRA, così come l’adattamento live-action della
memorabile sequenza del centro commerciale di Ellie e Riley dal
videogioco originale. Dai un’occhiata al trailer dell’episodio
7 di The Last of
Us qui sotto:
The Last of
Us racconta una storia che si svolge vent’anni
dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto,
viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da
una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray
Bartlett veste i panni di Frank, Nick
Offerman quelli di Bill, Storm Reid è
Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include
anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn
Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene
nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di
Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione
Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
Un affascinante ladro e un gruppo di
improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando
una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo
si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri porta sul grande
schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco
di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.
Il film live-action
di Dungeons & Dragons è
scritto e diretto dal duo di Game
Night Jonathan Goldstein e John Francis
Daley. Il film è interpretato da
Chris Pine (Wonder Woman 1984),Michelle
Rodriguez ( F9 ), Justice Smith
(Detective Pikachu),
Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale),
Sophia Lillis (Itfilm), Chloe
Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il
film di Dungeons & Dragons è
coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount
Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in
Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche
prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del
suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.
Diretto da:
Jonathan Goldstein & John Francis Daley
Sceneggiatura di:
Jonathan Goldstein & John Francis Daley e Michael Gilio
Storia di:
Chris McKay & Michael Gilio
Basato su HASBRO’S DUNGEONS & DRAGONS
Prodotto da:
Jeremy Latcham, p.g.a., Brian Goldner, Nick Meyer
Produttori esecutivi:
Denis L. Stewart, Jonathan Goldstein,
John Francis Daley, Chris Pine, Zev Foreman, Greg Mooradian
Cast:
Chris Pine, Michelle Rodriguez, Regé-Jean Page, Justice Smith,
Sophia Lillis, Chloe Coleman, Daisy Head e Hugh Grant
Il nuovo film Marvel StudiosAnt-Man
and The Wasp: Quantumaniaha conquistato il
pubblico italiano ottenendo il primo posto al box office con un
incasso di oltre 3 milioni di Euro in cinque giorni di
programmazione. Nelle sale italiane dal 15 febbraio, l’epica
avventura che trasporta il pubblico nel vasto subatomico Regno
Quantico si è posizionato, nel nostro mercato, come miglior opening
del 2023 e come miglior weekend di apertura di quattro giorni del
2023.
“L’ottimo risultato ottenuto
da
Ant-Man and The Wasp: Quantumaniaci rende particolarmente
felici e soddisfatti, e va ad aggiungersi allo straordinario
successo degli ultimi film Marvel Studios,Black Panther: Wakanda
Forever,Thor: Love and ThundereDoctor Strange nel
Multiverso della Follia, che si sono posizionati tra i
migliori opening e tra i maggiori incassi del 2022”, ha
dichiarato Daniel Frigo, Amministratore Delegato The Walt Disney
Company Italia. “Lo scorso anno, The Walt Disney Company Italia
ha infatti distribuito tre titoli Marvel Studios che hanno ottenuto
un incasso di 33 milioni di Euro con 4,5 milioni di presenze.
Questi risultati non sarebbero possibili senza il grande impegno di
tutto il team di Disney Italia, esercenti, partner e licenziatari
che lavorano insieme per attrarre il pubblico italiano nelle sale
cinematografiche, generando un effetto positivo sull’intero
settore”.
I Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd)
e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro
avventure come Ant-Man e Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Janet
Van Dyne (Michelle Pfeiffer) e Hank Pym (Michael Douglas), e alla
figlia di Scott, Cassie Lang (Kathryn Newton), la famiglia si
ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove
strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà
oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile.
Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e
Stephen Broussard, p.g.a., Ant-Man and The Wasp:
Quantumania è interpretato anche da Jonathan
Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy
O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di
Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
La
Fase 5 del MCU è stata avviata.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania, uscito lo
scorso 15 febbraio, porta con sé uno dei cambiamenti più
significativi nell’universo Marvel e riguarda il Regno
Quantico.
Nelle sue precedenti apparizioni –
Doctor Strange, Ant-Man and the Wasp e
Avengers: Endgame – il Regno Quantico era
stato presentato come un mondo vuoto e sterile, in cui nessuna
forma di vita poteva sopravvivere. Il MCU ha deciso di riscrivere
la sua storia, cambiando così la percezione che il
pubblico ha di questa dimensione, ora ricostruita in una versione
nuova e più stratificata. Ecco tutte le più grandi rivelazioni del
Regno Quantico.
