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Justice League Snyder Cut: chiarito un dettaglio su Darkseid e l’Equazione dell’Anti-vita

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Zack Snyder ha spiegato perché Darkseid ha dimenticato dove fosse l’Equazione dell’Anti-vita in Justice League. La versione theatrical del cinecomic è stata distribuita nelle sale nel 2017 ed è stata accolta in maniera negativa tanto dalla critica quanto dal pubblico. Quella versione aveva fatto di Steppenwolf il cattivo principale della storia e conteneva soltanto un velato riferimento a Darkseid.

In seguito all’uscita del cinecomic, molti fan hanno chiesto – e poi ottenuto – la distribuzione del taglio originale del cinecomic ad opera di Zack Snyder, che all’epoca aveva dovuto abbandonare la produzione per un lutto familiare. La Snyder Cut di Justice League è arrivata in tutto il mondo, direttamente in streaming, lo scorso 18 marzo, e ci ha finalmente regalato il film che Snyder aveva sempre avuto intenzione di realizzare. Tra i personaggi che hanno ricevuto un adeguato approfondimento figurano sia Cyborg che Flash, ma ovviamente anche Darkseid è finalmente diventato l’antagonista centrale che tutti i fan avevano sempre bramato.

Nella Snyder Cut, nella famosa sequenza denominata “History Lesson”, viene rivelato che l’Equazione dell’Anti-vita si trova sulla Terra. Tuttavia, il film non spiega in maniera esplicita come Darkseid avrebbe in seguito dimenticato la sua posizione. Ora, Zack Snyder è intervenuto per chiarire la questione. Il regista, infatti, in risposta alla domanda di un fan su Vero (via KnightFleck/Twitter), ha spiegato che il Tiranno di Apokolips ha dimenticato la posizione dell’equazione a causa delle ferite subite dopo aver combattuto contro i difensori della Terra.

“È quasi morto quando è tornato all’apocalisse”, ha spiegato Snyder. “Era al centro di una lotta per il potere. È passato molto tempo prima che fosse di nuovo in una posizione di potere. Da allora tutti quelli che erano stati con lui erano stati uccisi”.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Justice League Snyder Cut: che cos’è e a che serve l’Equazione Anti-Vita?

Che cos’è l’Equazione Anti-Vita e da dove viene? Ecco cosa cerca Darkseid in Justice League Snyder Cut.

justice league snyder cut equazione antivita

Nel film

Sappiamo ormai molto bene che la Justice League Snyder Cut ha ripristinato la trama e la visione del film che aveva il suo regista originale, Zack Snyder. La versione di Joss Whedon aveva completamente eliminato il personaggio di Darkseid, che invece per Snyder è il villain principale, mentre Steppenwolf è soltanto un suo generale, come accade nei fumetti.

Ripristinare Darkseid ha significato rimettere in piedi la sua missione, ovvero entrare in possesso dell’Equazione Anti-Vita che, ha scoperto, essere sulla Terra. Questo spiega le invasioni del tiranno di Apokolips al nostro Pianeta.

Cos’è l’Equazione Anti-Vita

Ma cos’è l’Equazione Anti-Vita? Nei fumetti di Jack Kirby conferisce a chi la impara il potere di dominare la volontà di tutte le razze senzienti. È chiamata “Equazione dell’Anti-vita” perché «se sei sotto il completo controllo di qualcuno, non sei veramente vivo!».

Nel film non è troppo diverso: l’equazione serve a Darkseid per assoggettare tutti i popoli del multiverso, essendo essa in grado di assoggettare spazio e tempo e togliere la volontà agli essere senzienti. Sembra dunque che i Parademoni che combattono al fianco di Steppenwolf siano in effetti proprio questi esseri privati del libero arbitrio.

Da dove nasce l’ispirazione?

Sembra interessare notare che l’ispirazione per l’Equazione Anti-Vita viene dal mondo filosofico e matematico. Si tratta a tutti gli effetti di una equazione matematica che si ispira al lavoro di Friedrich Nietzsche e alla sua equazione aristocratica: « buono = aristocratico = potente = bello = felice = caro agli dèi ».

La prima volta che viene nominata nei fumetti è il novembre del 1971, su Forever People n. 5, ma la versione più recente è quella presentata nella miniserie del 2005 Sette Soldati della Vittoria: Mister Miracle da Grant Morrison…

La formula

Ecco la formula dell’Equazione Anti-Vita:

«solitudine + alienazione + paura + disperazione + autostima ÷ derisione ÷ condanna ÷ incomprensione x senso di colpa x vergogna x insuccesso x giudizio n=y dove y=speranza e n=follia, amore=bugie, vita=morte, io=lato oscuro»

Spider-Man: No Way Home, i regali a cast e troupe scatenano le teorie dei fan

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Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono ufficialmente concluse, ma un dettaglio emerso direttamente dal set potrebbe alludere al tanto chiacchierato coinvolgimento di Andrew Garfield. Il film, che segnerà la terza avventura del Peter Parker di Tom Holland nel MCU, è atteso nelle sale per il prossimo dicembre.

Al momento non si conoscono i dettagli sulla trama, ma è facile intuire che il film riprenderà da dove si era interrotto Spider-Man: Far From Home, quindi dalla rivelazione della vera identità dell’Uomo Ragno al mondo intero, con Peter incastrato per l’omicidio di Mysterio (Jake Gyllenhaal). È da tempo ormai che si parla del fatto che No Way Home approfondirà il concetto di Multiverso, teoria supportata dall’enorme numero di attori provenienti dai passati franchise dedicati a Spider-Man che – secondo i ben informati – dovrebbero avere un ruolo nel film. Oltre a Jamie Foxx (Electro) e Alfred Molina (Doctor Octopus), pare che in No Way Home appariranno anche Tobey Maguire e Andrew Garfield, che hanno interpretato l’iconico supereroe nei franchise diretti rispettivamente da Sam Raimi e Marc Webb.

Ovviamente, sia la Marvel che Holland hanno più e più volte dichiarato che non sarà così, ma sappiamo quanto la Casa delle Idee ci tenga ad evitare qualsiasi tipo di anticipazione in merito alla trama del suoi film, soprattutto se si tratta di elementi così importante ai fini della storia. Tuttavia, secondo alcuni fan un nuovo indizio a sostegno del coinvolgimento – nello specifico – di Garfield, sarebbe nascosto nei regali che il cast e la troupe di Spider-Man: No Way Home ha ricevuto proprio in occasione della fine delle riprese.

Alcune foto di questi preziosi regali sono state condivise online dall’attore Jordan Foster. Subito, i fan più attenti hanno notato quella che dovrebbe essere una maglietta con una foto del costume di Spider-Man indossato da Garfield in The Amazing Spider-Man. Tuttavia, poco dopo Foster ha cancellato il suo post, nonostante le foto sia state subito salvate e condivise via Twitter dall’account Spider-Man: No Way Home News. È importante sottolineare che questa non è assolutamente una conferma che Garfield sarà presente in No Way Home, anche se è impossibile non porsi alcune domande dopo aver visto le foto in questione.

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al cinema a dicembre 2021.

Avengers: Endgame, ecco perché un intrepido fan è entrato nel Guinness World Record

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Non può che definirsi intrepido il fan del MCU entrato ufficialmente nel Guinness World Record per aver visto Avengers: Endgame ben 191 volte. A partire da Iron Man del 2008, l’universo cinematografico ha sviluppato attraverso 23 film gli archi narrativi di un impressionante numero di personaggi. Alcuni dei più grandi hanno trovato una loro conclusione proprio grazie al cinecomic di Anthony e Joe Russo, passato alla storia ormai come il culmine della Saga dell’Infinito.

Prima della sua uscita in sala nel 2019, Endgame era probabilmente uno dei film più attesi della storia. Da allora, è diventato uno dei film con il maggior incasso di tutti i tempi, arrivando a superare addirittura il record infranto precedentemente da Avatar di James Cameron (che proprio di recente ha riguadagnato il titolo di film più visto di sempre grazie ad una nuova release in Cina). Indipendentemente da ciò, molte persone hanno visto Endgame più e più volte in sala, e oggi sappiamo chi è il fan che è riuscito a battere il record per il maggior numero di visioni complessive.

Secondo il Guinness World Records, il personal trainer Ramiro Alanis, grandissimo fan del MCU residente in Florida, ha battuto il record per il maggior numero di volte in cui si è recato al cinema per vedere lo stesso film, in questo caso Endgame: ben 191! Qualche settimana fa Alanis ha celebrato l’importante risultato attraverso il suo account Twitter, dove ha persino condiviso una foto che lo ritrae insieme ad alcuni membri del cast del film, ossia Chris Evans (Captain America), Josh Brolin (Thanos), Jeremy Renner (Occhio di Falco), Zoe Saldana (Gamora) e Don Cheadle (War Machine).

Un fan ha visto Avengers: Endgame, al cinema, ben 191 volte!

Parlando con Guinness, Alanis ha spiegato che il suo personaggio preferito è Steve Rogers/Captain America, perché incarna un ammirevole serie di valori. Ha continuato dicendo che i film dei Marvel Studios “ci insegnano messaggi profondi sulla vita, la cultura e la società” e che, come Cap, aiutare le persone è qualcosa che gli sta molto a cuore. Alanis ebbe l’idea di guardare Endgame 191 volte dopo aver appreso che lo YouTuber NemRaps aveva visto Infinity War ben 100 volte, battendo il record.

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Brooklyn’s Finest: trama e cast del film con Richard Gere

Brooklyn’s Finest: trama e cast del film con Richard Gere

Fiore all’occhiello della città di New York, il corpo di polizia viene anche identificato con l’espressione New York’s Finest, ovvero “i migliori di New York”. Considerati da sempre come uno dei gruppi di polizia migliori al mondo, estremamente competenti e ricchi di risorse, questi sono in più occasioni stati resi protagonisti di film per il cinema. Uno dei più recenti e apprezzati è Brooklyn’s Finest, che, come il titolo suggerisce, si concentra sulla più popolosa delle cinque suddivisioni amministrative della città. Da qui prende vita un teso thriller d’azione, diretto dall’esperto del genere Antoine Fuqua. Questi è infatti ricordato per film come Training Day, Attacco al potere e The Equalizer – Il vendicatore.

Distribuito in sala a partire dal 2009, Brooklyn’s Finest vanta una genesi particolarmente articolata e affascinante. La sua sceneggiatura è infatti stata scritta da Michael C. Martin, ex dipendente della metropolitana di New York che in seguito ad un incidente automobilistico si decise a perseguire il sogno di diventare uno scrittore. Egli diede così vita alla storia narrata nel film, inviando lo scritto ad un contest per sceneggiatori. Pur arrivando secondo, egli vide la sua storia ottenere sempre più popolarità, attirando l’interesse di diversi produttori. Questa venne infine comprata per duecento mila dollari, ottenendo così la possibilità di trasformarsi in film.

Con un cast di grandi stelle di Hollywood e risvolti narrativi particolarmente complessi, il film ha da subito attratto critica e pubblico, affermandosi come un titolo del suo genere da non lasciarsi assolutamente sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Brooklyn’s Finest: la trama del film

Il film segue la vicende di tre poliziotti operanti nel Distretto 65, una delle zone più pericolose a nord di Brooklyn. Il primo di questi è Eddie, un agente prossimo alla pensione che non vede l’ora di poter abbandonare quel mestiere e ritirarsi ad una vita tranquilla lontana dallo stress della città. Depresso e infelicemente sposato, l’idea di trasferirsi in una baita nel Connecticut sembra essere l’unico motivo per alzarsi dal letto ogni giorno. Poco distante da lui vi è Sal, da 12 anni operante nella squadra antidroga. La sua vita è altrettanto complessa, avendo ben cinque figli, una moglie con problemi di salute e uno stipendio con cui fatica ad arrivare a fine mese.

Infine vi è Tango, agente che ha passato anni a lavorare sotto copertura come spacciatore, accettando anche di trascorrere un anno in carcere. La sua vicinanza al mondo criminale, però, lo ha profondamente cambiato, tanto da renderlo spesso poco incline ad arrestare quelli che ormai considera suoi amici, tra cui vi è Caz, criminale che in passato gli ha salvato la vita. Gestire le due realtà diventa però ogni giorno più difficile. Questi tre agenti, che pur lavorando nello stesso Distretto non si sono mai incontrati, sono destinati a incrociare il loro percorso in seguito ad un evento inaspettato, che li cambierà per sempre.

Brooklyn's Finest cast

Brooklyn’s Finest: il cast del film

Ad interpretare l’agente Eddie vi è l’attore Richard Gere, il quale non è nuovo al ruolo del poliziotto. Questi ne aveva infatti già interpretato uno nel film Affari sporchi, dove però il suo personaggio era corrotto. In Brooklyn’s Finest, invece, il poliziotto Eddie è uno dei pochi personaggi moralmente più validi. Per il ruolo, Gere ha avuto modo di incontrare alcuni poliziotti di Brooklyn, apprendendo da loro cosa vuol dire svolgere quel mestiere nel pericoloso Distretto 65. Nei panni di Sal, invece, vi è l’attore Ethan Hawke. Questi aveva già lavorato con Fuqua per il film Training Day, dove interpretava una poliziotto buono. In Brooklyn’s Finest, invece, ha il ruolo di un agente corrotto.

Il candidato all’Oscar Don Cheadle dà qui vita al controverso Tango. Anche lui, come i due colleghi protagonisti, ebbe modo di incontrare alcuni veri agenti, da cui poter apprendere i principali “segreti del mestiere”. Nel film sono poi presenti altri noti attori come Vincent D’Onofrio nei panni dell’agente Carlo e Wesley Snipes in quelli del criminale Caz. Per quest’ultimo si è trattato del primo film dopo Blade: Trinity ad ottenere una distribuzione cinematografica. L’attrice Shannon Kane, presente nei panni della spogliarellista Chantal, per prepararsi al ruolo ha affittato un appartamento a Brooklyn, frequentando molti strip club al fine di comprendere l’attività di tali performer. L’attrice Ellen Barkin, che interpreta l’agente Smith, ha accettato di recitare nel film soltanto per poter lavorare con Cheadle.

Brooklyn’s Finest: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Brooklyn’s Finest è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 27 marzo alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

 

Sulla stessa onda, recensione del film di Massimiliano Camaiti

Sulla stessa onda, recensione del film di Massimiliano Camaiti

Disponibile dal 25 marzo su Netflix, Sulla stessa onda è un primo assaggio d’estate che la piattaforma ci offre in attesa della bella stagione.

