Dopo le ben note riflessioni in
merito all’universo dei cinecomic, Martin Scorsese rilascia nuove
dichiarazioni che potrebbero ancora una volta fare il giro del
mondo. Il celebre regista, infatti, ha pubblicato un lungo saggio
dal titolo “Il Maestro”, dedicato a Federico
Fellini, sulle pagine di
Harper’s Magazine.
Nel saggio, l’autore di capolavori
immortali come Taxi Driver, Toro scatenato e Quei
bravi ragazzi, riflette sull’odierna situazione dell’industria
dello spettacolo, soffermandosi in particolare sull’evoluzione e
sul predominio dello streaming, che lo stesso accusa senza mezzi
termini: per Scorsese, infatti, i servizi di streaming sono
colpevoli di aver ridotto il cinema a mero
“contenuto”.
È proprio su questo concetto che il
regista si sofferma con particolare attenzione: “Non più di 15
anni fa, la parola ‘contenuto’ veniva impiegata quando le persone
discutevano di cinema a un livello ‘serio’. Questo termine veniva
confrontato e al tempo stesso misurato con quello di ‘forma’. Poi,
in maniera sempre più graduale, è stato utilizzato da coloro che
hanno rilevato le media company, persone che non hanno mai saputo
nulla di questa forma d’arte e che nemmeno di sono preoccupate di
documentarsi.”
Martin Scorsese tra streaming, “contenuto” e algoritmi
Scorsese, pur riconoscendo che i
servizi di streaming hanno consentito la distribuzione delle sue
ultime fatiche (The
Irishman, prodotto da Netflix, e l’atteso
Killers of the Flower Moon, prodotto da Apple),
sostiene che oggi “l’arte del cinema viene svalutata” e
che la parola “contenuto” sia diventata “un termine commerciale
per tutte le immagini in movimento”, indipendentemente dal
fatto che si parli di un film di David Lean, di uno spot del Super
Bowl, di un cinecomic o di un episodio di una serie tv.
Il regista spiega: “È un
termine collegato non più all’esperienza della sala, quello di
‘contenuto’, ma alla visione domestica, sulle piattaforme di
streaming, che hanno superato l’esperienza cinematografica, così
come Amazon ha spodestato i negozi fisici. Da un lato, questo è
stato positivo per i registi, me compreso. Dall’altra parte, ha
creato una situazione in cui tutto viene presentato allo spettatore
in condizioni di parità, che suona come una cosa democratica, ma in
realtà non lo è. Se un’ulteriore visione è “suggerita” da algoritmi
basati su ciò che hai già visto, e i suggerimenti si basano solo
sull’argomento o sul genere, allora cosa fa tutto questo per l’arte
del cinema?”
John Travolta,
Bruce Willis,
Russel Crowe, Mickey Rourke e
Topolino, sono solo alcuni dei nomi che devono la
loro voce italiana a Claudio Sorrentino. A 75
anni, a causa del coronavirus, si è spento il giornalista, autore e
doppiatore che nell’immaginario nazionale era collegato
specialmente a Mel Gibson.
Martedì 16, Claudio
Sorrentino si è spento alle 20.10 a Villa Tiberia, a Roma.
Da quando aveva 5 anni era già nel mondo dello spettacolo, portato
sul palcoscenico a recitare De Filippo da Roberto
Murolo.
È stato Rusty in Rin Tin
Tin, Rickie di Happy Days, la voce
ufficiale italiana di Topolino, John Travolta, da Staying
Alive a Pulp Fiction, Bruce
Willies in Die Hard. Ma aveva prestato la
voce anche a Sylvester Stallone, a Willem
Dafoe e a Ryan O’Neal. Ma la sua carriera
è stata sempre legata a Gibson, visto che era suo quel grido di
libertà in Braveheart.
Rian Johnson,
regista di Star
Wars: Gli ultimi Jedi, ha confermato di aver
sempre visto la relazione tra Rey e Kylo Ren come una relazione
romantica. In qualità di personaggi principali della trilogia
sequel della celebre saga, sia Rey che Kylo Ren sono stati
introdotti per la prima volta in
Star Wars: Il risveglio della forza del 2015. Alla fine,
l’eroina e il villain si sono alleati contro l’Imperatore Palpatine
nel capitolo finale, Star
Wars: L’ascesa di Skywalker.
Fin dal loro primo incontro ne
L’ascesa di Skywalker, era chiaro che ci
fosse una forte connessione tra Rey e Kylo Ren. Tale legame è stato
consolidato ne Gli
ultimi Jedi, dove hanno avuto conversazioni
regolari attraverso la Forza. Nonostante il tempo limitato per
stare effettivamente insieme in seguito agli eventi de L’ascesa di Skywalker, in quella storia i due
hanno cominciato a comprendersi di più. Sebbene provengano da
background diversi e abbiamo motivazioni diverse, sono stati in
qualche modo attratti l’uno dall’altro quando è stato rivelato che
facevano parte di una Diade nella Forza. Ciò ha portato molti a
credere che nella loro relazione ci fosse molto di più di quello
che, in effetti, si vede sullo schermo. Dal momento però che
Lucasfilm non lo ha mai veramente chiarito la questione, c’è stata
parecchia confusione su quale sia realmente la natura del loro
legame.
In base a ciò che pensa il regista
Rian Johnson, la relazione tra Rey e Kylo Ron è di
natura “romantica” e “intima”, come affermato dallo stesso in una
recente intervista con
Sariah Wilson, giornalista di USA Today. Purtroppo, non sono
stati forniti ulteriori dettagli in merito alla questione, ma è
probabile che in futuro sarà proprio Johnson a tornare
sull’argomento. Sempre nella medesima intervista,
come vi abbiamo riportato nella giornata di ieri, il regista ha
confermato che la sua trilogia di Star Wars è ancora in fase di
sviluppo.
Il futuro della saga di Star
Wars
Di recente è stato
confermato Rogue
Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la
conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto
da Patty Jenkins (regista
di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre
2021.
Oltre a Rogue
Squadron, sappiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli
Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una
nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su
quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In
passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
Zack Snyder spera ancora che, in qualche modo, il
Batman di Ben Affleck e il Deathstroke di Joe Manganiello possano scontrarsi sullo
schermo. I due arcinemici avrebbero dovuto combattere l’uno contro
l’altro quando Affeck era ancora a lavoro sul suo standalone
dedicato all’Uomo Pipistrello. Sappiamo che quel film è stato poi
affidato a Matt Reeves, che l’ha trasformato
nell’attesissimo The
Batman che arriverà nelle sale il prossimo anno e
che non sarà collegato al DCEU.
Quando Affleck confermò di aver
abbandonato il progetto, si pensava che l’attore avesse
ufficialmente chiuso con il mondo dei supereroi. Tuttavia, di
recente abbiamo appreso non solo che Affleck tornerà nei panni del
Crociato di Gotham per l’attesissimo The Flash con Ezra Miller, ma anche che
l’attore ha preso parte alle riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League, che debutterà ufficialmente su HBO Max il
prossimo 18 marzo.
In una recente intervista con
I
Minutemen (via
ComicBook), Zack
Snyder ha rivelato che, nonostante le circostanze,
spera ancora di poter vedere, un giorno, il Batman di Ben Affleck
scontrarsi con il Deathstroke di
Joe Manganiello sul grande schermo. “Amo Joe, è fantastico.
Mi piacerebbe davvero vedere quei due insieme, sarebbe divertente.
Chissà? Sappiamo che Ben sarà nel film The
Flash, ed è bello vederlo tornare nei panni di Batman. È bello
e non sappiamo a cosa potrebbe portare.”
Deathstroke nella versione di
Justice League ad opera di Zack Snyder
Il personaggio di Deathstroke,
interpretato da
Joe Manganiello, è apparso in una delle due scene post-credits
della versione cinematografica di Justice
League. Slade Wilson avrebbe poi dovuto interpretare
l’antagonista principale del Batman mai realizzato da Ben Affleck.
Tuttavia, dopo l’abbandono di Justice
Leagueda parte di Snyder, i piani della WB sono
stati letteralmente stravolti, e le battute del Lex Luthor di
Jesse Eisenberg nella scena in questione modificate per
alludere, piuttosto, all’arrivo della Injustice League (cosa che,
però, non è stata ancora “risolta” nel DCEU). Ricordiamo che il
Deathstroke di Manganiello tornerà nella Snyder
Cut.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il network americano
ABC dopo il
nono ha diffuso il promo di Big Sky 1×10, il
decimo episodio dell’annunciata nuova serie tv Big
Sky.
In Big Sky
1×10 protagonisti sono Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni
di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn
nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie
Kennedy, con John Carroll Lynch nel ruolo di Rick Legarski e Ryan
Phillippe nel ruolo di Cody Hoyt.
Big Sky in
streaming è disponibile su Star, il nuovo
canale per adulti di Disney+.
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios,
insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big
Sky in streaming è disponibile su Star,
il nuovo canale per adulti di Disney+.
La serie racconta degli
investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze
con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due
sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota
autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le
uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo
per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita.
Big
Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Una foto condivisa via Instagram
dalla produttrice Barbara Muschietti conferma che la produzione di
The
Flash, il travagliatissimo cinecomic DC che arriverà
al cinema nel 2022, è attualmente in corso. Le riprese di The
Flash sarebbero dovuto partire subito dopo l’uscita in sala di
Justice
League nel 2017, ma da allora il progetto è passato
nelle mani di numerosi sceneggiatori e registi prima di essere
ufficialmente affidato – dopo molto tempo – a
Andy Muschietti.
Il film è attesissimo da tutti i fan
della DC soprattutto per l’annunciato ritorno di Michael Keaton e Ben Affleck nelle rispettive iterazioni
di Batman, anche se non sappiamo ancora in che modo i due
personaggi verranno integrati all’interno della storia. Secondo le
prime indiscrezioni, The Flash dovrebbe essere ispirato
alla serie a fumetti “Flashpoint” ed introdurre quindi il concetto
di Multiverso, che garantirebbe così la possibilità di integrare
Keaton e Affleck nel film. Ad oggi, la data di uscita è fissata per
novembre del 2022: le riprese sarebbero dovuto partire il prossimo
marzo, ma pare che sia già tutto pronto per avviare finalmente la
produzione di uno dei titoli più travagliati degli ultimi anni
(almeno per quanto riguarda i film di supereroi).
Barbara Muschietti,
produttrice del film e storica partner del regista Andy, ha infatti
condiviso una storia su Instagram
lasciando intendere che le riprese di The Flash
sono ufficialmente partite. L’immagine, in realtà, non rivela
molto: possiamo vedere, infatti, Barbara in piedi davanti a un
enorme magazzino. Quasi sicuramente, si tratta di uno degli enormi
set del film, come lasciato intendere dalla didascalia che ha
accompagnato lo scatto: “Il divertimento è
all’interno.”
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash
Ricordiamo che The
Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film
sarà diretto da Andy
Muschietti, regista di IT e IT
– Capitolo Due.Ezra
Miller tornerà a vestire i panni del Velocista
Scarlatto dopo un cameo in Batman
v Superman: Dawn of Justice e Justice
League. Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti
“Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy
Kubert.
Chloé Zhao, regista
de Gli Eterni, era stata
considerata per la regia di Black Widow prima che
Cate Shortland venisse ufficialmente assunta dai Marvel Studios. Zhao figura tra le grandi
protagoniste dell’attuale stagione dei premi grazie al suo
acclamato Nomadland,
interpretato dal due volte premio Oscar
Frances McDormand. Sebbene non abbia ottenuto la regia di
Black Widow,
Zhao è stata poi scelta per dirigere l’attesissimo Gli
Eterni, che introdurrà la banda immortale di guerrieri
nell’universo cinematografico Marvel.
Gli Eterni, che arriverà
nelle sale il prossimo 5 novembre (dopo essere stato posticipato di
un anno a causa del Covid-19), presenta un cast di attori davvero
sensazionale, tra cui spiccano il premio Oscar
Angelina Jolie, Kumail Nanjiani, Salma Hayek, Kit Harington,
Richard
Maddene Bryan Tyree Henry.
Tuttavia, Chloé Zhao non è l’unica regista donna ad avere un film
del MCU in arrivo quest’anno.
Black
Widow di Cate Shortland, che
dovrebbe arrivare nelle sale il prossimo 7 maggio, sarà il primo
film del MCU ad arrivare nelle sale dopo la
tragica annata del 2020, che verrà ricordato come la prima in cui
non sono arrivati film dell’universo condiviso nelle sale.
Stando alle ultime indiscrezioni, la
Disney avrebbe soltanto quattro settimane per decidere quale sarà
il futuro del cinecomic con Scarlett
Johansson, dal momento che la pandemia di Coronavirus
rappresenta un pericolo ancora tangibile. In attesa di una
decisione ufficiale (è probabile che il film venga rimandato ancora
una volta, dal momento che i Marvel Studios non sembrano
intenzionati a distribuirlo su Disney+), è importante ricordare che il
tanto atteso film in solitaria dedicato a Vedova Nera è sempre
stato pensato per avere un regista donna al timone. La lunga lista
di potenziali registe includeva donne provenienti da tutti il
mondo, inclusa Zhao.
