A partire dal 27
maggio, l’attesissimo
Zack Snyder’s Justice League arriva in
DVD, Blu-Ray, 4K UHD e in un’edizione
speciale Steelbook 4K. Tra i contenuti
extra (disponibili nelle edizioni Blu-Ray e 4K) del film –
disponibile anche per l’acquisto in digitale – spicca
“Road to Justice League”, lo speciale di
25 minuti con intervista a Zack Snyder, in cui i fan potranno
scoprire i momenti fondamentali di questi 10 anni di collaborazione
tra Snyder e DC, da L’Uomo d’Acciaio (2013), passando per
Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), fino alla
Zack Snyder’s Justice
League (2021).
In
Zack Snyder’s Justice League, determinato ad
assicurarsi che il sacrificio finale di Superman (Henry Cavill) non
sia stato vano, Bruce Wayne (Ben Affleck) unisce le forze con Diana
Prince (Gal Gadot) con lo scopo di reclutare una squadra di
metaumani, al fine di proteggere il mondo da una minaccia imminente
di proporzioni catastrofiche. Il compito si rivela più difficile di
quanto Bruce immaginasse, poiché ogni componente deve affrontare i
demoni del proprio passato, per trascendere da ciò che li ha
bloccati, permettendo loro di unirsi e formare finalmente una lega
di eroi senza precedenti. Finalmente insieme, Batman (Affleck),
Wonder Woman (Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Cyborg (Ray Fisher) e
Flash (Ezra Miller) potrebbero essere in ritardo per salvare il
pianeta da Steppenwolf, DeSaad e Darkseid e dalle loro terribili
intenzioni.
Zack Snyder’s Justice
League è interpretato da Ben Affleck, Henry Cavill, Amy
Adams, Gal Gadot, Ray Fisher, Jason Momoa, Ezra Miller, Willem
Dafoe, Jesse Eisenberg, Jeremy Irons, Diane Lane, Connie Nielsen,
J.K. Simmons. La sceneggiatura è di Chris Terrio, da una storia di
Chris Terrio, Zack Snyder e Will Beall, basata sui personaggi della
DC, Superman creati da Jerry Siegel e Joe Shuster. I produttori del
film sono Charles Roven, Deborah Snyder, mentre i produttori
esecutivi sono Christopher Nolan, Emma Thomas, Wesley Coller, Jim
Rowe, Curtis Kanemoto, Chris Terrio e Ben Affleck.
01 Distribution ha
diffuso il trailer di Comedians,
il nuovo atteso film del regista premio Oscar Gabriele
Salvatores. Nel cast di Comedians
la coppia comica Ale e Franz, Natalino
Balasso, Marco Bonadei, Walter Leonardi,
Giulio Pranno, Vincenzo Zampa e con la
partecipazione straordinaria di Christian De
Sica.
Sei aspiranti comici stanchi della
mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di
stand-up si preparano ad affrontare la prima esibizione in un club.
Tra il pubblico c’è anche un esaminatore, che sceglierà uno di loro
per un programma televisivo. Per tutti è la grande occasione per
cambiare vita, per alcuni forse è l’ultima. Le esibizioni iniziano
e ogni comico sale sul palco con un grande dilemma: rispettare gli
insegnamenti del proprio maestro, devoto a una comicità
intelligente e senza compromessi o stravolgere il proprio numero
per assecondare il gusto molto meno raffinato dell’esaminatore? O
forse cercare una terza strada, di assoluta originalità? Attraverso
le storie di sei comici, Comedians è una riflessione sul senso
stesso della comicità nel nostro tempo, affrontando temi di
assoluta attualità.
Con l’arrivo di Eternals
il prossimo novembre, è opportuno prepararsi a scoprire qualcosa in
più sul gruppo di sovrumani partoriti dalla mente di Jack Kirby. In
attesa dell’uscita del film di Chloé Zhao il
prossimo 3 novembre, Screen
Rant ha raccolto 10 cose che probabilmente solo i fan dei
fumetti conoscono su questi misteriosi e incredibili
personaggi:
1Ripristino dei poteri
Gli
Eterni sono stati reinventati per la serie del 2006 di Neil Gaiman
e dell’artista John Romita Jr., in particolare per quanto riguarda
il set dei loro poteri. I loro poteri cosmici erano limitati: ora
sembrano assomigliare meno a degli esperimenti genetici, ognuno
dotato di libero arbitrio, e più a dei cloni
programmabili.
Gli
Eterni non possono attaccare i Celestiali e, addirittura, possono
non essere d’accordo con loro in alcuni casi. Se un Eterno fa una
mossa antagonista contro i suoi creatori, viene immediatamente
“spento” come se fosse un robot. Resta da vedere se il film
manterrà questo concetto o quello originale di Kirby.
I dettagli sul ruolo non sono stati rivelati, ma alcune fonti
vicine alla produzione hanno rivelato che si tratta di un
personaggio appena creato che potrebbe passare al
MCU più grande, inclusa la comparsa in film e
altre serie limitate Disney+.
Secret Invasion, la serie
Secret
Invasion è l’annunciata serie tv
Marvel con Samuel L. Jackson dei
Marvel Studio e Disney+.
La serie è basata sull’omonimo fumetto dei Marvel Comics. In Secret
Invasion protagonista sarà Samuel L. Jackson che torna nei panni di Nick
Fury accanto a Ben Mendelsohn, che da Captain
Marvel, torna ad interpretare lo Skrull Talos.
Era dal 2004, dal giorno della
messa in onda dell’ultimo episodio della decima stagione, che i fan
di Friends non vedevano l’ora di trovarsi di
fronte ad un altro pezzetto delle storie di Rachel, Monica, Phoebe,
Ross, Chandler e Joey. Quest’attesa potrebbe essere terminata, dal
momento che disponibile su Sky e in streaming su NOW, dal 27
maggio c’è Friends: The Reunion, un episodio speciale in
cui
Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, David Schwimmer,
Matthew Perry e Matt LeBlanc tornano
insieme non per interpretare di nuovo i personaggi che li hanno
resi famosi, ma per ricordare quei tempi, quella serie strepitosa,
per rimettere in scena alcuni dei momenti migliori dello show,
insomma per accompagnarci in una lunga discesa nei ricordi e nella
nostalgia, con un occhio a questo presente così insolito che stiamo
vivendo.
Ma qual è il modo migliore per
prepararsi a questa divertentissima e attesa Reunion se non
ripercorrere alcuni dei momenti più divertenti e iconici
dell’intera serie? Ecco di seguito i 5 momenti più
divertenti dello show.
The One Where Everybody Finds
Out, da noi Io so che tu sai che io lo so è uno degli
episodi più divertenti in assoluto della serie, tanto’è che più
avanti ci sarà un’altra scena tratta dallo stesso episodio. Si
tratta della puntata in cui la relazione tra Chandler e Monica esce
alla luce del sole. Fino a questo momento, solo Joey aveva scoperto
la tresca trai due e aveva taciuto, ma una telefonata galeotta
intercettata da Rachel mette la ragazza a parte del segreto. Dopo
che anche Phoebe scopre della relazione (come vedremo, in modo
rocambolesco), le due amiche decidono di mettere in difficoltà
Chandler.
La bionda e intraprendente Phoebe
mette a punto un piano di seduzione ai “danni” di Chandler che non
ha intenzione di cedere perché è totalmente e perdutamente
innamorato di Monica. Ma è proprio questo che mette anche il
pubblico a conoscenza di una nozione importantissima: non solo
Monica e Chandler hanno una storia, ma i due sono davvero
innamorati, come Chandler stesso dichiara, esasperato dalle avance
finte di Phoebe. È una scena assolutamente esilarante e la regina è
lei, Lisa Kudrow.
Joey, Phoebe e il francese –
Stagione 10 Episodio 13
Siamo alla fine dello show, la stagione 10, e il titolo della
puntata è dedicato proprio a questa scena: The One Where Joey
Speaks French, da noi Lezioni di francese. La carriera di
attore di Joey è ad un punto morto, dopo i fasti di Days of Our
Lives e l’attore decide di tentarle tutte, anche falsificando il
suo curriculum, pur di riuscire ad ottenere un ruolo. Il problema è
che se poi ti prendono perché nelle tue capacità c’è anche il
parlare fluentemente il francese, ma in realtà non lo sai né
leggere né parlare, allora le cose si fanno difficili.
Per fortuna di Joey, la sua più
cara amica, Phoebe, parla fluentemente la lingua, e tenta di
insegnarne i rudimenti al nostro. Il risultato è esilarante oltre
che disastroso per il povero Joey che non riesce a spiccicare una
parola di francese con il risultato che perde disastrosamente il
ruolo. A cercare di metterci una pezza, a modo suo, interviene
sempre Phoebe che, nei panni del suo alter ego Regina Falange,
spiega al regista dello spettacolo di Joey che il ragazzo è in
realtà ritardato e cerca di giustificarlo, dando il colpo di grazia
agli spettatori in lacrime per le risate.
Sette! – Stagione 4 Episodio
11
The One With the
Phoebe’s Uterus, che da noi si chiama Regalo di
Nozze, racconta di Phoebe che decide di “prestare” il suo
utero al fratello e a sua moglie Alice come madre surrogata. Il
grande gesto di generosità di Phoebe è perfettamente in character
ma è anche una strategia degli showrunner per mettere in trama il
fatto che Lisa Kudrow era rimasta incinta. Nonostante sia una
storyline bellissima, non è certo il momento più divertente
dell’episodio, il cui scettro va a Monica.
Chandler comincia ad uscire con
l’ex di Joey e naturalmente si sente in competizione con l’amico da
un punto di vista sessuale. Presto scopre che i suoi timori erano
fondati e che in effetti Joey ci sapeva fare molto di più rispetto
a lui (i due vivono nello stesso appartamento e hanno le camere da
letto adiacenti…). Così, Chandler decide di andare dalle ragazze
per farsi dare qualche consiglio. Monica, con Rachel a consulenza,
offre a Chandler una rapida ma efficace lezione di anatomia che
termina con una sequenza sempre più veloce di numeri, che indicano
le zone erogene. Il risultato è assolutamente travolgente, mentre
la reazione di Chandler è altrettanto impagabile, assolutamente
stupito. Chi invece sarà eternamente grata alle due ragazze è la
nuova fidanzata di Chandler, come dimostra la coda
dell’episodio!
I miei occhi! – Stagione 5
Episodio 14
Come promesso siamo tornati ad
un’altra scena dell’episodio The One Where Everybody Finds
Out, Io so che tu sai che io lo so, una scena per la
quale basta un fotogramma per sentire la voce di Lisa Kubrow che
urla “i miei occhi! I miei occhi!”. Ci troviamo cronologicamente
poco prima rispetto alla scena di seduzione descritta più su.
Phoebe e Rachel sono nell’appartamento dell’uomo nudo (Ugly Naked
Guy) che vive di fronte a Monica e che ha lasciato casa che a sua
volta Ross spera di affittare.
Dalla finestre del nuovo
appartamento, Phoebe riesce a vedere la vetrata di Monica e ad
assistere a un estemporaneo scoppio di passione tra Chandler e
Monica. La ragazza, non essendo al corrente della relazione trai
due, comincia a urlare scompostamente e ad urlare come detto sopra.
Una scena che non ha assolutamente rivali, se non quella che stiamo
andando a descrivere di seguito e che occupa il gradino più alto
del podio.
La scommessa – Stagione 4 Episodio
12
Si intitola The One With the
Embryos in originale, perché in questa puntata Phoebe si fa
impiantare gli embrioni fecondati del fratello e di sua moglie,
tuttavia la traduzione italiana del titolo sceglie di porre
l’accento sulla parte effettivamente più divertente dell’intero
episodio, della stagione e secondo chi scrive anche della serie
intera. A causa del fatto che Chick e Duck, la papera e il gallo
domestici dei ragazzi, sono molto rumorosi svegliando le ragazze ad
orari improbabili, Monica e Rachel coinvolgono Chandler e Joey in
una lunga serie di scommesse che hanno come scopo quello di
liberarsi dei pennuti, ma pian piano la posta in gioco si alza,
fino a mettere in palio l’appartamento dalle pareti viola di
Monica.
La sfida, attentamente strutturata
da Ross, verte su domande personali reciproche, atte a saggiare la
conoscenza reciproca e a far cadere l’avversario. Non stiamo qui a
dire quante e quali siano le domande più assurde e lue risposte
ancora più assurde al gioco, ma le ragazze vengono colte in fallo
quando viene loro chiesto, per una sfida finale, quale sia il
lavoro di Chandler Bing. Ignare della sua posizione, sono in
difficoltà, fino a che Rachel non urla “è un traferitore!”. L’urlo
di Monica e la sua voce che dice “that’s not even a word ! (Non è
nemmeno una parola!)” Ancora riecheggia, inalterata nei corridoi
degli studi televisivi e nelle orecchie dei fan di tutto il mondo.
La perfezione.
Chissà se ne Friends: The Reunion (dal 27 maggio,
disponibile su Sky e in streaming su
NOW), non
ci sia un riferimento a quella scena memorabile.
Valley of the
gods è il nuovo film del regista polacco Lech
Majewski. L’artista dalla ricca formazione, e i poliedrici
interessi culturali, ha finito di girare il film al termine del
2019, che però uscirà il 3 giugno prossimo grazie
all’attesa della CG Entertainment a volerlo presentare, proprio per
permetterne l’inaugurazione nelle sale cinematografiche e non su
piattaforma.
Lech
Majewski vanta una carriera che affonda le radici nei
meandri della pittura e di cui Busquiat del 1995, e il
trittico girato dal 2004 al 2013 (composto da Il giardino delle
delizie, I colori della passione e Onirica) ne
sono un chiaro esempio di celebrazione.
Nel corso dei decenni ha
dunque avuto modo di tracciare sempre più chiaramente il suo stile,
assestandosi su un tratto narrativo che rimarca il gusto per il
fantastico e che si muove principalmente sul piano del sogno, se
non addirittura del metacinema. E Valley of the gods è quasi completamente
immerso in questo discorso.
