Arriva come un
uragano di dolcezza e simpatia, il 10 agosto su Disney+, I am Groot,
la nuova
serie Marvel per la piattaforma che va ad arricchire l’offerta
che la Casa delle Idee regala agli abbonati. La serie ci riporta al
tempo in cui l’albero senziente è ancora un bambino, anche se
probabilmente si tratta di un progetto fuori-canone, come ha
dichiarato lo stesso James
Gunn. La serie vede diversi ritorni, non solo quello
di Vin
Diesel che dà la voce al protagonista e di
Bradley Cooper che torna brevemente a doppiare
Rocket Raccoon, ma è lo stesso Groot che torna nel suo pianeta
d’origine, dove non lo abbiamo mai visto!
La serie è formata da 5
episodi, di circa dieci minuti, piccoli cortometraggi, pillole di
divertimento e tenerezza che vedono il nostro ramoscello impegnato
a esplorare la galassia, a fare i conti con l’ambiente circostante
e a farsi rispettare dalle altre creature che incontra sul suo
cammino, indipendentemente dalla taglia! Sicuramente queste
avventure lo formeranno fino a trasformalo nell’albero che abbiamo
conosciuto all’inizio di Guardiani della Galassia e che si
sacrificherà per salvare la sua famiglia.
I Am Groot, la nuova serie animata
Marvel
Anche in questo
prodotto, indirizzato chiaramente ai più piccoli, Groot si dimostra
particolarmente a suo agio nel combinare pasticci, con buona pace
di Rocket Raccoon, che non può fare a meno di adorare il suo
piccolo amico, anche se cerca in tutti i modi di essere severo e
limitarne l’entusiasmo infantile.
Con I Am
Groot, lo stile del MCU si arricchisce ulteriormente,
perché per la prima volta entra in gioco l’animazione
fotorealistica, che sebbene sia la più diffusa nel panorama
contemporaneo dell’animazione, è una prima volta per lo studio di
Kevin Feige. Si potrebbe quindi ipotizzare che si
sta aprendo una nuova strada espressiva e linguistica per la Casa
delle Idee e I am Groot fa da apripista,
soprattutto perché è già stato confermato un secondo ciclo di
cortometraggi. Questa novità non ha però impedito a Feige di
affidarsi a mani note e fidate. A firmare i cinque episodi c’è
infatti Ryan Little, che aveva già seguito
What If…? e che è stato confermato per
questa nuova avventura.
A dispetto delle recenti
polemiche in merito alla scarsa qualità della computer grafica dei
recenti prodotti MCU, è evidente che I am Groot si avvale della tecnica più
raffinata per mettere in campo al meglio l’amatissimo protagonista,
che risplende in tutta la sua dolcezza in tutti e cinque i
cortometraggi disponibili su Disney+ dal 10 agosto.
Non è la versione al
femminile di Hulk, non è un mostro, non è preda della sua rabbia:
potremmo dire che She-Hulk è la controparte femminile del
Gigante di Giada e potremmo dire che sia migliore di lui in ogni
cosa. In effetti, dati alla mano, She-Hulk è
proprio questo: una versione migliore, più equilibrata e completa
di Hulk.
She-Hulk: Attorney at Law, da dove
parte la storia?
Lo scopriamo da subito,
nella primissima parte del pilot della nuova serieDisney+, in cui incontriamo
Jennifer Walters alle prese con Bruce Banner (Mark
Ruffalo). Quando Jennifer si trova a dover gestire lo
stesso problema del cugino Vendicatore, è ovvio che si rivolga a
lui per cercare di capire di cosa si tratta e come “curarsi”, ma
presto scoprirà che lei è più brava a gestire la rabbia, a modulare
la trasformazione in creatura verde, a convivere, in pratica, con
la sua metà bestiale, non perde mai coscienza di sé e si trasforma
in una gigantessa verde ma che conserva la personalità di Jennifer.
Ma una giovane avvocatessa rampante che d’improvviso si trova
investita da superpoteri, e quindi super-responsabilità, è pronta a
fare l’eroe? Per Jennifer la risposta non è immediata, dopotutto ha
studiato tanti anni per diventare avvocato, non vorrà mica mandare
tutto all’aria per una questione di poco conto come questa?
Ally McBeal con i superpoteri, ma
non solo!
She-Hulk: Attorney at Law è una
serie interessante nel panorama Marvel/Disney: non
si colloca mai in un genere preciso, e anche se a tutti verrà in
mente Ally McBeal, il paragone, seppure giusto, non
rende giustizia all’intera serie che, almeno per i primi quattro
episodi, varia di tono e di tema, risultando fresca e intrigante,
ma soprattutto offrendo un punto di vista nuovo sul mondo dei
supereroi.
Come è stato detto in
sede di presentazione della serie alla stampa,
She-Hulk è un sguardo privilegiato al backstage
della vita di supereroe, mentre seguiamo
Jennifer Walters nella sua vita quotidiana, che fa fronte a
tutti gli impegni, le incombenze, gli appuntamenti che una donna in
carriera di 30 anni e single deve affrontare ogni giorno. E mentre
per il cugino la doccia di raggi Gamma è stata uno sconvolgimento,
Jennifer, donna multitasking che oltre a fronteggiare una vita
piena e attiva si trova anche a vivere in un mondo, quello della
professione forense, profondamente maschilista, è semplicemente già
allenata a gestire la rabbia, il disappunto, la frustrazione e
quindi la sua metà verde diventa solo un task in più.
Una donna sa già come
gestire la rabbia
Tutte le emozioni che
fanno di Bruce un animale indomabile, un mostro pericoloso, per
Jennifer sono solo un’altra seccatura, una delle tante, da gestire
in una vita piena. Ed è proprio qui che ci porta She-Hulk:
Attorney at Law, nella vita di Jennifer, che sceglie di
continuare a fare del bene non come supereroe, ma come avvocato,
anche dopo che ha ottenuto i poteri e la sorprendente capacità di
gestirli.
Il personaggio di
Tatiana Maslany offre una nuova prospettiva
sull’essere eroe, quella di scegliere di privilegiare l’impegno e
la professionalità rispetto allo “smash”, allo spaccare tutto e
combattere i cattivi con la forza bruta. Certo, anche lei verrà
messa con le spalle al muro, ma sarà in grado di fare le proprie
scelte, controcorrente per un supereroe Marvel, ma coerenti e realistiche
per una donna contemporanea che vive nel suo tempo.
Rispettato lo stile del
fumetto
La serie, con una
squadra alla produzione prevalentemente al femminile, riesce a
portare a schermo tutto ciò che c’era nei fumetti Marvel degli anni ’80, anche la
rottura della quarta parete, ma attualizzando le questioni e il
punto di vista dei personaggi a oggi, con grande efficacia e con un
risultato fresco e leggero. Certo, per essere un prodotto Marvel l’azione viene lasciata un
po’ indietro, ma forse la scelta di produzione è uno specchio della
scelta stessa di Jennifer, che cerca di essere un’eroina con il suo
incredibile cervello e non con la forza. Ha studiato per questo, in
fondo!
Dal 2023, Roma Capitale affiderà la
gestione della Casa del Cinema alla Fondazione
Cinema per Roma. La nuova linea
editoriale, curata dal Presidente Gian Luca Farinelli e
dalla Direttrice Artistica Paola Malanga, sarà presentata
ufficialmente a febbraio, con inizio delle attività nel mese
di marzo, dopo una serie di interventi di restyling della struttura
e un rinnovamento dell’infrastruttura tecnologica che verranno
realizzati nei primi mesi del 2023.
La Fondazione Cinema per Roma
annuncia inoltre le date della diciottesima edizione della
Festa del Cinema di Roma, che si terrà dal 18 al 29
ottobre 2023. La manifestazione avrà dunque un giorno in
più di programmazione, attestandosi sulla durata di altri celebri
festival internazionali come quello di Cannes.
Nei regni catturati dalla nostra
fantasia, le porte non si chiudono mai del tutto. Basta
un’intuizione, un appiglio per drammatizzare un’inquietudine
sotterrata nei meandri del subconoscio o, nel caso di Lars
Von Trier, di un’inquietante ospedale. Dopo un quarto di
secolo, il regista danese è tornato fuori concorso a
Venezia 79 con The Kingdom Exodus,
che costituisce la terza e conclusiva stagione della celebre
miniserie del regista divisa in due parti, The
Kingdom (2004) e The Kingdom 2 (2007).
Von Trier è pronto a scatenare ancora una volta l’inferno
sull’ospedale Riget, in cui ci aveva condotti per la prima volta
nel 1994, cercando di replicare su schermo quello che David
Lynch aveva fatto con Twin
Peaks: ricalibrare le redini della narrazione seriale,
avvicinarle al concetto di visione cinematografica, che sedimenta
grazie a un uso inedito della suspense e del suo ben noto humor
nordico.
Oltre alla protagonista
Bodil Jorgensen, il cast di The Kingdom
Exodus comprende Lars Mikkelsen,
Nikolaj Lie Kaas, Mikael
Persbrandt, Ghita Nørby, Nicolas
Bro, SørenPilmark,
Peter Mygind, Laura Christensen,
Udo Kier, Tuva Novotny e
David Dencik. Alexander Skarsgård figura invece come guest
star. I cinque episodi di The Kingdom Exodus
verranno distribuiti su Mubi.
La trama di The Kingdom
Exodus
Un enorme organismo di carne e
sangue si è materializzato nelle stanze e nei corridoi di
The Kingdom. In una notte buia e tempestosa, la
sonnambula Karen intuisce che qualcosa non va e si
reca al Regno per cercare delle risposte. Al suo arrivo, scopre che
l’ospedale sta soffrendo e che lei è l’unica che può liberare il
Regno dal suo tormento. Nle mentre, il medico svedese Helmer Junior
è stato assunto da poco nell’ospedale e, ben presto, inizia a
percepire un atteggiamento denigratorio da parte dei colleghi
danesi. Essendo svedese, si impunta e lancia nuovi approcci in
reparto, come la totale neutralità di genere, che ha conseguenze
quasi fatali tra lo staff. Ma il male incombe sull’ospedale,
qualcosa di incontrovertibile sta per accadere: l’Exodus.
È ora che gli spiriti che circondano l’ospedale vengano divisi in
chiari e scuri, e che il cancello venga localizzato e aperto. È ora
che l’aria debba essere liberata dal grande gregge che non dorme
mai.
Prendete Scrubs,
celebre successo seriale con Zach Braff
protagonista, e conditelo del grottesco: Riget
Exodus inizia con un’esilarante battuta e, per tutte le
sue cinque ore di durata, continuerà a ironizzare sulla negligenza
del personale dell’ospedale, sul concetto di autorità e
subordinazione, incapsulando il tutto in una strampalata
rivistazione di quella che una volta era la soap opera di prima
serata. Certo, la fruizione dei programmi televisivi è
completamente cambiata, ma Von Trier – e
soprattutto il direttore della fotografia Manuel Alberto
Claro – cercano di riportare lo spettatore indietro nel
tempo, abbracciando il seppia come accompagnamento cromatico di uno
stato dell’essere che descrive tanto i personaggi che abitano il
primo livello di realtà dell’ospedale Riget, quanto i fantasmi del
passato, a cui la signora Karen (Bodil
Jørgensen) cerca in qualsiasi modo di riconnettersi.
Un’ospedale che è anche casa
Karen ha dei conti
in sospeso non solo con il Riget, ma anche con
Von Trier stesso: il suo personaggio è
l’estensione del disappunto dei fan della serie, che hanno dovuto
attendere 25 anni per poter intraprendere di nuovo questo percorso
luciferino. In realtà, perfino Von Trier e il
co-sceneggiatore Niels Vørsel avevano supposto la
futura ideazione di una terza e ultima parte di The
Kingdom, che si configura anche come metaforico successore
del delirante La Casa di Jack (2018). Più esistenze
confluiscono nella trappola narrativa di Von
Trier, specchio in realtà di anime costrette nel
simbolisco incessante, nella raffigurazione distorta del male che
dilaga e che preannuncia conseguenze di natura cosmica per il
Riget.
Tempi morti lunghissimi, improvvisi
cambi di tono e cumuli di informazioni vertiginose, un costante
senso di terrore: forse la vecchia magia del Riget
non risuona forte tanto quanto negli anni ’90, ma con The
Kingdom Exodus Lars Von Trier ci conferma che la
variopinta galleria di vecchi furfanti dell’ospedale può ancora
coinvolgerci e che, forse, la casa che Jack voleva tanto costruire
è stata completata.
Sembra proprio essere
arrivata fuori tempo massimo, questa serie
dedicata alla vita sportiva e privata della leggenda del
pugilato Mike Tyson. E a conti fatti è un vero
peccato, perché si tratta di uno dei personaggi maggiormente
controversi e a suo modo affascinanti della società contemporanea.
Un simbolo di quell’epoca così contraddittoria e degna di essere
rivisitata quali furono gli anni a cavallo tra gli ‘80 e i ‘90. Sia
ben chiaro, lo show realizzato negli Stati Uniti per la piattaforma
di streaming Hulu ha parecchie frecce al proprio arco, ma allo
stesso tempo possiede suo malgrado anche una mancanza fondamentale
che ne mina alla base la riuscita. Ci arriveremo.
Che cosa racconta Mike?
