Incassi da record per
Spider-Man:
No Way Home che ha esordito ieri con 3
milioni di euro in 600 cinema. Un risultato straordinario che segna
la miglior apertura di sempre in Italia per Sony Pictures, il
miglior debutto di tutti gli Spider-Man e anche il miglior primo
giorno di sempre per un film di supereroi non corale. Thomas J.
Ciampa, Senior Vice President di Warner Bros. Entertainment Italia
ha dichiarato: «Un esordio straordinario per il supereroe più
amato di sempre che conferma ancora una volta, in un momento
complesso come quello che stiamo vivendo, la grande voglia di
cinema e l’unicità dell’esperienza in sala che riesce con la sua
magia a trasportare le persone nelle storie, in un modo che non
conosce eguali. Sono certo che, con il Natale alle porte, questo
debutto sia solo il primo miglio di una lunga corsa che ci vedrà
protagonisti verso un incredibile risultato finale».
Spider-Man:
No Way Homedi Jon Watts, con
Tom
Holland, Benedict
Cumberbatch,
Marisa Tomei, Zendaya,
Jacob Batalon,
Jamie Foxx e Willem
Dafoe, prodotto da Sony Pictures e distribuito solo
al cinema da Warner Bros. Entertainment.
AppleTV+ ha diffuso il
teaser trailer di Scissione
(Severance), la nuova serie thriller AppleTV+ del
regista e produttore esecutivo Ben Stiller
(“Escape at Dannemora”, “Tropic Thunder”) e del creatore
Dan Erickson. La prima stagione, composta da nove
episodi, debutterà in tutto il mondo il 18 febbraio 2022.
In Scissione
(Severance)Ben Stiller e
Patricia Arquette, al fianco di Adam
Scott, Britt Lower, John Turturro, Zach Cherry, Dichen Lachman, Jen
Tullock, Tramell Tillman, Michael Chernus e
Christopher Walken. Scissione in streaming uscirà il 18
febbraio 2022 su AppleTV+. Scissione riunisce il
vincitore dell’Emmy e del DGA Award Ben Stiller
con la vincitrice dell’Oscar e dell’Emmy Award Patricia
Arquette (“Escape at Dannemora”, “Boyhood”), che recita al
fianco di Adam Scott (“Parks and Recreation”,
“Fratellastri a 40 anni”), il vincitore dell’Emmy Award
John Turturro (“Il complotto contro l’America”,
“The Night Of”), Britt Lower (“High Maintenance”,
“Casual”), Zach Cherry (“You”, “Succession”), Dichen Lachman
(“Jurassic World – Il domino”, “Altered Carbon”), Jen
Tullock (“Before You Know It”, “Bless This Mess”),
Tramell Tillman (“Hunters”, “Dietland”), Michael
Chernus (“Orange is the New Black”, “Patriot”) e il vincitore del
premio Oscar Christopher Walken.
Severance è
scritta e creata da Dan Erickson. Mark Friedman, Chris
Black, John Cameron e Andrew Colville
sono produttori esecutivi insieme a Dan Erickson.
Ben Stiller, Nicky Weinstock e Jackie
Cohn sono i produttori esecutivi per conto di Red Hour
Productions, e sia Patricia Arquette che
Adam Scott sono produttori. Endeavour Content
funge da studio.
Amazon Studios
annuncia che I Want
You Back arriverà in Italia e nel mondo dall’11
febbraio su Prime Video. Diretto da Jason Orley
(Big Time Adolescence) e scritto
da Isaac Aptaker & Elizabeth Berger (Love,
Simon writers e This Is
Us co-showrunners),I Want
You Back è prodotto da Peter Safran e John Rickard di
The Safran Company, Aptaker e Berger di The Walk-Up Company.
Protagonisti sono Charlie Day, Jenny Slate, Scott Eastwood,
Manny Jacinto, Clark Backo,
Gina Rodriguez, Mason Gooding, Dylan Gelula, Jami Gertz, Isabel
May e Luke David Blumm.
I Want You Back, la trama
Peter (Charlie Day) ed Emma
(Jenny Slate) sono degli estranei, ma quando si
incontrano c’è una cosa che li lega immediatamente: sono entrambi
stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi partner, Anne
(Gina Rodriguez) e Noah (Scott Eastwood). Si dice “mal comune mezzo
gaudio”, ma la loro autocommiserazione prende una strana piega
quando scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati
avanti, Anne con Logan (Manny Jacinto) e Noah con Ginny (Clark
Backo). Sulla trentina e terrorizzati di aver perso la loro unica
possibilità di vivere felici e contenti, Emma e Peter escogitano un
piano disperato per porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e
riconquistarli.
Si è chiuso con una serata
interamente dedicata a Diabolik il Noir in
Festival 2021, edizione numero 31. Il film, diretto da
Manetti Bros, è stato il protagonista di un
tappeto rosso pieno di star, tra cui i protagonisti del
film Luca
Marinelli,
Miriam Leone e Valerio
Mastrandrea.
https://www.youtube.com/watch?v=jmxsO5W-n0w
Le foto della serata di chiusura del Noir in Festival con
Diabolik
Nel Marvel Cinematic
Universe, i supereroi che conosciamo sono così
articolati e tridimensionali, che è un peccato che ai villain non
sia altrettanto spesso riservato un trattamento simile. Certo, è
un’impresa ardua ideare un cattivo una tantum, contro cui l’eroe
combatta plausibilmente in un’unica occasione, ovviamente
battendolo. Eppure, il MCU
dovrebbe probabilmente provare a trasferire l’impegno messo
nell’ideazione dei suoi eroi, anche per quanto riguarda l’arco di
caratterizzazione dei suoi villain.
Al di fuori di
Thanos e Loki, i cattivi nel
MCU
tendono ad essere meschini soci in affari degli eroi o gente comune
che vive come pesci fuor d’acqua in una realtà che non gli
appartiene. Perfino quando un dittatore supremo viene gettato nel
mix, i villain tendono comunque a risultare sempre più deboli degli
eroi.
Taskmaster
Sulla carta,
Taskmaster sembrerebbe un villain dalla forza
vigorosa, grazie alla sua capacità sovraumana di poter imitare
qualsiasi stile di combattimento. Difatti, assorbe le tecniche di
Vedova Nera, Capitan America, Black Panther,
Spider-Man e molti altri; tuttavia, nonostante questa
grande abilità di cui dispone, non è poi così potente.
Anche se Taskmaster
potrebbe essere in grado di imitare una vasta gamma di stili di
combattimento, non è neanche lontanamente abile quanto coloro che
li hanno perfezionati. I suoi potenti attacchi e le sue abilità
nelle arti marziali miste non sono sufficienti per sconfiggere
Vedova Nera, figuriamoci il resto dei
Vendicatori.
Iron Monger
Iron Man
ha lanciato una tendenza importante per il MCU:
è stato il primo film a vedere il socio in affari del protagonista
trasformarsi in un cattivo e avere quasi gli stessi poteri
dell’eroe. Gli affari tra Obadiah Stane e
Tony Stark si sono successivamente inaspriti, il
che ha portato Obadiah a creare l’armatura
Iron Monger.
L’avere a che fare con Iron
Monger per Tony non è esattamente come
affrontare Thanos o Aldrich
Killian: si è trattato più che altro di una sorta
riscaldamento per le battaglie più difficili di
Stark, che sarebbero arrivate successivamente.
Tuttavia, considerando i villain che si presentano come persone
comuni senza superpoteri riconoscibili, Iron
Monger è quello che più si avvicina ad essere un degno
avversario per Iron Man.
Ronan
Essendo un amico intimo di
Thanos e brandendo il Cosmi-Rod,
Ronan appare molto più potente di quanto sia in
realtà. Anche se ha causato parecchio caos in Guardiani della Galassia, oltre ad avere
costituito un degno avversario per le battaglie del film, ciò che
ha avuto la meglio su Ronan è stata una delle
battute più stridenti del MCU.
Ronan è stato
battuto dopo essere stato distratto dalla battuta ormai iconica “è
ora di ballare, fratello” pronunciata da
Star-Lord. Come se non bastasse, nel momento in
cui si è reso conto della potenza delle capacità di Capitan
Marvel nel film del 2019,
si è arreso e ha fatto marcia indietro invece di cercare di
combattere: ci sono stati pochi momenti altrettanto imbarazzanti
nel MCU.
Crossbones
Il ruolo di
Crossbones nel MCU
si riduce a nient’altro che uno scagnozzo alla James
Bond, che esegue gli ordini del reale villain:
introdotto in Captain America: Winter Soldier, Steve
Rogers ha avuto a che fare con lui, soprattutto nella
scena iconica dell’ascensore. Durante la sua breve permanenza in
Civil War, Cap,
Wanda e Vedova Nera hanno tutti
avuto la loro occasione per distruggerlo.
Il personaggio può anche essere
forte fisicamente, ma ciò non è abbastanza quando si ha a che fare
con supereroi. Senza l’ausilio della sua tuta, non avrebbe
resistito oltre i primi 5 minuti di Civil War: e
comunque, non è durato tanto più a lungo.
L’Avvoltoio
Dato che Peter
Parker è uno dei personaggi più potenti del
MCU,
sarebbe un’ingiustizia dire che l’Avvoltoio era
fuori dalla sua portata nel trattare con l’adolescente. Nonostante
lo abbiamo conosciuto come astuto e compassionevole nella sua
backstory, non significa che l’Avvoltoio meriti credito come uno
dei villain più potenti.
Le ali della tuta dell’Avvoltoio
hanno dimostrato di essere armi letali in Spider-Man: Homecoming, sebbene, dobbiamo
ricordarlo, ogni reale distruzione a livello di trama è stata più
accidentale che altro, non esattamente provocata dall’Avvoltoio.
Eppure, sarebbe sicuramente terrificante avercelo come nemico, per
chiunque osasse uscire con sua figlia…
Yellowjacket
I film di
Ant-Man sono estremamente divertenti per il modo
in cui viene rielaborata la caratteristica dell’eroe titolare e
della compagna Wasp di del rimpicciolimento. Le
gag visive inerenti Ant-Man sono numerose. Oltre a questo, ci sono
molte gag visive nella serie Ant-Man, come quelle in cui il Trenino
Thomas e il distributore di caramelle PEZ di Hello Kitty che
diventano enormi. Tuttavia, in merito ai villain con cui Ant-Man si
scontra…. le dinamiche lasciano molto a desiderare.
Il primo film della serie vede il
pupillo di Hank Pym, Darren Cross, diventare
Yellowjacket per problemi di gelosia e causa di un
rapporto burrascoso con il padre. Tra le minacce a un vecchio che
non può difendersi e il rapimento di Cassie, una bambina di otto
anni, Cross potrebbe sembrare intimidatorio nella sua tuta. In
realtà, è piuttosto patetico.
