Kevin
Feige ha avuto la sua grande occasione quando ha
lavorato al primo film degli
X-Men uscito nel 2000. All’epoca il produttore
esecutivo Lauren Shuler Donner rese Feige produttore associato del
film grazie alla sua approfondita conoscenza dell’Universo Marvel.
La sua competenza colpì così tanto Avi Arad che successivamente
venne designato come secondo in comando ai Marvel Studios, prima di diventarne
ufficialmente presidente (nonché mente creativa del MCU) a partire
dal 2007.
Durante
un’intervista con
Observer, al produttore esecutivo del primo film sugli X-Men,
Ralph Winter, è stato chiesto di condividere alcuni dettagli sul
ruolo che Kevin
Feige ha svolto nel contribuire a dare forma al film
di Bryan
Singer. “Lo studio desiderava il pubblico più
vasto possibile, il più grande botto in termini economici, come
d’altronde meritano e richiedono”, ha spiegato Winter.
“C’è stato un respingimento nell’essere fedeli al fumetto.
Kevin Feige, che nel film figurava come
assistente alla produzione di Donner, era proprio lì… in mezzo a
tutto ciò”.
“Allora non aveva molta voce in
capitolo, ma era attento e fedele ai personaggi e ci ricordava:
‘Ehi, puoi farlo, ma ecco da dove viene il personaggio. Ecco da
dove sono iniziati i loro poteri. Quindi, tienilo a mente mentre lo
fai”. Considerando che Singer vietò la lettura di fumetti sul
set, è probabile che Feige abbia dovuto lottare per far sentire le
sue idee, ma ha chiaramente fatto la differenza.
Winter ha parlato di altre sfide che
il primo
X-Men ha dovuto affrontare, tra cui la mancanza di
denaro. “Il budget è stato una sfida. Non abbiamo pagato molto
gli attori. Ian McKellen, Patrick Stewart…. Non hanno ricevuto un
grande stipendio alla fine degli anni ’90, quando sono stati
stipulati gli accordi. Dovevamo rientrare in un budget di 75
milioni di dollari. Gli effetti visivi non erano
economici.”
Il primo X-Men ancora oggi nel cuore dei fan
Il primo
X-Men viene ancora oggi ricordato con affetto dalla
stragrande maggioranza dei fan, e mentre le accuse fatte contro
Singer nel corso degli anni hanno in qualche modo offuscato la sua
eredità, non si può negare che sia stato un punto di svolta per i
film dedicati ai supereroi. Inoltre, cosa ancora più importante, ha
messo Kevin Feige in una posizione che,
successivamente, gli avrebbe permesso di farsi carico dell’interno
Universo Cinematografico Marvel.
Essendo uno dei film più eccentrici
del MCU realizzati fino ad oggi, è normale che Guardiani
della Galassiaincluda la sua
dose di strambi personaggi al di là del già bizzarro team di eroi
principale. Tra gli artefatti che compongono la collezione
dell’avido Collezionista interpretato da Benicio del Toro, figura forse il personaggio
più strano della Marvel, ossia Howard il Papero. Appare solo
brevemente durante la scena post-credits del film, ma quel piccolo
ruolo è stato comunque una gradita sorpresa. Adesso, l’attore che
ha dato la sua voce al papero antropomorfo ha spiegato in che modo
si è approcciato alla parte.
In un’intervista con
ComicBookMovie, Seth Green ha parlato di come
abbia lavorato sulla voce che ha usato per doppiare Howard il
Papero durante il cameo del personaggio nel primo Guardiani
della Galassia, citando l’iconico Danny
DeVito come fonte di ispirazione.
“James
Gunn e io ne abbiamo appena parlato un po’ e ha detto di averlo
visto come una specie di Danny DeVito”,ha spiegato l’attore.“Abbiamo
sempre immaginato che fosse una specie di personaggio sarcastico,
burbero e cinico. Howard non sa nemmeno cosa sia una specie di
anatra terrestre e non pensa a se stesso in quel modo. È offeso da
quella generalizzazione.”
Howard il
Papero ha debuttato nei fumetti della Marvel nel lontano
1973, apparendo per lo più in storie parodistiche. Essendo
un’anatra parlante antropomorfizzata, nei fumetti viene spiegato
che Howard proviene da un’altra dimensione, e che è arrivato sulla
nostra Terra a seguito di uno spostamento dell’Asse Cosmico.
Sebbene non fosse un tradizionale eroe dei fumetti, è stato
protagonista di un film a lui interamente dedicato molto prima
della maggior parte dei supereroi della Marvel: Howard e il Destino del Mondo, uscito nel
1986. All’epoca il film si rivelò un fallimento colossale, ma non
oscurò la reputazione del personaggio, che continua ancora oggi ad
essere amatissimo dai fan.
Il nuovo film dedicato ai Guardiani
della Galassia
Dopo che la Sony Pictures ha deciso
di mettere in stand-by lo spin-off Silver and
Black ambientato nell’universo di Spider-Man, la regista
Gina Prince-Bythewood si è dedicata a The Old Guard, il film con
Charlize Theron attualmente disponibile su
Netflix. In una recente intervista con
Indiewire in occasione della promozione dell’action basato
sull’omonimo fumetto, la Prince-Bythewood ha dichiarato che la
possibilità di dirigere il film è arrivata proprio grazie al suo
coinvolgimento nel progetto Marvel.
“Volevo fare qualcosa di più
audace rispetto ad alcuni dei film Marvel”, ha spiegato la
regista riflettendo sullo spin-off naufragato. “Era una
questione di quanto potessi spingermi oltre in
quell’universo”. In merito alle porte che le si sono aperte,
ha aggiunto: “Silver & Black mi ha permesso di entrare a fare
parte di certe discussioni, di essere considerata. Sapevo che tipo
di film fanno alla Skydance. Era esaltante ma anche snervante.
Sapevo di amare questo progetto, in parte perché avevo la
possibilità di fare tutto ciò che avrei voluto fare con l’altro
film: un film di supereroi tagliente con due donne.”
Durante l’intervista
Prince-Bythewood ha confermato che per Silver and
Black per aveva sviluppato sia i look per costumi che le
scenografie, era andata a caccia di location, aveva progettato gli
storyboard delle scene d’azione e persino lavorato con il team
degli effetti visivi prima che Sony cambiasse idea. “Tutto
accade per un motivo”, osserva la regista. “Ho imparato
così tanto in quell’anno e mezzo. Stavo imparando a fare cose per
un film di quella portata e avrei potuto trasferirle in The Old
Guard. Non mi è sembrato un cambiamento enorme da
affrontare.“
Quale futuro per lo spin-off Silver and Black?
Le cose per Gina
Prince-Bythewood si sono sicuramente evolute nel migliore
dei modi, anche se è un peccato che non siamo riusciti a vedere
cosa aveva realmente pianificato per Silver and
Black. Al momento non sappiamo se il progetto è stato
ufficialmente cancellato o se la Sony deciderà di svilupparlo
nuovamente. Lo studio aveva confermato di aver iniziato a lavorare
a due progetti separati, dedicati sempre ai personaggi di Silver
Sable e Black Cat, ma da allora non ci sono più stati
aggiornamenti.
La generazione dei trentenni di
oggi ricorda benissimo l’adolescenza passata in compagnia di
boyband, stelline del pop e dei ragazzacci di American
Pie. Come dimenticarsi di Sean William
Scott e del suo iconico Steve Stifler?
Impossibile. Eppure negli anni molte delle prodezze, delle
conquisti e degli scivolini di Sean sono passati inosservati.
Oggi scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Sean William
Scott.
Sean William Scott in tv: gli
inizi della sua carriera
Sean William Scott in “C’è sempre il sole a
Philadelphia”
10. Sean William
Scott è nato il 3 ottobre del 1976 a Cottage Grove, in Minnesota,
Stati Uniti, ed è l’ultimo di ben sette figli. Considerato sin da
piccolo come il figlio più creativo e ‘ribelle’, Sean si è
avvicinato alla recitazione e al mondo dello spettacolo in modo
decisamente anticonvenzionale.
Da ragazzo, infatti,
lavorava in un piccolo cinema vicino casa dove,
oltre che a risistemare le sale e a staccare i biglietti, aveva
l’opportunità di vedere tantissimi film. L’atmosfera della sala, le
luci spente e la magia del cinema l’hanno subito catturato. Tutto
il suo tempo libero Sean lo passava a lavorare e a vedere film
gratis: niente male, no?
9. Convinto di
voler intraprende una carriera nel mondo dello spettacolo, dopo il
diploma decide di trasferirsi a Los Angeles in cerca di fortuna. E
la dea bendata decide di premiarlo. Nel 1996 partecipa alla sua
prima serie tv dal titolo E Vissero Infelici per
Sempre, interpretando il ruolo di Moondoggie nel
secondo episodio della terza stagione.
L’anno successivo è stata la volta
di un film per la tv dal titolo Born Into Exile
che racconta la storia di una coppia di ragazzi, scappati dalla
miseria in cerca di una nuova vita e soprattutto della felicità.
Nel 1998 Sean ottiene un altro piccolo ruolo nella serie
Troppi In Famiglia, partecipando al terzo episodio
della seconda stagione.
I suoi ultimi lavori sul piccolo
schermi risalgono tuttavia a tempi più recenti. Nel 2013 partecipa
alla serie tv C’è Sempre Il Sole a Philadelphia,
dove compare solo nel quinto episodio della nona stagione.
Sean William Scott in Lethal
Weapon
Sean William Scott nella serie “Lethal Weapon”
8. Un ruolo
decisamente più importante gli viene offerto solo nel 2018 quando
accetta di partecipare alla serie tv Lethal Weapon. Si
tratta di un telefilm poliziesco infarcito con una buona dose di
comicità andato in onda per tre stagioni e quarantasei episodi, dal
2016 al 2019.
Sean William Scott ha interpretato
Wesley Cole, il nuovo partner di Roger Murtaugh
(Damon
Wayans), dopo la morte di Martin Riggs (Clayne
Crawford). Il suo personaggio, introdotto nella terza
stagione, è rimasto attivo per un arco di undici episodi.
La serie, prodotta e trasmessa
negli States dalla Fox, è andata in onda qui da
noi su Italia 1 per poi passare al canale a
pagamento Premium Crime di Mediaset.
Sean William in American Pie: un
grande successo
Sean William Scott in “American Pie – Ancora Insieme”
7. Dopo i primi
esperimenti televisivi, Sean decide di passare al cinema e decide
di accettare una parte nel film American Pie. Per
tutti coloro che finora hanno vissuto rinchiusi in una caverna e
non conoscono American Pie, ecco un piccolo riassunto…
Sopravvivere al liceo è sempre
un’impresa, soprattutto se si è nerd e un po’ sfigatelli. Il film
racconta la storia di quattro amici, Jim Levenstein (Jason
Biggs), Kevin Myers (Thomas Ian
Nicholas), Paul Finch (Eddie Kaye Thomas)
e Chris Ostreicher (Chris Klein) ossessionati
dall’idea di perdere la propria verginità. Arrivati ormai
all’ultimo anno del liceo, i quattro ragazzi stringono un patto:
promettono di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico.
L’occasione perfetta gli viene offerta da un loro “amico”, Steve
Stifler (Sean William Scott) che, in occasione
ballo scolastico di fine anno, organizza una mega festa nella sua
villa in riva al lago.
da sinistra: Chris Klein, Sean William Scott, Jason Biggs, Eddie
Kaye Thomas e Thomas Ian Nicholas in “American Pie 2”
Ovviamente si tratta di una
commedia per teenagers che però è diventata col tempo un
vero cult di genere. Volgare, eccessiva e davvero troppo
divertente, American Pie hanno fatto storia proprio come i suoi
protagonisti. Nonostante, Sean ricoprisse un ruolo minore, il suo
Steve Stifler è diventato un icona pop.
Sean William Scott in “American Pie 2”
Il film ha avuto un successo enorme
tanto da diventare il primo di una saga. Al primo American
Pie sono seguiti American Pie 2 (2001),
American Pie – Il Matrimonio (2003) e American Pie –
Ancora Insieme (2012). Sono stati prodotti anche degli
spinoff che, a causa della mancanza del cast originale, sono stati
dei veri e proprio flop.
6. Anni più tardi
Sean William Scott ha rivelato un’indiscrezione relativa alla sua
esperienza con il primo film di American Pie. Sembra infatti che
l’attore, per interpretare il ruolo di Stifler, considerato di
contorno, sia stato pagato solo ottomila
dollari.
Sean William Scott film
Sean William Scott in “Road Trip”
5. Dopo una
partenza col botto grazie ad American Pie, la carriera
cinematografica di Sean ha preso il volo. Nei primi anni duemila,
infatti, l’attore ha partecipato a tantissime produzioni come
Final Destination (2000), Road
Trip (2000), Fatti Strafatti e Strafighe
(2000) e American Pie 2 (2001).
Dedito sempre a film dello stesso
genere, ovvero commedia, azione e avventura, negli anni successivi
lo vediamo anche nel cast di Crime Party (2002),
Old School (2003), Il Tesoro
dell’Amazzonia (2003), Il Monaco (2003) e
American Pie – Il matrimonio (2003).
Sean William Scott in “Final Destination”
Nel 2005 partecipa al film
Hazzard, diretto da Jay Chandrasekhar, ispirato
all’iconia serie anni ottanta. A seguire abbiamo Southland
Tales (2006), Mr Woodcock (2007),
Role Models (2008), Una Carriera a Tutti i
Costi (2008), Poliziotti fuori – Due Sbirri a
Piede Libero (2010) e Jackass 3D
(2010).
Negli ultimi anni la sua carriera
cinematografica, a causa di problemi personali, ha però subito un
rallentamento. Dal 2011 abbia Goon (2011),
American Pie – Ancora Insieme (2012),
Comic Movie (2013), Just Before I
Go (2014), Goon – Last of the Enforcers
(2017), Super Troopers 2 (2018),
Bloodline (2018) e Already Gone
(2019).
Sean William Scott curiosità
4. Forse pochi
sanno che Sean, all’inizio della sua carriera, era riuscito a
ottenere un provino per niente di meno che Baywatch, la
famosa serie divenuta poi un vero e proprio cult televisivo. Stando
a quanto dichiarato dallo stesso attore, sembra che quella stessa
mattina, mentre si recava al provino, Sean fu aggredito da
una gang di South Central L.A e derubato di tutto ciò che
aveva, compresi camicia e scarpe.
3. Prima ancora di
darsi al cinema e alla tv, nei primi anni della sua carriera, ebbe
l’incredibili opportunità di lavorare con gli
Aerosmith. Fu infatti scelto come comparsa per il
video musicale della canzone del 1997 dal titolo Hole In My
Soul.