Tempo e spazio non esistono nel
Regno Quantico
Attraverso le precedenti pellicole,
il MCU aveva
presentato il Regno Quantico come un pericolo a causa del tempo e
dello spazio che, dentro di esso, risultavano imprevedibili. In
Avengers: Endgame scopriamo che quando Scott
rimane intrappolato nel Regno Quantico per cinque ore, nella realtà
il tempo trascorso è di cinque anni e Janet Van Dyne era stata
colei che aveva avvisato del rischio di cadere in un vortice
temporale. Ant-Man and the Wasp: Quantumania
approfondisce la questione legata allo spazio e il
tempo, definendo il Regno Quantico come una dimensione che
vive al di fuori di entrambi. Dimostra così che questi due concetti
in quella realtà non esistono.
L’informazione fornita è nuova per
il MCU, ma grazie ad essa si ha una
più limpida visione su alcune dinamiche interne. La principale è
legata a
Kang il Conquistatore, su come sia riuscito a formare il suo
grande esercito e costruire il suo impero in pochissimi anni.
Infatti, se nella superficie questo tempo risulta essere
relativamente breve, nel Regno Quantico potrebbero essere passati
molti più anni. L’universo così può letteralmente piegarsi in ogni
direzione, restituendo anche delle magnifiche immagini oltre che
una storia molto diversa.
Un’infinità di mondi vivono nel
Regno Quantico
Il Regno Quantico è una dimensione
in cui molti mondi coesistono. È Janet a fornirci questo dettaglio
in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, subito dopo
essere arrivati nel Regno Quantico. Essa spiega a Hope e Hank che
la realtà in cui si trovano è più vasta di quella che all’inizio (e
nei precedenti film) avevano immaginato, e questa è un’idea
strettamente connessa ai fumetti Marvel. Lì il Regno Quantico è
rappresentato come una serie di mondi senzienti assomiglianti ai
pianeti. Ognuno di loro, proprio come il nostro universo, è
caratterizzato da una sua specifica ambientazione e in
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania se ne può scoprire qualcuno.
Nel film una di queste aree è
denominata dalla stessa Janet come “Sub-Atomica”, un sistema
stellare di cinque pianeti nel Microverso (ossia il Regno Quantico)
della Marvel Comics. La zona “Sub-Atomica” potrebbe
dunque essere il posto in cui Janet si stabilisce, e luogo in cui
insieme a Kang il Conquistatore prova a riavviare il suo
Multiversal Power Core. Nel corso di Ant-Man and the Wasp:
Quantumania vengono mostrati diversi ambienti fra cui una
terra desolata in cui Janet prima viveva, il deserto affrontato
dalla squadra alla ricerca di Scott e Cassie e Axia, la città di
Kang. Tutte queste zone sono inedite e ci danno una visione
d’insieme del Regno Quantico.
Il Regno Quantico è popolato da
diverse civiltà
Ant-Man and the Wasp: Quantumania non esplora
però solo le diverse ambientazioni del Regno Quantico, ma anche le
loro forme di vita. Ci si imbatte in esseri di diverso tipo, alcuni
dei quali assomigliano agli esseri umani. Altri invece, come per
esempio il personaggio di Veb o un altro senza nome che sembra un
broccolo, vengono presentati come affascinanti creature
ultraterrene.
Si scoprirà che il Regno era
dominato da civiltà di diverso genere, dimezzate poi da Kang il
Conquistatore per potersi circondare solo di quelle a lui
assoggettate. Ant-Man and the Wasp: Quantumania
risulta così il primo film in cui questi esseri sono effettivamente
mostrati, dando un colpo di novità significative alla dimensione
Quantica e a come questa verrà utilizzata nei progetti futuri.
Il Regno Quantico come
prigione
Già nei precedenti capitoli, il
MCU aveva disegnato il Regno
Quantico come una dimensione dalla quale era molto complicato
uscirne. Uno degli esempi arriva proprio da Janet, bloccata per
oltre trent’anni dopo un incidente nel corso di una missione dello
S.H.I.E.L.D. Ma è solo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania che questo
luogo si rivela come una vera e propria prigione, sfruttata dal
Consiglio dei Kang per recludere alcuni individui.
Fra questi lo stesso Kang il Conquistatore, esiliato nel Regno dal
Consiglio (di cui fanno parte Rama-Tut, Immortus e il Centurione
Scarlatto), in seguito alla sua indomabile furia nel
Multiverso.