In una nuova intervista rilasciata a
Vulture,
viene rivelato che prima di essere assunta per la regia de
Gli Eterni,Chloé Zhao era stata considerata per la regia di
Black Widow.
Non sono stati forniti ulteriori dettagli: non sappiamo dunque se
alla regista sia stata fatta un’offerta concreta o se fosse
semplicemente in un elenco di candidati ideali. Tuttavia, era
comunque nel mirino dei Marvel Studios e del presidente
Kevin Feige prima di essere ufficialmente affidata al progetto
sugli Eterni.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Sono state
annunciate le nomination ai WGA Awards 2021,
le candidature alle migliori sceneggiature cinematografiche
designate dal sindacato degli sceneggiatori. Le categorie sono tre,
suddivise in sceneggiatura originale, sceneggiatura adattata e
sceneggiatura di documentario. Ecco di seguito le nomination:
SCENEGGIATURA
ORIGINALE
“Judas and the Black Messiah” (Warner Bros) – Screenplay by
Will Berson & Shaka King, Story by Will Berson & Shaka King and
Kenny Lucas & Keith Lucas
“Palm
Springs” (Hulu/Neon) – Screenplay by Andy Siara, Story by
Andy Siara & Max Barbakow
“Promising Young Woman” (Focus Features) – Written by Emerald
Fennell
“Sound
of Metal” (Amazon Studios) – Screenplay by Darius Marder &
Abraham Marder, Story by Darius Marder & Derek Cianfrance
“Borat
Subsequent Moviefilm” (Amazon Studios) – Screenplay by Sacha
Baron Cohen & Anthony Hines & Dan Swimer & Peter Baynham & Erica
Rivinoja & Dan Mazer & Jena Friedman & Lee Kern, Story by Sacha
Baron Cohen & Anthony Hines & Dan Swimer & Nina Pedrad, Based on
Characters Created by Sacha Baron Cohen
“Ma Rainey’s Black Bottom” (Netflix) – Screenplay by Ruben
Santiago-Hudson, Based on the Play Written by August Wilson
“News of the World” (Universal Pictures) – Screenplay by Paul
Greengrass and Luke Davies, Based upon the Novel by Paulette
Jiles
“One
Night in Miami” (Amazon Studios) – Screenplay by Kemp Powers,
Based on the Stage Play “One Night in Miami” by Kemp Powers
“The White Tiger” (Netflix) – Screenplay by Ramin Bahrani,
Based on the Book “The White Tiger” by Aravind Adiga
SCENEGGIATURA
DOCUMENTARIO
“All In: The Fight for Democracy” (Amazon Studios) – Written by
Jack Youngelson
“The Dissident” (Briarcliff Entertainment) – Written by Mark
Monroe and Bryan Fogel
“Herb Alpert Is…” (Abramorama) – Written by John Scheinfeld;
Abramorama
“Red Penguins” (Universal Pictures) – Written by Gabe
Polsky
“Totally Under Control” (Neon) – Written by Alex Gibney
Meno di
Trenta assegnerà il primo Premio
Speciale della sua seconda edizione a
Ludovico Di Martino, regista
ventottenne che negli ultimi anni ha firmato progetti
prestigiosi per il cinema e per la TV; tra i lavori da lui diretti
spicca la terza stagione di SKAM Italia, teen drama realizzato da
una crew particolarmente giovane nonché amato dagli adolescenti, e
Di Martino ha dichiarato di recente l’importanza del dare
spazio ai giovani“per provare a rinnovare il
presente e per garantirci il futuro del cinema”.
L’ultimo lungometraggio diretto da
Ludovico Di Martino, l’action thriller “La belva”,
per diverse settimane ha avuto inoltre il privilegio di restare
inserito nella top ten dei film più visti su Netflix in 190 paesi.
La premiazione avrà
luogo tra venerdì 11 e domenica 20
Giugno nell’ambito del “Festival del Cinema Città
di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema”;
la manifestazione, presieduta da Donatella
Cocchini con la direzione artistica di Fabrizio
Cattani, è dedicata da sempre ai
professionisti del dietro le quinte e ha deciso
quest’anno di puntare i riflettori sui talenti under
30 ospitando la seconda edizione di Meno di
Trenta. Sarà previsto anche un
secondo premio speciale – che verrà annunciato in
un secondo momento – che sarà consegnato ad un giovane
professionista che si sia distinto in una categoria diversa dalla
recitazione e dalla regia – rigorosamente sotti i
trent’anni.
Ludovico Di
Martino
Il regista cinematografico Ludovico
Di Martino ha esordito nel 2015 con il lungometraggio “Il Nostro
Ultimo”, partecipando a festival di tutto il mondo e nel 2017 il
suo cortometraggio ‘Pipinara’ è stato presentato alla 75a Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia. Nel 2019 scrive e dirige la
terza stagione di Skam Italia (Netflix), adattamento dell’omonima
serie Norvegese di successo, sempre su Netflix il 27 Novembre 2020
è uscito il suo film d’azione “La belva”. Il suo stile registico fa
largo uso di inquadrature e movimenti di camera che invitano
all’immedesimazione e sembrano rispecchiare lo stato d’animo dei
protagonisti. Nei suoi lavori inoltre fa molto affidamento sulla
colonna sonora, tanto da produrre lui stesso alcune delle tracce
che utilizza.
Meno di
Trenta è un format ideato da
Silvia Saitta che prevede, come attività
principale,l’evento di premiazione
dedicato ad artisti di cinema, TV e web
rigorosamente sotto i trent’anni. Il
premio ha già avuto la sua prima edizione
a Roma, il 7 dicembre 2019, organizzata con
Stefano Amadio direttore del portale
Cinemaitaliano.info. I vincitori della prima edizione sono stati
Carlotta Antonelli, Giacomo Ferrara, Ludovica Martino,
Giulio Pranno, Phaim Bhuiyan e Jenny De Nucci. Con il
desiderio di continuare a valorizzare i giovani talenti
dell’audiovisivo italiano – non solo artistici ma anche
tecnici – Meno di Trenta è oramai un format in continua
espansione, come avvenuto con il ciclo di
incontri“Meno di Trenta alla Mostra”
organizzati durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia 2020 dalle testate Cinemaitaliano.info e Cinecittà
News all’Italian Pavilion.
Il sesto episodio di WandaVision ci ha lasciato con un grande punto
interrogativo: prima che Wanda scatenesse l’inferno, Monica Rambeau
e l’agente Woo stavano andando a incontrare un “contatto”.
Nell’episodio, il personaggio in questione non appare: sappiamo
soltanto che si tratta di un ingegnere aerospaziale. Probabilmente,
bisognerà attendere il settimo episodio per scoprire l’identità di
questo misterioso “contatto”. Ma di chi potrebbe trattarsi? Ecco 10
teorie avanzate da
Screen Rant:
Leo Fitz
Leo Fitz potrebbe sembrare
una forzatura, ma ci sono diversi motivi per cui quest’opzione è
plausibile. Fitz ha una lunga esperienza con i viaggi nello spazio
e ha imparato i dettagli sulla tecnologia e sull’ingegneria aliene,
dato che è un ingegnere brillante. Sebbene Agents of
Shield abbia rapporti limitati con il MCU, non sarebbe la prima volta che
un personaggio della serie fa la sua comparsa nell’universo.
In Avengers:
Endgame, James D’Arcy ha ripreso i panni di Edwin Jarvis,
che inizialmente era apparso nello show televisivo Agent
Carter. Pertanto, il MCU potrebbe introdurre più
personaggi apparsi nelle serie targate Marvel (e non Marvel Studios!). Sebbene Fitz si sia ritirato
come agente dello SHIELD e come ingegnere, è comunque possibile che
possa servire per dei favori una tantum, come nel caso di Rambeau.
Chissà, si potrebbe addirittura mostrare un universo alternativo di
Leo Fitz…
Riri Williams/Ironheart
Un altro candidato che
potrebbe essere il “contatto” è Riri Williams, alias Ironheart.
Williams è un genio. Durante i suoi studi presso il Massachusetts
Institute of Technology, ha costruito il suo primo abito con
l’ingegneria inversa. Sebbene i fumetti non specifichino che è
specializzata in ingegneria aerospaziale, la Marvel potrebbe comunque sistemare
questo piccolo accorgimento.
A dicembre 2020, Kevin Feige ha già
confermato che una serie Ironheart
è in lavorazione, il che potrebbe essere un’opportunità perfetta
per portarla sul grande schermo. Inoltre, Feige ha già annunciato
il casting di Dominique Thorne come Riri Williams. Sebbene le
possibilità siano improbabili a causa della sua età nei fumetti, la
Marvel potrebbe invecchiare il
personaggio e renderla una giovane adulta, in modo che la relazione
con Rambeau appaia più credibile.
Abigail Brand
Sebbene
Abigail Brand non sia mai apparsa nel MCU, le sue possibilità di contatto
con Rambeau potrebbero portarla alla ribalta. Una delle cose che la
rende una candidata plausibile è che Brand è un ufficiale
comandante dello SWORD nei fumetti. Ha anche un’eredità aliena,
quindi è un contatto che ha una certa conoscenza del mondo
straordinario.
L’unico problema con
questa scelta è che Brand non soddisfa i criteri di ingegnere
aerospaziale. Tuttavia, la Marvel ha già modificato i
personaggi prima di utilizzarli per uno specifico scopo in una
storia. Sarebbe bello portare un’agente donna tosta come Brand, che
conosce l’ingegneria aerospaziale e ha anche diverse abilità di
combattimento.
Rocket Raccoon
Questa
opzione può sembrare un azzardo, poiché Rocket Raccoon ha viaggiato
principalmente nello spazio e non è mai arrivato sulla Terra fino
alla battagli di Wakanda in Avengers:
Infinity War. Rocket è stato uno dei sopravvissuti allo
schiocco e da allora è stato un alleato degli Avengers.
Sfortunatamente, Monica Rambeau è stata una delle vittime dello
Snap di Thanos.
Tuttavia, c’è una
cosa che rende Rocket Raccoon un candidato plausibile; è
specializzato in ingegneria aerospaziale. Se Rocket è il
“contatto”, lui e Rambeau si sono dovuti incontrare intorno alle
tre settimane successive al Blip e devono essersi fatti una buona
impressione a vicenda per diventare degli stretti alleati. Conosce
anche Captain Marvel, il che aiuterebbe a
consolidare questa relazione.
La figlia di Talos
Dal momento
che Captain
Marvel è ambientato a metà degli anni ’90, il luogo
in cui si trovava la figlia di Talos è sconosciuto. La gente ancora
non conosce il suo vero nome. Tuttavia, i suoi legami già esistenti
e l’amicizia d’infanzia con Rambeau rendono la figlia di Talos uno
dei candidati più probabili ad essere il “contatto”.
La figlia di Talos ha viaggiato per
l’universo, il che significa che probabilmente ha una profonda
conoscenza dell’aerospazio e forse ha acquisito alcune abilità
ingegneristiche durante la crescita. Inoltre, la figlia di Talos è
l’unica persona apparsa con Rambeau sullo schermo, il che spiega
come Rambeau identifichi il suo “contatto” come uno stretto
alleato. Dato che Nick Fury è nello spazio con gli Skrull, Rambeau
potrebbe aver continuato il suo legame con gli Skrull e la figlia
di Talos, il che sembrerebbe utile per motivi di lavoro.
Hank McCoy/Bestia
Forse, il Quicksilver di
Evan Peters potrebbe non essere l’unico personaggio degli X-Men ad
apparire nella serie Marvel. Sta diventando chiaro che
gli X-Men stanno lentamente diventando canonici per il MCU, il che significa che
utilizzeranno alcuni dei personaggi esistenti. Naturalmente, uno
degli ingegneri più brillanti degli X-Men è Hank McCoy, alias
Bestia.
La sua intelligenza è fuori dal
comune: conosce l’anatomia, l’ingegneria meccanica e la
nanotecnologia. Ha anche costruito il Blackbird, che copre la
specialità dell’ingegneria aerospaziale. Tuttavia, l’idoneità non
si ferma qui. Nei fumetti, McCoy è stato per un breve periodo un
agente dello SWORD. Indipendentemente da ciò, la sua storia passata
nei fumetti potrebbe risuonare sul grande schermo e spiegare la sua
affiliazione con Rambeau.
Victor Von Doom
Il Dottor Destino potrebbe
sembrare un’altra scelta azzardata come potenziale candidato,
poiché la maggior parte dei fan della Marvel sa che è un cattivo dei
Fantastici Quattro. Dato che i Fantastici Quattro non sono ancora
nel MCU, si potrebbe trattare della
versione di Dottor Destino prima di essere esposto ai raggi cosmici
nello spazio.
