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Descendants: tutto quello che non sai sui film tv

Descendants: tutto quello che non sai sui film tv

Descendants è la serie d film musicale per la televisione usciti nel 2015. Diretto da Kenny Ortega e andato in onda su Disney Channel, il film racconta la vita dei figli dei cattivi Disney e degli eventi che accadono dopo il matrimonio tra Belle e la Bestia.

Descendants è un film che ha avuto grandissimo successo in America e nel resto del mondo, tanto da dare vita ad sequel e probabilmente anche a un terzo capitolo. Adorato tra bambini e non solo, non tutto è conosciuto. Quello che, forse, non sapevate su Descendants.

Descendants: tutti i film

descendantsDescendants è un film per la televisione. Questo film tv, diretto da Kenny Ortega è arrivato in Italia il 3 ottobre del 2015 su Disney Channel e nel marzo dell’anno successivo su Rai Gulp. Il film riunisce buoni e cattivi di varie fiabe a seguito del matrimonio tra la regina Belle e il re Bestia. Gli aventi narrati hanno origine quando Ben, figlio di Belle e della Bestia, si appresta a salire al trono ed invita i figli dei cattivi, fatti prigionieri sull’Isola degli Sperduti (vi si trovano Crudelia De Mon, Jafar, la Regina Cattiva e Malefica) a frequentare la prestigiosa accademia Auradon Prep, diretta dalla Fata Smemorina. I figli dei quattro cattivi accettano l’invito solo per poter rubare la bacchetta e liberare i genitori.

Tutti i figli dei cattivi hanno un segno di riconoscimento. Ogni figlio dei Perduti (Evie, figlia della Regina Cattiva, Mal, figlia di Malefica, Jay, figlio di Jafar e Carlos, figlio di Crudelia De Mon) è riconoscibile con disegno posto sulla parte posteriore dei loro costumi. Mal ha una cuore verde formato da un drago, Evie ha una corona abbagliante, Jay un serpente arancione e Carlos delle ossa di cane bianche e nere incrociate. Tutti quanti loro hanno dei simboli che ricordano i loro genitori e le loro fiabe.

In Descendants ci sono riferimenti ad altri film di animazione Disney. Nella stanza di sicurezza, che contiene la ruota girevole di Maleficent, è possibile vedere sullo sfondo qualche riferimento ad altri film targati Disney. È possibile notare un tridente (La Sirenetta, 1989), una rosa (La bella e la bestia, 1991), il cappello del Cappellaio Matto (Alice nel paese delle meraviglie, 1951), la scarpetta di Cenerentola (Cenerentola, 1950) e la lampada del Genio (Aladdin, 1992). Tuttavia, ci sono altri due oggetti. Sulla sinistra si vede qualcosa che somiglia a una tavoletta di pietra o a un blocco, mentre sulla destra c’è un oggetto dorato, probabilmente una mela. Questi due oggetti sono compaiono per un tempo sufficiente possibile a determinare cosa siano davvero.

Descendants 2: trailer, trama e curiosità

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Descendants 2, è il secondo film Disney Channel Original Movie diretto e prodotto da Kenny Ortega ( High School Musical e Camp Rock) con protagonisti i figli dei cattivi Disney. Descendants 2 ha catturerà i ragazzi grazie alle sue musiche originali e balli spettacolari. Un primo assaggio si ha nel video della canzone di apertura del film “Ways To Be Wicked”, un concentrato di energia a ritmo pop-rock con protagonisti Mal, Evie, Carlos e Jay. La canzone, prodotta da Sam Hollander e Josh Edmondson, è scritta da Grant Michaels e Charity Daw.

In Descentants 2 ritroveremo i figli dei cattivi Disney alla ricerca di un nuovo equilibrio nella loro rinnovat vita nel regno di Auradon. Quando la pressione di diventare regina diventa eccessiva, Mal insieme ai suoi amici decide di tornare sull’Isola dei Perduti, dove nel frattempo la sua acerrima nemica Uma, figlia della perfida Ursola, ha preso il suo posto autoproclamandosi regina.  Uma è molto risentita di non essere stata selezionata da Ben per frequentare la scuola di Aurodon e decide così di dar vita a una sua gang di pirati. La gang include Harry e Gil, rispettivamente i figli di Capitan Uncino e Gaston che insieme ad Uma lotteranno per rompere le barriere tra l’Isola dei Perduti e Auradon e liberare i figli dei cattivi imprigionati sull’Isola una volta per tutte.

Descendants 3, trailer, trama e curiosità

Descendants 3

Descendants 3, è il terzo capitolo del Disney Channel Original Movie continua il racconto della saga contemporanea tra il bene e il male: le figlie e i figli adolescenti dei Cattivi Disney più famosi — Mal (Dove Cameron), Evie (Sofia Carson), Carlos (Cameron Boyce) e Jay (Booboo Stewart) — ritornano sull’Isola degli Sperduti per reclutare un nuovo gruppo di discendenti che si uniscano a loro ad Auradon Prep.

Nel terzo film quando una violazione della barriera mette a repentaglio la sicurezza di Auradon durante la loro partenza dall’Isola, Mal decide di chiuderla definitivamente, temendo che i suoi nemici Uma (China Anne McClain) e Hades (Cheyenne Jackson) si vendichino sul regno. Nonostante la sua decisione, una misteriosa forza oscura minaccia la popolazione di Auradon e toccherà a Mal e ai figli dei Cattivi salvare tutti nella più epica delle loro battaglie.

https://youtu.be/8jpvcD_LkK4

Descendants: il cast della serie

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Protagonisti nel cast del film sono Mal, interpretata da Dove Cameron. Carlos, interpretato da Cameron Boyce. Jay, interpretato da Booboo Stewart. Evie, interpretata da Sofia Carson. Ben, interpretato da Mitchell Hope. Audrey, interpretata da Sarah Jeffery. Jane, interpretata da Brenna D’Amico. Doug, interpretato da Zachary Gibson. Chad, interpretato da Jedidah Goodacre. Lonnie, interpretata da Dianne Doan. Malefica (Maleficent), interpretata da Kristin Chenoweth. Crudelia De Mon (Cruella de Vil), interpretata da Wendy Raquel Robinson. Jafar, interpretato da Maz Jobrani. Regina Grimilde, interpretata da Kathy Najimy.

Per il ruolo di Carlos De Mon, Cameron Boyce si è dovuto tingere i capelli. Per il ruolo del figlio di una super cattiva come Crudelia De Mon, Cameron Boyce si è dovuto tingere i capelli di bianco. Tanto perché fosse chiaro che Carlos sia il figlio di Crudelia, il personaggio di Cameron gioca con il numero 101, riferendosi proprio alla madre. Per Cameron era la seconda volta che appariva in televisione insieme a Dove Cameron. I due si erano incontrati per la serie Liv e Maddie del 2013, nel quale Boyce interpretava un cugino.

Le curiosità sulla saga

Per Dove Cameron, Descendants non era il primo film Disney originale. Nel 2014 Dove Cameron ha fatto parte del film Cloud 9. Dove è anche una vecchia conoscenza della Disney: scoperta nel 2012, ha iniziato a recitare proprio in quell’anno per la serie di Disney Channel Bits and Pieces diventato poi Liv e Maddie, serie in cui Dove interpreta le gemelle protagonista Liv e Maddie.

Metà degli attori che interpretano i figli dei cattivi provengono da altri ruoli Disney. Dove Cameron da Liv e Maddie, Cameron Boyce da Jessie, mentre gli altri hanno partecipato in alcune serie come guest star, come Sofia Carson in Austin & Ally e Booboo Stewart in Buona fortuna Charlie.

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L’annuncio del film è stato dato nel 2013. In quell’anno Disney Channel ha annunciato la trama del film e l’inizio della produzione. Le riprese, che si basano sul soggetto di Josann McGibbon e Sara Parriott, sono iniziate nel 2014 e Kenny Ortega è stato il regista del film dopo aver girato la trilogia di High School Musical. L’arrivo del regista ha fatto cambiare la prospettiva del concept originale, per il quale non erano previste musiche e coreografie.

Descendants la miniserie web

Di Descendants è stata realizzata anche una mini webserie e uno spin-off animato. Trasmessa dal 2 luglio 2015 sull’app Watch Disney Channel, la serie, composta in 23 episodi, viene spiegata da Lonnie su vai segreti degli studenti sin dal primo giorno di scuola fino all’annuncio di Ben sull’arrivo dei cattivi. Nel luglio 2015, viene confermato da Disney Channel l’arrivo di uno spin-off animato, composto in cortometraggi in CGI dal titolo Descendants: Wicked World. Questa serie viene confermata nel 2016 con l’arrivo di una seconda stagione arrivata poi in Italia l’anno successivo.

Descendants e i libri

Descendants ha dato vita ad una serie di libri. Nel 2015 sono stati pubblicati nove libri che si sono ispirati al film per le televisione: L’Isola degli sperduti, Descendants: Junior Novelization, Mal’s Diary, Mal’s Spell Book, Disney Descendants Yearbook, Secrets of Auradon Prep: An insider’s Handbook, La storia del film, Mal: la vera storia secondo me e L’arte dei decori & ghirigori. Tuttavia, sono stati pubblicati altri libri tra Regno Unito, Francia e Germania come Poster-A-Page, Spellbound Poster Book, Annual 2016, Le roman du film e Die Nachkommen.

Un video inedito celebra 5 anni dall’uscita del primo film

Descendants, dove vedere tutti i film streaming

Per chi desiderasse recuperare Descendants, è possibile vederlo in streaming sulla piattaforma Disney+.