La trama di Sulla stessa onda

Il mare dell’Isola di Favignana e un corso di vela estivo fanno da cornice alla delicata storia d’amore di Sara (Elvira Camarrone) e Lorenzo (Christian Roberto), giovani protagonisti della pellicola. Lui è un giovane istruttore di vela, lei un’allieva piuttosto preparata e che sa il fatto suo. Tra punzecchiature e giochi di sguardi alternati, scatterà la scintilla tra i due una notte d’estate. A estate finita, però, si torna in città, a Palermo, e i due dovranno fare i conti con difficoltà familiari e un ostacolo imprevisto: la distrofia muscolare di Sara, malattia degenerativa, con cui la giovane protagonista dovrà imparare a convivere.  La malattia condiziona non solo la vita quotidiana di Sara, ma anche il rapporto con gli affetti a lei vicini, sottotrame che verranno efficacemente indagate nel secondo atto della pellicola. La potenza dell’unione tra i due risulterà vincente contro un male che li vuole tenere imprigionati a terra, che vuole impedire di cavalcare l’onda dei loro sentimenti. Cercheranno quindi di vivere il tempo “pensando a cosa altro potremmo fare insieme”, affidandosi alla purezza dei sentimenti che gli permette di vivere la loro storia d’amore fino all’ultimo respiro.

La poetica della delicatezza di Sulla stessa onda

Una Sicilia egregiamente fotografata da Michele Paradisi fa da sfondo alla storia d’amore dei giovani protagonisti. È una Sicilia acquatica, caratterizzata da una palette cromatica tenue e contemporaneamente vivace, come lo sono Sara e Lorenzo. Lo sguardo registico abbraccia il realismo poetico: la storia di Sara e Lorenzo sembra vivere attraverso quadri impressionisti, che catturano le suggestioni dell’atmosfera sicula e del loro amore. La macchina da presa indaga il rapporto dei due in punta dei piedi, con uno sguardo come dalla porta accanto: non è mai invasiva, petulante; al contrario, accarezza l’amore dei nostri giovani protagonisti per raffigurarlo nella sua purezza più assoluta. Si apprezza inoltre un uso dei dialoghi e del linguaggio molto discreto, rarefatto, che segue la linea estetica generale della pellicola.

Sono la semplicità e l’essenzialità le note distintive della scrittura e della regia di questo film, che si rivelano essere anche la chiave tramite cui librarsi nel sentimento amoroso e godere di ogni piccolo istante, per combattere il dolore della malattia. La loro storia d’amore è una favola acquatica, che si staglia tra le onde spumeggianti del mare e l’esplorazione dei luoghi della città tramite l’amore che si intensifica. La passione per la vela diventa linguaggio comune, esperienza interiore che vive nella condivisione, riscatto nei confronti degli ostacoli che la vita ci pone davanti. Gli occhi sinceri di Sara e Lorenzo conducono la narrazione, che parte dal genere del “teen movie” ma si ritaglia poi una propria posizione originale all’interno del panorama cinematografico italiano, che denota un’idea di regia ben definita, lontana dagli stereotipi connessi alla tematica della malattia e della storia d’amore. Un genere poco praticato dal cinema attuale italiano, ma che sembra trovare una propria dimensione con un’opera prima ben calibrata e definita. 

Il male che diventa terapia

Il concetto di terapia è affrontato da diversi punti di vista nella pellicola ed è la chiave di svolta della narrazione, più focalizzata sulla meraviglia delle piccole cose e della condivisione piuttosto che sul decorso della malattia. La prima terapia con cui Sara ha a che fare è quella fisica, affrontata in un centro di riabilitazione dove incontrerà ragazzi affetti da diversi disturbi, che diventeranno compagni anche di vita, sostegno morale e speranza rigeneratrice anche nei momenti più bui; c’è poi la terapia affettiva, lo scambio e arricchimento reciproco con i familiari, la migliore amica e infine il primo grande amore di Sara, Lorenzo: terapia, in questo caso, sublimata dalla passione condivisa che è stata, e sempre sarà, rifugio terapeutico a sua volta: la barca a vela, la decisione di partecipare a un’ultima, finale, regata, il coraggio e un pizzico di incoscienza che servono per sentirsi bene accompagneranno Sara fino all’ultimo.

Il male diventa cura, se affrontato col giusto sguardo, quello di Sara e Lorenzo. Sono interpreti giovanissimi, eppure che esprimono tutta il vigore della loro terra e dei loro caratteri, restituendoci due performance attoriali davvero incisive. La malattia di Sara diventa motivo per una crescita interiore di tutti i personaggi principali, caratterizzati da un arco di trasformazione ben definito: è motivo di riscoperta dei personaggi, di resa dei conti coi fantasmi del passato e ricongiungimento di rapporti frammentati. È un film di sguardi, reciproca conoscenza e conoscenza anche delle famiglie dei ragazzi.

Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi, Vincenzo Amato, Manuela Ventura ci regalano performance convincenti nei ruoli degli affetti familiari dei ragazzi. Ci vengono presentate famiglie con delle crepe interne rilevanti, genitori che non hanno paura a mostrare le proprie fragilità, ma che riescono comunque a trovare un appiglio, a risollevarsi e a riscoprirsi – come individui e poi nuclei familiari- tramite i figli. Sono figli che, forse, hanno imparato un po’ ad essere genitori tramite le sfide che la vita gli ha messo dinanzi e che mostrano senza riserve la genuinità del loro rapporto, l’intensità che li contraddistingue come individui e la forza, il coraggio, derivante dall’attività sportiva praticata, che ne ha forgiato il carattere e il percorso di vita. 

The Falcon and the Winter Soldier, episodio 2: un indizio enorme sul futuro del MCU

ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER

La Cap-family

The Falcon and the Winter Soldier si sta trasformando in un vero e proprio affare di famiglia per l’icona di Captain America. Vari personaggi che hanno portato lo scudo di vibranio e hanno assunto il ruolo di Capitan America nei fumetti Marvel stanno spuntando nella serie Disney+ in modi divertenti. Sam Wilson (Anthony Mackie) e Bucky Barnes (Sebastian Stan) sono due di loro, e alla fine del primo episodio abbiamo conosciuto anche John Walker (Wyatt Russell) che è stato investito ufficialmente del titolo dal Governo degli Stati Uniti. Nel secondo episodio dello show è comparso un altro Cap che abbiamo già visto nei fumetti, più sotto forma di Easter Egg che di personaggio vero e proprio.

Ecco a voi Isaiah Bradley

“L’uomo a stelle e strisce” vede Bucky portare Sam a Baltimora, dove incontrano un uomo di nome Isaiah Bradley, interpretato dall’attore Carl Lumbly. Nei fumetti, Isaiah era conosciuto come il primo Black Captain America nella linea temporale degli anni ’40. Faceva parte di un plotone militare, tutto composto di afroamericani, interamente sottoposto a una dura sperimentazione che comprendeva anche l’iniezione del siero del super-soldato nel tentativo di replicare il successo avuto con Steve. Isaia e il suo battaglione furono quindi spediti in Germania per combattere i nazisti.

La serie rielabora le origini di Isaiah per adattarle alla storia passata di Bucky. Ora lo incontriamo in età avanzata, ma durante l’episodio scopriamo che Isaiah incontrò Bucky nel 1951 durante la guerra di Corea, quando il nostro era ancora il Soldato d’Inverno sotto il controllo dell’Hydra a seguito del doloroso lavaggio del cervello. L’esercito americano mandò Isaiah a occuparsi di Bucky, dopo che tutti quelli che avevano inviato prima non avevano fatto ritorno. Isaiah riucsì addirittura a strappare al Soldato d’Inverno metà del suo braccio metallico durante uno scontro a Goyang-si, in Corea del Sud.

Un esercito di super-soldati

Ma Isaiah non viene presentato nell’MCU solo per il diletto dei fan dei fumetti. La sua presenza serve a mostrare come ci siano segretamente molti più super soldati nel mondo di quanto si pensasse in precedenza. Isaiah dice di essere stato incarcerato per 30 anni dove è stato sottoposto a esperimenti traumatici. E parlando con Bucky, dice “la tua gente”, riferendosi naturalmente all’Hydra, rivelandoci che la grande avversaria dello SHIELD aveva portato avanti molti esperimenti simili nel corso degli anni, dei quali non sappiamo ancora niente.

Tutto questo dà a Sam e Bucky nuovi indizi su come i Flag-Smashers avrebbero potuto acquisire abilità da super soldato, e decidono di andare in Germania per parlare con qualcuno che sa tutto sull’ Hydra, Helmut Zemo (Daniel Bruhl), il quale è ancora seduto in una cella a Monaco per i suoi crimini in Captain America: Civil War. L’episodio fa anche menzione di un gruppo chiamato Power Brokers, che sembra essere un riferimento al personaggio omonimo, un losco imprenditore che nei fumetti dà a John Walker i suoi poteri.

Un cameo che mostra il futuro

Mentre i lettori dei fumetti avranno già colto questi dettagli, la presenza di Isaiah offre alcune implicazioni più importanti che indicano quella che potrebbe essere la direzione del MCU, e queste hanno a che fare con suo nipote.

Quando Sam e Bucky bussano a casa di Isaiah, un ragazzo apre la porta. I titoli di coda dell’episodio confermano che si tratta di Elijah Bradley, interpretato da Elijah Richardson. Perché Elijah è importante? Perché nei fumetti diventa noto come Patriot, un personaggio in stile Capitan America e un membro dei Young Avengers.

Young Avengers all’orizzonte

La lista di film e programmi TV della Fase 4 della Marvel è cosparsa di personaggi di spicco di questa squadra di supereroi adolescenti. Billy e Tommy, alias Wiccan e Speed, sono apparsi in WandaVision, interpretati da Julian Hilliard e Jett Klyne. La star del Baby-Sitters Club Xochitl Gomez interpreterà American Chavez, alias Miss America, in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. La serie Hawkeye ha Hailee Steinfeld (Dickinson) nei panni di Kate Bishop, e Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrà Kathryn Newton (Freaky) nei panni di Cassie Lang, la figlia di Scott Lang che diventa il personaggio che nei fumetti diventa Stature.

Un film dedicato a Young Avengers non è stato annunciato in questo momento, ma Elijah sembra essere un altro grande pezzo di questo puzzle che sembra si stia costruendo. In altre parole, la Marvel crede che i giovani siano il futuro dell’MCU. E non ha affatto torto.

Prime Video: tutte le novità di Aprile 2021

Prime Video: tutte le novità di Aprile 2021

Sta per finire il mese di Marzo e mentre la pandemia nel mondo e nel nostro paese non accenna ad arrestarsi ecco tutte le novità di Aprile 2021 in arrivo su Prime Video che di certo vi aiuteranno ad affrontare questi momenti casalinghi in sicurezza.

Trai titoli di maggio richiamo vi segnaliamo l’action movie Senza Rimorso di Tom Clancy e lo show LOL: Chi ride è fuori.

Tutti i film in arrivo ad Aprile su Prime Video

Senza Rimorso di Tom Clancy – Dal 30 Aprile

Senza Rimorso di Tom Clancy film 2021

Senza Rimorso di Tom Clancy, diretto da Stefano Sollima, è l’esplosiva storia delle origini dell’action hero John Clark – uno dei personaggi più noti creati da Tom Clancy e appartenenti all’universo di Jack Ryan – un esperto Navy Seal alla ricerca di giustizia per l’omicidio della moglie incinta, rivela una cospirazione internazionale. Quando una squadra di soldati russi uccide la sua famiglia in una rappresaglia per il suo ruolo in un’operazione top-secret, il Sr. Chief John Kelly (Michael B. Jordan) è disposto a tutto per trovare gli assassini. Unendo le forze con una collega Navy Seal (Jodie Turner-Smith) e un misterioso agente della CIA (Jamie Bell), nella sua missione Kelly rivela involontariamente un complotto che minaccia di travolgere gli Stati Uniti e la Russia in una guerra totale. Combattuto tra l’onore personale e la lealtà verso il suo paese, Kelly deve affrontare i nemici senza alcun rimorso se vuole evitare un disastro e rivelare i potenti che si celano dietro la cospirazione.

Nel cast Michael B. Jordan, Jamie Bell, Jodie Turner-Smith, Lauren London, Brett Gelman, Jacob Scipio, Jack Kesy, Colman Domingo, Todd Lassance, Cam Gigandet, Luke Mitchell e Guy Pearce. Da Paramount Pictures, Skydance e New Republic Pictures, Senza Rimorso di Tom Clancy è diretto da Stefano Sollima. Il film è prodotto da Weed Road Pictures, The Saw Mill e Outlier Society. La sceneggiatura è scritta da Taylor Sheridan e Will Staples. I produttori sono Akiva Goldsman, Josh Appelbaum, André Nemec e Michael B. Jordan, mentre gli executive producer sono David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Brian Oliver, Bradley J. Fischer, Valerii An, Alana Mayo, Denis L. Stewart e Gregory Lessans.

Governance – Il prezzo del potere – dal 12 Aprile 2021

Governance - Il prezzo del potere

Renzo è costretto ad abbandonare l’incarico di Direttore Generale di una multinazionale petrolifera dopo un’inchiesta per corruzione. Convinto che a tradirlo sia stata una giovane collega, Renzo prepara la sua vendetta ma la situazione gli sfugge di mano. Con Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni, Governance – Il prezzo del potere è diretto da Michael Zampino.

Cosmic Sin – Dal 14 Aprile 2021

Cosmic Sin film 2021

Dopo che la Terra riceve un messaggio anonimo da una civiltà aliena, i leader della Earth Alliance devono decidere se vengano in pace o se il pianeta debba prepararsi per una guerra. Ford, un eroe di guerra in disgrazia, viene chiamato a guidare una squadra di soldati d’élite. Ford si addentra così nel territorio presidiato dagli alieni. Il Dr. Goss ha scoperto che gli alieni stanno creando un portale biologico che li riporterà nel loro luogo di origine. Se la squadra vuole salvare la razza umana, deve distruggere il portale. Nel cast: Bruce Willis, Frank Grillo, Luke Wilson, Adelaide Kane.

Alice e Peter – Dal 22 Aprile 2021

Alice e Peter film 2020Prima che Peter diventasse Pan e Alice visitasse il Paese delle Meraviglie erano fratelli che vivevano in un’idilliaca casa di campagna con i genitori e il fratello maggiore, David. In questo luogo magico sono liberi di giocare e scatenare l’immaginazione nella foresta dietro casa. Tuttavia il cambiamento è nell’aria: zia Eleanor, molto critica rispetto all’educazione dei bambini, riesce a far iscrivere David a un prestigioso collegio. La famiglia, triste per l’imminente partenza del ragazzo, si trova ad affrontare un’incidente che stravolge le vite di tutti. Con la famiglia sgretolata sia dal punto di vista emotivo sia finanziario, Alice e Peter decidono di cercare una soluzione. Recatisi a Londra per vendere i cimeli di famiglia, i due si troveranno presto in un mondo misterioso e pericoloso che li catapulterà in una serie di avventure che cambieranno il corso delle loro vite. Nel cast: Angelina Jolie, David Oyelowo, Jordan Nash, Keira Chansa, Reece Yates, Michael Caine.

