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Red: trama, cast e sequel del film con Bruce Willis

Red film 2010
Foto di Frank Masi - © Copyright 2010 Summit Entertainment LLC. All rights reserved.

La celebre DC Comics non ha negli anni pubblicato soltanto le storie dei supereroi Batman, Superman o Wonder Woman, bensì anche titoli che nulla hanno a che fare con tale genere di racconti. Di questo filone, uno dei loro progetti più noti e apprezzati è Red, scritto da Warren Ellis e disegnato da Cully Hamner. La popolarità di questo lo ha infine portato a diventare un film per il cinema nel 2010, diretto da Robert Schwentke, in seguito divenuto celebre come regista di alcuni film della saga di Divergent. Red ha così debuttato sul grande schermo, proponendo una storia di spionaggio con protagonisti una serie di inaspettati agenti.

I principali personaggi sono infatti un gruppo di anziani, ex agenti e spie ormai in pensione. Forse anche per questo la Warner Bros., che da sempre produce le opere della DC, si è dichiarata non interessata al progetto. Fortunatamente, il produttore Gregory Noveck ha creduto fortemente nell’adattamento di questo fumetto, decidendo di proporlo altrove. Con il supporto della Di Bonaventura Pictures e della Summit Entertainment, Red prese infine vita, smentendo quanti lo consideravano un progetto senza particolare attrattiva. Il film, a fronte di un budget di 58 milioni di dollari, arrivò ad incassarne ben 200 in tutto il mondo.

Merito di ciò è probabilmente anche la presenza di alcuni celebri attori, tra cui alcuni premi Oscar, qui impegnati in ruoli grossomodo inediti. Tale successo spinse ovviamente i produttori a mettere in cantiere ulteriori sequel, con i quali espandere l’universo narrativo qui presentato. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Red

Protagonista del film è Frank Moses, ex agente della CIA ormai in pensione e desideroso di trascorrere il resto della sua vita in modo tranquillo, nella solitudine della sua abitazione, intrattenendo rapporti solo con Sarah Ross, impiegata presso l’ufficio pensioni, e da Frank contattata pretestuosamente ogni giorno. Inaspettatamente, il suo passato da agente segreto si ripresenta in modo quanto mai brusco. Frank riceve infatti la visita di un commando di assassini, dotati di equipaggiamento avanzato, che tentano di ucciderlo senza troppi complimenti. Sopravvissuto all’aguato, Frank intende ora sapere chi e perché lo voglia morto.

Si mette così in contatto con il suo vecchio capo, Joe Matheson, tramite il quale scopre che è stata la stessa CIA ad avergli messo un giovane killer di nome Cooper alle calcagna. L’obiettivo è eliminare l’ex agente per impedirgli di divulgare alcune informazioni segrete di cui è al corrente. Frank si rivolgerà a quel punto a Marvin e Gabriel, amici ed ex colleghi, anche loro finiti nel mirino dei nuovi assassini. A loro si unirà anche Victoria Winslow, anziana ma sempre letale assassina. Le loro ricerche su cosa stia realmente accadendo li condurranno verso il trafficante d’armi Alexander Dunning. Per ottenere le risposte che cercano, gli ex agenti dovranno però riuscire a sopravvivere agli attacchi di Cooper.

Red cast

Red: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare i principali personaggi del film vi sono alcuni tra i più rinomati interpreti del panorama internazionale. Primo tra questi è Bruce Willis, presente nei panni di Frank Moses. Con lo svilupparsi della sceneggiatura, per gli autori fu chiaro che ad interpretare il protagonista doveva essere l’attore della saga Die Hard, grande esperto del genere. Willis accettò con piacere il ruolo, preparandosi fisicamente per poter interpretare anche le scene più complesse. Accanto a lui, nei panni di Victoria Winslow vi è invece la premio Oscar Helen Mirren. Questa accettò il ruolo principalmente per il desiderio di poter recitare con Willis. Per interpretare il ruolo, però, l’attrice dovette imparare a sparare senza strizzare gli occhi, potendo così risultare più convincente come letale ed esperta assassina.

Altro premio Oscar presente nel cast è Morgan Freeman, presente nei panni di Joe Matheson. John Malkovich, invece, interpreta il ruolo di Marvin Boggs. L’attore, inizialmente, pensava di essere candidato alla parte di Frank, ma scoprì solo in seguito di aver letto le battute sbagliate. Nonostante ciò, accettò anche lui senza indugi. Nel film sono poi presenti gli attori James Remar nei panni di Gabriel e Richard Dreyfuss in quelli del trafficante Alexander Dunning. Brian Cox interpreta l’ex agente russo Ivan Simanov, mentre Julian McMahon è il vice presidente Stanton. Quest’ultimo accettò di recitare nel film senza neanche il bisogno di leggere la sceneggiatura. Infine, Mary-Louise Parker è Sarah Ross, mentre Karl Urban, oggi noto per la serie Amazon The Boys, interpreta lo spietato killer Cooper.

I sequel di Red, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, un suo primo sequel non si è fatto attendere, arrivando al cinema nel 2013. Gran parte del cast del precedente capitolo è tornato a interpretare i rispettivi ruoli, con alcuni significativi nuovi ingressi. Tra questi si annoverano Anthony Hopkins, Catherine Zeta Jones, David Thewlis e l’attore sudcoreano Lee Byung-hun. Red 2, tuttavia, non si è affermato come un successo al pari del primo film. Il budget più elevato ed un incasso inferiore hanno infatti portato ad un freno nei confronti dei progetti legati al film. Di un terzo capitolo non si hanno infatti più notizie. Nel 2015 era stata tuttavia annunciata una serie televisiva ispirata al fumetto, ma anche di quella attualmente non si hanno novità.

Prima di vedere tale sequel, è possibile fruire di Red grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Infinity, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

 
 

It Ends with Us – Siamo noi a dire basta: trailer del film con Blake Lively

Il trailer di It Ends with Us – Siamo noi a dire basta il nuovo film Sony Pictures tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Colleen Hoover (edito in Italia da Sperling & Kupfer). Il film, diretto e interpretato da Justin Boldoni (Jane The Virgin, A un metro da te) con la sceneggiatura di Christy Hall, è la storia del viaggio di Lily (Blake Lively) che lascia una piccola città per trasferirsi a Boston e inseguire il suo sogno: aprire una sua attività. Dopo aver superato un’infanzia complicata, Lily scoprirà una determinazione e una forza che le consentiranno di affrontare le numerose difficoltà sulla sua strada.

Nel cast oltre Blake Lively ci sono Jenny Slate (Everything Everywhere All at Once), Brandon Sklenar (1923), Isabela Ferrer (Fire Burning), Amy Morton (Chicago P.D.), Hasan Minhaj (Fidanzata in affitto), Alex Neustaedter (American Rust – Ruggine americana) e Kevin McKidd (Grey’s Anatomy).

It Ends with Us – Siamo noi a dire basta sarà nelle sale italiane dal 21 agosto prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

 
 

Hawkeye – Stagione 2 ha ricevuto il via libera? – e abbiamo i primi dettagli su trama e villain!

hawkeye mcu thunderbolts

Hawkeye è per molti versi la serie televisiva più sottovalutata dei Marvel Studios. Anche se non tutte le sottotrame hanno colpito nel segno (il ruolo particolare dello Spadaccino nel finale è sembrato un cambiamento dell’ultimo minuto), Hailee Steinfeld e Florence Pugh hanno rubato la scena nei panni di Kate Bishop e Yelena Belova, e Vincent D’Onofrio ha fatto il suo ritorno a sorpresa nel MCU nei panni di Kingpin.

Non si sa ancora nulla di una seconda stagione, anche se l’incidente di Jeremy Renner con lo spazzaneve e gli scioperi WGA/SAG AFTRA dell’anno scorso non hanno aiutato molto.

Hailee Steinfeld ha fatto un’apparizione a sorpresa in The Marvels, dove è stata reclutata da Ms. Marvel in quella che molti credono sarà la versione del MCU dei Giovani Vendicatori. Tuttavia, se lo scooper @MyTimeToShineH ci crede, la star di Spider-Man: Across the Spider-Verse vestirà nuovamente i panni di Kate nella seconda stagione di Hawkeye.

Di cosa parlerà HAWKEYE – Stagione 2?

Hawkeye è stato rinnovato per una seconda stagione“, affermano. “Il fratello di Clint, Barney, avrà un ruolo importante e la stagione sarà ispirata a The Raid, con Kate e Clint bloccati in un unico luogo“.

Questo sembra il modo ideale per realizzare la seconda stagione di Hawkeye con un budget limitato, ma anche per raccontare una storia divertente su questi personaggi con un’azione cazzuta ispirata a uno dei più grandi film d’azione mai realizzati.

Dredd è un buon esempio di adattamento di un fumetto che si svolge in un’unica location. Ora, con Disney+ che sta cercando di ridurre i costi, questo approccio a Occhio di Falco si sposa perfettamente con lo streamer e con i suoi piani per il MCU (che ora consisterà in due soli show televisivi all’anno).

Nei fumetti, Barney Barton è conosciuto come Trickshot ed è stato introdotto come fratello maggiore di Clint Barton in Hawkeye #1 del 1983. Barney e Clint sono cresciuti in una famiglia problematica e da adulti si sono dati alla vita criminale. Barney divenne un abile tiratore e assunse lo pseudonimo di Trickshot, utilizzando le sue abilità nel tiro con l’arco per attività criminali. Tuttavia, alla fine si riconcilia con il fratello Clint e lo addestra al tiro con l’arco.

Nonostante il suo passato criminale, Barney ha occasionalmente assistito Clint e altri supereroi nelle loro avventure e ha lottato contro la dipendenza nel corso delle sue apparizioni. Ha anche finito per unirsi ai Vendicatori Oscuri, il che significa che Trickshot potrebbe essere fondamentale nelle storie future. A febbraio, Jeremy Renner ha parlato del suo ritorno nel MCU e ha dichiarato: “Sono sempre pronto. Sarò abbastanza forte, questo è certo. Sarò pronto“.

L’attore ha poi rivelato che i suoi co-protagonisti del MCU sono stati una delle sue più grandi fonti di sostegno, in quanto gli sono stati accanto durante lo “straziante” processo di recupero. “Tutti quei ragazzi sono venuti al mio capezzale”, ha detto. “Sono stati con me per tutto il tempo della convalescenza, quindi… se mi vogliono, possono avermi. Sarebbe già qualcosa“. Per quanto riguarda le sue condizioni generali, il veterano del MCU ha rivelato di essere “probabilmente al 90% di tutte le cose che avrei dovuto fare“.