Come molti altri candidati, anche il
dottor Destino è un ingegnere intelligente nonostante le sue
ambizioni politiche. Non sarebbe la prima volta che il MCU mette in evidenza cattivi come
Loki, che ha un debole per aiutare le persone. Forse, la sua
introduzione pre-Doctor Doom potrebbe preparare il terreno non solo
per assistere Rambeau, ma anche le sue esperienze potrebbero
motivarlo in progetti futuri che porterebbero all’incidente che
coinvolgerebbe la sua squadra.
Reed Richards/Mister Fantastic
Reed
Richards, alias Mister Fantastic, è un brillante scienziato e
inventore, che conosce l’ingegneria elettrica, l’aerospazio, la
chimica e la biologia. Si adatta quindi al profilo di un ingegnere
aerospaziale. Pertanto, non sorprende che Reed Richards sia
diventato il candidato più popolare per il web dall’uscita del
sesto episodio.
Inoltre, Kevin Feige
ha già rivelato che un film sui Fantastici Quattro è in lavorazione
e potrebbe essere solo una questione di tempo prima che uno dei
personaggi faccia il proprio debutto nel MCU. Anche se l’introduzione dei
Fantastici Quattro a questo punto della Fase 4 del MCU potrebbe generare scetticismo,
alcuni fan sperano in una sorpresa, con la possibilità che ad
interpretare il personaggio sia finalmente il loro candidato
ideale, ossia John Krasinski.
Sue Storm/La donna invisibile
C’è un ultimo personaggio
dei Fantastici Quattro che potrebbe essere il “contatto” di Monica
Rambeau. Sue Storm, alias La donna invisibile, è anche una
scienziata intelligente che ha esperienza nello spazio. Sue Storm
sarebbe una delle candidate perfette. La sua genialità come
scienziata è sempre stata minata nelle precedenti interpretazioni
dei Fantastici Quattro, e potrebbe finalmente ricevere il
riconoscimento che merita.
Ammesso che Storm sia davvero il
“contatto”, è chiaro che sorgeranno domande su come sia venuta alla
luce la loro alleanza. Se il contatto fosse Storm, sarebbe una
grande sorpresa, con tanto di casting nascosto da parte della
Marvel. Dal momento che i
Fantastici Quattro si uniranno al MCU ad un certo punto, la sua
introduzione potrebbe colmare questa lacuna.
Adam Brashear/Blue Marvel
Adam Brashear è il
candidato più probabile che si adatta al profilo di un ingegnere
aerospaziale e al “contatto” di Rambeau. A differenza di alcune
delle altre scelte, Brashear ha legami già nei fumetti con Rambeau.
La loro relazione è sia professionale che personale, inclusa
l’adesione agli Ultimates e il loro legame sentimentale.
Brashear è anche un ingegnere e un
fisico affermato, che potrebbe specializzarsi in ingegneria
aerospaziale con alcune modifiche alla storia da parte della
Marvel. Brashear potrebbe non
essere uno dei personaggi più importanti della Marvel. Tuttavia, sarebbe anche una
grande opportunità includere un personaggio come lui ed espandere
l’universo. Sarebbe anche una configurazione perfetta per ciò che è
nei piani per Captain
Marvel 2.
Si è tenuto oggi l’evento virtuale
italiano di presentazione di Star,
il nuovo brand di intrattenimento generale che dal 23 febbraio
andrà a integrarsi all’interno del servizio streaming Disney+.
L’appuntamento è stato l’occasione
per annunciare le produzioni originali Star
italiane: la quarta stagione della serie cult comedy
Boris, la serie TV tratta dall’omonimo
film Le Fate Ignoranti di Ferzan Ozpetek
e la serie crime basata su una storia vera, The Good
Mothers.
In contemporanea, The Walt Disney
Company EMEA ha rivelato la lista degli Original europei per
Disney+, a
conferma dell’impegno della Company a ideare, sviluppare e
realizzare in Europa nuove produzioni originali. Famosi e
pluripremiati creatori e produttori porteranno su Disney+ un
ampio numero di storie europee con rilevanza locale che si
aggiungeranno all’offerta di intrattenimento già conosciuta e amata
dagli abbonati.
I primi dieci progetti
commissionati da Disney+,
sia per il brand Disney che per l’imminente arrivo del brand di
intrattenimento generale Star,
rappresentano il primo passo verso l’ambizioso progetto di Disney+ di
ordinare 50 produzioni in Europa entro il 2024.
I progetti abbracciano diversi
generi: drama, comedy, sci-fi e documentari e hanno avuto il via
libera in Italia, Francia, Germania e nei Paesi Bassi, insieme a
molti altri progetti in fase di sviluppo. Da un thriller dedicato
alla ‘ndrangheta con un cast al femminile, a un incredibile
supernatural mistery, da potenti storie vere a un romantic drama,
queste sono le nuove produzioni europee che aggiungeranno a
Disney+
uno storytelling locale di alta qualità, garantendo sempre
contenuti per tutti i gusti.
Diego Londono, EVP, Media Networks
and Content, The Walt Disney Company EMEA ha così commentato:
“La strategia di commissioning mette in luce il nostro
impegno nella produzione di contenuti originali di prim’ordine,
creati specificamente per i mercati locali ma dotati dell’ambizione
creativa necessaria a catturare l’attenzione degli spettatori di
tutto il mondo. A livello globale, l’Europa è considerata una
straordinaria potenza creativa e questo, unito alla grande
esperienza Disney nel campo dello storytelling di alta qualità e ai
suoi rapporti con alcuni dei migliori talenti dell’intrattenimento,
renderà Disney+ la
destinazione ideale in Europa per trovare contenuti interessanti e
coinvolgenti”.
Liam Keelan, Vice President
Original Content, The Walt Disney Company EMEA ha aggiunto: “I
primi dieci progetti rappresentano la nostra ambiziosa visione per
le produzioni locali. Questa offerta iniziale sottolinea l’impegno
di Disney anche a livello locale di garantire la pluralità di voci
e punti di vista e di lavorare con i migliori
storyteller”.
L’evento virtuale è stato aperto da
Daniel Frigo, Amministratore Delegato The Walt Disney Company
Italia, che ha ribadito la centralità dei servizi DTC nel modello
di business Disney, sottolineando l’impegno continuo da parte degli
Studios Disney nella produzione sia di contenuti realizzati in
esclusiva per la piattaforma, sia di contenuti che seguiranno il
tradizionale percorso di release, arrivando prima nelle sale
cinematografiche e sui canali lineari per poi approdare sul
servizio di streaming del gruppo. “Ogni mese – ha
dichiarato Daniel Frigo – arriveranno su Disney+
nuovi titoli dagli studi creativi Disney, inclusi Disney Television
Studios (20th Television e ABC Signature), FX Productions, 20th
Century Studios e Searchlight Pictures oltre ai contenuti di ESPN,
National Geographic e alla programmazione locale”.
“A quasi un anno dal lancio,
Disney+
conta già 94,9 milioni di abbonati in tutto il mondo. L’arrivo di
Star”, come ha affermato Kathryn Fink, General Manager Media,
“nasce dal forte interesse del pubblico adulto già abbonato di
avere su Disney+
ancora più contenuti dedicati”.
Completamente integrato all’interno
di Disney+,
Star
debutterà come sesto brand, accanto a Disney, Pixar, Marvel, Star
Wars e National Geographic. Con l’arrivo di Star, il 23
febbraio, l’offerta della piattaforma sarà ancora più ricca. Al
momento del lancio, in Italia si aggiungeranno ai titoli già
presenti su Disney+,
42 serie TV, 249 film e una lista di 5 Star Original. Entro un anno
Star arricchirà ulteriormente l’offerta di Disney+ con
oltre 400 film e circa 6000 episodi TV.
Al lancio di Star,
Disney+
diventerà la casa esclusiva degli Star
Original. Tra i titoli in streaming solo su Disney+ e
disponibili dal 23 febbraio ci saranno: il thriller poliziesco
Big
Sky, creato dal narratore visionario David E.
Kelley (Big Little Lies – Piccole grandi bugie, The Undoing – Le
verità non dette); Love,
Victor, la serie spin-off di Tuo, Simon
scritta dagli sceneggiatori originali del film Isaac Aptaker
(This Is Us) e Elizabeth Berger (This Is Us); la
sitcom animata Solar Opposites, co-creata
da Justin Roiland (Rick & Morty) e Mike McMahan (ex
assistente sceneggiatore di Rick & Morty); oltre alle
serie drama Helstrom,
il cui produttore esecutivo è Paul Zbyszewski insieme a Karim Zreik
e Jeph Loeb, e Godfather of Harlem, scritta da Chris
Brancato e Paul Eckstein, con protagonista Forest Whitaker.
Alessandro Saba, Director Original
Production, ha annunciato le tre produzioni originali Star italiane:
Boris, Le Fate Ignoranti e The Good
Mothers. “È molto importante che gli spettatori si
possano identificare nei programmi e film Disney+ e
che vedano riflesse in queste storie le proprie esperienze.La nostra intenzione è di lavorare con i migliori produttori
indipendenti e con i più affermati creativi di scrittura e regia
italiani, sempre con un occhio attento ai talenti emergenti e alle
nuove realtà produttive del nostro mercato”.
BORIS
– Commedia, 6 episodi / 30 minuti scritto da Giacomo
Ciarrapico e Luca Vendruscolo. Regia: Giacomo Ciarrapico e Luca
Vendruscolo. Prodotto da: Lorenzo Mieli per The Apartment, società
del gruppo Fremantle
La serie cult comedy, tutta
italiana, che dopo tre stagioni e un film, torna sugli schermi per
raccontare ancora una volta, con un linguaggio fuori dagli schemi,
il dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione
italiani. Ambientata originariamente nel backstage di una
serie italiana low budget, intitolata “Gli occhi del cuore”,
la quarta stagione racconterà il ritorno della storica troupe su un
set. Intanto, però, il mondo e la televisione sono cambiati. A
dettare legge sono i social, gli influencer e le varie piattaforme
streaming. Come affronteranno questo Nuovo Mondo i nostri
protagonisti?
LE FATE IGNORANTI Romantic Drama, 8 episodi /
50 minuti. Scritta da Ferzan Özpetek, Gianni Romoli, Carlotta
Corradi, Massimo Bacchini. Regia: Ferzan Özpetek Prodotta da:
R&C Produzioni
Romantic drama tratto dall’omonimo
film campione d’incassi e fenomeno culturale, Le
Fate Ignoranti è una serie Star Original del
regista turco-italiano Ferzan Özpetek. Quando
Massimo, il marito di Antonia, viene ucciso in un incidente d’auto,
la donna scopre che suo marito aveva una relazione omosessuale con
un uomo di nome Michele. Antonia, devastata dalla notizia, si
ritroverà a stringere un’amicizia inaspettata e commovente con
Michele e la sua cerchia di amici eccentrici. Le Fate Ignoranti è
prodotto da R&C Produzioni.
“In questa serie ci sarà molta
italianità e molti di quegli elementi che hanno reso affascinante
l’Italia nel mondo, dalla luce, alle opere e tanto altro. Sono
sicuro che sarà anche un’occasione di rinnovamento per me e per il
mio lavoro”, ha dichiarato Ferzan Özpetek durante
l’evento.
THE GOOD
MOTHERS – 6 episodi / 60 minuti. Stephen Butchard
/ House Productions and Wildside
The
Good Mothers è una serie unica all’interno del genere
crime: qui, infatti, la ‘ndrangheta è vista interamente dal punto
di vista delle donne. Produzione originale Star per Disney+,
la serie è prodotta da Juliette Howell e Tessa Ross per House
Productions (Brexit: The Uncivil War) e Mario Gianani e Lorenzo
Gangarossa per Wildside, scritta dal vincitore del BAFTA Stephen
Butchard (Baghdad Central), e basato sull’avvincente libro del
giornalista premiato dalla Foreign Press Association, Alex Perry.
La serie racconta la storia vera di tre donne, nate nei più feroci
e ricchi clan della ‘ndrangheta, che decidono di collaborare con
una coraggiosa magistrata per distruggerlo. Devono combattere le
proprie famiglie per il diritto di sopravvivere e costruire un
nuovo futuro per i loro figli.
Le quattro produzioni commissionate
per la Francia che sono state annunciate oggi comprendono due nuove
serie Star Original e due serie Disney+
Original.
Oussekine 4 episodi. Antoine Chevrollier
/ Itinéraire Productions
Ambiziosa miniserie Star Original
in quattro parti basata su fatti realmente accaduti, esamina i
terribili eventi che, il 5 dicembre 1986, portarono alla morte del
giovane studente Malik Oussekine. Incentrata sulla lotta della sua
famiglia per la giustizia, la serie esamina l’enorme impatto che
questo importante caso ebbe sulla società francese.
Oussekine è creata e diretta da Antoine Chevrollier
(Baron Noir, Le Bureau – Sotto Copertura) e
co-sceneggiata da Faïza Guène, Julien Lilti e Cédric Ido.
