Per oltre un decennio, i fan di
Space Jam hanno sperato che Michael
Jordan sarebbe tornato in un sequel della commedia
fantastica uscita nel 1996. Tuttavia, l’ex star dell’NBA rifiutò
l’offerta della Warner Bros. di apparire in un nuovo film per
concentrarsi sulla sua leggendaria carriera, conclusasi
definitivamente nel 2003.
Ora, il sogno di un sequel si è
finalmente concretizzato grazie a Space Jam:
A New Legacy, in arrivo nelle sale e su HBO Max
quest’estate. Tuttavia, il nuovo film non avrà come protagonista
Jordan, ma bensì un’altra leggenda della pallacanestro, considerato
anche lui uno dei migliori cestisti di tutti i tempi:
LeBron James.
Tuttavia, i fan del franchise della
prima ora continuano a chiedersi se Michael Jordan
onorerà il sequel con la sua presenza. Ebbene, sembra che lo farà!
Secondo quanto rivelato da Don Cheadle, il celebre War Machine del
MCU che figura tra i protagonisti
di Space Jam: A New
Legacy, “Air Jordan” farà la sua apparizione nel film, ma
non nel modo in cui i fan si aspettano. Intervistato da
Yahoo! Entertainment, Cheadle ha dichiarato: “Michael
Jordan è nel film, ma non nel modo in cui ti
aspetteresti”.
Tutto quello che sappiamo su Space Jam: A New Legacy
Space Jam:
A New Legacy vanterà la produzione di Ryan
Coogler, regista di Black
Panther, Creed
– Nato per combattere e
Prossima fermata: Fruitvale Station, e uscirà nelle sale
italiane il 16 Luglio 2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny
arruolava il campione di basket americano Michael Jordan e altre
superstar dell’NBA per sfidare sul campo l’alieno Swackhammer e
riconquistare la sua libertà e quella degli amici.
Dom, uno dei figli
di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per
divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i
videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo
dare al di là della pallacanestro.
Malik, il
direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio
destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si
conoscono da quando erano bambini.
Darius, il figlio
maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo,
nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto
vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo
compagno di squadra.
Xosha, la figlia
più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul
campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.
Una
donna promettente, il film di Emerald
Fennell con protagonista
Carey Mulligan, vincitore dell’Oscar 2021 alla
migliore sceneggiatura originale, sarebbe dovuto arrivare nelle
sale italiane lo scorso 13 maggio. Tuttavia, all’ultimo minuto, la
divisione italiana della Universal Pictures ha deciso di
posticiparne l’uscita al prossimo 24 giugno.
Il motivo di questo ennesimo rinvio
è dovuto ad una protesta sorta nei confronti del doppiaggio
italiano. Come riportato dal
Guardian, nella versione italiana del film, a prestare la voce
al personaggio di Gail interpretato dall’attrice transgender
Laverne Cox era stato chiamato l’attore Roberto
Pedicini. In seguito alla diffusione di una clip ufficiale tratta
dal film, in cui era possibile ascoltare anche la voce di Pedicini,
si sono scatenate sul web una serie di polemiche.
Proprio per questo, la Universal ha
deciso di tornare in sala doppiaggio per rimediare all’errore. In
merito all’accaduto, la Universal Pictures International ha
rilasciato la seguente dichiarazione ufficiale: “Siamo
profondamente grati a Laverne e alla comunità transgender per
averci aperto gli occhi su un pregiudizio che né noi né molti nel
nostro settore avevamo riconosciuto. Sebbene non vi fosse alcun
intento dannoso dietro questo errore, stiamo lavorando
diligentemente per risolverlo. Abbiamo iniziato a doppiare la voce
della signora Cox con attrici donne nei nostri territori
internazionali e stiamo posticipando le date di uscita per
garantire che sia disponibile la versione corretta. Ci dispiace per
il dolore causato, ma siamo grati di poter affrontare una
situazione del genere con questo film e impedire che errori simili
si ripetano su progetti futuri.”
In Spagna Una
donna promettente è già uscito lo scorso 16 aprile. ll
personaggio di Laverne Cox sarà doppiato
nuovamente per l’uscita del film in home video. In passato
l’attrice era già stata doppiata da uomini, come nelle serie
Doubt – L’arte del dubbio, The Mindy Project e Orange
Is the New Black, in cui a prestarle la voce era stato il
doppiatore Andrea Lavagnino.
La sinossi ufficiale di Una donna promettente
Tutti dicono che Cassie (Carey
Mulligan) era una giovane donna promettente… fino ad un
misterioso evento che ha brutalmente dirottato il suo futuro. Nella
vita di Cassie però nulla è come sembra: è perfidamente
intelligente, seducente e astuta, e vive una doppia vita segreta di
notte. Ora un incontro inaspettato sta per dare a Cassie
l’opportunità di rimediare agli errori del passato in questa
avvincente e emozionante storia.
Margot Robbie ha aggiornato brevemente in merito al
sequel di Birds of
Prey, il cinecomic di Cathy Yan
uscito lo scorso anno, poco prima delle chiusura delle sale
cinematografiche a causa della pandemia di Covid-19.
In seguito all’uscita del film, la
Warner Bros. non ha mai parlato di un eventuale sequel, e in molti
hanno cominciato a credere che fosse a causa della scarsa
accoglienza che era stata riservata al primo Birds of
Prey: a fronte di un budget di 84,5 milioni di dollari,
infatti, il film dedicato a Harley Quinn ne ha incassati solo 33
milioni durante il weekend di apertura, concludendo la sua corsa
nelle sale con appena 201,8 milioni in tutto il mondo.
Ora, in una recente intervista con
Den of Geek in occasione della promozione di The Suicide
Squad, a
Margot Robbie è stato chiesto proprio del futuro
di Birds of
Prey, ma l’attrice ha ribadito che allo stato attuale
non ci sono piani per un eventuale prosieguo: “Non so se un
sequel vedrà mai la luce. Forse potrebbe, un giorno. Ma al momento
non c’è alcun nuovo film in lavorazione di cui io sia a conoscenza.
Non in questa fase.”
Il futuro di Harley Quinn nel DCEU
Di recente Robbie ha confermato di
voler vedere Harley Quinn al fianco di Poison Ivy nel DCEU, e di
stare letteralmente “tartassando” la Warner Bros. affinché si
decida a dare il via libera al film. Proprio per questo, anche se
un sequel di Birds of
Prey non verrà mai realizzato, siamo certi che il
personaggio di Harley Quinn continuerà a vivere sullo schermo e
all’interno del DCEU. Dopotutto, l’arrivo di The Suicide
Squad segnerà l’ennesima nuova avventura con protagonista
la Mattacchiona, che sicuramente potrebbe anticipare nuovi film che
la vedranno coinvolta in futuro.
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, è uscito
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie(Harley Quinn), Mary
Elizabeth Winsteade Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e
Black Canary), ma anche Rosie
Perez (Renee Montoya) e Ella Jay
Basco (Cassandra Cain). Ewan
McGregorinterpreta invece uno dei due principali
villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman
Sionis; l’altro villain principale, Victor Zsasz, è intepretato
da Chris Messina.
Anche prima della pandemia di
Covid-19, era già nell’aria che le piattaforme di streaming sarebbe
diventate un punto di svolta all’interno dell’industria
cinematografica hollywood in relazione alla fruizione di film e
serie tv da parte degli spettatori.
Ad oggi, Netflix è l’unica piattaforma che spesso rivela
(anche se non sempre) i dati relativi agli streaming e alle
visualizzazioni, anche se non è un segreto che questi dati non
siano sempre così precisi e attendibili. In generale, quindi, gli
utenti, gli appassionati o i semplici curiosi non vengono mai a
conoscenza di come quel determinato film o quella determinata serie
abbia “performato”, fatta eccezione per alcune società di terze
parti che a volte sono in grado di fornire dei dati in relazione al
successo o meno riscontrato da un determinato prodotto.
Parlando con
The Hollywood Reporter in occasione della promozione di
Army of the Dead, la produttrice Deborah Snyder ha parlato della
Snyder Cut di Justice
League della decisione di WarnerMedia di non
rilasciare alcun dato in merito alle visualizzazioni ottenute dal
taglio di Zack Snyder. Ammettendo di essere rimasta
sorpresa, Deborah ha elaborato un suo pensiero in merito alla
mancanza di trasparenza da parte delle società che si occupano
della distribuzione di contenuti a pagamento via internet.
“HBO… è interessante che non
abbiano riportato i numeri, ma ci sono stati un sacco di articoli
che dicono quanto sia stato imponente Justice League”, ha commentato la
produttrice. “Tuttavia, per noi non si trattava di qeusto. Si
trattava esclusivamente di completare la visione di Zack. Qualcosa
che a causa della nostra tragedia si è trasformato in un qualcosa
di veramente brutto e distorto. Volevamo solo avere la possibilità
di sistemare le cose. L’amore dei fan per quel film e per la
visione di Zack è stato il vero motivo per noi, oltre alla voglia
di portare a termine quella visione.”
Poi ha aggiunto: “È stata
un’esperienza straordinaria vedere le persone apprezzare questo
mondo, per non parlare del loro amore. Volevamo sviluppare questo
mondo e la versione di Zack di quel mondo da oltre dieci anni. La
conclusione che ha avuto è stata parecchio strana… o forse non ha
mai avuto una vera conclusione. Per noi era un bel modo per
concludere e anche per far vedere alla gente come sarebbe dovuto
essere.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Non è un segreto che Dave
Bautista, star di Guardiani
della Galassia, sia desideroso di interpretare
Bane nel DCEU, anche se ad oggi
non sappiamo se la Warner Bros. stia ancora valutando un possibile
film dedicato esclusivamente a Flagello.
È da tempo ormai che i fan aspettano
una versione del personaggio sul grande schermo fedele ai fumetti
originali, soprattutto dopo la delusione offerta da Batman & Robin (1997), nonostante l’interpretazione di
Tom Hardy ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012) sia stata
largamente apprezzata.
Parlando con Collider
in occasione della promozione di
Army of the Dead,Dave
Bautista ha condiviso i suoi pensieri su ciò che
gli piacerebbe dare al ruolo. “Non discredito assolutamente la
versione di Bane di Tom Hardy”, ha spiegato l’ex wrestler.
“Adoro quella performance e ho adorato quel film. Mi piacerebbe
solo provarci. Penso di poter apportare una volta interessante e
penso di poter rendere giustizia al personaggio. Non solo nelle
prestazioni, ma anche nella fisicità.”
“Mi piacerebbe dover tornare a
mettere su peso solo per interpretare un personaggio del
genere”, ha aggiunto l’attore. “Potrei interpretare Bane
in un modo che non sarebbe solo minaccioso e inquietante, ma anche
incredibilmente intelligente. Bane è il classico personaggio
terrificante e al tempo stesso intelligente che però non alza mai
la voce.”
Dave Bautista paragona Bane al Mr. Hinx di Spectre
Paragonando poi il personaggio di
Bane a quello del cattivo interpretato in Spectre,
Mr. Hinx, Bautista ha spiegato: “Bane non sarebbe solo
fisicamente superiore, ma anche mentalmente. Adoro l’idea della
sfida che potrebbe rappresentare il fatto di interpretare un
personaggio del genere. Mi piace quando hai la possibilità di
interpretare qualcuno che è essenzialmente un bruto ma che al tempo
stesso non è così prevedibile. Qualsiasi attore grosso, muscoloso,
può interpretare un cattivo ragazzo che urla e ringhia. Ma se
interpreti qualcuno che non è solo fisicamente minaccioso, ma ha
anche questo lato così pacato, e che quindi è ancora più
terrificante quando parla, allora puoi dire di aver interpretato un
vero cattivo.”
