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Aquaman 2 presenterà più elementi horror

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Aquaman 2 presenterà più elementi horror

La pagina Twitter ufficiale della DC Comics ha condiviso un’anteprima del panel dedicato ad Aquaman 2 che si terrà in occasione del grande evento online DC FanDome, previsto per il prossimo 22 agosto. Nell’anteprima è possibile ascoltare il regista James Wan che anticipa alcuni dettagli in merito all’attesissimo sequel del cinecomic con protagonista Jason Momoa.

Prima di dirigere il primo Aquaman, Wan era essenzialmente noto per aver creato alcuni dei franchise horror di maggior successo degli ultimi vent’anni, come Saw, Insidious e The Conjuring. Naturalmente, il regista di origini malaysiane ha cercato di contaminare il cinecomic DC con le atmosfere tipiche del genere, com’è particolarmente evidente dalla sequenza dedicata ai Trench.

E mentre la Warner Bros. continua a lavorare allo spin-off dedicato alle creature marine che nel film attaccavano l’imbarcazione di Arthur Curry e Mera, James Wan ha anticipato che Aquaman 2 potrebbe contenere diversi elementi horror al suo interno: “Direi di sì. Proprio come il primo film aveva un tocco della mia sensibilità nei confronti dell’horror, per quanto riguarda la sequenza dei Trench, direi che ce ne sarà un bel po’ anche nel prossimo film”, ha spiegato Wan. “Penso che sia una parte importante di ciò che sono ed è qualcosa che viene fuori in maniera naturale in questo tipo di film.”

Il regista ha poi aggiunto: “E soprattutto in film come Aquaman, dove la storia si svolge in questi mondi sottomarini che possono essere davvero molto spaventosi. Il mio amore per il genere horror significa semplicemente che mi aggancio a queste scene e cerco di dare loro un po’ più del mio tocco spaventoso.”

Sarà interessante vedere in che direzione Wan deciderà di far andare il sequel, e se Black Manta dovesse essere confermato come antagonista principale, non dovrebbe essere difficile renderlo un villain tanto minaccioso quanto terrificante in Aquaman 2. Oltre a ciò, ci sono indubbiamente molti angoli oscuri di Atlantide che il regista non ha ancora esplorato…

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa di Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di James Wan (The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.

Orange Is The New Black, serie tv: trama, cast e personaggi

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Orange Is The New Black, serie tv: trama, cast e personaggi

Negli ultimi dieci anni, la tv e le piattaforma streaming a pagamento hanno davvero alzato la posta in gioco fornendo al pubblico sempre più contenuti di qualità. Dal 2010 a oggi, sono tantissime le serie tv che sono riuscite a entrare nel cuore degli spettatori. Parliamo di Game of Thrones, Fargo, La Casa di Carta, Mr. Robot e molte altre ancora. Non possiamo però dimenticare nel nostro piccolo elenco la serie Orange Is The New Black che negli anni ha guadagnato consensi in tutto il mondo.

Orange Is The New Black, ideata da Jenji Kohan, prodotta da Lionsgate Television e trasmessa su Netflix, è una serie tv che si ispira alle memorie di Piper Kerman, dal titolo Orange Is The New Black: My Year in a Women’s Prison. La serie infatti racconta delle vicende di alcune carcerate in una prigione femminili degli Stati Uniti.

Orange Is The New Black trama e cast

Piper Chapman (Taylor Shilling) è una giovane donna dell’alta borghesia newyorkese che vive una vita agiata con il suo nuovo fidanzato Larry Bloom (Jason Biggs). Tuttavia il suo passato riesce, all’improvviso a metterle i bastoni tra le ruote. La sua ex fidanzata, Alex Vause (Laura Prepon), condannata per narcotraffico, per ottenere uno sconto di pena, fa il suo nome al pubblico ministero accusandola di essere stata sua complice in passato. Dieci anni prima, infatti, Piper aveva accettato di trasportare una valigia piena di soldi sporchi per conto di Alex.

A causa della lingua lunga della sua ex, Piper viene accusata di complicità e contrabbando di narcodollari e condannata a scontare quindici mesi nel carcere di Litchfield, nello stato di New York. Non avendo assi nella manica, alla Chapman non resta che accettare la sentenza del giudice e scontare la sua pena.

Orange Is the New Black
Laura Prepon and Taylor Schilling in Orange Is the New Black – Fonte: IMDB

Piper viene quindi messa in custodia e condotta in carcere ma lì ad aspettarla c’è un viso familiare. La donna, infatti, incontra la sua vecchia amante Alex, rinchiusa per narcotraffico, verso la quale inizialmente indirizza tutta la sua rabbia: del resto, si trova in quella situazione solo per colpa di Alex.

Ma Piper presto capisce che se vuole sopravvivere a quei quindici mesi di reclusione, deve imparare in fretta le regole della convivenza in carcere e rispettare le gerarchie del potere. Essendo l’ultima arrivata, deve adattarsi alla situazione e cercare di stringere le amicizie giuste. Per questo motivo, pian piano riallaccia i rapporti con Alex, fino al punto di recuperare quella relazione che per lei dieci anni prima era stato così importante.

Nonostante lo shock iniziale causato dalla reclusione forzata e dal cambio di routine, con la vicinanza di Alex, una delle criminali più temute della struttura, Piper riuscirà senza grossi problemi ad affrontare la sua condanna.

Orange Is The New Black personaggi principali

Svolgendosi all’interno di un carcere femminile, la serie, oltre a seguire le vicissitudini della protagonista, ci racconta anche delle vite di altre detenute. Le storie degli altri personaggi, quasi tutti femminili, ci vengono raccontati tramite flashback che ci riportano indietro nel tempo e nello spazio.

Vediamo quindi nel dettagli quanti e quali sono i personaggi principali della serie e quali sono le loro storie.

Partiamo dai due personaggi più vicini alla protagonista, le sue dolci metà passate e presenti. Alex Vause, interpretata da Laura Prepon, come abbiamo già detto, è la ex storica di Piper nonché una nota e pericolosa narcotrafficante. Durante la loro relazione, Alex cerca più volte di coinvolgere Piper facendola entrare stabilmente del suo giro d’affari, ma la sua compagna non accetta.

Orange Is the New Black
Jason Biggs and Taylor Schilling in Orange Is the New Black – Fonte: IMDB

Quando le due donne si separano e la madre di Alex muore, la giovane criminale cade in depressione e comincia a fare uso di stupefacenti. Con un’infanzia difficile alle spalle, fatta di abusi e genitori assenti, Piper è sempre stata l’unico vero punto di riferimento per Alex che, adesso, si trova senza una rete di protezione. Dieci anni più tardi, Alex finisce in carcere.

Dopo Alex, nella vita di Piper arriva Larry Bloom, interpretato da Jason Biggs. Lui è uno scrittore follemente innamorato di Piper con la quale è ufficialmente fidanzato. Dopo la condanna della sua compagna, Larry continua a starle vicino e tenta di mantenere intatta la loro relazione. Ma le sue intenzioni cambiano quando scopre che Piper lo tradisce con la sua ex Alex. Il loro fidanzamento finisce quando anche Larry abbandona la retta via e comincia una relazione con Polly, migliore amica di Piper.

Orange Is The New Black: le detenute di Litchfield

I personaggi senza dubbio più coloriti della serie sono quelli delle detenute di Litchfield. Ognuna di esse presenta caratteristiche differenti ma quasi tutte hanno alle spalle un passato traumatico.

Partiamo da Nicole “Nicky” Nichols (Natasha Lyonne), una ex eroinomane che si è avvicinata alla droga a causa della sua famiglia alto-borghese, fredda e distaccata, arrestata per possesso di stupefacenti. Ancora, abbiamo Suzanne “Occhi Pazzi” Warren (Uzo Aduba), mentalmente instabile e condannata per omicidio colposo. Dopo essere stata adottata da una famiglia benestante, è proprio quest’ultima a isolare Suazanne che viene esclusa dalla comunità e malvista dalle amiche della sorella adottiva. All’età di 28 anni, invita un bambino a giocare a casa sua ma quest’ultimo, per fuggire, cade dalla scala antincendio morendo sul colpo.

Orange Is The New Black cast
Orange Is The New Black – Fonte: IMDB

Tiffany “Pennsatucky” Dogget (Taryn Manning) è il personaggio dal passato più oscuro. Sin da bambina Tiffany viene indotta dalla madre a prostituirsi anche per pochi spiccioli ed è proprio in uno dei suoi incontri che viene stuprata. Dipendente dalle metanfetamine, la donna è in carcere per aver ucciso l’infermiera che l’ha offesa puntando il dito al numero enorme di aborti a cui si è sottoposta. Il suo gesto, tuttavia, viene mal interpretato dai media che fanno della donna un simbolo contro l’aborto. Gli antiabortisti cattolici continuano a sostenerla durante il processo e la stessa Tiffany finisce col farsi indottrinare dai quei fanatici religiosi.

Miss Claudette Pelage (Michelle Hurst) è la compagna di stanza di Piper, nonché il personaggio meno negativo della serie. La donna in passato era proprietaria di una ditta di pulizie con cui faceva in modo di aiutare i minorenni clandestini a entrare negli Stati Uniti. Miss Claudette finisce però in galera per aver ucciso un uomo che picchiava e molestava una della ragazzine che lavorava nella sua impresa.

Orange Is The New Black altri personaggi

Ancora, Dayanara “Daya” Diaz (Dascha Polanco), una ragazza ispanica incarcerata a causa del traffico di stupefacenti della madre e del suo compagno, che producevano droga in casa. In carcere con Daya si trova anche Aleida Diaz (Elizabeth Rodriguez), sua madre, rinchiusa per produzione e spaccio di stupefacenti.

Tra le ispaniche della prigione c’è anche Gloria Mendoza (Selenis Leyva), finita dentro per frode. E’ anche madre di quattro figli, ora affidati alla sorella Lourdes, e purtroppo ha subito abusi dal marito. Razzista nei confronti delle ispaniche, invece, è Lorna Morella Muccio (Yael Stone), di origini italo-americane, condannata per stalking ai danni di un uomo, diventato la sua ossessione.

Orange Is The New Black
Orange Is The New Black – Fonte: IMDB

Poussy Washington (Samira Wiley) è figlia di un maggior dell’esercito americano, incarcerata per possesso di marijuana. Ancora, Carrie “Big Boo” Black (Lea DeLaria), un ex allibratrice clandestina lesbica affetta da forte disturbi d’ansia e stress. Big Boo è infatti l’unica detenuta autorizzata a tenere un cane in carcere.

Continuiamo con Cindy “Black Cindy” Hayes (Adrienne C. Moore), impiegata in un aeroporto, finita in carcere perché rubava oggetti di valore dai bagagli smarriti. Anche Cindy ha una figlia che vive con sua madre. Ancora, abbiamo Marisol “Flaca” Gonzales (Jackie Cruz), una ragazza molto giovane e dallo stile dark, finita dentro per lo spacco di acidi finti. La sua migliore amica in carcere è Maritza Ramos (Diane Guerrero), una bellissima ragazza latina condannata per truffa e adescamento.

Orange Is The New Black finale

Riuscendo a bilanciare bene drama e comedy, la serie ha avuto un enorme successo, anche grazie ai suoi personaggi e interpreti. Dopo il suo debutto su Netflix nel 2013, la serie infatti è andata in onda fino al 2019 per ben 7 stagioni e un totale complessivo di 91 episodi.

Il rischio di una serie dove l’ambientazione e il contesto sono sempre uguali e che a lungo andare, le puntate finiscano col diventare monotone e tutte uguali. Gli autori di OITNB, invece, sono stati bravi a mantenere viva l’attenzione e soprattutto la curiosità del pubblico, svelando pian piano il passato di ognuna della protagoniste e aggiungendo sempre personaggi nuovi e interessanti. Grazie all’espediente narrativo dei flashback, lo spettatore torna indietro nel tempo e viene catapultato momentaneamente fuori dal claustrofobico ambiente della prigione. Questi brevi ma frequenti viaggetti al di fuori delle mura del carcere hanno reso la serie meno pesante e di certo più godibile.

Orange Is the New Black
Orange Is the New Black – Fonte: IMDB

In ogni stagione, inoltre, si affrontano tematiche differenti, attuali e molto importanti come il sovraffollamento delle carceri, il sistema giudiziario obsoleto, la corruzione, l’ingiustizia sociale, la violenza delle forze dell’ordine e molto altro ancora. La quarta e la quinta stagione, ad esempio, sono incentrare sulla rivolta delle detenute. A causa della morte di Poussey per mano di una delle guardie, le detenute di Litchfield insorgono e mettono il carcere a ferro e fuoco. Il dolore si trasforma in rabbia, la rabbia in distruzione e infine in rassegnazione.

Quanto al finale di serie, ognuna delle detenute prende una strada diversa. Tra chi lotta per rifarsi una vita e che purtroppo ha ancora la sua pena da scontare, ci sono Alex e Piper, di nuovo insieme. Dopo un matrimonio celebrato in carcere, tradimenti e incomprensioni, il loro amore si rinnova e stavolta fuori dalle mura di Litchfield.

Orange Is The New Black 8

Con la fine della settima stagione di Orange Is The New Black, lo scorso anno hanno iniziato a girare voci su di un possibile rinnovo per una ottava e ultima stagione. La notizia ha sorpreso e diviso i fan della serie

Il finale di OITNB, infatti, per quanto sia stato un po’ dolce e un po’ amaro, chiude nella maniera migliore e più sensata il cerchio di tantissime storie di un’umanità così fragile e variegata. Non si può parlare universalmente di lieto fine ma quantomeno l’ultima stagione della serie riesce a ripristinare quel sentimento di speranza che le protagoniste sembravano aver smarrito da molto tempo.

A chiarire la situazione è stata la creatrice della serie, Jenji Kohan, che ha ribadito a gran voce di non avere piani per la realizzazione dell’ottava stagione di Orange Is The New Black.

“Dopo sette stagioni, è ora di uscire di prigione. Mi mancheranno tutte le ragazze più forti di Litchfield e l’incredibile team con cui abbiamo lavorato. Il mio cuore è arancione ma … svanisce in nero” 

Orange Is The New Black streaming: dove vedere la serie

Tutte le sette stagioni di Orange Is The New Black, sono attualmente disponibili solo ed esclusivamente su Netflix. La serie fa infatti parte del catalogo permanente della piattaforma di streaming a cui è possibile accedere solo tramite abbonamento mensile o annuale. Per qualsiasi informazioni relativa a costi di abbonamento o dettagli sul catalogo multimediale, vi consigliamo di consultare il sito ufficiale di Netflix.

https://www.youtube.com/watch?v=1JBCrumrFMQ

 

Fonte: Wiki, IMDB,

DC FanDome, ecco il programma dell’evento del 22 agosto

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DC FanDome, ecco il programma dell’evento del 22 agosto

È stato diffuso il programma del DC FanDome e qui di seguito potete costruire la vostra schedule per partecipare all’esclusivo evento che durerà 24 ore.

Per il DC FanDome sono stati chiamati a raccolta più di 300 star, creatori, membri del cast artistico e tecnico dell’amatissimo mondo DC che hanno preso parte ai più grandi film del brand, alle serie live-action, alle serie TV animate, giochi, fumetti, titoli home entertainment e prodotti licenziati.

Uno schieramento elettrizzante di nomi che parteciperanno all’evento globale DC FanDome del 22 agosto, che, ricordiamo, è un’esperienza virtuale senza precedenti e totalmente gratuita, disponibile solo per 24 ore!

