Home Blog Pagina 643

Spirited, le prime immagini della commedia con Ryan Reynolds

0
Spirited, le prime immagini della commedia con Ryan Reynolds

Da Apple Original Films arriva Spirited, una moderna interpretazione musicale della classica storia natalizia di Charles Dickens “A Christmas Carol”, ecco le prime immagini:

Regia:                  Sean Anders

Sceneggiatori:    Sean Anders, John Morris

Cast:                    Will Ferrell, Ryan Reynolds, Octavia Spencer, Patrick Page,
Sunita Mani, Loren Woods, Joe Tippett, Marlow Barkley, Jen Tullock

Produttori:           Sean Anders, John Morris, Ryan Reynolds, George Dewey,
Will Ferrell, Jessica Elbaum, David Koplan

Fantastici Quattro, ecco gli sceneggiatori del film Marvel

0
Fantastici Quattro, ecco gli sceneggiatori del film Marvel

Con Matt Shakman come regista, i Marvel Studios hanno ora trovato gli sceneggiatori a cui affidare lo script del nuovo film dei Fantastici Quattro. Fonti dicono a Deadline che Jeff Kaplan e Ian Springer sono a bordo per scrivere la sceneggiatura del film.

Gli addetti ai lavori aggiungono che il duo di sceneggiatori è stato effettivamente coinvolto nei Fantastici Quattro da un po’ di tempo, anche prima che Shakman fosse scelto e annunciato come regista, e hanno delineato dove questa prossima serie di film si inserirà nel Marvel Cinematic Universe insieme al presidente dei Marvel Studios Kevin Feige. Kaplan, Springer e Shakman ora si uniranno per allineare le loro visioni per questo progetto.

Fantastici Quattro, il film

Fantastici Quattro uscirà nei cinema l’8 novembre 2024 e darà il via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici Quattro è in lavorazione da tempo, con il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman. Jeff Kaplan e Ian Springer scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. John Krasinski interpreta il Reed Richards multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel mistero.

Black Panther: Wakanda Forever, le cover di Empire con Namor

0
Black Panther: Wakanda Forever, le cover di Empire con Namor

Ecco le nuove cover di Empire Magazine a tema Black Panther: Wakanda Forever. Il film, diretto da Ryan Coogler, arriverà il prossimo 11 novembre e per celebrarne l’attesa, la rivista inglese pubblica due cover dedicate, la prima con Shuri, Ramonda e Namor, la secondo con il copricapo di Namor stesso in primo piano, a sottolineare quanto sarà importante nel film il nuovo personaggio dei fumetti a lungo anticipato nel MCU.

https://twitter.com/theblackpanther/status/1573342278801915904?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1573342278801915904%7Ctwgr%5Eeaa1d4afb0f72747ffb6dd45b17b95140c9056f6%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fblack-panther-2-villain-namor-details-mcu-cover%2F

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Empire Magazine

Don’t Worry Darling: ecco il motivo della faida sul set tra Olivia Wilde e Florence Pugh

0

Mentre ieri il film è arrivato finalmente al cinema, sono stati rivelati nuovi dettagli sulla faida sul set di Don’t Worry Darling tra la regista e interprete Olivia Wilde e la protagonista Florence Pugh. Il dramma dietro le quinte ha creato molto rumore intorno al film che, presentato alla Mostra di Venezia del 2022, ha raccolto opinioni e recensioni severe.

Il film ha cominciato a far parlare di sé quando hanno cominciato a circolare delle voci sulla relazione tra la regista Olivia Wilde e l’interprete protagonista Harry Styles, ma sembra che proprio questa relazione sia stata alla base delle tensioni sul set.

Don’t Worry Darling ha generato chiacchiere da subito: prima il licenziamento di Shia LaBeouf dal ruolo principale, poi, dopo che Harry Styles ha sostituito LaBeouf, Wilde avrebbe iniziato a vedere l’attore mentre era ancora con Jason Sudeikis, che si è persino presentato sul set di Don’t Worry Darling con i loro figli. Oltre alla presunta relazione tra regista e attore, sembra che Florence Pugh era anche scontenta del fatto che il film fosse commercializzato facendo leva sul sex appeal dei personaggi principali, interpretati da lei e Styles stesso. Ma ora sono emersi ulteriori dettagli.

Don’t Worry Darling, recensione del film di Olivia Wilde

Come riporta Vulture, una fonte anonima che ha trascorso del tempo sul set di Don’t Worry Darling ha rivelato che Florence Pugh e Wilde hanno avuto un confronto con voce molto alta a tre quarti delle riprese. Secondo quanto riferito, Pugh era stufa del fatto che Wilde e Styles scomparissero spesso dal set, cosa che è sfociata nella citata discussione durante le riprese nel gennaio 2021. Il dirigente della Warner Bros. all’epoca Toby Emmerich doveva aiutare a negoziare tra Pugh e Wilde, cosa che ha portato l’attrice a partecipare molto poco all’attività stampa del film, così come abbiamo anche al Festival di Venezia, dove Pugh ha partecipato soltanto al red carpet serale.

Sebbene le prime recensioni di Don’t Worry Darling non siano molto lusinghiere a parte per l’interpretazione di Florence Pugh, il dramma che si è consumato nella vita reale tra Wilde e Pugh è stato uno spettacolo in sé e forse ha anche giovato al botteghino del film.

Don’t Worry Darling: nuovo trailer del thriller diretto da Olivia Wilde

In Don’t Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory. L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank, Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché. Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta realmente accadendo in questo paradiso?

Un thriller psicologico audace e visivamente sbalorditivo, Don’t Worry Darling è un film potente della regista Olivia Wilde che si avvale delle straordinarie interpretazioni di Florence Pugh e Harry Styles, assieme ad un cast perfetto. Il film è interpretato anche da Nick Kroll (“How It Ends”), Sydney Chandler (“Pistol”), Kate Berlant (“C’era una volta… a Hollywood”), Asif Ali (“WandaVision”), Douglas Smith (“Big Little Lies”), Timothy Simons (“Veep – Vicepresidente Incompetente”) e Ari’el Stachel (l’imminente “Respect the Jux”).

Olivia Wilde ha diretto il film da una sceneggiatura scritta dalla sua autrice di “Le rivincita delle sfigate” Katie Silberman, basata su una storia di Carey Van Dyke e Shane Van Dyke (“Chernobyl Diaries – La mutazione”) e la Silberman. Il film è prodotto da Olivia Wilde, Katie Silberman, Miri Yoon e Roy Lee, mentre Richard Brener, Celia Khong, Alex G. Scott, Catherine Hardwicke, Carey Van Dyke e Shane Van Dyke sono i produttori esecutivi.

Il team che ha lavorato per Olivia Wilde dietro le quinte è composto dal direttore della fotografia due volte nominato all’Oscar Matthew Libatique (“A Star Is Born”, “Il cigno nero”), dalla scenografa Katie Byron (“Le rivincita delle sfigate “), dal montatore Affonso Gonçalves (“La figlia oscura”), dal compositore candidato all’Oscar John Powell (“Jason Bourne”), dal supervisore musicale Randall Poster (“No Time to Die”) e dalla costumista Arianne Phillips (“C’era una volta… a Hollywood”). New Line Cinema presenta Don’t Worry Darling che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Un affare privato: recensione della serie con Jean Reno

0
Un affare privato: recensione della serie con Jean Reno

Approdata sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video il 16 settembre, Un affare privato è una serie composta da una sola stagione di otto episodi, circa 42 minuti l’uno. Diretta da David Pinillos, Maria Ripoll e Daniel Aranyò, la serie è stata prodotta da Amazon studios in collaborazione con Babù Producciones e Hanoi Productiones. Nel cast è presente anche l’attore Jean Reno, noto per la sua performance nel film Léon (1994).

Un affare privato: il caso dell’assassino del giglio

I Quiroga sono una famiglia galiziana, una dinastia di commissari di polizia da moltissime generazioni. Mentre Arturo, figlio del defunto capo della polizia Alfonso, ha la possibilità di intraprendere questa carriera, lo stesso destino non può essere destinato a Marina, sua sorella. Pur ella volendo lavorare come investigatrice e risolvere casi, la strada per questa professione le viene sbarrata solamente perché donna. Ad ogni modo, Marina si trova coinvolta direttamente in un delitto: è testimone di un assassinio. Da questo momento lei inizierà, insieme al fidato maggiordomo Hector, ad indagare su questo crimine, venendo però talvolta ostacolata dallo stesso fratello, il quale cerca di proteggerla dalla pericolosa vita del poliziotto e non la crede all’altezza. L’omicidio della donna si rivela da subito molto peculiare: la vittima è stata aggredita con una particolare violenza ed ha un giglio inciso sul petto. A questa ne seguiranno altre, con lo stesso modus operandi, e con esse molti sono i sospettati per questi crimini. Marina riuscirà, con il suo ingegno e le sue capacità, a raccogliere molti indizi sul caso, ed otterrà l’aiuto di alcuni collaboratori di Arturo alla stazione di polizia. Il primo che si deciderà a coinvolgerla nelle indagini è l’ispettore Pablo Zarco, insieme poi all’affascinante Andrès Castaño.

Un affare privato
Marina che si esercita a sparare

Marina Quiroga: un detective con rossetto e pistola

La protagonista indiscussa di Un affare privato è certamente lei: Marina Quiroga. Interpretata dall’attrice spagnola Aura Garrido, Marina è una figura molto vivace e curiosa. Il suo interesse per l’investigazione le è stato impartito durante l’infanzia dal padre Alfonso; lui stesso la incoraggia fin da piccola ad intraprendere la carriera nella polizia, pur sapendo quanto questo possa essere difficile o quasi impossibile per una donna negli anni 40. Oltre alla passione, però, Marina Quiroga ha un particolare talento ed ingegno che le permettono di eccellere più degli ispettori di polizia stessi, pur non avendo il loro stesso addestramento. Marina, inoltre, è impavida, ha il coraggio di mettere in pericolo anche la propria vita per risolvere il caso ed evitare altre vittime.

