Paul W. S.
Anderson è tornato. A cinque anni dall’ultimo capitolo
della saga di Resident Evil, mantiene il suo
eterno amore verso la Capcom e scrive Monster
Hunter. Tratto, appunto, dalla celebre saga di
videogame risalente al 2005, il film prende la trama del gioco per
sommi capi, dove l’aspetto che principalmente fa da filo conduttore
sono i mostri giganti da sconfiggere con foga.
Monster Hunter, la trama
Qua, la sempre avvenente
e agguerrita moglie del regista Milla Jovovich, veste i panni del capitano
Artemis che insieme ai suoi soldati, mentre sta perlustrando una
zona desertica, riceve per radio un’urgente richiesta di aiuto da
parte di un’altra squadra. La truppa parte alla svelta, ma
dell’altro gruppo non v’è più traccia: i segni degli pneumatici
s’interrompono all’improvviso sul terreno. Nel frattempo inizia una
tempesta che li travolge e catapulta in un altro mondo, dove
troveranno – neanche a dirlo – grossi monters ad
accoglierli.
È naturale che, per ogni
trasposizione che si rispetti, ci siano gioie e dolori per tutte le
sfumature di pubblico che accolgono il prodotto filmico in
questione. Al netto di ogni polemica che Monster
Hunter trascina con sé, a partire dalla messa al bando
in Cina a causa di un’offensiva gaffe durante una presentazione,
passando per le critiche mirate di chi conosce bene il videogame,
il film di Anderson risulta davvero godibile in qualità di
rappresentante del proprio genere, fatto di tante esplosioni e
tante botte.
Milla Jovovich è ormai una veterana del
genere
Milla Jovovich è una veterana del settore, e
muove ogni mossa con la giusta spocchia e disinvoltura, insieme ad
un cacciatore suo accidentale compagno d’avventure, interpretato da
Tony Jaa, e all’imponenza di Ron Perlman, che si
cala negli affascinanti abiti dell’ammiraglio di una nave
volante.
Il plauso che va fatto
al regista, è di aver saputo raccontare le tappe del viaggio del
capitano Artemis nel nuovo mondo in cui si trova, con andamenti
inaspettati e cambi di scenario fatti al momento giusto, che
regalano alla narrazione perfetti picchi di ritmo. Il regista ha
dichiarato sul progetto: “Mi sono innamorato di Monster Hunter
11 anni fa, quando l’ho visto per la prima volta e ho adorato il
mondo che era stato creato. Il mondo e le fantastiche creature che
lo abitavano. E credo che per me questo sia il punto di forza del
videogioco, e quindi lo è anche del film. Queste creature
fenomenali e il mondo epico in cui vivono. È qualcosa che non avevo
davvero mai visto prima. Sono un grande fan di Jurassic Park e
Jurassic World e dei dinosauri, mi piace King Kong, mi piace
Godzilla. Ma i Diablos, i Rathalos, i Nerscylla,
queste sono creature degne di sogni e di incubi e sono stato
assolutamente colpito da loro. E ho pensato “Mio Dio, se
riuscissimo a prendere queste creature pixellose da un videogioco e
le mettessimo su un grande schermo, su uno schermo IMAX e le
rendessimo fotorealistici, sarebbe una cosa fenomenale”. Ed è
esattamente quello che abbiamo fatto.”
In sala dal 17 di
giugno, Monster
Hunter avrà il vantaggio di risultare ancora più
efficace su grande schermo. Con buona pace di chi ne ha già
ampiamente goduto con la consolle.
Il secondo episodio della serie
Loki,
dal titolo “La Variante”, è finalmente disponibile
su Disney+ da
ieri. ComicBookMovie
ha raccolto le più grandi rivelazioni presenti all’interno
dell’episodio che, ora più che mai, continuano a porre le basi per
il futuro del MCU:
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SUL SECONDO EPISODIO DI LOKI!!!
Ci sono un sacco di Loki
Parlando delle numerose volte in cui hanno dovuto “potare”
Loki dalla sacra linea temporale, Mobius ci offre un assaggio delle
molte versione del Dio dell’Inganno che hanno afflitto la TVA nel
corso degli anni. Alcune erano chiaramente innocue (come ad esempio
il Loki che ha vinto il Tour De France); altre, invece, erano
chiaramente malvagie.
La
TVA monitora il passato, il presente e il futuro, quindi non è una
grande sorpresa che “La Variante” sia là fuori a causare problemi
nello stesso momento in cui il Loki del MCU è riuscito a sfuggire al suo
destino in Avengers:
Endgame. È da un po’ che si parla del fatto che vedremo
più versioni di Loki nella serie, e sembra che nei prossimi quattro
episodi, oltre a queste due, potremmo davvero vederne altre.
Ovviamente, questa rivelazione ci lascia con un’enorme
domanda…
Il Multiverso è reale?
Se la sacra linea temporale
è l’unica nel Multiverso, come possono esserci state versioni così
profondamente diverse di Loki? Sappiamo che le linee temporali
ramificate vengono create quando qualcuno intraprende un percorso
che non avrebbe dovuto seguire. Tuttavia, deve essere successo
qualcosa di veramente importante che giustifichi tutte le
grottesche versioni del Dio dell’Inganno che vediamo nelle
proiezioni condivise da Mobius.
Da un lato, non possiamo fare a meno
di chiederci se i Custodi del Tempo stiano mentendo sul fatto che
ci sia solo una linea temporale o se la TVA abbia scelto, in parte,
di tenere Loki all’oscuro. Dall’altro, sembra molto più probabile,
almeno in questa fase, che tutto ciò sia solo un esempio di come
possono diventare strane le cose quando qualcuno come Loki non
rimane sul percorso che i Custodi del Tempo hanno tracciato per
lui. Considerato ciò, siamo abbastanza convinti che Loki spiegherà
la creazione del Multiverso e come questo funziona realmente…
Il lato oscuro della TVA
Abbiamo appreso nella
premiere che la TVA ha la capacità di “potare” le linee temporali,
ma questo secondo episodio approfondisce davvero quali sono le
conseguenze di tale azione. Quando una linea temporale viene
“potata” dalla TVA, tutto e tutti al suo interno vengono cancellati
dall’esistenza. Ciò significa che sia la Variante che ogni altro
essere vengono cancellati in modo che la cosiddetta sacra linea
temporale possa rimanere intatta.
Un’operazione alquanto oscura,
soprattutto se consideriamo che mentre tutti continuano
semplicemente ad esistere, c’è una versione di loro stessi che è
stata letteralmente disintegrata. C’è indubbiamente qualcosa di
strano nella storia dei Custodi del Tempo, e indipendentemente dal
fatto che esistano o meno, è chiaro che qualcuno sta tirando le
fila nell’ombra, intenzionato a fare in modo che il tempo scorra
secondo la sua volontà. La Variante che incontriamo alla fine
dell’episodio ha chiaramente un problema con la TVA, che speriamo
venga approfondito nelle prossime settimane…
I segreti del giudice Renslayer
Siamo davvero certi che ci
si possa fidare del giudice Renslayer? Potrebbe nascondere intenti
molto più nefasti di quanto sembri a prima vista. Tuttavia, è
altrettanto probabile che sia solo una pedina inconsapevole dei
Custodi del Tempo. Sicuramente ne sa di più sul trio rispetto a
Mobius, che rivela di non averli mai incontrati: il giudice,
infatti, afferma che hanno un interesse personale nei confronti di
qualunque cosa stia facendo la Variante di Loki mentre gironzola a
spasso nel tempo.
C’è una storia che attualmente non
conosciamo e Renslayer potrebbe essere la chiave di tutto. Molte
cose sulla TVA non hanno ancora senso, e mentre Loki è chiaramente
desideroso di incontrarli, è quasi certo che scopriremo di più
sull’organizzazione la prossima settimana.
Qual è il problema di Miss Minutes?
Nel secondo episodio,
apprendiamo che Miss Minutes sembra essere più di una semplice
mascotte e, in effetti, è dotata di un certo livello di
sensibilità. Senza speculare troppo, cosa accadrebbe se Miss
Minutes fosse un altro lato oscuro della TVA che verrà
concretizzato nei prossimi episodi?
Piuttosto che essere una semplice mascotte, forse è più
potente di quanto sembri allo stato attuale. Sarebbe davvero un bel
colpo di scena se questo personaggio animato si rivelasse l’ultima
linea di difesa per i Custodi del Tempo. È solo una teoria, ma deve
esserci stato un momento in cui Loki si è chiesto se Miss Minutes
avesse la capacità di pensare da sola…
Lady Loki?
La grande rivelazione di
questo episodio è che Sophia Di Martino pare interpreti Lady Loki.
La TVA ha dichiarato esplicitamente che la Variante che stanno
inseguendo è un Loki, e il copricapo che il personaggio indossa nei
momenti finale lascia pochi dubbi! Tuttavia, non sembra che le
piaccia essere chiamata “Loki” e il Dio dell’Inganno del MCU ha già sottolineato quanto
siano impressionanti i suoi “incantesimi”.
Tutto ciò potrebbe riferirsi al
fatto che, in realtà, il personaggio è Sylvie Lushton, meglio
conosciuta come Incantatrice. Nei fumetti, Sylvie era un essere
umano creato da Loki, il quale l’aveva ingannata facendole credere
di essere un’asgardiana. Potrebbe dunque non trattarsi di Lady
Loki, anche perché nei titoli di coda della versione castigliana,
nell’elenco dei doppiatori, il personaggio della Di Martino viene
indicato proprio come “Sylvie” (e non come “La Variante”, come
accade invece nelle altre versioni). Loki ha deciso di seguirla
attraverso una portale che non sappiamo dove li abbia condotti. Ad
ogni modo, le risposte in merito alla vera identità di “Lady Loki”
sono ormai imminenti…
Incantatrice fa rapporto a un’entità superiore?
Dunque, sembra che Lady Loki sia, in realtà, Incantatrice.
Tuttavia, il personaggio potrebbe essere al servizio di ualcun
altro. Basandoci sul suo apparente disprezzo per il Dio
dell’Inganno, si può azzardare che Richard E. Grant interpreterà
una versione più vecchia e molto più sinistra di Loki che ha in
programma di eliminare i Custodi del Tempo e trovare un modo di
esistere tanto nel passato, quando nel presente e nel
futuro.