2. Sean William
Scott è un vero appassionato di doppiaggio.
L’attore ha, infatti, prestato la sua voce a diversi progetti tra
cui film d’animazione famosissimi come L’era Glaciale 2 –
Il Disgelo (2006), L’era Glaciale 3 – L’alba dei
Dinosauri (2009), L’era Glaciale 4 – Continenti
alla Deriva (2012), L’era Glaciale –
In Rotta di Collisione (2016) e Planet
51 (2009).
Nella saga de L’era Glaciale,
l’attore doppia, nella versione originale, Crash,
uno dei due pazzi opossum, amatissimi dai bambini. In Planet 51,
invece, dà la voce a Skiff, un piccolo alieno
verde appassionato, incredibilmente, di film sugli alieni.
Sean William Scott oggi
1. Sean è sempre
stato un po’ una ‘testa calda’ e in passato il suo temperamento gli
ha dato non pochi problemi. Nel 2011, ad esempio, è stato
ricoverato in una struttura di recupero per far
fronte a “problemi personali e di salute”. Queste sono
state le motivazione divulgate dal suo agente e dal suo addetto
stampa che non hanno fornito nessuna informazione aggiuntiva. Il
nome della struttura dove è stato ricoverato non è mai stato
rivelato ma sappiamo che un mese più tardi, dopo aver completato il
suo trattamento, Sean è stato rimandato a casa.
Purtroppo oggi non si conoscono
molti dettagli della sua vita privata né tantomeno della sua salute
mentale e fisica. Sean è infatti poco presente sui social, non ha
un account Instagram e il suo account Twitter non è
aggiornato. Non ci resta che sperare di vederlo presto in tv o al
cinema.
Gli appassionati di televisione,
sit-com americane e commedie, conoscono senza dubbio Damon
Wayans, attore comico e sceneggiatore. In Italia è
conosciuto principalmente per prodotti televisivi come
Tutto in Famiglia e Lethal
Weapon ma la carriera di Damon è molto ricca ma
soprattutto molto lunga.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Damon
Wayans.
Damon Wayans film: gli inizi della
sua carriera
10. Secondogenito
di ben dieci figli, Damon Wayans è nato nel 1960 a New York e ha
deciso subito dopo il diploma di intraprendere una carriera nel
mondo dello spettacolo. Il suo primo ingaggio, infatti, risale al
1984 anno in cui ha partecipato al film, diretto da Martin Brest,
Beverly Hills Cop – Un Piedipiatti a Beverly
Hills. Nonostante abbia più di trent’anni, questo film è
un vero classico di genere, a metà strada tra un poliziesco e una
commedia.
Negli anni ottanta ricordiamo anche
altri film come Roxanne (1987), Hollywood
Shuffle (1987), Colors (1988),
Scappa Scappa…Poi ti Prendo! (1988), Le
Ragazze della Terra Sono Facili (1988) e L’ultima
Battuta (1989).
Damon Wayans e Eddie Murphy in “Beverly Hills Cop”
Gli anni novanta per Damon sono
stati davvero una continua sorpresa; dopo aver fatto un bel po’ di
gavetta, adesso sempre più registi iniziano a riconoscere il suo
talenti. Uno tra questi è Tony Scott che nel 1991
lo scrittura per il film L’Ultimo Boy Scout.
Seguono poi film come Pioggia di Soldi (1992),
Last Action Hero (1993), Un Eroe Fatto In
Casa (1994), Il Maggiore Payne (1995),
Celtic Pride (1996), La Grande
Promessa (1996), Bulletproof (1996),
Harlem Aria (1999) e Goosed
(1999).
Nel 2000 Damon lavora con il grande
regista Spike Lee che lo sceglie come protagonista
del suo film dal titolo Bamboozled. A seguire, gli
ultimi due progetti cinematografici di Damon Wayans saranno
Marci X (2000) e Behind the Smile
(2006), film di cui è protagonista e regista.
Damon Wayans al Saturday Night
Live
9. Forse poche
persone sanno che la carriera televisiva di Damon Wayans – un po’
come quella di Will
Forte – è cominciata proprio con il famoso
Saturday Night Live. L’attore ha preso parte a ben
undici episodi dello show, andati in onda dal 1985 al 1986. Grazie
a questa incredibile esperienza, Damon è riuscito a esplorare il
suo lato comico che negli anni successivi della sua carriera ha
dato vita a perfetti prodotti televisivi d’intrattenimento.
Damon Wayans in tv
8. Ormai lanciato
dal Saturday Night Live, Damon continua la sua
spumeggiante carriera televisiva. Alla fine degli anni ottanta,
Wayans partecipa a diversi progetti come il film tv
Triplecross (1986) e alle serie Sweet
Surrender (1987) e Tutti al College
(1988). Ma per lui i ruoli più duraturi arrivano solo tra gli anni
novanta e duemila con le serie tv In Living Color
e Damon.
In Living Color è
una serie tv statunitense fatta di sketch comici, creata da
Keenen Ivory Wayans e lo stesso Damon
Wayans. Gli sketch, ideati dai fratelli Wayans, avevano
come tema centrale la differenza tra uomini e donne di colore. La
serie ha avuto un grandissimo successo ed è andata in onda per ben
cinque stagione e 127 episodi, dal 1990 al 1994.
Damon Wayans nella serie “In Living Color”
Damon, invece, è
una serie andata in onda nel 1998 per una sola stagione che
comprende tredici episodi. La storia ruota attorno a un detective
di Chicago un po’ sopra le righe che propone sempre piani
stranissimi ed esilaranti per risolvere i suoi casi. Ama passare il
tempo e circondarsi di persone bizzarre come la sua squadra di
colleghi, tutta composta da personaggi a dir poco naif, e da suo
fratello Bernard (David Alan Grier) con cui divide
l’appartamento.
Damon Wayans in Tutto in
Famiglia
Damon Wayans in “Tutto in Famiglia”
7. Una delle
sit-com più seguite soprattutto qui in Italia è proprio
Tutto in Famiglia che vede Damon Wayans nei panni
di protagonista e creatore della serie.
La serie, andata in onda per ben
cinque stagioni e 123 episodi, dal 2001 al 2005, racconta la storia
dei Kyle, una tipica famiglia afroamericana medio borghese composta
dai genitori e tre figli. Michael Kyle (Wayans) è un padre
decisamente particolare, goffo e un po’ immaturo mentre Janet
(Tisha Campbell-Martin) è una moglie molto gelosa,
un po’ nevrotica e preoccupata sempre del suo aspetto fisico.
Abbiamo poi i tre figli di età assai diverse; c’è Junior
(George O. Gore II ), figlio maggiore ma assai
imbranato e poco sveglio; Claire (Jennifer
Freeman), teenager carina, un po’ vanitosa e fin troppo
interessata ai ragazzi; e infine la piccola Kady (Parker
McKenna Posey) molto dolce e sveglia, una piccola combina
guai.
Tutto in Famiglia ha ottenuto un
grandissimo successo ma, dopo la fine dell’ultima stagione, la
carriera di Damon Wayans è andata avanti. Tra i progetti più
recenti abbiamo le serie The Underground (2006) e
Happy Endings (2011) e i film tv Never
Better (2008) e Herd Mentality
(2011).
Damon Wayans in Lethal Weapon
Damon Wayans e Sean William Scott in “Lethal Weapon”
6. Secondo per
successo solo a Tutto in Famiglia c’è la serie poliziesca
Lethal Weapon,
andata in onda dal 2016 al 2019.
Ideata da Matt Miller, la serie
segue le vicende del detective Roger Murtaugh, interpretato da
Damon Wayans, e del suo partner Martin Riggs (Clayne
Crawford). I due agenti si ritrovano sempre nel pieno
dell’azione, intenti a stanare pericolosi criminali. Nella terza
stagione però c’è un grande plot twist; Riggs esce di scena e
lascia il posto al nuovo partner di Murtaugh, il detective Wesley
Cole, interpretato da Sean William Scott.
5. La serie è
andata in onda per tre stagioni, con un totale di ben 55 episodi.
Nonostante la risposta positiva del pubblico, non sono mancate le
tensioni sul set.Durante le riprese, alcuni giornali americani
avevano riportato la notizia di un ipotetico abbandono della serie
da parte di Wayans proprio all’inizio della terza stagione. Ebbene
solo di recente, proprio subito dopo l’annuncio della chiusura del
telefilm, Matt Miller ha chiarito la situazione imputando malumore,
stanchezza e irritabilità del protagonista ad un’agenda fin troppo
piena di impegni. L’atteggiamento di Wayans, nonostante gli
accomodamenti fatti per ridurre il carico di lavori, pare però non
sia migliorato e in molto sembra si siano lamentati dei suoi
continui sbagli d’umore. [fonte Cinemablend]
Damon Wayans curiosità
4. Nel 1992,
proprio agli inizi della sua carriera nel mondo dello spettacolo,
Damon Wayans ha preso parte al video musicale di The best
things in life are free di Luther
Vandross & Janet Jackson.
3. Damon, a
differenza di molti suoi colleghi e coetanei, si è sposato molto
giovane. Nel 1984 sposa Lisa Thorner dalla quale
ha avuto ben quattro figli: Damon Jr,
Michael, Cara Mia e
Kyla. Purtroppo il matrimonio non è durato e i due
hanno divorziato nel 2000. I rapporti tra i due ex coniugi sono
rimasti buoni e anche quelli di Damon con i suoi figli. Soltanto un
anno dopo il divorzio, Wayans è diventato nonno e l’intera famiglia
ha accolto la bellissima Ava Marie Jean.
2. Nel 1990 Damon
Wayans ha fatto la sua prima esperienza come
doppiatorenel film Senti Chi Parla
2. Nella versione originale del film, infatti, l’attore
presta la sua voce al piccolo Eddie, un dolcissimo bambino di
colore amico di Mikey (Bruce
Willis, voce). I due piccoli chiacchierano amabilmente
dei loro problemi quotidiani e Mikey confessa a Eddie di non
riuscire a fare a meno del pannolino. Eddie allora fa al suo amico
una rivelazione scioccante; gli rivela infatti l’esistenza del
“mostro del gabinetto” sempre pronto a mordicchiare i sederini dei
poveri bambini che si siedono su di lui. Inutile precisare che
questa informazione terrorizza il povero Mikey.
1. Damon Wayans
pare abbia degli amici molto speciali. Oltre a
essere un grandissimo attore comico apprezzato dai suoi colleghi,
negli anni è riuscito a stringere alcune preziosissime amicizie
come quella con l’attore Jim
Carrey e quella con Michael Jordan,
campione indiscusso e leggendario dell’NBA, con il quale condivide
anche la grandissima passione per il basket, uno sport che pratica
da tutta la vita.
Attrice e modella indiana,
Priyanka Chopra vanta una notevole carriera tra
Bollywood e Hollywood, dove si è affermata grazie alla sua
versatilità e al suo talento. Particolarmente prolifica e impegnata
in più rami dell’industria, la Chopra è oggi un’affermata
personalità dello spettacolo, divisa tra la recitazione e le sue
battaglie umanitarie. Nel 2000 venne anche eletta vincitrice del
concorso di bellezza Miss Mondo, consacrando così la propria
popolarità.
Ecco 10 cose che non sai di
Priyanka Chopra.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Priyanka Chopra: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in numerosi
lungometraggi. Dal 2002 l’attrice recita in diverse
produzioni di Bollywood, affermandosi come interprete di talento e
come la prima a vincere cinque Filmfare Awards, considerati gli
Oscar indiani, in cinque categorie diverse. Nel 2017 debutta invece
ad Hollywood grazie al film Baywatch,
con Dwayne
Johnson e Alexandra
Daddario. Successivamente continua a recitare negli
Stati Uniti per i film A Kid Like Jake (2018), con
Jim
Parsons, e Non è romantico? (2019), con
Rebel
Wilson. Tra i suoi prossimi progetti si
ritrovano We Can Be Heroes, con Pedro
Pascal, The Matrix 4, con Keanu
Reeves.
9. Ha recitato in una nota
serie TV. A partire dal 2015 l’attrice ha ricoperto il
ruolo della protagonista Alex Parrish nella serie di spionaggio
Quantico,
composta di tre stagioni e andata in onda fino al 2018. Grazie a
questa ha potuto affermarsi all’interno dell’industria
Hollywoodiana, continuando poi a recitarvi in ruoli di rilievo.
Attualmente l’attrice è al lavoro su una miniserie, intitolata
Citadel, della quale tuttavia non sono stati rivelati
dettagli né relativi al cast né tantomeno alla trama.
8. Ha doppiato noti film
d’animazione. L’attrice debutta come doppiatrice per il
film d’animazione Disney Planes (2013), dove dà voce al
personaggio di Ishani. È diventata inoltre popolare per essere
stata la voce, per la versione indiana, del serpente Kaa in
Il libro della
giungla (2016), di Jon
Favreau, e di Elsa in Frozen II – Il
segreto di Arendelle. Quella di doppiatrice è un’attività
che la Chopra ha dichiarato di voler proseguire anche in futuro,
trovandola particolarmente stimolante.
Priyanka Chopra e Nick Jonas
7. È sposata con il noto
cantante. Nell’agosto del 2018 l’attrice intraprende una
relazione il cantante e attore Nick Jonas, celebre
per essere stato membro della band Jonas Brothers. I due
si sono sposati nel dicembre del 2018, con una cerimonia svoltasi
al palazzo Umaid Bhawan, nel Jodhpur, secondo le tradizioni
indiane. Pur non disprezzando i media, l’attrice ha dichiarato di
non volere che la propria vita privata divenga di dominio pubblico,
limitando perciò le notizie a riguardo.
6. Non hanno
figli. Ad oggi la coppia formata dall’attrice e dal
cantante non ha ancora avuto figli, e i due hanno dichiarato di non
avere fretta a riguardo. Per ora, infatti, la loro priorità non è
avere un bambino, quanto concentrarsi sul consolidare le proprie
carriere. La Chopra, infatti, è attualmente divisa tra numerosi set
statunitensi e indiani, e sembra non avere né il tempo né
l’intenzione di rallentare il ritmo per dar vita ad un figlio.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Priyanka Chopra è su
Instagram
5. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 54,9 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice ha ad oggi condiviso oltre 3 mila
post, incentrati prevalentemente sulla propria quotidianità. Si
possono infatti ritrovare immagini relative a momenti di svago o a
curiosità a lei legate. Non mancano poi anche post relativi al suo
lavoro di interprete, promosso tramite il social, ma anche relativi
a cause sociali sostenute dall’attrice.