Il film si apre col
mostrare la crisi lavorativa e relazionale dello scrittore John
(Josh Hartnett), che, spinto dal suo analista,
riprende a scrivere raccontando la storia di Wes Tauros
(John Malkovich), l’uomo più ricco del mondo, che
vive angosciato e annoiato in un castello in compagnia del suo
maggiordomo (Keir Dullea), tentando di trovare una
donna che sia l’esatta copia della moglie defunta (Bérénice
Marlohe).
E, in tutto ciò, su un
piano che si potrebbe definire forse più reale, le terre del popolo
dei Navajo sono minacciate dall’azienda dello stesso Tauros, delle
quali vuole impadronirsi per sfruttarne i giacimenti di uranio.
Tutta la storia si
sviluppa quindi su due livelli: John che, perso, devastato dalla
fine del suo matrimonio, scrive circondato dai Navajo che gli fanno
da sfondo, anche loro aggrediti da un nemico che non si vede, ma
che subdolamente attacca ed erode da dentro; e ciò che nasce dalla
penna di John, un mondo in penombra a cui accediamo attraverso i
suoi sogni notturni. E, con cambi talvolta surreali, i due piani si
scambiano e comunicano continuamente, confondendosi e mettendo del
tutto in disparte la fluidità della narrazione, proprio perché
secondaria.
Lo scopo di Lech
Majewski è dichiaratamente quello di parlare dello stesso
linguaggio con il quale racconta. Il popolo dei Navajo,
apparentemente inerme di fronte alla forza predatoria dello
sfruttamento, possiede una ricchezza interiore dall’altrettanto
enorme potere creativo, se non addirittura distruttivo. Esattamente
come John che – a detta proprio di Wes Tauros – con la sua penna
può dare la vita, toglierla o ferire.
E il regista è
esattamente questo che mette in scena: la potenza dell’arte, nella
sua più profonda spiritualità, che racconta se stessa e quel che è
in grado di fare. Poiché, nella sua versione più pura e
primordiale, è la sola in grado di mettere l’uomo in dialogo con la
propria bellezza.
Sono passati 13 anni da quando
Iron Man, il primo film del MCU diretto da Jon Favreau, ha debuttato nelle sale dando il
via ad uno dei franchise più amati e di successo della storia. Il
film ha rappresentato un enorme rischio per Kevin Feige e il suo
team, non aiutato neanche dalla scelta di Robert Downey Jr. come protagonista, che
proprio in quel periodo si stava riprendendo da alcune
vicissitudini personali assai burrascose.
Tuttavia, Favreau era convinto che
l’attore fosse perfetto per la parte, e alla fine riuscì a
convincere la Marvel ad ingaggiarlo. Oltre a Favreau, però, c’era
anche un altro membro del cast del film che era convinto delle
potenzialità di Downey: si tratta di Clark Gregg, la star della serie Agents of
SHIELD, che ha debuttato nei panni dell’agente Coulson
proprio nel film del 2008.
Ricordando il suo coinvolgimento nel
primo Iron Man in occasione della partecipazione al
podcast
At Home with Creative Coalition, Gregg ha rivelato di essere
stato subito rapito dall’idea del film, anche se molti erano
scettici in merito alla sua effettiva riuscita. Inoltre, ha
spiegato di non aver mai dubito del talento di Robert Downey Jr. e del fatto che potesse
davvero riuscire a costruire quel personaggio così iconico che
avrebbe poi fatto la storia.
“Dal momento in cui ho saputo
che Jon Favreau avrebbe diretto il film, con Robert Downey Jr. nei
panni di Iron Man e con anche Gwyneth Paltrow e Jeff Bridges nel
cast, ho capito che se Robert non si fosse lasciato andare a certi
atteggiamenti derivanti dai suoi problemi di dipendenza e avrebbe
dimostrato di essere il talento che tutti sapevamo in realtà
essere, allora avrebbe sicuramente dato vita ad una delle migliori
versioni del personaggio, probabilmente la migliore versione
possibile in assoluto. E ci è riuscito, ci è riuscito
davvero.”
Il futuro di Robert Downey Jr. al
cinema e nel MCU
Robert Downey Jr. non ha avuto ancora la
fortuna che cercava dopo aver chiuso con il MCU, dal momento
che Dolittle, il
primo film post-Avengers, è stato un colossale flop. È
possibile che l’attore possa riprendere il suo ruolo in una delle
prossime serie Disney+, anche se
ciò potrebbe offuscare l’eredità “cinematografica” del suo Iron
Man.
Tuttavia, dovremmo rivedere il
personaggio di Iron Man un’ultima volta nell’atteso Black
Widow, che sarà ambientato tra gli eventi
di Civil
War eInfinity
War. Anche se non è stato ancora confermato
ufficialmente, è probabile che il personaggio di Tony Stark
apparirà in un flashback.
Zack Snyder non ha mai fatto mistero del fatto
che gli piacerebbe realizzare un film basato sulla miniserie a
fumetti “Batman: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro“,
probabilmente una delle run più memorabili dell’eroe.
La miniserie in quattro parti è
incentrata su un Bruce Wayne molto più anziano e ormai in pensione.
Tuttavia, Bruce decide di tornare a combattere il crimine,
nonostante i pareri contrari sia della polizia di Gotham che del
governo degli Stati Uniti. Bruce mette in scena la propria morte
alla fine della serie, che si conclude con l’Uomo Pipistrello che
si prepara a continuare a proteggere la sua città. La miniserie
presenta anche molti personaggi noti dell’universo di Batman, tra
cui James Gordon, Due Facce, Joker e Catwoman.
Di recente Snyder è tornato a
parlare ancora una volta del suo desiderio di un film basato su
Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, spiegando che per i ruoli
di Batman e Superman ingaggerebbe due nuovi attori. Parlando con
Josh Horowitz all’interno del podcast Happy Sad Confused, il
regista di Army of the Dead ha parlato della serie a fumetti di
Frank Miller come della sua “ossessione”, del suo
“Santo Graal” che spera prima o poi di poter davvero
portare sul grande schermo.
Tuttavia, alla domanda se la sua
versione di questo progetto dei sogni includerebbe Ben Affleck e Henry Cavill nei panni di Batman e Superman,
Snyder ha risposto così: “No, non credo proprio. Penso che
dovrebbero essere una cosa a sé stante. Sì, decisamente una cosa
svincolata da tutto il resto. Solo in quel caso lo farei, al 100%.
Penso che riprenderei lo stile di Watchmen, con una grande
attenzione al singolo fotogramma. Non credo che sarebbe tanto
costoso, ad essere sinceri. Non credo proprio. Sarebbe più un film
grintoso.”
L’influenza de “Il Ritorno del
Cavaliere Oscuro” sul cinema di Zack Snyder
Netflix
ha reso noto il cast ufficiale di The
Sandman, l’attesa serie tv Originale Netflix
basata sull’omonimo fumetto culto di Neil
Gaiman.
Protagonisti di The
Sandman saranno Tom Sturridge
come Dream, Lord of Dreaming. Gwendoline Christie
come Lucifero, Ruler of Hell. Vivienne Acheampong
è Lucienne, capo bibliotecario e fidato guardiano del regno di
Dream. Boyd Holbrook è The Corinthian, un incubo
fuggito che desidera assaggiare tutto ciò che il mondo ha in serbo.
Charles Dance è Roderick Burgess, il ciarlatano,
il ricattatore e mago. Asim Chaudry è Abele.
Sanjeev Bhaskar sarà Caino, la prima vittima e il
primo predatore.
Kirby
Howell-Baptiste nel ruolo della Morte: la
sorella più gentile e saggia di Dream. Mason Alexander
Park nel ruolo di Desire,
il fratello androgino di Dream, con il quale ha una
rivalità. Donna Preston nei panni
di Despair, la sorella di Dream che è gemella con Desire.
Jenna Coleman nei panni di
Johanna Constantine: Coleman interpreta sia il detective
dell’occulto del diciottesimo secolo che un’altra
versione del personaggio dei giorni nostri. Joely Richardson nel ruolo
di Ethel Cripps: l’amante di Burgess e la madre di John
Dee. Niamh Walsh interpreta un giovane Cripps. David
Thewlis nel ruolo di John Dee / Doctor
Destiny: Il figlio pazzo di Cripps il cui tentativo di trovare la
“verità” mette a repentaglio il mondo. Gaiman ha descritto Dee
come un personaggio “che potrebbe spezzarti il cuore e mantenere
la tua simpatia mentre ti porta nei luoghi più
oscuri”.
Kyo Ra
come Rose Walker, una giovane donna che cerca il fratello
perduto e diventa preda del Corinthian. Stephen Fry nel ruolo
di Gilbert, l’affascinante guardia del corpo di Walker.
Razane Jammal nel ruolo
di Lyta Hall, l’amica di Walker e una vedova piangono il
marito Hector Hall. Sandra James-Young nel ruolo
di Unity Kinkaid, il benefattore di Walker che si è
recentemente risvegliato da un sonno secolare. Patton
Oswalt nel ruolo della voce di Matthew,
l’emissario corvo di Dream.
Non c’era altro modo per
raccontarla, come un ritrovo di vecchi amici che raccontano com’è
stata la loro giovinezza condivisa ed è così che si è scelto di
portare sullo schermo Friends:
The Reunion. Niente Ross, Rachel, Monica, Chandler,
Phoebe e Joey, nessun ritorno al Central Per o agli appartamenti di
New York, sono stati inveceJennifer
Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, David Schwimmer, Matthew
Perry e Matt LeBlanc a tornare sui set, a
rileggere i copioni, a raccontare quel periodo incredibile della
loro vita che è durato per tutta la messa in onda di Friends e li
ha resi davvero come una famiglia di elezione, un circolo esclusivo
che ha dato vita ad uno degli show più amati di sempre.
L’operazione nostalgia non poteva essere confezionata meglio e
sicuramente questo è uno dei pregi di questa attesissima Reunion
che è disponibile su
Sky e NOW, in Italia, dalle 9.00 del 27 maggio. La scelta dei
produttori di mettere sullo stesso piano attori e fan,
accompagnando entrambi sulla via dei ricordi rende l’intero
episodio / documentario non solo divertente e commovente, ma anche
interessante, alla luce delle rivelazioni inedite che escono fuori
durante la conversazione con i sei protagonisti, seduti davanti a
James Corden che interroga, chiede, domanda e
suggerisce.
Naturalmente emozionanti
sono i ritorni di altri personaggi simbolo della serie, come Janice
/ Maggie Wheeler e la sua
inconfondibile e fastidiosissima risata, Mr. Heckles /
Larry Hankin in vestaglia e broncio, Judy e Jack
Geller / Christina Pickes e Elliott Gould che sono
stati davvero come dei genitori per i giovanissimi protagonisti,
preoccupandosi per loro nella maniera in cui solo un genitore può
fare. Ma poi Tom Selleck, James Michael
Tyler,
Reese Whiterspoon e tanti altri volti che hanno
impreziosito lo show; soltanto nei ricordi dei protagonisti
compaiono nomi del calibro di
Ben Stiller,
Brad Pitt e Danny DeVito.
Uno dei punti di forza di
Friends: The Reunion è stato senza dubbio anche la
scelta di raccogliere testimonianze trai fan della serie,
personaggi noti e persone comuni hanno condiviso il loro legame con
lo show: MalalaYousafzai ha
raccontato che lo ha guardato al college e grazie allo show ha
stretto amicizie immortali, David Beckham che ogni
volta che è all’estero per lavoro, lontano dalla sua famiglia,
guarda lo show per tirarsi su, Kit Harington che è
un fan sfrenato, ma non solo volti noti. Sono state raccolte
milioni di testimonianze, delle quali la puntata speciale mostra
solo una piccola porzione, che raccontano di quanto la serie sia
stata fondamentale, per superare la solitudine, per attraversare la
depressione, per sentirsi a casa quando il mondo intorno è ostile,
per tornare ad un gruppo di amici che davvero hanno fatto la
differenza per tantissimi spettatori.
Friends: The
Reunion, una passeggiata sul viale dei ricordi
Sembra che il segreto di
Friends fosse proprio questo, raccontare quella porzione di vita
delle persone in cui gli amici sono la famiglia di elezione. Così è
un po’ per tutti e così si arriva anche alla chiusura fisiologica
del racconto e della serie: quando ognuno comincia ad avere una
famiglia sua, è ora di lasciarsi, senza però mai dimenticarsi o
perdersi di vista. Ed è così che è andata per gli interpreti di
Ross, Rachel, Monica, Chandler, Phoebe e Joey, che nel corso di
questi anni, non si sono mai persi di vista pur non ritrovandosi
mai più tutti insieme nella stessa stanza.
Trai momenti più
divertenti proposti da Friends: The Reunion, c’è
senza dubbio la riproposizione del quiz di conoscenza reciproca
(l’episodio è La Scommessa, The One with the
Embryos, che si conclude con i ragazzi che si scambiano
l’appartamento) che rappresenta una delle vette dello show e che è
stato riproposto in forma meta-narrativa. In questa occasione non
solo c’è stata la possibilità di rivedere molti amici dello show,
comparse e personaggi secondari, ma anche di andare a pescare tra
gli episodi più divertenti in assoluto della serie, con il cast che
ad un reading-table ha re-interpretato scene iconiche come quella
del primo bacio tra Ross e Rachel e quella di Phoebe che scopre la
relazione tra Monica e Chandler (chi ha seguito la serie originale
in inglese, sente ancora l’eco di quel travolgente “My Eyes! My
Eyes!” Di Lisa Kudrow!).
La vera e propria
sorpresa, a fine speciale, è stato il fashion show, in cui hanno
sfilato famosissimi fan della serie sotto gli occhi increduli di
ospiti e protagonisti: da Cara Delevigne a
Justin Bieber, i vip si sono prestati a far
rivedere al pubblico l’abito da damigella di Rachel al matrimonio
del suo ex, l’Armadillo dell’Hanukkah, lo Sputnik, i celeberrimi
pantaloni di pelle di Ross!
