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Raya e L’Ultimo Drago: intervista a Osnat Shurer e Adele Lim

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Raya e L’Ultimo Drago: intervista a Osnat Shurer e Adele Lim

In occasione dell’uscita in Home Video di Raya e L’Ultimo Drago il 18 maggio, ecco l’intervista alla produttrice Osnat Shurer e alla sceneggiatrice Adele Lim. Raya e L’Ultimo Drago arriva in Home Video il 18 maggio e free su Disney+ a partire dal 4 giugno.

Raya e L’Ultimo Drago, recensione del nuovo film Disney

Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Home Video dal 18 maggio e dal 4 giugno free su Disney+. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.

The Green Hornet: trama, cast e curiosità sul film con Seth Rogen

Da quando i film di supereroi sono esplosi in tutta la loro potenza, in molti hanno cercato di seguire questo filone dando vita a personaggi e storie più o meno originali. Sono tanti gli esempi di supereroi non appartenenti né alla Marvel né alla DC giunti sul grande schermo, da Hancock a Glass. Tra i più bizzarri tentativi a riguardo vi è quello di The Green Hornet, film del 2011 diretto da Michel Gondry, regista celebre per film come Eternal Sunshine of the Spotless Mind o Be Kind Rewind – Gli acchiappafilm, e qui chiamato a gestire il suo primo film su commissione, del quale però non ha un buon ricordo.

Più che di Gondry, in realtà, The Green Hornet si configura come un film realizzato su misura di Seth Rogen, che lo ha scritto e interpretato, adattando il tutto alle sue capacità comiche. L’idea non è però originale, essendo ispirata al preesistente personaggio del Calabrone Verde, ideato per la radio nel 1936 da George W. Trendle e Fran Striker. Si tratta di un combattente del crimine che conduce una doppia vita: ufficialmente è un editore di un giornale ma segretamente combatte il crimine indossando una maschera ed un vestito verde, avvalendosi dell’aiuto dell’asiatico Kato. Sulle sue avventure era stata realizzata anche una serie televisiva con Bruce Lee nei panni di Kato.

Un personaggio dunque noto, che per anni gli studios hanno cercato di portare al cinema. Con il concretizzarsi di ciò, The Green Hornet si affermò come un buon successo, incassando il doppio del suo budget. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Green Hornet: la trama del film

Protagonista del film è Britt Reid, un giovane di buona famiglia, figlio del miliardario James Reid. Il padre di Britt è infatti l’editore del celebre quotidiano The Daily Sentinel, nella città di Los Angeles. Contrariamente a suo padre, però, il giovane non ha particolare voglia di impegnarsi in un mestiere e di rimboccarsi le maniche per quello. Preferisce piuttosto spendere in giro la propria fortuna, dandosi alla pazza gioia in notti all’insegna dell’eccesso. Il suo atteggiamento cambia però drasticamente quando suo padre, con il quale aveva un brutto rapporto, viene trovato morto. Britt decide a quel punto di chiudere il giornale e licenziare tutti. Tutti tranne il fedele Kato.

Britt condivide infatti con il giovane asiatico esperto di meccanica e di arti marziali l’odio verso suo padre. Da quel momento i due svilupperanno un’amicizia che li porterà a prendere una decisione quantomai folle e inaspettata. Entrambi assumono infatti due identità segrete e camuffandosi con maschere e abiti iniziano a dare la caccia al crimine presente in città. Le loro avventure saranno però quanto mai goffe, portandoli ben presto a scontrarsi con veri pericoli. Sarà in quel momento che Britt, che si fa ora chiamare Calabrone Verde, capirà davvero cosa vuol dire usare i propri mezzi per fare del bene.

The Green Hornet cast

The Green Hornet: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare Britt Reid, alias Calabrone Verde, vi è il noto attore comico Seth Rogen. Egli si era occupato del progetto da più punti di vista, spesso entrando in contrasto con alcune decisioni dello studios di produzione. Per poter interpretare il ruolo, Rogen si è inoltre sottoposto ad una ferrea dieta, riuscendo a perdere circa 10 chili. Accanto a lui, nei panni del fedele Kato, vi è l’attore e cantante taiwanese Jay Chou. Questi non aveva ancora mai recitato in un film statunitense, e si propose a Rogen tramite un video provino. Rimasto piacevolmente colpito da lui, Rogen gli assegnò la parte, scoprendo solo in seguito che Chou era celebre come cantante nel suo paese.

Nei panni di Leonore Case, l’affascinante segretaria del The Daily Sentinel, vi è la celebre attrice Cameron Diaz, qui in uno dei suoi ultimi ruoli prima del ritiro dalle scene. Nel film si ritrova poi il due volte premio Oscar Christoph Waltz nei panni di Benjamin Chudnofsky, criminale russo e principale villain del film. Per la parte era stato originariamente contattato Nicolas Cage, il quale rinunciò però non giudicando sufficiente il tempo datogli per preparare il personaggio. David Harbour è D. A. Frank Scanlon, alleato di Chudnofsky, mentre Edward Furlong, noto per essere stato John Connor in Terminator 2 – Il giorno del giudizio, è Tupper, spacciatore di Meth. L’attore Tom Wilkinson, infine, interpreta James Reid, il padre del protagonista.

The Green Hornet: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Green Hornet è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 18 maggio alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

Il cattivo poeta: Gabriele D’Annunzio, la prima rockstar

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Il cattivo poeta: Gabriele D’Annunzio, la prima rockstar

Si intitola Il cattivo poeta il film scritto e diretto da Gianluca Jodice, con Sergio Castellitto nei panni di Gabriele D’Annunzio, prodotto da Matteo Rovere e Andrea Paris, una coproduzione italo francese Ascent Film e Bathysphere con Rai Cinema, e in arrivo in sala il 20 maggio in 200 copie. Un’uscita importante considerato che molte sale sono ancora chiuse e che la normalità post pandemia è ancora lontana.

Gianluca Jodice ha scelto di fare un film al di fuori delle convenzioni del cinema italiano. È un progetto ambizioso e soprattutto la sua scelta è ricaduta su un soggetto, Gabriele D’Annunzio, che si studia a scuola ma che la storia ha messo da parte, nonostante sia una figura molto moderna.

Il cattivo poeta – il regista Gianluca Jodice

“Tentavo di inserirmi in un filone della tradizione italiana di prima – spiega Jodice – inoltre le opere prime tendono a giocare di rimessa e io non volevo farlo. Forse anche il fatto che ho esordito tardi mi ha dato modo di essere più sfacciato. Matteo (Rovere, ndr) mi chiese se volevo pensare a un biopic, e io scelsi D’Annunzio perché mi affascinava, mi ricordavo questo poeta recluso in questo castello di Dracula, per 15 anni, ovvero tutta l’ultima parte della sua vita, tra ossessioni e perversioni, donne e cocaina, quando aveva perso la sua vena artistica. Questo Nosferatu chiuso nel suo castello che ha subito una damnatio memoriae nella cultura del Novecento. Un personaggio scomodo, che ha vissuto mille vite, e che non era mai stato raccontato dal cinema. E Rovere è stato abbastanza pazzo da ascoltarmi, lui come tanti altri pazzi che hanno reso possibile questo film.”

Il cattivo poeta – il produttore Matteo Rovere

Il “pazzo” chiamato in causa, Matteo Rovere, che oltre a essere lui stesso regista e sceneggiatore, sempre più spesso ricopre il ruolo di produttore in progetti particolari e molto interessanti, ha replicato: “È un film ambizioso per il suo impianto, ma credo che si tratti di un tipo di cinema che è stato realizzato in Italia in passato, con grande orgoglio verso quelle che sono state le grandi figure della nostra cultura, raccontandoli anche all’estero. D’Annunzio ha attraversato la prima metà del Novecento, modificandolo, è stato una rockstar ante litteram. Poi però è stato asfaltato dal Ventennio Fascista. La sua personalità politica viene spesso collegata agli ideali fascisti, per il ruolo che aveva avuto prima dell’avvento del fascismo, e quindi è sempre stata vista con sospetto, ma in realtà, come abbiamo ricostruito nel film, non era affatto così. Anche in sceneggiatura, il lavoro fatto è stato filologico, di ricostruzione, attraverso lettere e testimonianze scritte. Abbiamo usato molte delle parole che lo stesso D’Annunzio ha pronunciato. Accanto allo scopo di intrattenere il pubblico, il risultato del film è anche quello di offrire un personaggio realistico, anche se relativo solo ad una fase specifica della sua vita, la vecchiaia.”

Ad interpretare il Vate è stato chiamato Sergio Castellitto, che Rovere ha ringraziato non solo per la sua partecipazione al film, ma anche perché con la stessa ha reso appetibile il progetto per i produttori esteri. Ma cosa ha fatto Castellitto per entrare nel ruolo di D’Annunzio? “Mi sono tagliato i capelli – risponde con grande semplicità e ironia l’attore – mi sono tagliato i capelli a zero, anche temendo che non mi ricrescessero, conferendo a questo gesto non solo l’artigianato dell’immedesimazione, ma anche un significato altro, un atto di generosità. Se si chiudono gli occhi e si visualizza D’Annunzio, si immagina un cranio, un cranio privo di capelli ma contenente un’immensità di fantasia, immaginazione, crudeltà. Tutto questo fotografato nell’ultimo anno della sua vita e nell’incontro con il controcampo della giovinezza. Incontra qualcuno che ha di fronte a sé più futuro che passato.”

Il Cattivo PoetaI protagonisti Sergio Castellitto e Francesco Patané

Il film fotografa infatti D’Annunzio che entra in contatto con Giovanni Comini, federale di Brescia e iscritto al partito fascista. Un uomo molto giovane e innamorato della causa di Mussolini, convinto che potesse rappresentare il bene per quel Paese che tanto amava. Ad interpretarlo, Francesco Patané, interprete con una grande carriera teatrale e da poco approdato al cinema: “Per interpretare Comini mi sono documentato al contrario. Ho cercato di dimenticare tutto quello che sapevo su D’Annunzio, prima di arrivare sul set. Giovanni Comini arriva al Vittoriale senza conoscere D’Annunzio poeta o persona, sa solo delle sue imprese politiche. Ho cercato di eliminare tutte le mie nozioni sul poeta e poi ho fatto quello che succede a Comini: un giovane che va ad incontrare un personaggio famoso. È quello che mi è successo con Castellitto, ero timoroso e curioso e ho cercato di rubare da lui. Ho riproposto la mia esperienza.”

“Ho cercato di mettermi nei panni di un giovane che crede nella guerra che dovrebbe arrivare – continua Patané – Questo giovane crede a quelle promesse, crede a quel futuro e abbraccia questi ideali con passione. La fortuna che gli capita è quella di incontrare un personaggio come D’Annunzio che gli mostra come le cose che aveva abbracciato non era quello che immaginava davvero. La sfida come attore è stata proprio mostrare questa presa di coscienza e il cambio di rotta. La cosa più difficile da raccontare è stata la capacità di rimanere aperti ad ascoltare.”

Il Vittoriale, la casa-museo set del film

Il film è ambientato per buona parte nel Vittoriale, sul lago di Garda, dove la produzione ha potuto girare grazie al permesso della fondazione che gestisce la casa-museo di D’Annunzio.

Ha detto Castellitto, in merito: “Le case sono la geografia dell’anima di chi le abita, il Vittoriale è la geografia dell’anima di D’Annunzio, apparentemente deposito di antiquariato, ma in realtà un sito archeologico. Perché l’archeologia ci insegna qualcosa del futuro, l’antiquariato no. Ogni spazio di quel luogo è la raffigurazione della natura di D’Annunzio. Questo luogo è stato una placenta per lui e il film non sarebbe stato così bello se non fosse stato per questo luogo.”

Ma perché definire Gabriele D’Annunzio “cattivo”, nel titolo del film? “Il cattivo poeta è una definizione che si diede lui in una lettera – spiega Jodice – io sono un cattivo poeta, mi occupo di tendaggi, tappeti, quadri e cornici. È una sua definizione, ironica e intelligente, e mi sembrava un ottimo titolo, affettuoso, per raccontare di questo personaggio.”

Il cattivo poeta arriva in sala il 20 maggio, distribuito da 01 Distribution.

Lasciali Parlare di Steven Soderbergh in esclusiva digitale dal 27 maggio

Lasciali Parlare, il film diretto da Steven Soderbergh con protagonista Meryl Streep, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 27 maggio, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

La scrittrice Alice Hughes, vincitrice del Premio Pulitzer, è stata invitata in Inghilterra per ritirare un altro prestigioso premio letterario. Ma ha paura di volare: decide così di fare il viaggio in nave, a bordo di un magnifico transatlantico, e di invitare le sue due migliori amiche del college, Roberta e Susan, oltre a farsi accompagnare dal suo amato nipote Tyler, per assisterle durante la crociera. La nuova agente di Alice, Karen, con l’obiettivo di carpire dettagli sul manoscritto attualmente in lavorazione della sua cliente, si intrufola sulla nave, approcciando Tyler per avere informazioni su come avvicinare al meglio la zia. Tyler però finisce per innamorarsi di Karen, così Alice e le sue amiche vengono lasciate a sé stesse. Roberta nutre del risentimento verso Alice, perché si è riconosciuta nelle vicende raccontate nel suo libro più celebre, rovinandole la vita; al contrario Alice nega ogni responsabilità e cerca di salvare la loro sacra amicizia di un tempo, mentre Susan si sforza di aiutarle a riconciliarsi. Mentre Alice si impegna a completare il suo tanto atteso manoscritto e mantiene la sua vita personale avvolta nel mistero, le donne intraprendono un viaggio di una settimana pieno di ricordi, risentimenti e battute.

