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The Boys Spinoff: Shane Paul McGhie, Aimee Carrero e Maddie Phillips nel cast

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Arriva da Deadline la notizia che Amazon Studios ha trovato i protagonisti dell’annunciato spinoff di The Boys. Si tratta di Shane Paul McGhie, Aimee Carrero e Maddie Phillips che sono stati ingaggiati per un ruolo da protagonisti.

Shane Paul McGhie (Deputy, Greenleaf), Aimee Carrero (Elena di Avalor, Young & Hungry) e Maddie Phillips di Teenage Bounty Hunter saranno i protagonisti dello spinoff ambientato al college di Amazon di The Boys, che si avvicina al via libera formale. Tutti e tre interpreteranno giovani supereroi nello show, unendosi a Jaz Sinclair e Lizze Broadway che interpretano altri giovani supereroi.

The Boys Spinoff, la serie tv

Scritto dal produttore esecutivo di The Boys Craig Rosenberg, Untitled The Boys Spin-off è ambientato nell’unico college americano esclusivamente per giovani supereroi adulti (e gestito da Vought International). È descritta come una serie irriverente e classificata R che esplora le vite dei Supes competitivi e ormonali mentre mettono alla prova i loro confini fisici, sessuali e morali, competendo per i migliori contratti nelle migliori città. In parte spettacolo universitario, in parte Hunger Games – con tutto il cuore, la satira e il volgare di The Boys.

Honest Thief: l’action con Liam Neeson su Sky Cinema

Honest Thief: l’action con Liam Neeson su Sky Cinema

Arriva in prima assoluta su Sky e Now il secondo film di Mark Williams, Honest Thief, un action all’ultimo respiro con Liam Neeson protagonista. Il film racconta la storia di un rapinatore di banche, deciso a costituirsi per amore, che si ritroverà coinvolto in un violento conflitto con due disonesti agenti dell’FBI. In prima tv lunedì 22 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW.  E grazie a extra, il programma fedeltà di Sky, i clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno prima di tutti on demand nella sezione extra.

Il protagonista, Tom (Liam Neeson) è un famigerato ladro e un novello romantico. I suoi sentimenti per la sua nuova fiamma Annie (Kate Walsh) lo hanno ispirato a correggere gli sbagli passati e a lasciarsi alle spalle la vita criminale. Sebbene abbia sempre lavorato con integrità e precisione, portando a termine esclusivamente colpi bancari non violenti, non vuole che il suo rapporto con Annie si basi sulle bugie. Così decide di costituirsi all’FBI e di rinunciare all’ingente refurtiva in cambio di un patteggiamento e di un nuovo inizio. Quando chiama l’ufficio dell’FBI di Boston per confessare e fissare un incontro, gli agenti Baker (Robert Patrick) e Meyers (Jeffrey Donovan) lo prendono come uno scherzo. Inviano da lui però i loro subordinati, gli agenti Nivens (Jai Courtney) e Hall (Anthony Ramos). I due giovani agenti rimangono scioccati nello scoprire che Tom diceva sul serio, e vedono la sua refurtiva come un lasciapassare per una vita migliore. Inizia, così, un gioco all’ultimo inseguimento, da una parte una vita migliore e onesta costruita sulle basi dell’amore, dall’altra la ricerca della ricchezza facile e la malafede, in una lotta tra male e bene all’ultimo respiro.

Wildfire, recensione del film di Cathy Brady #IrishFilmFest

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Wildfire, recensione del film di Cathy Brady #IrishFilmFest

Presentato all’ultimo Festival di Torino e all’Irish Film Festa Silver Stream, Wildfire è l’esordio al lungometraggio di Cathy Brady, che, dopo essersi fatta le ossa con il linguaggio dei cortometraggi, si cimenta con una storia dolorosa e complessa, che unisce il dramma familiare alla situazione sociopolitica dell’Irlanda che, nonostante gli anni e l’apparente pace, continua a lottare per un’unità difficile da ottenere. 

La trama di Wildfire

Dopo essere sparita nel nulla per un anno, Kelly torna una notte, come se nulla fosse, a casa della sorella Lauren. Provata dalla lunga assenza della sorella, che credeva morta, ora Lauren farebbe di tutto per lei, purché Kelly non lasci mai più la casa di famiglia. Un desiderio che la porterà sempre più all’estremo, compreso compromettere il suo matrimonio, le sue poche amicizie, il suo lavoro. Ma le due donne non sono sole come sembrano: aleggia tra loro lo spettro della follia della madre. In particolare Lauren, per via della sua somiglianza fisica e caratteriale con la madre morta, viene guardata con sospetto e spinta da tutto e tutti a dubitare del proprio equilibrio. 

Senza mai allontanarsi davvero dalla madre Irlanda, Brady racconta un dramma intimo che ha per protagoniste due donne alle prese con il loro passato familiare conflittuale e doloroso. 

Per molti versi, però, il trauma privato non fatica a diventare trauma sociale, non a caso il film si apre con delle riprese dal vero di scene di rivolte per le strade per la liberazione dell’Irlanda del Nord.

La politica violenta della rivolta entra a gamba tesa nel racconto nella scena in cui le due donne incontrano l’assassino del padre, momento in cui si trasformano in divinità della vendetta e lasciano la sfera privata per diventare voce del pubblico. 

Lo sfasamento tra pubblico e privato diventa sempre più impalpabile man mano che il film si addentra nel passato tormentato delle protagoniste, che sempre più si trovano invischiate in una eredità materna difficile e instabile. Una madre biologica che diventa dunque anche la madre Irlanda, una dicotomia dalla quale non si scappa e che si ripresenta sempre più forte fino al finale.

Il fuoco selvaggio (Wildfire) del titolo diventa quindi correlativo oggettivo di una condizione tormentata che sfrutta il privato per diventare pubblico e per raccontare una questione sociale che non è ancora risanata, nonostante gli anni, i conflitti, i morti e le vendette.

The Women: trama e cast della commedia al femminile

The Women: trama e cast della commedia al femminile

La commedia è sempre stato un ottimo genere cinematografico con cui abbattere una serie di sciocchi tabù. Grazie a tale genere, i personaggi femminili hanno potuto acquisire sempre più sfumature, allontanandosi dagli stereotipi troppo spesso utilizzati. Già con la fortunata serie Sex and the City si era dimostrato il potere che i personaggi femminili potevano acquisire, cosa che si è poi ulteriormente dimostrata grazie ad una serie di film interamente composti da sole attrici. Tra i più recenti e divertenti di questi vi è The Women, titolo del 2008 firmato dalla regista Diane English, da sempre impegnata in progetti incentrati sull’emancipazione femminile.

Il film in questione non è però un’opera originale, bensì un adattamento moderno del classico del 1939 Donne, diretto dal celebre George Cukor. Entrambi i film sono però basati sull’omonima commedia teatrale del 1936 di Clare Boothe Luce. Nel dar vita ad una nuova versione di questa, la regista e sceneggiatrice ha però apportato una serie di naturali cambiamenti, che hanno permesso una maggior aderenza della storia e dei personaggi alla vita di oggi. In particolare, le protagoniste sono passate dall’essere donne dell’alta borghesia al lavorare qui nel campo della moda e della pubblicità.

Il film, rifiutato da diversi studios, è infine stato realizzato in modo indipendente, divenendo poi un grande successo al box office. A fronte di un budget di 16 milioni di dollari, infatti, The Women è arrivato a guadagnarne circa 50 in tutto il mondo, confermando la presenza di un pubblico interessato a film composti interamente da donne. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Women: la trama del film

Protagoniste del film sono quattro amiche appartenenti all’alta società di New York. La prima di queste è Mary Haines, stilista di successo e felicemente sposata con un broker di Wall Street. La sua migliore amica è Sylvia Fowler, single e senza figli, esclusivamente impegnata nella direzione di una importate rivista di moda. A completare il gruppo vi sono Edie Cohen, mamma a tempo pieno di quattro figli, e Alex Fisher, affermata scrittrice dichiaratamente omosessuale. Le loro giornate sono sempre ricche di eventi, tra il lavoro, la famiglia e i momenti di relax in cui possono raccontarsi segreti propri o altrui. Quella che sembrava essere una serenità destinata a durare finisce però con lo spezzarsi in modo imprevedibile.

Sylvia, infatti, viene a sapere attraverso un giro di pettegolezzi che il marito di Mary la tradisce con Crystal, un’avvenente commessa. Nel tentativo di non ferire l’amica e proteggerla da questa brutta scoperta, Sylvia deciderà di mantenere il più possibile il segreto. Il suo “il più possibile” non dura però molto e Mary verrà ben presto a sapere quanto avviene alle sue spalle. Da qui la donna si ritroverà a vivere un momento di forte crisi, convinta di non potersi più fidare di nessuno. Attraverso la vicinanza con la madre Catherine, però, Mary si deciderà a intraprendere un percorso che la porterà a nuove consapevolezze. L’amicizia, in fin dei conti, non si può spezzare tanto facilmente.

The Women cast

The Women: il cast del film

Come anticipato, il cast del film è interamente composto da personaggi femminili, con la totale assenza di figure del sesso opposto. L’idea di dar vita a questo nuovo adattamento era partita dalle attrice Julia Roberts e Meg Ryan. Entrambe però, finirono con il voler interpretare il ruolo della protagonista Mary. Il progetto finì così in stallo e fu soltanto dopo l’abbandono della Roberts che la situazione si sblocco. La Ryan poté dunque interpretare la parte. Accanto a lei, nel ruolo dell’amica Sylvia, vi è invece la candidata all’Oscar Annette Bening, la quale aveva espresso particolare interesse nei confronti del personaggio e dell’intero film. L’attrice Candice Bergen è invece Catherine, la madre di Mary. Nel film Ricche e famose, la Bergen e la Ryan erano già state madre e figlia.

Al quartetto delle amiche protagoniste si aggiunge l’attrice Debra Messing, celebre per essere stata Grace Adler in Will & Grace, nei panni di Edie Cohen. Jada Pinkett Smith, infine, è la scrittrice omosessuale Alex Fisher. L’orientamento sessuale del suo personaggio, in particolare, è stata una novità appositamente introdotta per questa nuova versione della storia. Nel film è poi presente, nei panni della seducente Crystal, l’attrice Eva Mendes, oggi pressocché ritiratasi dal mondo della recitazione. In ultimo, sono presenti anche due icone come Bette Midler, nei panni di Leah Miller, e Carrie Fisher, nota per essere stata la principessa Leila in Star Wars, qui invece presente nei panni della cronista mondana Bailey Smith.

The Women: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Women è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Apple iTunes e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 20 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Il dottor T e le donne: trama, cast e il finale del film con Richard Gere

Considerato tra i maggiori e più importanti registi di sempre, Robert Altman ha nel corso della sua carriera dato vita a grandi capolavori di generi diversi, legati però tra loro dal forte elemento satirico nei confronti di vari aspetti della società e dei suoi costumi. Tra gli ultimi film da lui realizzati vi è la commedia Il dottor T e le donne, uscito in sala nel 2000 e ancora oggi considerato uno dei suoi lavori più sottovalutati. Si tratta però di una brillante analisi di un certo modo di vedere la femminilità, che in quegli anni assumeva nuove sfumature anche grazie ad una serie di opere cinematografiche e televisive che manifestavano il crescente desiderio di emancipazione.

Girato nella città di Dallas, il film presenta infatti un ampio spettro di figure femminili, ognuna con le sue problematiche e i suoi vizi. Come sempre nel cinema di Altman, la satira diventa un modo per decostruire una realtà e presentarla sotto punti di vista nuovi, che ne pongono in evidenza tutte le fragilità e le mancanze. A sostenere tutto ciò vi è un grande cast di interpreti, principalmente femminili, attraverso cui i personaggi acquistano credibilità e fascino. Difficile rimanere indifferenti nei confronti delle vicende narrate dalla sceneggiatrice Anne Rapp, la quale aveva già collaborato con Altman per il precedente La fortuna di Cookie.

Nonostante le buone premesse e una buona accoglienza di critica, Il dottor T e le donne finì con l’essere pressocché snobbato dal pubblico. Con un incasso di appena 22 milioni di dollari, il film finì infatti con il passare inosservato nonostante la sua presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia. Ad oggi, dunque, è un titolo assolutamente da riscoprire in tutta la sua ancora attuale satira. Prima di intraprendere una visione del film, proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo bizzarro finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il dottor T e le donne: la trama del film

Protagonista del film è il dottor Sullivan Travis, da tutti noto come il Dr. T. Questi è il ginecologo preferito dalle donne dell’alta società di Dallas, essendo quanto mai esperto e diligente nel suo lavoro. Se nel suo studio appare essere impeccabile, altrettanto non si può dire nella vita privata. In casa, infatti, egli fa fatica a comprendere le donne che lo circondano, dalla moglie Kate alle figlie Dee Dee e Connie. La sua vita apparentemente perfetta inizia però a mostrare tutte le sue falle nel momento in cui Kate viene colpita da un disturbo psichiatrico che la porta a regredire, al punto da rendere necessario il suo ricovero in una clinica specializzata. A partire da tale scioccante evento, il dr. T si ritrova a dover fare i conti con tutte le donne che fanno parte, in modo più o meno invadente, della sua vita.

Tra queste vi è Carolyn, la sua segretaria da sempre innamorata di lui ma mai corrisposta, la quale cercherà ora di avere una nuova possibilità di conquistarlo. L’uomo sembra però più interessato alla bella Bree, istruttrice di golf con la quale ha una relazione piuttosto complessa. Oltre a loro, da dover gestire vi sono anche la cognata Peggy, la quale si intromette in ogni cosa, come anche le due figlie. Dee Dee, prossima al matrimonio, è in realtà innamorata della sua damigella Marilyn, mentre Connie è sempre più affascinata da strane teorie complottiste. Nel tentativo di dover gestire tutte queste situazioni senza mai perdere la calma che lo contraddistingue, Travis riuscirà forse a capire una volta per tutte il complesso universo femminile.

Il dottor T e le donne cast

Il dottor T e le donne: il cast del film

Come anticipato, il cast del film è composto da alcuni tra i più noti interpreti cinematografici di livello internazionale, tra cui anche alcuni premi Oscar. In primis, ad interpretare il dottor Sullivan Travis vi è Richard Gere. Per prepararsi al ruolo di un medico ginecologo, l’attore ha approfittato della nascita di suo figlio per fare una visita generale al reparto delle nascite, così da poter comprendere meglio l’atmosfera che vige in questo. Nei panni delle due figlie dell’attore si ritrovano Kate Hudson per Dee Dee e Tara Reid per il ruolo di Connie. Nonostante quest’ultima interpreti la sorella minore, ha in realtà circa tre anni in più rispetto alla Hudson. Nei panni di Marilyn, l’amante di Dee Dee, si ritrova invece l’attrice Liv Tyler.