DC FanDome

Mr. Nobody: le curiosità sul film con Jared Leto

Mr. Nobody: le curiosità sul film con Jared Leto

Appartenente a quel complesso filone di film incentrati su di una fantascienza esistenzialista, Mr. Nobody è negli anni diventato un vero e proprio cult, attraverso cui si esplora la complessità della vita umana e dei ricordi. Scritto e diretto dal regista belga Jaco Van Dormael, il film distribuito in sala nel 2009 è considerato anche uno dei migliori nella carriera del premio Oscar Jared Leto, che interpreta qui il protagonista nelle sue diverse età.

Nell’ideare il progetto, il regista raccontò di essere stato da sempre affascinato dalla pluralità delle scelte, dalle infinite possibilità che scaturiscono da ogni azione umana. Ciò ha dato vita ad una sceneggiatura contenente piani temporali diversi, dove la narrazione si svolge in modo lineare. Per Van Dormael era fondamentale riuscire a rendere attraverso il cinema, da lui considerato un mezzo di semplificazione, tutta la complessità della realtà che circonda l’essere umano. Il progetto si presentava così come un articolato film sperimentale.

Tale complessità portò i produttori a stabilire un budget iniziale di circa 50 milioni di euro. Questa cifra era però considerata eccessivamente alta per un film di produzione europea. Con Van Dormael si lavorò così affinché questo potesse scendere a 33 milioni di euro, divenendo il film più costoso della cinematografia belga. L’investimento fu però ripagato nel momento in cui, alla sua uscita, il film venne accolto ottimi giudizi di critica e numeri del box office. Divenne così in breve tempo un vero e proprio caso cinematografico, nonché ancora oggi un film particolarmente ricercato.

Mr. Nobody: la trama e la spiegazione del film

La storia del film ha inizio nel 2092, in un mondo in cui l’essere umano ha raggiunto l’immortalità grazie ad un continuo rinnovamento cellulare. In questo contesto dove la morte è stata annullata, Nemo è un anziano di 117, ed è l’ultimo uomo destinato a morire. Con l’attenzione mediatica su di sé, l’anziano inizia a ricordare alcuni precisi momenti della sua vita: di quanto aveva 9 anni, e assisté al divorzio dei genitori; di quando aveva 15 anni, e conobbe per la prima volta l’amore; e di quando aveva 34 anni, e degli eventi accaduti in quel periodo. Tramite i ricordi, Nemo ha modo di ripensare la propria vita, ripercorrendo tutte le sue scelte e le innumerevoli possibilità e conseguenze da esse generatesi.

Considerati i numerosi piani temporali del film, e le numerose possibilità di realtà presentate, il regista sceglie di utilizzare il colore come elemento che possa aiutare nell’orientamento della storia. Ad ogni cambio narrativo corrispondono infatti scelte cromatiche diverse, che non solo identificano lo stato emotivo del protagonista ma anche la realtà in quel momento da lui ricordata. Tale espediente permette infatti di comprendere in quale versione della sua vita ci si trova. Ciò appare particolarmente esplicito con le tre mogli di Nemo, ognuna con il proprio colore. Van Dormael consegna dunque attraverso tale scelta una prima chiave per poter entrare nel mondo da lui immaginato.

Tale elemento orientativo risulta d’aiuto nel giungere ad un finale particolarmente aperto e ricco di potenziali interpretazioni. Nel presentare, ad inizio film, la prima grande scelta compiuta dal protagonista, ovvero quella relativa a quale dei due genitori seguire, il finale apre invece ad una terza possibilità, totalmente nuova e inaspettata. Nemo, che ha infatti conosciuto in anticipo il destino che lo aspetta seguendo la madre o il padre, sceglie pertanto il caso, e sceglie di affidarsi ad esso nel raggiungimento del proprio destino. Ciò che il film sembra infatti suggerire è il dovere della scelta, unica possibilità attraverso cui è possibile dare valore alla propria vita.

Mr. Nobody streaming

Mr. Nobody: il cast del film

Protagonista principale del film è l’attore Jared Leto, nel ruolo di Nemo. Il regista affermò per la sua capacità di trasformarsi fisicamente, vocalmente e ritmicamente. Leto accettò con entusiasmo il film, affascinato dalla complessa prova attoriale che questo gli richiedeva. Per l’attore, infatti, si è trattato del ruolo più complesso della sua carriera. Nelle interviste rilasciate a riguardo, egli ha infatti raccontato di aver dovuto mantenere un grande ordine mentale per poter dar vita a tutte le vite del suo personaggio, evitando di perdersi tra queste. Il suo sforzo è stato poi premiato, poiché la sua interpretazione risultò essere tra gli elementi più apprezzati del film.

Il personaggio di Anna, unico vero amore di Nemo, era stato originariamente offerto all’attrice Eva Green, ma le venne infine preferita Diane Kruger. L’attrice tedesca, nel raccontare il suo personaggio, lo ha descritto come il più completo di tutti, sempre fedele alle proprie scelte. Ad interpretare Anna all’età di 15 anni, nel momento in cui incontra per la prima volta il protagonista, è invece l’attrice Juno Temple. Altro nome di spicco nel cast è quello di Rhys Ifans, il quale interpreta il padre di Nemo. Questi venne personalmente scelto dal regista, che desiderava da tempo lavorare con l’attore dopo averlo visto in Notthing Hill e L’amore fatale.

Mr. Nobody: i film simili, il trailer e dove vedere il film in streaming

Il desiderio di esplorare percorsi di vita paralleli non è nuovo nella storia del cinema, e specialmente negli ultimi decenni si sono affermati una serie di titoli che hanno fatto di questa tematica il loro nucleo. Tra i più famosi, e che furono anche fonte di ispirazione per lo stesso Van Dormael, si annoverano Destino cieco (1981), del regista polacco Krzysztof Kieslowski, Sliding Doors (1998), con Gwyneth Paltrow, e Lola corre (1998), del tedesco Tom Tykwer. Leggermente più diversi, ma comprendenti ugualmente l’esistenza di più versioni della realtà, sono anche i film Donnie Darko (2001), con Jake Gyllenhaal, e Cloud Atlas (2012), con Tom Hanks.

Per chi desidera vedere o rivedere Mr. Nobody, invece, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Il film è infatti presente a noleggio su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb, Medium

Marvel e DC: i protagonisti dei due universi si invertono i ruoli!

Marvel e DC al cinema hanno un nuovo volto! La pagina Facebook DC vs Marvel Comics ha diffuso una divertente serie di fan art che immaginano gli attori del MCU e del DCEU invertiti nei rispettivi ruoli di supereroi. E così abbiamo Chris Evans nei panni di Superman e Henry Cavill in quelli di Captain America, oppure Gal Gadot in quelli di Vedova Nera e Scarlett Johansson in quelli di Wonder Woman. Eccoli tutti di seguito:

Captain America e Superman

I prestanti ed atletici, sono il volto di entrambi gli schieramenti cinematografici, Marvel e DC. Se Henry Cavill però è convincente nei panni di Cap, il Chris Evans bruno proposto dalla fan art non è proprio al massimo delle sue capacità estetiche! Che ne pensate?

Iron Man e Batman

I “ricconi” dei rispettivi schieramenti si cambiano d’abito, o sarebbe meglio dire che invertono il costume con l’armatura, e c’è da dire che, per quanto un photoshop di un Ben Affleck ringiovanito non sia poi tanto male nell’armatura di Tony Stark, Robert Downey Jr. non è affatto al suo posto nel costume nero di Batman.

Thor e Aquaman

In entrambe le trasformazioni, in questo caso, gli attori sembrano trovarsi bene nei panni dell’altro. Sebbene Thor sia biondo per canone, Jason Momoa gli conferisce quella ruvidità che il personaggio sembra aver acquisito nel corso del suo viaggio nel MCU, mentre Chris Hemsworth nei panni di Aquaman è a dir poco perfetto.

Vedova Nera e Wonder Woman

Questo cambio di ruolo dimostra quanto i casting per le due eroine siano stati fatti in maniera perfetta. Al netto dell’incredibile bellezza e bravura delle due interpreti, entrambe mostrano qualcosa di stonato nell’indossare i panni dell’altra. Scarlett Johansson non sembra troppo a suo agio con la tiara di Diana, e allo stesso tempo la tuta di Natasha non si sposa troppo bene con i lineamenti divini di Gal Gadot.

Spider-Man e Flash

Ezra Miller non sarà stato troppo fortunato nella sua avventura nei panni di Flash, ma Tom Holland è senza dubbio la next big thing del Marvel Cinematic Universe. I due attori, che rappresentano la gioventù di entrambi gli schieramenti, non stanno certo male nei panni dell’altro, tuttavia l’abitudine a vederli nei costumi “giusti” ci dice che c’è qualcosa di strano.

Black Panther e Cyborg

Infine, l’ultimo esempio di scambio di eroe. Chadwick Boseman diventa Cyborg e Ray Fisher diventa Black Panther. Ma nessuno dei due sembra essere a suo agio. Sarà che Boseman in particolare si adatta così bene alla figura di T’Challa, ma sembra che qui un cambio sia assolutamente fuori luogo.

The LEGO Star Wars Holiday Special su Disney+

The LEGO Star Wars Holiday Special su Disney+

Disney+, per il prossimo periodo delle feste, invita i fan di LEGO e di Star Wars sul pianeta natale di Chewbacca, Kashyyyk, per una celebrazione in stile Wookiee della più magica e allegra festa della galassia, il Life Day, con “The LEGO Star Wars Holiday Special”, che debutterà in esclusiva sulla piattaforma di streaming martedì 17 novembre.

“The LEGO Star Wars Holiday Special” riunisce Rey, Finn, Poe, Chewbacca, Rose e i droidi per una gioiosa festa nel giorno del Life Day, una festività introdotta per la prima volta nello “Star Wars Holiday Special” del 1978. Il nuovo speciale LEGO è il primo a fare il suo debutto su Disney+ e darà seguito alla grande storia di collaborazione tra Lucasfilm e LEGO, con giocose avventure raccontate nel modo accattivante e irriverente che caratterizza i contenuti targati LEGO Star Wars.

Subito dopo gli eventi di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Rey lascia i suoi amici che si stanno preparando al Life Day e parte per una nuova avventura con BB-8 per acquisire una maggiore conoscenza della Forza. In un misterioso Tempio Jedi, Rey viene proiettata in un’avventura nel tempo, attraverso i momenti più amati della storia cinematografica di Star Wars, entrando in contatto con Luke Skywalker, Darth Vader, Yoda, Obi-Wan e altri iconici eroi e antagonisti di tutti e nove i film della saga degli Skywalker. Ma farà in tempo a tornare per la celebrazione del Life Day e imparare il vero significato dello spirito natalizio?

L’avventura continua anche a casa con l’uscita del Calendario dell’Avvento LEGO Star Wars. Il Calendario dell’Avvento è stato ideato in concomitanza con lo sviluppo e la produzione dello show e include personaggi dello speciale a tema natalizio.

“The LEGO Star Wars Holiday Special” è una produzione di Atomic Cartoons, The LEGO Group e Lucasfilm. È diretto da Ken Cunningham e scritto da David Shayne, che è anche il co-produttore esecutivo. James Waugh, Josh Rimes, Jason Cosler, Jacqui Lopez, Jill Wilfert e Keith Malone sono i produttori esecutivi.

Manifest, serie tv: trama, cast e tante curiosità

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Manifest, serie tv: trama, cast e tante curiosità

Grazie soprattutto alle numerose piattaforme di streaming a pagamento, come Netflix e Amazon Prime, il panorama televisivo è ormai sovraccarico di contenuti di ogni forma e genere. Tuttavia, nonostante la corposa offerta, il pubblico sembra aver imparato a fare selezione e a premiare principalmente le serie tv e i film più originali o meglio realizzati. Negli ultimi anni ci sono diverse serie, americane e non, che sono riuscite a catturare l’attenzione del pubblico e tra queste c’è anche Manifest.

Si tratta di una serie tv sci-fi mistery thriller statunitense, ideata da Jeff Rake per il network della NBC. Andata in onda per la prima volta negli States nel settembre 2018, la serie è sbarcata in Italia solo un mese più tardi su Mediaset Premium, canale a pagamento del gruppo Mediaset. Ma grazie al successo ottenuto, la prima stagione di Manifest è stata trasmessa in chiaro un anno più tardi, nel 2019 su Canale 5.

Manifest: la trama e il cast

La famiglia Stone, di ritorno dalle vacanze in Giamaica, si separa prendendo voli differenti. Nel primo volo ci sono Ben (Josh Dallas) e Michaela (Melissa Roxburgh), fratello e sorella, e Cal (Jack Messina), figlio di Ben. Sul secondo volo, invece, ci sono Steve (Malachy Cleary) e Karen (Geraldine Deer), genitori di Ben e Michaela, Grace (Athena Karkanis), moglie di Ben, e Olive (Luna Blaise), figlia di quest’ultima.

Mentre il volo con a bordo Steve, Karen, Grace e Olive atterra senza problemi, il Volo 828 con a bordo, Ben, Michaela e Cal scompare dai radar. Le autorità cominciano a indagare ma, dopo settimane di ricerche, i passeggeri del Volo 828 vengono dati ufficialmente per dispersi. A questo punto la serie fa un passo indietro nel tempo e nello spazio per rivelare cos’è successo ai passeggeri del volo scomparso.

Manifest
Frank Deal, Josh Dallas, and Melissa Roxburgh in Manifest – Fonte: IMDB

A metà del viaggio, il volo di Ben, Cal e Michaela incontra una terribile turbolenza che li accompagna fino all’atterraggio a New York. Ma una volta scesi dall’aereo, fanno una scoperta sconcertante; mentre per loro il volo è durato poche ore, nel resto del mondo invece sono passati cinque anni dal decollo.

Creduti ormai morti da tempo, i passeggeri, vengono interrogati dalle autorità prima di essere ricondotti dalle loro rispettive famiglie. Lo shock iniziale, da entrambe le parti, lascia presto il posto alla gioia di riabbracciarsi. Ma in cinque anni le cose sono cambiate. Karen Stone è morta ormai da tempo a causa di un cancro e Jared (J.R. Ramirez ), fidanzato di Michaela, si è sposato con la migliore amica di lei, Lourdes (Victoria Cartagena).

Nonostante il forte desiderio di normalità, i passeggeri del Volo 828 non riescono a tornare alle vite di tutti i giorni e, come se non bastasse, cominciano a sentire delle strane voci nella testa…

Manifest 2, trama: a proposito della seconda stagione

La prima stagione di Manifest si concentra principalmente sul ritorno a casa dei tre Stone e sulla risoluzione del mistero del velivolo scomparso. L’alterazione spazio temporale incontrata dai passeggeri è dunque al centro delle indagini, seconda solo alle loro allucinazioni auditive che tutti cominciano ad avere.

[SPOILER ALERT]

In ognuno dei 16 episodi della prima stagione, i personaggi riescono a scoprire nuove informazioni, piccoli tasselli di un puzzle molto più grande e difficile da risolvere. Grazie a uno sforzo comune, gli ex dispersi riescono a svelare alcuni dei segreti legati a quella terribile esperienza, tuttavia, nuove domande e nuovi dubbi si aggiungono alla lista. Gli indizi raccolti soprattutto da Ben e Michaela, conducono fratello e sorella a una sconvolgente conclusione. Sembra, infatti, che i cinque anni mancanti del volo 828 siano in effetti gli ultimi anni di vita rimasti a ognuno dei passeggeri, destinati a morire entro l’anno 2024.

Manifest
Josh Dallas, Melissa Roxburgh, and Parveen Kaur in Manifest – Fonte: IMDB

Nella prima stagione di Manifest gli autori sono molto astuti e rivelano i segreti della serie a poco a poco, aggiungendo sempre più informazioni ambigue a ogni episodio. La seconda stagione, quindi, riprende la storia da dove si era interrotta, aggiungendo nuovi personaggi e confondendo ancora una volta le carte in tavola.