Il film presenta un cast stellare, tra cui spiccano l’attrice premiata con l’Oscar, l’Emmy e il Golden Globe Meryl Streep (Big Little Lies di HBO, The Iron Lady, Il diavolo veste Prada) nei panni della misteriosa e nobile Alice Hughes, il cui successo professionale l’ha allontanata dalle sue amicizie più strette, rendendola una sconosciuta; la premio Emmy e candidata all’Oscar Candice Bergen (Murphy Brown, Miss Detective) nei panni di Roberta, che accetta l’invito di Alice, in cerca di un risanamento per il caos che ha provocato nella sua vita il romanzo più famoso di Alice; la premio Oscar, Emmy e Golden Globe Dianne Wiest (Hannah e le sue sorelle, Pallottole su Broadway) nei panni di Susan, che lavora in un carcere femminile ed è apparentemente la più diplomatica e sensibile del gruppo; il candidato all’Oscar® e al Golden Globe Lucas Hedges (Manchester by the Sea, Boy Erased – Vite cancellate) nei panni del goffo e dolce nipote di Alice, Tyler, che ama e rispetta profondamente sua zia per essere stata presente nella sua vita come un genitore; e la candidata al SAG Award Gemma Chan (Crazy & Rich, Captain Marvel) nei panni di Karen, la nuova agente letteraria di Alice la cui carriera è in bilico, che catturando l’attenzione di Tyler cerca di ottenere informazioni sul nuovo libro della sua cliente; ed altri.

Lasciali Parlare – diretto da Steven Soderbergh (il film premio Oscar Traffic e il candidato all’Oscar Erin Brockovich – Forte come la verità) – è incentrato sulle conversazioni schiette e fluide dei suoi personaggi. Avendo fornito al cast ricche descrizioni dei personaggi ed accurati particolari delle loro scene, gli attori sono stati lasciati liberi di improvvisare, al fianco della sceneggiatrice Deborah Eisenberg, che ha aiutato a sviluppare i dialoghi secondo necessità. Lo stile guerrilla della regia di Soderbergh non si è fermato qui: in un’intervista, Dianne Wiest ha anche rivelato che il film è stato girato “senza attrezzatura, se non quella essenziale. Steven semplicemente teneva la telecamera su una sedia a rotelle. Niente luci, carrelli, o tutto ciò che solitamente serve per girare un film. C’erano solo Steven e questa nuova macchina da presa”.

“Lasciali Parlare”, diretto da Steven Soderbergh, scritto da Deborah Eisenberg, prodotto da Gregory Jacobs, con produttori esecutivi Ken Meyer e Joseph Malloch

American Skin: dal 24 maggio su SKY il film di Nate Parker

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American Skin: dal 24 maggio su SKY il film di Nate Parker

A un anno dalla morte di George Floyd, che ha scatenato la rivolta del movimento Black Lives Matter, portando alla ribalta il tema della violenza della polizia americana sui cittadini di colore e dopo la storica sentenza di condanna del poliziotto che l’ha ucciso, Sky presenta in prima visione assoluta American Skin, lunedì 24 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW. 

Il film, scritto, diretto e interpretato da Nate Parker (The Birth of a Nation), racconta la disperazione di un padre in cerca di giustizia per la morte del figlio adolescente ucciso da un poliziotto bianco, riflettendo sui temi della paura e delle divisioni culturali, ancor oggi radicate nella società americana. Nel cast, oltre a Nate Parker nel ruolo del protagonista Lincoln Jefferson, Omari Hardwick (A-Team, Middle of Nowhere, Miracolo a Sant’Anna) è Omar “Derwood” Scott amico di Linc, Theo Rossi (Luke Cage, Sons of Anarchy) è il poliziotto Dominic Reyes e Beau Knapp (Seven Seconds, Black and Blue) è il poliziotto Mike Randall, colpevole di aver ucciso il ragazzo. Il film, prodotto da Tarak Ben Ammar, Mark Burg e Lukas Behnken è distribuito da Eagle Pictures.

American Skin racconta le azioni disperate di Linc, un veterano della guerra in Iraq che, tornato in patria, vede il figlio quattordicenne Kijani morire davanti ai suoi occhi per mano di un poliziotto durante un controllo stradale. Privato di un processo equo, dopo l’assoluzione in tribunale di Mike Randall, il poliziotto che aveva sparato al ragazzo uccidendolo, Linc decide di farsi giustizia da solo. Ad accompagnare lo spettatore nel racconto Jordin King, uno studente di cinema deciso a girare un documentario sulla morte di Kijiani e sul desiderio di giustizia di Linc. Insieme alla sua troupe Jordin diventerà testimone diretto e protagonista dell’intera vicenda, con la responsabilità di farla conoscere al mondo.

Nate Parker ha trascorso gran parte della sua vita e della sua carriera combattendo le ingiustizie sociali e creando contenuti che affrontano il tema della disparità delle comunità emarginate in tutto il mondo. Si è guadagnato per la prima volta l’attenzione della critica con il suo ruolo da protagonista in The Great Debaters – Il potere della parola di Denzel Washington. Nate ha interpretato il ruolo di protagonista in Red Tails prodotto da George Lucas. Con il suo debutto alla regia in The Birth of a Nation – Il risveglio di un popolo ha vinto il Gran Premio della Giuria e del Premio del Pubblico al Sundance Film Festival nel 2016.

American Skin – Lunedì 24 maggio in prima visione alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su N0W e disponibile on demand.  Grazie a extra, il programma fedeltà di Sky, i clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno prima di tutti on demand nella sezione extra.

Fast & Furious 9: la storia di Dom in un nuovo video

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Fast & Furious 9: la storia di Dom in un nuovo video

La Universal Pictures Italia ha diffuso un nuovo contributo video su Fast & Furious 9 che racconta la storia di Dom. Il Dom Toretto di Vin Diesel  sta conducendo una vita tranquilla fuori dal giro, con Letty e suo figlio, il piccolo Brian, ma sanno che il pericolo è sempre in agguato al di là del loro pacifico orizzonte. Questa volta, una nuova minaccia costringerà Dom a confrontarsi con i peccati del suo passato, se vuole salvare coloro che più ama.

La sua squadra si riunisce nuovamente per fermare un complotto a risonanza mondiale guidato dal più abile assassino e pilota ad alte prestazioni che abbiano mai incontrato: il fratello rinnegato di Dom, Jakob (John Cena, l’imminente The Suicide Squad). In attesa del nono capitolo della saga Fast & Furious di Universal Pictures, un nuovo e adrenalinico video dedicato al personaggio interpretato da Vin Diesel.

Fast & Furious 9 vede il ritorno alla regia di Justin Lin, che ha diretto il terzo, il quarto, il quinto e il sesto capitolo della saga, quando cioè è diventata un successo globale. L’azione sfreccia in tutto il mondo, da Londra a Tokyo, dall’America centrale a Edimburgo, e da un bunker segreto in Azerbaigian alle strade brulicanti di Tblisi. Lungo la strada, i vecchi amici risorgeranno, i vecchi nemici torneranno, la storia verrà riscritta, e il vero significato della famiglia verrà messo alla prova come mai prima d’ora.

Tornano a recitare nel film Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Jordana Brewster, Nathalie Emmanuel e Sung Kang, al fianco delle attrici premiate con l’Oscar Helen Mirren e Charlize Theron. Fanno parte del cast di Fast & Furious 9 anche la superstar premio Grammy, Cardi B, nei panni del nuovo personaggio del franchise Leysa, una donna legata al passato di Dom, e il re del Reggaeton, Ozuna, in un ruolo cameo. Fast & Furious 9 è prodotto da Neal H. Moritz, Vin Diesel, Jeff Kirschenbaum, Joe Roth, Justin Lin, Clayton Townsend e Samantha Vincent.

MCU: 10 iconiche scene da “vedere e rivedere”

MCU: 10 iconiche scene da “vedere e rivedere”

Al di là delle grandi trame e dei grandi personaggi dei film, il MCU è così amato dai fan di tutto il mondo anche per una serie di scene memorabili che riguardano tanto le scene di combattimento quanto i momenti più divertenti, per non parlare di quelle che sono dei veri e propri omaggi ai fumetti. Scren Rant ha raccolto 10 scene del MCU che probabilmente i fan amano rivedere più e più volte:

La lotta di Vedova Nera in Iron Man 2

Vedova Nera ha fatto il suo debutto in Iron Man 2. Ha esordito come assistente di Tony Stark, ma ben presto quest’ultimo ha scoperto che Natasha era stata mandata da Nick Fury per sorvegliarlo e tenerlo d’occhio. Durante la prima battaglia di Iron Man, quella messa in atto per cercare di fermare Justin Hammer, Nat ha dimostrato il suo coraggio in qualità di combattente.

Nel film è presente una scena di combattimento in un corridoio in cui Vedova Nera elimina tutti i cattivi in cui si imbatte alla stessa velocità con cui Happy Hogan ne avrebbe probabilmente sconfitto soltanto uno. Subito, Nat ha dimostrato di essere una vera e propria arma umana.

Iron Man vs. Captain America vs. Thor in The Avengers

Nel primo film degli Avengers, Nick Fury ha dovuto riunire gli eroi e fargli lavorare come una forza combinata per sconfiggere Loki e l’imminente invasione aliena. Tuttavia,  si trattava pur sempre di eroi dall’ego spropositato che dovevano imparare ad andare d’accordo…

Capitan America e Iron Man avevano catturato Loki, ma poi si è presentato Thor e ha portato via suo fratello con la forza. Ciò ha portato ad una lotta nei boschi che ha visto i tre eroi distruggere la maggior parte della vegetazione attorno a sé, per poi non giungere ad alcuna conclusione.

La lotta di Cap nell’ascensore in The Winter Soldier

In Captain America: The Winter Soldier, qualcuno ha ucciso Nick Fury e Captain America ha dovuto capire cosa stesse succedendo. Ha incontrato il direttore dello S.H.I.E.L.D. Alexander Pierce (Robert Redford), e quando se ne è andato si è ritrovato ad essere un ricercato.

Tuttavia, si accorse che sempre più persone andavano d’accordo con lui in un ascensore, incluso alcuni familiari agenti dello S.H.I.E.L.D. come Brock Rumlow. Ha capito cosa stava succedendo e ha stesso tutti i soldati prima di scappare. Per essere un luogo chiuso e alquanto ristretto, è stata sicuramente una lotta memorabile… 

Iron Man vs. Soldato d’Inverno vs. Capt in Civil War

Captain America: Civil War è pieno di fantastiche scene da vedere e rivedere, inclusa la battaglia dell’aeroporto in cui tutti gli eroi si affrontano l’uno contro l’altro. Tuttavia, il combattimento che rimane davvero memorabile arriva solo alla fine del film.

Captain America e il Soldato d’Inverno andarono a cercare gli altri Soldati in animazione sospesa, in attesa del loro risveglio. Tuttavia, quando arrivarono, il barone Zemo li aveva già uccisi. Fu allora che si presentò Iron Man, con l’intento di uccidere Bucky, che dovette combattere Cap e Bucky in un intenso combattimento.

Il combattimento d’apertura di GOTG Vol. 2

Ci sono molti momenti nei film dei Guardiani della Galassia che la gente ama guardare più e più volte. Tuttavia, la scena più divertente da rivedere più e più volte è probabilmente quella all’inizio di Guardiani della Galassia Vol. 2.

I Guardiani stanno combattendo un mostro gigante, ma la machina da presa si concentra su Baby Groot, che inizia a suonare musica e a ballare per la stanza mentre i suoi compagni di squadra sono coinvolti in un’enorme battaglia per la sopravvivenza.

Hulk vs. Thor in Thor: Ragnarok

Anche Thor: Ragnarok ha diverse scene che i fan amano rivedere più volte. La lotta sul Bifrost è quella di cui probabilmente nessuno si stancherebbe mai. Tuttavia, c’è un altro momento nel film che è divertente e non perde mai il suo fascino.

Thor è stato gettato nell’arena per combattere il campione, per poi rendersi conto che era Hulk. I due combatterono, con Hulk che dominò Thor fino a quando il Dio del Tuono non si rese conto di poter controllare i suoi poteri fulminei senza il Mjolnir.

La battaglia sul Bifrost in Thor: Ragnarok

Come accennato, il combattimento di Bifrost è un altro momento di Thor: Ragnarok da rivedere più e più volte. Thor, Valchiria, Hulk, Heimdall e Loki si ritrovano in battaglia sul Bifrost contro Hela e il suo esercito. C’è stato persino un momento in cui Skurge l’Esecutore si è unito a loro.

Il combattimento è stato fantastico, ma il vero momento che lo ha elevato e lo ha reso una delle migliori scene nella storia del MCU è arrivato quando Thor ha riacquistato l’uso dei suoi poteri divini, con i Led Zeppelin in sottofondo che hanno reso la scena del combattimento davvero magnifica.

Black Panther vs. Killmonger in Black Panther

Black Panther rimane uno dei film più acclamati dalla critica nella storia del MCU. È stato anche candidato agli Oscar e, in generale, resta una grande esperienza cinematografica da rivedere più e più volte. Ci sono alcune scene davvero fantastiche al suo interno, inclusa la lotta al casinò e il combattimento finale.

Tuttavia, ciò che spicca nel film come scena da rivedere almeno una volta è quando Killmonger e T’Challa combattono sulla cascata per il titolo di Pantera Nera.