Creata da Quoc Dang Tran
(Marianne, Nox) e co-sceneggiata da Anastasia
Heinzl, è una serie fantasy Disney+
Original incentrata su quattro adolescenti, le cui vite sono
capovolte da un misterioso evento che li scaraventa in dimensioni
parallele. Faranno di tutto per capire cosa sia successo e cercare
di tornare a casa. Questa avventura ricca di suspense e misteri è
prodotta da Empreinte Digitale (Raphaël Rocher e Eric Laroche) e
Daïmôn Films (Quoc Dang Tran).
Weekend
Family 8 episodi / 30 minuti. Baptiste Filleul /
Elephant Groupe
Serie Disney+ Original, è un’allegra commedia
che racconta la vita di una nuova famiglia allargata che si
incontra ogni weekend. Ma quando il padre inizia una relazione con
una nuova partner, i weekend si trasformano completamente.
Weekend Family è prodotta da Groupe Elephant. Creata da
Baptiste Filleul (La Foresta), è sceneggiata da Nour
Bensalem, Géraldine de Margerie, Julie-Anna Grignon, Marion Carnel
e Paul Madillo.
Soprano: Sing or
Die 6 episodi / 50 minuti. Breath Films
Serie documentario Star Original,
offrirà uno sguardo unico ed esclusivo sulla vita di uno degli
artisti musicali più famosi della Francia, mentre lui e la sua crew
si preparano per un gigantesco tour di concerti che avrà luogo
nell’estate del 2022. La serie racconterà la storia di Soprano e
dei suoi amici, dai loro umili inizi a Marsiglia fino al loro
attuale successo.
Produzioni per la
Germania Due serie Star Original sono state confermate per
la Germania.
Sultan
City 6 episodi. Ayla Gottschlich e Aysel Yilmaz / Two
Moons Pictures
Serie dark comedy tedesca, firmata
dalle produttrici emergenti Ayla Gottschlich e Aysel Yilmaz e dallo
sceneggiatore capo Ipek Zübert, segue le vicende della rispettabile
matriarca di una famiglia turco-tedesca che diventa accidentalmente
il capo di un mondo criminale e scopre che lei e le sue figlie
hanno un talento per gli affari.
Sam – A
Saxon 8 episodi. Jörg Winger / Big Window
Per la Germania ha avuto il via
libera anche la serie drama ispirata a una storia vera, Sam – A
Saxon. Prodotta da Big Window Productions, questa serie
racconta la storia vera di Samuel Meffire, il primo ufficiale di
polizia nero della Germania dell’Est. La serie mostrerà come
Meffire divenne un fenomeno mediatico e un simbolo della società
moderna nella Germania post-riunificazione dei primi anni ‘90. Ma
pochi anni più tardi, finì dietro le sbarre come nemico dello
Stato. Il produttore esecutivo di Sam – A Saxon è Tyron
Ricketts mentre Joerg Winger è lo showrunner.
Produzioni per i Paesi
Bassi
Feyenoord
Rotterdam 8 episodi. Lusus Media
Coinvolgente documentario sportivo
olandese. In questa serie prodotta da Lusus Media, l’amatissima
squadra di calcio apre per la prima volta le sue porte per
mostrarci cosa accade fuori dal campo. Dutch Commissions
IL NUOVO PARENTAL CONTROL
In aggiunta ai contenuti
eccezionali già disponibili su Disney+,
Star porterà una vasta scelta di serie e film per famiglie, ragazzi
e adulti. E per garantire che Disney+
sia adatto a un pubblico di tutte le età, il servizio di streaming
introduce dal prossimo 23 febbraio un sistema di parental control
per offrire sempre un’esperienza di visione adatta a tutti i membri
della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla
piattaforma, gli abbonati potranno impostare dei limiti di accesso
ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con
accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai
genitori. Al primo accesso a Disney+
dopo il lancio di Star, agli abbonati verrà chiesto se desiderano
attivare l’accesso ai contenuti per un pubblico più adulto,
impostando la classificazione sul proprio profilo da 14+ a 18+.
Impostando il profilo su 18+ verrà chiesta la conferma con la
password dell’account e si otterrà l’accesso a tutti i contenuti
disponibili all’interno del catalogo di Star. L’abbonato potrà
anche scegliere di aggiungere un PIN al proprio profilo per una
maggiore protezione.
Disney+permette
la creazione di un massimo di sette profili per ogni account e, dal
23 febbraio, l’account principale potrà selezionare una
classificazione dei contenuti personalizzata per ogni profilo,
adatta a ciascun utente. Le opzioni di classificazione per ogni
profilo sono le seguenti: 6+, 9+, 12+, 14+, 16+ e 18+. Una volta
scelta l’opzione, i contenuti disponibili all’interno di ogni
profilo specifico, saranno adatti alla classificazione impostata.
Se non verrà selezionata alcuna scelta, la classificazione
predefinita applicata a ciascun profilo sarà 14+ e i titolari degli
account potranno modificarla in qualsiasi momento nella sezione
Impostazioni.
LA NUOVA CAMPAGNA
ADV
Alessandro Militi, Vice President
Marketing & Sales Media, ha annunciato un’altra stella, questa
volta del firmamento calcistico, pronta a indossare la maglia di
Disney+:
“È per me un onore poter svelare il protagonista della nuova
campagna di lancio: Andrea Pirlo”. Insieme a Stefano Fresi
guiderà tutti gli spettatori alla scoperta di Star.
LE PRODUZIONI THE WALT
DISNEY STUDIOS
Con oltre 100 titoli annunciati nel
corso dell’Investor Day, nei prossimi anni arriveranno su Disney+ 10 serie originali Star Wars,
10 serie Marvel, 15 serie Disney live
action, Disney Animation e Pixar e 15 film Disney live action,
Disney Animation e Pixar, prodotti appositamente per il servizio
streaming. Questi titoli si vanno ad aggiungere ai contenuti che
seguiranno il tradizionale percorso di release, arrivando prima
nelle sale cinematografiche o sui canali lineari, per poi approdare
sul servizio di streaming Disney+.
“I nostri Studios hanno da
sempre avuto un ruolo cruciale all’interno di Disney creando grandi
franchise cinematografiche di successo che hanno segnato la storia
del cinema mondiale. Ed è proprio per questo motivo che i nostri
team creativi negli Stati Uniti hanno anche iniziato a produrre
contenuti diversi anche per i nostri servizi streaming”, ha
dichiarato Davide Romani, Director, Head of Marketing Studios &
Integrated Marketing.
IL PREZZO
Gli utenti italiani possono
attualmente abbonarsi a Disney+ al
costo di 6,99€ al mese o 69,99€ all’anno. Maggiori informazioni su
come abbonarsi sono disponibili su Disneyplus.com. Dal 23 febbraio,
il prezzo dell’abbonamento a Disney+
sarà 8,99€ al mese o 89,90€ all’anno. Il nuovo prezzo sarà in
vigore per i nuovi abbonati dal 23 febbraio 2021. Chi ha già un
abbonamento annuale o mensile potrà godere dell’offerta completa di
Star senza alcun incremento di prezzo fino al primo rinnovo
successivo al 22 agosto.
Pardi di domani, la sezione del
Locarno Film Festival dedicata ai cortometraggi,
si arricchisce di un nuovo programma competitivo, Corti d’autore,
riservato alle opere brevi di cineasti già protagonisti del
panorama internazionale. La direzione artistica, che sta lavorando
al disegno di un’edizione si spera all’insegna del rilancio e della
ripartenza, apre così una significativa possibilità di
partecipazione al Festival a registi di rilievo impegnati a
sperimentare con formati inediti e innovativi.
Il Locarno Film Festival riparte nel 2021
accendendo una nuova luce sul cortometraggio, da trent’anni al
centro della sua programmazione, riconoscendolo oltre che come
“trampolino di lancio” anche come terreno di ricerca espressiva e
poetica, tanto per i talenti emergenti quanto per gli autori più
noti. Finora la sezione dedicata,
Pardi di domani, ha accolto i corti – svizzeri e
internazionali – di registi che non avevano ancora realizzato
lungometraggi. Corti d’autore, questo il nome del
nuovo concorso, sarà invece un terzo programma competitivo
interamente dedicato ai cortometraggi e mediometraggi di registe e
registi già affermate/i, le cui opere saranno presentate in prima
mondiale o internazionale e che potranno ricevere un premio.
Il direttore artistico, Giona A. Nazzaro: “Corti d’autore
intende essere un luogo dove opere fuori formato di autori
affermati trovano accoglienza e visibilità. Una sezione
nuova, competitiva, dedicata agli sguardi irregolari del cinema,
senza distinzione di genere, in continuità con la vocazione di
Locarno tesa a scoprire voci nuove lanciate verso il
futuro.”
Le iscrizioni per il nuovo concorso Corti d’autore sono aperte
fin da subito e registe e registi da tutto il mondo possono
rispondere alla call for entry per partecipare alla selezione.
Maggiori dettagli qui.
Eddie Bertozzi, responsabile Comitato Pardi di domani, che con
gli altri nuovi selezionatori della sezione – Anne Gaschütz, Enrico
Vannucci e Valeria Wagner – si occuperà di visionare e scegliere i
cortometraggi anche per questo nuovo concorso: “Corti d’autore
è uno stimolante invito a ridefinire la nostra percezione di cosa
sia un cortometraggio, chi lo dirige e perché. Non solo una
fondamentale palestra per talenti emergenti, ma anche terreno di
elezione per artisti affermati, che nella forma breve ritrovano una
libertà inedita nel raccontare storie e sperimentare stili che
sfidano le rigidità del formato più canonico.”
In attesa di scoprire i nomi che faranno parte del concorso
Corti d’autore, per tutto febbraio gli amanti del formato breve
possono assistere alla terza edizione delle Locarno Shorts Weeks,
l’evento off e digitale del Locarno Film Festival, organizzato con
il sostegno di Swiss Life, che propone gratuitamente sul proprio
sito un corto al giorno, con una durata di programmazione di 7
giorni. La selezione prevede cortometraggi presentati in diverse
sezioni del programma di Locarno72 da Pardi di domani a Open Doors
Screenings.
La 74esima edizione del Locarno Film Festival si terrà
dal 4 al 14 agosto 2021. Il team del Festival sta
lavorando, nel pieno e rigoroso rispetto delle norme sanitarie,
nell’ottica di realizzare un’edizione completa della
manifestazione. Qualora le stesse norme lo imponessero, il Festival
si riserva la possibilità di apportare delle modifiche
organizzative, che verranno comunicate a tempo debito ai media e al
pubblico.
Jodie Foster ha parlato del motivo per cui non
ha più voluto interpretare Clarice Starling, l’iconica protagonista
de Il silenzio degli innocenti. Prima dell’uscita
del celebre thriller psicologico del 1991, Foster ha comunque avuto
una carriera impressionante (di fatto, aveva già vinto un Oscar
come migliore attrice protagonista nel 1989). Tuttavia, è il ruolo
della recluta dell’FBI
Clarice nel capolavoro di Jonathan Demme ad averle
regalato la fama mondiale (e anche il suo secondo Oscar,
sempre come migliore attrice).
Anche se i personaggi partoriti
della mente dello scrittore Thomas Harris erano già stati adattati
in precedenza o lo sarebbe stati nuovamente in futuro, Il silenzio degli innocenti rimanere probabilmente il
migliore adattamento della storia dello psichiatra serial killer
Hannibal Lecter. L’incredibile successo del primo film (vincitore
di cinque premi Oscar) portò alla realizzazione di un sequel nel
2001, Hannibal, diretto da Ridley Scott e
interpretato ancora una volta da Anthony Hopkins nei panni di Lecter. In quel
film, il ruolo di Clarice è stato interpretato da Julianne Moore: inizialmente, anche Foster
avrebbe dovuto prendere parte al film, ma pare che la sceneggiatura
non la convincesse abbastanza e così – anche a causa di alcuni
conflitti di programmazione – rinunciò a tornare nei panni del
personaggio.
Di recente,
Jodie Foster è stata ospite del podcast
Happy Sad Confused di Josh Horowitz in occasione della
promozione del suo nuovo film The
Mauritanian, e ha finalmente rivelato il vero motivo per
cui non ha mai voluto interpretare di nuovo Clarice Starling.
“Ci sono sono state alcune cose nel corso degli anni in merito
ad un possibile ritorno di Clarice”, ha spiegato l’attrice.
“Ma sia io che Jonathan Demme eravamo contrari all’idea di un
sequel. Non l’ho neanche mai visto.”
Le dichiarazioni della Foster arriva
sulla scia dell’imminente debutto della serie Clarice,
creata da Alex Kurtzman e Jenny Lumet, e basata sempre sul romanzo
di Harris. Nella serie, che ha debuttato lo scorso 11 febbraio
sulla CBS, viene analizzata la vita inedita di Clarice Starling
(interpretata da Rebecca Breeds) nello scenario
politico di Washington, dopo i fatti narrati nel film del 1991.
Res Creata
è il documentario diretto da Alessandro
Cattaneo, selezionato per l’edizione 2021 della
rassegna A tutto schermo, organizzata dalla
Rete degli spettatori e nominato ai
Nastri d’Argento.
A tutto schermo si
terrà dal 12 febbraio, fino a marzo 2021. Per la prima volta,
l’edizione sarà unicamente online, con la possibilità per tutti di
visionare gli undici titoli selezionati tramite abbonamento su
piattaforma MyMovies.
