In
Spider-Man: Far From Home è presente quella che molti
fan considerano una delle migliori scene post-credits del MCU, in cui J.K. Simmons è tornato nei panni di J. Jonah
Jameson (il direttore del Daily Bugle, interpretato dall’attore
nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi) per rivelare al mondo intero
l’identità segreta dell’Uomo Ragno.
È stato un momento che ha colto di
sorpresa tutti, dal momento che in merito al ritorno di Simmons non
era trapelato assolutamente nulla prima dell’uscita del film nelle
sale. Ora, in una recente intervista con
Den of Geek in occasione della promozione del film La guerra
di domani, l’attore premio Oscar ha parlato proprio del
ritorno nei panni di Jameson e di cosa ha significato per lui
essere stato in grado di rivisitare e reinterpretare il
personaggio.
“Quei film con Sam Raimi saranno
sempre dei momenti salienti della mia carriera e della mia
vita”, ha spiegato J.K. “Sam è uno dei miei registi
preferiti, nonché uno dei miei esseri umani preferiti. Quando ho
saputo che avrei avuto la possibilità di reinterpretare il
personaggio, ero ansioso di aggrapparmi a tutte le cose più amavo
di lui, ma poi mi sono imposto di dover cambiare rotta, perché mi
sono reso conto subito che ora ci troviamo in una versione
aggiornata di quell’universo.”
Simmons ha poi ironizzato su uno dei
cambiamenti più evidenti tra le due versioni del personaggio, ossia
la mancanza di capelli, aggiungendo: “Per molti personaggi,
l’evoluzione è un aspetto davvero importante. In merito a Jameson,
invece, mi piace questa sorta di mancanza di evoluzione del
personaggio. Ci sono chiaramente dei modi in cui si è evoluto, ma
fondamentalmente è lo stesso sbruffone di sempre ed è per questo
che mi piace interpretarlo.”
J.K. Simmons sarà ancora J. Jonah Jameson?
Secondo alcuni rumor non ancora
confermati, J.K. Simmons dovrebbe tornare nei panni di J.
Jonah Jameson in altri film dello SPUMC, come Venom: La
furia di Carnage e Morbius.
Tuttavia, potrebbe anche fare ritorno in
Spider-Man: No Way Home, restando quindi
“un’esclusiva” del MCU. La speranza è che, prima o
poi, venga chiarito il futuro del personaggio sul grande
schermo…
Scarlett
Johansson ha confermato un easter egg di
Black
Widow presente in Avengers:
Infinity War, spiegando che il giubotto verde di
Natasha durante la lotta degli eroi contro Thanos era, in origine,
di Yelena.
Quando
Screen Rant ha visitato il set del film, Johansson ha
confermato che Nat, in Infinity
War, indossa il giubbotto verde che Yelena sfoggerà nel
cinecomic di Cate Shortland. L’idea, a quanto
pare, è stata di Kevin Feige, da sempre attento a creare
connessioni all’apparenza invisibili, ma comunque importanti, tra i
film dell’universo condiviso.
Scarlett non ha rivelato nel
dettaglio come Nat sia riuscita ad entrare in possesso del
giubbotto di sua “sorella”, ma ha confermato che il capo
d’abbigliamento è diventato una sorta di cimelio di famiglia.
“In effetti, è una cosa importante. Sembra un dettaglio
superficiale, ma in realtà è una cosa molto significativa”, ha
spiegato l’attrice.
“È stata totalmente un’idea di Kevin
Feige”, ha aggiunto. “Adora questi retroscena e che le cose
colleghino i personaggi gli uni agli altri in questo modo. Quando
ci abbiamo pensato, all’epoca, era soltanto in riferimento al look
di Nata, ma la mente di Kevin funziona in maniera assai divertente.
Riesce a pensare a tutte quelle piccole cose che il pubblico
potrebbe notare, cose che all’apparenza sono innocue, ma alle quali
poi riesce a dare un significato profondo. In effetti, questo
giubbotto è un cimelio, un cimelio di famiglia. E lo diventa in un
modo inaspettato e divertente.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Anya-Taylor Joy è probabilmente una delle
attrici del momento, anche grazie all’incredibile successo riscosso
dalla miniserie
La regina degli scacchi. Tra i prossimi progetti che la
vedranno coinvolta, uno dei più eccitanti è sicuramente Furiosa,
l’attesissimo prequel di Mad
Max: Fury Road.
In occasione del celebre format
“Actors on Actors” di
Variety, l’attrice ha scambiato quattro chiacchiere con il
collega Josh O’Connor (star di
The Crown con cui ha recitato nel film Emma) e ha avuto modo di parlare proprio
dell’attesissimo prequel di George Miller,
rivelando che uno dei motivi che l’hanno spinta ad accettare la
parte è stata proprio la possibilità di lavorare con il regista
australiano.
“La cosa che mi rende più
entusiasta di Furiosa
è George Miller”, ha spiegato Anya. “È il numero 1. La sua
mente è davvero incredibile. Mi sento fortunata e al tempo stesso
privilegiata a passare del tempo con lui e a crescere
professionalmente grazie a lui. E poi sono veramente entusiasta di
mettere alla prova con un ruolo così fisico. Diventare
qualcos’altro di molto diverso da me fisicamente è qualcosa che,
per assurdo, mi trasmette molta pace. Sono entusiasta all’idea di
dover lavorare sodo.”
L’attrice ha poi confermato che le
riprese partiranno in Australia ad agosto, e non a giugno come
precedentemente indicato. In riferimento alla sua agenda, infatti,
ha detto: “Ho un po’ di tregua fino ad agosto. Poi lavorerà
senza sosta fino alla metà del 2023.”
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Nonostante il grande successo
di Fury
Road, un nuovo film del franchise è stato bloccato per
anni a causa di una disputa legale tra Miller e la Warner Bros.
Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato confermato
ufficialmente attraverso la notizia del casting di Anya-Taylor Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione più
giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Yahya
Abdul-Mateen II(Aquaman), anche
se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George Miller
dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
In una recente intervista con
Screen Rant, Scarlett
Johansson ha avuto la possibilità di riflettere
sull’evoluzione di Vedova Nera all’interno del MCU dal suo debutto in
Iron Man 2 del 2010. Da allora, il personaggio è apparso
in diversi film nel corso degli anni, fino alla sua tragica morte
in Avengers:
Endgame.
Qualche tempo fa,
Screen Rant ha avuto l’opportunità di visitare il set di
Black
Widow e di parlare con alcune delle star del
film. Nello specifico, insieme a Johansson è stato affrontata il
modo in cui Nat potrebbe essersi evoluta dalla sua prima
apparizione nel film di Jon Favreau. Secondo l’attrice, tale
cambiamento è basato sulla forza del personaggio.
“All’inizio, in Iron Man 2, era
un personaggio molto seducente, e il suo potere era proprio questo.
Il suo potere era nella sua sessualità, ma poi le cose sono
cambiante col tempo”, ha spiegato Scarlett. “La sua forza,
in realtà, era la sua vulnerabilità, e questo verrà spiegato molto
bene nel film. Il suo sacrificio è stato davvero un gesto
altruista. Penso che essere in grado di prendere quella decisione,
di compiere un atto così generoso e disinteressato, sia una cosa
incredibilmente potente. È incredibile che sia stata davvero in
grado di farlo.”
Scarlett Johansson parla della
“sessualizzazione” di Vedova Nera nel MCU
In un’altra intervista con
Collider, invece, Johansson ha approfondito la questione legata
alla “sessualizzazione” del personaggio di Nat. “Ci siamo
allontanati sempre di più dall’iper-sessualizzazione di questo
personaggio. Se pensiamo a Iron Man 2, nonostante sia stato molto
divertenti e nonostante ci siano dei momenti davvero fantastici in
quel film, Nat era davvero molto sessualizzata. Si parlava di lei
come di un oggetto, come di qualcosa da possedere. Anche Tony parla
di lei in questo modo.”
Poi ha aggiunto: “Ad un certo
punto Tony si riferisce a lei come fosse un pezzo di carne o
qualcosa del genere. Forse all’epoca poteva essere percepito
addirittura come un complimento. Ma all’epoca ero molto diversa
anch’io. Le cose sono cambiate oggi ed è bello essere parte di
quell’evoluzione.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
“Sulle cause e i motivi
che portarono alla fine si sarebbero potuti scrivere interi
capitoli nei libri di storia. Ma dopo la fine nessun libro venne
scritto più”.
La fine della civiltà è arrivata.
Non sappiamo come. Un padre e suo figlio, un ragazzino di
quattordici anni, sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza,
su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la
sopravvivenza. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri
uomini è pericoloso. In questo mondo regredito, il padre affida a
un quaderno i propri pensieri, ma quelle parole per suo figlio sono
segni indecifrabili.
Alla morte del padre, il ragazzo
decide di intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di
qualcuno che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose.
Solo così potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre e un
passato che non conosce.
Boys di
Davide Ferrario aprirà la
67° edizione del Festival di Taormina. Nel cast del
film Neri Marcorè, Marco Paolini, Giovanni Storti
e Giorgio Tirabassi, con le musiche originali di
Mauro Pagani. Boys è prodotto da LIONELLO CERRI e
CRISTIANA MAINARDI, una produzione LUMIÈRE & CO. con RAI
CINEMA.
La trama di
Boys
Joe, Carlo, Bobo e Giacomo sono
amici da sempre, ciascuno con la propria vita e i propri problemi,
ma uniti da un autentico legame e dalla passione che li aveva fatti
incontrare: la musica. The
Boys, questo il nome della band, avevano avuto un fulmineo
successo negli anni Settanta. Nella loro routine – tra vicende
amorose e personali – irrompe una possibilità che li porta in un
nuovo viaggio: dovranno fare i conti con i sogni e le ambizioni di
un tempo e il mondo di oggi, ma ancora di più scopriranno il senso
della loro amicizia.
Il film sarà presentato a Taormina il 27 giugno e sarà in sala
il 1° luglio.
In una stagione cruciale per la
cinematografia mondiale, Taormina rinnova il suo
legame con il grande schermo: la
67ma edizione presenta sei opere prime e seconde in concorso e
sette grandi première nazionali e internazionali nell’incantevole
scenario del Teatro Antico. Una selezione pensata per un pubblico
diversificato che potrà finalmente godere, dopo una lunga pausa,
dell’incantesimo del cinema.
Sotto l’egida della Fondazione
Taormina Arte Sicilia, nel primo anno della Direzione Artistica di
Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia, il Taormina
Film Fest abbraccia le diverse anime della settima arte, con
un’attenzione a generi, stili e linguaggi differenti: dal family
all’horror, dalla dark comedy al drama, dall’animazione
all’arthouse.
L’identità femminile sarà
protagonista davanti e dietro la macchina da presa con il film di
esordio di Michela Cescon Occhi Blu,
dell’israeliana Tanya Lavie Honeymood,
dell’iraniana Rezvan Pakpour Fractal,
nonché con una giuria che annovera tre donne su cinque componenti,
presieduta dalla regista Susanna Nicchiarelli.