Fonte: IMDb

Incontro con Marco D’Amore: “Essere attore è farsi dio”

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Incontro con Marco D’Amore: “Essere attore è farsi dio”

Dopo aver lasciato il personaggio di Ciro di Marzio alla sua tragica sorte, tra le braccia del nemico/amico Genny Savastano, Marco D’Amore è pronto per il suo futuro da regista in Gomorra, la serie italiana venduta in tutto il mondo, che lo ha visto ricoprire per tre stagioni uno dei personaggi più importanti e anche amati, con tutte le sue contraddizioni, dal pubblico.

Ma come nasce, nel piccolo Marco, la voglia di fare l’attore? La risposta è inaspettata, profonda, decisa, come tutto ciò che nel corso dell’incontro con i fan, in occasione del Lucca Comics and Games, D’Amore ha offerto al suo pubblico.

“Sono cresciuto coltivando tante passioni, in particolare quella per la musica. E poi come spesso accade sono gli incontri e il favore con cui tu li accogli, che ti cambiano lo vita. Avevo anche la passione per la recitazione, recitavo a scuola e tutti si complimentavano, a 15 anni ho messo su una compagnia di coetanei e facevamo il repertorio napoletano (De Filippo, Scarpetta, Viviani) e a 16 anni ho firmato il mio primo contratto da professionista.

All’epoca ho intrecciato uno dei rapporti più importanti della mia vita, un rapporto che continua ancora adesso, quello con Toni Servillo, che all’epoca era un regista di teatro che portava avanti un discorso artistico sul suo teatro, ma fondamentalmente sconosciuto, come capita ai grandi artisti che spesso costeggiano il grande pubblico. A 18 anni lui mi scelse e da allora, dopo una tournée con lui, ho maturato la scelta che la recitazione sarebbe stata la mia vita. Ho studiato a Milano in Accademia, ho fatto la gavetta teatrale e ho ritrovato Servillo.

Il mio è un percorso di studio, di scelte, di grandissimi sacrifici perché ho abdicato a gran parte della mia vita per fare questo lavoro e proprio per questo sono violento con tutti quelli che sminuiscono l’immagine dell’attore, che vivono teatro, cinema e televisione come uno sfogo di vanità.”

Nonostante tutti gli anni di teatro, Marco D’Amore è stato reso noto al grande pubblico grazie a Gomorra, la serie che adesso lo vedrà passare dietro alla macchina da presa:

“L’esperienza di Gomorra è stata una svolta professionale, ma è stata anche una svolta legata alla mia formazione e alla mia vita, perché io non avevo nessun desiderio di fare questo ruolo. All’epoca credo di essere stato l’unico attore campano a non avanzare nessuna candidatura. Ho ricevuto una chiamata da Stefano Sollima che mi invitava a fare il provino, ma non mi sembrava proprio il progetto per me. Poi è andata in maniera diversa. Ha cambiato la mia vita professionale perché mi mette di fronte al fatto che io interpreto Ciro come fosse un grande personaggio di Shakespeare, perché ha tutti gli abissi e tutte le vette di un Amleto o di un Otello. Mi ha cambiato la vita, per Gomorra sono richieste lunghe settimane di set, vissuti spalla a spalla con gli attori più bravi in circolazione in Italia, gomito a gomito con una produzione attentissima, quindi, per chi come me è molto interessato alla macchina piuttosto che al ruolo, questo ha rappresentato anche un’esperienza formativa.

Essere Ciro è stato difficile perché sapevamo di raccontare nella realtà e sapevamo di mettere le mani nel dolore della gente. Per quanto questi personaggi non esistano, sono comunque la somma di biografie reali che hanno macchiato di delitti il territorio nazionale e internazionale; io ho sentito la responsabilità di mettere in scena un personaggio che era stato il racconto atroce della vita contemporanea e che aveva lasciato tante ferite dietro di sé, e che nell’immaginario collettivo rappresenta qualcosa che si vuole tenere lontano.

Io però so benissimo che questa serie non ha nessun intento educativo o etico. Per me una serie tv ha il potere di scuotere, e poi se riesce a far riflette ad emozionare a farsi porre delle domande, questi sono tutti risultati ulteriori. Ma non si può chiedere a una serie, a un libro o a un film di avere delle risposte. Queste cose devono far porre domande, non devono dare risposte.

L’intento della serie è quella di realizzare un racconto epico, nella misura in cui si parla di eroi, nonostante siano tragici o neri, sono comunque eroi. Per questo Gomorra non è solo un racconto della realtà, ma anche un racconto della coscienza e credo sia questo il motivo per cui la serie sia stata così venduta in tutto il mondo, perché è una storia con cui tutti possono fare i conti. C’è, ahimè, una porzione di Gomorra in ogni parte del mondo.”

Dopo la morte di Ciro, Marco D’Amore non abbandona Gomorra, ma si prepara al debutto dietro alla macchina da presa, diventando così regista e narratore degli eventi:

“Mi piace dire che il mio passaggio dietro alla macchina da presa non è avvenuto come una follia dopo una notte di sbronza, non è una decisione estemporanea. Per me è la tappa di un percorso molto più lungo ed ha a che fare con il fatto che io non mi sono mai “arrapato” per un personaggio, a me interessano molto di più i temi e le storie, e mi sono chiesto spesso in che modo, a un certo punto della mia vita professionale, avrei potuto decidere io che storia raccontare e che tema condividere con il pubblico. Questo passaggio è avvenuto prima attraverso la scrittura e la produzione, e poi, una volta concluso il mio percorso come attore nella serie, è stato fisiologico anche per la produzione accogliere la mia richiesta.

L’esperienza è diversissima, perché l’attore è un centometrista, lavora per pochissimo tempo e dà il massimo, subito, su dieci ore di set, lui lavora per due, e deve rendere al massimo. Il regista è un maratoneta, parte chilometri prima dell’attore.”

E non risparmia il suo punto di vista sulla condizione di cultura e arte nell’Italia contemporanea.

“Noi abbiamo un Ministro ai Beni Culturali che ci dice che il Grande Fratello è cultura, la reazione giusta è che ridiamo tutti, ma in realtà è drammatico. Il fatto che noi si risponda ridendo, invece che indignandoci, dal mio punto di vista è drammatico. Perché oltre qualsiasi congettura, e fuori da qualsiasi schema di preferenza politica, il problema è che non è vero! Perché c’è una linea di demarcazione netta tra l’intrattenimento e la cultura, tra l’intrattenimento e l’arte. Ci può essere intrattenimento di altissimo livello e molti paesi fuori dall’Italia sono molto più settoriali rispetto a noi.

In Francia, in Inghilterra, in America, ci sono teatri in cui si fa prosa, in cui si fa ricerca, in cui si fa musical. Sono proposte settoriali che danno la possibilità al pubblico di essere di fronte a una serie di offerte che da noi non hanno, perché in qualsiasi teatro italiano il cartellone è molto più confuso, misto. Questo non per criticare, ma per dire che il Grande Fratello è al massimo sub-cultura, non solo, è sub-intrattenimento, sub-spettacolo, e che un ministro dica una cosa del genere per me è drammatico. Perché io sono uno che sta cercando di arare dei solchi e che sa benissimo che cos’è l’intrattenimento, cosa la cultura, cosa un’espressione artistica e quanto questi elementi possono essere elevati. Così si diseduca una platea foltissima, fatta di giovanissimi. C’è una varietà di mondi possibili, per tutti, ma ci sono grandi distinzioni da fare.”

Ma Marco D’Amore ha anche espresso tutto il suo amore per il teatro, per il lavoro d’attore, per l’impegno che ogni giorno infonde nella sua arte.

“Quando uno spettacolo non funziona, gli attori di teatro dicono che “non è sceso in platea”, perché è rimasto tutto sul palco. Invece qui, tra palco e prima fila c’è una terra di mezzo molto interessante dove si dovrebbe creare un rapporto con lo spettatore. È qui che le cose si mettono in mezzo, perché l’ultimo attore dello spettacolo è lo spettatore che completa l’opera con le sue riflessioni e i suoi sentimenti.

Per interpretare Ciro di Marzio, per me, è stato fondamentale non rinunciare a una parte del gioco dell’attore, che è importantissima soprattutto quando si ha a che fare con questo tipo di ruoli. Francesi e inglesi utilizzano proprio la parola ‘giocare’ per parlare del lavoro dell’attore: ‘jouer’ oppure ‘play’, non ‘recitare’. Tutto questo ho infatti molto a che fare con il gioco, non con lo scherzo che è una cosa da adulti. Il gioco è una cosa seria, ma dei bambini.

Oltre ogni aspetto di fama e gloria dell’essere attore, questo è un mestiere difficilissimo. L’attore si arroga la responsabilità di farsi altro, di portare vite altrui, dolori altrui, sofferenze altrui, addii altrui e questa è una cosa altissima. Non a caso le prime rappresentazioni teatrali della storia dell’umanità risalgono a quando l’uomo, sul palco, ha avuto l’ardire di farsi dio. È quello l’intento. Gli attori, quando vengono riconosciuti come tali, dovrebbero essere osservati, in maniera profana, come delle divinità, non come quello bello, che fa la battuta, come fosse una cosa normale. La recitazione non ha nulla a che fare con la normalità, nella misura in cui la finzione è molto più interessante della normalità, se tu la elevi; e per elevarla devi sapere come si misurano i sentimenti, come si devono amministrare corpo voce movimenti, devi fare uno studio profondo su te stesso, altrimenti non ci riesci e non vai a toccare delle corde o ad incidere nella memoria di chi ti ascolta.”

Aquaman: Re e Regine nei character poster

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Aquaman: Re e Regine nei character poster

Sono stati diffusi i primi character poster di Aquaman, di James Wan, in cui possiamo vedere dispiegati in tutta la loro bellezza i protagonisti del film, Re e Regine dei Sette Mari!

Aquaman: il secondo trailer dal New York Comic Con!

