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Yellowjackets 1×04: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×04: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×04, il quarto episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×04 che si intitolerà  “Bear Down” Le ragazze giocano con le pistole per determinare chi è il più responsabile. Natalie sbroglia una vita mettendo insieme uomini distrutti. Taissa saluta i ricchi.

Yellowjackets 1×04

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Il ribelle: trama, cast e curiosità sul film con Jack O’Connell

Il ribelle: trama, cast e curiosità sul film con Jack O’Connell

Sono molti i film che portano lo spettatore ad esplorare il complesso micromondo che si forma all’interno di un complesso carcerario. Si tratta di ambienti difficili, ostili, talvolta irrecuperabili, dove dotarsi di alleati e guardarsi le spalle può essere l’unico modo per sopravvivere. Dal celebre Le ali della libertà fino a Papillon, passando per Bronson ed Escape Plan, questo ambiente è stato affrontato con generi e storie sempre nuove, sempre diverse. Uno dei più interessanti esempi recenti è Il ribelle – Starred Up, diretto nel 2013 da David Mackenzie (Hell or High Water) e scritto da Jonathan Asser, qui al suo primo lungometraggio da sceneggiatore.

Si tratta di una storia sviluppata da Asser in seguito alla sua esperienza come terapista volontario nella prigione di Wandsworth, a Londra, dove sono detenuti numerosi criminali particolarmente pericolosi. Conoscendo quel mondo dall’interno, questi ha così dato vita ad uno spaccato del contesto carcerario, raccontandolo fin nei minimi particolari. Il titolo originale, Starred Up, si riferisce in particolare all’espressione che indica il passaggio da un carcere minorile ad uno per adulti. Il protagonista si trova così a passare da un ambiente pericoloso ad uno ancor più temibile, dove dovrà imparare la disciplina nella speranza di non cacciarsi in qualche guaio.

Girato nelle prigioni Crumlin Road e Maze Prison, presenti nell’Irlanda del Nord e oggi dismesse, il film è stato accolto in modo estremamente positivo dalla critica, che lo ha definito uno dei migliori film a tema carcerario di stampo britannico. Il ribelle è oggi un piccolo gioiello da scoprire assolutamente qualora non lo si sia già visto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il ribelle: la trama del film

Protagonista della storia è il giovane Eric Love, un diciannovenne particolarmente ribelle e violento. Sin da giovanissimo questi si è più volte cacciato nei guai, finendo con lo scontrarsi con le autorità. L’essere finito in un riformatorio non ha però placato il suo bollente spirito, costringendo le forze dell’ordine ad adottare rimedi ancor più drastici. Eric viene così trasferito in un carcere per adulti, gestito dal luogotenente Haynes, dove il suo carattere sprezzante del pericolo rischia però di dar fastidio alle persone sbagliate. Il giovane incontra però qui il padre Neville, anche lui detenuto e assente da circa 12 anni dalla vita del figlio.

L’uomo, che ben conosce quel micromondo, consiglia al giovane di placare la propria aggressività, mantenere un certo rigore e portare rispetto tanto alle guardie quanto alla gerarchia che intercorre tra detenuti. Per riuscire a seguire i consigli del padre, Eric si trova allora costretto a seguire il gruppo di terapia del dottor Oliver Baumer, lavorando con questi sulla gestione della rabbia. Nonostante dei timidi progressi, l’occasione per mettersi irrimediabilmente nei guai non tarderà ad arrivare, e per Eric inizieranno i veri problemi. Desideroso di riallacciare i rapporti con il figlio, Neville cercherà di preservarlo dalla trappola in cui sta cadendo, anche a costo di sacrificare sé stesso.

Il ribelle cast

Il ribelle: il cast del film

Ad interpretare il giovane Eric Love vi è l’attore Jack O’Connell, qui al suo primo vero ruolo da protagonista. Pur avendo all’attivo già qualche film, questi era ancora pressocché sconosciuto. Proprio grazie a Il ribelle ha ottenuto fama internazionale, arrivando a recitare in film come Unbroken e La ragazza dei tulipani. La sua interpretazione, particolarmente apprezzata e premiata, è frutto di un grande studio del personaggio. O’Connell ha infatti lavorato sul suo Eric confrontandosi tanto con le esperienze dello sceneggiatore quanto con quelle di veri detenuti, apprendendo da loro quanto necessario sulla vita in carcere. L’attore Rupert Friend, noto per il film Orgoglio e pregiudizio, dà invece volto al terapeuta Oliver Baumer.

Nei panni del padre di Eric, Neville, si ritrova l’attore Ben Mendelsohn. Recentemente visto in Captain Marvel, questi ha a sua volta costruito il proprio personaggio grazie all’incontro con alcuni carcerati. Apprendendo i codici che intercorrono tra questi all’interno delle prigioni, ha potuto dar vita ad un’interpretazione particolarmente brillante. Ha infatti poi vinto un British Independent Film Award come miglior attore non protagonista. Sam Spruell, noto per film come Biancaneve e il cacciatore e The Informer, è invece il luogotenente Haynes. L’attore Peter Ferdinando, recentemente visto in King Arthur – Il potere della spada, interpreta qui il detenuto Dennis Spencer, uno dei più pericolosi in cui si imbatterà Eric.

Il ribelle: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il ribelle – Starred Up è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 27 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

10 film in anticipo sui tempi, secondo Reddit

10 film in anticipo sui tempi, secondo Reddit

Succede a volte che l’impatto di un singolo film, inaspettatamente, faccia avanzare l’industria cinematografica di anni: elevandosi immediatamente al di sopra degli altri, riesce a catalizzare l’attenzione nel modo in cui altri film non sarebbero mai riusciti. Vediamo la classifica degli utenti Reddit dei film in anticipo sui tempi!

Alien (1979)

alienIl film Alien del 1979 è uno degli horror fantascientifici più struggenti di sempre. Alcuni Redditor sostengono che il film fosse in anticipo sui tempi perché nessuno avrebbe mai creduto che fosse stato girato 40 anni fa! “Ridley Scott ha fatto un lavoro grandioso con un film così iconico“, aggiungono, sottolineando come Scott sia uno dei registi più visionari di questa generazione, specialmente quando si tratta di fantascienza.

Nonostante le innovazioni del film, i fan ammettono che negli ultimi secondi del film, quando l’alieno è risucchiato verso il cosmo ma ha ancora la forza e l’agilità per risalire a bordo della capsula aggrappandosi al tubo di scarico dei propulsori, è palese che si tratti di un costume indossato da una controfigura e quindi il finale del film non risulta altrettanto credibile e terrificante.

Quinto potere (1976)

Quinto potere è una black comedy sulla fittizia emittente televisiva UBS, che fa di tutto per superare i suoi scarsi ascolti. All’apparenza, sembra una semplice commedia provocatoria, ma in realtà era largamente in anticipo sui tempi.

In un’analisi sommaria sul film, gli utenti Reddit affermano che “le argomentazioni riguardanti il fatto che le notizie sono un servizio pubblico piuttosto che un’impresa di intrattenimento per fare soldi sono più rilevanti che mai“. Con così tante testate giornalistiche che privilegiano titoli clickbait rispetto ai contenuti soltanto per assicurarsi gli ascolti, Quinto Potere ha predetto l’attuale panorama dei notiziari con 40 anni di anticipo.

Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988)

Chi ha incastrato Roger Rabbit? è stato il primo film a intrecciare il live-action con l’animazione, e ancora oggi si parla di quanto il film abbia lasciato un segno nell’industria. Gli utenti Reddit sostengono che sia “ancora la migliore fusione di animazione tradizionale e live-action mai messa su pellicola“.

Indubbiamente uno dei migliori nel sottogenere, ci sono svariati esempi che mettono in luce l’impatto di Who Framed Roger Rabbit? anche nel 2021. Dato che l’ultimo tentativo di mescolare live-action con animazione è stato Space Jam: A New Legacy, che è stato stroncato dalla critica, il film del 1988 è ancora oggi intoccabile.

Stand by Me – Ricordo di un’estate

stand by meÈ difficile credere che Stand By Me sia basato su un racconto di Stephen King, dato che si tratta di uno dei pochi non horror dello scrittore. Ma, ironicamente, il film è uno dei migliori adattamenti cinematografici di King.

Anche se alcuni utenti Reddit pensano che mantenga ancora quella campiness tipica degli anni ’80, questa “si amalgama bene allo spirito del film, grazie al fatto di essere un’opera d’epoca ambientata negli anni ’50“. E siccome Stand By Me riguarda la gioventù e l’amicizia, è un film di formazione senza tempo, assolutamente innovativo per il 1986.

A qualcuno piace caldo (1959)

Per una commedia che ha più di 60 anni, è un’impresa incredibile che A qualcuno piace caldo non solo fosse in anticipo sui tempi, ma che resiste tuttora alla prova del tempo. Il film è amato dai fan Reddit che sottolineano come si rimanga “davvero sorpresi a constatare come non invecchi affatto“.

Il film del 1959 parla di due musicisti jazz che, dopo aver assistito ad un omicidio, per fuggire alla mafia, si travestono ed entrano in una band tutta al femminile, ma entrambi si innamorano della cantante. I due uomini sono in realtà altamente incompetenti e buffissimi, e il film presenta uno degli scambi di dialogo finali più iconici di sempre.

Jurassic Park (1993)

laura-dern-jurassic-parkQuando si parla di film in anticipo sui tempi, Jurassic Park è uno dei titoli che non possono assolutamente mancare. Gli utenti Reddit concordano sul fatto che sia un film senza tempo, specificando che “l’unica cosa che lo rende datato è la moda dei personaggi“.

La CGI di Jurassic Park è migliore degli effetti visivi della maggior parte dei film usciti oggi e la ragione per cui è così grandiosa è che questa e gli effetti pratici sono combinati senza soluzione di continuità, rendendo così la CGI innovativa il motivo per cui Jurassic Park resiste ancora oggi. E anche se il reparto costumi è effettivamente rappresentativo degli anni ’90, questi sono altrettanto iconici quanto la colonna sonora.

Il braccio violento della legge (1971)

Gli anni Settanta sono stati una miniera d’oro per i grandi drammi criminali, e Il braccio violento della legge è probabilmente stato l’antesignano di questo genere. Il film segue Popeye, un poliziotto della squadra narcotici, che ha la soffiata giusta per scoprire chi si cela dietro una grossa partita di eroina e decide di lavorare sul caso insieme al collega Lo Russo.

Gli utenti Reddit ritengono l’epico inseguimento della polizia come il migliore mai girato in un film d’azione, assolutamente in anticipo sui tempi. Non c’era stato nulla di simile prima sul grande schermo ed è sicuramente uno dei modi in cui il film ha influenzato l’industria. Tuttavia, per quanto la scena sia stata rivoluzionaria, il regista William Friedkin si è pentito di aver girato l’inseguimento, ritenuto illegale e pericoloso.

Il pianeta proibito (1956)

Se c’è una cosa per cui gli anni ’50 sono noti dai cultori cinematografici, sono tutti i B-movie di fantascienza, che sono stati parodiati a non finire in videogiochi come Destrought All Humans e in film come Mars Attacks. Nonostante la loro reputazione, Il pianeta proibito è ritenuto superiore a tutti e, anche se la patina da B-movie rimane, i fan ritengono che brilli di lucentezza propria.

Gli utenti Reddit sostengono che il film “era così avanti rispetto al suo tempo per un film di fantascienza degli anni ’50“, che ha definito una generazione di film. Tuttavia, è indubbio che gli effetti speciali siano ancora datati per gli standard odierni, ed è per questo che Il pianeta proibito meriterebbe un remake.

Shining (1980)

Qualsiasi film di Stanley Kubrick avrebbe potuto essere inserito in questa lista, dato che i suoi sforzi registici vengono continuamente elogiati dai Redditor, primi fra tutti 2001: Odissea nello spazio e Il dottor Stranamore.
Anche Shining è stato menzionato da numerosi Redditor, che dicono a riguardo: “Shining è uscito nel 1980 eppure nessun elemento tecnico è minimamente invecchiato“.

Shining è veramente un film senza tempo, ancora terrificante per gli standard di oggi, quindi non sorprende che costituisca tutt’ora una fonte di ispirazioni per innumerevoli pellicole thriller-horror.

Quarto potere (1941)

Quarto Potere ha costituito da sé essenzialmente il manuale di regia per Hollywood. Che  ci si soffermi sugli aspetti tecnici come la profondità di campo delle inquadrature, il montaggio, la colonna sonora o la narrazione volutamente frammentaria, il film del 1941 ha fondamentalmente scritto il cinema moderno.

Gli utenti Reddit ne elogiano in modo particolare il montaggio che “lo fa sentire moderno, anche dopo 80 anni“. Considerato che il film è del 1941, è incredibile quanto il film continui a reggere la prova del tempo e continua a rimanere sicuramente più avvincente della maggior parte dei film usciti oggi.

Nicolas Cage: dieci cose che non sai sull’attore

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Nicolas Cage: dieci cose che non sai sull’attore

Nicolas Cage è uno di quegli attori che ormai sono entrati nell’immaginario collettivo delle persone. Ispira simpatia, lo si perdona quando realizza qualche film che magari non è per niente bello, ma non si può non volergli bene.

All’attore americano si deve il fatto di essere riuscito a crearsi una carriera completamente con le proprie mani, senza cedere a favoritismi o a raccomandazioni solo perchè è parente della famiglia Coppola.

Ecco, allora, dieci cose che non sapevate su Nicolas Cage.

Nicolas Cage: la sua filmografia

1. Nicolas Cage: i film e la carriera. Sebbene il primo film di Nicolas Cage sia Fuori di testa (1982), in realtà viene considerato, come suo debutto nel mondo del cinema, il film Rusty il selvaggio, in cui ha un ruolo rilevante. In seguito, l’attore partecipa a Birdy – Le ali della libertà (1984), Stregata dalla luna (1987) e Cuore selvaggio (1990). Con gli anni Novanta, Cage ha recitato in film come Può succedere anche a te (1994), Via da Las Vegas (1995), The Rock (1996), Con Air (1997), Face/Off – Due facce di un assassino (1997), City of Angels – La città degli angeli (1998) e Al dil là della vita (1998), per continuare, negli anni Duemila, a lavorare in film come The Family Man (2000), Il ladro di orchidee (2002), Il genio della truffa (2003), Il mistero dei Templari – National Treasure (2004), Il prescelto (2006), World Trade Center (2006), Ghost Rider (2007), Next (2007), Segnali dal futuro (2009) e L’apprendista stregone (2010). Tra i suoi ultimi film si citano Kick-Ass (2010), Ghost Rider – Spirito di vendetta (2011), Trespass (2011), Drive Angry (2011), Joe (2013), Outcast – L’ultimo templare (2014), USS Indianapolis (2016), Snowden (2016), Io, Dio e Bin Laden (2016), 2030 – Fuga per il futuro (2017) e 211 – Rapina in corso (2018), Mandy (2018), Il colore venuto dallo spazio(2019) e Pig (2021).

2. Nicolas Cage ha vinto un Oscar. A dispetto di quanto si pensi, Nicolas Cage è un attore pluripremiato e pluricandidato. Nel corso della sua carriera, l’attore è stato candidato a due premi Oscar per la categoria di Miglior Attore Protagonista, riuscendo a vincere l’ambito premio nel 1996 per il film Via da Las Vegas (per essere poi ricandidato nel 2003 per Il ladro di orchidee). Ma ha anche ricevuto quattro candidature ai Golden Globe (Stregata dalla luna, Mi gioco la moglie a Las Vegas, Il ladro di orchidee), vincendo nel 1996 sempre per Via da Las Vegas. Eppure, anche ha ricevuto tante candidature positive, ne ha ricevute altrettante ai Razzie Awards, accumulandone ben sette.

Nicolas Cage

Nicolas Cage in Kick-Ass

3. Nicolas Cage è stato protagonista di un film di supereroi. Nel 2010, uscì nei cinema americani Kick-Ass (in Italia uscì circa un anno dopo, a causa di alcune controversie), l’adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto ideato da Mark Millar. Diretto da Matthew Vaughn, e prodotto dalla sua casa di produzione, la Marv Films, per questo film Nicolas Cage venne scelto per interpretare il ruolo di Damon Macready/Big Daddy, padre di Hit Girl. Eppure, Cage non venne considerato subito: basti pensare che, per questo ruolo, vennero anche vagliati i nomi di Daniel Craig e di Mark Wahlberg.

