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Serie Turche del 2020: le migliori da recuperare

Serie Turche del 2020: le migliori da recuperare

Le serie turche stanno avendo un successo inaspettato e molti spettatori si sono appassionati a questo filone anche grazie al tempo trascorso a casa in seguito all’emergenza sanitaria che ha limitato la nostra esistenza. Ebbene per tutti coloro che sono alla ricerca di nuove serie turche ecco le serie turche del 2020 da recuperare nella calda estate del 2021 che si appresta ad iniziare.

Ethos

Ethos serie tv 2020 netflix

Ethos è la serie originale Netflix Turca che ha debuttato nel novembre del 2020 sulla piattaforma streaming americana. Nella serie In occasione del decimo anniversario della crisi economica del 2008, e a pochi mesi dalle elezioni europee che porteranno alle urne 500 milioni di cittadini in 27 Paesi, lo scrittore Lorenzo Marsili attraversa l’Europa.

Love 101

Love 101

Love 101 è la serie originale Netflix Turca che ha debuttato a Giugno del 2020. Nella serie tv Un gruppo di adolescenti tenta in ogni modo di impedire alla loro amata insegnante di lasciare la città. I ragazzi decidono di aiutare la donna a cercare l’amore mentre provano a trovare la loro strada.

Alev Alev (Flames of Fate)

Alev Alev (Flames of Fate)

Alev Alev (Flames of Fate) è una serie televisiva drammatica turca diretta da Ahmet Katıksız e scritta da Burcu Görgün Toptaş e Damla Serim. La serie racconta la storia di tre donne, Cemre, Rüya e Çiçek, le cui vite cambiano dopo lo scoppio di un incendio durante una festa di beneficenza, ma con più attenzione alla vita di Cemre, che è sposata con Çelebi Kayabeyli, l’ex sindaco, lei subisce violenze e ingiustizie, e suo marito sostiene che è malata di mente e che ha tentato il suicidio. E usa il suo potere per impedire agli avvocati di occuparsi della causa di divorzio che lei vuole intentare contro di lui, e la minaccia di portare suo figlio fuori dal paese se non tace sui suoi diritti.

Mr. Wrong – Lezioni d’amore

Mr. Wrong - Lezioni d'amore

Mr. Wrong – Lezioni d’amore è la serie turca che ha debuttato a giugno del 2020. Nella serie sorpresa dalle amiche con indosso una maglia da uomo, Ezgi, per giustificare l’indumento, dice loro che appartiene a Soner. Le ragazze, credendo che sia ancora innamorata persa del suo ex, organizzano un rito per liberarla dei vecchi ricordi di lui. Mr. Wrong – Lezioni d’amore in streaming è disponibile su Mediaset Infinity.

Can Yaman e Ozge Gurel, già protagonisti insieme della soap di successo Bitter Sweet, sono al centro di questa romcom in cui la giovane e bella Ezgi, sfortunata in amore, ha perso le speranze di poter incontrare il suo Mr. Right, l’uomo dei suoi sogni. Poi conosce Özgür, suo vicino di casa e donnaiolo incallito, quindi un “Mr. Wrong”, e le sue certezze vacillano. Ezgi e Özgür stringeranno un accordo: lei dovrà fingere di essere la fidanzata di Özgür, e lui le impartirà vere e proprie lezioni di seduzione. Tra i due nascerà un’immediata attrazione.

Love in the air

Love is in the Air è la serie turca che ha debuttato l’8 luglio 2020 su Fox. In Italia la serie va in onda su Canale 5 dal 31 maggio 2021 in day-time. Nella serie la giovane e bella Eda Yildiz, aspirante architetto, attribuisce all’attraente Serkan la colpa di aver dovuto rinunciare ad un’importante borsa di studio, l’occasione della sua vita. Serkan, per rimediare, le propone di fingersi la sua fidanzata per qualche mese, dietro lauto compenso, affinché lei possa riprendere gli studi e laurearsi. Questo strano sodalizio avrà risvolti inaspettati. La regia è di Altan Donmez  Ender Mihlar. Cast: Hande Ercel, Kerem Bursin, Bige Onal, Evrim Dogan, Anil Ilter, Cagri Citanak, Elcin Afacan. Love is in the Air  in streaming è disponibile su Mediaset Infinity.

The gift

The gift

The Gift è la serie Originale Netflix turca che ha debuttato nel 2019, la seconda stagione nel 2020. Nella serie ua giovane donna, che fa la pittrice ad Istanbul, intraprende un viaggio alla scoperta dei segreti universali di un sito archeologico in Anatolia, mentre fa luce sul suo passato.

The Protector – quarta stagione

Ha debuttato nel 2020 la quarta stagione di The Protector, la serie originale Netflix Turca. Dotato di poteri mistici grazie ad un talismano, un giovane commerciante si lancia in un’importante missione per combattere forze oscure e risolvere un mistero relativo al suo passato.

Hercai

Hercai è una serie televisiva turca prodotta da Mia Yapım e trasmessa in prima visione dall’emittente ATV a partire dal 15 marzo 2019. Tra gli interpreti principali figurano Akın Akınözü, Ebru Şahin, Gülçin Santırcıoğlu e Serhat Tutumluer. Racconta la storia d’amore impossibile di Reyyan, uno dei nipoti di Şadoğulları, una delle famiglie più potenti di Midyat, e Miran, che vuole vendicare i suoi genitori uccisi anni fa.

Mare Fuori 3, la recensione della terza stagione

Mare Fuori 3, la recensione della terza stagione

Mare Fuori 3 è alle porte. La serie tv inaugurata nel 2020 e la cui fama è cresciuta esponenzialmente nel corso di questi anni, uscirà su RaiPlay dal 1° febbraio e in prima serata su Rai2 dal 15. Ideata e scritta da Cristiana Farina – che aveva già lavorato per Un Posto al Sole – insieme a Maurizio Careddu, è ambientata nell’Istituto di Detenzione Minorile a Napoli e vede svolgersi le storie dei giovanissimi prigionieri alle prese con i richiami esterni delle famiglie (nell’accezione più camorristica del termine) e le pulsioni dalle tinte sempre accese dei nuovi legami che intessono tra le mura del carcere.

Mare Fuori 3, la trama della terza stagione

Ad essere il fulcro della storia è il duo composto da Filippo (Nicolas Maupas) e Carmine (Massimiliano Caiazzo), il primo milanese, benestante, completamente estraneo al contesto dei clan e che troverà nell’altro un amico fraterno, che invece è erede diretto di una delle famiglie più influenti nella malavita di Napoli. C’è poi Naditza (Valentina Romani) che ruba il cuore di Filippo – e inizialmente anche il portafogli – che è una zingara stanziale in fuga dai suoi genitori che le vorrebbero imporre un matrimonio combinato.

Ai tre ruotano attorno personaggi negativi, che non vogliono affrancarsi dal destino stabilito dal loro sangue e perpetrano azioni criminali, dando continuità ai reati per cui sono stati arrestati. In testa a questi, anche per la terza stagione, c’è Edoardo (Matteo Paolillo) che è intenzionato a prendere le redini della famiglia Ricci. Per l’appunto tra le nuove arrivate c’è la sorella minore del clan, Rosa Ricci (Maria Esposito), decisa a vendicare la sua famiglia con una violenza e una rabbia svuotate da qualunque tentennamento. Infine, dal lato degli adulti, ritroviamo la direttrice dell’Istituto, Paola (Carolina Crescentini) che insieme a Massimo (Carmine Recano), comandante della polizia penitenziaria, cerca di condurre i ragazzi verso la speranza di vite diverse.

La naturale evoluzione delle cose

Com’è naturale per il numero di puntate che si susseguono in una serie tv, i personaggi crescono, approfondiscono le loro motivazioni, cambiano orientamento, si allontanano e poi ritornano. È fondamentalmente l’elemento che ne crea la distinzione dal lungometraggio, e in Mare Fuori 3 l’esordio è interessante: sia la chiusura dell’ultima puntata della seconda stagione che l’inizio della nuova hanno quella giusta quantità di premesse che anticipano appassionanti svolte di trama, unitamente al mantenimento delle solide basi di alcuni personaggi principali.

Chiaramente il genere resta attutito e, nonostante alcune punte di violenza, si tratta comunque di un teen drama, con ogni edulcorante del caso che, qualche volta, rende poco credibili alcuni passaggi.

Ma, al netto della sospensione dell’incredulità, e accettando quindi che per licenza di trama proiettata sulla Rai possa essere accolta qualche nota di rosa in più, gli argomenti trattati sono davvero gestiti con impegno. La scrittura e la regia guidano molto bene lo sviluppo delle singole puntate, accompagnando gli ambienti, le sequenze e gli stessi attori strutturando la serie con un buon impianto, per nulla ingenuo o gettato con incuria. Si nota la speranza pedagogica nell’affrontare determinate tematiche, ed è apprezzabile l’intento, anche considerando il risultato che, tutto sommato, non è male.

La scelta tra il bene e il male

Mare Fuori 3 ha il pregio di presentare attraverso qualche filtro – certamente – questioni dalla crucialità esistenziale, che vengono incarnate da adolescenti che ne infiammano l’importanza, lasciando qualche volta fermare lo spettatore a riflettere per pochi istanti sul fatto che, per quanto qui possa essere estremizzato, ogni giorno vediamo l’effetto delle piccole scelte fatte distinguendo il bene dal male.

Dunque temi come l’amicizia, la lealtà, la preferenza tra la famiglia e una vita che se ne distacca, il tradimento, riempiono le puntate e le storie che si creano tra ragazzi che conducono vite sempre in bilico con la morte ma che, dopotutto, in fondo, raccontano cose che conosciamo tutti profondamente.

Le migliori frasi di Grey’s Anatomy: amore, cambiamento, amicizia

Nel corso di quattordici stagioni, Meredith ha insegnato qualcosa ad ognuno di noi: ecco le migliori frasi di Grey’s AnatomyQuelle che ci ricorderemo per sempre, dalle frasi sull’amore e sul cambiamento, ai dialoghi indimenticabili tra Meredith e Cristina, sia in italiano che in inglese.

Frasi di Grey’s Anatomy sull’amore

Abbiamo seguito le peripezie di Meredith e del dottor Stranamore per anni, fino alla morte di lui nella stagione 11. Ci hanno spezzato il cuore, ci hanno fatto ridere, ci hanno scaldato il cuore. Ma non sono gli unici: Grey’s ci ha regalato tantissime storie d’amore, tutte diverse, nelle quali ognuno può trovare qualcosa di sé.

Ecco le frasi d’amore più belle di questi quattordici anni di Grey’s:

  • Ho mentito. Non sono fuori dal nostro rapporto, ci sono dentro, talmente tanto che sono umiliata perché sono qui a supplicarti. Ecco qui, la tua scelta è semplice: lei o me. Io ti amo, in un modo veramente incredibile. Cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti lascio l’ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più alta se me lo chiedessi. E ciò che mi porta ad odiarti, mi spinge ad amarti. Per cui, prendi me, scegli me, ama me. (Meredith)
  • Io scappo. Quando le cose si fanno difficili, io, io me ne vado. Ma sono qui, adesso, e resto qui per lottare, in modo che tu sappia che tengo molto a questa storia. Io sono innamorata di te, Calliope, e tu sei innamorata di me e chiedo solo che tu mi dia un’altra chance. (Callie e Arizona)
  • Cristina! Ora non senti niente, d’accordo, ma sentivi qualcosa oggi, eri spaventata e terrorizzata. Eri arrabbiata, arrabbiata con me e dopo quello che hai passato ne hai il diritto, d’accordo, e così che dovresti sentirti. Io lo so, perché quando ci sono passato, io provavo le stesse cose e io mi sfogavo sempre su di te e tu sei stata paziente e gentile hai sopportato tutto perché tu mi ami! Tu mi ami! Perciò puoi avere paura con me o essere arrabbiata con me o felice, non me ne importa perché io ti starò vicino, non andrò da nessuna parte Cristina, non andrò da nessuna parte senza di te! (Owen e Cristina)

Frasi di Grey’s Anatomy sul cambiamento

Grey’s ci ha insegnato che a volte le cose durano per sempre, mentre a volte dobbiamo arrenderci allo scorrere delle cose. E fa male. Ma ci ha anche insegnato che è il cambiamento è il motore che ci fa andare avanti, che ci fa cambiare, che rende la nostra vita eccitante:

