La Warner Bros Pictures ha diffuso un nuovo trailer del DC FanDome, l’attesissimo evento della DC che svelerà i nuovi piani per il DC Universe. L’evento si terrà in streaming il 16 ottobre 2021.
In ITALIANO
La Warner Bros Pictures ha diffuso un nuovo trailer del DC FanDome, l’attesissimo evento della DC che svelerà i nuovi piani per il DC Universe. L’evento si terrà in streaming il 16 ottobre 2021.
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Black Widow è stato accolto in maniera positiva sia dalla critica che dal pubblico. Tuttavia, diversi fan non hanno risparmiato alcune lamentele nei confronti di un particolare momento nel finale.
Dopo la battaglia culminante nella Stanza Rossa, Natasha rimane in piedi tra le macerie della fortezza un tempo galleggiante, mentre il Segretario Thaddeus Ross (William Hurt) irrompe sulla scena. Dato che Natasha è ancora in fuga a causa della questione legata agli Accordi di Sokovia in Captain America: Civil War, si presume che l’intento di Ross sia quello di arrestarla. Tuttavia, la scena si interrompe prima che Ross possa effettivamente fare qualcosa: ci ritroviamo così a circa due settimane dopo quel momento, quando una bionda Natasha è ormai pronta a partire per riunirsi con i suoi compagni Vendicatori.
In passato, la regista Cate Shortland aveva così motivato quell’apparente buco di trama: “È stato intenzionale, perché volevamo lasciare la domanda su come Nat se la sarebbe cavata, piuttosto che dare vita ad un altro combattimento e magari arrivare a sfinire il pubblico. Volevamo lasciare gli spettatori con una domanda, e cioè come aveva fatto Nat ad usare la sua ingegnosità, perché alla fine l’ha fatto. Probabilmente ha negoziato una via d’uscita da quella situazione. Ma non lo so…”
Ora, sappiamo finalmente cosa è successo grazie ad una scena eliminata dal film e spuntata online: Ross arriva, scopre che Natasha ha distrutto la Stanza Rossa da sola e la prende subito in custodia. Tuttavia, nella scena in questione, Guardiano Rosso, Yelena Belova e Melina Vostokoff non portano con loro Taskmaster, che invece viene preso dal Generale. Inutile dire che questo momento sembra anticipare un possibile arrivo dei Thunderbolts, dal momento che già in passato si era parlato della possibilità che fosse proprio Ross ad assemblare la squadra.
I Marvel Studios potrebbero aver cambiato rotta su questo fronte, ma alla fine apprendiamo come Vedova Nera sia riuscita a fuggire da Ross. Perché questa scena sia stata tagliata dal film è difficile da dire, ora come ora. Potete vedere la scena cliccando qui (via CBM).
La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.
La prima stagione di What If…? si è ufficialmente conclusa con il nono episodio dal titolo “E se… l’Osservatore avesse infranto il proprio giuramento?”, che contiene anche una scena post-credit (l’unica dell’intera serie) che stravolge il finale di Captain America in Avengers: Endgame dal punto di vista di Captain Carter. Ma cosa significa davvero quella scena? E soprattutto, come potrebbe cambiare le carte in tavola per il più ampio MCU? Scopriamolo insieme grazie a Screen Rant.
La prima serie animata dei Marvel Studios è essenzialmente composta da storie isolate ambientate in diverse realtà del Multiverso. Tuttavia, nell’episodio finale abbiamo visto una squadra composta da diversi eroi unirsi per combattere Ultron, i cosiddetti Guardiani del Multiverso. Il team include la versione Star Lord di T’Challa, Killmonger, Gamora, Party Thor, Strange Supreme (la versione dark – o villain – di Doctor Strange) e, ovviamente, Captain Carter.
Il personaggio di Captain Carter è stato introdotto nel primo episodio dello show, che mostra un universo in cui è Peggy Carter, e non Steve Rogers, a ricevere il Siero del super soldato. In quella linea temporale, Steve indossa una tuta mech in stile Iron Man, chiamata Hydra Stomper, per aiutare Peggy a combattere i cattivi. Proprio come nel primo film di Captain America, Captain Carter finisce per essere strappata al suo tempo dopo aver sconfitto l’Hydra e trasferita ai giorni nostri, dove si unisce allo SHIELD per continuare con i suoi sforzi eroici in tutto il mondo.
Dopo aver preso parte ai Guardiani del Multiverso e aver aiutato l’Osservatore a sconfiggere Ultron, Captain Carter chiede se può tornare alla sua epoca originale e stare con Steve, ma l’Osservatore nega la sua richiesta. Invece, la riporta esattamente dove l’avevamo lasciata nel finale del primo episodio, sulla nave vista all’inizio di Captain America: The Winter Soldier. Dopo aver abbattuto i terroristi a bordo con Vedova Nera, Peggy scopre che Steve potrebbe essere vivo.
Chiaramente, l’Osservatore non disdegna di infrangere il suo giuramento di non interferenza se la situazione dovesse richiederlo. Interviene, infatti, per sconfiggere la versione di Ultron potenziata dalle Gemme dell’Infinito e per collocare Vedova Nera in una realtà diversa da quella da cui proviene, al solo scopo di renderla felice. Tuttavia, quando Peggy gli chiede di tornare indietro nel tempo, come fa Steve alla fine di Avengers: Endgame, l’Osservatore rifiuta.
La sua motivazione è chiara: l’universo odierno di Captain Carter ha ancora bisogno di lei, e probabilmente finirebbe in grossi guai se provasse ad andare via. Rimandarla negli anni ’40 sarebbe un cambiamento troppo grande. Al contrario, in Endgame, Captain America ha raggiunto la fine del suo ruolo da protagonista nella sua linea temporale. Ha dato tutto quello che poteva, e il suo tempo da eroe è finito, quindi il suo andare via non avrebbe comunque grandi conseguenze. Inoltre, il viaggio nel tempo dei Vendicatori era parte della loro realtà principale, non una divergenza di quella stessa realtà, mentre un cambiamento attuato dall’Osservatore sarebbe stato un importante evento Nexus.
Sebbene l’Osservatore scelga di non rimandare Captain Carter all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, sicuramente sapeva cosa l’aspettava nella sua attuale linea temporale: un implicito ricollegamento a Steve. Natasha mostra a Peggy che i terroristi sulla nave stavano cercando un pezzo di carico particolarmente robusto: una cassa di metallo che contiene la tuta originale Hydra Stomper, e che, secondo Vedova Nera, ha ancora qualcuno al suo interno.
La chiara implicazione è che Steve è in qualche modo vivo e vegeto, permettendo a Captain Carter di avere un finale diverso rispetto a quello di Avengers: Endgame, riunendosi con il suo amore ai giorni nostri. Tuttavia, il fianle della prima stagione di What If…? anticipa anche una svolta molto più oscura: nell’universo di Captain Carter, Steve è diventato il Soldato d’Inverno.
Anche se il finale dell’episodio 9 non conferma ufficialmente che Steve è il Soldato d’Inverno, la cosa è fortemente implicita. La situazione, infatti, rispecchia il secondo film di Captain America, incentrato sui decenni di tormento e controllo su Bucky Barnes quando era il Soldato d’Inverno. È improbabile che Steve e l’Hydra Stomper fossero ancora attivi senza che lo SHIELD lo sapesse, a meno che non sia stato manipolato da un’organizzazione più oscura che operava nell’ombra. E dal momento che l’Hydra è probabilmente ancora attiva nella linea temporale di Captain Carter, proprio come lo era nella Sacra linea temporale del MCU, potrebbero facilmente esserci proprio lei dietro il ritorno di Steve.
Come sarebbe Steve Rogers nelle vesti di Soldato d’Inverno, tuttavia, è un po’ meno chiaro. Dal momento che l’Hydra Stomper è ancora in uso, è improbabile che Steve sia stato modificato con il Siero del super soldato dell’Hydra, allo stesso modo di Bucky. Una trasformazione riuscita avrebbe reso l’Hydra Stomper irrilevante e più adatto ad un agente meno potente. Ma se Steve non è stato modificato con il Siero del super soldato, perché sarebbe stato tenuto in vita? In teoria, chiunque potrebbe imparare a pilotare l’Hydra Stomper, e se fosse caduto nelle mani sbagliate, sarebbe stato sicuramente più facile insegnare a qualcuno dalla parte dei cattivi a usarlo, piuttosto che cercare di costringere Steve. Ci sono molti inspiegabili misteri legati all’apparente ritorno di Steve in What If…?, che si spera verranno risolti nella seconda stagione.
È stato già annunciato che buona parte della seconda stagione di What If..? esplorerà realtà completamente nuove, così come nuove varianti di personaggi già noti, inclusi alcuni della Fase 4 del MCU. Tuttavia, ci sono anche forti accenni nel finale della prima stagione che indicano che alcuni dei suoi personaggi potrebbero essere ulteriormente rivisitati. Il ritorno più ovvio è quello di Captain Carter, in particolare a causa dell’impostazione della scena post-credit. Ma la prossima stagione dello show rivelerà davvero la verità sulla trasformazione implicita di Steve Roger nel Soldato d’Inverno, o si è trattato soltanto di un’anticipazione per qualcosa di più grosso in programma?