4. Nicolas Cage si è ispirato al Batman di Adam West. L’attore americano ha modellato la parlata di Big Daddy prendendo a modello il Batman di Adam West. Secondo Matthew Vaughn, Cage ha iniziato a parlare in questa maniera già la prima volta che provò il costume. Il regista è rimasto molto contento che Cage abbia continuato a svolgere questa performance nel film, citando la sua irritazione con la voce roca usata da Christian Bale per Il Cavaliere Oscuro (2008).

Cage Nicolas: la famiglia, le mogli e i figli

5. Nicolas Cage è un membro della famiglia Coppola. Nicolas Cage è nipote di Francis Ford Coppola ed è, quindi, cugino di Sofia Coppola, Roman Coppola, Jason Schwartzman e Robert Carmine. Tuttavia, per evitare che venisse subito accostato allo zio e per non avere favoritismi, dato che voleva diventare un attore, Nicolas decise di farsi chiamare con il nome d’arte con cui oggi tutti lo conosciamo, invece di usare il vero nome, ovvero Nicolas Kim Coppola.

6. Nicolas Cage è stato sposato più volte. La vita privata di Nicolas Cage è sempre stata piuttosto movimentata: l’attore, infatti, si è sposato tre volte e per tre volte ha divorziato. Nel 1995 ha sposato Patricia Arquette, divorziando nel 2000, per poi sposare Lisa Marie Presley (figlia di Elvis e di Priscilla Presley) nel 2002 e divorziare nuovamente nel 2004 (anche se si erano lasciati appena dopo un mese e mezzo dalle nozze). Il terzo matrimonio è avvenuto nel 2004, sposando Alice Kim, una cameriera asiatica, da cui si è separato nel 2016. L’attore ha anche avuto due figli: Weston Cage, nato nel 1990 da una relazione con la modella Christina Fulton, e Kal-el Cage, nato nel 2005 e avuto con la terza moglie.

Nicolas Cage e Erika Koike

7. Ha avuto un matrimonio brevissimo. Ormai con tre divorzi alle spalle, l’attore nel 2019 ha deciso impulsivamente di sposarsi una quarta volta con una makeup artist di nome Erika Koike. La loro unione, però, è durata pochissimo, poiché soltanto quattro giorni dopo le nozze Cage ha chiesto l’annullamento di queste. Non è noto il motivo di tale decisione, ma evidentemente i due coniugi non si conoscevano bene come pensavano e ciò ha portato a rapidi contrasti. Nel febbraio del 2021, poi, Cage si è sposato una quinta volta con Riko Shibata, con cui sembra attualmente essere ancora insieme.

Nicolas Cage meme

Nicolas Cage e i meme

8. È noto anche grazie ai meme. Nel corso degli ultimi anni Cage è divenuto un vero e proprio fenomeno dell’internet grazie a numerosi meme che lo ritraggono, la maggior parte dei quali tratti da scene di suoi film. I più famosi sono tratti dai film Stress da vampiro e Con Air, immagini dove Cage è ritratto con espressioni quantomai buffe e adattabili ad ogni situazione possibile. L’infinita quantità di versioni di questi meme ha portato l’attore ad ottenere una grande popolarità anche presso le generazioni più giovani.

Nicolas Cage: età e altezza dell’attore

9. Nicolas Cage è di grossa statura. Nicolas Cage, nato il 7 gennaio del 1964, è tutt’altro che piccoletto: la sua altezza di 183 centimetri lo rende uno degli attori più alti dello star system, ma ciò non ha precluso la sua carriera, dimostrando di avere il talento che possiede.

Nicolas Cage, oggi

10. Nicolas Cage non è per niente un buon risparmiatore. Sembra che Nicolas Cage, nel corso della sua vita, abbia rischiato più volte di finire in bancarotta e i motivi sono piuttosto chiari: non è  in grado di tenere il portafoglio chiuso. Si dice che abbia sperperato circa 150 milioni di dollari in acquisti particolari e dispendiosi, tra cui: una lapide a forma di piramide (alta circa 3 mesi), una collezione di animali esotici (due cobra albini e un polpo domestico, senza dimenticare uno squalo e un coccodrillo), un teschio di dinosauro e una Lamborghini Miura che era appartenuta allo scià di Persia. Tuttavia, per risanare il suo patrimonio (intaccato da diversi debiti e, pare, dal vizio del gioco d’azzardo), Cage continua ad accettare qualsiasi ruolo gli venga proposto, purché venga pagato in maniera consistente.

Fonti: IMDb, biography

Spider-Man: No Way Home, Francesco Pannofino torna a doppiare Willem Dafoe

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Arriva direttamente da Instagram la conferma che Francesco Pannofino tornerà a doppiare Willem Dafoe in Spider-Man: No Way Home. In realtà, l’operazione di doppiaggio è stata già completata, visto che nella sua condivisione sul social, Pannofino ha scritto “Fatto!”.  Non ci resta che ri-trovarlo in sala!

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Il tuo ex non muore mai: trama e cast del film con Mila Kunis

Il tuo ex non muore mai: trama e cast del film con Mila Kunis

Commedia d’azione dai risvolti imprevedibili, Il tuo ex non muore mai (titolo italiano di The Spy Who Dumped Me) è un’irriverente film del 2018 che pone al centro della sua trama due donne ritrovatesi a dover assumere i panni di esperte spie, pur dimostrandosi decisamente inadatte a tale ruolo. A dirigere la divertente pellicola vi è Susanna Fogel, distintasi anche come sceneggiatrice di Life Partners, Chasing Life e La rivincita delle sfigate. Con questa sua seconda opera da regista ha così dimostrato una volta di più di saper coniugare generi apparentemente molto distanti tra loro per dar vita ad un film affermatosi come un buon successo.

Girato in diversi località europee, come Amsterdam e Budapest, Il tuo ex non muore mai si è da subito rivelato uno dei titoli comici più interessanti dell’anno, arrivando anche vincere un People’s Choice Awards come miglior film commedia. Pur se non particolarmente apprezzato dalla critica, tutti si sono dimostrati concordi nell’individuare nell’interpretazione delle due protagoniste il maggiore punto di forza dell’opera. Accostato a titoli come Spy, Corpi da reato e Attenti a quelle due, il film della Fogel vanta però una propria originalità proprio per via delle situazioni comiche qui fuse con le principali caratteristiche dei film di spionaggio.

Costato 40 milioni di dollari, Il tuo ex non muore mai è arrivato ad incassarne globalmente circa 75, raggiungendo un risultato particolarmente entusiasmante. Si tratta infatti di un film capace di rileggere un genere prettamente maschile in chiave femminile, dimostrando di non avere nulla da invidiare ai suoi simili.  Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il tuo ex non muore mai: la trama del film

Protagoniste del film sono Audrey e Morgan, due amiche trentenni che vivono a Los Angeles. La loro quotidianità procede in modo estremamente tranquillo, quasi al limite della noia. Divise tra i videogiochi e attività di ginnastica, le due non hanno però idea che la loro vita sta per essere sconvolta in modi imprevedibili. Tutto ha infatti inizio nel momento in cui l’ex fidanzato di Audrey, Drew Thayer si presenta inaspettatamente nel loro appartamento per nascondersi da un gruppo di spietati assassini che lo stanno inseguendo. Prima di morire a causa delle ferite riportate, l’uomo svela di essere un agente della CIA e assegna alle due donne un prezioso oggetto da portare quanto prima a Vienna.

Incredule e stupite, le due donne saranno dunque costrette ad entrare in azione e trasformarsi in due spie provette. Nel tentativo di portare a termine la missione, dovranno cercare di attraversare indenni l’Europa, confrontandosi con i killer sulle loro tracce e con un agente segreto britannico, misterioso e affascinante. Sarà proprio la loro inesperienza per tale mestiere a poter rappresentare la fonte di salvezza. Lungo il percorso dovranno però anche imparare a riconoscere gli alleati dai nemici, evitando quanto più possibile di combinare guai. Ogni mossa falsa, potrebbe infatti essere particolarmente letale, per loro o per chi gli sta intorno.

Il tuo ex non muore mai cast

Il tuo ex non muore mai: il cast del film

Ad interpretare le protagoniste femminili vi sono due tra le più note e apprezzate interpreti del panorama cinematografico statunitense. Mila Kunis, celebre per film come Il cigno nero, Amici di letto e Bad Moms, questa interpreta qui Audrey. Kate McKinnon, nota invece per la sua partecipazione al Saturday Night Live, è l’amica Morgan. Le due hanno sviluppato sul set una grande amicizia, riversata poi nei loro rispettivi personaggi. La McKinnon, inoltre, ha dato vita ad un personaggio particolarmente estroverso e caotico, caratteristiche estremamente lontane dalla sua vera personalità. Le due attrici, inoltre, hanno opinioni diverse circa una loro possibile carriera da spie. La Kunis si vede infatti adatta al ruolo, mentre la collega non potrebbe mai svolgerlo a causa della sua incapacità a mentire.

Accanto a loro, nei panni dell’ex fidanzato di Audrey vi è l’attore Justin Theroux, celebre per il suo ruolo in Zoolander. Ad interpretare l’agente dell’MI6 Wendy vi è invece Gillian Anderson. L’attrice, nota per le serie X-Files, Sex Education e The Crown, era da sempre la cotta giovanile della McKinnon. Nel lavorare insieme le due hanno così potuto soddisfare il desiderio reciproco di condividere il set. Sam Heughan è l’agente della CIA Sebastian Henshaw, mentre Hasan Minhaj è il suo collega Duffer. Ivanna Sakhno, attrice di origini ucraine, è qui la spia russa Nadedja, che darà filo da torcere alle due protagoniste. Jane Curtin e Paul Reiser sono invece i coniugi Carol e Arnie Freeman. L’attore islandese Ólafur Darri Ólafsson, celebre per numerosi film, è invece presente nei panni di un viaggiatore finlandese.

Il tuo ex non muore mai: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il tuo ex non muore mai grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Chili Cinema, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 26 novembre alle ore 23:15 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Laura Prepon: 10 cose che non sai sull’attrice

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Laura Prepon: 10 cose che non sai sull’attrice

Laura Prepon è una delle attrici più promettenti dello star system americano. Conosciuta in tutto il mondo grazie al ruolo di Alex nella serie Netflix Orange Is The New Black, Laura ha un passato da modella, è l’ultima di cinque figli e ha sempre avuto il pallino della recitazione. Nominata diverse volte come una delle donne più sexy del pianeta, Laura è sempre rimasta con i piedi ben saldati a terra, si è costruita una carriera di tutto rispetto ed è una gran sostenitrice dell’alimentazione bio.

Ecco, allora, le dieci cose da sapere su Laura Prepon.

Laura Prepon è su Instagram e Twitter

1. Laura Prepon ha un account Instagram più che seguito. Laura ha un profilo Instagram seguito da più di 7 milioni di persone, di certo una cifra tutt’altro che irrisoria. Le foto che pubblica mostrano tutta la sua naturalezza e la sua bellezza acqua e sapone: i suoi post, infatti, la ritraggono protagonista intenta in situazioni lavorative, come per Orange Is The New Black, serie che l’ha resa famosa in tutto il mondo, oppure in momenti familiari e quotidiani, come la preparazione di diverse ricette culinarie.

2. Laura Prepon ha un account Twitter che fa faville. Anche se si può dire che Twitter è in fase di discesa come utilizzo social, rispetto ad Instagram che è di maggiore impatto visivo, diverse star continuano ad usarlo più o meno assiduamente e Laura Prepon è una di queste. Iscritta sul social dall’ottobre del 2010, con oltre 908 mila follower, il suo profilo raccoglie tutto quello che deriva da Instagram, ricondividendo i post, e sponsorizzando i suo sito e il suo canale Youtube.

Laura Prepon: i suoi film e le serie TV

3. Ha recitato in alcuni film per il cinema. Nel corso della sua carriera l’attrice ha avuto modo di recitare in diverse occasioni in film per il grande schermo. Tra i primi da lei interpretati si ritrovano Slackers (2002), Lightning Bug (2004) e Come Early Morning (2006). Ha poi recitato in Karla (2006), Corsa con la morte (2011) e Una ragazza a Las Vegas (2012), con protagonista Rebecca Hall. In seguito ha partecipato a The Kitchen (2012), La ragazza del treno (2016), con Emily Blunt, e The Hero (2017).

4. È nota per alcune serie TV. Ad aver conferito grande popolarità all’attrice vi sono però state alcune serie TV particolarmente durature e di successo. La prima in cui recita, dal 1998 al 2006, è That ’70 Show. Successivamente compare anche in October Road (2007-2008), How I Met Your Mother (2009-2010), Dr. House (2010) e Are You There, Chelsea? (2012-2013). Ottiene poi nuova popolarità grazie a Orange Is the New Black, dove recita dal 2013 al 2019 nel ruolo di Alex Vause accanto alle attrici Taylor Schilling e Natasha Lyonne.

Laura Prepon Orange is the New Black

Laura Prepon in Orange Is The New Black

5. Si era presentata per un ruolo diverso. Nel 2013 Laura Prepon ha firmato il contratto che l’avrebbe legata per diverse stagione ad una serie Netflix ormai è diventata un vero e proprio cult: Orange Is The New Black. In questa Laura interpreta il ruolo di Alex Vause, ex narcotrafficante e tossicodipendente, nonché ex fidanzata di Piper, la protagonista della serie. Originariamente, però, l’attrice si era presentata proprio per il ruolo di Piper, venendo però ritenuta più idonea per la parte di Alex.

6. Ha diretto alcuni episodi. Oltre ad essere una delle interpreti più iconiche della serie, la Prepon ha avuto anche modo in divese occasioni di ricoprire il ruolo di regista. L’attrice ha infatti diretto il decimo episodio della quinta stagione, l’undicesimo della sesta e il quinto della settima. Riguardo a tale esperienza, la Prepon ha ricordato di essere stata molto agitata all’inizio, ma il fatto di conoscere bene tutta la troupe e il mood della serie le è stato di grande aiuto.

Laura Prepon e Ben Foster

7. Laura Prepon è sposata con Ben Foster. Laura Prepon e Ben Foster (The Program, Inferno) si sono messi insieme dalla metà del 2016, e dopo soli 4 mesi, alla Prepon era già spuntato l’anello di fidanzamento al dito. Il loro amore, nato velocemente, è anche profondo e duraturo: i due, nell’agosto del 2017, hanno avuto una figlia di nome Ella e, in seguito, si sono uniti in matrimonio il 3 giugno del 2018. Eppure, Laura e Ben si conoscono da tanti anni: infatti si sono conosciuti nel 1997, a diciotto anni, quando ebbero modo di girare That ‘70s Show,  una sitcom durata ben 8 stagioni e della quale la Prepon era protagonista, interpretando il ruolo di Donna Pinciotti.

laura prepon

Laura Prepon in How I Met Your Mother

8. Laura Prepon ha partecipato alla serie tv How I Met Your Mother. Ted Mosby è sempre andato alla ricerca della donna ideale che potesse essere la sua compagna di vita e che fosse la madre dei suoi figli e Laura Prepon, purtroppo, non lo era. Infatti, l’attrice ha partecipato, nel 2009, a 3 episodi della serie, interpretando Karen, la prima ragazza di Ted e la più detestata dai suoi amici Barney, Robin, Lilly e Marshall. Nella fattispecie, gli episodi in cui la Prepon compare sono Mi dispiace, amico (4×16), Il patto dei single (4×17) e La foto di gruppo (5×18).

Laura Prepon e Scientology

9. Laura Prepon è stata un’adepta di Scientology. L’attrice ha rivelato di essersi avvicinata alla Chiesa di Scientology nel lontano 1999. Laura ha più volte dichiarato di essere grata alla Chiesa, perché le sessioni di ascolto l’avrebbero resa libera di interpretare le scene, soprattutto quelle di Orange Is The New Black, in maniera molto più intensa, riuscendo anche a dominare i momenti di stress. Tuttavia, di recente l’attrice ha dichiarato di non far più parte da almeno cinque anni della Chiesa, abbandonata in seguito alla nascita dei figli.

