Il
MCU è noto anche per essere stato in grado di
elevare il materiale di partenza alla base dei suoi adattamenti.
Proprio per questo,
ComicBookMovie ha raccolto 9 esempi di come l’Universo
Cinematografico Marvel sia riuscito a migliorare le
storie su cui si basano i film.
La motivazione di Thanos
Non si può
negare che la motivazione che spingeva Thanos a cercare di ottenere le Gemme dell’Infinito
nella trama di “Infinity Gauntlet” fosse assai inquietante. L’uomo
era innamorato della Morte e voleva uccidere metà dell’universo per
impressionarla. Tuttavia, in quella particolare storia, non c’è mai
stato molto spazio per le sfumature del personaggio nella sua
caratterizzazione. In Avengers:
Infinity War, i Marvel Studios hanno preso la ricerca di
Thanos e le hanno dato una svolta assai più interessante. Proprio
come la sua controparte dei fumetti, anche il Titano Pazzo del MCU
voleva raccogliere le Gemme dell’Infinito per decimare metà
dell’universo. Tuttavia, voleva farlo nel tentativo (sbagliato) di
dare alla metà rimanente più risorse per vivere una vita piena e
abbondante.
Questa nuova
motivazione ha dato a Thanos una caratterizzazione più sfumata che,
a volte, ha fatto sì che il pubblico si schierasse davvero dalla
parte del ragazzo viola. È sempre un folle, ma il suo intento
malvagio è in qualche modo radicato nel desiderio di aiutare gli
altri. Chiaramente, la caratterizzazione di Thanos nei fumetti è
tutt’altro che debole. Semplicemente, i film hanno preso ciò che
era alla base del materiale di partenza e lo hanno decisamente
migliorato.
Il Mandarino di Iron Man 3
Quando Iron Man
3 è stato ufficializzato, al pubblico era stata promessa
una versione radicata del Mandarino, uno dei più grandi nemici
dell’iconico supereroe. Non aveva i poteri mistici dei Dieci Anelli
come nei fumetti, ma era minaccioso, aveva un esercito a sua
disposizione ed era interpretato da Ben Kingsley. Quando il film è
uscito, però, è stato rivelato che il Mandarino (almeno, la
versione interpretata da Kingsley), era in realtà Trevor Slattery,
un attore fallito assunto per interpretare il Mandarino da uno dei
vecchi rivali di Tony. Slattery ha dimostrato di essere un
individuo instabile che non sembrava nemmeno consapevole di cosa
stesse facendo realmente. La rivelazione ha fatto arrabbiare molti
fan dei fumetti, che hanno chiesto a gran voce di vedere un
adeguato adattamento del noto cattivo sul grande
schermo.
Il
fatto è che… il colpo di scena di Slattery non era affatto male. In
effetti, aveva una sua ragion d’essere. Rivelare che il Mandarino
di Slattery era soltanto un fake ha funzionato non solo perché si è
trattato di un espediente narrativo esilarante, ma anche perché ha
praticamente sorpreso sia il pubblico generalista che i fan dei
fumetti. Bisogna riconoscere che è spesso difficile per i film di
supereroi prendano strade in grado di sorprendere davvero lo
spettatore. Capovolgendo ciò che tutti si aspettavano dal
Mandarino, quindi, i Marvel Studios hanno fatto impazzire i lettori
di fumetti e hanno reso il resto di Iron Man
3 una storia tanto eccitante e inaspettata. Certo, è
comprensibile che i fan siano stati irritati da quella rivelazione,
ma è stata una svolta assai divertente che ha dato uno scossone
vero e proprio alla premessa del “cattivo ragazzo” di turno che
ormai conosciamo fin troppo bene. Alla fine, i Marvel Studios
introdurranmo il vero Mandarino in Shang-Chi
e la Leggenda dei Dieci Anelli. Quindi, si può
tranquillamente affermare che il personaggio non è mai stato
davvero sprecato, ma semplicemente usato come una divertente
sorpresa prima della sua ufficiale, autentica
rivelazione.
Il rapporto tra Iron Man e Spider-Man
La guida di Tony Stark nei
confronti di Peter Parker nel MCU è stata alquanto controversa,
poiché alcuni fan hanno chiesto a gran voce di vedere il giovane
eroe essere più indipendente. Si tratta di una richiesta
comprensibile, soprattutto considerando per quanti anni visto
Spider-Man dover fare i conti con la sua vita da solo. Tuttavia, la
familiarità dei fan con la natura solitaria di Spidey è anche ciò
che fa funzionare davvero bene la sua relazione con Stark nel MCU.