Priyanka Chopra in Baywatch
4. Il personaggio da lei
interpretato è stato modificato per lei. Nel 2017
l’attrice ricopre il ruolo di Victoria Leeds nel film
Baywatch. Questa si dimostra essere la villain di turno, a
capo del traffico di una pericolosa droga. Nel raccontare il suo
ruolo, l’attrice ha affermato che originariamente questo era stato
scritto per un uomo, ma che in seguito al suo incontro con il
regista questi decise di riscrivere la parte affinché potesse
essere la Chopra ad interpretarla, dando così vita ad un’inedita
cattiva.
3. Era una grande fan della
serie originale. L’attrice si è da sempre dichiarata
particolarmente legata alla serie Baywatch, andata in onda
tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta. Era infatti
solita guardarla da ragazza nella propria abitazione in India.
Quando seppe che si stavano svolgendo i casting per il film
ispirato alla serie, la Chopra fece di tutto pur di ottenere un
ruolo, cosa che infine avvenne.
Priyanka Chopra: il suo
patrimonio
2. È un’attrice molto
pagata. Grazie ai suoi numerosi successi internazionali,
come anche ai tanti ruoli da lei svolti in ambito cinematografico,
l’attrice è arrivata oggi a possedere un patrimonio stimato di
circa 50 milioni di dollari. Il suo salario medio è inoltre
stabilito a 10 milioni, il che la colloca tra le attrici meglio
pagate di Hollywood. I suoi numerosi progetti futuri non faranno
poi che far crescere ulteriormente tali cifre.
Priyanka Chopra: età e
altezza
1. Priyanka Chopra è nata a
Jamshedpur, in India, il 18 luglio 1982. L’attrice è alta
complessivamente 165 centimetri.
Francisce
Lawrence, regista di Constantine del 2005
con protagonista
Keanu Reeves, ha rivelato di aver parlato con la star
delle saghe di Matrix e John Wick
circa la possibilità di realizzare un sequel del
film basato sul personaggio dei fumetti DC. La pellicola
originale, basata sulla serie “Hellblazer” edita da Vertigo, è
stata il debutto alla regia di Lawrence, che in seguito diventerà
famoso per Io Sono
Leggenda con
Will Smith e, soprattutto, per la saga di Hunger
Games con
Jennifer Lawrence.
All’epoca dell’uscita del film, il
casting di Reeves non venne accolto particolarmente bene dai fan.
Inoltre, il film non era molto fedele al materiale originale, cosa
che fece indispettire ancora di più i puristi del fumetto.
Tuttavia, nel corso degli anni il film ed il lavoro di Reeves sono
stati ampiamente rivalutati, nonostante le palesi differenze
rispetto al materiale originale. Proprio all’inizio di questo mese
abbiamo appreso che J.J. Abrams sarebbe coinvolto nella
realizzazione di
un nuovo film ispirato al detective dell’occulto che dovrebbe
debuttare su HBO Max, ma al momento i dettagli sono piuttosto
scarsi.
Adesso, in una
recente intervista con SlashFilm,
Lawrence ha gettato benzina sul fuoco rivelando di aver parlato con
Reeves e con il produttore Akiva Goldsman circa la possibilità di
realizzare un sequel. Lawrence ha dichiarato che tutti e tre hanno
sempre voluto realizzare un sequel vietato ai minori, dal budget
ridotto. Il regista ha ammesso che ne hanno riparlato di recente:
considerato lo status di piccolo cult che il film ha
assunto negli ultimi anni, girare un sequel potrebbe rivelarsi una
mossa intelligente. Tuttavia, Lawrence ha ammesso che non sa
nemmeno chi possiede i diritti del personaggio al momento,
nonostante ritenga che sia assurdo che nessuno studio voglia
realizzare un nuovo film con Reeves coinvolto.
“Penso che tutti vorremmo
farlo. Quel film ha avuto abbastanza successo. Volevamo fare un
sequel più responsabile, magari vietato ai minori. Per responsabile
intendo dire che avremmo fatto un film che non sarebbe costato
tanto quanto l’originale, che pensavamo sarebbe stato vietato ai
minori di 13 anni. Abbiamo lavorato al sequel per un po’. Ne
abbiamo parlato anche di recente. È sempre stato nei nostri
pensieri perché amiamo tutti quel film. Inoltre, sapendo quanto è
stato apprezzato in seguito, sarebbe divertente da fare”, ha
dichiarato Francisce Lawrence.
Francis Lawrence su un possibile
sequel di Constantine: “Keanu Reeves e io ne abbiamo
parlato.”
“Keanu ed io ne abbiamo parlato
davvero”, ha continuato il regista. “Sfortunatamente, non
ricordo nemmeno chi detiene i diritti, e con tutti questi universi
condivisi che esistono ora, con Constantine che è un parte di
Vertigo ma anche una parte della DC, c’è sicuramente qualcuno che
avrà dei piani. Probabilmente diversi Constantine, o cose del
genere. Al momento, non abbiamo quel personaggio a nostra
disposizione per la tv o per il cinema, il che è un peccato. Ci
siamo informati. Penso che sia folle quando uno studio sa che Keanu
vorrebbe realizzare un altro film, che noi tutti vorremmo
realizzare un altro film, ed ha comunque degli altri piani. Vedremo
cosa succederà.”
Se non si ha mai avuto modo di
vedere un film con Francesco Pannofino, si avrà
però certamente avuto occasione di sentire la sua voce. Interprete
di celebri film e serie TV, egli è infatti anche un notissimo
doppiatore, che ha prestato la propria voce ad alcuni tra i più
noti interpreti statunitensi. Versatile e carismatico, Pannofino è
considerato uno dei migliori interpreti dell’attuale panorama
cinematografico, con numerosi successi dalla sua parte.
Ecco 10 cose che non sai di
Francesco Pannofino.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Francesco Pannofino: i suoi film,
le serie TV e il doppiaggio
9. Ha preso parte a note
produzioni televisive. Negli anni Pannofino non ha mancato
di perseguire anche una carriera televisiva, iniziata recitando in
serie come Cuore (2001), La squadra (2001),
Distretto di polizia (2005), Giovanni Falcone – L’uomo
che sfidò Cosa Nostra (2006), e Il generale Della
chiesa (2007). Il vero successo arriva però grazie alla serie
Boris, dove dal 2007 al 2010 ricopre il ruolo di René
Ferretti recitando accanto a Carolina Crescentini,Pietro
Sermonti e Paolo
Calabresi. Ha in seguito recitato in televisione anche
per titoli come Un caso di coscienza (2009-2010), Nero
Wolfe (2012), Adriano Olivetti – La forza di un sogno
(2013), Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana (2018)
ed Enrico Piaggio – Un sogno italiano (2019).
8. È un noto
doppiatore. Pannofino deve molta della sua popolarità
all’attività di doppiatore. Egli è infatti la voce ufficiale degli
attori Denzel Washington,
George Clooney,
Philip Seymour Hoffman e Kurt
Russell, ma tanti altri sono i celebri interpreti a
cui ha prestato la voce, come ad esempio Tom Hanks per il film Forrest
Gump. Ha inoltre partecipato al doppiaggio di numerosi
film d’animazione come Fantastic Mr. Fox e Klaus,
ma anche di serie televisive, cartoni animati e videogiochi. Ad
oggi è una delle voci più note e apprezzate del doppiaggio
italiano.
Francesco Pannofino: gli
audiolibri
7. Ha registrato le sue
letture di celebri libri. Attività particolarmente
apprezzata dall’attore è anche quella della registrazione di
audiolibri. Egli è infatti noto per le sue letture di alcuni dei
romanzi dedicati al detective Sherlock Holmes come Sherlock
Holmes e i cinque semi d’arancio e Sherlock Holmes e
l’uomo dal labbro spaccato. In particolare, è noto per aver
realizzato audiolibri dell’intera saga di Harry Potter, compresi
Il Quidditch attraverso i secoli e Gli animali
fantastici: dove trovarli.
Francesco Pannofino in Boris
6. Ama profondamente il suo
personaggio. Il personaggio più famoso interpretato
dall’attore è quello di René Ferretti nella serie Boris.
Questi è il regista di una scalmanata troupe intenta a dar vita
alle riprese di una soap opera di dubbio gusto intitolata Gli
occhi del cuore. Pannofino ha sempre dichiarato di aver molto
a cuore il ruolo, definendolo un incontro felice tra attore e
personaggio. Più volte ha espresso il suo desiderio di poterlo
riprendere in una quarta stagione della serie.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Francesco Pannofino è tifoso della
Lazio
5. È appassionato di
calcio. Pur affermando di non essere un fanatico del
calcio, Pannofino non ha mai nascosto la sua passione per tale
sport, nata durante il periodo in cui lavorava allo stadio come
“bibitaro”. In particolare, l’attore è un grande tifoso della
Lazio, e squadra da lui tifata sin dal 1974, anno dello scudetto.
La possibilità di essere presente per lavoro durante alcune delle
loro partite gli fece sviluppare un naturale legame con tale
squadra, da lui ancora oggi sostenuta, senza però gli estremismi da
lui mal sopportati.
Francesco Pannofino è su
Instagram
4. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 41,7 mila persone. All’interno
di questo Pannofino è solito condividere immagini e video relative
ai suoi lavori da interprete o doppiatore, svelando retroscena
curiosità. Non mancano però anche immagini legate alla sua
quotidianità, con momenti di svago in compagnia di amici o
colleghi. Tramite il proprio profilo l’attore è poi solito
sostenere alcune cause sociali da lui ritenute importanti.
Francesco Pannofino: la laurea
3. Non ha mai completato gli
studi. Durante un’intervista l’attore ha affermato di non
essersi mai laureato, ma di essersi iscritto all’Università per
poter evitare la leva militare. Qui sostenne tre esami, grazie ai
quali poté rimandare di circa un anno il suo coinvolgimento nelle
forze armate. Decise però poi di lasciare gli studi e svolgere il
suo periodo di leva, terminato il quale iniziò a dedicarsi alla
carriera di interprete e doppiatore.
Francesco Pannofino: moglie e
figlio
2. È sposato con
un’attrice. Pannofino è sposato con Emanuela
Rossi, anche lei celebre come attrice ma ancor più come
doppiatrice. È infatti la voce italiana delle attrici Michelle
Pfeiffer e Emma
Thompson. I due si conoscono durante la loro attività
di doppiaggio, e dalla loro unione nasce il figlio Andrea. La
coppia si separa nel 2006, per poi però tornare insieme e sposarsi
nel 2011. Per mantenere un loro equilibrio, tuttavia, hanno deciso
di vivere in case separate, come dichiarato dallo stesso
Pannofino.
Francesco Pannofino: età e
altezza
1. Francesco Pannofino è
nato a Pieve di Teco, in provincia di Imperia, in Liguria,
il 14 novembre del 1958. L’attore è alto complessivamente 173
centimetri.
Mentre aspettiamo, alquanto
impazientemente, di poter dare una prima occhiata all’attesissimo
Dune (rumor
non confermati vogliono che il primo trailer del film debutterà in
occasione del Comic-Con@Home), sembra che Denis
Villeneuve e il suo team si stiano preparando per
tornare sul set in vista delle riprese aggiuntive.
Di recente
Oscar Isaac – che nel film interpreterà il Duca
Leto Atreides –
aveva rivelato che i reshoot del film erano stati programmati
per metà Agosto. Adesso Rebecca
Ferguson – interprete di Lady Jessica – ha confermato
via Instagram
che presto tornerà a Budapest, in Ungheria, per “immergersi”
nuovamente nel mondo deserto di Arrakis.
Per chi non fosse avvezzo
all’universo di Dune,
Lady Jessica è la moglie del Duca Leto Atreides (intepretato da
Isaac) e la madre di suo figlio Paul (interpretato da
Timothée
Chalamet). Jessica è anche un membro
dell’organizzazione Bene Gesserit, e possiede abilità estremamente
potenti.
Quando vedremo il primo trailer di Dune
Di recente abbiamo appreso che il
primo trailer ufficiale di Dune
dovrebbe essere ufficialmente presentato in occasione del
Comic-Con@Home, che si svolgerà tra il 22 e il 26 luglio.
Successivamente, il trailer dovrebbe essere associato alle copie
statunitense di Tenet, il nuovo
film di Christopher Nolan in arrivo nelle sale il 3
agosto.
In una lunga intervista rilasciata
ad
Observer, David Hayter, sceneggiatore di
X-Men e di X-Men 2, ha rivelato alcuni dettagli inediti
circa la lavorazione del primo film e le tribolazioni che il team
creativo ha dovuto affrontare per portare la squadra mutante sul
grande schermo. Con la Fox che era molto attenta a non sforare il
budget, dal film sono state eliminate diverse sequenze, come una
scena d’azione ambientata nella Danger Room, una scena in cui
Wolverine combatte contro Magneto in cima ad una serie di autobus
in movimento, e una scena iniziale in cui Iceman avrebbe dovuto
congelare un’intera stanza piena di gente.
“Abbiamo dovuto far breccia sui
fan dei fumetti, ma abbiamo anche dovuto abbracciare gli altri
spettatori”, ha spiegato Hayter in riferimento ai costumi
originali dei supereroi che non sono finiti nella versione
cinematografica. “Abbiamo anche fatto una battuta sulle tute in
spandex giallo, perché sapevamo cosa volevano i fan. Ma per
giustificare un budget di 75 milioni di dollari, abbiamo dovuto
ampliare alcune cose in modo da poter gettare le basi sia per gli
amanti dei fumetti che per gli amanti dei film in
generale.”
Prima dell’inizio
delle riprese, lo studio era impegnato nella ricerca del cast, ma
ciò che nessuno si aspettava era che molti erano interessati ad
ottenere un ruolo nel film. “Ho molti ricordi affettuosi di
persone che sono venute e che hanno chiesto di voler essere nel
film”, ha ricordato il produttore esecutivo Ralph
Winter. “Michael Jackson era un grande fan dei fumetti
e voleva interpretare Charles Xavier. Shaquille O’Neal si presentò
negli uffici e voleva interpretare Forge, che però non era previsto
nel film.”
Charlize Theron ha rifiutato il ruolo di Jean Grey in
X-Men
Il regista Bryan
Singer e Hayter volarono a Vancouver per offrire a
Charlize Theron il ruolo di Jean Gray, ma
l’attrice rifiutò, mentre Terrence Stamp ha
insistito per interpretare Charles Xavier: “Patrick Stewart non voleva interpretare Charles Xavier. Ci è
voluto molto tempo per convincerlo”,ha
spiegato Hayter.“Terence Stamp mi ha
detto: ‘Sai perché Patrick non vuole farlo? A causa della sedia.