 
 

Superman di James Gunn sarà distribuito in IMAX

Superman di James Gunn 2025

Dopo il primo sguardo al nuovo Man of Steel di James Gunn, i fan possono ora aspettarsi di vedere il film più importante del prossimo anno sugli schermi più grandi del mondo, dato che Superman è stato confermato, senza sorpresa, per un’uscita in IMAX. I fan erano già in fibrillazione dopo che James Gunn aveva svelato la prima immagine di David Corenswet nei panni di Superman, dandoci un assaggio allettante di ciò che è in serbo per il nuovo universo cinematografico DC, e con ogni annuncio il film inizia a sembrare sempre più reale.

Superman avrà un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro dell’universo cinematografico della DC. La visione di James Gunn mira a rinvigorire il franchise con nuove storie e archi di personaggi dinamici, mentre l’uscita in IMAX migliorerà l’esperienza cinematografica, permettendo al pubblico di immergersi completamente nella scala epica e nello spettacolo del mondo di Superman.

La scorsa settimana, in una rivelazione a sorpresa, James Gunn ha condiviso un’immagine di Corenswet su Threads, mostrando il figlio di Krypton in un momento che di solito non vediamo. L’immagine ritrae Clark Kent mentre indossa i suoi iconici stivali rossi, un dettaglio sottile ma significativo che lascia intendere la nuova e diversa interpretazione del personaggio da parte di Gunn. La scena suggerisce che David Corenswet e Superman si stiano preparando a presentare al mondo un nuovo Superman, forse più comprensibile.

L’immagine ritrae anche Clark Kent che sembra esausto, con gli occhi quasi chiusi, apparentemente stanco dell’ennesima battaglia. Nonostante la stanchezza, un enorme raggio laser rosa proveniente dal cielo suggerisce un pericolo imminente, che probabilmente minaccia Metropolis, spingendo Superman a entrare in azione. Il suo costume appare logoro e sporco, a indicare che la battaglia è in corso. Questa immagine conferma i precedenti accenni di Gunn sul nuovo design del costume e getta le basi per una storia di supereroi grintosa e concreta.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

 
 

Chris Pratt spiega perché ha voluto unirsi a Rebecca Ferguson nel nuovo thriller fantascientifico Mercy

Chris Pratt Guardiani della Galassia Vol 3

Mercy di Amazon MGM ha iniziato la produzione a Los Angeles, riunendo un cast e una troupe di tutto rispetto per un progetto intrigante che punta a imporsi nel genere thriller fantascientifico. Chris Pratt è il protagonista del progetto insieme a Rebecca Ferguson e, parlando con Steve Weintraub di Collider per The Garfield Movie, Pratt ha rivelato cosa lo ha attirato nel progetto e perché ha voluto lavorare con la Ferguson. Diretto da Timur Bekmambetov, noto per Wanted, il film vede Chris Pratt nei panni di un detective che deve riabilitare il suo nome dopo essere stato accusato ingiustamente di un crimine violento. Il cast è composto da Annabelle Wallis, Kali Reis, Rafi Gavron, Chris Sullivan, Kenneth Choi e Kylie Rogers.

Basato su una sceneggiatura di Marco van Belle, Mercy è ambientato in un mondo prossimo al futuro, afflitto da un crescente tasso di criminalità. Il personaggio di Pratt si muove in questo paesaggio caotico, lottando per dimostrare la propria innocenza e scoprire la verità. La freschezza della storia e l’inventiva della sceneggiatura sono tra gli elementi chiave che hanno catturato l’interesse di Pratt.

[Ride] È fantastica. È incredibile. Timur Bekmambetov. Ho lavorato con lui in Wanted. Ha una visione incredibile. Ho lavorato con Chuck Roven, che è un produttore premio Oscar. E la sceneggiatura era una di quelle che, nel momento in cui l’ho presa in mano, non l’ho messa giù finché non l’ho finita del tutto. È estremamente fresca. È così inventiva. È assolutamente originale, cosa che devo dire è sempre più rara di questi tempi. La storia è incredibile. Si gira a Los Angeles, il che è una cosa importante per me, perché sono un padre e voglio essere a casa in tempo per rimboccare le coperte ai miei figli, quindi anche questo è stato un aspetto importante“.

Amazon vuole distribuire ‘Mercy’ nelle sale cinematografiche

Jennifer Salke di Amazon MGM ha sottolineato che l’uscita in sala prevista per il film è una parte importante della loro strategia, che mira a riportare il pubblico nelle sale cinematografiche e a sostenere la loro piattaforma di streaming. “Dal momento in cui Chuck Roven ci ha proposto Mercy e abbiamo letto la sceneggiatura di Marco van Belle, abbiamo capito che il film era destinato al grande schermo“, ha dichiarato Salke.

Il nostro rapporto con Chris Pratt di The Terminal List e The Tomorrow War continua ad estendersi al cinema, e non vediamo l’ora di vederlo dare vita a questa storia ricca di azione, guidato da Chuck e dalla visione del regista Timur Bekmambetov. Non potremmo immaginare una star e un team di registi migliori per realizzare e consegnare quella che sarà sicuramente un’avvincente corsa al brivido e non vediamo l’ora che il pubblico possa viverla nelle sale“.

Mercy uscirà il 15 agosto 2025 ed è prodotto da Bekmambetov, Chuck Roven, Rob Amidon e Majd Nassif. Si tratta di una coproduzione tra Atlas e BEL. Restate sintonizzati su Collider per ulteriori notizie sul progetto. Nel frattempo, potrete vedere il talento vocale di Pratt sul grande schermo in The Garfield Movie, in uscita questo mese.

 
 

Formula One: il film con Brad Pitt ha finalmente una data d’uscita

Brad Pitt
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Notizie entusiasmanti per gli appassionati di drammi sportivi ad alto numero di giri: Abbiamo appreso che il prossimo film di Formula Uno di Brad Pitt, ancora senza titolo, sarà proiettato in IMAX per due settimane a partire dal 27 giugno 2025, anche se Apple non ha ancora rivelato quale sarà lo studio che distribuirà il film.

L’attesissimo film, che vede Brad Pitt nei panni di un pilota anziano e in pensione che torna a fare da mentore a un pilota alle prime armi, promette di offrire un’esperienza adrenalinica sul grande schermo. Il film vedrà la partecipazione di Damson Idris (Snowfall) nel ruolo del giovane pilota che riceve l’addestramento dal personaggio di Brad Pitt. La storia ruota attorno al rapporto mentore-allievo e al loro viaggio per raggiungere il successo sulla pista. Dato che Gran Turismo della Sony ha già suscitato scalpore con una premessa simile alla sua uscita l’anno scorso, sarà affascinante vedere come i fan risponderanno a quest’ultima aggiunta al genere dei drammi sportivi.

Il film è diretto da Joseph Kosinski, noto per il suo amore per gli effetti pratici e le acrobazie reali, come dimostrato in Top Gun: Maverick. Kosinski ha sottolineato l’importanza di catturare la fotografia reale e gli effetti pratici nel film, dichiarando:

È quasi buffo per me vedere persone che sono così innamorate della fotografia reale. I giovani non ne hanno viste molte. Sono così abituati alla CGI (immagini generate al computer) come strumento dei grandi film che quando si gira qualcosa di vero, sembra innovativo. Questo è esattamente l’approccio per la Formula Uno… girare le vere gare e le vere auto e catturarle. Sarà una sfida enorme ma entusiasmante per me“.

Chi farà il film sulla Formula Uno?

Il team di produzione dietro al film è una potenza del settore. Kosinski produrrà il film insieme a Jerry Bruckheimer e Chad Oman della Jerry Bruckheimer Films, segnando una riunione del team dietro Top Gun: Maverick. Inoltre, il sette volte campione di Formula Uno Sir Lewis Hamilton produrrà attraverso la sua Dawn Apollo e Plan B, mentre Penni Thow, CEO di Copper, sarà il produttore esecutivo. La sceneggiatura è firmata da Ehren Kruger, noto per il suo lavoro su Top Gun: Maverick e Dumbo.

È stato confermato che il film debutterà nelle sale cinematografiche americano in IMAX il 27 giugno prima di approdare in esclusiva su Apple TV+, anche se non è stata fissata una data per l’arrivo del film su Apple. La collaborazione tra Kosinski e Bruckheimer, insieme alla potenza delle star Pitt e Idris, rende questo film uno dei più attesi dell’anno. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti sul film senza titolo di Brad Pitt sulla Formula Uno e sulla sua uscita in IMAX. Gli appassionati di corse e di drammi ad alta velocità non vorranno perdersi questo esilarante evento cinematografico.

 
 

Festival di Cannes 2024, le foto dal red carpet di Bird con Barry Keoghan

Barry Keoghan
Barry Keoghan al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Si è tenuto poche fa il red carpet di Bird alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals. Sul red il regista Andrea Arnold, accompagnato dai suoi interpreti Barry Keoghan, Nykiya Adams e Franz Rogowski.

Seguendo fedelmente la tradizione britannica del kitchen-sink, per i suoi primi due film Andrea Arnold ha usato i quartieri residenziali come palcoscenico, catturando il loro innato senso di disagio con uno stile naturalista radicato nella forza dei suoi personaggi. Red Road (Premio della Giuria, 2006) e Fish Tank (Premio della Giuria, 2008) sono esempi lampanti della straordinaria capacità della regista di produrre un cinema istintivo che svela le circostanze caotiche di persone bruciate dalla vita.

In American Honey, il suo primo film al di fuori del Regno Unito (e premiato con il Premio della Giuria 2016), Andrea Arnold si è imbarcata in un’odissea di diverse settimane attraverso il sud degli Stati Uniti, con l’obiettivo di filmare la vita quotidiana traballante, costellata di sesso e droga, di un gruppo di venditori di riviste porta a porta.

A due anni di distanza da Cow (2022), il suo documentario che svelava la vita quotidiana di una mucca da latte, la regista britannica torna in patria, tornando a commentare il sociale con la storia della dodicenne Bailey (Nykiya Adams), che vive con il padre Bug (Barry Keoghan) e il fratello (Jason Buda) in una casa abusiva nelle profondità del Kent settentrionale.

La routine della vita quotidiana viene sconvolta dall’incontro con Bird, un giovane interpretato da Franz Rogowski, che offre uno spaccato dei metodi di lavoro di Andrea Arnold sul set: secondo l’attore, a volte aspettava diverse ore, “come un cacciatore” per catturare il “momento giusto” senza dover sfidare la sorte.

