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Minecraft 2: il poster svela la data d’uscita del sequel

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Il sequel di Minecraft ha ora una data di uscita. Il film originale, che adatta il popolare videogioco omonimo, ha debuttato il 4 aprile ed è attualmente il terzo film di maggior incasso del 2025 a livello mondiale. L’imminente Minecraft 2 è stato annunciato in fase di sviluppo iniziale l’11 aprile, anche se per qualche tempo non sono arrivate ulteriori notizie.

L’account ufficiale X ha però confermato che il sequel debutterà nelle sale il 23 luglio 2027. Il loro post (lo si può vedere qui), che include un riferimento al videogioco descrivendo il lavoro sul sequel come “costruzione del terreno”, presenta anche un poster teaser che mostra due picconi in stile Minecraft. Se fosse vero, questa data di uscita significherebbe che il sequel arriverà solo due anni e tre mesi dopo il debutto del primo film.

Si tratta di un tempo relativamente breve per un blockbuster moderno che dà inizio a un franchise. Ad esempio, mentre il sequel di Sonic del 2020 ha richiesto solo due anni e due mesi per arrivare sul grande schermo, il sequel di Dune del 2021 ha richiesto due anni e cinque mesi. Nel frattempo, il sequel di The Batman del 2022 è previsto per la prima più di cinque anni dopo, mentre il sequel di Super Mario Bros. del 2023 dovrebbe debuttare tre anni dopo il grande successo originale.

Al momento della stesura di questo articolo, i dettagli della trama del progetto rimangono sconosciuti. Tuttavia, Deadline conferma che il regista Jared Hess (Napoleon Dynamite, Nacho Libre) tornerà alla regia del progetto, oltre a co-scrivere la sceneggiatura con Chris Galletta. Non è ancora noto se tornerà qualcuno del cast originale di Minecraft. Il cast stellare del grande successo originale includeva Jack Black, Jason Momoa, Danielle Brooks, Rachel House, Matt Berry, Jemaine Clement, Sebastian Hansen, Emma Myers e Jennifer Coolidge.

In ogni caso, questa data di uscita garantisce al titolo della Warner Bros. un posto d’onore nel bel mezzo della stagione cinematografica estiva del 2027, che potrebbe farlo accedere ad incassi ancora maggiori. Uscendo nella primavera di quest’anno, il film ha incassato ben 957,8 milioni di dollari a fronte di un budget dichiarato di 150 milioni. Tuttavia, se il programma attuale verrà rispettato, il sequel dovrà competere con una serie di colossi in quello stesso periodo. Infatti, il 23 luglio è anche la data di uscita promessa per I Simpsons 2.

Questa data arriva anche poche settimane dopo il debutto, il 9 luglio, di Man of Tomorrow, il sequel di James Gunn del film Superman del 2025. Indipendentemente da questa concorrenza, il sequel di Minecraft sembra destinato al successo, dati i tempi di realizzazione rapidi e l’accoglienza commerciale travolgente del film originale, che è diventato virale grazie alla sua cavalcata di riferimenti al popolare gioco.

LEGGI ANCHE: Minecraft, la spiegazione del finale e come prepara Minecraft 2

Spider-Man: Brand New Day, le foto dal set mostrano il ritorno di Scorpion

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Scorpion è finalmente pronto a colpire, come rivelano le nuove foto dal set di Spider-Man: Brand New Day che mostrano l’attore Michael Mando tornare nel ruolo del cattivo che era stato anticipato otto anni fa in Spider-Man: Homecoming. Un quartetto di foto dal set condivise da @MyTimeToShineHello su X mostra infatti un paio di immagini di Tom Holland, tornato sul set dopo l’infortunio, mentre altre due mostravano Mando nei panni di Mac Gargan, alias Scorpion.

Nelle foto (le si può vedere qui) vediamo Mando vestito con quella che sembra una tuta da detenuto bianca e poi all’interno di un elicottero su quello che immaginiamo essere un tetto. Nelle foto con Holland, quest’ultimo non indossa il costume di Spider-Man, ma assume alcune pose tipiche dell’Uomo Ragno. C’è inoltre grande attesa per le prime immagini del costume di Scorpion.

Mando è apparso per la prima volta come Mac Gargan in Spider-Man: Homecoming, dove veniva arrestato dopo un incontro con Spider-Man. In una scena post-credits, abbiamo visto Gargan incontrare Adrian Tooms, interpretato da Michael Keaton, in prigione, dove Gargan dimostrava di avere chiaramente un conto in sospeso con Spider-Man. Otto anni e due film dopo, Gargan esce finalmente di prigione e avrà la sua occasione contro Spider-Man.

Quello che sappiamo su Spider-Man: Brand New Day

Ad oggi, una sinossi generica di Spider-Man: Brand New Day è emersa all’inizio di quest’anno, anche se non è chiaro quanto sia accurata.

Dopo gli eventi di Doomsday, Peter Parker è determinato a condurre una vita normale e a concentrarsi sul college, allontanandosi dalle sue responsabilità di Spider-Man. Tuttavia, la pace è di breve durata quando emerge una nuova minaccia mortale, che mette in pericolo i suoi amici e costringe Peter a riconsiderare la sua promessa. Con la posta in gioco più alta che mai, Peter torna a malincuore alla sua identità di Spider-Man e si ritrova a dover collaborare con un improbabile alleato per proteggere coloro che ama.

L’improbabile alleato potrebbe dunque essere il The Punisher di Jon Bernthal recentemente annunciato come parte del film – in una situazione già vista in precedenti film Marvel dove gli eroi si vedono inizialmente come antagonisti l’uno dell’altro salvo poi allearsi contro la vera minaccia di turno.

Di certo c’è che il film condivide il titolo con un’epoca narrativa controversa, che ha visto la Marvel Comics dare all’arrampicamuri un nuovo inizio, ponendo però fine al suo matrimonio con Mary Jane Watson e rendendo di nuovo segreta la sua identità. In quel periodo ha dovuto affrontare molti nuovi sinistri nemici ed era circondato da un cast di supporto rinnovato, tra cui un resuscitato Harry Osborn.

Il film è stato recentemente posticipato di una settimana dal 24 luglio 2026 al 31 luglio 2026. Destin Daniel Cretton, regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, dirigerà il film da una sceneggiatura di Chris McKenna ed Erik Sommers. Tom Holland guida un cast che include anche Zendaya, Jacob Batalon, Mark Ruffalo, Sadie Sink e Liza Colón-Zayas e Jon Bernthal. Michael Mando è stato confermato mentre per ora è solo un rumors il coinvolgimento di Charlie Cox.

Spider-Man: Brand New Day uscirà nelle sale il 31 luglio 2026.

Bradley Cooper si unisce a Margot Robbie nel prequel di Ocean’s Eleven

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È un momento emozionante per la serie Ocean’s: dopo che la star originale George Clooney ha confermato che Ocean’s 14 è in fase di sviluppo e che le riprese potrebbero iniziare il prossimo anno, c’è stato un importante cambiamento nei piani per il prequel di Ocean’s Eleven. Il prequel, che sarebbe ambientato nell’Europa degli anni ’60, era stato annunciato per la prima volta nel 2022 con Margot Robbie come produttrice e protagonista.

Anche Ryan Gosling, co-protagonista di Robbie in Barbie, era in trattative per unirsi al cast. Tuttavia, fonti hanno ora riferito a Deadline che Bradley Cooper è in trattative per unirsi al cast, senza alcun riferimento a Gosling. Mentre Gosling sembra aver abbandonato il progetto, Lee Isaac Chung di Twisters sarebbe ancora alla regia.

Cooper sarebbe molto amico di Robbie da anni e desidererebbe lavorare con lei da tempo; i due candidati all’Oscar non hanno ancora recitato insieme in nessun film. La notizia arriva prima dell’uscita del prossimo film diretto da Bradley, la commedia Is This Thing On? con lui stesso, Will Arnett e Laura Dern, che uscirà nelle sale statunitensi il 19 dicembre.

Nel cinema d’autore, Cooper è noto anche per aver recitato e/o diretto American Sniper, A Star Is Born, Il lato positivo e Maestro. Dopo il successo ottenuto con The Wolf of Wall Street, la popolarità di Robbie è invece cresciuta sempre di più, portando al fenomeno culturale di Barbie. Grazie al successo ottenuto come produttrice di questo progetto, Robbie ha ora la possibilità di cimentarsi in progetti come il prequel di Ocean’s Eleven.

La serie di film sulle rapine è stata per decenni una delle preferite da Hollywood e dai fan; sebbene il franchise sia iniziato con Ocean’s Eleven del 1960, ha trovato nuova vita quando Steven Soderbergh ha diretto la versione del 2001. Questo ha portato a due sequel, Ocean’s Twelve del 2004 e Ocean’s Thirteen del 2007, oltre allo spin-off Ocean’s 8 del 2018.

La serie ha sempre attirato talenti di prim’ordine: tra le star dei film di Ocean’s figurano Clooney, Brad Pitt, Julia Roberts, Matt Damon, Sandra Bullock, Cate Blanchett, Al Pacino e molti altri. Margot Robbie e Bradley Cooper si inseriranno perfettamente in questo elenco. Al momento però non sono noti maggiori dettagli né sulla trama né su quando inizieranno le riprese e, di conseguenza, su quando il film potrebbe uscire in sala.

Un crimine imperfetto: recensione del film di Franck Dubosc

Un crimine imperfetto di Franck Dubosc è una commedia nera francese che ricorda fin dalla locandina Fargo, uno dei film più famosi dei fratelli Coen. Il protagonista è lo stesso regista, che torna per la terza volta dietro la macchina da presa ma stavolta è accompagnato dall’attrice premio César Laure Calamy. I due interpretano una coppia sposata in crisi, logorata dal tempo e dalle difficoltà finanziarie, che si ritrova a nascondere e occultare dei cadaveri per tenersi una grossa somma di denaro.

Cosa racconta Un crimine imperfetto

Questo film in originale si intitola Un Ours Dans le Jura, che tradotto dal francese vuol dire letteralmente ” Un orso nella Giura ” e il racconto parte proprio da questo insolito fatto. Un orso bruno appare ad un gruppo di escursionisti, in realtà dei poveri immigranti clandestini usati come corrieri della droga, che grazie all’animale riescono a scappare dal trafficante che li usa e che muore accidentalmente cadendo in un dirupo. Da qui si innescano una serie d’eventi tragicomici in cui il protagonista Michel con il suo pick up, per evitare sempre lo stesso orso che si è trovato davanti sulla strada, sbanda ed urta una BMW nera in sosta uccidendo una donna e provocando la morte del suo compagno terrorizzato che inciampando si infilza da solo in un tronco appuntito.

Michel spaventato dell’accaduto torna a casa e racconta tutto alla moglie Cathy, con cui tira avanti un’esistenza complicata a causa della loro poco redditizia attività di vendita di abeti natalizi. L’ incidente mortale si trasforma presto in un’occasione per svoltare, soprattutto quando poi i coniugi trovano due milioni di euro in un borsone nel portabagagli della macchina abbandonata a confine con il bosco. La coppia quindi deciderà di tenere i soldi e d’insabbiare l’incidente con insolite trovate come ricoprire i cadaveri con del miele per farli mangiare dal famoso orso e trovare un alibi pagando un ex compagna di scuola dell’uomo, proprietaria di un locale a luci rosse della zona. Michel e Cathy quindi riscopriranno la complicità e il sentimento, che un tempo li univa, ma inizieranno ad attirare i sospetti della polizia locale ma anche di un boss della droga che rivuole indietro il suo bottino.

Un crimine imperfetto – Julien Panié (c) 2024 Gaumont – Pour toi Public productions – France 2 Cinéma

Il cast di Un crimine imperfetto

Ambientato durante le festività natalizie, dal 20 dicembre a Capodanno, questo film riesce a sfruttare il sano spirito natalizio mettendo al centro una storia corale autentica grazie anche ad un ricco cast in cui i due straordinari protagonisti sono solo il tocco finale. Spicca fin dalla sua prima scena l’attore belga Benoît Poelvoorde nei panni del gentile e paterno capo della polizia con un personaggio, non solo centrale per l’evolversi della trama, ma anche incarnazione stessa del cuore della commedia francese a tinte noir. Un uomo semplice, padre divorziato, difettoso e pieno di problemi quotidiani da affrontare, ma che di fronte ad una situazione tanto paradossale quanto pericolosa sa scegliere per il bene delle persone che lo circondano e che è chiamato a proteggere, in tutti i sensi.

Ovviamente chi porta sulle spalle l’intera riuscita del film sono i protagonisti interpretati da i sempre bravissimi Dubosc e Calamy che possiedono sintonia tra di loro e sono la perfetta spalla tragicomica per entrambi. Laure Calamy è quella più versatile tra tutti perché è credibile anche nel ruolo di una mamma di un dodicenne problematico. I loro Michel e Cathy non sono solo divertenti, ma anche tenerissimi nel modo in cui crescono come coppia e come esseri umani nel cercare di risolvere il guaio in cui si sono messi con le loro stesse mani.

Tra Fargo e Soldi sporchi ma in francese

Un crimine imperfetto trasporta lo spirito coeniano nelle Alpi francesi realizzando un lungometraggio che si rivela il giusto mix tra il già citato Fargo ma anche Soldi sporchi di Sam Raimi. Troviamo anche qua una location immersa nella neve e un’occasione per i due protagonisti di svoltare vita ma in perfetto stile francese dove però si sceglie di restare e comprare un televisore nuovo al plasma. Il regista e attore Franck Dubosc è bravissimo a dosare le dinamiche criminali lasciando sempre più spazio alla commedia, ovviamente mai banale e che affronta anche temi seri come l’immigrazione clandestina e la nostra stessa società.

Matlock: una star licenziata durante le riprese della seconda stagione dopo una presunta violenza sessuale

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Un membro del cast della serie drammatica della CBS Matlock è stato licenziato dopo essere stato accusato di violenza sessuale. Al suo debutto nel settembre 2024, Matlock ha riscosso un successo immediato sia tra il pubblico che tra la critica, con un punteggio attuale del 90% su Rotten Tomatoes.

A parte qualche dubbio sul fatto che questo potesse essere l’ultimo ruolo di Kathy Bates, che l’attrice ha poi chiarito, Matlock non ha affrontato alcuna controversia o notizia scioccante fino ad ora.

Secondo Deadline, la star di Matlock David Del Rio, che interpreta Billy Martinez, è stato licenziato dopo essere stato accusato di violenza sessuale dalla co-protagonista Leah Lewis, che interpreta Sarah Franklin. Dopo la presunta aggressione del 26 settembre, Lewis ha denunciato la situazione il 2 ottobre, il che ha portato all’avvio di un’indagine condotta dalla CBS Studios e dai produttori della serie.

Una volta chiusa l’indagine, Del Rio è stato licenziato il 2 ottobre, lo stesso giorno in cui Lewis ha parlato. Eric Christian Olsen, uno dei produttori esecutivi di Matlock, e altri avrebbero accompagnato l’attore fuori dallo studio e dalla sede.

Sembra che tutti coloro che ricoprono una posizione di autorità in Matlock non abbiano esitato a prendere sul serio l’accusa di Lewis e abbiano agito rapidamente per indagare sulla presunta situazione e garantire che il rapporto di lavoro di Del Rio con la serie fosse risolto il più rapidamente possibile, in modo da evitare che si creasse un ambiente di lavoro tossico sulla scia della presunta aggressione.

La rapidità dell’indagine sulla presunta aggressione sessuale dimostra che i produttori di Matlock prendono molto sul serio questo tipo di accuse e che saranno trattate con la severità che meritano.

Le riprese effettuate il 26 settembre erano per la seconda stagione di Matlock, che debutterà il 12 ottobre. Non è chiaro esattamente quanti episodi siano stati girati, ma a questo punto circa metà della stagione è già stata completata. Non è inoltre noto se il licenziamento di Del Rio causerà ritardi nella produzione nelle prossime settimane.

Tuttavia, Matlock ha già in programma una pausa nelle riprese a partire dalla settimana del 13 ottobre, e il cast e la troupe non torneranno sul set fino a dopo il weekend del Ringraziamento per continuare con il resto della seconda stagione.

Il personaggio di Del Rio, Billy Martinez, e quello di Lewis, Sarah Franklin, sono colleghi che lavorano alla Jacobson Moore. I due hanno regalato molti momenti divertenti in Matlock, che probabilmente sarebbero continuati anche nella seconda stagione.