Tutti gli altri film in arrivo su Prime

NUOVI FILM IN ARRIVO

  • Ti presento Sofia | 1 aprile
  • Django Unchained | 1 aprile
  • Il tassinaro | 1 aprile
  • Robocop | 1 aprile
  • Robocop 2 | 1 aprile
  • Robocop 3 | 1 aprile
  • Io e Caterina | 1 aprile
  • Dragged Across Concrete – Poliziotti al limite | 1 aprile
  • Il castello di vetro | 1 aprile
  • Cruise | 1 aprile
  • Stake Land II | 1 aprile
  • Fast & Furious: Hobbs & Shaw | 3 aprile
  • Godzilla | 5 aprile
  • Miss Sloane – Giochi di potere | 7 aprile
  • Le colline hanno gli occhi | 10 aprile
  • Zelig – Italian Stand Up | 12 aprile
  • Notte Prima degli Esami – Oggi | 15 aprile
  • Qualunquemente | 15 aprile
  • Sword of God – L’ultima crociata | 15 aprile
  • River Runs Red | 15 aprile
  • Double Dragon | 19 aprile
  • Pintus @Forum | 19 aprile
  • Pintus @Arena | 19 aprile
  • Pintus @Ostia Antica | 19 aprile
  • Abigail | 23 aprile
  • Adeline – L’eterna giovinezza | 23 aprile
  • Shadows | 28 aprile
  • Se Son Rose | 30 aprile

Tutte le serie in arrivo ad Aprile su Prime video

LOL: Chi ride è fuori – Dal 01 aprile

LOL: Chi ride è fuori , una sfida fra dieci comici professionisti che dovranno restare seri per sei ore consecutive provando, contemporaneamente a far ridere i loro avversari. Elio, Caterina Guzzanti, Lillo, Angelo Pintus, Frank Matano, Katia Follesa, Ciro e Fru dei The Jackal, Michela Giraud e Luca Ravenna saranno i protagonisti di un esperimento comico senza precedenti che li vedrà sfidarsi a colpi di battute, cercando di strappare una risata al gruppo senza mai cedere alla comicità degli avversari, arricchendo la serie di diversi stili comici: stand-up, improvvisazione, commedia fisica e tanto altro. A osservare questa esilarante gara comica dalla control room, un inedito arbitro e conduttore, Fedez, affiancato della co-host Mara Maionchi. Alla prima risata di uno dei comici, scatterà un cartellino giallo di ammonizione, seguito alla successiva dal temuto cartellino rosso di espulsione dal gioco. Chi per ultimo rimarrà serio sarà il vincitore, e potrà donare 100.000 euro a un ente benefico di sua scelta

Them dal 9 Aprile 2021

Dal creatore di successo Little Marvin e l’executive producer Lena Waithe, Them è una miniserie antologica horror ambientata negli Stati Uniti. La prima stagione, ambientata negli anni ’50, ruota intorno alle vicende di una famiglia afroamericana che si trasferisce dal North Carolina in un quartiere di soli bianchi a Los Angeles, durante il periodo storico noto come “The Great Migration”. La casa della famiglia, apparentemente idilliaca, diventa un inferno nel momento in cui forze maligne, sia reali che soprannaturali, minacciano di distruggerli. Il cast di Them include Deborah Ayorinde, Ashley Thomas, Alison Pill, Shahadi Wright Joseph, Melody Hurd, e Ryan Kwanten. La serie è creata e prodotta da Little Marvin insieme agli executive producer Lena Waithe, Miri Yoon e Roy Lee di Vertigo Entertainment, David Matthews e Don Kurt. Them è una co-produzione di Sony Pictures Television e Amazon Studios. La serie sarà disponibile in versione doppiata dalla prossima estate.

Before Pintus dal 19 Aprile

Com’è la vita di un famoso showman prima che raggiunga il successo? Before Pintus cerca di rispondere a questa domanda raccontando le vicende quotidiane, personali e professionali di Angelo (Pintus), comico talentuoso ma squattrinato, alla ricerca dell’occasione giusta per dimostrare ciò che vale. Angelo ha 40 anni e un dono, quello di far ridere. Ce l’ha da sempre, fin da bambino. Quando qualcuno gli chiedeva “Cosa vuoi fare da grande?”, lui rispondeva “Voglio far ridere”. E, in effetti, già strappava la risata degli adulti che non lo prendevano sul serio. Ma lui quell’idea non l’ha mai abbandonata, ha fatto per alcuni anni l’animatore nei villaggi turistici e poi ha cominciato a esibirsi con i suoi monologhi nei locali di Milano che ospitano il cabaret o la stand up di comici o aspiranti tali. Nella serie, incontriamo Angelo per la prima volta proprio al “Lele’s”, il locale milanese in cui ogni sera sale sul palco per fare il suo pezzo e dare vita a quel quarto d’ora di “spettacolo” che dà senso a tutto il resto della giornata. Di Renata Avidano e Maurizio Sangalli, con Roberto Cenci e Angelo Pintus, la serie consta di 8 episodi da 35 minuti.

Altre serie in arrivo

  • Conan il ragazzo del futuro | 1 aprile
  • Zak Storm – prima stagione | 1 aprile
  • Zelig Time – la seconda stagione | 12 aprile
  • Rocco Schiavone – la quarta stagione | 8 aprile
  • Bleach – la prima stagione | 26 aprile
  • Leonardo – la prima stagione | 28 aprile

The Boys 3: Katia Winter nel cast

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The Boys 3: Katia Winter nel cast

Arriva da Deadline la notizia che l’attrice Katia Winter è entrata a far parte del cast di The Boys 3, l’attesa terza stagione di The Boys, la serie Amazon Original.

Katia Winter (Blood & Treasure) è stata scelta per la terza stagione della serie di successo di Amazon The Boys, basata sul fumetto bestseller di Ennis e Robertson. Non vengono rilasciati ulteriori dettagli, ma secondo alcune fonti la Winter interpreterà un personaggio famigerato dei fumetti, Little Nina, un boss della mafia russa con un debole per i giocattoli sessuali la cui morte è tra i momenti più scioccanti dei fumetti.

The Boys 3

The Boys 3 sarà la terza stagione della serie originale Amazon Studios The Boys, ideata da Eric Kripke per conto di Amazon Studios, basata sull’omonimo fumetto creato da Garth Ennis e Darick Robertson.

La serie tv racconta in un modo divertente e irriverente cosa succede quando i supereroi – che sono famosi come celebrità, influenti come politici e venerati come dei – abusano dei loro superpoteri piuttosto che usarli per salvare le persone. E ‘l’impotente contro il superpotere di The Boys, che intraprende una ricerca eroica per esporre la verità su “The Seven” e Vought – il conglomerato multimiliardario che gestisce questi supereroi.

Nella terza stagione di The Boys torneranno i protagonisti sono William “Billy” Butcher (stagione 1-in corso), interpretato da Karl Urban, Hugh “Hughie” Campbell (stagione 1-in corso), interpretato da Jack Quaid, John / Patriota (stagione 1-in corso), interpretato da Antony Starr, Annie January / Starlight (stagione 1-in corso), interpretata da Erin Moriarty, Queen Maeve (stagione1-in corso), interpretata da Dominique McElligott, A-Train (stagione 1-in corso), interpretato da Jessie Usher, Marvin / Latte Materno (stagione 1-in corso), interpretato da Laz Alonso, Kevin / Abisso (stagione 1-in corso), interpretato da Chace Crawford, Frenchie (stagione 1-in corso), interpretato da Tomer Kapon, Kimiko / Femmina (stagione 1-in corso), interpretata da Karen Fukuhara, Black Noir (stagione 1-in corso).

Nei ruoli ricorrenti Agente Susan Raynor (stagione 1-in corso), interpretata da Jennifer Esposito, Ashley Barrett (stagione 1-in corso), interpretata da Colby Minifie, Hugh Campbell Sr. (stagione 1-in corso), interpretato da Simon Pegg, Ezechiele (stagione 1-in corso), interpretato da Shaun Benson, Nathan (stagione 1-in corso), Donna January (stagione 1-in corso), interpretata da Ann Cusack, Seth Reed (stagione 1-in corso), interpretato da Malcolm Barrett, Evan Lambert (stagione 1-in corso), interpretato da David Reale, Cherie (stagione 1-in corso), interpretata da Jordana Lajoie, Shockwave (stagione 1-in corso), interpretato da Mishka Thébaud e Becca Butcher (stagione 1-in corso), interpretata da Shantel VanSanten.

Un anno di Disney+: i film e le serie più viste sulla piattaforma

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A un anno dall’arrivo di Disney+ in Italia, ecco quali sono stati i film e le serie più viste sulla piattaforma della Casa di Topolino.

Top 10 serie su Disney+
The Mandalorian è la serie più popolare con quasi il 51% che è quasi il doppio rispetto a WandaVision che è al secondo posto. Nel grafico a seguire, possiamo vedere che nella top 10 il franchise di Star Wars occupa il 57% dell’interesse del pubblico di Disney+, in Italia.

Top 10 film su Disney+
Per confermare il trend delle serie, anche sul versante film 4 dei film in top 10 in Italia appartengono al franchise di Star Wars: Star Wars: Gli ultimi Jedi, Star Wars: Il risveglio della Forza, Guerre stellari e Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.

Harry Potter: su Sky Cinema, un canale interamente dedicato alle avventure del mago

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Da sabato 27 marzo a domenica 11 aprile Sky Cinema Collection (canale 303 di Sky) cambia nome e diventa Sky Cinema – Harry Potter. Per la prima volta su Sky Cinema, un canale interamente dedicato alle avventure del mago nato dalla penna di J.K. Rowling e interpretato sul grande schermo da Daniel Radcliffe, con Emma Watson nei panni di Hermione Granger, Rupert Grint in quelli di Ron Weasley e Alan Rickman, l’ambiguo Severus Piton. Tutti gli otto film della saga, campione di incassi nella storia del cinema, sono disponibili anche on demand su Sky e in streaming su NOW. Inoltre, per i clienti Sky Q satellite i film sono disponibili on demand anche in 4K HDR.

Tutto ha inizio nel 2001 quando esce al cinema HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE, diretto da Chris Columbus. Nel giorno del suo undicesimo compleanno, Harry Potter scopre nel di essere il figlio orfano di due maghi e di possedere poteri magici propri. Alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, impara lo sport del Quidditch e gioca un’emozionante partita a scacchi “dal vivo” mentre si trova ad affrontare un Mago Oscuro deciso a distruggerlo.

Un anno dopo ecco HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI di Chris Columbus.  Le macchine volano, gli alberi reagiscono e un misterioso elfo domestico arriva a mettere in guardia Harry all’inizio del suo secondo anno scolastico ad Hogwarts. Avventura e pericolo sono dietro l’angolo quando una scritta insanguinata su un muro annuncia che “La Camera dei Segreti” è stata aperta. Per salvare Hogwarts serviranno tutti i poteri magici e il coraggio di Harry, Ron ed Hermione.

Nel 2004 Alfonso Cuaròn firma la regia di HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN. Nel loro terzo anno ad Hogwarts Harry, Ron ed Hermione incontrano il prigioniero fuggitivo Sirius Black ed imparano la delicata arte di avvicinare un Ippogrifo, mezzo cavallo e mezzo aquila, a respingere i Mollicci multiformi e a padroneggiare l’arte della divinazione. Harry deve anche affrontare i Dissennatori che succhiano l’anima, scontrarsi con un pericoloso lupo mannaro e scoprire la verità su Sirius e la sua relazione con Harry ed i suoi genitori.

La regia del quarto capitolo della saga, HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO, viene affidata a Mike Newell. Harry Potter entra misteriosamente nel Torneo Tremaghi, un’estenuante battaglia tra tre scuole di maghi dove deve misurarsi con un drago, demoni acquatici e un labirinto incantato, solo per ritrovarsi nella morsa crudele di Lord Voldemort.  Tutto cambia, mentre Harry, Ron ed Hermione abbandonano definitivamente l’età dell’innocenza e si trovano ad affrontare sfide che vanno oltre la loro immaginazione.

Il quinto film, HARRY POTTER E L’ORDINE DELLA FENICE segna l’ingresso alla regia di David Yates (che dirigerà tutti i successivi film). Inizia la ribellione. Lord Voldemort è tornato, ma il Ministero della Magia cerca di tenere sotto controllo la verità, nominando a Hogwarts un nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure, assetato di potere. Ron e Hermione convincono Harry ad addestrare segretamente gli studenti per la guerra magica che li attende. Si prepara una terrificante resa dei conti tra il bene e il male.

È il 2009 quando esce al cinema HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE. Con Lord Voldemort che stringe la sua presa sia sul mondo dei babbani che su quello dei maghi. Albus Silente è intento a preparare Harry per la battaglia che si avvicina rapidamente. Anche se la resa dei conti si avvicina, il romanticismo sboccia per Harry, Ron, Hermione e i loro compagni di classe. L’amore è nell’aria, ma il pericolo è in arrivo e Hogwarts potrebbe non essere più la stessa.

Nel 2010 e 2011 si susseguono in sala i capitoli finali. In HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE-PARTE I Harry, Ron ed Hermione sono determinati a rintracciare e distruggere il segreto del potere di Voldemort, gli Horcrux. Da soli e in fuga, i tre devono fare affidamento l’uno sull’altro più che mai, ma le Forze Oscure minacciano di farli a pezzi.

HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE- PARTE II. Nell’epico finale la battaglia tra le forze del bene del male del Mondo dei Maghi si trasforma in una guerra totale. La posta in gioco non è mai stata così alta e nessuno è al sicuro. Ma è Harry che può essere chiamato a fare l’ultimo sacrificio mentre si avvicina alla resa dei conti con Lord Voldemort. Tutto finisce qui.

The Suicide Squad – Missione Suicida: il nuovo trailer è ESPLOSIVO

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Ecco l’esplosivo trailer di The Suicide Squad – Missione Suicida di James Gunn con i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid.

La trama di The Suicide Squad

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

The Falcon and The Winter Soldier: trailer dell’episodio 2

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The Falcon and The Winter Soldier: trailer dell’episodio 2

Disney+ ha diffuso il trailer dell’episodio 2 di The Falcon and The Winter Soldier, disponibile da oggi sulla piattaforma.

The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

John Walker: chi è il nuovo Captain America di The Falcon and the Winter Soldier?

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ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER

the falcon and the winter soldier

Alla fine del primo episodio di The Falcon and the Winter Soldier abbiamo scoperto che il Governo degli Stati Uniti aveva affidato lo scudo di Steve Rogers a un nuovo soldato, un nuovo Captain America. La notizia sconvolge sia Bucky che Sam, i due migliori amici dell’originale Cap si trovano a fare i conti con un nuovo personaggio che, suo malgrado, viene reso depositario dell’eredità di Steve Rogers.

Chi è John Walker

Scopriamo nel secondo episodio della serie che si tratta di John Walker, soldato pluridecorato che sembra incarnare tutti gli ideali del difensore del sogno americano. Ma chi è John Walker? Nei fumetti, John F. Walker è un giovane soldato che, non riuscendo a farsi valere sul campo, a causa della mancanza di guerre, decide di partecipare al progetto Power Broker, dove viene potenziato, cosa che lo rende più forte e resistente.