Nei panni della moglie Kate vi è l’attrice Farah Fawcett. Pur di lavorare con Altman, questa accettò di fare avanti e indietro tra Dallas e la Nuova Scozia, pagandosi da sé i voli aerei. La Fawcett ha inoltre raccontato di non aver avuto alcun problema ad interpretare una scena di nudo, trovando la cosa perfettamente sensata per il personaggio. L’attrice ha così accettato di recitare nuda davanti alle tante comparse, nonostante il regista avesse proposto di farla essere sola per metterla più a suo agio. Nel film sono poi presenti le premio Oscar Helen Hunt nei panni della golfista Bree e Laura Dern in quelli della cognata Peggy. Shelley Long, invece, è la segretaria Carolyn.

Il dottor T e le donne: il finale, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Durante le riprese del film lo stesso Gere dichiarò di non aver compreso del tutto il finale del film. Questo assume infatti un significato prevalentemente metaforico. Come già avvenuto per il finale di America oggi, anche in Il dottor T e le donne si verifica un evento naturale che porta ad una generale “risoluzione” dei principali conflitti. A prendere forma qui è un vero e proprio diluvio universale, che porta il protagonista ad allontanarsi dal contesto in cui aveva sempre vissuto. Nell’ultima scena, infatti, lo si ritrova nel bel mezzo del deserto texano, impegnato a far partorire una donna messicana. Niente più vita raffinata e viziata per lui, che sembra invece tornato ad una realtà più umile.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il dottor T e le donne è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 20 marzo alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

Outlander 6: tre nuovi attori nel cast

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Outlander 6: tre nuovi attori nel cast

Il noto sito americano Deadline ha rivelato oggi l’ingresso di tre nuovi volti nel cast di Outlander 6, l’annunciata sesta stagione di Outlander. Si tratta di Mark Lewis Jones, Alexander Vlahos e Jessica Reynolds. Il trio di attori apparirà rispettivamente nei panni di Tom Christie, Allan Christie e Malva Christie.

Jones interpreta Tom Christie, un compagno prigioniero di Ardsmuir e devoto protestante, che arriva a Fraser’s Ridge in cerca di un posto dove stabilirsi. Come leader de facto dei coloni protestanti che arrivano con lui, la forte opinione e le convinzioni di Tom iniziano a creare tensione sulla Cresta.

Vlahos interpreterà Allan Christie, che viaggia a The Ridge con suo padre Tom e sua sorella Malva. Testardo e diffidente nei confronti degli estranei, è molto protettivo nei confronti della sua famiglia mentre si stabiliscono in questo nuovo ambiente.

La Malva Christie di Reynold è la giovane e vivace figlia di Tom. È affascinata dal lavoro di Claire e dal pensiero moderno, che mette Malva nei guai con il padre conservatore. Si sforza di superare il confine tra ciò che vuole fare e ciò che ci si aspetta da lei.

Outlander 6

La trama della sesta stagione e i dettagli non sono stati ancora rivelati. Nella sesta stagione di Outlander ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona Balfe,  James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso), interpretato da Bill Paterson, Frank Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso), interpretato da Steven Cree, Roger Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato da Richard Rankin, Brianna “Bree” Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata da Sophie Skelton, Lord John William Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel “Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato da César Domboy e Capitano Raines (stagione 3-in corso), interpretato da Richard Dillane.

American Horror Story 10: rivelato il titolo con un promo

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American Horror Story 10: rivelato il titolo con un promo

E’ stato il creatore Ryan Murphy ha pubblicare un promo di American Horror Story 10 che ha svelato il titolo della decima stagione che si intitolerà “Double Feature”. Di seguito il promo:

 

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American Horror Story 10

American Horror Story 10 è la decima stagione della serie tv tv horror creata da Ryan Murphy e Brad Falchuk per il canale americano FX. In American Horror Story 10  protagonisti saranno Macaulay Culkin, Sarah Paulson, Evan Peters, Lily Rabe, Leslie Grossman, Kathy Bates, Angelica Ross e Finn Wittrock.

The Hunger – The Story of the Irish Famine, la recensione #IrishFilmFest

All’Irish Film Festa arriva The Hunger – The Story of the Irish Famine, documentario di Ruán Magan, irlandese di Dublino, che propone una sua lettura della grande carestia che colpì l’Irlanda dal 1845, decimando i più poveri e indigenti. Questi, infatti, potevano contare solo su poca terra e sulla coltivazione delle patate, proprio la specie vegetale colpita dal fungo che distrusse i raccolti. Attraverso contributi diversi, l’autore colloca gli eventi in una prospettiva sociale e politica, offrendo spunti di riflessione per una rilettura del passato e un’interpretazione del presente.  

Ruán Magan, la storia d’Irlanda e l’Irish Film Festa

Il regista, sceneggiatore e produttore Ruán Magan è noto soprattutto per il suo lavoro televisivo e teatrale, oltre che per l’organizzazione di grandi eventi. Irlandese cattolico, il regista proviene da una famiglia nazionalista, che affonda le radici proprio nella storia della nascita dello Stato Irlandese. Suo The Irish Revolution, documentario per la tv sulla guerra d’indipendenza irlandese, ma anche 1916: The Irish Rebellion, miniserie tv documentaristica sulla rivolta irlandese della Pasqua 1916, con cui partecipò all’Irish Film Festa nel 2016. In quel caso, come per The Hunger, la voce narrante era di Liam Neeson. Magan però non si è occupato solo di Irlanda nei suoi lavori. Ha infatti diretto The men who built America, miniserie doc per History Channel sui grandi capitani d’industria che hanno reso grandi gli Stati Uniti, da Rockefeller a Ford. Nel 2020, a 175 anni dall’inizio della grande carestia, realizza The Hunger – The Story of the Irish Famine. 

The Hunger – The Story of the Irish Famine, la trama

Basato sull’Atlas of the Great Irish Famine, (Atlante della Grande Carestia irlandese), edito da Cork University Press nel 2012, oltre che su ricerche più recenti, il documentario di Magan ripercorre la storia della carestia che colpì l’Irlanda a partire dal 1845 e fino al 1852. Quella che gli irlandesi definiscono: “La più grande catastrofe della nostra storia”. Attraverso il contributo di numerosi studiosi, la raccolta di testimonianze di commentatori dell’epoca –  poeti, scrittori, politici, filantropi – e l’accostamento con dipinti, foto e quotidiani ottocenteschi, il lavoro mette in evidenza come le autorità britanniche e le classi più abbienti – proprietari terrieri e borghesia cattolica irlandese – non si adoperarono a sufficienza per evitare la  tragedia e la morte di un milione di irlandesi appartenenti alle classi sociali più basse, nonché l’emigrazione verso America, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda di altri 2 milioni di poveri d’Irlanda. Anzi, durante tutto il periodo, enormi quantità di cibo continuarono ad essere esportate verso la Gran Bretagna, e l’Irlanda continuò ad essere considerata “Il paniere della Gran Bretagna”, come afferma Christine Kinealy, professoressa alla Quinnipiac University, nonostante la tragedia che stava vivendo. Il lavoro evidenzia anche come questa gravissima carestia ebbe enormi ripercussioni sulla cultura irlandese, di cui proprio i contadini erano i principali portatori, non essendo stati coinvolti dall’ampio processo di industrializzazione e sviluppo a seguito della Rivoluzione Industriale.  

Una ricostruzione accurata e coraggiosa anche se impegnativa della grande carestia

The Hunger recensioneThe Hunger è ineccepibile dal punto di vista della precisione, della cura nella documentazione, della chiarezza esplicativa, con tanto di mappe e grafici. Inoltre, è coraggioso nel prendere una posizione netta e attribuire responsabilità importanti sia alla Gran Bretagna, che alla stessa nobiltà terriera irlandese, nonché alla borghesia cattolica d’Irlanda. Illumina così l’evento da una prospettiva interessante, palesando una trascuratezza, una noncuranza che, sebbene non volontariamente, portò comunque alla decimazione di una classe sociale, di coloro che venivano considerati “the lowest of the low”, gli ultimi degli ultimi.   

Visivamente, è riuscita e suggestiva l’idea di alternare foto, dipinti, disegni d’epoca, anche tratti dalla stampa – la grande carestia fu di fatto una delle prime catastrofi illustrate della storia dei mass media – ad inquadrature con droni dei paesaggi d’Irlanda e sequenze dell’Irlanda di oggi, con la fotografia di Brian O’Leary . Dalle testimonianze visive, infatti, dai volti scavati delle donne e dei bambini nelle illustrazioni di James Mahony per l’Illustrated London News, come dalle foto dei villaggi con capanne di mattoni, paglia e fango che mostrano le condizioni di estrema povertà in cui i contadini irlandesi vivevano, emerge chiara la portata di quella che fu una vera e propria tragedia. 

Magan, poi, amplia lo sguardo alla cultura del popolo irlandese, includendo tra le testimonianze anche alcuni canti contadini del 1846, accompagnati dalla colonna sonora di Natasa Paulberg, per condurre una riflessione su come un vasto patrimonio culturale sia stato intaccato profondamente dalla carestia e dai lutti che ne seguirono. Gli irlandesi, specie le classi popolari, vengono descritti come amanti della danza e del canto, gente festosa. Questa tragedia spazza via gran parte del loro spirito più autentico. Partendo poi dalla migrazione cui furono costretti circa due milioni di irlandesi poveri per fuggire alla carestia, approdando in America, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda, il regista fa riflettere sugli eterni problemi della migrazione ieri e oggi. Non mancavano, infatti, pregiudizi sugli immigrati irlandesi, considerati pigri, indolenti e portatori di malattie. The Hunger spinge a confrontarsi con ciò che sono davvero la povertà e la fame in un mondo come quello occidentale di oggi che, per fortuna, la conosce poco. Mentre le scene di morte e disperazione, la difficoltà a dare degna sepoltura a un elevatissimo numero di corpi, oggi purtroppo sono qualcosa che risuona alle orecchie dello spettatore, costretto a confrontarsi con la tragedia della pandemia. 

The Hunger – The Story of the Irish Famine, però, pur essendo un lavoro documentaristico di indubbia qualità, è anche un lavoro impegnativo. Come ogni documentario classico, è molto basato sulla parola, sia degli studiosi, sia dei testimoni dell’epoca, di cui si leggono gli scritti. La mescolanza delle fonti visive riesce un po’ ad alleggerire il racconto, ma resta comunque una visione impegnativa. Per la sua completezza, però, è una visione che arricchisce e merita di essere affrontata. The Hunger è prodotto da Tyron Productions, Create One Production/Wonderland, Rté e Arté Productions, in associazione con University College Cork.

Infinity: tutte le novità di Aprile 2021

Infinity: tutte le novità di Aprile 2021

Manca poco alla fine di marzo, ed ecco tutte le novità di Aprile 2021 in arrivo su Infinity. Da Tenet di Christopher Nolan a Wonder Woman 1984, con Gal Gadot, ma anche Napoli Velata, con Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi, Hard Killcon Bruce Willis e Ricomincio da me con Jennifer Lopez. Per le serie TV, in arrivo la seconda stagione di Batwoman e All Rise, e la terza stagione di Legacies e Manifest.

Tutti i film in arrivo su Infinity ad Aprile

Tenet di Christopher Nolan

TenetDiretto da Christopher Nolan, Tenet sarà disponibile su Infinity Premiere (oltre che in 4K) dal 2 al 15 aprile. John David Washington interpreta il Protagonista che, armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, viene coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Nel cast anche Robert Pattinson e Elizabeth Debicki.

Shaft con Samuel L. Jackson

Con protagonista Samuel L. Jackson e disponibile anche in 4K, Shaft arriverà su Infinity Premiere dal 16 al 22 aprile. Quando il suo migliore amico muore in circostanze sospette, l’agente dell’FBI J.J. Shaft chiede aiuto al padre che lo aveva abbandonato 25 anni prima: lo sfrontato detective John Shaft.

Lasciami Andare con Stefano Accorsi

Lasciami AndareCon Stefano Accorsi, Serena Rossi, Maya Sansa e Valeria Golino, Lasciami Andare arriverà su Infinity Premiere dal 23 al 29 aprile. Marco e Anita scoprono di aspettare un figlio. Finalmente un raggio di luce nella vita di Marco, messa duramente alla prova dal dolore per la scomparsa di Leo, il suo primogenito avuto con la prima moglie Clara. Improvvisamente però, nella vita di Marco e della sua ex moglie, irrompe Perla, la nuova proprietaria della casa dove la coppia abitava fino al tragico incidente. La misteriosa donna sostiene di sentire costantemente una strana presenza e la voce di un bambino che tormenta sia lei che suo figlio. Marco si ritrova così combattuto tra i legami del passato e un futuro ancora da scrivere.

Wonder Woman 1984 con Gal Gadot

Dal 30 aprile al 6 maggio sarà disponibile su Infinity Premiere anche Wonder Woman 1984, l’attesissimo film diretto da Patty Jenkins con protagonista Gal Gadot nei panni della celebre supereroina dei fumetti DC Comics. Questo nuovo capitolo della storia di Wonder Woman, vede Diana Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e scintillanti anni ‘80 — un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso, Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza, alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un mondo in pericolo di vita.

Napoli Velata di Ferzan Özpetek

Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi sono i protagonisti del film diretto da Ferzan Özpetek Napoli Velata, che sarà disponibile su Infinity dal 2 aprile. In una Napoli sospesa tra magia e superstizione, follia e razionalità, un mistero avvolge l’esistenza di Adriana, travolta da un amore improvviso e un delitto violento.

Hard Kill

Diretto da Matt Eskandari e con protagonista Bruce Willis, Hard Kill è in arrivo su Infinity dal 3 aprile. Il lavoro del miliardario CEO Donovan Chalmers è così prezioso che ingaggia dei mercenari per proteggerlo, mentre un gruppo terroristico rapisce sua figlia solo per ottenerlo.

Prendimi!

Basato su una storia vera, la commedia Prendimi! arriverà su Infinity dal 5 aprile (anche in 4K), mostrando fino a che punto si può arrivare pur di vincere una sfida. Per un mese all’anno, cinque amici altamente competitivi si sfidano in una versione senza barriere del gioco del ‘tag’ cominciato dai tempi delle elementari, mettendo a rischio la propria pelle, il proprio lavoro e le proprie relazioni, pur di poter gridare l’urlo di battaglia “Preso!”. Quest’anno, il mese del gioco coincide con il matrimonio dell’unico giocatore ancora imbattuto, cosa che dovrebbe renderlo un bersaglio facile. Ma lui sa che gli altri stanno arrivando… ed è pronto.

Nessuno come noi

Dal 10 aprile è in arrivo su Infinity Nessuno come noi, con Sarah Felberbaum e Alessandro Preziosi. Ambientata nella Torino degli anni Ottanta, quando non esistevano social networks e smartphone, Nessuno come noi è una commedia romantica sulla forza dei sentimenti, in cui si intrecciano amore, amicizia, passione e tradimento.

