Netflix annuncia l’arrivo di Tutto
chiede salvezza. La serie in 7 episodi, liberamente tratta
dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli,
vincitore del Premio Strega Giovani 2020.
Tutto chiede
salvezza: quando esce e dove vederla in streaming
Tutto chiede salvezza
sarà disponibile dal 14 ottobre 2022 su Netflix.
Tutto chiede
salvezza: trama e cast
Finire per sette giorni
sotto regime di TSO vuol dire essere pazzi? È quello che si chiede
Daniele, un ventenne con un eccesso di sensibilità, che dopo una
crisi psicotica si risveglia nella camerata di un reparto
psichiatrico, assieme a cinque improbabili compagni di stanza con
cui pensa di non avere niente in comune, pressato dai medici che
gli vogliono frugare nel cervello, e accudito da infermieri che gli
sembrano cinici e disinteressati.
Ma sette giorni sono
lunghi, e quella che all’inizio gli sembrava una condanna pian
piano si trasforma in una delle esperienze più intense e formative
della sua vita. Una dramedy delle esistenze che recupera la radice
della nostra migliore commedia amara, riletta in chiave
contemporanea, come in un grido d’aiuto, straziante ma pieno di
speranza, da parte delle nuove generazioni e del loro enigmatico
disagio di vivere.
Federico
Cesari è il protagonista Daniele, a cui si affiancano
anche Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo
Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio),
Vincenzo Nemolato (Madonnina) e Alessandro
Pacioni (Alessandro), che interpretano i suoi compagni di
stanza, nel reparto di psichiatria. Fotinì Peluso
(Nina) interpreta una compagna che Daniele aveva conosciuto al
liceo e che ritrova in reparto. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e
Flaure BB Kabore (Alessia) interpretano gli infermieri, mentre
Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella
Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) i medici della clinica. Lorenza
Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli
(Antonella), madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di
Nina. Alla regia Francesco Bruni che ha anche
scritto la serie insieme a Daniele Mencarelli, Daniela Gambaro e
Francesco Cenni. La serie è prodotta da Picomedia.
Tutto chiede salvezza:
trailer
Le immagini del trailer
scorrono sulle note del brano dei Måneskin Vent’anni, che tornerà
anche in una puntata della serie.
Si può dire molto poco
nella recensione di The Gray Man che non sia un
elogio ai Fratelli Russo, che dopo la lunga e
profittevole parentesi nei Marvel Studios si affidano a Netflix per portare al cinema (in poche sale
selezionate dal 13 luglio e poi sulla piattaforma dal 22 luglio)
l’adattamento dei
romanzi di Mark Greaney.
The Gray Man, la trama
Quando il mercenario più
abile reclutato dalla CIA, noto come Court Gentry alias Sierra
Six, scopre accidentalmente che i vertici dell’agenzia sono
corrotti, comincia una corsa contro il tempo per smascherarli.
Purtroppo sulla sua testa penderà una taglia che spingerà gli
assassini di tutto il mondo a tentare di catturarlo e ucciderlo.
Tra questi c’è anche Lloyd Hansen, un ex agente della CIA cacciato
dall’organizzazione perché psicopatico. Con pochissimo aiuto e
tantissima forza di volontà, Sia cercherà di compiere la sua
missione, salvando la vita all’unica famiglia che abbia mai avuto e
che corre un pericolo mortale.
The Gray Man: adrenalina e
tritolo
Solo elogi per i
fratelli Russo, dicevamo, che hanno dimostrato
grande carisma e dedizione al progetto per aver messo in cantiere e
ultimato un’impresa titanica, che ha messo a ferro e fuoco mezza
Europa. I set dal vivo sono stati infatti teatro di grandi
esplosioni e macerie, dal momento che il film, per
tutte le due ora di durata, aumenta esponenzialmente la sua carica
di adrenalina e di… tritolo. Anthony e Joe Russo si divertono a far volare
le macchine da presa sopra palazzi, mari e montagne, in aria e per
terra, inseguendo il loro protagonista costantemente in fuga e
serrando sempre più il ritmo forsennato di un film che
omaggia chiaramente gli action anni ’80.
L’eroe è indistruttibile,
sopravvive a tutto, sopporta ogni ferita, sembra non farsi male
mai, né quando gliele suonano di santa ragione, né quando si
schianta a terra perché si butta attraverso una finestra chiusa per
salvarsi da… un’esplosione! The Gray Man è un uomo con un passato
tormentato, una macchia che gli sporca la fedina penale che però è
giustificata, si scopre, dal suo buon cuore. A dirla tutta, il
personaggio ricorda da lontano il protagonista di
Drive, che ha sempre il volto granitico di
Ryan Gosling, eppure questo Sia è dotato di ironia,
merce rara di questi tempi. Ma l’ironia è una caratteristica
condivisa anche con il villain, il terrificante Lloyd di
Chris Evans, che per la prima volta, al quinto film
con i Fratelli Russo, può mettere da parte il
bravo ragazzo per scatenarsi con crudeltà, attitude e anche una
certa simpatia. Perché se il suo villain è uno psicopatico
impunito, è anche davvero simpatico e buffo, a partire dal look e
dall’abbigliamento (che non a caso viene preso in giro dal nostro
silenzioso eroe).
Eppure a questo
The Gray Man manca qualcosa, probabilmente perché
la trama è davvero troppo esile e dritta per essere quella di uno
spy thriller. Più che un concentrato di malizia e cattiveria, con
intrighi e enigmi da scoprire con tanto di colpevole misterioso che
tira le fila dall’ombra, The Gray Man è un action
puro, che mescola le esplosioni e la fisicità di Jason
Bourne con l’eleganza di James
Bond e la velocità di Fast and
Furious. Adrenalina allo stato puro, due ore ininterrotte
di scene d’azione che coinvolgono i nostri protagonisti, ai quali
si unisce una efficace
Ana de Armas, che torna a lavorare con entrambi i
protagonisti del film, dopo aver condiviso con
Ryan Gosling e
Chris Evans rispettivamente i set di Blade Runner
2049e di Cena con delitto – Knives
Out.
Sulla scia di Red
Notice, per impegno produttivo e caratura del cast, The
Gray Man è una delle produzioni Netflix più costose, su cui la
piattaforma punta parecchio ma che, con ogni probabilità, visto
fuori dalla sala cinematografica perde anche il fascino di grande
spettacolo che i Russo comunque riescono a mettere in piedi, con
uno sguardo ricercato sui protagonisti e sull’ambiente che li
ospita. Il cinema è il posto per vedere The Gray Man, per la sala è
stato pensato e lì ha senso fruirlo, per apprezzarne acrobazie,
coreografie e scene di distruzione massiccia. Vederlo su uno
schermo a casa, per quanto grande, sarà comunque un impoverimento
dell’esperienza, che toglierà la maschera al
film, mostrandolo per quello che è, un treno veloce pieno di
star ma senza spirito.
Titanus, storica
casa di produzione e distribuzione cinematografica e televisiva
italiana, si farà raccontare dagli studenti dei Master di
Gestione della Produzione Cinematografica e Televisiva e
Writing School for Cinema and TV della Luiss
Business School, diretti dal professor Luca Pirolo.
Gli studenti verranno infatti
incaricati di realizzare un documentario sulla storia e sul futuro
della società, coordinati dal giornalista, regista e critico
cinematografico Marco Spagnoli, docente Luiss
Business School.
La collaborazione, nata anche grazie
al supporto di Francesca Tauriello, co-direttice di Writing School
for Cinema and TV, prevede una visita alla sede storica della
Titanus, la realizzazione di interviste con il CDA, la visione e
selezione di materiale d’archivio utile a raccontare la storia
della casa di produzione, in un progetto che si realizzerà in un
documentario.
Un’occasione unica per gli studenti
che avranno la possibilità di conoscere da vicino una delle case di
produzione più longeve al mondo, con oltre 1.500 tra film prodotti
e distribuiti, dal cinema muto ad oggi, e che sono il riflesso
della storia del nostro Paese. Totò,
Sophia Loren,
Dario Argento e Giuseppe Tornatore sono solo alcuni dei volti
“scoperti” da Titanus che, nell’ottica di innovare sempre i propri
prodotti, ha fatto dello spirito pionieristico una delle sue
caratteristiche principali.
Un passato dunque prezioso e unico
che però non ha esaurito la potenza creativa di una delle famiglie
che hanno fatto la storia del cinema italiano: oggi, con la terza
generazione, l’azienda intende aprirsi ai nuovi linguaggi e alle
opportunità che offre il settore, sempre rivolti verso il futuro,
ma senza mai dimenticare le radici che l’hanno consacrata nel
passato.
Il documentario sarà il frutto di un
cammino accademico e di formazione per gli studenti che lo
realizzeranno, un percorso che è iniziato con una Masterclass
presso Villa Blanc, sede della Luiss Business School, tenuta
dall’Amministratore Delegato della Titanus Massimo Veneziano e dal
Consigliere Titanus Simone Conti, con una speciale introduzione del
Presidente della Titanus Guido Lombardo.
È infine seguita la visione del
documentario “L’ultimo gattopardo” di Giuseppe Tornatore, ritratto
inedito e autorevole di Goffredo Lombardo, che si è tenuto nella
prestigiosa e appena restaurata Sala Cinema all’interno della
storica sede Titanus.
Grande successo per la rassegna “Un
mondo di sogni animati” firmata Lucky Red:La città incantataePrincipessa
Mononokehanno
conquistato i primi posti del box office confermando la
straordinaria capacità dello
Studio Ghibli di affascinare ogni volta il pubblico di
appassionati, ma anche nuovi spettatori. Dal 25 al 31
luglio è il turno di Nausicaä
della Valle del Vento di Hayao
Miyazaki. Il film ha debuttato in Giappone nel 1984 e
grazie agli incredibili risultati di botteghino e critica, ha
contribuito alla fondazione dello Studio Ghibli nel 1985.
In seguito a un cataclisma
che ha distrutto l’intero pianeta, una foresta tossica ha ricoperto
la maggior parte della superficie terrestre. In questo scenario
apocalittico, dove una nuova guerra è sul principio di esplodere,
il regno della Valle del Vento – governato da Jihl, padre della
coraggiosa principessa Nausicaä – è una delle poche zone ancora
popolate. Nausicaä ha due doni: saper cavalcare il vento volando
come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli Ohmu, i
giganteschi insetti guardiani della foresta. Grazie alle sue
abilità nonché all’amore e alla stima del suo popolo, la
principessa Nausicaä intraprenderà una coraggiosa sfida volta a
ristabilire la pace e a riconciliare l’umanità con la Terra.
La Paramount ha rilasciato il primo
teaser trailer di Teen
Wolf: The Movie, il seguito della serie di successo di
MTV. Il trailer offre ai fan un primo sguardo al film
drammatico per adolescenti soprannaturale in arrivo, che segue
Scott McCall mentre cerca di raccogliere nuovi alleati con cui
combattere un terribile male.
Guarda il trailer di Teen Wolf: Il
film qui sotto:
Teen Wolf: The
Movie proviene dal creatore della serie Jeff
Davis, dagli MTV Entertainment Studios e dalla Orion
Television della MGM. È destinato a fare il suo debutto
quest’anno.”Nel film Paramount+, a Beacon Hills sorge la luna piena e
con essa è emerso un terribile male”, si legge nella
sinossi. “I lupi stanno ululando ancora una volta, chiedendo
il ritorno di Banshee, Werecoyote, Hellhound, Kitsune e ogni altro
mutaforma nella notte. Ma solo un lupo mannaro come Scott
McCall, non più un adolescente ma ancora un Alpha, può radunare
nuovi alleati e riunire amici fidati per combattere quello che
potrebbe essere il nemico più potente e letale che abbiano mai
affrontato.
Liberamente ispirato al film di
formazione con protagonista Michael J. Fox
del 1985, Teen
Wolf ha seguito la storia di uno studente delle
superiori emarginato dalla società di nome Scott McCall (Posey),
che viene improvvisamente morso da un lupo mannaro la notte prima
del secondo anno. La serie è andata in onda per sei stagioni dal
2011 al 2017.
