In
DC League of Super-Pets, Superman condivide lo schermo
con il suo cane domestico Krypto, alias
Bark Kent (Dwayne
Johnson). Il colpo di scena, naturalmente, è che
Krypto diventa il protagonista, facendo squadra con altri
superanimali per salvare alcuni membri della Justice League da Lex
Luthor.
Gli sceneggiatori del film
d’animazione, Jared Stern e John
Whittington, hanno sprigionato la loro libertà creativa
nel film, pur riuscendo a rimanere fedeli al personaggio dei
fumetti. Tuttavia, ci sono diversi dettagli sul Labrador Retriever
che al momento rimangono un’esclusiva delle pagine della DC
Comics.
1Krypto nella Fortezza della
Solitudine
Quando Krypto inizia a
causare troppa distruzione in Superboy (Vol 3) #91,
Superman lo rinchiude nella Fortezza della
Solitudine. Utilizza poi un robot che emette il suo odore
per ingannare Krypto e fargli credere di essere
presente.
Sebbene le azioni di Superman
possano essere considerate meschine da alcuni, sono necessarie per
far redimere Krypto, che aveva iniziato a fare del male alle
persone e a distruggere gli edifici di Metropolis.
Tenendo Krypto al guinzaglio, Superman riesce ad addestrarlo e a
renderlo più calmo. I due sono quindi in grado di andare in
missione senza problemi.
Il
primo episodio di She-Hulk:
Attorney at Law, ha finalmente fatto il suo debutto su
Disney+. La serie tv
Marvel inizia con un flashback che racconta il
momento in cui emergono i poteri di
Jennifer (Tatiana Maslany). Il
clou dell’episodio è il legame solido e giocoso tra Bruce
(Mark
Ruffalo) e Jennifer, ma vengono anche
mostrate scene d’azione e inseguimenti eroici.
L’inizio promettente della nuova
serie ha permesso di scoprire qualcosa di più su Jennifer
Walters, sul suo umorismo, sulle sue teorie circa la verginità
di Capitan America (Chris
Evans) e sul suo lavoro di avvocato. E siamo solo agli
arbori di
She-Hulk: il pubblico ha già un sacco di domande su
come si svilupperà la storia d’origine di
Jennifer.
1Chi è la donna fortunata?
Dopo settimane di pressioni, Jennifer
fa finalmente ammettere a Bruce che Steve ha
perso la verginità con una donna che ha incontrato nel
1943. Jenn è soddisfatta, non vedeva l’ora di
conoscere la verità, ma ora sono i fan che vogliono saperne di più:
chi è la donna?
Da come Bruce ne
parla, l’amante di Steve sembra una frequentazione
occasionale. Si deve quindi escludere Peggy Carter, il
primo interesse amoroso di Cap. Forse la donna misteriosa
è il personaggio di Natalie
Dormerche abbiamo visto in Captain America:
Il primo Vendicatore? Per altri ancora, la donna potrebbe
essere una fan incontrata durante il tour, l’attrice di
Guardiani
della GalassiaLaura Haddock. Se
quest’ultima fosse l’opzione esatta, si creerebbe una storia
complicata che potrebbe implicare una relazione tra
Steve e Quill.
Netflix ha diffuso ufficialmente la data di uscita di
Enola Holmes 2. Il film seguito dell’avventura di
grande successo con protagonista un’agguerrita Millie Bobby Brown, arriverà sulla piattaforma
il prossimo 4 novembre a circa due anni dall’uscita del primo film,
arrivato nel 2020, il 23 settembre.
Enola Holmes 2, la trama
Enola Holmes 2
seguirà Enola dopo che ha aperto la sua agenzia investigativa
privata e le viene chiesto di aiutare una giovane ragazza che
lavora in una fabbrica di fiammiferi a trovare sua sorella. Oltre a
ciò, non si sa molto della trama, in quanto finora questo secondo
film non sembra essere basato su nessuno dei libri della serie
Enola Holmes di Nancy Springer, i
romanzi YA su cui si basa il franchise.
Per molto tempo, i dettagli della
trama e le informazioni sul rilascio sono stati tenuti nascosti.
Nel cast di Enola Holmes 2, oltre alla protagonista
Millie Bobby Brown, torna anche Henry Cavill nei panni di Sherlock
Holmes.
A Roma non piove da tre anni e la
mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che
muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani
e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le
loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre cercano
ognuno la propria redenzione.
Durante una recente intervista con
Deadline al Sarajevo Film Festival, Jesse Eisenberg ha riflettuto sul contraccolpo
che la sua partecipazione a Batman v Superman: Dawn of Justice ha avuto,
anni dopo l’uscita del film. Eisenberg ha discusso di come è stato
per lui, lo scrittore Chris Terrio e il suo
insegnante di recitazione dedicare così tanto tempo e attenzione al
personaggio di Lex Luthor e alla sua storia passata, solo per avere
in cambio odio incondizionato dai fan.
“Sentivo che fosse una cosa che
mi coglieva sul personale… lo scrittore, Chris Terrio, è uno
sceneggiatore molto serio ed è una persona molto emotiva. Ha
pensato molto al mio personaggio e anche io ho pensato molto al mio
personaggio. Ho parlato molto con il mio insegnante di recitazione
del personaggio, della sua storia passata con suo padre e della sua
vita emotiva, e poi la gente mi odia.”
Abbiamo visto Jesse Eisenberg di nuovo nei panni di Lex
Luthor in
Zack Snyder’s Justice League, la versione originale
del cinecomic ad opera di Zack Snyder, disponibile in Italia su Sky e
NOW. Nell’epilogo della
Snyder Cut è possibile vedere la scena girata in origine
con i personaggi di Luthor e Deathstroke (modifica in seguito per
la versione cinematografica), in cui il ricco e potente magnate
rivela a Slade Wilson la vera identità di Batman.
Precedentemente classificato come
una delle star più simpatiche di Hollywood, la reputazione di
Will Smith è stata seriamente danneggiata
dallo schiaffo degli Oscar, secondo il nuovo report di Q
Scores.
Durante la 94a edizione degli
Academy
Awards lo scorso marzo, uno dei momenti più famigerati nella
storia degli Oscar si è verificato quando Smith ha preso d’assalto
il palco e ha
schiaffeggiato Chris Rock in risposta a una battuta che il
comico aveva fatto su Jada Pinkett Smith in merito
alla sua alopecia. In seguito, Smith, tornato al suo posto, ha
gridato a Rock: “Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua
fottuta bocca!”.
Più avanti nel corso della
cerimonia, Smith ha vinto il premio come miglior attore per il suo
ruolo in King Richard e durante il suo discorso di
accettazione si è scusato con l’Academy, ma non con Rock, per le
sue azioni. Dopo alcuni giorni di riflessione, Smith ha porto scuse
formali a Rock e si è dimesso dall’Academy. Il consiglio in seguito
ha agito
bandendo Smith dagli Oscar per i successivi 10 anni. Alla fine
del mese scorso, dopo ulteriori riflessioni, Smith
ha pubblicato un video di 5 minuti scusandosi di nuovo con Rock
e tutti coloro che sono stati colpiti dalle sue azioni.
Nonostante i molteplici tentativi di
riconciliazione, la reputazione di Will Smith è stata gravemente danneggiata dal
suo gesto agli Oscar, secondo i nuovi Q Scores resi noti da
Variety. Prima dell’incidente, Smith era uno degli attori più amati
di Hollywood, insieme a Tom Hanks e Denzel
Washington. Dopo lo schiaffo, il punteggio positivo di
Smith è crollato da 39 a 24, il che significa che ora solo il 24%
degli intervistati ha un’opinione positiva di Smith.
I nuovi film de Il Signore degli Anelli potrebbero avere come
protagonisti personaggi come Gandalf, Aragorn, Gollum e altri volti
familiari. Il franchise de Il Signore degli Anelli
è sul punto di aprire nuovi orizzonti grazie alla serie televisiva
Gli Anelli del Potere di Prime Video. Mentre la serie offrirà ai fan
di J.R.R. Tolkien una nuova storia potenzialmente
di lunga durata, anche il futuro cinematografico del franchise è
stato rinvigorito di recente.
Dopo molti anni dalla realizzazione
delle trilogia dirette da Peter Jackson, i diritti dei film sono
scaduti e hanno aperto le porte a un nuovo studio per intervenire e
plasmare il futuro del franchise sul grande schermo. L’annuncio che
i diritti del Signore degli Anelli e de Lo Hobbit erano in vendita
è arrivato nel febbraio 2022. Amazon è stata pubblicizzata come un
forte contendente per acquisire i diritti in modo che potesse
espandere di più il mondo della serie a cui stava già
lavorando.
