Lady Gaga svela il
videoclip di “Hold My
Hand”, l’emozionante singolo tratto dalla colonna sonora
dell’atteso film Top
Gun: Maverick, in sala dal 25 maggio distribuito da
Eagle Pictures. Il video, come la pellicola cinematografica, è
stato diretto da Joe Kosinski e mostra la celebre Lady Gaga
muoversi tra scenari spettacolari del film, oltre alle memorabili
scene di Top Gun, che nel 1986 segnò la definitiva
consacrazione di Tom Cruise come star e icona del cinema
contemporaneo. In occasione del lancio, il video è
stato trasmesso in anteprima mondiale su MTV, MTV Live, MTVU, oltre
che in Times Square.
La colonna
sonora ha straordinariamente debuttato qualche giorno fa tramite
Interscope Records, ricevendo critiche entusiasmanti
conBillboardche
ha dichiarato che “Gaga vola alto nel pezzo” eVanity Fairche ha elogiato la canzone
perché “catapulta Gaga alla corsa agli Oscar del prossimo
anno”.Il
singolo “Hold My Hand”, prodotto da Lady Gaga e BloodPop® con
l’aiuto di Benjamin Rice, è stato scritto per il film e potrà
essere ascoltato anche all’interno della pellicola. La versione
‘cinematografica’ di “Hold My Hand” contiene la produzione
aggiuntiva di Harold Faltermeyer e del vincitore del Premio Oscar
Hans Zimmer. “Hold My Hand” segna il grande ritorno di Lady Gaga
come autrice e produttrice di colonne sonore dopo l’enorme successo
di “A Star is Born” nel 2018 per cui la popstar ha vinto un Premio
Oscar, due Grammy Awards, un BAFTA Award, un Golden Globe e un
Critics’ Choice Award.
Top Gun: Maverick, il
film
Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell
(Tom
Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo
più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui
vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più
di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando
coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra
speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione
segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw
(Miles
Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo
vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un
futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà
affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una
missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte
di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.
Lo stregone più conosciuto
dell’Universo Cinematografico Marvel è finalmente
tornato al cinema con il suo secondo film da solista.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
stato uno dei titoli più attesi del 2022. Dopo essere
sparito per cinque anni a causa
dello snap di Thanos che ha smaterializzato metà della
popolazione mondiale, lo stregone è tornato nel Santuario di New
York.
Comparso nell’MCU per la prima volta nel
2016, Stephen Strange è apparso in film come Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War, Endgame e No Way Home.
Dal suo debutto in Doctor Strange, il personaggio
interpretato da Benedict Cumberbatch ha combattuto
Thanos, è stato nello spazio e, con un incantesimo andato
storto, ha aperto le porte al Multiverso. Introdotto
per la prima volta in Loki, da America Chavez
(Xochitl Gomez), un essere multiversale con la
capacità di passare attraverso qualsiasi dimensione, il concetto di
Multiverso viene affrontato approfonditamente nel nuovo
film sullo stregone.
La fine di Doctor Strange
nel Multiverso della Follia ha quindi spiegato molto. Va
detto però che non ha solo chiuso una storia, ma ha aperto le porte
ad una nuova narrazione. Da un lato, nel finale tutto sembra
tornato alla normalità, o quantomeno in equilibrio:
America decide di rimanere a Kamar-Taj con
Wong. Tuttavia, questa stabilità non sembra destinata a
durare nell’MCU: la scena mid-credits
di Doctor Strange 2 mostra lo stregone già alle
prese con un’altra avventura insieme ad una donna misteriosa.
Cosa significa davvero tutto ciò?
Ecco quindi la spiegazione del finale, alcune considerazioni sul
ritorno di Stephen Strange, sul suo Terzo Occhio, e su
come appare il futuro nell’MCU per gli
Illuminati.
Cosa succede alla fine di Doctor
Strange 2
Il finale di Doctor
Strange nel Multiverso della Follia mostra Wanda
Maximoff alle prese con la distruzione di tutte le copie
del Darkhold presenti nel Multiverso.
Wanda fa ciò affinché nessuno possa mai più usare
gli incantesimi e si sacrifica nel processo.
È America
Chavez che riesce ad aprire gli occhi a Scarlet,
mostrandole il terrore che genera con le sue azioni nei suoi figli
di un altro universo. Rendendosi conto di non voler essere
l’artefice della paura che vede nei volti dei suoi figli,
Scarlet Witch fa un passo indietro e cerca di sistemare le
cose. Dopo la caduta di Wanda, Strange e
Wong lavorano per ricostruire Kamar-Taj:
addestrano nuovi apprendisti e cercano di creare un nuovo
equilibrio.
Il finale di Doctor Strange nel Multiverso
della Follia è una vittoria per il protagonista
ma anche per Wong e America, ognuno dei
quali ha fatto la sua parte nell’impedire
a Scarlet di sfruttare il Multiverso
per mezzi personali. Tuttavia, questo non significa che il
passaggio di Stephen attraverso il Multiverso non
abbia causato problemi. Nella scena a metà dei titoli di coda, si
scopre che lo stregone ha generato un’incursione che minaccia di
distruggere l’equilibrio, portando interi universi a doversi
scontrare. È qui che entra in gioco la misteriosa
maga Clea, che invita il Doctor
Strange a seguirla nella Dimensione Oscura per
sistemare quello che ha combinato.
Il senso del terzo occhio di
Stephen alla fine di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia
Come Sinister
Strange prima di lui, nel tentativo disperato di fermare
Wanda e di salvare America, Stephen si
serve del Darkhold per raggiungere il Multiverso
e possedere un’altra versione di se stesso. Così facendo, alla
fine del film sviluppa il Terzo Occhio.
Il Darkhold è una magia
forte e può confondere la mente di chi la utilizza, deformandola o
influenzandola. Così è stato sia per Wanda che per il Doctor Strange. Tuttavia, la
corruzione subita dai due è molto diversa. Il Terzo
Occhio di Stephen è essenzialmente l’Occhio
di Agamotto, un amuleto che ha lo scopo di mostrare la
verità a chiunque lo brandisce. Nei fumetti, l‘Occhio di
Agamotto è conferito solo a chi ha intenzioni pure e un animo
buono. In Doctor Strange nel Multiverso della
Follia, lo stregone usa il Darkhold con
buone intenzioni:vuole impedire a Wanda di rubare i poteri
di America. Ciò spiega perché egli ottenga il Terzo
Occhio. Ora che l’ha acquisito, probabilmente l’occhio sarà un
elemento che il mago userà in futuro.
Scarlet è realmente morta?
QuandoScarlet
decide di distruggere il tempio del
Darkhold,
fa crollare l’intera infrastruttura. Nulla sembra salvarsi: le
lastre di roccia cadono su di lei, lasciando intendere la sua
morte. Neppure le scene dopo i titoli di coda lasciano intendere
cheScarlet Witch
sia ancora viva. Tuttavia, è probabile che
Wanda
si sia salvata. Sarebbe davvero strano far finire la sua storia
poco dopo aver mostrato la sua redenzione. Inoltre,Scarlet Witch
è un personaggio troppo potente per finire in questo
modo.
È possibile che Wanda
abbia lanciato un incantesimo per proteggersi dalla caduta delle
rocce e che sia emersa dalle macerie in un momento che non viene
mostrato in Doctor Strange nel Multiverso della
Follia. Se non è morta, Scarlet Witch potrebbe
esserci nascosta come ha fatto dopo WandaVision e potrebbe far ritorno solo
quando sorgerà nuovamente il bisogno di lei e dei suoi poteri.
Il futuro di America Chavez
nell’MCU
Alla fine di Doctor Strange nel Multiverso dellaFollia, America Chavez decide di
rimanere sulla Terra-616. Il personaggio di
Xochitl Gomez è estremamente potente, ma per
ora sta solo cominciando ad apprendere la forza dei suoi poteri e
il modo per controllarli. Rimanere al Kamar-Taj le
permetterà di allenarsi e di affinare le sue capacità in uno spazio
sicuro. In un certo senso, America ha trovato una
casa su Terra-616 (e nell’MCU).
Ora che America è stata
introdotta nell’MCU,
è possibile che si presenterà di nuovo in un altro film o serie
Marvel. Un
film da solista potrebbe mostrare America affrontare una
nuova avventura nel Multiverso, magari questa volta alla
ricerca delle sue mamme, presunte morte e disperse in un universo
diverso dal suo. Inoltre, America potrebbe unirsi ai
Giovani Vendicatori, se mai l’MCU
intordurrà la squadra. Nei fumetti, Chavez è un membro dei
Giovani Vendicatori e sarebbe interessante vedere la
squadra in versione live-action. Insomma, l’MCU deve ancora esplorare
l’intera gamma di poteri di AmericaChavez,
per non parlare della sua storia. Non c’è da temere; il personaggio
ha il potenziale necessario per apparire in un futuro progetto
MCU.
Clea fa il suo debutto
nell’MCU
Una delle più grandi
sorprese di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia è nella scena a metà dei titoli di coda. Da un
portale spunta Clea, una donna misteriosa in cerca di
Doctor Strange. Stephen deve aiutarla a risolvere
un’incursione causata da lui stesso. Lo stregone la segue senza
pensarci due volte.
L’arrivo di Clea
nell’MCU potrebbe essere
fondamentale per il futuro dell’universo condiviso e per la storia
di Strange. Nei fumetti, Clea è una maga che si è
allenata con il Doctor Strange. Alla fine, essa diventa la
Maga Suprema della Dimensione Oscura e sposa il
suo maestro. Clea è incredibilmente potente, ha la capacità di
creare illusioni, di teletrasportare e di controllare le menti
delle persone. L’ingresso di Clea
nell’MCU suggerisce che la
sua relazione con il Dottor Strange e il
Multiverso verranno esplorati in futuro.
Quando rivedremo Doctor
Strange?
Alla
fine di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
viene rivelato che lo stregone ritornerà. Tuttavia, il film non
indica in quale progetto
Stephen
sarà visto nuovamente.
Avengers 5
sembra troppo lontano per ora, soprattutto dal momento che i
principali player dellaFase 4
dell’MCU
devono ancora essere definiti completamente. È più probabile che lo
stregone apparirà in un futuro
Doctor Strange 3
prima di vederlo in
Avengers 5: ha
sicuramente bisogno di un altro film da solista per raccontare cosa
manca del suo personaggio, prima di tuffarsi in un’altra squadra.
In ogni caso, nella sua prossima apparizione
Strange
potrebbe sviluppare la sua relazione con
Clea,
esplorare meglio il Multiverso e risolvere le incursioni. Queste
questioni vanno necessariamente risolte prima che il
Doctor Strange
si unisca a una missione più grande in un film deiVendicatori.
Doctor Strange sarà più cattivo
dopo il Darkhold?
Doctor
Strange viene messo in guardia sull’uso del
Darkhold e sull’influenza negativa che esso può avere
sulle persone. Tuttavia Stephen, nel tentativo di
fermare Wanda, sceglie di usarlo comunque. Almeno per un
po’, tutto sembra andare bene. Anche se sviluppa il Terzo Occhio,
Doctor Strange resta la versione buona di sé
stesso. Tuttavia, è possibile che vedremo insolite sfumature oscure
quando il personaggio tornerà in azione.