In una recente intervista con
Rolling Stone, i Fratelli Russo hanno anticipato a cosa
sta andando incontro la loro carriera da registi. Secondo i due, in
futuro vorrebbero realizzare film sperimentali, come film horror e
persino musical. In effetti, Joe ha rivelato di aver già parlato
con diversi artisti, tra cui The Weeknd dopo la
sua impressionante esibizione al Super Bowl Halftime Show
nel 2021. Ecco cosa hanno detto:
Mi piacerebbe fare un musical. In effetti, stavamo parlando con
alcuni artisti contemporanei, tra cui The Weeknd, del tentativo di
far decollare un musical. Mi piacerebbe lavorare con qualcuno che
vuole fare un musical sperimentale. Ho pensato che quello che ha
fatto durante il suo show del Super Bowl fosse fantastico. Mi
piacerebbe vederlo come un film.
Un musical può sembrare un grande
cambiamento per i Fratelli Russo, noti principalmente per i film
Marvel, al momento, ma i fratelli
Russo hanno dimostrato la loro versatilità durante i loro 25 anni
di carriera nell’industria dell’intrattenimento. I fratelli hanno
già lavorato in altri generi come la commedia, avendo diretto la
pluripremiata serie Arrested Development dal 2003
al 2005. Oltre ai loro recenti thriller d’azione, i Russo hanno
co-creato una serie di spionaggio per Prime Video e sono impegnati a produrre un
adattamento live-action di Hercules della
Disney.
Mentre i Fratelli Russo stanno promuovendo il loro
nuovo film per Netflix, The Gray Man, ora al cinema e dal 22 luglio
disponibile in piattaforma.
Whoopi Goldberg offre un aggiornamento
sull’attesissimo progetto di Sister Act 3, che arriverà su Disney+. Parlando con ET, Goldberg anticipa i dettagli
della storia di Deloris in Sister Act 3 e afferma
che il personaggio è molto più adulto nel nuovo film. Goldberg
rivela che tornare nel ruolo tre decenni dopo “sembra giusto”. La
star spiega che girare i primi due film uno dopo l’altro ha
funzionato bene all’epoca, ma il terzo film in fase di sviluppo ha
aiutato il personaggio ad evolversi.
Sembra giusto. Perché abbiamo
fatto Sister Act 1 e 2 uno dopo l’altro, motivo per cui penso che
siano davvero fantastici. Ma ora hai bisogno di un po’ di spazio e
devi lasciare che [il mio personaggio] cresca e diventi un adulto,
ed è quello che è successo. Vedremo. Era un’adulta quando ha
iniziato, ma ora è molto più adulta.
Prodotto da Tyler
Perry, Sister Act 3 è ancora avvolto per lo più nel
mistero, trama, titolo ufficiale e data d’uscita sono ancora
sconosciuti. Per ora, sembra che Goldberg sia soddisfatta dei
progressi compiuti dalla produzione. Anche se la lista del cast per
il terzo film deve ancora essere annunciata, si può sperare che le
suore preferite dai fan Madre Superiora (Maggie
Smith), Suor Maria Raberta (Wendy
Makkena) e Suor Maria Patrizia (Kathy
Najimy), si uniranno a Deloris/Suor Maria Claretta mentre
lei intraprende un capitolo della sua vita.
Screen Rant ha ospitato
Tod McFarlane nella loro suite multimediale del
San Diego Comic-Con 2022 e gli ha chiesto se avesse ulteriori
notizie sul suo film in programma Spawn. A
conferma che nonostante i ritardi dovuti alla pandemia il progetto
sta ancora andando avanti e sta “aggiungendo tasselli”, McFarlane
rivela di avere alcune grandi novità in programma per il
New York Comic Con di ottobre:
Abbiamo deciso di fare questi
annunci al New York Comic Con. Ci stiamo muovendo? Stiamo
aggiungendo pezzi? Tutto vero, sì. Il meglio che posso dire in
questo momento, oltre a tutto ciò che sta accadendo, è che il
processe è stato in qualche modo rallentato durante la pandemia e
poi è ripreso. Soprattutto considerando che, per un po’, gli unici
film che le persone avrebbero visto durante la pandemia erano i
film sui supereroi, meno James
Bond. Ora si ha la possibilità di vedere Maverick e alcuni
altri grandi successi che stanno dando un segnale di ritorno alla
normalità. Ma al New York Comic Con ci sarà un grande
annuncio.
Il nuovo film dedicato a Spawn avrà
come protagonista il premio Oscar Jamie
Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast
dovrebbe far parte anche Jeremy
Renner nei panni di Twitch
Williams. Greg Nicotero, truccatore
di The Walking
Dead, si occuperà del trucco e degli effetti
speciali. Il film sarà prodotto da Jason
Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
Come da tradizione anche
il San Diego Comic Con 2022 diventa vetrina
fondamentale per la presentazione dei più importanti blockbuster
cinematografici del prossimo. Fresca del grande successo di
Top Gun: Maverick, la Paramount Pictures non si è
lasciata sfuggire l’occasione e ha deciso di portare al Convention
Center della città californiana il suo nuovo fantasy
Dungeons & Dragons: Honor Among the Thieves, che
arriverà nelle sale di tutto il mondo il prossimo marzo.
Prima della presentazione
ufficiale nella mitica Hall H c’è stata però un Tavern
Preview Night Party esclusivamente per la stampa mondiale
della experience dedicata al film di John Francis
Daley e Jonathan Goldstein. Uno dei
locali più famosi di San Diego, nel cuore del Gaslamp
Quarter, è stata ricostruita quella che molto
probabilmente sarà una delle ambientazioni principali del film,
ovvero una taverna in stile medievale in cui il pubblico ha potuto
cominciare a familiarizzare con il tono e l’estetica
dell’attesissimo fantasy.
Gioco di ruolo che
impegna da generazioni milioni e milioni di appassionati, Dungeons
& Dragons promette di essere uno degli eventi cinematografici del
prossimo anno, anche perché possiede un cast di attori che sono
garanzia di successo:
Chris Pine (Star Trek, Wonder Woman),
Michelle Rodriguez (Avatar, la saga di Fast &
Furious), Regé-Jean Page (Bridgerton, The Gray Man), Sophia Lillis (IT) e il grande Hugh Grant (Quattro matrimoni e un
funerale, Notting Hill). Nel locale la stampa ha potuto conversare
riguardo le aspettative su Dungeons & Dragons: Honor Among
the Thieves gustando boccali riempiti con Vodka Mule
fosforescenti, assaggiare pietanze preparate appositamente come se
fossero cibi antichi e iniziare a fare la conoscenza della grande
attrazione fantasy del film, ovvero il drago: grazie a un lavoro di
scenografie ed effetti speciali appositamente preparati per
l’evento un enorme drago creato digitalmente ha interrotto infatti
il party mostrando a tutti un piccolo assaggio della sua potenziale
furia distruttrice.
Insomma, se il buongiorno
si vede dal mattino Dungeons & Dragons: Honor Among the
Thieves potrebbe mettere d’accordo non solo gli amanti del
gioco di ruolo ma anche il pubblico appassionato di cinema fantasy
e d’avventura. A giudicare dalla Tavern Preview Night Party,
spettacolo e grandi effetti speciali di certo non mancheranno anche
sul grande schermo…
Quando il MCU
ha iniziato a introdurre gli dei e il soprannaturale in Thor
del 2011, lo studio è stato comprensibilmente cauto. Le fondamenta
del loro universo condiviso erano costruite sulla pseudoscienza e i
dirigenti non erano convinti che gli spettatori abituati ai
supersoldati e ai reattori Arc sarebbero stati disposti ad
accettare l’idea che Thor di
Asgard fosse anche un
Vendicatore. Il primo
film di Thor evitava accuratamente di spingersi troppo in là
con l’idea, con tanto di dialogo in cui Thor suggeriva di provenire
da un regno in cui scienza e stregoneria erano la stessa cosa.
La Marvel, tuttavia, non
doveva preoccuparsi. È diventato subito chiaro che il
soprannaturale poteva coesistere facilmente con la pseudo-scienza e
nella Fase 4 ha addirittura raddoppiato i suoi
dei. Partendo dai Celestiali, ecco la storia
completa delle divinità del MCU,
così come è stata rivelata finora.
I Celestiali e l’origine
dell’universo
Partendo dal presupposto
che i Celestiali sono essenzialmente “divinità
spaziali”, Eternals racconta la storia del mito che ruota
attorno la loro creazione. Secondo Arishem, essi
concepiscono l’universo come “un costante scambio di energia, un
ciclo infinito di creazione e distruzione”.
Arishem, il primo Celestiale, fu
responsabile della nascita della luce e della materia e impiantò
semi celestiali all’interno di alcuni pianeti ospiti, affinché le
energie dei mondi potessero nutrire gli esseri che vi
crescevano.
I Celestiali creano i Devianti e
gli Eternali
I semi celestiali si
sviluppano attingendo all’energia vitale delle creature che vivono
su un mondo, per cui i Celestiali hanno bisogno di
ridurre al minimo la predazione. A tal fine,
Arishem e i Celestiali crearono degli esseri
geneticamente modificati, noti come Devianti, per
ridurre il numero di predatori sui pianeti abitabili e consentire
la crescita della vita intelligente. La natura biologica dei
Devianti li ha fatti evolvere per poi diventare
una seria minaccia per i piani dei Celestiali. In risposta, i
Celestiali crearono gli Eterni, potenti esseri
sintetici per eliminare i Devianti. Gli Eterni furono inviati su un
mondo dopo l’altro, assicurando l’evoluzione delle specie
intelligenti.
I Celestiali e le Gemme
dell’Infinito
I
Celestiali sembrano essere collegati alle
Gemme dell’Infinito ed è possibile che siano stati
responsabili della loro forgiatura sotto forma di “lingotti
concentrati”. In una scena de I Guardiani della Galassia, ad esempio, Il
Collezionista mostra un filmato di un Celestiale
che usa la Pietra del Potere per disfarsi di un
intero pianeta. Andando avanti nella timeline del MCU,
Vormir – il nascondiglio della Pietra del
Tempo – è stato descritto da Nebula come
“il centro della civiltà celestiale” in Avengers: Endgame. La versione di Eternals dei Celestiali si scontra con la
descrizione appena menzionata di Nebula, quindi è difficile
accertarsi della verità dietro al loro profilo.
La morte di un Celestiale crea
Knowhere
Guardiani
della Galassia ha incluso come ambientazione la
colonia mineraria di Knowhere, che si trova nella
testa mozzata di un Celestiale. Nei fumetti, la
sua morte era legata all’uso della Necrospada,
introdotta nel MCU
in Thor: Love and Thunder.
Secondo il wiki-dizionario dei Marvel Studios, anche il pianeta
Sakaar è disseminato di pezzi di cadaveri
celestiali. È possibile che a un certo punto sia stata combattuta
una grande guerra contro i Celestiali e che queste divinità
spaziali operino in gran parte nell’ombra per evitare di scatenarla
nuovamente.
Ego ritorna, ma è un
Celestiale?
Nella storyline principale
legata alla Fase 3 del MCU
è emerso Ego, che sostiene di essere un
Celestiale. Credendosi solo, Ego decise di
assorbire tutta la creazione in sé e si mise a viaggiare per la
galassia per generare un figlio che ereditasse la sua capacità di
manipolare la “luce vivente” cosmica. Gli sforzi di Ego ebbero
successo: Peter Quill riuscì a contenere la
Pietra del Potere senza esserne consumato, ma
Star-Lord si rivoltò contro suo padre e salvò
l’universo. Guardiani della Galassia Vol. 2 ha certamente
trattato Ego come un Celestiale,
ma la sua figura non corrisponde affatto agli esseri cosmici visti
in Eternals.
