Home Blog Pagina 757

Locked Down con Anne Hathaway: primi 10 minuti in anteprima

0
Locked Down con Anne Hathaway: primi 10 minuti in anteprima

La WB ha pubblicato in esclusiva sul canale youtube i primi dieci minuti di Locked Down, il film diretto da Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. And Mrs. Smith) con protagonisti Anne Hathaway (Les Misérables, Il Diavolo veste Prada, Le Streghe) e Chiwetel Ejiofor, (12 anni Schiavo, Doctor Strange), arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 16 aprile, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

In occasione dell’arrivo in Italia della pellicola, diretta da Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. And Mrs. Smith), sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia sono già disponibili 10 minuti in anteprima del film

In Locked Down Proprio quando decidono di separarsi, Linda (Anne Hathaway) e Paxton (Chiwetel Ejiofor) si ritrovano nel bel mezzo della pandemia Covid-19, costretti a vivere insieme nella loro casa londinese, a causa del lockdown obbligatorio. Sorprendentemente, anche se non riescono ad andare d’accordo su nulla, i due trovano una tregua quando Paxton viene assunto dall’azienda di Linda per consegnare delle pietre preziose. In isolamento domestico a causa del lockdown in tutto il Paese, dovendo quindi affrontare emozioni e interazioni che avrebbero preferito evitare, vivendo le proprie vite fuori casa, le cose raggiungono un crescendo che culminerà in una rapina epocale da Harrods.

Uno dei pochi film ad essere stato concepito, scritto, girato, finito e distribuito durante la pandemia, Locked Down è una commedia romantica con una “svolta”. La dualità del titolo stesso gioca con la situazione in cui molti di noi si trovano in questo momento: rinchiusi fisicamente in un’abitazione con partner, familiari, coinquilini, ma anche emotivamente e mentalmente bloccati in situazioni che ora siamo costretti ad affrontare in modi che non avremmo mai immaginato. C’è chi ha iniziato a cuocere il pane, chi si dedica al proprio lavoro, mentre altri fanno entrambe le cose – e pianificano una rapina di gioielli.

Scritto da Steven Knight e prodotto da P.J. van Sandwijk, p.g.a, Alison Winter, p.g.a, Michael Lesslie, il cast del film vede Anne Hathaway e Chiwetel Ejiofor, affiancati da Stephen Merchant, Mindy Kaling, Lucy Boynton, Dule Hill, Jazmyn Simon, con Ben Stiller e Ben Kingsley.

Mortal Kombat: le prime recensioni internazionali promuovo il film

0

Mortal Kombat uscirà nelle sale americane e su HBO Max alla fine di questo mese, ma la stampa internazionale ha già avuto modo di vedere l’attesissimo riavvio cinematografico del celebre videogioco: di conseguenza, è arrivata online la prima ondata di recensioni.

Dalla maggior parte dei critici il film è stato accolto in maniera positiva: a ricevere il maggior numero di elogi sono state le sequenze di combattimento, gli effetti speciali e la dedizione che il team ha riservato nel portare la brutale violenza e le sferzate di sangue tipiche del gioco originale sul grande schermo.

Tuttavia, la storia in generale e lo sviluppo narrativo di alcuni personaggi sono stati oggetti di alcuni pareri contrastanti, ma in generale pare che i fan di MK resteranno molto soddisfatti da questo nuovo adattamento. Di seguito una serie di estratti da alcune delle recensioni emerse online raccolti da Screen Rant:

Mufaddal Fakhruddin su IGN Middle East scrive: “Se sei un fan di Mortal Kombat, ti divertirai un mondo poiché riuscirai a colmare le lacune grazie alla tua conoscenza della serie videoludica e ti godrai la violenza. Ma per lo spettatore medio, ci saranno poche ragioni per preoccuparsi della posta in gioco. In definitiva, questo è ciò a cui si riduce il Mortal Kombat del 2021: un solido adattamento di videogiochi pieno di fan service per i gamer (aspettatevi un accenno al sequel nel finale) e un decente film d’azione per tutti gli altri.”

Kervyn Cloete, Critical Hit: “Sono uscito dal cinema completamente intrattenuto, ma anche curioso nei confronti del prossimo capitolo, che viene preannunciato nei momenti finale. Con un budget di soli 50 milioni di dollari, il film non avrà problemi ad andare in pareggio. Un sequel è quindi garantito. Speriamo che il franchise non sia vittima di nessuna fatalità.”

James Marsh, South China Morning Post: “Un adattamento da videogiochi allegramente violento. Di sicuro non si tratta di un dramma con personaggi complessi o sfaccettati. Mortal Kombat non è un film per palati fini o esigenti. Per chi invece saprà apprezzare… è il film che fa al caso vostro!”

A’bidah Zaid, Geek Culture: “Essendo un film basato su un videogioco molto popolare, Mortal Kombat porta sullo schermo con una certa efficacia l’universo originale. C’è cura e attenzione ai dettagli. La caratterizzazione dei personaggi è molto fedele a quella presente nei giochi. I costumi e gli stili di combattimento sono molto vicini all’originale. Le immagini, il sonoro, l’azione, la violenza… il film è tutto ciò che i fan aspettano di vedere dall’adattamento del 1995.”

Sergio Pereira, Fortress: “Ci sono alcuni problemi di ritmo e manca un vero sviluppo dei personaggi. Il montaggio è strano, di sicuro non è stata un’impresa facile. Eppure, il film riesce nel suo intento e alla fine vince. A volte abbiamo semplicemente bisogno di un film in cui c’è un personaggio che congela il sangue del suo nemico e lo usa per pugnalarlo.”

Husain Rizvi, Khaleej Times: “La trama principale tende ad indebolirsi durante il corso del film. Tuttavia, le fatality, l’interpretazione di Lawson e l’inizio di una nuova promettente era per il franchise rendeono l’esperienza Mortal Kombat degna di essere vissuta.”

Bryan Tan, Yahoo! News Singapore: “I fan saranno felici di sapere che si tratta di un aggiornamento molto significativo rispetto al film del 1997, che forse ha fatto ricorso a Word Art di Microsoft Word per le grafiche. Dai personaggi del film, i fan potranno aspettarsi le battute e le mosse iconiche presenti anche nel videogame.”

La sinossi ufficiale di Mortal Kombat

In Mortal Kombat, il campione di MMA Cole Young, abituato a farsi picchiare per soldi, è ignaro della sua eredità—e anche del perché l’Imperatore dell’Outworld Shang Tsung abbia mandato il suo guerriero migliore, Sub-Zero, e altri Cryomancer ultraterreni, per dargli la caccia.  Preoccupato per la sicurezza della sua famiglia, Cole parte alla ricerca di Sonya Blade responsabile della Jax, Maggiore delle Forze Speciali che porta anche lei sulla pelle lo stesso marchio del drago con cui Cole è nato.  Molto presto, si ritrova nel tempio di Lord Raiden, Antico Dio e Protettore di Earthrealm, che assicura riparo a tutti coloro che portano un marchio come il suo.

Qui, Cole si allena con guerrieri esperti come Liu Kang, Kung Lao e l’implacabile mercenario Kano, preparandosi a combattere con i più grandi campioni della Terra, contro i nemici dell’Outworld, in una battaglia in cui è in gioco il destino dell’universo. Riuscirà Cole ad essere abbastanza motivato da scatenare il suo arcana—l’immenso potere custodito nella sua anima—in tempo non solo per salvare la sua famiglia, ma anche per sconfiggere Outworld una volta per tutte?

Thunder Force: recensione del film con Melissa McCarthy

Thunder Force: recensione del film con Melissa McCarthy

Disponibile su Netflix, Thunder Force è una commedia supereroistica con Melissa McCarthy e Octavia Spencer protagoniste, quinta collaborazione tra Ben Falcone, regista e sceneggiatore del film, e la moglie McCarthy. Il film parte da premesse interessanti, che avrebbero potuto far svettare il film in chiave di regia, purtroppo non sviluppate però adeguatamente: commedia, action e fantascienza tentano di compenetrarsi, in una pellicola che non risulta altro che un pastiche di stilemi e stereotipi di genere mischiati confusamente, in cui alcuni momenti ben riusciti non riescono a sopperire al poco slancio del prodotto.

Thunder Force: la trama

Nel 1983 un raggio cosmico colpisce la Terra, mutando il dna di alcuni soggetti predisposti alla sociopatia, i Miscredenti, donandogli alcune capacità straordinarie. I genitori di Emily Stanton (Octavia Spencer), genetisti di Chicago specializzati nella ricerca sulla mutazione, vengono uccisi e così la giovane ambiziosa e determinata decide di impegnarsi nello studio e nella ricerca con un solo obiettivo: riuscire a sconfiggere i Miscredenti. A scuola fa la conoscenza di Lydia (Melissa McCarthy), con cui stringe una profonda amicizia. Il legame tra le due cresce sempre di più fino al momento in cui dovranno prendere decisioni importanti una volta divenute grandi, motivo per cui si allontaneranno. Gli anni passano e Lydia, sentendo la mancanza del legame più solido e autentico della sua vita, decide di mettersi di nuovo sulle tracce di Emily, ormai donna in carriera, ancora impegnata nella ricerca di un metodo per poter sconfiggere i Miscredenti. In circostanze divertenti inaspettate, finirà nel laboratorio di Emily, dove le verrà iniettato involontariamente il siero della super forza, a cui l’amica stava lavorando da tempo. A quel punto Emily prende la seconda formula, quella dell’invisibilità, e insieme decidono di formare le Thunder Force, un team privato contro i criminali della città.

Thunder Force: ritmi comici non gestiti in maniera ottimale

Il film si configura come una commedia legata al filone dei supereroi, con la differenza che al timone della narrazione abbiamo un duo tutto al femminile, impegnate in prima linea nello studio, allenamento e messa in atto dei loro poteri. La scelta di incentrare la storia su un eccentrico duo di eroine è un aspetto positivo della sceneggiatura di Falcone, oltretutto se aggiunto al fatto che le protagoniste sono lontane dallo stereotipo femminile di donna impeccabile e ineccepibile. Emily è determinata, ambiziosa , e si affermerà come una donna in carriera, lottando per raggiungere i propri obiettivi. Lydia è più schietta, a tratti burbera, ma piuttosto divertente e dal carattere esuberante. Le due personalità ci vengono quindi rappresentate pressochè agli antipodi, peccato che questa interessante dinamica vada quasi totalmente a spegnersi nelle situazioni comiche, non sposandosi appieno col messaggio che Ben Falcone avrebbe potuto rendere centrale nella narrazione.

Gli scambi di dialogo, con svariati riferimenti alla pop culture, offrono momenti esilaranti e irriverenti, ma sono pochi quelli ben riusciti. La storia si sviluppa in maniera piuttosto lineare e si avverte la mancanza di colpi di scena che avrebbero potuto aggiungere un tocco di imprevedibilità alla narrazione e aumentare il livello di tensione associato alla posta in gioco dei personaggi.

Per quanto riguarda le dinamiche che si instaurano tra le protagoniste, Falcone sembra intraprendere un percorso battuto più e più volte, che si basa sulla contrapposizione tra persona ordinaria e supereroe. Lo stereotipo di genere sarebbe riuscito ad ergersi a prodotto originale e umoristico, se i tempi comici fossero stati gestiti diversamente. La chimica fra le due attrici non è incendiaria quanto il titolo del film vorrebbe sottolineare: Octavia Spencer è costretta in un ruolo quasi di secondo piano e alla McCarthy spetta il compito di reggere sulle proprie spalle l’intero spalle, ma non è abbastanza. Le sequenze con Jason Bateman sono forse le uniche esilaranti, piene di verve e dell’intesa vincente per poter divertire lo spettatore. Nonostante ciò, i personaggi risultano essere piuttosto bidimensionali, senza alcuna incisiva profondità o ambiguità morale che possa sollevare riflessioni o quesiti nello spettatore, creando una vera e propria opposizione.