Laura Prepon: età e altezza dell’attrice

10. Laura Prepon è nata il 7 marzo del 1980 a Watchung, nel New Jersey, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.78 metri.

Fonti: IMDb, The Hollywood Reporter

Star Wars: 10 aspetti della trilogia prequel inimmaginabili per i fan degli anni ’90

La trilogia prequel di Star Wars ondeggia ancora tra l’essere considerata come una parte amata del franchise, con una grande sezione del fandom che adora le storyline esplorate, e fan che ancora lottano per venire a patti con i film, dato che così tanti aspetti della trilogia possono essere ritenuti quasi inimmaginabili per i fan della trilogia originale degli anni ottanta e novanta.

Ma quali sono gli spoiler dei prequel di Star Wars che i fan cresciuti con la trilogia originale non si sarebbero mai aspettati? Eccoli messi in luce da ScreenRant.

Yoda era un acrobata nel combattimento con la spada laser

YodaQuando Yoda è stato introdotto al pubblico per la prima volta nel 1980, era ben difficile immaginarlo brandire una spada laser. Piuttosto, era visto come un pacifico e saggio Maestro Jedi che trasmetteva conoscenza a personaggi come Luke, e prodigava insegnamenti agli altri prediligendo la Forza piuttosto che le spade.

Arriviamo al 2002, e non solo Yoda brandisce una spada laser, ma salta acrobaticamente aggirando il nemico ed evitandone i colpi. È facile immaginare Yoda in combattimento per coloro che sono cresciuti con i prequel, ma è stato molto più difficile da elaborare per chi è cresciuto con la trilogia originale.

Anakin ha (ri)costruito C-3PO

I fan non avevano mai dato molto peso alle specifiche della creazione degli amati R2-D2 e C-3PO, forse preoccupandosi più di come sono giunti al servizio della ribellione.

Questo ha reso ancora più sorprendente quando La minaccia fantasma ha rivelato che C-3PO era una creazione di Anakin Skywalker. Anakin non ha creato Threepio da zero, piuttosto ha recuperato i suoi componenti vitali e ha assemblato il resto con degli scarti, ma non molti fan avrebbero creduto che il droide protocollare fosse inizialmente di proprietà del ragazzo che sarebbe poi diventato Darth Vader.

La madre di Luke e Leia è morta di crepacuore

star warsI fan si sono posti innumerevoli domande sulla madre di Luke e Leia da quando è stato rivelato che Vader era il loro padre. Padme ha dimostrato di essere una madre adeguata per la coppia, ma la sua fine ha lasciato ancora molto a desiderare per i fan di Star Wars.

Piuttosto che essere uccisa da Anakin direttamente o anche da Palpatine, Padme invece è morta a causa del suo cuore spezzato, subito dopo il parto. Questo non solo ha sollevato domande sul fatto che Leia si ricordi di sua madre, ma ha anche lasciato molti fan nell’incredulità.

Chewbacca ha aiutato Yoda a partire per il suo esilio

Per i fan della trilogia originale, prima degli altri film, sarebbe difficile immaginare Chewbacca in coppia con qualsiasi altro personaggio amato oltre a Han Solo, tanto meno qualcuno come Yoda.

Ahimè, quando La vendetta dei Sith è uscito nel 2005, è stato rivelato che i due amati personaggi alieni non solo erano alleati, ma Chewbacca ha perfino aiutato Yoda ad andare in esilio su Dagobah dopo l’aiuto di Yoda nella battaglia di Kashyyyk e la caduta dei Jedi.

C’era più di un membro della specie di Yoda nel Consiglio Jedi

yaddle star warsYoda è sempre stato un enigma per i fan – un mistero simile al Joker, che non aveva bisogno di essere risolto. I fan erano curiosi di conoscere Yoda, la sua specie e i suoi poteri nello specifico, ma non si curavano molto dei dettagli, e molti si aspettavano che fosse un essere assolutamente unico nel suo genere.

Poi, casualmente, senza menzione alcuna, vediamo un altro membro della misteriosa specie di Yoda sedere nell’Alto Consiglio Jedi. Yaddle rimane uno dei personaggi di sfondo più iconici della storia di Star Wars; tuttavia, nessun fan degli anni Novanta avrebbe creduto che ci sarebbe stata una “Yoda donna” nello stesso Consiglio Jedi di Yoda, ma senza alcun riflettore puntato contro.

Immacolata concezione

star warsQuando è stato rivelato da Shmi Skywalker che non c’era un padre per Anakin Skywalker, il quale è stato concepito miracolosamente, senza dubbio ciò ha scioccato molti fan che hanno fatto fatica ad immaginare la nascita di Darth Vader in primo luogo.

Anakin era un sottoprodotto della Forza, nato attraverso i midi-chlorian – per quanto ne sanno i fan. I concetti di clonazione, ingegneria e persino trasferimenti di essenza erano stati esplorati in precedenza; tuttavia, questo tipo di nascita riservata al più grande cattivo del cinema sarebbe stata difficile da accettare per molti fan, se gli fosse stato detto prima dell’uscita della trilogia.

Boba Fett è un clone

boba-fett star warsAnche se Boba Fett non è stato il personaggio meglio utilizzato nella trilogia originale e ha avuto un arco narrativo che ha lasciato molto a desiderare, è emerso comunque come una delle figure più iconiche e amate di Star Wars.

I fan degli anni Novanta non sarebbero stati sorpresi se fosse stato detto loro che un giovane Boba sarebbe apparso nella trilogia prequel. Quello che sarebbe però stato stupefacente sarebbe stato scoprire che l’adorato cacciatore di taglie altro non era che un clone, lo stesso tipo di clone di quelli che hanno combattuto nelle famose Guerre dei Cloni, anche se un esemplare inalterato e unico.

Il ruolo di Qui-Gon Jinn

Per quello che sapevano i fan degli anni novanta, Yoda ha addestrato Obi-Wan (entrambi hanno poi istruito Luke), e a sua volta Obi-Wan ha iniziato Anakin alle vie della Forza. Abbiamo poi scoperto anche l’esistenza di un altro componente cruciale, Qui-Gon Jinn.

Non solo sarebbe stato difficile da credere per i fan che Qui-Gon sia stato il Maestro Jedi di Obi-Wan, che ha condotto Anakin ai Jedi, ma anche che è stato colui che per primo ha scoperto il modo di diventare uno Spirito della Forza, molto prima che Obi-Wan o Yoda sapessero che era possibile. Un personaggio della sua grandezza che viene lasciato fuori dalla trilogia originale e da ciò che lo circonda senza nemmeno un accenno fugace sembra improbabile.

I Jedi erano imperfetti

jedi star warsDa ciò che è raccontato nella trilogia originale di Star Wars, i Jedi hanno sempre rappresentato l’epitome della purezza e della bontà nella Galassia, guardiani, protettori, guerrieri per la pace e la giustizia come mostrato da personaggi del calibro di Obi-Wan, Yoda e Luke.

Come si è scoperto, i Jedi, sia come individui che come ordine nel suo complesso, erano in realtà difettosi fino al midollo. Affidati ad antichi ideali, accecati dalla loro arroganza e ignari della quantità di persone che soffre nella Galassia, i Jedi dei prequel avevano perso la strada. Erano tutti buoni di cuore, desideravano fare del bene nella Galassia e combattere per la pace. Tuttavia, non erano tutti eroi al livello di Luke quando sono arrivati i prequel, con alcuni, come Mace Windu, Ki-Adi Mundi e Luminara Unduli, che mantenevano comportamenti davvero spiacevoli, un concetto che, per chi è cresciuto adorando i Jedi, sarebbe stato difficile da digerire.

I Midi-Chlorian

midi chlorian star warsDi tutte le controversie all’interno della trilogia prequel di Star Wars, per la maggior parte dei fan, non c’è nessuna più lampante dell’esistenza dei Midi-chlorian, un’idea che i fan degli anni ottanta e novanta avrebbero sicuramente preso in giro.

Prima del 1999, la Forza era un’energia misteriosa che circondava e univa la Galassia, proprio come Yoda dice a Luke su Dagobah. La Minaccia Fantasma e la trilogia prequel hanno reso la Forza una faccenda biologica, un tassello di scienza che in parte annulla la natura enigmatica e affascinante della Forza. Molti fan non riescono ancora a crederci!

MCU: 10 divertenti errori nei film che forse non avete notato

MCU: 10 divertenti errori nei film che forse non avete notato

Molti film del MCU presentano alcuni errori sfuggiti agli stessi realizzatori e, purtroppo, finiti nel montaggio finale. In genere, nonostante le dovute eccezioni, si tratta di errori non particolarmente evidenti, che proprio per questo potrebbero essere sfuggiti anche all’occhio dello spettatore più attento e del fan più scrupoloso.

La tazza capovolta di Tony – Iron Man (2008)

Indubbiamente, Tony Stark è uno degli eroi più intelligenti del MCU. Nei suoi film, lo vediamo spesso mentre lavora duramente nel suo laboratorio ai suoi ultimi aggiornamenti e alla sua tecnologia rivoluzionaria. Tuttavia, un esilarante oggetto di scena trascurato ha fatto sembrare Tony alquanto sciocco.

In Iron Man, Tony sta lavorando alla sua scrivania dove si può vedere una tazza da caffè capovolta. Nella scena successiva, però, lo si vede sorseggiare dalla stessa tazza. Sebbene sia concentrato sul suo lavoro, è assai probabile che avrebbe comunque notato che la tazza era rovesciata…

La posizione di Nuova Asgard – Avengers: Endgame (2019)

Dopo la distruzione di Asgard, Thor conduce il suo popolo sulla Terra per stabilire una nuova casa. Avengers: Endgame rivela che la nuova casa è a Tonsberg, in Norvegia, il che è un bel richiamo al luogo in cui il Tesseract era nascosto in Captain America: Il primo Vendicatore.

Tuttavia, questa divertente connessione appare come una leggera delusione a causa di alcuni dettagli trascurati. La targa sul camion che Hulk e Rocket stanno guidando, così come il numero di telefono sulle scatole della pizza a casa di Thor, provengono entrambi dal Regno Unito.

Il cameo di un membro della troupe – Doctor Strange (2016)

Doctor Strange ha contribuito a introdurre la magia nel MCU, che continua ad avere effetti molto interessanti sull’universo nel suo insieme. Sfortunatamente, non c’erano incantesimi in grado di rimuovere un membro della troupe dall’apparire in un fotogramma.

Mentre Strange esplora l’armeria con tutti i tipi di armi magiche, incluso il suo fidato mantello, un membro della troupe può essere visto in piedi sullo sfondo. Ciò che rende ancora più divertente la scena è che l’uomo della troupe sembra non stia facendo assolutamente nulla, cosa che spinge il pubblico a chiedersi perché allora sia lì.

Direzioni sbagliate – Thor: The Dark World (2013)

Dato che Thor può viaggiare attraverso l’universo grazie al Bifrost, ha senso che non abbia familiarità con i trasporti pubblici. Nel bel mezzo della battaglia culminante, Thor si ritrova nella stazione della metropolitana di Londra a chiedere indicazioni per Greenwich.

Mentre una donna apparentemente disponibile gli consiglia di percorrere altre tre fermate, coloro che hanno familiarità con il sistema della metropolitana di Londra hanno riconosciuto che Thor non è nemmeno sul treno giusto. La donna era semplicemente incompetente o era un agente segreto dell’Hydra che cercava di sventare l’eroe?

Le origini di Gamora – Guardiani della Galassia (2014)

Il tema dell’eradicazione di un’intera specie non è certamente divertente, ma sembra anche qualcosa su cui la Marvel vorrebbe essere abbastanza coerente. Quando Gamora viene catturata dai Nova Corps in Guardiani della Galassia, si nota che è l’ultima sopravvissuta del suo popolo dopo che Thanos li ha uccisi tutti.

Tuttavia, Avengers: Infinity War mostra un flashback in cui Thanos sta provando la sua nuova teoria del bilanciamento uccidendo solo la metà del pianeta natale di Gamora, il che suggerisce che ci sono parecchi abitanti ancora in vita.

Lo scudo di Cap che si ripara magicamente – Avengers: Endgame (2019)

Lo scudo di Captain America è una delle immagini più significative dei film del MCU. Ha aiutato Cap in innumerevoli battaglie, ma quando affronta Thanos, il Titano Pazzo riesce a distruggerlo lo scudo e a romperlo quasi a metà.

È un momento di grande impatto e si aggiunge al senso della potenziale morte di Cap. Tuttavia, quando il resto degli eroi torna attraverso il portale, un’ampia inquadratura rivela Cap in piedi sul campo di battaglia con il suo scudo completamente intatto.

Duplicati di Ant-Man – Avengers: Endgame (2019)

Forse il momento più epico dell’intero MCU è la battaglia culminante di Avengers: Endgame. È un’emozione a tratti indescrivibile vedere praticamente tutti gli eroi dell’universo cinematografico riunirsi per affrontare l’esercito di Thanos. Ma sembra che, con così tanti eroi messi insieme, a volte i realizzatori abbiano trascurato qualche dettaglio. 

Quando gli eroi hanno bisogno di aprire il Portale Quantico, Scott Lang si propone di collegare il furgone per farlo funzionare. Ma un momento dopo, lo vediamo in forma di Giant-Man nel mezzo della battaglia. 

Doctor Strange è negligente – Doctor Strange (2016)

Quando Stephen Strange viene presentato in Doctor Strange, è un brillante chirurgo che è in grado di salvare vite eseguendo procedure impossibili. Tuttavia, per quanto talentuoso possa essere, ha anche dimostrato di essere abbastanza negligente come medico quando si tratta di igiene.

Quando Strange viene mostrato mentre si prepara per un intervento chirurgico, si lava le mani e poi indossa la mascherina. Molti spettatori che nella realtà svolgono la professione di medico, si sono affrettati a sottolineare che ciò è contro il protocollo, poiché le mani di Strange sarebbero state probabilmente contaminate prima di eseguire l’intervento.

I formidabili capelli di Vedova Nera – The Avengers (2012)

Sebbene non abbia poteri come molti dei suoi eroici colleghi, Vedova Nera è uno dei migliori combattenti del MCU. Non perde tempo a mostrare le sue abilità nella sua prima scena in The Avengers, quando affronta un gruppo di criminali russi. Ma anche se Natasha ha un pugno potente, sono i suoi capelli che sono davvero formidabili.

In quella che doveva essere sicuramente una testata, Vedova Nera getta la testa all’indietro contro uno dei delinquente, ma lo stuntman sembra non aver capito la situazione e viene ovviamente colpito in faccia dai suoi capelli. Indipendentemente da ciò, ci va comunque giù duro.

Il video diario di Spider-Man – Spider-Man: Homecoming (2017)

Dopo una lunga attesa, Spider-Man ha fatto il suo debutto nel MCU in Captain America: Civil War. Ha rubato la scena come il giovane eroe che era semplicemente felice di essere incluso nel combattimento. Questo si ripete in Spider-Man: Homecoming, quando viene rivelato che Peter Parker ha realizzato un video diario delle sue giornate come Avenger.

L’espediente è un modo divertente per iniziare il film, ma sfida anche la realtà della situazione. Il diario offre un altro punto di vista sull’introduzione di Spider-Man mentre atterra e dice “Ciao a tutti”. Tuttavia, non è così che è andata la conversazione in Captain America: Civil War.

Spider-Man: No Way Home, Tobey Maguire avvistato nel merchandising?

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Potrebbe essere la conferma che tutti aspettiamo oppure semplicemente un fake, non diamo niente per scontato in quest’era di notizie false e manipolazione delle immagini, tuttavia pare che un occhio dello Spider-Man di Tobey Maguire sia sfuggito sul merchandising di Spider-Man: No Way Home. Ecco di seguito il video e le immagini da Twitter. Che ne pensate?

https://twitter.com/Dominic_kravitz/status/1463729410666868741?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1463729410666868741%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fspiderman-no-way-home-tobey-maguire-merch-accident%2F

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

Il Corvo: Jason Momoa è Eric Draven nel test footage del reboot mai realizzato

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A marzo di quest’anno erano stati pubblicati online alcuni concept art del reboot mai realizzato de Il Corvo che ci hanno mostrato Tom Hiddleston e Luke Evans con il classico trucco bianco e nero di Eric Draven, il protagonista del celebre fumetto di James O’Barr, già portato sul grande schermo nel 1994 grazie al film con protagonista il compianto Brandon Lee.