La comparsa di Tiamut il Celestiale
in Eternals
Gli eventi più recenti che
hanno coinvolto i Celestiali sono stati trattati
in Eternals. Gli Eterni hanno saputo che
l’uovo celestiale all’interno della Terra stava per schiudersi e
che avrebbe distrutto il pianeta, e si sono rivolti a Tiamut per
salvare l’umanità. Il finale di Eternals ha visto
Arishem apparire sulla Terra, convocando gli
Eterni che avevano ucciso la sua progenie affinché fossero
giudicati per le loro azioni. Altri Celestiali sono stati visti
sulla Città dell’Onnipotenza in Thor: Love and Thunder, ma il rapporto tra i
Celestiali e le altre divinità non è ancora del tutto chiaro.
Zeus è stato il primo degli “dei”
ufficiali del MCU
Passando ai pantheon
terrestri, in Thor: Love & ThunderThor
Odinson afferma che Zeus è stato il primo
di tutti gli dei, il che presumibilmente significa che il pantheon
greco (o una sua versione) è stato il primo a formarsi. Thor è
cresciuto credendo che Zeus fosse uno dei più grandi eroi e ha
modellato la sua personalità sulla divinità suprema degli dei
greci. Purtroppo, non è chiaro se le storie che
Thor aveva sentito fossero vere o se fossero state
ingigantite. Di certo Zeus ebbe un figlio, Ercole,
che sembra essere stato ancora più eroico del padre.
Zeus e altre divinità del MCU si
ritirano nella Città dell’Onnipotenza
Secondo Thor: Love and Thunder, Zeus
istituì la Città dell’Onnipotenza come luogo di riposo degli dei.
Questo potrebbe aver coinciso con il periodo illuminista della
storia, un’epoca che ha segnato un momento chiave in cui l’umanità
ha iniziato ad allontanarsi dalla nozione rigorosa di divinità che
primeggiava un tempo. I pantheon accolti nella Città
dell’Onnipotenza rimasero lì, abbandonandosi ad attività
edonistiche e non facendo nulla per i loro fedeli. La loro fede
decadde.
Il dio greco Ares diventa un
campione di Sakaar
Un dio greco ha comunque
lasciato la Città dell’Onnipotenza: Ares, il Dio
della Guerra, che ha trovato la strada per il pianeta
Sakaar. Lì partecipò alla Contesa dei Campioni e
il suo volto è ora compreso e venerato tra le teste della Torre del
Gran Maestro. Tra gli altri campioni storici vi è anche
l’Uomo-Cosa e, quando Thor arrivò su Sakaar, il
campione in carica era Hulk; è molto probabile che
Hulk abbia conquistato questo ruolo sconfiggendo
Ares in battaglia. Il Dio della Guerra aveva lasciato Sakaar al
tempo di Thor: Ragnarok.
Gli Asgardiani combattono contro
gli Elfi Oscuri
Gli dei di Asgard sono,
ovviamente, quelli che sono stati esplorati di più nel MCU.
Secondo Thor: The Dark World, intorno
al 2.988 a.C. gli Elfi Oscuri si resero conto di
poter combinare il potere dell’etere – la Pietra della
Realtà – e un evento raro noto come Convergenza. Il loro
obiettivo era quello di invertire la creazione, per garantire il
dominio della luce. Bor, il sovrano di
Asgard, guidò il suo popolo contro gli Elfi Oscuri in
battaglia. Essi salvarono l’universo e nascosero l’etere. Si
pensava che gli Elfi Oscuri si fossero estinti.
Gli Asgardiani conquistano i Nove
Regni
Bor morì e
suo figlio Odino salì al trono. Odino e sua figlia
Hela portarono avanti un programma imperiale, con
le forze asgardiane che dilagarono nei Nove Regni.
Alla fine, però, Odino si rese conto che ciò che stava facendo era
sbagliato e guidò Asgard verso un modello più benevolo. Hela si
oppose e Odino la fece esiliare, anche se a un costo terribile: le
sue Valchirie furono massacrate. Solo una valchiria sopravvisse,
bloccata su Sakaar.
Gli dei asgardiani proteggono la
Terra dai Giganti di Ghiaccio
Sotto
Odino, gli dei di Asgard si
trasformarono in protettori dei Nove Regni.
Intorno al 1.000 d.C., Odino guidò un esercito asgardiano in guerra
per proteggere Midgard (la Terra) dall’invasione
di Laufey e dei suoi Giganti di
Ghiaccio. Laufey fu sconfitto e Odino prese la sua arma
più grande, lo Scrigno degli Antichi Inverni;
prese anche il figlio di Laufey, Loki, crescendolo
come fosse suo figlio e sperando che diventasse un ponte “vivente”
tra gli Asgardiani e i Giganti di Ghiaccio di
Jotunheim.
Gli Asgardiani rimasero legati alla
comunità che viveva nell’area in cui avevano combattuto, in
particolare intorno al villaggio di Tønsberg.
Odino decise infine di nascondere il gioiello della sua cassaforte,
il Tesseract, tra i suoi fedeli. Questo popolo lo
proteggerà fino alla Seconda Guerra Mondiale,
quando Red Skull gli sottrarrà il
Tesseract.
Thor, Loki e la caduta di
Asgard
Passiamo ai giorni nostri,
in particolare al periodo esplorato dai principali film del
MCU.
In Thor, l’incoronazione di Odino è stata
interrotta da un’incursione dei Giganti di
Ghiaccio ad Asgard – in realtà, un sottile piano di
Loki per accaparrarsi il trono. Ciò portò al
esilio di Thor sulla Terra e il futuro di
Midgard e Asgard si legò negli
anni successivi all’inasprirsi del conflitto tra Thor e Loki.
Questo fu un periodo di caos tra i
Nove Regni. La temporanea distruzione del Bifrost
lasciò i Nove Regni senza la protezione di Asgard; il
Bifrost fu riparato con il
Tesseract recuperato e gli dei asgardiani furono
costretti a combattere ancora una volta contro innumerevoli
predoni. Un’altra Convergenza portò all’emergere dell’Aether in
Thor: The Dark World, con gli Elfi
Oscuri che uscirono ancora una volta dall’ombra. La cosa
più terribile è che la morte di Odino liberò
Hela dalla sua prigionia e conquistò Asgard,
progettando di ristabilire l’impero asgardiano.
Thor fu costretto a dare inizio al
Ragnarok, distruggendo Asgard e lasciando la sua
gente come rifugiati. Si stabilirono a Tønsberg,
fondando la Nuova Asgard tra gli umani che Thor aveva imparato ad
amare.
Wakanda è stata fondata grazie al
Dio delle Pantere, Bast
La fittizia nazione
africana di Wakanda è diventata un luogo chiave
del MCU
ed è legata al Dio Pantera Bast (altro nome del
dio egiziano Bastest). 10.000 anni fa, Bast si interessò
particolarmente a un gruppo di tribù che si erano riunite nell’area
d’impatto di un meteorite avvenuto circa 2,5 milioni di anni fa.
Avvertendo il potere del suolo ricco di vibranio e delle mutazioni
che aveva causato, Bast convocò il capo tribù Bashenga e lo
condusse all’Erba a forma di cuore. Questi divenne la Pantera Nera,
probabilmente l’avatar di Bast, e unificò le tribù nella nazione di
Wakanda.
L’Enneade di Moon Knight sconfigge
Ammit
Il pantheon di divinità
noto come Enneade è diverso dagli altri visti
finora nel MCU:
tende a rimanere in disparte, preferendo lavorare attraverso
avatar. I loro sovrani sono noti come l’Enneade e intorno al 323
a.C. unirono i loro poteri in battaglia proprio contro uno dei
propri membri, Ammit. Ammit era giunta a credere
che l’unico modo per distruggere il male fosse quello di giudicare
le persone prima che potessero peccare, ma l’Enneade rifiutò questa
sua idea di giustizia preventiva. Lo stesso avatar di Ammit,
Alessandro Magno, le si rivoltò contro. Fu imprigionata in un
ushabti, che fu sepolto nella tomba di Alessandro
Magno.
La grande frattura separa gli dei
d’Egitto dalla Terra
L’umanità si evolse,
tuttavia, e il rapporto tra gli dei e gli esseri umani peggiorò
sempre di più. Ciò causò quella che l’Enneade
chiamò la “Grande Frattura“, e non è chiaro chi
l’abbia provocata: se gli dèi egizi si siano ritirati o se siano
stati gli uomini a perdere la fede. Comunque sia, l’Enneade scelse
di limitarsi a operare in modo molto più sottile attraverso i suoi
avatar piuttosto che in modo palese.
I cavalieri della luna di Khonshu e
il ritorno di Ammit
Khonshu
era un’eccezione tra gli dei dell’Egitto. Continuò a lavorare
attraverso i suoi avatar, i Cavalieri della Luna,
vendicando le ingiustizie in tutto il mondo. Nei più recenti
sviluppi, uno dei suoi avatar – di nome Harrow –
si convinse che i metodi di Khonshu erano discutibili; giurò di
mettersi al servizio di Ammit e cercò di liberarla. Questo ha
portato agli eventi di Moon
Knight, in cui il conflitto tra l’ultimo avatar di
Khonshu e Harrow si è intensificato. Harrow uccise diversi avatar
dell’Enneade, liberando per poco
Ammit, ma fortunatamente Moon
Knight e Khonshu riuscirono a fermarli entrambi. Questo
conflitto vide anche una dea protettrice, Taweret,
scegliere un proprio avatar come guerriero.
La furia di Gorr, il Macellatore di
Dei, in Thor: Love and Thunder
Thor:
Love and Thunder è l’ultimo film Marvel che esplora le vie degli
dei. Ha presentato agli spettatori Gorr il Macellatore di
Dei, l’ultimo di una lunga serie di esseri che hanno
reclamato un’antica arma nota come la Necrospada, l’unica lama che
apparentemente può uccidere un dio senza condurlo nell’aldilà.
Gorr ha escogitato un piano per usare il Bifrost e
trovare la strada per l’Eternità, che gli avrebbe
concesso un desiderio: distruggere tutti gli dei. Sebbene l’entità
del massacro di Gorr non sia stata confermata, Thor: Love and Thunder suggerisce comunque che
sia stato responsabile dell’uccisione di innumerevoli dei prima di
essere sconfitto. La ricerca di Thor per
sconfiggere Gorr promette di avere conseguenze
importanti per il MCU,
poiché ha riportato in azione il figlio di Zeus,
Hercules.
Chris Pine,
Michelle Rodriguez sono stati i primi a entrare nel
cast principale del film, seguiti da Justice
Smith. Anche Hugh
Grant si è unito ufficialmente al cast nei panni
dell’antagonista principale che dovrebbe chiamarsi Forge Fletcher.
Nel cast anche Sophia Lillis nota per aver interpretato la
versione adolescente di Beverly Marsh in IT e
IT – Capitolo Due, entrambi diretti da
Andy Muschietti. Nel film sarà Doric.
Completa il cast Regé-Jean
Page che dopo il successo di Bridgerton è ora in sala con The Gray Man. Il film uscirà nel 2023.
Adler
Entertainment ha diffuso il trailer di Maigret,
l’annunciato nuovo film diretto da Patrice Leconte
e tratto dal romanzo di Georges SIMENON “Maigret e la giovane
morta”. Protagonisti del film sono con Gérard DEPARDIEU,
Jade LABESTE, Mélanie BERNIER, Aurore CLÉMENT, André WILMS, Hervé
PIERRE (della Comédie Française), Clara ANTOONS, Pierre MOURE,
Bertrand PONCET.
