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Batgirl: slitta la produzione dopo l’addio di Joss Whedon

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I piani della Warner Bros. legati al progetto su Batgirl sono di nuovo al punto di partenza dopo l’addio di Joss Whedon, comunicato dallo stesso regista nei giorni scorsi.

“Mi ci sono voluti mesi per capire che non ho una storia” , ha dichiarato Whedon, “Sono molto grato al presidente della DC Geoff Johns e al presidente della Warner Picture Group Toby Emmerich e tutti quelli che sono stati di grande supporto quando sono arrivato”.

Ora che il film è rimasto orfano di un regista e di uno sceneggiatore, la casa di produzione sembrerebbe aver rimandato ogni possibilità di vederlo nelle sale dopo Wonder Woman 2 (la cui uscita è prevista nel 2019), come annunciato pochi giorni fa.

Batgirl: Hailee Steinfeld vorrebbe interpretare l’eroina DC nel nuovo film

Secondo quanto riportato da The Wrap infatti, la DC Films non intende cercare immediatamente un sostituto di Whedon, e non ha fretta di rimettersi al lavoro.

Inoltre, scrive la fonte, anche se Whedon fosse rimasto a bordo, Batgirl non sarebbe arrivato al cinema prima di The Batman di Matt Reeves, dal momento che Warner Bros. vorrebbe dare precedenza allo sviluppo dei personaggi appartenenti alla Justice League.

DC Films: Flashpoint e Batgirl subito dopo Wonder Woman 2?

Fonte: The Wrap

La la Land in streaming su NOW TV: sei segreti tecnici del film di Damien Chazelle

Vero e proprio fenomeno dell’ultima stagione cinematografica e protagonista, insieme a Moonlight, dell’Oscar-Gate, La la Land di Damien Chazelle è disponibile in streaming senza contratto su NOW TV.

Ha aperto tra gli applausi, le lacrime e le ovazioni la 73° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e si è imposto da subito per le musiche travolgenti, l’omaggio al cinema classico, la bravura degli attori e il comparto tecnico del film assolutamente di prim’ordine. Al suo secondo film, Damien Chazelle ha confermato di essere una vera e propria promessa a Hollywood, dopo aver trafitto i cuori degli spettatori con Whiplash.

Del film si conosce quasi tutto, dettagli, particolari, curiosità, che hanno contribuito a creare il mito di un musical che promette di essere senza tempo, soprattutto grazie a Emma Stone e Ryan Gosling, che interpretano Mia e Sebastian, due sognatori innamorati disposti a tutto pur di realizzarsi.

Record di vittorie ai Golden Globes 2017, con una percentuale del 100% di statuette portate a casa e anche grande protagonista agli Oscar 2017, dove ha portato a casa i premi musicali, il riconoscimento alla fotografia, alla regia e ovviamente alla migliore attrice protagonista.

Ma ci sono alcuni dettagli tecnici del film che forse nemmeno i fan più accaniti conoscono. Ecco alcuni segreti tecnici sulla realizzazione di La la Land, che potete rivedere on demand su NOW TV.

la la land

  • Il finto piano-sequenza

La sequenza di aperture con il logo CinemaScope sembra un lungo piano sequenza di sei minuti, ma in realtà si tratta di tre riprese connesse.

  • Suonare dal vivo

Stando a quanto dichiarato dal compositore Justin Hurwitz, tutte le esecuzioni al pianoforte sono state prima registrate da Randy Kerber, un pianista professionista, durante la pre-produzione. Ryan Gosling ha passato due ore al giorno, sei giorni a settimana, a seguire lezioni di pianoforte per imparare a suonare quelle musiche. Per l’inizio delle riprese, Gosling era in grado di eseguire tutte le musiche al piano nelle scene del film, senza l’utilizzo di controfigure o CGI. La cosa buffa è che nella vita reale Gosling suona la chitarra e ha dovuto imparare a suonare il piano, mentre Jon Legend, che nel film interpreta il suo compagno di banda, che nella vita reale suona il piano, ha dovuto imparare a suonare la chitarra per il film.

  • Cantare dal vivo

Emma Stone ha cantato “Audition (The Fools Who Dreams)” dal vivo. Ha deciso lei quando scivolare dal dialogo al canto. Non c’era una versione preregistrata della traccia con cui fare un playback. Justin Hurwitz, il compositore della canzone, era in un’altra stanza a suonare per Emma, nelle sue orecchie. Il regista Damien Chazell ha detto che la decisione di girare la scena così era stata presa per dare all’attrice il controllo della scena. Emma Stone ha girato la scena in cui canta “Audition” nove volte, Chazelle ha montato nel film la seconda registrazione.

  • Improvvisazione

La battuta di Sebastian “Questa è L.A., adorano ogni cosa ma non apprezzano nulla” (that’s L.A. They worship everything and they value nothing) è stata una improvvisazione di Ryan Gosling che aveva sentito questa frase dalla compagna, Eva Mendes, che l’aveva pronunciata come una battuta.

  • A caccia della luce

La troupe aveva una finestra di tempo molto limitata, di 30 minuti (secondo il direttore della fotografia, Linus Sandgren, era il tempo tra le 19.20 e le 19.50), nell’arco di due giorni, per girare la scena di ballo alla luce viola del tramonto sulle colline di Hollywood. Stando a quanto dichiarato da Damien Chazelle, Emma Stone e Ryan Gosling hanno realizzato cinque ciak buoni, e dopo ogni ripresa, cominciavano dall’inizio con gli assistenti che si asciugavano il sudore prima di ricominciare la sequenza di danza. Quella che vediamo nel film è la quarta ripresa.

  • La pellicola

La la Land è il primo film a vincere il premio Oscar alla migliore fotografia (nel 2017 a Linus Sandgren) per un film completamente girato in pellicola, dai tempi di “Inception” di Christopher Nolan non accadeva. Era il 2010 e il direttore della fotografia premiato fu Wally Pfister.

Oltre a raccontare di folli e sognatori, dunque, La la Land è stato anche fatto da sognatori e folli che hanno lavorato e sperimentato, costruendo una storia semplice nell’intreccio ma impreziosita da virtuosismi, impegno, talento e tantissima passione per il cinema di ieri e di domani. Il film ha catturato l’attenzione del pubblico e della critica e si può vedere e rivedere, adesso, su NOW TV.

Black Panther: la nuova origine di Killmonger nei fumetti

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Il Killmonger di Michael B. Jordan visto sullo schermo in Black Panther è forse uno dei villain più amati nella storia del MCU, spesso accusato di non prestare troppa attenzione ai suoi antagonisti. Ma non è questo il caso, visto il successo e l’apprezzamento verso le motivazioni e il carattere di questo anti-eroe opposto a Re T’Challa.

Nel frattempo la Marvel Comics ha pensato di ispirarsi al film di Ryan Coogler per rivedere le origini del personaggio (e non è la prima volta che questo capita, anzi spesso i fumetti si sono ispirati al cinema per le sue nuove storie), e un estratto dal prossimo numero Rise of the Black Panther #2, che potete vedere qui sotto, ci offre un indizio su quella che potrà essere l’origin story di Killmonger.

black panther

Nel fumetto di Evan Narcisse verrà narrata la storia di Black Panther e il primo combattimento contro Namor. Tuttavia l’evento che farà incontrare i due re è la rivolta di alcuni cittadini di Wakanda, sommossa che verrà poi risolta da T’Challa con l’aiuto di Namor. Tutte le vittime verranno messe in salvo, tranne un ragazzo di nome N’Jadaka.

Black Panther: l’omaggio a Dragon Ball nel costume di Killmonger

Nei vecchi fumetti Killmonger era un giovane wakandiano chiamato N’Jadaka, la cui famiglia fu esiliata dopo che il padre fu costretto a lavorare per Klaw. Sebbene il MCU abbia rimaneggiato un po’ l’origine del villain (con il ragazzo che cresce in America e suo padre che inveisce contro il trono), non cambia il succo della sua storia.

Ora, stando a quanto descritto sopra, sembrerebbe che la Marvel Comics abbia preso spunto da quanto mostrato nel film per rileggere – omaggiando il passato – la nascita di Killmonger. Con l’unica differenza che nelle nuove pagine in uscita prossimamente, il personaggio appare più come vittima di un rapimento e non si sa molto del padre né di cosa gli sia accaduto. 

Non ci resta che attendere il rilascio dei fumetti per saperne di più.

Black Panther incassi: superato The Avengers nella prima settimana

Fonte: ScreenRant

The Shape of Water accusato di violazione del copyright

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The Shape of Water, il film di Guillermo del Toro trai più nominati ai prossimi Oscar 2018, sta affrontando una causa per violazione di copyright a causa della sorprendente somiglianza del film con un’opera teatrale, Let Me Hear You Whisper.