Quei concept (che potete vedere cliccando qui) facevano riferimento al tentativo di riportare il fumetto sul grande schermo da parte di F. Javier Gutiérrez, regista spagnolo noto per The Ring 3. Dopo che quel tentativo naufragò, il progetto passò ufficialmente nelle mani di Corin Hardy (regista di The Nun – La vocazione del male), con Jason Momoa (star di Aquaman) che avrebbe dovuto interpretare Eric Draven. In seguito, entrambi annunciarono di aver abbandonato il progetto, che da quel momento è ufficialmente morto.

Ora, è emerso online il test footage che ci svela come sarebbe stato Momoa nei panni di Draven. Il filmato è stato condiviso online da Ryan Unicomb, che ammette di non sapere a quando risale esattamente il materiale. Lo stesso ha poi taggato anche Hardy per avere maggiori delucidazioni in merito, che purtroppo non sono ancora arrivate.

Potete vedere il test footage cliccando qui

Al momento non sappiamo se un reboot de Il Corvo verrà mai realizzato. A gennaio del 2020 era trapelata la notizia che il progetto fosse tornato in sviluppo alla Sony, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti. Nonostante Jason Momoa sia uscito dal progetto, lui e il regista Corin Hardy hanno sempre dichiarato di essere molto legati al personaggio e al fumetto di O’Barr e che forse, un giorno, quando sarà il momento giusto, potrebbero tornare al lavoro sul loro film.

Hawkeye: il regista criptico sui personaggi che vedremo nella serie

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUI PRIMI DUE EPISODI DI HAWKEYE!

Dopo i primi due episodi di Hawkeye, i fan sono ora convinti che Vincent D’Onofrio farà il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe nei panni di Wilson Fisk, alias Kingpin. Avrebbe certamente senso dopo l’introduzione di Echo, ma c’era un altro grande cameo che Rhys Thomas (regista dei primi due episodi della serie e anche del finale di stagione) sperava di includere.

Parlando con The Playlist, Thomas ha rivelato che avrebbe voluto inserire Scott Lang/Ant-Man nella serie. “Non voglio rivelare nulla perché dobbiamo ancora introdurre alcuni personaggi”, ha dichiarato il regista, forse riferendosi a Kingpin o a qualcun altro che già conosciamo, come Maya Lopez. “Eccone uno che avrei voluto inserire: Ant-Man. La dinamica tra Paul Rudd e Jeremy mi piace.”

“Ant-Man era un personaggio che sembrava un modo divertente per interpretare l’assurdità della situazione di Clint”, ha aggiunto Thomas. “Ho comunque avuto l’opportunità di fare un piccolo cenno al personaggio e al loro legame.”

Probabilmente, le parole di Thomas fanno riferimento all’esilarante apparizione di Ant-Man in Rogers The Musical e/o al suo imitatore in Times Square, ma è un peccato che il vero Ant-Man non sia stato in grado di fare un cameo nella serie Disney+ prima dell’arrivo di Ant-Man e The Wasp: Quantumania.

Spider-Man: No Way Home, smentita la teoria su un misterioso personaggio

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Il nuovo poster ufficiale di Spider-Man: No Way Home sembra aver chiarito un mistero legato ad uno dei personaggi apparsi nel trailer ufficiale dell’attesissimo cinecomic. Nel poster, oltre chiaramente ai personaggi di Spider-Man, Doctor Strange e MJ in bella mostra, appaiono anche Lizard, Electro e Green Goblin, tutti circondati dai tentacoli di Doctor Octopus.

Ebbene, il poster ci mostra il personaggio di Green Goblin con un nuovo look: come portato alla luce da The Direct, invece del suo classico costume da Goblin verde smeraldo, Norman Osborn sfoggia un abito smorzato, dotato di cappuccio e occhiali. Il cattivo ha anche borsa per le sue bombe-zucca, oltre a nuovi guanti rialzati e un nuovissimo Goblin Glider con luci al neon verdi.

Questa versione del costume era già apparsa nel trailer ufficiale di No Way Home, ma all’epoca – a causa dell’impossibilità di decifrare chiaramente l’identità del personaggio – in molti credevano che potesse essere o Harry Osborn, o Ned Leeds nella fattezze di Hobgoblin o ancora un altro nemico. Ora, invece, il poster conferma che si tratta di una nuova versione del personaggio interpretato da Willem Dafoe. Chiaramente, ciò non esclude che i personaggi sopracitati non possano comunque apparire nel film, ma almeno adesso sappiamo che nel trailer non sono in alcun modo presenti.

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

Eternals: una scena è stata modificata a causa di Dune

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Eternals: una scena è stata modificata a causa di Dune

Eternals ha quasi rischiato di mostrare uno dei capisaldi più iconici della narrativa di Dune, il celebre romanzo sci-fi di Frank Herbert, portato nuovamente sul grande schermo di recente da Denis Villeneuve.

Parlando con CBR, infatti, gli sceneggiatori del film Kaz e Ryan Firpo hanno rivelato che, all’inizio, avevano incluso nella sceneggiatura un attacco da parte del verme delle sabbie. Alla fine, quella scena è stata modificata per presentare un attacco Deviante, come voluto dalla Marvel.

“Nella sceneggiatura originale di Eternals avevamo i vermi della sabbia”, ha spiegato Kaz Firpo. “Un verme della sabbia doveva attaccare Babilonia, ma alla fine quella scena è stata cambiata perché… beh, pensavamo che Dune sarebbe uscito prima o poi. Anche se i due film non sarebbe dovuti arrivare in sala nello stesso periodo. È successo, purtroppo, a causa della pandemia.”

“Piccola curiosità: una volta abbiamo organizzato una proiezione per amici e parenti durante il fine settimana al Chinese Theater, e per pura coincidenza, Denis Villeneuve era tra il pubblico”, ha aggiunto Ryan Firpo.

“Era seduto nell’ultima fila, insieme ai suoi collaboratori”, ha sottolineato Kaz. “Chloe Zhao ha grande rispetto del lavoro di Denis, e viceversa. Sono entrambi registi di grande talento. Quindi, sì, era proprio lì. Ci ha sostenuto durante il weekend di apertura. Se può farlo Denis, potete farlo anche voi!”

La scena in questione si svolge circa a metà del film, durante un flashback ambientato a Babilonia nel 525 aC. Nella scena, gli Eterni difendono la città da un attacco Deviante appena fuori dalla Porta di Ishtar, una struttura iconica che conduce nel centro della città.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Spider-Man: No Way Home, spiegato il riferimento a Scooby-Doo

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Spider-Man: No Way Home, spiegato il riferimento a Scooby-Doo

Nella versione originale del trailer di Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange, rivolgendosi a Peter Parker, MJ e Ned, pronuncia una battuta molto particolare: “Scooby-Doo this crap” (tradotta in italiano con: “Fiutate quelle carogne”).

La battuta è stata parecchio criticata dai fan dell’Universo Marvel, ma in realtà potrebbe esserci una spiegazione sul perché lo Stregone Supremo pronunci proprio il nome dell’alano immaginario nato dalla mente creativa della Hanna-Barbera. Quindi, per quanto la scena abbia suscitato ilarità e a tratti anche sgomento, potrebbe nascondere un significato preciso.

Come sottolineato da un utente di Reddit (via Screen Rant), quella battuta che Strange pronuncia per incitare Peter, MJ e Ned a mettersi sulle tracce dei numerosi villain che stanno facendo ritorno grazie al Multiverso, potrebbe in realtà riferirsi a un cartone animato noto come I 13 fantasmi di Scooby-Doo, in cui uno stregone (che assomiglia molto al Doctor Strange del MCU) aiuta Scooby e la sua banda a rispedire in prigionia tredici pericolosi fantasmi all’interno di una cassa.

Ora che quella battuta è stata contestualizzata, sembra che funzioni molto meglio all’interno del film, anche perché le somiglianze tra Spider-Man: No Way Home e I 13 fantasmi di Scooby-Doo sono davvero molte: per quanto si tratti di due progetti nettamente distinti, a livello di trama il parallelismo è evidente, dal momento che anche nel film di Jon Watts uno stregone cerca di aiutare un eroe e i suoi amici a rispedire una serie di cattivi da dove sono venuti, esattamente come avviene nel cartone animato.

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

J.K. Simmons sui piani originali di Jim Gordon nel DCEU e su Batgirl

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Abbiamo incontrato per la prima volta la versione del commissario Jim Gordon di J.K. Simmons in Justice League del 2017. Il DC Extended Universe era in una fase di transizione in quel momento, e quando il Batman di Ben Affleck è stata ufficialmente accandonato, sembrava che anche il Gordon di Simmons fosse stata messo da parte. Lo abbiamo ritrovato in Zack Snyder’s Justice League, ma anche in quel caso il tempo che l’attore premio Oscar ha avuto a disposizione sullo schermo non è stato sufficiente a soddisfare le aspettative dei fan.

Josh Horowitz di Happy Sad Confused ha incontrato Simmons di recente e ha avuto modo di parlare con lui dei piani originali per il personaggio di Jim Gordon. “Quando ho firmato la prima volta per Justice League, l’accordo prevedeva tre film”, ha confermato l’attore. “L’intento era, a quel tempo, che quegli attori avrebbero continuato a interpretare quegli iconici supereroi e ci sarebbe stato qualcosa da fare per me in un altro paio di film. Come spesso accade, ciò non si è concretizzato per un vari motivi.”

Naturalmente, sappiamo che J.K. Simmons non ha ancora finito per il commissario del GCPD, dal momento che riprenderà il ruolo dell’annunciato film dedicato a Batgirl, che arriverà direttamente su HBO Max. “Sono rimasto completamente sbalordito dal fatto che siano tornati da me, di recente, e volevano che fossi di nuovo il commissario Gordon e che fosse un ruolo più significativo questa volta. Non vedo l’ora”, ha spiegato l’attore. “Penso che mi metterò in contatto con Leslie Grace e i registi nei prossimi due giorni, per fare alcune piccole prove preliminari. Inizieremo molto presto a girare. Io sarò gennaio a Glasgow, che è un posto meraviglioso per girare questo tipo di film, perché è davvero gotica.”

“Sono entusiasta all’idea di essere l’ex e il futuro Jim Gordon”, ha continuato Simmons. “Ho avuto una lunga discussione con i ragazzi su come vogliamo che appaia questa volta. È davvero interessante presentare Batgirl e dare maggiore spessore a Jim Gordon”. L’attore ha poi aggiunto che non ha dubbi che ci sia spazio sia per il suo Gordon che per quello di Jeffrey Wright (che vedremo in The Batman di Matt Reeves) grazie all’introduzione del Multiverso.

Ricordiamo che Batgirl sarà diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah, registi di Bad Boys for Life e di alcuni episodi dell’attesa serie Ms. Marvel, in arrivo su Disney+. Christina Hodson, che ha scritto lo spin-off Bumblebee e che ha lavorato anche ai film DC Birds of Prey e The Flash, ha scritto la bozza più recente della sceneggiatura. Leslie Grace, vista di recente nel musical Sognando a New York – In the Heights, interpreterà la protagonista Barbard Gordon.

Eternals: il riferimento a Excalibur ha impostato il futuro di un altro eroe nel MCU?

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Attraverso l’esplorazione di oltre 7.000 anni di storia umana, la Fase 4 del MCU ha usato Eternals per gettare diverse basi per il futuro dell’universo cinematografico. Ciò riguarda, ovviamente, il personaggio di Eros/Starfox (Harry Styles), che abbiamo visto nella scena a metà dei titoli di coda, ma anche il possibile debutto di Namor in Black Panther: Wakanda Forever.

Una delle anticipazioni di Eternals sicuramente più intriganti riguarda il futuro di Dane Whitman (Kit Harington), che sappiamo diventerà Black Knight. La sua potente spada, la Spada d’Ebano, è stata menzionata durante il corso del film, ma è stato solo nella scena post-credit che Dane ha cercato di prenderne il controllo. La Spada d’Ebano è stata menzionata nello stesso momento in cui il film ha anticipato l’esistenza della leggendaria spada Excalibur. La famosa “spada nella roccia” dei tempi di Re Artù ha dei legami con Dane nei fumetti, poiché una delle varie incarnazioni di Black Knight è stato uno dei tanti uomini a brandire la spada nel tempo. Tuttavia, con il suo riferimento a Excalibur, Eternals potrebbe aver preparato il terreno, in gran segreto, ad un nuovo eroe nel MCU.

Excalibur è stata di proprietà di diversi personaggi nei fumetti, ma Eternals stabilisce che Makkari l’ha posseduto per un po’ di tempo, permettendo poi anche a Thena di usarla. Ora che il MCU ha stabilito Excalibur come parte del suo canone, la Marvel potrebbe utilizzare questo legame per introdurre un nuovo eroe. Personaggi come Ares, Captain Britain e Doctor Doom hanno posseduto Excalibur nei fumetti, tuttavia i Marvel Studios potrebbero scegliere una strada diversa e usare la spada per introdurre Faiza Hussain.

La spada chiamò a sé Faiza durante gli eventi di Secret Invasion, e la stessa si dimostrò degna di impugnarla. Ciò ha portato Hussain ad assumere il nome in codice di Excalibur e ad usare l’arma leggendaria in combinazione con i suoi poteri. Hussain aveva dei superpoteri poiché era stata colpita da un pezzo di tecnologia Skrull che le aveva dato alcune capacità della bio-manipolazione. Nel frattempo, la spada Excalibur aveva anche la capacità di rendere invincibile chi la impugnava, ma anche la possibilità di rilevare la magia nelle vicinanze.

Nei fumetti, Hussain è entrata quasi subito a far parte dell’organizzazione britannica di supereroi MI13. Questo è successo quando anche Black Knight era nella squadra, il che li ha portati a sviluppare una relazione romantica. Il MCU sembra essersi avviato verso la formazione del MI13 proprio quando Eric Brooks/Blade (Mahershala Ali) ha parlato con Dane nella scena post-credit di Eternals. Ciò potrebbe significare che Hussain diventerà Excalibur in futuro e diventerà parte della formazione iniziale della squadra nel MCU.

Se il MCU dovesse realmente introdurre Faiza Hussain dopo il riferimento a Excalibur in Eternals, rafforzerebbe la probabilità che il superteam britannico della Marvel arrivi prima del previsto. La presenza della spada Excalibur potrebbe persino aiutare a portare Captain Britain nel MCU, poiché anche questo personaggio ha un legame con l’arma mistica nei fumetti. Dopotutto, la Marvel ha già gettato le basi per l’ipotetica grande introduzione di Brian Braddock (che è stato menzionato in Avengers: Endgame).

Se Hussain e Braddock dovessero unirsi al MCU, l’universo cinematografico avrebbe già quattro membri del MI13, ma potrebbero essercene ancora di più. Finora non è stato annunciato alcun progetto legato al MI13, quindi è probabile che Hussain si unisca presto al MCU e che debutti proprio in Blade, se è vero che anche Dane Whitman apparirà in quel film dopo Eternals.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Resident Evil: Welcome to Raccoon City è il miglior film del franchise?

Dal 25 novembre nei cinema è possibile vedere il nuovo film del franchise Resident Evil: Welcome to Raccoon City. Nato come serie di videogiochi, il mondo horror giapponese si è sviluppato in vari media: film live action e d’animazione, fumetti, libri, drammi audio. Alla lista si aggiunge anche il film del 2021 Welcome to Raccoon City, nuovo reboot della serie originale.

Grazie a Ranker, piattaforma che permette all’utente di votare su praticamente ogni cosa, possiamo scoprire l’opinione del grande pubblico sui film della saga Resident Evil. Scopriamo cosa piace di più agli spettatori!