Non vuole rimanere bloccato su una sedia. A me invece non dispiace.
In effetti, ho anche un bell’aspetto da calvo’. Ogni giorno ero
sorpreso dalle facce che venivamo da me. Ad esempio, una volta
trovai Mariah Carey seduta nel mio ufficio che voleva parlare con
Bryan circa la possibilità di interpretare Tempesta, o qualcosa del
genere. Quindi è sempre scioccante.”
In base alla rivelazioni di
David Hayter, è quasi assurdo pensare a ciò che la
saga di X-Men sarebbe potuta essere. Ad ogni modo, ciò
che è accaduto con il franchise alla fine degli anni ’90 è indice
di quanto i mutanti siano amatissimi anche dalla stessa industria;
quindi, i Marvel Studios non dovrebbero avere
grosse difficoltà a trovare dei nuovi interpreti per questi iconici
personaggi.
Rob Liefeld, creatore del personaggio di
Deadpool,
è tornato a parlare del futuro del Mercenario Chiacchierone sul
grande schermo. Non sappiamo quanto Liefeld sia stato
effettivamente coinvolto nel processo di realizzazione dei due film
della Fox, ma le dichiarazioni che il fumettista ha rilasciato nel
corso degli ultimi mesi lasciano presupporre che abbia giocato un
ruolo fondamentale nel processo creativo.
Intervistato da
Collider, Liefeld ha parlato del tanto agognato Deadpool
3, rivelando di essere consapevole che un terzo film
con protagonista Wade Wilson – ora che la Fox è stata acquistata
dalla Disney – potrebbe non vedere mai la luce: “Sapete cosa?
Potrebbe non esserci un altro Deadpool, e a me andrebbe bene
così”, ha spiegato il fumettista. “Devo convivere con il
fatto di aver già avuto due esperienze straordinarie, due film di
cui sono estremamente orgoglioso. Adoro il fatto di conoscere tutti
in quei film. Adoro Ryan Reynolds, adoro Josh Brolin, adoro Zazie
Beets, adoro David Leitch, adoro Tim Miller. Li adoro
tutti.”
“Il lavoro che hanno fatto è
stato fantastico”, ha aggiunto. “Quei film sono qui per
resistere alla prova del tempo. Nel mondo in cui viviamo, nulla è
garantito. E ci vuole molto per fare un film”. Liefeld ha poi
spiegato perché ritiene che il personaggio di
Cable interpretato da
Josh Brolin in Deadpool
2 meriti il suo spin-off: “Può esistere
indipendentemente da Deadpool, in un batter d’occhio. È così da
anni. Se Deadpool è stato in circa 330 fumetti, Cable è stato in
circa 520. Sì, ho contato! Durante la lavorazione di Deadpool 2,
sia durante la pre-produzione che durante la post-produzione, mi
sono avvicinato molto a Josh. Ed era molto entusiasta all’idea di
esplorare Cable in possibili sequel.”
Cosa ha in serbo il futuro per il
personaggio di Deadpool?
Durante l’intervista, Rob Liefeld ha anche parlato del film dedicato
alla X-Force che non è mai stato realizzato e che,
a quanto pare, era proprio incentrato sul personaggio di Cable.
Soltanto il tempo ci dirà cosa il futuro ha in serbo per il
personaggio di Deadpool, anche se non è un segreto che
Ryan Reynolds abbia incontrato il presidente dei
Marvel StudiosKevin Feige, presumibilmente per discutere
proprio del futuro del personaggio.
After 2 esce nei cinema italiani il 2
settembre, sequel della saga bestseller di Anna
Todd. Diretto da Roger Kumble e con
Josephine
Langford,Hero Fiennes Tiffin,e Dylan
Sprouse, un’esclusiva per l’Italia LEONE
FILM GROUP in collaborazione con RAI CINEMA.
Dopo il successo del
primo film, che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al
box office italiano, il 2 settembre arriva nei cinema AFTER 2, sequel basato sul secondo capitolo
dei romanzi best seller di Anna Todd, con protagonisti Josephine
Langford (Tessa Young) e Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).
Riuscirà l’amore a
cancellare il passato? AFTER è la
fortunata saga di libri di Anna Todd, nata online da una
fanfiction, divenuta in poco tempo un impressionante fenomeno
letterario young adult. La saga AFTER è stata pubblicata
successivamente in 30 paesi in tutto il mondo, e in Italia ha
venduto 1.6 milioni di copie (Sperling& Kupfer).
Netflix ha diffuso il trailer di
Project
Power, il film originale Netflix in arrivo questa
estate e diretto da Henry Joost & Ariel
Schulman. protagonisti del film un cast d’eccezione
composto da
Jamie Foxx,
Joseph Gordon-Levitt, Dominique Fishback,
Rodrigo Santoro, Colson Baker, Allen Maldonado, con
Amy Landecker e Courtney B.
Vance.
Project
Power arriverà su Netflix il 14 agosto, in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo.
Project Power,
la trama
Per le strade di New
Orleans comincia a diffondersi la voce di una misteriosa nuova
pillola che scatena superpoteri diversi a seconda di chi la prende.
Il problema? Non sai cosa succederà finché non la prendi. Mentre
alcuni sviluppano una pelle antiproiettile, il dono
dell’invisibilità o una forza sovrumana, per altri la reazione è
letale. Quando la pillola provoca un pericoloso aumento della
criminalità in città, un poliziotto locale (Joseph Gordon-Levitt)
si allea con una giovane spacciatrice (Dominique Fishback) e un ex
soldato motivato da una vendetta segreta (Jamie Foxx) per
combattere il potere ad armi pari, prendendo la pillola nella
speranza di riuscire a trovarne e a fermarne gli inventori.
Gli amanti delle serie tv e in
particolar modo delle comedy hanno già da tempo imparato a
conoscere e amare Max Greenfield. C’è chi lo
ricorda per famose ‘comparsate’ in tv o piccoli ruoli sul grande
schermo e chi invece si è fatto stregare dal suo Schmidt
nella serie New Girl. Ma voi quanto ne sapete
realmente di Max?
Venite a scoprire con noi tutto
quello che c’è da sapere su Max Greenfield.
Max Greenfield serie tv: l’inizio
di una fulgida carriera
10. Trasferitosi da
ragazzo da New York a Los Angelese, Max Greenfield ha cominciato la
sua carriera un po’ come tutte le star, una ‘comparsata’ alla
volta. La sua scalata verso il successo è quindi cominciata sul
piccolo schermo quando nel lontano 1999 ottiene il primo ingaggio
per un solo episodio nella serie Undressed. Grazie
al suo talento e al suo viso che buca lo schermo, a quel lavoro ne
seguirono molti altri.
Dopo aver lavorato in Boston
Public (2002), Max approda incredibilmente sul set di
Una Mamma per Amica.
Max Greenfield in Una Mamma per
Amica
Max Greenfield in “Una Mamma Per Amica”
9. Tra i suoi tanti
piccoli ruoli in tv, quello sul set della serie Una Mamma per
Amica (2003) resta il più importante. Greenfield è
riuscito a utilizzare quell’esperienza come trampolino di lancio;
dopo Gilmore Girls, infatti, la sua carriera ha preso il volo.
Per coloro che non lo ricordano,
l’episodio in questione è il quarto della quarta stagione, dal
titolo “Il Matrimonio di Dean”. In questa puntata Rory
(Alexis
Bledel) torna a casa da Yale per un weekend di
completo relax. Tuttavia incontra Dean (Jared
Padalecki), suo ex prossimo alle nozze, che la invita
al suo imminente matrimonio che si terrà nella piazza della città
proprio durante il weekend.
Nell’episodio in questione, Max
Greenfield interpreta Lucas, uno degli amici di Dean che
accompagnano lo sposo in giro a bere per il suo addio al celibato.
I ragazzi tuttavia finiscono nel locale di Luke (Scott
Patterson), alquanto infastidito da questa incursione non
autorizzata proprio in orario di chiusura.
Max Greenfield in The O.C.
Max Greenfield in “The O.C.”
8. Nel corso degli
anni, The. O.C. è diventata una vera e proprio
serie cult. Quando venne trasmessa la prima stagione nell’ormai
lontano 2003, gli adolescenti (e non) di tutto il mondo impazzirono
letteralmente per i personaggi di Orange County e per i loro
microcosmo fatto di glamour, segreti e tragedie.
Max Greenfield ha preso parte alla
serie nel 2007, comparendo nel tredicesimo episodio della quarta
stagione, dal titolo “La Forza del Destino”. In questo
episodio Ryan (Benjamin
McKenzie) riprende i contatti con suo padre, con
l’aiuto di Taylor (Autumn Reeser) mentre le altre
coppiette di O.C. si preparano a festeggiare San Valentino. Seth
(Adam
Brody) e Summer (Rachel Bilson)
decidono di consultare una cartomante per conoscere il loro futuro
come coppia e sapere se sono fatti l’una per l’altro. Nel frattempo
però Kirsten (Kelly Rowan) è tormentata dai sensi
di colpa e da un segreto, riguardante Jimmy Cooper (Tate
Donovan), che continua a ossessionarla.
I tormenti interiori di Kirsten sono
accompagnati nella serie da diversi flashback che in questo
particolare episodio coinvolgono Max Greenfield. L’attore infatti
interpreta un giovane Sandy Cohen, la cui versione adulta è invece
interpreta da Peter Gallagher.
Max Greenfield in Veronica
Mars
Max Greenfield in “Veronica Mars”
7. Dopo le tante
comparsate in serie tv anche molto importanti, finalmente per Max
Greenfield arriva un ingaggio a lunga scadenza. Nel 2005 viene,
infatti, scelto per un ruolo secondario in Veronica
Mars, celebre serie tv creata da Rob
Thomas. Max comparirà in un arco di ben undici episodi, in
onda dal 2005 al 2007, e interpreterà l’agente di polizia
Leo D’Amato.
Nel corso degli episodi, Leo aiuterà
Veronica (Kristen
Bell) ad accedere a prove e documenti riservati della
polizia e a dimenticare i suoi ex Duncan (Teddy
Dunn) e Logan (Jason Dohring).
Nel 2019, con l’uscita a sorpresa
della quarta stagione
di Veronica Mars, Greenfield è tornato sul set a
interpretare Leo per tre episodi.
Max Greenfield in Ugly Betty
Max Greenfield in “Ugly Betty”
6. Una volta
terminato il suo lavoro sul set di Veronica Mars. Max ottiene un
nuovo ingaggio anche in questo caso per un ruolo minore ma per un
numero maggiore di episodi. Nel 2007, infatti, lo vediamo comparire
per la prima volta sul set della serie Ugly Betty.
A cavallo tra il 2007 e il 2008, Greenfield sarà in un arco di ben
otto episodi e interpreterà il ruolo di Nick
Pepper, assistente di Alexis Meade (Elizabeth Penn
Payne), un personaggio cattivo, calcolatore e arrivista,
che farebbe di tutto pur di arrivare in vetta.
Max Greenfield fa il suo debutto
nella serie nel nono episodio della terza stagione e fin da subito
è chiaro agli spettatori che il suo personaggio sarà l’ennesimo
antagonista della povera Betty (America
Ferrera).
Ma per Max Ugly Betty
non è stato di certo un punto d’arrivo. L’attore negli anni
seguenti ha infatti preso parte a tantissime serie tv come
Greek (2008), Melrose Place
(2009), Avvocati a New York (2009),
Castle (2010), Lie to Me (2020),
No Ordinary Family (2010),
Undercovers (2010), Hot in
Cleveland (2011 e 2014) e Happy Endings
(2011).
Max Greenfield in New
Girl: un successo senza precedenti
Max Greenfield in “New Girl”
5.
Dopo aver sempre interpretato ruoli minori, finalmente per Max
arriva il primo vero ingaggio importante che cambierà per sempre la
sua vita e carriera nel mondo dello spettacolo. Nel 2011 viene
scelto per interpretare Schmidt nella nuovissima
serie della Fox dal titolo New Girl.
La serie, una comedy in
piena regola, segue le peripezie di Jess (Zooey
Deschanel) una ragazza un po’ matta e fuori dalle righe
che, dopo una brutta rottura sentimentale, alla soglia dei
trent’anni, deve rimettere in piedi la sua vita. In cerca di un
posto dove vivere, risponde all’annuncio di una stanza disponibile
e finisce in un loft abitato da tre ragazzi, Nick (Jake
Johnson), Winston (Lamorne Morris) e
Schmidt. Il primo lavora come barista, Winston invece è un ex
giocatore di basket decaduto e Schmidt, beh, è davvero uno
‘sciupafemmine’.
Nonostante l’imbarazzo
iniziale, Jess si trasferisce in casa dei ragazzi e per loro
comincia una convivenza a dir poco improbabile. Jess è imbranata,
pasticciona ed emotivamente instabile eppure, nonostante i suoi
difetti, i tre coinquilini si affezionano subito a lei, cercando di
guidarla non sempre verso la strada più giusta.
La serie è andata per
ben sette stagioni, dal 2011 al 2018 per un totale di 146
episodi.
Max Greenfield nel film “La Grande Scommessa”
Fonte: IMDB
4. La
carriera di Max Greenfield è particolarmente legata al mondo della
televisione, tuttavia l’attore, negli anni, è riuscito a
intrufolarsi anche sul grande schermo partecipando a diverse
produzione hollywoodiane anche molto importanti.
Il suo primo ruolo per
il cinema risale al 2004 con il film Cross Bronx,
diretto da Larry Golin. Negli anni successivi lo vediamo in
Pazzo Pranzo di Famiglia (2005) e in They
Came Together (2014). Nel 2014 Greenfield torna a vestire
i panni dell’agente Leo D’Amato in Veronica Mars –
Il Film, diretto come sempre da Rob
Thomas – autore anche della serie tv – e andato in onda su
Hulu.
Al film di Veronica
Mars sono seguiti About Alex (2014), Hello
My Name is Doris (2015) e La Grande
Scommessa (2015), diretto da Adam
McKay e con protagonista Christian Bale. Successivamente
partecipa come doppiatore al film d’animazione L’era
Glaciale – In Rotta di Collisione prestando la sua voce a
un piccolo e stravagante dakotaraptor. Dal 2017 al 2020 lo vediamo
in Il castello di Vetro (2017), La
Fratellanza (2017), A Futile and Stupid
Gesture (2018), What Men
Want (2019) e Una Donna Promettente
(2020).
Max Greenfield
curiosità
3.
Forse pochi sanno o ricordano che nel 2015 Max ha girato uno spot
per McDonald pubblicizzando tre nuovi hamburger in
edizione limitata, i Sirloi Thirs Pound Burgers. Ecco il
video dello spot…
2.