Il Testimone Invisibile

Con Miriam Leone e Riccardo Scamarcio, Il Testimone Invisibile sarà disponibile su Infinity dal 18 aprile. Adriano Doria, un giovane imprenditore di successo, si risveglia in una camera d’albergo chiusa dall’interno accanto al corpo senza vita della sua amante: viene accusato di omicidio ma si dichiara innocente. Per difendersi, incarica la penalista Virginia Ferrara, famosa per non aver mai perso una causa. L’emergere di un testimone chiave e l’imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente, costringe Adriano e il suo avvocato a preparare in sole tre ore la strategia della sua difesa e a cercare la prova della sua innocenza: spalle al muro, Adriano sarà costretto a raccontare tutta la verità.

Il Vizio della Speranza

Diretto da Edoardo De Angelis, Il Vizio della Speranza arriverà su Infinity dal 23 aprile. Maria ha trascorso un’esistenza un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una madame ingioiellata. Insieme al suo pitbull, traghetta sul fiume donne incinte, in quello che sembra un purgatorio senza fine. Ed è proprio a questa donna che la speranza un giorno tornerà a far visita, nella sua forma più ancestrale e potente, miracolosa come la vita stessa. Perché restare umani è da sempre la più grande delle rivoluzioni.

Aquaman

Aquaman, con protagonista Jason Momoa, insieme a Amber Heard, Nicole Kidman e Willem Dafoe, sarà disponibile su Infinity dal 23 aprile, anche in 4K. Aquaman è un’avventura mozzafiato nel mondo sommerso dei sette mari dedicata al supereroe della DC Comics: il film rivela la storia delle origini di Arthur Curry, metà umano e metà atlantideo, e lo accompagna nel viaggio della sua vita che, non solo lo costringerà ad affrontare chi è veramente, ma anche a scoprire se è degno di essere ciò per cui è nato… un re.

Con Jennifer Lopez, Milo Ventimiglia e Vanessa Hudgens, Ricomincio da me è in arrivo su Infinity dal 24 aprile. Maya ha 40 anni, vive nel Queens e lavora da 15 anni in un grande centro commerciale. È in gamba e piena di intuizioni, ma quando si profila la possibilità di una promozione, le viene preferito un uomo: un manager privo di esperienza sul campo ma con molti titoli di studio. Per Maya è una sconfitta, almeno fino a quando non ha l’occasione di dimostrare che le esperienze del quotidiano sono valide quanto il sapere accademico e che, a Manhattan, non è mai troppo tardi per ricominciare da capo.

Tutte le serie tv in arrivo su Infinity ad Aprile

Legacies: la terza stagione

I primi due episodi della terza stagione di Legacies saranno disponibili in anteprima su Infinity rispettivamente dal 6 e dal 13 aprile. La terza stagione della serie, spin-off della serie televisiva The Originals, a sua volta spin-off di The Vampire Diaries, sarà poi disponibile su Infinity dal 14 aprile con un episodio a settimana. La serie è ambientata a Mystic Falls e segue le vicende di Hope Mikaelson, figlia del vampiro Klaus Mikaelson e di Hayley Marshall. La prime due stagioni complete di Legacies sono già disponibili su Infinity.

Batwoman: la seconda stagione

La seconda stagione di Batwoman arriverà su Infinity dal 7 aprile con un episodio a settimana, andandosi ad aggiungere alla prima stagione completa già disponibile sulla piattaforma. Con protagonista Ruby Rose nei panni di Kate Kane/Batwoman, la cugina di Bruce Wayne/Batman, che vuole sconfiggere i propri demoni interiori per diventare un simbolo di speranza e proteggere le strade di Gotham City.

La seconda stagiono di Bob Hearts Abishola

Dal 19 aprile arriverà su Infinity anche la seconda stagione di Bob Hearts Abishola, con un episodio a settimana. La serie è una storia d’amore che vede come protagonista un venditore di calze a compressione di mezza età di Detroit, il quale si innamora di un’infermiera nigeriana del reparto di cardiologia durante la convalescenza da un infarto e farà di tutto per conquistarla. La prima stagione completa di Bob Hearts Abishola è già disponibile su Infinity.

La terza stagione di Manifest

La terza stagione di Manifest sarà disponibile su Infinity dal 20 aprile con un episodio a settimana, andandosi ad aggiungere alle prime due stagioni complete già disponibili su Infinity. Nella serie, un aereo passeggeri scompare inspiegabilmente durante un volo transoceanico e, ancora più misteriosamente, ricompare cinque anni dopo essere stato dato per disperso in mare. Nonostante la perdita, familiari e amici dei dispersi voltano pagina, per poi scoprire che per i loro cari il tempo non è mai trascorso.

La seconda stagione di All Rise

In arrivo su Infinity dal 20 aprile, con un episodio a settimana, la seconda stagione di All Rise. La serie con protagonisti Simone Missick e Wilson Bethel apre il sipario sul sistema giudiziario americano e mostra le caotiche, fiduciose e a volte assurde vite di giudici e avvocati zelanti mentre lavorano con ufficiali giudiziari, cancellieri, poliziotti e giurati per rendere giustizia agli abitanti di Los Angeles.

La seconda stagione di Prodigal Son

Gli ultimi sette episodi della seconda stagione di Prodigal Son sono in arrivo su Infinity dal 20 aprile con un episodio a settimana, andandosi ad aggiungere alla prima stagione già disponibile su Infinity. La serie segue le vicende di Malcolm Bright, uno psicologo criminale che utilizza il suo genio contorto per entrare nella mente degli assassini e aiutare il dipartimento di polizia di New York a risolvere casi. La miglior risorsa di Bright nella risoluzione dei crimini è il suo caro e vecchio padre, l’omicida ma stranamente affettuoso Martin Whitly, un noto serial killer che ha tolto la vita a più di 20 persone, alle cui competenze dovrà a malincuore fare appello.

La 22esima stagione di Law & Order – Unità vittime speciali

I primi undici episodi della 22esima stagione della celebre serie televisiva poliziesca Law & Order – Unità vittime speciali saranno disponibili su Infinity dal 22 aprile, con un episodio a settimana. La serie ideata da Dick Wolf segue le vicende dell’Unità Vittime Speciali, una squadra di detective della polizia di New York che indaga su reati a sfondo sessuale.

Godzilla vs. Kong: il trailer “Salvation”

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Godzilla vs. Kong: il trailer “Salvation”

Arriva dagli USA il nuovo il trailer “Salvation” dell’attesissimo faccia a faccia tra due icone nell’avventura epica Godzilla vs. Kong diretta da Adam Wingard. Il film debutterà negli USA in streaming il 31 Marzo. In Italia il film arriverà prossimamente al cinema.

Due leggende si scontrano in “Godzilla vs. Kong“: questi mitici avversari si affronteranno infatti in una spettacolare battaglia senza precedenti, con il destino del mondo in bilico. Kong e i suoi protettori intraprenderanno un viaggio pericoloso per trovare la sua vera casa, e con loro c’è Jia, una giovane ragazza orfana con la quale ha stretto un legame forte ed unico. Ma si troveranno inaspettatamente sul cammino di un Godzilla infuriato, che sta seminando distruzione in tutto il mondo. L’epico scontro tra i due titani, istigato da forze invisibili, è solo l’inizio del mistero che giace nel profondo della Terra.

Il film è interpretato da Alexander Skarsgård (“Big Little Lies”, “La tamburina”), Millie Bobby Brown (“Stranger Things”),  Rebecca Hall (“Christine”, “La genesi di Wonder Woman”), Brian Tyree Henry (“Joker”, “Spider-Man: Un nuovo universo”), Shun Oguri (“Weathering with You – La ragazza del tempo”), Eiza González (“Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Julian Dennison (“Deadpool 2”), con Kyle Chandler (“Godzilla II: King of the Monsters”) e Demián Bichir (“The Nun: La vocazione del male”, “The Hateful Eight”).

The Possession: trama, cast e curiosità sul film horror

The Possession: trama, cast e curiosità sul film horror

Sin da quando con il film L’esorcista il tema delle possessioni demoniache ha acquistato ulteriore fascino, il mondo cinema si è più volte avvalso di storie di questo tipo, sino ad arrivare a celebri titoli come The Exorcism of Emily Rose, Il rito o The Prodigy – Il figlio del male. Tra i più recenti esemplari di questo genere si annovera anche The Possession, diretto dal regista danese Ole Bornedal e prodotto da Sam Raimi, maestro del genere e autore della trilogia de La casa. Per dar vita a questo nuovo film incentrato sulla presenza del demonio, i due hanno tratto ispirazione da un oggetto apparentemente innocuo.

Si tratta della scatola nota come Dibbuk, la quale secondo la mitologia ebrea sarebbe abitata da un dybbuk, ovvero dal fantasma malvagio di una persona morta. L’idea creativa di The Possession, dunque, nacque da un articolo del Los Angeles Times, pubblicato nel 2004, in cui si racconta di un uomo che aveva messo in vendita su eBay una scatola Dibbuk. Ben presto, però, il proprietario fu costretto a ritirare l’annuncio, poiché in molti gli scrissero supplicandolo di rimuovere l’immagine della scatola, la quale sembrava in grado di emanare sentimenti negativi. Che si tratti di una credenza popolare o meno, questa è diventata subito ottimo materiale per un film.

Durante la realizzazione di The Possession, però, diverse sono le cose inquietanti a cui la troupe dice di aver assistito, come un incendio che al termine delle riprese bruciò tutti gli oggetti di scena utilizzati. Gli stessi attori e autori si rifiutarono di avere sul set una vera scatola Dibbuk. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Possession: la trama del film

Protagonista del film è Clyde Brenek, allenatore di basket, il quale si trova a dover gestire la sua nuova condizione in seguito al divorzio da sua moglie Stephanie Brenek. Avendo due figlie, Emily e Hannah, gli ex coniugi cercano comunque di diversi il tempo con loro, evitando dunque che una delle due figure genitoriali possa venire meno nella loro vita. Nel tentativo di continuare a costruire un buon rapporto con le figlie, Clyde le invita a passare qualche giorno nella sua nuova casa. Passeggiando nei dintorni, i tre si imbattono in un folkloliristico mercatino delle pulci. Qui la piccola Emily viene attratta da un oggetto misterioso, una vecchia scatola ebraica con strane incisioni sopra.

Tornati a casa, padre e figlie tentano di aprire l’oggetto, senza però riuscirvi. Durante la notte, Emily viene inspiegabilmente attratta verso la scatola, dalla quale è convinta provengano alcuni rumori. Riuscita ora ad aprirla, la bambina non ha idea di quali forze maligne ha appena liberato, le quali avranno però bisogno di un corpo vivo per manifestarsi. Ben presto, gli strani comportamenti di Emily attireranno l’attenzione di molti e Clyde si troverà costretto a prendere decisioni inaspettate. Nel pieno di una vera e propria guerra tra bene e male, liberare sua figlia da antichi demoni diverrà una questione di vita o morte.

The Possession cast

The Possession: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Clyde Brenek vi è l’attore Jeffrey Dean Morgan. Questi è noto in particolare per aver dato vita a Il Comico nel film Watchmen ed al villain Negan nella serie The Walking Dead. L’attore ha raccontato di come svolgendo ricerche sulle scatole Dibbuk abbia iniziato a sviluppare un vero e proprio timore per tale oggetto, esprimendo il desiderio di non vederne mai una vera dal vivo. Morgan ha inoltre affermato di aver accettato la parte dopo aver visto il provino dell’attrice Nathasha Calis, che interpreta la figlia Emily. Colpito dal talento di questa ha dunque voluto assolutamente recitare con lei. La Calis era qui al suo primo importante ruolo cinematografico.

Accanto a loro, nei panni di Stephanie Brenek, vi è invece l’attrice Kyra Sedgwick, principalmente nota per le serie The Closer e Broklyn Nine-Nine. L’attrice Madison Davenport, vista anche nel film Noah e nella serie Dal tramonto all’alba, è presente qui nei panni dell’altra figlia del protagonista, Hannah. Grat Show, celebre per i suoi ruoli televisivi in serie come Melrose Place e Dynasty, interpreta Brett, il nuovo compagno di Stephanie. Infine, nei panni di Tzadok, personaggio di religione ebraica che spiegherà a Clyde il maleficio del dybbuk, vi è Matisyahu, qui al suo primo ruolo cinematografico. Questi è infatti principalmente attivo come rapper e musicista che basa molte delle sue canzoni sulla cultura ebraica.

The Possession: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Possession è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 marzo alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

The Big Sick: trama, cast e curiosità sulla commedia romantica

The Big Sick: trama, cast e curiosità sulla commedia romantica

Quello della commedia romantica è un genere estremamente popolare e sono tantissimi i film che ogni anno aspirano a diventare tra i principali capisaldi di questo. Per riuscire in ciò, però, è necessario proporre storie originali, che riescano davvero a raccontare qualcosa in più e di nuovo rispetto al panorama cinematografico circostante. Tra i titoli più recenti che riesce a fare ciò vi è The Big Sick, il cui sottotitolo italiano è Il matrimonio si può evitare… l’amore no. Si tratta di una brillante commedia del 2017 diretta da Michael Showalter e prodotta da Judd Apatow, tra i maggiori esponenti della comicità statunitense e autore di film come 40 anni vergine, Un disastro di ragazza e Il re di Staten Island.

Le vere star del film sono però i suoi due sceneggiatori: Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani, marito e moglie nella realtà, che da tempo sognavano di scrivere un film insieme. Alla base di questo vi è una storia incentrata sulla difficoltà di conciliare le differenze culturali ed etniche, con il tutto basato proprio sulle reali problematiche con cui si erano imbattuti a loro tempo i due coniugi. La sincerità del loro racconto, capace dunque di affrontare tematiche non particolarmente comuni per questo genere, ha reso The Big Sick uno dei titoli più apprezzati del suo anno da critica e pubblico. Questo si è infatti affermato come un successo mondiale, arrivando ad un guadagno di circa 56 milioni di dollari.

A coronare il successo del film è poi arrivata la nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, che ha dimostrato una volta di più il potere che una storia di questo genere può avere quando scritta in modo originale e brillante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Big Sick: la trama del film

La storia raccontata ha per protagonista l’attore comico Kumail Nanjiani, il quale durante uno dei suoi spettacoli serali in un locale nota tra il pubblico una giovane ragazza particolarmente attraente. Trovato il coraggio di presentarsi a questa, scoprirà che il suo nome è Emily Gardner, alla quale chiederà infine di uscire per un appuntamento. A sua volta attratta, la giovane decide di accettare l’invito, permettendo così la nascita tra loro di un’appassionata storia d’amore. Ben presto, però, i due si troveranno a scontrarsi con i pregiudizi delle rispettive famiglie, come anche dalle differenze culturali che possono rappresentare un ostacolo alla loro serenità.