Al settimo posto c’è Resident Evil: Retribution (2012)

Quinto film della saga, diretto da Paul W.S. AndersonResident Evil: Retribution porta per la prima volta sul grande schermo personaggi di grande fama per il franchise. Tra gli altri, Leon S. Kennedy (Johann Urb) e soprattutto Ada Wong (Li Bingbing), che compare solo in questo film.

Retribution segue le vicende di Alice, interpretata dall’iconica Milla Jovovich, rapita dagli Umbrella per volontà di Jill Valentiine. L’orientamento scelto per il film è originale rispetto al resto del franchise, ma non conquista lo spettatore: il live action ottiene solo 51 voti su 97 (53%).

Sesto posto per Resident Evil: The Final Chapter (2016)

L’ultimo lungometraggio della serie originale è debole e arriva quasi ultimo in classifica. Tra i pochi punti di forza di Resident Evil: The Final Chapter, ci sono la scena d’apertura con Alice (Milla Jovovich) nel deserto post-apocalittico in lotta con un mostro alato e il ritorno del Dr Alexander Isaacs.

Per il resto, il film sembra essere stato fatto solo per chiudere le parentesi aperte nei precedenti capitoli. The Final Chapter ottiene 57 voti sui 101 totali, guadagnando un semplice 56%.

Afterlife (2010) è al quinto posto

Quarto film della serie, sempre diretto da Paul W.S. Anderson, Resident Evil: Afterlife mette in scena l’invasione del mondo da parte degli zombie e l’imperterrita battaglia di Alice. La protagonista, insieme a Claire Redfield e ad alcuni cloni, potrebbe finalmente essere in grado di sconfiggere Albert Wesker.

I pro del film risiedono nelle apparizioni di personaggi: oltre ai volti ricorrenti, anche tante prime volte sullo schermo. In Afterlife si contano anche alcune delle migliori scene d’azione del franchise, con un focus sui mostri più potenti nei videogiochi. Il ritorno del regista originale della serie dà un po’ di forza al film, ma senza esagerare: Afterlife ottiene 59 voti su 105 totali (56%).

Metà classifica per Resident Evil: Welcome to Raccoon City (2021)

Seppur non inserito nella lista di Ranker, probabilmente la posizione ideale per Welcome to Raccoon City è quella centrale. È un film action-horror che genera un nuovo inizio in grado di cambiare il mondo della saga.

Tra gli aspetti apprezzabili per i fan, Welcome to Raccoon City aderisce fedelmente alle prime due puntate della serie di giochi e ha uno stile estetico che ricorda il lavoro svolto dal regista John Carpenter. Purtroppo però, come accade per tutta la serie originale, la sceneggiatura del film è poco brillante.

Sul podio Resident Evil: Extinction (2007)

In Resident Evil: Extinction, il regista Russell Mulcahy riesce a portare avanti il lavoro iniziato da Paul W.S. Anderson. Sebbene sia lontano dallo stile survival horror dei videogiochi e dall’estetica di Anderson, il film piace ai fan.

L’atmosfera post-apocalittica di Extinction nel complesso è più efficace di quella delle altre puntate: il lungometraggio ottiene 81 voti su 125 totali (65%).

Medaglia d’argento per Apocalypse (2004)

Generalmente il peggiore recensito, il secondo film della saga fa discutere anche i fan. Apocalypse è forse l’ultimo a dare davvero spessore alla dimensione horror. Con la fedele e accurata riproduzione degli elementi più apprezzati dei giochi, Apocalypse è il film invecchiato meglio. Infatti, ancora oggi piace al pubblico: il lungometraggio ottiene 92 voti su 132, il 67%.

Resident Evil (2002) è primo in tutti i sensi

Il primo capitolo è un film tratto dai videogiochi tutt’ora degno di nota. Non semplicemente piacevole da guardare, ma coinvolgente e denso di scene paurose fedeli allo spirito dei giochi. L’ambientazione aiuta, con la narrazione che si svolge quasi interamente nell’Alveare, un laboratorio sotterraneo della Umbrella che serve come base per generare il T-Virus.

Se i live action successivi hanno dato molto più rilievo all’azione tralasciando la componente horror, il primo Resident Evil mantiene ancora un buon equilibrio tra action e paura. Gli elettori di Ranker lo considerano il migliore dei sei film con un notevole stacco: 122 voti su 156 (78%).

Le mie ragazze di carta: al via le riprese del film di Luca Lucini

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Sono iniziate in questi giorni le riprese del film Le mie ragazze di carta, prodotto da 302 Original Content e Pepito Produzioni con Rai Cinema, per la regia di Luca Lucini che, con Mauro Spinelli, Marta e Ilaria Storti, ne firma la sceneggiatura, vincitrice del Premio Solinas Leo Benvenuti per la sceneggiatura di commedia. Nato da un soggetto di Mauro Spinelli e Luca Lucini, Le mie ragazze di carta racconta, attraverso il codice universale della commedia, due momenti decisivi della vita di tre adolescenti: il passaggio dalla pubertà alla preadolescenza vissuto tra primi amori e partite di rugby e quello dal mondo della campagna al mondo della città.

La trama

Siamo alla fine degli anni 70, nel trevigiano, in un periodo in cui la rapida espansione delle città investe anche la famiglia Bottacin, composta da Primo, Anna e Tiberio. Per loro, e in particolare per il giovane Tiberio, il cambiamento dalla vita contadina a un contesto urbano sarà piuttosto tumultuoso. Il racconto di un periodo storico di grandi trasformazioni sociali ed economiche, in cui anche le sale cinematografiche, luoghi tipici di fruizione comunitaria, dovettero ripiegare verso una programmazione a luci rosse per evitare il fallimento.

Ne sono protagonisti Maya Sansa, Andrea Pennacchi, Alvise Marascalchi, Cristiano Caccamo, Christian Mancin, Marta Guerrini, Alessandro Bressanello, con Giuseppe Zeno e con la partecipazione di Neri Marcorè.  Fanno parte del cast tecnico, il direttore della fotografia Luan Amelio Ujkaj, lo scenografo Silvio Di Monaco, la costumista Diamante Cavalli, la montatrice Carlotta Cristiani. Il film è realizzato con il sostegno della Veneto Film Commission e le riprese, che si svolgeranno tra Treviso e Roma, avranno una durata di 7 settimane.

Sono felice di accogliere in Veneto una produzione di livello nazionale come “Le mie ragazze di carta” di Luca Lucini per Pepito Produzioni e Rai Cinema – dichiara Jacopo Chessa, Direttore della Veneto Film Commission – Una produzione che la Veneto Film Commission ha seguito e segue passo passo e che valorizza Treviso e le zone limitrofe, un territorio meno battuto dal cinema rispetto ad altre zone della nostra regione. Questo film è inoltre una grande opportunità per il nostro sistema cinema per le sue ricadute occupazionali che, in un futuro prossimo, saranno ancora più intense”.

«L’arrivo di una produzione cinematografica a Treviso ci riempie d’orgoglio», le parole del sindaco di Treviso Mario Conte. «L’interesse nei confronti della nostra Città è in continua crescita e ne siamo particolarmente felici: Treviso è una città che ama il cinema e ha sempre accolto con entusiasmo iniziative legate al grande schermo, set, attori e troupe». «Mi piace particolarmente l’idea che “Le mie ragazze di Carta” vada a valorizzare i quartieri e le zone limitrofe, che raccontano una Treviso altrettanto storica e legata alla propria identità cogliendone anche dettagli inediti ma unici. Inoltre, riteniamo importantissima la spinta propulsiva che il cinema, insieme a produzioni e cast di livello assoluto, è in grado di dare al tessuto produttivo». 

«Ringraziamo la Veneto Film Commission per il grande lavoro», afferma l’assessore ai Beni Culturali e Turismo, Lavinia Colonna Preti. «L’arrivo di questa produzione in città sta portando non solo una grande occasione di valorizzazione delle eccellenze – anche sportive – del nostro territorio ma una nuova opportunità dal punto di vista sociale, vista la collaborazione con più di 300 comparse trevigiane. Siamo felici, come Comune di Treviso, di aver collaborato attivamente nell’organizzazione delle riprese, dalla logistica al supporto della troupe»

MCU: le 10 battute “piccanti” più divertenti

MCU: le 10 battute “piccanti” più divertenti

Il Marvel Cinematic Universe è noto per i monologhi drammatici e ben scritti, tanto quanto per le sue battute spiritose. Il MCU ha anche la reputazione di essere un porto attraente per il pubblico di tutte le età, di solito optando per un umorismo più generale che anche i bambini possono capire.

Nonostante questo approccio, e le preoccupazioni iniziali per l’acquisizione da parte della Disney, il MCU non si è tirato indietro dall’inserire battute anche più piccanti. Questi film/serie spesso sfiorano dell’umorismo che farebbe arrossire gli adulti e lascerebbe i bambini confusi.

Ralph Bohner – WandaVision

Quicksilver - Pietro Maximoff x-men dark phoenixCon quello che forse è stato lo scherzo più semplice e crudo del MCU, in WandaVision viene rivelato che la persona che ha rimpiazzato il fratello di Wanda, Quicksilver, è in realtà un tizio a caso che vive nella casa di Agatha, e il suo nome è Ralph Bohner.

Non c’è molto di più – la battuta è semplicemente che il nome di questo personaggio suona come “boner” che in italiano sta più o meno per “durello”, un’erezione. Anche se forse inizialmente divertente, questa battuta ha lasciato l’amaro in bocca ai fan che si sono sentiti presi in giro dal casting di Evan Peters come Pietro.

“Can’t Get Too Excited” – L’incredibile Hulk

L’Incredibile Hulk ha una scena intima in cui Bruce Banner e Betty Ross condividono la stanza di un motel e finalmente lasciano cadere le loro barriere emotive. Questo fino a quando Bruce mette un freno a tutto ciò, dicendo che “non può eccitarsi troppo“.

Questa è certamente una domanda che i fan dei fumetti si sono posti su Hulk – se la sua afflizione interferisca o meno con la sua vita sessuale – ma non è una domanda a cui i fan del MCU si aspettavano una risposta in un adattamento cinematografico. Stranamente implica che Bruce non può gestire un’erezione senza “esplodere”.

“Fonduta?” – Capitan America

Una battuta ricorrente in Captain America: The First Avenger è “Fondue“. Howard Stark, imprenditore e straordinario womanizer, ha la reputazione di invitare le donne per assaggiare la “fonduta”, il che è piuttosto esplicito. È anche implicito che Peggy Carter, l’interesse amoroso di Steve, potrebbe aver fatto “la fonduta“, oppure la farà, con Howard.

Si arriva ad un punto in cui Steve chiede goffamente: “voi due… fate… la fonduta?”. È divertente vedere Cap che aggira la questione del sesso con la sicurezza di un boy scout agitato e disorientato. Questa battuta, e il termine “Fondue” sono diventati addirittura un meme per qualche tempo tra la fanbase.

“Spread On Tony” – Iron Man 2

In Iron Man 2, Justin Hammer, la versione inferiore di Tony Stark, cerca di vantarsi del fatto che la giornalista Christine Everhart stia facendo un servizio su di lui. Al che il personaggio di supporto e interesse amoroso, Pepper Potts, risponde che si ricorda che Everhart ha fatto un bel “servizio” anche a Tony, riferendosi alla loro avventura di una notte all’inizio del primo Iron Man.

Questa battuta è divertente, e uno dei pochi casi di comportamento malizioso da parte di Pepper.

“Problemi di performance” – The Avengers

Durante The Avengers, Loki si è servito del suo bastone per controllare la mente di varie persone, tra cui il dottor Selvig e Occhio di Falco. Quando tenta di fare lo stesso a Tony Stark, tuttavia, non riesce a stabilire un contatto a causa del reattore Arc nel petto di Tony.

Tony Stark coglie l’occasione per prendere in giro Loki per la sua incapacità di controllarlo mentalmente, dicendo “beh, problemi di prestazioni, sai che non è raro“. Questa è una frecciatina più sottile da parte di Tony, e una bella puntualizzazione per questo momento di trash-talking nel MCU.

“Non è la cosa peggiore che mi hai sorpreso a fare” – Iron Man

Iron Man MCUIn Iron Man, Pepper si avvicina a Tony mentre la sua armatura gli viene tolta dalle braccia meccaniche. In una battuta comica, Tony dice “ammettiamolo, questa non è la cosa peggiore che mi hai sorpreso a fare“.

Questo potrebbe implicare molte accezioni differenti, ma data la nomea consolidata di Tony come playboy, è sicuro che si stia riferendo a qualche momento fuori dallo schermo in cui Pepper sfortunatamente ha sorpreso Tony in flagrante dilecto

“The Old Fashioned Way” – Guardians Of The Galaxy Vol. 2

Grazie al tocco di James Gunn, entrambi i film dei Guardiani sono costellati di umorismo per adulti, e in Guardiani della Galassia Vol. 2 l’ironia “piccante” prevale fin dal principio. In una mossa molto Captain Kirk di Star Trek, Star-Lord inizia a flirtare con Ayesha, l’Alta Sacerdotessa dei Sovereign, dopo aver completato una missione per lei.

In una discussione sulla natura dei Sovereign in quanto geneticamente modificati, Peter Quill menziona che preferisce “creare le persone alla vecchia maniera“. Ciò che è sorprendente è quanto sia incuriosita l’Alta Sacerdotessa alla prospettiva di impegnarsi in una “arcaica lezione di storia” con Star-Lord.

Thor sorprende Hulk – Thor: Ragnarok

In questa scena di Thor: Ragnarok, Thor ha un incontro particolare con Hulk. Thor si sveglia nella stanza del Vendicatore più forte dopo la sua sconfitta nell’arena gladiatoria su Sakaar. Mentre sta facendo il bagno, Hulk si alza e si dirige distrattamente verso la finestra, dando al Dio del Tuono la possibilità di vedere tutto.

Thor è visibilmente agitato, chiudendo gli occhi e dicendo a se stesso “ora è nel mio cervello“. Mentre la battuta è per lo più innocente, vira ancora su un argomento “adulto” ed è in particolare la terza volta che il piano di sotto di Hulk viene mostrato nel MCU.

Le parti basse di Ego – Guardiani della Galassia 2

Mentre il padre biologico di Starlord, Ego, sta spiegando come ha creato il pianeta su cui si trovano, una specie di estensione del suo corpo, Drax interrompe per chiedere se ha creato un pene. Dopo alcuni battibecchi tra il gruppo, conferma che ha davvero un pene, e si vanta anche che non è “niente male“, il che è adeguatamente nel carattere di un essere chiamato “Ego“.

Dave Bautista è davvero convincente nei panni di Drax in questa scena, sembrando sinceramente offeso quando Star-Lord è disgustato dal fatto che lui parli di come i suoi genitori l’hanno concepito, lamentandosi del fatto che “gli abitanti della Terra hanno dei problemi“.

“Hide The Zucchini” – Avengers: Age Of Ultron

Nel corso del terzo atto di Age of Ultron, Tony lascia scivolare questa frase in modo casuale, dicendo che Bruce e Natashaè meglio che non stiano giocando a nascondere le zucchine“.

Questa frase si muove tra l’essere esplicita e sottile; sembra un’affermazione abbastanza innocente di per sé, ma non c’è molto altro che il termine ‘nascondere le zucchine‘ potrebbe significare, soprattutto considerando l’ovvia relazione romantica in erba tra i due. La cosa più importante è che lo scherzo sembra essere una presa in giro sulla colorazione dell'”equipaggiamento” di Hulk.

“Un dipinto di Jackson Pollock” – Guardiani della Galassia

Questo è forse lo scherzo per adulti più volgare del MCU. In Guardiani della Galassia dopo che Gamora commenta lo stato di sporcizia della nave di Starlord, Quill riflette fuori campo, “se avessi una luce blu, questo posto sembrerebbe un quadro di Jackson Pollock“.

Queste parole dipingono un quadro sfortunato (o fortunato, a seconda dei punto di vista) di Peter Quill che si lascia andare sulla sua astronave. Questo ha anche un’implicazione forse involontaria quando accoppiato con il fatto che la sua nave, la Milano, prende il nome dalla star di Who’s the Boss, Alyssa Milano.