Tuttavia, è stato rivelato che
un’azienda di videogiochi e media svedese, la
Embracer Group AB, ha vinto la guerra di offerte per ottenere i
diritti dei romanzi. I termini dell’accordo non sono stati
divulgati, ma Embracer ora ha il potere di produrre film, serie,
videogiochi e altro basati su una varietà di libri di Tolkien,
incluso Il Signore degli Anelli.
Proprio l’Embracer Group ha
annunciato ufficialmente l’acquisizione dei diritti cinematografici
de Il Signore degli Anelli e il comunicato stampa
della società includeva una anticipazione di ciò che i loro piani
prevedevano. Alcuni dei primi pensieri per i nuovi film de
Il Signore degli Anelli includono il raccontare
storie incentrate su alcuni dei personaggi più riconoscibili del
franchise.
Embracer Group menziona
Gandalf, Aragorn, Gollum, Galadriel ed
Éowyn come alcuni dei potenziali protagonisti per
i futuri film del franchise. Ma per adesso non sono stati
annunciati piani ufficiali per nessun film da solista.
Anche se Netflix deve ancora ufficialmente rinnovare The
Sandman di Neil Gaiman per la
seconda stagione, ha appena offerto ai fan della nuova serie TV un
episodio “bonus” a sorpresa con le guest star Sandra Oh,
James McAvoy, David Tennant e Michele
Sheen.
In uscita venerdì alle a
mezzanotte, esattamente due settimane dopo il lancio dei primi 10
episodi, la nuova puntata della prima stagione di The Sandman è un episodio ibrido
live-action/animato che adatta due storie delle graphic novel di
Gaiman: “Il sogno di mille gatti” e “Calliope”.
Il sogno di mille
gatti è la parte animata e vede Tom
Sturridge nel suo ruolo di Sogno, oltre a membri del cast
vocale come Sandra Oh come Il Profeta,
Rosie Day come The Tabby Kitten, David
Gyasi come The Grey Cat, Joe Lycett come
The Black Cat, Gaiman stesso come Crow/Skull Bird,
McAvoy come Golden-Haired Man, David
Tennant come Don, Georgia Tennant come
Laura Lynn, Sheen come Paul, Anna
Lundberg come Marion, Nonso Anozie come
Wyvern , Diane Morgan come Grifone e Tom
Wu come Ippogrifo.
I fan di Gaiman ricorderanno che
McAvoy dà la voce a Sogno nell’adattamento di “The Sandman” di
Audible, mentre Sheen fa la voce di Lucifero, che è interpretato da
Gwendoline Christie nella serie Netflix, e Tennant
dà la voce a Loki. Sheen e Tennant recitano anche in un altro
adattamento da libro a TV di Gaiman, “Good Omens” di Amazon Prime Video.
I cosiddetti legal thriller
sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel
vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i
titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo,
portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al
mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel
mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican,
Presunto innocente e
Il cliente sono solo alcuni
dei titoli più famosi. Negli anni Novanta, in particolare, in molti
cercavano di dar vita ad un buon film di questo genere. Tra i vari
tentativi si annovera anche Facile
preda.
Diretto nel 1995 da Andrew
Sipes, il film è liberamente ispirato all’omonimo romanzo
di Paula Gosling, che già nel 1986 aveva ispirato
il film Cobra, con Sylvester
Stallone. Facile preda tuttavia non riuscì a
replicare il successo ottenuto da altri più noti film di questo
genere. Scritto da Charlie Fletcher, il film venne
in particolare indicato come un thriller involontariamente
divertente e segnali di ciò erano emersi già durante le prime
proiezioni di prova. Nonostante alcuni tagli e rimontaggi apportati
in seguito a queste, il film non riuscì a salvarsi dall’essere un
sonoro flop al box office.
Negli anni si è tuttavia affermato
come un vero e proprio scult, conquistando una fama a cui gli
autori di certo non aspiravano. Per chi ama il genere, e Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Facile preda: la trama del film
Protagonista del film è
Kathryn “Kate” McQuean, un avvocato di Miami che,
nel corso di una procedura di divorzio, tenta di acquisire per una
sua cliente un mercantile di 157 piedi attraccato al largo della
costa della Florida al posto di alimenti non pagati. Il mercantile,
di proprietà del criminale Emilio Juantorena, è
però l’attuale base operativa di Ilya Pavel Kazak,
un ex agente del KGB che è diventato un esperto internazionale di
riciclaggio di denaro ed è diventato anche il leader di un gruppo
di membri ribelli del KGB, tra cui Stefan,
Leonide“Hacker” Volkov,
Navigator, Rosa e
Zhuko.
Quando, in modo intimidatorio, Kate
viene colpita accidentalmente da un proiettile, entra in azione il
detective Max Kirkpatrick, il quale è ora
incaricato di proteggere la donna da ogni possibile pericolo. Ma
quello era solo un avvertimento. Kazak sta infatti
organizzando ora un attentato vero e proprio alla vita
dell’avvocatessa. Per prevenirlo, Max dovrà fare affidamento su
tutte le sue risorse, convincendo Kathryn a fidarsi di lui. Più la
situazione si farà pericolosa, più il loro rapporto si stringerà,
facendo emergere una serie di verità sul caso di non poco
conto.
Facile preda: il cast del film
Ad interpretare il ruolo
dell’avvocatessa Kathryn McQuean vi è la modella Cindy
Crawford, qui al suo primo ruolo da protagonista.
Famosissima in quegli anni, la Crawford non voleva accettare la
parte, non avendo interessi a lavorare come attrice. Dopo le
numerose insistenze dei produttori, però, finì per accettare. In
seguito, la modella si disse particolarmente delusa dalle critiche
rivolte al film, molte delle quali sostenevano la sua non
credibilità come avvocatessa. Prima di lei, per la parte, erano
state considerate anche le attrici Julianne Moore, Geena
Davis e Drew Barrymore, le quali però
rinunciarono in quanto impegnate con altri progetti.
Nel ruolo del detective Max
Kirkpatrick doveva inizialmente esserci anche in questo caso
Stallone, ma l’attore preferì rinunciare al ruolo e dopo di lui
anche Keanu Reeves
preferì declinare l’offerta. La parte è poi stata affidata a
William Baldwin. L’attore Steven
Berkoff interpreta il colonnello Ilya Pavel Kazak, mentre
Miguel Sandoval è Emilio Juantorena.
Christopher McDonald, conosciuto per i suoi ruoli
da arrogante, interpreta invece il tenente Meyerson. Nel film
compare poi anche Salma Hayek, nel ruolo
di Rita, l’ex fidanzata di Max. Originariamente il ruolo era
interpretato da Elizabeth Peña, la quale fu però
licenziata. La Hayek assunse allora il ruolo solo a condizione di
poter personalmente riscrivere le proprie scene.
Facile preda: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Facile
preda è infatti disponibile nei cataloghi di
Google Play e Apple iTunes. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 18 agosto alle ore 21:00
sul canale Iris.
La serie di The
Flash, in onda sulla CW, sta per terminare
e questo segnerà ufficialmente la conclusione dell’Arrowverse.
Ma per i fan dello show, o dell’Universo
DC in generale, ci sono un mucchio di storyline
emozionanti dei fumetti da continuare a esplorare, che vedono il
Velocista Scarlatto in azione.
Lo show per il piccolo schermo ha
attinto da molti di questi elementi familiari e le future
iterazioni del personaggio si concentreranno sicuramente su alcune
di queste narrazioni per dare il meglio all’eroe. Questi archi
dimostrano chi è Flash come personaggio, lo
avvicinano ai suoi alleati supereroi o presentano una varietà dei
cattivi più problematici che Barry Allen abbia mai
dovuto affrontare.
1Force Quest
Una
storia leggermente più moderna, Force Quest è stata
raccontata nel 2019 in un arco di sei numeri realizzato dallo
scrittore Joshua Williamson e dagli artisti
Jordi Tarragona e Scott Hanna. Si
tratta di un’altra narrazione che mira a portare una nuova
prospettiva alla storia della Forza della Velocità e al potenziale
cosmico dei poteri di Flash.