Come già accennato in
apertura, non poteva esserci scelta migliore di questa per
riportare insieme gli AMICI che tutti abbiamo avuto (e che
continuiamo ad avere), nessun modo più adeguato di questo per
raccontare dove sono quei personaggi oggi: sono esattamente dove li
abbiamo lasciati, sul pianerottolo, insieme ai gemelli di Monica e
Chandler, mentre vanno a prendere un ultimo caffè insieme
(“Dove’”), perché è lì che rimarranno per sempre.
Non ci interessa l’oggi
di Ross, Rachel, Monica, Chandler, Phoebe e Joey, possiamo
immaginare che siano andati avanti con le loro vite, ma quello che
hanno dato l’uno agli altri e a tutti gli spettatori è racchiuso in
quelle 236 puntate, in 10 stagioni ricche, divertenti e commoventi,
ricordate con affetto e grandi sorrisi da tutti. La nostalgia regna
sovrana, dunque, ma porta lacrime di gioia e onora il bello che
tutti abbiamo vissuto.
Dopo essere stata ritardata più e
più volte a causa della pandemia di Coronavirus, la produzione di
Black
Adam è finalmente partita il mese scorso. Oltre a
Dwayne
Johnson nei panni dell’antieroe del titolo, nel
film vedremo anche alcuni membri chiave della Justice Society of
America. Anche se manca più di un anno all’uscita del film,
l’attesa per questo nuovo entusiasmante progetto DC è già parecchio
elevata.
In merito al futuro del personaggio
nel DCEU, alcuni recenti commenti del produttore Dany
Garcia hanno lasciato intendere che i piani per il
personaggio di “The Rock” potrebbero estendersi ben oltre il film
in arrivo al cinema a luglio del 2022. Intervistato da
Variety, infatti, Garcia non ha specificato quanto film di
Black
Adam siano effettivamente in programma al momento, ma ha
comunque anticipato che l’intenzione è quella di dare vita ad un
nuovo franchise a sé stante: “Vogliamo realizzare molti
film”, ha specificato. “Siamo entusiasti della nostra
collaborazione a lungo termine con DC in merito a questa
proprietà.”
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Nella giornata di ieri è arrivata la
notizia ufficiale che Amazon ha acquistato la
MGM attraverso una fusione destinata ad entrare
nella storia. In un articolo del
New York Times, però, è stato rivelato che già nel 2016 stava
per avvenire un altro enorme affare: pare infatti che all’epoca la
Disney era pronta ad acquisire
WarnerMedia.
Ciò significa che realtà quali
Warner Bros., HBO e DC Entertainment sarebbero potuti finire sotto
l’egida della Casa di Topolino, aprendo la porta ad un eventuale
crossover tra gli universi Marvel e DC, con Kevin Feige a capo
del potenziale progetto condiviso. Se fosse accaduto davvero,
personaggi come Batman e Superman avrebbero potuto invadere le
numerose attrazioni a tema Disney sparse in tutto il mondo, una
prospettiva decisamente strabiliante.
“Nell’ottobre 2016, poco prima
che Time Warner e AT&T annunciassero il loro accordo, Bob Iger,
all’epoca a capo della Disney, chiamò Jeff Bewkes, il capo di Time
Warner, secondo quanto riportato da due persone che erano a
conoscenza di questi dettagli”, rivela il sito. “Il leader
della Disney chiese a Bewkes se fosse interessato ad una possibile
fusione. ‘È troppo tardi!’, gli disse Bewkes. C’era già dell’altro
in cantiere. Così Iger gli fece gli auguri e riattaccò.”
“Più tardi, Iger ha chiamato un
altro capo di un altro importante studio, nella speranza di
concludere un nuovo accordo. Era Rupert Murdoch”. Così è nato
l’accordo Disney/Fox, che tra le conseguenze più importanti ha
visto finalmente il ritorno dei personaggi degli
X-Men e dei Fantastici
Quattro sotto il controllo dei Marvel Studios, che potranno
finalmente aggiungerli al loro amatissimo franchise di
successo.
L’uomo d’acciaio è uscito nelle sale nel 2013,
appena un anno dopo la conclusione della trilogia de Il cavaliere oscuro di
Christopher Nolan. All’epoca, erano numerose le speculazioni
secondo cui il film di Zack Snyder era ambientato nel
NolanVerse, con i primi trailer del film che in parte
rievocano proprio le atmosfere delle pellicole del regista
britannico dedicate a Batman.
Ora, è stato proprio Snyder a
confermare che quando ha iniziato a sviluppare il riavvio di
Superman nel 2010, aveva preso in considerazione l’idea che i due
franchise fossero collegati. “Non era fuori discussione al
100%. Ne abbiamo parlato per un po’ di tempo”, ha ammesso il
regista durante un’intervista con Josh Horowitz di MTV (via
THR).
Ovviamente, se fosse davvero
successo, il Superman di Henry Cavill avrebbe diviso la scena con John
“Robin” Blake, il poliziotto che ha assunto il ruolo di Batman in
assenza di Bruce Wayne, interpretato da Joseph Gordon-Levitt ne
Il cavaliere oscuro – Il ritorno.“Sarebbe stato
Joseph. Il che avrebbe potuto essere bello”, ha detto Snyder,
aggiungendo che capisce perché Nolan ha voluto tenere il suo
franchise separato da tutto il resto. “Mi piace che i suoi film
non siano stati infangati da altre iterazioni.”
Parlando invece del film che sarebbe
poi diventato
Batman v Superman: Dawn of Justice,Zack Snyder ha rivelato di aver considerato un
altro attore per il ruolo del Crociato di Gotham prima di
Ben Affleck, ossia Matthias Schoenaerts, l’attore belga noto per
film quali Un sapore di ruggine e ossa, Suite francese, Via
dalla pazza folla e Red Sparrow.
“Ho parlato tanto con Matthias
della parte. Non ha mai indossato davvero il costume, ma ho fatto
un sacco di mock-up basati su di lui, perché Ben era ancora
indeciso. E non lo biasimo. Tutti dovrebbero essere indecisi quando
ti viene chiesto: ‘Vuoi interpretare Batman?’.”
I film originale della saga di
Star Wars – al di là di quali potessero essere
le idee di George Lucas – sono stati realizzati senza
l’attualizzazione di un piano ben preciso e pare che la Lucasfilm
abbia adottato la medesima strategia per la trilogia sequel.
A differenza della trilogia
originale, però, sappiamo tutti quanto i film arrivati tra il 2015
e il 2019 siano stati penalizzati dalla coesistenza di visioni
registiche tra logo contrastanti: il riferimento è, ovviamente, a
J.J. Abrams e Rian Johnson, che avevano idee molto diverse
in merito al franchise.
In una recente intervista con
Collider, è stato proprio Abrams a riflettere sui tre episodi
della trilogia sequel e sulla possibilità che, forse, un piano in
atto stabilito fin dall’inizio avrebbe potuto giovare in maniera
diversa alla conclusione della Saga degli Skywalker.
“Sono stato coinvolto in una
serie di progetti in cui credevo di sapere in che direzioni
sarebbero andate le cose. A volte ci sono cose che pensi che
possano essere apprezzate e che in realtà non funzionano. Altre
volte succede il contrario: un elemento a cui non avevi dato peso –
che può essere un personaggio così come un determinato avvenimento
– diventa improvvisamente una parte importante della storia”,
ha spiegato Abrams.
“Ci sono progetti ai cui ho
lavorato in cui avevamo delle idee che però non abbiamo elaborato a
sufficienza, o semplicemente avevamo delle idee ma alla fine non ci
è stato permesso di realizzarle nel modo in cui volevamo”, ha
aggiunto. “Ho sperimentato tutti i tipi di situazione in cui
pianifichi le cose in un certo modo e all’improvviso ti ritrovi a
fare qualcosa che è totalmente l’opposto. A volte funziona, altre
volte no. E può succedere che non funzioni sia quando hai
pianificato le cose in un certo modo, sia quando sei consapevole di
non averlo fatto.”
“Non sai mai veramente come
possono andare le cose, ma se c’è una cosa che ho imparato, in
alcuni casi passando per esperienze davvero pesanti, è che avere un
piano è la cosa più importante, perché altrimenti non stai cosa
stai mettendo in piedi”, ha ribadito il regista. “Se non
hai un piano, non sai cosa enfatizzare. Perché se non conosci il
destino dei personaggi e quell’aspetto inevitabile della storia,
allora vali quanto vale la tua ultima scena, o la tua ultima
battuta, o il tuo ultimo effetto speciale… quando tu sai che vuoi
condurre lo spettatore verso il punto cruciale.”
Il futuro della saga di Star
Wars
Di recente è stato
confermato Rogue
Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la
conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto
da Patty Jenkins (regista
di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre
2021.
Oltre a Rogue
Squadron, sappiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli
Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una
nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su
quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In
passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
In origine, prima di essere scelto
per il ruolo del Dr. Jonathan Crane, Cillian Murphy aveva sostenuto il provino per
il ruolo di Bruce Wayne in
Batman Begins. L’attore irlandese ha più volta
lavorato con Christopher Nolan, recitando anche in
pellicole quali
Inception (2010) e Dunkirk (2017).
Nel 2013, lo screen test di Murphy
che indossava mantello e cappuccio e leggeva una scena del film con
Amy Adams nei panni di Rachel Dawes (ruolo poi
affidato a Katie Holmes), è stato pubblicato tra i
contenuti extra della versione Blu-ray di “The Dark Knight Trilogy:
Ultimate Collector’s Edition”.
In una recente intervista con
THR, Cillian Murphy ha spiegato di aver rivisto
quel provino per il ruolo di Batman grazie ai suoi figli che glielo
hanno mostrato online. “Non credo di essere mai stato realmente
ad un passato dall’ottenere la parte”, ha spiegato l’attore.
“L’unico attore che poteva interpretare quel ruolo, in quel
momento, era Christian Bale, secondo me, e ci è riuscito alla
grande. Per me è stata solo un’esperienza, che poi mi ha portato a
tutt’altro. Mi ha portato allo Spaventapasseri e all’inizio di una
lunga collaborazione con Chris. Ripenso con molto, molto affetto a
quel periodo, ma non mi sono mai, mai, mai considerato adatto per
un ruolo come quello di Bruce Wayne.”
All’epoca del suo provino per
Batman
Begins, Murphy era noto al grande pubblico per il film 28
giorno dopo (2002). Il ruolo di Spaventapasseri gli ho ovviamente
regalato la fama internazionale, cresciuta in seguito anche grazie
al ruolo di Thomas Shelby nell’acclamata serie tv Peaky
Blinders, di cui sta attualmente girando la sesta e ultima
stagione. Prossimamente lo vedremo anche in A Quiet Place II al fianco di
Emily Blunt.
A dieci anni dalla cancellazione,
dovuta alla carenza di pubblico e alla morte accidentale di tre dei
cavalli utilizzati per le riprese, Sky recupera la serie tv
Luck (2011), creata da David
Milch che combina dramma, azione e introspezione
psicologica dei personaggi grazie a un ottimo lavoro di messa in
scena e scrittura. Inoltre, lo show presenta un cast eccezionale,
capitanato da Dustin Hoffman e Nick Nolte e
un episodio pilota diretto da Michael Mann.
Luck: la trama
Luck è una serie tv ambientata nel
mondo delle corse ippiche. Fulcro della narrazione è l’ippodromo,
dove si incrociano personaggi che vi lavorano ma anche chi, su quel
mondo, specula tramite scommesse e sotterfugi vari. Dustin
Hoffman è Ace Bernstein, grande
burattinaio del mondo delle scommesse, gangster finito in galera
per salvare alcuni suoi complici. La serie muove le fila dal suo
rilascio, tuttavia senza concentrarsi esclusivamente su questo
personaggio. Luck si presenta infatti come una serie corale: già a
partire dal pilot si sviluppano almeno 4 storyline che, pur essendo
legate fra loro, riusciranno a ritagliarsi una loro dimensione
identificativa. Ci troviamo immersi nel mondo di scommettitori,
alle prese con la puntata più importante della loro vita, giovani
fantini, allenatori, dai tratti caratteriali ambigui moralmente.
C’è l’autista/scagnozzo di Chestern, Gus “Il Greco”
Demitriou (Dennis Farina) che lo aiuta
nel gestire il suo cavallo da corsa dato che Ace, come
pregiudicato, non può possederne uno; il romantico allenatore
Walter Smith (Nick Nolte), che
combatte contro il sistema marcio e corrotto di chi vuole
scommettere sui suoi cavalli, e contrappunto del personaggio di
Turo Escalante (John Ortiz), che
aveva già lavorato con Mann in Miami Vice e qui interpreta un
immigrato peruviano che si è fatto strada fino a diventare un
addestratore di cavalli, dalle tattiche poco raccomandabili. Ci
sono poi Joey Rathburn (Richard
Kind), un agente di fantini viscido e avaro e il duo di
giocatori incalliti Marcus e
Renzo (Kevin Dunn e
Ritchie Coster).
Luck: un sodalizio artistico che
porta a una scrittura e uno stile visivo ben riconoscibile
Per quanto riguarda la componente
visiva, Mann dà il meglio di sé nelle sequenze delle corse dei
cavalli: un effetto imponente, scandito da un occhio
cinematografico che riesce a mettere in evidenza particolari come i
fasci muscolari degli animali, che conferiscono sfumature
pittoriche all’inquadratura. Le corse dei cavalli si identificano
come il momento filmico in cui la potenza lirica delle immagini e
quella narrativa permettono alla serie di fare un salto di qualità.
Nonostante alcuni momenti di lenta e scialba tensione e
coinvolgimento emotivo, i momenti in cui seguiamo le corse si
confermano sempre di grande partecipazione emotiva. Merito di Milch
è il riuscire a fondere un mondo affascinante e sporco (le
scommesse e il relativo giro di affari), con l’adrenalina,
l’istintualità e il pathos della competizione.