La seconda stagione di Manifest è andata in onda tra il 2019 e il 2020 conta ben 13 episodi al suo attivo.

Manifest 3 trama: in arrivo la terza stagione

Ma la corsa di Manifest e dei passeggeri del Volo 828 non si ferma con la seconda stagione. Nonostante gli ascolti della serie siano calati dal 2018, la NBC a luglio 2020 ha deciso di rinnovare Manifest per una terza stagione.

[SPOILER ALERT]

La seconda stagione si è conclusa con il ritrovamento di una parte dell’aereo in acque cubane, cosa apparentemente impossibile visto che il Volo 828 è atterrato integro a New York cinque anni dopo il suo decollo. Com’è possibile che un aereo, o parte di esso, si trovi in due posti contemporaneamente? Inoltre, l’aereo in questione, è andato distrutto con un’esplosione proprio all’inizio della prima stagione. Le cose dunque si complicano e questo strano ritrovamento potrebbe causare nuovi problemi ai passeggeri superstiti.

C’è inoltre un altro dettaglio del finale della seconda stagione che potrebbe influenzare il destino dei personaggi nella terza stagione. Alcuni dei passeggeri del volo sono riusciti infatti a sopravvivere alla loro preannunciata ‘data di morte’, informazione che infonde speranza a Ben e Michaela che continuano a indagare.

Manifest
Geraldine Leer in Manifest – Fonte: IMDB

Secondo quanto dichiarato da Jeff Rake, autore della serie, a TV Line, nella terza serie di Manifest salteranno fuori nuovi passeggeri del volo misterioso e inoltre conosceremo alcuni degli amici e anche dei nemici di Michaela. Nella storia entreranno in balle molti nuovi personaggi che complicheranno le indagini e probabilmente anche la risoluzione del caso.

Per adesso la terza stagione di Manifest non ha ancora una data d’uscita certa, a causa dell’epidemia di Corona Virus in corso che ha rallentato le attività televisive e cinematografiche. Si spera, tuttavia, che questa terza serie possa arrivare in tv il prossimo autunno.

Manifest su Mediaset Play: dove vederlo in streaming

In attesa della nuova stagione di Manifest, potete recuperare le puntate della prima e della seconda stagione in streaming sul sito di Mediaset Play. Vi basterà effettuare la registrazione per poter accedere gratuitamente ai contenuti multimediali del sito.

https://www.youtube.com/watch?v=_81XFwKXzSQ

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom, TV Line

Joseph Gordon-Levitt: intervista al protagonista di Project Power

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In occasione dell’arrivo in streaming di Project Power, ecco la nostra intervista a Joseph Gordon-Levitt, protagonista principale del film, disponibile su Netflix dal 14 agosto.

Project Power è il film originale Netflix in arrivo questa estate e diretto da Henry Joost & Ariel Schulman. protagonisti del film un cast d’eccezione composto da Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt, Dominique Fishback, Rodrigo Santoro, Colson Baker, Allen Maldonado, con Amy Landecker e Courtney B. Vance.

Project Power è disponibile su Netflix il 14 agosto, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Project Power, la trama

Per le strade di New Orleans comincia a diffondersi la voce di una misteriosa nuova pillola che scatena superpoteri diversi a seconda di chi la prende. Il problema? Non sai cosa succederà finché non la prendi. Mentre alcuni sviluppano una pelle antiproiettile, il dono dell’invisibilità o una forza sovrumana, per altri la reazione è letale. Quando la pillola provoca un pericoloso aumento della criminalità in città, un poliziotto locale (Joseph Gordon-Levitt) si allea con una giovane spacciatrice (Dominique Fishback) e un ex soldato motivato da una vendetta segreta (Jamie Foxx) per combattere il potere ad armi pari, prendendo la pillola nella speranza di riuscire a trovarne e a fermarne gli inventori.

Project Power: intervista a Rodrigo Santoro, Jamie Foxx e Dominique Fishback

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In occasione dell’arrivo in streaming di Project Power, ecco la nostra intervista a Rodrigo Santoro, Jamie Foxx e Dominique Fishback, trai protagonisti principali del film, disponibile su Netflix dal 14 agosto.

Project Power è il film originale Netflix in arrivo questa estate e diretto da Henry Joost & Ariel Schulman. protagonisti del film un cast d’eccezione composto da Jamie Foxx, Joseph Gordon-Levitt, Dominique Fishback, Rodrigo Santoro, Colson Baker, Allen Maldonado, con Amy Landecker e Courtney B. Vance.

Project Power è disponibile su Netflix il 14 agosto, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Project Power, la trama

Per le strade di New Orleans comincia a diffondersi la voce di una misteriosa nuova pillola che scatena superpoteri diversi a seconda di chi la prende. Il problema? Non sai cosa succederà finché non la prendi. Mentre alcuni sviluppano una pelle antiproiettile, il dono dell’invisibilità o una forza sovrumana, per altri la reazione è letale. Quando la pillola provoca un pericoloso aumento della criminalità in città, un poliziotto locale (Joseph Gordon-Levitt) si allea con una giovane spacciatrice (Dominique Fishback) e un ex soldato motivato da una vendetta segreta (Jamie Foxx) per combattere il potere ad armi pari, prendendo la pillola nella speranza di riuscire a trovarne e a fermarne gli inventori.

Le strade del male: trailer del film con Tom Holland e Robert Pattinson

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Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Le strade del male, l’atteso nuovo film originale Netflix con protagonisti un cast d’eccezione composto da Robert Pattinson, Tom Holland, Sebastian Stan, Bill Skarsgård, Haley Bennett, Mia Wasikowska, Jason Clarke. Diretto da Antonio Campos e scritto da lui stesso insieme a Paulo Compos, il film è basato sull’omonimo romanzo di Donald Ray Pollock.

Ambientato a Knockemstiff (Ohio, USA) e nelle zone boschive circostanti, il film narra le vicissitudini di alcuni loschi personaggi, tra cui un predicatore diabolico (Robert Pattinson), una coppia inquietante (Jason Clarke e Riley Keough) e uno sceriffo disonesto (Sebastian Stan), incombono sul giovane Arvin Russell (Tom Holland) quando si oppone alle forze del male che minacciano la sua famiglia. Ambientato nel periodo tra la Seconda guerra mondiale e la guerra del Vietnam, LE STRADE DEL MALE del regista Antonio Campos delinea un quadro tanto seduttivo quanto terribile che contrappone gli onesti ai corrotti. Bill Skarsgård, Mia Wasikowska, Harry Melling, Haley Bennett e Pokey LaFarge recitano in questa storia carica di suspense, la cui trama accuratamente dettagliata è tratta dal premiato romanzo di Donald Ray Pollock.

After 2: nuova clip del film

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After 2: nuova clip del film

Dopo la prima clip 01 Distribution ha diffuso una nuova clip di After 2, sequel del film campione d’incassi nei cinema italiani dal 2 settembre 2020.

https://www.youtube.com/watch?v=bC_6QOZbtc4

In After 2 dopo la loro rottura, Hardin (Hero Fiennes Tiffin) e Tessa (Josephine Langford) cercano di andare avanti ognuno per la propria strada. Mentre Hardin torna a perdersi in cattive abitudini, Tessa, forte della sicurezza acquisita, inizia a frequentare lo stage dei suoi sogni alla casa editrice Vance dove attira l’attenzione del suo collega Trevor (Dylan Sprouse), il ragazzo perfetto col quale intraprendere una relazione. Trevor è intelligente, spiritoso, attraente ma soprattutto è affidabile. Tessa, nonostante questo nuovo incontro, non riesce a togliersi dalla testa Hardin. Dopotutto lui è l’amore della sua vita e al di là dei loro fraintendimenti e delle difficoltà, non può negare ciò che prova. Vorrebbe essere in grado di andare avanti per la sua strada,  ma non è così semplice. Attraverso gli alti e i bassi della loro relazione, Tessa e Hardin lotteranno per stare ancora insieme anche se l’intero universo sembra tramare per tenerli separati.

Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi, trailer e poster

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Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi, trailer e poster

Netflix diffuso oggi il trailer di Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi, il nuovo docufilm originale Netflix dedicato alle Paralimpiadi e alla loro storia, che debutterà in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo il prossimo 26 agosto. Disponibile anche la locandina del documentario.

Rising PhoenixRising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi racconta la straordinaria storia dei Giochi Paralimpici. Dalle macerie della seconda guerra mondiale al terzo evento sportivo più grande del pianeta, le Paralimpiadi hanno portato alla nascita di un vero e proprio movimento globale che continua a cambiare il modo in cui il mondo pensa alla disabilità, alla diversità e al potenziale umano.

Tra gli atleti protagonisti del docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio, al tempo Beatrice Maria Vio, classe 1997. Modello di forza e positività, “ragazza magica” di Jovanotti, diretta e fiera, atleta dall’età di 5 anni che dal 2011 ha vinto tutti i più importanti tornei di scherma in carrozzina: tra campionati nazionali, europei e mondiali, Bebe Vio ha conquistato ad oggi 38 medaglie d’oro.

Nel periodo in cui avrebbero dovuto svolgersi le Paralimpiadi di Tokyo 2020, Bebe ripercorre anche la sua storia in un racconto ricco di emozioni, a cui si aggiungono le esperienze di alcuni dei protagonisti del movimento paralimpico di tutto il mondo.

Insieme a Bebe Vio, altri straordinari atleti provenienti da tutto il mondo: Ellie Cole (Australia), Jean-Baptiste Alaize (Francia), Matt Stutzman (USA), Jonnie Peacock (UK), Cui Zhe (Cina), Ryley Batt (Australia), Ntando Mahlangu (Sud Africa), Tatyana McFadden (US).

A dare testimonianza dell’incredibile storia delle Paralimpiadi e dei suoi protagonisti anche Sir Philip Craven, Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (2001-2019), Xavi Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler, figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo. Guttmann ha fondato il più grande ospedale per lesioni spinali in Europa (Stoke Mandeville, Buckinghamshire, UK) e, nel 1948, i primi Giochi per disabili come metodo di riabilitazione che hanno rappresentato l’ispirazione per i primi Giochi Paralimpici ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960.

Rising Phoenix é diretto da Ian Bonhôte and Peter Ettedgui. Prodotto da Greg Nugent, John Battsek e Tatyana McFadden. Gli Executive Produced sono Richard Curtis, Barbara Broccoli, Barnaby Spurrier, Godric Smith, Dee Ryder, Xavi Gonzalez e Andrew Ruhemann.

Avatar 2: un maestoso set nelle nuove immagini

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Sono ripartite a pieno regime le riprese di Avatar 2 e il produttore Jon Landau continua a proporre aggiornamenti dal set, con foto e immagini suggestive che restituiscono la grandiosità del lavoro che sta portando avanti James Cameron.

CORRELATE:

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Elizabeth Moss protagonista di Mrs. March

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Elizabeth Moss protagonista di Mrs. March

Love and Squalor Pictures, la compagnia di produzione di Elizabeth Moss, e la Blumhouse stanno sviluppando un film sul thriller psicologico di Virginia Feito, Mrs. March, un progetto in cui la pluri-premiata attrice sarà la protagonista.

La storia di Mr. March segue una raffinata casalinga dell’Upper East Side che si mette in agitazione quando inizia a sospettare che l’odiosa protagonista dell’ultimo romanzo bestseller di suo marito sia basata su di lei. Feito scriverà la sceneggiatura e il produttore esecutivo Elizabeth Moss e Lindsey McManus produrranno il film sotto il loro marchio Love and Squalor. Jason Blum produrrà per la Blumhouse. Anche Carla Hacken e Bea Sequeira compaiono come produttori esecutivi.

Abbiamo visto Elizabeth Moss in L’Uomo Invisibile, remake del classico dell’orrore, arrivato direttamente in VOD da noi a causa del lockdown e della chiusura delle sale cinematografiche.

Fonte

Spider-Man 3: rivelato il titolo del film?

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Spider-Man 3: rivelato il titolo del film?

Dopo Homecoming e Far From Home, su Esquire è comparso il possibile titolo di Spider-Man 3, il terzo film da solista di Tom Holland nei panni dell’amichevole Spider-Man di quartiere, amatissimo dai fan dei cinecomic e dai lettori di fumetti.

Stando a quanto riporta un blog, in un articolo che parla sia di Spider-Man che di Uncharted, il nuovo film si chiamerà Spider-Man: Homesick, che tradotto significa “nostalgia di casa”. Il titolo sembra coincidere con quello di lavorazione che la troupe usa sul set di Atlanta, tuttavia potrebbe essere anche soltanto una facile congettura, visto che la parola “casa” nel titolo è data per scontata e che questo termine, homesick, potrebbe perfettamente essere una prosecuzione o una conseguenza di quel “lontano da casa” che abbiamo visto nel secondo film con protagonista Holland.

Le riprese di Spider-Man 3 sono state posticipare a causa della pandemia, così come quelle di Uncharted, l’altro progetto ad alto budget che vede protagonista l’acrobatico attore inglese.

Di Spider-Man 3 si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

CORRELATE: 

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Balto e Togo, la leggenda: il trailer del film dal 3 settembre in sala

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Amicizia, fedeltà, dedizione e tenacia: sono questi i valori alla base di BALTO E TOGO LA LEGGENDA, il film di Brian Presley al cinema dal 3 settembre con Notorious Pictures.

Togo, il siberian husky dell’addestratore Leonhard Seppala, diventato famoso dopo lo scoppio dell’epidemia di difterite che nel 1925 colpì la città di Nome. Seppala era un pescatore norvegese che si trasferì a Nome per lavorare nelle miniere d’oro. Ben presto divenne un eccellente musher, cioè conducente di una muta di cani da slitta e sposò Kiana, da cui ebbe una figlia, Sigrid. Sua moglie morì dopo il parto, lasciandolo da solo con la piccola. Quando l’epidemia di difterite colpì la città, nel bel mezzo di una bufera di neve, con l’ospedale sprovvisto delle medicine necessarie per curare gli ammalati, Seppala ed altri musher coraggiosi si offrirono volontari per affrontare la tempesta, con i loro cani raggiunsero Nenana, dove era custodito il potente siero. La staffetta venne battezzata “corsa del siero”. Il film arriverà nelle sale il prossimo 3 settembre.

In anteprima a #Giffoni50 il 26 agosto

Erano dieci anni che pensavo di fare questo film – spiega il regista – Non c’era nessuno a Hollywood che scommettesse sulla mia idea, ma nel mio cuore sapevo che era una storia che doveva essere raccontata. Ogni altro film o libro sulla Great Serum Run of Nome, raffigura Balto e Gunnar Kassan come gli unici eroi. Facendo delle ricerche ho scoperto invece che un cane da slitta di nome Togo e il suo proprietario Leonhard Seppala avevano in in realtà macinato più chilometri di tutti ed erano i veri salvatori della popolazione di Nome. Le loro storie meritavano di essere raccontate, quindi ho deciso di scrivere il copione usando il punto di vista di Seppala. Quando ho iniziato a fare ricerche sull’argomento, sono andato in Alaska e ho trascorso 8 giorni a meno 25 gradi, partecipando a una spedizione di slitte trainate da cani lungo il Mare di Bering. In questo modo, ho potuto comprendere appieno la forza e il coraggio necessari per vivere in condizioni così difficili. Il messaggio di questo film è che dal vero altruismo e dalla fede, specialmente nelle condizioni più avverse, può nascere la versione più potente dell’amore”.