La trama di Res Creata
Le montagne dell’Appennino
tosco-emiliano ed un cantante iconico che ha scelto di vivere il
calore della stalla. Un vigneto nebbioso in cui risuona il battito
d’ali di un falco seguito dal suo giovane amico. Il coraggio di
cavalli e cavalieri che insieme si lanciano in corse acrobatiche
nella Sardegna più remota. La spontanea processione umana in visita
ad una balena arenata sulla battigia ed un filosofo che cerca di
interpretare il mondo distaccandosi dalla visione antropocentrica.
Serpi riconciliatrici in un rito religioso.
Res Creata esplora
l’antico, contraddittorio e variegato rapporto tra umano ed
animale. Una relazione fatta di meraviglia, amore, sfruttamento. Un
viaggio originale attraverso atmosfere inedite, alla scoperta del
valore di questa affascinante coesistenza.
L’arco narrativo del personaggio di
Thor nel MCU è segretamente il più tragico
di tutti. Il Dio del Tuono ne ha passate davvero tante da quando è
apparso per la prima volta sul grande schermo grazie a Thor
del 2011. Nonostante lo sviluppo del suo personaggio sia stato uno
dei più soddisfacenti e completi da un punto di vista emotivo fra
tutti i Vendicatori, Thor è stato anche l’unico supereroe ad essere
sottoposto ad una sorta di tormento costante.
Thor ha iniziato il suo viaggio nel
MCU in qualità di principe di
Asgard incredibilmente viziato e privilegiato. Non aveva molte
responsabilità e ha approfittato del suo status reale in ogni
occasione. Per farla breve, il Dio del Tuono pensava di non dover
conquistarsi nulla e che la sua ascesa al trono gli sarebbe stata
semplicemente garantita. Tuttavia, dopo essere stato privato del
suo potente martello (il Mjolnir) e bandito sulla Terra, Thor ha
intrapreso un percorso lungo e doloroso. In Thor,
il supereroe ha scoperto che il suo malizioso fratello Loki non era
in realtà suo fratello biologico. Questa rivelazione ha rotto il
loro legame: Thor non ha più visto Loki come il fratello che aveva
sempre conosciuto e con cui aveva lavorato proprio a causa della
svolta malvagia del Dio dell’Inganno. Inoltre, aveva anche perso il
Mjolnir, un’arma che gli ha sempre dato forza e potenza.
Le cose non sono andate meglio in
Thor: The Dark World, che ha visto la madre di
Thor, Frigga, morire nel tentativo di proteggere Jane Foster, che a
sua volta è quasi morta dopo aver assorbito Aether, una forza
misteriosa e potente. Alla fine del film, Thor credeva che anche
Loki fosse morto, dopo aver assistito al suo sacrificio nella lotta
contro il cattivo Malekith, il sovrano degli Elfi Oscuri (ma era
solo un inganno). C’è stato quindi molto con cui Thor ha dovuto
fare i conti. Inoltre, Thor ha dovuto affrontare una quantità
insormontabile di perdite in Thor: Ragnarok e Avengers:
Infinity War, in primo luogo, per mano di sua sorella
Hela, e poi a causa di Thanos: suo padre Odin, Loki (per davvero
questa volta), Jane, l’intera Asgard e la maggior parte della sua
popolazione.
Thor nel MCU: quanto è difficile
comprendere il dolore dell’eroe?
Thor è generalmente un ragazzo
accomodante, divertente e allegro, quindi è facile ignorare o non
comprendere il suo dolore. Tuttavia, ha vissuto molte tragedie e il
suo arco narrativo in Avengers:
Endgame è stato proprio il culmine del dolore e della
sofferenza che ha dovuto affrontare da quando è stato introdotto
per la prima volta nel MCU. A quel punto, si sentiva in
colpa per non aver ucciso Thanos prima di far sparire metà della
popolazione mondiale, evento che si è verificato solo poco dopo che
aveva perso Asgard e la maggior parte della sua gente. Inoltre,
Thor ha perso Jane nello schiocco e, come era ovvio dal suo
isolamento, dal bere eccessivo e dalla sua tristezza, le cose per
il Dio del tuono non stavano andando per nulla bene.
Si può sostenere che Endgame
gli abbia almeno concesso il tempo di fermarsi un attimo ed
elaborare il suo dolore, qualcosa che in effetti non ha mai avuto
il tempo di fare prima. Ovviamente, tutto questo non vuol dire che
anche gli altri Vendicatori non abbiano subito enormi perdite:
Capitan America ha perso Peggy Carter e la sua vita in generale;
Occhio di Falco ha perso tutta la sua famiglia a causa di Thanos, e
così via. Ad ogni modo, le tragedie che Thor ha affrontato e dovuto
superare durante il suo arco narrativo nel MCU ci sono state fin dall’inizio.
Speriamo che Thor: Love and
Thunder gli offra una meritata tregua…
L’attesissima Snyder
Cut di Justice
League arriverà su HBO Max il prossimo mese,
mentre il suo nuovo film Army
of the Dead arriverà su Netflix entro la fine dell’anno. È quindi un momento
davvero emozionante per tutti i fan di Zack Snyder, che naturalmente si chiedono già
cosa il futuro abbia in serbo per il regista di Watchmen e
Batman v Superman.
Sappiamo che un ritorno alla Warner
Bros. e alla DC Films è altamente improbabile, dal momento che lo
stesso regista ha di recente confermato che entrambi gli studi non
sono interessanti né ad un sequel di Justice
League né ad un eventuale nuovo adattamento tratto
dai fumetti. Resta quindi da capire se i Marvel Studios o la Lucasfilm prenderanno in
considerazione la possibilità di lavorare con Snyder, ma questa è
una domanda a cui soltanto il tempo potrà fornire una risposta
adeguata.
Tuttavia, al di là delle volontà e
degli interessi delle singole major, sembra che Zack Snyder abbia
già iniziato a lavorare a qualcosa di nuovo. In una recente
intervista con
I Minutemen (via
CBM) in occasione della promozione del suo taglio di
Justice
League, il regista ha rivelato che uno dei
progetti a cui sta lavorando è una rivisitazione della leggenda di
Re Artù.
“Sto lavorando a qualcosa ma
vedremo”, ha ironizzato Snyder. “Ho pensato a una sorta di
rivisitazione, una sorta di rivisitazione molto più fedele di quel
concetto mitologico arturiano. Vedremo. Forse ad un certo punto
arriverà.”
Abbiamo visto molti film su Re Artù
nel corso degli anni: uno dei più recenti è stato
King Arthur – Il potere della spada, diretto da
Guy Ritchie e uscito nel 2017. Quel film era
interpretato da Charlie Hunname
Jude Law, ma non è stato accolto in maniera positiva.
Dato il lavoro che Snyder ha fatto con l’acclamato
300, potrebbe rivelarsi il regista giusto per una storia
di questo tipo: il suo interesse nel voler esplorare il
“concetto mitologico arturiano” potrebbe realmente dare
vita a qualcosa che non abbiamo mai visto prima al cinema. Non ci
resta che attendere eventuali aggiornamenti.
Nelle ultime settimane si sono
susseguite una serie di voci secondo cui la trilogia di Star Wars pianificata da Rian
Johnson sarebbe stata cancellata da Lucasfilm.
Gli ultimi Jedi, il secondo capitolo della
trilogia sequel diretto proprio da Johnson nel 2017, è
probabilmente uno degli episodi più controversi dell’intera saga,
soprattutto perché si distaccò molto da quanto impostato da
J.J. Abrams con il precedente
Il risveglio della forza.
Durante l’Investor Day di Disney
dello scorso dicembre, non è stato fatto alcun riferimento alla
trilogia di Johnson, nonostante sembrasse che i nuovi film del
regista statunitense fossero destinati a essere la prossima ondate
di storie del celebre franchise fantascientifico destinata ad
arrivare sul grande schermo dopo la conclusione della Saga degli
Skywalker. Durante quell’evento, infatti, l’attenzione si è
concentrata sulle serie ambientate nell’universo di Star Wars in arrivo su Disney+, mentre per quanto riguarda il
versante cinematografico, sono stati confermati soltanto
Rogue
Squadron di Patty Jenkins e il film ancora senza titolo
affidato a Taika Waititi, che entrerà in fase di sviluppo una volta
che il regista avrà terminato le riprese di Thor: Love and Thunder.
Parallelamente, sappiamo anche che
Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, si occuperà della produzione
di un nuovo film della saga di Star Wars ancora avvolto nel mistero. La
domanda sorge dunque spontanea: che fine ha fatto la nuova trilogia
inizialmente progettata da Rian Johnson? È presto
detto: è ancora in sviluppo! A confermare la cosa è stata la
giornata di USA Today
Sarian Wilson, che proprio di recente ha avuto l’occasione di
intervistare Johnson, il quale ha confermato che non ci sono ancora
delle tempistiche concrete, dal momento che il regista è impegnato
anche con lo sviluppo di altri progetti.
Il futuro della saga di Star
Wars
Di recente è stato
confermato Rogue
Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la
conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto
da Patty Jenkins (regista
di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre
2021.
Oltre a Rogue
Squadron, sappiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli
Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una
nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su
quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In
passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
In sviluppo c’è anche un misterioso
film che sarà prodotto da Kevin Feige,
presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto
da Michael Waldron, sceneggiatore
di Doctor Strange in
the Multiverse of Madness.
Lo scorso fine settimana è arrivata
la notizia che l’attrice britannica Zawe Ashton
interpreterà il villain principale in Captain
Marvel 2, anche se al momento non sappiamo ancora di
quale personaggio si tratti. Quando il primo Captain
Marvel ha guadagnato oltre 1 miliardo di dollari al box
office nel 2019, era chiaro che i Marvel Studios avevano tra le mani un
franchise redditizio nuovo di zecca. Carol Danvers (Brie
Larson) si è unita al più ampio MCU solo pochi mesi dopo, con
un’apparizione in Avengers:
Endgame. Dopo l’uscita del cinecomic che ha chiuso
idealmente la Saga dell’Infinito, è stato confermato che
Captain
Marvel 2 era ufficialmente in lavorazione.
I Marvel Studios hanno affidato a
Nia DaCosta (regista di Candyman) il
compito di dirigere Captain
Marvel 2, che dovrebbe arrivare nelle sale a novembre del
2022. Verso la fine dell’anno, il presidente della Marvel Kevin Feige ha fornito
ulteriori aggiornamenti sullo stato del sequel. Ovviamente, Brie
Larson tornerà nei panni di Captain Marvel, ma questa volta sarà
affiancata da un’adulta Monica Rambeau (Teyonah
Parris) – già presente in WandaVision – e da Kamala Khan, aka Ms. Marvel(Iman
Vellani) – che avrà una serie a lei dedicata. La presenza
di entrambi i personaggi conferma che Captain
Marvel 2sarà ambientato nel presente del MCU. I dettagli sulla trama non
sono stati ancora resi noti, ma ci si aspetta che il sequel sarà in
qualche modo legato alla serie Secret
Invasion che arriverà prossimamente su Disney+.
L’ultimo aggiornamento in merito a
Captain
Marvel 2 riguarda il casting della talentuosa
attrice Zawe Ashton. Ashton è meglio conosciuto
per i suoi ruoli nel film Velvet Buzzsaw e nella serie tv
britannica Fresh Meat. È stato già confermato che in
Captain
Marvel 2 interpreterà il cattivo principale che
affronterà Carol Danvers. Tuttavia, l’identità del suo personaggio
non è stata ancora rivelata. Chi potrebbe interpretare Ashton nel
sequel di Captain
Marvel?
Screen Rant avanza una serie di ipotesi alquanto
interessanti…
Quando i fan della Marvel pensano ai nemici di Captain
Marvel che potrebbero essere
introdotti in Captain
Marvel 2,Moonstone è probabilmente il
primo a venire in mente. Karla Sofen è uno degli acerrimi rivali di
Carol Danvers nei fumetti ed un suo eventuale impiego nel sequel
darebbe alla supereroina protagonista un personaggio in grado di
eguagliare il suo incredibile set di potere, nonché qualcuno che
potrebbe darle molto filo da torcere sotto il profilo psicologico.
Un altro cattivo Marvel che potrebbe adattarsi molto
bene a Captain
Marvel 2 e al futuro del MCU è senza la regina degli Skrull,
Veranke, divneuta la sovrana dell’impero Skrull
dopo che Galactus ha distrutto il pianeta natale degli alieni.
Veranke sarebbe la scelta ideale come villain principale di
Captain
Marvel 2 se il film dovesse effettivamente collegarsi
alla serie Secret
Invasion, dal momento che nel grande crossover a fumetti
il personaggio della regina gioca un ruolo assolutamente
chiave.