Prima avversario poi successore

Viene poi arruolato da Ethan Trump che gli dà un costume rosso, bianco e blu e un nome in codice, Super Patriota, identità con la quale Walker comincerà una campagna di diffamazione ai danni di Captain America, dicendo che ormai lui era troppo vecchio. Questo tipo di campagna diffamatoria prendeva forma di farse in cui degli uomini complici fingevano di aggredire Walker che puntualmente li metteva KO.

Queste messe in scena andarono avanti fino a quando John non ebbe la sua occasione. Quando un terrorista voleva far saltare il monumento a Washington D.C. con una bomba nucleare, Walker lo fermò, mettendosi in luce su tutti i quotidiani nazionali. Ciò lo portò all’attenzione della Commissione per le attività superumane, che in quei giorni stava cercando un nuovo candidato per il ruolo di Capitan America, ruolo rimasto vacante quando Steve Rogers si rifiutò di operare come agente del governo e sottostare alle loro regole. Walker accettò con entusiasmo e, dopo un intenso addestramento in cui gli insegnarono a combattere e, soprattutto, ad usare lo scudo come il suo predecessore, divenne ufficialmente il nuovo Capitan America, accompagnato in missione dal suo amico Lemar Hoskins, prima come Bucky, poi come Battlestar. 

In The Falcon and the Winter Soldier

In The Falcon and the Winter Soldier, vediamo John e Lemar combattere fianco a fianco con i nomi di Captain America e Battlestar. L’indole di John, per i Marvel Studios, è molto più docile e positiva. Anche se Sam e soprattutto Bucky lo vedono come un usurpatore di un simbolo e dello scudo del loro amico Steve, lui cerca di fare la cosa giusta, provando ad omaggiare la memoria dell’originale Captain America.

MCU: i 10 grandi momenti dell’intera timeline

MCU: i 10 grandi momenti dell’intera timeline

Il 2019 è stato un anno a dir poco incredibile per il MCU, con l’uscita di Captain Marvel, Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home. Dopo la conclusione della Saga dell’Infinito, la serie WandaVision ha ufficialmente dato il via, lo scorso gennaio, alla Fase Quattro, dopo che nel 2020 non è stato distribuito nessun film dei Marvel Studios a causa della pandemia di Covid-19 e della chiusura delle sale. In attesa dell’arrivo di Black Widow il prossimo 9 luglio (nella speranza che i cinema abbiano finalmente riaperto), ScreenRant ha raccolto i 10 migliori momenti dell’intera timeline del MCU.

Nick Fury incontra Captain Marvel

Nel film da solista di Captain Marvel uscito all’inizio del 2019 viene rivelato che Carol Danverse e Nick Fury si conoscono in realtà da un bel po’ di tempo. Nel film, i due si incontrano per la prima volta sulla Terra, quando Carol è impegnata a guidare la lotta dei Kree contro gli Skrull, finendo casualmente in un vecchio Blockbuster mentre dà la caccia a uno di loro.

Alla fine i due si uniscono, si rivoltano contro i Kree e si assicurano che gli Skrull sopravvissuti vivano in pace, lontano da qualsiasi minaccia. Questo è il momento in cui viene rivelato che Fury ha nascosto Captain Marvel lontana dal resto del mondo fino a quando non sarebbe stato necessario un suo intervento… 

“Io sono Iron Man”

Iron Man è stato il film che ha dato il via al MCU, con il ritratto di Tony Stark ad opera di Robert Downey Jr. che sembra essere uscito direttamente dalle pagine dei fumetti. E anche se battere Obadiah Stane, aka Iron Monger, è stato un evento abbastanza cruciale, ciò che è ancora più grande è quanto accade alla fine del blockbuster.

Per la prima volta in un film di supereroi, Stark annuncia al mondo intero di essere Iron Man, una sorta di invito ai suoi nemici che negli anni a venire cercheranno di rovinare sia lui che il suo impero tecnologico. Se Start avesse tenuto segreta la sua identità di supereroe, probabilmente i Vendicatori avrebbero potuto affrontare diversamente le cose. Dal momento che la sua identità è diventata di dominio pubblico, è stata praticamente servita su un piatto d’argento ai suoi nemici l’occasione perfetta per abbatterlo.

Il primo incontro tra i Vendicatori

Sapevamo che un film dedicato ai Vendicatori era nei piani fin dall’uscita de L’incredibile Hulk nel 2008, quando Nick Fury informa Tony Stark che è diventato ufficialmente parte di un mondo più grande di lui. Pertanto, quando The Avengers è uscito nel 2012, è stato un film da sempre destinato a cambiare le carte in tavola.

È il film in cui vediamo Iron Man, Capitan America e Thor incontrarsi per la prima volta, con il pubblico che in precedenza ha avuto la possibilità di conoscere i vari personaggi soltanto attraverso i rispettivi standalone. Le cose iniziano male per il trio, dal momento che nessuno si fida dell’altro, ma alla fine riescono a mettere da parte le loro divergenze e a lavorare insieme per salvaguardare la Terra.

La vittoria dei Vendicatori

La prima volta che i Vendicatori si incontrano è sicuramente un grande momento all’interno dell’intero MCU, ma ciò che probabilmente è ancora più grande è la prima volta che, tutti insieme, riescono a vincere. Questo accade sempre in The Avengers, quando New York City si trova sotto l’attacco della flotta Chitauri guidata dal Dio dell’Inganno Loki per ordine di Thanos.

È l’inizio di qualcosa di speciale, poiché ogni membro della squadra gioca un ruolo chiave nel mantenere la città e la sua popolazione al sicuro dagli attacchi nemici. Alla fine spetta a Iron Man salvare la situazione, con Tony Stark che fa volare una bomba nucleare nella base dei Chitauri, sacrificando quasi se stesso. Gli eroi vanno poi a cena tutti insieme ed è chiaro da questo momento che agiranno sempre in quel modo: uniti!

Steve scopre che Bucky è vivo

Steve Rogers pensava di aver visto Bucky Barnes per l’ultima volta quando quest’ultimo è caduto da un treno merci durante Captain America: Il primo vendicatore. In realtà, Bucky viene catturato, diventa una cavia dell’Hydra e viene trasformato nel Soldato D’Inverno, che diventa il cattivo principale del sequel Captain America: The Winter Soldier.

Cap combatte disperatamente il suo ex amico, cercando di fargli recuperare i suoi vecchi ricordi e convincerlo ad abbandonare la sua missione, ossia eliminare tutte le minacce nemiche. Questo è il film in cui per la prima volta capiamo davvero quanto sia vitale il loro rapporto, non solo in relazione all’uno con l’altro, ma anche agli altri personaggi del MCU.

Civil War

La lealtà di Steve nei confronti di Bucky e la determinazione a riportare il suo amico sulla via della rettitudine, alla fine, portano al conflitto visto in Captain America: Civil War del 2016. E la stessa Guerra Civile è un momento vitale, perché è qui che i Vendicatori si sciolgono e iniziano a operare separatamente, e non insieme.

La cosa più devastante del film è il modo in cui Capitan America e Iron Man combattono a capo di fazioni opposte, rifiutandosi di mettere il bene del mondo al primo posto e andando invece in guerra per ragioni individualistiche. Ciò significa che i Vendicatori diventano più deboli, mentre Thanos acquisisce un netto vantaggio quando attaccherà la Terra sulla scia del suo desiderio di raccogliere tutte e sei le Gemme dell’Infinito. Se fossero rimasti insieme, avrebbero potuto vincere la prima volta.

Lo Snap

Lo Snap è stato, senza dubbio, il momento più importante nella storia del MCU prima dell’uscita di Avengers: Endgame. Era la prima volta che vedevamo i nostri Eroi perdere, con metà dell’intero universo perire sotto il temibile Thanos.

È un evento davvero rivoluzionario per due motivi. Il primo: vede svanire eroi particolarmente apprezzati come Spider-Man, Star Lord, Black Panther, Doctor Strange e Bucky Barnes. Il secondo: rende il mondo un gigantesco caos per cinque lunghi anni, con l’umanità incapace di venire a patti con il barbaro atto di crudeltà del Titano Pazzo.

Ant-Man entra nel Regno Quantico

Ant-Man and the Wasp non è certamente uno dei migliori film del MCU, anche perché ha pagato lo scotto di essere arrivato nelle sale dopo il trionfante Avengers: Infinity War.

Questo non vuol dire che sia un film completamente inutile, dal momento che contiene l’enorme scena di Hank Pym che si avventura nel Regno Quantico per salvare sua moglie e Scott che fa lo stesso alla fine del film. Questo apre la strada al viaggio nel tempo che, anche in un franchise contorto come il MCU, è comunque qualcosa di molto speciale.

Il viaggio nel tempo

Avengers: Endgame è un film che dura poco più di tre ore e, proprio perché è così lungo, contiene molti momenti importanti. Probabilmente, il secondo momento più grande dell’intero film arriva quando Tony Stark scopre un modo per far funzionare il viaggio nel tempo. In precedenza, Stark si era rifiutato persino di prendere in considerazione l’idea che il tempo li avrebbe aiutati a riportare in vita le vittime di Thanos.

Era stato abbastanza chiaro su questo quando Captain America, Ant-Man e Vedova Nera si sono recati tutti nella sua accogliente baracca per cercare di convincerlo. Tuttavia, la curiosità di Stark ha la meglio sulle sue convinzione e la sua scoperta crea un percorso per i Vendicatori attraverso il quale evitare e correggere il torto subito cinque anni prima.

La fine di un’era

Il sacrificio di Iron Man alla fine di Avengers: Endgame è un momento importante per la serie. Non solo perché trasforma Thanos in polvere con un clic delle dita, ma significa anche la fine di un’era. La morte di Tony Stark significa che il suo tempo nel MCU è ormai finito, mentre il futuro coinvolgimento di Bruce Banner, in seguito alla ferita che subisce quando riporta indietro i morti, resta alquanto indefinito.

Captain America viaggia indietro nel tempo per vivere la sua vita con Peggy Carter, quindi anche lui è fuori dai giochi. Thor è l’unico membro dei “tre grandi” ancora in azione, ma anche lui senza dubbio cambierà, soprattutto dopo essersi unito alle avventure dei Guardiani della Galassia.

David di Donatello 2021: tutti i nominati della 66° edizione

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David di Donatello 2021: tutti i nominati della 66° edizione

Sono stati annunciati tutti i nominati ai Premi David di Donatello 2021, la 66° edizione degli Oscar del cinema italiano, che verranno assegnati il prossimo 11 maggio, durante una diretta su RaiUno condotta da Carlo Conti.

Trai film nominati, Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti conquista il maggior numero di candidature, 15, seguito da Hammamet di Gianni Amelio con 14 e Favolacce dei Fratelli d’Innocenzo con 13. L’incredibile storia dell’Isola delle Rose e Miss Marx seguono a 11 candidature.

MIGLIOR FILM

  • Favolacce prodotto da Agostino SACCÀ e Giuseppe SACCÀ per PEPITO PRODUZIONI con RAI CINEMA, con AMKA FILMS PRODUCTION, con VISION DISTRIBUTION, con QMI
    per la regia di Fabio e Damiano D’INNOCENZO
  • Hammamet prodotto da Agostino SACCÀ, Maria Grazia SACCÀ, con RAI CINEMA, in associazione con MINERVA PICTURES GROUP ed EVOLUTION PEOPLE
    per la regia di Gianni AMELIO
  • Le sorelle Macaluso prodotto da ROSAMONT, MINIMUM FAX MEDIA, RAI CINEMA
    per la regia di Emma DANTE
  • Miss Marx prodotto da Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO FILM con RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per TARANTULA BELGIQUE
    per la regia di Susanna NICCHIARELLI
  • Volevo nascondermi prodotto da Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con RAI CINEMA
    per la regia di Giorgio DIRITTI

MIGLIOR REGIA

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE

  • I predatori Pietro CASTELLITTO
  • Magari Ginevra ELKANN
  • Non odiare Mauro MANCINI
  • Sul più bello Alice FILIPPI
  • Tolo Tolo Luca MEDICI

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • Cosa sarà Francesco BRUNI in collaborazione con Kim ROSSI STUART
  • Favolacce Fabio e Damiano D’INNOCENZO
  • Figli Mattia TORRE
  • I predatori Pietro CASTELLITTO
  • Volevo nascondermi Giorgio DIRITTI, Tania PEDRONI, Fredo VALLA

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

  • Assandira Salvatore MEREU
  • Lacci Domenico STARNONE, Francesco PICCOLO, Daniele LUCHETTI
  • Lasciami andare Stefano MORDINI, Francesca MARCIANO, Luca INFASCELLI
  • Lei mi parla ancora Pupi AVATI, Tommaso AVATI
  • Lontano lontano Marco PETTENELLO, Gianni DI GREGORIO

MIGLIOR PRODUTTORE

  • Favolacce prodotto da Agostino SACCÀ e Giuseppe SACCÀ per PEPITO PRODUZIONI con RAI CINEMA, con AMKA FILMS PRODUCTION, con VISION DISTRIBUTION, con QMI
  • I predatori Domenico PROCACCI e Laura PAOLUCCI per FANDANGO con RAI CINEMA
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Matteo ROVERE
  • Miss Marx Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO FILM con RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per TARANTULA BELGIQUE
  • Volevo nascondermi Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con RAI CINEMA

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

  • 18 regali Vittoria PUCCINI
  • Figli Paola CORTELLESI
  • Gli anni più belli Micaela RAMAZZOTTI
  • La vita davanti a sé Sophia LOREN
  • Lacci Alba ROHRWACHER

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

  • Cosa sarà Kim ROSSI STUART
  • Figli Valerio MASTANDREA
  • Hammamet Pierfrancesco FAVINO
  • Lei mi parla ancora Renato POZZETTO
  • Volevo nascondermi Elio GERMANO

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • 18 regali Benedetta PORCAROLI
  • Favolacce Barbara CHICHIARELLI
  • Hammamet Claudia GERINI
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Matilda DE ANGELIS
  • Magari Alba ROHRWACHER

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Favolacce Gabriel MONTESI
  • Favolacce Lino MUSELLA
  • Hammamet Giuseppe CEDERNA
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Fabrizio BENTIVOGLIO
  • Lacci Silvio ORLANDO

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA*

  • Favolacce Paolo CARNERA
  • Hammamet Luan AMELIO UJKAJ
  • Le sorelle Macaluso Gherardo GOSSI
  • Miss Marx Crystel FOURNIER
  • Padrenostro Michele D’ATTANASIO
  • Volevo nascondermi Matteo COCCO

MIGLIORE COMPOSITORE*

  • Hammamet Nicola PIOVANI
  • I predatori Niccolò CONTESSA
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Michele BRAGA
  • Miss Marx GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO, DOWNTOWN BOYS
  • Non odiare PIVIO & Aldo DE SCALZI
  • Volevo nascondermi Marco BISCARINI, Daniele FURLATI

