Zack Snyder ha spiegato perché Darkseid ha
dimenticato dove fosse l’Equazione dell’Anti-vita in Justice
League. La versione theatrical del cinecomic è stata
distribuita nelle sale nel 2017 ed è stata accolta in maniera
negativa tanto dalla critica quanto dal pubblico. Quella versione
aveva fatto di Steppenwolf il cattivo principale della storia e
conteneva soltanto un velato riferimento a Darkseid.
In seguito all’uscita del cinecomic,
molti fan hanno chiesto – e poi ottenuto – la distribuzione del
taglio originale del cinecomic ad opera di Zack Snyder, che all’epoca aveva dovuto
abbandonare la produzione per un lutto familiare. La
Snyder Cut di Justice
League è arrivata in tutto il mondo, direttamente
in streaming, lo scorso 18 marzo, e ci ha finalmente regalato il
film che Snyder aveva sempre avuto intenzione di realizzare. Tra i
personaggi che hanno ricevuto un adeguato approfondimento figurano
sia Cyborg che Flash, ma ovviamente anche Darkseid è finalmente
diventato l’antagonista centrale che tutti i fan avevano sempre
bramato.
Nella Snyder
Cut, nella famosa sequenza denominata “History Lesson”,
viene rivelato che l’Equazione dell’Anti-vita si trova sulla Terra.
Tuttavia, il film non spiega in maniera esplicita come Darkseid
avrebbe in seguito dimenticato la sua posizione. Ora, Zack Snyder è intervenuto per chiarire la
questione. Il regista, infatti, in risposta alla domanda di un fan
su Vero (via KnightFleck/Twitter),
ha spiegato che il Tiranno di Apokolips ha dimenticato la posizione
dell’equazione a causa delle ferite subite dopo aver combattuto
contro i difensori della Terra.
“È quasi morto quando è tornato
all’apocalisse”, ha spiegato Snyder. “Era al centro di una
lotta per il potere. È passato molto tempo prima che fosse di nuovo
in una posizione di potere. Da allora tutti quelli che erano stati
con lui erano stati uccisi”.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Che cos’è l’Equazione Anti-Vita e da
dove viene? Ecco cosa cerca Darkseid in Justice
League Snyder Cut.
Nel film
Sappiamo ormai molto bene che la
Justice League Snyder Cut ha ripristinato la trama e
la visione del film che aveva il suo regista originale,
Zack Snyder. La versione di Joss
Whedon aveva completamente eliminato il personaggio di
Darkseid, che invece per Snyder è il villain principale, mentre
Steppenwolf è soltanto un suo generale, come accade nei
fumetti.
Ripristinare Darkseid ha significato
rimettere in piedi la sua missione, ovvero entrare in possesso
dell’Equazione Anti-Vita che, ha scoperto, essere sulla Terra.
Questo spiega le invasioni del tiranno di Apokolips al nostro
Pianeta.
Cos’è l’Equazione Anti-Vita
Ma cos’è l’Equazione Anti-Vita? Nei
fumetti di Jack Kirby conferisce a chi la
impara il potere di dominare la volontà di tutte le razze
senzienti. È chiamata “Equazione dell’Anti-vita” perché «se sei
sotto il completo controllo di qualcuno, non sei veramente
vivo!».
Nel film non è troppo diverso:
l’equazione serve a Darkseid per assoggettare tutti i popoli del
multiverso, essendo essa in grado di assoggettare spazio e tempo e
togliere la volontà agli essere senzienti. Sembra dunque che i
Parademoni che combattono al fianco di Steppenwolf siano in effetti
proprio questi esseri privati del libero arbitrio.
Da dove nasce l’ispirazione?
Sembra interessare notare che
l’ispirazione per l’Equazione Anti-Vita viene dal mondo filosofico
e matematico. Si tratta a tutti gli effetti di una equazione
matematica che si ispira al lavoro di Friedrich Nietzsche e alla
sua equazione aristocratica: « buono = aristocratico = potente
= bello = felice = caro agli dèi ».
La prima volta che viene nominata
nei fumetti è il novembre del 1971, su Forever People n. 5,
ma la versione più recente è quella presentata nella miniserie
del 2005 Sette Soldati della Vittoria: Mister
Miracle da Grant Morrison…
La formula
Ecco la formula dell’Equazione
Anti-Vita:
«solitudine + alienazione +
paura + disperazione + autostima ÷ derisione ÷ condanna ÷
incomprensione x senso di colpa x vergogna x insuccesso x giudizio
n=y dove y=speranza e n=follia, amore=bugie, vita=morte, io=lato
oscuro»
Le riprese di
Spider-Man: No Way Home si sono ufficialmente
concluse, ma un dettaglio emerso direttamente dal set potrebbe
alludere al tanto chiacchierato coinvolgimento di Andrew Garfield. Il film, che segnerà la terza
avventura del Peter Parker di Tom
Holland nel MCU, è atteso nelle sale per il
prossimo dicembre.
Al momento non si conoscono i
dettagli sulla trama, ma è facile intuire che il film riprenderà da
dove si era interrotto
Spider-Man: Far From Home, quindi dalla rivelazione
della vera identità dell’Uomo Ragno al mondo intero, con Peter
incastrato per l’omicidio di Mysterio (Jake
Gyllenhaal). È da tempo ormai che si parla del fatto
che No
Way Home approfondirà il concetto di Multiverso, teoria
supportata dall’enorme numero di attori provenienti dai passati
franchise dedicati a Spider-Man che – secondo i ben informati –
dovrebbero avere un ruolo nel film. Oltre a Jamie Foxx (Electro) e Alfred Molina (Doctor Octopus), pare che in
No Way
Home appariranno anche Tobey Maguire e Andrew Garfield, che hanno interpretato
l’iconico supereroe nei franchise diretti rispettivamente da Sam
Raimi e Marc Webb.
Ovviamente, sia la Marvel che
Holland hanno più e più volte dichiarato che non sarà così, ma
sappiamo quanto la Casa delle Idee ci tenga ad evitare qualsiasi
tipo di anticipazione in merito alla trama del suoi film,
soprattutto se si tratta di elementi così importante ai fini della
storia. Tuttavia, secondo alcuni fan un nuovo indizio a sostegno
del coinvolgimento – nello specifico – di Garfield, sarebbe
nascosto nei regali che il cast e la troupe di
Spider-Man: No Way Home ha ricevuto proprio in
occasione della fine delle riprese.
Alcune foto di questi preziosi
regali sono state condivise online dall’attore Jordan Foster. Subito, i fan più attenti hanno
notato quella che dovrebbe essere una maglietta con una foto del
costume di Spider-Man indossato da Garfield in
The Amazing Spider-Man. Tuttavia, poco dopo Foster ha
cancellato il suo post, nonostante le foto sia state subito salvate
e condivise via Twitter dall’account
Spider-Man: No Way Home News. È importante sottolineare che
questa non è assolutamente una conferma che Garfield sarà presente
in No Way
Home, anche se è impossibile non porsi alcune domande dopo
aver visto le foto in questione.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al
cinema a dicembre 2021.
Non può che definirsi intrepido il
fan del MCU entrato ufficialmente nel
Guinness World Record per aver visto Avengers:
Endgame ben 191 volte. A partire da Iron Man del 2008, l’universo cinematografico ha
sviluppato attraverso 23 film gli archi narrativi di un
impressionante numero di personaggi. Alcuni dei più grandi hanno
trovato una loro conclusione proprio grazie al cinecomic di
Anthony e Joe Russo, passato
alla storia ormai come il culmine della Saga dell’Infinito.
Prima della sua uscita in sala nel
2019, Endgame era
probabilmente uno dei film più attesi della storia. Da allora, è
diventato uno dei film con il maggior incasso di tutti i tempi,
arrivando a superare addirittura il record infranto precedentemente
da Avatar di James Cameron (che proprio di recente ha
riguadagnato il titolo di film più visto di sempre grazie ad una
nuova release in Cina). Indipendentemente da ciò, molte persone
hanno visto Endgame
più e più volte in sala, e oggi sappiamo chi è il fan che è
riuscito a battere il record per il maggior numero di visioni
complessive.
Secondo il
Guinness World Records, il personal trainer Ramiro
Alanis, grandissimo fan del MCU residente in Florida, ha
battuto il record per il maggior numero di volte in cui si è recato
al cinema per vedere lo stesso film, in questo caso Endgame:
ben 191! Qualche settimana fa Alanis ha celebrato l’importante
risultato attraverso il suo account
Twitter, dove ha persino condiviso una foto che lo ritrae
insieme ad alcuni membri del cast del film, ossia
Chris Evans (Captain America), Josh Brolin (Thanos), Jeremy Renner (Occhio di Falco), Zoe Saldana (Gamora) e Don Cheadle (War Machine).
Un fan ha visto Avengers: Endgame,
al cinema, ben 191 volte!
Parlando con Guinness, Alanis ha
spiegato che il suo personaggio preferito è Steve Rogers/Captain
America, perché incarna un ammirevole serie di valori. Ha
continuato dicendo che i film dei Marvel Studios “ci insegnano
messaggi profondi sulla vita, la cultura e la società” e che,
come Cap, aiutare le persone è qualcosa che gli sta molto a cuore.
Alanis ebbe l’idea di guardare Endgame
191 volte dopo aver appreso che lo YouTuber NemRaps aveva visto
Infinity
War ben 100 volte, battendo il record.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Fiore all’occhiello della città di
New York, il corpo di polizia viene anche identificato con
l’espressione New York’s Finest, ovvero “i migliori di New York”.
Considerati da sempre come uno dei gruppi di polizia migliori al
mondo, estremamente competenti e ricchi di risorse, questi sono in
più occasioni stati resi protagonisti di film per il cinema. Uno
dei più recenti e apprezzati è Brooklyn’s
Finest, che, come il titolo suggerisce, si concentra
sulla più popolosa delle cinque suddivisioni amministrative della
città. Da qui prende vita un teso thriller d’azione, diretto
dall’esperto del genere Antoine Fuqua. Questi è
infatti ricordato per film come Training Day, Attacco al potere e
The Equalizer – Il
vendicatore.
Distribuito in sala a partire dal
2009, Brooklyn’s Finest vanta una genesi particolarmente
articolata e affascinante. La sua sceneggiatura è infatti stata
scritta da Michael C. Martin, ex dipendente della
metropolitana di New York che in seguito ad un incidente
automobilistico si decise a perseguire il sogno di diventare uno
scrittore. Egli diede così vita alla storia narrata nel film,
inviando lo scritto ad un contest per sceneggiatori. Pur arrivando
secondo, egli vide la sua storia ottenere sempre più popolarità,
attirando l’interesse di diversi produttori. Questa venne infine
comprata per duecento mila dollari, ottenendo così la possibilità
di trasformarsi in film.
Con un cast di grandi stelle di
Hollywood e risvolti narrativi particolarmente complessi, il film
ha da subito attratto critica e pubblico, affermandosi come un
titolo del suo genere da non lasciarsi assolutamente sfuggire.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Brooklyn’s Finest: la trama del film
Il film segue la vicende di tre
poliziotti operanti nel Distretto 65, una delle zone più pericolose
a nord di Brooklyn. Il primo di questi è Eddie, un
agente prossimo alla pensione che non vede l’ora di poter
abbandonare quel mestiere e ritirarsi ad una vita tranquilla
lontana dallo stress della città. Depresso e infelicemente sposato,
l’idea di trasferirsi in una baita nel Connecticut sembra essere
l’unico motivo per alzarsi dal letto ogni giorno. Poco distante da
lui vi è Sal, da 12 anni operante nella squadra
antidroga. La sua vita è altrettanto complessa, avendo ben cinque
figli, una moglie con problemi di salute e uno stipendio con cui
fatica ad arrivare a fine mese.
Infine vi è Tango,
agente che ha passato anni a lavorare sotto copertura come
spacciatore, accettando anche di trascorrere un anno in carcere. La
sua vicinanza al mondo criminale, però, lo ha profondamente
cambiato, tanto da renderlo spesso poco incline ad arrestare quelli
che ormai considera suoi amici, tra cui vi è Caz,
criminale che in passato gli ha salvato la vita. Gestire le due
realtà diventa però ogni giorno più difficile. Questi tre agenti,
che pur lavorando nello stesso Distretto non si sono mai
incontrati, sono destinati a incrociare il loro percorso in seguito
ad un evento inaspettato, che li cambierà per sempre.
Brooklyn’s Finest: il cast del film
Ad interpretare l’agente Eddie
vi è l’attore Richard Gere,
il quale non è nuovo al ruolo del poliziotto. Questi ne aveva
infatti già interpretato uno nel film Affari sporchi, dove
però il suo personaggio era corrotto. In Brooklyn’s
Finest, invece, il poliziotto Eddie è uno dei pochi personaggi
moralmente più validi. Per il ruolo, Gere ha avuto modo di
incontrare alcuni poliziotti di Brooklyn, apprendendo da loro cosa
vuol dire svolgere quel mestiere nel pericoloso Distretto 65. Nei
panni di Sal, invece, vi è l’attore Ethan Hawke.
Questi aveva già lavorato con Fuqua per il film Training
Day, dove interpretava una poliziotto buono. In Brooklyn’s
Finest, invece, ha il ruolo di un agente corrotto.
Il candidato all’Oscar Don Cheadle dà
qui vita al controverso Tango. Anche lui, come i due colleghi
protagonisti, ebbe modo di incontrare alcuni veri agenti, da cui
poter apprendere i principali “segreti del mestiere”. Nel film sono
poi presenti altri noti attori come Vincent D’Onofrio nei
panni dell’agente Carlo e Wesley Snipes
in quelli del criminale Caz. Per quest’ultimo si è trattato del
primo film dopo Blade: Trinity ad ottenere
una distribuzione cinematografica. L’attrice Shannon
Kane, presente nei panni della spogliarellista Chantal,
per prepararsi al ruolo ha affittato un appartamento a Brooklyn,
frequentando molti strip club al fine di comprendere l’attività di
tali performer. L’attrice Ellen Barkin, che
interpreta l’agente Smith, ha accettato di recitare nel film
soltanto per poter lavorare con Cheadle.
Brooklyn’s Finest: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Brooklyn’s Finest è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
27 marzo alle ore 21:10 sul canale
Paramount Channel.
Disponibile dal 25 marzo su Netflix, Sulla stessa
ondaè un primo assaggio d’estate che la piattaforma
ci offre in attesa della bella stagione.