A differenza di suo fratello Arturo e degli altri poliziotti, Marina si interessa molto anche alle nuove tecnologie del momento che le possono essere utili per le indagini.  Molti sono, infatti, gli strumenti che lei utilizza per scovare le tracce dell’assassino, come una macchina che, grazie ad una sostanza particolare, riesce a rilevare le tracce di sangue. Grazie a quest’apparecchiatura, Marina ricostruisce con più facilità una scena del crimine, e ritrova anche un’impronta di una scarpa.

Gli errori della serie: dagli effetti speciali scadenti ai personaggi poco sviluppati

È un pregiudizio generalmente riconosciuto che le serie spagnole, le telenovelas, non sempre brillino di eccellenza cinematografica. Un affare privato aveva tutto il potenziale per sfatare questo mito: la produzione è riuscita a dar vita ad una serie senza dubbio piacevole da vedere, ma con alcune pecche. Prima di tutto, pur essendo la storia ambientata in Galizia, in Spagna negli anni 40, quindi poco dopo la fine della guerra civile e l’instaurazione della dittatura di Francisco Franco, non si fa assolutamente nessun riferimento agli avvenimenti storici. Sembra quasi che le vicende avvengano al di fuori della realtà storica in cui sono collocate.

Un elemento poco sviluppato in Un affare privato è il personaggio del maggiordomo Hector, interpretato da Jean Reno. Hector viene dipinto in maniera quasi caricaturale, un ruolo che non rende certamente giustizia ad un attore eccellente come Reno. Se le intenzioni della produzione erano aggiungere al cast una figura nota a livello internazionale per dare maggiore risonanza alla serie, sarebbe stato meglio poter garantire all’attore un ruolo più interessante e non solamente comico.

Un altro fattore che si è rivelato scadente è l’utilizzo di effetti speciali; in particolare la scena sul treno nell’episodio 5 e la caduta dall’aereo nell’episodio 7 sono poco realistiche. Ad ogni modo si tratta, in questo caso, di difetti plausibili, considerando che serie come Un affare privato abbiano un budget nettamente più basso rispetto magari ad altre serie prodotte da Netflix.

Star Wars: James Earl Jones si ritira dalla voce di Darth Vader

0
Star Wars: James Earl Jones si ritira dalla voce di Darth Vader

Vanity Fair ha annunciato che James Earl Jones ha firmato il registro d’uscita suoi diritti sulla voce di Darth Vader nel franchise di Star Wars, ritirandosi ufficialmente dal ruolo. I diritti per il ruolo ora spettano a Lucasfilm e alla società audio Respeecher, che in precedenza ha lavorato a The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi.

Nonostante il suo ritiro dal ruolo, secondo quanto riferito, entrambi gli studi discutono ancora dei loro piani per il personaggio di Vader con lo stesso Jones, “ascoltano i suoi consigli su come rimanere sulla strada giusta”.

James Earl Jones ha debuttato per la prima volta nel ruolo dell’iconico cattivo di Star Wars nel film originale del 1977, dando voce al Signore dei Sith mentre David Prowse interpretava fisicamente il personaggio. Jones ha prestato la sua voce al personaggio per la maggior parte delle sue apparizioni cinematografiche e televisive, fino a oggi.

Blonde, Cris Evans sull’interpretazione di Ana de Armas: “Potrebbe vincere un Oscar!”

0

In una nuova intervista con Variety, Chris Evans ricorda la sua prima reazione nel vedere lo screentest di Ana de Armas nei panni di Marilyn Monroe in Blonde. Ana e Chris hanno lavorato insieme in Knives Out e in The Grey Man, e sembra che i due abbiano stretto un bel legame di amicizia.

Parlando più in generale, Evans dice che pensa che Blonde fosse un film con un ruolo “incredibilmente esigente” per la sua collega e che ricorda che Ana de Armas era molto entusiasta del ruolo. Ecco cosa ha raccontato:

“Penso che questa sia stata una delle prime opportunità che Ana ha avuto per affondare i denti in qualcosa di incredibilmente impegnativo. Non ho visto un briciolo di paura in lei, ho visto l’eccitazione. Ricordo di aver guardato [il suo screen test] e di aver detto: ‘OK, quella è Marilyn… dov’è il tuo provino? Sei tu? Porca puttana! Per questo vincerai un Oscar!’”

Blonde, la recensione del film con Ana de Armas

Blonde di Andrew Dominik, con Ana de Armas nei panni dell’icona di Hollywood Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di supporto include Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel e Evan Williams.

“[Il film] reinventa audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane, attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti romantici, “Blonde” offusca i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo sé pubblico e privato”.

Dal 28 settembre su Netflix.

DAHMER – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer, recensione della serie Netflix

Netflix ha una collezione di serie e docu-serie su storie vere di serial killer e assassini. Questa volta, il protagonista di Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer supera qualsiasi concorrenza. In 10 episodi, lo show ripercorre la vita del ”Cannibale di Milwaukee”. Il produttore della serie è Ryan Murphy (The Prom, American Horror Story) maestro dell’orrore che, con il volto di American Horror Story Evan Peters, mostra senza alcun filtro tutti gli aspetti di una vicenda realmente terrificante, sotto ogni punto di vista.

La vera storia di Jeffrey Dahmer, il mostro di Milwaukee

Milwaukee, 1991: nel mese di luglio, in seguito ad una richiesta di aiuto da parte di un giovane aggredito, la polizia entra nell’appartamento di Jeffrey Dahmer (Evan Peters). Qui scopre il covo di un serial killer: odore lancinante, ossa, pezzi di carne umana conservati in frigorifero, acidi. Una volta arrestato, Jeffrey racconta alla polizia tutto ciò che ha fatto, partendo dal principio. Dahmer, appassionato di tassidermia fin da bambino, in 31 anni di vita ha ucciso 17 ragazzi. Non solo: ha fatto a pezzi i cadaveri, estratto gli organi, provando piacere sessuale e nutrendosi di alcune parti.

L’orrore generato dalle perversioni di Dahmer viene amplificato dall’indifferenza delle forze dell’ordine. Prima dell’arresto, l’uomo aveva ricevuto diverse accuse per molestie. Vane anche le segnalazioni della vicina Glenda (Niecy Nash) per i rumori molesti e l’odore nauseabondo provenienti dalla casa di Jeffrey. Ecco la storia vera e raccapricciante di un serial killer bianco americano, che è riuscito ad agire quasi indisturbato perché le sue vittime appartenevano a minoranze etniche.

Ryan Murphy e la rappresentazione dell’orrendo in DAHMER – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer

Dahmer - Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer serie tv recensione
Cr. Ser Baffo/Netflix © 2022

Il racconto messo in piedi in Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey è crudo e crudele (la serie infatti è vietata ai minori di 18 anni). Il produttore di American Horror Story mostra tutta la sua capacità nella creazione di ambienti squallidi, perfetti scenari per storie perverse. Nulla è censurato, dalle uccisioni compiute da Jeffrey alle scene di sesso, fino ai racconti dettagliati e ai ritrovamenti della polizia. Lo show è provocatorio e gioca sul sottile confine tra disgusto e curiosità. Da un lato non si può essere indifferenti rispetto a quanto viene mostrato: cadaveri, pezzi di corpi, ambienti squallidi e del tutto anti-igienici. Tuttavia, questi aspetti macabri vengono decisamente ostentati e costituiscono un elemento cardine della serie.

È difficile collocare moralmente la serie. In parte, Dahmer adotta il punto di vista delle vittime, ne mostra le storie, gli affetti, i retroscena, ma non si può negare l’aspetto antieroico dato al protagonista. Jeffrey è strano fin da bambino, viene discriminato, ha dei genitori difficili, fatica a relazionarsi con il mondo esterno, ammette di avere dei problemi. Pur rimanendo il carnefice, la sua immagine viene circondata da una serie di ”sì, ma…” che tendono ad umanizzarlo. Evan Peters è abile nell’interpretare questo soggetto complicato e contorto, ed è inquietantemente simile all’originale.

La critica alla polizia americana

Dahmer - Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer Evan Peters
Evan Peters nei panni di Jeffrey Dahmer nell’episodio 108 di Dahmer. Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer. Cr. Ser Baffo/Netflix © 2022

Nonostante tutto, il vero colpevole di Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey è la polizia americana. Pur avendo a disposizione tutti i mezzi per agire, non è stata capace di fermare per tempo l’azione di un individuo perverso. La serie è ambientata negli anni Novanta ma non possiamo fare a meno di cogliere i riferimenti alle discriminazioni ancora oggi presenti nelle forze dell’ordine statunitensi nei confronti delle minoranze etniche. Lo show mostra come le richieste di aiuto alla polizia portate avanti dagli afroamericani – la vicina di casa Glenda, le vittime e i loro famigliari – o dai cittadini non bianchi americani, sono state considerate di poco conto, di serie b, quando in realtà avrebbero potuto salvare diverse vite.

La spettacolarizzazione dell’assassino

La critica è rivolta anche al sistema mediatico americano. Siamo negli anni Novanta, il periodo in cui esplode la reality tv, la voglia di mostrare tutto sul piccolo schermo ( il culmine è il 2001 e la diretta live sull’attacco alle Torri Gemelle). Il caso di Jeffrey Dahmer, così assurdo e impensabile, diventa il materiale perfetto per i giornali, per la televisione, per l’intrattenimento. Se le prime puntate di Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey mettono luce sulla solitudine e sull’isolamento del carnefice, le ultime si concentrano sulla ”fama” del serial killer (che addirittura diventa protagonista di un fumetto, come un supereroe).

Tutti oggi conoscono la storia di Jeffrey, ne parlano con orrore e disprezzo. Ecco allora che il nuovo show Netflix si pone in una posizione intermedia. Da un lato vuole fare chiarezza su una vicenda già ampiamente discussa e commentata (dai giornali, ma anche da film e canzoni celebri), criticando in parte la spettacolarizzazione estrema creata sulla vicenda. Dall’altro, Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey rimane parte di questa spettacolarizzazione, perché realizza un racconto fittizio, avvincente, fatto di eroi e antieroi, con un inizio e una fine.

La domanda retorica è sempre la stessa: ne avevamo bisogno? A quanto pare, secondo Netflix sì, c’è ancora spazio per raccontare la vicenda del mostro di Milwaukee. Non a caso, il 7 ottobre uscirà sulla piattaforma la docu-serie Conversazioni con un killer: il caso Dahmer (Joe Berlinger).