Diretto da Guillermo del Toro, il film racconta di una storia d’amore fantastica che si è rivelato uno dei film più acclamati dell’anno, a partire dalla sua presentazione alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2017, dove ha vinto il Leone d’Oro.

Nella sua corsa agli Oscar, il film ha già vinto ai PGA e ai DGA, ma questa nuvola potrebbe interrompere la sua corsa verso la statuetta, almeno quella verso la migliore regia, categoria in cui del Toro è il favorito.

Mentre la fama del film è cresciuta con l’ampliamento della distribuzione, le persone hanno cominciato a notare delle somiglianze con l’opera teatrale del premio Pulitzer, Paul Zindel. L’opera in questione parla di un’infermiera che cerca di salvare un delfino (che non parla con nessun altro se non lei) da un centro di ricerca. Si tratta di una storia molto simile a quella che vede fiorire l’amore tra Elisa e la creatura, nel film di del Toro, e ci sono quelli che credono che queste somiglianze non siano affatto casuali.

Venezia 75: Guillermo Del Toro sarà il Presidente di Giuria

Il figlio di Paul Zindel, David, che ha presentato la causa, ha scritto a Screen Rant, elencando i reclami dettagliati contro The Shape of Water. Il documento presenta molti riferimenti al produttore Daniel Kraus, data la sua manifesta ammirazione per il lavoro di Zindel e dato il suo attribuirsi la paternità dell’idea del film, lo stesso anno in cui l’adattamento di Let Me Hear You Whisper è arrivato in tv.

È stato lo stesso Kraus a portare all’attenzione di Guillermo del Toro il concept della storia, presentando al regista messicano la possibilità di realizzare il suo sogno e raccontare una storia sulla Creature della Laguna Nera.

Un attore fondamentale nella causa intentata al film è Stephen Gammell, da cui del Toro ha dichiarato di aver preso ispirazione, visto che avrebbe voluto adattare il suo Scary Stories to Tell in the Dark, e Grammell stesso ha lavorato come illustratore nella versione del 1974 di Let Me Hear You WhisperDel Toro colleziona i disegni di Gammell.

Sembra quindi difficile che il regista non fosse al corrente dell’esistenza dell’opera teatrale, tuttavia la Fox Searchlight ha dichiarato che “del Toro non ha mai visto o letto” l’opera, sottolineando che il regista è sempre molto aperto sul discutere le sue influenze.

Staremo a vedere in che modo questa storia penalizzerà, semmai lo farà, una eventuale vittoria di Guillermo del Toro e di The Shape of Water agli Oscar 2018. Sappiamo che il regista ha lavorato al progetto per moltissimo tempo e che è stato un impegno fisico e mentale notevole per lui e la sua squadra. Si spera che, se il film dovesse essere davvero penalizzato, possa esserlo a fronte di un accertato plagio e non solo di congetture.

the shape of water DGA Awards 2018

The Shape of Water: recensione del film di Guillermo Del Toro

Il cast del film include Sally Hawkins (Blue JasmineHappy-Go-Lucky), il candidato all’Oscar Michael Shannon (Revolutionary Road99 Homes), il candidato all’Oscar Richard Jenkins (The Visitor, Olive Kitteridge), Doug Jones (Crimson PeakHellboy), il candidato al Golden Globe Michael Stuhlbarg (A Serious ManSteve Jobs) e la vincitrice dell’Oscar Octavia Spencer (The HelpGifted).

“È un dramma ambientato nel 1963, non è un film di fantascienza, non è un film di genere ma io interpreto comunque una creatura. Sono una specie di pesce umano, un enigma, nessuno da dove vengo, sono l’ultimo della mia specie quindi è come se fossi un’anomalia naturale. Sono stato studiato e testato in una struttura governativa degli USA nel 1963, quindi durante la Guerra Fredda con la Russia, la corsa allo spazio, quindi c’è tutto un background da raccontare. Sono stato testato per cercare di misurare che tipo di potenzialità potevo avere contro il nemico, per usarmi come vantaggio militare o per i viaggi nello spazio, o per la tecnologia. Possiamo usarlo a favore degli umani? Quindi provano a tenermi segreto dai Russi.”

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Scarface: Antoine Fuqua di nuovo in lizza per la regia del remake

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Circa un anno fa, in seguito all’annuncio che Scarface avrebbe avuto un remake, Antoine Fuqua era stato scelto per dirigere il film salvo poi abbandonare il progetto a causa dei troppi impegni sovrapposti nel periodo di riprese.

Ora sembra che il regista di Southpaw e Training Day sia tornato in lizza mentre si attende la conferma definitiva da parte della Universal.  Inoltre la casa di produzione ha fatto sapere che la release ufficiale del remake, inizialmente fissata al 2018, verrà ridiscussa e comunicata in seguito.

Scarface: anche David Ayer abbandona il reboot

Ulteriori problematiche riguardano il casting dell’attore che interpreterà il protagonista: Diego Luna, che fino a qualche mese fa era dato per certo, potrebbe rivedere le sue priorità in base a questi spostamenti di data.

Vi ricordiamo che Scarface di Brian De Palma fu a sua volta il remake dell’omonimo lungometraggio del 1932 diretto da Howard Hawks. A differenza dell’originale ambientato a Chicago durante gli anni del proibizionismo, in questo film l’azione si svolge nella Miami degli anni ottanta, allora centro di un considerevole traffico di droga.

Fonte: Deadline

Ralph Spaccatutto 2: ecco il teaser e il motion poster

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La Disney ha diffuso il primo teaser ufficiale e il motion poster di Ralph Spaccatutto 2 (in originale Ralph Breaks the internet: Wrech It Ralph 2), sequel del film d’animazione uscito nel 2012.

Potete dargli uno sguardo qui sotto.

ralph spaccatutto 2

Ralph Spaccatutto 2: rivelato un nuovo concept del film

John C. Reilly, Sarah Silverman e Jane Lynch torneranno a prestare la propria voce ai rispettivi personaggi: Ralph, Vanellope e il tenace Sergente. Alla regia torneranno Rich Moore (Ralph Spaccatutto e Zootropolis) e Phil Johnston (Ralph Spaccatutto e Zootropolis).

Ralph Spaccatutto ha incassato 189 milioni di dollari negli States e 281 in tutto il mondo. John C. Reilly ha prestato la voce al protagonista, un villain da videogioco che sogna una reputazione migliore e si imbarca per una avventura eroica allo scopo di rifarsi un nome. Sarah Silverman, Jack McBrayer e Jane Lynch hanno fatto parte del cast di doppiatori del film.

Vi ricordiamo che Ralph Spaccatutto 2 arriverà nelle sale il 21 novembre 2018.

Ralph Spaccatutto 2: ci saranno le principesse Disney

Oscar 2018: i numeri di 90 anni di Notte delle Stelle

Grazie alla piattaforma di moda e lifestyle Stylight vi proponiamo i numeri degli Oscar 2018, la noventesima edizione dei premi più prestigiosi del mondo del cinema, che saranno assegnati quest’anno, al Dolby Theatre, durante la notte del 4 marzo.

Chi sono gli attori con più nomination? E quante sono le donne nominate nelle categorie singole? E chi è il meno o la meno pagata per un film da Oscar? Ecco l’infografica:

La cerimonia degli Oscar 2018 sarà presieduta per il secondo anno consecutivo da Jimmy Kimmel.

Oscar 2018 nomination: ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

L’isola dei cani: Wes Anderson presenta il film a Roma

L’isola dei cani di Wes Anderson, dopo essere stato proiettato in anteprima mondiale come film di apertura alla 68° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, è stato presentato a Roma mercoledì 21 febbraio nell’ambito di un evento molto speciale. Per volere del regista la prima proiezione italiana è stata riservata agli studenti di animazione e cinema e in particolare a chi sta studiando per far diventare la stop-motion la propria professione.

In una sala gremita di futuri addetti ai lavori erano presenti gli studenti di IED Roma, CSC e una selezione dei ragazzi delle iniziative didattiche del Festival di Giffoni.  E’ curioso sottolineare che gli studenti specifici di animazione stop-motion erano solamente in sei ed erano la classe al completo dell’unico corso ufficiale esistente in Italia, ovvero quello dello IED Roma.

Prima dell’inizio del film Wes Anderson si è intrattenuto a lungo con i ragazzi, raccontando di come è nata l’idea del film e di come si è sviluppato, con particolare riguardo alle informazioni di natura tecnica legate alla tecnica di animazione utilizzata. Insieme a lui c’erano Roman Coppola e Jason Schwartzman, collaboratori alla scrittura della sceneggiatura e compagni di scorribande cinematografiche fin dagli esordi.