Dato che What If…?
ha già mostrato Sinister Strange, è improbabile
che Cumberbatch assumerà i panni di uno
stregone totalmente crudele. Inoltre, Doctor Strange nel
Multiverso della Follia ha già mostrato come la Strega
Scarlatta sia stata corrotta dal Darkhold e sarebbe
ripetitivo per l’MCU architettare
così presto una storia simile per lo stregone.
Il futuro degli Illuminati
nell’MCU
L’introduzione degli
Illuminati nell’MCU è un grosso problema.
Anche se i membri degli Illuminati vengono uccisi da
Wanda, il Multiverso crea per i personaggi
l’opportunità di riapparire. Solo Karl Mordo riesce a
sopravvivere, mentre Mister Fantastic di John
Krasinski, Captain Carter, il Professor
Charles Xavier, Capitan Marvel e il leader degli
Inumani Freccia Nera vengono fatti fuori.
Anche se gli Illuminati
non esistono più in questo mondo, non significa che i fan non li
vedranno mai più nell’MCU. D’altronde, non si
sceglie Krasinski o Patrick
Stewart solo per piccole apparizioni. È possibile che i
film futuri saranno più focalizzati su terre alternative, che
saranno in grado di riportare gli Illuminati in vita in
qualche modo.
Cosa significa la fine di Doctor
Strange nel Multiverso della Follia per il futuro dell’MCU?
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia prepara il futuro
dell’MCU in grande stile.
L’introduzione delle incursioni – che è ciò che accade quando due
universi si scontrano e un mondo viene annientato – è un grande
evento all’interno del Multiverso. Inoltre, nel tentativo
di risolvere le incursioni, Strange e
Clea potrebbero incontrare Kang il
Conquistatore – che sappiamo apparirà già in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Ogni volta che si
verifica un’incursione, la durata della vita del
Multiverso si riduce: questo fatto potrebbe invitare i
supereroi ad unirsi e a lottare per risolverla.
Effettivamente, le incursioni
potrebbero aprire la strada alla versione MCU di Secret
Wars, un evento dei fumetti che ha visto i supereroi di vari
mondi scontrarsi su un pianeta chiamato Battleword. In
ogni caso, Doctor Strange nel Multiverso della
Follia è riuscito a influenzare il resto
dell’MCU.
Medusa Film ha
diffuso il teaser trailer di Nostalgia il nuovo
film di Mario Martone con Pierfrancesco Favino che sarà presentato in
Concorso al 75º Festival
di Cannes e uscirà nelle sale italiane il 25 maggio 2022.
Nostalgia, trama
Dopo quarant’anni di lontananza Felice torna lì dov’è nato, il
rione Sanità, nel ventre di Napoli. Riscopre i luoghi, i
codici del quartiere e un passato che lo divora.
Netflix inaugura oggi ufficialmente il suo
ufficio italiano a Roma, a conferma di un impegno importante e a
lungo termine sul paese, sulla comunità creativa e sui consumatori
italiani. Situato nel cuore della “Dolce Vita”
romana, l’ufficio italiano di Netflix ospita ad
oggi una settantina di persone che ricoprono una varietà di ruoli e
mansioni e che sono dedicate all’Italia.
“È un grande piacere aver messo
radici in Italia, paese che ha una storia culturale e
cinematografica di primaria importanza. L’apertura dell’ufficio di
Roma è un chiaro segno del nostro forte impegno a lungo termine nel
paese e ci permetterà di lavorare ancora più a stretto contatto con
la comunità creativa italiana per realizzare una varietà di grandi
show e film made in Italy”, dichiara Reed Hastings, Fondatore
e Co-CEO di Netflix.
Varietà, qualità e autenticità
locale sono al centro dell’offerta di titoli italiani annunciati
oggi, che spaziano da film a contenuti non fiction a serie
scripted, e che Netflix renderà disponibili a
partire da quest’anno. Storie inedite che toccano una varietà di
temi e di generi, che danno spazio a talenti affermati ma anche a
nuove voci, e che riflettono la vitalità e la ricchezza dello
storytelling italiano che Netflix desidera raccontare e portare
alla propria audience italiana ed internazionale.
Il Mio Nome è
Vendetta (Colorado Film) – un adrenalinico film di azione,
sopravvivenza e vendetta ambientato nell’Italia del Nord. Scritto e
diretto da Cosimo Gomez e con Alessandro Gassman nei panni del
protagonista.
Love & Gelato (HT
Film) – le avventure e disavventure – con tanto gelato! – di Lina,
una giovane americana alla ricerca di se stessa e delle proprie
radici in una scintillante Roma. Scritto e diretto da Brandon
Camp.
Sotto il Sole di
Amalfi (Lucky Red) – amicizie e amori in una magica estate
nella splendida cornice della costiera amalfitana nel film sequel
di Sotto il Sole di Riccione. Diretto da Martina Pastori, al suo
debutto alla regia, con Lorenzo Zurzolo, Ludovica Martino, Isabella
Ferrari e Luca Ward tra i protagonisti.
Per Lanciarsi Dalle
Stelle (Lotus Film)- ispirata all’omonimo romanzo,
l’emozionante storia di Sole, una giovane donna che dopo la morte
della migliore amica, proverà ad affrontare e vincere tutte le sue
più grandi paure. Diretto da Andrea Jublin, con
Federica Torchetti,
Lorenzo Richelmy,
Cristiano Caccamo, Celeste Savino, Anna Ferruzzo e
Massimiliano Gallo.
Sara Furio, Direttrice dei film per
l’Italia in Netflix: “Il nostro desiderio è portare ai nostri
membri in tutto il mondo tante storie diverse e tutte
autenticamente Made in Italy. Siamo molto contenti della varietà
della nostra offerta di quest’anno, che spazia da film di azione a
drama, da racconti di formazione a storie d’amore ed amicizia.
Vogliamo continuare a lavorare al fianco dei nostri partner
creativi italiani e trovare chiavi sempre nuove per portare
ambiziose storie italiane al mondo”.
Le nuove serie tv Netflix annunciate oggi:
La trasposizione seriale del
romanzo Il Gattopardo – (Indiana
Production e Moonage Pictures) – la serie ispirata al romanzo di
Tomasi di Lampedusa da cui Visconti ha tratto un capolavoro della
nostra cinematografia. Il regista Tom Shankland
riscoprirà tutta la modernità di un racconto, quello del Principe
di Salina e della sua famiglia, che è quello dell’Italia di ieri e
di oggi, dando spazio a personaggi e storie che nel libro sono poco
esplorate.
Inganno (titolo
provvisorio) (Cattleya, parte di ITV Studios) – un
thriller sentimentale che gioca tra suspence, tabù e scomode verità
sull’amore. L’appassionante relazione, non priva di ombre, tra una
donna matura e un ragazzo che ha la metà dei suoi anni, mette in
crisi le convenzioni sociali e gli equilibri familiari, sovvertendo
l’intoccabile topos della maternità della cultura
mediterranea.
Il nuovo progetto animato di
Zerocalcare (Movimenti Production in
collaborazione con Bao Publishing) – tornano il mondo narrativo, il
linguaggio unico ed i personaggi inconfondibili dell’universo del
grande fumettista romano. Fra le novità del progetto: il formato,
con sei episodi da circa mezz’ora che entreranno ancora più a fondo
nelle tematiche care all’autore.
Lotto Gang (titolo
provvisorio) (BIM Produzione e Feltrinelli Originals)
– l’incredibile avventura liberamente ispirata alla storia vera
della più grande e geniale truffa al Lotto mai avvenuta. Ambientata
nell’hinterland milanese a metà degli anni ’90, propone un heist
con antieroi e antieroine indimenticabili che unisce azione e
commedia all’italiana.
Odio Il
Natale (Lux Vide, società del Gruppo Fremantle) –
Pilar Fogliati protagonista della prima serie italiana natalizia di
Netflix che racconta la ricerca dell’amore con la chiave della
commedia.
Tinny Andreatta,
Vice Presidente delle serie originali italiane: “I progetti
seriali italiani annunciati oggi e che vedranno la luce nei
prossimi anni, riflettono la nostra volontà di lavorare con i
nostri partner produttivi italiani e alzare l’asticella della
nostra ambizione. Insieme vogliamo dare vita ad uno storytelling
ampio e variegato, pluralista in termini di visioni e voci
creative, che affondi le radici nel presente, capace di osare, a
partire dal linguaggio visivo fino alla novità dei personaggi e
delle scelte coraggiose compiute anche all’interno di storie che
appartengono alla tradizione culturale e ai gusti del pubblico
italiano, rompendo tabù e toccando temi che il nostro racconto ha
escluso. Vogliamo raccontare l’altra faccia dell’Italia, quella
misteriosa, proibita, coraggiosa che sa far pensare e volare
l’immaginazione.”
I nuovi progetti non fiction annunciati oggi e in uscita nel
2022:
Wanna
(Fremantle Italy) – una docu-serie crime con tocchi pop che
ricostruisce e racconta gli aspetti noti ma soprattutto quelli meno
noti di una donna e di una vicenda che sono anche il ritratto di un
momento storico e di un’epoca televisiva in Italia.
Il Caso Alex
Schwazer (Indigo Film) – un racconto senza filtri su
ascesa, caduta e ricerca di redenzione di uno sportivo, sullo
sfondo di un’intricata vicenda sportiva e giudiziaria.
Summer
Job (Banijay Italia) – il primo reality originale
italiano Netflix: quella che inizia come una vacanza paradisiaca si
trasforma presto nella prima esperienza lavorativa per i dieci
ragazzi e ragazze che compongono il cast. Alla conduzione, per la
prima volta in questo ruolo,
Matilde Gioli.
Giovanni Bossetti, Manager per i contenuti non fiction italiani:
“È emozionante vedere come i progetti non fiction siano sempre
più presenti tra i contenuti made in Italy. Il nostro obiettivo è
quello di contribuire alla composizione di un’offerta italiana
sempre più ricca e articolata, proponendo generi che spaziano dalle
docu serie ai reality, e che abbiano come comune denominatore la
volontà di trovare punti vista inediti per raccontare sempre di più
e sempre meglio incredibili, divertenti, appassionanti storie
italiane”
I progetti annunciati oggi si
aggiungono alle produzioni seriali italiane già annunciate ed in
vari stadi di produzione tra cui Lidia Poët, Briganti, La
Vita Bugiarda degli Adulti, Tutto chiede salvezza e di cui
oggi sono state viste le prime immagini, insieme alla seconda
stagione di Incastrati, la quinta stagione di SKAM Italia e Di4ri.
A suggellare l’apertura
dell’ufficio italiano, nella suggestiva cornice di Piazza di
Fontana di Trevi, il lancio del Marquee, una speciale affissione
che ricorda le facciate dei cinema degli anni ‘70, che debutta con
Marcello! Eccoci! una dichiarazione di amore per la storia
cinematografica e la comunità creativa italiana. A Roma, il marquee
racconterà le novità del mondo Netflix attraverso lo stile ed il
tono di voce iconici del servizio.