Louise Fletcher, si è spenta l’infermiera Ratched di Qualcuno volò sul nido del cuculo

0

Louise Fletcher, la cui interpretazione de l’Infermiera Ratched di Qualcuno volò sul nido del cuculo venne premiata con l’Oscar nel 1975, si è spenta all’età di 88 anni nella sua casa di Montdurausse, in Francia.

Con il suo personaggio, Fletcher ha dato vita a uno dei villain più memorabili della storia di Hollywood, ancora oggi vetta inarrivata di messa in scena del male nella sua forma più “quotidiana e banale”. Tanto che, 45 anni dopo, il suo personaggio è diventato protagonista di una serie tv, interpretata da Sarah Poulson e ideata da Ryan Murphy.

La sua morte è stata annunciata a Deadline dalla sua famiglia tramite l’agente David Shaul. Sebbene non sia stata specificata alcuna causa, Shaul ha detto che Louise Fletcher è morta nel sonno nella casa che aveva realizzato in mezzo a una fattoria di 300 anni, circondata dalla famiglia. Poco prima di morire avrebbe detto alla sua famiglia riguardo alla sua amata casa: “Non posso credere di aver creato qualcosa di così significativo per il mio benessere”.

Sebbene per sempre legata al suo personaggio più famoso, Fletcher ha goduto di una carriera di attrice che è durata più di 60 anni e che include numerose apparizioni sia in televisione che al cinema. Ha avuto un ruolo ricorrente in Star Trek: Deep Space Nine nei panni del leader religioso bajorano Kai Winn Adami, e i ruoli da guest star in Picket Fences e Joan of Arcadia hanno ottenuto nomination agli Emmy rispettivamente nel 1996 e nel 2004.

Nata il 22 luglio 1934 a Birmingham, AL, da genitori non udenti – ha usato il linguaggio dei segni nel suo discorso di accettazione dell’Oscar, uno dei momenti più memorabili dell’Oscar (guardalo sotto) – Louise Fletcher ha iniziato la sua carriera di attrice alla fine degli anni ’50 in alcuni episodi di Serie TV come Lawman, Bat Masterson, Maverick, The Untouchables e 77 Sunset Strip.

Ruoli simili seguirono a ritmo costante per tutti gli anni ’60, con apparizioni in Sugarfoot, Perry Mason e The Life e Legend of Wyatt Earp. È apparsa in un film nel 1963 A Gathering of Eagles e in Gang (Thieves Like Us) del 1974, diretto da Robert Altman. È stata la sua interpretazione in quest’ultimo film che ha attirato l’interesse del regista Miloš Forman, che era in procinto di scegliere il cast per il suo adattamento cinematografico di Qualcuno volò sul nido del cuculo, il romanzo di Ken Kesey del 1962 ambientato in un istituto psichiatrico e incentrato sul conflitto tra un uomo che finge di pazzia per evitare la prigione e la caposala che chiede conformismo e obbedienza a tutti i costi.

Con Jack Nicholson pronto a interpretare il caparbio paziente anti-eroe Randle McMurphy, Forman ha trascorso la maggior parte dell’anno alla ricerca di una potenziale co-protagonista che potesse tenere testa all’attore, cavalcando il successo di Chinatown. Secondo quanto riferito, il regista ha fatto offerte, tra gli altri, a Colleen Dewhurst, Ellen Burstyn, Anne Bancroft e Geraldine Page prima di decidere di aver trovato la sua tirannica Mildred Ratched in Louise Fletcher.

Qualcuno volò sul nido del cuculo è stato un immediato successo di critica e al botteghino e ha spazzato via gli Oscar dell’anno vincendo i premi per il miglior film, il miglior regista, il miglior attore protagonista, la migliore attrice protagonista e, per il lavoro di Lawrence Hauben e Bo Goldman, Miglior sceneggiatura.

Vincendo il suo Oscar, Fletcher è diventata la terza donna a vincere l’Academy Award, il BAFTA Award e il Golden Globe Award per una singola interpretazione.

Louise Fletcher è stata sposata con il produttore cinematografico Jerry Bick dal 1959 fino al loro divorzio nel 1977. Le sopravvivono i figli John e Andrew Bick; la nipote Emilee Kaya Bick; la sorella Roberta Ray e il cognato Edward Ray; e 10 nipoti e nipoti.

Devil’s Knot – Fino a prova contraria: la storia vera dietro al film

Autore del film thriller The Captive – Scomparsa, dove Ryan Reynolds si impegna nella ricerca della figlia scomparsa, Atom Egoyan aveva già raccontato una vicenda simile con il suo precedente film, Devil’s Knot – Fino a prova contraria (qui la recensione), basato su quello che è da molti giudicato il più grande errore giudiziario della storia degli Stati Uniti. Uscito nel 2013, il film è basato su una scioccante storia vera su cui ancora oggi, a distanza di oltre vent’anni, aleggiano ancora numerosi misteri e sospetti. Egoyan ripercorre dunque questo caso ponendo profonde e agghiaccianti riflessioni sul giustizia e sugli errori che anche questa può commettere.

Scritto da Paul Harris Boardman e Scott Derrickson (noto anche per aver diretto gli horror The Exorcism of Emily Rose e Sinister), il film è basato sul libro Devil’s Knot: The True Story of the West Memphis Three, scritto da Mara Leveritt. A ridestare interesse verso i Tre di West Memphis è stata la loro scarcerazione nel 2011, un evento da molti auspicato ma svoltosi in circostanze quantomai controverse. Affascinato dal caso, Egoyan ha così colto l’occasione per raccontare quanto avvenuto in un film che esplora tanto l’accaduto quanto il contesto sociale in cui la vicenda si è svolta.

Accolto in modo contrastante dalla critica e dal pubblico, il film è inizialmente passato in sordina, salvo poi acquistare maggior popolarità nel corso del tempo. Ad oggi, pur con i suoi difetti, è un buon modo per approcciarsi ad una vicenda tanto incredibile quanto scioccante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Devil’s Knot – Fino a prova contraria: la trama del film

La vicenda si svolge nel 1993, nella piccola e religiosa città di West Memphis, in Arkansas. Qui tre bambini di otto anni scompaiono dal loro quartiere e ben presto l’intera comunità viene allertata dalla cosa. Dopo una lunga ricerca, i loro corpi vengono trovati privi di vita, legati con i lacci delle loro scarpe, picchiati e in seguito annegati. La comunità e il dipartimento di polizia sono convinti, che gli omicidi siano riconducibili a un rito satanico, a causa della natura violenta e sessuale delle morti. Un mese più tardi tre adolescenti di nome Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr. vengono arrestati e processati nonostante l’assenza di prove. L’investigatore Ron Lax, però, sospetta che i tre siano solo un capro espiatorio e decide di andare alla ricerca del vero assassino.

Devil’s Knot – Fino a prova contraria: la vera storia dietro al film

Quella raccontata nel film è, come anticipato, una vicenda realmente avvenuta e su cui si dibatte ancora oggi. Tutto ha inizio con la scomparsa dei tre bambini il 5 maggio del 1993, i quali vengono poi ritrovati nei pressi di un torrente brutalmente mutilati, torturati e assassinati. Pur intervenendo tempestivamente nella rimozione dei corpi, la polizia mancò di mettere in sicurezza la scena del crimine, compromettendo dunque la zona e facendo disperdere o distruggere potenziali indizi. Oltre a ciò, da subito si diffuse la convinzione che gli omicidi fossero il risultato di un sacrificio satinico, attività sempre più diffuse in quel periodo storico. Tale convinzione porto all’individuazione di Damien Echols, un ragazzo problematico della zona.

Nel momento in cui si venne a sapere che la polizia aveva forti sospetti nei confronti di Echols, in diversi fornirono testimonianze circa sue attività sataniche o esplicite confessioni sull’omicidio. Tali affermazioni, tuttavia, vennero poi smentite dalle stesse persone che le avevano pronunciate, ma furono ugualmente utilizzate dalla polizia come prove contro Echols. Oltre a lui, tra i sospettati venne inserito anche il suo amico Jessie Misskelley Jr.. Quest’ultimo venne sottoposto ad un interrogatorio di dodici ore e senza la presenza di un legale. Il regazzo, il quale possedeva un quoziente intelletivo di 72, ovvero di poco superiore al limite legale, fornì una confessione esplicita dell’accaduto, nel quale erano coinvolti anche Echols e James Baldwin, un altro loro amico.

Analizzando quanto affermato da Misskelley, tuttavia, lo psicologo ed esperto di confessioni false Richard Ofshe affermò di essere certo che quanto detto dal ragazzo sia frutto di una forzatura. Diverse erano infatti le imprecisioni tra quanto da lui affermato e quanto realmente riscontrato durante le autopsie. Tale vicenda ha poi generato nel tempo una sempre crescente indignazione popolare, che portò nel 2010 a riaprire il caso. Nel 2011 si raggiunse un accordo cosiddetto Alford Plea, in base al quale, pur professando la loro innocenza, hanno riconosciuto che le accuse a loro carico erano fondate e si sono dunque dichiarati colpevoli, rinunciando così alla possibilità di fare causa allo Stato per gli anni ingiustamente trascorsi in prigione. Ad oggi, non si hanno ancora certezze sull’identità del vero omicida.

Devil's Knot - Fino a prova contraria storia vera

Devil’s Knot – Fino a prova contraria: il cast del film

Ad interpretare i personaggi princiapali del film si ritrovano diversi noti attori di Hollywood, tra cui alcuni premi Oscar. Colin Firth, in primis, è il detective Ron Lax, convinto dell’innocenza dei tre sospettati. Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley sono interpretati rispettivamente da James Hamrick, Seth Meriwether e Kristopher Higgins. Amy Ryan è Margaret Lax, moglie di Ron, mentre la premio Oscar Reese Witherspoon è Pamela Hobbs, madre di una delle vittime. Alessandro Nivola è invece Terry Hobbs, marito di Pamela e tra i nuovi sospettati dell’omicidio. Sono poi presenti nel film anche gli attori Bruce Greenwood nel ruolo del giudice David Burnett, Elias Koteas in quelli di Jerry Driver e Dane DeHaan in quelli di Chris Morgan, un altro sospettato.