Durante il finale della prima stagione di Matlock, Billy ha scoperto che Claudia è incinta di suo figlio. Presumibilmente, questa trama sarà affrontata in una certa misura nella seconda stagione di Matlock, anche se gli sceneggiatori dovranno ora trovare una spiegazione per l’assenza permanente di Del Rio.

La seconda stagione di Matlock debutterà domenica 12 ottobre alle 20:30 EDT/20:00 PDT sulla CBS.

A Knight Of The Seven Kingdoms: timeline e cronologia, quanto tempo prima di “Game Of Thrones” e dopo “House Of The Dragon”

A Knight of the Seven Kingdoms è ambientato tra Game of Thrones e House of the Dragon, ed ecco quando si colloca nella turbolenta linea temporale di Westeros. L’ultimo spin-off di Game of Thrones, A Knight of the Seven Kingdoms, è prodotto da Ira Parker e George R.R. Martin.

A Knight of the Seven Kingdoms – stagione 1 è composta da 6 episodi e sarà trasmessa a gennaio 2026 su HBO e HBO Max. Basata su tre romanzi brevi prequel di Game of Thrones scritti da George R.R. Martin, A Knight of the Seven Kingdoms adatta la prima storia, The Hedge Knight. Le stagioni successive adatteranno The Sworn Sword e The Mystery Knight.

A Knight of the Seven Kingdoms è incentrato su Ser Duncan the Tall (Peter Claffey), un cavaliere errante che sopravvive a Westeros. Ser Duncan incontra un giovane ragazzo calvo di nome Egg (Dexter Sol Ansel), che diventa il suo scudiero.

Dunk ed Egg si scontrano con le macchinazioni dei vari membri della Casa Targaryen, Baratheon e altre grandi casate di Westeros della loro epoca.

A Knight Of The Seven Kingdoms inizia nel 209 d.C.

A Knight of the Seven Kingdoms inizia nel 209 d.C. (dopo la conquista di Aegon), un periodo di relativa pace a Westeros. Ser Duncan l’Alto vaga per Westeros in un’epoca governata da Aerys I Targaryen, circa 13 anni dopo la ribellione di Blackfyre.

Un evento centrale nella stagione 1 di A Knight of the Seven Kingdoms è un torneo ad Ashford Meadow, al quale Ser Duncan l’Alto partecipa nella speranza di migliorare la propria sorte, e dove apprende anche di più su Egg, che diventa il suo giovane scudiero.

Dopo The Hedge Knight, la seconda stagione di A Knight of the Seven Kingdoms dovrebbe adattare The Sworn Sword, ambientato circa un anno e mezzo dopo (circa 210-211 d.C.). La terza stagione di A Knight of the Seven Kingdoms adatterà poi The Mystery Knight, ambientato nel 212 d.C.

George R.R. Martin intende scrivere altri romanzi su Dunk ed Egg, ma qualsiasi ulteriore stagione di A Knight of the Seven Kingdoms sarà basata sulle bozze di Martin relative alle sue future storie su Dunk ed Egg.

A Knight Of The Seven Kingdoms è ambientato circa 90 anni prima di Game Of Thrones

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La prima stagione di Il Trono di Spade inizia nel 298 d.C., circa 89-90 anni dopo la prima stagione di Un cavaliere dei sette regni. Il Trono di Spade inizia durante il regno di Re Robert I Baratheon (Mark Addy), che si reca a Grande Inverno per reclutare il suo migliore amico, Ned Stark (Sean Bean), e portarlo ad Approdo del Re.

L’era di Game of Thrones, caratterizzata da un conflitto pluriennale per strappare il Trono di Spade dalle mani della Casa Lannister, ha visto un cambiamento significativo che ha riportato la magia e la rinascita dei draghi sotto forma dei tre “figli” di Daenerys Targaryen (Emilia Clarke).

I White Walkers e il Re della Notte alla fine invasero Westeros, e le 8 stagioni di Game of Thrones hanno adempiuto alla profezia di A Song of Ice and Fire introdotta in House of the Dragon.

A Knight Of The Seven Kingdoms è ambientato circa 75-80 anni dopo House Of The Dragon

House Of The Dragon - Stagione 3

A Knight of the Seven Kingdoms è ambientato circa 75-80 anni dopo la fine di House of the Dragon, che copre un arco temporale di quasi 30 anni, dal 101 d.C. al 129 d.C., culminando con la Danza dei Draghi.

Il brutale conflitto tra i Verdi della regina Alicent Hightower (Olivia Cooke) e i Neri guidati dalla regina Rhaenyra Targaryen (Emma D’Arcy) pose fine al regno dei draghi nel Westeros e decimò la stirpe dei Targaryen.

Dopo la morte dei draghi, la magia scomparve dal Westeros e non tornò fino all’era di Game of Thrones, più di un secolo e mezzo dopo. Dunk ed Egg vivono in un’epoca in cui né la magia né i draghi sono nei pensieri della gente di Westeros.

A Knight of the Seven Kingdoms descrive un periodo relativamente più semplice, ma non per questo meno complesso e pericoloso, a Westeros rispetto a quello che è stato raccontato in House of the Dragon e a quello che deve ancora venire in Game of Thrones.

Chi è Egg? L’identità del bambino calvo de A Knight of the Seven Kingdoms e la storia di Game of Thrones spiegata

Egg è uno dei personaggi principali di A Knight of the Seven Kingdoms, con un’identità intrigante e legami con Game of Thrones. La storia di A Knight of the Seven Kingdoms è stata recentemente confermata per una prima visione nel 2026. Lo show è l’ultimo spin-off di Game of Thrones dopo House of the Dragon.

La serie, proprio come House of the Dragon, mirerà a riportare il franchise al suo antico splendore dopo la natura controversa del finale di Game of Thrones. Lo farà ridimensionando l’attenzione dai draghi, dalla magia e dagli estranei bianchi a una storia più leggera incentrata sui personaggi, basata sulla raccolta di novelle di George R. R. Martin, Tales of Dunk and Egg.

Pertanto, le differenze tra A Knight of the Seven Kingdoms e Game of Thrones saranno piuttosto evidenti, nonostante l’ambientazione comune. Una delle principali differenze tra i due show sarà la scelta di concentrarsi esclusivamente su due personaggi piuttosto che su una schiera di membri delle grandi casate di Westeros: Ser Duncan l’Alto, noto anche come Dunk, ed Egg.

Per quanto riguarda Egg, la sua vera identità è estremamente intrigante e presenta forti legami con Il Trono di Spade, House of the Dragon e il più ampio mondo di Westeros.

Egg in Un cavaliere dei sette regni è in realtà Aegon Targaryen

The Knight Of The Seven Kingdoms

Egg è presentato come lo scudiero di Ser Duncan l’Alto nei primi trailer di Un cavaliere dei sette regni, ma la sua vera identità è ancora più interessante. Egg è in realtà Aegon Targaryen, il quarto figlio del principe Maekar Targaryen, a sua volta figlio del re Daeron II Targaryen.

Quest’ultimo occupa il Trono di Spade all’inizio di A Knight of the Seven Kingdoms, prima che alla fine passi a Maekar stesso.

Aegon Targaryen è stato cresciuto come un principe, anche se alla fine è diventato lo scudiero conosciuto solo come Egg. Quest’ultimo nome deriva dalla pronuncia di Aegon nella serie Il Trono di Spade, “Egg-on”, dato che suo fratello maggiore lo chiama Egg fin da quando era piccolo. In A Knight of the Seven Kingdoms, verrà messo in evidenza il primo viaggio di Egg come scudiero di Ser Duncan l’Alto.

Perché Egg nasconde la sua vera identità

A Knight of the Seven Kingdoms

Per quanto riguarda il motivo per cui Aegon Targaryen nasconde la sua vera identità e usa lo pseudonimo di Egg, la risposta è legata alla trama principale della prima stagione di A Knight of the Seven Kingdoms. La serie sarà incentrata su un torneo ad Ashford Meadow, dove Aegon avrebbe dovuto fare da scudiero al fratello maggiore, Daeron.

Tuttavia, nel materiale originale, viene rivelato che Daeron non aveva alcun desiderio di partecipare al torneo. Di conseguenza, Daeron fugge in una locanda vicina con Aegon al seguito. Daeron rasa la testa di quest’ultimo in modo che nessuno possa riconoscere i suoi tratti distintivi dei Targaryen, permettendogli così di bere in incognito a suo piacimento.

È lì che Aegon, ora rasato e con il nome d’arte Egg, incontra Ser Duncan l’Alto. Duncan era un cavaliere errante, un mercenario che era stato precedentemente nominato cavaliere, il che significava che non apparteneva al servizio di nessuna casata del Westeros, e intendeva partecipare al torneo ad Ashford Meadow. Egg, desideroso di adempiere ai suoi doveri di scudiero, seguì Duncan.

Dopo il torneo, Egg pregò suo padre di lasciargli continuare a fare da scudiero a Duncan, noto come Dunk. Suo padre acconsentì con riluttanza, dando inizio alle ulteriori avventure di Dunk ed Egg. Egg continuò a nascondere la sua identità per non essere trattato in modo diverso a causa della sua discendenza Targaryen, vivendo così la vera vita di uno scudiero al servizio di un cavaliere errante.

Cosa succede a Egg durante le sue avventure con Dunk

Il teaser di A Knight of the Seven Kingdoms ha già accennato alle avventure di Dunk ed Egg, con la stagione 1 che dovrebbe iniziare con il suddetto torneo ad Ashford Meadow. È qui che Egg incontra Dunk, lo aiuta in una prova per battaglia e convince Maekar a permettergli di fare da scudiero a Dunk.

In seguito, Dunk ed Egg viaggiano in varie regioni del Westeros, tra cui Dorne e Vecchia Città. La seconda storia importante che coinvolge Dunk ed Egg è una disputa su chi sia il proprietario di un fiume nella Reach: l’uomo che ha assunto Dunk per i suoi servizi, Eustace Osgrey, o la signora di un castello vicino, Rohanne Webber.

Dopo un’altra giostra, la disputa viene risolta con il matrimonio tra Eustace e Rohanne, a cui Dunk ed Egg partecipano prima di partire per un altro matrimonio nelle Terre dei Fiumi, al castello di Whitewalls. A questo matrimonio Dunk partecipa a un’altra giostra, che lo vede cadere da cavallo quasi immediatamente.

A questo matrimonio, un uomo di nome Ser John il Violinista viene rivelato essere un Blackfyre, un gruppo di discendenti illegittimi di Aegon IV Targaryen, che furono legittimati dal re sul letto di morte. Ciò portò alla Seconda Ribellione dei Blackfyre contro il Trono di Spade, di cui Dunk ed Egg si trovarono al centro.

Nel caos, la vera identità di Egg è stata scoperta ed è stato tenuto in ostaggio da Lord Ambrose Butterwell e Lord Frey, che sostenevano la ribellione dei Blackfyre. Egg ha però ingannato i due, insistendo che stava spiando per i Targaryen e che un grande esercito era in arrivo. Ambrose si è ritirato nella cappella del castello, mentre Frey è fuggito a casa sua ai Gemelli.

Il genero di Ambrose, Ser Tommand Heddle, ha cercato di prendere Egg in ostaggio, portando Dunk a ucciderlo e liberando Egg. Egg è tornato a Whitehalls la mattina seguente con un esercito reale, guidato da Brynden Rivers, dissipando la Seconda Ribellione dei Blackfyre con la stessa rapidità con cui si era formata.

Come Egg diventa re e cosa sappiamo del regno di Aegon V

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Alla fine, dopo aver terminato il suo apprendistato come scudiero, Aegon divenne uno dei tanti re Targaryen nell’universo di Game of Thrones. Ciò nonostante fosse il quarto figlio di Maekar I, Aegon V fu soprannominato “L’Improbabile”. Il fratello maggiore di Aegon, Daeron, morì di vaiolo, mentre il secondogenito, Aerion, era noto per la sua crudeltà e follia.

Nella sua follia, Aerion bevve una coppa di fuoco greco, pensando che lo avrebbe trasformato in un drago. Ciò significava che, alla morte di Maekar I, solo Aemon, un maestro, e Aegon gli succedettero. Fu convocato un Grande Consiglio per decidere il prossimo re, durante il quale Aemon insistette affinché Aegon sedesse sul Trono di Spade. È così che Egg divenne Aegon V Targaryen.

Il regno di Aegon fu noto per gli sforzi del re nell’aiutare la gente comune del Westeros. Ciò causò qualche dissenso tra gli altri lord, e Aegon era anche noto per aver represso diverse ribellioni, tra cui la Quarta Ribellione di Blackfyre, durante il suo regno.

Verso la fine del suo regno, Aegon sentì il bisogno del potere che i draghi avevano un tempo conferito alla Casa Targaryen per convincere gli altri lord a sostenere i suoi piani di aiuto alla gente comune. Purtroppo, i tentativi di Aegon V di far schiudere le uova di drago portarono alla tragedia di Summerhall, un incendio che uccise lui, suo figlio maggiore e Ser Duncan l’Alto.

Come Game of Thrones ha fatto riferimento a Egg

Aemon Targaryen

Considerando l’importanza del ruolo che Egg avrà in A Knight of the Seven Kingdoms, è ovvio chiedersi come sia stato citato in Game of Thrones. La risposta è che Egg è stato citato alcune volte, in particolare da Aemon Targaryen, suo fratello e maestro dei Guardiani della Notte.

Nella prima stagione di Il Trono di Spade, mentre Jon Snow sta pensando di abbandonare i Guardiani della Notte per aiutare la sua famiglia, Aemon rivela di essere Aemon Targaryen, menzionando che suo fratello Aegon è diventato re dopo che lui ha rifiutato il trono. Nella quinta stagione di Il Trono di Spade, Aemon si ammala di demenza.

Sul letto di morte, Aemon dice: “Egg, ho sognato di essere vecchio”. Questa è la prova che la mente confusa di Aemon sta rivivendo i suoi giorni di gioventù con Aegon, come dimostra il soprannome che Aemon gli ha dato. Dopo che A Knight of the Seven Kingdoms ha approfondito la storia di Egg, questi riferimenti in Game of Thrones diventeranno probabilmente ancora più tragici dopo che avremo visto le sue avventure svolgersi sullo schermo.

A Knight of the Seven Kingdoms: una nuova era di Game of Thrones ha inizio nel primo trailer ufficiale

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È stato pubblicato un nuovo trailer di A Knight of the Seven Kingdoms. Lo spin-off di Game of Thrones, che debutterà su HBO nel gennaio 2026, è basato sulle novelle Tales of Dunk & Egg di George R.R. Martin. Peter Claffey interpreta Ser Duncan the Tall (Dunk), mentre Dexter Sol Ansell interpreta il principe Aegon Targaryen (Egg).

Ora, un nuovo trailer è stato presentato al panel A Knight of the Seven Kingdoms del New York Comic Con. Il trailer rivela come Dunk ed Egg si incontrano a Westeros 100 anni prima di Game of Thrones. Il trailer conferma anche la data di uscita della serie, domenica 18 gennaio su HBO e HBO Max. Guarda il trailer qui sotto:

Il trailer spiega che Dunk era un tempo lo scudiero di Ser Arlan di Pennytree, assumendo il ruolo di cavaliere dopo la sua morte. All’arrivo in una città, incontra Aegon, che promette di diventare il suo scudiero se lui porterà il ragazzo ad Ashford. Dunk accetta, anche se all’inizio tra loro c’è un po’ di diffidenza e di battibecchi.

Tuttavia, il trailer mostra che il loro viaggio sarà pieno di pericoli, tra cui la rivalità tra Duncan e Baelor Targaryen. La serie promette non solo un legame commovente tra cavaliere e scudiero, ma anche tanta azione, con Dunk che affronta altri cavalieri. Il suo tono comico la distingue come uno spin-off unico di Game of Thrones.

È interessante notare che il trailer non chiarisce l’identità di Egg come Targaryen, rendendo probabile che il suo vero nome sarà cruciale per lo svolgimento della trama. Non è chiaro perché debba arrivare ad Ashford, e il fatto che Baelor non abbia scene con lui nel trailer sembra anche significativo per la storia.

La serie sarà anche la prima a non presentare draghi nella sua trama. Mentre House of the Dragonstagione 3 colmerà questo vuoto nell’estate del 2026, A Knight of the Seven Kingdoms mostra deliberatamente uno spettacolo teatrale con un pupazzo sputafuoco, segnalando come questi siano diventati solo storie per molti in Westeros dopo la guerra.

Con una storia in sei episodi che sarà più unica di qualsiasi altro spin-off di Game of Thrones finora, A Knight of the Seven Kingdoms offre un trailer promettente che colma una lacuna comica e avventurosa nel franchise. Con la premiere della serie a pochi mesi di distanza, non passerà molto tempo prima che venga esplorata la grande avventura intrapresa da Dunk ed Egg.