Tuttavia, invece di collegarsi di
nuovo alla storia degli Skrull, Captain
Marvel 2 potrebbe introdurre un’altra importante
razza aliena dei fumetti (gli Shi’ar), facendo di
Deathbird l’antagonista principale. Il sequel
potrebbe mostrare il suo arrivo sulla Terra, con Carol, Monica
Rambeau e Kamala Khan che uniscono le forze per affrontarla. Una
scelta che risulterebbe decisamente sorprendente, invece, è
utilizzare Rogue, membro degli X-Men, come
antagonista, dal momento che la sua storia nei fumetti ha inizio
proprio come nemica di Captain Marvel e degli Avengers, ed il suo
coinvolgimento nel sequel potrebbe aiutare a introdurre i mutanti
nel MCU.
Un’altra opzione per il villain
principale di Captain
Marvel 2 potrebbe essere Abigail
Brand, il direttore mutante dello SWORD nei fumetti. Anche
se Brand e lo SWORD sono stati in linea di massima degli alleati
per eroi come Captain Marvel, la serie WandaVision sta dimostrando che potrebbe non essere
stato sempre così. Se invece si volesse azzardare un suggerimento
non convenzionale, Ashton potrebbe interpretare una versione
femminile di Korvac in Captain
Marvel 2, personaggio che ha avuto un enorme influenza nei
fumetti e che Carol e agli altri Avengers avevano già sconfitto in
passato.
Tutto ciò che sappiamo sul sequel
di Captain Marvel
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero
interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista
donna. Secondo la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque
coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e
destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
Ora, in una recente intervista
con I Minutemen (via
CBM) in occasione della promozione della Snyder
Cut di Justice
League, Snyder ha confermato che la nuova versione
IMAX rimasterizzata di
Batman v Superman sarà disponibile direttamente in
home video. “Sarà disponibile in Blu-ray, 4k. Proprio l’altro
giorno ho approvato la box della versione Blu-ray”, ha
rivelato il regista. “Quindi sicuramente arriverà in Blu-ray. E
poi chissà… forse arriverà anche su HBO Max. Non c’è ancora nulla
di certo, ma abbiamo parlato a lungo della distribuzione. È
un’edizione, soprattutto l’edizione speciale, che andrà a
sostituire quella precedente, che era un po’ incasinata, diciamo.
Il Blu-ray andava bene. Il 4k era un vero disastro.
Ricordo di averlo guardo su Apple o dovunque fosse disponibile,
e di aver pensato: ‘Aspetta, così? Così non va bene’. I rossi erano
inguardabili. Era tutto strano.”
La versione cinematografica durava
ben 152 minuti, ma in seguito Snyder ha distribuito Batman v Superman: Ultimate Edition, con il
minutaggio originale di oltre tre ore. All’epoca dell’uscita in
sala, il film è stato accolto molto male dalla critica, ma è stato
rivalutato proprio in seguito all’uscita della Ultimate
Edition. Il tono cupo di Batman
v Superman è stato fortemente divisivo, ma il film è stato
fondamentale per lo sviluppo del DCEU.
Batman v Superman e le basi per il futuro del DCEU
L’originale Batman
v Superman ha gettato le basi per il futuro del DCEU,
con alcune storyline che sono state ulteriormente esplorate e altre
che, purtroppo, sono finite nel dimenticatoio. Non è chiaro se la
nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non
ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con
il suo taglio di Justice
League, che ha potuto contare su un budget – senza
precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.
A differenza di quanto inizialmente
previsto, Mission
Impossible 7 e Mission Impossible
8 non saranno più girati back-to-back, ossia
consequenzialmente. Dal suo debutto nel 1996, il franchise
cinematografico di Mission Impossibile ha acquisito negli
anni sempre maggiore prestigio. L’ultimo capitolo uscito nelle
sale, Mission
Impossible: Fallout, è stato elogiato dalla critica e ha
incassato circa 791 milioni di dollari al box office mondiale,
confermando la saga come una delle proprietà di Hollywood più
redditizie. Sulla scia di quest’incredibile successo, la Paramount
ha messo in cantiere altri due episodi, che saranno diretti ancora
una volta da Christopher McQuarrie.
Quando i capitoli sette e otto della
saga venne annunciati per la prima volta all’inizio del 2019,
l’idea era che sarebbero stati girati back-to-back, ossia
consequenzialmente, vale a dire uno dietro l’altro. Naturalmente,
la pandemia di Coronavirus ha totalmente stravolto i piani dello
studio: proprio a causa dell’emergenza sanitaria, la produzione di
Mission Impossible 7 è slittata di diversi mesi e pare che il
rinvio abbia reso impossibile rispettare quanto inizialmente
stabilito, ossia girare l’ottavo capitolo subito dopo la fine delle
riprese del settimo.
Come riportato da Deadline, infatti,
i prossimi due film della saga di Mission
Impossibile non verranno più girati uno dopo l’altro. La
fonte sottolinea che, oltre ai ritardi nella produzione di
Mission
Impossible 7, girare back-to-back non sarà più
possibile anche a causa degli impegni di Tom Cruise con il tour promozionale
dell’attesissimo Top Gun:
Maverick, la cui uscita nelle sale è fissata per il
prossimo luglio. Secondo la fonte, la produzione di Mission
Impossible 8 partirà subito dopo che Cruise si sarà liberato
dagli impegni promozionali dell’attesissimo sequel, quindi dopo
l’uscita del film nelle sale.
Tuttavia, bisogna tenere presente
che, allo stato attuale, non c’è alcuna garanzia che Top Gun:
Maverick riesca ad arrivare nelle sale a luglio. La
pandemia di Covid-19 è ancora in atto e la distribuzioni dei
vaccini su scala globale procede più lentamente del previsto: ad
oggi, la convinzione generale è che molti dei film previsti per
quest’estate verranno nuovamente posticipati. Tutto dipenderà
ovviamente da come procederanno le cose nei prossimi mesi, ma se il
sequel di Top Gun dovesse affrontare un ulteriori rinvio,
di conseguenza le riprese di Mission Impossible 8
potrebbero essere anticipate, non essendo più Cruise impegnato con
la promozione del film.
Le date di uscita di Mission
Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai
Morales(Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro
debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e
il 4 novembre 2022.
Ecco le prime immagini ufficiali
dal set del nuovo film di Vincenzo Salemme Con
tutto il cuore attualmente in fase di ripresa a
Napoli. In queste prime foto di scena vediamo Vincenzo
Salemme e Cristina Donadio che nel film
interpreta la spietata Donna Carmela, mamma di un efferato
delinquente dal sinistro soprannome di “‘O Barbiere”.
Il film vede come protagonisti principali Vincenzo
Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio, con la
partecipazione di Maurizio Casagrande. Fanno parte
del cast anche Antonio Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di
Maria, Vincenzo Borrino, Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo
Corsato, Marcello Romolo. Con
tutto il cuore è una coproduzione Chi è
di scena – Medusa Film realizzata da Chi è di
scena.
La sceneggiatura di
Vincenzo Salemme, Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli,
Antonio Guerriero è tratta dall’opera teatrale “Con
tutto il cuore” di Vincenzo Salemme, e racconta la
storia di Ottavio Camaldoli, un professore di latino e greco. Una
brava persona. Onesto e galantuomo, “un fesso” insomma, questa è la
considerazione che hanno di lui le persone che lo circondano. Ma
cosa accadrebbe se a questo uomo indifeso, vittima dei piccoli
soprusi quotidiani, nella vita sociale, sul lavoro e persino in
famiglia venisse trapiantato il cuore di un altro? Soprattutto se
quest’altro, il donatore, fosse stato un delinquente efferato dal
sinistro soprannome di “‘O Barbiere”? Ottavio Camaldoli, dopo
averne ereditato il cuore si trasformerebbe automaticamente in un
malfattore? La scienza ci dice che queste sono solo sciocche ed
antiche credenze. Ma se invece donna Carmela, la spietata mamma del
Barbiere, fosse convinta che il figlio sia ancora vivo grazie al
cuore che batte adesso nel petto del professore? Insomma, il nostro
protagonista, dopo il trapianto, diventerà Antonio Carannante detto
“‘O Barbiere” o resterà comunque Ottavio Camaldoli, laureato
professore?
Le riprese di Con
tutto il cuore sono iniziate il 25 gennaio a Napoli
dove il film sarà interamente girato. Con
tutto il cuore uscirà nelle sale cinematografiche in
autunno distribuito da Medusa Film
Dopo il successo dell’edizione precedente, il
gruppo editoriale NetAddiction è lieto di annunciare la seconda
edizione di UltraPop Festival, l’evento
digitale totalmente live su Twitch dedicato
all’intrattenimento, alla scienza ed alla cultura pop a 360 gradi
organizzato e promosso da Multiplayer.it, Movieplayer.it e Leganerd.com. Un
festival gratuito ed aperto a tutti senza necessità di
registrazione, che può essere seguito in diretta su Twitch,
Facebook e YouTube oppure in differita su YouTube e anche in
Podcast, comodamente da casa o da dove si preferisce, da qualsiasi
device; interattivo grazie alle piattaforme social
che assicurano il massimo coinvolgimento degli spettatori che
possono commentare e interagire live o in differita.
Nella giornata di ieri è arrivato
online il
nuovo trailer dell’attesissima Snyder Cut di
Justice
League, che arriverà su HBO Max a partire dal 18
marzo. Naturalmente, il trailer è pieno di scene inedite che hanno
inevitabilmente anticipato nuovi possibili dettagli relativi alla
trama (o almeno, a ciò che non conosciamo della storia di questa
nuova versione). Ecco un’analisi del nuovo trailer nel dettaglio
grazie a
Screen Rant:
Superman è morto
Anche la primissima
inquadratura del trailer è tratta dall’inizio del film, in quanto
rivisita la morte di Superman da Batman v Superman: Dawn of Justice
nello stesso modo in cui Batman v Superman ha rivisitato
la battaglia di Metropolis da L’uomo d’acciaio dal punto di vista di
Bruce Wayne. Questo frame è abbinato ad una modifica del monologo
di Lex Luthor in Batman v Superman in cui il
supercriminale afferma: “La campana è suonata… Nel buio, tra le
stelle. Il dio è morto”.
In Batman v Superman
quella battuta veniva pronunciata dopo che Lex Luthor aveva
comunicato con Steppenwolf, il che significa che Darkseid sa che la
Terra è matura per la conquista. Nel frame con Superman, vediamo le
onde vettorali create dal suo urlo di morte sprigiorarsi in tutto
il mondo, attivando le Scatole Madri dormienti e innescando così
l’eventuale invasione di Steppenwolf.
Ippolita e Themyscira
Sebbene non avesse molte scene nella
versione del 2017, l’Ippolita di Connie Nielson ha un ruolo più
sostanziale nellaSnyder
Cut,tanto nella storia
quanto su Themyscira. Quando la vediamo per la prima volta, si
trova sul bordo di una scogliera mentre l’edificio che ospitava la
Scatola Madre in possesso delle Amazzoni precipita nell’oceano,
probabilmente in seguito alla battaglia delle guerriere con
Steppenwolf, quando egli ruba la Scatola e fugge.
La fine del mondo
Il trailer si sposta da Lex
Luthor a Bruce Wayne, che spiega: “Ho fatto un sogno… una
premonizione”. Lo rivediamo con il suo trench tipico della
scena del Knightmare, che avevano intravisto per la prima volta in
Batman v Superman. Il mondo nel Knightmare era uno degli
aspetti più importanti della versione originale di Justice League ad opera di Zack Snyder, quindi
è naturale che questa parte della storia avrà una grande influenza
sul film.
Il trailer include una serie di
scene di Batman nel Knightmare, insieme al Cyborg di Ray Fisher e
un altro personaggio di cui parleremo a breve. L’idea del
Knightmare è quella di mostrare le conseguenze delle perdite subite
da Superman e quanto sia importante non solo come eroe fisico
necessario per combattere i cattivi, ma anche come simbolo di
ispirazione. Se si perde quel simbolo o viene trasformato per scopi
nefasti, allora vale quanto dichiarato da Jonathan Kent ne
L’uomo d’acciaio: “Chiunque sia quell’uomo, buon o
cattivo, cambierà il mondo.”
Un attacco proveniente da molto lontano…
Come abbiamo visto già
altre volte, la connessione di Wonder Woman con tutti questi eventi è molto più
significativa di quanto non lo fosse nella versione del film di
Joss Whedon del 2017. Nel taglio di Whedon, Wonder Woman ha visto
la freccia di Ippolita in tv e basta. Tuttavia, nella Snyder
Cut di Justice League, la porterà in realtà in un
santuario delle Amazzoni dove scoprirà un murale che racconta la
storia dell’ultima volta che Darkseid ha tentato di invadere la
Terra.
Grazie a ciò
scopriremo che Darkseid aveva già tentato di liberare l’equazione
dell’Anti-Vita, ma le Amazzoni, gli Atlantidei, le tribù degli
uomini, una Lanterna Verde e diverse divinità greche si unirono per
respingerlo, inclusa una resa dei conti tra Ares, il Dio della
Guerra, e lo stesso Darkseid.