Probabilmente ci sarà dell’altro oltre a questo, e sarà
interessante scoprire cosa farà del suo sé più giovane (o
alternativo). Nella serie a fumetti “Loki: Agent of Asgard”, un
futuro “Re Loki” è tornato alle sue origini malvagie, uccidendo
Thor e distruggendo Asgard. Forse questa versione del cattivo è
riuscita nella sua missione in The Avengers? Se così fosse, scopriremo come sarebbe
andata a finire la storia di Loki se fosse stato così…
La nascita di un nuovo Multiverso
Ci sono stati molti indizi sul fatto che Loki
stia preparando il terreno per
What If… ?, Spider-Man:
No Way Home e Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, e l’attacco alla sacra linea temporale, col
senno di poi, potrebbe essere stato il più grande indizio quando si
arriverà, finalmente, al cuore di ciò che i Marvel Studios hanno pianificato. Vediamo che
Lady Loki ha portato scompiglio ovunque, da Vormir a Lisbona, fino
ad arrivare ad Asgard.
Le ramificazioni di ciò non saranno
rivelate fino al prossimo mercoledì, ma sono state comunque create
nuove linee temporali che potrebbero dare vita a quello che già
conosciamo come il Multiverso del MCU. Sembra tutto un po’ troppo
complicato in questo momento, ma questo potrebbe essere il punto in
cui i Marvel Studios preparano davvero il
terreno per l’intera Fase 4. Ciò si legherà anche al debutto degli
X-Men? Sarebbe un modo per spiegare l’improvvisa comparsa di
mutanti, anche se tutto ciò potrebbe culminare in Secret
Invasion.
Dune,
diretto da Denis Villeneuve (Arrival,
Blade Runner 2049), sarà Fuori Concorso, in prima
mondiale, alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera (1 > 11
settembre 2021).
Dune
prodotto da Warner Bros. Pictures e da Legendary Pictures, è
l’attesissimo adattamento per il grande schermo dell’omonimo,
influente romanzo di fantascienza del 1965 di Frank Herbert. Il
film sarà proiettato venerdì 3 settembre 2021 nella Sala Grande del
Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e
dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande
della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso
pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e
al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo
possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una
spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana —
solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure
sopravviveranno.
Denis Villeneuve
ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Star Trek: Picard
2 vede nuovamente Sir
Patrick Stewart nell’iconico ruolo di Jean-Luc Picard,
che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: Next
Generation”. La serie seguirà le vicende del leggendario
personaggio, nel capitolo successivo della sua vita. La serie è
prodotta da CBS Television Studios in collaborazione con Secret
Hideout e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Akiva Goldsman,
Terry Matalas, Michael Chabon, Doug Aarniokoski, Dylan Massin,
Patrick Stewart, Heather Kadin, Rod Roddenberry e Trevor Roth sono
i produttori esecutivi di questa seconda stagione, Aaron Baiers
(Secret Hideout) e Kirsten Beyer sono co-produttori esecutivi.
Akiva Goldsman e Terry Matalas saranno i co-showrunner della
seconda stagione.
Il cast della seconda
stagione di Star
Trek: Picard include Patrick Stewart, Alison Pill, Isa
Briones, Evan Evagora, Michelle Hurd, Santiago Cabrera, Jeri Ryan,
Orla Brady e Brent Spiner. Star
Trek: Picard è disponibile in streaming in
esclusiva su Paramount+ negli Stati Uniti ed è distribuito in
concomitanza dalla ViacomCBS Global Distribution Group su Amazon Prime Video in più di 200 paesi e
territori e in Canada, andrà in onda su Bell Media’s CTV Sci-Fi
Channel e in streaming su Crave.
Ovviamente, tutti sanno che Qui-Gon
muore alla fine del film per mano del malvagio Signore dei Sith
Darth Maul, ma nonostante il tragico destino del personaggio, il
maestro Jedi è stato uno dei più amati dai fan, al di là delle ben
note critiche che all’epoca vennero mosse al film nel complesso e
che, ancora oggi, animano le discussioni del fandom.
Sulla scia del ritorno di
Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan Kenobi
nell’omonima
serie in arrivo prossimamente su Disney+, è da tempo che si vocifera di
una possibile apparizione di Qui-Gon Jinn nello show sotto forma di
Fantasma di Forza. Purtroppo, è stato lo stesso
Liam Neeson a confermare, di recente, che non sarà in
alcun modo coinvolto nella nuova produzione.
Tuttavia, il celebre attore si è
comunque divertito a giocare sull’argomento durante una recente
intervista sul canale YouTube di
Jake’s Takes. L’intervistatore, Jake Hamilton, ha chiesto a
Neeson cosa avrebbe detto Qui-Gon al suo ex Padawan Obi-Wan se gli
fosse apparso come Fantasma di Forza. L’esilarante risposta
dell’attore è stata: “Continua così, Obi-Wan! Continua così,
ragazzo. E che la Forza sia con te, sempre.”
Cosa sappiamo della serie su Obi-Wan Kenobi?
La produzione della
serie Obi-Wan
Kenobi è attualmente in corso. La storia inizia
10 anni dopo i drammatici eventi di La
vendetta dei Sith, dove Kenobi ha affrontato la sua
più grande sconfitta, la caduta e la corruzione del suo migliore
amico e apprendista Jedi, Anakin Skywalker, diventato il malvagio
Signore dei Sith Darth Vader. Nel cast figurano
anche Moses Ingram, Joel Edgerton, Bonnie Piesse,
Kumail Nanjiani, Indira Varma, Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr.,
Sung Kang, Simone Kessell e Benny
Safdie.
Jonathan Majors
interpreterà Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma ancora
non sappiamo quale sarà il ruolo del personaggio all’interno del
più ampio MCU.
Nel film precedente il personaggio
di Ghost è stato mal sfruttato, quindi la speranza dei fan è che
questo threequel non sprechi il potenziale del celebre villain
capace di viaggiare nel tempo, relegando ad un ruolo circoscritto
(soprattutto perché il personaggio ha tutte le carte in regola per
diventare il nuovo Thanos).
In una recente intervista con
Variety, Majors non ha potuto rivelare molto sul ruolo, ma ha
confermato di aver visto tutti i film dei Marvel Studios, lodando in modo particolare il
genere, ma anche “la dimensione di questi film. Le tematiche
che affrontano e che spesso hanno a che fare con l’idea di destino,
fantasia, futuro ed eredità”.
Ovviamente, nel corso
dell’intervista, è stato chiesto a Majors delle rumor sempre più
insistenti secondo cui il personaggio di Kang debutterà
ufficialmente nella serie Loki (qualcosa che avrebbe decisamente senso,
considerando la storia del cattivo con la Time Variance Authority).
Alla domanda, però, l’attore si è limitato a rispondere: “Non
so di cosa tu stia parlando.”
I fan di Batman Forever si sono radunati sui social per
chiedere a gran voce l’uscita della Director’s Cut. Uscito nel
1995, il film, diretto dal compianto Joel Schumacher, ha segnato un vero e proprio
cambio di rotta per il franchise dopo i due capitoli diretti d
Tim Burton nel 1989 e nel 1992, soprattutto in
merito al design e al look.
Nel film Val Kilmer ha preso il posto di Michael Keaton
nei panni di Bruce Wayne, affiancato da Jim Carrey nei panni dell’Enigmista e Tommy Lee Jones in quelli di Due Facce.
Batman Forever, che è stato uno dei più grandi
successi di quell’annata (almeno in termini di incassi), ha anche
introdotto il personaggio di Dick Grayson/Robin, interpretato da
Chris O’Donnell.
In occasione del 26° anniversario
dell’uscita del film, i fan hanno lanciato su Twitter l’hashtag
#ReleaseTheSchumacherCut: secondo quanto riportato
dall’account RTSchumacherCut
(via
Screen Rant), l’hashtag è già entrato in tendenza, ricevendo
oltre 17.000 tweet. Ovviamente, la richieste dei fan di Batman Forever nasce sull’onda del grande successo
ottenuto dalla campagna #ReleaseTheSnyderCut, che
di fatto ha portato alla distribuzione della versione originale di
Justice League ad opera di
Zack Snyder.
Ma cosa sappiamo della versione
originale di Batman Forever ad opera di Joel Schumacher? Secondo le indiscrezioni
emerse lo scorso anno, il taglio originale ha una durata di 170
minuti e un tono molto più dark rispetto alla versione
cinematografica. La versione estesa si apre con una sequenza in cui
l’Harvey Dent/Due Facce interpretato da Jones fugge dall’Arkham
Asylum e, a quanto pare, contiene anche diverse sequenze inedite
con protagonista l’Edward Nygma/Enigmista di Carrey.
Tuttavia, qualora l’operazione di
release della Director’s Cut di Batman Forever dovesse mai vedere la luce, è triste
sapere che Schumacher non potrà essere in alcun modo coinvolto.
Ricordiamo che il regista è scomparso lo scorso 22 giugno all’età
di 80. Aveva diretto anche
Batman & Robin, uscito nel 1997.
A quanto pare si sarebbero già
tenuti i primi test screening (le cosiddette proiezioni di prova)
di Matrix
4, il nuovo attesissimo capitolo della celebre saga
fantascientifica che vedrà il ritorno di
Keanu Reeves e Carrie-Ann
Moss negli iconici panni di Neo e Trinity.
A rivelarlo è stato un utente di
Twitter – tale David
Manning (via Screen
Rant) – che ha avuto modo di assistere ad una delle proiezioni
in questione, confermando che il titolo al momento scelto dalla
produzione (e cioè quello che è apparso sullo schermo durante la
visione) è Matrix: Resurrections (ovviamente, non
sappiamo se questo titolo provvisorio verrà mantenuto oppure
no).
Manning ha definito il nuovo film
“strano, avvincente e sorprendentemente divertente”.
L’utente ha anche parlato di un film “estremamente
ambizioso”, sottolineando che i fan del franchise lo ameranno.
Ovviamente, nessun dettaglio sulla trama è stato rivelato, dal
momento che i partecipanti hanno dovuto firmare un accordo di non
divulgazione.
Ricordiamo che le proiezioni di
prova vengono organizzata per valutare la reazione del pubblico e,
in genere, quello mostrato non è mai il prodotto definitivo.
Dunque, in base a quelli che saranno i pareri raccolti, la Warner
Bros. potrebbe anche decidere di intervenire sulla storia e
stravolgerne alcuni aspetti.