Partiamo dai pregi di
Mike: l’idea di costruire un tessuto narrativo che adopera come
perno lo show teatrale che proprio Tyson portò in giro per i
palcoscenici americani qualche anno fa funziona piuttosto bene, in
quanto consente sia un uso efficace dello stesso protagonista come
narratore in prima persona della propria vicenda, sia la
possibilità di usare il flashback per mettere insieme i tasselli
del puzzle umano che era (ed è tutt’oggi) l’atleta newyorkese. Non
per nulla dietro al progetto c’è un cineasta di intelligenza acuta
quale Craig Gillespie, già autore di un altro biopic sportivo di
enorme effetto come Io, Tonya. Anche in quel caso l’uso del
montaggio serrato e il guizzo degli attori che parlano alla
macchina da presa per raccontare la propria versione dei fatti
fanno indubbia presa sul pubblico.
Anche se parte un po’
come a suo modo Martin Scorsese scelse di aprire il suo
capolavoro Toro scatenato, con il protagonista che si prepara ad
affrontare il suo più temuto avversario, ovvero un pubblico di
sconosciuti pronto a giudicarne le gesta, il pilot se ne discosta
piuttosto velocemente regalando uno spettacolo molto più
contemporaneo, nel bene e nel male: la prima puntata è infatti uno
spettacolo variegato e tutto sommato gioiosamente sopra le righe
che presenta Mike Tyson in tutta la sua brutale verità, o così
almeno vorrebbe farci credere. Perché a conti fatti conviene non
dimenticare comunque che non si tratta di un documentario ma della
spettacolarizzazione di una vicenda molto più complessa di quanto
lo show non la presenti: Mike tende fin da subito a smussare gli
angoli più spigolosi, a limare molte delle ruvidezze del Tyson
reale e della sua storia, almeno fino alla quinta puntata che
invece presenta con un deciso cambio di tono la vicenda di Desirée
Washington e dello stupro da lei subito.
Fino a quel momento
Mike Tyson viene più o meno giustamente presentato
come un uomo bisognoso di un punto di riferimento, così bramoso di
ottenere l’altrui consenso da consegnarsi nelle mani di personaggi
pronti a sfruttare la sua ingenuità oltre che i suoi terribili
pugni sul ring. Sarà magari anche vero, ma il modo in cui la serie
lo presenta rende il sottotesto davvero troppo univoco per
convincere veramente. Il fatto che sia poi lo stesso (non)eroe a
narrare la propria vicenda, fornendoci sempre e comunque il suo
punto di vista, non aiuta di certo a ottenere una prospettiva
almeno bidimensionale su fatti e personaggi rappresentati. Il che
in fin dei conti non sarebbe neppure un difetto insuperabile, se a
Mike non mancasse quel qualcosa di fondamentale a cui avevamo
accennato in precedenza: la ferocia.
Una furia brutale e inarrestabile
Per chi quegli anni li
ha vissuti, per chi ha visto in diretta quegli incontri di pugilato
e tutto quello che successe al di fuori del ring, Mike Tyson ha
rappresentato un enorme scossa al sistema da cui in qualche modo
non si è potuti tornare indietro. Con la sua furia brutale e
inarrestabile sul quadrato/arena, con la sua vicenda umana e
sportiva sempre al limite, Tyson ci ha al contrario sbattuto in
faccia il tempo in cui stavamo vivendo, dimostrando di essere il
simbolo estremo di quel periodo e non un fenomeno “altro” come lo
status quo aveva tentato di presentarlo.
La dimensione
maggiormente arcigna, il sapore ferroso del sangue, l’iconografia
quasi atavica, ancestrale del guerriero sono elementi che la serie
proprio non possiede. Probabilmente perché i tempi non sono più
consoni per tornare a reificare ancora una volta attraverso la
fiction tali caratteristiche di un personaggio. E torniamo quindi
al punto di partenza: Mike sembra essere un prodotto arrivato fuori
tempo massimo…
Il primo film in franchise di
Alien
prodotto in Casa Disney del
regista Fede Álvarez inizierà le riprese
all’inizio del 2023. Il terrificante film del 1979 di Ridley Scott su un equipaggio dello spazio
profondo che combatte un’implacabile minaccia aliena è diventato un
classico del cinema. E lo stesso si può dire del sequel del 1986 di
James Cameron, opportunamente intitolato Aliens. Ma “classico” non è necessariamente
una parola che si può usare per descrivere i
film successivi della serie, e in effetti il franchise è
rimasto in un limbo sin dall’uscita di Alien: Covenant nel 2017, che ha
fallito al botteghino con soli 240 milioni di dollari.
Ma ora Alien ha un’altra
possibilità grazie alla Disney, che ha acquisito il franchise di
fantascienza di lunga data quando hanno rilevato la Fox. Il regista
di Alien: CovenantRidley Scott
è ancora a bordo del progetto come produttore, ma i compiti di
regia per il riavvio sono stati assunti dal regista di Evil
DeadFede Álvarez. E ora c’è un’altra
notizia da segnalare sul tentativo della Disney di una resurrezione
aliena. Secondo Production List, le riprese del nuovo
Alien inizieranno a Budapest il 6 febbraio 2023. La stessa fonte
riporta anche il titolo provvisorio del film come Alien:
Romulus.
Il casting per il progetto
Alien della Disney è ancora in corso, ma è stato
recentemente riferito che Cailee Spaeny
(Pacific Rim: Uprising) era in trattative per
recitare nel film. Oltre ad assumere incarichi di regista, Álvarez
scriverà la sceneggiatura di Alien: Romulus
insieme al suo partner di scrittura di Evil Dead,
Rodo Sayagues. La Disney ha optato per Álvarez per
guidare il franchise di Alien nel futuro dopo che
un precedente progetto guidato da Neill Blomkamp
non è riuscito a decollare. E in questo momento c’è un altro
progetto dell’universo alieno in fase di sviluppo sotto forma di
una serie TV FX guidata dallo showrunner di
FargoNoah Hawley.
La costumista di Avatar: la via dell’acqua, Deborah
Lynn Scott, spiega perché alcuni costumi Na’vi hanno
richiesto più di 200 ore per essere realizzati. Distribuito 13 anni
dopo l’originale da record di James Cameron, il
sequel accoglie gli spettatori nel meraviglioso mondo di Pandora
per continuare la storia di Jake (Sam
Worthington), Neytiri (Zoe
Saldana) e della loro nuova famiglia. Avatar: la via dell’acqua ha ottenuto
recensioni entusiastiche da parte del pubblico, che ha elogiato
l’impressionante costruzione del mondo di Cameron e gli effetti
visivi sbalorditivi del sequel. Mentre il primo film si svolgeva
principalmente nelle giungle di Pandora, il sequel, come suggerisce
il titolo, Jake e Neytiri trasferiscono la loro famiglia in una
comunità oceanica di Na’vi dopo l’emergere di una nuova
minaccia.
Come il primo film, Avatar: la via dell’acqua ha costruito molti
costumi e oggetti di scena dal vero prima che quegli elementi
venissero ricreati fedelmente usando la CGI. I costumi Na’vi, in
particolare, hanno richiesto ore di scrupoloso lavoro, e
Deborah Lynn Scott ha rivelato in una recente
intervista a Variety che alcuni pezzi hanno
richiesto più di 200 ore di lavoro per essere realizzati.
“Dipende dal costume. Il
processo è iniziato con molta ricerca e sviluppo. Ma cosa hanno
dettato il personaggio e la scena a me e a Jim? Abbiamo seguito
molto il modello del primo film e l’abbiamo portato a un standard
più elevato e più complicato. Con il mondo Na’vi, penso che ci
siano volute in media circa 200 ore per indumento. Questo senza il
tempo di ricerca precedente per decidere se sarebbe stato un vero
costume, un costume stampato in 3D o un costume laminato. Abbiamo
continuato a tornare al mondo naturale e ai materiali naturali
perché quelli sono quelli che danno davvero la vita al pezzo di
costume. Abbiamo scoperto che tutta questa magia della stampa 3D,
che in alcuni casi abbiamo fatto per aumentare, non era così buona
come ciò che era reale, fatto a mano, scolpito a mano sui singoli
pezzi su misura.”
Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14
dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il
20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo,
invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Disney+ ha annunciato che il film
Searchlight Pictures The Menu arriverà in streaming in
Italia dal 4 gennaio 2023 in esclusiva su Disney+.
In The Menu, una coppia, Margot
(Anya
Taylor-Joy) e Tyler (Nicholas
Hoult), si reca su un’isola costiera degli Stati Uniti
nord-occidentali per mangiare in un ristorante esclusivo, Hawthorn,
dove il solitario Chef Julian Slowik (Ralph
Fiennes), famoso in tutto il mondo, ha preparato un
sontuoso menù degustazione per alcuni ospiti speciali appositamente
selezionati. Oltre alla coppia, ci sono tre giovani esperti di
informatica già ubriachi, Bryce (Rob Yang), Soren
(Arturo Castro) e Dave (Mark St.
Cyr), una coppia benestante e più anziana composta da due
clienti abituali del ristorante, Anne e Richard (Judith
Light e Reed Birney), il celebre critico gastronomico
Lillian Bloom (Janet McTeer) e il suo servile
caporedattore Ted (Paul Adelstein), e una famosa
star del cinema di mezz’età (John Leguizamo) con
la sua assistente Felicity (Aimee Carrero).
Organizzata dai membri impeccabilmente vestiti del personale di
sala, diretto dal generale Elsa (Hong Chau), la serata è dominata
da una tensione crescente che aleggia su ciascun tavolo degli
ospiti mentre vengono svelati segreti e vengono serviti piatti
inaspettati. Quando si verificano eventi folli e violenti, le vere
motivazioni di Slowik iniziano a inquietare i clienti, e diventa
sempre più chiaro che il suo elaborato menù è stato pianificato per
culminare con un finale scioccante.
The Menu è diretto da Mark Mylod, con
una sceneggiatura di Seth Reiss & Will Tracy.
Hayao Miyazaki non è un fan dell’arte generata
dall’intelligenza artificiale. Il talentuoso regista di La città incantata, Si alza il vento, Il castello errante di Howl e Kiki – consegne a domicilio, Miyazaki è il
massimo sostenitore dell’animazione disegnata a mano. Questo lungo
e scrupoloso processo vede i risultati una volta che l’intero
progetto è stato detto e fatto. L’intelligenza artificiale viene
ora utilizzata per togliere la maggior parte del tempo e del lavoro
agli artisti, rendendo l’arte visiva un’impresa che chiunque può
facilmente realizzare.
In un video caricato su
Twitter dall’utente Tofu Pixel, al
leggendario animatore Hayao Miyazaki viene presentato un
display di animazione AI. La presentazione sostiene che
l’animazione prodotta dall’intelligenza artificiale porterà idee a
cui nessuna mente umana può pensare. Irritato dall’affermazione
audace, Miyazaki chiarisce che non solo non userebbe mai questa
tecnologia nel suo lavoro, ma questa tecnologia è un insulto alla
vita stessa. Il video si conclude con la proposta di una macchina
in grado di disegnare immagini come gli umani.
L’artista degli storyboard della
MarvelSoren Bendt rivela il ruolo
esteso del Captain Carter in
Doctor Strange nel Multiverso della Follia. L’uscita
del sequel di Doctor Strange era attesa da grandi
aspettative, in particolare a causa dell’apparizione degli
Illuminati. Il film ha permesso alla Marvel di approfondire finalmente
il multiverso espanso e mostrare personaggi che altrimenti non
avrebbero potuto presentare in precedenza. Presentava le
apparizioni del Professor X (Patrick
Stewart), Mr. Fantastic (John
Krasinski), Maria Rambeau nei panni di Captain Marvel (Lashana
Lynch), Black Bolt (Anson Mount) e il
debutto live-action di Captain Carter (Hayley
Atwell). Nonostante l’impressionante formazione, la
rappresentazione dei personaggi è stata molto controversa.
Non è un segreto che la Marvel avesse piani importanti per
i personaggi e che le massicce riscritture abbiano comportato
pesanti modifiche alle scene. Bendt ha condiviso i suoi storyboard
online (come visto tramite Doctor Strange
Updates), svelando un po’ di più sui ruoli originali degli Illuminati. La più
grande rivelazione è stata che Captain Carter avrebbe
originariamente aiutato il Dottor Strange (Benedict
Cumberbatch) e i suoi alleati a fuggire attraverso i
tunnel rimanendo indietro per combattere Wanda Maximoff
(Elizabeth Olsen). Ecco i concept che lo
testimoniano:
Il regista Ang Lee ricorda
una suggestiva scena di Heath
Ledger durante le riprese di I segreti di Brokeback Mountain. Il defunto
attore ha guadagnato consensi per molti ruoli nel corso della sua
carriera ed è meglio ricordato come il Joker nel film di
Christopher Nolan del 2008 Il cavaliere
oscuro. Al di fuori del suo ruolo da cattivo di Batman,
Ledger è stato riconosciuto per il suo lavoro in diversi progetti,
tra cui 10 cose che odio di te e I segreti di Brokeback Mountain. Diretto da
Lee e adattato da un racconto di Annie Proulx, il
film è interpretato da Ledger e Jake Gyllenhaal
nei panni di un ranch e di un rodeo cowboy che sviluppano un
profondo sentimento reciproco nel 1963.
In I segreti di Brokeback Mountain, Ennis Del Mar
(Heath Ledger) e
Jack Twist ( Jake
Gyllenhaal) si incontrano durante una stagione di
allevamento di pecore sulla montagna che dà il titolo al film nel
1963 e stringono una relazione intima. Mentre la coppia completa il
lavoro e si separa, Ennis si sposa con la sua dolce metà Alma
(Michelle
Williams), ma la continua relazione tra Jack ed Ennis
mette a dura prova il matrimonio. Alla fine, Alma lascia Ennis e
lui ha una breve avventura con Cassie Cartwright (Linda
Cardellini), dopo di che dice a Jack che non possono più
vedersi. Durante una conversazione con Empire, Lee descrive una delle
scene più memorabili di Ledger, elogiando la profonda comprensione
del personaggio da parte del defunto attore e il suo “dono di Dio”.