La
storia vede Barry imbattersi in molteplici
minacce, ognuna delle quali sostiene di essere un rappresentante di
una nuova Forza Cosmica e dei suoi derivati: dalla
Sage Force fino alla Steel Force,
per poi introdurre anche la Strength Force, e
vengono inoltre coinvolti eroi come Fuerza per una
narrazione che avrebbe ispirato un arco narrativo simile
nell’emittente CW.
Su Disney+ si sono susseguite diverse serie
MCU: già
solo quest’anno abbiamo visto Moon Knight,
Ms. Marvel e non manca molto
all’uscita di She-Hulk. Finora, la Marvel ha
mandato in streaming i suoi show come limited series senza
stagioni successive pianificate, ma i fan
dell’MCU chiedono che i successi acclamati
tornino per altri episodi. Con l’arrivo imminente di un nuovo
show Marvel, è giunto il momento di dare
un’occhiata alle serie che meritano una stagione
2.
1Loki
Come What If…?, Loki ha già in programma una
seconda stagione. La prima parte ha creato una divertente atmosfera
tra momenti sci-fi e buffonate della TVA e, dopo tutto,
il cliffhanger finale mozzafiato dev’essere spiegato ai
fan.
Dopo il suo confronto con la
variante di Kang “Colui che rimane“, alla
fine Lokirimane
bloccato nell’universo sbagliato. I fan non vedono l’ora di
esplorare tutte le versioni alternative del dio dispettoso nella
prossima stagione.
L’argomento è stato discusso tra i
fan di MCU per anni, ma alla fine è stato reso canonico in
She-Hulk. Nell’episodio, Jennifer Walters
(Tatiana Maslany) infastidisce suo cugino Bruce
Banner (Mark
Ruffalo) con la sua teoria su come Steve Rogers fosse
vergine quando è “morto” in Avengers: Endgame. Gli spettatori
sanno che Steve non è morto, ma il mondo del MCU crede che sia
morto, non che sia rimasto nel passato con Peggy, e Jen si lamenta
che Capitan America sia morto vergine.
La sua argomentazione è simile a
quelle che i fan hanno avanzato per anni per difendere l’idea che
Steve Rogers fosse vergine. Prima che Steve ricevesse il siero del
Super Soldato che lo ha trasformato in Capitan America, non era
troppo interessato agli appuntamenti o forse erano le donne a non
essere troppo interessate a lui, tanto che il doppio appuntamento
che gli combina il suo migliore amico Bucky Barnes (Sebastian
Stan) è un fiasco.
Quindi si crede che Steve Rogers
fosse vergine prima di ricevere il siero. Dopo, Steve è diventato
un simbolo per promuovere la guerra, poi è stato coinvolto in prima
persona nel conflitto quando Bucky è stato catturato da Hydra.
Ancora, è stato congelato nel ghiaccio per decenni e, una volta
svegliato, ha trascorso gran parte del suo tempo lavorando con i
Vendicatori o per SHIELD, prima di scappare dopo gli eventi di
Captain America: Civil
War. A causa della sua vita frenetica, Jen sostiene
che Steve Rogers non avrebbe avuto il tempo di perdere la
verginità.
All’inizio dell’episodio 1 di
She-Hulk, Jen espone la sua teoria sul fatto che Steve
Rogers sia vergine al cugino Bruce Bruce mentre sono in viaggio
insieme, ma dal momento che hanno un incidente, la discussione
viene messa da parte. Gran parte dell’episodio è dedicato a Bruce
che cerca di aiutare Jen a controllare i suoi nuovi superpoteri,
con i cugini che si scontrano quando lei decide che vuole tornare
alla sua vita normale. Ma poi la scena dei titoli di coda
dell’episodio torna alla discussione sulla verginità di Steve
Rogers con Jen che finge di essere ubriaca e si lamenta del fatto
che sia morto vergine. Stufo, Smart Hulk finalmente conferma che
Steve Rogers non era vergine e aveva perso la verginità nel
1943.
Hulk non fornisce un nome per la
persona con cui Steve è andato a letto, dice solo che Steve ha
perso la verginità con una donna mentre era nel tour USO nel 1943.
Detto questo, si può presumere che la prima volta di Steve non sia
stata con Peggy Carter (Hayley
Atwell). Ripensando alla sequenza del tour USO di
Captain America – il Primo Vendicatore, c’è una donna
bionda che sembra stordire Steve quando gli chiede un autografo –
forse è con lei che Steve è andato a letto. Finalmente, il più
grande mistero del MCU è stato svelato!
Mentre continua la produzione
dell’attesissimo sequel di Spider-Man: Into the
Spider-Verse, che sarà diviso in due parti che si
intitoleranno Spider-Man: Accross the
Spider-verseParte 1 e
Parte 2, cominciano a circolare i primi prodotti
di merchandise dal film, che, come spesso succede, offrono un primo
sguardo ad alcuni dei personaggi che vedremo nel film.
Uno di questi è Scarlet
Spider, che sarà presente nel film e che nei fumetti ha
avuto l’identità di molti personaggi. In base però al costume che
si intravede nelle immagini, supponiamo che lo Scarlet Spider del
film possa essere Ben Reilly.
Creato in un laboratorio dallo
Sciacallo, Ben era un clone di Peter Parker che ha esordito nei
fumetti come un nemico prima di diventare infine uno stretto
alleato di Spider-Man. Dopo aver debuttato in The Amazing
Spider-Man di Gerry Conway negli anni
’70, Reilly è stato apparentemente ucciso nello stesso numero, ma è
tornato anni dopo per la “Clone Saga”.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per dirigere
Spider-Man: Accross the Spider-verse,
utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil
Lord e Chris Miller (che
tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e
Christina Steinberg) in collaborazione con David
Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La
voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason
Schwartzman.
Con l’uscita di She-Hulk: Attorney at Law, da oggi disponibile
su Disney+ con il primo episodio, la Fase
4 del MCU si avvicina alla sua
conclusione, in attesa di chiudersi definitivamente con
Black Panther: Wakanda Forever a novembre.
Ma mentre aspettiamo l’arrivo del
film di Ryan Coogler, facciamo un recap di quanto
visto fino a questo momento, tra film e serie Marvel, e come questi
prodotti si susseguono sulla timeline del Marvel Cinematic
Universe.
La regista di
She-Hulk, Jessica Gao, ha dichiarato
che la serie con Tatiana Maslany si svolge chiaramente dopo i fatti
di Endgame, ma “non è, tipo, anni dopo. È un periodo
relativamente breve”. Alla luce di questa informazione,
possiamo stilare una lista cronologica di quanto visto fino a
questo momento.
Ecco l’ordine cronologico di film e serie della Fase 4
Dopo tanto parlarne, finalmente il
film Ferrari di Michael Mann è
ufficialmente entrato in produzione. STX Films annuncia che il
regista ha iniziato le riprese principali del suo progetto di lunga
data e a cui lo lega una forte passione per il soggetto che
racconterà.
Su Instagram,
Michael Mann stesso ha pubblicato una foto che lo vede al lavoro
sul set di Ferrari:
Adam Driver, Penélope Cruz e Shailene Woodley si sono uniti al progetto di
Michael Mann, Ferrari. Oltre alla
regia di Mann, lo sceneggiatore di The Italian Job Kennedy
Martin scriverà la sceneggiatura basata sul libro del
1991, Enzo Ferrari: The Man and the Machine. Il prossimo
progetto sarà prodotto dalla Moto Productions di Mann insieme a PJ
van Sandwijk, John Lesher, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher e
Gareth West, con il produttore esecutivo Niels Juuls.
Paramount ha
diffuso il trailer ufficiale di Smile,
l’atteso nuovo horror in arrivo al cinema dal 29 settembre.
Paramount Pictures presentam, in associazione con Paramount
Players, una produzione Temple Hill. Smile è scritto e diretto da
Parker Finn, prodotto da Marty Bowen, Wyck Godfrey, Isaac Klausner,
Robert Salerno, con Adam Fishbach come produttore esecutivo.
Protagonisti sono Sosie Bacon, Jessie T. Usher, Kyle
Gallner, Robin Weigert, Caitlin Stasey con Kal Penn e Rob
Morgan.
Dopo aver assistito a un traumatico
episodio che ha coinvolto una sua paziente la dottoressa Rose
Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni.
Assalita dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose
sarà costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e
sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.
Oggi 18 Agosto, dal franchise
d’animazione più importante di tutti i tempi, arriva la storia
delle origini di come il più grande super cattivo del mondo ha
incontrato per la prima volta i suoi iconici Minions, forgiato
l’equipaggio più spregevole del cinema e affrontato la forza
criminale più inarrestabile mai vista al mondo, tutto in
Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo.