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwick,Toby Onwumere e
Christina Ricci. L’uscita nelle sale è fissata per
il 22 dicembre 2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto
da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
La leggendaria interprete e
vincitrice dell’EGOT Whoopi Goldberg sarà la voce
di uno dei protagonisti nell’attesissimo film d’animazione
originale di Apple/Skydance Luck.
L’attrice doppierà “The Captain”, inflessibile Capo della Sicurezza
per la Terra della Buona Sorte. Il Capitano è nota per i suoi
vigili occhi da falco e per la sua acuta capacità d’intuizione,
ancor più della sua conoscenza dei codici di Luck Security. È
impegnata nel suo lavoro di tenere lontana la sfortuna e proteggere
i ragazzi fortunati a tutti i costi. Whoopi
Goldberg si unisce ad un altro membro del cast vocale
precedentemente annunciato,
Jane Fonda.
Diretto da Peggy Holmes (“Trilli e
il segreto delle ali”, “Trilli e la nave pirata”, “La
sirenetta – Quando tutto ebbe inizio”) e scritto da Kiel Murray
(“Cars”, “Cars 3”), Luck
racconta la storia della ragazza più sfortunata del mondo, che,
dopo essersi imbattuta nel mondo mai visto prima della buona e
della cattiva sorte, deve unirsi a creature magiche per scoprire
una forza più potente persino della fortuna stessa. John Lasseter,
David Ellison, Dana Goldberg e David Eisenmann lo producono per
Skydance Animation. Goldberg fa parte dell’élite di artisti che
hanno vinto il Grammy, l’Academy Award, il Golden Globe, l’Emmy e
un Tony. È anche una prolifica produttrice, imprenditrice ed è
famosa in tutto il mondo per i sue numerose battaglie umanitarie.
Nata e cresciuta a New York City, si è esibita a San Diego e nella
Bay Area con la compagnia teatrale Blake Street Hawkeyes. È stato
lì che ha creato i personaggi che hanno dato vita allo spettacolo
teatrale “The Spook Show”, divenuto poi spettacolo di successo a
Broadway, vincitore del Grammy all’album dell’anno e nello speciale
della HBO che ha contribuito a lanciare la sua carriera. Whoopi è
apparsa di recente nell’adattamento del romanzo best-seller di
Stephen King “The
Stand“, serie limitata in streaming su CBS All Access.
La vedremo anche in un ruolo ricorrente nel prossimo “Harlem” di
Amazon.
All’inizio di quest’anno, Apple ha
annunciato un’ampia partnership pluriennale con Skydance Animation
per offrire film premium d’animazione innovativi e le prime
serie televisive animate di alta qualità in oltre 100 paesi su
Apple
TV+. Oltre a “Luck“,
il film musicale “Spellbound“, la serie TV “The Search for
Wondla” e il cortometraggio inaugurale “Blush” danno il via alla
partnership insieme a molti altri lungometraggi e a serie
televisive che saranno annunciati nel corso dell’accordo. “Blush” è
stato presentato in anteprima mondiale come parte del programma di
cortometraggi animati del Tribeca Festival, curato proprio dalla
stessa Whoopi Goldberg, lo scorso 13 giugno. I film e le serie
creati e prodotti da Skydance Animation saranno presentati in
anteprima insieme agli Apple Original Films, tra cui “Wolfwalkers”,
che ha ricevuto una nomination all’Oscar® per il miglior film
d’animazione; il Candidato all’Oscar® “Greyhound”; “Palmer”
candidato al Critics Choice Award; il film nominato ai Golden Globe
e ai Critics Choice Award “On The Rocks”; il due volte vincitore
del Critics Choice Documentary Award e vincitore del Grand Jury
Prize del Sundance Film Festival “Boys State” e il candidato
al premio Critics Choice Documentary “Fireball: Visitors from
Darker Worlds”.
I profili social ufficiali di
James Gunn sono il mezzo preferito dal regista
e sceneggiatore per interagire con i suoi fan e aggiornare in
merito ai suoi progetti, sia imminenti che futuri. Ovviamente, tra
questi rientra The Suicide
Squad, l’attesissimo nuovo film dedicato alla Task
Force X.
Via Twitter il regista ha
confermato la durata del film e la presenza di eventuali scene
post-credits. Per quanto riguarda il minutaggio, Gunn ha rivelato
che il film durerà due ore e 12 minuti. In merito alle scene
post-credits, il regista ha confermato che ci saranno, senza però
specificarne il numero.
Parallelamente, il cast del film ha
rilasciato un’intervista a Entertainment
Weekly in cui è stato proprio James Gunn a definire The Suicide
Squad“un caper movie bellico con dei
supercriminali di m***a”. La stessa Margot
Robbie, che nel film tornerà a vestire i panni di
Harley Quinn, ha sottolineato quest’aspetto da war movie,
ricordando il primo giorno sul set: “Il primo set in cui
abbiamo girato era questa spiaggia. È stato fantastico. Palme.
L’oceano con macchine per generare onde. Effetti pirotecnici.
Effetti visivi. Esplosioni ovunque. Era come trovarsi davvero in un
film di guerra assolutamente folle.”
Per quanto riguarda la trama, la
sinossi ufficiale ha confermato che il film porterà la squadra a
Corto Maltese. Il produttore Peter Safran ha condiviso qualche
dettaglio in più su ciò che Amanda Waller (Viola
Davis) chiederà loro di fare. “Corto Maltese
nasconde del materiale alieno che sta cercando di usare come arma
contro gli Stati Uniti e il resto del mondo. La Squadra Suicida
viene incaricata di andare lì ed abbattere Jotunheim, una fortezza
gigantesca.”
Per quanto riguarda le new entry,
sarà Idris Elba,
nei panni di Bloodsport, a guidare la squadra questa volta. In
merito al suo personaggio, l’attore ha anticipato: “È un membro
assai riluttante della Squadra. È un po’ scontroso. Non è certo il
ragazzo più caloroso del mondo. In realtà, interpreto semplicemente
me stesso.”
Tra i volti nuovi figura anche
Peacemaker (John Cena), che
sarà probabilmente uno dei personaggi che i fan ameranno di più. A
tal proposito, sempre Safran ha spiegato: “Ha un codice morale
che sembra distorto dalla quantità di violenza che infligge. È come
sc****e per la verginità: lui sta combattendo per la
pace.”
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Il 27 agosto debutta in tutto il
mondo Gli
amici delle vacanze, il film targato 20th Century
Studios, che arriverà come Hulu Original negli Stati Uniti e come
Star Original su Disney+ in
Italia e nei mercati internazionali selezionati. Il film è
interpretato da
John Cena (Fast & Furious 9 – The Fast
Saga, The Suicide Squad – Missione
suicida), Lil Rel Howery (Scappa – Get
Out, Judas and the Black Messiah), Yvonne Orji
(Insecure, La scuola serale), Meredith
Hagner (Search Party, Palm Springs – Vivi come se
non ci fosse un domani), Robert Wisdom
(L’alienista, Ballers), Andrew Bachelor
(The Babysitter, Holidate) e Lynn Whitfield
(Greenleaf, Riunione di famiglia con
pallottole). Gli amici delle vacanze è il primo film 20th
Century Studios a debuttare in contemporanea mondiale sulle
piattaforme streaming Hulu e Disney+.
In questa commedia irriverente, i morigerati
Marcus ed Emily (Lil Rel Howery, Yvonne Orji) fanno amicizia in un
resort in Messico con Ron e Kyla (John
Cena, Meredith Hagner), festaioli e sempre alla
ricerca di nuove emozioni. Lasciandosi trasportare dal momento, la
coppia solitamente rigorosa vive una settimana di divertimento
disinibito e sregolatezza con i loro nuovi “amici delle vacanze”.
Mesi dopo la loro vacanza fuori dagli schemi, Marcus ed Emily
rimangono sconvolti quando Ron e Kyla si presentano senza invito al
loro matrimonio, creando il caos e dimostrando che ciò che accade
in vacanza, non necessariamente rimane in vacanza.
Diretto da Clay Tarver (Silicon
Valley), Gli amici delle vacanze è stato scritto
da Tom Mullen & Tim Mullen, Clay Tarver e Jonathan Goldstein & John
Francis Daley. Todd Garner (Prendimi!, Non
si scherza col fuoco) e Timothy M. Bourne (Tuo,
Simon, Il coraggio della verità – The Hate U
Give) sono i produttori, mentre Steve Pink e Sean Robins sono
gli executive producers. Gli amici delle vacanze sarà disponibile
anche in America Latina all’interno del nuovo servizio
direct-to-consumer Star+ che verrà lanciato il 31 agosto.
Monster
Hunter, diretto da Paul W.S. Anderson
con protagonista
Milla Jovovich, al cinema da domani, giovedì 17
giugno. Il film è prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner
Bros. Entertainment Italia. Nel cast anche Tony Jaa, Tip
‘T.I.’ Harris, Meagan Good, Diego Boneta, Josh Helman, Jin
Au-Yeung e Ron Perlman.
Basato sull’omonima serie di
videogiochi diventata fenomeno globale, Monster
Hunter, diretto da Paul W.S. Anderson con protagonista
Milla Jovovich, sarà al cinema da domani, giovedì 17
giugno. Il film è prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner
Bros. Entertainment Italia in 200 copie. Nel cast anche Tony Jaa,
Tip ‘T.I.’ Harris, Meagan Good, Diego Boneta, Josh Helman, Jin
Au-Yeung e Ron Perlman.