Dreambuilders – la fabbrica dei sogni, il trailer

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Dreambuilders – la fabbrica dei sogni, il trailer

È stato distribuito il trailer di Dreambuilders – la fabbrica dei sogni, il nuovo film di Kim Hagen Jensen in uscita al cinema a partire dal 10 settembre 2020.

La trama di Dreambuilders – la fabbrica dei sogni

Nella casa di campagna dove Mina vive con il padre e il suo criceto Viggo Mortensen ci sono novità in arrivo: stanno per trasferirsi la fidanzata del papà e sua figlia, coetanea di Mina molto attiva sui social network. Con il loro sopraggiungere Mina imparerà molte cose, prima tra tutte che ogni volta che si addormenta acquisisce un potere: può spalancare le porte della fabbrica dei sogni e diventare la regista di quel che decide di sognare e far sognare agli altri, scrivere la storia, scegliere gli attori, costruire la scenografia e dare il ciak d’azione a ogni sogno…

Venezia 77: arrivano le VR Lounge in tutto il mondo

Venezia 77: arrivano le VR Lounge in tutto il mondo

Saranno accessibili nelle VR Lounge di diverse istituzioni culturali nel mondo – oltre che online – le opere di Venice VR Expanded, la sezione di Virtual Reality della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2-12 settembre 2020) della Biennale di Venezia.

Le istituzioni culturali coinvolte sono:

  • China Academy of Art – Sandbox Immersive Festival, Hangzhou
  • Comédie de Genève, Ginevra
  • Design Center Flacon, Mosca
  • Espace CENTQUATRE-PARIS – Diversion, Parigi
  • ESPRONCEDA – Institute of Art & Culture, Barcellona
  • Fondazione di Venezia – M9 – Museo del ‘900, Venezia Mestre
  • Laboratorio Aperto di Modena, ex Centrale AEM, Modena
  • Laboratorio Aperto di Piacenza, ex Chiesa del Carmine, Piacenza
  • HTC Corporation – VIVE ORIGINALS, Taiwan
  • SPACE, in Partnership con VRBB e sostenuto da Medienbord, Berlino
  • Nikolaj Kunsthal, Copenhagen
  • PHI Center, Montréal
  • Portland Art Museum & Northwest Film Center, Portland
  • Stichting Eye Filmmuseum, Amsterdam

Grazie alla disponibilità di queste istituzioni che aderiscono al network Satellite Programme, il pubblico che non dispone delle necessarie attrezzature VR per uso personale potrà prendere visione dei 44 progetti immersivi di Venice VR Expanded provenienti da 24 Paesi, accedendo a tali location, dotate delle tecnologie necessarie.

Ognuna di queste istituzioni attrezzerà per il periodo della 77. Mostra (2 – 12 settembre) un’apposita VR Lounge aperta al pubblico, equipaggiata con visori VR, dove gli spettatori  potranno esplorare i 31 progetti immersivi in concorso di Venice VR Expanded, i nove  progetti Fuori Concorso – Best of VR e i quattro progetti sviluppati nel corso della quarta edizione di Biennale College Cinema – VR.

Come in precedenza annunciato, le opere in Virtual Reality di questa edizione della Mostra del Cinema, anziché sull’isola veneziana del Lazzaretto Vecchio, saranno interamente fruibili online, grazie a una piattaforma digitale innovativa che vede il sostegno di HTC VIVEPORT, Facebook’s Oculus, VRChat e VRrOOm.

Gli spettatori accreditati della Mostra di Venezia avranno accesso a tutti i titoli del programma. Sarà inoltre disponibile uno speciale accredito VR.

Tutte le opere selezionate sono riservate ai maggiori di 14 anni.

La Giuria internazionale di Venice VR Expanded è composta da:

  • Celine Tricartpresidente (USA), regista e sceneggiatrice, esperta di Realtà virtuale e 3D
  • Asif Kapadia (Gran Bretagna), regista di film e documentari, premio Oscar per Amy
  • Hideo Kojima (Giappone), autore dei videogiochi più venduti, fra i quali la serie Metal Gear, considerato il padre del genere stealth.

La Giuria Venice Virtual Reality assegnerà i seguenti premi: Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR immersiva, Migliore esperienza VR immersiva e Migliore storia VR immersiva.

Monos – un gioco da ragazzi: una clip in esclusiva

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Monos – un gioco da ragazzi: una clip in esclusiva

Dopo aver conquistato la giuria del Sundance 2019, dove ha ottenuto nella categoria World cinema dramatic competition il Premio speciale della giuria, aver vinto il Premio come Miglior Film al BFI – London Film Festival 2019 ed essere stato presentato al pubblico europeo alla Berlinale 2019 nella sezione Panorama, l’acclamato film MONOS – UN GIOCO DA RAGAZZI diretto dall’autore colombiano Alejandro Landes, finalmente arriva dal 20 agosto nei cinema italiani distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

Alejandro Landes e il co-sceneggiatore Alexis Dos Santos danno vita a una nuova e inquietante visione ispirata ai migliori film di guerra e ai survival thriller. Un film dove tutto è in mano all’istinto e alle emozioni, amplificato dall’acuta fotografia di Jasper Wolf, da una superba colonna sonora carica di tensione realizzata da Mica Levi, da un montaggio intelligente per mano di Yorgos Mavropsaridis, Ted Guard e Santiago Otheguy, e dall’originale e penetrante occhio di Landes capace di indagare da vicino le alleanze e le lotte di potere di un gruppo di adolescenti e della loro primordiale tribù.

Otto adolescenti isolati dal mondo, nel bel mezzo dell’America Latina, tra le montagne e le foreste, si allenano e combattono. A prima vista potrebbe sembrare un campo estivo, un bizzarro ritrovo di ragazzi che giocano a fare i soldati. Invece si tratta dello scenario iniziale di una missione delicatissima: gli otto adolescenti hanno con sé una prigioniera, una donna americana che chiamano semplicemente “la Dottoressa”. Il loro compito è proteggerla. Quando la Dottoressa fugge l’equilibrio del gruppo si sgretola e la missione più importante diventa la sopravvivenza. Acclamato da registi del calibro di Del Toro e Iñárritu, il film ha trionfato al BFI – London Film Festival 2019, vincendo il Premio come Miglior Film, ed è stato scelto dalla Colombia come proprio rappresentante agli Oscar 2020 per la categoria Miglior film straniero. Tra Apocalypse now di Coppola e Il signore delle mosche, uno sconvolgente survival thriller firmato dal nuovo talento del cinema sudamericano Alejandro Landes.

Peyton Alex Smith: 10 cose che non sai sull’attore

Peyton Alex Smith: 10 cose che non sai sull’attore

Giovane attore in ascesa, Peyton Alex Smith si è costruito una buona fama grazie alla sua partecipazione ad alcune note serie televisive, dove ha potuto dar prova delle proprie doti e della propria versatilità. La prova del nove è per lui arrivata nel momento in cui ha avuto l’occasione di far parte del cast di protagonisti di Detroit, film particolarmente apprezzato dalla critica. Con un potenziale da tenere d’occhio, Smith potrebbe continuare ruolo dopo ruolo ad affermarsi all’interno dell’industria.

Ecco 10 cose che non sai di Peyton Alex Smith.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Peyton Alex Smith Instagram

Peyton Alex Smith: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in alcuni film per il grande schermo. Smith debutta al cinema nel 2008 con un piccolo ruolo nella commedia 3 donne al verde, con Diane Keaton. Successivamente recita in Una squadra molto speciale (2008) e Carter High (2015). Concentratosi prevalentemente nel recitare per il piccolo schermo, Smith ha notevolmente diradato le proprie apparizioni sul grande schermo. Torna però a recitarvi nel 2017 partecipando al film della premio Oscar Katherine Bigelow Detroit, dove recita nel ruolo di Lee accanto agli attori John Boyega e Anthony Mackie.

9. È celebre per i suoi ruoli televisivi. Smith appare per la prima volta in televisione con il ruolo di Chauncey nell’episodio Code of the Streets della serie Luke Cage (2016). La vera notorietà arriva però grazie alla serie The Quad (2017-2018), dove interpreta il personaggio di Cedric Hobbs. Dal 2018 è invece tra i protagonisti della serie di genere fantasy Legacies, dove interpreta Rafael Waithe, ruolo che gli ha permesso di ottenere ulteriore popolarità presso il grande pubblico.

Peyton Alex Smith in Legacies

8. Interpreta un licantropo. Nella serie Legacies, dove recita sin dalla prima stagione, Smith è il licantropo Rafael Waithe. Nel corso della narrazione questi si afferma come uno dei principali protagonisti, sfoggiando inoltre una rabbia ed una forza che lo porteranno a diventare il capo branco dei lupi della scuola da lui frequentata. Durante la serie, il personaggio si è inoltre affermato per le sue diverse relazioni sentimentali, attraverso le quali ha potuto maturare il suo carattere e svilupparsi come personaggio.

7. Si è sottoposto ad una notevole preparazione fisica. Per poter dar vita al personaggio, caratterizzato da una corporatura atletica, l’attore ha raccontato di essersi dedicato per diverse settimane ad una particolare preparazione fisica, allenandosi tutti i giorni per poter sviluppare al meglio i suoi muscoli. Così facendo, ha potuto raggiungere l’obiettivo richiesto per il ruolo. In qualità di licantropo, infatti, era necessario che il personaggio apparisse possente e fisicamente sopra la media.

6. Non sa cosa gli riserva il futuro del suo personaggio. Smith si è da sempre dichiarato particolarmente entusiasta del ruolo, apprezzando molto la complessità della sua psicologia, che lo rende imprevedibile. L’attore ha inoltre dichiarato di non sapere cosa accadrà nel futuro del personaggio, e che non vede l’ora di scoprire quali storie e cambiamenti gli saranno riservate. Tale mistero è per lui un altro degli aspetti più affascinanti di questo lavoro.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Peyton Alex Smith Legacies

Peyton Alex Smith è su Instagram

5. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 220 mila persone. Attualmente, la sua pagina presenta soltanto 22 post, dove è possibile ritrovare Smith in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano però anche immagini con le quali promuove il proprio lavoro da interprete, sia attraverso dietro le quinte dei set, sia attraverso la propria partecipazione a interviste e serate di gala.

Peyton Alex Smith: suo padre e sua madre

4. È molto legato ai suoi genitori. L’attore si è negli anni dimostrato particolarmente riservato, evitando di condividere dettagli su di sé o sulla propria famiglia. Ciò al fine di permettere a quest’ultima di vivere in tranquillità, senza l’invadenza dei riflettori tipici del mondo dello spettacolo. Smith non ha però mancato in diverse occasioni di dimostrare il proprio legame nei confronti del padre e della madre, pubblicando talvolta foto di loro sui propri account social, ringraziandoli per le opportunità da questi dategli.

Peyton Alex Smith e Danielle Rose Russell

3. Sono grandi amici dentro e fuori dal set. Grazie alla serie Legacies l’attore ha avuto modo di stringere un rapporto di grande amicizia con l’attrice Danielle Rose Russell, la quale interpreta la protagonista Hope Mikaelson. I due hanno raccontato di aver raggiunto una buona chimica di coppia sia dentro che fuori dal set, e ciò è tornato particolarmente utile nel momento in cui hanno dovuto dar vita all’infatuazione nata tra i loro personaggi. Girare le loro scene è infatti risultato estremamente semplice, e dal loro punto di vista è come se non avessero avuto bisogno di recitare.

Peyton Alex Smith è un rapper

2. Ha avuto successo nel mondo della musica rap. Prima di diventare un attore a tempo pieno, Smith aveva iniziato a dedicarsi al mondo della musica, distinguendosi nel genere rap. Da sempre sua passione, l’attore aveva infatti deciso di prendersi una pausa dalla recitazione per perseguire questa carriera, dove ottenne anche dei significativi successi. A partire dal 2015, però, decise di tornare a recitare, sentendosi più legato a tale attività.

Peyton Alex Smith: età e altezza

1. Peyton Alex Smith è nato a Dallas, in Texas, Stati Uniti, il 18 giugno del 1994. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

UCI Cinemas: il 19 agosto riapre 15 multisala del Circuito

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UCI Cinemas: il 19 agosto riapre 15 multisala del Circuito

Continua il processo di riapertura graduale del Circuito UCI Cinemas con la riapertura di UCI Roma Est (RM), UCI Verona, UCI Fiumara (GE), UCI Marcianise (CE), UCI Certosa (MI), UCI MilanoFiori (MI), UCI Arezzo, UCI Ferrara, UCI Cagliari, UCI Torino Lingotto, UCI Curno (BG), UCI Bari, UCI Piacenza, UCI Catania, UCI Parco Leonardo (RM). 

Arrivano così a 29 le multisala riaperte da UCI Cinemas a partire dal mese di giugno. In programmazione Onward – Oltre la Magia, Gretel e Hansel e Volevo Nascondermi. Prevendite aperte per Tenet, in arrivo il 26 agosto. Nel corso delle prossime settimane prevista la riapertura delle altre multisala del Circuito.

UCI Cinemas è lieta di annunciare 15 nuove riaperture: il 19 agosto UCI Roma Est (RM), UCI Verona, UCI Fiumara (GE), UCI Marcianise (CE), UCI Certosa (MI), UCI MilanoFiori (MI), UCI Arezzo, UCI Ferrara, UCI Cagliari, UCI Torino Lingotto, UCI Curno (BG), UCI Bari, UCI Piacenza, UCI Catania, UCI Parco Leonardo (RM) apriranno le loro sale al pubblico con la ripresa delle proiezioni. Prosegue così il processo di graduale riapertura del Circuito UCI Cinemas annunciato lo scorso 15 giugno con la riapertura delle multisala di UCI Bicocca (MI), UCI Orio (BG), UCI Porta di Roma (Roma) e UCI Luxe Campi Bisenzio (FI) e proseguito poi con le riaperture di UCI Lissone (MB), UCI Reggio Emilia, UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC), UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo, UCI Perugia, UCI Molfetta (BA), UCI Fiume Veneto (PN) e UCI Firenze.

In tutte le multisala UCI riaperte, sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di pulizia, con interventi più regolari. Per ulteriori informazioni sui protocolli di sicurezza visitare il sito: www.ucicinemas.it/siamocinemapiusicuri.

Al ritorno in sala, gli spettatori di UCI Cinemas potranno assistere ad alcune prime visioni molto attese, come Onward – Oltre La Magia, Gretel e Hansel e Volevo Nascondermi, in attesa dell’arrivo di Tenet il 26 agosto, le cui prevendite dei biglietti UCI aprono proprio oggi.

Sarà inoltre possibile assistere a grandi film delle passate stagioni e rassegne dedicate per tutti gli amanti del cinema a un prezzo speciale, con biglietti a partire da 4,90 euro.

UCI Cinemas coglie questa occasione per dare il bentornato ai clienti affezionati e ringraziarli per la loro pazienza e comprensione durante questo periodo difficile, confermando che nel corso delle prossime settimane è prevista la riapertura delle altre multisala del Circuito.

Il gruppo ODEON Cinemas Group è il più importante circuito cinematografico europeo e fa capo alla società AMC Entertainment Holdings. In Italia conta 42 strutture multiplex, per un totale di 436 schermi.

Lino Banfi: 10 cose che non sai sull’attore

Lino Banfi: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre interprete della commedia sexy degli anni Settanta e Ottanta, Lino Banfi, nome d’arte di Pasquale Zagaria, ha segnato la storia del cinema italiano con le sue popolari e sempre apprezzate interpretazioni. Considerato una vera e propria icona, Banfi si è fatto negli anni portatore di un’italianità da altri raramente rappresentata con altrettanta con altrettanto successo. Tra cinema e televisione, Banfi si è continuamente rinnovato, facendosi apprezzare da generazioni e generazioni di spettatori.