Quella di Kumail, infatti, è la tipica famiglia pakistano-mussulmana legata alle proprie origini ed alle proprie tradizioni. Una di queste ultime è proprio quella relativa ai matrimoni combinati. I genitori di Emily, al contrario, sono una coppia di cinici e disillusi americani. Conciliare le due famiglie sarà dunque una missione non da poco, ma a dare il coraggio a Kumail di opporsi alle rigide imposizioni sarà la malattia che colpirà Emily, attraverso cui inaspettatamente i due avranno modo di provare a sé stessi e ai rispettivi famigliari la forza e la sincerità del loro sentimento.

The Big Sick cast

The Big Sick: il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Kumail, è lo stesso Kumail Nanjiani. Per lui si è trattato del suo primo ruolo da attore principale e l’idea di interpretare grossomodo sé stesso non è stata inizialmente facile da accettare. Per l’attore si è infatti trattato di capire quanto del vero sé stesso voler riportare sul grande schermo. Accanto a lui, nel ruolo di Emily Gardner, personaggio ispirato alla moglie di Kumail, vi è l’attrice Zoe Kazan. Questa ha raccontato che, in preparazione dei provini per la parte, ha guardato numerosi video di Kumail e sua moglie, al fine di comprendere meglio il loro rapporto e la donna che si proponeva di interpretare.

L’attrice premio Oscar Holly Hunter è presente nei panni di Beth Gardner, madre di Emily. Per prepararsi al ruolo, l’attrice si rese disponibile ad allestire il set delle scene in cui recitava, così da sentirsi maggiormente parte di questo. Ray Romano è invece Terry Gardner, il padre di Emily. Nei panni del padre di Kumail, invece, vi è il celebre attore indiano Anupam Kher. Questi decise di accettare il ruolo dopo aver saputo che il vero padre del protagonista desiderava molto essere interpretato da Kher. Con questo film, inoltre, l’attore indiano raggiunse il traguardo delle 500 apparizioni in un lungometraggio. Sono poi presenti gli attori Adeel Akhtar nei panni di Naveed, fratello di Kumail, e Bo Burnham in quelli di CJ, amico comico del protagonista.

The Big Sick: la vera storia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

L’idea di scrivere una storia basata sulla loro reale esperienza nacque in Kumail e sua moglie su suggerimento dello stesso Apatow. Scritto nel corso di tre anni, il film è stato descritto come semi-autobiografico, poiché presenta anche alcuni eventi appositamente inventati per il film. Inizialmente, però, Kumail era piuttosto preoccupato dallo scrivere una storia del genere, poiché la paura provata durante la malattia della moglie era un ricordo ancora fresco per lui. Scrivere il film li ha però aiutati a riflettere sul loro incontro e sulle numerose difficoltà superate, tanto quelle legate alle differenze famigliari quanto quelle legate alla malattia di Emily. La rappresentazione degli eventi è infatti molto fedele, discostandosi principalmente nella rappresentazione di alcuni personaggi e alcune delle loro reazioni.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Big Sick è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Disney+: tutte le novità di Aprile 2021

Disney+: tutte le novità di Aprile 2021

Sta per finire il mese di Marzo ed ecco che vi segnaliamo come ogni mese tutte le novità di Aprile in arrivo su Disney+, trai titoli di maggior richiamo c’è  Nomadland che arriverà su Disney+, il 30 aprile e prossimamente al cinema (salvo disponibilità dei cinema). Il film ha ottenuto numerosi premi, trionfando di recente ai Golden Globe nelle categorie Miglior film drammatico e Miglior regia per Chloé Zhao e ha inoltre ricevuto 7 nomination ai BAFTA e 6 nomination ai Premi Oscar.

Star è il sesto brand a essere incluso all’interno di Disney+, andando ad aggiungersi ai già presenti Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e Disney. Ogni mese verranno aggiunti al servizio nuovi titoli dagli Studios creativi Disney, tra cui Disney Television Studios (20th Television e ABC Signature), FX Productions, 20th Century Studios e molti altri.

Tutti i film in arrivo su Disney+

Nomadland dal 30 aprile

NOMADLAND Venezia 77Parti per un viaggio nell’America occidentale con Nomadland, l’acclamato film di Chloé Zhao vincitore ai Golden Globe nelle categorie Miglior film drammatico e Miglior regia. Nomadland è interpretato dalla due volte vincitrice dell’Academy Award Frances McDormand (Fargo; Tre manifesti a Ebbing, Missouri), dal candidato all’Academy Award David Strathairn (Good Night, and Good Luck), e dai veri nomadi Swankie, Bob Wells e Linda May, i quali sono apparsi nell’acclamato libro di Jessica Bruder “Nomadland. Un racconto d’inchiesta” (edito in Italia da Edizioni Clichy), adattato per lo schermo da Chloé Zhao. Nomadland è incentrato su Fern (McDormand) che, dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna.

LA FORMA DELL’ACQUA

La forma dell'acquaDal maestro della narrazione, Guillermo del Toro, arriva La Forma dell’Acqua, una favola ultraterrena ambientata intorno al 1962 sullo sfondo dell’America della Guerra Fredda. All’interno del remoto laboratorio governativo di massima sicurezza dove lavora, la solitaria Elisa vive intrappolata tra silenzio e isolamento. La sua vita viene cambiata per sempre quando lei e la sua collega Zelda scoprono un esperimento segreto.

IL PADRE DELLA SPOSA

Giovane dentro, e lontano dal voler smettere di essere un padre a tempo pieno, George Banks riesce a malapena a concepire che la sua figlia prediletta ventiduenne, Annie, sia abbastanza grande per uscire con i ragazzi, figurarsi immaginarla lungo la navata della Cappella dell’Amore con uno di loro. Riluttante ad accettare il suo futuro genero, Bryan e l’eccentrico coordinatore di nozze Franck, assunto da Nina, la madre della sposa, George lotta con i traumi quotidiani causati dalle due parole più costose, e difficili da accettare, nel vocabolario delle sue figlie: “Lo voglio”.

IL PADRE DELLA SPOSA 2

Avendo appena fatto sposare la sua adorata figlia, George Banks è finalmente libero da ogni vincolo! Così, quando sua figlia e sua moglie Nina annunciano entrambe di essere incinte, George si ritrova in un susseguirsi di situazioni incredibili, cercando disperatamente di rivivere i giorni strani e inusuali della sua gioventù!

SIGNS

A Graham Hess (Mel Gibson) e alla sua famiglia viene detto che gli extraterrestri sono responsabili dei grandi cerchi che trovano nel loro campo di grano. Da lì a poco questi segni vengono trovati in tutto il mondo.

X-FILES – VOGLIO CREDERCI

Quando un gruppo di donne viene misteriosamente rapito, il caso diventa subito un X-Files. La squadra migliore per risolverlo è quella composta dagli ex-agenti Fox Mulder e Dr. Dana Scully, che non hanno alcun desiderio di rivivere il loro oscuro passato.

I SEGRETI DELLE BALENE

In occasione della Giornata della Terra arriva su Disney+ I segreti delle balene, la nuova serie in quattro parti targata National Geographic. Prodotta dal regista premio Oscar® e ambientalista James Cameron (Avatar) e narrata nella versione originale dalla pluripremiata attrice e ambientalista Sigourney Weaver (Alien, Avatar, Gorilla nella nebbia), la serie si avventura in profondità nel mondo delle balene per testimoniarne le straordinarie capacità di comunicazione e le intricate strutture sociali, raccontando la vita e l’amore dalla loro prospettiva. I segreti delle balene mostra questi esemplari mentre stringono amicizie per tutta la vita, insegnano ai loro piccoli l’eredità del clan e le tradizioni e soffrono profondamente per la perdita dei loro cari. Girato nel corso di 3 anni in 24 località del mondo, questo viaggio epico insegna come le balene siano molto più complesse e simili a noi di quanto si sia mai immaginato. Una storia intima di cui in pochissimi hanno avuto la fortuna di essere testimoni… fino ad ora.

Le serie tv in arrivo su Disney+

NARCISO NERO – Star Original

Narciso Nero è una serie FX basata sul romanzo best-seller di Rumer Godden. Mopu, Himalaya, 1934. Un remoto palazzo in cima alla scogliera, un tempo noto come la “Casa delle Donne”, nasconde diversi segreti oscuri. Quando le giovani suore di St. Faith tentano di stabilire qui la loro missione, i cupi misteri del posto risvegliano desideri proibiti che sembrano destinati a far ripetere una terribile tragedia. Durante gli ultimi anni del dominio britannico in India, l’ambiziosa e giovane suora Suor Clodagh guida una missione in una parte remota dell’Himalaya. Il palazzo di Mopu è stato donato dal generale Toda Rai, che spera che le Suore di St. Faith liberino la “Casa delle Donne” dagli infelici ricordi legati alla sua defunta sorella, Srimati.

Sebbene Clodagh ignori gli avvertimenti dell’agente corrotto del generale, il signor Dean, l’isolamento e la malattia si faranno sentire e la volubile Suor Ruth sarà più condizionata delle altre dall’atmosfera inquietante del palazzo. Mentre passato e presente si fondono, l’arrivo del giovane generale Dilip Rai fa esplodere dei desideri repressi che potrebbero sfociare in uno scontro fatale.

SOLAR OPPOSITES – Star Original

Co-creata da Justin Roiland (Rick e Morty) e Mike McMahan (Rick e Morty), Solar Opposites è incentrata su un gruppo di quattro alieni che scappano dal loro pianeta natale che sta per esplodere e si schiantano su una casa pronta per il trasloco, nell’America suburbana. Due di loro pensano che la Terra sia orribile, mentre gli altri due pensano sia fantastica. Korvo (Justin Roiland) e Yumyulack (Sean Giambrone) vedono solo l’inquinamento, il volgare consumismo e la fragilità umana, mentre Terry (Thomas Middleditch) e Jesse (Mary Mack) amano gli umani e la loro TV, il cibo spazzatura e le cose divertenti. La loro missione: proteggere Pupa, un super computer vivente che un giorno si evolverà nella sua vera forma, li consumerà e terraformerà la Terra. Nella seconda stagione di Solar Opposites, i protagonisti si imbarcano in avventure più grandi, divertenti e diverse che mai. I produttori esecutivi della serie sono Roiland, McMahan e Josh Bycel. La serie è prodotta da 20th Television.

CRIMINAL MINDS Stagioni 1-14

Jason Gideon lavora con una squadra d’elite di profiler dell’FBI, l’Unità di Analisi Comportamentale, in questo drama poliziesco che si concentra sui criminali piuttosto che sui loro crimini. Ancora in convalescenza in seguito a un esaurimento nervoso provocato da un caso precedente, Gideon si fa aiutare da un eclettico gruppo di membri della squadra incaricati di elaborare profili psicologici e comportamentali per entrare nelle menti criminali più contorte del Paese.

BOB’S BURGERS Stagioni 1-9

Bob’s Burgers racconta le avventure quotidiane di un ristoratore di terza generazione di nome Bob mentre gestisce Bob’s Burgers con l’aiuto di sua moglie e dei loro tre figli. Bob e la sua eccentrica famiglia hanno grandi idee sugli hamburger, ma non eccellono in quanto a servizio e raffinatezza. Nonostante i banconi unti, la posizione non eccellente e la penuria di clienti, Bob e la sua famiglia sono determinati a far sì che la “grande ri-riapertura” di Bob sia un successo. Bob’s Burgers è prodotto da Twentieth Century Fox Television.

FOSSE/VERDON

Fosse/Verdon è una miniserie FX che racconta la storia professionale e d’amore tra Gwen Verdon – considerata la più grande ballerina di Broadway di tutti i tempi – e Bob Fosse – coreografo, ballerino e visionario regista (Cabaret, All that Jazz). A dare vita alla coppia Fosse/Verdon, Michelle Williams – più volte candidata all’Oscar (Manchester By The Sea e Blue Valentine su tutti) e vincitrice di un Golden Globe per Marilyn – e il premio Oscar Sam Rockwell (Tre manifesti a Ebbing, Missouri).

GROWN-ISH Stagioni 1-2

Segui Zoey Johnson mentre inizia il college e intraprende un esilarante viaggio verso l’età adulta. Dal produttore esecutivo di Black-ish, Kenya Barris, arriva una serie sui problemi attuali che affrontano studenti e coordinatori nel mondo dell’istruzione superiore.

The Story of God con Morgan Freeman

Chi è Dio? Da dove veniamo? Perché accade il male? Cosa succede quando moriamo? Ogni essere umano sulla terra si è posto queste domande ad un certo punto della propria vita ed è molto probabile che ogni persona abbia trovato una risposta diversa. La serie The Story of God con Morgan Freeman di National Geographic e Revelation Entertainment, prodotta da Freeman, Lori McCreary e James Younger, porta gli spettatori in un viaggio intorno al mondo per esplorare le diverse culture e religioni nella ricerca definitiva per scoprire il significato della vita, Dio e tutte queste grandi domande che vi sono nel mezzo. The Story of God con Morgan Freeman cerca di capire come la religione si sia evoluta nel corso della civiltà e, a sua volta, come la religione abbia plasmato l’evoluzione della società. Anche se nel nostro attuale panorama geopolitico, la religione è spesso vista come qualcosa che divide, la serie illumina le notevoli somiglianze tra le diverse fedi, anche quelle che sembrano essere in forte contrasto. Questa è una ricerca di Dio: fare luce sulle domande che hanno sconcertato, terrorizzato e ispirato l’umanità, per non parlare dello stesso Freeman.

Sky Cinema collection diventa Sky Cinema Bourne dal 20 al 26 marzo

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Da sabato 20 a venerdì 26 marzo Sky Cinema Collection (canale 303 di Sky) cambia nome e diventa Sky Cinema – Bourne. Un canale interamente dedicato all’ex agente segreto della Cia Jason Bourne, nato dalla penna di Robert Ludlum.

In programmazione tutti i 5 titoli della saga, tra cui il pluripremiato agli Oscar®, The Bourne Ultimatum – il ritorno dello sciacallo, firmato da Paul Greengrass. Tutti i film saranno disponibili on demand su Sky e in streaming su NOW.

Diretto da Doug Liman, THE BOURNE IDENTITY (2002) è il primo film della saga campione di incassi e ha come protagonista il premio Oscar Matt Damon nei panni di Jason Bourne, un uomo ferito che si sveglia a bordo di un peschereccio italiano al largo del Mediterraneo, con due proiettili nella schiena e una totale amnesia sulla propria identità. Bourne scopre però di avere straordinarie capacità nel combattimento, nella conoscenza delle lingue e nell’autodifesa che fanno pensare a un passato pericoloso. Il film segue Jason Bourne nello sforzo di recuperare i ricordi degli eventi passati e di difendersi dagli attacchi di pericolosi sicari, mentre riscopre la sua identità con l’aiuto di Marie (Franka Potente), una giovane donna che incontra lungo la strada.  Al fianco di Matt Damon, il film vede protagonista un cast internazionale tra cui Franka Potente, Chris Cooper, Clive Owen, Brian Cox e Julia Stiles. 