Gli stereotipi del gangster movie e della malavita connessa a
questo genere sembrano preponderanti, con figure come scommettitori
cronici e quella del procuratore dei fantini, talmente estremi da
sembrare la riproposizione di tipologie di personaggi di contorno
di qualche gangster movie anni ’40.
Alla regia si alternano, oltre a
Michael Mann, altri navigati sceneggiatori/produttori:
Terry George (Nel Nome del Padre,
Hotel Rwanda), Allen Coulter (i
Soprano, BoardWalk Empire,
Vinyl), Phillip Noyce
(Dead Calm, Rabbit-Proof Fence),
Bryan Kirk (Game of Thrones,
Penny Dreadful), Henry Bronchtein
(i Soprano) e Mimi Leder:
quest’ultima, direttrice del finale di stagione (conseguentemente
anche di serie) a volte si appoggia troppo a certa retorica e a
certune convenzionalità (notiamo un montaggio alternato purtroppo
non sfruttato al meglio e piuttosto piatto, per esempio durante le
due gare di cavalli) ma riesce a ritagliarsi anche intuizioni più
riuscite: ad esempio l’inserimento e l’utilizzo delle due canzoni
(“Nasty Letter” di Otis Taylor per Mon Gateau ed “Elements and
Things” di Tony Joe White per Gettin’ up Morning vs. Pint of
Plain). Altra nota di merito della serie sono infatti le tracce
musicali: una soundtrack rifinita di tutto punto e che accompagna
al meglio lo sviluppo della narrazione.
Ulteriore punto di forza della
serie è la scenografia, soprattutto il come sono stati curati gli
esterni scelti per le riprese, nello specifico l’ippodromo, vero e
proprio personaggio principale della serie (già protagonista di A
Day at the Races di Sam Wood & Marx Brothers)
di Santa Anita Park, Arcadia, California, il cui fascino è
suggellato dalle svettanti e verdeggianti palme californiane e dal
profilo delle San Gabriel Mountains sullo sfondo.
Come molte serie HBO, Luck richiede
allo spettatore pazienza per poter ingranare la marcia ed entrare
nel vivo dello sviluppo narrativo. La trama è in realtà piuttosto
densa, ricca di personaggi sfumati e il montaggio non sente il
bisogno di precipitarsi e martellare i temi principali.
L’avvicendarsi degli eventi renderà ogni episodio più avvincente e
caratterizzato da una scrittura arguta e ambiziosa, che cerca di
ripagare l’attesa nel traguardo.
Nonostante la mancata conclusione
narrativa generale, tutte le altre sottotrame riescono a giungere a
una risoluzione, in particolare la storyline connessa al gruppo di
scommettitori, quasi coro greco dell’intera vicenda, onnisciente
dall’alto delle gradinate dell’ippodromo. Interessante come il loro
bagaglio linguistico sia estremamente gergale e specialistico,
quasi impenetrabile per noi spettatori, eppure emerge l’ingegno di
Milch nel riuscire a comporre dialoghi pregni di musicalità dove
spicca prepotentemente l’importanza del rapporto interpersonale e
di gruppo rispetto al linguaggio e alle parole del singolo.
Luck, come da titolo, affronta
tematiche connesse alle varie manifestazioni della fortuna nel
ciclo vitale e alla loro progressione nel tempo. La Storia, il
destino, la determinazione e le coincidenze sono il motore
trainante delle differenti storyline: la fortuna, il bene e il male
che incontriamo sembrano arrivare a noi senza troppe spiegazioni, e
resistono a giudizi morali. Ciò in cui Luck eccelle è il dipingere
la disperazione venale del gioco di azzardo, teatro di nuovi
giocatori che cercano insaziabilmente di arricchirsi in poco tempo,
e di giocatori di vecchia data che ambiscono continuamente ad
aumentare la propria fortuna, in un circolo vizioso che non conosce
tregua.
Aaron
Taylor-Johnson sarà Kraven il Cacciatore per Sony Pictures
che ha in programma di capitalizzare le sue property relative allo
spiderverse. Il film sarà diretto da J.C.Chador e la sceneggiatura
è affidata a Art Marcum & Matt Holloway e Richard Wenk.
Avi Arad e Matt Tolmach produrranno.
Kraven è stato introdotto nei
fumetti di Spider-Man nel 1964, come cattivo. Nato Sergei
Kravinoff, si considera il miglior cacciatore del mondo, un titolo
che si è guadagnando cacciando spesso a mani nude. Più tardi ha
assunto un super-siero che gli ha conferito una super forza e un
invecchiamento molto molto rallentato.
Per Aaron
Taylor-Johnson è il terzo adattamento da fumetti al
cinema, dopo Kick-Ass del 2010 e Avengers:
Age of Ultron del 2015. Il film su Kraven dovrebbe
arrivare invece il 13 gennaio 2023.
Da quando nel 2008 la premio Oscar
Meryl Streep ha dimostrato con il
film Mamma mia di saper cantare, diversi sono stati i
ruoli che l’hanno vista alla prese con tale capacità. Tra tutti,
però, si ricorda in particolare il titolo del 2015 Dove
eravamo rimasti, dove ricopre il ruolo di una
scatenata rocker. A dirigerla in questa commedia che molto si
concentra sui delicati rapporti famigliari, vi è il premio Oscar
Jonathan Demme,
autore noto per i suoi film drammatici o thriller come Il
silenzio degli innocenti e Philadelphia, e
che ha qui dimostrato nuovamente con questo ultimo film prima della
sua scomparsa di saper padroneggiare con grazia ogni genere
possibile.
Il film, una commedia agrodolce, è
inoltre stato scritto dalla premio Oscar Diablo
Cody, già autrice di note pellicole come Juno e
Young Adult. Per questa sua nuova storia, la
sceneggiatrice si è in particolare ispirata alla vita di sua
suocera, la quale ha dedicato gran parte delle proprie energie al
suonare in una band locale nel New Jersey. Convinta che l’esistenza
di quella donna fosse perfetta per un film, la Cody ha così
iniziato a concepire una storia che trova nei rapporti tra parenti
il suo nucleo fondante. Allo stesso tempo, suo obiettivo era quello
di dar vita a personaggi complessi per attrici che, oltre una certa
età faticano a trovarne.
Apprezzato per la sua energia, le
canzoni e le interpretazioni del casto, Dove eravamo
rimasti porta con sé lo spettatore a riprendere in mano i nodi
irrisolti che ognuno ha nella propria vita, cercando di scioglierli
una volta per tutte con dolcezza. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Dove eravamo rimasti: la trama del film
Protagonista assoluta del film è
Linda, meglio nota con il nome d’arte di
Ricki Rendazzo. Sin da giovanissima è la frontman
della rock band The Flash, per seguire la quale ha
abbandonato il ricco marito e tre figli. Gli anni sono però ora
passati anche per lei e nonostante alcune esibizioni in piccoli
locali, Linda è ormai sul viale del tramonto. Si è inoltre vista
costretta anche a cercarsi un lavoro più stabile come cassiera in
un supermercato. La vita sembra dunque non avere più sorprese in
canna per lei, fino a quando un giorno non riceve un’inaspettata
chiamata proprio dal suo ex marito Pete
Brummel.
L’uomo le chiede di tornare a casa,
poiché la loro figli Julie è stata lasciata per
un’altra donna dall’uomo che si apprestava a sposare, cadendo così
in piena depressione. Pur se inizialmente riluttante a tornare a
casa, Linda inizia inevitabilmente a sentire il richiamo di questa,
decidendo infine di ripresentarsi dalla sua famiglia. Da subito si
accorgerà però di non essere particolarmente ben voluta neanche
dagli stessi figli, i quali accusano ancora l’essere stati da lei
abbandonati in tenera età. Per Linda sarà necessario riprendere le
cose da lì dove erano state lasciate, cercando di ricostruire
interi rapporti e fare pace anche con sé stessa.
Dove eravamo rimasti: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare la
scatenata Linda vi è l’attrice tre volte premio Oscar Meryl Streep.
La Cody ha scritto il personaggio proprio pensando a lei, convinta
che sarebbe stata perfetta nei panni di una rocker. La Streep
rimase infatti entusiasta di Linda. Tale ruolo le permetteva
infatti di fare cose mai fatte prima per un film e di sfoggiare
nuovi aspetti di sé. Oltre a cantare personalmente i brani presenti
nel film, la Streep volle inoltre prendere anche lezioni di
chitarra, imparandola a suonare per poter farlo realmente anche
durante le riprese. L’attrice è poi naturalmente stata lodata per
la sua interpretazione, giudicata come particolarmente vivace e
convincente.
Accanto a lei, nei panni dell’ex
marito Pete vi è invece l’attore Kevin Kline.
Questi desiderava da tempo poter recitare in un film di Demme,
essendo un suo ammiratore. Per lui si è trattato inoltre del terzo
film girato insieme alla Streep dopo La scelta di Sophie e
Radio America. Nei panni di Julie, la figlia di Linda, vi
è l’attrice Mamie Gummer, la quale è la vera
figlia della Streep nella realtà. Pur avendo già recitato insieme
in altri film, questa è stata la prima volta che le due hanno avuto
modo di interpretare proprio madre e figlia. AudraMcDonald, pluripremiata attrice di Broadway, è
invece presente nel ruolo di Maureen, la nuova compagna di Pete.
L’attore Sebastian Stan
interpreta invece Joshua Brummel, mentre Rick
Springfield è Greg.
Dove eravamo rimasti: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Dove eravamo
rimasti è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26
maggio alle ore 21:20 sul canale
Rai 2.
I peplum, i film di
carattere storico ambientati prevalentemente ai tempi dell’antica
Grecia e dell’Impero Romano, hanno conosciuto una grande popolarità
nei primi decenni della storia del cinema, raggiungendo l’apice
negli anni Sessanta. Successivamente, il genere venne quasi del
tutto abbandonato e così rimase fino all’uscita nel 2000 di
Il gladiatore, il film di Ridley Scott
che riportava gli spettatori all’epoca degli imperatori romani, dei
gladiatori e degli scontri brutali all’interno del Colosseo. Vero e
proprio colossal storico, questo riaccese non solo l’interesse
verso questa tipologia di film, ma si affermò anche come un
successo senza eguali.
Nonostante sia ricco di
incongruenze storiche, dovute per lo più a motivi di messa in scena
cinematografica, Il gladiatore ha nuovamente dimostrato il
potere degli effetti speciali, qui particolarmente presenti nella
completa ricostruzione dell’antica Roma e delle sue architetture.
Memorabili restano inoltre i combattimenti che si svolgono
all’interno del Colosseo, i quali rappresentano alcuni dei momenti
più avvincenti dell’intero film. Oltre a ciò, sono molti gli
elementi che hanno reso grande il film, dal cast ai dialoghi, dalla
colonna sonora di Hans Zimmer alle grandi passioni
contenute nella storia.
Vincitore di ben cinque premi
Oscar, tra cui miglior film, e con un incasso di oltre 457 milioni
in tutto il mondo, Il gladiatore è ancora oggi un esempio
insuperato nel suo genere, nonché uno dei titoli più maestosi e
importanti del nuovo millennio. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il gladiatore: la trama del film
La storia qui narrata si svolge
nell’anno 180 d.C., con il generale Massimo Decimo
Meridio alla guida dell’esercito romano. Per le sue
eccezionali abilità come stratega e guerriero, egli si guadagna la
piena stima e fiducia dell’imperatore Marco
Aurelio. Anziano e malato, questo confiderà al generale
l’intenzione di voler lasciare proprio a lui il ruolo di
imperatore, ignorando dunque la presenza di suo figlio
Commodo come legittimo erede. Sfortunatamente,
proprio quest’ultimo scopre le intenzioni del padre, uccidendolo e
ordinando di dare la caccia a Massimo e alla sua famiglia.
Riuscito a fuggire, Massimo non ha
però neanché il tempo di piangere i suoi cari che viene catturato e
ridotto in schiavitù. Condotto nuovamente a Roma, egli viene
trasformato in un gladiatore da combattimento e in breve tempo
inizia a guadagnare una sempre maggiore popolarità presso il popolo
romano che accorre al Colosseo per vederlo. Comprendendo di come
quello sia l’unico modo per giungere a Commodo e ottenere la sua
vendetta, Massimo inizia a farsi largo tra i propri nemici, sempre
più indirizzato verso lo scontro finale e la sua liberazione.
Il gladiatore: il cast del film
Dopo che Mel
Gibson rifiutò il ruolo di Massimo Decimo Meridio,
Russell Crowe
accettò il ruolo e cominciò a lavorarci su durante il film che
stava girando, ovvero Insider – Dietro la verità. Per
questo film aveva preso molti chili e per Il Gladiatore li avrebbe
dovuti perdere tutti e acquisire una certa muscolatura. A detta di
Crowe, pare che non abbia fatto nulla di speciale tranne che
praticare dei normali lavori di fattoria in Australia. Durante le
riprese de Il Gladiatore, Crowe era continuamente scontento della
sceneggiatura, tanto da riadattarla con le proprie mani. La sua
intensa interpretazione divenne però memorabile e lo portò a
vincere il premio Oscar come miglior attore. Nei panni di suo
figlio vi è l’attore GiorgioCantarini, meglio noto per il film La vita è
bella.
Per il ruolo di Commodo Ridley
Scott non aveva dubbi su chi dovesse essere il suo interprete.
Anche dopo aver provinato diversi attori, Joaquin Phoenix
si confermò la scelta giusta. Nonostante avesse recitato già in
altri film, per Phoenix si trattò del ruolo più importante ottenuto
fino a quel momento. Egli era per questo molto nervoso sul set,
tanto da chiedere a Crowe di dargli una mano per far sì che potesse
concentrarsi su sé stesso, trovando così il narcisismo adatto al
personaggio. L’attore Oliver Reed, presente nei
panni di Marco Aurelio, morì tre settimane prima di finire le scene
principali. Le parti che non era riuscito a girare sono state
sistemate in post produzione. Sono poi presenti gli attori
Djimon Hounsou nei panni dello schiavo Juba e
Connie Nielsen in quelli di Augusta Lucilla,
sorella di Commodo.