L’attore, a differenza di moltissime star del cinema e della
televisione, è molto devoto alla sua famiglia. Per Max
Greenfield moglie e figli hanno la priorità assoluta.
Sposato da più di dieci anni con Tess Sanchez, i
due sono ormai genitori di due splendidi figli,
Lily e Ozzie.
All’epoca della
chiusura della serie New Girl, Max dichiarò in un’intervista di non
avere piani già predefiniti per il futuro; il suo desiderio più
grande era quello di poter passare più tempo con la sua famiglia e
occuparsi dei figli. “Fare il padre è il mio lavoro
preferito” [fonte: ETOnline]
1. Max
è forse una delle poche celebrità che ama i social e spessissimo
condivide stralci della sua quotidianità sul suo profilo
Instagram. Greenfield è, inoltre, un fanatico di
Twitter; è forse il social dov’è maggiormente
attivo e dove ama scrivere un po’ a flusso di coscienza tutto ciò
che pensa. Dalla vita privata a quella professionale, dalle
preferenze politiche a quelle legate al mondo dell’intrattenimento,
per Max Greenfield c’è sempre una buona ragione per twittare.
Restate quindi connessi
e seguite i suoi account ufficiali Instagram e
Twitter.
Ted
Lasso è l’annunciata serie tv AppleTv+ creata
da Bill Lawrence e Jason Sudeikis, ed è una continuazione del
personaggio interpretato da Sudeikis.
Ted
Lasso, la nuova serie originale di commedie di
Jason Sudeikis e Bill
Lawrence sarà presentata in anteprima mondiale su
Apple TV +, insieme a una serie di film e serie
originali acclamati e premiati, venerdì, agosto 14.
Ted Lasso: la trama e il cast
Sudeikis interpreta Ted
Lasso, un allenatore di football universitario del Kansas che è
stato ingaggiato per allenare una squadra di calcio professionista
in Inghilterra, nonostante non abbia esperienza di allenatore di
calcio.
In protagonisti sono Jason Sudeikis nel ruolo di Ted Lasso,
Stephen Manas nel ruolo di Richard Montlaur,
Colin Blyth come il fotografo, Brendan
Hunt nei panni del Coach Beard, Hannah
Waddingham nel ruolo di Rebeca, Bronson Webb come Bronson
Webb e Lampros Kalfuntzos come fotografo di stampa.
Oltre a recitare, Sudeikis è
produttore esecutivo, insieme a Lawrence (“Scrubs”) attraverso la
sua Doozer Productions, in associazione con Warner Bros. Television
e Universal Television, una divisione di NBCUniversal
Content. Jeff Ingold di Doozer è anche produttore esecutivo
con Liza Katzer come coproduttore esecutivo. La serie è stata
sviluppata da Sudeikis, Lawrence, Joe Kelly e Brendan Hunt e si
basa sul formato e sui personaggi preesistenti di NBC Sports.
“Ted Lasso” si unisce alla tanto
attesa serie Apple Original, che presto sarà presentata in
anteprima, tra cui le docuserie “Dear…”, del vincitore dell’Emmy e
del Peabody Award RJ Cutler; “Little Voice”, una storia fresca
e intensamente romantica del pluripremiato team di JJ Abrams, Sara
Bareilles e Jessie Nelson; documentario “Dads” del regista
Bryce Dallas Howard; “Greatness Code”, una nuova docuserie che
mette in luce storie non raccontate dei più grandi atleti del
mondo; così come serie originali pluripremiate e di successo
ora in streaming su Apple TV + tra cui “Defending Jacob”, “Mythic
Quest: Raven’s Banquet” e le serie nominate ai Golden Globe e
Critics Choice e SAG Award “The Morning Show”; così come
“Central Park” del vincitore dell’Emmy Award Loren Bouchard insieme
al vincitore del “Frozen” Grammy Josh Gad e il vincitore dell’Emmy
Nora Smith.
Secondo un rumor che circola ormai
da diverso tempo, Matt Reeves starebbe pensando ad una vera
e proprio nuova trilogia dedicata all’Uomo Pipistrello, con
l’attesissimo The
Batman che dovrebbe rappresentare il primo tassello di
questo ambizioso progetto. Probabilmente tutto dipenderà dal
successo del film con Robert Pattinson al box office mondiale,
ma in attesa di una conferma ufficiale circa gli effetti piani
della Warner Bros.,
The Direct ha raccolto 11 iconici villain che potrebbero
apparire nell’ipotetica trilogia immaginata da Reeves, proprio
sulla scia dei tanti supercriminali che vedremo già nel film in
arrivo al cinema il prossimo anno:
Zsasz
Victor Zsasz è uno dei
residenti più famosi e frequenti dell’Arkham Asylum. Il suo tratto
distintivo sono i segni che si incide sulla pelle per ogni vittima
che uccide. Perché uccide? Probabilmente per liberare le persone
dall’inutilità delle loro esistenza… gesto che apparentemente dà un
senso alla sua.
Il personaggio è già apparso nel
DCEU nel recente
Birds of Prey, come braccio destro di Roman Sionis/Black
Mask. Per questo sembra improbabile che il personaggio possa
tornare così presto sul grande schermo. Eppure, i rumor
suggeriscono che i film dedicati a Batman di Reeves faranno parte
di un universo a sé stante, quindi non è escluso che Victor possa
tornare, magari interpretato da un altro attore.
Hugo Strange
Medico altamente
intelligente, ossessionato dalla chimica e dalla biologia, Hugo
Strange è passato da psicologo dell’Arkham Asylum a sperimentatore
su prigionieri con stimolanti artificiali e sostanze chimiche che
alterano la mente. È anche uno dei pochi cattivi a sapere che
l’alter ego di Batman è in realtà Bruce Wayne.
Strange è già stato visto sullo
schermo nella serie Gotham e nei film d’animazione targati
DC, ma ha anche ricoperto il ruolo di antagonista principale nel
videogioco “Arkham City”. Con The
Batman che dovrebbe concentrarsi maggiormente
sull’intelligenza e sulle abilità investigative del Cavaliere
Oscuro, Strange potrebbe essere un degno nemico per il Crociato di
Gotham.
La Corte dei Gufi
Un gruppo poco conosciuto
che non è stato esplorato in nessuna delle precedenti versioni
destinate al grande schermo di Batman è la Corte dei Gufi. Come
ogni cospirazioni che si rispetti, anche la Corte è una società
segreta formata dai ricchi e potenti di Gotham, risalente all’era
coloniale.
I Talon sono parte
integrante della Corte dei Guf. Sono un gruppo di assassini che
hanno giurato fedeltà alla Corte e svolgono azioni per conto loro.
I Talon sono geneticamente modificati e altamente qualificati, il
che li rende difficili da uccidere, con la Corte ha persino
sviluppato un siero per riportarli indietro dai morti. Una losca
organizzazione segreta potrebbe essere il perfetto antagonista
investigativo di cui il nuovo Batman avrebbe bisogno.
Deadshot
Deadshot ha avuto diverse
iterazioni sullo schermo nella storia della DC, tra cui
Smallville e l’Arrowverse, insieme al più celebre
ritratto di
Will Smith in Suicide
Squad. Se The Batman sarà reso canonico ancora
deve essere confermato, quindi è possibile che Deadshot possa
subire un recasting per l’ipotetica nuova trilogia.
Deadshot è noto per la sua abilità
con il fucile da cecchino, cosa che lo rende uno degli assassini
più pericolosi. Nonostante ciò, Deadshot non è un cattivo ben
definito ed è spesso ritratto come un antieroe, in particolare
quando le sue motivazioni dipendono dalla sua famiglia. La sua
ambiguità morale e la mancanza di lealtà fanno di Deadshot un
avversario sicuramente interessante per Batman.
Due Facce
Uno dei villain più tragici
dell’universo DC, una volta Harvey Dent era una volta, nonché
procuratore distrettuale di Gotham prima di diventare Due Facce.
Dopo un tragico incidente che gli ha deturpato metà del viso, è
diventato folle supercriminale ossessionato dal caso e dal destino.
La sua identità dissociativa e i suoi disordini bipolari
sottolineano quanto le sue personalità siano letteralmente divise a
metà tra bene e male.
A volte è razionale, altre volte è
spietato. È stata la connessione personale di Due Facce con Batman
a renderlo uno degli avversari più temibili per il Cavaliere
Oscuro. Avendo lavorato insieme per consegnare i criminali alla
giustizia, la svolta di Harvey Dent contro Batman rende ancora più
difficile per l’eroe combattere qualcuno che una volta conosceva
come un essere umano ammirevole. Anche se Due Facce non è stato
annunciato per il nuovo film The
Batman, alcuni sostengono che in realtà, dietro
il misterioso personaggio di
Peter Sarsgaard, tale Gil Colson, potrebbe celarsi proprio Due
Facce.
Bane
Dopo che Bane è diventato
famoso grazie al borbottante ritratto di
Tom Hardy ne
Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, potrebbe essere arrivato
il momento di rivedere il mostruoso villain al cinema. Bane è uno
dei personaggi più stravaganti della DC, che acquisisce la maggior
parte del suo potere ed il suo enorme aspetto da una sostanza
chimica nota come Venom.
Molti fanno passare Bane come un
delinquente grazie alle sue enormi dimensioni e alla sua forza, ma
in realtà è molto intelligente e anche strategico. A causa della
sua propensione all’omicidio, è stato in grado di salire con
successo la scala del potere in prigione e scappare più volte. Bane
è famoso per aver rotto la schiena di Batman nell’arco narrativo di
“Knightfall”, ripreso anche ne
Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno. Secondo alcuni
voci, uno spin-off su Bane sarebbe in lavorazione, ma è anche
probabile che possa apparire nella trilogia di Reeves.
Spaventapasseri
Spaventapasseri è uno dei
cattivi dell’universo di Batman più usati, probabilmente perché la
sua arma caratteristica della tossina della paura costituisce un
eccellente espediente narrativo. È stato il primo cattivo ad
apparire in Batman
Begins di Christopher
Nolan, ha assunto il ruolo di antagonista principale in
“Arkham Knight” e si dice che apparirà anche nella
prossima stagione di Batwoman.
Da bambino Bruce Wayne temeva i
pipistrelli: lo spaventapasseri è quindi il cattivo perfetto per
riflettere questa paura, che sicuramente userebbe per manipolare il
suo nemico. I suoi archi narrativi nei fumetti hanno portato ad
alcune delle trame Batman più contorte di sempre, lasciando un
sacco di potenziale inutilizzato per una prossima eventuale
apparizione al cinema.
Hush
Hush è senza dubbio
uno dei cattivi più inquietanti nell’universo DC. Crescendo, Tommy
Elliott è stato lo specchio di Bruce Wayne: entrambi nati in
famiglie ricche, altamente intelligenti e migliori amici. Dopo che
un tentativo di uccidere i suoi genitori ed ereditare la loro
fortuna è andato storto, Tommy ha iniziato ad invidiare Bruce per
aver vissuto la vita che sognava. Tommy è comunque diventato un
eccellente chirurgo, ma le sue profonde tendenze sociopatiche e
l’odio innato per il suo amico d’infanzia lo hanno portato a
trasformarsi nell’alter ego Hush, con bende attorno al viso per
mascherare la sua vera identità.
La sua ossessione per Bruce Wayne lo
ha portato ad eseguire un intervento di chirurgia plastica sul suo
viso per replicare perfettamente quello di Wayne. Hush è apparso in
tv nelle serie Gotham e Batwoman, ma è anche
apparso in un film d’animazione DC dedicato alla sua iconica
storia. Molti hanno aspettato che all’arco narrativo di Hush venga
resa giustizia in un live-action, quindi far scontrare Bruce Wayne
con il suo amico d’infanzia nella versione di Batman di Reeves
potrebbe essere l’occasione giusta per farlo.
Deathstroke
Deathstroke era un soldato
a cui erano state potenziate forza, velocità e cure rigenerative
grazie ad un siero sperimentale che l’esercito stava usando per
cercare di creare un esercito metaumano. Non sappiamo quanto
probabilità ci sia che Deathstroke faccia il suo debutto nel DCEU
dopo la scena post-credits di Justice
League, che mostrava
Joe Manganiello nei panni del personaggio che si incontrava con
Lex Luthor.
Manganiello doveva apparire in
The
Batman quando il progetto era ancora nella mani di
Ben Affleck,
ma dopo che Reeves è salito a bordo e ha riscritto la
sceneggiatura, il ruolo di Deathstroke è stato eliminato. Sarebbe
un peccato non vedere mai il Deathstroke di Manganiello, dal
momento che ci sarebbero diverse opportunità per il personaggio di
affrontare l’incarnazione del Cavaliere Oscuro ad opera di
Robert Pattinson.
Poison Ivy
Poison Ivy è uno dei nemici
più famosi di Batman, quindi è difficile credere che non sia mai
più stata vista in un film sull’Uomo Pipistrello da quando Uma
Thurman ha interpretato il ruolo in
Batman & Robin. Il personaggio è apparso più volte
nell’universo animato della DC, più recentemente nella serie
Harley Quinn, ma il suo ritorno sul grande schermo è
atteso da tempo.
A lungo si è parlato della
possibilità di un sequel di
Birds of Prey incentrato sulla relazione tra Harley e
Ivy, mentre nulla abbia più saputo sul tanto agognato Gotham City
Sirens. Ciò significa che la prossima apparizione di
Poison Ivy potrebbe anche essere nell’eventuale trilogia di Reeves.
Un approccio più realistico al personaggio potrebbe presentarla
come una specie di eco-terrorista/guerriera che sfrutta le sue
abilità con le piante tossiche come armi per avvelenare i suoi
nemici.
Joker
Batman e il Joker hanno
rappresentato i lati opposti della stessa medaglia dal primo film
di Tim Burton del 1989. Il Clown Principe del Crimine è stato
interpretato da oltre 20 attori diversi, i più famosi dei quali
includono Jack Nicholson, Mark Hamill, Heath Ledger e Joaquin
Phoenix. Gli ultimi due hanno anche ricevuto Oscar per le loro
performance.
Il Joker vive senza regole, i suoi
crimini sono progettati per incitare l’anarchia senza rimorsi.
Quindi quando incontra Batman che vive secondo le regole di un
vigilante, il Joker diventa ossessionato dallo spingere l’eroe ad
infrangere il proprio codice morale. La storia di origine nel film
Joker del 2019 è stata un successo clamoroso. Un seguito
logico sarebbe sfruttare la run “Una Morte in Famiglia”,
in cui Joker rapisce e tortura il giovane assistente di Batman,
Robin. Ci sono già voci secondo cui è in corso un recasting per un
nuovo Joker nella trilogia di Reeves.
La Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema compie 55 anni e per la sua 56esima
edizione, diretta da Pedro Armocida, a Pesaro dal
22 al 29 agosto 2020, sta preparando un programma che coniugherà il
suo passato stupefacente al futuro del nuovo cinema.
Oggi viene
svelato il manifesto, la cui illustrazione è stata affidata a
Virginia Mori, che così spiega l’idea per la sua narrazione
“Nouvelle vague”: «Il mare racchiuso nella montatura di
occhiali tipici anni ’70, a ricordare maestri quali Pasolini o
Godard, che con il loro cinema hanno stravolto e rivoluzionato il
concetto di visione, un’onda come riferimento ai cambiamenti e
movimenti intesi come trasformazioni in cui inevitabilmente
qualcosa si perde, creando comunque lo spazio per scoprire nuovi
eventi. Il volto verso l’alto a ricordare di non limitare lo
sguardo solo alla nostra altezza e coltivare
l’immaginazione».
E aggiunge:
«Ho vissuto la mia infanzia nel centro storico di Pesaro e sin
da quando ero bambina ho vissuto la Mostra Internazionale del nuovo
Cinema e le sue sale buie come una magia e come un piccolo rifugio
dalla luce accecante estiva di una città di mare, entravo in quelle
sale spesso senza conoscere il programma, sempre fiduciosa che
avrei imparato qualcosa di nuovo e così è sempre stato».
L’elaborazione
grafica del manifesto è a cura di COMMUNICATION LAB – Pesaro.
Virginia
Mori nasce a Cattolica nel 1981. Vive e lavora tra Pesaro e
Milano. Si perfeziona in Illustrazione e Animazione all’Istituto
Statale d’Arte di Urbino, esperienza formativa che contribuisce a
costruire e consolidare il suo immaginario artistico e le permette
di muovere i primi passi nella realizzazione di corti di animazione
tradizionale e nell’illustrazione. Le sue tecniche d’elezione sono la matita,
l’inchiostro e la penna bic su carta. Partecipa a diversi
eventi artistici in Italia e all’estero. Nel 2008 vince il premio
“SRG SSR Idée suisse” all’Annecy Call for Projects, che le permette
di realizzare Il gioco del silenzio, un corto di animazione
premiato e selezionato in diversi festival internazionali che, di
fatto, lancia la sua carriera d’illustratrice e regista di
animazione. Nel 2011 vince il premio “Abbaye de Fontevraud” grazie
al quale, sommato all’apporto di 25 Films Paris, realizza
Haircut, selezionato in concorso al Festival Internazionale
di animazione di Annecy 2015 e in molti altri festival in tutto il
mondo. Mori lavora inoltre freelance per editori, gallerie e altri
clienti, fra cui il collettivo Withstand con cui ha realizzato le
illustrazioni del videoclip musicale “Walt Grace’s Submarine Test”
di John Mayer, con la regia di Virgilio Villoresi, e il libro
animato Vento. Fra le altre collaborazioni può vantare Blu Gallery
(Bologna), Club Sensible Gallery (Paris), Echale Guindas gallery
(Madrid), Feinkunst Krueger Gallery (Hamburg), Pelledoca editore
(Milan), Penguin Random House, Einaudi Ragazzi, Vogue Arts, Gucci,
Fendi, Feltrinelli Editore, Bollati e Boringhieri, Libreria di
Frusaglia (Pesaro) e Modo Infoshop (Bologna).
Nadav Lapid ha
accettato l’invito delle Giornate degli Autori intendendolo come un
servizio al cinema in un’annata tanto difficile. Guiderà una giuria
anomala, composta da 27 giovani appassionati di cinema
provenienti da tutti i Paesi europei, nell’ambito del
progetto del Parlamento Europeo 27 Times Cinema
che a Venezia sarà coordinato dal direttore del festival di Karlovy
Vary, Karel Och. La giuria ufficiale delle Giornate, presieduta da
Nadav Lapid, assegnerà il GdA Director’s Award,
consistente in un premio di 20.000 euro al miglior film della
selezione ufficiale (composta da 10 titoli) nel corso di una
delibera pubblica, trasmessa in streaming sui canali social delle
Giornate venerdì 11 settembre.
Ha 45 anni, tre lungometraggi,
numerosi corti e documentari alle spalle e nel 2019 ha vinto l’Orso
d’oro alla Berlinale con Synonymes. Ha
studiato filosofia e si è diplomato in cinema al Sam Spiegel Film
and Television School di Gerusalemme. In patria è stimato anche
come scrittore ma il nuovo cinema israeliano si rispecchia in lui
che pure vive fra Tel Aviv e Parigi. È stato membro di giuria alla
Semaine de la Critique di Cannes e al Festival di Locarno.
“Da sempre intendiamo il nostro concorso – dice il
Delegato Generale Giorgio Gosetti – non come una semplice gara
di eccellenze ma come un’opportunità per sostenere il miglior
cinema indipendente dopo l’anteprima mondiale veneziana. Per questo
cerchiamo personalità di grande forza e lungimiranza come Nadav
Lapid per guidare la discussione di un gruppo eterogeneo di
spettatori appassionati che sanno guardare il cinema del futuro.
Desideriamo ringraziarlo di aver accettato e siamo certi che saprà
imprimere la sua visione alla prossima edizione della sezione
indipendente della Mostra, voluta dagli autori italiani per
promuovere talenti di ogni nazione”.
“Persino nel film più nichilista, misantropo, ironico e
disperato – scrive Nadav Lapid – c’è, inevitabilmente, una
radice di speranza. Di conseguenza un ottimismo. La fiducia nella
capacità di un certo suono e una certa immagine di coesistere e
fondersi. Bisogna credere che l’audiovisivo abbia un’eco sull’animo
umano, che le cose abbiano un senso e che tale senso possa essere
costruito sullo schermo. Questa radicata fiducia che tutto ciò
abbia un significato, che sia in connessione, rappresenta il modo
in cui mi sento per il ruolo che sono stato invitato a svolgere
come Presidente di giuria delle Giornate al prossimo Festival del
cinema di Venezia. In tempi normali, essere membro di una giuria è
qualcosa di funzionale, in qualche modo un atto burocratico, al
servizio della fragile e meravigliosa macchina del cinema
internazionale. Ma questa pandemia ci obbliga a guardare oltre
l’orizzonte del nostro universo cinematografico, a chiederci che
senso ha tutto questo? Quanto peso? È ancora tanto importante?
Dobbiamo ancora credere nel cinema? Forse, speriamo,
l’esistenza stessa della Biennale può essere una
risposta.”
“Siamo felici e orgogliosi di avere Nadav Lapid come
Presidente della Giuria – osserva Gaia Furrer, che da
quest’anno firma la selezione delle Giornate –. Nello
scandagliare i meandri della psiche umana nei suoi angoli più
remoti, il cinema di Lapid rappresenta un atto di risveglio,
rinascita e di rivolta. È un cinema ribelle, urgente e
catartico. E mai come adesso abbiamo bisogno di autori che sappiano
confrontarsi con il contemporaneo e che sappiano interrogare il
cinema e le sue possibilità”.
La giuria ufficiale delle Giornate è resa possibile dal progetto
27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori,
il Lux Film Prize del Parlamento europeo
ed Europa Cinemas, in collaborazione
con Cineuropa.
Nadav Lapid (Tel Aviv, 1975) ha studiato
filosofia all’Università di Tel Aviv. Dopo il servizio militare, si
trasferisce a Parigi, per tornare in Israele e laurearsi alla Sam
Spiegel Film & Television School di Gerusalemme. Il suo secondo
cortometraggio, Kvish, è stato proiettato nel 2005
alla Berlinale (Panorama). Nel 2011 vince il Premio speciale della
Giuria a Locarno con il suo film d’esordio, Hashoter.
Tre anni dopo partecipa alla Semaine de la critique di Cannes con
l’opera seconda, Haganenet. Nel
2015, Lama? è selezionato nella sezione Shorts
della Berlinale. È stato insignito della medaglia dell’Ordine
francese dei Cavalieri delle arti e delle lettere. Lo scorso anno
con Synonymes si è aggiudicato l’Orso d’Oro alla
Berlinale.
Monster
Hunter è soltanto l’ultimo blockbuster di Hollywood ad
essere rimandato a causa della pandemia di Covid-19. Inizialmente
previsto per il 4 settembre 2020, l’adattamento cinematografico del
celebre videogioco arriverà adesso nelle sale il 23 aprile del
prossimo anno.
Durante una recente intervista con
Empire (via
SYFY Wire), il regista di Monster
Hunter,
Paul W.S Anderson, ha rivelato nuovi dettagli a
proposito delle creature che vedremo nel film, confrontandole con i
dinosauri visti nella saga di Jurassic
World.
“Tutti i nostri mostri sono
alti tra i 15 e i 18 metri. Sono davvero fantastici. Li stiamo
realizzando in modo ancora più dettagliato dei dinosauri di
Jurassic World”, ha anticipato il regista. “Ed hanno un
aspetto ancora migliore, perché abbiamo girato in location reali in
Sud Africa e Namibia, il che dà agli animatori qualcosa ispirarsi
davvero: vento reale, polvere reale, veri raggi del sole. I mostri
sono l’unica cosa in CG.”
Curiosamente, il
regista ha continuato dicendo che la giustapposizione tra le
location e i mostri realizzati in CGI, durante le riprese, ha
spinto la troupe a pensare a Monster
Hunter come ad una sorta di “Lawrence
d’Arabia… ma con i mostri!”. Al momento non abbiamo
visto ancora nulla di Monster
Hunter per poter esprimere un giudizio, ma la speranza è
che il film possa rendere giustizia almeno agli appassionati
dell’omonimo videogame.
Tutto quello che sappiamo su
Monster Hunter con Milla Jovovich
Monster
Hunter è l’adattamento dell’omonimo videogioco
sviluppato da Capcom. Il film, scritto e diretto da Paul W.S. Anderson (regista della saga di
Resident
Evil), annovera nel cast
Milla Jovovich, Tony Jaa, T.I., Ron Perlman, Meagan
Good e Diego Boneta. L’uscita nelle sale
americane è fissata per il 23 aprile 2021.
Dietro il nostro
mondo, ce n’è un altro: un mondo di mostri pericolosi e potenti che
governano il loro dominio con ferocia mortale. Quando il tenente
Artemis (Milla
Jovovich) e i suoi fedeli soldati vengono trasportati
dal nostro mondo al loro, il tenente imperturbabile subisce uno
shock. Nella sua disperata battaglia per la sopravvivenza contro
enormi nemici con poteri incredibili e attacchi inarrestabili,
Artemis si unirà a un uomo misterioso che ha trovato il modo di
reagire.
Sono stati annunciati i vincitori
dei Globi d’Oro 2020, il premio cinematografico
italiano che viene assegnato con cadenza annuale dai giornalisti
della stampa estera accreditata in Italia. Di seguito tutte le
nomination.
Tutti i Globi d’Oro 2020
Miglior film – Volevo nascondermi – Giorgio
Diritti
Dopo la fusione tra Disney
e Fox dell’anno scorso, molti hanno ipotizzato il debutto
degli X-Men nell’universo cinematografico Marvel. Sembra chiaro che
Kevin Feige abbia il suo piano ben
strutturato, ma è anche chiaro che sarebbe bello sognare, magari
con alcuni dei membri della vecchia squadra che tornano nel
MCU.
Sin dai primi giorni di Fox sotto
all’ombrello Disney, non sono mancate le congetture e speculazioni
su chi sarebbe stato scelto per dare nuova vita e linfa ai mutanti
Marvel. Parallelamente, molti attori delle incarnazioni precedenti
si sono detti disponibili a tornare a bordo. Ora, come evidenziato
da una recente intervista, un’altra veterana della serie X-Men di
Fox ha dato la disponibilità di salire sul ring del MCU.
In occasione del 20°
anniversario di X-Men, Famke Janssen, che nella saga originale ha
interpretato Jean Grey, ha parlato con Observer per riflettere sul
successo del film, ammettendo anche che “sarebbe disponibile” a
riprendere il suo ruolo iconico qualora si presentasse
l’opportunità:
“Penso che la domanda corretta
sia più se loro avrebbero interesse a riportarmi indietro. Con
Giorni di un Futuro Passato si è trovato un modo sorprendente di
reintrodurre alcuni personaggi che erano stati uccisi. In alcuni
casi, era per riportarli indietro alle versioni più giovani dei
loro personaggi. Sarei curiosa di vedere cosa succederà con i film
prodotti da Marvel Studios. Ma sì, sarei molto aperto ad
esso.”
Eppure questa dichiarazione si
scontra con ciò che l’attrice aveva dichiarato alla vigilia
dell’uscita al cinema di Dark Phoenix, quando aveva invece confermato
di aver
completato il suo percorso con il personaggio. Ma
evidentemente, l’esito di quel film e l’entrata in gioco della
Marvel potrebbero essere stati fattori determinanti a farle
cambiare idea.
Ovviamente non si sa nulla, per
ora, di quali sono i programmi dei Marvel Studios in merito ai
mutanti. Non si sa né quali personaggi saranno inseriti, né quando
saranno inseriti, tuttavia possiamo essere certi che alcuni di
questi personaggi saranno sicuramente presenti, e tra questi c’è
Jean Grey.
Qualunque sia la rosa di Mutanti
prescelti, la reintroduzione degli X-Men nell’MCU aprirà
sicuramente una nuova porta per le opportunità della storia,
fornendo anche vari personaggi che possono essere sfruttati in
singolo.
Stando a quanto riportato da
Discussing
Film, Gal Gadot è in trattative per interpretare il
ruolo della protagonista in un nuovo thriller spionistico della
Skydance. Non ci sono ancora molti dettagli sul progetto, ma pare
che l’obiettivo sia quello di dare vita ad un nuovo franchise in
stile James
Bond e Mission:
Impossible, con protagonista la star dell’atteso Wonder
Woman 1984.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Greg Rucka, autore del fumetto The Old
Guard da cui è stato tratto l’omonimo film
con Charlize
Theron attualmente disponibile su Netflix e in cui lo stesso Rucka è stato coinvolto
sempre in qualità di sceneggiatore. Secondo le prime indiscrezioni,
la trama dovrebbe ruotare attorno ad una sfida tra due spie.