La trama di Sulla stessa onda
Il mare dell’Isola di
Favignana e un corso di vela estivo fanno da cornice alla delicata
storia d’amore di Sara (Elvira Camarrone) e
Lorenzo (Christian Roberto), giovani protagonisti
della pellicola. Lui è un giovane istruttore di vela, lei
un’allieva piuttosto preparata e che sa il fatto suo. Tra
punzecchiature e giochi di sguardi alternati, scatterà la scintilla
tra i due una notte d’estate. A estate finita, però, si torna in
città, a Palermo, e i due dovranno fare i conti con difficoltà
familiari e un ostacolo imprevisto: la distrofia muscolare di Sara,
malattia degenerativa, con cui la giovane protagonista dovrà
imparare a convivere. La malattia condiziona non
solo la vita quotidiana di Sara, ma anche il rapporto con gli
affetti a lei vicini, sottotrame che verranno efficacemente
indagate nel secondo atto della pellicola. La potenza dell’unione
tra i due risulterà vincente contro un male che li vuole tenere
imprigionati a terra, che vuole impedire di cavalcare l’onda dei
loro sentimenti. Cercheranno quindi di vivere il tempo “pensando
a cosa altro potremmo fare insieme”, affidandosi alla purezza
dei sentimenti che gli permette di vivere la loro storia d’amore
fino all’ultimo respiro.
Una Sicilia egregiamente
fotografata da Michele Paradisi fa da sfondo alla storia
d’amore dei giovani protagonisti. È una Sicilia acquatica,
caratterizzata da una palette cromatica tenue e contemporaneamente
vivace, come lo sono Sara e Lorenzo. Lo sguardo registico abbraccia
il realismo poetico: la storia di Sara e Lorenzo sembra vivere
attraverso quadri impressionisti, che catturano le suggestioni
dell’atmosfera sicula e del loro amore. La macchina da presa indaga
il rapporto dei due in punta dei piedi, con uno sguardo come dalla
porta accanto: non è mai invasiva, petulante; al contrario,
accarezza l’amore dei nostri giovani protagonisti per raffigurarlo
nella sua purezza più assoluta. Si apprezza inoltre un uso dei
dialoghi e del linguaggio molto discreto, rarefatto, che segue la
linea estetica generale della pellicola.
Sono la semplicità e
l’essenzialità le note distintive della scrittura e della regia di
questo film, che si rivelano essere anche la chiave tramite cui
librarsi nel sentimento amoroso e godere di ogni piccolo istante,
per combattere il dolore della malattia. La loro storia d’amore è
una favola acquatica, che si staglia tra le onde spumeggianti del
mare e l’esplorazione dei luoghi della città tramite l’amore che si
intensifica. La passione per la vela diventa linguaggio comune,
esperienza interiore che vive nella condivisione, riscatto nei
confronti degli ostacoli che la vita ci pone davanti. Gli occhi
sinceri di Sara e Lorenzo conducono la narrazione, che parte dal
genere del “teen movie” ma si ritaglia poi una propria posizione
originale all’interno del panorama cinematografico italiano, che
denota un’idea di regia ben definita, lontana dagli stereotipi
connessi alla tematica della malattia e della storia d’amore. Un
genere poco praticato dal cinema attuale italiano, ma che sembra
trovare una propria dimensione con un’opera prima ben calibrata e
definita.
Il male che diventa terapia
Il concetto di terapia è
affrontato da diversi punti di vista nella pellicola ed è la chiave
di svolta della narrazione, più focalizzata sulla meraviglia delle
piccole cose e della condivisione piuttosto che sul decorso della
malattia. La prima terapia con cui Sara ha a che fare è quella
fisica, affrontata in un centro di riabilitazione dove incontrerà
ragazzi affetti da diversi disturbi, che diventeranno compagni
anche di vita, sostegno morale e speranza rigeneratrice anche nei
momenti più bui; c’è poi la terapia affettiva, lo scambio e
arricchimento reciproco con i familiari, la migliore amica e infine
il primo grande amore di Sara, Lorenzo: terapia, in questo caso,
sublimata dalla passione condivisa che è stata, e sempre sarà,
rifugio terapeutico a sua volta: la barca a vela, la decisione di
partecipare a un’ultima, finale, regata, il coraggio e un pizzico
di incoscienza che servono per sentirsi bene accompagneranno Sara
fino all’ultimo.
Il male diventa cura, se
affrontato col giusto sguardo, quello di Sara e Lorenzo. Sono
interpreti giovanissimi, eppure che esprimono tutta il vigore della
loro terra e dei loro caratteri, restituendoci due performance
attoriali davvero incisive. La malattia di Sara diventa motivo per
una crescita interiore di tutti i personaggi principali,
caratterizzati da un arco di trasformazione ben definito: è motivo
di riscoperta dei personaggi, di resa dei conti coi fantasmi del
passato e ricongiungimento di rapporti frammentati. È un film di
sguardi, reciproca conoscenza e conoscenza anche delle famiglie dei
ragazzi.
Donatella Finocchiaro,
Corrado Invernizzi, Vincenzo Amato, Manuela Ventura ci regalano
performance convincenti nei ruoli degli affetti familiari dei
ragazzi. Ci vengono presentate famiglie con delle crepe interne
rilevanti, genitori che non hanno paura a mostrare le proprie
fragilità, ma che riescono comunque a trovare un appiglio, a
risollevarsi e a riscoprirsi – come individui e poi nuclei
familiari- tramite i figli. Sono figli che, forse, hanno imparato
un po’ ad essere genitori tramite le sfide che la vita gli ha messo
dinanzi e che mostrano senza riserve la genuinità del loro
rapporto, l’intensità che li contraddistingue come individui e la
forza, il coraggio, derivante dall’attività sportiva praticata, che
ne ha forgiato il carattere e il percorso di vita.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER
La Cap-family
The Falcon and the Winter Soldier si sta trasformando in
un vero e proprio affare di famiglia per l’icona di Captain
America. Vari personaggi che hanno portato lo scudo di vibranio e
hanno assunto il ruolo di Capitan America nei fumetti Marvel stanno spuntando nella serie
Disney+ in modi divertenti. Sam Wilson
(Anthony Mackie) e Bucky Barnes (Sebastian
Stan) sono due di loro, e alla fine del primo episodio
abbiamo conosciuto anche
John Walker (Wyatt Russell) che è stato
investito ufficialmente del titolo dal Governo degli Stati Uniti.
Nel secondo episodio dello show è comparso un altro Cap che abbiamo
già visto nei fumetti, più sotto forma di Easter Egg che di
personaggio vero e proprio.
Ecco a voi Isaiah Bradley
“L’uomo a stelle e
strisce” vede Bucky portare Sam a Baltimora, dove
incontrano un uomo di nome Isaiah Bradley, interpretato dall’attore
Carl Lumbly. Nei fumetti, Isaiah era conosciuto
come il primo Black Captain America nella linea temporale degli
anni ’40. Faceva parte di un plotone militare, tutto composto di
afroamericani, interamente sottoposto a una dura sperimentazione
che comprendeva anche l’iniezione del siero del super-soldato nel
tentativo di replicare il successo avuto con Steve. Isaia e il suo
battaglione furono quindi spediti in Germania per combattere i
nazisti.
La serie rielabora le origini di
Isaiah per adattarle alla storia passata di Bucky. Ora lo
incontriamo in età avanzata, ma durante l’episodio scopriamo che
Isaiah incontrò Bucky nel 1951 durante la guerra di Corea, quando
il nostro era ancora il Soldato d’Inverno sotto il controllo
dell’Hydra a seguito del doloroso lavaggio del cervello. L’esercito
americano mandò Isaiah a occuparsi di Bucky, dopo che tutti quelli
che avevano inviato prima non avevano fatto ritorno. Isaiah riucsì
addirittura a strappare al Soldato d’Inverno metà del suo braccio
metallico durante uno scontro a Goyang-si, in Corea del Sud.
Un esercito di super-soldati
Ma Isaiah non viene presentato
nell’MCU solo per il diletto dei fan dei fumetti. La sua presenza
serve a mostrare come ci siano segretamente molti più super soldati
nel mondo di quanto si pensasse in precedenza. Isaiah dice di
essere stato incarcerato per 30 anni dove è stato sottoposto a
esperimenti traumatici. E parlando con Bucky, dice “la tua gente”,
riferendosi naturalmente all’Hydra, rivelandoci che la grande
avversaria dello SHIELD aveva portato avanti molti esperimenti
simili nel corso degli anni, dei quali non sappiamo ancora
niente.
Tutto questo dà a Sam e Bucky nuovi
indizi su come i Flag-Smashers avrebbero potuto acquisire abilità
da super soldato, e decidono di andare in Germania per parlare con
qualcuno che sa tutto sull’ Hydra, Helmut Zemo (Daniel Bruhl), il
quale è ancora seduto in una cella a Monaco per i suoi crimini in
Captain America: Civil War. L’episodio fa anche
menzione di un gruppo chiamato Power Brokers, che sembra essere un
riferimento al personaggio omonimo, un losco imprenditore che nei
fumetti dà a John Walker i suoi poteri.
Un cameo che mostra il futuro
Mentre i lettori dei fumetti avranno
già colto questi dettagli, la presenza di Isaiah offre alcune
implicazioni più importanti che indicano quella che potrebbe essere
la direzione del MCU, e queste hanno a che fare con suo nipote.
Quando Sam e Bucky bussano a casa di
Isaiah, un ragazzo apre la porta. I titoli di coda dell’episodio
confermano che si tratta di Elijah Bradley, interpretato da
Elijah Richardson. Perché Elijah è importante?
Perché nei fumetti diventa noto come Patriot, un personaggio in
stile Capitan America e un membro dei Young Avengers.
Young Avengers all’orizzonte
La lista di film e programmi TV
della Fase 4 della Marvel è cosparsa di personaggi di spicco di
questa squadra di supereroi adolescenti. Billy e Tommy, alias
Wiccan e Speed, sono apparsi in WandaVision,
interpretati da Julian Hilliard e
Jett Klyne. La star del Baby-Sitters Club
Xochitl Gomez interpreterà American Chavez, alias Miss
America, in Doctor Strange in the Multiverse of
Madness. La serie Hawkeye ha Hailee
Steinfeld (Dickinson) nei panni di Kate Bishop, e
Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrà
Kathryn Newton (Freaky) nei panni di Cassie Lang,
la figlia di Scott Lang che diventa il personaggio che nei fumetti
diventa Stature.
Un film dedicato a Young Avengers
non è stato annunciato in questo momento, ma Elijah sembra essere
un altro grande pezzo di questo puzzle che sembra si stia
costruendo. In altre parole, la Marvel crede che i giovani siano il
futuro dell’MCU. E non ha affatto torto.
Sta per finire il mese di Marzo e
mentre la pandemia nel mondo e nel nostro paese non accenna ad
arrestarsi ecco tutte le novità di Aprile 2021 in arrivo su
Prime
Videoche di certo
vi aiuteranno ad affrontare questi momenti casalinghi in
sicurezza.
Senza
Rimorso di Tom Clancy, diretto da Stefano
Sollima, è l’esplosiva storia delle origini dell’action
hero John Clark – uno dei personaggi più noti creati da Tom Clancy
e appartenenti all’universo di Jack Ryan – un esperto Navy Seal
alla ricerca di giustizia per l’omicidio della moglie incinta,
rivela una cospirazione internazionale. Quando una squadra di
soldati russi uccide la sua famiglia in una rappresaglia per il suo
ruolo in un’operazione top-secret, il Sr. Chief John Kelly (Michael
B. Jordan) è disposto a tutto per trovare gli assassini. Unendo le
forze con una collega Navy Seal (Jodie Turner-Smith) e un
misterioso agente della CIA (Jamie Bell), nella sua missione Kelly
rivela involontariamente un complotto che minaccia di travolgere
gli Stati Uniti e la Russia in una guerra totale. Combattuto tra
l’onore personale e la lealtà verso il suo paese, Kelly deve
affrontare i nemici senza alcun rimorso se vuole evitare un
disastro e rivelare i potenti che si celano dietro la
cospirazione.
Nel cast
Michael B. Jordan,
Jamie Bell, Jodie Turner-Smith, Lauren London, Brett Gelman,
Jacob Scipio, Jack Kesy, Colman Domingo, Todd Lassance, Cam
Gigandet, Luke Mitchell e Guy Pearce. Da Paramount Pictures, Skydance e
New Republic Pictures, Senza Rimorso
di Tom Clancy è diretto da Stefano Sollima. Il film è prodotto
da Weed Road Pictures, The Saw Mill e Outlier Society. La
sceneggiatura è scritta da Taylor Sheridan e Will Staples. I
produttori sono Akiva Goldsman, Josh Appelbaum, André Nemec e
Michael B. Jordan, mentre gli executive producer sono David
Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Brian Oliver, Bradley J.
Fischer, Valerii An, Alana Mayo, Denis L. Stewart e Gregory
Lessans.
Governance – Il prezzo del potere – dal 12 Aprile 2021
Renzo è costretto ad abbandonare
l’incarico di Direttore Generale di una multinazionale petrolifera
dopo un’inchiesta per corruzione. Convinto che a tradirlo sia stata
una giovane collega, Renzo prepara la sua vendetta ma la situazione
gli sfugge di mano. Con Massimo Popolizio e Vinicio
Marchioni, Governance – Il prezzo del potere è diretto da Michael
Zampino.
Cosmic Sin – Dal 14 Aprile 2021
Dopo che la Terra riceve un
messaggio anonimo da una civiltà aliena, i leader della Earth
Alliance devono decidere se vengano in pace o se il pianeta debba
prepararsi per una guerra. Ford, un eroe di guerra in disgrazia,
viene chiamato a guidare una squadra di soldati d’élite. Ford si
addentra così nel territorio presidiato dagli alieni. Il Dr. Goss
ha scoperto che gli alieni stanno creando un portale biologico che
li riporterà nel loro luogo di origine. Se la squadra vuole salvare
la razza umana, deve distruggere il portale. Nel cast:
Bruce Willis,
Frank Grillo, Luke Wilson, Adelaide Kane.