Ci sono film che fanno della loro
unica ambientazione l’occasione per mostrare il comportamento umano
in situazioni di grande crisi o pericolo. All’interno di questo
filone vi sono però anche titoli che restringono talmente tanto il
campo d’azione da non permettere ai personaggi pressocché nessun
movimento. Dal celebre Locke con Tom Hardy al
claustrofobico Buried con Ryan Reynolds, questi
film costringono così i personaggi, e gli spettatori con loro, a
vivere situazioni quanto mai estreme e a dover ricorrere a
soluzioni altrettanto estreme. Il film del 2010
Frozen fa proprio questo, bloccando però
i personaggi in uno spazio aperto ma non meno minaccioso.
Scritto e diretto da Adam
Green, già noto per lo slasher Hatchet, il film è
stato considerato uno dei migliori thriller dell’anno, ricco di
tensione e colpi di scena particolarmente memorabili. La storia,
nonostante alcune voci circolate in rete, non è tratta da una
vicenda vera, ma è puro frutto dell’immaginazione del regista.
L’idea, ancora una volta, era quella di mostrare cosa si è disposti
a fare in situazioni di particolare rischio e pericolo. Con
un’unica location, tre attori, un ambiente ostile e scelte di regia
particolarmente coinvolgenti, Green riesce così a dar vita ad un
film che colpisce in pieno lo stomaco dello spettatore.
Affermatosi come un grande successo
di critica e pubblico, Frozen è stato anche candidato come
miglior film horror ai Saturn Award. Ancora oggi a distanza di
dieci anni è un ottimo esempio del suo genere, arricchito da una
sceneggiatura forte e da una messa in scena che tiene lo spettatore
con il fiato sospeso fino all’ultimo. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Frozen: la trama del film
Protagonisti del film sono tre
studenti universitari, Joe, Dan e
Parker, i quali decidono di trascorrere insieme un
periodo di relax sulle montagne della zona statunitense del New
England. A fine giornata, prima che l’impianto sciistico chiuda,
decidono di fare un’ultima sciata insieme. Riuscendo a convincere
il guardiano della seggiovia, con la promessa di fare presto, i tre
iniziano la loro salita verso la cima. Prima di arrivarvi, però,
l’inserviente a cui i tre si erano rivolti viene sostituito da un
collega, a cui viene però comunicata la presenza degli ultimi
sciatori della giornata. A causa di un disguido, però, il nuovo
addetto li scambia con altri tre sciatori ritardatari.
Andati via questi, l’uomo spegne
l’impianto, lasciando Joe, Dan e Parker bloccati sulla seggiovia. I
tre si rendono subito conto di essere stati dimenticati lì, e la
situazione è quanto mai disperata. Si trovano infatti bloccati ad
un’altezza che non consente loro di saltare giù, poiché
significherebbe morte certa, costretti dunque a trascorrere lì una
notte gelida che potrebbe ugualmente portarli alla morte. Nel minor
tempo possibile, i tre dovranno trovare una strategia per riuscire
a salvarsi da quella situazione. A complicare le cose, però, oltre
al sopraggiungere del buio e della neve, vi sarà la scoperta di non
essere soli in quei boschi, i quali pullulano di lupi.
Frozen: il cast e le curiosità sul film
Intenzionato a rendere il film
quanto più realistico possibile, permettendo allo spettatore di
avvertire concretamente il pericolo in cui i tre giovani si
ritrovano incastrati, Green ha scelto di non avvalersi di effetti
speciali o green screen. Il regista ha infatti portato gli attori a
rimanere realmente sospesi su una seggiovia a diversi metri da
terra per tutta la durata delle riprese. Per permettere loro di
comprendere la difficoltà della situazione, gli attori non hanno
avuto modo di scendere dalla seggiovia finché non previsto dalla
sceneggiatura. Gli interpreti di Frozen sono Emma
Bell nei panni di Parker O’Neil, Shawn
Ashmore in quelli di Joe Lynch e Kevin
Zegers in quelli di Dan Walker.
La Bell, nota oggi anche per la
serie Dallas, è stata la prima attrice a presentarsi per
il ruolo. Dopo aver incontrato altre interpreti, Green decise di
affidare a lei il ruolo, poiché ritenuta la più convincente e
capace di un’interpretazione particolarmente intensa. Ashmore e
Zegers, invece, si sono distinti durante le riprese per aver
eseguito personalmente i propri stunt, senza ricorrere a
controfigure. Il film ha rappresentato una prova di resistenza
anche per lo stesso Green, il quale soffre di vertigini. Poiché la
troupe del film aveva paura di stare alle altezze previste, è stato
lo stesso Green insieme al direttore della fotografia Will
Barratt a doversi sospendere all’altezza della seggiovia
per poter riprendere i tre attori intenti a dialogare.
Frozen: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Frozen è
infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google
Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di giovedì 13 maggio
alle ore 21:15 sul canale Italia
2.
Fu influente come mai nessuna,
tanto da meritare l’appellativo di “imperatrice”. La terza moglie
di Augusto, Livia Drusilla, fu la più fidata consigliera politica
del marito ed ebbe un ruolo decisivo sulle sorti dell’Impero
Romano, sebbene sui libri di storia siano finiti solo gli
imperatori. Potente e astuta, ambiziosa e carismatica, a renderle
giustizia arriva la nuova serie Sky OriginalDominacon
Kasia Smutniak, con tutti i suoi otto episodi
da domani su Sky e NOW. Da domani, inoltre,
Domina andrà
in onda ogni venerdì in prima serata su Sky Atlantic, per quattro
settimane. E grazie a extra, il programma fedeltà di Sky, per i
clienti Sky da più di 3 anni, la serie è già disponibile on demand
nella sezione extra.
Prodotta da Sky Studios, Fifty
Fathoms e Tiger Aspect Productions, con Cattleya nel ruolo di
executive production service, Domina racconta per la prima
volta dal punto di vista delle donne le lotte per il potere durante
il principato di Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo
imperatore romano. Una grande coproduzione internazionale
girata presso i Cinecittà Studios di Roma, sulla vertiginosa ascesa
della terza moglie di Gaio, interpretata da Kasia Smutniak (Perfetti Sconosciuti,
Loro, Diavoli): la sua incredibile storia ridefinì
completamente le aspirazioni che a quel tempo una donna poteva
perseguire, finendo per segnare per sempre le sorti dell’Impero
Romano. A interpretarla nei primi due episodi, da giovanissima,
Nadia Parkes (Doctor Who, The Spanish Princess).
Accanto a Kasia Smutniak un grande cast internazionale:
Matthew McNulty (Misfits) nei panni del
futuro imperatore Gaio Ottaviano (nei primi due episodi
interpretato da Tom Glynn-Carney); Claire
Forlani (Vi presento Joe Black) interpreta
Ottavia, sorella di Gaio; Christine Bottomley
(The End of the F***ing World) sarà Scribonia, prima
moglie di Gaio nonché acerrima nemica di Livia; Colette
Dalal Tchantcho (The
Witcher) nei panni di Antigone, prima fidata ancella di
Livia e poi donna libera e sua confidente; Ben
Batt (Captain America: Il primo vendicatore)
interpreta Agrippa, amico d’infanzia di Gaio Ottaviano, suo
generale e poi console. Insieme a loro, una star
internazionale come Liam Cunningham (Il Trono di
Spade) nel ruolo di Livio, padre di Livia Drusilla, e
un’icona della cinematografia mondiale, Isabella
Rossellini (Velluto Blu, La morte ti fa bella),
che nella serie interpreterà Balbina, maitresse di un lupanare.
La serie è stata ideata e scritta
da Simon Burke (Fortitude, Strike
Back). Dietro la macchina da presa Claire
McCarthy (regista dei primi 3 episodi), che guida un team
di regia completato da David Evans(dietro la
macchina da presa degli episodi 4, 5, 7, 8) e Debs
Paterson (alla regia dell’episodio 6).
Domina è
una serie Sky Original prodotta da Sky Studios, Fifty Fathoms e
Tiger Aspect Productions, con Cattleya nel ruolo di executive
production service. La distribuzione internazionale è
affidata a NBCUniversal Global Distribution.
Il DCEU continua ad espandersi, con l’arrivo di
film quali The Suicide
Squad,
The Flash e Black
Adam. Tuttavia, nel corso degli anni sono stati numerosi i
progetti dedicati alle proprietà DC che sono stati cancellati.
Screen Rant ha raccolto 10 film mai realizzati che avrebbero
potuto cambiare le sorti del DCEU:
The Batman di Ben Affleck
Subito dopo l’uscita di
Batman v Superman, la Warner Bros. aveva confermato che
Ben Affleck avrebbe co-sceneggiato, diretto, interpretato e
prodotto un nuovo film da solista sul Cavaliere Oscuro intitolato
The Batman. Come stabilito alla fine della
Snyder Cut di Justice
League, quel film avrebbe visto Batman scontrarsi con
Deathstroke (Joe
Manganiello) e anche con l’Enigmista.
Se
quel film avesse visto la luce, oggi non avremmo avuto il film di
Matt Reeves in uscita il prossimo anno e nemmeno la serie spin-off
dedicata al Dipartimento di polizia di Gotham City.
Superman Lives
La tragedia dietro il
riavvio di Superman negli anni ’90 è ben documentata. Dopo
Batman – Il ritorno,
Tim Burton venne assunto dalla Warner Bros. per un nuovo film
di Superman con
Nicholas Cage nei panni dell’Uomo d’Acciaio. Intitolato
Superman Lives (ma noto anche come Superman
Reborn), il film era vagamente ispirato agli eventi della
popolare graphic novel “La morte di Superman” e avrebbe incluso
anche personaggi come Brainiac, Lex Luthor e (forse) Doomsday.
Il
film non ha mai visto la luce, e alla fine ha portato a
Superman Returns, il cui flop portà lo studio a mettere in
cantiere un nuovo riavvio, ossia L’uomo
d’acciaio, che diede poi vita ufficialmente al DCEU. Se
Superman Lives fosse uscito e fosse stato un successo,
il DCEU forse non sarebbe stato quello che è oggi.
Cyborg
Nel lontano 2014, la Warner
Bros. rivelò i suoi ambiziosi piani per il DCEU dopo
Batman v Superman. Questi piani comprendevano due
sequel di Justice
League e film da solista per tutti gli eroi
protagonisti di quel film. Aquaman e Wonder
Woman hanno effettivamente visto la luce, mentre
The Flash arriverà il prossimo anno. Tuttavia,
l’unico film ad essere stato totalmente cancellato è quello
dedicato a
Cyborg, forse perché la Warner Bros non aveva fiducia nel
progetto, o forse a causa delle recenti accuse di Ray Fisher allo
studio.
Se il film su Cyborg fosse stato completato, probabilmente avrebbe
visto l’introduzione del principale avversario di Victor Stone,
ossia Grid, ma sarebbe stato anche il primo film del DCEU ad avere
come protagonista un attore nero.
Maxwell Lord doveva il cattivo
principale, mentre la Lanterna Verde di John Stewart sarebbe stata
parte della squadra (interpretata da Common, che in seguito sarebbe
apparso in
Suicide Squad). Alla fine, la Writers Strike del 2007-2008
e il successo de
Il cavaliere oscuro convinsero la Warner Bros. a
cancellare il film. Ciò significa che la spinta a creare finalmente
un film sulla Justice
League avrebbe portato avanti il DCEU.
New Gods
Poco dopo l’uscita di
Justice
League, la regista di Selma – La strada per la libertà Ava DuVernay ha
firmato per dirigere un film basato sulla serie a fumetti
New Gods, creata dal leggendario Jack Kirby (di cui
Darkseid, Steppenwolf e Apokolips fanno tutti parte). In effetti,
New Gods aveva lo scopo di espandere direttamente la
backstory di Darkseid e il mondo accennato nel taglio
originale di Justice
League ad opera di Zack Snyder.