Devil’s Knot – Fino a prova contraria: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Devil’s Knot – Fino a prova contraria grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 23 settembre alle ore 23:00 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, EncyclopediaofArkansas

Io sono l’abisso: trailer del nuovo film di Donato Carrisi

0
Io sono l’abisso: trailer del nuovo film di Donato Carrisi

Vision ha diffuso il trailer ufficiale di Io sono l’abisso, il nuovo film di Donato Carrisi, tratto dall’omonimo romanzo di Donato Carrisi, edito da Longanesi prodotto da  CARLO DEGLI ESPOSTI NICOLA SERRA. Una produzione  PALOMAR VISION DISTRIBUTION in collaborazione con SKY

Io sono l’abisso, trama del film

Il suo lavoro è occuparsi della spazzatura. La gente non pensa mai a ciò che getta via. Invece lui sa che proprio tra i rifiuti si nascondono i segreti delle persone. Ed è così che sceglie le sue vittime. «Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente.» Ma, nella sua esistenza ordinata e solitaria, un giorno irrompe una ragazzina. Si è gettata nel lago come un rifiuto e lui l’ha salvata. Ma lui non salva le persone. Per questo all’inizio scappa via. Però poi torna indietro e la osserva di nascosto. E capisce ciò che nessuno sa capire. Che la ragazzina ha un segreto e ha urgente bisogno di aiuto. Ma aiutarla metterà a rischio la sua invisibilità. Infatti, mentre tutto questo accade, la più improbabile delle cacciatrici intuisce che là fuori c’è qualcuno che uccide le donne sole dai capelli biondi. Sa che nessuno le crederà perché, per la gente del lago, lei è solo matta. Ma non può tirarsi indietro e ha poco tempo. E, se riuscirà a fermare il mostro, potrà liberarsi dalla maledizione del passato. Ci sono tre storie che scorrono nel buio. Tre anime che stanno per incontrarsi. Dentro l’abisso.

Tutto chiede salvezza: trailer della nuova serie Netflix Italia di Francesco Bruni

0

Netflix rilascia oggi il trailer di Tutto chiede salvezza. La serie in 7 episodi, liberamente tratta dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, vincitore del Premio Strega Giovani 2020, sarà disponibile su Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo, dal 14 ottobre 2022.

Federico Cesari è il protagonista Daniele, a cui si affiancano anche Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro Pacioni (Alessandro), che interpretano i suoi compagni di stanza, nel reparto di psichiatria. Fotinì Peluso (Nina) interpreta una compagna che Daniele aveva conosciuto al liceo e che ritrova in reparto. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) interpretano gli infermieri, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) i medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella), madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina. Alla regia Francesco Bruni che ha anche scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e Francesco Cenni. La serie è prodotta da Picomedia.

Alla regia Francesco Bruni che ha anche scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e Francesco Cenni. La serie è prodotta da Picomedia.  Le immagini del trailer di Tutto chiede salvezza scorrono sulle note del brano dei Måneskin Vent’anni, che tornerà anche in una puntata della serie.

Il più bel secolo della mia vita: al via le riprese della commedia con Sergio Castellitto

0

Sono in corso le riprese de Il più bel secolo della mia vitadiretto da Alessandro Bardani, che firma anche la sceneggiatura con Luigi Di Capua, con protagonisti un inedito Sergio Castellitto e Valerio Lundini. Il film è una coproduzione Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema e in collaborazione con Amazon Prime. Gabriele Mainetti riveste il ruolo di produttore creativo.

Distribuito da Lucky Red, il film è tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, campione d’incassi, degli stessi autori ed è un dramedy che porta sul grande schermo l’assurdità di una legge tutta italiana che impedisce ai figli non riconosciuti di conoscere l’identità dei genitori naturali se non al compimento dei 100 anni, il fatidico secolo. Sergio Castellitto e Valerio Lundini interpretano due personaggi diversi per età, provenienza, cultura e stile di vita, accomunati da un’unica ferita: sono N.N., ovvero due persone non riconosciute alla nascita. Condannati entrambi dalla cosiddetta “Legge dei 100 anni” ad un ergastolo invisibile.

IL PIÙ BEL SECOLO DELLA MIA VITA

  • Regia: Alessandro Bardani
  • Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Bardani e Luigi Di Capua con la supervisione diLeonardo Fasoli e Maddalena Ravagli
  • Fotografia: Timoty Aliprandi
  • Scenografia: Marta Marrone
  • Montaggio: Arzu Volkan
  • Costumi: Eva Coen
  • Casting: Eleonora Barbiero
  • Makeup & prosthetics designer: Andrea Leanz
  • Prodotto da: Goon Films e Lucky Red con Rai Cinema e in collaborazione con Amazon Prime.
  • Distribuito da: Lucky Red

La trama del film

Un’assurda legge impedisce a Giovanni, figlio non riconosciuto alla nascita, di sapere l’identità dei suoi genitori biologici prima del compimento del suo centesimo anno di età. Per riuscire ad attirare l’opinione pubblica, la sua unica speranza è ottenere la complicità di Gustavo, unico centenario non riconosciuto alla nascita in vita. Il solo che avrebbe il diritto di avvalersi di questa normativa ma che sembra non aver alcun interesse a farlo. Il più bel secolo della mia vita racconta l’incontro tra un centenario proiettato nel futuro e un giovane ancorato al passato e della loro inaspettata amicizia.

Bussano alla Porta: trailer del nuovo film di M. Night Shyamalan

0
Bussano alla Porta: trailer del nuovo film di M. Night Shyamalan

Mentre sono in vacanza in una baita isolata, una giovane ragazza e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di compiere una scelta impensabile per evitare l’apocalisse. Con un accesso limitato al mondo esterno, la famiglia deve decidere in cosa credono prima che tutto sia perduto. Prodotto dal visionario regista M. Night Shyamalan, Bussano alla Porta  (Knock At The Cabin) è interpretato da Dave Bautista (Dune, Guardiani della Galassia), dal candidato al Tony Award e all’Emmy Jonathan Groff (Hamilton, Mindhunter), da Ben Aldridge (Pennyworth, Fleabag), dalla candidata al BAFTA Nikki Amuka-Bird (Persuasione, Old), dall’attrice esordiente Kristen Cui, da Abby Quinn (Piccole donne, Landline) e da Rupert Grint (Servant, la saga di Harry Potter).

Universal Pictures presenta una produzione Blinding Edge Pictures, in associazione con FilmNation Features e Wishmore Entertainment, Bussano alla Porta  (Knock At The Cabin) un film di M. Night Shyamalan. La sceneggiatura è di M. Night Shyamalan e Steve Desmond & Michael Sherman, basata sul bestseller nazionale “The Cabin at the End of the World” di Paul Tremblay. Il film è diretto da M. Night Shyamalan e prodotto da M. Night Shyamalan, Marc Bienstock (Split, Glass) e Ashwin Rajan (Servant, Glass). I produttori esecutivi sono Steven Schneider, Christos V. Konstantakopoulos e Ashley Fox.

Disney celebrare le Principesse Disney attraverso un’experience immersiva

0

The Walt Disney Company Italia continua a celebrare le Principesse Disney, paladine di valori e sogni cross-generazionali e questa volta lo fa attraverso un’experience totalmente immersiva, dedicata a chiunque riconosca nella nobiltà d’animo un valore. Un evento imperdibile per celebrare le Principesse Disney e le loro intramontabili storie, nella forma più attuale e contemporanea. L’evento si propone di far scoprire come il loro immaginario, dalle più storiche come Biancaneve e Cenerentola, alle più recenti come Rapunzel e Vaiana, fino all’ultima nata come Raya e senza dimenticare le amatissime Elsa e Anna di Frozen, continuino a ispirare anche intere generazioni di artisti e designer contemporanei che fondono con maestria gli archetipi della favola con le nuove tecnologie.

“Noi Principesse Sempre Celebration” è un’esperienza che si terrà presso Wow Spazio Fumetto: 14 stanze dedicate ciascuna a una Principessa Disney oltre a diverse altre aree sempre a loro dedicate. L’esibizione è accessibile gratuitamente e senza prenotazione fino a esaurimento posti, il 23 settembre dalle 15.00 alle 20.00 e il 24 e 25 settembre dalle 10.00 alle 21.00 (ultimo accesso consentito alle 20.45). Ieri sera, all’opening event, hanno partecipato diversi volti del mondo dello spettacolo e del web, tra cui: Carla Gozzi, Valentina Vignali, Julia Elle, lo chef Roberto Valbuzzi con la moglie Eleonora Laurito, Federico Chimirri (MasterChef 11), gli Youtuber Leonardo De Carli e i DinsiemE, le influencer Ludovica Olgiati, Nicky Passarella, Giulia Sara Salemi e tanti altri.

L’evento è frutto della visione che artisti, sportivi e creativi hanno del mondo Principesse Disney: ognuno di loro ha estratto dalla storia più amata uno scenario magico e sognante, facendolo proprio. Chiunque entri in questo percorso potrà riconoscersi nelle storie che più gli appartengono e scegliere di condividere sui propri canali social, i valori che sentirà propri. Come le Principesse Disney ci insegnano, il fine ultimo della mostra è di suggerire l’accettazione e la celebrazione di sé stessi e la volontà di dare vita ai propri sogni senza arrendersi mai.

Diversi giovani talenti hanno creato installazioni incredibili: romantiche, dinamiche e colorate, dove potersi immergere e respirare la Magia Disney.  Il duo di street artist Flavio Solo e Diamond; designer della scena contemporanea italiana come Sara Ricciardi e Mirei Monticelli; l’illustratrice creativa Giulia Bernardelli, in arte Bernulia, sono alcuni tra gli artisti che hanno contribuito a rendere tangibile l’immaginario delle Principesse Disney.

Tra gli Ambassador, alcuni volti noti del panorama musicale e digitale italiano che riconoscono come propri i valori delle Principesse Disney: il cantante Leo Gassman, le tre sorelle Goglino star di TikTok, e l’influencer Carlotta Bertotti, diventata recentemente nota per la sua grinta e unicità.
Arricchiscono l’esibizione alcune aree create per intrattenere i visitatori e realizzate in collaborazione con Disney+, licenziatari e partners: LEGO, Jakks e Universal.