Captain Carter è stato uno dei personaggi più popolari della prima stagione di What If…?, quindi avrebbe senso rivisitarla nella seconda stagione. Dal momento che ora sa che l’Hydra è sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale grazie alla sua avventura nel Multiverso con Vedova Nera, potrebbe ipoteticamente impedire che tragici eventi di Captain America: The Winter Soldier accadano nel suo universo. Questo potrebbe essere un risvolto interessante, e sarebbe ancora più avvincente con una storyline del Soldato d’Inverno che coinvolgesse Steve Rogers. È davvero vivo? Ha preso il Siero del super soldato? O è qualcun altro che sta usando l’Hydra Stomper? Si spera che la seconda stagione di What If…? fornisca tutte le risposte necessarie.
Guarda il trailer del film Caro Evan Hansen. Diretto dall’acclamato regista Stephen Chbosky (Noi Siamo Infinito – The Perks of Being A Wallflower, Wonder), Caro Evan Hansen è stato scritto per il grande schermo dall’autore dello spettacolo, già vincitore del Tony Award, Steven Levenson, con musiche e testi realizzati dal duo vincitore di premio Oscar, Grammy e Tony, Benj Pasek & Justin Paul (La La Land, The Greatest Showman).
Lo spettacolo di Broadway che ha emozionato una generazione diventa un’appassionante evento cinematografico: dopo aver vinto Tony, Grammy ed Emmy, Ben Platt torna a vestire i panni dell’ansioso e solitario studente liceale che vive le sfide di comprendere sé stesso e riuscire a integrarsi nella confusione e nella crudeltà di un’epoca travolta dai social media.
Ad animare Caro Evan Hansen le canzoni vincitrici del Grammy, inclusi i brani simbolo “You Will Be Found,” “Waving Through a Window,” “For Forever” e “Words Fail,” e le interpretazioni della sei volte candidata all’Oscar Amy Adams e della vincitrice del Premio Oscar Julianne Moore, oltre a Kaitlyn Dever (La Rivincita delle Sfigate – Booksmart), Amandla Stenberg (Il Coraggio della Verità – The Hate U Give), Colton Ryan (su Apple TV+ con Little Voice), Nik Dodani (su Netflix con Atypical), DeMarius Copes (a Broadway con Mean Girls) e Danny Pino (su NBC per Law & Order: Unità Speciale). Dear Evan Hansen è prodotto da Marc Platt (La La Land, Into the Woods, Il Ritorno di Mary Poppins – Mary Poppins Returns) e Adam Siegel (Cani Sciolti – 2 Guns, Drive), ed ha visto la produzione esecutiva di Michael Bederman, Steven Levenson, Benj Pasek e Justin Paul. Il film sarà distribuito da Universal Pictures a livello internazionale.
È difficile immaginare un titolo più appropriato di Venom: La furia di Carnage per l’attesissimo sequel del cinecomic uscito nel 2018. Tuttavia, pare che all’inizio il regista Andy Serkis avesse pensato ad un titolo assai diverso rispetto all’originale Let There Be Carnage.
Durante una recente intervista con Collider, infatti, è stato proprio lui a rivelare che uno dei titoli considerati per il sequel era ispirato ad una canzone dei Joy Division, ossia Love Will Tear Us Apart. “Abbiamo pensato per un momento che si sarebbe potuto chiamare Venom: Love Will Tear Us Apart, perché era un titolo che ci dava un’idea di continuità”, ha spiegato Serkis. “Ma alla fine Let There Be Carnage ci è sembrato più appropriato. Non ci sono stati molte discussione per gli altri titoli a cui stavamo pensando. Let There Be Carnage è sempre stato un contendente davvero forte.”
Come ha più volte ribadito Andy Serkis in passato, Venom: La furia di Carnage affronta due storie d’amore anticonvenzionali, decisamente contorte: da un lato la relazione tra Eddie Brock e il simbionte Venom; dall’altra quella tra Cletus Kasady/Carnage e la sua ex fiamma altrettanto squilibrata, Frances Barrison/Shriek. Proprio per questo, Love Will Tear Us Apart sarebbe stato un titolo alquanto interessante, anche se è abbastanza facile intuire perché l’idea, alla fine, sia stata abbandonata.
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.
Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.
Lo scorso settembre avevano fatto molto discutere alcuni dichiarazioni del regista Denis Villenevue, il quale aveva espresso il suo punto di vista in merito a tutta la questione legata ai film di supereroi (dibattito partito molto tempo prima, a seguito di alcune dichiarazioni dell’illustre Martin Scorsese).
Nello specifico, Villeneuve aveva dichiarato: “Il problema oggi… beh, se parliamo della Marvel, il fatto è che tutti questi film sono realizzati con lo stesso stampo. Alcuni registi possono aggiungere un po’ di colore, ma alla fine vengono sempre tutti prodotti nella stessa fabbrica. Questo non toglie nulla ai film, ma è come se fossero già formattati.”
Tuttavia, pare che esista almeno un personaggio appartenente al mondo dei fumetti che potrebbe convincere il regista di Blade Runner 2049 e Dune a realizzare un film basato su quel genere di proprietà. In una clip diffusa dal giornalista Josh Horowitz su Twitter (via The Direct), Denis Villeneuve ha dichiarato: “Batman sarebbe probabilmente l’unico personaggio con cui potrei relazionarmi. Da quello che ho letto, come ad esempio ‘Arkham Asylum’ o altre storie con cui sono entrato in contatto da adulto, è l’unico personaggio con cui potrei stabilire un legame.”
Ricordiamo che prima che Matt Reeves venisse ufficialmente ingaggiato per The Batman, il nome di Denis Villeneuve era spuntato fuori tra i possibili candidati alla regia. Ora che il suo amore per il personaggio è uscito alla scoperto, nulla potrebbe vietare alla Warner Bros. (che di recente si è occupata proprio della distribuzione di Dune) di coinvolgerlo in un eventuale sequel o spin-off.
Debutta oggi al cinema distribuito da Universal Pictures Boss Baby 2 – Affari di Famiglia. Ereditando il successo del primo film, che ha guadagnato più di 500 milioni di dollari nel Mondo, Boss Baby 2 – Affari di Famiglia è diretto nuovamente da Tom McGrath e prodotto da Jeff Hermann (Kung Fu Panda 3). Nel sequel della commedia campione d’incassi di DreamWorks Animation nominata agli Oscar, i fratelli Templeton – Tim (James Marsden, noto per il franchise di X-Men) e il suo fratello minore Baby Boss Ted (Alec Baldwin) – sono diventati adulti e si sono allontanati. Tim è un papà e marito pantofolaio a tempo pieno. Ted è un CEO di fondi speculativi. Ma un nuovo baby boss dall’approccio innovativo e dall’atteggiamento positivo li riunirà e sarà d’ispirazione per un nuovo affare di famiglia.
Tim e sua moglie, Carol (Eva Longoria), la vera capofamiglia, vivono nella periferia con la loro super-intelligente figlia Tabitha (Ariana Greenblatt, Avengers: Infinity War) e l’adorabile nuova bambina Tina (Amy Sedaris, BoJack Horseman – Netflix). Tabitha, che è la migliore della sua classe al Centro Acorn per Bambini Dotati, idolatra suo zio Ted e vorrebbe diventare come lui, ma Tim, ancora in contatto con la sua iperattiva immaginazione giovanile, è preoccupato che lei si stia impegnando troppo a discapito di un’infanzia normale.
Quando la piccola Tina rivela di essere (SORPRESA!) un agente segreto tra i migliori della BabyCorp in missione per scoprire gli oscuri segreti della scuola di Tabitha e del suo misterioso fondatore Dr. Edwin Armstrong (Jeff Goldblum), i fratelli Templeton si trovano riuniti nei modi più inaspettati e sono portati a rivalutare il significato di famiglia e a scoprire cosa conta veramente. Lisa Kudrow e Jimmy Kimmel riprenderanno i loro ruoli come genitori di Ted e Tim.
La tecnica del motion capture, che implica la registrazione e la ricreazione in digitale dei movimenti di un attore, è sempre stata al centro di un acceso dibattito, tra chi sostiene che si tratti di un mero effettivo visivo e chi, invece, ritiene che sia recitazione al 100%.
Chiaramente, un attore come Andy Serkis, noto proprio per aver dato vita a numerosi personaggi attraverso il motion capture (tra cui Gollum de Il signore degli anelli e Cesare de Il pianeta delle scimmie), è particolarmente sensibile nei confronti della questione e proprio durante una recente intervista con Total Film in occasione della promozione di Venom: La furia di Carnage ha avuto modo di riflettere sul futuro impiego della tecnica e su eventuali risvolti.
Serkis crede che il motion capture sia in continua evoluzione, al fine di tradurre al meglio, in maniera ancora più dettagliata, la performance dell’attore, al punto che potrebbe eventualmente sostituire completamente il makeup. “Il metodo di acquisizione del volto di un attore si evolve continuamente. L’obiettivo è arrivare ad una riproduzione in grado di restituire i più piccoli dettagli e le diverse sfumature”, ha spiegato.
“Spesso le persone mi hanno criticato perché in precedenza avevo detto che era come il makeup digitale, ma la verità è che lo sta diventando”, ha aggiunto. “Penso che a breve saremo in grado di interpretare un personaggio storico grazie alla fotogrammetria e avere, ad esempio, il vero volto di Abramo Lincoln piuttosto che una maschera scolpita.”
Per sua stessa ammissione, Kevin Smith ritiene di non essere la persona più adatta per occuparsi delle regia di un cinecomic Marvel, ma a quanto pare al celebre regista, sceneggiatore e attore piacerebbe comunque avere un ruolo in uno dei prossimi progetti dei Marvel Studios.