Lo Snap – Avengers: Infinity War

Molti spettatori che non avevano familiarità con le trame dei fumetti Marvel Comics sono rimasti sorpresi alla fine di Avengers: Infinity War. I Vendicatori hanno combattuto Thanos sulla Terra ma anche fuori, ma il Titano Pazzo li ha battuti tutti clamorosamente.

Tuttavia, la scena che ha sorpreso molti fan è stata quando Thanos ha schioccato le dita e metà delle forme di vita nell’universo si sono disintegrate. Guardare il Soldato d’Inverno, Falcon, Doctor Strange e persino Spider-Man scomparire e morire è stato scioccante ma al tempo stesso degno dei più morbosi rewatch.

“Vendicatori Uniti!” in Avengers: Endgame

avengers endgameAvengers: Endgame ha visto gli eroi sopravvissuti viaggiare indietro nel tempo per cercare di capire come annullare lo Snap. Ci sono stati diversi momenti fantastici nel film, inclusa una fantastica scena di combattimento tra Capitan America e… sé stesso.

Tuttavia, la scena migliore, e quella che ha portato i fan di tutto il mondo ad applaudire in sala, è arrivata dopo che gli eroi erano tornati. Doctor Strange ha aperto i portali e tutti gli eroi del MCU si sono presentati contemporaneamente. Capitan America esclama: “Vendicatori Uniti!” e la guerra ha inizio. È la migliore scena del MCU, senza dubbio.

Dune di Denis Villeneuve potrebbe tornare un’esclusiva per la sala

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Di recente WarnerMedia ha annunciato, a sorpresa, una fusione con Discovery, che tuttavia non sarà completata fino alla metà del 2022. Ciononostante, sembra che le conseguenze di tale fusione abbiamo già iniziato a farsi sentire alla Warner Bros., poiché Deadline riporta che l’attesissimo Dune di Denis Villeneuve non uscirà più in contemporanea al cinema e su HBO Max, ma tornerà ad essere un’esclusiva della sala.

I rappresentanti della Warner Bros. stanno fermamente negando la modifica al piano di distribuzione del film, continuando a sostenere che il film uscirà in contemporanea al cinema e su HBO Max, ma Deadline sembra parecchio fiducioso del suo report: semplicemente, potrebbe aver ottenuto l’esclusiva prima dell’annuncio ufficiale. Inoltre, è anche parecchio significativo che WB abbia già raggiunto un accordo con Regal Cinemas per ripristinare la finestra di esclusività della sala cinematografica per 45 giorni in merito alle uscite del 2022, quindi non dovrebbe sorprendere che Dune sia stato aggiunto all’accordo, soprattutto considerando che lo stesso Villeneuve aveva espresso una certa insoddisfazione in merito alla release “congiunta”.

Collider aggiunge che Dune sarà probabilmente l’unico film dello studio a rinunciare al modello di rilascio simultaneo quest’anno, mentre King Richard con Will Smith e Cry Macho di Clint Eastwood dovrebbero ancora seguire l’attuale piano, e quindi arrivare sia in sala che su HBO Max. Non si sa cosa potrebbe accadere con The Suicide Squad di James Gunn o con Matrix 4 con Keanu Reeves, ma entrambi potrebbero tranquillamente seguire l’esempio di Dune, anche se potrebbe ormai essere troppo tardi per il primo da un punto di vista di marketing.

Dune presentato in anteprima a Venezia 78?

Ricordiamo che di recente Dune è stato menzionato in un lungo report di Variety dedicato ai primissimi titoli che potrebbero debuttare all’interno della cornice della 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Tra gli altri titoli che potrebbero debuttare al Fetival, la fonte ha menzionato anche È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e Freaks Out di Gabriele Mainetti.

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane e su HBO Max il 1 ottobre 2021.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, confermato l’impiego della tecnologia StageCraft

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania, il terzo capitolo del franchise dedicato al supereroe interpretato da Paul Rudd, è attualmente in pre-produzione, anche se ancora non sappiamo quando partiranno ufficialmente le riprese (do. Tuttavia, pare che le stesse siano ormai imminenti, come confermato dal regista Peyton Reed.

Attraverso il suo account Twitter ufficiale, infatti, Reed ha condiviso uno scatto dai Pinewood Studios di Londra che immortala proprio uno dei momenti relativi alla pre-produzione. La cosa interessante è che il regista ha confermato che il film impiegherà la rivoluzionaria tecnologia StageCraft (nota anche come The Volume), già impiegata nella serie tv The Mandalorian e utilizzata dai Marvel Studios anche per Thor: Love and Thunder, attualmente in fase di riprese.

Per chi non lo sapesse, StageCraft è una tecnica all’avanguardia ideata per sostituire il green screen che consiste nella proiezione di un autentico set in virtuale: le ambientazioni delle scene da girare vengono proiettate in tempo reale su enormi schermi LED ad altissima definizione, garantendo un risparmio assai notevole per quanto riguarda la creazione dei set e agevolando il lavoro in fase di post-produzione.

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

Attack the Block: il sequel è ufficiale, tornerà John Boyega

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Attack the Block: il sequel è ufficiale, tornerà John Boyega

A circa un decennio di distanza dall’uscita del film originale nelle sale, che aveva conquistato il pubblico grazie al suo mix sorprendente di fantascienza, commedia e horror, arriva da Deadline la notizia che un sequel di Attack the Block è ufficialmente in sviluppo da Studiocanal, Film4, Complete Fiction Pictures e UpperRoom Productions.

Joe Cornish tornerà a scrivere e dirigere il nuovo film, con John Boyega pronto a riprendere il ruolo del protagonista Moses. “Sono passati dieci anni da quando Attack The Block è uscito nelle sale e da allora sono cambiate molte cose”, ha detto la star della saga di Star Wars. “Sono entusiasta di vedere questa storia così intensa tornare tra le strade di Londra. Moses è rimasto uno dei miei personaggi preferiti da interpretare e riportarlo indietro è un grande onore.”

“Sono entusiasta di annunciare ufficialmente il nostro ritorno nel mondo di Attack The Block, proprio in occasione del decimo anniversario dell’uscita del film”, ha aggiunto Cornish. “Non vedo l’ora di lavorare di nuovo al fianco di John e di regalare al pubblico una fetta ancora più grande di azione aliena tipica della periferia”. Al momento i dettagli sulla trama del sequel non sono stati rivelati. Vi terremo aggiornati.

La trama di Attack the Block – Invasione aliena

Ambientato nella periferia londinese, Attack the Block – Invasione aliena segue le vicende di un gruppo di adolescenti appartenenti ad una gang giovanile. Mentre sta derubando l’infermiera venticinquenne Sam, improvvisamente un oggetto misterioso si schianta su un’automobile vicina. Dai rottami fuoriesce una strana creatura, che gli adolescenti uccidono senza problemi, senza sapere che quello è solo l’inizio di un’invasione aliena di vaste proporzioni. I ragazzi iniziano così una battaglia per difendere il loro quartiere popolare dalla minaccia aliena.

WandaVision: Kathryn Hahn dal possibile ritorno nel MCU alle teorie su Mefisto

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Non sappiamo ancora se ci sono dei piani per un eventuale ritorno di Agatha Harkness nel MCU dopo la sua sconfitta per mano di Scarlet Witch nel finale di stagione di WandaVision, ma Kathryn Hahn sembra di sicuro interessata ad una reunion con la Wanda Maximoff di Elizabeth Olsen.

La popolare attrice, che di recente è entrata a far parte del cast del sequel di Cena con delitto – Knives Out di Rian Johnson, ha vinto il premio come Miglior cattivo all’ultima edizione degli MTV Movie & TV Awards (tenutasi lo scorso 16 maggio), e ha parlato della possibilità di tornare a lavorare con Olsen nel MCU durante un Q&A andato in onda prima della cerimonia di premiazione. “Sì… mi piacerebbe che stessero di nuovo insieme”, ha detto Hahn entusiasta. “Chi lo sa? È la Marvel ad avere il controllo della baracca. Al momento non ho sentito niente.”

“La dinamica a cui il nostro regista, Matt Shakman, ci ha chiesto di fare riferimento era quella che esisteva tra Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri”, ha aggiunto. “Non so se conoscete la storia, ma Amadeus è un grande film dell’epoca. Ed è più o meno quello che era il nostro rapporto. Volevo il potere di Wanda, ma volevo anche fare amicizia con lei… volevo insegnarle e volevo imparare da lei… volevo tutto.”

Nel corso della medesima intervista, l’attrice ha anche avuto modo di commentare le numerose teorie dei fan in merito alla presenza del personaggio di Mefisto nello show. L’attrice ha spiegato che, non essendo presente sui social, ha saputo di tutte quelle indiscrezioni tramite i suoi amici: “Ricordo di aver sentito da alcuni amici che Agatha era un burattino nelle mani di Mefisto e ho subito dovuto dire: ‘Chi è Mefisto?’. Non usatelo contro di me, vi prego! Adesso so chi è.”

9-1-1 5 stagione: quando esce, trama cast e dove vederla in streaming

9-1-1 5 è la quinta stagione della serie tv 9-1-1 creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il network americano FOX.

9-1-1 5: quando esce e dove vederla in streaming

I primi episodi di 9-1-1 5 saranno presentati in anteprima in autunno 2021 su FOX. 9-1-1-5 in streaming sarà disponibile Star, canale per adulti di Disney+

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

9-1-1 5: trama e cast

La quinta stagione si apre con Un gruppo di hacker usa il ransomware per impossessarsi di tutta la tecnologia di Los Angeles. Il 118 viene chiamato quando il GPS di una donna la manda dritta nell’oceano. Uno spavento in un centro di controllo aeroportuale porta tre operatori ad avere attacchi di cuore contemporaneamente. Il sospetto di Athena, Jeffery Hudson, viene processato, ma fugge quando si verifica l’attacco ransomware. Eddie subisce un attacco di panico dopo che un venditore scambia Ana per la madre di Christopher. Un preoccupato Buck scopre i timori per la salute di Eddie. La depressione post-partum di Maddie peggiora. L’attacco provoca un blackout in tutta la città, portando il 118 ad aiutare in un ospedale a corto di personale. Si scopre che l’avvocato di Jeffery è innamorato di lui quando taglia la gola al detective Ransone.

In 9-1-1 5 protagonisti sono Athena Grant (stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione 1-in corso), interpretato da Peter Krause, Evan “Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da Oliver Stark, Henrietta “Hen” Wilson (stagione 1-in corso), interpretata da Aisha Hinds, Howie “Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso), interpretato da Rockmond Dunbar, Maddie Kendall (stagione 2-in corso), interpreta da Jennifer Love Hewitt, Edmundo “Eddie” Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan Guzman, May Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da Corinne Massiah.

Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip / Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.

9-1-1 racconterà le esperienze ad alta pressione della polizia, paramedici e i vigili del fuoco che vengono spinti nelle situazioni più spaventose, scioccanti e toccanti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.

Zack Snyder ha scritto un nuovo sequel di 300: “È una storia d’amore”

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È ormai chiaro a tutti che Zack Snyder non tornerà più a lavorare con la Warner Bros., né per gli agognati sequel di Justice League né per eventuali nuovi progetti. Di recente il regista, impegnato con la promozione di Army of the Dead, ha spesso condiviso le sue esperienze negative con lo studio, e ora ha parlato anche dei piani per un altro sequel di 300.

In una recente intervista con The Playlist, il regista ha spiegato che aveva un accordo con la Warner Bros. per firmare la sceneggiatura di un nuovo seguito del film del 2007 basato sull’omonimo romanzo a fumetti di Frank Miller, ma pare che lo studio non fosse interessato alla sua visione della storia.

“Durante la pandemia, avevo un accordo con la Warner Bros. e ho scritto quello che, essenzialmente, doveva essere il capitolo finale di 300”, ha spiegato il regista. “Ma quando mi sono seduto per scriverlo, quello che è venuto fuori è stato un film molto diverso. Stavo scrivendo a proposito di Alessandro Magno, e alla fine è venuto fuori un film sulla relazione tra lui ed Efestione. Una vera e propria storia d’amore. Quindi non poteva essere considerato un terzo film.”

“Era quello il concept, ed è uscito fuori veramente bene”, ha continuato Snyder. “Si chiama ‘Blood and Ashes’ ed è una bellissima storia d’amore, davvero. Chiaramente ambientata in tempi di guerra. Mi piacerebbe farlo, ma la Warner Bros. ha detto di no. Sai, non sono dei miei grandi fan. È così e basta”. 

Considerato che 300 – L’alba di un impero non è stato accolto in maniera così entusiasmante, è facile intuire perché la Warner Bros. fosse potenzialmente riluttante all’idea di realizzare un nuovo film basato essenzialmente su una storia d’amore e non su ciò che aveva reso il primo 300 così celebre, ossia le sequenze d’azione…

Zack Snyder aggiorna sul film dedicato a Re Artù

Nella stessa intervista, Snyder ha anche anticipato qualcosa sul film dedicato a Re Artù a cui sta lavorando ormai da un po’ di tempo: “Sto scrivendo una sorta di rivisitazione della leggenda arturiana, che è ambientata in un luogo diverso”, ha spiegato. “È come nell’era della corso all’oro in America. È un po’ strano, lo ammetto. Ma è bello. Mi piace molto.”