Le signore del cinema avranno uno spazio di confronto fra diverse
professionalità, per dare voce al talento che va in scena e alle
artiste invisibili, lontane dai riflettori ma ugualmente
determinanti.
Nella stagione della rinascita e
della ripartenza, il Festival vuole riservare un’attenzione
particolare agli autori italiani, da quelli già affermati agli
esordienti di valore, che dimostrano la straordinaria vitalità e
varietà dell’industria filmica nazionale: dalla commedia road movie
Boys di Davide Ferrario all’inquietante
distopia de La Terra dei figli di Claudio
Cupellini, dal toccante intimismo di
Atlas di Niccolò Castelli, all’innovativo
horror A Classic Horror Story di Roberto
De Feo e Paolo Strippoli, con cui Netflix debutta al Taormina Film Fest.
E ancora lo sguardo sulla
cinematografia europea con il tedesco Next
Door, opera prima dell’attore Daniel Brühl, e il
francese La signora delle rose (La fine
fleur ) di Pierre Pinot, sul cinema extra-europeo con
il cinese Long Daydi Yumo Luo, oltre ai
citati titoli iraniano e israeliano.
Non manca il family con
Peter Rabbit 2 – Un birbante in
fuga, avventuroso mix di animazione e live
action diretto da Will Gluck, che verrà presentato il 30 giugno in
contemporanea al Teatro Antico e a Roma nell’ambito del
TimVision Floating Theatre Summer Fest organizzato
da Alice nella Città.
E poi la black Woodstock di
Summer of Soul, ovvero l’iconico concerto
all’Harlem Cultural Festival del 1969 con
B.B. King, Nina Simone, Stevie Wonder recuperato ed esaltato dal
regista Ahmir “Questlove” Thompson con un inedito accesso
al materiale d’archivio, che invita a una riflessione sulla
questione razziale negli Stati Uniti.
Il cinema globale, dunque, ma anche
un forte radicamento nel territorio attraverso la collaborazione
con Sicilia Film Commission, che presenta un programma di eventi
collaterali, che culminerà con la proiezione del documentario
Lo schermo a tre punte e un incontro con il regista
Giuseppe Tornatore al quale parteciperanno gli
allievi della sede Sicilia del Centro Sperimentale di
Cinematografia e delle Università siciliane. In apertura la
proiezione di Space Beyond, protagonista l’astronauta
siciliano Luca Parmitano, seguirà Sulle tracce
di Goethe in Sicilia, il documentario diretto e interpretato
dal regista tedesco Peter Stein, che ripercorre
dopo duecentotrent’anni le tracce del celebre Viaggio in
Sicilia di Wolfgang Goethe, alla ricerca delle origini
classiche della cultura europea. Completa il programma una
selezione di cortometraggi dedicati all’universo femminile, tra cui
La bellezza imperfetta, del giovane regista siciliano
Davide Vigore con la fotografia di Daniele
Ciprì.
La collaborazione con ANEC Sicilia
consentirà, per la prima volta, una fruizione allargata del
Taormina Film Fest: alcuni dei titoli presentati al Teatro Antico,
saranno proiettati in contemporanea in numerose sale delle
principali città siciliane, oltre alle serate di apertura e
chiusura. Un sostegno concreto dopo una stagione difficile.
In tema di valorizzazione del
territorio, il Festival ospiterà – in collaborazione con l’Agenzia
Nazionale per il Turismo – il Premio ENIT Il cinema che
promuove la bellezza italiana dedicato al film che,
fra quelli distribuiti nell’ultima stagione, ha esaltato l’immagine
della bellezza italiana. Sempre con ENIT, è previsto un focus sulle
prospettive e le potenzialità legate ai luoghi del
cinema.
In uno spirito di fattiva
cooperazione e sostegno all’industria cinematografica, sono
numerose le attività avviate d’intesa con organismi e associazioni
di settore, nel segno di una collaborazione inclusiva e sinergica
necessaria per il rilancio del settore, che rappresenta una delle
chiavi della 67ma edizione.
In quest’ottica, i Giornalisti
Cinematografici ricorderanno a Taormina, come tradizione sul
palco del Teatro Antico, quest’anno in apertura del Festival,
Nino Manfredi nel centenario della nascita. Il “Premio
Manfredi”, che il Sngci assegna d’intesa con la famiglia del grande
Nino a un attore che abbia rivelato un talento speciale non solo
nella commedia.
Nel centenario dalla nascita di
Leonardo Sciascia, Taormina celebrerà, in collaborazione con il
Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, il
grande autore siciliano con la mostra Cinema e
Legalità e la presentazione del libro
Sciascia e il cinema,
conversazioni con Fabrizio di Fabrizio
Catalano, nipote dello scrittore. E per festeggiare un anniversario
significativo, il regista Ferzan Özpetek
incontrerà il pubblico nel ventennale de Le Fate Ignoranti
per condividere il suo affascinante percorso artistico.
Ritorno al futuro, poi, per la
proiezione al Teatro Antico del film in nuova edizione digitale
Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia
non hanno raccontato di Florestano Vancini che vede
Leonardo Sciascia fra gli sceneggiatori, in collaborazione ancora
una volta con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca
Nazionale. Grazie al CSC, si potrà anche viaggiare nel tempo con il
Rapido del Sud di Fausto Saraceni, un
percorso nell’Italia degli anni Quaranta attraverso il tragitto
Roma Taormina di un treno elettrico moderno ma con un cuore poetico
in un Paese proiettato verso il progresso. Nel film, conservato e
digitalizzato da CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa, e
proveniente dal fondo Fondazione FS, è stata recentemente
riconosciuta una giovane Silvana Mangano nel ruolo di una
passeggera che accompagna un’amica.
La linea editoriale scelta dai
Direttori prevede una settimana ricca di appuntamenti, in cui le
tredici Anteprime dei film in selezione ufficiale si alternano agli
incontri con i protagonisti, le mostre e i panel: un’ampia offerta
culturale e artistica che corrobora l’identità del Festival.
Quest’anno il Taormina Film Fest
inaugura una collaborazione con Ciak: lo storico mensile di cinema
commenterà i film e offrirà interviste e backstage attraverso il
Taormina Ciak Daily, nonché offrirà ad alcuni studenti del Corso di
Laurea Magistrale in Metodi e Linguaggi del giornalismo
dell’Università di Messina un tirocinio sul campo.
Luca Marinelli,
Alessandro Borghi,
Filippo Timi ed Elena Lietti sono i
protagonisti del film LE OTTO MONTAGNE di
Felix van Groeningen e Charlotte
Vandermeersch, tratto dal libro di Paolo Cognetti,
edito in Italia da Giulio Einaudi Editore e Vincitore del Premio
Strega nel 2017.
Le riprese sono appena iniziate in
Valle d’Aosta della produzione Italiana – Francese – Belga.
Prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa
per WILDSIDE (it), società del
gruppo FREMANTLE, PYRAMIDEPRODUCTIONS (Fr), RUFUS
/ MENUETTO (Be) e coprodotto da VISION
DISTRIBUTION. Louis Tisné è il produttore esecutivo
per Elastic Film.
Una storia di amicizia, di padri
e di figli e delle scelte che facciamo nella vita che ci viene
data, sullo sfondo delle montagne che dobbiamo scalare fisicamente
e psicologicamente. Una storia universale sull’inesorabile ricerca
del conoscere sé stessi e al contempo di essere fedeli agli
altri.
LE OTTO MONTAGNE
uscirà in Francia distribuito da Pyramide Productions e nel Benelux
da Kinepolis Film Distribution & Dutch FilmWorks. In italia e nel
resto del mondo il film sarà distribuito da Vision
Distribution.
Nel corso degli anni è diventato
sempre più difficile muovere critiche ai film del MCU. Tuttavia, è innegabile che i Marvel Studios non abbiano reso giustizia a
tutti i numerosi personaggi che sono apparsi sul grande schermo da
tredici anni a questa parte.
ComicBookMovie ha raccolto 10 personaggi su cui la Marvel sembra aver “gettato la
spugna”:
Drax
In occasione della promozione di Army of the Dead,
Dave Bautista ha più volte espresso la sua insoddisfazione per il
modo in cui Drax è stato raccontato nel MCU. Per quanto il personaggio sia
adorabile e per quanto Bautista abbia un tempismo comico
incredibile, è abbastanza facile capire da dove proviene
l’insoddisfazione dell’attore, soprattutto se pensiamo al primo
film dei Guardiani
della Galassia.
In
quel film, Drax era in cerca di vendetta: il suo obiettivo era
uccidere Ronin – e in seguito Thanos – per vendicare l’omicidio
della sua famiglia. Tutto ciò non è mai stato mostrato e, alla
fine, Drax non è stato altro che un sollievo comico all’interno del
franchise, senza mai avere la possibilità di combattere contro il
Titano Pazzo. Non abbiamo mai davvero visto “Il Distruttore” nel
MCU e ad oggi non possiamo far
altro che guardare indietro a ciò che sarebbe potuto
essere…
Barone Strucker
Il barone Wolfgang von
Strucker ha preso di mira tutti nei fumetti, da Capitan America a
Wolverine, spingendo quegli eroi al limite e dimostrandosi una vera
e propria minaccia. Nel Marvel Cinematic Universe, non è
stato altro che carne da macello per Ultron, ed è un vero peccato
che i Marvel Studios non abbiano mai
approfittato il suo aspetto da grande cattivo che controllava
l’HYDRA dalla sua fortezza.
Fondamentale nella “creazione” di
Scarlet Witch e Quicksilver, Strucker avrebbe potuto e dovuto
diventare una minaccia ricorrente, con WandaVision che sarebbe stato ideale per un suo
eventuale ritorno. Sfortunatamente, il suo tempo in Avengers:
Age of Ultron è passato così velocemente che, alla fine,
non ha nemmeno ottenuto un cameo nella serie Disney+! Ormai è troppo tardi per
rimediare, ed è un peccato perché è palese che il MCU sia stato privato di un grande
cattivo.
Ronan l’Accusatore
Ronan l’Accusatore è stato
un cattivo abbastanza solido in Guardiani
della Galassia, anche se a molti fan sono mancate
le complessità della sua controparte a fumetti. Uccidendo
rapidamente Ronan, siamo stati derubati della possibilità di
seguire il suo viaggio per diventare un eroe e siamo rimasti
completamente delusi dalle sue motivazioni nel voler impugnare una
delle Gemma dell’Infinito.
Onestamente, qualsiasi personaggio cosmico avrebbe potuto
ricoprire il ruolo che Ronan ha avuto in quel film. Quando è
arrivata la notizia che Lee Pace era stato ingaggiato per
interpretare una versione più giovane del cattivo in Captain
Marvel, i fan non vedevano l’ora di esplorare la sua
storia pre-Thanos nel MCU. Purtroppo, non è andata
meglio, con Ronan che, alla fine, è stato poco più di un volto
familiare nella storia delle origini di Carol
Danvers.