Liam Neeson sta tornando ed è più spietato che
mai! Dal 16 giugno nei cinema italiani arrivano le
geniali e micidiali imprese di uno dei killer le cui regole non
dovrebbero mai essere infrante! Il celebre regista di “Casino
Royale” e “Lanterna Verde”, Martin Campbell, firma
la regia di “MEMORY“
intenso e avvincente action movie che vede come
protagonista
Liam Neeson nei panni di Alex Lewis, affiancato da
due pezzi da novanta del cinema internazionale, Guy Pearce e
Monica Bellucci.
Memory, la trama
Alex Lewis (Liam
Neeson), sicario ormai prossimo al ritiro, viene
chiamato a svolgere un’ultima missione. Ma quando scopre che il
bersaglio è una giovane ragazza, rifiuta di portare a termine
l’incarico e si rivolta contro la malvagia organizzazione che l’ha
assoldato. Il suo cammino di vendetta lo porta fino ai vertici del
gruppo criminale, capeggiato dall’affascinante magnate immobiliare
di El Paso Davana Sealman (Monica
Bellucci) e dal figlio, che tengono in pugno le vite
di molti ragazzi innocenti. Per salvare la pelle dovrà quindi dare
loro la caccia e ucciderli prima che siano loro a farlo. Nel
frattempo, è braccato anche dall’FBI, che
nella persona dell’agente Vincent Serra (Guy
Pearce) è già sulle sue tracce.
Un nuovo video di
Spider-Man celebra il 20° anniversario del
film originale di Sam Raimi. Uscito nel 2002,
lo Spider-Man di Sam Raimi
introduceva al pubblico alla versione di Tobey Maguire di Peter Parker e raccontava il
viaggio del personaggio per diventare Spider-Man. Il film rimase
uno dei film di supereroi più formativi e influenti di tutti i
tempi ed è stato un grande successo al botteghino, guadagnando
oltre 825 milioni di dollari in tutto il mondo.
Da allora Sam
Raimi e Tobey Maguire avrebbero poi continuato a
collaborare per altri due film, l’amato Spider-Man 2 nel 2004 e il
controverso Spider-Man
3 nel 2007. Oltre a Peter di
Maguire, Spider-Man
ha presentato al pubblico MJ di Kirsten Dunst, Harry Osborn di James Franco e Willem Dafoe nei panni del Green
Goblin, il cattivo del film. Sia Maguire che Dafoe sono
tornati di recente nei rispettivi ruoli in Spider-Man:
No Way Home lo scorso dicembre. I ritorni
di entrambi i personaggi sono stati molto elogiati dai fan, con
molti che considerano ancora Maguire il miglior Spider-Man e
Green Goblin di Dafoe uno dei migliori cattivi del franchise.
Oggi per celebrare questo anniversario, il profilo ufficiale di No
Way Home ha diffuso un bellissimo video:
Celebrate the
#Spidey20th Anniversary with these classic moments and
more.
Il regista di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Sam Raimi, ha confermato in una recente intervista
che un sequel di
Darkman, la sua versione del 1990
del noto film di supereroi, è in discussione alla Universal. Oggi,
Raimi è probabilmente meglio conosciuto per il suo lavoro nel mondo
della Marvel, avendo anche diretto la
trilogia di
Spider-Man con Tobey
Maguire, ma forse non tutti ricordano che ha
diretto anche
Darkman considerato da molti un
vero cult del genere. È stato anche il suo primo grande film in
studio. Il film è interpretato da Liam Neeson nei panni dell’eroe protagonista
insieme a Frances McDormand in un ruolo
marginale.
In
Darkman Neeson interpreta il dottor
Peyton Westlake, un uomo che può alterare il suo aspetto mentre
cerca vendetta contro la mafia che lo ha sfigurato. Sebbene il film
non sia stato necessariamente un successo commerciale, si è
rivelato abbastanza popolare tra il pubblico, successo che gli ha
permesso di generare due sequel diretti:Darkman
II: The Return of Durant del 1995
e Darkman III: Die Darkman Dienel 1996. Per quei film, Liam Neeson è stato sostituito da
Arnold Vosloo e Raimi è tornato solo come
produttore. Tuttavia, il franchise è stato abbastanza ben
accolto dai fan dei fumetti, action figure e videogiochi. C’è stato
anche unosfortunato pilota televisivo
di Darkmanche non è mai
stato trasmesso. Dunque Darkmanha
sviluppato in qualche modo un seguito diventando un titolo di culto
e ora Raimi sta prendendo in considerazione la possibilità di fare
un nuovo film.
Parlando
con The
Wrapper promuovere Doctor Strange nel Multiverso della
Follia, a Raimi è stato chiesto cosa avrebbe
risposto alla possibilità di rivisitare il mondo diDarkman. Alla domanda, non solo Raimi
ha reagito positivamente, ma ha anche aggiunto che sono già in
corso discussioni per un sequel alla Universal. Inoltre, a quanto
pare c’è già un produttore collegato al progetto. Ecco di seguito
la sua risposta:
La Universal sta parlando di un
sequel di Darkman. C’è già un produttore che farà il film. Non
ho ancora sentito la storia o approfondito, sono stato così
impegnato con (Doctor Strange). Ma penso che sia
bello”.
Raimi non ha specificato se
sarà coinvolto in prima persona, ma il fatto che un produttore sia
già collegato al progetto è un buon segno, vuol dire che le cose si
stanno muovendo in maniera concreta.La sua ammissione
di non conoscere i dettagli della storia suggerisce che non sta
scrivendo la sceneggiatura, ma c’è sempre la possibilità che
contribuisca come produttore o anche come regista. Chi può saperlo.
Non resta che aspettare ulteriori notizie.
Dwayne
Johnson ha diffuso un’immagine dietro le quinte dal
set di Black
Adam, confermando che la lavorazione del prossimo film
DC è ripresa. Dopo aver subito enormi ritardi nella produzione da
quando la Warner Brothers ha confermato che Black Adam , il
progetto dovrebbe finalmente essere presentato in anteprima
nell’ottobre 2022. Black
Adam segue la storia di Teth-Adam (Johnson)
durante i suoi giorni da schiavo nell’immaginario paese
nordafricano di Khandaq. oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate).
Le riprese di Black
Adam sono iniziate nell’aprile 2021 e sono proseguite
fino all’agosto dello stesso anno anche se il progetto è vivo dal
2014. Tuttavia, il film ha subito ritardi legati alla pandemia di
Covid-19 e agli impegni di Dwayne
Johnson su altri progetti come Jumanji: The
Next Level nel 2019 e il mega-successo di
NetflixRed Notice nel 2021. Dato che
le riprese del progetto sono terminate 2021, la post-produzione di
Black
Adam è ora in corso, dunque queste riprese fanno
parte di un re-shoot previsto come accade in genere per questi
grandi film.
La foto mostra Johnson di nuovo sul
set con il regista Jaume Collet-Serra e uno dei
principali montatori degli effetti visivi. Oltre a rimuginare su
una serie di complicate riprese del film che il team cerca di
realizzare durante la giornata di lavoro, Dwayne
Johnson nella didascalia fa un accenno alla sua dieta
intensa e al regime di esercizio fisico che ha dovuto affrontare
peri prepararsi alle riprese delle sequenze, dicendo che “si
sente bene e ….”. Guarda l’immagine e il post completo qui
sotto:
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
La serie di successo
Moon
Knight ha terminato la sua corsa nel migliore dei
modi e mentre ci prepariamo a rivedere il personaggio nel futuro,
oggi arriva un’interessante curiosità sul finale della serie.
Infatti il regista Mohamed Diab ha rivelato che la serie prevedeva
anche un finale alternativo a quello andato in onda. Dando per
scontato che voi lettori conosciate la serie, andiamo subiti a
svelarvi la curiosità
Mohamed Diab, il regista del finale
di Moon
Knight, ha detto a Comic Book che
il finale della serie una volta sembrava molto diverso da come si è
rivelato. Mentre il piano originale prevedeva gli eventi del
finale che si svolgevano tutti in un unico luogo, Diab spiega che
le sue intenzioni erano quelle di aumentare
l’ambientazione nel Cairo. Ecco le sue parole:
“Ricordo che il modo in cui
l’intera sequenza d’azione alla fine è stata scritta era ambientata
completamente all’interno della camera degli dei, tutta… E ho
pensato: ‘No, vorrei vedere il Cairo di notte.’ Voglio vedere
qualcosa fuori, qualcosa che continua a svilupparsi di nuovo. Tutti
stavano partecipando. Quindi, è molto difficile prendersi il merito
a meno che non mi ricordi con precisione. Quindi, non mi ricordo,
ma mi piace. E adoro le persone che hanno visto nell’episodio
tre Il Cairo di giorno e quanto sia diverso dalla prospettiva che
la gente conosce del deserto e di quell’ambientazione e di come
appare di notte, che è un’altra bellezza. Mi piace molto di più
questo.”
Considerando quanto sia centrale in
Moon
Knight la cultura egiziana, la decisione di Diab di
mostrare al pubblico maggiori sequenze al Cairo ha senso.
La camera degli dei è un luogo importante per Moon
Knight ed è ancora presente nel finale, ma spostarsi
all’esterno al Cairo vero e proprio consente al finale di aumentare
la propria portata e lo aiuta a renderlo più epico contribuendo in
maniera considerevole a rendere la serie più autentica. Molti
spettatori di Moon
Knight potrebbero non avere familiarità con
Cairo, quindi il finale si prende il suo tempo per mostrare un po’
della città quando Marc/Steven si alleano con Layla (May Calamawy)
per sconfiggere Harrow.
Moon Knight
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Marvel StudiosMoon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che
debutterà dal 30 marzo in esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
The Batman, diretto da Matt
Reeves con Robert Pattinson nel ruolo di Batman/Bruce
Wayne, disponibile dal 19 maggio in DVD, Blu-Ray, 4K Ultra HD
e Steelbook 4K Ultra HD per Warner Bros. Home Entertainment.
Al fianco di Robert
Pattinson, recitano nei panni di personaggi famosi e
famigerati di Gotham, Zoë
Kravitz (“Animali
fantastici: i crimini di Grindelwald”, “Mad Max: Fury Road”)
nel ruolo di Selina Kyle; Paul
Dano (“Love & Mercy”, “12 anni schiavo”) nel
ruolo di Edward Nashton; Jeffrey
Wright (i film di “Hunger Games”) nel ruolo di
James Gordon del GCPD; John
Turturro (i film di “Transformers”) nel ruolo di
Carmine Falcone; Peter
Sarsgaard (“I magnifici 7”, “Black Mass –
L’ultimo gangster”) nel ruolo del Procuratore Distrettuale di
Gotham, Gil Colson; Barry
Keoghan (“Dunkirk”) nel ruolo dell’Ufficiale Stanley
Merkel; Jayme Lawson (“Farewell Amor”) è
la candidata sindaco Bella Reál, con Andy
Serkis(i film “Il pianeta delle scimmie”, “Black
Panther”) nel ruolo di Alfred; e Colin
Farrell (“Animali fantastici e dove
trovarli”, “Dumbo”) in quello di Oswald Cobblepot.