Alice e Peter – Dal 22 Aprile 2021
Prima che Peter
diventasse Pan e Alice visitasse il Paese delle Meraviglie erano
fratelli che vivevano in un’idilliaca casa di campagna con i
genitori e il fratello maggiore, David. In questo luogo magico sono
liberi di giocare e scatenare l’immaginazione nella foresta dietro
casa. Tuttavia il cambiamento è nell’aria: zia Eleanor, molto
critica rispetto all’educazione dei bambini, riesce a far iscrivere
David a un prestigioso collegio. La famiglia, triste per
l’imminente partenza del ragazzo, si trova ad affrontare
un’incidente che stravolge le vite di tutti. Con la famiglia
sgretolata sia dal punto di vista emotivo sia finanziario, Alice e
Peter decidono di cercare una soluzione. Recatisi a Londra per
vendere i cimeli di famiglia, i due si troveranno presto in un
mondo misterioso e pericoloso che li catapulterà in una serie di
avventure che cambieranno il corso delle loro vite. Nel cast:
Angelina Jolie, David Oyelowo, Jordan Nash, Keira Chansa,
Reece Yates, Michael Caine.
Tutti gli altri film in arrivo su Prime
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Ti presento Sofia | 1 aprile
Django Unchained | 1 aprile
Il tassinaro | 1 aprile
Robocop | 1 aprile
Robocop 2 | 1 aprile
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Pintus @Ostia Antica | 19 aprile
Abigail | 23 aprile
Adeline – L’eterna giovinezza | 23 aprile
Shadows | 28 aprile
Se Son Rose | 30 aprile
Tutte le serie in arrivo ad Aprile su Prime video
LOL: Chi ride è fuori – Dal 01 aprile
LOL: Chi ride è fuori , una sfida fra dieci
comici professionisti che dovranno restare seri per sei ore
consecutive provando, contemporaneamente a far ridere i loro
avversari. Elio, Caterina Guzzanti, Lillo, Angelo Pintus, Frank
Matano, Katia Follesa, Ciro e Fru dei The Jackal, Michela Giraud e
Luca Ravenna saranno i protagonisti di un esperimento comico senza
precedenti che li vedrà sfidarsi a colpi di battute, cercando di
strappare una risata al gruppo senza mai cedere alla comicità degli
avversari, arricchendo la serie di diversi stili comici: stand-up,
improvvisazione, commedia fisica e tanto altro. A osservare questa
esilarante gara comica dalla control room, un inedito arbitro e
conduttore,
Fedez, affiancato della co-host Mara Maionchi. Alla prima
risata di uno dei comici, scatterà un cartellino giallo di
ammonizione, seguito alla successiva dal temuto cartellino rosso di
espulsione dal gioco. Chi per ultimo rimarrà serio sarà il
vincitore, e potrà donare 100.000 euro a un ente benefico di sua
scelta
Them dal 9 Aprile 2021
Dal creatore di successo Little
Marvin e l’executive producer Lena Waithe, Them è una miniserie antologica horror
ambientata negli Stati Uniti. La prima stagione, ambientata negli
anni ’50, ruota intorno alle vicende di una famiglia afroamericana
che si trasferisce dal North Carolina in un quartiere di soli
bianchi a Los Angeles, durante il periodo storico noto come “The
Great Migration”. La casa della famiglia, apparentemente idilliaca,
diventa un inferno nel momento in cui forze maligne, sia reali che
soprannaturali, minacciano di distruggerli. Il cast di
Them include Deborah Ayorinde, Ashley Thomas, Alison
Pill, Shahadi Wright Joseph, Melody Hurd, e Ryan Kwanten. La serie
è creata e prodotta da Little Marvin insieme agli executive
producer Lena Waithe, Miri Yoon e Roy Lee di Vertigo Entertainment,
David Matthews e Don Kurt. Them è una co-produzione di Sony Pictures
Television e Amazon Studios. La serie sarà disponibile in versione
doppiata dalla prossima estate.
Before Pintus dal 19 Aprile
Com’è la vita di un famoso showman
prima che raggiunga il successo? Before Pintus cerca di rispondere
a questa domanda raccontando le vicende quotidiane, personali e
professionali di Angelo (Pintus), comico talentuoso ma
squattrinato, alla ricerca dell’occasione giusta per dimostrare ciò
che vale. Angelo ha 40 anni e un dono, quello di far ridere. Ce
l’ha da sempre, fin da bambino. Quando qualcuno gli chiedeva “Cosa
vuoi fare da grande?”, lui rispondeva “Voglio far ridere”. E, in
effetti, già strappava la risata degli adulti che non lo prendevano
sul serio. Ma lui quell’idea non l’ha mai abbandonata, ha fatto per
alcuni anni l’animatore nei villaggi turistici e poi ha cominciato
a esibirsi con i suoi monologhi nei locali di Milano che ospitano
il cabaret o la stand up di comici o aspiranti tali. Nella serie,
incontriamo Angelo per la prima volta proprio al “Lele’s”, il
locale milanese in cui ogni sera sale sul palco per fare il suo
pezzo e dare vita a quel quarto d’ora di “spettacolo” che dà senso
a tutto il resto della giornata. Di Renata Avidano e Maurizio
Sangalli, con Roberto Cenci e Angelo Pintus, la serie consta di 8
episodi da 35 minuti.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attrice Katia Winter
è entrata a far parte del cast di The Boys 3,
l’attesa terza stagione di The
Boys, la serie Amazon Original.
Katia Winter (Blood & Treasure) è
stata scelta per la terza stagione della serie di successo di
Amazon The
Boys, basata sul fumetto bestseller di Ennis e
Robertson. Non vengono rilasciati ulteriori dettagli, ma secondo
alcune fonti la Winter interpreterà un personaggio famigerato dei
fumetti, Little Nina, un boss della mafia russa con un debole per i
giocattoli sessuali la cui morte è tra i momenti più scioccanti dei
fumetti.
The Boys 3
The Boys 3 sarà la
terza stagione della serie originale Amazon Studios The
Boys, ideata da Eric Kripke per conto
di Amazon Studios, basata sull’omonimo fumetto creato da
Garth Ennis e Darick
Robertson.
La serie tv racconta in un modo
divertente e irriverente cosa succede quando i supereroi – che sono
famosi come celebrità, influenti come politici e venerati come dei
– abusano dei loro superpoteri piuttosto che usarli per salvare le
persone. E ‘l’impotente contro il superpotere di The
Boys, che intraprende una ricerca eroica per esporre
la verità su “The Seven” e Vought – il conglomerato
multimiliardario che gestisce questi supereroi.
Nella terza stagione di
The
Boys torneranno i protagonisti sono William
“Billy” Butcher (stagione 1-in corso), interpretato da Karl Urban, Hugh “Hughie” Campbell (stagione
1-in corso), interpretato da Jack Quaid, John /
Patriota (stagione 1-in corso), interpretato da Antony
Starr, Annie January / Starlight (stagione 1-in corso),
interpretata da Erin Moriarty, Queen Maeve
(stagione1-in corso), interpretata da Dominique
McElligott, A-Train (stagione 1-in corso), interpretato da
Jessie Usher, Marvin / Latte Materno (stagione
1-in corso), interpretato da Laz Alonso, Kevin /
Abisso (stagione 1-in corso), interpretato da Chace Crawford, Frenchie (stagione 1-in
corso), interpretato da Tomer Kapon, Kimiko / Femmina (stagione
1-in corso), interpretata da Karen Fukuhara, Black
Noir (stagione 1-in corso).
Nei ruoli ricorrenti Agente
Susan Raynor (stagione 1-in corso), interpretata da
Jennifer Esposito, Ashley Barrett (stagione 1-in
corso), interpretata da Colby Minifie, Hugh
Campbell Sr. (stagione 1-in corso), interpretato da Simon Pegg, Ezechiele (stagione 1-in corso),
interpretato da Shaun Benson, Nathan (stagione
1-in corso), Donna January (stagione 1-in corso), interpretata da
Ann Cusack, Seth Reed (stagione 1-in corso),
interpretato da Malcolm Barrett, Evan Lambert
(stagione 1-in corso), interpretato da David
Reale, Cherie (stagione 1-in corso), interpretata da
Jordana Lajoie, Shockwave (stagione 1-in corso),
interpretato da Mishka Thébaud e Becca Butcher
(stagione 1-in corso), interpretata da Shantel
VanSanten.
A un anno dall’arrivo di
Disney+ in Italia, ecco quali
sono stati i film e le serie più viste sulla piattaforma della Casa
di Topolino.
Top 10 serie su Disney+
The Mandalorian è la serie più popolare con quasi il 51% che è
quasi il doppio rispetto a WandaVision che è al secondo posto. Nel
grafico a seguire, possiamo vedere che nella top 10 il franchise di
Star
Wars occupa il 57% dell’interesse del pubblico di Disney+, in Italia.
Top 10 film su Disney+
Per confermare il trend delle serie, anche sul versante film 4 dei
film in top 10 in Italia appartengono al franchise di Star Wars:
Star Wars: Gli ultimi Jedi, Star Wars: Il risveglio della Forza,
Guerre stellari e Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.
Da sabato 27 marzo a
domenica 11 aprile Sky Cinema Collection (canale 303 di
Sky) cambia nome e diventa Sky Cinema – Harry
Potter. Per la prima volta su Sky Cinema, un canale
interamente dedicato alle avventure del mago nato dalla penna di
J.K. Rowling e interpretato sul grande schermo da
Daniel Radcliffe, con Emma Watson nei panni di Hermione Granger,
Rupert Grint in quelli di Ron Weasley e Alan Rickman, l’ambiguo
Severus Piton. Tutti gli otto film della saga,
campione di incassi nella storia del cinema, sono disponibili anche
on demand su Sky ein streaming su
NOW. Inoltre, per i clienti Sky Q satellite i film sono
disponibili on demand anche in 4K HDR.
Tutto ha inizio nel 2001 quando
esce al cinema HARRY POTTER E LA PIETRA
FILOSOFALE, diretto da Chris Columbus.
Nel giorno del suo undicesimo compleanno, Harry Potter scopre nel
di essere il figlio orfano di due maghi e di possedere poteri
magici propri. Alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts,
impara lo sport del Quidditch e gioca un’emozionante partita a
scacchi “dal vivo” mentre si trova ad affrontare un Mago Oscuro
deciso a distruggerlo.
Un anno dopo ecco HARRY
POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI di Chris
Columbus. Le macchine volano, gli alberi reagiscono
e un misterioso elfo domestico arriva a mettere in guardia Harry
all’inizio del suo secondo anno scolastico ad Hogwarts. Avventura e
pericolo sono dietro l’angolo quando una scritta insanguinata su un
muro annuncia che “La Camera dei Segreti” è stata aperta. Per
salvare Hogwarts serviranno tutti i poteri magici e il coraggio di
Harry, Ron ed Hermione.
Nel 2004 Alfonso
Cuaròn firma la regia di HARRY POTTER E IL
PRIGIONIERO DI AZKABAN. Nel loro terzo anno ad Hogwarts
Harry, Ron ed Hermione incontrano il prigioniero fuggitivo Sirius
Black ed imparano la delicata arte di avvicinare un Ippogrifo,
mezzo cavallo e mezzo aquila, a respingere i Mollicci multiformi e
a padroneggiare l’arte della divinazione. Harry deve anche
affrontare i Dissennatori che succhiano l’anima, scontrarsi con un
pericoloso lupo mannaro e scoprire la verità su Sirius e la sua
relazione con Harry ed i suoi genitori.
La regia del quarto capitolo della
saga, HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO, viene
affidata a Mike Newell. Harry Potter entra
misteriosamente nel Torneo Tremaghi, un’estenuante battaglia tra
tre scuole di maghi dove deve misurarsi con un drago, demoni
acquatici e un labirinto incantato, solo per ritrovarsi nella morsa
crudele di Lord Voldemort. Tutto cambia, mentre Harry, Ron ed
Hermione abbandonano definitivamente l’età dell’innocenza e si
trovano ad affrontare sfide che vanno oltre la loro
immaginazione.
Il quinto film, HARRY
POTTER E L’ORDINE DELLA FENICE segna l’ingresso alla regia
di David Yates (che dirigerà tutti i successivi
film). Inizia la ribellione. Lord Voldemort è tornato, ma
il Ministero della Magia cerca di tenere sotto controllo la verità,
nominando a Hogwarts un nuovo professore di Difesa contro le Arti
Oscure, assetato di potere. Ron e Hermione convincono Harry ad
addestrare segretamente gli studenti per la guerra magica che li
attende. Si prepara una terrificante resa dei conti tra il bene e
il male.
È il 2009 quando esce al cinema
HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE. Con Lord
Voldemort che stringe la sua presa sia sul mondo dei babbani che su
quello dei maghi. Albus Silente è intento a preparare Harry per la
battaglia che si avvicina rapidamente. Anche se la resa dei conti
si avvicina, il romanticismo sboccia per Harry, Ron, Hermione e i
loro compagni di classe. L’amore è nell’aria, ma il pericolo è in
arrivo e Hogwarts potrebbe non essere più la stessa.
Nel 2010 e 2011 si susseguono in
sala i capitoli finali. In HARRY POTTER E I DONI DELLA
MORTE-PARTE I Harry, Ron ed Hermione sono determinati a
rintracciare e distruggere il segreto del potere di Voldemort, gli
Horcrux. Da soli e in fuga, i tre devono fare affidamento l’uno
sull’altro più che mai, ma le Forze Oscure minacciano di farli a
pezzi.
HARRY POTTER E I DONI DELLA
MORTE- PARTE II. Nell’epico finale la battaglia tra le
forze del bene del male del Mondo dei Maghi si trasforma in una
guerra totale. La posta in gioco non è mai stata così alta e
nessuno è al sicuro. Ma è Harry che può essere chiamato a fare
l’ultimo sacrificio mentre si avvicina alla resa dei conti con Lord
Voldemort. Tutto finisce qui.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è previsto
anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico,
ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per
quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER
Alla fine del primo
episodio di The Falcon and the Winter Soldier abbiamo scoperto che
il Governo degli Stati Uniti aveva affidato lo scudo di Steve
Rogers a un nuovo soldato, un nuovo Captain America. La notizia
sconvolge sia Bucky che Sam, i due migliori amici dell’originale
Cap si trovano a fare i conti con un nuovo personaggio che, suo
malgrado, viene reso depositario dell’eredità di Steve Rogers.
Chi è John Walker
Scopriamo nel secondo
episodio della serie che si tratta di John Walker, soldato
pluridecorato che sembra incarnare tutti gli ideali del difensore
del sogno americano. Ma chi è John Walker? Nei fumetti, John F.
Walker è un giovane soldato che, non riuscendo a farsi valere sul
campo, a causa della mancanza di guerre, decide di partecipare al
progetto Power Broker, dove viene potenziato, cosa che lo rende più
forte e resistente.