Il gladiatore: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Sin dall’uscita del film si è
parlato di dar vita ad un sequel del film. Scott ha però sempre
dichiarato che se questo deve essere realizzato, Massimo Decimo
Meridio deve esserne protagonista con il volto di Crowe. Data la
morte del personaggio alla fine del film è però sempre risultato
complesso scrivere un seguito che lo avesse come personaggio
principale. Dopo anni di tentativi respinti, nel 2017 Scott ha
affermato di aver trovato un modo per riportare
in vita il personaggio di Massimo. La nuova storia, inoltre,
dovrebbe svolgersi circa 30 anni dopo gli eventi di Il
gladiatore. Recentemente, però, lo stesso Crowe ha
affermato di non aver saputo nulla di concreto a
riguardo, lasciando per ora in sospeso le sorti di questo
ipotetico sequel.
In attesa di poterlo magari vedere
un giorno, è possibile fruire del film del 2000 grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Il gladiatore è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26
maggio alle ore 21:20 su Canale
5.
Debutterà domani solo al cinema
Freaky, la nuova sorprendente commedia horror dai
creatori di Auguri
per la tua morte con
Vince Vaughn, Kathryn Newton, Celeste O’Connor e Misha
Osherovich.
Il film vede la partecipazione di
Alan Ruck, Katie Finneran e Dana Drori. Dalla mente deliziosamente
corrotta del regista e sceneggiatore Christopher Landon arriva una
commedia horror su un killer, una studentessa e una verità brutale
del liceo. Freaky è scritto da Christopher Landon e Michael Kennedy
ed è prodotto da Jason Blum. Questo autunno preparatevi a rimanere
sconvolti da una perversa versione del film sullo scambio di corpi
in cui una giovane ragazza scambia il suo corpo con un implacabile
serial killer. La diciassettenne Millie Kessler sta cercando di
sopravvivere alle sanguinarie aule della Blissfield High e alla
crudeltà della folla popolare. Ma quando diventa il nuovo obiettivo
del Macellaio, il famigerato serial killer della sua città, il suo
ultimo anno diventa l’ultima delle sue preoccupazioni.
Quando l’antico mistico pugnale del Macellaio fa sì che lui e
Millie si sveglino uno nel corpo dell’altra, Millie scopre che ha
solo 24 ore per riavere il suo corpo prima che lo scambio diventi
permanente e rimanga intrappolata per sempre nel corpo di un
maniaco di mezza età. L’unico problema è che ora sembra un
imponente psicopatico, oggetto di una caccia all’uomo in tutta la
città, mentre il Macellaio ha il suo aspetto e ha portato la sua
voglia di carneficina all’Homecoming. Con l’aiuto della sua amica
super sveglia Nyla, del super favoloso Joshua e della sua fiamma
Booker, Millie corre contro il tempo per sciogliere la maledizione,
mentre il Macellaio scopre che avere il corpo di una teenager è la
copertura perfetta per una piccola follia omicida
all’Homecoming.
A settembre DC
porterà la guerra di Batman contro il crimine a livello mondiale in
una nuova antologia cartonata, Batman:
Il Mondo. Questo volume di 184
pagine è un eventoeditorialesenzaprecedenti, nel quale team creativi d’eccellenza
racconteranno storie di Batman ambientate nei loro paesi natali.
Batman: Il Mondo uscirà in contemporanea
mondialemartedì 14 settembre – pochi
giorni prima del Batman Day 2021(sabato
18 settembre 2021). Il volume uscirà, tradotto, nei seguenti paesi:
America settentrionale, Francia, Spagna, Italia, Germania,
Repubblica Ceca, Russia, Polonia, Turchia, Messico, Brasile, Cina,
Corea del Sud e Giappone.
“Batman è diventato una vera
icona pop conosciuta in tutto il mondo”, ha dichiarato
JimLee, editore e direttore
creativo DC. “Con «Batman: Il Mondo», DC vuole
mostrare ai fan di tutto il pianeta che Batman non è solo un
personaggio, ma un fenomeno che trascende le lingue e i
confini.”
Il volume viene inaugurato dal
premiato duo composto dallo scrittore BrianAzzarello e dal disegnatore LeeBermejo (Batman: Dannato, Joker,
Lex Luthor: Man of Steel, Batman/Deathblow).
Nella storia intitolata Città globale, Batman riflette sul
tempo trascorso a Gotham, a proteggere la città e i suoi abitanti
da minacce di ogni sorta. Ma quando guarda oltre i ponti, i vicoli
e i grattacieli, il Cavaliere Oscuro capisce che la chiamata della
giustizia non conosce confini, poiché ovunque ci sono torti a cui
rimediare. L’episodio innesca una serie di storie che narrano il
passato e il presente di Batman, racconti scritti da alcune delle
più note voci internazionali dei comics:
Mathieu Gabella (testi) / Thierry Martin (disegni) –
Francia
Paco Roca (testi/disegni) – Spagna
Alessandro Bilotta (testi) / Nicola Mari (disegni) –
Italia
Benjamin von Eckartsberg (testi) / Thomas von Kummant (disegni)
– Germania
Stepan Kopriva (testi) / Michal Suchánek (disegni) – Repubblica
Ceca
Tomasz Kolodziejczak (testi) / Piotr Kowalski, Brad Simpson
(disegni) – Polonia
Ognuna delle storie realizzate
appositamente per questo volume, dunque, vede Batman in uno dei
paesi coinvolti in quest’ambiziosa produzione. Non sorprende quindi
che l’avventura italiana, realizzata da un quartetto d’assi come
AlessandroBilotta (Mercurio
Loi, Dylan Dog) ai testi,
NicolaMari (Dylan Dog)
ai disegni, GiovannaNiro (Dylan Dog, Chrononauts)
ai colori e AndreaAccardi (Chambara) al
lettering, veda il più grande detective del mondo
a Roma, alle prese con un nemico tutto italiano.
Ianus, la storia realizzata dal team
italiano, è una straordinaria avventura che riesce a coniugare con
successo l’essenza più oscura e notturna del personaggio di Batman
con una sensibilità tutta italiana, e vede quattro maestri al top
della forma.
Uno dei maggiori talenti del fumetto
italiano degli ultimi decenni, il romano Alessandro Bilotta si è
preso la scena nell’ultimo quinquennio prima creando l’acclamata
saga di Dylan Dog Il pianeta dei morti e poi facendo man
bassa di premi nel 2018/2019 con l’acclamato Mercurio Loi.
Da anni lavora in pianta stabile per Sergio Bonelli Editore. A
giugno 2021 uscirà, per Panini Comics, la miniserie Gli Uomini
della Settimana, realizzata insieme a Sergio Ponchione.
NICOLA MARI
(Disegni)
Fra i più apprezzati e riveriti
disegnatori della storia di Dylan Dog, negli anni Nicola Mari ha
creato uno stile che lo ha reso unico. Capace di coniugare stilemi
americani e atmosfere europee, Mari è sempre stato apprezzato da
critica e pubblico per l’enorme talento grafico. Colonna della SBE,
per la prima volta Mari si cimenta con un personaggio
internazionale.
GIOVANNA NIRO
(Colori)
Giovanna Niro si è affermata negli
ultimi anni come una delle star della colorazione in Italia.
Autrice con esperienza internazionale (ha lavorato in America con
editori come Image Comics e IDW Publishing su property come
Star Trek, True Blood, The Bounce), è
esplosa alla Sergio Bonelli Editore (Orfani, Mr. No
Revolution, Dampyr, Dylan Dog). Negli ultimi
anni l’abbiamo vista anche sulle produzioni fumettistiche di
Netflix, come Chrononauts: Futureshock.
ANDREA ACCARDI
(Lettering)
Acclamato disegnatore, beniamino di
critica e pubblico e vincitore di premi prestigiosi come il
Micheluzzi, Andrea Accardi negli ultimi anni ha disegnato
soprattutto per la Sergio Bonelli Editore, legando le proprie
intricate matite alla serie Chanbara. Ma è anche uno
straordinario letterista con oltre un ventennio d’esperienza
accumulata collaborando con Panini Comics.
Venti film tra produzioni
italiane e straniere, 12 backstage di film e serie tv, 17
documentari e 58 cortometraggi. Sono alcuni dei numeri del prossimo
“Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri
– Le Professioni del Cinema” che si terrà in
presenza dall’11 al 20 giugno prossimi tra i comuni di
Spello, Foligno e Marsciano. Ideata dalla
presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale
“Aurora” APS, Donatella Cocchini, e dal direttore artistico, il
regista Fabrizio Cattani, la manifestazione giunge quest’anno alla
sua decima edizione. Un decennale che sarà
celebrato con grandi ospiti del mondo cinematografico e che vedrà,
oltre alla proiezione di oltre un centinaio di
opere al Teatro “Subasio” di Spello, anche diverse iniziative
collaterali tra mostre, conferenze ed eventi dedicati
alla musica, alla danza ed al teatro.
LE OPERE IN
CONCORSO –Undici i film
italiani in concorso, tra opere prime e
non. Si tratta di: “Abbi fede” di Giorgio Pasotti,
“Assandira” di Salvatore Mereu, “I
predatori” di Pietro Castellitto, “Il grande
passo” di Antonio Padovan, “La guerra di Cam”
di Laura Muscardin, “Non odiare” di Mauro Mancini,
“Quasi Natale” di Francesco Lagi, “Regina” di Alessandro Grande, “Rosa pietra
stella” di Marcello Sannino, “Spaccapietre” di
Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio e “Sul più
bello” di Alice Filippi. Film giudicati dai professionisti del
dietro le quinte che premieranno, con l’ulivo firmato Andrea Roggi,
i colleghi per la migliore sceneggiatura, fotografia, scenografia,
costumi, musiche, montaggio, fonico di presa diretta, montaggio del
suono, effetti speciali, trucco, acconciatura, creatore di suoni ed
organizzatore. Nell’ambito della stessa categoria verranno
assegnati due ulteriori riconoscimenti: quello di
cinemaitaliano.info e, novità
2021, quello della stampa
umbra.
A concorrere alla X edizione del
Festival anche 7 film internazionali
(“Gaugin” di
Edouard Deluc, “In viaggio verso un sogno” di Tyler Nilson,
“Imprevisti digitali” di Benoît Delépine, Gustave Kervern, “Undine
– Un amore per sempre” di Christian Petzold, “Roubaix une lumiere” di Arnaud
Desplechin, “Corpus
Christi” di Jan Komasa e “Non conosci
Papicha” di Mounia Meddour Gens); 12 backstage tra film
e serie tv (“Padrenostro” di Daniele Santonicola, “I diari di
Hammamet” di Daniele Santonicola, “Permette? Alberto Sordi”
prodotto da Rai Fiction, “La concessione del telefono – C’era una
volta Vigata” prodotto da Palomar in collaborazione con Rai
Fiction, “Speciale Zerozerozero” e “Speciale Zerozerozero – La
colonna sonora” di Federico Chiarini, “Speciale – Diavoli” di Laura
Allievi e Domenico Brandellero, “Speciale – I delitti del Berlume
8” di Tiziana Cantarella, “Speciale Petra – Un giorno con Alicia
Bartelett”, “Speciale Petra – Indagine dietro le quinte” e “Cops
una banda di poliziotti – Speciale dietro le quinte” di Sara Albani
e “Mental” prodotto da Rai Fiction);17 documentari(“Tony Driver” di Ascanio Petrini, “Il vangelo più antico del
mondo” prodotto da Officina della Comunicazione, “Petite creature”
di Roberto Cardonici, “La Napoli di mio padre” di Alessia Bottone,
“Movida” di
Alessandro Padovan, “La yurta nel bosco” di Carla Pampaluna,
“Manuale di storie dei cinema” di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli,
“Prayers the wind” di Michele Piasco, “Criseide” e “Terrigena” di Max Leonida, “Un film su
Tonino Delli Colli Cinematographer” di Claver Salizzato, “Il
sistema sanità – Le pietre scartate Napoli, Rione Sanità” di Andrea
De Rosa, “Abbandonati” di Claudio Moschin, “Io una giudice popolare
al maxi processo” di Francesco Miccichè, “In prima linea/On the
front line” di Matteo Balsamo e Francesco del Grosso, “La forma
delle cose” e “Odissea” di Domenico Iannacone”;
18 cortometraggi sui 58 selezionati e proiettati
(“È stato solo un click” di Tiziana Martini, “Better than Neil
Armstrong” di Alireza Ghasemi, “The cloud is still there” di Mickey
Lai, “Mousie”
di David Bartlett, “Voices of the city” di Annamaria Pernazzi, “The
gift” di Lorenzo Sisti, “Finis terrae”di Tommaso Frangini,
“Inverno” di
Giulio Mastromauro, “Ninnaò” di Ernesto Maria Censori,
“Ape Regina”
di Nicola Sorcinelli, “La confessione” di Benedicta Boccoli, “La
particella fantasma” di Giuseppe Willia Lombardo,
“Bataclan” di
Emanuele Aldrovandi, “Where the leaves fall” di Xin Alessandro
Zheng, “Close your eyes and look at me” di Andrea Castoldi, “Like
ants” di Gaetano Capuano, “Fame” di Giuseppe Alessio Nuzzo e
“American Marriage” di Giorgio Arcelli
Fontana).