Thunder force

Thunder Force non riesce ad essere più che una visione d’intrattenimento

Visivamente la pellicola cattura lo spettatore, con alcuni effetti speciali discretamente resi sullo schermo, pur senza una notevole originalità in sede di regia. Thunder Force è l’ideale per una visione in famiglia, ma non riesce a spingersi più in là di mero prodotto di intrattenimento targato Netflix. Non c’è sinergia tra gli elementi tecnici e narrativi alla base del film, nessun punto fermo che faccia sì che questa alleanza tutta al femminile si distingua per coinvolgimento e incisività. Quello che ci rimane a fine visione sono le troppe gag comiche, che cercano di ritmare il racconto, ma risultano ridondanti, difficili da gestire. La MacCarthy si distingue senz’altro come attrice comica, eppure i suoi momenti comici risultano a volte quasi di troppo, nel loro voler sfociare quasi continuamente nell’assurdo.

Thunder Force avrebbe avuto tutte le premesse per essere classificato come buon film, sia da un punto di vista narrativo che di casting e performance attoriali, eppure inciampa nella rete degli stereotipi ancorati al genere delle narrazioni a tema supereroi; l’idea della coppia di eroine inaspettate e indipendenti viene ridicolizzata, scegliendo di ridurre il focus all’elemento puramente comico. Siamo quindi di fronte a un film che deve essere considerata una commedia leggera e godibile senza troppe pretese, leggera senza pretese, che lascia però un po’ di disappunto rispetto alle potenzialità che il film presenta e che non sono state sfruttate a dovere.

Warrior 3: HBO rinnova la serie per la terza stagione

0
Warrior 3: HBO rinnova la serie per la terza stagione

La serie drammatica Warrior arriverà su HBO Max per la sua terza stagione, ad annunciarlo è stato Casey Bloys, Chief Content Officer, HBO e HBO Max. Warrior 3 arriverà su HBO Max negli USA.

Warrior 3 è stato creato ed è prodotto da Jonathan Tropper (“Banshee”) per Tropper Ink Productions, prodotto da Justin Lin (regista di “Star Trek Beyond” e “Fast & Furious 9”) per Perfect Storm Entertainment, e produttore esecutivo di Shannon Lee per Bruce Lee Entertainment.

Warrior 3: quando esce e dove vederla in streaming

Warrior 3 uscirà nel 2022 negli USA su HBO Max. In Italia Warrior 3 andrà in onda su SKY. Warrior 3 in streaming sarà disponibile su NOW.

Warrior 3: la trama e il cast

Warrior è un dramma poliziesco crudo e pieno d’azione ambientato durante le brutali Tong Wars nella Chinatown di San Francisco alla fine del XIX secolo e basato sugli scritti della leggenda delle arti marziali Bruce Lee, le prime due stagioni, presentate in anteprima su Cinemax, sono ora streaming su HBO Max tramite piattaforme HBO.

In Warrior 3 ritorneranno Andrew Koji, Kieran Bew, Celine Buckens, Olivia Cheng, Dianne Doan, Dean Jagger, Langley Kirkwood, Maria-Elena Laas, Hoon Lee, Christian McKay, Dustin Nguyen (ha anche diretto l’episodio 6), Miranda Raison, Chen Tang, Joe Taslim, Jason Tobin, Joanna Vanderham, Tom Weston-Jones e Perry Yung.

Casey Bloys, Chief Content Officer, HBO e HBO Max citano: Warrior ha introdotto gli spettatori in un mondo distinto del passato, interpretato con azione dinamica e narrazione pertinente, con un cast brillante guidato da Andrew Koji. Non vediamo l’ora di vedere cosa porteranno Jonathan, Justin e Shannon nel prossimo capitolo di questa serie su HBO Max “.

Shannon Lee, produttore esecutivo, citazione di Bruce Lee Entertainment: “Justin, Jonathan e io siamo rimasti entusiasti quando Warrior è stato messo su piattaforme HBO per essere scoperto da una nuova legione di fan. Ora siamo entusiasti e grati per l’opportunità di fare un’altra stagione, e plaudiamo a HBO Max per aver compreso l’importanza di raccontare questa storia e per continuare a supportare questo livello di rappresentanza nel nostro settore. So solo che mio padre sta sorridendo in questo momento nel vedere questo spettacolo che ha sognato tanto tempo fa, continuando a battere le probabilità. Abbiamo tutte le intenzioni di offrire lo stesso alto livello di narrazione significativa e azione di Gung Fu nella stagione 3! “

La serie è tornata per la sua seconda stagione di dieci episodi il 2 ottobre 2020 su Cinemax. Salutata come “la serie d’azione più sottovalutata del secolo” da Inverse, Vanity Fair l’ha definita una “cavalcata affascinante e adrenalinica” che “infonde vita vivida agli aspetti del passato americano” e The Ringer l’ha evidenziata come una “corsa suprema “Serie con” sequenze di combattimento coreografate in modo impressionante “.

Crediti: la seconda stagione di Warrior è stata prodotta per Cinemax da Perfect Storm Entertainment, Tropper Ink Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e prodotto da Jonathan Tropper. Justin Lin, Danielle Woodrow e Andrew Schneider sono stati i produttori esecutivi per conto di Perfect Storm Entertainment. Shannon Lee è stato produttore esecutivo di Bruce Lee Entertainment. Prodotto esecutivo da Brad Kane e Richard Sharkey. Co-produttore esecutivo di Kenneth Lin, Evan Endicott e Josh Stoddard.

Fast and Furious 9: Justin Lin ha coinvolto dei veri scienziati per le scene nello spazio

0

Nella giornata di ieri è arrivato il nuovo trailer ufficiale di Fast and Furious 9, l’atteso nuovo capitolo della celebre saga adrenalinica con protagonista Vin Diesel, che arriverà nelle sale americane a giugno e in quelle italiane quest’estate (una data ufficiale non è stata ancora confermata).

Il nono capitolo sarà diretto da Justin Lin, veterano del franchise che in passato aveva già diretto numerosi episodi della saga. Il trailer diffuso ieri ha confermato che alcuni membri dell’equipaggio di Dom Toretto – nel trailer vediamo  Tej (Ludacris) e Roman (Tyrese Gibson) – riusciranno a volare grazie a delle macchine concepite come veri e propri veicoli spaziali. In una recente intervista con THR, è stato proprio Lin a spiegare di essersi rivolto a dei veri scienziati quando ha avuto l’idea di inserire nel film le macchine volanti.

“Sono andato a trovare Vin, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto: ‘Va bene, è arrivato il momento, ce lo siamo guadagnati’.”, ha spiegato il regista. “Una volta che ci siamo presi l’impegno, ho telefonato ad un sacco di scienziati missilistici che erano parecchio confuso dalla nostra idea. Abbiamo dato vita ad una serie di conversazioni molto divertenti.”

Poi ha aggiunto: “Ho parlato con diversi scienziati per imparare a conoscere il carburante e la fisica. Dall’altra parte continuavano a dire: ‘Aspetta, cosa? È questo ciò che vorresti davvero fare? Lo adoro!’. Ad ogni modo, non pensate di aver già visto tutto. Nonostante i primi due trailer diffusi ad oggi siamo molto lunghi, ci sono ancora tante cose che non abbiamo condiviso con voi.”

Il cast di Fast and Furious 9 e il capitolo finale della saga

Fast and Furious 9 vedrà nel cast Vin DieselMichelle Rodriguez, Jordana Brewster, John Cena, Tyrese Gibson, Lucas Black, Michael RookerNathalie EmmanuelHelen Mirren e Charlize Theron. Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga – che sarà diviso in due parti – concluderà definitivamente la serie principale, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo.

Avengers: Endgame, un’attrice di Community non sapeva di essere apparsa nel film

0

L’attrice Yvette Nicole Brown ha rivelato che non sapeva di essere in Avengers: Endgame, il cinecomic campione d’incassi dei Marvel Studios, diretto da Anthony e Joe Russo uscito nel 2019.

Prima di entrare a far parte della grande famiglia Marvel, i fratelli Russo erano conosciuti per aver lavorato a celebri serie tv quali Arrested Development e Community. I Russo non hanno mai dimenticato le loro radici, e spesso hanno coinvolto nei loro progetti Marvel numerosi attori del piccolo schermo con i quali avevano lavorato in passato.

È il caso di Yvette Nicole Brown, che proprio nella serie Community aveva il ruolo di Shirley Bennett. L’attrice statunitense è apparsa brevemente in Avengers: Endgame interpretando una dipendente dello SHIELD durante gli anni ’70 che scopre Steve Rogers (Chris Evans) e Tony Stark (Robert Downey Jr.) sotto copertura.

Ora, in una recente intervista con ComicBook, è stata proprio Brown ha rivelare di non essersi mai resa conto di aver preso effettivamente parte al cinecomic dei Russo. L’attrice ha spiegato che durante le riprese credeva che la scena sarebbe finita in Avengers: Infinity War: soltanto dopo aver visto Endgame ha realizzato per quale film aveva in realtà girato il suo cameo.

“Non avrei dovuto dire a nessuno del mio cameo, quindi ho mantenuto il segreto per circa due anni”, ha spiegato Yvette Nicole Brown. “Abbiamo girato la scena nel 2017, ma il film è uscito soltanto nel 2019. Stavano girando Infinity War e Endgame contemporaneamente. Quando ho girato la mia scena, sapevo che erano in corso le riprese del primo, quindi ho pensato che sarei finita in Infinity War. Infatti, quando è uscito il film e ho visto che non c’ero, ho pensato che era stata comunque una bellissima esperienza e che avevo avuto modo di lavorare con Chris e Robert. Ho pensato: ‘Non ha funzionato, ma va bene lo stesso’. Quando poi ho visto Endgame insieme ai miei amici, è arrivata la mia scena e ho pensato: ‘Ci sono!’. Era visibilmente scioccata, come tutti gli altri. Abbiamo urlato.”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

La torre nera, Akiva Goldsman: “Avremmo potuto fare di meglio”

0
La torre nera, Akiva Goldsman: “Avremmo potuto fare di meglio”

Akiva Goldsman, il produttore de La torre nera, ha confessato di aver numerosi rimpianti in merito all’adattamento cinematografico dell’omonima serie di romanzi ad opera di Stephen King, interpretato da Idris Elba al fianco del premio Oscar Matthew McConaughey.

Il film diretto da Nikolaj Arcel e prodotto da Ron Howard avrebbe dovuto dare vita ad un nuovo franchise cinematografico, ma a causa delle critiche negative, alla fine Sony Pictures ha deciso di rivedere i suoi piani. Nonostante abbia incassato 113 milioni di dollari al box office mondiale, a fronte di un budget di soli 66 milioni, La torre nera è stato ampiamente criticato per aver cercato di comprimere il complesso universo creato da King nella saga letteraria (composta da 8 romanzi) in un unico film.

Ora, in una recente intervista con THR, il produttore e sceneggiatore Akiva Goldsman (premio Oscar per A Beautiful Mind) ha ammesso di essersi pentito per come sono andate a finire le cose con La torre nera. Goldsman avrebbe dovuto supervisionare il progetto iniziale che prevedeva la realizzazione di un universo formato da film e serie tv collegati tra loro. Tuttavia, questi piani sono stati scartati a favore di un riavvio destinato al piccolo schermo che non avrà alcun tipo di legame con il film del 2017.

Akiva Goldsman e i rimpianti sull’adattamento de La torre nera

“Ho molti rimpianti per le parti del film che non hanno funzionato”, ha spiegato Goldsman. “La nostra migliore versione del film esisteva molto prima che i crossover tra cinema e tv e lo streaming diventassero una realtà. Sono molto legato ai libri originali che non sono finiti nella nostra versione del 2017. Ron Howard aveva un’idea in merito a cosa si potrebbe fare attraverso le varie piattaforme. Non riguardava il film, ma a volte, come spesso accade, le cose semplicemente non vanno in porto.”