Poco
dopo la recente uscita della
Snyder Cut, tuttavia, la Warner Bros. ha annunciato che
New Gods è stato ufficialmente cancellato, il che
significa che non ci sono più film in produzione con al centro il
più grande cattivo dell’universo DC, ossia
Darkseid.
Lanterna Verde 2
Intorno al 2010, il futuro
sembrava essere molto promettente per il film Lanterna Verde con
Ryan Reynolds. Non sarebbe uscito fino al 2011, ma la Warner
Bros. era così fiduciosa nel suo successo che commissionò già un
sequel, con piani per una vera e propria trilogia che avrebbe fatto
partire un intero universo DC condiviso, che probabilmente si
sarebbe poi connesso a L’uomo
d’acciaio.
Lanterna Verde aveva anticipato diversi personaggi che
sarebbero poi stati importanti per l’attuale DCEU, tra cui Amanda
Waller (Angela
Bassett) e Sinestro (Mark
Strong) che brandisce l’anello della Lanterna Gialla.
Sfortunatamente, il film è stato un fallimento sia di critica che
di pubblico. Per questo,
Lanterna Verde non è mai diventato l’inizio del DCEU che
conosciamo oggi.
Harley Quinn vs The Joker/Gotham City Sirens
Sulla scia del successo di
Suicide Squad, diversi film con Harley Quinn come
protagonista sono stati annunciati dalla Warner Bros, con l’ipotesi
che anche Suicide Squad 2 fosse in
cantiere.
Birds of
Prey di Cathy Yan è stato il primo ad arrivare, ma altri
due erano in fase di sviluppo: Gotham City Sirens, diretto
da David Ayer (regista di
Suicide Squad), e Harley Quinn vs The
Joker, che avrebbe riportato sul grande schermo il Clown
Principe del Crimine di
Jared Leto. Se questi film fossero stati realizzati,
l’imminente The Suicide
Squad di James
Gunn forse non avrebbe mai visto la luce.
Il film era ambientato dopo la morte
di molti dei più stretti alleati di Batman e Superman, con Lex
Luthor che aveva escogitato un complotto per convincerli a
combattere tra di loro.
Christian Bale era stato effettivamente considerato il ruolo di
Batman, mentre
Josh Hartnett per quello di Superman. Ironia della sorte, la
Warner Bros. alla fine ha cancellato il film perché considerato
“troppo dark”.
The
Flash di Phil Lord & Chris Miller
Anche se Cyborg è stato cancellato senza che venisse neanche
ingaggiato un regista, nessuno dei membri della Justice League ha
avuto un percorso così difficile per arrivare sullo schermo come il
film
The Flash con
Ezra Miller. Anche ignorando il fatto che la Warner Bros. stava
cercando di portare un film su Barry Allen nei cinema dalla fine
degli anni ’80, la versione del DCEU è passata nelle mani di
tantissimi registi ed era originariamente prevista per marzo 2018,
pochi mesi dopo l’uscita di Justice
League.
Inizialmente destinato a essere diretto da Phil Lord & Chris
Miller, il duo dietro The LEGO
Movie e Spider-Man: Un nuovo universo alla fine abbandonò il
progetto. Ora, anni dopo,
The Flash si è trasformato in un film totalmente
folle che potrebbe riavviare l’intero DCEU.
Justice League 2
Di gran lunga la più grande vittima del DCEU – e quella di cui
i fan della Justice
League di
Zack Snyder lamentano la perdita – è il sequel del cinecomic
uscito in origine nel 2017. La Warner Bros. aveva incaricato
Zack Snyder di guidare il DCEU, e ciò comprendeva almeno due
film sulla Justice
League. Tuttavia, a seguito della tiepida accoglienza riservata a
Batman v Superman, lo studio ha cambiato i suoi piani e ha
optato per un solo film dedicato alla Justice League.
Piano
piano, la WB iniziò a smantellare l’idea di uno SnyderVerse,
soprattutto dopo che Snyder abbandonò Justice
League nel bel mezzo della produzione. La
Snyder Cut e gli storyboard emersi nel corso degli
anni hanno anticipato quella che sarebbe dovuto essere una storia
davvero epica che avrebbe collegato tutti i film del DCEU.
Purtroppo, è qualcosa che non vedremo mai…
Mortal
Kombat, la nuova esplosiva avventura cinematografica
ispirata alla celebre saga di videogame, diretta da Simon McQuoid e
prodotta da James Wan, arriva in Italia in
prima assoluta il 30 maggio su Sky Cinema Uno alle 21.15 e in
streaming su NOW.
Mortal
Kombat porta in vita l’intensa azione della saga di
videogame campione di vendite, in tutta la sua brutale gloria,
mettendo l’uno contro l’altro i campioni indiscussi e tanto amati
dai fan, in una battaglia cruenta e senza esclusione di colpi, che
li spingerà al limite. Il film è diretto dal pluripremiato regista
australiano Simon McQuoid e prodotto da James Wan (i film di
The Conjuring, Aquaman), Todd Garner (Into the Storm,
Tag), McQuoid ed E. Bennett Walsh (Men in Black:
International, The Amazing Spider-Man 2).
In Mortal
Kombat, il campione di MMA Cole Young, abituato a
scontrarsi con chiunque per soldi, è ignaro della sua eredità, e
del motivo per cui l’arcistregone dell’Outworld, Shang Tsung, abbia
inviato il suo miglior guerriero Sub-Zero, un Criomante
ultraterreno, a dargli la caccia. Temendo per la sicurezza della
sua famiglia, Cole va alla ricerca di Sonya Blade, che è sotto la
direzione di Jax, Maggiore delle Forze Speciali che porta anche lui
sulla pelle lo stesso marchio del drago con cui Cole è nato. Presto
si ritrova nel tempio di Lord Raiden, Antico Dio e Protettore di
Earthrealm, che garantisce rifugio a coloro che portano il marchio
come il suo. Qui, Cole si allena con i guerrieri esperti Liu Kang,
Kung Lao e l’implacabile mercenario Kano, per prepararsi a
combattere con i più grandi campioni della Terra, contro i nemici
dell’Outworld, in una battaglia in cui è in gioco il destino
dell’universo. Riuscirà Cole ad essere abbastanza motivato da
scatenare il suo arcana – l’immenso potere custodito nella
sua anima – in tempo, non solo per salvare la sua famiglia, ma
anche per fermare l’Outworld una volta per tutte?
Il variegato cast internazionale
riflette la natura globale del brand, con talenti che spaziano dal
mondo del cinema, alla televisione e alle arti marziali. L’ensemble
include Lewis Tan (Deadpool 2, “Wu Assassins) nel ruolo di
Cole Young; Jessica McNamee (The Meg) nel ruolo di Sonya
Blade; Josh Lawson (Bombshell) nel ruolo di Kano;
Tadanobu Asano ( Midway) è Lord Raiden; Mehcad Brooks
(Supergirl per la TV) è Jax; Ludi Lin
(Aquaman) è Liu Kang; con Chin Han (Skyscraper)
nei panni di Shang Tsung; Joe Taslim (Star Trek Beyond) in
quelli di Bi-Han e Sub-Zero; e Hiroyuki Sanada
(Skyscraper) nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion.
Inoltre sono presenti Max Huang come Kung Lao, e Sisi Stringer come
Mileena.
McQuoid ha diretto il film da una
sceneggiatura di Greg Russo e Dave Callaham (Wonder Woman 1984), da una storia di
Oren Uziel (Mortal Kombat: Rebirth) e Russo, basato sul
videogioco creato da Ed Boon e John Tobias. Richard Brener, Dave
Neustadter, Victoria Palmeri, Michael Clear, Jeremy Stein e Larry
Kasanoff sono i produttori esecutivi.
Per la trasposizione
cinematografica del popolarissimo franchise, McQuoid ha guidato un
team di filmmaker australiani e statunitensi, tra cui il direttore
della fotografia Germain McMicking (True Detective, Top of the
Lake: China Girl), lo scenografo Naaman Marshall
(Underwater, Servant), i montatori Dan Lebental
(Spider-Man: Far From Home) e
Scott Gray (Top of the Lake, Daffodils), il supervisore
agli effetti visivi Chris Godfrey (Hacksaw Ridge), la
costumista Cappi Ireland (Lion, The Rover), ed il
coreografo dei combattimenti Chan Griffin. Musiche di Benjamin
Wallfisch (Blade Runner 2049, i film di IT).
Domenica
30 maggio in prima assoluta alle21.15 su Sky
Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. E
grazie a extra, il programma fedeltà di Sky, i
clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno prima di
tutti on demand nella sezione extra.
MORTAL KOMBAT 11
ULTIMATE: Acclamato dalla critica e
vincitore dei prestigiosi THE GAME AWARDS 2020
nella categoria “Best Fighting Game” Mortal Kombat 11
Ultimate offre l’esperienza definitiva e completa
di Mortal Kombat 11 unendo in un’unica edizione il Kombat Pack
2 con i nuovi combattenti Mileena, Rain e Rambo, Mortal Kombat 11,
Kombat Pack 1 e Mortal Kombat 11: Aftermath. Disponibile
ora per: PlayStation®5, PlayStation®4, PlayStation 4 Pro,
Xbox Series X|S, le console Xbox One, Nintendo Switch™, PC e
Stadia.
Guarda il trailer del film
Originale NetflixIl
Divin Codino che celebra l’uomo oltre il mito,
con un film che segue la carriera calcistica di Roberto
Baggio.
Partendo dagli esordi nelle fila
del Lanerossi Vicenza e passando dal controverso calcio di rigore
della Finale di Coppa del Mondo 1994 tra Italia-Brasile, il film
ripercorre la vita di Baggio, dal suo difficile debutto come
professionista fino all’addio ai campi. Una carriera lunga 22 anni
che, attraverso gli infortuni, il rapporto di amore-odio con i suoi
tifosi, le incomprensioni con alcuni dei suoi allenatori e il
rapporto con la sua famiglia, racconta i grandi successi sul campo
di un calciatore fenomenale.
È DIODATO l’autore e interprete di
“L’UOMO DIETRO IL CAMPIONE”, la main song che fa parte della
colonna sonora del film Il
Divin Codino. Il brano è in uscita il 14 maggio
su tutte le piattaforme di streaming e digital downloading, in
contemporanea al videoclip ufficiale su YouTube.
“L’UOMO DIETRO IL CAMPIONE” è il
fedele racconto in musica della leggenda di Roberto Baggio.
Un arrangiamento dinamico, esuberante e plissettato di rock fa da
tappeto alle parole di Diodato che, col suo timbro gentile,
costruisce un crescendo in cui si fanno spazio emozioni di una
storia tutta italiana.
Un film NETFLIX in associazione con
MEDIASET prodotto da FABULA PICTURES in associazione con TRENTINO
FILM COMMISSION e con la sostenibilità ambientale T-Green Film in
collaborazione con Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del
Ministero Della Cultura (MIC)
Di recente, Freeman è stato ospite
dello show di
James Corden, dove ha confermato di aver incontrato Ryan Coogler e di essere stato informato della
direzione in cui intende portare il sequel. Tuttavia, sembra che
sia rimasto piuttosto sorpreso da ciò che il regista ha in mente
per il sequel.
“Ho ricevuto una telefonata via
Zoom da Ryan Coogler, il regista e co-sceneggiatore, circa sette o
otto settimane fa, credo. Mi ha raccontato meticolosamente tutte le
evoluzioni del mio personaggio nel film. Mi ha raccontato il film,
ma spiegandomi come sarà ora il mio personaggio. E alcune cose
erano davvero molto strane”, ha ammesso Freeman.
“Penso che Ryan abbia capito
dalle espressioni del mio volto che quello che mi stava raccontando
mi stava letteralmente scioccando. Ma lui continuava a dirmi: ‘Non
preoccuparti, funzionerà!’. So che le persone non vedono l’ora di
vederlo e spero veramente che il pubblico sia pronto a lasciarsi
sorprendere”, ha concluso l’attore.