Gruppo LEGO

Partner Disney di lunga data, il Gruppo LEGO da oltre 90 anni stimola la fantasia e la creatività di grandi e piccini con i suoi iconici mattoncini. A rendere l’evento ancora più speciale, gli abiti di Biancaneve, Cenerentola e Rapunzel in scala 1:1, costruiti completamente in mattoncini da Riccardo Zangelmi, unico LEGO® Certified Professional Italiano. Inoltre, il 24 e il 25 settembre, è possibile partecipare al fiabesco workshop per costruire bellissime coroncine LEGO indossabili e personalizzabili.

ILY / Jakks

Sempre più adulti, adolescenti e bambini si vestono ispirandosi ai Personaggi Disney. La collezione di bambole Disney Ily4EVER segue la stessa tendenza, dando la possibilità di rivivere i momenti Disney preferiti, vestendo le bambole con gli accessori del personaggio che più si adatta al proprio stile. Durante l’esposizione saranno tre gli “INSPIRATIONAL MOODBOARD” dedicati alle Principesse Disney e alla reinterpretazione del brand Jakks realizzate dalla giovane fashion designer Isa Giovannozzi.

Super Mario Bros.: ecco quando arriverà il trailer del film d’animazione

0

È ancora un mistero come sarà il  film di Super Mario Bros., ma Nintendo, Illumination e Universal Pictures stanno per chiarirlo con il suo primo trailer. Le società hanno annunciato che il teaser di debutto del film uscirà il 6 ottobre alle 16:00 ET durante il New York Comic-Con. Questa notizia si accompagna anche al suo sottile cambio di nome. Non ci sono altri indizi su cosa avrà il teaser o quanto durerà. Il tweet corrispondente aveva solo un Question Block e le date di cui sopra, confermando ancora una volta la data di anteprima del 7 aprile 2023.

Il comunicato stampa, tuttavia, segnalava anche il nuovo nome del film: The Super Mario Bros. È un leggero cambiamento, aggiungendo solo un “The” al titolo, ma è un dettaglio che non avevamo ancora appreso del progetto. Questo teaser probabilmente svelerà la voce di Mario di Chris Pratt, che è stato un argomento di discussione costante. Oltre a Chris Pratt, il resto del cast include Charlie Day come Luigi, Anya Taylor-Joy come Princess Peach, Jack Black come Bowser, Keegan-Michael Key come Toad, Seth Rogen come Donkey Kong, Kevin Michael Richardson come Kamek, Fred Armisen come Cranky Kong e Sebastian Maniscalco nei panni di Spike (che era stato precedentemente annunciato). Anche il tradizionale doppiatore di Mario, Charles Martinet, sarà coinvolto e presenterà “cameo a sorpresa nel film”. Il film è diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic.

Olivia Wilde commenta le voci sul presunto sputo di Harry Styles

0
Olivia Wilde commenta le voci sul presunto sputo di Harry Styles

Mentre è al cinema da regista con il suo ultimo film Don’t Worry Darling, che abbiamo visto e recensito alla 78esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, oggi l’attrice e regista Olivia Wilde ha commentato per la prima volta le speculazioni che hanno incalzato il web sul sputo di Harry Styles ai danni di Chris Pine proprio durante la premiere del film a Venezia. L’attrice lo ha fatto in occasione di una ospitata nella tv americano proprio per promuovere il film. Va detto che anche Chris Pine aveva commentato l’incidente dichiarando infondata al questione.

Ora a parlare dell’accaduto è stata proprio la regista che attualmente è fidanzata proprio con l’attore cantante Harry Styles. Va ricordato anche che questa uscita è stata particolarmente ricca di polemiche per l’attrice che ha dovuto affrontare anche altre due spinose questioni: il contrasto con l’ex protagonista del film Shia LeBeouf e pare lo scontro avuto con la protagonista Florence Pugh. In merito alla questione dello sputo la Wilde è stata lapidaria definendola un’altra di “quelle strane voci” che sono circolate attorno al film e alla sua promozione, aggiungendo poi “Non c’è stato nessuno sputo, ma credo sia un esempio perfetto del fatto che la gente cerchi il dramma in tutto“. Di seguito il video dalla trasmissione:

Il film

Don’t Worry Darling, diretto da Olivia Wilde (“La rivincita delle sfigate”), e interpretato da Florence Pugh (nominata all’Oscar per “Piccole donne”), Harry Styles (“Dunkirk”), la stessa Wilde (l’imminente “Babylon”), Gemma Chan (“Crazy & Rich”), KiKi Layne (“The Old Guard”) e Chris Pine (“La cena delle spie”). ù

In Don’t Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory. L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank, Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché. Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta realmente accadendo in questo paradiso?

Bardo, la cronaca falsa di alcune verità: trailer originale del film di Alejandro G. Iñárritu

0

Dopo la sua anteprima mondiale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Netflix ha rivelato un trailer ufficiale dell’ultimo lavoro alla regia di Alejandro G. Iñárritu intitolato Bardo, la cronaca falsa di alcune verità.  Il film dovrebbe arrivare in sale selezionate il 18 novembre, seguito dal suo debutto in streaming il 16 dicembre.

Bardo, la cronaca falsa di alcune verità è diretto da Alejandro G. Iñárritu (Birdman, The Revenant) da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Nicolás Giacobone. Il film vede protagonista l’attore messicano Daniel Gimenez Cacho nel ruolo di Silverio Gama. Nel cast al suo fianco anche Griselda Siciliani, Ximena Lamadrid, Francisco Rubio e altri.

“BARDO, la cronaca falsa di alcune verità” è un’esperienza epica, coinvolgente e con immagini mozzafiato che segue il percorso intimo e commovente di Silverio, un noto giornalista e documentarista messicano che vive a Los Angeles. Dopo aver vinto un prestigioso premio internazionale, Silverio si sente obbligato a tornare nel paese nativo, ignaro del fatto che questo semplice viaggio lo spingerà verso i propri limiti esistenziali. La follia dei suoi ricordi e delle sue paure si estende al presente, infondendo un senso di stupore e meraviglia nella sua vita quotidiana. Tramite emozioni e grandi risate, Silverio si pone domande universali ma intime riguardo all’identità, al successo, alla mortalità, alla storia del Messico e ai profondi legami familiari che condivide con la moglie e i figli. Ovvero, cosa significa essere umani in questo particolare periodo.

L’attore messicano Daniel Giménez Cacho offre un’interpretazione indimenticabile nei panni di Silverio Gama. Girato in 65mm dal candidato agli Oscar Darius Khondji (Amour, Se7en) e sceneggiato da Iñárritu e Nicolás Giacobone (Biutiful e il film premiato agli Oscar Birdman), BARDO, la cronaca falsa di alcune verità è il primo lungometraggio di Iñárritu a essere girato in Messico dopo il grande successo internazionale di Amores perros nel 2000. La scenografia del film è affidata al premio Oscar Eugenio Caballero (Roma, Il labirinto del fauno) mentre i costumi sono di Anna Terrazas (The Deuce – La via del porno, Roma). DATA D’USCITA | BARDO, la cronaca falsa di alcune verità debutterà nei cinema messicani 27 ottobre, seguito da una distribuzione limitata nelle sale di Stati Uniti, Spagna e Argentina il 4 novembre, prima di approdare nei cinema di tutto il mondo il 18 novembre. Il film esordirà su Netflix dal 16 dicembre.

Saoirse Ronan nel cast nel film di Steve McQueen sulla seconda guerra mondiale, Blitz

0

Secondo un recente rapporto di Variety, Saoirse Ronan reciterà nel prossimo film del regista Steve McQueen sulla seconda guerra mondiale per Apple TV+Blitz. Il film, annunciato per la prima volta alla fine dell’anno scorso, racconterà la storia di un gruppo di londinesi durante i bombardamenti aerei della città durante la guerra. McQueen dirigerà, scriverà e produrrà il film, il primo dal suo ultimo progetto Widows del 2018. Si dice che la produzione del film inizi entro la fine dell’anno, con una data di uscita attualmente non annunciata.

L’ultimo lungometraggio di McQueen è stato Widows del 2018  ma da allora il regista ha lavorato alle riprese della serie antologica della BBC del 2020 Small Axe, che raccontava la storia degli immigrati dell’India occidentale a Londra dagli anni ’60 agli anni ’80. McQueen ha anche diretto la serie di documentari del 2021 Uprising per la BBC, che raccontava le conseguenze di vari eventi nel Regno Unito nel 1981 che hanno definito le relazioni razziali nel paese. Saoirse Ronan sarà la protagonista di See How They Run di Tom George  ed è anche destinato a recitare nei film Foe e The Outrun, entrambi destinati ad uscire nel prossimo futuro futuro.

Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, le immagini dal nuovo episodio

0

In vista del nuovo episodio de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere di domani, Prime Video ha condiviso alcune immagini promozionali per dare agli spettatori un’idea migliore di cosa aspettarsi. Sembra che “Partings” salterà tra tutte e quattro le trame principali, mentre ci aggiorniamo con la visita di Elrond e Durin al re Gil-Galad, la migrazione Harfoot (attenzione ai Wargs), Galadriel che addestra i soldati a Númenor (è quello un sorriso?), e l’assedio di Adar al popolo di Bronwyn nella vecchia torre di guardia.

L’immagine più intrigante mostra Theo che mostra ad Arrondir la misteriosa lama Morgul(?) di cui Adar è così intento a impossessarsi, il che suggerisce che il ragazzo potrebbe aver trovato un modo per resistere all’influenza malvagia dell’arma e confessare il suo potere oscuro. Dai un’occhiata alle foto ai link sottostanti e assicurati di tenere d’occhio il nostro riepilogo dell’episodio non appena arriva a Prime Video.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere uscirà il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è attivo il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha riunito un cast enorme, che include: Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards, Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel Weyman.

La serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of Thrones ha firmato come produttore consulente del progetto con J.A. Bayona che ha diretto più episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team creativo completo dello show sarà composto da: i produttori esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris Newman è co-produttore.