Nel secondo film, THE BOURNE SUPREMACY, diretto dal pluripremiato agli Oscar® Paul Greengrass(2004), Bourne continua ad essere tormentato dagli incubi frammentari della sua vita precedente. Quando la vicepremier cinese viene brutalmente assassinata, la CIA inizia una caccia all’uomo in cui il principale indiziato è Jason Bourne che ora deve farsi strada nelle acque pericolose dello spionaggio internazionale per dimostrare la propria innocenza, recuperare il suo passato e salvare la donna che ama. Nel cast, Franka Potente, Karl Urban, Gabriel Mann, Brian Cox, Julia Stiles e la candidata all’Oscar® Joan Allen.

Nel terzo capitolo, diretto da Paul Greengrass, THE BOURNE ULTIMATUM – IL RITORNO DELLO SCIACALLO (2007) Bourne, (Matt Damon) avendo perso la memoria e l’unica persona che amava, continua a dare la caccia al proprio passato per trovare un futuro. Viaggiando tra Mosca, Parigi, Londra, Tangeri e New York, alla ricerca della propria identità deve superare in astuzia le decine di poliziotti, ufficiali federali e agenti dell’Interpol che lo hanno come bersaglio. Nel cast, accanto a Julia Stiles e Joan Allen troviamo David Strathairn e Paddy Considine.

Nel 2012 esce THE BOURNE LEGACY, di Tony Gilroy, il quarto episodio della saga cinematografica, con il candidato all’Oscar Jeremy Renner nei panni di Aaron Cross, un nuovo eroe per cui una questione di vita o di morte è stata innescata dagli eventi dei primi tre film. Nel cast il premio Oscar Rachel Weisz e i candidati all’Oscar Edward Norton, Albert Finney, Joan Allen e David Strathairn.

Nell’ultimo capitolo della saga, JASON BOURNE (2016) diretto da Paul Greengrass, Matt Damontorna a vestire i panni dell’ex agente della Cia. Nicky Parsons (Julia Stiles) recupera a Reykjavík quello che potrebbe essere il tassello mancante nella ricostruzione delle origini di Jason, che intanto si è dato alla macchia. Nel cast, oltre a Matt Damon e Julia Stiles, troviamo Alicia Vikander, Vincent Cassel e Tommy Lee Jones.

The Falcon and the Winter Soldier: recensione della serie Marvel Studios

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Dopo il successo travolgente di WandaVision, arriva su Disney+, con un episodio a settimana per sei settimane, The Falcon and the Winter Soldier, la nuova serie targata Marvel che continua il percorso degli spettatori e dei fan all’interno della Fase 4 del MCU, ancora molto misteriosa e tutta da scoprire. Ideata da Malcolm Spellman, la serie è scritta e diretta da Kari Skogland, vede protagonisti Sebastian Stan e Anthony Mackie ai quali si affiancano Daniel Bruhl e Emily Vancamp.

The Falcon and the Winter Soldier racconta degli eventi che hanno coinvolto Bucky Barnes e Sam Wilson a pochi mesi dalla sconfitta di Thanos, vista in Avengers: Endgame. Siamo, di nuovo, nel Marvel Cinematic Universe, i due eroi sono alle prese con tentativi vani e futili di ritrovare un loro posto nel mondo. Da una parte Sam, che dopo essere sparito per 5 anni a seguito dello SNAP, torna a lavorare con il Governo degli Stati Uniti per l’Air Force, ma sente forte la mancanza di Steve. Il suo rapporto con l’eredità che gli ha lasciato l’amico e compagno d’armi, rappresentata dallo scudo di vibranio, Sam vede tutto il vuoti che Rogers ha lasciato, per lui Captain America non è una figura mitica, un simbolo, ma è la persona che portava quello scudo, Steve Rogers, e per questo è insostituibile. Dal canto suo, James Bucky Barnes deve fare i conti con un passato ancora più oscuro e un presento vuoto. Se Sam ha una sorella e dei nipoti da cui tornare, alla veneranda età di 106 anni Bucky è completamente solo, e passa le sue notti a fare incubi sulle vite che ha spezzato quando era il Sondato d’Inverno e i suoi giorni in terapia, o a pranzare con uomini ignari ai quali ha rovinato la vita. Insomma, Sam e Bucky sembrano persi, disorientati, amputati della loro parte migliore, Steve, fino a quando il Governo degli Stati Uniti non decide che la nazione ha bisogno di un nuovo simbolo e presenta al mondo il nuovo Captain America.

The Falcon and the Winter Soldier, due eroi per un’eredità pesantissima

The Falcon and the Winter SoldierInnanzitutto, la recensione di The Falcon and the Winter Soldier non può esulare dal sottolineare quanto questo prodotto sembri essere più rispettoso dei canoni Marvel Studios rispetto a WandaVision. La scena d’azione in apertura ci fa rimpiangere la mancanza del grande schermo, eppure situo capiamo che la serie cercherà di far luce sulla crisi di nervi che sembra in procinto di scoppiare nelle teste di Bucky e Sam. I due non si sono ancora incontrati nell’episodi pilota, eppure sappiamo già che Sam cerca Buckly, vuole entrare in contatto con lui, ma il vecchio soldato lo evita. Forse è questo il punto su cui si farà leva, questa fondamentale differenza di carattere trai due: Sam non molla mai, cerca una soluzione, sempre a difesa dei più deboli, è un puro, fa parte dei buoni, gli piace essere così e cerca di fare la cosa giusta con tutti, “Sempre a difesa!” Come gli dirà la sorella. Bucky fugge, da un passato che fa male, dal dolore dell’essere ormai solo, ora che anche Steve lo ha lasciato, dall’essere un uomo fuori dal tempo, dalla corruzione della sua mente a causa del Hydra, dai ricordi che ha del terribile periodo in cui è stato il Soldato d’Inverno; insomma Bucky si sente un mostro e vuole essere lasciato in pace. Riusciranno queste due utopie, queste due solitudini, a trovare un posto nel mondo, forse proprio nella scia di quel simbolo, di quello scudo che è stato lasciato in eredità ad entrambi?

Due eroi alla ricerca di un posto nel mondo

Kevin Feige e la sua squadra sembrano aver messo a segno un altro prodotto molto interessante, naturalmente confezionato alla perfezione e con tutti i crismi per coinvolgere il pubblico a più livelli. Come detto, questa volta si gioca su un terreno conosciuto rispetto a WandaVision, la scrittura è più piana ma sempre di ottimo livello e le sfide da affrontare sono tante da un punto di vista produttivo, soprattutto perché siamo di fronte a due personaggi che si sono sempre definiti in relazione a Steve Rogers, e che adesso devono essere indipendenti da quella figura portante e ingombrante. 

Riusciranno i prodi Stan e Mackie a portare avanti l’eredità di Chris Evans con onore, conquistando i fan? Noi scommettiamo che, nonostante il biondo Cap della prima ora mancherà a tutti per sempre, il team Marvel Studios riuscirà a trovare una chiave di lettura per farci affezionare molto anche ai due eredi di Steve, raccontandoci i loro traumi, le loro ferite e il loro cammino in questa nuova avventura alla ricerca dell’indipendenza.

MCU: 10 grandi cambiamenti dalla Fase Uno

MCU: 10 grandi cambiamenti dalla Fase Uno

Il MCU è stato lodato, oltre che per le sue storie e per i suoi personaggi, anche per essere riuscito ad evolversi nel corso degli anni. Ciò ha sicuramente contribuito al grande successo del franchise: i numerosi elementi che sono cambiati dalla Fase Uno hanno senza dubbio contribuito a migliorare la qualità della narrazione e a trovare modi sempre nuovi per espandere la saga. Ora che ci stiamo addentrando sempre di più nella Fase Quattro, è doveroso rivolgere uno sguardo al passato. Ecco quindi che Screen Rant ha raccolto i 10 più grandi cambiamenti avvenuti nel MCU dal suo lontano debutto nel 2008:

Le protagoniste femminili sono una norma

Nessun film della Fase Uno del MCU presenta un supereroe femminile nel titolo: The Avengers è l’unico che presenta, in qualità di co-protagonista, un personaggio femminile di rilievo, ossia Vedova Nera. A differenza del DCEU, ci sono voluti molti anni prima che questa situazione cambiasse nel MCU: la prima volta che un personaggio femminile è stato inserito nel titolo di un film è stato con Ant-Man and the Wasp, film appartenente alla Fase Tre.

Giunti alla Fase Quattro, le protagoniste femminili sono diventate finalmente la norma:  WandaVision, Black Widow, Captain Marvel 2, Ms. Marvel, Hawkeye, She-Hulk. C’è stato inoltro un aumento, nei ruoli principali, di personaggi diversi per etnia o razza. 

Maggiore attenzione alle serie tv

Ci sono stati molti show legati al MCU nel corso degli anni, anche se nella Fase Uno c’era soltanto Agents of S.H.I.E.L.D. Col passare del tempo, l’attenzione alle serie tv si è notevolmente ampliata, al punto che la Fase Quattro ha dato loro uguale importanza rispetto ai film destinati al grande schermo.

Ora, le serie TV si collegano direttamente alla trama dei film del MCU, con WandaVision e Loki che condurrano entrambi a Doctor Strange in the Multiverse of Madness e The Falcon and the Winter Soldier che continuerà la storia di Captain America: Civil War.

Storie che non rispettano la cronologia

Mentre Captain America: Il primo Vendicatore, film della Fase Uno, è stato rilasciato più avanti ma, in realtà, è servito da prequel, all’interno del film stesso è stato stabilito che il film fosse tale. Il MCU ha deliberatamente ambientato le storie al di fuori della cronologia, in modo da spingere i fan, da soli, ad indovinare dove effettivamente si collocassero.

Ciò riguarda anche film come Guardiani della Galassia Vol. 2, ambientato nel 2014, mentre film precedenti come Doctor Strange erano ambientati nel 2017. Tale pratica è diventata ancora più comune negli ultimi tempi, poiché le date esatte non vengono più rivelate: sono quindi i fan a dover mettere insieme le informazioni per capire al meglio cronologia.

Gli standalone fungono da crossover

La Fase Uno ha imposto che i film dovessero contenere soltanto easter egg o velati riferimenti agli altri supereroi. Il vero cambiamento nei film solisti si è avuto con il cameo di Bruce Banner in Iron Man 3, prima che Captain America: Civil War inaugurasse la norma: gli eroi potevano avere ruoli nei film dedicati ad altri personaggi.

Ciò ha portato alla formazione di improbabili amicizie tra personaggi che di solito non si sarebbero mai incontrati. La Fase Quattro alzerà ulteriormente il livello, mescolando ancora più frequentemente gli incontri tra i supereroi, come ad esempio i Guardiani della Galassia in Thor: Love and Thunder e Doctor Strange in Spider-Man: No Way Home.

Enfatizzare la dinamica mentore/protégé

Dal momento che la Fase Uno si concentrava sullo stabilire il background dei singoli supereroi, non c’era chiaramente spazio per le dinamiche di mentore/protégé. Le cose sono iniziate a cambiare nella Fase Due, quando Tony Stark ha fatto da mentore a Harley Keener e in seguito, nella Fase Tre, è diventato una vera figura paterna nei confronti di Peter Parker.

Alla fine, la dinamica mentore/protetto è diventata una vera e propria strategia narrativa nel MCU, soprattutto quando si è trattato di dover passare l’eredità da un personaggio all’altro (basti pensare a ciò che vedremo fare a Vedova Nera e Occhio di Falco prossimamente). Anche i film di Spider-Man fanno molto affidamento su questo dinamica, poiché è chiaro che sia Nick Fury sai Doctor Strange, dopo la morte di Tony Stark, ricopriranno questo ruolo nei confronti di Peter Parker.

La qualità dei film

A livello tematico, i film della Fase Uno non sono mai stati in realtà eccessivamente profondi, dal momento che erano tutti focalizzati sul presente i singoli eroi. Alla fine, non erano molto diversi gli uni dagli altri, né da un punto di vista stilistico né tantomeno narrativo.

Le cose sono iniziate a cambiare con la Fase Tre, da quando è stata posta una maggiore attenzione su elementi come la musica, le combinazioni di colori, i dialoghi improvvisati e una maggiore enfasi sugli sfondi ambientali per far risaltare i film ancora di più. È grazie a tutti questi aspetti che i film del MCU, oggi, si possono distinguere gli uni dagli altri.  

Un ponte tra ogni Fase

The Avengers ha segnato la conclusione della Fase Uno, rappresentando il culmine di tutti i film ambientati prima di esso. Da allora, il MCU ha deciso che gli ultimi film di ogni fase avrebbero spianato il terreno a ciò che sarebbe stato raccontato nella successiva.

Questo è stato fatto in Ant-Man della Fase Due, che ha mostrato come funzionava la nuova base dei Vendicatori e ha anticipato la successiva guerra civile. Spider-Man: Far From Home della Fase Tre, invece, ha mostrato le conseguenze dello Snap e la transizione dall’arco di Tony Stark, anticipando così che nella Fase Quattro si sarebbero raccontate le storie post-Snap.

I cattivi hanno caratteristiche più empatiche

Oltre a Loki, la Fase Uno comprendeva molti cattivi che in qualche modo erano parecchio stereotipati. Persino i piani del Dio dell’Inganno in The Avengers per soggiogare la Terra erano abbastanza canonici. Nella Fase Tre, tuttavia, il MCU ha iniziato a mostrare anche i punti di vista degli antagonisti, rendendoli molto più empatici agli occhi del pubblico.

Avengers: Infinity War, Black Panther, Ant-Man and the Wasp, Spider-Man: Homecoming: tutti questi film avevano degli antagonisti che non erano, in realtà, né buoni né cattivi. Il MCU ha preferito la rappresentazione di tali villain al fine di coinvolgere i fan in tutti gli aspetti della storia, anche se ciò significa mettere il nemico di turno sotto una luce positiva.

Da non protagonista a protagonista

Nella Fase Uno, il ruolo dei personaggi secondari era semplicemente quello di portare avanti la storia per favore il protagonista principale. Questi personaggi non offrivano molto altro. Da allora, le cose sono cambiate: oggi, i personaggi secondari hanno tutto un loro arco narrativo che o è già stata sviluppato o sta per essere sviluppato.