Senza Chadwick Boseman, il sequel di Black
Panther è chiaramente destinato ad essere un film
molto diverso. A tal proposito, Martin Freeman ha condiviso le sue speranze in
merito a come il nuovo film riuscirà a rendere omaggio al compianto
attore: “Ovviamente, la speranza è che renderà giustizia al
primo film e, al tempo stesso, giustizia all’eredità di Chadwick.
Poi, ovviamente, c’è anche la speranza di realizzare un buon
film.”
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8
luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che
T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il
villain principale del sequel.
Il film è molto atteso non solo
perché sarà il primo a non essere diretto da Wes Craven (scomparso purtroppo nel 2015), ma
anche perché vedrà il ritorno del cast originale, composto oltre
che da Courteney Cox (che sarà di nuovo la
giornalista Gale Weathers) anche da Neve Campbell (Sidney Prescott) e David Arquette (lo sceriffo Dewey Riley).
I fan non vedono l’ora di rivedere i
loro personaggi preferiti sul grande schermo, ma anche di scoprire
in che modo il nuovo film omaggerà la memoria del maestro Craven,
uno dei più grandi registi di film horror della storia. E proprio a
tal proposito, Courteney Cox ha spiegato che Scream
sarà l’inizio di un franchise completamente nuovo: “Scream,
questo è il quinto. In teoria… ma non è Scream 5, è semplicemente
Scream. È a tutti gli effetti un nuovo franchise”, ha spiegato
l’attrice.
“I due registi sono incredibili.
Hanno realizzato un film nuovo di zecca, moderno, ovviamente
spaventoso. È in tutto e per tutto un nuovo Scream. Non un riavvio,
non un remake… semplicemente, un nuovo inizio. Sarà
fantastico!”, ha concluso.
Tutto quello che sappiamo su Scream
Scream arriverà
nelle sale americane il 14 gennaio 2022. In Italia il film verrà
distribuito nello stesso anno da Eagle Pictures. Kevin
Williamson, storico produttore e sceneggiatore della saga,
è stato nuovamente coinvolto. Alla regia Matt
Bettinelli-Olpin e Tyler
Gillett, registi dell’horror Finché morti non ci
separi. Tra le new entry del cast figurano
Melissa Barrera, Jack Quaid, Kyle Gallner e
Dylan Minnette.
Sono iniziate questa settimana in
Costiera Amalfitana le riprese del thriller The
Boat, diretto da Alessio Liguori e
scritto da Gianluca Ansanelli, Ciro Zecca e
Nicola Salerno.
Le riprese del film, che verrà
distribuito in sala da 01 Distribution, avranno
una durata di cinque settimane e si svolgeranno nelle
splendide località della Penisola Sorrentina, con
la collaborazione del Comune di Sorrento,
Di Piano di Sorrento e della Film
Commission Regione Campania. Prodotto
da Marco Belardi per Lotus Production con
Rai Cinema, The Boat è il primo
progetto del dipartimento Lotus Factory, guidata
da Nicola Abbatangelo, direttore artistico del
progetto.
The
Boat, interpretato da
Marco Bocci, Diane Flerì,
Filippo Nigro, Marina Rocco, Caterina Shulha, Alessandro
Tiberi e Eduardo Valdarnini, racconta il
viaggio a bordo di un lussuoso yacht di tre coppie che si
trasformerà da entusiasmante esperienza, a terribile incubo.
Un film carico di tensione, in cui
le molteplici sfumature psicologiche dei personaggi si intrecciano
con le cupe ombre di un passato che riemerge, conferendo alla
storia uno sguardo inquietante, emozionale e coinvolgente.
La trama
Tre coppie di fidanzati, Flavio
(Filippo
Nigro) ed Elena (Diane Flerì),
Federico (Alessandro Tiberi) e Claudia
(Marina Rocco) ed Enrico (Marco
Bocci) e Martina (Caterina Shulha)
decidono di trascorrere un weekend insieme nel Mediterraneo, tutti
ospiti sullo yatch di Flavio. Sono quasi tutti ricchi, abituati
alla bella vita, e questo viaggio è l’occasione per passare del
tempo insieme e ripianare vecchi rancori.
Si inserisce tra loro
l’outsider Martina, giovanissima fidanzata di Enrico, poco abituata
a quel tenore di vita, ma molto attratta dall’occasione. Dopo
il
primo giorno di festa, mare e
sole, la crociera prende una piega inquietante. Perché si sono
svegliati in mezzo al mare?
Perché la barca non parte?
Perché cibo e acqua sono scomparsi? Un walkie talkie trasmette una
voce. È quella di uno sconosciuto Emilio (Eduardo
Valdarnini) che li ricatta e vuole i loro soldi, in
particolare quelli di Enrico… Ma è solo questo? O qualcuno ha
approfittato di questo viaggio, lontano da tutto, per mettere in
atto una vendetta? Questa situazione estrema li porterà a far
emergere i loro lati più oscuri e le loro verità, anche quelle più
scabrose e inconfessabili. Forse ciò che sta accadendo è sepolto
nel passato che quel gruppo di amici avrebbe voluto dimenticare, ma
che qualcuno vuole riportare alla luce…
Apple Original
Films e A24 hanno annunciato oggi che collaboreranno
all’attesissimo
The Tragedy of Macbeth, il nuovo film del vincitore
dell’Oscar Joel Coen, interpretato dai premi Oscar
Denzel Washington e Frances McDormand. Il film uscirà nelle sale
di tutto il mondo entro la fine dell’anno, prima del lancio su
Apple TV+.
Il cast di
The Tragedy of Macbeth comprende anche Bertie
Carvel, Alex Hassell, Corey Hawkins, Kathryn Hunter, Harry
Melling e Brendan Gleeson. Il film
riunisce i frequenti collaboratori di Coen, tra cui Bruno Delbonnel
come direttore della fotografia, Mary Zophres come costumista e
Carter Burwell come autore della colonna sonora. Coen, oltre a
dirigere, produce il film insieme a McDormand e Robert Graf.
I film di Apple Original Films e
A24, acclamati dalla critica, includono “On
The Rocks“, della vincitrice dell’Oscar Sofia Coppola, con Rashida
Jones e Bill Murray, e il vincitore del
Gran Premio della Giuria del Sundance Film Festival “Boys State”,
che ha vinto anche due Critics Choice Documentary Awards e il
premio SXSW Louis Black “Lone Star”; l’imminente adattamento Young
Adult di “The Sky is Everywhere”, diretto da Josephine Decker e
interpretato da Grace Kaufman, Cherry Jones e Jason Segel.
Apple Original Films ospita film
Apple Original pluripremiati e acclamati dalla critica, tra cui
“Greyhound”, nominato agli Oscar, ai BAFTA, People’s Choice e
Critics Choice Super Award, scritto e interpretato da Tom Hanks; Il
film d’animazione “Wolfwalkers”, candidato all’Oscar e vincitore
dell’AFI Fest; il vincitore del NAACP Image Award “The Banker”, un
film che affronta l’ingiustizia razziale, con Anthony Mackie e
Samuel L. Jackson; Il nuovo film di Anthony e Joe Russo “Cherry”,
con Tom Holland e Ciara Bravo; “Palmer” con Justin Timberlake,
diretto da Fisher Stevens, il film di successo mondiale “Billie
Eilish: The World’s A Little Blurry” del regista RJ Cutler, il film
vincitore del Cinema for Peace Award e nominato dal Critics Choice
Documentary Award “The Elephant Queen”; e il candidato per il
documentario “Fireball: Visitors from Darker Worlds” di Werner
Herzog.
Come i fan dei cinecomics sapranno, James Gunn è da sempre molto aperto al dialogo
con i suoi fan, e spesso, attraverso i suoi profili social, si
lascia andare a lunghe sessioni di Q&A in cui cerca di risponde
a quasi tutte le curiosità non solo in merito ai suoi imminenti
progetti, ma anche sulla sua carriera in generale e sulle sue
preferenze in fatto di film di supereroi.
Proprio nelle ultime ore, il
regista e sceneggiatore ha risposto ad alcune domande attraverso le
storie di Instagram, rivelando
nuovi dettagli in merito all’attesissimo Guardiani
della Galassia Vol. 3. Nell’ordine, il regista ha
ribadito che quasi probabilmente il terzo capitolo sarà l’ultimo
della saga da lui diretto, proprio perché chiuderà la storia
iniziata con il primo film. Ha poi confermato che sarà ambientato
subito dopo gli eventi di Thor: Love and
Thunder e che tra i suoi film preferiti del MCU figura, insieme a
Guardiani della Galassia Vol. 2, anche il primo
Iron Man.
Chiaramente, non sono mancate anche
le domande in merito a The Suicide
Squad, che arriverà in sala il prossimo agosto. In
merito al cinecomic DC, Gunn ha ribadito ancora una volta che quasi
tutti i personaggi presenti nel film moriranno, mentre non ha
voluto rivelare quali fossero gli altri due progetti DC a cui aveva
pensato quando venne contattato dalla Warner Bros. per un nuovo
film: “Se te lo dicessi, tradirei me stesso”, ha risposto
il regista alla domanda di un fan. “Ci sono altre proprietà DC
che adoro, ovviamente. Almeno altre due.”
Come riportato da FilmRatings.com, The Suicide
Squad ha da poco ricevuto un Rating R, ossia un
divieto ai minori di 17 anni non accompagnati. La motivazione è la
seguente: “Presenza di immagini violente e di sangue,
linguaggio volgare, riferimenti sessuali espliciti, uso di droghe e
brevi accenni di nudità.”
Tornando a James Gunn, sempre via Instagram il regista ha
dichiarato di aver accantonato il progetto di un film dedicato ai
Thunderbolts,
il gruppo di supereroi dei fumetti Marvel, verso cui aveva espresso
interesse durante un’intervista del 2013. Come spiegato dal diretto
interessato, è stato proprio The Suicide
Squada far calare il suo interesse nei confronti di
un film dedicato a quei personaggi.
A causa della narrativa
interconnessa alla base del MCU, i fan si chiedono sempre quali
personaggi potrebbero apparire in determinati film o serie tv.
Anthony Mackie è reduce dal successo di
The Falcon and the Winter Soldier, in cui il
suo Falcon ha finalmente raccolto l’eredità di Steve Rogers
diventando il nuovo Captain America.
Nella vita reale, Mackie era molto
amico di Chadwick Boseman, il compianto attore che ha
prestato il suo volto a Black
Panther nell’omonimo film del 2018 diretto da Ryan Coogler. Durante una recente intervista
con
ET Online, a Mackie è stato chiesto se ci sia un possibilità
che Sam Wilson faccia un’apparizione nell’attesissimo Black
Panther: Wakanda Forever. In maniera ironica, l’attore
ha risposto: “Ho un visto per Wakanda, quindi posso andarci
quando voglio. Ho un passato e un visto per Wakanda e sono
vaccinato, quindi ci possono andare.”
Naturalmente, Mackie non ha né
confermato né smentito un suo eventuale coinvolgimento in
Black Panther
2, ma pare voglia assicurarsi che la sua apparizione tenga
comunque conto dell’eredità di Boseman, se mai dovesse realmente
prendere parte al film: “È strano ora, soprattutto per la
quantità di rispetto e ammirazione che ho per Chad, avendolo
conosciuto per così tanto tempo. Vorresti solo fare tutto nel modo
giusto. Non so quale sia la risposta. Non so quale sia quella cosa
giusta. Vorrei solo assicurarmi che tutto venisse fatto bene, in
suo onore.”
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8
luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che
T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il
villain principale del sequel.