“Mi sono innamorato
dell’immaginario, dei paesaggi e della magia del gioco. Giocando ho
iniziato a immaginare il videogame sul grande schermo” –
racconta il regista Paul W.S. Anderson che nella scrittura del film
si è ispirato al gameplay di ‘Monster Hunter: World’ che non
seguiva una narrativa precisa. “Mi è sembrata una fantastica
opportunità per costruire un intero mondo da portare sul grande
schermo, c’erano infinite storie da raccontare – aggiunge – Più ci
pensavo, più le storie e i personaggi prendevano forma”. Per il
ruolo di protagonista Anderson non ha avuto dubbi: “Chi meglio di
Milla Jovovich?” Sul suo ruolo l’attrice afferma: “Il
mio primo pensiero è stato, ‘dagli zombie ai mostri? Stai
scherzando?’. Poi ho letto lo script e racchiudeva tutto ciò che
amo dei film d’azione. Il personaggio di Captain Artemis era
semplicemente fantastico. Ho pensato subito che interpretare un
ruolo del genere potesse essere una grande esperienza”
La trama del film
Oltre al mondo che conosciamo ne
esiste un altro, popolato da potenti e pericolosi mostri che
dominano il loro territorio con grande ferocia. Quando
un’improvvisa tempesta di sabbia porta il Capitano Artemis
(Milla
Jovovich) e la sua unità (TI Harris, Meagan Good,
Diego Boneta) in un nuovo mondo, i soldati rimangono scioccati
nello scoprire che il nuovo ambiente, ostile e inesplorato, ospita
enormi e terrificanti mostri immuni alle loro armi. Durante la loro
disperata battaglia per la sopravvivenza, il gruppo incontrerà il
misterioso Hunter (Tony Jaa), il cui unico talento è essere un
passo avanti alle potenti creature. Mentre Artemis e Hunter
instaurano lentamente un legame di fiducia, il Capitano scopre che
Hunter fa parte della squadra guidata dall’Ammiraglio (Ron
Perlman). Affrontare un pericolo così grande potrebbe minacciare di
distruggere il loro mondo e i coraggiosi guerrieri uniscono le loro
capacità uniche e le loro forze per lo scontro finale. Basato sulla
serie di videogiochi diventata un fenomeno globale “Monster
Hunter”.
Godzilla vs.
Kong, l’attesissimo film diretto da Adam Wingard con
protagonisti Alexander Skarsgård, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall
e con Kyle Chandler, saràdisponibile da giovedì 17
Giugno nei formati DVD, Blu-Ray, 4K UHD e STEELBOOK 4K UHD.
Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano l’attesissimo
faccia a faccia tra due icone nell’avventura epica Godzilla vs.
Kong, diretta da Adam Wingard.
Due leggende si scontrano in
Godzilla vs.
Kong: questi mitici avversari si affronteranno infatti
in una spettacolare battaglia senza precedenti, con il destino del
mondo in bilico. Kong e i suoi protettori intraprenderanno un
viaggio pericoloso per trovare la sua vera casa, e con loro c’è
Jia, una giovane ragazza orfana con la quale ha stretto un legame
forte ed unico. Ma si troveranno inaspettatamente sul cammino di un
Godzilla infuriato, che sta seminando distruzione in
tutto il mondo. L’epico scontro tra i due titani, istigato da forze
invisibili, è solo l’inizio del mistero che giace nel profondo
della Terra.
Il film è interpretato da
Alexander Skarsgård (“Big Little Lies”, “La
tamburina”),
Millie Bobby Brown (“Stranger Things”),
Rebecca Hall (“Christine”, “La genesi di Wonder Woman”), Brian Tyree Henry (“Joker”,
“Spider-Man: Un nuovo universo”), Shun Oguri (“Weathering with You
– La ragazza del tempo”), Eiza González (“Fast & Furious: Hobbs &
Shaw”), Julian Dennison (“Deadpool 2”), con Kyle Chandler
(“Godzilla II: King of the Monsters”) e Demián Bichir (“The Nun: La
vocazione del male”, “The Hateful Eight”).
Wingard (“The Guest”, “You’re
Next”) ha diretto il film da una sceneggiatura di Eric Pearson
(“Thor: Ragnarok”) e Max Borenstein (“Godzilla
II: King of the Monsters”, “Kong: Skull Island”), da una storia di
Terry Rossio (“Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar”) e
Michael Dougherty & Zach Shields (“Godzilla II: King of the
Monsters”), basato sul personaggio “Godzilla” di proprietà e creato
da TOHO CO., LTD . Il film è stato prodotto da Mary Parent, Alex
Garcia, Eric McLeod, Jon Jashni, Thomas Tull e Brian Rogers, mentre
Jay Ashenfelter, Herbert W.Gains, Dan Lin, Roy Lee, Yoshimitsu
Banno e Kenji Okuhira sono i produttori esecutivi.
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano una produzione Legendary Pictures, un film di
Adam Wingard: Godzilla vs.
Kong.
Netflix Italia ha diffuso il trailer ufficiale di
A Classic Horror Story, il film originale Netflix
italiano una produzione COLORADO FILM che sarà presentato
in concorso al
TAORMINA FILM FEST 2021.
A Classic Horror Story, una classica storia
dell’orrore, come suggerisce il titolo, un omaggio alla tradizione
di genere italiana che, partendo da riferimenti classici, arriva a
creare qualcosa di completamente nuovo. Il nuovo film Netflix,
prodotto da Colorado Film, sarà presentato in Concorso alla 67esima
edizione del Taormina Film Fest 2021, che si terrà dal 27 giugno al
3 luglio 2021. Il film sarà poi disponibile dal 14 luglio 2021 solo
su Netflix.
A Classic Horror Story è diretto da Roberto De
Feo e Paolo Strippoli, da una sceneggiatura di Lucio Besana,
Roberto De Feo, Paolo Strippoli, Milo Tissone, David Bellini, e
vede come protagonisti principali Matilda Lutz, Francesco Russo,
Peppino Mazzotta, Yulia Sobol, Will Merrick, Alida Baldari Calabria
e Cristina Donadio. Il film è stato girato interamente in Puglia e
a Roma, per 5 settimane di riprese.
I Croods sono
sopravvissuti ad innumerevoli pericoli e disastri, dalle zanne di
bestie preistoriche alla possibile fine del mondo, ma ora dovranno
affrontare la loro sfida più grande: un’altra famiglia.
La trama
In questa nuova avventura Grug
(Francesco Pannofino), Hip (Alice
Pagani) Guy (Leo Gassmann) insieme a Hugga, Tonco e Nonna
partono alla ricerca di un posto più sicuro in cui vivere, un posto
che possono chiamare ‘Casa’. Alla fine del lungo viaggio scoprono
un luogo meraviglioso che sembra soddisfare tutti i loro desideri
MA…. c’è solo un problema: è occupato da un’altra famiglia, I
Superior! I Superior sono una moderna famiglia composta da Filo, il
capofamiglia (Alessandro
Gassmann), la mamma Speranza (Virginia Raffaele) e la figlia
adolescente Aurora (Benedetta
Porcaroli). I Superior, con la loro ingegnosa casa sull’albero,
le invenzioni sorprendenti e gli acri irrigati e pieni di ortaggi
freschi, sono due gradini sopra i Croods nella scala evolutiva.
Dopo averli accolti in un primo momento con tutte le onorificenze,
non passa molto tempo prima che le tensioni aumentino tra la
famiglia delle caverne e la famiglia moderna. Proprio quando
tutto sembra perduto una nuova minaccia porterà entrambe le
famiglie in un’avventura epica che le costringerà ad abbracciare le
loro diversità, a darsi forza l’un l’altra e a forgiare un futuro
insieme.
Presentato fuori concorso alla
77esima edizione del Festival
del Cinema di Venezia, arriva al cinema con I WONDER PICTURES a
partire da giovedì 17 giugno la commedia surreale
Mandibules – Due uomini e una mosca di
Quentin Dupieux.
Mandibules – Due uomini e
una mosca vede tra i protagonisti
Adèle Exarchopoulos (La vita di Adèle), Dave Chapman e la
partecipazione eccezionale di Bruno Lochet, e racconta tra gag
spumeggianti e battute nonsense la bizzarra avventura vissuta da
Jean-Gab e Manu (Grégoire Ludig e David Marsais), due amici naïve,
fannulloni, perdigiorno e piuttosto ingenui, che un giorno trovano
dentro il bagagliaio di un’auto rubata una mosca gigante. Per nulla
impressionati dalla curiosa creatura, i due amici decidono di
addestrarla a rubare cibo e altri beni primari per conto loro, così
da poter stare al mondo senza faticare e continuare a non fare
niente nella vita. Un film sull’amicizia, goliardico, divertente e
surreale, che vuole essere un’ode all’irrazionale, ma anche un
ritratto surrealista di una società dominata da rapporti umani
stralunati, in cui gli unici portatori di uno sguardo autentico
sono i due losers protagonisti di questa commedia dell’assurdo.
Dopo il grande successo riscosso in
Francia dove ha debuttato un mese fa raccogliendo 22.000 presenze,
Mandibules – Due uomini e una mosca di Quentin
Dupieux sarà distribuito nei cinema italiani a partire dal 17
giugno grazie ad I WONDER PICTURES.
Mandibules – Due uomini e
una mosca è stato selezionato alla XI EDIZIONE RENDEZ-VOUS
FESTIVAL DEL NUOVO CINEMA FRANCESE ed è stato designato Film della
Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani –
SNCCI con la seguente motivazione: Un irresistibile esempio di
comicità surreale, zeppo di trovate impossibili che s’innestano
l’una sull’altra secondo una logica implacabile. Come in un
improbabile incrocio fra Cronenberg, Samuel Beckett e Gianni &
Pinotto, Dupieux firma un film comico e intelligentemente fuori
dagli schemi. Si ride, ma il disagio non abbandona mai la presa. E
la stupidità umana fa quasi tenerezza.
La lunga e complessa storia di
Loki nei fumetti Marvel potrebbe contenere alcuni
indizi su quale direzione intraprenderà l’omonima serie Marvel disponibile Disney+.
Screen Rant ha raccolto 10 cose che solo i fan dei fumetti
conoscono sul personaggio e che potrebbero avere un ruolo chiave
nei prossimi episodi dello show:
La prima volta è apparso durante la Golden Age
I fan dei fumetti conoscono
bene le origini di Loki. Tuttavia, anche loro potrebbero non sapere
che la sua storia risale alla Golden Age. In realtà, il Dio
dell’Inganno è apparso per la prima volta in “Venus #6”, uscito
nell’agosto 1949. Si tratta di una serie pubblicata da Timely
Comics, precursore della Marvel, scritta dal leggendario
Stan Lee.
Questa versione di Loki è diversa
rispetto a quella Marvel, tanto nell’aspetto quanto
nel contesto: Loki, infatti, è un dio dell’Olimpo che è stato
bandito nel mondo. Questa versione potrebbe essere quella che
compare nella serie e nulla esclude che questa linea temporale
alternativa possa essere visitata nello show.
