Home Blog Pagina 833

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot : trama e cast del film con Sam Elliott

Ci sono film talmente tanto assurdi e dissacranti nelle loro premesse da diventare immediatamente opere cult imperdibili. Tra i più recenti di questo genere vi è senza dubbio L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot, scritto, diretto e prodotto nel 2018 dall’esordiente Robert D. Krzykowksi. Si tratta di un film che attraversa diversi generi, dall’avventura al drammatico, dalla fantascienza all’opera bellica. Tipologia di prodotto alquanto raro nell’odierna industria cinematografica, questo ha comunuque ottenuto grande successo e fama proprio per la sua stravaganza. Ad avvalorare l’interesse nei suoi confronti, vi sono alcuni noti attori qui alle prese con ruoli inediti e bizzarri quanto il film.

Eppure, nonostante il titolo possa far pensare ad un prodotto B-Movie, il film sfoggia anche una serie di riflessioni particolarmente profonde e coinvolgenti. Il tono diventa infatti crepuscolare, raccontando dell’inevitabile scorrere del tempo, del sopraggiungere dell’anzianità e di come i ricordi possano essere un porto salvifico. Tra eroismo, dovere morale e delusioni inevitabili, si costruisce così la figura del protagonista che si sposa appieno con il contesto che lo circonda. L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot è dunque anche un’opera più intima e delicata di quello che si potrebbe immaginare, benché non manchino anche momenti particolarmente adrenalinici.

Presentato con successo a diversi festival cinematografici di genere, il film si è così affermato come il successo che meritava di essere, guadagnando sempre più popolarità e apprezzamenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: la trama del film

Protagonista del film è Calvin Barr è un veterano della seconda guerra mondiale che durante il conflitto è riuscito ad uccidere il celebre dittatore Adolf Hitler, venendo però costretto a mantenere segreta questa informazione al fine di evitare problemi internazionali. Ormai anziano, egli vive in tranquillità tra i flashback della guerra, il rimorso di aver ucciso un uomo, seppure da lui giudicato un mostro, e il ricordo di un amore perduto. A richiamarlo all’azione, un giorno, vi sono l’FBI e la Royal Canadian Mounted Police, che gli chiedono di andare in missione nell’America del Nord, per cacciare e uccidere una creatura leggendaria.

Questa è il bigfoot, portatore di una misteriosa malattia che ha già decimato le forme di vita locali e che, se dovesse diffondersi su larga scala, potrebbe segnare l’estinzione dell’umanità. L’essere si muove all’interno di un’area circoscritta, detta “zona morta”, e se Calvin dovesse fallire, il governo statunitense sarebbe pronto a sganciare un ordigno nucleare per spazzare via ogni minaccia. Unica persona al mondo in grado di affrontare una simile impresa, in Calvin si scatena uno straziante conflitto interiore, in quanto aveva giurato di non uccidere mai più.

L'uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot cast

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: il cast del film

Ad interpretare il personaggio del veterano cacciatore Calvin Barr vi è l’attore Sam Elliott. Questi è recentemente divenuto ulteriormente popolare per il film A Star Is Born, per il quale ha anche ottenuto una nomination all’Oscar. Elliott è però noto anche per film come Il grande Lebowski, Hulk, Ghost Rider. Nell’assumere i panni del protagonista in L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot, egli ha affermato di essere rimasto affascinato dalla natura complessa del personaggio, coinvolto tanto in azioni eroiche quanto in grandi emozioni che ne dettano il carattere. L’attore si è inoltre allenato a livello fisico per poter eseguire molte delle scene più complesse e dinamiche.

Nei panni del giovane Calvin Barr vi è invece l’attore Aidan Turner. Questi è meglio noto per aver interpretato il nano Kili nella trilogia di Lo Hobbit, mentre recentemente è apparso in televisione con la serie Leonardo, dove interpreta il celebre artista e inventore rinascimentale. Accanto a lui, nei panni dell’amata Maxine, vi è invece l’attrice Caitlin FitzGerald, nota per la serie Masters of Sex. Dopo essersi conosciuti sul set di questo film, lei e Turner sono diventati una coppia nella vita. Nel film sono poi presenti gli attori Ron Livingston nei panni di Flag Pin, Larry Miller in quelli di Ed e Ellar Coltrane, celebre per il film Boyhood, nei panni di un commesso. Mark Steger è invece il Bigfoot.

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 29 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Stone: trama, cast e curiosità sul film con Edward Norton

Stone: trama, cast e curiosità sul film con Edward Norton

Ci sono film che si propongono di scavare nell’animo umano alla ricerca dei suoi lati peggiori, nel tentativo di comprenderli. In particolare, a riguardo, una delle tematiche più affascinanti è quella relativa al concetto di peccato. Che cos’è il peccato? Chi sono i peccatori? Il cinema da sempre prova a rispondere a queste domande con storie che hanno tali argomenti come loro cuore narrativo. Uno dei più interessanti degli ultimi anni incentrato su tali riflessioni è Stone, scritto da Angus MacLachlan e diretto da John Curran nel 2010. Appartenente al genere thriller, questo presenta una vicenda tanto controversa quanto affascinante, portanto avanti un discorso altrettanto interessante.

La storia narrata era nata intorno al 2000 come dramma teatrale per mano di MacLachlan. Il testo fu però esposto pubblicamente soltanto una volta. Successivamente, il drammaturgo iniziò a rielaborare il racconto adattandolo ai canoni cinematografici. Richiamando l’interesse di Hollywood, questo è infine divenuto il film che oggi possiamo ammirare, con protagonisti alcuni celebri attori, tra cui un premio Oscar, chiamati qui a dar vita a personaggi particolarmente complessi e ricchi di sfumature. La complessita e l’imprevedibilità del film hanno infatti contribuito a renderlo ancor più noto presso il grande pubblico.

Questo non portò però il film a divenire un gran successo, rivelandosi anzi un notevole flop al box office. Con il passare del tempo è però stato parzialmente riscoperto, divenendo un buon film per gli amanti del genere e per chi desidera farsi sorprendere da una serie di dinamiche inaspettate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Stone: la trama del film

Protagonista del film è il poliziotto Jack Mabry, il cui compito è quello d’indagare, comprendere e valutare la buona fede e le reali intenzioni di tutti quei detenuti che chiedono la decurtazione della pena. Una sua parola può infatti garantire la libertà a quanti se la sono vista fino a quel momento negare. Jack, però, è ormai prossimo alla pensione, ma prima di lasciare definitivamente la sua mansione desidera risolvere un ultimo caso. Si imbatterà così in quello di Gerald “Stone” Creeson, condannato a una lunga reclusione per essere stato complice della morte dei suoi nonni e per aver successivamente dato fuoco alla loro casa.

Quest’ultima valutazione si rivelerà per Jack tutt’altro che semplice, poiché egli non riesce realmente a stabilire se il detenuto sia cambiato o meno. A rendere più complessa la situazione vi è anche il coinvolgimento dell’affascinante e seducente Lucetta Creeson, moglie di Stone. La donna, attraverso sottili giochi psicologici, s’insinuerà nella mente e nei pensieri del poliziotto, tanto da portarlo a vivere un insostenibile conflitto interiore tra i desideri della carne e la sua fedeltà al matrimonio. Questo gioco di potere, seduzione e inganno sembrerà arrivare sino a un punto di non ritorno, portando con sé conseguenze disastrose.

Stone cast

 

Stone: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del poliziotto Jack Mabry vi è il due volte premio Oscar Robert De Niro. Questi si disse da subito disponibile a prendere parte al film, attratto dalle sue tematiche. In particolare, egli lavorò sul rendere evidenti i conflitti del personaggio, come anche il fatto che egli stesso passi più volte dalla ragione al torto e viceversa, macchiandosi a sua volta di diversi peccati. De Niro, inoltre, visse una strana situazione sul set quando una sua fan ubriaca, eludendo la sicurezza, gli si avvicinò nel tentativo di incontrarlo. La donna fu però prontamente fermata e sottoposta ad arresto. Nei panni della moglie di Jack, Madylyn, vi è l’attrice Frances Conroy, celebre per la serie American Horror Story.

L’attore Enver Leif Gjokaj è invece presente nei panni di un giovane Jack. Gjokaj è meglio noto per aver interpretato l’agente Daniel Sousa nel Marvel Cinematic Universe. Pepper Binkley interpreta allo stesso modo la giovane Madylyn. Nei panni di Gerald “Stone” Creeson vi è invece Edward Norton, con un personaggio simile a quello interpretato nel suo primo film, Schegge di paura. Per prepararsi al ruolo questi ha speso diverso tempo con alcuni carcerati, apprendendo quanto gli occorreva per la sua interpretazione ed ispirandosi ad alcuni detenuti per il modo di parlare, alcune specifiche frasi e l’acconciatura di capelli. Nei panni di sua moglie Lucetta, infine, vi è l’attrice Milla Jovovich.

Stone: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Stone è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 28 aprile alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

 

Luca: il nuovo trailer ufficiale del film Pixar

0
Luca: il nuovo trailer ufficiale del film Pixar

Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, Luca è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.

Emma Mackey è Emily Brontë nella prima foto dal biopic Emily

0
Emma Mackey è Emily Brontë nella prima foto dal biopic Emily

Dopo il successo agli Oscar con The Father, che lo studio ha prodotto e venduto, la londinese Embankment ha svelato una prima foto di Emma Mackey, star di Sex Education di Netflix, nei panni della scrittrice Emily Brontë. Il film si intitolerà Emily e sarà una storia di origini per la famosa autrice britannica.

Il film segna il debutto della sceneggiatrice e regista dell’attore Frances O’Connor, due volte candidata ai Golden Globe per le sue interpretazioni in Madame Bovary e Missing. Insieme a Mackey e Fionn Whitehead (Dunkirk, Voyagers) in quello che Embankment descrive come un “cast di giovani vibranti talenti britannici” ci sono Oliver Jackson-Cohen (The Haunting of Hill House), Alexandra Dowling (I moschettieri), Amelia Gething (La principessa spagnola), nonché la candidata ai BAFTA Gemma Jones (Ammonite, Rocketman) e Adrian Dunbar (Line of Duty).

Il primo sguardo al film, di seguito, mostra Mackey nei panni di Brontë, una giovane donna su uno sfondo che assomiglia molto a una vasta brughiera dello Yorkshire.

Emma Mackey Emily

Fonte

La guerra di domani, il primo trailer del film Prime Video

0
La guerra di domani, il primo trailer del film Prime Video

Protagonisti sono Chris Pratt, Yvonne Strahovski, J.K. Simmons, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge, Jasmine Mathews, Ryan Kiera Armstrong, Keith Powers.

Diretto da Chris McKay e scritto da Zach Dean La guerra di domani (The Tomorrow War) è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Jules Daly, David Goyer, Adam Kolbrenner. Executive Producer sono Rob Cowan, Chris Pratt, Brian Oliver, Bradley J. Fischer.

In La guerra di domani (The Tomorrow War), il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.

MCU: i nomignoli più divertenti che Tony Stark ha assegnato agli altri personaggi

Il genio, miliardario, playboy, filantropo del MCU, Tony Stark, si è sempre distinto per le sue qualità, il suo acume e anche per il suo senso dell’umorismo, che, nel corso di 22 film, lo ha portato a inventare nomignoli irriverenti per quasi tutti i suoi compagni di squadra… e per qualche nemico. Ecco tutti i nomignoli più divertenti:

Triplogiochista per Vedova Nera

Triplogiochista per Vedova NeraTony Stark incontra per la prima volta Natasha Romanoff quando la assume come segretaria, in Iron Man 2. Viene rivelato più avanti nel film che Romanoff è un agente dello S.H.I.E.L.D e ha lavorato sotto copertura per assicurarsi che Stark rimanesse al sicuro e si comportasse bene.

Stark rimane scioccato e sconvolto dal fatto che lo S.H.I.E.L.D lo stesse tenendo d’occhio e che non sospettasse affatto che Romanoff fosse un agente. Non è il nomignolo più intelligente che abbia mai inventato, è anche vero però che in quella situazione, forse come non mai, Tony viene preso in contropiede e non sa bene come uscire “vincitore” da quella conversazione in cui è visibilmente in svantaggio.

Piccolo cervo per Loki

Piccolo cervo per LokiTony Stark chiama Loki Piccolo Cervo nel primo film Avengers quando lo incontra per la prima volta. Naturalmente si riferisce nella versione italiana al suo copricapo con le corna allungate sulla fronte, più simili a quello di uno stambecco che a quelle di un cervo. Tuttavia si tratta di un adattamento dall’inglese Reindeer Games.

Si tratta di una locuzione entrata nel linguaggio comune e tratta dalla canzone natalizia, Rubolph la renna con il naso rosso, di Johnny Marks. La frase è riferita a quelle renne che stavano bullizzando Rudolph e Loki in effetti sta facendo il bulletto con delle persone indifese.

Point Break per Thor

Point Break per ThorTony Stark dà al Dio del tuono Thor diversi soprannomi nel corso delle loro interazioni nel’MCU, ma uno dei più memorabili è quando Stark lo ha chiamato “Point Break” nel primo film degli Avengers. Stark lo chiama così per fare riferimento al personaggio dai capelli biondi di Patrick Swayze, Bodhi, nell’omonimo film culto.