Stiamo parlando di Fantastici Quattro, l’atteso reboot dedicato alla prima grande famiglia Marvel che sarà diretto da Jon Watts, regista della trilogia di Spider-Man con protagonista Tom Holland. Durante una recente intervista con ET Canada, infatti, Smith ha rivelato che amerebbe interpretare un personaggio assai particolare nel nuovo riavvio cinematografico, ossia Willie Lumpkin, il postino che Stan Lee ha interpretato nell’adattamento del 2005 ad opera di Tim Story.
“Dal momento che stiamo per avere un nuovo film dei Fantastici Quattro, mi piacerebbe interpretare Willie Lumpkin, il postino che Stan Lee ha interpretato nel film del 2005”, ha spiegato Kevin Smith. “Mi piace perché non si mette nei guai. Entra in scena, consegna la posta ed esce. Forse è stato coinvolto in qualche avventura qua e là, non lo so. Questo è il tipo di personaggio che vorrei interpretare. Se Kevin Feige mi dicesse: ‘Abbiamo bisogno di te per il ruiolo di Lumpkin’, lo farei senza pensarci due volte. Ma non interpreterei mai un eroe.”
Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: Homecoming, Spider-Man: Far From Home e di Spider-Man: No Way Home, attualmente in fase di post-produzione.
Il network americano The CW ha diffuso il promo di Riverdale 6, l’annunciata e attesissima sesta stagione di Riverdale.
Riverdale 6 è la sesta stagione della serie tv Riverdale sviluppata dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto Aguirre-Sacasa per il network americana The CW.
In Riverdale 6 ritorneranno i protagonisti Archibald “Archie” Andrews (stagione 1-in corso), interpretato da K. J. Apa. Elizabeth “Betty” Cooper (stagione 1-in corso), interpretata da Lili Reinhart. Veronica Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Camila Mendes. Jughead Jones (stagione 1-in corso), interpretato da Cole Sprouse. Hermione Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Marisol Nichols. Cheryl Blossom (stagione 1-in corso), interpretata da Madelaine Petsch. Josie McCoy (stagione 1-in corso), interpretata da Ashleigh Murray. Alice Cooper (stagione 1-in corso), interpretata da Mädchen Amick. Frederick “Fred” Andrews (stagione 1-in corso), interpretato da Luke Perry. Hiram Lodge (stagione 2-in corso), interpretato da Mark Consuelos. Kevin Keller (stagioni 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretato da Casey Cott, F.P. Jones (stagioni 2-5, ricorrente stagione 1), interpretato da Skeet Ulrich, Reggie Mantle (stagioni 3-in corso, ricorrente stagioni 1-2), interpretato da Ross Butler (stagione 1) e da Charles Melton (stagioni 2-in corso) e Toni Topaz (stagioni 3-in corso, ricorrente stagione 2), interpretata da Vanessa Morgan.
Sappiamo ormai da tempo che Michael Keaton tornerà nei panni di Batman nell’attesissimo The Flash diretto da Andy Muschietti. L’attore aveva interpretato l’iconico eroe DC nei due film diretti da Tim Burton rispettivamente nel 1989 (Batman) e nel 1992 (Batman – Il ritorno).
Durante una recente apparizione al late show di Stephen Colbert, il conduttore ha chiesto a Keaton se pensava di riscontrare qualche difficoltà nell’indossare il costume originale del Cavaliere Oscuro, quello impiegato proprio sui set dei film di Burton. “Non ho avuto alcun tipo di problema”, ha dichiarato l’attore. “L’ho indossato senza problemi. Stesse dimensioni… stessa vestibilità.”
Colbert ha poi chiesto a Keaton come si è sentito a tornare nei panni di Batman. “È stato orribile”, ha ironizzato l’attore. “No, scherzo. È stato fantastico. Davvero fantastico. Ad oggi non so quanti Batman ci siano stati… forse 77. Dovrebbero formare un proprio sindacato”.
A quel punto il conduttore ha chiesto se esistesse una sorta di “Batman Club” (alludendo alla possibilità che Keaton si frequenti con altri attori che hanno interpretato il Cavaliere Oscuro in passato, come George Clooney e Robert Pattinson). Keaton ha detto di non frequentarsi con nessuno dei suoi colleghi, ma che l’idea di un “Batman Club” potrebbe diventare una realtà se tutti decidessero di formare quel “sindacato”.
Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.
Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.
Non ci sarà invece Billy Crudup, che aveva interpretato Henry Allen (il padre di Barry) in Justice League: l’attore verrà sostituito nella parte da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.
Letitia Wright tornerà nei panni di Shuri nell’attesissimo Black Panther: Wakanda Forever, sequel del cinecomic diretto da Ryan Coogler nel 2018, primo film dei Marvel Studios a ricevere una candidatura agli Oscar come miglior film. Tuttavia, sembra che la produzione del film sia stata alquanto travagliata per l’attrice britannica.
All’inizio dell’anno, Wright si è ritrovata al centro di numerose polemiche per aver condiviso attraverso il suo profilo Twitter un video (poi rimosso) che metteva in discussione il vaccino Covid-19. Ora, secondo quanto spiegato da The Hollywood Reporter, pare che l’attrice abbia continuato a proclamare l’antivaccinismo e “sposare” la causa anche durante le riprese del sequel ad Atlanta.
Nel lungo report della fonte si parla, nello specifico, di coloro che sarebbero contrari al vaccino Covid, mettendo così a repentaglio la ripresa della “macchina cinema” e continuando a sostenere le loro tesi no-vax tanto sui social quanto sui set. Tra questi ci sarebbe anche Letitia Wright, che secondo una fonte vicina alla produzione del sequel di Black Panther, avrebbe continuato ad esprimere opinioni contro il Covid-19 e il vaccino anche durante le riprese.
Dopo la diffusione del video dai contenuti no-vax lo scorso dicembre, pare che il team di rappresentati statunitense di Wright abbiano preso le distanze dall’attrice. THR sottolinea che nell’industria del cinema e della televisione “non esiste un obbligo universale in materia di vaccinazione”. Tuttavia, pare che la Disney inizierà a implementare un sistema che porterà all’identificazione di tutti i membri della troupe – attori inclusi – che sono vaccinati e che, al contrario, non lo sono. Tale sistema dovrebbe entrare in vigore entro la metà di ottobre.
Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.
È in procinto di avvio la sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Dal 14 al 24 ottobre l’Auditorium Parco della Musica ospiterà in totale sicurezza l’evento presieduto da Antonio Monda, direttore artistico per il settimo anno di fila.
La premessa che viene subito fatta è che la quota che è stata rispettata su tutte, è quella della qualità, perché le altre, al contrario, tendono a discriminare. E così parte l’annuncio di una festa che copre il territorio della capitale spingendosi in più sedi, molte delle quali raggiungono luoghi importanti, come le Case Rifugio per donne vittime di violenza, il Policlinico Gemelli con Medicinema Italia Onlus, Palazzo Migliori con il cinema per i senzatetto, o l’esibizione di attrici del carcere femminile di Rebibbia che si terrà al MAXXI. Tante sono le iniziative che si spargono per la città, non solo per il sociale, ma per «accendere schermi un po’ ovunque», come spiega la presidentessa della Fondazione Cinema per Roma Laura Delli Colli.
Ventidue sono le registe donne a portare i propri film in programma, e ventitré sono i Paesi dai quali provengono molti di questi film. Trentacinque le prime mondiali, tre le mostre dedicate: a Zerocalcare, al Marchese del Grillo di cui ricorre il quarantesimo anniversario e alle donne afghane.
Verranno consegnati i premi alla carriera a Tim Burton e Quentin Tarantino, che saranno presenti a Roma apposta per l’occasione. Mentre, come ogni anno, della sezione Film della nostra vita sono stati selezionati una serie di nomi a tema “guilty pleasure”, quei prodotti filmici che sappiamo benissimo non essere capolavori assoluti ma che con un po’ d’intimo imbarazzo continuiamo e vedere con gusto. Tra questi: Pretty Woman, Don Camillo e l’onorevole Peppone, le Barzellette che sarà presentato da Enrico Vanzina e Notting Hill. Ad introdurre ciascuna pellicola ci saranno delle clip, anziché una sigla, il cui criterio sarà quello della raffigurazione di un duello, non necessariamente fatto con spade e pistole, ma anche verbali o musicali.
Ventitré sono i titoli della Selezione ufficiale – dalla quale verrà scelto il film a cui sarà assegnato il Premio del Pubblico – The Eyes of Tammy Faye di Michael Showalter sarà in apertura, a cui seguiranno, tra gli altri, L’Arminuta di Giuseppe Bonito, C’mon C’mon di Mike Mills, Cyrano di Joe Wright, Passing di Rebecca Hall, Promises di Amanda Sthers. In chiusura verranno proiettati Eternals, direttamente dal Marvel Cinematic Universe, della regista premio Oscar Chloé Zhao, e Belfast di Kenneth Branagh.
Tra gli eventi speciali, verrà mostrato il primo episodio della serie tv A casa tutti bene di Gabriele Muccino, I Fratelli De Filippo di Sergio Rubini, Strappare lungo i bordi di Zerocalcare e Vita da Carlo di Carlo Verdone.
Gli ospiti saranno tanti e dai nomi eccezionali, tra cui i fratelli Manetti, che mostreranno degli stralci in anteprima del loro Diabolik, Jessica Chastain, Alfonso Cuaròn, Luca Guadagnino, Marco Bellocchio e la scrittrice Zadie Smith.
La densità, insomma, si preannuncia in maniera molto chiara e quanto si vedrà nei dieci giorni della Festa pare essere nettamente ricco. Quello a cui punta lo sguardo della scelta di ogni aspetto dell’evento, è soprattutto il cinema selezionato a partire dalla sua bellezza, non secondo un allargamento generalizzato. Spiega Antonio Monda: «A nostro modo di vedere si tratta della maniera migliore per aiutare il cinema: del nostro Paese e di tutto il mondo».