Maria Hill
L’introduzione di Maria Hill in The Avengers ha funzionato abbastanza bene. Joss
Whedon aveva gettato le basi per la sua trasformazione in
un’antagonista, ma quando sono usciti Captain America: The Winter Soldier e Avengers:
Age of Ultron, era chiaro che il suo destino sarebbe stato
alla stregua di quello dell’agente Coulson. Il suo ruolo, infatti,
non ha fatto altro che diminuire da quel momento, ed ora è
probabilmente troppo tardi per fa sì che quella donna che una volta
ha preso di mira Captain America o ha smascherato Spider-Man con la
forza si evolva.
Tuttavia, visto che uno Skrull si è finto Maria Hill in
Spider-Man: Far From Home, non
possiamo far altro che sperare che ci siano piani per lei in
futuro, magari in progetti come Secret
Invasion o The
Marvels.
Zio Ben
Sebbene sia abbastanza
facile capire perché i Marvel Studios abbiano scelto di
evitare di raccontare la storia delle origini di Peter Parker, è
strano che ancora non sappiamo come il ragazzo abbia acquisito i
suoi poteri e cosa lo ha spinto a diventare un supereroe. La morte
di Ben Parker è stata menzionata in più occasioni, ma senza alcun
segno tangibile del personaggio (il franchise con Tom Holland ha
anche trascurato la sua iconica frase: “Da un grande potere
derivano grandi responsabilità”).
Alla fine, è stato Tony Stark la
vera figura paterna di Peter Parker. Ciò potrebbe essere attribuito
al fatto che Spidey desidera una figura paterna per sostituire suo
zio, ma sorvolando sul passato dell’arrampicamuri, i Marvel Studios hanno, in diversi
modi, danneggiato il futuro dell’eroe. Speriamo che Spider-Man: No Way Home possa rimediare a questo
problema, ma forse è meglio non sperarci troppo…
Bucky Barnes
The
Falcon and the Winter Soldier ha fatto molto per redimere
Bucky Barnes, e sicuramente è riuscito a far andare il personaggio
oltre il ruolo di Soldato d’Inverno. Tuttavia, prima di allora, i
Marvel Studios non erano riusciti a
dare a questo personaggio l’attenzione di cui aveva bisogno e che
meritava. Captain America: Il primo Vendicatore ha avuto a
malapena la possibilità di presentarlo come il più caro amico di
Steve Rogers prima che venisse “ucciso”, e anche se non possiamo
criticare il suo ruolo nel sequel, tutto quello che seguì – sempre
in relazione al personaggio – fu parecchio frettoloso.
Bucky aveva bisogno di più spazio in
Captain
America: Civil War, e alla fine non è stato altro che un
attore di supporto nella storia di Cap e Iron Man. Questa era
l’occasione perfetta per esplorare meglio la sua amicizia con
Steve, mentre in Avengers:
Infinity War Bucky è caduto ancora una volta nel
dimenticatoio. Per quanto siamo entusiasti di vedere Sam Wilson nei
panni di Captain America, non possiamo fare a meno di chiederci se
Bucky avrebbe dovuto avere la possibilità di impugnare lo scudo per
primo…
Sif
Analizzando il franchise di
Thor, non
è difficile trovare personaggi che sono stati completamente mal
sfruttati dai Marvel Studios. Tre Guerrieri,
Heimdall e persino Odino (in larga parte) non sono stati
all’altezza delle aspettative. Tuttavia, è la cattiva gestione di
Sif che molti fan faticano davvero a perdonare. Dopo aver superato
i suoi sentimenti per il Dio del Tuono in Thor,
il sequel Thor:
The Dark World ha fatto davvero poco o niente con la tosta
guerriera, e da allora non l’abbiamo più vista (il che,
onestamente, è inconcepibile!).
Jaimie Alexander dovrebbe riprendere
il ruolo in Thor: Love and
Thunder, quindi una redenzione per il personaggio è ancora
possibile. Tuttavia, per come stanno le cose, è innegabile che sono
stati sprecati anni che avrebbero potuto invece vedere Sif come uno
dei principali personaggio del Marvel Cinematic Universe. Speriamo
solo che la Marvel offra un’adeguata
spiegazione alla sua assenza…
Nebula
Da un lato, non possiamo
davvero criticare il modo in cui la storia di Nebula si è svolta
sul grande schermo fino ad ora. Vederla passare da braccio destro
di Thanos ad eroe a sé stante è stato oltremodo soddisfacente,
senza contare il fatto che quell’arco continuerà ad evolversi
grazie a Guardiani
della Galassia Vol. 3. Tuttavia, non dare a Nebula la
possibilità di vendicarsi del Titano Pazzo sembra una grande
opportunità narrativa che è stata persa.
Se fosse stato intrapreso quel tipo
di discorso narrativo, Nebula sarebbe stata probabilmente al centro
di un nuovo percorso, dando ai Marvel Studios molte direzioni
entusiasmanti in cui portare il personaggio. La speranza è che Gunn
abbia in programma delle grandi sorprese per Nebula…
Scorpion
Anche se le cose potrebbero cambiare in futuro, allo stato
attuale Mac Gargan rimane uno dei personaggi del Marvel Cinematic Universe peggio
sfruttati. È stato piuttosto triste vederlo ferito
dall’arrampicamuri nella prima battaglia di Peter Parker con
Avvoltoio: tuttavia, quella e una scena post-credits in Spider-Man: Homecoming hanno preparato il terreno per
un’eventuale trasformazione in Scorpion.
Possiamo solo supporre che questo sia stato qualcosa su cui ha
spinto Sony, perché i Marvel Studios non si sono mai
presi la briga di rivisitarne le origini. Nei fumetti, Gargan è un
investigatore privato assunto da J. Jonah Jameson per scoprire
l’identità segreta di Spidey. Quando ogni tentativo fallisce, il
caporedattore del Daily Bugle gli paga una trasformazione che gli
permetterà di combattere l’arrampicamuri. Ma alla fine qualcosa va
storto e nasce Scorpion! Aver trascurato tutto ciò è sconcertante,
specialmente quando Scorpion avrebbe potuto facilmente essere il
cattivo principale in un futuro film di Spider-Man.
Iron Man
Siamo consapevoli che Iron Man è stato uno dei personaggi più
amati nella storia di universo condiviso. Anche se il suo arco
narrativo è stato soddisfacente, alcuni fan non possono fingere di
essere rimasti un po’ delusi. Non appena è diventato chiaro che il
personaggio avrebbe sbancato al botteghino, il Tony Stark di Robert
Downey Jr. è diventato il cuore pulsante del franchise, con
Spider-Man continua a vivere nella sua ombra (siamo alquanto
ottimisti sul fatto che i Marvel Studios prenderanno le
distanze da ciò in No Way Home).
A
parte questo, sorvolare sulle battaglie di Iron Man contro
l’alcolismo ci ha derubato di una parte enorme di chi era il
personaggio in realtà, così come il MCU non è riuscito a esplorare le
sue battaglie con il Mandarino e il ruolo chiave che ha
interpretato in “Armor Wars”. Non abbiamo mai visto questo Tony
diventare il direttore dello S.H.I.E.L.D.: un sacco di potenziale,
dunque, è stato sacrificato sull’altare del successo commerciale.
Lo capiamo, ma ciò non lo rende meno deludente…
Al cinema dal 16 giugno,
Spiral – L’Eredità di Saw ci riporta dentro alla
saga che ha fatto la storia dell’horror. Ecco cosa hanno da
raccontare sul film Chris Rock e Max
Minghella. Rock ha contribuito anche alla sceneggiatura e
alla produzione.
Arriverà al cinema dal 16 Giugno
Spiral – L’eredità di Saw, il nuovo film del franchise horror di
SAW scritto da Josh Stolberg & Pete Goldfinger. Diretto da Darren
Lynn Bousman nel cast protagonisti sono
Chris Rock, Max Minghella, Marisol Nichols e
Samuel L. Jackson. Un’esclusiva per
l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema.
Nel film Una mente sadica mette in
atto una contorta forma di giustizia in SPIRAL, il nuovo
adrenalinico capitolo della saga di SAW. Lavorando all’ombra di uno
stimato veterano della polizia (Samuel L. Jackson), lo sfrontato
detective Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock) e il suo partner alle
prime armi (Max Minghella) si occupano di una sconvolgente indagine
su omicidi che ricordano l’inquietante passato della
città. Inconsapevolmente intrappolato in un mistero che si
infittisce sempre di più, Zeke si trova al centro del morboso gioco
dell’assassino.
Al cinema dal 16 giugno,
Spiral – L’Eredità di Saw ci riporta dentro alla
saga che ha fatto la storia dell’horror. Ecco cosa hanno da
raccontare sul film il regista Darren Lynn Bousman
e la protagonista femminile, Marisol Nichols.
Arriverà al cinema dal 16 Giugno
Spiral – L’eredità di Saw, il nuovo film del franchise horror di
SAW scritto da Josh Stolberg & Pete Goldfinger. Diretto da Darren
Lynn Bousman nel cast protagonisti sono
Chris Rock, Max Minghella, Marisol Nichols e
Samuel L. Jackson. Un’esclusiva per
l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema.
Nel film Una mente sadica mette in
atto una contorta forma di giustizia in SPIRAL, il nuovo
adrenalinico capitolo della saga di SAW. Lavorando all’ombra di uno
stimato veterano della polizia (Samuel L. Jackson), lo sfrontato
detective Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock) e il suo partner alle
prime armi (Max Minghella) si occupano di una sconvolgente indagine
su omicidi che ricordano l’inquietante passato della
città. Inconsapevolmente intrappolato in un mistero che si
infittisce sempre di più, Zeke si trova al centro del morboso gioco
dell’assassino.
Anche dopo che WarnerMedia ha dato a
Zack Snyder il via libera per completare la
sua versione di Justice
League, il regista ha continuato a scontrarsi con la
Warner Bros.
In effetti,
il regista ha rivelato di recente di aver preso in
considerazione l’idea di abbandonare il progetto della
Snyder Cut dopo che lo studio è intervenuto e gli ha
impedito di utilizzare la versione di Lanterna Verde di John
Stewart.
Snyder aveva scelto l’attore
Wayne T. Carr per il ruolo dell’eroe, ma la
Warner Bros. ha puntato i piedi e alla fine quella scena finale con
Bruce Wayne è stata rigirata (durante i reshoot dell’anno scorso)
con Martian Manhunter al posto di Lanterna Verde.
Zack Snyder aveva già condiviso
alcune foto dal backstage della realizzazione di quella scena,
ma ora un concept art inedito – diffuso dal regista via Vero –
rivela nello specifico come sarebbe stato l’incontro tra Batman e
Lanterna Verde sul grande schermo.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Da Nanni
Moretti con “I diari di Caro Diario” all’anteprima
nazionale di “Un anno con Salinger” di Philippe Falardeau, da
Zerocalcare “Sulle orme dei rifugiati” al Premio Lanterna delle
Arti alla Carriera assegnato a Pupi Avati, a conclusione di un
concorso cinematografico nuovo di zecca. Sono solo alcune fra le
molte novità del Festival Genova Reloaded, arrivato
alla seconda edizione e in programma a Genova dal 24
giugno al 4 luglio, nel Cortile Maggiore di Palazzo
Ducale, al cinema Sivori e al cinema America.