Ecco cosa ha detto Ang Lee:
“Ennis è solo, sta mangiando una
fetta di torta di mele. Linda [Cardellini] sta recitando a
squarciagola, è in lacrime, affrontando Ennis: ‘Perché l’hai
fatto?’ Ma lei non ottiene una parola da lui. Durante tutta la
scena, Heath non fa nulla: mangia solo la torta di mele. Ma
guardando i giornalieri, anche la troupe piangeva, dicendo: ‘Lascia
stare quel tizio!’ Ho capito e apprezzato la tranquillità di Heath,
la sottigliezza del momento e il modo in cui si è comportato in
quella scena. Siamo stati tutti molto fortunati a poter fare un
film con un attore di quel calibro. Aveva un dono di Dio. In cuor
suo, penso che Heath conoscesse profondamente il personaggio di
Ennis.”
Prima di tutti i film che negli
ultimi anni hanno raccontato e celebrato un amore furoi dagli
schemi classici c’è stato I segreti di Brokeback Mountain, diretto nel
2005 dal premio Oscar Ang Lee. Questo
è in particolare ricordato per la delicatezza con cui l’amore tra i
due protagonisti viene raccontato, dando vita ad una storia
struggente e senza tempo.
Il film è basato sul racconto
Brokeback Mountain, anche noto come Gente del
Wyoming, scritto nel 1997 da Annie Proulx per
la rivista The New Yorker. Benché di questo una
sceneggiatura fu scritta subito, ci vollero anni perché il film si
concretizzasse. Da molti era infatti ritenuto un progetto troppo
rischioso, sia per ciò che si raccontava sia per ciò che si
mostrava. Lee si rivelò il regista giusto per quest’opera, essendo
tutto il suo cinema percorso da un conflitto tra i sentimenti e le
costrizioni. La brevità del racconto ha in questo caso permesso di
inserire tutto ciò che è scritto nel film, lasciando spazio anche
ad una serie di approfondimenti dei personaggi e del loro
vissuto.
“Universal ha ragione sul fatto
che i trailer implicano una certa creatività e discrezione
editoriale, ma questa creatività non supera la natura commerciale
di un trailer”, ha scritto il giudice distrettuale
degli Stati Uniti Steven Wilson in una sentenza del 20
dicembre sulla mozione principalmente fallita dello studio per
respingere la potenziale azione collettiva presentata per la prima
volta a gennaio da Paul Michael Rosza e Conor
Woulfe. “In sostanza, un trailer è una pubblicità
progettata per vendere un film fornendo ai consumatori un’anteprima
del film”, ha proseguito il giudice federale (leggi qui la sentenza
integrale).
Facciamo un passo indietro (oppure
leggi tutto qui). A gennaio aveva fatto notizia
l’azione legale che Paul Michael Rosza e Conor
Woulfe avevano intentato contro la Universal: i due
avevano visto il trailer di Yesterday di Danny Boyle e,
avendo visto che il video promozionale sponsorizzava la presenza di
Ana De Armas nel film come interesse amoroso
del protagonista, avevano deciso di noleggiarlo. La scoperta che il
ruolo della loro attrice era stato tagliato dal film ha messo i due
consumatori nella disposizione di fare causa allo studio.
Adesso, il tribunale si è espresso a
favore di Paul Michael Rosza e Conor Woulfe.
Quella versione del trailer è costata allo studio $ 5 milioni.
Woulfe e Rosza si sono sentiti ingannati dalla presenza di Ana De Armas nel trailer di Yesterday e non hanno gradito essere
presi in giro. “La pubblicità e la promozione del film
Yesterday da parte dell’imputato è falsa, fuorviante e
ingannevole”, ha dichiarato la loro causa legale del 21
gennaio contro la Universal.
Nonostante lo studio di proprietà di
Comcast e i migliori sforzi dei loro avvocati Munger Tolles
e Olson per archiviare questa causa, il giudice Wilson era
d’accordo con molte delle ragioni dei querelanti e del loro
esercito di avvocati. “In sintesi, la Universal non ha indicato
alcun discorso non commerciale che potrebbe essere intrecciato con
il trailer e, l’eccezione inestricabilmente intrecciata alla
dottrina del discorso commerciale non si applica”, ha scritto
ieri in un avanzamento della questione alla scoperta e potenziale
classe certificazione. “Pertanto, poiché i querelanti hanno
plausibilmente affermato che il trailer è un falso discorso
commerciale, i querelanti possono procedere con le loro
affermazioni senza offendere il Primo Emendamento”.
Sebbene il giudice Wilson abbia
anche tenuto a dire nella sua sentenza che “la decisione della
Corte è limitata alle rappresentazioni sul fatto che un’attrice o
una scena sia nel film, e nient’altro”, la sua sentenza
potrebbe complicare le cose nella galassia sciolta di trailer. Con
questo esempio, lungi dall’essere la prima volta che un trailer di
un film di Hollywood ha mostrato qualcuno che alla fine non è
presente o appena in un film, il quadro generale qui è che potrebbe
essere necessario attenuare l’iperbole visiva, verbale e non dei
trailer, o rischiare grosse responsabilità.
Dopo esser stato presentato fuori
concorso nell’ultima edizione del Festival
di Cannes e aver raggiunto oltre 500.000 spettatori in Francia
nei primi 10 giorni di programmazione, arriva nelle sale italiane,
dal 21 dicembre, il nuovo film di Nicolas Bedos,
Masquerade – Ladri d’amore, che vede
protagonisti Pierre Niney, Isabelle Adjani, François
Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle Devos e
Laura Morante.
Masquerade – Ladri d’amore è un
affresco corale che parte dalle storie di Adrien e Margot – Niney e
Vacth -, giovani e bellissimi che sognano una vita migliore, a
qualunque costo. Le loro vite e le loro scelte si intrecciano
inesorabilmente a quelle degli altri personaggi in scena, in una
trama carica di relazioni e colpi di scena.
La Costa Azzurra con i suoi colori
sgargianti e i suoi panorami mozzafiato fa da cornice a un film sul
desiderio, sul denaro, sulla gloria e sull’illusione. Un vero e
proprio omaggio a Nizza, quello di Bedos, alle sue feste, alla
follia immobiliare, a quella ‘nostalgia fitzgeraldiana’ come la
definisce il regista, che torna con Masquerade – Ladri
d’amore sul grande schermo dopo il successo, tra gli altri, de
La Belle Époque.
Sinossi: Adrien, un attraente
ballerino che ha dovuto lasciare la danza, spreca la sua giovinezza
nell’ozio della Costa Azzurra, dove vive mantenuto da Martha,
vecchia gloria del cinema. Tutto cambia quando incontra la giovane
e bellissima Margot ed è subito colpo di fulmine. Insieme,
fantasticano su una vita migliore e mettono in piedi una truffa ai
danni di un ricco imprenditore. In Masquerade – Ladri
d’amorenulla è come sembra.
L’imminente uscita in sala del nuovo
film di Steven
Spielberg, The Fabelmans (qui la
recensione), è l’occasione giusta per riscoprire alcuni
lungometraggi diretti dal premio Oscar troppo spesso dimenticati in
favore di altri come Lo squalo, E.T. – L’extraterrestre o
Schindler’s List – La lista di
Schindler. Pellicole come Il colore viola, Always –
Per sempre o L’impero del sole sono
infatti tra le opere meno citate di Spielberg, pur presentando non
solo elementi di grande fascino ma anche tematiche particolarmente
centrali nella poetica del regista. Proprio l’ultimo di questi tre
titoli citati, realizzato nel 1987, è l’occasione per affrontare la
Seconda guerra mondiale da un punto di vista inedito.
Spielberg, a partire dalla
sceneggiatura di Tom Stoppard e Menno
Meyjes, adatta per il grande schermo il romanzo omonimo al
film e parzialmente autobiografico scritto da J. G.
Ballard, dove l’autore riporta, con alcune variazioni, le
esperienze vissute a Shanghai durante l’occupazione Giapponese. Il
regista si sentiva particolarmente vicino al giovane protagonista,
che perde i genitori nel corso dell’invasione e vive un periodo di
smarrimento durante il quale passa drammaticamente dall’infanzia
all’adolescenza. Ancora una volta, dunque, Spielberg affronta
l’infanzia e la perdita dell’innocenza per parlare sia di sé stesso
che dell’intera umanità, realizzando un film tanto epico quanto
intimo.
Ben accolto dalla critica e
candidato sei premi Oscar, L’impero del sole è dunque un
altro dei film di Spielberg da scoprire o riscoprire senza ombra di
dubbio, nel quale si possono ritrovare sentimenti, paure e
riflessioni assolutamente universali. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al libro da cui il film è
tratto. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
L’impero del sole: la
trama e il cast del film
La storia si svolge nel 1941, quando
il ragazzo inglese Jim Graham, di dieci anni, vive
a Shangai in mezzo agli agi con l’hobby immaginifico degli
aerei-giocattolo. Quando però si scatena l’invasione della Cina da
parte dei Giapponesi, nella confusione della fuga, Jim perde i
genitori e tutta la vita a cui era abituato. Dopo lungo
vagabondare, deciderà di avventurarsi in bicicletta per la Shangai
pattugliata dai Giapponesi. Quasi investito da due spregiudicati
americani, Basie e Frank
Demerest, Jim si ritrova catturato con loro dai Giapponesi
e rinchiuso in un campo di concentramento. Qui vivrà gli anni
difficili del passaggio dall’infanzia all’adolescenza, in attesa di
conoscere nuovamente la libertà.
Ad interpretare il giovane Jim vi è
un dodicenne Christian Bale,
qui nel suo primo ruolo da protagonista per il cinema. Bale fu
consigliato a Spielberg dalla sua moglie di allora, l’attrice
Amy Irving, che aveva lavorato con il giovane
attore nel film televisivo Anastasia – L’ultima dei
Romanov. Bale batté poi la concorrenza di oltre quattro mila
candidati, ottenendo il ruolo che di fatto lo ha reso una
celebrità. Proprio per via dell’attenzione della stampa nei suoi
confronti, egli sviluppoò poi uno stato emotivo di tale stress che
lo portò a decidere di smettere di recitare, tornando poi sui suoi
passi due anni dopo.
Accanto a lui, nel film, si
ritrovano poi gli attori John Malkovich
e Joe Pantoliano, rispettivamente nei ruoli del
ladruncolo Basie e del suo tirapiedi Frank. Il primo dei due
diventerà una figura paterna per Jim, mentre il secondo nutrirà
gelosia nei suoi confronti. L’attore Ben Stiller,
anch’egli in una delle sue prime esperienze cinematografiche,
ricopre invece il ruolo di Dainty, uno dei ragazzi del campo che
stringerà amicizia con Basie. Stiller ha in seguito raccontato di
aver avuto l’idea per il suo film Tropic Thunder proprio
sul set di L’impero del sole. Completano poi il cast gli
attori Nigel Havers nei panni del dottor Rewlins e
Masato Ibu in quelli del sergente Nagata, capo dei
soldati giapponesi.
L’impero del sole: il
libro e la storia vera dietro il film
Pubblicato nel 1984, L’impero
del sole è, come già accennato, un racconto sostanzialmente
autobiografico basato sulle esperienze dell’autore, nato e
cresciuto a Shanghai, dove il padre era direttore di un’industria
tessile. Venne internato insieme alla famiglia in un campo di
prigionia in seguito all’attacco di Pearl Harbor. Durante la
seconda guerra mondiale Ballard bambino fu internato assieme ai
suoi famigliari nel campo di prigionia giapponese di Lunghua dal
1943 al 1945. Uscitone sano e salvo, si trasferì poi in Gran
Bretagna, dove iniziò gli studi di medicina all’Università di
Cambridge. Lasciati gli studi, Ballard si dedicò alla scrittura e
divenne un apprezzato scrittore di opere di fantascienza (suoi sono
La mostra delle atrocità e Crash).
Sarà però proprio L’impero del
sole a renderlo famoso al di fuori del genere fantascientifico
e da quel momento egli si allontanò sempre di più da quel tipo di
scrittura. Nello scrivere il romanzo da cui poi Spielberg ha tratto
il romanzo, però, Ballard ha ammesso di aver volutamente apportato
delle modifiche rispetto alla sua vera vicenda da prigioniero. I
suoi genitori e sua sorella non furono inclusi nel nucleo della
storia che si svolge nel campo di concentramento per una precisa
scelta volta a rendere la scrittura del romanzo più facile, anche
dal punto di vista psicologico. Partendo da questo suo racconto,
dunque, Spielberg costruisce un film incentrato sulla perdita
d’innocenza di un bambino e dell’intera umanità di fronte
all’orrore della guerra.
L’impero del sole: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
L’impero del sole grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 21 dicembre alle ore
21:00 sul canale Warner TV.
Unanimemente considerata una delle
scrittrici più influenti e prolifiche del XX secolo, Agatha
Christie ha consegnato al mondo una fortunata serie di
romanzi e racconti gialli ancora oggi considerati tra i migliori
esempi di questo genere. Celebre per aver dato vita a personaggi
come Hercule Poirot e Miss Marple, la Christie ha visto proprio
questi due divenire protagonisti di numerose trasposizioni
televisive e cinematografiche. Tra i più recenti si annovera
infatti il film Assassinio sull’Orient
Express, con Kenneth Branagh
nel ruolo di Poirot. Anche molti altri suoi romanzi sono però stati
oggetto di adattamento e tra questi vi è Mistero a
CrookedHouse(qui la recensione).