Poi ha aggiunto: “Ci sono cose del film del 2017 che mi piacciono ancora oggi, e Idris Elba ha dato vita ad un Roland veramente incredibile. Penso che ci fossero troppi punti di vista diversi, incluso il mio, quando si è trattato di capire come raccontare una storia convincente sul grande schermo. Avremmo potuto fare di meglio.”

Tom Hiddleston rivela quando ha saputo della morte di Loki in Infinity War

0

Uno dei momenti più scioccanti della storia del MCU è sicuramente la morte definitiva di Loki (Tom Hiddleston) per mano di Thanos (Josh Brolin) durante la sequenza d’apertura di Avengers: Infinity War. Tuttavia, in Endgame la sua controparte del 2012 è riuscita a sfuggire al suo destino, insieme al Tesseract, creando una ramificazione nella linea temporale (sarà questa versione del Dio dell’Inganno ad essere al centro della serie Loki, in arrivo a giungo su Disney+).

Durante una recente intervista con Digital Spy proprio in occasione della promozione della nuova serie dei Marvel Studios, Tom Hiddleston ha spiegato come gli è stato comunicato che il suo personaggio sarebbe morto all’inizio del film di Anthony e Joe Russo. “Era la primissima scena a cui i Russo avevano pensato”, ha spiegato l’attore. “Me ne hanno parlato di persona, durante uno degli incontri con Kevin Feige, che mi stava mostrando alcuni dei primi bozzetti della storia di Thor: Ragnarok. Era maggio del 2016.” 

“Quindi, prima di iniziare a girare Ragnarok, sapevo già quale sarebbe stato il mio destino. Nessun gioco di parole”, ha continuato Hiddleston. “Poi è arrivato il momento. Tre giorni di riprese nel 2017, in primavera. Sono andato ad Atlanta e tutti sul set sono stati davvero generosi con me. Alcuni li conoscevo sin dai primissimi giorni.”

L’attore ha poi elogiato Josh Brolin, interprete di Thanos – “Non avrebbe potuto essere più dolce” – e ha ricordato il loro primo incontro: “In realtà, ci siamo incontrati quando sono atterrato, prima dell’inizio delle riprese. Mi ha semplicemente abbracciato e mi ha detto: ‘Mi dispiace, amico’. È stato un grande giorno e un grande momento.”

Tom Hiddleston su Loki: “È una serie che parla di identità”

Avengers: Infinity War è un film del 2018 diretto da Anthony e Joe Russo con Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris Evans e Scarlett Johansson.

In un viaggio cinematografico decennale senza precedenti, Avengers: Infinity War abbraccia l’intero Universo Cinematografico Marvel e porta sul grande schermo la più grande e fatale resa dei conti di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati dovranno essere pronti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo impeto di devastazione e rovina porti alla fine dell’universo.

Justice League Snyder Cut: confermato un riferimento a Watchmen

0
Justice League Snyder Cut: confermato un riferimento a Watchmen

Bryan Hirota, supervisore agli effetti visivi della Snyder Cut di Justice League, ha confermato che nel taglio di Zack Snyder è presente un riferimento a Watchmen, il film diretto da Snyder nel 2009 e basato sull’omonima miniserie a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons.

L’easter egg in questione riguarda la morte di Silas Stone in Justice League e il personaggio di Jon Osterman/Dottor Manhattan in Watchmen. Nella versione theatrical di Justice League, la maggior parte delle scene di Victor Stone, alias Cyborg (Ray Fisher), sono state rimosse. Uno dei momenti chiave dell’arco narrativo del personaggio è senza dubbio la morte di suo padre, Silas Stone (Joe Morton), che si sacrifica surriscaldando una Scatola Madre in modo che suo figlio possa rintracciare Steppenwolf. Questa scena, presente invece nella Snyder Cut, evoca la trasformazione di Jon Osterman (Billy Crudup) nel Dottor Manhattan in Watchmen.

In un’intervista con Screen Rant, Bryan Hirota, il supervisore agli effetti visivi di Justice League, ha parlato della Snyder Cut e ha confermato che la somiglianza tra la morte di Silas e quella di Jon non è una semplice coincidenza, spiegando che Snyder e John Desjardin (il supervisore agli effetti speciali di Watchmen) volevano che il sacrificio del padre di Victor ricordasse vagamente la scena della nascita del Dottor Manhattan.

“Zack e DJ pensavano che quella scena potesse ricordare la nascita del Dr. Manhattan, quindi quella scena è stata sicuramente usata come termine di paragone. Era sicuramente una delle cose a cui stavamo pensando quando abbiamo avuto l’idea. Penso che una delle poche differenze sia il fatto che nella scena di Silas vediamo la sua pelle bollire come all’interno di un forno a microonde, con piccoli pezzi dei suoi capelli che prendono fuoco e cose del genere. La morte di Silas è un po’ più disgustosa rispetto a quella di Watchmen, ma ci sono tantissime sfumature nel mezzo.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Hunger Ward, recensione del corto di Skye Fitzgerald

Hunger Ward, recensione del corto di Skye Fitzgerald

Hunger Ward è il nuovo lavoro di Skye Fitzgerald, regista e produttore che da tempo si dedica ai documentari, mettendo al centro questioni umanitarie. Questo suo nuovo film è un appassionato cortometraggio sulla guerra civile in Yemen, colpito duramente dal conflitto, dalla carestia e dalla fame. A soffrirne sono soprattutto i più piccoli. Il documentario è candidato agli Oscar ed è disponibile in prima visione assoluta, in esclusiva nazionale, dal 15 aprile su IWonderfull, piattaforma streaming video di I Wonder Puctures.

Storie di bambini in Hunger Ward

La Dott.ssa Aida Aisadeeq e l’infermiera Mekkia Mahdi lavorano nei reparti specializzati per la nutrizione artificiale di due grandi ospedali yemeniti e ogni giorno affrontano la dura realtà di una guerra che dura da sei anni e vede opposti l’Arabia Saudita e i ribelli sciiti huthi, sostenuti dall’Iran. Alcune forze occidentali, soprattutto Usa e Regno Unito, foraggiano l’Arabia Saudita, responsabile di bombardamenti, con armi, intelligence e supporto operativo. Gli Emirati Arabi sono alleati dei sauditi. Gli huthi hanno progressivamente preso il controllo del paese. L’Europa semplicemente non sembra interessarsi del conflitto. In questo panorama, il nemico contro cui lottano quotidianamente Aida e Mekkia, si chiama fame, malnutrizione. Ne soffrono i bambini e le bambine che vengono portati da loro in ospedale ogni giorno, affinché possano avere una speranza di sopravvivere. Omeima e Abeer sono due di loro. Hanno 10 e 6 anni e sono malnutrite. La dottoressa e l’infermiera se ne prendono cura, ma vi sono anche tanti altri bambini, accompagnati da genitori e nonne. Ogni bambino ha la sua storia, tutti sono accomunati dalla malnutrizione in un paese fiaccato dal conflitto e dal pesante embargo dell’Arabia Saudita, che impedisce l’arrivo di cibo e medicinali. Se le due bambine ce la faranno, Aida e Mekkia non possono dirlo, ma fanno ogni giorno del loro meglio, mentre il paese affronta la peggiore carestia degli ultimi cento anni. 

Il cinema umanitario di Skye Fitzgerald

Il regista Skye Fitzgerald  è qui al terzo lavoro della sua Refugee Trilogy – trilogia dei rifugiati – dopo  50 Feet from Syria, sull’impatto civile del conflitto in Siria, e Lifeboat, sul tema dei rifugiati e dei migranti, anch’esso nomianto all’Oscar, per la colonna sonora di William Campbell – Fitzgerald lo ha scelto anche per questo nuovo lavoro. Il regista afferma di aver voluto iniziare questa trilogia e intraprendere la strada di quello che chiama “Cinema Umanitario” perchè, nonostante una lunga carriera nel documentario, sia come regista che come produttore, si è reso conto che i suoi lavori precedenti “non raggiungevano un’audience abastanza ampia, né mettevano in moto un cambiamento sufficiente. Così ho cambiato il mio approccio per concentrarmi su un singolo principio fondamentale: l’empatia”. Poiché l’empatia, prosegue, fa sì che diventi “difficile creare barriere”. Così si arriva a Hunger Ward. 

Hunger Ward è spietato ma urgente

Dal punto di vista dei contenuti, Hunger Ward può essere considerato un parente dei reportage dalla Libia di Francesca Mannocchi o dei documenti visivi sul lavoro di organizzazioni umanitarie come Emergency o Medici Senza Frontiere. C’è lo stesso approccio realistico, anche crudo, la stessa urgenza e una simile capacità di creare quell’empatia  così fondamentale perchè lo spettatore senta vicino a sé ciò che, almeno geograficamente, è spesso molto lontano. Li accomuna la violontà di accendere i riflettori su realtà dimenticate o rimosse dalla coscienza dell’Occidente.

Visivamente, invece, siamo in pieno cinema. Al netto dell’eloquenza intrinseca delle immagini, il regista riesce a cogliere i dettagli più significativi, quelli che dicono tutto, e li mette in risalto grazie al lavoro d’equipe con il fotografo Jeffrey Ball e il montatore Dan Sadowsky. Accade ad esempio, con i disegni dei bambini sulla terrazza dell’ospedale, visibili dall’alto, che riassumono perfettamente la loro lotta per vivere, oltre a ricordare allo spettatore ciò che si perde, se si perde una di quelle vite. Non solo, come dice l’infermiera, “è come perdere un membro della famiglia”, ma si perde il futuro, la capacità di immaginare un mondo migliore. È questo, viene da dire guardando quei disegni, tutto ciò che dovrebbero fare quei bambini: giocare, andare a scuola. Invece si trovano a combattere per vivere. Così accade anche per la bilancia rudimentale che li pesa al loro arrivo: un grosso catino appeso a una corda. Da qui arriva un verdetto temuto, che dice quanto è grave il problema e quante speranze di sopravvivenza ci sono. Ci sono poi gli edifici distrutti dalle bombe, le macerie dopo un bombardamento a un funerale. Dei presenti restano solo scarpe ammassate in un immagine della quale è difficile trovare eguali nella memoria, a meno che non si torni alle montagne di scarpe nei campi di concentramento nazisti. Il grigiore del cemento domina l’ambiente. 

Colpisce poi lo sguardo delle due bambine: sembra quello rassegnato degli anziani. Sembrano già vecchie. Abeer non sorride, non gioca. Non è retorica ma un’associazione spontanea di idee quella con i bambinelli di molte natività, che non sorridono mai. Hanno lo sguardo mesto e grave da adulti anzitempo, perchè già prefigurano il proprio destino, la morte precoce. 

Di fronte alla morte, specie quando tocca dei bambini, ci si può chiedere se sia giusto o meno mostrarla, proporre immagini così forti. Se non possa apparire ricattatorio nei confronti dello spettatore.

Tuttavia, i 40 minuti duri, spietati di Hunger Ward sono da vedere per ricordare in che contesto si vive e capire chi si vuole essere. L’urgenza che muove il regista chiama lo spettatore alla stessa urgenza nel decidere come porsi di fronte a un conflitto dimenticato e a una delle peggiori crisi umanitarie del pianeta. 

Toxic Avenger: Jacob Tremblay nel cast con Peter Dinklage

0

Jacob Tremblay è stato scelto per recitare, al fianco di Peter Dinklage, in Toxic Avenger, che sarà prodotto da Legendary. Macon Blair è stato scelto in veste di regista del film. Sarà una rivisitazione contemporanea della commedia d’azione a basso budget di successo prodotta da Troma Entertainment del 1984.