Ecco 10 cose che non sai di Lino Banfi.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Lino Banfi Unesco

Lino Banfi: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Banfi debutta al cinema nel 1960 con il film Urlatori alla sbarra, per poi distinguersi in ruoli minori in una serie di titoli nel corso del decennio. Il grande successo arriva nel 1973, quando recita nel ruolo del protagonista in Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia. Da quel momento inizia ad acquisire sempre maggior popolarità grazie a film come La liceale nella classe dei ripetenti (1978), L’infermiera di notte (1979), L’onorevole con l’amante sotto il letto (1981), Vieni avanti cretino (1982), Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983), L’allenatore nel pallone (1984), I pompieri (1985), con Paolo Villaggio, Il commissario Lo Gatto (1986), e Grandi magazzini (1986). Dirada poi le sue apparizioni, per tornare successivamente sul grande schermo con L’allenatore nel pallone 2 (2008), Le frise ignoranti (2015), con Francesco Pannofino e Quo vado? (2016), con Luca Medici.

9. Ha preso parte a diversi prodotti televisivi. Dal finire degli anni Novanta Banfi recita prevalentemente per alcuni film televisivi, come Nuda proprietà vendesi (1997), con Alessandro Gassmann, Vola Sciusciù (2000), con Rocco Papaleo, Un difetto di famiglia (2002), Il destino ha quattro zampe (2002), Il mio amico Babbo Natale (2005), Il padre delle spose (2006), Il mio amico Babbo Natale 2 (2006), Scusate il disturbo (2009), e Tutti i padri di Maria (2010). In televisione diventa però estremamente popolare grazie alla serie Un medico in famiglia, dove dal 1998 al 2016 recita nel ruolo di Lele Martini, accanto ad attori come Claudia Pandolfi e Pietro Sermonti.

8. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi. Nel corso della sua carriera nel mondo dello spettacolo, Banfi non ha mancato di apparire anche in popolari programmi televisivo, dove ha spesso dato vita a siparietti comici o dimostrato ulteriormente le proprie capacità recitative e canore. Tra i programmi a cui ha partecipato si annoverano Risatissima (1984-1985), Domenica in (1987-1988), Stasera Lino (1989), Il caso Sanremo (1990), Un’estate italiana (1991), Buona domenica (1996-1997), Simpaticissima (1997) e Guida al campionato (2007), dove si è distinto come tifoso di calcio della Roma.

Lino Banfi: sua moglie e i figli

7. È sposto da oltre cinquant’anni. Nel marzo del 1962 Banfi ha sposato, dopo circa dieci anni di fidanzamento, Lucia Lagrasta, a cui è ancora tutt’oggi legato. La coppia ha avuto due figli, Walter e Rosanna. Quest’ultima, nata nel 1963, è in seguito divenuta un’attrice, recitando anche in diverse occasioni accanto al padre. I titoli che li hanno visti condividere la scena sono i film Grandi magazzini e Le frise ignoranti, mentre in televisione hanno recitato in Un medico in famiglia, Il padre delle spose e Il commissario Zagaria.

Lino Banfi all’Unesco

6. È stato nominato membro della commissione italiana. Il 22 gennaio del 2019 viene rilasciata la notizia secondo cui l’allora vice premier Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, nomina Banfi come membro della commissione italiana all’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. L’attore, dichiaratosi estremamente entusiasta della cosa, ha affermato che si impegnerà per portare il sorriso all’interno dei programmi di tale istituzione.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Lino Banfi L'allenatore nel pallone

Lino Banfi in Vieni avanti cretino

5. Ha interpretato un ex detenuto. Nel 1982 l’attore recita nel film Vieni avanti cretino, commedia dove interpreta Pasquale Baudaffi, ex detenuto in cerca di una seconda possibilità all’interno della società. Nel corso di tutta la pellicola Banfi si ritrova coinvolto in una serie di situazioni comiche o surreali, che ostacoleranno il suo tentativo di trovare un lavoro stabile. Il film si rivelò un grandissimo successo, confermando una volta di più la popolarità dell’attore, già celebre per altre opere con contenuti simili.

Lino Banfi in Grandi magazzini  

4. Ebbe l’idea per il suo personaggio. Nel film del 1986 Grandi magazzini l’attore interpreta Nicola Abatecola, un mendicante con una gamba finta che insieme alla figlia Assunta si esibisce come musicista all’ingresso dell’edificio dove si svolge la storia. L’idea di interpretare tale personaggio fu un suggerimento dello stesso Banfi, il quale assistette realmente allo spettacolo d’intrattenimento di alcuni mendicanti all’uscita de La Rinascente di Milano. Rimastone colpito, decise di proporre l’idea ai produttori, che accettarono consapevoli delle doti dell’attore.

Lino Banfi e L’allenatore nel pallone

3. È uno dei suoi ruoli più celebri. Nel 1984 l’attore dà vita ad uno dei suoi personaggi più celebri: Oronzo Canà, allenatore dell’immaginaria squadra di calcio Longobarda. Per il ruolo Banfi si ispirò al vero allenatore Oronzo Pugliese, celebre per le sue capacità di spronare e caricare i giocatori delle squadre che allenava. Lo stesso cognome “Canà” fu un’idea dell’attore. Egli decise inoltre di far diventare il personaggio una parodia del modo filosofico di parlare e agire degli allenatori di quegli anni. Con l’uscita del film, Banfi consacrò la propria popolarità, divenendo una vera e propria icona del cinema comico di quegli anni.

2. Partecipò alla sceneggiatura dei due film. Particolarmente legato al progetto, Banfi partecipò attivamente alla stesura della sceneggiatura, proponendo caratterizzazioni del suo personaggio come anche battute e situazioni comiche. A distanza di molti anni dalla sua ultima apparizione sul grande schermo, Banfi deciderà poi di riprendere il ruolo per il sequel L’allenatore nel pallone 2, e anche per questo collaborerà alla scrittura della sceneggiatura, immaginando nuovi risvolti per il suo Canà.

Lino Banfi: età e altezza

1. Lino Banfi è nato ad Andria, in Puglia, Italia, l’11 luglio del 1936. L’attore è alto complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Nick Gehlfuss: 10 cose che non sai sull’attore

Nick Gehlfuss: 10 cose che non sai sull’attore

Il nostro viaggio all’interno dell’universo televisivo di Chicago continua e oggi vi parliamo del bel dottorino dai capelli rossi di Chicago Med, interpretato da Nick Gehlfuss.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Nick Gehlfuss, sulla sua carriera e sulla sua vita privata.

Nick Gehlfuss vita privata

10. Nato il 21 gennaio del 1985 a Cleveland, in Ohio, Stati Uniti, Nick Gehlfuss passa tutta la sua infanzia e adolescenza nel quartiere di Little Italy. Subito dopo il diploma, Nick si iscrive al Marietta College dove consegue la laurea in belle arti. Successivamente, decide di completare i suoi studi alla University of Missouri-Kansas City, prendendo una laurea magistrale sempre in belle arti.

9. Non si conosce molto della vita privata di Nick Gehlfuss ma sappiamo che la sua carriera non è cominciata in tv o al cinema ma bensì in teatro. Trasferitosi a New York dopo i suoi studi, Nick fa il suo debutto come attore in teatro con la Classic Stage Company, nella produzione di Sogno di Una Notte di Mezza Estate, opera di William Shakespeare.

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Nello spettacolo, Nick Gehlfuss interpreta Lisandro, rappresentazione teatrale che conta nel suo cast attore come Bebe Neuwirth e la famosa Cristina Ricci. Grazie alla sua magistrale interpretazione, Nick riceve il prestigioso premio Rosemarie Tichler.

La sua carriera continua dalla costa est alla costa ovest degli Stati Uniti. Nick Gehlfuss si trasferisce a Los Angeles per coltivare il suo sogno di lavorare nel cinema e nella televisione. Qui, in attesa della sua grande occasione, continua a recitare in teatro. In quegli anni lo vediamo impegnato con lo spettacolo Reasons to Be Pretty, di Neil LaBute, andato in scena alla Geffen Playhouse.

Nick Gehlfuss film e serie tv

8. Dopo essersi fatto le ossa in teatro e sul palcoscenico, Nick Gehlfuss finalmente comincia a muovere i primi passi nel mondo della televisione. Nel 2010, viene scelto per interpretare un piccolo ruolo nel diciassettesimo episodio della quarta stagione della fortunata serie Army Wives. Quella breve parentesi, segna la sua fortuna.

7. Successivamente, infatti, l’attore viene scelto per molti altri piccoli ruoli in serie molto importanti come The Good Wife (2011), Blue Bloods (2011), Person of Interest (2012), The Glades (2013), Rizzoli & Isles (2013), The Newsroom (2013), Royal Pains (2014), Murder in the First(2014) e Shameless (2014).

Nick Gehlfuss in Shameless
Emmy Rossum e Nick Gehlfuss in Shameless – Fonte: IMDB

Nel 2014, Nick partecipa alla serie Shameless, ideata da Paul Abbott che racconta della vita di una sfortunata famiglia di un quartiere malfamato di Chicago. I Gallagher sono una famiglia molto povera e disfunzionale che combatte tutti i giorni con miseria, alcolismo e tossicodipendenza. A capo dei Gallagher c’è Frank (William H. Macy), drogato e alcolizzato, e che passa la maggior parte del suo tempo a ubriacarsi ni bar invece di occuparsi dei suoi sei figli.

Nella serie, Nick Gehlfuss interpreta Robbie Pratt, un ex alcolista e amante della primogenita di Frank, in un arco temporale di 6 episodi, dalla 4×03 “Like Father, Like Daughter” alla 4×10 “Liver, I Hardly Know Her” – con una breve interruzione negli episodi 4×06 e 4×07.

6. Nello stesso periodo, Nick partecipa anche a film come In Lieu of Flowers (2013), Love & Mercy (2014) e Equity (2015). In quegli anni, inoltre, lo vediamo in alcune serie tv come Longmire (2014), C’è sempre il sole a Philadelphia (2015), Constantine (2015) e Power (2015).

Nick Gehlfuss in Chicago Med

5. Il 2015 segna l’anno di svolta nella carriera di Nick Gehlfuss. L’attore viene infatti scelto per interpretare un ruolo da protagonista nella nuova serie medical drama dal titolo Chicago Med.

Spinoff dell’acclamatissima serie Chicago FireChicago Med, prodotta dal genio televisivo di Dick Wolf, racconta delle vicissitudini di medici e infermieri dell’ospedale Chicago Medical Center.

Tra i personaggi principali abbiamo  Sharon Goodwin (S. Ephata Merkerson) Direttore Sanitario del Chicago Medical Center. Maggie Lockwood (Marlyne Barrett), infermiera caporeparto del Pronto Soccorso; Connor Rodhes (Colin Donnell) chirurgo specializzato in Chirurgia d’Emergenza; April Sexton (Yaya DaCosta), infermiera; Natalie Manning (Torrey DeVitto), pediatra e specializzanda in Medicina d’Emergenza.

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Ancora, Sarah Reese (Rachel DiPillo), una studentessa del quarto anno di medicina; Ethan Choi (Brian Tee), ex militare e specializzando del terzo anno di Medicina d’Emergenza; Daniel Charles (Oliver Platt), Primario del reparto di Psichiatria; e in ultimo Ava Bekker (Norma Kuhling), chirurgo cardio-toracico del Chicago Med.

Nella serie Nick Gehlfuss interpreta William Halsted, chirurgo e specializzando anziano in Medicina d’Emergenza. Ex chirurgo plastico, William è il fratello minore del detective Jay Halsted della Chicago PD, nonché pecora nera della famiglia. Sempre ostracizzato dal padre per le sue scelte professionali, Will si è praticamente pagato di studi da solo per tutta la durata del college. Nonostante i suoi difficili rapporti col padre, Will si è sempre preso cura della famiglia soprattutto quando la madre si ammala di cancro mentre suo fratello è in missione per l’esercito in Afghanistan. Tra i due fratelli ci sono questioni irrisolte e problemi che entrambi dovranno affrontare.

Al momento Chicago Med è arrivato alla sua quinta stagione, non senza stravolgimenti di trama e cast, contando per ora ben 103 episodi.

Nick Gehlfuss e gli episodi crossover di Chicago Med

4. L’intero universo televisivo di Chicago, creato a Dick Wolf, è molto più intricato di quanto si possa immaginare. Capita spesso – soprattutto durante le prime due stagioni di Chicago Fire – che i personaggi delle tre serie si mixino in uno stesso episodio. Questo stratagemma è stato ideato dagli autori per presentare al pubblico di Chicago Fire, alcuni nuovi personaggi che saranno poi protagonisti degli spinoff Chicago PD Chicago Med.

Quasi tutti i personaggi di ognuna delle serie è comparso in almeno un paio di episodi delle altre due. Oltre alle varie ‘comparsate’, utilizzate più che altro per mantenere una sorta di continuità nell’universo Chicago, ci sono anche gli episodi crossover. Queste particolari puntate sono caratterizzate da storie che mettono in comunicazione tra loro le varie serie e tutti i loro personaggi.

Chicago Fire, Med, PD
Photo by NBCUniversal/NBCUniversal – © 2015 NBCUniversal Media, LLC – Fonte: IMDB

Quel gran burlone di Dick Wolf, tuttavia, continua a complicare le cose aggiungendo all’intricato universo televisivo di Chicago anche alcuni episodi crossover con la famosa e fortunatissima serie crime Law & Order – SVU.

Insomma, se volete iniziare a vedere almeno una di queste serie senza rischiare di perdere pezzi di trama per strada, vi servirà uno schema. Per capire come guardare nell’ordine esatto i vari episodi delle serie Chicago FirePD e Med, vi consigliamo di consultare il validissimo schema de Il Criticatore di Telefilm.

Nick Gehlfuss in Chicago Fire e Chicago PD

3. Il personaggio di William Halsted di Chicago Med, essendo collegato a quello di Jay Halsted di Chicago PD, compare spesso nelle in altre serie dell’universo televisivo creato da Dick Wolf. Nick Gehlfuss e Jesse Lee Soffer si trovano spesso a lavorare insieme e sui set di entrambi gli spinoff di Chicago Fire.

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In particolare troviamo il personaggio di William Halsted in ben 17 episodi di Chicago PD. Le puntate in questione sono:

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Lo stesso personaggio, inoltre, compare anche in 18 episodi della serie madre, Chicago Fire. Gli episodi sono:

Nick Gehlfuss e Lilian Matsada

2. In Chicago Med, il dottor William Halsted ha una vita sentimentale alquanto complicata che coinvolge la sua collega Natalie (Torrey DeVitto). Ma nella realtà, Nick Gehlfuss non ama molto i drammi. A differenza di molti suoi colleghi attori e attrici, che amano cambiare continuamente partner, Nick è un uomo da una donna alla volta. L’attore è sposato ormai da molti anni con Lilian Matsuda, una bella imprenditrice del settore alberghiero.

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Non è molto chiaro come i due si siano conosciuti ma sappiamo che, dopo una non troppo lunga frequentazione, si sono sposati in gran segreto il 13 maggio del 2016. Sembra che entrambi volessero una cerimonia semplice e privata e che abbiano evitato gli sfarzi di un matrimonio in grande stile per preservare il loro giorno speciale.

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1. Se volete essere sempre aggiornati sulla vita privata, sentimentale e professionale dell’attore, seguite l’account ufficiale Nick Gehlfuss Instagram.