House of the Dragon: Emma D’Arcy debutta nei panni di Rhaenyra Targaryen nella clip del nuovo episodio

0

Il sesto episodio di House of the Dragon di questa domenica farà un salto in avanti di 10 anni, con Emma D’Arcy (che si identifica come non binaria) che interverrà per sostituire Milly Alcock nei panni di Rhaenyra Targaryen. Ora, HBO ha ufficialmente rilasciato la prima scena di Emma D’Arcy come “The Realm’s Delight“. La sequenza inizia con il marito di Rhaenyra, Ser Laenor Velaryon (ora interpretato da John Macmillan), che si unisce a sua moglie dopo la nascita di suo figlio. Laenor si chiede dove stia andando di corsa e la principessa spiega che “vuole vederlo”.

Partiamo dal presupposto che si riferisca all’attuale regina Alicent Hightower (Olivia Cooke), il cui padre Otto (Rhys Ifans) l’ha avvertita che la sua amica di una volta avrebbe ucciso i suoi stessi figli se avesse significato mantenere la sua posizione di erede al Trono di Spade . Che Rhaenyra sia capace di qualcosa di così orribile o meno, Alicent sarà sicuramente preoccupata. “Questo personaggio, a causa di vincoli patriarcali, essenzialmente non ha potere”, spiega D’Arcy durante un’intervista con EW.”Hanno privilegi, ma non hanno potere. Una cosa è mettere due personaggi femminili al centro di una serie come questa, un’altra è quando sono posizionati all’interno di un patriarcato. Come facciamo almeno a prestare loro attenzione cercando il comando della propria vita?”

LEGGI ANCHE: House of the Dragon: il significato del vestito verde di Alicent

Sappiamo dal promo di “La principessa e la regina” che re Viserys (Paddy Considine) è ancora vivo (in qualche modo), ma la sua inevitabile scomparsa porterà sicuramente alla guerra civile nota come la Danza dei Draghi. Guarda la clip di seguito:

House of the Dragon, la serie tv

House of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

In dieci episodi girati nel Regno Unito, House of the Dragon vanta un grande cast che include fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn. Co-creatore e produttore esecutivo della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner, produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V. Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.

Avatar: la riedizione presenta una scena post-crediti che ci porta a Avatar: La via dell’acqua

0

Con la riedizione di Avatar che inizia ad arrivare nei cinema di tutto il mondo, i social media sono in fermento con la notizia che c’è una sorpresa alla fine dei titoli di coda per i fan che scelgono di restare in sala! Il film non presentava una scena post-crediti nel 2009, anche se siamo sicuri ci sarebbe state se le scene post credit fossero state già così popolari in quelli anni. Non  dimentichiamoci che Iron Man è uscito solo l’anno prima del 3D del film di James Cameron. Tuttavia, ricordatevi di rimanere in sala perché allegata al fine c’è una scena che ci porta nel mondo di Avatar: la via dell’acqua, l’atteso prossimo sequel!

Secondo alcuni resoconti che arrivano dagli USA, sembra proprio che le scena in questione cambia in base allo schermo dove si vede il film, in base sia all’HFR.Questo è un aspetto decisamente interessante che creerà solo entusiasmo per il prossimo film. Potrebbe anche incoraggiare gli spettatori ad andare a guardare la riedizione di Avatar più di una volta, in particolare se ciò significa avere una sbirciatina diversa su cosa sarà il nuovo film!

La risposta finora è stata comunque estremamente positiva, e questo è sicuramente un modo divertente per pubblicizzare Avatar: la via dell’acqua (invece di pubblicare un nuovo trailer come ci aspettavamo inizialmente).  Avatar sta attualmente correndo in Corea e Francia e uscirà praticamente ovunque questo fine settimana, a parte Cina e Russia. Con nient’altro di degno di nota in arrivo nei cinema, ci aspettiamo che il blockbuster vada dritto al numero 1 dei BOX OFFICE del MONDO.

 Avatar, il film

Scritto e diretto da Cameron,  Avatar  è interpretato da Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Michelle Rodrigueze Sigourney Weaver. Il film è stato prodotto da James Cameron e Jon Landau e ha ricevuto nove nomination agli Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regista. Alla fine,  Avatar  ha vinto tre Oscar per la migliore fotografia, scenografia ed effetti visivi. Per stuzzicare l’appetito del pubblico, Disney/20th Century Studios rilascerà  Avatar  nelle sale il 23 settembre. Per quanto riguarda Avatar: la via dell’acqua, che arriverà nelle sale di tutto il mondo il 16 dicembre.

Avatar: la via dell’acqua, il film

Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno all’oceano. Sully (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena, eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film 3 volte vincitore di Oscar.

Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028. Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ecco la brutale scena eliminata di Scarlet Witch

0

Doctor Strange nel Multiverso della Follia era un film PG-13, ma il regista Sam Raimi ha comunque superato i limiti. Scarlet Witch ha decisamente scatenato i suoi poteri in modo brutale, rendendo breve l’intervento degli stregoni di Kamar-Taj e persino dei formidabili membri degli Illuminati. Ora, un video acrobatico appena rivelato mostra gli artisti che provano una scena violenta che, sfortunatamente, non è entrata nel film.

Scarlet Witch viene mostrata mentre rompe ossa, affetta persone e persino burattinaio di un corpo decapitato per combattere i suoi aggressori. Questa scena probabilmente sarebbe finita in un film vietato ai minori ma evidentemente i Marvel Studios avranno optato di eliminarla dal cut finale per non incappare in un ulteriore censura. Dopotutto, c’è molto sangue in questa sequenza e un corpo senza testa che combatteva e questo potrebbe essere stato un po’ troppo estremo per l’MCU. Il sequel di Doctor Strange si è concluso con Wanda Maximoff apparentemente sepolta viva dopo aver usato i suoi poteri per distruggere ogni copia di Darkhold nel Multiverso. Quel lampo di rosso è stato un forte indizio della sua sopravvivenza, tuttavia, e siamo sicuri che il personaggio sarà la chiave per le storie future di The Multiverse Saga.

C’erano state voci che i Marvel Studios avevano pianificato di annunciare una serie TV di Scarlet Witch Disney+ al D23, ma questi rumors alla fine non si sono concretizzate. Potremmo vedere il personaggio forse apparire in Agatha: House of Harkness , anche se ci sono buone probabilità che il ritorno di Wanda venga riservato agli annunciati e attesissimi Avengers: The Kang Dynasty Avengers: Secret Wars . Tornando a questa scena eliminata, la coreografia è incredibile e apprezziamo sicuramente il lavoro che è stato fatto in questa scena… anche se non è arrivata nel montaggio finale di Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Ecco la scena eliminata rielaborata di seguito:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Liang Yang (@liangstunts)

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Captain America: New World Order, Julias Onah rivela chi vestirà i panni del nuovo Falcon

0

La star di Top Gun: Maverick, Danny Ramirez ha avuto solo un ruolo minore in Captain America: New World Order, anche se è diventato subito evidente che Joaquin Torres e Sam Wilson sono buoni amici. Torres era il gregario di The Falcon nella serie Disney+, anche se i fan dei fumetti sapranno che alla fine erediterà quel mantello da supereroe da Sam dopo che il suo amico è diventato Capitan America. Ci siamo chiesti se la stessa cosa sarebbe accaduta nel MCU, e il regista di Captain America: New World Order Julius Onah ha ora confermato che questo è davvero il piano per il film del 2024. 

Danny Ramirez è stato annunciato come parte di quel progetto durante il D23, anche se il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha solo accennato al fatto che potrebbe diventare il nuovo Falcon. Onah, tuttavia, ha detto a Screen Rant  che esplorare la trasformazione di Torres e la sua amicizia con Sam è una delle cose di cui è più entusiasta.

“Sono entusiasta, sai, Danny Ramirez, che interpreta Falcon, io e lui andiamo un po’ indietro, quindi Anthony è qualcuno di cui sono stato anche un grande, grande fan”, dice il regista. “Quindi lavorare con loro, prima di tutto, da regista ad attore, e poi essere in grado di plasmare questi personaggi e portare avanti la relazione è una cosa incredibile”. “E la loro relazione è una delle mie preferite in questo film, aiuta davvero a formare il nucleo emotivo di come Sam deve definirsi Capitan America, perché ama questo ragazzo”, continua Onah. “Sono entrambi soldati, sono fratelli e il loro viaggio, penso, sarà qualcosa che legherà davvero con il pubblico”.

Dunque vedere un nuovo Falcon in azione è sicuramente qualcosa che ci si dovrà aspettare nel film, anche se non sappiamo molto di Joaquin del MCU, la star di Ramirez è in forte ascesa. Partiamo dal presupposto che Sam manterrà le sue ali come Capitan America, quindi vedere questi due combattere insieme promette di essere un vero viaggio da brivido.

Captain America: New World Order cosa sappiamo del film

Anthony Mackie, che ha interpretato il supereroe Sam Wilson, alias il Falcon, nel Marvel Cinematic Universe dai tempi di Captain America: New World Order, guida il film come nuovo Capitan America per la prima volta. Il cast del quarto film di “Captain America” includerà anche Shira Haas nei panni di Sabra e Tim Blake Nelson nei panni di The Leader, oltre a Danny Ramirez e Carl Lumbly, che sono apparsi nella serie The Falcon and the Winter Soldier, nei panni di Joaquin Torres e Isaiah Bradley, rispettivamente.

Lo sviluppo di Captain America 4 è stato annunciato il giorno del finale di The Falcon and the Winter Soldier, con il creatore dello show Malcolm Spellman e lo sceneggiatore Dalan Musson chiamati a firmare la sceneggiatura. Nell’ambito del panel dello studio al Comic-Con di San Diego, a cui era presente Screen Rant, la Marvel ha rivelato la data di uscita del film: 3 maggio 2024, oltre al titolo ufficiale: Captain America: New World Order. A dirigere è stato chiamato Julius Onah.

DJANGO, teaser trailer della serie tv SKY

0
DJANGO, teaser trailer della serie tv SKY

Anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma per Django, l’attesa serie originale Sky e CANAL+ che si mostra oggi per la prima volta nelle immagini del teaser trailer. La serie esordirà nel 2023 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in tutti i Paesi in cui Sky è presente, e su CANAL+ in Francia, Svizzera, Benelux e Africa.