Ghost
Come villain presente in
Ant-Man
and the Wasp, Ghost è ancora un altro
antagonista poco convincente. Nonostante Ghost sia stata armata
dallo S.H.I.E.L.D., potrebbe avere un superpotere impressionante.
Sfortunatamente, le sue abilità mettono in mostra molte più
debolezze che punti di forza.
Ghost è costretta a vivere in una
gabbia di vetro, confermando che il suo squilibrio molecolare è più
una malattia che un potere. Per di più, viene facilmente ingannata
da Scott a più riprese. Ancora una volta, pur avendoci presentato
una backstory interessante, questa non sopperisce alla sua
debolezza come villain poco efficace nel MCU. Con Kang il
Conquistatore come cattivo del prossimo Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, potrebbe finalmente concludersi questa
schiera di cattivi poco incisivi di Ant-Man.
Il Gran Maestro
Il Gran
Maestro è uno dei tanti villain che si serve di scagnozzi
fedeli che facciano il lavoro sporco per lui perciò, senza di essi,
non possiederebbe alcun potere. Il pazzo egoista e assetato di
potere oltre ad essere un villain debole, è anche il personaggio
meno influente di Ragnarok.
Il Gran Maestro non
è lontanamente intimidatorio, né fisicamente potente nel
MCU. Anche se Thor: Ragnarok è un buon film, il ritmo
rallenta molto per quanto riguarda Sakaar, specialmente con i piani
di Hela di governare Asgard. Alla fine di Ragnarok il personaggio
viene lasciato su Sakaar affinché gli abitanti del pianeta possano
vendicarsi e il Gran Maestro non dimostra assolutamente alcuna
capacità di difendersi.
Justin Hammer
Più di ogni altro cattivo
del MCU,
Justin Hammer è solo un tizio qualunque: presenta
lo stesso piano di Obadiah Stane in Iron
Man, volendo usare la tecnologia di Tony
Stark contro di lui per creare enormi armamenti quasi
senzienti. A differenza di Stane, che diventa Iron Monger, Hammer
non fa assolutamente nulla per combattere Iron Man, e questa è una
delle ragioni per cui possiamo dire che
Iron Man 2 è invecchiato male.
In
Iron Man 2, Hammer ha assunto Whiplash per cercare di
ricreare i reattori ad arco di Stark, ma questo gli si è
rapidamente ritorto contro. Infatti, Hammer ha fatto un errore dopo
l’altro: non ha nemmeno il controllo sulle persone con cui
collabora quotidianamente e non c’è dimostrazione di debolezza
maggiore che esibirsi in una breve scenetta sul palco per
promuovere le sue armi. Tony Stark, non è affatto così.
Zemo
Zemo è
spesso un esperto manipolatore, riuscendo ad esempio a mettere
Iron Man e Capitan America l’uno
contro l’altro, per quanto il piano ordito fosse zeppo di buchi di
trama. Nonostante abbia contribuito ad accendere la Guerra Civile,
non ha abilità che possano farlo considerare lontanamente
potente.
Zemo sapeva anche di non essere
all’altezza dei Vendicatori del MCU, ed è per questo che
ha elaborato un piano per rivelare a Stark la vera morte dei suoi
genitori. Per lui si è trattato solo di una guerra psicologica, che
ogni personaggio è arrivato poi a riconoscere ed evitare. Ora, dopo
averlo visto ballare in un club in The Falcon and the Winter Soldier, è ancora
più difficile prenderlo sul serio come cattivo, soprattutto perché
la serie lo ha in qualche modo redento.
L’avventura è vera.
Gli eroi un po’ meno.The Lost Citytrailer
con Sandra Bullock e Channing Tatum, è da marzo 2022 solo al
cinema.
La trama The Lost
City
In The Lost City
Loretta Sage (Sandra
Bullock), solitaria scrittrice di successo, ha
trascorso la sua carriera scrivendo popolari romanzi d’amore e di
avventure ambientati in luoghi esotici. Il protagonista dei suoi
racconti è il bellissimo modello di copertina Alan (Channing
Tatum), che nelle pagine di questi libri
incarna l’eroe “Dash”. Mentre è in tour per promuovere il suo nuovo
libro con Alan, Loretta viene rapita da un eccentrico miliardario
(Daniel
Radcliffe) convinto che lei possa condurlo al tesoro
dell’antica città perduta, descritta così bene nel suo romanzo.
Alan, spinto dalla voglia di dimostrare a tutti che può essere un
eroe anche nella vita reale, si mette in viaggio per salvarla.
Coinvolta in un’epica avventura nella giungla, l’improbabile coppia
sarà costretta ad andare d’accordo per sopravvivere, ma soprattutto
per trovare l’antico tesoro prima che sia perso per sempre.
La Warner Bros. ha
rilasciato una nuova featurette per Matrix
Resurrections che rivela ulteriori dettagli
sulla trama e sui personaggi del film. Il video dietro le quinte
presenta commenti del cast principale che gettano nuova luce sulle
nuove vite di Neo e Trinity all’interno del sistema, oltre ad
anticipare una la loro eventuale riunione.
Inoltre, il video rivela nuovi
dettagli sul personaggio di Jessica Henwick, Bugs,
e sul gruppo che mette insieme per combattere il sistema mentre
continuano a sperare che Neo sia ancora vivo. Ecco di seguito la
featurette dal film:
Il film è interpretato anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star Wars: Il Risveglio della
Forza), Jonathan Groff
(Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da Wachowski
dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i
direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli
scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett
Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti
visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La
Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village
Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions,
Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Mentre si avvicina l’uscita in sala
di Jurassic
World Il Dominio, continua anche la promozione del
film da parte dei filmmaker. Ultimo in ordine di tempo,
Colin Trevorrow, il regista, ha parlato con
Entertainment
Weekly di come i dinosauri sono inseriti nella storia di questo
ennesimo capitolo del franchise.
Secondo Trevorrow, i dinosauri
“sono cresciuti in un parco a tema e ora sono qui!”
Sebbene non potesse entrare nei dettagli espliciti della trama,
Trevorrow ha continuato dicendo che nel tempo trascorso dall’ultimo
film, “[I dinosauri] si sono moltiplicati e hanno vissuto tra
[gli umani] e si sono scontrati con noi”. Il
Dominio ci proporrà quindi uno scenario di convivenza,
più o meno pacifica, tra uomini e dinosauri!
Jurassic
World Il Dominio vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Durante una puntata di “Directors on
Directors” per Variety, James Cameron ha parlato
con il regista di DuneDenis Villeneuve delle
loro esperienze condivise nella realizzazione di film ad alto
budget, nonché di come sarà il futuro per il mezzo cinema.
Villeneuve chiede il punto di vista
di Cameron sullo streaming e se ha paura di come si stanno
evolvendo le cose. Cameron risponde dicendo che “non ha paura” e
che gli piace quando le cose sono “caotiche”. Il regista quindi
delinea il suo desiderio di utilizzare lo streaming in modi che
“non sono mai stati fatti prima”, dicendo:
“Penso che quello che possiamo
vedere sia una forma espansa di cinema. Voglio fare un film che
duri sei ore e due ore e mezza allo stesso tempo. Lo stesso film.
Puoi trasmetterlo in streaming per sei ore, oppure puoi goderti la
versione condensata, sulle montagne russe e coinvolgente di
quell’esperienza in un cinema. Stesso film. Solo, uno è il romanzo
e uno è il film. Perché no? Usiamo queste piattaforme in modi che
non sono mai stati fatti prima.”
Come suo solito, Cameron è un
visionario e va molto d’accordo con la tecnologia che gli
permetterebbe un lavoro del genere. Chissà se il mercato potrà
assecondarlo.
Avatar
2debutterà
il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo
capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 18 dicembre 2026 e 22
dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Josh Brolin è uno
di quegli attori che ha dato vita a ruoli memorabili che resteranno
a lungo nella storia del cinema. Un attore che si è sempre dato
molto da fare e che ha lavorato sodo per costruirsi una carriera
solida e concreta. Brolin non ha mai fatto leva sul fatto di essere
figlio d’arte (il padre non è altri che l’attore James Brolin e la
sua matrigna è Barbra Streisand) e si è costruito una gavetta che è
degna d’invidia.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Josh Brolin.
Josh Brolin: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. Josh Brolin inizia la sua carriera debuttando al
cinema, nel 1985, con un film diventato poi un cult: I
Goonies. Dopo questo film la sua carriera si divide tra il
piccolo e grande schermo: Brolin lavora, infatti, per alcune serie
come Jack, investigatore privato (1987-1988), 21 Jump
Street (1987), I ragazzi della prateria (1989-1992) e
Winnetka Road (1994), e in diversi film come Thrashin’
– Corsa al massacro (1986), Amori e disastri (1996),
Nightwatch – Il guardiano di notte (1997) e Mimic
(1997). Successivamente, Brolin prende parte ai film L’uomo
senza ombra (2000), Melinda e Melinda (2004),
Grindhouse – Planet Terror (2007), American
Gangster (2007), Non è un paese per
vecchi (2007), W. (2008) e Milk (2008).
Dal 2010, l’attore americano lavora in Incontrerai l’uomo dei tuoi
sogni (2010), Jonah Hex (2010),
Il Grinta
(2010), Man in Black 3 (2012), Oldboy
(2013), Gangster Squad(2013),
Un giorno come tanti (2013), Sin City – Una donna per cui
uccidere (2014), Vizio di forma (2014),
Sicario (2015),
Everest
(2015), Ave,
Cesare! (2016) mentre gli ultimi suoi lavori sono
Avengers: Infinity War
(2018), Deadpool 2 (2018),
Soldado (2018),
Avengers: Endgame
(2019), Dune (2021) e Flag
Day (2021).
2. Josh Brolin è anche
produttore, regista e sceneggiatore. Nel corso della sua
carriera, Josh Brolin ha esplorato diversi ambiti del cinema,
vestendo i panni del produttore, del regista e dello sceneggiatore.
L’attore, infatti, è stato produttore per i documentari The
People Speak (2009), The People Speak UK (2010),
30 for 30 (2013) e Unchained: The Untold Story of
Freestyle Motocross (2016). Per il resto, Brolin è stato
regista, sceneggiatore e produttore del corto X (2008) e
vestirà questi stessi panni per il suo nuovo progetto, una serie
per ora intitolata The Untitled Josh Brolin Project.
Josh Brolin è Thanos
3. Josh Brolin ha accettato
il ruolo di Thanos grazie a Benedict Cumberbatch.