Emma Roberts è una giovane attrice americana che è riuscita a camminare con le proprie gambe, nonostante un cognome importantee. Figlia di Eric Roberts e nipote della più nota Julia, Emma recita sin da bambina, iniziando a fare audizioni da quando aveva dieci anni. L’amore per la recitazione, nato grazie alla frequentazione dei set dove lavorava zia Julia, l’ha portata lontano, dividendosi tra film e serie televisive.
Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Emma Roberts.
1. Emma Roberts è un’attrice americana. Emma Rose Roberts è nata il 10 febbraio 1991 a Rhinebeck, New York, dall’attore Eric Roberts e da Kelly Cunningham. I suoi genitori si sono separati quando lei aveva meno di un anno ed Emma è stata insieme alla mamma, allontanandosi dal padre. In ogni caso, Emma è rimasta legata alle sorelle di suo padre, le attrici Lisa Roberts Gillan e Julia Roberts. In seguito Emma ha cominciato ad amare la recitazione da quando ha cominciato a frequentare i set dove lavorava zia Julia. Quando la Roberts aveva solo 8 anni, sua zia l’ha aiutata ad ottenere un piccolo ruolo, non accreditato, nella commedia romantica del 2001 America’s Sweethearts.
2. Emma Roberts lotta contro l’accusa di nepotismo. L’attrice è stata accusata più volte di lavorare nel mondo della recitazione grazie alla sua famiglia e più volte lei ha cercato di lottare contro questo pregiudizio. Emma fa il lavoro che fa per pura passione, perché ama farlo e non perché cerca di diventare come sua zia. Emma pensa ad essere se stessa e a fare quello che desidera, senza influenze o grazie ai componenti della sua famiglia, ma camminando con le proprie gambe.

3. Emma Roberts ha iniziato a fare le audizioni all’età di dieci anni. Emma è stata presa come la figlia di Johnny Depp per il film Blow del 2001. Nel 2006 Emma è apparsa nella commedia fantasy Aquamarine, la storia di due amici che scoprono una sirena che vive nella loro piscina. L’anno successivo ha ottenuto il ruolo di Nancy Drew in un film che si ispira alle avventure della giovane detective. In seguito, ha recitato in Wild Child (2008) e Hotel for Dogs (2009). Successivamente ha ottenuto grande notorietà con film come Scream 4 (2011), Come ti spaccio la famiglia (2013), I Am Michael (2015), Ashby – Una spia per amico (2015), Nerve (2016), Billionaire Boys Club (2018), Paradise Hills (2019), The Hunt (2020) e Holidate (2020).
4. Emma Roberts ha sempre diviso la sua carriera tra cinema e televisione. Oltre al cinema, l’attrice è principalmente nota per le sue partecipazioni a celebri serie televisive. Tra queste vi è American Horror Story, nella quale recita dal 2013 ad oggi interpretando molteplici ruoli. Dal 2015 al 2016 torna invece a recitare in una serie come Scream Queens, commedia dell’orrore dove interpreta la protagonista Chanel Oberlin.
5. Emma Roberts ha interpretato due ruoli in American Horror Story. La Roberts è entrata nel cast di AHS nel 2013 e ha recitato ben ruoli: quello di Madison Montgomery nella terza stagione (che ha ripreso poi nell’ottava) e quello di Maggie Esemerelda nella quarta. Emma è apparsa anche come special guest nella settima stagione. I ruoli di American Horror Story sono stati quelli che hanno fatto aumentare la popolarità della giovane attrice americana.
6. Emma Roberts ha un profilo Instagram molto seguito. Emma Roberts ha un profilo ufficiale Instagram con un seguito che raggiunge qualcosa come più di 12,5 milioni di persone. Emma è molto attiva sul social e, oltre a farsi ritrarre tra un photoshoot e l’altro, la maggior parte delle foto mostrano quanto Emma sia una persona solare ed energica, ironica e autoironica. Molti post la vedono insieme agli amici (è spesso insieme all’amica Lea Michele), al fidanzato Evan Peters e a zia Julia.

7. Emma Roberts ha anche un profilo Twitter. Emma Roberts possiede un account ufficiale su Twitter che usa per comunicare con i suoi fan. Questo social viene da lei usato per condividere i suoi post di Instagram, e per condividere i suoi lavori con i suoi 3,65 milioni di follower.
8. Emma Roberts è stata fidanzata per anni con Evan Peters. La storia tra i due attori, che si sono conosciuti sul set di Adult World (2013) e che hanno condiviso e condividono il set di American Horror Story, dura da diversi anni è stata costellata da continui tira e molla da parte di entrambi. I due hanno addirittura superato l’arresto e il rilascio della Roberts, quando venne accusata di violenza domestica e di aver picchiato il compagno all’inizio della loro relazione. La proposta di matrimonio era arrivata all’inizio del 2014 ma poi la coppia ha rotto nel 2015, per ritornare insieme l’anno successivo, rompere di nuovo e riappacificarsi nel 2018. Nel 2019 si sono però definitivamente separati.
9. Emma Roberts ha anche una carriera musicale. Ha debuttato con un album che ha seguito la scia della serie televisiva Unfabolous: l’album, infatti, si chiama Unfabolous and more che contiene la colonna sonora della serie, è uscito il 27 settembre 2005 grazie alla Columbia Records e ha raggiunto la posizione numero 46 nella classifica Top Heatseekers di Billboard.
10. Emma Roberts tra ispirazione da molte attrici. Emma ammira molte attrici del calibro di Drew Barrymore, Winona Ryder e Rachel McAdams (con la quale vorrebbe lavorare un giorno) e considera Anne Hathaway la sua attrice modello.
Approda nelle nostre sale L’uomo che vendette la sua pelle che era già arrivato in Italia nel 2020, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti”, e che è stato poi candidato agli Oscar di quest’anno come Miglior film internazionale: la prima pellicola tunisina a concorrere per la categoria.
Diretto dalla regista e sceneggiatrice Kaouther Ben Hania, già nota per Le Challat de Tunis del 2014 e La bella e le bestie del 2017, L’uomo che vendette la sua pelle trae ispirazione da un evento realmente accaduto e a cui l’autrice tunisina ha assistito in prima persona mentre lavorava come curatrice per una mostra al Louvre del controverso artista belga Wim Delvoye.
L’opera d’arte dello stesso Delvoye in esposizione negli appartamenti “Napoleone III” consisteva nella schiena realmente tatuata di un uomo (tale Tim Steiner), il quale sedeva immobile volgendo le spalle ai visitatori del museo parigino. L’immagine sconvolge la regista al punto da farle prendere la decisione d’iniziare ad elaborare il soggetto di una storia.
L’uomo che vendette la sua pelle diventa dunque il racconto di Sam Ali (Yahya Mahayni), un siriano fuggito dalla guerra e che a Beirut incontra accidentalmente un performer d’arte (Koen De Bouw) che gli offre di realizzare il suo sogno più agognato: partire da quel luogo terribile e approdare a Bruxelles, terra di libertà in cui potersi anche ricongiungere con la sua amata Abeer (Dea Liane), ad una condizione sola: che gli conceda – per l’appunto – la sua schiena per poterne fare un’opera propria.
È interessante lo sviluppo degli argomenti, e come la regista rifletta sul significato del ricevere dal nulla proprio ciò che un intero popolo desidererebbe, ma con la conseguenza di averlo ottenuto a un prezzo molto più caro di quel che il protagonista si aspetti. In più le tematiche che serpeggiano già al principio, guizzano fuori dall’altezzosità del mondo onnipotente abitato da chi muove quantità di soldi inimmaginabili, che chiaramente si approccia a qualunque cosa come a un’opportunità di business, anche quando si tratta della vita di un uomo che ha perso tutto, e che, pertanto, è disposto a tutto.
Kaouther Ben Hania parla della pelle tatuata dall’artista come di carne da macello, sfruttata fino all’osso – è proprio il caso di dirlo – monetizzandone la storia esattamente come se si trattasse di un quadro qualunque. Tra l’altro, il personaggio che incarna il cinismo del denaro è l’assistente Soraya, interpretata da Monica Bellucci e la sua impassibile inespressività, in questo caso perfettamente funzionale alla resa del ruolo.
Il siriano Sam Ali è insomma uno strumento, e anche la sua disperazione lo diventa, finché tutto entra in collisione con la tenuta dell’andamento del racconto. È ovviamente chiara la finalità. E l’idea, così come gli interpreti, sono condotti bene, unitamente a una fotografia elegante e in tono con gli ambienti da galleria d’arte contemporanea; ma il problema sorge quando comincia a storcersi la plausibilità dei fatti, man mano che la trama si sbroglia.
Kaouther Ben Hania fa un ottimo lavoro, questo è innegabile, ma per poter portare fino in fondo un tema di una portata tale e, di conseguenza, della storia tessuta attorno ad esso, è necessario mantenere la stessa intensità che muove il desiderio di partenza, aumentando il ritmo e premendo sulla gravità di ciò che si sta trattando. Al contrario, l’effetto finale è di un salto in un universo di fantasia, dove ogni elemento si muove come sarebbe bello che le cose andassero, palesando la finzione e l’inverosimiglianza di quanto mostrato, e afflosciando la bellezza di quello che, invece, sembrava essere stato promesso all’inizio.