Darkseid e le forze di Apokolips
Darkseid sta arrivando. È noto da anni che
il personaggio ha avuto un ruolo chiave nella versione originale
diJustice Leaguedi Snyder, ma la portata di quel
ruolo è diventata più chiara soltanto con il tempo. È chiaro che la
sua presenza è incombente, simile a quella di Sauron neIl Signore degli Anelli,ma forse ancora più
significativa in quanto sappiamo che si tratterà di un personaggio
in carne e ossa.
Non solo Darkseid sarà nel film, ma
sarà affiancato da altri Nuovi Dei di Apokolips, dal suo
torturatore DeSaad e dal leader dell’Elite, Granny Goodness. Tutto
ciò porterà l’enorme “Quarto Mondo” di Jack Kirby sul grande
schermo in grande stile. Inoltre, va sottolineato che questo film
sarebbe dovuto uscire circa cinque mesi prima di Avengers: Infinity War, che ha
introdotto Thanos, ispirato proprio a Darkseid.
Steppenwolf promette: “Questo mondo cadrà”
La promessa di Steppenwolf,“Questo mondo cadrà”,era già presente nella
campagna marketing originale, ma poiché la battuta era suo
messaggio che portava a Darkseid, come vediamo nel nuovo trailer,
ovviamente si è persa insieme a Darkseid. Mentre Darkseid è un
cattivo incombente, Steppenwolf è in definitiva la minaccia
immediata per il mondo. Questo retroscena extra conferisce
immediatamente a Steppenwolf più peso come personaggio e stabilisce
per lui una motivazione, che era del tutto assente nella versione
del 2017.
Vediamo diversi colpi del generale
di Darkseid e della sua ascia (che sputa un vero fulmine invece
della scia di luce del 2017), scatenando il caos sulle Amazzoni e
sui membri della Justice League. Come cattivo, è sicuramente una
forza molto più violenta e minacciosa, ed è chiaro perché la
Justice League ha bisogno di unirsi (e cercare di riportare
Superman dal regno dei morti) per abbatterlo.
Steppenwolf decima le Amazzoni su
Themyscira
Anche se la scena di Steppenwolf che invade
Themyscira e ruba la Scatola Madre è nella versione cinematografica
di Joss Whedon del 2017, i cambiamenti sono abbondantemente
evidenti. Il design migliorato di Steppenwolf e la brutalità della
sua ascia lo rendono una forza minacciosa.
La breve clip in bianco e nero che
Snyder ha precedentemente condiviso di questa scena mostra che sarà
sicuramente più violenta, inclusi alcuni schizzi di sangue in stile
300, che sono probabilmente in parte responsabili del
divieto ai minori di 17 anni del film.
Batman ha bisogno di guerrieri, come Aquaman
Bruce Wayne va a caccia
degli individui più potenti per formare “un’alleanza” di guerrieri
per difendere il mondo dall’attacco che teme stia arrivando. Una
delle prime persone a cui si avvicina è Arthur Curry, ossia
Aquaman. Questo nuovo frame di Aquaman è tratto dal
suo confronto con Steppenwolf, quando il cattivo tenta di prendere
la Scatola Madre protetta dagli Atlantidei da Mera.
Sappiamo che ci sarà molto di più
degli Atlantidei (ma probabilmente non della stessa Atlantide) in
questa versione del film, incluso il Vulko di Willen Dafoe e una
spiegazione di come Aquaman ottiene la sua armatura e il suo
tridente.
Cyborg ottiene più armi nel Knightmare
Nonostante sia stato
anticipato già dal trailer e dal vario merchandising, la capacità
di Cyborg di manifestare armi o anche armi aggiuntive non è stata
utilizzata nella versione cinematografico. Sulla base della
distruzione post-apocalittica e della tonalità dorata dello sfondo,
questa sembra essere una scena ambientata nel Knightmare.
Se non puoi abbattere il toro, non agitare il mantello
rosso
Lo sceneggiatore diBatman v Superman: Dawn of Justice,Chris Terrio, ha usato molti
giochi di parole creativi, specialmente con Lex Luthor e Alfred.
Quest’ultimo è presente nel nuovo trailer dellaSnyder CutdiJustice League,e afferma:“Se non riesci ad abbattere il toro alla
carica, non agitare il mantello rosso “,che non solo funziona come metafora
autonoma, ma serve anche come avvertimento in merito al ritorno di
Superman (il mantello rosso) dal regno dei morti, necessario per
affrontare Steppenwolf (il toro).
Barry Allen salva Iris West
Dopo l’uscita della versione cinematografica
di Justice League, è trapelato online diverso materiale
inutilizzato, anche scene con CGI incompleta, inclusa questa del
Barry Allen di Ezra Miller, nei suoi primi giorni come The
Flash, che salva la Iris West di Kiersey Clemons. Anche se la
scena in sé non è certamente nuova per chi segue la Snyder Cut da 3
anni, vederla con gli effetti grafici finiti in un trailer
principale è comunque un grande momento.
Superman è stato mandato sulla Terra per un motivo
Il messaggio di Jonathan
Kent a Superman da L’uomo d’acciaio, in cui dice: “Sei
stato mandato per un motivo, e anche se ti ci vuole il resto della
tua vita, scopri qual è il motivo”, fa un’apparizione notevole
anche nel nuovo trailer. Il suo impulso di prendersi
“il resto della vita” per capirlo è particolarmente
notevole, considerando che è morto all’inizio del film.
I piani per la Justice
League di Zack Snyder sono stati, in definitiva, un’estensione
della sua storia di Superman e del suo intero arco narrativo.
Sebbene includa ruoli notevoli per gli altri membri della Justice
League, alla fine è servito come spiegazione del perché Superman è
il supereroe più importante, che è esattamente ciò che ha sempre
affermato Jonathan Kent e ciò che ha bisogno di scoprire ora che è
risorto. Dice a Lois Lane è che “il suo mondo” in Batman v
Superman, ma nel Knightmare di BvS dice a Batman: “Lei era il
mio mondo e tu me l’hai portata via”. Ciò significa che il
Knightmare, quindi la distruzione dell’intero universo, è ciò che
accade quando Superman perde il suo scopo.
Cyborg è il cuore del film
Zack Snyder ha detto più
volte, da prima dell’uscita del film per la prima volta nel 2017,
che il Cyborg/Victor Stone di Ray Fisher sarebbe stato il cuore del
film. Ray Fisher ha anche rivelato che le uniche scene di Cyborg
nel film del 2017 che non sono state girate originariamente da
Snyder facevano parte della scena sul tetto della polizia di
Gotham, quindi possiamo aspettarci un focus totalmente nuovo su
Cyborg.
Come Superman, anche Victor Stone
ha poteri di cui non è ancora consapevole e deve ancora trovare il
suo scopo. Una delle principali differenze, tuttavia, è che Cyborg
aveva già uno scopo come stella del calcio, e questo gli è stato
tolto. Mentre Superman è un alieno che cerca il suo posto nel
mondo, Cyborg è un umano che ha perso il suo posto nel mondo, e la
Justice League di Zack Snyder riguarderà proprio lui che
trova di nuovo quel posto.
La reazione delle Amazzoni
La Snyder Cut ci mostrerà
ancora di più le Amazzoni in azione, dal momento che giocano un
ruolo chiave nella massiccia battaglia contro Darkseid e i suoi
parademoni. Sappiamo però che le attende anche una seconda grande
battaglia a Themyscira, in seguito all’invasione di
Steppenwolf.
Considerando che, dopo l’uscita di
Wonder Woman 1984, il pubblico ha
espresso il desiderio di vedere di più sulle Amazzoni e su
Themyscira, la Justice League di Zack Snyder, che
durerà ben 4 ore, dovrebbe regalare questo e altro ancora.
Batman ha una macchina da guerra
I fan del classico “Dark Knight Returns” di
Frank Miller, che in gran parte ha ispirato l’interpretazione di
Ben Affleck nei panni di Batman, dovrebbero essere più che
entusiasti dal fatto che la Batmobile sarà simile al carro armato
nota come War Machine, tratto direttamente dalle pagine dei
fumetti.
Al momento non è ancora chiaro in quale
sequenza potremmo vederla. Sebbene molti dettagli sulla Snyder
Cut siano già noti, il fatto che ci siano ancora enormi
sorprese come questa dovrebbe entusiasmare il pubblico per ciò che
verrà disseminato lungo le quattro ore del film.
Il viaggio nel tempo di Flash
Durante la battaglia
finale, Flash dovrebbe incanalare la Speed Force per tornare
indietro nel tempo. Nel trailer, vediamo ciò rappresentato con una
massiccia esplosione. Mentre Flash corre attraverso
quell’esplosione, possiamo vedere la Terra che si ricompone attorno
a lui mentre l’esplosione si allontana lentamente, con tantissiam
slow-motion tipica di Zack Snyder.
Cyborg si interfaccia con le Scatole Madri
Il ruolo di Cyborg è molto
più importante nella Justice League di Zack Snyder, in
particolare perché l’unico modo in cui possono vincere è perché ha
la capacità di interfacciarsi con le Scatole Madri per impedire
loro di distruggere il mondo, e quell’abilità deriva dalla sua
cibernetica potenziata, che è sempre un prodotto di una Scatola
Madre. In questa scena ci si aspetta che entri proprio nella
Scatola Madre, dove lo vedremo tentato dalle visioni della sua
famiglia e dalla promessa di essere guarito di nuovo.
Il Joker del Knightmare vive in una società…
Il Joker di Jared Leto è
una delle nuove aggiunte al film. La sua scena è stata girata
durante le riprese aggiuntive che hanno avuto luogo lo scorso
ottobre, ed è anche uno dei fattori più eccitanti di questa nuova
versione.
Nel trailer, il Joker recia:
“Viviamo in una società in cui l’onore è un lontano ricordo.
Non è vero, Batman?”. Considerando che questo è un confronto
tra Batman e Joker nel futuro impostato dal Knightmare, dove il
Cavaliere Oscuro potrebbe persino collaborare con il Clown Principe
del Crimine, un futuro in cui Batman sfoggia persino una pistola,
la battuta del Joker sta sicuramente anticipando un cambiamento di
principi in Batman che segue inevitabilmente il collasso della
società.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
01 Distribution e
Leone Film Group hanno diffuso il teaser di
After
3, l’atteso terzo capitolo della serie di film After
basati sui romanzi di Anna Todd.
Dopo il successo del primo AFTER,
che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al box office
italiano, e l’incredibile risultato del secondo film
After 2, che uscito in sala il 2 settembre 2020, oltre ogni
aspettativa, ha superato i 4 milioni di euro, arriva al cinema
l’atteso sequel AFTER 3, con
protagonisti
Josephine Langford (Tessa Young) e
Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).
After
3 è tratto dai romanzi After 3 – Come mondi lontani e
After 4 – Anime Perdute: in Italia, infatti, sono stati pubblicati
cinque romanzi invece dei quattro originali. After We Fell, terzo
romanzo originale, è stato pubblicato in due parti: Come mondi
lontani e Anime Perdute.
Joe Russo,
co-regista di Avengers:
Endgame, ha confermato che Steve Rogers ha davvero
viaggiato tra le realtà per concludere la sua storyline.
Endgame
ha chiuso ufficialmente non solo la trama legata alle Gemme
dell’Infinito, ma anche le storie di diversi personaggi, tra cui
Iron Man (Robert
Downey Jr.), Vedova Nera (Scarlett
Johansson) e Captain America (Chris
Evans). Endgame è
stato un enorme successo, diventando il film con il maggior incasso
di tutti i tempi.
Nonostante l’enorme successo, i fan
hanno discusso parecchio su alcuni punti della trama, come
l’ambiguo finale riservato a Steve Rogers. Nel film, Steve si offre
volontario per riportare le Gemme dell’Infinito ognuna al suo
legittimo post nella timeline; alla fine, però, sceglie di rimanere
nel passato e di vivere il resto della sua vita con il suo grande
amore, Peggy Carter (Hayley
Atwell). La logistica di questa mossa ha confuso i fan degli
Avengers sin dall’uscita del film e persino gli sceneggiatori del
film hanno espresso i loro dubbi su cosa significhi realmente:
Christopher Markus e Stephen McFeely, infatti, credono che Steve
sia tornato al suo passato, mentre i fratelli Russo hanno affermato
che Steve ha semplicemente viaggiato attraverso una ramificazione
della realtà (o realtà secondaria) per stare con Peggy, prima di
tornare alla linea temporale originale per lasciare in eredità il
suo scudo a Sam Wilson (Anthony
Mackie).