Accettare un ruolo come quello di Thanos non è cosa facile e Josh
Brolin lo ha confermato. L’attore americano, infatti, ha ammesso di
essere stato in dubbio dall’accettare il ruolo e di essersene
convinto grazia a Benedict
Cumberbatch. Brolin aveva visto cosa il suo collega
aveva fatto per interpretare Smaug il Drago in Lo Hobbit
‹‹Ho visto i video su YouTube, quando stavo valutando l’offerta
per Thanos, era in questo magazzino, che si trascinava come un
serpente, facendo uscire la lingua e facendo un’esibizione
incredibile, nella tuta da mo-cap… L’ho visto e ho deciso che
quello sarebbe stato il livello che volevo raggiungere; si tratta
di qualcosa in cui devi affondare i denti: convinzione, imbarazzo,
tutte queste cose. E così ho deciso, sì.››
4. Vorrebbe tornare nei
panni di
Thanos. Per Josh Brolin, interpretare Thanos è
un’esperienza del tutto particolare ed unica e l’attore ha rivelato
di volerlo interpretare nuovamente in futuro. Brolin ha ammesso,
infatti, di non essere mai stato coinvolto in alcuni film sequel
prima di Avengers e adorare il fatto di lavorare con i suoi
colleghi nel film Marvel e con i fratelli
Russo. Considerando che i film Marvel si stanno ora aprendo al
multiverso, non è assurdo pensare che Thanos possa un giorno
ricomparire in tutta la sua possenza sul grande schermo.
Josh Brolin in I
Goonies
5. Josh Brolin rovinò un
ciak ne I Goonies. C’è un momento, ne I Goonies, in cui i ragazzi vanno alla scoperta della
nave pirata di Willy l’Orbo. Ebbene, di questa scena ne ha parlato
Josh Brolin con un post su Instagram, nel quale ha rivelato che
mentre avevano cominciato a girare, dopo essere riemersi
dall’acqua, Brolin se ne è uscito con un’imprecazione, rovinando la
ripresa. Nulla di cui preoccuparsene, dato che la nave era davvero
enorme, come il sogno di un bambino diventato realtà.
6. Ha rivestito i panni di
Brand Walsh. I tuffi nel passato non li fanno solo i
comuni mortali: anche Josh Brolin, infatti, ci è cascato. Con un
post su Instagram, l’attore che ha rivelato di essere stato
invitato ad una festa di compleanno con gli anni ’80 come tema e di
non sapere come vestirsi finché, su consiglio della moglie, non ha
scelto di tornare a vestire i panni di Brandon “Brand” Walsh.
Josh Brolin in
Oldboy
7. Josh Brolin trasformista
per Oldboy. Nel 2013 uscì in tutti i cinema il remake di
Oldboy, diretto da Spike Lee. Per
interpretare Joe Doucett, il protagonista, Brolin ha dovuto
sottostare ad una trasformazione fisica non da poco: chi ha
condiviso con lui il set, ha raccontato un Brolin con una forma
fisica impressionante, in grado di assumere 15 kg in una settimana
e di perderne 8 in quella successiva. L’attore si è infatti
sottoposto ad un continuo allenamento fisico, unito a diete molto
speciali. Naturalmente, per riuscire in ciò, è stato seguito da
esperti che hanno monitorato la sua salute.
8. Potrebbe tornare nel
sequel. In Dune Brolin interpreta Gurney Halleck e l’ultima volta
che lo si vede è durante la battaglia tra gli Atreidi e gli
Harkonnes. Il destino del personaggio non viene però chiarito, e
sono in molti a pensare che egli possa in realtà essere
sopravvissuto allo scontro. Nel libro, in effetti, Gurney tornerà
nella seconda parte, profondamente cambiato rispetto a come lo si
era conosciuto. Con Dune: parte
II confermato, è dunque lecito aspettarsi che Brolin
riprenda i panni di Gurney, ma l’attore non ha ancora né confermato
né smentito la cosa.
Josh Brolin: chi è sua moglie
9. Si è sposato tre
volte. La vita sentimentale di Josh Brolin è sempre stata
un po’ turbolenta, contraddistinta da tre matrimoni e un
fidanzamento non andato a buon fine. L’attore infatti, è stato
sposato con la collega Alice Adair dal 1988 al
1994, da cui sono nati i figli Trevor Mansur (nel
1988) ed Eden (nel 1994). All’inizio degli anni
Duemila, Brolin aveva annunciato il fidanzamento con l’attrice
Minnie Driver, ma che non andò a buon fine,
annullandolo dopo pochi mesi. Il suo secondo matrimonio risale
all’agosto del 2004, quando Brolin sposa Diane Lane e i due rimangono marito e moglie
fino al febbraio del 2013.
10. Josh Brolin è sposato
con la sua ex assistente. Non sempre le storie d’amore di
un attore nascono con un altro collega sui set di qualche film.
Josh Brolin, infatti, ha conosciuto Kathryn Boyd
sul lavoro, ma lei era la sua assistente. Pare che la storia tra i
due sia iniziata nel 2014 e le prime conferme ufficiali sono
arrivate sempre tramite Instagram, quando l’attore condivise un
tenero scatto effettuato a Roma. Insomma, la loro storia è
proseguita a gonfie vele, tanto da sposarsi il 25 settembre del
2016. Dall’amore dei due, il 4 novembre 2018 è nata una bambina,
Westlyn Reign Brolin.
Paul Rudd è uno di
quegli attori che ha fatto la storia della commedia cinematografica
recente. Con tanti diversi film da lui interpretati, l’attore ha
saputo farsi amare dal pubblico con il suo talento recitativo, il
suo sarcasmo e la sua ironia e anche con il suo volto espressivo.
La sua è stata una gavetta lunga ed impegnativa, che lo ha portato
a costruirsi una carriera valida e concreta, fatta di tanti film
commedia, ma non solo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Paul Rudd.
Paul Rudd: i suoi film
1. Ha recitato in noti
film. La carriera di Paul Rudd inizia grazie a film come
Ragazze a Beverly Hills (1995) e Halloween 6 – La
maledizione di Michael Myers (1995). Recita poi in Romeo +
Giulietta di William Shakespeare (1996), L’oggetto del mio
desiderio (1998), Le regole della casa del sidro
(1999), Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy (2004) e
in 40 anni vergine (2005). Successivamente recita
in Una notte al museo (2006), Molto
incinta (2007), Non mi scaricare (2008), A cena
con un cretino (2010), Nudi e felici (2012),
Questi sono i 40 (2012), Facciamola
finita(2013), Anchorman 2 – Fotti la
notizia (2013) e Ant-Man (2015). Tra i
suoi ultimi film, vi sono Captain America: Civil
War (2016), Fun Mom Dinner (2017), Mute
(2018), A Modern Family (2018), Ant-Man and the Wasp
(2018), Avengers: Endgame
(2019) e Ghostbusters: Legacy
(2021).
2. È anche sceneggiatore,
produttore e doppiatore. Nel corso della sua carriera Paul
Rudd ha esplorato diversi ambiti del cinema, portandolo a vestire i
panni dello sceneggiatore, del produttore e del doppiatore.
L’attore, infatti, ha co-sceneggiato alcuni episodi della serie
Party Down (2009-2010) e i film Role Models
(2008), Ant-Man e Ant-Man and the Wasp, mentre è
stato produttore dei film The Ten (2007), Nudi e
felici e The Catcher Was a Spy (2018), oltre che
della serie Party Down. In quanto a doppiatore, Rudd ha
partecipato al doppiaggio di Robot Chicken (2006),
Mostri contro alieni (2009), I Simpson (2011),
Il piccolo principe
(2015), Sausage Party – Vita segreta di
una salsiccia (2016) e Nerdland (2016).
Paul Rudd in Friends
3. Ha recitato nella serie
tv Friends. Tra gli anni ’90 e i primi del Duemila la
serie tv Friends andava molto forte in America e nel resto
del mondo, tanto da dare vita a ben 10 stagioni. Paul Rudd ha avuto
l’occasione di entrare nel cast con la nona stagione, nel ruolo di
Michael “Mike” Hannigan, fidanzato e futuro marito di Phoebe. Nella
serie interpreta un ex avvocato che ha rinunciato alla sua carriera
per poter diventare musicista, cosa che ha sempre sognato di
fare.
4. Viene riconosciuto per il
suo ruolo in Friends. Paul Rudd ha recentemente rivelato
che solitamente le persone lo riconoscono come Mike Hannigan, uno
dei personaggi di Friends. Nonostante venga anche
riconosciuto per strada come Ant-Man, quello di Friends è il
personaggio che gli è rimasto più addosso, tanto da sentirsi spesso
chiedere “Come sta Phoebe?”.
Paul Rudd è Ant-Man
5. Si è allenato
intensamente per interpretare Ant-Man. Dare vita ad un
personaggio Marvel non è cosa facile e questo
discorso ha toccato da vicino anche Rudd quando ha dovuto
interpretare Ant-Man. Per poter dare vita ad una versione più
realistica possibile del personaggio, l’attore americano si è
dovuto sottoporre ad un programma di allenamento molto intenso. La
sua massa muscolare è talmente aumentata che si è dovuto modificare
il costume che, dopo averlo provato prima delle riprese, gli andava
un tantino stretto.
6. Si è guadagnato la stima
del figlio. La prima volta che Paul Rudd ha interpretato
Ant-Man era il 2015 e suo figlio maggiore non aveva neanche nove
anni quando il padre gli rivelò che sarebbe stato un supereroe. Per
tutta risposta, il figlio ha cominciato a prenderlo un po’ in giro,
dichiarando “Wow, non vedo l’ora di vedere quanto stupido possa
essere”. Alla fine, però, dopo averlo portato sul set, il
bambino si è divertito un mondo, amando il personaggio e stimando
molto il padre.
Paul Rudd: chi è sua moglie
7. Paul Rudd è sposato da
più di quindici anni. Paul Rudd ha conosciuto la sua
futura moglie, Julie Yaeger, nella metà degli anni
’90 e praticamente per caso. Sembra, infatti, che l’attore fosse
arrivato a New York per incontrarsi con il suo publicist, ma arrivò
in ritardo e ad accoglierlo ci fu proprio lei. Inoltre, Rudd aveva
anche un provino poco dopo e lei si offrì di portare il suo
bagaglio a casa un di amico di lui. Per sdebitarsi, Rudd offrì a
Julie il pranzo e da lì hanno cominciato a frequentarsi, per poi
sposarsi nel 2003.