Gal Gadot, l’iconica Wonder Woman del DCEU, è finita nell’occhio
del ciclone per aver espresso la sua in merito ai recenti sviluppi
sul conflitto israelo-palestinese. L’attrice, lo ricordiamo, è
israeliana, nata nel 1985 a Petah Tikva, una città nel Distretto
Centrale di Israele, situata ad est di Tel Aviv.
Nella giornata di ieri, l’attrice ha
diffuso attraverso i suoi profili
Facebook,
Twitter e Instagram
il seguente messaggio: “Il mio cuore è spezzato. La mia nazione
è in guerra. Sono preoccupata per la mia famiglia, i miei amici.
Sono preoccupata per la mia gente. È un circolo vizioso che va
avanti ormai da troppo tempo. Israele si merita di vivere come
nazione libera e sicura. I nostri vicini si meritano la stessa
cosa. Prego per le vittime e per le loro famiglie, prego affinché
questa ostilità inimmaginabile possa finire, prego affinché i
nostri leader possano trovare una soluzione che permetta a tutti di
vivere in pace gli uni con gli altri. Prego per giorni
migliori.”
Considerato che si tratta di una
questione estremamente delicata, proprio perché i social possono
essere un facile campo di battaglia in cui rigettare odio nei
confronti degli altri, Gal Gadot ha in qualche modo giocato
d’anticipo e, dopo una serie di commenti pieni di risentimento (al
pari di tutti quelli a sostegno delle sue parole), l’attrice ha
disabilitato i commenti sotto ciascuno dei post condivisi
attraverso i suoi profili social.
Essendo uno degli argomenti più
controversi al mondo, qualsiasi discussione sul conflitto
israelo-palestinese è destinata a suscitare una sorta di
controversia. Ricordiamo che nel 2017, il Libano ha vietato la
distribuzione del primo Wonder Woman a causa del coinvolgimento di Gadot e del
conflitto con Israele. Quindi, questa non è la prima volta che
l’attrice è al centro di una controversia legata al suo paese
d’origine, e probabilmente non sarà neanche l’ultima.
Di recente Emily Blunt dello show di
Howard Stern e, in quell’occasione, ha avuto la possibilità di
mettere a tacere una volta per tutti le voci circa un suo presunto
coinvolgimento nel reboot dei
Fantastici Quattro ad opera dei Marvel Studios.
Sempre a proposito del MCU, però, quell’ospitata è stata
anche l’occasione per la celebre attrice di spiegare finalmente i
motivi che l’hanno spinta a rifiutare il ruolo di Vedova Nera nell’Universo Cinematografico
Marvel. Per chi ancora non lo
sapesse, all’inizio i Marvel Studios aveva puntato
proprio sulla star di A Quiet Place per il ruolo di
Natasha Romanoff, poi affidato a
Scarlett Johansson.
In merito al perché decise di non
accettare la parte, Emily Blunt ha spiegato: “Voglio chiarire
questa cosa, finalmente. Ero sotto contratto per I fantastici
viaggi di Gulliver, che in realtà era un film che non volevo fare.
È stato parecchio doloroso, perché sono sempre molto orgogliosa
delle decisioni che prendo. I film che scelgo di fare significano
molto per me.”
Poi ha aggiunto: “Ho davvero a
cuore le scelte che faccio, anche perché mi rappresentano: sono le
scelte che faccio. Ad ogni modo, sul set di quel film mi sono
divertita tantissimo e sono stati tutti davvero adorabili con me. È
stato bellissimo lavorare con loro. Forse, mi ha infastidito che
quella cosa sia avvenuta.”
Emily Blunt aggiorna sul sequel di Edge of Tomorrow
Durante il corso dell’intervista,
l’attrice ha anche aggiornamento brevemente sull’agognato sequel di
Edge of Tomorrow, rivelando che, nonostante
lei, Tom Cruise e il regista Doug
Liman vogliano davvero realizzarlo, al momento ci sono
troppi ostacoli, che riguardano non solo gli impegni lavorativi di
ognuno, ma anche l’impatto che la pandemia di Covid-19 ha avuto sui
budget delle grandi produzioni. In merito, Blunt ha detto:
“Sinceramente, credo che sia troppo costoso. Non so davvero
come potremmo farlo.”
Lo scorso lunedì è arrivato online
il primo trailer ufficiale di Venom: La
furia di Carnage, l’atteso sequel del cinecomic con
Tom Hardy che purtroppo, a causa della
pandemia di Covid-19, è stato posticipato di circa un anno.
Tra i motivi per cui i fan non
vedono l’ora di vedere il sequel, c’è sicuramente l’esordio del
personaggio di Carnage interpretato da Woody Harrelson, che nel precedente avevano
visto solo nel finale, durante la scena post-credits che
anticipava, appunto, un nuovo film. Ora, in una recente intervista
con
IGN, il regista Andy Serkis ha parlato proprio del temibile
Cletus Kasady, parlando nello specifico di quali saranno i suoi
poteri.
“Può trasformarsi in
nebbia”, ha spiegato Serkis. “Può trasformarsi in tutti i
tipi di viticci. Può assumere diverse forme. Può trasformarsi in
un’arma, può fare davvero tante cose diverse. Come tutti i
simbionti, riflettono la persona che li ospita. Quindi ci sarà
l’oscurità tipica di Carnage, ma anche la sua giocosità, la sua
arguzia, la sua stranezza. Cletus è veramente intelligente e… ha
molto senso dell’umorismo. Volevamo che tutto questo si riflettesse
nel simbionte a lui legato.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.
Il film uscirà in autunno al cinema.
A quanto pare, due dei titoli più
attesi della Fase 4 del MCU, ossia Gli
Eterni e Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli,
potrebbero non essere distribuiti in Cina. La questione è stata
affrontata in un nuovo report di
Variety, che approfondiremo di seguito…
CCTV6 China Movie Channel ha
dedicato uno speciale ai film della Fase 4 dell’Universo
Cinematografico Marvel, elencando soltanto otto dei
dieci titoli in programma che andranno a comporre la nuova fase,
escludendo sia Gli Eterni che
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Sebbene ciò non
sia una conferma ufficiale del fatto che entrambi i film non
verranno distribuiti in Cina, al tempo stesso getta parecchia
benzina sul fuoco in merito alle speculazioni.
A dare maggiore peso a questo report
è il fatto che CCTV6 è sotto la giurisdizione del Dipartimento di
propaganda cinese che approva i film che vengono distribuiti
(ricordiamo che in Cina non esiste il libero mercato e tutti i film
stranieri devono ricevere l’approvazione del governo per poter
uscire al cinema).
La questione ha dell’incredibile,
dal momento che si tratta di due cinecomics che potrebbero avere una certa
risonanza nel mercato in questione, visto che
Shang-Chi sarà il primo film di supereroi ad avere come
protagonista un personaggio asiatico, mentre Gli Eterni sarà
il primo film della Marvel diretto da una regista non
caucasica, il premio Oscar Chloé Zhao(Nomadland).
Tuttavia, proprio di recente Zhao è
stata bollata come “persona non gradita” dalle autorità cinesi per
alcune vecchie dichiarazioni della stessa regista proprio in merito
alla Cina. Di conseguenza,
Nomadland è stato ritirato dalle sale e non ha avuto
alcun tipo di promozione (neanche quando la regista è stata
premiata con l’Oscar, vittoria storica essendo la prima donna
cinese a vincere l’ambito riconoscimento).
Parallelamente, neanche
Shang-Chi è stato esente da controversie, che riguardano
non solo la percezione del film (molti lo accusano di offrire una
versione stereotipata della Cina) ma anche la scelta del casting,
soprattutto in merito a Simu Liu e
Awkwafina, tacciati di non “rispettare” gli
standard della tipica bellezza cinese.
Chiaramente, vi terremo aggiornati
su tutti gli sviluppi…
Amazon Prime
Video ha diffuso il trailer ufficiale del documentario
P!NK – All I Know So Far, il film su
P!NK che arriverà su Prime Video il 21 maggio 2021. Diretto
da Michael Gracey prodotto da Michael Gracey e Isabella
Parish.
Unisciti alla pluripremiata
cantante e performer P!NK e alla sua “famiglia acquisita” nel
viaggio realizzato durante il world tour da record del 2019
“Beautiful Trauma” e segui la cantante mentre cerca di dividersi
tra il suo ruolo di madre, moglie e performer. Tra filmati on the
road e dietro le quinte, interviste e materiali personali, il
regista Michael Gracey (The Greatest Showman)
offre al pubblico in uno sguardo inedito sulla vita della
diva.
Universal Pictures
ha diffuso il trailer italiano di La
Notte del Giudizio Per Sempre, l’atteso quinto
capitolo del franchise horror di successo prodotto da Jason
Blum. Scritto da James DeMonaco e diretto da
Everardo Gout nel cast protagonisti sono
Ana de la Reguera, Tenoch
Huerta, Josh Lucas, Cassidy
Freeman e Will Patton.
Questa estate non ci saranno più
regole quando una setta di fuorilegge deciderà di non far terminare
all’alba lo Sfogo annuale, ma di renderlo permanente ne La
Notte del Giudizio Per Sempre. Dopo il grande successo
de
LA PRIMA NOTTE DEL GIUDIZIO nel 2018, la celebre produzione del
terrore, Blumhouse, rilancia un nuovo innovativo episodio
della saga. I membri di un movimento clandestino, non più
soddisfatti di una sola notte all’anno di anarchia e omicidio,
decidono di calare l’America in un tempo di caos e massacro.
Nessuno è più al sicuro. Adela (Ana de la Reguera, Cowboys &
Aliens) e suo marito Juan (Tenoch Huerta, Days of Grace) vivono in
Texas, dove Juan lavora come aiutante del ranch della ricca
famiglia Tucker. Juan fa una buona impressione al capofamiglia,
Caleb Tucker (Will Patton, Halloween), ma questo provoca la gelosia
e la rabbia del figlio di Caleb, Dylan (Josh Lucas,
Le Mans ’66 – La grande sfida).
La mattina dopo lo Sfogo, una gang
mascherata di assassini attacca la famiglia Tucker, tra cui ci sono
la moglie di Dylan (Cassidy Freeman, HBO’s The Righteous Gemstones)
e sua sorella (Leven Rambin, Hunger Games), costringendo entrambe
le famiglie ad unirsi per combattere mentre il paese precipita nel
caos e gli Stati Uniti cominciano a disintegrarsi intorno a
loro.
Da una sceneggiatura del creatore
della saga, James DeMonaco, La
Notte del Giudizio Per Sempre è diretto da
Everardo Gout, autore e regista del pluripremiato thriller Days of
Grace. Il film è prodotto dai produttori storici della saga: Jason
Blum per la sua Blumhouse Productions, Platinum Dunes con Michael
Bay, Andrew Form e Brad Fuller; e la coppia di Man in a Tree, James
DeMonaco e il suo partner di produzione di lunga data Sébastien K.
Lemercier. I produttori esecutivi sono Marcei A. Brown, Everardo
Gout e Jeanette Volturno. Universal Pictures presenta, in
associazione con Perfect World Pictures, una produzione Platinum
Dunes/Blumhouse/Man in a Tree.
Sembra strano pensare che dalla
prima volta che abbiamo sentito Sean Bean
pronunciare la fatidica frase “L’inverno sta arrivando” siano
passati dieci anni, eppure, Il trono di
Spade, la serie HBO che ha fatto la
storia della tv e del genere fantasy, ha compiuto proprio
quest’anno un compleanno importante. Il suo finale fa ancora
discutere, alcune scelte di David Benioff e
DB Weiss scaldano ancora gli animi dei fan e
l’interesse che aleggia intorno alla serie spin-off House of
the Dragon, attualmente in produzione, segnala chiaramente
che la voglia degli spettatori del Westeros e dell’Essos non è
ancora sazia.