  • Il cambiamento non ci piace, ci fa paura, ma non possiamo evitare che arrivi: o ci adattiamo al cambiamento o rimaniamo indietro. Crescere è doloroso. Chiunque vi dica il contrario sta mentendo. Ma la verità è che qualche volta più le cose cambiano più restano le stesse. E qualche volta, oh, qualche volta il cambiamento è bello. Qualche volta il cambiamento è… tutto. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)
  • Tutte le cellule del corpo umano si rigenerano in media ogni 7 anni, come i serpenti, a modo nostro, cambiamo pelle. Biologicamente diventiamo una persona nuova. Possiamo sembrare gli stessi, probabilmente è così, il cambiamento non è visibile, almeno non alla maggior parte di noi, ma siamo cambiati, completamente, per sempre. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)
  • Dicono che un fulmine non cada mai due volte nello stesso punto, ma è una leggenda. Non capita spesso, il fulmine di solito fa centro la prima volta. Quando ti colpisce una scarica elettrica di 30.000 ampere, la senti. Può farti dimenticare chi sei, può ustionarti, accecarti, fermarti il cuore e causare gravissime lesioni interne. Ma, sebbene sia una cosa che accade in un millesimo di secondo, può cambiare la tua vita per sempre. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

Meredith e Cristina sono due persone difficili, e molto diverse. Ma la chimica tra di loro dà origine ad una delle amicizie più intense, vere, e divertenti mai viste sul piccolo schermo. Tra battibecchi e confessioni, ecco i loro momenti più belli:

  • Cristina: La clinica ha una regola, non mi confermavano l’appuntamento se prima non fornivo il nome di una persona che deve venire con me. Qualcuno che sia presente nel caso di un… sì, qualcuno che mi riporti a casa dopo. Comunque gli ho fornito il nome. Mi sono confidata con te perché sei tu quella persona.
    Meredith: Davvero?
    Cristina: Sì, quella sei tu, comunque..
    Meredith: Comunque…
    Cristina: Mi ha mollato… Ma ti rendi conto che mi stai abbracciando?
    Meredith: Chiudi il becco, sono la tua persona.
  • Cristina: Se ti capitano solo cose brutte smetti di frignare e inizia a pretendere qualcosa di più!
  • Meredith: Ok! Allora è giusto che tu vada e non voltarti indietro, corri! Lo sai? Hai ragione. Io non sono la tua persona e Owen non è la tua persona. La tua persona sei tu e lo sei sempre stata.

Frasi di Grey’s Anatomy in inglese su Tumblr

Tumblr è un posto magico, fatto di gif animate e citazioni a volontà, dove rivedere i nostri momenti preferiti in loop. Ecco alcune citazioni in inglese di Grey’s Anatomy, per riassaporarlo in lingua originale:

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e la vita

 

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

 

Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

 

Buoni lacrimoni a tutti!

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Murder Mystery 2: Adam Sandler e Jennifer Aniston di nuovo insieme nel trailer del film Netflix

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È ora disponibile il trailer di Murder Mystery 2, sequel del film del 2019, e in arrivo sempre e solo su Netflix dal 31 marzo. Ritornano Adam Sandler e Jennifer Aniston, nei panni dei coniugi detective Nick e Audrey Spitz, e con loro un ricco cast internazionale che comprende Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, Kuhoo Verma, John Kani e Dany Boon. Il film, diretto da Jeremy Garelick e scritto da James Vanderbilt, sarà disponibile solo su Netflix dal 31 marzo.

Murder Mystery 2, la trama

A quattro anni dalla risoluzione del loro primo caso di omicidio, Nick e Audrey Spitz (Adam Sandler e Jennifer Aniston) sono diventati detective a tempo pieno ma faticano ad avviare la loro agenzia investigativa. Quando sono invitati a festeggiare il matrimonio di un loro amico (Adeel Akhtar) sulla sua isola privata, si ritrovano immersi in nuovo mistero… Non appena la festa ha inizio infatti, qualcuno rapisce lo sposo per ottenere un riscatto e tutti gli eleganti ospiti, i familiari e la stessa sposa diventano possibili sospettati.

MURDER MYSTERY 2 coinvolge Nick e Audrey Spitz in un caso che alza la posta in gioco e dà finalmente a questi due detective l’occasione per realizzare tutto ciò che hanno sempre sognato: il successo della loro agenzia e il tanto atteso viaggio a Parigi.

Il cast del film diretto da Jeremy Garelick include tra gli altri Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, Kuhoo Verma, John Kani e Dany Boon.

  • Diretto da: Jeremy Garelick
  • Scritto da: James Vanderbilt
  • Prodotto da: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Tripp Vinson, James D. Stern, James Vanderbilt, A.J. Dix, Allen Covert
  • Produttori Esecutivi: Barry Bernardi, Kevin Grady, Julie Goldstein, Lucas Smith, Charlize Theron, Beth Kono, Tim Herlihy, Kyle Newacheck
  • Co-produttori: Joseph Vecsey, Judit Maull, Jonathan Loughran
  • CAST: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, John Kani, Kuhoo Verma, Enrique Arce, Zurin Villanueva, Tony Goldwyn, Annie Mumolo con Dany Boon e Adeel Akhtar
murder mistery 2
Murder Mystery 2. (L-R) Adam Sandler as Nick Spitz and Jennifer Aniston as Audrey Spitz in Murder Mystery 2. Cr. Scott Yamano/Netflix © 2022.

L’amica Geniale: la prima foto ufficiale della quarta stagione

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L’amica Geniale: la prima foto ufficiale della quarta stagione

Sono in corso le riprese della quarta e ultima stagione della serie Rai-HBO L’AMICA GENIALE. La quarta stagione si basa su “Storia della bambina perduta,” il quarto libro che chiude la tetralogia della Ferrante, edito in Italia da Edizioni E/O. Una produzione di Fandango, The Apartment, Fremantle Italy e Wildside con Lorenzo Mieli che produce per Fremantle Italy, The Apartment e Wildside (entrambe società del gruppo Fremantle) e Domenico Procacci per Fandango, in collaborazione con Rai Fiction e HBO Entertainment.

Completamente rinnovato il cast che vede protagonisti Alba Rohrwacher nel ruolo di Elena Greco (Lenù), Irene Maiorino nel ruolo di Lila Cerullo e Fabrizio Gifuni nel ruolo di Nino Sarratore.

Il soggetto e le sceneggiature di sono di Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo. Questa stagione è diretta da Laura Bispuri, e i produttori esecutivi sono Saverio Costanzo, Paolo Sorrentino, Jennifer Schuur, Elena Recchia e Guido De Laurentiis. Fremantle è il distributore internazionale in associazione con RAI Com.

One Piece: Netflix conferma l’uscita della serie live-action

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One Piece: Netflix conferma l’uscita della serie live-action

Netflix conferma l’uscita di One Piece, la serie live-action tratta dalla serie manga più popolare della storia, per il 2023. Le avventure della leggendaria ciurma di pirati sono all’orizzonte, in questa nuova versione di One Piece prodotta dal creatore del manga Eiichiro Oda e da Matt Owens, Steve Maeda, Marty Adelstein e Becky Clements. Nel teaser poster, un primo sguardo al protagonista Monkey D. Luffy, interpretato da Iñaki Godoy.

One Piece teaser posterA comporre la ciurma saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey D. Luffy, Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero Gibson (Usopp) e Taz Skylar (Sanji).  Faranno parte del cast anche McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan, Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots, Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala e Steven Ward. 

In partnership con Shueisha, ONE PIECE è prodotta da Tomorrow Studios e Netflix. Matt Owens e Steve Maeda sono gli sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunners. Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements sono produttori esecutivi.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Kang sarà molto diverso da Colui che Rimane

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La star di Ant-Man and the Wasp: Quantumania Jonathan Majors rivela che interpreterà il cattivo del film, Kang il Conquistatore, in un modo completamente diverso dalla sua precedente apparizione in Loki. Quella serie, presentata per la prima volta su Disney+ nel 2021, ha introdotto il concetto di varianti nell’universo cinematografico Marvel, esplorando il fatto che diversi universi creati da linee temporali ramificate contengono molte versioni alternative dello stesso personaggio. Il cattivo principale di Loki si è rivelato essere Colui che Rimane, una variante di Kang il Conquistatore, che farà la sua prima apparizione ufficiale in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, il 17 febbraio.

Slash Film ha diffuso una parte du un’intervista con Majors rilasciata al magazine Total Film, in cui l’attore discute le varianti del suo personaggio. Mentre c’è ancora qualche ambiguità su quante varianti di Kang esistano nel MCU e quali siano le più importanti, Majors afferma di vedere Colui che Rimane e il Kang di Ant-Man come personaggi completamente diversi, facendo riferimento a entrambi con due titoli distinti.

“Sono così radicale riguardo al mio linguaggio perché dico, Colui che rimane è Colui che rimane. Non lo chiamo nemmeno Kang. Potrebbe essere o meno una variante di Kang. Lascio la mia mente aperta a pensare che Kang il Conquistatore possa essere una variante di Colui che Rimane. Deve essere così lucido per me per poter continuare. Ma no, non ci sono somiglianze tra i due ruoli. Ho interpretato per la seconda volta a Kang il Conquistatore… Non ho nemmeno guardato il modello di Colui che Rimane per mettere in scena Kang. Di proposito.”

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a., Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Christian: trailer della seconda stagione con Edoardo Pesce

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Christian: trailer della seconda stagione con Edoardo Pesce

Ancora nuovi miracoli e un nuovo regno attendono il “santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce, passato da piccolo delinquente a santo una volta comparse delle stimmate sulle sue mani. Si fa sempre più vicino il debutto della seconda stagione del supernatural-crime drama Sky Original Christian, da marzo in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Prodotta da Sky Studios e Lucky Red in collaborazione con Newen Connect, “la serie dei miracoli” torna con sei nuovi episodi di cui viene rilasciato oggi il teaser, per una nuova stagione interamente diretta da Stefano Lodovichi (anche produttore creativo, nonché fra gli sceneggiatori dei nuovi episodi) e che vede ovviamente riconfermati i protagonisti della prima, i vincitori del David di Donatello Edoardo Pesce (Dogman, Cuori puri, …altrimenti ci arrabbiamo!) e Claudio Santamaria (Freaks Out, Gli anni più belli, Lo chiamavano Jeeg Robot).

Con loro in Christian tornano Silvia D’Amico (Non essere cattivo, The place, Hotel Gagarin, A Casa tutti bene – La serie) nei panni di Rachele, ex tossica dal passato doloroso, miracolata da Christian e rinata a nuova vita, Antonio Bannò (Romulus, Suburra – La serie, Vita da Carlo) in quelli di Davide, erede dell’impero di Lino, il boss locale della prima stagione interpretato da Giordano De Plano, Francesco Colella(Padrenostro, Piuma, ZeroZeroZero, Vostro Onore) nel ruolo di Tomei, il losco veterinario di Città-palazzo, Gabriel Montesi (Favolacce, Romulus, Speravo de morì prima) è l’amico della compagnia di Christian, Penna, Giulio Beranek (L’Arminuta, Una questione privata, Il Cacciatore) e Ivan Franek (Il Re, Noi 4, La buca) ancora nei panni – rispettivamente – del carismatico Biondo e di Padre Klaus, esorcista che ha un conto in sospeso con Christian. Nei nuovi episodi anche Romana Maggiora Vergano (La promessa, Immaturi – La serie) che sarà di nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per mano di Christian.

Due debutti assoluti nel cast della seconda stagione di Christian: quello di Laura Morante (Assolo, Ciliegine, Ricordati di me, A Casa Tutti Bene – La serie), che interpreterà la Nera, un misterioso personaggio pieno di sorprese, e quello di Camilla Filippi (La Stanza, In fondo al bosco, Viva l’Italia), che sarà Esther, una donna che non sembra vivere bene la presenza di Christian.

La prima stagione di Christian ha raccontato la vicenda di Christian (Edoardo Pesce), irresistibile supereroe “all’amatriciana” che ha sempre vissuto facendo il picchiatore, fino a quando la comparsa delle stimmate sulle sue mani non gli stravolge la vita. Sulle tracce di Christian e del suo mistero si mette Matteo, un diffidente postulatore del Vaticano dai metodi indubbiamente poco ortodossi, interpretato da Claudio Santamaria.

La trama della seconda stagione

Nei nuovi episodi, dopo la morte del boss Lino la Città-Palazzo ha bisogno di un nuovo re e per Christian arriva il momento di applicare il suo dono e costruire quel regno predetto dal Biondo. Dovrà imparare cosa significhi passare da piccolo delinquente a santo, da uno dei tanti a punto di riferimento di un’intera comunità, diventando “il re” di Città-Palazzo ed imparando a compiere scelte in nome del bene di tutti… mentre Matteo, a cui verrà chiesto di schierarsi contro il salvatore di suo figlio, scoprirà la tentazione di giocare per sé. Al suo fianco infatti arriva la Nera, un essere divino determinato ad ostacolare i piani del Biondo.

Ma il cuore umano è imprevedibile e nemmeno l’essenza divina del Biondo e della Nera riuscirà a controllare o anche solo immaginare che forma assumerà, tra le mura di Città Palazzo, la lotta per la propria libertà.