8. Ha due figli.
Dopo alcuni anni di fidanzamento e il matrimonio nel 2003, Paul
Rudd e Julie Yaeger ha avuto due figli: Jack
Sullivan (nato nel 2006) e Darby (nata
nel 2010). L’attore è un genitore molto protettivo e quando va in
giro con loro esiste una sola regola: no foto e autografi con i
fan: questo perché una volta, quando sua figlia era più piccola,
Rudd venne fermato da un piccolo gruppo di fan che voleva una foto
e la bambina si spaventò molto.
Paul Rudd e Jennifer Aniston
9. Tra Paul Rudd e Jennifer
Aniston c’è un’alchimia speciale. Paul Rudd e Jennifer
Aniston hanno lavorato più volte insieme, a partire da
Friends, passando per i film L’oggetto del mio
desiderio e Nudi e felici. I due hanno sempre ammesso
di essere molto in sintonia e di essere molto amici tanto che
questo tipo di rapporto è sempre stato frainteso come una specie di
relazione clandestina tra i due attori.
Paul Rudd: oggi
10. Paul Rudd ha diversi
progetti tra le mani. Paul Rudd è uno di quegli attori che
si è sempre dato da fare per costruirsi una carriera solida e
concreta.
La stagione 2022 degli anime
al cinema, un progetto esclusivo di Nexo
Digital distribuito in collaborazione con
Dynit, si apre con un titolo che ha infranto ogni
record al botteghino: DEMON SLAYER – THE MOVIE: IL TRENO
MUGEN, in arrivo nei cinema italiani dal 17 al 19 gennaio (elenco
sale a breve suwww.nexodigital.it)
dopo lo straordinario successo internazionale.
Prodotto dallo studio di animazione
ufotable, DEMON SLAYER – THE MOVIE: IL TRENO MUGEN
è un vero e proprio punto di riferimento dell’animazione mondiale
tratto dal manga più venduto degli ultimi 5 anni. In Giappone ha
battuto il record di incassi de “La Città Incantata”, “Titanic” e
“Frozen” e si prepara ora a incontrare il pubblico nelle sale
italiane.
La storia ci racconta di Tanjiro e i
suoi compagni che, completata la riabilitazione presso la Villa
delle Farfalle, ricevono dal corvo del legame (una specie di
ricetrasmittente per ricevere gli incarichi) la loro prossima
missione: devono raggiungere il treno Mugen, dove oltre 40 persone
sembrano essere scomparse in un brevissimo lasso di tempo. Tanjiro
e Nezuko, insieme a Zenitsu e Inosuke, si uniscono a uno dei più
potenti spadaccini della squadra ammazzademoni, il Pilastro delle
Fiamme Rengoku Kyojuro. Il gruppo si troverà ad affrontare il
demone a bordo del treno Mugen, lanciato a folle velocità sui
binari della disperazione più assoluta precipitando così in un
sogno infinito.
Dopo DEMON SLAYER – THE
MOVIE: IL TRENO MUGEN gli appuntamenti con gli Anime al
cinema proseguiranno con SWORD ART ONLINE PROGRESSIVE THE
MOVIE, ARIA OF A STARLESS NIGHT (28 febbraio, 1 e 2 marzo
2022), LA FORTUNA DI NIKUKO (4, 5, 6 aprile
2022).
La Stagione degli Anime al Cinema è
un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione
con Dynit e col sostegno dei media partner MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID.
Mentre Spider-Man:
No Way Home già imperversa nelle sale italiane da
ieri, Tom
Holland continua la promozione del film insieme
al resto del cast. In una recente intervista con
Yahoo! Entertainment, Holland ha parlato dell’eventualità di
comprendere scene di sesso nei film di Spider-Man.
In particolare, l’attore 25enne (che sullo schermo interpreta un
liceale) ha commentato:
“Non penso che sia appropriato
per il franchise di Spider-Man”, ha detto Holland. “Siamo
ancora molto giovani. Se ci fosse un futuro per questo personaggio,
forse un giorno lo esploreremo. Ma al momento, questo è un film
sulla celebrazione delle amicizie e dell’amore giovanile”.
La co-protagonista di Holland e la
fidanzata nella vita reale,
Zendaya ha continuato dicendo: “Peter Parker
è come un fratellino”, a cui Holland ha convenuto:
“Nessuno vuole vedere Peter Parker fare sesso! Sarebbe
orribile”.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE
SPOILER DA SPIDER-MAN: NO WAY HOME E HAWKEYE
L’uscita di
Spider-Man: No Way Home ha portato finalmente
tantissime persone al cinema, i botteghini stanno prendendo fiato,
dopo mesi difficilissimi e soprattutto i fan stanno accogliendo con
grande esultanza il film con Tom Holland che
restituisce all’Uomo Ragno la sua dimensione da fumetto.
Parallelamente a
No Way Home, su Disney+ è arrivato anche l’episodio
numero 5 di Hawkeye, la serie con Jeremy
Renner che vedrà la sua conclusione il prossimo mercoledì.
Alla fine della scorsa puntata abbiamo visto Yelena Belova
(Florence Pugh) che aspettavamo dalla scena post
credits di BlackWidow. Alla fine
di questa puntata, invece, abbiamo visto finalmente Big Guy,
Kingpin, interpretato da Vincent D’Onofrio.
L’arrivo di quel personaggio era
stato anticipato, ma non si sapeva se ad interpretarlo sarebbe
stato richiamato D’Onofrio, che lo aveva incarnato per Netflix. Parallelamente, in una breve scena
all’inizio di
No Way Home, abbiamo visto anche Matt Murdock,
interpretato di nuovo da Charlie Cox, nel momento
in cui Peter e zia May hanno avuto la necessità di rivolgersi a un
avvocato.
Il fatto che per diversi mesi le
serie Marvel siano state trasmesse senza
che al cinema arrivassero film in contemporanea ci ha fatto
dimenticare che i Marvel Studios hanno spesso fatto questo
genere di collegamenti in passato, tessendo una rete molto stretta
e coerente tra le varie storie che hanno raccontato. Dal momento
che Hawkeye è ambientato poco dopo gli eventi di No Way Home,
possiamo dire che Kingpin è tornato in scena nel MCU poco dopo Daredevil, e entrambi
sembrano ancora intenzionati a rimanere in giro per una New York
che ha appena acquisito un nuovo abitante: Peter Parker.
Grandi emozioni ci aspettano
nel futuro prossimo di questi amati personaggi!
È stato presentata
l’anteprima del nuovo film di Alessandro Genovesi,
7 Donne e
un mistero, con un cast interamente al femminile, come
si deduce facilmente dal titolo, e che è una versione meno cupa e
più ridanciana rispetto alla sua ispirazione del 2002 diretta da
François Ozon che di donne, però, ne aveva una in
più. Il film di Ozon è tra l’altro a sua volta
tratto dalla pièce teatrale Huit Femmes di
Robert Thomas del 1958.
Il cast quasi interamente
riunito di fronte ai giornalisti, insieme al regista, la
sceneggiatrice e i produttori, avvolge tutta la sala di charme e
parecchie risate. Genovesi, praticamente unico uomo del gruppo,
viene subito preso di mira.
«Penso che per il
povero Alessandro non sia stato facile lavorare con un cast di sole
donne. Sette, per giunta», ride
Luisa Ranieri, che nel film interpreta la
domestica partenopea e affascinante: «Si rifugiava nello
sgabuzzino, scappava», continua Micaela
Ramazzotti.
«Be’, ci sono cose
più facili», sorride sornione il regista, che ammette che sia
stato uno dei film più belli da lui girati fino ad oggi.
«Ho cercato di
concentrare tutta l’essenza del film nei colori, le pettinature e
la comicità delle protagoniste», prosegue Genovesi, che poi
passa la parola alla sceneggiatrice Lisa Nur
Sultan: «Desideravamo fare un film di Natale, che
quindi facesse venire voglia d’immergersi in un’atmosfera domestica
pittoresca, ricca di suggestioni appartenenti a un mondo di
festività d’altri tempi». E lo scopo è stato sicuramente
raggiunto, considerando anche la complicità giocosa che si respira
tra le attrici.
8 donne e un
mistero, quello francese di Ozon, aveva un’aria quasi morboso,
per alcuni aspetti, come spiega sempre Sultan: «Era un testo
scritto negli anni 50, noi l’abbiamo voluto modernizzare, usando un
linguaggio più fresco».
Di tutto il nutrito cast
inizia a prendere la parola Sabrina Impacciatore,
raccontando che l’esperienza vissuta è stata anzitutto umana:
«Ero terrorizzata. Mi chiedevo come sarebbe potuta andare su un
set con tutte queste donne. Ma poi mi sono resa conto che noi donne
riusciamo a raggiungere una complicità molto più elevata di quanto
riesca un gruppo di uomini». E anche
Margherita Buy è dello stesso avviso: «È
stata un’occasione per osservare il lavoro delle altre. Cosa
insolita anche per me, che sto spesso per i cavoli miei»,
ride.
Luisa Ranieri, più pacata, dichiara che non fosse
affatto spaventata: «Perché è normale che in un set all’inizio
ci si annusi», ma a sua volta racconta dell’arricchimento
innanzitutto umano che è stato il gruppo, nel quale ognuna si
confrontava con l’altra quando sedevano la mattina al trucco.
E al coro si uniscono
Micaela Ramazzotti e Benedetta
Porcaroli, la “piccina” del gruppo: «Per me è stato
più un onore che altro!», dice.
Il discorso lo riprende
Alessandro Genovesi: «Per me è stato molto
importante generare questa dinamica goliardica tra loro, perché
volevo girare un giallo, ma che fosse inquinato dalla commedia, che
è la cosa che penso mi riesca meglio. Ho deciso di eliminare
l’elemento musicale che è stata una scelta specifica di Ozon, così
come l’ottava donna del cast, che rappresentava una sorta di tata.
Luisa Raniera era più che sufficiente per la parte della
governante».
Il regista si lascia poi
andare ad uno scherzoso pronostico: «Se dovessi immaginarmi uno
spin-off sarebbe in una versione coatta in romanesco».
In ogni caso, uscire con
un film così familiare sotto Natale, può far stimolare tanti
interrogativi. Come ad esempio come muoversi e che posizione
prendere di fronte al desiderio di vendetta: «Non penso che
questo sia un film sulla vendetta», interviene Ranieri,
«Piuttosto si parla degli altarini che si nascondono in ogni
famiglia».
«Aprire i vasi di
Pandora in famiglia non è mai una passeggiata», continua
Benedetta Porcaroli, «Ma farlo così ha
tutt’altro sapore!».