Diretto nel 2017 da Gilles
Paquet-Brenner (noto per essere stato il regista di
Walled In – Murata viva e Dark Places – Nei luoghi
oscuri) il film è l’adattamento del romanzo del 1949 È un
problema. La Christie trasse lo spunto per questo da un’antica
filastrocca e decise di non inserirlo nelle serie che prevedevano
come protagonisti Poirot o Miss Marple. Si tratta di un’opera molto
cara alla scrittrice, che in più occasioni l’ha definita come uno
dei suoi scritti preferiti insieme al romanzo Le due
verità. Poiché anche questa storia si adattava bene al
racconto cinematografico, dar vita ad una sua trasposizone fu del
tutto naturale.
Con un ricco cast di celebrità
internazionali, Mistero a Crooked House si affermò come un
buon giallo, portando gli spettatori all’interno di un nuovo
rompicapo tutto da decifrare. Un film che ha ribadito
l’apprezzamento che questa tipologia di film ancora oggi ha e che
ha poi trovato in Cena con delitto un suo
simile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle differenze tra il
libro e il film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Mistero a Crooked House: la trama del film
La storia qui narrata si svolge
nella Lodra di fine anni Cinquanta. Per ottenere finalmente la mano
della bella e facoltosa Sophia Leonides,
incontrata al Cairo presso l’ambasciata inglese, il giovane
investigatore privato Charles Hayward deve prima
risolvere il mistero che avvolge la morte di suo nonno, il
patriarca Aristides Leonides, avvelenato da un
familiare a Crooked House. Nella dimora lussureggiante, dove
l’intera famiglia si è trasferita a causa della Seconda guerra
mondiale, figli e nipoti del defunto puntano il dito contro
Brenda, giovane seconda moglie dell’anziano
miliardario, accusata di avere una liaison sentimentale con il
precettore dei nipoti.
Le indagini personali conducono
Charles su piste non battute dalla polizia, nuovi moventi emergono
a rimescolare le carte, e gli alibi già traballanti dei misteriosi
inquilini crollano sotto il peso di stringenti interrogativi. Non
solo ci si domanda chi è l’assassino, ma se e quando colpirà
ancora. Ben presto, ognuno diventa un potenziale sospettato, poiché
ognuno sembrava avere un motivo valido per uccidere. Con
l’infittirsi del mistero, Charles dovrà sbrigarsi a risolvere
l’enigma, poiché lui stesso o quanti a lui cari potrebbero essere
le prossime vittime.
Mistero a Crooked House: il cast del film
Mistero a Crooked House è
composto da un ricco cast di celebri interpreti internazionali.
Max Irons interpreta Charles Hayward, mentre
Stefanie Martini è la sua amata Sophia Leonides.
Spicca poi la pluricandidata all’Oscar Glenn Close,
nel ruolo di Lady Edith de Haviland, mentre Terence
Stamp è l’ispettore Taverner. Julian
Sands interpreta Philip Leonides, Christian
McKay è Roger Leonides e Amanda Abbington
ricopre il ruolo di Clemency Leonides. Questi tre attori sono noti
come dei veterani delle traspozioni della Christie, avendo recitato
in diverse opere tratte dai suoi racconti. Nel film sono poi
presenti le note attrici Gillian
Anderson nel ruolo di Magda Leonides e Christina
Hendricks in quello della controversa Brenda Leonides.
Honor Kneafsey è Josephine Leonides.
Mistero a Crooked House:
le differenze tra il libro e il film
Nell’adattare il romanzo della
Christie, gli autori sono rimasti particolarmente fedeli a questo.
Sono però ovviamente state necessarie alcune modifiche, più o meno
grandi, al fine di conferire una forma più cinematografica al
tutto. In primis, nel film Charles e Sofia vengono descritti come
due ex amanti, mentre nel racconto sono fidanzati sin dall’inizio.
Successivamente, un significativo cambiamento si ritrova anche in
relazione al personaggio di Lady Edith. L’anziana, infatti, decide
di lasciare la sua confessione a Charles invece che a Taverner. Non
lascia però nessuna seconda lettera, come invece avviene nel
romanzo. In questa veniva esplicitamente indicato il nome
dell’assassino.
Venendo a mancare questa lettera,
Charles deve attivarsi in prima persona per cercare di scoprire
tale identità. Ulteriori cambiamenti si ritrovano nel personaggio
di Brenda. Questa viene descritta come americana, mentre nel film
non è indicata la sua provenienza. La Christie l’aveva però
caratterizzata come una cameriera, mentre nel film diventa una
seducente danzatrice. Infine, il film introduce alcune scene di
inseguimento d’automobile non presenti nel romanzo e il personaggio
di Josephine si ritrova messa ko in seguito ad una caduta dalla sua
casa sull’albero. Nel romanzo, invece, viene colpita da un pesante
ornamento.
Mistero a Crooked House:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Mistero a Crooked
House è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di mercoledì 21 dicembre alle
ore 21:10 sul canale Rai
Movie.
Con l’inizio del nuovo millennio i
film dedicati ai supereroi dei fumetti, in particolare Marvel e DC Comics,
sono diventati una realtà particolarmente solida dell’attuale
panorama cinematografico mondiale. La trilogia di lungometraggi
dedicati agli X-Men, in particolare,
è tra le più apprezzate dai fan del genere. In questi titoli, in
particolare, spicca naturalmente il personaggio di Wolverine,
interpretato da Hugh Jackman. A lui è infatti poi
stata dedicata una trilogia iniziata nel 2009 con X-Men le origini –
Wolverine e proseguita nel 2013 con Wolverine
– L’immortale (qui la recensione). Diretto da
James Mangold, questo secondo capitolo si colloca
cronologicamente tra X-Men – Conflitto finale e X-Men
– Giorni di un futuropassato.
Pur essendo un sequel, però, questo
presenta una storia, inserita in un contesto profondamente diverso
rispetto al precedente, rendendolo quasi un film a sé stante. La
vicenda è infatti basata sulla serie di fumetti TheWolverine, scritta da Chris Claremont e
illustrata da FrankMiller, e
presenta un’ambientazione giapponese. Proprio per via di questa
Mangold decise poi di costruire il film fondendo al suo interno
caratteristiche da western derivate da opere come Il texano dagli occhi di
ghiaccio e altre derivate dai film di samurai come
13 assassini. Ciò
permise di dar vita ad un racconto sul celebre mutante ricco di
suggestioni visive che lo rendono unico.
Ciò portò Wolverine –
L’immortale a distinguersi dai suoi simili, ottenendo
recensioni positive ed un incasso complessivo di quasi 415 milioni
di dollari. Ancora oggi, per i fan del personaggio, è insieme a
Logan – The Wolverine,
il miglior film dedicato al personaggio. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Wolverine – L’immortale:
la trama del film
Wolverine – L’immortale si
apre con un flashback sul passato di Logan il
quale, nel 1945, è prigioniero a Nagasaki durante lo scoppio della
bomba atomica, dove riesce a salvare il soldato
Yashida dall’esplosione. Nel 2013, Logan è invece
distrutto dalla morte dell’amata Jean Grey e
conduce una vita da eremita sulle montagne dello Yukon. Il suo
isolamento è improvvisamente interrotto dalla comparsa della
giovane mutante Yukio, in grado di prevedere la
morte di ogni persona. Quest’ultima gli rivela che Yashida sta
morendo e vorrebbe ringraziarlo per il valoroso gesto compiuto
durante la guerra.
Nonostante le iniziali opposizioni,
Logan si reca dunque a Tokyo. Qui l’uomo tenta in realtà di
persuadere Wolverine a barattare con lui il suo dono
dell’immortalità. Sebbene detesti l’idea di vivere per sempre con
il rimorso, il mutante si rifiuta di privarsi di questo potere,
ignaro di essere già caduto nella trappola della dottoressa
Viper, la quale aspira ad avere il dono
dell’immortalità posseduto dal mutante. Logan si ritrova così
vittima di un complotto più grande di quello che potrebbe
immaginare, che lo porterà a dover letteralmente lottare per la
propria vita, cercando allo stesso tempo di salvare l’innocente
Mariko, nipote di Yashida, coinvolta nella
vicenda.
Wolverine – L’immortale: il cast del film
Con Wolverine –
L’immortale, l’attore Hugh
Jackman si ritrova ad interpretare il personaggio di
Wolverine per la sesta volta. Ormai particolarmente legato al
personaggio, egli si sottopose ad un allenamento fisico ancor più
intenso dei precedenti, consigliatogli
dall’attore Dwayne Johnson. Così facendo ha
raggiunto una forma fisica sbalorditiva, grazie alla quale ha
potuto prendere personalmente parte alle sequenze d’azione del
film, senza affidarsi eccessivamente a controfigure. In
particolare, quando doveva apparire senza vestiti egli era solito
privarsi di liquidi per circa 36 ore, così da far risultare più
evidenti i muscoli. Una pratica, questa, che è però particolarmente
pericolosa per la salute.
Accanto a lui, nel film, si
ritrovano diversi attori giapponesi, a partire da Tao
Okamoto, qui al suo debutto cinematografico nel ruolo
della giovane Mariko, mentre Rila Fukushima è
Yukio. Per il suo ruolo, quest’ultima si allenò in particolare
nell’uso della spada. Per interpretare Yashida, l’uomo salvato da
Wolverine, è invece stato scelto HiroyukiSanada. L’attrice russa Svetlana
Khodchenkova interpreta invece la mutante Viper, in grado
di produrre veleni e tossine estremamente pericolosi. Hal
Yamanouchi è invece il Silver Samurai, altro potente
rivale di Wolverine presente nel film. In ultimo, si annoverano
anche i camei di Patrick Stewart
nel ruolo di Charles Xavier e di Famke Janssen
in quelli di Jean Gray.
Wolverine – L’immortale:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Wolverine – L’immortale grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 21 dicembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Un anno ricco di grandi titoli per
Apple Original Film in arrivo nel 2023 su Apple
TV+, trai titolo di maggior richiamo l’attesissimo
Killers
of the Flower Moon di Martin Scorsese con
Leonardo DiCaprio, Argylle, un thriller di
spionaggio con Henry Cavill.
Sharper
Sharper, un
thriller neo-noir intriso di segreti e bugie, ambientato tra le
camere da letto, le sale da bar e i consigli di amministrazione di
New York. In questo film, in cui nessuno è come sembra, i
personaggi sono in continua competizione per la ricchezza e il
potere, in un gioco di ambizione, avidità, lussuria e gelosia che
terrà il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultimo. “Sharper” è
interpretato dal premio Oscar Julianne Moore (“La storia di Lisey”, “Still
Alice”), Sebastian Stan (“The Falcon and the Winter
Soldier”, “Monday”), Justice Smith
(“Genera+ion”, “Jurassic World: Il regno distrutto”), il
pluripremiato John Lithgow (“Perry Mason”,
“Bombshell”) e Briana Middleton (“Il bar delle
grandi speranze”, prequel de “La bella e la bestia”). Il film è
diretto da Benjamin Caron (“The
Crown”, “Sherlock”), nominato agli Emmy e ai BAFTA, e prodotto
da Julianne Mooree Bart Freundlich, Brian
Gatewood e Alessandro Tanaka, Erik Feig e Jessica Switch attraverso
la PICTURESTART, con Julia Hammer e Amy Herman come produttori
esecutivi e Jodie Caron come co-produttrice; da una sceneggiatura
Black List di Gatewood e Tanaka, il film farà il suo debutto su
Apple TV+ il 17 febbraio.
Argylle
Dua Lipa e Henry Cavill in “Argylle”, disponibile nel 2023 su Apple
TV+.
Argylle
è un thriller di spionaggio che segue le avventure di una
super-spia di nome Argylle attraverso gli Stati Uniti, Londra e
altre località ed è interpretato da
Henry Cavill,
Sam Rockwell,
Bryce Dallas Howard,
Bryan Cranston, Catherine O’Hara,
John Cena, Dua Lipa,
Ariana DeBose e
Samuel L. Jackson.. “Argylle” è diretto da Matthew
Vaughn che è produttore esecutivo, così come Adam Bowling, David
Reid e Jason Fuchs, con Zygi Kamasa, Carlos Peres, Claudia Vaughn e
Adam Fischbach.
STILL: un film di Michael
J. Fox
Il film alternerà elementi
documentaristici, d’archivio e fiction, raccontando la vita
straordinaria di M. J. Fox attraverso le sue stesse parole:
l’improbabile storia di un bambino minuto, cresciuto in una base
dell’esercito canadese, che è riuscito a raggiungere le vette della
celebrità nella Hollywood degli anni ’80. Il racconto della vita
pubblica di M. J. Fox, pieno di brividi nostalgici e pagine
luminose di cinema, si snoderà insieme ad aneddoti sulla sua vita
privata mai svelati prima, compresi gli anni che seguirono
alla diagnosi, a ventinove anni, del morbo di Parkinson. Intimo e
onesto, ricco di contributi personali e dell’intera famiglia Fox,
il film racconterà i trionfi e i travagli personali e professionali
di Michael J. Fox, esplorando quello che accade
quando un inguaribile ottimista come lui affronta una malattia
incurabile. Un mix di avventura e romanticismo, commedia e
dramma: per lo spettatore sarà come vedere… un film di Michael
J. Fox.
Tetris
La storia del rivoluzionario
videogioco, raccontata dal punto di vista di Henk Rogers, un
progettista olandese di videogiochi che per primo si assicurò i
diritti per distribuire Tetris sulle console, dove spopolò in
tutto il mondo. Negli anni ’80 Rogers fu pesantemente coinvolto in
una disputa sui diritti d’autore del franchise di uno dei
giochi per computer più iconici di sempre. Nel
cast Taron Egerton, Nikita Efremov e Toby
Jones.