Da un’idea di Roberto “Saku” Cinardi, Christian è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Lucky Red in collaborazione con Newen Connect, anche distributore internazionale della serie, e liberamente ispirata alla graphic novel Stigmate di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti (edita da Logos Edizioni). Il soggetto di serie è di Francesco Agostini, Giulio Calvani, Valerio Cilio, Stefano Lodovichi, con la collaborazione di Patrizia Dellea. Scritta da Valerio Cilio, Patrizia Dellea, Stefano Lodovichi e Valentina Piersanti.

Teagan Croft: 10 cose che non sai sull’attrice

Teagan Croft: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovanissima già estremamente popolare, l’attrice australiana Teagan Croft si è distinta in pochi anni grazie ad una serie di ruoli e progetti molto diversi tra loro. Grazie a questi ha potuto dar prova non solo di una grande capacità nel dar vita anche alle emozioni più complesse dei suoi personaggi, ma ha sfoggiato anche una presenza scenica particolarmente memorabile. Sono sempre di più i progetti in cui è coinvolta in ruoli di rilievo, lasciando immaginare che il suo sarà un futuro da protagonista all’interno del mondo dello spettacolo, sia questo cinematografico o televisivo.

Ecco 10 cose che non sai su Teagan Croft.

Teagan Croft: i suoi film e le serie TV

1 Ha partecipato ad alcuni film. Il debutto cinematografico per l’attrice arriva grazie al film di fantascienza Osiride – Il 9° pianeta, uscito nel 2016. In questo recita accanto ad attori come Kellan Lutz, Tamuera Morrison e Daniel MacPherson. In questo la Croft interpreta la piccola Indi, la quale si è perduta in futuro distopico e diventa oggetto di ricerca e protezione da parte dei protagonisti. Tale ruolo ha permesso alla giovane attrice di ottenere grande popolarità, portadola verso nuovi ruoli. Nel 2023 reciterà nel film Netflix True Spirit, interpretando l’adolescente australiana Jessica Watson, la persona più giovane che abbia mai navigato in solitaria, senza sosta, intorno al mondo.

2. Ha recitato in diverse serie televisive. La carriera da attrice per la Croft ha avuto inizio grazie alla soap opera Home and Away, dove recita in alcuni episodi nel 2016. Successivamente, a partire dal 2018 è tra i protagonisti della serie Titans, dove interpreta Rachel Roth alias Raven. Ad oggi l’attrice ha recitato in 23 episodi tra la prima e la seconda stagione ed è pronta a riprendere il ruolo anche nella terza stagione che andrà in onda a partire dall’agosto 2021.

Teagan Croft è Raven in Titans

3. È la prima attrice ad interpreare questo personaggio. Dal gennaio 2019 in Italia sulla piattaforma Netflix è disponibile la serie Titans, basata sui Giovani Titani, supereroi della DC Comics. Tra i protagonisti si ritrova anche il personaggio di Rachel Roth alias Raven, interpretata dalla Croft. Si tratta della prima trasposizione in live-action del noto personaggio, il quale pur essendo solo una ragazza è dotata di poteri soprannaturali e oscuri particolarmente pericolosi.

Teagan Croft Titans

4. È affascinata dal rapporto con il protagonista. Uno degli aspetti più interessanti del personaggio per la Croft non è il suo essere dotata di superpoteri, bensì l’essere dominata da passioni molto umane. In particolare, l’attrice apprezza molto il rapporto costruito tra la sua Raven e il Robin di Brenton Thwaites. La Croft ha infatti descritto la loro come un relazione tra padre e figlia, resa ancor più solida dal fatto che entrambi i personaggi condividono un sentimento di solitudine e abbandono.

5. Si è preparata a lungo per il ruolo. Per poter ricoprire il ruolo di Raven l’attrice si è sottoposta anche ad un periodo di allenamento fisico, al fine di poter sopportare i ritmi del set ed eseguire anche le scene più complesse. Allo stesso tempo, si è documentata leggendo diversi fumetti dedicati al personaggio. Grazie a questi ha scoperto molto della storia di Raven, innamorandosene profondamente. Per le emozioni e le paure provate dal personaggio, la Croft lo considera il ruolo più bello della serie.

6. Apprezza molto il look del personaggio. Dopo aver esplorato determinati aspetti della storia e della formazione di Raven nella prima stagione, a partire dalla seconda il personaggio ha sfoggiato un look molto più fedele a quello che presenta nei fumetti. In particolare, sulla sua fronte compare l’iconica gemma che la contraddistingue. La Croft si è dichiarata estremamente entusiasta di come il personaggio stia evolvendo emotivamente, cosa che la porta a cambiare anche nell’aspetto. Ogni modifica da questo punto di vista è un passo in più verso la sua più completa realizzazione.

Teagan Croft in Home and Away

7. Ha recitato in una nota soap opera. In Australia le due maggiori soap opere di sempre sono Neighbours e Home and Away. Quest’ultima, in onda dal 1988, ha ad oggi superato le 34 stagioni e i 7 mila episodi. Numerosissimi celebri attori australiani vi hanno recitato in modo più o meno stabile, come ad esempio Heath Ledger, Chris Hemsworth, Naomi Watts e Guy Pearce. Anche la Croft ha avuto questa opportunità, intraprendendo così la propria carriera da attrice in televisione. Nella soap ha infatti ricoperto il ruolo di Bella Loneragan.

Teagan Croft Raven

Teagan Croft: il suo patrimonio

8. Il suo patrimonio non è noto. La giovane attrice è entrata a far parte del mondo dello spettacolo da appena 5 anni e dunque deve ancora costruirsi una solida fama tanto all’interno quanto all’esterno dell’industria. Ad oggi, dunque, non è noto a quanto ammonti il patrimonio costruito grazie ai suoi ruoli, anche se stando ad alcune stime questo si aggirerebbe intorno ai 200 mila dollari. Una cifra destinata certamente a crescere, considerando la quantità di progetti a cui l’attrice sta prendendo parte.

Teagan Croft è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attrice è presente su Instagram con un proprio account verificato. All’interno di questo la Croft vanta oltre 870 mila follower, ed è solita pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 90 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

Teagan Croft: compleanno, età e altezza dell’attrice

10. Teagan Croft è nata a Sydney, in Australia, il 23 aprile del 2004 ed ha oggi 17 anni. L’attrice è alta complessivamente 1,63 metri.

Fonte: IMDb

Andrea Riseborough: l’Academy annuncia una “revisione in corso” per la nomination agli Oscar 2023

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L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha confermato che sta “conducendo una revisione delle procedure della campagna” di promozione per le nomination agli Oscar sulla scia della nomination all’Oscar a sorpresa ottenuta da Andrea Riseborough per il piccolo film indipendente To Leslie.

Lo scorso venerdì, l’Academy ha rilasciato una dichiarazione riguardante alcune modalità di svolgimento delle campagne di promozione, sebbene nella dichiarazione non menzionasse specificamente To Leslie.

“L’obiettivo dell’Academy è garantire che la competizione degli Awards sia condotta in modo equo ed etico e ci impegniamo a garantire un processo di premiazione inclusivo”, si legge nella dichiarazione. “Stiamo conducendo una revisione delle procedure della campagna attorno ai candidati di quest’anno, per garantire che nessuna linea guida sia stata violata e per informarci se dovessero essere necessarie modifiche alle linee guida in una nuova era di social media e di comunicazione digitale. Abbiamo fiducia nell’integrità delle nostre procedure di nomina e di voto e sosteniamo autentiche campagne di base per prestazioni eccezionali”.

To Leslie, che ha incassato solo $ 27.000 al botteghino, è stato oggetto di esame per la campagna mirata condotta dai suoi sostenitori per conto di Andrea Riseborough, la protagonista.

Sin dalle nomination del 24 gennaio, l’industria ha discusso animatamente se la campagna del film violasse le regole e le linee guida stabilite da AMPAS. Da quando è stato annunciato il nome di Riseborough nella cinquina di nominate agli Oscar 2023 come migliore attrice protagonista, sono circolate voci secondo cui questa nomination potrebbe essere annullata. Infatti, secondo più fonti, l’Academy si riunirà domani, proprio per discutere di questo evento. Inoltre, le fonti rivelano anche che sebbene l’Academy sia stata inondata di chiamate ed e-mail riguardanti l’inclusione di Riseborough, non sono state presentate denunce formali.

Nelle settimane che precedono le votazioni dei membri dell’Academy, non è stato intercettato nessuno sponsor ufficiale per To Leslie, proprio perché, in genere, film piccoli non hanno le risorse per una campagna pubblicitaria da Oscar. Al contrario, film come Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale e Top Gun: Maverick, con alle spalle grandi studi come Netflix e Paramount, hanno avuto la possibilità di una grande esposizione.

Tuttavia, Riseborough è riuscita ad arrivare nella cinquina, “togliendo il posto” alle favorite Viola Davis (The Woman King) o Danielle Deadwyler (Till). Tuttavia, la sua performance è stata osannata da moltissimi colleghi, tra cui Edward Norton, Jane Fonda e persino la collega candidata Cate Blanchett, che hanno elogiato pubblicamente il lavoro dell’attrice. To Leslie è stato diretto da Michael Morris, e sua moglie Mary McCormack si è dimostrata determinante nell’assemblare un esercito di sostenitori di primo piano per Riseborough. In un’e-mail privata, che la rivista Variety è riuscita ad ottenere, McCormick ha fornito agli amici gli strumenti e le istruzioni per far funzionare il passaparola sul film e sulla performance al meglio, rivolgendosi a una maling list di altissimo profilo.

Non c’è niente di sbagliato nell’incoraggiare gli elettori dell’Oscar a guardare un film propagandandone i meriti. Ma alcune campagne rivali affermano che To Leslie ha utilizzato “tattiche aggressive” che oltrepassano il limite.

E c’è un precedente per squalificare film e artisti per aver infranto le regole. Nel 2014, Bruce Broughton, allora membro del comitato esecutivo del ramo musicale dell’Academy, è stato nominato per la canzone originale di Alone Yet Not Alone. Dopo che si è scoperto che Broughton aveva personalmente inviato un’e-mail ai membri del ramo musicale per informarli della sua presentazione alle votazioni, la sua nomina è stata annullata.

Nel caso di Riseborough, i critici devono ancora trovare una “pistola fumante” che mostri una sollecitazione diretta da Riseborough ai membri dell’Academy. Ma altri che hanno lavorato per suo conto sono stati accusati di violare le regole. In tal caso, ciò rende responsabile Riseborough, che è anche produttore esecutivo di To Leslie?

Frances Fisher, membro dell’Academy, è stata una delle sostenitrici più accese di Riseborough, condividendo più post sulla sua performance sui social media. Tuttavia, alcuni di quei posti potrebbero anche violare le regole dell’Academy, in particolare la numero 11 “Riferimenti ad altri candidati“, in cui si afferma che “qualsiasi tattica che individui ‘il concorso’ per nome o titolo è espressamente vietata”.

In un post dal suo account Instagram personale datato 14 gennaio, Fisher ha scritto: “Ai miei colleghi attori dell’Academy – Secondo Pete Hammond che scrive per Deadline, Andrea Riseborough può ottenere una nomination all’Oscar se 218 (su 1.302) attori nel ramo degli attori la nominano al primo posto come migliore attrice. Sembra che Viola [Davis], Michelle [Yeoh], Danielle [Deadwyler] e Cate [Blanchett] siano abbiano in cassaforte la loro nomination.”

Sebbene non sia “illegale” sostenere un film o una performance che si è apprezzata molto, nel riferimento a Yeoh, Deadwyler, Blanchett e Davis, Frances Fisher sembra aver commesso un errore. Ma ciò non implicherebbe direttamente Andrea Riseborough a meno che Fisher non fosse direttamente coinvolta nel film stesso.

Ma chi ha finanziato questo sforzo “autofinanziato”? Le campagne per gli Oscar sono sforzi costosi che coinvolgono feste, consulenti e pubblicità che hanno prezzi elevati. Apparentemente la campagna To Leslie era autofinanziata. Ma ha arruolato due società di pubbliche relazioni, Narrative e Shelter, insieme a organizzatori di eventi come Colleen Camp, per attirare l’attenzione sul film. Chi ha pagato quei conti? Momentum Pictures? Riseborough? Qualche terza persona?

Nelle settimane che hanno preceduto il voto AMPAS, l’autocampagna di Andrea Riseborough ha iniziato a decollare con l’aiuto del suo manager Jason Weinberg, Narrative PR e Shelter PR. Tuttavia, la maggior parte degli esperti di premi ha presunto che l’attrice fosse troppo lontana dal poter ottenere una nomination, dato che altri contendenti hanno ottenuto nomination ai Golden Globe, ai SAG e ad altri importanti premi che vengono consegnati prima e che di solito segnano la strada per gli Oscar.