Dal making of con il cast e la
troupe alle scene eliminate, dal commento del regista Matt Reeves
fino all’anatomia delle scene di inseguimento con la Batmobile: le
versioni home video di The
Batman contengono oltre due ore di imperdibili ed
esclusivi contenuti speciali.
E dal 19 maggio, per Warner Bros.
Games, finalmente disponibile la Comic Edition di Batman:
Arkham Asylum, l’attesa edizione esclusiva in tiratura
limitata del primo capitolo della saga sviluppata da Rocksteady
Studios e pubblicata da Warner Bros. Interactive. Realizzata per
l’Italia in collaborazione con Panini e disponibile in esclusiva da
GameStop, la Comic Edition di Batman: Arkham
Asylum conterrà l’edizione Game Of The Year
del gioco per PlayStation4 insieme a un poster con un’illustrazione
del fumettista Carlos D’Anda e il comic book “La strada per
Arkham”.
Nel comic book i lettori saranno
chiamati a scegliere quali azioni far intraprendere al protagonista
nel corso della storia raccontata originariamente negli albi
“Batman: Arkham Origins” (2014) di Adam Beechen e “Batman Arkham
Asylum: Road to Arkham” (2009) di Alan Burnett e Carlos D’Anda, in
cui vediamo un Batman alle prime armi, ancora inesperto e troppo
spesso impulsivo, diverso dal personaggio maturo protagonista delle
avventure attualmente pubblicate in Italia.
America Latina, terzo film di Damiano e Fabio
D’Innocenzo, arriva in prima tv domenica 8 maggio alle
21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW e disponibile on
demand.
Presentato
in concorso alla 78ª Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, il film vede nel cast Elio Germano, Astrid Casali,
Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba,
Federica Pala, Filippo Dini e con
la partecipazione di Massimo Wertmüller.
AMERICA LATINA è prodotto da Lorenzo
Mieli per THE APARTMENT, società del
gruppo FREMANTLE e VISION
DISTRIBUTION, in co-produzione con LE
PACTE, in collaborazione con SKY.
La trama
Latina: paludi, bonifiche, centrali
nucleari dismesse, umidità. Massimo Sisti è il titolare di uno
studio dentistico che porta il suo nome. Professionale, gentile,
pacato, ha conquistato tutto ciò che poteva desiderare: una villa
immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna
nello scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni. La moglie
Alessandra e le figlie Laura e Ilenia (la prima adolescente, la
seconda non ancora) sono la sua ragione di vita, la sua felicità,
la ricompensa a un’esistenza improntata all’abnegazione e alla
correttezza. È in questa primavera imperturbabile e calma che
irrompe l’imprevedibile: un giorno come un altro Massimo scende in
cantina e l’assurdo si impossessa della sua vita.
AMERICA LATINA– Domenica 8
maggio in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su
N0W e disponibile on demand.
Toni Servillo è uno
di quegli attori che sta contribuendo a cambiare il volto del
cinema italiano grazie alla sue incredibili interpretazioni.
L’attore, che ha anche una carriera teatrale solida alle spelle, ha
dato dimostrazione del suo talento recitativo sin da subito, della
sua versatilità e dell’accuratezza del proprio lavoro.
Ecco dieci cose da sapere su
Toni Servillo.
Toni Servillo: i suoi film
1. I film e la
carriera. La carriera cinematografica dell’attore inizia
nel 1992, quando debutta sul grande schermo in Morte di un
matematico napoletano (1992), per poi proseguire con
Rasoi (1993), Teatro di guerra (1998), L’uomo
in più (2001), Le conseguenze dell’amore (2004) e
Sabato, domenica e lunedì (2005). In seguito, lavora in
La ragazza del lago (2007), Lascia perdere,
Johnny! (2007), Gomorra (2008), Il
divo (2008), Gorbaciof (2010), Noi credevamo
(2010), Una vita tranquilla
(2010), È stato il figlio (2012) e Bella addormentata
(2012). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Viva la libertà (2013),
La grande bellezza
(2013), Le confessioni (2016),
Lasciati andare (2017),
La ragazza nella nebbia
(2017), Hitler contro Picasso e gli altri (2018), Loro (2018), 5 è il numero perfetto
(2019), Qui rido io (2021),
È stata la mano di Dio
(2021) e Ariaferma (2021).
2. È un doppiatore affermato
ed anche sceneggiatore. Nel corso della sua carriera
l’attore si è cimentato con il doppiaggio. Infatti, ha prestato la
propria voce per film come L’uomo che piantava gli alberi
(1987), Incidenti (2005), Il pianto della statua
(2007), Non chiederci la parola (2008), L’ultima
salita – La Via Crucis di Bernardino Simoni a Cervero (2009),
Deserto rosa. Luigi Ghirri (2009), Il piccolo
principe(2015), Il libro della
giungla(2016), Zanna
bianca (2018) e La famosa invasione degli orsi
in Sicilia (2019). In quanto sceneggiatore, invece, ha
partecipato alla stesura dello script del film Rasoi.
3. È la voce di alcuni
audiolibri. Se dovesse capitare di andare in qualche
libreria, fisica o online, e si trova un audiolibro con la voce di
Servillo, è tutto normale. L’attore, infatti, si è prestato per la
lettura de I dolori del giovane Werther (2006), Il
giorno della civetta (2009), Hanno tutti ragione
(2010), Il Gattopardo (2012) e Il giorno del
giudizio (2016).
Toni Servillo: chi è sua
moglie
4. È sposato da molti
anni. L’attore si è sposato nel 1990 con la collega
Manuela Lamanna, dalla quale ha avuto due figli:
infatti, nel 1996 è diventato padre per la prima volta di
Eduardo, mentre nel 2003 è nato il suo secondo
figlio, Tommaso.
5. Ha dovuto rinunciare a
diverse cose. Per poter perseguire la sua carriera
teatrale e cinematografica, l’attore ha dovuto fare tanti sacrifici
(cosa che continua a fare), di cui uno in particolare: non aver la
possibilità di potersi godere la famiglia come vorrebbe.
Toni Servillo in La grande
bellezza
6. Ha trovato un grande
senso a questo film. L’attore ha dichiarato di trovare ne
Le grande bellezza la metafora di un paese che perde
costantemente opportunità, mentre Roma, con la sua bellezza, mostra
il fatto che c’era una volta qualcuno che ne approfittava.
7. La sceneggiatura è
capitata per caso. Pare che tra l’attore e il regista
Paolo Sorrentino, che sono molti amici nella vita
reale, ci sia l’usanza di porgere le nuove sceneggiature sempre nei
momenti più improbabili. Questo è successo anche per questo film,
tanto che Sorrentino lo avrebbe chiamato di punto in bianco per
dirgli di leggere la sceneggiatura appena conclusa.
Toni Servillo in Qui rido
io
8. Ha interpretato un
celebre commediografo. Il principale ruolo da protagonista
nel 2021 Servillo lo ha avuto nel film Qui rido io, dove
si racconta la storia del celebre commediografo romano Eduardo
Scarpetta, dalla sua attività teatrale alla battaglia legale contro
Gabriele D’Annunzio riguardante il diritto d’autore. Per questo
film, Servillo si è preparato studiando approfonditamente
Scarpetta, cercando però di darne una sua interpretazione evitando
dunque di incorrere in una semplice imitazione.
Toni Servillo e il suo ultimo film del 2021
9. In un anno ha recitato in
tre film. Il 2021 è stato un anno particolarmente
importante per Servillo, che si è trovato ad essere tra i
protagonisti di tre film particolarmente apprezzati da critica e
pubblico. Si tratta di Qui rido io, È stata la mano di Dio
e Ariaferma. In quest’ultimo, presentato fuori concorso a
Venezia, l’attore interpreta Gaetano Gargiulo, un poliziotto
penitenziario chiamato a gestire la difficile situazione di alcuni
detenuti in procinto di essere trasferiti ma senza ancora il
permesso di lasciare il carcere.
Toni Servillo: età e altezza
10. Toni Servillo è nato il
9 agosto del 1959ad Afragola, in
Campania. La sua altezza complessiva corrisponde a 181
centimetri.
Gli Stati
Uniti contro Billie Holiday era uscito negli USA già
l’anno scorso. E la protagonista interpretata dalla cantante
Andra Day era stata candidata come miglior
attrice protagonista sia agli Oscar del 2021 che ai Golden Globe,
aggiudicandosi il titolo ai Globe, e lasciando un’indelebile
traccia sul suo già ben ricco curriculum di artista soul.
Diretto da Lee
Daniels, ispirato al romanzo Chasing the Scream di
Johann Hari e sceneggiato dalla scrittrice
Suzan-Lori Parks, Gli Stati Uniti
contro Billie Holiday è il quinto lungometraggio del
regista di Filadelfia, dopo opere come
Precious del 2009 e The
Paperboy del 2012, dove la durezza della realtà nelle
sue pieghe più infime e dolorose, si snoda dentro storie vere e
senza pietà, ma nelle quali la bellezza dell’umano viene fuori in
tutta la sua naturalezza.
Gli Stati Uniti contro Billie Holiday, la trama
Billie Holiday
(Andra
Day) è stata una delle più grandi cantanti jazz, che
ha iniziato la sua carriera folgorante e devastante, alla tenera
età di quindici anni, dopo avvenimenti che solo una donna
afroamericana vissuta negli Stati Uniti degli anni ‘30 e ‘40 può
raccontare.
La storia inizia con
un’intervista che Billie rilascia in uno stato già avanzato della
fragilità della sua salute, e parte così ripercorrendo prima i
vaghi e apparenti fasti della sua fama, per poi scendere giù, negli
alti e bassi dei tunnel dei suoi abissi interiori. Holiday e la sua
voce incantevole lasciano a bocca aperta donne e uomini di ogni
estrazione e posizione, nonostante quelli siano tra gli anni più
intensi del Ku Klux Klan che non tarda a farne subire i suoi
effetti.
Nel 1939 nel celebre
night club Café Society a New York, al termine della sua
esibizione, Billie canta Strange Fruit, un pezzo scritto un
paio di anni prima da Abel Meerpol, un poeta membro del Partito
Comunista Americano che compose le parole proprio dopo un ennesimo
episodio di linciaggio di un afroamericano da parte delle autorità
negli Stati Uniti del sud.
La scelta di Holiday
decreta l’inizio delle persecuzioni che subirà fino al termine
della sua vita, da parte del Governo USA nella persona
dell’ispettore Harry Anslinger (Garrett
Hedlund). Lei, coraggiosa, fiera e decisa a portare
avanti una lotta contro le più aberranti violazioni dei diritti
umani, in un tempo in cui i neri venivano considerati esseri umani
di serie B, usa il suo corpo, la sua voce e cerca il riscatto alle
sue ferite affettive, mentre la dipendenza dall’uso di droghe
leggere e pesanti iniziava a lacerarla e ad essere usata contro di
lei.