I PREMI SPECIALI
–Come ogni anno verranno poi assegnati
dei premi speciali, a cominciare dal “Premio all’Eccellenza” che verrà quest’anno assegnato
all’attrice veronese Valeria Fabrizi, interprete di
un centinaio di film tra cinema e tv, di numerosi spettacoli
teatrali e volto di diversi varietà televisivi. Prima di lei a
ricevere lo stesso riconoscimento erano stati Carlo Rambaldi,
Vittorio Storaro, Giuliano Montaldo, Ermanno Olmi, Pupi Avati,
Franco Piavoli, Flavio Bucci e Milena Vukotic. Per il “Carlo Savina” per l’eccellenza alla musica a salire sul
palco sarà, invece, il 42enne musicista, compositore e sound
designer Lorenzo Tomio. Terza edizione, poi, per il
“Premio Ermanno Olmi”, consegnato dalla famiglia
del grande maestro ad un regista che più si avvicina per
sensibilità, poetica, autenticità, semplicità e realismo allo stile
del grande maestro. Premio che verrà quest’anno assegnato a
Salvatore Mereu, regista del film
“Assandira”.
LE
MOSTRE –Tre le mostre allestite al
Palazzo Comunale di Spello che verranno inaugurate
venerdì 11 giugno, alle 17.30, in concomitanza con il taglio
del nastro della X edizione del Festival. Il Palazzo del Cinema
ospiterà, dunque, l’esposizione “Cinema e
legalità”, omaggio a Leonardo Sciascia a cura
del Centro Sperimentale di Cinematografia e “La memoria
della luce” dedicata a Tonino Delli Colli, tra
i maggiori interpreti della fotografia cinematografica. Ed infine
la mostra “Effetti speciali – SFX”, divisa in due
sezioni: una composta da immagini e filmati e l’altra pensata per
regalare al pubblico un’esperienza sonora in
3D.
GLI EVENTI
COLLATERALI –Diversi gli eventi
collaterali in cartellone alla X edizione del Festival del Cinema
di Spello. Si partirà con un’anteprima giovedì 10
giugno, alle 18.30, con il workshop online promosso in
collaborazione con Europa Creativa e trasmesso
sulla pagina Facebook del Festival. L’evento accenderà i riflettori
sul nuovo “Programma Europa Creativa MEDIA”,
illustrando le priorità e le principali novità della programmazione
2021-2027. Si proseguirà, poi, venerdì 11 giugno,
alle 20.30, al Teatro “Concordia” di Marsciano con l’incontro “Il cinema restaurato” che vedrà intervenire il
responsabile restauri del Centro Sperimentale di Cinematografia di
Roma, Sergio Bruno. L’evento sarà seguito dalla proiezione del film restaurato “Polvere di stelle” di
Alberto Sordi.Sabato 12
giugno, alle 17, il Teatro “Subasio” di
Spello farà da sfondo alla presentazione del
documentario “Once upon a time…Tonino Delli Colli
Cinematographer” alla presenza di Stefano e Laura Delli Colli,
del direttore della fotografia Luca Bigazzi e del produttore Paolo
Mancini. Domenica 13 giugno, alle 17, invece, il
Teatro “Concordia” di Marsciano ospiterà l’evento “La
musica nel cinema”, progetto curato da Federico Savina, docente
di tecnica del suono al Centro Sperimentale di Cinematografia di
Roma, che vedrà l’esibizione degli studenti delle scuole comunali
di musica di Foligno, Bastia Umbra, Todi e Marsciano, diretti dal
maestro Fulvio Chiara. Giovedì 17 giugno, invece,
spazio al teatro con lo spettacolo “Niuorc Niuorc”
diretto ed interpretato da Francesco Foti che si terrà alle 21
al teatro “Subasio” di Spello in collaborazione con Fontemaggiore
Centro di Produzione Teatrale. Diversi gli appuntamenti in agenda
per venerdì 18 giugno, a cominciare dalla presentazione del libro “Sciascia e il cinema, conversazione con
Fabrizio”, curato dal nipote Fabrizio Catalano e dal
giornalista e responsabile Eventi e Marketing del centro
Sperimentale di Cinematografia, Vincenzo Aronica. L’evento è in
programma alle 16.30 al Palazzo Comunale di Spello e vedrà
intervenire entrambi gli autori, moderati dall’avvocato Valentina
Chianello. A seguire, alle 17.30, sempre nella sede del municipio
spellano, la conferenza “Il cinema e la criminalità
organizzata” che avrà per ospiti – tra gli altri – il sostituto
procuratore di Napoli, Catello Maresca, e gli attori Francesco Foti
e Alessio Praticò. Alle 20.30, invece, l’Auditorium San Domenico di
Foligno farà da sfondo all’evento “La danza sulle note
di Ennio Morricone”, progetto in collaborazione con Freefall
Dance Company a sostegno dei coreografi di tutta Italia a cui si
vuole offrire l’opportunità di avviare un tracciato di ricerca fino
a giungere alla creazione di una composizione coreografica
originale sulle musiche di un brano dell’indimenticato compositore.
Nella stessa serata si terrà anche premiazione di “Meno
di Trenta”, iniziativa curata da Silvia Saitta e Stefano Amadio
con cinemaitaliano.info e dedicata
agli artisti del cinema e della serialità televisiva con meno di
trent’anni. Saranno premiati quattro giovani
talenti: il miglior attore e la migliore attrice per la
categoria cinema e per la categoria dedicata alla serialità
televisiva. Tutti con meno di trent’anni. Oltre ai vincitori,
scelti da una giuria stampa, saranno consegnati anche due premi speciali con lo scopo di valorizzare categorie
professionali diverse dalla recitazione: uno al regista
ventottenne Ludovico di Martino e l’altro al sound
editor e designer Matteo Bendinelli.
La giornata di sabato 19 giugno si aprirà, alle 11, al Palazzo Comunale di
Spello con la presentazione del libro “NCO. Le radici
del male” del sostituto procuratore di Napoli, Catello Maresca,
alla presenza dello stesso autore. Nel pomeriggio, alle 16.30,
invece l’Auditorium San Domenico di Foligno farà da sfondo alla
cerimonia di premiazione della X edizione del “Festival
del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del
cinema” che vedrà presenti – tra gli altri – il padrino Alessandro Sperduti e la madrina Ester
Pantano. Ad intervenire alla cerimonia anche gli attori
Francesco Montanari (presidente della giuria dei Film
internazionali), Pilar Fogliati, Francesco Foti, Maria Chiara
Giannetta, Francesco Castiglione, Liliana Fiorelli, Alessio Praticò
e Greta Esposito. Nel corso delle cerimonia si terrà anche un
collegamento con la William Penn University
dell’Iowa per l’assegnazione di tre premi al miglior
documentario, backstage e cortometraggio. A chiudere la X edizione
del Festival altri due appuntamenti nella giornata di domenica 20 giugno: il primo alle 11 al Palazzo Comunale di
Spello con la conferenza “Il cinema e i dialetti”
insieme agli attori Ester Pantano, Greta Esposito, Liliana
Fiorelli, Maria Chiara Giannetta e Francesco Castiglione. Il
secondo, alle 16, al Teatro “Concordia” di Marsciano dal titolo
“Paraolimpiadi, sport e cinema” con la
partecipazione di Caterina Stagno, responsabile della struttura
inclusione e della struttura editoriale di Rai per il Sociale, Luca
Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Fabrizio
Falzone, presidente Comitato Regionale Uisp Umbria e delle
Associazioni Sportive Regionali Umbre, moderati dal giornalista
Riccardo Cucchi.
GLI INTERVENTI
–I dettagli della conferenza stampa di
presentazione della X edizione del Festival del Cinema di Spello
sono stati illustrati nell’ambito di una conferenza
stampa che si è tenuta online nella mattinata di lunedì 24
maggio alla presentazione – tra gli altri – delle istituzioni
locali e regionali.
DONATELLA
TESEI, presidente della Regione Umbria –
“Il Festival del Cinema di Spello segna un ritorno alla normalità
dopo il difficile periodo segnato dalla pandemia. È una
manifestazione importante per la nostra regione, dal grande ruolo
culturale e di comunicazione anche di quelle che sono le bellezze
dell’Umbria. Come Regione crediamo molto in questi progetti. Lo
facciamo investendo risorse, ma lo abbiamo fatto anche costituendo
l’Umbria Film Commission attraverso la quale vogliamo far crescere
la regione e farla conoscere. La pandemia ha messo a dura prova
anche il settore della cultura ed è per questo che abbiamo deciso
di stanziare ulteriori fondi anche a beneficio del Festival del
Cinema di Spello che speriamo possa avere un ruolo sempre più
importante e significativo. Come presidente della Regione sarò
sempre al fianco di questa manifestazione a cui auguro un’edizione
all’altezza del lavoro e dell’impegno profuso in questo anno
dall’organizzazione”.
DONATELLA
COCCHINI, presidente dell’Associazione
Culturale di Promozione Sociale “Aurora” APS, che promuove il
Festival – “Sarà un’edizione ancora più complicata di quella dello
scorso anno alla luce dell’emergenza sanitaria e delle tante
restrizioni a cui ci dovremo attenere, ma non potevamo prescindere
da un Festival in presenza. L’auspicio è, per il prossimo anno, di
tornare alle date canoniche di marzo, ma intanto portiamo a casa
questa decima edizione, a cui abbiamo già dato inizio da diverse
settimane ormai facendo visionare documentari e backstage di film e
serie tv all’interno delle scuole e invitando i ragazzi a
discuterne e confrontarsi insieme agli insegnanti. Da sempre
lavoriamo con le scuole e continueremo a farlo anche quest’estate,
quando daremo vita al primo campus estivo sul cinema, attraverso il
quale i ragazzi realizzeranno un cortometraggio dedicato a
tematiche sociali”.
FABRIZIO
CATTANI, direttore artistico del Festival
– “Ci aspettano dieci giorni molto intensi fatti di proiezioni di
film, documentari, backstage e cortometraggi. Punta di diamante
saranno, come sempre, gli undici film italiani in concorso,
alcuni dei quali non sono ancora usciti al cinema, per cui sarà
un’ottima occasione per vederli ed apprezzarli. Ampio spazio verrà
poi dato ai cortometraggi, oltre un centinaio quelli iscritti alla
decima edizione dello Spello International Short Film
Festival, molti italiani ma numerosi anche dall’estero con
partecipazioni da Stati Uniti, Cina e Giappone. Cinquantotto quelli
selezionati e che saranno proiettati, mentre i vincitori verranno
scelti in una rosa di 18 opere”.
MORENO
LANDRINI, sindaco di Spello – “Sarà
un’edizione importante non solo perché se ne celebra il decennale,
ma anche perché siamo riusciti a collocarla in un momento in cui si
può tornare a vivere la cultura in presenza, seguendo tutte le
regole previste. Quest’anno, poi, il Festival dedicherà ampio
spazio alle tematiche della lotta alla criminalità organizzata e
della legalità e lo farà collocandosi a cavallo tra due anniversari
importanti, la strage di Capaci che abbiamo celebrato domenica 23
maggio e quella di via D’Amelio in cui persero la vita Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino. Sarà un invito a riflettere su questi
temi anche in un’ottica di crescita e di ripresa
futura”.
VINCENZO
ARONICA, responsabile eventi e marketing
del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma – “Il Festival
del Cinema di Spello sarà la nostra prima uscita ufficiale dopo
questo lungo lockdown. Un’uscita segnata dall’inaugurazione della
mostra che celebra Leonardo Sciascia e dalla presentazione di un
libro a lui dedicato. Saràun momento di riflessione su com’è stata raccontata
la criminalitàorganizzata e su come il cinema influenza la vita quotidiana.
Insieme al Festival abbiamo messo a punto una serie di attività che
accompagneranno il pubblico in un percorso molto bello in cui
Leonardo Sciascia sarà sicuramente predominante e in cui il cinema
lo renderà alla portata di tutti, permettendo di comprenderlo al
meglio. Questo ultimo anno e mezzo ci ha un po’ cambiato e ora
vedremo dal vivo questo cambiamento che effetto
avrà”.
ANDREA
PILATI, vicesindaco ed assessore alla
cultura del Comune di Marsciano – “Il nostro Comune ha creduto fin
da subito in questo Festival avviando una collaborazione con il
progetto ‘La musica e i giovani nel cinema’. Quest’anno, però,
abbiamo voluto fare un piccolo passo in più e portare il Festival a
Marsciano con diversi appuntamenti. Insieme all’organizzazione
avevamo anche firmato un progetto per la realizzazione di un campus
estivo che non è stato però finanziato, ma siamo contenti che
grazie all’impegno della presidente Cocchini verrà comunque
realizzato”.
LAURA DELLI
COLLI, nipote di Tonino Delli Colli –
“Essere presente alla mostra dedicata a Tonino Delli Colli sarà per
me un viaggio nella memoria della mia famiglia e il
Festival delCinema di Spello era secondo me il luogo più giusto
per ospitarla”.
IRENE
FALCINELLI, assessore alla cultura del
Comune di Spello – “Il Festival compie quest’anno dieci anni e
celebra questo compleanno all’insegna della grandezza e di
importanti valori. Lo farà aprendo alla riflessione su tematiche
che appartengono al nostro presente e che saranno affrontate
attraverso quel linguaggio articolato che solo il cinema incarna,
ma anche dando spazio, oltre che alla musica, anche alla danza ed
al teatro e a tutte quelle professionalità che di questo mondo
fanno parte”.
PATROCINI –Il “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi
Umbri – Le Professioni del Cinema” si avvale del patrocinio di:
Ministero della Cultura, Regione Umbria, Assemblea Legislativa
Regione Umbria, Camera di Commercio di Perugia, Comune di Spello,
Comune di Perugia, Comune di Assisi, Comune di Gubbio, Comune di
Campello sul Clitunno, Comune di Trevi, Comune di Bastia Umbra,
Comune di Foligno, Comune di Bevagna, Comune di Costacciaro, Comune
di Cascia, Comune di Montefalco, Comune di Deruta, Comune di Nocera
Umbra, Comune di Todi, Comune di Marsciano, Comune di Giano
dell’Umbria, Comune di Torgiano, Strada regionale dei vini e
dell’olio, Strada dei Vini del Cantico, Comitato Italiano
Paralimpico, UISP Regione Umbria.