 

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom

Oliver Platt: 10 cose che non sai sull’attore

Oliver Platt: 10 cose che non sai sull’attore

Continuiamo il nostro viaggio nell’universo televisivo di Chicago Med e parliamo oggi di uno degli attori più importante della serie, Oliver Platt.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Oliver Platt e sulla sua incredibile carriera divisa tra grande cinema e televisione.

Oliver Platt film

10. Nato il 12 gennaio del 1960 a Windsor, in Ontario, Canada, Oliver Platt ha genitori di origini americane. Sua madre Sheila Maynard è un’assistente sociale mentre il padre, Nicholas Platt lavora negli anni come ambasciatore statunitense in Pakistan, Zambia e Filippine. Entrambi i suoi genitori provengono da famiglie ricche dell’alta società e la sua bisnonna materna, Cynthia Roche, era la sorella di Maurice Roche, nonno materno della principessa Diana.

Oliver è il secondo di tre fratelli, Nicholas Jr. Adam e Adam, ultimo dei quali è un famoso critico gastronomico del New York Magazine. Tra i suoi parenti celebri c’è anche suo zio, il noto architetto statunitense Geoffrey Platt.

9. Grazie alla carriera diplomatica del padre, Oliver ha la possibilità di girare il mondo e trascorre la sua infanzia e adolescenza tra Washington DC, l’Asia e il Medio Oriente. Dopo il diploma, viene ammesso alla Tuft University dove consegue la laurea in arte con specializzazione in recitazione. Sempre più convinto di intraprendere la carriera d’attore, comincia a studiare recitazione alla Shakespeare & Co., una celebre scuola di teatro situata a Lenox, in Massachusetts.

8. La sua carriera cinematografica comincia alla fine degli anni ottanta quando viene scelto per interpretare un ruolo minore nel film Robinson Crusoe – La Storia Vera, diretto da Caleb Deschanel nel 1988.

A quel primo film, ne sono seguiti tanti altri, tra gli anni ottanta e novanta; tra questi ricordiamo Una Vedova Allegra…Ma Non Troppo (1988), Una Donna in Carriera (1988), Linea Mortale (1990), Proposta Indecente (1993), Il momento di uccidere (1996), Gli imbroglioni (1998) e L’uomo bicentenario (1999), diretto da Chris Columbus e con Robin Williams.

Oliver Platt in 2012

Oliver Platt
Oliver Platt in 2012 – Fonte: IMDB

7. Gli anni duemila sono sicuramente molto impegnativi per l’attore che sembra saltare da un set all’altro. Tra i film più importanti della filmografia di Oliver Platt nei primi dieci anni del nuovo millennio ricordiamo Don’t Say a Word (2001), Schegge di April (2003), Kinsey (2004), Casanova (2005) – con Heath Ledger -, Loverboy (2005) – diretto da Kevin Bacon -, Frost/Nixon – Il Duello (2008) e Amore & Altri Rimedi (2010).

Tra i film più amati dal pubblico compresi in questo arco temporale, ricordiamo inoltre 2012, con John Cusack. Diretta da Roland Emmerich nel 2009, la pellicola fa riferimento alla famosa profezia della civiltà Maya che annunciava nel proprio calendario la fine del mondo e della razza umana nell’anno 2012.

Negli anni, la famosa profezia dei maya viene analizzata da astrologi, numerologi e geologi famosi che sembrano confermare l’arrivo di un misterioso evento catastrofico per il pianeta Terra. Nonostante lo scetticismo generale, in un centro di ricerca viene rilevato un riscaldamento decisamente anomalo del nucleo terrestre che potrebbe portare a conseguenze nefaste e a lungo termine.

In 2012, Oliver Platt interpreta il ruolo di Carl Anheuser, capo dello staff del Presidente degli Stati Uniti, unico tramite tra gli scienziati allarmisti, il governo centrale e la stampa.

Oliver Platt in Year One

6. Cambiamo decisamente genere con Year One, film del 2009 con Oliver Platt, Jack Black e Michael Cera.

Diretto da Harol Rami, il film è una commedia che racconta la storia di Zed (Jack Black) e Oh (Michael Cera), due bizzarri e imbranati cavernicoli che lavorano in tandem: mentre uno caccia, l’altro raccoglie. Dopo essere stati banditi dal loro villaggio, Zed e Oh cominciano un lungo viaggio biblico attraverso la terra. I primi che incontrano sul loro cammino sono i celebri Caino (David Cross) e Abele (Paul Rudd) proprio nel momento in cui il primo uccide suo fratello. Il viaggio prosegue con l’incontro di Abramo (Hank Azaria) intento a sacrificare Isacco (Christopher Mintz-Plasse), sacrificio che i cavernicoli riescono con uno stratagemma a fermare. Abramo quindi conduce i viaggiatori a Sodoma sono però vengono catturati dalle guardie e resi schiavi.

year one
Oliver Platt and Michael Cera in Year One – Fonte: IMDB

Tra i personaggi biblici incontrati dai protagonisti ci sono anche Adamo ed Eva, Lilith e il sommo sacerdote. Quest’ultimo, interpretato da Oliver Platt, è Aronne, il primo sacerdote del popolo ebraico, presentato nella Bibbia come fratello di Mosè.

Ovviamente nel film di Harol Rami di biblico non c’è proprio niente; si tratta, infatti, di una commedia a tratti demenziale i cui personaggi sono liberamente ispirati al testo sacro della Bibbia.

5. Dal 2010 a oggi, Oliver Platt prende parte alla realizzazione di tanti altri film come X-Men – L’Inizio (2011), Il Magico Mondo di Oz (2013), La Regola del Gioco (2014), Cut Bank – Crimine Chiama Crimine (2014), The 9th Life of Louis Drax (2016), L’eccezione alla Regola (2016), Shut In (2016) e La Genesi di Wonder Woman (2017).

Oliver Platt serie tv

5. Parallelamente alla sua carriera nel cinema, Oliver Platt si dedica anche alla televisione. I suoi passi sul piccolo schermo risalgono agli anni duemila quando partecipa alla serie Deadline, nel ruolo del protagonista.

Nella serie, ideata da Dick Wolf, Oliver Platt interpreta Wallace Benton, un giornalista di un magazine newyorkese, chiamato il New York Ledger. Wallace lavora con la sua quasi ex moglie e una lunga serie di persone assai bizzarre, usando il suo innato istinto giornalistico per accaparrasi sempre l’ultimo scoop.

Nonostante ci vada giù pesante con gli alcolici, Benton è anche un professore di giornalismo e spesso si serve dei suoi alunni per le sue indagini sull’ultima storia da prima pagina. Dotato di un’ottima parlantina, riesce sempre a ottenere ciò che vuole anche a discapito degli altri.

La serie, brillante sotto ogni aspetto, purtroppo però è andata in onda per una sola stagione e un totale complessivo di 13 episodi, prima di essere cancellata.

Abbandonati i panni del protagonista, negli anni successivi Platt partecipa ad alcune serie tv di successo come West Wing – Tutti Gli Uomini del Presidente (2001-2005), Huff (2004-2005), Nip/Tuck (2007-2008), Bored to Death – Investigatore per noia (2009-2011), The Big C (2010-2013), Fargo (2014), The Good Wife (2015) e Modern Family (2014-2015)

Oliver Platt in Modern Family

modern family
Oliver Platt and Ed O’Neill in Modern Family – Fonte: IMDB

4. Nel 2015, l’attore canadese partecipa come guest star nella famosa serie comedy della ABC, Modern Family.

La serie, creata da Christopher Lloyd e Steven Levitan, racconta, come in una sorta di documentario, della vita di tre diversi nuclei familiari di Los Angeles, uniti da legami di parentela. Tutta la storia è incentrata sui rapporti interpersonali tra i membri delle tre famiglie e sulla loro quotidianità.

A capo della prima famiglia c’è Jay Pritchett (Ed O’Neill), sposato con Gloria (Sofía Vergara), una donna colombiana molto più giovane di lui e madre di Manny (Rico Rodriguez), figlio avuto dalla donna e dal suo precedente matrimonio. La seconda famiglia è invece composta da Claire (Julie Bowen), primogenita di Jay, suo marito Phil (Ty Burrell) e i loro tre figli Haley (Sarah Hyland), Alex (Ariel Winter) e Luke (Nolan Gould). L’ultimo nucleo familiare è quello formato da Mitchell (Jesse Tyler Ferguson), figlio omosessuale di Jay, e dal suo compagno Cameron (Eric Stonestreet), entrambi papà adottivi di Lili (Aubrey Anderson-Emmons), una bambina di origini vietnamite.

Oliver Platt compare nell’episodio 6×20 dal titolo “Knock ‘Em Down” (titolo italiano “Questione di Gusti”). Modern Family è andata in onda sulla ABC dal dal 2009 al 2020 per 11 stagioni e un totale complessivo di 250 episodi.

Oliver Platt Chicago Med

3. Nel 2015 Oliver Platt viene scelto per interpretare uno dei medici della nuova serie della NBC, dal titolo Chicago Med.

Spinoff dell’acclamatissima serie Chicago FireChicago Med, prodotta dal genio televisivo di Dick Wolf, racconta delle vicissitudini di medici e infermieri dell’ospedale Chicago Medical Center.

Tra i personaggi principali abbiamo William Halstead (Nick Gehlfuss) chirurgo e specializzando anziano in Medicina d’Emergenza; Maggie Lockwood (Marlyne Barrett), infermiera caporeparto del Pronto Soccorso; Sharon Goodwin (S. Epatha Merkerson), Direttore Sanitario del Chicago Medical Center; April Sexton (Yaya DaCosta), infermiera; Natalie Manning (Torrey DeVitto), pediatra e specializzanda in Medicina d’Emergenza.

chicago med
Oliver Platt and Rachel DiPillo in Chicago Med – Fonte: IMDB

Ancora, Sarah Reese (Rachel DiPillo), una studentessa del quarto anno di medicina; Ethan Choi (Brian Tee), ex militare e specializzando del terzo anno di Medicina d’Emergenza; Connor Rodhes (Colin Donnell) chirurgo specializzati in Chirurgia d’Emergenza.  e in ultimo Ava Bekker (Norma Kuhling), chirurgo cardio-toracico del Chicago Med.

Nella serie Oliver Platt interpreta Daniel Charles, primario del reparto di psichiatria del Chicago Med. Vedovo della prima moglie, Daniel si risposa una seconda e poi una terza volta. Purtroppo anche il suo terzo matrimonio con una misteriosa donna spagnola finisce e Charles chiede il divorzio. Ha due figlie, Anna, la più giovane e Robin, la più grande, che lavoro come epidemiologa del Chicago Med. Nonostante Daniel sia un eccellente psichiatra, da sempre ha problemi di depressione.

Al momento Chicago Med è arrivato alla sua quinta stagione, non senza stravolgimenti di trama e cast, contando per ora ben 103 episodi.

Oliver Platt e gli episodi crossover di Chicago Med

Chicago Fire, Med, PD
Photo by NBCUniversal/NBCUniversal – © 2015 NBCUniversal Media, LLC – Fonte: IMDB

2.  L’intero universo televisivo di Chicago, creato a Dick Wolf, è molto più intricato di quanto si possa immaginare. Capita spesso – soprattutto durante le prime due stagioni di Chicago Fire – che i personaggi delle tre serie si mixino in uno stesso episodio. Questo stratagemma è stato ideato dagli autori per presentare al pubblico di Chicago Fire, alcuni nuovi personaggi che saranno poi protagonisti degli spinoff Chicago PD, Chicago Med e Chicago Justice.

Quasi tutti i personaggi di ognuna delle serie è comparso in almeno un paio di episodi delle altre due. Oltre alle varie ‘comparsate’, utilizzate più che altro per mantenere una sorta di continuità nell’universo Chicago, ci sono anche gli episodi crossover. Queste particolari puntate sono caratterizzate da storie che mettono in comunicazione tra loro le varie serie e tutti i loro personaggi.

Quel gran burlone di Dick Wolf, tuttavia, continua a complicare le cose aggiungendo all’intricato universo televisivo di Chicago anche alcuni episodi crossover con la famosa e fortunatissima serie crime Law & Order – SVU.

Insomma, se volete iniziare a vedere almeno una di queste serie senza rischiare di perdere pezzi di trama per strada, vi servirà uno schema. Per capire come guardare nell’ordine esatto i vari episodi delle serie Chicago Fire, PD, Med e Justice, vi consigliamo di consultare il validissimo schema de Il Criticatore di Telefilm.

Oliver Platt in Chicago Fire, Chicago PD e Chicago Justice

1.  Troviamo il personaggio di Daniel Charles di Chicago Med nelle puntate 3×19 “I Am The Apocalypse”, 4×03 “I Walk Away”, 4×23 “Superhero”, 5×01 “The Hose of the Animal”, 5×02 “A Real Wake-Up Call”,  5×15 “Deathtrap”e la 5×17 “Babies and Fools” di Chicago Fire.

Ancora, nelle puntate 3×03 “Actual Physical Violence”, 3×04 “Debts of the Past”, 3×05 “Climbing Into Bed”, 3×06 “ You Never Know Who’s Who”, 3×08 “Forget My Name”, 3×10 “Now I’m God”, 3×19 “If We Were Normal”, 3×22 “She’s Got Us” e 4×08 “A Shot Heard Round the World” di Chicago PD.

Il personaggio di compare inoltre anche nelle puntate 1×04 “Judge Not” e 1×07 “Double Helix” di Chicago Justice, il più “giovane” tra gli spinoff di Chicago Fire.

 

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom

Mortdecai: le curiosità sul film con Johnny Depp

Mortdecai: le curiosità sul film con Johnny Depp

Tra i tanti stravaganti personaggi interpretati negli ultimi anni dall’attore Johnny Depp vi è anche quello di Charlie Mortdecai, truffatore specializzato nel mercato delle opere d’arte. Questi è il protagonista della commedia del 2015 Mortdecai, diretta da David Koepp, che aveva già lavorato in passato con Depp per il film Secret Window. Il film è l’adattamento di Don’t Point that Thing at Me, primo di una serie di romanzi dedicati al personaggio scritti da Kyril Bonfiglioli, e pubblicati tra il 1972 e il 1985.

Composta da quattro libri, la serie ebbe un grande successo in Inghilterra, dove si affermò per il suo black humor e la pungente satira. Questi non mancano però anche di fornire al lettore un intricato crimine da dover risolvere, rendendo la lettura appassionante e divertente allo stesso tempo. Con l’acquisizione dei diritti, la Lionsgate diede il via libera alla realizzazione di quello che avrebbe potuto essere l’inizio di una serie cinematografica.

Sfortunatamente, il film ottenne recensioni prevalentemente negative, dove si criticava la forzatura delle situazioni comiche e l’eccessiva assurdità del tutto. Mortdecai si rivelò un cocente flop anche di box office. Guadagnò infatti appena 47.3 milioni di dollari in tutto il mondo, a fronte di un budget di 60 milioni. L’insuccesso portò dunque lo studios a non mettere in cantiere altri film dedicati al personaggio, che sembra destinato ad avere successo solo su carta.

Mortdecai: la trama e il cast del film

Protagonista assoluto è l’eccentrico e carismatico mercante d’arte Charlie Mortdecai. Questi ha costruito una notevole fama grazie alle opere d’arte di dubbia provenienza che rivende ai personaggi più improbabili. A causa di un enorme debito col fisco inglese, però, il mercante viene costretto dall’MI5 ad indagare sulla morte di una restauratrice di quadri e sulla sparizione di un prezioso dipinto di Goya. La missione si rivela più pericolosa del previsto nel momento in cui si scopre che il dipinto nasconde sul suo retro i codici segreti di un conto corrente in cui è depositato l’oro dei Nazisti. Tale tesoro è infatti ambito da molti criminali in giro per il mondo, i quali sono disposti a tutto pur di rintracciarlo.