Andra Day è molto
convincente
Lee
Daniels sviluppa l’evoluzione della storia di un’artista
lasciando che sia l’attrice
Andra
Day a fare tutto, con la sua presenza scenica, il suo
volto consumato e sdrucito, insieme alla perfezione della sua
silhouette avvolta in abiti luccicanti, per non parlare della sua
incredibile voce. L’impatto del viso della protagonista, piegato,
tradito è a volte quasi fastidioso nella sua ostinazione tanto
credibile, in particolare quando entra in relazione con i suoi
salvatori e gli aguzzini: l’attore Trevante Rhodes che interpreta
l’agente Jimmy Fletcher, i fedeli membri della sua band
(Tyler James Williams, Da’Vine Joy Randolph), o
uno dei suoi tre ignobili mariti John Levy (Tone
Bell).
Il flusso del racconto è
emotivo, doloroso, ma chiaro e spietato, anche quando è imperfetto
e fatica un po’ a mostrare i personaggi che si muovono tra loro e
all’interno dei fatti, perché è tutto sempre a favore di Billie
Holiday, del suo mondo interiore che è continuo riflesso di quello
esteriore. Come l’attrazione gravitazionale di un pianeta, la
protagonista cattura e assorbe tutto in sé, senza fare sforzi
particolari ma limitandosi – si fa per dire – ad emanare la
sofferenza che si prova nel non essersi mai sentite al posto
giusto, ma avendo lottato fino all’ultimo perché il mondo potesse
diventarlo per altri, quel posto giusto.
Linea d’Ombra Festival 2022, XXVII edizione, annuncia
ufficialmente le date. Il festival si terrà dal 22 al 29
ottobre, naturalmente a Salerno, e contestualmente
all’appuntamento la direzione artistica, nelle persone di
Giuseppe D’Antonio e Boris Sollazzo, ha annunciato
anche il tema di quest’anno.
Linea
d’Ombra Festival 2022 parlerà quest’anno di CONFLITTI. Una scelta
fatta prima di tutto sulla base di quello dobbiamo tutti prepararci
a fronteggiare in questo lungo processo che sarà la post pandemia.
Tenendo bene a mente che i conflitti non sono mai fini a sé stessi
e che lo scontro e la decostruzione di un modello portano sempre
alla trasformazione e alla novità.
Conflitti
è un altro tassello di un processo di ricostruzione avviato da
tempo dal festival e che nel corso delle due edizioni svolte nel
pieno del Covid, ha subito un’accelerazione dettata dalle
necessità. Un conflitto anche questo, con la pandemia e la gestione
della stessa, del rapporto tra evento artistico e collettività. Un
percorso che spiegano gli stessi direttori artistici.
«Il
concept del festival è un tratto caratteristico di Linea d’Ombra
che ha sempre cercato parole chiave che raccontassero l’etica,
l’estetica, l’evoluzione di un’arte al contempo classica e
modernissima e soprattutto capace di intervenire sulla realtà.
Negli ultimi tre anni abbiamo deciso di concentrarci sul qui e ora,
agendo però anche di prospettiva. Ecco il motivo della scelta di
parole d’ordine ambiziose come “Domani” e “Crisi”. Di fronte allo
scenario che si è aperto davanti a noi dal 2020 in poi sentivamo il
bisogno, la necessità, anche il dovere, di riflettere su un mondo
in radicale cambiamento. Di questa trilogia, prima del tragico
conflitto in Ucraina, l’ultimo capitolo non poteva che essere
dedicato ai conflitti.
Il conflitto è stato motore di ogni rivoluzione:
politica, artistica, sociale, espressiva. È stato via via
considerato qualcosa che doveva far paura, e il risultato è che ci
troviamo in un mondo inetto di fronte a tutti quei confronti
necessari alla crescita umana, antropologica, creativa. Questi
Conflitti li metteremo in scena, li analizzeremo, con dibattiti e
film, dedicheremo loro una retrospettiva. Quando scegliemmo
“Conflitti” come prisma attraverso il quale proiettare Linea
d’Ombra non ne avremmo mai immaginato l’immediata e dolorosa
attualità. Ma questo accentua la nostra responsabilità
nell’affrontarlo nel modo più alto (e altro)
possibile.»
Ci sarà
modo di parlare di tutto questo a Linea d’Ombra Festival 2022, che
nel frattempo ha già aperto la selezione per i suoi concorsi
Passaggi d’Europa, LineaDoc, CortoEuropa, VedoAnimato e
VedoVerticale. I cineasti e le produzioni che vogliono iscrivere le
loro opere lo possono fare attraverso la piattaforma Filmfreeway
all’indirizzo https://filmfreeway.com/lineadombrafestival
Linea
d’Ombra Festival XXVII edizione è un’iniziativa realizzata con il
contributo e il patrocinio della Direzione generale Cinema e
audiovisivo – Ministero della Cultura, della Regione Campania con
la Film Commission Regione Campania, del Comune di Salerno. Main
Sponsor: Fondazione Cassa Rurale Battipaglia – Banca Campania
Centro, Nexsoft S.p.A. Altro ente sostenitore: Fondazione Cassa di
Risparmio Salernitana.
Sono ufficialmente aperte le
prevendite di Top
Gun: Maverick. Emozionante,
adrenalinico, commovente, questa nuova avventura cinematografica
che arriva a distanza di 36 anni dalla prima e la più attesa di
quest’anno e arriverà nelle sale italiane dal 25 maggio.
Le prevendite coinvolgeranno le
maggiori catene di distribuzione cinematografica in Italia, basterà
consultare il sito https://www.topgunilfilm.it/,
cercare la sala più vicina e prenotare il biglietto. Il pubblico
italiano avrà inoltre la possibilità di vederlo in anticipo grazie
alle esclusive anteprime
che si terranno
il 21 e 22 maggio in tutti i cinema
italiani che parteciperanno all’iniziativa.
Top Gun: Maverick, il
film
Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell
(Tom
Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo
più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui
vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più
di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando
coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra
speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione
segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw
(Miles
Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo
vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un
futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà
affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una
missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte
di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.
Dopo Jodie Foster nel 2021, l’attore premio Oscar
Forest Whitaker sarà l’ospite d’onore alla
cerimonia di apertura del 75° Festival
di Cannes, che sarà trasmessa in diretta da France Télévisions
e Brut. Dopo Jeanne Moreau, Bernardo Bertolucci, Manoel de
Oliveira, Jean-Pierre Léaud, Agnès Varda e Alain
Delon, Whitaker sarà il nuovo
destinatario della Palma d’oro onoraria, che rende omaggio a un
vivace percorso artistico, una personalità rara nonché una persona
impegnata attivamente per le cause umanitarie su questioni di
attualità chiave.
In questa occasione, For the
Sake of Peace, diretto da Christophe
Castagne e Thomas Sametin e prodotto da
Forest Whitaker, sarà proiettato in proiezione
speciale mercoledì 18 maggio.
“34 anni fa, partecipare a
Cannes per la prima volta ha cambiato la mia vita e mi ha
assicurato di aver preso la decisione giusta di dedicarmi alla
ricerca della connettività nell’umanità attraverso il cinema. È
sempre un privilegio tornare a questo bellissimo festival sia per
proiettare il mio lavoro, sia per essere ispirato da molti dei più
grandi artisti del mondo – e mi sento incredibilmente onorato di
essere celebrato come parte dell’importante 75° anniversario del
Festival.” Ha dichiarato ForestWhitaker.
Ecco un nuovo affascinante trailer
di House
of the Dragon, la serie HBO che racconta le vicende
precedenti a quelle a cui abbiamo assistito in Game of
Thrones.
House
of the Dragon, l’attesissima serie HBO, debutterà su
Sky e in streaming su NOW il 22 agosto, in contemporanea assoluta
con la messa in onda della tv via cavo americana, in tutti i
territori in cui Sky è presente. Tratta dal romanzo “Fuoco e
sangue” di George R.R. Martin, la serie, di cui vengono rilasciate
oggi le nuove immagini, è ambientata 200 anni prima degli eventi
citati ne “Il Trono di
Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.
I fan, ma anche quanti vogliano
arrivare preparati all’appuntamento di agosto senza aver ancora mai
visto la serie madre, possono recuperare tutte le stagioni de
Il
Trono di Spade on demand su Sky e in streaming su
NOW.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House
of the Dragon vanta un grande cast che include
fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia
Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Sonoya Mizuno,
Fabien Frankel, Rhys Ifans.
Anche l’ultimo episodio di Moon
Knight è uscito su Disney+. Dopo sei puntate, la
prima stagione della serie si è conclusa, lasciando lo spettatore
con un sacco di domande. L’ultimo episodio di Moon
Knight è ricco di
personaggi e di avvenimenti: Marc Spector, Steven Grant, Arthur
Harrow, le divinità egizie, Moon Knight si alternano
sulla scena, passando dall’ospedale psichiatrico, all’Egitto fino
all’Aldilà.
Forse non basa una visione per
cogliere tutti i particolari presenti nel
finale di stagione di Moon Knight. Proprio per
questo, ecco 15 dettagli che forse non siete riusciti a cogliere,
ma che rivelano qualcosa di più sulla serie!
Ammit è un coccodrillo
Per prima cosa, quando all’inizio
del sesto episodio di Moon KnightArthur
Harrow permette a Ammit di manifestarsi, la divinità
assume l’aspetto di un coccodrillo. Questo dettaglio è preso dalla
mitologia egizia: nell’antichità, la dea è sempre stata
rappresentata come una creatura composta da una testa di
coccodrillo, le zampe anteriori di leone e quelle posteriori di
ippopotamo.
La questione psichiatrica
in Moon Knight
Nei fumetti di Moon
Knight scritti da Jeff Lemire,
Ammit, prima di mostrarsi nel suo aspetto autentico,
assume sembianze umane e si spaccia per il terapista di
Marc. Similmente, nella serie Arthur
Harrow, avatar terrestre di Ammit, è il ”doc” del
reparto psichiatrico in cui Marc/Steven vengono
rinchiusi.
Piccola cimice
Quando Khonshu, una volta
scoperto che Marc è morto, cerca di convincere
Layla a diventare il suo nuovo avatar, la chiama
“formichina.” Questo è probabilmente il modo della
divinità di fare appello al cuore di Layla:
quando era ancora vivo, il padre la chiamava spesso “piccolo
scarabeo.”
Il rapporto tra Marc e Steven
La scena del sesto episodio in cui
Marc lascia i Campi di Iaru per raggiungere Steven, è molto
simile ad un episodio narrato nei fumetti di Moon
Knight. Nella Marvel Comics, accade che
Marc si trova faccia a faccia con Steven e
Jake Lockley nel deserto. Qui Marc, impaurito,
chiede agli altri due di non abbandonarlo.
La barca di Taweret
Forse ad alcuni la barca su cui
Marc e Steven incontrano Tawaret può
sembrare famigliare. In effetti, la nave non compare per la prima
volta nel quinto episodio di Moon Knight, ma è già
presente, anche se in scala ridotta, nel
primo: è l’imbarcazione che si trova nell’acquario del pesce
Gus.