Prima avversario poi
successore
Viene poi arruolato da Ethan Trump
che gli dà un costume rosso, bianco e blu e un nome in codice,
Super Patriota, identità con la quale Walker comincerà una campagna
di diffamazione ai danni di Captain America, dicendo che ormai lui
era troppo vecchio. Questo tipo di campagna diffamatoria prendeva
forma di farse in cui degli uomini complici fingevano di aggredire
Walker che puntualmente li metteva KO.
Queste messe in scena
andarono avanti fino a quando John non ebbe la sua occasione.
Quando un terrorista voleva far saltare il monumento a
Washington D.C. con una bomba nucleare, Walker lo fermò, mettendosi
in luce su tutti i quotidiani nazionali. Ciò lo portò
all’attenzione della Commissione per le attività superumane, che in
quei giorni stava cercando un nuovo candidato per il ruolo di
Capitan America, ruolo rimasto vacante quando Steve Rogers si
rifiutò di operare come agente del governo e sottostare alle loro
regole. Walker accettò con entusiasmo e, dopo un intenso
addestramento in cui gli insegnarono a combattere e, soprattutto,
ad usare lo scudo come il suo predecessore, divenne ufficialmente
il nuovo Capitan America, accompagnato in missione dal suo amico
Lemar Hoskins, prima come Bucky, poi
come Battlestar.
In The Falcon and the Winter Soldier, vediamo John e Lemar
combattere fianco a fianco con i nomi di Captain America e
Battlestar. L’indole di John, per i Marvel Studios, è molto più docile
e positiva. Anche se Sam e soprattutto Bucky lo vedono come un
usurpatore di un simbolo e dello scudo del loro amico Steve, lui
cerca di fare la cosa giusta, provando ad omaggiare la memoria
dell’originale Captain America.
Il 2019 è stato un anno a dir poco
incredibile per il MCU, con l’uscita di Captain
Marvel, Avengers:
Endgame e Spider-Man:
Far From Home. Dopo la conclusione della Saga
dell’Infinito, la serie WandaVision ha ufficialmente dato il via, lo scorso
gennaio, alla Fase Quattro, dopo che nel 2020 non è stato
distribuito nessun film dei Marvel Studios a causa della
pandemia di Covid-19 e della chiusura delle sale. In attesa
dell’arrivo di Black Widow il prossimo 9 luglio (nella
speranza che i cinema abbiano finalmente riaperto), ScreenRant
ha raccolto i 10 migliori momenti dell’intera timeline del MCU.
Nick Fury incontra Captain Marvel
Nel film da solista di
Captain
Marvel uscito all’inizio del 2019 viene rivelato che Carol
Danverse e Nick Fury si conoscono in realtà da un bel po’ di tempo.
Nel film, i due si incontrano per la prima volta sulla Terra,
quando Carol è impegnata a guidare la lotta dei Kree contro gli
Skrull, finendo casualmente in un vecchio Blockbuster mentre dà la
caccia a uno di loro.
Alla fine i due si
uniscono, si rivoltano contro i Kree e si assicurano che gli Skrull
sopravvissuti vivano in pace, lontano da qualsiasi minaccia. Questo
è il momento in cui viene rivelato che Fury ha nascosto Captain
Marvel lontana dal resto del mondo fino a quando non sarebbe stato
necessario un suo intervento…
“Io sono Iron Man”
Iron
Man è stato il film che ha dato il via al MCU, con il
ritratto di Tony Stark ad opera di Robert Downey Jr. che sembra essere uscito
direttamente dalle pagine dei fumetti. E anche se battere Obadiah
Stane, aka Iron Monger, è stato un evento abbastanza cruciale, ciò
che è ancora più grande è quanto accade alla fine del
blockbuster.
Per la prima volta in un film di
supereroi, Stark annuncia al mondo intero di essere Iron Man, una
sorta di invito ai suoi nemici che negli anni a venire cercheranno
di rovinare sia lui che il suo impero tecnologico. Se Start avesse
tenuto segreta la sua identità di supereroe, probabilmente i
Vendicatori avrebbero potuto affrontare diversamente le cose. Dal
momento che la sua identità è diventata di dominio pubblico, è
stata praticamente servita su un piatto d’argento ai suoi nemici
l’occasione perfetta per abbatterlo.
Il primo incontro tra i Vendicatori
Sapevamo che un film
dedicato ai Vendicatori era nei piani fin dall’uscita de
L’incredibile Hulk nel 2008, quando Nick Fury informa Tony Stark
che è diventato ufficialmente parte di un mondo più grande di lui.
Pertanto, quando The Avengers è uscito nel 2012, è stato un film da
sempre destinato a cambiare le carte in tavola.
È il film in cui vediamo Iron Man,
Capitan America e Thor incontrarsi per la prima volta, con il
pubblico che in precedenza ha avuto la possibilità di conoscere i
vari personaggi soltanto attraverso i rispettivi standalone. Le
cose iniziano male per il trio, dal momento che nessuno si fida
dell’altro, ma alla fine riescono a mettere da parte le loro
divergenze e a lavorare insieme per salvaguardare la Terra.
La vittoria dei Vendicatori
La prima volta che i
Vendicatori si incontrano è sicuramente un grande momento
all’interno dell’intero MCU, ma ciò che probabilmente è ancora più
grande è la prima volta che, tutti insieme, riescono a vincere.
Questo accade sempre in
The Avengers, quando New York City si trova sotto
l’attacco della flotta Chitauri guidata dal Dio dell’Inganno Loki
per ordine di Thanos.
È l’inizio di qualcosa di speciale,
poiché ogni membro della squadra gioca un ruolo chiave nel
mantenere la città e la sua popolazione al sicuro dagli attacchi
nemici. Alla fine spetta a Iron Man salvare la situazione, con Tony
Stark che fa volare una bomba nucleare nella base dei Chitauri,
sacrificando quasi se stesso. Gli eroi vanno poi a cena tutti
insieme ed è chiaro da questo momento che agiranno sempre in quel
modo: uniti!
Steve scopre che Bucky è vivo
Steve Rogers pensava di
aver visto Bucky Barnes per l’ultima volta quando quest’ultimo è
caduto da un treno merci durante
Captain America: Il primo vendicatore. In realtà,
Bucky viene catturato, diventa una cavia dell’Hydra e viene
trasformato nel Soldato D’Inverno, che diventa il cattivo
principale del sequel
Captain America: The Winter Soldier.
Cap combatte disperatamente il suo
ex amico, cercando di fargli recuperare i suoi vecchi ricordi e
convincerlo ad abbandonare la sua missione, ossia eliminare tutte
le minacce nemiche. Questo è il film in cui per la prima volta
capiamo davvero quanto sia vitale il loro rapporto, non solo in
relazione all’uno con l’altro, ma anche agli altri personaggi del
MCU.
Civil War
La lealtà di Steve nei
confronti di Bucky e la determinazione a riportare il suo amico
sulla via della rettitudine, alla fine, portano al conflitto visto
in Captain
America: Civil War del 2016. E la stessa Guerra Civile è
un momento vitale, perché è qui che i Vendicatori si sciolgono e
iniziano a operare separatamente, e non insieme.
La cosa più devastante del film è
il modo in cui Capitan America e Iron Man combattono a capo di
fazioni opposte, rifiutandosi di mettere il bene del mondo al primo
posto e andando invece in guerra per ragioni individualistiche. Ciò
significa che i Vendicatori diventano più deboli, mentre Thanos
acquisisce un netto vantaggio quando attaccherà la Terra sulla scia
del suo desiderio di raccogliere tutte e sei le Gemme
dell’Infinito. Se fossero rimasti insieme, avrebbero potuto vincere
la prima volta.
Lo Snap
Lo Snap è stato, senza
dubbio, il momento più importante nella storia del MCU prima
dell’uscita di Avengers:
Endgame. Era la prima volta che vedevamo i nostri Eroi
perdere, con metà dell’intero universo perire sotto il temibile
Thanos.
È un evento davvero rivoluzionario
per due motivi. Il primo: vede svanire eroi particolarmente
apprezzati come Spider-Man, Star Lord, Black Panther, Doctor
Strange e Bucky Barnes. Il secondo: rende il mondo un gigantesco
caos per cinque lunghi anni, con l’umanità incapace di venire a
patti con il barbaro atto di crudeltà del Titano Pazzo.
Ant-Man entra nel Regno Quantico
Ant-Man
and the Wasp non è certamente uno dei migliori film del
MCU, anche perché ha pagato lo scotto di essere arrivato nelle sale
dopo il trionfante Avengers:
Infinity War.
Questo non vuol dire che sia un
film completamente inutile, dal momento che contiene l’enorme scena
di Hank Pym che si avventura nel Regno Quantico per salvare sua
moglie e Scott che fa lo stesso alla fine del film. Questo apre la
strada al viaggio nel tempo che, anche in un franchise contorto
come il MCU, è comunque qualcosa di molto speciale.
Il viaggio nel tempo
Avengers:
Endgame è un film che dura poco più di tre ore e, proprio
perché è così lungo, contiene molti momenti importanti.
Probabilmente, il secondo momento più grande dell’intero film
arriva quando Tony Stark scopre un modo per far funzionare il
viaggio nel tempo. In precedenza, Stark si era rifiutato persino di
prendere in considerazione l’idea che il tempo li avrebbe aiutati a
riportare in vita le vittime di Thanos.
Era stato abbastanza chiaro su
questo quando Captain America, Ant-Man e Vedova Nera si sono recati
tutti nella sua accogliente baracca per cercare di convincerlo.
Tuttavia, la curiosità di Stark ha la meglio sulle sue convinzione
e la sua scoperta crea un percorso per i Vendicatori attraverso il
quale evitare e correggere il torto subito cinque anni prima.
La fine di un’era
Il sacrificio di Iron Man
alla fine di Avengers:
Endgame è un momento importante per la serie. Non solo
perché trasforma Thanos in polvere con un clic delle dita, ma
significa anche la fine di un’era. La morte di Tony Stark significa
che il suo tempo nel MCU è ormai finito, mentre il futuro
coinvolgimento di Bruce Banner, in seguito alla ferita che subisce
quando riporta indietro i morti, resta alquanto indefinito.
Captain America viaggia indietro
nel tempo per vivere la sua vita con Peggy Carter, quindi anche lui
è fuori dai giochi. Thor è l’unico membro dei “tre grandi” ancora
in azione, ma anche lui senza dubbio cambierà, soprattutto dopo
essersi unito alle avventure dei Guardiani della Galassia.
Sono stati annunciati tutti i
nominati ai Premi David di Donatello 2021, la 66°
edizione degli Oscar del cinema italiano, che verranno assegnati il
prossimo 11 maggio, durante una diretta su RaiUno condotta da
Carlo Conti.
Favolacce
prodotto da Agostino SACCÀ e Giuseppe SACCÀ per PEPITO PRODUZIONI
con RAI CINEMA, con AMKA FILMS PRODUCTION, con VISION DISTRIBUTION,
con QMI
per la regia di Fabio e Damiano D’INNOCENZO
Hammamet prodotto
da Agostino SACCÀ, Maria Grazia SACCÀ, con RAI CINEMA, in
associazione con MINERVA PICTURES GROUP ed EVOLUTION PEOPLE
per la regia di Gianni AMELIO
Le sorelle
Macaluso prodotto da ROSAMONT, MINIMUM FAX MEDIA, RAI
CINEMA
per la regia di Emma DANTE
Miss
Marx prodotto da Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO
FILM con RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per
TARANTULA BELGIQUE
per la regia di Susanna NICCHIARELLI
Volevo
nascondermi prodotto da Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con
RAI CINEMA
per la regia di Giorgio DIRITTI
Lontano lontano Marco PETTENELLO, Gianni DI GREGORIO
MIGLIOR PRODUTTORE
Favolacce prodotto da Agostino SACCÀ e Giuseppe SACCÀ per
PEPITO PRODUZIONI con RAI CINEMA, con AMKA FILMS PRODUCTION, con
VISION DISTRIBUTION, con QMI
I predatori Domenico PROCACCI e Laura PAOLUCCI per FANDANGO con
RAI CINEMA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Matteo ROVERE
Miss Marx Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO FILM con
RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per TARANTULA
BELGIQUE
Volevo nascondermi Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con RAI
CINEMA
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
18 regali Vittoria PUCCINI
Figli Paola CORTELLESI
Gli anni più belli Micaela RAMAZZOTTI
La vita davanti a sé Sophia LOREN
Lacci Alba ROHRWACHER
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Cosa sarà Kim ROSSI STUART
Figli Valerio MASTANDREA
Hammamet Pierfrancesco FAVINO
Lei mi parla ancora Renato POZZETTO
Volevo nascondermi Elio GERMANO
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
18 regali Benedetta PORCAROLI
Favolacce Barbara CHICHIARELLI
Hammamet Claudia GERINI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Matilda DE
ANGELIS
Magari Alba ROHRWACHER
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Favolacce Gabriel MONTESI
Favolacce Lino MUSELLA
Hammamet Giuseppe CEDERNA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Fabrizio
BENTIVOGLIO
Lacci Silvio ORLANDO
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA*
Favolacce Paolo CARNERA
Hammamet Luan AMELIO UJKAJ
Le sorelle Macaluso Gherardo GOSSI
Miss Marx Crystel FOURNIER
Padrenostro Michele D’ATTANASIO
Volevo nascondermi Matteo COCCO
MIGLIORE COMPOSITORE*
Hammamet Nicola PIOVANI
I predatori Niccolò CONTESSA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Michele BRAGA
Miss Marx GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO, DOWNTOWN
BOYS
Non odiare PIVIO & Aldo DE SCALZI
Volevo nascondermi Marco BISCARINI, Daniele FURLATI
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Gli anni più belli Titolo: GLI ANNI PIÙ BELLI
Musica, testi e interpretazione di: Claudio BAGLIONI
La vita davanti a sé Titolo: IO SÌ (SEEN)
Musica di: Diane WARREN
Testi di: Diane WARREN, Laura PAUSINI, Niccolò AGLIARDI
Interpretata da: Laura PAUSINI
Non odiare Titolo: MILES AWAY
Musica di: PIVIO & ALDO DE SCALZI
Testi di: Ginevra NERVI
Interpretata da: GINEVRA
Tolo Tolo Titolo: IMMIGRATO
Musica e testi di: Luca MEDICI, Antonio IAMMARINO
Interpretata da: Luca MEDICI
Volevo nascondermi Titolo: INVISIBLE
Musica e testi di: Marco BISCARINI
Interpretata da: LA TARMA
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Favolacce Emita FRIGATO, Paola PERARO, Paolo BONFINI – Erika
AVERSA
Hammamet Giancarlo BASILI – Andrea CASTORINA
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Tonino ZERA – Maria
Grazia SCHIRRIPA
Miss Marx Alessandro VANNUCCI, Igor GABRIEL – Fiorella
CICOLINI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Nicoletta
TARANTA
Le sorelle Macaluso Vanessa SANNINO
Miss Marx Massimo CANTINI PARRINI
Volevo nascondermi Ursula PATZAK
MIGLIOR TRUCCATORE
Hammamet Luigi CIMINELLI – Andrea LEANZA, Federica CASTELLI
(prostetico o special make-up)
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Luigi ROCCHETTI
Le sorelle Macaluso Valentina IANNUCCILLI
Miss Marx Diego PRESTOPINO
Volevo nascondermi Giuseppe DESIATO – Lorenzo TAMBURINI
(prostetico o special make-up)
MIGLIOR ACCONCIATORE
Favolacce Daniele FIORI
Hammamet Massimiliano DURANTI
Le sorelle Macaluso Aldina GOVERNATORI
Miss Marx Domingo SANTORO
Volevo nascondermi Aldo SIGNORETTI
MIGLIORE MONTATORE
Favolacce Esmeralda CALABRIA
Figli Giogiò FRANCHINI
Hammamet Simona PAGGI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Gianni VEZZOSI
Volevo nascondermi Paolo COTTIGNOLA, Giorgio DIRITTI
MIGLIOR SUONO
Favolacce Presa diretta: Marc THILL
Microfonista: Edgar IACOLENNA
Montaggio: Fabio PAGOTTO
Creazione suoni: Simone CHIOSSI
Mix: Maxence CIEKAWY
Hammamet Presa diretta: Emanuele CICCONI
Microfonista: Andrea COLAIACOMO
Montaggio: Domenico GRANATA
Creazione suoni: Alessandro GIACCO
Mix: Alberto BERNARDI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Presa diretta:
Claudio BAGNI
Microfonista: Luigi MELCHIONDA
Montaggio e Creazione suoni: Mirko PERRI
Mix: Paolo SEGAT
Miss Marx Presa diretta: Adriano DI LORENZO
Microfonista: Pierpaolo MERAFINO
Montaggio: Marc BASTIEN
Creazione suoni: Pierre GRECO
Mix: Franco PISCOPO
Volevo nascondermi Presa diretta: Carlo MISSIDENTI
Microfonista: Filippo TOSO
Montaggio: Luca LEPROTTI
Creazione suoni: Marco BISCARINI
Mix: Francesco TUMMINELLO
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Hammamet Luca SAVIOTTI
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Stefano LEONI,
Elisabetta ROCCA
Miss Marx Massimiliano BATTISTA
The Book of Vision Lorenzo CECCOTTI, Renaud QUILICHINI
Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una
giuria composta da Giada Calabria, Francesca Calvelli, Leonardo
Diberti, Paolo Fondato, Elisabetta Lodoli, Enrico Magrelli,
Lamberto Mancini, Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti e presieduta da
Andrea Piersanti.
Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2021 è: ANNE
di Domenico CROCE e Stefano MALCHIODI
***
Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale
di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie
di II grado.
DAVID GIOVANI
18 regali di Francesco AMATO
Favolacce di Fabio e Damiano D’INNOCENZO
Gli anni più belli di Gabriele MUCCINO
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose di Sydney
SIBILIA
Nella
Snyder Cut di Justice
League abbiamo visto che Yalan Gur, uno dei membri del
Corpo delle Lanterne Verdi, è stato sconfitto dall’esercito di
Darkseid migliaia di anni fa. Inoltre, abbiamo anche visto Kilowog
morto ai piedi del “malvagio” Superman. Sfortunatamente, nel
taglio di Zack Snyder non c’è traccia di una
Lanterna umana, anche se il regista ha rivelato che in origine
avrebbe voluto inserire nel film John Stewart.
Di recente, Snyder ha spiegato di
aver girato le scene con il personaggio durante la primissima
produzione di Justice
League(prima che il regista abbandonasse il
progetto) che sperava di di poterle includere nella sua versione
del film distribuito da HBO Max. Tuttavia, la Warner Bros. gli ha
chiesto esplicitamente di non farlo a causa dei loro piani su John
Stewart, che alla fine è stato sostituito da Martian Manhunter.
Adesso,
FandomWire (via
CBM) afferma di aver appreso chi ha interpretato la Lanterna
Verde in quelle scene originali. Il sito rivela che
Trevante Rhodes era stato scelto per il ruolo di
John Stewart: in effetti, già nel 2017 erano saltate fuori delle
indiscrezioni secondo cui l’attore era stato scelto per la parte,
voci che sono state più e più volte smentite dallo stesso attore.
Ebbene, pare che quelle voci fossero vere, anche se la validità di
quanto riportato dalla fonte probabilmente non verrà mai
confermata.
Trevante Rhodes è
meglio conosciuto per essere apparso in Moonlight
di Barry Jenkins e in The
Predator di Shane Black. Senza dubbio sarebbe stato un
grande John Stewart e sarebbe stato divertente vedere l’incontro
tra il suo personaggio e Batman nella Snyder
Cut di Justice
League.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Ian McKellen ha ammesso di essere ancora oggi
stupito dall’essere riuscito ad ottenere il ruolo di Gandalf nelle
trilogie cinematografiche de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Quando venne per il ruolo alla fine
degli anni ’90, McKellen era già una star a livello internazionale,
conosciuta soprattutto per essere una vera e propria leggenda del
teatro britannico.
Prima di interpretare Gandalf, era
stato scelto un altro iconico ruolo, ossia quello di Magneto nella
trilogia originale di X-Men ad opera dell’ormai ex 20th Century Fox.
Tuttavia, il ruolo che lo ha reso una vera e propria star
conosciuta in tutto il mondo è sicuramente quello dello Stregone di
Arda, che gli ha permesso di conquistare anche una candidatura
all’Oscar come miglior attore non protagonista.
McKellen ha interpretato Gandalf sei
volte, apparendo in tutti e tre i capitoli della trilogia de
Il Signore degli Anelli e in tutti e tre i capitoli
della trilogia prequel de
Lo Hobbit. Tuttavia, a distanza di 20 vent’anni
dall’uscita del primo film della saga,
La compagnia dell’anello, pare che McKellen non riesca
ancora a spiegarsi come abbia fatto ad ottenere il ruolo.
Parlando con
GQ, Ian McKellen ha affrontato la questione e,
sulla scia di quell’ormai celebre autoironia tipicamente inglese
che lo contraddistingue, ha spiegato che forse è riuscito ad
ottenere la parte soltanto perché gli attori scelti prima di lui
non erano disposti a trasorrere tutti quegli anni in Nuova
Zelanda.
“Non so ancora come Gandalf
abbia incrociato il mio cammino”, ha dichiarato McKellen.
“Forse perché alcuni degli attori a cui sarebbe stato offerto
il ruolo prima di me erano piuttosto scoraggiati dall’idea di dover
vivere in Nuova Zelanda per un anno. ‘Dove diavolo si trova quel
posto?’. Beh, schiocchi loro.”
Gandalf prima di Ian McKellen: Connery o Lee?
Ricordiamo che prima di
Ian McKellen, la produzione aveva pensato al compianto
Sean Connery, che ha più volte dichiarato di
aver rifiutato il ruolo perché non aveva capito la sceneggiatura.
Anche il compianto Christopher Lee, che ha poi ottenuto la parte
di Saruman, ha ammesso in passato che, in realtà, avrebbe voluto
interpretare Gandalf.
La serie Marvel Studios
The Falcon and The Winter Soldier vede
protagonisti Sam Wilson/Falcon e Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Il Soldato d’Inverno). La coppia, che si è riunita nei momenti
finali di Avengers: Endgame, si allea in un’avventura globale
che mette alla prova le loro capacità e anche la loro pazienza.
Diretta da Kari Skogland, con Malcolm Spellman come capo
sceneggiatore, la serie composta da 6 episodi vede nel cast anche
Daniel Brühl nei panni di Zemo, Emily VanCamp nei panni di Sharon
Carter e Wyatt Russell in quelli di John Walker.
The Falcon and The Winter Soldierha
debuttato in tutto il mondo su Disney+ lo scorso 19 marzo.
Dopo l’uscita della
Snyder Cut di Justice
League, è emersa online una nuova campagna:
#RestoreTheSnyderVerse. Il taglio di Zack Snyder è finalmente arrivato su HBO Max
(in Italia su Sky e NOW) lo scorso 18 marzo e la reazione da parte
di critica e pubblico è stato complessivamente molto positiva.
In seguito all’uscita della versione
theatrical di Justice
League, le richieste per la release del taglio originale
di Snyder sono diventate sempre più insistenti. Finalmente, a
maggio dello scorso anno, la Snyder
Cut è stata ufficialmente annunciata da Warner Media,
e lo scorso 18 marzo è diventata una realtà a tutti gli effetti. A
giudicare dall’accoglienza positiva riservata al film, i film sono
ansiosi di conoscere di vedere sul grande schermo quelli che erano
i piani originali di Snyder per il suo SnyderVerse e che sono stati poi riversati
nell’epilogo della Snyder
Cut.
Una nuova campagna social, lanciata
attraverso l’hashtag #RestoreTheSnyderVerse, ha
raccolto già un milione di tweet, come riportato da Discussing
Film. La nuova campgna ha preso piede non solo sulla scia
dell’entusiasmo generato dalla Snyder
Cut e della possibilità di vedere un sequel del
cinecomic, ma anche in occasione del quinto anniversario del
precedente film del DCEU direto da Zack Snyder, ossia Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016,
scelta che ha indubbiamente contribuito ad attirare un’affluenza
massiccia.
#RestoreTheSnyderVerse: WB tornerà sui suoi passi?
La campagna
#RestoreTheSnyderVerse è stata supportata anche
dall’attore Ray Fisher, inteprete di Cyborg, anche se già
in passato lo stesso aveva dimostrato supporto nei confronti dello
SnyderVerse. Il CEO di Warner Bros., Ann Sarnoff, ha già dichiarato che non ci sono
piani per un sequel della Snyder
Cut o per altri progetti che vedano coinvolto Snyder,
ma la campagna #RestoreTheSnyderVerse dimostra che
l’entusiasmo dei fan per i piani originali del regista non è mai
svanito. Anzi, semmai è cresciuto in modo significato proprio
grazie alla release della Snyder
Cut.
La vera domanda è: Warner Bros.
tornerà sui suoi passi e cambierà rotta alla luce di questo
rinnovato entusiasmo? Ovviamente, è troppo presto per dire se gli
ultimi sforzi dei fan di Snyder porteranno gli stessi frutti che
hanno poi condotto alla Snyder
Cut. Inoltre, la Warner Bros. ha un’intera lista di nuovi
film DC in fase di uscita e/o sviluppo, e ciò non può certamente
essere ignorato. Non ci resta che attendere eventuali sviluppi.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
L’autore Ian
Doescher adatterà tutti e quattro i film degli
Avengers in opere teatrali per conto di
Quirk Books. Le opere saranno raccolte all’interno del volume
“William Shakespeare’s Avengers: The Complete
Works“, che sarà disponibile dal prossimo settembre e che
conterrà dei veri e propri testi teatrali, composti da battute,
indicazioni di scena e versi.
Il volume curato da Doescher, già
autore di “William Shakespeare’s Star
Wars”, conterrà al suo interno anche tantissime
illustrazioni a colori ispirate ai momenti più importanti delle
storie raccontate nei quattro film del MCU dedicati agli Avengers, ossia
The Avengers, Avengers:
Age of Ultron, Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame. Le illustrazioni, così come la copertina
ufficiale del volume, sono opera di Danny Schlitz.
Quick Books ha confermato che i testi saranno “completamente
fedeli” ai corrispettivi film e che presenteranno tutte le scene, i
personaggi e le battute che i fan hanno amato di più dei quattro
episodi che la Marvel ha dedicato agli Eroi più potenti della
Terra.
Gli Avengers immaginati da William Shakespeare
“E se il franchise
cinematografico più epico di tutti i tempi fosse stato scritto dal
più grande drammaturgo di tutti i tempi? William Shakespeare’s
Avengers: The Complete Works reimmagina tutti e quattro i film come
delle commedie scritte dal Bardo dell’Avon, complete di metrica e
versi, indicazioni di scena e divertenti easter egg”, recita
la descrizione ufficiale del volume. “I fan godranno delle loro
scene, dei loro personaggi e delle loro battute preferite in un
modo completamente nuovo, ma del tutto fedele, attraverso monologhi
e dialoghi recitati da tutti gli eroi, da Captain America a
Groot.”
La
Snyder Cut di Justice
League non rappresenta soltanto la versione del film
come inizialmente concepito da Zack Snyder, ma è anche una totale rivitazione
della mediocre versione theatrical messa realizzata da
Joss Whedon.
Sicuramente, una delle principali
storyline del film, tanto nella versione theatrical quanto nella
Snyder
Cut, è la resurrezione di Superman. Nel taglio di Snyder abbiamo
finalmente visto il tanto agosto costume nero, che il regista ha
sempre inteso come vero simbolo di rinascita e unica
rappresentazione del suo viaggio emotivo.
In una recente intervista con
Screen Rant, i supervisore agli effetti visivi Anders Langlands
e Kevin Smith hanno parlato del processo dietro la realizzazione
del costume nero dell’eroe kryptoniano, rivelando che durante le
riprese
Henry Cavill non indossava un vero e proprio
costume nero: l’abito è stato infatti ricreato totalmente in
digitale, senza ricorrere alla color correction.
“Rendere l’abito nero è stato
relativamente facile con la correzione del colore. Ma rendere la S
color argento invece no, perché stava diventando sempre più
luminosa e riflettente”, ha spiegato Langlands. “Per
alcune riprese abbiamo usato il rotoscopio e abbiamo cambiato il
colore. C’era una scena nel trailer in cui Superman esce dalla nave con
indosso per la prima volta l’abito nero: lì abbiamo semplicemente
cambiato il colore. Per il resto abbiamo ricreato tutto in
digitale, perché alla fine era più facile ottenere il risultato che
volevamo. Ci ha permesso un maggiore controllo e ha dato al costume
un aspetto migliore.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Sony ha ufficialmente messo in
sviluppo un film basato su Ghost of
Tsushima, che sarà diretto da Chad
Stahelski, regista della saga di
John Wick con
Keanu Reeves. Il celebre videogioco di successo creato da
Sucker Punch Productions per Playstation 4 è uscito a luglio 2020 e
ha venduto, in meno di un anno, oltre 6,5 milioni di copie.