L’Isola dei Cani, recensione del film di Wes Anderson

Poi, a sorpresa, è arrivato Bill Murray, che con allegria istrionica ha movimentato la chiacchierata, raccontando aneddoti, facendo battute su colleghi e collaboratori e giocando con la sventurata traduttrice, letteralmente strapazzata e spettinata dalle mani dell’attore. Bill Murray ha inoltre dichiarato il suo grande amore per la città di Roma e di come fosse felice di esserci tornato.

A ognuno dei presenti è stato fatto un graditissimo omaggio, una action figure del film e il poster.

Cerulia, il cortometraggio di Sofia Carrillo

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Nella scena contemporanea dell’animazione stop-motion non esistono solamente dei colossi come Laika o Aardman, ma anche piccole realtà che nulla hanno da invidiare ai risultati ottenuti con produzioni multimilionarie destinate alla più ampia distribuzione cinematografica. Questa forma particolare di animazione si è rivelata particolarmente consona alla sperimentazione espressiva e all’introspezione, velandosi il più delle volte di un alone macabro e perturbante. Autori come Wes Anderson o Charlie Kauffman, hanno dimostrato che la stop-motion è uno dei mezzi più originali per caratterizzare fortemente  le proprie opere, giocando con stilemi ed elementi particolari della propria poetica.

In questo panorama, in pieno fermento creativo,  le novità più interessanti provengono dall’ambiente latino americano e in particolare dal Messico, dove si sta verificando da qualche anno un vero e proprio Rinascimento a passo uno.

Tra i tanti autori spicca Sofia Carrillo, autrice del meraviglioso Cerulia, un cortometraggio di pochi minuti che richiama per strambi giochi di associazione visiva l’inquietudine e le atmosfere di The Orphanage e le affabulazioni visive di Guillermo Del Toro, nonché gli echi irrinunciabili dei grandi maestri Jan Svankmajer e i Quay Brothers.

Sofia Carrillo, che già aveva dato prova della sua sensibilità con Prita Noire (2011), con Cerulia gioca delicatamente all’interno di una fiaba inquietante che ruota attorno ai ricordi repressi di una giovane donna che torna dopo tanto tempo nella sua casa d’infanzia messa in vendita. Il ricordo dei suoi nonni e di tanti elementi legati a quando era bambina la costringeranno a compiere un piccolo ma profondo viaggio all’interno di se stessa.

Il cortometraggio è un sogno delicato che a tratti assume le sfumature dell’allucinazione, fino all’incubo. Descrive in maniera poetica e intima  le paure dell’infanzia e gli attaccamenti familiari. Sofia Carrillo si identifica enormemente con il personaggio di Cerulia, nome che un giorno le è balenato nella testa e non ha più voluto andarsene. Sostiene che questo piccolo film è un viaggio verso la sua infanzia calato in atmosfere, spazi e paure molto specifici, profondi, personali.  Tocca anche il tema del doppio, dei gemelli, del singolo che a volte è convinto di avere un suo corrispettivo speculare, tema ricorrente nel suo lavoro.

La regista afferma che Cerulia diviene paradossalmente vittima di se stessa, che si trova costretta ad affrontare la questione delle dipendenze dal passato e l’idea  che le decisioni prese durante la vita degli antenati possano poi influire spesso sulla sorte dei discendenti.

Cerulia è basato su una storia sui nonni che Sofia Carrillo aveva scritto quando aveva 17 anni. Ricorda che iniziò a elaborarla alla morte del nonno e che venne fuori quasi spontaneamente, di getto, in un meccanismo liberatorio di elaborazione di una perdita così grande.

I bellissimi burattini sono stati realizzati da León e Mar Fernández con il laboratorio Humanimalia Puppetry Studio. La voce di tutti i personaggi della storia appartiene all’attrice Diana Bracho.

La produzione di Cerulia è durata due anni ed è stata supportata finanziariamente da IMCINE (Istituto Messicano di Cinematografia). La società di produzione è Nahuyaca Films. Il cortometraggio è stato presentato nei maggiori festival di tutto il mondo e raccolto consensi e critiche considerevoli, nonché un numero altissimo di premi.

Sofia Carrillo
Sofia Carrillo

Trailer su VIMEO

Captain America: i segreti dei fumetti che non vedremo al cinema

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Stando al racconto che ne hanno restituito i Marvel Studios, Captain America è un eroe senza ombre, un prode portatore di un eroismo puro che, come visto in Civil War, è tanto leale da non riuscire nemmeno a scendere a compromessi con la politica e con quell’ordine militare che pure rappresentava alla sua origine.

Il Cap di Steve Rogers e interpretato da Chris Evans del grande schermo è un eroe nel senso più puro della parola, eppure nei fumetti non è sempre così.

Pur essendo il simbolo del sogno americano, Captain America ha le sue macchie, le sue colpe, le sue contraddizioni che, nonostante gli anni e i cambiamenti subiti da quello stesso sogno americano, lo rendono sempre un personaggio intrigante e vivo.

Ecco di seguito alcuni comportamenti e segreti del personaggio, nei fumetti, che la Marvel difficilmente porterà al cinema.

Hail Hydra

Captain America è sempre pronto a risolvere la situazione, salvare i suoi amici e salvare l’America. Cioè, non sempre. Nel recente arco narrativo di Captain America “Secret Empire”, viene rivelato che Captain America non è quello che pensavamo fosse. In un flashback, i fan sconvolti del Primo Vendicatore hanno appreso che è stato reclutato dalla Hydra in giovane età, ed è stato un agente dormiente dell’organizzazione per tutto il tempo in cui il mondo lo considerava uno dei più grandi eroi della Terra.

I fan e i personaggi dei fumetti sono rimasti ugualmente indignati, ma per la fortuna di  tutti, le storie a fumetti cambiano sempre. Si è scoperto poi, infatti, che Hydra Cap non era affatto il nostro Cap (ovviamente). Tuttavia, la macchia formata da Hydra Cap sul buon nome del personaggio è una cosa che molti fan vorrebbero dimenticare, e immaginiamo che il MCU eviterà di raccontare al cinema questa vicenda.

Voleva davvero uccidere Jack Flag

Tutti conoscono l’amicizia tra Captain America e Bucky Barnes, ma Bucky non era l’unico compagno di Cap. Nel corso della sua carriera nel fumetto, Cap ah avuto molti partner, e tra questi c’era il duo Jack Flag e Free Spirit. In particolare Jack Flag era uno dei migliori amici di Cap, ma sfortunatamente per lui, i fumetti si sono fatti cupi e le cose brutte sono cominciate a capitare ai buoni eroi.

Captain America ha recentemente deciso che sarebbe stato nel suo migliore interesse gettare il suo amico e il suo aiutante da un aereo in volo. L ‘”Hail Hydra” che ha pronunciato dopo aver tentato di uccidere Jack è stato un indizio rivelatore del futuro Hydra Cap che i fumetti stavano per conoscere.

È andato all’inferno

Quando Captain America fu introdotto per la prima volta, la sua costante battaglia era con il suo eterno arcinemico, Teschio Rosso. Dopo aver combattuto con il villain più e più volte, in tutto il mondo, negli scenari più vari, gli sceneggiatori sono stati spinti oltre i limiti allo scopo di mantenere il fumetto di Cap fresco e interessante. Tra le tante opzioni che aveva, la Marvel ha deciso di mandare Cap all’inferno.

Non se lo meritava, era un bravo ragazzo e un grande eroe, ma andò comunque, con Red Skull alle spalle. È stato costretto a decidere se uccidere Red Skull o rimanere all’inferno per sempre. Anche se a Captain America piace pensare di lasciare l’omicidio come ultima spiaggia, non ha perso tempo per assicurarsi che potesse tornare alla sua vita eroica sulla Terra.

È un rubacuori

Quella tra Captain America, o Steve Rogers, e Peggy Carter è la storia d’amore Marvel di una vita. Anche se il tempo, le circostanze e alcuni eventi dei fumetti davvero strani li hanno tenuti separati, sono ancora l’OTP dell’Universo Marvel. Sfortunatamente, Steve non è il fidanzato devoto che di solito si crede. Nel MCU, incontriamo il suo nuovo interesse amoroso, imparentata con il suo amore di una vita. Parliamo della nipote di Peggy, Sharon.

Prima di allora, però, Steve incontrò la sorella di Peggy nei fumetti e riuscì a uscire con entrambe le donne contemporaneamente. Non voleva ferire i loro sentimenti, ma questa è una scusa, si sa. Fortunatamente i futuri fumetti e l’MCU sono riusciti a rendere le cose un po’ meno inquietanti.