J.J. Abrams nega la possibilità di dirigere uno dei progetti DC a cui sta lavorando

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J.J. Abrams, regista – tra gli altri – di Star Wars: Il risveglio della Forza e Star Wars: L’ascesa di Skywalkersta attualmente lavorando con la Warner Bros. ad una serie di progetti DC tramite la sua società di produzione Bad Robot, in seguito ad un accordo firmato con WarnerMedia nel 2019. Chiaramente, molti dei suoi fan si chiedono ora se Abrams finirà anche per occuparsi della regia di uno di questi progetti.

Di recente abbiamo appreso che non sarà lui ad occuparsi della regia dell’annunciato reboot di Superman che sarà scritto da Ta-Nehisi Coates, e sembra che Abrams non abbia particolare interesse a dirigere film che non sono basati su concept originali (come Justice League Dark o Zatanna). “L’opportunità di mettersi a lavoro su qualsiasi franchise preesistente è sicuramente un’arma a doppio taglio”, ha detto J.J. Abrams in una recente intervista con Collider, quando gli è stato chiesto della possibilità di dirigere uno dei progetti DC che lo vedono coinvolto al momento.

“Sono incredibilmente grato e orgoglioso di essere stato coinvolto in tutti questi progetti, ovviamente”, ha aggiunto. “Tutto ciò che vedo è cosa avrebbero potuto essere e cosa avremmo potuto fare”. Il regista ha poi parlato della responsabilità che deriva dall’essere “il custode temporaneo di un progetto”, suggerendo che il suo prossimo film sarà quasi sicuramente basato su un’idea originale. “Le poche cose su cui sto lavorando ora, come sceneggiatore, sono idee originali. Sento solo, come regista, che mi piacerebbe davvero che i miei prossimi progetti siano cose non che esistono già.” 

Per quanto riguarda il nuovo reboot di Superman, sappiamo che Warner Bros. è alla ricerca di un attore e di un regista neri: ciò conferma, dunque, le voci secondo cui il film avrà come protagonista un Superman nero. Pare che Ta-Nehisi Coates stia lavorando ad una versione del personaggio molto più fedele ai fumetti originali. Inoltre, sembra che il film non sarà ambientato nel DCEU.

Shang-Chi, Simu Liu sulle scene d’azione: “Le migliori dell’intero MCU”

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Anche se il primo trailer ufficiale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli non ha rivelato molto a proposito della trama del film, sappiamo non solo che diversi elementi fantasy verranno incorporati all’interno della storia, e che il pubblico del MCU si troverà di fronte ad un tipo di avventura molto diversa rispetto al passato.

Durante una recente intervista con E! Online, il protagonista Simu Liu ha parlato delle scene d’azione che saranno presenti nel film, promettendo ai fan che saranno totalmente diverse da qualsiasi altra cosa vista nel MCU fino ad oggi. “Prometto che Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli offrirà scene d’azione che i fan del MCU – ma anche qualsiasi altro tipo di spettatore – non hanno mai visto prima. Posso garantirlo. Vi aspetta una sorpresa e sono veramente eccitato all’idea”, ha spiegato l’attore.

Per quanto riguarda invece il suo personaggio e il fatto di essere stato scelto dai Marvel Studios come protagonista del film, Liu ha aggiunto: “È come un sogno che si avvera. Questo è tutto ciò che volevo da bambino, a 6 anni forse, ma anche a 16, se devo essere sincero. È come un cerchio che si chiude, ed è incredibile. Continuo a pensare che a mezzanotte la mia carrozza si trasformerà in una zucca…”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Hotel Transylvania: Uno scambio mostruoso, trailer ufficiale del sequel

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Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer ufficiale di Hotel Transylvania: Uno scambio mostruoso, l’atteso quarto capitolo della saga animata che arriverà al cinema dal 02 settembre 2021.

In Hotel Transylvania: Uno scambio mostruoso Drac e i suoi amici sono tornati, come non li avete mai visti prima d’ora! In questa nuova avventura, Drac deve affrontare l’impresa più terrificante di sempre. Un misterioso manufatto di Van Helsing va fuori controllo, Drac e il suo gruppo vengono trasformati in umani mentre Johnny assume le sembianze di un mostro. Drac, privato dei suoi poteri, e Johnny, felice per la sua nuova vita da mostro, fanno squadra per trovare una soluzione prima che sia troppo tardi. Con l’aiuto di Mavis e dell’esilarante gruppo di ‘umani’ capitanato da Drac, l’obiettivo è far tornare tutti all’aspetto originario, prima che la trasformazione diventi permanente.

Federico Zampaglione presenta Morrison

Federico Zampaglione presenta Morrison

Si torna alle conferenze stampa “in presenza” al cinema Adriano di Roma, dove Federico Zampaglione presenta il suo quarto film da regista, Morrison, incentrato sul rapporto tra due musicisti: il giovane Lodo, Lorenzo Zurzolo, e Libero Ferri, Giovanni Calcagno, artista in declino dopo il grande successo. Oltre ai protagonisti e al regista, presenti le due attrici che arricchiscono il cast: Carlotta Antonelli e Giglia Marra. Con loro, Massimiliano Orfei di Vision Distribution e Ilaria Dello Iacono di Pegasus Produzioni. 

Morrison, dice Zampaglione, “è nato perchè voleva nascere, come succede con alcune canzoni, che arrivano nel momento in cui meno te lo aspetti”, raccontando una genesi partita dal suo romanzo – Dove tutto è a metà, scritto con Giacomo Gensini, edito da Mondadori – e dall’entusiasmo che ha suscitato nella Pegasus Produzioni, al punto da convincere il regista a farne un film. Ilaria Dello Iacono di Pegasus in proposito afferma: “Ci è piaciuto il rapporto tra Lodo e Libero. Da lì ci siamo innamorate del romanzo e abbiamo sviluppato il tutto […] Abbiamo creduto in quel rapporto”. Così si è arrivati a realizzare il film, prima e durante il lockdown, in un clima che Zampaglione descrive come “assurdo”. “Quest’atmosfera avrebbe dovuto rovinare tutto il film. L’ansia, l’agitazione, il senso di disorientamento, di non potere fare nessun tipo di programma. Però si è creato un clima, come se si fosse in guerra.[…] C’era voglia di reagire a quella situazione. Credo che partendo da una posizione di svantaggio […] il film si sia acceso di questa voglia di reagire, di non smettere di creare ed essere vivi.

Morrison è ambientato nel mondo della musica, ma, il regista ci tiene a sottolineare, non è un film sul desiderio di successo: “Non mi piace affatto quando vedo dei film sulla musica e come coronamento di tutto c’è il successo. Per me questa è una grandissima cazzata. Io non ho mai fatto musica spinto dall’idea di fare successo, perché è qualcosa di molto effimero e non lo puoi prevedere in nessun modo. Ho cominciato perché mi piaceva suonare la chitarra, mi piaceva il blues. In questo film nessuno finisce coi titoloni di giornale. […] In realtà tutto resta com’è, ma quello che viene fuori è che non si vuole rinunciare a una passione. […] Non è un film incentrato su quello che devi avere dalla musica, ma su quello che puoi dare a te stesso e a chi hai vicino. […] Saper suonare uno strumento, saper scrivere, amare il momento in cui suoni è una cosa che appartiene a te. Il successo no. È una roba che gira nell’aria, una volta cade qui, una volta cade là. Se sei fortunato ce l’hai, ma non dev’essere quello [ che ti guida]. A me piace sperimentare. Non so che succederà, magari ho sbagliato, ma la vita mi ha portato a fare qualcosa di diverso”. 

Essendo il film ambientato nel mondo della musica, viene spontaneo chiedersi quanto ci sia di autobiografico in Morrison. Così risponde il regista: “L’obiettivo principale del film è raccontare aspetti legati alle persone. C’è questa atmosfera che gira intorno alla musica, con tutti i suoi colori, i suoi fumi, i suoi rischi e le sue grandi magie. Però le vicende sono di carattere più universale. Cose  che succedono a tutti: innamorarsi, cadere, rialzarsi, cercare confronti” Però ammette: “Io stesso sono stato Lodo nel furgone, col gruppo di amici e le cannette, con grandi aspettative e grandi sogni, che magari si infrangevano nella realtà. […] Però c’era la voglia di andare avanti, quella sana incoscienza di sognare cose strampalate. Poi gli anni sono passati, di musica ne ho fatta tanta […] Ho avuto momenti di grande successo, momenti di buio. Questo accade nella vita. […] Ovviamente, se sei  sotto i riflettori, il tuo momento no viene amplificato e reso pubblico, ma in realtà sono sentimenti che appartengono un po’ a tutti”. Fare questo film, prosegue, “Mi ha riportato indietro nel tempo. Ho avuto anche io i miei maestri: Lucio Dalla, Franco Califano, Pino Daniele, per la chitarra il grandissimo Roberto Ciotti. C’è un po’ di me anche dal punto di vista sentimentale. Anche io mi sono trovato a fare i conti con una ragazza che ti gestisce, poi magari te ne innamori, o anche cose che riguardano più la coppia adulta. Con Morrison, a differenza dell’horror, ho potuto raccontare cose della mia vita. Misurarsi con un film non di genere, dice, significa: “Andare a 360 gradi. Devi cambiare registro molto più spesso. In questo senso è più difficile. Ciò che mi ha aiutato è che faceva riferimento a un immaginario che ho trattato molto spesso nelle canzoni. Passare da cose più leggerre a pensieri più profondi, al romanticismo. Tutto materiale emotivo che ho frequentato molto nella musica e a cui ho attinto. La considero più un’altra canzone dei Tiromancino che un’esperienza cinematografica come le altre”.

La conferenza stampa di Morrison di Federico Zampaglione

Da musicista, poi, Zampaglione ha voluto che i suoi protagonisti imparassero a suonare e scrivere canzoni. Lorenzo Zurzolo, ad esempio, non aveva esperienza in campo musicale, racconta il regista: Aveva proprio la faccia giusta, ma non sapeva suonare, finchè non gli ho regalato una chitarra e gli ho detto: suonala, perchè gli strumenti sono come le persone, soffrono. Magari chi non suona non lo sa, ma io li sento, e si lamentano quando non li suoni”. Per il cantato, poi, “l’idea più ovvia sarebbe stata fargli fare il playback sulla voce di un cantante, ma per me che sono un musicista, una cosa del genere è quanto di più posticcio si possa fare. Dovevo trovare il modo di farlo esprimere. Alla fine ha scritto questo pezzoSotto sotto, che canta lui stesso nel film ndr –  dove non serve una grande voce, l’importante è raccontare ciò che hai dentro”.

Esperienza che per Lorenzo Zurzolo è stata particolarmente stimolante: “E’ stata un’esperienza unica. Suonavo il pianoforte da bambino, quindi sapevo leggere la musica. Quando Federico mi regalò una chitarra ancora non c’era il covid. Poi, durante la quarantena ho cominciato da autodidatta a provare a strimpellare qualche accordo. Una sera ho scritto questa canzone in maniera molto spontanea. Nella mia testa era una cosa mia, non per il film. Quando glie l’ho fatta sentire, gli è piaciuta molto e abbiamo modificato alcuni concetti troppo personali per  renderla più adatta a Lodo. Mi sono appassionato moltissimo alla chitarra. […] Continuerò  a suonare, perchè mi piace molto”.

Giovanni Calcagno, dal canto suo, non solo ha cantato il cavallo di battaglia di Libero Ferri Di sale e di fuoco, ma si è cimentato perfino con un assolo di chitarra. Racconta Zampaglione: “In realtà l’ho fatto io, ma lui doveva suonarlo in maniera credibile. Non aveva mai suonato. Gli ho mandato dei video di Mark Knopfler, di Eric Clapton, e anche un video mio per mostrargli come eseguire il pezzo. Ma ero preoccupato”. Alla fine, tutto è andato per il meglio. 

Calcagno descrive così il lavoro sul suo personaggio e rivela a chi si è ispirato: “Il film parla del sapore bruciante del fallimento. Cosa significa toccare il fondo. […] Ci sono degli stracci di fallimento che mi interessano in certe figure, di decadimento soprattutto. Lì si misura veramente che tipo di rapporto c’è tra l’uomo e il successo. Sicuramente Franco Califano è stato uno di questi personaggi. È un personaggio secondo me gigantesco da questo punto di vista, che insegna moltissimo. Anche Johnny Hallyday, è un personaggio al quale esteticamente ho cercato di ispirarmi”. E sull’esperienza come musicista aggiunge: “Ho iniziato a suonare il pianoforte quattro mesi fa. Credo che la colpa sia di Federico. 

I personaggi femminili di Morrison sono molto diversi tra loro.

Giglia Marra: “Luna è il personaggio più dolce della storia, molto innamorata di Ferri, in qualche modo cerca di spronarlo a suonare ma anche a uscire dal suo guscio. È un personaggio molto materno, pronto sempre ad aiutare gli altri”.

Carlotta Antonelli descrive invece così la sua Giulia:E’ un po’ più partoicolare. Penso sia molto bello vedere anche personaggi che non per forza devono avere un ruolo positivo […]. Questa ragazza giovane che ha il sogno di fare l’attrice non si approfitta dei personaggi che ha intorno, però ha questo sano egoismo che le permette di smuovere tante cose intorno a lei. Mi è piaciuto che rimanesse un personaggio abbastanza incoerente fino alla fine”.