Fronte della sicurezza per Happy Hogan

Fronte della sicurezza per Happy HoganIn Iron Man 3 Happy viene promosso capo della sicurezza di Tony Stark e Tony è immediatamente infastidito dal suo zelo. Dopotutto fa parte del personaggio: Happy è un uomo buono e devoto che prende molto sul serio il suo ruolo. Mentre dal canto suo, Tony è sempre annoiato da procedure, scartoffie e burocrazia.

Nella scena in cui Happy risponde ad una videochiamata di Tony da un tablet, orientando verso la sua testa la camera e inquadrando solo la sua fronte, il suo capo lo chiama “fronte della sicurezza”.

Jolly Green per Hulk

Jolly Green per HulkIn Avengers: Endgame, Bruce Banner ha raggiunto un equilibrio tra le due entità che formano la sua persona. Ha infatti il corpo forzuto e verde di Hulk, ma la mente brillante e il temperamento mite di Banner. Quando Tony torna e vede il cambiamento nell’amico, lo chiama Jolly Green.

Si tratta di un riferimento al Jolly Green Giant, il simbolo di un famoso marchio americano di verdure surgelate, e sembra estremamente adatto alla nuova versione di Hulk/Banner.

Una boy band segreta per gli Avengers

Una boy band segreta per gli AvengersNick Fury si rivolge a Tony Stark in merito alla sua idea di creare un gruppo di supereroi che possano lavorare insieme per affrontare qualsiasi possibile minaccia aliena che lo S.H.I.E.L.D non può gestire da solo.

Tony, all’inizio, pensa che sia un’idea ridicola e dice a Fury che la sua idea di una boy band segreta non può funzionare. Nonostante la storia abbia poi smentito Tony, il nomignolo funziona ancora benissimo.

Gli stregoni per Dr. Strange e Wong

Gli stregoni per Dr. Strange e WongDr. Strange e Wong appaiono da un portale per aiutare Tony e Bruce alle prese con Thanos. I due scienziati sono sorpresi dalla presenza di due persone che hanno dei poteri così particolari.

Tony pertanto li chiama i maghi e tutti uniscono le forze contro Thanos. Tony chiede a Bruce di trasformarsi in Hulk, ma visto che il gigante di giada è traumatizzato dallo scontro precedente con Thanos, si rifiuta di uscire, e Tony con il suo solito sarcasmo gli dice “non farmi fare brutta figura davanti agli stregoni”.

Blue Meanie per Nebula

Blue Meanie per NebulaTony e Nebula sono gli unici due a sopravvivere allo schiocco di Thanos su Titano, quindi i due prendono la nave e cercano di tornare sulla Terra. Rimangono bloccati per molto tempo nello spazio, nel lasso di tempo che intercorre tra Infinity War ed Endgame quando esauriscono il carburante e vengono lasciati alla deriva nello spazio.

I due iniziano a legare e diventano davvero amici mentre Tony insegna a Nebula a giocare a football di carta mentre lei gli concede le sue ultime razioni di cibo. Tony le dà il soprannome di Blue Meanie, dal film Yellow Submarine dei Beatles, e sebbene sia un soprannome divertente c’è un modo molto affettuoso di Tony di chiamarla così.

Shakespeare in estiva per Thor

Shakespeare in estiva per ThorAll’inizio di The Avengers, Thor vola sulla Terra per cercare di fermare suo fratello Loki prima che possa distruggere i miseri umani di Midgard. Tony e Steve hanno già catturato Loki quando inizia una tempesta di fulmini che porta Thor e i tre a incontrarsi per la prima volta.

Tony si riferisce immediatamente all’aspetto di Thor e in particolare al suo mantello mentre chiede “tua madre sa che indossi le sue tende?” e gli chiede se è arrivato per una sessione di Shakespeare in estiva, dal momento che Thor ha cominciato a dirgli a muso duro che la questione riguarda solo lui e suo fratello.

Mastro Lindo per Drax

Mastro Lindo per DraxTony incontra i Guardiani della Galassia in Avengers: Infinity War e immediatamente dà loro dei nomignoli basati sul loro look.

Tony chiama Drax Mastro Lindo (Mr. Clean in inglese), e in effetti, una volta detto, la somiglianza è talmente lampante che resta impressa. When you see it, you can’t unsee.

“P***Ant” per Ant-Man

“P***Ant” per Ant-ManTony Stark inizia a pensare a soprannomi meschini per chiamare le persone non appena le incontra. Ad esempio, quando ha incontrato un ragazzo di nome Ant-Man e si è reso conto che non è il ragazzo più brillante che abbia mai incontrato, deve aver scansionato il suo cervello alla ricerca di parolacce e insulti che includessero la parola “formica” e ha pensato al perfetto insulto per Ant-Man: “pissant.”

Ha aspettato il momento perfetto per usarlo e finalmente ha avuto l’opportunità in Avengers: Endgame. Dopo che Hulk del 2012 ha accidentalmente rovinato la parte del 2012 del piano “rapina nel tempo”, Ant-Man si arrabbia con Tony mentre Tony pensa a un piano di riserva e gli dice: “Grazie per l’incoraggiamento, pissant“. In italiano purtroppo la parola non è stata tradotta, lasciando la battuta di Tony monca.

Manchurian Candidate per Bucky

Tony usa il nickname Manchurian Candidate per Bucky, l’amico di infanzia di Cap a cui è stato lavato il cervello dall’Hydra per farlo diventare il temibile assassino The Winter Soldier. Lui ha ucciso i genitori di Tony ed è stato mandato ad uccidere Cap stesso.

Il nickname è tratto dal titolo del romanzo del 1959 scritto da Richard Condon, The Manchurian Candidate appunto, che racconta proprio del governo degli Stati Uniti che fa il lavaggio del cervello ai soldati per trasformarli in assassini. Nel 1962 c’è stato un primo adattamento del romanzo, un film osannato come uno dei thriller politici più belli della storia, mentre Denzel Washington ha partecipato al remake del 2004.

Legolas per Occhio di Falco

Legolas per Occhio di FalcoIn The Avengers, quando Iron Man fa volare Occhio di Falco per dargli una prospettiva migliore per il suo tiro con l’arco nella battaglia di New York, lo chiama “Legolas”. Legolas, ovviamente, è l’arciere elfo interpretato da Orlando Bloom nella trilogia de Il Signore degli Anelli.

Ha reso interessante il tiro con l’arco sul grande schermo molto prima che arrivassero Occhio di Falco o Katniss o la Principessa Merida. Occhio di Falco viene spesso preso in giro per essere il Vendicatore più inutile, ma è sempre lì, a combattere in battaglia insieme ad altri eroi più qualificati, facendo esplodere invasori alieni con il suo arco e speciali frecce esplosive.

Build-A-Bear per Rocket

Build-A-Bear per RocketQuando Tony incontra Rocket per la prima volta in Avengers: Endgame, è appena tornato sulla Terra da quello che pensava fosse il suo letto di morte nelle profondità dello spazio. Nel bel mezzo di un discorso emozionante sulla “armatura intorno a tutto il mondo” che Steve Rogers non gli avrebbe permesso di creare dopo la furia di Ultron di alcuni anni prima, dice a Rocket: “Onestamente, fino a questo esatto secondo, pensavo che fossi un peluche.”

Nell’originale, Tony dice Build-A-Bear e si riferisce a un marchio di giocattoli che vende orsacchiotti e animali di peluches.

Underoos per Spider-Man

Underoos per Spider-ManIron Man ha sempre avuto un rapporto molto speciale con Spider-Man. È stato lui a reclutarlo per unirsi alla battaglia a Berlino in Captain America: Civil War, è stato colui che gli ha fatto da mentore in Spider-Man: Homecoming, e negli ultimi due film di Avengers, il loro legame si è cementato.

Nella loro prima battaglia insieme – quella all’aeroporto di Berlino in Civil War – Iron Man chiama Spider-Man “Underoos”. Underoos, ovviamente, era un marchio di tutina negli anni ’70 che permetteva ai bambini di vestirsi come i loro supereroi preferiti (in maglietta e slip). In italiano la parola è andata perduta, e Iron Man lo chiama semplicemente “bimbo-ragno”.

Capsicle per Captain America

Capsicle per Captain AmericaIl primo film dedicato ai Vendicatori ha posto le basi per una serie di diverse partnership all’interno della line-up degli Avengers, ma quello che è emerso meglio degli altri è stato sicuramente il conflitto tra il pessimismo del miliardario esperto di tecnologia Tony Stark contro l’ottimismo del vecchio soldato Steve Rogers.

Ad un certo punto, Tony chiama Cap “Capsicle” in riferimento ai 70 anni che ha trascorso congelato criogenicamente. La battuta “Capsicle” funziona su diversi livelli: funziona come un gioco su “ghiacciolo”, funziona come una combinazione di “Capitano” e “ghiacciolo” (popsicle) e funziona come un gioco di parole con il diminutivo “Cap”. Naturalmente l’efficacia della parola in italiano si è un po’ annacquata, visto che Tony dice “capitan ghiacciolo”.

Rock Of Ages per Loki

Rock of Ages è un musical di Broadway di successo che prende in giro la cultura hair metal degli anni ’80, quindi i membri del cast hanno tutti pettinature lunghe, fluenti e ridicole. Ecco perché Tony Stark chiama Loki “Rock of Ages” in The Avengers del 2012.

Loki è la peggiore minaccia che i più potenti eroi della Terra hanno affrontato fino a questo punto – in effetti, è la prima minaccia in assoluto che hanno affrontato come una squadra – e quindi Tony ha sentito il bisogno di alleggerire l’atmosfera. Non solo questo è un soprannome appropriato, ma è anche caratteristico di Tony fare un riferimento a Broadway poiché vive a New York City. Sorprendentemente, questo nomignolo è stato molto pensato, solo che in italiano è stato tradotto con un semplice “rocchettaro”.

Squiddi per Ebony Maw

Squiddi per Ebony MawLa linea narrativa di Tony Stark in Infinity War è stata una delle più eccitanti, poiché lo ha accoppiato con una corrispondenza intellettuale e un opposto ideologico, Stephen Strange, e ha approfondito il suo rapporto padre-figlio con Peter Parker (il terzetto viene poi raggiunto dai Guardiani di la Galassia).

Verso l’inizio del film, i tre si ritrovano a bordo di una Q-Ship con Ebony Maw, uno dei servitori più fidati di Thanos. A causa della sua faccia strana e del naso gigante e penzolante, Tony ha dato a Maw il soprannome di Squiddi, in riferimento al burbero vicino di casa di SpongeBob SquarePants. Come accade per Drax/Mastro Lindo: when you see it, you can’t unsee.

Flash Gordon per Peter Quill

Flash Gordon per Peter QuillÈ stato interessante vedere come Peter Quill si scontra con i Vendicatori negli ultimi due film. Quando incontra Thor, cerca di impersonare la sua voce profonda e il regale accento inglese. Quando incontra Tony Stark, cerca di batterlo intellettualmente e fallisce ogni volta.

La differenza è che Thor ha la pazienza di affrontare l’immaturità di Quill, mentre Tony no. Quando si incontrano per la prima volta in Infinity War, Tony chiama Quill “Flash Gordon” e Quill cerca di contrattaccare dicendo che considera “Flash Gordon” un complimento, replicando che se il 50% di lui è umano e stupido, questo vuol dire che il 100% di Tony Stark è stupido (perché umano).

Lebowski per Thor

Lebowski per ThorTony Stark ha inventato diversi soprannomi per Thor, il più noto era “Point Break”, ma il più divertente (e l’ultimo prima della sua morte) è stato “Lebowski“. L’aumento di peso di Thor nel salto temporale di cinque anni in Avengers: Endgame si è rivelato controverso nel parere di alcuni fans, ma molti spettatori lo hanno trovato uno sviluppo divertente e sorprendente nell’arco narrativo del personaggio.

Tony lo chiama “Lebowski”, dopodiché il dio del tuono continua a giocare su questo riferimento, con gli stessi occhiali da sole, il cardigan e l’abitudine delle bevute diurne del personaggio principale di Il grande Lebowski, film cult dei Coen con Jeff Bridges.

The Falcon and the Winter Soldier: cosa ha funzionato e cosa no

The Falcon and the Winter Soldier: cosa ha funzionato e cosa no

The Falcon and the Winter Soldier doveva essere la prima serie ambientata nel MCU a debuttare su Disney+. Tuttavia, a causa della pandemia di Covid-19, i piani dei Marvel Studios sono stati stravolti, e ad inaugurare la Fase 4 dell’Universo Cinematografico Marvel, alla fine, è stato WandaVision. A differenza di quest’ultima, la serie con Anthony Mackie e Sebastian Stan non è stata esente da critiche, soprattutto per quanto riguarda la trama. Vediamo, nello specifico, cosa ha funzionato e cosa no:

Il legame tra i protagonisti

In tutti i film del MCU – e si spera anche in quelli che arriveranno in futuro – il rapporto tra gli eroi protagonisti è sempre basato sull’ironia e sullo scherzo, elemento che conferisce alla trama un tono leggero e assai giocoso.