La trama del film
Maigret indaga sulla morte di una giovane ragazza. Non c’è
niente che la identifichi, nessuno sembra conoscerla o
ricordarla. Durante le indagini Maigret incontra una
delinquente, che somiglia stranamente alla vittima, e risveglia in
lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più
intima…
La Warner Bros Pictures Italia ha
diffuso il nuovo trailer di
Don’t Worry Darling, diretto da Olivia Wilde (“La rivincita delle sfigate”), e
interpretato da
Florence Pugh (nominata all’Oscar per “Piccole
donne”), Harry Styles (“Dunkirk”), la stessa Wilde (l’imminente “Babylon”),
Gemma Chan (“Crazy & Rich”), KiKi Layne (“The Old
Guard”) e
Chris Pine (“La cena delle spie”).
In Don’t
Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la
fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città
realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro
famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory.
L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore
delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed
un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita
quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i
mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale
del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali
innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank,
Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e
la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni
esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò
che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato
per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire
delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di
sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di
chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché.
Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta
realmente accadendo in questo paradiso?
Un thriller psicologico audace e
visivamente sbalorditivo,
Don’t Worry Darling è un film potente della
regista Olivia Wilde che si avvale delle straordinarie
interpretazioni di
Florence Pugh e Harry Styles, assieme
ad un cast perfetto. Il film è interpretato anche da Nick
Kroll (“How It Ends”), Sydney Chandler
(“Pistol”), Kate Berlant (“C’era una volta… a
Hollywood”), Asif Ali (“WandaVision”), Douglas Smith
(“Big Little Lies”), Timothy Simons (“Veep –
Vicepresidente Incompetente”) e Ari’el Stachel (l’imminente
“Respect the Jux”).
Olivia Wilde ha diretto il film da una
sceneggiatura scritta dalla sua autrice di “Le rivincita delle
sfigate” Katie Silberman, basata su una storia di Carey Van Dyke e
Shane Van Dyke (“Chernobyl Diaries – La mutazione”) e la Silberman.
Il film è prodotto da Olivia Wilde, Katie Silberman, Miri Yoon e Roy
Lee, mentre Richard Brener, Celia Khong, Alex G. Scott, Catherine
Hardwicke, Carey Van Dyke e Shane Van Dyke sono i produttori
esecutivi.
Il team che ha lavorato per
Olivia Wilde dietro le quinte è composto dal
direttore della fotografia due volte nominato all’Oscar Matthew
Libatique (“A Star Is Born”, “Il cigno nero”), dalla scenografa
Katie Byron (“Le rivincita delle sfigate “), dal montatore Affonso
Gonçalves (“La figlia oscura”), dal compositore candidato all’Oscar
John Powell (“Jason Bourne”), dal supervisore musicale Randall
Poster (“No Time to Die”) e dalla costumista Arianne Phillips
(“C’era una volta… a Hollywood”). New Line Cinema presenta
Don’t Worry Darling che sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Ms. Marvel ci ha lasciato con una rivelazione
sconvolgente su Kamala Khan, che ci fa interrogare
su chi altro nel MCU potrebbe essere
un mutante. E’ ormai chiaro che gli X-Men stanno
per arrivare nel MCU, ma quali
personaggi esistenti e nuove aggiunte a questo mondo condiviso
potrebbero essere rivelati come tali?
America Chavez
Inizialmente non avevamo
dato molta importanza al fatto che Doctor Strange nel Multiverso della Follia non
rivelasse l’origine dei poteri di America Chavez,
ma ora sembra evidente che si tratti di una mutante.
Seguire questa strada eviterebbe di
allacciarsi alla contorta storia delle origini della sua
controparte a fumetti, e inoltre mostrerebbe ai fan quanto possano
essere effettivamente potenti gli interessati dalla “mutazione”
scoperta da Bruno nei geni di Kamala. America sarà
chiaramente fondamentale per il futuro del MCU e la capacità di
viaggiare tra le realtà la rende incredibilmente importante.
Abbiamo tutti ipotizzato che diventerà una giovane Vendicatrice, ma
se in realtà ci trovassimo di fronte a uno degli
X-Men fondatori di questo mondo condiviso?
Ralph Bohner
Una delle più grandi
delusioni nella memoria del MCU è stata la
rivelazione che il “Quicksilver” di
WandaVision era, in realtà, il residente
di Westview Ralph Bohner. Questa svolta non aveva
apparentemente senso, ma la spiegazione che Agatha
Harkness avesse usato la magia per fargli interpretare la
parte di Pietro Maximoff è stata abbastanza
convincente.
Tuttavia, non aver giocato con il
Multiverso e aver presentato Evan Peters come
variante di Quicksilver è stata un’occasione
mancata, ma che i Marvel Studios possono ancora tentare di
sfruttare. Analizzando la rivelazione di Ralph Bohner, questo
Pietro potrebbe essere una Variante che Harkness
ha portato nel MCU usando il
Darkhold (è per questo che Wanda voleva usare il
libro con Billy e Tommy, se
ricordate). Inutile dire che dovrebbe essere un mutante, così come
la sua controparte morta nel MCU… ma ci
arriveremo!
Namor Il Submariner
Quando la Marvel Comics ha rivelato per la prima
volta che Namor il Submariner è un mutante, ha
sottolineato il fatto che l’Homo Superior esiste da molto più tempo
di quanto si pensi. Stabilire che il Namor del MCU è un mutante
sarebbe un ottimo modo per mostrare che molti degli esseri
“mistici” o dotati di superpoteri della Terra sono così per una
ragione specifica.
È difficile dire come i
Marvel Studios
spiegheranno il motivo per cui non abbiamo ancora visto personaggi
come il Professor X e Magneto, ma
la scelta di tenerli nascosti sull’isola fittizia di Krokoa
potrebbe risolvere il problema. Potete probabilmente immaginare
come questo potrebbe essere collegato alla nazione segreta
sudamericana da cui, secondo quanto riferito, proviene il Namor del
MCU. Non
vogliamo necessariamente che questo Namor si unisca agli
X-Men, ma non saremmo nemmeno contrari! In ogni
caso, l’idea ha un grande potenziale e speriamo che venga almeno
sfiorata in Black Panther: Wakanda Forever.
Gli Inumani
Quindi, Ms. Marvel non è un Inumano,
ma se la differenza tra Inumani e mutanti non fosse poi così
marcata? Abbiamo ipotizzato che gli Eterni
potessero essere mutanti primitivi (piuttosto che esseri
artificiali ultra avanzati), ma il fatto che i
Celestiali non abbiano creato mutanti non
significa che non lo abbiano fatto i Kree!
Una teoria diffusa crede che il
braccialetto di Kamala sia un Nega
Band, cosa che ha senso se il braccio a cui è stato tolto
è blu. Nei fumetti, questi alieni hanno fatto esperimenti
sull’umanità (non dimentichiamo cosa hanno fatto a Carol
Danvers nel MCU), quindi chi ci
dice che non abbiano visitato la Terra e creato degli esseri
soprannominati “Inumani” che sono, in realtà, mutanti? Sebbene gli
Inumani e i mutanti siano razze diverse sulla
carta, sfumare i confini tra questi due concetti nel MCU aprirebbe la
porta alla comparsa di tutti questi personaggi. La famiglia reale
degli Inumani potrebbe nascondersi sulla Luna, ovviamente, e la
comparsa dei mutanti sulla Terra potrebbe essere legata allo Snap o
alle Nebbie Terrigene.
Scarlet Witch
WandaVision
ha trasformato Wanda Maximoff in Scarlet Witch, rivelando che era sempre stata
destinata a prendere quel mantello. La Vendicatrice si è
apparentemente liberata dalla profezia che diceva che avrebbe
distrutto il mondo decimando ogni copia del Darkhold presente in
tutta la realtà, quindi dove va a finire Wanda dopo Doctor Strange nel Multiverso della
Follia?
È stato stabilito che la Pietra
della Mente ha sostanzialmente attivato i suoi poteri, ma ora
sappiamo che il braccialetto di Noor ha fatto lo stesso per
Kamala Khan, dunque anche Wanda dovrebbe avere una
“mutazione” al suo interno. Questo pone le basi per una sorta di
adattamento di House of M, e non sarebbe difficile
che Magneto venisse presentato come suo vero
padre. Potrebbe manipolare la figlia per riscrivere la realtà,
fondendo potenzialmente House of M con Secret Wars
e lasciandoci con un MCU nuovo di zecca
quando tutto sarà detto e fatto.
Monica Rambeau
A proposito di Westview, il
fatto che Monica Rambeau sia un altro personaggio
con una mutazione latente spiegherebbe meglio i poteri che le sono
stati conferiti dal tentativo di superare l’Esa di Scarlet
Witch. Si tratterebbe di un distacco dai fumetti, ma non
più di quanto il background dell’agente S.W.O.R.D. sia già stato
modificato.
Il fatto che Monica
scopra di essere una mutante non dovrebbe costituire una sorta di
rivelazione rivoluzionaria. Semmai, darebbe a Spectrum un motivo
per legare con Kamala Khan. Ancora una volta, questo è il tipo di
rivelazione che riteniamo più adatto a mostrare l’imprevedibilità
del gene mutante e il fatto che fonti di energia esterne possano
essenzialmente attivarlo. Un’enorme quantità di energia è stata
scatenata quando Thanos e Iron
Man hanno schioccato le dita e usato le Pietre
dell’Infinito, quindi anche questo aspetto potrebbe essere messo in
gioco.
Spider-Man
Con questa ipotesi stiamo
imboccando una strada potenzialmente controversa. La storia delle
origini di Spider-Man è, ovviamente, iconica.
L’Uomo Ragno si trova nel luogo di un esperimento scientifico e
viene morso da un ragno radioattivo che gli conferisce abilità
straordinarie; tuttavia, questo è un aspetto che non abbiamo ancora
visto riprodotto nel MCU.
Sono già stati apportati così tanti
cambiamenti alla storia di Peter Parker dunque,
perché non rivelare che l’arrampica-muri è un mutante?
Spider-Man: Freshman Year può ancora mostrare una
versione dell’adolescente che acquisisce i suoi poteri grazie al
morso di un ragno, ma quell’esperienza traumatica potrebbe
benissimo essere stata poco più che un tramite per far emergere le
sue abilità latenti. Non tutti i fan dei fumetti sarebbero contenti
di questo e non stiamo nemmeno dicendo che dovrebbe accadere, ma
non si può negare che sarebbe una strada intrigante per portare
Spidey verso il basso, soprattutto se l’eroe bollato come
“minaccia” da TheDailyBugle.net si trovasse
braccato dagli Spider-Slayers.
Bucky Barnes
Bucky
Barnes è diventato un personaggio importante nel MCU e, dopo gli
eventi di The Falcon e The Winter Soldier, è ora libero
dalla programmazione dell’HYDRA. Questo segna un nuovo inizio per
il personaggio, che però potrebbe essere facilmente sconvolto dalla
rivelazione che è anche un mutante.
Cosa abbia fatto l’HYDRA per rendere
Bucky un Super Soldato è sempre rimasto un concetto vago, quindi i
Marvel Studios avrebbero potuto
spiegare che l’organizzazione stava esplorando da tempo il gene X
per collegare molti punti. Dopotutto, se avessero scoperto che
Bucky era un mutante, si spiegherebbe perché gli esperimenti sono
continuati e l’HYDRA ha messo gli occhi sui gemelli Maximoff.
Chissà su quanti altri mutanti hanno messo le mani nel corso degli
anni? In ogni caso, non ci aspettiamo che Bucky si unisca agli
X-Men, ma una svolta del genere aiuterebbe a
spiegare molte cose che abbiamo visto in passato e ad approfondire
la storia dei mutanti nel MCU.
Thor: Love and Thunder non è
affatto un disastro, ma contiene alcuni errori che potevano
decisamente essere evitati. Il film ha collezionato recensioni
contrastanti e il successo iniziale è crollato nella seconda
settimana di proiezione. Forse a frenare il lungometraggio sono i
grossi errori commessi dal regista Taika
Waititi. Ci sono problemi a livello di continuità con il
resto dell’MCU e non mancano i
problemi nella costruzione dei personaggi. Vediamo quindi i cinque
passi falsi più sostanziosi di Thor: Love and
Thunder.