The Next Three Days: la spiegazione del finale del film

Sebbene il thriller del 2010 sia passato in gran parte inosservato, il finale di The Next Three Days (qui la recensione) rimane comunque memorabile. Diretto da Paul Haggis, è questo un remake americano del film francese del 2008 Pour Elle diretto da Fred Cavayé. Russell Crowe ed Elizabeth Banks interpretano i coniugi John e Lara Brennan, lui un professore universitario dai modi gentili e lei una donna d’affari dal carattere irascibile, la cui vita viene sconvolta quando Lara viene condannata per l’omicidio del suo capo dopo una violenta lite e condannata all’ergastolo.

Sebbene The Next Three Days si concentri principalmente sui disperati tentativi di John di liberarla dalla prigione, che alla fine lo portano a un audace piano di evasione, rimane comunque il dubbio se Lara sia effettivamente colpevole. Il finale di The Next Three Days affronta dunque la questione dell’innocenza di Lara che aleggia su tutto il film. Tuttavia, è discutibile se la risposta data sia quella giusta per la storia o se abbia contribuito alla tiepida accoglienza riservata al film al momento della sua uscita.

Cosa succede nel finale di The Next Three Days

La maggior parte del film si svolge alcuni anni dopo la condanna di Lara. John è ancora convinto dell’innocenza di sua moglie, mentre quasi tutti gli altri – la polizia, il suo avvocato e persino la madre di John – pensano che sia colpevole. Esauriti tutti i ricorsi, John consulta l’ex detenuto ed esperto di fughe Damon Pennington (Liam Neeson) per elaborare un piano per farla evadere di prigione. Man mano che il thriller procede, John si ritrova coinvolto in ogni sorta di situazioni losche nel tentativo di preparare l’evasione.

Russell Crowe e Ty Simpkins in The Next Three Days
Russell Crowe e Ty Simpkins in The Next Three Days. Foto di Phil Caruso

Questo include l’acquisto di una pistola, il procurarsi passaporti falsi per fuggire dal paese e persino l’uccisione di un paio di spacciatori per denaro. Alla fine, riesce a far evadere Lara e la famiglia fugge insieme in Venezuela per iniziare una nuova vita. Durante il finale di The Next Three Days, un altro flashback rivela esattamente cosa è successo la sera in cui il capo di Lara è stato ucciso nel parcheggio del loro posto di lavoro. Un tossicodipendente ha colpito il capo con un estintore e le ha rubato la borsa, urtando Lara poco dopo e lasciando una macchia di sangue sul suo cappotto.

Nel frattempo, un bottone è saltato via dal cappotto del tossicodipendente ed è caduto in un tombino, una prova che è sfuggita agli investigatori e che avrebbe potuto dimostrare la presenza di un’altra persona quella notte. Mentre Lara sta per salire in macchina, vede l’estintore e lo appoggia vicino a un muro, senza notare il corpo del suo capo lì vicino. Il flashback mostra che tutte le prove contro Lara, il sangue sul suo cappotto, le sue impronte digitali sull’arma del delitto, erano circostanziali e che lei è innocente.

Cosa significa l’innocenza di Lara?

John, interpretato da  Crowe, è spinto dalla sua incrollabile convinzione che Lara non sia colpevole dell’omicidio del suo capo, ma Haggis costella The Next Three Days di momenti che mettono in dubbio la sua innocenza. All’inizio del thriller, un flashback mostra come Lara avrebbe potuto uccidere il suo capo e a un certo punto lei stessa “confessa” a John di aver commesso l’omicidio. Di conseguenza, quando John riesce a far evadere Lara dalla prigione e a portare la sua famiglia fuori dal paese prima che vengano catturati, il pubblico rimane con il dubbio se lui abbia semplicemente aiutato un’assassina a fuggire. Le scene finali, tuttavia, risolvono questo dubbio persistente.

È interessante notare che il dubbio sull’innocenza di Lara, almeno fino al finale, è qualcosa che si discosta dal film francese su cui è basato The Next Three Days. Nel film originale, l’innocenza della moglie è chiara fin dall’inizio, ma Haggis ha optato per l’ambiguità nel suo remake, motivo per cui quelle scene finali che dimostrano l’innocenza di Lara sono così importanti. Tuttavia, entrambe le storie potrebbero aver perso un’occasione più interessante per il film, poiché lasciare l’innocenza di Lara non confermata avrebbe rafforzato l’idea che per John non avesse davvero importanza e che avrebbe salvato sua moglie a tutti i costi.

Elizabeth Banks in The Next Three Days
Elizabeth Banks in The Next Three Days. Foto di Phil Caruso

Il vero significato del finale di The Next Three Days

Il finale di The Next Three Days avrebbe forse dovuto rimanere ambiguo agli occhi di alcuni spettatori, anche se la prova dell’innocenza di Lara in realtà sostiene il messaggio centrale del film. Ci sono molti thriller polizieschi che giocano sull’incertezza riguardo alla colpevolezza o meno di un personaggio. Questo rompe tale formula proprio alla fine, perché il film non cerca di sollevare questioni morali. I crimini di Lara sono uno strumento narrativo importante, ma non sono l’aspetto più importante quando si tratta dei temi del finale. Al contrario, i momenti finali rivelano che il film parla di amore, devozione e fiducia.

Sebbene non sia il più tipico o convenzionale, The Next Three Days è, nella sua essenza, una storia d’amore piuttosto che un film poliziesco. La maggior parte delle storie d’amore inizia con l’incontro di una coppia e l’inizio di una relazione romantica, ma il film affronta l’argomento da una prospettiva diversa. È un’analisi di due anime gemelle dopo diversi anni di relazione. La fiducia di John in Lara è incrollabile, anche quando lei non crede nella propria innocenza. Lui sa, nel profondo, che Lara non potrebbe mai essere colpevole. Il finale di The Next Three Days dimostra poi che la sua fiducia incondizionata in lei non era mal riposta.

Il finale cerca dunque di dimostrare che il vero amore può davvero conquistare tutto. Certo, ci sono alcune lacune che possono essere sottolineate nella sua esecuzione: il mondo esterno continua a credere che Lara sia colpevole, la coppia ha comunque perso la vita idilliaca che conduceva prima che lei fosse accusata e John stesso è ora un criminale per averla fatta evadere di prigione e aver lasciato il Paese. A parte questi dettagli tecnici, John e Lara concludono il film avendo ciò che conta di più per loro, ovvero l’un l’altro, che in definitiva è il messaggio fondamentale che il regista Paul Haggis ha cercato di trasmettere con la storia.

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Arma Letale: la spiegazione del finale del film

Arma Letale del 1987 rappresenta uno dei punti più alti della carriera di Richard Donner, già noto per la regia di Superman e di I Goonies. Con questo film, Donner esplora con sorprendente efficacia il genere buddy cop, fondendo azione, suspense e momenti di comicità, instaurando un equilibrio tra tensione narrativa e dinamiche personali tra i protagonisti. La sua regia riesce a rendere credibile il rapporto tra i due poliziotti protagonisti, creando una miscela che diventerà un modello per numerosi film d’azione successivi e contribuendo a ridefinire gli stereotipi del cinema poliziesco anni ’80.

Per Mel Gibson, Arma Letale segna un momento cruciale nella sua filmografia, consolidando la sua immagine di attore versatile capace di passare con naturalezza dall’eroe d’azione al personaggio più complesso ed emotivamente tormentato. Il ruolo di Martin Riggs, poliziotto instabile e autodistruttivo, gli permette di esplorare temi profondi come la perdita, la solitudine e la ricerca di redenzione, creando un personaggio che sarebbe diventato iconico e che influenzerà gran parte dei suoi successivi ruoli d’azione. La chimica con Danny Glover, nei panni di Roger Murtaugh, è centrale per il successo del film.

Arma Letale non è soltanto un film d’azione: affronta temi come il trauma, l’amicizia, la famiglia e la giustizia, mettendo in scena la lotta contro criminalità e corruzione nella Los Angeles degli anni ’80. Il film ha dato vita a una saga di enorme successo, con tre sequel ufficiali e un reboot televisivo, creando un franchise capace di mantenere il giusto equilibrio tra adrenalina e umanità dei personaggi. Nel resto dell’articolo verrà proposta una spiegazione del finale del film e del suo significato all’interno della storia di Riggs e Murtaugh.

Arma Letale film

La trama di Arma Letale

Protagonista del primo film è Martin Riggs, membro della squadra narcotici della polizia di Los Angeles, la cui vita viene irrimediabilmente segnata dalla morte della moglie. Riggs si ritrova così in una spirale di autolesionismo che lo porta a compiere una serie di azioni pericolose per se e per gli altri suoi colleghi. Viene allora trasferito dalla squadra narcotici alla squadra omicidi, dove si ritrova assegnato come partner il Sergente Roger Murtaugh. Questi, più anziano rispetto a Riggs, ha come obiettivo quello di tenersi lontano dai guai, ma con il nuovo collega sarà molto difficile.

In breve, i due si trovano coinvolti in un caso. Roger, infatti, riceve una chiamata da un suo vecchio amico ed ex compagno di armi, Michael Hunsaker. Questi incarica i due poliziotti di indagare sulla morte della figlia, dietro alla quale sembrano nascondersi loschi segreti. Ricercando informazioni, i due si ritrovano ad entrare nel torbido mondo della droga e della prostituzione, dove sembra che anche la giovane morta fosse finita. Il caso diventa sempre più complesso, e i due poliziotti capiranno che per poterlo risolvere sarà necessario che uniscano le loro forze come anche le loro competenze.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Arma Letale, la tensione raggiunge il culmine con la minaccia diretta di Shadow Company, l’organizzazione criminale formata da ex agenti della CIA. Dopo che Murtaugh e Riggs sono stati catturati e portati nel seminterrato di un nightclub a Hollywood, vengono sottoposti a torture fisiche e psicologiche mentre la vita della figlia di Murtaugh, Rianne, è in pericolo. Riggs riesce a liberarsi, eliminando numerosi membri della compagnia, e salva Murtaugh e la figlia. La sequenza è caratterizzata da scontri intensi, inseguimenti e tattiche da veterano, mostrando pienamente le abilità militari e investigative dei due protagonisti.

La risoluzione del racconto vede Riggs e Murtaugh affrontare Joshua, il braccio destro del generale McAllister, in un confronto finale. Dopo una violenta colluttazione, Riggs ha la possibilità di ucciderlo ma decide di risparmiarlo, rispettando un codice morale che contrasta con la sua tendenza autodistruttiva iniziale. Tuttavia, Joshua tenta ancora un’ultima aggressione e viene ucciso dalla coppia. La vittoria non è solo fisica, ma simbolica: Riggs supera il proprio dolore e la propria ossessione per la morte, mentre Murtaugh protegge la sua famiglia, chiudendo così il conflitto centrale e garantendo la sicurezza di tutti i personaggi principali.

Arma Letale

Dal punto di vista tematico, il finale porta a compimento i motivi centrali del film, come l’amicizia e la lealtà tra i protagonisti. La dinamica tra Riggs e Murtaugh si evolve da diffidenza e conflitto iniziale a fiducia reciproca e complementarità operativa. Riggs, inizialmente suicida e instabile, trova un equilibrio grazie al sostegno del collega e alla necessità di proteggere gli altri, mentre Murtaugh comprende il valore della dedizione e del coraggio del partner. Il film sottolinea come la collaborazione e il rispetto reciproco siano fondamentali per affrontare il male, sia nelle forme personali sia in quelle organizzative.

Il finale consente anche di chiudere il percorso emotivo di Riggs, mostrando la sua riconciliazione con la vita. La scena in cui condivide il pranzo di Natale con Murtaugh e la sua famiglia e consegna al collega il proiettile che aveva destinato al suicidio simboleggia la sua rinascita psicologica. Riggs sceglie di vivere, abbracciando relazioni umane e responsabilità invece dell’autodistruzione. La chiusura emotiva rafforza il tema della redenzione personale e della possibilità di trovare un senso e un legame nella vita anche dopo traumi profondi, suggerendo un equilibrio tra azione, morale e crescita interiore.

Il messaggio che Arma Letale lascia allo spettatore è quindi duplice: da un lato celebra la forza dell’amicizia e della lealtà come strumenti per superare il male e le difficoltà, dall’altro esplora il percorso di redenzione individuale di chi ha vissuto dolore e perdita. Riggs incarna la possibilità di trasformare il trauma in protezione e responsabilità verso gli altri, mentre Murtaugh rappresenta la stabilità e la famiglia come valori centrali. Insieme, mostrano che la giustizia non si misura solo attraverso la violenza, ma anche attraverso la compassione, il sacrificio e la scelta di vivere pienamente nonostante il dolore.

Black Adam: la spiegazione del finale e delle scene post-credits

Diretto da Jaume Collet-Serra da una sceneggiatura di Adam Sztykiel, Rory Haines e Sohrab Noshirvani,  il film Black Adam (qui la recensione) segue il personaggio titolare – risvegliatosi dopo 5.000 anni – nel suo viaggio per sconfiggere il cattivo Sabbac. Dopo un lungo periodo di sviluppo, Dwayne Johnson indossa finalmente il costume dell’antieroe per fare il suo debutto nel DCEU. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale e delle sue scene post-credits. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Black Adam

Black Adam, il cui vero nome è Teth-Adam o Theo Adam, è un uomo dell’Antico Egitto ridotto in schiavitù e in seguito ucciso, che grazie al potere del mago Shazam ritorna in vita. Adesso a Black Adam, questo il nome del supereroe, sono stati conferiti grandi poteri, come forza, agilità e la capacità di volare, ma nonostante queste doti, il suo cuore non è puro. Dopo essere stato a lungo imprigionato, Black Adam viene liberato e dovrà confrontarsi con i supereroi in vita per capire che, non solo un grande potere, ma anche nobili azioni e sacrificio fanno di un uomo un eroe.

Ad interpretare Black Adam, come anticipato, vi è l’attore Dwayne Johnson, il quale era interessato a interpretare tale personaggio fin dal 2007, quando gli fu proposto per la prima volta dai fan. Aldis Hodge interpreta, Carter Hall alias Hawkman, mentre Noah Centineo è Albert “Al” Rothstein alias Atom Smasher. Completano il cast Sarah Shahi nel ruolo di Adrianna Tomaz, Marwan Kenzari in quello del villain Ishmael Gregor alias Sabbac e Quintessa Swindell in quello di Maxine Hunkell alias Cyclone. Infine, Pierce Brosnan interpreta Kent Nelson alias Dottor Fate.

Black Adam trama

La spiegazione del finale e delle scene post-credits

Per tutta la durata di Black Adam, il Dottor Fate continua ad avere visioni della morte di Hawkman. Il pensiero che il suo vecchio amico possa morire lo addolora e Kent è ancora più scosso sapendo che Carter Hall non ha paura della morte. Il Dottor Fate si rende conto che un modo per salvare il suo amico dall’affrontare il suo destino è quello di combattere Sabbac da solo per un po’ prima di chiedere l’assistenza di Black Adam. Tuttavia, impedire la morte di Hawkman non è l’unica ragione per cui il Dottor Fate si sacrifica. A questo punto della sua vita, Kent ha vissuto a lungo con l’Elmo del Fato e ha visto numerosi futuri, versioni di eventi che si fondevano nel loro caos.

Il Dottor Fate è legato a questi poteri, ma ha fatto abbastanza esperienza per rendersi conto di aver visto abbastanza. In un certo senso, i poteri di Kent erano una maledizione e lui ne era stanco dopo tanti anni di visione del futuro, la costante raffica di immagini che gli offuscava la mente in modo da non conoscere mai il silenzio o la pace. Il Dottor Fate voleva finalmente non vedere nulla. È possibile che abbia preso la sua decisione solo dopo aver assistito alla morte di Hawkman, che probabilmente non poteva sopportare di vedere, e che quindi abbia deciso il suo stesso destino.

Dopo la morte del Dottor Fate, Black Adam è allora l’unico in grado di sconfiggere Sabbac, che voleva portare l’inferno sulla Terra. Dopo averlo fatto a pezzi, Black Adam si siede sul trono del cattivo e Adrianna suggerisce all’antieroe di governare Kahndaq se lo desidera. Egli ha però altre idee, distruggendo completamente il trono. Black Adam aveva infatti visto cosa può fare a una persona il potere totalizzante. È possibile che non si fidasse abbastanza di sé stesso per occupare una posizione del genere. Non ci si può fidare di chi detiene troppo potere sugli altri e, per molti versi, distruggere il trono è stato il culmine di tutto ciò che Black Adam ha imparato nel corso del film.