Infine, Massimiliano Orfei di Vision Distribution è ottimista sul futuro delle sale e si augura che questo sia davvero l’inizio della tanto invocata ripartenza: “Questa settimana ci aspettiamo di vedere il primo slancio vero della ripartenza perchè riapriranno i circuiti commerciali. Non sappiamo ancora in che dimensioni”. Per questo non c’è ancora un numero definito di copie. Quel che è certo però, prosegue Orfei, è che “con Morrison diamo al mercato una carta che giudichiamo commerciale. Vogliamo rendere il film quanto più largo possibile come distribuzione, non a caso abbiamo aspettato questo momento. […] Sarà sicuramente l’offerta per il pubblico dei multiplex e cerchiamo di trovare la connessione con il pubblico dei ragazzi. 

Morrison di Federico Zampaglione è in sala dal 20 maggio, prodotto da Pegasus e distribuito da Vision Distribution. 

The Nevers: 5 motivi per guardare la serie di Joss Whedon

The Nevers: 5 motivi per guardare la serie di Joss Whedon

Tra le novità recenti di NOW e Sky, The Nevers di Joss Whedon ricopre un ruolo di tutto rispetto. Serie tv al femminile fantasy sembra riproporre una formula già nota e collaudata nella carriera del filmmaker statunitense che ha già riscosso parecchio successo. Ma perché guardare The Nevers? Di seguito abbiamo provato ad elencare dei motivi per convincere anche i più scettici a dare una possibilità a questa storia nuova che catapulta lo spettatore nell’affascinante scenario della Londra vittoriana. Prodotta da HBO e creata da Joss Whedon (che è stato allontanato alla fine della prima stagione), la serie è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Perché guardare The Nevers?

The Nevers è disponibile su NOWIscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda tutte le serie e molto di più.

È stata creata da Joss Whedon

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Ci sembra un motivo più che valido. Nonostante la sua figura professionale sia stata in mezzo alla bufera, di recente, la carriera di Joss Whedon è stata costellata di successi. E non ci riferiamo solo ai recenti primi due capitoli dei Vendicatori per i Marvel Studios! Buffy, Angel, Dollhouse, Firefly e Agents of SHIELD sono solo alcuni dei nomi che dovrebbero risuonare nella testa dei fan seriali a sentir pronunciare il nome del regista e sceneggiatore.
Tutti i suoi prodotti televisivi hanno goduto di grande seguito e successo, e nel corso della sua carriera ha sempre consegnato al pubblico personaggi interessanti e figure femminili moderne ante litteram, molto prima che il movimento del MeToo desse una svecchiata ai modelli femminili al cinema e in tv. È pur vero che Whedon ha abbandonato la serie dopo i primi sei episodi, ovvero la prima stagione, lasciando il testimone a Philippa Goslett, ma la sua impronta è evidente.

Un cast strepitoso

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Protagonista della serie è Laura Donnelly, attrice nordirlandese che interpreta Amalia True. È lei la protagonista indiscussa della serie, dotata di un potere sovrannaturale a seguito dell’evento che, nell’agosto del 1896 ha dato origine a tante persone speciali con dei poteri. Lei è capace di vedere alcuni flash del futuro e gestisce l’orfanotrofio dei ‘toccati’, quelle persone, per lo più giovani donne e ragazze, che, proprio come lei, hanno ricevuto dei doni speciali. Alla stregua degli X-Men, che Whedon ben conosce, anche loro sono rifiutati ed ostacolati dalla società.

Ma la Donnelly non è sola. Ann Skelly interpreta la geniale inventrice Penance Adair, le cui invenzioni da sole valgono il tempo trascorso a vedere lo show, e con lei tanti volti più o meno noti: Olivia Williams, James Norton, Tom Riley, Pip Torrens, Ben Chaplin, Denis O’Hare, Amy Manson, Rochelle Neil, Zackary Momoh, Eleanor Tomlinson, Elizabeth Berrington, Nick Frost, Anna Devlin, Kiran Sonia Sawar, Viola Prettejohn, Ella Smith, Vinnie Heaven. Un cast perfetto per uno show originale e di grande intrattenimento.

Girl Power

The Nevers serie tv 2021

The Nevers è pieno di grandiose donne con superpoteri. Come accennato, Whedon non è nuovo al racconto di protagoniste super, Buffy Summers vi dice niente? E ora anche The Nevers mette in scena una serie di personaggi femminili non solo superdotati, ma anche accattivanti ed intriganti, dalla protagonista Amalia, alla mitica inventrice Miss Adair. Certo, non ci sono solo donne, e c’è spazio anche per qualche personaggio maschile interessante, ma è innegabile che il mondo di Whedon è donna.

Queste donne non sono solo dotate di poteri, ma sono anche sveglie, intelligenti e dotate di una grande capacità di fare squadra, caratteristica che da sempre si considera poco femminile. Eppure l’amicizia tra Amalia e Penance è una vera perla all’interno di tutta la narrazione. Se Amalia è colei che gestisce l’orfanotrofio, Penance è la sua bussola morale, ma anche una preziosa alleata e un genio delle invenzioni.

Una villain super

Amy Manson interpreta Maladie, una cattiva da far venire i brividi. Vista in Being Human, Once Upon A Time, The White Princess, Manson conferisce una ferocia e una fierezza particolari alla sua cattiva, e si sa che l’antagonista è sempre fondamentale per ogni eroe che si rispetti. Chiedetelo a Lex Luthor o a Joker! Ebbene anche Maladie è una dei ‘toccati’, ma il suo potere è a dir poco terrificante. La giovane donna infatti trae energia e potere dalle sofferenze altrui, che siano esse fisiche o emotive. A questa capacità raccapricciante, si aggiunge il fatto che non è esattamente quello che si definirebbe un personaggio equilibrato! Insomma, è proprio il tipo che dà ad Amalia, Penance e le altre del filo da torcere.

La messa in scena e i toni

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Ambientato nella Londra vittoriana, The Nevers è un tripudio di costumi d’epoca. Corsetti, trine, colletti, giacche, stivaletti, bastoni da passeggio, cilindri, gonne ampie, tight e vita alta, insomma tutto ciò che un appassionato di moda d’epoca può desiderare. A questa straordinaria cura per il dettaglio, che si riflette anche nella scenografia, va aggiunto il fatto che la serie presenta una fortissima componente mistery che sicuramente aiuta lo spettatore a entrare dentro la storia e ad essere catturato da primo momento. Che cosa è accaduto a Londra, e solo a Londra, nel 1896? Perché principalmente le donne hanno ricevuto questi doni? Cosa c’è nel passato di Amalia prima che si occupasse dell’orfanotrofio? Questo e molto altro in The Nevers, disponibile in streaming su NOW e on demand su Sky.

Shannara Chronicles: stagioni, episodi, trama, cast e streaming

Shannara Chronicles: stagioni, episodi, trama, cast e streaming

Shannara Chronicles è la serie tv fantasy del 2016 creata da Alfred Gough e Miles Millar e basata sulla trilogia de La spada di Shannara di romanzi fantasy di Terry Brooks.

Shannara Chronicles: dove vederla in streaming

La prima stagione di The Shannara Chronicles ha debuttato il 5 gennaio 2016. La seconda stagione nell’ottobre del 2017. The Shannara Chronicles in streaming è disponibili su NOW.

Shannara Chronicles: la trama e il cast

The Shannara Chronicles segue più o meno le trame esposte in Le Pietre Magiche di Shannara, ambientate nelle immaginarie Quattro Terre. All’inizio della serie, i demoni iniziano a tornare dopo essere stati banditi da questo mondo in un luogo noto come il Divieto, rinchiuso da un antico albero chiamato Ellcrys. La serie racconta il viaggio di Wil, Amberle ed Eretria che, con la guida dell’ultimo druido Allanon, devono intraprendere una missione per proteggere l’Ellcrys dalla morte e liberare tutti i demoni banditi nelle Quattro Terre.

Nel cast di Shannara Chronicles protagonisti sono Austin Butler nei panni di Wil Ohmsford, un mezzo umano / mezzo elfo che è l’ultimo della linea di sangue dell’antica famiglia Shannara. Poppy Drayton nei panni di Amberle Elessedil, la principessa elfica e la prima donna ad essere accettata come uno dei Prescelti. Ivana Baquero nei panni di Eretria , un’umana cresciuta dai Rovers, una banda di ladri. Manu Bennett nei panni di Allanon, un umano e l’ultimo druido che è stato vivo per più di 300 anni grazie all’uso di Druid Sleep. Aaron Jakubenko nei panni di Ander Elessedil, il figlio più giovane del re Eventine che ha la reputazione di essere irresponsabile. Marcus Vanco nei panni di Bandon, un ragazzo elfo con il dono di un veggente, il che significa che può vedere possibili futuri quando tocca qualcuno. Malese Jow nei panni di Mareth Ravenlock (stagione 2), una metà umana / metà elfa alla ricerca di Allanon perché crede di essere sua figlia.Vanessa Morgan nei panni di Lyria (stagione 2), un’umana che ha una relazione romantica con Eretria e che si rivela essere la principessa di Leah. Gentry White nei panni di Garet Jax (stagione 2), un cacciatore di taglie che cerca Lyria per sua madre la regina di Leah. Successivamente si unisce al gruppo di Wil per salvare le Quattro Terre.

Shannara Chronicles: le stagioni

La prima stagione di The Shannara Chronicles è stata presentata in anteprima su MTV negli Stati Uniti il ​​5 gennaio 2016 e consisteva in 10 episodi. La seconda stagione è stata presentata in anteprima l’11 ottobre 2017 e si è conclusa il 22 novembre 2017. Il 16 gennaio 2018 è stato annunciato che la serie era stata cancellata dopo due stagioni.

Shannara Chronicles – stagione 2

The Shannara Chronicles 2

Nella seconda stagione di Shannara Chronicles un anno dopo la guerra della Forbidding, la nuova vita di Wil viene interrotta da una misteriosa nuova figura. Eretria è riunita con qualcuno del suo passato. Nel frattempo, Allanon scopre una trama che potrebbe mandare le Quattro Terre nelle tenebre.

Shannara Chronicles – stagione 1

Nella prima stagione di Shannara Chronicles ambientata migliaia di anni dopo le Grandi Guerre che hanno portato alla distruzione della vecchia civiltà, la serie segue le avventure della principessa elfa Amberle Elessedil, nipote del re Eventine Elessedil, del giovane mezzelfo Wil Ohmsford nipote di Flick, figlio di Shea Ohmsford e discendente del primo re Shannara, e della nomade Eretria, “figlia” acquisita di Cephalo, un importante capoclan dei Nomadi;

i tre, inviati da Allanon, ultimo druido di Paranor, si imbarcano in un viaggio per salvare l’Eterea (antico albero nato dalla magia che ha la funzione di mantenere in vita il Divieto, regno creato anch’esso dalla magia dove ogni creatura malvagia è imprigionata) e proteggere le Quattro Terre dall’esercito demoniaco.

In Treatment: stagioni, trama, cast, episodi e streaming

In Treatment: stagioni, trama, cast, episodi e streaming

In Treatment è la serie tv drammatica prodotta e sviluppata da Rodrigo Garcia per HBO e basata sulle avventure di una psicoterapeuta e le sue sedute settimanali coi pazienti.

In Treatment: dove vederla in streaming

Tutte le stagioni di In Treatment in streaming sono disponibili su NOW.

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In Treatment: la trama e il cast

La serie, ambientata a Baltimora, racconta dello psicoterapeuta Dr. Paul Weston ha uno studio privato dove svolge sessioni con i suoi pazienti a casa sua. Comincia a mettere in discussione le proprie capacità e motivazioni, quindi cerca aiuto dalla sua ex mentore e terapista, la dottoressa Gina Toll, che non vede da dieci anni.

Nel cast di In Treatment protagonisti sono Gabriel Byrne interpreta Paul Weston , uno psicologo affascinante e implacabile, che sta cercando la propria esistenza pacifica, libera da dubbi e ambivalenze. Dianne Wiest interpreta la psicoterapeuta Gina Toll, l’ex mentore e supervisore clinico di Paul Weston.

In Treatment trama e cast

Le stagioni di In Treatment

La serie ha avuto ben tre stagioni per un totale di 105 episodi. Nel 2020 HBO ha annunciato la quarta stagione

In treatment – stagione 4

Nell’ottobre 2020, HBO ha confermato che la serie sarebbe tornata per una quarta stagione con Uzo Aduba nel ruolo principale. La stagione di 24 episodi sarà presentata in anteprima il 23 maggio 2021 e andrà in onda quattro episodi settimanali.

In Treatment – stagione 2

Paul, ora divorziato e piuttosto solo, si è trasferito a Brooklyn e usa il soggiorno del suo piccolo brownstone ristrutturato e ristrutturato per le visite dei pazienti. È servito con una causa per negligenza dal padre di Alex nel primo episodio, e si preoccupa delle conseguenze. Alex Sr. fa causa a Paul per negligenza , accusandolo di non aver impedito la morte di suo figlio Alex Jr., un ex paziente che ha interrotto volontariamente la terapia ed è stato ucciso in un incidente aereo che è stato un incidente o un suicidio. Alex, Sr. ei suoi avvocati sostengono che la responsabilità professionale di Paul era di contattare i militari e denunciare Alex, Jr. inidoneo al servizio. (dalla stagione 1). Alex Sr. in seguito incontra Paul e fa un’offerta pesante: se Paul scrive una lettera in cui si prende la colpa per la morte di Alex Jr., ritirerà la causa contro di lui, soddisfatto di aver confermato la sua convinzione che Paul sia al 100% colpevole.