Ha ucciso Vedova Nera

I fan dei fumetti Marvel e del MCU sanno che Captain America e Vedova Nera sono buoni amici. Non sono solo colleghi di lavoro dei Vendicatori, ma vanno davvero d’accordo. A volte, sono anche un po’ più che amici. Sfortunatamente per Natasha, giocare in coppia con Cap è un gioco pericoloso. Nei fumetti di Captain America, fu predetto che Miles Morales avrebbe dovuto uccidere Captain America. La Vedova Nera era preoccupata di salvare Miles, perché non voleva che l’adolescente avesse un omicidio sulle spalle. Cercò di salvarlo, ma era troppo tardi per evitare un colpo mortale dallo scudo di Cap.

Cap schiaccia i comunisti

Captain America nacque dalla propaganda di guerra e quando la guerra finì, la Marvel dovette rielaborare il significato di questo eroe. Così sono saliti sul cavallo in corsa, per così dire, indirizzando le lotte per la libertà di Cap sui coministi, la successiva minaccia, dopo aver sbaragliato i nazisti. Lo scopo di queste avventure di Cap, però era vago e reazionario.
Queste storie si sono rivelate poi estremamente ancorate al loro periodo storico, raccontando avventure volte a sconfiggere persone, cattivi, che era considerati tali per via della loro razza, cultura e credenze politiche.

Ha cominciato lui la Guerra Civile

La trama di Civil War nel MCU sembra molto meno oscura e seria di quanto non fosse nei fumetti. Alcune parti della timeline di Civil War infatti potrebbero essere troppo scure per i fan di Captain America che vogliono vederlo sul grande schermo. In “Civil War”, Captain America va contro i Vendicatori, difendendo ciò che considera diritti necessari invece di aiutare i suoi compagni a far rispettare le nuove leggi.

Non è completamente colpa di Cap che tutto sia andato così fuori controllo, ma le sue convinzioni e azioni sono la vera radice della contesa dietro Civil War. Alla fine, Captain America rimpiange la spaccatura che ha causato tra i Vendicatori e si trasforma, ma anche la sua resa non può salvarlo da un destino oscuro alla fine della storia a fumetti.

Cap odia Richard Nixon

Captain America è nato dalla propaganda, come abbiamo detto, e occasionalmente questo lo conduce per strane prese di posizione politiche, come quando ha assistito (e non ha fatto nulla per impedire) alla morte di Richard Nixon. Captain America ha già incontrato dei presidenti, quindi non è che il personaggio odi il ruolo di POTUS, si tratta proprio di Nixon. Ha stretto la mano a Clinton, per esempio, ma ha lasciato morire Nixon.

Captain America stava combattendo contro un’organizzazione chiamata l’Impero Segreto (una sorta di prefigurazione pericolosa) che era stata lanciata in una guerra nucleare. In questa storia, Cap assiste inerme alla morte del presidente, lasciando che le sue credenze politche oscurassero i principi di giustizia. Sembra improbabile che la Disney voglia raccontare sullo schermo questo Cap iper-politicizzato.

Si è schierato con Hitler

I fan si sono sentiti oltraggiati da Hydra Cap, perché hanno scoperto che il loro idolo aveva lavorato per l’organizzazione che aveva combattuto fin dall’inizio, l’organizzazione che è una rappresentazione diretta del partito nazista. Sfortunatamente, questo non è nemmeno il segreto più oscuro che Cap sta nascondendo riguardo al Terzo Reich. Per un uomo che ha letteralmente preso a pugni Hitler in faccia, nessuno si aspetterebbe che Captain America combatta per gli ideali del dittatore baffuto.

Sembra incredibile ma da qualche parte esistono delle immagini di Cap che brandisce uno scudo che porta stampato sopra l’infame marchio della svastica, cosa che la Disney fa bene a nascondere soprattutto dato il passato storico di propaganda che la stessa casa di topolino ha avuto.

Si arrende facilmente

Captain America sarà anche stato il “Primo Vendicatore”, ma non è stato sempre un Vendicatore. Ha lasciato il suo ruolo, due volte in realtà, per andare in solitaria. A differenza di Justin Timberlake, Steve da solo non è stato un successo. Per prima cosa, ha smesso di essere Captain America dopo aver visto morire Richard Nixon, perché era così deluso e stanco dalla politica.

Si licenziò una seconda volta, più tardi, e fu sostituito da qualcuno che finì per essere l’esatto opposto di ciò che Cap avrebbe dovuto rappresentare.

John Walker era abile e addestrato da Taskmaster nello stile di eroe e portava persino uno scudo. Ciò che gli mancava, tuttavia, era lo spirito americano che Cap incarnava, e finì per essere violento e uccidere qualcuno a mani nude. Fortunatamente, Captain America è sempre tornato, ma chissà quando rinuncerà di nuovo.

Ha vissuto nello stile di Nomad

Captain America è stato Il primo vendicatore, e molti fan pensano che sia sempre stato un vendicatore, ma Captain America ha anche percorso sentieri solitari. Quando fu stanco della corruzione della politica americana, e ferito dopo aver visto Richard Nixon suicidarsi, decise di lasciare morire Captain America. Non era la fine della sua storia, però, e un nuovo eroe si levò dalle sue ceneri.

Cap ha abbandonato il suo scudo per un mantello, e divenne Nomad, un vigilante dal mantello giallo e nero che non ha assolutamente nulla a che fare con un eroe della DC. Steve torna al suo ruolo di Cap dopo solo pochi numeri, ma Disney probabilmente non è interessato a un disincantato, perduto Captain America, a meno che Avengers: Infinity War non ci contraddica.

Non è il Primo Vendicatore

Captain America è stato per lungo tempo famoso come Il primo vendicatore e viene così utilizzato in tutto il MCU e, soprattutto, nei materiali di marketing di Disney e Marvel. L’idea di Cap di essere l’ideatore originale dei Vendicatori è parte integrante della sua storia e si aggiunge alla sua personalità eroica. Sfortunatamente, è tutta una bugia, mascherata da anni di fumetti che cancellano la verità.

Captain America non è affatto il primo vendicatore, non è nemmeno uno dei Vendicatori originali.

La formazione originale consisteva in Iron Man, Ant-Man, Wasp, Thor e Hulk. Captain America è stato dichiarato retroattivamente membro fondatore, e ha spinto Hulk fuori dalla sua strada per farlo. Cap potrebbe essere uno dei leader più ispiratori dei Vendicatori, ma non era lì all’inizio, a prescindere da ciò che la Marvel vuole che crediamo.

Si è fatto di meth

Captain America, nel MCU, viene mostrato mentre dà allegri annunci di pubblica utilità alle scuole negli Stati Uniti, che sembra il lavoro perfetto per lui. È sempre educato e cavalleresco, anche quando si tratta di far del male ai cattivi. Ha anche ammonito gli altri Vendicatori per il loro linguaggio! Per la maggior parte dei fan di Captain America, è difficile immaginare che faccia qualcosa di sbagliato. Ognuno ha segreti oscuri, però, e Cap non fa eccezione.

Nei fumetti, una volta ha fatto uso di metanfetamine, e ha avuto un comportamento alquanto selvaggio. In un attacco, Cap ha deciso di far esplodere un laboratorio di metanfetamine. Sfortunatamente, era alla ricerca di una formula super di meth, che si è fusa con il sangue del Super Soldier di Cap. Il risultato è stato disastroso.

È stato ucciso

Si tratta di una storia alquanto diffusa, ma è improbabile che Disney e Marvel vogliano davvero includere nel MCU la vera fine di Civil War. Tony Stark e Steve Rogers rimangono amici, nonostante le loro differenze politiche. Steve finisce per consegnarsi e arrendersi per i suoi crimini, nonostante il suo disaccordo con l’atteggiamento militante dei suoi amici verso le nuove leggi, ma la storia non finisce qui.

Captain America viene brutalmente assassinato, una delle morti più emozionanti nella storia della Marvel Comics.

Il suo assassinio era stato compiuto per ordine del suo acerrimo nemico, il Teschio rosso, che dopo aver sottoposto Sharon Carter incinta al lavaggio del cervello, la rende responsabile del colpo mortale.

Captain Razzista

Captain America è sempre educato, ma non è sempre “politicamente corretto”, per dirla tutta. Egli incarna tutto ciò che è l’America, anche in alcuni dei fumetti più antichi, che includono le parti peggiori del razzismo e della xenofobia americani. Oltre alla terribile esperienza schierato con Hitler, Steve Rogers ebbe alcuni momenti ancora più discutibili durante la sua carriera fumettistica.