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Pets – Vita di Animali 2: il primo esilarante trailer

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Pets – Vita di Animali 2: il primo esilarante trailer

È stato diffuso il primo esilarante trailer di Pets – Vita di Animali 2, il sequel del film Illumination dedicato a tutti i padroni di animali domestici, insospettabili protagonisti di storie avventurose.

Il film di Illumination Studios e Universal Pictures è diretto da Chris Renaud, come il primo capitolo, e arriverà nelle sale italiane il prossimo 6 giugno del 2019.

Ecco il trailer di Pets – Vita di Animali 2

Fonte

Captain Marvel: Jude Law sulla folle segretezza dei Marvel Studios

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Jude Law è tra le incognite più affascinanti del prossimo Captain Marvel; il suo personaggio non è stato ancora annunciato e in molti si stanno chiedendo chi possa interpretare nella storia d’origine atipica di Carol Danvers.

L’attore inglese arriverà a metà novembre sul grande schermo con Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, in cui interpreta il ruolo del giovane Albus Silente, il preside di Hogwarts negli anni in cui Harry Potter frequentò la scuola di Magia e Stregoneria, ma che, nel periodo in cui è ambientato il film con protagonista Newt Scamander, era “semplicemente” il professore di Trasfigurazione.

Sappiamo che il ruolo sarà molto importante e che la storia del film è tutta un segreto. A quanto pare, però, nessuno riesce a minacciare bene i propri attori come i Marvel Studios, che pure cercano di lavorare nel più stretto riserbo delle proprie informazioni.

Durante la presenza al Wizarding World per la promozione di Animali Fantastici, Jude Law ha commentato così il rapporto tra i due diversi livelli di segretezza: “Penso che possa dipendere dalla differenza tra britannici e americani. Con Animali Fantastici, sono stati tipo ‘Supponiamo che tu non abbia intenzione di rivelare nessuno di questi segreti. E se lo fai, ti diremo di non farlo più e potremmo tranquillamente ucciderti’. Alla Marvel invece è più tipo ‘Non ti azzardare fottutamente di dirlo a nessuno nessuno nessuno!’.”

Sembra palese la differenza di comunicazione tra le due produzioni, ma pare che entrambi i metodi riescano a ottenere il silenzio degli attori.

Captain Marvel: tutti i dettagli del trailer che vi siete persi

Vi ricordiamo che alla regia di Captain Marvel con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

Corto Maltese: in arrivo il film con Tom Hughes e Milla Jovovich

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Corto Maltese: in arrivo il film con Tom Hughes e Milla Jovovich

Dopo l’annuncio del film su Dampyr, il grande fumetto italiano torna ad essere accostato al grande schermo con la notizia che Christophe Gans dirigerà un film su Corto Maltese, il celebre personaggio di Hugo Pratt, in cui reciteranno Tom Hughes e Milla Jovovich.

La pellicola sarà diretta dal francese Christophe Gans (Silent Hill, La Bella e la Bestia), che si dice grande appassionato dell’autore di fumetti, dichiarando: “Corto Maltese è stato un progetto da sogno per me da quando ero un ragazzo che leggeva fumetti.”

A produrre il film, che dovrebbe essere il primo di una serie, c’è Davis Films e TriPictures, che credono che Corto Maltese abbia tutte le carte in regola per diventare un franchise.

Nel cast sono confermati, per ora Tom Hughes (Victoria) e Milla Jovovich (Resident Evil) che ricopriranno i ruoli di protagonisti. Sarà l’affascinante attore britannico a ricoprire il ruolo di Corto. Su questa scelta, il regista ha commentato: “Ora che ho l’opportunità di portare questa incredibile storia sul grande schermo, non riesco a pensare a un attore migliore per interpretare l’avventuroso Corto dopo che ho incontrato Tom Hughes, che ho seguito nella serie ‘Victoria’, e che è emerso come uno dei migliori attori britannici.”

Fanno già parte del cast anche James Thierrée (Chocolat), che interpreterà la spalla di Corto Maltese, Rasputin, e Mark Dacascos, il cui ruolo non è ancora stato svelato. I primi dettagli sulla trama del film dicono che sarà basato sull’albo unico intitolato Corte Sconta detta Arcana ambientato tra il 1918 e il 1920 tra la Siberia e la Cina, in cui Corto Maltese si trova a Hong Kong quando viene ingaggiato da una società segreta cinese, le “Lanterne Rosse”, per compiere una missione in Siberia, dirottare un treno blindato dello zar Nicola II che trasporta oro da San Pietroburgo a Vladivostok.

La produzione comincerà a gennaio 2019, tra Europa e Asia.

Star Wars: Episodio IX, Matt Smith sarà un giovane Palpatine?

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Un nuovo rumor riguardante Star Wars: Episodio IX sembra suggerire il ritorno di un personaggio molto noto della saga originale: Palpatine. Secondo queste voci, sarà Matt Smith, ex Doctor Who, a interpretare la versione giovane del personaggio.

L’attore inglese è uno dei tanti nuovi arrivi nella galassia lontana lontana, che dovrebbe ricoprire un ruolo chiave, stando a quanto riferiscono notizie ufficiali. Come è procedura standard alla Lucasfilm, i dettagli della trama per il capitolo finale della trilogia sono mantenuti strettamente nascosti, il che significa che non si sa molto di tutti i volti nuovi che spunteranno nel film, ma che sono stati annunciati nel cast.

Naturalmente, Palpatine è stato il grande cattivo dei primi sei episodi della saga degli Skywalker. Assunse il controllo della Repubblica Galattica nei prequel e la trasformò nell’Impero. Sebbene sia morto da tempo nel periodo in cui è ambientato Il Risveglio della Forza, la sua influenza è ancora avvertita dal fatto che il Primo Ordine si era modellato sull’immagine del vecchio Impero. E se l’ultimo rumor è attendibile, Palpatine potrebbe avere molta più influenza nell’ultimo capitolo della saga.

Durante un momento di “Hot Scoop o Shot of Poop” durante l’ultimo episodio di The Weekly Planet Podcast, è stato affermato che Smith potrebbe interpretare un giovane Palpatine nell’episodio IX. Vale la pena sottolineare che questa informazione proviene da una fonte anonima ed è, a questo punto, soltanto una voce.

Ovviamente, per quanto sia d’obbligo ricordare che l’informazione va presa con le pinze, è intrigante provare a immaginare in che modo Palpatine possa ritornare in Episodio IX, dopo essere stato ucciso in Episodio VI. Tuttavia, il recente report ufficiale di Variety su una correzione del corso degli eventi da parte di J.J. Abrams nell’ultimo film della saga, potrebbe riportare in vita alcuni personaggi che possano fare captatio benevolentia sul pubblico.

Star Wars: Episodio IX, chi ha deciso di far “tornare” Carrie Fisher?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Zack Snyder spiega un “buco di trama” in Batman v Superman

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Dal momento che non può eguagliare Superman in fatto di forza bruta, Lex Luthor deve fare affidamento sul suo impressionante intelletto per trovare altri modi per sopraffare l’Uomo d’Acciaio in Batman v Superman: Dawn of Justice. Così, nel film di Zack Snyder, Lex rapisce la madre di Superman, Martha Kent, per rendere l’eroe Kryptoniano conforme alla sua richiesta: uccidere Batman. Nei due anni trascorsi da quando Batman v Superman è uscito, alcuni spettatori potrebbero essersi domandati perché Superman non si sia limitato a usare i suoi poteri per rintracciare il luogo in cui Martha veniva tenuta prigioniera. Secondo il regista Zack Snyder, a questa domanda è stata data una risposta in una scena tagliata.

Recentemente una foto dietro le quinte di Batman v Superman: Dawn of Justice ha fatto il giro su Vero, portando i fan a chiedere a Zack Snyder se questa fosse proprio la parte del film in cui Kal-El sia volato nel cielo di Metropolis per cercare di rintracciare con i suoi sensi super sviluppati la madre. Ma il suo potere gli ha dato accesso a tutte le voci intorno a lui, un sovraccarico di dolore e angoscia. In merito alla foto, Snyder ha risposto: “È un green screen. Vola sopra la città. La telecamera inizia a ruotare attorno a lui mentre sente le grida e il dolore causato dal crimine e quando ci avviciniamo, lui sta soffrendo perché sa che se cerca di trovarla in questo modo, dovrà ignorare gli innumerevoli gridi d’aiuto che sentirà provenire dalle città di tutto il mondo.”

Anche se Superman è capace di tante prodezze, contrariamente all’opinione di Lex Luthor, non è un dio. C’è solo un numero limitato di gente che può salvare, il che significa che ogni volta che vive come Clark Kent o anche mentre è al lavoro in altre parti del mondo, ci saranno sempre altri che soffrono e che lui non è in grado di aiutare. Ecco perché non ha usato il suo super udito per capire la posizione di Martha; sarebbe stato troppo per lui decidere di ignorare tutta la sofferenza del mondo per concentrarsi solo sulla madre.

Invece, Superman è volato a Gotham City e ha fatto a pugni con Batman come voleva Lex Luthor, anche se ha cercato di spiegare la situazione in anticipo, ma Bruce Wayne non lo ha ascoltato. Fortunatamente, alla fine tutto si è risolto sappiamo come, e il Crociato incappucciato ha salvato la madre del suo ex avversario e Superman è tornato a fronteggiare la minaccia di Lex Luthor. Sfortunatamente, Doomsday ha ucciso Superman, quindi l’Uomo d’Acciaio non è riuscito a godersi la vittoria a lungo.