Molti colleghi e amici di Riseborough hanno promosso la sua nomina e la sua performance, e questo non è proibito, ma bisognerebbe accertare, secondo l’Academy, che questo tipo di sforzo congiunto non costituisca un lavoro portato avanti da una lobby, cosa che invece l’istituzione proibisce.

La pratica di revoca della nomination esiste ed è stata applicata solo 6 volte in 95 anni di storia del premio. Sebbene non ci siano prove che Andrea Riseborough abbia violato le regole dell’Oscar, il team potrebbe aver utilizzato scappatoie per ottenere il riconoscimento che sentiva di meritare. Gli amici di Riseborough hanno capito che per assicurarsi una nomination, avevano bisogno solo di 218 dei 9.579 membri AMPAS. E hanno usato quella matematica a loro vantaggio.

La dimensione del ramo degli attori era di 1.302 membri quest’anno, il più grande dell’Accademia. Se ogni membro vota (e non succede mai), un candidato ha bisogno di 218 voti per assicurarsi uno slot. Se ci sono meno votanti, anche il numero richiesto perottenre lo slot diminuisce. Ma, ancora una volta, non c’è niente di sbagliato nel fare i conti e squalificare Riseborough richiederebbe prove concrete che devono ancora materializzarsi.

Se non vengono intraprese azioni di indagine e verifica, quello che è successo con Andrea Riseborough potrebbe essere preso a esempio anche da studi grandi, che potrebbero adottare le stesse tattiche sfruttando il potere dei social media.

Riseborough non è la prima ad autofinanziare la sua campagna. Sally Kirkland ha notoriamente scritto lettere agli elettori e parlato con qualsiasi giornalista disponibile per promuovere se stessa nella piccola commedia drammatica Anna (1987), mentre le famigerate pubblicità di “CONSIDER” di Melissa Leo sono state acquistate per promuovere la sua performance in The Fighter (2010) e intendevano mostrare il suo lato affascinante in contrasto con il suo lavoro in quel film nei pani di una madre operaia, così facendo si è avvicinata al limite di ciò che era consentito. L’attrice caratterista Ann Dowd ha racimolato circa $ 13.000 dai colleghi e dal suo conto in banca per inviare DVD ai membri dell’Academy per il suo acclamato lavoro come manager di un ristorante in Compliance (2012), ma non è riuscita a ottenere una nomination.

Star Wars: The Acolyte, rivelato il personaggio di Dafne Keen

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Star Wars: The Acolyte, rivelato il personaggio di Dafne Keen

Il lavoro continua su Star Wars: The Acolyte e, secondo Bespin Bulletin, la produzione è attualmente in corso ad Arborfield Green nel Berkshire. È vicino alla base dello show nel Regno Unito, gli Shinfield Studios, e mentre l’attrice Dafne Keen non è stata ancora avvistata sul set finalmente potremmo aver avuto maggiori dettagli sul misterioso personaggio Dafne Keen interpreterà. 

L’attrice, che molti di voi probabilmente ricorderanno meglio per aver interpretato Laura/X-23 in Logan del 2017, da allora ha recitato in His Dark Materials – Queste oscure materie  della HBO, confermando il suo talento che è in crescita da allora!L’ormai diciottenne (è difficile credere che Logan sia stato rilasciato più di mezzo decennio fa) ha chiaramente un futuro brillante, e anche se non sappiamo quale ruolo interpreterà in una storia che, secondo quanto riferito, vede i Sith iniziare il loro infiltrazione dell’Ordine Jedi, il suo personaggio potrebbe avere un nome: si tratta di Jecki.

Queste informazioni sono state rivelata da CBM che le ha ricevuto per gentile concessione dell’agenzia di talenti di Keen , anche se potrebbe essere un nome in codice.  Dopotutto, il personaggio di Amandla Stenberg è stato chiamato “Aura” durante il casting, mentre lo Jedi di Lee Jung-Jae è stato chiamato “Paul”. Non prevediamo di sentire nessuno di questi nomi in The Acolyte, ma Jecki sembra una scelta molto più realistica per questo franchise. 

Con la storia che si svolge prima di La minaccia Fantasma , c’è chi si aspetta che riveli la storia delle origini di Darth Plagueis, il potente Maestro Sith che un giorno avrebbe preso Sheev Palpatine sotto la sua ala. Qualunque sia il caso, prevediamo che la serie esplori un nuovo lato di questa galassia mentre i Sith si sollevano e viene rivelata una nuova minaccia mortale per la pace.

Star Wars: The Acolyte, la serie tv

Star Wars: The Acolyte  è descritto come  “un thriller misterioso che porterà gli spettatori in una galassia di oscuri segreti e poteri emergenti del lato oscuro negli ultimi giorni dell’era dell’Alta Repubblica. Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto”.

Star Wars: The Acolyte vedrà protagonisti Amandla Stenberg, Lee Jung-jae, Carrie-Ann Moss, Manny Jacinto, Dafne Keen, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson, Charlie Barnett e Dean-Charles Chapman. Star Wars: The Acolyte sarà trasmesso in streaming esclusivamente su Disney+, anche se la data della premiere deve ancora essere rivelata.

Thunderbolts: il produttore lo descrive come un “sequel” di Black Window

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Quando i Marvel Studios hanno rivelato il roster dei Thunderbolts al D23 dello scorso anno, la risposta dei fan probabilmente non è quella che Kevin Feige e la compagnia si aspettavano. Con una squadra composta principalmente da super soldati e personaggi provenienti da Black Widow, molti si sono affrettati a esprimere disappunto per una versione dei Thunderbolts che è un po’… noiosa… rispetto ai fumetti. 

La presunta presenza di The Sentry potrebbe aiutare le cose, ovviamente, mentre speriamo in almeno una o due aggiunte a sorpresa al gruppo.  Tuttavia, se sei stato tra quelli che hanno sostenuto che Thunderbolts è fondamentalmente un sequel di Black Widow, ciò è stato sostanzialmente confermato dal direttore dello sviluppo visivo dei Marvel Studios, Andy Park, in un post di Instagram poi però modificato. 

“Taskmaster, Red Guardian, Yelena e Valentina Allegra de Fontaine torneranno nel prossimo film di Thunderbolts, ha detto. “È come se fosse un sequel di Black Widow [e] questi film sono collegati o qualcosa del genere! Diventerà interessante”. Park potrebbe aver parlato a sproposito o semplicemente aver capito che i suoi commenti potevano essere fraintesi. Ad ogni modo, è improbabile che alleggeriscano le menti dei fan che si aspettano che Thunderbolts sia un’espansione di Black Widow (e The Falcon e The Winter Soldier in misura minore).

Black Widow,  blockbuster del 2021 è stato molto divertente e quei personaggi meritano sicuramente di essere rivisitati. Tuttavia, quando i fan pensano ai Thunderbolts, vengono subito in mente personaggi come Baron Zemo, Songbird e persino Luke Cage. Per quanto riguarda l’opinione dell’MCU su questa squadra, Ghost è l’unico personaggio che condivide una storia con loro sulla pagina.

Vedremo cosa succede, ma è sicuramente troppo presto per arrivare a conclusioni. Di recente, ci sono state voci secondo cui Ghost potrebbe essere stato tagliato dal film, anche se da allora abbiamo appreso che quelle voci non erano corrette. Vi ricordiamo che Thunderbolts uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. 

Fantastici Quattro: rivelato il cattivo del film?

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Fantastici Quattro: rivelato il cattivo del film?

C’è molto entusiasmo sull’annunciato riavvio dei Fantastici Quattro dei Marvel Studios, e mentre un cambio di regista e un ritardo nella data di uscita hanno spinto il film ancora più in là nella Saga del Multiverso, rimaniamo ansiosi di ricevere sempre aggiornamenti. Negli ultimi mesi, ci sono state innumerevoli voci su chi interpreterà ciascun membro della prima famiglia della Marvel, sebbene l’attore di Star Wars Adam Driver sia recentemente venuto a galla che è apparente il favorito per Mister Fantastic.

John Krasinski, che ha interpretato una variante di Reed Richards in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, rimane uno dei preferiti dai fan ma sembra essere fuori dai giochi. Ora, l’insider che si è rivelato nel tempo piuttosto affidabile @MyTimeToShineH ha confermato che Adam Driver è ancora un probabile candidato per interpretare Reed dell’MCU e, se corretta, questa è una decisione di casting a cui sarebbe difficile trovare un difetto. Tuttavia, ha solo pochi anni meno di John Krasinski, quindi la star di The Office chiaramente non è troppo vecchia per il ruolo. 

Lo scooper ha anche menzionato di sfuggita che Galactus sarà il cattivo principale dei Fantastici Quattro. Abbiamo sentito voci secondo cui Silver Surfer verrà presentato prima che il film arrivi nelle sale per preparare il terreno, anche se è decisamente sorprendente che non venga introdotto come una minaccia per l’intero MCU per la prossima saga. Inoltre, il cattivo mangiatore di mondi è sempre stato principalmente un nemico di questa squadra, e non è un segreto che Kevin Feige abbia cercato di portare Galactus in questo mondo condiviso per molto tempo. 

Si dice anche che probabilmente riceveremo notizie sul casting prima del D23, mentre si pensa che Penn Bagley, Amanda Seyfried e Rudy Pankow non siano più presi in considerazione (e nemmeno Ryan Gosling; invece, siamo abbastanza sicuri che lo farà essere Thunderbolts Sentry).  Come sempre, per ora è meglio prendere queste informazioni con le pinze, ma incrociamo le dita prima o poi avremo notizie ufficiali. Fantastici Quattro uscirà il 14 febbraio 2025.

Narvik: recensione del nuovo film Netflix

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Narvik: recensione del nuovo film Netflix

Proiettato per la prima volta in Norvegia, paese di produzione, il 25 dicembre 2022, Narvik è un film storico drammatico, diretto dal regista norvegese Erik Skjoldbjaerg (Pioneer, Insomnia). La pellicola presenta dei fatti realmente accaduti, specialmente la battaglia di Narvik nel 1940, considerata prima sconfitta subita dalle truppe naziste. Nel cast si ritrovano prevalentemente figure note prevalentemente a livello nazionale: tra queste ricordiamo Kristine Hartgen nel ruolo di Ingrid Tofte, Carl Martin Eggsbø come Gunnar Tofte e Henrik Mestad nei panni del maggiore Omberg.

Narvik: la Seconda guerra mondiale nel nord

L’anno è il 1940. Hitler ed i nazisti si macchiano di un assoluto atto di viltà: attaccano la Norvegia, stato dichiaratamente neutro. Una delle prime offensive viene sferrata alla città portuale di Narvik, nel nord della Norvegia. Si tratta di un luogo strategico per il commercio del minerale di ferro, ambito sia dalle forze alleate, sia naziste.

In questo contesto, Narvik segue le vicende di Gunnar,  un soldato norvegese, e di sua moglie Ingrid. Dopo la resa di Narvik alle truppe naziste, un gruppo  di soldati cercano di opporre resistenza ai nuovi occupanti facendo saltare in aria un ponte, ma i tedeschi riescono ad intercettare l’attentato e prendono come prigionieri alcuni norvegesi: tra questi c’è anche lo stesso Gunnar.

Contemporaneamente, a Narvik il console tedesco si stabilisce nell’albergo dove lavora Ingrid, la quale collabora anche come traduttrice. Allo stesso tempo però la stessa norvegese aiuta il console inglese a lasciare la città ed a trovare rifugio in una piccola baita sulle  montagne; questi chiede l’aiuto di Ingrid come spia. Essendo divenuta l’interprete  del console, Ingrid è riuscita a guadagnarsi la sua fiducia, e per questo motivo è riuscita ad avere accesso ad informazioni essenziali per gli alleati. Poche settimane dopo le truppe anglo- francesi inizieranno la liberazione di  Narvik e di tutta la regione  circostante,  ma la vittoria sarà di breve durata.

Una prospettiva diversa della guerra

Genericamente, tutti i film che trattano il secondo conflitto mondiale si concentrano su quelli che sono gli avvenimenti più noti o eclatanti: si pensi a Dunkirk, scritto e diretto dal noto regista Christopher Nolan che racconta l’epocale ritirata delle truppe inglesi e francesi attraverso il Canale della Manica, o L’ora più buia, diretto da Joe Wright con Gary Oldman, sulla figura del primo ministro inglese Wiston Churchill. Le stesse vicende riguardanti Narvik restano praticamente oscurate nei libri di storia, quindi risulta interessante analizzare un aspetto differente della Seconda Guerra Mondiale.