Nei piani originali, le riprese del
film sarebbero dovute partire quest’estate, ma la pandemia di
Covid-19 ha ovviamente fatto slittare tutto. Qualora le trattative
dovessero andare a buon fine, Gal Gadot sarà coinvolta nel progetto anche in
qualità di produttrice. Ricordiamo che prima di iniziare a girare
questo nuovo progetto, l’attrice dovrà terminare le riprese – non
ancora concluse a causa del lockdown – di Red Notice, action thriller targato Netflix in
cui reciterà al fianco di Ryan Reynolds e
Dwayne Johnson.
I prossimi progetti di Gal Gadot, tra cinema e tv
Ricordiamo che, oltre
all’attesissimo Wonder
Woman 1984 in cui tornerà a vestire i panni di
Diana Prince, rivedremo
Gal Gadot nei panni dell’iconica supereroina nella Snyder Cut di Justice
League in arrivo il prossimo anno su HBO Max. Tra i
prossimi progetti dell’attrice israeliana figurano anche Assassinio
sul Nilo di Kenneth Branagh e la serie Hedy Lamarr che debutterà su Apple
Tv+.
Anche se il suo personaggio è stato
completamente eliminato dalla versione cinematografica del film,
finalmente avremo la possibilità di vedere il
Darkseid di Ray Porter in azione
grazie alla release della Snyder
Cut di Justice
League il prossimo anno su HBO Max. Non sapremo
mai perché Joss
Whedon abbia deciso di tagliare il personaggio dal film e
sostituirlo con Steppenwolf: una delle tante
ipotesi emerse nel corso degli anni è che il personaggio sia stato
eliminato perché la regista Ava DuVernay aveva dei
piani molto diversi per lo stesso nel suo adattamento di New
Gods.
È passato molto tempo da quando
abbiamo avuto aggiornamenti su quel progetto, ma sappiamo con
certezza che prima o poi il film vedrà la luce, ed è impossibile
immaginare che Darkseid e
Apokolips non siano coinvolti in qualche modo. I
fan ansiosi di vedere Porter nei panni del Tiranno non sono
contenti del fatto che un nuovo attore possa essere scritturato per
l’iconico villain DC dopo l’arrivo della Snyder
Cut di Justice
League. Ciononostante, è stato lo stesso Ray
Porter ad esprimere il suo supporto alla visione di
DuVernay e alla possibilità di un recasting.
Sul suo profilo
Twitter, Porter ha scritto: “Ho letto molti commenti e
voglio dire che, anche se apprezzo molto di ciò che è stato detto,
Ava è una cineasta brillante e dovrebbe scegliere chi vuole per il
suo film New Gods”. Per tutta risposta, DuVernay ha replicato:
“Un gentiluomo e un vero artista. Grazie Sir.”
Tutto quello che sappiamo su New Gods
Creato e disegnato
da Jack Kirby, il fumetto originale
“New Gods” fu pubblicato la prima volta nel 1971,
portando al grande pubblico le storie dei Nuovi Dei, ovvero
i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e
Apokolips. Oltre ad occuparsi della regia, Ava
DuVernay curerà la sceneggiatura del film insieme al
fumettista Tom King. A quanto pare il film
presenterà Mister Miracle e Big Barda come
protagonisti e Granny Goodness e le Furie
Femminili nel ruolo di antagoniste principali. Chi conosce i
fumetti DC saprà che la prima fa parte dell’Elite di Darkseid,
il signore di Apokolis, e gestisce l’orfanotrofio del pianeta con
una feroce disciplina, servendosi anche delle Furie per creare
un’élite di guerrieri attraverso il lavaggio del cervello e la
tortura.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Scott
Derrickson, regista di Doctor
Strange, voleva dirigere l’adattamento cinematografico di
Hunger Games e voleva che il personaggio della
protagonista Katniss fosse interpretato da Naya Rivera, attrice e cantante statunitense,
nota principalmente per il ruolo di Santana Lopez in
Glee.
Purtroppo, la Rivera è scomparsa di
recente all’età di 33 anni. Lo scorso 8 luglio l’attrice era stata
dichiarata persona scomparsa dopo che suo figlio Josey, di quattro
anni, era stato ritrovato da solo nella barca che la stessa Rivera
aveva noleggiato per trascorrere del tempo sul lago Piru, in
California. Il corpo dell’attrice è stato rinvenuto soltanto
quattro giorni dopo, il 13 luglio: l’attrice è stata dichiarata
ufficialmente morta.
La protagonista
principale dei romanzi di Hunger Games e dei successivi adattamenti
cinematografici è Katniss Everdeen. Sebbene Katniss stesse solo
cercando di salvare sua sorella prendendone il suo posto nei
mortali Hunger Games, alla fine divenne il simbolo della ribellione
contro il malvagio governo di Panem. Il personaggio di Katniss è
stato molto amato dai fan proprio per la sua storia e per il modo,
del tutto imprevedibile, in cui è diventata un’eroina. Jennifer Lawrence venne scelta per
interpretare Katniss in tutti gli adattamenti cinematografici,
ruolo che contribuì a lanciare ufficialmente la sua carriera a
livello mondiale.
La notizia della morte di
Naya Rivera ha generato un’ondata di sinceri
omaggi all’attrice scomparsa da parte di tantissime altre
celebrità. Scott
Derrickson ha onorato la memoria di Rivera come
soltanto un regista avrebbe potuto fare: ha infatti rivelato
attraverso il suo profilo
Twitter che avrebbe probabilmente scelto l’ex star di
Glee per l’ambito ruolo di Katniss Everdeen in
Hunger Games, se fosse stato scelto come regista.
“Ho adorato il
primo romanzo di Hunger Games e ricordo vividamente la sua
descrizione di Katniss Everdeen a 16 anni come ‘snella con i
capelli neri e la pelle olivastra’. Quando ho incontrato il
produttore in merito alla possibilità di dirigerlo, ho detto che
leggendo il libro ho sempre immaginato Naya Rivera nel ruolo di
Katniss.”,ha scritto
Derrickson.
Scott
Derrickson è noto per aver diretto gli horror The
Exorcism of Emily Rose, Sinister e Liberaci dal male.
Nel 2016 dirige Doctor
Strange, cinecomic Marvel con protagonista
Benedict Cumberbatch. Avrebbe dovuto dirigere anche il sequel,
Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, ma all’inizio di
quest’anno ha annunciato di aver abbandonato il progetto. Di
recente abbiamo appreso che il regista di occuperà del sequel di
Labyrinth, il fantasy cult del 1986 diretto da Jim
Henson e interpretato dal premio Oscar
Jennifer Connelly e dal compianto
David Bowie.
Il futuro della saga di Hunger Games
Per quanto riguarda il franchise di
Hunger Games, sappiamo ormai da diverso tempo
che
è in lavorazione un nuovo film della saga basato su
“The Ballad of Songbirds and Snakes“, romanzo
prequel della saga con protagonista Katniss Everdeen, scritto
ancora da Suzanne Collins. Il film sarà diretto
ancora una volta da Francis Lawrence e sarà
ambientato circa 64 anni prima dei fatti raccontati nella trilogia
letteraria originale.
20 luglio
1969: il giorno in cui un sogno
impossibile, conquistare la luna, è diventato
realtà. 20 luglio 2020: il giorno in cui
quello stesso sogno, a distanza di mezzo secolo,
diventerà un’icona di ripartenza… Comincia
qui, da un gioco di simmetrie poetiche e simboliche, la scommessa
che i produttori e i distributori hanno deciso di fare
su Il grande passo del
regista Antonio Padovan: un tour
di anteprime estive nelle
arene, iniziando da Bergamo, per
contribuire (appunto) alla ripartenza del
box office italiano.
Dal 20
agosto, la commedia lunare
con Battiston e Fresi –
distribuita da Tucker
Film e Parthenos –
raggiungerà le sale cinematografiche
italiane. Se tre mesi di buio hanno interrotto il
volo del nostro cinema, rendendo urgente e tassativo il suo
trasferimento online, ecco dunque approdare in
sala una sorridente favola
moderna che sulla speranza del volo ha costruito la
propria necessità narrativa. Uscire “fisicamente” in
sala, d’altronde, è stato fin da subito un obiettivo da
raggiungere e perseguire con determinazione, per amore del pubblico
e del grande schermo.
Questa storia dolceamara di razzi e di
allunaggi verrà lanciata da un campo-base fortemente
bisognoso di un volo e di un allunaggio: la città di
Bergamo. L’appuntamento, organizzato da SAS e
Conca Verde con Tucker Film, è fissato alle 21.30 al Cinema
all’aperto Arena Santa Lucia. Ospiti speciali: il regista Antonio
Padovan, il protagonista Giuseppe Battiston e la produttrice Betta
Olmi.
Prodotto
da Ipotesi Cinema e Stemal
Entertainment con Rai
Cinema, Il grande
passo unisce per la prima volta il Nordest
di Giuseppe Battiston e la Roma
di Stefano Fresi. Due “fratelli
cinematografici” che, al di là delle apparenze, non potrebbero
essere più diversi: l’impetuoso e geniale Dario
(Battiston), ossessionato dall’idea di raggiungere
la luna a bordo di un razzo, e il placido Mario
(Fresi), che gestisce un negozio di ferramenta
nella capitale. Tutto funziona bene, finché le loro strade non
s’incrociano…
«Raccontando questa
storia – commenta Padovan – ho voluto
rendere omaggio a due mondi del cinema che amo e che vivono dentro
di me. Quello americano, un po’ infantile e sentimentalista, con
cui sono cresciuto da bambino: il cinema di sognatori
come Steven Spielberg. E quello
silenzioso e sincero, il cinema della mia terra, creato da
artigiani come Carlo Mazzacurati. Questi due
mondi s’incontrano e si scontrano in una storia che parla del sogno
di andare sulla luna, e di due fratelli che imparano a
conoscersi».
Il
grande passo vede la partecipazione
di Roberto Citran, Camilla
Filippi, Vitaliano
Trevisan e Teco Celio. La
colonna sonora porta la firma leggendaria del
maestro Pino Donaggio. Un caloroso ricordo è
rivolto a Flavio Bucci, qui nella sua ultima
partecipazione straordinaria.
A quanto pare Deadpool
2 contiene un easter egg a Indiana
Jones e al primo capitolo della leggendaria saga,
I Predatori dell’Arca Perduta, che forse nessuno ha
notato. A rivelarlo è stato lo stesso Ryan Reynolds, interprete del Mercenario
Chiacchierone nei due film usciti sotto l’egida della Fox,
attraverso il suo account Instagram.
Utilizzando le storie del suo
profilo ufficiale, Reynolds ha postato un’immagine tratta dal film
diretto da David
Leitch e uscito nelle sale nel 2018 in cui Wade Wilson
fugge da un gruppo di scagnozzi: mentre corre si tiene una mano
sulla testa e si appresta a gridare a Dopinder di mettere in moto
l’auto.
Come spiegato dallo stesso Reynolds,
la sequenza in questione è un omaggio a I Predatori
dell’Arca Perduta e alla scena in cui Indiana Jones scappa
dai guerrieri dell’Amazzonia, gridando al pilota Jack di attivare
il velivolo che li assicurerebbe la salvezza. Inoltre, la mano che
Deadpool si appoggia sulla testa pur non indossando alcun cappello
è un ulteriore presa in giro all’iconico oggetto che da sempre
contraddistingue l’armamentario di Indy.
Il futuro di Deadpool sul grande schermo
Deadpool è
un personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i
primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo
al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far
proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera
domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai
minori? Deadpool 3
rappresenterà ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel
Studios?
Vi ricordiamo che a confermare
l’ingresso di Deadpool nel
MCU era stato Alan Horn, presidente di Walt
Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il
pubblico accorso al panel che presto arriverà un altro titolo della
serie di film con Ryan
Reynolds.
Alden
Ehrenreich, noto per aver interpretato il giovane Han
Solo nello spin-off
Solo: A Star Wars Story, ha parlato in una recente
intervista con
Esquire della sua esperienza sul set del film di Ron Howard (ad oggi l’unico vero grande
flop della saga di Star Wars) e della
decisione di prendersi una pausa dalla recitazione.
“Praticamente è stata
un’esperienza lunga tre anni, dalla pre-produzione fino all’uscita
del film in sala”, ha spiegato l’attore. “Io volevo
soltanto tornare a sentirmi normale, connettermi con le persone
della mia vita, trascorrere del tempo con loro e vivere come una
persona al di fuori di questo mondo. Poi, quello che accadrà…
nessuno lo può sapere.”
Parlando del futuro di Star
Wars, e della possibilità di tornare a vestire i panni
di Han Solo, Ehrenreich ha spiegato: “Dipende da cosa sarà.
Dipende da come sarà fatto. Dipende se avrà senso per la
storia”. L’attore ha poi ammesso di non aver visto L’Ascesa di Skywalker, e quando gli è stato
chiesto un commento su The
Mandalorian, ha risposto: “Non ne so nulla. Penso
che il nostro film sia stato tipo l’ultimo Star
Wars dell’era convenzionale.”
Alden Ehrenreich ha ufficialmente chiuso con Solo?
Alden
Ehrenreich ha quindi chiuso definitivamente con il
personaggio di Han Solo? Sembrerebbe di no, dal momento che nel
corso della medesima intervista ha lasciato intendere che potrebbe
esserci ancora qualcosa per lui in futuro: “Mi sono state
riferite alcune cose, ma niente di concreto.”
Solo: A Star Wars Story è un film del 2018
diretto da Ron
Howard con Alden
Ehrenreich, Woody
Harrelson, Emilia
Clarke, Donald
Glovere Thandie
Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel
profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa
amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra
il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio
che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della
saga di Star Wars.
Campione d’incassi, il film
Quo vado?, diretto da Gennaro
Nunziante e uscito in sala nel 2016, ha ulteriormente
confermato il trend positivo dei film con Luca
Medici, in arte Checco Zalone, al
cinema. Commedia satirica dove l’attore rilegge l’Italia e gli
italiani di oggi, il film ha infatti infranto tutti i precedenti
record stabiliti dal comico pugliese, affermandosi come il film
italiano più visto di sempre del XXI Secolo.
Con un notevole budget di oltre 10
milioni di euro, il film, uscito al cinema il 1° gennaio, è
riuscito ad incassarne 22 soltanto
nel primo weekend di programmazione, arrivando poi al termine
della sua corsa in sala, durata fino a fine marzo, ad aver
raggiunto la cifra record di 65,2 milioni di euro. Ad oggi è al
secondo posto dei film che hanno registrato il più grande incasso
della storia in Italia, dietro solo al film Avatar di
James
Cameron.