Inutile dire che Superman non è stato troppo tempo sepolto sotto i sei piedi di terra. In Justice League, Batman, Wonder Woman, Aquaman, Flash e Cyborg lo resuscitarono usando la camera della genesi di Krypton e una delle scatole madre, e nonostante si sia svegliato molto irritato, per così dire, alla fine ritorna in sé e, indossato un nuovo costume di Superman, dà una mano a fermare Steppenwolf dal trasformare la Terra in un altro Apokolips.

Superman ha ora iniziato un nuovo capitolo della sua vita, anche se, ironia della sorte, attualmente la Warner Bros e il DC Extended Universe non hanno in programma di fare in modo che Henry Cavill riprenda il personaggio secondo quelli che potevano essere altri piani.

Ride: trailer ufficiale del film di Valerio Mastandrea

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Ride: trailer ufficiale del film di Valerio Mastandrea

Dopo il poster 01 distribution ha diffuso il trailer ufficiale di Ride, il film da regista di Valerio Mastandrea che vede protagonisti Chiara Martegiani, Renato Carpentieri, Stefano DionisiArturo Marchetti e con Milena Vukotic.

Prodotto da Paolo Bogna e Simone Isola di Kimera Film e Rai Cinema, il film uscirà al cinema il 29 Novembre.

Ride, la trama

Una domenica di maggio, a casa di Carolina si contano le ore. Il lunedì successivo bisognerà aderire pubblicamente alla commozione collettiva che ha travolto una piccola comunità sul mare, a pochi chilometri dalla capitale. Se n’è andato Mauro Secondari, un giovane operaio caduto nella fabbrica in cui, da quelle parti, hanno transitato almeno tre generazioni. E da quando è successo Carolina, la sua compagna, è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e con una fatica immensa a sprofondare nella disperazione per la perdita dell’amore della sua vita.

Perché non riesce a piangere? Perché non impazzisce dal dolore?  Sono passati sette giorni ormai e per lei sembra non essere cambiato nulla. Nonostante gli sforzi, non riesce ad afferrare quello strazio giusto, sacrosanto e necessario a farla sentire una persona normale.  Manca un giorno solo al funerale e tutti si aspetteranno una giovane vedova devastata. Carolina non può e non deve deludere nessuno, soprattutto se stessa.

Leggi la recensione di Ride

Senza lasciare traccia al cinema dall’8 Novembre

Senza lasciare traccia al cinema dall’8 Novembre

uscirà domani giovedì 8 novembre il film Senza lasciare traccia, distribuito da Adler Entertainment in 40 copie. Il film, diretto da Debra Granik e con Ben Foster e Thomasin McKenzie, è tratto dal libro “My Abandonment” di Peter Rock.

Senza lasciare traccia è ispirato alla storia vera di un padre e una figlia che vivono lontani dalla società, nascosti in un parco ai margini di Portland, in Oregon negli Stati Uniti. Lui, reduce di guerra, vuole scappare dalle regole e dalla conformità che una comunità impone, lei si trova a fare i conti con la naturale voglia di farne parte.

La regista, candidata agli Oscar per Un gelido inverno, traccia un affresco misterioso e magnetico di un’esistenza vissuta ai margini: “I protagonisti di questa storia si proteggono l’uno con l’altra e si influenzano con le proprie idee. In questa relazione padre-figlia, Tom ha imparato a essere più matura e saggia in alcune circostanze, per poter aiutare il padre vittima delle proprie vulnerabilità. Lui, in cambio, prova a insegnarle ogni cosa utile che conosce.”

Senza lasciare traccia, la trama

Una ragazza adolescente (l’esordio prorompente di Thomasin McKenzie) e suo padre (Ben Foster) hanno vissuto di nascosto per anni in Forest Park, un grande bosco situato alle porte di Portland, in Oregon. Un incontro casuale li poterà allo scoperto, ed entrambi saranno costretti a lasciare il parco per essere affidati agli agenti dei servizi sociali. Proveranno ad adattarsi alla nuova situazione, fino a che una decisione improvvisa li porterà ad affrontare un pericoloso viaggio in mezzo alla natura più selvaggia, alla ricerca dell’indipendenza assoluta.

Noir in Festival 2018: i 20 finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco

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È online la lista dei venti romanzi noir da votare per determinare la cinquina dei finalisti concorrenti all’edizione 2018 del Premio Giorgio Scerbanenco. Sono romanzi noir italiani editi nell’anno e scelti dal comitato selezionatore del festival tra quelli iscritti.

A partire da oggi fino alle ore 23:30 di sabato 17 novembre 2018 ogni lettore potrà votare i suoi cinque titoli preferiti sul sito del festival. La cinquina dei finalisti sarà determinata dalla somma ponderata dei voti dei lettori e della Giuria Letteraria, composta da Cecilia Scerbanenco (Presidente), Valerio Calzolaio, Luca CroviLoredana LipperiniSergio PentSebastiano TriulziJohn Vignola.

I cinque finalisti saranno presentati il 3 dicembre, ore 18.00, alla libreria Feltrinelli di Piazza Duomo, Milano; tra loro la Giuria Letteraria sceglierà il vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco 2018 che sarà premiato la sera del giorno stesso presso l’università IULM.

CRISTINA CASSAR SCALIA, Sabbia nera, Einaudi
PIERO COLAPRICO, La strategia del gambero, Feltrinelli
MAURIZIO DE GIOVANNI, Il purgatorio dell’angelo, Einaudi
FEDERICA DE PAOLIS, Notturno salentino, Mondadori
ANDREA FAZIOLI, Gli svizzeri muoiono felici, Guanda
PATRICK FOGLI, A chi appartiene la notte, Baldini+Castoldi
LEONARDO GORI, L’ultima scelta, Tea
GIORGIA LEPORE, Il compimento è la pioggia, E/O
DAVIDE LONGO, Così giocano le bestie giovani, Feltrinelli
ENRICO PANDIANI, Polvere, Dea Planeta
LUCA POLDELMENGO, Negli occhi di Timea, E/O
PIERGIORGIO PULIXI, Lo stupore della notte, Rizzoli
PAOLO   ROVERSI, Cartoline dalla fine del mondo, Marsilio
PASQUALE RUJU, Stagione di cenere, E/O
STEFANO TURA, A regola d’arte, Piemme
ILARIA TUTI, I fiori sopra l’inferno, Longanesi
FRANCO VANNI, Il caso Kellan, Baldini+Castoldi
VALERIO VARESI, La paura nell’anima, Frassinelli
MARIOLINA VENEZIA, Rione Serra Venerdì, Einaudi
MIRKO ZILAHY, Così crudele è la fine, Longanesi

Loki: 15 cose che le persone hanno capito male sul Dio dell’Inganno

Creato da Stan Lee, Jack Kirby Larry LieberLoki è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se contiamo anche l’imminente Avengers: Infinity War). Noto come “Il Dio dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a tinte shakespeariane di Tom Hiddleston, l’attore che ne veste i panni da Thor (2011).

Tuttavia, nonostante il riscontro positivo, ci sono alcuni aspetti di Loki che quasi tutte le persone hanno frainteso: ecco di seguito le 15 più evidenti.

È un fratello migliore di quanto si pensi

Guardando a tutti gli inganni, le tribolazioni e infine alla sua redenzione finale, un dato emerge inaspettatamente: Loki è un fratello migliore di quanto si pensi. In fondo non è stato Thor il beneficiario di tutto il dramma che il Dio dell’Inganno ha generato? Grazie a lui si è dimostrato un degno erede di Odino, e in Dark World, Ragnarok e Infinity War ha dato prova del suo valore quando era insieme al fratello. Magari Loki voleva soltanto convincere Thor a migliorarsi?

Non vuole davvero raggiungere i suoi obiettivi

Nel corso delle sue numerose apparizioni cinematografiche nel MCU abbiamo visto Loki inseguire molti obiettivi, ma sconfiggere Thor era sempre stato in cima alla lista. Certo, sembra che – per come sono andate le cose – tutti i suoi piani fossero solo le fasi di uno stratagemma per conquistare un mondo, alleandosi con Thanos, poi tradendo Odino e il Gran Maestro. Ma cosa lo rende allora davvero soddisfatto? Perché provare così tanti modi per “sistemare” la propria anima ed essere costantemente insoddisfatto?

Non è un guerriero ma un sopravvissuto

Quando pensiamo agli dei di Asgard ci vengono in mente soldati onorevoli che servono le cause più nobili. Ma per quanto riguarda Loki il discorso cambia, perché al contrario dei suoi simili ha sviluppato l’arma dell’astuzia come mezzo per cavarsela in ogni situazione. Non vuole combattere, ma solo vivere, non è un soldato ma solo un sopravvissuto.

Frigga gli ha salvato la vita

Quando viene sconfitto alla fine di Avengers Loki viene imprigionato nelle segrete di Asgard da Odino, tuttavia mossa dalla compassione sua madre Frigga va a trovarlo e tutto questo amore e questa assistenza sono sufficienti per permettere al figlio di andare avanti e diventare un prezioso alleato per Thor. Forse è proprio grazie a lei se Loki ha scelto di essere dalla parte del bene iniziando la sua conversione?

La cattiveria di Loki è solo colpa di Odino

Nel passato contorto e confuso che ha reso Loki ciò che conosciamo, Odino ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale. Il solo fatto che la sua stessa famiglia gli aveva mentito per tutta la vita raccontandogli di non essere un vero asgardiano ha cambiato la sua mente riflettendo su quell’eredità che gli spettava; il che si è poi ripercosso nei confronti di qualsiasi autorità con cui avesse a che fare. È quindi colpa di Odino se Loki è diventato così cattivo?