 
 

I più grandi errori di Marvel Television prima del MCU su Disney+

The Defenders recensione serie tv
Una scena della serie The Defenders, con Jessica Jones, Iron Fist, Daredevil e Luke Cage
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I dannati: recensione del film di Roberto Minervini – Cannes 77

i dannati

Nel 2018 si chiedeva Che fare quando il mondo è in fiamme?, ma già con i film precedenti (Ferma il tuo cuore in affanno, Louisiana) Roberto Minervini era riuscito ad attirare l’attenzione degli appassionati di cinema di tutto il mondo, grazie a uno sguardo mai banale e a uno stile particolare, che lui stesso riconosce come “documentario di creazione”. Un approccio che per la prima volta ha deciso di cambiare, con un film di finzione, per altro in costume, che presenta in anteprima al Festival di Cannes 2024 nella prestigiosa sezione di Un Certain Regard. La Lucky Red che lo distribuirà in Italia non ha ancora fissato una data di uscita, ma il suo I dannati si è già conquistato un proprio spazio, per l’universalità del tema affrontato e per la capacità di raggiungere il pubblico moderno anche parlando di una guerra di due secoli fa, messa in scena alla sua maniera.

I dannati, la trama

Inverno 1862. Nel pieno della Guerra Civile Americana, una compagnia di soldati volontari dell’esercito dell’Unione viene inviata nei territori occidentali con il compito di pattugliare le terre inesplorate dell’Ovest e di presidiare il confine. Ma quando qualcosa cambia e la loro missione viene messa in discussione, anche il loro senso del dovere e il significato ultimo dello stesso viaggio iniziano a esserne condizionati, evidenziando qualcosa che forse non avrebbero mai riconosciuto da soli, o ammesso.

Tra documentario di creazione e finzione

Presentato esplicitamente come “una sfida nuova” dal regista, il nuovo film di Roberto Minervini continua a mostrare in maniera evidente il marchio di fabbrica del marchigiano. Che dopo i vari Bassa marea, Ferma il tuo cuore in affanno, Louisiana, Che fare quando il mondo è in fiamme? sposta l’ago della bilancia senza abbandonare però del tutto quello spazio ibrido a lui tanto caro che è il “documentario di creazione”. Anzi.

Un film di finzione, il primo, anche se condizionato ampiamente da una lavorazione che sembra essersi avvicinata di molto alle precedenti, eppure storico, in costume – queste sì, novità di rilievo nella sua cinematografia – e insieme realistico, duro, “intimo”, come ci tiene a sottolineare proprio Minervini.

Che in I dannati (The Damned) torna a raccontare la gente comune prima ancora che la prima linea del conflitto, a mettere in scena quei territori di frontiera e quegli esclusi, disperati, ignoranti, ai quali spesso ha dato spazio nella sua filmografia. Vittime di una abitudine alla rassegnazione, alla non libertà di sviluppare un pensiero proprio e indipendente. A meno di non trovarsi lontani da qualsiasi contesto o condizionamento e di avere a che fare con l’essenza stessa della vita, e con la morte.

I dannati della guerra, di tutte le guerre

In questo senso la dura quotidianità e le condizioni (nelle quali anche si sono svolte le riprese) di vita dei pochi personaggi in scena diventano facilmente innesco per una riflessione sulla guerra, su tutte le guerre, anche quelle in corso intorno a noi, alle quali i dialoghi sembrano riferirsi esplicitamente, per quanto gli orrori di queste e quelle siano talmente simili da rendere spontanea la forzatura da parte dello spettatore.

Dannati e condannati insieme, i protagonisti di questo dramma silenzioso e rarefatto, finiscono per perdere i propri connotati. Forse troppo, per quanto comprensibilmente. Ché lo sfumarne i contorni (analogamente a quelli dell’immagine sullo schermo) senza dubbio li rende universali, ma anche li assomiglia a dei figuranti di una rievocazione storica, finendo con il rendere poco naturale immedesimazione ed empatizzazione, pur senza indebolire di una virgola il loro valore simbolico

 
 

Daredevil: Born Again, Charlie Cox dice che la serie rinnovata porta i personaggi “molto più vicini” a Netflix

Charlie Cox

L’anno scorso, una revisione creativa ha visto Dario Scardapane, autore di The Punisher, sostituire Matt Corman e Chris Ord come showrunner di Daredevil: Born Again. Ora tutti i segnali indicano che la serie dei Marvel Studios offrirà la versione dell’Uomo senza Paura che stiamo aspettando di vedere nel MCU.

TV Line ha incontrato Charlie Cox e Vincent D’Onofrio agli Upfronts di New York ieri e ha chiesto al primo se la ristrutturazione ha portato Matt Murdock e Wilson Fisk più in linea con Daredevil di Netflix.

Non esattamente la stessa cosa, ma molto più vicina“, ha stuzzicato Cox. “E potenzialmente molto migliorato“. Vincent D’Onofrio ha aggiunto: “È difficile commentare perché vorrei dire molto sia sullo show [di Netflix] che su questo show, e sul cambiamento che è avvenuto, ma alla fine, gli ultimi mesi di lavoro che abbiamo fatto sono stati scritti magnificamente e diretti magnificamente. Personalmente, penso che sia intenso come non lo siamo mai stati“.

Charlie Cox condivide poi i suoi pensieri sulla possibilità di riunirsi con Deborah Ann Woll e Elden Henson, due attori che non erano previsti nella precedente versione di Daredevil: Born Again (mentre Foggy Nelson avrebbe potuto fare un cameo, Karen Page sarebbe stata completamente esclusa).

Definendo “piuttosto emozionante” condividere nuovamente lo schermo con i suoi co-protagonisti di Daredevil, ha aggiunto: “Sono il cuore pulsante della serie, e lo sono sempre stati“. Vincent D’Onofrio ha anche elogiato la “bravissimaAyelet Zurer, che riprende il ruolo di Vanessa Fisk dopo essere stata inizialmente sostituita da Sandrine Holt.

Non sono stati rivelati dettagli specifici sulla trama di Daredevil: Born Again, ma possiamo farci un’idea approssimativa grazie alle foto del set e alle fughe di notizie sulla trama. Matt Murdock difenderà White Tiger in tribunale, The Kingpin è il sindaco di New York e il Punitore dà la caccia ai poliziotti corrotti usando il suo logo.

Oh, e Bullseye è a piede libero e finalmente in costume! “È stato piuttosto straziante quando [Deborah Ann Woll e Elden Henson] non c’erano inizialmente”, ha detto Cox durante un’apparizione alla convention all’inizio di quest’anno. “Quando siamo tornati a girare, e hanno fatto alcuni cambiamenti, di cui probabilmente avrete letto, è stato chiaro che Foggy e Karen sono il cuore pulsante del nostro show, e lo sono sempre stati“.

Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco. I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

 
 

Terminator Zero, prime foto della serie anime di Netflix che porterà il franchise in una nuova direzione

Terminator Zero serie tv netflix

Nonostante le recensioni discrete, l’ultimo film di Terminator – Destino oscuro, è stato l’ultimo capitolo del franchise a non avere successo al botteghino, e probabilmente passerà molto tempo prima di vedere la guerra contro le macchine continuare sul grande schermo.

Mentre la saga si prende una pausa (forse definitiva) nel live-action, è in arrivo una nuova serie anime di 8 episodi su Netflix, intitolata Terminator Zero, che debutterà il 29 agosto. Se questa data vi suona familiare, ci è stato detto che nei film l’evento del Giorno del Giudizio si è verificato il 29 agosto 1997.

Lo streamer Netflix (via EW) ha pubblicato le prime immagini promozionali ufficiali dello show, che porterà il classico franchise fantascientifico in una direzione completamente nuova, spostando la storia a Tokyo, in Giappone, e, per la prima volta, allontanandosi da Sarah e John Connor, che sono stati protagonisti (insieme o separatamente) di tutti i precedenti film di Terminator.

Lo showrunner e produttore esecutivo Mattson Tomlin (The Batman – Parte 2) spiega la decisione di spostare l’attenzione su una serie di personaggi completamente nuovi.

Penso che sia giunto il momento di dedicarsi a nuovi personaggi e di non appesantirmi con un’altra saga di John e Sarah Connor. C’è stato un tentativo in questo senso un paio di volte“, dice Tomlin. “Ci sono molti richiami agli altri film. I fan che conoscono bene i film faranno il meme di Leo di C’era una volta a Hollywood, ma non sarà così diretto come John Connor che entra in scena, perché John Connor non entra in scena“.

Mattson Tomlin chiarisce però che lo show non sarà un reboot completo: “Non faremo finta che il terzo film non sia stato realizzato. Non faremo finta che il sesto film non sia esistito“.

La sinossi ufficiale di Terminator Zero:

2022: una guerra futura infuria da decenni tra i pochi sopravvissuti umani e un esercito infinito di macchine. 1997: l’IA nota come Skynet ha preso coscienza di sé e ha iniziato la sua guerra contro l’umanità. Tra il futuro e il passato si trova una soldatessa inviata indietro nel tempo per cambiare il destino dell’umanità. Arriva nel 1997 per proteggere uno scienziato di nome Malcolm Lee che lavora per lanciare un nuovo sistema di intelligenza artificiale progettato per competere con l’imminente attacco di Skynet all’umanità. Mentre Malcolm affronta le complessità morali della sua creazione, è braccato da un implacabile assassino del futuro che altera per sempre il destino dei suoi tre figli“.

Guardate le immagini al link sottostante.

 
 

Deadpool 2: il regista rivela quanto Brad Pitt sia stato vicino a interpretare Cable

Brad Pitt cable

Sappiamo da tempo che Brad Pitt era stato pensato per interpretare Cable in Deadpool 2. I concept art mostravano l’attore trasformato nel figlio viaggiatore del tempo di Ciclope e Jean Grey, ma alla fine il ruolo è andato alla star di Avengers: Endgame, Josh Brolin.

Sebbene la colpa sia da attribuire all’agenda fitta di impegni di Brad Pitt, l’attore ha comunque trovato il tempo di fare un divertente cameo nei panni del membro di X-Force, The Vanisher.

Parlando con Josh Horowitz del suo nuovo film The Fall Guy, il regista di Deadpool 2 David Leitch ha riflettuto sul tentativo di affidare a Pitt il ruolo di Nathan Summers e ha spiegato come questo abbia portato alla morte per folgorazione sullo schermo (quando il mutante invisibile si è paracadutato contro le linee elettriche).

Io e Ryan [Reynolds] siamo andati a proporre Brad“, dice Leitch nel video qui sotto. “Avevamo dei concept art, ed è più o meno così che il Vanisher ha preso vita. Perché credo che abbia pensato un po’ alla cosa e so che i suoi impegni non glielo avrebbero permesso, quindi è venuto e ha fatto il cameo per divertimento“.

La produttrice Kelly McCormick ha aggiunto che Brad Pittera figo come Cable“, confermando che anche Michael Shannon, star di Man of Steel, era in lizza per interpretare l’eroe. Leitch ha anche rivelato che inizialmente si era incontrato con Ryan Reynolds per discutere di un film su X-Force, ma che poi il progetto è diventato Deadpool 2.

Ha inoltre confermato che si è parlato di arruolare Hugh Jackman come Wolverine per il sequel del 2018. “Io e Hugh abbiamo avuto un ottimo rapporto, e so che Ryan ha sempre voluto riportare quel rapporto insieme a un certo punto, ma credo che fosse troppo presto per parlarne“, ha spiegato Leitch, che ha lavorato come regista di seconda unità in The Wolverine.

Sarebbe stato fantastico, credo, riunirli“, ha aggiunto, condividendo la sua eccitazione per Deadpool & Wolverine descrivendo il team-up come “geniale“. In Deadpool 2, Cable è un soldato che viaggia nel tempo e che, come nei fumetti, possiede un braccio cibernetico e armi avanzate. Nato Nathan Summers, proviene da un futuro distopico e cerca di prevenire una tragedia che lo spinge a modificare il passato.

L’obiettivo principale del mutante è un giovane mutante di nome Russell “Firefist” Collins, che possiede poteri infuocati e rappresenta una minaccia per il futuro di Cable. Inizialmente in contrasto con Deadpool, le loro motivazioni si allineano gradualmente mentre lavorano insieme per proteggere il giovane mutante da un avversario ancora più temibile, Juggernaut. Non sappiamo ancora se Josh Brolin tornerà a vestire i panni di Cable in Deadpool & Wolverine, anche se ci aspettiamo che faccia almeno un cameo.

 
 

Furiosa: A Mad Max Saga, recensione del film con Anya Taylor-Joy – Cannes 77

Furiosa: A Mad Max Saga recensione film
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A nove anni di distanza dalla presentazione di Mad Max: Fury Road sulla Croisette, George Miller torna sul tappeto rosso del Festival di Cannes con l’atteso Furiosa: A Mad Max Saga, prequel del fenomeno action con cui aveva rilanciato la saga originale con protagonista Mel Gibson. Dopo il formidabile ritratto di Charlize Theron dell’Imperatrice guerriera, che tradisce l’immortale Joe per liberare le sue mogli, le riproduttrici, giovani bellissime e perfette destinate a generare maschi sani e futuri guerrieri, è Anya Taylor-Joy a interpretare qui una versione più giovane del personaggio. Attraverso la crescita di Furiosa e una trasformazione del personaggio che si racconta con il fisico e lo sguardo, piuttosto che con le parole, Miller regala al pubblico la storia della sua eroina nel film in uscita al cinema dal 23 maggio.

Furiosa: A Mad Max Saga, la strada verso casa

Il prequel di Mad Max: Fury Road ci presenta le origini di Furiosa (Anya Taylor-Joy), strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri da parte di un’orda di motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Avventurandosi nella Terra Desolata, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortal Joe. Mentre i due tiranni lottano per il dominio, Furiosa dovrà sopravvivere a molte prove cercando di trovare la strada di casa.

Furiosa è un film sul senso di appartenenza, su come questo sia legato intrinsecamente a una strada da percorrere, da e verso un luogo che sentiamo casa e vogliamo custodire, a cui è impossibile pensare di non potere fare mai ritorno. L’eroina protagonista vuole indietro la sua infanzia e sua madre, ed è per questo che la prima metà del film di George Miller decide di farci vedere la Furiosa bambina, perchè è esattamente in quel frangente di tempo che si rompe qualcosa, la vegetazione rigogliosa diventa deserto arido, di un frutto rimane solo un seme, di una terra di donne rimangono solo uomini che vogliono la guerra.

Anya Taylor-Joy in Furiosa: A Mad Max Saga
Copyright: © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Jasin Boland

“Mappare” Furiosa: dalla vegetazione al deserto

Mad Max: Fury Road rimane una meta distante, inarrivabile esattamente come il mistico Luogo Verde delle Molte Madri, che stagliava soprattutto nella sua artigianalità, nella direzione e ripresa di scene action dal vivo, un nuovo orizzonte del racconto audiovisivo post-apocalittico. La luce e i colori del deserto diventano nel prequel tinte accese, prorompenti come la personalità della nostra protagonista, l’imperatrice interpetata da Charlize Theron nel magnifico film del 2015. Qui, la (troppa) CGI ci allontana dal racconto, non riusciamo mai a immergerci nell’azione fino in fondo come è stato con Fury Road: una scelta, in realtà, che potrebbe sposarsi con il viaggio di Furiosa. La desolazione diventa più accesa perchè ora sappiamo a cosa ricollegarla, c’è un ricordo che brucia ancora di più. Inoltre, questa direzione, che richiama molto un’atmosfera cartoonistica, lo avvicina al concept iniziale di Furiosa, che doveva essere sviluppato come anime.

Sebbene Furiosa: A Mad Max Saga riprenda dal suo predecessore l’idea del road movie nel deserto, ormai completamente svuotato dall’asfalto, ci troviamo di fronte a due opere audiovisive quasi agli antipodi dal punto di vista concettuale. Da un lato, Fury Road si aggrappava a un’idea di “cinema essenziale” che anteponeva la purezza del movimento fisico a qualsiasi tipo di sofisticazione narrativa. Dal canto suo, Furiosa si avvale di una struttura ellittica a cinque episodi e di un ricercato equilibrio tra grandi scene action ed enfatici duelli dialogici.

Furiosa Chris Hemsworth
Copyright: © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Jasin Boland

Distruggere le profezie

Miller non ha paura di osare in termini di irriverenza umoristica: uno dei guerrieri del film si fa chiamare “Scrotus” e si nutre di “dog kebab” e, per far valere le sue ragioni contro la megalomania guerrafondaia, Miller ci regala una delle sue creazioni più memorabili: un gladiatore/ridicolo profeta dal nome Dr. Dementus (Chris Hemsworth) che, dietro a un mantello in pieno Thor style e con addominali bene in vista guida una sottospecie del cocchio romano trainato da motociclette. Il personaggio più riuscito dell’intero film, che meglio si associa al carisma della Furiosa di Charlize Theron e, più di ogni altra cosa, ci fa capire proprio perchè è diventata la guerriera che conosciamo in Fury Road. Anya Taylor-Joy punta più sullo sviluppo drammatico del personaggio: i suoi occhi e il suo sguardo portano avanti la narrazione e, in assenza di grande coinvolgimento verbale, confermano la giusta scelta effettuata da Miller.

Attraverso un simbolico passaggio di mantello tra Dementus e Furiosa (la sua Little D.), Miller ci spiega che questo è un film sui “già morti”, che non possono tornare indietro, possono solo portare avanti guerre per gridare a pieni polmoni la propria sete di vendetta. Ciò che distingue i grandi leader da chi soccombe è una domanda precisa: “Pensi di riuscire a renderlo epico?”. La risposta, sta tutta nel personaggio di Charlize Theron, che sa che la rivoluzione è donna e lotterà anche per tutte quelle che ha lasciato “a casa“.

 
 

Abigail: Melissa Barrera svela un finale alternativo per il film sui vampiri

Melissa Barrera Scream
Melissa Barrera in Scream VI. Foto di Philippe Bossé/Philippe Bossé - © 2023 PARAMOUNT PICTURES. ALL RIGHTS RESERVED.

Diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett di Scream, Abigail ruota attorno a un gruppo di aspiranti criminali che rapiscono una ballerina di 12 anni nella speranza di riscuotere un riscatto di 50 milioni di dollari dal padre malavitoso.

Ben presto, però, si accorgono che la ragazza non è una bambina normale, ma una vampira assetata di sangue. Quello che segue è un racconto cupamente divertente e intriso di sangue che vede Melissa Barrera, Alisha Weir e Dan Stevens interpretare tutti i personaggi in scena.

Nei momenti finali di Abigail, il personaggio di Melissa Barrera, Joey, sfugge a una morte quasi certa dopo che il padre del vampiro del titolo (interpretato dalla star di Watchmen Matthew Goode) le permette di liberarsi. La donna riceve un messaggio vocale dal figlio che l’ha abbandonata dopo averlo contattato all’inizio del film, suggerendo che Joey alla fine riparerà il loro rapporto dopo aver trovato una nuova prospettiva di vita.

Ora, Barrera ha rivelato un finale leggermente diverso per il film, spiegando perché è stato lasciato in sospeso.

Come sarebbe stato il finale alternativo di Abigail

Abbiamo registrato una chiamata con mio figlio nel furgone, quindi c’era la possibilità che rispondesse e che Joey dicesse: “Sto tornando a casa“. Ma credo che i ragazzi abbiano deciso che non ce n’era bisogno, perché c’era già stata quella grande telefonata emotiva e, data la natura del finale con Abigail e suo padre che arrivavano, sarebbe sembrata una doppia battuta“, racconta l’attrice a Screen Rant.

Penso che non ne avessimo bisogno, e che sia solo un [combattimento] cazzuto e che poi si lasci così. Bastava dire: ‘Non sappiamo cosa succederà. Andrà a casa?  Abigail ha detto la verità che si trasformerà in un vampiro?”. Chi lo sa?“.

Abigail avrà un sequel?

Purtroppo, nonostante abbia ricevuto recensioni positive sia dai fan che dalla critica, Abigail ha guadagnato solo 37,5 milioni di dollari su un budget di 28 milioni. Questo lo colloca nel territorio del “flop”, rendendo improbabile un sequel.

Alla domanda su un possibile seguito, Melissa Barrera ha risposto: “L’idea di un sequel per me è sempre stata eccitante, perché voglio essere un vampiro. [È tutto ciò che voglio nella vita, è tutto ciò che voglio. Quindi, per me, era la cosa giusta, ma non so se ne abbiamo bisogno. E sarà davvero difficile farlo con Alisha, perché tecnicamente non può invecchiare, e lei è in quell’età in cui sta invecchiando“.

Non che non si possa fare con il deaging, la CGI e tutto il resto, ma chi lo sa? Sarei sicuramente disponibile a tornare. Lavorerò con Matt e Tyler in qualsiasi momento, ovunque, per qualsiasi progetto. Quindi, se mi dicessero: “Facciamo un altro film”, risponderei: “Sì, quando? Torniamo in Irlanda‘”.

 
 

The Girl with the Needle: recensione del film di Magnus von Horn – Cannes 77

The Girl with the Needle recensione film
Foto di © Lukasz Bak

È uno scioccante debutto nel concorso del Festival di Cannes 2024 quello del regista svedese Magnus von Horn, giunto con The Girl with the Needle al suo terzo lungometraggio dopo The Here After (2015) e Sweat (2020). Se con questi primi due film ha raccontato della violenza a cui si è indotti o di cui si è vittime inconsapevoli, con il nuovo lungometraggio il regista dà alla sua filmografia una svolta scioccante. Ma non tanto da un punto di vista tematico, che rimane grossomodo invariato, quanto piuttosto nello stile, nelle ambizioni e nella capacità di dialogo con il presente. Il suo nuovo film è infatti un vero e proprio incubo in bianco e nero che tra, dramma storico e horror espressionista, si dimostra terribilmente attuale.