Negli anni 70, molto prima di
diventare il maestro del male, Gru (il candidato
all’Oscar Steve
Carell doppiato in italiano da Max
Giusti) è solo un dodicenne di periferia, che trama di
conquistare il mondo dal suo scantinato, senza grossi risultati.
Quando Gru incontra i Minions, tra cui Kevin, Stuart, Bob e Otto –
un nuovo Minion con un apparecchio per i denti e un disperato
bisogno di compiacere – uniscono le forze come una famiglia
strampalata. Insieme, costruiscono il loro covo, sperimentando con
le loro prime armi e mettendo a segno le loro prime missioni.
Quando il famigerato super gruppo
di cattivi, i Malefici 6, spodesta il loro leader- il leggendario
lottatore Willy Krudo (vincitore dell’Oscar Alan Arkin) – Gru, loro
fan sfegatato, si reca ad un colloquio per diventare il nuovo
membro del gruppo. I Malefici 6 inizialmente non sono impressionati
dall’aspirante cattivo, ma poi Gru li supera in astuzia, facendoli
infuriare ritrovandosi ad essere improvvisamente il mortale nemico
dei più cattivi al mondo. Con Gru in fuga, i Minions cercano di
imparare l’arte del kung fu per aiutare Gru che finalmente scoprirà
che anche i cattivi a volte hanno bisogno dell’aiuto degli
amici.
Con le scene d’azione più
spettacolari nella storia di Illumination, brulicante dell’umorismo
sovversivo che contraddistingue il franchise,
Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo dà il
benvenuto ad un nuovo, entusiasmante cast stellare di voci
originali che include i Malefici 6: Taraji P. Henson nei panni di
Regina, una leader cool e sicura di sé, la cui cintura funziona
anche da mazza letale; Jean-Claude Van Damme, il nichilista Claude
Chelà, armato (letteralmente) di un gigantesco artiglio robotico;
Lucy Lawless è Monachacku, il cui tradizionale abito da suora
nasconde i suoi micidiali nunchaku; Dolph Lundgren è Svendicator,
il campione svedese di pattinaggio a rotelle, che dispensa calci ai
suoi nemici con pattini chiodati; e Danny Trejo come Mano Di Ferro,
le cui mani di ferro giganti sono una minaccia per gli altri ma
anche un peso per lui.
Il film ha come protagonista anche
Russell Brand nei panni del giovane Prof. Nefario,
un aspirante scienziato pazzo, Michelle Yeoh nei
panni di Maestra Chow, un’agopunturista abile nel kung fu, e
Julie Andrews, vincitrice dell’Oscar, che
interpreta l’egocentrica ed esasperante mamma di Gru.
Con alla guida i creatori originali
del franchise,
Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è
prodotto da Chris Meledandri, visionario fondatore e CEO della
Illumination, insieme ai suoi collaboratori di lunga data Janet
Healy e Chris Renaud. Il film vede il ritorno alla regia di Kyle
Balda (Cattivissimo Me 3, Minions), mentre Brad Ableson (I Simpson)
e Jonathan del Val (dai film Pets – Vita da animali) servono in
veste di co-registi, e sarà caratterizzato ancora una volta
dall’iconica voce di Pierre Coffin nei panni dei Minions, e da una
pazzesca colonna sonora anni ’70 curata dal leggendario produttore
musicale e vincitore dei Grammy Jack Antonoff.
Ricco dell’umorismo sovversivo
tipico della Illumination, di autentiche emozioni, di musiche
coinvolgenti ed azione esagerata,
Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è opera dei
creatori originali della franchise. Il film è prodotto dal
visionario fondatore e CEO della Illumination, Chris Meledandri e
dai suoi collaboratori di lunga data Janet Healy e Chris Renaud, ed
è diretto dal realizzatore della saga Kyle Balda (Cattivissimo me
3, Minions). I co-registi sono Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan
del Val (I film Pets – Vita da animali).
Oggi 18 Agosto, dal franchise
d’animazione più importante di tutti i tempi, arriva la storia
delle origini di come il più grande super cattivo del mondo ha
incontrato per la prima volta i suoi iconici
Minions, forgiato l’equipaggio più spregevole del cinema e
affrontato la forza criminale più inarrestabile mai vista al mondo,
tutto in Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo.
Negli anni 70, molto prima di
diventare il maestro del male, Gru (il candidato
all’Oscar®Steve Carell doppiato in
italiano da Max Giusti) è solo un dodicenne di
periferia, che trama di conquistare il mondo dal suo scantinato,
senza grossi risultati. Quando Gru incontra i Minions, tra cui
Kevin, Stuart, Bob e Otto – un nuovo Minion con un apparecchio per
i denti e un disperato bisogno di compiacere – uniscono le forze
come una famiglia strampalata. Insieme, costruiscono il loro covo,
sperimentando con le loro prime armi e mettendo a segno le loro
prime missioni.
Quando il famigerato super gruppo di
cattivi, i Malefici 6, spodesta il loro leader- il leggendario
lottatore Willy Krudo (vincitore dell’Oscar®Alan Arkin) – Gru, loro fan sfegatato, si reca ad
un colloquio per diventare il nuovo membro del gruppo. I Malefici 6
inizialmente non sono impressionati dall’aspirante cattivo, ma poi
Gru li supera in astuzia, facendoli infuriare ritrovandosi ad
essere improvvisamente il mortale nemico dei più cattivi al mondo.
Con Gru in fuga, i Minions cercano di imparare l’arte del kung fu
per aiutare Gru che finalmente scoprirà che anche i cattivi a volte
hanno bisogno dell’aiuto degli amici.
Con le scene d’azione più
spettacolari nella storia di Illumination,
brulicante dell’umorismo sovversivo che contraddistingue il
franchise, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo dà
il benvenuto ad un nuovo, entusiasmante cast stellare di voci
originali che include i Malefici 6: Taraji P.
Henson nei panni di Regina, una leader cool e sicura di
sé, la cui cintura funziona anche da mazza letale;
Jean-Claude Van Damme, il nichilista Claude Chelà,
armato (letteralmente) di un gigantesco artiglio robotico;
Lucy Lawless è Monachacku, il cui tradizionale
abito da suora nasconde i suoi micidiali nunchaku; Dolph
Lundgren è Svendicator, il campione svedese di pattinaggio
a rotelle, che dispensa calci ai suoi nemici con pattini chiodati;
e Danny Trejo come Mano Di Ferro, le cui mani di
ferro giganti sono una minaccia per gli altri ma anche un peso per
lui.
Il film ha come protagonista anche
Russell Brand nei panni del giovane Prof. Nefario,
un aspirante scienziato pazzo, Michelle Yeoh nei
panni di Maestra Chow, un’agopunturista abile nel kung fu, e
Julie Andrews, vincitrice dell’Oscar®,
che interpreta l’egocentrica ed esasperante mamma di Gru.
Con alla guida i creatori originali
del franchise, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è
prodotto da Chris Meledandri, visionario fondatore
e CEO della Illumination, insieme ai suoi collaboratori di lunga
data Janet Healy e Chris Renaud. Il film vede il ritorno alla regia
di Kyle Balda (Cattivissimo Me 3, Minions), mentre
Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan del Val (dai
film Pets – Vita da animali) servono in veste di
co-registi, e sarà caratterizzato ancora una volta dall’iconica
voce di Pierre Coffin nei panni dei Minions, e da una pazzesca
colonna sonora anni ’70 curata dal leggendario produttore musicale
e vincitore dei Grammy Jack Antonoff.
Ricco dell’umorismo sovversivo
tipico della Illumination, di autentiche emozioni, di musiche
coinvolgenti ed azione esagerata, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è
opera dei creatori originali della franchise.
Il film è prodotto dal visionario
fondatore e CEO della Illumination, Chris Meledandri e dai suoi
collaboratori di lunga data Janet Healy e Chris Renaud, ed è
diretto dal realizzatore della saga Kyle Balda (Cattivissimo me 3,
Minions). I co-registi sono Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan del
Val (I film Pets – Vita da animali).