Il suo conflitto interiore è più grande di quanto pensiamo

Una domanda attanaglia qualsiasi fan del personaggio: Loki è davvero diverso da noi? In fondo tutti vogliono essere amati, appartenere a qualcosa, avere successo, dunque non c’è da stupirsi quando lo vediamo ribellarsi contro le figure autoritarie che hanno reso la sua vita miserabile. Tuttavia nel corso del MCU Loki ha dimostrato più volte di saper prendere decisioni migliori, come in Avengers: Infinity War, e questa lotta interiore tra la sua natura buona e diabolica lo rende un villain molto più complesso di quanto pensiamo.

I suoi poteri magici derivano da sua madre

Stabilito che nelle sue vene non scorre sangue asgardiano, Loki non riesce a beneficiare dei cosiddetti poteri degli dei, tuttavia Frigga, a causa della sua infinita empatia e compassione per suo figlio, gli insegna la magia in modo che possa cavarsela nel mondo anche da solo e combattere con il fratello Thor.

Thor ha “corrotto” Loki

Fin dai primissimi minuti del primo film su Thor, il personaggio principale ci viene presentato come come il ragazzo più popolare della scuola che agisce in modo irriverente usando il Mjolnir tanto da spingere Odino a bandirlo da Sgard per fargli imparare la lezione. E’ quindi possibile che la gelosia di Loki nei confronti di Thor era in parte alimentata dal comportamento scorretto del fratello, e che ciò che è stato seminato dal Dio del Tuono durante l’infanzia si ripercuote anche nella vita adulta

Loki avrebbe potuto salvare Asgard da Ragnarok

Durante gli eventi di Thor: Ragnarok sembra che Loki stia giocando con un piede in due scarpe, prima fingendo di essere il benevolo Odino, e poi schierandosi dalla perte del Granmaestro. Ma perché non impiega la sua magia e i suoi poteri di inganno per sconfiggere Hela? Dopotutto, se è abbastanza potente da recuperare la corona di Surtur e abbastanza astuto da fingere di essere Odino, dovrebbe poter abbattere la Regina degli Inferi. Non lo fa, e Asgard cade.

Non è etero

L’universo cinematografico Marvel non ha mai preso decisioni totalmente progressiste, e la rappresentazione della comunità LGBT su grande schermo non è del tutto al passo con il mondo esterno. Certo, in Thor: Ragnarok, si può intuire che Valchiria avesse avuto una relazione con un’altra donna, ma quando si tratta dell’orientamento sessuale di Loki alcuni indizi più sottili lasciano intendere che non sia etero. Nei fumetti infatti viene spiegato che non ha una solida preferenza di genere…

Frigga non avrebbe dovuto affidargli il trono

Sull’amore di una madre per un figlio ci sarebbe molto da dire, tuttavia visti i numerosi imbrogli creati da Loki nei secoli che hanno messo in pericolo Asgard e fatto arrabbiare Odino, non si spiega perché la regina Frigga abbia sempre avuto un debole per questo bambino problematico. Durante gli eventi del primo film di Thor, Odino cade in un processo rigenerativo periodico che lo lascia con un occhio solo e inconscio, vulnerabile e incapace di svolgere le sue funzioni di capo per un tempo prolungato. E allora chi viene nominato da Frigga come sovrano temporaneo di Asgard? Loki. Il tutto trascurando ciò che ha fatto e  consegnandogli come se niente fosse le chiavi del regno.

Nelle sue vene non scorre sangue asgardiano

Quando Odino trovò il figlio abbandonato del re dei Giganti di Ghiaccio e lo adottò facendo di lui un erede tanto quanto lo era Thor. In età adulta Loki venne elevato al grado di principe di Asgard in lizza per il trono e per quanto ne sappiamo, è l’unico asgardiano che non condivide di fatto quel sangue divino, ma può tecnicamente governare.

Gli altri stregoni sono più potenti di lui

Di tutti gli stregoni dell’universo Marvel, Loki dovrebbe essere il più potente, tuttavia nei fumetti pubblicati negli anni ’70 si è scoperto che in realtà è molto più debole di quanto avremmo pensato. Il sovrano della Dark Dimension e nemesi del Doctor Strange, Dormammu, lo ha superato in varie occasioni dimostrando la sua inferiorità.

Senza Loki Odino non avrebbe mai sconfitto Surtur

In Thor: Ragnarok, la divinità infuocata Surtur realizza la sua profezia e distrugge Asgard, contrariamente a quanto raccontato nei fumetti degli anni ’80 del leggendario artista e scrittore Walter Simonson. In quell’arco narrativo, Odino doveva combinare i propri poteri con quello dei suoi figli, Thor e Loki, per sconfiggere il mostro e pur essendo apparentemente un atto nobile, si trattò soltanto di un inganno per salvare la propria pelle.

Hulk on avrebbe dovuto batterlo così facilmente

Una delle scene più soddisfacenti del primo film degli Avengers arriva quando Hulk affronta Loki e il dio inizia a parlare di quanto sia superiore al gigante di giada venendo sonoramente buttato a terra. Ma se ci ripensiamo, Loki è una divinità e non dovrebbe venire sconfitto così facilmente. Poteva creare illusioni, influenzare la mente debole di Hulk, e invece vediamo come la forza bruta prevalga…

Leggi anche – Loki: 16 cose che non hanno senso sul Dio dell’Inganno

Fonte: ScreenRant

Sylvia Hoeks: intervista alla villain di Quello che non uccide

Sylvia Hoeks: intervista alla villain di Quello che non uccide

In molti la ricordano come il replicante al servizio di Niander Wallace (Jared Leto) in Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve, ma quelli con la memoria più lunga sanno che è stata lei a far dannare il Geoffrey Rush de La Migliore Offerta di Giuseppe Tornatore, facendolo scivolare nella spirale di un amore a senso unico.

A partire dal 9 novembre 2018, l’affascinante Sylvia Hoeks si ripresenta sul grande schermo in un ruolo ambiguo, per Millennium – Quello che non Uccide, il nuovo film di Fede Alvarez che si basa sull’omonimo romanzo che si pone come continuazione ideale della saga letteraria di Millennium, di Stieg Larsson. La Hoeks interpreta nel film Camilla Salander, sorella meno famosa e più cattiva di Lisbeth, personaggio iconico che, dopo essere stato interpretato da Noomi Rapace e da Rooney Mara, passa a Claire Foy (The Crown).

Abbiamo incontrato la bellissima Sylvia, ex modella, in occasione della premiere mondiale del film, nella cornice della Festa di Roma, e in questa occasione ha raccontato della sua Camilla, del lavoro con Alvarez e della partecipazione a un progetto tanto atteso, che corona il suo momento d’oro.

Il tuo personaggio può essere definito un villain? Come hai lavorato all’interpretazione, visto che Camilla è poco presente nei romanzi?

“È vero non è molto presente nel libro ma comunque c’è, Fede (Alvarez) aveva una visione molto chiara di cosa voleva dal personaggio, mi ha aiutata molto parlare con lui, ho provato a focalizzarmi sul mondo che lui voleva costruire nel film, come voleva raccontare la storia, renderla qualcosa di più internazionale. Camilla è una donna danneggiata, è una vittima, può assolutamente giocare a fare il villain, ma è ferita, ha dei traumi.”

È come se fosse un’altra faccia di Lisbeth?

“In un certo senso sì, credo sia quella che mostra al pubblico una parte di verità di Lisbeth, perché in fondo cosa sappiamo di lei? Che è una donna inafferrabile, ma attraverso Camilla vediamo un aspetto emotivo molto importante che viene fuori; tutto questo è parte di lei, è parte del suo essere vittima. Il problema è che se ti identifichi troppo con Camilla perdi Lisbeth, serve mantenere un equilibrio molto delicato nel film, anche perché nel momento di confronto fra le due, in cui emerge la verità, il pubblico ha bisogno di stare dalla parte di Lisbeth, è la sua storia e il mio personaggio aiuta semplicemente a raccontarla.”

Millennium – Quello che non uccide, recensione del film con Claire Foy

E il suo look?

“Per quel che riguarda il look è stato chiaro da subito che serviva per far capire che era una donna piena di dolore, che per sedici anni tutti i giorni viene torturata, è come se provenisse da un altro mondo dove non può trovare una soluzione, Lisbeth e Camilla si causano dolore a vicenda. Il look era davvero importante per crearla. Ho sentito dire che si ispira molto ai film di Bond, ma io credo sia un mix fra la mia voglia di avere una cicatrice e le sopracciglia bionde, e il potente outfit rosso.

2119167 – Girl In The Spiders Web

Tutto ciò la rende un’immagine forte che esalta il suo dolore. Per prepararmi al personaggio ho fatto delle ricerche ho letto tutto della vicenda di Natascha Kampusch, (la ragazza rapita per otto anni e costretta a vivere in una cantina), la sua storia era orribile, ma è stato l’unico modo per me di capire questo personaggio. Ci sono diverse cose interessanti del suo essere un villain, c’è uno scontro importante con Lisbeth dove viene fuori tutta la verità, lei può anche giocare a fare la cattiva ma è una persona ferita e tutto è racchiuso in quelle poche scene.”

DOMANDA SPOILER

Possiamo immaginare Camilla nel prossimo Millennium?

“Forse perché no? In realtà abbiamo girato una scena in cui si vedeva morta ai piedi della montagna, ma l’hanno tagliata. Chi lo sa. Nessuno può dirlo, non so immaginarla nel prossimo film ci sono così tanti modi in cui può evolvere la storia, ma ho amato interpretarla e mi piacerebbe farlo ancora.”

Cosa hai scoperto di te stessa diventando un’attrice?