The Toxic Avenger sarà una storia che, dietro la maschera di commedia irriverente, sul genere di Deadpool, porterà con sé contenuti importanti, come temi ambientali, sovvertendo i canoni del genere supereroistico hollywoodiano.

Quando un uomo qualunque in difficoltà viene spinto in una vasca di rifiuti tossici, viene trasformato in un mostro mutante che da emarginato, evitato dalla gente, diventa un eroe sfortunato, mentre lotta per salvare suo figlio, i suoi amici e la sua comunità dalle forze della corruzione e dell’avidità. Lloyd Kaufman e Michael Herz della Troma ricopriranno il ruolo die produttori.

Jacob Tremblay ha ricevuto una nomination ai SAG per la sua straordinaria interpretazione in Room del 2015, al fianco della vincitrice dell’Oscar Brie Larson, e nel 2017 ha recitato in Wonder, film di grande successo di critica e pubblico. È stato il protagonista della commedia di successo della Universal, Good Boys, nel 2019.

Prossimamente, Tremblay presterà la voce a Flounder, il pesciolino amico di Ariel, nell’imminente adattamento live-action della Disney de La Sirenetta, nonché il personaggio principale del prossimo film Disney e Pixar Luca.

Basic: trama, cast e curiosità sul film con John Travolta

Basic: trama, cast e curiosità sul film con John Travolta

Il regista John McTiernan è celebre per i suoi film di azione con note thriller, titoli entrati di diritto nella storia del cinema. Si parla di opere come Predator, Trappola di cristallo, Caccia a Ottobre Rosso e Last Action Hero. Attualmente, il suo ultimo film, Basic, è una nuova escursione nel genere, che va ad esplorare un misterioso caso di agente scomparsi in una missione particolarmente pericolosa. Girato nel 2003, il film si è avvalso dunque di un regista esperto della materia e di alcuni grandi interpreti di Hollywood. Nomi particolarmente noti che hanno portato la pellicola ad assumere il fascino che ancora oggi la contraddistingue.

Basic è stato scritto da James Vanderbilt, noto anche per le sceneggiature di film come Il tesoro dell’Amazzonia, Zodiac, The Amazing Spider-Man e Independence Day – Rigenerazione. Nel dar vita al progetto, Vanderbilt rivelò l’intenzione di trarre spunto dal film giapponese Rashomon per raccontare una complessa storia ambientata nel mondo del narcotraffico, con punti di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. La storia sembrò da subito quella giusta per McTiernan, che si interessò dunque a portare al cinema quanto scritto dallo sceneggiatore. Con un budget di 50 milioni di dollari, il film mancò però di affermarsi come sperato al momento della sua uscita.

Questo arrivò infatti a guadagnare appena 40 milioni di dollari, e anche la ricezione critica non fu delle migliori. Basic passò così quasi inosservato, venendo però piano piano riscoperto. Gli appassionati del genere troveranno infatti in questo un buon racconto, con tutte le caratteristiche del suo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Basic: la trama del film

Protagonista del film è l’agente Tom Hardy, membro della sezione narcotici noto per le sue capacità persuasive. Uomo di grande esperienza e ingegno, egli è chiamato ad indagare sulla scomparsa di un gruppo di uomini durante una spedizione molto speciale. Questa era guidata dal sergente Nathan West, di cui non si ha più traccia. Del gruppo vengono ritrovati solo due superstiti, Raymond Dunbar e Levi Kendall, quest’ultimo gravemente ferito e figlio di un capo di stato maggiore. Nessuno dei due, però, sembra disposto a collaborare con le indagini, rifiutandosi di rivelare cosa realmente sia successo durante la missione a Panama.

Ad accompagnare Hardy nella sua investigazione vi è anche il capitano Julia Osborne, la quale però sembra non apprezzare i metodi del suo nuovo partner di lavoro. Nonostante ciò, i due dovranno necessariamente unire le loro forze per poter sperare di risolvere il caso. Ben presto, Hardy arriverà ad individuare una serie di contraddizioni in quanto dichiarato dai due superstiti. Scoprire cosa ci facesse West e il suo team nella giungla, durante un uragano, e cosa sia realmente accaduto, diventerà una vera e propria ossessione. Il sentimento di avvicinarsi ad un’orribile verità, inoltre, si fa sempre più forte.

Basic cast

Basic: il cast del film

Ad interpretare l’agente Tom Hardy vi è l’attore John Travolta. Questi, che negli ultimi anni ha recitato in diversi thriller di buon successo, ha accettato subito il ruolo con grande entusiasmo. Ad affascinarlo, in particolare, vi erano tutte quelle caratteristiche psicologiche e comportamentali che rendono Hardy una personalità controversa tra bene e male. Per prepararsi al ruolo, inoltre, l’attore ha avuto modo di seguire la routine di alcuni agenti speciali, cercando poi di riproporre a suo modo quanto appreso. Accanto a lui, nei panni del capitano Julia Osborne, vi è l’attrice Connie Nielsen, celebre per essere la regina Ippolita in Wonder Woman. Questa accettò la parte lieta di poter dar vita ad un personaggio femminile di particolare spessore.

Ad interpretare lo scomparso sergente Nathan West vi è invece il celebre Samuel L. Jackson, il quale torna qui a lavorare insieme a Travolta dopo il film Pulp Fiction. Il look del suo personaggio è stato ispirato al regista Sergio Leone e all’attore fu permesso di avere grande margine di improvvisazione nelle sue battute. Ad interpretare i due sopravvissuti Raymond Dunbar e Levi Kendal vi sono invece gli attori Brian Van Holt e Giovanni Ribisi. Quest’ultimo, seguendo un suo metodo recitativo, rimase sempre nella mentalità del suo personaggio, anche durante le pause. Timothy Daly è il colonnello Bill Styles, mentre Taye Diggs è il misterioso Pike. L’attrice Roselyn Sanchez è invece Nunez.

Basic: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Basic è infatti disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 14 aprile alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

L’ora nera: trama e cast del film con Emile Hirsch

L’ora nera: trama e cast del film con Emile Hirsch

L’invasione aliena suscita da sempre grande timore e fascino negli spettatori di tutto il mondo. Nel corso della storia del cinema, innumerevoli sono i film che affrontano tale evento con punti di vista sempre diversi. Tra i titoli più celebri dal Duemila ad oggi si annoverano La guerra dei mondi e Ultimatum alla Terra, mentre meno noto è L’ora nera, diretto nel 2011 da Chris Gorak, qui alla sua opera seconda dopo aver realizzato Right at Your Door, a sua volta un film di genere catastrofico. Con questo suo nuovo film il regista ha così modo di affrontare un evento tanto celebre quanto continuamente rinnovabile.

A produrre L’ora nera vi è inoltre Timur Bekmambetov, regista noto in particolare per aver diretto La leggenda del cacciatore di vampiri. La presenza di questi, kazako naturalizzato russo, permise di spostare il punto di vista dal classico Stati Uniti alla Russia. Un cambio di ambientazione non da poco, che permette al film di guadagnare una serie di elementi di originalità di particolare fascino. Anche questo aspetto ha infatti contribuito al successo economico del film, capace di incassare oltre 60 milioni di dollari a livello globale, a fronte di un budget di 34. Considerato che il film è stato distribuito direttamente per il mercato home video in molti Paesi, tra cui l’Italia, si tratta di un risultato che conferma l’interesse nei confronti del titolo.

Per chi non avesse ancora avuto modo di vederlo, si tratta dunque di un film da non perdere, nonostante i suoi difetti, i quali azi gli donano un atmosfera ancor più insolita e accattivante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’ora nera: la trama del film

Il film ha per protagonisti cinque giovani, i quali si ritrovano ad arrivare nella capitale russa Mosca in un momento particolarmente sfavorevole. Una tempesta luminosa accoglie infatti Sean e Ben, giovani imprenditori in cerca di successo economico, come anche Natalie e Anne, dirette in realtà verso il Nepal ma costrette ad uno scalo imprevisto. Le due coppie di amici finiscono così con l’incontrarsi nei locali notturni della città, dove si imbatteranno anche in Skylar, l’uomo d’affari svedese che ha precedentemente imbrogliato Sean e Ben. La frenetica serata sembra essere il modo per dimenticare ogni problema e affanno, mettendo da parte rancori e delusioni.

Eppure, ben presto questa si rivela essere teatro per pericoli maggiori. Un improvvisa invasione aliena ha infatti luogo quella stessa notte, portando la città al collasso in tempi rapidi. Quello che fino a poco prima era il teatro di divertimenti e spensieratezza, è ora divenuto luogo di morte e paura. Composti da un’energia elettromagnetica, gli alieni uccidono brutalmente le forme di vita terrestri facendole a pezzi, grazie al fatto di risultare sostanzialmente invisibili agli esseri umani, anche se gli oggetti elettrici rivelano la loro presenza. I cinque ragazzi dovranno allora cercare di uscire vivi da quella situazione, spostandosi di notte e cercando di arrivare in una zona più sicura.

L'ora nera cast

L’ora nera: il cast del film

Come anticipato, protagonisti del film sono cinque ragazzi molto diversi tra loro. Il primo di questi è Sean, interpretato dall’attore Emile Hirsch, celebre in particolare per il film Into the WildNelle terre selvagge. Il suo compare Ben è invece interpretato da Max Minghella, noto per la serie The Handmaid’s Tale e regista del film Teen Spirit – A un passo dal sogno. Graziea a questo film, i due attori sono diventati grandi amici. Nel ruolo di Natalie si ritrova invece Olivia Thirlby, vista anche nelle serie Goliath e The L Word: Generation Q. La sua amica, Anne, ha il volto di Rachel Taylor, celebre come coprotagonista della serie Netflix Jessica Jones. Infine, Joel Kinnaman, noto per film come RoboCop, Suicide Squad e The Informer, interpreta l’uomo d’affare Skyler.

L’ora nera: le location, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Il film è stato realmente girato a Mosca, dove Berkamambetov possiede una casa di produzione cinematografica. Ciò ha permesso così di far acquisire al film un’atmosfera sconosciuta a molti dei film di questo genere. Nella capitale russa si sono così svolte riprese tanto nei luoghi più noti e caratteristici, quanto in ambienti meno conosciuti o accessibili ma altrettanto utili al film. La produzione è inoltre andata incontro ad una sospensione di tre settimane a causa dei forti incendi che hanno colpito la Russia nell’estate del 2010. Questi hanno infatti generato una nube di fumo che ha impedito di dar luogo alle riprese del film. Queste sono riprese soltanto nel mese di settembre, costringendo ad alcuni cambiamenti nelle location.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’ora nera è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 14 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 

Time, doc nominato agli Oscar, disponibile gratuitamente su Prime Video e YouTube

0

A partire da lunedì 12 aprile, Prime Video ha reso disponibile in streaming gratuito in tutto il mondo, anche senza abbonamento Prime, il documentario Amazon Original nominato agli Oscar Time della regista Garrett Bradley. Per una settimana, l’intenso e potente film sarà disponibile in streaming su Prime Video senza abbonamento Prime e su YouTube. Se Time dovesse vincere l’Oscar, entrerebbe nella storia: per la prima volta una regista nera vincerebbe un Academy Award per il Miglior Documentario.

Time è il documentario più premiato dell’anno, a partire dal debutto al Sundance Film Festival nel 2020, dove Garrett Bradley ha vinto il Best Director award for US Documentary Competition. Da allora, sia la regista che il film hanno continuato a ricevere importanti riconoscimenti tra cui il Gotham Award, il National Board of Review, il National Society of Film Critics, il New York Film Critics Circle, Los Angeles Film Critics Association, il Black Film Critics Circle, oltre ai premi per la regia a Doc NYC e agli IDA Awards.