Narvik diventa in se un campo di battaglia, in balia degli scontri tra le due fazioni. La città diviene prima di occupazione tedesca, con una certa tensione che però non sfocia in effettivi scontri. Successivamente, con l’arrivo delle truppe alleate, viste come eserciti amici, in maniera positiva, avviene una momentanea liberazione. Nella pellicola si ha un’effettiva demonizzazione delle truppe naziste ed un atteggiamento oltremodo favorevole nei confronti degli inglesi, i quali alla fine abbandonano le truppe norvegesi e la stessa Narvik.

Pur trattandosi di un film di guerra, non sono presenti scene eccessivamente violente e forti, come invece spesso accade in questo genere di pellicole. Anzi spesso proprio per sensibilizzare lo spettatore, si tende ad estremizzare la presenza di sangue e violenza.

Tra le tematiche trattate, emerge un certo senso di  appartenenza e di patriottismo da parte dei soldati norvegesi. Pur arrendendosi apparentemente ai tedeschi, questi continuano in ogni modo a difendere la propria patria.  Emblematica è la scena in cui, una volta liberate le montagne vicino Narvik, i soldati issano la bandiera norvegese e cantano l’inno.

Dal punto di vista tecnico, gli effetti speciali degli spari, specialmente quelli della grande mitragliatrice tedesca, possono risultare poco realistici. A questo però compensano i paesaggi innevati dell’inverno norvegese. Per mantenere un contatto con la veridicità dei fatti, il film si chiude  con alcune foto storiche della città di Narvik.

Ingrid: le scelte difficili dettate dalla guerra

In Narvik, il personaggio di Ingrid diventa emblematico, rappresentando le scelte difficili a cui la società civile è sottoposta in questi momenti difficili. Lei diventa una figura mediana tra le forze inglesi e quelle tedesche, proteggendo il console britannico. Ciononostante, Ingrid da la precedenza alla propria famiglia, a suo figlio Oleg, e fa di tutto per proteggerlo, fino a tradire le forze alleate per salvarlo. E’ particolarmente toccante la scena in cui durante i bombardamenti, lei abbandona con il figlio, molto malato, il rifugio  e  corre in mezzo alle fiamme fino all’hotel per cercare un medico.

Avatar: La Via dell’Acqua supera Star Wars: il Risveglio della Forza al Box office

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Sapevamo che non sarebbe passato molto tempo prima che Avatar: La via dell’acqua rivendicasse il posto n. 4 nella lista dei film più grandi di tutti i tempi quando ha superato Avengers: Infinity War la scorsa settimana, e 20th Century Studios ha diffuso un stampa comunicato per renderlo ufficiale. L’epico sequel fantascientifico di James Cameron è diventato il quarto film di maggior incasso al botteghino globale, avendo appena superato Star Wars: Il risveglio della forza.

Avatar: la via dell’acqua rimane anche il film nella storia per raggiungere $ 2 miliardi (dopo Avengers: Endgame), ed è ora l’undicesima uscita di maggior incasso di tutti i tempi a livello nazionale. Il film non mostra segni di rallentamento, ma inizierà ad affrontare una certa concorrenza nelle prossime settimane quando usciranno al cinema film del calibro di Ant-Man and the Wasp: Quantumania e Shazam! La furia degli dei nelle sale.

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14 dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Caste: Connie Nielsen e Jon Bernthal protagonisti del nuovo film di Ava DuVernay

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È stato riferito che Connie Nielsen (Wonder Woman), Jon Bernthal (The Punisher), Nick Offerman (The Last of Us) e Jasmine Cephas Jones (Hamilton) sono stati scelti per unirsi al prossimo adattamento cinematografico di Caste che sarà diretto da Ava DuVernay, basato sull’omonimo libro di saggistica della vincitrice del Premio Pulitzer Isabel Wilkerson.

Secondo Variety, anche Niecy Nash-Betts (Dahmer)  e Vera Farmiga (The Conjuring) hanno aderito al progetto per riunirsi con Ava DuVernay dopo aver lavorato insieme all’acclamata miniserie When They See Us.

Caste è stato scritto e diretto dalla regista nominata all’Oscar, nota soprattutto per il suo lavoro nel pluripremiato dramma sui diritti civili Selma. Questo segna il ritorno alla regia di DuVernay dopo quattro anni dall’uscita nelle sale di Nelle pieghe del tempo. La candidata all’Oscar Aunjanue Ellis (Lovecraft Country, King Richard) sarà la protagonista del dramma, che è attualmente in produzione in Georgia.

Utilizzerà una “struttura a più piani per esaminare il sistema non detto che ha plasmato l’America e racconta come le nostre vite oggi sono definite da una gerarchia di divisioni umane risalenti a generazioni precedenti“. Caste è prodotto da DuVernay, Sarah Bremner e Paul Garnes per ARRAY Filmworks. DuVernay ha sviluppato il progetto dal 2020, con Netflix che era inizialmente collegate come finanziatori e distributori.

Ellen Pompeo protagonista di una miniserie basata su Orphan

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Ellen Pompeo protagonista di una miniserie basata su Orphan

La regista di documentari nominata all’Oscar Liz Garbus ha firmato per dirigere la miniserie di Hulu ispirata a Orphan. Secondo Deadline , la Garbus sarà la produttrice esecutiva insieme alla protagonista Ellen Pompeo oltre a curarne la regia. La miniserie è basata sulla storia vera dell’ucraina Natalia Grace e dei suoi genitori adottivi.

Liz Garbus ha ottenuto riconoscimenti per il suo lavoro su film documentari come The Farm: Angola, USA e What Happened, Miss Simone?, che hanno ottenuto entrambe le nomination agli Oscar. Ha anche diretto due docuserie: I’ll Be Gone in the Dark e la recente serie Harry & Meghan. Il progetto Hulu senza titolo segna la seconda avventura di Garbus nei drammi sceneggiati dopo aver diretto un episodio di The Handmaid’s Tale nel 2021.

La miniserie senza titolo Orphan sarà incentrata su una coppia del Midwest che adotta quella che credono sia una bambina di 8 anni con una rara forma di nanismo. “Quando iniziano a crescerla insieme ai loro tre figli biologici, iniziano lentamente a credere che potrebbe non essere chi dice di essere“, si legge nella sinossi. “Cominciano a mettere in discussione la sua storia, portandoli a confrontarsi con loro domande difficili su quanto sono disposti a spingersi per difendersi, cadendo in una battaglia combattuta nei tabloid, in aula e, infine, nel loro matrimonio“.

Il progetto sarà scritto e prodotto da Katie Robbins, con Erin Levy come produttore esecutivo e showrunner. Pompeo e Laura Holstein saranno i produttori esecutivi attraverso il loro banner Calamity Jane insieme a Mike Epps, Dan Spilo, Niles Kirchner e Andrew Stearn. È una produzione di ABC Signature.

The Perfect Nanny: Nicole Kidman e Maya Erskine protagoniste della miniserie HBO

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Come appreso da Deadline, l’attrice premio Oscar Nicole Kidman e la star di PEN15 Maya Erskine hanno ufficialmente firmato per i ruoli principali nell’imminente miniserie della HBO intitolato The Perfect Nanny, basato sull’omonimo romanzo dell’autrice francese Leïla Slimani. Questo progetto segna l’ultima collaborazione di Nicole Kidman con HBO dopo aver lavorato insieme agli acclamati drammi Big Little Lies e The Undoing .

The Perfect Nanny è scritto e creato da Erskine, che è anche produttore esecutivo insieme alla Kidman. Il romanzo di Slimani è stato in realtà ispirato dai raccapriccianti omicidi dei due figli della famiglia Krim nel 2012, che sono stati pugnalati a morte dallla loro tata part-time.

“Nella miniserie, una tata apparentemente perfetta va a lavorare per una coppia con due bambini piccoli, ma la sua personalità servizievole alla fine si deteriora in qualcosa di sinistro”, si legge nella sinossi. Il progetto sarà prodotto da Per Saari per Blossom films, Pascal Caucheteux per Why Not Productions e Philippe Godeau per Pan-Européenne. È una produzione di Legendary Entertainment e HBO.

Tomb Raider: in fase di sviluppo un franchising multimediale da Amazon Eyes

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Oltre alla notizia che è in fase di sviluppo uno show televisivo di Tomb Raider scritto da Phoebe Waller-Bridge, è stato ora rivelato che anche un nuovo film di Tomb Raider è in fase di pianificazione su Amazon Eyes. Secondo quando apprendiamo dal THR, Amazon Studios ha stipulato un “enorme accordo sui diritti” con dj2 Entertainment di Dmitri M. Johnson per produrre la serie televisiva, un videogioco e anche un film. Simile al Marvel Cinematic Universe, Amazon ha in programma di raccontare storie interconnesse attraverso diversi mezzi con tutti e tre collegati tra loro in una forma o nell’altra. Sebbene i dettagli sul film siano scarsi, si dice che l’accordo generale sui diritti sia uno dei maggiori impegni di Amazon, inferiore solo al Il Signore degli Anelli.

Non si sa ancora se anche Phoebe Waller-Bridge sarà coinvolta nel film, anche se è stato notato che la sceneggiatrice non è coinvolta nel prossimo videogioco annunciato lo scorso anno. Nel frattempo, dj2 Entertainment sta anche lavorando per portare Life Is Strange e Disco Elysium su altri media poiché ha trovato la sua strada al cinema adattando i titoli dei videogiochi, con i titoli Sonic the Hedgehog che sono stati il ​​suo più grande successo.

Finora ci sono stati tre film live-action di Tomb RaiderAngelina Jolie ha recitato in Lara Croft: Tomb Raider del 2001 e in The Cradle of Life del 2003, mentre Alicia Vikander ha recitato in un reboot del 2018, che avrebbe dovuto ricevere un sequel prima di essere cancellato lo scorso anno dopo che MGM aveva perso i diritti del film (che sono stati successivamente acquisiti da la sua consociata Amazon Studios sei mesi dopo).

Ecco come sono state girate le scene subacquee di Black Panther: Wakanda Forever

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I Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo video dietro le quinte che mostra come sono state girate le sequenze subacquee di Black Panther: Wakanda Forever. Il supervisore degli effetti visivi Geoffrey Baumann ha parlato della miscela unica del film di riprese subacquee della vita reale e delle tecniche di effetti visivi che hanno utilizzato per creare le sue sequenze memorabili. Guarda il video dietro le quinte di Black Panther: Wakanda Forever qui sotto:

Ryan Coogler ha diretto Black Panther: Wakanda Forever da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Joe Robert Cole. È prodotto da Kevin Feige e Nate Moore, con Victoria Alonso, Louis D’Esposito e Barry Waldman come produttori esecutivi. “Nel film, la regina Ramonda, Shuri, M’Baku ,  Okoye e la Dora Milaje combattono per proteggere la loro nazione dall’intervento delle potenze mondiali in seguito alla morte del re T’Challa”, si legge nella sinossi. “Mentre i Wakandan si sforzano di abbracciare il loro prossimo capitolo, gli eroi devono unirsi con l’aiuto di War Dog Nakia ed Everett Ross e forgiare un nuovo percorso per il regno di Wakanda.”

Interpreta diversi membri del cast di ritorno dal primo film, tra cui Letitia Wright nei panni di Shuri, Lupita Nyong’o nei panni di Nakia, Danai Gurira nei panni di Okoye, Angela Bassett nei panni di Ramonda, Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross, Winston Duke nei panni di M’Baku e Florence. Pastore come Ayo. Insieme a loro c’erano i nuovi arrivati ​​in franchising Tenoch Huerta (Narcos: Mexico) nei panni di Namor, Michaela Coel (I May Destroy You) nei panni di Aneka, Mabel Cadena nei panni di Namora e Alex Livinalli nei panni di Attuma.

The Boogeyman: trailer del nuovo adattamento dal racconto di Stephen King

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20th Century USA ha diffuso il primo trailer di The Boogeyman, l’annunciato adattamento cinematografico dell’omonimo racconto di Stephen King. Il primo contributo video del nuovo adattamento  è stato rilasciato durante la partita del campionato NFC. L’uscita del film è prevista per il 2 giugno 2023, esclusivamente nelle sale cinematografiche. 

“La studentessa delle superiori Sadie Harper e sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della madre e non ricevono molto sostegno dal padre, Will, un terapista che sta affrontando il proprio dolore”, si legge nella sinossi. “Quando un paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in cerca di aiuto, si lascia alle spalle una terrificante entità soprannaturale che depreda le famiglie e si nutre della sofferenza delle sue vittime”. Dai un’occhiata al primo trailer di The Boogeyman qui sotto:

The Boogeyman è interpretato da Sophie Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina (Birds of Prey), Vivien Lyra Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu (Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice) e David Dastmalchiano (Dune).