Chi ha iniettato i nanobot a Cyclone?

In Black Adam, Cyclone rivela ad Atom Smasher come è stata rapita e costretta a farsi iniettare i nanobot, la fonte dei suoi poteri. Tuttavia, il membro della Justice Society non rivela il nome della persona che le ha fatto questo. La storia di Cyclone è simile a quella della sua controparte nei fumetti, che è stata rapita all’età di sei anni dallo scienziato T.O. Morrow, un supercattivo che ha creato il secondo Red Tornado, un androide con un potere immenso. Un altro collegamento tra T.O. Morrow e Black Adam è che alla fine viene reclutato dall’Intergang per costruire loro delle armi. È possibile che T.O. Morrow non sia stato menzionato in Black Adam perché la storia completa di Cyclone avrebbe dovuto essere riservata per un film successivo.

Black Adam Dottor Fate

Le scene post-credits di Black Adam

La presenza di Amanda Waller in Black Adam crea una certa confusione se si considera come si è concluso il suo arco narrativo in Peacemaker, con la figlia e il resto della squadra della Task Force X che hanno scoperto il suo coinvolgimento nel Progetto Butterfly e l’etica discutibile dietro le operazioni della Waller. Inoltre, il lavoro della Waller con la Task Force X ha tipicamente attirato le ire dei supereroi del DCEU, che non hanno lavorato con lei in passato e probabilmente non sono d’accordo con i suoi metodi. In Black Adam, Hawkman è convinto che esistano solo eroi e cattivi, non ci sono vie di mezzo.

Considerando che la Waller vive in un’area moralmente grigia che tende al cattivo, ci si chiede perché Hawkman e il resto della Justice Society collaborino con il leader della Task Force X. È possibile che la Waller si sia resa conto che nessuno della Suicide Squad era abbastanza potente da affrontare Black Adam. Potrebbe anche essere che Hawkman consideri la collaborazione con la Waller come un male minore. Dal momento che Black Adam non è un eroe per Hawkman, deve essere un cattivo, il che significa che deve essere eliminato prima che faccia del male a qualcun altro, almeno agli occhi della Justice Society.

Nella scena post-credits di Black Adam, dunque, Superman appare dopo che Amanda Waller ha minacciato l’antieroe, affermando che chiamerà qualcuno che non sia della Terra per gestire i suoi immensi poteri. Quel qualcuno si rivela essere nientemeno che l’amato kryptoniano, che dice a Black Adam che è passato un po’ di tempo da quando qualcuno “ha reso il mondo così nervoso”. La comparsa di Henry Cavill nel ruolo di Superman serviva ad anticipare un sequel dove si sarebbe svolto uno scontro tra i due.

Black Adam sequel

Black Adam 2, il film si farà?

Date queste scene post-credits, il piano era dunque quello di realizzare un sequel di Black Adam, ma lo scarso riscontro di pubblico e critica contro cui il film ha sbattuto hanno da subito reso incerto tale nuovo progetto. Inizialmente in bilico per un po’, l’idea per un sequel è stata definitivamente abbandonata quando si è deciso di staccare la spina al DCEU per dar vita ad un reboot totale con il DC Universe di James Gunn e Peter Safran. I due, come noto, stanno ora procedendo con nuovi progetti, come il film Superman uscito a luglio 2025, e al momento un ritorno del Black Adam di Dwayne Johnson non è nei piani.

Il trailer di Black Adam e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di Black Adam grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

When Evil Lurks, la spiegazione del finale: cosa succede a Pedro e Jaime?

Immagina che il male assoluto esista come un’entità fisica e che possa essere trasferito da un corpo all’altro come un virus mortale, diffondendo distruzione ovunque. Questo è il punto di partenza di When Evil Lurks, horror argentino diretto da Demián Rugna (qui la nostra recensione), in cui due fratelli devono affrontare una maledizione che colpisce il loro villaggio rurale. Dopo che un vicino sembra essere stato contaminato da un male “puro”, la loro vita precipita in un incubo di morte e possessione. Sebbene la trama non sia particolarmente innovativa o complessa, il film compensa con scene visivamente disturbanti e cariche di orrore fisico fino al finale.

Di cosa parla When Evil Lurks

Ambientato in un villaggio rurale dell’Argentina, il film si apre con cinque colpi di pistola uditi in lontananza. I fratelli Pedro e Jaime si preoccupano che provengano dalle loro terre, ma scoprono presto che i colpi sono venuti dal bosco vicino. Il giorno dopo, investigando, trovano il cadavere di un uomo tagliato a metà e degli strani strumenti metallici. Seguendo degli indizi, raggiungono la casa di Maria Elena, che rivela che suo figlio Uriel è diventato “marcio”, cioè posseduto dal male, e che aveva chiamato un “pulitore” (una sorta di esorcista) per ucciderlo. Tuttavia, il pulitore è stato brutalmente assassinato prima di poter agire.

Pedro e Jaime, insieme al vicino Ruiz, decidono di portare via Uriel per allontanarlo dal villaggio. Caricano il corpo sul camion, ma durante il viaggio l’uomo posseduto cade dal mezzo. I tre decidono di non parlarne a nessuno, ma poco dopo il male inizia a diffondersi: una capra di Ruiz viene posseduta, e uccidendola con un’arma da fuoco, l’uomo e sua moglie vengono anch’essi contaminati, dando inizio a una catena di morti orribili.

When Evil Lurks recensione

Il film è un horror psicologico?

All’inizio, When Evil Lurks sembra suggerire un horror psicologico, con la possibilità che la possessione sia solo un sintomo di malattia mentale. Uriel appare gonfio, immobile, coperto di liquidi corporei, ma le autorità ignorano il problema, considerandolo un caso medico. Le sue parole deliranti contro Ruiz potrebbero sembrare frutto di follia.

Tuttavia, man mano che la storia procede, diventa chiaro che il male è reale e tangibile. Il momento di svolta arriva quando Ruiz uccide la capra: l’uso della pistola permette al male di entrare in lui, poiché la polvere da sparo funge da conduttore del demone. Da qui in poi, il film abbandona ogni ambiguità psicologica. Anche se Jaime in seguito dubita di ciò che vede e pensa che Pedro stia impazzendo, la realtà della possessione diventa innegabile, culminando in un’epidemia di violenza e follia che travolge l’intera comunità.

Come Pedro diffonde involontariamente il male

Una delle regole per sfuggire al male è non portare con sé alcun oggetto contaminato. Pedro e Jaime rispettano la regola, ma ignorano che il male ha già infettato i loro vestiti. Pedro va a casa della sua ex moglie Sabrina per salvarla insieme ai figli, ma il suo arrivo causa una tragedia.

Quando si spoglia per bruciare i propri vestiti, il cane di famiglia li annusa e viene posseduto, aggredendo la figlia di Sabrina. Il marito della donna spara all’animale, ma questo gesto gli trasferisce il male: l’uomo impazzisce, uccide Sabrina e la figlia con l’auto, e poi si suicida. Pedro, sconvolto, fugge con i suoi due figli, Santi e Jair, per unirsi a Jaime e alla loro madre.

Durante il viaggio, il passato di Pedro viene rivelato: Jair è autistico, e Pedro aveva cercato di ucciderlo da bambino, convinto che la sua condizione fosse una maledizione. Il matrimonio con Sabrina era finito dopo quell’episodio, e si insinua che lei avesse avuto una relazione con Jaime. Quando Pedro riceve una chiamata dalla voce posseduta di Sabrina, che promette di “riprendersi i figli”, l’incubo peggiora ulteriormente.

Chi è Mirta e cosa rivela sulla situazione

Jaime ricorda Mirta, una donna anziana che in passato aveva affrontato una situazione simile. I fratelli si recano da lei, sperando in aiuto. Mirta, un tempo compagna di Jaime, racconta che molti anni prima lei e il marito gestivano una chiesa, ma la trattavano come un’attività commerciale. Quando il primo “marcio” comparve a Buenos Aires, non presero sul serio la possessione — finché il male si diffuse in tutta la città come punizione divina.

I monaci avevano insegnato loro un rituale per contenere l’entità: uccidere il corpo posseduto prima che generi un figlio demoniaco, utilizzando strumenti specifici — gli stessi trovati da Pedro e Jaime all’inizio del film. Mirta afferma che devono ritrovare il corpo di Uriel e completare il rituale.

When Evil LurksMa il male li raggiunge: Sabrina, ormai posseduta, appare e rapisce Santi, uccidendolo e divorandolo. Mirta intuisce che anche Jair è contaminato, ma il suo cervello autistico blocca temporaneamente l’influenza demoniaca. Poco dopo, Jair inizia però a parlare e camminare, segno che la possessione sta vincendo.

Il destino di Pedro, Jaime e della loro famiglia

Pedro e Mirta tornano al villaggio per cercare il corpo di Uriel, che Mirta crede si trovi in una scuola, luogo dove il male è attratto dai bambini. Lo trovano lì, ancora vivo e in decomposizione. Mirta tenta il rituale per distruggerlo, ma Uriel parla a Pedro, manipolandolo psicologicamente. Pedro, ingannato, lascia Mirta sola, permettendo al male di attaccarla.

Poiché il rituale non viene completato, Uriel dà alla luce un bambino, incarnazione del male puro. Pedro ritorna a casa distrutto e scopre che Jair ha ucciso e divorato la nonna: trova infatti ciocche di capelli e un crocifisso nella bocca del bambino.

Intanto Jaime scopre un’altra verità: il fratello minore di Uriel, rifugiato in casa loro, confessa di aver ucciso il primo esorcista, spinto da una voce interiore. È stato lui a smembrare il corpo e darlo da mangiare ai maiali, e poi ha divorato lui stesso la carne, diventando un tramite del male.

Sebbene si dica che non temere il male possa salvarsi dalla possessione, Pedro e Jaime non riescono a evitare la distruzione. Tutti intorno a loro sono morti o posseduti, e il film si conclude con i due fratelli in lacrime, impotenti davanti alla vittoria del male assoluto.

Aquaman e il regno perduto: dove è stato girato? Le location del film!

Aquaman e il Regno Perduto vanta alcuni dei luoghi più belli mai apparsi nella storia del cinema, girato in location reali in tutto il mondo. Il film rappresenta l’ultimo capitolo del DCEU (DC Extended Universe), concludendo la saga cinematografica della DC in modo esplosivo e visivamente straordinario.

Uscito nel 2023, Aquaman e il Regno Perduto è il sequel di Aquaman (2018), entrambi diretti dal visionario James Wan, che ha scelto una gamma di ambientazioni spettacolari per le riprese.

Il film vede Jason Momoa nel ruolo di Aquaman (Arthur Curry), Patrick Wilson come suo fratellastro Orm, Amber Heard come la moglie Mera e Yahya Abdul-Mateen II nei panni del malvagio Black Manta. Se il primo film era incentrato sulla storia d’amore tra Aquaman e Mera, il sequel esplora la vita successiva del protagonista e il suo regno su Atlantide, costringendolo a riunirsi con Orm.

Anche se non è previsto un nuovo film di Aquaman nel futuro immediato del DCU, Il Regno Perduto offre un capitolo finale visivamente mozzafiato per la saga del DCEU.

Warner Bros. Studios, Leavesden, Regno Unito

La maggior parte delle scene subacquee e dei set principali

La gran parte di Aquaman e il Regno Perduto è stata girata ai Warner Bros. Studios di Leavesden, a Watford, nel Regno Unito. Grazie ai suoi vasti studi, palcoscenici e vasche d’acqua, il complesso è stato il luogo ideale per le riprese subacquee e le scenografie spettacolari.

Le sequenze ambientate ad Atlantide e la maggioranza delle scene subacquee sono state girate qui, con una combinazione di green screen e complessi set fisici. In particolare, il sottomarino e la base di Black Manta sono set di grande impatto costruiti all’interno degli studi.

Secondo quanto dichiarato da James Wan su Instagram, il 95% del film è stato girato nel Regno Unito, la maggior parte proprio a Leavesden — lo stesso studio dove anni prima era stato girato Justice League.

Sebbene il primo Aquaman fosse stato realizzato negli Village Roadshow Studios sulla Gold Coast australiana, il sequel ha mantenuto gran parte del team originale, riunendo molti membri della produzione. Lo studio di Leavesden è celebre anche per aver ospitato la saga cinematografica di Harry Potter.

Aquaman e il Regno Perduto Jason MomoaSaunton Sands, Devon, Regno Unito

La battaglia sulla spiaggia tra Aquaman, Orm e i Deserters

La spettacolare scena d’azione sulla spiaggia, che segue la fuga di Aquaman e Orm dalla prigione nel deserto, è stata girata a Saunton Sands, sulla costa rurale del Devon.

La spiaggia sabbiosa e suggestiva ha fornito l’ambiente perfetto per lo scontro tra i fratelli e i Deserters, sfruttando la bellezza naturale del Regno Unito. Qui, le onde del mare restituiscono a Orm la sua forza vitale, riportandolo al suo antico splendore.

Le dune dorate di Saunton Sands hanno offerto uno sfondo ideale per la sequenza, fungendo da doppione del deserto del Sahara, mentre i due fuggitivi tentano di scappare dai loro inseguitori.

Malibu, California

La scena sulla spiaggia di Devil’s Deep

Quando Aquaman e Orm approdano per la prima volta a Devil’s Deep, crollano esausti sulla sabbia. Questa breve ma importante scena è stata girata a Malibu, in California. Il regista James Wan ha condiviso su Instagram una foto dal set, nella quale posa insieme a Momoa e Wilson nei costumi di scena, scherzando accanto a una doccia improvvisata.

Wan ha spiegato che questa è stata l’ultima scena girata per Aquaman e il Regno Perduto, ringraziando le squadre di produzione del Regno Unito, delle Hawaii e di Los Angeles. Si tratta dunque dell’ultimo giorno di riprese prima dei reshoot, che si sono poi svolti in Nuova Zelanda.

Hawaii, Stati Uniti

La giungla di Devil’s Deep

La terra natale di Jason Momoa, le Hawaii, ha fornito il perfetto scenario tropicale per le scene ambientate nella giungla di Devil’s Deep. Le isole lussureggianti sono state utilizzate per mostrare Aquaman e Orm mentre attraversano un paradiso verdeggiante e misterioso, ricco di fiori esotici e di insetti giganti corrotti dall’Oricalco.

È possibile che alcune scene sulla spiaggia del film siano state girate anch’esse alle Hawaii, come quella in cui Aquaman, Mera, Orm, Atlanna e Nereus (interpretato da Dolph Lundgren) discutono del Regno Perduto su una roccia vulcanica — anche se ciò non è stato confermato ufficialmente.

Aquaman e il Regno Perduto Patrick Wilson Jason MomoaJersey City, New Jersey

Atlantide si rivela al mondo

Nel finale epico del film, Aquaman e gli Atlantidei decidono di rivelare la loro esistenza al mondo di superficie, prendendo il loro posto tra gli affari umani. Le scene sono state girate nella baia di Jersey City, che fa da sfondo al primo contatto tra Atlantide e il mondo esterno: le acque si aprono mentre Aquaman e i suoi alleati emergono a bordo delle loro navi.

È qui che Aquaman pronuncia il suo discorso al mondo, annunciando ufficialmente l’esistenza del popolo di Atlantide.

Centro di Londra, Regno Unito

Aquaman si rivolge al mondo

L’iconica Piccadilly Circus di Londra appare nell’ultima scena del film. Durante il discorso di Aquaman, il suo messaggio di pace e unità viene trasmesso in tutto il mondo, mostrato sui maxi-schermi della celebre piazza londinese.

La scena, girata in location reale nel centro di Londra, include anche un’inquadratura della metropolitana (London Underground), conferendo al momento un’atmosfera tipicamente britannica. Altre città mostrate nel montaggio finale derivano da filmati di repertorio del primo Aquaman, poiché Italia e Asia non figurano tra le location effettive del sequel.

LA Castle Studios, Burbank, California

Riprese aggiuntive in studio

Alcune riprese aggiuntive di Aquaman e il Regno Perduto sono state effettuate ai LA Castle Studios di Burbank, California.

Poiché la maggior parte del film è stata girata nel Regno Unito, queste scene consistono probabilmente in brevi reshoot o riprese di raccordo, girate in un secondo momento senza il cast principale. Si tratta comunque di una parte molto marginale della pellicola.