Ma mentre tutti fremiamo di
ritrovare sullo schermo cognomi conosciuti e personaggi sui quali
abbiamo già fantasticato, guardiamo indietro allo show, che è per
intero disponibile su NOW, alle sue otto stagioni
e scopriamo insieme questa classifica che le elenca dalla peggiore
alla migliore. Il trono di
Spade è disponibile anche on demand su Sky.
Stagione 5 de Il trono di
Spade
Ci siamo dati un compito
decisamente difficile, dal momento che ogni stagione de
Il trono di
Spade ha dei lati positivi e dei lati negativi,
soprattutto la scelta ha una componente discrezionale importante
data la preferenza di un personaggio o una storyline su un’altra
che è assolutamente caratteristica individuale. Proveremo ad essere
il più democratici possibile partendo dalla quinta stagione.
Incastonata tra due delle stagioni
più eccitanti dello show, la quinta stagione risente di questa
caratteristica. La storyline di Daenerys a Meereen si trascina,
l’allenamento di Arya a Braavos diventa noioso e la crociata di
Approdo del Re dell’Alto Passero è frustrante. Naturalmente persino
queste tre macrotrame hanno dei risvolti positivi: Jorah ritorna e
Drogon salva Dany dalla fossa di combattimento. Arya riesce a
ottenere la sua vendetta su Meryn Trant, anche se lo fa in maniera
decisamente cruenta. E Cersei si sottopone alla sua Camminata della
Penitenza, mettendo le basi per l’esplosivo colpo di scena della
stagione successiva.
L’avventura di Jaime e Bronn in
Dorne è deludente, nonostante la bellissima scena tra i leone di
Lannister e sua figlia/nipote Myrcella, la povera Sansa raggiunge
l’apice delle sue sofferenze prima per mano di Ditocorto e poi per
mano di Ramsay Bolton, per non parlare di Shireen Baratheon,
bruciata su una pira dal padre e addirittura di Jon, ucciso a
tradimento dai Guardiani della notte. È forse questa la scena più
odiata dai fan, quella che più volte ha fatto dire a chi si è
approcciato impreparato allo show: “Basta, lascio perdere”.
Come in ogni stagione de Il trono di
Spade, c’è però la puntata o la scena memorabile e
certamente nella quinta stagione Hardhome occupa questo posto. Lo
scontro tra vivi e morti, con Jon che disintegra un Estraneo con
Lungo Artiglio, resta una scena da annali della tv.
La seconda stagione de
Il trono di
Spade espande quel mondo magico e misterioso che
avevamo visto nel primo ciclo. Entrano in gioco molti personaggi
che poi saranno fondamentali per lo sviluppo della trama tra cui
Stannis, Ser Davos, Melisandre, Brienne e Margaery. Le scene ad
Harrenahl con Arya e Tywin sono decisamente emozionanti, Jon si
innamora di Ygritte e la Donna rossa dà alla luce un’ombra figlia
di Re. Intanto, Robb Stark guadagna il titolo di Re del Nord, in
una scena molto emozionante e Stannis si converte a quel Signore
della Luce che lo porterà alla rovina.
Gli eventi, anche in questo caso,
sono tanti, ma bisogna aspettare la battaglia delle Acque Nere per
avere della vera azione, mentre la chiusura sull’esercito degli
Estranei che avanza davanti al povero Sam terrorizzato è comunque
un finale epico.
Le ultime due
stagioni della serie risentono di una certa fretta nel dover
chiudere le trame, questo porta la stagione sette e otto in
posizione basse della classifica, nonostante non siano esenti da
momenti davvero epici.
Daenerys trascorre le prime sei
stagioni viaggiando verso il Westeros, e nella settima stagione si
dimostra estremamente veloce nell’andare avanti e indietro sul
continente. Questa stagione abbandona completamente i concetti di
spazio e tempo, il che è un vero peccato, considerata la
meticolosità con cui tutto era stato costruito nelle prime
stagioni. Tuttavia, la settima stagione si assume il compito
arduo di consolidare tutte le trame e ricondurre a pochi momenti
quello che avrebbe dovuto raccontare la stagione conclusiva con
delle reunion davvero emozionanti. Arya si riunisce con Sansa. Jon
incontra (e va a letto con) Daenerys. Cersei incontra uno
zombie.
Nonostante questi problemi di
ritmo, la stagione la
stagione 7 ha alcune delle scene più iconiche dello show.
L’attacco di Daenerys ai Lannister, la morte di Ditocorto, gli
Estranei che si impossessano di Viserion sono scene memorabili, per
non parlare del finale con la Barriera che si sbriciola sotto il
fiato di ghiaccio del drago zombie.
Stagione 3
Anche se questa stagione è segnata
dalle Nozze Rosse, una scena che in quanto a shock prodotto nello
spettatore pareggia con la decapitazione di Ned Stark, la terza
stagione de Il trono di
Spade è incentrata su Jaime Lannister. Si tratta di un
capolavoro di scrittura del personaggio, certamente, se non fosse
che poi questa finezza di tratteggio si perderà più avanti, e Jamie
sarà uno dei tanto caratteri trattati malissimo dagli
sceneggiatori.
Ma allo stato delle cose, nella
terza stagione, Il trono di
Spade trasforma un incestuoso tentato infanticida in
un simpatico cavaliere, nobile e con una sola mano, mentre guadagna
la nostra benevolenza con una confessione in una vasca di acqua
calda al cospetto di una donna guerriera.
Altri punti salienti includono Jon
che perde la verginità, Dany che acquisisce gli Immacolati e
l’epica sequenza di arrampicata sulla Barriera che fa eco al
discorso di Ditocorto, ormai divenuto iconico, che “il caos è una
scala”. Certo, avremmo potuto fare a meno delle infinite sequenze
di tortura del povero Theon.
Stagione 8
Afflitti dall’impossibile compito
di scrivere l’ultima stagione televisiva della serie più attesa
degli ultimi anni, Benioff e Weiss hanno dovuto combattere con
necessità, fan service e fedeltà ai personaggi che avevano
raccontato negli otto anni precedenti. È vero che molte trame sono
state dimenticate e affrettate, molti momenti sono sembrati
semplicistici e molti personaggi non hanno ottenuto ciò che i fan
desideravano per loro.
Tuttavia, al netto di questo e di
una fretta immane che ha travolto la produzione, l’ottava stagione
de Il trono di
Spade riesce a dare una giusta conclusione ad ogni
trama. Non giustizia, ma “giustezza”, perché ogni personaggio
ottiene ciò per cui era destinato, compie tutto ciò che avrebbe
dovuto (anche se non sperato) e in molti casi la difficoltà di
essere coerenti ha scontentato i fan. Purtroppo molte cose sono
state lasciate al caso, come la genia di Jon che sembrava
fondamentale e invece si è rivelata poco importante, se non per
contribuire alla follia, affrettata anche questa, seppure seminata,
di Daenerys.
Piccola nota estremamente di parte:
il Nord non dimentica e i figli di Ned Stark sono riusciti tutti a
sovvertire la loro fortuna avversa.
Stagione 1
Anche se serve principalmente come
prologo, mettendo in campo i giocatori e presentando gli eventi che
scatenano la storia, la Stagione 1
de Il trono di
Spade riesce a introdurre una marea di luoghi
immaginari, religioni, lingue, personaggi e storie senza essere mai
noiosa. Inoltre, la stagione chiarisce immediatamente che nessuno è
al sicuro, uccidendo il suo protagonista nel nono episodio,
travolgendo i fan che restano indignati ma anche affascinati da un
tale gesto.
È più facile apprezzare la prima
stagione dopo aver visto il resto della serie, poiché momenti come
Jaime che spinge Bran fuori dalla finestra e Danaerys che dà alla
luce tre draghi diventano i pilastri su cui è costruita tutta la
saga. Sebbene abbia un ritmo più lento e meno significativo
rispetto alle stagioni successive, con quasi nessuno scontro epico
o grande scena di battaglia, la prima stagione pone con cura le
basi per quello che sarebbe diventato uno dei pochi show tv recenti
a creare comunità in tutto il mondo.
Stagione 4
Dopo le famigerate Nozze Rosse, la
quarta stagione inizia con la faccia di Joffrey che diventa viola e
termina con Tyrion che lancia una freccia da una balestra contro
suo padre seduto al gabinetto. Per tutta la stagione,
Peter Dinklage brilla mentre conferisce a Tyrion una
statura assolutamente superiore a quella di tutti gli altri
personaggi. La storyline del processo del giovane Lannister
ingiustamente accusato della morte di re Joffrey è quanto di meglio
scritto da D&D.
Ma non solo. A dispetto della sua
cruenta fine, l’Oberyn Martell di
Pedro Pascal ruba i cuori degli spettatori e tiene
banco con carisma e fascino, anche nel momento della sua morte,
spettacolare e tragica. Ricordiamo che l’attesa dell’episodio La
Montagna e la Vipera, all’epoca, fu particolarmente lunga (due
settimane invece che una) e accompagnata da riti collettivi.
Succedono così tante cose ad Approdo del Re che è quasi facile
dimenticare Arya e il Mastino, i quali restano il miglior duo
comico di tutto il Westeros, mentre il conflitto tra i Bruti e i
Guardiani della Notte esplode nella magnifica puntata dedicata
all’assalto alla barriera da parte dei primi. La notte del Castello
Nero si fa rossa di fuoco e sangue, e lo show ci regala la scena di
battaglia più bella dell’intera serie, almeno fino alla Battaglia
dei bastardi.
Stagione 6
La
sesta stagione de Il trono di
Spade è quella che unisce meglio delle altre
intrattenimento, soddisfazione degli spettatori, chiusura di alcune
trame. Assistiamo ai momenti attesi, inaspettati e gratificanti che
si svolgono continuamente durante i 10 episodi, a differenza delle
altre stagioni che alternavano episodi tranquilli ad altri con
momenti epici. Jon si sveglia e si riunisce con Sansa, scena che
inaspettatamente è molto più commovente della reunion del Lupo
Bianco con la sorellina preferita, Arya. Hodor “tiene la porta” e
si sacrifica per Bran. Il Mastino ritorna, ancora vivo, nonostante
il duello con Brienne. Daenerys dà fuoco ai khal nell’epica scena
di Vaes Dothrak. Arya serve la sua più dolce vendetta a Walder
Frey, sterminando il clan che aveva lasciato vivo “un ultimo lupo”.
Jon splende sul campo di battaglia contro un altro bastardo. Sansa
dà da mangiare ai cani (sorriso sornione di soddisfazione in
sottofondo). E alimentata da due stagioni di umiliazione da parte
dell’Alto Passero, Cersei si dà alla piromania e realizza il piano
più esplosivo della serie, eliminando in un solo colpo verde casate
e culti.
E se ciò non dovesse bastare, ci
vengono svelate le vicende avvenute nella Torre della Gioia, dove
scopriamo che Jon è figlio di Lyanna Stark e di Rhaegar Targaryen
(aprendo una serie di domande che poi non troveranno risposta, ma
tant’è) e Daenerys finalmente salpa verso Westeros, un arco
narrativo con una preparazione di 60 episodi. Veloce nel ritmo, la
stagione 6 riesce a mantenere la brillantezza delle stagioni
precedenti che avevano una combustione più lenta mentre offre il
più grande uno-due de Il trono di
Spade con
La Battaglia dei Bastardi e I
Venti dell’Inverno che si susseguono per un finale travolgente.
Il perfetto equilibrio tra elementi umani e soprannaturali,
personali e politici, la sesta stagione è senza dubbio il culmine
dell’intera serie che possiamo vedere e rivedere su NOW.
Arriva su Sky Atlantic,
in prima tv italiana, Enlightened – La nuova me,
la serie tv del 2011 che, tra le altre firme, porta anche quella di
Jonathan Demme e vede protagonista una splendida
Laura Dern. Da mercoledì 12 maggio alle 21.15,
disponibile anche on demand e su NOW, in streaming.