Il prequel de Il Trono di Spade, House of the Dragon, presenterà in primo piano
i lontani parenti di Daenerys Targaryen, ma il
collegamento diretto che c’è tra la nostra Dany, protagonista e
villain della serie HBO, con House of the Dragon potrebbe generare un
po’ di confusione. La serie prequel fornirà un ampio background
sulla famigerata storia della famiglia Targaryen, con la storia
basata sul romanzo Fuoco e Sangue di George R.R. Martin uscito nel
2018 e ambientato quasi due secoli prima degli eventi de Il Trono
di Spade. La protagonista della serie si rivela essere
Rhaenyra Targaryen, interpretata da Emma Darcy e
Milly Alcock, un personaggio che possiede molte somiglianze con la
sua lontana parente, Daenerys.
Daenerys, interpretata da
Emilia Clarke, era la figlia più piccola nata dal
re Aerys II Targaryen e dalla regina Raella durante la ribellione
di Robert Baratheon. L’ascesa al trono di Robert segnò la fine del
lungo regno della Casa Targaryen e diede inizio agli eventi che
abbiamo visto raccontati nella serie de Il Trono di
Spade. La ricerca di Daenerys per ripristinare la gloria
della sua famiglia è il punto focale dell’acclamata serie e ha
catapultato il personaggio verso un’immensa popolarità. Nonostante
le critiche al finale dello show, l’interesse per quel mondo
continua, con House of the Dragon che fornisce un ampio
approfondimento in merito alla famiglia più famosa creata da
George R.R. Martin.
A causa dell’incesto abituale all’interno dell’albero genealogico
dei Targaryen, la relazione familiare tra Daenerys e i Targaryen di
House of the Dragon è un po’ più complessa di
quanto sarebbe altrimenti. Ad esempio, re Viserys I, l’attuale re
all’inizio di House of the Dragon, è l’omonimo del
fratello maggiore di Daenery e del loro lontano bisnonno. Tuttavia,
nei libri, la figlia del re e erede designata, Rhaenyra, sposa suo
zio Daemon e ha una progenie che sale al Trono di Spade. Quindi,
sebbene Daenerys sia la lontana nipote sia di Rhaenyra che di
Daemon, i due sono anche i suoi nonni, ma renderebbe Rhaenyra anche
la sua lontana cugina, poiché Daemon è lo zio di Rhaenyra oltre che
suo marito.
L’albero genealogico della Casa
Targaryen è famosissimo, noto per aver unito i sette regni
attraverso l’uso dei draghi, ma anche per un’instabilità ereditaria
derivante dalla loro costante accoppiarsi tra consanguinei. La
storia della famiglia a Westeros inizia con Aegon I, che proveniva
dalle terre orientali e divenne il primo re della dinastia dei
Targaryen. House of The Dragon introdurrà Re Viserys I,
il quinto re Targaryen di Westeros e padre del nuovo personaggio
principale della serie, Rhaenyra, e fratello del suo oppositore,
Daemon.
Il Trono di Spade
inizia dopo che re Aerys II, il Re Folle, viene ucciso dalla
sua guardia personale, Jaime Lannister. Il Re Folle generò
tre figli, Rhaegar, Viserys e Daenerys. Daenerys, per un certo
periodo, è stata considerata l’unica Targaryen rimasta e la vera
erede del Trono di Spade fino alla rivelazione dell’identità dei
veri genitori di Jon Snow. Snow, nato con Aegon Targaryen in onore
dei suoi antenati, è attualmente l’unico membro vivente conosciuto
della sua linea familiare, dopo che ha ucciso sua zia (e
innamorata) nel finale della serie.
Nonostante i Targaryen abbiano perso
ancora una volta il loro diritto al trono alla fine de Il
Trono di Spade, House of the Dragon seguirà la famiglia nel
corso del lungo regno sui Sette Regni unificati. A giudicare dal
primo episodio della serie, che arriverà in Italia il 22 agosto,
questo prodotto potrebbe significare la riabilitazione del
personaggio di Daenerys attraverso quello di
Rhaenyra.
Gli anni Novanta sono stati un
decennio particolarmente importante per il genere thriller. In
quegli anni, infatti, hanno calcato il grande schermo alcuni titoli
particolarmente importante nel ridefinire i canoni e le
caratteristiche di tale tipologia di racconti. Tra i titoli più
importanti si annoverano Seven, Schegge di paura e
Heat – La sfida, ma vi
sono anche innumerevoli film poco citati ma ugualmente meritevoli
di attenzione. Uno di questi è Extreme Measures –
Soluzioni estreme, incentrato sul tema dell’etica dei
sacrifici a scopi medici. Uscito nel 1996, questo è diretto
da Michael Apted, regista anche
di La ragazza di Nashville e Via dall’incubo.
Extreme Measures è basato
sull’omonimo romanzo di Michael Palmer, pubblicato
nel 1991. I libri scritti da Palmer, per chi non conoscesse
l’autore, sono indicati come medical thrillers, ovvero
racconti incentrati in ambito medico. Le sue storie dunque offrono
non solo delle trame incentrate su indagini in tale contesto, ma
anche importanti riflessioni su tematiche sempre attuali
riguardanti la medicina e il suo campo di indagine. Dei suoi tanti
romanzi, Extreme Measures è ad oggi l’unico ad aver
ottenuto una trasposizione cinematografica, la quale pur
prendendosi alcune libertà rispetto al libro, rimane fedele alle
sue intenzioni.
Poco apprezzato al momento della sua
uscita, Extreme Measures ha negli anni ottenuto una
maggiore popolarità, tanto per via della vicenda narrata quanto per
la presenza di diversi attori particolarmente celebri nei panni dei
protagonisti. Per gli amanti del genere, è dunque un titolo da
riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Extreme Measures – Soluzioni
estreme: la trama del film
Protagonista del film è il giovane
dottore Guy Luthan, da poco trasferitosi
dall’Inghilterra per lavorare nel Gramercy Hospital di Manhattan.
Quella che sembrava una sera come un’altra durante il suo turno al
pronto soccorso, si trasforma però ben presto nell’inizio di
intricato mistero. In ospedale giunge infatti un senzatetto con
gravi sintomi apparentemente inspiegabili. Nonostante i tentativi
di Guy, l’uomo muore, non prima però di aver pronunciato la parola
“Triphase”. Cercando di scoprire le cause della morte, il giove
medico arriva ad imbattersi nel famoso neurologo Lawrence
Myrick.
Le ricerche di Guy sembrano però dar
fastidio a qualcuno di importante ed è così che il giovane medico
si vede accusato di possesso di droga ed espulso dall’ospedale.
Costretto a continuare le indagini per proprio conto, Guy arriverà
ad entrare in contatto con la comunità dei senzatetto, dai quali
apprenderà delle prime significative risposte. Mentre si trova a
dover lottare per la propria vita e per poter rivelare quanto
scoperto, Guy capirà anche di non potersi fidare di tutti quelli
che gli sono intorno. La minaccia, infatti, è molto più grande di
quanto creda.
Extreme Measures – Soluzioni
estreme: il cast del film
Quando si decise di adattare il
romanzo di Palmer, il ruolo del medico Guy Luthan doveva
inizialmente essere affidato all’attore Alec
Baldwin. Al progetto si interessò però in particolar modo
l’attore Hugh Grant, il
quale aveva definito la sceneggiatura di Extreme Measures
come una delle migliori lette in quegli anni. Grant, inoltre, era
alla ricerca di un ruolo drammatico per potersi discostare dalle
tante commedie in cui aveva recitato fino a quel momento. Egli
decise inoltre di produrre il film, ricoprendo per la prima volta
tale ruolo con la sua società Simian Films.
Accanto a lui, nel ruolo del dottor
Lawrence Myrick vi è l’attore premio Oscar Gene Hackman,
affascinato dalle ambizioni del suo personaggio. Noto anche per i
suoi numerosi ruoli da cattivo, Hackman ha qui fornito l’ennesima
interpretazione particolarmente apprezzata dalla critica e dal
pubblico. L’attrice Sarah JessicaParker, in quegli anni popolare grazie alla
serie Sex and the City, interpreta invece Jodie Trammel,
infermiera amica di Guy. Gli attori David Morse e
Bill Nunn sono invece presenti nei panni
dell’agente Frank Hare e del detective Bob Burke. Nel film compare
anche l’attore J. K. Simmons,
nei panni del dottor Mingus.
Extreme Measures – Soluzioni
estreme: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Extreme Measures – Soluzioni estreme
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 17 agosto alle ore
21:00 sul canale Iris.
Da cinquant’anni il regista
Steven Spielberg ci ha abituato ad
opere sempre diverse, affrontando diversi generi e apportando il
suo tocco magico ad ognuno di essi. Nel 2017, nel giro di pochi
mesi, arriva in sala con due film estremamente diversi tra loro: si
tratta del fantascientifico Ready Player
One e del drammatico The Post
(qui la recensione).