A ricoprire il ruolo del brillante protagonista è il tre volte nominato all’Oscar Johnny Depp. Questi si dichiarò da subito molto interessato nei confronti del ruolo, apprezzando la sua natura comica e controversa. Per prepararsi al ruolo, il celebre trasformista decise di sfoggiare un look inedito, caratterizzato in primis dai particolarissimi baffi, elemento distintivo del personaggio. Decise inoltre di ispirarsi ai più celebri comici dell’intrattenimento britannico, tra cui Peter Sellers e Terry-Thomas. Per Depp, infine, la vera sfida è stata quella di rendere un personaggio narcisista e truffatore come questo in qualcuno verso cui si può provare simpatia. La sua interpretazione non è però stata particolarmente apprezzata, e gli ha fatto ottenere una nomination come peggior attore protagonista ai temuti Razzie Awards.

Mortdecai vanta poi una serie di celebri nomi di Hollywood, tra cui la premio Oscar Gwyneth Paltrow, nel ruolo di Johanna Mortdecai, misteriosa moglie del protagonista. Tale personaggio era stato inizialmente pensato per l’attrice Carice van Houten, celebre per il ruolo di Melisandre in Il Trono di Spadema alla fine i produttori scelsero la Paltrow. Anche l’interpretazione di questa non è stata particolarmente gradita, e a sua volta ha ricevuto una nomination ai Razzie Awards. Sono poi presenti Ewan McGregor, nei panni dell’ispettore Martland, Paul Bettany, in quelli di Jock Strapp, e Jeff Goldblum e Olivia Munn, che ricoprono i ruoli di Milton e Georgina Krampf.

https://www.youtube.com/watch?v=8S51X0RC2S8

Mortdecai: le differenze tra il libro e il film

Come sempre accade, nel realizzare la trasposizione cinematografica del primo libro della cosiddetta Trilogia di Mortdecai, si sono operati una serie di cambiamenti necessari alla resa per il grande schermo. Bisogna innanzitutto sottolineare che si tratta della prima volta in cui il regista e sceneggiatore Koepp non dirige un film da lui anche scritto. La sceneggiatura è infatti stata affidata ad Eric Aronson, il quale ha trasposto nei 107 minuti del film il romanzo di circa 200 pagine. Per riuscire in ciò, molto della trama di quest’ultimo è stato semplificato. Il romanzo di Bonfiglioli, infatti, presenta una serie di intrighi e forze internazionali che contribuiscono al rendere più complesso il caso affidato a Mortdecai.

Molti episodi a riguardo nel film non avvengono, rendendo la narrazione più semplice da fruire e più in linea con il tono comico pensato per la pellicola. Ad essere stata modificata è anche la caratterizzazione di alcuni dei personaggi. Mortdecai, in primis, è nel libro descritto come un uomo piuttosto obeso. Nel film, invece, è raffigurato da un Depp in forma smagliante. Allo stesso modo, il personaggio dell’ispettore Martland acquisisce un maggior fascino, ed è per lui aggiunta anche l’infatuazione per il personaggio di Johanna. Cosa che nel libro, invece, non è presente. Questa, infatti, nelle pagine di Bonfiglioli non è la moglie del protagonista, bensì di Milton Krampf.

Tolto ciò, la sceneggiatura del film segue abbastanza fedelmente gli eventi generali del romanzo, come anche il tono della sua scrittura. Benché ambientato ai giorni nostri, infatti, il film conserva molte delle battute, delle espressioni e dei dialoghi presenti nel libro. Queste hanno però una connotazione da Inghilterra degli anni Settanta. Ciò rende ancor più strambo il personaggio principale nel suo modo di esprimersi. Ricercando una vena particolarmente comica, però, il film ha tuttavia tralasciato molto del tono thriller presente nel romanzo, e che contribuì alla fortuna di questo.

Mortdecai: il trailer e dove vedere il film in Streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Mortdecai è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV, RaiPlay, Amazon Prime Video e Apple iTunes. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

 

 

Alba Flores: 10 cose che non sai sull’attrice

Alba Flores: 10 cose che non sai sull’attrice

La famosa serie tv La Casa di Carta in Italia ha avuto un successo incredibile e tutti noi, grazie a Netflix, abbiamo imparato a conoscere il talento di molti validi attori spagnoli. Tra questi c’è sicuramente Alba Flores, interprete dell’iconico personaggio di Nairobi.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Alba Flores, sulla sua vita privata e sulla sua carriera tra cinema e televisione.

Alba Flores biografia e curiosità

10. Nata il 27 ottobre del 1986 a Madrid, in Spagna, Alba Flores è figlia d’arte; suo padre, zè un compositore e musicista spagnolo mentre Ana Villa è una produttrice teatrale. Inoltre, è nipote di Lola Flores, celebre cantante e ballerina spagnola, e dei cantanti Lolita e Rosario Flores oltre a essere cugina dell’attrice Elena Furiase. Insomma, circondata dall’arte e immersa nel mondo dello spettacolo, Alba Flores da piccola comincia subito a sviluppare un interesse per la recitazione.

All’età di tredici anni comincia quindi a studiare teatro e nel frattempo continua a perfezionare il suo talento al pianoforte. In quegli anni si esibisce inoltre in alcuni spettacoli teatrali come Honeymoon in Hiroshima e una versione gitana di Sogno di Una Notte di Mezza Estate di William Shakespeare.

9. A causa delle sue origini gitane, Alba Flores da piccola è stata discriminata a scuola dai suoi compagni e negli anni ha provata sulla sua pelle gli effetti del razzismo. In una recente intervista rilasciata a Elle, l’attrice ha raccontata di come negli anni sia stata vittima di razzismo, anche a scuola.

“Quando ero piccola mi sono trovata spesso in difficoltà per le mie origini. Adesso non è più così, ma resto orgogliosa delle radici della mia famiglia e non le cambierei per nulla al mondo. Sono in contatto con le realtà gitane che vivono situazioni di razzismo nel mondo, e mi schiero volentieri in prima linea per difenderle. Per me questo è un tema molto importante. […] Il pregiudizio sui gitani pesa ancora molto. È un po’ come succede a certe persone che odiano gli immigrati, ma poi i loro eroi sono i calciatori che vengono dagli stessi Paesi dei migranti. […] Basterebbe questo per dimostrare che il razzismo non ha argomenti credibili.” [fonte: Elle]

Alba Flores film

8. La sua carriera cinematografica è cominciata nel 2005 quando ha preso parte al film El Calentito, diretto da Chus Gutiérrez.

Il film racconta la storia di un’elegante ragazza di buona famiglia che entra entra in contatto con una band punk femminile in un momento storico difficile per la Spagna. La ragazza, infatti, partecipa al suo primo concerto durante il 23F, ovvero il colpo di stato spagnolo del 23 febbraio 1981, organizzato senza successo da alcuni comandanti militari.

7. Negli anni successivi ottiene un altro ruolo minore nei film Los mánagers, diretto da Fernando Guillén Cuervo e ne La Memoria dell’Acqua, diretto da Matìas Bize.

https://www.youtube.com/watch?v=ma9DyVUtdzE

Quest’ultimo racconta la storia di una coppia di sposi che, dopo aver perso tragicamente e all’improvviso un figlio, non riescono più a stare insieme. Il loro rapporto presto si sfascia e i due prendono strade diverse. Ma il dolore, nonostante la separazione, resta con loro. Entrambi dovranno fare i conti con i propri demoni per poter andare avanti e rifarsi una vita.

Alba Flores serie tv

6. La carriera di Alba Flores, tuttavia, non si limita solo al cinema. Contemporaneamente, infatti, l’attrice comincia a muovere i primi passi anche nel mondo televisivo. Dal 2006 inizia con l’accettare alcuni piccoli ruoli o comparsate in alcune serie spagnole come El Comisario (2006), El síndrome de Ulises (2008), Il tempo del coraggio e dell’amore (2013) e Cuéntame cómo pasó (2014) e nel film tv Vincent Ferrer, diretto da Agustín Crespi (2013).

5. Nel 2015, finalmente, arriva per Alba un ruolo importante nella nuova serie tv di Antena 3 – famoso network spagnolo -, dal titolo Vis a Vis – Il Prezzo del Riscatto.

La serie racconta la storia di Macarena (Maggie Civantos), una donna molto giovane ma soprattutto ingenua, manipolata dal suo capo a commettere numerosi crimini, tra cui appropriazione indebita di fondi dell’azienda per cui lavora. Macarena viene quindi condannata a sette anni di reclusione e rinchiusa nella prigione di Cruz del Sur.

Oltre allo shock iniziale dell’incarcerazione, la donna deve anche affrontare il difficile rapporto con le altre detenute. Qui conosce la terribile Zulema Zahir (Najwa Nimri), condannata all’ergastolo per vari crimini, tra cui l’omicidio, e il suo braccio destro Saray Vargas de Jesús (Alba Flores).

Macarena dovrà tentare di integrarsi e sopravvivere, sperando che qualcuno da fuori riesca a trovare un modo per salvarla.

4. Nella serie Alba Flores interpreta Saray Vargas de Jesús, personaggio legato a Zulema, la più pericolosa delle criminali della prigione, con la quale tenterà anche l’evasione. Vis a Vis – Il Prezzo del Riscatto è andata in onda dal 2015 al 2019 per un totale di 4 stagioni e 40 episodi. Ad aprile del 2020, inoltre, su Fox Spagna è andata in onda la prima stagione della serie spinoff Vis a Vis – L’Oasis.

Alba Flores in La Casa di Carta

3. Ma il successo vero per Alba Flores arriva nel 2017 quando viene scelta per interpretare il ruolo di Nairobi, nella nuova di Antena 3 poi acquistata da Netflix, dal titolo La Casa de Papel, in italiano La Casa di Carta.

La serie racconta la storia di un criminale, detto il Professore (Álvaro Morte), con in mente un piano, rapinare la Zecca Reale Spagnola. Ma per farlo ha bisogno di aiuto e di un piano ben strutturato. Per realizzare la rapina il Professore mette su una squadra assai variegata di criminali, reclutando sette persone dai talenti più disparati.

Oltre al Professore, la mente che conduce le operazioni, abbiamo Tokyo (Úrsula Corberó), giovane donna impulsiva ma battagliera; Lisbona (Itziar Ituño) che si occupa dei negoziati insieme al Professore; Mosca (Paco Tous) e Denver (Jaime Lorente), padre e figlio, il primo uno scassinatore molto abile e il secondo un ex spacciatore dal temperamento violento.

Ancora, Berlino (Pedro Alonso), un uomo freddo e calcolatore, al comando della squadra; Rio (Miguel Herrán), programmatore informatico nonché esperto di computer e allarmi, si occupa della strumentazione tecnica; e infine Nairobi (Alba Flores), falsaria e spacciatrice da quando aveva 13 anni, donna forte e determinata con un figlio mai riconosciuto di nome Axel.

La squadra, quindi, armata di fucili e maschere per non farsi riconoscere, si introduce nella zecca, prendendo in ostaggio alcune persone. Il loro piano è molto semplice; dovranno usare gli impiegati per stampare nuove banconote da portare via. Purtroppo qualcosa va storto e i sette del Professore dovranno improvvisare per portare a casa la pelle.

La Casa di Carta è andata in onda per un totale di 4 stagioni e 38 episodi dal 2017 al 2020. Tuttavia, la serie è stata rinnovata per una quinta stagione la cui data d’uscita è ancora sconosciuta.

Alba Flores è su Instagram

2. L’attrice spagnola è molto attiva sui social e specialmente sul suo account Instagram. Alba è da sempre sostenitrice della comunità LGBT+, una vera femminista, vegetariana e ambientalista convinta, nonché contro ogni forma di razzismo e discriminazione.

Avendo provato sulla sua pelle il dolore dell’emarginazione sin da bambina, la Flores utilizza Instagram e più in generale tutte le piattaforme social per diffondere messaggi di uguaglianza e accettazione.

1. Addirittura, lo scorso anno, Alba Flores si è scagliata contro l’allora Ministro degli Esteri Salvini, dopo il suo provvedimento di chiusura dei porti italiani. Grazie a un’intervista per Vanity Fair, l’attrice ha condiviso su Instagram una foto accompagnata da hashtag come #SalviniDimettiti #StopRazzismo, dal significato inequivocabile.

Nell’intervista a Vanity Fair, Alba Flores ha raccontato di come il razzismo abbia condizionato la sua infanzia e di come il solo ricordo sia ancora molto doloroso.

“Ho provato il razzismo sulla mia pelle, a scuola […] A casa nostra ci sono sempre state grandi tavolate, c’era sempre da mangiare per venti persone di diverse culture, generi, capacità, razza o sessualità.” [fonte: Vanity Fair]

La paura del diverso, il razzismo e la xenofobia sono tutti figli dell’ignoranza e l’unica soluzione a questi problemi dilaganti di accettazione del prossimo, per Alba Flores, è l’integrazione. Per l’attrice bisognerebbe far conoscere ai bambini, sin da piccoli, culture e religioni diverse da tutto il mondo affinché essi possano crescere come adulti illuminati e tolleranti.

 

Fonte: Wiki, IMDB, Elle, Vanity Fair

Le sorelle Macaluso, il trailer del film di Emma Dante

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Le sorelle Macaluso, il trailer del film di Emma Dante

Sette anni dopo Via Castellana Bandiera, Emma Dante torna alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, selezione ufficiale, con LE SORELLE MACALUSO, tratto dalla sua omonima pièce teatrale che ha ricevuto il Premio Ubu per il Miglior Spettacolo e la Miglior Regia. Scritto da Emma Dante, Elena Stancanelli e Giorgio Vasta, il film è una produzione Rosamont e Minimum Fax Media con Rai Cinema che arriverà in sala il 10 settembre distribuito da Teodora Film.

Le Sorelle Macaluso è interpretato da Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Anita Pomario, Eleonora De Luca, Viola Pusatieri, Donatella Finocchiaro, Serena Barone, Simona Malato, Laura Giordani, Maria Rosaria Alati, Rosalba Bologna, Ileana Rigano.

«Con grandi emozioni sette anni fa per la 70ª edizione della Mostra fu presentato a Venezia il mio primo film, Via Castellana Bandiera; oggi con la gioia di una bambina ancora più incantata e felice per la 77ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica tornerò a Venezia con il mio secondo film, Le sorelle Macaluso» – dichiara la regista Emma Dante – «Spero che questa famiglia di donne di tre generazioni possa far affiorare i ricordi di noi bambine dentro le stanze dell’infanzia dove strette da un legame fortissimo siamo state sorelle».

USCITA: 10 SETTEMBRE 2020

SINOSSI

Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella. L’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo. Una casa che porta i segni del tempo che passa come chi ci è cresciuto e chi ancora ci abita. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste.

Sarah Scazzi: una serie e un doc in lavorazione sull’omicidio di Avetrana

L’omicidio di Sarah Scazzi, commesso dieci anni fa ad Avetrana (Taranto) e che ancora oggi non può dirsi del tutto risolto, diventerà una serie televisiva con la regia di Pippo Mezzapesa (Il bene mio e Il paese delle spose infelici) e un documentario diretto da Christian Letruria e scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni. Entrambi i progetti saranno prodotti da Matteo Rovere per Groenlandia (Smetto Quando Voglio- saga, Moglie e Marito, Il Primo Re, Croce e Delizia, Il Campione). La produzione ha infatti acquisito i diritti per sviluppare il progetto dal libro Sarah – La ragazza di Avetrana firmato da Piccinni e Gazzanni che, pubblicato da Fandango Libri a fine luglio, è già alla seconda ristampa e ha riportato al centro dell’opinione pubblica il caso con inquietanti rivelazioni.