Abbiamo avuto molti fumetti, programmi tv e film dell’Uomo Ragno
alle prese con i suoi poteri, con il lavoro e con le relazioni,
senza avere nessuno intorno a cui appoggiarsi veramente.
Al contrario, il MCU ha posto la
domanda: “E se Peter Parker avesse avuto una spalla per una
volta?”. Proprio come la svolta del Mandarino, avere Peter
Parker con qualcuno che lo guidasse attraverso il “lavoro” del
supereroe è stato molto speciale e ci ha permesso di vedere, in
live action, come sarebbe stato l’Uomo Ragno aiutato dal supporto
di qualcuno. Ovviamente, questo non vuol dire vedere Spider-Man
agire da solo sia un male. Rimane un punto fermo nella narrativa
del personaggio. Detto questo, è anche divertente avere la
possibilità di scoprire l’altra faccia della medaglia.
Le origini di Carol Danvers
Neanche questa è,
chiaramente, una critica alla versione a fumetti di Carol Danvers.
Il suo viaggio nell’Universo Marvel è stato un bel viaggio ed è
stato affascinante vederla evolversi come supereroina nel corso dei
decenni. Tuttavia, il MCU ha preso ciò che era stato stabilito
egregiamente nei fumetti e lo ha usato per creare una
backstory ancora più complessa e coinvolgente per
l’eroe.
Presentare Carol Danvers come una potenza che non è in grado
di ricordare il suo passato e che viene usata come arma dai Kree a
causa delle sue abilità è stata di certo un’ottima idea. Un tale
approccio ha dato vita ad un film straordinario, ossia Captain
Marvel del 2019, e ha aperto anche la strada a
innumerevoli possibilità per il futuro del personaggio
nell’universo condiviso. Quel retroscena ha anche dato alla natura
eroica di Carol un ulteriore livello di entusiasmo, poiché il
pubblico ha potuto osservarla mentre abbracciava la sua identità e
faceva i conti con la sua vita in quanto ibrido tra un umano e un
Kree.
I legami familiari di Killmonger
Un cattivo che è una
macchina per uccidere con un intelletto di livello geniale,
abbastanza forte da battere Pantera Nera in persona in un
combattimento corpo a corpo. C’è un modo per rendere tutto ciò
ancora più fantastico? Come hanno dimostrato i Marvel Studios con
Erik Stevens (alias Killmonger) in Black
Panther del 2018, c’è! Nei fumetti, Erik Killmonger (nato
N’Jadaka) ha un retroscena assai complesso che è stato oggetto
anche di alcuni retcon. Tuttavia, tutto si riduce al fatto che + un
wakandiano rapito dal suo paese dai criminali e portato negli Stati
Uniti. Lì, decise di vendicarsi di Wakanda e della Pantera Nera per
avergli voltato le spalle.
Alle prese con l’adattamento del
cattivo per Black
Panther, Ryan Coogler e i Marvel Studios hanno stabilito
che Killmonger fosse il cugino perduto da tempo di T’Challa, che è
stato abbandonato negli Stati Uniti dopo che il re T’Chaka aveva
ucciso suo padre. Rendere T’Challa e Killmonger parenti di sangue
ha reso le loro interazioni ancora più potenti e strazianti. Era
chiaro che, se le cose fossero andate diversamente tra T’Chaka e
suo fratello, Killmonger sarebbe potuto andare a Wakanda e
diventare il partner di T’Challa. Questo scenario alla “What If… ?”
è ancora più avvincente e dimostra ancora una volta quanto i Marvel
Studios abbiano sempre saputo sfruttare al meglio i retroscena dei
personaggi dei fumetti.
Avvoltoio
Adrian Toomes, alias Avvoltoio, è stato un ostacolo per
Spider-Man per decenni e ci sono state diverse storie avvincenti
incentrate sul cattivo. Con così tanti anni di backstory
alle spalle, può essere difficile reinventare correttamente un
personaggio per il grande schermo mantenendo al tempo stesso la sua
essenza. Questo è, tuttavia, esattamente ciò che hanno fatto i
Marvel Studios quando hanno adattato Toomes per
Spider-Man: Homecoming. Il film ha stabilito che Adrian Toomes è il padre del primo
amore di Peter Parker, Liz Allan, mettendolo in un conflitto
diretto e molto personale con l’arrampicamuri.