Nuova Zelanda

Riprese supplementari

Infine, Aquaman e il Regno Perduto ha realizzato ulteriori riprese in Nuova Zelanda. Non è chiaro quali scene siano state girate qui, ma James Wan ha dichiarato in un’intervista a Empire Magazine che si è trattato di sette-otto giorni di lavoro, un tempo ridotto per un film di questa portata.

Wan ha spiegato che la durata complessiva è stata prolungata solo per problemi di agenda del cast, smentendo le voci secondo cui il film avrebbe richiesto ampi reshoot. Le splendide ambientazioni naturali della Nuova Zelanda potrebbero aver fatto da sfondo ad alcune sequenze di spiaggia o della giungla di Devil’s Deep, contribuendo alla straordinaria bellezza visiva del film.

Breve storia d’amore: trailer e poster del film d’esordio di Ludovica Rampoldi

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Sono disponibili il trailer e il poster di Breve storia d’amore, esordio alla regia di Ludovica Rampoldi con Pilar Fogliati, Adriano Giannini, Andrea Carpenzano e con Valeria Golino, che sarà presentato alla 20ª Edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public.

Breve storia d’amore è una produzione Indigo Film, HT Film con Rai Cinema, è prodotto da Nicola Giuliano, Viola Prestieri, Francesca Cima, Carlotta CaloriIl film è stato realizzato con il contributo del Fondo per lo Sviluppo degli Investimenti per il Cinema e l’Audiovisivo del Ministero della Cultura. Breve storia d’amore uscirà nelle sale il 27 novembre distribuito da 01 Distribution.

Il poster di Breve storia d’amore

Il film è scritto e diretto da Ludovica Rampoldi, la fotografia è di Gogò Bianchi, il montaggio di Francesca Calvelli, la musica di Fabio Massimo Capogrosso, la scenografia di Massimiliano Nocente, i costumi sono di Stefano Ciammitti, il suono di Gianluca Scarlata, il casting di Gabriella Giannattasio.

La trama di Breve storia d’amore

Questa è la storia di due coppie. I trentenni Lea e Andrea, e i cinquantenni Rocco e Cecilia. Quattro personaggi i cui destini collidono la sera in cui Lea conosce Rocco in un bar e inizia con lui una relazione clandestina, consumata in una stanza d’albergo. Un tradimento come tanti, in apparenza, che prende una piega imprevista quando Lea comincia a infilarsi nella vita di Rocco, fino a coinvolgere i rispettivi compagni in una resa dei conti finale.

Tutti i personaggi di fantasia ispirati al serial killer Ed Gein

Monster, La storia di Ed Gein offre uno sguardo avvincente su uno dei serial killer più famosi di tutti i tempi, ma la storia di Gein ha anche ispirato diversi personaggi di fantasia indimenticabili. Monster, la fortunata serie antologica horror biografica creata da Ryan Murphy, autore di American Horror Story, e Ian Brennan, creatore di Scream Queens, torna con la terza stagione.

La storia di Ed Gein sconvolse la nazione dopo la sua cattura nel 1957. Tuttavia, in modo macabro, ha anche ispirato e influenzato molte altre storie. Sebbene la maggior parte delle rivisitazioni dei crimini di Gein siano state in gran parte reimmaginate, tutte recano il segno degli orrori originali da lui inflitti.

Molti dei crimini di Ed Gein rimangono ancora in gran parte avvolti nel mistero, con l’assassino che alla fine è stato condannato solo per due omicidi e per aver manomesso almeno nove cadaveri di vittime recentemente decedute. Gein era affascinato dai cadaveri e li utilizzava in modi inimmaginabili, ad esempio trasformandoli in mobili e vestiti.

I crimini di Gein sono assolutamente scioccanti e strazianti, il che li rende una fonte di ispirazione irresistibile per l’horror, poiché queste storie cercano di rompere i confini e presentare qualcosa di assolutamente disumano. Le azioni di Gein hanno fatto proprio questo e alla fine lo hanno reso uno dei mostri più famigerati e malvagi che siano mai esistiti.

Norman Bates

Norman Bates

Non molto tempo dopo che Gein fu catturato e la sua storia affascinò e sconvolse il mondo, Alfred Hitchcock sviluppò un fascino per l’idea che gli esseri umani fossero i veri mostri. Allontanandosi dai classici racconti horror con creature soprannaturali, Hitchcock pubblicò Psycho nel 1960 per sviluppare l’idea di un mostro umano.

Hitchcock modificò drasticamente la narrazione di Ed Gein per creare Norman Bates, una versione molto più affabile e intelligente di Gein. Tuttavia, mantenne l’ossessione per la madre dell’assassino, che funge anche da alter ego omicida.

Questa storia e l’interazione tra i crimini di Gein e il modo in cui hanno sconvolto il mondo sono presentati anche in Monster: The Ed Gein Story, con Tom Hollander che interpreta il ruolo dell’iconico regista Alfred Hitchcock e presenta un lato diverso della reazione agli orrori ispirati da Gein.

Psycho era basato su un libro che prendeva ispirazione da Gein e forniva un contesto più completo per i suoi crimini confusi. Norman Bates era un uomo profondamente disturbato e questa storia, adattata per il grande schermo, ha cambiato il panorama dell’horror nel cinema. È in gran parte responsabile di aver consolidato la reputazione di Hitchcock come “Maestro della suspense” fino ad oggi.

Leatherface

Leatherface cast

Successivamente, la storia di Gein è stata adattata in modo molto libero con The Texas Chainsaw Massacre. Il primo film con questo titolo è uscito nel 1974. Sebbene il film, diretto e scritto da Tobe Hooper, fosse in parte ispirato ai crimini di Gein e includesse una maschera di pelle umana e attacchi con motosega, era in gran parte fittizio.

Tuttavia, Non aprite quella porta ha a sua volta ispirato diversi sequel, spin-off e nuove storie. Con un franchise più ampio che ha mitizzato la storia al punto da renderla distintamente indipendente da Gein, ha sviluppato una propria iconografia.

Oggi, l’immagine di una figura mostruosa e massiccia che corre attraverso campi vuoti con una motosega è distintiva ed è riuscita a ispirare una scena in Monster: The Ed Gein Story, che sembra essere in gran parte radicata nella speculazione piuttosto che nei fatti.

E, analogamente a Psycho, Non aprite quella porta ha ridefinito l’horror nel cinema. Il genere slasher si è evoluto con questo film, e questa evoluzione è avvenuta in gran parte indipendentemente dai crimini di Ed Gein. Tuttavia, è importante riconoscere l’influenza di Gein sulla natura brutale e malvagia di Leatherface.

Buffalo Bill

Buffalo Bill

Un altro esempio di una versione molto più romanzata di Ed Gein si trova in Il silenzio degli innocenti, nella figura dell’antagonista principale, Buffalo Bill. Bill è un mostruoso assassino che prende di mira le donne e scuoia le sue vittime.

Tuttavia, Bill è anche una fusione di tre serial killer piuttosto che una copia diretta di Ed Gein. Da Gein sviluppa un’ossessione per la pelle e la usa per creare nuovi oggetti. Da Ted Bundy ha sviluppato un metodo per uccidere fingendo di essere ferito, e da Gary M. Heidnik ha acquisito altri tratti terrificanti.

Sebbene Buffalo Bill sia complessivamente più carismatico di quanto sembri essere stato Gein, alcuni dei suoi comportamenti più crudeli e insoliti sono direttamente ispirati a Gein. Lo scuoiamento e la creazione di mobili utilizzando i corpi delle sue vittime è direttamente ispirato alle azioni inquietanti di Gein.

Oliver Thredson

Oliver Thredson in Asylum

Un altro progetto di Ryan Murphy, American Horror Story, includeva anche un personaggio parzialmente ispirato agli orribili crimini di Ed Gein. Interpretato da Zachary Quinto durante la seconda stagione della serie, il dottor Oliver Thredson è un killer molto intelligente.

Copre bene le sue tracce e approfitta dei pazienti di cui si prende cura. Tuttavia, il legame più forte che ha con Gein è la sua tendenza a indossare una maschera facciale realizzata con la pelle delle sue vittime, che gli è valsa il soprannome di “Bloody Face” (Faccia insanguinata).

Thredson è in gran parte scollegato da Gein, ma l’atto atroce di indossare il volto della vittima è direttamente ispirato da lui. Per quanto terribile, Gein ha avuto un’influenza irreversibile sul genere nel suo complesso e le sue azioni hanno aperto la strada a un nuovo livello di creatività nell’horror che persiste nelle produzioni moderne.

Garland Greene

Garland Greene

Con Air ha visto Nicolas Cage interpretare il ruolo di un pilota di un aereo che trasportava diversi criminali importanti. Tra i passeggeri letali, ce n’era uno interpretato da Steve Buscemi che era modellato su tutta una serie di serial killer.

Garland Greene, meglio conosciuto con il suo alias, The Marietta Mangler, è un individuo spregevole. Trae ispirazione da tutte le peggiori fonti di ispirazione malvagia, tra cui Gein, Bundy, Charles Manson, Jeffrey Dahmer, John Wayne Gacy ed Edmund Kemper.

Come amalgama dei peggiori mostri della storia, Garland è una figura davvero inquietante. E Buscemi fa un ottimo lavoro nell’interpretare il ruolo di un mostro così contorto. Con la maggior parte dei suoi crimini peggiori alle spalle, è interessante dare uno sguardo alla mente di un assassino che sta scontando la sua pena.

Ezra Cobb

Ezra Cobb

Infine, quest’ultimo adattamento è forse uno dei personaggi più fedeli ispirati ai crimini di Ed Gein. Ezra Cobb è un contadino che improvvisamente perde la madre fanatica religiosa e inizia a dedicarsi a una serie di comportamenti abominevoli, dagli omicidi al saccheggio di tombe.

Tutto questo avviene nel film del 1973, Deranged, che chiaramente si ispira in gran parte alla storia di Ed Gein. Come Gein, il rapporto di Cobb con sua madre sembra essere stato incredibilmente malsano e ha portato a una serie di problemi.

Una volta liberatosi dalle catene della madre prepotente, Cobb segue un percorso simile a quello di Gein, anche se questa versione della storia sembra prendersi alcune libertà per renderla più avvincente. Nonostante ciò, rimane uno degli adattamenti più fedeli del personaggio, pur cambiando il nome e gli eventi in modo più ampio.

Nel complesso, i terrificanti crimini di Ed Gein sembrano essere stati fonte di ispirazione per molte storie horror che esplorano gli angoli più oscuri della mente umana. Le azioni di Gein erano così inimmaginabilmente orribili da gettare le basi per la creazione di un nuovo genere horror.

Ora, Monster, La storia di Ed Gein cerca di indagare più da vicino l’uomo i cui crimini sono stati effettivamente all’origine di queste terrificanti rappresentazioni. Tuttavia, anche questa serie si prende delle libertà con la storia, poiché ci sono molti aspetti che non potranno mai essere confermati completamente sui crimini del mostro che era Ed Gein.

Jeremy Strong protagonista della miniserie 9/12

Dopo la messa in onda del finale della serie Succession nel 2023, Jeremy Strong è tornato sul grande schermo interpretando prima Roy Cohn, l’avvocato di Donald Trump, in The Apprentice (che gli è valso una nomination all’Oscar), mentre prossimamente lo vedremo prossimamente nel film biografico su Springsteen: Liberami dal Nulla, per poi assumere i panni di Mark Zuckenberg in The Social Reckoning. L’attore si prepara però anche a tornare in TV con una nuova miniserie ambientata all’indomani dell’11 settembre 2001.

Paramount+ ha infatti dato il via libera a una serie limitata di sei episodi intitolata 9/12, che vedrà Strong nei panni di un avvocato di nome Jason Smith che decide di smascherare la corruzione e l’avidità mentre cerca di ottenere giustizia per gli eroi che hanno rischiato la vita l’11 settembre. Strong non solo avrà un ruolo da protagonista in 9/12, ma sarà anche produttore esecutivo del progetto. La miniserie esplorerà così la vera storia della battaglia legale che ha portato all’assegnazione di quasi 1 miliardo di dollari ai primi soccorritori dell’11 settembre.

Le riprese inizieranno nell’estate del 2026, con una data di uscita prevista nel 2027. Oltre a Strong, anche Tobias Lindholm e Frank Pugliese sono coinvolti come produttori esecutivi; Lindholm e Pugliese scriveranno le sceneggiature, mentre il primo dovrebbe anche dirigere gli episodi. In una dichiarazione, Strong ha affermato che 9/12 mostrerà il meglio dell’umanità, poiché la storia si concentra sui primi soccorritori che hanno risposto agli attacchi al World Trade Center in pochi secondi. 9/12 parla di “unità” e “solidarietà”, che secondo l’attore sono necessarie in questo “paese diviso”.

La serie limitata si concentrerà anche sui fallimenti delle istituzioni che avrebbero dovuto occuparsi del benessere dei primi soccorritori dopo che questi avevano lasciato Ground Zero e avevano dovuto affrontare vari problemi di salute. Strong ha definito Lindholm “uno dei più grandi sceneggiatori/registi al mondo”, dotato della profondità e dell’integrità necessarie per onorare la storia reale raccontata in 9/12.

Jeremy Strong parla di 9/12

“Il grande storico americano David Halberstam una volta scrisse dell’11 settembre 2001: “In un giorno in cui il peggio dell’umanità ha mostrato il suo volto, il meglio dell’umanità ha risposto”. 9/12 parla del meglio di noi: i nostri primi soccorritori, il cui tempo di risposta ufficiale l’11 settembre è stato di cinque secondi. Racconta di un momento di unità e solidarietà in questo Paese diviso, quando, tra le macerie, abbiamo ricostruito e siamo risorti dalle rovine”, sono le parole di Strong.

“Ma racconta anche di come le nostre istituzioni non siano riuscite a rispondere a quegli eroi, che abbiamo promesso di non dimenticare mai, nel momento del loro più grande bisogno. 9/12 è una storia di giustizia, di restituzione della dignità umana e degli eroi reali di questo Paese che non dobbiamo mai dimenticare. Tobias Lindholm è uno dei più grandi sceneggiatori/registi al mondo e possiede la profondità, la moderazione, l’integrità, la chiarezza e la forza necessarie per rendere onore a questa storia”, ha concluso l’attore.

Halloween: Jason Blum conferma il destino del franchise

Halloween Ends (qui la recensione) ha segnato la fine della trilogia di film reboot di Halloween della Blumhouse. Dopo quel capitolo, non sembra esserci alcuna possibilità di una resurrezione alla Michael Myers con un quarto film dello studio. Il CEO della Blumhouse, Jason Blum, ha infatti confermato che lo studio ha perso i diritti di Halloween, spiegando in una nuova intervista con Variety che Halloween Ends ha segnato la scadenza della loro proprietà

“Non possediamo più i diritti. Avevo un contratto per tre film. Ma se potessi farei un altro film di Halloween”, sono le sue parole. Secondo precedenti notizie, i diritti di Halloween sono ora tornati al produttore Malek Akkad dopo l’uscita del terzo film della Blumhouse nel 2022, ma lo studio ha avuto la possibilità di riacquistare i diritti televisivi quando sono stati messi sul mercato. La Miramax è però intervenuta e ha acquisito tali diritti, superando sia la Blumhouse che la A24.

Vedremo altri progetti di Halloween?

Da allora Miramax ha annunciato una serie TV di Halloween che servirà come un completo reset, confermando che gli eventi della trilogia di Blumhouse non influiranno sulla nuova serie. Il futuro di questo progetto è però piuttosto incerto ora, dopo l’uscita da Miramax a giugno di Marc Helwig, il dirigente responsabile della TV. In ogni caso, chiunque cerchi di dissipare la nebbia sul futuro del franchise dovrebbe evitare di chiedere al creatore di Halloween, John Carpenter.

Quando è stato informato della serie prevista da Miramax durante un panel al NYCC 2023 a cui ha partecipato ScreenRant, ha dichiarato di non esserne a conoscenza, ma con il tipico sarcasmo di Carpenter ha aggiunto: “Vedete se riuscite a farmi avere un lavoro nella serie”. Carpenter ha diretto l’originale Halloween nel lontano 1978, ma è stato meno coinvolto nei film successivi, lavorando come sceneggiatore in Halloween II e compositore in Halloween III prima di allontanarsi completamente dal franchise che aveva creato.