The Girl with the Needle è infatti ispirato a fatti realmente accaduti relativi al caso di omicidio più controverso della storia danese. Un trauma nazionale che riecheggia nel tempo e che ancora oggi ci ricorda cosa significa chiudere un occhio sugli orrori che si perpetrano quotidianamente nel mondo. Nel raccontare degli indesiderati e di cosa è più giusto fare di loro, von Horn sceglie di fare di questo film “una favola per adulti“, di quelle in cui si possono incontrare principi codardi, mostri dal cuore d’oro e streghe malvagie. Un favola per raccontare il reale, dunque, come spesso questo genere ci ha dimostrato di saper fare.

La trama di The Girl with the Needle

Protagonista del film è Karoline (Vic Carmen Sonne), una giovane operaia che lotta per sopravvivere nella Copenaghen del primo dopoguerra. Quando si ritrova disoccupata, abbandonata e incinta, incontra Dagmar (Trine Dyrholm), una donna carismatica che gestisce un’agenzia di adozioni clandestina, aiutando le madri a trovare case adottive per i loro figli indesiderati. Non sapendo a chi altro rivolgersi, Karoline assume per lei il ruolo di balia. Tra le due donne si crea un forte legame, ma il mondo di Karoline va in frantumi quando si imbatte nella scioccante verità che si cela dietro il suo lavoro.

The Girl with the Needle Vic Carmen Sonne
Vic Carmen Sonne nel ruolo di Karoline in The Girl with the Needle. © Lukasz Bak

Orrori dal passato che gettano ombre sul presente

Oltre a principi, mostri e streghe, come tutte le favole, anche The Girl with the Needle ci presenta una protagonista vittima di un’esistenza disperata, segnata dalla povertà causata dalla guerra e da uno sfratto a cui non sa come rimediare. Ma questo è solo l’inizio delle sfortune per Karoline, che mentre il mondo sembra riaccendersi di speranze con la fine del conflitto, lei si trova invece a vivere una progressiva discesa verso l’inferno, macchiandosi di ingenuità e inconsapevole connivenza con il male. Un male che è diretta conseguenza degli sconvolgimenti verificatisi in quei primi anni del Novecento e che hanno gettato sul resto del secolo una lunga e oscura ombra.

Il percorso che la protagonista compie nel film è dunque quello di una donna che, maltrattata e abbandonata, si trova a confrontarsi con una società e un’umanità incapace di gestire le nevrosi emerse dopo gli anni di guerra. Per quanto la fine del conflitto sembri aprire ad un futuro migliore, gli orrori conosciuti – più o meno direttamente – non possono essere cancellati dalla memoria o dal corpo e orientarsi in questo contesto diventa quanto mai difficile. È da questo smarrimento che trae nutrimento la violenza, anche quella che viene perpetrata con fini apparentemente misericordiosi.

Karoline e i tanti sfortunati neonati che passano per le sue braccia sono dunque le vittime di una società non più in grado di prendersi cura di loro e che si domanda dunque cosa farne delle loro esistenze. La condizione narrata in The Girl with the Needle sembra essere troppo brutale per poter far parte della nostra contemporaneità, ma è sufficiente leggere le sempre più numerose e tristi notizie riguardanti le leggi contro l’aborto, i diritti che si pensa di possedere sul corpo delle donne e in generale sull’inadeguatezza degli aiuti nei confronti della genitorialità per rendersi conto che quanto narrato nel film è drammaticamente attuale.

The Girl with the Needle Trine Dyrholm
Trine Dyrholm è Dagmar in The Girl with the Needle. © Lukasz Bak

L’orrore dietro la bellezza in The Girl with the Needle

The Girl with the Needle, dati questi contenuti, si dimostra essere una visione terribilmente angosciante, talvolta insostenibile, che combatte la possibile indifferenza dello spettatore adoperando un realismo così crudo per cui è difficile se non impossibile sentirsene distanti. von Horn lavora infatti su ricostruzioni nelle scenografie e nei costumi rigorosissime, ottenendo una messa in scena di questo racconto e del suo contesto assolutamente convincente. Con il direttore della fotografia Michał Dymek, infine, concepisce immagini di straordinaria bellezza, fotografate con un bianco e nero lucidissimo che in più momenti ricorda quello del film Roma di Alfonso Cuaròn.

È con questa ricercatezza estetica che porta avanti il suo film, mantenendosi aderente al reale per poi sfociare – al momento opportuno – nel puro horror, con conseguente trasfigurazione dei luoghi e dei volti. Ci sono tuttavia momenti in cui si ha l’impressione che il regista ecceda fin troppo in questa raffigurazione estetizzata del dolore e dell’orrore, facendo sorgere una serie di dubbi morali a riguardo. Fortunatamente questi sentori si hanno prevalentemente nella prima parte del film, mentre nella seconda, quasi come se la devozione nei confronti del racconto aumentasse, si pone in primo piano il valore di ciò che si narra.

The Girl with the Needle trova dunque progressivamente un equilibrio tra il suo racconto e la sua messa in scena, diffondendo con la giusta forza i suoi moniti. Si può così giungere ad un finale carico di emozioni, di sgomento, ma nel quale inaspettatamente si fa strada un piccolo ma significativo bagliore di speranza. Perché se anche si possono chiudere gli occhi, ben più difficile è non ascoltare il pianto della disperazione. Prima o poi si viene allora chiamati a compiere delle scelte e dinanzi a chi pratica la dura legge della sopravvivenza, un sincero atto di protezione umana è ciò che basta per costruire la possibilità di un futuro diverso.

 
 

Megalopolis: emergono nuovi dettagli controversi sulle riprese di “Batshit”.

Megalopolis film Adam driver
Foto di Mihai Malaimare - © 2024 - American Zoetrope

Francis Ford Coppola presenterà finalmente Megalopolis al Festival di Cannes la prossima settimana, ma un nuovo rapporto che descrive le eccentricità del leggendario regista sul set potrebbe rendere ancora più difficile il già arduo compito di trovare un distributore per il film nel mercato americano. (Nel frattempo il film si è assicurato la distribuzione in ben 5 territori importanti nell’Unione Europea)

Abbiamo letto alcune storie sui disordini dietro le quinte durante la produzione dell’epopea fantascientifica da oltre 120 milioni di dollari, ma sembra che le riprese possano essere state ancora più caotiche di quanto suggerito dai rapporti precedenti.

Dopo il debutto del trailer, The Guardian ha pubblicato un articolo che descrive nel dettaglio alcuni dei (presunti) comportamenti del regista di Apocalypse Now. Tra le altre cose, si dice che Coppola abbia scelto di stare seduto nella sua roulotte a fumare erba per ore e ore mentre il cast e la troupe aspettavano di girare. È stato anche accusato di aver attirato sulle sue ginocchia comparse femminili poco vestite o nude e di aver tentato di baciarle per “farle entrare nell’atmosfera“.

Un membro della troupe ha dichiarato che era come “guardare un disastro ferroviario giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, e sapere che tutti i presenti avevano fatto del loro meglio per evitare il disastro ferroviario“. Dopo aver dichiarato di aver abbandonato la tecnica del VOLUME in favore del più tradizionale Green Screen, Coppola ha detto: “Non voglio fare un film Marvel“. Un altro membro anonimo della troupe osserva che: “Ma alla fine dei conti, è quello che ha girato“.

Il co-produttore esecutivo Darren Demetre ha risposto a queste accuse. “Conosco e lavoro con Francis e la sua famiglia da oltre 35 anni. Come uno dei primi assistenti alla regia e produttore esecutivo della sua nuova epopea, Megalopolis, ho contribuito a supervisionare e consigliare la produzione e ho diretto la seconda unità. Francis ha prodotto e diretto con successo un enorme film indipendente, prendendo tutte le decisioni difficili per garantire che venisse consegnato nei tempi e nel budget previsti, pur rimanendo fedele alla sua visione creativa. Ci sono stati due giorni in cui abbiamo girato una scena celebrativa in un club in stile Studio 54, in cui Francis ha girato per il set per stabilire lo spirito della scena, dando abbracci gentili e baci sulla guancia al cast e agli attori di contorno. Era il suo modo di contribuire a ispirare e creare l’atmosfera del club, che era così importante per il film. Non sono mai stato a conoscenza di lamentele per molestie o comportamenti scorretti nel corso del progetto“.

Potenziali grattacapi, certo, ma un insider (via Variety) ritiene che l’ulteriore controversia non danneggerà – e potrebbe addirittura aiutare – il film. “Sono sicuro che c’è stato un comportamento antiquato e fuori dalle righe, che non va perdonato. Tuttavia, in questo contesto, il film si reggerà – o cadrà – sui propri meriti“.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

 
 

Agatha All Along, la descrizione del trailer mostrato agli Upfronts

Agatha All Along

Oltre ad un teaser trailer di Daredevil: Born Again, Disney e Marvel Studios hanno mostrato un teaser trailer Agatha All Along, la serie tv con Kathryn Hahn che cambia per l’ennesima volta il titolo.

Ecco la descrizione più dettagliata di IGN del filmato di Agatha All Along. “Si apre con Agatha Harkness non come la strega che abbiamo visto in WandaVision, ma come una detective alle prese con un caso di omicidio. Mentre dà un’occhiata a un elenco di date, accanto al 13 ottobre appare un nome familiare: “W. Maximoff”.

Il personaggio di Aubrey Plaza appare dopo, chiedendo ad Agatha: “È davvero così che ti vedi?“. “Quella strega se n’è andata, lasciandoti in un incantesimo distorto”, dice Plaza. “Cerca di uscire con gli artigli“. Vediamo Agatha che si riprende e dice: “Si è presa tutto il potere che aveva. Posso essere di nuovo quella strega“.

Cosa sappiamo di Agatha All Along

Agatha All Along vedrà Kathryn Hahn riprendere il ruolo di Agatha Harkness di WandaVision, tanto amato dai fan. Per la sua interpretazione, apprezzata dai fan, ha ottenuto una nomination agli Emmy come miglior attrice non protagonista. La serie vedrà anche il ritorno di Emma Caulfield Ford e Debra Jo Rupp, che riprenderanno il loro ruolo di abitanti di Westview. A loro si aggiungono le new entry del MCU Aubrey Plaza, Joe Locke, Ali Ahn, Maria Dizzia, Sasheer Zamata e Patti LuPone. Si dice che Locke sarà il protagonista maschile e LuPone interpreterà la strega siciliana Lilia Calderu.

La LuPone ha anche confermato in precedenza che la serie conterrà diversi numeri musicali degli autori di Agatha All Along Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez. Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries) proviene dallo scrittore capo Jac Schaeffer, che è anche produttore esecutivo insieme a Kevin Feige. La squadra di regia sarà composta da Schaeffer, Gandja Monteiro e Rachel Goldberg.

 
 

George Miller su Furiosa: “Abbiamo finito il film solo due settimane e mezzo fa”

Chris Hemsworth, George Miller, Anya Taylor-Joy,
Chris Hemsworth, George Miller, Anya Taylor-Joy al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it
 
 

Cannes 77, le foto dal photocall con Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth e George Miller

Chris Hemsworth, George Miller, Anya Taylor-Joy,
Chris Hemsworth, George Miller, Anya Taylor-Joy al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Si è tenuto questa mattina come di consueto il photocall dell’acclamato Furiosa: A Mad Max Saga, alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals. Insieme al regista George Miller, i protagonsiti Anya Taylor-JoyChris Hemsworth.

Il quinto capitolo della serie post-apocalittica Mad Max di George Miller. Con Furiosa: A Mad Max Saga, il regista australiano continua la sua saga di culto, questa volta puntando i riflettori sul personaggio di Furiosa. L’attrice Anya Taylor-Joy interpreta il ruolo principale, addentrandosi nel cuore della focosa guerriera e ritraendola da giovane. Chris Hemsworth interpreta il Dottor Dementus, un nome che parla da solo, in un ruolo malvagio che lo porta in una direzione molto diversa dal suo iconico personaggio Marvel, Thor.

Chris Hemsworth
Chris Hemsworth al photocall al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it
Anya Taylor-Joy
Anya Taylor-Joy al photocall al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Furiosa: A Mad Max Saga, Il sequel di Mad Max: Fury Road

Uscito in concorso nel 2015, Mad Max: Fury Road ha fatto scalpore. E per una buona ragione. Nel corso di una conferenza stampa, il suo regista, l’australiano George Miller, ha spiegato come abbia utilizzato non meno di 3.500 storyboard disegnati a mano al posto di una sceneggiatura, come una graphic novel su una scala completamente nuova. Lontano dal Mad Max a basso budget ma di grande impatto del 1979, il quarto capitolo della saga ha sfruttato al massimo il suo budget di 150 milioni di dollari con ampi effetti speciali e acrobazie reali, sotto forma di sequenze di inseguimento nel deserto girate in Namibia. Qui il regista ha toccato il tema chiave della sua opera: il movimento, rivelando un’umanità fondamentale che lotta in mezzo al caos del mondo. Come alter ego che rivelano la loro vera natura quando interagiscono, il personaggio di Max, interpretato da Tom Hardy, viene leggermente messo in ombra dall’eccezionalmente carismatica Furiosa, interpretata da Charlize Theron.

Ed è la storia delle origini di questo stesso personaggio, un tempo strappato al Luogo Verde, che il regista esplora ora in Furiosa: A Mad Max Saga, presentato fuori concorso. Da dove viene Furiosa? Cosa alimenta il suo desiderio di vendetta? L’attrice Anna Taylor-John (The Queen’s Gambit, 2020, Dune: Part Two, 2024) prende le redini di Charlize Theron, mentre Chris Hemsworth, nel ruolo del formidabile Dementus, affronta uno dei suoi ruoli più importanti fino ad oggi. Tom Burke, noto per la sua interpretazione di Orson Welles in Mank (2020) di David Fincher, interpreta il ruolo del pretoriano Jack.

 
 

Daredevil: Born Again, la descrizione del trailer mostrato agli Upfronts

Daredevil: Born Again

Ieri sera, durante la presentazione degli Upfronts 2024 della Disney, abbiamo finalmente ottenuto le date di uscita di Agatha All Along e Daredevil: Born Again, oltre alla conferma che Ironheart debutterà su Disney+ nel 2025.

Sono stati inoltre svelati i nuovi loghi degli show e, sebbene siano stati proiettati dei teaser trailer per i presenti, questi non sono stati (e probabilmente non saranno) rilasciati online. Diverse versioni dei teaser saranno sicuramente rilasciate ufficialmente tra non molto, ma per il momento abbiamo una sintesi del filmato (via IGN).

Il promo di Born Again vede Matt Murdock indossare il suo familiare costume rosso, mentre la sua voce fuori campo avverte qualcuno che “l’intero sistema è contro di te… spesso è Davide contro Golia“. Si intravedono poi Kingpin, Foggy Nelson e Karen Page e alcune immagini di una breve sequenza d’azione.

Proprio alla fine, a Matt Murdock viene chiesto “che tipo di avvocato sei“. Lui risponde: “Uno davvero bravo“, prima di indossare un paio di occhiali colorati rotti.

Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco. I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

 
 

Wolf Man: Il produttore del remak parla del posto del film nel “Dark Universe” della Universal

dark universe

Wolf Man rimane uno dei mostri cinematografici più iconici del genere horror e nel 2017 si pensava di metterlo al centro della scena nello sfortunato “Dark Universe” della Universal.

L’idea di un mondo condiviso ispirato al MCU con queste creature si è sgretolata quando La mummia è fallita, lasciando allo studio l’unica scelta di separarsi da pesi massimi di Hollywood come Tom Cruise, Johnny Depp, Russell Crowe e Javier Bardem.

Si è parlato di un tentativo della Universal di rilanciare il suo Dark Universe, ma Wolf Man del regista Leigh Whannell non ne farà parte (proprio come la sua ultima storia di mostri per lo studio, L’uomo invisibile del 2020).

Da estraneo, direi che il Dark Universe de La mummia, a mio modesto parere, si sentiva come se fosse reattivo a ciò che stava accadendo con tutta la roba dei supereroi – il MCU e l’universo DC“, dice il produttore Ken Kao a Screen Rant. “E sappiamo che si è parlato molto di quello che è successo con tutto questo [nell’] ultimo anno o giù di lì“.

Credo che si possa definire forse più simile all’approccio di Joker“, ha continuato. “Secondo me, soprattutto se si tratta di pezzi contenuti, come la Blumhouse è davvero brava a fare, [ha] molto più senso. Quindi è un buon manuale“.

In altre parole, questi film rimarranno standalone, quindi niente crossover o team-up in stile Avengers. I piani originali della Universal prevedevano che Dracula, il Mostro di Frankenstein, la Sposa di Frankenstein, la Mummia, l’Uomo Lupo, il Fantasma dell’Opera, l’Uomo Invisibile e la Creatura della Laguna Nera fossero tra i personaggi “riuniti” nel Dark Universe.

Nonostante l’abbandono del franchise, nuovi progetti che ruotano attorno a ciascuno di loro sono in varie fasi di sviluppo. Chloé Zhao, James Wan e Scarlett Johansson sono tra le persone coinvolte.

 

 
 

Star Wars: la nuova armatura di Boba Fett è stato apparentemente rivelata… in un episodio dei SIMPSONS?

Boba Fett

Boba Fett si è fatto notare per la sua assenza nella terza stagione di The Mandalorian e, con grande dispiacere dell’attore Temuera Morrison, il cacciatore di taglie è passato in secondo piano rispetto a Din Djarin nella sua stessa serie.

Vista la risposta contrastante a The Book of Boba Fett, al momento non è chiaro quale sia il futuro di un personaggio che tutti pensavamo fosse morto nel Ritorno dello Jedi. Tuttavia, alcuni fan di Star Wars sono convinti che il design della sua nuova armatura sia stato rivelato… nei Simpson?!

Nell’ultimo episodio, intitolato “Il punto di svolta”, Boba Fett viene visto indossare un’armatura che presenta diversi cambiamenti significativi rispetto all’aspetto del personaggio nei recenti film di Star Wars della Disney.

Il design è chiaramente basato su The Book of Boba Fett, ma include dettagli aggiunti ai pauldron sulle spalle e decalcomanie con punte mandaloriane sopra la visiera dell’elmo. Anche se può sembrare una forzatura, è probabile che la Disney abbia fornito ai Simpson il materiale di riferimento per il nuovo look di Fett, per poi accantonarlo quando i piani per un ruolo nella terza stagione di The Mandalorian sono stati cancellati.

Dato il tempo necessario per produrre un episodio dei Simpson, è possibile che la serie animata non sia stata in grado di tornare al design “canonico” o che semplicemente non si sia resa conto di non dover utilizzare questa versione a causa di una mancanza di comunicazione con Disney/Lucasfilm. Tenete presente che errori e modifiche dell’ultimo minuto come queste sono il motivo per cui spesso vediamo action figure che non corrispondono ai personaggi visti sullo schermo.

Quando rivedremo Boba Fett in azione?

Non so cosa stia succedendo“, ha detto Morrison a proposito della seconda stagione di The Book of Boba Fett lo scorso dicembre. “Stiamo uscendo da questo periodo di inattività, quindi credo che tutti si stiano riassestando e tutto torna a dipendere dai budget, da quello che vogliono fare e da quanto costa la cosa“.

Non lo so davvero. A giudicare dai fan che ho incontrato, tutti vogliono una seconda stagione, ma non so cosa succederà“.

Per certi versi, ha senso che The Book of Boba Fett sia una serie limitata. Dopo tutto, ha finalmente risolto il mistero di come il cacciatore di taglie sia sopravvissuto agli eventi de Il ritorno dello Jedi e abbia infine consolidato il suo posto come nuovo leader di Tatooine. Tuttavia, scommettiamo sul ritorno di Fett nel film Mandalorian e Grogu o nel film evento di Dave Filoni previsto per Star Wars.

 
 

Blade: Wesley Snipes commenta la sua eventuale presenza nel film Marvel Studios

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Abbiamo riportato giorni fa la notizia secondo cui Wesley Snipes potrebbe riprendere il suo ruolo nel prossimo Blade della Marvel. Quando si era presentata l’idea di un remake, Snipes era il sogno di ogni fan della serie, salvo poi assistere all’annuncio dei Marvel Studios che avevano scelto Mahershala Ali per interpretare il protagonista. Ma secondo i rumor ci poteva essere ancora spazio per Wesley Snipes.

Ora, Snipes ha condiviso una risposta a questo rumors tramite i social media. Non c’è molto da dire in realtà, ma per alcuni la sua esagerata/finta sorpresa potrebbe significare una buona indicazione del fatto che tornerà davvero come Blade in futuro.

https://twitter.com/wesleysnipes/status/1790618821637927235?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1790618821637927235%7Ctwgr%5Eace7967676e372b52c28a16cccd05b70aa30427e%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fblade%2Fblade-star-wesley-snipes-responds-to-rumor-hell-return-as-the-daywalker-in-the-mcu-a211004

Se è pronto a tornare, i progetti più probabili in cui apparirà Snipes sarebbero Deadpool e Wolverine di quest’estate (che già sappiamo conterrà una serie di varianti) o Avengers: Secret Wars – a meno che il riavvio di Blade non includa anche alcuni elementi multiversali.

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Come noto, il film sta però affrontando numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato scontento delle prime versioni della sceneggiatura. Ci sarebbe dunque stata una forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che sull’uscita in sala.