Diretto da Giorgio Viaro e organizzato da Circuito, è
prodotto da Alesbet e Centro Culturale Carignano con il sostegno di
Genova Palazzo Ducale, Europa Cinemas, Academy Two, il patrocinio
di Rai Liguria e Regione Liguria. Main sponsor è Banca Carige, che
promuove la cultura e le imprese liguri, in una sfida che unisce
tradizione e innovazione. Fondazione Cappellino-Almo Nature entra a
sostenere l’attività di Circuito con una partnership che la vedrà
protagonista nel prossimo triennio. Gli sponsor del Festival sono
Camera di Commercio di Genova, Unipol Sai Assicurazioni. Sponsor
tecnici Finollo, Easyscooter e Laura Sciunnach.
«Epicentro di
linguaggi audiovisivi differenti, dal cinema alla realtà
virtuale passando per il cortometraggio, e al contempo vero e
proprio happening rivolto al corpo cittadino – dichiara il
direttore artistico Giorgio Viaro – Genova Reloaded si
propone di valorizzare il territorio locale, monumenti e
panorami, associandolo al meglio della produzione per il grande
schermo degli ultimi mesi, sbirciando anche, attraverso le
anteprime, quanto accadrà in sala in futuro. L’auspicio è di
ripartire assieme con rinnovato entusiasmo, come accaduto
nel 2020, abbracciati dai chiostri di palazzo Ducale, sotto un
cielo di stelle, assieme ai protagonisti del cinema e della cultura
italiana».
Festival Genova Reloaded, la seconda edizione
Undici giorni
fitti di appuntamenti, aperti il 24 giugno dall’Aperitivo con
Barbora Bobulova, servito nel giardino del Sivori Bistrot,
momento a cui segue la proiezione a Palazzo Ducale del corto
“Paolo e Francesca”, di cui Bobulova è protagonista assieme
a Fabrizio Rongione, per la regia di Federico Caponera.
Bobulova e Caponera parleranno con il pubblico del tema centrale
del film: una coppia si confronta con la notizia di una grave
malattia. Argomento che in passato è stato trattato anche da
Nanni Moretti, uno degli ospiti più attesi del festival.
Sabato 3 luglio è protagonista di due appuntamenti al cinema
America e nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale con “I diari di
Caro Diario”, vero e proprio spettacolo in cui il regista
ripercorre in diretta la genesi di una delle sue opere più amate,
“Caro Diario”, uscito nel 1993 e diventato un vero e proprio cult.
Sarà proposto nella versione restaurata.
L’incontro “La
dittatura immaginaria” (25 giugno) affronta uno dei temi più
attuali che coinvolgono il mondo dell’informazione e
dell’espressione creativa, ovvero il concetto di politicamente
corretto. È realmente diventato una gabbia creativa? E quali sono
le responsabilità di un artista? Ne parlano un ospite ormai
abituale per Genova Reloaded, Zerocalcare, con il saggista
Walter Siti, l’attrice Diana Del Bufalo e la stand up
comedian Michela Giraud. Zerocalcare, insieme allo scrittore
e traduttore Silvio Ferrari, parteciperà anche a un secondo
incontro, “Sulle orme dei rifugiati”, in programma il 27
giugno prima del film “Quo vadis; Aida?” di Jasmila Zbanic,
che rievoca il massacro di Srebrenica.
Il 30 giugno sarà
dedicato al regista Giuseppe Piccioni, con un omaggio che
prevede la proiezione di “Il rosso e il nero” e “Questi
giorni”, seguiti da un incontro sul fertile scambio tra
linguaggi espressivi differenti, dal titolo “Cinema e teatro:
mondi comunicanti”. Ne sono protagonisti lo stesso Piccioni con
Lucia Mascino e Filippo Timi, attori che ha diretto
sia dietro la cinepresa sia sul palcoscenico nello spettacolo
“Promenade de santé – Passeggiata di salute” di Nicolas Bedot.
Segue la proiezione di “Favola”, lungometraggio diretto da
Sebastiano Mauri con Mascino e Timi protagonisti e tratto dallo
show teatrale omonimo di quest’ultimo. Il 2 luglio, evento speciale
con la proiezione di “Boys” di Davide Ferrario,
ospite di Genova Reloaded insieme al musicista Mauro Pagani,
legato alla città sin dal sodalizio con Fabrizio De
André.
Il Festival è punteggiato
dai sette film in competizione con cui sarà varata la
prima edizione delconcorso cinematografico Genova
Reloaded. Sono “Morrison”
di Federico Zampaglione, che incontra il pubblico dopo la
proiezione a Palazzo Ducale (24 giugno), “Cosa
sarà” di Francesco Bruni, a Palazzo Ducale insieme
all’attore Nicola Nocella (25 giugno) per parlare del loro
lavoro, “Palazzo di giustizia” di Chiara Bellosi, presentato
in presenza dalla protagonista Daphne Scoccia (26 giugno),
“Regina” di Alessandro Grande con Francesco
Montanari in dialogo con il pubblico (28 giugno), “Non
odiare”di Mauro Mancini che sarà ospite al Ducale (29
giugno), “Maternal”di Maura Delpero anch’essa in
arrivo a Genova (1 luglio), “Il
cattivo poeta” di Gianluca Jodice, di cui parlerà l’attore
Francesco Patané, ospite nel salotto culturale della sua
città natale (1 luglio). I film saranno votati da una giuria di
esperti presieduta da Steve Della Casa, e composta da
Davide Livermore, Serena Bertolucci e Raffaella Grassi. Il 4
luglio, nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale, sarà proclamato il
film vincitore di Genova Reloaded 2021 e consegnato il Premio
“Lanterna delle Arti” alla carriera a Pupi Avati, in
collegamento per conversare con Giorgio Viaro, in una serata che
prende avvio proprio con il suo ultimo film “Lei mi parla
ancora” e sarà chiusa dall’anteprima nazionale di “Un anno
con Salinger” di Philippe Falardeau, una commedia distribuita
da Academy Two, ambienta nel mondo delle agenzie letterarie, che
vede protagonista la giovane star di “C’era una volta a Hollywood”
Margaret Qualley assieme a Sigourney Weaver. Anche gli spettatori
saranno chiamati a giudicare attraverso una scheda che porterà alla
proclamazione del Premio del Pubblico Genova Reloaded.
Torna anche quest’anno la
tecnologia digitale con Omar Rashid e i visori che
trasportano lo spettatore nella realtà virtuale: due
aperitivi (28 e 29 giugno, posti limitati) al Sivori Bistrot
saranno dedicati a questa esperienza, che durante la prima edizione
del festival ha suscitato molta curiosità fra gli
spettatori.
Tutti gli incontri sono
condotti da Giorgio Viaro.
I giovani Ambasciatori
del Circuito Cinema Scuola seguiranno il Festival e intervisteranno
alcuni protagonisti del cinema italiano.
BIGLIETTI: Intero: € 8 Ridotto: € 7 Evento speciale Nanni Moretti: € 12 intero; € 10
ridotto Aperitivo con la realtà virtuale € 12
In caso di pioggia le
proiezioni previste al Ducale saranno trasferite al cinema
Sivori
Ad aprile del 2019, Vin Diesel, la star del franchise di Fast and Furious, aveva pubblicato attraverso il suo
profilo Instagram ufficiale
un video dal set dei sequel di Avatar in cui
appariva a fianco del regista James Cameron.
All’epoca sembra che quel video
avesse in qualche modo confermato un coinvolgimento dell’attore nel
kolossal di Cameron, ma da allora non abbiamo più saputo nulla in
merito. Tuttavia, in una recente intervista con
MTV News in occasione della promozione di Fast and
Furious 9, sembra proprio che Diesel abbia confermato
che apparirà nel celebre franchise.
Via
Twitter, il giornalista Josh Horowitz ha pubblicato un estratto
dalla suddetta intervista, in cui viene proprio chiesto a Vin Diesel di commentare i rumor che lo
vorrebbero nel cast dei sequel di Avatar. La sua risposta,
che a questo punto non sembra lasciare più alcun dubbio, è stata la
seguente: “Ho trascorso del tempo insieme a lui, ma non ho
ancora girato niente. Adoro James Cameron. Lo adoro davvero. Adoro
questa saga. Sì, penso si possa dire tranquillamente che lavoreremo
insieme.”
Avatar
2debutterà
il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo
capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 18 dicembre 2026 e 22
dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Di recente abbiamo appreso la
notizia che l’attrice Hannah John-Kamen, interprete di Ghost in
Ant-Man and the Wasp, ha firmato per interpretare la
protagonista del reboot di Red Sonja messo in
cantiere da Millennium, e ora sembra che a lei si unirà anche
Jaimie Alexander, altro volto noto del
MCU.
La star del franchise di Thor,
che dovrebbe riprendere il ruolo di Lady Sif in Thor: Love and
Thunder di
Taika Waititi, ha pubblicato la seguente immagine nelle sue
storie di Instagram (via
CBM): si tratta della prima pagine della sceneggiatura del film
di Red Sonja, appunto, che sarà scritto da
Tasha Huo e diretto da Joey
Soloway, lasciando intuire che potrebbe essere
ufficialmente entrata a far parte del cast del reboot.
Se ciò dovesse essere confermato, ci
sono molti personaggi dei fumetti che Jaimie
Alexanderpotrebbe interpretare,
tra cui Scáthach o Dark Annisia. Ricordiamo che sempre di recente è
stato riferito che a Sacha Baron Cohen sarebbe stato offerto il
ruolo del co-protagonista del film, Kulan Gath, ma ad oggi non
esiste ancora una conferma ufficiale in merito.
I numerosi tentativi di riportare
Red Sonja al cinema
Il personaggio di Red
Sonja aveva debuttato sul grande schermo nel 1985,
nell’omonimo film interpretato da Brigitte
Nielsen al fianco di Arnold
Schwarzenegger. Da allora, numerosi sono stati i
tentativi di riportare l’eroina al cinema. Al Comic-Con del 2008
venne annunciato che Robert
Rodriguez avrebbe diretto e prodotto un nuovo
film che avrebbe visto Rose McGowan nei
panni della diavolessa con la spada, ma quel progetto venne poi
cancellato.
Diversi anni dopo, nel
2018, Bryan
Singer (la saga di X-Men)
venne ufficializzato alla regia di un nuovo adattamento, ma dopo le
accuse di violenza sessuale e cattiva condotta del regista, il film
è passato ufficialmente nella mani di Soloway.
Parlando della rivalità tra il suo
personaggio e quello interpretato da Chris
Hemsworth, Pratt ha spiegato: “È qualcosa che
abbiamo scoperto durante la lavorazione degli ultimi due Avengers e
sembra che alla gente sia piaciuta quel tipo di dinamica. Taika,
ovviamente, ha aggiunto del suo e credo che al pubblico piacerà
quello che abbiamo fatto. Riprenderemo quella stessa vena, quello
stesso tipo di rivalità tra questi due personaggi.”