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

  • Gli anni più belli Titolo: GLI ANNI PIÙ BELLI
    Musica, testi e interpretazione di: Claudio BAGLIONI
  • La vita davanti a sé Titolo: IO SÌ (SEEN)
    Musica di: Diane WARREN
    Testi di: Diane WARREN, Laura PAUSINI, Niccolò AGLIARDI
    Interpretata da: Laura PAUSINI
  • Non odiare Titolo: MILES AWAY
    Musica di: PIVIO & ALDO DE SCALZI
    Testi di: Ginevra NERVI
    Interpretata da: GINEVRA
  • Tolo Tolo Titolo: IMMIGRATO
    Musica e testi di: Luca MEDICI, Antonio IAMMARINO
    Interpretata da: Luca MEDICI
  • Volevo nascondermi Titolo: INVISIBLE
    Musica e testi di: Marco BISCARINI
    Interpretata da: LA TARMA

MIGLIORE SCENOGRAFIA

  • Favolacce Emita FRIGATO, Paola PERARO, Paolo BONFINI – Erika AVERSA
  • Hammamet Giancarlo BASILI – Andrea CASTORINA
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Tonino ZERA – Maria Grazia SCHIRRIPA
  • Miss Marx Alessandro VANNUCCI, Igor GABRIEL – Fiorella CICOLINI
  • Volevo nascondermi Ludovica FERRARIO, Alessandra MURA – Paola ZAMAGNI

MIGLIORE COSTUMISTA

  • Hammamet Maurizio MILLENOTTI
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Nicoletta TARANTA
  • Le sorelle Macaluso Vanessa SANNINO
  • Miss Marx Massimo CANTINI PARRINI
  • Volevo nascondermi Ursula PATZAK

MIGLIOR TRUCCATORE

  • Hammamet Luigi CIMINELLI – Andrea LEANZA, Federica CASTELLI (prostetico o special make-up)
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Luigi ROCCHETTI
  • Le sorelle Macaluso Valentina IANNUCCILLI
  • Miss Marx Diego PRESTOPINO
  • Volevo nascondermi Giuseppe DESIATO – Lorenzo TAMBURINI (prostetico o special make-up)

MIGLIOR ACCONCIATORE

  • Favolacce Daniele FIORI
  • Hammamet Massimiliano DURANTI
  • Le sorelle Macaluso Aldina GOVERNATORI
  • Miss Marx Domingo SANTORO
  • Volevo nascondermi Aldo SIGNORETTI

MIGLIORE MONTATORE

  • Favolacce Esmeralda CALABRIA
  • Figli Giogiò FRANCHINI
  • Hammamet Simona PAGGI
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Gianni VEZZOSI
  • Volevo nascondermi Paolo COTTIGNOLA, Giorgio DIRITTI

MIGLIOR SUONO

  • Favolacce Presa diretta: Marc THILL
    Microfonista: Edgar IACOLENNA
    Montaggio: Fabio PAGOTTO
    Creazione suoni: Simone CHIOSSI
    Mix: Maxence CIEKAWY
  • Hammamet Presa diretta: Emanuele CICCONI
    Microfonista: Andrea COLAIACOMO
    Montaggio: Domenico GRANATA
    Creazione suoni: Alessandro GIACCO
    Mix: Alberto BERNARDI
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Presa diretta: Claudio BAGNI
    Microfonista: Luigi MELCHIONDA
    Montaggio e Creazione suoni: Mirko PERRI
    Mix: Paolo SEGAT
  • Miss Marx Presa diretta: Adriano DI LORENZO
    Microfonista: Pierpaolo MERAFINO
    Montaggio: Marc BASTIEN
    Creazione suoni: Pierre GRECO
    Mix: Franco PISCOPO
  • Volevo nascondermi Presa diretta: Carlo MISSIDENTI
    Microfonista: Filippo TOSO
    Montaggio: Luca LEPROTTI
    Creazione suoni: Marco BISCARINI
    Mix: Francesco TUMMINELLO

MIGLIORI EFFETTI VISIVI

  • Hammamet Luca SAVIOTTI
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Stefano LEONI, Elisabetta ROCCA
  • Miss Marx Massimiliano BATTISTA
  • The Book of Vision Lorenzo CECCOTTI, Renaud QUILICHINI
  • Volevo nascondermi Rodolfo MIGLIARI

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Faith di Valentina PEDICINI
  • Mi chiamo Francesco Totti di Alex INFASCELLI
  • Notturno di Gianfranco ROSI
  • Puntasacra di Francesca MAZZOLENI
  • The Rossellinis di Alessandro ROSSELLINI

MIGLIOR FILM STRANIERO

***

Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una giuria composta da Giada Calabria, Francesca Calvelli, Leonardo Diberti, Paolo Fondato, Elisabetta Lodoli, Enrico Magrelli, Lamberto Mancini, Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti e presieduta da Andrea Piersanti.

Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2021 è: ANNE di Domenico CROCE e Stefano MALCHIODI

***

Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado.

DAVID GIOVANI

  • 18 regali di Francesco AMATO
  • Favolacce di Fabio e Damiano D’INNOCENZO
  • Gli anni più belli di Gabriele MUCCINO
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose di Sydney SIBILIA
  • Tolo Tolo di Luca MEDICI

Justice League Snyder Cut: svelato l’attore che avrebbe dovuto interpretare Lanterna Verde?

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Nella Snyder Cut di Justice League abbiamo visto che Yalan Gur, uno dei membri del Corpo delle Lanterne Verdi, è stato sconfitto dall’esercito di Darkseid migliaia di anni fa. Inoltre, abbiamo anche visto Kilowog morto ai piedi del “malvagio” Superman. Sfortunatamente, nel taglio di Zack Snyder non c’è traccia di una Lanterna umana, anche se il regista ha rivelato che in origine avrebbe voluto inserire nel film John Stewart.

Di recente, Snyder ha spiegato di aver girato le scene con il personaggio durante la primissima produzione di Justice League (prima che il regista abbandonasse il progetto) che sperava di di poterle includere nella sua versione del film distribuito da HBO Max. Tuttavia, la Warner Bros. gli ha chiesto esplicitamente di non farlo a causa dei loro piani su John Stewart, che alla fine è stato sostituito da Martian Manhunter.

Adesso, FandomWire (via CBM) afferma di aver appreso chi ha interpretato la Lanterna Verde in quelle scene originali. Il sito rivela che Trevante Rhodes era stato scelto per il ruolo di John Stewart: in effetti, già nel 2017 erano saltate fuori delle indiscrezioni secondo cui l’attore era stato scelto per la parte, voci che sono state più e più volte smentite dallo stesso attore. Ebbene, pare che quelle voci fossero vere, anche se la validità di quanto riportato dalla fonte probabilmente non verrà mai confermata.

Trevante Rhodes è meglio conosciuto per essere apparso in Moonlight di Barry Jenkins e in The Predator di Shane Black. Senza dubbio sarebbe stato un grande John Stewart e sarebbe stato divertente vedere l’incontro tra il suo personaggio e Batman nella Snyder Cut di Justice League

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Ian McKellen non sa come sia riuscito ad ottenere il ruolo di Gandalf

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Ian McKellen ha ammesso di essere ancora oggi stupito dall’essere riuscito ad ottenere il ruolo di Gandalf nelle trilogie cinematografiche de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Quando venne per il ruolo alla fine degli anni ’90, McKellen era già una star a livello internazionale, conosciuta soprattutto per essere una vera e propria leggenda del teatro britannico.

Prima di interpretare Gandalf, era stato scelto un altro iconico ruolo, ossia quello di Magneto nella trilogia originale di X-Men ad opera dell’ormai ex 20th Century Fox. Tuttavia, il ruolo che lo ha reso una vera e propria star conosciuta in tutto il mondo è sicuramente quello dello Stregone di Arda, che gli ha permesso di conquistare anche una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista.

McKellen ha interpretato Gandalf sei volte, apparendo in tutti e tre i capitoli della trilogia de Il Signore degli Anelli e in tutti e tre i capitoli della trilogia prequel de Lo Hobbit. Tuttavia, a distanza di 20 vent’anni dall’uscita del primo film della saga, La compagnia dell’anello, pare che McKellen non riesca ancora a spiegarsi come abbia fatto ad ottenere il ruolo.

Parlando con GQ, Ian McKellen ha affrontato la questione e, sulla scia di quell’ormai celebre autoironia tipicamente inglese che lo contraddistingue, ha spiegato che forse è riuscito ad ottenere la parte soltanto perché gli attori scelti prima di lui non erano disposti a trasorrere tutti quegli anni in Nuova Zelanda.

“Non so ancora come Gandalf abbia incrociato il mio cammino”, ha dichiarato McKellen. “Forse perché alcuni degli attori a cui sarebbe stato offerto il ruolo prima di me erano piuttosto scoraggiati dall’idea di dover vivere in Nuova Zelanda per un anno. ‘Dove diavolo si trova quel posto?’. Beh, schiocchi loro.”

Gandalf prima di Ian McKellen: Connery o Lee?

Ricordiamo che prima di Ian McKellen, la produzione aveva pensato al compianto Sean Connery, che ha più volte dichiarato di aver rifiutato il ruolo perché non aveva capito la sceneggiatura. Anche il compianto Christopher Lee, che ha poi ottenuto la parte di Saruman, ha ammesso in passato che, in realtà, avrebbe voluto interpretare Gandalf.

The Falcon and The Winter Soldier: la Featurette “Continuation”

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The Falcon and The Winter Soldier: la Featurette “Continuation”

Disney+ ha diffuso la “Continuation” di The Falcon and The Winter Soldier, la prima serie live-action Marvel Studios.

LEGGI ANCHE: The Falcon and the Winter Soldier, il simbolo di un’eredità difficile da raccogliere

La serie Marvel Studios The Falcon and The Winter Soldier vede protagonisti Sam Wilson/Falcon e Bucky Barnes/The Winter Soldier (Il Soldato d’Inverno). La coppia, che si è riunita nei momenti finali di Avengers: Endgame, si allea in un’avventura globale che mette alla prova le loro capacità e anche la loro pazienza. Diretta da Kari Skogland, con Malcolm Spellman come capo sceneggiatore, la serie composta da 6 episodi vede nel cast anche Daniel Brühl nei panni di Zemo, Emily VanCamp nei panni di Sharon Carter e Wyatt Russell in quelli di John Walker. The Falcon and The Winter Soldier ha debuttato in tutto il mondo su Disney+ lo scorso 19 marzo.

#RestoreTheSnyderVerse: la campagna online ha già raggiunto 1 milione di tweet

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Dopo l’uscita della Snyder Cut di Justice League, è emersa online una nuova campagna: #RestoreTheSnyderVerse. Il taglio di Zack Snyder è finalmente arrivato su HBO Max (in Italia su Sky e NOW) lo scorso 18 marzo e la reazione da parte di critica e pubblico è stato complessivamente molto positiva.

In seguito all’uscita della versione theatrical di Justice League, le richieste per la release del taglio originale di Snyder sono diventate sempre più insistenti. Finalmente, a maggio dello scorso anno, la Snyder Cut è stata ufficialmente annunciata da Warner Media, e lo scorso 18 marzo è diventata una realtà a tutti gli effetti. A giudicare dall’accoglienza positiva riservata al film, i film sono ansiosi di conoscere di vedere sul grande schermo quelli che erano i piani originali di Snyder per il suo SnyderVerse e che sono stati poi riversati nell’epilogo della Snyder Cut.

Una nuova campagna social, lanciata attraverso l’hashtag #RestoreTheSnyderVerse, ha raccolto già un milione di tweet, come riportato da Discussing Film. La nuova campgna ha preso piede non solo sulla scia dell’entusiasmo generato dalla Snyder Cut e della possibilità di vedere un sequel del cinecomic, ma anche in occasione del quinto anniversario del precedente film del DCEU direto da Zack Snyder, ossia Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, scelta che ha indubbiamente contribuito ad attirare un’affluenza massiccia.

#RestoreTheSnyderVerse: WB tornerà sui suoi passi?

La campagna #RestoreTheSnyderVerse è stata supportata anche dall’attore Ray Fisher, inteprete di Cyborg, anche se già in passato lo stesso aveva dimostrato supporto nei confronti dello SnyderVerse. Il CEO di Warner Bros., Ann Sarnoff, ha già dichiarato che non ci sono piani per un sequel della Snyder Cut o per altri progetti che vedano coinvolto Snyder, ma la campagna #RestoreTheSnyderVerse dimostra che l’entusiasmo dei fan per i piani originali del regista non è mai svanito. Anzi, semmai è cresciuto in modo significato proprio grazie alla release della Snyder Cut

La vera domanda è: Warner Bros. tornerà sui suoi passi e cambierà rotta alla luce di questo rinnovato entusiasmo? Ovviamente, è troppo presto per dire se gli ultimi sforzi dei fan di Snyder porteranno gli stessi frutti che hanno poi condotto alla Snyder Cut. Inoltre, la Warner Bros. ha un’intera lista di nuovi film DC in fase di uscita e/o sviluppo, e ciò non può certamente essere ignorato. Non ci resta che attendere eventuali sviluppi.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Avengers: i quattro film del MCU diventano delle opere di Shakespeare

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L’autore Ian Doescher adatterà tutti e quattro i film degli Avengers in opere teatrali per conto di Quirk Books. Le opere saranno raccolte all’interno del volume “William Shakespeare’s Avengers: The Complete Works“, che sarà disponibile dal prossimo settembre e che conterrà dei veri e propri testi teatrali, composti da battute, indicazioni di scena e versi.

Il volume curato da Doescher, già autore di “William Shakespeare’s Star Wars”, conterrà al suo interno anche tantissime illustrazioni a colori ispirate ai momenti più importanti delle storie raccontate nei quattro film del MCU dedicati agli Avengers, ossia The Avengers, Avengers: Age of Ultron, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Le illustrazioni, così come la copertina ufficiale del volume, sono opera di Danny Schlitz.

Quick Books ha confermato che i testi saranno “completamente fedeli” ai corrispettivi film e che presenteranno tutte le scene, i personaggi e le battute che i fan hanno amato di più dei quattro episodi che la Marvel ha dedicato agli Eroi più potenti della Terra.

Gli Avengers immaginati da William Shakespeare

“E se il franchise cinematografico più epico di tutti i tempi fosse stato scritto dal più grande drammaturgo di tutti i tempi? William Shakespeare’s Avengers: The Complete Works reimmagina tutti e quattro i film come delle commedie scritte dal Bardo dell’Avon, complete di metrica e versi, indicazioni di scena e divertenti easter egg”, recita la descrizione ufficiale del volume. “I fan godranno delle loro scene, dei loro personaggi e delle loro battute preferite in un modo completamente nuovo, ma del tutto fedele, attraverso monologhi e dialoghi recitati da tutti gli eroi, da Captain America a Groot.”