È pur vero però che né Kang né il
Consiglio conoscevano la vera natura del Regno Quantico, e di come
potesse essere luogo di possibili alleati del primo. Questo perché
il Regno Quantico, nelle sue prime apparizioni, sembrava un
gigantesco vuoto in cui nessuno all’interno sarebbe mai
sopravvissuto, rendendolo una perfetta prigione. Fino ad ora.
L’impero di Kang il
Conquistatore
In
Ant-Man and the Wasp: Quantumaniaconosciamo
meglio non solo Kang il Conquistatore ma anche il suo immenso
impero, riuscitosi a costruire grazie all’aiuto di Janet. Quando
infatti Janet arriva a Quantico è la prima persona che Kang
incontra e che lo aiuta a riavviare il suo Nucleo di Potere
Multiversale. Nonostante Janet gli abbia poi impedito di fuggire
dal Regno, Kang ha potuto comunque riformare la sua armatura,
dandogli capacità indispensabili per conquistare Quantico.
La
Fase 5 introduce ufficialmente l’impero di Kang che, a quanto
pare, inizia ad essere costruito in segreto sin dalle prime
apparizioni del Regno Quantico nei precedenti film, seppur non si
veda. Questo conferisce al personaggio di Kang una sfumatura
terrificante, rendendolo uno dei villain più temuti. Con
Ant-Man and the Wasp: Quantumania si è perciò
avuto modo di conoscere più a fondo il Regno Quantico e,
considerato che è solo l’inizio del nuovo capitolo MCU, si presume diventerà un
importante protagonista.
In “Sento
ancora la vertigine”, una produzione Grøenlandia in
collaborazione con Prime Video, Elodie per la prima volta sceglie la
narrazione attraverso immagini video per mostrare alcuni dei
momenti più importanti della sua carriera, la sua sfida per trovare
la canzone per Sanremo 2023 e il suo essere costantemente in bilico
tra la continua voglia di migliorarsi e la paura di non essere mai
abbastanza. I tre episodi, prodotti da Matteo Rovere e Leonardo
Godano, sono stati diretti da Nicola
Sorcinelli.
Uscito venerdì 10
febbraio, il suo nuovo album “Ok. Respira”, contiene anche “Due”,
brano con cui Elodie è stata in gara al Festival della canzone
italiana. A poco più di dieci giorni dall’uscita, il singolo
conquista i primi posti della classifica dell’Airplay e si
posiziona in top 10 su Spotify e Apple Music totalizzando oltre 12
milioni di stream.
Sono stati
divulgati, a Berlino, nella cornice dello European Film
Market, i primi risultati del Green Film Research
Lab, il progetto di studio e ricerca triennale finanziato
tra i progetti speciali del MiC nel 2021 e supportato dalla
collaborazione di CineRegio, Anica e APPA. Il Green Film Research
Lab è volto a ottenere informazioni utili per una corretta ed
efficace connessione tra audiovisivo e ambiente, in grado di
proporre soluzioni e fornire strumenti che permettano una crescita
della cultura della sostenibilità all’interno delle competenze
cinematografiche.
Alla base del
progetto ci sono il disciplinare e la certificazione GREEN FILM,
progetto sviluppato nel 2016 da
Trentino Film Commission, area di Trentino Sviluppo Spa,
per incentivare le produzioni ecosostenibili, che ha assunto una
dimensione internazionale grazie ad una rete di Film Commission e
fondi regionali e nazionali europei che hanno deciso di
utilizzarlo. Questa ricerca vuole porsi come punto di partenza per
le industrie cinematografiche che oggi sono chiamate a dare il
proprio contributo per sostenere la lotta ai cambiamenti
climatici.
I risultati
ottenuti provengono dalla comparazione tra i dati raccolti su
alcune produzioni che hanno ottenuto la certificazione Green Film
nell’arco del biennio 2021-22 e i dati raccolti su alcune
produzioni girate in modo tradizionale , in modo da valutare qual è
l’impatto ambientale ed economico dell’applicazione del
disciplinare. L’analisi comparativa è stata portata avanti
dall’azienda Punto3 in collaborazione con APPA Trento, e con la
revisione critica di ARPAE Emilia-Romagna per garantire la
scientificità dell’approccio.
Gli aspetti
fondamentali emersi da questo studio sono due:
La conferma che l’applicazione di ciascuno dei criteri del
disciplinare GREEN FILM permette di ridurre gli impatti ambientali
in termini di emissioni climalteranti;
Il fatto che l’applicazione del disciplinare comporta il più
delle volte anche un risparmio economico.