Guarda il trailer di Red Rocket, il nuovo audace film dallo scrittore e regista Sean Baker (The Florida Project, Tangerine), con Simon Rex in una performance magnetica e intensa, Red Rocket è un ritratto dark, divertente e umano di un cacciatore di fortuna americano e una cittadina che a malapena lo tollera.
Red Rocket, sarà presentato sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Sarà presentato in anteprima europea alla Festa del Cinema di Roma, Cyrano, l’attesissimo film di Joe Wright (L’ora più buia, Anna Karenina, Orgoglio e Pregiudizio) che trae ispirazione dal celebre testo teatrale di fine ‘800 scritto da Edmond Rostand. In questa versione sorprendente e inedita, il protagonista ha il volto di Peter Dinklage – pluripremiato attore, vincitore di quattro Emmy e un Golden Globe per Il Trono di Spade – mentre Haley Bennett (I magnifici 7, Le strade del male) veste i panni del suo amore inarrivabile, Roxanne.
“Ho sempre amato il genere drama” – racconta il regista Joe Wright. “Tutti i miei film si fanno la stessa domanda: ‘Come faccio a mettermi in contatto con gli altri e perché mi capita di non riuscirci?’. Ecco, per me il drama è un tentativo di relazionarmi con gli altri e allo stesso tempo un’espressione della difficoltà nel farlo. In quel giorno di giugno del 2020, mentre eravamo in isolamento, ho avuto la sensazione che ciò di cui avevamo più bisogno fosse una semplice connessione umana. Cyrano doveva essere fatto”.
Completano il cast, Kelvin Harrison Jr. (Luce, Waves) nella parte di Christian, Bashir Salahuddin (Top Gun: Maverick) nel ruolo di Le Bret e Ben Mendelsohn (L’ora più buia) che presta il volto a De Guiche. La colonna sonora è stata curata interamente dalla band indie-rock americana The National, mentre tra le location scelte spicca la pittoresca Noto con la sua decantata Cattedrale, capitale del barocco siciliano e patrimonio dell’UNESCO. “Avevo le idee chiare su come realizzare il film” – spiega Wright. “Bisognava creare la nostra ‘bolla’ sull’isola di Sicilia, girare i primi tre atti in una città barocca del tardo XVII secolo chiamata Noto, e sfruttare ogni angolo di quel posto incredibile”.
Prodotto da MGM e Working Title Films, Cyranoo arriverà prossimamente nelle sale italiane distribuito da Eagle Pictures.
In Cyrano il pluripremiato regista Joe Wright (Anna Karenina, Pan – Viaggio sull’isola che non c’è, L’ora più buia) trascina gli spettatori in una sinfonia di emozioni attraverso la musica, il romanticismo e la bellezza, rileggendo in chiave cinematografica la storia senza tempo di uno dei più celebri e travolgenti triangoli amorosi di tutti i tempi. Un uomo all’avanguardia rispetto alla sua epoca, Cyrano de Bergerac (Peter Dinklage), incanta il pubblico sia con brillanti giochi di parole nelle sfide verbali che con la sua abilità con la spada nei duelli. Cyrano non ha avuto il coraggio di dichiarare i suoi sentimenti alla splendida Roxanne (Haley Bennett), convinto che il suo aspetto fisico non lo renda degno dell’amore della sua più cara amica. Lei, però, si è innamorata a prima vista di Christian (Kelvin Harrison)…
Esordirà alla Festa del Cinema di Roma, come evento speciale fuori concorso il 21 ottobre, A casa tutti bene – la serie, il primo progetto per la TV di Gabriele Muccino reboot dell’omonimo film campione di incassi del 2018 del regista vincitore del David di Donatello. Prodotta da Sky e Marco Belardi per Lotus Production – società di Leone Film Group, la serie si svela oggi per la prima volta nelle immagini del teaser appena rilasciato e nelle prime foto ufficiali dal set, per un debutto su Sky e in streaming su NOW previsto a dicembre.
Per la serie, un family drama in otto episodi girati da Gabriele Muccino – nelle librerie con la sua autobiografia “La vita addosso”, scritta con Gabriele Niola, edita da UTET – e da lui scritti insieme a Barbara Petronio, Andrea Nobile, Gabriele Galli, Camilla Buizza, un grande cast corale a interpretare i membri della numerosa famiglia, nei suoi due rami, al centro della storia.
Laura Morante (Lacci, Ciliegine, Ricordati di me) e Francesco Acquaroli (Fargo, Suburra – la serie, Alfredino – Una storia italiana) guidano il cast nei ruoli di Alba e Pietro Ristuccia, proprietari del ristorante San Pietro, a Roma, e genitori di Carlo, Sara e Paolo interpretati rispettivamente da Francesco Scianna (Baarìa, La mafia uccide solo d’estate, Latin Lover), Silvia D’Amico (The Place, Hotel Gagarin, Christian) e Simone Liberati (Petra, La profezia dell’armadillo, Suburra).
Euridice Axen (Gli Infedeli, Loro, Il Processo) è Elettra, ex moglie di Carlo, mentre l’esordiente Sveva Mariani interpreta Luna, la figlia della coppia, legata a Manuel, il cuoco del San Pietro interpretato da Francesco Martino (L’oro di Scampia, Catturandi – Nel nome del padre). Nei panni di Ginevra, attuale compagna di Carlo, Laura Adriani (Tutta colpa di Freud, Non c’è più religione). Antonio Folletto(Gomorra – La serie, Capri-Revolution, I bastardi di Pizzofalcone) è invece il compagno di Sara, Diego.
Quindi i Mariani: Paola Sotgiu (Suburra – la serie) interpreta Maria Mariani, sorella di Pietro e madre di Sandro e Riccardo Mariani, nei cui panni figureranno Valerio Aprea (Boris, Figli, Smetto quando voglio) e Alessio Moneta (1992, Baciami ancora). Emma Marrone (Gli anni più belli) interpreta la compagna di Riccardo, Luana, mentre Milena Mancini (La terra dell’abbastanza, A mano disarmata) sarà Beatrice, la compagna di Sandro.
Nel cast anche il giovanissimo Federico Ielapi (Pinocchio, Quo vado?, Tutti per 1 – 1 per tutti), Maria Chiara Centorami (Come saltano i pesci, Universitari – Molto più che amici) e Mariana Falace (Gli anni più belli, Si vive una volta sola).
Si è svolta questa mattina la conferenza stampa di presentazione del programma della Festa del Cinema di Roma 2021, che si svolgerà dal 14 al 24 ottobre a Roma, tra l’Auditorium Parco della Musica e i luoghi della città deputati a ospitare, mostre, retrospettive e incontri messi in calendario dall’organizzazione.
Film scelti nel panorama del cinema indipendente, nella produzione di genere, nell’opera di autori affermati, in quella di registi emergenti, nella ricerca e nella sperimentazione, nel cinema di dichiarata vocazione spettacolare, nell’animazione, nella visual art e nei documentari. I film della Selezione Ufficiale concorrono all’assegnazione del Premio del Pubblico FS.
Spazio dedicato ad alcuni titoli molto attesi che arrivano alla Festa del Cinema dopo un sorprendente esordio nell’ambito dei più noti festival a livello internazionale.
Film spettacolari, documentari e serie tv che mostrano la vita di celebri figure dello spettacolo, del giornalismo e della politica, mostrano l’incontro fra il cinema e le altre arti, come la musica e il mondo del fumetto, sottolineano il legame con il mondo dello sport.
Storie da tutto il mondo, ritratti inconsueti, sorprendenti esordi cinematografici, approfondimenti sul mondo del cinema, i suoi protagonisti, la sua industria.
CITTÀ NOVECENTO di Dario Biello, Pierluigi Ferrandini, Italia, 2021, 62’ | Doc | Archetipo della Città di Fondazione del ‘900. Oltre un secolo di progresso e sviluppo, raccontato da Alessandro Haber attraverso la fiction ambientata in una fabbrica e il suo centro abitato, dal Villaggio Operaio liberty, al piano di Riccardo Morandi, l’evoluzione urbanistica e sociale dalla città razionalista degli anni ’30, fino alla Città Aziendale del dopoguerra. Un viaggio tra il lavoro e l’innovazione tecnologica di una comunità che ha saputo rigenerarsi aprendosi al futuro, fino a diventare la prossima Capitale Europea dello Spazio.
CRAZY FOR FOOTBALL – MATTI PER IL CALCIO di Volfango De Biasi, Italia, 2021, 112’ Cast: Sergio Castellitto, Max Tortora, Antonia Truppo, Lele Vannoli, Angela Fontana, Massimo Ghini, Cecilia Dazzi Lo psichiatra Saverio Lulli preferisce incontrare i suoi pazienti sul campo di calcio, convinto che questo sport serva come terapia per aiutarli a stare meglio. Così organizza il primo mondiale di calcio a cinque per squadre formate da pazienti psichiatrici. Solo il suo collega De Metris ostacola l’iniziativa, temendo che la competizione possa stressare i soggetti più problematici e gli nega il finanziamento. Ma Saverio sarà disposto a tutto pur di non abbandonare i suoi pazienti.
FELLINI, SIMENON – CON PROFONDA SIMPATIA E SINCERA GRATITUDINE di Giovanna Ventura, Italia, 2021, 63’ | Doc | L’amicizia tra Federico Fellini e Georges Simenon, i sogni, il circo e il metodo di lavoro, attraverso le parole del loro epistolario. Tutto ha inizio nel 1960 quando Federico Fellini porta al Festival di Cannes La dolce vita vincendo la Palma d’Oro con l’appoggio del Presidente di giuria, Georges Simenon. È l’inizio di una grande amicizia. Viene così svelata la storia del loro rapporto, quello tra l’uomo con la pipa e quello col megafono.