In Treatment – stagione 3

In Treatment 3

La terza stagione è la prima serie non basata sulla serie originale israeliana “Be Tipul”, che è andata in onda solo per due stagioni. Il formato è simile, ogni settimana, una serie di pazienti visita lo psicoterapeuta Paul Weston in episodi di mezz’ora, mentre nell’ultimo, Paul visita la sua stessa terapeuta che è Adele Brouse piuttosto che Gina Toll che è apparsa nelle prime due stagioni. Inoltre, questa volta ci sono solo tre pazienti e le loro storie offrono una profondità simile a quella delle stagioni precedenti. Paul vive ancora a Cobble Hill a Brooklyn anche se ora ha una giovane fidanzata, Wendy. Il lunedì si incontra con Sunil, un vedovo trasportato a New York da Calcutta in seguito alla morte della moglie, per vivere con suo figlio, la moglie di suo figlio ei loro due figli piccoli. La paziente di martedì è Frances, un’attrice di successo che si autodefinisce che è tornata sul palco, ma ha difficoltà a ricordare le sue battute. Sta anche affrontando una sorella morente, un matrimonio fallito e una figlia adolescente sprezzante.

In Treatment – stagione 1

In Treatment stagione 1

La paziente in terapia Laura professa il suo amore per Paul, il che rende la loro relazione più complessa e difficile da controllare. I problemi personali di Laura includono l’essere sedotti da un uomo molto più anziano quando era un’adolescente. Inizia una relazione sessuale insoddisfacente con Alex, un altro dei pazienti di Paul. Paul riflette sui suoi sentimenti per lei e crede di essere innamorato di lei; tuttavia, le sessioni con Gina non riescono a risolvere il suo conflitto interiore sul suo desiderio e responsabilità professionale. A metà della stagione, Laura termina la sua terapia con Paul dopo che lui continua a rifiutare le sue avances. Paul e Laura si incontrano al funerale di Alex, e in seguito Paul decide di inseguire Laura con il rischio di distruggere il suo matrimonio, ma un attacco di panico gli impedisce di andare fino in fondo.

Fanno parte del cast della prima stagioni Melissa George nei panni di Laura Hill del lunerdì, Blair Underwood che interpreta Alex Prince del Martedì. Mia Wasikowska interpreta Sophie al mercoledì. Embeth Davidtz e Josh Charles nel ruolo di Amy e Jack del giovedì. Dianne Wiest nei panni di Gina Toll del venerdì e Michelle Forobes nei panni di Kate Weston e moglie di Paul.

Le avventure di Hooten & the Lady: trama, cast e dove vederlo in streaming

Le avventure di Hooten & the Lady è la serie tv drammatica UK creata da Tony Jordan, James Payne, Sarah Phelps, Jeff Povey e Richard Zajdlic per SKY.

Le avventure di Hooten & the Lady dove vederla in streaming

Le avventure di Hooten & the Lady in streaming è disponibile su NOW

Le avventure di Hooten & the Lady: trama e cast

La serie segue la storia di due partner cacciatori di tesori, Lady Alexandra ( Ophelia Lovibond ), curatrice del British Museum, che si allea con il carismatico avventuriero americano Hooten ( Michael Landes ) in una serie di tesori globali -scappatelle di caccia.

Nel cast di protagonisti sono Michael Landes nel ruolo di Ulysses Hooten, Ophelia Lovibond nel ruolo di Lady Alexandra Lindo-Parker, Jessica Hynes nel ruolo di Ella Bond, Shaun Parkes nel ruolo di Clive Stephenson, Jane Seymour nel ruolo di Lady Lindo-Parker, Jonathan Bailey nel ruolo di Edward e Vincent Regan nel ruolo di Kane.

Gli episodi de Le avventure di Hooten & the Lady

  • S1. Ep1 – La curatrice del British Museum Lady Alex Lindo-Parker si reca in Amazzonia alla ricerca dell’accampamento perduto dell’esploratore vittoriano Percy Fawcett . Una serie di disavventure la vede raggiunta dall’avventuriero americano anticonformista Hooten e si imbattono in El Dorado.
  • S1. Ep2 – Hooten chiede a Lady Alex di aiutarlo a trovare i Libri Sibillini perduti da tempo, una raccolta di profezie mistiche. A Roma, la curatrice del museo si ritrova rapidamente a scalare la Cappella Sistina, combattendo un alligatore di fogna e affrontando la mafia. Ospite interpretato da Jane Seymour.
  • S1. Ep3 – Quando Alex si reca in Egitto si allea ancora una volta con Hooten, questa volta per cercare di trovare la tomba perduta da tempo di Alessandro Magno, ma l’intrepida coppia scopre presto che alcuni locali senza scrupoli sono sulle loro tracce. Ospite interpretato da Angel Coulby.
  • S1. Ep4- Alex ottiene una pista su un antico rotolo che si dice sia stato scritto dallo stesso Buddha. Arruola Hooten per andare con lei nel regno himalayano del Bhutan per trovarlo, ma finisce per correre contro il tempo per salvargli la vita.
  • S1. Ep5 – Quando Ella viene rapita in Etiopia, Lady Alex e Hooten si dirigono in Africa dove devono superare banditi impazziti e cammelli scontrosi per salvare la situazione.
  • S1. Ep6 – Alex vola a Mosca per aiutare Hooten a cercare un uovo Fabergé perduto e affronta il suo acerrimo nemico dell’università, che ora lavora per un oscuro collezionista del mercato nero.
  • S1. Ep7 – Alex e Hooten tentano di rintracciare l’inestimabile gioiello Cintamani in Cambogia, che può manifestare qualunque cosa si desideri, ma presto attirano le attenzioni di una spietata gang di droga vietnamita. Ospite interpretato da Vincent Regan.
  • S1. Ep8 – Alex mette in pericolo il suo matrimonio quando segue Hooten su un’idilliaca isola dei Caraibi per andare a caccia del tesoro dei pirati perduto da tempo del capitano Henry Morgan. Alex finalmente sposa il suo fidanzato Edward.

Billions: la serie tv: stagioni, trama, cast e dove vederla in streaming

Billions è la serie drammatica creata da Brian Koppelman, David Levien e Andrew Ross Sorkin per Showtime che vede protagonista Paul Giamatti e Damian Lewis ed è incentrata sui grandi drammi che accadono spesso nei centri finanziari, in particolare a New York e Connecticut.

Billions: dove vederla in streaming

La serie Billions è andata in onda dal 2016 su Showtime. In Italia è trasmessa da Sky Atlantic. Billions in streaming è disponibile su NOW.

Billions: la trama e il cast

La serie tv racconta del procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York Chuck Roades (Giamatti) insegue il re degli hedge fund e sopravvissuto all’11 settembre Bobby “Axe” Axelrod (Lewis). Una rotta di collisione, in cui ognuno usa tutta la sua considerevole intelligenza e influenza per superare l’altro.

Protagonisti nel cast di Billions sono Paul Giamatti nel ruolo di Charles “Chuck” Rhoades, Jr .: Procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York. Damian Lewis nei panni di Robert “Bobby” Axelrod: un ambizioso miliardario manager dell’hedge fund Ax Capital e un laureato della Hofstra University. Maggie Siff nel ruolo di Wendy Rhoades: psichiatra, performance coach interna all’Ax Capital e moglie di Chuck Rhoades. Malin Åkerman nei panni di Lara Axelrod (con protagonista la stagione 1–3, stagione 4 ospite): moglie e successivamente ex moglie di Bobby Axelrod. Toby Leonard Moore nei panni di Bryan Connerty (interpretato dalla stagione 1–4, stagione 5 ospite), il capo della Task Force per le frodi sui titoli. David Costabile nel ruolo di Mike “Wags” Wagner: COO di Axel Capital e braccio destro di Axelrod. Condola Rashād nel ruolo di Kate Sacker: ex capo del crimine e assistente procuratore degli Stati Uniti nel distretto meridionale di New York, ora avvocato nell’ufficio di Rhoades. Asia Kate Dillon nei panni di Taylor Amber Mason (stagione 2 ricorrente, con protagonista la stagione 3 – presente): talentuosa analista finanziaria di Axel Capital che si avvicina ad Axelrod.

Curiosità

Alcune trame rispecchiano procedimenti giudiziari reali per crimini finanziari da parte delle autorità federali. La serie è stata ispirata dalle indagini intraprese da Preet Bharara , procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York dal 2009 al 2017, su cui si basa Rhoades.

Billions: le stagioni

Dal 2016 Billions ha prodotto cinque stagioni complete fino ad oggi, con una sesta stagione in produzione.

Billions stagione 5

Billions 5x01

La quinta stagione di BILLIONS vedrà la lotta per il potere delle scorse stagioni trasformarsi in una vera e propria battaglia per la sopravvivenza in cui ristabilire nuovi equilibri diventerà fondamentale per tutti i personaggi, che dovranno adattarsi per non rischiare di scomparire. La rinnovata rivalità tra Axe e Chuck, infatti, non sarà l’unico fattore di cui i due protagonisti dovranno preoccuparsi. Da un lato Axelord dovrà fare i conti con il miliardario Mike Prince, un gigante degli affari venuto da una piccola città dell’Indiana che diventerà presto una seria minaccia; dall’altro Chuck arriverà ai ferri corti con la procuratrice distrettuale Mary Ann Gramm, interpretata da Roma Maffia (Nip/Tuck), e dovrà affrontare la crisi del suo matrimonio con Wendy Rhoades (Maggie Siff, Sons of Anarchy), che rivaluterà la sua lealtà e creerà sorprendenti nuove alleanze che la metteranno in contrasto sia con Chuck che con Axe. Nel frattempo, Taylor Mason – Asia Kate Dillon (John Wick 3 – Parabellum) – dovrà tornare alla Axe Capital, dove lotterà per proteggere dipendenti e risorse.

Nel cast riprendono i loro ruoli David Costabile (Suits) nei panni di Mike Wagner, braccio destro di Axe;Condola Rashād (Money Monster – L’altra faccia del denaro) è ancora Kate Sacher; Jeffrey DeMunn (Il miglio verde), che interpreta Charles Rhoades Sr, il padre di Chuck; e Kelly AuCoin (Drunk Parents), nel ruolo di “Dollar” Bill Stearn. Nuovi ingressi nel cast oltre a Stoll e Margulies anche Rick Hoffman (Suits) nei panni del Dott. Swerdlow, medico dai metodi poco ortodossi, Frank Grillo (Kingdom) nel ruolo di Nico Tanner, un artista contemporaneo, e Daniel Breaker (Mozart in the Jungle) nei panni di Scooter Dunbar, il capo dello staff di Michael Prince.

Billions stagione 4

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La quarta stagione di Billions Taylor torna ad Axe Capital, ma Chuck ha chiesto loro di spiare Ax per lui. I dipendenti di Axe Capital hanno difficoltà a integrarsi con i loro nuovi colleghi. Chuck Sr. si sta risposando. Chuck e Wendy stanno litigando, il che è solo esacerbato dalla scomparsa di Chuck dopo il matrimonio mentre il loro figlio, Kevin, beveva troppo. Wendy annuncia che lei e Chuck si separeranno e Taylor informa Ax che è stato chiesto loro di lavorare per Chuck. Chuck conduce un’indagine contro i minatori di criptovaluta che sono finanziati da Axe, ma si rifiutano di accendere il loro investitore. Axe chiede a Chuck di terminare le indagini. Axe e Wags incontrano uno sciamano per un ritiro spirituale, quindi vengono invitati a partecipare a un servizio fotografico per Vogue. Axe è infastidito nel vedere Mike Prince, un altro magnate deca-miliardario degli hedge fund, che lo inimica, e poi viene selezionato per la copertina della rivista.

Billions stagione 3

Billions 3

La terza stagione di Billions Chuck incontra il nuovo procuratore generale degli Stati Uniti , che lo informa della sua politica di licenziare il crimine di Wall Street . Chuck cede e informa Sacker, il nuovo capo della criminalità. Axe è uscita di prigione, ma è separata da Lara. Dake, ora procuratore degli Stati Uniti del distretto orientale , sta perseguendo il caso con Connerty e ha congelato tutta la capitale di Axe, che lascia Taylor, ora Chief Investment Officerdi Axe Capital in una brutta posizione. Taylor informa tutti i dipendenti che devono trovare idee per un “incontro di idee” in cui i migliori gestori di hedge fund si incontrano per discutere la strategia, e Axe ha bisogno di un’idea per stupirli tutti. Spyros è il nuovo Head of Compliance di Ax Capital. Lara entra con Steven Birch per controllare i beni ad Ax Capital, lasciando Axe frustrato per lo stato del suo matrimonio. Per sbloccare il capitale di Axe, deve rinunciare alla sua licenza di commerciare, temporaneamente, un’idea con cui è molto a disagio, poiché non sa dove lo collochi riguardo all’azienda. Alla fine cede, proprio mentre Taylor realizza una buona giocata riguardo alla tecnologia dei chip intelligenti, e si iscrive ad Axe alla cena dell’idea. L’amicizia di Chuck con Ira va in pezzi, poiché Ira lo informa che non gli parlerà mai più.Governatore , ma fallisce. Chuck dà un pagherò a Dake in cambio dell’esclusione da parte di Dake di Wendy nella scoperta di scambi riguardanti Ice Juice. Lara informa Axe che non cercherà i soldi, ma lo avverte di non perderli.

Billions stagione 2

Billions 2 stagione

La seconda stagione di Billions Chuck affronta il controllo all’interno del suo ufficio e dal procuratore generale. Axe riforza e valuta le sue opzioni di ritorsione. Wendy considera un’offerta da un fondo speculativo rivale. Lara interviene nella scuola dei suoi figli.