Superman: il costume nero nella Snyder Cut è stato realizzato in digitale

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La Snyder Cut di Justice League non rappresenta soltanto la versione del film come inizialmente concepito da Zack Snyder, ma è anche una totale rivitazione della mediocre versione theatrical messa realizzata da Joss Whedon.

Sicuramente, una delle principali storyline del film, tanto nella versione theatrical quanto nella Snyder Cut, è la resurrezione di Superman. Nel taglio di Snyder abbiamo finalmente visto il tanto agosto costume nero, che il regista ha sempre inteso come vero simbolo di rinascita e unica rappresentazione del suo viaggio emotivo.

In una recente intervista con Screen Rant, i supervisore agli effetti visivi Anders Langlands e Kevin Smith hanno parlato del processo dietro la realizzazione del costume nero dell’eroe kryptoniano, rivelando che durante le riprese Henry Cavill non indossava un vero e proprio costume nero: l’abito è stato infatti ricreato totalmente in digitale, senza ricorrere alla color correction.

“Rendere l’abito nero è stato relativamente facile con la correzione del colore. Ma rendere la S color argento invece no, perché stava diventando sempre più luminosa e riflettente”, ha spiegato Langlands. “Per alcune riprese abbiamo usato il rotoscopio e abbiamo cambiato il colore. C’era una scena nel trailer in cui Superman esce dalla nave con indosso per la prima volta l’abito nero: lì abbiamo semplicemente cambiato il colore. Per il resto abbiamo ricreato tutto in digitale, perché alla fine era più facile ottenere il risultato che volevamo. Ci ha permesso un maggiore controllo e ha dato al costume un aspetto migliore.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Ghost of Tsushima: il regista della saga di John Wick dirigerà il film

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Sony ha ufficialmente messo in sviluppo un film basato su Ghost of Tsushima, che sarà diretto da Chad Stahelski, regista della saga di John Wick con Keanu Reeves. Il celebre videogioco di successo creato da Sucker Punch Productions per Playstation 4 è uscito a luglio 2020 e ha venduto, in meno di un anno, oltre 6,5 milioni di copie.

Ghost of Tsushima racconta la storia di Jin Sakai, un samurai del XIII secolo proveniente dall’isola di Tsushima, che combatte contro un esercito di invasori mongoli guidati da Khotun Khan. Dopo una serie di attacchi iniziali, Jin intraprende una missione per raccogliere forze e riprendersi la sua casa. Il gioco è stato molto apprezzato al momento dell’uscita non solo per il suo gameplay ma anche per l’elegante design visivo.

Ora, come riportato da Deadline, Sony Pictures e PlayStation Productions hanno messo in cantiere un adattamento del videogioco che sarà diretto da Chad Stahelski della saga di John Wick. Il regista ha figurerà anche in qualità di produttore grazie alla sua 87Eleven Entertainment e ai suoi partner Alex Young e Jason Spitz. La Sucher Punch figurerà in qualità di produttore esecutivo. In merito al progetto, la casa sviluppatrice di videogiochi statunitense ha dichiarato: “L’idea di trasporre il nostro gioco in un nuovo mezzo è eccitante. Siamo incuriositi da questa nuova possibilità.”

L’adattamento di Ghost of Tsushima è solo l’ultimo di una serie di adattamenti basati su celebri videogiochi che arriveranno prossimamente: basti pensare ad Uncharted con Tom Holland o all’attesissima serie HBO basata su The Last of Us, con Pedro Pascal e Bella Ramsey.

Justice League Snyder Cut: WB era contraria alla scena con Batman e Joker

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Il regista Zack Snyder ha rivelato che inizialmente la Warner Bros. era contraria alla scena con Batman e Joker ambientata nel Knightmare, presente nell’epilogo della Snyder Cut  di Justice League, la versione del cinecomic ad opera del controverso regista che è stata finalmente distribuita a partire dallo scorso 18 marzo.

Non è un segreto che la produzione di Justice League sia stata una delle più complesse della storia recente. Dopo la reazione di pubblico e critica a Batman v Superman, la Warner Bros. decise di intervenire in prima persona nella realizzazione di Justice League, influenzando il processo creativo di Snyder, che alla fine, spinto dalla continue pressioni e stravolto da una lutto familiare, decise di abbandonare il progetto e lasciarlo nelle mani di Joss Whedon, che venne assunto dalla major per ultimare il film (realizzando una serie di riprese aggiuntive e travolgendo gran parte della sceneggiatura originale).

Fin dall’uscita della versione theatrical di Justice League, nel 2017, i fan hanno chiesto a gran voce la realizzazione della versione originale del cinecomic, consapevoli del fatto che quello arrivato nelle sale di tutto il mondo non era affatto il film che Snyder aveva concepito. Tra le aggiunte più importante della Snyder Cut, non si può non menzionare la presenza del Joker di Jared Leto apparso in Suicide Squad di David Ayer.

Il rapporto tra Batman e Joker imprescindibile per la Snyder Cut di Justice League

In una recente intervista con Yahoo!, Snyder ha rivelato che, inizialmente, WB non voleva che il suo taglio includesse lo scambio di battute tra Batman e il Clown Principe del Crimine nella sequenza ambientata nel Knightmare. Tuttavia, per il regista era importante inserire quel momento nella sua versione, tant’è che inizialmente sarebbe anche stato disposto a girare la scena senza la loro autorizzazione.

“La relazione tra Batman e Joker è davvero importante per entrambi i personaggi”, ha spiegato il regista. “Se non avessi fatto un altro film DC, sentivo che sarebbe stato scortese non avere quella scena con loro due. All’inizio lo studio diceva: ‘Ora come ora non la vogliamo’. Ma io insistevo: ‘La farò comunque!’. Volevo montare il screen green nel mio giardino e girarla lì, ma alla fine non è stato necessario.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Piccole donne: libro, trama e cast del film con Winona Ryder

Piccole donne: libro, trama e cast del film con Winona Ryder

Del romanzo Piccole donne di Louisa May Alcott esistono ben tre versioni cinematografiche sonore, la più recente delle quali è uscita al cinema nel 2019 per la regia di Greta Gerwig. Prima di questa, però, nel 1994 era stata realizzata un’altra trasposizione del libro altrettanto interessante. Diretto dalla regista australiana Gillian Armstrong, nota anche per titoli come Fuga d’inverno e Oscar e Lucinda, il film Piccole donne fu particolarmente importante per quegli anni, dimostrando che anche opere con protagoniste femminili potevano riscuotere un grande successo e che il pubblico, contrariamente a come molti produttori lo immaginano, non è composto da soli uomini.

Per realizzare questo nuovo adattamento del romanzo, infatti, ci vollero ben 12 anni. Secondo la sceneggiatrice Robin Swicord, nessuno sembrava interessato a finanziare un film dove le protagoniste erano esclusivamente donne. Per molti si trattava infatti di un progetto senza reali possibilità di incasso, poiché non avrebbe saputo attrarre anche un pubblico maschile. Fortunatamente, la Columbia Pictures si dimostrò di altre vedute, accettando di produrre il film. Realizzato sotto l’ispirazione dei dipinti della seconda metà dell’Ottocento, Piccole donne trattò per la prima volta anche temi più attuali come la crescita e l’emancipazione femminile.

Al momento della sua uscita in sala, infine, Piccole donne smentì quanti non credevano nel suo potenziale. A fronte di un budget di 15 milioni di dollari, questo arrivò infatti a guadagnarne circa 50 in tutto il mondo, ottenendo anche tre nomination ai premi Oscar. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Piccole donne: la trama del film

Ambientato nel 1961, il film ha per protagoniste le quattro sorelle Joe, Meg, Beth e Amy March. La loro tranquilla vita viene improvvisamente sconvolta dal richiamo alle armi di loro padre, il quale partendo le lascia in una situazione economica particolarmente precaria. Data questa situazione, le quattro ragazze si ritroveranno a dover crescere più in fretta del previsto, badando a sé stesse e alla casa. In particolare, Joe, desidera però poter raggiungere un indipendenza tale che le permetta di coronare il suo sogno di diventare scrittrice. Nel tentativo di riuscirci, si imbatterà in storie d’amore turbolente e grandi sconvolgimenti emotivi, sino a decidere di raccontare la storia della sua famiglia, delle loro difficoltà e del grande affetto che lega tutti loro.

Piccole donne cast

Piccole donne: il cast del film

Ad interpretare il personaggio di Joe March è l’attrice Winona Ryder. Fu proprio il suo coinvolgimento nel film che permise di ottenere l’interessamento di alcuni studios di produzione. Tra le più note interpreti della sua generazione, la Ryder veniva infatti vista come una buona possibilità di successo per il film. Questa si dedicò poi molto allo studio del personaggio e per la sua interpretazione ottenne una nomination al premio Oscar come miglior attrice protagonista. Accanto a lei, nei ruoli dei suoi spasimanti Friedrich Bhaer e Laurie Lawrence vi sono gli attori Gabriel Byrne e Christian Bale. Quest’ultimo conobbe qui la sua futura moglie, Sibi Blazic, all’epoca assistente personale della Ryder.

Ad interpretare le altre sorelle March, Meg e Beth, vi sono invece le attrici Trini Alvardo e Claire Danes. Quest’ultima debuttò sul grande schermo proprio grazie a questo film, per poi diventare celebre qualche anno dopo come Giulietta in Romeo + Giulietta di William Shakespeare. Il casting più complesso fu quello relativo al personaggio di Amy March. Questo doveva essere infatti interpretato da due attrici, una più giovane ed una più adulta. Ad ottenere il ruolo della versione di lei da bambina fu l’attrice Kirsten Dunst, mentre quella adulta ha il volto di Samantha Mathis. L’attrice Susan Sarandon interpreta invece la madre delle quattro sorelle. Un ruolo, questo, a cui stava per rinunciare a causa dell’incompatibilità con alcuni impegni famigliari.

Piccole donne: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare l’amato e celebrato romanzo, la regista e la sceneggiatrice si impegnarono quanto più possibile nel rimanere fedeli a quanto in esso narrato. Nel film si ritrovano tuttavia alcune differenze, attraverso cui si esaltano determinati aspetti piuttosto di altri. Un primo cambiamento è quello riguardante le motivazioni che spingono Jo March a trasferirsi a New York. Nel romanzo, infatti, il personaggio si reca nella grande città nel tentativo di dar vita ai propri sogni da scrittrice. A spingerla, infatti, è unicamente tale desiderio. Nel film, invece, Jo va a New York per porre una certa distanza tra sé e Laurie, in seguito alla fallita proposta di matrimonio di questi. Nella città, Jo avrà poi di perseguire i propri sogni.

Allo stesso modo, cambia il modo in cui Bhaer si propone come marito alla protagonista. Nel film questo avviene in seguito ad una corsa sotto la pioggia di Jo, la quale desidera impedire all’uomo di partire. Questi, spinto dall’amore, le chiederà di sposarlo, ottenendo risposta affermativa. Nel romanzo, invece, il tutto avviene con più calma e moderazione. Bhaer viene invitato a soggiornare per alcuni giorni preso la casa dei March, così che Jo possa avere un’idea di come sarebbe la sua vita con lui. A differire, infine, è anche il finale. Il film termina infatti con la proposta di matrimonio di Bhaer e il suo bacio con Joe. Il romanzo, al contrario, termina con i festeggiamenti del compleanno di Marmee, evento che riunisce l’intera famiglia, mostrando quanto questa sia cambiata dall’inizio del racconto.

Piccole donne: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Piccole donne è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 marzo alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb, ScreenRant

LEGO ha rivelato tre nuovi set LEGO Star Wars

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LEGO ha rivelato tre nuovi set LEGO Star Wars

Oggi, il Gruppo LEGO ha rivelato tre nuovi set LEGO Star Wars per i costruttori adulti, ricreando alcuni dei design più iconici della galassia di Star Wars.

I nuovi set presenteranno due incredibili aggiunte alla collezione di caschi LEGO Star Wars, rivelata per la prima volta lo scorso anno: un busto ispirato a Darth Vader e uno con le sembianze del fedele Scout Trooper. Inoltre, il nuovo straordinario modello in onore dell’imponente Imperial Probe Droid completa il trio.

Grazie a questi set pensati per gli adulti e per i costruttori LEGO esperti con la passione per il mondo di Star Wars, i fan possono ora rendere omaggio all’Oscuro Signore dei Sith affrontando queste nuove sfide di costruzione.

  • LEGO Star Wars Darth Vader Helmet (75304) – cogli il fascino sinistro dell’icona di Star Wars, nonché cattivo supremo, con questo modello da 834 pezzi. Il set offre un’esperienza di costruzione coinvolgente, e l’elmo finito diventa un impressionante pezzo da esposizione.

LEGO Star Wars Darth Vader Helmet

  • LEGO Star Wars Scout Trooper Helmet (75305) – lo splendido casco da 471 pezzi è stato creato come omaggio alle capacità di ricognizione e infiltrazione degli Scout Troopers. Rispolvera la tua speeder bike, e divertiti a ricreare ogni contorno e dettaglio con i mattoncini LEGO.

LEGO Star Wars Imperial Probe Droid

  • LEGO Star Wars Imperial Probe Droid (75306) – i costruttori adulti possono ricreare le scene di Star Wars: l’impero colpisce ancora sul pianeta di ghiaccio Hoth costruendo questo caratteristico droide. Il modello da 683 pezzi è dotato di un’asta trasparente per “sospendere” il droide sulla costruibile scena innevata.

Jens Kronvold Frederiksen, Creative Director, LEGO Star Wars, afferma: “Alcuni dei nostri personaggi preferiti di Star Wars rappresentano le presenze più profonde e intimidatorie del grande schermo, nonostante non si possano vedere le loro espressioni facciali. Nel ricreare i sinistri caschi di Darth Vader e dello Scout Trooper, era importante catturare i dettagli e le caratteristiche essenziali che le persone di tutto il mondo sicuramente riconosceranno, anche quelle che non hanno troppa familiarità con la galassia di Star Wars. Penso che tutti e tre i set da esposizione siano estremamente belli e spero che i fan si divertano a costruirli, e siano entusiasti di esporli una volta completati”.

Gli appassionati potranno godersi un po’ di tempo per rilassarsi, mentre affrontano queste complesse sfide creative, ricreando ogni autentico dettaglio in puro stile LEGO. Una volta terminata la costruzione, i modelli potranno essere esposti con una targa su misura che darà il tocco finale e li renderà il perfetto ornamento da scrivania o centrotavola per i fan di Star Wars.

Oprah Winfrey intervista la poetessa Amanda Gorman per “The Oprah Conversation”

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Oprah Winfrey intervista la più giovane poetessa nella storia ad aver recitato un suo componimento alla cerimonia di inaugurazione del presidente degli Stati Uniti. In questa stimolante conversazione, nel mese dedicato della storia delle donne, si parla di come sia riuscita a trasformare le sfide in punti di forza e delle donne che hanno saputo ispirarla.