INEDITA | SUSANNA TAMARO: UNPLUGGED di Katia Bernardi, Italia, 2021, 73’ | Doc | Una delle scrittrici italiane più lette di tutti i tempi, autrice di “Va’ dove ti porta il cuore”, caso editoriale da diciotto milioni di copie vendute nel mondo. Trent’anni di carriera segnati da una sindrome invisibile che non le era mai stata diagnosticata fino a quattro anni fa: la sindrome di Asperger. Un ritratto intimo e scanzonato di Susanna Tamaro, che per la prima volta si racconta senza filtri.
MUHAMMAD ALI di Ken Burns, Sarah Burns, David McMahon, Stati Uniti, 2021, 4 episodi, 454’ | Doc | Il pugile Muhammad Ali è stato un’icona del ’900: tre titoli mondiali dei pesi massimi, una combinazione prorompente di velocità e potenza sul ring, di carisma e spavalderia fuori, devoto musulmano, emblema degli afroamericani, legato per un periodo alla setta Nation of Islam, prima condannato e poi elogiato per il rifiuto di combattere in Vietnam. Dopo la boxe, quando fu colpito dal morbo di Parkinson, divenne per tutti un simbolo di libertà e coraggio.
NO TENEMOS MIEDO di Manuele Franceschini, Italia, 2021, 70’ Cast: Daniel Muñoz, Marcelo Herrera, Brigadas De Salud, Leonardo Villar, Juan Cristobal Peña, Luis Navarro 18 ottobre 2019, Santiago del Cile. Dopo decenni di malcontento, l’aumento del prezzo del trasporto pubblico scatena la ribellione popolare. I disordini sono la conseguenza dell’applicazione del sistema neoliberale in un Paese che, a trent’anni dalla fine della dittatura, non è ancora definibile una democrazia. Mentre scene di guerriglia urbana attraversano le strade e le piazze del paese, la repressione della polizia cilena diventa brutale.
STORIES OF A GENERATION CON PAPA FRANCESCO di Simona Ercolani, Italia, 2021, 1 episodio – “Love”, 48’ | Serie TV | Papa Francesco è il coinvolgente narratore in questa docu-serie in quattro episodi con persone nella terza età provenienti da tutto il mondo che condividono le loro incredibili esperienze di vita. Sia grandi nomi, come Martin Scorsese e Jane Goodall, sia persone comuni raccontano storie stimolanti e a volte commoventi attraverso lo sguardo di giovani registi sotto i trenta anni. Il Papa condivide inoltre aneddoti personali della sua vita.
TREASURE OF HIS YOUTH: THE PHOTOGRAPHS OF PAOLO DI PAOLO | PAOLO DI PAOLO: UN TESORO DI GIOVENTÙ di Bruce Weber, Stati Uniti, 2021, 105’ | Doc | Un documentario che esplora la vita del fotogiornalista Paolo Di Paolo attraverso i suoi scatti, ritrovati casualmente e divenuti oggi un importante archivio che documenta l’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta. Stimato dagli intellettuali e dai più grandi protagonisti dell’arte, della cultura, della moda e del cinema, Paolo di Paolo è stato il fotografo di quella generazione riemersa con forza dalla distruzione e dalla povertà del dopoguerra.
Uno dei momenti più apprezzati dal pubblico della Festa. Autori, attori cinematografici ed esponenti della cultura italiana e internazionale incontrano il pubblico, raccontano la propria carriera e le opere che più li hanno influenzati. Tutti gli Incontri Ravvicinati della sedicesima edizione della Festa del Cinema sono in collaborazione con Cinecittà.
Due personalità del mondo del cinema, della cultura e dello spettacolo si sfidano davanti al pubblico, confrontando opinioni divergenti su temi legati al cinema, ai suoi protagonisti, alle sue storie. Il programma di “Duel” si svolgerà a Palazzo Merulana e presso l’Auditorium Parco della Musica. 15 ottobre ore 19 | Palazzo Merulana
Un approfondimento dell’opera dei più grandi maestri del cinema internazionale con una particolare attenzione all’estetica, al linguaggio e alle tecniche che li hanno resi un esempio per le successive generazioni di cineasti.
RETROSPETTIVA ARTHUR PENN La retrospettiva della sedicesima edizione della Festa del Cinema, a cura di Mario Sesti, sarà dedicata ad Arthur Penn. Non sono molti i registi che, come lui, hanno diretto attori importanti come Marlon Brando, Robert Redford, Jane Fonda, Ann Bancroft, Warren Beatty, Dustin Hoffman, Gene Hackman, Paul Newman, Jack Nicholson e Faye Dunaway. E sicuramente non sono molti gli autori che possono dire di aver ricevuto sul set la visita di cineasti leggendari come Godard e Truffaut, come racconta lui stesso nella Mise en scene with Arthur Penn di Amir Naderi che sarà proiettata integralmente nel corso della Retrospettiva. Come tutti i grandi registi, Arthur Penn non era tale perché in possesso di uno stile inconfondibile, ma perché era capace di disinnescare, fare proprio e rendere trasparente, qualsiasi stile: quello del noir (Bersaglio di notte), quello del western (Furia selvaggia, Il piccolo grande uomo, Missouri), quello del gangster film (Gangster Story). Conoscere l’opera di Arthur Penn significa conoscere meglio anche il cinema. Ad esempio, i film di Penn hanno forse i più bei finali della storia del cinema, capaci di affondare per sempre nella memoria di chi li ha visti: indimenticabili quello del Piccolo grande uomo e di Bersaglio di notte. Dichiara Mario Sesti: “Il più bel ricordo che ho di lui è quando lo accompagnai in albergo dopo l’incontro all’Auditorium di Roma nel 2004. Lo rivedo esile come uno schizzo a carbone, allontanarsi nella hall con un impermeabile chiaro stretto in vita. Quell’uomo minuto, morbido, gentile e sorridente, dall’infanzia così difficile e dal rigore inflessibile, così accogliente nella conversazione e così acuto nel mettere in luce i torti del mondo, era, semplicemente, uno dei più grandi registi viventi. Come uno dei più grandi attori di questo pianeta, aveva l’aria di saperlo bene e allo stesso tempo di non curarsene minimamente”. Sabato 23 ottobre si terrà una conversazione su Arthur Penn condotta da Mario Sesti e Giorgio Gosetti, con interventi in video di Enrico Ghezzi e Mario Martone. Parteciperanno Donatello Fumarola, di Fuori Orario, e il regista Francesco Calogero.
I FILM IN RETROSPETTIVA
C’ERAVAMO TANTO AMATI di Ettore Scola, Italia, 1974, 125’ Cast: Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli, Giovanna Ralli, Aldo Fabrizi Ricordiamo i 90 anni dalla nascita di Scola e i 100 da quella di Manfredi con C’eravamo tanto amati. Coronamento della commedia all’italiana, omaggio al neorealismo e a tutto il cinema italiano, il film narra 30 anni di Storia attraverso le vite di tre amici, compagni di lotta partigiana, rappresentanti delle diverse anime della sinistra: il socialismo accomodante di Gianni, borghese cinico e arrivista, che strappa all’amico Antonio la ragazza, Luciana, ma la lascia per un matrimonio di convenienza con la figlia di un palazzinaro, solo per rimpiangere Luciana tutta la vita; il comunismo onesto e combattivo di Antonio, bonario ma orgoglioso portantino che, dopo aver amato per anni Luciana, la sposa; l’estremismo velleitario di Nicola, cinefilo frustrato e rabbioso, che insegna al liceo, poi partecipa e perde a Lascia o raddoppia?, e finisce a scrivere di cinema su un quotidiano. Tra salti temporali e artifici teatrali, Scola racconta, con umorismo nostalgico e crepuscolare, illusioni e delusioni, rimpianti e rimorsi di persone scavate dalla vita, dalla Storia, dal tempo. Il restauro è realizzato da CSCCineteca Nazionale, a cura di Sergio Bruno e Sergio Toffetti, con la supervisione di Luciano Tovoli, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, dai negativi conservati in Cineteca Nazionale. Prima del film, si terrà la presentazione del numero 601 della rivista “Bianco e Nero”, edita dal CSC e Edizioni Sabinae, dedicato a Ettore Scola.
Come ogni anno, il Direttore Artistico Antonio Monda, i membri del Comitato di Selezione e il Responsabile Retrospettive condivideranno con il pubblico una breve rassegna di opere che hanno segnato la loro passione per il cinema: dopo il western, il musical, il noir, la screwball comedy e la fantascienza, nel 2021 la selezione avverrà fra i guilty pleasures, vale a dire quei prodotti cinematografici ritenuti “leggeri” ma, allo stesso tempo, assolutamente irresistibili.
Sarà presentato nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2021 Promises il film tratto dall’omonimo best-seller internazionale di Amanda Sthers, che oltre a dirigerlo lo ha scritto e co-prodotto. Nel cast di Promises, girato in lingua inglese, Pierfrancesco Favino, Kelly Reilly, Jean Reno, Ginnie Watson, Cara Theobold, Deepak Verma e Kris Marshall. Il film è una produzione Indiana Production, Vision Distribution, Barbary Films e Iwaca In collaborazione con SKY e Amazon Prime video Con la partecipazione di Canal + e Cine + In associazione con BPER Banca S.p.A Ai sensi delle norme del tax credit Opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) PROGETTO COFINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA Distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.