Nonostante la confusione e i
potenziali buchi di trama, sembra che i Russo continuino ad
attenersi alla loro storia. Ospiti del podcast
Lights Camera Barstool (via
Cinemablend), Joe Russo ha confermato ancora una volta che
Steve aveva viaggiato attraverso una ramificazione della realtà (o
realtà secondaria). “Una cosa di cui io e Anthony abbiamo
discusso è chiara, ma non so se ne abbiamo mai discusso
pubblicamente: Cap sarebbe dovuto tornare nella linea temporale
principale. Sì, si sarebbe trovato in una ramificazione della
realtà, ma sarebbe dovuto tornare indietro, nella linea temporale
principale, per dare lo scudo a Sam Wilson. Nella nostra logica
interna, che abbiano definito in fase di sceneggiatura, questa è
stata la scelta che abbiamo fatto. Sulla base di tutto ciò che è
accaduto, sarebbe stato in una ramificazione della realtà e poi
avrebbe dovuto spostarsi nel presente, quindi è saltato dall’una
all’altro e ha consegnato lo scudo.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Jared
Leto ha negato di aver regalato a Margot Robbie un topo morto durante le
riprese di Suicide Squad. L’attore premio Oscar ha
interpretato per la prima volta il personaggio del Joker nel
cinecomic di David Ayer uscito nel 2016. In seguito alla
diffusione delle prime immagini ufficiali, il look dell’iterazione
dell’iconico villain DC ad opera di Leto venne ampiamente
criticato, soprattutto a causa della sovrabbondanza di
tatuaggi.
Nonostante, alla fine, il Joker di
Leto non abbia raccolto i consensi sperati e, ancora oggi, sia
considerato da più come la peggiore versione live action del
supercriminale, la dedizione e l’impegno dell’attore premio Oscar
nei confronti del personaggio sono state pari a qualsiasi altro
ruolo affrontato dallo stesso in passato, noto per immergersi
totalmente nei personaggi che sceglie di interpretare. All’epoca
della produzione di
Suicide Squad, era addirittura emerso che
Jared Leto aveva fatto degli strani regali ai suoi
co-protagonisti, tra cui riviste pornografiche e preservativi
usati. Addirittura, si vociferava che l’attore avesse regalato a
Margot Robbie (interprete di Harley Quinn) un topo morto.
Tuttavia, ora è stato proprio Leto a mettere le cose in chiaro.
Durante un’intervista con GQ,
Leto a confermato di non aver mai regalato a Robbie un topo morto
durante le riprese di
Suicide Squad. Al contrario, le ha donato qualcosa di
molto più piacevole: dei panini alla cannella. “È interessante
constatare come tutte queste storie assumano una vita propria. Ma
la verità è che non ho mai dato a Margot Robbie un topo morto.
Semplicemente, questa non è la verità. Anzi, in realtà le ho
regalato un sacco di… avevo trovato a Toronto questo posto
fantastico che faceva degli ottimi panini vegani alla cannella. È
stato un regalo assolutamente comune.”
Il Joker di Jared Leto tra Suicide
Squad e… Justice League!
Più e più volte il regista David Ayer ha dichiarato che la maggior parte
delle scene con protagonista il Joker di Jared Leto sono state tagliate dal montaggio
finale di Suicide Squad e che ciò che si vede nella
versione cinematografica del film non è la vera performance
dell’attore. Negli ultimi mesi si è parlato molto della possibilità
di una release della Ayer Cut, ossia del taglio originale
del cinecomic, ma è ormai da parecchio che l’argomento non è stato
più trattato.
Ricordiamo che Jared Leto tornerà a vestire i panni del
Joker nell’attesissima Snyder Cut di Justice
League, ossia il taglio originale del cinecomic uscito
nelle sale nel 2017. Come anticipato già da Zack Snyder e dalle verie immagini
ufficiali emerse online, quella che vedremo nella Snyder Cut sarà
un iterazione del Joker di Leto molto diversa da quella vista in
Suicide Squad, a cominciare dal look che sfoggerà il
personaggio.
La diciassettesima stagione di
Grey’s
Anatomy debutterà giovedì 12 novembre 2020. In
Grey’s Anatomy 17ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred
Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi.
“Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei
Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone
Television.
Grey’s
Anatomy è stato creato ed è prodotto da Shonda
Rhimes. Betsy Beers, Mark Gordon, Krista Vernoff, Debbie Allen,
Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i
produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature,
che fa parte dei Disney Television Studios, insieme a 20th
Television e Touchstone Television.
Tom
Holland ha paragonato il suo personaggio
nell’attesissimo Uncharted ad
una sorta di figlio nato dagli iconici Indiana Jones e James
Bond. Il film, basato sulla serie di videogiochi sviluppata da
Naughty Dog, Holland veste i panni di Nathan Drake, un cacciatore
di tesori che viaggia per il mondo alla scoperta di misteri
storici. Holland interpreterà un Drake più giovane nella versione
cinematografica, che servirà da vero e proprio prequel alla trama
della saga videoludica.
Uncharted
è pronto a diventare un nuovo adattamento tratto dai videogiochi di
grande successo, sulla scia di quanto avvenuto con il personaggio
di Lara Croft e con la saga di Tomb Raider. Considerando
ciò, un confronto con altri importanti blockbuster ha senso.
Secondo lo stesso Holland, il personaggio di Nathan Drake non solo
un eroe d’azione sulla scia di James Bond o Indiana Jones, ma una
perfetta combinazione di questi due classici personaggi.
Intervistato in occasione del
podcast “Little Gold Men” di Vanity Fair (via
MovieWeb), l’interprete di Spider-Man nel MCU ha detto: “Penso che il
modo più semplice per descrivere il film senza sminuirlo in alcuni
modo sia affermare che se Indiana Jones e James Bond avessere avuto
un figlio, sarebbe stato Nathan Drake. Questo è il modo in cui
voglio continuare a descrivere il film.”
Sappiamo ancora poco della trama di
Uncharted,
ma da quanto ha rivelato Holland e da quanto sappiamo della serie
di videogiochi, i paragoni con James Bond e Indiana Jones sembrano
parecchio azzeccati. Il riferimento a Indiana Jones sembra
particolarmente calzante, poiché la caccia al tesoro di Nathan non
è così lontana dagli interessi archeologici di Indy. Inoltre,
Holland non è stato l’unico a fare questo paragone.
Sia Shawn Levy (tra
i vari registi collegati al progetto prima dell’ingaggio ufficiale
di Ruben Fleischer) che il co-protagonista
Mark
Wahlberg hanno parlato di Indy in relazione a
Uncharted.
Tuttavia, poiché il mentore di Drake, Sully (Wahlberg), è un ex
ufficiale della Marina degli Stati Uniti, le sue capacità di
combattimento potrebbero davvero assomigliare a quelle di Bond, che
è un membro dei servizi segreti britannici.
Tutto quello che sappiamo su
Uncharted
In Uncharted, Tom
Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark
Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non
tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare
l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli
anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come
una origin story.
La sceneggiatura del film, che
arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata
da Art Marcum, Matt
Holloway e Rafe Judkins, e
racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni
giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti
conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Spike Lee ha rivelato che prenderebbe in
considerazione la possibilità di dirigere un cinecomic Marvel se si presentasse
l’opportunità. Lee è diventato famoso come regista alla fine degli
anni ’80, grazie a pellicole innovative come Lola Darling
e Fa’ la cosa giusta. In breve tempo, il suo stile
registico e le sua capacità di scrittura lo hanno trasformato in
uno dei grandi autori del cinema moderno, mentre la sua attenzione
all’esperienza degli afroamericani ha portato sullo schermo un tipo
di rappresentazione più ampia e decisamente più autentica. Nel
corso della sua leggendaria carriera ha ricevuto candidature per i
più importanti riconoscimenti, incluso cinque Academy Awards: ha
finalmente vinto l’ambita statuetta nel 2019, per la migliore
sceneggiatura non originale grazie a
BlacKkKlansman.
Parallelamente allo status di enorme
prestigio raggiunto dalla figura e dall’opera di Lee, anche i
blockbuster di supereroi si sono imposti come una delle pietre
miliari dell’odierna industria cinematografica hollywoodiana.
Nessun franchise ha avuto più successo del MCU, una raccolta di
storie unificate iniziata nel 2008 con Iron Man e culminata nel 2019 con l’epico Avengers:
Endgame, che è diventato il film con il maggior
incasso di tutti i tempi. Nonostante i film di supereroi siano
spesso stati liquidati come monolitici e controllati più dallo
studio che dai suoi registi, di recente il MCU ha cercato di coinvolgere nella
sua cerchia il maggior numero possibile di talenti d’autore (basti
pensare a Taika Waititi con Thor:
Ragnarok e a Ryan Coogler con Black
Panther).
Di recente, proprio Spike Lee ha espresso la volontà di
unirsi ai ranghi del MCU. In un’intervista con
Entertainment Weekly, il regista non è sembrato per nulla
infastidito dalla reputazione dello studio e ha anche rivelato che
preferisce la Marvel alla DC. “Non ho niente
contro la Marvel”, ha spiegato il
regista. “Sono cresciuto leggendo i fumetti di Spider-Man. Per
me, la DC Comics è stata sempre banale. Sto solo dicendo che per me
tutto ruotava attorno alla Marvel. Se si presenta l’occasione
giusta… non mi sto proponendo, ma la prenderei comunque in
considerazione.”
Spike Lee e MCU: un approccio innovativo
Sappiamo bene che l’atteggiamento
cordiale di Lee nei confronti della Marvel non è condiviso da altri
registi del suo status. In particolare, Martin Scorsese, uno dei registi più influenti
di tutti i tempi (nonché buon amico di Lee), ha ripetutamente
criticato il concetto di cinecomic nel suo complesso, così come
altri importanti registi che hanno seguito il suo esempio, tra cui
Francis Ford Coppola, Ridley Scott e Alejandro G. Iñárritu.
Un film del MCU diretto da Lee sarebbe
probabilmente molto diverso dai film precedenti del franchise. È
anche difficile immaginare che Lee possa tollerare il livello di
supervisione dello studio. Forse il modo migliore per farlo entrare
a bordo sarebbe attraverso un supereroe non ancora apparso sul
grande schermo che l’autore potrebbe costruire da solo partendo da
zero.
Parlare di fedeltà è
sempre difficile, è un argomento che tocca tutti coloro che vivono
una relazione di coppia eppure sembra sempre un tabù, perché sempre
più spesso va a toccare delle corde molto nascoste di ognuno,
quelle che a volte teniamo nascosti anche a noi stessi. È difficile
parlarne ed è difficile raccontarla la fedeltà, ma nonostante
questo la nuova serie Netflix, dal
titolo Fedeltà, appunto, ci prova.
Fedeltà, la trama
Si tratta in realtà di
un adattamento dall’omonimo romanzo di Marco
Missiroli, in cui seguiamo la vita di una coppia
apparentemente felice e affiatata, formata da Carlo, professore e
scrittore bloccato nella stesura del suo secondo romanzo, e
Margherita, agente immobiliare laureata in architettura, con il
sogno di aprire uno studio suo.
La coppia, bellissima e
molto innamorata, comincia a mostrare dei cenni di cedimento quando
trai due si insinua il dubbio del tradimento, un dubbio che rode
entrambi e che porterà a delle conseguenze importanti e impossibili
da ignorare. La regia della serie è distribuita tra Andrea
Molaioli e Stefano Cipani, che si
dividono gli episodi, e si basano su una sceneggiatura scritta a
sei mani da Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura
Colella che provano ad adattare al meglio il romanzo
originale. Nel cast principale Michele Riondino (Carlo Pentecoste),
Lucrezia Guidone (Margherita Verna),
Carolina Sala (Sofia Casadei), Leonardo
Pazzagli (Andrea) e Maria Paiato (Anna
Verna).
Tuttavia, già
nell’adattamento si riscontra il primo problema di
Fedeltà. La storia segue moltissimi percorsi
mentali, conflitti e non detti, ragionamenti intimi che è molto
difficile tradurre in azioni e in linguaggio audiovisivo, questo
aspetto è il principale deterrente per una storia che si interroga
su argomenti importanti e seri, ma che non li affronta per davvero,
limitandosi, in fin dei conti, alla classica storiella in cui una
coppia entra in crisi e i due poi prendono strade separate. Niente
di nuovo, tutto già visto.
Un pessimo lavoro di adattamento
A questo lavoro debole
di adattamento si aggiunge una messa in scena assolutamente
patinata e poco credibile, in cui i personaggi si muovono con
movimenti e gesti affettati, sempre sospesi, allusivi e mai
naturali. Non crediamo neanche per un momento all’amore tra Carlo e
Margherita, né crediamo a Sofia e ai suoi misteri, o al tenebroso
Andrea, fisioterapista con una vita segreta.
Il risultato è un
ammasso di scene madri abbastanza deludenti, che non riescono a far
risultare credibile nessuna delle tante emozioni messe in gioco
dalla storia. Nelle intenzioni,
Fedeltà doveva essere una riflessione su cosa
siamo risposti a dare e prendere da una storia, rinunciando o meno
a ciò che siamo, se scegliere di abbandonarci alla fiducia e al
compromesso oppure rimanere il centro della nostra stessa vita e
non permettere agli altri di limitarci o di guidarci.
Sono tutti interrogativi
e questioni delicate, interessanti e profonde, che però non
arrivano sullo schermo, annacquate da scelte banali di messa in
scena, dialoghi triti e forse una mancata predisposizione del
materiale di partenza a trasformarsi in un prodotto audiovisivo.
Fedeltà arriva il giorno di San Valentino su
Netflix,
e, se si è in una relazione, se ne sconsiglia la visione in
coppia.