Nella Fase Quattro, ad esempio, ci saranno sia film che serie tv interamente dedicati a personaggi che in precedenza hanno solo agito in qualità di “spalla”. WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier, Black Widow, Loki e Hawkeye sono la prova del cambiamento di prospettiva del MCU rispetto al modo di gestire questi personaggi.

Minore attenzione alle dinamiche romantiche

Soprattutto nella Fase Uno, al MCU piaceva che ci fosse un interesse amoroso ben designato per i protagonisti principali. Anche se il romanticismo continua ad essere importante, è chiaro quanto negli anni il MCU abbia attenuato quest’aspetto, fornendo caratterizzazioni autentiche agli interessi amorosi previsti.

Questi personaggi non sono più la semplice “storia d’amore” del protagonista: oggi vengono messi in risalto i loro punti di forza e la loro personalità, cosa che ne fa automaticamente dei personaggi a tutto tondo. Tuttavia, altri film come Thor: Ragnarok, Doctor Strange e Captain Marvel hanno eliminato completamente gli interessi amorosi per presentare storie sui viaggi dei personaggi principali.

Uno, nessuno, cento Nino è in onda lunedì 22 marzo alle 21.15 su Sky Arte

In occasione del centenario della sua nascita, Sky Arte celebra Nino Manfredi con un documentario ricco di inedite testimonianze sul suo percorso di vita raccontato direttamente dalla sua famiglia e anche da una lunga intervista rilasciata al figlio pochi anni prima della sua scomparsa. Scritto e diretto proprio dal figlio Luca, Uno, nessuno, cento Nino è in onda lunedì 22 marzo alle 21.15 su Sky Arte (canali 120 e 400) e in streaming su NOW.

Un affresco di vita, composto da moltissime sfumature. Nino Manfredi non solo come artista, ma anche come marito, padre e nonno, in eterno conflitto con le sue fragilità e i suoi difetti.

Una produzione Rai Documentari, Istituto Luce Cinecittà e Ruvido Produzioni in collaborazione con Sky Arte e Duque Italia, con il patrocinio del Comune di Roma Capitale, del Comune di Minturno e con la collaborazione di Lavazza, in cui sono presenti interviste di repertorio, filmati privati e contributi degli anni ’50, con i primi personaggi di Nino alla Rai, ed estratti di film, serie tv, commedie teatrali e musicali, spot pubblicitari, fino alle frequenti esibizioni canore, che lo divertivano molto, come l’indimenticabile Tanto pe’ canta’ di Ettore Petrolini, a Sanremo.

Uno, nessuno, cento Nino, la trama

Il documentario contiene materiale originale girato dallo stesso regista in occasione degli ottant’anni del padre, Ottant’anni da attore (Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma) che comprende una lunga intervista a Nino,  oltre che naturalmente estratti da alcuni dei film più famosi e rappresentativi della sua vasta carriera, che è stato possibile citare grazie alla gentile concessione di distributori quali R.T.I. Mediaset (Per Grazia Ricevuta, Nell’anno del signore…), Medusa (Vedo Nudo), Dean Film (C’eravamo tanto amati), Titanus (Il padre di Famiglia) e Duque Italia (Brutti, sporchi e cattivi, La fine di un mistero) solo per citarne alcuni.

Uno, nessuno, cento Nino è un ritratto intimo e affettuoso, impreziosito da aneddoti divertenti raccontati da Nino stesso, dalla moglie, dai figli e dai nipoti. È inoltre arricchito dalle testimonianze di amici, registi e colleghi, e dalle voci di chi per le più varie ragioni si lega alla storia di vita di Nino: Elio Germano, Edoardo Leo, Massimo Ghini, Nancy Brilli, Enrico Brignano, Johnny Dorelli, Walter Veltroni, Massimo Wertmuller, Lino Banfi.

 

The Falcon and The Winter Soldier atterra a Roma!

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The Falcon and The Winter Soldier atterra a Roma!

Per celebrare l’arrivo dell’attesissima serie originale Marvel Studios The Falcon and The Winter Soldier, disponibile da oggi in esclusiva su Disney+, l’iconico scudo di Captain America è atterrato a Roma, sulla ruota panoramica del Luneur, grazie a un sorprendente video mapping.

 

Il leggendario scudo dei Marvel Studios è stato avvistato anche in diversi luoghi iconici di tutto il mondo, tra cui il London Eye a Londra, il Singapore Flyer, la più grande ruota panoramica dell’Asia a Singapore, la Melbourne Star a Melbourne (Australia), Le Grand Roue de Marseille a Marsiglia (Francia), il MAAG Hall a Zurigo (Svizzera), la Torre Latino a Città del Messico (Messico) e il Planetario a Buenos Aires (Argentina).

The Falcon and The Winter Soldier vede protagonisti Sam Wilson/Falcon e Bucky Barnes/The Winter Soldier (Il Soldato d’Inverno). La coppia, che si è riunita nei momenti finali di Avengers: Endgame, si allea in un’avventura globale che mette alla prova le loro capacità e anche la loro pazienza.

La nuova serie composta da 6 episodi debutta oggi in esclusiva su Disney+ e dà seguito alla Fase 4 dell’Universo Cinematografico Marvel come seconda serie TV Marvel Studios, dopo l’acclamata WandaVision, disponibile in streaming sulla piattaforma.

Diretta da Kari Skogland, con Malcolm Spellman come capo sceneggiatore, The Falcon and The Winter Soldier vede nel cast anche Daniel Brühl nei panni di Zemo, Emily VanCamp nei panni di Sharon Carter e Wyatt Russell in quelli di John Walker.

Arracht, recensione del film di Tom Sullivan #IrishFIlmFest

Arracht, recensione del film di Tom Sullivan #IrishFIlmFest

Lungometraggio d’esordio di Tom Sullivan, Arracht (Monster), recitato quasi totalmente in gaelico, racconta la storia di un pescatore del Connemara che, al diffondersi della peronospora nei campi di patate, è accusato ingiustamente di un crimine e costretto a fuggire.

Arracht: la trama

Arracht narra una storia di uccisione ed espiazione, ambientata sulle coste irlandesi, nel villaggo di Connemara, al tempo della grande carestia di patate e di conflitti con l’avidità dei landlords inglesi. Nonostante la sceneggiatura pecchi in termini di suspense, enfasi e chiarezza, Sullivan riesce a confezionare un dramma/thriller autentico, dall’impatto visivo assicurato.

Con la notizia dell’imminente carestia di patate, Coleman Sharkey (Dónall Ó Héalai) lavora incessantemente insieme a suo fratello, Seán (Eoin O’Dubhghaill, per provvedere alla moglie e al giovane figlio. Accetta anche di accogliere Patsy (Dara Devany), un uomo recentemente tornato dalla Gran Bretagna e che si dice fosse un disertore dell’esercito. Quando i malviventi locali fanno visita alla fattoria di Coleman, minacciando la violenza in caso di mancato pagamento dell’affitto, decide di visitare il ricco proprietario terriero inglese (Michael McElhatton) insieme a Seán e Patsy, per negoziare condizioni più eque per tutti gli abitanti del villaggio in difficoltà. Tuttavia, una violenta sequenza di eventi che si verificano quella notte vengono attribuiti erroneamente a Coleman, costringendolo a fuggire dalla comunità e a rifugiarsi su una minuscola isola al largo della costa di Galway. Avverrà poi l’incontro con una giovane ragazza orfana di nome Kitty (Saise Ní Chuinn), che Colman prende sotto la sua ala protettrice, insegnandole le abilità necessarie per sopravvivere nel desolato ovest.

Arracht: il paesaggio come mondo emotivo del protagonista

Punti di forza della pellicola sono il realismo crudo, feroce, della narrazione, che  immerge lo spettatore nella gelida disperazione di quei tempi. Sebbene la storia sia autosufficiente e consti di un budget minimo, Arracht è una pellicola visivamente molto espressiva.

Dove Arracht eccelle davvero è nella rappresentazione del paesaggio: il vento ululante e gli spruzzi penetranti del mare sono il punto visivo focale del film, con l’affascinante fotografia di Kate McCullough che espone il pubblico alla costa frastagliata di Galway. La potente colonna sonora originale, scritta ed eseguita da Kila, evoca tristemente la desolazione del Connemara e le difficoltà della sua gente. In effetti, Arracht dà il meglio di sé quando la fotografia, la colonna sonora e la performance convergono nelle sue scene marine: guardare Coleman immergersi nelle acque gelide e spietate dell’Atlantico diventa la rappresentazione perfetta del suo tormento personale. 

Encomiabile è l’attenzione meticolosa nel rendere visivamente i paesaggi caratterizzati da scogliere e isolotti battuti dal vento della costa occidentale dell’Irlanda. Il mare gioca un ruolo importante, piatto, grigio e implacabile. Mare che diventerà una costante anche per Colmán, offrendo una via di fuga – temporanea o permanente – e una fonte di cibo, particolarmente importante una volta che si ritrova con una giovane ragazza, Kitty (Saise Ní Chuinn), al seguito.

Il film è stato girato a Lettermullen, un villaggio rurale nella contea di Galway, dove si parla unicamente gaelico e che non aveva alcun bisogno di effetti speciali, data la maestosità dei paesaggi. Il produttore del film, Cùan Mac Conghail, ha affermato:” Il mio scopo era quello di accertarmi che nessuno, guardando il film, pensasse al budget”. I costanti ritmi del discorso gaelico e le intonazioni vocali sono profondamente efficaci, trasportano lo spettatore direttamente in un mondo fragile, vulnerabile alla crudeltà imperialista e alla sconvolgente catastrofe naturale che ha contribuito a provocare.

La performance straordinaria di  Dónall Ó Héalai

Anche le scelte attoriali sono degne di nota, ci presentano personaggi che trasmettono dignità piena di pathos o vera malevolenza, a seconda del loro ruolo drammatico. Il personaggio di Colmàn testimonia una studio sul carattere dell’umanità di un uomo di fronte al dolore, ma fa eco al trauma più ampio di una nazione che è stata decimata dalla fame. Sebbene non apertamente politico, emerge la critica all’amminstrazione dei landlords inglesi, soprattutto quando il tenente inglese (Michael McElhatton) considera la richiesta di Colmán di tassi più bassi e pensa: “I raccolti hanno fallito prima e i tassi di mortalità sono stati perfettamente accettabili”. Lo spettatore rabbrividisce mentre Colman affronta il suo destino . La fisicità di O Healai parla da sè: Colman è costretto a trascorrere due anni nascosto in una grotta e il lavoro fisico sul personaggio di O Healai è meticoloso. 

“Mi piace raccontare le storie di personaggi traumatizzati che riescono a salvarsi o a risanare i loro traumi”, ha detto Sullivan. Questo film si incentra quasi unicamente sulla figura di un pescatore e, solo successivamente, su come questa viene plasmata da eventi catastrofici. Tom Sullivan mostra la dura battaglia verso l’equilibrio e quello che servirà per ricostruire se stessi.

Arracht: uno sguardo al futuro tramite l’incontro con Kitty

Per Colmán, Kitty simboleggia qualcosa da proteggere. Gli permette di interpretare il ruolo che ha sempre svolto per la sua famiglia e per la comunità in generale. La loro relazione offre una certa stabilità in tempi instabili. La sequenza in cui Colmán insegna a Kitty a remare una barca è stata particolarmente commovente perché è stato a questo punto che la necessità di stare insieme ha lasciato il posto a  una fiducia familiare. Ma Sullivan ci sta preparando di nuovo per una caduta. Colmán e Kitty stanno afferrando l’impossibile. Verso la fine del film, c’è una sequenza che fa da contrappunto alla precedente scena di canottaggio in barca. Colmán incoraggia Kitty a nuotare verso di lui. Quando lei si agita nell’acqua senza fiato, lui si precipita in suo soccorso, solo per essere accolto con uno schiaffo in faccia. La sua paura è che lui la stia addestrando a sopravvivere senza di lui. La sua paura è la più grande speranza di Colmán per lei, perché sa fin troppo bene che la felicità è fugace.

Justice League: i piani per il terzo film, dall’invasione dei Nuovi Dei al “nuovo” Batman

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La Snyder Cut di Justice League è finalmente arrivata, in Italia, su Sky e NOW. Ovviamente, la promozione dell’attesissimo taglio del cinecomic ad opera di Zack Snyder è stata l’occasione per il celebre regista di parlare non sono della travagliata produzione originale e degli sforzi per portare a compimento la sua visione, ma anche di quelli che erano i piani originali.

Come emerso dalle varie interviste delle ultime settimane, all’inizio Snyder aveva pianificato una trilogia di Justice League, in stile Il Signore degli Anelli (come definita dallo stesso regista). Il primo capitolo corrisponde, ovviamente, a quello che abbiamo visto nella Snyder Cut. Per quanto riguarda gli altri due capitoli, Justice League 2 avrebbe visto la squadra affrontare la Legione del destino: Darkseid avrebbe ucciso Lois Lane e soggiogato Superman all’equazione Anti-vita, rendendo così una realtà il futuro del Knigthmare, già anticipato in Batman v Superman: Dawn of Justice e apparso anche nell’epilogo della Snyder Cut. In Justice League 3, invece, ci sarebbe stata l’invasione dei Nuovi Dei, evento che si sarebbe svolto sempre nel futuro del Knightmare.

Ora, in una recente intervista con Vanity Fair, Zack Snyder ha rivelato che nel terzo film mai realizzato Batman sarebbe morto e che al suo posto ci sarebbe stato un nuovo Cavaliere Oscuro, ossia il figlio di Clark Kent e Lois Lane: il nome del bambino sarebbe stato Bruce Kent e non avrebbe avuto nessuno dei poteri di suo padre. Il film si sarebbe dovuto concludere con una scena ambientata diversi anni dopo, in cui Clark e Lois portano il figlio in un luogo ‘familiare’ e gli chiedono di assumere l’identità del Cavaliere Oscuro.

“Sarebbe stato il figlio di Lois e Superman”, ha spiegato Snyder. “Il tutto accadeva vent’anni dopo, in occasione dell’anniversario della morte di Batman. Lois e Clark portavano il giovane Bruce Kent nella Batcaverna e gli dicevano: ‘Tuo zio Bruce sarebbe orgoglioso di te se prendessi il suo posto.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Speravo de morì prima: recensione della serie su Francesco Totti

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Speravo de morì prima: recensione della serie su Francesco Totti

Dopo Mi chiamo Francesco Totti, documentario di Alex Infascelli sul calciatore romano tanto amato nella Capitale da essere stato incoronato dai tifosi giallo rossi “ottavo re di Roma”, anche la serialità di fiction, con Speravo de morì prima, racconta Totti, in particolare gli ultimi mesi di carriera del campione, che hanno preceduto il ritiro forzato. 