Journey Into Mystery
Loki ha debuttato
ufficialmente nell’Universo Marvel non molto tempo dopo il suo
inizio. Reimmaginato adesso come più il truffatore che era nella
mitologia norrena, ha debuttato in “Journey Into Mystery #85”,
uscito nell’ottobre 1962.
È stato Stan Lee a riportarlo
indietro, insieme al suo co-sceneggiatore e fratello Larry Lieber.
L’iconico artista Jack Kirby ha poi aggiornato il suo costume,
dando vita al look ormai iconico del personaggio. Tutti gli
elementi essenziali del personaggio erano finalmente al posto
giusto: l’odio per suo fratello Thor e la sua natura ambigua.
Origine tragiche
Loki si distingue dalla
versione mitologica del personaggio per il suo passato tragico.
Come raccontato nei film, Loki non è il vero figlio di Odino o il
fratello di Thor. È infatti figlio dei loro nemici giurati, i
Giganti di Ghiaccio.
Odino scopre il bambino, che è di
dimensioni umane e che viene considerato un mostro dalla sua gente,
dopo una grande battaglia con i Giganti di Ghiaccio. Loki avrebbe
ereditato molti dei suoi poteri dai Giganti, inclusa l’immunità al
freddo, nonché la forza e la resistenza sovrumane.
Riunire i Vendicatori
Come ha fatto nel primo
film degli Avengers, Loki è responsabile della formazione dei
Vendicatori nei fumetti. Le circostanze erano però molto diverse.
In “Avengers #1” del 1963, sempre di Stan Lee e Jack Kirby, Loki
usa Hulk come esca distruttiva per suo fratello.
Loki usa i suoi poteri di illusione per
mandare Hulk su tutte le furie. Questo attira l’attenzione non solo
di Thor, ma anche di Iron Man, Ant-Man e Wasp. Il gruppo sconfigge
Loki, diventando il primo team di supereroi chiave della Marvel Comics.
Uomo Assorbente
Una cosa che il MCU non ha ancora fatto con Loki,
ma che potrebbe in futuro, è usare i suoi scagnozzi. Uno dei suoi
servi più famosi e potenti è Uomo Assorbente. Carl “Crusher” Creel
ottiene i suoi poteri per assumere la forma e la sostanza di
qualsiasi materiale con cui entra in contatto.
Loki lo creò in “Journey into
Mystery #114” del 1965 per affrontare Thor, dando vita ad una
pozione magica che poi Creel avrebbe bevuto. Come per quasi tutti i
personaggi Marvel di quel periodo, anche Uomo
Assorbente è stato creato da Stan Lee e Jack Kirby.
Re Loki
La maggior parte delle
trame di Loki nei fumetti, come nei film, sono incentrate sul suo
desiderio di governare Asgard o Midgard, o anche entrambi. Nella
serie “Loki: Agent Of Asgard”, finalmente realizza il suo
desiderio. Non è esattamente ciò che i fan dei fumetti o anche lo
stesso Loki si sarebbero aspettati, poiché il cattivo della serie
si rivela essere una versione precedente di sé stesso proveniente
dal futuro.
Re Loki distrusse la Terra,
sconfisse suo fratello e reclamò il trono di Asgard. È sicuramente
un candidato per la variante di Loki nella serie Disney+, date le numerose linee
temporali alternative in gioco.
Acts of Vengeance
Nei fumetti, Loki si è
macchiato di moltissimi atti malvagi, inclusi quelli presenti nella
trama di “Acts Of Vengence” dei primi anni ’90. In questo epico
crossover a fumetti, Loki ha manipolato alcuni cattivi
come l’atroce Dottor Destino e Teschio Rosso per lanciare un
attacco su larga scala ai Vendicatori e ai Fantastici Quattro.
In
questa storia, Loki ha cercato le Gemme dell’Infinito, che
sarebbero diventate le Pietre dell’Infinito nel MCU. Visto dove è diretto il
MCU, è un crossover che i
fumetti e i film potrebbero potenzialmente rivisitare…
Fingersi Scarlet Witch
Loki ha il potere di creare
illusioni e nella serie “Mighty Avengers” del 2009, ne ha
realizzata una delle sue più iconiche. Loki si finge Scarlet Witch
e inganna i Vendicatori nell’attaccare Chthon, Signore del Caos e
creatore della Magia del caos, la radice dei poteri di Wanda.
I Vendicatori e i Giovani
Vendicatori si alleano quando viene rivelato che Loki si sta
spacciando per Scarlet Witch. All’epoca Wanda era scomparsa e i
suoi compagni la stavano cercando in tutto il mondo. Loki che finge
di essere Wanda nel MCU potrebbe essere un modo
divertente per complicare ancora di più le cose in futuro…
Morte e resurrezione
Proprio come nei film, Loki è morto ed è
tornato in vita diverse volte anche nei fumetti. Durante il
crossover “Assedio” del 2010, le trame di Loki si intensificano.
Manipola i Vendicatori, all’epoca guidati da Norman Osborn, l’ex
Green Goblin, per invadere Asgard.
Questo porta a una catastrofica
serie di eventi che sfugge al controllo del Dio dell’Inganno, che
alla fine si sacrifica per salvare Asgard. Non molto tempo dopo, si
reincarna da bambino. Kid Loki diventerà un membro dei Giovani
Vendicatori, una squadra verso cui il MCU sembra voler incentrare il
proprio futuro…
Lady Loki
Kid Loki è solo una delle tante forme del Dio dell’Inganno che
potrebbe apparire nella nuova serie Disney+. Un’altra molto importante è
sicuramente quella di Lady Loki.
Lady
Loki appare per la prima volta in “Thor #5” del 2008, dopo che Loki
sembra morire nel ciclo dedicato al Ragnarok. Loki rinasce come
donna dopo aver ingannato suo fratello e averlo costretto a
ripristinare il suo pieno potere. Da lì le cose si fanno più
complicate, con Loki che funge da madre alla reincarnata Sif. Ma
con il Multiverso e la natura gender fluid di Loki, a
questo punto sembra probabile un’apparizione di Lady Loki nella
serie.
In generale,
Tyrese Gibson tende ad essere una fonte inesauribile
di momenti assai divertenti nel corso delle interviste che lo
vedono protagonista. Eppure, questa volta, la star della Fast and Furious potrebbe aver fatto delle
affermazione troppo audaci in merito a Morbius.
Nel film, Gibson interpreterà Simon
Stroud, un agente dell’FBI che,
probabilmente, si scontrerà con il Vampiro Vivente ad un certo
punto (non sappiamo ancora quali sorprese potrebbe rivelare e,
soprattutto, se dietro la sua identità si nasconde un altro
personaggio non ancora annunciato).
Di recente, Gibson è balzato
all’attenzione della stampa per aver rivelato a
ComicBook che Morbius è ambientato nel
MCU. Inoltre, nel corso
dell’intervista, l’attore ha anche dichiarato che il film uscirà il
prossimo ottobre. Chiaramente, tali dichiarazioni hanno subito
generato parecchia “agitazione” tra i fan dei fumetti…
Neanche a dirlo, le affermazioni
dell’attore hanno fatto il giro del mondo, costringendo la Sony
Pictures a smentire prontamente quando palesato dall’attore. Il
sito
GameSpot ha infatti contattato lo studio, il quale non solo ha
confermato che il film fa parte dello SPUMC e non del MCU, ma anche che arriverà nelle
sale il 28 gennaio 2022 e non ad ottobre. Perché Gibson abbia
dichiarato quello che ha dichiarato, resta un mistero…
Tutto quello che sappiamo su
Morbius
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale americane il 28 gennaio 2022. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Michael Waldron
(ideatore e sceneggiatore), Gugu Mbatha-Raw
(interprete di Ravonna Renslayer) e Kate Herron
(regista) hanno raccontato il loro punto di vista su LOKI,
la nuova serie Disney+, sulla piattaforma con un nuovo
episodio ogni mercoledì. Nella serie Tom Hiddleston torna nei panni
di LOKI,
il Dio dell’Inganno. Con lui Owen Wilson, nel ruolo di Mobius.
LOKI, la serie tv
La trama di LOKI
si svolge dopo gli eventi di
Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è
fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore
stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da
Thanos in Avengers: Infinity
War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano
nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno
fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.
Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista,
insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi
Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael
Waldron è il capo sceneggiatore.
Il mese scorso è arrivata la
sorprendente
notizia che la Sony Pictures aveva ingaggiato Aaron Taylor-Johnson (Kick-Ass,
Avengers:
Age of Ultron) per interpretare Kraven il
Cacciatore nello standalone dedicato al personaggio. Ora,
invece, è arrivato un aggiornamento in merito al possibile
antagonista del film.
Secondo quanto riportato da
The Illuminerdi, infatti, la studio sarebbe alla ricerca di un
attore sulla trentina per il ruolo di Camaleonte, tra i più noti
avversari di Spider-Man nei fumetti. Ad oggi non sappiamo se sarà
l’unico antagonista che apparirà nel film, ma secondo la fonte la
sua presenza sarà molto significativa.
Kraven e Camalentone, alias Dmitri
Smerdyakov, hanno fatto squadra diverse volte nei fumetti, ma hanno
molto più in comune dell’essere soltanto due tra i più acerrimi
nemici di Peter Parker. Nei fumetti, infatti, è stato rivelato che
il maestro del travestimento e il temibile cacciatore sono
effettivamente fratellastri, quindi è probabile che tale legame
familiare influirà in qualche modo sulla storia del film.
In attesa di conferme o smentite
ufficiali, ricordiamo che il film su Kraven il
Cacciatore sarà diretto da J.C. Chador
(Triple
Frontier) e che la sceneggiatura è stata affidata a Art
Marcum & Matt Holloway e Richard Wenk. Avi Arad e Matt Tolmach,
invece, figurano tra i produttori.
Natasha Romanoff si trova a un bivio
molto importante della sua vita dopo gli eventi di
Captain America: Civil War: ecco perché
Black
Widow è ambientato in quel momento esatto della
timeline del MCU.
L’ambientazione è sempre stato uno
degli aspetti più importanti di Black Widow, soprattutto a causa
della controversa morte di Nat in Avengers:
Endgame. Durante la visita di Screen Rant al set del film,
la star del MCU ha spiegato perché era
importante, per i Marvel Studios, seguire Nat sulla scia degli
eventi di Civil
War.