Naturalmente, ciò è alla base anche del rapporto tra Sam e Bucky, che si sono ritrovati a litigare come una vecchia coppia sposata persino durante i più importanti e pericolosi combattimenti. In qualche modo, gli stessi cattivi del MCU si prendono gioco del loro legame e delle continue battute. La serie ha quindi mantenuto quel tono non troppo serioso che era già stato anticipato nei trailer.

I villain

Potrebbe ormai sembrare ritondante affermare che un supereroe è tanto valido quanto lo è il suo nemico principale. Tuttavia, i fan speravano in qualcuno di migliore di Karli e del Globale Repatriation Countil.

Nello specifico, il GRC è stato presentato nella serie come un sistema burocratico mondiale inefficace, mentre del personaggio di Karli Morgenthau (Erin Kellyman) sono state messe in evidenza principalmente le sue insicurezze e alcune azioni di poco conto (come il fatto che avesse minacciato il nipote di Sam). Gli sforzi degli sceneggiatori nel cercare di far immedesimare il pubblico con il personaggio sono stati vanificati dal suo stesso comportamento omicida.

I wakandiani

Il pubblico non avrebbe mai voluto lasciare Wakanda dopo gli eventi di Avengers: Infinity War, considerata la ricchezza dell’ambientazione e la simpatia degli abitanti. Tuttavia, The Falcon and the Winter Soldier ha coinvolto nella storia alcuni personaggi chiave della popolazione – e le loro abilità di combattimento – in modo che potessero unirsi al conflitto in Europa.

Sebbene la serie abbia dato per scontato chi fosse questi personaggi proveniente da Blank Panther, al tempo stesso ha ricordato che ci sono ancora tanti aspetti di Wakanda che meritano di essere esplorate.

Legami di famiglia

Le dinamiche familiari vengono trattate raramente nel MCU (in tale senso, Ant-Man e Ant-Man and The Wasp rappresentano due eccezioni degne di nota. È stato quindi interessante vedere Sam Wilson impegnato ad sostenere la sua famiglia nonostante l’enorme conflitto personale che stava vivendo. 

Sfortunatamente, la sorella e i nipoti di Sam sono state sfruttati male nella storia e sono stati spesso dimenticati quando altri temi hanno preso il sopravvento. The Falcon and the Winter Soldier non è chiaramente una sitcom, ma una maggiore attenzione alla famiglia di Sam Wilson avrebbe aggiunto un senso di maggiore realtà alla caratterizzazione del personaggio. 

Zemo

Il Barone Zemo è stato un personaggio forse incompreso in Captain America: Civil War, ecco perché in molti si aspettavano che venisse maggiormente approfondito in The Falcon and the Winter Soldier. Zemo ha dimostrato di essere sardonico e astuto come in passato, ma anche divertente e intelligente, nonché un pessimo ballerino.

Gli ultimi momenti di Zemo, in cui lo abbiamo visto partecipare ad un memoriale di Sokovia, sono stati perfetti considerato il background del personaggio e il ruolo che ha svolta nella serie, anche se forse è stato troppo breve.

Steve Rogers è morto

The Falcon and the Winter Soldier sembra insistere sul fatto che Captain America, ossia Steve Rogers, sia morto e che il mondo deve andare avanti anche senza di lui. La verità è che Cap non è morto, come sappiamo bene dagli eventi di Avengers: Endgame. Dopo aver consegnato lo scudo a Sam, infatti, è tornato nel passato per vivere finalmente la sua vita insieme a Peggy Carter.

Francamente, si tratta di una presa di posizione da parte della serie parecchio irritante, poiché nonostante lo spirito di Cap – inteso come simbolo di una nazione, portatore di determinati valori, ecc. – sia davvero morto all’inizio della serie, non si capisce perché i personaggi principali appaiano come sprezzanti nei confronti dell’uomo che hanno visto l’ultima volta seduta su una panchina a New York.

John Walker

Quando John Walker (Wyatt Russell) ha assunto il ruolo di Captain America per volere del governo, i fan del MCU aveva già anticipato la sua disfatta. La cosa interessante è che era proprio quello il cuore pulsante del suo arco narrativo, mentre cercava di entrare in sintonia con la sua nuova identità assumendo atteggiamenti tanto buoni quanto cattivi.

Tuttavia, la serie ha fatto bene a presentare Walker come un personaggio comprensivo che il pubblico avrebbe potuto potenzialmente odiare, indipendentemente da dove il suo destino lo condurrà…

Sharon Carter

Al personaggio di Sharon Carter non è stato dato molto spazio in film come Captain America: The Winter Soldier o Captain America: Civil War, tant’è che alla fine i fan l’hanno considerata soltanto un interesse amoroso per Steve Rogers.

Tuttavia, quel background di Sharon viene totalmente ignorato in The Falcon and the Winter Soldier, che presenta un nuovo lato del personaggio, accompagnato da tutta una serie di rinnovate abilità. La verità è che ciò non è servito a riempire degli enormi buchi di trama in merito al suo arco narrativo, per non parlare di quello che abbiamo visto nella scena post-credits, che avrebbe meritato un maggiore approfondimento, mentre così è apparso soltanto come qualcosa che Sharon non meritava davvero.

Bucky Barnes

Uno dei temi principali di The Falcon and the Winter Soldier è stato la redenzione di Bucky Barnes, introdotta e poi sottolineata nei primi due episodi. La storia di una storia costellata di omicidi inconsapevoli è chiaramente avvincente e l’episodio finale è riuscito a dare una degna conclusione ai suoi tormenti in maniera convincente.

Al personaggio di Sebastian Stan è stata data la possibilità di esplorare qualcosa che andava oltre il mero combattimento o l’uccisione di altri esseri umani. Dal punto di vista emotivo, si tratta di qualcosa di estremamente gratificante per un attore che viene chiamato ad interpretare un supereroe.

Troppe tematiche

The Falcon and the Winter Soldier ha mescolato al suo interno numerose storyline. Tuttavia, le varie tematiche esplorate – i legami familiari, l’imperialismo, la redenzione, il razzismo, il coraggio, la moralità, ecc. – sono stati spesso o abbandonati o ignorati.

Il vero tallone d’Achille dello show è forse quello di aver voluto trattare troppi temi che alla fine non sono riusciti a sposarsi bene l’uno con l’altro e non trovare sufficiente spazio all’interno della serie.

Paddington 2 batte Quarto potere: è il film con il più alto punteggio su Rotten Tomatoes

0

Tutti amano i film di Paddington, ma chi avrebbe immaginato che lo fossero a tal punto da riuscire a battere Quarto potere? Il capolavoro di Orson Welles è stato a lungo il film con il più alto punteggio su Rotten Tomatoes, con un numero enorme di giudizi positivi da parte della critica raccolti negli ultimi otto decenni. Tuttavia, dopo che è stata ripescata una recensione negativa, l’indice di gradimento di Quarto potere è sceso dal 100% al 99%.

Si tratta di una recensione che risale a circa ottant’anni fa, scritta da Mae Tinée per il Chicago Tribune (potete leggerla qui), che è stata appunto responsabile di questo inaspettato cambio di apprezzamento del film sul noto aggregatore e che ha avuto delle conseguenze davvero inaspettate. Ora, infatti, è Paddington 2 ad avere il più alto grado di apprezzamento su Rotten Tomatoes: il sequel detiene il record per il 100% di gradimento (dato che si bassa esclusivamente sulle recensioni) ed è quinti riuscito a surclassare Quarto potere nella classifica dei film col punteggio più alto.

Per decenni Quarto potere è stato lodato come il più grande film mai realizzato. Si tratta del primo film girato da Orson Welles, che tuttavia all’inizio non incontrò i favori né della critica né del pubblico (nonostante riuscì ad ottenere ben 9 candidature agli Oscar, vincendo però soltanto quello alla Migliore sceneggiatura non originale). Soltanto a partire dagli anni ’50, infatti, la critica iniziò a considerare Quarto potere un capolavoro. La travagliata produzione del film (che divenne anche oggetto di boicottaggio) è stata di recente raccontata in Mank di David Fincher, disponibile su Netflix.

Per quanto riguarda il futuro di Paddington, un terzo capitolo del franchise animato basato sulla storia dell’orso della letteratura inglese creato da Michael Bond, è stato ufficialmente annunciato lo scorso febbraio. Tuttavia, ad oggi non ci sono stati ancora aggiornamenti in merito al progetto.

The Falcon and the Winter Soldier: lo showrunner conferma i tagli alla storia

0

Persino i Marvel Studios non sono stati immuni dall’influenza che la pandemia di Covid-19 ha avuto sulle produzioni in tutto il mondo. Come sappiamo, infatti, la produzione di The Falcon and the Winter Soldier è stata prima interrotta e poi posticipata proprio a causa dell’emergenza sanitaria (ricordiamo che nei piani originali della Marvel, la serie avrebbe dovuto debuttare prima di WandaVision). 

Lo scorso anno, proprio sulla scia di questo stravolgimento, sono iniziate a circolare diverse voci secondo cui le riprese aggiuntive della serie erano servite anche per rimuovere dallo show una storyline che aveva a che fare con una pandemia mondiale e che, probabilmente, i Marvel Studios non ritenevano più adatta considerato ciò che il mondo reale stava vivendo a causa del Coronavirus.

Ora, in occasione del podcast “Fade to Black” di Amon Warmann, lo showrunner di The Falcon and the Winter Soldier, Malcolm Spellman, ha confermato che effettivamente una storyline è stata tagliata dalla serie, ma ha negato che fosse collegata ad una pandemia. Tuttavia, spera che quella “trama perduta” possa essere ancora usata in futuro, magari in una serie a fumetti.

“Mi è stato detto che devo smetterla di parlare di questa storyline tagliata dalla serie”, ha detto Spellman. “Ma la verità è che l’adoravo e sì, posso confermare che non aveva nulla a che fare con una pandemia. Voglio vedere se possiamo convincere alcuni degli autori a farci un romanzo… anche perché sono convinto che persino Kevin Feige adorava quella storia. Tuttavia, mi è stato detto di smetterla di parlarne.”

Isaiah Bradley legato ai tagli alla storia di The Falcon and the Winter Soldier?

È difficile riuscire a immaginare cosa avrebbe trattato la storyline tagliata da The Falcon and the Winter Soldier. Tuttavia, non possiamo fare a meno di chiederci se poteva in qualche modo avere dei legami con Isaiah Bradley, dal momento che il passato del personaggio è stato solo menzionato nella serie, senza mai essere davvero mostrato.

Ricordiamo che Malcolm Spellman è stato incaricato, insieme a Dalan Musson, di scrivere la sceneggiatura di Captain America 4, il nuovo capitolo del franchise dedicato al Vendicatore a stelle e strisce che, quasi sicuramente, avrà come protagonista Anthony Mackie. Al momento sul film non ci sono ulteriori dettagli.

Alien 3: la sceneggiatura originale di William Gibson diventerà un romanzo

0

La sceneggiatura originale che il noto scrittore William Gibson scrisse per Alien 3 sarà al centro di un nuovo romanzo di Pat Cadigan. A riportare la notizia è Bloody Disgusting. Come la maggior parte dei fan del celebre franchise sapranno, Gibson aveva realizzato uno script per il terzo capitolo della saga che non è mai stato utilizzato.

David Fincher, infatti, diresse il film basandosi su una sceneggiatura di David Giler, Walter Hill e Larry Ferguson. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Gibson, quasi nulla delle sua sceneggiatura venne effettivamente utilizzato in Alien 3. Tuttavia, negli ultimi anni quella sceneggiatura ha ottenuto un adattamento a fumetti ufficiale da parte di Dark Horse, e ora verrà utilizzata per dare vita ad un romanzo completo.

Titan Books pubblicherà “Alien 3: The Unproduced Screenplay” il prossimo 31 agosto. La prima bozza della sceneggiatura di Gibson è stata adattata da Pat Cadigan, la regina del movimento letterario del cyberpunk, vincitrice del Premio Hugo. La sinossi ufficiale dell’opera recita: “La sceneggiatura mai adattata prima di William Gibson per il sequel diretto di Aliens – Scontro finale, rivela il destino di Ripley, di Newt, dell’androide Bishop e del caporale Hicks. Quando la nave Sulaco dei Colonial Marines attracca con la stazione spaziale e l’installazione militare Anchorpoint, appare una nuova forma di Xenomorfo. Scritto dal romanziere vincitore dell’Hugo Award, nonché “Regina del Cyberpunk”, Pat Cadigan, il libro è basato sulla prima bozza mai prodotta di Gibson.”

Alien 3, il debutto alla regia di David Fincher

Alien 3, uscito nel 1992, è stato il capitolo meno redditizio della saga, e ancora oggi è considerato da molti il meno riuscito. Il film segnò il debutto di David Fincher alla regia di lungometraggio (che all’epoca era noto soltanto come regista di videoclip musicali per artisti del calibro di Michael Jackson, Madonna e George Michael). Lo stesso regista ha rinnegato pubblicamente il film, attribuendone l’insuccesso ai produttori, che limitarono la sua libertà creativa non avendo fiducia nelle sue capacità.