Thor: Love and
Thunder non aggiunge niente di nuovo
Il primo problema del film
è riscontrabile a livello della trama. Se il Dio del Tuono
(Chris
Hemsworth) è stato messo sotto torchio in opere
come Thor:
Ragnarok, Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, in Thor: Love and
Thunder troviamo un personaggio molto più piatto.
Certo, nel film Thor ha superato le sue sofferenze ed è
diventato un “papà”, ma Thor: Love and
Thunder sembra più che altro un riempitivo utile
per riattivare il personaggio dopo gli eventi di Endgame.
Sicuramente necessario, ma non una delle pagine più curiose
dell’MCU.
Troppa comicità stroppia
Lo stile comico di
Taika Waititi di solito funziona davvero bene.
D’altronde, è ciò che essenzialmente ha salvato il franchise
di Thor con Ragnarok nel 2017.
Tuttavia, la serie infinita di battute presenti in Thor: Love and Thunder è
a tratti ingombrante.
Quasi ogni momento serio è minato
da uno scherzo, e non tutti sono divertenti. Il film
introduce Zeus (Russell
Crowe) come un personaggio idiota, impedendo al dio di
essere una minaccia credibile. Inoltre, la scelta di inserire
dell’ironia anche nella battaglia contro il cancro di Jane
Foster è davvero fuori luogo.
Poco spazio per Gorr
Quando si è saputo che i
Marvel Studios erano riusciti a
convincere l’ex Batman
Christian Bale a tornare nel mondo dei supereroi,
le aspettative dei fan erano davvero alle stelle. L’attore,
interprete di
Gorr il Macellatore di Dei, fa certamente del suo
meglio, ma il personaggio non colpisce fino in fondo. Il piano
del cattivo ha senso ed è il motore del film, ma il problema è il
modo in cui viene reso un cattivo così importante per i
fumettiMarvel. Inoltre, il
regista di Thor: Love and Thunder ha
scelto di tagliare un buon numero di grandi scene con
Gorr, lasciando a Bale decisamente
poco spazio.
Thor è sempre meno credibile
La comicità di
Thor è stata necessaria nel 2017 per risollevare il
personaggio, ma è anche diventata un fardello per l’eroe. L’ironia
è stata ribilanciata per i due film dei
Vendicatori successivi, che ci hanno mostrato un
Dio del Tuono allo stesso tempo divertente e
serio. Tuttavia, in Thor: Love and Thunder, la
parte comica ha preso di nuovo il sopravvento: il dio appare come
un imbranato pagliaccio che cavalca Stormbreaker come una
strega farebbe con la scopa.
Risulta sempre più difficile
prendere sul serio l’eroe. Se in Love and
Thunder Waititi avesse lasciato
più spazio ai momenti emozionanti, in particolare a quelli tra
Thor e Jane, il film sarebbe stato più
credibile.
Percorrere tempi di esecuzione più
brevi non è così semplice: il sequel di Doctor Strangenon riesce a scendere
in profondità nel Multiverso, mentre Thor: Love and
Thunderr non ha tempo necessario per
rendere giustizia ai suoi personaggi e alla loro storia. Il tutto
sembra affrettato, con tagli evidenti e un montaggio che passa
troppo velocemente sui punti chiave della trama.
Tutti conoscono Christian
Bale per film come la trilogia di Batman, American
Psycho, American Hustle o
L’uomo senza sonno. Nel
corso della sua carriera, però, il celebre premio Oscar si è
cimentato anche in film molto diversi da quelli per cui è
principalmente noto. Tra questi vi è Il regno del
fuoco, opera di genere fantasy
post-apocalittico con tanto di draghi, diretta nel 2002 da
Rob Bowman, regista noto per le sue incursioni nel
genere action e fantascientifico. Si tratta oggi di un film tutto
da riscoprire, in particolare per una serie di affascinanti
elementi narrativi, un grande cast di celebri attori ed effetti
speciali sorprendenti.
In particolare, il film è noto per
la sua rappresentazione quanto più possibile realistica dei draghi
protagonisti. Nonostante negli anni precedenti film come Dragonheart e Jurassic Park abbiano
rivoluzionato l’utilizzo degli effetti speciali, gli autori di
Il regno di fuoco desideravano dar vita ad una nuova
evoluzione di quella tecnologia. In particolare, si è tentato di
rendere l’effetto finale delle creature il meno gommoso possibile.
Ciò ha richiesto innumerevoli accortezze ed effetti di computer
grafica, al fine di far risultare i draghi sempre diversi in
relazione al cambiare degli ambienti e dei movimenti. Questo grande
dispiegamento di tecnologia è certamente tra gli elementi più
affascinanti del film, rappresentando anche un notevole
traguardo.
Negli anni successivi sono molte le
opere con draghi che si sono rifatte ai risultati raggiunti dai
tecnici di Il regno di fuoco. Tra i più celebri si
annoverano Harry Potter e il calice di
fuoco e Il Trono di
spade. Al di là degli effetti speciali, il film è poi
ricco di buone interpretazioni e importanti tematiche, ancora oggi
molto attuali. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il regno di fuoco: la
trama del film
La vicenda del film ha inizio nel
2002, quando il giovane Quinn Abercromby scopre
insieme a sua madre, che dirige i lavori di escavazione per la
metropolitana a Londra, un cunicolo che conduce in una misteriosa
grotta. Lì Quinn scopre un vero e proprio drago, il quale sembra
essere in letargo da millenni. La presenza umana nella grotta,
però, risveglia la creatura, la quale si dimostra subito ostile. In
breve, questa si libera della sua prigionia ed inizia a mietere
morte sputando fuoco a non finire. Diciotto anni dopo, nel 2020, il
mondo è un luogo invivibile. Il clima è ormai irrimediabilmente
danneggiato e i draghi hanno conquistato il pianeta riducendo tutto
in polvere e diventando la specie dominante.
Quinn, ormai adulto, è diventato la
guida di una comunità di sopravvissuti, i quali tentano di
sopravvivere come possibile mantenendosi alla larga dalla furia dei
draghi. Nel gruppo, però, molti sono gli scontenti, i quali
diventano facilmente dei ribelli. Buone notizie arrivano però
inaspettatamente da un nuovo gruppo di sopravvissuti guidati da
Denton Van Zan. Egli rivela che tutti i draghi in
circolazione sono femmine e solo un maschio è rimasto. Si tratta di
quello stesso drago in cui Quinn si imbatté anni prima e che uccise
sua madre. Sconfiggerlo, potrebbe significare una speranza per il
genere umano.
Il regno di fuoco: il cast
e i draghi del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Quinn da adulto vi è l’attore Christian Bale.
Per prepararsi al ruolo, egli pensò di perdere una considerevole
quantità di peso, convinto che in un contesto come quello del film
gli umani fossero tutti denutriti. Quando però sul set vide che il
collega Matthew
McConaughey sfoggiava un fisico particolarmente
robusto, anche Bale si convinse ad assumere la massa muscolare
necessaria. Tra i due è infatti presente uno scontro fisico, che
richiedeva ad entrambi un corporatura simile per poter essere
realistico. McConaughey recita dunque nel ruolo di Denton Van Zan,
apparendo però nel film per appena 30 minuti.
Di rilievo nel cast sono anche
Izabella Scorupco nel ruolo della pilota Alex
Jensen e Gerard Butler
in quelli di Creedy, miglior amico di Quinn. Per quanto riguarda
invece i draghi del film, al di là degli effetti speciali, questi
vengono ritratta secondo l’iconografia classica di terrificanti
belve lanciafiamme. È inoltre presente un evidente dimorfismo
sessuale, i maschi sono molto più grandi delle femmine e hanno
corna ricurve simili a quelle che nell’iconografia sono attribuite
ai demoni. Prevalentemente carnivori, sia maschi che femmine
presentano però tratti in comune come le ali fuse agli arti
inferiori e la presenza di ghiandole in bocca da cui emettono le
fiamme.
Il regno di fuoco: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il regno di
fuoco è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 21
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
L’adattamento di Netflix della serie DC Comics, The
Sandman, sarà presentato in anteprima il 5 agosto, e
mentre i teaser che abbiamo visto per lo show sembrano essere stati
abbastanza apprezzati dalla la base di fan, le rappresentazioni di
Morpheus e i suoi fratelli sono stati oggetto di
molte critiche.
Sulla
pagina, The Endless hanno tutti la pelle bianco alabastro
e gli occhi di Dream sono neri come la pece con due punti di luce
al centro. I personaggi sembreranno meno ultraterreni per i
loro debutti live-action, ma Neil Gaiman ha ora
rivelato che è stato testato un design accurato dai
fumetti per Morpheus di Tom Sturridge. Lo
scrittore ha risposto a un Tweet che gli chiedeva se fosse “una
decisione creativa non dargli la pelle bianca come carta a
Morpheus” spiegando perché alla fine hanno deciso di andare in
un’altra direzione.
We started out with a snow-white Morpheus
with all black eyes and huge black hair. Tom looked like someone
cosplaying impressively, not like someone who would be able to walk
the waking world more or less unnoticed. So we pulled back until it
worked. And yes, sometimes he’s pale. https://t.co/p3ErssC9R8
The
Sandman è la nuova serie Originale
Netflix basata sul fumetto del 1989-1996 scritto
da Neil Gaiman e pubblicato
dalla DC Comics. La serie è stata
sviluppata da Allan
Heinberg per Netflix –
con Heinberg, Gaiman e David S. Goyer come
produttori esecutivi ed è prodotta da DC Entertainment e Warner
Bros. Television. Abbiamo recentemente appreso che Desire e Despair
saranno interpretati rispettivamente da Mason Alexander Park e
Donna Preston, mentre Joely Richardson interpreterà Ethel Cripps e
David Thewlis interpreterà il ruolo di suo figlio John Dee, alias
lo squilibrato Dr. Destiny. Jenna Coleman interpreterà la trisavola
di John Constantine, Lady Johanna Constantine.
La prima stagione di 10 episodi di
The
Sandman adatterà i primi due archi narrativi della serie a
fumetti di Vertigo, “Preludes and Nocturnes” e “The Dolls House”.
The Sandman racconta la storia di Dream, il titolo Sandman. Al
momento la trama della serie non è stata rivelata. Ma le premesse
ci dicono che ambientata nel 1916, Dream, il re delle storie e uno
dei sette Endless , viene catturato in un rituale occulto. Dopo
essere stato tenuto prigioniero per 105 anni, nel 2021 fugge e si
propone di riportare l’ordine nel suo regno dei sogni.
C’è un altro mondo che ci aspetta
quando chiudiamo gli occhi per dormire… un posto chiamato “regno
del sogno”, dove il signore dei sogni Sandman (Tom
Sturridge) dà forma alle nostre paure e fantasie più
profonde. Quando però Sogno è catturato all’improvviso e tenuto
prigioniero per un secolo, la sua assenza scatena una serie di
eventi che sconvolgeranno per sempre i mondi del sonno e della
veglia. Per ristabilire l’ordine, questi dovrà attraversare
universi e linee temporali per correggere gli errori fatti nella
sua lunga esistenza, ritrovando vecchi amici e nemici e incontrando
anche nuove entità cosmiche e umane. Tratta dall’amata e
pluripremiata serie di fumetti di DC Comics scritta da Neil Gaiman,
THE SANDMAN è un ricco intreccio di mito e fantasy dark
pieno di personaggi forti, che segue le avventure di Sogno nel
corso di dieci epici capitoli. Lo sviluppo e la produzione
esecutiva sono di Gaiman, affiancato dallo showrunner Allan
Heinberg e da David S. Goyer.
Sono stati rivelati i dettagli della
trama del prossimo film di Wes Anderson, Asteroid City.
Il regista si è riunito con Focus Features e Indian Paintbrush, che
in precedenza avevano prodotto la sua storia di formazione
Moonrise Kingdom, per il film. Dopo il già
impressionante ensemble del suo precedente progetto, The French Dispatch, Anderson ne ha raccolto
uno ancora più ricco per Asteroid City, comprese
nuove reclute nella “scuderia Anderson” come
Margot Robbie, Steve Carell e sia Rita
Wilson che suo marito Tom Hanks .