Ghost of
Tsushima racconta la storia di Jin Sakai, un
samurai del XIII secolo proveniente dall’isola di Tsushima, che
combatte contro un esercito di invasori mongoli guidati da Khotun
Khan. Dopo una serie di attacchi iniziali, Jin intraprende una
missione per raccogliere forze e riprendersi la sua casa. Il gioco
è stato molto apprezzato al momento dell’uscita non solo per il suo
gameplay ma anche per l’elegante design visivo.
Ora, come riportato da
Deadline, Sony Pictures e PlayStation Productions hanno messo
in cantiere un adattamento del videogioco che sarà diretto da
Chad Stahelski della saga di
John Wick. Il regista ha figurerà anche in qualità di
produttore grazie alla sua 87Eleven Entertainment e ai suoi partner
Alex Young e Jason Spitz. La Sucher Punch figurerà in qualità di
produttore esecutivo. In merito al progetto, la casa sviluppatrice
di videogiochi statunitense ha dichiarato: “L’idea di trasporre
il nostro gioco in un nuovo mezzo è eccitante. Siamo incuriositi da
questa nuova possibilità.”
Il regista Zack Snyder ha rivelato che inizialmente la
Warner Bros. era contraria alla scena con Batman e Joker ambientata
nel Knightmare, presente nell’epilogo della
Snyder Cut di Justice
League, la versione del cinecomic ad opera del
controverso regista che è stata finalmente distribuita a partire
dallo scorso 18 marzo.
Non è un segreto che la produzione
di Justice
League sia stata una delle più complesse della storia
recente. Dopo la reazione di pubblico e critica a Batman v Superman, la Warner Bros. decise di
intervenire in prima persona nella realizzazione di Justice
League, influenzando il processo creativo di
Snyder, che alla fine, spinto dalla continue pressioni e stravolto
da una lutto familiare, decise di abbandonare il progetto e
lasciarlo nelle mani di Joss Whedon, che venne assunto dalla major per
ultimare il film (realizzando una serie di riprese aggiuntive e
travolgendo gran parte della sceneggiatura originale).
Fin dall’uscita della versione
theatrical di Justice
League, nel 2017, i fan hanno chiesto a gran voce la
realizzazione della versione originale del cinecomic, consapevoli
del fatto che quello arrivato nelle sale di tutto il mondo non era
affatto il film che Snyder aveva concepito. Tra le aggiunte più
importante della Snyder
Cut, non si può non menzionare la presenza del Joker di
Jared Leto apparso in Suicide Squad di David Ayer.
Il rapporto tra Batman e Joker
imprescindibile per la Snyder Cut di Justice League
In una recente intervista con
Yahoo!, Snyder ha rivelato che, inizialmente, WB non voleva che
il suo taglio includesse lo scambio di battute tra Batman e il
Clown Principe del Crimine nella sequenza ambientata nel
Knightmare. Tuttavia, per il regista era importante inserire quel
momento nella sua versione, tant’è che inizialmente sarebbe anche
stato disposto a girare la scena senza la loro autorizzazione.
“La relazione tra Batman e Joker
è davvero importante per entrambi i personaggi”, ha spiegato
il regista. “Se non avessi fatto un altro film DC, sentivo che
sarebbe stato scortese non avere quella scena con loro due.
All’inizio lo studio diceva: ‘Ora come ora non la vogliamo’. Ma io
insistevo: ‘La farò comunque!’. Volevo montare il screen green nel
mio giardino e girarla lì, ma alla fine non è stato
necessario.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Del romanzo Piccole donne
di Louisa May Alcott esistono ben tre versioni
cinematografiche sonore, la più recente delle quali è uscita al
cinema nel 2019 per la regia di Greta Gerwig. Prima di
questa, però, nel 1994 era stata realizzata un’altra trasposizione
del libro altrettanto interessante. Diretto dalla regista
australiana Gillian Armstrong, nota anche per
titoli come Fuga d’inverno e Oscar e Lucinda, il
film Piccole donne fu particolarmente
importante per quegli anni, dimostrando che anche opere con
protagoniste femminili potevano riscuotere un grande successo e che
il pubblico, contrariamente a come molti produttori lo immaginano,
non è composto da soli uomini.
Per realizzare questo nuovo
adattamento del romanzo, infatti, ci vollero ben 12 anni. Secondo
la sceneggiatrice Robin Swicord, nessuno sembrava
interessato a finanziare un film dove le protagoniste erano
esclusivamente donne. Per molti si trattava infatti di un progetto
senza reali possibilità di incasso, poiché non avrebbe saputo
attrarre anche un pubblico maschile. Fortunatamente, la Columbia
Pictures si dimostrò di altre vedute, accettando di produrre il
film. Realizzato sotto l’ispirazione dei dipinti della seconda metà
dell’Ottocento, Piccole donne trattò per la prima volta
anche temi più attuali come la crescita e l’emancipazione
femminile.
Al momento della sua uscita in
sala, infine, Piccole donne smentì quanti non credevano
nel suo potenziale. A fronte di un budget di 15 milioni di dollari,
questo arrivò infatti a guadagnarne circa 50 in tutto il mondo,
ottenendo anche tre nomination ai premi Oscar. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori ed alle differenze tra il
libro e il film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Piccole donne: la trama del
film
Ambientato nel 1961, il film ha per
protagoniste le quattro sorelle Joe,
Meg, Beth e Amy
March. La loro tranquilla vita viene improvvisamente
sconvolta dal richiamo alle armi di loro padre, il quale partendo
le lascia in una situazione economica particolarmente precaria.
Data questa situazione, le quattro ragazze si ritroveranno a dover
crescere più in fretta del previsto, badando a sé stesse e alla
casa. In particolare, Joe, desidera però poter raggiungere un
indipendenza tale che le permetta di coronare il suo sogno di
diventare scrittrice. Nel tentativo di riuscirci, si imbatterà in
storie d’amore turbolente e grandi sconvolgimenti emotivi, sino a
decidere di raccontare la storia della sua famiglia, delle loro
difficoltà e del grande affetto che lega tutti loro.
Piccole donne: il cast del
film
Ad interpretare il personaggio di
Joe March è l’attrice Winona Ryder.
Fu proprio il suo coinvolgimento nel film che permise di ottenere
l’interessamento di alcuni studios di produzione. Tra le più note
interpreti della sua generazione, la Ryder veniva infatti vista
come una buona possibilità di successo per il film. Questa si
dedicò poi molto allo studio del personaggio e per la sua
interpretazione ottenne una nomination al premio Oscar come miglior
attrice protagonista. Accanto a lei, nei ruoli dei suoi
spasimanti Friedrich Bhaer e Laurie Lawrence vi sono gli attori
Gabriel Byrne e
Christian Bale.
Quest’ultimo conobbe qui la sua futura moglie, Sibi Blazic,
all’epoca assistente personale della Ryder.
Ad interpretare le altre sorelle
March, Meg e Beth, vi sono invece le attrici Trini
Alvardo e Claire Danes.
Quest’ultima debuttò sul grande schermo proprio grazie a questo
film, per poi diventare celebre qualche anno dopo come Giulietta in
Romeo + Giulietta di William Shakespeare. Il casting più
complesso fu quello relativo al personaggio di Amy March. Questo
doveva essere infatti interpretato da due attrici, una più giovane
ed una più adulta. Ad ottenere il ruolo della versione di lei da
bambina fu l’attrice Kirsten Dunst,
mentre quella adulta ha il volto di Samantha
Mathis. L’attrice Susan Sarandon
interpreta invece la madre delle quattro sorelle. Un ruolo, questo,
a cui stava per rinunciare a causa dell’incompatibilità con alcuni
impegni famigliari.
Piccole donne: le differenze tra
il libro e il film
Nell’adattare l’amato e celebrato
romanzo, la regista e la sceneggiatrice si impegnarono quanto più
possibile nel rimanere fedeli a quanto in esso narrato. Nel film si
ritrovano tuttavia alcune differenze, attraverso cui si esaltano
determinati aspetti piuttosto di altri. Un primo cambiamento è
quello riguardante le motivazioni che spingono Jo March a
trasferirsi a New York. Nel romanzo, infatti, il personaggio si
reca nella grande città nel tentativo di dar vita ai propri sogni
da scrittrice. A spingerla, infatti, è unicamente tale desiderio.
Nel film, invece, Jo va a New York per porre una certa distanza tra
sé e Laurie, in seguito alla fallita proposta di matrimonio di
questi. Nella città, Jo avrà poi di perseguire i propri sogni.
Allo stesso modo, cambia il modo in
cui Bhaer si propone come marito alla protagonista. Nel film questo
avviene in seguito ad una corsa sotto la pioggia di Jo, la quale
desidera impedire all’uomo di partire. Questi, spinto dall’amore,
le chiederà di sposarlo, ottenendo risposta affermativa. Nel
romanzo, invece, il tutto avviene con più calma e moderazione.
Bhaer viene invitato a soggiornare per alcuni giorni preso la casa
dei March, così che Jo possa avere un’idea di come sarebbe la sua
vita con lui. A differire, infine, è anche il finale. Il film
termina infatti con la proposta di matrimonio di Bhaer e il suo
bacio con Joe. Il romanzo, al contrario, termina con i
festeggiamenti del compleanno di Marmee, evento che riunisce
l’intera famiglia, mostrando quanto questa sia cambiata dall’inizio
del racconto.
Piccole donne: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Piccole donne è infatti
disponibile nei cataloghi di Chili Cinema. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 25 marzo alle ore 21:10
sul canale Paramount Channel.
Oggi, il Gruppo LEGO ha rivelato
tre nuovi set LEGO Star
Wars per i costruttori adulti, ricreando
alcuni dei design più iconici della galassia di Star Wars.
I nuovi set presenteranno
due incredibili aggiunte alla collezione di caschi
LEGO Star
Wars, rivelata per la prima volta lo scorso anno:
un busto ispirato a Darth Vader e uno con le
sembianze del fedele Scout Trooper. Inoltre, il
nuovo straordinario modello in onore dell’imponente
Imperial Probe Droid completa il trio.
Grazie a questi set pensati
per gli adulti e per i costruttori LEGO esperti con la passione per
il mondo di Star
Wars, i fan possono ora rendere omaggio all’Oscuro
Signore dei Sith affrontando queste nuove sfide di costruzione.
LEGO Star Wars Darth Vader Helmet (75304) –
cogli il fascino sinistro dell’icona di Star Wars, nonché
cattivo supremo, con questo modello da 834 pezzi.
Il set offre un’esperienza di costruzione coinvolgente, e l’elmo
finito diventa un impressionante pezzo da esposizione.
LEGO Star Wars Scout Trooper Helmet (75305) –
lo splendido casco da 471 pezzi è stato creato
come omaggio alle capacità di ricognizione e infiltrazione degli
Scout Troopers. Rispolvera la tua speeder bike, e divertiti a
ricreare ogni contorno e dettaglio con i mattoncini LEGO.
LEGO Star Wars Imperial Probe Droid (75306) –
i costruttori adulti possono ricreare le scene di Star Wars: l’impero colpisce ancora sul pianeta di
ghiaccio Hoth costruendo questo caratteristico droide. Il modello
da 683 pezzi è dotato di un’asta trasparente per
“sospendere” il droide sulla costruibile scena innevata.
Jens Kronvold Frederiksen,
Creative Director, LEGO Star Wars, afferma:
“Alcuni dei nostri personaggi preferiti di Star Wars
rappresentano le presenze più profonde e intimidatorie del grande
schermo, nonostante non si possano vedere le loro espressioni
facciali. Nel ricreare i sinistri caschi di Darth Vader e dello
Scout Trooper, era importante catturare i dettagli e le
caratteristiche essenziali che le persone di tutto il mondo
sicuramente riconosceranno, anche quelle che non hanno troppa
familiarità con la galassia di Star Wars. Penso che tutti e tre i
set da esposizione siano estremamente belli e spero che i fan si
divertano a costruirli, e siano entusiasti di esporli una volta
completati”.
Gli appassionati potranno godersi
un po’ di tempo per rilassarsi, mentre affrontano queste complesse
sfide creative, ricreando ogni autentico dettaglio in puro stile
LEGO. Una volta terminata la costruzione, i modelli
potranno essere esposti con una targa su misura che darà
il tocco finale e li renderà il perfetto ornamento da scrivania o
centrotavola per i fan di Star Wars.
Oprah Winfrey
intervista la più giovane poetessa nella storia ad aver recitato un
suo componimento alla cerimonia di inaugurazione del presidente
degli Stati Uniti. In questa stimolante conversazione, nel mese
dedicato della storia delle donne, si parla di come sia riuscita a
trasformare le sfide in punti di forza e delle donne che hanno
saputo ispirarla.
“Amanda Gorman è una giovane
donna che è entrata in un momento della Storia con enorme grazia e
dignità“, ha detto Oprah Winfrey. “Dal primo momento
in cui ci siamo incontrate sono rimasta affascinata dal suo spirito
e non vedevo l’ora di sentirla raccontare tutto ciò che le è
successo negli ultimi mesi.”
Classificatasi prima al National
Youth Poet Laureate, e una delle voci più influenti della sua
generazione, Gorman discute “The Hill We Climb”, la commovente
poesia che ha pronunciato alla storica inaugurazione del
presidente Joseph R. Biden e la vicepresidente Kamala Harris.
In questa straordinaria nuova
intervista, Gorman si unisce a Oprah per una conversazione sincera
che celebra i leggendari eroi letterari che ispirano il suo lavoro
e presenta agli spettatori sua madre e le altre donne importanti
della sua vita che hanno incoraggiato la sua passione per la
poesia.
Gorman rivela anche il processo
creativo dietro la poesia che ha affascinato il mondo intero e l’ha
catapultata nella fama e condivide il racconto del percorso di
formazione che l’ha portata fino a qui. Mentre riflette
sull’impatto del suo lavoro, rivolge lo sguardo al futuro, pieno di
speranze sia personali, che collettive.
The Oprah Conversation: cos’è
The Oprah
Conversation è una serie Apple Original in cui Oprah
conduce discussioni intime con i migliori giornalisti del momento,
leader carismatici e i grandi professionisti di oggi, in esclusiva
su AppleTV+.
Filmate da remoto, le conversazioni guidate da Oprah puntano a dare
nuova prospettiva a una serie di argomenti che danno forma al
nostro mondo, rivelando storie avvincenti di connessione umana.
La serie esplora argomenti
rilevanti e di grande impatto trattati con ospiti provenienti da
tutto il mondo regalandoci anche alcune conversazioni toccanti tra
Oprah e persone simbolo del cambiamento come Emmanuel Acho, ospite
della provocatoria serie web “Conversazioni scomode con un uomo
nero”, in un episodio diviso in due parti; Il professor Ibram X.