Napoleon
Napoleon di
Ridley Scott, con
Joaquin Phoenix nei panni del capo militare e
imperatore francese, insieme a Vanessa Kirby nei panni di
Josephine.
Ghosted
Ghosted,
un film romantico con alto tasso d’azione e avventura che vede
protagonisti Chris Evans, Ana
de Armas, Adrien
Brody, Mike Moh, Amy Sedaris, Tim Blake Nelson e
Tate Donovan.
Killers of the Flower Moon, basato sul best-seller di
David Grann, è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20 e racconta
la storia dell’assassinio di numerosi membri della Osage Nation,
una zona ricca di insediamenti petroliferi; una misteriosa serie di
crimini brutali che divennero noti come “il regno del terrore di
Osage”. Il film è diretto da Martin Scorcese ed è interpretato da
Leonardo DiCaprio,
Robert De Niro, Jesse Plemons e Lily Gladstone. I
produttori, insieme allo stesso Scorcese, sono Dan Friedkin e
Bradley Thomas per Imperative Entertainment e DiCaprio per Appian
Way.
Arriva in esclusiva
su Sky e in streaming solo su NOW The Last Movie Stars,
l’attesissima docu-serie HBO Max diretta da
Ethan Hawke e prodotta da Martin Scorsese. Un’epica storia in sei
episodi che celebra una delle grandi coppie di Hollywood: Paul
Newman e Joanne Woodward.
Il progetto, in
onda dal 26 dicembre alle 21.15 su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW, parte
dalle sbobinature dattiloscritte di audiocassette registrate dallo
stesso Newman – e poi andate distrutte – a cui grandi attori di
Hollywood, tra cui George Clooney e Laura Linney, hanno ridato vita con la propria voce.
La docu-serie in sei
episodi intreccia testimonianze e tracce d’archivio a sequenze
memorabili di grandi film. Ethan Hawke esplora la storia d’amore tra le due
leggende di Hollywood con le letture, a lungo perdute, di momenti
più intimi e familiari dei due attori, partner sullo schermo e
nella vita. The Last Movie Stars dipinge un ritratto intenso di una
coppia duratura, intrecciata per sempre con la storia del cinema
americano.
Negli anni ’50, un
giovane Paul e un’ancor più giovane Joanne si recano a New York per
iniziare la loro carriera di attori, e incrociano fatalmente i loro
percorsi come sostituti a Broadway. C’è solo un problema: Paul è
già sposato. Resa finalmente pubblica la loro relazione, i novelli
sposi Paul e Joanne trovano successo insieme, e Joanne porta a casa
un Oscar come migliore attrice. La serie ripercorre le loro vite,
tra le glorie e le difficoltà, in un rapporto in cui oltre al
cinema c’era molto altro.
Fandango ha pensato
di stilare una lista dei 10 blockbuster più attesi per il
2023 con un sondaggio su oltre 5000 fan.
Il cinema è l’esperienza sensoriale più autentica che si possa
ricevere, seppur sia fornita da prodotti di finzione. Questa è la
ragione per cui non morirà mai, e il motivo per il quale gli
appassionati, i cinefili e i tipici voyeur non vedono l’ora che il
vecchio anno volga al termine per lanciarsi nelle nuove offerte in
sala del prossimo.
L’iniziativa di
Fandango è dunque interessante e grazie ad essa si
può avere un’idea delle pellicole che più saranno fruite. Il
2023 sarà un anno pieno zeppo di novità, come si
vedrà, con una serie di pellicole il cui l’hype è salito alle
stelle, aumentando il desiderio da parte dei fedeli (e non) di
scoprire le modalità in cui i disparati registi sorprenderanno la
propria audience. Scopriamo, quindi, la
classifica.
Super Mario Bros. – Il film
Decimo nella classifica di
Fandango, in Super Mario
Bros – Il filmChris
Pratt e Anya Taylor-Joy fanno coppia per questa
pellicola con la regia di Aaron Horvath e Michael Jelenic,
prestando le voci rispettivamente a Mario e alla Principessa Peach.
Il film racconta la storia di Mario, un idraulico che, con il
fratello Luigi, intraprende un viaggio per salvare da un labirinto
sotterraneo la Principessa Peach. L’avventura sarà piena di
pericoli e peripezie, ma Mario è disposto a tutto pur di portare al
sicuro la principessa.
Il film uscirà nelle sale il
6 aprile 2023.
Creed III
La terza pellicola di
Creed torna a gran richiesta l’anno prossimo, con Michael B. Jordan nei panni di regista e
protagonista. Adonis Creed ha raggiunto grandi traguardi sia nella
sua carriera da pugile che in quella personale/familiare. Tutto
cambia quando fa il suo ritorno Damian Anderson, detto “Dame”, ex
pugile nonché amico d’infanzia di Donnie, che vuole tornare sul
ring per dimostrare il suo valore. Il confronto fra i due sarà più
che un semplice duello, e Donnie dovrà rischiare qualsiasi cosa per
poter combattere Dame.
Il film uscirà nelle sale il
2 marzo 2023.
Hunger Games: La ballata
dell’usignolo e del serpente
Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente è il
prequel del conosciuto Hunger Games, ambientato 64 anni prima dei
suoi avvenimenti. La trama segue le vicende del diciottenne
Corolianus Snow, molti anni prima di divenire il dittatore di
Panem. Corolianus diventa mentore di Lucy Grey Baird, ragazza
tributo del Distretto più povero, il dodicesimo, nei decimi di
Hunger Games.
Il film sarà diretto da Francis
Lawrence e uscirà nelle sale il 17 novembre
2023.
Mission Impossibile – Dead
Reckoning – Parte Uno
Dopo la clip del lancio nel vuoto di
Tom Cruise con una Honda CRF, da questo settimo
capitolo di Mission
Impossible ci si può aspettare di tutto. Cruise torna a vestire
i panni di Ethan Hunt, lo specialista dello spionaggio per
eccellenza. I dettagli sulla trama non si conoscono ancora, ma in
questa avventura al suo fianco ci saranno Rebecca Ferguson, Simon
Pegg e Vanessa Kirby.
Il film uscirà nelle sale il
13 luglio 2023.
Aquaman e il regno perduto
Quattro anni di attesa circa dal
primo Aquaman e un gran desiderio di scoprire cosa accadrà
ad uno dei personaggi più amati nell’universo DC. In
Aquaman e il regno perduto,
Jason Momoa torna a dominare i mari affiancato dalla
Mera di
Amber Heard. In questo nuovo capitolo, Aquaman deve
incanalare tutte le sue forze per salvare Atlantide da un’imminente
e tutto il mondo da un’imminente rovina. Per cercare di evitare
gravi danni, il supereroe sarà costretto a stringere un’alleanza
con un improbabile alleato.
Il film uscirà nelle sale il
25 dicembre 2023.
Indiana Jones e la Ruota del
destino
Dopo 15 anni dall’ultima pellicola
di Indiana Jones, arriva sul grande schermo il quinto capitolo
della saga,
Indiana Jones e la Ruota del destino, con Harrison Ford che ancora una volta veste
fedelmente i panni del professor Jones. Un altro bel ritorno è
quello di John Rhys-Davies nel personaggio di
Sallah, mentre il resto del cast si rinnova.
Siamo nel 1969 e l’archeologo Jones
vive nel periodo della corsa allo spazio americana, in cui il
Governo federale degli Stati Uniti ha reclutato degli ex nazisti
che possano aiutarli a combattere gli avversari, i sovietici, per
arrivare nello spazio. Insieme a lui in questa avventura la
figlioccia Helena, interpretata da Phoebe
Waller-Bridge.
È il primo film non diretto da
Spielberg, che in questo caso torna come produttore. La pellicola
uscirà nelle sale il 30 giugno 2023.
John Wick: Capitolo 4
Uno dei franchise d’azione nel
panorama cinematografico degno di nota è di sicuro John Wick.
Keanu Reeves è pronto a compiere le sue gesta
nel nuovo John Wick:
Capitolo 4, con la regia di Chad Stahelski. In questo capitolo,
lo spietato killer riesce a trovare una soluzione per sconfiggere
la Gran Tavola. Per arrivare alla libertà, però, dovrà fare i conti
con un nuovo e potente nemico che, dalla sua parte, ha la capacità
di stringere alleanze in tutto il mondo.
Il film uscirà nelle sale il
23 marzo 2023.
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania
Il terzo capitolo di
Ant-Man sta per tornare e, insieme a lui, anche Paul Rudd ed
Evangeline Lilly nei panni di Scott Lang e Hope Van Dyne. Scott e
Cassi Lang, Hope e i suoi genitori, si trovano intrappolati nel
Regno Quantico, un mondo dominato da strane creature e nel quale
devono affrontare un nuovo potente nemico: Kang il
Conquistatore.
Il film uscirà nelle sale il
17 febbraio 2023.
Spider-Man: Across the
Spider-Verse
Penultimo per i fan secondo Fandango
è il sequel di Spider-Man – Un nuovo universo, ossia
Spider-Man: Across the Spider-Verse. In questa nuova trama,
Spider-Man parte per un’avventura assieme a Gwen
Stacy/Spider-Woman, Miguel O’Hara/Spider-Man 2099, Peter B. Parker,
Spider-Woman/Jessica Drew e altri per affrontare Spot.
Il film uscirà nelle sale il
2 giugno 2023.
Guardiani della Galassia Vol.3
Per la classifica Fandango il podio
spetta a
Guardiani della Galassia Vol.3. Pellicola molto attesa
soprattutto poiché ultimo lavoro di James
Gunn nella Marvel, per entrare nell’universo
DC come co-CEO dei rinnovati DC Studios.
In questo terzo capitolo, la squadra
di reietti capitanata da Star-Lord è cambiata. Peter Quill deve
ancora metabolizzare bene il lutto della sua amata Gamora, uccisa
Thanos in
Avengers: Endgame. Nel frattempo però il suo compito è tenere
unito il gruppo per poter difendere insieme l’universo e proteggere
uno di loro, pena la fine degli stessi Guardiani.
Catapultati nuovamente nei regni
del nord, The
Witcher: Blood Origin è una serie fantasy che racconta
le origini del primo Witcher. Il prequel, ambientato più di mille
anni prima della serie The
Witcher, è sempre tratto dai romanzi del polacco
Andrzej
Sapkowski. The witcher: blood origin è al momento formata
da una sola stagione di quattro episodi, ognuno da circa 50 minuti.
Nel cast ritroviamo
Michelle Yeoh (Everything
everywhere all at once, memorie di una geisha) nel ruolo di
Scian, ultima superstite della tribù fantasma, Mirren Mack
(Florence in
Sex education) nei panni della principessa Merwyn e Lenny Henry
(Il
signore degli anelli: gli anelli del potere).
The Witcher: Blood
Origin, come tutto ebbe inizio
The Witcher: Blood
Origin ha inizio in un campo di battaglia. Qui un bardo
cantastorie viene salvato da una strana creatura mutaforma affinché
possa far rivivere una storia: la storia dei sette. In un lontano
passato, circa mille anni prima, i regni del nord erano governati
solamente da elfi, in un eterno conflitto tra loro. Il re di Cintra
vuole firmare un trattato con i re degli altri regni per mantenere
la pace, dando ad uno di questi Merwyn, principessa Cintrana, in
sposa. Merwyn, insieme al potente stregone Balor ed al capo
dell’esercito Eredin, attua un colpo di stato proclamandosi come
imperatrice dei regni del nord, grazie all’ausilio di un terribile
mostro invocato da Balor da un altro mondo. Lo stregone infatti
riesce, con degli antichi monoliti, ad aprire dei portali su altri
pianeti e dimensioni. Merwyn vuole colonizzare questi altri
territori, esportando la civiltà ed ottenendo maggiori risorse per
il popolo affamato.
Fuori dal palazzo e lontano dai
giochi di potere, Fjall, combattente del clan del cane ripudiato
per aver avuto una relazione con Merwyn, si ritrova con Eile,
combattente del clan del corvo, a salvare il mondo elfico dalla
bramosia di potere di Balor e Merwyn. Nel loro viaggio verso la
capitale di Cintra altri valorosi guerrieri si uniranno a loro, tra
cui Scian, vecchia maestra d’armi di Eile, due stregoni, la nana
Meldof ed il combattente Callan, detto fratello morte. Insieme,
cercano in ogni modo di fermare l’imperatrice, anche usando
pericolosamente la magia.
Ciò che rende The Witcher:
Blood Origin una serie piacevole da vedere è la
combinazione equilibrata di azione, fantasy e comicità. Pur essendo
presenti svariate scene di combattimenti, anche a tratti abbastanza
violenti, la serie mantiene sempre una certa ironia attraverso
battute ed espressioni dei personaggi. Un esempio di comicità è la
scena in cui Eile e Fjall, già ricercati dalle guardie reale,
vedono dei volantini raffiguranti il proprio volto con segnata la
ricompensa: sul volantino di Fjall era stato disegnato un pene.
Passando invece ad aspetti più
tecnici, si ritrova nella serie una certa attenzione ai particolari
dal punto di vista scenografico e riguardo gli effetti speciali.
Gran parte della serie è stata girata negli Arborfield Studios, in
una piccola cittadina nel Berkshire, Inghilterra; si tratta dello
stesso luogo in cui sono state già filmate le prime due stagioni di
The
Witcher.