Captain America era popolare in un momento molto diverso, dove gli insulti razzisti erano trascurati e le tirate razziste erano uno scherzo. Adesso le cose sono per fortuna molto diverse.

Box Office ITA: A casa tutti bene sempre primo

A Casa Tutti Bene regge saldamente in testa al box office italiano, seguito da Black Panther e La Forma dell’Acqua.

Prima posizione invariata al botteghino italiano, con A casa tutti bene che regge saldamente in testa con 1,9 milioni di euro incassati alla sua seconda settimana di programmazione. La pellicola di Muccino arriva così a quota 6,6 milioni.

Black Panther sale al secondo posto con 1,4 milioni di incasso e sfiora il tetto dei 5 milioni.

Il terzo gradino del podio è occupato dal pluricandidato La Forma dell’Acqua, che regge benissimo incassando 1,2 milioni dopo due settimane e giunge a 3,5 milioni totali.

Il filo nascosto apre al quarto posto con 1.080.000 euro di incasso in 257 sale e registra la media più alta della classifica, pari a 4200 euro per sala.

Segue l’altra new entry Belle e Sebastien 3 – Amici per sempre, che esordisce con 1.023.000 euro.

Calo per Cinquanta Sfumature di Rosso che arriva a quota 13,7 milioni con altri 973.000 euro.

La vedova Winchester debutta in settima posizione con 682.000 euro ed è seguito dall’altra novità Sconnessi, che non va oltre 641.000 euro incassati in quasi 300 copie a disposizione.

The Post precipita al nono posto con altri 392.000 euro e sfiora il tetto dei 6 milioni.

Chiude la top10 Ore 15:17 – Attacco al treno che giunge a 2,6 milioni complessivi con altri 269.000 euro.

Weinstein Company rifiuta la vendita e presenta la richiesta di fallimento

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Più di un mese fa il Wall Street Journal aveva riportato la notizia secondo cui la Weinstein Company, società di produzione e distribuzione cinematografica guidata dai fratelli Bob e Harvey Weinstein, aveva avviato le pratiche di vendita a causa di gravi problemi finanziari (aggravati dalle pesanti accuse di violenze sessuali commesse da Harvey nell’ambiente hollywoodiano).

Da allora l’azienda è rimasta in cerca di compratori che fossero disposti a pagare 500 milioni di dollari, una cifra inferiore al gap da colmare. Allora si erano nominati diversi papabili acquirenti che si sarebbero fatti carico delle varie sezioni attive della compagnia (tv, cinema, biblioteca cinematografica), come Lionsgate, Sony, Viacom, MGM e Disney. Ma a che punto è oggi la trattativa?

Weinstein Company: l’azienda è molto vicina alla vendita

Secondo l’ultima indagine dell’Hollywood Reporter, la compagnia avrebbe respinto un’offerta da Maria Contreras-Sweet e Ron Burkle, rappresentanti di un gruppo di investitori che cercavano di salvare la società dall’insolvenza; il risultato di questa decisione porterebbe ad un’unica via alternativa, ovvero la richiesta di fallimento (o bancarotta).

Come affermato con chiarezza nella lettera firmata dai vertici dell’azienda, gli investitori con cui il consiglio di amministrazione della compagnia stava negoziando avrebbero voluto raggiungere un accordo in malafede. Piuttosto che continuare a cercare una risoluzione con Contreras-Sweet, Burkle e altri investitori, la Weinstein Company proseguirà con la dichiarazione di bancarotta per tentare la società e le sue attività.

Weinstein Company sposta l’uscita di Quasi Amici e Maria Maddalena

Fonte: THR

Logan: ecco la sua più grande paura secondo il regista James Mangold

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James Mangold ha portato sul grande schermo, con Logan – The Wolverine, una versione alternativa, umana e sofferente, del mutante con lo scheletro di adamantio. Parlando della sua versione del personaggio, il regista ha svelato quella che, secondo la sua lettura, è la grande paura di Logan.

Parlando con The Credits, Mangold ha spiegato la cosa che necessariamente doveva far parte del film e che rappresenta, sempre secondo la sua lettura, la più grande paura del personaggio di Hugh Jackman: l’intimità.

“Dato che si trattava dell’ultimo Wolverine di Hugh Jackman, la domanda a cui volevo rispondere era: Qual è la cosa che più spaventa Logan? Non ha paura della fine del mondo, potrebbe accoglierla con piacere; non ha paura della morte, potrebbe accoglierla con piacere; non è consumato dalla vendetta verso un cattivo specifico, preferisce essere isolato. Logan ha la fobia dell’intimità con gli altri.”

Logan: Hugh Jackman e la reazione alla nomination agli Oscar

“Volevamo Wolverine nello stato più vulnerabile che sia mai esistito per lui, così abbiamo creato il suo personaggio in base alla figura paterna che ha bisogno di lui e a sua figlia che ha bisogno di lui. Questo lo mette incredibilmente a disagio.”

Logan – The Wolverine è stata l’ultima avventura di Hugh Jackman nei panni del personaggio Marvel. Il film è stato diretto da James Mangold e ha conquistato una nomination agli oscar 2018 per la migliore sceneggiatura non originale, primo cinecomic a ricevere questo riconoscimento.

Con Jackman, nel film, c’erano anche Patrick Stewar, che è tornato a interpretare Charles Xavier, e l’esordiente Dafne Keen, Laura/X-23. Wolverine è stato l’unico supereroe che, nel corso di 17 anni, è stato interpretato sempre dallo stesso attore: Hugh Jackman.

MCU: 5 coppie di attori nemici nella vita reale

Non sempre l’idillio ricreato sul set rispecchia la realtà dei rapporti fra le persone che si ritrovano a dover condividere lo spazio di lavoro. Succede anche nel magico e apparentemente felice ambiente dei Marvel Studios, dove molti attori hanno stretto grandi e solide amicizie al di là degli eventi fittizi del MCU.

Non è il caso però di cinque coppie che hanno avuto qualche difficoltà nel piacersi a vicenda una volta spente le luci.

Leggi anche – MCU: 10 coppie di attori che sono migliori amici nella vita reale

Ecco allora le 5 coppie di “nemici” (tra cui una piccola provocazione) nella vita reale presenti nel MCU raggruppate da ScreenRant:

Jeremy Renner e Scarlett Johansson

mcuAmici sullo schermo, ma fuori da set no. Jeremy Renner aka Occhio di Falco e Scarlett Johansson aka Vedova Nera non hanno mai mostrato di piacersi, come quando durante la conferenza stampa di Avengers: Age of Ultron, Renner e Chris Evans fecero dei riferimenti piuttosto avvilenti sul personaggio della Johansson. Evans si è subito scusato ma Renner ha ritirato le sue scuse.

Terrence Howard e Robert Downey Jr.

Terrence Howard ha interpretato il colonnello James Rhodes nel primo Iron Man e insieme al regista Jon Favreau ha voluto fortemente Robert Downey Jr. nei panni di Tony Stark. In seguito la Marvel fuse il personaggio di Howard con quello di Don Cheadle., e prima del suo addio al franchise Howard e Downey erano in realtà amici intimi. A quanto pare, l’attore avrebbe incolpato Downey per il suo licenziamento, ma sembra davvero improbabile…

Marisa Tomei e Robert Downey Jr.

mcuDurante gli anni ’90, Marisa Tomei (Zia May nel MCU) e Robert Downey Jr hanno recitato insieme in alcuni film e avuto una storia, a quanto pare, terminata prima che Downey iniziasse la rehab e si sposasse. Ovviamente la loro chimica sullo schermo è rimasta, come abbiamo visto in Civil War e Spider-man: Homecoming.

Hayley Atwell e Clark Gregg

mcuSebbene Clark Gregg e Hayley Atwell sembrino buoni amici nella vita reale, i due attori sono stati al vertice della Dubmpash War nel 2015 (una gara di sfide con la app del nome), che ha poi preso una piega benefica. Insieme hanno infatti raccolto quasi 100.000 di dollari per Stomp Out Bullying! e il St. Jude’s Children’s Research Hospital.

Sony Pictures e Marvel Studios

mcuGli studios di Hollywood sono acerrimi nemici da sempre: per anni, da quando l’MCU ha preso vita, la Marvel aveva cercato di rubare Spider-Man alla Sony, che nel frattempo lanciava il franchise di The Amazing Spider-Man. Alla fine, Sony e Marvel hanno sancito un accordo che riportava Spider-Man a casa, con Tom Holland nei panni di Peter Parker protagonista…Nel mentre, tuttavia, la Sony sta lavorando per portare sullo schermo altri personaggi legati ai fumetti, come Venom.