L’attrice ha spiegato che, a questo
punto della timeline, Natasha è costretta a cavarsela da solo dopo
essere stati per anni parte di un’organizzazione, che si tratti
della Stanza Rossa, dello SHIELD o degli Avengers. Nel film, dopo
aver deciso di aiutare il team Cap che si è rifiutato di firmare
gli Accordi di Sokovia, è sola, è una fuggitiva. Agendo da sola,
quindi, inizia a prendere il controllo del suo destino e a prendere
le sue decisioni per sé.
“Il post-Civil War era un buon
momento da dover partire per raccontare questa storia”, ha
spiegato Scarlett. “Non abbiamo mai avuto intenzione di
realizzare una origin story, non volevamo tornare indietro e andare
così lontano. Volevamo andare avanti, anche se comunque torneremo
indietro… vi giuro che sarà tutto chiaro quando vedrete il
film.”
Scarlett Johansson anticipa una
Natasha “sola” in Black Widow
“Natasha ha sempre lavorato per
qualcuno, ha sempre fatto parte di qualche organizzazione. Ha
sempre potuto contare su una sorta di rete di salvataggio. Non ha
mai dovuto prendere decisioni da sola, nel bene e nel male. Quando
ha deciso, era sempre parte di qualcosa di più grande, che si
trattasse della Stanza Rossa, dello SHIELD o degli Avengers. Poi,
dopo la guerra civile, tutto è cambiato. Per la prima volta in
assoluto si è ritrovata sola.”
“Nat è autosufficiente e ha legami
praticamente ovunque, ma ora è in fuga. Si sente una fuggitiva”, ha
aggiunto l’attrice. “Ecco perché il post-Civil War ci ha dato
un punto da cui partire molto interessante. Chiaramente, tutto si
collegherà. All’inizio del film è come se avesse smarrito la vita.
L’obiettivo è quello di rimetterla in steso, e alla fine accadrà.
Non sarà più la Nat di prima.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
In
Spider-Man: Far From Home è presente quella che molti
fan considerano una delle migliori scene post-credits del MCU, in cui J.K. Simmons è tornato nei panni di J. Jonah
Jameson (il direttore del Daily Bugle, interpretato dall’attore
nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi) per rivelare al mondo intero
l’identità segreta dell’Uomo Ragno.
È stato un momento che ha colto di
sorpresa tutti, dal momento che in merito al ritorno di Simmons non
era trapelato assolutamente nulla prima dell’uscita del film nelle
sale. Ora, in una recente intervista con
Den of Geek in occasione della promozione del film La guerra
di domani, l’attore premio Oscar ha parlato proprio del
ritorno nei panni di Jameson e di cosa ha significato per lui
essere stato in grado di rivisitare e reinterpretare il
personaggio.
“Quei film con Sam Raimi saranno
sempre dei momenti salienti della mia carriera e della mia
vita”, ha spiegato J.K. “Sam è uno dei miei registi
preferiti, nonché uno dei miei esseri umani preferiti. Quando ho
saputo che avrei avuto la possibilità di reinterpretare il
personaggio, ero ansioso di aggrapparmi a tutte le cose più amavo
di lui, ma poi mi sono imposto di dover cambiare rotta, perché mi
sono reso conto subito che ora ci troviamo in una versione
aggiornata di quell’universo.”
Simmons ha poi ironizzato su uno dei
cambiamenti più evidenti tra le due versioni del personaggio, ossia
la mancanza di capelli, aggiungendo: “Per molti personaggi,
l’evoluzione è un aspetto davvero importante. In merito a Jameson,
invece, mi piace questa sorta di mancanza di evoluzione del
personaggio. Ci sono chiaramente dei modi in cui si è evoluto, ma
fondamentalmente è lo stesso sbruffone di sempre ed è per questo
che mi piace interpretarlo.”
J.K. Simmons sarà ancora J. Jonah Jameson?
Secondo alcuni rumor non ancora
confermati, J.K. Simmons dovrebbe tornare nei panni di J.
Jonah Jameson in altri film dello SPUMC, come Venom: La
furia di Carnage e Morbius.
Tuttavia, potrebbe anche fare ritorno in
Spider-Man: No Way Home, restando quindi
“un’esclusiva” del MCU. La speranza è che, prima o
poi, venga chiarito il futuro del personaggio sul grande
schermo…
Scarlett
Johansson ha confermato un easter egg di
Black
Widow presente in Avengers:
Infinity War, spiegando che il giubotto verde di
Natasha durante la lotta degli eroi contro Thanos era, in origine,
di Yelena.
Quando
Screen Rant ha visitato il set del film, Johansson ha
confermato che Nat, in Infinity
War, indossa il giubbotto verde che Yelena sfoggerà nel
cinecomic di Cate Shortland. L’idea, a quanto
pare, è stata di Kevin Feige, da sempre attento a creare
connessioni all’apparenza invisibili, ma comunque importanti, tra i
film dell’universo condiviso.
Scarlett non ha rivelato nel
dettaglio come Nat sia riuscita ad entrare in possesso del
giubbotto di sua “sorella”, ma ha confermato che il capo
d’abbigliamento è diventato una sorta di cimelio di famiglia.
“In effetti, è una cosa importante. Sembra un dettaglio
superficiale, ma in realtà è una cosa molto significativa”, ha
spiegato l’attrice.
“È stata totalmente un’idea di Kevin
Feige”, ha aggiunto. “Adora questi retroscena e che le cose
colleghino i personaggi gli uni agli altri in questo modo. Quando
ci abbiamo pensato, all’epoca, era soltanto in riferimento al look
di Nata, ma la mente di Kevin funziona in maniera assai divertente.
Riesce a pensare a tutte quelle piccole cose che il pubblico
potrebbe notare, cose che all’apparenza sono innocue, ma alle quali
poi riesce a dare un significato profondo. In effetti, questo
giubbotto è un cimelio, un cimelio di famiglia. E lo diventa in un
modo inaspettato e divertente.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Anya-Taylor Joy è probabilmente una delle
attrici del momento, anche grazie all’incredibile successo riscosso
dalla miniserie
La regina degli scacchi. Tra i prossimi progetti che la
vedranno coinvolta, uno dei più eccitanti è sicuramente Furiosa,
l’attesissimo prequel di Mad
Max: Fury Road.
In occasione del celebre format
“Actors on Actors” di
Variety, l’attrice ha scambiato quattro chiacchiere con il
collega Josh O’Connor (star di
The Crown con cui ha recitato nel film Emma) e ha avuto modo di parlare proprio
dell’attesissimo prequel di George Miller,
rivelando che uno dei motivi che l’hanno spinta ad accettare la
parte è stata proprio la possibilità di lavorare con il regista
australiano.
“La cosa che mi rende più
entusiasta di Furiosa
è George Miller”, ha spiegato Anya. “È il numero 1. La sua
mente è davvero incredibile. Mi sento fortunata e al tempo stesso
privilegiata a passare del tempo con lui e a crescere
professionalmente grazie a lui. E poi sono veramente entusiasta di
mettere alla prova con un ruolo così fisico. Diventare
qualcos’altro di molto diverso da me fisicamente è qualcosa che,
per assurdo, mi trasmette molta pace. Sono entusiasta all’idea di
dover lavorare sodo.”
L’attrice ha poi confermato che le
riprese partiranno in Australia ad agosto, e non a giugno come
precedentemente indicato. In riferimento alla sua agenda, infatti,
ha detto: “Ho un po’ di tregua fino ad agosto. Poi lavorerà
senza sosta fino alla metà del 2023.”
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Nonostante il grande successo
di Fury
Road, un nuovo film del franchise è stato bloccato per
anni a causa di una disputa legale tra Miller e la Warner Bros.
Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato confermato
ufficialmente attraverso la notizia del casting di Anya-Taylor Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione più
giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Yahya
Abdul-Mateen II(Aquaman), anche
se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George Miller
dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
In una recente intervista con
Screen Rant, Scarlett
Johansson ha avuto la possibilità di riflettere
sull’evoluzione di Vedova Nera all’interno del MCU dal suo debutto in
Iron Man 2 del 2010. Da allora, il personaggio è apparso
in diversi film nel corso degli anni, fino alla sua tragica morte
in Avengers:
Endgame.
Qualche tempo fa,
Screen Rant ha avuto l’opportunità di visitare il set di
Black
Widow e di parlare con alcune delle star del
film. Nello specifico, insieme a Johansson è stato affrontata il
modo in cui Nat potrebbe essersi evoluta dalla sua prima
apparizione nel film di Jon Favreau. Secondo l’attrice, tale
cambiamento è basato sulla forza del personaggio.
“All’inizio, in Iron Man 2, era
un personaggio molto seducente, e il suo potere era proprio questo.
Il suo potere era nella sua sessualità, ma poi le cose sono
cambiante col tempo”, ha spiegato Scarlett. “La sua forza,
in realtà, era la sua vulnerabilità, e questo verrà spiegato molto
bene nel film. Il suo sacrificio è stato davvero un gesto
altruista. Penso che essere in grado di prendere quella decisione,
di compiere un atto così generoso e disinteressato, sia una cosa
incredibilmente potente. È incredibile che sia stata davvero in
grado di farlo.”
Scarlett Johansson parla della
“sessualizzazione” di Vedova Nera nel MCU
In un’altra intervista con
Collider, invece, Johansson ha approfondito la questione legata
alla “sessualizzazione” del personaggio di Nat. “Ci siamo
allontanati sempre di più dall’iper-sessualizzazione di questo
personaggio. Se pensiamo a Iron Man 2, nonostante sia stato molto
divertenti e nonostante ci siano dei momenti davvero fantastici in
quel film, Nat era davvero molto sessualizzata. Si parlava di lei
come di un oggetto, come di qualcosa da possedere. Anche Tony parla
di lei in questo modo.”
Poi ha aggiunto: “Ad un certo
punto Tony si riferisce a lei come fosse un pezzo di carne o
qualcosa del genere. Forse all’epoca poteva essere percepito
addirittura come un complimento. Ma all’epoca ero molto diversa
anch’io. Le cose sono cambiate oggi ed è bello essere parte di
quell’evoluzione.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
“Sulle cause e i motivi
che portarono alla fine si sarebbero potuti scrivere interi
capitoli nei libri di storia. Ma dopo la fine nessun libro venne
scritto più”.
La fine della civiltà è arrivata.