Parlando nello specifico del suo
collega, invece, ha aggiunto: “Chris Hemsworth è fantastico. È
davvero bravo. La gente resterà a bocca aperta quando vedrà ciò che
lui e Taika Waititi hanno pensato per Thor 4. È come se avessero raggiunto
un altro livello, che ovviamente ha permesso a Chris di toccare
vette altissime. In sua presenza rimanevo sbalordito. È un
dio-uomo anche nella vita reale. È stato bellissimo condividere
quest’esperienza insieme a lui.”
Di recente Chris
Hemsworth ha condiviso via Instagram
uno scatto dal backstage di Thor: Love and
Thunder in cui appare proprio al fianco di
Chris Pratt. Nella didascalia che ha
accompagnato l’immagine, Hemsworth ha fatto gli auguri di buon
compleanno a Chris Evans, ironizzando sul fatto che il suo
“Chris preferito” sarà sempre e soltanto lui.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 6 maggio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
In una recente intervista con
Collider, il regista Chris McKay ha parlato
dei piani per il sequel mai realizzato di LEGO
Batman – Il film. In occasione della promozione del
suo nuovo film,
La guerra di domani, McKay ha ufficializzato che LEGO
Batman non diventerà mai una trilogia.
“Il franchise LEGO ha lasciato
la Warner Bros. e ora è nelle mani della Universal. Quasi
sicuramente, non ci sarà un sequel di LEGO Batman. Mi dispiace
tanto dirlo, ma è così: non credo che siano intenzionati a
realizzare un LEGO Batman 2”, ha spiegato il regista, che ha
poi parlato di ciò che gli sceneggiatori avevano in mente per il
nuovo film. “Dan Harmon e Michael Waldron avevano realizzato
una prima bozza della sceneggiatura che era davvero eccezionale.
Era davvero epica, sia dal punto di vista dell’azione che dal punto
di vista della storia.”
A questo punto McKay ha rivelato che
il sequel di LEGO
Batman avrebbe ufficialmente introdotto la Justice League. “La struttura era simile a
quella de Il padrino – Parte II… era una storia sulla relazione di
Batman con la Justice League (e con Superman) al giorno d’oggi, ma
anche uno sguardo sul passato e sui momenti formativi della Justice
League e della relazione tra Batman e Superman.”
Il regista ha poi spiegato che il
sequel avrebbe contribuito ad espandere il tema della famiglia,
centrale all’interno del primo film. “La storia era incentrata
sull’amicizia e sul cambiamento, e su quanto sia difficile cambiare
e cercare di rimanere fedele al nuovo percorso che hai deciso di
intraprendere. Specie se in passato non ti sei comportato bene, i
tuoi amici potrebbero non essere in grado di vedere il nuovo te.
Potrebbero ancora vivere nel passato. Ma tramite il film (e il
personaggio di Robin) avremmo scoperto che il passato può essere
più complicato di quanto sembri.”
Chris McKay sul sequel di LEGO
Batman: “La WB non voleva che fosse un ‘vero’ film di
Batman”
McKay ha poi spiegato che la Warner
Bros. non era particolarmente entusiasta all’idea che il
personaggio di Batman si prendesse troppo sul serio, aspetto che il
sequel avrebbe sicuramente messo in luce. “Lo studio era
diffidente nei confronti del fatto che LEGO Batman fosse un ‘vero’
film di Batman, quindi mi è stato detto chiaramente di contenermi.
La reazione del pubblico (e i film che sono venuti in seguito, come
Spider-Man: Un nuovo universo) hanno dimostrato che si sbagliavano.
Probabilmente lo avrei reso ancora di più un ‘vero’ film di Batman,
forse un vero film sulla Justice League… pieno zeppo di battute,
cameo, easter egg, trame che si intersecano… sarebbe stato un film
molto denso, ma ovviamente non avrei mai trascurato il lato
umano.”
A questo punto, il regista è scesa
ancora più nel dettaglio in merito alla storia, rivelando anche chi
sarebbe stato il grande villain del sequel. “Avevamo molti
grandi doppiatori in The LEGO Movie e LEGO Batman. Il cattivo
sarebbe stato Lex Luthor… e ci sarebbe stato anche OMAC. Ovviamente
ci sarebbe stati anche Aquaman, Wonder Woman, Lois Lane… ci sarebbe stato anche
un grande crossover a un certo punto, una roba che puoi permetterti
di fare solo in un film LEGO. Qualcosa che probabilmente non
accadrà mai in un live action.”
Nel crossover Crisis on Infinite
Earths targato The CW, Ezra Miller è tornato nei panni della
versione del DCEU di Flash, incontrandosi sul piccolo schermo con
la versione del Velocista Scarlatto ad opera di Grant Gustin.
Ora, pare che ci siano dei piani per
far sì che accada esattamente l’opposto in The
Flash, il cinecomic di Andy Muschietti attualmente in fase di
produzione. È infatti
The Illuminerdi a riportare la notizia (chiaramente non ancora
confermata in via ufficiale) che Gustin sarà di nuovo Barry Allen
nel film in arrivo al cinema nel 2022: per quanto riguarda il suo
ruolo nella storia, la fonte parla di un “breve cameo”.
Quella di Grant Gustin è solo l’ultima di una serie di
importanti apparizioni che i i fan si aspettano di vedere in
The
Flash, considerando che il film si preannuncia come un
grande viaggio attraverso la storia dell’universo DC sul grande
schermo. Tuttavia, al momento sulla trama sono stati rivelati
davvero pochissimi dettagli.
Per quanto riguarda il cameo di
Gustin, è probabile che questa volta vedremo quanto accaduto nel
crossover televisivo dal punto di vista della versione del
personaggio ad opera di Miller. Ad ogni modo, la speranza è che
l’attore possa essere coinvolto in qualcosa di potenzialmente
eccitante, al di là di quanto tempo avrà a disposizione sullo
schermo.
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League: l’attore verrà sostituito nella parte
da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere
ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da
Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.
Da quando il suo lavoro per la serie
Rick and Morty è stato riconosciuto a livello
internazionale, Michael Waldron è diventato in
breve tempo uno degli sceneggiatori più richiesti di Hollywood.
Dopo aver lavorato in qualità di head writer alla serie Loki e aver firmato la sceneggiatura di Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, Waldron sarà coinvolto anche
nel nuovo misterioso film della saga di Star Wars che sarà prodotto da Kevin
Feige, il presidente dei Marvel Studios.
In una recente intervista con
GQ, Waldron ha avuto modo di parlare proprio di questa sua
prima incursione nella galassia lontana, lontana, anticipando che
il suo intento, con questa nuova storia, è quello di riportare il
franchise alle sue radici. “Penso che il successo del MCU, al di là di tutta la
fantascienza, di tutti i concept e altre cose del genere, sia
dovuto essenzialmente ai personaggi e al modo in cui vengono
costruiti, alla loro umanità, ai loro conflitti, a quel senso di
amicizia e di famiglia che in fondo il MCU rappresenta”, ha spiegato
lo sceneggiatore.
“Penso che la saga di Star
Wars, quando è al suo meglio, sia proprio questa: una storia
sulla famiglia. Han, Luke e Leia erano una famiglia: al pubblico
piaceva vederli insieme e odiava quando erano separati. Sono
personaggi fantastici, ma non è una novità. È questa la più grande
lezione che ho imparato.”
Naturalmente, Waldron non ha potuto
– e neanche voluto – condividere alcun dettagli su ciò che Feige ha
pianificato per questo nuovo misteriosissimo film della saga di
Star Wars. “La cosa che Kevin Feige condivide con Dan Harmon e
Sam Raimi è questo spirito di collaborazione, oltre ad una notevole
mancanza di ego nonostante tutto quello che è riuscito a
realizzare.”
“Kevin è un grande ascoltatore.
Vuole ascoltare le tue idee, capire come potresti fare qualcosa e
poi aiutarti a migliorarla”, ha concluso. “Al di là di
tutto questo, è veramente un bravo ragazzo.”
Il futuro della saga di Star
Wars
Di recente è stato
confermato Rogue
Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la
conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto
da Patty Jenkins (regista
di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre
2021.
Oltre a Rogue
Squadron, sappiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli
Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una
nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su
quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In
passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
In sviluppo c’è anche un misterioso
film che sarà prodotto da Kevin Feige,
presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto
da Michael Waldron, sceneggiatore
di Doctor Strange in
the Multiverse of Madness.
Da un’idea di Kerry Ehrin, che è
anche showrunner e produttore esecutivo, “The Morning Show” è
prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a
Jennifer Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo
Films, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter, con Hello
Sunshine, e Mimi Leder, che dirige anche diversi episodi.
The Morning Show 2: quando esce e
dove vederla in streaming
The Morning Show 2 in
streaming debutterà da venerdì 17 settembre su
Apple TV+.
The Morning Show 2: trama e
cast
Nella seconda stagione di 10
episodi – che sarà presentata con il primo episodio, seguito da un
nuovo episodio settimanale, ogni venerdì – il team del Morning Show
riemerge dalle macerie delle azioni di Alex (Jennifer
Aniston) e Bradley (Reese Witherspoon), con una UBA
rinnovata e un mondo in mutamento, dove l’identità è tutto e dove
entra in gioco la differenza tra come ci presentiamo e chi siamo
veramente.
Nel cast di The Morning
Show 2 insieme a
Jennifer Aniston e
Reese Witherspoon, nel cast ritroviamo
Steve Carell,
Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen
Pittman, Bel Powley, Desean Terry, Janina Gavankar, Tom Irwin e
Marcia Gay Harden. Ad unirsi a loro nella seconda stagione ci sono
anche Greta Lee nei panni di “Stella Bak”, un prodigio del mondo
tecnologico che si è unito al team di UBA; Ruairi O’Connor nei
panni di “Ty Fitzgerald”, una star di YouTube intelligente e
carismatica; Hasan Minhaj che interpreta ‘Eric Nomani’, un nuovo
membro del team del Morning Show; il vincitore dell’Emmy Award
Holland Taylor nei panni di “Cybil Richards”, l’esperta presidente
del consiglio di amministrazione dell’UBA; Tara Karsian come ‘Gayle
Berman’, una produttrice;
Valeria Golino nel ruolo di ‘Paola Lambruschini’, regista di
documentari; e la vincitrice dell’Emmy e del SAG Award
Julianna Margulies nei panni di “Laura Peterson”, una
nuova presentatrice di UBA.
Grazie ad alcune partecipazioni
televisive nel suo Paese di origine, l’attrice Hande Erçel è
oggi una delle maggiori celebrità turche. Seguitissima sui social
network e in TV, dove è attualmente protagonista di una telenovelas
trasmessa anche in Italia, l’attrice è sempre più sulla cresta
dell’onda, distintasi tanto per doti recitative quanto canore.
Ecco 10 cose che non sai di
Hande Erçel.