Black Panther: Letitia Wright si improvvisa rapper sul set – video

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La Principessa di Wakanda Shuri (Letitia Wright) ha improvvisato un fantastico freestyle ispirato al film sul set di Black Panther, e il momento è stato immortalato da Lupita Nyong’o come potete vedere nei due video pubblicati dall’attrice sui suoi profili social.

Ad accompagnare la performance Winston Duke, Angela Basett e Danai Gurira.

Black Panther: intervista a Letitia Wright e Daniel Kaluuya

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther: spoiler, Easter Eggs, cameo e riferimenti

MCU: i migliori momenti mai mostrati sul grande schermo

Per quanto amati e apprezzati da pubblico e critica, i film rappresentanti del MCU non sempre sono riusciti a portare sul grande schermo ogni momento memorabile dei fumetti a cui fanno riferimento.

È ovviamente un’impresa impossibile ripercorrere pedissequamente tutti gli avvenimenti delle storie originali in due ore circa di spettacolo cinematografico, tuttavia alcuni passaggi sono stati almeno accennati attraverso dialoghi o riferimenti velati.

Leggi anche – MCU: 10 coppie di attori che sono migliori amici nella vita reale

ScreenRant però ha raccolto 7 dei migliori momenti dei fumetti che non sono stati mostrati nel MCU: scopriamo quali qui sotto.

974 A.C. – Loki trasformato in serpente pugnala Thor

mcuIn un dialogo fra Thor e Bruce Banner di Thor: Ragnarok, abbiamo appreso che quando lui e suo fratello Loki erano bambini, quest’ultimo era solito usare le sue abilità magiche per trasformarsi in un serpente. Durante uno di questi episodi, Loki ha provato a pugnalare Thor, e anche se apparentemente privo di significato, sarebbe stato divertente vederlo sullo schermo. Cosa che non è successa.

Primavera 2007 o Dicembre 2009 – Black Panther e Okoye fanno squadra per la prima volta

Il fumetto “preludio” di Black Panther  descrive alcune delle prime avventure dell’eroe e la sua prima collaborazione con Okoye, il capo della Dora Milaje e futuro braccio destro di T’Challa. La collocazione esatta del fumetto nella timeline è tuttavia confusa, ma si presume prenda vita insieme al celebre momento di “I am Iron Man” di Tony Stark (novembre 2009) e dieci anni prima degli eventi di Black Panther (che dovrebbe essere ambientato nell’estate 2016). Nei fumetti vediamo T’Challa e Okoye unire le forze per salvare un gruppo di wakandiani tenuti prigionieri in Paraguay.

Gennaio 1998 – Occhio di Falco recluta Vedova Nera

Anche se il passato di Vedova Nera non è stato del tutto approfondito nel MCU, ci sono stati dei riferimenti al suo lavoro per il KGB grazie a qualche flashback. È probabile che la sua storia verrà spiegata nel film solista annunciato dai Marvel Studios, ma c’è un evento che i fan sperano di vedere sullo schermo: dopo aver assassinato diverse persone da spia, Natasha Romanoff doveva essere portata in salvo da Occhio di Falco per ordine di Nick Fury. Occhio di Falco intervenne e, insieme a Fury, finirono per reclutarla nello Shield. Questo confronto, insieme al successivo lavoro sul campo, sarebbe stato un bel momento da vedere sullo schermo.

Aprile 1987 – Il primo Ant-Man in azione

Come saprete, nel MCU vediamo Scott Lang nei panni del moderno Ant-Man, e Hank Pym relegato al ruolo di mentore, una scelta per alcuni fan controversa. Attraverso i flashback abbiamo visto i giorni da supereroe di Pym e siamo sicuri che Ant-Man and the Wasp (o il suo fumetto prequel, che debutterà quest’anno) rivelerà qualche dettaglio in più. Nel fumetto-preludio in due parti vediamo infatti il giovane Hank Pym durante la sua prima missione sul campo: i radicali hanno lavorato per decodificare la vecchia tecnologia HYDRA e lo SHIELD deve intervenire; rifiutando l’idea che qualcun altro possa usare le Particelle di Pym, Hank finisce per svolgere da solo il compito.

2012 – Quando Abominio fu quasi reclutato dagli Avengers

mcuMarvel One-Shots (cortometraggi girati dalla Marvel dal 2011 al 2014) hanno funzionato come rampa di lancio per due serie televisive (Agents of SHIELD e Agent Carter) e svelato che il vero Mandarino esiste nel MCU…da qualche parte. Se ricordate il primo degli One-Shots, intitolato The Consultant, si vedevano due conversazioni tra l’agente Coulson e l’agente Sitwell, che cercano di impedire al Consiglio di sicurezza mondiale di rendere l’Abominio un Vendicatore. Apparentemente quest’idea era sul tavolo. Nessuno dello Shield voleva che si realizzasse, così Coulson e Sitwell dovevano sabotare un incontro con l’allora generale Ross, che aveva in custodia Emil Blonsky. Verranno poi aiutati da Tony Stark.

1014 A.D. – La guerra tra i Kree e i Nova Corp ha inizio

mcuIn Guardiani della Galassia abbiamo appreso che queste due fazioni sono state in guerra tra loro per un periodo davvero lungo. Eppure personaggi noti dei fumetti come Mar-Vell e Nova non hanno ancora fatto il loro debutto sul grande schermo nel MCU; Jude Law è pronto per interpretare Mar-Vell in Captain Marvel, quindi potremo avere qualche informazioni di base su questo conflitto di lunga data nel film con Brie Larson, o almeno è ciò che sperano i fan…

2016-presente – I Secret Avengers combattono i terroristi

mcuLa prima parte del fumetto-preludio di Infinity War contiene molte curiosità interessanti su Captain America e sulla formazione delle squadra di Secret Avengers. Lavorando al fianco di Falcon e Vedova Nera, il trio è stato avvistato in Siria mentre cerca di combattere i terroristi. Secondo quanto trapelato da alcune immagini di novembre, potremmo addirittura intravedere la squadra in azione all’inizio del film che uscirà il 25 aprile…le speranze ci sono.

MCU: tutte le storyline, dal 2008 ad oggi, troveranno un filo conduttore in Infinity War

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I fratelli Russo sono ormai un’autorità in merito al MCU e ai suoi segreti. Saliti a bordo del progetto con Captain America: The Winter Soldier, sono riusciti a raccontare al meglio la Civil War e saranno loro a portare sullo schermo Avengers: infinity War e Avengers 4, veri e propri film culmine di una storia durata 12 anni (quando il quarto film collettivo sui Vendicatori arriverà al cinema).

Joe Russo, uno dei due fratelli, ha spiegato che tutte le storie raccontate fino a questo momento, appartenenti al MCU troveranno il loro filo conduttore in Infinity War e in Avengers 4. “Ogni storia che la Marvel ha raccontato da Iron Man 1 troverà un filo conduttore nei prossimi due Avengers. Sarà il culmine di un lungo racconto”.

A questo, Kevin Feige, boss dei Marvel Studios, ha aggiunto:

“Con Infinity War, stiamo finalmente pagando ogni piccolo indizio e ogni piccolo stuzzichino che abbiamo offerto nell’arco dei 18 film che precedono questo. Non c’è mai stato niente del genere. Essere in grado di, film dopo film, costruire una storia più ampia. Realmente costruire queste storie per una conclusione gigantesca che allo stesso tempo introduce una direzione completamente nuova per il futuro.”

Avengers: Infinity War – la trama

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

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Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).

Avengers: Infinity War, chi ha indossato il Guanto dell’Infinito prima di Thanos?

Kevin Smith ricoverato per un forte attacco di cuore, sta bene

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Kevin Smith è stato colto da un forte attacco di cuore che lo ha costretto al ricovero d’urgenza. Per fortuna il regista sta bene e ha provveduto a informare lui stesso i fan delle sue condizioni di salute tramite i suoi social ufficiali.

Kevin Smith in ospedale per un attacco di cuore

Smith stava lavorando al nuovo episodio del suo programma, Comic Book Men, per la AMC, ma si è sentito male ed è stato portato in ospedale. “Il dottore che mi ha salvato la vita, mi ha detto che il ramo interventricolare anteriore dell’arteria coronaria sinistra era completamente bloccato”, ha spiegato il regista.

La foto ce lo mostra però in condizioni apparentemente buone, per cui possiamo ringraziare la prontezza dell’intervento medico. Il regista di Clerks dovrebbe quindi riprendersi al più presto, con un adeguata supervisione medica e cure appropriate.