Quest’ultimo è basato sulla vera vicenda dei cosiddetti “Pentagon
Papers”, i quali portarono alla luce documenti top secret relativi
alla guerra del Vietnam. Una vicenda che sconvolse gli Stati Uniti
minando la fiducia nel suo governo.
La sceneggiatura del film è scritta
da Liz Hannah e Josh Singer,
quest’ultimo già premio Oscar per Il caso
Spotlight. Giudicata una delle migliori dell’anno, quella
di The Post non ci mise molto ad arrivare tra le mani di
Spielberg, che espresse subito il suo interesse a farne un film.
Girato in tempi brevissimi, questo si è da subito affermato per la
sua capacità di raccontare un evento passato ma da cui si possono
ancora trarre lezioni per il presente. È un film dall’impostazione
molto classica, dove ogni parola e gesto vengono pesati a dovere e
dove la direzione della storia dipende, come sempre accade, da
pochi coraggiosi uomini.
Indicato dai prestigiosi Cahiers
du Cinema come uno dei migliori 10 film dell’anno, il film ha
incassato un totale di circa 180 milioni di dollari in tutto il
mondo, a fronte di un budget di 50. Si è poi affermato anche
durante la stagione dei premi, arrivando ad ottenere due nomination
ai prestigiosi Oscar, come miglior film e miglior attrice
protagonista. Con The Post Spielberg ha così dato ennesima
prova delle sue mai tramontate capacità di storyteller, sfoggiando
un talento più unico che raro. Per scoprire le curiosità relative
al cast, come anche la vera storia raccontata nel film, basterà qui
proseguire nella lettura.
The Post: la trama del
film
La vicenda narrata si svolge nel
1971, dove Katharine Graham è la prima donna alla
guida del prestigioso The Washington Post. Avendo ereditato tale
ruolo da suo marito, ella si trova ora a dover gestire uno dei
principali giornali degli Stati Uniti, sfidando l’opinione di
quanti non sono convinti delle sue capacità poiché donna. A
sostenerla, però, vi è il fidato Ben Bradlee,
testardo caporedattore del giornale, il quale cerca di mantenere
alto il nome di questo. Ciò che serve al Post è però uno scoop di
grande rilevanza, e quanto occorre arriva nel momento più
inaspettato, tramite una salvifica fuga di notizie. Il rivale The
New York Times ha infatti scoperto qualcosa di grosso, qualcosa che
può ledere all’immagine dello stesso governo americano.
Nel momento in cui questo viene però
messo a tacere, Bradlee decide di andare in fondo alla questione,
scoprendo cosa stava per essere pubblicato. Arriva così ai Pentagon
Papers, documenti top secret legati ad uno studio approfondito
sulle strategie e i rapporti del governo federale con il Vietnam.
La pubblicazione di questi può davvero provocare una scossa epocale
nel paese, cambiandone per sempre le sue sorti. Per poter
procedere, però, egli ha bisogno del consenso della Graham.
Consapevole dei rischi a cui va incontro, la donna si dimostra
disposta a prendere su di sé tale responsabilità. La strada verso
la verità, però, sarà particolarmente ricca di ostacoli.
The Post: il cast del
film
The Post è il film che ha
riunito per la prima volta tre dei più grandi nomi del cinema
americano e mondiale. Si tratta del regista Spielberg e degli
attori pluripremiati all’Oscar Meryl
Streep e
Tom Hanks. La Streep recita qui nei panni di Katharine
Graham, interpretazione per la quale ha ottenuto un’ennesima
nomination al prestigioso premio. Per dar vita a questa, l’attrice
ha condotto numerose ricerche sulla vera Graham, cercando di
riproporre la sua forza d’animo e di carattere in un contesto tanto
maschile. Hanks è invece Ben Bradlee, personaggio con il quale dà
vita alla sua quinta collaborazione con Spielberg. L’attore ebbe
modo di conoscere il vero caporedattore del Post prima della
scomparsa di questi, e si basò su quel ricordo per costruire il
personaggio nei suoi modi di pensare e di fare.
Nel film sono poi presenti anche
altri noti interpreti nei ruoli dei principali collaboratori del
Washington Post che portarono alla luce i Pentagon Papers. Primo
tra questi è Bob
Odenkirk, nei panni di Benjamin Bagdikian, principale
editore del Post. Michael Stuhlbarg, invece, è A.
M. Rosenthal, giornalista del New York Times che aiuta i colleghi
del Post nella loro ricerca. Matthew Rhys
interpreta Daniel Ellsbergh, l’analista militare a cui si deve la
fuga di notizie relativa ai Pentagon Papers. L’attore Bruce
Greenwood dà invece vita al segretario della Difesa Robert
McNamara, il quale fece raccogliere i dati contenuti nei preziosi
documenti. L’attrice Allison
Brie è invece presente nel ruolo di Lally Graham, la
maggiore delle figlie di Katharine, mentre Sarah
Paulson è Antoinette Bradlee, moglie di Ben.
The Post: la vera storia
dietro al film
Mentre la guerra del Vietnam
prosegue, dando vita ad una vera e propria carneficina umana, negli
Stati Uniti la popolarità del presidente Nixon è ai minimi storici.
Nel 1967 il segretario della Difesa commissiona uno studio su tale
conflitto bellico, dimostrando l’inutilità dello spreco di risorse
e di vite umane. Originariamente destinato al solo utilizzo
interno, tale documento ribattezzato “Pentagon Papers” viene in
realtà ad essere fotocopiato da uno dei componenti dello studio,
Daniel Ellsbergh. Questi consegna così oltre 7 mila pagine al
prestigioso New York Times. La sua intenzione è infatti quella di
rivelare al mondo che la guerra che si sta combattendo non è altro
che un gioco politico senza sbocco. Il 13 giugno del 1971, il noto
giornale inizia così la pubblicazione, scatenando ondate di
proteste.
Conseguentemente, anche il
Washington Post entra in possesso di tali documenti, e con il
consenso della direttrice Katharine Graham il caporedattore Ben
Bradlee ha modo di iniziare la pubblicazione di questi, che avviene
a partire dal 17 giugno. Portati in tribunale, i due giornali si
vedono però infine assolti dalle accuse loro rivolte. La Corte
suprema stabilisce infatti che la stampa “non è destinata a servire
coloro che governano, bensì coloro che sono governati”. Ribadito
dunque il principio fondamentale della libertà di stampa, i due
giornali hanno modo di proseguire nella pubblicazione del
documento. Da tale conquista, un anno dopo, prenderà il via il
celebre scandalo Watergate, grazie alla rivelazione del quale nel
1974 si giungerà alle dimissioni del presidente Nixon.
The Post: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
The Post è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes, e Tim Vision. Per vederlo, basterà sottoscrivere
un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un
determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 17 agosto alle ore
23:40 sul canale Rai 3.
Netflix rilascia oggi il teaser trailer di Mercoledì,
l’attesissima nuova serie tv dalla mente del visionario regista
Tim Burton, in arrivo questo autunno solo su
Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.
La serie è un mystery con
toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di
Mercoledì Addams
come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i
tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una
mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di
risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni
prima… tutto ciò mentre esplora nuove e complicate relazioni alla
Nevermore.
Nel ruolo della
protagonista Mercoledì Addams
ci sarà Jenna Ortega, affiancata da
Gwendoline Christie (preside Larissa Weems), Jamie McShane
(Sheriff Galpin), Percy Hynes White (Xavier Thorpe), Hunter Doohan
(Tyler Galpin), Emma Myers (Enid Sinclair), Joy Sunday (Bianca
Barclay), Naomi J Ogawa (Yoko Tanaka), Moosa Mostafa (Eugene
Ottinger), Georgie Farmer (Ajax Petropolus), Riki Lindhome (Dr.ssa
Valerie Kinbott), e Christina Ricci (Marilyn
Thornhill).
A interpretare gli altri
iconici membri della famiglia Addams, di cui sono ora disponibili
le prime foto-ritratto, saranno invece Catherine Zeta-Jones
(Morticia Addams), Luis Guzmán (Gomez Addams) e Isaac Ordonez
(Pugsley Addams).
Apple
TV+ ha svelato le prime immagini di Shantaram,
la nuova serie drammatica con Charlie Hunnam (“Sons of Anarchy”) basata sul
best-seller di Gregory David Roberts. L’attesa serie Apple Original
è una storia d’amore cinematografica piena di speranza unita a
un’emozionante avventura epica che segue il viaggio di un uomo
verso la redenzione, attraverso un Paese che gli cambia la vita.