La trama
Quando arriva il grande amore travolge tutto quello che incontra. Alexander è un uomo con un’infanzia difficile alle spalle, finalmente felice con sua moglie e la loro bambina. Laura è una gallerista d’arte in procinto di sposarsi. Quando si incontrano a una festa capiscono al primo sguardo che non avranno scampo. Ma la vita sembra avere altri piani per loro. Tra scelte che non riusciranno a compiere e un destino ripetutamente beffardo, attraverseranno tutta la loro esistenza tormentati da un sentimento che li divora. Perché un amore mai vissuto è un amore che non potrà mai morire.
Sarà presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma E noi come stronzi rimanemmo a guardare, il nuovo film Sky Original diretto da Pierfrancesco Diliberto, viene presentato come Evento Speciale
E noi come stronzi rimanemmo a guardare è prodotto da Wildside, Vision Distribution e I Diavoli.
Arturo è un manager rampante che, senza sospettarlo, introduce l’algoritmo che lo renderà superfluo nella sua azienda. Perde così in un solo colpo fidanzata, posto di lavoro e amici. Per non rimanere anche senza un tetto si adatterà a lavorare come rider per FUUBER, una grande multinazionale, colosso della tecnologia. L’unica consolazione alla sua solitudine è Stella, un ologramma nato da una app sviluppata dalla stessa FUUBER. Ma dopo la prima settimana di prova gratuita, quando Arturo è ormai legato alla figura di Stella, lui non può permettersi di rinnovare l’abbonamento. Arturo si troverà così costretto a darsi da fare per ritrovare l’amore e la libertà, ammesso che esistano davvero…
Universal Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Belfast, il nuovo film diretto da Kenneth Branagh con protagonisti Caitriona Balfe, Judi Dench, Jamie Dornan, Ciaran Hinds e Jude Hill. Il film parteciperà alla Festa del Cinema di Roma e all’interno della rassegna Alice Nella Città!
Un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona impervia e imprecisata del territorio italiano, è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove destinazioni. In un’atmosfera sospesa, le regole di separazione si allentano e tra gli uomini rimasti si intravedono nuove forme di relazioni.
Belfast è una commovente storia di amore, risate e perdita nell’infanzia di un ragazzo, tra la musica e il tumulto sociale della fine degli anni ’60. Il cast comprende la candidata al Golden Globe Caitriona Balfe, il premio Oscar Judi Dench, Jamie Dornan, Ciaran Hinds e introduce Jude Hill, 10 anni. Dornan e Balfe interpretano un’appassionata coppia della classe operaia coinvolta nel caos, con Dench e Hinds come nonni arguti. Il film è prodotto da Branagh, Laura Berwick, Becca Kovacik e Tamar Thomas
Marvel Italia ha diffuso il nuovo affascinante spot tv di Eternals, l’attesissimo nuovo film del Marvel Cinematic Universe prodotto dai Marvel Studios e in arrivo al cinema dal 03 Novembre. Eternals di Chloé Zhao chiuderà presso l’Auditorium Parco della Musica il programma della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città.
Il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao, regista premio Oscar per Nomadland – porta sul grande schermo un’epica storia che abbraccia migliaia di anni e vede protagonisti un nuovo team di Super Eroi immortali, costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, I Devianti. Ad interpretarli un cast che include Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee, Kit Harington, Salma Hayek e Angelina Jolie.
Eternals sarà presentato in anteprima domenica 24 ottobre alla Festa del Cinema e ad Alice nella città e arriverà nelle sale italiane mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Il network americano della CBS dopo promo e trama ha diffuso le clip di SEAL Team 5×01, il primo episodio l’annunciata quinta stagione di SEAL Team.
In SEAL Team 5×01 protagonisti sono David Boreanaz (Jason Hayes) Max Thieriot (Clay Spenser) Neil Brown Jr. (Ray Perry) AJ Buckley (Sonny Quinn) Toni Trucks (Lisa Davis)
Guest star di SEAL Team 5×01 sono Justin Melnick (Brock Reynolds) Tyler Gray (Trent Sawyer) Parisa Fakhri (Naima Perry) Rachel Boston (Hannah Oliver) Alona Tal (Stella Baxter) Kerri Medders (Emma Hayes) Mike Wade (Lt. Soto) Jennifer Shelton (Sottosegretario) Keong Sim (Jin) Matthew Hancock ( Uomo vestito ) Gavin White (Mikey Hayes) Carolyn Ordonez (Eva) Jim Hanna (Generale Parham) MJ Kang (Kwan Jon-Wi)
SEAL Team 5 è la quinta stagione della nuova serie tv SEAL Team creata da Benjamin Cavell per il network americano della CBS. Nel cast di SEAL Team 5 protagonisti David Boreanaz interpreterà il capitano Jason Hayes, Max Thieriot, Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Jessica Paré e Tony Trucks.
I Seal non saranno solo impiegati sul suolo americano, ma anche in giro per il mondo dove dimostreranno il loro forte patriottismo e senso di appartenenza alla terra stelle e strisce. Lasciare figli e famiglia per partire in missione non è mai un compito facile, ma i nostri paladini saranno pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per la difesa del proprio Paese. SEAL Team debutterà in America a Settembre 2017.
Il network americano NBC ha diffuso il promo e la trama di La Brea 1×03, il terzo episodio della nuova serie tv La Brea.
In La Brea 1×03 che si intitolerà “The Hunt” con l’esaurimento delle scorte di cibo dei sopravvissuti, Eve e Ty si avventurano nella foresta in una rischiosa spedizione di caccia solo per affrontare pericoli imprevisti che minacciano la loro sopravvivenza. Mentre un’improbabile missione di salvataggio si realizza, Gavin deve mettere la sua fede – e il destino della sua famiglia – nelle mani di un vecchio amico con cui condivide un passato complicato.
La Brea è la nuova serie tv drammatica americana creata da David Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.
Protagonisti di La Brea sono Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris e Jack Martin come Josh Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris, Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan Mirchandaney come Scott, Lily Santiago come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily, Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel Parker.
Nell’attesissimo The Batman, Andy Serkis avrà il ruolo di Alfred Pennyworth e, proprio grazie al film, ha avuto la possibilità di tornare a lavorare con il regista Matt Reeves, che lo aveva già diretto nel franchise de Il pianeta delle scimmie.
Ora, in una recente intervista con THR (via Screen Rant) in occasione della promozione di Venom: La furia di Carnage, Serkis ha parlato proprio del nuovo film sull’iconico eroe DC, anticipando che dal suo punto di vista sarà qualcosa di speciale. Pur non potendo anticipare molto sul ruolo del fedele maggiordomo di Bruce Wayne, ha comunque espresso il suo entusiasmo per aver avuto la possibilità di lavorare di nuovo con Reeves e con altri colleghi che avevano lavorato al franchise de Il pianeta delle scimmie.
“Ti dirò che è stato fantastico tornare a lavorare con Matt Reeves, con il produttore Dylan Clark e con il supervisore agli effettivi visivi Dan Lemmon. Erano a squadra dei film del Pianeta delle Scimmie”, ha spiegato Andy Serkis. “Ci siamo divertiti tantissimo a realizzare The Batman e quando arriverà sullo schermo, finalmente, sono certo che Matt Reeves avrà realizzato un altro capolavoro, perché è davvero preso dal progetto. Purtroppo sì, mi è stato espressamente vietato di parlare di Alfred.”
Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.
“The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.
No Time to Die, attualmente nelle sale, ha segnato la fine del mandato di Daniel Craig nei panni dell’iconico 007. Durante una recente intervista con USA Today, l’attore britannico ha avuto modo di commentare le critiche negative che, all’epoca del suo coinvolgimento nel franchise, avevano offuscato il suo casting.
“Cosa avrei dovuto fare? Prendere a calci qualcuno? L’unica cosa che potevo fare era impegnarmi a realizzare un buon film. Non sono sui social e sono contento che all’epoca non esistessero. Sono cose che non riuscivo a comprendere. Quando lessi le critiche pensai che fossero davvero pesanti. Eppure, oggi riesco a capirle… voglio dire, le persone sono veramente appassionate di Bond.”
Sempre nel corso della medesima intervista, Craig ha anche spiegato perché stava quasi per abbandonare l’iconico ruolo dopo l’uscita di Spectre: “Ho sempre cercato di essere onesto riguardo ai miei sentimenti. Quando ho iniziato a fare Bond, mi sono buttato a capofitto nel ruolo, cercando di essere impegnato il più possibile sul versante fisico. Sentivo che era davvero importante e sentivo che doveva essere così il mio Bond.”
“Volevo che la gente credesse che fossi io a fare gli stunt”, ha aggiunto l’attore. “Tuttavia, dopo Spectre, mi sentivo come se non potessi più farcela. Mi domandavo quale fosse il senso di continuare ad andare avanti. Inoltre, dovevo stare un anno della mia vita lontano da casa, e questo è davvero difficile per chiunque. E magari ritrovarmi al telefono con mia moglie e dirle: ‘Ciao, mi sono infortunato, sto andando in ospedale’. Non erano belle telefonate da fare. Mi sembrava di non potercela fare più.”
No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.
In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Continuano le riprese di The Last of US l’attesissima serie tv targata HBO e basata sull’omonimo videogames e dopo avervi rivelato la prima foto ufficiale, oggi vi segnaliamo questo sorprendente video dal set della serie.
Nel video, che trovate di seguito possiamo ammirare una strada disastrata con tante macchine abbandonate. Per chi ha giocato al videogioco ed è familiare con l’atmosfera, riconoscerà certamente il teatro dove di solito avvengono le avventure di Joel ed Ellie.