The Beatles – Get Back, recensione del docu-film di Peter Jackson

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Il primo episodio è già disponibile su Disney+, mentre bisognerà aspettare il 26 e 27 novembre per vedere la completa docu-serie The Beatles – Get Back, la titanica impresa di Peter Jackson che, a partire da 60 ore di video e 150 di audio ha riassunto e raccontato in un flusso narrativo coerente la sessione di registrazione di Let it be negli studi di Twickenham che i Fab Four hanno fatto nel 1969. Video e audio già trasformati in un film, Let It Be – Un giorno con i Beatles, ma che adesso trovano nuova vita e vengono completamente alla luce, dopo 50 anni chiusi in un cassetto. E chi meglio di Peter Jackson poteva dar forma a questa mole di materiale? Lui che del lavoro a trilogie lunghissime e impegnative ne ha fatto una vera e propria carriera? Dopo 4 anni di lavoro, il risultato è un documento emozionante, un vero e proprio regalo per i fan della band.

150 ore di audio e 60 ore di video

A due anni dal loro ultimo live, John, Paul, George e Ringo si riuniscono per realizzare Let It Be in quella che, secondo le cronache dell’epoca, non era proprio un atmosfera rilassata. Ed in effetti fa impressione vedere Harrison che lascia le prove, le discussioni, i problemi che vengono fuori e i nervi a fior di pelle anche a causa dei tempi stretti (un intero album in poco più di 20 giorni). Una pressione che sembra sparire quando, apparentemente dal nulla, si mettono insieme gli accordi di questa o di quella canzone, come quando Paul improvvisa il nucleo di quella he diventerà Get Back, di fronte agli altri. 

E tutto è stato registrato meticolosamente all’epoca da Michael Lindsay-Hogg al quale è stato dato campo libero durante le prove, ma che per fortuna ha disatteso gli “ordini” di non riprendere questo o quel momento. Proprio per questo la quantità di audio è così superiore a quella del video, perché Lindsay-Hogg ha spesso lasciato accesi i registratori spegnendo le camere e permettendo a stralci di conversazioni, anche molto personali, di arrivare fino a noi. E tutto questo materiale è stato restaurato, ricostruito, ripulito da Peter Jackson che è riuscito a rendere quella documentazione informe e confusa un racconto ordinato, ma anche potente, emotivo, emozionante. 

The Beatles – Get Back è una ri-narrazione del mito

Dicevamo delle liti, ma quello che emerge dal film, prima di ogni cosa, è la magia, l’incredibile talento di queste quattro rockstar che, messi gli uni di fronte agli altri, con i loro strumenti tra le mani, non erano molto diversi dai ragazzini che suonavano insieme e si facevano chiamare con un altro nome. Il racconto dei Beatles che esce fuori da The Beatles – Get Back è di un’autenticità insperata, ci mette di fronte alla ri-narrazione del mito e lo fa attraverso l’occhio di Jackson: paziente, meticoloso, preciso e evidentemente appassionato del materiale che ha maneggiato e montato insieme a Jabez Olssen.

Un regalo ai fan dei Beatles

Le infinite ore di prove, gli accordi, le discussioni, ma anche i litri di tè, la birra, Yoko e Maureen, Billy Preston, momenti di pausa che aiutavano a distendere e a concentrarsi, John in ritardo, le risate. The Beatles – Get Back è un documento prezioso, un regalo dei Beatles e di Peter Jackson ai fan, ma forse anche alla band stessa che, stando alle testimonianze, si è rivista e riconsiderata, come ha affermato lo stesso Paul McCartney, che ha dichiarato “è un ritratto molto accurato di come eravamo allora”, e in questa dichiarazione risiede la vittoria di Jackson e l’autenticità del regalo che viene fatto al pubblico di fan che dopo 50 anni continuano ad emozionarsi sulle note dei quattro ragazzi di Liverpool. 

Guarda il trailer di The Beatles – Get Back

Hawkeye, Episodi 1-2: tutti i riferimenti all’Universo Marvel

Hawkeye, Episodi 1-2: tutti i riferimenti all’Universo Marvel

Nella giornata di ieri, su Disney+, hanno finalmente debuttato i primi due episodi di Hawkeye, la nuova serie dei Marvel Studios con Jeremy Renner nei panni di Clint Barton e Hailee Steinfeld in quelli della new entry Kate Bishop. Come da tradizione, i primi due episodi contengono una marea di riferimenti e easter eggs al più ampio Universo Marvel. Siete riusciti a scovarli tutti? Mettetevi alla prova…

The Avengers e la Battaglia di New York

Nel flashback di apertura di Hawkeye, Eleanor e Derek Bishop discutono di alcuni problemi finanziari. La madre di Kate pronuncia la frase: “Ti sei abituato all’idea che una soluzione cadrà dal cielo”. Questa scena si svolge pochi istanti prima dell’invasione dei Chitauri che abbiamo visto in The Avengers, dove molte cose cadono effettivamente dal cielo.

Oltre a prefigurare l’attacco alieno, le parole di Eleanor suggeriscono che la famiglia Bishop ha beneficiato della battaglia di New York. Dopotutto, Eleanor non ha problemi di soldi nel presente impostato dalla serie.

Proprio al momento giusto, inizia la battaglia di New York vista già in The Avengers del 2012. Una giovane Kate Bishop vede i combattenti Chitauri e un gigantesco Leviathan che fluttuano sopra il suo complesso di appartamenti di lusso. La sequenza offre un raro scorcio a livello stradale di un evento del MCU che a questo punto della narrazione dovrebbe essere estremamente familiare.

Lo Stark Tower e lo scontro con i Chitauri

Sfortunatamente per Kate, la famiglia Bishop vive proprio di fronte allo Stark Tower, l’epicentro della battaglia di New York. Mentre guarda attraverso il suo balcone ormai distrutto, lo sguardo di Kate viene catturato dal caratteristico profilo dell’edificio più famoso del MCU, che ha ancora attaccate 4 delle sue 5 lettere.

Kate assiste ad un momento assai noto presente in The Avengers, ma questa volta da una prospettiva completamente nuova. Kate, infatti, vede Occhio di Falco/Clint Barton in cima a un grattacielo che prova ad abbattere i Chitauri, eseguendo la sua mossa brevettata di salto e rotazione, con tanto di freccia che esplode.

Hawkeye rivela come Clint Barton abbia salvato la vita di Kate Bishop proprio durante questa scena, e i movimenti del personaggio, visti dalla prospettiva di Kate, si allineano quasi alla perfezione rispetto alla sequenza corrispondente nel film di Joss Whedon.

I titoli di testa e il riferimento a Obadiah Stane

Hawkeye è un libero adattamento della serie a fumetti di Matt Fraction e David Aja del 2012 ed è quasi certo che Fraction sia stato coinvolto nello show in qualità di consulente. La sigla di apertura dello show rende omaggio al materiale originale, ricreando lo stile unico di Aja. La tavolozza dei colori, l’abbondanza di forme geometriche e il motivo a freccia attingono direttamente dalle immagini di Aja. Persino il carattere del logo è un richiamo ai fumetti.

Poco prima che Kate Bishop decida di distruggere la torre dell’orologio del suo campus universitario per una scommessa, si arrampica sulla “Stane Tower”. Questa targa potrebbe essere un riferimento al primissimo cattivo del MCU, Obadiah Stane, visto in Iron Man del 2008. In quanto (ex) uomo ricco, Stane potrebbe aver benissimo finanziato la torre.

Il costume di Kate Bishop e la Grand Central Station

Hailee Steinfeld debutta in Hawkeye già nel suo costume viola da supereroina, un riferimento diretto al design dei fumetti di David Aja. Il viola è praticamente una tonalità coordinata e la modellatura è quasi identica. L’unica deviazione più evidente nella versione della serie è quella di aver coperto le zone del corpo che i fumetti hanno invece lasciato esposte.

Quando Hawkeye si sposta nel presente, la macchina da presa si sofferma brevemente sulla stazione di Grand Central Station di New York. Da Avengers: Age of Ultron del 2015, la versione del MCU di questo edificio appartenente al mondo reale è stata sormontata da una statua che rende omaggio ai soccorritori che hanno perso la vita durante la Battaglia di New York. La cosa si adatta alla perfezione alla serie, che racconta sì una storia di supereroi, ma non totalmente incentrata su di essi.

I riferimenti a Rogers: The Musical

Anticipato già dal trailer, il primo episodio della serie soddisfa tutti i fan di “Rogers: The Musical”. Il tributo di Broadway a Steve Rogers contiene molti easter eggs della Marvel, sia da un punto di vista visivo che sonoro. Sul palco, gli attori sono vestiti da Iron Man, Captain America, Hulk, Vedova Nera, Loki, Occhio di Falco, Thor e… Ant-Man? I testi sono decisamente migliori, come riferimento a Hulk e a Cap, ma anche al Tesseract e a Tony Stark/Iron Man. Di gran lunga il miglior easter eggs “lirico”. Inoltre, la battuta: “Ti daremo la colpa allora, ma per ora sei a posto”, sottolinea come i Vendicatori furono inizialmente celebrati, poi abbattuti dagli Accordi di Sokovia pochi anni dopo.

Già comprensibilmente scettico sulla rievocazione dell’intero numero, Clint Barton sembra ancora più infastidito quando un Loki di cartone che cavalca un aliante di Chitauri fluttua sullo sfondo del palco. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che è stato Occhio di Falco ad abbattere con una freccia esplosiva il Dio del Male volante durante la battaglia di New York. Perciò, Rogers: The Musical non riconosce all’arciere ciò che gli è dovuto.

La sordità di Clint e l’errore di Ant-Man

Hawkeye segna la prima volta in cui il Clint Barton del MCU indossa un apparecchio acustico nell’orecchio sinistro. Ciò è tratto dai fumetti, in quanto il personaggio, in quell’universo, ha sperimentato la perdita dell’udito diverse volte e attraverso varie incarnazioni.

Mentre la sordità di Occhio di Falco, nei fumetti, era il risultato di un attacco o di un trauma infantile (a seconda dell’epoca), nella serie, i flashback rivelano in seguito che la condizione di Occhio di Falco è dovuta all’impatto cumulativo di numerosi forti scoppi avvenuti durante le battaglie con i Vendicatori.

L’errore più clamoroso di Rogers: The Musical è stato mettere Ant-Man nella battaglia di New York, quando Scott Lang non era ancora un supereroe a quel punto della timeline. L’inclusione di Ant-Man è dovuta probabilmente alla volontà di inserire una gag sui poteri di Lang che hanno effetto sulle sue dimensioni.

Poiché è in grado di rimpicciolirsi, il pubblico presume che Ant-Man abbia combattuto i Chitauri, anche se nessuno poteva vederlo. Senza dubbio Lang ha fatto ben poco per smentire questa particolare indiscrezione.

Il dolore per Natasha e la scritta di Thanos

Per Clint, la cosa più traumatica di Rogers: The Musical non sono le melodie orribili o i costumi amatoriali: è vedere qualcuno interpretare Vedova Nera. A sottolineare la sua reazione emotiva, ci pensa poi l’inquadratura di una bambina tra il pubblico, che vede Occhio di Falco e lo saluta. Sfoggia esattamente gli stessi capelli rossi e intrecciati di Natasha.

Durante una pausa al bagno, Clint trova la scritta “Thanos aveva ragione” scarabocchiata su un orinatoio. Questo easter eggs sottolinea la credenza di alcuni, nella vita reale, secondo cui il Titano Pazzo non fosse poi così “pazzo”, e che il suo piano per cancellare il 50% della popolazione dall’universo avesse dei meriti.

Lo Spadaccino e Armand Duquesne

Kate Bishop torna a casa dopo un giro a Bellgate, ricevendo una bella sgridata da sua madre, che sta pagando il conto della riparazione. Mentre Kate viene rimproverata, nota una strana collezione di spade appese al muro, un primo segnale che la nuova fiamma di Eleanor, Jack Duquesne, si è appena trasferito da loro.

Le spade accennano anche alla controparte dei fumetti di Jack, nota come lo Spadaccino. Sebbene Hawkeye non abbia ancora stabilito esplicitamente questa connessione, questo easter eggs prefigura una svolta futura quasi certa per il personaggio.

Simon Callow interpreta brevemente Armand Duquesne in Hawkeye: si tratta di un personaggio minore dei fumetti Marvel. Armand è apparso in qualità di padre dello Spadaccino in “Avengers Spotlight #22” del 1989, ed è stato responsabile di aver spinto suo figlio verso il combattimento con la spada. In quanto tale, è giusto che entrambi gli uomini condividano un’ossessione per la lama nello show.

Lucky the Pizza Dog e l’asta Duquesne

La premiere di Hawkeye ha introdotto anche Pizza Dog, un cane con un occhio solo che Kate prende in simpatia. Si tratta della versione del MCU del cane dei fumetti creato da Matt Fraction, anche se con alcune modifiche. Originariamente, è Clint a trovare per primo il cane, mentre la serie sembra aver lasciato da parte il nome Lucky.

Il fulcro del primo episodio della serie riguarda un’asta segreta del mercato nero, che attinge molto dai fumetti Marvel di Matt Fraction. Nella serie del 2012 su Occhio di Falco, Kate Bishop ha fatto irruzione durante un’asta di supercriminali in cui era in vendita un nastro assai compromettente che riguardava Clint Barton.

Nella serie, il tesoro contaminato non è una videocassetta, ma il costume di Ronin e la spada che Clint ha usato tra Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Un altro parallelo con i fumetti riguarda il fatto Kate Bishop ruba il costume di Ronin per sé e si maschera da vigilante, mentre nella serie “Young Avengers #4” ruba l’arco di Occhio di Falco mentre indagava sulla squadra di adolescenti.

L’Avengers Compaund e l’identità di Ronin

Spider-Man: Homecoming ha rivelato come la tecnologia aliena sia andata in giro dopo la battaglia di New York, grazie a spacciatori come Avvoltoio. Lo stesso sta accadendo di nuovo dopo la distruzione della Avengers Compound in Avengers: Endgame. Numerosi oggetti sono stati recuperati dal relitto della struttura e successivamente sono finiti al centro di un’asta illegale. Questi includono la spada retrattile di Ronin, il suo costume da ninja e un misterioso orologio…

Il primo episodio conferma un piccolo ma intrigante dettaglio riguardante Clint Barton nel MCU: nessuno sa che è stato Ronin. A parte sua moglie Laura, l’enigmatico Val (da Black Widow) e i suoi compagni Vendicatori, il mondo in generale non ha idea che Ronin e Occhio di Falco fossero la stessa persona. Anche i suoi figli ignorano la tragica verità.

Il trucco della bottiglia e il misterioso orologio

Bloccata da due membri della Tracksuit Mafia nel corso dell’asta, Kate Bishop calpesta una bottiglia, facendola volare in faccia a un sicario nelle vicinanze. Il trucco rimanda a Captain America che calpesta il suo scudo e lo cattura, ma la mossa di Kate si ricollega anche al flashback iniziale dello show, rivelando che Kate potrebbe aver preso da Eleanor più di quanto pensi.

Il vero obiettivo del raid della Tracksuit Mafia è quello di rubare un misterioso orologio estratto dall’Avengers Compound. La provenienza del pezzo non è nota, ma il quadrante rosso sembra rimandere alla la tecnologia Stark, da cui proverrebbe anche l’alto valore.

Hawkeye non sarebbe di certo la prima storia del MCU in cui un pezzo della tecnologia Stark fungeva da MacGuffin. L’etichetta recita: “Avengers Compound – Lot 268”. Il cattivo nella serie a fumetti “Avengers #268”? Un certo Kang il Conquistatore…

La Tracksuit Mafia e l’incidente di Pizza Dog

I membri della Tracksuit Mafia dicono moltissime volte “Fratello”, indipendentemente dal fatto che stiano parlando con un maschio o una femmina, con un amico o nemico. Ciò deriva direttamente dai fumetti, nello specifico dal numero che ha segnato il loro debutto nel 2012, ma è un dettaglio che potrebbe diventare assai fastidioso in breve tempo.