Amanda Gorman è una giovane donna che è entrata in un momento della Storia con enorme grazia e dignità“, ha detto Oprah Winfrey. “Dal primo momento in cui ci siamo incontrate sono rimasta affascinata dal suo spirito e non vedevo l’ora di sentirla raccontare tutto ciò che le è successo negli ultimi mesi.”

Classificatasi prima al National Youth Poet Laureate, e una delle voci più influenti della sua generazione, Gorman discute “The Hill We Climb”, la commovente poesia che ha pronunciato alla storica inaugurazione del presidente Joseph R. Biden e la vicepresidente Kamala Harris.

In questa straordinaria nuova intervista, Gorman si unisce a Oprah per una conversazione sincera che celebra i leggendari eroi letterari che ispirano il suo lavoro e presenta agli spettatori sua madre e le altre donne importanti della sua vita che hanno incoraggiato la sua passione per la poesia.

Gorman rivela anche il processo creativo dietro la poesia che ha affascinato il mondo intero e l’ha catapultata nella fama e condivide il racconto del percorso di formazione che l’ha portata fino a qui. Mentre riflette sull’impatto del suo lavoro, rivolge lo sguardo al futuro, pieno di speranze sia personali, che collettive.

The Oprah Conversation: cos’è

The Oprah Conversation è una serie Apple Original in cui Oprah conduce discussioni intime con i migliori giornalisti del momento, leader carismatici e i grandi professionisti di oggi, in esclusiva su AppleTV+. Filmate da remoto, le conversazioni guidate da Oprah puntano a dare nuova prospettiva a una serie di argomenti che danno forma al nostro mondo, rivelando storie avvincenti di connessione umana.

La serie esplora argomenti rilevanti e di grande impatto trattati con ospiti provenienti da tutto il mondo regalandoci anche alcune conversazioni toccanti tra Oprah e persone simbolo del cambiamento come Emmanuel Acho, ospite della provocatoria serie web “Conversazioni scomode con un uomo nero”, in un episodio diviso in due parti; Il professor Ibram X. Kendi, autore di bestseller di “How to Be an Antiracist”; Bryan Stevenson, fondatore della Equal Justice Initiative e autore di bestseller del libro di memorie che ha ispirato l’acclamato film “Just Mercy”; l’icona della musica mondiale Mariah Carey; l’attore premio Oscar e attivista umanitario Matthew McConaughey; il leggendario vincitore del Grammy Award Stevie Wonder; la cantautrice e narratrice per antonomasia Dolly Parton; e il 44 ° presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

The Oprah Conversation: dove vederlo in streaming

The Oprah Conversation è ora disponibile, insieme a “Oprah Talks COVID-19” e “Oprah’s Book Club” su AppleTV+. AppleTV+ ospita i pluripremiati titoli Apple Originals dei narratori più creativi del momento. AppleTV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1 ° novembre 2019, Apple TV + è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Apple Originals ha ottenuto 86 premi e 329 nomination in poco più di un anno, tra cui Golden Globe Awards, Critics Choice Awards, Critics Choice Documentary Awards, Daytime e Primetime Emmy Awards, un NAACP Image Award, un Peabody Award e altro ancora.

Apple TV + è disponibile sull’app Apple TV in oltre 100 paesi e regioni, su oltre 1 miliardo di schermi, inclusi iPhone, iPad, Apple TV, iPod touch, Mac, smart TV Samsung, LG, Sony e VIZIO selezionate, Amazon Fire TV e Dispositivi Roku, Chromecast con console Google TV, PlayStation e Xbox e su tv.apple.com, per € 4,99 al mese con una prova gratuita di sette giorni. Per un periodo di tempo limitato, i clienti che acquistano un nuovo iPhone, iPad, Apple TV, Mac o iPod touch possono usufruire gratuitamente di un anno di Apple TV +. Questa offerta speciale è valida per tre mesi dopo la prima attivazione del dispositivo idoneo.

P.S. Burn This Letter Please dal 26 marzo in esclusiva su discovery+

In uno storage abbandonato di Los Angeles viene ritrovata una scatola che porta alla luce una serie di corrispondenze di un’epoca dimenticata: la scena drag underground nella New York degli anni ’50. Questo è l’incipit dei registi Michael Seilgman e Jennifer Tiexiera che con il docu-film P.S. Burn This Letter please, dal 26 marzo in esclusiva su Discovery+, rivelano un mondo nascosto in un periodo in cui essere gay era un tabù e esibirsi travestiti era una vocazione potenzialmente pericolosa.

“Pensavamo di farlo per noi stessi. Non avevamo idea di farlo per la prossima generazione.” Miss Rita George, una delle protagoniste del docu -film commenta così il suo modo di vivere negli anni 50. Grazie a  Miss Rita George, Daphne, Josephine, Di Di Laroux e tutti gli individui che hanno vissuto quel periodo si sono potute diffondere e conservare le storie LGBTQ con l’obiettivo di educare e responsabilizzare i giovani LGBTQ, aiutare i giovani a rischio che sono ancora alla ricerca della propria identità e tutti coloro che si sforzano ogni giorno di condurre una vita più integrata. Attraverso filmati in super 8, immagini di repertorio e interviste alle “female performers” dell’epoca si  raccontano le storie più intime della comunità drag di quegli anni,  una comunità che il governo USA ha cercato di distruggere e la storia ha cercato di cancellare. P.S. Burn This Letter please è una commovente storia di amicizia e perseveranza formata da persone che hanno superato rischi insormontabili per perseguire le loro passioni. Chi ha conservato questo archivio privato di lettere? Chi e’ il misterioso destinatario? La vera identità del misterioso Reno verrà fuori e sarà per tutti del tutto inaspettata.

Presentato con successo allo scorso Tribeca Film Festival, P.S. Burn This Letter please, che secondo Hollywood Reporter “ha sottolineato gli aspetti più affascinanti della scena drag di New York” ed ha contribuito ad abbattere certe barriere grazie alle sfide che sono state combattute in quel periodo, sarà disponibile su Discovery+ dal 26 marzo.

Yes Day, recensione del film con Jennifer Garner

Yes Day, recensione del film con Jennifer Garner

Il nuovo film del regista Miguel Arteta ci presenta una coppia di genitori alle prese con uno “yes day”, giorno in cui dovranno dire di si alle richieste dei propri figli. Una commedia godibile per genitori e figli, che unisce risate assicurate a momenti di sentita riflessione. 

Yes Day: la trama

Disponibile su Netflix ed ispirato all’omonimo romanzo di Amy Krouse Rosenthal e illustrato da Tom Lichtenheld, Yes Day narra la storia di Allison (Jennifer Garner) e Carlos Torres (Edgar Ramirez) genitori di tre figli, Ellie (Everlee Carganilla), Nando (Julian Lernen) e Katie (Jenna Ortega). Katie è nella fase di preadolescenza, vorrebbe avere più autonomia e indipendenza; Nando è un piccolo genio della chimica, che si cimenta in esperimenti strampalati e un po’ fuori dalle righe. Soprattutto questi mostrano espressamente il loro malcontento nei confronti di un clima familiare che ritengono troppo autoritario e rigido. L’incontro con Mr Deacon, il consulente scolastico, suggerirà ai genitori di proporre in famiglia uno “Yes day”, giorno del sì, in cui i genitori dovranno accondiscendere alle richieste dei figli, stabilendo alcune regole generali: le loro richieste non possono riguardare il futuro e non potranno spostarsi oltre i 30 km da casa.  Inizia cosi per la famiglia Torres una giornata all’insegna dell’avventura, del sano svago familiare che rinnoverà un legame ancora più forte tra i familiari. Alla regia del film troviamo Miguel Arteta, conosciuto per “Chuck & Buck” (2000), “The Good Girl” (2002) “Youth in Revolt” (2009) e la commedia” Una fantastica e incredibile giornata da dimenticare” (2014).  

Yes Day: un “si” simbolico per rafforzare l’unione familiare

Con “Yes Day” Miguel Arteta riesce a confezionare un prodotto assolutamente godibile per una visione familiare. Il regista mette in scena una storia di pazze avventure, che consta di momenti comici esilaranti, che mette in primo piano l’importanza dei rapporti familiari, la necessità di ritagliarsi del tempo per poter evadere dalla monotonia quotidiana, riscoprendosi come genitori e figli. Una gara a chi mangia più gelato, un originale car-wash, indossare gli outfit più stravaganti: sono i piccoli e grandi momenti di gioia condivisa che vanno ad incorniciare una giornata all’insegna dell’unione familiare. Un giorno in cui i genitori devono assecondare le richieste dei figli, ma che aiuterà anche i figli a capire meglio il difficile compito dell’essere genitore e gli farà constatare che, a volte, non è poi così male avere delle regole da rispettare. Colori sgargianti, un cast d’insieme molto affiato e una traccia musicale che accompagna le peripezie di figli e genitori vanno a confluire in una commedia brillante, che scalda il cuore di grandi e piccini. 

Yes Day: una giornata ormai diventata ricorrenza Oltreoceano

Lo Yes Day è diventato ormai una sorta di ricorrenza celebrata da molte famiglie americane, che si è diffusa dopo la pubblicazione del libro di Krouse e Lichtenheld. La stessa Jennifer Garner ha dichiarato di organizzarlo ogni anno per i propri figli e che questo ha aiutato a consolidare l’armonia familiare. Il film ci dimostra infatti come lo “yes day” possa risultare non solo una parentesi divertente per tutta la famiglia, ma anche, e soprattutto, un’occasione di confronto e di crescita comune. Yes Day è un inno alla condivisione, alla riscoperta della dimensione ludica e del beneficio di trascorrere del tempo tra genitori e figli. Una boccata di aria fresca in un anno segnato da numerosi divieti a causa della pandemia, che ci fa riflettere su come reinventare il tempo passato assieme in famiglia, distogliendo le menti dalle fatiche quotidiane. Allison è infatti alla ricerca di un impiego che fatica a trovare ed è molto rigida nei confronti dei figli, Carlos è totalmente assorbito dal lavoro e di conseguenza vive lo stare a casa come un momento in cui rilassarsi ed essere meno ferreo. Lo Yes Day gioverà però sia a genitori che a figli; i primi si si metteranno in discussione e mostreranno la parte più scanzonata e gioiosa del loro carattere, taciuta da tempo, mentre i secondi matureranno una coscienza maggiore e capiranno a non vivere le regole come restrizioni imposte, quanto più come suggerimenti o consigli da conservare preziosamente.

Yes Day: momenti comici dalle risate assicurate

Yes Day propone una serie di momenti comici assicurati, come la scena al Gut Buster, dove la famiglia accoglie la sfida di mangiare una coppa di gelato gigantesca per non doverla pagare a prezzo pieno. Questa scena ha richiesto ben tre giorni di riprese e gelati preparati senza latte e pochissimo zucchero, affinchè nessuno si sentisse male sul set. In aggiunta, la sfida di “Kablowey” (gioco inventato appositamente per il film) ha richiesto una settimana di riprese circa e ben 55.000 palloncini pieni di acqua colorata. Nel corso del film vediamo come la trama di Yes Day si snoda tra location all’insegna del divertimento, ad esempio un enorme parco giochi e il festival musicale che rinnoverà la fiducia tra mamma e figlia, e il focolare domestico, perno dell’unione familiare e posto sicuro a cui fare ritorno. Il ritmo e la regia dinamica di Yes Day ne sottolineano la comicità e la leggerezza, ritagliandosi però parentesi più intime per soffermarsi sul significato intrinseco di una giornata straordinaria.

Justice League Snyder Cut: tutte le differenze con la versione di Joss Whedon

Dallo scorso 18 marzo, è finalmente disponibile l’agognata Snyder Cut di Justice League. Ovviamente, il taglio del cinecomic ad opera di Zack Snyder presenta tutta una serie di differenze con la versione theatrical di Joss Whedon che definire sostanziali è usare un mero eufemismo. FandomWire ha messo a confronto i due film e ha scovato ben 35 differenze. Scopriamole insieme:

Il formato, la durata e le musiche

Aspect ratio

La versione theatrical di Joss Whedon presenta il tradizionale widescreen 16:9. Per quanto riguarda la Snyder Cut, invece, siamo in presenza di un formato 4:3, decisamente insolito per un cinecomic. È importante sottolineare che tale rapporto d’aspetto si mantiene costante per tutta la durata del film.

Secondo Snyder, si tratta del formato ideale per preservare non soltanto la sua visione, ma anche la rappresentazione di questi eroi come figure stoiche di ispirazione. La speranza, un giorno, è che la Snyder Cut possa arrivare anche al cinema, in modo da poter godere a pieno della bellezza del formato 4:3 in IMAX.

Colori e contrasto

Per alleggerire i toni del film, Joss Whedon ha concepito delle inquadrature molto più colorate e luminose. Al contrario, Zack Snyder ha impiegato un drago di colore molto più sottile e ad alto contrasto, in modo da conferire al suo film dei toni più levigati e naturali.

La durata

La Warner Bros. aveva specificato a Whedon di mantenersi entro le 2 ore di durata. Proprio per questo, la maggior parte delle scene realizzate da Snyder sono stato o ridotte o eliminate. Inoltre, Whedon e Geoff Johns avrebbero scritto scene extra che meglio si adattavano ad una versione da 120 minuti.

Fortunatamente, Snyder ci ha regalato un taglio di quasi quattro ore (242 minuti per l’esattezza) che ci ha permesso di godere al meglio di ogni avvenimento e, soprattutto, di ogni storyline.

La divisone in capitoli

Aggiungendo una quantità notevole di materiale al suo taglio, Snyder ha ben pensato di suddividere la Snyder Cut in sei capitoli, seguiti da un epilogo che anticipa ciò che – purtroppo – non vedremo mai raccontato sul grande schermo. La suddivisione in capitoli permette agli spettatori più svogliati di poter fruire della visione del film come fosse una vera e propria serie tv.

La colonna sonora

Tom Holkenborg, meglio conosciuto come Junkie XL, avrebbe dovuto occuparsi delle musiche di Justice League. Tuttavia, nella versione theatrical è stato sostituito da Danny Elfman quando Whedon è subentrato al posto di Snyder.

Per la Snyder Cut, Junkie XL ha composto una colonna sonora totalmente nuova, senza utilizzare le composizione risalenti al suo primo coinvolgimento. È inutile dire che i suoi contributi musicali hanno reso l’esperienza della Snyder Cut ancora migliore.

Il rating, la sequenza iniziale e Steppenwolf

Il divieto ai minori

La Snyder Cut di Justice League ha ottenuto un rating R, ossia un divieto ai minori di 17 anni, a causa della presenza di linguaggio volgare e scene di violenza.

Scene di combattimento più lunghe

Nella versione theatrical, Whedon aveva ridotto anche le scene di combattimento per rientrare nei 120 minuti di durata. Nella Snyder Cut, invece, assistiamo a momenti di battaglia che, oltre a durare di più, sono anche in grado di regalare allo spettatore tutta l’adrenalina e l’emozione necessaria di fronte a quello che ogni blockbuster ha come obiettivo intrinseco: regalare un grande spettacolo.