Zack Snyder rivela il suo Batsuit preferito dai fumetti

0
Zack Snyder rivela il suo Batsuit preferito dai fumetti

Sappiamo tutti che il lavoro di Zack Snyder nel DCEU – soprattutto per quanto riguarda Batman v Superman: Dawn of Justice – è stato fortemente influenzato da “Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro”. La miniserie di Frank Miller del 1986 è una delle storie a fumetti più iconiche di tutti i tempi, che ha influenzato anche la trilogia sul Cavaliere Oscuro ad opera di Christopher Nolan, in particolare il film Il cavaliere oscuro – Il ritorno.

Zack Snyder non ha mai fatto mistero della sua ammirazione per il lavoro di Miller, rivelando anche in più di un’occasione che gli sarebbe piaciuto realizzare un adattamento cinematografico di “Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro“. In occasione del Justice Con, l’evento virtuale organizzato per celebrare la Snyder Cut di Justice League ad un mese dall’uscita, al regista è stato chiesto di svelare il suo costume preferito dell’Uomo Pipistrello. Senza esitare, Snyder ha subito menzionato il costume dell’opera di Miller.

“Il mio Batsuit preferito è quello de Il ritorno del Cavaliere Oscuro”, ha detto Zack Snyder. “Se dovessi un giorno realizzare il film, riprodurrei quel costume fedelmente. L’altro giorno, sui social, mi è apparso un ragazzo, un cosplayer forse, che aveva ricreato quel costume molto bene. Però non ricordo il suo nome…”

Allo stesso modo in cui la storia di Miller è considerata uno dei fumetti di Batman più iconici di tutti i tempi, la sua Batsuit è altrettanto venerata da molti. Sempre nel corso del Justice Con, Zack Snyder ha riconosciuto le somiglianze tra il costume di Ben Affleck e quello de “Il ritorno del cavaliere oscuro”, una scelta popolare che ha chiaramente ispirato il look del Batman di Affelck.

Anche la Snyder Cut di Justice League contiene alcuni riferimenti alla serie di Frank Miller. Nell’epilogo del film, infatti, Batman può essere visto in piedi su una Batmobile simile a un carro armato che ricorda molto quella de “Il ritorno del cavaliere oscuro”. Inoltre, nella stessa scena, raccolti davanti al veicolo, si può scorgere la banda dei Mutants, un altro riferimento all’opera di Miller.

Oscar 2021: la famiglia di Chadwick Boseman difende la vittoria di Anthony Hopkins

0

Tra le tante sorprese che ci ha riservato la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021, c’è sicuramente il trionfo di Anthony Hopkins come Miglior attore protagonista per The Father – Nulla è come sembra, dal momento che il favorito sembrava essere agli occhi di tutti Chadwick Boseman, che grazie alla sua ultima interpretazione in Ma Rainey’s Black Bottom era già riuscito a conquistare il Golden Globe, il Critics’ Choice Award e lo Screen Actor Guild.

Essendo l’ultimo lungometraggio girato da Boseman prima della sua tragica scomparsa, Ma Rainey’s Black Bottom ha goduto di una notevole pubblicità prima della distribuzione su Netflix, per poi essere apprezzato tanto dalla critica quanto dal pubblico in seguito alla sua uscita, soprattutto per le interpretazioni di Boseman e di Viola Davis. Naturalmente, un eventuale Oscar postumo a Boseman era ritenuto da molti un tributo più che appropriato ad una delle più grandi star del cinema del 21° secolo.

Tuttavia, lo scenario è cambiato quando ad essere proclamato Miglior attore è stato Anthony Hopkins per la sua interpretazione in The Father, sconvolgendo i fan di Boseman e tutti coloro che avevano puntato sulla sua vittoria, per i quali la cerimonia si è chiusa con una nota tanto strana quanto deludente. In seguito alla vittoria di Hopkins, molti si sono scagliati contro l’Academy, dando vita ad una vera e propria polemica per la mancata vittoria della star di Black Panther

Tuttavia, a mettere ufficialmente la parola fine alla sciocca diatriba, è stato Derrick Boseman, fratello di Chadwick, che intervistato da TMZ (via IndieWire) ha spiegato che lui e la sua famiglia non sono affatto turbati dalla decisione dell’Academy. Nonostante la vittoria di Chadwick come Miglior attore sarebbe stato un grande risultato, Derrick e la sua famiglia sanno che Boseman non è mai stato ossessionato dagli Oscar. “Me li ha sempre descritti come una campagna”, ha spiegato Derrick.

Il fratello di Chadwick ha poi difeso la vittoria di Anthony Hopkins, congratulandosi anche da parte della sua famiglia con il celebre attore per la vittoria. “Se Chad avesse vinto, anche Anthony si sarebbe congratulato”, ha aggiunto Derrick. E in un certo senso, è quello che Hopkins ha fatto, dal momento che nel suo discorso di ringraziamento arrivato sui social la mattina seguente, l’attore ha reso omaggio proprio a Chadwick Boseman.

Michael B. Jordan sul reboot di Superman: “Apprezzo che i fan pensino a me”

0

Lo scorso febbraio è arrivata la notizia che J.J. Abrams starebbe lavorando ad un reboot di Superman, sempre per conto della Warner Bros., insieme al prolifico sceneggiatore Ta-Nehisi Coates. Al momento nessun attore è ancora collegato ufficialmente al progetto, ma pare evidente che non sarà Henry Cavill a tornare nei panni dell’eroe kryptoniano.

Quando la notizia è esplosa, subito sono iniziate le speculazioni in merito alla star che potrebbe assumere l’iconico ruolo, con Michael B. Jordan in cima alla lista dei contendenti. In realtà, non era la prima volta che il nome della star di Creed e Black Panther saltava fuori, dal momento che già in passato era stato associato al progetto di Abrams, quando non era ancora una realtà ma soltanto una delle tante voci che si susseguono a Hollywood e, di conseguenza, sul web.

Ora, è stato proprio Michael B. Jordan a rispondere ai rumor secondo cui sarà lui ad interpretare il nuovo Superman sul grande schermo. Parlando con Jake’s Takes, l’attore ha spiegato di essere lusingato che il suo nome venga preso in considerazione per il ruolo, ma di non sapere nulla al di là del progetto: “Ho sentito quelle voci e non posso che prenderle come un complimento”, ha detto Jordan. “Apprezzo che le persone pensino a me per quel tipo di ruolo. Ma davvero, non ho nient’altro da dire in merito se non che è lusinghiero e che lo apprezzo. Indipendentemente da quello che succederà, penso che sarà una cosa molto interessante da scoprire.” 

Michael B. Jordan sull’importanza di un Superman nero

In un’altra intervista con Cinepop, invece, Michael B. Jordan ha ribadito di non essere a conoscenza di ciò che sta accadendo con il reboot, ma che sarebbe entusiasta all’idea di vedere un Superman nero sul grande schermo: “Non lo so. Non so davvero cosa stia succedendo con questo reboot, ma penso che l’opportunità di vedere un protagonista nero in un ruolo eroico sia davvero, davvero importante. La rappresentazione è importante.”

In attesa di nuovi aggiornamenti ufficiali in merito al reboot di Superman, ricordiamo che il film sarà ambientato all’interno del DCEU e che si tratta del terzo progetto WB/DC supervisionato da J.J, Abrams, che già sta curando Justice League Dark e la serie reboot di Constantine.

Anthony Mackie su Captain America 4: “Ho appreso la notizia al supermercato”

0

Dal momento che Steve Rogers (Chris Evans) ha passato lo scudo di Captain America a Falcon (Anthony Mackie) nel finale di Avengers: Endgame, che ha segnato “idealmente” la fine della Fase 3 del MCU (dal momento che l’ultimo film ufficiale di quel blocco è stato Spider-Man: Far From Home), i fan si aspettavano che Sam Wilson assumesse il ruolo di Cap in una nuova avventura sul grande schermo.

Tuttavia, quando è stata annunciata ufficialmente The Falcon and the Winter Soldier, la serie ambientata nel MCU e disponibile su Disney+, era chiaro che il viaggio di Sam come erede di Steve si sarebbe svolto sul piccolo schermo. Nel primo episodio dello show abbiamo visto Sam rinunciare allo scudo, per poi riappropriarsene soltanto alla fine del quinto episodio.

Nel percorso per diventare il prossimo Captain America, Sam ha dovuto affrontare la resistenza del governo degli Stati Uniti, quindi l’ascesa di John Walker (Wyatt Russell) come nuovo Cap e del gruppo anti-nazionalista dei Flag-Smashers guidato da Karli Morgenthau (Erin Kellyman). Tuttavia, la scoperta dell’esistenza di Isaiah Bradley (Carl Lumbly), un supersoldato nero tenuto prigioniero per decenni e sottoposto a innumerevoli esperimenti da parte del governo, ha finalmente indotto Sam ad abbracciare il suo destino e ad accettare finalmente l’eredità di Steve.

Subito dopo la messa in onda dell’episodio finale, THR ha annunciato che i Marvel Studios hanno ufficialmente messo in cantiere Captain America 4, che sarà sceneggiato da Malcolm Spellman, showrunner di The Falcon and the Winter Soldier. Anche se è chiaro che Anthony Mackie sarà il protagonista del film nei panni, appunto, del nuovo Cap, l’attore ha rivelato di non aver ancora sentito nulla da parte dei Marvel Studios in merito al progetto.

In una recente intervista con EW, Mackie ha così reagito alla notizia che la Marvel sta sviluppando il quarto capitolo del franchise di Captain America: “L’ho scoperto ieri, mentre ero in un negozio di alimentari. Davvero. Il cassiere, un uomo di nome Dwayne, una brava persona, mi ha detto: ‘Hey, amico. Allora è vero?’. Ha preso il suo cellulare: ‘Voglio dire… non hai sentito nulla?’. Ecco perché adoro lavorare per la Marvel. All’improvviso ti chiamano e ti dicono: ‘Vieni a Los Angeles. Vogliamo informarti su cosa sta succedendo’. Sono entusiasta di vedere cosa accadrà, ma non ho sentito ancora nulla da parte loro.”

Anthony Mackie su una possibile seconda stagione di The Falcon and the Winter Soldier

Il sesto e ultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier ha visto Sam indossare finalmente il suo costume da Capitan America, equipaggiato con ali di Vibranio per gentile concessione di Wakanda. Sempre durante la medesima intervista, Anthony Mackie ha scherzato dicendo: “Quello che sarebbe davvero brutto è se il Captain America 4 iniziasse e io venissi scaraventato in cielo”. In merito ad una possibile seconda stagione della serie, invece, ha aggiunto: “È sempre fantastico lavorare con Sebastian Stan. E Kari Skogland, il nostro regista, è stato incredibile. Sarebbe divertente da morire.”

Big Sky 1×14: promo e trama dall’episodio

0
Big Sky 1×14: promo e trama dall’episodio

Il network americano ABC ha diffuso promo e trama di Big Sky 1×14, il quattordicesimo episodio dell’annunciata nuova serie tv Big Sky.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

In Big Sky 1×14 che si intitolerà “Nice Animals” Cassie, Jenny, Jerrie e Lindor lavorano per rimettere le cose in carreggiata quando il motel è ridotto in macerie e entrambi i casi Kleinsasser e Ronald non stanno andando molto meglio. Al ranch, Cheyenne coglie l’opportunità di spostare la dinamica del potere familiare a suo favore e tutto ciò che servirà è la verità nel nuovo episodio di Big Sky che andrà in onda MARTEDÌ 4 MAGGIO (10: 00-11: 00 pm EDT), su ABC.

Guest star di Big Sky 1×14 sono è Omar Metwally nei panni di Mark Lindor, Ryan Dorsey nei panni di Rand Kleinsasser, Britt Robertson nei panni di Cheyenne Kleinsasser, Michelle Forbes nei panni di Margaret Kleinsasser e Kyle Schmid nei panni di John Wayne Kleinsasser. “Nice Animals” è stato scritto da Elwood Reid e Jonathan Shapiro e diretto da Michael Goi.

Big Sky 1×14

Big Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

L’affido: trama, cast e curiosità sul film di Xavier Legrand

L’affido: trama, cast e curiosità sul film di Xavier Legrand

Il divorzio è un argomento quantomai delicato, che porta quanti ne sono coinvolti a vivere sentimenti contrastanti, spesso stranianti. Allo stesso tempo, è un evento che permette di far uscire aspetti dell’animo umano spesso taciuti o altrimenti difficili da raccontare. Proprio per questo il divorzio è spesso stato al centro di grandi storie per il cinema. Dal classico Kramer contro Kramer al più recente Storia di un matrimonio, passando per l’iraniano Una separazione. Tra questi si colloca anche l’acclamato L’affido – Una storia di violenza, diretto nel 2017 dall’esordiente Xavier Legrand, da quel momento affermatosi come nuovo nome da tenere d’occhio del cinema francese.