Django, che rilegge liberamente e in chiave contemporanea l’omonimo classico western di Sergio Corbucci, è una prestigiosa serie TV in dieci episodi prodotta per Sky e CANAL+ da Cattleya e Atlantique Productions (parte di Mediawan) e co-prodotta da Sky Studios e CANAL+, in collaborazione con STUDIOCANAL e Odeon Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura italiano e del governo rumeno. Matthias Schoenaerts interpreta l’iconico personaggio del titolo, accanto a Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis, il visionario fondatore di New Babylon, a Lisa Vicari, che nella serie è invece Sarah, la figlia di Django, e a Noomi Rapace nel ruolo della potente e spietata nemica di Ellis, Elizabeth Thurman. Tra gli altri interpreti: Jyuddah James, Benny O. Arthur ed Eric Kole nei panni dei figli di John Ellis e Tom Austen che interpreta il cowboy Eljiah Turner.

Completamente girati in inglese, i primi quattro episodi sono diretti da Francesca Comencini (Gomorra – La serie), anche direttrice artistica della serie, mentre i seguenti episodi sono diretti da David Evans (Downton Abbey) e da Enrico Maria Artale (Romulus). Le riprese si sono svolte in Romania, tra Racos, Bucharest e l’area del Danubio.

DJANGO, la trama

Liberamente ispirato al film cult di Sergio Corbucci, Django è la storia di un pistolero alla ricerca della verità sul massacro della sua famiglia che si troverà a combattere per un ideale più grande.

Texas, fine 1800: Django è un cowboy senza ideali alla ricerca della figlia che credeva perduta, ed è seguendo le sue tracce che arriva a New Babylon, una città che si erge sul fondo di un cratere, dove tutti i reietti sono i benvenuti e dove tutti sono uguali e liberi. Qui Django scopre che sua figlia Sarah è viva, ha vent’anni, e sta per sposare John Ellis, il fondatore di New Babylon. Ma, Sarah, che ritiene il padre responsabile della morte della loro famiglia, trucidata molti anni prima mentre lui era in guerra, vuole che Django se ne vada.

Ma lui rifiuta di arrendersi e fa di tutto per avere una seconda chance con lei, diventando un alleato prezioso per Ellis mentre si trovano a difendere New Babylon contro la potente Signora di Elmdale, Elizabeth Thurman, impegnata in una personale missione il cui scopo è quello di liberarsi di questa comunità di ladri e peccatori. Tutti i personaggi principali sono legati a loro insaputa da un intreccio di segreti e un passato oscuro destinato a riaffiorare.

NOTE DI REGIA di Francesca Comencini

«Un omaggio appassionato al western per cercare di parlare del nostro tempo. Una serie colorata, luminosa e al tempo stesso malinconica e portatrice di un senso di crisi verso tutto ciò in cui si è creduto, e del tentativo di andare avanti lo stesso, cercando una seconda possibilità in quel che resta della vita una volta perdute le illusioni».

Il premiato attore Matthias Schoenaerts è acclamato in tutto il mondo per film come Un sapore di ruggine e ossa, Bullhead – La vincente ascesa di Jacky, The Mustang. Fra i suoi prossimi progetti il film di David O. Russell Amsterdam e The Last Planet di Terrence Malick, di cui sarà il protagonista; l’attore e fondatore della Silver Milk Productions Nicholas Pinnock, che è apparso sul grande schermo nei film The Last Tree e Dark Encounter, è conosciuto in TV per le famose serie TV Counterpart, Top Boy, Fortitude, Marcella e, più di recente, For Life; la talentuosa attrice in ascesa Lisa Vicari è conosciuta per le sue performance nel film Luna e, negli ultimi anni, nella popolare serie TV Dark; la premiata  attrice Noomi Rapace è celebre per i suoi ruoli nella trilogia Millennium,  nei film Prometheus, e Seven Sisters, così come per i film indipendenti Lamb e Non sarai sola;

DJANGO è una coproduzione italo-francese creata e scritta da Leonardo Fasoli (Gomorra – La SerieZeroZeroZero) e Maddalena Ravagli(Gomorra – La Serie), entrambi anche co-autori del soggetto di serie insieme a Francesco Cenni e Michele Pellegrini. Completa il team di scrittura Max Hurwitz (ZeroZeroZeroManhunt), che firma due sceneggiature.

Rapiniamo il Duce: trailer ufficiale del film Netflix con Pietro Castellitto

0

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale del film originale Netflix Rapiniamo il Duce, il nuovo film del regista Renato Di Maria che sarà presentato in anteprima alla diciassettesima edizione della  Festa del Cinema di Roma (Grand Public). Protagonisti del film Pietro Castellitto, Matilda De Angelis, Tommaso Ragno, Isabella Ferrari, Alberto Astorri, Maccio Capatonda, Luigi Fedele, Coco Rebecca Edogamhe, Maurizio Lombardi, Lorenzo de Moor, Luca Lo Destro, Filippo Timi Prodotto da Bibi Film, in arrivo solo su Netflix dal 26 ottobre

Rapiniamo il Duce, la trama

Milano, aprile 1945. Siamo agli sgoccioli della Seconda Guerra Mondiale. La città è in macerie. Nel caos della guerra Isola è diventato il re del mercato nero, guidato da un’unica legge morale: la sopravvivenza. Yvonne è la sua fidanzata clandestina, cantante del Cabiria, l’unico locale notturno rimasto aperto in città. Ma anche Borsalino, gerarca fascista, torturatore spietato, è innamorato perdutamente di Yvonne e disposto a tutto pur di averla. Isola e i suoi intercettano una comunicazione cifrata e scoprono che Mussolini ha nascosto il suo immenso tesoro proprio a Milano – nella “Zona Nera” – in attesa di fuggire per la Svizzera, scampando alla cattura e alla forca. Isola non può lasciarsi sfuggire l’occasione della vita – il colpo più ambizioso della Storia – e decide perciò di mettere in atto un’impresa folle: rapinare il Duce.
  • Regia: RENATO DE MARIA
  • Soggetto e sceneggiatura: RENATO DE MARIA, FEDERICO GNESINI, VALENTINA STRADA
  • Casting: FRANCESCO VEDOVATI, ANNAMARIA SAMBUCCO
  • Costumi: ANDREA CAVALLETTO
  • Scenografia: GIADA CALABRIA
  • Organizzatore generale: ANSELMO PARRINELLO
  • Musiche: DAVID HOLMES
  • Montaggio: CLELIO BENEVENTO
  • Direttore della fotografia: GIAN FILIPPO CORTICELLI
  • Prodotto da: MATILDE BARBAGALLO e ANGELO BARBAGALLO
  • Cast: PIETRO CASTELLITTO, MATILDA DE ANGELIS, TOMMASO RAGNO, ISABELLA FERRARI, ALBERTO ASTORRI e con la partecipazione di MACCIO CAPATONDA, LUIGI FEDELE, COCO REBECCA EDOGAMHE, MAURIZIO LOMBARDI, LORENZO DE MOOR, LUCA LO DESTRO e con FILIPPO TIMI

Peninsula: trama, cast e curiosità sul film

Peninsula: trama, cast e curiosità sul film

Dopo aver raccontato di un’invasione di zombi a bordo di un treno in Train to Busan, il regista sudcoreano Yeon Sang-ho aveva garantito che non vi sarebbero stati sequel di quella sua opera. Quattro anni dopo, nel 2020, si è però rimangiato quanto affermato, portando in sala Peninsula (qui la recensione), sequel che vanta però un cast e un’ambientazione totalmente differente. Abbandonati gli angusti spazi del treno, lo scontro tra umani e zombie si sposta ora sull’intera penisola coreana, dando vita ad una nuova drammatica apocalisse di questo genere. Selezionato per il Festival di Cannes poi mai svoltosi, il film era stato infine presentato in Italia alla Festa del Cinema di Roma.

Noto anche come Train to Busan Presents: Peninsula, il film nasconde sotto le sue caratteristiche di genere horror una metafora sulla società coreana e sulle sue consuetudini. Se il primo film si proponeva infatti di trattare delle differenze di classe che sconvolgono profondamente il paese, Peninsula porta avanti questo discorso espandendolo anche a nuovi scenari. Allo stesso tempo, Yeon continua a rielaborare la figura dello zombi, privata anche in questo caso degli stereotipi che aveva invece acquisito nel corso dei decenni. Ad oggi, nonostante in alcuni paesi non sia ancora stato distribuito, il film è arrivato ad un incasso complessivo di 42 milioni di dollari.

Un risultato particolarmente roseo, che conferma il fascino che questo genere di film provenienti dall’Asia hanno anche su un pubblico occidentale. Ciò si spiega anche per via dell’intrattenimento non scontato che si offre, capace di stupire ed appassionare anche lo spettatore che è solito consumare prodotti di questo tipo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Peninsula: la trama del film

Ambientato quattro anni dopo gli eventi del precedente film, Peninsula ha per protagonista il soldato Jung-seok, il quale allo scoppio dell’epidemia zombie era riuscito a scappare al resto mettendosi in salvo, abbandonando però alla morte sua sorella e suo nipote. La salvezza per lui è stata però solo temporanea, poiché bisognoso di soldi si trova a dover accettare una missione quantomai rischiosa. Egli deve infatti tornare in Corea, Paese ormai isolato dal resto del mondo e popolato dagli zombie, per effettuare un importante recupero. In luogo indicatogli si trova infatti un container con oltre 20 milioni di dollari. Se riuscirà a prenderli, lui e gli altri partecipanti alla missione potranno averne una parte.

Arrivati sulla penisola coreana, Jung-seok e gli altri soldati si imbattono da subito in numerosi zombie e in un contesto quanto mai desolato, caduto per sempre in rovina. Giungere al punto prestabilito non sarà semplice e richiederà il superamento di numerosi ostacoli. Più si addentra nel territorio, però, più il gruppo si rende conto di una serie di imprevisti. Tra questi vi è anche la presenza di alcuni sopravvissuti umani. Sentendosi ancora in colpa per aver abbandonato i suoi famigliari, Jung-seok si troverà ora davanti al dover morale di salvare queste persone, ma ciò potrebbe significare morte per tutti. Ogni passo falso, potrebbe infatti essere letale.