“Shantaram” farà il suo debutto su Apple TV+ il il
14 ottobre con i primi tre episodi dei dodici totali, seguiti da un
nuovo episodio ogni venerdì fino al 16 dicembre.
Shantaram
segue le vicende di un fuggitivo di nome Lin Ford (Charlie
Hunnam) che cerca di far perdere le sue tracce nella vibrante e
caotica Bombay degli anni Ottanta. Da solo in una città
sconosciuta, Lin lotta per sfuggire ai problemi da cui sta
scappando in questo nuovo luogo. Dopo essersi innamorato di una
donna enigmatica e intrigante di nome Karla, Lin deve scegliere tra
la libertà o l’amore e le complicazioni che ne derivano.
Oltre a Charlie
Hunnam, la serie è interpretata anche da Shubham
Saraf, Elektra Kilbey, Fayssal Bazzi, Luke Pasqualino, Antonia
Desplat, Alyy Khan, Sujaya Dasgupta, Vincent Perez, David Field,
Alexander Siddig, Gabrielle Scharnitzky, Elham Ehsas, Rachel
Kamath, Matthew Joseph e Shiv
Palekar.
La serie Shantaramè
co-creata e scritta da Steve Lightfoot che è anche showrunner e
produttore esecutivo. Bharat Nalluri è regista e produttore
esecutivo, come Andrea Barron, Nicole Clemens, Steve Golin, Justin
Kurzel ed Eric Warren Singer, che ha co-creato la serie con
Lightfoot. La serie è prodotta per Apple dai Paramount Television
Studios e dagli AC Studios di Anonymous Content.
Apple TV+ offre
serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dal debutto di Apple TV+ poco più di due anni fa, le
serie e i film di Apple hanno ottenuto 250 vittorie e 1.123
nomination, tra cui “CODA”, premiato agli Oscar® come Miglior
film.
A poco più di tre anni dall’ultima
volta si torna a Westeros, finalmente. Il leggendario Continente
Occidentale del mondo immaginato da George R.R. Martin – già
immenso teatro delle epiche vicende raccontate nella serie dei
record Il Trono
di Spade – sarà infatti il setting di una storia tutta
nuova, sebbene precedente a quelle raccontate nel cult HBO: la
storia della temuta Casa Targaryen, la dinastia al centro
dell’attesissima HOUSE
OF THE DRAGON.
Ispirata al romanzo “Fuoco e
Sangue” di George R.R. Martin, co-creatore e fra i produttori
esecutivi, e ambientata 200 anni prima degli eventi citati nella
serie madre, HOUSE
OF THE DRAGONdebutta il22
agosto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW:
l’appuntamento è ogni lunedì su Sky Atlantic, per dieci settimane,
con la versione originale sottotitolata in contemporanea assoluta
con gli USA alle 3:00 del mattino e in replica alle 22:15, e dal 29
agosto con la versione in italiano alle 21:15. Sempre in doppio
audio, i dieci episodi saranno via via disponibili ovviamente anche
on demand.
La serie si concentrerà su un
evento tristemente noto nella storia di Westeros, la cosiddetta
“Danza dei Draghi”, la battaglia per la successione al Trono di
Spade. Quando re Viserys I (Paddy Considine) tenta di nominare sua
erede la giovane figlia, la principessa Rhaenyra (Milly Alcock da
giovanissima, Emma D’Arcy da adulta), scatena il dissenso a corte e
dà origine a una sanguinosa guerra civile: i tradizionalisti non
sono pronti a vedere una donna salire sul Trono di Spade,
preferendogli il fratello minore del re, il Principe Daemon
Targaryen (Matt Smith), guerriero senza pari ma impulsivo e
inaffidabile.
Co-creata da Martin e dai due
showrunners Ryan J. Condal e Miguel Sapochnik, House of the Dragon vanta un grande
cast che include fra i protagonisti Paddy
Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve
Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel
cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily
Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall,
David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan
Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia
Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.
Alla colonna sonora torna l’autore
dell’iconico score originale de Il Trono di Spade, Ramin Djawadi
(Westworld).
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes.
Prime Video ha confermato oggi che i primi
due episodi de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Poteresaranno disponibili dal 2
settembre prossimo. Gli episodi successivi saranno poi rilasciati
uno alla settimana nei venerdì seguenti. Gli episodi saranno
disponibili simultaneamente in tutto il mondo, così che i fan
possano vivere l’esperienza di visione contemporaneamente. Il
finale della prima stagione – composta da otto episodi – sarà
disponibile il 14 ottobre.
Orario italiano di uscita
dei primi due episodi:
03:00 AM venerdì 2 settembre
Orario italiano di uscita degli episodi successivi,
dalla seconda settimana di uscita fino al finale di
stagione:
06:00 AM ogni venerdì
Il Signore degli Anelli: Gli anelli del Potere
uscirà il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è
attivo il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli anelli del
Potere ha riunito un cast enorme, che include:
Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge,
Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh,
Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards,
Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel
Weyman.
La serie Il Signore degli Anelli: Gli anelli del
Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick
McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
Se da un lato i fan sono sempre più
eccitati per questo prossimo ingresso nel MCU, dall’altro ci
sono molti futuri spettatori che non capiscono bene che tipo di
serie li aspetta. Con
She-Hulk che ha appena iniziato la sua corsa su
Disney+, ci
sono diversi fatti importanti sulla serie in arrivo e sul suo
universo corrispondente che i fan devono assolutamente
conoscere.
1Una origin-story
Sebbene la maggior parte della promozione
dello show sia stata poco chiara riguardo al modo in cui
Jennifer Walters diventerà
She-Hulk, i recenti filmati hanno mostrato un
incidente d’auto in cui Walters e Bruce Banner
sono coinvolti. Questo sembra impostare perfettamente una storia
d’origine simile a quella vista nei fumetti
Marvel.
Nei fumetti, Jennifer Walters
riceve una trasfusione di sangue da suo cugino dopo essere stata
colpita da un mafioso, e il suo sangue irradiato dai raggi gamma la
trasforma in She-Hulk. Sembra che nel MCU verrà
rappresentato qualcosa di molto simile, anche se forse la
sparatoria legata a una gang verrà sostituita da un incidente
d’auto. Tuttavia, i fan possono aspettarsi che una trasfusione di
sangue disperata sia l’evento scatenante della trasformazione di
Jennifer Walters in supereroina.
La Warner Bros. sta
attraversando un periodo di ripensamenti e non sembra voler correre
rischi finanziari o legali. Ne è un esempio l’annuncio della
cancellazione del film Batgirl, un progetto da 70 milioni di dollari
interrotto bruscamente dal nuovo CEO David Zaslav.
C’è però un’altra questione che fa tremare il DCEU:
recentemente Ezra Miller, interprete del personaggio della
DCThe
Flash, ha subito una serie di accuse: atti violenti e
vandalici, problemi psichiatrici e una denuncia per furto. Insomma,
ultimamente l’attore sta mettendo in pericolo non solo la propria
immagine, ma anche quella del personaggio che interpreta.
In tutto ciò, il film The
Flash è in fase di lavorazione ed è atteso in sala per
l’estate del 2023. Se la Warner non vuole
cancellare ance questo progetto, deve assolutamente riorganizzare
il film e rimuovere o sostituire il personaggio di
Ezra Miller dalle trame DCEU. Ecco 5 idee che potrebbero
ispirare gli autori!
1Un sacrificio necessario
Come abbiamo già detto, Barry Allen
non è così importante per il DCEU
come alcuni dei suoi famosi compagni della
Justice League. Detto ciò, il personaggio
potrebbe facilmente sacrificarsi per salvare la realtà,
cancellandosi da essa. La soluzione sarebbe ancora più
permanente della morte.
La
nuova realtà creata da Flash sembra essere alla base delle
prossime fasi del DCEU. È
quindi necessario che il personaggio
di Miller compaia almeno per istituire
il nuovo mondo. Con la soluzione proposta, si riuscirebbe allo
stesso tempo a sfruttare Flash per i fini narrativi e a
fare fuori Miller per i motivi di marketing.
In questo modo, l’attore potrebbe sempre tornare per un futuro
riavvio.
Arriva il 18 agosto su Disney+She-Hulk: Attorney at Law, l’ultimo
appuntamento seriale della Fase 4 del MCU, e che fa esordire il
personaggio di Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner e con cui
condivide un problemino… verde.