Fox Rich è una donna combattiva. Imprenditrice e madre di sei figli maschi, ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita a battersi per ottenere il rilascio del marito, Rob G. Rich, che sta scontando una condanna a sessant’anni di prigione per una rapina che, in un momento di disperazione, commisero insieme agli inizi degli anni novanta. Alternando i video-diari che Fox ha registrato per Rob nel corso degli anni a scorci intimi della vita quotidiana della donna, la regista Garrett Bradley tratteggia un ritratto ipnotico della resilienza e dell’amore instancabile, elementi necessari per riuscire a prevalere sulle infinite separazioni imposte dal sistema carcerario degli Stati Uniti.

Time accosta filmati del passato e del presente incorniciati dalla voce narrante di Fox e dei suoi figli capace di restituire una prospettiva unica e intima sugli effetti a lungo termine della reclusione: bambini che crescono senza padri, mentre le madri sono obbligate a diventare non solo caregiver, ma anche esperte legali. Rivela anche come le famiglie si sostengano grazie alla speranza assoluta, una fede quasi, di riuscire un giorno a prevalere sulla separazione creata dal complesso sistema carcerario – come un antico retaggio di quello che un tempo era la schiavitù. Il film con il suo bellissimo bianco e nero e con un ritmo sinfonico conferisce valore epico alla storia di Fox e Rob – una storia, non solo di lotta, ma anche di amore profondo e resiliente.

Come ha fatto notare Bill Gates nelle sue Gates Notes, http://gatesnot.es/Time-documentary, “Questo è uno dei film più intimi che abbia mai visto. Tiene traccia di avvenimenti dal carico emotivo quasi insostenibile. C’è una scena, verso la fine, che non assomiglia a nient’altro abbia mai visto in un documentario… Se Time vincesse l’Oscar quest’anno, sarebbe il primo documentario diretto da una regista nera a ottenerlo. Il talento di Garrett Bradley la rende sicuramente meritevole di mettere a segno una simile pietra miliare.”

Time: Fox Rich, eroina del nostro tempo, racconta la sua vita e il suo amore

Time è diretto da Garrett Bradley (Alone, America) e prodotto da Lauren Domino (The Earth Is Humming, America), Kellen Quinn (Midnight Family,Brimstone & Glory), e Garrett Bradley. Gli executive producer sono Laurene Powell Jobs (The Price of Free, A Thousand Cuts), Davis Guggenheim (Waiting for ‘Superman,An Inconvenient Truth – 2014 Academy Award winner for Best Feature Documentary), Nicole Stott (Searching for Sugar Man, Restrepo), Rahdi Taylor (Minding the Gap, I Am Not Your Negro), e Kathleen Lingo (Walk Run Cha Cha, 4.1 Miles). Mentre i Co-executive producer sono Jonathan Silberberg (Paradise Lost 3: Purgatory, “Iconoclasts”) e Shannon Dill (Inheritance, He Named Me Malala).

Time è disponibile gratuitamente su Prime Video e su YouTube.

Fast and Furious 9: ecco lo spettacolare trailer!

0
Fast and Furious 9: ecco lo spettacolare trailer!

Ecco il trailer di Fast and Furious 9il nono capitolo della saga a quattro ruote che segna il ritorno di Dom Toretto.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release dopo un primo spostamento all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020), è fissata al 12 luglio 2021, solo al cinema.

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Fast and Furious 9 è un film d’azione diretto da Justin Lin con Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, John Cena, Tyrese Gibson, Lucas Black, Michael Rooker, Nathalie Emmanuel, Helen Mirren e Charlize Theron. Il film è un sequel di The Fate of the Furious del 2017, sarà la nona puntata del franchise.

Audrey Hepburn: Jacqueline Hoyt scriverà la serie biografica

0

Jacqueline Hoyt (sceneggiatrice, tra le altre, di The Good Wife, The Leftovers, CSI e di The Underground Railroad, la nuova serie di Barry Jenkins) firmerà la serie sulla vita di Audrey Hepburn, tratta da un soggetto scritto dal figlio di Audrey, Luca Dotti, con Luigi Spinola che Wildside, società del gruppo Fremantle, sta sviluppando. I produttori esecutivi sono Mario Gianani, CEO di Wildside, del gruppo Fremantle; Lorenzo Gangarossa con Ludovica Damiani; Luca Dotti e Luigi Spinola.

Nello scrivere quello che è stato un bestseller, Audrey At Home, Luca e Luigi hanno svelato aspetti inediti della personalità e della vita della grande attrice andando oltre l’interprete, madre e filantropa.

Andrea Scrosati, COO di Fremantle ha dichiarato: “Per Audrey il nostro obiettivo sarà ancora una volta quello di produrre un contenuto nato a livello locale ma rivolto a una platea mondiale. Credo che il team creativo riunito dalla Wildside e il progetto stesso abbiano le caratteristiche ideali perché questo accada”.

Sebastian Stan elogia Kevin Feige: “È sempre l’idea migliore a vincere”

0

Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è senza dubbio uno dei motivi principali per cui il MCU è diventato il franchise di grande successo che tutti conosciamo. In una recente intervista con Collider, la star di The Falcon and the Winter Soldier Sebastian Stan ha ribadito il ruolo fondamentale di Feige nei successo dei progetti passati e futuri del MCU.

L’attore ha spiegato che ha sempre amato lavorare con Feige, soprattutto per via dell’umiltà che lo contraddistingue e della passione costante che mette in ogni cosa che fa. “Penso che una delle cose di lui che sento di aver sempre amato è quanto sia modesto e quanto sia incredibilmente grato quando qualcosa funziona”, ha detto Stan su Feige. “10 anni dopo, o 11… insomma, quanti ne sono passati, sento come se quell’esuberanza infantile fosse rimasta intatta. Vedi quel luccichio nei suoi occhi che si illumina quando parli di un personaggio che ama… Penso che sia innamorato di quello che fa, e penso che sia una parte importante del motivo per cui c’è una passione costante da parte sua nel trovare sempre modi interessanti per raccontare una storia che abbia un senso.”

Stan ha poi continuato a lodare Feige e la propensione dei Marvel Studios a correre dei rischi per dare maggiore profondità ai suoi personaggi: “Non lo so, ma credo che Kevin non abbia il giusto riconoscimento che si merita. Ho pensato che WandaVision fosse davvero geniale. E sappiamo che Loki farà la sua stessa cosa. Anche il tono della nostra serie è molto diverso. Poteva sembra più simile a quello dei film, perché molto più radicato in quel tipo di narrazione, ma alla fine ciò che è venuto fuori è questa specie di commedia con al centro questi due personaggi. C’è un aspetto comico nel personaggio del Soldato d’Inverno che prima non si era mai visto. Kevin Feige si circonda delle persone migliori ed è sempre capace di far vincere l’idea giusta. Non si tratta di ego, e questo è molto importante”.

MCU: la cosa migliore che ogni eroe ha fatto

MCU: la cosa migliore che ogni eroe ha fatto

Il MCU è pieno di supereroi molto diversi tra loro, ognuno con i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza. Ad ogni modo, sono tutti eroi che – nel bene e nel male – cercano solo di aiutare gli altri e di fare la cose giusta. Ecco le migliori buone azioni che i principali eroi dell’universo cinematografico Marvel hanno compiuto fino ad ora:

Ant-Man: prendersi cura di sua figlia

Ci sono molti modi per dimostrare di essere una brava persona che fa cose giuste. Non sempre si tratta di sacrificare la propria vita, sebbene anche Ant-Man fosse disposto a farlo. Una delle sue qualità più accattivanti, che inevitabilmente lo rende un personaggio in cui è facile identificarsi, è il fatto che fa sempre del suo meglio per essere un buon padre per sua figlia Cassie.

Questo non vuol dire che sia perfetto, ma la ama molto e cerca di sostenerla e di essere il miglior padre possibile. Scott Lang è un ottimo esempio che spesso l’importante è essere soltanto una brava persona. La cosa migliore che fa Scott è essere, appunto, il papà di Cassie.

Hulk: trasformarsi in Smart Hulk

Più o meno a come accade per Ant-Man, anche i momenti da eroe di Hulk sono spesso più tranquilli, ma questo non significa che non siano importanti. Bruce Banner fatica durante tutto il franchise a sentirsi una brava persona che vale la pena salvare, a causa del fatto che all’inizio non sa come controllare Hulk.

Tuttavia, impara sia come avere il controllo su Hulk in vari modi, sia come accettare di più se stesso e la sua nuova identità. E, anche se questi potrebbero non rendere se paragonati ad altri momenti più spettacolri, anche amare sé stessi è a suo modo qualcosa di eroico. Vedere Hulk trovare finalmente la pace trasformandosi in Smart Hulk è davvero un grande momento.

Thor: diventare il re di Asgard

Thor è ovviamente un eroe che compie molte gesta eroiche usando prima il Mjolnir e poi lo Stormbreaker. È sempre disposto a combattere e a mostrare il guerriero che è in lui per proteggere gli altri, ma uno dei suoi momenti più importanti è quando raduna il resto degli Asgardiani dopo che Hela ha distrutto la loro terra e ha finalmente assunto il ruolo di leader.

Sfortunatamente, Avengers: Endgame ha in un qualche modo rivisitato questo momento, il che è un vero peccato, dal momento che racchiude davvero il significo dello sviluppo del personaggio di Thor nella sua intera trilogia.

Nebula: lasciarsi Thanos alle spalle e perdonare Gamora

Anche se Nebula potrebbe non essere il cuore pulsante dei Guardiani della Galassia, è comunque un personaggio importante. Il suo essere cattiva, all’inizio della storia, deriva da una notevole quantità di traumi che ha subito fin dall’infanzia e che l’hanno resa arrabbiata e piena di dolore.

Quando è in grado di lasciarsi alle spalle Thanos e perdonare Gamora, si tratta di qualcosa di molto importante per lei. È un atto di eroismo sicuramente più legato alla sfera personale, ma è piuttosto stimolante in diversi modi. Alla fine, si tratta di rivendicare l’indipendenza e lasciare andare il passato. 

Black Panther: mostrare compassione per Killmonger

T’Challa ha tutte le caratteristiche tipiche di un grande eroe in quanto è saggio, compassionevole e capace di adattarsi. Fa del suo meglio per essere un buon re ed è disposto a provare a cambiare il modo in cui vengono fatte le cose per aiutare più persone possibili.

Tuttavia, una delle sue migliori azioni è stata quando ha avuto compassione per Killmonger, anche dopo che questi aveva tentato di ucciderlo più volte. Poteva comprendere il dolore che Killmonger aveva provato e voleva provare a concedergli misericordia, oltre che giustizia. 

Captain Marvel: aiutare gli Skrull

All’inizio del film Carol, che fa parte della Starforce, crede che gli Skrull siano cattivi. Tuttavia, alla fine scopre che tutto ciò che ha imparato sulla guerra era in realtà una bugia.

È in grado di adattarsi a queste nuove informazioni e decide quindi di lavorare per proteggere gli Skrull. Questo dimostra che è una persona che è capace di distinguere il bene dal male e che vuole davvero proteggere le persone innocenti.

Spider-Man: salvare i suoi compagni di classe

Spider-Man è un eroe in cui è facile identificarsi perché, semplicemente, non è perfetto. È giovane, compassionevole e intelligente, ma spesso si ritrova a capire le cose nel momento in cui ne fa esperienza. Peter Parker ha fatto molte cose eroiche finora nel MCU, ma una delle migliori è stata quando ha salvato i suoi compagni di classe e altre persone al Washington Monument durante Spiderman: Homecoming.

Anche se potrebbe non essere sopraffatto o sapere completamente cosa sta facendo, lavorerà sempre duramente per assicurarsi di salvare vite e fare la cosa giusta. E questo fa parte di ciò che lo rende uno dei migliori supereroi. 

Captain America: far schiantare l’aereo per salvare vite

Ci sono molti momenti in cui Steve Rogers ha dimostrato di essere un vero eroe, anche prima di ricevere il Siero del supersoldato (come quando si gettò su una finta granata pensando che sarebbe esplosa).