Peninsula cast

Peninsula: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Jung-seok vi è l’attore Gang Dong-won, noto in particolare per essere stato tra i protagonisti dei film Too Beautiful to Lie, My Brilliant Life e Golden Slumber. Recitare in Peninsula, però, è stata su sua stessa ammissione una delle esperienze attoriali più intense e complesse della sua carriera, che gli ha richiesto diverse settimane di allenamento fisico. Accanto a lui, nei panni della misteriosa Min-jung vi è Lee Jung-hyun, altra nota cantante e attrice coreana. Il suo personaggio rivelerà avere diversi legami con il protagonista Jung-seok. Kwon Hae-hyo è invece Elder Kim, il padre di Min-jung.

L’attore Kim Min-jae interpreta il sergente Hwang, il quale fa parte della spedizione sull’isola, pur lasciando trasparire altri scopi personali. Koo Kyo-hwan, la cui carriera è iniziata con il popolare film coreano Castaway on the Moon, interpreta il cinico capitano Seo, impazzito dopo la diffusione del virus. La giovanissima Lee Re, celebre per il film Hope, interpreta Joon, la figlia più grande di Min-jung. Per la sua performance, la Re ha vinto diversi premi come attrice non protagonista. Lee Ye-won, infine, è Yu-jin, il figlio più piccolo di Min-jung.

Peninsula: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Peninsula è infatti disponibile nel catalogo di Rai Play. Per vederlo, basterà iscriversi gratuitamente alla piattaforma, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 settembre alle ore 22:55 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Apple Original: tutti i titoli che saranno presentati alla Festa del Cinema di Roma 2022

Ecco i titoli Apple Original che saranno presentati alla Festa del Cinema di Roma 2022. Saranno tre le anteprime dei film Apple al RoFF17 prima di uscire su Apple TV+

“Louis Armstrong’s Black & Blues” in Freestyle

“Louis Armstrong’s Black & Blues” offre uno sguardo intimo e rivelatore sul musicista che ha cambiato il mondo, presentato attraverso una lente di filmati d’archivio, registrazioni private e conversazioni personali mai ascoltate prima. Diretto da Sacha Jenkins, questo documentario onora l’eredità di Armstrong come padre fondatore del jazz, una delle prime star conosciute e amate a livello internazionale e ambasciatore culturale degli Stati Uniti. Il film mostra come la vita dello stesso Armstrong attraversi il passaggio dalla guerra civile, al movimento per i diritti civili e come egli sia diventato una figura di riferimento in quell’epoca turbolenta. “Louis Armstrong’s Black & Blues”, regia di Sacha Jenkins – Dal 28 ottobre su Apple TV+

“Raymond & Ray” in concorso

I fratellastri Raymond e Ray hanno vissuto all’ombra di un padre terribile. In qualche modo, ognuno di loro ha ancora il senso dell’umorismo e il suo funerale è un’occasione per reinventarsi. C’è rabbia, c’è dolore, c’è follia, forse c’è amore e sicuramente c’è il lavoro di un becchino. “Raymond & Ray”, con Ewan McGregor, Ethan Hawke, Maribel Verdú, Sophie Okonedo Regia di Rodrigo Garcia. Produttori: Alfonso Cuarón, Bonnie Curtis, Julie Lynn Dal 21 ottobre su Apple TV+

“Causeway” in concorso

Il ritratto intimo di una soldatessa che lotta per adattarsi alla sua vita dopo il ritorno a casa a New Orleans. “Causeway”, con Jennifer Lawrence, Brian Tyree Henry. Regia di Lila Neugebauer Dal 4 novembre su Apple TV+

Disney Company alla Festa del Cinema di Roma con Amsterdam e The Menu

The Walt Disney Company Italia presenta in anteprima alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma il lungometraggio scritto e diretto dal cinque volte candidato all’Oscar David O. Russell, Amsterdam, e il film Searchlight Pictures con protagonisti Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult, The Menu, che arriveranno rispettivamente il 27 ottobre e il 17 novembre nelle sale italiane.

Da 20th Century Studios, New Regency e dall’acclamato filmmaker David O. Russell, Amsterdam è un crime originale su tre grandi amici che si trovano al centro di uno dei complotti segreti più scioccanti della storia americana. Tra fatti storici e finzione, Amsterdam è interpretato dal vincitore dell’Academy Award Christian Bale, dalla due volte candidata all’Oscar  Margot RobbieJohn David Washington, Alessandro Nivola, Andrea RiseboroughAnya Taylor-JoyChris RockMatthias SchoenaertsMichael Shannon, Mike Myers, Taylor Swift, Timothy Olyphant, Zoe Saldana, con il vincitore dell’Oscar Rami Malek e il vincitore di due Academy Award Robert De Niro.

Scritto e diretto dal cinque volte candidato all’Oscar David O. Russell, il film è prodotto da Arnon Milchan, Matthew Budman, Anthony Katagas, David O. Russell e Christian Bale, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer e Sam Hanson sono i produttori esecutivi.

Nel film Searchlight Pictures The Menu, una coppia (Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult) si reca su un’isola costiera per mangiare in un ristorante esclusivo dove lo chef (Ralph Fiennes) ha preparato un menù sontuoso, con alcune scioccanti sorprese. The Menu è interpretato da Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult, Hong Chau, Janet McTeer, Judith Light, Reed Birney, Paul Adelstein, Aimee Carrero, Arturo Castro, Mark St. Cyr, Rob Yang e John Leguizamo. Il film è diretto da Mark Mylod, scritto da Seth Reiss & Will Tracy, e prodotto da Adam McKay, Betsy Koch e Will Ferrell.

Fashion week, la moda tra storia e sfide contemporanee: gli approfondimenti di ARTE TV

0

Quando l’autunno bussa alle porte, è tempo di moda. A settembre, infatti, si svolgono in tutto il mondo le Fashion Week, le settimane durante le quali stilisti e case di moda presentano le loro nuove collezioni e dettano i trend dei mesi a venire. Per l’occasione, il canale culturale Arte in Italiano (arte.tv/it) mette  a disposizione cinque documentari dedicati alla moda, per raccontare sia i miti più celebri sia i lati meno noti di questo mondo. A partire da icone come Coco Chanel e la sua rivale Elsa Schiaparelli, passando per Vava Dudu che disegna abiti per Lady Gaga, fino ad arrivare ad affrontare i temi della fast fashion e di una nuova moda attenta alla sostenibilità

Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.

Elsa Schiaparelli: Moda è Arte

Dopo aver fondato il suo primo atelier a Roma, Elsa Schiaparelli si impone come stilista a Parigi, diventando una delle più influenti figure della moda degli anni Venti: affascinante, estrosa ma capace di mantenere i piedi per terra, accese una storica rivalità con Coco Chanel e si circondò di celebri artisti come Dalì e Cocteau. La sua ascesa fu fermata dalla Seconda Guerra Mondiale, ma di recente il marchio che porta il suo nome è rinato, nella sua antica sede parigina, a Place Vendôme. Nel documentario “Elsa Schiaparelli: Moda è Arte” la nipote ed ex modella Marisa Berenson racconta il mondo di Schiaparelli attraverso le voci di parenti, amici e colleghi come Jean Paul Gaultier e Karl Lagerfeld.

Coco Chanel a Deauville: la nascita del mito

Ritenuta la stilista più rivoluzionaria del secolo scorso, Coco Chanel partì come commessa di una bottega a Moulins, sbarcò il lunario facendo anche la cantante, per arrivare infine a scrivere il suo nome in modo indelebile nella storia della moda, imponendo un nuovo stile femminile disinvolto, a tratti sportivo, e sempre opposto alle rigidità tradizionali. Il documentario “Coco Chanel a Deauville: la nascita del mito” si concentra sul rapporto di Chanel con Deauville, stazione balneare nel Nord della Francia prediletta dall’alta società parigina: Gabrielle non è ancora “Coco”, ma l’influenza di questo luogo spensierato sulla sua concezione di uno stile più leggero per le donne contribuirà al suo affermarsi come icona della moda.

Vava Dudu: i segreti più nascosti della Moda

Disegna gli abiti di celebrità come Lady Gaga e Courrèges, si ispira all’anticonformismo di Jean-Paul Gaultier, canta in un gruppo elettro-punk, è anche poetessa ma non si definisce intellettuale, bensì visionaria: la vita della francese Vava Dudu è tanto intensa quanto misteriosa, vista la capacità di ripararsi, nonostante tutte queste attività e un certo evidente gusto per la provocazione, dalla sovraesposizione mediatica. Il mini documentario “Vava Dudu: i segreti più nascosti della Moda”  è di fatto un’intervista, in cui la stilista racconta i suoi esordi e gli incontri che hanno forgiato la sua carriera.

Slow fashion: per una moda sostenibile

La questione della sostenibilità ambientale non può non toccare anche il mondo della moda, che attraverso la cosiddetta fast fashion, basata su capi sintetici e spesso usa e getta, ha favorito pratiche decisamente impattanti sul pianeta. Una nuova generazione di stilisti propone dunque una nuova slow fashion, basata su design capaci di resistere al tempo e su materiali riciclati: una nuova strada da percorrere per portare anche questo settore verso un commercio sempre più equo e sostenibile. Partendo dall’esperienza di una coppia di stilisti tedeschi, il documentario “Slow fashion: per una moda sostenibile racconta le sfide e le motivazioni di una moda interpretata anche come impegno civile.

La canapa per un tessile sostenibile

La crisi climatica sta trasformando le estati europee in periodi sempre più lunghi, caldi e secchi. Soprattutto in Europa meridionale, le coltivazioni hanno bisogno di irrigazioni sempre più consistenti per sopravvivere ai periodi caldi, e non sempre la disponibilità di acqua è in grado di rispondere a questa richiesta. Come racconta il documentario “La canapa per un tessile sostenibile”, il francese Vincent Lartizien ha sperimentato nella sua città natale nel sud del paese, affacciata sull’Atlantico tra Bordeaux e Biarritz, una coltivazione tessile che sembra in grado di rispondere meglio di altre ai cambiamenti climatici: la canapa.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità