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I mercenari 3: tutto quello che c’è da sapere sul film con Sylvester Stallone

Vi sono attori divenuti vere e proprie icone del cinema d’azione, che dagli anni Ottanta ad oggi hanno contribuito ad impreziosire il genere con i loro film. Nel 2010, molti di questi hanno avuto modo di riunirsi in I mercenari – The Expendables, scritto, diretto e interpretato da Sylvester Stallone. Il celebre protagonista di film come Rambo e Rocky ha così dato vita ad un vero e proprio evento cinematografico, capace di attirare generazioni e generazioni di spettatori cresciuti con questo genere cinematografico e i suoi indimenticabili protagonisti. Il film ha poi avuto due seguiti, I mercenari 2 nel 2012 e I mercenari 3 (qui la recensione) nel 2014.

Diretto stavolta da Patrick Hughes, regista anche della commedia d’azione Come ti ammazzo il bodyguard, questo terzo capitolo, scritto sempre da Stallone, ripropone gli ingredienti del successo dei primi due. In particolare, la formula vincente è ancora una volta il grande cast di stelle del cinema d’azione, con il film che diventa un vero e proprio omaggio al genere da loro reso popolare. Non mancano però ovviamente gradite novità, da nuove dinamiche narrative a sequenze ad alto tasso adrenalinico e fino ad un villain d’eccezione interpretato dal premio Oscar Mel Gibson.

Chi ha apprezzato i primi due esplosivi capitoli, dunque, non resterà deluso da I mercenari 3, specialmente sapendo che, a distanza di quasi dieci anni da questo terzo capitolo, un quarto film dedicato al gruppo di mercenari è in fase di realizzazione. Prima di intraprendere una visione del terzo film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a quanto poi è oggi noto sull’annunciato sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di I mercenari 3

In questo terzo capitolo i valorosi Expendables liberano l’ex mercenario Doc, amico di vecchia data di Barney Ross, dalla prigionia per convincerlo ad unirsi alla loro nuova missione. I mercenari, infatti, hanno intenzione di intercettare una nave carica di bombe a scopo militare diretta in Somalia. Giunti sul luogo, tuttavia, i coraggiosi uomini si imbattono in Conrad Stonebanks e rimangono coinvolti in una feroce sparatoria. Conrad, infatti, ha intenzione di vendicarsi di Ross che anni prima tradì il loro legame per venderlo al governo. Tornati negli Stati Uniti, Ross ha un incontro con l’agente della CIA Max Drummer, che gli concede una seconda occasione per catturare Stonebanks e farlo processare per i sui atroci crimini di guerra.

Spaventato però dall’idea di perdere uno dei suoi uomini, in quella che si preannuncia una missione impossibile, Ross riunisce i mercenari e gli comunica la volontà di voler continuare da solo l’inseguimento di Stonebanks. Giunto a Las Vegas, Ross chiede all’amico Bonaparte di formare un nuovo team composto da reclute giovani e scaltre. Mentre Bonaparte arruola l’ex-marine John Smilee e rifiuta l’ex soldato spagnolo Galgo, a causa della sua età avanzata, Ross incontra Trench Mausser e lo coinvolge nella cattura di Stonebanks. Il loro piano sembra inizialmente funzionare, ma Stonebanks può avvalersi dell’aiuto di molti alleati e riuscirà ben presto a ribaltare la situazione. Per salvare i suoi uomini, Ross sarà dunque costretto ad accettare l’aiuto di Galgo e a rischiare la vita del suo vecchio team.

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I mercenari 3: il cast di attori del film

Nuovamente protagonista nei panni di Barney Ross è l’attore Sylvester Stallone. Per evitare di incorrere nei numerosi infortuni riscontrati durante le riprese dei precedenti film, l’attore si è per l’occasione allenato ancor più intensamente, sviluppando una capacità fisica particolarmente impressionante. Accanto a lui tornano gli attori Jason Statham nei panni di Lee Christmas, Jet Li in quelli di Yin Yang, Dolph Lundgren in quelli di Gunnar Jensen, Terry Crews come Hale Caesar e Arnold Schwarzenegger nel ruolo di Trench Mauser. Bruce Willis non ha invece ripreso il ruolo dell’agente Mr. Murch, in quanto chiese un aumento di compenso poi non approvato.

Al suo posto è dunque subentrato l’attore Harrison Ford, con il ruolo dell’agente Max Drummer. Antonio Banderas interpreta invece il controverso soldato Galgo, mentre Kelsey Grammer è Bonaparte. Wesley Snipes assume invece il ruolo di Doc. Stallone avrebbe voluto l’attore sin dal primo film, ma questi non poté partecipare per via di alcuni problemi giudiziari. Al film partecipano poi anche Kellan Lutz nei panni di John Smilee, Randy Couture nel ruolo di Toll Road, la lottatrice di arti marziali e di wrestling Ronda Rousey nel ruolo di Luna e, infine, Mel Gibson nei panni del villain Conrad Stonebanks. A lui era stata offerta anche la possibilità di dirigere il film, ma preferì limitarsi al recitare in esso.

I mercenari 4: il sequel del film

Per via dello scarso risultato ottenuto al box office da I mercenari 3, a lungo si è pensato che quello sarebbe rimasto l’ultimo film con protagonisti gli Expendables. Intorno al 2016, tuttavia, Stallone ha affermato che un quarto ed ultimo film era in fase di sviluppo, salvo poi abbandonare il progetto per via di divergenze creative. Nel 2018 egli è però tornato a far parte del film. Dopo anni di incertezze, infine, è stato annunciato anche il quarto film della serie, I mercen4ri – Expendables (qui la recensione), in uscita al cinema il 21 settembre e con un cast composto dagli interpreti dei film precedenti più Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais, Jacob Scipio, Levy Tran e Andy Garcia.

Il trailer di I mercenari 3 e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di I mercenari 3 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 25 settembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

LOKI: un video ripercorre il ruolo di Tom Hiddleston

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Tom Hiddleston ha interpretato per la prima volta Loki in Thor del 2011 e probabilmente ha rubato la scena a Chris Hemsworth (che era ancora innegabilmente fantastico come Dio del Tuono dell’MCU). Da allora, è diventato una presenza ricorrente in questo mondo condiviso, anche nel ruolo del grande cattivo in The Avengers del 2012. Da lì, il cattivo morì, ritornò e morì di nuovo, anche se la sua scomparsa in Avengers: Endgame in realtà rimase un corto circuito. Tuttavia, la sua variante del 2012 è al centro della scena in Loki di Disney+ e questa featurette appena pubblicata punta i riflettori sul memorabile viaggio di Hiddleston nei panni di questo personaggio iconico. Vediamo anche alcuni nuovi frammenti di filmati inediti della prossima seconda stagione dello show. 

Loki, la prima serie dei Marvel Studios a ricevere un altro lotto di episodi, continua a essere una parte fondamentale della saga del Multiverso in corso e stiamo anticipando il ritorno del Dio dell’inganno per renderlo uno dei principali attori in Avengers: The Kang Dynasty.  Parlando all’inizio di quest’anno di cosa possiamo aspettarci dalla seconda stagione di Loki , Hiddleston ha detto: “Cosa posso dire? Continua ad emozionarmi e a sfidarmi. Alla fine della prima stagione, la storia non è finita. Penso che sia così… veramente chiaro.”

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Loki 2, tutto quello che sappiamo sulla seconda stagione

LOKI 2 sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dello studio, e che tornerà a raccontare le imprese  del Dio dell’Inganno e dei suoi tentativi di preservare l’integrità del Multiverso. La sinossi ufficiale rilasciata dalla Disney recita: “la seconda stagione di Loki riprende all’indomani dello scioccante finale di stagione, quando Loki si ritrova coinvolto in una battaglia per l’anima della Time Variance Authority. Insieme a Mobius, Hunter B-15 e a una squadra di personaggi vecchi e nuovi, Loki naviga in un Multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla ricerca di Sylvie, Judge Renslayer e Miss Minutes per comprendere su cosa significhi possedere il libero arbitrio e uno scopo glorioso“.

Tom Hiddleston interpreterà naturalmente il Dio dell’inganno, mentre è confermato anche il ritorno di Owen Wilson e Sophia DiMartino, così come l’arrivo della new entry Ke Huy Quan, reduce dalla vittoria dell’Oscar per Everything Everywhere All at Once. Jonathan Majors tornerà invece nel ruolo di Kang, anche se il suo personaggio non viene citato nel sinossi. La seconda stagione di Loki, infatti, dovrebbe fornire agli spettatori maggiori indizi su quello che sarà il suo futuro nell’MCU. Il debutto della nuova stagione è previsto su Disney+ per il 6 ottobre.

Deadpool 3 onorerà l’eredità dell’universo X-Men di Fox

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Il regista di Deadpool 3, Shawn Levy, promette ai fan che il prossimo sequel onorerà l’eredità degli X-Men della Fox. In una recente intervista con Total Film Magazine , per IndieWire, regista Shawn Levy, ha commentato di come Deadpool 3 esplorerà l’eredità e la storia sia dell’universo cinematografico Marvel che dell’universo X-Men di creato dalla 20th Century Fox.

“Deadpool e Wolverine sono personaggi Marvel iconici; più specificamente, personaggi iconici dell’era Marvel of the Fox”, ha spiegato Shawn Levy. “Non faremo finta: ‘Oh, schiocchiamo le dita e improvvisamente l’eredità di Fox non esiste più, e ha plasmato gran parte di quello che ora conosciamo come MCU.’ Fox ha anche plasmato la carriera di Ryan, quella di Hugh e la mia carriera. Quindi c’è molta storia lì, e c’è molta storia Marvel alla Fox. E certamente questa è una parte della nostra narrazione.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck. L’attrice Jennifer Garner sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura.

One Trillion Dollars: la nuova serie originale dal 23 novembre Paramount+

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Cosa fareste se foste improvvisamente la persona più ricca del mondo e doveste usare le vostre nuove ricchezze per salvare l’umanità? One Trillion Dollars, la nuova serie originale Paramount+ basata sul libro omonimo di successo di Andreas Eschbach, pone questa domanda sconvolgente in esclusiva su Paramount+ in Italia, oltre che in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Regno Unito, Canada, Australia e America Latina, dal 23 novembre. Un thriller internazionale in sei parti, veloce, emozionante, avvincente che pone le grandi domande del nostro tempo. Nel cast della serie internazionale sono presenti anche Alessandra Mastronardi, Greta Scacchi e Orso Maria Guerrini.

Da un giorno all’altro tutto cambia per John Fontanelli (Philip Froissant). Quando lo incontriamo per la prima volta, il giovane corriere gira per Berlino con i suoi amici. Senza un centesimo in tasca, si gode al massimo la sua indipendenza. Finché un giorno viene sorpreso da una notizia incredibile: è l’unico erede di una fortuna creata oltre 500 anni fa. Nel corso dei secoli, l’eredità è cresciuta fino all’incredibile somma di un trilione di dollari. In cifre: 1.000.000.000.000 di dollari. In un colpo solo, John è l’erede legittimo e l’uomo più ricco del mondo. Ma non c’è tempo per godersi la sua ritrovata ricchezza. C’è una profezia insolita collegata a questa eredità: Giovanni dovrà restituire all’umanità il futuro perduto! Considerando il cambiamento climatico, l’inquinamento ambientale e il capitalismo finanziario scatenato, appare un compito quasi impossibile. Alla ricerca delle risposte giuste, John accetta la sfida. Questo lo rende l’antagonista di alcune persone molto potenti che non si fermeranno davanti a nulla pur di fermare John….

Con il suo romanzo “One Trillion Dollars” Andreas Eschbach ha creato un thriller iconico. Ora, il suo bestseller da un milione di copie è finalmente diventato una serie che, in sei episodi, prova a rispondere alla domanda: “cosa succederebbe se…?”. One Trillion Dollars è una produzione W&B Television. Kerstin Nommsen, Quirin Berg e Max Wiedemann sono i produttori. Davanti alla telecamera Yoshi Heimrath, Maximilian Hoever e Marcus Kanter. Il regista Florian Baxmeyer (“Tribes of Europe”) e la sua collega Isabell Braak (“Bonusfamilie”) hanno creato un cast davvero internazionale: Philip Froissant (“The Empress”) nel ruolo di JOHN FONTANELLI, Alessandra Mastronardi (“Massive Talent”) nel ruolo di FRANCA VACCHI e Oliver Masucci (“Animali fantastici: Il segreto di Silente”) nel ruolo di MALCOLM McCAINE brilla nei ruoli principali.

Altri ruoli di prim’ordine sono ricoperti da Greta Scacchi (“Broken Tail”), Carl Malapa (“Mortel”), Stefano Casetti, Orso María Guerrini, Carsten Björnlund, Erdal Yildiz e Vincent Londez. Gli sceneggiatori vincitori del Grimme Award, Stefan Holtz e Florian Iwersen (entrambi “The Ibiza Affair”) sono responsabili delle sceneggiature. Il progetto è sostenuto dal German Motion Picture Fund (GMPF), dal FilmFernsehFonds Bayern (FFF Bayern) e dal Medienboard Berlin-Brandenburg (MBB), nonché dal Tax Incentive italiano e spagnolo.

A partire dal 23 novembre, One Trillion Dollars sarà disponibile esclusivamente su Paramount+ in Italia, Germania, Austria, Svizzera, Francia, Regno Unito, Canada, Australia e America Latina.

Superman: Legacy, James Gunn rivela un altro fumetto che ha ispirato il prossimo riavvio

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Il lavoro di pre-produzione su Superman: Legacy continua nonostante gli scioperi di Hollywood, anche se il casting si è interrotto con gli attori in sciopero e dunque impossibiliti ad entrare in trattative o iscriversi a progetti futuri se sono membri del SAG-AFTRA. Con lo sciopero della WGA quasi finito, è probabile che presto seguirà un accordo anche per il SAG-AFTRA. Ciò fa ben sperare per Superman: Legacy che possa mantenere l’uscita nel 2025 come previsto poiché le riprese dovrebbero iniziare a girare il prossimo gennaio. 

Ora, lo scrittore e regista James Gunn ha utilizzato Twitter/X per rivelare un’altra fonte di ispirazione per il suo approccio all’Uomo di domani: Superman for All Seasons . Scritto da Jeph Loeb con i disegni di Tim Sale, è stato pubblicato con ampio successo di critica nel 1998.  Composto da quattro numeri ambientati in primavera, estate, autunno e inverno, ogni episodio è stato narrato da un personaggio diverso (Jonathan Kent, Lois Lane, Lex Luthor e Lana Lang) ed è stato anche nei volumi che sono serviti come ispirazione per la serie TV Smallville. “Ho appena ricevuto questa splendida edizione Absolute di Superman for All Seasons, una delle mie storie di Superman preferite e che ha avuto un’enorme influenza su Legacy ([e] un fermalibri stranamente perfetto con All-Star Superman)”, ha commentato sui social James Gunn“Le ultime, fantastiche opere d’arte di Tim Sales [e] gli acquerelli di Bjarne Hansen non sono mai state così belle, né la storia elegante e sicura di Clark [e] Ma [e] Pa. Jeph Loeb canta ancora.”

È difficile dire cosa Gunn abbia intenzione di adattare direttamente dalla storia, ma immaginiamo che il suo tono e l’approccio a Superman saranno ciò su cui si concentrerà nel suo riavvio sul grande schermo. Superman: Legacy racconta la storia del viaggio di Superman per riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville, Kansas”, si  legge nella sinossi del film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e dello stile americano, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che vede la gentilezza come una cosa antiquata.”

David Corenswet interpreterà L’Uomo d’Acciaio, mentre Rachel Brosnahan è stata scelta per interpretare Lois Lane altre aggiunte recenti al cast includono Isabela Merced nel ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi nel ruolo di Mister Terrific, Nathan Fillion nel ruolo di Guy Gardner e Anthony Carrigan nel ruolo di Metamorpho. Superman: Legacy  uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Killers of the Flower Moon: una featurette presenta i personaggi del film di Martin Scorsese

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È stato diffuso un nuovissimo video di Killers of the Flower Moon per il prossimo dramma epico di Martin Scorsese, con il regista premio Oscar e il suo cast stellare mentre discutono del significato storico della storia. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes e attualmente è previsto che arrivi nelle sale il 20 ottobre.

Il video presenta i tre personaggi principali di Killers of the Flower Moon: Ernest Burkhart di Leonardo DiCaprio, Mollie Burkhart di Lily Gladstone e William Hale di Robert De Niro. La trama che intreccia i destini di questi personaggi ruota attorno agli omicidi dell’Oklahoma nella nazione Osage, ricca di petrolio, negli anni ’20. Evidenzia anche la passione di Martin Scorsese nel raccontare questa tragica storia nel modo più onesto possibile, nella speranza di fornire consapevolezza dell’immensità della tragedia.

Killers of the Flower Moon, il film

Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

Lou Doillon figlia di Jane Birkin sarà la protagonista di una stravagante commedia prodotta da Nanni Moretti

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La poliedrica francese Lou Doillon, figlia di Jane Birkin, sarà la protagonista della commedia italiana “Quasi a casa” diretta da Carolina Pavone, ex assistente alla regia di diversi film di Nanni Moretti. Sono in corso a Roma le riprese di questa commedia sofisticata, in cui Doillon – modella, attrice e cantautore, come la sua sorellastra Charlotte Gainsbourg – interpreta un cantante eclettico e di successo che stringe un’amicizia turbolenta con una musicista più giovane che idolatra suo.

Lou Doillon è diventata un’icona della moda francese da adolescente dopo aver lavorato con il famoso atelier Givenchy ed è attualmente la testimonial della nuova collezione di orologi Baignoire di Cartier. La star parigina ha recitato per la prima volta in Italia in “Go Go Tales” di Abel Ferrara e più recentemente è apparsa in “Polisse” del regista francese Maïween e in “A Child of Yours” diretto da suo padre, Jacques Doillon.

Pavone è un giovane regista che ha lavorato con Moretti in “Mia Madre” e “Tre Piani”, e più recentemente è stato assistente alla regia nell’ultimo lavoro dell’autore “Il sol dell’avvenire”, lanciato a livello internazionale a maggio dal Festival di Cannes. e successivamente ha avuto un buon successo al botteghino italiano.

Gli altri membri del cast del film includono Maria Chiara Arrighini, Stefano Abbati (“Mia Madre”) e Michele Eburnea (“Il sol dell’avvenire). Nanni Moretti, a cui piace sostenere i giovani talenti italiani, sta coproducendo “Quasi a casa” attraverso la sua Sacher Films, in tandem con Vivo Film e RAI Cinema. Vivo Film è la società di produzione indipendente dietro gli ultimi lavori dei registi italiani Susanna Nicchiarelli (“Chiara”), Laura Bispuri (“Il paradiso del pavone”) e Andrea de Sica (“Don’t Kill Me”).

Sophia Loren si sta riprendendo da un intervento chirurgico dopo una caduta nella sua casa di Ginevra

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Sophia Loren si sta riprendendo da un intervento chirurgico d’urgenza per un’anca fratturata a seguito di una caduta domenica nella sua casa di Ginevra, in Svizzera. La star del cinema vivente più famosa d’Italia, che ha compiuto 89 anni il 20 settembre, ha subito diverse fratture dopo essere caduta accidentalmente in casa domenica mattina, secondo diverse fonti. Nel pomeriggio di domenica “Sofia è stata operata con esito positivo e ora dovrà subire un breve periodo di convalescenza seguito da una riabilitazione completa“, ha riferito l’agenzia Ansa. 

La donna ha riportato “gravi fratture” in diverse parti dell’anca e del femore, ha detto all’agenzia PA il suo agente Andrea Giusti, che ha anche confermato che al suo capezzale c’erano anche i figli della Loren, Carlo ed Edoardo Ponti. La notizia del ricovero della Loren è stata annunciata per la prima volta da un ristorante che porta il suo nome, che avrebbe dovuto inaugurare martedì nella città portuale italiana di Bari.

L’iconica attrice avrebbe dovuto ricevere anche la cittadinanza onoraria da Bari, la città del sud in cui Loren è uscita dal semi-pensione nel 2020 per girare il suo ultimo film, “La vita davanti a sé, un originale Netflix diretto da suo figlio Edoardo Ponti. In “Life Ahead”, Loren interpreta un’ex prostituta e sopravvissuta all’Olocausto che lega con un ragazzo di strada orfano senegalese. Per la sua interpretazione, ha vinto il David di Donatello come migliore attrice.

Nato nel sobborgo napoletano di Pozzuoli, Loren ha fatto irruzione nel film antologico di Vittorio De Sica “L’oro di Napoli” (1954), interpretando un fornitore di pizza che fa girare la testa. Dopo aver sposato il produttore Carlo Ponti ed essersi trasferita a Los Angeles alla fine degli anni ’50, è diventata famosa con una serie di film tra cui molti classici di Hollywood, recitando con giganti statunitensi tra cui Marlon Brando, Frank Sinatra e Cary Grant. 

WGA raggiunge un accordo provvisorio con AMPTP

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La Writers Guild of America (WGA), l’associazione che rappresenta oltre 11mila sceneggiatori che lavorano a Hollywood, ha annunciato domenica sera di aver trovato un possibile accordo sul rinnovo del contratto collettivo di categoria. Il contenuto dell’accordo, che non è ancora stato reso pubblico, dovrà essere ratificato dai membri della WGA.

Se l’accordo dovesse essere ratificato potrebbe far terminare lo sciopero cominciato quasi cinque mesi fa, il 2 maggio, che ha messo in grossa difficoltà il mondo della produzione cinematografica e televisiva statunitense, e di conseguenza anche il palinsesto italiano. Lo sciopero è ancora in corso, e in un messaggio inviato ai propri iscritti la WGA ha detto che “nessuno dovrebbe tornare al lavoro prima di aver ricevuto l’autorizzazione dell’associazione”, che potrebbe arrivare nella giornata di martedì.

  • AGGIORNAMENTO

WGA raggiunge un accordo provvisorio con AMPTP

Dopo 146 giorni, lo sciopero degli scrittori sta per finire poiché la Writers Guild of America e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers hanno raggiunto un accordo provvisorio. La notizia è arrivata tramite un’e-mail della WGA per avvertire i capitani che un nuovo contratto è stato risolto ed è provvisoriamente in vigore. Per avere effetto, l’accordo dovrà ora essere ratificato dai membri della WGA e avrà una durata di tre anni. I dettagli sull’accordo sono scarsi, anche se le questioni relative all’intelligenza artificiale e ai residui sono state in prima linea nei negoziati. La WGA afferma: “possiamo dire, con grande orgoglio, che questo accordo è eccezionale, con vantaggi e protezioni significativi per gli scrittori in ogni settore dei membri”.

I negoziatori della Writers Guild of America e dell’Alliance of Motion Picture and Television Producers hanno raggiunto il traguardo domenica dopo cinque giorni consecutivi di trattative. Il quarto giorno di sabato ha coinvolto principalmente gli avvocati della gilda e l’AMPTP che hanno steso le scritte in piccolo del linguaggio attorno ad aggiunte complicate e rivoluzionarie all’accordo minimo di base della WGA. I dettagli essenziali del linguaggio relativo all’uso dell’intelligenza artificiale generativa nella produzione di contenuti sono stati uno degli ultimi elementi su cui le parti hanno lavorato prima di concludere il patto.

Lo sciopero stesso sarà ancora in vigore attraverso il processo di approvazione e ratifica del contratto della gilda. Ma da domenica sera i picchetti sono sospesi. Si prevede che i leader delle corporazioni voteranno martedì sull’opportunità di revocare formalmente l’ordine di sciopero contro i firmatari dell’AMPTP. Per intenderci, nessuno potrà tornare al lavoro finché non sarà espressamente autorizzato dalla Gilda. Fino ad allora saremo ancora in sciopero”, si legge nel messaggio ai membri.

I dettagli dell’accordo contrattuale non verranno rilasciati fino a quando la versione finale non sarà completata nei prossimi giorni. La leadership della WGA prevede di votare martedì sul patto finale. Per prima cosa il comitato negoziale voterà se raccomandare che l’accordo vada al voto del consiglio della WGA West e del consiglio della WGA East. Supponendo che entrambi i voti approvino il patto, il contratto verrà inviato per la ratifica agli 11.000 membri della WGA.

Anche se siamo ansiosi di condividere con voi i dettagli di ciò che è stato realizzato, non possiamo farlo finché l’ultima ‘i’ non sarà punteggiata”, si legge nel messaggio ai membri. “Fare ciò complicherebbe la nostra capacità di portare a termine il lavoro. Quindi, poiché sei stato paziente con noi in passato, ti chiediamo di esserlo ancora, un’ultima volta”.

Nina Dobrev nel trailer della commedia Sick Girl

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Lionsgate ha diffuso il trailer della commedia Sick Girl che ha come protagonisti la star di The Vampire Diaries Nina Dobrev e la star di Joy Ride Sherry Cola. Quando Wren Pepper (Nina Dobrev) sente i suoi amici più cari allontanarsi, lascia andare una piccola bugia bianca che si trasforma in un evento colossale e che cambia la vita”, si legge nella sinossi ufficiale. “Il debutto cinematografico di Jennifer Cram è un’esilarante interpretazione del prezzo dell’insicurezza e delle ricompense della vera amicizia.”

Quando sarà presentata la premiere di Sick Girl?

Sick Girl, scritto da Jennifer Cram che debutta alla regia con questo film uscirà negli USA in sala e on demand/digitale a partire dal 20 ottobre. Oltre a Dobrev e Cola, il cast include Brandon Mychal Smith, Stephanie Koenig, Haley Magnus, Ray Mckinnon, Dan Bakkedahl e Wendi Mclendon-Covey.

Martin Scorsese sui blockbuster: “Il pericolo è rappresentato dagli effetti sulla nostra cultura”

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Martin Scorsese continua ad avere giudizi negativi sui blockbuster ei successi moderni e l’era dello streaming. In una recente intervista con GQ, il regista di Taxi Driver e The Wolf of Wall Street e l’imminente Killers of the Flower Moon si è espresso ancora una volta contro ciò che i film di successo e i film in franchising di fumetti stanno attualmente facendo all’industria di Hollywood. Il pericolo è quello che sta facendo alla nostra cultura“, ha detto. “Perché ci saranno generazioni ormai che penseranno che i film siano solo quelli: ecco cosa sono i film.”

Quando l’intervistatore ha sottolineato che probabilmente le persone già ci credono, Martin Scorsese ha continuato: “Lo pensano già. Ciò significa che dovremo reagire più forte. E deve provenire dal livello di base. Deve venire dagli stessi registi. E avrai, sai, i fratelli Safdie, e avrai Christopher Nolan , capisci cosa intendo? E colpiscili da tutti i lati. Colpiscili da tutti i lati e non arrenderti. Vediamo cosa hai ottenuto. Vai là fuori e fallo. Vai a reinventare. Non lamentarti di questo. Ma è vero, perché dobbiamo salvare il cinema”.

Parlando ulteriormente con GQ dell’era dello streaming, Martin Scorsese ha affermato di non classificare i “contenuti prodotti” come cinema. Ha continuato: “È quasi come se l’intelligenza artificiale realizzasse un film. E questo non significa che non ci siano registi incredibili e addetti agli effetti speciali che realizzano bellissime opere d’arte. Ma cosa significa? Cosa ti daranno questi film? A parte una sorta di consumazione di qualcosa e poi eliminandolo dalla tua mente, da tutto il tuo corpo, sai? Allora cosa ti dà?”

Martin Scorsese, che ha combattuto attivamente per la conservazione e il restauro dei film durante tutta la sua carriera, ha fatto commenti simili in passato. Nel 2019, Scorsese ha paragonato il Marvel Cinematic Universe ai “parchi a tema”. Ha detto all’Empire Magazine che crede che i film Marvel non siano “il cinema di esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umanoQuando i suoi commenti sono diventati virali, Martin Scorsese ha scritto un articolo per il New York Times spiegando perché non gli interessano i film Marvel. “Perché non lasciare che i film sui supereroi e altri film in franchising lo siano? Il motivo è semplice”, ha scritto. “In molti posti in questo paese e in tutto il mondo, i film in franchising sono ora la tua scelta principale se vuoi vedere qualcosa sul grande schermo. È un momento pericoloso per il cinema e ci sono meno sale indipendenti che mai. L’equazione si è capovolta e lo streaming è diventato il sistema di distribuzione principale. Eppure, non conosco un solo regista che non voglia progettare film per il grande schermo, da proiettare davanti al pubblico nelle sale”. L’ultimo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon , uscirà nei cinema e in IMAX negli Stati Uniti il ​​20 ottobre 2023.

Nessuno ti salverà: spiegazione del finale del film con Kaitlyn Dever

Un’opera di fantascienza horror spesso emozionante, Nessuno ti salverà (qui la recensione) si è distinto soprattutto per la notevole prova di interpretazione di Kaitlyn Dever nei panni della solitaria Brynn, che si ritrova a dover combattere contro gli alieni. Il film con la totale assenza di dialoghi punta sulle scene emozionanti e di azione e sembra che la ragazza porti con sé un segreto che spiega perché è da sola, senza una famiglia. Questo viene accennato più volte, ma non viene rivelato del tutto fino al finale che mette in chiaro una parte della vita di Brynn. Nessuno ti salverà è stato rilasciato su Disney+ senza nessuna uscita nelle sale, che non pare essere prevista. Per tutta la durata della pellicola tra alieni che tentano di impossessarsi degli essere umani e Brynn che tenta di ucciderli, il finale enigmatico del film lascia in realtà un messaggio chiaro allo spettatore.

Cosa succede nel finale di Nessuno ti salverà

Brynn è stata messa a dura prova dai combattimenti e quando sembra non farcela più viene portata su una navicella aliena dove le forme di vita extraterrestri entrano nella sua mente. Andando indietro nel tempo, Brynn torna piccola a quando un giorno, durante un momento di rabbia, ha litigato con la sua migliore amica Maude, uccidendola. La morte accidentale della sua amica l’ha distrutta rovinando anche la sua reputazione. Poiché tutti nella piccola città sapevano chi era e cosa aveva fatto, Brynn si è isolata nella sua casa nel bosco. Quando gli alieni vedono tutto questo, sembrano presi alla sprovvista e discutono tra loro. Decidono quindi non solo di risparmiarle una morte dolorosa, ma anche di darle una nuova possibilità di vivere una vita che aveva solo sognato in un finale inquietante.

Nessuno ti salverà film recensione

Brynn diventa parte della società aliena

Nel corso del film, abbiamo visto gli alieni impossessarsi dei corpi di alcune persone della comunità. La seconda possibilità di Brynn è avere tutti gli amici che non aveva mai avuto nella maggior parte della sua vita. Lo vediamo quando prende parte a una sequenza di ballo che sembra tratta da un musical classico. Certo, si tratta di alieni che si sono impossessati dei cadaveri delle persone decedute che hanno ucciso. In un’intervista lo sceneggiatore e regista Brian Duffield ha dato una risposta in parte sincera e in parte sfrontata: “Volevo davvero dirigere un musical e nessuno me l’ha permesso, quindi è uno scherzo. No, sapevo che il finale doveva avere qualcosa di comune per Brynn. Inoltre, amo il personaggio di Brynn, e so che anche Kaitlyn lo ama, e credo che entrambi fossimo molto protettivi nei suoi confronti”.

Ha affrontato un sacco di cose emotive prima ancora che il film iniziasse, e poi l’abbiamo presa a calci per tutto il film. Mi sembrava che si potesse fare un finale con lei che muore o altro, e dare a tutti quella cosa dura, ma mi piaceva troppo per versare altro sale su tante ferite. Quindi volevo che alla fine stesse meglio di come stava all’inizio del film, a prescindere da tutto, e volevo che avesse una sorta di elemento comune, perché è una parte così importante del film che lei non ha una comunità. Allora mi sono chiesta: “Cosa sarebbe questa comunità? E ho pensato: “Oh, probabilmente organizzerebbe un ballo…”, ma è troppo assurdo“.

Se lieto fine si può chiamare, quello di Nessuno ti salverà alla fine vede Brynn ritrovare se stessa in una società completamente fittizia dove pur di ritrovare il calore umano e la socialità ha messo a repentaglio la vita degli esseri umani. Alla fine Brynn non ha fatto altro che ricreare quel mondo che stava costruendo nel suo soggiorno fatto di fantocci e modellini.

Cassandro: recensione del film con Gael Garcia Bernal

Che Gael Garcia Bernal sia uno degli interpreti più carismatici del cinema contemporaneo è cosa riconosciuta universalmente e quindi non sorprende che in Cassandro, in cui tutto il film, disponibile dal 22 settembre su Prime Video, si posa sulle sue spalle, abbia offerto un’altra grande performance per un ruolo che non era assolutamente semplice mettere in scena senza risultare macchiettisti o caricaturale.

Cassandro, la storia vera

La storia è quella di Saúl Armendáriz, un wrestler omosessuale che ad un certo punto della sua carriera decide di cambiare alias da luchadore, da El Topo a Cassandro el Exotico, e combattere a volto scoperto, ostentando costumi sgargianti, make up eccessivo, paillettes e movenze più adatte a show di Drag Queen che ha combattimento di lucha libre messicana. Cresciuto con la madre, a cui è profondamente devoto, Saúl trova nell’incontro con la lottatrice Sabrina un punto di svolta nella sua carriera da luchadore principiante. Mette a frutto così il suo grande talento da showman, il suo essere diverso dagli altri, il suo talento per il travestimento e l’arte del cucito, tutto unito alla sua passione per la lotta. Sabrina diventa la sua allenatrice e sotto la sua guida Saúl Armendáriz si trasforma in Cassandro, nome preso a prestito da una telenovela venezuelana, una vera novità nel mondo machista della lotta libera messicana, dove i combattenti sono rozzi, grossi, violenti e combattono a volto coperto. Niente di tutto questo è Cassandro: sorridente sul palco, colori, eccessi, make up e un sorriso sgargiante che mette in mostra senza timore su un volto libero da maschere, un volto che non ha paura di mostrarsi per quello che è.

Tre punti cardine del racconto

Roger Ross Williams, già autore di un documentario sulla vita e la parabola sportiva di Saúl Armendáriz, sceglie di raccontarne la storia attraverso il lungometraggio di fiction concentrandosi su pochi momenti della sua ascesa al successo, focalizzandosi su tre elementi principali, che caratterizzano la storia di Armendáriz e che ne hanno poi decretato il successo. Da una parte c’è l’aspetto intimo e personale, legato all’affetto morboso quasi verso la madre, una relazione totalizzante che lo ha formato e segnato, in cui si è sempre sentito non solo figlio amato e sostenuto ma anche incaricato di sostituire per la donna l’affetto di un uomo che non era mai stato suo marito (era sposato e aveva una famiglia “ufficiale”). Nonostante questo, l’uomo non aveva mai abbandonato il bambino Saúl, trasmettendogli la passione per la lucha. Un secondo punto è quello legato alle relazioni che Saúl ha intessuto nella sua vita privata apertamente gay, racconto in cui il regista si fa molto pudico, lasciando comunque trasparire una storia personale in cui l’amore veniva ancora vissuto all’ombra della vergogna pubblica, almeno per le persone che vivevano accanto a lui, forse proprio in contrasto con la sua libertà.

Gael García Bernal and Perla de la Rosa in Cassandro. Photo: Courtesy of Prime Video© AMAZON CONTENT SERVICES LLC

Terzo punto su cui il film si focalizza è fierezza del protagonista che diventa Cassandro senza neanche pensarci due volte, una trasformazione forse raccontata con un po’ di fretta ma che rende benissimo chiaro lo spirito orgoglioso e precisamente autodeterminavo di quest’uomo che ha fatto della sua vita un vero è proprio esempio di quel gay-pride tanto sbandierato oggi. Saúl/Cassandro è fiero e deciso, accoglie con un sorriso i fischi che lo accompagnano sul ring nei suoi primi incontri. Gli exotici, si sa, in questo tipo di scontri organizzati sono quelli che perdono sempre. Ma Cassandro non ci sta, e tra una vestaglia piumata, un sorriso e qualche mossa ben assestata riesce a trasformare quei fischi in applausi, così che sarà proprio il pubblico a chiedere una vittoria per questo bizzarro luchadore, trasformandolo in una star.

Gael Garcia Bernal superstar

Gael Garcia Bernal riesce ancora una volta a scomparire nel personaggio, conferendogli comunque la sua innegabile dolcezza, portando i suoi tratti a fondersi con quelli di Cassandro, regalandoci un’altra sublime interpretazione nella sua filmografia. E nonostante il personaggio lo permetta, Bernal non è mai gratuitamente eccessivo: passionale, divertito, leggero eppure focalizzato, centrato, con un obbiettivo. Una performance che vale la visione, insieme alla scoperta della straordinaria storia del wrestler che ha cambiato le regole del gioco e ha offerto a tantissime persone la possibilità di sentirsi rappresentati e aiutati nel loro percorso di vita e di scoperta di sé.

Gael García Bernal in Cassandro. Photo: Courtesy of Prime Video © AMAZON CONTENT SERVICES LLC

Annecy cinéma italien: la lettera aperta in difesa del festival

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È stata resa pubblica in data odierna una lettera aperta a sostegno del festival Annecy cinéma italien, annullato per l’edizione 2023, firmata dal direttore artistico Francesco Giai Via insieme allo storico direttore Jean Gili.

L’appello, diramato nel giorno in cui era prevista l’inaugurazione della 41ma edizione, intende sensibilizzare la stampa, le istituzioni e l’opinione pubblica rispetto alla cancellazione di un festival storico dall’importante prestigio internazionale e di importanza strategica per la circolazione delle opere italiane in Francia.

La lettera è stata firmata da moltissimi professionisti del cinema italiano tra cui registi, attori, produttori, sceneggiatori, montatori che negli anni hanno partecipato al festival ma non solo.

Annecy, 25 settembre 2023

Oggi è il 25 settembre. Per Annecy cinéma italien (ACI), storica manifestazione nota a livello internazionale per il suo lavoro sul cinema italiano, non è un giorno qualsiasi. È l’ultimo lunedì del mese, giorno in cui tradizionalmente si svolge l’inaugurazione del festival. Quest’anno però accadrà qualcosa che non ha precedenti. Dopo ben quarant’anni, oggi pubblico e ospiti non affolleranno la splendida sala grande di Bonlieu scène nationale. La quarantunesima edizione del festival non avrà luogo. Le ragioni della cancellazione sono sostanzialmente legate ad una situazione di stallo fra le istituzioni locali della città di Annecy che non ha permesso la definizione di un budget con il quale realizzare l’edizione 2023. Le autorità italiane da noi sollecitate si sono dimostrate da subito disponibili a risolvere le problematiche organizzative e finanziarie, senza però incontrare effettivo e positivo interesse da parte delle istituzioni locali. Da Direttori che hanno contribuito alla creazione di ACI nei suoi 40 anni di storia abbiamo però ritenuto importante condividere, in questa data così simbolica, alcune considerazioni. L’annullamento è sempre una opzione dolorosa, ma può anche essere l’occasione per riflettere sulle criticità che hanno portato a questa scelta estrema. Noi siamo fermamente convinti che il festival debba continuare ad esistere e che debba essere rafforzato a livello organizzativo, per far si che ciò che è accaduto quest’anno non accada mai più.

Negli anni ACI ha saputo dimostrare il suo ruolo centrale nel rapporto fra Francia e Italia. È una manifestazione partecipata e di successo, profondamente radicata sul territorio. È una vetrina d’eccellenza per lo storico e ben saldo rapporto di cooperazione cinematografica fra i nostri due paesi e vanta la collaborazione e il pieno supporto delle istituzioni e dell’industria del cinema italiano.

Anche per questo è necessario ripensare profondamente la governance del festival. Crediamo che sia fondamentale la creazione di un nuovo organismo formato da un gruppo ristretto di personalità di spicco delle istituzioni e del cinema, incaricato di stabilire linee guida e priorità strategiche. È fondamentale che questo nuovo soggetto abbia al suo interno rappresentanti sia francesi che italiani e che possa unire la dimensione locale con figure di primo piano che conoscano profondamente il cinema e la sua industria. Per storia e prestigio è altresì fondamentale che la produzione dell’evento sia realizzata da una struttura solida e di assoluta affidabilità, che sappia dare forma ad un evento di alto profilo e che abbia al suo interno tutte quelle competenze organizzative che hanno fatto di ACI quello che è stato fino ad oggi.

Nel corso degli anni il festival ha dimostrato di non essere soltanto la vetrina per una settimana di cinema. ACI ha saputo farsi piattaforma progettuale, sfruttando la sua posizione privilegiata nelle dinamiche franco italiane: basta citare lo straordinario lavoro fatto con le scuole, il successo delle repliche sul territorio del Dipartimento e la spinta propulsiva dell’iniziativa Alpi Film Lab, progetto europeo dedicato alla formazione e alla coproduzione fra i due paesi. ACI ha tutte le carte in regola per inserirsi nella molteplicità di iniziative professionali e di formazione messe in atto dagli organismi istituzionali francesi e italiani, mettendo a disposizione le sue competenze e le sue eccellenze.

Abbiamo deciso di condividere questo appello con un gruppo di professioniste e professionisti dell’industria cinematografica italiana a cui il festival è legato e che hanno voluto firmare con noi questa lettera aperta. Il loro supporto è la prova che ACI rimane un luogo unico, che merita un futuro all’altezza del suo passato. Ora è necessario lavorare insieme.

Che l’ultimo lunedì di settembre del 2024 sia nuovamente il giorno in cui festeggiare l’apertura di una nuova edizione di Annecy cinéma italien.

I Direttori del festival

  • Francesco Giai Via (Direttore artistico dal 2017 al 2022)
  • Jean Gili (Direttore artistico dal 1988 al 2016)
Firmatari della lettera appello
Abrami Elisabetta – Montatrice
Amato Alessandro – Produttore
Andò Roberto – Regista
Angius Bonifacio – Regista
Barbagallo Angelo – Produttore
Barrese Beniamino – Regista
Bellocchio Marco – Regista
Benzi Paolo – Produttore
Borghi Alessandro – Attore
Borromei Marco – Sceneggiatore
Braucci Maurizio – Sceneggiatore e regista
Calvelli Francesca – Montatrice
Carpignano Jonas – Regista
Catania Simone – Produttore e regista
Chiarelli Andrea – Sceneggiatore
Cima Francesca – Produttrice
Coluccini Daniele – Regista
Corsi Tilde – Produttrice
Cravero Stefano – Montatore
Cresto-Dina Carlo – Produttore
D’Anolfi Massimo – Regista
D’Innocenzo Fabio e Damiano – Registi
Dante  Emma – Regista
de Razza Attilio – Produttore
De Sica Andrea – Regista
Delpero Maura – Regista
Di Giacomo Federica – Regista
Falsetti Niccolò – Regista
Fasulo Alberto – Regista
Ferrente Agostino – Regista
Ferrone Federico – Regista
Frammartino Michelangelo – Regista
Gaglianone Daniele – Regista
Garrone Matteo – Regista
Giapponesi Claudio – Produttore
Giovannone Enrico – Montatore
Golino Valeria – Regista e attrice
Grassadonia Fabio – Regista
Greco Alessandro – Produttore
Isola Simone – Produttore
Labate Wilma – Regista
Leondeff Doriana – Sceneggiatrice
Lo Cascio Luigi – Attore e regista
Magnani Andrea – Regista
Manzolini Michele – Regista
Marchioni Vinicio – Attore
Martella Massimo – Sceneggiatore e regista
Marzotto Marina – Produttrice
Mastrella Flavia – Regista
Mazzoleni Francesca – Regista
Morabito Edoardo – Montatore e Regista
Munzi  Francesco – Regista
Occhipinti Andrea – Produttore
Oliviero Bruno – Regista e sceneggiatore
Palermo Donatella – Produttrice
Pannone Gianfranco – Regista
Parenti Martina – Regista
Perpignani Roberto – Montatore
Piccioni Giuseppe – Regista
Piredda Mario – Regista
Porporati Andrea – Regista
Quadri Jacopo – Montatore e Regista
Rigo de Righi Alessio – Regista
Romana Massaro Francesca- Sceneggiatrice
Rosi Gianfranco – Regista
Rovere Matteo – Regista e produttore
Samani Laura – Regista
Sardo Stefano – Regista e sceneggiatore
Servillo Toni – Attore
Smutniak Kasia – Attrice e regista
Stambrini Monica – Regista
Steigerwalt Giulia – Regista
Taviani Paolo – Regista
Torre Roberta – Regista
Trevisan Nadia – Produttrice
Tuveri Igor “Igort” – Regista
Vannucci Michele – Regista
Vicari Daniele – Regista
Zadra Flaminio – Produttore
Alessi Marco – Produttore
Amelio Gianni – Regista
Angeli Franco – Sceneggiatore e regista
Avati Pupi – Regista
Barletti Davide – Regista
Battiston Giuseppe – Attore e regista
Bellosi Chiara – Regista
Bertani Tommaso – Produttore
Borrelli Alessandro – Produttore
Botrugno Matteo – Regista
Calabria Esmeralda – Montatrice
Carnelutti Valentina – Attrice
Cassigoli Alessandro – Regista
Ceccarelli Stefano – Sceneggiatore
Chimenti Luigi – Produttore
Cioni Giovanni – Regista
Comodin Alessandro – Regista
Costabile Francesco – Regista
Cremonini Alessio – Regista
Cristiani Carlotta – Montatrice
D’Emilio Ciro – Regista
Dainese Chiara – Montatrice
De Paolis Roberto – Regista e produttore
De Serio Gianluca e Massimiliano – Registi
Del Brocco Paolo – Produttore
Di Costanzo Leonardo – Regista
Diritti   Giorgio – Regista
Fasano Walter – Montatore e Regista
Favino Pierfrancesco – Attore
Ferrero Giorgio – Regista
Fontana Giancarlo – Regista
Freddi Paola – Montatrice
Galloni Chiara – Produttrice
Gattoni Simone – Produttore
Giovannesi Claudio – Regista
Giuliano Nicola – Produttore
Gramizzi Serena – Produttrice
Grasso Stefano – Sceneggiatore
Hervé Aline – Montatrice
Kauffman Casey – Regista
Laudani Chiara – Sceneggiatrice
Lettieri Francesco – Regista
Luchetti Laura – Regista
Manetti Antonio e Marco – Registi
Marcello Pietro – Regista
Martegiani Chiara – Attrice
Martone Mario – Regista
Mastandrea Valerio – Attore e regista
Matarrese Gianluca – Regista
Minervini Roberto – Regista
Moretti Nanni – Regista
Nicchiarelli Susanna – Regista
Olgiati Ivan – Produttore
Pacinotti Gianni “Gipi” – Regista
Pallaoro Andrea – Regista
Papou Hleb – Regista
Paris Andrea – Produttore
Piazza Antonio – Regista
Picone Nicola – Produttore
Pompili Giovanni – Produttore
Procacci Domenico – Produttore
Rezza Antonio – Regista
Risuleo Fulvio – Regista
Romeo Andrea – Produttore
Rossetto Alessandro – Regista
Salvatores Gabriele – Regista
Santella Valia – Sceneggiatrice
Savona Stefano – Sceneggiatore e regista
Sironi Carlo – Regista
Spoletini Marco – Montatore
Stasi Giuseppe G.- Regista
Stocchi Marica – Produttrice
Terzi Maria Carolina – Produttrice
Travaglioli Cristiano – Montatore
Trinca Jasmine – Attrice e regista
Valerio Adriano – Regista
Vasiljevic Ines – Produttrice
Virzì Paolo – Regista
Zoppis Matteo – Regista

Box office: Assassinio a Venezia ancora primo

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Dalla sua uscita nelle sale il 14 settembre, Assassinio a Venezia ha scalato le classifiche del box office, superando lo stesso Oppenheimer! La pellicola, appartenente alla serie cinematografica di film adattamenti dei romanzi di Agatha Christie su Hercule Poirot, incassa nel week end appena concluso €578.088 a fronte di un totale che supera i 5 milioni.

Al secondo posto ritroviamo Oppenheimer; la pellicola autobiografica diretta da Christopher Nolan mantiene ancora degli incassi alti, dopo più di un mese dalla sua uscita nei cinema il 23 agosto. Oppenheimer raggiunge un incasso di €320.624, a fronte di un totale di più di 26 milioni di euro dal suo approdo nelle sale italiane.

Terzo classificato è Gran Turismo: la storia di un sogno impossibile, pellicola biografica che racconta le vicende di Jann Mardenborough, il quale da giocatore di Esport diviene un pilota professionista della Nissan. Il film incassa €270.986 su un totale che supera il milione di euro dalla sua uscita nei cinema il 20 settembre.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto si ritrovano rispettivamente Io Capitano e The Nun 2. Io Capitano, dramma su tematiche attuali di immigrazione, incassa €245.306 a fronte di un guadagno totale di quasi 2 milioni di euro, mentre The Nun 2, horror sequel di The Nun, raggiunge un incasso di €186.550 su un totale di 6 milioni di euro dalla sua uscita il 6 settembre. Al sesto posto si classifica I Mercen4ri – Expendables, quarto capitolo della saga cinematografica degli Expendables con Sylvester Stallone e Meghan Fox. La pellicola incassa €142.531 nel week end.

Settimo ed ottavo classificato sono Felicità, pellicola italiana presentata quest’anno in concorso al festival di Venezia, nella sezione Orizzonti, e Tartarughe Ninja: caos mutante. Felicità raggiunge un incasso di €97.164, mentre Tartarughe ninja guadagna €57.972 a fronte di un totale che supera il milione e mezzo di euro.

Ultimi due film nella classifica del box office del week end appena concluso sono Barbie e La casa dei fantasmi. Dopo più di due mesi dalla sua uscita nei cinema, la pellicola di Greta Gerwig sulla bambola più famosa del mondo perde quota nei suoi incassi, guadagnando solo €36. 289, a fronte di un imponente totale di 32 milioni di euro dal  suo arrivo nelle sale il 20 luglio. La casa dei fantasmi, remake dell’omonimo film con Eddie Murphy, incassa €32.680 su un totale di più di 2 milioni e mezzo di euro dal suo approdo nei cinema il 23 agosto.

Everybody Loves Diamonds: trailer della serie con Kim Rossi Stuart ed Anna Foglietta

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Prime Video ha svelato oggi il trailer di Everybody Loves Diamonds, la nuova serie heistcon risvolti da commedia interpretata da Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi, e con la partecipazione di Rupert Everett e Malcolm McDowell nel ruolo di Kahn. La serie Original italiana è ispirata al “Colpo di Anversa” del 2003, definito dai media internazionali “il più grande furto di diamanti al mondo”, e sarà disponibile dal prossimo 13 ottobre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 paesi e territori nel mondo.

La serie Everybody Loves Diamonds in otto episodi segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart), che, con un piano geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni di dollari. Everybody Loves Diamonds è diretta da Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle, e scritta da Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri e Bernardo Pellegrini. Nel cast internazionale anche Johan Heldenbergh, Synnøve Macody Lund, Remo Girone, Jean Janssens, Issam Dakka, Peter Van Den Begin, Elia Schilton, Slavko Sobin e Athaya Mokonzi.

Improvvisamente a Natale mi sposo: trailer della nuova commedia in arrivo al cinema!

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Notorious Pictures ha diffuso il trailer della nuova commedia natalizia in arrivo al cinema, Improvvisamente a Natale mi sposo, sequel del fortunato Improvvisamente Natale. Il Natale, quest’anno, arriva in anticipo! Dal 16 novembre, infatti, in tutte le sale cinematografiche sbarca Improvvisamente a Natale mi sposo, sequel del fortunato Improvvisamente Natale, diretto ancora una volta da Francesco Patierno, dove ritroviamo Diego AbatantuonoNino FrassicaMichele Foresta (Mago Forrest), Violante Placido insieme alle new entry ElioPrimo Reggiani e il ritorno sul grande schermo di Carol Alt.

In questo nuovo capitolo, sarà il nonno a radunare tutti per dare loro una grande novità: a Natale si sposa. Tra una figlia sospettosa, un prete ficcanaso e un integerrimo sindaco in eterno conflitto, una promessa sposa dall’incerto passato e una nipote alle prese con la prima cotta, Improvvisamente a Natale mi sposo è una commedia spassosa e delicata, distribuita da Notorious Pictures.

La trama di Improvvisamente a Natale mi sposo

Mancano pochi giorni a Natale e, come ogni anno, la famiglia di Lorenzo (Diego Abatantuono) converge verso il suo albergo per le vacanze natalizie. Lorenzo li ha avvisati che non possono mancare per niente al mondo, visto che ha un annuncio importante da fare: si sposerà! La notizia lascia tutti senza parole ma la più sconvolta è Alberta (Violante Placido), che non vuole proprio accettare la novità. Anzi, si convince che Serena (Carol Alt), la promessa sposa dal passato misterioso, sia una sorta di cacciatrice di dote. Da qui ha inizio una girandola di situazioni esilaranti, tra scoperte e inattese rivelazioni, che porteranno a piccoli e grandi colpi di scena.

 

MCU: qual è il futuro dei Vendicatori originali?

Dato il numero sempre crescente di eroi nel MCU, molti si chiedono che fine abbiano fatto i sei Vendicatori originali introdotti in The Avengers del 2012. Nella Saga dell’Infinito, gran parte della storia del MCU ruotava proprio attorno ai sei Vendicatori principali: Capitan America, Iron Man, Hulk, Thor, Vedova Nera e Occhio di Falco. Anche se naturalmente sono stati introdotti altri personaggi per aiutarli, questi sei sono stati considerati la squadra principale delle prime tre Fasi del MCU. Con l’inizio della Fase 4, tuttavia, c’è più confusione rispetto a chi effettivamente formi parte della squadra centrale dell’universo Marvel, soprattutto considerato l’espansione in termini di personaggi e storie degli ultimi anni, unito all’assenza di alcuni dei sei Vendicatori originali. Ecco un riepilogo definitivo della posizione dei sei Vendicatori originali nel MCU e del loro futuro.

Iron Man

Iron Man Robert Downey Jr Costume HelmetProbabilmente uno dei Vendicatori originali più importanti per il MCU in termini di storia è Tony Stark/Iron Man. Il personaggio ha fatto alcune apparizioni nel MCU prima di debuttare per la prima volta come Vendicatore del MCU nel 2012 con The Avengers. In quell’occasione, ha fatto squadra con gli altri cinque membri principali per sconfiggere l’invasore Loki e salvare New York City dai conquistatori alieni. Da allora, il viaggio di Iron Man si è evoluto molto nel MCU. Il suo PTSD per gli eventi di The Avengers è stato esplorato in Iron Man 3, prima di salvare nuovamente il mondo da una minaccia che altera l’universo di sua creazione in Avengers: Age of Ultron. In seguito, la divergenza di opinioni tra lui e Capitan America sugli Accordi di Sokovia ha portato allo scioglimento dei Vendicatori in Captain America: Civil War, che ha spinto Iron Man a diventare il mentore di Spider-Man nel MCU. Poi, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame hanno visto Tony Stark riunire i Vendicatori e combattere contro il Titano Pazzo Thanos in un conflitto che è stato il culmine dell’intera Saga dell’Infinito e del viaggio di Tony.

In Avengers: Endgame, Tony ha sacrificato la sua vita per usare il Guanto dell’Infinito, causando la scomparsa di Thanos e dei suoi scagnozzi, salvando il cosmo Marvel e assicurando il futuro della sua nuova famiglia. Dopo la sua morte in Endgame, Tony non è più apparso nel MCU, a parte brevi flash in Spider-Man: Far From Home o altri riferimenti alla sua vita. La sua eredità continua a vivere nel MCU, cosa che diventerà ancora più chiara nel futuro del franchise.

Il futuro di Iron Man

MCU Endgame Iron ManAnche dopo la sua morte, ci sono alcuni modi in cui Iron Man tornerà in futuro. La seconda stagione di What If…? dovrebbe avere come protagonista Tony Stark, dato che il progetto consiste in episodi antologici che esplorano il vasto multiverso del MCU. Inoltre, il personaggio di Riri Williams/Ironheart è stato introdotto in Black Panther: Wakanda Forever come vero successore di Iron Man dopo aver costruito un’armatura Stark Tech, il che significa che l’eredità di Tony si farà probabilmente sentire nella prossima serie Ironheart. Inoltre, l’imminente progetto Armor Wars sarà incentrato sulla tecnologia di Tony che finisce nelle mani sbagliate, un’altra storia del MCU che probabilmente vedrà Tony protagonista in qualche modo nonostante la sua scomparsa. Allo stesso modo, l’aspetto multiversale del MCU potrebbe vedere il ritorno di Iron Man. Le indiscrezioni su Avengers: Secret Wars affermano che nel film torneranno le varianti MCU dei Vendicatori originali. Se così fosse, Iron Man potrebbe tornare per l’ultimo film della Fase 6.

Capitan America

Captain America avengersProbabilmente il secondo Vendicatore originale più importante per la storia complessiva del MCU è stato Steve Rogers/Captain America. Etichettato come Primo Vendicatore nell’omonimo film del 2011, Steve è diventato il leader dei Vendicatori nel film del 2012. Assumendo il controllo della battaglia di New York, la sua mente tattica e il suo coraggio ispiratore hanno portato i Vendicatori alla vittoria contro Loki. Ha continuato a combattere l’HYDRA, una divisione scientifica nazista che aveva combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo che questa era riemersa sotto la maschera dello SHIELD. Steve ha poi aiutato i Vendicatori contro Ultron prima di guidare una sezione dei Vendicatori durante Civil War. Data la sua opposizione ad Iron Man e agli Accordi di Sokovia, Steve e i suoi alleati si nascosero per cinque anni dopo essere diventati latitanti, per poi tornare in azione quando Thanos invase la Terra in Avengers: Infinity War .

Steve ha combattuto nella Battaglia di Wakanda, senza riuscire a impedire a Thanos di decimare il 50% di tutta la vita nell’universo. Cinque anni dopo, in Avengers: Endgame, ha guidato i Vendicatori per l’ultima volta in una missione per recuperare le Gemme dell’Infinito, riportare indietro tutti coloro che erano andati perduti e sconfiggere Thanos. Steve è stato determinante in questa missione prima di tornare segretamente a vivere con il suo primo amore Peggy Carter negli anni ’40, dopo aver utilizzato il Regno Quantico per riportare le Gemme dell’Infinito al loro giusto posto nel tempo. Steve è tornato anziano dopo aver vissuto una vita piena, ritirandosi dai Vendicatori e passando il suo mantello a Sam Wilson.

Il futuro di Capitan America

Chris EvansSebbene i progetti successivi abbiano fatto riferimento al fatto che Steve è morto nel MCU a causa della sua età avanzata, non è ancora stato confermato cosa gli sia successo esattamente. Per questo motivo, potrebbe riapparire fisicamente in futuro, ma se così non fosse, la sua eredità sarà comunque ben presente, così come quella di Iron Man. Il prossimo Captain America: Brave New World, incentrato su Sam Wilson, farà sicuramente riferimento a Steve e vedrà Sam impegnato a mantenere l’eredità del primo. Inoltre, lo Steve Rogers animato dovrebbe tornare nella seconda stagione di What If…? e una variante multiversale potrebbe apparire in Avengers: Secret Wars  insieme ad Iron Man.

Thor Odinson

ThorA completare l’iconico trio della Saga dell’Infinito è Thor Odinson, uno dei più potenti dei sei Vendicatori originali del MCU. Come Steve e Tony, Thor è diventato ufficialmente un Vendicatore in The Avengers del 2012, dopo aver imparato a essere degno del suo mitico martello Mjolnir in Thor del 2011. Da allora, Thor ha salvato il cosmo da Malekith l’Elfo Oscuro, ha contribuito a sconfiggere Ultron insieme ai suoi compagni Vendicatori e ha lasciato la Terra per indagare sulle Gemme dell’Infinito. Questo lo ha portato in conflitto con la sorellastra Hela, che ha sconfitto insieme al fratello Loki scatenando il Ragnarok e distruggendo Asgard.

Thanos ha quindi rintracciato gli Asgardiani in fuga da Thor, ne ha uccisi la metà e ha preso il Tesseract che conteneva la Pietra Spaziale, uccidendo nel frattempo Loki e il migliore amico di Thor, Heimdall. Thor si è poi opposto a Thanos insieme agli altri Vendicatori in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, sconfiggendolo alla fine. Il fallimento autoimposto di Thor nel primo caso lo ha portato alla depressione e all’aumento di peso nel secondo, un aspetto affrontato nel film successivo a Endgame, Thor: Love and Thunder. Thor ha ripreso i contatti con la sua ex fidanzata Jane Foster, che è diventata degna di Mjolnir mentre lottava contro il cancro. Insieme a Jane e a Valchiria, Thor ha salvato Nuova Asgard da Gorr il Macellatore di Dei, perdendo però la vita di Jane. L’ultima volta che Thor è stato visto nel MCU ha preso in custodia la figlia di Gorr, diventando così un padre adottivo nel MCU.

Il futuro di Thor

Chris Hemsworth Thor in Love and Thunder StormbreakerMolto più di Iron Man e Captain America, il potenziale di Thor per le storie future del MCU è decisamente maggiore. Anche se nulla è confermato, Thor 5 potrebbe essere una possibilità. In caso contrario, è probabile che Thor ritorni in Avengers: The Kang Dynasty per combattere Kang il Conquistatore. Come Steve e Tony, Thor apparirà probabilmente anche come variante multiversale nella seconda stagione di What If…?.

Hulk

L-incredibile-hulk-filmUn altro dei Vendicatori originali più potenti é Hulk/Bruce Banner. Dopo The Avengers, il viaggio di Hulk nel MCU è stato raccontato in diversi ruoli di supporto a causa delle complicazioni dei diritti cinematografici di Hulk tra Marvel e Universal. Responsabile di aver aiutato Tony a creare Ultron, Bruce ha rimediato al suo errore sconfiggendo l’IA malvagia. Hulk è rimasto bloccato su Sakaar dopo essere volato via dalla Terra in Age of Ultron, riunendosi con Thor dopo essere stato Hulk per due anni. In questo periodo Hulk ha acquisito una parvenza di autonomia, separando ulteriormente la sua divisione da quella di Banner.

Hulk ha aiutato Thor a causare il Ragnarok, per poi essere inviato sulla Terra da Heimdall prima della morte di quest’ultimo per avvertire gli altri Vendicatori dell’invasione di Thanos. Bruce ha poi combattuto in Avengers: Infinity War utilizzando l’armatura Hulkbuster di Iron Man, dopo che la nuova indipendenza di Hulk gli ha fatto rifiutare i desideri di Banner. Durante il salto temporale di cinque anni tra Infinity War e Endgame, Bruce ha scoperto un modo per combinare la sua mente con il corpo di Hulk, diventando il Professor Hulk del MCU. Il Professor Hulk ha usato il Guanto dell’Infinito per riportare in vita il 50% dell’universo che ha subito un’interruzione, prima di combattere nella Battaglia della Terra contro Thanos. Più recentemente, Hulk è apparso in She-Hulk: Attorney at Law. Durante questa serie, è stato rivelato che Hulk ha generato un figlio durante il suo periodo di due anni su Sakaar, chiamato Skaar. Skaar è tornato sulla Terra con suo padre alla fine di She-Hulk, segnando così le ultime apparizioni di entrambi nel MCU.

Il futuro di Hulk

she-hulk bruce bannerPer quanto riguarda il futuro di Bruce, la sua storia potrebbe continuare con Captain America: Brave New World. Anche se non è stata confermata la sua apparizione, Thunderbolt Ross, Betty Ross e The Leader, tutti provenienti da L’incredibile Hulk del 2008, faranno la loro comparsa. Questo rende Captain America 4 essenzialmente un sequel dell’Incredibile Hulk, il che significa che Bruce potrebbe benissimo tornare nella Fase 5. In caso contrario, la storia di Hulk continuerà in Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars , a meno che i Marvel Studios non mantengano in qualche modo i diritti per un film solista di Hulk nel frattempo.

Black Widow

Black Widow Captain America AvengersDopo aver contribuito a respingere l’invasione di Loki, Natasha ha aiutato Steve a scoprire l’HYDRA e ha sconfitto Ultron insieme alla sua squadra. Si è poi schierata con Iron Man durante Captain America: Civil War, prima di cambiare schieramento e fuggire con Steve. Durante questo periodo, Natasha ha riallacciato i contatti con la sua famiglia, compresa la sorella Yelena Belova, e ha affrontato Dreykov, il leader della Stanza Rossa dove era stata cresciuta per diventare un’assassina. Dopo aver sconfitto Dreykov, la Vedova è tornata da Steve e ha contribuito alla battaglia di Wakanda. Durante il Blip di cinque anni, Natasha ha tentato di continuare il lavoro dei Vendicatori prima che venisse attuato il piano per sconfiggere Thanos. Per recuperare la Pietra dell’Anima in Avengers: Endgame, Natasha si è sacrificata affinché Hulk potesse riportare tutti in vita e sconfiggere Thanos.

Il futuro di Black Widow

Data la sua morte in Avengers: Endgame, è improbabile che Natasha appaia di nuovo nel MCU al di fuori della stagione 2 di What If…?. La sua eredità si è fatta sentire in Hawkeye, grazie al lutto del personaggio principale e alla continua apparizione di sua sorella, Yelena. Come Steve e Tony, Natasha potrebbe tornare in Avengers: Secret Wars come variante multiversale.

Hawkeye

Hawkeye-Avengers-Age-Of-UltronL’ultimo membro della squadra originale dei Vendicatori era Occhio di Falco/Clint Barton. Dopo essere stato controllato mentalmente da Loki in The Avengers, Occhio di Falco ha ripreso conoscenza e ha combattuto contro l’Asgardiano. Tornò poi per la battaglia contro Ultron, dove si scoprì che aveva una famiglia, prima di schierarsi con Capitan America nella Civil War. Barton ha poi accettato un patteggiamento con il governo degli Stati Uniti che gli ha permesso di vivere con la sua famiglia agli arresti domiciliari, prima che venissero eliminati da Thanos. Spinto dal dolore e dalla rabbia, Barton è diventato Ronin, un samurai errante che si vendica delle organizzazioni criminali sopravvissute durante il Blip. Barton rinunciò alle sue abitudini quando gli fu detto che i Vendicatori potevano riportare indietro tutti quelli che avevano perso, unendosi al furto del tempo e aiutando a sconfiggere Thanos. Da Avengers: Endgame, Barton ha fatto da mentore al nuovo Occhio di Falco, Kate Bishop, e si è ritirato con la sua famiglia. Per questo motivo, attualmente è ancora vivo nel MCU.

Il futuro di Hawkeye

HawkeyePer quanto riguarda il futuro di Barton, un’eventuale seconda stagione di Hawkeye lo vedrebbe tornare. Oltre a questa – e alla stagione 2 di What If…? – è difficile prevedere quale sarà la prossima apparizione di Barton. La scelta più logica è Avengers: The Kang Dynasty, con Barton che lascerà la pensione per combattere contro Kang insieme agli altri membri rimasti da The Avengers del 2012.

Nessuno ti salverà: recensione del film horror fantascientifico di Disney+

Nessuno ti salverà è il nuovo film horror fantascientifico di Disney+ con Kaitlyn Dever dove l’assenza quasi totale di dialoghi mette in risalto l’interpretare dell’attrice protagonista che ricorda Buffy l’Ammazzavampiri ma con gli extraterrestri. La componente horror è fin da subito presente: una giovane donna vive da sola in una casa isolata nel bosco. Non conosce nessuno, ma cerca nel suo piccolo di interagire con gli altri abitanti del suo paese. Una mattina come tutte le altre si sveglia per svolgere la sua routine, dettata dal lavoro – creazione di abiti che poi spedisce. Quando però si accorge che sul suo prato c’è un cerchio: la sua casa è stata marchiata dagli alieni. Mentre svolge le sue commissioni, scrivendo lettere alla sua amica – di cui ancora non sappiamo nulla – Brynn va a dormire, ignara del fatto che la notte la sua vita cambierà per sempre.

Nessuno ti salverà, la trama

Una storia di invasione di forme aliene, Nessuno ti salverà, di Brian Duffield fa qualcosa che nessun film horror di fantascienza ha mai fatto prima: non mette al centro i dialoghi – anche perché Brynn non conosce nessuno nel suo quartiere, è completamente sola – ma l’interpretazione della protagonista che per quasi tutto il film non dice una parola.  Nel film Brynn si immedesima in una cacciatrice di alieni che hanno preso di mira la sua casa, intenzionati a farla fuori. Alla trama fantascientifica, Duffield affianca il dramma familiare: Brynn custodisce un segreto che svela la sua solitudine – segreto che lo spettatore conoscerà solo alla fine del film. Per il momento basti sapere che Brynn è un’aliena nel suo mondo e la vita quotidiana scandita costantemente da input sociali alla quale vuole sopporsi, persone che tenta di avvicinare ma che le ridono in faccia.

Sì, perché Brynn tenta di raccontare quanto le è successo la notte dell’attacco alieno alla polizia ma ovviamente viene presa per pazza. Nessuno ti salverà, Brynn perché sei sola in questa battaglia contro gli alieni. Le forme di vita che provengono dallo spazio sono molto di più di un E.T. che si è smarrito e vuole tornare a casa: sono aggressivi e utilizzano la telecinesi per spaventare e fare del male. Quello che però sorprende ancora di più Brynn è che combattendo riesce a uccidere l’alieno che ha invaso la sua casa ma scopre anche che non si tratta di un incidente isolato e che gli abitanti della sua città non sono stati altrettanto fortunati. Alcuni sono stati posseduti dagli extraterrestri che assumono tra l’altro forme diverse, alcune davvero spaventose.

Nessuno ti salverà film

Un’aliena nel suo mondo

L’atmosfera nel film inizia a incalzare lo spettatore, tra la colonna sonora e i momenti di massima tensione. Tra possedimenti alieni e combattimenti, Nessuno ti salverà arriva alla sua conclusione dopo aver messo Brynn a dura prova per tutto il corso del film, fisicamente ed emotivamente. La giovane donna ne esce sconfitta e viene portata sulla navicella dove gli alieni si impossessano della loro mente. In quel momento, come un flashback scopriamo il segreto nascosto nella mente di Brynn. Il mistero legato alla sua amica Maude, alla quale scrive lettere scusandosi per degli eventi di dieci anni prima. Vediamo che, quando era più giovane ha avuto una colluttazione nel bosco fuori casa. In un momento di rabbia, ha scagliato un sasso contro un’altra ragazza di nome Maude. Senza svelare troppo sul mistero che avvolge Nessuno ti salverà, Brynn si chiude in se stessa.

Usa la casa dei genitori defunti per mondi fantastici con i suoi modellini, evadendo dalla realtà che la circonda e diventando un’aliena nel suo stesso mondo. Questa riflessione, la stessa che fanno gli alieni dopo aver visto i suoi ricordi, chiude il film e cambia ancora una volta la vita della giovane protagonista. Gli alieni si dimostrano più umani degli esseri umani stessi che non sono molto inclini a concedere seconde possibilità. Danno a Brynn uno scopo che la porta a prendere una decisione per la sua vita in un finale un po’ inquietante. Nella nuova vita di Brynn in Nessuno ti salverà è tutto capovolto, come se fosse una realtà parallela nella quale è stata catapultata. Non deve più sforzarsi di sorridere ma i suoi sorrisi autentici adesso sono ricambiati. Torna alla routine quotidiana dell’inizio, negli abitanti del suo paesino sono tutti gentili e amichevoli. Adesso Brynn non balla più da sola.

L’esorcista: perché è (e probabilmente rimarrà) il film più terrificante mai realizzato

Per tentare di comprendere la paura bisogna partire dal concetto di negazione. Quando l’ordine costituito viene messo in discussione da un evento o un personaggio che arriva a sottrarre certezze, valori o addirittura il senso stesso della realtà su cui quell’ordine stesso si poggia, ecco che subentrano l’incertezza e l’inquietudine, pronte a trasformarsi in terrore dell’ignoto col reiterarsi degli agenti destabilizzanti. Quello che l’essere umano non può comprendere con il bagaglio culturale, psicologico, emotivo che ha accumulato nei secoli genera spavento. Ciò che nega il fondamento stesso di questi valori provoca terrore.

Nessun altro film come L’esorcista di William Friedkin ha saputo sviluppare con tale portata e coraggio l’idea di negazione applicata al cinema horror, portandola alle estreme conseguenze.

L’esorcista, il terrore ineguagliato al cinema

Come tassello di partenza di questo processo c’è la sceneggiatura di William Peter Blatty, trasposizione cinematografica del suo stesso romanzo: lo sviluppo narrativo del suo script diventa scena dopo scena un devastante atto di negazione dell’innocenza, in quanto la possessione di Regan MacNeil da parte di Pazuzu non ha alcun motivo, nessun appiglio logico che la spieghi. Nel trasformarsi nell’essere blasfemo con cui si dovranno confrontare Padre Merrin e Padre Karras, il personaggio viene progressivamente spogliato di quell’umanità specifica appartenente ai bambini. La spensieratezza, la gioia, la dimensione eterea di quell’età vengono scena dopo scena negati da una metamorfosi inspiegabile quanto radicale. Non c’è ragione, soltanto l’orrore. Tra l’altro la grandezza della sceneggiatura sta anche nel “negare” il testo di partenza, spostando il fulcro emotivo da un personaggio all’altro: se infatti nel romanzo il dramma principale è quello di Chris MacNeil, madre che deve impotente alla tortura che sua figlia deve subire, nel film invece il centro del discorso si sposta su Padre Karras, uomo di fede che, proprio nel momendo in cui la sta perdendo, deve ritrovarla al fine di combattere il Male incarnato.

L’impatto de L’esorcista

E adesso la parte più difficile da spiegare e a conti fatti probabilmente anche quella maggiormente opinabile, poiché motivata da una visione profondamente soggettiva de L’esorcista. Il capolavoro di William Friedkin ha avuto un impatto radicale e indelebile su chi scrive perché, creando un paradosso concettuale quanto ontologico, tenta di negare l’orrore stesso in nome di quel realismo che lo stesso autore era riuscito a inserire nel cinema americano mainstream con il precedente Il braccio violento della legge. Prima di tutto Friedkin sembra voler adoperare la progressione narrativa di Blatty per impedire all’orrore di entrare nel film: nella prima parte i segnali suscettibili di interpretazione, poi lo scatenarsi cadenzato di eventi inquietanti, infine la lunga sequenza delle analisi cliniche svolte per cercare di capire lo stato di Reagan rappresentano una dilazione quasi disperata dell’inevitabile: prima di arrivare all’accettazione della possessione demoniaca Chris e con lei il film stesso tentano ogni strada percorribile per rimanere nella sfera di ciò che è tangibile, logico, umano.

Una volta negata ogni altra opzione percorribile, Friedkin tratta la parte soprannaturale del suo film realismo estremo, e per questo ancora più terrificante: ne L’esorcista non ci sono ad esempio i cosiddetti “Cheap thrills”, neppure la celeberrima scena della zuppa di piselli vomitata dal demone in faccia padre Karras può essere considerata tale, in quanto si tratta un’azione volta a negare (ancora una volta) la logica con cui l’uomo di fede tenta di imprigionare il non-senso di cui l’entità è portatrice. A livello puramente estetico poi Friedkin adopera il set designing dell’abitazione e in particolar modo la straordinaria fotografia di Owen Roizman – artista a cui non verrà mai concesso abbastanza credito per la riuscita del film – affinché l’atmosfera creata rimanga sempre tangibile.

In un film che progressivamente precipita nell’ombra e nell’oscurità visiva ed emotiva, i punti luce sono quasi sempre interni all’inquadratura, volti ad aumentare appunto il realismo dell’oppressione e della claustrofobia. In questo impianto visivo che non permette mai allo spettatore di “abbandonare” veramente la tangibilità di quello che sta vedendo/vivendo, ecco che poi l’autore inserisce piccoli scarti di senso, piccole variazioni capaci di smentire/negare la realtà stessa delle immagini. Il sogno di Padre Karras con l’immagine subliminale di Pazuzu ne è il preambolo, mentre l’allucinazione di cui lo stesso personaggio è vittima verso la fine del film ne è l’epitome. Quando Karras vede sul letto la madre costretta nella camicia di forza con cui era deceduta, quello a nostro avviso è il momento che “spiega” al meglio L’esorcista: un’immagine improntata sul realismo con un piccolissimo scarto che non viene quasi mai notato a livello logico ma lavora a livello inconscio per spiazzare, inquietare: il lenzuolo che copre il materasso è tirato. La donna non ha alcun peso.

Prima di vedere o rivedere L’esorcista, nel caso decidiate di farlo, provate a fermarvi un attimo a pensare quali sono i vostri valori: etici, religiosi, culturali, decidete voi. E alla fine del film provate a capire quanti di questi sono stati negati da William Friedkin e dalla sua opera. Ecco, in questo sta lo scarto tra l’orrore che passa e quello che resta. Che non se ne vuole andare.

Fabio Mollo, Luca Trapanese e il cast presentano Nata per te

Fabio Mollo presenta a Roma il suo ultimo lavoro per il cinema, Nata per te, in uscita il 5 ottobre in duecento sale italiane. Il film è ispirato alla storia vera di Luca Trapanese, il primo uomo single ad adottare una bambina disabile in Italia, raccontata da lui stesso nel libro, Nata per te. Con loro, per parlare dell’esperienza del film e dei suoi temi – affidi, adozioni e disabilità – il ricco cast: gli sceneggiatori, Giulia Calenda e Furio Andreotti  – con Fabio Mollo – e gli interpreti, Pierluigi Gigante, che veste i panni di Luca, Alessandro Piavani, Iaia Forte, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova e Antonia Truppo.

Nata per te, secondo Fabio Mollo

Il regista e sceneggiatore, Fabio Mollo, dice entusiasta che con Nata per te ha realizzato il sogno di una vita: “Era quello che sognavo di fare da tanto tempo. Un film che potesse emozionare, ma raccontare anche una storia che avesse un’urgenza, mia personale, e riguardo i tempi che viviamo”. In questo senso, prosegue, “l’ho vissuto come un grande privilegio”. “Oggi per me è una festa e sono felice che la vita mi abbia regalato questo film”. Per quanto riguarda la genesi del film, Mollo racconta: “La prima volta che ho sentito parlare della storia di Luca e Alba mi sono emozionato, […] perché risuonava molto con delle esperienze della mia vita personale. […] La loro storia mi dava coraggio e forza. Ho sentito lo slancio di vita che la loro esperienza trasmetteva. […] Giulia Calenda e Furio Andreotti, nel frattempo, avevano letto il libro, si erano fiondati sulla storia e avevano iniziato a lavorarci. Dopo, quando sono stato coinvolto nel progetto e sono entrato nella squadra, ho sentito […] anche una grande responsabilità, perché sentivo che era una storia molto importante non solo per me, ma per tutti quelli che avevano conosciuto la storia di Luca e Alba e avevano provato le mie stesse emozioni”.

Nata per te, secondo Luca Trapanese

Viene da chiedersi come invece abbia vissuto il progetto del film e come viva il momento del suo arrivo nelle sale il protagonista della storia. Luca Trapanese descrive il suo stato d’animo con queste parole: “Per me il momento è strano. Avere un film che racconta la tua vita mentre sei ancora vivo, […] crea ansia, aspettativa. Questa storia è nata sotto una buona luce. […] Quando ho scelto di diventare padre e ho pensato di poter essere pronto per prendere in affido un bambino disabile, non pensavo a cosa potesse succedere dopo. […] Però questa storia suscitava una serie di domande e voleva per forza trovare dei colpevoli”. Un approccio, quello del giudizio, che Trapanese non condivide: “Ci dobbiamo fare delle domande dal punto di vista sociale. Perché un figlio disabile fa ancora paura? Perché le famiglie sono sole in questa società, se hanno un figlio disabile? Cos’è la sindrome di down?”. “Sul percorso per l’adozione” prosegue, “la legge è ferma al 1983, sono 40 anni”. Poi ci tiene a sottolineare: “Io non sono un eroe, sono una persona come tutti gli altri, che ha avuto la fortuna di vivere un percorso nel volontariato. […] Sono partito dall’esperienza della disabilità. […] Sono arrivato preparato […] alla scelta di voler essere padre di una bambina disabile”. Anche nel lavorare al film assieme a tutto il cast Trapanese afferma di essere stato fortunato: “ad incontrare persone che avevano una sensibilità e volevano affrontare i temi di quella storia senza mai essere violenti”. Sottolinea poi il lavoro fatto dal regista nel raccontare la disabilità: “Fabio ha voluto raccontare la verità anche della disabilità”.

A chi domanda se questo sia anche un film sull’omosessualità e l’affido alle coppie gay, Trapanese risponde così: “Non abbiamo deciso di fare un film sull’omosessualità, abbiamo raccontato un film fatto di persone. La nostra è la storia di una coppia, al pari di qualunque altra coppia. Alla fine, c’è chi ce la vuole fare e chi non lo vuole fare. […] Potrebbe succedere anche in una coppia etero. […] Quando sono stato giudicato dal tribunale, dai servizi sociali e psicologi, nessuno mi ha chiesto se fossi omosessuale. […] Sono io che ho detto loro di esserlo, perché mi sono detto che questa cosa la volevo fare nella verità, senza dare l’opportunità ad altri di strumentalizzarla”.

Il lavoro con i ragazzi disabili

Il coinvolgimento nel progetto di alcuni ragazzi disabili, ospiti delle comunità create da Luca Trapanese, come attori chiamati a interpretare sé stessi, è parte integrante del film. Fabio Mollo parla di questa scelta: “Conosciuta la storia di Luca, abbiamo capito che dovevamo raccontare il suo sguardo sulla disabilità. Per lui la disabilità è un’opportunità. […] La disabilità forse è il grosso tabù che la nostra società vive oggi, più ancora dell’omosessualità. […] E’ stato forse un tabù anche al cinema”. Si è così deciso di raccontare la disabilità “attraverso la verità. Non volevamo edulcorarla”. “L’abbiamo vissuta in prima persona, […] con il cast. Siamo andati nei centri che Luca ha costruito. Abbiamo passato l’estate coi ragazzi …. per conoscerli. […] Girare con loro è stato forse registicamente uno dei momenti più emozionanti della mia carriera”. “Affidare ai ragazzi del centro il loro racconto personale era la cosa più onesta che potevamo fare. Per me è stato un momento di crescita come regista”.

La scrittura di Nata per te

La sceneggiatrice, Giulia Calenda, racconta così l’incontro con la storia di Luca e Alba: “Cercavamo un film sull’oggi e siamo incappati in questa coppia pazzesca. Io e Furio Andreotti ci siamo innamorati di quest’uomo e di questa bambina. Erano chiaramente destinati a essere una famiglia, era sotto gli occhi di tutti. Eppure, c’era qualche follia per cui non potevano essere una famiglia”. Calenda sottolinea come non esista solo la famiglia biologica, dei genitori naturali, ma anche quella logica, che ciascuno sceglie di creare attorno a sé: “Luca ha intorno a sé […] un gruppo di persone che ama questa bambina e ha creato una famiglia che ci ha conquistato”. Ecco allora la motivazione a scriverne, per far emergere problematiche e contraddizioni che rendono difficile a tanti single poter diventare genitori.

Gli interpreti raccontano la loro esperienza sul set

Pierluigi Gigante, che interpreta Luca Trapanese, descrive così l’esperienza: “Ero teso quando dovevo conoscere Luca. […] Poi, quando abbiamo iniziato a parlare si è creata una bolla dove eravamo io, lui e Fabio e questo mi ha agevolato. Non è stato facile, ma prima ancora dell’interpretazione e del lavoro, viene l’umanità, quello che Luca e questa storia mi hanno dato a livello umano. […] Mi ha arricchito in maniera enorme”.

Barbora Bobulova, che veste i panni della giudice chiamata a decidere dell’affido di Alba, definisce il film “una delle più belle storie d’amore tra un padre e una figlia”. “Il mio personaggio”, aggiunge, “è un personaggio delle istituzioni. Mi ha messo un po’ in soggezione. È una giudice che […] deve applicare quelle leggi che sono fatte ormai 40 anni fa. […] Come si fa ad applicare una legge di 40 anni fa sui casi di oggi? Credo ci sia anche molta paura nella società di oggi verso il cambiamento, che capisco anche un po’. Tutti abbiamo paura dei cambiamenti. Forse perciò, questo film e questa storia dovrebbero essere degli esempi. Invece spesso, la società mostra anche ai giovani esempi ormai obsoleti […]. Farei vedere questo film a tutte le scuole, ai ragazzi, come esempio di una storia d’amore”.

Per Teresa Saponangeloquesto film ha rappresentato in primis la possibilità di raccontare oggi dove siamo, a che punto è la nostra società, dove può andare, che potenzialità ha”. Poi racconta un’esperienza personale: “E’ un tema che mi ha sempre interessato personalmente. Prima di conoscere Luca Trapanese, sono andata in una delle sedi del Comune per capire che potenzialità avessi come genitore single, divorziato, nel poter prendere in affido un bambino. Quindi ho attraversato l’iter psicologico, incontri con gli operatori e psicologi”. Tra le domande che le sono state rivolte, dice, vi erano: “la professione, se lei torna alle 14 a casa”. Di fronte a queste indicazioni, afferma, “non critico, perché loro di fronte a dei bambini sofferenti devono garantire una presenza, ma questi dettami, queste indicazioni […] sono troppo restrittive rispetto a una società che è cambiata. Perciò, anche attraverso questo film, che è uno strumento emotivo, quindi tocca il pubblico più dei comizi elettorali, dobbiamo far capire che la società è cambiata e l’adozione, gli affidi devono necessariamente seguire l’evoluzione della società”.

Alessandro Piavani col personaggio di Lorenzo ha il compito di rappresentare un punto di vista differente rispetto a quello del protagonista, che definisce “una possibilità ulteriore”. “È anche questa la bellezza del film. Spinge a chiederti […] cosa vuol dire costruire una famiglia e quali sono le varie realtà che possono essere definite famiglia. […] Il messaggio del film è anche questo: tutte le possibilità di famiglia dove c’è amore, sono valide”. Aggiunge che quello trattato in Nata per teè un tema molto attuale, ma famiglie non considerate tradizionali esistono da tanto tempo nel nostro paese. […] Qualcuno deve pur riconoscerle […] e forse siamo anche un po’ in ritardo”.

Cosa è cambiato su affidi e adozioni dalla vicenda di Alba ad oggi

Luca Trapanese ha preso in affido la piccola Alba sei anni fa, approfittando dell’articolo 44 della legge del 1983, che prevede proprio la fattispecie riguardante il caso della bambina. Non per tutti, spiega però Trapanese, è possibile usufruire di questa possibilità, perché ogni vicenda è un caso a sé. Nota poi che, nonostante i pregiudizi ancora presenti nella società dei primi anni ’80, quella legge era ed è all’avanguardia, poiché: “immaginava che un single potesse diventare famiglia per un bambino disabile”. In questi anni, prosegue, “sicuramente abbiamo lavorato su Napoli. […] Siamo riusciti a ricollocare […] tanti bambini disabili, ma è un percorso difficile, perché presuppone il single, il bambino disabile, o con l’Hiv, o di colore. La lista che Luca compila nel film è vera, è una lista di bambini esclusi, che non riescono a essere collocati e possono essere dati a chi fa richiesta di affido, ma non è detto che poi lo voglia trasformare in adozione. Se siamo qui e ne stiamo parlando è perché si tratta di un problema legale e giuridico per chi vorrebbe, da single, diventare genitore e non ne ha la possibilità”. Nata per te arriva nelle sale dal 5 ottobre, prodotto da Cattleya e distribuito da Vision Distribution. Il film verrà anche proposto nelle scuole e successivamente sarà disponibile su Sky.

Rocky II: tutte le curiosità sul film con Sylvester Stallone

Il film del 1976 Rocky è una delle più celebri pellicole della stori del cinema, un classico intramontabile del genere sportivo capace di vincere l’Oscar come miglior film e lanciare la carriera del suo attore e sceneggiatore Sylvester Stallone. Il successo fu tale che i produttori decisero poi di dar vita ad un sequel, uscito nel 1979 con il semplice titolo di Rocky II, e che riprende la storia del celebre pugile lì dove il precedente film l’aveva lasciata. Ancora una volta scritto e interpretato da Stallone, questo secondo capitolo è anche da lui diretto, permettendo così di dar voce a tutto il grande talento cinematografico dell’attore.

Le idee per questo sequel erano tante, a partire dalla volontà di Stallone di far interprendere al suo Rocky una carriera politica. Egli decise però poi di abbandonare questa trama a favore di una più vicina al film originale e anche in questo caso Stallone incorporò nella sceneggiatura elementi biografici, come il concetto che gli eroi del passato possono essere subito dimenticati. Dopo Rocky, infatti, Stallone aveva faticato a trovare un nuovo ruolo di rilievo. Il film segna così la rivincita del personaggio, che dimostra nuovamente tutto il suo valore dentro e fuori dal ring.

Rocky II fu un altro strepitoso successo, con un incasso globale di 200 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 7. Pur non raggiungendo le vette del precedente, questo secondo capitolo consolidò l’influenza del personaggio nell’immaginario collettivo, rendendolo una vera e propria icona. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al finale alternativo. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Rocky II: la trama del film

Ambientato pochi mesi dopo il primo film, Rocky II vede Rocky Balboa reduce da un’incredibile fama in seguito al suo incontro con il campione Apollo Creed. Ben presto, però, la gente inizia a dimenticarsi di lui e Rocky sceglie dunque di allontanarsi dal mondo del pugilato per dedicarsi all’amata Adriana e al loro figlio in arrivo. Pur non essendo più un pugile, Rocky continua però a condurre una vita particolarmente dispendiosa, che lo costringe a cercarsi quanto prima un nuovo lavoro. Le continue umiliazioni e la nostalgia del ring lo rendono però sempre più depresso e incapace di godersi gli affetti di cui è circondato.

L’occasione per ritornare a fare ciò che ama si presenta quando proprio Apollo Creed lo invita a sostenere un nuovo match contro di lui. Il campione, infatti, è stato accusato di non aver dato il massimo contro Rocky e spaventato dall’idea di non essere più il migliore decide di dare ulteriore prova delle sue capacità. Accettando l’incontro, pur andando contro il parere di Adriana, Rocky inizia dunque ad allenarsi con il fido coach Mickey, preparandosi a quello che potrebbe essere l’incontro più importante della sua vita. Arrivare sul ring, però, sarà più difficile del previsto, complici gli ostacoli della vita.

Rocky II cast

Rocky II: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo di Rocky vi è naturalmente ancora una volta Stallone. Egli ricopre però qui anche il ruolo di regista, ed è stata questa la sua seconda prova in tale ruolo, avendo diretto l’anno prima il poco fortunato Taverna Paradiso. Della sua partecipazione a questo sequel, è particolarmente noto l’incidente che Stallone ebbe in fase di allenamento. Un peso di 100kg cadde infatti sul suo petto, causandogli uno strappo del muscolo. Dopo tale evento, Stallone fu costretto a modificare lo stile di combattimento di Rocky, il quale colpisce con la sola mano destra pur essendo mancino. Per rendere convincente la scena dello scontro finale, ci vollero ben otto mesi al montaggio.

Accanto a Stallone, l’attrice Talia Shire riprende il ruolo di Adriana Pennino, la quale però non poté essere presente durante le riprese del combattimento finale per via di un impegno su un altro set. Stallone riscrisse dunque la sceneggiatura facendo in modo che Adriana rimanesse a casa a guardare il match in televisione. Carl Weathers torna ad interpretare Apollo Creed, il rivale di Rocky. Tra lui e Stallone vi furono però alcuni diverbi e al termine del secondo round entrambi continuano a prendersi a pugni pur essendo suonata la campanella. In quel momento i due si stavano realmente malmenando, furiosi l’uno con l’altro. Stallone giudicò poi il momento talmente tanto buono da tenerlo nel film.

Rocky II: il finale alternativo, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come accennato, il finale del film fu in parte riscritto per ovviare all’impossibilità di Talia Shire ad essere sul set. Stallone trovò dunque uno stratagemma per far sì che il suo personaggio seguisse il combattimento in televisione, permettendo dunque di girare questa scena in seguito. Da alcune foto sparse su internet, però, sembrerebbe che inizialmente l’attrice ebbe modo di essere presente in alcuni momenti del finale, potendo dunque festeggiare insieme a Rocky la sua vittoria. Probabilmente, però, il sopraggiunto impegno rese impossibile alla Shire completare la sua presenza in scena e per tanto si decise di rimuoverla del tutto.

È possibile fruire di Rocky II grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 23 settembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Red Dragon: trama, cast e curiosità sul film con Anthony Hopkins

Con Il silenzio degli innocenti, Hannibal Lecter è diventato uno dei personaggi più iconici del cinema, merito anche dell’interpretazione da Oscar di Anthony Hopkins. Protagonista poi anche di diverse opere successive al film del 1991, Lecter era in realtà già apparso sul grande schermo nel 1986 con il celebre film Manhunter – Frammenti di un omicidio, diretto dal maestro del cinema d’azione Michael Mann. Di questo è poi stato realizzato un remake nel 2002 dal titolo Red Dragon, diretto stavolta da Brett Ratner, regista anche di film come The Family Man e After the Sunset.