L’eroe egiziano
Nella serie, Layla diventa
l’avatar di Taweret. Questa trasformazione prende
ispirazione dal supereroe dei fumetti MarvelScarlet
Scarab. Nei fumetti, il personaggio Abdul Faoul si fa
chiamare Scarlet Scarab ed è uno dei primi eroi egiziani
della Marvel, similmente a
Layla nell’MCU.
Scarlet Scarab o piccolo
scarabeo?
Il supereroe di Layla non
si lega solo ad Abdul Faoul, ma anche al soprannome che il
padre ha attribuito alla figlia. Tutto, attorno a Layla,
fa riferimento all’insetto: dall’appellativo ”piccolo scarabeo”,
allo scarabeo metallico che la donna trova sul cadavere di
Marc, fino al costume da Scarlet Scarab.
Ancora
scarabei in Moon Knight
Sempre parlando del costume di
Layla quando diventa l’avatar di Tawaret,
possiamo vedere che la tuta presenta uno scarabeo al centro. Questo
è sia un riferimento all’eroe dei fumetti Scarlet
Scarab, ma è anche un richiamo al costume di Tawaret
negli episodi 4 e 5 di Moon Knight.
L’incredibile performance di Oscar
Isaac, il protagonista di Moon Knight
Il protagonista indiscusso di
Moon Knight è Oscar Isaac. L’attore interpreta abilmente le
duplici vesti di Marc e di Steven, riuscendo a
creare due personaggi simili ma perfettamente distinguibili.
Un esempio della performance di
Isaac è nella scena in cui Marc e
Layla si riuniscono: prima che Steven prenda il
controllo del corpo di Marc, l’attore fa un cenno con la
testa, così da distinguere e separare i due personaggi.
Un QR
code in Moon Knight
Come per il quinto episodio di
Moon Knight, anche nel sesto è presente un QR
code. Nella scena post-credits, è possibile vedere il codice sopra
un poster del reparto psichiatrico in cui Arthur Harrow è
ricoverato.
Se scantinato, il codice permette di
accedere al sito per ricevere gratuitamente il fumetto Numero
1 di Moon Knight: Acts of Evil (2019). Nel giornalino
è narrata la lotta tra il mercenario e Kang il Conquistatore. Ricordiamo che Kang è
apparso per la prima volta nell’MCU
in Loki, e tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
Sienkiewicz Psychiatric
Hospital
Sempre nella scena post-credits,
mentre Arthur viene portato fuori, è possibile leggere il
nome dell’ospedale: si chiama Sienkiewicz Psychiatric
Hospital. Il nome omaggia l’artista dei fumetti Bill
Sienkiewicz. Bill è tra gli autori che ha
contribuito a dare alla prima serie a fumetti di Moon
Knight il suo aspetto distintivo: a lui si devono i toni
scuri e gli aspetti grintosi del protagonista.
Khonshu in total white
Quando Arthur incontra
Khonshu all’interno della limousine, si può vedere che il
dio indossa un abito bianco. Questo dettaglio fa cenno ai fumetti
di Moon Knight di Jeff Lemire del
2016, dove appunto Khonshu è vestito di bianco. Come
abbiamo già visto, il fumetto ha fortemente ispirato la serie TV
per molti aspetti, dai costumi al ricovero di Marc in un
reparto psichiatrico.
Jacke Lockley nel finale
di Moon Knight
Finalmente, nel finale di stagione
compare Jake Lockley. Nei fumetti di Moon
Knight, Jake è il terzo personaggio di
Marc, dopo a se stesso e Steven. Come la scena
post-credits mostra, Jake è la versione più
violenta di Marc: è infatti Lockley che
uccide spietatamente Harrow.
Jake e la limousine
Inoltre, il fatto che
Jake guidi la limousine di Khonshu è un sottile
cenno alle origini del personaggio dei fumetti. Nella
Marvel Comics, Jake Lockley è
un tassista, abilità utile quando deve assumere l’identità
di Moon Knight. Ciò gli permette infatti di
conoscere dal perfettamente le strade di New
York.
SPKTR
Fino alla fine, la serie
Moon Knight è citazionistica: la limousine di
Khonshu e Jake è presa direttamente dall’omonima
serie a fumetti scritta da Warren Ellis,
Declan Shalvey e Jordie
Bellaire.
La limousine è il principale mezzo
di trasporto utilizzato da Mr. Knight nei
fumetti. Steven Grant è infatti un
milionario. Non è quindi un caso se nella serie la targa
presenta la scritta “SPKTR” ossia Spector. La Season 1
di Moon Knight si conclude così, unendo
in un’inquadratura tutte le personalità del protagonista della
serie. Chissà cosa ci rivelerà la
prossima stagione...
Prodotto da Lucky
Red con Rai Cinema e in collaborazione
con Sky Cinema, che lo trasmetterà poi sui propri
canali a partire dal 23 maggio, il film
La donna per me è il ritorno alla regia
di Marco Martani,
meglio noto come sceneggiatore di commedie come Femmine contro
maschi, Se Dio vuole e La mafia uccide solo
d’estate. Questa sua nuova pellicola, da lui anche
scritta, è una commedia romantica che con leggerezza e umorismo
vuole affrontare il tema della paura davanti a un impegno di vita
importante com può esserlo il matrimonio. La storia, infatti, parte
dalla domanda “cosa faresti se ti potessi togliere qualsiasi dubbio
prima di prendere la decisione più importante della tua vita?”.
Protagonista è Andrea
(Andrea Arcangeli), un ragazzo di trent’anni alla
vigilia del matrimonio con Laura (Alessandra
Mastronardi), conosciuta all’università e con cui da
allora ha costruito la sua vita. A partire da alcuni dubbi
dell’ultimo momento, però, trasformano l’esistenza di Andrea che,
ogni giorno, si risveglia in una vita diversa, in un sé stesso
diverso e in universi paralleli in cui Laura non è mai stata la sua
compagna. Avendo modo di sperimentare le tante declinazioni che la
sua vita avrebbe potuto prendere, Andrea comincerà però a capire
cosa desidera davvero, trovandosi a dover tentare quanto prima di
tornare alla sua realtà.
Tra fantasy e commedia
romantica
Presentato in anteprima a Roma, il
film viene raccontato dal regista Marco Martani,
dalla co-sceneggiatrice Eleonora Ceci e dagli
interpreti Andrea Arcangeli, Alessandra
Mastronardi, Eduardo
Scarpetta e Francesco Gabbani
(assenti sono Stefani Fresi e
Cristiano
Caccamo, anche loro tra i protagonisti del film). Ad
aprire la conferenza stampa vi è proprio Martani, che racconta di
come “torno alla regia dopo Cemento armato, che era del 2007.
Questa lunga pausa è dovuta dal fatto che sono una persona alla
continua ricerca di stimoli e lavorare ad un progetto da
sceneggiatore e poi da regista è una cosa che mi spaventa, che
richiede un impegno duplice che non sempre sono pronto a
prendermi”.
“Per La donna per me invece
sentivo di voler portare avanti questo lavoro, – continua
Martani – perché mi offriva stimoli continui. Sentivo la voglia
di vedere come potesse prendere vita quello che avevo scritto,
senza delegare questa operazione ad un altro. In La donna per me
c’è molto dei miei interessi come autore e come persona, oltre al
fatto che la storia è ambientata nella mia Spoleto. Si trattava
dunque di un progetto pensato a lungo e fortemente voluto, che
infine ha preso vita proprio come desideravo”.
La parola passa poi alla
co-sceneggiatrice, che racconta di come La donna per me
“è un film con idee e domande molto universali. Ci siamo
ispirati a quelle commedie anglosassoni che mescolano il realismo
con un velo di fantasia. In particolare a film come Il
giorno della marmotta, Palm Spring e
Questione di
tempo. È nata così la storia di un ragazzo che ha
effettivamente la possibilità di sperimentare tutti i suoi dubbi
fino a scegliere di voler tornare alla sua realtà.”
La parola agli attori
Protagonista del film, come
accennato, è Andrea Arcangeli. “Sono uno che
di solito fa fatica a leggere le sceneggiature, – confessa
l’attore – ma questa scorreva e trasmetteva bene tutto il suo
senso, raccontando una dimensione molto umana in cui davvero tutti
possono ritrovarsi. Ciò ci ha permesso di adottare una chiave di
lettura molto naturale”. “La versione di me più complessa da
interpretare? – continua Arcangeli –Sicuramente quella del
trapper Strazio, perché richiedeva diverse ore di trucco al giorno
e poi mi obbligava a dar vita ad una personalità molto diversa da
me.”
“Il film è stato un vero regalo,
– afferma poi la Mastronardi – che personalmente mi ha
permesso di sperimentare con sfumature diverse dello stesso
personaggio. Di Laura dovevo mantenere le stesse caratteristiche
ogni volta, trovando però delle differenze significative che
distinguessero le varie versioni. Inoltre, si tratta di un film che
per me è un esperimento molto riuscito, che dimostra che anche noi
possiamo fare questo tipo di film”.Eduardo
Scarpetta, reduce dalla vittoria ai David di Donatello,
afferma invece che “il progetto mi ha affascinato per il suo
essere un divertente commedia corale, che mi permetteva di
misurarmi con elementi da commedia pura.”
Il film segna inoltre il debutto
come attore di Francesco Gabbani, cantante
vincitore del Festival di Sanremo. “Per me è stata
un’esperienza nuova, – ha affermato Gabbani – che mi ha
richiesto l’acquisizione di nuove consapevolezze e mi ha fatto
capire quanto sia davvero difficile essere controllatamente
spontanei. La mia difficoltà è infatti stata quella di risultare
spontaneo ma di controllare me stesso e tutto ciò che accadeva
intorno”. “Abbiamo scelto Gabbani dopo aver visto il
videoclip di Viceversa, – spiega il regista – perché lì
dava prova di un’espressività davvero notevole che ci ha fatto
venire voglia di metterlo alla prova.”
La donna per me,
direttamente su Sky
In conclusione di conferenza stampa,
Martani riflette sull’attuale situazione cinematografica in Italia,
dove molti sono i film che saltano il passaggio in sala per
approdare direttamente a visioni casalinghe, e La donna per
me è tra questi. “Da sceneggiatore, ma anche da regista,
non sento il bisogno di preoccuparmi dove il film verrà visto. Non
modifico il mio modo di scrivere o di concepire la messa in scena
in base allo schermo su cui poi sarà visto il film. Naturalmente
sarebbe bellissimo che tutti i film trovino il loro posto in sala
con tanti spettatori a guardarli. Ma la situazione è delicata,
quindi io posso solo limitarmi a realizzare il film migliore
possibile. Al resto ci penseranno i produttori e i
distributori.”
Con un post sui suoi canali social,
Mark Ruffalo ha commemorato il primo decennio
dall’uscita di The Avengers al cinema. Per
l’occasione, l’attore ha scelto l’iconico momento in cui la squadra
degli
Original Six si schiera contro i Chitauri in occasione della
Battaglia di New York.
Karen
Gillancondivide una foto dal
suo ultimo giorno sul set di Guardiani della Galassia Vol.
3, e commenta lo scatto dicendo che con questo film
dice addio al personaggio di Nebula. Commentandone la grande
complessità, l’attrice si dice grata a James
Gunn che l’ha messa in condizione di poter
interpretare quel personaggio.