Tra le migliori scene del film non si può non menzionare la lunga battaglia di Steppenwolf contro le Amazzoni, la lotta di Superman contro i membri della squadra e, ovviamente la battaglia finale a Pozharnov.

La sequenza d’apertura

La versione theatrical di Justice League si apre con una flashback in cui due bambini si divertono a riprendere Superman (nella scena assistiamo alla famigerata rimozione dei baffi di Henry Cavill).

La Snyder Cut, invece, riprende le fila del discorso partendo dal finale di Batman v Superman, quindi dalla morte dell’eroe kryptoniano per mano di Doomsday. Si tratta di una scena cruciale, in quanto è proprio il grido di Superman a risvegliare le Scatole Madri e ad attirare Steppenwolf.

Steppenwolf

Nella Snyder Cut è possibile ammirare il design originale che Zack Snyder aveva approvato per Steppenwolf. Nella sua versione, il cattivo era molto più imponente e aveva un aspetto decisamente più alieno. Per non parlare dei dettagli relativi alla corporatura (scopriamo, infatti, che ha sette dita per ciascuna mano).

Come confermato dalla stesso Snyder, la Warner Bros. riteneva che il look del personaggio fosse troppo spaventoso: ecco perché nella versione theatrical, il design di Steppenwolf è stato completamente stravolto, optando per un aspetto meno minaccioso.

La sequenza “History Lesson”

Invece di Steppenwolf, nella Snyder Cut scopriamo che l’antica battaglia della Terra coinvolse in realtà Darkseid. I Difensori della Terra hanno combattuto contro di lui per impedire alle Scatole Madri di raggiungere il loro stato di unità.

Darkseid, l’Anti-vita e i nuovi personaggi

Darkseid

Nella versione theatrical di Justice League, il cattivo principale è Steppenwolf. Ecco perché il personaggio è stato aggiunto da Whedon nella sequenza “History Lesson”. Nella Snyder Cut, invece, fa finalmente il suo debutto l’agognato Darkseid, concepito come il cattivo finale del DCEU.

Scopriamo molto di più sulla complicata relazione di sudditanza tra i due personaggi: Steppenwolf vuole a tutti i costi pagare il suo debito nei confronti del grande cattivo e tornare così a far parte dei suoi ranghi.

Diana viene a conoscenza di Darkseid

Dopo aver visto la freccia di Artemide, Diana esplora un tempio nascosto pieno di pitture rupestri che spiegano la battaglia che ebbe luogo durante la prima era. È così che impara a conoscere Darkseid, le Scatole Madri e, probabilmente, anche l’Equazione dell’Anti-vita. In seguito, trasmette tutta la sua conoscenza a Bruce. Nella versione theatrical, invece, viene a conoscenza della Scatole Madri dagli appunti di Lex Luthor

L’Equazione dell’Anti-vita

Attraverso Darkseid, nel suo taglio Zack Snyder introduce anche l’Equazione dell’Anti-vita. Si tratta dell’arma definitiva che permetterà al Titano di controllare tutta la vita in tutto il Multiverso. L’Equazione, scolpita nella superficie della Terra, mantiene in vita le persone, ma le priva del libero arbitrio. Tutto ciò che esiste è sotto il suo controllo e, di conseguenza, sotto il controllo di Darkseid se riuscirà ad ottenerla.

Nuovi personaggi

Oltre a Darkseid, tra i nuovi personaggi della Snyder Cut figurano anche DeSaad e Granny Goodness, appartenenti ai Nuovi Dei. Il personaggio dello scienziato Ryan Choi sarebbe poi dovuto diventare Atom nei sequel mai realizzati di Justice League.

Ancora, Kiersey Clemons è presente come Iris West (che ritroveremo in The Flash), insieme a Willem Dafoe che torna nei panni di Vulko dopo Aquaman e al generale Swanwick interpretato da Harry Lennix che assume finalmente l’identità di Martian Manhunter. Inoltre, nel film appare anche una Lanterna Verde (presumibilmente Kilowog) e, naturalmente, il Joker di Jared Leto che interagisce con Batman nell’epilogo (lo avevamo già visto in Suicide Squad di David Ayer).

Il mondo degli Atlantidei

La Snyder Cut non ci ha permesso di trascorrere molto tempo ad Atlantide. Tuttavia, ha comunque presentato abbastanza bene il regno sottomarino, oltre ad aver adeguatamente impostato l’arco narrativo di re Orm. Gli Atlantidei avevano un modo di parlare diverso rispetto ad Aquaman, ma questa tradizione non è stata portata avanti nello standalone del 2018.

Flash, Cyborg e il costume nero di Superman

Barry Allen/Flash

Barry Allen è stato una sorta di intermezzo comico nella versione theatrical di Justice League. In parte, lo continua ad essere anche nella Snyder Cut, nonostante Snyder aggiungo molto più cuore al personaggio e ancora più potenziale alla sua storia.

Nello specifico, la sua introduzione è ben diversa da quanto visto nella versione di Whedon. Scopriamo non solo le sue affinità con la razza canina, ma assistiamo anche al suo primo incontro con Iris West (totalmente assente nella versione cinematografica). Inoltre, anche la relazione con suo padre, Henry Allen, acquisisce maggiore significato, per non parlare del suo coinvolgimento nelle sequenze d’azione, che lo rendono un elemento non solo funzionale ma anche imprescindibile.

Victor Stone/Cyborg

Victor Stone/Cyborg è il vero cuore pulsante della Snyder Cut, come aveva anticipato più e più volte lo stesso regista prima dell’uscita del film. Nella versione theatrical, il personaggio è stato completamente annullato. Snyder, invece, lo ha trasformato in un dio dell’era digitale, regalandogli un arco narrativo a dir poco magnifico.

Scopriamo chi era Victor Stone (un grande giocatore di football e un essere umano ancora migliore) e veniamo a conoscenza del fatto che all’inizio, dopo il tragico incidente in cui perse la vita sua madre e che lo ridusse in fin di vita, non era disposto ad accettare la sua nuova condizione e le sue nuova capacità. Anche se Whedon ha modificato le sue origini, Snyder è stato in grado di ripartire da quanto anticipato in Batman v SupermanAlla fine, dopo aver accettato il suo status, Cyborg riesce davvero a fare la differenza all’interno del gruppo.

La resurrezione di Superman

Whedon ha trasformato la decisione di resuscitare Superman in un momento di conflitto tra i membri della squadra (prendendo ispirazione da quanto visto nei suoi The Avengers e Avengers: Age of Ultron).

Nella Snyder Cut, invece, la decisione avviene con mutuo consenso, dopo che Cyborg ha spiegato le capacità della Scatola Madre. A differenza del taglio cinematografico, il team decide di portare avanti la sua decisione all’interno del Wayne Aerospace Hangar, e non nella Batcaverna.

Il miliardario e il bad-ass

La Snyder Cut ci mostra che essere ricchi è realmente uno dei superpoteri di Bruce Wayne, cosa a cui la versione di Whedon non ha prestato la minima attenzione. Il taglio di Snyder ci mostra quanto bene abbia fatto Bryce in qualità di leader della squadra e per quanto tempo ancora continuerà ad agire in nome della giustizia (come dimostra anche l’epilogo).

Il costume nero

Zack Snyder sa come sfruttare alla perfezione le abilità di Superman non solo come eroe, ma anche come personaggio. Sono molte le differenze che sussistono tra le due versioni del film in merito all’eroe kryptoniano. La più eclatante è sicuramente l’assenza dei famigerati baffi rimossi in CGI (che all’epoca dei reshoot di Justice League generò un quantitativo spropositato di ilarità sul web) e l’introduzione del costume nero al posto del tradizionale abito rosso e blu.

L’inversione temporale, il Knightmare e Silas Stone

I camei

Zack Snyder è presente in un breve cameo nella Snyder Cut: quando Lois Lane esce fuori da una caffetteria, è possibile vedere il regista seduto ad uno dei banconi. Anche il doppiatore di Darkseid, Ray Porter, è presente durante la sequenza “History Lesson” nei panni di uno degli umani chiamati a difendere la Terra.

Inoltre, nel film appare anche Marc McClure che interpreta la parte di Jerry, l’agente di polizia a cui Lois Lane porta sempre il caffé. Si tratta di un’apparizione davvero speciale, dal momento che McClure ha interpretato Jimmy Olsen nei film di Superman con Christopher Reeve.

L’inversione temporale

Joss Whedon ha tralasciato tutta la parte relativa al viaggio nel tempo, mentre Snyder l’ha reso un elemento essenziale del suo taglio. Barry spiega che quando raggiunge la velocità, accadono cose inspiegabili al tempo. Nella Snyder Cut, inverte il tempo durante la resurrezione di Superman, poco prima di sovraccaricare la Scatola Madre. Apparentemente, aveva perso la sua occasione, perché la Scatola Madre aveva già toccato l’acqua. Ma proprio quando Barry si avvicina, la Scatola Madre e la foto di Jonathan Kent iniziarono a sollevarsi verso l’alto. Alla fine, Barry riesce a riportare Superman in vita.

Lo stesso accade anche nella battaglia finale. Ancora una volta, Barry aveva perso l’opportunità di collegare Cyborg all’Unità, e Steppenwolf stava effettivamente per avere la meglio. Tuttavia, Barry corre più veloce che mai e riesce comunque ad invertire il tempo su una scala molto più ampia. Si tratta di un’ottima anticipazione per quanto riguarda l’evoluzione delle sue capacità e ciò che vedremo in The Flash. 

Knightmare

Snyder ha aggiunto un’intera sequenza ambientata nel futuro impostato dal Knightmare. Tramite la visione di Cyborg, veniamo a conoscenza del fatto che Darkseid ucciderà Wonder Woman, Aquaman e anche Lois Lane.

Nell’epilogo ci vengono mostrate le conseguenze dell’invasione di Darkseid, con Batman che ha reclutato Flash, Cyborg, Mera, Deathstroke e il Joker per cercare di ristabilire l’ordine universale. Naturalmente, il momento clou dell’intera sequenza è lo scambio di battute tra Bruce Wayne e il Clown Principe del Crimine. Inoltre, ci viene concesso anche uno sguardo al Superman malvagio, totalmente soggiogato dall’Equazione dell’Anti-vita.

Silas Stone

Silas è sopravvissuto al taglio di Whedon, ma nella Snyder Cut gioca un ruolo molto più cruciale. Si sacrifica per marcare la Scatola Madre. Inoltre, è la sua voce che accompagna le immagini che vediamo scorrere nell’epilogo finale.

Lois e Martha

Lois e Martha hanno avuto un paio di bei momenti (anche se in una delle scene presenti nella Snyder Cut, la Martha che vediamo è in realtà Martian Manhunter sotto mentite spoglie). Inoltre, è stato davvero bello vedere Martha ricongiungersi con Clark dopo il suo ritorno dall’aldilà. Certamente ha aggiunto più valore emotivo al film.

Le battute, le scene originali e la gravidanza di Lois

Niente battute

Poiché proveniva dall’universo Marvel, Joss Whedon ha aggiunto un mucchio di battute che non si adattavano per nulla al tono impostato da Snyder. Quel che è peggio è che alcune di quelle battute erano state scritte per il personaggio di Batman! Al posto di sciocche battute fini a sé stesse, il taglio di Snyder ha aggiunto una buona dose umore, sempre autentico, calibrato e mai fuori posto.

La famiglia russa

Oltre alle battute, Whedon ha aggiunto anche una famiglia russa nella sequenza finale del suo taglio, al fine di aumentare la posta in gioco. La verità è che la posta in gioco del film era già alta, dal momento che le Scatole Madri avrebbero dovuto raggiungere l’Unità. È buono che Chris Terrio abbia trasformato Pozharnov in una landa desolata tossica, poiché ciò è servito a spiegare perché la città venne abbandonata. Inoltre, è un bene che la gara di velocità tra Superman e Flash sia stata totalmente rimossa.

Ripristinare le scene originali

Whedon aveva sostituito tante delle scene originali di Snyder. Proprio per questo, Snyder le ha ripristinate tutte. Ci sono così tante scene restaurate o aggiunte che elencarle tutte sarebbe impossibile. Dopotutto, stiamo sempre parlando di un film di quattro ore!

La morte di Steppenwolf

Nella versione theatrical, Steppenwolf viene sopraffatto dalla paura e attaccato dai suoi stessi Parademoni prima di teletrasportarsi via. Nella Snyder Cut, invece, viene sconfitto dopo aver combattuto, con Aquman che lo impala con il suo tridente e Diana che lo decapita, facendo rotolare il suo testone ai piedi di Darkseid.

Lois è incinta

Nell’epilogo della Snyder Cut, Lois si prepara a tornare a lavoro e in un cassetto del suo appartamento vediamo il kit per un test di gravidanza. Questo, insieme alla cesta che tiene in mano più avanti, anticipano che Lois è incinta del figlio di Superman. Anche il fatto che Bruce si complimenti con Clark conferma che i due diventeranno presto genitori.

L’Unità, Deathstroke e Lex Luthor

Diana la Fashionista

Snyder ha davvero trasformato Wonder Woman in una figura potente, mostrando una particolare attenzione anche all’aspetto più glamour del personaggio. Diana è sempre stata elegante, anche solo nel modo di agire e di rapportarsi con gli altri, al di là dell’aspetto puramente estetico.

Le Amazzoni

Insieme a Diana, Snyder ha gestito in modo eccezionale anche le guerriere Amazzoni. Sono state mostrate come delle combattenti senza paura che erano disposti a sacrificarsi per il bene superiore.

L’Unità

Il design della scena in cui le Scatole Madri formano l’Unità è abbastanza diverso nella Snyder Cut. E grazie a Cyborg, riusciamo persino a fare un viaggio al loro interno: quando il personaggio riesce a collegarsi all’Unità, infatti, riesce a separare tre oscure figure che stavano provando a sincronizzarsi.

Come tutti sapranno, il DCEU di Snyder è fortemente radicato nella mitologia greca. Zeus, Ares e tutti gli altri dei antichi sono stati evocati più e più volte. Proprio per questo, le tre figure che vediamo all’interno dell’Unità sono l’equivalente delle tre streghe della mitologia greca note come Le Graie.

Alfred Pennyworth

Jeremy Irons è assolutamente fantastico nei panni di Alfred Pennyworth. Quindi, il fatto che abbiamo avuto modo di vedere più interazioni con lui è stato davvero un piacere.

Deathstroke e Lex Luthor

Nella versione theatrical, la scena post-credits con Lex Luthor e Deathstroke serviva ad anticipare l’arrivo della Injustice League. Nella Snyder Cut, invece, vengono ripristinati i dialoghi originali e scopriamo che Luthor rivela a Slade Wilson che dietro l’identità di Batman si nasconde Bruce Wayne.

Ciò avrebbe dovuto spianare la strada al film su Batman mai realizzato da Ben Affleck, in cui proprio Deathstroke si sarebbe impegnato a distruggere la vita del miliardario.