Il regista australiano Peter Weir ha
dato vita nel corso della sua carriera ad autentici capolavori
cinematografici. Titoli come L’attimo fuggente, Picnic ad
Hanging Rock e Witness – Il
testimonesono ancora oggi dei classici del loro
genere, capaci di parlare anche alle odierne generazioni di
spettatori. Nei suoi film, Weir ha sempre posto i suoi personaggi
in trappole più o meno metaforiche, spingendoli a cercare la
libertà e la possibilità di esprimere sé stessi al massimo del loro
potenziale. Un altro dei suoi titoli più amati e che presenta una
situazione analoga, è The Truman Show,
film del 1998 interpretato da Jim Carrey.
Scritto da Andrew
Niccol (noto anche come regista dei fantascientifici
Gattaca e In Time), il film fa
confluire al suo interno una serie di spunti e riflessioni
contemporanee, spingendole però all’estremo. The Truman
Show è infatti una brillante satira politica sull’allora
nascente moda di raccontare la vita in televisione attraverso i
reality show. Weir dà così vita ad un’opera che riflette
sull’invadenza dei media, sull’annullamento del confine tra realtà
e finzione e sulle scelte che ognuno può fare a riguardo,
ricercando sempre la verità e la libertà. Pur essendo uscito oltre
vent’anni fa, è questo film spaventosamente attuale anche oggi.
Acclamato dalla critica e dal
pubblico, The Truman Show ottenne poi tre nomination
ai premi Oscar e venne indicato come uno dei film più importanti
del decennio. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Si tratta infatti di un film ricco di
dettagli, alcuni più evidenti di altri, che contribuiscono al
racconto. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e al suo
significato. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The Truman Show: la trama del film
Protagonista del film è
Truman Burbank, un uomo qualunque intento a vivere
la sua ordinaria esistenza nella tranquilla cittadina di Seahaven.
Nonostante egli abbia tutto ciò di cui un uomo può avere bisogno,
si sente profondamente insofferente verso l’assenza di vere e
proprie novità, che possano dare una scossa alla sua routine. Nel
momento in cui una serie di circostanze particolarmente atipiche si
verificheranno, Truman inizierà a dubitare di tutti, dalla moglie
Meryl all’amico Marlon. Ciò che
lo circonda, improvvisamente, sembra perdere di senso,
manifestandosi più come qualcosa di finto e costruito che non come
vero e naturale. Scavando nel suo passato e spingendosi più in là
di quanto avesse mai fatto, egli scoprirà una verità
scioccante.
The Truman Show: il significato del
film
Non è esagerato dire che The
Truman Show fu un film a dir poco profetico. Quello che sul
finire degli anni era solo un nascente interesse nei confronti dei
reality e dell’invadenza nella vita privata delle celebrità, oggi è
una pratica all’ordine del giorno. Grazie anche ai social network,
si è sempre più proiettati sul seguire in modo costante ciò che gli
altri compiono nel corso del loro quotidiano. Con il film, dunque,
Weir e Niccol operano una profonda critica nei confronti di quel
mezzo televisivo che punta sempre più sull’abbattimento del confine
tra reale e finzione, ma anche nei confronti degli spettatori.
Questi sono veri e propri complici, assuefatti da quanto la
televisione offre loro senza porsi domande etiche nei confronti di
ciò che guardano.
Oltre a questa critica al mondo dei
media, The TrumanShow riflette però anche su
tematiche come la libertà e la verità. La costante ricerca di
quest’ultima da parte di Truman lo porterà ad ottenere la prima,
dimostrando dunque che l’obiettivo dell’essere umano deve essere il
suo tendere a questi due valori, infrangendo le gabbie, di
qualunque tipo esse siano, che gli vengono poste intorno. Quello in
cui Truman vive, infatti, è un mondo sicuro, dove nulla di male può
succedergli. Venuto a conoscenza di ciò, tuttavia, egli preferisce
rinunciare a questa sicurezza pilotata in nome di un insicurezza
che sia esclusivamente frutto delle sue scelte. Lo stesso nome del
protagonista, Truman, è un gioco di parole tra True (vero) e Man
(uomo). Si ribadisce così la sua necessità di ricercare
l’autenticità, una necessità che deve estendersi all’umanità
intera.
The Truman Show: il cast del
film
Dopo averlo visto in Ace Ventura –
L’acchiappanimali, Weir si convinse che Jim Carrey
sarebbe stato l’interprete perfetto per Truman Burbank. L’attore,
tuttavia, era impegnato in quel periodo con i film Il
rompiscatole e Bugiardo bugiardo.
Piuttosto che cercare un altro interprete, Weir preferì però
aspettarlo, ritardando le riprese di un anno. Carrey gliene fu
estremamente grato, poiché aveva apprezzato moltissimo la storia di
Truman e desiderava ardentemente recitare in questo progetto. Per
farlo, egli acconsentì a ridurre il suo compenso da 20 a 12 milioni
di dollari. Con The Truman Show, inoltre, Carrey ebbe
finalmente modo di cimentarsi con un ruolo drammatico, grazie al
quale ottenne ulteriori lodi e vinse il Golden Globe come miglior
attore in un film drammatico.
Accanto a lui, nel ruolo della
moglie Maryl Burbank vi è l’attrice Laura Linney,
la quale lavorò molto per sottolineare in modo implicito come il
suo personaggio non sia altro che un’attrice. Ciò emerge dalle pose
spesso irrealistiche che la Linney assume nelle scene in cui è
presente. Ad interpretare l’amico Marlon vi è invece Noah
Emmerich, mentre Natascha McElhone è
Sylvia, una vecchia fiamma di Truman. Holland
Taylor e Brian Delate sono invece Angela
e Kirk, la madre e il padre di Truman. Paul Giamatti è
il direttore della sala di controllo, lì dove si costruisce
tecnicamente il reality sulla vita di Truman. A dirigere il tutto
vi è Christof, interpretato da Ed Harris,
attore che grazie a questo struggente personaggio ottenne una
nomination all’Oscar.
The Truman Show: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
The Truman Show grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di mercoledì 15 dicembre alle ore
21:10 sul canale Paramount
Channel.
Sony Pictures
Italia ha diffuso il poster ufficiale di Uncharted,
l’attesissimo film adattamento dell’omonimo videogioco che vedrà
protagonista Tom
Holland nei panni di Nathan Drake. Diretto da
Ruben FleischerUncharted
arriverà al cinema il 24 febbraio 2022. Fanno parte del cast oltre
a Tom
Holland ancheMark Wahlberg, Sophia
Ali, Tati Gabrielle e Antonio Banderas.Basato su una delle serie di videogiochi più vendute e
acclamate dalla critica,Uncharted
presenta al pubblico il giovane e furbo Nathan Drake (Tom Holland)
nella sua prima avventura alla ricerca del tesoro con l’arguto
partner Victor “Sully” Sullivan (Mark Wahlberg). In un’epica
avventura piena di azione che attraversa il mondo intero, i due
protagonisti partono alla pericolosa ricerca del “più grande tesoro
mai trovato”, inseguendo indizi che potrebbero condurli al fratello
di Nathan, scomparso da tempo.
Tutto quello che sappiamo su
Uncharted
In Uncharted, Tom
Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark
Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non
tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare
l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli
anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come
una origin story.
La sceneggiatura del film, che
arriverà al cinema l’11 febbraio 2022, è stata firmata
da Art Marcum, Matt
Holloway e Rafe Judkins, e
racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni
giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti
conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Calcinculo,
secondo film diretto da Chiara Bellosi, scritto da
Maria Teresa Venditti e Luca De Bei,è nella
selezione ufficiale del 72. Festival
di Berlino, in concorso nella
sezione Panorama. Ritorno alla
Berlinale per la regista Chiara Bellosi, già in gara nel 2020,
sezione Generation, con l’acclamata opera prima “Palazzo di
Giustizia“
Nel
cast: Gaia Di Pietro (al suo
esordio), Andrea Carpenzano (“La
Terra Dell’Abbastanza“, “Il Campione“)
e Barbara
Chichiarelli (“Favolacce“,
“Suburra“), Giandomenico Cupaiuolo, Alessio Praticò e
Francesca Antonelli.
“Calcinculo
era un film difficile da fare, delicato ed importante –
dichiara Carlo Cresto-Dina (che ha prodotto il film per tempesta
con Valeria Jamonte e Manuela Melissano) – A partire dalla già
bellissima sceneggiatura di Maria Teresa Venditti e Luca De
Bei, Chiara Bellosi ha realizzato un film profondo e unico.
Dopo l’esordio a Generation 14+, siamo particolarmente felici di
tornare con Chiara a Berlino, questa volta a Panorama.”
La trama
Forse è vero che si
cresce anche a calci in culo. Ed è vero che quando la
giostra gira veloce ci sembra di volare e non vorremmo scendere
mai. E’ questo che succede a Benedetta quando incontra
Amanda e decide di seguirla nel suo
mondo randagio.
Chiara
Bellosi
Chiara Bellosi
(1973) si diploma in drammaturgia alla Civica Scuola d’Arte
Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Realizza un episodio
all’interno del film corale “Checosamanca” prodotto
da Carlo Cresto-Dina per Eskimosa e Rai
Cinema. Partecipa al master “Filmmaker – Il documentario come
sguardo” organizzato da IED-Venezia e lavora ad alcuni
documentari. “Palazzo di Giustizia”, il suo primo
lungometraggio di finzione, è stato presentato nella sezione
Generation 14+ di Berlinale 2020.
Calcinculo
è il suo secondo lungometraggio di finzione. Calcinculo è
una
produzione tempesta con Rai
Cinema in coproduzione con Tellfilm (CH), RSI
Radiotelevisione svizzera e sostenuto da MIC – Direzione
Generale Cinema e Audiovisivo, Ufficio Federale della Cultura
(UFC) e Regione Lazio. Il Film sarà distribuito in Italia
da Luce Cinecittà.
I film sugli
Avengers sono sempre riusciti a combinare in egual
misura la componente eroica, d’azione ed emotiva. E’ difficile
credere che i film con personaggi dei fumetti protagonisti possano
fare singhiozzare a più riprese, ma è esattamente l’effetto che
hanno generato in migliaia di fan! Oltretutto, ai momenti
strazianti che abbiamo visto sullo schermo, si sono aggiunti anche
dettagli nascosti, 15 dei quali sono stati messi in luce dai
fan.
Iron Man e Vedova Nera sono morti
col sorriso sul volto
Le morti di Tony Stark e Natasha Romanoff
sono stati due dei momenti più strazianti di Avengers: Endgame, che hanno scatenato a più
riprese l’indignazione del pubblico. In realtà, sono molti i fan a
sottolineare come si possa notare un sorriso sul volto di entrambi,
prima di esalare l’ultimo respiro; Tony sapeva,
nel profondo, che spettava a lui salvare il mondo dalla distruzione
più assoluta ed è morto senza rimpianti, decidendo di schioccare le
dita lui stesso, contro il consiglio dei suoi amici, ma dimostrando
fino all’ultimo l’eroismo insito al personaggio.