Mentre entrambi scappano dalla Tracksuit Mafia, Kate Bishop salva acrobaticamente Pizza Dog da un veicolo in arrivo. Questa scena ricorda i fumetti di Fraction, dove Lucky viene lanciato nel traffico in senso contrario dalla banda, quindi portato da un veterinario da Occhio di Falco. Il team del MCU ha forse intuito che un cane investito non è molto in tema con le atmosfere natalizie dello show…

Il Clown del MCU e Pat Kiernan

La sequenza di combattimento finale del primo episodio di Hawkeye si sofferma su un membro della Tracksuit Mafia che gli altri criminali chiamano “Kazi”. Nei fumetti su Occhio di Falco di Matt Fraction, Kazimierz Kazimierczak è una versione aggiornata del vecchio cattivo della Marvel, Clown, che ha debuttato nel 1962. A differenza di Kazimierz, il Kazi del MCU non sembra essere il Clown dei fumetti… o almeno, non ancora.

Il giornalista Pat Kiernan è apparso in The Avengers, Spider-Man: Far From Home e molti altri film del MCU. Kiernan fa il suo ritorno nella serie per dare notizie su Ronin. I fan sono estremamente entusiasti per via dei crossover che si verranno a creare nel MCU grazie al Multiverso, ma vale la pena ricordare che Pat era lì per primo, e che ha collegato il MCU alla serie Marvel di Netflix, tra cui Daredevil e Jessica Jones.

Il mistero dell’Avengers Tower e l’omaggio allo staff Marvel

Incontrando il suo eroe per la prima volta, Kate Bishop si chiede naturalmente se sia prevista una visita guidata alla Avengers Tower. Clint la delude, rivelando che la torre è stata venduta alcuni anni fa. Ciò porta avanti un mistero di Spider-Man: Far From Home, che mostrava l’edificio in fase di ristrutturazione prima di un grande rilancio.

I potenziali nuovi proprietari includono Reed Richards dei Fantastici Quattro e Kang il Conquistatore, dopo che in Loki è stata mostrata una torre alternativa con la scritta “Qeng” (un alter ego di Kang) sul lato, al posto di “Stark”.

Avendo bisogno di un posto dove nascondersi, Kate Bishop porta Occhio di Falco nell’appartamento di sua zia. Ci sono una serie di cognomi elencati sul cicalino, alcuni dei quali si riferiscono al passato e al presente dello staff Marvel.

Marcelo Sosa, Robert Bernstein e Sam Moskowitz vengono tirati in ballo (si presume che questa non sia solo una grande coincidenza), e all’interno dell’appartamento, un poster di “Creature of the Dark Galaxy” presenta il nome “Luke Ballard”. Questo è probabilmente un riferimento all’artista digitale eponimo, che ha lavorato a numerosi film del MCU.

Moira Brandon e il vero nome della Tracksuit Mafia

È lecito ritenere che la zia di Kate Bishop sia Moira Brandon: questo nome si collega direttamente a un personaggio dei fumetti. Nella tradizione Marvel, Moira Brandon era un’attrice (da cui il poster nell’appartamento), la cui proprietà è stata venduta e alla fine è diventata il quartier generale dei Vendicatori della West Coast.

La stessa Moira ha contribuito a sconfiggere un cattivo ed è stata nominata Vendicatrice onoraria da Occhio di Falco prima di morire. Resta da vedere se la zia di Kate è solo un divertente easter eggs, o se potrà davvero collegare il personaggio di Hailee Steinfeld agli Avengers in qualche modo.

Cercando di descrivere la Tracksuit Mafia, Kate Bishop scrive ripetutamente “davvero bianchi” su un block note. Sicuramente non ha torto, ma questo potrebbe essere un riferimento al soprannome che il gruppo ha nei fumetti.

Nel materiale originale, Occhio di Falco si riferisce ai gangster come “Tracksuit Draculas” e anche se questo nome non viene utilizzato nel MCU, la battuta “davvero bianchi” potrebbe essere proprio un omaggio a quell’appellativo.

Gli Avengers di Times Square e il Detective Caudle

La pubblicità del gigantesco negozio Disney è una spudorata autopromozione più che un easter eggs, ma la scena di Times Square presenta un’infarinatura di cosplay di Avengers. C’è Hulk, Thor, un duo di Captain America, due Iron Men e Ant-Man, che si presenta ancora una volta dove, in realtà, non dovrebbe essere. Gli eroi vengono raggiunti da un arciere, ma Clint fa subito notare che si tratta di Katniss Everdeen della saga di Hunger Games.

Nel secondo episodio, Kate Bishop viene contattata da un certo Detective Caudle, che desidera parlare del suo appartamento distrutto e di altri strani avvenimenti recenti. Kate cerca di evitare di comportarsi in modo sospetto.

Anche il debutto di Caudle si ricollega direttamente ai fumetti. Nella serie  a fumetti di Occhio di Falco di Matt Fraction, Kate ha aiutato il detective Caudle a catturare il criminale Flynt Ward, tartassando il poliziotto finché non le ha dato ascolto. La situazione sembra essere decisamente opposta nello show.

“Grills” e il parallelismo con Die Hard

La sequenza LARPing di Hawkeye è una divertente escursione per l’esasperato Avenger, e in gran parte priva di easter eggs legate al MCU… almeno, fino alla fine. L’uomo che ruba il costume da Ronin di Clint Barton si identifica come “Grills”, e sebbene non ci sia una particolare somiglianza, Grills è il nome del vicino di Clint nei fumetti Marvel.

Parlando con la sua famiglia, ora al sicuro fuori città, Clint promette di battere i cattivi e tornare a casa prima di Natale. Concettualmente, questa premessa si avvicina molto a Die Hard, con un padre di famiglia assediato che si fa strada tra i gangster stranieri per assicurarsi di trascorrere il giorno di Natale con sua moglie e i suoi figli.

L’omaggio a Vedova Nera e lo username di Kate Bishop

Clint impiega il catch & release per ingannare la Tracksuit Mafia, che sua moglie sottolinea essere “uno dei trucchi di Nat”. Abbastanza sicuro di sé, Occhio di Falco finge di essere catturato e si lascia interrogare, per poi liberarsi senza sforzo dopo aver ottenuto ciò che voleva. Questo è esattamente ciò che fa Vedova Nera a un gruppo di criminali nell’atto iniziale di The Avengers del 2012.

Oltre a Kazi, c’è un altro membro familiare della Tracksuit Mafia in agguato nella serie. Il “capo turno” viene chiamato “Ivan” dai suoi amici, e questo tipo è quasi certamente l’Ivan Banionis del MCU, il leader della Tracksuit Draculas nei fumetti Marvel.

Grazie alla compagnia di sicurezza di sua madre, la Kate Bishop di Hawkeye è in grado di tracciare la posizione specifica di un individuo tramite un’app specializzata. Il suo nome utente è “bishop112012”, cifre che si riferiscono al novembre 2012, ossia alla data di copertina di “Hawkeye #2” di Matt Fraction e David Aja, quando cioè Kate Bishop è apparsa per la prima volta in quella serie.

Sotto le stelle di Parigi: una clip dal film al cinema dal 25 novembre

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Ecco una clip da Sotto le stelle di Parigi, il film di Claus Drexel con Catherine Frot, Mahamadou Yaffa, Dominique Frot al cinema dal 25 novembre con Officine UBU.

Sotto le stelle di Parigi, la trama

Christine vive da molti anni per le strade di Parigi, isolata dalla famiglia e dagli amici. In una fredda notte d’inverno, un bambino di otto anni si presenta davanti al suo rifugio. Si chiama Suli, non parla la sua lingua, ed è stato separato dalla madre, che deve essere rimpatriata. Uniti dalla loro condizione marginale, i due intraprendono un viaggio emotivo e pieno di tenerezza per ritrovare la madre del bambino. Sotto le stelle di Parigi, queste due anime sole impareranno a conoscersi e Christine riscoprirà il calore di un’umanità che credeva perduta.

Arriva dal 25 novembre solo al cinema Sotto le stelle di Parigi, il nuovo film del regista franco-tedesco Claus Drexel. Da sempre attento al tema dell’immigrazione e delle disuguaglianze sociali, Drexel si è ispirato alla clochard intervistata nel suo documentario Au Bord Du Monde per scrivere la storia di questo film, dove il mondo sommerso dei senzatetto viene ritratto con quella purezza, sensibilità e poesia che raramente vengono accostate alla vita di strada.

La protagonista di questa fiaba metropolitana, in arrivo nei cinema con OFFICINE UBU dal 25 novembre, è la senzatetto Christine, splendidamente interpretata da Catherine Frot (La Signora delle Rose, Quello che so di lei, Marguerite), che ha scelto da tempo di porre una barriera tra se stessa e il mondo, passando le giornate in solitudine nascosta nel suo rifugio tra i pochi ricordi della sua vita precedente. La routine di Christine viene sconvolta dall’arrivo improvviso del piccolo Suli (Mahamadou Yaffa), un bambino di origine eritrea rimasto solo a Parigi dopo aver smarrito la madre, e che trova nella burbera clochard il suo unico punto di riferimento.

Christine e Suli percorreranno insieme le vie di Parigi per ritrovare la madre del bambino, accompagnando lo spettatore nel viaggio non solo nel cuore della città ma anche nel loro, uniti dalla speranza di poter ritrovare la luce in una società ostile.

Noir in Festival 31°: la presentazione della nuova edizione

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Noir in Festival 31°: la presentazione della nuova edizione

La nuova edizione del Noir in festival, la 31a, si svolgerà a Milano dal 10 al 15 dicembre finalmente in presenza, dopo l’edizione 2020 online. Diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (delegato IULM), il festival riconquista la sala (al cinema Gloria, grazie alla disponibilità di Notorious Cinemas), conferma la sua vocazione di luogo della formazione e della scoperta (mettendo il suo quartier generale nel campus di IULM), offre un palcoscenico prestigioso come il Teatro Filodrammatici di Milano ai suoi incontri letterari che toccheranno anche la Libreria Rizzoli Galleria. Infine, con il sostegno di Mompracem, Rai Cinema e 01 Distribution in collaborazione con Astorina e grazie alla passione dei Manetti bros., una straordinaria e attesissima chiusura “diabolika” anche al cinema Odeon.

La sigla ufficiale del Noir in Festival XXXI

Che festival sarà? Certamente rivolto al nuovo come testimonia la scelta di consegnare il Raymond Chandler Award, un vero “Nobel” della letteratura di genere, a un autore come Guillaume Musso, nato negli anni ’70 e già acclamato in tutto il mondo. Una scommessa che trova conferma sia nell’attenzione a voci nuove in campo cinematografico con proposte destinate a far discutere e a creare vere scoperte, sia nel percorso tematico di quest’anno che mette in evidenza da una parte il grande revival del “polar” in Francia con ospiti eccellenti come Hervé Le Corre e Franck Thilliez, dall’altra parte porta il genere nei territori oscuri e ancora ben poco esplorati del Dark Web in cui trionfano sofisticata tecnologia e nuovi exploit criminali. Non mancheranno “valori sicuri” come i campioni riconosciuti del giallo e nero italiano: dal decano Loriano Macchiavelli a Carlo Lucarelli, da Donato Carrisi a Maurizio De Giovanni e Simona Vinci; ma molto è lecito attendersi dai cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco, da voci originali come quelle di Lisa Jewell e Mariolina Venezia, o inedite come quelle di Stefano Vicario e Alex Michailides.

Lo stesso ragionamento si può fare per il nostro cinema che mette in vetrina un inatteso fiorire di talenti (è stato più difficile di sempre scegliere i sei finalisti del Premio Caligari), va fiero dell’omaggio a un outsider eccellente come Antonio Capuano e festeggia il suo campione assoluto, Dario Argento, tornato proprio in questi mesi a una nuova giovinezza creativa. E trova nel Diabolik di Marco e Antonio Manetti un suggestivo incontro tra l’ineffabile anti-eroe creato dalle sorelle Giussani nei primi anni ’60 (raccontate da Chiara Tagliaferri nel suo podcast attualmente online “Les diaboliques” di cui parleremo al Noir) e un’estetica contemporanea del tutto personale come quella degli ormai mitici Manetti bros.

Mai come quest’anno, poi, cinema&letteratura formano un corpo unico nel programma: è il caso di Massimo Donati che debutta come regista in concorso con Diario di spezie dal suo romanzo o di Donato Carrisi che presenta il suo nuovo libro mentre sono in corso le riprese del suo nuovo film, Io sono l’abisso. Di Denis Dercourt (Vanishing), Lucile Hadzihalilovic (Earwig) e Fabrice Du Weltz (Inexorable) che giocano sul doppio percorso tra libro e film; di Carlo Lucarelli, Maurizio De Giovanni, Mariolina Venezia, Alex Michailides e lo stesso Guillaume Musso, il cui lavoro è stato spesso adattato per il cinema e la televisione.

Due film candidati all’Oscar (The Innocents e Les oiseaux ivres), un Pardo d’oro in concorso (Vengeance is Mine), la rivelazione inglese dell’anno (la giovanissima Prano Bailey-Bond con Censor) e un vincitore alla Mostra di Venezia (il finlandese Teemu Nikki con Nimby) completano un cartellone di novità di cui sentiremo parlare spesso nei prossimi mesi. Ma l’anteprima non sarebbe completa se non comprendesse un lavoro tra documento e visionarietà assolutamente unico come Vesuvio di Giovanni Troilo che porta l’ombra lunga della catastrofe in uno dei territori più suggestivi e inquietanti d’Italia, sulle pendici del vulcano.

Questa sintesi tra passato e futuro è ben rappresentata dall’immagine dell’anno, firmata dal talento sovversivo epoliedrico di Marco Galli, premiato alla scorsa edizione del Lucca Comics & Games con il riconoscimento più importante ed ambito, il Yellow Kid.

Il trailer della selezione ufficiale del Noir in Festival XXI

“L’immagine dell’anno – dice Marina Fabbri – ritrae un investigatore contemporaneo la cui dotazione è soprattutto tecnologica, indispensabile per esplorare le nuove frontiere del crimine che, purtroppo, sono anche la nostra nuova realtà, quella virtuale. Un mondo parallelo nel quale siamo sempre più immersi e che ci allontana inesorabilmente dalla realtà reale fatta di uomini e donne in carne e ossa. È un evidente contraccolpo della lunga segregazione dovuta alla pandemia, che abbiamo subito in tutto il mondo. Ma se da una parte l’immobilismo virale spinge ad esplorare realtà parallele, c’è anche un’altra realtà che viene indagata, molto più prossima, ed è quella introspettiva, la nostra realtà profonda, la “realtà” dell’inconscio. Un campione formidabile di questo tipo di indagine è senz’altro Guillaume Musso, lo scrittore francese best seller in tutto il mondo, a cui va quest’anno il riconoscimento alla carriera che porta il nome di Raymond Chandler, un riconoscimento che è insieme stimolo a proseguire su questa strada così fortunata.”

Ma le radici del genere e il suo contributo alla grande narrazione tra letteratura e cinema è ben rappresentata dal ricordo di Graham Greene e John le Carré in una masterclass d’eccezione che è anche un omaggio a due grandi numi tutelari del Raymond Chandler Award. Infine, alla galleria dei grandi ospiti di quest’edizione sono dedicate le “Pillole” dell’archivio dell’Istituto Luce che costruiscono un altro ponte ideale tra il passato e il futuro del noir italiano.

Forte dello straordinario successo di marzo dell’edizione “virtuale” del 30mo anniversario, Noir in festival sarà nuovamente in rete con le dirette streaming dei suoi maggiori appuntamenti, con la collaborazione di MYmovies per avvicinare il pubblico di tutta Italia alle novità del festival, e con due appuntamenti “a distanza” con autori prestigiosi come Laura Lippman e Richard Greene.

“Insomma questa 31ma edizione – dice Giorgio Gosetti – è tutta proiettata nel futuro con la consapevolezza della tradizione e va a comporre un cocktail che è da sempre il tratto distintivo di un festival unico nel panorama internazionale. Per sei giorni Milano diviene la capitale del noir con tutti i colori in esso contenuti. Dispiace che in quest’occasione non si rinnovi l’ormai tradizionale appuntamento sulle rive del lago di Como, ma siamo grati all’Associazione Amici di Como per il sostegno sempre rinnovato, così come a partner storici (dalla Direzione Generale Cinema a Audiovisivi del MIC all’Università IULM, a Cinecittà) e nuovi sostenitori (Notorious Cinemas, il Teatro Filodrammatici, La Milanesiana) che ci permettono di realizzare anche nel 2021 un autentico miracolo di spettacolo e cultura, approfondimento e scoperta, guardando al Noir come a uno specchio lucido in cui si riflettono tutte le contraddizioni della società in cui viviamo e di quella che ci attende”.