Kendi, autore di bestseller di “How to Be an Antiracist”; Bryan
Stevenson, fondatore della Equal Justice Initiative e autore di
bestseller del libro di memorie che ha ispirato l’acclamato film
“Just Mercy”; l’icona della musica mondiale Mariah Carey; l’attore
premio Oscar e attivista umanitario Matthew McConaughey; il leggendario vincitore
del Grammy Award Stevie Wonder; la cantautrice e narratrice per
antonomasia Dolly Parton; e il 44 ° presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama.
The Oprah Conversation: dove
vederlo in streaming
The Oprah Conversation è ora
disponibile, insieme a “Oprah Talks COVID-19” e “Oprah’s Book Club”
su AppleTV+.
AppleTV+
ospita i pluripremiati titoli Apple Originals dei narratori più
creativi del momento. AppleTV+
offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1 ° novembre 2019, Apple TV + è
diventato il primo servizio di streaming completamente originale a
essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più
successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di
qualsiasi altro servizio di streaming. Apple Originals ha ottenuto
86 premi e 329 nomination in poco più di un anno, tra cui Golden
Globe Awards, Critics Choice Awards, Critics Choice Documentary
Awards, Daytime e Primetime Emmy Awards, un NAACP Image Award, un
Peabody Award e altro ancora.
Apple TV + è disponibile sull’app
Apple TV in oltre 100 paesi e regioni, su oltre 1 miliardo di
schermi, inclusi iPhone, iPad, Apple TV, iPod touch, Mac, smart TV
Samsung, LG, Sony e VIZIO selezionate, Amazon Fire TV e Dispositivi
Roku, Chromecast con console Google TV, PlayStation e Xbox e
su tv.apple.com, per € 4,99
al mese con una prova gratuita di sette giorni. Per un periodo di
tempo limitato, i clienti che acquistano un nuovo iPhone, iPad,
Apple TV, Mac o iPod touch possono usufruire gratuitamente di un
anno di Apple TV +. Questa offerta speciale è valida per tre mesi
dopo la prima attivazione del dispositivo idoneo.
In uno storage abbandonato di Los
Angeles viene ritrovata una scatola che porta alla luce una serie
di corrispondenze di un’epoca dimenticata: la scena drag
underground nella New York degli anni ’50. Questo è l’incipit dei
registi Michael Seilgman e Jennifer
Tiexiera che con il docu-film
P.S. Burn This Letter please, dal 26 marzo in
esclusiva su Discovery+, rivelano un mondo nascosto in un periodo
in cui essere gay era un tabù e esibirsi travestiti era una
vocazione potenzialmente pericolosa.
“Pensavamo di farlo per noi
stessi. Non avevamo idea di farlo per la prossima
generazione.” Miss Rita George, una delle protagoniste del
docu -film commenta così il suo modo di vivere negli anni 50.
Grazie a Miss Rita George, Daphne, Josephine, Di Di Laroux e
tutti gli individui che hanno vissuto quel periodo si sono potute
diffondere e conservare le storie LGBTQ con l’obiettivo di educare
e responsabilizzare i giovani LGBTQ, aiutare i
giovani a rischio che sono ancora alla ricerca della propria
identità e tutti coloro che si sforzano ogni giorno di condurre una
vita più integrata. Attraverso filmati in super 8, immagini di
repertorio e interviste alle “female performers” dell’epoca
si raccontano le storie più intime della comunità drag di
quegli anni, una comunità che il governo USA ha cercato di
distruggere e la storia ha cercato di cancellare. P.S. Burn
This Letter please è una commovente storia di amicizia e
perseveranza formata da persone che hanno superato rischi
insormontabili per perseguire le loro passioni. Chi ha conservato
questo archivio privato di lettere? Chi e’ il misterioso
destinatario? La vera identità del misterioso Reno verrà fuori e
sarà per tutti del tutto inaspettata.
Presentato con successo allo scorso
Tribeca Film Festival, P.S. Burn This Letter
please, che secondo Hollywood Reporter “ha
sottolineato gli aspetti più affascinanti della scena drag di New
York” ed ha contribuito ad abbattere certe barriere grazie
alle sfide che sono state combattute in quel periodo, sarà
disponibile su Discovery+ dal 26 marzo.
Il nuovo film del regista
Miguel Arteta ci presenta una coppia di genitori alle prese
con uno “yes day”, giorno in cui dovranno dire di si alle richieste
dei propri figli. Una commedia godibile per genitori e figli, che
unisce risate assicurate a momenti di sentita
riflessione.
Disponibile su Netflix ed ispirato all’omonimo romanzo di Amy
Krouse Rosenthal e illustrato da Tom Lichtenheld,
Yes
Day narra la storia di Allison (Jennifer
Garner) e Carlos Torres (Edgar
Ramirez) genitori di tre figli, Ellie (Everlee
Carganilla), Nando (Julian Lernen) e Katie
(Jenna Ortega). Katie è nella fase di preadolescenza,
vorrebbe avere più autonomia e indipendenza; Nando è un piccolo
genio della chimica, che si cimenta in esperimenti strampalati e un
po’ fuori dalle righe. Soprattutto questi mostrano espressamente il
loro malcontento nei confronti di un clima familiare che ritengono
troppo autoritario e rigido. L’incontro con Mr Deacon, il
consulente scolastico, suggerirà ai genitori di proporre in
famiglia uno “Yes day”, giorno del sì, in cui i genitori dovranno
accondiscendere alle richieste dei figli, stabilendo alcune regole
generali: le loro richieste non possono riguardare il futuro e non
potranno spostarsi oltre i 30 km da casa. Inizia cosi per la famiglia
Torres una giornata all’insegna dell’avventura, del sano svago
familiare che rinnoverà un legame ancora più forte tra i familiari.
Alla regia del film troviamo Miguel Arteta, conosciuto per “Chuck &
Buck” (2000), “The Good Girl” (2002) “Youth in Revolt” (2009) e la
commedia” Una fantastica e incredibile giornata da dimenticare”
(2014).
Yes Day: un “si”
simbolico per rafforzare l’unione familiare
Con “Yes Day” Miguel
Arteta riesce a confezionare un prodotto assolutamente godibile per
una visione familiare. Il regista mette in scena una storia di
pazze avventure, che consta di momenti comici esilaranti, che mette
in primo piano l’importanza dei rapporti familiari, la necessità di
ritagliarsi del tempo per poter evadere dalla monotonia quotidiana,
riscoprendosi come genitori e figli. Una gara a chi mangia più
gelato, un originale car-wash, indossare gli outfit più
stravaganti: sono i piccoli e grandi momenti di gioia condivisa che
vanno ad incorniciare una giornata all’insegna dell’unione
familiare. Un giorno in cui i genitori devono assecondare le
richieste dei figli, ma che aiuterà anche i figli a capire meglio
il difficile compito dell’essere genitore e gli farà constatare
che, a volte, non è poi così male avere delle regole da rispettare.
Colori sgargianti, un cast d’insieme molto affiato e una traccia
musicale che accompagna le peripezie di figli e genitori vanno a
confluire in una commedia brillante, che scalda il cuore di grandi
e piccini.
Yes Day: una giornata ormai
diventata ricorrenza Oltreoceano
Lo Yes
Day è diventato ormai una sorta di ricorrenza
celebrata da molte famiglie americane, che si è diffusa dopo la
pubblicazione del libro di Krouse e Lichtenheld. La stessa Jennifer
Garner ha dichiarato di organizzarlo ogni anno per i propri figli e
che questo ha aiutato a consolidare l’armonia familiare. Il film ci
dimostra infatti come lo “yes day” possa risultare non solo una
parentesi divertente per tutta la famiglia, ma anche, e
soprattutto, un’occasione di confronto e di crescita comune. Yes
Day è un inno alla condivisione, alla riscoperta della dimensione
ludica e del beneficio di trascorrere del tempo tra genitori e
figli. Una boccata di aria fresca in un anno segnato da numerosi
divieti a causa della pandemia, che ci fa riflettere su come
reinventare il tempo passato assieme in famiglia, distogliendo le
menti dalle fatiche quotidiane. Allison è infatti alla ricerca di
un impiego che fatica a trovare ed è molto rigida nei confronti dei
figli, Carlos è totalmente assorbito dal lavoro e di conseguenza
vive lo stare a casa come un momento in cui rilassarsi ed essere
meno ferreo. Lo Yes Day gioverà però sia a genitori che a figli; i
primi si si metteranno in discussione e mostreranno la parte più
scanzonata e gioiosa del loro carattere, taciuta da tempo, mentre i
secondi matureranno una coscienza maggiore e capiranno a non vivere
le regole come restrizioni imposte, quanto più come suggerimenti o
consigli da conservare preziosamente.
Yes Day: momenti
comici dalle risate assicurate
Yes
Day propone una serie di momenti comici assicurati,
come la scena al Gut Buster, dove la famiglia accoglie la sfida di
mangiare una coppa di gelato gigantesca per non doverla pagare a
prezzo pieno. Questa scena ha richiesto ben tre giorni di riprese e
gelati preparati senza latte e pochissimo zucchero, affinchè
nessuno si sentisse male sul set. In aggiunta, la sfida di
“Kablowey” (gioco inventato appositamente per il film) ha richiesto
una settimana di riprese circa e ben 55.000 palloncini pieni di
acqua colorata. Nel corso del film vediamo come la trama di Yes Day
si snoda tra location all’insegna del divertimento, ad esempio un
enorme parco giochi e il festival musicale che rinnoverà la fiducia
tra mamma e figlia, e il focolare domestico, perno dell’unione
familiare e posto sicuro a cui fare ritorno. Il ritmo e la regia
dinamica di Yes Day ne sottolineano la comicità e la leggerezza,
ritagliandosi però parentesi più intime per soffermarsi sul
significato intrinseco di una giornata straordinaria.
Dallo scorso 18 marzo, è finalmente
disponibile l’agognata
Snyder Cut di Justice
League. Ovviamente, il taglio del cinecomic ad opera
di Zack Snyder presenta tutta una serie di
differenze con la versione theatrical di Joss Whedon che definire sostanziali è usare
un mero eufemismo.
FandomWire ha messo a confronto i due film e ha scovato ben 35
differenze. Scopriamole insieme:
Il formato, la durata e le musiche
Aspect ratio
La versione theatrical di Joss
Whedon presenta il tradizionale widescreen 16:9. Per quanto
riguarda la Snyder Cut, invece, siamo in presenza di un
formato 4:3, decisamente insolito per un cinecomic. È importante
sottolineare che tale rapporto d’aspetto si mantiene costante per
tutta la durata del film.
Secondo Snyder, si tratta del
formato ideale per preservare non soltanto la sua visione, ma anche
la rappresentazione di questi eroi come figure stoiche di
ispirazione. La speranza, un giorno, è che la Snyder Cut
possa arrivare anche al cinema, in modo da poter godere a pieno
della bellezza del formato 4:3 in IMAX.
Colori e contrasto
Per alleggerire i toni del film,
Joss Whedon ha concepito delle inquadrature molto più colorate e
luminose. Al contrario, Zack Snyder ha impiegato un drago di colore
molto più sottile e ad alto contrasto, in modo da conferire al suo
film dei toni più levigati e naturali.
La durata
La Warner Bros. aveva specificato a
Whedon di mantenersi entro le 2 ore di durata. Proprio per questo,
la maggior parte delle scene realizzate da Snyder sono stato o
ridotte o eliminate. Inoltre, Whedon e Geoff Johns avrebbero
scritto scene extra che meglio si adattavano ad una versione da 120
minuti.
Fortunatamente, Snyder ci ha
regalato un taglio di quasi quattro ore (242 minuti per
l’esattezza) che ci ha permesso di godere al meglio di ogni
avvenimento e, soprattutto, di ogni storyline.
La divisone in capitoli
Aggiungendo una quantità notevole
di materiale al suo taglio, Snyder ha ben pensato di suddividere la
Snyder Cut in sei capitoli, seguiti da un epilogo che
anticipa ciò che – purtroppo – non vedremo mai raccontato sul
grande schermo. La suddivisione in capitoli permette agli
spettatori più svogliati di poter fruire della visione del film
come fosse una vera e propria serie tv.
La colonna sonora
Tom Holkenborg, meglio conosciuto
come Junkie XL, avrebbe dovuto occuparsi delle musiche di
Justice League. Tuttavia, nella versione
theatrical è stato sostituito da Danny Elfman quando Whedon è
subentrato al posto di Snyder.
Per la Snyder Cut, Junkie
XL ha composto una colonna sonora totalmente nuova, senza
utilizzare le composizione risalenti al suo primo coinvolgimento. È
inutile dire che i suoi contributi musicali hanno reso l’esperienza
della Snyder Cut ancora migliore.
Il rating, la sequenza iniziale e Steppenwolf
Il divieto ai minori
La Snyder Cut di
Justice League ha ottenuto un rating R, ossia un divieto
ai minori di 17 anni, a causa della presenza di linguaggio volgare
e scene di violenza.
Scene di combattimento più lunghe
Nella versione theatrical, Whedon
aveva ridotto anche le scene di combattimento per rientrare nei 120
minuti di durata. Nella Snyder Cut, invece, assistiamo a momenti di
battaglia che, oltre a durare di più, sono anche in grado di
regalare allo spettatore tutta l’adrenalina e l’emozione necessaria
di fronte a quello che ogni blockbuster ha come obiettivo
intrinseco: regalare un grande spettacolo.
Tra le migliori scene del film non
si può non menzionare la lunga battaglia di Steppenwolf contro le
Amazzoni, la lotta di Superman contro i membri della
squadra e, ovviamente la battaglia finale a Pozharnov.
La sequenza d’apertura
La versione theatrical di
Justice League si apre con una flashback in cui due
bambini si divertono a riprendere Superman (nella scena assistiamo
alla famigerata rimozione dei baffi di Henry Cavill).
La Snyder Cut, invece,
riprende le fila del discorso partendo dal finale di
Batman v Superman, quindi dalla morte dell’eroe kryptoniano per
mano di
Doomsday. Si tratta di una scena cruciale, in quanto è proprio
il grido di Superman a risvegliare le Scatole Madri e ad attirare
Steppenwolf.
Steppenwolf
Nella Snyder Cut è
possibile ammirare il design originale che Zack Snyder aveva
approvato per
Steppenwolf. Nella sua versione, il cattivo era molto più
imponente e aveva un aspetto decisamente più alieno. Per non
parlare dei dettagli relativi alla corporatura (scopriamo, infatti,
che ha sette dita per ciascuna mano).