Hande Erçel: i suoi film e le
serie TV
1. È nota per diverse serie
televisive. Ad oggi l’attrice ha recitato solamente per la
televisione, comparendo in celebri serie televisive turche. la
Erçel ha iniziato la sua carriera nel 2014, recitato in
Çalikusu, dove ha recitato nel ruolo di Zahide per 17
episodi. Ha poi recitato in Çilgin Dersane Üniversitede
(2014), Hayat Agaci (2014), Günesin
Kizlari (2015-2016), Ask Laftan Anlamaz
(2016-2017) e Siyah Inci (2017-2018). Dal 2019 ha
invece recitato in Halka, nel ruolo di Mujde Akay e in
Azize, nei panni della protagonista Azize Gunay. Ottiene
grande popolarità internazionale grazie alla serie Sen Çal
Kapimi, nota a livello internazionale come Love is in the air,
dove recita dal 2020 nel ruolo di Eda Yildiz.
2. È pronta a debuttare al
cinema. Dopo anni di sola televisione, l’attrice è ora
pronta a fare il suo debutto al cinema con il film turbo Drunk
on Love, di genere dramma storico. La storia è quella di Rumi
e della sua amicizia con Shams Tabrizi, la quale segnerà per sempre
la sua vita, la sua attività di poeta e il suo rapporto con Dio.
Nel film la Erçel interpreterà Kimia-Khatoon, una delle
protagoniste femminili.
3. Ha vinto diversi
premi. Ad oggi la Erçel è anche un’attrice particolarmente
premiata, avendo vinto diversi premi in Turchia, la maggior parte
dei quali come miglior interprete per il suo ruolo nelle serie
Günesin Kizlarie Ask Laftan Anlamaz. In
particolare, si annoverano le sue vittorie ai Golden Butterfly
Awards, ai KTÜ Media Awards e ai Turkey’s Youth Awards. Nel 2012 è
invece arrivata prima alla competizione di bellezza Miss
Civilization of Turkey.
Hande Erçel è su Instagram
4. Ha un account
personale. La Erçel è presente sul social network
Instagram con un profilo verificato attualmente seguito da 22,3
milioni di follower, il che fa di lei l’attrice turca più seguita
sul social. Con oltre 500 post, la Erçel è solita utilizzare la
piattaforma per condividere immagini riguardanti il suo lavoro come
attrice e modella. Sul suo profilo si ritrovano infatti numerose
immagini tratte da suoi set fotografici o dal dietro le quinte dei
suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendola, dunque, si
può rimanere sempre aggiornati sulla sua attività.
5. Condivide molti momenti
della sua vita privata. Per la Erçel Instagram non è però
solo un luogo dove condividere dettagli sulla sua vita lavorativa.
All’interno del suo profilo si possono infatti ritrovare numerosi
post dedicati esclusivamente alla sua vita privata. Vi sono infatti
immagini che la ritraggono in momenti di svago, spesso in compagnia
di amici o colleghi. Non mancano poi anche immagini di lei insieme
al suo fidanzato o di lei in particolari luoghi visitati.
Hande Erçel: i fidanzati e Karem
Bürsin
6. È stata legata ad un
cantautore turco. Prima di incontrare il suo attuale
fidanzato, l’attrice è stata a lungo sentimentalmente legata al
cantautore turco Murat Dalkilic. I due sembravano
anche ad un passo dal matrimonio, che però non si è poi più
concretizzato. Precedentemente, l’attrice sembra aver avuto anche
relazioni con gli attori Burak Serdar Şanal e
Ekin Mert Daymaz.
7.Ha
conosciuto il suo fidanzato sul set. Come recita il titolo
della serie di cui è attualmente protagonista, l’amore è davvero
nell’aria. Il set di Love is in the air ha infatti
permesso all’attrice di recitare accanto a Karem
Bürsin, con i loro personaggi sentimentalmente impegnati
tra loro. A lungo i fan hanno sperato che anche tra i due attori
nascesse un sentimento e dopo alcune voci a riguardo i due hanno
infine confermato, con alcune foto su Instagram rilasciate
nell’aprile del 2021, la loro relazione.
Hande Erçel in Love is in the
air
8. Ha sviluppato un forte
legame nei confronti del suo personaggio. Scelta per
interpretare il ruolo della protagonista di Love is in the
air, la Erçel è Eda Yildiz, giovane proveniente da una
famiglia povera, la quale nel tentare di ottenere una borsa di
studio internazionale si imbatte nell’affascinante Serkan Bolat.
L’attrice ha raccontato di aver particolarmente apprezzato il suo
personaggio, che nonostante le difficoltà cerca di emanciparsi e
ottenere un proprio riscatto attraverso l’istruzione. In breve,
l’attrice ha così nutrito un profondo affetto per Eda, trovandosi
sempre più a suo agio nell’interpretazione.
9. Ha cantato per un
episodio della serie.Love is in the air è la
telenovelas che ha conferito alla Erçel grande popolarità come
attrice. Nel sedicesimo episodio della prima stagione, però,
l’interprete si è distinta anche come cantante, eseguendo il brano
Kanatlarim Van Ruhumda. Per chi se la fosse perso, su
YouTube è disponibile la versione integrale, che permette così di
scoprire anche le doti canore della Erçel.
Hande Erçel: età e altezza
10.Hande
Erçel è nata a Bandirma, città della
provincia di Balikesir, in Turchia, il 24 novembre del 1993.
L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.
Sono stati rivelati i nomi dei
componenti della giuria di Un Certain Regard, in
occasione di Cannes 74. Ecco di seguito i nomi che
compongono la cinquina di artisti chiamati a giudicare i film della
sezione speciale:
President
Andrea Arnold
Director, screenwriter
(United Kingdom)
Considerato un vero e proprio
enfant prodige, il canadese Xavier Dolan è oggi uno
degli autori più acclamati, interessanti e originali del cinema.
Grazie a film come Mommy ed È solo la fine del mondo,
con i quali ha vinto prestigiosi premi al Festival
di Cannes, si è definitivamente consacrato a livello
internazionale, cosa che ha permesso la riscoperta dei suoi primi
lungometraggi. Dopo il folgorante esordio con J’ai tué ma mère, Dolan ha
dato vita nel 2010 alla sua opera seconda, Gli amori
immaginari. Anche in questo caso si tratta di
un’opera da lui scritta, diretta, prodotta, interpretata e
montata.
Se il primo film si concentrava sul
rapporto con la madre, quest’opera seconda va invece a trattare i
rapporti sentimentali, la scoperta dell’amore e della sessualità.
Con Gli amori immaginari Dolan continua dunque la sua
ricerca nei confronti dell’animo umano, mettendo ancora una volta
molto di sé nel racconto. Così facendo, il giovane regista continua
a dimostrarsi un vero talento, raccontando in modo sincero i
sentimenti dei suoi personaggi, avvalendosi della composizione,
della messa in scena, della fotografia cinematografica e dei
costumi da lui curati.
Presentato al Festival di Cannes
nella sezione Un Certain Regard, il film ha raccolto pareri
particolarmente entusiasti, che hanno permesso a Dolan di imporsi
sempre più nel panorama cinematografico mondiale, dando ulteriore
lustro al cinema canadese. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Gli amori immaginari: la trama del film
Protagonista del film è il ventenne
Francis, da sempre amico stretto di
Marie, di cinque anni più grande di lui. I due
vivono a Montreal, città dove sono anche cresciuti condividendo
ogni esperienza possibile. L’inaspettato si verifica per loro nel
momento in cui arriva dalle loro parti il misterioso
Nicolas, un ragazzo loro coetaneo proveniente
dalla campagna. Sia Francis che Marie rimangono folgorati
dall’incontro con il giovane, decidendo subito di volerlo attirare
verso di loro. I due amici iniziano infatti una gara a chi sedurrà
prima Nicolas, entrambi desiderosi di poter conquistare il cuore
del nuovo arrivato.
Egli però non dimostra una
preferenza esplicita per l’uno o per l’altro, ma anzi comprendendo
la situazione inizia a divertirsi a far soffrire i due, dando vita
ad atteggiamenti quanto mai ambigui. Ciò porta Francis e Marie a
sviluppare un accesa rivalità, che rischia di deteriorare il loro
rapporto d’amicizia. La situazione è destinata ad esplodere nel
momento in cui Nicolas invita i due a passare una breve vacanza
insieme nel suo chalet fuori città. Qui, soli, i tre andranno
incontro a gelosie, risentimenti e confessioni indicibili, svelando
i propri sentimenti e provando sulla propria pelle la vulnerabilità
che ciò comporta.
Gli amori immaginari: il cast del film
Come anticipato, Xavier
Dolan figura nel film anche come protagonista nei panni di
Francis. Per questo ruolo, l’attore ha cercato di dar vita ad un
interpretazione più matura rispetto a quella del precedente film,
concentrandosi sugli effetti che la situazione sentimentale di
Francis può avere sulla sua personalità e psicologia. Accanto a
lui, nei panni dell’amica Marie vi è invece l’attrice di origini
tunisine Monia Chokri, già nota per aver recitato
in L’età barbarica e qui particolarmente apprezzata per la
sua interpretazione. Grazie a Gli amori immaginari ha
infatti raggiunto grande popolarità internazionali, venendo
indicata come una delle migliori attrici dell’anno.
Il giovane Niels
Schneider interpreta invece Nicolas, l’oggetto del
desiderio dei due protagonisti. Questi aveva già avuto un ruolo nel
precedente film di Dolan, ma ottenne grande popolarità proprio
grazie a questo nuovo film. Per la sua interpretazione, Schneider
ottenne anche il Trofeo Chopard come rivelazione maschile dell’anno
al Festival di Cannes. Nel film è poi presente quella che è una
delle attrici ricorrenti nel cinema di Dolan, Anne
Dorval. Già protagonista femminile in J’ai tué ma
mère e presente anche in alcuni dei successivi film del
regista, questa interpreta qui il ruolo di Desiréé. Nel film,
infine, fa un cameo finale anche il noto attore francese
Louis Garrel, nei panni
di un ospite ad una festa.
Gli amori immaginari: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Gli amori
immaginari è infatti disponibile nel catalogo di
Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente,
in prima TV assoluta, nel palinsesto
televisivo di lunedì 14 giugno alle
ore 21:15 sul canale Cielo.
I reali di Inghilterra suscitano da
sempre grande fascino e interesse. Se oggi tutte le attenzioni sono
per la serie The
Crown e il suo racconto dell’attuale regina, sul finire
degli anni Novanta fu la prima Elisabetta ad ottenere un proprio
posto sul grande schermo. A raccontarla è stato il film del 1998
Elizabeth, scritto da Michael
Hirst e diretto da Shekhar Kapur.
Acclamato come uno dei più affascinanti film storici del suo
decennio, è ancora oggi un esempio raro di delicatezza e gusto
tanto nel racconto quanto nella messa in scena. Si tratta inoltre
del film che ha consacrato la carriera dell’attrice
CateBlanchett.