Carpenter ha poi ripreso il suo coinvolgimento con Halloween solo con la trilogia della Blumhouse, quando ha accettato di occuparsi della colonna sonora ed è stato accreditato come produttore esecutivo. Ad oggi, ci sono stati 13 film in totale per la saga, ma la trilogia della Blumhouse ha riconosciuto solo l’originale di Carpenter come progenitore, ignorando gli eventi di tutti gli altri film della serie, compresi quelli con Jamie Lee Curtis. Non resta a questo punto che attendere di scoprire se rivedremo mai da qualche parte il minaccioso Michael Myers.

Frankenstein: per Guillermo del Toro non è un horror ma un “dramma familiare”

Uno dei film più attesi del 2025, Frankenstein di Guillermo del Toro (qui la nostra recensione) promette di essere un grandioso adattamento del romanzo horror gotico di Mary Shelley, come non se ne sono mai visti prima. Con Oscar Isaac nel ruolo del dottor Victor Frankenstein e Jacob Elordi in quello del Mostro, Frankenstein è stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Venezia nell’agosto 2025, riscuotendo recensioni generalmente positive.

Dopo la prima nordamericana al Toronto International Film Festival e la presentazione al Busan International Film Festival, il film uscirà in sala in edizione limitata a partire dal 17 ottobre (ideale per la stagione di Halloween) prima di diventare disponibile su Netflix dal 7 novembre. Frankenstein vede anche la partecipazione di Mia Goth, Ralph Ineson, Charles Dance e Christoph Waltz.

I trailer del mostruoso capolavoro di del Toro sottolineano la scenografia e l’atmosfera agghiacciante del racconto classico, nonché i due lati opposti della storia. Inoltre, alcuni critici sembrano prendere atto del cambiamento tematico che si allinea con la recente affermazione di del Toro secondo cui Frankenstein non è un vero e proprio film di genere horror.

Sul tappeto rosso dell’Academy Museum of Motion Pictures per la premiere del film a Los Angeles, del Toro ha spiegato a Deadline che “nominalmente e genericamente, [Frankenstein] è un film horror”, ma che “dopo 30 anni passati a realizzare film fantasy, sai che possono essere qualcosa di più”. “E penso che questo sia un dramma familiare sotto molti aspetti. Riguarda la concezione molto cattolica di padri e figli e il dolore che trasmettiamo da una generazione all’altra. Quindi c’è quel tipo di livello emotivo”, ha spiegato del Toro.

“Dopo 200 anni, il fatto che il libro e la storia suscitino ancora compassione e paura di oltrepassare un confine, sono cose che penso abbiamo innovato in modo splendido”, ha concluso. In precedenza si era parlato di Frankenstein come di un film sul rapporto padre-figlio tra Frankenstein e il suo mostro. L’ultimo trailer sottolinea questo aspetto con la narrazione del Mostro, rivelando la sua reazione al rifiuto da parte del suo creatore. Tuttavia, il marketing nel complesso conserva ancora le caratteristiche di un horror classico.

Ascolta anche la nostra video recensione di Frankenstein

Il look del nuovo Silente risolve finalmente una delle più antiche controversie su Harry Potter

Il nostro primo sguardo a John Lithgow nei panni di Albus Silente sembra contribuire a uno dei più antichi dibattiti all’interno del fandom di Harry Potter.

Rispetto ad altri personaggi, Silente è stato interpretato dal maggior numero di attori nel corso degli anni. Richard Harris ha iniziato a interpretare il preside di Hogwarts nei primi due film di Harry Potter, e Michael Gambon ha preso il suo posto da allora in poi. Jude Law ha interpretato una versione più giovane del personaggio nei film Animali fantastici, e ora Lithgow ha assunto il ruolo per il remake di Harry Potter.

Con una tale varietà di interpretazioni per lo stesso personaggio, c’è stato naturalmente un dibattito piuttosto acceso su chi lo abbia interpretato meglio. Alcuni sostengono che Harris fosse un Silente più fedele al libro, mentre altri dicono che Gambon si adatta meglio alla descrizione di Harry Potter. Naturalmente, questo ha reso tutti noi ancora più curiosi di sapere a quale versione di Silente assomiglierà Lithgow.

Anche se non abbiamo ancora visto Lithgow in azione nei panni di Albus Silente, le foto dal set del remake di Harry Potter ci hanno permesso di dare un’occhiata al suo costume. Basta un rapido sguardo per capire se HBO abbia preso più ispirazione da Harris o da Gambon.

Guarda qui le foto dal set di Harry Potter con John Lithgow nei panni di Albus Silente.

Il look di Silente interpretato da John Lithgow è molto più simile a quello di Richard Harris che a quello di Michael Gambon

Michael Gambon Silente

Lithgow è stato completamente trasformato per le riprese della serie TV Harry Potter. Le immagini dal set mostrano l’attore con una lunga tunica fluente e ricamata, con una barba argentata che gli arriva quasi alle ginocchia. A Lithgow è stata data una parrucca argentata piuttosto folta, che nelle immagini dal set è legata in una coda bassa. Poi ci sono, naturalmente, gli occhiali a mezzaluna posizionati bassi sul naso del nostro nuovo Silente.

Questo look di Silente è molto più simile ai costumi indossati da Harris in Harry Potter e la pietra filosofale e Harry Potter e la camera dei segreti che a quelli indossati da Gambon nei film successivi. Le vesti di Harris erano in genere più appariscenti e la sua versione del personaggio aveva una lunga chioma di capelli abbinata a una barba più lunga e riccia.

Il costume di Gambon da Harry Potter e il prigioniero di Azkaban in poi presentava una veste grigio-blu più pratica, accompagnata da capelli più corti e ricci e da una barba legata. Inoltre, non indossava sempre i famosi occhiali a mezzaluna. Le differenze sono minime, ma sono evidenti quando si confrontano i tre Silente, poiché il design di Gambon ha un sapore unico, distinto da quello di Harris o Lithgow, ma non così tipico di Silente.

Il Silente della serie TV di Harry Potter sostiene la tesi secondo cui Richard Harris è più accurato

Da quando Gambon ha raccolto l’eredità di Silente dopo la morte di Harris, i fan di Harry Potter hanno discusso su quale interpretazione fosse più accurata. Harris aveva i capelli lunghi e lo sguardo penetrante del personaggio del libro, ma Gambon era un po’ più attivo e vivace. Il costume di Gambon era più adatto al movimento e all’azione, mentre quello di Harris era più misterioso e da mago.

Detto questo, nessuna delle due versioni di Silente nei film di Harry Potter soddisfaceva tutti i requisiti. Tuttavia, se si considera l’accuratezza dei costumi rispetto al libro, il fatto che la serie TV di Harry Potter si sia orientata maggiormente verso Harris suggerisce che questo look fosse più azzeccato.

HBO ha costantemente ricordato al pubblico potenziale che il prossimo remake di Harry Potter vuole essere un adattamento fedele dei libri. Finora, le immagini dal set hanno confermato questo fatto. Abbiamo visto scene in cui Vernon Dursley viene abbracciato da un piccolo mago per strada (una scena tagliata dai film) e una versione della gita allo zoo di Dudley che include un amico in più (anche in questo caso, a differenza dei film).

Il design del Silente di Lithgow è ancora una volta in linea con la promessa della HBO. Silente è noto nei libri di Harry Potter per le sue vesti riccamente decorate e i lunghissimi capelli e barba argentati, tutti elementi che si vedono nelle immagini dal set di Lithgow. Se questo attore riuscirà a rendere correttamente i manierismi di Silente descritti nei libri è un’altra questione, che richiederà ancora una volta l’ispirazione dei due predecessori di Lithgow.

La scelta di John Lithgow suggerisce ancora che il Silente della HBO sarà un equilibrio tra Harris e Gambon

Lithgow è stata una scelta piuttosto sorprendente per la serie TV di Harry Potter. È senza dubbio un attore spettacolare. Tuttavia, l’aspetto molto particolare di Silente non corrisponde a come Lithgow appare spesso sullo schermo. Queste nuove immagini dal set risolvono la questione. Ha una notevole somiglianza con il Silente di Harris. Ora possiamo aspettarci una performance che dovrebbe combinare l’aspetto di Harris con la vivacità di Gambon.

Harris ha conferito a Silente un tipo di eccentricità tranquilla, mentre la versione di Gambon era molto più energica. Lithgow è noto per essere estremamente vivace nelle sue interpretazioni, quindi possiamo aspettarci che il suo Silente sia un po’ più simile a quello di Gambon sotto questo aspetto. Questo non è dissimile dal Silente dei libri. Sulla pagina, questo personaggio è silenziosamente consapevole, ma anche così pieno di vita che Harry faticava a considerarlo un uomo anziano.

Con tutti questi attori che hanno portato qualcosa di diverso sullo schermo nella loro interpretazione del preside di Hogwarts, siamo sicuri che discuteremo per anni su quale sia la versione più accurata. Come Harris e Gambon, Lithgow soddisferà sicuramente alcuni requisiti, ma non altri. Indipendentemente da ciò, possiamo sperare in un magico equilibrio nel remake di Harry Potter. Le immagini di Lithgow sul set, insieme alla sua reputazione, sono un primo forte indizio.

Impossible Creatures: annuncio e tutto ciò che sappiamo sul nuovo franchise Disney

La prossima grande saga fantasy potrebbe arrivare presto, dato che la Disney ha annunciato l’intenzione di adattare i libri della serie Impossible Creatures in una serie di film. In passato, il pubblico ha trasformato grandi saghe fantasy in franchise cinematografici da miliardi di dollari, come Harry Potter e Il Signore degli Anelli, ma la Disney non ne produceva uno da parecchio tempo.

Le cronache di Narnia hanno avuto un buon inizio, ma sono svanite prima che lo studio adattasse ogni film, e ora stanno per essere rilanciate da Netflix. La Disney sta attualmente adattando i libri di Percy Jackson, ma come serie su Disney+ dopo che la serie cinematografica della 20th Century Fox si è conclusa dopo due film.

Impossible Creatures è una serie abbastanza recente, ma finora ha riscosso un enorme successo. L’autrice Katherine Rundell è la prima scrittrice britannica di libri per bambini a raggiungere il primo posto nelle classifiche sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti dopo J.K. Rowling. La serie ha venduto più di quattro milioni di copie in tutto il mondo e Hollywood si è interessata molto a un adattamento cinematografico. Ora questo progetto è ufficialmente in corso.

Annuncio del film Impossible Creatures

Il 7 ottobre, la Disney ha annunciato di aver acquisito i diritti per adattare Impossible Creatures con un accordo a sette cifre. Rundell era alla ricerca di un accordo cinematografico ed era in trattativa con la Warner Bros. e Netflix. Sarà lei stessa a scrivere i film, come confermato dal CEO della Disney Bob Iger in una dichiarazione congiunta:

Quando ho letto Impossible Creatures, ho capito che era perfetto per la Disney. Sono stato immediatamente attratto dal mondo vivace immaginato da Katherine e dalle possibilità che questa storia ci avrebbe offerto. Scritti dalla stessa Katherine, questi film sono in ottime mani con il nostro team della Walt Disney Studios, e non vedo l’ora di vedere questa storia portata sul grande schermo.

La Disney collaborerà anche con Rundell e il suo partner creativo Charles Collier alla produzione dei film sotto la sua etichetta Impossible Films, con un accordo di sviluppo in esclusiva che include tutti i romanzi attuali e futuri della scrittrice. Anche Rundell ha rilasciato una dichiarazione, condividendo il suo entusiasmo per la collaborazione con la Disney.

Sono assolutamente entusiasta di collaborare con la Disney. È un privilegio scrivere queste sceneggiature e sviluppare questi primi film della serie insieme a Charles, al mio team della Impossible Films e all’eccezionale team della Disney. Sono particolarmente grata a Bob Iger, il cui entusiasmo dopo aver letto il libro ha contribuito a dare il via a questa collaborazione, e ad Alan Bergman e David Greenbaum per essere stati partner incredibili durante tutto questo processo. La nostra ambizione è quella di trasformare Glimouria e Impossible Creatures in una spettacolare serie di film, in modo da poter intrattenere e ispirare il pubblico familiare di tutto il mondo.

Data la fase iniziale di questo annuncio, ci sono ancora molti aspetti dell’adattamento che Disney e Rundell devono definire. Non è stato ancora scelto un regista e non esiste una tempistica definita su quanto velocemente procederà lo sviluppo. Lo studio ha acquisito i diritti del film Impossible Creatures con un accordo a sette cifre, dimostrando però grande urgenza e interesse.

La storia di Impossible Creatures

Il primo romanzo della serie Impossible Creatures è stato pubblicato nel 2023 e ha introdotto i lettori in un nuovo regno fantastico. La storia è incentrata su Christopher, un ragazzino che scopre un mondo magico mentre è in visita dal nonno nelle Highlands scozzesi. Questo mondo si chiama Arcipelago di Gilmouria, un insieme di isole abitate da creature fantastiche.

Mentre esplora l’arcipelago, Christopher incontra Mal, una ragazza unica che vive in questo mondo. I due uniscono le forze per sconfiggere un’entità oscura che minaccia di distruggere Gilmouria, privandola di ciò che la rende così bella e vivace. Ci sono creature familiari agli appassionati lettori di fantasy, e la tradizione e la storia distintive di questo mondo lo rendono unico rispetto ad altri romanzi fantasy.

Dato che Rundell scriverà la sceneggiatura del film Impossible Creatures, i lettori del libro possono aspettarsi un adattamento piuttosto fedele dalla pagina allo schermo.

Cast di Impossible Creatures

Al momento non ci sono membri del cast associati al film Impossible Creatures. Probabilmente questo non accadrà fino a quando Rundell non avrà finito la sceneggiatura e lo studio non avrà trovato un regista per guidare l’adattamento. A quel punto, l’autore, il regista e lo studio potranno decidere chi interpreterà i personaggi principali di Impossible Creatures.

Mal e Chris saranno probabilmente interpretati da attori più giovani e meno conosciuti, in grado di interpretare i personaggi per diversi anni. Come per Harry Potter, la Disney dovrà scegliere attori che possano crescere insieme al ruolo. Attori più affermati potrebbero interpretare ruoli secondari, come il nonno di Christopher, la zia di Mal, un assassino di nome Adam Kavil e il malvagio Sforza.

Data di uscita di Impossible Creatures

Finora la Disney non ha fissato una data di uscita preliminare per Impossible Creatures. Lo studio sembra pronto a lasciare che Rundell finisca la sceneggiatura, trovi un regista e metta insieme il cast e la troupe prima di definire qualsiasi piano di uscita.

Ciò significa che probabilmente ci vorranno ancora anni prima che il film esca nelle sale. Fortunatamente, è già stato confermato che la Disney distribuirà Impossible Creatures nelle sale piuttosto che tentare di trasformarlo in un film in streaming. I fan potranno vedere le avventure di Christopher e la maestosa natura di Gilmouria sul grande schermo quando sarà il momento.

Il futuro del franchise di Impossible Creatures

Il primo film di Impossible Creatures potrebbe non essere ancora uscito, ma Disney e Rundell hanno già in mente un franchise di grande successo per il grande schermo con questa proprietà. Il secondo libro di Impossible Creatures, The Poisoned King, è stato pubblicato nel settembre 2025, fornendo allo studio una chiara tabella di marcia per il franchise prima ancora che inizi.

Inoltre, sono previsti in totale cinque libri, con Rundell che sta pianificando anche degli spin-off e forse altri all’interno dello stesso universo. Dipenderà in gran parte dal successo dei libri e dall’andamento dei film tratti dai libri al cinema.

Questo potrebbe dare alla Disney un nuovo franchise di successo da esplorare per gli anni a venire, una volta avviato. Data la natura giovanile di Christopher e di questa storia, c’è la possibilità che lo studio possa persino copiare Harry Potter o Il Signore degli Anelli e realizzare i film in rapida successione. Se così fosse, Impossible Creatures potrebbe diventare il prossimo grande franchise di film fantasy.

George Clooney conferma che Ocean’s 14 è in sviluppo

Dopo mesi di incertezza, Ocean’s 14 è ora confermato, con George Clooney che ha fornito una tempistica per le riprese del sequel. Se il film sarebbe andato avanti dopo Ocean’s Thirteen nel 2007 e il reboot Ocean’s 8 con protagoniste femminili nel 2018 è stato a lungo un punto interrogativo. Parlando ora con E! News, Clooney ha però rivelato che la Warner Bros. ha approvato il budget proposto per Ocean’s 14. Sebbene non ci sia ancora una data precisa per l’inizio delle riprese, l’interprete di Danny Ocean afferma che probabilmente inizieranno nell’estate del 2026.