“Ho sempre voluto diventare un’attrice, quando cresci in questa industria la cosa più importante che non devi mai dimenticare è sentirti sempre grata dell’opportunità che hai e di avere un occhio di riguardo nei confronti di te stessa, per restare con i pedi per terra, collegata ai miei amici, alla mia famiglia. Vorrei diventare mamma, ma è difficile viaggiando spesso per lavoro, ma questo mestiere è il mio primo amore. Andare in America a fare il mio lavoro mi ha aperto nuove strade e opportunità ma è stato come ricominciare dall’inizio. Con Denis Villeneuve (per Blade Runner 2049, ndr) è stato bellissimo lavorare, mi sono trovata benissimo ha così tanto rispetto per gli attori e ti fa sentire al sicuro.”

A cosa stai lavorando ora?

“Ho rasato i capelli per la prima serie prodotta da Apple, si chiamerà “See” scritta da Steven Knight e diretta da Francis Lawrence, con tanti fantastici attori, sarà incentrata sull’umanità che paga le conseguenze di essere diventata cieca. Andrà su Apple Tv, abbiamo iniziato già a girare.”

Si allontana con un sorriso e con la promessa che sentiremo ancora molto parlare di lei, sicuramente per la sua bellezza, ma anche per intelligenza di scelte professionali e carisma.

Torino Film Festival 2018: i primi titoli italiani e internazionali

Il Torino Film Festival annuncia alcuni titoli che saranno presentati alla 36° edizione che si terrà dal 23 novembre al 1° dicembre.

I nomi del signor Sulcic diretto da Elisabetta Sgarbi con Lučka PočkajElena Radonicich, Ivana PantaleoGabriele LevadaBranko ZavršanRoberto HerlitzkaAdalberto Maria MerliPaolo Graziosi; con la partecipazione straordinaria di  Claudio Magris e Giorgio Pressburger; presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.

Una ricercatrice dell’università di Ferrara  va a Trieste per trovare notizie su una donna seppellita nel cimitero ebraico. Da qui comincia una ricerca a più voci e volti, tra Italia e Slovenia, attraverso personaggi che, poco per volta, costruiscono i contorni della storia. Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in questo nuovo racconto di Elisabetta Sgarbi. Scritto con Eugenio Liomusiche a cura di Franco Battiato Prodotto da Betty Wrong con Rai Cinema e distribuito da Istituto Luce Cinecittà; uscita febbraio 2019.

Ovunque proteggimi diretto da Bonifacio Angius con Alessandro GazaleFrancesca NieddaAntonio AngiusGavino RudaTeresa SoroMario Olivieri, con la partecipazione di Anna Ferruzzo, sarà presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.  Il film è la storia di Alessandro, cinquantenne rabbioso, ingenuo e romantico al tempo stesso, cantante di musica folk. Nella sua vita l’amore è un ricordo sbiadito, fino a quando, in una corsia d’ospedale, incontra Francesca, grandi occhi verdi, malinconici e luminosi, i modi spontanei di una bambina, e il desiderio di fuggire da un mondo che non gli appartiene più. Nel torrido agosto di una Sardegna fatta di campagne dorate, cemento rovente, e mare che luccica in lontananza, Alessandro e Francesca si mettono in viaggio alla ricerca di un’ultima occasione. Bonifacio Angius – regista di Perfidia(2014) – dirige un racconto di personaggi che vogliono uscire dalla loro gabbia e prendere a pugni il destino.  Il film, prodotto da Ascent Film con Rai Cinema, uscirà al cinema il 29 Novembre distribuito da Ascent Film in collaborazione con Altrisguardi.

Ragazzi di stadio, quarant’anni dopo film documentario diretto da Daniele Segre sarà presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.

Daniele Segre torna a raccontare il mondo degli ultrà miscelando il repertorio costituito dalle fotografie pubblicate nel libro Ragazzi di stadio (Mazzotta, 1980) e dei suoi due film Il potere deve essere bianconero(1977) e Ragazzi di stadio (1980). Fra fumogeni, cori da stadio, fuochi d’artificio e bandiere tricolori, i protagonisti raccontano cosa la curva abbia rappresentato per loro nel tempo – una fuga, una famiglia, un rito arcaico attraverso cui dar sfogo al proprio istinto – dal passato dei Fighters di Beppe Rossi ai Drughi II anello curva sud, di oggi, della Juventus.

Il film è una produzione I Cammelli S.a.s. con Rai Cinema in associazione con 13 Productions e sarà distribuito in sala da I Cammelli S.a.s.

Colette diretto da Wash Westmoreland sarà presentato in prima italiana nella sezione Festa Mobile, e vanta un cast stellare dove spiccano Keira KnightleyDominic West Fiona Shaw.

Keira Knightley veste i panni di una delle figure femminili più rivoluzionarie del ‘900. Dal matrimonio in giovane età alle relazioni extraconiugali con uomini e donne, passando per la scrittura, il teatro, il cinema, la moda, Colette provoca, scandalizza, e arriva a rivendicare la sua arte e il suo nome (i suoi libri erano pubblicati con il nome del marito Willy, interpretato da Dominic West). Dal regista di Still Alice, la storia dell’emancipazione di un’icona, in un’accurata ricostruzione della sfrontata Belle Époque. Il film uscirà in Italia il 6 Dicembre distribuito da Vision Distribution.

Can you ever forgive me? (Copia originale) diretto da Marielle Heller sarà presentato in prima italiana nella sezione Festa Mobile, ed è una commedia agra ispirata alle memorie della scrittrice Lee Israel, con Melissa McCarthy Richard E. Grant.

Quando gli editori si orientano su libri sempre più semplici e corrivi, la scrittrice Lee Israel si trova senza lavoro. I suoi tanti volumi dedicati, tra gli altri, a Katharine Hepburn ed Estée Lauder, non la salvano dal tracollo economico. Passa allora a redditizie truffe letterarie: falsifica lettere di celebrità decedute. Falso e originale, copia e collezionismo, riproducibilità intellettuale più che tecnica. Il film sarà distribuito in Italia dal 28 febbraio 2019 da 20th Century Fox.

Mandy diretto da Panos Cosmatos con Nicolas CageAndrea RiseboroughLinus Roache, sarà presentato in prima italiana nella sezione After Hours.

La serenità di una coppia isolata nei boschi è spezzata da una setta dedita all’occulto: niente sarà più come prima. Dal regista di Beyond the Black Rainbow, un horror lisergico che si sviluppa sinuoso come un disco suonato al contrario. Ma è anche un indiavolato tour de force del protagonista: un Nicolas Cage splatter che sbrocca come non ha mai sbroccato. Sorprendente e sanguinoso: uno dei film dell’anno. Uscirà in Italia nel 2019 distribuito da Leone Film Group.

Venom: il suo successo potrebbe danneggiare i Marvel Studios

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Venom: il suo successo potrebbe danneggiare i Marvel Studios

Il successo di Venom al box office mondiale potrebbe ridurre le possibilità che la Sony ceda completamente i diritti di Spider-Man e dei personaggi a lui correlati ai Marvel Studios. Con il film con Tom Hardy, la SONY ha ufficialmente dato inizio a un Universo Cinematografico suo, che potrebbe fare a meno di Spider-Man e, nonostante l’avversione della maggior parte dei critici, il film ha performato bene, raccogliendo l’entusiasmo dei fan che hanno avuto prova, dal loro punto di vista, che è possibile realizzare un film sul Simbionte, senza l’Uomo Ragno.

Il piano SONY ha fruttato allo studio un incasso che ha superato i 500 milioni in tutto il mondo, cifra sufficiente a far pensare a un sequel, già preparato dalla scena post credits di questo primo film. Questa notizia sembra molto buona per chi ha gradito il film, ma non altrettanto buona per i fan che sperano che i diritti di Spider-Man possano essere completamente restituiti alla Marvel – in modo simile a quello che sta succedendo con gli X-Men e i Fantastici Quattro alla Fox.

Venom: 10 teorie sul film che si sono rivelate vere

Parlando con Business Insider, Jeff Bock, analista senior del box-office di Exhibitor Relations, spiega come il successo finanziario di Venom abbia rinvigorito i piani di SONY riguardo ad altri diritti sui personaggi legati a Spider-Man dei quali detengono i diritti. Secondo lui, se il film fosse stato un flop, lo studio sarebbe stato più aperto a concludere un accordo con la Disney che potenzialmente avrebbe restituito i diritti di proprietà intellettuale alla Marvel.

“Se il film avesse fallito, ci sarebbe stata una possibilità che Sony sarebbe tornata al tavolo delle trattative con la Disney. Ora il piano della Marvel è andato per aria (…) [SONY] ha corso un rischio calcolato con Venom, e ora che il film ha avuto successo e che diventerà una serie, sembra che la Disney abbia bisogno di Spider-Man più di quanto SONY abbia bisogno della Disney… Se alla SONY cominciano ad acquisire costanza nella realizzazione di buoni film, il pubblico vorrà vederli, e la Disney dovrà comprare la SONY per riavere i diritti di Spider-Man (…) Questo è solo l’inizio della rinascita della SONY come uno studio che può ancora dire la sua al box office: non si arrenderanno senza combattere”.

L’analista senior di ComScore, Paul Dergarabedian, ha supportato la dichiarazione di Bock, citando che il risultato al box office per Venom non farà altro che motivare la SONY a continuare a investire nel proprio universo cinematografico. “Un mezzo miliardo di dollari di entrate per Venom, in tutto il mondo, dimostra che non si tratta di un colpo di fortuna, e nonostante una critica negativa, il film ha trovato un grande favore di pubblico che ha abbracciando l’Eddie Brock di Tom Hardy”, ha dichiarato Dergarabedian.

A parte un sequel diretto di Venom – che è stato efficacemente impostato nella scena post-credits con la rivelazione del personaggio di Cletus Kasady aka Carnage interpretato da Woody Harrelson – SONY sta anche programmando una serie di altri progetti che ruotano attorno a personaggi di Spider-Man, come Morbius il Vampiro Vivente di Jared Leto e Silver Sable e Black Cat. Se questi film dovessero avere il successo che a questo punto SONY si aspetta, forse un crossover con lo Spider-Man di Tom Holland (che è nel MCU) potrebbe concretizzarsi. Lo stesso Fleischer pensa che uno scontro tra Venom e Spider-Man sia inevitabile.