Pubblicato per la prima volta nel numero del 1973 della rivista Cavalier,  The Boogeyman  inizia con un uomo che ricorda i recenti eventi della sua vita al suo psichiatra Dr. Harper dopo la morte dei suoi figli, uccisi da una creatura in agguato nell’armadio. Il racconto è stato successivamente pubblicato nel 1978 come parte della raccolta King’s  Night Shift.

Il fuggitivo: trama, cast e curiosità sul film con Harrison Ford

Il fuggitivo: trama, cast e curiosità sul film con Harrison Ford

Sin dalla sua uscita indicato come uno dei migliori thriller di sempre, Il fuggitivo ha negli anni accresciuto la propria fama, merito di una trama intricata e tesa, grandi interpretazioni e un montaggio a dir poco serrato che tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Il film è stato diretto nel 1993 da Andrew Davis, specialista in film d’azione e polizieschi, noto per grandi successi come Trappola in alto mare, Reazione a catena e Danni collaterali. Al centro della vicenda da lui qui trattata vi è un caso d’omicidio, di cui il principale sospettato risulta essere proprio il marito della donna uccisa. Tra depistaggi e complotti, si snoda così un film a dir poco esemplare.

La storia in questione, benché scritta di proprio pugno da Jeb Stuart e David Twohy, si basa sulla serie televisiva Il fuggiasco, andata in onda tra il 1963 e il 1967. Questa, in realtà, prendeva a sua volta ispirazione da un caso di cronaca realmente accaduto nel 1954. Si tratta dell’omicidio di Marilyn Sheppard, avvenuto nell’Ohio, e di cui il principale accusato fu proprio marito di lei. Un caso divenuto eclatante al punto da attirare in più occasioni l’attenzione dei produttori di Hollywood. Il fuggitivo, in particolare, raccolse da subito ampi consensi di critica e pubblico, arrivando ad un guadagno di circa 368 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 44.

Con ben sette nomination ai premi Oscar, tra cui quella per il miglior film, Il fuggitivo si affermò così come uno dei grandi titoli del suo anno, e del decennio. Ancora oggi regala non pochi brividi e grande intrattenimento a quanti si cimentano nella visione. Prima di intraprendere questa, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a tale titolo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a molto altro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il fuggitivo: la trama del film

Protagonista del film è il chirurgo di fama nazionale Richard Kimble, il quale tornato a casa dopo un’intensa giornata di lavoro trova sua moglie Helen ferita a morte da un uomo con un braccio solo. Incapace di regire, Kimble si ritrova improvvisamente ad essere il principale sospettato di tale omicidio. A suo sfavore depongono la scomparsa del vero assassino, la mancanza di prove dell’irruzione in casa e una lucrosa polizza assicurativa sulla vita della moglie. Condannato alla pena capitale, Kimble riesce però a fuggire, divenendo a tutti gli effetti un ricercato. Sulle sue tracce si pone l’esperto Sam Gerard, il quale con la sua squadra intraprende una vera e propria caccia all’uomo. Kimble si trova così a dover sfuggire dalla polizia e dimostrare di non essere il vero omicida, sventando il complotto nei suoi confronti.

Il fuggitivo cast

Il fuggitivo: il cast del film

Il celebre Harrison Ford è risultato essere la scelta perfetta per il ruolo del chirurgo Richard Kimble. Originariamente, però, per tale personaggio si era però pensato ad attori come Alec Baldwin, Kevin Costner e Michael Douglas. Fu però solo grazie all’interessamento di Ford che il film riuscì a prendere vita, e pertanto egli ottenne il ruolo del protagonista. Per prepararsi a questo, egli si consultò anche con diversi chirurghi, così da apprendere quanto necessario sul loro mestiere. Dar vita a Kimble non fu però affatto semplice. Durante una delle prime scene, l’attore si infortunò ai legamenti di una gamba, con la conseguenza di una difficoltà nei movimenti. Ford, però, rifiutò di sottoporsi a delle cure, convinto che tale difetto avrebbe reso più vulnerabile e credibile la sua interpretazione del personaggio.

Accanto a lui, nel ruolo del detective Samuel Gerard vi è invece l’attore Tommy Lee Jones. Attratto dal personaggio, questi non era però soddisfatto di alcune sue battute o azioni, e decise pertanto di improvvisare diverse scene. La sua performance, infine, lo portò a vincere il premio Oscar per il miglior attore non protagonista. L’attore Jeroen Krabbé è presente nei panni del dottor Charles Nichols. Tale ruolo fu da lui assunto soltanto all’ultimo, poiché l’attore inizialmente scelto per la parte dovette rinunciarvi a causa di una malattia. L’attrice Julianne Moore, interprete della dottoressa Anne Eastman, aveva originariamente un ruolo molto maggiore all’interno del film, ma diverse sue scene vennero tagliate in fase di montaggio. Andreas Katsulas, infine, è Frederick Sykes, il misterioso uomo senza un braccio.

Il fuggitivo: lo spin-off, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, nel 1998 venne realizzato non un sequel bensì uno spin-off. Intitolato U.S. Marshals – Caccia senza tregua, questo riprende lo schema narrativo di Il fuggitivo, ma l’azione è qui raccontata dal punto di vista dell’agente Sam Gerard, interpretato nuovamente da Jones. In questo caso, il nuovo fuggitivo è interpretato dall’attore Wesley Snipes, celebre per la trilogia di Blade. Tale pellicola si affermò come un buon successo, senza però arrivare ai risultati del film originale. Si tratta ad ogni modo di un’affascinante esplorazione del contesto narrativo già presentato nel film del 1993, con un ribaltamento di prospettiva ancora oggi esemplare.

È possibile fruire di Il fuggitivo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 28 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Elodie: il trailer della docu-serie su Prime Video dal 20 febbraio

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In Sento ancora la vertigine, una produzione Grøenlandia in collaborazione con Prime Video, Elodie per la prima volta sceglie la narrazione attraverso immagini video per mostrare alcuni dei momenti più importanti della sua carriera, la sua sfida per trovare la canzone per Sanremo 2023 e il suo essere costantemente in bilico tra la continua voglia di migliorarsi e la paura di non essere mai abbastanza. I tre episodi, prodotti da Matteo Rovere e Leonardo Godano, sono stati diretti da Nicola Sorcinelli.

Sempre a febbraio, venerdì 10, è prevista l’uscita del nuovo album “Ok. Respira”, all’interno del quale sarà contenuto anche “Due”, brano con cui Elodie sarà in gara al Festival della canzone italiana.

Già annunciato, tra gli appuntamenti del 2023, anche il suo primo show al Mediolanum Forum il 12 maggio, prodotto da Vivo Concerti. I biglietti sono disponibili su www.vivoconcerti.com

MCU: 7 dimensioni da esplorare dopo il Regno Quantico

MCU: 7 dimensioni da esplorare dopo il Regno Quantico

Ant-Man and the Wasp: Quantumania si concentrerà sul Regno Quantico, che non è certo l’unica dimensione interessante dell’Universo Marvel. Il terzo film di Ant-Man lancerà la Fase 5 del MCU il 17 febbraio, ma è solo l’ultimo del franchise a concentrarsi su esplorazioni di strane dimensioni e misteriosi regni alternativi da parte del franchise. Il primo a entrare in gioco è stato Asgard e i vari Nove Regni collegati in Thor. Gradualmente ne sono stati rivelati altri, come la Dimensione Specchio in Doctor Strange e le varie realtà ultraterrene del Piano Astrale, del Duat e del Valhalla. Ecco altre 7 dimensioni che il MCU dovrebbe esplorare, oltre al Regno Quantico.

La Zona Negativa

Tra le dimensioni alternative ancora da introdurre, la Zona Negativa è di gran lunga la più importante e ricca di storie nei fumetti. È stata introdotta per la prima volta in Fantastic Four #51 del 1966 ed è essenzialmente un universo parallelo alla realtà composto interamente da antimateria. In quanto tale, viaggiare lì è incredibilmente pericoloso, ma Reed Richards dei Fantastici Quattro è riuscito a costruire il primo portale. Di conseguenza, abbondano le teorie secondo cui la Zona Negativa potrebbe avere un ruolo nell’imminente introduzione dei Fantastici Quattro nel MCU. La sua polarità invertita potrebbe conferire loro i poteri, oppure il suo passaggio accelerato nel tempo significa che potrebbero entrare negli anni ’60 e uscire nel presente.

La Zona Negativa è collegata anche ad altri eroi. Mar-Vell, il primo Capitan Marvel, e Rick Jones, un personaggio chiave che ancora manca nel MCU, si scambiano continuamente di posto: uno nel mondo reale e l’altro nella Zona Negativa. È interessante notare che The Marvels potrebbe in qualche modo adattare questo rapporto a Carol, Monica e Kamala. Inoltre, Blue Marvel ha ottenuto i suoi incredibili poteri dalla Zona Negativa. Oltre a loro, la Zona Negativa, pur essendo in gran parte inospitale, ospita i cattivi signori della guerra, Annihilus e Blastaar. Se fa parte dei Fantastici Quattro, potrebbero essere loro i cattivi – anche se sarebbe meglio un altro cattivo dei Fantastici Quattro.

La Dimensione del Sogno

dimensione sogno mcuMentre la Zona Negativa deve ancora attendere per entrare nel MCU, la Dimensione del Sogno è già stata incorporata. È stata menzionata di sfuggita in Loki, anche se il MCU non vi si è ancora avventurato. Come suggerisce il nome, la Dimensione del Sogno è intrinsecamente legata all’inconscio collettivo dell’umanità come manifestazione fisica dei sogni. È importante notare che la Dimensione del Sogno è governata da Nightmare, un importante avversario del Dottor Strange. Secondo le prime teorie, Incubo e la Dimensione del Sogno avrebbero avuto un ruolo significativo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. I sogni erano comunque fondamentali per quel film.

Il viaggio di Doctor Strange e Clea nella Dimensione Oscura verrà probabilmente ripreso in Avengers: The Kang Dynasty o Avengers: Secret Wars. Ma anche una futura presentazione speciale di Halloween come Werewolf by Night e/o il film team-up Midnight Sons, oltre alla seconda stagione di Loki potrebbero approfondire il mistero della Dimensione Oscura.

Il Nexus

nexus di tutte le realtà mcuUn’altra dimensione alternativa che tecnicamente fa già parte del MCU è il Nexus di tutte le realtà. Si tratta di una vendetta interdimensionale del Multiverso che collega ogni possibile realtà. È dal Nexus che Uatu l’Osservatore ha assistito agli straordinari eventi di What If…?, anche se Erik Selvig ne ha parlato per la prima volta in Thor: The Dark World come parte delle sue discussioni sulla Convergenza. Tuttavia, il Nexus è legato in modo importante a Man-Thing, introdotto in Lupo mannaro di notte, che ne è il guardiano. Come mostrato in What If…?, da questo punto del Nexus si può viaggiare ovunque nel Multiverso.

Come luogo di straordinario potere, il Nexus di tutte le realtà è giustamente avvolto dal mistero. Il dottor Ted Sallis vi ha avuto accesso per la prima volta grazie a un incidente d’auto avvenuto in una palude, il cui sangue si è mescolato con la magia nera non solo per rimodellare il mostro Man-Thing, ma anche per aprire una porta sul Nexus. Sarà interessante vedere se il MCU si avventurerà mai in questa zona in live-action e, in tal caso, se anche Uatu sarà presente. Dopo l’introduzione di spicco in Werewolf by Night, Man-Thing potrebbe apparire in uno speciale di Halloween tutto suo, in grado di approfondire adeguatamente il suo rapporto con il Nexus di tutte le realtà.

Il Limbo

limbo mcuEsistono varie dimensioni e realtà chiamate Limbo nei fumetti Marvel. Loki ne ha già mostrato uno, in un certo senso, quando Loki e Sylvie hanno viaggiato nel regno di Colui che resta fuori dal tempo. Un altro, più ricco per il franchise, è il Limbo demoniaco. È associato soprattutto al personaggio degli X-Men, Illyana Rasputin, alias Magik, poiché i suoi poteri mutanti di teletrasporto le permettono di viaggiare da e verso il regno oscuro. Da bambina fu rapita e cresciuta dal sovrano del regno, Belasco, ma alla fine Illyana si ribellò e riuscì a fuggire dalla sua prigione demoniaca.

Anya Taylor-Joy è ricordata per aver interpretato Magik nell’ultimo sfortunato film del franchise degli X-Men, New Mutants. È interessante notare che, con Deadpool 3 che coinvolgerà Deadpool e Wolverine, si dovrebbe pensare di introdurre anche la Magik di Taylor-Joy. Logicamente, però, il Limbo e i suoi demoni non entreranno in gioco fino a molto tempo dopo la fine della Saga del Multiverso, quando il franchise si sposterà presumibilmente sui mutanti e sugli X-Men. È importante notare che il Limbo è alimentato da un metallo speciale chiamato Promethium, che è interessante paragonare al Vibranium di Wakanda e Talokan. Si spera che, quando Magik arriverà finalmente, il MCU possa approfondire il Limbo e le sue oscure meraviglie.