Pepper deve essere stata molto orgogliosa di lui,
che ha deciso più di ogni altra cosa di proteggere la sua famiglia
e i suoi amici, lottando fino alla fine.
Allo stesso modo, il personaggio
interpretato da Scarlett Johansson si è sacrificato davanti ad
Occhio di Falco, non solo per il bene più
grande dell’umanità, ma assolutamente per i suoi amici, che erano
al centro di tutto.
Bruce voleva un figlio
Nel film Avengers: Age of Ultron,
Bruce spiega a Natasha che non
può avere figli a causa del rischio per cui, procreando, potrebbe
perdere il controllo e trasformarsi in Hulk.
Inoltre, se avesse dei figli, i nascituri potrebbero assimilare
preventivamente la forza del padre, che potrebbe uccidere il
partner durante o dopo il parto. Nei fumetti, al contrario,
Hulk ha dei figli, chiamati Skaar
e Hiro-Kala, che sono stati concepiti
dall’extraterrestre ormai defunta Caiera
Oldstrong, durante la storyline “Planet
Hulk“.
In The Avengers, precedentemente a questo
dialogo, vediamo Bruce accarezzare con dolcezza una culla, mentre
pronuncia la frase: “Non posso ottenere sempre ciò che
desidero“; a detta dei fan, si tratta di uno dei momenti più
commoventi dei film, che sottolinea il desiderio di Bruce Banner di
diventare padre.
Spider-Man e Iron Man hanno dovuto assistere alle rispettive
morti
La morte di Tony Stark/Iron
Man in Avengers: Endgame è uno dei momenti più tristi
dell’intero MCU, ma la sua perdita è stata particolarmente
dolorosa per Peter Parker/Spider-Man per un motivo
specifico. La relazione tra Tony e Peter è stata adeguatamente
sviluppata dai Marvel Studios nel corso degli anni,
da quando si sono incontrati per la prima volta durante gli eventi
di Captain America: Civil
War.
La loro relazione mentore-allievo è
ulteriormente progredita in Spider-Man: Homecoming,
portando poi agli eventi di Avengers: Infinity War. La morte di Spider-Man
in Avengers: Infinity War ha
segnato profondamente Tony Stark/Iron Man,
aiutandolo però a sviluppare ulteriormente il rapporto con la
figlia Morgan e rendendolo sicuramente un padre migliore.
Il conflitto interiore di Bruce
Banner
Questa sequenza di The Avengers mette in luce per la prima volta,
in tutta la sua potenza, il dolore interiore di Bruce
Banner e come si senta a dover convivere con l’altra parte
di sé, Hulk. Esprime chiaramente il fardello che
Banner deve portare: non essere in grado di avere
il pieno controllo sulle proprie capacità, al contrario di
Tony e Reed e sentirsi
intrappolato all’interno del proprio corpo.
In questo frammento, lo sguardo di
Tony parla da sé: sembra entrare in empatia più
che mai con Bruce, accettandolo nella sua complessità e provando un
profondo dolore nel sentire che Bruce odiava così
tanto Hulk da aver pensato di uccidersi.
Captain America ha perso l’amica
più fidata, ma ha guadagnato una vita
La scena in cui Steve
Rogers si rende conto che Natasha se ne è
effettivamente andata per sempre è una delle più strazianti
dell’intero MCU. Natasha ha, difatti, non
solo rappresentato una delle amicizie più preziose per
Steve, ma anche il rapporto più vicino all’idea di
famiglia che Steve abbia mai sperimentato.
Volge lo sguardo al posto di fianco
a sé occupato in precedenza da Natasha, quando aveva promesso che
si sarebbero rivisti dopo un minuto… E Steve
comprende definitivamente che la persona che più gli è stata
accanto negli ultimi anni se ne è andata, per sempre. Ricordate la
loro prima conversazione in Avengers: Endgame: “Penso che dovremmo
entrambi farci una vita”, dice Steve a Natasha, che risponde: ”Tu
per primo”. E così è.
Gli Avengers hanno dovuto
sacrificarsi per vincere
Gli Avengers hanno
dovuto subire una terribile sconfitta in Infinity War perché non erano disposti a
spingersi tanto oltre quanto era richiesto per poter effettivamente
vincere, secondo molti fan. Non avrebbero mai sacrificato delle
vite per ottenere la vittoria, ciò che invece Thanos era disposto glacialmente a fare, per
assicurarsi il dominio incontrastato.
In Endgame, abbiamo assistito alle morti
drammatiche di alcuni dei nostri eroi più amati: i Vendicatori
hanno capito che era necessario sacrificarsi per un bene più
grande, lottando eroicamente fino alla fine e portando a compimento
dei grandiosi archi narrativi dei personaggi.
Capitan America e Iron Man hanno
fatto una fine simile ma paradossale
Tony va verso una
direzione e Steve in un’altra, diametralmente
opposta, in Avengers: Endgame. Nel corso di molti film,
Tony si trasforma da egoista ad altruista;
Steve non è che stia facendo l’opposto, ma di
sicuro ha iniziato come personaggio altruista, imparando poi a
farsi una vita e a interessarsi di più a se stesso. Quando alla
fine decide di tornare indietro nel tempo e di mollare lo scudo,
diventando il soldato che torna dalla guerra, quello è il suo più
grande viaggio.
La conclusione dell’arco di
Steve è quella che avrebbe sempre desiderato ma
non avrebbe mai pensato di ottenere; il percorso di
Tony, invece, si conclude nel modo in cui forse
non avrebbe mai voluto, ma sapeva che era necessario … perché
“parte del viaggio è la fine”.
Pepper è sempre stata orgogliosa
di Tony
Tony e
Pepper hanno un rapporto duraturo, e sapendo
quanto è difficile per Tony fidarsi delle persone,
questo rapporto ci ha sempre riempito il cuore di gioia. Ci hanno
mostrato una relazione equilibrata, con grande rispetto per i
rispettivi ruoli, compassione e sincerità.
Pepper è sempre
stata orgogliosa di Tony, cercando sempre di
tirare fuori il meglio di lui e controllandone l’egocentrismo.
Pepper sa che Tony ha compiuto il
più grande sacrificio in nome di un bene più grande e dell’amore
nei confronti degli affetti a lui cari, confermando quanto sia
fiera di lui fino alla fine.
La Vedova Nera era una brava
persona anche se non pensava di esserlo
Spietata, potente ed
eccezionalmente abile, Natasha si è sempre
distinta per incutere paura nel cuore dei suoi nemici. Anche se un
tempo operava dalla parte del male, il suo innato eroismo le ha
permesso di superare i difetti che voleva lasciarsi alle spalle,
facendole intraprendere un percorso di redenzione durato tutta la
vita.
Natasha ha spesso
pensato di non essere una brava persona, ma la verità è che ha
dimostrato di essere uno dei personaggi più convincenti del
MCU,
che ha lottato in ogni frangente, tra notti insonni, un lavoro per
niente gratificante e gli oneri e le preoccupazioni connesse al
proprio ruolo di eroina.
DUM-E sta aspettando che Tony
torni a casa
Dum-E è un robot
che Tony Stark ha costruito nel laboratorio di suo
padre, ed è forse stato il compagno di vita di Stark. Gli ha
persino salvato la vita, eppure Tony si arrabbia
costantemente con il robot Dum-E, che lo ha aiutato anche a
realizzare le sue iconiche armature.
Ciò che è più commovente è che
Dum-E, inconsapevole degli eventi di Endgame, sta ancora aspettando che Tony torni
a casa, perfezionando lo smoothie migliore da fargli assaggiare.
Dum-E è stato decisamente molto di più che un semplice robot per il
mitico Tony Stark.
Ant-Man è un padre fantastico
Scott Lang è stato
introdotto nell‘Universo
Marvel come un criminale che, dopo aver fallito come
elettricista, si è cimentato nel furto con scasso, finendo in
prigione. Divenne per la prima volta Ant-Man
usando l’attrezzatura che aveva rubato dal laboratorio di
Hank Pym per salvare l’unico dottore che poteva
curare Cassie (allora bambina) da una malattia
cardiaca.
Da quel momento in poi, Lang fece
tutto ciò che era in suo potere per insegnare a Cassie la
differenza tra giusto e sbagliato, una lezione che sottolineò di
aver dovuto imparare nel modo più duro. Questo sforzo fu ripagato,
poiché Scott riuscì ad instillare in sua figlia forti valori
morali, un senso di responsabilità sociale e la volontà di
impegnare gran parte della sua adolescenza per aiutare gli
sconosciuti.
Le cose erano molto più semplici e
spensierate
Impossibile guardarsi indietro,
ricordare i primi film degli Avengers e non
rimpiangere i tempi “spensierati” – come dicono alcuni fan- in cui
tutti erano felici e, soprattutto, vivi.
L’effetto nostalgia dopo Infinity War e Endgame è
prepotentemente emerso tra i fan, che ricordano con commozione le
divertenti sequenze di “pigiama party” alla Stark Tower, le
abbuffate da Schwarma, soprattutto dopo la
vittoria sui Chitauri nella Battaglia di New York e la passione di
Thor per le Pop-Tarts, diventata iconica
grazie a una battuta nel primo film di Thor, quando Darcy Lewis gli
chiede: “Come puoi mangiare un’intera scatola di Pop-Tarts e avere
ancora cosi tanta fame?
Tony ha dato il suo cuore a
Steve
Uno dei frangenti più commoventi di
Avengers: Endgame è quando
Tony mette il reattore Arc nelle mani di
Steve, sottolineando figurativamente come
Tony avesse riposto il suo cuore nelle mani di
Steve e questi non ci fosse poi stato per lui (tradendolo con
Bucky) quando ne aveva bisogno.
Si tratta di una scena che mette in
mostra la complessità caratteriale dei due eroi:
Steve stesso ha detto nella sua lettera a CW che
tutti fanno il meglio che possono… Tony, invece, era ferito,
esausto e spaventato e tutto questo è ravvisabile dal come guarda
Steve. Questa accusa implicita è in realtà fondamentalmente un
segno di quanto Steve sia importante per Tony.
Spider-Man è cresciuto
Il Peter Parker di Tom Holland ha portato in scena la versione di
Peter Parker che abbiamo più di tutte visto
maturare e assumere una maggiore consapevolezza di sé; il suo
percorso è iniziato in Spider-Man:
Homecoming come un novellino, inconsapevole della
portata dei suoi poteri, che apparivano ingestibili.