Secondo una dichiarazione di Focus
Features, la società definisce Asteroid City
“una meditazione poetica sul significato della vita“. La
trama riguarda la storia di una città immaginaria nel deserto
americano intorno al 1955 e la sua convention Junior Stargazer, che
riunisce studenti e genitori da tutto il paese per competizione
accademica, riposo, svago, commedia, dramma, romanticismo e altro
ancora. Sebbene ambientato in America, il film è stato girato a
Chinchón, in Spagna, appena fuori Madrid, e ha terminato le riprese
principali nel novembre 2021.
Il prossimo in cantiere di Anderson
sarà un altro adattamento di Roald DahlThe Wonderful Story of Henry Sugarand Six
More per Netflix con Benedict Cumberbatch.
Dato il suo precedente adattamento di Dahl di Fantastic Mr.
Fox e la sua passata collaborazione Focus/Indian
Paintbrush, sia Henry Sugar che Asteroid
City sembrano destinati a orientarsi sul lato più leggero
e stravagante del lavoro di Anderson, come Moonrise
Kingdom, e meno dalla parte di il più serio The
Royal Tenenbaums. Ad ogni modo, Asteroid
City sarà sicuramente un’altra storia di estetica
esigente, simile a una casa delle bambole e personaggi umoristici,
ma profondamente feriti.
È un’accusa insolita quella che
Miriam Margolyes ha lanciato a Arnold Schwarzenegger. L’attrice di
Harry Potter ha rivelato nel podcast “I’ve Got
News For You” che non le è piaciuto lavorare con Arnold Schwarzenegger nel film d’azione
soprannaturale del 1999 Giorni contati – End of
Days. Schwarzenegger avrebbe scoreggiato sulla faccia di
Margolyes durante una pausa tra le riprese. Margolyes ha detto che
Schwarzenegger l’ha fatto “deliberatamente” e lei non lo ha ancora
perdonato.
“È un po’ troppo pieno di sé e
invece a me non importa affatto di lui. È un repubblicano, cosa che
non mi piace”, ha detto Margolyes di Schwarzenegger. “In
realtà era piuttosto scortese. Mi ha scoreggiato in faccia. Ora,
scoreggio anche io, ovviamente, lo faccio, ma non scoreggio in
faccia alle persone. L’ha fatto deliberatamente, dritto in
faccia”.
“Stavo interpretando la sorella
di Satana e lui mi stava uccidendo, quindi mi ha messo in una
posizione in cui non potevo scappare, sdraiata sul pavimento. E ha
scoreggiato”, ha continuato Margolyes. “Non era durante le
riprese, era in una delle pause, ma non l’ho perdonato per
questo”.
Giorni contati – End of
Days è stato diretto da Peter Hyams e
interpretato da
Schwarzenegger nei panni di un ex poliziotto a caccia di Satana
prima che potesse realizzare l’Anticristo. Margolyes, nota a molti
per aver interpretato il Professor Sprite nei film di Harry
Potter, è apparsa nel film come una delle assistenti di
Satana. Il cast comprendeva anche Gabriel Byrne, Robin
Tunney, Kevin Pollak e Rod Steiger.
Variety ha contattato i rappresentanti di Schwarzenegger per un
commento.
Per Aquaman e il
regno perduto,
Jason Momoa sarebbe stato pagato il doppio del
suo stipendio nel primo film DCEU. Il primo Aquaman nel 2018 è stato un enorme successo,
diretto da James Wan, guadagnando oltre 1,148
miliardi di dollari al botteghino. Sebbene sia stato visto per la
prima volta in Batman V Superman: Dawn of
Justice, Aquaman è una corretta
introduzione al personaggio di Arthur Curry (Momoa) e al regno
sottomarino di Atlantide. Il film segue i tentativi di Aquaman di
fermare una guerra che infuria tra il mondo marino e il mondo
terrestre.
Mentre molti dettagli su Aquaman e il
regno perduto restano un’incognita, un nuovo report di
Variety rivela che lo stipendio di Momoa è essenzialmente
il doppio di quello della prima puntatga. Momoa è stato pagato $ 15
milioni per il suo ruolo in Aquaman e il
regno perduto, il che significa che il suo stipendio
nel primo film era di circa $ 7,5 milioni. Il report spiega che
Momoa ha firmato per fare un sequel come parte del suo accordo
originale per Aquaman. Tuttavia, la star ha rinegoziato il suo
contratto dopo che il primo film è diventato un successo
significativo.
Trattandosi di produzioni di così
alto profilo con un budget significativo, e trattandosi di una
delle poche PI DC che la Warner sembra gestire bene, sembra anche
giusto che Momoa venga ricompensato in questo modo.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in
Aquaman e
il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori.
Aquaman e
il regno perduto uscirà nelle sale americane il
17 marzo 2023.
Si è detto
in innumerevoli occasioni che la Disney non
compensa adeguatamente gli scrittori e gli artisti di fumetti che
inventano i personaggi che vediamo nel Marvel Cinematic
Universe. Ora, The Hollywood Reporter
ha condiviso un’altra brutta esperienza che si va ad aggiungere
alle tante altre, e questa volta si concentra in particolare sul
personaggio introdotto in
Black Widow, Yelena Belova interpretata da
Florence Pugh e apparsa anche nella serie tv
di Hawkeye.
Il report
spiega che lo sceneggiatore Devin Grayson e
l’artista JG Jones prevedevano un compenso per la
loro creazione di $ 25.000 ciascuno per il debutto sul grande
schermo di Belova. O almeno questo è quello che riporta lo “Special
Character Agreement” che entrambi hanno firmato con la Marvel. Tuttavia le clausole in
piccolo raccontano una storia molto diversa.
Il sito ha
scoperto che l’importo è diviso tra i creatori ed è semplicemente
la cifra massima che possono ricevere, cumulativa di tutta una
serie di opzioni. Di conseguenza, i due hanno ricevuto solo $ 5000
ciascuno senza ulteriori spiegazioni. L’accordo afferma che
avrebbero dovuto ricevere anche $ 2.000 per un episodio di una
serie TV di oltre 30 minuti e $ 1.000 per un episodio di serie TV
da 30 minuti o meno. Per una action figure, invece il compenso è di
$ 5.000, cifra rilasciata in un solo anno, $ 10.000 per due o
$ 25.000 per tre o più. Quando si tratta di videogiochi, il massimo
aumenta a $ 30.000 tra tutti i creatori.
Sfortunatamente, sembra che la Marvel abbia una serie di
tattiche discutibili, anche se legali, per ridurre i compensi ai
creatori. Ad esempio, classificando qualsiasi personaggio come un
cameo, purché appaia meno del 15% della durata complessiva di un
film, il che significa che The Winter Soldier viene configurato
solo come un “cameo” in Captain America: Civil War. Lo
stesso vale anche per Steve Rogers in Avengers:
Infinity War. “È come il concorso a
premi Publishers Clearing House”, ha commentato uno dei
creatori Grayson. “Potresti vincere $ 1 milione, ma non lo
farai mai.” Jones aggiunge: “Dopo aver
parlato con un certo numero di creatori, le offerte finanziarie
della Marvel sembrano un po’ un’esca, e
cambiano di continuo. Ne buttano fuori un gran numero, poi a poco a
poco riducono il pagamento effettivo”.
Ma
arriviamo al dunque, quanto ha ricevuto Grayson per le apparizioni
di Yelena nella serie tv di Hawkeye?
(ricordiamo candidato agli Emmy). Bene, mentre il suo accordo fa
sembrare che avrebbe dovuto ricevere $ 2000 per episodio (o almeno
$ 1000 se diviso con due creatori), le sono stati assegnati solo la
misera cifra di $ 300 per apparizione. Ricordiamo che al culmine
della pandemia con una versione Disney+ Premier Access,
Black Widow ha guadagnato poco
meno di $ 500 milioni prima della sua uscita in DVD e Blu-ray.
Wanna,
la nuova docu-serie italiana di Netflix,
prodotta da Fremantle Italia, debutterà il 21 settembre in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo. La docu-serie è stata realizzata
attraverso 22 testimonianze, circa 60 ore di interviste e immagini
tratte da oltre 100 ore di materiali d’archivio per ricostruire gli
eventi in modo fattuale e accurato.
Attraverso testimonianze
e immagini di repertorio, la docu-serie crime in 4 episodi racconta
un’epoca precisa del nostro Paese attraverso le vicende di quella
che, per vent’anni, è stata la televenditrice più famosa della TV
italiana, Wanna Marchi, e di sua figlia Stefania Nobile.
Wanna: quando esce e
dove vederla in streaming
Wanna in
streaming debutterà il 21 settembre 2022 su
Netflix.
Wanna: trama e cast
Lo stile aggressivo con
cui Wanna Marchi si rivolge agli spettatori è il
marchio di fabbrica degli show in cui propone creme dimagranti
miracolose. Per tutti gli anni ’80 la sua immagine e i suoi
prodotti impazzano, rendendola ricchissima e famosa, insieme al suo
unico e vero braccio destro, la figlia Stefania. Le due passano dal
successo alla clamorosa caduta di inizio anni ’90, quando “l’impero
Wanna Marchi” si sgretola e le scaraventa sul lastrico. Un disastro
che scatena nelle due la voglia di riscatto. Dopo avere venduto
l’illusione della forma fisica perfetta, passeranno a
commercializzare l’unica cosa che nessuno aveva mai pensato di
vendere: la fortuna. Creme dimagranti e antirughe lasciano così il
posto ad amuleti e numeri benedetti venduti insieme al Maestro di
vita Do Nascimento. Questa strepitosa macchina da soldi si sarebbe
poi rivelata essere altro: una truffa clamorosa, realizzata grazie
a una complice insospettabile, la televisione.
Wanna ripercorre il ventennio italiano, tra
gli anni ‘80 e i primi anni 2000, caratterizzato da un grande
cambiamento della TV generalista e dalla nascita delle prime
televendite. È in questo contesto che si sviluppa la vicenda che
vede come protagoniste Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile.
Dall’ascesa a titolo di regine incontrastate delle televendite alla
caduta del loro impero e alla successiva vicenda giudiziaria. La
docu-serie racconta, attraverso l’alternanza di testimonianze
dirette e materiale d’archivio, gli aspetti più noti ma,
soprattutto, quelli meno noti che riguardano questa storia e
l’impatto travolgente che ha avuto sui telespettatori e sui
media.
Dopo avervi rivelato
le anticipazioni su Warner Bros DC, ecco quello che possiamo
aspettarci invece dai Marvel Studios questo fine settimana
al San Diego Comic Con 2022, che dopo ben due anni
torna finalmente a celebrarsi dal vivo. Sempre secondo il noto sito
americano Deadline i Marvel Studios dovrebbero
condividere il primo sguardo ufficiale a Black
Panther: Wakanda Forever di Ryan
Coogler e un’anteprima estesa della prossima serie
Disney+ con
Tatiana Maslany, She-Hulk:
Attorney at Law durante la loro performance
sempre nella nota Hall H. Ci aspettiamo che i contenuti verranno
resi disponibili online in breve poco tempo dopo l’evento che si
terrà sabato sera, negli USA.
Il sito
inoltre aggiunge che potremmo ottenere filmati o concept art da
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, Guardians
of the Galaxy Vol. 3, The
Marvels, Untitled Halloween
Special, The Guardians of the Galaxy Holiday
Specia , Secret
Invasion, Ironheart , Echoe
Loki2. Ovviamente
però dobbiamo mitigare le nostre aspettative perché questi titolo
ovviamente non avranno una presentazione al pari dei panl
precedenti al 2019. Nella loro anticipazione, Deadline sottolinea
di aver sentito che i Marvel Studios stanno rimandando
molte delle loro più grandi rivelazioni per la convention dei fan
della Disney D23, che si svolgerà a metà
settembre, quindi sarebbe sorprendente se venissero rilasciate
nuove informazioni su prossimi titolo e film questo sabato.