La serie racconta di Amy
Jellicoe, una donna di 40 anni in un momento molto particolare
della sua vita. Un breve antefatto ce la mostra in preda ad una
crisi di nervi: ha avuto una relazione con un suo collega, sposato,
e quando questa è venuta alla luce, lei è stata spostata dal
reparto vendite, suo campo di eccellenza, ad un altro settore
dell’azienda (mentre il collega maschio è uscito indenne dallo
“scandalo”). Inutile dire che questa esperienza la conduce fuori
strada, Amy ha un esaurimento nervoso, e così si ritira in un
centro per la riabilitazione, dal quale esce apparentemente
positiva e propositiva per la sua prossima vita con la sua “nuova
sé”. Tutto questo, raccontato nei primi minuti della prima puntata,
ci offre un’affresco molto chiaro di quello che vedremo: la storia
di una donna che tenta di ricostruirsi, recuperando ciò che ha
perso, ma con il silenzioso dubbio che in effetti quello che aveva
non era poi il meglio.
Da questa premessa ci
spostiamo all’oggi, con Amy che, sempre vestita di colori
sgargianti, cerca di ammortizzare tutte le batoste che le vengono
inferte in questa nuova fase della sua vita. La sua vecchia azienda
le assegna un posto di grado e importanza inferiore rispetto a
quello che aveva prima, nel frattempo ereditato dalla sua ex
segretaria; torna a vivere con la madre, dal momento che non può
più permettersi una casa; le sua amicizia sul lavoro si rivelano
poco solide e cerca affannosamente nuovi stimoli per cercare di
sopravvivere a se stessa.
A metà tra la farsa e la
commedia, con incursioni nel dramma senza uscita,
Enlightened – La nuova me è una serie dai toni
difficilmente definibili, che si sforza di trovare il lato positivo
di ogni esperienza ma ai quali sembra non credere fino in fondo
neanche la protagonista.
Chiaramente la serie è
lo show di Laura Dern, che fa il bello e il cattivo
tempo, dimostrandosi una professionista senza età, con un grande
carisma e con una presenza scenica invidiabile. Con lei a
completare il cast ci sono Luke Wilson nei panni
di Levi, l’ex marito di Amy, Diane Ladd, che
interpreta la mamma di Amy (e che nella vita reale è la mamma di
Dern), Sarah Burns, Timm Sharp e
Mike White, che interpreta il nuovo collega di
Amy, timido e dolce, e che è anche l’ideatore della
serie.
Inaugurata nel 2011,
Enlightened – La nuova me è stata chiusa nel 2013,
dopo solo due stagioni, e mentre la prima è già in onda su Sky
Atlantis, a partire dal 26 maggio sarà possibile vedere i primi
quattro episodi della seconda stagione, mentre il 2 giugno i
successivi e ultimi 4.
The Night House – La
Casa Oscura, il thriller psicologico diretto da David
Bruckner e interpretato da Rebecca Hall, arriverà
il 16 settembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney
Company Italia.
In The Night House – La Casa
Oscura, una vedova (Rebecca Hall di The Town) inizia
a scoprire gli inquietanti segreti del marito recentemente
scomparso.
In attesa della
mostra tutta al femminile Women In
Comics a Palazzo
Merulana,(la cui apertura è stata anticipata
a venerdì 28 maggio) che vedrà protagoniste
25 leggendarie fumettiste del panorama
nordamericano, ecco che il 21, 22 e 23 maggio
2021 a Roma, ritorna ARF! KIDS,
alla Città dell’Altra Economia, un luogo
accogliente e familiare perché già parte integrante
di ARF! nelle scorse edizioni.
Una
versione in presenza della
rodatissima Area Kids del
Festival romano che riparte da giovani e giovanissimi, i primi
appassionati lettori di fumetti, mantenendo una formula che possa
permettere di svolgere l’evento interamente all’aria
aperta, come una grande festa
incompleta sicurezza a ingresso
gratuito.
Rispettando i
protocolli, mantenendo le distanze, sarà possibile rivivere dal
vivo la bellezza dei fumetti, di «storie, segni & disegni» oltre a
incontrare autrici e autori di prima grandezza nel panorama
italiano dell’editoria per l’infanzia. Sarà possibile, ovviamente,
anche disegnare insieme dal vivo e
partecipare a laboratori creativi di qualità, a incontri con libri
e letture grazie anche alla partecipazione delle
librerie Giufà e Ottimomassimo.
Inoltre tre mostre
imperdibili, come quella dedicata al
Maestro Gianni De Luca nell’anno
del trentennale della sua scomparsa, la mostra
di SIO e la collettiva dedicata
a Colui-che-non-deve-essere-nominato.
“IL GRANDE
GIANNI DE LUCA DE IL GIORNALINO” è il
titolo della personale dedicata a De Luca,
definito «uno dei più grandi Maestri del Fumetto
italiano al pari diHugo
Pratt, Guido
Crepax o Sergio
Toppi,la cui influenza culturale è
riconosciuta da star internazionali
comeFrank Miller, Dave
McKean o Bill
Sienkiewicz». In mostra ad ARF! Kids una ricca
selezione di alcune delle più belle tavole
originali tratte da La Trilogia
Shakespeariana, Paulus e il
Commissario Spada, in collaborazione con il celebre
settimanale per ragazzi Il Giornalino delle
Edizioni San Paolo.
“QUESTA È
UNA MOSTRA CON I DISEGNI DI SIO” : una vera e
propria “Sio experience”, decine di
tavole stampate in formato gigante grazie a PressUP, storico
partner di ARF!, per la mostra dedicata all’autore del manifesto
questa edizione di ARF! KIDS: Sio! Vera e propria webstar per il
pubblico dei giovanissimi, lo sanno bene gli oltre 2 milioni di
iscritti al suo canale YouTube e la grande community di lettori e
lettrici del bimestrale Scottecs Megazine (che registra oltre
30mila copie a numero). Un autore amatissimo da un pubblico
assolutamente eterogeneo, noto anche ben al di fuori della cerchia
di appassionati di Fumetto per una serie di iniziative che portano
il suo segno inconfondibile, come il diario scolastico Scomix, i
volumi per Feltrinelli Comics, nonché autore delle ultime vignette
per il mitico gelato Cucciolone!
“TU-SAI-CHI
– Dissennatori e Dissennatrici per
Colui-che-non-deve-essere-nominato” è una
straordinaria collettiva di opere inedite ispirate al
celeberrimo villain della saga
di di J.K. Rowling, realizzate
da oltre trenta nomi tra le migliori matite della
nuova scena del Fumetto italiano, come Giacomo Bevilacqua,
Pera Toons, Francesco Guarnaccia, Samuel Spano, Kalina Muhova,
Gloria Pizzilli, Martoz, Nova e molti altri.
Una rilettura del tema del “Male” e delle sue tante sfaccettature,
realizzata in collaborazione con Tonki e
– paradossalmente visto il tema trattato – interamente a sostegno
di Mediterranea Saving Humans. Tutte le opere
in mostra, infatti, verranno messe in vendita e l’intero ricavato
andrà all’ONG impegnata nel salvataggio in mare di persone
migranti.
I
LABORATORI. Anche se i laboratori annunciati negli
scorsi giorni – quelli che prevedevano la prenotazione su
Eventbrite – hanno già raggiunto il massimo di iscritti, tutti
potranno partecipare ai tanti eventi organizzati dalla libreria
Ottimomassimo nello spazio “La casa dei
Topi”: laboratori e letture che saranno comunque a numero
chiuso, con prenotazione sul luogo e con il rispetto delle norme di
distanziamento previste.
Il grandissimo
successo riscosso dai laboratori dedicati ai più giovani anche in
questa edizione, confermano il riconoscimento
alla «Premium quality» del brand ARF! che
quest’anno si avvale di partner prestigiosi
come Internazionale
Kids, Sinnos, Tunué, Terre
di Mezzo,Mondadori Ragazzi e
il progetto “Fumetti nei Musei” del Ministero della
Cultura e Coconino Press,
attraverso docenze di massimo livello di autrici e autori
quali Lorenza di
Sepio e Marco
Barretta, Gud, Susanna
Mattiangeli, Laura
Scarpa, Marta
Baroni, Maria Chiara Di Giorgio, Francesca
Carabelli, Federico Rossi Edrighi e tanti altri.
ARF! KIDS
2021
Dove: Città dell’Altra Economia
Quando: 21/22/23 maggio 2021
Ingresso: gratuito
ARF! KIDS è una
coproduzione ARF!
Festival e COMICON, con il
sostegno di Regione
Lazio e Lazio Crea, con il
patrocinio di Roma Capitale – Assessorato alla
Crescita Culturale, con le partnership
della Direzione Generale Creatività
Contemporanea del MiC, Città
dell’Altra Economia, il
Giornalino, Internazionale
Kids, Koh-I-Noor,
PressUp,
Tonki e Tombow.
In arrivo Alfredino – Una
storia italiana, la nuova produzione Sky Original
sui fatti di Vermicino, la storia che quarant’anni fa commosse in
diretta TV l’Italia. Prodotta da Sky e da Marco Belardi per Lotus
Production – società di Leone Film Group-, Alfredino – Una
storia italiana, in prima TV in due appuntamenti
il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW,
racconta la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo
artesiano nel giugno 1981.
Un sasso duro rimasto nel cuore di
un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole
raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e
superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica
dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la
vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla
costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi e
grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro
Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero
soffrire quanto da loro sofferto.
Accanto ad Anna Foglietta (Perfetti Sconosciuti,
La mafia uccide solo d’estate, Noi e la Giulia, Un giorno
all’improvviso), nel ruolo della madre di Alfredino, la
signora Franca Rampi, il cast composto da:Francesco
Acquaroli (Smetto quando voglio, Dogman,
Suburra – La serie, Fargo) è il comandante dei
Vigili del fuoco Elveno Pastorelli; Vinicio Marchioni (I predatori,
Tutta colpa di Freud, Romanzo criminale – La
serie) interpreta Nando Broglio, il vigile del fuoco che provò
a tenere compagnia e a motivare Alfredo durante quelle terribili
ore; Luca Angeletti (Come un gatto in
tangenziale, Nessuno mi può giudicare,Nero a
metà) è il padre di Alfredo, Ferdinando Rampi;
Beniamino Marcone (Il giovane Montalbano,
20 sigarette, Prima che la notte) nei panni di
Marco Faggioli, uno dei pompieri accorsi sul luogo della tragedia;
Giacomo Ferrara (Suburra, Il permesso
– 48 ore fuori) è Maurizio Monteleone, il secondo degli
speleologi che provarono a recuperare il piccolo; Valentina
Romani (Un bacio, Mare
fuori, La porta rossa) interpreterà la geologa
Laura Bortolani; Daniele La Leggia (Gli
equilibristi) è Tullio Bernabei, caposquadra del gruppo di
speleologi e primo a calarsi nel pozzo; e ancora Riccardo
De Filippis (Romanzo Criminale – La serie, Un
Natale stupefacente) nei panni di Angelo Licheri, “l’Angelo di
Vermicino”, ultimo a calarsi nel pozzo e a provare a salvare
Alfredo; Massimo Dapporto (Giovanni Falcone –
L’uomo che sfidò Cosa Nostra, Amico mio) sarà invece
l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
La regia è di Marco
Pontecorvo (Nero a metà, Ragion di
Stato, L’oro di Scampia) e la sceneggiatura
diBarbara Petronio – anche produttore creativo – e
Francesco Balletta.
Alfredino – Una storia
italiana è una serie Sky Original prodotta da Marco
Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Sarà
in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky
Cinema e in streaming su NOW.