L’Olimpo

Zeus in Thor: Love And ThunderThor: Love and Thunder ha rappresentato un’impressionante espansione del ruolo degli dei nel MCU, grazie alla presenza del loro nemico naturale, Gorr il Macellatore di Dei e al viaggio a Città Onnipotente, sede del parlamento dei pantheon governato da Zeus. È importante notare che Thor: Love and Thunder ha introdotto Hercules, interpretato da Brett Goldstein, ponendo così le basi per una presenza significativa dell’Olimpo nel MCU. Come Asgard, l’Olimpo è una dimensione tascabile che ospita gli Olimpi e che è collegata all’Oltretomba olimpico, Ade. Esistono altre dimensioni tascabili simili per gli altri pantheon di divinità, tra cui l’Eliopoli Celeste per l’Enneade, le divinità egizie introdotte in Moon Knight.

Naturalmente, l’Olimpo dovrà essere presente in qualche modo nel proseguimento della storia di Hercules nel MCU, a meno che non si decida, per qualche motivo, di far operare lui e gli abitanti dell’Olimpo esclusivamente dalla Città Onnipotente. Al momento non ci sono notizie ufficiali sulla data della prossima apparizione di Hercules, anche se presumibilmente sarà presente nei prossimi film dei Vendicatori. Sarebbe strano farlo aspettare fino a Thor 5, che a quanto pare non farà parte della Saga del Multiverso, se mai ci sarà. Altrimenti, Hercules potrebbe essere un ottimo candidato per una serie televisiva tutta sua o per una presentazione speciale Marvel su Disney+, che potrebbe dare ampio spazio all’Olimpo.

Avalon

Un altro esempio di dimensione alternativa è l’Aldilà e il regno di Avalon. È la dimora dei Tuatha de Danaan, gli dèi celtici, e questi ultimi hanno alcune importanti connessioni con il Multiverso in quanto punto di collegamento tra vari universi e realtà. È un regno fantastico da esplorare come parte della Saga del Multiverso in corso, e fortunatamente vi sono personaggi che si presterebbero a questo tipo di avventure. Come la sua controparte di What If…?, il Capitano Carter, Capitan Britain è un paladino che protegge il Multiverso come parte del Captain Britain Corps, una lega di varianti dell’eroe.

Sembra davvero strano che il MCU non abbia ancora introdotto ufficialmente Capitan Britain, che si tratti di Brian Braddock, Betsy Braddock o di entrambi, dato il loro forte legame con il Multiverso – e persino con l’Omniverso, che si estende oltre la realtà Marvel. Come Hercules, anche loro sarebbero ottime scelte per una propria serie Disney+ e potrebbero forse far parte dello stesso scenario della Fase 6. In questa serie potrebbero comparire anche Merlyn e sua figlia Roma, che sono i leader dell’Altro Mondo. È interessante notare che Agatha: Coven of Chaos potrebbe utilizzare un personaggio collegato a questo regno, la maga Morgan Le Fay, che potrebbe essere interpretata da Aubrey Plaza. Questa comparsa potrebbe essere utile per preparare l’arrivo di Captain Britain.

Mojoworld

C’è molta attesa per l’introduzione ufficiale degli X-Men nel MCU. Deadpool 3 è un candidato ideale a questo punto, ma potrebbe essere Avengers: Secret Wars a portare la squadra della Terra-616 sotto i riflettori. Da quel momento in poi, saranno inevitabilmente al centro della scena. Per fortuna, non mancano gli archi narrativi da adattare, tra cui quello che li ha portati nel Mojoworld. Si tratta di un regno extradimensionale che ospita gli Spineless Ones, tra cui il giustamente chiamato Mojo.

È interessante notare che una storyline di Mojoworld potrebbe essere una grande miniserie Disney+, come WandaVision ambientata nello spazio. Permetterebbe di sperimentare in modo divertente i generi, i metodi di narrazione e la struttura, soprattutto se si ispirasse a vari reality show o drammi incentrati sulla sopravvivenza. Questa sarebbe probabilmente l’unica occasione per Mojo di comparire in modo decisivo nel MCU, poiché la sua storia non funzionerebbe come film e l’esplorazione del Mojoworld sarebbe implausibile in una durata contenuta. Tuttavia, questo dimostra la pletora di mondi a cui ha accesso il MCU e quindi, dopo il Regno Quantico, possono esserci elettrizzanti prospettive all’orizzonte.

Michele Profeta: Il killer di Padova, la recensione del nuovo documentario di Sky

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La storia di Michele Profeta prende vita in un nuovo documentario crime. A 22 anni dalla morte di Lissandron, domenica 29 e lunedì 30 gennaio alle 22.55 una nuova produzione originale Crime+Investigation, in prima visione assoluta, racconterà in due episodi la storia di Michele Profeta: Il killer di Padova, in esclusiva sul canale 119 di Sky. Il documentario in due episodi va a fondo alla vicenda che ha colpito la città nel 2001. Siamo a gennaio del 2001 e viene ritrovato a Padova un taxi con a bordo il cadavere di Pierpaolo Lissandron, il proprietario del veicolo. 12 giorni dopo, l’11 febbraio, all’interno di un appartamento viene scoperto il cadavere dell’agente immobiliare, Walter Boscolo, anche questo freddato con un proiettile alla nuca.

Michele Profeta Il killer di Padova documentario

Michele Profeta: Il killer di Padova, la recensione

Questa è la storia di Michele Profeta: Il killer di Padova, conosciuto anche come “il professore” o “Mostro di Padova”. Originario di Palermo, Michele Profeta si trasferisce al Nord negli anni Novanta e lavora in una società di servizi finanziari. Risiede con la moglie Concetta Mordino e due dei suoi figli (ne ha altri due da un precedente matrimonio) ad Adria. A Mestre invece condivide una casa con l’amante, Antonia Gemmati. In seguito alla contrazione di diversi debiti dovuti forse alla passione per il gioco d’azzardo, in preda ad un probabile delirio di onnipotenza, il 10 gennaio 2001 scrive alla Questura di Milano sostenendo che avrebbe commesso omicidi a caso qualora gli fossero stati negati i 12 miliardi di lire. A quel punto compie i due delitti, il primo il 29 gennaio uccidendo il tassista Pierpaolo Lissandron e l’altro, l’11 febbraio, con l’omicidio dell’agente immobiliare Walter Boscolo.

In Michele Profeta: Il killer di Padova si racconta la storia di uno dei serial killer italiani meno prolifici, ma sicuramente una delle personalità più complesse ed articolate. Amava essere al centro dell’attenzione, firmava i suoi delitti con delle carte da gioco e premeditava i suoi attacchi lasciando degli indizi nelle lettere e sulla scena del crimine. Questo ha facilitato le indagini della polizia che presto conducono ad un signore elegante e dall’aspetto impeccabile, che all’apparenza poteva sembrare chiunque tranne l’assassino. Nel 2002 la Corte di Assise di Padova lo condanna all’ergastolo per gli omicidi di Pierpaolo Lissandron e Walter Boscolo, dopo una lunga ricerca estenuante durata una settimana. Dopo un tentativo di evasione dal carcere di Padova, viene trasferito nel penitenziario di Voghera, in provincia di Pavia.

Un racconto in atti

Fin dall’inizio del racconto di Michele Profeta: Il killer di Padova siamo immersi nelle spettrali e difficili giorni che hanno avvolto la città nel 2001. Padova è messa sottosopra da un serial killer spietato che nella sua freddezza ha seminato il panico nella città. Nessuno usciva più di casa la sera, nessuno si muoveva più da solo, sempre accompagnato da piccoli gruppi di amici. Le indagini si sono svolte in tutta velocità, ma anche le autorità che hanno lavorato al caso all’epoca si trovavano di fronte a una personalità narcisistica che, in un certo senso, voleva essere trovata. Ma Michele Profeta è riuscito a mettere a tacere tutti, perfino il suo secondo avvocato – che già aveva lavorato ad un altro grosso caso importante. Lo stesso difensore si dirà impaurito da questa personalità giudicando il suo assistito come un “invasato”.

Potrebbe essere un episodio di una serie crime qualunque ma questo spaccato di storia del nostro paese mette in luce le atrocità dell’animo umano. Michele Profeta: Il killer di Padova viene raccontato tramite degli atti che scandiscono la storia in un breve arco di tempo. Dalla lettera “minatoria” arrivata al Tribunale di Milano fino all’arresto e alla condanna a due ergastoli. Non basterà appellarsi alla perizia psichiatrica – che accerterà un bipolarismo per l’uomo – per evitare di scontare la lunga pena.

Michele Profeta Il killer di Padova

Il sopravvissuto

Lungo il racconto di Michele Profeta: Il killer di Padova, oltre alla parte della indagini c’è il racconto di un sopravvissuto – diventato poi testimone chiave dell’inchiesta – che spiega quelle ore, quei momenti cruciali che hanno portato all’arresto di Michele Profeta. Leonardo Carraro è il primo a incontrare Profeta, dopo l’omicidio del tassista Lissandron. Un agente immobiliare agli inizi della sua carriera viveva una vita normale e lavorava sodo, così racconta del documentario. Poi un giorno riceve una chiamata, come ne riceveva ogni giorno a dozzine, per visitare un appartamento e davanti a lui un uomo abbastanza elegante che gli stringe la mano con un paio di guanti. Carraro rimane interdetto da questo incontro e ne parla con il fiato spezzato e gli occhi sul punto di piangere. Non lo sa, ma è sopravvissuto a un serial killer. Più tardi poi Profeta racconterà che “lui non era l’uomo giusto”.

Carraro sarà poi l’unico, infatti, in grado di indentificare il colpevole degli omicidi presentatosi come “il signor Pertini”. L’agonia di Carraro non cessa con il processo e neanche con il doppio ergastolo confermato poi al secondo appello. L’attimo in cui l’uomo capisce che è tutto finito è quando arriva la notizia della morte di Profeta. Il 16 luglio 2004 muore a Milano, stroncato da un infarto nella sala degli avvocati del carcere di San Vittore, mentre sostiene il suo primo esame universitario in Storia della filosofia per l’Università degli Studi di Milano. Carraro non si è mai liberato dalla paura che un giorno potesse tornare e portare a compimento quello che “la voce” gli aveva detto di non fare in passato e senza rimorso afferma che con la sua morte ha potuto continuare a vivere.

Woody Harrelson protagonista nel trailer di Campioni

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Woody Harrelson protagonista nel trailer di Campioni

Woody Harrelson è il protagonista dell’esilarante e commovente storia di un ex allenatore di basket di serie B che, dopo una serie di passi falsi, viene incaricato dal tribunale di gestire una squadra di giocatori con disabilità intellettive. Ben presto si rende conto che, nonostante i suoi dubbi, questa squadra può andare più lontano di quanto abbia mai immaginato.

Campioni è un film diretto da Bobby Farrelly, con Woody Harrelson e Ernie Hudson. Uscirà in sala il 31 maggio 2023 distribuito da Universal Pictures.

The Last of Us: HBO rinnova lo show per una seconda stagione

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The Last of Us: HBO rinnova lo show per una seconda stagione

HBO ha rinnovato The Last of US per la seconda stagione più in fretta di quanto ci si aspettasse. La rete ha ordinato una seconda stagione della versione in serie dell’omonimo videogioco per PlayStation dopo che sono stati trasmessi solo due episodi, con il terzo set che andrà in onda questa domenica su HBO e HBO Max e lunedì su Sky, in Italia.

Neil Druckmann, sviluppatore del gioco che lavora alla serie insieme a Craig Mazin, ha dichiarato: “Sono onorato e francamente sopraffatto dal fatto che così tante persone si siano sintonizzate e si siano connesse con la nostra rivisitazione del viaggio di Joel ed Ellie. La collaborazione con Craig Mazin, il nostro incredibile cast e troupe e HBO ha superato le mie già alte aspettative. Ora abbiamo il piacere assoluto di poterlo fare di nuovo con la seconda stagione! A nome di tutti in Naughty Dog e PlayStation, grazie!”

La mossa di rinnovare la serie non sorprende, poiché è stata un successo sia di critica che di pubblico. Oltre alle ottime recensioni con un punteggio di approvazione della critica del 97% su Rotten Tomatoes, l’episodio due ha raggiunto 5,7 milioni di spettatori su HBO e HBO Max negli Stati Uniti domenica scorsa. Ciò rappresenta un salto del 22% rispetto ai 4,7 milioni che si sono sintonizzati sul primo episodio, segnando la più grande crescita del pubblico della seconda settimana per qualsiasi serie drama HBO nella storia della rete. Inoltre, HBO ora afferma che l’episodio uno ha raggiunto 22 milioni di spettatori a livello nazionale da quando ha debuttato il 15 gennaio.