Billions stagione 1

Billions

Nella prima stagione di Billions Bobby “Axe” Axelrod è un carismatico sopravvissuto all’11 settembre che dirige Ax Capital (“Axe Cap”), un hedge fund con sede nel Connecticut . Nonostante i suoi atti di generosità, la SEC chiede a Chuck Rhoades, il procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York , di indagare su di lui. La moglie di Chuck, Wendy, lavora come coach motivazionale / psichiatra all’Ax Cap, e la prospettiva che Chuck indaga sul suo capo crea tensione tra di loro. Chuck decide di convincere Axe a comprare una costosa casa di fronte all’oceano [7] per rivolgere il favore del pubblico contro di lui. Nel frattempo, Axe si rende conto che un vecchio amico, Dan Margolis, sta collaborando con l’ FBI. Axe e il suo riparatore, Hall, si muovono per incastrare un altro commerciante, Steven Birch, per il male di Axe. Axe e Chuck si incontrano finalmente faccia a faccia a una conferenza sugli investimenti. Axe compra la casa, ma Hall gli dice che l’FBI ha aperto un caso contro di lui.

Susanna Nicchiarelli presidente di Giuria al Taormina Film Fest

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Susanna Nicchiarelli presidente di Giuria al Taormina Film Fest

Sarà la regista Susanna Nicchiarelli a presiedere la Giuria della 67ma edizione del Taormina Film Fest che dal 27 giugno al 3 luglio ospiterà un concorso internazionale composto da sei film, una selezione ufficiale riservata a opere prime e seconde che si alterneranno alle premières sul grande schermo del Teatro Antico. E in programma anche agli incontri con gli autori, le personalità del cinema e della cultura e, naturalmente, le celebrities nella settimana in cui Taormina si trasforma in una sala cinematografica open air.

Una scelta significativa che riflette lo spirito di un Festival sensibile alla valorizzazione del cinema al femminile e che onora il talento di un’artista che ha ribaltato i cliché di genere rivelando, sin dagli esordi con Nanni Moretti, una visione internazionale e una vocazione a esplorare l’universo femminile, come sottolineano i Direttori Artistici Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia: “Sensibile, determinata e generosa, Susanna Nicchiarelli, con quattro lungometraggi diretti in poco più di un decennio, ha saputo affermare la propria voce e il proprio sguardo nel panorama cinematografico italiano e internazionale, con la complicità di attrici come la danese Tryne Dyrholm e della britannica Romola Garai. Da Cosmonauta a Miss Marx, passando per Nico, 1988 con cui ha conquistato la sezione Orizzonti della 74. Mostra di Venezia (2017), ha raccontato non il “tema” delle donne, ma la loro complessa identità, traducendo le premesse femminili in promesse poetiche, in perfetto equilibrio tra passione e riflessione. Musicale, umanista e irriducibile, la visione di Susanna Nicchiarelli saprà certamente valorizzare e indirizzare la giuria del 67° Taormina Film Fest.”

Un ruolo impegnativo per la regista e sceneggiatrice, recentemente premiata con 3  David di Donatello e il Nastro d’Argento per Miss Marx, che ha così commentato: “Sono felice e onorata di questo incarico, sarà un Festival per celebrare il futuro luminoso del cinema, vedremo opere di registi nuovi, festeggeremo la bellezza di essere spettatori.”

Novità di questa edizione sarà la Media Partnership con la Rai, che sosterrà e promuoverà il TFF. Una collaborazione forte e concreta che vedrà la collaborazione di Rai Movie in qualità di TV del Festival e di Rai Radio3, che seguirà l’evento con la trasmissione Hollywood Party; entrambe garantiranno un’informazione ricca e completa sulla manifestazione. Le telecamere di Rai Movie racconteranno gli attori, i registi, i volti noti del cinema dal red carpet al palco del Teatro Antico nella settimana in cui Taormina diventa la capitale del cinema. E poi Rai Radio3 che, attraverso i microfoni di Hollywood Party, seguirà i protagonisti, i film in programma e gli eventi collaterali con interviste, curiosità e collegamenti social, con la possibilità per gli utenti di commentare tutti i film del programma della 67ma edizione.

Grazie all’attenzione della Rai si accenderanno i riflettori sul cinema, su chi lo fa e chi lo promuove, offrendo un sostegno a questo settore che, pur avendo un ruolo portante nello sviluppo socio-culturale del Paese, più di altri ha subito le conseguenze di questo momento storico e che guarda con rinnovata fiducia al futuro.

Run the World: la recensione della serie Starz

Run the World: la recensione della serie Starz

Nel 1998 Carrie Bradshaw faceva il suo debutto sullo schermo televisivo come personaggio protagonista della serie Sex and the City. Nasceva con lei una nuova ondata di figure femminili particolarmente intraprendenti e dinamiche, sempre più pronte a prendere il proprio posto in un territorio prevalentemente maschile. Oltre 20 anni dopo, a ricalcare le sue orme arrivano Whitney, Ella, Renee e Sondi. Un gruppo di quattro amiche di colore protagoniste della nuova serie Run the World, di genere commedia e ideata da Leigh Davenport. La serie, composta da 8 episodi e disponibile sulla piattaforma Starz dal 16 maggio, sembra così aprire un nuovo percorso incentrato sull’emancipazione.

Run the World va infatti a raccontare la storia di Whitney (Amber Stevens West), Ella (Andrea Bordeaux), Renee (Bresha Webb) e Sondi (Corbin Reid). Un gruppo di donne afroamericane migliori amiche particolarmente affiatate ed estremamente leali tra loro. Le quattro lavorano, vivono e si divertono ad Harlem, trovandosi però anche a dover lottare per affermare il proprio dominio in un mondo prevalentemente maschile o bianco. Tra segreti inconfessabili, avventure romantiche e problemi lavorativi, le quattro protagoniste si troveranno alle prese con situazioni che aspirano a far comprendere meglio cosa voglia dire essere una donna di colore in cerca di successo e rispetto.

Da Sex and the City a Run The World

Ancora oggi in molti sottovalutano il potere che Sex and the City ha avuto, sul finire degli anni Novanta, nel riproporre un differente modello femminile. Tuttavia, non necessariamente in senso positivo. Al di là degli aspetti più validi, infatti, con Carrie Bradshaw a guidare il suo gruppo di amiche si è costruito l’ideale di una figura femminile a suo modo immacolata. Questa, nel suo tentativo di distinguersi, finiva con il diventare quasi irrealistica. Il grande difetto di Carrie e delle sue amiche era spesso quello di considerare inferiore (fortunatamente con alcune eccezioni) tutto ciò che le circondava.

Se il loro dominio era relativo alla città di New York, con questa nuova serie invece questo si estende idealmente all’intero mondo. Nel corso degli episodi lo spettatore può ritrovare le quattro amiche protagoniste alle prese con problemi simili a quelli incontrati vent’anni fa da Carrie. La differenza sta qui ovviamente nel diverso contesto storico, sociale e culturale, come anche ovviamente dal fatto che si parla di protagoniste afroamericane. Negli ultimi anni si è assistito sempre più ad una maggiore inclusività a riguardo. Ci sono storie oggi che riescono a dar vita a personaggi afroamericani, asiatici o relativi ad altre minoranze lontani dagli stereotipi.

Run the World, tuttavia, dimostra sin dal suo pilota di non aver imparato la lezione di Sex and the City. Questa ripropone infatti errori simili per quanto riguarda la narrazione e la costruzione dei personaggi. Le quattro protagoniste si affermano infatti per una certa arroganza e un forte senso di vittimismo. Elementi che non giovano né alla serie né al ritratto che si vuole dare di quel contesto. Per fare un esempio, se in un negozio si viene urtati da una persona bianca non è necessariamente perché agli occhi di questa si è invisibili. Probabilmente l’altra persona era solamente distratta. Basta chiedere scusa e andare avanti, senza inscenare improbabili discussioni che mancano di rispetto a chi realmente soffre per il razzismo vero.

Run the World recensione

Run the World: la recensione

Fortunatamente la serie non è da condannare nella sua interezza. Si ritrovano anche momenti ed episodi più coinvolgenti, che meglio riescono a dar vera voce a chi spesso non ne ha. Il personaggio di Ella a tal proposito sembra essere quello meglio concepito, capace di includere al suo interno una gamma di emozioni e sentimenti piuttosto ampia e sincera. Al contrario, le sue tre amiche si rendono invece spesso protagoniste di momenti eccessivi, che spezzano l’incanto che invece si vorrebbe plasmare. Naturalmente tali momenti, che dovrebbero essere le fonti di divertimento, sono ben lungi dallo strappare una risata.

Al netto di ciò Run the World risulta estremamente chiara ed esplicita nel suo intento, mancando però di dotarsi di quegli elementi che gli avrebbero permesso di attuarlo. Piuttosto decide di avvalersi di personaggi stereotipati che non permettono di portare in modo sincero sullo schermo persone e problemi reali. Da questo punto di vista non occorre necessariamente appartenere al pubblico di riferimento per poter comprendere ciò, poiché i problemi tematici e ideologici risultano evidenti a prescindere. La serie non sembra invece considerare una realtà che è molto più complessa di come appare e che necessita, specialmente se trattata con la commedia, di essere affrontata in modo meno fazioso.

Dave Bautista ricorda la produzione di Spectre: “Logisticamente, è stato un incubo”

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Nelle ultime settimane Dave Bautista è impegnato con la promozione di Army of the Dead, il nuovo zombie movie di Zack Snyder in cui figura tra i protagonisti. Chiaramente, durante le varie interviste concesse dall’attore sono emersi anche dettagli in relazione tanto ai suoi progetti passati quanto a quelli futuri.

Intervistato da The Hollywood Reporter (via Screen Rant), l’ex wrestler ha ricordato la faticosa produzione di Spectre, il ventiquattresimo capitolo della saga di James Bond diretto da Sam Mendes, in cui l’ex wrestler ha interpretato il ruolo di Mr. Hinx, uno degli antagonisti del film. Bautista ha spiegato che far parte di un film di Bond è un’impresa davvero difficile, nonché un processo lungo e parecchio lento. Tuttavia, Bautista è entusiasta all’idea di lavorare di nuovo con Daniel Craig, che ritroverà nel sequel di Cena con delitto – Knives Out.

“Sì, sono entusiasta di lavorare di nuovo con Daniel. E sono entusiasta del fatto che sarà in un ambiente molto, molto meno stressante, perché essere in un film di Bond è semplicemente difficile. È stressante. Sono giornate davvero lunghe. Logisticamente, è un incubo. Ti devi trasferire da un paese all’altro. È davvero un processo lungo e lento. Penso di essere stato impegnato con le riprese di Spectre per quasi un anno. Il mio ruolo non era grande, ma sono stato impegnato col film per otto mesi. È un tipo di produzione veramente, veramente lunga.”

Mentre la carriera da attore di Dave Bautista continua a crescere sempre di più, è certo che in futuro lo stesso si ritroverà ad affrontare ruoli più impegnativi. Di recente ha parlato di essere interessato ad interpretare Bane in un nuovo flm di Batman e, parallelamente, ha anche espresso il desiderio di allontanarsi dal ruolo di Drax nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Vision Award 2021 del Locarno Film Festival a Phil Tippett, maestro degli effetti visivi

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Artigiano visionario e due volte Premio Oscar, il tecnico degli effetti visivi statunitense Phil Tippett ha dato forma ad alcune delle sequenze più sorprendenti del cinema contemporaneo, da Star WarsJurassic Park. Il Locarno Film Festival gli renderà omaggio con il Vision Award Ticinomoda, premio dedicato alle personalità che, con il loro lavoro dietro le quinte, hanno allargato gli orizzonti dell’immaginario cinematografico. La cerimonia si svolgerà giovedì 5 agosto in Piazza Grande, seguita da una conversazione con il pubblico, venerdì 6 agosto al Forum @Rotonda by la Mobiliare, dalla proiezione di due titoli indimenticabili del suo percorso con il regista Paul Verhoeven – RoboCop (1987) e Starship Troopers (1997) – e dalla presentazione, in prima mondiale, di Mad God, progetto al quale Phil Tippett ha lavorato per molti anni sperimentando nuove tecniche e soluzioni.

La 74esima edizione del Locarno Film Festival celebrerà un protagonista leggendario della storia degli effetti visivi, Phil Tippett, anche regista e fondatore del Tippett Studio. Vincitore di due Premi Oscar per gli effetti visivi di Star Wars: Episode VI – Return of the Jedi (Richard Marquand, 1983) e di Jurassic Park (Steven Spielberg, 1993), negli anni Ottanta ha inventato la tecnica go-motion, per poi diventare un virtuoso della computer grafica, proprio con i dinosauri creati per il film di Spielberg. L’eccellenza nell’uso delle tecniche tradizionali e il ruolo da pioniere nel campo degli effetti visivi digitali hanno permesso a Tippett di dar vita agli universi fantastici più rilevanti dei nostri tempi, come quello di Indiana Jones and the Temple of Doom (Steven Spielberg, 1984), di Starship Troopers (Paul Verhoeven 1997), o ancora di Jurassic World (Colin Trevorrow, 2015) e della saga di Twilight (2008-2012).

Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival: “C’è un prima e un dopo Phil Tippett. Da Star Wars in avanti tutto il cinema fantastico deve tantissimo al suo genio creativo. Con la sua fantasia e il suo altissimo artigianato ha intrecciato la lezione di Ray Harryhausen con le tecniche digitali più avanzate, forgiando un immaginario in grado di affrontare le nuove sfide del racconto cinematografico. Come dimostra anche in Mad God, film che presenteremo in prima mondiale al Locarno Film Festival, Tippett non è solo un creatore al servizio della visione artistica altrui, ma un autore completo, innovativo, visionario, in grado di ripensare il cinema in tutte le sue forme.

Il programma dell’omaggio

Il premio Vision Award Ticinomoda 2021 verrà consegnato la sera di giovedì 5 agosto in Piazza Grande. Durante la 74esima edizione del Festival verranno proposti due film emblematici del suo contributo al cinema spettacolare:

  • RoboCop, Paul Verhoeven – Stati Uniti – 1987
  • Starship Troopers, Paul Verhoeven – Stati Uniti – 1997

Inoltre, nel corso della 74esima edizione sarà possibile ammirare Mad God, presentato in prima mondiale nella sezione Fuori Concorso: un viaggio sensoriale e spettacolare attraverso un universo distopico pronto ad esplodere sul grande schermo in tutta la sua forza immaginifica.

Venerdì 6 agosto alle 10.30, presso il Forum @Rotonda by la Mobiliare, si svolgerà infine una Conversazione con il pubblico che lo vedrà ancora protagonista.

Loki: 10 cose da sapere sulla Time Variance Authority

Loki: 10 cose da sapere sulla Time Variance Authority

In Loki, l’attesissima serie con Tom Hiddleston che debutterà a giugno su Disney+, farà il suo debutto Mobius M. Mobius (Owen Wilson), uno dei membri di alto rango della Time Variance Authority (TVA). Si tratta di una potente organizzazione che ha il compito di monitorare le varie linee temporali dell’universo Marvel. L’organizzazione non è mai stata esplorata prima nel MCU, quindi ecco che Screen Rant ha raccolto 10 cose da sapere sulla TVA prima dell’arrivo dello show:

I cloni di Mark Gruenwald

I cloni di Mark GruenwaldTutti i dipendenti senior della Time Variance Authority hanno la stessa struttura genetica e lo stesso QI. Questo perché sono stati clonati dallo stesso materiale genetico. Lo scopo è eliminare controversie inutili e migliorare l’efficienza assicurandosi che tutti lavorino per un obiettivo comune.

Si dice che i dipendenti siano dei cloni dello scrittore di fumetti Marvel Mark Gruenwald. Lo scrittore, che generalmente includeva se stesso come personaggio dei fumetti, ha lavorato per la Marvel dal 1936 al 1986.

L’Authority ha già catturato due membri degli Avengers

Nel recente passato, l’organizzazione ha imprigionato Iron Man 2020 (Arno Stark) e She-Hulk. Arno Stark è il parente che acquista le Stark Industries dopo la morte di Tony Stark. La decisione di Arno di creare un dispositivo di spostamento del tempo è ciò che attira l’attenzione dell’Authority.

Anche Jennifer Walters, alias She-Hulk, viene catturata e processata dall’organizzazione nella serie a fumetti “She-Hulk” del 2005. Il suo crimine? Quello di aver avvertito Occhio di Falco sulla sua imminente morte. Durante il processo, alcune persone del suo passato vengono riportate in vita per far parte della giuria. Alla fine viene perdonata perché aiuta l’Authority a sconfiggere il cattivo Clockwise.

La storia di Mobius M. Mobius

I due trailer della serie hanno dato ai fan un assaggio di uno dei membri della TVA, ossia Mobius M. Mobius. Nei fumetti, Mobius non interagisce con Loki in nessun momento. Mobius ha iniziato come parte della dirigenza junior della Time Variance Authority prima di essere promosso a senior management, grazie alla sua intelligenza.

Guida una squadra per catturare i Fantastici Quattro per i loro crimini contro il tempo, ma alla fine riescono a fuggire. Successivamente, si allea addirittura con loro. Mobius è anche stato uno dei giudici durante il processo di She-Hulk.

La zona Null-Time

La Time Variance Authority conduce le sue operazioni in una zona nota come Null-Time. Si tratta di un regno che si trova lontano dallo spazio e dal tradizionale fuso orario. La posizione della base ne rende impossibile l’attacco per la maggior parte dei nemici.

Una delle caratteristiche della zona Null-Time è la “Hall of Discontinued Universes”. Questa sezione ospita ciò che resta di tutte le timeline scartate. I Fantastici Quattro sono gli unici eroi ad aver visitato tale sezione, precisamente nel numero 353 della serie a loro dedicata.

Le armi usate dall’Authority

Ci sono due armi attualmente possedute dalla TVA. Una è il “Retroactive Canon”, noto anche come “Ret Can”. L’arma è in grado di eliminare un essere dall’esistenza, cancellandone la storia e annullando il suo concepimento. L’arma lo fa bombardando la vittima con raggi anti-temporali che la spingono indietro nel tempo e la cancellano dalla realtà.

La TVA è anche in possesso del “Null-Time Sequencer” che ha confiscato al Dr. Doom. L’arma rende facile spostarsi attraverso diversi periodi di tempo. Doom l’ha ottenuta durante uno dei suoi tour attraverso i regni extra-dimensionali.

I Cronomonitoratori

Ogni organizzazione ha una sua struttura: sotto i cloni di Mark Gruenwald ci sono, infatti, i Cronomonitoratori. Si tratta di membri dello staff junior che non hanno un volto. Niente naso, bocca o occhi.

Il loro compito è sedersi davanti ai computer, ad ogni ora di ogni giorno, e monitorare il tempo. Non mangiano, non dormono e non si impegnano in nessun altra attività. I Cronomonitoratori, numericamente infiniti, si sono dimostrati determinanti nel rilevare alcune attività insolite in altrettante realtà alternative.

Forme di trasporto utilizzate contro l’Authority

I membri dei Fantastici Quattro si sono scontrati con la Time Variance Authority sin dal numero 353, dove hanno indagato illegalmente in merito ad una bolla temporale che si trovava nel futuro. La TVA è per lo più inaccessibile ad altre persone, ma i Fantastici Quattro riescono ad arrivarci utilizzando una locomotiva a vapore sulla Cross-Time Central Express Railroad.

Un nodo di trasporto che la TVA non è riuscita a fermare è la Time-Ship di Kang il Conquistatore. La nave ospita una macchina del tempo che può accedere a tutte le terre alternative, strappare chiunque dalla loro terra e posizionarlo in un’altra.

Justice Peace

Come parte dei suoi sforzi per prevenire i crimini contro il tempo, la TVA lavora occasionalmente con mercenari e cacciatori di taglie. Questo è ciò che accade quando scoppia la VII Guerra Mondiale su Terra-869371. La guerra scoppia dopo che il sindaco di Brooklynopolis viene assassinato da un diplomatico posseduto da Zaniac.

Poiché Zaniac vuole cambiare il tempo, la TVA assume il cacciatore di taglie Justice Peace per fermarlo. Equipaggiato con un veicolo speciale chiamato Hopsikle, Justice Peace si allea con Thor e riesce a porre fine alla follia di Zaniac. Peace ha continuato ad assistere la TVA nella conduzione di molte altre missioni.

I dipendenti hanno contratti a vita

Secondo Fantastic Four Annual #27, i dipendenti della TVA non devono preoccuparsi di essere licenziati. Sono impiegati per tutta la vita. Dal momento che hanno tutti cervelli simili, questo non è un problema.

Dedicano la loro intera vita all’organizzazione e si assicurano che tutto funzioni senza intoppi in ogni momento. C’è anche il fatto che non avrebbero nient’altro da fare se lasciassero il lavoro. Non avrebbero neanche un posto dove andare…

L’ascesa dei Custodi del Tempo

Cosa succede all’organizzazione quando tutto cessa di esistere? Bene, i fumetti “Avengers Forever” di Kurt Busiek e dell’artista Carlos Pacheco affermano che milioni di anni nel futuro, emerge un gruppo noto come i Custodi del Tempo. Dall’ultimo trailer, sembra che la serie li introdurrà molto prima.

Di tratta di tre esseri che vengono creati e che sono gli ultimi direttori dell’organizzazione. L’obiettivo dei Custodi è quello di eliminare tutte le sequenze temporali alternative. Tuttavia, dimenticano di eliminare una sequenza temporale in cui sono più malvagi. In quella linea temporale, sono conosciuti come “Time Twisters”.

The Suicide Squad: James Gunn riceve minacce di morte da alcuni fan, ecco perché

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James Gunn ha più e più volte messo in guardia i fan in merito a The Suicide Squad, specificando di non affezionarsi troppo ai vari personaggi che appariranno nel film dal momento che tutti potrebbero morire.

Di recente il regista e sceneggiatore ha ribadito che la Warner Bros. gli ha dato assoluta carta bianca in merito al cast e ai personaggi, permettendogli di riportare chiunque volesse dal film del 2016, ma anche di uccidere qualsiasi personaggio volesse, sottolineando quanto lo studio abbia approvato la sua visione della storia fin dall’inizio.

Ora, via Twitter, James Gunn ha rivelato di ricevere quotidianamente delle vere e proprie minacce di morte in merito al fatto che in The Suicide Squad assisteremo alla dipartita di vari personaggi. “Questa mattina su Instagram: ‘Questa è una minaccia. Se uccidi (nome del personaggio), mi macchierò di un crimine d’odio’. Ogni. Singolo. Giorno.”, ha scritto il regista.

Tuttavia, Gunn ha specificato di non dare mai troppo peso a questo genere di “contraccolpo”, preferendo concentrarsi sui commenti positivi e sui fan che realmente non vedono l’ora di vedere il film: “Troppi artisti si sentono sommersi dai commenti negativi, mentre non tengono conto di quelli positivi. Io cerco di non badare a nulla e restare concentrato su ciò che amo.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Tomb Raider 2: la regista aggiorna sullo stato del sequel

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Tomb Raider 2: la regista aggiorna sullo stato del sequel

La regista e sceneggiatrice Misha Green ha aggiornato brevemente in merito ai lavori su Tomb Raider 2, attesissimo sequel del film del 2018 con protagonista il premio Oscar Alicia Vikander nei panni di Lara Croft, la celebre esploratrice al centro delle avventure della serie di videogiochi nata nel lontano 1996.

Attraverso il suo account Twitter, infatti, Green (nota per aver ideato la serie Lovecraft Country – La terra dei demoni, basata sull’omonimo romanzo di Matt Ruff e prodotta da J.J. Abrams e Jordan Peele), ha confermato di aver completato la prima bozza della sceneggiatura, ma che ci vorrà ancora del tempo prima che il sequel entri ufficialmente in produzione. Allo stato attuale, il titolo ufficiale del nuovo film è Tomb Raider: Obsidian, ma Green ha specificato che non è stato ancora approvato, quindi potrebbe cambiare.

Tomb Raider 2 rappresenterà il debutto di Green alla regia di un lungometraggio. La regista e sceneggiatrice aveva confermato il suo coinvolgimento nel progetto sempre attraverso il suo profilo Twitter ufficiale. Green sostituirà Ben Wheatley, regista di High-Rise, Free Fire e del più recente Rebecca, che inizialmente era stato collegato al sequel e che invece sarà impegnato con la regia di un altro seguito, quello di Shark – Il primo squalo con Jason Statham.

Di cosa parlerà il sequel di Tomb Raider?

In merito alla trama del sequel, ad oggi sappiamo davvero poco riguardo la direzione delle prossime avventure di Lara Croft al cinema. Vi ricordiamo che il film del 2018 si era chiuso con un cliffhanger, quindi aspettiamoci il ritorno della protagonista contro l’oscura organizzazione Trinity che si è infiltrata nella Croft Holdings, l’azienda di famiglia lasciatole in eredità dal padre.

The Falcon and the Winter Soldier: la Contessa è stata un’idea della Marvel

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Durante il penultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier, ci è stato presentato un personaggio che dovrebbe giocare un ruolo chiave nel futuro del MCU: la Contessa Valentina Allegra de Fontaine.

Madame Hydra, come è conosciuta nei fumetti, è stata interpretata dalla vincitrice dell’Emmy Award Julia Louis-Dreyfus, e sebbene in precedenza un grande cameo fosse stato anticipato in quell’episodio, la sua apparizione è stata comunque una grande (e chiaramente gradita) sorpresa per i fan. Ora, l’head writer dello show, Malcolm Spellman, ha rivelato che originariamente avrebbe usato un personaggio completamente diverso nella serie, fino a quando la Marvel non ha espresso la sua idea e ha suggerito di usare proprio la Contessa.

“Quella è stata un’idea della Marvel”, ha spiegato Spellman parlado con Everyone Loves a Good Story. “Avevamo scritto questo losco personaggio della CIA e la Marvel ci ha detto: ‘Dovrebbe essere Val’. Se c’è una cosa che riconoscono alla Marvel è quella di essere fan come lo siamo noi. Credo che il personaggio abbia avuto un tale impatto perché il pubblico l’ha visto come una sorta di easter egg.”

Come sappiamo, il personaggio di Val avrebbe dovuto debuttare in Black Widow come una sorta di controparte “oscura” di Nick Fury, ma ora sembra chiaro che la Marvel stava aspettando un’altra opportunità per introdurre ufficialmente il personaggio. Non sappiamo ancora quali siano i veri piani del personaggio, ma la teoria più accreditata è quella secondo cui Val stia progettando di riunire un gruppo di individui superpotenti per uno scopo nefasto, con il John Walker di Wyatt Russell divenuto la sua prima recluta.

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