Il suo film è la tesa ed essenziale cronaca di una separazione, che affronta in un magistrale crescendo di suspense la violenza domestica attraverso differenti generi cinematografici. Nell’idearlo, infatti, il regista non si è ispirato solo al citato Kramer contro Kramer, ma anche a film più cupi come La morte corre sul fiume e Shining. Legrand porta così il pubblico ad acquisire maggiore consapevolezza su tale tema, giocando con le invenzioni di messa in scena che il cinema offre. Accolto con entusiasmo dalla critica internazionale, il film è stato premiato con il Leone d’argento per la migliore regia e il Leone del Futuro come migliore opera prima alla Mostra di Venezia.

L’affido ha poi vinto anche come miglior film, miglior attrice e miglior sceneggiatura originale ai prestigiosi Premi Cesar, considerati gli Oscar francesi. Si tratta dunque di un film particolarmente importante, che punta a rivelare la violenza sotterranea, le paure taciute, le minacce sommesse vissute ogni giorno da migliaia di donne, in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, sarà qui possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’affido: la trama del film

Protagonista del film è Miriam Besson, la quale si trova nel pieno del divorzio dal marito Antoine Besson. Questi è il responsabile della sicurezza presso un ospedale, dove è considerato da tutti un brav’uomo e una persona premurosa. Nonostante tale descrizione, Miriam richiede l’affido esclusivo dei figli Joséphine, di diciotto anni, e Julien, di undici anni. Durante il processo, infatti, la donna fa emergere un ritratto del marito come di una persona tutt’altro che equilibrata, accusandolo di atti di violenza e atteggiamenti intimidatori nei confronti tanto di lei quanto dei figli. La sua battaglia legale, tuttavia, è costretta ad infrangersi contro un giudice sordo alla richiesta di aiuto di Miriam.

Nonostante le argomentazioni di lei e una lettera di Julien, il giudice responsabile della causa concede infatti l’affidamento condiviso e costringe il bambino a trascorrere i fine settimana con suo padre. L’essersi visto accusato in quel modo, inoltre, porta Antoine a diventare effettivamente più violento e minaccioso. L’uomo, infatti, sembra del tutto incapace di lasciare l’ormai ex moglie alla sua nuova vita, desiderando esercitare ancora tutto il suo potere su di lei. Per Miriam ha così inizio la più dura delle battaglie, durante la quale dovrà riuscire a dimostrare la pericolosità dell’uomo prima che possa essere troppo tardi.

L'affido cast

L’affido: il cast

Per dar vita al film, il regista si è affidato grossomodo ad un cast di attori poco noti, tra cui si annoverano Saadia Bentaieb nei panni del giudice, Emilie Incerti-Formentini in quelli dell’avvocato Ghenen e Sophie Pincemaille in quelli dell’avvocato Davigny. Martine Vandeville e Jean-Marie Winling sono invece presenti nei panni di Madeleine Besson e Joel Besson, i genitori di Antoine. Florence Janas è invece l’interprete di Sylvia, la sorella di Miriam. Di particolare importanza sono invece gli attori esordienti nei panni dei figli della coppia in fase di divorzio. Mathilde Auneveux è l’attrice presente nel ruolo di Joséphine, la figlia diciottenne di Antoine e Miriam.

Thomas Gioria interpreta invece l’undicenne Julien Besson. Il giovane attore ha ricevuto numerose lodi proprio per la sua struggente e intensa interpretazione. Infine, nei panni di Antoine Besson vi è l’attore Denis Ménochet, noto a livello internazionale per aver interpretato Perrier LaPadite in Bastardi senza gloria, di Quentin Tarantino. Per Ménochet non è stato facile interpretare Antoine, dovendo in tutti i modi cercare di non giudicare i suoi comportamenti. Nei panni di Miriam Besson vi è invece l’attrice Léa Drucker, recentemente divenuta nota anche grazie al film Due. Anche per lei il ruolo di Miriam si è rivelato complesso, dovendo far emergere tutte le sue fragilità ma anche la sua forza indissolubile.

L’affido: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dragonheart è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 27 aprile alle ore 21:15 sul canale La 5.

Fonte: IMDb

La guerra di domani: le prime foto del film con Chris Pratt

0
La guerra di domani: le prime foto del film con Chris Pratt

Amazon Studios ha diffuso le prime immagini del film La guerra di domani arriva il teaser trailer! Da Amazon Studios, in arrivo in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo il 2 luglio 2021. Protagonisti sono Chris Pratt, Yvonne Strahovski, J.K. Simmons, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge, Jasmine Mathews, Ryan Kiera Armstrong, Keith Powers

Diretto da Chris McKay e scritto da Zach Dean La guerra di domani (The Tomorrow War) è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Jules Daly, David Goyer, Adam Kolbrenner. Executive Producer sono Rob Cowan, Chris Pratt, Brian Oliver, Bradley J. Fischer.

In La guerra di domani (The Tomorrow War), il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.

In the Mood for Love nei cinema italiani

0
In the Mood for Love nei cinema italiani

In the Mood for Love nei cinema italiani! L’eterno capolavoro di Wong Kar Wai, restaurato in 4K e distribuito dalla Tucker Film, uscirà in 27 sale (il dato è aggiornato al momento in cui scriviamo), segnando simbolicamente la grande e attesissima ripartenza. Del resto, ora che il bisogno di bellezza è più urgente che mai, In the Mood for Love rappresenta davvero il titolo perfetto…

Hong Kong, 1962. Un uomo e una donna, il signor Chow e la signora Chan. Due dirimpettai che si trovano a vivere un amore casto e clandestino. Due attori meravigliosi, Maggie Cheung e Tony Leung Chiu-wai, che hanno spalancato le porte dell’Occidente agli splendori del nuovo cinema asiatico (Tony Leung Chiu-wai, ricordiamo, è stato incoronato al Festival di Cannes nel 2000). Ecco In the Mood for Love. Un melodramma intenso e raffinatissimo che ha davvero fatto epoca. Non tanto love story, come spiega lo stesso Wong Kar Wai, quanto «un film che parla di segreti…».

La Tucker Film , porterà al cinema anche le sue prime due opere, As Tears Go By e Days of Being Wild (mai uscite in Italia!) e le versioni 4K di Angeli perdutiHong Kong Express e Happy Together. Un prezioso percorso monografico intitolato Una questione di stile e inaugurato, appunto, da In the Mood for Love.

Tutte le sale:

  • Ancona – Azzurro (dal 28 aprile)
  • Bassano del Grappa – Metropolis (dal 29 aprile)
  • Belluno – Italia (solo 28 aprile)
  • Bologna – Lumière (dal 29 aprile)
  • Cremona – Po spazioCinema (dal 29 aprile)
  • Genova – Corallo (dal 29 aprile)
  • La Spezia – Controluce (dal 29 aprile)
  • Mestre – Dante (dal 29 aprile)
  • Milano – Anteo, Beltrade e Cinemino (dal 28 aprile)
  • Monza – Capitolo spazioCinema (dal 29 aprile)
  • Napoli – Corallo (dal 1° maggio)
  • Padova – Multiastra (dal 29 aprile)
  • Parma – Astra (solo 28 aprile)
  • Pordenone – Cinemazero (dal 28 aprile)
  • Reggio Emilia – Rosebud (solo 3 e 5 maggio)
  • Rimini – Tiberio (solo 3 e 4 maggio)
  • Roma – Greenwich e Nuovo Olimpia (dal 29 aprile)
  • Spoleto – Sala Frau (dal 29 aprile)
  • Torino – Massimo (dal 29 aprile)
  • Trento – Astra (dal 29 aprile)
  • Treviglio – Anteo spazioCinema (dal 29 aprile)
  • Trevignano Romano – Palma (dal 30 aprile)
  • Udine – Visionario (dal 28 aprile)
  • Trieste – Ariston (dal 26 aprile)

Rakuten TV aggiunge 90 canali lineari gratuiti

Rakuten TV aggiunge 90 canali lineari gratuiti

Rakuten TV ha annunciato oggi l’espansione dell’attuale offerta AVOD introducendo più di 90 canali lineari gratuiti in 42 mercati europei, unendo così la migliore programmazione e intrattenimento dai principali canali internazionali, contenuti locali rinnovati e anche nuovi canali tematici proprietari. L’offerta migliorerà sensibilmente l’esperienza degli utenti, offrendo ancora più intrattenimento in ogni momento e gratuitamente. Il lancio sarà progressivo, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’offerta nel corso dei prossimi mesi.
Questo lancio rappresenta un ulteriore passo per la crescita della compagnia e rafforza l’obiettivo di Rakuten TV di offrire un’ampia offerta di contenuti che possano soddisfare ogni esigenza. La line-up cambierà a seconda del territorio, con una vasta serie di categorie, inclusi Film, Intrattenimento, Lifestyle, Musica, Sport, News, Show televisivi e contenuti per bambini. L’offerta alternerà i migliori brand mondiali come Bloomberg TV, Bloomberg Quicktake, CNNi (disponibile nel Regno Unito, Germania e Polonia), Euronews – il primo canale live integrato nell’offerta AVOD di Rakuten TV-, Qwest TV, Reuters, contenuti presentati da XUMO, che includono 8 canali Stingray e il canale di The Hollywood Reporter, e altri brand di fama mondiale di Condé Nast come Glamour, GQ, Vanity Fair, Vogue e Wired.

Il pubblico troverà un’attenta selezione di contenuti locali in un’ampia gamma di categorie, attraverso partnership con i principali gruppi media europei per introdurre nuovi canali come Bizzarro Movies e Cinema Segreto in Italia, ¡Hola! Play e Planeta Junior -leader europeo in contenuti di intrattenimento per bambini e famiglie- in Spagna, come anche affermati canali locali come, FilmRise, TalkRadio e the LEGO® channel nel Regno Unito, e Netzkino, Waidwerk Free,  Tierwelt Live e Deluxe Lounge HD  in Germania.

Il pubblico troverà un’attenta selezione di contenuti locali in un’ampia gamma di categorie, attraverso partnership con i principali gruppi media europei per introdurre nuovi canali come Bizzarro Movies (canale horror, sci-fi  e thriller con titoli “La notte dei morti viventi” di George A. Romero, la saga “Puppet Master” prodotta dalla Full Moon Entertainment di Charles Band, gli squali volanti di “Sharknado” e tanti altri) e Cinema Segreto in Italia (canale dei grandi classici del cinema italiano con film che hanno segnato un’epoca. Tra i titoli: “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri con gli indimenticabili Gian Maria Volonté e Mariangela Melato, “Adua e le compagne” di Antonio Pietrangeli con Marcello Mastroianni e Sandra Milo e molti altri).

Justice League Snyder Cut: la scena di Martian Manhunter girata nel cortile di Zack Snyder

0

Harry Lennix ha spiegato come sono state girate le scene di Martin Manhunter nella Snyder Cut di Justice League. Il personaggio appare soltanto due volte nel taglio di Zack Snyder: la prima volta ha assunto l’identità di Martha Kent (Diane Lane) per andare a fare visita a Lois Lane (Amy Adams); la seconda, invece, lo vediamo nell’epilogo del film, quando si reca da Bruce Wayne (Ben Affleck) per avvertirlo dell’arrivo di Darkseid.

Lennix ha partecipato al Justice Con (via Screen Rant) un paio di settimane fa, dove ha condiviso le sue speranze in merito al futuro di Martian Manhunter e alcune varie curiosità sul backstage del taglio di Sndyer. L’attore ha spiegato che la scena in cui lascia l’appartamento di Lois Lane è stato girata nel cortile di Zack Snyder e, di conseguenza, si aspettava che la scena finale con Batman sarebbe stata girato più o meno nello stesso modo.

Tuttavia, a causa della pandemia di Covid-19, Lennix ha spiegato di aver girato la scena finale a New York, contro uno schermo verde, mentre Snyder lo ha diretto via Zoom. “Abbiamo girato la scena di Martha Kent nel cortile di Zack. Hanno usato un green screen”, ha spiegato l’attore. “Credevo che avremmo fatto la stessa cosa con la scena finale, usando la luce naturale, che in California è sempre splendida. Ero pronto a partire, ma poi il Covid ha stravolto i piani. Era una scena che volevano assolutamente girare, così alla fine si sono organizzati e sono riusciti a prenotare un teatro di posa a New York.”

Il personaggio di Martian Manhunter era completamente assente nella versione theatrical, ma grazie al taglio di Zack Snyder il generale Swanwick interpretato da Harry Lennix ne L’uomo d’acciaio e in Batman v Superman ha avuto finalmente la possibilità di trasformarsi in J’onn J’onzz.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Mission Impossible 7, Tom Cruise appeso a un treno in una spettacolare foto dal set

0

Una nuova foto dal set di Mission Impossible 7 ci mostra Tom Cruise appeso a un treno, in quello che sembrerebbe essere uno degli ormai celebri (e pericolosissimi) stunt con cui all’attore piace cimentarsi in prima persona.