Dal punto di vista
delle emissioni climalteranti, rispetto a tutti gli ambiti presi in
considerazione dal disciplinare, i due che impattano maggiormente
in termini assoluti sono quelli relativi agli alloggi e ai
trasporti.
Le azioni
specifiche che riducono notevolmente l’impatto in termini di
emissioni climalteranti sono:
L’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili che
comporta un risparmio del 96% di emissioni di CO2 rispetto
all’utilizzo di energia proveniente da combustibili fossili;
L’approvvigionamento di acqua dalla rete idrica, che
comporta un risparmio del 93% di emissioni di CO2 rispetto
all’utilizzo di bottiglie di plastica usa e getta;
L’eliminazione delle comunicazioni in formato cartaceo che
comporta un risparmio di emissioni di CO2 del 75% ;
La raccolta differenziata dei rifiuti che comporta un risparmio
di emissioni di CO2 dell’85%
Dal punto di vista
economico è stato evidenziato che l’applicazione del disciplinare
Green Film sui set è un vantaggio anche a livello produttivo, in
quanto non implica necessariamente un costo maggiore che i
produttori devono sostenere ma, anzi, costituisce spesso un
risparmio:
Con riferimento
agli stessi criteri, emerge che la loro applicazione costa:
– L’utilizzo
di energia da fonti rinnovabili 2 % in più
– L’utilizzo
di acqua potabile (non in bottiglie di plastica) 45 % in meno
– Il non
utilizzo di comunicazioni in formato cartaceo 100 % in meno
– La raccolta
differenziata 54 % in meno
GREEN FILM è stato
già scelto a livello europeo dall’associazione Cine Regio come
standard di riferimento per la certificazione delle produzioni
sostenibili e diversi Fondi europei si stanno impegnando
per adottarlo.
Ecco il trailer della seconda
stagione di Christian.
Torna il supernatural-crime drama Sky Original prodotto da Sky
Studios e Lucky Red, in collaborazione con Newen Connect.
Christian, seconda stagione, dal 24 marzo su Sky e in streaming
solo su NOW. Ancora nuovi miracoli e un nuovo regno attendono il
“santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce,
passato da piccolo delinquente a santo una volta comparse delle
stimmate sulle sue mani.
Prodotta da Sky Studios e Lucky Red
in collaborazione con Newen Connect, “la serie dei miracoli” torna
con sei nuovi episodi di cui viene rilasciato oggi il teaser, per
una nuova stagione interamente diretta da Stefano
Lodovichi (anche produttore creativo, nonché fra gli
sceneggiatori dei nuovi episodi) e che vede ovviamente riconfermati
i protagonisti della prima, i vincitori del David di Donatello
Edoardo Pesce (Dogman,
Cuori puri, …altrimenti ci arrabbiamo!) e Claudio Santamaria (Freaks
Out, Gli anni più belli, Lo chiamavano Jeeg
Robot).
https://www.youtube.com/watch?v=QRYbfZaiUpw
Con loro in Christian
tornano Silvia D’Amico (Non
essere cattivo,
The place, Hotel Gagarin, A Casa tutti bene – La
serie) nei panni di Rachele, ex tossica dal passato doloroso,
miracolata da Christian e rinata a nuova vita, Antonio
Bannò (Romulus, Suburra – La serie, Vita da
Carlo) in quelli di Davide, erede dell’impero di Lino, il boss
locale della prima stagione interpretato da Giordano De Plano,
Francesco Colella(Padrenostro, Piuma,
ZeroZeroZero, Vostro Onore) nel ruolo di Tomei, il losco
veterinario di Città-palazzo, Gabriel Montesi
(Favolacce, Romulus, Speravo de morì
prima) è l’amico della compagnia di Christian, Penna,
Giulio Beranek (L’Arminuta, Una
questione privata, Il Cacciatore) e Ivan
Franek (Il Re, Noi 4, La buca)
ancora nei panni – rispettivamente – del carismatico Biondo e di
Padre Klaus, esorcista che ha un conto in sospeso con Christian.
Nei nuovi episodi anche Romana Maggiora Vergano
(La promessa, Immaturi – La serie) che sarà di
nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per mano di
Christian.