Tuttavia
sappiamo anche che Kevin Feige sa essere un
maestro dello spettacolo, quindi dovremmo sempre aspettarci una o
due sorprese per concludere la serata, possibilmente aggiornamenti
su Fantastici Quattro,Blade, Daredevil o X-Men ( The
Mutants? ), ma sembra che, per ora, abbiano decido di
mantenere l’attenzione su ciò che è in arrivo quest’anno piuttosto
che su ciò che sta arrivando. Fortunatamente, non dovremo aspettare
troppo a lungo per un aggiornamento importante poiché settembre è
proprio dietro l’angolo e sembra che la loro presentazione D23 sarà
piuttosto ricca e corposa.
I
Marvel inoltre faranno la loro
comparsa anche venerdì nel panel dedicato all’animazione e
dovrebbero presentare le prime occhiate a
X-Men
’97 , Marvel
Zombies , What
If…? seconda stagione, e
forse Spider-Man: Freshman
Year. Il panel dei Marvel Studios inizierà alle 17:00
PST (20:00 EST) di sabato sera, mentre il panel di animazione dei
Marvel Studios inizierà alle 11:45
PST (14:45 EST) venerdì mattina.
Deadline ha pubblicato
un’ampia anteprima di cosa aspettarsi questo fine settimana durante
il primo Comic-Con di San Diego da due anni a
questa parte, che ritorna in presenza dopo le edizione cancellate
per l’emergenza sanitaria. Il noto sito americano ha condiviso
alcune piccole anticipazioni che potrebbero riguardare vere e
proprie bombe sul futuro della DC Films
al cinema.
Secondo
le loro fonti, la Warner Bros ha in programma il suo panel
theatrical a partire da sabato mattina e sarà dedicato ai due nuovi
titoli in uscita, ovvero: Black
Adam e Shazam: Furia
degli Dei, con le star Dwayne
Johnson e
Zachary Levi che dovrebbero essere presenti per
pubblicizzare i rispettivi film, insieme ad altri membri del cast
non annunciati. I fan che riusciranno a prendere parte all’evento
probabilmente daranno anche una prima occhiata anche
all’attesissimo The
Flash con
Ezra Miller e ad Aquaman and
the Lost Kingdom con
Jason Momoa, dal momento che entrambi sono stati ampiamente
presentati durante la presentazione al CinemaCon dello studio
all’inizio di quest’anno.
Tuttavia,
mentre tutto ciò era previsto, le cose si fanno interessanti quando
l’articolo menzione “un crescente entusiasmo” sul fatto che
Henry Cavill farà un’apparizione a sorpresa per
stuzzicare i fan sul futuro del suo Superman – una mossa che, se
fosse vera, farebbe assolutamente esplodere il tetto della sala H.
L’articolo non rivelano molto altro, ma considerando che DHD è
stato il primo a dare la notizia che Tom Cruise avrebbe sorpreso il Comic-Con con
il primo teaser di Top
Gun: Maverick nel 2019, questa anticipazioni è
del tutto credibile, visti anche i trascorsi di credibilità del
sito. Per quanto riguarda la presenza di
Henry Cavill, dovremo solo aspettare e vedere.
Il
panel della Warner Bros. inizia alle 10:15 PST (13:15
EST).
Direttamente dal Comic Con
di San Diego 2022, appena cominciato, ecco i motion poster
di Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves. Il
film è diretto da Jonathan
Goldstein e John Francis Daley,
che in precedenza hanno diretto Game Night – Indovina chi muore stasera? e
scritto Spider-Man:
Homecoming.
Chris Pine,
Michelle Rodriguez sono stati i primi a entrare nel
cast principale del film, seguiti da Justice
Smith. Anche Hugh
Grant si è unito ufficialmente al cast nei panni
dell’antagonista principale che dovrebbe chiamarsi Forge Fletcher.
Nel cast anche Sophia Lillis nota per aver interpretato la
versione adolescente di Beverly Marsh in IT e
IT – Capitolo Due, entrambi diretti da
Andy Muschietti. Nel film sarà Doric.
Completa il cast Regé-Jean
Page che dopo il successo di Bridgerton è ora in sala con The Gray Man. Il film uscirà nel 2023.
La serie tv Disney+Ms. Marvel si è conclusa con la scioccante
rivelazione che Kamala Khan è una mutante. I fan dei fumetti sanno
che questa svolta si discosta notevolmente dall’origine di Kamala
nei fumetti, secondo cui i suoi geni inumani latenti vengono
attivati dall’esposizione alle nebbie di Terrigen. Tuttavia, Ms.
Marvel ha comunque forti legami con
gli X-Men nei fumetti Marvel, che probabilmente ora il
MCU
sfrutterà. Come supereroina, Ms. Marvel ha condiviso diverse
avventure con gli X-Men e negli ultimi anni ha preso parte a
importanti storie che coinvolgono i mutanti: analizziamo insieme
questo legame.
Captain Marvel
Il legame più forte di
Ms. Marvel con gli
X-Men è rappresentato dal suo idolo,
Capitan Marvel. I fan dei fumetti
sono a conoscenza del fatto che Carol è stata un
membro onorario degli X-Men all’inizio degli anni ’80, dopo il suo
primo disastroso scontro con Rogue in Avengers
Annual #10. Rogue rubò i poteri e i ricordi di Carol,
inducendo il Professor X ad aiutare Carol a
recuperarli nel tempo.
Ms. Marvel & Wolverine
Ms. Marvel appare in Ms.
Marvel & Wolverine #1 di
Jody Houser e Ze Carlos, in
uscita nelle fumetterie il 3 agosto. Questo fumetto arriva sulla
scia della rivelazione del MCU e la mette in
coppia con Wolverine dopo aver scoperto che la
tecnologia Krakoan può essere utilizzata per scopi
nefasti a New York.
Wolverine e
Ms. Marvel potrebbero sembrare
una coppia improbabile, ma Wolverine condivide una forte amicizia
con diversi giovani eroi della Marvel Comics, tra cui le X-Men Kitty
Pryde e Jubilee.
Ms Marvel vs l’Inventore
Ms. Marvel & Wolverine #1 è in
realtà una sorta di sequel di una precedente avventura di
Wolverine e Ms. Marvel. I due si sono
incontrati per la prima volta in Ms. Marvel #6 di G. Willow
Wilson, Jake Wyatt, Ian
Herring e Joe Caramagna, dove hanno
combattuto l’Inventore. Questo bizzarro
supercattivo ha fatto incontrare i due eroi, molto diversi tra
loro, in un’avventura divertente ed emozionante.
Il numero, un ottimo fumetto da
leggere prima o dopo aver visto lo show di Ms. Marvel, contiene molto
umorismo che deriva dalle personalità contrastanti degli eroi.
Inoltre, funge anche da modello per quello che ora è un potenziale
duo di rilievo del MCU.
Gli Esiliati
I legami di Kamala
Khan con i mutanti del MCU riguardano
probabilmente gli X-Men, ma potrebbero coinvolgere
anche gli Esiliati. Una potente variante anziana
di Ms. Marvel è infatti apparsa
nel volume Exiles del 2018, dopo essersi unita alla mutante
Blink e a una fantasiosa variante di
Wolverine, resa come un personaggio dei cartoni
animati.
Questa variante affianca anche
Iron Lad, una potente variante di Kang Il
Conquistatore che probabilmente apparirà nel MCU in una forma più
definitiva, dato che Kang è ormai visto sempre più
come una minaccia nei live-action.
Old Lady Laura
Un’altra potente variante
di Ms. Marvel emerge in
All-New Wolverine. Questa versione diventa Presidente
degli Stati Uniti nella storyline “Old Woman Laura” che
vede protagonista X-23, Laura
Kinney, nel futuro. Kamala e
Laura rimangono molto amiche in questa realtà
alternativa, tra le linee temporali più oscure della Marvel Comics.
La presidenza di
Kamala avviene dopo la Guerra Mondiale di
Destino, un evento cataclismatico che altera il corso
della storia sulla Terra-18366 e che si conclude con molti eroi
Marvel chiave prigionieri di
Destino a Latveria. Laura è la
regina di Madripoor, titolo conquistato durante la
guerra.
Il distruttore Celeste
Ms. Marvel ottiene il suo
primo vero team-up con gli X-Men in una breve ma
straordinaria battaglia in Civil War II #1. Ms.
Marvel, all’epoca membro
dei Vendicatori, unisce le forze con gli X-Men e
molti altri eroi per combattere il Distruttore
Celeste, un potente essere cosmico che arriva sulla Terra
per trovare e affrontare Eternità.
I fan dei fumetti sanno che
Eternità ha un ruolo importante nell’Universo
Marvel in quanto incarnazione
vivente del multiverso, e con il debutto del personaggio nel
MCU in
Thor: Love and Thunder, è
probabile che questa epica battaglia con Ms. Marvel, i
Vendicatori e gli X-Men avvenga
in live-action.
Inumani vs X-Men
Il cambiamento delle
origini di Kamala Khan nel MCU probabilmente
sembra un’ironia per alcuni fan dei fumetti, dato che il suo
debutto è avvenuto proprio durante un periodo in cui la
Marvel ha tentato di
mettere in primo piano gli Inumani rispetto agli
X-Men, a causa delle diatribe sui diritti
cinematografici degli X-Men. Questo ha portato
alla storyline Inhumans Vs. X-Men, che ha messo i due
gruppi l’uno contro l’altro.
I due vengono alle mani per le
Nebbie Terrigene che nei fumetti conferiscono a
Kamala i suoi poteri, ma che si rivelano letali
per i mutanti. Questa storyline del 2016 sembrava monumentale
all’epoca, ma probabilmente non sarà presa in considerazione per il
live-action, dato che i Marvel Studios possiedono ora gli
X-Men e il MCU si è
apparentemente allontanato dagli Inumani.
I Secret Warriors
Le conseguenze di
Inhumans vs. X-Men nei fumetti si sono fatte sentire: una
di quelle principali che il MCU potrebbe
adattare riguarda i “Secret Warriors“. Ms.
Marvel si è unita a questa
squadra di supereroi dopo che la devastante guerra ha lasciato gli
Inumani in crisi d’identità, aggregandosi alla
squadra dell’ inumano Quake, a Moon
Girl e a DevilDinosaur.
Questa squadra ha avuto un ruolo
nella storia Secret Empire, che ha visto
l’Hydra conquistare gli Stati Uniti e potrebbe
essere inserita nel MCU se
Quake dovesse riapparire, anche se sembra che il
franchise voglia allontanarsi dalle storie degli
Inumani che Agents of
S.H.I.E.L.D. ha creato durante la sua run.
I Campioni (The Champions)
Ms. Marvel si è unita a
un’altra squadra che probabilmente il MCU adatterà sullo
schermo, i Campioni. Ha servito al fianco di una
variante più giovane di Ciclope, che
Bestia ha portato avanti nel tempo dal passato per
aiutare gli X-Men a ritrovare la loro strada.
Ms. Marvel ha vissuto molte
avventure importanti insieme a Ciclope, tra cui
alcune trame chiave che il MCU probabilmente
affronterà, come Outlawed.
Outlawed vede il governo
degli Stati Uniti approvare un divieto per i supereroi minorenni
dopo un terribile incidente in cui Kamala rimane
gravemente ferita. Questo porta alla creazione di
C.R.A.D.L.E., un’organizzazione governativa
incaricata di scovare gli eroi adolescenti che non rispettano la
legge.
Noto thriller del 1996,
Reazione a catena è divenuto celebre in
particolare per via del suo cast ricco di grandi nomi di Hollywood.