Abbiamo appena ottenuto l’approvazione del budget dalla Warner Brothers. Si tratta solo di programmare, quindi dobbiamo solo fissare una data di inizio. Probabilmente inizieremo le riprese tra circa nove o dieci mesi”. Per quanto riguarda i sentimenti di Clooney riguardo alla reunion con i membri chiave del cast della serie Ocean’s, la star chiarisce che tutti sono rimasti piuttosto in contatto negli anni trascorsi dall’ultimo episodio.

Brad [Pitt], Matt [Damon], Don [Cheadle] e Julia [Roberts]. Ieri sera ho cenato con Julia. Sono tutti ancora amici molto cari, quindi sarà divertente lavorare di nuovo insieme“. Ciò che George Clooney non conferma nel suo commento è se tornerà il regista della serie, Steven Soderbergh. Soderbergh ha diretto i primi tre capitoli prima di passare il testimone a Gary Ross per il reboot del 2018.

Un articolo di Variety dello scorso gennaio affermava che David Leitch, regista di Bullet Train (2022) e The Fall Guy (2024), era in trattative per dirigere il film, ma non è chiaro se sia ancora così. Va anche notato che Ocean’s 14 non è l’unico progetto della serie in cantiere. Durante l’estate è stato rivelato che è in fase di sviluppo anche un prequel di Ocean’s Eleven, con il regista di Twisters (2024) Lee Isaac Chung che dovrebbe dirigere il film.

Con una tempistica provvisoria per le riprese ormai definita, nei prossimi mesi arriveranno probabilmente ulteriori notizie su Ocean’s 14 man mano che verranno definiti i dettagli. Non è ancora chiaro, ad esempio, quale sarà la trama del film, e una logline ufficiale svelerà sicuramente ulteriori dettagli su cosa ne è stato di Danny, Rusty e della banda dall’ultima volta che il pubblico li ha visti 18 anni fa.

Charlie Hunnam afferma che la scena cruenta di Monster è stata “un gioco da ragazzi”

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La dedizione di Charlie Hunnam al ruolo del serial killer protagonista di Monster: La storia di Ed Gein è stata applaudita dai suoi colleghi. E persino il creatore della serie, Ryan Murphy, è rimasto sorpreso dalla volontà dell’attore di calarsi completamente nel personaggio.

Come molti dei progetti horror di Murphy, Monster – stagione 3 non ha lesinato scene crude e sanguinose. La terza stagione della serie acclamata dalla critica non ha lesinato contenuti inquietanti. Una scena in particolare mostrava Gein che suonava la fisarmonica pochi istanti prima di abusare sessualmente del cadavere che aveva appena dissotterrato da una tomba.

Murphy ha spiegato come Hunnam non fosse nemmeno turbato dalla scena durante un’intervista con GQ. In realtà, l’attore era più incuriosito dal suonare la fisarmonica prima dell’atto che da qualsiasi altra cosa. “Deve suonare ‘La Vie en Rose’ con un ritmo di polka. Ed è stato allora che Charlie ha detto: ‘Oh mio Dio, questa fisarmonica’”.

Il creatore gli ha poi chiesto se avesse qualche idea o modifica che voleva apportare alla scena di sesso o alla sceneggiatura. Sorprendentemente, Hunnam ha sostanzialmente scrollato le spalle e ha detto: “No, è un gioco da ragazzi”.

Murphy non era l’unico ad ammirare la volontà di Hunnam di diventare un tutt’uno con il personaggio. Anche il co-creatore di Monster, Ian Brennan, ha espresso la sua gratitudine. Lo showrunner ha detto: “Con la coda dell’occhio, ho visto questa cosa girare l’angolo della fattoria che abbiamo costruito sul palco, ho guardato e era lui. Era Ed Gein”. Brennan ha aggiunto che l’interpretazione di Gein da parte di Hunnam lo ha sbalordito. “Mi ha lasciato senza fiato”.

La dedizione di Hunnam al ruolo del famigerato serial killer del Midwest è stata ampiamente elogiata. Dal ritrovamento di nastri inediti ai cambiamenti fisici, l’attore ha dato il massimo per questo ruolo. Dopo aver finito le riprese, è persino andato alla tomba di Gein a Plainfield, nel Wisconsin, per dire addio al vero assassino.

Ha dichiarato di essere consapevole che altri potrebbero condannarlo per aver reso omaggio a qualcuno che ha commesso crimini così atroci. Tuttavia, era qualcosa che sentiva di dover fare. “Il mio lavoro è quello di non giudicare affatto il mio personaggio”, ha spiegato. “È molto probabile che sarò molto criticato per avergli dato troppa empatia, ma in realtà ho solo dovuto seguire il mio istinto”.

Tutti gli otto episodi di Monster: The Ed Gein Story sono disponibili in streaming su Netflix.

Wind River 2: Jason Clarke aggiorna sul sequel di Taylor Sheridan

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Sebbene siano passati anni dalla sua realizzazione, Wind River 2 sembra stia riprendendo slancio grazie agli aggiornamenti forniti da uno dei suoi protagonisti. Scritto e diretto da Taylor Sheridan, autore di Yellowstone, il primo film Wind River è uscito originariamente nel 2017. Il film vedeva come protagonisti Elizabeth Olsen, Jeremy Renner, Kelsey Asbille e il compianto Graham Greene.

Sebbene il film funzioni come opera a sé stante, un sequel intitolato Wind River: The Next Chapter è stato annunciato nel novembre 2022. Il film sarà anch’esso un poliziesco incentrato su Chip Hanson, un personaggio minore del primo film. Il cast include Martin Sensmeier, Scott Eastwood, Jason Clarke, Alan Ruck, Gil Birmingham e Joshua Odjick.

In un’intervista con ScreenRant per The Last Frontier, Clarke rivela alcuni aggiornamenti sul sequel di Wind River. Secondo l’attore, il film è “in uscita a breve”. Clarke non ha avuto altro che elogi per la qualità di Wind River: The Next Chapter, definendolo “straordinario” e “un film bellissimo”.

Jason Clarke: È straordinario. È ambientato nella comunità nativa. Martin Sensmeier è il protagonista. Ha un cast pazzesco. È un film bellissimo. È stato bloccato da questioni legali, ma ora sta per uscire. Vi sorprenderà, ed è molto più bello. È molto più cinematografico. Questo è quello che ho visto quando l’ho visto circa un anno e mezzo fa.

Cosa vogliono dire le parole di Jason Clarke

La dichiarazione di Clarke conferma in modo definitivo che Wind River 2 è stato completato ed è in fase di post-produzione. In precedenza era stato annunciato che le riprese del film sarebbero terminate nel 2023, ma gli aggiornamenti sono stati lenti. Anche se ci sono state delle modifiche da quando Clarke lo ha visto nel 2024, il processo di post-produzione deve essere abbastanza avanzato.

Le ragioni del ritardo di Wind River 2 non sono mai state dichiarate in modo concreto, ma la mancanza di una data di uscita ha sempre fatto intuire che ci fossero dei problemi dietro le quinte. Clarke sembra confermarlo sottolineando che Wind River 2 era “bloccato da questioni legali”.

Sheridan stesso, incredibilmente impegnato con le sue numerose serie TV di successo, non era l’ostacolo che impediva la realizzazione del film. Sebbene fosse dietro al primo film, il sequel di Wind River ha un regista diverso e non coinvolge Sheridan in alcun ruolo di rilievo.

Qualunque siano state le ragioni legali esatte di questo ritardo, l’aggiornamento di Clarke è un segnale positivo. Un film in uscita “presto” non deve essere confuso con una data di uscita definitiva, ma indica almeno che una data di uscita potrebbe essere annunciata a breve.

Quando il film arriverà finalmente nelle sale, sarà interessante vedere come andrà. Il primo film ha ottenuto un discreto successo al botteghino, incassando oltre 44 milioni di dollari con un budget stimato di 11 milioni. Questo pone l’asticella molto alta per Wind River: The Next Chapter, soprattutto perché la regista Kari Skogland sembra voler essere all’altezza del film di Sheridan.

Andrew Garfield evita le domande sul ritorno del suo Spider-Man nell’MCU

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Il Marvel Cinematic Universe sta per concludere la saga Multiverse, che terminerà nel 2027 con Avengers: Secret Wars. Sebbene la Fase 6 sia iniziata nel 2025 con The Fantastic Four: First Steps, si prevede che sarà la più breve per la Marvel Studios, con solo una manciata di film e serie MCU in lavorazione.

Mentre il cast di Avengers. Doomsday ha terminato le riprese principali il 19 settembre 2025, il sequel non è ancora stato girato, con Anthony e Joe Russo che ne cureranno la regia. Non è stata ancora fissata una data di produzione per il finale della Fase 6.

MTV ha recentemente incontrato Andrew Garfield, uno dei pochi attori ad aver interpretato Spider-Man in un film live-action, e gli ha chiesto se potrebbe apparire in Avengers: Secret Wars. “[Ride] Vedi, il punto è: è una rivelazione? O cos’è?”, ha dichiarato, aggiungendo: “Lo scoprirai! Qualunque sia la mia risposta, è esasperazione? Lo è? Non lo so. Lo scoprirete“.

Il giornale ha poi chiesto alla star britannica con quali personaggi vorrebbe fare un crossover ora che fa parte della timeline dell’MCU. L’attore candidato all’Oscar ha rivelato: ”Sì, adoro Hugh Jackman, dato che il veterano di X-Men è tornato nei panni di Wolverine nel film Deadpool & Wolverine del 2024.

Garfield ha anche elogiato i film d’animazione Spider-Verse: “Adoro i film Spider-Verse. Adoro Lord e Miller. Lo dico apertamente”. Il suo Peter Parker è tecnicamente apparso in quel franchise, poiché alcune immagini d’archivio di lui tratte da The Amazing Spider-Man sono state utilizzate in Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Pur ribadendo il suo amore per Wolverine, un altro personaggio Marvel con cui vorrebbe incrociarsi è Venom, interpretato da Tom Hardy. Garfield ha dichiarato: “Tom Hardy è ovviamente un attore davvero formidabile, e quello che ha fatto con Venom è super divertente. Sono pronto a divertirmi”.

La trilogia della Sony con Eddie Brock si è conclusa nel 2024 con Venom: The Last Dance, che ha chiuso il mandato di Hardy dopo che il suo personaggio titolare ha fatto un cameo nel Spider-Man: No Way Home del 2021. Garfield è tornato insieme all’interpretazione del web-crawler di Tobey Maguire, con il film che ha incassato più di 1,9 miliardi di dollari, diventando il capitolo più redditizio della The Multiverse Saga.

Il Dottor Destino di Robert Downey Jr. e i protagonisti di The Fantastic Four: First Steps sono stati confermati nel cast del 2027, mentre altri attori saranno annunciati in un secondo momento. Avengers: Secret Wars uscirà nelle sale il 17 dicembre 2027.

Gen V – Stagione 2, la spiegazione del progetto Odessa? Ecco in che modo si ricollega a Marie

Dopo aver svelato i segreti del laboratorio The Woods nella prima stagione di Gen V, i protagonisti dello spin off di The Boys concentrano ora le loro indagini su Progetto Odessa, un esperimento ancora più oscuro. Gen V – Stagione 2 rivela finalmente lo scopo reale del progetto e il legame di Marie Moreau con esso.

Durante la stagione, il gruppo lotta per la libertà e contro la potenza di Vought, ma cerca anche di scoprire i misteri legati al fondatore della scuola, Thomas Godolkin. Nel primo episodio, Starlight chiede a Marie di indagare sul Progetto Odessa. Nonostante scopra di essere collegata all’esperimento, Marie non conosce tutti i dettagli. Presto emerge che le sperimentazioni causarono numerose morti, molte delle quali infantili, e che il misterioso Cipher era coinvolto.

La verità completa emerge solo con il ritorno di Stan Edgar (ex CEO di Vought) nell’universo di The Boys: egli rivela che Progetto Odessa aveva scopi molto più sinistri di quanto si pensasse.

Cos’è il Progetto Odessa e perché Thomas Godolkin lo creò negli anni ’60

Project Odessa era un esperimento guidato da Thomas Godolkin negli anni Sessanta con l’obiettivo di creare supereroi ancora più potenti. All’epoca il composto V era già stato sviluppato, ma Godolkin voleva spingersi oltre: controllare individui di livello “divino”, quelli che Stan Edgar definisce “god-tier superheroes”.

L’esperimento, tuttavia, ebbe esiti tragici. Decine di bambini morirono durante le prove; solo due sopravvissero: Marie e Homelander. Godolkin rimase gravemente ustionato in un incidente di laboratorio che lo si credette mortale, e Cipher prese il controllo del progetto. Edgar lo chiuse poco dopo la nascita di Marie, considerata inizialmente un fallimento poiché non mostrava poteri.

I suoi poteri emersero solo dopo la tragica morte dei genitori, che Marie causò accidentalmente. Questo attirò l’interesse di Cipher, che crede nella supremazia dei super piuttosto che nel loro controllo, motivo per cui rilanciò il progetto in Gen V.

Mentre non è chiaro cosa Godolkin avrebbe fatto se l’esperimento fosse riuscito, il fatto che abbia usato bambini come cavie spiega perché il progetto sia rimasto segreto per decenni. La sua crudeltà e la volontà di “giocare a fare Dio” sono il fulcro morale della serie.

Hamish Linklater è Cipher in Gen V Stagione 2
Hamish Linklater è Cipher in Gen V Stagione 2. Cortesia di Prime Video

Il legame di Marie con il Progetto Odessa

Marie scopre in Gen V – Stagione 2 che i suoi genitori non le iniettarono mai il Composto V. Dopo anni di tentativi falliti di concepire, si rivolsero al dottor Gold, che li aiutò tramite un presunto trattamento di fertilità IDF. In realtà, Gold era Cipher sotto falso nome, lo stesso che oggi dirige la Godolkin University.

Cipher non era un medico, ma un manipolatore che usava la copertura clinica per sperimentare su neonati come parte del Progetto Odessa. Marie era uno dei suoi soggetti, ma Cipher non si rese conto del suo successo fino a molto tempo dopo.

Questo spiega il motivo dell’interesse ossessivo di Cipher verso di lei: Marie è una sopravvissuta di Odessa e il più grande risultato dell’esperimento. Anche le lezioni private che riceve dal preside dell’università non sono altro che un modo per testare i suoi limiti.

Nell’episodio 5 della seconda stagione, Marie manifesta un’abilità nuova: guarire le ferite, salvando sua sorella dalla morte. Questa capacità, pianificata dallo stesso antagonista, mostra che il potere di Marie cresce rapidamente e assume tratti divini, segno che Project Odessa è all’origine dei suoi poteri unici.

Marie e Homelander: un duello inevitabile

Con Marie e Homelander unici sopravvissuti di Project Odessa, uno scontro tra i due è inevitabile. Si erano già affrontati brevemente nel finale della prima stagione, ma Homelander aveva facilmente sconfitto Marie con la sua vista termica. Tuttavia, la ragazza era sopravvissuta a un attacco che avrebbe ucciso chiunque altro, segno della sua forza latente.

Nella seconda stagione, dopo il nuovo addestramento e i potenziamenti ottenuti, Marie è molto più potente. Potrebbe essere una delle poche persone in grado di contrastare Homelander, se non di distruggerlo. Il conflitto tra i due rappresenta anche uno scontro di ideali: Homelander vuole instaurare la supremazia dei super, dominando gli umani; Marie sogna invece la pace e la convivenza.

Se Homelander dovesse scoprire l’intera verità sul progetto di Godolkin, Marie diventerebbe per lui un bersaglio prioritario, poiché è la prova vivente dei fallimenti del sistema che lo ha creato. Tutto porta a pensare che il finale di Gen V – Stagione 2 culminerà in un nuovo confronto tra i due.

Inoltre, il loro scontro potrebbe proseguire in The Boys stagione 5. Anche se Marie probabilmente non sarà la persona a sconfiggere definitivamente Homelander, il suo ruolo sarà cruciale per indebolirlo e rivelarne la vera natura.

Gen V Stagione 2
Gen V Stagione 2 – Cortesia Prime Video

Il ruolo di Thomas Godolkin e gli obiettivi di Cipher

Thomas Godolkin aveva un piano chiaro: creare e controllare esseri superiori. Cipher, dopo la sua presunta morte, ne ereditò il lavoro, ma con un obiettivo diverso: non solo creare super esseri, ma usarli per dominare il mondo.

Secondo Stan Edgar, Cipher ricostruì le ricerche di Godolkin, che si pensavano distrutte nell’incendio del laboratorio. Tuttavia, una teoria diffusa suggerisce che Godolkin sia ancora vivo, nascosto da Cipher nella sua casa. Questo spiegherebbe la profondità delle conoscenze scientifiche del preside e la continuità del progetto.