La serie, a partire dal titolo, è una grande lettera d’amore in sei episodi a Francesco Totti, un calciatore che ha regalato anni di sogni e speranze ad un’intera città. Il titolo stesso riprende un cartellone da stadio che è comparso sugli spalti della curva sud all’ìOlimpico, il giorno in cui Totti ha detto addio al calcio giocato. Speravo de morì prima, di non vedere mai il giorno in cui Totti avrebbe appeso le scarpine al chiodo, ed è quello che probabilmente ha pensato anche Francesco, un animo appassionato e semplice, ironico e buono, un personaggio che è stato tanto amato e che ha amato tanto “il pallone”. 

Speravo de morì prima racconta i mesi prima del ritiro

La serie Sky Original prodotta da Mario Gianani per Wildside (parte di Fremantle) con Capri Entertainment di Virginia Valsecchi, The New Life Company e Fremantle, è diretta da Luca Ribuoli, su sceneggiatura di Stefano Bises, Michele Astori e Maurizio Careddu, che sono partiti dal libro “Un capitano” di Francesco Totti e Paolo Condò, edito da Rizzoli Libri S.p.a. Disponibile su Sky e Now TV a partire dal 19 marzo, la serie è interpretata da Pietro Castellitto e Greta Scarano, nei panni di Francesco e Ilary, mentre Monica Guerritore e Giorgio Colangeli sono Fiorella e Enzo, i genitori di Francesco.

La decisione della produzione è da subito chiara, mettere da parte la somiglianza fisica e puntare più su un’eco emotiva che Castellitto riesce ad evocare con un tono di voce una postura che ricordano molto il capitano. Non solo, scopo di questa storia, oltre a raccontare i fatti che tutti sappiamo, è anche quello di far emergere il Totti privato e quindi anche il ruolo di Ilary, solida colonna che con amore ed onestà ha affiancato il suo compagno per tanti anni, proteggendo una storia d’amore pubblica, ma che ha saputo difendersi dalle intemperie. 

Ogni eroe ha però bisogno di un nemico da sconfiggere, un antagonista, e in Speravo de morì prima questo ruolo è ricoperto da una parte da Gianmarco Tognazzi/Luciano Spalletti, e dall’altra dal tempo. Il dramma umano più grande che Francesco Totti calciatore ha dovuto affrontare è infatti quello di essere costretto a lasciare il campo quando non era pronto per farlo, consapevole che nonostante gli anni e gli allenatori contro, il re non è mai pronto ad abdicare. 

In questo cuore narrativo risiede la tragedia di Speravo de morì prima, che per il resto, invece, è una serie che spazia dai toni della Comedy a quelli grotteschi, offrendo anche un nuovo modo di raccontare gli uomini di sport nel cinema e nella tv, laddove la parabola dello sportivo aveva sempre avuto, nelle trasposizioni, dei toni epici.

Toni da comedy con incursioni grottesche

Se da una parte quindi è interessante assistere al racconto tragicomico di un uomo costretto a lasciare l’unico ambiente che ha sempre conosciuto e in cui ha sempre vissuto per tutta la sua vita adulta, costringendolo quindi a reinventarsi a 40 anni, dall’altra tutta l’operazione di Speravo de morì prima sembra un poderoso investimento di un tifoso che vuole cantare un’ode al suo campione del cuore, un intento forse troppo ombelicale che però sicuramente raccoglierà un larghissimo successo presso tifosi, appassionati di calcio e amanti dello sport. 

Castellitto e Scarano sono senza dubbio attori di grande talento, ma in questo caso (soprattutto per il primo) il rischio “imitazione” è dietro l’angolo, nonostante ci sia una ricerca sui modi, le movenze e le inflessioni vocali del soggetto dell’interpretazione.

Speravo de morì prima è una serie divertente, che coinvolge e racconta con ironia un personaggio amato da tutti, lo fa con tenerezza, cercando sempre di regalare un sorriso allo spettatore, e trattando con grande oggettività il dramma di un uomo che non è pronto, e sa che non lo sarà mai, a lasciare per sempre il suo mondo.

Ryan Reynolds dopo la visione di Lanterna Verde: “Non è una tragedia”

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Ryan Reynolds ha visto Lanterna Verde e ora, dopo la visione del film, l’attore ha svelato finalmente cosa ne pensa. Nella giornata del 17 marzo, la star di Deadpool aveva annunciato via Twitter che, in occasione dell’arrivo della Snyder Cut di Justice League, avrebbe finalmente guardato il film di Martin Campbell del 2011 in cui ha interpretato il ruolo di Hal Jordan.

Sappiamo tutti che, all’epoca della sua uscita in sala, Lanterna Verde si rivelò un disastro su tutta la linea, stroncato della critica e quasi del tutto ignorato dal pubblico, arrivando ad incassare solo 219,8 milioni di dollari a fronte di un budget di 200 milioni. Sulla scia di tale clamoroso insuccesso, nel corso degli anni il film è diventato uno degli adattamenti tratti dai fumetti più famigerati della storia, al punto che lo stesso Ryan Reynolds ha più e più volte ironizzato sul suo ruolo e sul progetto in generale.

In passato, l’attore canadese aveva confessato di non aver mai visto la versione finale del film. Ora che ha potuto finalmente rimediare al suo “errore”, Reynolds ha condiviso i suoi pensieri sul film, sempre via Twitter. Con enorme sorpresa, l’attore ha dichiarato dal suo punto di vista Lanterna Verde “non aveva nulla da temere”, elogiando il cast e la troupe per il lavoro svolto. L’attore ha anche specificato che la prossima volta non aspetterà più un decennio prima di guardare per la prima volta un suo film.

“Forse è l’Aviation Gin a parlare, ma Lanterna Verde non aveva nulla da temere!”, ha scritto Ryan Reynolds. Centinaia di incredibili membri della troupe e del cast hanno fatto un lavoro straordinario e, sebbene non sia perfetto, non è nemmeno una tragedia. La prossima volta non aspetterò un decennio per vedere un mio film.”

Lanterna Verde: galeotto fu il set!

Ricordiamo che in Lanterna Verde recitavano, oltre a Reynolds, anche Mark Strong, Peter Sarsgaard, Temuera Morrison, Jon Tenney, Taika Waititi, Tim Robbins, Angela Bassett e Blake Lively. Quest’ultima, in particolare, aveva il ruolo di Carol Ferris ed è proprio sul set del film che ha conosciuto Reynolds: i due si sono sposati nel 2012 e oggi hanno tre figlie, nate rispettivamente nel 2014, nel 2016 e nel 2018.

Zack Snyder sul finale della Snyder Cut e sulla possibilità di dirigere un altro cinecomic

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULLA SNYDER CUT DI JUSTICE LEAGUE!

Prima ancora dell’arrivo della Snyder Cut, Zack Snyder aveva anticipato che il suo taglio di Justice League sarebbe terminato con un enorme cliffhanger. Tuttavia, chi ha già avuto modo di vedere il film sa che non è esattamente così. Nell’epilogo del film, infatti, sembra che la narrazione sia stata spostata in avanti di parecchi anni: ci troviamo nella timeline impostata dal Knightmare e il Batman di Ben Affleck ha finalmente un faccia a faccia con il Joker di Jared Leto.

Tuttavia, ben presto viene rivelato che si tratta soltanto di un incubo di Bruce Wayne (a metà tra sogno e premonizione). Dopo essersi svegliato, il Cavaliere Oscuro viene raggiunto da Martian Manhunter (che nel film appare anche in una precedente sequenza, fingendosi Martha, la madre di Clark Kent): dalle sue parole, si evince che il supereroe è pronto e disposto ad unirsi alla squadra. Il finale lascia quindi aperta la porta per un eventuale sequel, ma sappiamo che ciò non accadrà mai, dal momento che lo stesso Snyder ha più e più volte ribadito che non ci sarà mai un sequel del suo Justice League

La domanda sorge dunque spontanea: perché il regista ha deciso di chiudere il suo taglio in quel modo e di mostrare Martian Manhunter? Intervistato da Deadline, ha spiegato: “Francamente, il motivo per cui l’ho fatto era perché mi è stato chiesto di realizzare la versione più autentica del film, e quindi anche quello faceva parte di ciò che avevo in mente. In passato, nella mia mente, c’era l’idea di questa trilogia epica in stile Il Signore degli Anelli. A partire proprio da questo film, volevo essere il più fedele possibile al tipo di struttura e al tipo di visione che stavo cercando di creare. Anche se non ci sarà mai un altro film, fin dall’inizio avevo pianificato questo grande cliffhanger, che rispecchiava comunque l’idea che io avevo in mente all’inizio, nei toni e nelle intenzioni. Quindi, aveva senso per me.”

Zack Snyder tornerà mai alla regia di un film di supereroi?

La Snyder Cut di Justice League è stata accolta molto bene dalla critica e pare che anche i fan siano soddisfatti del taglio che hanno rivendicato a gran voce nel corso degli ultimi anni. Se dovesse davvero rivelarsi un grande successo, nulla esclude che la Warner Bros. possa tornare sui suoi passi e magari permettere a Snyder di portare a compimento la sua trilogia. Tuttavia, per lo stesso Snyder ciò è praticamente impossibile.

“La Warner Bros. non ha davvero espresso alcun interesse a fare altri film con me, e va bene. Al 100%. Lo capisco.”, ha detto Snyder. “Ci sono molti fumetti che amo. Ho sempre voluto adattare ‘Il ritorno del Cavaliere Oscuro’ Frank Miller e un paio di altri… ma la verità è che non lo so. Sono davvero contento del lavoro che abbiamo fatto su Justice League, ma la verità è che non muoio dalla voglia di fare un altro film tratto da un fumetto.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata di 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Pacific Rim 3: il terzo film mai realizzato doveva collegarsi al MonsterVerse

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Secondo Steven S. DeKnight, regista di Pacific Rim: La rivolta, il mai realizzato Pacific Rim 3 sarebbe terminato con una connessione diretta al MonsterVerse, in particolare a Godzilla vs. Kong. Un terzo capitolo della saga di Pacific Rim è stato richiesto a gran voce dai fan, ma è probabile che non accadrà mai a causa degli incassi poco entusiasmanti del secondo film. Tuttavia, a partire dal prossimo mese, la serie continuerà sotto forma di anime.

Robot giganti pilotati da individui che combattono enormi mostri è la premessa dietro la saga di Pacific Rim. Il primo film non è stato accolto bene a livello nazionale. Tuttavia, ha riscosso maggiore successo oltreoceano ha comunque suscitato grande attesa per un Pacific Rim 3. C’erano diversi momenti degni di nota nel film di scritto, diretto e co-prodotto da Guillermo del Toro, dal primo attacco kaiju nel prologo a Gipsy Danger che usa una nave per combattere Otachi.

Sebbene il sequel, Pacific Rim: La rivolta, non sia stato accolto bene, aveva un paio di cose notevoli, come la presenza del Mega-Kaiju che ha sicuramente sicuramente contribuito alla creazione di un grande climax. Dal debutto di MonsterVerse nel 2014 (ma forse anche da prima), i fan si sono chiesti cosa sarebbe successo se Godzilla avesse incrociato la strada di un Jaeger, e persino Del Toro ha dichiarato di essere interessato ad un possibile crossover.

L’universo di Pacific Rim 3 collegato al MonsterVerse: il crossover che vogliono i fan!

Sebbene un crossover tra il MonsterVerse e l’universo di Pacific Rim non sembri probabile, il regista di Pacific Rim: La rivolta, Steven S. DeKnight, ha svelato che, in realtà, una connessione tra i due mondi era nei suoi piani. In risposta a un fan su Twitter che gli ha proprio chiesto del possibile crossover, DeKnight ha spiegato che il mai realizzato Pacific Rim 3 si sarebbe concluso in un modo che avrebbe permesso di collegare entrambi gli universi.

La dichiarazione di DeKnight è interessante considerando ciò che ha detto circa tre anni fa. Nel 2018, infatti, il regista di Pacific Rim: La rivolta aveva rivealto di avere un’idea per un crossover tra Pacific Rim e Godzilla, ma che tutto dipendeva da Legendary. Sembra quindi che proprio il mai realizzato Pacific Rim 3 avrebbe dovuto presentare una connessione per un eventuale crossover.

Pacific Rim 3 uscirà?

Purtroppo per la tristezza dei fan più fedeli al franchise Pacific Rim 3 non vedrà mai la luce. Infatti sembra che la Legendary Pictures e la Warner Bros abbiamo deciso di puntare su Godzilla e King Kong. Ed è proprio in occasione del debutto del trailer di che Guillermo del Toro è tornato a commentare il mondo di Pacific Rim 3 e a dare speranza ai fan: “Personalmente adoro vedere i Neon, le battaglie navali, la demolizione di edifici, ecc. Perché segretamente – forse – l’universo PAC RIM coesiste nel LEGGENDARIO Kaijuverse e, forse, un giorno potranno darci dentro”

Spider-Man: No Way Home prenderà ispirazione da una celebre storia a fumetti?

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Dal momento che negli ultimi mesi non si è fatto altro che parlare delle possibili apparizioni di Tobey Maguire, Andrew Garfield, Kirsten Dunst, Emma Stone e Willem Dafoe in Spider-Man: No Way Home, non c’è da meravigliarsi che molti fan siano ad oggi convinti che la terza avventura di Peter Parker ambientata nel MCU sarà un adattamento in live action dello Spider-Verse.

Tuttavia, sembra che Kevin Feige abbia ancora una volta tratto ispirazione dalla serie a fumetti “Amazing Spider-Man” di J. Michael Straczynski e John Romita Jr. per la storia del terzo film con Tom Holland (ricordiamo che dalla stessa run era già stata “presa in prestito” l’idea di zia May che scopre la vera identità di suo nipote). Secondo l’utente di Reddit Pomojema_SWNN (via CBM) – che in passato ha già dimostrato di essere una fonte parecchio attendibile in più occasioni – è in particolare al volume “Happy Birthday” che i fan dovrebbero prestare particolare attenzione.

In quella storia, che si espande attraverso tre numeri (incluso “Amazing Spider-Man #500”), Peter Parker collabora con Doctor Strange per proteggere New York City. Alla fine, Peter si ritrova a rivivere il suo passato dopo essere entrato in un portale dimensionale insieme allo Stregone Supremo. Collocato all’interno del corpo del suo io più giovane, il simpatico arrampicamuri ha dovuto combattere di nuovo alcuni dei suoi vecchi nemici e ha persino intravisto ciò che il futuro ha in serbo per lui (o almeno, una parte).

La storia di Spider-Man nel MCU non è in realtà così lunga (le sue battaglie con Avvoltoio, Thanos e Mysterio sono ancora piuttosto recenti), quindi è probabile che in No Way Home Peter venga inviato in una sorta di viaggio attraverso il Multiverso, in cui probabilmente si troverà faccia a faccia con altre precedenti iterazioni dell’Uomo Ragno.