 
 

Evil 4: la serie aggiunge al cast due icone di Hollywood per il finale di serie

Evil 4

L’estate sarà ricca di ritorni di serie emozionanti. Tuttavia, sul versante horror del piccolo schermo, nessuna serie ha tenuto gli appassionati del genere con il fiato sospeso come Evil. Il thriller investigativo soprannaturale debutterà la prossima settimana con la sua quarta e ultima stagione. Ora, in vista della diabolica resurrezione di Evil, la serie ha scritturato Richard Kind (The Watcher) e John Carroll Lynch (Zodiac) come guest star.

Secondo TV Insider, entrambi gli attori appariranno nei quattro “episodi bonus” finali della serie. Mentre la quarta stagione doveva inizialmente avere 10 episodi come la terza, quando è stato annunciato che l’ultima storia sarebbe stata l’ultima di Evil, la Paramount ha concesso allo show quattro episodi extra per concludere tutte le trame principali. La trama aggiunta sembra essere il processo di Leland Townsend (Michael Emerson). Kind interpreterà il giudice Joseph Jeter, che si occuperà del processo del cattivo. È stato descritto come un giudice onesto e ligio alle regole, che sicuramente metterà i bastoni tra le ruote a qualsiasi piano finale di Leland. Dall’altra parte della medaglia legale c’è Lynch, che interpreta l’avvocato di Leland, Henry Stick. Anche se all’inizio Henry potrebbe sembrare una risorsa incompetente per Leland, il personaggio ha dei legami molto potenti e misteriosi.

Di cosa parla la quarta stagione di Evil?

Le prime tre stagioni di Evil sono state come l’incontro tra X-Files e Scooby-Doo, con una dose extra di una mente bizzarra e spaventosa. Seguendo la dottoressa Kristen Bouchard (Katja Herbers), il sacerdote in formazione David Acosta (Mike Colter) e il non credente Ben Shakir (Aasif Mandvi), le tre parti separate vengono riunite dalla Chiesa cattolica per risolvere casi insoliti incentrati sul demonio nell’area di New York. Sebbene all’inizio tutti i loro casi sembrino molto individuali, hanno una cosa in comune. Un uomo inquietante di nome Leland Townsend. La quarta stagione riprenderà dallo scioccante cliffhanger della terza stagione, in cui Leland viene rivelato come il padre del futuro figlio di Kristen. L’ultima stagione avrà un formato procedurale simile a quello delle prime tre, con streghe, maiali posseduti e altro ancora. Tuttavia, la trama di Kristen, simile a quella di Rosemary’s Baby, è ciò che la serie ha costruito per tutto questo tempo. Sarà emozionante vedere come si svolgerà negli ultimi episodi. Soprattutto alla luce dei complicati sentimenti romantici che Kristen e David provano l’uno per l’altra.

Quando debutta la quarta stagione di Evil?

La quarta stagione di Evil debutterà con i primi due episodi su Paramount+ giovedì 23 maggio. I nuovi episodi verranno poi trasmessi ogni giovedì fino al termine dei 14 episodi, portando il totale della serie a 50 episodi. In attesa della possessione finale di Evil, è possibile vedere in streaming le prime tre stagioni su Paramount+ e le prime due stagioni su Netflix. Tutte e tre le stagioni sono disponibili anche in Blu-ray. Oltre a Kind e Lynch, Danny Burstein riprenderà il ruolo del procuratore distrettuale Lewis Cormier della prima stagione anche nella quarta stagione.

Evil in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 
 

Jamie Foxx e Cameron Diaz “tornano in azione” nelle prime immagini di Back in Action

Back in Action film 2024

Uno dei nuovi progetti più interessanti di Netflix ha finalmente una data di uscita ufficiale. Back in Action, interpretato da Jamie Foxx e Cameron Diaz, sarà lanciato sulla piattaforma il 15 novembre 2024. Jamie Foxx ha coltivato un bel rapporto con Netflix negli ultimi anni, recitando in diversi film per la piattaforma come Day Shift, un thriller horror sui vampiri con Dave Franco e Natasha Liu Bordizzo, e They Cloned Tyrone, una commedia dark con John Boyega e Teyonah Parris. Cameron Diaz è sparita dalla circolazione dal 2014, l’ultima volta è apparsa in Annie con Jamie Foxx e Rose Byrne, e ora i due si riuniranno dopo 10 anni per il suo ritorno alla recitazione.

Secondo la logline ufficiale del film, Back in Action segue Emily e Matt, anni dopo aver abbandonato la vita da spie della CIA per mettere su famiglia. Quando la loro copertura salta, vengono risucchiati di nuovo nel mondo dello spionaggio internazionale. Seth Gordon, già regista di Baywatch e di alcuni episodi di The Good Doctor, si occuperà della regia e della sceneggiatura insieme a Brendan O’Brien. Oltre a Jamie Foxx e Cameron Diaz, reciteranno nel film anche Glenn Close, Kyle Chandler, Andrew Scott e McKenna Roberts, mentre Foxx e Gordon saranno produttori insieme a molti altri.

Cosa c’è di popolare su Netflix in questo momento?

In qualità di maggiore streamer dell’industria, con un vantaggio considerevole di oltre cinquanta milioni di abbonati rispetto alla piattaforma Prime Video, che occupa il secondo posto, è già stato un grande anno per Netflix, con molto altro in arrivo. Netflix ha riscosso un successo straordinario con 3 Body Problem, il dramma fantascientifico alieno interpretato da Liam Cunningham (Game of Thrones), Eiza González (The Ministry of Ungentlemanly Warfare), Benedict Wong (Doctor Strange) e John Bradley (Game of Thrones). La serie è stata creata dagli scrittori de Il Trono di Spade, David Benioff e D.B. Weiss.

Netflix ha anche presentato in anteprima un’iterazione live-action dell’amata serie animata Avatar: L’ultimo dominatore dell’aria, che ha diviso critica e pubblico, registrando un punteggio “marcio” del 59% e un rispettabile 73% di audience su Rotten Tomatoes. La piattaforma ospita anche le ultime epopee fantascientifiche del regista del DCEU Zack Snyder, Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco e Parte 2: Lo Scargiver. Nessuno dei due è stato accolto bene dalla critica e dal pubblico, con la Prima Parte che ha ottenuto un indice di gradimento del 16% e la Seconda Parte del 21% su Rotten Tomatoes.

 
 

Furiosa: le prime recensioni sono on-line!

Furiosa: A Mad Max Saga data di uscita

Dopo la premiere di ieri sera al Festival di Cannes, Furiosa: A Mad Max Saga ha fatto il suo debutto ufficiale in sala. In attesa di leggere la nostra recensione e di vedere il film in sala dal 23 maggio, ecco alcuni estratti delle prime recensioni che ha avuto il film.

Rotten Tomatoes ha certificato il film “fresco” al 87%, per ora. Vedremo lungo la sua corsa come saranno i pareri sul prequel del tanto acclamato Fury Road. Ecco cosa dicono i critici di Furiosa: A Mad Max Saga:

  • Con tutto il rispetto per la visione folle di Miller e la sua incredibile capacità di mettere quella visione sullo schermo, Furiosa sembra uno di quei graphic novel spin-off che colmano le lacune tra due film di un franchise, ma che non corrispondono del tutto ai film stessi. [3/5] – BBC
  • Nove anni dopo arriva un prequel, Furosia: A Mad Max Saga, e Miller, ora apparentemente senza età a 79 anni (ne aveva 34 quando uscì il primo) ha forse dato alla luce il più grande Max mai visto. Un’epopea in continua evoluzione che racconta la storia delle origini del personaggio del titolo ripresa in Fury Road quando aveva circa 26 anni. – Deadline
  • Il telaio può sembrare familiare, ma c’è un motore molto diverso che guida Furiosa da quello di Fury Road: è un’epopea ricca e tentacolare che non fa altro che rafforzare e approfondire la mitologia di Max. Cavalcherà in eterno! [5/5] – Empire
  • In un certo senso, Dementus è un personaggio artificialmente inventato per dare a Furiosa qualcuno con cui confrontarsi, un signore della guerra distinto da Immortan Joe. Ma Taylor-Joy e Hemsworth sono un’ottima coppia e Taylor-Joy è un’eroina d’azione straordinariamente convincente. [4/5] – The Guardian
  • La resa dei conti finale di Furiosa con Dementus mantiene la promessa di vendetta, anche se Miller non può resistere ad alimentare l’aspetto mitico avendo versioni alternative del destino del signore della guerra, tentando di renderlo oggetto di leggenda. Questa volta, non del tutto. – The Hollywood Reporter
  • Furiosa: A Mad Max Saga di George Miller intreccia il viaggio di un eroe di proporzioni epiche, inaugurando una potente riflessione su cosa significhi vivere e amare in un mondo morente. [10/10] – IGN
  • Come affrontiamo le crudeltà del mondo? Rifiutandoci di diventarlo noi stessi. Un prequel così violento potrebbe sembrare uno strano inizio per un film che sputa fuoco in ogni direzione, ma non preoccuparti: George Miller ha ancora quello che serve per renderlo epico. [A-] – Indie Wire
  • Questo franchise d’azione ambientato in paesaggi di sabbia baciati dal sole è sempreverde. Un posto speciale nel Valhalla attende George Miller. [4/5] – Total Film
  • La cosa più importante da dire su “Furiosa”, tuttavia, è che tutto ciò a cui si aggiunge è un film che può essere oscuramente abbagliante e che sarà abbracciato e difeso in una dozzina di modi appassionati – ma è uno che, per me , non è affatto un fuoricampo alla Mad Max. – Variety

Furiosa: A Mad Max Saga, quello che sappiamo sul film

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che il film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 23 maggio 2024.

 
 

Adam Sandler ritornerà ufficialmente con Netflix per fare Un tipo imprevedibile 2

Adam Sandler ritornerà ufficialmente Un tipo imprevedibile 2

Buone notizie, gente, Un tipo imprevedibile sta per tornare: Adam Sandler ha ufficialmente deciso di riprendere il suo ruolo iconico di giocatore di hockey trasformato in giocatore di golf con la miccia corta, poiché Netflix ha annunciato che un sequel del film arriverà sulla sua piattaforma. Adam Sandler, che negli ultimi anni si è spinto in territori più drammatici con film come Spaceman e Uncut Gems, non ha mai rinunciato a rivisitare le sue radici comiche. Nel 2021, Adam Sandler si era detto aperto alla possibilità di un sequel di Un tipo imprevedibile, ammettendo che stava considerando di basare la potenziale trama su un torneo di golf per anziani.

L’originale Un tipo imprevedibile è un amato caposaldo della filmografia di Adam Sandler, celebrato per il suo umorismo eccentrico e spesso assurdo, per le sue citazioni memorabili e per la sua storia di sfortuna che ha risuonato con il pubblico di tutto il mondo. Adam Sandler interpreta un giocatore di hockey su ghiaccio sfortunato, più noto per le sue abilità di combattimento e per il suo potente tiro al volo che per la sua grazia e finezza. Dopo aver lasciato l’hockey, scopre un talento unico per il golf: la sua tecnica non convenzionale gli permette di colpire la pallina più lontano di chiunque altro.