Non dovrebbe sorprendere che molti
attori del MCU abbiano recitato
insieme in passato, prima di entrare a far parte della grande
famiglia Marvel. Ecco 10 film in cui alcune
della star dell’universo Marvel hanno interpretato una
coppia di amanti:
Angela Bassett & Laurence
Fishburne
Angela
Bassett e
Laurence Fishburne hanno ottenuto la loro prima e fino ad oggi
unica nomination agli Oscar per aver interpretato Tina e Ike Turner
nel film biografico del 1993 Tina, What’s Love Got To Do With
It. Il film racconta dell’ascesa di Tina Turner, del suo
difficile matrimonio con Ike e di come lei alla fine abbia trovato
il coraggio di lasciarlo. Entrambe le interpretazioni hanno
ottenuto il plauso della critica, lanciando a livello
internazionale le carriere di entrambi gli attori.
Scritto e diretto da Maya
Forbes, Teneramente folle segue un uomo affetto da
bipolarismo che cerca di riconquistare sua moglie assumendosi la
responsabilità esclusiva delle loro due giovani figlie, mentre
frequenta una scuola di specializzazione a New York. Il film ha
ricevuto critiche prevalentemente positive, con un plauso
particolare alla performance di
Mark Ruffalo.
Dal 2012, Ruffalo interpreta Bruce
Banner/Hulk nella continuity del MCU e ha ridefinito completamente
il ruolo anche in base al pubblico più giovane.
Zoe Saldana, invece, ha interpretato per la prima volta il
ruolo Gamora nello stesso anno in cui è uscito Teneramente
folle. Dovremmo rivederla nell’attesissimo Guardiani
della Galassia Vol. 3.
Michelle Pfeiffer & Jeff Bridges
Dopo gli acclamati ruoli in
Una vedova allegra… ma non troppo e Le relazioni
pericolose,
Michelle Pfeiffer ha sbalordito ancora una volta i critici con
la sua interpretazione nel dramma musicale di Steve Kloves I
favolosi Baker. Nel film interpreta Susie Diamond, un’ex
escort che finisce per innamorarsi di un pianista in difficoltà,
interpretato da
Jeff Bridges. I favolosi Baker ha fatto vincere a
Pfeiffer un Golden Globe e le ha fatto conquistare una nomination
all’Oscar, lanciandola definitivamente nell’olimpo delle star di
Hollywood.
Nel
MCU, Bridges (già tre volte
candidato all’Oscar all’epoca dell’uscita de I favolosi
Baker), ha interpretato il primo cattivo dell’universo
cinematografico Marvel, ossia Obadiah Stane in
Iron Man del 2008. Nel 2018, invece, Pfeiffer ha
interpretato l’originale Wasp, Janet Van Dyne, in Ant-Man
and the Wasp.
Salma Hayek & Alfred Molina
Nel 2002,
Salma Hayek e
Alfred Molina hanno dato vita alla complicata storia d’amore
tra i pittori messicani Frida Kahlo e Diego Rivera nel biopic
Frida. Il film ha ricevuto recensioni per lo più positive,
sebbene siano stati principalmente Hayek e Molina ad essere
elogiati per le loro performance, con Hayek che ricevette anche una
nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista.
Nel
MCU, Hayek interpreterà Ajax, il
leader de Gli Eterni,
nell’attesissimo omonimo film di Chloé Zhao in uscita a novembre.
Molina, invece, tornerà nei panni di Otto Octavius in Spider-Man:
No Way Home, personaggio che aveva già interpretato in
Spider-Man 2 del 2004, diretto da Sam
Raimi.
Gwyneth Paltrow & Jude Law
Poco dopo aver vinto
l’Oscar per Shakespeare in Love,
Gwyneth Paltrow ha recitato al fianco di Matt Damon e
Jude Law in quel sottovalutato gioiello di Anthony Minghella
che risponde al nome de Il talento di Mr. Ripley. Il film
racconta la storia di Tom Ripley, un talentuoso truffatore che si
insidia nella vita di un playboy spericolato e belloccio. Il film è
stato ben accolto dalla critica ed è diventato anche successo
commerciale. Sia Paltrow che Law hanno portato avanti carriere di
grande successo, entrambe molto acclamate, nonostante la prima si
veda ormai sempre meno sul grande schermo.
Solo gli amanti
sopravvivono racconta la storia d’amore tra due vampiri
sofisticati e decadenti che meditano sul loro posto nella società
moderna. Il film, diretto Jim Jarmusch, è stato nominato alla Palma
d’oro al Festival
di Cannes 2013 e offre probabilmente una delle migliori
interpretazioni della coppia
Tilda Swinton/Tom
Hiddleston ad oggi.
Nel
MCU, Hiddleston interpreta Loki da quasi dieci anni e rivisiterà il ruolo
nell’attesissima serie in arrivo a giugno su Disney+. Swinton, invece, ha
interpretato una nuova versione dell’Antico sia in Doctor
Strange che in Avengers:
Endgame.
Rachel McAdams & Jake Gyllenhaal
Diretto da Antoine Fuqua,
Southpaw racconta la storia di un giovane pugile,
interpretato da
Jake Gyllenhaal, che deve rimettere in sesto la sua vita dopo
uno sfortunato incidente in cui rimane vittima sua moglie,
interpretata da
Rachel McAdams. Sebbene il film abbia ricevuto un’accoglienza
complessivamente mista, la performance e l’impegno di Gyllenhaal
per il ruolo hanno ricevuto numerosi elogi.
Nel
MCU, McAdams ha interpretato
Christine Palmer in Doctor
Strange del 2016, ruolo che riprenderà anche
nell’attesissimo sequel, mentre Gyllenhaal ha interpretato il
cattivo Quentin Beck, meglio conosciuto come Mysterio, in
Spider-Man: Far From Home.
Tessa Thompson & Michael B. Jordan
Creed è il film
che ha dato sia a
Tessa Thompson che a
Michael B. Jordan la popolarità a livello internazionale. Lo
spin-off di Rocky racconta la storia di Adonis Creed
(Jordan), il figlio di Apollo Creed, che si mette in cerca di Rocky
Balboa per chiedere al campione in pensione di diventare il suo
allenatore. Nel film Thompson interpreta invece Bianca, una
cantautrice con una ipoacusia progressiva che alla fine diventa la
fidanzata di Apollo, nonché la madre di suo figlio.
Dal 2018 Thompson interpreta
Valchiria nel MCU, personaggio che è diventato
rapidamente uno dei preferiti dai fan. Jordan, invece, ha
interpretato il cattivo Erik Killmonger nel kolossal del 2018
Black
Panther.
Marisa Tomei & Robert Downey Jr.
Marisa
Tomei e
Robert Downey Jr., entrambi al culmine delle loro rispettive
carriera, hanno recitato insieme in Only You – Amore a prima
vista, commedia romantica del 1994 su una donna convinta che
la sua anima gemella sia un uomo di nome Damon Bradley. Dopo aver
trovato un uomo con lo stesso nome, lo segue in Italia, dieci
giorni prima del suo matrimonio. Le carriere di entrambi gliattori hanno poi attraversato un
momento di stallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni
2000, per poi riprendersi quasi nello stesso periodo.
Downey Jr. è, senza dubbio, il cuore del MCU, avendo interpretato il ruolo
di Iron Man in ben dieci film dell’intera Saga
dell’Infinito. Tomei, invece, ha interpretato il ruolo di zia May
in entrambi i film di Spider-Man ambientati nell’universo
cinematografico. Dovrebbe tornare anche in No Way
Home.
Scarlett Johansson & Chris Evans
Scarlett Johansson e
Chris Evans hanno lavorato insieme in otto film diversi, ma
solo due di questi si svolgono al di fuori del MCU. Hanno recitato per la prima
volta insieme nel film The Perfect Score nel 2004, per poi
riunirsi nella commedia del 2007 Il diario di una tata.
Nel film Johansson interpreta un antropologo che accetta un lavoro
come bambinaia per una ricca famiglia dell’Upper East Side, mentre
Evans interpreta il suo interesse amoroso.
I due interpretano oggi due dei
personaggi più riconoscibili del MCU,
Captain America e
Vedova Nera. Secondo alcune indiscrezioni, i due potrebbero
riunirsi ancora una volta nell’annunciato remake de La piccola
bottega degli orrori.
Lo scorso febbraio è arrivata la
notizia che J.J.
Abrams sta lavorando ad un reboot
di Superman,
sempre per conto della Warner Bros., insieme al prolifico
sceneggiatore Ta-Nehisi Coates. Al momento
nessun attore è ancora collegato ufficialmente al progetto, ma è
apparso subito chiaro che non sarebbe stato Henry
Cavill a tornare nei panni dell’eroe kryptoniano.
Qualche settimana fa, nuove
indiscrezioni sul film hanno confermato che la Warner Bros. sarebbe
alla ricerca di un attore e di un regista neri: ciò avvalora alcune
voci passate secondo cui il film avrà come protagonista un Superman
nero. Inoltre, sempre in base a quanto emerso in precedenza, il
film non sarà ambientato nel DCEU.
Ora, in una recente intervista con
Radio Times, è stato Zack Snyder, regista de L’uomo d’acciaio del 2013, a commentare la notizia di
un reboot di Superman che avrà come protagonista un attore nero.
“Quello che posso dire è che amo J.J. Abrams e tutto quello che
ha fatto in passato”, ha detto Snyder. “Sono interessato a
vedere cosa succederà. È una mossa audace e interessante, e
probabilmente attesa da tempo. Ovviamente amo Henry Cavill nei
panni di Superman. È lui il mio Superman.”
“Non sono coinvolto in nessun
processo decisionale attualmente in corso alla Warner Bros.”,
ha specificato il regista. “Quindi, dal mio punto di vista, non
posso far altro che aspettare e vedere cosa succederà.
All’apparenza, sembra una cosa davvero interessante.”
Il Superman nero più celebre dei
fumetti è indubbiamente Calvin Ellis, ma al
momento non sappiamo se sarà davvero lui il personaggio al centro
della storia del nuovo film. La speranza è di avere quanto prima
nuovi aggiornamenti ufficiali in merito. Ricordiamo che il reboot
di Superman rappresenta il terzo progetto WB/DC supervisionato
da J.J,
Abrams, che sta già curando Justice
League Dark e la serie reboot
di Constantine.
Arriva da
Deadline la notizia che Edward Norton si è unito ufficialmente al cast
del primo dei due annunciati sequel di Cena
con delitto – Knives Out, l’omaggio di Rian
Johnson al giallo deduttivo, scritto e diretto dal regista
statunitense e uscito nelle sale nel 2019.
Norton andrà così ad affiancare la
new entry Dave Bautista (che vedremo prossimamente in
Army of the Dead di Zack Snyder) e il veterano
Daniel Craig, che tornerà a vestire i panni
del detective Benoît Blanc. Ricordiamo che Johnson tornerà alla
regia di entrambi i sequel.
Ad eccezzione di Craig, nessun altro
dei membri del cast del primo film tornerà per Knives Out
2 e Knives Out 3: i due film vedranno quindi
schierato un ensemble di attori completamente nuovo. Le riprese del
primo sequel partiranno il prossimo 28 giugno e si svolgeranno in
Grecia.
Al momento i sequel di Cena
con delitto – Knives Out non hanno ancora una data di
uscita, ma stando ai piani della produzione, entrambi dovrebbe
debuttare sulla piattaforma di streaming già nel 2022. Il primo
film è stato un grande successo al botteghino: a fronte di un
budget di “soli” 40 milioni di dollari, ne ha incassati 294 milioni
a livello mondiale.
Il cast del primo Cena
con delitto – Knives Out annovera, oltre a Craig,
anche Chris
Evans, Ana de
Armas, Jamie
Lee Curtis, Michael
Shannon, Don Johnson e Toni
Collette. Il film ha ricevuto anche tre candidature ai
Golden Globes: miglior film commedia o musicale, miglior attore in
un film commedia o musicale (Daniel Craig) e migliore attrice in un
film commedia o musicale (Ana de Armas).