Nelle sue successive apparizioni
all’interno del MCU
e in
Spider-Man: Far from home lo abbiamo visto
cercare di prendere in mano le redini della situazione, ma era
ancora un adolescente con qualcosa di troppo più grande di lui da
affrontare. No Way Home metterà Peter alla prova
come non ha mai fatto prima: con la rivelazione della sua identità,
tutti i suoi cari sono possibili bersagli, il che aumenta il
rischio a cui l’eroe è esposto mettendolo di fronte a dubbi e
dilemmi che non ha ancora affrontato.
In attesa del trailer arrivano le
prime immagini della commedia d’azione e avventura The
Lost City conSandra
Bullock,
Channing Tatum e Daniel Radcliffe. Diretto da Adam Nee e Aaron
Nee e scritto Oren Uziel e Dana
Fox e Adam Nee e Aaron Nee, The
Lost City si basa sulla storia di Seth
Gordon. Prodotto da Liza Chasin, Sandra
Bullock,Seth Gordon. Nel cast
protagonisti sono
Sandra Bullock,
Channing Tatum,
Daniel Radcliffe, Da’Vine Joy Randolph, Oscar Nuñez, Patti
Harrison e Bowen Yang.
1 di 3
La trama
The Lost City
racconta la storia di un’autrice di romanzi rosa (Sandra Bullock),
molto schiva e abituata a vivere in solitudine. Un bel giorno la
donna è costretta a un tour promozionale con il modello (Channing
Tatum) che appare sulle copertine dei suoi libri. I due verranno
coinvolti in un tentativo di rapimento che li trascinerà in piena
giungla e finiranno così per vivere realmente un’avventura
romantica e bizzarra proprio come quelle narrate dalla scrittrice
nei suoi romanzi.
In contemporanea con
l’uscita ufficiale nelle sale italiane The Space Cinema
propone la proiezione di Spider-Man:
No Way Home, l’ultimo capitolo della saga basata
sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel diretta da Jon Watts,
in lingua originale.
Spider-Man:
No Way Homeriprende la narrazione dopo i fatti
accaduti nel film “Spider-Man: Far From Home” in
cui il villain Mysterio rileva al mondo la vera identità di
Spider-Man. Ora che tutti i cittadini di New York
hanno scoperto chi si nascondedietro la maschera
del supereroe di quartiere, il giovane Peter
Parker (Tom Holland) deve fare i conti con
l’opinione pubblica e con la consapevolezza che non potrà
mai più separare la propria vita privata da quella di eroe. Tra
dubbi interiori e insicurezze il protagonista chiede al
collega Doctor Strange (Benedict Cumberbatch)
di far dimenticare a tutto il mondo il suo
segreto. Il potente incantesimo lanciato
dal Doctor Strange provoca una frattura nel
multiverso che ha liberato i più potenti nemici
mai affrontati da uno Spider-Man in qualsiasi universo;
toccherà al giovane Peter Parker affrontare la sua più grande sfida
e salvare il futuro.
I multisala selezionati per questo
appuntamento sono quelli di Milano Odeon,
Firenze(Novoli),
Limena, Bologna,
Trieste, Vimercate,
Silea, ParmaCentro, Roma (Parco de Medici),
Napoli e Torino (Beinasco). Per
conoscere la programmazione di “Spider-Man: No Way
Home” e rimanere aggiornati sui prossimi titoli in
versione originale basta visitare la sezione dedicata alla rassegna
Hear My Voice.
Svelato il primo trailer di
Backstage – Dietro le quinte, dance movie
prodotto da Eagle Pictures e diretto
da Cosimo Alemà (La
santa e Zeta, Una storia hip-hop e
regista di innumerevoli video musicali di artisti del calibro di
Tiziano Ferro, Ligabue, Noemi e
Marco Mengoni), nelle sale cinematografiche
ad aprile 2022.
Backstage – Dietro le quinte, girato interamente a
Roma (tra le location principali anche il Teatro Sistina), racconta
di un gruppo di talentuosi e giovani artisti che si sfidano a colpi
di canto e danza per entrare a far parte del cast di un importante
spettacolo. Ad interpretarli, nove attori alla loro prima
esperienza cinematografica, scelti nel corso di oltre 1400 casting
in tutta Italia: Giuseppe Futia, Beatrice Dellacasa,
Riccardo Suarez, Geneme Tonini, Aurora Moroni, Ilaria Nestovito,
Gianmarco Galati, Yuri Pascale, Matteo Giunchi. A
completare il cast, Giulio Pampiglione, Giulio Forges
Davanzati, Irene Ferri, Jane Alexander e Adolfo
Margiotta.
La colonna sonora, vera anima del
film, conterrà due brani inediti e oltre trenta tra le più celebri
canzoni della musica italiana, tutte rigorosamente cantate dal
vivo. Nessun playback, solo le straordinarie voci dei protagonisti.
Scritto da Roberto Proia (Come Non
Detto e laTrilogia Sul più
bello), il film arriverà nelle sale ad aprile 2022
distribuito da Eagle Pictures.
111 ragazzi dai 16 ai 25 anni
si presentano alle audizioni di un nuovo spettacolo che debutterà
al Teatro Sistina di Roma. Hanno talento, determinazione e hanno
tutti lo stesso sogno: diventare artisti di successo. Vengono
scelti in nove ma l’emozione dura poco perché i ruoli disponibili
sono soltanto quattro. Inizia così per loro una settimana di
audizioni e prove senza sosta, una settimana per dimostrare al
cinico regista James D’Onofrio chi davvero merita di far parte
dello show. Canteranno fino a perdere la voce e balleranno fino
allo sfinimento. Si sfideranno, saranno rivali, ma anche amici e
complici nel percorso che li condurrà alla realizzazione del loro
più grande desiderio. Qualunque cosa accadrà, le loro vite
cambieranno per sempre.
Spider-Man: No Way
Home potrebbe mostrarci un Peter Parker
diverso, più cupo ed emotivo. In occasione di
un’intervista a CBR, il volto di Spider-Man, Tom
Holland, ha rivelato che il film in uscita nelle
sale italiane a metà dicembre mostrerà il lato oscuro del
nostro eroe.
Sebbene non abbia potuto fornire
dettagli sulla trama del film, l’attore, assieme alla
co-protagonista Zendaya, ha parlato dei diversi
lati di Peter che verranno mostrati nel sequel. Ricordiamo che
nello scorso film l’identità di Spider-Man è diventata di
dominio pubblico, dunque Peter dovrà affrontare una
pressione che mai si sarebbe aspettato; ciò determinerà l’emergere
di alcuni aspetti “oscuri” del suo carattere.
Alla domanda del giornalista di CBR
sulla possibilità di vedere altri lati del carattere di Peter che
non fossero l’ironia e il senso di giustizia, l’attore
risponde:
“Sì, compreso il lato cattivo
di Peter Parker. C’è qualcosa che accade in questo film, e penso
che i fan rimarranno abbastanza scioccati… Il che è davvero
eccitante. Sinceramente é qualcosa che ho adorato portare sullo
schermo”.
Il lato oscuro di
Spider-Man spiazzerà tutti
Lo stesso poster promozionale di
Spider-Man: No Way Home ci
mostra un Peter di spalle, con il capo chino, intento a
guardare una New York che ha perso la fiducia nei suoi
confronti. Tanti i cartelloni che lo dipingono come
cattivo, nemico pubblico, e lo invitano a lasciare la città.
Fra l’altro, qualora non abbiate
visto WandaVision, vi ricordiamo che la serie è
disponibile su Disney Plus, sia in italiano, sia in lingua
originale – quest’ultima fortemente consigliata qualora vogliate studiare
l’inglese o qualsiasi altra lingua straniera. È risaputo,
infatti, che un ottimo modo per imparare una lingua straniera sia
quello di potenziare l’ascolto, attraverso la visione di film e
serie tv. La versione in lingua originale di un prodotto
cinematografico o televisivo, facilita l’apprendimento del lessico
e dell’accento.
Tornando a No Way Home, il sequel
di Spider-Man è spesso citato per la potenziale presenza di più
versioni alternative dell’eroe, provenienti dagli universi
paralleli del MCU. Un
qualcosa già visto nel trailer di Spider-Man: Accross
the Spider-verse – Part One.
L’obiettivo del film però è un
altro, ovvero rendere protagonista la psiche di
Peter, già profondamente turbata dalla morte di Stark.
L’eroe dovrà poi affrontare una crisi di identità che potrebbe
portarlo anche sulla via del male, come confermato dallo stesso
Holland.
Ma cosa potrà aver scatenato questo
cambiamento? Le teorie sono tante, e tra queste ce n’è una davvero
interessante e, per certi versi, piuttosto credibile: la
morte di May, l’amata zia di Peter.
No Way Home: uno sguardo
alla psiche di Peter
Dalle anticipazioni emerse nel
corso di queste settimane dallo stesso attore, infatti, Spider-Man
si rivolgerà al Dottor Strange per chiedere un incantesimo che
faccia dimenticare a tutti la sua vera identità.
Il tentativo fallisce, e purtroppo il multiverso presenterà il
prezzo: riappariranno tutti i vecchi nemici dell’Uomo Ragno, pronti
a fargliela pagare per le sconfitte subite. Strange aiuterà Peter a
combattere la minaccia che incombe su New York, ma in cambio dovrà
perdere qualcosa di molto prezioso.
Detto questo, avere la possibilità
di vedere un Peter diverso, più umano è
decisamente intrigante. Questo perché siamo sempre stati abituati a
tifare per supereroi perfetti, buoni, caratterizzati da una
integrità morale senza compromessi. In Spider-Man: No Way
Home ci troveremo davanti un nuovo approccio, che siamo
sicuri renderà il personaggio ancora più avvincente e
vicino a noi fan.
Disney+ ha
annunciato che sono disponibili le nuove Disney+
Cards, delle carte fisiche che permettono di
acquistare e regalare un anno di abbonamento a Disney+ a 89,90€. Le Disney+ Cards si possono trovare nei
punti vendita selezionati dove, insieme alla card, al cliente verrà
fornito alla cassa un codice che darà diritto ad 1 anno di Disney+.
Questo codice dovrà essere utilizzato al momento dell’iscrizione
sulla paginadisneyplus.com/redeem. L’abbonamento potrà essere
riscattato solo dai nuovi abbonati o da coloro che riattiveranno la
sottoscrizione a Disney+. Per chi ha già un abbonamento
attivo, non sarà possibile utilizzare l’importo della carta per
ricaricare il proprio abbonamento, almeno fino a quando
l’abbonamento stesso non sarà scaduto e si sarà disattivato il
proprio metodo di pagamento. Le Disney+ Cards sono
un’ottima idea regalo, attivabili in qualsiasi momento
dall’acquisto e senza limiti di tempo.