Fonte: Instagram

Mark Millar: ecco perché la Marvel ha successo al cinema e la DC no

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Il fumettista Mark Millar ha condiviso con Yahoo! Movies la sua opinione in merito alle diverse sorti di Marvel e DC sul grande schermo: come mai la Casa delle idee sta avendo un enorme successo e gli eroi DC, più famosi, con una storia a fumetti più lunga, hanno difficoltà a costruirsi un pubblico cinematografico soddisfatto?

Ecco cosa pensa Millar in merito: “Penso sia molto semplice, questi personaggi non sono cinematografici (riferito ai personaggi DC) e lo dico da grande fan della DC Comics, più affezionato ai suoi personaggi che a quelli Marvel. Batman, Superman e Wonder Woman sono i miei preferiti, ma credo che questi personaggi, con l’eccezione di Batman, non sono basati sulla loro identità segreta; sono basati sui loro superpoteri. Mentre i personaggi Marvel tendono a essere basati sulle personalità dei singoli, quella di Matt Murdock o di Peter Parker, o i singoli X-Men, tutto riguarda i personaggi. DC, con l’eccezione di Batman, non riguarda i personaggi. Con Batman, lo puoi capire e puoi capire i suoi tormenti, ma con qualcuno come Green Lantern, lui ha questo anello che gli permette di creare manifestazioni fisiche in 3D in plasma verde di quello che ha in testa, ma è allergico al colore giallo! Come fai un film su questa roba? Nel 1952, aveva perfettamente senso, ma ora il pubblico non ha assolutamente idea di queste cose. 

Kick-Ass: Mark Millar vuole Tessa Thompson

Le persone mi odieranno per questo, ma penso che sia evidente. Abbiamo visto grandi registi, grandi sceneggiatori, grandi attori, un sacco di soldi, ma questi film non hanno funzionato. Penso che siano troppo lontani da quando sono stati creati. C’è qualcosa che sembra vecchio in questi personaggi, i bimbi li guardano e non li vedono cool. Persino Superman, io amo Superman, ma appartiena a un’America che non esiste più. Rappresenta l’America del ventesimo secolo, penso che il suo picco sia stato raggiunto all’epoca.”

La posizione di Mark Millar è inedita e non mancherà di provocare polemiche, soprattutto trai fan della DC comics. Tuttavia sembra un punto di vista interessante, anche solo per la sua originalità.

Fonte: Yahoo! Movies

Solo: A Star Wars Story, ecco l’opening del film in un fan video

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Un fan ha ricreato il perfetto opening di Solo: A Star Wars Story in questo video che potete vedere qui sotto e che è stato postato nel forum Reddit.

Ad accompagnare le immagini nientemeno che Baba O’Riley dei The Who, con la voce fuori campo di un giovane Han Solo: “Probabilmente vi starete chiedendo come sono finito in questa situazione…” si sente commentare la scena della morte di Han per mano del figlio Kylo Ren.

Che ne pensate?

Instead of an opening crawl…
byu/SushiShishkebab inStarWars

Solo: A Star Wars Story sarà “il film più divertente del franchise”

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Ricordiamo che lo spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche ChewbaccaAlden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018, con la regia di Ron Howard e la sceneggiatura di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Solo: A Star Wars Story, i protagonisti e il Falcon nelle nuove action figures

Fonte: Reddit

Justice League: Zack Snyder sul significato di una scena eliminata con Superman

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Nonostante abbia abbandonato precocemente la produzione di Justice League a causa di una tragedia familiare (anche se gli ultimi rumour parlano di un licenziamento concordato ben prima con la DC Films), Zack Snyder è tornato a parlare del film e in particolare di una scena tagliata dal montaggio finale che vede protagonista Superman.

Il commento di Snyder è arrivato su Twitter in replica ad un fan che aveva notato un collegamento fra la sequenza e un momento preciso de L’Uomo d’Acciaio, anch’esso diretto dal regista.

Secondo il fan infatti, la decisione di Superman di indossare il suo costume classico invece di quello nero è un richiamo diretto alla scena di Man of Steel dove vediamo Jonathan Kent parlare con suo figlio sul futuro: “Devi decidere se essere orgoglioso di fronte alla razza umana o no” (diceva più o meno così). E a sorpresa Snyder ha confermato questa teoria.

Penso che sia proprio quello che hai detto e che Superman, in un certo senso, sia nato due volte su Krypton una volta sulla Terra. Questa consapevolezza è sempre più reale nel momento in cui attraversa la nave.

Che ne pensate di questo inedito easter egg? Potrebbe essere un’ ulteriore conferma della continuity fra i film girati da Zack Snyder?

Justice League: Zack Snyder potrebbe essere stato licenziato perché il suo cut era “inguardabile”

Vi ricordiamo che Justice League, sarà disponibile dal 21 Marzo nei formati DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Diretto da Zack Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill come Superman, Gal Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra Miller come The FlashJason Momoa nei panni di Aquaman e Ray Fisher come Cyborg.

Contenuti Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel film al cinema.

Black Panther: il Re ha il suo mantello nei concept scartati

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Il concept artist della Marvel, Andy Park, ha condiviso alcune versioni alternative del costume di Black Panther, dal 14 febbraio nelle sale italiane. Il risultato nel film è stranamente “colorato” data la base tradizionale nera del costume, mentre la versione alternativa di Park prevede il mantello, elemento presente nel costume del personaggio che vediamo nei fumetti.

Black Panther recensione

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Black Panther, la trama del film

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther trailer ufficiale

Avengers: Infinity War, l’armatura di Iron Man e un villain inedito – promo art

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Sono state diffuse online nuove promo art relative al merchandise ufficiale di Avengers: Infinity War, il cinecomic targato Marvel Studios che arriverà nelle nostre sale ad aprile.

Come potete vedere nelle immagini qui sotto, gli artwork rivelano l’armatura che Iron Man indosserà nel film (con un set di motori di propulsione sul retro e un cannone sul braccio) e un villain finora rimasto inedito.

È probabile che si tratti di un altro membro dell’ordine nero di Thanos, e secondo alcune speculazioni potrebbe addirittura essere il capo degli Outriders (nei fumetti i servitori di Thanos).

Avengers: Infinity War, rivelata la durata, sarà il più lungo del MCU?

La sinossi: Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin FeigeLouis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).

Avengers: Infinity War, il ghigno di Thanos nel nuovo Funko

Fonte: CBM

Mark Hamill vuole un ruolo in Guardiani della Galassia Vol. 3

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La proposta “ufficiale” è stata fatta e ha perfino ricevuto una risposta da parte di James Gunn: Mark Hamill vuole un ruolo in Guardiani della Galassia Vol.3, terzo capitolo del franchise la cui uscita è fissata al 2020, e la rivelazione è comparsa direttamente su twitter in risposta ad un fan che chiedeva al regista di inserire l’attore nel film.

Sarei felice di farlo, sia come buon vicino che come disoccupato“, ha scritto Hamill qualche ora fa. La replica di Gunn è arrivata immediatamente: “Facciamolo!“.

Che ne pensate? Vorreste vedere Mark Hamill in azione nel prossimo Guardiani della Galassia?

Mark Hamill rivela come sarebbe dovuto finire Star Wars: Il Risveglio della Forza

Secondo le ultime notizie, la produzione di Guardiani della Galassia Vol 3 potrebbe iniziare molto prima del previsto, ovvero all’inizio del 2019, e le riprese si svolgeranno ad Atlanta.

La Marvel è solita iniziare la produzione immediatamente prima di un anno dalla sua uscita, e dato che James Gunn ha confermato che la pellicola  arriverà nei cinema nel 2020, è logico pensare che la pre-produzione sia già in corso ai Pinewood Atlanta Studios nella contea di Fayette, in Georgia.

Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn svela quando arriverà nelle sale

Per quanto riguarda il Marvel Cinematic Universe, al momento la lista di titolo oltre la Fase Tre non è stata resa nota, anche se sappiamo che c’è il sequel di Spider-Man Homecoming in sviluppo. Lo studios ha già annunciato altre dare di uscita senza proferire ulteriori informazioni e la data del 1° Maggio 2020 con ogni probabilità sarà quella assegnata al terzo capitolo dei Guardiani. Le altre date annunciate sono il 7 agosto 2020 e l’11 novembre 2020.

Intanto vi ricordiamo che i Guardiani della Galassia saranno a breve al cinema in Avengers: Infinity War, diretto da Joe e Anthony Russo.

Avengers: Infinity War, rivelata la durata, sarà il più lungo del MCU?

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Mentre cresce l’attesa per il debutto al cinema di Avengers Infinity War, l’epico scontro degli eroi Marvel con il famigerato Thanos, oggi grazie a SM Cinema abbiamo scoperto i tempi di screening. 