Mentre si avvicina sempre di più
l’uscita di Jurassic
World – Il dominio, in sala dal 2 giugno,
Chris Pratt prova ad insegnare a Sam
Neill come si domano i velociraptor. Ecco di seguito il
video!
In Jurassic
World – Il dominio vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Il Dominio si svolge quattro anni dopo la distruzione di Isla
Nublar. I dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in
tutto il mondo. Questo equilibrio fragile rimodellerà il futuro e
determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i
predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le
creature più temibili della storia.
Durante un’intervista con
AP, Taika Waititi ha dato alcune informazioni
in più in merito a quello che accadrà al Dio del Tuono in
Thor: Love and
Thunder, la prossima avventura Marvel del personaggio interpretato
da Chris
Hemsworth e che lui ha scritto e diretto.
Secondo Waititi, per Thor si
tratterà di gestire una crisi di mezza età: “Thor sta solo
cercando di capire il suo scopo, cercando di capire esattamente chi
è e perché è un eroe o se dovrebbe essere un eroe. Immagino che
potresti chiamarla una crisi di mezza età.”
Thor: Love and Thunder è il
quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio
2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God
Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane
Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Durante lo Star
Wars Day, il 4 maggio, JJ Abrams ha
condiviso un’immagine di un regalo che Carrie
Fisher gli fece durante la lavorazione di Star Wars: Il Risveglio della Forza.
Il regista e produttore ha firmato
il primo e terzo capitolo della trilogia sequel di Star Wars, ed è
stata una delle ultime persone in assoluto a lavorare con
Carrie Fisher, prima che
l’attrice morisse nel 2016.
Ora, in occasione del May
the Fourth, Abrams ha condiviso l’immagine di un regalino
che Carrie gli fece durante la loro collaborazione:
Alla premiere mondiale di Top
Gun: Maverick
Tom Cruise, atteso protagonista del film, si è
presentato in elicottero. Da attore spericolato e dotato di molte
skills, Cruise ha pilotato l’elicottero fino a una pista
posizionata accanto al palco dove si stava svolgendo la
presentazione dell’atteso sequel del film di Tony
Scott.
Ecco di seguito il video, condiviso
da THR presente all’evento. Vedremo il film anche al Festival di
Cannes, l’evento che celebrerà anche la carriera di
Tom Cruise con un incontro e una retrospettiva sulla
sua carriera.
Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell
(Tom
Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo
più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui
vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più
di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando
coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra
speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione
segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw
(Miles
Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo
vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un
futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà
affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una
missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte
di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.
Quando Kevin Feige
annunciò la Fase 4, era già chiaro, ma adesso lo è di più, con dati
e fatti alla mano. Per agevolare il discorso, ecco di seguito uno
stralcio di ciò che si scriveva qui nel 2019:
“Abbiamo scoperto che sarà il
primo film con toni horror della storia dei Marvel Studios, che si intitolerà
Doctor Strange in the
Multiverse of Madness e che vedrà protagonista
Benedict Cumberbatch e Elizabeth
Olsen. Nelle parole di Kevin Feige, il
personaggio della Olsen, già protagonista della serie WandaVision, si troverà
alla fine della serie stessa in contatto con Strange, e vedremo il
proseguimento della sua storia nel film con Cumberbatch. Questo
vuol dire che quello scambio unilaterale di informazioni che ha
caratterizzato il monologo dei film in relazione alle serie
Marvel nelle prime tre Fasi,
diventa adesso un dialogo, uno scambio bilaterale. Nodi narrativi,
rivelazioni, importanti avvenimenti non saranno più relegati al
grande schermo, ma potranno verificarsi e svolgersi anche sul
piccolo schermo, nelle serie tv, come suggerisce la già annunciata
presenza di Kate Bishop, nuova Occhio di Falco,
nella serie tv Hawkeye dedicata a Clint
Barton (che vedrà il ritorno di Jeremy Renner).”
(Qui
l’articolo completo: Fase 4: la “morte” del Marvel Cinematic
Universe)
Quella che era una argomentata congettura si è rivelata una verità:
è impossibile capire bene Doctor Strange nel Multiverso della
Follia senza aver prima visto WandaVision,
proprio perché adesso lo scambio tra cinema e tv è bilaterale e i
due mezzi si informano e si cambiano a vicenda, e non, come
accaduto per la Infinity Saga, in cui la tv
semplicemente reagiva e si allineava a ciò che accadeva al
cinema.
Il malcontento che serpeggia in un
piccolo ma convinto schieramento di fan è per questo
ingiustificato: sapevamo che questo momento sarebbe arrivato e
Feige ce l’ha detto dal primo momento. WandaVision,
ma anche What
If…?, fanno parte di quella produzione televisiva
fondamentale per capire ciò che avverrà a breve, così come, in
misura solo suggerita, è fondamentale aver visto Loki
per avere un’idea di dove Clea (nella
scena post credits) porterà Strange e di come quel viaggio, con
ogni probabilità, porterà a sua volta a Ant-Man and the Wasp:
Quantumania.
È morto il MCU in quanto esperienza
Cinematografica, ma il Marvel Universe è in continua
espansione e Doctor Strange nel Multiverso della
Follia raccoglie
il testimone dei precedenti mesi ricchi di film e serie tv
ad ambientazione Marvel. Si tratta di un vero e
proprio turning point per la più grande scommessa
produttiva nel mondo dell’audiovisivo a cui la storia contemporanea
ha assistito.
E quindi, sì, prima di entrare in
sala a vedere Doctor Strange nel Multiverso della
Follia,
fate un ripasso di WandaVision e
di What
If…? senza snobbarne la natura da piccolo schermo, ma
considerandoli a tutti gli effetti dei capitoli importanti del
grande libro che Kevin Feige e la sua squadra
continuano a scrivere.
Campari – l’iconico aperitivo italiano nonché, per il
primo anno, partner ufficiale del Festival
de Cannes– sarà presente
alla 75a edizione
della rinomata rassegna cinematografica, che quest’anno
avrà luogo dal 17 al 28 maggio. Campari ha
scelto il tema delle “Grandi
Storie” come fil rouge di una
serie di attività ed eventi immersivi che prenderanno vita nel
corso dell’anno, proprio a partire dal Festival
di Cannes. Oltre a rafforzare lo storico legame del brand con
la Settima Arte, questa collaborazione conferma ancora una volta
l’autentica e inestinguibile vocazione del brand a rendere onore a
elementi come creatività, personalità e “Red
Passion” che ognuno possiede dentro di sé.
Sin dalla propria
fondazione, Campari ha sfidato le convenzioni del Cinema. La storia
d’amore con il Grande Schermo nasce, infatti, negli anni Venti del
secolo scorso, quando il brand ne fa il mezzo privilegiato per
esprimere la propria Red Passion, oltre al proprio estro intrigante
e misterioso, avviando collaborazioni esclusive con
illustri artisti, come nello spot del 1984 di
Federico Fellini. Una prolifica avventura proseguita fino ai
giorni nostri con Campari Red Diaries, una
serie di cortometraggi diretti e interpretati da leggende del
calibro di Sorrentino, Clive Owen, Zoe Saldana, Ana De Armas e
molti altri. Una tradizione che si rinnova anche quest’anno. Nel
corso del Festival di Cannes, il brand darà vita
a un’iconica Campari Lounge, che trasporterà
i visitatori nel proprio universo rosso. Questo
luogo, situato nel prestigioso Palais des
Festivals, rappresenterà un punto focale
della kermesse e farà da cornice a numerosi
eventi ed esperienze. Non solo: qui sarà possibile scoprire e
sorseggiare il Campari, ingrediente
principe di alcuni dei cocktail più famosi e bevuti al mondo, come
il classico Negroni o Campari Spritz. La natura
unica di Campari, con il proprio colore rosso acceso e
l’inimitabile gusto, stimola i sensi attraverso una coinvolgente
esperienza visiva e gustativa. Ogni cocktail è una creazione
intramontabile, in grado di raccontare una storia straordinaria,
grazie alla versatilità del prodotto e a un’infinita serie di
possibilità che ne derivano.
Gli ospiti della
Lounge potranno assaporare cocktail sapientemente
preparati e serviti da Camparino
in Galleria, lo storico bar
aperto da Davide Campari nel 1915 in Galleria Vittorio Emanuele II,
a Milano. Apprezzato fin da subito dagli avventori del capoluogo
meneghino, il locale è diventato sinonimo dell’aperitivo e nel 2015
ha festeggiato il proprio Centenario. A seguito di un progetto di
restauro, il locale ha riaperto i battenti al pubblico nell’autunno
del 2019 con un’identità aggiornata e una nuova carta di cocktail e
specialità appositamente pensata per riaffermare lo status di vera
e propria istituzione nel campo della mixology e
dell’innovazione gastronomica. Il nuovo Camparino in Galleria oggi
occupa orgogliosamente il 27° posto nella
classifica World’s 50 Best Bars 2022.
Durante lo
svolgimento del Festival, Campari organizzerà una serie di
appuntamenti esclusivi e inediti per invitare i propri ospiti a
lasciarsi ispirare e trasportare dalle grandi storie, che saranno
svelate sui social media del brand nel corso delle due settimane e
in occasione di un evento speciale che si terrà il 21
maggio, nel cuore della Croisette. “Campari è
profondamente convinta che le grandi storie siano un’espressione
senza tempo fatte di creatività e passione, che si uniscono in un
viaggio imprevedibile, oltre ogni aspettativa” –
Commenta Julka Villa, responsabile Global Marketing di
Campari Group: “Siamo incredibilmente entusiasti di
intraprendere questo percorso con il Festival di Cannes, che
rappresenta il punto d’incontro e la celebrazione per eccellenza
del talento narrativo. Considerato l’ormai solido legame tra
Campari e il Grande Schermo, la presenza al Festival di Cannes
rappresenta un nuovo, emozionante passaggio per tenere vivo il
nostro rapporto con questo magico mondo. Non vediamo l’ora di
accogliere i nostri ospiti alla Campari Lounge a partire dal 17
maggio”.
Dopo Drive My Car, un nuovo, intenso road
movie per la Tucker Film: il 5
maggio arriva al cinema Noi due (Here We
Are), firmato dall’israeliano Nir
Bergman e coprodotto dall’italiana
Rosamont. A viaggiare attraverso Israele – in
bici, in pullman, in treno – sono un padre e il figlio ventenne. Un
giovane uomo, speciale e complicato, che deve fare i conti con un
disturbo dello spettro autistico. E con la prima (grande) scelta
della propria vita…
Noi due, la
trama
Tel Aviv. Oggi. Aharon, ex
disegnatore di talento ed ex marito di Tamara, ha rinunciato alla
carriera e ai legami per dedicarsi totalmente al figlio Uri. È una
dimensione parallela ed esclusiva, quella dentro cui camminano
assieme, fatta di complicità e di abitudini incrollabili, di
giornate rassicuranti e sempre uguali. Uri, per Ahron, è ancora un
bambino, un bambino che ama la pasta a forma di stella, i pesci del
suo acquario e “Gloria” di Umberto
Tozzi, ma Tamara sa che il tempo ha bussato alla porta:
Uri, piccolo adulto, ha bisogno di aprirsi lentamente al mondo.