Il film si concentra in particolare
sui primi anni del regno di Elisabetta, dalla sua ascesa al trono
fino alle numerose cospirazioni contro di lei. Pur presentando
diverse inesattezze storiche, il film ha saputo raccontare al
meglio le passioni e le vicissitudini di una delle regine più
celebri della storia dell’Inghilterra. Fu anche per questo che
ricevette numerosi onori, a partire da ben sette nomination agli
Oscar, tra cui quella per il miglior film, vincendo però solo la
statuetta per i migliori costumi. Premi o non premi,
Elizabeth si è sempre più imposto nel panorama
cinematografico mondiale.
Tra grandi interpretazioni, ambienti
lussuosi, costumi coloratissimi e una fotografia che esalta tutto
ciò, il film è divenuto imprescindibile per tutti gli amanti del
genere. Chi oggi adora The Crown, impazzirà
per Elizabeth. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Elizabeth: la trama del film
Protagonista del film è
Elisabetta, che giovanissima si ritrova a salire
al trono d’Inghilterra a seguito della morte della regina cattolica
Mary Tudor, di cui Elisabetta era sorellastra. Di
fede anglicana, la nuova regina non è però ben vista né dal popolo
britannico né dalla Chiesa. La sua incoronazione genera infatti da
subito un forte clima di tensione tanto nel Paese quanto presso la
stessa corte. L’unica soluzione per quanti auspicano il ritorno del
cattolicesimo è Maria di Scozia, la quale potrebbe
reclamare il trono per diritto di nascita, opponendosi alla nuova
sovrana.
Nel frattempo, Elisabetta continua a
farsi sempre più nemici rifiutando il corteggiamento dei più
importanti nobili d’Europa, tra cui quello del carismatico
Duca d’Anjou, futuro re di Francia. La regina è
infatti segretamente innamorata dell’amico di infanzia Lord
Robert, il quale però non le è pari per rango e non può
dunque essere scelto come suo consorte. Decidendo pertanto di
regnare da sola, la regina deve iniziare a confrontarsi con le
numerose congiure nei suoi confronti. Non disposta a farsi
intimidire, Elisabetta acquisirà sempre più consapevolezza del suo
ruolo, impegnandosi a difenderlo per difendere gli interessi del
suo Paese.
Elizabeth: il cast del film
La regina Elisabetta al cinema è
oggi strettamente legata al volto dell’attrice Cate Blanchett. Il
ruolo, però, era però inizialmente stato offerto a Emily
Watson, la quale però rifiutò. Anche Meryl
Streep era stata presa in considerazione ma le fu infine
preferita la giovane Blanchett. Il regista si convinse che questa
era perfetta per la parte dopo averla vista nel film Oscar and
Lucinda. Per interpretare la regina, la Blanchett approfondì
molto la sua vita e il suo operato, come anche il profondo impatto
che il suo regno ebbe nell’Inghilterra dell’epoca. Per la sua
intensa interpretazione, l’attrice ottenne poi la sua prima
nomination all’Oscar come miglior attrice, perdendo però contro
Gwyneth Paltrow, nominata per Shakespeare in
Love.
Nei panni di Lord Robert Dudley,
l’unico amato da Elisabetta, è interpretato da Joseph Fiennes, che in
quello stesso anno interpretò anche William Shakespeare in
Shakespeare in Love, ambientato nello stesso periodo
storico. Per il ruolo di Papa Pio V era inizialmente stato
considerato il premio Oscar Marlon Brando, ma
venne scartato dopo che numerosi membri della troupe espressero
timori circa i suoi noti strani comportamenti. Al suo posto venne
scelto John Gielgud. Nel film sono poi presenti il
premio Oscar Geoffrey Rush nei panni di Francis
Walsingham, segretario della regina, e Richard
Attenborough in quelli di William Cecil. Sono poi
presenti gli attori Daniel Craig nei panni
di John Ballard, Vincent Cassel in
quelli del duca d’Anjou e Fanny Ardant in
quelli di Marie de Guise.
Elizabeth: il sequel, il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
A quasi un decennio da
Elizabeth, Kapur si è riunito con la Blanchett per dar
vita a Elizabeth: The Golden Age, seguito
del film del 1998. Questo va a coprire gli anni di regno non
raccontati nel primo film, concentrandosi anche sul lato guerriero
della regina. Anche in questo caso si è trattato di un ritratto
della regina talvolta storicamente inesatto, ma ugualmente ricco
del fascino che aveva caratterizzato il primo. Anche in questo caso
il film arrivò a vincere un Oscar per i costumi, mentre nel cast si
annoverano gli ingressi di Clive Owen nel
ruolo di Sir. Walter Raleigh, Samantha Morton in
quelli di Maria di Scozia e Eddie Redmayne in
quelli di Anthony Babington.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete.
Elizabeth è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV,
Chili, Google Play, Apple
iTunes, Tim Vision e
Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di lunedì 14
giugno alle ore 21:00 su
Iris.
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Apple
TV+ ha rilasciato le prime immagini dell’attesissima
seconda stagione della serie vincitrice di Emmy, SAG e Critics
Choice, The
Morning Show“, con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, che sono anche produttrici
esecutive dello show. La serie, che svela le dinamiche di potere
sul posto di lavoro del network televisivo UBA farà il suo ritorno
venerdì 17 settembre su Apple TV+.
The Morning Show, la seconda
stagione
Nella seconda stagione di 10
episodi – che sarà presentata con il primo episodio, seguito da un
nuovo episodio settimanale, ogni venerdì – il team del Morning Show
riemerge dalle macerie delle azioni di Alex (Jennifer Aniston) e
Bradley (Reese Witherspoon), con una UBA rinnovata e un mondo in
mutamento, dove l’identità è tutto e dove entra in gioco la
differenza tra come ci presentiamo e chi siamo veramente. Insieme a
Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, nel cast troviamo Steve
Carell, Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen
Pittman, Bel Powley, Desean Terry, Janina Gavankar, Tom Irwin e
Marcia Gay Harden. Ad unirsi a loro nella seconda stagione ci sono
anche Greta Lee nei panni di “Stella Bak”, un prodigio del mondo
tecnologico che si è unito al team di UBA; Ruairi O’Connor nei
panni di “Ty Fitzgerald”, una star di YouTube intelligente e
carismatica; Hasan Minhaj che interpreta ‘Eric Nomani’, un nuovo
membro del team del Morning Show; il vincitore dell’Emmy Award
Holland Taylor nei panni di “Cybil Richards”, l’esperta presidente
del consiglio di amministrazione dell’UBA; Tara Karsian come ‘Gayle
Berman’, una produttrice; Valeria Golino nel ruolo di ‘Paola
Lambruschini’, regista di documentari; e la vincitrice dell’Emmy e
del SAG Award Julianna Margulies nei panni di “Laura Peterson”, una
nuova presentatrice di UBA.
Da un’idea di Kerry Ehrin, che è
anche showrunner e produttore esecutivo, “The Morning Show” è
prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Jennifer
Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo Films, Reese Witherspoon
e Lauren Neustadter, con Hello Sunshine, e Mimi Leder, che dirige
anche diversi episodi. Nella prima stagione, Billy Crudup, nei
panni di “Corey Ellison”, ha vinto un Emmy nella categoria attore
non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice
Award. Grazie all’interpretazione di ‘Alex Levy’ Jennifer Aniston
ha ottenuto un SAG Award per la migliore interpretazione in una
serie drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla
Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV
Choice Award per Best New Drama.
Guarda il trailer ufficiale di
Me contro Te – il film: Il mistero della scuola
incantata il sequel del film di enorme successo Me contro Te – Il
film: La vendetta del Signor S con protagonisti i youtuber
Sofia Scalia e Luigi Calagna. Una
nuova, magica avventura inedita al cinema dal 18 agosto. Nel nuovo
film, diretto da Gianluca Leuzzi i Me Contro Te scopriranno
infatti un mondo tutto fatato, con tante sorprese e divertimento
per i loro piccoli fan e tutte le famiglie.
Una bellissima scuola sta per
riaprire dopo molti anni e Luì e Sofì (Me contro Te) sono gli
ospiti d’eccezione della festa di inaugurazione, ad attenderli lì
il loro amico Pongo. La scuola potrebbe però nascondere un mistero
e, ancora una volta, i Me contro Te dovranno affrontare con
coraggio il malefico Signor S e cercare di sabotare i suoi perfidi
piani nel nome dell’amicizia. Nella scuola, per la prima volta, Luì
e Sofì potrebbero venire a conoscenza di un importante segreto sul
loro passato. Una nuova “magica” avventura al cinema per Luì e
Sofì, in un mondo tutto fatato, con tante sorprese e divertimento
per i loro piccoli fan e tutte le famiglie.
Da un soggetto di Luigi Calagna e
Sofia Scalia, Me Contro Te Il Film – Il Mistero della
Scuola Incantata è scritto da Emanuela Canonico,
Andrea Boin, Luigi Calagna e Sofia Scalia. Il film è diretto da
Gianluca Leuzzi. La fotografia del film è di Davide Crippa, il
montaggio di Davide Cerfeda, la scenografia di Mario Torre e i
costumi di Tecla Turiaco. Le musiche originali del film sono di
Stefano Della Casa.
Me contro Te Il Film –
Il Mistero della Scuola Incantata è una produzione
Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me
Contro Te. Il film sarà distribuito nelle sale da Warner Bros.
Pictures dal 18 Agosto 2021.
Dal 14 giugno è disponibile su
NOW
e SkyWonder Woman 1984, il film che
riporta Gal Gadot nel ruolo di Diana Prince,
ovvero la donna delle meraviglie dei fumetti DC, portata al cinema
da Patty Jenkins per Warner Bros.
Il film, ostacolato dalla pandemia,
è arrivato in Italia direttamente in digitale e forse non ha goduto
dello spazio che meritava la sua splendida protagonista e il
personaggio iconico che rappresenta. In occasione del suo arrivo su
NOW
e Sky, ecco alcune curiosità sul personaggio di
Wonder Woman e sul secondo film che ne racconta le avventure.
Wonder Woman 1984 è
disponibile su NOW e anche on demand
su Sky. Iscriviti
a soli 3 europer il primo mese e
guarda il film e molto altro.
L’inventore di Wonder Woman
Il creatore di Wonder Woman
è il professor William Moulton Marston, che nel 2017 è stato
protagonista di un film che ne ha raccontato la genesi dell’idea e
la creazione del personaggio,
Professor Marston and the Wonder Women, con Luke
Evans e
Rebecca Hall. Il professor Marston ha anche inventato nel
1913 il primo prototipo di apparecchio che sarebbe
diventato la macchina della verità, la quale ha poi dato vita al
poligrafo moderno. Questa curiosità potrebbe essere la motivazione
che ha spinto il professore a armare Diana di un lazo dorato che
costringe chi ne è avvinto a dire tutta la verità: il lazo di
Estia.
Suprema
Siamo tutti così
affezionati a Diana Prince, che porta il nome della divinità della
caccia e un cognome regale che sembra davvero assurdo che possa
avere un nome differente. Eppure Martson aveva deciso di chiamarla
“Suprema, the Wonder Woman”. Per fortuna, l’editore Sheldon Meyer,
celle di chiamare il personaggio Wonder Woman, perché riteneva che
il nome Suprema fosse una somiglianza troppo diretta con Superman.