Come confermato dalla stesso
Snyder, la Warner Bros. riteneva che il look del personaggio fosse
troppo spaventoso: ecco perché nella versione theatrical, il design
di
Steppenwolf è stato completamente stravolto, optando per un
aspetto meno minaccioso.
La sequenza “History Lesson”
Invece di Steppenwolf, nella
Snyder Cut scopriamo che l’antica battaglia della Terra
coinvolse in realtà
Darkseid. I Difensori della Terra hanno combattuto contro di
lui per impedire alle Scatole Madri di raggiungere il loro stato di
unità.
Darkseid, l’Anti-vita e i nuovi personaggi
Darkseid
Nella versione theatrical di
Justice League, il cattivo principale è Steppenwolf. Ecco
perché il personaggio è stato aggiunto da Whedon nella sequenza
“History Lesson”. Nella Snyder Cut, invece, fa finalmente
il suo debutto l’agognato Darkseid, concepito come il cattivo
finale del DCEU.
Scopriamo molto di più sulla
complicata relazione di sudditanza tra i due personaggi:
Steppenwolf vuole a tutti i costi pagare il suo debito nei
confronti del grande cattivo e tornare così a far parte dei suoi
ranghi.
Diana viene a conoscenza di Darkseid
Dopo aver visto la
freccia di Artemide, Diana esplora un tempio nascosto pieno di
pitture rupestri che spiegano la battaglia che ebbe luogo durante
la prima era.È così che impara a conoscere
Darkseid, le Scatole Madri e, probabilmente, anche l’Equazione
dell’Anti-vita.In seguito, trasmette tutta
la sua conoscenza a Bruce.Nella versione
theatrical, invece, viene a conoscenza della Scatole Madri dagli
appunti di
Lex Luthor.
L’Equazione dell’Anti-vita
Attraverso
Darkseid, nel suo taglio Zack Snyder introduce anche
l’Equazione dell’Anti-vita. Si tratta dell’arma definitiva che
permetterà al Titano di controllare tutta la vita in tutto il
Multiverso. L’Equazione, scolpita nella superficie della Terra,
mantiene in vita le persone, ma le priva del libero arbitrio. Tutto
ciò che esiste è sotto il suo controllo e, di conseguenza, sotto il
controllo di
Darkseid se riuscirà ad ottenerla.
Nuovi personaggi
Oltre a Darkseid, tra i nuovi
personaggi della Snyder Cut figurano anche DeSaad e Granny
Goodness, appartenenti ai Nuovi Dei. Il personaggio dello
scienziato Ryan Choi sarebbe poi dovuto diventare Atom nei sequel
mai realizzati di Justice League.
Ancora, Kiersey Clemons è presente
come Iris West (che ritroveremo in The
Flash), insieme a
Willem Dafoe che torna nei panni di Vulko dopo Aquaman
e al generale Swanwick interpretato da Harry Lennix che assume
finalmente l’identità di Martian Manhunter. Inoltre, nel film
appare anche una Lanterna Verde (presumibilmente Kilowog) e,
naturalmente, il Joker di
Jared Leto che interagisce con Batman nell’epilogo (lo avevamo
già visto in Suicide
Squad di David Ayer).
Il mondo degli Atlantidei
La Snyder Cut non ci ha
permesso di trascorrere molto tempo ad Atlantide. Tuttavia, ha
comunque presentato abbastanza bene il regno sottomarino, oltre ad
aver adeguatamente impostato l’arco narrativo di re Orm. Gli
Atlantidei avevano un modo di parlare diverso rispetto ad Aquaman,
ma questa tradizione non è stata portata avanti nello standalone
del 2018.
Flash, Cyborg e il costume nero di Superman
Barry Allen/Flash
Barry Allen è stato una sorta di
intermezzo comico nella versione theatrical di Justice
League. In parte, lo continua ad essere anche nella Snyder
Cut, nonostante Snyder aggiungo molto più cuore al personaggio
e ancora più potenziale alla sua storia.
Nello specifico, la sua
introduzione è ben diversa da quanto visto nella versione di
Whedon. Scopriamo non solo le sue affinità con la razza canina, ma
assistiamo anche al suo primo incontro con Iris West (totalmente
assente nella versione cinematografica). Inoltre, anche la
relazione con suo padre, Henry Allen, acquisisce maggiore
significato, per non parlare del suo coinvolgimento nelle sequenze
d’azione, che lo rendono un elemento non solo funzionale ma anche
imprescindibile.
Victor Stone/Cyborg
Victor Stone/Cyborg è il vero cuore
pulsante della Snyder Cut, come aveva anticipato più e più
volte lo stesso regista prima dell’uscita del film. Nella versione
theatrical, il personaggio è stato completamente annullato. Snyder,
invece, lo ha trasformato in un dio dell’era digitale, regalandogli
un arco narrativo a dir poco magnifico.
Scopriamo chi era Victor Stone (un
grande giocatore di football e un essere umano ancora migliore) e
veniamo a conoscenza del fatto che all’inizio, dopo il tragico
incidente in cui perse la vita sua madre e che lo ridusse in fin di
vita, non era disposto ad accettare la sua nuova condizione e le
sue nuova capacità. Anche se Whedon ha modificato le sue origini,
Snyder è stato in grado di ripartire da quanto anticipato in
Batman v Superman. Alla fine, dopo aver accettato il
suo status, Cyborg riesce davvero a fare la differenza all’interno
del gruppo.
La resurrezione di Superman
Whedon ha
trasformato la decisione di resuscitare Superman in un momento di
conflitto tra i membri della squadra (prendendo ispirazione da
quanto visto nei suoi The Avengers e
Avengers: Age of Ultron).
Nella Snyder
Cut, invece, la decisione avviene con mutuo consenso, dopo che
Cyborg ha spiegato le capacità della Scatola Madre. A differenza
del taglio cinematografico, il team decide di portare avanti la sua
decisione all’interno del Wayne Aerospace Hangar, e non nella
Batcaverna.
Il miliardario e il bad-ass
La Snyder Cut ci mostra
che essere ricchi è realmente uno dei superpoteri di Bruce Wayne,
cosa a cui la versione di Whedon non ha prestato la minima
attenzione. Il taglio di Snyder ci mostra quanto bene abbia fatto
Bryce in qualità di leader della squadra e per quanto tempo ancora
continuerà ad agire in nome della giustizia (come dimostra anche
l’epilogo).
Il costume nero
Zack Snyder sa come sfruttare alla
perfezione le abilità di Superman non solo come eroe, ma anche come
personaggio. Sono molte le differenze che sussistono tra le due
versioni del film in merito all’eroe kryptoniano. La più eclatante
è sicuramente l’assenza dei famigerati baffi rimossi in CGI (che
all’epoca dei reshoot di Justice League generò un
quantitativo spropositato di ilarità sul web) e l’introduzione del
costume nero al posto del tradizionale abito rosso e blu.
L’inversione temporale, il Knightmare e Silas Stone
I camei
Zack Snyder è presente in un breve
cameo nella Snyder Cut: quando Lois Lane esce fuori da una
caffetteria, è possibile vedere il regista seduto ad uno dei
banconi. Anche il doppiatore di Darkseid, Ray Porter, è presente
durante la sequenza “History Lesson” nei panni di uno degli umani
chiamati a difendere la Terra.
Inoltre, nel film appare anche Marc
McClure che interpreta la parte di Jerry, l’agente di polizia a cui
Lois Lane porta sempre il caffé. Si tratta di un’apparizione
davvero speciale, dal momento che McClure ha interpretato Jimmy
Olsen nei film di Superman con Christopher Reeve.
L’inversione temporale
Joss Whedon ha tralasciato tutta la
parte relativa al viaggio nel tempo, mentre Snyder l’ha reso un
elemento essenziale del suo taglio. Barry spiega che quando
raggiunge la velocità, accadono cose inspiegabili al tempo. Nella
Snyder Cut, inverte il tempo durante la resurrezione di
Superman, poco prima di sovraccaricare la Scatola Madre.
Apparentemente, aveva perso la sua occasione, perché la Scatola
Madre aveva già toccato l’acqua. Ma proprio quando Barry si
avvicina, la Scatola Madre e la foto di Jonathan Kent iniziarono a
sollevarsi verso l’alto. Alla fine, Barry riesce a riportare
Superman in vita.
Lo stesso accade anche nella
battaglia finale. Ancora una volta, Barry aveva perso l’opportunità
di collegare Cyborg all’Unità, e Steppenwolf stava effettivamente
per avere la meglio. Tuttavia, Barry corre più veloce che mai e
riesce comunque ad invertire il tempo su una scala molto più ampia.
Si tratta di un’ottima anticipazione per quanto riguarda
l’evoluzione delle sue capacità e ciò che vedremo in The
Flash.
Knightmare
Snyder ha aggiunto un’intera
sequenza ambientata nel futuro impostato dal Knightmare. Tramite la
visione di Cyborg, veniamo a conoscenza del fatto che Darkseid
ucciderà Wonder Woman, Aquaman e anche Lois Lane.
Nell’epilogo ci vengono mostrate le
conseguenze dell’invasione di Darkseid, con Batman che ha reclutato
Flash, Cyborg, Mera, Deathstroke e il Joker per cercare di
ristabilire l’ordine universale. Naturalmente, il momento clou
dell’intera sequenza è lo scambio di battute tra Bruce Wayne e il
Clown Principe del Crimine. Inoltre, ci viene concesso anche uno
sguardo al Superman malvagio, totalmente soggiogato dall’Equazione
dell’Anti-vita.
Silas Stone
Silas è sopravvissuto al taglio di
Whedon, ma nella Snyder Cut gioca un ruolo molto più
cruciale. Si sacrifica per marcare la Scatola Madre. Inoltre, è la
sua voce che accompagna le immagini che vediamo scorrere
nell’epilogo finale.
Lois e Martha
Lois e Martha hanno avuto un paio
di bei momenti (anche se in una delle scene presenti nella Snyder
Cut, la Martha che vediamo è in realtà Martian Manhunter sotto
mentite spoglie). Inoltre, è stato davvero bello vedere Martha
ricongiungersi con Clark dopo il suo ritorno dall’aldilà.
Certamente ha aggiunto più valore emotivo al film.
Le battute, le scene originali e la gravidanza di Lois
Niente battute
Poiché proveniva dall’universo
Marvel, Joss Whedon ha aggiunto un
mucchio di battute che non si adattavano per nulla al tono
impostato da Snyder. Quel che è peggio è che alcune di quelle
battute erano state scritte per il personaggio di Batman! Al posto
di sciocche battute fini a sé stesse, il taglio di Snyder ha
aggiunto una buona dose umore, sempre autentico, calibrato e mai
fuori posto.
La famiglia russa
Oltre alle battute, Whedon ha
aggiunto anche una famiglia russa nella sequenza finale del suo
taglio, al fine di aumentare la posta in gioco. La verità è che la
posta in gioco del film era già alta, dal momento che le Scatole
Madri avrebbero dovuto raggiungere l’Unità. È buono che Chris
Terrio abbia trasformato Pozharnov in una landa desolata tossica,
poiché ciò è servito a spiegare perché la città venne abbandonata.
Inoltre, è un bene che la gara di velocità tra Superman e Flash sia
stata totalmente rimossa.
Ripristinare le scene originali
Whedon aveva sostituito tante delle
scene originali di Snyder. Proprio per questo, Snyder le ha
ripristinate tutte. Ci sono così tante scene restaurate o aggiunte
che elencarle tutte sarebbe impossibile. Dopotutto, stiamo sempre
parlando di un film di quattro ore!
La morte di Steppenwolf
Nella versione theatrical,
Steppenwolf viene sopraffatto dalla paura e attaccato dai suoi
stessi Parademoni prima di teletrasportarsi via. Nella Snyder
Cut, invece, viene sconfitto dopo aver combattuto, con Aquman
che lo impala con il suo tridente e Diana che lo decapita, facendo
rotolare il suo testone ai piedi di Darkseid.
Lois è incinta
Nell’epilogo della Snyder Cut, Lois
si prepara a tornare a lavoro e in un cassetto del suo appartamento
vediamo il kit per un test di gravidanza. Questo, insieme alla
cesta che tiene in mano più avanti, anticipano che Lois è incinta
del figlio di Superman. Anche il fatto che Bruce si complimenti con
Clark conferma che i due diventeranno presto genitori.
L’Unità, Deathstroke e Lex Luthor
Diana la Fashionista
Snyder ha davvero trasformato
Wonder Woman in una figura potente, mostrando una particolare
attenzione anche all’aspetto più glamour del personaggio. Diana è
sempre stata elegante, anche solo nel modo di agire e di
rapportarsi con gli altri, al di là dell’aspetto puramente
estetico.
Le Amazzoni
Insieme a Diana, Snyder ha gestito
in modo eccezionale anche le guerriere Amazzoni. Sono state
mostrate come delle combattenti senza paura che erano disposti a
sacrificarsi per il bene superiore.
L’Unità
Il design della scena in cui le
Scatole Madri formano l’Unità è abbastanza diverso nella Snyder
Cut. E grazie a Cyborg, riusciamo persino a fare un viaggio al
loro interno: quando il personaggio riesce a collegarsi all’Unità,
infatti, riesce a separare tre oscure figure che stavano provando a
sincronizzarsi.
Come tutti sapranno, il DCEU di
Snyder è fortemente radicato nella mitologia greca. Zeus, Ares e
tutti gli altri dei antichi sono stati evocati più e più volte.
Proprio per questo, le tre figure che vediamo all’interno
dell’Unità sono l’equivalente delle tre streghe della mitologia
greca note come Le Graie.
Alfred Pennyworth
Jeremy Irons è assolutamente
fantastico nei panni di Alfred Pennyworth. Quindi, il fatto che
abbiamo avuto modo di vedere più interazioni con lui è stato
davvero un piacere.
Deathstroke e Lex Luthor
Nella versione theatrical, la scena
post-credits con Lex Luthor e Deathstroke serviva ad anticipare
l’arrivo della Injustice League. Nella Snyder Cut, invece, vengono
ripristinati i dialoghi originali e scopriamo che Luthor rivela a
Slade Wilson che dietro l’identità di Batman si nasconde Bruce
Wayne.
Ciò avrebbe dovuto spianare la
strada al film su Batman mai realizzato da Ben Affleck, in cui
proprio Deathstroke si sarebbe impegnato a distruggere la vita del
miliardario.