Il produttore esecutivo e showrunner Craig Mazin ha detto: “Sono così grato a Neil Druckmann e HBO per la nostra partnership, e sono ancora più grato ai milioni di persone che si sono unite a noi in questo viaggio. Il pubblico ci ha dato la possibilità di continuare e, in quanto fan dei personaggi e del mondo creato da Neil e Naughty Dog, non potrei essere più pronto a rituffarmi”.

Secondo il logline ufficiale, la serie “si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta. Joel (Pedro Pascal ), un sopravvissuto incallito, viene ingaggiato per far uscire di nascosto Ellie (Bella Ramsey), una ragazza di 14 anni, da una opprimente zona di quarantena. Quello che inizia come un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e straziante mentre entrambi devono attraversare gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per la sopravvivenza.”

In The Last of US ci sono Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni di Joel ed Ellie, Nico Parker (Dumbo) nei panni della figlia di Joel, Sarah, Anna Torv (Mindhunter) nei panni di Tess, e Merle Dandridge (The Flight Attendant) mentre riprende il ruolo del video. giochi nei panni di Marlene, la leader di un gruppo di resistenza noto come le lucciole. Nel cast anche Jeffrey Pierce (Bosch) nei panni di Perry, Murray Bartlett (The White Lotus) nei panni di Frank, Con O’Neill (Chernobyl) nei panni di Bill e Storm Reid (Euphoria) nei panni di Riley.

Già apprezzatissima dalla critica internazionale e italiana, la serie racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere. La serie è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last of US  è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.  

Green Book: la storia vera dietro al film con Viggo Mortensen

Green Book: la storia vera dietro al film con Viggo Mortensen

Vincitore del premio Oscar al miglior film, Green Book (qui la recensione) è stato uno dei fenomeni cinematografici del 2018, in grado guadagnarsi le attenzioni di critica e pubblico, ottenendo riconoscimenti su riconoscimenti. Il film è diretto da Peter Farrelly, il quale insieme al fratello Bobby ha dato vita negli anni ad alcuni tra i più celebri film comici degli ultimi decenni, tra cui Tutti pazzi per Mary. Protagonisti del film sono la brillante coppia di attori Viggo Mortensen e Mahershala Alì, entrambi candidati all’Oscar, da Alì poi anche vinto.

A scrivere il film, incentrato sull’amicizia tra il pianista di colore Don Shirley e il buttafuori Frank “Tony Lip” Vallelonga, fu lo stesso Farrelly in collaborazione con Nick Vallelonga, figlio di Frank, e Brian Hayes Currie. I tre si basarono su una serie di interviste fatte al noto buttafuori, come anche sulle numerose lettere che questi scrisse durante il viaggio insieme a Shirley. Il loro lavoro venne infine premiato con la vittoria del premio Oscar alla miglior sceneggiatura originale.

Il titolo Green Book si basa sulla Negro Motorist Green Book, scritta nel 1936 da Victor Hugo Green. Si trattava di una guida per viaggiatori afroamericani, i quali tramite essa potevano avere informazioni sui servizi dove sarebbero stati ben accolti, dai ristoranti alle discoteche, dai soloni di bellezza agli hotel. Nella prima metà del Novecento, come noto, erano infatti numerosi i luoghi negli Stati Uniti dove le persone di colore non erano autorizzate ad entrare. Con tale libro Green si proponeva di evitar loro situazioni spiacevoli.

Green Book: la trama e il cast del film

La vicenda del film si svolge nel 1962, ed ha per protagonista il buttafuori Tony Lip (Viggo Mortensen), italoamericano assunto come autista da Don Shirley (Mahershala Ali), uno dei pianisti jazz più famosi del momento. Questi ha infatti bisogno di essere accompagnato in tour nel Sud degli Stati Uniti, in luoghi dove le persone di colore sono tutt’altro dall’essere ben accette. I due si affidano così al libro Negro Motorist Green Book, cercando di evitare di imbattersi in guai nel loro percorso. Si troveranno però a doversi confrontare con diversi episodi di razzismo, che avranno però come effetto quello di far stringere Lip e Shirley un’inaspettata amicizia, che permetterà ad entrambi di conoscere il mondo l’uno dell’altro, imparando a rispettarsi a vicenda.

A ricoprire il ruolo del protagonista Frank Vallelonga è l’attore Viggo Mortensen, il quale realmente è in grado di parlare l’italiano, trovandosi così già avvantaggiato da questo punto di vista. La vera sfida per l’attore fu quella di sostenere la preparazione fisica al ruolo. Gli venne infatti richiesto di acquisire circa 20 chili per poter ottenere l’aspetto possente del vero Vallelonga. L’attore, inoltre, per prepararsi al ruolo si ritrovò a partecipare ad un tipico pranzo italoamericano con la famiglia di Vallelonga, per una durata complessiva di circa sei ore. Mortensen dichiarò che riuscire a mangiare tutte le portate fu per lui la più grande sfida richiesta per il ruolo.

Per la parte del pianista Don Shirley la produzione scelse l’attore Mahershala Alì, il quale vantava già un premio Oscar come miglior attore non protagonista per Moonlight. Questi si preparò al ruolo ricercando quante più fonti e testimonianze sul pianista, arrivando ad avere anche diversi colloqui con i suoi parenti ancora in vita. Non è però Alì ad eseguire l’esecuzione al pianoforte dei brani di Shirley. L’attore veniva infatti sostituito dal compositore Kris Bowers. A parte ciò, la ricostruzione e l’interpretazione di Alì vennero giudicate in modo talmente positivo che l’attore arrivò a vincere il suo secondo Oscar come attore non protagonista. Con una presenza in scena di 1 ora, 6 minuti e 38 secondi, la sua è la performance più lunga con cui un attore ha vinto in tale categoria.

Green Book storia vera

Green Book: le differenze tra la storia vera e il film

Pur ispirandosi ad una storia vera, vi sono degli eventi che sono necessariamente stati riadattati o trascurati per il film. La reale vicenda, come riporta il lungometraggio, ha luogo nel 1962, all’epoca in cui Frank Vallelonga lavorava come buttafuori al nightclub Copacabana di New York. Questi venne contattato per fare da autista a Don Shirley, ma, come riporta il film, la cosa non lo entusiasmò particolarmente, avendo fino a quel momento avuto una mentalità razzista. Green Book è infatti fedele nel ritratto di Vallelonga, il quale per via del contesto in cui era cresciuto portava con sé una serie di stereotipi ed espressioni tipicamente offensive nei confronti delle persone di colore. Nel corso del viaggio, tuttavia, l’italoamericano si trovò a cambiare profondamente mentalità, stringendo una profonda amicizia con Shirley e rifiutando il modo di pensare e agire precedentemente avuto.

Il viaggio dei due durò all’incirca un anno e mezzo. Questo periodo viene particolarmente abbreviato per il film, dove dura soltanto due mesi. Stando a quanto dichiarato da Nick Vallelonga, questa è la più grande differenza che intercorre tra la storia vera e quella narrata nel film. Tale rivisitazione temporale ha inevitabilmente portato alcuni eventi ad essere trascurati, e altri a prendere luogo in momenti e città diverse rispetto a quanto accaduto nella realtà. Nel corso del viaggio, inoltre, come mostrato nel film, Shirley si esibì esclusivamente per spettatori bianchi. Ciò non mancò talvolta di rivelarsi un rischio per l’incolumità del pianista, protetto però dal suo autista e bodyguard.

Come raccontato nel film, l’amicizia tra i due uomini è da quel momento sempre stata sincera, ed è durata sino alla loro scomparsa, avvenuta per entrambi nel 2013. Alcuni eredi di Shirley protestarono contro gli autori della pellicola, affermando che tra i due non vi era tale legame ma solo un rapporto lavorativo. Sono però stati smentiti dal ritrovamento di alcune registrazioni dove lo stesso Shirley parla dell’amicizia con Vallelonga. Ciò viene anche ribadito dall’aiuto che il pianista diete a Frank nello scrivere le lettere per sua moglie. Come accade nel film, queste sono infatti un elemento importante, che permette ai due uomini di stringere una certa affinità. Su quelle stesse lettere si baseranno poi gli sceneggiatori nella ricostruzione degli eventi.

Green Book: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Green Book è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV, Google Play, Tim Vision, Now, Netflix e Apple iTunes. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsteso di venerdì 27 gennaio alle ore 21:15 su Rai 3.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Prime Video svela il teaser trailer ufficiale della serie musical-drama Daisy Jones & The Six

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Prime Video ha svelato il teaser trailer ufficiale dell’attesissima serie musical-drama Daisy Jones & The Six, accompagnato da “Regret Me”, una delle 24 canzoni originali scritte esclusivamente per la serie e registrata dal cast. La musica originale sarà pubblicata da Atlantic Records in concomitanza con l’uscita della serie, che debutterà il 3 marzo, con nuovi episodi ogni venerdì fino al 24 marzo, esclusivamente su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori in tutto il mondo.

Basata sul romanzo best-seller di Taylor Jenkins Reid, la limited series Daisy Jones & The Six è un musical-drama che narra l’ascesa e la precipitosa caduta di una famosa rock band. Nel 1977, Daisy Jones & The Six sono sul tetto del mondo. Guidata da due cantanti carismatici – Daisy Jones (Riley Keough) e Billy Dunne (Sam Claflin) – la band è uscita dall’anonimato e ha avuto un grandissimo successo, ma in seguito a un concerto sold-out al Soldier Field di Chicago sparisce. Ora, a distanza di decenni, i componenti della band hanno finalmente deciso di raccontare la verità. Questa è la storia di come una band iconica è implosa all’apice del successo.

Nel cast della serie Riley Keough interpreta Daisy Jones, mentre Sam Claflin è Billy Dunne, Camila Morrone veste i panni di Camila Dunne, Will Harrison di Graham Dunne, Suki Waterhouse ha il ruolo di Karen Sirko, Josh Whitehouse quello di Eddie Roundtree, Sebastian Chacon è Warren Rhodes, Nabiyah Be interpreta Simone Jackson e Tom Wright è Teddy Price, con la partecipazione straordinaria di Timothy Olyphant nel ruolo di Rod Reyes.

Da Amazon Studios e Hello Sunshine, Daisy Jones & The Six ha come executive producer Reese Witherspoon e Lauren Neustadter per Hello Sunshine e Brad Mendelsohn per Circle of Confusion. Scott Neustadter e Michael H. Weber hanno creato la serie basata sul romanzo di Taylor Jenkins Reid, qui anche in veste di produttrice. Scott Neustadter è executive producer e co-showrunner con Will Graham, anch’egli executive producer. James Ponsoldt ha diretto i primi cinque episodi e ricopre anche il ruolo di executive producer, Nzingha Stewart ne ha diretti quattro e Graham uno.  La serie conterrà brani originali scritti e prodotti dal produttore nominato ai Grammy Blake Mills e da una serie di altri talentuosi co-sceneggiatori.

The Last of Us: il primo episodio arriva su youtube

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The Last of Us: il primo episodio arriva su youtube

Da oggi al canale YouTube di Sky il primo episodio di quella che per la critica mondiale, sebbene sia partita solo a gennaio, è già la serie dell’anno: The Last of Us, l’attesissima serie HBO dal videogame di culto firmato Naughty Dog per le piattaforme PlayStation.

Sky sceglie così di rendere disponibile per tutti, dalle 9.00 di questa mattina, la serie creata da Craig Mazin (Chernobyl) e da Neil Druckmann (già dietro al successo del videogioco. La serie più chiacchierata del momento, l’adattamento che tutti i fan stavano aspettando, atteso ogni lunedì con un nuovo episodio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti.

https://www.youtube.com/watch?v=R59OyK3f0Vk

Se la critica internazionale non ha avuto dubbi – “The Last of Us è migliore di qualunque adattamento di un videogame possa venirvi in mente” (Indiewire), “Rimane fedele al videogioco e colpisce allo stesso modo” (The Washington Post), “Disperatamente commovente, una miscela fenomenale di horror e tanto cuore” (The Guardian) – la serie ha in breve conquistato anche la stampa e le testate di settore di casa nostra: per Rolling Stone “The Last of Us diventerà una pietra miliare per tutto il mondo dell’entertainment audiovisivo”; Esquire l’ha definita “un manuale d’istruzioni per tutti i futuri adattamenti di questo genere”; per Il Corriere della Sera si tratta di “una serie di qualità sopraffina”; per Everyeye la serie è la “migliore trasposizione da un videogame di sempre”; “Prima sconvolge e poi emoziona fino alle lacrime”, promette Coming Soon.

The Last of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

The Last of Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

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