Il capo perfetto, il trailer del film con Javier Bardem

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Il capo perfetto, il trailer del film con Javier Bardem

Ecco il trailer Il capo perfetto di Fernando León de Aranoa con Javier Bardem, il film che rappresenterà la Spagna agli Oscar 2022. Dal 23 dicembre al cinema. Il capo perfetto è un film scritto e diretto da Fernando León de Aranoa e arriverà al cinema distribuito da Bim Distribution.

Il capo perfetto, la trama

Blanco (Javier Bardem), proprietario di una storica azienda spagnola di bilance industriali, amato e stimato dai dipendenti per la sua grande umanità, è in gara con la sua impresa per un premio di eccellenza locale. Considerato da tutti e da se stesso un capo magnanimo, è disposto a qualunque cosa pur risolvere i problemi dei suoi dipendenti affinché non riducano la produttività e gli consentano di aggiudicarsi l’ambito riconoscimento. E mentre la tensione sale per la visita di ispezione della commissione del premio, Blanco inizia a collezionare una serie di errori e comici disastri che lo porteranno a dover dimostrare di essere davvero un capo perfetto…

Chi ha incastrato Babbo Natale? il trailer della commedia di e con Alessandro Siani

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Ecco il trailer di Chi ha incastrato Babbo Natale? la nuova commedia di Natale di e con Alessandro Siani che si avvale della partecipazione di Christian De Sica. Al cinema dal 16 dicembre.

Chi ha incastrato Babbo Natale? la trama

La Wonderfast, azienda di consegne online più potente del mondo, domina il mercato per tutto l’anno tranne a Natale. Per far fallire Babbo Natale, assoldano il capo dei suoi elfi, convincendolo ad infiltrare nella sua fabbrica un nuovo manager: Genny Catalano, conosciuto come il “re dei pacchi”. In realtà i pacchi in questione non sono i doni natalizi quanto piuttosto i famigerati “pacchi”. Genny, infatti, è un volgare truffatore che vive di espedienti coadiuvato da Checco, un piccolo scugnizzo di 8 anni. L’arrivo della coppia al Polo Nord darà vita ad una serie di guai ma alla fine, complice l’improbabile contaminazione reciproca che nasce tra Genny e Babbo Natale e l’inaspettato aiuto della Befana, la magia natalizia riuscirà a trionfare.

Chace Crawford: 10 cose che non sai sull’attore

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Chace Crawford: 10 cose che non sai sull’attore

Chace Crawford è un attore statunitense che ha raggiunto il successo con la serie tv Gossip Girl. Grazie al suo ruolo di Nate Archibald, Chace ha saputo imporsi agli occhi del mondo, con il suo fascino e le sue qualità recitative. Ma non ha lavorato solo in tv: ha recitato in diversi film, sia commerciali che autoriali, ha partecipato a un paio di videoclip e ha fatto anche il doppiatore, prestando la sua voce ad alcuni episodi de I Griffin.

Ecco, allora, dieci cosa che non sapevate su Chace Crawford.

Chace Crawford è su Instagram

1. Chace Crawford ha un profilo Instagram più che seguito. Il suo account Instagram ha qualcosa come due milioni e trecento mila follower intenti a seguire la vita e la carriera del bell’attore americano. Tra viaggi, lavoro e relax, sono molte le occasioni in cui Chace si mostra protagonista, nonostante non sia molto attivo sul social. Infatti, benché egli sia attivo dal luglio 2015, i post da lui pubblicati sono poco di un’ottantina.

Chace Crawford: le sue fidanzate

2. Chace Crawford ha avuto diverse relazioni in passato. La vita sentimentale di Chace Crawford è stata spesso turbolenta e tra fidanzate e presunti flirt, spuntano nomi come quelli di Kelly Osburne, Ashley Greene, Carrie Underwood, Rachel Bilson, Rachelle Goulding e Rebecca Rittenhouse. Ma c’è un nome che circola ormai da un più di un paio d’anni, ed è quello di Nina Dobrev. Sembra che i due abbiano cominciato a frequentarsi sul serio da marzo 2016, ma nessuno dei due ha mai confermato o smentito la notizia. Anche se esistono molte foto che li ritraggono insieme, dalle quali si capisce che i due sono molto amici, non è mai stato chiaro se esista molto di più di un’amicizia.

3. Per Chace Crawford la fiducia deve essere alla base di ogni relazione. L’attore americano ha ammesso che per lui una relazione ideale si basa sul concetto della fiducia e senza di quella non si va davvero da nessuna parte. Nelle sue storie c’è sempre stato amore e sicurezza, mai un tradimento: tuttavia, per lui è difficile avere una relazione stabile che non venga influenzata dai diversi impegni lavorativi.

Chace Crawford

Chace Crawford: i suoi film e le serie TV

4. Chace Crawford ha debuttato come attore nel 2006. I primi ruoli di Chace Crawford sono rintracciabili nel film The Covenant (2006), The Haunting of Molly Hartley (2008) e Twelve (2010), film in cui si trova a recitare al fianco di Emma Roberts. In seguito ha reictato in titoli come Peace, Love & Misunderstanding (2011), Che cosa aspettarsi quando si aspetta (2012), Mountain Men (2014) e Undrafter (2016). Tra gli ultimi film in cui ha recitato si annoverano L’eccezione alla regola (2016), Mistero a Eloise (2016), Charlie Says (2018) e Inheritance (2020).

5. È noto anche per i suoi lavori televisivi. Ancor più che per i ruoli cinematografici, Crawford è noto per quelli televisivi. In particolare, egli ha guadagnato grandissima popolarità grazie alla sua interpretazione di Nate Archibald nella serie Gossip Girl, dove ha recitato dal 2007 al 2012. In seguito è apparso anche in un episodio di Glee (2014) e nelle serie Blood & Oil (2015) e Casual (2017). Dal 2019 interpreta Abisso nella popolare serie Amazon The Boys, con protagonisti Karl Urban e Antony Starr.

6. Chace Crawford poteva essere Captain America. Prima che venisse scelto Chris Evans nel ruolo di Captain America, la Marvel aveva fatto un lista di possibili attori adatti al ruolo e Chace Crawford era uno di questi. Il suo nome continuava a rimanere nella lista selezione dopo selezione, ma alla fine fu Evans ad ottenere il ruolo e il resto è storia. A conti fatti, esteticamente Crawford avrebbe potuto concorrere con Evans per diventare il capitano, eppure è stato scelto quest’ultimo per interpretarlo. Ha comunque avuto modo di interpretare un supereroe nella serie The Boys.

Chace Crawford e Blake Lively

7. Sono grandi amici. Grazie alla serie Gossip Girl, dove hanno recitato insieme per l’intera durata di questa, Crawford e l’attrice Blake Lively hanno stretto una profonda amicizia. Questa è poi continuata anche ben oltre la fine della serie e i due sono soliti incontrarsi ancora per ricordare i tempi di quel set. Ogni loro incontro, puntalmente fotografato dai fan presenti lì sul momento, è sempre fonte di grande gioia per quanti seguivano la serie e che ancora sperano in un revival.

Chace Crawford

Chace Crawford in Gossip Girl

8. Chace Crawford è favorevole per un revival della serie. Da un paio di anni si rincorrono le voci di un possibile revival di Gossip Girl ma anche della realizzazione di un film. Se Ed Westwick non si sente pronto a tornare nel ruolo di Chuck Bass, al contrario Blake Lively e Leighton Mester potrebbero ritornare a New York nell’eventualità in cui il revival avesse senso. Chace Crawford, invece, è quello che più di ogni altro membro del cast si è dichiarato favorevole ad un ritorno della serie.

Chace Crawford in Glee

9. È stato guest star di un episodio. Nel 2014, già celebre per la serie Gossip Girl, Crawford è comparso anche in un episodio di Glee nel ruolo di Biff McIntosh. L’episodio, più precisamente, è il dodicesimo della quinta stagione, intitolato 100. In questo i membri del Glee Club si dicono addio convinti che il loro gruppo sta per essere sciolto, finché due vecchi membri non tornato per aiutarli ad impedire che ciò avvenga.

Chace Crawford: età e altezza dell’attore

10. Chace Crawford è nato il 18 luglio del 1985 a Lubbock, in Texas, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1.78 metri.

Fonti: IMDb, thefamouspeople

L’uomo dei Ghiacci – The Ice Road, clip esclusiva dal film con Liam Neeson

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L’iconico Liam Neeson torna ad essere protagonista accanto a Laurence Fishburne di un action thriller ambientato nell’estremo nord del Canada. L’uomo dei Ghiacci – The Ice Road uscirà in sala con BIM distribuzione il 2 dicembre.

https://www.youtube.com/watch?v=eKZ9ePyO_Zk

Nel cast anche Ray McKinnon (Le Mans ’66 – La Grande Sfida), Marcus Thomas (The Forger – Il Falsario), Benjamin Walker (La Leggenda del Cacciatore di Vampiri) e Amber Midthunder (Hell Or High Water).

L’uomo dei Ghiacci – The Ice Road, leggi la recensione

Dopo il crollo di una remota miniera di diamanti nell’estremo nord del Canada, un autista di camion esperto di guida su ghiaccio (Liam Neeson) deve condurre un’impossibile missione di salvataggio. Lottando contro lo scongelamento delle acque e una violenta tempesta, il protagonista e la sua squadra dovranno salvare dei minatori intrappolati per poi scoprire una minaccia insospettabile che poco ha a che fare con il freddo e il ghiaccio…

Bella Thorn: 10 cose che non sai sull’attrice

Bella Thorn: 10 cose che non sai sull’attrice

Bella Thorne è una di quelle ragazze che hanno visto la popolarità arrivare con uno show televisivo di Disney Channel. Come tante Disney girls, crescendo sotto i riflettori si è trasformata da idoli per adolescenti a cantante e attrice di fama mondiale, suscitando curiosità, pettegolezzi, e molto altro, senza mai nascondere una certa attrazione per gli eccessi.

Ecco 10 cose che non sai di Bella Thorne.

Bella Thorne: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi noti film. Tra i primi film in cui la Thorne ha recitato si annoverano The Seer (2007), Blind Ambition (2008) e Forget Me Not (2009). Inizia poi ad ottenere maggiore notorietà grazie a titoli come Insieme per forza (2014), L’A.S.S.O. nella manica (2015), Alvin Superstar – Nessuno ci può fermare (2015), Boo! A Madea Halloween (2016), Amityville – Il risveglio (2017), La babysitter (2017), Assassination Nation (2018), Il sole a mezzanottte – Midnight Sun (2018), Sei ancora qui – I Still See You (2018), Infamous – Belli e dannati (2020), La babysitter – Killer Queen (2020) e Time Is Up (2021).

2. È nota per diverse serie TV. Nel corso della sua carriera l’attrice ha avuto modo di partecipare anche a diverse celebri serie, che hanno contribuito al suo successo. Tra i titoli dove ha svolto ruoli di rilievo si annoverano Dirty Sexy Mone (2007-2008),  My Own Worst Enemy (2008) e Little Monk (2009). Il grande successo arriva però grazie a A tutto ritmo (2010-2013), dove è protagonista insieme a Zendaya. Successivamente recita in alcuni episodi di Scream: la serie (2015), Famous in Love (2017-2018) e Paradise City (2021).

3. Ha diretto diversi videclip. Oltre ad essere attrice, la Thorne si è cimentata anche in più occasioni come regista, in particolare per i videoclip di suoi brani musicali. Tra quelli da lei diretti si ritrovano Bitch I’m Bella Thorne, Pussy Mine, GOAT, Lonely, Stupid Fucking Bitch, Phantom e Shake It. Nel 2019 è divenuto particolarmente noto il cortometraggio pornografico da lei diretto, dal titolo Her & Him. Attualmente, invece, sembra aver completato le riprese di una miniserie televisiva dal titolo Ben and Bella’s Musical Affair.

Bella Thorne è hot

4. È anche una modella.  L’ex star adolescente Disney è famosa per tante cose, tra cui le numerose fotografie provocanti postate su Instagram, ma non solo. Per il suo ventesimo compleanno, infatti, ha deciso di posare nuda per GQ magazine. Per i più curiosi: la foto non è stata ritoccata perché, come afferma lei stessa, non è perfetta, e va bene così. Nel corso degli anni si è confermata un icona hot grazie ai suoi tanti servizi da modella, ma anche per il controverso canale OnlyFans da lei aperto nell’agosto del 2020.

Bella Thorne: i suoi fidanzati

5. Ha avuto diversi noti fidanzati. Prima del suo attuale fidanzato, la Thorne ha avuto diverse note relazioni. La prima di cui si è a conoscenza è quella con l’attore britannico Gregg Sulkin, noto in particolare per la serie I maghi di Waverly, durata dal 2015 all’agosto del 2016. In seguito alla sua rivelazione di essere bisessuale, la Thorne ha intrapreso una relazione poliamorosa con il musicista Mod Sun e la celebrità di internet Tana Mongeau, frequentando quest’ultima dal settembre 2017 a febbraio 2019.

Bella Thorne Benji

Bella Thorne e Benji

6. È fidanzata con il noto cantante italiano. Nell’aprile del 2019 la Thorne ha rivelato di aver intrapreso una relazione con il cantante italiano Benjamin Mascolo, meglio noto come il Benji del duo musicale Benji & Fede, in attività fino al 2021. Formatisi tramite internet, i due sono diventati estremamente popolari, raggiungendo una buona notorietà anche a livello internazionale. Con lui, la Thorn condivide delle origini italiane da parte di madre e come si può notare dai rispettivi social sono oggi inseparabili.

7. Hanno recitato insieme in un film. Uscito al cinema nell’ottobre 2021, il film Time Is Up, diretto da Elisa Amoruso, ha visto per la prima volta i due fidanzati condividere la scena. Nel film, infatti, la Thorne e Benji interpretano Vivien e Roy, le cui vite così diverse finiranno per incrociarsi in modi inaspettati. Lei è un’ottima studentessa che non vive però a pieno la sua vita, mentre lui è un giovane problematico che si porta dietro il peso di un trauma vissuto durante l’infanzia. I modi in cui si influenzeranno e aiuteranno a vicenda gli permetteranno di scoprire nuove sfumature della vita.

Bella Thorne è su Instagram

 

8. Ha un account molto seguito. Il profilo Instagram di Bella Thorne vanta 25 milioni di follower. In questo, con oltre cinquemila post, l’attrice è solita condividere numerosi momenti della sua quotidianità, da giornate di svago con amici a vacanze fatte e fino ai momenti trascorsi insieme al suo attuale fidanzato. Non mancano però anche post relativi al suo lavoro, come dietro le quinte, curiosità o foto tratte dai red carpet a cui ha partecipato. Seguendo il suo profilo si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

9. Ha rilasciato una dichiarazione molto drammatica. Nel gennaio del 2018, includendo l’hashtag del movimento Time’s Up, l’attrice ha scelto il social Instagram per rivelare in un post molto intenso di essere stata abusata all’età di quattordici anni, senza però rivelare il nome del colpevole. L’attrice ha spesso parlato in pubblico e soprattutto sui social di tematiche legate alle donne: da video nei quali incita altre vittime di abusi a “Stay strong“, alla difesa del non radersi, come si vede in alcune foto su Instagram.

Bella Thorne: età e altezza dell’attrice

10. Bella Thorne è nata l’8 ottobre del 1997 a Pembroke Pines, in Florida, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.73 metri.

Fonte: IMDb

Maanaadu, trailer dello sci-fi indiano che sta facendo impazzire il mondo

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Maanaadu è un film thriller d’azione di fantascienza in lingua tamil indiana del 2021 scritto e diretto da Venkat Prabhu e prodotto da Suresh Kamatchi di V House Productions. Il film è interpretato da Silambarasan, S.J. Suryah e Kalyani Priyadarshan insieme a S.A. Chandrasekhar, Y.G.