Le tematiche trattate in
The Witcher: Blood Origin sono svariate. Si
noti l’importanza data al sentimento di appartenenza ad un clan,
specialmente da Fjall, ripudiato dalla sua comunità, e Scian,
ultima vivente del suo clan. A questo si affianca, se pur qui in
maniera non troppo esplicita, l’elemento di discriminazione tra
elfi e nani, attraverso il personaggio della nana Meldof. Lei
racconta, parlando con l’elfo Callan, della morte per mano degli
elfi della sua amata Gwen, e di come il popolo elfico abbia
costruito la propria ricchezza sulle ossa dei nani.
Blood origin o Game of
Thrones?
I fan delle serie fantasy, coloro
che hanno visto tutte le stagioni de Il trono di
spade, potranno notare alcune similarità tra le due serie,
nelle tematiche, nei personaggi e perfino in una delle scene clou
di The Witcher: Blood Origin.
Primo fra tutti, è possibile fare
un confronto tra la principessa, poi imperatrice, Merwyn e Daenarys
Targaryen. Entrambe affermano di agire per un bene superiore, per
salvaguardare il proprio popolo, ma è chiaro in ambedue i casi qual
è il loro vero obiettivo: il potere. Allo stesso modo, si può
notare una somiglianza anche tra il capo saggio Balor e Lord Petyr
Baelish. Entrambi di umili origini, cercano di affermarsi in
maniera autoritaria, sfruttando e manipolando le persone come
pedine.
Una tematica dominante nelle due
serie è la sete del potere, il gioco del trono. In The
Witcher: Blood Origin e ne Il trono di spade
l’aspetto magico, di mostri e draghi, si unisce a quello politico,
fatto di accordi segreti, tradimenti e, infine, tanto sangue.
In questo confronto è necessario
sottolineare, seppur senza spoiler, una delle scene finali della
serie. Qui, infatti, viene riprodotta in maniera molto simile la
scena della morte di Daenerys, l’uccisione di un personaggio della
serie da parte di una persona amata. L’assassinio della madre dei
draghi è risultata essere una scena molto d’effetto, una delle più
note nell’ultima
stagione de Il trono di spade: si sarà pensato
di ottenere il medesimo successo emulandola.
Nel 2023, Sony
Pictures si prepara a presentare al pubblico uno dei
sequel più attesi di sempre: Spider-Man: Across the Spider-Verse, che segue
il successo di Spider-Man: Un nuovo universo, che ha
incassato più di 375 milioni di dollari. Il prossimo autunno
arriveranno anche Kraven
The Hunter e The
Equalizer 3, mentre il sequel di Ghostbusters:
Afterlife chiuderà l’anno. Ecco tutti i film
Sony più attesi del 2023!
65
La Sony
ha svelato recentemente il teaser trailer ufficiale del misterioso
thriller fantascientifico 65
prodotto da Sam Raimi, rivelando che il film
seguirà Adam Driver mentre atterra su un pianeta con
dinosauri! Resta da vedere come lui e il suo unico passeggero
sopravviveranno alle circostanze più inimmaginabili, ma il film si
preannuncia molto divertente!
Cast: Adam Driver,
Ariana Greenblatt e Chloe Coleman
Data di uscita: 10
marzo
Spider-Man: Across the
Spider-Verse
Dire che Spider-Man: Across the Spider-Verse è il film
di supereroi più atteso del 2023 potrebbe essere un eufemismo e
l’hype non è mai stato così alto dopo il sorprendente trailer che
ha reintrodotto Miles Morales e ci ha anticipato
la sua ultima avventura, in cui si ritrova in fuga da
Spider-Man 2099!
Cast: Oscar Isaac,
Shameik Moore, Hailee Steinfeld, Jake Johnson, Brian Tyree Henry,
Luna Lauren Vélez, Issa Rae, Jason Schwartzman e Daniel Kaluuya
Data di uscita: 2
giugno
No Hard Feelings
Dopo l’apprezzato
Causeway, J-Law tornerà la
prossima estate con No Hard Feelings, un dramedy
targato Sony sul tema dell’adolescenza. Nel film,
il suo personaggio risponde a un annuncio su Craigslist di una
madre che cerca qualcuno che esca con suo figlio prima che questi
entri al college.
Cast: Jennifer
Lawrence, Andrew Barth Feldman, Matthew Broderick, Natalie Morales,
Laura Benanti, Ebon Moss-Bachrach, Scott MacArthur, Kyle Mooney,
Hasan Minhaj, Jarquez McClendon, e Alysia Joy Powell
Data di uscita: 23
giugno
Harold and the Purple Crayon
Zachary
Levi è il protagonista di questo adattamento live-action
dell’omonimo libro per bambini del 1955, che dovrebbe essere una
pellicola divertente per i più piccoli!
Cast: Zachary Levi,
Zooey Deschanel, Lil Rel Howery, Ravi Patel, Camille Guaty, Tanya
Reynolds e Pete Gardner
Data di uscita: 30
giugno
Gran Turismo
Basato sull’omonima serie
di videogiochi best-seller, Gran
Turismo è tratto da una storia vera e seguirà un
giocatore adolescente, che applica le proprie abilità nelle
competizioni di tutto il mondo cercando di diventare un vero pilota
di auto da corsa.
Cast: David
Harbour, Archie Madekwe, Darren Barnet, Thomas Kretschmann, Djimon
Hounsou, Orlando Bloom, Geri Halliwell, Daniel Puig, Josha
Stradowski, Thomas Kretschmann, Maeve Courtier-Lilley, Emelia
Hartford, Pepe Barroso, Sang Heon Lee, Max Mundt, Mariano González,
Harki Bhambra, Lindsay Pattison, Théo Christine e Nikhil Parmar
Data di uscita: 11
agosto
The Equalizer 3
Fonte – Twitter ufficiale di The Equalizer 3
Per la prima volta dopo Man
on Fire, Denzel Washington si riunisce con l’ex
co-protagonista Dakota Fanning per il terzo capitolo del suo
franchise Equalizer e, con Antoine
Fuqua di nuovo alla regia, The
Equalizer 3 dovrebbe essere un’avventura piacevole il
prossimo autunno.
Cast: Denzel
Washington, Dakota Fanning, Sonia Ben Ammar, Remo Girone, Andrea
Dodero, Eugenio Mastrandrea, Andrea Scarduzio, Salvatore Ruocco,
Daniele Perrone e Gaia Scodellaro
Data di uscita: 1
settembre
Kraven the Hunter
L’universo di Spider-Man
della Sony compie il suo prossimo passo verso la
creazione di un universo cinematografico coeso con Kraven
The Hunter e, sebbene ci siano ampie ragioni per
essere scettici, i primi commenti degli addetti ai lavori sono
stati abbastanza positivi e c’è una buona possibilità che il film
sorprenda davvero con J. C. Chandor dietro la
macchina da presa.
Cast: Aaron
Taylor-Johnson, Ariana DeBose, Fred Hechinger, Christopher Abbott,
Alessandro Nivola, Russell Crowe e Levi Miller.
Data di uscita: 6
ottobre
Il sequel di Ghostbusters:
Legacy
Ghostbusters:
Legacy è stato un grande successo l’anno scorso,
avendo incassato oltre 204 milioni di dollari a fronte di un budget
di produzione stimato di 75 milioni di dollari, quindi non deve
sorprendere che la Sony abbia voluto rimettere
insieme il gruppo per un altro capitolo. Resta da vedere se il film
rispetterà la data d’uscita invernale, soprattutto con Gil
Kenan che ha recentemente assunto la regia, ma lo studio
ha già ufficializzato alcune foto, quindi siamo pronti a
trascorrere le vacanze natalizie del 2023 gli
Acchiappafantasmi!
Cast: Mckenna
Grace, Paul Rudd, Carrie Coon e Finn Wolfhard
Con la Fase 4 che è ormai giunta al termine, i
Marvel Studios si
preparano a dare il via alla Fase 5 con Ant-Man and the Wasp: Quantumania, dove
introdurranno formalmente l’antagonista principale della Saga del
Multiverso, Kang il Conquistatore, che sembra
rintracciare Scott Lang per una missione che
potrebbe avere conseguenze potenzialmente devastanti.
Cast: Paul Rudd
(Scott Lang/Ant-Man), Evangeline Lilly (Hope van Dyne/Wasp),
Michael Douglas (Hank Pym), Michelle Pfeiffer (Janet van Dyne),
Kathryn Newton (Cassie Lang), Jonathan Majors (Kang il
Conquistatore), David Dastmalchian (Kurt), Randall Park (Jimmy
Woo), Bill Murray, William Jackson Harper e Katy O’Brian
Data di uscita: 17
febbraio
Quasi
Cinque anni dopo
Super Troopers 2, i Broken Lizard
si preparano a torna in casa Disney con la
commedia satirica Quasi, liberamente basata sul
romanzo di Victor Hugo del 1831 Il gobbo
di Notre-Dame. Al momento non sappiamo molto altro, ma
dovrebbe contenere molto del loro umorismo caratteristico.
Cast: Kevin
Heffernan, Steve Lemme, Jay Chandrasekhar, Paul Soter, Erik
Stolhanske e Adrianne Palicki
Data di uscita: 20
aprile (Hulu)
Next Goal Wins
Dopo il secondo round con
il Dio del Tuono, il regista Taika Waititi affronta un genere completamente
diverso con il dramma sportivo Next
Goal Wins, che vede protagonista Michael Fassbender (X-Men: Giorni di
un futuro passato) nei panni di ThomasRongen, un allenatore olandese-americano che ha
tentato di guidare la nazionale di calcio delle Samoa Americane
alle qualificazioni per la Coppa del Mondo 2014.
Cast: Michael
Fassbender, Oscar Kightley, David Fane, Beulah Koale, Lehi
Falepapalangi, Semu Filipo, Uli Latukefu, Rachel House, Kaimana,
Will Arnett ed Elisabeth Moss
Data di uscita: 21
aprile
Guardiani della Galassia Vol.
3
Guardiani
della Galassia Holiday Special è stato un bel regalo
per tutti i fan del MCU
ma il prossimo maggio, con l’arrivo di Guardiani della Galassia Vol. 3, il franchise
di James
Gunn si prepara a raggiungere la sua conclusione.
Mentre la ricerca di Gamora sarà una priorità per
Peter, i Guardiani avranno anche
il loro bel da fare con Adam Warlock alle calcagna
e non aspettatevi che questo villain ci vada piano con nessuno.
Cast: Chris Pratt
(Peter Quill/Star-Lord), Zoe Saldaña (Gamora), Dave Bautista (Drax
il Distruttore), Karen Gillan (Nebula), Pom Klementieff (Mantis),
Vin Diesel (Groot), Bradley Cooper (Rocket), Will Poulter (Adam
Warlock), Elizabeth Debicki (Ayesha), Sylvester Stallone (Stakar
Ogord), Sean Gunn (Kraglin Obfonteri), Maria Bakalova (Cosmo the
Spacedog), Michael Rosenbaum (Martinex) e Chukwudi Iwuji (High
Evolutionary).
Data di uscita: 5
maggio
La Sirenetta
Il primo sguardo della
Disney a La Sirenetta ha entusiasmato il pubblico e il
live action con Halle Bailey protagonista è
sicuramente un titolo che i fan non vorranno perdere! Questa
versione del classico sarà diretta dal regista di Il Ritorno di Mary
Poppins e Into The
Woods,Rob Marshall, e includerà sia
i brani dell’originale d’animazione del 1989, sia canzoni inedite a
cui lavoreranno Alan
Menken e Lin-Manuel
Miranda.
Cast: Halle Bailey,
Daveed Diggs, Jacob Tremblay, Awkwafina, Jonah Hauer-King, Art
Malik, Noma Dumezweni, Javier Bardem e Melissa McCarthy
Data di uscita: 26
maggio
Elemental
Disney e
Pixar hanno una lunga storia di magia che Elemental
si prepara ad onorare. Il film racconterà la storia di una “giovane
donna focosa e di un ragazzo che va dritto al sodo” che
“stanno per scoprire qualcosa di elementare: quanto hanno in
realtà in comune“.
Cast: Leah Lewis,
Mamoudou Athie
Data di uscita: 16
giugno
Indiana Jones e la Ruota del
Destino
Indy è
tornato per un’ultima avventura di dimensioni epiche, dato che si
troverà ad affrontare la corsa allo spazio nella cornice della
Guerra Fredda. Anche se i dettagli della trama sono ancora
sconosciuti, con Harrison Ford e il regista James
Mangold alla guida, Indiana Jones 5 dovrebbe essere uno dei
blockbuster più divertenti della prossima estate.
Cast: Harrison
Ford, Phoebe Waller-Bridge, Antonio Banderas, John Rhys-Davies,
Shaunette Renée Wilson, Thomas Kretschmann, Toby Jones, Boyd
Holbrook, Olivier Richters, Ethann Isidore e Mads Mikkelsen
Data di uscita: 30
giugno
The Marvels
I Marvel Studios hanno
rilasciato il primo trailer di The
Marvels durante il D23 Expo
all’inizio di quest’anno e, anche se non sembra che verrà
rilasciato online prima della fine del 2022, il sequel dovrebbe
essere un grande passo avanti rispetto al suo predecessore: nel
film, Carol Danvers farà squadra con
Kamala Khan e Monica Rambeau per
risolvere un problema cosmico.
Cast: Brie Larson
(Carol Danvers/Captain Marvel), Iman Vellani (Kamala Khan/Ms.
Marvel), Teyonah Parris (Monica
Rambeau), Samuel L. Jackson (Nick Fury), Saagar Shaikh (Aamir
Khan), Zenobia Shroff (Muneeba Khan), Mohan Kapur (Yusuf Khan),
Zawe Ashton e Park Seo-joon.