Non sappiamo come. Un padre e suo figlio, un ragazzino di
quattordici anni, sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza,
su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la
sopravvivenza. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri
uomini è pericoloso. In questo mondo regredito, il padre affida a
un quaderno i propri pensieri, ma quelle parole per suo figlio sono
segni indecifrabili.
Alla morte del padre, il ragazzo
decide di intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di
qualcuno che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose.
Solo così potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre e un
passato che non conosce.
Boys di
Davide Ferrario aprirà la
67° edizione del Festival di Taormina. Nel cast del
film Neri Marcorè, Marco Paolini, Giovanni Storti
e Giorgio Tirabassi, con le musiche originali di
Mauro Pagani. Boys è prodotto da LIONELLO CERRI e
CRISTIANA MAINARDI, una produzione LUMIÈRE & CO. con RAI
CINEMA.
La trama di
Boys
Joe, Carlo, Bobo e Giacomo sono
amici da sempre, ciascuno con la propria vita e i propri problemi,
ma uniti da un autentico legame e dalla passione che li aveva fatti
incontrare: la musica. The
Boys, questo il nome della band, avevano avuto un fulmineo
successo negli anni Settanta. Nella loro routine – tra vicende
amorose e personali – irrompe una possibilità che li porta in un
nuovo viaggio: dovranno fare i conti con i sogni e le ambizioni di
un tempo e il mondo di oggi, ma ancora di più scopriranno il senso
della loro amicizia.
Il film sarà presentato a Taormina il 27 giugno e sarà in sala
il 1° luglio.
In una stagione cruciale per la
cinematografia mondiale, Taormina rinnova il suo
legame con il grande schermo: la
67ma edizione presenta sei opere prime e seconde in concorso e
sette grandi première nazionali e internazionali nell’incantevole
scenario del Teatro Antico. Una selezione pensata per un pubblico
diversificato che potrà finalmente godere, dopo una lunga pausa,
dell’incantesimo del cinema.
Sotto l’egida della Fondazione
Taormina Arte Sicilia, nel primo anno della Direzione Artistica di
Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia, il Taormina
Film Fest abbraccia le diverse anime della settima arte, con
un’attenzione a generi, stili e linguaggi differenti: dal family
all’horror, dalla dark comedy al drama, dall’animazione
all’arthouse.
L’identità femminile sarà
protagonista davanti e dietro la macchina da presa con il film di
esordio di Michela Cescon Occhi Blu,
dell’israeliana Tanya Lavie Honeymood,
dell’iraniana Rezvan Pakpour Fractal,
nonché con una giuria che annovera tre donne su cinque componenti,
presieduta dalla regista Susanna Nicchiarelli.
Le signore del cinema avranno uno spazio di confronto fra diverse
professionalità, per dare voce al talento che va in scena e alle
artiste invisibili, lontane dai riflettori ma ugualmente
determinanti.
Nella stagione della rinascita e
della ripartenza, il Festival vuole riservare un’attenzione
particolare agli autori italiani, da quelli già affermati agli
esordienti di valore, che dimostrano la straordinaria vitalità e
varietà dell’industria filmica nazionale: dalla commedia road movie
Boys di Davide Ferrario all’inquietante
distopia de La Terra dei figli di Claudio
Cupellini, dal toccante intimismo di
Atlas di Niccolò Castelli, all’innovativo
horror A Classic Horror Story di Roberto
De Feo e Paolo Strippoli, con cui Netflix debutta al Taormina Film Fest.
E ancora lo sguardo sulla
cinematografia europea con il tedesco Next
Door, opera prima dell’attore Daniel Brühl, e il
francese La signora delle rose (La fine
fleur ) di Pierre Pinot, sul cinema extra-europeo con
il cinese Long Daydi Yumo Luo, oltre ai
citati titoli iraniano e israeliano.
Non manca il family con
Peter Rabbit 2 – Un birbante in
fuga, avventuroso mix di animazione e live
action diretto da Will Gluck, che verrà presentato il 30 giugno in
contemporanea al Teatro Antico e a Roma nell’ambito del
TimVision Floating Theatre Summer Fest organizzato
da Alice nella Città.
E poi la black Woodstock di
Summer of Soul, ovvero l’iconico concerto
all’Harlem Cultural Festival del 1969 con
B.B. King, Nina Simone, Stevie Wonder recuperato ed esaltato dal
regista Ahmir “Questlove” Thompson con un inedito accesso
al materiale d’archivio, che invita a una riflessione sulla
questione razziale negli Stati Uniti.
Il cinema globale, dunque, ma anche
un forte radicamento nel territorio attraverso la collaborazione
con Sicilia Film Commission, che presenta un programma di eventi
collaterali, che culminerà con la proiezione del documentario
Lo schermo a tre punte e un incontro con il regista
Giuseppe Tornatore al quale parteciperanno gli
allievi della sede Sicilia del Centro Sperimentale di
Cinematografia e delle Università siciliane. In apertura la
proiezione di Space Beyond, protagonista l’astronauta
siciliano Luca Parmitano, seguirà Sulle tracce
di Goethe in Sicilia, il documentario diretto e interpretato
dal regista tedesco Peter Stein, che ripercorre
dopo duecentotrent’anni le tracce del celebre Viaggio in
Sicilia di Wolfgang Goethe, alla ricerca delle origini
classiche della cultura europea. Completa il programma una
selezione di cortometraggi dedicati all’universo femminile, tra cui
La bellezza imperfetta, del giovane regista siciliano
Davide Vigore con la fotografia di Daniele
Ciprì.
La collaborazione con ANEC Sicilia
consentirà, per la prima volta, una fruizione allargata del
Taormina Film Fest: alcuni dei titoli presentati al Teatro Antico,
saranno proiettati in contemporanea in numerose sale delle
principali città siciliane, oltre alle serate di apertura e
chiusura. Un sostegno concreto dopo una stagione difficile.
In tema di valorizzazione del
territorio, il Festival ospiterà – in collaborazione con l’Agenzia
Nazionale per il Turismo – il Premio ENIT Il cinema che
promuove la bellezza italiana dedicato al film che,
fra quelli distribuiti nell’ultima stagione, ha esaltato l’immagine
della bellezza italiana. Sempre con ENIT, è previsto un focus sulle
prospettive e le potenzialità legate ai luoghi del
cinema.
In uno spirito di fattiva
cooperazione e sostegno all’industria cinematografica, sono
numerose le attività avviate d’intesa con organismi e associazioni
di settore, nel segno di una collaborazione inclusiva e sinergica
necessaria per il rilancio del settore, che rappresenta una delle
chiavi della 67ma edizione.
In quest’ottica, i Giornalisti
Cinematografici ricorderanno a Taormina, come tradizione sul
palco del Teatro Antico, quest’anno in apertura del Festival,
Nino Manfredi nel centenario della nascita. Il “Premio
Manfredi”, che il Sngci assegna d’intesa con la famiglia del grande
Nino a un attore che abbia rivelato un talento speciale non solo
nella commedia.
Nel centenario dalla nascita di
Leonardo Sciascia, Taormina celebrerà, in collaborazione con il
Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, il
grande autore siciliano con la mostra Cinema e
Legalità e la presentazione del libro
Sciascia e il cinema,
conversazioni con Fabrizio di Fabrizio
Catalano, nipote dello scrittore. E per festeggiare un anniversario
significativo, il regista Ferzan Özpetek
incontrerà il pubblico nel ventennale de Le Fate Ignoranti
per condividere il suo affascinante percorso artistico.
Ritorno al futuro, poi, per la
proiezione al Teatro Antico del film in nuova edizione digitale
Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia
non hanno raccontato di Florestano Vancini che vede
Leonardo Sciascia fra gli sceneggiatori, in collaborazione ancora
una volta con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca
Nazionale. Grazie al CSC, si potrà anche viaggiare nel tempo con il
Rapido del Sud di Fausto Saraceni, un
percorso nell’Italia degli anni Quaranta attraverso il tragitto
Roma Taormina di un treno elettrico moderno ma con un cuore poetico
in un Paese proiettato verso il progresso. Nel film, conservato e
digitalizzato da CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa, e
proveniente dal fondo Fondazione FS, è stata recentemente
riconosciuta una giovane Silvana Mangano nel ruolo di una
passeggera che accompagna un’amica.
La linea editoriale scelta dai
Direttori prevede una settimana ricca di appuntamenti, in cui le
tredici Anteprime dei film in selezione ufficiale si alternano agli
incontri con i protagonisti, le mostre e i panel: un’ampia offerta
culturale e artistica che corrobora l’identità del Festival.
Quest’anno il Taormina Film Fest
inaugura una collaborazione con Ciak: lo storico mensile di cinema
commenterà i film e offrirà interviste e backstage attraverso il
Taormina Ciak Daily, nonché offrirà ad alcuni studenti del Corso di
Laurea Magistrale in Metodi e Linguaggi del giornalismo
dell’Università di Messina un tirocinio sul campo.
Luca Marinelli,
Alessandro Borghi,
Filippo Timi ed Elena Lietti sono i
protagonisti del film LE OTTO MONTAGNE di
Felix van Groeningen e Charlotte
Vandermeersch, tratto dal libro di Paolo Cognetti,
edito in Italia da Giulio Einaudi Editore e Vincitore del Premio
Strega nel 2017.
Le riprese sono appena iniziate in
Valle d’Aosta della produzione Italiana – Francese – Belga.
Prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa
per WILDSIDE (it), società del
gruppo FREMANTLE, PYRAMIDEPRODUCTIONS (Fr), RUFUS
/ MENUETTO (Be) e coprodotto da VISION
DISTRIBUTION. Louis Tisné è il produttore esecutivo
per Elastic Film.
Una storia di amicizia, di padri
e di figli e delle scelte che facciamo nella vita che ci viene
data, sullo sfondo delle montagne che dobbiamo scalare fisicamente
e psicologicamente. Una storia universale sull’inesorabile ricerca
del conoscere sé stessi e al contempo di essere fedeli agli
altri.
LE OTTO MONTAGNE
uscirà in Francia distribuito da Pyramide Productions e nel Benelux
da Kinepolis Film Distribution & Dutch FilmWorks. In italia e nel
resto del mondo il film sarà distribuito da Vision
Distribution.
Nel corso degli anni è diventato
sempre più difficile muovere critiche ai film del MCU. Tuttavia, è innegabile che i Marvel Studios non abbiano reso giustizia a
tutti i numerosi personaggi che sono apparsi sul grande schermo da
tredici anni a questa parte.