Due debutti assoluti nel cast della
seconda stagione di Christian: quello di Laura
Morante (Assolo, Ciliegine,
Ricordati di me, A Casa Tutti Bene – La serie),
che interpreterà la Nera, un misterioso personaggio pieno di
sorprese, e quello di Camilla Filippi (La
Stanza, In fondo al bosco, Viva l’Italia),
che sarà Esther, una donna che non sembra vivere bene la presenza
di Christian.
La prima stagione di Christian
ha raccontato la vicenda di Christian (Edoardo Pesce),
irresistibile supereroe “all’amatriciana” che ha sempre vissuto
facendo il picchiatore, fino a quando la comparsa delle stimmate
sulle sue mani non gli stravolge la vita. Sulle tracce di Christian
e del suo mistero si mette Matteo, un diffidente postulatore del
Vaticano dai metodi indubbiamente poco ortodossi, interpretato da
Claudio Santamaria.
La trama della seconda
stagione
Nei nuovi episodi, dopo la morte
del boss Lino la Città-Palazzo ha bisogno di un nuovo re e per
Christian arriva il momento di applicare il suo dono e costruire
quel regno predetto dal Biondo. Dovrà imparare cosa significhi
passare da piccolo delinquente a santo, da uno dei tanti a punto di
riferimento di un’intera comunità, diventando “il re” di
Città-Palazzo ed imparando a compiere scelte in nome del bene di
tutti… mentre Matteo, a cui verrà chiesto di schierarsi contro il
salvatore di suo figlio, scoprirà la tentazione di giocare per sé.
Al suo fianco infatti arriva la Nera, un essere divino determinato
ad ostacolare i piani del Biondo.
Ma il cuore umano è imprevedibile e
nemmeno l’essenza divina del Biondo e della Nera riuscirà a
controllare o anche solo immaginare che forma assumerà, tra le mura
di Città Palazzo, la lotta per la propria libertà.
Da un’idea di Roberto “Saku”
Cinardi, Christian
è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Lucky Red in
collaborazione con Newen Connect, anche distributore internazionale
della serie, e liberamente ispirata alla graphic novel
Stigmate di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti (edita da
Logos Edizioni). Il soggetto di serie è di Francesco Agostini,
Giulio Calvani, Valerio Cilio, Stefano Lodovichi, con la
collaborazione di Patrizia Dellea. Scritta da Valerio Cilio,
Patrizia Dellea, Stefano Lodovichi e Valentina Piersanti.
Barbara Broccoli,
una delle produttrici del franchise di James
Bond, ha un aggiornamento importante e forse deludente sul
casting del nuovo attore che interpreterà l’agente 007. Ormai da
anni, la speculazione su chi sarà il prossimo a interpretare James
Bond è dilagante. Daniel Craig è stato
l’incarnazione più recente del personaggio con il nome in codice
che corrisponde a 007, ma No Time to Die del 2021
ha segnato il suo canto del cigno.
Anche prima del debutto di quel
film, Internet è stato acceso da voci e teorie su chi avrebbe
ottenuto successivamente la parte, con
nomi comeAaron Taylor-Johnson e Idris
Elba che emergono come presunti favoriti. Tuttavia, molto
poco di quello che si è detto corrisponde a verità.
In un’intervista con
LADbible, Barbara Broccoli ha aggiornato
riguardo al processo di casting per il prossimo film,
soprannominato Bond 26. Alcune voci hanno
affermato che attori come Taylor-Johnson si sono
già presentati come favoriti per il ruolo. Tuttavia, Broccoli ha
messo a tacere tali voci confermando che il film non è così in fase
di sviluppo come si pensava in precedenza. “No, non abbiamo ancora iniziato
il casting. Non c’è nemmeno una
sceneggiatura.”
Questa dichiarazione dovrebbe
mettere a tacere per un po’ le speculazioni, anche se nulla ci
impedisce di pensare a chi vorremmo nello smoking dell’agente al
servizio di Sua Maestà.
Ritorno al futuro
ha debuttato nel 1985 con Michael J.
Fox e Christopher
Lloyd alla guida di un cast che includeva
Lea Thompson, Tom
Wilson e Crispin Glover.
Robert Zemeckis ha diretto il film su un
diciassettenne inviato 30 anni nel passato in una DeLorean da uno
scienziato eccentrico, che incontra le versioni più giovani dei
suoi genitori mentre cerca di tornare al suo periodo storico. Il
film ha dato il via a un franchise, con due sequel distribuiti,
ognuno dei quali è stato un enorme successo al botteghino.