A diffondere lo scatto è stato il regista Christopher McQuarrie via Instagram, in cui è possibile vedere Cruise nei panni di Ethan Hunt appeso a un treno. Nella didascalia che ha accompagnato l’immagine, McQuarrie ha scritto: “Abbiamo trascorso una settimana fantastica nell’incredibile Yorkshire. Torneremo per qualche altra marachella a breve”, lasciando intendere che le riprese del film si concluderanno molto presto.

https://www.instagram.com/p/COIxlKVD8QX/

Sulla base di questa foto, sembra che la scena che Tom Cruise ha girato sarà probabilmente molto simile alla sequenza del treno ad alta velocità dell’originale Mission Impossible del 1996. Parallelamente, il Daily Mail ha condiviso delle foto (che potete vedere cliccando qui) in cui è possibile vedere Cruise evitare la caduta di un cameran durante la realizzazione della medesima scena immortalata da McQuarrie, a cui ha preso parte anche la co-star del film, Hayley Atwell.

Le date di uscita di Mission Impossible 7 e 8

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

Oscar 2021: Anthony Hopkins non ha potuto tenere il discorso di ringraziamento

0

A quanto pare, ad Anthony Hopkins sarebbe stata negata la possibilità di tenere il suo discorso di ringraziamento durante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 a causa delle regole dell’Academy, che quest’anno non prevedevano collegamenti via Zoom.

Assolutamente a sorpresa, considerato che il favorito era per tutti Chadwick Boseman, Hopkins ha trionfato nella categoria Miglior attore protagonista grazie alla sua interpretazione in The Father – Nulla è come sembra, portandosi a casa il secondo Oscar vinto nella medesima categoria (il primo risale al 1992, quando venne premiato per Il silenzio degli innocenti) e diventando, a 83 anni, l’attore più anziano ad aver ricevuto l’ambita statuetta.

A differenza delle altre cerimonie di premiazione che quest’anno, a causa della pandemia di Covid-19, si sono dovute adeguare a nuove forme di spettacolo e di conduzione, gli Oscar non hanno implementato le videochiamate Zoom per permettere il coinvolgimento degli ospiti non presenti fisicamente al Dolby Theatre di Los Angeles. I candidati che non erano fisicamente al Dolby Theatre, infatti, sono stati coinvolti tramite degli hub istituiti in varie parti del mondo, procedura che comunque richiedeva un coinvolgimento in presenza.

Hopkins è stato assente dalla cerimonia di premiazione (non era né presente fisicamente né collegato in alcun modo), che di fatto si è conclusa senza alcun discorso di ringraziamento, con l’Academy che ha accettato il premio a suo nome (stranamente, il premio al Miglior film è stato assegnato prima di quelli agli attori protagonisti).

Anthony Hopkins e il mancato discorso di ringraziamento agli Oscar 2021

Ora, secondo quanto riportato da IndieWire, Anthony Hopkins avrebbe fatto richiesta di accettare l’eventuale premio via Zoom, richiesta che sarebbe stata negata dai produttori della trasmissione. L’attore si trova attualmente in Galles e non aveva intenzione di recarsi negli hub allestiti a Dublino e a Londra: ha quindi scelto di restare a casa e, in base a quanto riportato, pare che stesse già dormendo quando è stato annunciato come vincitore. Una situazione analoga si è verificata anche con Ann Roth, la costumista ottantanovenne che ha vinto l’Oscar per i migliori costumi grazie a Ma Rainey’s Black Bottom.

Considerato il fuso orario (esiste una differenza di circa otto ore tra Los Angeles e il Galles), Hopkins avrebbe dovuto recarsi a Dublino o a Londra e restare lì fino alle 4 del mattino. Essendo Boseman il favorito, è probabile che Hopkins avesse pensato che non avrebbe mai potuto vincere, e che quindi la sua assenza alla cerimonia non sarebbe stata rilevante: dopotutto, viaggiare a 83 anni nel corso di una pandemia mondiale può essere davvero pericoloso.

Ad ogni modo, il giorno dopo Anthony Hopkins ha trovato comunque il modo per ringraziare l’Academy, condividendo via Instagram un bellissimo video direttamente dal Galles, in cui ha palesato la sua incredulità per la meritatissima vittoria e in cui ha anche reso omaggio a Chadwick Boseman.

Contessa de Fontaine: i film e le serie del MCU in cui potrebbe tornare

L’episodio finale di The Falcon and the Winter Soldier ha stabilito che la Contessa Valentina Allegra de Fontaine giocherà un ruolo importante nell’Universo Cinematografico Marvel in futuro. Anche se le sue vere motivazioni e intenzioni rimangono ad oggi un mistero, è possibile ipotizzare in quali film o serie del MCU potrebbe apparire nuovamente:

Black Widow

La Contessa è una delle spie più importanti della Marvel Comics, essendo stata un membro di lunga data dello SHIELDA. Il suo passato renderebbe quindi naturale e logica una sua apparizione in Black Widow.

Anche se la trama del film rimane un mistero (e nonostante gli eventi saranno ambientati molto prima dei fatti narrati in The Falcon and the Winter Soldier), La Contessa è profondamente radicata nello spionaggio internazionale e potrebbe tranquillamente fare un piccolo cameo nel film. In effetti, è stato riferito che originariamente avrebbe dovuto debuttare proprio in Black Widow, posticipato di oltre un anno rispetto alla sua data di uscita originale.

Armor Wars

“Le cose stanno per diventare strane”, dice la Contessa al suo nuovo dipendente, John Walker, alias U.S. Agent, nell’episodio finale di The Falcon and the Winter Soldier. Ciò potrebbe significare tante cose diverse per il futuro della Fase Quattro, ma una serie in cui La Contessa potrebbe essere coinvolta è Armor Wars.

È probabile che questa nuova serie seguirù la trama dei fumetti in cui si scopre che la tecnologia di Tony Stark è nelle mani dei supercriminali di tutto il mondo. E se La Contessa fosse coinvolta nell’instaurazione del conflitto o, forse, nel tentativo di diffonderlo?

Ironheart

Direttamente collegato alla serie Armor Wars, che vedrà protagonista War Machine, è Ironheart, che si concentrerà sul giovane supereroe Riri Williams. Sebbene non facesse parte della trama originale del fumetto (e nemmeno La Contessa), entrambi probabilmente faranno parte dell’adattamento tv in modo da aggiornare la trama per il MCU.

Tony Stark è stato mentore di Riri Williams nei fumetti, ma con la sua morte nel MCU, Riri potrebbe cadere sotto la guida di una figura diversa, forse anche La Contessa, che sembra molto intenzionata a “collezionare” eroi… 

Hawkeye

hawkeyeSe La Contessa dovesse davvero apparire in Black Widow, è probabile che sarà coinvolta in altre storie del MCU che trattano di spionaggio, come la prossima serie Hawkeye. Sebbene la trama della serie sia ancora avvolta nel mistero, i fan sanno che coinvolgerà Hailee Steinfeld nei panni di Kate Bishop, che diventa Occhio di Falco nei fumetti ed è probabile che faccia lo stesso anche nel MCU.

A seconda delle ambizioni della Contessa, il suo ruolo in Hawkeye potrebbe essere consistente o minore. Ha legami con Clint Barton nei fumetti attraverso lo SHIELD e gli Avengers, ma sembra che il suo personaggio nel MCU sia un po’ meno eroico di quanto non lo sia stato nelle prime apparizioni a fumetti. 

World of Wakanda

L’imminente serie World of Wakanda di Ryan Coogler in arrivo su Disney+ è destinata a esplorare il mondo e la tradizione dell’immaginario paese Marvel. Non è chiaro quali personaggi o storie presenterà lo show, ma se avrà a che fare con le Dora Milaje, allora un personaggio come La Contessa avrebbe senso come possibile antagonista.

I suoi incontri con i wakandiani nei fumetti sono pochi e distanti tra loro, ma il MCU ha dimostrato più volte che non ha paura di interconnettere i suoi personaggi e le storie con il materiale fumettistico originale. 

Moon Knight

Marc Spector, l’uomo che diventa il supereroe Moon Knight, ha molto in comune con John Walker. È un ex soldato e agente della CIA, qualcuno che potrebbe adattarsi al tipo di persona che la Contessa sta cercando per formare la sua squadra.

Moon Knight ha trascorso del tempo con John Walker nei fumetti dedicati ai Vendicatori della Costa Occidentale alla fine degli anni ’80. Quella squadra includeva anche Occhio di Falco, un’altra importante spia Marvel, ossia Mockingbird, ma anche Scarlet Witch e Visione. Il Visione Bianco ha debuttato originariamente proprio in questa serie. Potrebbe essere che La Contessa stia assemblando i suoi Vendicatori, usando versioni inverse dei personaggi classici.

She-Hulk

Un altro Avenger di lunga data che otterrà la sua serie da solista nel MCU è She-Hulk. Come altre serie e film in arrivo, non si sa nulla della trama. Ciò lascia molto spazio a eventuali speculazioni su come la Contessa potrebbe inserirsi nello show.

Se la Contessa sta mettendo insieme la sua squadra di Vendicatori, Jennifer Walters sarebbe una candidata ovvia data la sua forza. She-Hulk interpreta un ruolo in “Secret Invasion”, l’enorme crossover a fumetti che vede gli Skrull invadere la Terra. Ciò potrebbe collegare sia lei che La Contessa alla prossima serie in streaming.

Secret Invasion

Uno dei progetti del MCU più significativi in ​​arrivo è Secret Invasion, che sembra adatter la trama dei fumetti del 2008 in cui gli Skrull iniziano una massiccia invasione della Terra. In quella run, è stato rivelato che La Contessa è un agente Skrull sotto mentite spoglie, inviato per spiare Nick Fury e lo SHIELD nel corso degli anni.

Nick Fury uccide lo Skrull e in seguito scopre che la vera Contessa è ancora viva. Lei e altre figure eroiche, tra cui Spider-Woman, vennero nascoste mentre gli Skrull le impersonavano in preparazione proprio dell’attacco sulla Terra. La Contessa del MCU potrebbe essere uno Skrull travestito? 

Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli

Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliShang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli potrebbero adattare molte trame dei fumetti. Tuttavia, le origini del personaggio sembrano essere al centro di tutto. È possibile che suo padre abbia qualche connessione con La Contessa, permettendo al personaggio di apparire così nel film.

Se c’è qualche connessione tra La Contessa e Power Broker, che sappiamo ora essere Sharon Carter, è ancora più probabile che Valentina appaia in Shang-Chi, dal momento che l’eroe ha combattuto contro Power Broker e la sua Corporation al fianco di Iron Fist in alcune delle sue prime avventure.

Captain America 4

Probabilmente, il progetto più probabile in cui apparirà la Contessa è Captain America 4. Il film, che sarà scritto dallo showrunner di The Falcon and the Winter Soldier, Malcolm Spellman, e da uno degli sceneggiatori della serie, Dalan Musson, è certo che riprenderà i fili narrativi e tematici della serie Disney+.

Uno di questi è ovviamente legato alla Contessa, le cui attività sembrano direttamente collegate all’ascensione di Sam Wilson che diventa Capitan America. Potrebbe fare la sua grande apparizione nel film ed essere il villain principale… o forse, chissà, anche un’alleata del nuovo Capitan America.

Avengers: Endgame, Robert Downey Jr. mostra le prove del suo SNAP

0

Sono passati già due anni da Avengers: Endgame, da quando i Marvel Studios hanno portato a termine il primo grande racconto per il cinema che hanno messo in cantiere. In questi due anni non abbiamo avuto tutti i film Marvel che volevamo, una pandemia si è messa in mezzo e ha rallentato i piani di Kevin Feige.

A due anni da quello schiocco che distrusse Thanos, Robert Downey Jr. festeggia l’anniversario postando sul suo account Instagram un breve video di prove dello SNAP di Tony Stark.

L’emozione è ancora fortissima, sia per l’affetto che lega l’attore ai fan, sia per il gesto estremo che Tony Stark, primo vero eroe del Marvel Cinematic Universe, ha fatto per l’umanità.

I prossimi appuntamenti con i film Marvel sono con Black Widow a luglio e con Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli a settembre. Nel mezzo, dopo Wandavision e The Falcon and the Winter Soldier, ci sarà anche la serie Disney+ dedicata a Loki a partire da giugno.

Lucy Hale: 10 cose che non sai sull’attrice di Pretty Little Liars

Lucy Hale è una delle attrici più famose della sua generazione, soprattutto per la sua generazione. È stata infatti protagonista del teen show Pretty Little Liars per anni, dopo aver avuto ruoli minori e non in produzioni come The O.C., How I Met Your Mother, I Maghi di Waverly e Private Practice. Non solo, è apparsa anche in numerosi produzioni cinematografiche (chi ricorda Quattro amiche e un paio di jeans?), ed è ora al cinema con un nuovo film horror, Obbligo o verità. Ecco dieci curiosità sull’attrice:

1) Il suo nome completo è Karen Lucille Hale, e il secondo nome viene dal nome della nonna, Lucy. Sin da piccola, non ha mai utilizzato Karen, preferendo il secondo, che poi ha usato anche come nome d’arte.

2) Ha paura delle altezze: nonostante si debba continuamente spostare in aereo, ha dichiarato di esserne particolarmente spaventata.

Lucy Hale: i film

lucy hale

3) Buona parte della carriera da attrice di Lucy Hale è stata televisiva. È cominciata quando aveva 14 anni, quando diventò famosa come uno dei cinque vincitori dello show spin-off di American Idle, chiamato American Junior. Si è poi trasferita a Los Angeles per inseguire la carriera da cantante, e qui ha cominciato a recitare.