NEW video from the set of #TheLastofUs in Downtown Edmonton.
(🎥 muhdusa | Reddit) pic.twitter.com/39SSxDrEFY
— The Last of Us Updates (@TheLastofUsNews) October 5, 2021
Oltre al video, di seguito trovare anche tante foto scattate sui set delle riprese in corso.
More images from the set in downtown Edmonton!
A huge thank you to @TheNhehirYT for these pics! ❤ https://t.co/NwPEZt7rNw
— The Last of Us Updates (@TheLastofUsNews) October 5, 2021
🚨 NEW images from the set of #TheLastofUs in Downtown Edmonton.
(📸 slowclimb | Reddit) pic.twitter.com/Giy26ValZM
— The Last of Us Updates (@TheLastofUsNews) October 5, 2021
The Last of US si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su HBO Max.
The Last of US è scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin al fianco diNeil Druckmann, creatore dell’omonimo videogames. Il regista di Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il pilot. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta da PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog. Druckmann e Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn Strauss, Evan Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.
La serie What If…? ha fatto conoscere ai fan del MCU molte realtà alternative, unite a versioni mai viste prima di alcuni classici personaggi. Anche se al momento sembrano essere confinati alla serie animata, i recenti eventi della prima stagione indicano che nessuna barriera è davvero invalicabile. È probabile, infatti, che alcuni personaggi della serie possano fare il loro debutto in live action. Ma quali sono i candidati papabili? Scopriamolo insieme, grazie a Screen Rant.
Il personaggio forse più scontato che potrebbe debuttare in versione live action è L’Osservatore. I fan dei fumetti sanno che i Fantastici Quattro devono molto all’intervento dell’essere divino in tantissime delle loro storie.
Uno dei più importanti è avvenuto in “The Galactus Trilogy”, che ha introdotto il potente divoratore i pianeti – Galactus, appunto – in “Fantastic Four #48-50”. Con i Fantastici Quattro che si preparano a fare il loro debutto nel MCU, è molto probabile che anche Uatu farà il suo ingresso trionfale. Non solo è la chiave di alcune delle loro più importanti storie a fumetti, ma potrebbe anche essere essenziale per la storia del Multiverso nel MCU.
La versione di Ultron apparsa nell’ottavo episodio di What If…? è uno degli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel. Sebbene la sua storia possa risolversi nell’attesissimo finale di stagione, un essere di tale portata sembra molto difficile da contenere.
Ha già oltrepassato la barriera del Multiverso e potrebbe benissimo irrompere nelle realtà che popolano la versione live action del MCU. Anzi, potrebbe già averlo fatto! Se così fosse, potrebbe rappresentare una minaccia ancora più grave di quelle viste fino ad ora sul grande schermo. Sarebbe molto più potente di Thanos e Kang il Conquistatore messi insieme.
Dato il ritorno di Jane Foster in Thor: Love And Thunder, nella versione Mighty Thor, uan domanda sorge spontanea: quale versione di Jane rivedremo? Sarà la Jane che abbiamo già visto in precedenza nel MCU o sarà una Jane proveniente da un’altra realtà?
Se fosse così, ci sono buone possibilità che la Jane Foster di What If…? sia la stessa Jane che i fan ritroveranno nel film di Taika Waititi. Questo apre ad infinite possibilità, soprattutto perché ora Jane sarà in grando di brandire il Mjolnir e combattere in prima persona durante un’eventuale battaglia. Inoltre, se il suo Thor dovesse cadere contro Ultron, potrebbe essere lei ad ereditare definitivamente il martello per combattere in futuro.
I fan dei fumetti sanno che Killmonger è uno dei più grandi nemici di Black Panther. In What If…? abbiamo visto una versione ancora più terrificante del personaggio. È rimasto in vita alla fine dell’episodio in cui è apparso, il che significa che potrebbe tornare, e se le azioni di Ultron avranno delle conseguenze nel Multiverso, questo Killmonger potrebbe facilmente trovare la sua strada in versione live action.
Resta capire come il MCU affronterà la tragica perdita di Chadwick Boseman nei panni di T’Challa in futuro, ma una possibilità potrebbe essere proprio un nuovo eroe che nasce da un ex cattivo.
È quasi certo che la versione Frost Giant di Loki apparirà in live-action. In effetti, una sua versione è già presente nella prima stagione di Loki, sotto forma di rapidissimo easter egg. Con un numero infinito di varianti di Loki nel Multiverso, avrebbe perfettamente senso il ritorno di questa particolare versione del Dio dell’Inganno.
Potrebbe facilmente apparire nella seconda stagione della serie, mentre Loki cerca di riconnettersi con Sylvie. Potrebbe anche avere un ruolo in eventuali altre serie o film se gli eventi di What If…? dovessero espandersi oltre lo stesso show.
È improbabile che il Multiverso lasci intatto anche un singolo franchise del MCU. In tal caso, Party Thor potrebbe apparire in Thor: Love And Thunder o anche nella seconda stagione di Loki.
Se dovesse sopravvivere alla battaglia con Ultron, potrebbe ritrovarsi bloccato in un universo diverso dopo che L’Osservatore ha riunito lui e altri personaggi come Doctor Strange per combattere l’androide senziente. Potrebbe incontrare la TVA o, a seconda della trama del quarto film dedicato al Dio del Tuono, giocare un piccolo ma divertente ruolo nella trasformazione di Jane Foster in Mighty Thor.
Ci sono tanti motivi per essere elettrizzati in merito all’arrivo di Spider-Man: No Way Home. Uno di questi è la prospettiva che le varianti di Spidey dal Multiverso appaiano nel film insieme a cattivi come Doctor Octopus e Green Goblin.
Una possibile versione che potrebbe fare la sua comparsa è l’Uomo Ragno visto in What If…?, che ha dato la caccia agli zombi con i sopravvissuti a New York City. A renderlo ancora più intrigante è l’uso che può fare del Mantello della Levitazione di Doctor Strange. Il legame con lo Stregone Supremo potrebbe portare ad un divertente cameo nel film, dato il ruolo di Stephen Strange nella trama.
La versione oscura di Doctor Strange vista in What If…? potrebbe benissimo apparire in Spider-Man: No Way Home o Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Intrappolato nel suo universo ormai collassato alla fine del quarto episodio della serie, sarà sicuramente liberato dall’Osservatore nella battaglia contro Ultron. Questo potrebbe permettergli di apparire in un film live-action.
Ci sono molte potenti varianti di Doctor Strange nei fumetti che potrebbero apparire nel MCU, e questa versione potrebbe avere senso nel contesto dell’esplorazione del Multiverso. Potrebbe addirittura essere il Doctor Strange del trailer di No Way Home, se alcune delle teorie lanciate nelle ultime settimane dovessero rivelarsi accurate…
Il team creativo dietro What If…? ha già anticipato che Captain Carter tornerà nei futuri episodi della serie animata. Come prototipo di Captain Britain nel MCU e potenziale membro fondatore del Captain Britain Corps presente nei fumetti, ha molto senso per questo personaggio apparire in “carne ed ossa”.
Il Captain Britain Corps è una forza di difesa multiversale impegnata a difendere ogni realtà esistente. Captain Carter potrebbe essere il personaggio da inserire nel MCU visti gli eventi che si stanno svolgendo nella serie in questo momento.
Anche se sembra che il Captain America del MCU non apparirà più, una sua variante potrebbe comunque fare il suo debutto. Se Captain Carter si presenta in versione live-action, è possibile che lo faccia anche il suo Steve Rogers. Dato che la storia di Steve e Peggy si svolge in What If..? più o meno allo stesso modo, ma a ruoli invertiti, uno Steve della serie più anziano potrebbe apparire in live-action.
Potrebbe anche andare a cercarla attraverso il Multiverso. Se la loro storia nel MCU finora è stata indicativa, è quasi una certezza che questi due personaggi finiranno di nuovo insieme in qualche modo.
La star di Captain Marvel, Lashana Lynch, ha recentemente parlato di come ha appreso del destino del suo personaggio nella serie Disney+ WandaVision. L’attrice – attualmente nelle nostre sale con No Time to Die – ha fatto il suo debutto nel MCU nel film con Brie Larson del 2019.
In Captain Marvel, ambientato negli anni ’90, sono state esplorate le origini di Carol Danvers. Quel film ha anche introdotto il personaggio di Maria Rambeau, interpretato appunto da Lynch, e di sua figlia Monica (Akira Akbar). La versione adulta di quest’ultima ha fatto ritorno nella serie WandaVision, interpretata da Teyonah Parris, in cui scopre che sua madre è morta di cancro durante i suoi cinque anni di assenza a causa della decimazione di Thanos.
Ora, in una recente intervista con ComicBook, Lashana Lynch ha avuto modo di riflettere sulla sua interpretazione di Maria Rambeau in Captain Marvel, spiegando come ha scoperto del destino del suo personaggio di WandaVision. L’attrice ha rivelato di essere stata contattata personalmente da Kevin Feige, il quale, con largo anticipo, le ha fatto sapere che la Marvel avrebbe ucciso il suo personaggio per far posto all’arco narrativo di Monica Rambeau.
“Kevin Feige, che è davvero la persona più gentile di questo mondo, mi ha inviato un’email personale molto tempo prima, forse più di un anno, un anno e mezzo prima che debuttasse WandaVision, per spiegarmi cosa sarebbe successo, come e quando”, ha dichiarato Lynch. “Mi ha detto espressamente che non voleva che lo scoprissi in altro modo. Ci teneva a questa cosa. Ci teneva davvero tanto.”