In effetti, è noto per tratti della sua personalità come l’essere determinato e leale. Tuttavia, una delle cose migliori che ha fatto e che definisce davvero il suo personaggio è quando fa schiantare il Valkyrie nel ghiaccio per salvare vite umane dal tesseract. Spesso è disposto a sacrificarsi per salvare gli altri. 

Vedova Nera: tenere unita la squadra

Vedova Nera non ha sempre ottenuto quanto meritava nel MCU, ma è stato comunque un personaggio altamente eroico. Alla fine, cerca sempre di salvare le persone a cui tiene e lavora sodo per dimostrare di essere il migliore supereroe.

Uno dei suoi momenti più coraggiosi nel MCU è quando si impegna per tenere unita la squadra dopo lo Snap. Di tutti gli eroi, Nat è quello che fa andare avanti il ​​loro lavoro e che mantiene in funzione il complesso dei Vendicatori, così che ci sia un posto in cui tutti possono tornare. Agisce guidata dal cuore in questo caso ma continua a combattere, continua a sperare, anche quando molti degli altri eroi non lo fanno.

Iron Man: salvare l’universo usando il Guanto dell’Infinito

Questo momento è al primo posto in questa classifica perché non solo perché è davvero eroico, ma anche perché è davvero memorabile. Anche se ci sono molti altri Vendicatori bravi quanto Tony, non si può negare che questo sia stato concepito per essere un alto momento cinematografico.

Tony ha salvato l’intero universo sacrificando se stesso, ma ha anche dimostrato di essere disposto a rinunciare alla sua vita per salvare gli altri nei primi film dedicati ai Vendicatori. Tuttavia, è in questa scena finale che Tony Stark mostra il meglio di sé e del suo vero altruismo.

Star Wars: L’alta Repubblica, una maratona speciale su Twitch con Panini Comics

0

Una nuova era ha inizio! Giovedì 22 aprile si aprono ufficialmente anche in Italia le porte de L’Alta Repubblica. Panini Comics porta in libreria, fumetteria e negli store online l’età dell’oro dei Jedi, il nuovo capitolo dell’universo narrativo di Star Wars, in continua espansione tra cinema, serie tv, fumetti e romanzi.

Per celebrare al meglio questa giornata, Panini Comics inaugura il suo canale Twitch TV con una maratona speciale di oltre 10 ore. Il team editoriale, a partire dalle ore 12 di giovedì 22, sarà alla guida di un viaggio nell’era dell’Alta Repubblica per presentare al pubblico questo ciclo senza precedenti, dal piano editoriale alla scoperta di Star Wars, con approfondimenti a cui prenderanno parte tanti ospiti. Alla Maratona Star Wars: L’Alta Repubblica parteciperanno, tra gli altri – in rigoroso ordine alfabetico – Caleel, Giuseppe Camuncoli, Stefano Cavada, MarcoChecchetto, Nicola DeGobbis, Adrian Fartade, Luca Perri, Luca Raina, Violetta Rocks, gli Slim Dogs e Victorlaszlo88. Lettura dal vivo, cucina, giochi, scienza, arte sono solo alcuni dei momenti in cui si svilupperà la Maratona che, grazie anche all’apporto dei creator ospiti, diventerà una vera e propria immersione nel nuovo capitolo di una delle saghe più amate della storia. Il palinsesto completo della giornata è disponibile sui canali social ufficiali Panini Comics Italia.

Nell’epoca dell’Alta Repubblica la Galassia è in pace, governata dalla leggendaria Repubblica e protetta dai nobili e saggi Cavalieri Jedi, in un periodo di massimo splendore. Le storie presentate in questo ciclo sono ambientate nel 232 BBY, ben 200 anni prima degli eventi di Episodio I, un periodo inesplorato della saga di Star Wars. Sono tre le proposte che danno ufficialmente il via all’atteso progetto: i romanzi La Luce dei Jedi e Una Prova di Coraggio e il primo numero della serie a fumetti ambientata nell’Alta Repubblica, impreziosito da una variant cover realizzata daGabriele Dell’Otto.

Firmato da Charles Soule, La Luce dei Jedi è l’opera che pone le basi su cui si sviluppa l’intero ciclo. Prima dell’Impero, i Jedi illuminavano la via della galassia nell’era dell’Alta Repubblica. La pace regnava grazie a un benevolo Senato in cui i Jedi erano un esempio di saggezza e forza. Ma anche la luce più accecante può proiettare un’ombra, e qualcosa di molto sinistro sta per sorgere ai margini dei confini della Repubblica.

  • Prezzo: € 24,00
  • Pagine: 384
  • Rilegatura: Cartonato + sovracover
  • Formato: cm 16,5×24
  • Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Una Prova di Coraggio è il romanzo young adult di L’Alta Repubblica scritto da Justina Ireland. Vernestra Rwoh, diventata un Cavaliere Jedi a soli quindici anni, ha il compito di proteggere il genio undicenne Avon Starros nel viaggio verso la stazione Starlight Beacon. Un attentato sulla nave obbliga però i due, il suo droide J-6 e un altro gruppo di ragazzi a un atterraggio di emergenza su una luna boscosa. Quali pericoli si nascondono nella foresta?

  • Prezzo: € 20,00
  • Pagine: 240
  • Rilegatura: Cartonato + sovracover
  • Formato: cm 14,7×18,8
  • Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Negli USA ha registrato oltre 250.000 copie vendute ed è diventato un evento editoriale senza precedenti. Il primo numero della serie a fumetti L’Alta Repubblica scritta da Cavan Scott e illustrata da Ario Anindito, con i colori dell’italiana Annalisa Leoni, dedicata all’età dell’oro dei Jedi è disponibile anche con una variant cover d’eccezione realizzata da Gabriele Dell’Otto.

  • Prezzo: € 3,00 (variant € 5,00)
  • Pagine: 32
  • Rilegatura: Spillato
  • Formato: 17X26 cm
  • Interni: Colori
  • Distribuzione: fumetteria e online

Siete pronti a entrare in una nuova epoca inesplorata? L’appuntamento è per il 22 aprile su Twitch TV con la Maratona Star Wars: L’Alta Repubblica e in libreria, fumetteria e su Panini.it con i romanzi e i fumetti di questo attesissimo ciclo.

MCU: l’introduzione di Isaiah Bradley potrebbe risolvere un mistero legato al Soldato d’Inverno

0

Il MCU potrebbe finalmente chiarire un mistero legato ai giorni di Bucky come Soldato d’Inverno: perché l’Hydra non ha più creato supersoldati? La risposta potrebbe essere stata anticipata in The Falcon and the Winter Soldier, in particolare grazie all’introduzione del supersoldato segreto degli Stati Uniti: Isaiah Bradley. La sua storia (soprattutto quella raccontata nei fumetti) potrebbe anche spiegare perché Bradley è stato imprigionato per decenni, come già confermato nella serie disponibile su Disney+.

Grazie alla serie ambientata nel MCU, il passato di Bucky come Soldato d’Inverno è stato maggiormente delineato rispetto a quanto è stato sviluppato nella moderna linea temporale dell’universo condiviso. Bucky era il prodotto non solo del Siero del supersoldato concepito dall’Hydra, ma anche del programma di condizionamento attivato in lui una volta catturato dopo essere caduto dal treno. Gli orrori indicibili che Bucky ha dovuto subire perché considerato un’arma devastante dall’Hydra, lo hanno reso un essere umano instabile e vulnerabile. Oltretutto, era diventato un grande assassino, particolarmente efficiente, quindi l’Hydra non poteva fermarsi dopo aver sviluppato il Siero e averlo reso una vera e propria arma vivente.

Allora, perché il Soldato d’Inverno era l’unico supersoldato dell’Hydra nonostante avessero tra le mani un valido Siero del supersoldato? È possibile che ci fossero dei piani per l’esplorazione di un maggior numero di supersoldati e per la creazione di un esercito superiore. Ma se questi stessi piani fossero stati sventati dopo la trasformazione di Bucky? La storia segreta di Isaiah Bradley potrebbe essere usata per spiegare questo buco di trama: nei fumetti, Isaiah ha distrutto il programma per i supersoldati nazisti dopo aver rubato un costume di Captain America.

The Falcon and the Winter Soldier ha anche anticipato come ciò è stato possibile, con Bucky che ha menzionato di aver già incontrato Isaiah Bradley nel 1951, durante la Guerra di Corea. Quella missione potrebbe giustificare il fatto che non solo Bradley ha dato la caccia al Soldato d’Inverno, ma ha anche cercato di abbattere l’intera operazione dei supersoldati dell’Hydra.

Anche se ci sarebbe bisogno di ulteriori episodi o di altri progetti per spiegare perché l’Hydra ha aspettato così a lungo per sviluppare altri supersoldati, non è così privo di logica che non l’abbia effettivamente fatto. Teschio Rosso scomparse nel 1945, lo stesso anno in cui Steve Rogers venne ibernato nel ghiaccio. L’Hydra venne distrutta, con alcuni scienziati che iniziarono a lavorare con gli Stati Uniti per evitare di collaborare con i sovietici. Inevitabilmente, ciò portò all’infiltrazione dell’Hydra nello SHIELD, che proseguì per decenni fino agli eventi di Captain America: The Winter Soldier.

Alla fine degli anni ’40, l’Hydra non era già più un’entità formata. Mantenere una pretesa di estinzione, simultanea ad un’eventuale ricostruzione, avrebbe richiesto più attenzione di quella consentita dall’esecuzione del programma Winter Soldier. Non si sono prove sufficienti che il Soldato d’Inverno fosse già attivo fino a quando non venne scongelato nel 1951 e l’infiltrazione di Zola nello SHIELD avrebbe richiesto al dottore di nascondersi da occhi indiscreti, in modo da adattarsi alla timeline. Inoltre, il siero di Bucky era una variante sperimentale del prototipo, non il composto finito (ecco perché ha perso il braccio!): sembra quindi improbabile che nel 1945 la versione di Project Rebirth ad opera dell’Hydra fosse già attiva.

Ma nel 1951, tutto sarebbe potuto cambiare e l’attacco di Isaiah Bradley all’Hydra e al Winter Soldier potrebbe essere spiegato retroattivamente come un riflesso (una conseguenza) della distruzione da parte di Bradley del programma dei supersoldati nazisti al campo di concentramento di Schwarzebitte e dell’assassinio del Dr. Koch dell’Hydra. Il MCU potrebbe anche giustificare ciò come il motivo per cui Bradley è stato incarcerato per decenni, essendo stato processato dalla corte marziale per non aver seguito gli ordini e per essere diventato un ladro come accaduto nei fumetti.

Questo, per lo meno, giustificherebbe il motivo per cui l’Hydra – apparentemente – ha interrotto i piani per sviluppare il Siero del supersoldato, nonostante il successo del programma Winter Soldier. Mancano solo due episodi alla fine di The Falcon and the Winter Soldier, ma raccontare il passato di Bradley sembra non solo inevitabile ma anche necessario, non solo come ricompensa per quello che ha dovuto subire, ma anche come mezzo per rispondere a questo mistero legato al Soldato d’Inverno e all’Hydra.

Fonte: Screen Rant

The Iron Anniversary: maratona di Game of Thrones per i 10 anni dello show

0

Debuttava dieci anni fa su HBO il primo episodio di una serie che avrebbe in pochissimi anni segnato un prima e un dopo nel mondo della serialità: IL TRONO DI SPADE, dal ciclo “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, l’amatissima saga di George R. R. Martin.