ComicBookMovie ha raccolto 10 personaggi su cui la Marvel sembra aver “gettato la
spugna”:
Drax
In occasione della promozione di Army of the Dead,
Dave Bautista ha più volte espresso la sua insoddisfazione per il
modo in cui Drax è stato raccontato nel MCU. Per quanto il personaggio sia
adorabile e per quanto Bautista abbia un tempismo comico
incredibile, è abbastanza facile capire da dove proviene
l’insoddisfazione dell’attore, soprattutto se pensiamo al primo
film dei Guardiani
della Galassia.
In
quel film, Drax era in cerca di vendetta: il suo obiettivo era
uccidere Ronin – e in seguito Thanos – per vendicare l’omicidio
della sua famiglia. Tutto ciò non è mai stato mostrato e, alla
fine, Drax non è stato altro che un sollievo comico all’interno del
franchise, senza mai avere la possibilità di combattere contro il
Titano Pazzo. Non abbiamo mai davvero visto “Il Distruttore” nel
MCU e ad oggi non possiamo far
altro che guardare indietro a ciò che sarebbe potuto
essere…
Barone Strucker
Il barone Wolfgang von
Strucker ha preso di mira tutti nei fumetti, da Capitan America a
Wolverine, spingendo quegli eroi al limite e dimostrandosi una vera
e propria minaccia. Nel Marvel Cinematic Universe, non è
stato altro che carne da macello per Ultron, ed è un vero peccato
che i Marvel Studios non abbiano mai
approfittato il suo aspetto da grande cattivo che controllava
l’HYDRA dalla sua fortezza.
Fondamentale nella “creazione” di
Scarlet Witch e Quicksilver, Strucker avrebbe potuto e dovuto
diventare una minaccia ricorrente, con WandaVision che sarebbe stato ideale per un suo
eventuale ritorno. Sfortunatamente, il suo tempo in Avengers:
Age of Ultron è passato così velocemente che, alla fine,
non ha nemmeno ottenuto un cameo nella serie Disney+! Ormai è troppo tardi per
rimediare, ed è un peccato perché è palese che il MCU sia stato privato di un grande
cattivo.
Ronan l’Accusatore
Ronan l’Accusatore è stato
un cattivo abbastanza solido in Guardiani
della Galassia, anche se a molti fan sono mancate
le complessità della sua controparte a fumetti. Uccidendo
rapidamente Ronan, siamo stati derubati della possibilità di
seguire il suo viaggio per diventare un eroe e siamo rimasti
completamente delusi dalle sue motivazioni nel voler impugnare una
delle Gemma dell’Infinito.
Onestamente, qualsiasi personaggio cosmico avrebbe potuto
ricoprire il ruolo che Ronan ha avuto in quel film. Quando è
arrivata la notizia che Lee Pace era stato ingaggiato per
interpretare una versione più giovane del cattivo in Captain
Marvel, i fan non vedevano l’ora di esplorare la sua
storia pre-Thanos nel MCU. Purtroppo, non è andata
meglio, con Ronan che, alla fine, è stato poco più di un volto
familiare nella storia delle origini di Carol
Danvers.
Maria Hill
L’introduzione di Maria Hill in The Avengers ha funzionato abbastanza bene. Joss
Whedon aveva gettato le basi per la sua trasformazione in
un’antagonista, ma quando sono usciti Captain America: The Winter Soldier e Avengers:
Age of Ultron, era chiaro che il suo destino sarebbe stato
alla stregua di quello dell’agente Coulson. Il suo ruolo, infatti,
non ha fatto altro che diminuire da quel momento, ed ora è
probabilmente troppo tardi per fa sì che quella donna che una volta
ha preso di mira Captain America o ha smascherato Spider-Man con la
forza si evolva.
Tuttavia, visto che uno Skrull si è finto Maria Hill in
Spider-Man: Far From Home, non
possiamo far altro che sperare che ci siano piani per lei in
futuro, magari in progetti come Secret
Invasion o The
Marvels.
Zio Ben
Sebbene sia abbastanza
facile capire perché i Marvel Studios abbiano scelto di
evitare di raccontare la storia delle origini di Peter Parker, è
strano che ancora non sappiamo come il ragazzo abbia acquisito i
suoi poteri e cosa lo ha spinto a diventare un supereroe. La morte
di Ben Parker è stata menzionata in più occasioni, ma senza alcun
segno tangibile del personaggio (il franchise con Tom Holland ha
anche trascurato la sua iconica frase: “Da un grande potere
derivano grandi responsabilità”).
Alla fine, è stato Tony Stark la
vera figura paterna di Peter Parker. Ciò potrebbe essere attribuito
al fatto che Spidey desidera una figura paterna per sostituire suo
zio, ma sorvolando sul passato dell’arrampicamuri, i Marvel Studios hanno, in diversi
modi, danneggiato il futuro dell’eroe. Speriamo che Spider-Man: No Way Home possa rimediare a questo
problema, ma forse è meglio non sperarci troppo…
Bucky Barnes
The
Falcon and the Winter Soldier ha fatto molto per redimere
Bucky Barnes, e sicuramente è riuscito a far andare il personaggio
oltre il ruolo di Soldato d’Inverno. Tuttavia, prima di allora, i
Marvel Studios non erano riusciti a
dare a questo personaggio l’attenzione di cui aveva bisogno e che
meritava. Captain America: Il primo Vendicatore ha avuto a
malapena la possibilità di presentarlo come il più caro amico di
Steve Rogers prima che venisse “ucciso”, e anche se non possiamo
criticare il suo ruolo nel sequel, tutto quello che seguì – sempre
in relazione al personaggio – fu parecchio frettoloso.
Bucky aveva bisogno di più spazio in
Captain
America: Civil War, e alla fine non è stato altro che un
attore di supporto nella storia di Cap e Iron Man. Questa era
l’occasione perfetta per esplorare meglio la sua amicizia con
Steve, mentre in Avengers:
Infinity War Bucky è caduto ancora una volta nel
dimenticatoio. Per quanto siamo entusiasti di vedere Sam Wilson nei
panni di Captain America, non possiamo fare a meno di chiederci se
Bucky avrebbe dovuto avere la possibilità di impugnare lo scudo per
primo…
Sif
Analizzando il franchise di
Thor, non
è difficile trovare personaggi che sono stati completamente mal
sfruttati dai Marvel Studios. Tre Guerrieri,
Heimdall e persino Odino (in larga parte) non sono stati
all’altezza delle aspettative. Tuttavia, è la cattiva gestione di
Sif che molti fan faticano davvero a perdonare. Dopo aver superato
i suoi sentimenti per il Dio del Tuono in Thor,
il sequel Thor:
The Dark World ha fatto davvero poco o niente con la tosta
guerriera, e da allora non l’abbiamo più vista (il che,
onestamente, è inconcepibile!).
Jaimie Alexander dovrebbe riprendere
il ruolo in Thor: Love and
Thunder, quindi una redenzione per il personaggio è ancora
possibile. Tuttavia, per come stanno le cose, è innegabile che sono
stati sprecati anni che avrebbero potuto invece vedere Sif come uno
dei principali personaggio del Marvel Cinematic Universe. Speriamo
solo che la Marvel offra un’adeguata
spiegazione alla sua assenza…
Nebula
Da un lato, non possiamo
davvero criticare il modo in cui la storia di Nebula si è svolta
sul grande schermo fino ad ora. Vederla passare da braccio destro
di Thanos ad eroe a sé stante è stato oltremodo soddisfacente,
senza contare il fatto che quell’arco continuerà ad evolversi
grazie a Guardiani
della Galassia Vol. 3. Tuttavia, non dare a Nebula la
possibilità di vendicarsi del Titano Pazzo sembra una grande
opportunità narrativa che è stata persa.
Se fosse stato intrapreso quel tipo
di discorso narrativo, Nebula sarebbe stata probabilmente al centro
di un nuovo percorso, dando ai Marvel Studios molte direzioni
entusiasmanti in cui portare il personaggio. La speranza è che Gunn
abbia in programma delle grandi sorprese per Nebula…
Scorpion
Anche se le cose potrebbero cambiare in futuro, allo stato
attuale Mac Gargan rimane uno dei personaggi del Marvel Cinematic Universe peggio
sfruttati. È stato piuttosto triste vederlo ferito
dall’arrampicamuri nella prima battaglia di Peter Parker con
Avvoltoio: tuttavia, quella e una scena post-credits in Spider-Man: Homecoming hanno preparato il terreno per
un’eventuale trasformazione in Scorpion.
Possiamo solo supporre che questo sia stato qualcosa su cui ha
spinto Sony, perché i Marvel Studios non si sono mai
presi la briga di rivisitarne le origini. Nei fumetti, Gargan è un
investigatore privato assunto da J. Jonah Jameson per scoprire
l’identità segreta di Spidey. Quando ogni tentativo fallisce, il
caporedattore del Daily Bugle gli paga una trasformazione che gli
permetterà di combattere l’arrampicamuri. Ma alla fine qualcosa va
storto e nasce Scorpion! Aver trascurato tutto ciò è sconcertante,
specialmente quando Scorpion avrebbe potuto facilmente essere il
cattivo principale in un futuro film di Spider-Man.
Iron Man
Siamo consapevoli che Iron Man è stato uno dei personaggi più
amati nella storia di universo condiviso. Anche se il suo arco
narrativo è stato soddisfacente, alcuni fan non possono fingere di
essere rimasti un po’ delusi. Non appena è diventato chiaro che il
personaggio avrebbe sbancato al botteghino, il Tony Stark di Robert
Downey Jr. è diventato il cuore pulsante del franchise, con
Spider-Man continua a vivere nella sua ombra (siamo alquanto
ottimisti sul fatto che i Marvel Studios prenderanno le
distanze da ciò in No Way Home).
A
parte questo, sorvolare sulle battaglie di Iron Man contro
l’alcolismo ci ha derubato di una parte enorme di chi era il
personaggio in realtà, così come il MCU non è riuscito a esplorare le
sue battaglie con il Mandarino e il ruolo chiave che ha
interpretato in “Armor Wars”. Non abbiamo mai visto questo Tony
diventare il direttore dello S.H.I.E.L.D.: un sacco di potenziale,
dunque, è stato sacrificato sull’altare del successo commerciale.
Lo capiamo, ma ciò non lo rende meno deludente…