I protagonisti stessi discutono questa ipotesi, sospettando che Cipher stia sfruttando il vecchio scienziato e i dati di Project Odessa per creare una nuova generazione di “supes divini”.

Cipher ha dichiarato di voler “eliminare gli studenti più deboli” dell’università, permettendo solo ai più forti di sopravvivere. Ciò dimostra la sua visione darwiniana della razza superumana e il suo desiderio di costruire un’élite sovrumana per la conquista globale.

Anche dopo la chiusura ufficiale del programma Odessa, Cipher ha continuato a portare avanti esperimenti segreti, cercando di spingere i supes ai loro limiti massimi. Tutto indica che il climax della seconda stagione sarà un confronto diretto tra Marie e Cipher, con il destino dell’intero mondo dei super in gioco.

Il cuore oscuro di Gen V

Gen V – Stagione 2 approfondisce le origini più oscure del mondo di The Boys, mostrando come la scienza e l’ambizione di Vought abbiano creato un ciclo di abusi e manipolazioni genetiche. Project Odessa è il simbolo perfetto di questo sistema: un progetto nato per “migliorare” i super, ma costruito sul sacrificio di bambini innocenti.

Il legame tra Marie e Homelander unisce passato e futuro, creando una nuova dinamica che potrebbe influenzare l’intero universo narrativo. Mentre Homelander rappresenta il prodotto finale della follia di Godolkin, Marie è la possibile evoluzione positiva di quella stessa scienza: un essere che cerca redenzione e giustizia invece di dominio.

Con Cipher deciso a creare un nuovo pantheon di dei terrestri, la battaglia finale tra i “sopravvissuti di Odessa” promette di ridefinire il potere nel mondo dei super. Gen V si prepara così a concludere la stagione su un tono epico e tragico, in piena continuità con l’universo spietato di The Boys.

Knives Out 4: Rian Johnson aggiorna sullo stato del prossimo capitolo

Rian Johnson ha fornito un aggiornamento sincero e piuttosto deludente sulla possibilità di un Knives Out 4, in vista dell’uscita di Wake Up Dead Man – Knives Out. Dal suo debutto nel 2019, quello di Knives Out è diventato uno dei franchise originali di maggior successo del cinema moderno, con Daniel Craig protagonista della serie poliziesca nei panni del detective Benoit Blanc.

Parlando ora con The Hollywood Reporter al BFI London Film Festival, Johnson ha rivelato che Knives Out 4 non è ancora in fase di sviluppo. Il regista ha ammesso di non avere idea di quale potrebbe essere il prossimo capitolo della serie gialla. Tuttavia, ha affermato di preferire partire da zero con le idee. “Non ho nessuna idea. Se ne avete qualcuna, la accetto volentieri. Penso che sia meglio svuotare completamente il pozzo e poi ricominciare da zero per il prossimo”, sono le esatte parole del regista.

Il regista ha poi elogiato Craig, suo collaboratore di lunga data e protagonista della serie, affermando che finché entrambi si divertiranno a realizzare i film e il pubblico si divertirà a guardarli, la serie continuerà. “Finché Daniel e io ci divertiamo a farlo, e lui vuole farlo, finché al pubblico piacciono, e anche finché possiamo continuare a sfidare noi stessi e a inventare qualcosa di veramente nuovo. Al momento siamo sulla stessa lunghezza d’onda, sembra che stiamo solo dando il via a un altro progetto“, ha concluso.

La trama e il cast di Wake Up Dead Man – Knives Out

La sinossi completa riporta infatti: “Benoit Blanc (Daniel Craig) torna per il suo caso più pericoloso nel terzo e più oscuro capitolo dell’opera gialla di Rian Johnson. Quando il giovane prete Jud Duplenticy (Josh O’Connor) viene mandato ad assistere il carismatico e provocatorio monsignor Jefferson Wicks (Josh Brolin), è chiaro che non tutto va bene nella chiesa.

Il modesto ma devoto gregge di Wicks comprende la devota Martha Delacroix (Glenn Close), il circospetto giardiniere Samson Holt (Thomas Haden Church), l’avvocatessa Vera Draven (Kerry Washington), l’aspirante politico Cy Draven (Daryl McCormack), il medico di paese Nat Sharp (Jeremy Renner), l’autore di best seller Lee Ross (Andrew Scott) e la violoncellista Simone Vivane (Cailee Spaeny).

Dopo che un omicidio improvviso e apparentemente impossibile sconvolge la città, la mancanza di un sospettato evidente spinge il capo della polizia locale Geraldine Scott (Mila Kunis) a unire le forze con il famoso detective Benoit Blanc per svelare un mistero che sfida ogni logica”.

Netflix ha anche condiviso un poster teaser del giallo, con Blanc e il resto del cast che circondano una tomba (lo si può vedere qui). Il primo trailer di Wake Up Dead Man – Knives Out ha dato al pubblico un assaggio del nuovo caso emozionante e oscuro di Blanc, suggerendo un’atmosfera gotica. La chiesa e il cimitero saranno i luoghi chiave del film, che presenta personaggi affascinanti.

Dal medico di paese interpretato da Renner al giovane prete interpretato da O’Connor e all’autrice di best seller interpretata da Scott, il terzo capitolo sembra essere il perfetto incontro tra il giallo e il dramma di una piccola città.

L’uscita limitata nelle sale e la prima al festival cinematografico significano anche che Wake Up Dead Man – Knives Out potrà essere candidato alla 98ª edizione degli Academy Awards, dove i precedenti due sono entrambi stati nominati per la Miglior sceneggiatura originale. D’altra parte, i fan che hanno atteso con impazienza il film potranno vederlo a novembre, quasi un mese prima della sua prima ufficiale su Netflix.

Tron: Ares, secondo le nuove previsioni supererà il record di incassi del franchise

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Tron: Ares è pronto a battere il record della serie durante il suo weekend di apertura. Il prossimo Tron: Ares è il terzo capitolo della longeva serie di fantascienza, iniziata con il cult originale del 1982 e che include anche il sequel del 2010 Tron: Legacy.

Secondo Variety, le prime proiezioni per l’imminente weekend di apertura di Tron: Ares indicano un debutto con un incasso di 3 giorni compreso tra 45 e 50 milioni di dollari al botteghino nazionale. Questo sarà più che sufficiente per conquistare il primo posto nel weekend, durante il quale sarà in competizione con l’altra nuova uscita Roofman, un dramma su scala minore con protagonista Channing Tatum.

Le proiezioni internazionali sono simili, con un incasso compreso tra 40 e 45 milioni di dollari che colloca il debutto globale di Ares tra gli 85 e i 95 milioni di dollari. Se Tron: Ares raggiungerà il range previsto, otterrà il debutto nazionale con il maggior incasso della serie, superando i 44 milioni di dollari incassati nei primi tre giorni da Tron: Legacy e superando di gran lunga i 4,7 milioni di dollari dell’originale Tron.

Tuttavia, questi numeri appaiono significativamente diversi se adeguati all’inflazione. Mentre il debutto adeguato del film originale, pari a 15,6 milioni di dollari, è ancora molto al di sotto di queste proiezioni per il nuovo capitolo, l’uscita di Tron: Ares appare meno competitiva se confrontata con l’incasso adeguato di 65 milioni di dollari di Legacy.

The Tron Franchise At The Box Office
Title Debut Adj. Debut Total B.O. Adj. Total B.O.
Tron (1982) $4.7 million $15.6 million $50 million $166.14 million
Tron: Legacy (2010) $44 million $65 million $400.1 million $591.4 million

 

Questo non è necessariamente inaspettato. Finora, i film Tron hanno sempre riscosso un successo di culto con risultati solidi, ma non particolarmente spettacolari al botteghino. Era logico che Ares avrebbe ottenuto risultati simili.

Tuttavia, un problema sollevato dal fatto che stia ottenendo risultati inferiori rispetto a Legacy è che il nuovo capitolo ha un budget elevato. Il costo di Tron: Ares è stimato in 180 milioni di dollari, leggermente superiore al budget di Legacy, pari a 170 milioni di dollari (anche se, tenendo conto dell’inflazione, arriva a ben 251,3 milioni di dollari).

Sebbene Ares abbia un costo finale inferiore a quello di Legacy, entrambi i film rappresentano comunque un aumento significativo rispetto al budget di 17 milioni di dollari dell’originale Tron (56,5 milioni di dollari tenendo conto dell’inflazione). Inoltre, poiché le uscite nelle sale cinematografiche spesso devono recuperare due volte e mezzo il loro budget, il punto di pareggio stimato di Ares potrebbe arrivare fino a 450 milioni di dollari.

Se Ares raggiungesse la fascia alta della sua proiezione di debutto e seguisse la stessa traiettoria complessiva di Legacy, potrebbe arrivare a incassare 455 milioni di dollari entro la fine della sua programmazione, il che lo collocherebbe più o meno allo stesso livello dei film precedenti in termini di ritorno sull’investimento.

Tuttavia, resta da vedere se sarà in grado di farlo. Le recensioni di Tron: Ares hanno fatto guadagnare al nuovo capitolo un punteggio mediocre del 53% su Rotten Tomatoes. Anche se un punteggio del 51% non ha necessariamente danneggiato Legacy nel 2010, il film in uscita dovrà fare affidamento sul passaparola, che non è ancora garantito.

Realme svela la Game of Thrones Limited Edition: “Own Your Real Power”

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realme ha presentato ufficialmente la Game of Thrones Limited Edition, la prima edizione limitata di uno smartphone creata in collaborazione con Warner Bros. Discovery Global Consumer Products, ispirata all’universo epico della serie HBO. L’annuncio segna un incontro inedito tra tecnologia e cultura pop, con un dispositivo che unisce performance e design in una cornice ispirata al mondo di Westeros.

Il lancio si è tenuto presso l’official Game of Thrones Studio Tour nei Linen Mill Studios in Irlanda del Nord, luogo simbolico dove la serie è stata girata. Immersi tra set originali, costumi e oggetti di scena, gli ospiti hanno potuto vivere un’esperienza interattiva e scoprire la nuova tecnologia Color-changing Design of Dragonfire, la prima al mondo capace di cambiare colore al calore.

Un’esperienza epica tra design e innovazione

Il tema dell’evento, Own Your Real Power, ha celebrato l’unione tra l’immaginario fantasy di Game of Thrones e lo spirito giovane e innovativo di realme. “Non si tratta di una semplice partnership”, ha spiegato Chase Xu, Vicepresidente e CMO del brand. “È un progetto che riflette la nostra voglia di sperimentare e di fondere estetica e tecnologia, incoraggiando le persone a esprimere sé stesse e a riscoprire il proprio potere interiore”.

La realme Game of Thrones Limited Edition si distingue per un design epico e dettagli di alto artigianato. Il pannello posteriore in pelle nera premium è decorato con motivi ispirati agli stemmi delle grandi casate, dominato da un Sigillo del Potere dei Targaryen inciso in 3D. Il modulo fotocamera integra elementi medievali e le grinfie dorate tridimensionali del drago, creando un profilo elegante e slanciato di soli 7,84 mm.

La tecnologia Dragonfire e la confezione da collezione

Ispirandosi alla rinascita di Daenerys Targaryen, realme ha sviluppato la tecnologia Dragonfire Color-Changing, che permette alla scocca dello smartphone di cambiare tonalità da nero a rosso quando esposta ad acqua calda a 44°C. Un effetto visivo unico, simbolo della trasformazione e del potere interiore, perfettamente in linea con il messaggio dell’edizione limitata.

A completare l’esperienza, una confezione esclusiva da collezione: la scatola, decorata con la Mappa di Westeros, include accessori ispirati alla saga — dal supporto per telefono “Iron Throne” alla spilla della Mano del Re, fino a lettere in pergamena e cartoline personalizzate.

All’interno, l’interfaccia utente offre temi esclusivi “Ice” e “Fire”, per un’esperienza visiva cinematografica e immersiva. Lo smartphone è alimentato dal processore Snapdragon® 7 Gen 4, con batteria da 7000 mAh e ricarica rapida Ultra Charge da 80W, garantendo alte prestazioni e un’autonomia estesa.

Con questa edizione limitata, realme porta l’epica di Westeros nella vita quotidiana, fondendo immaginazione, tecnologia e storytelling in un oggetto di design pensato per chi vuole letteralmente “possedere il proprio potere reale”.

Nuremberg: trailer del nuovo film sulla Seconda Guerra Mondiale con Russell Crowe

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Russell Crowe ha interpretato un gladiatore romano, un genio della matematica e persino un esorcista, ma non ha mai interpretato un personaggio così famigerato come quello che interpreta nel suo ultimo film Nuremberg.

Crowe ha suscitato grande interesse per gli Oscar quando Nuremberg è stato presentato in anteprima al TIFF, e la Sony Pictures Classics ha ora pubblicato un secondo trailer del film drammatico sulla Seconda Guerra Mondiale, che uscirà il 7 novembre.

Nuremberg inizia all’indomani della seconda guerra mondiale, quando gli alleati setacciavano l’Europa alla ricerca dei membri sopravvissuti del regime nazista sconfitto. Il trailer mostra Göring, interpretato da Crowe, che viene arrestato dalle forze americane e incarcerato in attesa di processo.

Il filmato presenta poi il secondo personaggio principale del film, Douglas Kelley (Rami Malek), lo psichiatra incaricato di esaminare Göring e i suoi compagni nazisti prima del processo. L’esposizione è inserita nella clip, mentre Kelley scopre cosa dovrà affrontare nell’ex capo della Luftwaffe, dotato di grande intelligenza.

Il trailer prepara il dramma che circonda l’esame di Göring da parte di Kelley, che si trasforma in una battaglia di ingegno tra l’emotivo americano e il freddo tedesco. L’azione in Nuremberg non è di tipo bellico, come in tanti altri film sulla Seconda Guerra Mondiale, ma si svolge sul campo di battaglia della moralità, dove Göring mette a confronto il suo intelletto con quello di Kelley.

Nel trailer compaiono anche le star di Nuremberg Michael Shannon, John Slattery, Colin Hanks e Richard E. Grant.

Saoirse Ronan interpreterà Linda McCartney nei film sui Beatles di Sam Mendes

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Saoirse Ronan interpreterà Linda McCartney, la moglie di Sir Paul, nel prossimo film biografico in quattro parti sui Beatles diretto da Sam Mendes. L’attrice, quattro volte candidata all’Oscar, reciterà al fianco di Paul Mescal nel ruolo di Paul McCartney. Linda e Paul si sposarono nel 1969. Lei lavorò con lui come tastierista e corista nella sua band post-Beatles, i Wings. Linda morì di cancro nel 1998 all’età di 56 anni.

Mendes sta realizzando quattro film separati, uno dal punto di vista di ciascun membro dei Beatles. A tal fine, non è noto in che misura Ronan apparirà negli altri tre film. Il quartetto cinematografico si incrocerà per catturare l’improbabile viaggio della band da Liverpool al centro della cultura globale, che li portò allo scioglimento nel 1970. Lo slogan, in altre parole, è “Ogni uomo ha la sua storia, ma insieme sono leggendari“. Tutti e quattro i capitoli debutteranno sul grande schermo nell’aprile 2028, in quella che Sony Pictures definisce la “prima esperienza cinematografica da guardare tutta d’un fiato“. Tuttavia, l’esatto piano di distribuzione non è chiaro.

McCartney, Starr e le famiglie dei defunti Lennon e Harrison hanno concesso i diritti completi sulla storia della loro vita e sulle musiche per i film sceneggiati, rendendoli i primi lungometraggi approvati dalla band.

Saoirse Ronan ha debuttato con Espiazione del 2007 e ha poi ottenuto nomination agli Oscar per le sue interpretazioni in Brooklyn e in Lady Bird e Piccole donne di Greta Gerwig. L’attore irlandese ha recentemente recitato e prodotto il film drammatico indipendente del 2024 The Outrun e ha diretto Blitz di Steve McQueen.

Sappiamo che gli attori Harris Dickinson, Paul Mescal, Barry KeoghanJoseph Quinn sono ufficialmente stati scelti per interpretare rispettivamente John LennonPaul McCartneyRingo Starr George Harrison nei quattro biopic che racconteranno la storia dei Beatles ognuno dal punto di vista di uno dei membri della band. Keoghan, che è stato scelto per interpretare Starr, ha raccontato in precedenza il suo incontro “assolutamente incantevole” con il vero percussionista, che “ha suonato la batteria per me”, ricordandolo come “uno di quei momenti in cui rimani semplicemente a bocca aperta e ti blocchi”.