Oltre ad essere un remake del film dell’86, Red Dragon è però anche il secondo adattamento del romanzo Il delitto della terza luna, scritto da Thomas Harris e pubblicato nel 1981. Questo ha rappresentato la nascita letteraria di Lecter, poi nuovamente protagonista dei seguiti Il silenzio degli innocenti e Hannibal. Entrambi sono diventati a loro volta film, dove il personaggio è interpretato sempre da Hopkins. Con Red Dragon, dunque, si conclude una vera e propria trilogia, anche se la storia narrata si svolge prima di quella dei due film succitati.

Il film ottenne poi un buon successo, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Anche in questo caso il personaggio di Lecter si affermò per la sua iconicità, ottenendo ampi consensi di critica. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Red Dragon: la trama del film

Protagonista del film è l’ex agente Will Graham, ora andato in pensione anticipata dopo aver subito gravi ferite fisiche e psichiche in seguito ad uno scontro con il serial killer cannibale Hannibal Lecter. Sapendo ora il criminale dietro le sbarre di una prigione di massima sicurezza, Graham può godersi il suo meritato riposo insieme alla sua famiglia, cercando di dimenticare quanto accadutogli. La comparsa di un nuovo assassino, che si fa chiamare Lupo Mannaro, scuote profondamente la sua tranquillità. Il killer si è infatti distinto per il suo agire unicamente durante il periodo della luna piena ed ha all’attivo già due famiglie sterminate.

A Graham viene dunque chiesto di tornare in azione per dedicarsi al caso, in quanto solo lui conosce talmente bene la mente criminale da poterla anticipare. Non sapendo resistere all’offerta, Graham decide infine di dedicarsi a questo nuovo caso. Il suo metodo investigativo, però, richiede di immedesimarsi nella parte dell’assassino, il che è ora per lui estremamente gravoso sul piano emotivo. Per poter riuscire a portare a termine quel caso, l’agente si vedrà dunque costretto a rivolgersi alla persona di cui più ha terrore al mondo: Hannibal Lecter. Quest’ultimo, accogliendo le richieste dell’agente, medita però una propria vendetta.

Red Dragon tattoo

Red Dragon: il cast del film e il tattoo di Ralph Fiennes

Come anticipato, per la terza volta Anthony Hopkins torna a rivestire il ruolo di Hannibal Lecter. Inizialmente scettico, l’attore si convinse solo con la condizione che questo sarebbe stato per lui l’ultimo film dedicato al personaggio. Con questa nuova occasione di dar vita al celebre assassino, Hopkins decise inoltre di ristabilire il fatto che Lecter fosse una personalità quantomai malvagia, poiché avvertiva che tra gli spettatori fosse visto più come un anti eroe. Per lui una significativa sfida fu però quella di interpretare una versione più giovane del personaggio, cosa per la quale gli fu necessario perdere circa dieci chili. Nel ruolo dell’agente Will Graham si ritrova invece Edward Norton. Per questo personaggio erano stati considerati anche Ethan Hawke e Matt Damon.

Nel film sono poi presenti Mary-Louise Parker nei panni di Molly Graham e Emily Watson in quelli di Reba McClane. Harvey Keitel è l’agente Jack Crawford, mentre Philip Seymour Hoffman è Freddy Lounds. Nei panni di Francis Dolarhyde, alias Lupo Mannaro, si ritrova invece Ralph Fiennes. Per interpretare questo complesso personaggio, l’attore si è allenato così da ottenere un fisico più muscoloso. Egli spendeva poi circa 8 ore al giorno per farsi applicare il complesso tatuaggio che Dolarhyde sfoggia sulla schiena, come anche la caratteristica cicatrice al labbro. L’attore, infine, decise di costruire la follia del personaggio affinché questa non fosse troppo esternamente visibile. Ciò gli permise di distinguersi dalpersonaggio di Lecter.

Red Dragon: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Red Dragon grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 23 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Transformers 3: trama e cast del film con Shia LaBeouf

Tra le saghe cinematografiche più acclamate degli ultimi anni vi è senza ombra di dubbio quella di Transformers, basata sugli omonimi giocattoli e serie animate della Hasbro e Takara Tomy degli anni ’80. Con cinque film, questa ha ad oggi superato i 4 miliardi di incasso a livello mondiale. Il primo film, uscito nel 2007 ha così dato inizio a questa epica narrazione che vede contrapposta la specie umana ai robotici alieni capaci di trasformarsi e adattarsi ad ogni situazione, i quali non hanno però tutti intenzioni ostili. Dopo un primo sequel nel 2009, nel 2011 è arrivato al cinema Transformers 3 (qui la recensione).
Per questo terzo capitolo si decise inoltre di sfruttare la tecnologia 3D resa popolare da Avatar. Pur con un iniziale scetticismo di Michael Bay, ancora una volta regista della saga, il 3D di Transformers 3 è stato giudicato come uno dei migliori dopo il film di Cameron. Questa, insieme a nuovi personaggi e grandiosi effetti speciali, ha portato il film a suscitare un rinnovato interesse nei fan rimasti delusi dal precedente capitolo. Uscito al cinema, questo ottenne infatti un incasso record di 1.124 miliardi di dollari, affermandosi come uno dei maggiori guadagni nella storia del cinema.
Ciò portò naturalmente alla realizzazione di ulteriori sequel e svariati media legati a questo terzo capitolo. Ancora oggi, per la varietà di eventi, effetti speciali ed elementi è considerato uno dei capitoli migliori dell’intera saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Transformers 3: la trama del film

In questo nuovo capitolo della saga gli Autobot Bumblebee, Ratchet, Ironhide e Sideswipe, guidati da Optimus Prime, tornano in azione contro i crudeli Decepticon, che sono determinati a vendicare la sconfitta subita due anni prima. A cambiare le sorti dello scontro vi è la scoperta di una tecnologia cybertroniana arenatasi decenni prima sul lato oscuro della luna. Qui questa è rimasta sotto la sorveglianza di Sentinel Prime, predecessore di Optimus come leader. Spaventato dalla forza di quella tecnologia, Optimus cerca di comprenderne le origini, assicurandosi che questa non finisca nelle mani sbagliate.

Nel frattempo, sulla terra, dopo aver salvato il mondo più volte Sam Witwicky è frustrato di non poter lavorare con gli Autobot e di non riuscire a trovare un’occupazione valide. L’insoddisfazione lo porta anche a diventare invidioso della stretta relazione tra la sua nuova fidanzata, Carly Spencerc, e il suo capo Dylan Gould. Ben presto, però, il ragazzo sarà nuovamente chiamato ad aiutare gli Autobot nella guerra per la salvezza del pianeta Terra. I Decepticon, infatti, scoperta la pericolosa tecnologia sono pronti a tutto pur di impossessarsene. A tutto ciò si aggiunge anche la minaccia rappresentata da Shockwave, un Transformer a capo di Cybertron.

Transformers 3 cast

Transformers 3: il cast del film

Ancora una volta ad interpretare il protagonista umano, Sam Witwicky, è l’attore Shia LaBeouf. Prima del primo film, Bay pensava che egli fosse troppo adulto per interpretare il ruolo di un teenager. LaBeouf, però, lo convinse presentandosi al provino truccato in modo tale da sembrare più giovane. Per prepararsi al suo ruolo, inoltre, l’attore si è allenato per tre mesi, guadagnando diversi chili di muscoli, solo per scoprire poi che il regista voleva un personaggio più agile che forte. Per lui questa è stata l’ultima presenza all’interno della saga. L’attrice Megan Fox non ha qui invece ripreso il ruolo di Mikaela Banes, essendo stata licenziata in seguito a diverbi con i produttori. Al suo posto è arrivata Rosie Huntington-Whiteley, con il nuovo personaggio di Carly Spencerc.

Nel film sono poi presenti gli attori Josh Duhamel nei panni del capitano Lennox, Ramon Rodriguez come Leo Spitz e Tyrese Gibson come Epps. Kevin Dunn interpreta Ron Witwicky, padre di Sam, mentre John Turturro è l’agente Simmons. Fanno invece qui il loro ingresso John Malkovich nei panni di Bruce Brazos, datore di lavoro di Sam, Patrick Dempsey in quelli di Dylan Gould e la premio Oscar Frances McDormand come Charlotte Mearing, direttrice della sicurezza nazionale statunitense. A dare voce al transformers Optimus Prime vi è Peter Cullen, il quale aveva già doppiato il personaggio nella serie animata degli anni Ottanta. Mark Ryan è invece la voce originale di Bumblebee, mentre Leonard Nimoy, il celebre Spock di Star Trek, è Sentinel Prime.

Transformers 3: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Transformes 3 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix, Now, Paramount+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 24 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Il Cavaliere Oscuro: il co-creatore della trilogia voleva Jake Gyllenhaal nel ruolo di Batman

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David S. Goyer è il co-scrittore della trilogia “Dark Knight” Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. Quest’ultimo lo ha reclutato Goyer per aiutarlo a dare corpo alla storia e a co-scrivere “Batman Begins” del 2005, prima che Christopher Nolan e suo fratello Jonathan scrivessero le sceneggiature di “The Dark Knight” del 2008 e “The Dark Knight Rises” del 2012 basate su storie inventate da David S. Goyer. Ebbene, oggi proprio Goyer ha parlato ampiamente di quella trilogia e anche di un potenziale quarto film rivelando che è improbabile.

Non credo che accadrà mai“, ha detto Goyer quando nel podcast “Happy Sad Confused” gli è stato chiesto se Christopher Nolan stesse girando un altro film. “E non vorrei nemmeno fare un altro progetto su Batman.” Lo YouTuber HugoDécrypte aveva precedentemente chiesto a Christopher Nolan durante il tour stampa di “Oppenheimer” se avrebbe realizzato “un altro film di supereroi“. Nolan ha risposto senza mezzi termini : “No“. Il suo attore di Batman, Christian Bale, ha dichiarato a  ScreenRant  la scorsa estate che avrebbe interpretato Batman solo per la quarta volta se Nolan avesse diretto il film. Avevo un patto con Chris Nolan“, ha rivelato Christian Bale in quell’intervista. “Abbiamo detto: ‘Ehi, guarda. Facciamo tre film, se siamo abbastanza fortunati. E poi andiamo via. Non indugiamoci troppo a lungo.” Nella mia mente, sarebbe qualcosa se Chris Nolan dicesse a se stesso: “Sai una cosa, ho un’altra storia da raccontare”. E se volesse raccontare quella storia con me, sarei presente”.

Durante la sua intervista su “Happy Sad Confused”, Goyer ha confermato i rapporti secondo cui il suo favorito durante il casting era Jake Gyllenhaal come Batman invece che Christian Bale. Anche se ha notato, “Bale è fantastico“. Durante l’intervista ha anche ricordato che il capo della Warner Bros. gli aveva chiesto personalmente di inserire l’Enigmista in “Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno” e di farlo interpretare da Leonardo DiCaprio. L’Enigmista è stato precedentemente interpretato da Jim Carrey in “Batman Forever” di Joel Schumacher (1995).

Dopo ‘Il Cavaliere Oscuro‘, il capo della Warner Bros. alla premiere ha detto: ‘Devi fare l’Enigmista’. Leo nei panni dell’Enigmista. Devi dirlo a Chris, Leo è l’enigmista.’ E non è così che lavoriamo”. Goyer ha detto che lui e Nolan non hanno mai scelto prima i cattivi. Invece avrebbero analizzato la storia di Batman per ogni film e scelto il cattivo corrispondente per abbinarlo a quella storia. Bane (Tom Hardy) è stato selezionato per “Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno” poiché il film lottava con l’età e la fisicità di Batman dopo la guerra più intellettuale contro il Joker (Heath Ledger) in “Il Cavaliere Oscuro”.

Per quanto riguarda il finale della trilogia, Goyer ha risposto “sì, certo” quando gli è stato chiesto se l’ufficiale di polizia di Joseph Gordon-Levitt, John Blake, assumerà il ruolo di Batman dopo gli eventi di “The Dark Knight Rises”. Il film si è concluso con John che entra nella Batcaverna, lasciando la porta aperta per l’inizio del suo mandato su Batman.

Assassinio a Venezia: Il produttore parla di potenziali altri film di Poirot

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L’ultimo adattamento di Agatha Christie di Kenneth Branagh Assassinio a Venezia (A Haunting in Venice), ha fatto ottimi numeri nei cinema nordamericani ormai da una settimana, segnalando l’inizio di una stagione che si presenta corposa con un cast ricco di attori del calibro di Tina Fey, Jamie Dornan e la vincitrice dell’Oscar Michelle Yeoh e la star di “YellowstoneKelly Reilly.

Gli attori di Kenneth Branagh (e lo stesso regista) non hanno potuto promuovere il film a causa degli scioperi della WGA e del SAG-AFTRA. Variety ha incontrato la produttrice veterana Judy Hofflund (che ha realizzato i primi due film di Poirot con Branagh, “Assassinio sull’Orient Express” e “Assassinio sul Nilo“) per discutere del viaggio di Tina Fey verso lo status di protagonista femminile in un film di quest’epoca, come così come il futuro dell’investigatore baffuto interpretato da Kenneth Branagh.

“Venice” ha avuto il via libera poco dopo l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney. Come hanno influito sul franchise l’uscita di “Morte sul Nilo” e il nuovo regime? Il secondo film è uscito purtroppo durante il periodo del COVID, ma penso che sia andato così bene in streaming che sia stata una vera iniezione di fiducia per [Disney]. Avevamo già assunto Michael Green per iniziare a scrivere il terzo. Penso che loro credessero in Ken e Agatha Christie e nell’intero franchise. Erano entusiasti di fare qualcosa che fosse veramente diverso. Questa è una Venezia del secondo dopoguerra: inquietante, spaventosa, tempestosa e tutto si svolge in una notte. Siamo personalmente entusiasti di realizzare un film per questo periodo dell’anno, quando tutti vogliono avere paura.

Ovviamente, i cast corali sono fondamentali per questo formato. Perché queste stelle particolari? Tina è stata la prima persona che abbiamo scelto e per me questo ha dato il tono. Adoro Tina e Ken insieme, il loro rapporto è così divertente e ricco e si tengono sempre all’erta. Inoltre, scegliere Kelly Reilly per un ruolo così opposto a quello [del suo personaggio di “Yellowstone”] è stato molto divertente e lei lo interpreta magistralmente. Abbiamo anche potuto riunire Jamie Dornan e Jude Hill dopo “Belfast”, in un film con sentimenti completamente diversi. Sembra che Tina Fey si sia lanciata verso questo tipo di ruolo per tutta la sua carriera. C’è un’atmosfera transatlantica in questo a cui fa riferimento in molte delle sue commedie, tra cui “30 Rock”.

Siamo ancora coinvolti in questi scioperi, ma devo chiedervi: ci sono piani per un altro film di Poirot? Non ancora. Ci sono state alcune conversazioni su cosa vorrebbero fare dopo. So cosa voglio dopo, ma non posso dirti di cosa si tratta.

Cosa ti aspetta dopo, quando finiranno gli scioperi? Ken e io abbiamo un piccolo progetto insieme e la sceneggiatura è pronta. Non l’abbiamo inviato, ovviamente. È una specie di progetto della mia passione. È scritto da un giovane scrittore basandosi su una mia idea. Si intitola “Grace and Lizzie” e dovrebbe essere realizzato a un prezzo molto basso. È un po’ come se “Thelma e Louise” incontrasse “Giovane Promessa”.

Gareth Edwards parla di Rogue One e si sente “incredibilmente fortunato” ad aver realizzato un film di Star Wars

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Gareth Edwards ha finalmente condiviso i suoi pensieri sulla realizzazione di Rogue One: A Star Wars Story. Gareth Edwards è stato il regista di Rogue One, ma diversi rapporti hanno affermato che Lucasfilm ha assunto Tony Gilroy, un co-sceneggiatore del film, per supervisionare e condurre cinque settimane di riprese.