MAIN PARTNER
–Main partner per l’edizione 2021 del
“Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le
Professioni del Cinema”: il Centro Sperimentale di Cinematografia
di Roma, Meno di Trenta, l’Associazione creatori di suoni,
Associazione 100 Autori, l’Associazione Compositori Musiche da
Film, #Umbre, BCC Spello e Bettona, VusCom, Graphic Masters,
Eventuno, Fria.
MEDIA PARTNER
–Media Partner per l’edizione 2021 del
“Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le
Professioni del Cinema”: Rai Movie, Rai per il Sociale,
Comingsoon.it, Radio Gente Umbra, Cinemaitaliano.info,
Taxidrivers.it e Umbria Eventi.
GEMELLAGGI
–Il “Festival del Cinema Città di Spello
ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” è gemellato con:
Pitigliani Kolno’a Festival, DanzArt Festival, Sfax Cinemed, Centro
Studi e ricerche e storia di problemi eoliani, Greenwich Village
Film Festival, William Penn University, Astarox
Production.
Amazon ha acquistato per 8,45
miliardi di dollari la MGM con tutte le sue proprietà
intellettuali. “Amazon aiuterà a preservare il patrimonio
e il catalogo di film di Mgm e fornirà ai clienti un maggiore
accesso a queste opere. Attraverso questa acquisizione, Amazon
consentirà a Mgm di continuare a fare ciò che sa fare meglio: una
grande narrazione”, si legge nelle note rilasciate da
Jeff Bezos.
MGM ha un catalogo immenso che da
oggi è quindi proprietà di Amazon Prime Video e che sarà dunque
probabilmente disponibile in piattaforma. Si tratta di oltre
4.000 film tra i quali 12 Angry Men, Basic Instinct, Creed, James
Bond, Legally Blonde, Moonstruck, Poltergeist, Raging Bull,
Robocop, Rocky, Silence of the Lambs, Stargate, Thelma &
Louise, Tomb Raider, The Magnificent Seven, The Pink Panther, The
Thomas Crown Affair; oltre 17.000 serie Tv – tra cui Fargo, The
Handmaid’s Tale e Vikings – che hanno vinto collettivamente più di
180 Academy Awards e 100 Emmy.
Lo studio di 007 ha adesso una nuova
casa. Vedremo quale sarà la risposta di altri colossi della
produzione streaming.
Diretto da
Chris McKay e scritto da Zach Dean
La guerra di domani (The Tomorrow
War) è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don
Granger, Jules Daly, David Goyer, Adam Kolbrenner.
Executive Producer sono Rob Cowan, Chris Pratt,
Brian Oliver, Bradley J. Fischer.
In La guerra
di domani (The Tomorrow
War), il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di
viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio
urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di
perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica
speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente
vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le
reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester
(Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia,
Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al
padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata
impresa di riscrivere il destino del pianeta.
Diane Kruger è una
delle migliori attrici della sua generazione, in grado di incarnare
qualsiasi personaggio senza problemi, regalando sempre performance
di alto livello. Nonostante la sua carriera sia in costante ascesa,
un percorso che non ha ancora conosciuto battute d’arresto,
l’attrice è rimasta sempre con i piedi per terra, riuscendo a
conquistare il pubblico con la sua classe e la sua bravura.
Ecco, allora, dieci cose che non sapevate di Diane
Kruger.
Diane Kruger: film
1. Diane Kruger: I film e la
carriera. L’attrice tedesca ha iniziato la propria
carriera nel mondo della recitazione nel 2002 con il film The
Piano Player, continuando, per un paio d’anni, ha partecipare
a qualche film minore come Mon Idole (2002),
Autoreverse (2002) e Adrenalina blu – La leggenda di
Michel Vaillant (2003). La vera svolta arrivo nel 2004 con
Troy, per proseguire con Il mistero dei Templari –
National Treasure (2004), Il colore della libertà –
Goodbye Bafana (2007), The Hunting Party (2007),
Il mistero delle pagine perdute (2007), Mr.
Nobody (2009), Bastardi senza gloria (2009), Unknown – Senza
identità (2011), The Host (2013) e Padri e figlie (2015). Tra gli ultimi film si citano
Oltre la notte (2017), Benvenuti a Marwen (2018) e Jeremiah Terminator
LeRoy (2018). Nel 2019 ha interpretato Rachel in The
Operative – Sotto copertura, ha prestato la voce ad un
episodio della serie Robot Chicken. Nel 2021 sarà Joyce nella serie
tv Swimming with Sharks e farò parte del cast della serie H24, 24 h
de la vie d’une femme. Nel 2022 sarà Marie nell’annunciato action
The 355 di Simon Kinberg.
2. Diane Kruger ha
vinto come Miglior Attrice a Cannes. Nel 2017, Diane
Kruger ha vinto il
Prix d’Interprétation Féminine al Festival di Cannes per il
film Oltre la notte, diretto da Fatih Akin. In questo film, l’attrice
interpreta una donna che rimane sconvolta dalla morte di suo marito
Nuri e del figlio Rocco, che sono rimasti uccisi nell’esplosione di
una bomba. La sua ricerca ossessiva degli assassini la tormenta,
decisa ad andare avanti e ad ottenere giustizia.
Diane Kruger nuda
3. Diane Kruger e
l’incidente hot a Cannes. Nel 2015, Diane Kruger aveva
conquistato tutti con il suo charme e il suo innato sex appeal,
rimanendo vittima di un incidente hot che ha fatto il giro del
mondo. Infatti, durante il photocall del film Maryland,
l’attrice ha sbagliato posa: mentre cercava di sedersi sul celebre
muretto, il suo mini dress color celeste si è alzato un po’ troppo,
scoprendo le gambe e rivelando dell’intimo color porpora.
4. Diane Kruger ha rivelato
di non aver mai subito abusi da parte di Tarantino. Lo
scorso anno, Hollywood e il resto del mondo, restava sconvolto
dall’enorme quantità di accuse di molestie. Sostenitrice delle
donne che hanno subìto abusi, l’attrice era scesa in campo per
difendere Quentin Tarantino, accusato poco tempo prima
per i suoi modi di lavoro sul set di Kill Bill che avevano coinvolto Uma Thurman. La Kruger ha voluto specificare e
chiarire che sul set di Bastardi senza gloria, durante la
scena dello strangolamento, le mani che si vedono sono quelle del
regista stesso e di essere stata tratta con assoluto rispetto e di
non essere stata vittima di alcun tipo d’abuso.
Diane Kruger: Instagram
5. Diane Kruger ha un
profilo Instagram molto attivo. L’attrice tedesca dispone
di un profilo personale sul sociale di Instagram, seguito da più di
815mila persone. Il numero dei suoi post è pressoché infinito,
composto da poco meno di 2700 pubblicazioni tra foto e video.
Considerati i numeri e guardando il suo profilo, si denota come la
Kruger sia molto attiva sul social, mettendo in mostra la sua vera
natura. Sono molte le foto che la vedono protagonista tra momenti
di lavoro e quelli della quotidianità, così come sono molti i post
ironici e sarcastici che l’attrice si diverte a pubblicare.
Diane Kruger e Joshua Jackson
6. Diane Kruger è stata
fidanzata a lungo con
Joshua Jackson. Joshua Jackson (ex star di Dawson’s
Creek) e la Kruger fanno parte della categoria “ci eravamo tanto
amati”: i due, infatti, si sono detti addio nel 2016 dopo dieci
anni insieme. Gli attori si erano conosciuti nel 2006, quando lei
stava uscendo dal matrimonio, durato cinque anni, con Guillame Canet. Non è chiaro quali siano stati
i motivi della rottura, ma i due hanno deciso di rimanere
amici.
Diane Kruger e Norman Reedus
Attualmente è legata all’attore Norman Reedus con il quale ha avuto la sua
prima figlia nel 2018.
7. Diane Kruger e
Joshua Jackson si sostengono vicendevolmente. Per i
due l’amore ormai è scomparso, ma è rimasto un grandissimo affetto,
tanto da sostenersi a vicenda. Non a caso, l’attore canadese non
avuto remora alcuna nel lodare la ex per la sua vittoria come
Miglior Attrice Protagonista al Festival di Cannes del 2017, cioè
circa un anno dopo la rottura. Infatti, nonostante i due si fossero
detti addio da tempo e lei ormai era già insieme a Norman Reedus (da cui ha avuto recentemente
una bambina), Jackson ha pubblicato un post su Instagram con una
dedica deliziosa “Yes, she Cannes. Conoscendo la tua integrità
e la dedizione che metti in ogni ruolo, sono pieno di gioia nel
vederti ottenere il riconoscimento che meriti. La sola domanda è
perché ci abbiano messo così tanto!”.
Diane Kruger: Troy
8. Diane Kruger ha avuto
successo grazie a Troy. Nonostante la carriera della
giovane attrice fosse cominciata già da qualche tempo, fu grazie a
Troy che ottenne il successo sperato, tanto che non si è
più arrestata e ha continuato a decollare. Scelta per la sua
bellezza eterea e perché avrebbe potuto impersonare al meglio il
ruolo di Elena, per interpretare il suo personaggio le venne
suggerito di aumentare di qualche chilo.
9. Diane Kruger ha definito
Peter O’Toole una persona sgradevole. In un’intervista
di qualche tempo fa, l’attrice tedesca ha rivelato che
Peter O’Toole è stato l’attore più cattivo con cui
abbia mai lavorato. Stando alle sue parole, durante le riprese di
Troy, nel 2004, l’attore non era per niente in forma “Era
soltanto un ubriacone… nel film non aveva un gran ruolo, ha girato
solo due giorni, ma voleva che tutti sapessero che lui fosse Peter
O’Toole e che si comportassero di conseguenza. Inoltre, non aveva
la forza per lavorare al meglio, i set in cui abbiamo girato erano
abbastanza complicati, con scale, ecc. Cose che lui non era in
grado di gestire, sia per l’età, sia perché era sempre
ubriaco”.
Diane Kruger oggi
10. Diane Kruger si sta
prendendo una piccola pausa. Nell’ultimo periodo, la
Kruger sta diradando il lavoro per potersi concentrare al meglio
sulla sua famiglia e sulla bambina nata da qualche mese e avuta dal
compagno Norman Reedus. Infatti, non sono molti i
suoi progetti futuri: nel 2019 la si vedrà nel film The
Operative, mentre è stata annunciata come membro del cast di
Butterfly in the Typewriter.
Sono state annunciate le nomination
ai Nastri D’Argento 2021, l’edizione numero 75 del
premio cinematografico assegnato dal sindacato dei giornalisti di
cinema italiani. Non ci sono quest’anno film acchiappatutto, ma le
nomination sono state suddivise per un numero di film relativamente
alto, mentre sono state prese tanto in considerazione opere prime,
film diretti da donne, film di genere e nomi piccoli del panorama
cinematografico, scelte che dimostrano un impegno e una ricerca
notevole per il sindacato.