Agli altri. Alla condivisione di nuovi riti e di nuovi spazi. Una
prospettiva, la “nuova casa”, che spezza il cuore del padre e
terrorizza il figlio. Accettare il trasferimento in un centro
specializzato o tentare di fuggire, maldestramente, negli Stati
Uniti?
Selezionato a Cannes e
premiatissimo in patria, Noi due affronta
il tema dell’autismo con la tenerezza leggera di una commedia on
the road e l’intensità poetica di un dramma familiare, mettendo in
campo un cast luminoso (a cominciare dai due straordinari
protagonisti: Shai Avivi e Noam
Imber) e alternando, senza strappi, commozione e sorrisi.
Una riflessione a tutto campo sull’amore, sulla libertà e sulle
fragilità che abitano dentro ognuno di noi.
Grazie alle immagini in
movimento, il ricco mondo fantasy creato da J.R.R. Tolkien con la saga de
Il Signore degli Anelli ha conosciuto una
notorietà inaudita. Da Lo Hobbit alla trilogia di film Lord of the
Rings, le trame della carta stampata sono state esplorate in
profondità. Va detto però che l’ampia saga di
Tolkien contiene una serie di interessanti storie
ed eventi che ancora non sono stati portati in live-action.
Con l’arrivo della serie prequel
The Rings of Power su Prime Video, si aprono nuove possibilità
di racconto. Lo show si svolge migliaia di anni prima che
Bilbo trovi l’Unico Anello, in un tempo noto come
Seconda Era. La Seconda Era (in tutto sono tre le
Ere che Tolkien delinea nelle sue opere) si estende per 3.441 anni:
gli eventi che potrebbero essere narrati nella serie sono quindi
innumerevoli. In questo arco temporale ci sono un sacco di scene
che i fan si augurano di vedere finalmente sullo schermo…
La creazione del tutto
L’origine dell’intero mondo
in cui è ambientata la saga del Il Signore degli
Anelli si lega alla Musica degli Ainur. Gli
Ainur sono spiriti angelici plasmati dalla mente
dell’entità suprema di Eru Ilúvatar, l’Uno. La
composizione musicale creata dagli Ainur è d’ispirazione
per Eru negli creazione dell’universo (Eä) e
della Terra, Arda, al cui interno si trovano
Valinor, Númenor e la Terra di
Mezzo.
Si dice che la musica che ha
permesso la nascita del mondo di Tolkien fosse
bella, anche se uno degli Ainur ha aggiunto note
dissonanti che hanno dato origine al male del mondo. La scena di
questa creazione musicale sarebbe interessante da vedere sullo
schermo: oltre ad essere potenzialmente molto scenografica,
potrebbe spiegare molto agli spettatori che non hanno letto le
opere di Tolkien.
La storia di Beren e Lúthien
Nella saga de Il
Signore degli Anelli, la storia di Beren e
Lúthien è molto simile a quella di Aragorn e
Arwen. Lúthien è un elfo e Beren è un uomo, i due
devono quindi superare innumerevoli difficoltà per riuscire a stare
insieme. Alla fine, la loro storia si conclude in tragedia, poiché
Lúthien, per non essere mai separata dal suo amore,
sceglie la vita da mortale.
La storia di Beren e
Lúthien si svolge durante la Prima Era e
difficilmente verrà inserita nella serie The Rings of
Power. Tuttavia, dal momento che i due personaggi fanno
parte dell’albero genealogico elfico di Elrond e
Galadriel, potrebbero almeno essere menzionati.
La storia di Eärendil e Elwing
Un’altra storia d’amore
avvincente raccontata nella saga de Il Signore degli
Anelli è quella tra Eärendil ed
Elwing. Dopo il loro matrimonio, i due hanno
affrontato un grosso pericolo. Divenuto un grande navigatore,
Eärendil ha navigato assieme ad Elwing alla volta
di Valinor dove ha coraggiosamente chiesto aiuto per
gli Elfi e per gli Uomini – ormai quasi completamente dominati da
Morgoth. Il loro coraggio è stato riconosciuto dai
Valar che hanno accettato di aiutarli.
In aggiunta, Eärendil ed
Elwing hanno concesso ai loro discendenti la
possibilità di scegliere se essere un elfo o un uomo. Anche se
la maggior parte della storia della coppia si svolge durante la
Prima Era, essi sono i genitori di Elrond e
potrebbero quindi essere citati in The Rings of
Power.
Galadriel rifiuta di tornare a
Valinor
Sempre nella Prima
Era, gli elfi che vivono a Valinor si ribellano
perché sono desiderosi di viaggiare nella Terra di Mezzo.
Tra i ribelli c’è anche Galadriel, che ha l’ambizioso
desiderio di governare nella Terra di Mezzo. In seguito
alla ribellione, agli elfi viene proibito di tornare nel luogo,
fino a quando, grazie all’azione coraggiosa di Eärendil ed
Elwing, le creature sono invitate a
tornare. Galadriel però non fa ritorno.
Stando al trailer di Rings
of Power, sembra che Galadriel sarà un
personaggio principale nella serie. Ciò significa che probabilmente
le ribellioni descritte nella
saga de Il Signore degli Anelli saranno viste
sullo schermo, anche se è solo attraverso dei flashback.
Elros prende il trono a
Númenor
Abbiamo detto che i
Valinor hanno concesso
a Eärendil, Elwing e ai loro
discendenti la possibilità di scegliere se vivere come elfi o come
uomini. Il loro figlio Elrond ha scelto di
rimanere un elfo, ma Elros ha
preferito diventare un umano. Elros e la sua stirpe
riescono a vivere molto più a lungo rispetto agli uomini normali.
Inoltre, il Valar cede quindi a Elros la città di
Númenor, permettendogli di governarla come re.
L’ascesa e la caduta di
Númenor avvengono durante la Seconda Era, quindi
i fan dei libri de Il Signore degli Anelli vedranno quasi
sicuramente questi eventi nella serie prequel.
Il regno di Durin a Moria
Nella
saga de Il Signore degli
Anelli, Gandalf conduce la Compagnia
attraverso le miniere di Moria, una città un tempo
occupata dai Nani e guidata da Durin.
Anticamente, i Nani, scavando troppo in profondità,
scoprirono Balrog, il cosiddetto Flagello di
Durin. Balrog è l’essere che causa la rovina del
regno nanico, costringendo i superstiti ad abbandonare per
sempre la roccaforte che da allora prese il nome
di Moria.
Questi eventi non sono mai stati
visti sullo schermo ma sal momento che i Nani giocheranno
una parte rilevante nella storia di The Rings of
Power, i fan possono immaginare che Moria
farà parte della trama dello show.
Sauron costruisce Barad-Dûr
Barad-Dûr, la
torre sormontata
dall’occhio fiammeggiante di Sauron, è un’immagine
fondamentale de Il Signore degli Anelli. La fine
de Il ritorno del re mostra il crollo della torre dopo la
distruzione dell’Anello, ma The Rings of
Power potrebbe offrire al pubblico la possibilità di
vedere la costruzione della torre.
Sappiamo dai libri che
Sauron costruisce Barad-Dûr nella Seconda
Era. Sul grande schermo, la torre in fase di costruzione
apparirà sicuramente come una struttura imponente emozionante per i
fan.
La forgiatura dell’Unico
Anello
I fan dei libri sanno che
Sauron, dopo la costruzione di Barad-Dûr, aiuta
gli elfi a forgiare gli Anelli del Potere. Dopo averli sparsi tra i
popoli della Terra di Mezzo, Sauron torna a
Mordor e crea il suo Unico Anello in grado di
influenzare e controllare gli altri.
Il film La Compagnia dell’Anello descrive la vicenda, ma non
mostra il processo della creazione. Magari, la serie The
Rings of Power darà al pubblico la possibilità di
vedere l’Anello mentre viene forgiato…
Elrond costruisce Rivendell
Rivendell è uno
dei luoghi più mozzafiato della Terra di Mezzo. La
trilogia de Il Signore degli Anelli è
riuscita a creare un posto ancora più incredibile di quello
descritto sulla carta, andando oltre l’immaginazione di
Tolkien. La valle è piena di strutture elfiche e
cascate: è la città che ogni fan della saga vorrebbe visitare.
Dal momento
che Elrond durante la Seconda Era
instaura Rivendell come roccaforte contro Sauron,
speriamo di vedere il processo che porta alla creazione del luogo
in The Rings of Power.
L’Apparizione dei Nazgûl
I Nazgúl sono
parte integrante della storia di Frodo e ogni fan de
Il Signore degli Anelli conosce il momento
iconico in cui il Re del Nazgúl viene annientato da
Éowyn di Rohan. Prima di questo evento, i Nazgúl
erano i Signori degli Uomini e avevano ricevuto gli
Anelli del Potere da Sauron.
Il pubblico non ha mai visto queste
vicende sullo schermo, ma esse potrebbero creare un argomento
interessante nella trama di The Rings of
Power. Guardare questo popolo, che si presenta come
buono e giusto, lentamente trasformarsi nelle creature meschine che
il pubblico conosce sarebbe molto eccitante.
Il network americano
ABC ha diffuso le anticipazioni di Big Sky
2×18, il diciottesimo episodio della
seconda stagione della serie tv Big
Sky.
In Big Sky 2×18 che si intitolerà
“Catch a Few Fish” In una lotta tra testa e cuore, vengono
prese le risoluzioni finali mentre Jenny lavora per trovare Travis
prima che raggiunga un pericoloso punto di non ritorno; nel
frattempo, Ren e Jag trovano un nuovo legame familiare e decidono
insieme come gestire il padre ora che ha superato un limite
serio. Dopo aver ricevuto una sorprendente sorpresa da
Scarlett, Cassie cambia per sempre il corso della sua ricerca di
giustizia. Più tardi, con Tubb fuori servizio per il momento,
un nuovo sceriffo arriva in città; e dopo aver conosciuto a
fondo Cassie e Jenny, sembra che possa restare per un po’… nel
finale della seconda stagione di “Big Sky”, che andrà in onda negli
USA giovedì 19 Maggio su ABC. In Italia la serie è disponibile su
Star,
canale per adulti di Disney+.
Big Sky 2 è la
seconda stagione della serie tv Big
Sky creata da David E. Kelley
per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner
della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big
Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew
Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth
Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th
Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC
Signature e Touchstone Television. Big Sky in
streaming è disponibile su Star, il nuovo
canale per adulti di Disney+.
Nella seconda stagione quando i
detective privati Cassie Dewell e Jenny Hoyt si riuniscono per
indagare su un incidente d’auto fuori Helena, nel Montana, scoprono
presto che il caso potrebbe non essere così semplice come sembra.
Mentre svelano il mistero dell’incidente, i loro mondi si
scontreranno con una banda di adolescenti ignari, un volto
civettuolo del passato di Jenny e un feroce outsider deciso a
trovare risposte.
La serie racconta
degli investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt
uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny
Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un
camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono
che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono
correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra
donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti
Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.