Quando la casa della nonna rischia di essere pignorata, Happy decide di usare le sue nuove abilità di golfista per vincere dei soldi nei tornei per salvare la casa, il tutto contendendosi con l’isterico e squallido McGavin. Purtroppo, una delle star del film, Carl Weathers – che interpretava Chubbs, il veterano giocatore di golf con una mano sola e l’allenatore che insegnava a Happy a trasformare il suo potente tiro da hockey in un poderoso swing da golf – è recentemente scomparso e non avrebbe potuto prendere parte a un eventuale sequel.

Le speculazioni sul sequel di Un tipo imprevedibile giungono al termine

Da tempo si vociferava del film, soprattutto dopo che Christopher McDonald, famoso per il suo ruolo dell’esilarante e cattivo Shooter McGavin, aveva lanciato la notizia bomba che Adam Sandler stava lavorando a un seguito del film durante un’apparizione su Cleveland’s 92.3 The Fan. Fortunatamente, ora che la notizia è confermata, McDonald non mangerà pezzi di merda a colazione. Raccontando il suo recente incontro con Sandler, McDonald ha dichiarato:

Ho visto Adam circa due settimane fa e mi ha detto: ‘McDonald, questo ti piacerà’. Io ho detto: ‘Cosa?’ Lui mi ha risposto: ‘Che ne dici di questo’, [e] mi ha mostrato la prima bozza di Happy Gilmore 2“.

Si spera che il film veda anche il ritorno di McDonald nel ruolo di Shooter. Dopo tutto, ogni eroe arrabbiato del golf ha bisogno di un cattivo da battere sulla diciottesima buca.

 
 

Festival di Cannes 2024: i look e gli abiti più belli sulla croisette

Anya Taylor-Joy al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il Festival di Cannes 2024 non è solo grande cinema, ma anche un momento glamour per poter ammirare alcuni degli uomini e delle donne più belli del mondo nel loro elemento naturale, il red carpet della croisette. A inaugurare il tappeto rosso è stato il film di Quentin Dupieux, The Second Act (titolo internazionale di Le Deuxième Acte), e tra gli ospiti presenti ovviamente non sono mancati protagonisti e giurati, che hanno illuminato la serata per i flash dei fotografi. Ecco alcuni degli splendidi look dalla montée des Marches.

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Meryl Streep
Meryl Streep assiste al red carpet della proiezione e della cerimonia di apertura del 77° Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Meryl Streep, che è arrivata a Cannes a 35 anni dalla sua ultima volta al Festival, è la protagonista della prima serata, nel corso della quale ha ricevuto la Palma d’Oro Onoraria. Per l’occasione, Meryl veste un abito panna, morbido e di classe Dior Couture, con scarpe Dior, una clutch Bella Rosa e gioielli Fred Leighton.

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Bridgerton 3, recensione della serie con Nicola Coughlan

Bridgerton - stagione 3 recensione
La recensione di Bridgerton 3

A due anni di distanza dal secondo ciclo di stampo austeniano, arriva su Netflix Bridgerton 3, disponibile in piattaforma dal 16 maggio con i primi 4 episodi. Shonda Rhimes torna a mettere mano al materiale originale di Julia Quinn dedicandosi questa volta non direttamente a uno dei figli della famiglia titolare, ma a un personaggio diverso, che in entrambe le stagioni già distribuite ha raccolto grande consenso da parte del pubblico: Penelope Featherington. Sarà l’impacciata e ancora nubile dirimpettaia dei Bridgerton la protagonista della stagione e verrà finalmente messo al centro dell’attenzione degli spettatori il suo amore per Colin, che alla fine della seconda stagione era partito per un viaggio formativo in Europa.

Bridgerton terza stagioneBridgerton 3, la trama: dove eravamo rimasti

Ma dove eravamo rimasti? Avevamo lasciato Anthony felicemente sposato con Kate Sharma, dopo un riluttante corteggiamento e ora è tempo di una nuova stagione di balli e “accoppiamenti” e i Bridgerton hanno un’altra giovane donna in età da marito da presentare ufficialmente a corte. Dopo il “fallimento” con Eloise, che non ha voluto trovare marito nella sua stagione di debutto, la Lady vedova Bridgerton presenta ora alla Regina la sua sesta figlia, Francesca, una fanciulla talentuosa e solitaria, che ambisce al matrimonio principalmente per scappare dalla confusione della sua casa paterna. Intanto, la vera protagonista di questo ciclo, Penelope, si trova ad affrontare l’ennesima stagione da nubile, mentre le sue sorelle sono infelicemente sposate e cercano di concepire un erede al titolo del loro padre defunto.

BridgertonLa giovane, che si è rivelata essere Lady Whistledown, ha interrotto la sua amicizia con Eloise, che avendo scoperto il suo segreto, non le perdona il fatto di averla quasi rovinata nella stagione precedente e ora si trova a sperimentare una forma di solitudine nuova e totale, che non le offre nemmeno il conforto di quell’unica sincera amica e dei pomeriggi a casa Bridgerton. Il ritorno in città di Colin metterà di nuovo Penelope di fronte ai suoi sentimenti repressi, ma la sua volontà di cambiare la sua sorte la spingeranno a chiedere proprio all’amico una mano per “imparare” a farsi corteggiare.

Segreti e passioni

Misteri, passioni ardenti e segreti pronti a esplodere sono il vero motore della prima parte di Bridgerton 3 che dà finalmente spazio a uno dei personaggi più interessanti della serie, quello interpretato da Nicola Coughlan. È interessante come, per una volta, al centro della narrazione non ci sia un Bridgerton e come la nuova protagonista sia lontana dai canoni estetici che invece i rampolli della famiglia titolare rispecchiano in pieno. Non solo. Penelope dimostra grande senso di realtà e una volontà di ferro, dal momento che, provenendo da un contesto che suo malgrado la imbarazza, cerca una via di emancipazione, rimanendo nei canoni della società in cui vive ma modificando il corso della sua vita secondo scelte fuori dalla volontà materna. Il makeover è un elemento esteriore che dispone in maniera diversa nei confronti della ragazza l’intera corte, ma che corrisponde a una risoluzione interna autodeterminate molto importante per lo sviluppo e la crescita del personaggio.

Penelope al centro dell’attenzione

Chiaramente Penelope dovrà gestire non solo una serie di attenzioni inedite, ma anche il suo segreto, e lo scandalo nel quale si lancerà da sola, auto-sabotandosi, permettendo a Lady Whistledown di spettegolare anche su se stessa, per evitare sospetti. Non solo, la giovane donna dovrà confrontarsi con l’amore per Colin e quello per Eloise, sentimenti entrambi fortissimi e ugualmente importanti nella sua scala di valori. Forse è proprio questa la chiave del personaggio e del fatto che è così amato dai fan.

Quello che lo showrunner Jess Brownell riesce a costruire è un racconto sempre molto leggero, in pieno stile Bridgerton, ma arricchito di trame e personaggi sfaccettati, che popolano la corte della regina Charlotte con vitalità, generando un ramificato sistema di intrecci che tengono altissima l’attenzione. Senza citare il valore produttivo altissimo della serie, che per questa terza stagione sembra aver dato il meglio di sé, nello splendore di costumi e location, sempre più opulenti e sfarzosi.

Bridgerton 3 Colin PenelopeAbbandonando la sua componente “politica” in cui vengono dichiarate in maniera esplicita e talvolta maldestra le ingiustizie sociali e le discriminazioni in base all’etnia e al genere, Bridgerton 3 si riappropria con orgoglio e maestria di quello spirito frivolo che ne costituisce il principale elemento di fascino. Lasciando lo spettatore a bocca aperta per la sorpresa del midseason finale, in attesa della seconda pare della stagione, in arrivo il 13 giugno.

 
 

Festival di Cannes 2024: le foto dal red carpet di Furiosa: A Mad Max Saga

Anya Taylor-Joy
Anya Taylor-Joy al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Si è tenuta nella sera il red Carpet di Furiosa: A Mad Max Saga, alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals. Sul red tutto il cast del film insieme al regista George Miller, Anya Taylor-JoyChris Hemsworth accompagnato dalla moglie  Elsa Pataky. Presenti anche Pierfrancesco Favino, la presidentessa Greta Gerwig, Eva Green.

Il quinto capitolo della serie post-apocalittica Mad Max di George Miller. Con Furiosa: A Mad Max Saga, il regista australiano continua la sua saga di culto, questa volta puntando i riflettori sul personaggio di Furiosa. L’attrice Anya Taylor-Joy interpreta il ruolo principale, addentrandosi nel cuore della focosa guerriera e ritraendola da giovane. Chris Hemsworth interpreta il Dottor Dementus, un nome che parla da solo, in un ruolo malvagio che lo porta in una direzione molto diversa dal suo iconico personaggio Marvel, Thor.

Furiosa: A Mad Max Saga, Il sequel di Mad Max: Fury Road

Uscito in concorso nel 2015, Mad Max: Fury Road ha fatto scalpore. E per una buona ragione. Nel corso di una conferenza stampa, il suo regista, l’australiano George Miller, ha spiegato come abbia utilizzato non meno di 3.500 storyboard disegnati a mano al posto di una sceneggiatura, come una graphic novel su una scala completamente nuova. Lontano dal Mad Max a basso budget ma di grande impatto del 1979, il quarto capitolo della saga ha sfruttato al massimo il suo budget di 150 milioni di dollari con ampi effetti speciali e acrobazie reali, sotto forma di sequenze di inseguimento nel deserto girate in Namibia. Qui il regista ha toccato il tema chiave della sua opera: il movimento, rivelando un’umanità fondamentale che lotta in mezzo al caos del mondo. Come alter ego che rivelano la loro vera natura quando interagiscono, il personaggio di Max, interpretato da Tom Hardy, viene leggermente messo in ombra dall’eccezionalmente carismatica Furiosa, interpretata da Charlize Theron.

Ed è la storia delle origini di questo stesso personaggio, un tempo strappato al Luogo Verde, che il regista esplora ora in Furiosa: A Mad Max Saga, presentato fuori concorso. Da dove viene Furiosa? Cosa alimenta il suo desiderio di vendetta? L’attrice Anna Taylor-John (The Queen’s Gambit, 2020, Dune: Part Two, 2024) prende le redini di Charlize Theron, mentre Chris Hemsworth, nel ruolo del formidabile Dementus, affronta uno dei suoi ruoli più importanti fino ad oggi. Tom Burke, noto per la sua interpretazione di Orson Welles in Mank (2020) di David Fincher, interpreta il ruolo del pretoriano Jack.