Protagonista è infatti l’attore Keanu
Reeves, che viene qui affiancato dai premi Oscar
Morgan
Freeman e Rachel
Weisz. Il film è diretto da Andrew
Davis, regista divenuto esperto nel genere action thriller
grazie a noti titoli come Il fuggitivo e Trappola in
alto mare. Al centro di questo suo lungometraggio si ritrovano
elementi ricorrenti della sua filmografia, dall’uomo ingiustamente
accusato di un crimine all’enigmatico caso da dover risolvere per
avere salva la vita.
Pur non accolto con grande
entusiasmo da parte della critica, il film riuscì a guadagnare una
buona cifra al box office, affermandosi come uno dei successi
estivi della sua stagione. Oggi viene da molti ricercato per via
dell’amato cast, ma anche per la sua trama complessa e
particolarmente ambiziosa. Molto ruota infatti intorno a diverse
teorie di cospirazione realmente esistenti circa le fonti di
energia oggi disponibili. Da qui nasce la scoperta rivoluzionaria
fatta dal protagonista del film, e che sarà anche l’origine dei
suoi guai.
Benché diversi scienziati abbiano
indicato il film scarsamente attendibile da un punto di vista
scientifico, il tema trattato ha trovato grande interesse tra gli
spettatori. Nel corso degli anni si è infatti parlato molto
riguardo a quanto di ciò che viene mostrato potrebbe essere un
domani realmente realizzabile. Nel dubbio, ciò che però ora si può
fare guardando il film è lasciarsi conquistare dalle sue dinamiche
sequenze d’azione, come anche dalle convincenti interpretazioni dei
protagonisti.
Reazione a catena: la
trama del film
Tutto ha inizio in un laboratorio
presso l’università di Chicago, dove Eddie, una brillante mente
ridottasi ad essere un tuttofare, assiste alle ricerche di
un’equipe di scienziati. Particolarmente interessato al loro
lavoro, egli arriva infine a formulare un geniale intuizione,
grazie alla quale il gruppo riesce a mettere a punto un processo
per ottenere la fusione fredda, da cui produrre illimitatamente
energia pulita dall’acqua. Questa scoperta potrebbe rivoluzionare
il mondo, non solo per i costi più bassi della stessa energia, ma
anche come contrasto all’inquinamento dilagante. Durante i
festeggiamenti del sensazionale traguardo raggiunto, si inizia però
a dibattere sugli effetti che una divulgazione di questo tipo
potrebbe avere nel mondo.
Tornato nel laboratorio, Eddie
troverà la squadra di scienziati brutalmente uccisa, e tutti i loro
macchinari distrutti. Abbandonato di corsa l’edificio, egli inizia
a chiedersi chi possa aver commesso un simile atto e perché. Per
lui non ci sarà però tempo di darsi una risposta, poiché si ritrova
subito ad essere accusato del crimine, anche a causa di alcuni
apparecchi per lo spionaggio ritrovati nella sua abitazione.
Ritrovatosi così a dover fuggire, si unirà con l’unica superstite
del team, la dottoressa Sinclair. La CIA e l’FBI sono
sulle loro tracce, e riusciranno a trovarli senza troppe
difficoltà. L’unico modo per lui di avere salva la vita, è provare
la sua innocenza trovando i veri colpevoli.
Reazione a catena: il cast
del film
A dare volto al ricercato
protagonista è l’attore Keanu Reeves. Già celebre
per film come Point Break e Dracula di Bram
Stoker, l’attore era uno dei volti chiave della sua generazione, e
fu la prima scelta per il thriller di Davis. Prima di iniziare le
riprese, tuttavia, questi si infortunò la schiena giocando ad
hockey. Riuscì ugualmente a prendere parte al film, ma costretto ad
un lungo riposo l’attore aveva finito con il prendere diversi chili
di peso, apparendo così diverso dal solito. Reeves apprezzò molto
il ruolo, ritenendolo dinamico e incisivo. Ebbe tuttavia non poche
difficoltà a girare alcune delle scene previste, a causa
soprattutto delle difficili condizioni climatiche in cui si
imbatterono durante le riprese.
Accanto a lui si ritrovano poi altri
noti attori, a partire da Morgan Freeman. Egli dà
vita a Paul Shannon, l’enigmatico leader del team di ricerca
dell’Università di Chicago. Il suo rimane un personaggio misterioso
sino alla fine, portando spesso lo spettatore a dubitare sulla sua
affiliazione. Vi è poi l’attrice Rachel Weisz nel
ruolo di Lily Sinclair. Unica superstite del suo gruppo di ricerca,
la donna si unisce ad Eddie nella sua ricerca di verità, finendo
con il diventare a sua volta una ricercata. Il ruolo era stato
originariamente affidato all’attrice Mira Sorvino,
recentemente vista nella serie Hollywood,
ma questa preferì poi abbandonare la parte per recitare in un altro
film.
Ad interpretare il minaccioso
villain del film è invece l’attore Brian
Cox. Questi è Lyman Earl Collier, il quale pur avendo
sostenuto la ricerca alla base della storia, è consapevole dei
rischi che la divulgazione di questa potrebbe causare, decidendo
pertanto di distruggerla. Il ruolo era originariamente stato
proposto all’attore Tommy Lee
Jones, che proprio grazie al precedente film di Davis,
Il fuggitivo, aveva vinto un Oscar. L’attore però rifiutò
il ruolo, e la produzione scelse dunque Cox. Infine, è possibile
notare un cameo dell’allora sconosciuto Michael
Shannon. Lo si può infatti ritrovare nei panni di un
fattorino alla guida di un van per la consegna di fiori.
Reazione a catena: il
finale del film
Il finale del risponde a molti degli
interrogativi posti dal film, lasciandone però altri in sospeso.
Non tutto trova risposta, e molti elementi potrebbero lasciare un
po’ di confusione a primo impatto. Di seguito, dunque, si cerca di
dare una chiara lettura del finale. Sono ovviamente presenti una
serie di spoiler, pertanto si sconsiglia di continuare a leggere se
non si è prima visto il film e il suo finale.
Giunti al termine del film, Eddie e
la dottoressa Sinclair, dopo essere scappati ai loro inseguitori,
riescono a individuare come colpevole del crimine Lyman Earl
Collier, facente parte dei sostenitori della ricerca. Questi,
insieme al socio Paul, aspira a ridare forma al progetto,
desideroso di potervi lucrare sopra. Eddie, a quel punto, si offre
di fornire loro l’intuizione avuta e che ha dato concretezza al
progetto, in cambio però vuole essere lasciato in pace. Egli inizia
così a ripristinare il lavoro, conoscendolo a memoria. Ciò che non
sa, però, è che Lyman trama per ucciderlo una volta terminato. Per
sua fortuna, Paul sembra rivelare un’affiliazione con le forze
dell’ordine e riesce a bloccare Lyman uccidendolo.
Eddie e la Sinclair riescono così a
salvarsi, avendo anche guadagnato le prove per dimostrare la
propria innocenza. Raggiunti dagli agenti dell’FBI Ford e Doyle, i
due vengono presi sotto custodia dall’autorità. L’ultima scena
mostra invece Paul, il quale mentre si allontana in limousine,
detta una nota per la propria segretarie, affermando che la
scoperta da loro fatta non è più una strada percorribile. Questa
comunicazione è da inviare al direttore della CIA, e ciò proverebbe
dunque il rapporto tra Paul e i servizi segreti, lasciando il
dubbio sui reali motivi del crimine commesso ad inizio film.
Reazione a catena: il
trailer e dove vedere il film
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, Reazione a catena
sarà trasmesso in televisione mercoledì 20 luglio,
alle ore 21:25 sul canale Nove.
Il film però è disponibile anche in alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. È infatti presente su
Chili Cinema, Google Play, e Apple iTunes. In base
alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film
o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video.
Rilasciato oggi il trailer
ufficiale di House
of the Dragon, l’attesissima serie HBO che debutterà
in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW il 22
agosto in tutti i territori in cui Sky è presente,
in contemporanea assoluta con la messa in onda
della tv via cavo americana. Tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di
George R.R. Martin, la serie è ambientata 200 anni prima degli
eventi citati ne “Il Trono di
Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.
I fan, ma anche quanti vogliano
arrivare preparati all’appuntamento di agosto senza aver ancora mai
visto la serie madre, possono recuperare tutte le stagioni de
Il Trono di Spade on demand su Sky e in streaming su
NOW.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e
racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda
nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con
il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la
serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato
sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel
Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi
insieme a Martin e Vince
Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche
scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il
pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei
episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the
Bastards” e “Winds of Winter”.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House of the
Dragon vanta un grande cast che include fra
i protagonisti Paddy Considine,
Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve
Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno,
Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan
Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil
Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate,
Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin
Spokes, Savannah Steyn.
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
Ecco il trailer di Halloween
Ends, l’ultima battaglia di Laurie Strode. Diretti da
David Gordon Green, Halloween e
Halloween Kills riportano Michael Myers ad
Haddonfield 40 anni dopo la sua furia iniziale per un’altra notte
di terrore. La sua follia omicida per la città lascia dozzine di
morti, tra cui Tommy Wallace (Anthony Michael
Hall) e la figlia di Laurie Strode (Jamie
Lee Curtis), Karen (Judy
Greer).
Dopo 45 anni, il franchise horror
più acclamato e venerato della storia del cinema giunge alla sua
epica e terrificante conclusione: Laurie Strode affronta per
l’ultima volta l’incarnazione del male, Michael Myers, in uno
scontro finale diverso da qualsiasi altro mai visto sullo schermo.
Solo uno di loro sopravviverà.
L’icona Jamie Lee Curtis torna per
l’ultima volta nei panni di Laurie Strode, la prima “final girl”
dell’horror e il ruolo che ha lanciato la carriera della Curtis. La
Curtis ha interpretato Laurie per più di quarant’anni, una delle
più lunghe coppie attore-personaggio della storia del cinema.
Quando il franchise è stato rilanciato nel 2018, Halloween ha
battuto i record al botteghino, diventando il capitolo di maggior
incasso del franchise e stabilendo un nuovo record per il più
grande weekend di apertura per un film horror con protagonista una
donna.
Quattro anni dopo gli eventi di
Halloween Kills dello scorso anno, Laurie vive con la nipote
Allyson (Andi Matichak) e sta finendo di scrivere le sue memorie.
Michael Myers non è più stato visto da allora. Laurie, dopo aver
permesso allo spettro di Michael di determinare e guidare la sua
realtà per decenni, ha deciso di liberarsi dalla paura e dalla
rabbia e di abbracciare la vita. Ma quando un giovane, Corey
Cunningham (Rohan Campbell; The Hardy Boys, Virgin River), viene accusato di aver ucciso un
ragazzo a cui faceva da babysitter, si scatena una cascata di
violenza e terrore che costringerà Laurie ad affrontare finalmente
il male che non può controllare, una volta per tutte.
Halloween Ends vede nel cast il
ritorno di Will Patton nel ruolo dell’agente Frank Hawkins, Kyle
Richards nel ruolo di Lindsey Wallace e James Jude Courtney nel
ruolo di “The Shape”.
Dal team creativo che ha
rilanciato il franchise con Halloween del 2018 e Halloween Kills,
il film è diretto da David Gordon Green da una sceneggiatura di
Paul Brad Logan (Manglehorn), Chris Bernier (serie The Driver),
Danny McBride e David Gordon Green, basata sui personaggi creati da
John Carpenter e Debra Hill. Halloween Ends è prodotto da Malek
Akkad, Jason Blum e Bill Block. I produttori esecutivi sono John
Carpenter, Jamie Lee Curtis, Danny McBride, David Gordon Green,
Ryan Freimann, Ryan Turek, Andrew Golov, Thom Zadra e Christopher
H. Warner.
Halloween
Ends raggiungerà i personaggi dopo un salto temporale
di quattro anni, e vedrà protagonisti gli eroi sopravvissuti,
Laurie, Allyson (Andi Matichak) e Lindsey Wallace
(Kyle Richards) affrontare le ricadute della furia
del 2018 dopo l’ultima fuga di Michael.