Data di uscita: 28
luglio
Haunted Mansion
Il prossimo agosto
torneremo alla Disney’sHaunted
Mansion per una nuovissima avventura che seguirà una
madre single e suo figlio mentre si trasferiscono nella villa di
New Orleans, prima di scoprire che nella loro nuova casa c’è molto
di più di quanto sembri e che avranno bisogno di un esorcista per
sistemare le cose.
Cast: Rosario
Dawson, LaKeith Stanfield, Owen Wilson, Tiffany Haddish, Winona
Ryder, Dan Levy, Jared Leto, Danny DeVito e Jamie Lee Curtis
Data di uscita: 11
agosto
A Haunting in Venice
Hercule
Poirot tornerà il prossimo autunno con A
Haunting in Venice, terzo capitolo della serie di
gialli di Kenneth Branagh dopo Assassinio sull’Orient Express e Assasinio sul Nilo. Entrambi i titoli
precedenti sono stati accolti relativamente bene, ma questo
potrebbe essere il più entusiasmante in quanto adatta un romanzo
meno conosciuto di Agatha Christie, Hallowe’en
Party.
Cast: Kenneth
Branagh, Jamie Dornan, Tina Fey, Jude Hill, Kelly Reilly, Michelle
Yeoh, Emma Laird, Kyle Allen, Camille Cottin, Ali Khan e Riccardo
Scamarcio
Data di uscita: 15
settembre
True Love
Gareth
Edwards (Rogue
One: A Star Wars Story) dirige questo dramma
fantascientifico e, sebbene i dettagli sulla trama non siano ancora
stati resi noti, c’è la possibilità che sia una delle uscite più
emozionanti dell’autunno.
Cast: John David
Washington, Gemma Chan, Allison Janney, Ken Watanabe, Ralph Ineson,
Sturgill Simpson e Marc Menchaca
Data di uscita: 6
ottobre
Wish
Questa potrebbe essere una
delle proposte animate più intriganti della
Disney, in quanto promette di raccontare l’inedita
storia di come è nato il desiderio nel loro universo
esteso di film. Il film seguirà infatti una giovane ragazza di nome
Asha e rivelerà come il suo desiderio abbia
cambiato per sempre la sua esistenza.
Whitney: Una Voce Diventata Leggenda sarà
solo al cinema da domani, giovedì 22 dicembre. Il film diretto da
Kasi Lemmons con Naomi Ackie,
vincitrice del BAFTA Award e del British Independent Film Awards
come miglior attrice esordiente. Nel cast anche Stanley
Tucci, candidato al premio Oscar, Ashton Sanders,
Tamara Tunie, Nafessa Williams e Clarke Peters. Whitney: Una Voce Diventata Leggenda è
un film prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros.
Entertainment Italia.
Whitney: Una Voce Diventata
Leggenda è un tributo al mito di Whitney Houston. Diretto da
Kasi Lemmons, scritto dal candidato all’Oscar Anthony
McCarten, prodotto dal leggendario discografico Clive
Davis e interpretato dalla vincitrice del BAFTA Award Naomi
Ackie, il film è un ritratto inedito della complessa e
sfaccettata vita della donna dietro a “The Voice”. Dalle sue
origini come corista nel New Jersey fino a diventare una delle
artiste più iconiche e premiate di tutti i tempi,
Whitney: Una Voce Diventata Leggenda è un
viaggio commovente ed emozionante attraverso la vita e la carriera
della Houston, con esibizioni spettacolari e una colonna sonora con
i successi di una delle voci più amate di sempre.
La lunga attesa è finita. Da
domenica 25 dicembre su Paramount+ arriva la nuova serie
originale Tulsa King, interpretata dal candidato
all’Oscar
Sylvester Stallone. Il creatore e candidato all’Oscar
Taylor Sheridan è produttore esecutivo della serie
insieme al candidato all’Oscar e vincitore dell’Emmy Award
Terence Winter (“I Soprano”, “The
Wolf of Wall Street“), che è anche showrunner e scrittore.
La serie è prodotta da MTV Entertainment Studios e 101 Studios.
Tulsa King segue
il capo della mafia newyorkese Dwight “The General” Manfredi
(Stallone), appena uscito di prigione dopo 25 anni ed esiliato
senza tanti complimenti dal suo boss per stabilirsi a Tulsa, in
Okla. Rendendosi conto che la sua famiglia mafiosa potrebbe non
avere a cuore i suoi interessi, Dwight costruisce lentamente una
“banda” composta da un gruppo di personaggi improbabili, per
aiutarlo a stabilire un nuovo impero criminale in un luogo che per
lui potrebbe anche essere un altro pianeta.
La serie è interpretata anche da
Andrea Savage (“I’m Sorry”), Max
Casella (“The Tender Bar”), Martin Starr
(“Silicon Valley”), Domenick Lombardozzi (“The
Irishman”), Vincent Piazza (“Boardwalk
Empire”), Jay Will (“The Marvelous Mrs. Maisel”), A.C.
Peterson (“Superman & Lois”) con Garrett Hedlund (“The United States vs. Billie
Holiday”) e Dana Delany (“Body of Proof”). I produttori esecutivi
della serie sono Sheridan, Winter, Stallone, David C.
Glasser, Ron Burkle, Bob Yari, David Hutkin, Allen Coulter e Braden
Aftergood.
Tulsa King è
l’ultima aggiunta al crescente programma di Sheridan su Paramount+,
che comprende 1883, MAYOR OF KINGSTOWN e le prossime serie
1923,
BASS REEVES, LIONESS e LAND MAN.
Debutterà in prima visione su RAI 1
dall’8 gennaio 2023 la seconda stagione de Le indagini di Lolita
Lobosco, la fiction Rai con protagonista
Luisa Ranieri e diretta da Luca Miniero e liberamente
tratto dai romanzi di GABRIELLA GENISI editi da Sonzogno e Marsilio
Editori. La fiction è prodotto da ANGELO BARBAGALLO e LUCA
ZINGARETTI per BIBI FILM TV e ZOCOTOCO.
Le indagini di Lolita Lobosco, la
trama
Lolita Lobosco è una donna del Sud,
mediterranea, vivace, empatica, in carriera; vicequestore del
commissariato di polizia a Bari, a capo di una squadra di soli
uomini. In un mondo ostinatamente maschile, come quello
dell’investigazione e della giustizia, Lolita sceglie di rimanere
se stessa, un prezioso mix di esplosiva bellezza e intelligenza
emotiva che le permette non solo di affermarsi, ma anche di
combattere alcuni pregiudizi ancora esistenti nei confronti delle
donne al comando. In questa seconda stagione Lolita è alle prese
con nuovi casi di omicidio che saprà risolvere con acume e
creatività, anche grazie alla collaborazione preziosa dei fidi
Forte ed Esposito. Parallelamente, la vicequestore cerca di tener
fede alla promessa fatta a suo padre alla fine della prima
stagione, ossia quella di trovare il suo assassino.
Chiarito infatti che l’omicidio di
Petresine è opera della malavita organizzata che agiva nel porto di
Bari, rimane da scoprire chi sia stato l’esecutore materiale del
delitto. L’indagine si rivela tuttavia molto complessa, anche
perché qualcuno sembra avere interesse a non far avvicinare Lolita
alla verità. Se sul lavoro le difficoltà sono molte, la vita
privata della nostra protagonista non è meno complessa: alla
gestione del fidanzamento con un uomo molto più giovane, Danilo, si
aggiungono le preoccupazioni per Nunzia e il suo speciale rapporto
d’amicizia con Trifone, i dissidi di Forte con la moglie Porzia e
la nuova sfida di Esposito con la fidanzata Caterina, per non
parlare dei disastri sentimentali dell’amica del cuore Marietta.
Come se non bastasse, nella vita di Lolita si affaccia una vecchia
conoscenza, la sua prima cotta, l’affascinante Angelo
Spatafora.
L’attore Dan
Aykroyd è stato una delle principali icone comiche degli
anni Ottanta, avendo preso parte a film di grandissimo successo
rimasti indelebili nell’immaginario collettivo. Sono infatti
numerosi i titoli che vengono subito alla mente quando si pensa a
lui, segno che egli è realmente stato in grado di distinguersi e
costruirsi una propria personalità all’interno di Hollywood. Ancora
oggi, a distanza di anni, è sempre un piacere rivedere i suoi film
più noti e riscoprire anche quelli meno celebri.
Ecco 10 cose che non sai di Dan Aykroyd.
Dan Aykroyd: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. Dopo essere divenuto una celebrità
del Saturday Night Live, la carriera di Aykroyd al
cinema inizia nel 1979 con il film 1941 – Allarme a
Hollywood, di Steven
Spielberg. Nel 1980 si consacra ulteriormente, insieme
all’amico John Belushi, grazie al film The
Blues Brothers. Da quel momento, recita in celebri film come
Una poltra per due
(1983), con Eddie Murphy,
Indiana Jones e il tempio
maledetto (1984), con Harrison Ford,
Ghostbusters –
Acchiappafantasmi (1984), con Bill Murray,
Tutto in una notte (1985), Spie come noi (1985),
Ho sposato un’aliena (1988), Ghostbusters II (1989) e
A spasso con Daisy (1989). In seguito ha recitato in
titoli come Genitori cercasi (1994), Blues Brothers:
Il mito continua (1998), Pearl Harbor
(2001), Io vi dichiaro marito e… marito (2007),
Candidato a sorpresa
(2012), Tammy (2014) e Ghostbusters: Legacy
(2021).
2. Ha partecipato anche a
progetti televisivi. Aykroyd non ha però mai dimenticato
la televisione, che lo ha reso celebre. Oltre ad aver preso parte
al già citato Saturday Night Live in più occasioni tra il
1975 e il 2013, ha poi recitato in film per la TV come Things
We Did Last Summer (1978), All You Need Is Cash
(1978) e nella serie PSI Factor (1996-2000). Ha poi preso
parte a Casa e chiesa (1997-1998), il film La vendetta
del ragno nero (2001) e ad alcuni episodi della serie La
vita secondo Jim (2002-2009). Nel 2013 ha invece recitato nel
film Dietro i candelabri, con protagonista Michael
Douglas.
3. È anche regista,
sceneggiatore e produttore. Oltre a lavorare come
interprete, Aykroyd si è in diverse occasioni occupato anche di
altri ruoli, in particolare quello dello sceneggiatore. Ha infatti
partecipato alla scrittura di diversi episodi del Saturday
Night Live, ma anhe a quella dei film The Blues Brothers,
Ghostbusters – Acchiappafantasmi, Spie come noi, Ghostbusters II,
Teste di cono e Blues Brothers: Il mito continua. Ha
poi diretto il film Nient’altro che guai (1991), da lui
anche scritto, mentre ha recentemente ricoperto il ruolo di
produttore per il film Ghostbusters (2016).
Dan Aykroyd in The Blues Brothers
4. Ha ideato i personaggi
insieme a John Belushi. Prima di diventare i protagonisti
di The Blues Brothers, i personaggi Jake ed Elwood Blues
sono stati ideato da Aykroyd insieme a Belushi per lo show
Saturday Night Live. I due erano inzialmente protagonisti
di alcuni sketch, ma in seguito divennero membri di una band a
tutti gli effetti, pubblicando l’album Briefcase Full of
Blues nel 1978. Sull’onda del successo ottenuto, i due
attori si decisero infine a realizzare un film basato su questi due
personaggi, dando vita ad un lungometraggio che punta sulla
comicità e sulla musica più che sulla coerenza narrativa.
5. Scrisse una sceneggiatura
esageratamente lunga. Aykroyd si occupò in prima persona
della sceneggiatura del film, pur non avendone mai scritta una
prima di quel momento. Egli inserì dunque numerosi passaggi
descrittivi sulle origini dei personaggi, idee per la messa in
scena e altre idee, arrivando ad occupare circa 324 pagine. Per
ironizzare sul suo stesso lavoro Aykroyd fece recapitare il copione
al produttore Robert K. Weiss nella copertina di
un elenco del telefono. Il regista del film, John
Landis, ebbe dunque poi il compito di riadattare quanto
scritto da Aykroyd in una sceneggiatura valida per poter essere
adattata per il cinema.
Dan Aykroyd in Una poltrona per due
6. Si è ridotto lo stipendio
per recitare nel film.Una poltrona per due è uno
dei più popolari film degli anni Ottanta, nonché appuntamento fisso
in televisione durante la vigilia di Natale in Italia. Tale film
piacque da subito anche ad Aykroyd, che dopo aver letto la
sceneggiatura si offrì di sostiuire Gene Wilder,
inizialmente pensato per il ruolo di Louis Winthorpe III. Per
ottenere il ruolo Aykroyd dovette però dimezzarsi lo stipendio,
poiché i produttori non erano convinti circa il suo coinvolgimento.
La chimica di coppia sfoggiata con Murphy ha poi reso il film un
grande successo, smentendo dunque chi non era convinto sulla sua
partecipazione al progetto.
Dan Aykroyd in Ghostbusters
7. Aveva scritto un ruolo
per il suo celebre amico. Mentre era intento a scrivere la
sceneggiatura di Ghostbusters –
Acchiappafantasmi, Aykroyd aveva pensato di costruire il
personaggio di Peter Venkman sulla base del carattere del suo
celebre amico e collega John Belushi.
Quest’ultimo, purtroppo, venne tragicamente a mancare proprio
mentre la sceneggiatura era ancora in fase di scrittura. Per il
ruolo venne allora scelto l’attore Bill Murray ed
Aykroyd si trovò a dover apportare alcune modifiche per rendere più
congeniale il personaggio al nuovo attore.