Secondo quanto riferito, “Happy Birthday” sarà utilizzato soltanto come ispirazione per No Way Home, quindi non sappiamo quanto di quella storia finirà effettivamente nel film diretto da Jon Watts. Tuttavia, sarebbe belle se il film adattasse le ultime pagine di “Amazing Spider-Man #500”, in cui Stephen Strange dà a Peter la possibilità di rivedere suo zio Ben e dirgli finalmente addio.

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al cinema a dicembre 2021.

Lanterna Verde: WB non voleva che apparisse nella Snyder Cut di Justice League

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John Stewart, una delle numerose identità di Lanterna Verde nei fumetti, sarebbe dovuto apparire nella Snyder Cut di Justice League, ma a quanto pare la Warner Bros. avrebbe chiesto a Zack Snyder di non farlo perché avrebbe dei progetti in merito al personaggio. Stewart è stato introdotto per la prima volta nella serie “Green Lantern Vol. 2 #87” e, grazie anche alle serie animate Justice League e Justice League Unlimited, è ad oggi una delle versioni del supereroe più celebri di sempre.

Lanterna Verde è stato uno dei membri fondatori di ogni incarnazione della Justice League nei fumetti, quindi il fatto che non sia apparso nel film omonimo ha lasciato molti fan con l’amaro in bocca. Di recente Snyder aveva rivelato che avrebbe voluto inserire il personaggio all’interno del suo taglio e che, proprio per questo, aveva anche pensato di riportare indietro la versione di Hal Jordan ad opera di Ryan Reynolds vista nel film del 2011 di Martin Campbell. Naturalmente, quei piani non si sono mai concretizzati.

Ora, in una recente intervista con Vanity Fair, Zack Snyder ha svelato maggiori dettagli sui suoi piani iniziali in merito al coinvolgimento di Lanterna Verde, specificando che nella sua versione di Justice League avrebbe voluto includere un incontro tra John Stewart e Bruce Wayne/Batman. Tuttavia, la Warner Bros. si è opposta alla decisione: lo studio, infatti, non voleva che il personaggio finisse nel film perché, a quanto pare, l’intenzione sarebbe quella di introdurlo in un altro progetto. A quanto pare, John Stewart sarebbe dovuto apparire nel film del film; alla fine è stato sostituito con Martian Manhunter.

“Abbiamo girato una versione della scena finale con Lanterna Verde, ma lo studio si è opposto a questa decisione”, ha detto Snyder. “Non volevano che usassi Lanterna Verde. Quindi abbiamo fatto un accordo e alla fine mi hanno lasciato usare Martian Manhunter. Mi hanno spiegato che avevano dei piani per John Stewart e che volevano introdurlo in maniera diversa. Alla fine ho ceduto e Martin Manhunter è stato una sorta di compromesso.”

Quali sono i piani della WB su Lanterna Verde?

Sappiamo che la Warner Bros. ha in cantiere una serie tv su Lanterna Verde che debutterà prossimamente su HBO Max e che potrebbe essere incentrata proprio su John Stewart. Tuttavia, nulla esclude che nei piani dello studio possa ancora esserci il tanto chiacchierato film dedicato al Corpo delle Lanterne Verdi, di cui Stewart – nei fumetti – è un personaggio fisso.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata di 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Game of Thrones: altri 3 spin-off prequel in sviluppo per HBO

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Game of Thrones: altri 3 spin-off prequel in sviluppo per HBO

Arriva da Variety la notizia che altri 3 spin-off prequel di Game of Thrones sono in sviluppo presso HBO. Abbiamo inoltre i primi dettagli su quali saranno i temi che potrebbero affrontare le potenziali serie tv.

Uno spinoff, intitolato “9 Voyages” o “Sea Snake”, proviene dal co-creatore di “Rome” Bruno Heller, mentre gli altri due, “Flea Bottom” e “10,000 Ships” non hanno ancora scrittori associati.

“9 Voyages” sarebbe incentrato su Lord Corlys Velaryon – noto come il “Serpente di mare” e capo della Casa Velaryon, marito di Rhaenys Targaryen – sulla nave Sea Snake. Il più noto avventuriero nautico di tutta Westeros, Lord Corlys – ha costruito una casa ancora più ricca dei Lannister e rivendica la più grande marina del mondo.

“Flea Bottom” si svolgerà nel quartiere più povero di Approdo del Re, mentre “10.000 Navi” ruota attorno alla Principessa Nymeria, che viaggiò con il Rhoynar a Dorne e sposò Lord Mors Martell.

Questi progetti seguono un altro prequel di “Game of Thrones” già in fase di produzione che si intitola House of the Dragon, l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

Ralph Fiennes definisce “inquietanti” gli attacchi rivolti a J.K. Rowling

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Ralph Fiennes, che ha interpretato Lord Voldemort nella saga di Harry Potter, ha commentato la reazione da parte dei fan ad alcune affermazioni di J.K. Rowling dello scorso anno. Verso la metà del 2020, la scrittrice britannica aveva rilasciato una serie di dichiarazioni che avevano suscitato un gran polverone, con la stessa che alla fine è stata accusata di transfobia.

In realtà, tutta la controversia nata attorno alla figura di Rowling risale al lontano 2018, quando già alcuni dei suoi commenti in merito alle donne trans avevano generato un diffuso malcontento, specie tra i fan della celebre saga da lei ideata. Tuttavia, la questione si è acuita ancora di più a giugno dello scorso anno, quando Rowling aveva contestato il fatto che il titolo di un articolo non avesse usato la parola “donne”, ma bensì il termine più inclusivo “persone che hanno le mestruazioni”.

Ora, in una recente intervista con The Telegraph, Ralph Fiennes ha in qualche modo preso le difese di J.K. Rowling, sottolineando quanto la reazione dei fan alle dichiarazioni dell’autrice sia stata irrazionale. Nelle sue dichiarazioni, l’attore britannico ha fatto anche riferimento alla cosiddetta “cultura della cancellazione”, sostenendo che ormai viviamo in “un’epoca di accuse”.

“Non riesco a capire tutto quel vetriolo così diretto contro di lei”, ha dichiarato Fiennes. “Posso capire che una discussione si accenda, ma trovo irrazionale questa epoca di accuse e la relativa necessità di condannare. Trovo inquietante il livello di odio che le persone esprimono nei confronti di opinioni diverse dalle loro e la violenza del linguaggio nei confronti degli altri.”

Le star di Harry Potter in difesa della comunità trans

La parole di Fiennes sono in netto contrasto con molte delle opinioni degli attori della saga di Harry Potter sulla questione. La maggior parte di essi infatti, tra cui Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint e Katie Leung, aveva utilizzato i relativi profili social per prendere le distanze dalle dichiarazioni della Rowling e difendere la comunità trans. Anche Eddie Redmayne, star della saga spin-off di Animali Fantastici, aveva commentato la questione, dichiarando: “Le donne trans sono donne! Gli uomini trans sono uomini! Le identità non-binarie sono valide! So che i miei amici e colleghi transgender sono stanchi di questa continua messa in discussione delle loro identità. Vogliono soltanto vivere le loro vite in pace ed è arrivato il momento di lasciarglielo fare.”

Loki: ecco la nuova keyart della serie Disney+

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Loki: ecco la nuova keyart della serie Disney+

Disponibile da oggi la nuova key art di LOKI, l’inedita serie originale Marvel Studios che debutterà in esclusiva su Disney+ l’11 giugno 2021.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da Thanos in Avengers: Infinity War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.

Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

The Falcon and the Winter Soldier: i 10 migliori momenti di Sam Wilson nel MCU

In attesa dell’arrivo di The Falcon and the Winter Soldier, il cui primo episodio debutterà su Disney+ domani 19 marzo, ripercorriamo grazie a ScreenRant i 10 migliori momenti di Sam Wilson (Anthony Mackie) nel MCU.

“Alla tua sinistra”

La prima volta che incontriamo Sam Wilson è all’inizio di Captain America: The Winter Soldier: lo vediamo fare del suo meglio per rivaleggiare contro Steve Rogers, quando si tratta di correre intorno al Washington Monument. Ovviamente, Sam non riesce a tenere il passo con il supersoldato, con Cap che si diverte a liquidarlo, esclamando: “Alla tua sinistra” ogni volta che sorpassa il suo futuro amico.

È un’ottima introduzione, perché mostra che i due condividono già basi e interessi simili. Il modo in cui Sam lo accetta mette subito in luce la sua simpatica. Inoltre, questa scena prepara il terreno all’evolversi della loro amicizia in futuro.

Sam è più di un soldato

Mentre la storia procede nel secondo film di Captain America, sia Steve Rogers che Sam Wilson scoprono che lo S.H.I.E.L.D è stato infiltrato dalla malvagia organizzazione Hydra. Interrogano chiunque, usando qualsiasi mezzo necessario: ad un certo punto, anche Jasper Sitwell si rivela essere un agente dell’Hydra, e viene ucciso dal Soldato d’Inverno.

È allora che Sam mostra per la prima volta l’armamentario di Falcon, catturando Jasper e facendo sembrare, di conseguenza, le azioni di Cap molto più giustificabili. In seguito, avrebbe utilizzato e aggiornato le sue armi nelle numerose apparizione lungo tutto il MCU

Combattere Brock Rumlow

Brock Rumlow è una delle figure dell’Hydra che è in grado di infiltrarsi nello S.H.I.E.L.D e, mentre gli eroi combattono per impedire ai cattivi di annientare molti membri chiave del personale in tutto il mondo, Sam finisce per ingaggiare l’agente in un combattimento diretto.

Sono protagonisti di una lotta terrificante e adrenalinica in cui spesso sembra che uno dei due (ma anche entrambi), possa andare incontro ad una fine orribile. Tuttavia, Sam dimostra di essere più che degno dell’amicizia di Captain America, riuscendo a superare in astuzia il suo nemico e alla fine a batterlo. Brock viene lasciato in un edificio in fiamme, ma in qualche modo riesce a sopravvivere: quando lo ritroveremo, i segni di quell’epica battaglia lo hanno lasciato orribilmente sfigurato. 

L’incontro con Ant-Man

Dato che Paul Rudd è una leggenda della commedia, trovare un attore in grado di creare una certa alchimia con lui sullo schermo è sempre stata un’impresa difficile. Ecco perché la decisione della Marvel di dare ad Anthony Mackie un cameo nel primo film di Ant-Man ha funzionato così bene.

Il duo è protagonista di una resa dei conti esilarante quando il personaggio di Rudd, Scott Lang, cerca di rubare dal quartier generale dei Vendicatori e Sam, piuttosto che cercare di uccidere l’intruso, in seguito lo rintraccia e usa la loro amicizia a suo vantaggio durante gli eventi di Captain America: Civil War.

Interrogare Bucky

Mentre Steve vuole trovare Bucky dopo gli eventi di Captain America: The Winter Soldier, non ha esattamente idea di cosa fare nello specifico. Quindi decide di lasciare l’arduo compito al suo caro amico Sam che, dopo molte ricerche, alla fine riesce a rintracciarlo durante Civil War.

In precedenza Bucky era fuggito (di nuovo), ma la lealtà di Sam qui traspare. È evidente che è determinato a compiacere Cap, aiutandolo a raggiungere il suo amico, anche se il suo amico è diventato, a questo punto, l’uomo più ricercato del pianeta. Se non è vera amicizia questa… 

Interagire con Bucky in Civil War

La prima volta che Sam e Bucky si sono incontrati, non sono andati subito d’accordo. Anche se Bucky era ancora sotto il controllo dell’Hydra, la verità è che, almeno all’inizio, tra i due non vi era simpatica reciproca. Proprio per questo, le loro interazioni durante Civil War sono state a dir poco perfette, dando vista a diversi momenti esilaranti. 

Entrambi si contendono l’affetto di Steve Rogers ed è commovente che entrambi si preoccupino così tanto di lui (soprattutto perché è comunque in grado di badare a sé stesso). La scena in cui entrambi annuiscono in segno di approvazione, mentre Steve bacia Sharon Carter è uno dei momenti più divertenti dell’interno MCU

Presentarsi a Edimburgo

Dopo gli eventi di Civil War, Captain America e Sam Wilson decidono entrambi di nascondersi. Non li rivedremo fino all’inizio di Avengers: Infinity War, quando il duo ritorna clamorosamente, giusto in tempo per salvare Visione e Scarlet Witch dai figli di Thanos, Proxima Midnight e Corvus Klave.

Il look di Cap, con tanto di barba, ruba la scena, ma vale la pena notare che Sam, come sempre, è al suo fianco. Insieme riescono a salvare le vite di Visione e Scarlet Witch. L’unione fa la forza… ancora una volta.

Lavorare al fianco di Rhodes

Mentre i Vendicatori combattono disperatamente per cercare di impedire a Thanos di ridurre in polvere metà dell’universo, il combattimento finisce per focalizzarsi a Wakanda. Nonostante abbia inizialmente alzato lo scudo per proteggere gli alloggi reali, Black Panther decide comunque di aprirlo perché si rende conto che, solo creando un’apertura molto piccola, hanno una possibilità di mantenere Visione al sicuro.

Per evitare il maggior numero di vittime possibile, Sam lavora al fianco di James Rhodes. Insieme, Falcon e War Machine prendono il volo e lanciano missili sulle forze nemiche in basso, uccidendone sicuramente centinaia, se non migliaia. Falcon avrebbe poi continuato a cercare di colpire Thanos stesso, solo per essere messo da parte alla fine, come il resto della squadra.

Rispondere alla chiamata in Endgame

Sembra che Thanos stia per vincere una seconda battaglia durante Avengers: Endgame. Con Thor e Iron Man già sconfitti, Capitan America mette in atto un’ultima resistenza contro il Titano Pazzo e il suo intero esercito. Sebbene il suo gesto sia lodevole, tuttavia, è palesemente chiaro che si trova in inferiorità numerica.

Ed è qui che entra in gioco Sam. In un momento davvero eroico, esclama “Alla tua sinistra” nei confronti del suo vecchio amico, dimostrando che Steve non è solo. Ogni singola vittima di Thanos ritorna in questo momento, grazie ai portali creati da Doctor Strange e ribaltando la situazione. Avrebbero anche sconfitto il personaggio di Josh Brolin, apparentemente una volta per tutte.

Ottenere lo scudo

Quando Captain America torna dopo aver rimesso le Gemme dell’Infinito al posto giusto, è invecchiato considerevolmente. Ora è un uomo anziano ed è chiaro che non combatterà più battaglie in futuro. Quindi la una questione é: a chi lasciare in eredità il suo scudo?

La maggior parte delle persone si aspettava che fosse Bucky, soprattutto perché gli avrebbe dato una grande motivazione per fare del bene avendo fatto così tanto male nei panni del Soldato d’Inverno molti anni prima. Invece, l’oggetto iconico viene lasciato a Sam… non vediamo l’ora di vederglielo sfoggiare!

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