Questo desiderio di scostarsi
dall’Uomo d’Acciaio è apparentemente contraddittorio rispetto
alle intenzioni di Marston, che aveva pensato al personaggio di
Diana come “all the strenght of a Superman plus all the allure of a
good and beautiful woman” – “tutta la forza di un Superman e tutta
la classe di una donna buona e bellissima”. Quando il personaggio
venne pubblicizzato in Italia, negli anni ’70, si utilizzava
infatti un claim basato sul fatto che Wonder Woman era una Superman
donna.
L’originale Wonder Woman
Tutti pensiamo che
Lynda Carter sia stata la prima Wonder Woman in
carne e ossa. In realtà non è corretto. La prima apparizione di
Wonder Woman risale al 1974, il personaggio apparve in un film tv
prodotto dalla ABC, in cui il ruolo della supereroina era
interpretato da Cathy Lee Crosby. Il film però fu un grosso
insuccesso, perché si era troppo discostato dall’immaginario
classico di Diana Prince: pensate che la protagonista non indossava
l’iconico costume né aveva i superpoteri! Da questo insuccesso, nel
1975 venne realizzato un episodio pilota intitolato The new
original Wonder Woman, molto più fedele al prodotto iniziale, e in
questo caso venne finalmente scelta Lynda Carter come
protagonista.
Una segretaria promettente
Oggi sappiamo, sia al
cinema che nei fumetti, che Wonder Woman è un membro fondamentale
della Justice League. Tuttavia non è sempre stato
così: nel 1940, prima ancora che la Justice League prendesse vita nelle storie di
carta e inchiostro, si parlava di Justice Society of America che
riuniva la squadra di supereroi della DC. Nel 1942, Wonder Woman
diventa membro onorario della squadra di supereroi, ma non come
elemento attivo della squadra! Le sue mansioni si risolvevano in
quelle di una segretaria, che per fortuna con il tempo ha fatto
molto di più che curare la corrispondenza del gruppo!
Un omaggio nascosto
Chi ha già visto Wonder
Woman 1984, sa che la scena post credits vede Lynda Carter nei
panni di Asteria, la leggendaria guerriera di cui racconta Diana
durante il film. In realtà questo non è il solo omaggio all’attrice
iconica! In una scena del film, infatti, vediamo Diana indossare
degli abiti maschili, quel look che lei sceglie dall’armadio del
suo amato Steve è simile a quello che Lynda Carter indossa in una
vecchia fotografia. Sembra che Patty Jenkins, durante le riprese,
abbia visto quella foto di Carter e abbia voluto regalarle questo
omaggio. Nel caso vi fosse sfuggita la scena, dal 14 giugno potrete
riguardare il film su NOW e
Sky.
Nel MCU, gli Avengers hanno
combattuto insieme contro alcuni fantastici villain, basti pensare
alla battaglia di New York contro Loki, a quella di Sokovia contro
Ultron o a quella di Wakanda contro Thanos. Tuttavia, ci sono altri
cattivi che non hanno mai avuto la possibilità di scontrarsi contro
l’intero gruppo, ma di affrontare soltanto uno o pochi altri dei
supereroi più potenti della Terra.
Screen Rant ha raccolto 10 villain del MCU che meritano di battersi contro
l’intero gruppo di Vendicatori:
Hela
Hela ha dovuto affrontare
una piccola parte del team degli Avengers, incluso ovviamente Thor.
A causa dei suoi poteri, sarebbe stata decisamente credibile nella
lotta contro l’intero gruppo di eroi, e chissà, forse alla fine
avrebbe anche potuto avere la meglio su di loro.
Se alla fine avesse abbattuto
Asgard, Hela avrebbe potuto affrontare l’intero gruppo da sola. È
abbastanza forte e abile: inoltre, mettere una donna contro i
Vendicatori sarebbe stato un cambiamento davvero interessante.
Abominio
L’incredibile Hulk è forse il titolo del
MCU di cui si parla di meno.
Tuttavia, Abominio è sempre stato un cattivo molto interessante.
Una cosa che il MCU ha sempre fatto bene è quella
di aver impostato Hulk come una forza dominante contro cui nessuno,
neanche i suoi compagni Vendicatori, può competere.
Ecco
perché Abominio sarebbe stato un ottimo cattivo contro l’intero
gruppo. Considerando che tutti soffrono quando combattono contro
Hulk, sarebbe stato facile rendere Abominio una vera minaccia,
soprattutto se fosse stato coinvolto anche
l’esercito.
Killmonger
Quello di Wakanda è un
mondo vibrante ed eccitante e Killmonger si è dimostrato un cattivo
a dir poco fantastico. Tuttavia, vederlo assumere quel ruolo e
utilizzare la tecnologia contro i Vendicatori avrebbe creato una
storia ancora più avvincente.
Usare
il potere e la tecnologia di Wakanda per fare del male avrebbe reso
Killmonger una vera minaccia per i Vendicatori. Avrebbe potuto
funzionare come un’interessante prima introduzione a Wakanda anche
per gli eroi, rendendo le cose ancora più intriganti.
Agatha Arkness
La potentissima strega che
ha fatto il suo debutto ufficiale in WandaVision avrebbe potuto tranquillamente sfidare
tutti i membri degli Avengers, e questo essenzialmente a causa
della sua vasta conoscenza di incantesimi mistici.
Al momento non sappiamo quale sarà
il suo futuro nel MCU, ma se Wanda dovesse liberarla
nuovamente, magari per farsi aiutare a ritrovare Tommy e Billy in
Doctor Strange in the Multiverse of Madness, allora Agatha
potrebbe ancora avere una possibilità per battersi contro altri
eroi.
Laufey
Laufey, il Gigante di
Ghiaccio, è un personaggio che, purtroppo, si perde nella
confusione all’interno del primo film originale di Thor.
Con così tante cose che vengono tirate in ballo, è facile
dimenticare che dovrebbe essere il cattivo principale, ma ciò non
significa che mancasse il potenziale.
Laufey aveva un grande potere e
altri personaggi che avrebbe potuto chiamare in causa per creare
un’atmosfera da guerra che la maggior parte dei film dei
Vendicatori finisce quasi sempre per avere…
Kaecilius
Kaecilius è un cattivo
formidabile all’interno del MCU, principalmente grazie alle
abilità di combattimento uniche di cui è dotato. Proprio per
questo, guardarlo combattere è sempre molto divertente, ed avendo
numerosi scagnozzi a seguito, sarebbe interessante vedere come i
Vendicatori lo affronterebbero.
Se
venisse aggiunta anche la minaccia di Dormammu, è abbastanza facile
prevedere come tutto potrebbe confluire in un’unica grande minaccia
verso i Vendicatori e la Terra in generale.
Red Skull
Teschio Rosso è stato un
cattivo molto complesso, sicuramente un personaggio che i fan
avrebbero voluto vedere contro i Vendicatori. Vederlo mettere
insieme un gruppo ai suoi ordini avrebbe potuto funzionare, con
Teschio Rosso che ovviamente avrebbe giocato il ruolo del leader
tiranno.
Con una grande tecnologia alle
spalle e una personalità avvincente, sarebbe stato interessante
vederlo agire contro altri personaggi al di fuori del solo Capitan
America.
Mysterio
Mysterio è un cattivo del
MCU parecchio intrigante,
essenzialmente a causa del fatto che prime viene mostrato come un
eroe. Tuttavia, l’idea che non voglia sempre sporcarsi le mani,
usando bugie e misticismo per farla franca, è uno strumento di
fatto molto intelligente con cui giocare.
Inoltre, la sua decisione di provare a trasformare le cose per
rendere Peter Parker il cattivo della storia è stata una svolta
assai interessante. Avere Mysterio che provava a fare lo stesso per
mettere tutti contro i Vendicatori, con magari una protesta
pubblica, sarebbe stata una trama davvero ricca e
affascinante.
Ego
Affinché un cattivo sia
credibile nell’affrontare gli Avengers, deve essere seriamente
potente, ed è per questo che Ego sarebbe stata un’opzione sensata
per loro. Sebbene sia stato affrontato dai Guardiani, è una trama
che avrebbe potuto facilmente estendersi fino a coinvolgere
l’intero gruppo di Vendicatori.
Era un personaggio carismatico, il
che significa che qualsiasi possibile conversazione tra lui e gli
eroi del MCU sarebbe stata piacevole e
divertente da guardare. Tuttavia, con il suo potere irreale e la
sua natura sadica, Ego avrebbe potuto rappresentare una sfida
parecchio tosta per loro.
Adrian Toomes
A livello di trama, Adrian
Toomes sarebbe un cattivo perfetto da sfruttare contro i
Vendicatori. Considerando che perde il lavoro e che la sua vita è
totalmente cambiata a causa della devastazione che si verifica
quando gli Avengers combattono contro Loki, sarebbe facile per lui
avere un motivo per vendicarsi.
Una storia chiara e ovvia da
raccontare, con Adrian che vuole vendicarsi di Iron-Man in
particolare, dopo aver creato la società Damage Control. Con Adrian
che prendeva possesso della tecnologia Chitauri, sarebbe stato
interessante vederlo affrontare il gruppo e spingere davvero
sull’aspetto emotivo della storia.
È passato quasi un anno da quando
Ray Fisher, star di Justice
League, ha lanciato per la prima volta una serie di
accuse che hanno avuto una risonanza importante contro il regista
Joss Whedon e, in generale, contro
WarnerMedia. A quanto pare, però, l’attore non
sembra intenzionato a fermarsi…
Anche se Fisher si è esposto di meno
sulla questione da quando è stato distribuito Zack
Snyder’s Justice League–
secondo l’attore, i produttori Walter Hamada, Toby Emmerich e Geoff
Johns avrebbero permesso a Whedon di assumere atteggiamenti
anti-professionali durante le riprese aggiuntive -, era comunque
palese che non sarebbe stato disposto a lasciar correre.
E infatti, proprio nelle ultime ore,
Fisher è tornato alla carica su
Twitter scrivendo: “Walter Hamada, Toby Emmerich, Geoff
Johns e Warner credono che la questione si sgonfierà se
continueranno ad ignorarla ancora un altro po’. Non sarà così!
Hanno giocato e perso una partita molto pericolosa. Sono stato
incoraggiato da tutti i professionisti del settore ad andare avanti
per la mia strada. E lo farò.”
In realtà, WarnerMedia ha
già indagato su cosa sarebbe successo sul set di Justice
Leaguenel 2017: alla fine, è stato stabilito che il
trio sopracitato non aveva nessuna colpa. Di certo, la carriera di
Whedon è stata quella più colpita dalle accuse di Fisher,
soprattutto perché anche altri attori, dopo la star del cinecomic
DC, si sono fatti avanti denunciando pubblicamente gli
atteggiamenti del regista (in particolare, diversi membri del cast
della serie Buffy l’Ammazzavampiri). Vedremo se le ultime
dichiarazioni di Fisher scateneranno nuove reazioni e daranno vita
ad eventuali nuovi sviluppi…
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in
streaming uscirà il 18 marzo 2021 in
esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su
Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.