4) È apparsa in show come Ned scuola di sopravvivenza, Drake e Josh, e The O.C. I suoi ruoli principali prima di Pretty Little Liars, però, sono quelli degli otto episodi della serie TV La donna bionica, in Quattro amiche e un paio di jeans, e Private Practice. Stando a quanto affermato dalla rivista Seventeen, Hale non ha dovuto fare un’audizione per la parte in Pretty Little Liars: aveva già un seguito e una fama abbastanza grandi da vincerle il ruolo. E la serie fu seguita da ruoli in Once Upon a Song e How I Met Your Mother.

Nel 2018 ha interpetato Stella Abbott nella serie Life Sentence. Nel 2019 ha prestato la voce a Zoe bell nel film Tappo – Cucciolo in un mare di guai.  Nel 2020 è stata al protagonista della serie tv Katy Keene, spin-off di Riverdale, nel quale interpreta proprio Katy Keene. Nello stesso hanno ha interpretato Melanie Cole nel film Fantasy Island e Lucy in A Nice Girl Like You e Carol An in Son o the South. Nel 2021 Lucy Hale sarà Elly nel film Borrego. Nello stesso hanno sarà Lucy Hutton nel film The Hating Game. Interpreterà inoltre DC Lake Edmunds nell’annunciata serie tv Ragdoll.

5) Inizialmente, Lucy Hale voleva interpretare Hanna, non Aria. Infatti, era un tipo di personaggio che non aveva mai esplorato e che per questo la incuriosiva. È stato quanto la produzione ha cominciato ad accoppiarla con vari attori per provarne la chimica, che è stato deciso (e che ha realizzato) che il ruolo perfetto per lei fosse in realtà Aria.

5) Nel 2019 è arrivato il suo nuovo show, Life Sentence. La serie parla di una giovane donna, interpretata da Lucy Hale, alla quale viene diagnosticato un cancro terminale. dopo aver ricevuto la notizia, comincia a vivere come se davvero non ci fosse un domani. I problemi sorgono quando le viene comunicato che la malattia è in ritirata, e ora deve trovare un modo per convivere con le decisioni prese.

6) Lucy Hale fa anche la cantante, e il suo primo album risale al 2014. Si è trasferita a LA per fare la cantante. Avrà finito per fare l’attrice, ma non ha mai rinunciato alla propria passione. Infatti, ha firmato con la Hollywood Records nel 2012. La Hale è cresciuta ascoltando musica country, che ha avuto una grande influenza su di lei. Il suo primo album country è uscito nel 2014, e si intitola Road Between”. A Rolling Stone ha dichiarato di amare la musica perché le permette di esprimere se stessa davvero. Il suo primo singolo fu You Sound Good to Me.

6) Lucy Hale non ha mai frequentato Ian Harding. Mentre la loro relazione sullo schermo è stata amata e ammirata da molti, la loro relazione nella vita reale non è stata romantica come molti si aspettavano. I due, infatti, sono sempre stati solo amici. E, se nelle scene più intime, all’inizio c’era un po’ di nervosismo, i due hanno finito per sentirsi perfettamente a loro agio con l’altro.

Lucy Hale: Instagram

7) #outfitgoals. Lucy Hale si dedica particolarmente a Instagram, e le foto dei suoi outfit sono la parte migliore del suo profilo. Sfoggia sempre look raffinati, anche nelle situazioni più informali.

https://www.instagram.com/p/BjDGml0lzdW/?taken-by=lucyhale

Lucy Hale hot

8) Lucy Hale poteva essere la Anastasia Steele di 50 Sfumature di Grigio. Ha infatti sostenuto l’audizione per il ruolo, andato poi a Dakota Johnson. La Hale ha parlato dell’audizione, che ha trovato particolarmente imbarazzante: un lungo monologo molto, molto spinto, che ha faticato a pronunciare ad alta voce.

Fonte: Entity, OptiMagazine

Leonardo DiCaprio per il remake americano di Un altro giro di Thomas Vinterberg

0

Arriva da Deadline la notizia che Leonardo DiCaprio potrebbe essere il protagonista del remake americano di Un altro giro (Druk, in originale), il film di Thomas Vinterberg con Mads Mikkelsen premiato agli Oscar 2021 come miglior film internazionale.

Secondo la fonte, la Appian Way Production di DiCaprio ha acquistato i diritti sul film dopo una lunga battaglia che ha visto coinvolte anche le società di produzione di attori quali Jake Gyllenhaal e Elizabeth Banks. Come riportato, oltre ad occuparsi della produzione, è probabile che l’attore premio Oscar per Revenant – Redivivo figurerà anche nei panni del protagonista.

Thomas Vinterberg sarà coinvolto nel remake in qualità di produttore esecutivo, ma al momento non sappiamo né chi si occuperà della sceneggiatura né chi firmerà la regia. Il coinvolgimento di Leonardo DiCaprio in qualità di interprete dipenderà soprattutto dagli altri impegni lavorativi dell’attore: ricordiamo che attualmente è impegnato con le riprese di Killers of the Flower Moon, il nuovo film di Martin Scorsese.

Inoltre, DiCaprio ha già in cantiere altri due film con il celebre regista, tra cui The Devil in the White City e Roosevelt, oltre all’annunciato The Black Hand, in cui interpreterà Joe Petrosino,  poliziotto italiano naturalizzato statunitense, pioniere nella lotta contro il crimine organizzato.

Un altro giro racconta la stoira di quattro insegnati di scuola che, insoddisfatti della propria vita, decidono di testare su di loro una teoria secondo cui un costante stato d’ebbrezza porterebbe enormi benefici alla vita di tutti i giorni. In occasione della vittoria agli Oscar 2021, Thomas Vinterberg ha dedicato il premio a sua figlia Ida, scomparsa all’età di 19 anni durante le riprese del film.

Ambra Angiolini: 10 curiosità sull’attrice italiana

Ambra Angiolini: 10 curiosità sull’attrice italiana

Ambra Angiolini ha fatto parte dei migliori ricordi televisivi dell’infanzia di qualcuno di noi (e musicali: chi di voi ha già cominciato a canticchiare T’appartengo?). È una delle grandi icone italiane degli anni ’90, che nel tempo è diventata una conduttrice radio, televisiva e un’attrice di talento, oltre che ad una delle celebrità italiane più seguite e chiacchierate.

Ecco dieci curiosità su Ambra Angiolini: attrice, cantante, presentatrice, produttrice.

Ambra Angiolini: Non è la Rai, la carriera e i suoi film

1. Ambra Angiolini è nata a Roma il 22 aprile 1977. I genitori si chiamano Doriana e Alfredo, e Ambra è l’ultima di tre figli: ci sono anche una sorella, Barbara, e un fratello, Andrea. Ha frequentato la scuola in un istituto di suore, e già da piccolina comincia a dedicarsi alle arti performative: studia danza, ed è proprio la sua insegnante ha convincerla a presentarsi ad un casting per piccole ballerine tenuto dalla Fininvest. Il provino andò bene!

2. Gli esordi di Ambra Angiolini: Bulli e PupeNon è la Rai. Non è la Rai non è stato la sua prima apparizione televisiva, come molti pensano. Infatti, il debutto angiolini arrivo con lo spin-off Bulli e pupe nel 1992, dove partecipò alla gara di canto. Fu da qui che passò poi appunto a Non è la Rai, del quale fece parte regolarmente dal 1992 al 1995. La svolta arrivò nel 1993 e ’94, quando fu presentatrice ufficiale del programma. Non si trattò solamente del lancio della sua carriera come presentatrice (fu infatti il primo dei 28 programmi televisivi ai quali Ambra Angiolini ha preso parte), ma anche come cantante: da lì, ha pubblicato quattro dischi. Cominciando proprio da T’appartengo, del 1994. Fu il simbolo degli anni Novanta: giovanissima, irriverente e sempre con la battuta pronta.

3. Il film con Ferzan Ozpetek e la carriera al cinema. È stato un impegnato debutto cinematografico, quello di Saturno Contro, uscito nel 2017: un film commovente e attuale. Da lì, Ambra Angiolini non si è più fermata: ha lavorato con Cristina Comencini in Bianco e nero (2008), con Paolo Genovese in Immaturi nel 2009 e in Immaturi – Il viaggio nel 2012, con Ficarra e Picone in Anche se è amore non si vede, Carlo Vanzina in Mai Stati Uniti, Michele Placido in La Scelta 7 minuti. Nel 2017 è stata trai protagonisti di La verità, vi spiego, sull’amore di Max Croci e in Terapia di coppia per amanti di Alessio Maria Federici. Nel 2018 ha recitato in Vengo Anch’io di Corrado Nuzzo, mentre nel 2019 ha preso parte al cast di protagonisti in Brave Ragazze di Michela Andreozzi. Nel 2021 Ambra Angiolini sarà trai protagonisti di Per tutta la vita di Paolo Costella e in Mai come voi di Angelo Longoni.

4. Quanto è bella la radio. E Ambra ci ha debuttato nel 1998, quando per tutto il mese d’agosto conduce, su Radio 105, 105 estate. Prosegue poi con RTL 102.5, e nel febbraio 2000 conduce per Radio Kiss Kiss un programma dedicato al Festival di Sanremo, chiamato Tutti pazzi per Sanremo, oltre a cominciare con il proprio programma radiofonico su Radio Due, 40 gradi all’Ambra, in onda per tutta l’estate fino a metà settembre, seguito poi da Luci e Ambra, andato in onda fino al giugno 2001. Arriva poi un altro Festival, e Ambra conduce su Radio Due Ambra e gli Ambranati. E, anche qui, non si è più fermata, lavorando in radio fino al 2006.

5. È una strenua attivista per i diritti LGBT+. Lo diventa molto presto, quando lavora in radio. Il suo attivismo diventa presto pubblico: nel 2000 partecipa al Pride di Roma. Nel 2002 ha condotto insieme a Jane Alexander il Pride Concert in Piazza Bocca della Verità a Roma, durant eil quale ha baciato la Alexander suscitando scalpore. Più di una volta ha ringraziato i fan omosessuali, per averla sostenuta e creduto in lei anche quando altri avevano smesso di farlo: in occasione del Torino Gay&Lesbian Festival del 2014, del quale è stata madrina, ha detto “Quella omosessuale è una comunità che ha il mio stesso spirito, vive la realtà in maniera molto profonda ma i gay comunicato con leggerezza, una bella gioia di vivere che non vuol dire superficialità”.

Ambra Angiolini: Instagram

6. Ambra Angiolini, l’attivismo, la polemica del maglione firmato e Instagram. Quello che è successo è che, il 1 maggio 2018, in occasione del Concerto del primo maggio, Ambra Angiolini ha indossato un maglione firmato Alberta Ferretti, dal valore stimato di 350 euro. Insomma, le polemiche avevano a che fare col fatto che indossare tale maglione fossero in contraddizione con i principi della manifestazione, che dovrebbe onorare i lavoratori. Ambra ha risposto velocemente su Instagram con ironia e serietà al tempo stesso, postando una fotografia di un set di mutandine dal prezzo di 5 euro e scrivendo: “Però i miei slip costavano pochissimo! Ora posso riappropriarmi delle parole dette, dell’energia nuova, della poca retorica e di un concerto che per chi lo ha vissuto è stato e sarà sempre qualcosa di più che una maglietta firmata, comprata o prestata? #primomaggio #ancoragrazie”

Ambra Angiolini e Francesco Renga

7. Ambra Angiolini, Francesco Renga e la storia di 11 anni. I due si sono conosciuti in radio, ma non c’è stato alcun colpo di fulmine. Ma è successo poi che i due hanno condiviso più di un decennio (senza sposarsi), hanno avuto due figli, Jolanda e Leo, e hanno vissuto insieme a Brescia.

8. La separazione nel 2015. L’annuncio ufficiale della separazione dei due è arrivata nel 2015 e, nonostante i pettegolezzi di tradimento, i due hanno parlato pubblicamente di come sono finite le cose tra di loro. È stata Ambra a parlarne per prima, durante un’intervista a Io Donna, durante la quale ha affermato di aver preso la decisione di separarsi insieme, di averlo fatto in modo amichevole, e di aver deciso di restare a Brescia dopo la separazione per fare in modo di dare continuità ai figli.

Ambra Angiolini: nuovo fidanzato

9. Lorenzo Quaglia e Massimiliano Allegri. Dopo la separazione, Ambra Angiolini si è innamorata di nuovo: prima, c’è stato Lorenzo Quaglia, modello, imprenditore, e amico di vecchia data. Ma questa relazione è durata poco, e il nuovo fidanzato di Ambra è l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri.

Ambra Angiolini: i figli

10. I figli con Francesco Renga: Jolanda e Leonardo. Ambra Angiolini ha parlato più volte dei figli e del rapporto familiare e privato che li lega, separato dalla vita pubblica, soprattutto in occasione della separazione da Renga. I due figli avuti con lui si chiamano Jolanda e Leonardo. Jolanda ha compiuto quattordici anni da poco, mentre Leonardo ne ha 11. Nel gennaio di quest’anno, in occasione del compleanno della figlia, Ambra ha postato una vecchia fotografia di lei che tiene tra le braccia la figlia neonata.