8. Ha svelato il segreto di
una celebre scena. Una delle immagini più famose del film
è quella in cui Ray, il personaggio interpretato da Aykroyd, rimane
scioccato e la sigaretta che stava per fumarsi gli rimane appesa al
labbro. In un’intervista successiva al film, l’attore ha raccontato
che la cosa era prevista ma che per riuscire in ciò non è stato
utilizzato nessun tipo di adesivo. Semplicemente, la sigaretta è
rimasta attaccata al suo labro grazie alla saliva. Si tratta ancora
oggi di un’immagine molto popolare, divenuta anche un meme su
Internet.
Dan Aykroyd e la vodka
9. Ha fondato un proprio
brand di vodka. In più occasioni l’attore si è cimentato
anche in progetti esterni al mondo del cinema. Tra le sue attività
più note vi è quella relativa al Crystal Head Vodka, un brand di
vodka fondato nel 2007 insieme all’artista John
Alexander. Si tratta di un marchio di vodka di fascia alta
noto per la sua caratteristica bottiglia a forma di teschio e per
essere filtrato attraverso i cristalli di diamante Herkimer. A
causa della mancanza di vodka senza additivi sul mercato, Aykroyd
aveva infatti deciso di crearne una lui stesso. Alexander ha poi
progettato la bottiglia basandosi sul fascino condiviso da entrambi
per la leggenda dei tredici teschi di cristallo.
Dan Aykroyd: età e altezza dell’attore
10. Dan Aykroyd è nato a
Ottawa, in Canada, il 1 luglio del 1952. L’attore è alto
complessivamente 1.83 metri.
01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di un film di
Le
Vele Scarlatte, il nuovo film di Pietro
Marcello con Juliette Jouan, Raphael Thiéry,
Noémie Lvovsky e con la partecipazione di Louis Garrel e con
Yolande Moreau.
La trama del film
Da qualche parte nel nord della Francia, Juliette,
giovane orfana di madre, vive con il padre, Raphaël, un soldato
sopravvissuto alla prima guerra mondiale. Appassionata di musica e
di canto, Juliette ha uno spirito solitario. Un giorno, lungo la
riva di un fiume, incontra una maga che le predice che delle vele
scarlatte arriveranno per portarla via dal suo villaggio. Juliette
non smetterà mai di credere nella
profezia. Liberamente ispirato a Le vele
scarlatte di Aleksandr Grin,
scrittore russo pacifista del XX secolo, il film di Pietro Marcello
è un racconto popolare, musicale e storico, al confine con il
realismo magico
Disney+ ha annunciato il
rinnovo con una seconda stagione della serie originale
Nuovo Santa Clause cercasi, dopo il
finale della prima. La leggenda Disney Tim Allen
sarà l’executive producer e continuerà a interpretare l’amato ruolo
di Babbo Natale/Scott Calvin, mentre Elizabeth
Mitchell riprenderà il suo ruolo della Signora
Claus/Carol, dal franchise di successo targato Walt Disney
Pictures. Oltre ad Allen, il pluripremiato Jack
Burditt (30 Rock, Modern Family,
Frasier, Unbreakable Kimmy Schmidt) continuerà a
essere executive producer e showrunner, mentre Kevin
Hench (L’uomo di casa), Richard
Baker (L’uomo di casa, Nuovo Santa Clause
cercasi, Nuovo Santa Clause cercasi 2) e Rick
Messina (L’uomo di casa, Nuovo Santa Clause
cercasi, Nuovo Santa Clause cercasi 2) saranno
executive producer insieme a Jason Winer e Jon Radler per la Small
Dog Picture Company. La prima stagione, che ha debuttato il 16
novembre, è attualmente disponibile in streaming su Disney+.
“Questa serie ha avuto un
impatto a lungo termine su tante famiglie, diventando davvero parte
delle loro tradizioni natalizie annuali”, ha dichiarato Ayo
Davis, president, Disney Branded Television. “Riproporre questo
franchise sottoforma di serie è stato un vero e proprio dono e sono
grato ai nostri partner produttori di 20th Television e,
naturalmente, a Tim Allen e al suo team, di avere un motivo in più
per festeggiare questa stagione natalizia”.
Allen ha interpretato per la prima
volta Babbo Natale/Scott Calvin nel film Santa Clause del
1994. Elizabeth Mitchell ha esordito nel ruolo di
Carol nel sequel del 2002 Che fine ha fatto Santa
Clause?, quando il personaggio di Allen doveva
trovare una signora Claus per poter continuare a essere Babbo
Natale.
Allen, la cui popolarità è salita
alle stelle come protagonista della serie ABC di maggior successo
Quell’uragano di papà, ha ottenuto numerosi riconoscimenti
per il ruolo di Tim “The Tool Man” Taylor, tra cui un Golden Globe
nel 1994 e il People’s Choice Award per otto anni consecutivi, dal
1992 al 1999. Allen ha anche recitato per nove stagioni nella serie
di successo L’uomo di casa. Nel 1995, il poliedrico attore
ha prestato la sua voce a Buzz Lightyear nel primo film
d’animazione Pixar, Toy Story – Il mondo dei giocattoli. Ha poi ripreso
l’iconico ruolo dell’arrogante, ma amabile, personaggio spaziale in
due sequel, Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa del
1999 e Toy Story 3 – La grande fuga del 2010. Ha interpretato
il personaggio anche in diversi cortometraggi di Toy Story, tra cui Vacanze hawaiiane,
Buzz a sorpresa e Non c’è festa senza Rex.
Elizabeth Mitchell, nominata agli Emmy per il suo ruolo di
Juliet in Lost di ABC, è tornata a collaborare con il
creatore JJ Abrams nel ruolo di Rachel nella serie drama
Revolution. Inoltre, ha interpretato il ruolo della Regina
delle Nevi in C’era una volta di ABC, seguito da
Crossing Lines, e sarà la protagonista della prossima
stagione di Outer Banks.
Nella prima stagione di Nuovo Santa Clause cercasi
Scott Calvin torna dopo essere stato Babbo Natale per quasi
trent’anni ed è più allegro che mai. Ma con il declino della
popolarità del Natale, diminuisce anche la sua magia natalizia.
Scott fatica a tenere il passo con le esigenze del lavoro e a
essere presente per la sua famiglia. Quando scopre che esiste un
modo per ritirarsi dal suo incarico, Scott prende in considerazione
l’idea di dimettersi dalla carica di Babbo Natale e di trovare un
degno successore, in modo da diventare un padre e un marito
migliore.
La serie targata Disney Television è una produzione 20th
Television, come parte di Disney Television Studios.
Gli otto episodi della
terza stagione di Jack Ryan di Tom Clancy sono ora
disponibili in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo.
Nella terza stagione della serie
action-thriller, Jack Ryan sta lavorando come
ufficiale della CIA a Roma, quando gli viene fatta una soffiata
secondo la quale il Sokol Project – un piano segreto per riportare
in auge l’Impero sovietico –è stato
riattivato a più di 50 anni da quando si pensava fosse stato
definitivamente chiuso. Jack intraprende quindi una missione per
averne conferma, ma le cose velocemente iniziano ad andare storte,
e viene ingiustamente implicato in una cospirazione più grande.
Accusato di tradimento, con un “Avviso Rosso” per il suo arresto,
Jack è costretto a scappare dal suo stesso governo per poter
smascherare la fazione ribelle prima che sia troppo tardi. Girando
in lungo e in largo attraverso l’Europa, ricercato sia dai suoi
vecchi alleati che da nuovi nemici, Jack corre contro il tempo per
fermare una serie di conflitti destabilizzanti che porterebbe a una
catastrofe globale.
La serie ha per protagonista
John
Krasinskie al suo fianco vede Wendell PierceeMichael
Kellyche
tornano rispettivamente nel ruolo dell’Ufficiale della CIA
James Greer e dell’ex Ufficiale della CIA Mike November. Si
uniscono al cast per questa nuova stagione anche
Nina
Hossnel
ruolo della Presidentessa della Repubblica Ceca, Alena
Kovac, e Betty
Gabrielnei
panni della Direttrice della sede di Roma della CIA,
Elizabeth Wright.
Jack Ryan di Tom
Clancyè
co-prodotta da Amazon Studios, Paramount Television Studios e
Skydance Television, ha come executive producer Andrew Form,
Allyson Seeger, John Krasinski, Vaun Wilmott, Brad Fuller e Michael
Bay.
Inoltre, per la terza stagione si annoverano tra gli executive
producer anche Tom Clancy, David Ellison diSkydanceTelevision, Dana Goldberg e BillBos, insieme aMaceNeufelde CarltonCuse.
Dopo aver sventato corruzioni e
cospirazioni in Venezuela nella seconda stagione della serie,
l’agente Jack Ryan è temporaneamente scomparso da
ogni radar. Amazon aveva da subito rinnovato la
serie con protagonista l’attore John Krasinski
per una terza stagione, ma la realizzazione e distribuzione di
questa ha richiesto più tempo del previsto. Una pausa durata dunque
dal 2019 al 2022, periodo segnato come noto da una pandemia e
innumerevoli altre problematiche globali. Finalmente, però, uno
degli agenti speciali più celebri della letteratura e
dell’audiovisivo è pronto a tornare sulla piattaforma
Prime Video con la tanto attesa
terza stagione.
Disponibile dal 21
dicembre con 8 nuovi episodi, la nuova stagione è stata
descritta come particolarmente importante per l’arco narrativo del
personaggio, la cui storia si concluderà con la già annunciata
quarta stagione. Ritroviamo infatti Ryan intento a lavorare come
funzionario della CIA a Roma quando viene informato che il Progetto
Sokol, un piano segreto per restaurare l’Impero Sovietico è stato
ora riattivato. Per l’agente le cose si complicano quando viene
erroneamente coinvolto in una cospirazione più ampia, accusato di
tradimento e costretto pertanto a fuggire dal suo stesso governo.
Attraversando l’Europa, Jack dovrà dunque gareggiare contro il
tempo per impedire che la cascata di conflitti destabilizzanti
porti a una catastrofe globale.
Jack Ryan – terza stagione: tensione, non
adrenalina
Quello dello spionaggio è da sempre
uno degli ambienti più saccheggiati dal cinema e dalla televisione.
Nel corso degli anni sono innumerevoli gli agenti segreti o le spie
che hanno calcato il grande o il piccolo schermo. Dall’iconico
James Bond fino ai più recenti Ethan
Hunt di
Mission: Impossible,Jason Bourne o Jack Reacher (anche quest’ultimo ora su Prime
Video con una sua serie). Rispetto a loro, Reacher è in realtà rimasto più nell’ombra,
nonostante sia stato interpretato per il cinema anche da attori del
calibro di AlecBaldwin, Harrison Ford,
Ben Affleck o
Chris Pine.
Questo perché il personaggio, nato dalla penna del celebre
scrittore TomClancy, è prima di tutto un’analista.
Una figura certamente più difficile
da rendere appassionante rispetto ad un agente che vive
principalmente di azione spericolata, come ad esempio gli altri
nomi poc’anzi citati. Nelle sue occasioni cinematografiche,
infatti, Ryan era spesso e volentieri stato reso sempre più simile
ad un qualunque Bond o Bourne. La serie ideata da Carlton
Cuse e GrahamRoland,
invece, ha il pregio di portare sullo schermo una versione del
personaggio e delle sue vicende molto più in linea con quanto
presente nei romanzi di Clancy. Ed è stata proprio questa la forza
delle prime due stagioni, che offrivano situazioni, personaggi e
risvolti narrativi a loro modo originali e distanti dagli ormai
abusati canoni di questo genere di opere.
La terza stagione continua su
questa direzione, offrendo un Ryan più che mai impegnato a svolgere
un ruolo da vero e proprio detective, bisognoso di dati, ricerche e
analisi per poter giungere a conclusioni certe e inequivocabili.
Naturalmente non manca anche l’azione, in questa stagione
particolarmente presente e possente, considerando la natura della
minaccia, ma questa riesce a non essere mai la sola fonte di
intrattenimento. Molto del fascino è dunque conservato proprio
all’interno delle situazioni ricche di tensione più che di
adrenalina, nelle quali risulta difficile identificare alleati e
nemici e ogni parola o azione sbagliata può dar vita a conseguenze
particolarmente gravi.
John Krasinski, un perfetto Jack Ryan
Questa terza stagione sembra dunque
recuperare maggiormente un clima da spy-story, in linea
con una trama che fa di una minaccia passata, l’Unione Sovietica,
un pericolo presente. Gli echi della Guerra Fredda si fanno dunque
sentire in questi otto episodi che in realtà sembrano parlare molto
più del nostro contemporaneo che non di conflitti in atto ormai
settant’anni fa. La serie, come già avvenuto per le sue prime due
stagioni, porta infatti in scena situazioni che derivano e
riflettono in modo più stretto di quanto possa sembrare sul mondo
di oggi, sulle tensioni politiche e sulle possibili ripercussioni
globali. I registi dei vari episodi sottolineano tale aspetto
attraverso una costruzione scenica che esalta la gravità del
momento, generando un forte coinvolgimento emotivo.
A rendere tutto ciò ancor più
avvincente vi è naturalmente la presenza di John
Krasinski, attore che già con le prime due stagioni aveva
dato prova di poter essere un convincente Jack
Ryan e che con questi nuovi episodi si conferma la scelta
perfetta per il personaggio. L’attore, capace di passare dai toni
comici a quelli più drammatici, risulta credibile tanto nelle
dinamiche più investigative quanto in quelle più propriamente
d’azione. Anche suo è dunque il merito di aver reso l’agente
Jack Ryan un personaggio tanto affascinante e
carismatico, che nulla sembra avere da invidiare ai più noti agenti
segreti del cinema e della televisione. In attesa della quarta ed
ultima stagione, questa terza si rivela come un ritorno più gradito
ed entusiasmante del previsto.