Ecco il promo di The Iron Anniversary

Per il decimo anniversario della serie dei record, dal 16 al 23 aprile Sky propone un canale interamente dedicato alla saga (canale 111), SKY ATLANTIC MARATONE – IL TRONO DI SPADE: THE IRON ANNIVERSARY: tutte le 8 stagioni per un indimenticabile viaggio lungo 73 episodi arricchito da interviste inedite realizzate proprio per l’anniversario e diversi contenuti speciali, dedicati sia ai fan che a chi vorrà scoprire la serie per la prima volta. Tutti i contenuti di Sky Atlantic Maratone – Il Trono di Spade: The Iron Anniversary saranno disponibili anche on demand su Sky e in streaming su NOW.

Fra questi, una prima TV esclusiva: The Game of Thrones Reunion, uno speciale in due parti condotto da Conan O’Brien e girato a Belfast durante le riprese dell’ottava e ultima stagione de Il Trono di Spade. Per una durata complessiva di novanta minuti, lo show vedrà il cast e la crew della serie celebrare il lungo viaggio che li ha visti protagonisti di un fenomeno di portata mondiale, dando vita a uno show divertente, dinamico, ricco di aneddoti, curiosità e racconti, e che permetterà di scoprire interessanti retroscena legati a quest’epica saga.

Fra i maggiori eventi della storia della TV, Il Trono di Spade è culminato in un finale seguito da addirittura 45 milioni di spettatori solo in America – e da record anche in Italia, su Sky Atlantic, una distribuzione in 207 territori nel mondo e un incredibile esercito di fan pronti a tutto per celebrare la serie e in trepidante attesa del primo spin-off ufficiale della serie, quell’“House of the Dragon” che entrerà in produzione già quest’anno.

Per i dieci anni dal debutto, il cast de Il Trono di Spade mobiliterà i fan per chiedere loro di contribuire a una di queste dieci nobili cause: quelle di Women for Women International, World Central Kitchen, Conservation International, International Rescue Committee (IRC), UNICEF, FilmAid International, SameYou, Royal Mencap Society, National Urban League and The Trevor Project.

SKY ATLANTIC MARATONE – IL TRONO DI SPADE: THE IRON ANNIVERSARY, DAL 16 AL 23 APRILE AL CANALE 111 DI SKY

Azzurro Scipioni: BNL e Bnp Paribas salva la sala di Silvano Agosti

0

“A Silvano Agosti dal nome estivo e faunesco” è solo uno dei messaggi che si legge all’entrata dell’Azzurro Scipioni, la sala che Agosti ha tenuta aperta per tanti anni a due passi da San Pietro, a Via degli Scipioni, a Roma. La stessa sala della quale a metà marzo era stata annunciata la chiusura, ma che adesso ha una possibilità di sopravvivenza grazie a BNL e a Bnp Paribas.

Il gruppo ha messo in atto un piano d’azione per evitare che chiuda la sala che ha ospitato negli anni nomi del calibro di Antonioni, Fellini, Monicelli, Scola, Bertolucci, Bellocchio. Si tratta di un investimento su 5 anni che permetterà alla struttura di rinnovare i locali, seguendo un piano di restauro conservativo, di darle quindi una nuova vita e di mettere sul tavolo nuove prospettive di sviluppo.

Il Gruppo Bnp Paribas ha dichiarato di essere lieto “di sostenere la continuità dell’Azzurro Scipioni, che occupa un posto importante nella vita culturale romana ed è parte integrante della storia del grande cinema italiano. Sono convinto che il futuro della settima arte non sarà scritto senza i cinema. Più che mai, dobbiamo mostrare loro il nostro sostegno collettivo e tutelare questa parte del patrimonio cinematografico”.

In questo modo l’Azzurro Scipioni, la sala nata nel 1983 per idea di Silvano Agosti che lamentava la mancanza di spazi per le produzioni indipendenti, avrà una seconda possibilità e si spera una seconda lunghissima nuova vita.

Fonte: ilSole24ore

Star Trek: Zachary Quinto disposto a tornare nei panni di Spock

0
Star Trek: Zachary Quinto disposto a tornare nei panni di Spock

Zachary Quinto sarebbe disposto a tornare nei panni di Spock in un nuovo film di Star Trek. L’attore statunitense ha raccolto l’eredità del celebre Leonard Nimoy e ha interpretato il ruolo dell’eminente vulcaniano Spock nella saga reboot creata da J.J. Abrams a partire dal 2009.

Dopo il flop di Star Trek: Beyond, il franchise è caduto in una sorta di limbo. Nonostante i successi delle serie tv Star Trek: Discovery e Stark Trek: Picard, sul versante cinematografico sono mesi che continuano a susseguirsi notizie che puntualmente non vengono mai confermate ufficialmente.

L’ultima in ordine di tempo risale a qualche giorno fa, quando un nuovo film della saga di Star Trek è stato ufficialmente annunciato da Paramount, che ha fissato anche una data di uscita: 9 giugno 2023. Al momento non sappiamo nulla di questo nuovo progetto: sarà un reboot? Un prosieguo della saga riavviata da Abrams?

In attesa di nuovi dettagli, Zachary Quinto ha lasciato intendere che sarebbe disposto a vestire nuovamente i panni di Spock in un nuovo film della saga. Tuttavia, parlando con PopCulture, l’attore – che lo scorso anno abbiamo visto nel bellissimo The Boys in the Band – ha ammesso di non conoscere quale sia lo stato del franchise.

“Onestamente, non ho idea di cosa stia succedendo con Star Trek. Ma ci vogliamo tutti un gran bene e abbiamo amato tutti quell’esperienza. Se ci fosse la possibilità e la conseguente disponibilità da parte di tutti, sono certo che saremmo felici di tornare a bordo. Ma ora come ora, non lo so. Il franchise è nelle mani di altre persone. Per quanto mi riguarda, sono andato avanti e non ho più alcun tipo di aspettativa. Tuttavia, non sai mai quello che potrebbe succedere. Se dovesse accadere, sarebbe divertente.”

Zachary Quinto sulla possibilità di interpretare Spock in una nuova serie di Star Trek

Quinto ha anche parlato della possibilità di interpretare Spock in una futura serie destinata magari ad un servizio di streaming: “Amo quel personaggio. Amo quel mondo. Penso che ci siano molte possibilità a livello narrativo in quell’universo e sarei certamente aperto a qualsiasi tipo di conversazione, ma dipende da chi, cosa, dove, quando, come e perché. Ma sono domande a cui mi piace rispondere in modo specifico, senza ipotizzare. Per cui, vedremo.”

Renfield: Chris McKay dirigerà un nuovo spin-off di Dracula

0
Renfield: Chris McKay dirigerà un nuovo spin-off di Dracula

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che Chris McKay, regista di Lego Batman – Il film e dell’atteso The Tomorrow War, è in trattative con Universal Pictures per occuparsi della regia di Renfield, monster movie basato sul celebre servitore del Conte Dracula.

McKay sarà coinvolto nel progetto anche in qualità di produttore insieme alla Skybound Entertainmen di Robert Kirkman e a David Alpert, Bryan Furst e Sean Furst. Kirman, creatore di The Walking Dead, è autore dell’idea originale sulla quale sarà basato il film.

Al progetto era inizialmente collegato Dexter Fletcher, regista di Rocketman. La sceneggiatura sarà firmata dall’autore di Rick and Morty Ryan Ridley. Non sono trapelati altri dettagli sulla trama del film, ma diverse fonti sostengono che il film dovrebbe svolgersi ai giorni nostri.

Le varie iterazioni di Renfield sul grande schermo

Vi ricordiamo che nel romanzo originale di Bram Stoker, Renfield è un paziente ricoverato nell’ospedale psichiatrico del dottor Seward perché si nutre in modo compulsivo di vari animali, convinto che più ne mangerà e più vivrà a lungo. Il suo rapporto speciale con il Conte Dracula è al centro della storia e ricorre nei vari adattamenti, come il Dracula del 1931 (dove viene interpretato da Dwight Frye), o il Dracula di Bram Stoker, dove a vestirne i panni era Tom Waits.

Ricordiamo che il MonsterVerse di Universal è in continua espansione. Dopo il successo de L’uomo invisibile, sono stati messi in cantiere The Wolfman con Ryan Gosling, The Invisible Woman che sarà diretto e interpretato da Elizabeth Banks e un nuovo adattamento di Dracula che vedrà dietro la macchina da presa Karyn Kusama, regista statunitense nota per aver diretto AEon Flux e Jennifer’s Body.

Vedova Nera: l’oscuro passato di Natasha va oltre gli eventi di Budapest

0

Nei fumetti, così come nel MCU, la storia di Vedova Nera è piuttosto complessa. Dopo la sua permanenza nella Stanza Rossa, dove si è formata per diventare un’esperta assassina, Natasah Romanoff (Scarlett Johansson), ha preso parte a molte missioni che hanno messo a dura prova il suo codice morale. Il suo partner, Occhio di Falco (Jeremy Renner), ne ha menzionata uno durante The Avengers del 2012, facendo riferimento ad una missione a Budapest.

Anche se il passato di Nat è in gran parte sconosciuto, durante le sue molteplici apparizioni cinematografiche sono stati disseminati numerosi indizi in merito a ciò che Nat ha dovuto affrontare. Ad esempio, sempre in The Avengers, Loki (Tom Hiddleston) schernisce Natasha ricordandole gli eventi a cui aveva preso parte, parlando di una missione a San Paolo e di un incendio scoppiato in un ospedale situazto in Bulgaria. Tuttavia, la maggior parte di queste missioni non sono state raccontate sul grande schermo, ma soltanto accennate. Ora, una scena eliminata da Captain America: The Winter Soldier, contribuisce ad ampliare l’oscuro passato di Natasha, tirando in ballo altri luoghi che nel MCU non sono mai neanche stati menzionati.

Intitolata “Widow Revelas Her Past”, la scena ha luogo durante il culmine del film, quando Romanoff ha deciso di rivelare lo SHIELD, l’HYDRA e i suoi stessi segreti al mondo. In un ultimo disperato tentativo di fermarla, il capo dell’HYDRA, Alexander Pierce (Robert Redford), le ricorda che il mondo avrebbe saputo tutte le cose discutibile che aveva fatto. Pierce dichiara: “Se lo fai, niente del tuo passato resterà nascosto. Né Budapest, né Osaka, nè il reparto pediatrico”. Proprio quest’ultimo sembra colpire Nat nel profondo, che arriva ad esitare per un breve momento prima di portare a termine la sua missione. Tuttavia, la maggior parte degli eventi legati al suo passato rimangono ancora senza una spiegazione.

Da un lato, Pierce potrebbe aver fatto riferimento alla Stanza Rossa, dove Nat si è formata quando era ancora una bambina. Tuttavia, avrebbe potuto facilmente menzionare quel luogo per nome. Senza un apparente legame con i fumetti, il reparto pediatrico sembra essere un’idea completamente originale, partorita appositamente per il film. In realtà, una spiegazione potrebbe essere stata data in The Avengers del 2012.

L’evoluzione di Vedova Nera: da spia egoista a eroe altruista

Durante l’interrogatorio con Loki, dove ha menzionato l’incendio dell’ospedale, Natasha ha una reazione molto simile a quella avuta in The Winter SoldierLa breve esitazione della stoica spia significava che quell’evento aveva avuto un impatto davvero profondo sulla sua vita. Non si sa molto in merito all’incendio dell’ospedale, ma nel fumetto tie-in “Black Widow Strikes” viene fatta luce su quando è accaduto in realtà. Secondo il fumetto, Romanoff avrebbe dovuto far sembrare un incidente quello che in realtà era un omicidio, dando fuoco, appunto, ad un ospedale. Tuttavia, ha lasciato che alcune giovani ragazze restassero intrappolate nell’edificio, senza riuscire a salvarle.

Potrebbe trattarsi dello stesso evento del reparto pediatrico a cui si riferisce Pierce, ma non ci sono prove chiare che colleghino effettivamente i due eventi. La storia di Natasha Romanoff include molte decisioni oscure del suo passato che la stessa ha capito che non potevano essere evitate. Ciò che ha reso The Winter Soldier così speciale è stato il fatto che ha contribuito a dare a Natasha un nuovo inizio come Avenger e l’ha spinta verso un arco narrativo grazie al quale da spia egoista è riuscita a trasformarsi in eroe altruista.