Fonte: Business Insider

Avengers: Infinity War, rivelati tutti i concept per il costume di Spider-Man

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Già in Spider-Man: Homecoming avevamo dato uno sguardo fugace all’Iron Spider, ma è grazie ad Avengers: Infinity War che la nuova uniforme di Peter Parker è apparsa in tutto il suo splendore. Nel cinecomic standalone diretto da Jon Watts infatti il costume non veniva mai indossato, per cui si immaginava che nel nuovo capitolo sui Vendicatori potesse cambiare. In realtà non è stato così, e l’immagine vista in Homecoming corrisponde più o meno a quella del costume di Infinity War.

Nel frattempo però sono stati rivelati tutti i concept originali dell’Iron Spider che contemplavano anche diverse versioni della stessa armatura con piccoli dettagli di colore e sul logo di Spidey. Potete dargli un’occhiata qui sotto:

Avengers: Infinity War, altre sorti per Vision e per il Guanto nei concept in HD

Anthony e Joe Russo hanno diretto il film, che è prodotto da Kevin FeigeLouis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo Stan LeeChristopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura.

CORRELATI:

Avengers: Infinity War, la recensione

Fonte: CBM

Animali Fantastici: Eddie Redmayne sogna il “ritorno” di un personaggio nel prossimo film

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C’è un personaggio della serie originale di film di Harry Potter che Eddie Redmayne, interprete di Newt Scamander, sogna di rivedere sul grande schermo, magari già a partire dal prossimo capitolo di Animali Fantastici. L’attore l’ha rivelato in una recente intervista durante la promozione di I Crimini di Grindelwald (che arriverà nelle sale il 15 novembre):

Senza alcuna esitazione dico Hagrid. E spero segretamente che ad un certo punto arriverà e sarà meraviglioso…Forse se continuo a ripeterlo a J.K. Rowling un piccolo Hagrid potrebbe palesarsi prima o poi?

Come Redmayne anche Katherine Waterson ha espresso il suo parere in merito:

Beh, nella timeline di Animali Fantastici potrebbe essere un bambino…e si, potrebbe funzionare“.

Che ne pensate?

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, nuovo trailer ufficiale

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è la seconda delle cinque nuove avventure del Wizarding World di J.K. Rowling.

Alla fine del primo film, il potente Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp), viene catturato dal MACUSA (Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire dalla detenzione e inizia a radunare i suoi seguaci, la maggior parte dei quali ignari delle sue vere intenzioni: riunire dei maghi purosangue per governare su tutti gli esseri non-magici.

Nel tentativo di contrastare i piani di Grindelwald, Albus Silente (Jude Law) recluta il suo ex studente Newt Scamander, che accetterà di aiutarlo, inconsapevole dei pericoli che si troveranno ad affrontare. Si creeranno divisioni, l’amore e la lealtà verranno messi a dura prova anche tra gli amici più stretti e in famiglia, in un mondo magico sempre più minaccioso e diviso.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, tutto quello che sappiamo sul film

Il film presenta un cast corale guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte del cast anche Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy Corby-Tuech.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram.

L’uscita italiana del film è prevista per il 15 novembre 2018, e sarà distribuito in 2D e 3D nei cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.

Fonte: Cinemablend

Black Panther: Ryan Coogler non sente la “pressione” per il sequel

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Reduce dall’inaspettato e clamoroso successo di Black Panther, Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel del cinecomic per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. La notizia era stata diffusa un mese fa dall’Hollywood Reporter aggiungendo che produzione del film comincerà alla fine del 2019 o all’inizio del 2020.

Nel frattempo, intervistato da Indiewire, il giovane filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

Black Panther – Recensione

Vi ricordiamo che la Disney sta lavorando per candidare il film in diverse categorie nella prossima award season, tra cui:

  • Miglior Film
  • Miglior Regia
  • Miglior sceneggiatura non originale
  • Miglior attore protagonista
  • Miglior attore non protagonista
  • Miglior attrice non protagonista
  • Migliore fotografia
  • Miglior montaggio
  • Migliore scenografia
  • Migliori costumi
  • Miglior trucco e parrucco
  • Miglior missaggio sonoro
  • Miglior montaggio sonoro
  • Migliori effetti speciali
  • Miglior colonna sonora originale
  • Miglior canzone originale

Di seguito la sinossi: 

Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tecnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Fonte: Indiewire

Eterni: riprese già a settembre 2019?

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Eterni: riprese già a settembre 2019?

La lineup dei prossimi progetti targati Marvel Studios sembra ormai pronta e secondo quanto riportato dal sito That Hashtag Show le riprese del film sugli Eterni potrebbero partire già a settembre 2019. L’uscita nelle sale invece dovrebbe essere fissata al 6 novembre 2020.

Vi ricordiamo che la regista Chloe Zhao è stata scelta per dirigere il prossimo franchise Marvel basato sui personaggi creati da Jack KirbyGli Eterni, mentre Matthew e Ryan Firpo firmeranno la sceneggiatura per l’avventura della squadra di supereroi che dovrebbe debuttare nel futuro prossimo al cinema.

Eterni: i Marvel Studios al lavoro sul film

Il progetto include gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai fan dei fumetti come Eterni e i mostruosi Deviants, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestials. Le fonti dicono a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarda la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, che ama muoversi tra gli umani. Il progetto consentirebbe alla Marvel di assemblare un cast diversificato. La ricerca del regista per un film sugli Eterni si è ristretta nelle ultime settimane estive, con una rosa dei candidati composta da: Nicole Kassell, Travis Knight (Bumblebee, Kubo e la spada magica) Cristina Gallego Ciro Guerra.

La Zhao, di origine cinese, era già nota alla Marvel per aver lavorato a una produzione indipendente di un film su Vedova Nera, il personaggio interpretato da Scarlett Johansson e che presto avrà uno standalone ufficiale.

La Marvel non ha commentato ufficialmente la notizia, ma probabilmente a breve sapremo quale sarà il futuro del MCU dopo Avengers 4. Tuttavia l’avvenire è roseo per lo Studio, che con Gli Eterni in ballo e con i Mutanti che si avvicinano a “casa”, ha ancora moltissimo materiale per raccontare storie al cinema.

Fonte: That Hashtag Show

Breaking Bad: in arrivo il film, le riprese partiranno a breve

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Ottime notizie per i fan di Breaking Bad: a quanto pare il creatore e showrunner della serie pluripremiata con Bryan Cranston e Aaron Paul sta lavorando ad un adattamento cinematografico la cui destinazione non è ancora chiara (ovvero se verrà distribuito in sala o in tv). Per ora scarseggiano ulteriori dettagli sul progetto, come non è stato ancora confermata la sua identità, dunque sapremo a breve se si tratterà di un prequel proprio come Better Call Saul o di un sequel, oppure se torneranno o meno gli attori della serie originale.

Tutto ciò che sappiamo è che Vince Gilligan, secondo quanto riportato da più fonti, scriverà la sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già nelle prossime settimane in New Mexico.

Va ricordato che questo speciale lungometraggio di due ore di Breaking Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda Rhimes e Ryan Murphy.

Fonte: THR

Idris Elba eletto uomo più sexy vivente da People

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Idris Elba eletto uomo più sexy vivente da People

È ufficiale: il vincitore del Golden Globe, Idris Elba, è stato eletto l’uomo più sexy vivente dalla rivista People. Avendo interpretato eroi epici in film come The Dark Tower e Thor, cattivi in ​​film come Beasts of No Nation e Il Libro della Giungla, ed essendo anche uno dei migliori contendenti per sostituire Daniel Craig nei panni di James Bond nella serie dell’agente 007, Elba ha guadagnato la fama non solo per il suo induscusso talento davanti alla macchina da presa, ma anche per il suo aspetto.

Idris Elba ha cominciato la sua carriera negli anni ’90 in televisione, ottenendo i primi riconoscimento e la notorietà dopo essere entrato a far parte del cast di The Wire della HBO. E, anche se in seguito avrebbe interpretato ruoli in film come 28 Settimane Dopo e The Losers, la sua fama è ufficialmente esplosa grazie alla serie tv inglese Luther e, per quanto riguarda il cinema, grazie alla partecipazione a Thor, nel 2011, nei panni di Heimdall, ruolo che ha ricoperto fino a quest’anno in Avengers: Infinity War.

Questo ruolo gli ha spianato la strada a parti di spicco con altri registi acclamati come Ridley Scott in Prometheus e Guillermo del Toro in Pacific Rim. Ora, dopo tutti questi ruoli di successo e complessi, l’attore può fregiarsi anche del frivolo titolo assegnato tutti gli anni dalla rivista.

Idris Elba ha parlato con People del suo nuovo titolo, piacevolmente sorpreso di aver ottenuto il titolo che nel 2017 è stato di Blake Shelton, nel 2016 di Dwayne “The Rock” Johnson, e nel 2015 di David Beckham (incidentalmente, Chris Hemsworth, che ha recitato al fianco di Elba nei tre film di Thor ed è stato votato come Sexiest Man Alive nel 2014).

Elba ha scherzato guardandosi allo specchio, controllandosi e dicendo: “Sì, sei un po’ sexy oggi – aggiungendo – Ad essere onesti, è stata solo una bella sensazione, è stata una bella sorpresa – un toccasana per l’ego di sicuro.”

Trai prossimi appuntamenti al cinema con l’attore britannico, ricordiamo Hobbs And Shaw, lo spin off di Fast and Furious, in cui recita il ruolo del cattivo, al fianco di Dwayne Johnson e Jason Statham.