Mentre parlava con Variety, Gareth Edwards ha evitato di affrontare direttamente le notizie mai confermate sulla supervisione di Tony Gilroy. Invece, Edwards ha espresso gratitudine per aver avuto l’opportunità di realizzare un film di Star Wars, in una galassia molto, molto lontana.

Cosa ha detto Gareth Edwards su Rogue One?

Senti, l’unica cosa che posso dire è che sono stato incredibilmente fortunato“, ha detto Edwards. Devo fare un film di Star WarsHo vinto alla lotteria, in questo senso. L’idea di qualcuno privilegiato come me che in qualche modo implica che sia stata qualcosa di diverso dall’esperienza straordinaria che è stata in una certa misura – tipo, non ho alcuna empatia per quella persona, e non voglio essere così nemmeno una persona.”

Ci sono state molte speculazioni sulla produzione di Rogue One. Quanto del successo del film dovrebbe essere attribuito a Edwards? Gilroy, che ha co-scritto Rogue One con Chris Weitz, merita più credito per aver rimodellato l’atto finale? Dave Filoni ha filmato la scena finale che coinvolge Darth Vader? Variety ha notato che il punto in cui Edwards si è avvicinato di più all’affrontare la controversia su Rogue One è stato quando ha parlato della perdita del “controllo sul processo”. “Il modo in cui realizzi un film è importante quanto la sua sceneggiatura“, ha detto Edwards. “Sceglierei sempre il pieno controllo del processo e una sceneggiatura mediocre invece di una sceneggiatura davvero buona e zero controllo sul processo.

Gilroy è tornato nell’universo di Star Wars nel 2022 con Andor per Disney+. La serie è una sorta di prequel di Rogue One, e segue il viaggio di Cassian Andor (Diego Luna) da ladro a eroe della ribellione. La serie è stata elogiata dalla critica e dai fan, molti l’hanno definita il miglior spettacolo di Star Wars .

Gareth Edwards è passato da Star Wars ed è entrato nella guerra contro l’intelligenza artificiale nel suo nuovo thriller fantascientifico, The Creator. Il film segue Joshua (John David Washington), un ex agente delle forze speciali incaricato di uccidere la mente dell’intelligenza artificiale conosciuta come “il Creatore”. The Creator arriva nelle sale il 29 settembre 2023.

Squid Game: 10 bizzarre teorie dei fan che potrebbero avere senso

La premessa unica della serie tv Netflix Squid Game e gli scioccanti colpi di scena hanno scatenato innumerevoli bizzarre teorie da parte dei fan riguardo alle relazioni dei personaggi, i numeri simbolici e altro ancora.

Man mano che sempre più fan notano sottili dettagli nello show televisivo, affascinanti speculazioni sulle relazioni dei personaggi, sul simbolismo e sulla portata della competizione stanno scatenando dibattiti online. Alcune di queste teorie dei fan sono eccentriche ma comunque plausibili. Le migliori presentano prove convincenti a sostegno delle loro affermazioni o hanno spiegazioni convincenti e spesso strabilianti: scopriamole assieme!

I tre colori principali sono simbolici

squid game simboli Il valore simbolico dei colori predominanti di Squid Game è ormai assodato, con alcuni dei più notevoli di questi presenti nei costumi iconici della serie. Secondo utenti di Reddit, infatti, questi colori non sono scelti a caso e rappresentano le scelte e i ruoli dei personaggi nella competizione.

Gli utenti hanno mostrato un diagramma di Venn con tre colori principali – magenta, ciano e giallo. La teoria sostiene che il colore ciano rappresenta le persone nello show, il magenta è legato a un sistema, e il giallo significa denaro. Il resto delle immagini fornisce esempi di combinazioni dei colori, come “Quando il ciano (persona) insegue il giallo (denaro), diventa verde (giocatore)”. La parte più intrigante del post è la sua conclusione che dice che il Front Man ha tutti i colori, in quanto è una persona (ciano) che si è trasformata in un giocatore (verde) e ha ottenuto denaro (giallo) – ecco perché il suo vestito è nero.

I colori delle carte Ddajki determinano i ruoli dei partecipanti

squid game valore carteUna delle teorie più popolari dei fan ruota intorno a come i giocatori e le guardie vengono reclutati per la competizione. Alcuni utenti Twitter si soffermano sulla concatenazione tra il valore delle carte e il ruolo ottenuto nella competizione: poiché Gi-Hun ha scelto la carta blu dal venditore”, si è svegliato come giocatore. Tuttavia, “se lui o gli altri giocatori avessero scelto la carta rossa, sarebbero stati i lavoratori/guardie”.

Ciò potrebbe avere senso, dal momento che non è mai stato chiarito da dove vengano le guardie in Squid Game. Non c’è una particolare demografia che li lega nello show – una scena rivela che una delle guardie è sorprendentemente giovane e un altro lavoratore con Jun-ho sembra essere sui 30 anni.

L’aereo di Gi-Hun è truccato

squid game gi hunNell’episodio finale dello show, Gi-hun decide di tornare indietro all’ultimo momento e non riesce a salire sul suo aereo. Questa decisione gli è stata molto probabilmente favorevole dal momento che, attuando in questo modo, uno dei personaggi più simpatici di Squid Game potrebbe essere stato risparmiato dalla carneficina.

Secondo alcuni utenti Reddit: “Stavano per far saltare l’aereo”, probabilmente riferendosi a In-ho e ai VIP. Essi sottolineano come questo sia stato preannunciato in un episodio precedente in cui qualcuno dice “Ricchi o poveri, in un incidente aereo siete tutti uguali”. Se dimostrata vera, questa teoria cambierebbe il significato dietro l’insistenza del Front Man che Gi-hun dovrebbe salire sull’aereo per il suo bene.

La morte di ogni personaggio principale è prefigurata

morti squid gameMolti spettatori dall’occhio d’aquila hanno notato che le morti strazianti dei personaggi principali in Squid Game  non sono così casuali come sembrano. In diversi hanno twittato riguardo a: “parallelismi e prefigurazioni” nello show, dicendo che “continuano a vederne altri”.

I fan che riguardano la serie attentamente possono notare questi parallelismi. Per esempio, la morte di Deok-su è prefigurata in una scena in cui salta da un ponte per sfuggire agli esattori. Nel quinto gioco, muore cadendo da una piattaforma alta. Un altro esempio è il momento di tensione di Sae-byeok con un contrabbandiere, dove lei minaccia di tagliargli la gola – e alla fine incontra proprio questo orribile destino. Anche Byeong-gi, Ali e Mi-nyeo hanno esperienze simili che prefigurano le loro morti.

I VIP sono gli spettatori

vip squid gameAlcuni utenti Reddit hanno un’affascinante teoria su ciò che rappresentano i VIP nello show. Pensano che la loro “esistenza sia intenzionale in un modo molto meta,” in quanto si suppone che siano in realtà “gli abbonati ai servizi di streaming”. Scrivono di come gli spettatori “possono permettersi Netflix” e guardare la gente morire “come uno spettacolo”.

Questa teoria non è troppo inverosimile, considerando come lo show non si sottrae a simbolismi come forme e colori che rappresentano la gerarchia. Il commento di un utente che afferma che “niente batte davvero la cosa reale da vicino” conferma ulteriormente questa tesi. I fan che amano guardare spettacoli violenti come Squid Game potrebbero non apprezzare il confronto con gli orribili VIP, ma è una connessione che vale la pena esplorare.

E’ una competizione internazionale

squid game jun ho gunÈ agghiacciante pensare che gli eventi più orribili di Squid Game possano accadere da qualche altra parte nel mondo, ma questo è esattamente ciò che il Redditor Maximum-Range propone. Fanno notare che “due dei VIP fanno un commento interessante” nello show, con uno di loro che dice che “i giochi di questa edizione sono stati incredibili” e l’altro che afferma come “il concorso in Corea è stato il migliore”, forse riferendosi alla Corea del Nord.

Questa è sicuramente una prova convincente che ci potrebbero essere versioni internazionali della brutale competizione. Non si può dire fino a che punto la ricchezza e l’influenza dei VIP possano estendersi. Un commentatore del post fa un ulteriore passo avanti, ipotizzando che i VIP ospitino a turno i giochi nei loro paesi, ed è per questo che continuano a riferirsi a Il-nam come l’ospite.

I numeri di Gi-Hun e Il-Nam sono simbolici

squid game 2Il Redditor 7DSPride anticipa la sua teoria dicendo che è “principalmente simbolica”. Pensano che Gi-hun “rappresenti la fine di Squid Game come istituzione di lunga durata” perché è l’ultimo giocatore che ottiene l’ultimo numero, 456. D’altra parte, Il-nam è “numerato 001, perché rappresenta l'[origine] del gioco”.

Dato che è implicito nel finale che Gi-hun troverà il modo di tornare ai giochi per mettere fine alla competizione incasinata, questa teoria potrebbe essere corretta. Se lo show otterrà una seconda stagione, si spera che i fan scoprano se il protagonista riuscirà a fermare con successo la prossima competizione.

Jun-Ho non è davvero morto

squid game jun ho gunLa scomparsa di Jun-ho è stata una delle morti più dolorose da vedere nello show, ma potrebbe non essere la fine per il poliziotto. Un post su Twitter fa notare che “i personaggi dei film sono morti” solo quando gli spettatori vedono il corpo.

L’utente continua spiegando come la storyline di Jun-ho non sia mai completata correttamente, dato che le sue ultime parole a In-ho sono “Fratello, perché?” e ciò potrebbe avere la sua risposta nella seconda stagione. I fan possono solo sperare che sopravviva a quel colpo alla spalla e che trovi un modo per nuotare in sicurezza verso la riva.

C’è una serie extra di biglie nella casa di Il-Nam

squid game morte biglieNonostante la finta morte di Il-Nam faccia infuriare i fan che scoprono la sua vera identità verso la fine della serie, è stato comunque un momento straziante quando ciò si è verificato durante il quarto gioco. Secondo alcuni Redditor, tuttavia, questa infausta morte avrebbe potuto essere completamente evitata.

Essi dettagliano come quando Il-nam, durante lo svolgimento del gioco, “stava effettivamente per rivelare un modo” per lui e Gi-hun di superare il livello in sicurezza insieme. Se Gi-hun avesse aspettato che lui entrasse in casa sua, avrebbe potuto avere una serie extra di biglie. Sottolineano come Il-nam dice che avrebbero potuto fare una scommessa finale “con tutto quello che ho ancora QUI”, mentre stava “cercando di dire a Gi-Hun che aveva delle biglie in casa”. Quella partita sarebbe potuta finire molto diversamente se il protagonista si fosse fermato ad ascoltare.

Il-Nam è il padre di Gi-Hun

squid game oh il namLa più sconvolgente teoria dei fan su Squid Game finora è ben dettagliata in un post su Twitter dell’utente yoonyoonlover. L’utente condivide un video di Tiktok che evidenzia due scene specifiche nello show. La prima sequenza mostra Il-nam che commenta su come Gi-hun deve essere stato rimproverato molto di frequente da bambino, cosa che lui sa perché anche suo figlio l’ha fatto. È la seconda scena che è più persuasiva, in quanto riproduce il momento in cui Il-nam dice a Gi-hun che il quartiere nel quarto gioco gli sembra familiare, al che il protagonista risponde che è simile a dove è cresciuto anche lui.

L’utente porta la teoria oltre proponendo che Il-nam ha creato la competizione “per trovare suo figlio” perché “soffre di alzheimer” e vuole che Gi-hun “continui la tradizione” e sia il capo dei giochi. È una teoria incredibile che potrebbe avere enormi implicazioni sull’origine e lo scopo dell’intera competizione.

Squid Game: The Challenge, teaser e data di uscita del reality show di Netflix

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Netflix ha lanciato un nuovissimo teaser trailer di Squid Game: The Challenge per la sua nuova competizione reality show, ispirata all’omonimo film drammatico di grande successo dello streamer. Il debutto dello spettacolo è previsto per il 22 novembre.

Il video mostra in anteprima i 456 concorrenti provenienti da tutto il mondo che competono per avere la possibilità di vincere 4,56 milioni di dollari, che è il più grande premio in denaro forfettario nella storia dei reality. Come nella serie originale, i giocatori indosseranno tute verdi durante il resto della competizione.

Chi ha realizzato Squid Game: La Sfida?

Squid Game: The Challenge è prodotto da Nicola Brown, Tim Harcourt, John Hay, Toni Ireland, Anna Kidd e Stephen Lambert. Proviene da Studio Lambert (The Circle) e The Garden (24 Hours in A&E), parte di ITV Studios. Le riprese della prima stagione si sono svolte nel Regno Unito lo scorso gennaio.

“456 giocatori reali parteciperanno alla competizione alla ricerca di una ricompensa che cambierà la loro vita di 4,56 milioni di dollari”, si legge nella sinossi. “Mentre competono attraverso una serie di giochi ispirati allo show originale – oltre a nuove sorprendenti aggiunte – le loro strategie, alleanze e personaggi verranno messi alla prova mentre i concorrenti vengono eliminati intorno a loro.

Squid Game 2 sta attualmente girando la sua seconda stagione di Squid Game con Lee Jung-jae, Wi Ha-joon, Gong Yoo e Lee Byung-hun che riprendono i rispettivi ruoli. A loro si unirà un cast stellare composto da Im Si-wan, Kang Ha-neul, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun, Jo Yu-ri, Park Gyu-young e altri.

Grazie al suo successo di critica e commerciale, la serie originale ha ottenuto tre nomination ai Golden Globe, tra cui quella del veterano sudcoreano O Yeong-su, che ha vinto il premio come miglior attore non protagonista in una serie per la sua interpretazione di Oh Il-nam/Giocatore 001. Ha anche fatto la storia diventando il primo spettacolo non inglese a ricevere quattro importanti nomination ai SAG, con Lee Jung-jae e Jung Ho-yeon che hanno vinto la prestazione eccezionale di un attore maschio e la prestazione eccezionale di un attore donna.

Fargo: clip dalla quinta stagione in arrivo su Disney+

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Una nuova clip della quinta stagione di Fargo è stata diffusa. Il nuovo contributo video si concentra sul personaggio interpretato da Juno Temple. La star di Ted Lasso interpreta un personaggio pericoloso nel quinto capitolo della serie antologica criminale. Guarda la clip della stagione 5 di Fargo qui sotto:

Quando debutterà la quinta stagione di Fargo?

La quinta stagione di Fargo, composta da dieci episodi, debutterà negli USA il 21 novembre su FX. Gli episodi saranno disponibili anche su Hulu. In Italia la serie sarà programmata su, STAR, canale per adulti di Disney+. La sinossi della quinta stagione di Fargo recita in parte: “Dopo una serie inaspettata di eventi che mettono Dorothy ‘Dot’ Lyon (Temple) nei guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del Midwest viene improvvisamente ripiombata in una vita che pensava di aver abbandonato”. Il cast della quinta stagione di Fargo anche Jon Hamm, Jennifer Jason Leigh, Joe Keery, Richa Moorjani, Lamorne Morris, Dave Foley, David Rysdahl, Sam Spruell, Jessica Pohly e Nick Gomez.

Fargo è prodotto da Hawley, che funge da showrunner, scrittore e regista, e dalla sua società di produzione 26 Keys, dal produttore esecutivo Warren Littlefield e dalla sua società di produzione The Littlefield Company.  I produttori esecutivi sono Steve Stark, Kim Todd, Joel ed Ethan Coen. La serie è prodotta da MGM Television e FX Productions, con MGM Television che funge da studio principale. È distribuito a livello internazionale da Amazon e MGM Studios Distribution.