A interpretare l’avvocatessa che si
trasforma in supereroina verde è stata chiamata Tatiana
Maslany, che abbiamo visto e amato in Orphan Black e che
sembra nata per interpretare questo ruolo Marvel. Con lei, a
presentare la serie Disney+, anche Ginger Gonzaga che nella serie interpreta Nikki,
la migliore amica di Jennifer, Kat Coiro, regista
e produttore esecutivo e Jessica Gao, anche lei
produttore esecutivo e Head Writer dello show.
Maslany ha dovuto mettersi non solo
nei panni di Jennifer, ma anche in quelli di She-Hulk: Attorney at Law, i quali, non solo
per taglia, sono molto diversi, ed entrambi con delle difficoltà.
“Io non ho mai indossato i tacchi, quindi ho prima dovuto
imparare a camminare nelle scarpe di Jen, ed entrare in quelle di
She-Hulk è stato un ritorno. Ma è stato divertente andare in aula,
è stato belo entrare in questo show che ha dentro tutti questi
elementi Marvel, con tantissime strizzate d’occhio, ma che è
comunque uno show con una sua identità e una sua
personalità.”
Dopo Vedova Nera, Gamora, Captain
Marvel, il pubblico del MCU è abituato ad eroine che sono alla pari
se non più forti degli eroi maschi che hanno sempre fatto la parte
del leone, ma per Kat Coiro la possibilità di portare sullo
schermo She-Hulk: Attorney at Law ha
rappresentato davvero un momento prezioso ed emozionante della sua
vita, non solo come artista, ma come persona.
“Ricordo molto vividamente di
quando ero una ragazzina e di cosa mi ha scatenato vedere la
copertina di un fumetto di She-Hulk in mezzo al mare dei fumetti
con protagonisti maschi. E non sapevo chi fosse o cosa fosse questo
fumetto, ma sapendo che esisteva ne rimanevo commossa. E poi ho
scoperto che molto di quello che raccontava corrispondeva a
qualcosa che sentivo dentro di me, essere responsabile, perdere il
controllo, gestire le situazioni di stress. E ricordo che ho
comprato quel fumetto e l’ho letto. Quando è arrivata questa
possibilità per me è stato davvero un sogno.”
Un aspetto di She-Hulk: Attorney at Law fondamentale
per la protagonista è l’amicizia con Nikki, personaggio esuberante
e affidabile, interpretato da Ginger Gonzaga. “Io uscirei con
Nikki senza pensarci tropo – dice Gonzaga – mi sento come
se stessi barando a interpretarla, perché è molto simile a me, e
sto attingendo moltissimo da me per metterla in scena. È molto
libera. Lei è quella persona che vuoi al tuo fianco, chi può farla
franca con qualsiasi cosa, sai, e sa incoraggiarti a fare qualsiasi
cosa.”
La sceneggiatrice Jessica Gao è sembrata invece più interessata
allo sviluppo del personaggio, dal momento che ha abbracciato da
subito le possibilità della scrittura seriale:
“Penso
che la bellezza della televisione sia che a differenza dei
film, abbiamo davvero tempo e spazio per sederci con il personaggio
e imparare di più su di lui. E impari a conoscerli davvero come
fossero una persona completamente sviluppata. E la cosa fantastica
di Jen Walters, She-Hulk, è che lei, a causa di Tatiana Maslany, è
stata capace da subito di farsi capire e conoscere. E lei l’ha resa
subito un vero essere umano, si sente immediatamente che è una
persona vera che ha una vita. delle esperienze, delle relazioni, ha
una famiglia e ha amici. E non è una storia in cui le si trasforma
e cambia, lei ha già una personalità sviluppata, ma proprio per
questo può cambiare dal giorno alla notte, come accade alle persone
vere. Ha alti e bassi, sentimenti, emozioni.”
In merito a She-Hulk: Attorney at Law si sentirà
molto spesso parlare di Ally McBeal, la storica
serie ambientata nel mondo forense con protagonista la giovane
avvocatessa del titolo, la verità è che ogni episodio della serie
ha un suo stile e delle sue fonti di ispirazione, almeno stando a
quanto dichiara la regista: “Ogni episodio ha davvero un suo
distinto gusto. E abbiamo attinto da tanti generi. La risposta
facile è che si tratta di una legal comedy con puntate da mezz’ora.
Ma ciò ha anche un’enorme portata cinematografica ed elementi di
dramma,azione, suspense.” Insomma, in She-Hulk: Attorney at Law ci aspetta una
vera e propria altalena emotiva, che non deluderà i fan. “E poi
la serie – continua Coiro – è davvero come una sbirciatina
dietro le quinte della quotidianità, a volte persino la vita
mondana di un supereroe, aspetto che non ci era mai stato offerto,
prima.”
Grande guest star della
serie, annunciato dal primo giorno, è
Mark Ruffalo, che torna nei panni di Bruce Banner/Hulk
ed è fondamentale per la nascita dell’eroina protagonista. In
merito alla collaborazione con Ruffalo, Maslany ha
dichiarato: “Sento che ciò che mi ha sorpreso di più, ma
forse no, solo perché so che è un attore incredibile, è stato
quanto arriva sul set con questa sensazione di “tutto è nuovo”.
Sembra sempre che lo stia esplorando e sperimentandolo per la prima
volta.Non c’è mai questo senso del tipo “Sì, sì. Lo
faccio da 10 anni, lo so come si fa”. È assolutamente presente.
Rimane sempre su quel personaggio e ascolta sempre. E crea davvero
questo senso sul set con altri attori, e con la troupe e tutti, di
totale gioco e spontaneità. E siamo entrambi in tute mo-cap.
Eppure, ci siamo sentiti come se fossimo come due bambini che
giocano.”
Hunger Games: La ballata
dell’usignolo e del serpente, il film
Basato sul romanzo prequel del 2020
di Suzanne Collins, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del
serpente è ambientato 64 anni prima degli eventi
della trilogia di Hunger Games a
partire dalla mattina della mietitura dei Decimi Hunger Games, dove
un 18enne Coriolanus Snow viene assegnato come mentore per la
ragazza tributo del Distretto 12 impoverito.
Anni prima di diventare il
tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è
l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una
famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella
Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della decima edizione di
Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli viene
assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la
ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey
attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la
cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado
di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti
per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di
Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi
è un usignolo e chi è un serpente.
Tom Blyth e
Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente
Coriolanus Snow e Lucy Gray, Hunter
Schafer sarà Tigris Snow, Peter
Dinklage sarà Casca Highbottom, Viola Davis sarà
Volumnia Gaul.
Scritto da Michael Lesslie e basato
su una bozza di Collins e Michael Arndt, il film sarà diretto dal
regista di Hunger GamesFrancis
Lawrence. Sarà guidato dalla produttrice del franchise
Nina Jacobson e dal suo partner di produzione Brad
Simpson, insieme a Francis Lawrence.
Suzanne Collins, Tim Palen e Jim Miller saranno i
produttori esecutivi. Meredith Wieck e Scott
O’Brien stanno supervisionando per conto dello studio. Il
prequel è attualmente previsto per il 17 novembre 2023 nelle
sale.
Zoe
Saldana ha pubblicato un
reel su Instagram in cui mostra suoi differenti selfie scattati
nel corso di questa estate. Tra le tante espressioni simpatiche
dell’attrice, sguardi laguidi o buffi, compare anche una foto di
Saldana con il look di Gamora in Guardiani
della Galassia Vol. 3 e sembra che l’attrice
abbia fatto uno spoiler sul film!
Dall’immagine, che mostra soltanto
le spalle del costume, sembra che Gamora indosserà la divisa dei
Ravages, rivelando così quale sarà la posizione del personaggio ad
un certo punto del film, che potrebbe anche essere solo l’inizio,
non lo sappiamo.
Ecco di seguito il reel di Instagram:
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani
della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale
nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora
comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente
entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris
Pratt, Zoe
Saldana, Dave
Bautista, Pom
Klementieff,Karen
Gillan, insieme a Vin
Diesel e Bradley
Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel
film è atteso anche Chris
Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i
nuovi arrivati del MCUDaniela Melchior,
Will Poulter, Maria Bakalova e
Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di
interpretare il ruolo di Adam Warlock. Chukwudi
Iwuji è invece il nuovo interprete che sarà il cattivo,
l’Alto Evoluzionario.