Disney+ è la casa dedicata allo
streaming di film e spettacoli di Disney, Pixar, Marvel, Star
Wars e National Geographic, insieme ai Simpson e molto altro.
In alcuni mercati internazionali, il servizio include anche il
nuovo brand di contenuti di intrattenimento generale, Star.
Servizio di streaming direct-to-consumer di punta di The Walt
Disney Company, Disney+ fa parte del segmento Disney
Media & Entertainment Distribution e offre streaming senza
pubblicità insieme a un catalogo in continua crescita di prodotti
originali esclusivi, tra cui lungometraggi, documentari, serie
animate e live-action e cortometraggi. Oltre a proporre un accesso
senza precedenti allo sterminato archivio cinematografico e
televisivo di Disney, Disney+ è il servizio di streaming dove
trovare le ultime uscite cinematografiche distribuite da The Walt
Disney Studios. E attraverso Star, offre le ultime novità di 20th
Century Studios, Disney Television Studios, FX, Searchlight
Pictures e altro ancora. Per saperne di più, visita disneyplus.com, o trova l’app Disney+ sulla maggior parte dei
dispositivi mobili e TV connessi.
Spider-Man: No Way
Home ha già
battutoAvengers:
Endgame in termini di
prevendita dei biglietti, quindi anche nell'”era della pandemia” in
cui ci troviamo, questo film sarà un successo al
botteghino. Inevitabilmente, alcuni aspetteranno le recensioni
prima di decidere se dare un’occhiata al terzo capitolo di Spidey
prima del Natale, ed è ovviamente qui che entra in gioco Rotten
Tomatoes. Se lo si ama o lo si odia non interessa particolarmente,
ma non si può negare chel’aggregatore di recensioni e
quei importantissimi punteggi di Tomatometer rimangano cruciali per
blockbuster come questo. Gli studios americano usano quel badge
“Certified Fresh” come una parte fondamentale del marketing di un
film, e molti analisti al botteghino credono cheEternalsavrebbe ottenuto risultati finanziari migliori se non fosse
precipitato in quel temuto status di “Rotten”.
Ebbene indipendentemente da ciò,Spider-Man: No Way Homeha avuto un
ottimo inizio con un punteggio perfetto del 100% basato su 46
recensioni battendo
Avengers: Endgame anche in questa particolare classifica per il
momento! Inutile dire che più verdetti verranno
conteggiati nel corso della giornata e ci aspettiamo che venga
rivelato un punteggio più definitivo nel corso della settimana. In
attesa facciamo un recap della sagaSpider-Man: Homecomingha un punteggio del 92%, Spider-Man:
Far From Homeha ottenuto il 90%
dopo una settimana,
mentre Spider-Man: Into the
Spider-Verse ha un quasi perfetto
97%.
Da molto tempo ormai non ricevevamo
aggiornamenti su Fast and Furious 10, l’atteso e annunciato
decimo capitolo del franchise
Fast and Furious. Ebbene oggi però arriva una notizia
che potrebbe rattristire i fan della saga con protagonista
Vin
Diesel. Infatti secondo le ultime notizie ufficiali il
film che sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 7 aprile 2023 è
stato posticipato e dunque arriverà nei cinema americani il 19
maggio 2023. Al momento non sappiamo se la data sarà la medesima
anche in Italia dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppi
ma come spesso capita per questo genere di film le uscire sono
sempre legate.
Il film Fast and Furious 10
Vi ricordiamo che Fast
and Furious 10 sarà diretto da Justin
Lin e sarà scritto da Gary Scott Thompson. Confermati nel
cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di
Ramsey, Vin
Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di
Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e
Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han.
Mentre molto registi famosi nel
recente passato hanno dimostrato insofferenza verso i CinecomicsMarvel e DC, ad onor del vero
soprattutto per i film della Marvel, oggi uno di questo,
l’acclamato Paul Thomas Anderson ha invece
rivelato di essere estremamente contento dell’uscita di
Spider-Man:
No Way Home. Le sue dichiarazioni che, sorprendono,
anche per l’onestà intellettuale arrivano dal
The New Yorker e ipotizzano l’importanza che il film possa
avere per far tornare le persone al cinema! Infatti ci sentiamo di
concordare con il regista che seppur un’autore che rivolge le sue
opere ad una nicchia di pubblico, comprende la necessità di avere
quel tipo di film, sottolineando tutti gli addetti ai lavori
dovrebbero essere contenti che un blockbuster come Spider-Man:
No Way Homepossa debuttare in sala. Di
seguito le sue parole:
Quando sento l’arrivo
di questi film mi si scalda il cuore all’idea che posso dirti che
sono più felice che mai di lavorare in questo settore. Ho il mio
piccolo angolo del cortile e collaboro con persone che ammiro, come
quelle della MGM. Sono incredibilmente felice. Ma ovviamente parlo
solo per me perché non credo ci sarà davvero mai fine a quelle
discussioni pessimistiche su quello che accadrà all’industria.
Discussione complicata ancora di più dall’avvento dello dello
streaming e della sovrabbondanza di film coi supereroi, ma sono
discorsi che non prendo troppo seriamente. C’è questa
preoccupazione verso questa tipologia di pellicole. A me piacciono.
Ed è una posizione popolare quella di chi afferma che siano loro ad
aver rovinato il cinema e robe del genere. Ma per me non è così.
Cioè dai, guardate a tutto il nervosismo che c’è sul riportare le
persone al cinema. Ma lo sai cosa riporterà davvero la gente in
sala? Spider-Man. E dovremmo esserne felici.
Che dire, non potremmo che essere
più d’accordo con il regista di film enormi come Il
Petroliere, Magnolia, The master e l’imminente
Licorice Pizza!
Ci
sono state molte discussioni su Joker online nelle ultime settimane dopo che
le voci secondo cui l’ attore di EternalsBarry Keoghan sarebbe stato scelto come
l’iconico cattivo in The
Batmandi
Matt Reeves e oggi Zack
Snyder sembra aver colto l’occasione per condividere un
nuovo guarda di Jared Leto nei panni del Clown principe del
crimine apparso nella sua Zack Snyder’s Justice
League.La star dell’imminente House of Gucci
ha interpretato il cattivo squilibrato
in Suicide
Squad di David
Ayer, prima di riprendere il ruolo per una breve, ma
memorabile apparizione nell’epilogo diZack Snyder’s Justice
League. Resta da vedere se
vedremo mai di nuovo Leto nei panni del Joker, ma con la Warner
Bros. che sembra allontanarsi dall’era “Snyderverse” del DCEU,
probabilmente non lo rivedremo mai dunque gustiamoci questa nuova
foto che trovate di seguito!
A
proposito di Mr. Joker, ci sono state alcune speculazioni sul fatto
che il personaggio sia stato preso in giro nel trailer internazionale di The
Batman della scorsa
notte . In uno scatto, le foto di Bruce
Wayne e della sua famiglia con gli occhi sbiancati possono
essere viste nel nascondiglio dell’Enigmista, e alcuni sono
convinti che la figura sorridente in agguato sullo sfondo dovrebbe
essere il Joker.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
E’ stato diffuso finalmente il
divertente trailer di The Unbearable
Weight of Massive Talent, l’annunciata commedia
d’azione che vedrà Nicolas Cage interpretare uno dei suo ruoli
più divertenti: “Nick Cage“. La Lionsgate ha
finalmente rilasciato un trailer per l’imminente commedia d’azione,
che vedrà il vincitore dell’Academy Award interpretare una versione
iper-romanzata di se stesso. Parlando con Entertainment
Weekly l’attore ha speigato che “[Nick
Cage] è una versione inventata di Nicolas Cage. Il personaggio si
sente insoddisfatto e lotta con il rifiuto che può capitare così
spesso nella piccola città che è Hollywood. Non sono io. Mi sento
abbastanza bene riguardo alle cose“.
Nella pellicola Nicolas Cageinterpreterà
due ruoli “Nick” e “Nicky”, che è una versione più giovane
dell’attore e frutto della sua stessa immaginazione.
“Ha i capelli lunghi e allampanati; è solo
costantemente in giro con Nick riguardo alle sue scelte di
carriera. Non ero troppo entusiasta all’idea di interpretare me
stesso, ma quando Tom mi ha inviato questa sceneggiatura, Nicky mi
ha ricordato un po’ Buddy Love di Jerry Lewis. ne Il professore
matto. Ho sempre ammirato quello che ha fatto con quel film. Per
me, Nicky ruba la scena
“. Oltre a Cage, il cast includerà
Pedro Pascal (The Mandalorian; Game of Thrones), Neil Patrick Harris (The Matrix Resurrections;
Harold & Kumar), Sharon Horgan (Catastrophe ;
Together), l’esordiente Lily Sheen e
Tiffany Haddish (Bad Trip).
Mentre cresce l’attesa per il
debutto di Spider-Man:
No Way Home nelle sale italiane oggi arriva
un’interessante intervista rilasciata dal protagonista Tom
Holland che ha parlato delle sue ispirazioni al
personaggio ammettendo di essersi ispirato alle performance del
passato date da interpreti del calibro di Tobey Maguire e Andrew Garfield. Come molti di voi ormai
sapranno negli ultimi mesi si sono ricorse diverse voci che danno
per certo la presenza di ben tre Peter Parker nel film e
in attesa di scoprirlo, gustiamoci questa rivelazione di Tom che
ammette di essersi ispirato molto al lavoro di questi due attori
del passato che hanno rappresentato il personaggio al cinema:
“Oh, assolutamente.
Assolutamente sì” risponde con entusiasmo Tom
Holland alla domanda se si fosse ispirato a
Tobey Maguire e Andrew Garfield. “Penso che prima
di iniziare a girare Spider-Man: No Way Home, prima del primo
giorno, avevo riguardato tutti i loro film. Penso di averlo fatto
per tutti i miei film di Spider-Man. I loro film sono così
fantastici e così ricchi di dettagli che, sai, mi sono perso in
passato, quindi torno indietro e li guardo e rubo piccole cose qua
e là che amo. Ho sicuramente rivisitato i loro film”.
È bello sapere che l’attore non solo ha studiato il lavoro di
Tobey Maguire e gli Spider-Men di Andrew Garfield per questo film, ma anche le
sue precedenti apparizioni nel MCU. Ci sarà sicuramente qualche
ispirazione da ricercare quando rivedremo le sue interpretazioni,
specialmente con Peter che affronta cattivi familiari come
Green Goblin, Electro, Doctor Octopus e
The Lizard.