Non
era più solo un criminale alla disperata ricerca di potere: voleva
anche provvedere alla sua famiglia, e il crimine era l’unico modo
che aveva trovato per farlo. La sua motivazione era forte e la sua
caratterizzazione ancora di più, grazie alla performance
carismatica di Michael Keaton. Sì, sapevamo che Toomes era il bad guy di turno, ma
era anche chiaro che c’era un uomo (in qualche modo) buono sotto il
costume e dietro tutte quelle buffonate violente. Avvoltoio è stato
spesso una sorta di “zimbello” nei fumetti a causa del suo costume
colorato e delle sue abilità peculiari, ma i Marvel Studios lo
hanno cementato sia come un formidabile nemico che come una
simpatica presenza nell’universo di Spider-Man.
Il tema della sorellanza in Black Widow
Black
Widow ha recentemente introdotto Yelena Belova al pubblico
generalista. Nei fumetti, Belova è un avversario di Natasha
Romanoff. Il film, tuttavia, ha adottato un approccio diverso che
ha elevato sia il personaggio che il suo rapporto con Natasha.
Black
Widow, infatti, ha reso Belova e Natasha giovani spie
russe, che sono state affidate ad una falsa famiglia per rubare
informazioni per il cattivo conosciuto come Dreykov. Anche se
quella famiglia era soltanto una falsa, Yelena e Natasha sono
diventate effettivamente sorelle nella vita reale, ma alla fine,
purtroppo, sono state fatte a pezzi.
La relazione tra i personaggi ha
dato a Black
Widow una dinamica molto intima e personale, poiché
entrambe le ex assassine si sono ricongiunte dopo anni di
separazione e hanno gradualmente accettato il loro amore reciproco.
Il modo in cui i Marvel Studios si sono avvicinati a Yelena e alla
sua relazione con Natasha ha evitato di rendere la nuova Vedova
Nera soltanto una versione malvagia/più violenta di Nat, e ha
invece introdotto una versione del personaggio che il pubblico
potrebbe facilmente accettare.
La relazione tra Hank Pym e Janet
Nei fumetti, Hank Pym è un
personaggio piuttosto instabile. Nonostante abbia avuto la sua
giusta dose di momenti eroici nelle sue diverse incarnazioni nei
fumetti nel corso degli anni, ha anche fatto diverse cose
spregevoli. La caratteristica più famigerata del personaggio in
entrambi gli universi “616” e “Ultimate” è il fatto che sia stato
violento nei confronti di Janet Van Dyne. Nell’universo “616”,
infatti, ha colpito pesantemente Janet, mentre nel mondo impostato
da “Ultimate” è stato un vero abusatore seriale che ha sottoposto
Janet a violenze sia fisiche che verbali.
Fortunatamente, quando è arrivato il momento di adattare il
personaggio per il grande schermo, i Marvel Studios hanno deciso di
omettere la natura “violenza” di Pym nei fumetti. In Ant-Man e
Ant-Man
and the Wasp, infatti, Hank Pym è stato raffigurato come
un marito amorevole. Janet e Hank erano migliori amici e non c’era
alcuna indicazione che Hank fosse violento. Il modo in cui Pym è
stato gestito nel MCU è stato molto intelligente, perché ha
permesso a un personaggio che è stato comunque noto per così tanti
anni, di non avere più a che fare con tutte quelle caratteristiche
spregevoli che avevano reso la sua controparte fumettistica così
problematica.
La dinamica tra Steve Rogers e Bucky Barnes
Nei fumetti di “Captain America” degli anni ’40, Bucky
Barnes è stato introdotto come una figura simile a Robin per Steve
Rogers. Era un bambino che idolatrava il suo partner adulto e lo
accompagnava nelle sue avventure. La loro relazione è stata un
punto fermo della mitologia di Captain America per molti anni, ma i
Marvel Studios hanno deciso di dare una svolta alla loro dinamica
in
Captain America: Il primo Vendicatore. Nel film, non solo
Bucky aveva la stessa età di Steve, ma era anche più grande e più
forte di lui prima che Rogers ricevesse il Siero del
super-soldato.
Vedere Bucky difendere e in qualche modo fare da mentore a
Steve prima che diventasse Captain America, ha dato alla coppia una
dinamica tutta nuova, a tratti divertente, da fratello minore a
fratello maggiore, e ha reso le loro interazioni una gioia da
guardare. Il fatto che si conoscessero fin dall’infanzia ha anche
dato importanza alle scene in cui Rogers ha dovuto combattere Bucky
nei panni del Soldato d’Inverno in
Captain America: The Winter Soldier.