NASTRI D’ARGENTO 2021: LE NOMINATION
MIGLIOR FILM
Assandira di Salvatore MEREU
Cosa sarà di Francesco BRUNI
Le sorelle Macaluso di Emma DANTE
Lei mi parla ancora di Pupi AVATI
Non mi uccidere di Andrea DE SICA
MIGLIORE REGIA
Pupi AVATI Lei mi parla ancora
Francesco BRUNI Cosa sarà
Antonio CAPUANO Il buco in testa
Emma DANTE Le sorelle Macaluso
Edoardo PONTI La vita davanti a sé
MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
Pietro CASTELLITTO I Predatori
Maura DELPERO Maternal
Nunzia DE STEFANO Nevia
Carlo S. HINTERMANN The Book of Vision
Gianluca JODICE Il cattivo poeta
Mauro MANCINI Non odiare
MIGLIORE COMMEDIA
Genitori Vs Influencer
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
Si vive una volta sola
Sul più bello
Tutti per 1- 1 Per tutti
SOGGETTO
La volta buona Vincenzo MARRA
Palazzo di Giustizia Chiara BELLOSI
Padrenostro Claudio NOCE, Enrico AUDENINO
Regina Alessandro GRANDE, Mariano DI NARDO
Rosa Pietra Stella Massimiliano VIRGILIO, Giorgio CARUSO
SCENEGGIATURA
Cosa sarà Francesco BRUNI, collaborazione Kim ROSSI STUART
Governance – Il prezzo del potere Michael ZAMPINO, Heidrun
SCHLEEF, Giampaolo RUGO
Le sorelle Macaluso Emma DANTE, Elena STANCANELLI, Giorgio
VASTA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Sydney SIBILIA,
Francesca MANIERI
I predatori Pietro CASTELLITTO
ATTRICE PROTAGONISTA
Valeria BRUNI TEDESCHI Gli indifferenti
Valeria GOLINO Fortuna, Lasciami andare
Alba ROHRWACHER Lacci
Teresa SAPONANGELO Il buco in testa
Daphne SCOCCIA Palazzo di Giustizia
ATTORE PROTAGONISTA
Pierfrancesco FAVINO Padrenostro
Sergio CASTELLITTO Il cattivo Poeta
Alessandro GASSMANN Non odiare
Fabrizio GIFUNI La belva
Kim ROSSI STUART Cosa sarà
ATTRICE NON PROTAGONISTA
Linda CARIDI Lacci
Carolina CRESCENTINI La bambina che non voleva cantare
Donatella FINOCCHIARO Il delitto Mattarella
Raffaella LEBBORONI Cosa sarà
Sara SERRAIOCCO Non odiare
Pina TURCO Fortuna
ATTORE NON PROTAGONISTA
Fabrizio GIFUNI Lei mi parla ancora
Vinicio MARCHIONI Governance, il prezzo del potere
Michele PLACIDO Calibro 9
Massimo POPOLIZIO I predatori
Francesco PATANE’ Il cattivo poeta
ATTRICE COMMEDIA
Antonella ATTILI Il ladro di cardellini
Eugenia COSTANTINI La tristezza ha il sonno leggero
Loretta GOGGI Burraco fatale, Glassboy
Miriam LEONE L’amore a domicilio
Valentina LODOVINI 10 giorni con Babbo Natale
ATTORE COMMEDIA
Elio GERMANO L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
Fabio DE LUIGI 10 giorni con Babbo Natale
Simone LIBERATI L’amore a domicilio
Nando PAONE Il ladro di cardellini
Eduardo SCARPETTA Carosello Carosone
Fabio VOLO Genitori Vs Influencer
FOTOGRAFIA
Francesca AMITRANO La tristezza ha il sonno leggero
Tani CANEVARI Tutti per uno, uno per tutti
Francesco DI GIACOMO Non mi uccidere
Gherardo GOSSI Le sorelle Macaluso
Daniele CIPRI’ Il cattivo poeta
COSTUMI
Andrea CAVALLETTO Il cattivo poeta
Alessandro LAI Uno per tutti, tutti per uno
Maria Cristina LA PAROLA mio corpo vi seppellirà
Nicoletta TARANTA L’incredibile storia dell’Isola delle
Rose
Mariano TUFANO The Book of Vision
SCENOGRAFIA
Giada CALABRIA Gli indifferenti
Marcello DI CARLO Il mio corpo vi seppellirà
Emita FRIGATO Le sorelle Macaluso
Maurizio SABATINI La vita davanti a sè
Tonino ZERA L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
MONTAGGIO
Benni ATRIA Le sorelle Macaluso
Massimo FIOCCHI Lasciami andare
Pietro LASSANDRO The Book of Vision
Paola FREDDI con Antonio CELLIN Assandira
Pietro MORANA Non mi uccidere
SONORO
Gianluca COSTAMAGNA Le Sorelle Macaluso
Carlo MISSIDENTI Lacci
Valentino GIANNI’ Padrenostro
Francesco LIOTARD Lasciami andare
Alessandro PALMERINI, Alessandro ZANON I predatori
CASTING DIRECTOR
Francesca BORROMEO L’incredibile storia dell’Isola delle
Rose, e con Federica BAGLIONI Carosello Carosone
Valeria MIRANDA Il mio corpo vi seppellirà
Beatrice KRUGER Governance, il prezzo del potere
Rossana PATRICELLI Assandira
Francesco VEDOVATI I predatori
COLONNA SONORA
Stefano BOLLANI Carosello Carosone
Michele BRAGA L’incredibile storia dell’Isola delle Rose,
Shadows
Davide CAPRELLI Est -Dittatura Last Minute
Andrea FARRI, Andrea DE SICA Non mi uccidere
PIVIO & Aldo DE SCALZI Non odiare
CANZONE
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
CEROTTI Musica, testi Federico ZAMPAGLIONE, GAZZELLE
interpretata da TIROMANCINO per Morrison
GLI ANNI DAVANTI Musica, testi e interpretazione PACIFICO per
Genitori Vs Influencer
IO SÌ (SEEN) Musica e testi Laura PAUSINI e Niccolò AGLIARDI,
interprete Laura PAUSINI per il film La La vita davanti a sè
MAGIC Musica e testi di Greta MARIANI, Alessandro MOLINARI,
interprete Greta MARIANI per il film Addio al nubilato
SUL PIÙ BELLO Musica Andrea DE FILIPPI, Lorenzo MILANO, testo
di Andrea DE FILIPP interprete ALFA per il film Sul più bello
I PREMI SPECIALI GIA’ ASSEGNATI DAL DIRETTIVO
NAZIONALE
IL FILM dell’ANNO
MISS MARX di Susanna NICCHIARELLI
Nastri d’Argento per Regia, Produzione, Costumi, Colonna
sonora(Vivo Film, RAI Cinema, Massimo Cantini Parrini, Gatto
Ciliegia contro il Grande Freddo)
NASTRO DI PLATINO
Sophia LOREN
La vita davanti a sè
NASTRO SPECIALE 75
Renato POZZETTO
Lei mi parla ancora
Saranno annunciati nei prossimi giorni
anche
IL NASTRO EUROPEO 75
I PREMI ‘GUGLIELMO BIRAGHI’ e ‘GRAZIELLA BONACCHI’ per i
giovani
Luca,
disponibile in streaming in esclusiva su Disney+ dal 18 giugno per
tutti gli abbonati, è una storia divertente ed emozionante che
parla di amicizia, di crescita personale e racconta di due mostri
marini adolescenti in un’estate che cambierà la loro vita. Il nuovo
lungometraggio d’animazione Disney e Pixar è diretto dal candidato
all’Academy Award Enrico Casarosa (La
Luna) e prodotto da Andrea Warren (Lava, Cars
3).
Luca Argentero (Lorenzo Paguro)
presta la propria voce nella versione italiana del film, insieme a
Giacomo Gianniotti (Giacomo), Marina
Massironi (Signora Marsigliese) e Saverio
Raimondo (Ercole Visconti), che sono anche tra i
doppiatori della versione originale. Il cast di voci include
inoltre Fabio Fazio (Don Eugenio, prete di
Portorosso), Orietta Bertie Luciana
Littizzetto (Concetta e Pinuccia Aragosta).
Alberto Vannini, Luca Tesei e
Sara Ciocca interpretano i protagonisti Luca,
Alberto e Giulia. Tra i camei presenti nel film quello di
Alberto, il migliore amico d’infanzia del regista
Enrico Casarosa (pescatore – nella versione originale del
film, questo personaggio è doppiato da Enrico Casarosa), e degli
influencer Luciano Spinelli e Nick
Pescetto (contadini di mare).
Ambientato in una splendida città
di mare della Riviera italiana, l’originale film d’animazione
Disney e Pixar Luca
è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di
crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da
gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca
condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico,
Alberto, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto
profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto
la superficie dell’acqua.
Arriva il 26 maggio su
Disney+ e al cinema, con
sfacciataggine, prepotenza e un’infinita dose di stile Crudelia,
il nuovo live action Walt Disney che racconta l’origine story della
spigolosa villain de La carica dei 101. Già interpretata con
successo da Glenn Close, il personaggio prende ora
le sembianze di Emma Stone che ne racconta la giovinezza e
l’ascesa nella Londra degli anni ’70.
Estella è una bambina
ribelle, sin dalla più tenera dimostra di non voler affatto
uniformarsi ai coetanei e alla società che le ruota intorno, sia
questa la casa, con le sue regole, sia questa la scuola, dove
Estella proprio non riesce a integrarsi, tanto che con sua madre
cominciano a dare un nome a quella parte di lei che si agita e si
muove sempre sopra le righe: Crudelia (in inglese la
contrapposizione tra Estella e Cruella è molto più efficace, ma
ormai il personaggio Disney ha una posizione così radicata nel
cuore dei fan che sarebbe sciocco ripristinare l’originale per una
frivola assonanza). Alla luce dell’incompatibilità della
bambina con l’ambiente in cui sta studiando, la madre di Estella
decide di partire per Londra, facendo prima tappa in un antico
maniero all’interno del quale si sta svolgendo una festa. Qui, la
ricca padrona di casa potrebbe aiutare madre e figlia con un
piccolo sostegno economico, anche se Estella non sa per quale
ragione questo possa mai accadere. Tuttavia, una improvvisa svolta
tragica spingono la bambina a fuggire e a rifugiarsi a Londra, in
un riparo di fortuna, dove conosce Orazio e Gaspare, due orfani
come lei, che diventeranno la sua famiglia.
Siamo catapultati così
in una Londra buia e operosa, ricca di vita, di stimoli, di novità,
in cui la giovane e brillante Estella decide di mettere a frutto le
sue capacità di stilista, in maniera… creativa. Ma dovrà fare lo
sforzo di integrarsi e di lasciare nascosta quella personalità
anarchica che è dentro di lei, la sua parte cattiva.
Craig Gillespie è stato
chiamato da Disney a compiette l’impresa impossibile: realizzare un
film di origini su un villain e non tradire quella natura cattiva
che caratterizza il personaggio. Ci avevano provato anche con
Malefica, ma in quel caso si era ceduto ad una goffa redenzione del
personaggio, trasformando la malefica (appunto!) Fata de La Bella
Addormentata nel Bosco, in una madre putativa amorevole e
iper-protettiva. In questo caso Crudelia è effettivamente crudele,
nata cattiva e brillante, e va bene così.
Attenzione però, il
personaggio interpretato da Emma Stone non è certo aspirazionale,
può senza dubbio far sentire a casa quelle persone che fanno fatica
a integrarsi in schemi e regole precostituite, ma il film non
glorifica la sua cattiveria, alla quale c’è costantemente da
contraltare la cautela di Gaspare e Orazio, ma la racconta dal
punto di vista dell’affermazione personale. Nell’abbandonare la
buona Estella, abbracciando la furia creativa di Crudelia,
la protagonista impara anche ad accettare la sua vera natura che
racchiude anche la forza e la determinazione per affermare il suo
talento, puro e cristallino e assolutamente selvaggio
nell’espressione di sé, a partire dalla seconda parte del film in
poi.
Born brilliant, born bad – Nata brillante, nata cattiva
Crudelia fugge alla
standardizzazione dei live action Disney mostrando chiaramente
l’impronta del suo regista, Gillespie si sente nel ritmo, nei tempi
della storia, nella scelta di inquadrature, e tutto questo non fa
che arricchire una storia che più che nella drammaturgia, ripone
nella rappresentazione il suo punto di forza. La colonna sonora del
film costituita dalle hit degli anni ’70, il trucco e soprattutto i
costumi di Jenny Beaven rendono Crudelia sfarzoso, frenetico,
opulento, rock, un lavoro di artigianato inedito e
sontuoso.
Ovviamente il cuore del
film è Emma Stone, i suoi occhi grandi, messi in
risalto da kajal e volto di porcellana, l’iconica acconciatura
bicolore, la disinvoltura con cui sui molteplici red carpet nel
film sfoggia stili e abiti, opere d’arte potremmo dire, sempre
diversi e più arditi, contribuiscono a rafforzare
un’interpretazione chiaramente divertita e non per questo meno
attenta alle sfumature emotive di cui è ricco il personaggio. Di
fronte a lei si staglia la Baronessa di Emma Thompson: tanto rigida, strutturata,
classica e impeccabile quanto fluida, libera, selvaggia e moderna è
Crudelia. Le due donne si completano e si arricchiscono,
constatando che la stima e l’ammirazione dell’esordiente verso
l’affermata è intimamente ricambiata, nonostante la paura feroce
che la Baronessa ha di essere spodestata dal tetto della moda
londinese.
Emma contro Emma,
Baronessa contro Crudelia, già solo i duetti tra le attrici valgono
il prezzo del biglietto, perché sì, nonostante un il film arrivi in
piattaforma (dal 28 maggio su Disney+ con accesso VIP), Crudelia
arriva al cinema il 26 maggio, in sala per farsi godere di tutto lo
splendore rock della sua messa in scena.
Drammaturgicamente
rassicurante, Crudelia
può essere considerato non l’esaltazione di un cattivo, nonostante
sia fedele alla cattiveria della protagonista, ma un invito ad
abbracciare la propria natura e a valorizzare i propri talenti, in
un mondo che ha sempre più paura di lasciare spazio alle
novità.
Eternals,
l’attesissimo cinecomic dei Marvel Studios diretto dalla
regista premio Oscar Chloé Zhao(Nomadland),
arriverà nelle sale italiane il prossimo 3 novembre. Sulla trama
del film, ovviamente, vige il più assoluto mistero, nonostante il
teaser trailer ufficiale abbia dato – in maniera pur sempre velata
– alcuni importantissimi indizi in merito alla storia. Ecco quindi
tutto quello che sappiamo, ad oggi, sulla trama di Eternals:
1I Celestiali appariranno nel
film
Il
pezzo più grande della storia di Eternals
che la Marvel ha nascosto nel primo trailer sono, chiaramente, i
Celestiali. Finora gli esseri cosmici giganti non sono stati
avvistati in nessun filmato, anche se i Marvel Studios li hanno
usati nei primissimi concept art promozionali. In quanto creatori
degli Eterni e dei Devianti, è chiaro che appariranno nel
film.
Questo potrebbe anche essere il modo
attraverso cui la Marvel getterà le basi affinché i mutanti si
uniscano all’universo condiviso, poiché, nei fumetti, i Celestiali
sono anche responsabili del gene X. Il MCU ha impostato i
Celestiali attraverso il franchise di Guardiani della
Galassia, poiché Ovunque era in origine un Celestiale morto.
Eternals
mostrerà quanto sono potenti i Celestiali e spiegherà cosa è
successo al Celestiale che è diventato Ovunque.
A sedici anni
dalla prima uscita, torna dal 9 giugno nelle sale la versione
restaurata di Oldboy, il capolavoro di Park Chan-Wook,
distribuito da Lucky Red.
Il film, che si
presenta nel suo formato originale di ripresa 2.35:1, con audio
5.1., è stato rimasterizzato in 4K nel 2019, realizzato attraverso
la scansione del negativo originale 35mm, con la supervisione
costante del regista Park Chan-Wook. Il lungo processo di
rimasterizzazione, durato un anno, è stato effettuato in una suite
certificata Dolby Vision in Corea del Sud.
Per il nuovo
grading è stato scelto il formato HDR, che ha prodotto un risultato
superiore alla masterizzazione originale per la visione Home
Theatre, grazie allo sfruttamento dell’intera gamma dinamica
presente sul negativo originale.
Old boy,
che ha vinto nel 2004 il Gran Premio della Giuria Festival di
Cannes, ha conquistato da subito la critica ed è considerato oggi
una punta di diamante del cinema coreano, vero film di culto nel
panorama cinematografico internazionale, tanto che Spike Lee lo ha
omaggiato facendone un remake nel 2013.
Un film
originale, teso, dal forte impatto visivo e ricco di colpi di
scena, che ha conquistato gli spettatori di tutto il mondo con la
sua potenza immediata, suggestiva e visionaria.