Infatti il sito ha pubblicato che la durata di esecuzione di Avengers: Infinity War sarà di di 2 ore e 30 minuti, ovvero 150 minuti. Di seguito lo screen:  

LEGGI ANCHE Avengers: Infinity War, la Marvel rivela i segreti delle Gemme dell’Infinito

Il sito con ogni probabilità da una stima in attesa della comunicazione definitiva in base al final cut del film. Se la durata sarà confermata dunque Avengers Infinity War diventerà la pellicola più lunga dell’intero Marvel Cinematic Universe, superando i 143 minuti di Captain America: Civil War.

Avengers: Infinity War – la trama

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

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Aquaman: ecco quando potrebbe arrivare il trailer

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Con Aquaman in arrivo nelle sale il 21 dicembre 2018, i fan dell’Universo Cinematografico DC sono in trepidante attesa di ricevere notizie in merito al rilascio del trailer della pellicola diretta da James Wan. Proprio il regista si era pronunciato poche settimane fa annunciando che la data di pubblicazione del trailer fosse imminente. Ebbene, secondo gli ultimi rumor, sembrerebbe che la Warner Bros possa presentare il trailer in occasione del Wonder Con, convention che avrà luogo a cavallo tra il 23 ed il 25 marzo dove, in passato, era stato regalato ai fan il trailer di Justice League.

Aquaman: ieri il primo screening privato, ecco le reazioni a caldo

Prima di apparire come assoluto protagonista in Aquaman, il personaggio di Jason Momoa è stato protagonista di Justice League, diretto da Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck (Batman), Gal Gadot (Wonder Woman), Henry Cavill (Superman), Ezra Miller (Flash) e Ray Fisher (Cyborg).

Aquaman Jason Momoa
Cortesia di © Warner Bros Pictures

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

La sinossi: Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Aquaman: ecco perché King Nereus sarà completamente diverso dal fumetto

Deadpool 2: per Zazie Beetz sarà più dark del precedente

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Deadpool 2 è sicuramente uno dei cinefumetti più attesi dagli appassionati del genere, in particolar modo in virtù della dissacrante ironia che ha caratterizzato la fortunata pellicola che vide protagonista Ryan Reynolds. Tuttavia, secondo le recenti dichiarazioni di Zazie Beetz, attrice che vestirà i panni di Domino, sembrerebbe che questo sequel si caricherà di toni dark.

Ecco quanto dichiarato dall’attrice: “Ho amato esplorarne la parte drammatica. Soprattutto per Domino. Ho amato pensare al suo passato e inserirlo anche nelle parti comiche che stavamo girando, in quanto il film è principalmente basato su questo. Penso che Deadpool 2 sarà più pesante rispetto al primo film. I temi sono più dark. Mi è piaciuto interpretare questa donna che può incontrare Deadpool faccia a faccia. Ce la giochiamo in termini di ironia. Interpretarla è stato davvero divertente.”

Deadpool 2: Ryan Reynolds fa gli auguri a Josh Brolin omaggiando i Goonies

Diretto da David LeitchDeadpool 2 vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del Mercenario Chiacchierone della MarvelZazie Beetz sarà Domino, Josh Brolin sarà invece Cable.

La sinossi:

Dopo essere sopravvissuto a un quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con il fatto che ha perso il senso del gusto. Cercando di riconquistare la sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di caffè del World’s Best Lover.

Black Panther: una concept art di Re T’Chaka

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Black Panther è giunto ormai da tempo nelle sale, tuttavia la Marvel ha ancora del materiale inedito da regalare ai fan, come questa concept art nuova di zecca che ci mostra un giovanissimo re T’Chaka indossare i panni di Pantera Nera.

Black Panther: recensione del film con Chadwick Boseman

Vi ricordiamo che l’attore è nelle sale con Black Panther. Il film è stato diretto da Ryan Coogler e vede nel cast Chadwick BosemanLupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Di seguito la sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Black Panther: Michael B. Jordan si è ispirato al Joker di Heath Ledger

Berlino 2018: l’Orso d’Oro a Touch Me Not, Wes Anderson miglior regia

Si è conclusa la sessantottesima edizione del Festival di Berlino e di seguito vi riportiamo i premi assegnati dalla Giuria Internazionale della Berlinale 2018, presieduta dal regista, sceneggiatore, produttore e compositore Tom Tykwer.

A completare la giuria c’erano l’attrice Cécile de France, il giornalista e critico cinematografico Chema Prado, la produttrice cinematografica Adele Romanski, il musicista e compositore Ryuichi Sakamoto, la giornalista e critica cinematografica Stephanie Zacharek.

Ecco i premi di Berlino 2018

  • Orso d’oro per il miglior film: Touch Me Not di Adina Pintilie
  • Orso d’argento, gran premio della giuria: Twarz di Małgorzata Szumowska
  • Orso d’argento per il miglior regista: Wes Anderson per L’isola dei cani
  • Orso d’argento per la migliore attrice: Ana Brun per Las herederas di Marcelo Martinessi
  • Orso d’argento per il miglior attore: Anthony Bajon per La prière di Cédric Kahn
  • Orso d’argento per la migliore sceneggiatura: Manuel Alcalá e Alonso Ruizpalacios per Museo di Alonso Ruizpalacios
  • Orso d’argento per il miglior contributo artistico: Elena Okopnaya per i costumi e la scenografia di Dovlatov
  • Premio Alfred Bauer: Las herederas di Marcelo Martinessi

Premi onorari

  • Orso d’oro alla carriera: Willem Dafoe
  • Berlinale Kamera: Jiří Menzel, Katriel Schory, Beki Probst

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Nelle Pieghe del Tempo: nuovo trailer del fantasy Disney

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La regista candidata agli Oscar Ava DuVernay dirige Nelle pieghe del tempo, la nuova fantastica avventura Disney live action scritta dal premio Oscar Jennifer Lee e ispirata all’omonimo romanzo di Madeleine L’Engle. In attesa dell’arrivo del film nelle sale il 29 marzo.

Il film Disney Nelle pieghe del tempo le cui riprese si sono svolte in concomitanza con il 55° anniversario dalla prima pubblicazione del romanzo, segue le vicende di Meg Murry, una classica studentessa delle medie con problemi di autostima che cerca disperatamente di integrarsi. Figlia di due fisici di fama mondiale, Meg è intelligente e ha delle doti eccezionali, proprio come suo fratello minore Charles Wallace, ma deve ancora rendersene conto. A peggiorare la situazione interviene la sconcertante scomparsa del padre, il signor Murry, evento che tormenta Meg e che ha lasciato sua madre con il cuore a pezzi.

Nelle Pieghe del Tempo

Charles Wallace riesce però a mettere in contatto Meg e il suo compagno di classe Calvin con tre guide (la signora Quale, la signora Cos’è e la signora Chi) che hanno viaggiato fino alla Terra per aiutare i ragazzi nella ricerca del padre. Tutti insieme si imbarcano in una formidabile impresa attraverso il tempo e lo spazio, catapultati in mondi oltre i confini della loro immaginazione, dove saranno costretti a lottare contro una potente forza del male. Per poter tornare sulla Terra, Meg sarà costretta a guardare a fondo dentro se stessa e ad accettare i suoi difetti, correndo contro il tempo, per raccogliere la forza necessaria a sconfiggere le tenebre che stanno rapidamente avvolgendo tutto l’universo.

In Nelle Pieghe del Tempo il pubblico riconoscerà l’attrice due volte candidata all’Academy Award Oprah Winfrey, l’attrice premio Oscar Reese Witherspoon e l’attrice nominata agli Emmy Mindy Kaling, insieme con l’attore candidato agli Emmy Chris Pine, Gugu Mbatha-Raw, Michael Peña, Levi Miller, Deric McCabe, André Holland, l’attore premiato con due Emmy Award Zach Galifianakis e, per la prima volta in un ruolo da protagonista, Storm Reid. L’acclamato cast è arricchito inoltre da Bellamy Young, Rowan Blanchard e Will McCormack.

Pubblicato per la prima volta nel 1962 ed edito in Italia da Giunti Editore, il romanzo di Madeleine L’Engle ha venduto oltre 23 milioni di copie in tutto il mondo. Premiato con il Newbery Prize nel 1963, “Nelle Pieghe del Tempo” è stato tradotto in 35 lingue. In occasione dell’uscita del film, Mondadori lancerà anche la novità “Nelle pieghe del tempo. Il graphic novel”, scritto e disegnato dall’autrice americana Hope Larson, vincitrice di un Eisner Award. “Nelle pieghe del tempo. Il graphic novel” sarà pubblicato per il marchio Mondadori Oscar INK.