A dieci anni dalla morte della quindicenne, la vicenda rimane ancora avvolta nel mistero. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah esce di casa per non farvi più ritorno. La denuncia della scomparsa da parte della famiglia finisce in tragedia dopo quarantadue giorni di ricerche. Intanto Avetrana si trasforma in un set a cielo aperto e il caso diventa a tutti gli effetti il primo reality show dell’orrore italiano, la cui svolta è la rivelazione in diretta televisiva a Concetta Serrano della sorte della figlia. A confessare è Michele Misseri, zio della ragazza. La verità giudiziaria, però, indica come colpevoli del crimine la zia e la cugina di Sarah, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Le due, nonostante negli anni abbiano continuato a dichiararsi innocenti, vengono condannate all’ergastolo. Intanto Michele Misseri continua a dirsi l’unico colpevole. E intorno a questa vicenda di cronaca, che ha tenuto col fiato sospeso l’intero Paese, molti sono i punti di domanda rimasti ancora irrisolti.

Venezia 77: Luca Guadagnino e Kyle Rankin completano il programma

La Biennale di Venezia ha il piacere di annunciare i due titoli che integrano e completano, Fuori Concorso, il programma della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in programma dal 2 al 12 settembre 2020 diretta da Alberto Barbera.

Si tratta del nuovo cortometraggio di Luca Guadagnino, Fiori, Fiori, Fiori! (12’), e di un nuovo film indipendente americano, Run Hide Fight scritto e diretto da Kyle Rankin, con Isabel May, Thomas Jane, Radha Mitchell.

Dichiara Alberto Barbera: “Siamo grati a Luca Guadagnino che con Fiori, Fiori, Fiori! ci rende partecipi di una piccola, personale evasione compiuta durante il recente lockdown alla ricerca di volti, luoghi e affetti della gioventù trascorsa; e al produttore Dallas Sonnier (lo stesso di Brawl in Cell Block 99 e Dragged Across Concrete, presentati rispettivamente alla Mostra del Cinema nel 2017 e nel 2018), che torna con un nuovo, provocatorio dramma d’azione, Run Hide Fight di Kyle Rankin, ambientato in una scuola presa in ostaggio da quattro studenti intenzionati a commettere una strage. Due modelli di cinema irriducibilmente diversi, ma espressione di un’identica, trascinante energia creativa”.

Fiori, Fiori, Fiori! di Luca Guadagnino

Durante il lockdown per la pandemia del Covid, Luca Guadagnino, con una piccola troupe, scende in Sicilia da Milano armato soltanto di uno smartphone e di un tablet, per bussare alle porte degli amici d’infanzia e capire con loro come hanno vissuto questo momento eccezionale che ha unito il mondo intero.

Fiori, Fiori, Fiori! Regia e storia di Luca Guadagnino, Fotografia di Alessio Bolzoni. Montaggio di Walter Fasano. Musiche di Cosmo. Suono di Davide Favargiotti. Interpreti (nel ruolo di loro stessi) Maria Continella, Natalia Simeti, Claudio Gioè, Dave Kajganich.

Run Hide Fight di Kyle Rankin

Zoe (Isabel May) sta per diplomarsi in un momento molto difficile della sua vita a seguito della morte della madre (Radha Mitchell). Per distrarsi esce a caccia col padre Todd (Thomas Jane), ex membro delle forze speciali. Un giorno, mentre Zoe è a scuola, quattro studenti assediano l’edificio e irrompono con un furgone all’interno del bar della scuola. Utilizzando le tecniche apprese dal padre, Zoe riesce a sfuggire agli attentatori.

Run Hide Fight è scritto e diretto da Kyle Rankin. Direttore della fotografia: Darin Moran. Produzione: Cinestate (Dallas Sonnier, Amanda Presmyk). Distribuzione: Voltage Pictures.

Note biografiche

Luca Guadagnino

E’ uno sceneggiatore, regista e produttore. Nato a Palermo, è cresciuto in Etiopia. Vive a Milano. Il suo primo lungometraggio, The Protagonists (1999) è a Venezia, con protagonista Tilda Swinton, sua amica e attrice feticcio cui dedica nel 2002 Tilda Swinton: The Love Factory, documentario anch’esso presentato a Venezia. Nel 2005 gira Melissa P., trasposizione cinematografica del libro scandalo di Melissa Panarello. Io sono l’amore (2009) viene presentato in Orizzonti a Venezia e ottiene una nomination all’Oscar e numerosi riconoscimenti all’estero. Nel 2013 presenta il documentario Bertolucci on Bertolucci, sempre alla Mostra. È stato giurato a Venezia nel 2010. Nel 2015 presentato a Venezia in concorso A Bigger Splash. Il successo internazionale Call Me by Your Name (2017) ottiene quattro nomination all’Oscar e vince la statuetta per la miglior sceneggiatura non originale. Nel 2018 ha presentato in Concorso a Venezia Suspiria. Quest’anno a Venezia presenta anche, Fuori Concorso, Salvatore Ferragamo: The Shoemaker of Dreams.

Kyle Rankin

Dopo aver diretto Shia LaBeouf ne La battaglia di Shaker Heights (2003), Kyle Rankin ha scritto e diretto Infestation (2009) per Mel Gibson, Nuclear Family (2012) per Michael Eisner, e ha inoltre realizzato i video virali Case Tape #347 ed Exhibit B-5 (che lo ha portato a collaborare per Jeremy Renner & Indian Paintbrush). Nel 2015, Kyle ha prodotto col crowdfunding e poi diretto Zombies in Love (su Amazon), e nel 2018 ha usato lo stesso modello produttivo per The Witch Files (Netflix). Kyle Rankin è nato il 13 settembre 1972 a Danbury, Connecticut, USA. Vive a Encino con sua moglie e le sue figlie.

Colazione da Tiffany: eleganza, stile e modernità di Audrey Hepburn

L’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai”. È questa una delle frasi simbolo di Colazione da Tiffany, il celeberrimo film del 1961 diretto da Blake Edwards (Operazione sottoveste, La pantera rosa, Hollywood party), che consacrò Audrey Hepburn. Ed è inscindibile da chi la pronuncia: la stravagante protagonista Holly Golightly, impersonata proprio dall’attrice britannica divenuta icona di stile, in particolare quello dello stilista Givenchy, che disegnò per lei i celebri abiti neri indossati da Miss Golightly.

Il film segnò un’epoca – come il precedente Vacanze romane, che nel 1953 aveva visto la stessa Hepburn esordire a Hollywood e portare a casa un Oscar, recitando accanto a Gregory Peck e consegnando alla storia, oltre a una nuova stella nel firmamento hollywoodiano, anche la Vespa e l’immagine iconica della Roma turistica che fecero il giro del mondo. In Colazione da Tiffany la vena brillante e l’ironia di Blake Edwards, maestro della commedia americana, hanno dato il loro meglio, coniugando i momenti comici col fascino romantico delle grandi storie d’amore, sulle note di quella Moon River divenuta un classico.

Colazione da Tiffany, il film e il romanzo di Truman Capote

Colazione da Tiffany conquistò il pubblico e la critica anche grazie alle solide basi su cui poggiava. È infatti liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote del 1958. L’autore cedette i diritti alla Paramount Pictures, che ne finanziò la realizzazione per il grande schermo. Capote però, avrebbe voluto Marilyn Monroe come protagonista della versione cinematografica, mentre la scelta cadde su Audrey Hepburn e si rivelò un successo. Il romanzo poi, era ambientato negli anni ’40, anziché nei ’60.

La vicenda è incentrata su Holly Golightly, giovane donna di umili origini che vive a New York con un gatto senza nome e sogna una vita agiata, che spera di ottenere sposando un uomo ricco. Nel frattempo, fa l’accompagnatrice e trasmette messaggi in codice per conto del boss Sally Tomato, Alan Reed, detenuto a Sing Sing. Non crede nell’amore ed è uno spirito libero. Poi incontra Paul Varjak, George Peppard, uno scrittore autore di un solo libro. Il giovane è mantenuto dalla facoltosa Liz Failenson, Patricia Neal, cui si concede in cambio di denaro. Paul e Holly diventano presto amici. Paul si innamora di lei, scoprendone fragilità e ombre. Un giorno a New York arriva “Doc”, Buddy Ebsen, marito di Holly, che se ne era preso cura da bambina per poi sposarla, ancora giovanissima. Doc chiedere a Holly di tornare a casa, ma lei non ne vuole sapere. Nonostante gli sia molto affezionata, il mondo di provincia che Doc può offrirle le sta troppo stretto. Mentre Paul è sempre più preso da Holly, lei incontra ad una festa un ricco brasiliano, José De Silva, José Luis de Vilallonga, e decide di partire con lui ed iniziare una nuova vita in Brasile. Solo quando questi cambia idea e la lascia con un biglietto d’addio, Holly cede ai propri sentimenti verso Paul, decide di restare a New York e tornare da lui, il cui amore è sincero.

Il principale “tradimento” del film rispetto al romanzo di Capote consiste proprio in questo finale. La sceneggiatura di George Axelrod – candidata all’Oscar – prevede infatti il più classico degli happy end, andando incontro alle esigenze di Hollywood, mentre il romanzo aveva un finale più amaro, in cui Holly partiva da sola per il Brasile.

Audrey Hepburn è Holly Golightly

Se Colazione da Tiffany è un classico indiscusso del cinema, lo si deve soprattutto all’aristocratica, ma mai supponente bellezza dell’attrice britannica e alla sua perizia di attrice, che rese Miss Golightly elegante e leggera come il cognome suggeriva, superficiale e profonda, indipendente e fragile, volitiva e insicura al tempo stesso. Il film era in anticipo sui tempi nel proporre una donna spregiudicata, libera e un po’ pazza, che non teme il giudizio della gente. Una figura femminile per molti versi moderna, seppur per altri ancora vincolata a stereotipi mai passati di moda, impersonata magnificamente da Audrey Hepburn con una naturale freschezza, che la rende ancora oggi attualissima.

L’attrice – che dopo l’esordio hollywoodiano era stata protagonista di Sabrina (1954) per Billy Wilder, iniziando la sua collaborazione e amicizia con lo stilista Givenchy, e sarebbe poi stata un’indimenticabile  Eliza Doolittle in My Fair Lady di George Cukor (1965) –  ricevette la nomination all’Oscar per la sua interpretazione in Colazione da Tiffany, ma non vinse la statuetta, che andò a Sofia Loren per La Ciociara. Si aggiudicò invece il David Donatello come miglior attrice straniera.

Il cast di Colazione da Tiffany

Il successo di un film però, si sa, è merito di un lavoro collettivo. Dunque, Colazione da Tiffany, non è soltanto la grande interpretazione di Audrey Hepburn. Accanto a lei, attrici e attori che hanno fatto la storia di Hollywood.

Il protagonista maschile George PeppardLa conquista del West (1962), L’uomo che non sapeva amare (1964), La caduta delle aquile (1966), senza dimenticare la popolarità della serie tv A-Team – seppe tenere testa alla Hepburn, trovando una sua chiave solida ed ironica per interpretare lo squattrinato e innamorato Paul.

Patricia NealUltimatum alla terra (1951), Oscar come miglior attrice protagonista per Hud il selvaggio (1963), veste i panni dell’austera Liz. Mentre Martin BalsamLa parola ai giurati (1957), Psycho (1960), L’incredibile Murray – L’uomo che disse no (1966) per il quale ottenne l’Oscar come miglior interprete maschile – interpreta l’agente di Holly, O. J. Berman. Senza dimenticare Mickey Rooney nel ruolo del vicino di Holly, Mr. Yunioshi.

Grande importanza rivestono, come si è detto, i costumi di Hubert de Givenchy, Edith Head e Pauline Trigere. Miss Golightly non sarebbe mai diventata l’esempio di eleganza e classe che ancora oggi è senza gli abiti disegnati dal famoso stilista e  senza i suoi iconici accessori, come la chilometrica sigaretta, gli occhialoni da sole, la collana di perle spesso abbinata al tubino nero, o l’imponente cappello che la protagonista indossa per andare a Sing Sing.

Anche la scenografia di Roland Anderson e Hal Pereira ha la sua parte nel creare il personaggio e per questo ricevette una nomination all’Oscar: il piccolo appartamento di New York in cui vive Holly è il suo specchio: caotico e disordinato, ma colorato, leggero e divertente, come il telefono che tiene nella valigia per non sentirlo squillare. Quel caos che dà l’idea di una partenza imminente o di un arrivo è lo specchio della sua incapacità di legarsi a luoghi e persone, del suo desiderio di libertà. Come lo è Gatto, il gatto rosso senza nome che la accompagna, ma al quale la protagonista si ostina a sostenere di non essere legata.

La fotografia di Franz F. Planer regala momenti indimenticabili, come la sequenza d’apertura: la New York ancora quieta del primo mattino vede la protagonista sostare davanti alle vetrine di Tiffany, mentre consuma una brioche per colazione e cerca di dare sollievo alle sue “paturnie”.

Moon River, la canzone da Oscar di Colazione da Tiffany

Uno spazio particolare va dedicato alla colonna sonora e in special modo a Moon River, intonata sul balcone di casa dalla protagonista in una celebre scena del film. Il brano, scritto da Henry Mancini che ne curò la parte musicale e Johnny Mercer, autore del testo, è diventato una delle più famose canzoni da film in assoluto. Entrambi seppero interpretare al meglio l’anima romantica del film, potendo contare sul fascino delicato di Audrey Hepburn che ne impreziosiva l’interpretazione. Grazie a questa alchimia, il film vinse due Oscar: furono premiati sia il brano Moon River, giudicato miglior canzone, sia l’intera colonna sonora del film.

Le frasi più celebri di Colazione da Tiffany

Sono molte le battute di Colazione da Tiffany rimaste nella memoria del pubblico. Eccone alcune tra le più significative, che riguardano lo spirito indomito di Holly e la sua ritrosia ai legami di ogni genere, la sua concezione degli uomini, il suo rapporto con la bellezza e, ovviamente, Tiffany.

Holly e l’amore

Holly Golightly: “Non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica. Più le si vuole bene più diventa ribelle: finché un giorno se ne scappa nelle praterie e poi in cima a un albero. E poi su un albero più alto”.

Holly: “Non permetterò a nessuno di mettermi in gabbia”.

Paul Varjak: “Non voglio metterti in gabbia, io voglio amarti”.

Holly: “È la stessa cosa”.

Paul: “Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa”.

Holly e gli uomini

Quello che è certo è che avevo sbagliato nel classificarlo. Pensavo che fosse un verme. Invece è un super verme, ecco. Un super verme, sotto spoglie di verme”.

Un uomo si giudica dagli orecchini che ti regala … Che orrore questi… Li ho comprati io”.

Holly e la bellezza

Certe luci della ribalta rovinano la carnagione, a una ragazza”.

L’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai”.

Holly e Tiffany

Holly: “Io vado pazza per Tiffany, specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie”.

Paul: “Vuol dire quando è triste?

Holly: “No … Uno è triste perché si accorge che sta ingrassando, o perché piove. Ma è diverso. No, le paturnie sono orribili: è come un’improvvisa paura di non si sa che. È mai capitato a lei?

Holly: “Non è divino?

Paul: “Che cosa?

Holly: “Tiffany… è una meraviglia, vero? Capisci cosa intendo quando dico che niente di brutto può accaderti qui? E non è per i gioielli, che a me non piacciono, tranne i brillanti s’intende…”.

Il trailer di Colazione da Tiffany

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