James Cameron sugli incassi di Avatar 2: “Sono più preoccupato per lo stato dei cinema”

0

Avatar 2 è sicuramente uno dei progetti in cantiere più attesi di sempre, ma a quanto pare James Cameron sembra essere preoccupato di più per lo stato del cinema in questo momento che dell’eventuale successo del film al botteghino.

La discussione è stata intavolata nel corso di una recente apparizione del regista allo show di Jimmy Fallon. Di recente il primo Avatar è uscito nuovamente in Cina e, proprio grazie a questa nuova distribuzione, il film è riuscito a riconquistare il titolo di maggiore incasso nella storia del cinema (e di cui era stato “derubato” da Avengers: Endgame). Nonostante l’incredibile risultato (che dimostra che il pubblico è ancora molto legato al blockbuster, nonostante siano passati ormai 12 anni dalla sua prima uscita nelle sale), Cameron ha spiegato di essere molto più preoccupato per il futuro dell’industria cinematografica.

Dal momento che alcune delle principali catene di cinema statunitense hanno ufficialmente chiuso dopo un anno di pandemia, Cameron e molti altri cineasti vogliono assicurarsi che le sale non diventino un lontano ricordo. Il regista è convinto che il cinema sia un’industria capace ancora di generare film che possono incassare 1 o 2 miliardi di dollari. Tuttavia, è anche consapevole che ciò potrebbe non accadere più se le persone sceglieranno di non recarsi più in sala.

“Tutti ci guadagnano qualcosa da questi enormi scontri al botteghino, ma la verità è che ciò su cui dobbiamo davvero concentrarci è tornare al cinema”, ha detto James Cameron. “La speranza è che si possano ancora avere film come Avatar o Endgame che sono in grado di guadagnare 1 o 2 miliardi di dollari.”

James Cameron e il cinema inteso come “evento”

Cameron è sempre stato un precursore delle uscite al cinema intese come veri e propri “eventi”, realizzando alcuni dei film di maggior incasso di tutti i tempi, come Terminator 2 – Il giorno del giudizio, Titanic e, appunto, AvatarTuttavia, in un momento storico così particolare come quello che stiamo vivendo, al regista premio Oscar sta ovviamente più a cuore il ritorno del pubblico in sala.

Durante l’intervista, Cameron ha sottolineato la necessità di incoraggiare le persone a tornare di nuovo in sala, muovendo velatamente una critica agli studi che hanno deciso di distribuire grandi film direttamente in streaming. È vero, il piano di vaccinazione (almeno negli Stati Uniti) prosegue in maniera abbastanza spedita, ma il vero dilemma è quanto tempo ci vorrà prima che il pubblico si senta abbastanza a suo agio per tornare al cinema.

Avatar 2 debutterà il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Miley Cyrus: 10 cose che non sai sulla cantante e attrice

Miley Cyrus: 10 cose che non sai sulla cantante e attrice

Ex star bambina, attrice, cantante e ora multi millionaria, Miley Cyrus è stata una delle celebrità più amate del mondo per più di un decennio. Per lei, il 2017 è stato un anno importante: ha rilasciato il primo album dopo il 2015, e Younger Now ha portato qualcosa di nuovo nella sua carriera di cantante. Ha 25 anni, e nell’ultimo hanno ha lavorato per rilanciare la propria immagine, la propria musica, il proprio stile. L’abbiamo “vista” abbastanza di recente in un cameo velocissimo in Guardiani della Galassia, la sua relazione con Liam Hemsworth è una di quelle che vengono seguite dal pubblico con più affetto, l’abbiamo sentita cantare della propria vita e della propria crescita nel suo ultimo album. Ed ecco dieci curiosità su Miley Cyrus, tra le cose che potreste esservi persi.

Miley Cyrus

miley cyrus

1) Alla nascita, non si chiamava Miley Cyrus. Si chiamava infatti Destiny Hope Cyrus, e fu hiamata così perché i genitori, Billy Ray e Tish Cyrus, pensavano che il suo destino fosse quello di portare speranza. Da piccola, poi, le venne dato il soprannome “Smiley”, che presto si trasformò in Miley. Molti cominciarono a chiamarla così, e il nome cominciò ad essere usato più dell’originale. E così, a 16 anni, decise di cambiare legalmente il proprio nome e diventare Miley Ray Cyrus. Il padre Billy Ray ha parlato del nome originale di Miley in un’intervista del 2011, spiegando che fu chiamata Destiny Hope perché, prima della sua nascita, ebbe una visione. A detta dell’uomo, egli sentì che il destino della bambina era quello di portare speranza nel mondo. E ora, dice, quando la vede nelle arene colme di gente, o nel suo show televisivo nel quale cercavano di far entrare un messaggio positivo in ogni episodio, facendo ridere le persone, riunendo famiglie davanti alla tv, si convince che questo sia il percorso giusto per la figlia.

2) Il suo primo ruolo da attrice non fu in Hannah Montana, ma nello show del padre Doc. All’epoca, l’intera famiglia viveva a Toronto, in Canada, durante le riprese dello show. E così, la piccola Miley finì per entrare in alcuni degli episodi della serie, che fu in onda dal 2001 al 2004.

3) È comparsa in Guardiani della Galassia 2, ma è facilissimo perdersela. E non compare nel film in sé, ma in una delle cinque scene post-credit. E per “compare”, intendiamo la sua voce. Infatti, Miley Cyrus ha dato voce al robot Mainframe in Guardians of the Galaxy 2, forse il cameo più veloce di della storia. Ma conta comunque.

4) Miley Cyrus non andrà in tour mondiale con Younger Now a causa dei propri maialini. Ok. L’attrice e cantante è famosa per il proprio amore per gli animali, e soprattutto per i propri animali domestici. In un’intervista che risale ad ottobre, poi, Miley ha affermato che non sarebbe andata in tour mondiale con il nuovo album per prendersi cura dei propri maialini, che ama particolarmente.

Miley Cyrus: Instagram

5) Miley Cyrus è famosa su Instagram per le fotografie bizzarre. E, in occasione dello scorso giorno di Pasqua, ha pubblicato un’altra serie di fotografie stranissime, un servizio fotografico a tema fatto di orecchie da coniglio, un coniglio gigante, oggetti oversize, uova di pasqua luccicanti e carote rosa. E chi più ne ha più ne metta. Il fotografo dietro il servizio, dai toni rosa caramella e l’atmosfera da Paese delle Meraviglie, è Vijat Mohindra. Le fotografie primaverili dai toni pin-up sono, a quanto pare, solo un episodio di una serie di fotografie ispirate a particolari momenti dell’anno fatti nel 2018, cominciata a San Valentino.

https://www.instagram.com/p/Bg9K4QRBMOW/?utm_source=ig_embed

6) Miley Cyrus ha annunciato di essere gender fluid. Quando Miley e Patrick Schwarzenegger si sono lasciati, i fan non hanno fatto molta attenzione ai pettegolezzi sul fatto che si stesse riavvicinando a Liam Hemsworth (ancora prima dello storico breakup) e che lei e l’attore si siano visti per cena qualche giorno dopo la rottura. Invece, il pubblico si è concentrato sul fatto che Miley avesse annunciato di aver avuto relazioni con donne nel passato. Infatti, durante le interviste per la propria fondazione pro-LGBTQ Happy Hippie, di essere gender fluid e di aver avuto relazioni con donne. Inoltre, ha detto a Paper magazine di essere aperta a qualunque cosa sia consensuale e non coinvolga animali o minori. Nel luglio 2015, era stata vista baciare la modella di Victoria’s Secret Stella Maxwell. Una foto postata poco prima su Instagram, in aprile, mostrava Miley Cyrus accoccolata a Cara Delevigne, e un’altra foto dell’aprile 2013 la vedeva baciare la modella Frankie Rayder ad una festa.

Miley Cyrus e Liamc Hemsworth

https://instagram.com/p/BT676D3Bohs/?utm_source=ig_embed

7) “Malibu” è dedicata a Liam Hemsworth. È ora di parlare della relazione tra Miley Cyrus e Liam Hemsworth. I due si erano incontrati tempo fa, ai tempi di The Last Song Miley è famosa per parlare della propria vita interiore e personale nelle proprie canzoni, e la sua nuova hit “Malibu” non è un’eccezione: si tratta infatti di una canzone d’amore su Liam. Ha raccontato di averla scritta su un Uber, diretta sul set di The Voice, e di aver deciso di scriverla su Liam in modo di riappropriarsi un po’ della narrazione della loro relazione, che è stata sotto i riflettori per anni. Infatti, ha affermato la cantante, qualunque cosa i due facciano viene raccontata da altri. Quindi, perché non riprendersi un po’ di potere sulla propria relazione dicendo “questo è quello che sento” in una canzone? I due si erano lasciati nel 2013, a causa di grandi cambiamenti che stavano avvenendo nella vita di Miley e cambiare con qualcuno che non sta cambiando allo stesso modo, ha detto la cantante, è troppo difficile. Ma si sono innamorati di nuovo, e sono tornati insieme. E nella copertina del singolo “Malibu”, Miley ha arruolato Liam, che ha scattato la foto. E sì, quello che compare alla mano di Miley è l’anello di fidanzamento.

8) Sembra che i genitori di Hemsworth avessero qualche riserva per quanto riguarda il matrimonio. Hemsowrth e Miley Cyrus sono tornati insieme nel gennaio 2016, e i fan hanno cominciato a speculare sul loro matrimonio. Ci furono pure pettegolezzi su un ritardo del loro matrimonio dovuto al fatto che alcuni membri della famiglia Hemsworth avevano dei dubby sulla Cyrus. Nonostante i genitori di Miley approvassero Liam Hemsworth e non vedevano l’ora che il matrimonio finalmente arrivasse, a quanto pare, i genitori di Hemsworth erano particolarmente nervosi a riguardo. E alcune fonti hanno rivelato che i genitori di Hemsworth pensavano che Miley Cyrus non fosse una persona da sposare, soprattutto per gli scandali del passato e il passato uso di sostanze stupefacenti. Alcune fonti hanno rivelato anche il fatto che, in base a quanto detto, il fratello di Liam, Chris, condividesse l’opinione dei genitori.

Miley Cyrus hot

9) Miley ha reinventato se stessa molte volte, a volte per il meglio e a volte per il peggio. Stiamo parlando della performance agli MTV music awards del 2013, chiaramente, che ha fatto molto discutere e riguardo alla quale la cantante ha affermato poi di essersi sentita sessualizzata. È stata una fase, probabilmente e stando a quanto vediamo dai recenti sviluppi, della sua crescita davanti ad un pubblico mondiale. Ma momenti hot non vogliono dire soltanto momenti di scandalo, e Miley Cyrus rimane una delle star più hot, con più stile, e più sexy di sempre.

Miley Cyrus: il porno di Quentin Jones

10) Parlando di momenti hot di Miley Cyrus, il porno artistico Tongue Tied diretto da Quentin Jones è diventato particolarmente famoso. Kinky e sperimentale, il film doveva comparire nella selezione ufficiale del festival del porno di New York, e una versione di due minuti è stata rilasciata online. Ovviamente, è stato oggetto di controversie: qualcuno dice che si tratta di una rappresentazione dell’oggettificazione e l’ultrasessualizzazione delle donne nell’industria dell’intrattenimento. In modo negativo: il video sarebbe simbolo di come Hollywood e la musica trattanole donne. Dall’altra parte, qualcuno lo vede come un manifesto femminista: il film è stato annunciato come un progetto volto a creare un discorso più ampio su arte, sessualità, genere e pornografia. E a molti sembra che questo sia l’intento di Miley Cyrus: una donna che è orgogliosa del proprio corpo, ama mostrarlo, e si diverte nel farlo.

Fonti: Screen Rant, Cosmopolitan, Elite Daily

Big Sky 2 stagione: quando esce, trama, cast e streaming

Big Sky 2 stagione: quando esce, trama, cast e streaming

Big Sky 2 è la seconda stagione della serie tv Big Sky creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.

Big Sky 2: quando esce e dove vederla in streaming

La seconda stagione stagione di Big SKY 2 debutterà debutterà giovedì 30 settembre su ABC. Big Sky 2 in streaming sarà disponibile in Italia con un nuovo episodio ogni settimana su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

Big Sky 2: trama e cast

La seconda stagione si apre Cassie sta ancora cercando di localizzare Ronald, poiché Jenny decide che può operare meglio ricongiungendosi al dipartimento dello sceriffo della contea e in seguito si ritrova a mettersi al passo con un vecchio amico che è attualmente sotto copertura in un giro di droga. Indaga su un incidente con un camion che si traduce nella perdita di droga e denaro, mentre Cassie, Mark e Jerrie individuano l’ufficiale dell’MHP che ha aiutato Scarlet, solo per trovarlo assassinato in seguito. All’insaputa degli investigatori, quattro adolescenti che erano sulla scena dell’incidente hanno preso la droga e il denaro. Nel frattempo, Ronald è stato incatenato e imprigionato da qualcuno che sembra essere il fratello gemello di Legarski.

Big Sky 2 vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch. New entry Logan Marshall-Green.