Fonte: CBR.com

The Falcon and the Winter Soldier: Wyatt Russell ha anticipato il cameo di Chris Evans?

0

Wyatt Russell potrebbe aver anticipato il cameo di Chris Evans in The Falcon and the Winter Soldier. Mancano ormai due episodi alla fine della serie ambientata nel MCU e siamo ormai entrati nel vivo di quella che rappresenta la trama principale, ossia il peso dell’eredità del mantello di Captain America.

Dalla scoperta dell’esistenza di Isaiah Bradley al crollo pubblico di John Walker che ha ucciso un membro dei Flag-Smashers, la serie ha ormai messo in discussione tutto ciò che il pubblico credeva di sapere sull’amatissimo supereroe. A differenza di Sam Wilson, però, John Walker non ha alcun legame personale con Steve Rogers.

Durante una recente intervista con BBC Radio 1, è stato chiesto a Wyatt Russell se avesse mai incontrato Chris Evans. La risposta dell’attore è stata la seguente: “Se ho mai incontrato Chris Evans? Credo di sì. Non credo di averli ‘stretto la mano’, ma credo di averlo incontrato da qualche parte e di averlo guardato negli occhi. Che equivale più ad essere uno stalker che ad aver realmente incontrato qualcuno. Comunque penso di sì. Dovrete solo aspettare la fine della serie. Resterete tutti sorpresi.”

The Falcon and the Winter Soldier e il misterioso cameo nell’episodio 5

Le parole di Russell sono molto difficile da interpretare. Sicuramente l’attore ha lasciato intendere che il finale della serie ci regalerà più di una sorpresa, ma ad oggi non possiamo sapere se ciò abbia davvero qualcosa a che fare con Chris Evans e con un suo ipotetico ritorno nel MCU. Ricordiamo che di recente era esplosa la notizia del ritorno dell’attore nell’universo condiviso, poi smentita sia dallo stesso Evans che da Kevin Feige.

Tuttavia, è da tempo che si parla di un possibile ritorno di Steve Rogers e non è escluso che Evans possa aver girato le sue scene in gran segreto, proprio per evitare eventuali spoiler. Inoltre, nel quinto episodio della serie – che debutterà questo venerdì – è atteso il cameo di un personaggio che sembra essere già noto ai fan del MCU (è già stato confermato che non si tratterà di Black Panther). Come al solito, non possiamo far altro che attendere la messa in onda per scoprire come andranno realmente le cose e quali eventuali sorprese la Marvel ha riservato ai suoi fan.

Big Sky 1×12: promo e trama dall’episodio

0
Big Sky 1×12: promo e trama dall’episodio

Il network americano ABC ha diffuso promo e trama di Big Sky 1×12, il dodicesimo episodio dell’annunciata nuova serie tv Big Sky.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

In Big Sky 1×12 che si intitolerà  “No Better Than Dogs ” Cassie e Jenny affrontano ciascuna un pericoloso tentativo di scacciarle fuori città mentre Jerrie ha un incontro ravvicinato con una sua pericolosa minaccia. Tornato al ranch, Blake torna a casa, dove riceve tutt’altro che un caloroso benvenuto. Questa non è la tipica riunione di famiglia nel Big Sky”, MARTEDÌ 20 APRILE (10: 00-23: 00 EDT), su ABC. (TV-14, LV) Gli episodi possono essere visualizzati anche il giorno successivo su richiesta e su Hulu.

“No Better Than Dogs” è stato scritto da Elwood Reid e Brian McCauley Johnson e diretto da Oliver Bokelberg. Guest di Big Sky 1×12 star Omar Metwally nei panni di Mark Lindor, Michael Raymond-James nei panni di Blake Kleinsasser, Ryan Dorsey nei panni di Rand Kleinsasser, Britt Robertson nei panni di Cheyenne Kleinsasser, Michelle Forbes nei panni di Margaret Kleinsasser e Kyle Schmid nei panni di John Wayne Kleinsasser.

Big Sky 1×12

Big Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

Zack Snyder elogia il lavoro con Netflix, lanciando frecciate alla Warner

0

Nel pomeriggio di oggi, Zack Snyder, in compagnia di Dave Bautista, ha presentato il primo trailer ufficiale di Army of the Dead, il suo nuovo film originale Netflix, uno zombie movie sui generis.

Il regista ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa mentre ha elogiato il lavoro portato avanti con la piattaforma e sottintendendo quanto invece è stato difficile lavorare con la Warner Bros, senza però nominare lo studio.

“Con Netflix la mia esperienza è stata fantastica, il mio team lì è stato di grande aiuto, mi hanno supportato, sono stati collaborativi, un’esperienza meravigliosa (…) è stata l’esperienza più gratificante per me, dallo scrivere il film, tutto ciò che lo ha riguardato è stato divertente, il cast, la crew, Netflix stesso, una vera gioia lavorare insieme (…) Questo è il film e non ce n’è un altro, non ho dovuto litigare per farlo, è stato l’opposto. Questa è la director’s cut ed e la versione definitiva”.

Chiaramente il regista si riferisce all’esperienza alla Warner, alludendo quindi al fatto che la sua defezione alla regia di Justice League non è stata dovuta solo dal lutto personale, ma anche da incomprensioni con lo studio che gli hanno impedito, nel 2017, di portare a termine il film.

Natalie Portman protagonista dell’adattamento HBO di I giorni dell’abbandono

0

Natalie Portman ha firmato per capitanare il cast della prossima produzione della HBO Films The Days of Abandonment, che altro non è che l’adattamento americano de I giorni dell’abbandono di Elena Ferrante.

Il romanzo aveva già avuto un adattamento omonimo per il cinema, nel 2005, per opera di Roberto Faenza. Nel film, quando Tess (Portman), una donna che ha abbandonato i propri sogni per una vita familiare stabile, viene a sua volta abbandonata dal marito, e il suo mondo viene sconvolto.

Maggie Betts scriverà, dirigerà e produrrà l’adattamento. Natalie Portman sarà produttore esecutivo oltre a recitare insieme a Sophie Mas sotto la produzione di MountainA. Celine Rattray e Trudie Styler di Maven Screen Media saranno anche produttori esecutivi, così come Len Amato di Crash & Salvage, Ferrante, Domenico Procacci di Fandango e Maria Zuckerman. The Days of Abandonment sarà prodotto in associazione con Medusa.

Natalie Portman è al momento impegnata nelle riprese di Thor: Love and Thunder.

Fonte: Variety

Army of the Dead: Zack Snyder e Dave Bautista presentano il trailer

0

Direttamente dalla sua casa a Los Angeles Zack Snyder ha presentato, ad un ristretto numero di giornalisti e fan, l’entusiasmante trailer di Army of the Dead, il suo nuovo film in uscita il 21 maggio su Netflix. 

Il trailer è stato introdotto da una intro moderata insieme al protagonista del film Dave Bautista che si è detto entusiasta all’idea di mostrare anche solo poche immagini del lavoro fatto “quando ho sentito per la prima volta parlare del progetto non ne sapevo molto, sapevo fosse uno zombie movie e ne ero super curioso, ma quando ne ho parlato con Zack e mi ha spiegato come era stratificato il personaggio e la storia, di come si fondesse tutto con emozione, dramma, c’era cosi tanto in ballo che non vedevo l’ora di lavorare con lui di nuovo. 300 per me è stato l’occasione della vita, quella che ha cambiato tutto, in più adoro lavorare con persone stimolanti dalle quali poter apprendere, in questo caso vedere Zack all’azione e poter rubare i suoi trucchi!”.

Emozioni, dramma e humor sembrano essere le caratteristiche di questo zombie movie con protagonisti un insieme di strambi personaggi che vengono ingaggiati per una rapina e si ritrovano davanti una squadra di non morti evoluti, in grado di combattere e di ragionare. In un futuro post apocalittico Las Vegas è stata conquistata dagli zombie che sono decisamente diversi da come li immaginiamo. Dimenticate i classici film che descrivono i mangiatori di umani come semplici corpi  inanimi, stupidi e deambulanti, Army of the Dead porta la firma di Zack Snyder e nulla è come sembra, nel trailer possiamo addirittura vedere una tigre zombie che fa più spavento di una vera!

Gli unici immuni a detta del regista sono gli uccelli: “Volevo che fosse un film che potesse contenere più generi, con uno humor asciutto, un dramma, ma anche visualmente valido e divertente” spiega il regista, che si lascia andare sul protagonista della pellicola lodandolo “sono un fan di Dave da sempre, in Guardiani della Galassia il suo personaggio era irresistibile, anche qui c’è una grande componente di humor, ma c’c’è anche molto di più . È un padre che deve riconnettersi con la figlia, un badass, un killer professionista, pieno di fragilità e conflitti che soffre perché vuole a tutti i costi salvare il suo rapporto familiare, ma al tempo stesso è devoto alla missione e sa che deve essere un buon leader. Il film è davvero pieno di sorprese”.

A completare il cast Ella Purnell, Omari Hardwick, Garrett Dillagunt, Theo Rossi, Matthias Schweighofer, Nora Arnezeder, Hiroyuki Sanada, Tig Notaro, Raul Castillo, Huma Qureshi, Michael Cassidy e Micheal Reid McKay.

Il trailer di Army of the Dead

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Army of the Dead, l’atteso zombie movie di Zack Snyder, reduce dal successo della Zack Snyder’s Justice League.

Dal regista Zack Snyder (300, Zack Snyder’s Justice League), Army of the Dead è ambientato a Las Vegas dopo un’invasione di zombie che l’ha lasciata in rovina e isolata dal resto del mondo. Quando Scott Ward (Dave Bautista), ex eroe della guerra contro gli zombie che ora cucina hamburger alla periferia della città, viene avvicinato dal boss di un casinò Bly Tanaka (Hiroyuki Sanada), riceve una proposta incredibile: entrare nella zona di quarantena infestata dagli zombie per recuperare 200 milioni di dollari sepolti nel caveau del casinò prima che la città venga bombardata dal governo entro 32 ore. Spinto dalla speranza che la ricompensa possa aiutare a spianare la strada ad una riconciliazione con la figlia Kate (Ella Purnell), Ward accetta la sfida, mettendo insieme  una squadra sconclusionata. Maria Cruz (Ana de la Reguera), un asso della meccanica e vecchia amica di Ward; Vanderohe (Omari Hardwick), una macchina ammazzazombie; Marianne Peters (Tig Notaro), cinico pilota di elicotteri; Mikey Guzman (Raúl Castillo), un influencer stravagante e Chambers (Samantha Win), il suo ride-or-die; Martin (Garret Dillahunt), capo della sicurezza del casinò; un audace guerriero conosciuto come il Coyote (Nora Arnezeder) che recluta Burt Cummings (Theo Rossi), una viscida guardia di sicurezza; e un abile scassinatore tedesco di nome Dieter (Matthias Schweighöfer). Scott trova un inaspettato ostacolo emotivo quando Kate si unisce alla spedizione per cercare Geeta (Huma Qureshi), una madre scomparsa in città. Con il ticchettio del tempo che scorre, un caveau notoriamente impenetrabile e un’orda di zombie Alpha più intelligenti e veloci che si avvicina, solo una cosa è certa nella più grande rapina mai tentata: i sopravvissuti si prendono tutto.

Army of the Dead è diretto da Zack Snyder (qui anche direttore della fotografia) con una sceneggiatura di Snyder & Shay Hatten e Joby Harold, tratta da una storia di Snyder. Il film è prodotto da Deborah Snyder, p.g.a .; Wesley Coller, p.g.a .; Zack Snyder, p.g.a. Il film è interpretato anche da Richard Cetrone e Michael Cassidy.