Il film venne inoltre
particolarmente apprezzato anche dalla critica, che riconobbe al di
là dell’intento comico di Zalone la volontà di affrontare
problematiche attuali del paese, come quella del precariato e del
posto fisso. Per questo, Quo vado? venne tenuto in buona
considerazione anche per prestigiosi premi come i David di
Donatello e i Nastri d’argento. Tale successo ha permesso a Zalone
di confermarsi come nuovo astro della commedia a sfondo
sociale.
Quo vado?: la trama e la
spiegazione del film
Protagonista della storia è Checco,
il quale apre il film raccontando la propria storia, e cosa lo
abbia condotto all’interno di una tribù di indigeni africani. Dalle
sue parole si apprende che nella vita Checco ha raggiunto tutti gli
obiettivi che si era prefissato, e a quasi 40 anni vive quella che
ritiene essere l’esistenza ideale. Si ritrova infatti servito e
riverito presso la casa dei genitori, evitando così una costosa
indipendenza. È inoltre eternamente fidanzato con una ragazza che,
tuttavia, non ha alcuna intenzione di sposare per non incorrere
nelle responsabilità del matrimonio. L’obiettivo più grande da lui
realizzato è però quello del posto fisso.
Sfortunatamente per lui, il governo
si decide ad approvare una riforma che decreta il taglio di diversi
dipendenti pubblici. La sua vita subisce a questo punto un drastico
cambiamento, assistendo a molti lavoratori come lui venire
licenziati con una cospicua buona uscita. Checco però non è
intenzionato a rinunciare al suo posto fisso, e pur di mantenerlo
accetta di essere trasferito. Desiderosa di ottenere le sue
dimissioni, la spietata dottoressa Sironi lo spedisce così in
diverse località italiane a ricoprire i ruoli più improbabili e
pericolosi. Checco però non sembra intenzionato a cedere, e in nome
del sacro posto fisso sarà disposto a tutto.
L’espressione Quo vado?,
che dà il titolo al film, è una scelta allo stesso tempo colta e
sarcastica, che ben evidenzia la volontà di Zalone di giocare con
la lingua e le sue forme, come anche con la natura migrante
dell’italiano. “Quo vado?” richiama infatti, con una storpiatura
ironica, la celebre locuzione latina “Quo vadis?”, significante
“Dove vai?”. Il titolo del film diventa invece una domanda che il
protagonista rivolge a sé stesso, sintetizzando così il bisogno del
personaggio principale di spostarsi in luoghi lontani e ostili pur
di mantenere il proprio posto fisso.
Quo vado?: il cast del film
Protagonista del film è
Luca Medici, che riporta sul grande schermo il
personaggio che lo ha reso famoso, ovvero quello di Checco
Zalone, già personaggio principale dei precedenti film.
Con Quo vado?, inoltre, Checco continua a dimostrare un
progressivo mutamento rispetto a quelle che erano le origini del
personaggio conosciuto nel corso del programma Zelig. Questi viene
infatti a perdere le marcate origini pugliesi, acquisendo un
accento e uno stile nettamente più italiano, che permette ad ogni
potenziale spettatore di ritrovare una maggiore identificazione nei
suoi confronti.
Del film fanno poi parte apprezzati
interpreti del cinema italiano come Lino Banfi, il
quale ricopre il ruolo del senatore Nicola Binetto, il quale
ricorda più volte a Checco della sacralità del posto fisso. Vi è
poi l’attrice Sonia Bergamasco nel ruolo della
dottoressa Sironi, colei che spedisce il protagonista verso sempre
nuove mete. Per la sua interpretazione, l’attrice ha ricevuto
importanti riconoscimenti, come la candidatura ai David di
Donatello nella categoria alla miglior attrice non protagonista.
Infine, Ninni Bruschetta è il ministro Magnu, che
sovrintende l’ufficio della Sironi.
Quo vado?: il trailer e dove
vedere il film in streaming
Per gli amanti del film, o per chi
volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Quo Vado? è infatti presente
nel catalogo di Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale, avendo così modo di guardare il film in totale comodità e
al meglio della qualità video.
Ad oggi la data di uscita di
Tenet,
il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, è fissata nelle sale
americane per il prossimo 3 agosto. Sappiamo però che si tratta di
una data tutt’altro che definitiva, dal momento che la Warner
Bros., a causa dell’aumento dei casi di Coronavirus negli Stati
Uniti, potrebbe decidere di posticipare ancora una volta l’uscita
del film.
In attesa di nuovi aggiornamenti,
arriva la notizia che la
Korea Media Ratings Board (via
CBM) ha ufficialmente classificato Tenet,
rendendone pubblica la durata: stando al sito, l’ultima fatica di
Nolan durerà 149 minuti. Si tratta del quarto film più lungo
diretto dal regista britannico: ad oggi il più lungo è Interstellar (169 minuti), seguito da Il
Cavaliere Oscuro – Il ritorno (165 minuti) e Il Cavaliere Oscuro (152 minuti).
Tutto quello che sappiamo su Tenet di Christopher Nolan
John David Washington è il nuovo protagonista
nel nuovo film di fantascienza, Tenet,
di Christopher Nolan. Armato di una
sola parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di
tutto il mondo, il Protagonista viaggia attraverso un crepuscolare
mondo di spionaggio internazionale per una missione che si svolgerà
in qualcosa al di là del tempo reale. Non un viaggio nel
tempo. Ma inversione.
Gli appassionati
del Saturday Night Live lo ricordano nei
panni del presidente George W. Bush, gli amanti delle commedie
brillanti invece per il film Tutto Può
succedere a Broadway, mentre i serie tv dipendenti lo
ricorderanno per How I Met Your
Mother. Insomma, avete capito di chi stiamo
parlando; Will Forte è un attore che ha
iniziato la sua scalata dalla tv fino ad arrivare alle più grandi
produzioni cinematografiche hollywoodiane.
Scopriamo adesso insieme
tutto quello che c’è da sapere su Will Forte
Will Forte al Saturday Night Live:
la sua carriera in tv
Will Forte al “Saturday Night Live”
10. Molti credono
che la carriera di Will Forte sia cominciata nel 2002 con il
Saturday Night Live. Ebbene non è così. Will ha cominciato a
lavorare in tv molto prima e sorprendentemente dietro la macchina
da presa. Il suo primo lavoro nel mondo dello spettacolo fu come
sceneggiatore per il David Letterman Show a New
York nel lontano 1997. Grazie a Letterman e ovviamente al suo
talento, Will Forte è poi approdato al SNL dove è rimasto fino al
2012.
9. Ancor prima di
approdare da Letterman, Will stava lavorando a un
comic book dal titolo 101 Things to
Definitely Not Do If You Want to Get a Chick (101 cose da
non fare assolutamente se vuoi conquistare una ragazza).
Incredibilmente fu proprio quel ‘fumetto’ a fare la sua fortuna; il
suo talento prima lo portò a lavorare come scrittore per il
Jenny McCarthy sketch show e poi dritto da
Letterman.
8. Will Forte
è una delle poche persone che non ha mai nascosto di soffrire
di disturbo ossessivo
compulsivo. Tuttavia questa condizione non ha mai
fermato la sua scalata nel mondo dello spettacolo; anzi, a detta
dell’attore stesso è stata proprio la sua malattia ad aiutarlo.
Forte non ha mai vissuto la sua
malattia come un handicap ma bensì se n’è servito per sviluppare le
sue gag comiche. Uno dei tratti distintivi del DOC è la
necessità di ripetere più volte di seguito azioni o parole, un po’
come Sheldon di The Big Bang
Theory bussa sempre tre volte alla porta. Will ha
utilizzato questo caratteristica del suo disturbo per preparare il
suo provino per il Saturday Night Live. A quanto
pare all’audizione ha portato un pezzo su di un artista di strada,
dipinto d’oro, che diceva sconcezze a ripetizione.
Will Forte e le serie tv: tra
piccoli ruoli e grandi successi
Will Forte in “The Last Man on Earth”
7. Will Forte si è
dedicato anche ad altri progetti durante gli anni di militanza al
Saturday Night Live. Sono, infatti, tantissime le ‘comparsate’ o
piccoli ruoli in serie tv come Campus Ladies
(2006), Funny or Die Presents (2010),
Parks and Recreation (2011), The
League (2011) e Up All Night (2011-2012).
Ovviamente non possiamo non citare la serie 30
Rock (2012), una comedy di grandissimo successo, con
Tina Fey e Alec Baldwin, in cui
Forte ha recitato in un arco di tredici episodi.
6. Uno dei più grandi successi televisivi
di Will Forte è senza alcun dubbio la serie The Last Man on
Earth di cui è sia protagonista che produttore esecutivo.
Nella serie – andata in onda per quattro stagioni dal 2015 al 2018
– Will interpreta Phil, unico sopravvissuto a una pandemia che ha
spazzato via l’intera razza umana. Il suo look nella serie ricorda
un po’ quello di Tom Hanks in Cast Away con barba
lunga e incolta. Ebbene, in un’intervista, Will forte ha raccontato
che quella barba gli ha creato non pochi problemi. Non solo ci sono
voluti ben sei mesi per farla crescere ma quando poi ha raggiunto
la sua lunghezza massima, Will stava quasi per impazzire; pare
infatti che l’eccessivo volume della barba gli impedisse di dormire
a pancia sotto poiché la sua faccia non riusciva a toccare il
cuscino.
Will Forte in How I Met Your
Mother
WIll Forte in “How I Met Your Mother”
5. Senza dubbio la
partecipazione di Will Forte alla sit-com How I Met Your
Mother è stata una delle più spassose per gli amanti della
serie e non solo. Nel 2008 Will è stato tra le guest star della
serie nel diciottesimo episodio della terza stagione, dal titolo
“La Strana Coppia”. In questa puntata Barney (Neil Patrick
Harris) cerca di sostituire Ted (Josh
Radnor) con un suo collega ‘rimorchione’, Randy,
interpretato proprio da Will Forte.
L’esperienza di Will sul set pare
sia stata fantastica al punto di spingere gli autori a escogitatare
uno stratagemma narrativo per poterlo far tornare. A volerlo di
nuovo nella serie è stato in particolare Craig
Thomas che ha dichiarato, dopo due anni, di sentire
la mancanza di Will. Ecco quindi che nel 2010 Forte torna sul set
di HIMYM in occasione del settimo episodio della sesta stagione,
dal titolo “Il Licenziamento”. In questa puntata Marshall
(Jason
Segel) licenzia Randy ma ben presto, preso dai sensi
di colpa, fa di tutto per farlo riassumere. In questo modo però,
senza saperlo, distrugge il sogno nel cassetto di Randy, ovvero
quello di usare i soldi della liquidazione per iniziare la sua
nuova carriera di produttore di birra.
Will Forte film: la sua carriera sul grande
schermo
Will Forte nel film “Nebraska”
4. Abbiamo parlato e
straparlato di comic show e serie tv ma la carriera di Will Forte
si è sviluppata anche sul grande schermo. Dopo aver acquisito una
certa notorietà con il Saturday Night Live, dal 2004 in poi Will si
è diviso tra tv e cinema. Al suo primo film, Il
Giro del Mondo in 80 Giorni ne sono seguiti molti
altri e di tantissimi generi differenti.
Tra i più famosi ricordiamo I Fratelli
Solomon (2007), Big Mama (2008),
Brief Interviews with Hideous Men (2009) con la
regia di John
Krasinski, Fanboys (2009) e
ovviamente MacGruber (2010). Quest’ultimo titolo è
particolarmente importante per Will Forte poiché si tratta
dell’adattamento cinematografico dell’omonimo sketch ideato per il
SNL da Jorma Taccone, regista anche del film. Lo sketch così come
la pellicola si prende gioco dell’iconica serie tv
MacGyver e del suo protagonista.
Successivi a quell’anno abbiamo moltissimi altri
film come A Good Old Fashioned Orgy (2011),
Rock of
Ages (2012), film musicale diretto da Adam
Shankman,Indovina Perchè Ti Odio (2012),
Vicini del Terzo Tipo (2012), Run &
Jump (2013) e Nebraska (2013). Con
Nebraska – presentato al Festival di Cannes e che ha ottenuto
ben sei candidature agli Oscar – Will Forte si distacca un
po’ dalle solite commedie filo ‘demenziali’ e abbraccia il dramma,
raccontando una storia dolce amara.
Tra i film più recenti di Will Forte ricordiamo, Un
Weekend da Bamboccioni 2 (2013), Tutto Può
Succedere a Hollywood (2014), Estate a Staten
Island (2015), Good Boys (2019),
La Rivincita delle Sfigate (2019) e in ultimo
Panama
Papers (2019) diretto dal grande Steven
Soderbergh.
Will Forte curiosità
Will Forte e Jane Krakowski nella serie “30 Rock”
3. In ambito
lavorativo e non, tutte le persone che hanno avuto il piacere di
incontrarlo, lo hanno definito un vero
gentleman. In tv e a Hollywood spesso ci si imbatte in
prime donne o attori fin troppo pieni di sé: Will invece pare sia
una delle poche anime gentili dello show business.
Non a caso, infatti, pare che Will sia anche molto
attivo nel campo della ricerca e della beneficenza. Da
solo ha finanziato diverse organizzazioni no-profit che aiutano i
senzatetto e le persone più disagiate e in più lavora da tempo con
più di un ente per la ricerca sulle cellule staminali. In
particolare queste associazioni si occupano di finanziare la
ricerca contro le malattie che colpiscono gli occhi e la vista.
2.
Nonostante sia approdato a Hollywood e abbia preso parte a
produzioni cinematografiche davvero importanti, Will Forte ha
confessato di essersi pentito di aver lasciato Saturday
Night Live. L’attore in più di un’occasione ha dichiarato
di averci messo un bel po’ di tempo per elaborare questo enorme
cambiamento. E’ stata una sua scelta quella di lasciare lo show
dopo otto anni ma tuttavia, a volte, dire addio a qualcosa che si è
amato per tanto tempo non è semplice. Alla fine però il suo
coraggio è stato ripagato.
1. Prima di
approdare in tv e al cinema, Will Forte ha fatto tantissimi lavori
diversi che non ci aspetteremmo da un personaggio così divertente e
fuori dagli schemi. Dopo il diploma, Will ha frequentato la UCLA
dove si è laureato in storia. I suoi piani post
college prevedevano l’inizio di una fulgida carriera
come broker, proprio come suo padre.
Dopo una breve parentesi in una società di brokeraggio, Forte ha
lavorato prima come insegnante di
matematica e poi in una casa
editrice specializzata in musica, prima di
affacciarsi al mondo dello spettacolo.
Purtroppo a oggi non esiste ancora un account ufficiale Will
Forte su Instagram ma se volete essere sempre aggiornati sulle
novità che lo riguardano, potete seguire le sue attività su
Twitter.