Fonte: People

Film per bambini: 13 film in arrivo su Netflix

Film per bambini: 13 film in arrivo su Netflix

Circa il 60% degli utenti Netflix guarda ogni mese Film per bambini e famiglie, proprio per questo motivo il servizio di intrattenimento via Internet presenta oggi una nuova serie di contenuti animati originali – sia film che serie TV – per offrire ai bambini e alle famiglie di tutto il mondo un’ampia scelta di titoli del genere che più amano.

Sono sei nuovi progetti, così come i titoli già annunciati in precedenza da Netflix, che sfruttano una vasta gamma di stili di animazione differenti, tra cui CG (The Willoughbys di Kris Pearn), 2D (My Father’s Dragon di Nora Twomey) e stop-motion (Pinocchio di Guillermo del Toro). Questi nuovi contenuti nascono per soddisfare i gusti di tutti i membri della famiglia – dai bambini (Mighty Little Bheem di Rajiv Chilaka) ai ragazzi (Kid Cosmic di Craig McCracken), fino alle intere famiglie (Maya and the Three di Jorge Gutierrez).

«Sappiamo che non esiste un’unica tipologia di famiglia. Vogliamo raccontare storie uniche e diverse tra loro, che possano essere apprezzate da ogni famiglia», afferma Melissa Cobb, Netflix Kids and Family Vice President, «Con la nostra serie di contenuti animati originali, desideriamo creare nuove occasioni in cui le famiglie possano riunirsi, ridere insieme e condividere un’esperienza unica, che le faccia sentire parte di una grande storia».

Di seguito alcuni dei titoli annunciati.

MAYA AND THE THREE

MAYA AND THE THREE (2021) è una serie animata creata, scritta e diretta da Jorge Gutierrez (Il libro della vita, La tigre). Ambientata in un mondo mitologico, di ispirazione Mesoamericana, racconta la storia di una principessa guerriera, che intraprende una missione per reclutare tre combattenti leggendari, con l’obiettivo di salvare il mondo degli uomini e degli dei. Silvia Olivas (Elena di Avalor) è co-sceneggiatrice e co-produttrice esecutiva, mentre Jeff Ranjo (Oceania) firma il soggetto di serie.

MY FATHER’S DRAGON

MY FATHER’S DRAGON (2021) è un film d’animazione 2D diretto dalla regista Nora Twomey (The Secret of Kells, The Breadwinner) e scritto da Meg LeFauve (Inside Out, Il viaggio di Arlo) e John Morgan, che sono anche i produttori esecutivi. Bonnie Curtis e Julie Lynn di Mockingbird Pictures, stanno curando la produzione del film insieme a Paul Young di Cartoon Saloon (The Secret of Kells, The Breadwinner) e Tomm Moore. Basato sui romanzi per bambini di Ruth Stiles Gannett, My Father’s Dragon racconta la storia del giovane Elmer Elevator, che fugge alla ricerca di un dragone sulla Wild Island e trova molto più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Alan Moloney e Ruth Coady della Parallel Films saranno anche produttori esecutivi, insieme a Gerry Shirren.

GO! GO! CORY CARSON

GO! GO! CORY CARSON (2019) è una serie d’animazione prescolare realizzata dai Kuku Studios di Berkeley, Alex Woo (Wall-e, Ratatouille) è produttore esecutivo, insieme a Stanley Moore (Alla ricerca di Dory, Monsters University) e Tone Thyne (Wonder Pet, The Adventures of Napkin Man!). Basato sulla famosa linea di giocattoliGo! Go! Smart Wheels della VTech Electronics, Go! Go! Cory Carson segue le avventure dell’automobile Cory Carson, impegnata a percorrere le tortuose strade dell’infanzia a Bumperton Hills.

KID COSMIC

KID COSMIC (2020) è una serie animata, la cui produzione, al momento in corso, è curata da Craig McCracken (Le Superchicche, Gli amici immaginari di Casa Foster). La serie racconta la storia di un ragazzino che sogna di diventare un eroe, e i suoi sogni, diventano realtà quando inciampa in alcune pietre cosmiche, dotate di poteri straordinari. Inaspettatamente, la vita da supereroe è completamente diversa da come la immaginava, e si rivela essere la sfida più grande che il ragazzo abbia mai dovuto affrontare. Il protagonista potrebbe essere l’eroe giusto, ma non ci sa proprio fare!

TRASH TRUCK

TRASH TRUCK (2020) è una serie animata, prodotta da Max Keane (Dear Basketball). Hank è un ragazzo di 6 anni che vive all’aria aperta, ricoperto di sporcizia, con una grande immaginazione e un migliore amico ancora più grande… un gigantesco camion dei rifiuti. Dall’imparare a volare all’andare dal dentista, non c’è avventura che sia troppo grande o troppo piccola per questi due migliori amici. Glen Keane (La Sirenetta, Aladdin, La bella e la bestia) e Gennie Rim (Dear Basketball) affiancano Max Keane come produttori esecutivi.

THE WILLOUGHBYS

THE WILLOUGHBYS (2020) è un film d’animazione, attualmente in produzione con BRON Animation a Vancouver, scritto e diretto da Kris Pearn (Piovono polpette 2). Quando i quattro bambini di Willoughby vengono abbandonati dai genitori egoisti, devono imparare come adattare i loro valori antiquati al mondo contemporaneo, per creare una nuova e moderna famiglia. Basato sul libro di Lois Lowry, vincitore del Newbery Award, il film vede la collaborazione di Ricky Gervais, Maya Rudolph, Will Forte, Martin Short, Alessia Cara e Jane Krakowski.

Film per bambini in arrivo su Netflix

JACOB AND THE SEA BEAST

JACOB AND THE SEA BEAST (2022) è un film d’animazione scritto e diretto dal regista premio Oscar Chris Williams (Oceania, Big Hero 6, Bolt). Jacob and the Sea Beast racconta l’epica storia di un affascinante marinaio, che si trova a navigare in acque inesplorate e scopre un alleato improbabile in un mostro marino.

KLAUS

KLAUS (2019) è un film d’animazione in 2D del regista e sceneggiatore Sergio Pablos, co-creatore di Cattivissimo me. Quando un giovane postino egoista si troverà a lavorare in una remota città scandinava, la sua improbabile amicizia con un solitario fabbricante di giocattoli porterà la storia all’origine della figura di Babbo Natale. Questa storia senza tempo è realizzata attraverso una combinazione unica del classico disegno animato a mano con tecnologie digitali all’avanguardia. Scritto da Pablos, Zach Lewis e Jim Mahoney, la sceneggiatura si basa su una storia originale di Pablos. Matthew Teevan, Gustavo Ferrada e Marisa Roman sono i produttori, mentre Jinko Gotoh (The Lego Movie 2, Il piccolo principe) è produttore esecutivo. Gli SPA Studios di Sergio Pablos producono il film a Madrid con Atresmedia Cine, mentre Toon Boom è partner tecnologico.

MIGHTY LITTLE BHEEM

MIGHTY LITTLE BHEEM (2019) è una serie animata, in produzione in India, diretta dal regista Rajiv Chilaka (Chhota Bheem). Mighty Little Bheem sarà la prima serie prescolare del famoso franchise Bheem. Una tragicommedia non verbale, in cui l’eroe forte, coraggioso e intelligente, Mighty Little Bheem, viaggia attraverso la sua città e si trova ad affrontare avventure folli, spesso in cerca del dolce tipico indiano “laddu”, il suo piatto preferito.

MOTOWN MAGIC

MOTOWN MAGIC (20 novembre 2018) è una serie animata per famiglie di Josh Wakely (Beat Bugs), che raccoglie 52 nuove versioni dei classici successi firmati da Motown: brani di celebri artisti, tra cui The Jackson 5, The Temptations, Stevie Wonder, Marvin Gaye, The Supremes e Smokey Robinson. La serie segue Ben, un bambino di 8 anni con un cuore grande e un’incredibile immaginazione, che trasforma la sua città dando vita alla colorata arte di strada grazie a un pennello magico.

OVER THE MOON

OVER THE MOON (2020) è un’avventura musicale con protagonista una bambina che costruisce una nave spaziale per viaggiare sulla luna e dimostrare al papà l’esistenza della leggendaria Dea della Luna. Quando raggiunge il satellite, scopre inaspettatamente un mondo stravagante pieno di creature fantastiche, alcune la minacciano, altre la aiuteranno a ritrovare la strada di casa. Diretto da Glen Keane (La Sirenetta, Aladdin, La bella e la bestia), scritto da Audrey Wells (Sotto il sole della Toscana, George il re della giungla…?), prodotto da Gennie Rim (Dear Basketball), e con Janet Yang (Il circolo della fortuna e della felicità) nel ruolo di produttrice esecutiva. Le canzoni sono scritte da Christopher Curtis, Marjorie Duffield, e Helen Park. La co-produzione di Pearl Studio.

PINOCCHIO

PINOCCHIO (2021) segna il debutto alla regia di un film d’animazione per il regista premio Oscar Guillermo del Toro (La forma dell’acqua). Un musical in stop motion, progetto che Guillermo del Toro ha a cuore da tutta la vita, sarà ambientato in Italia negli anni Trenta. Pinocchio è una produzione di Guillermo del Toro, The Jim Henson Company (The Dark Crystal: Age of Resistance), e ShadowMachine (Bojack Horseman), che ospiterà la produzione animata in stop-motion. Accanto a Del Toro, la produzione sarà curata da Lisa Henson, Alex Bulkley di ShadowMachine, Corey Campodonico, e Gary Ungar di Exile Entertainment. Blanca Lista sarà co-produttrice. Patrick McHale (Over The Garden Wall) scriverà la sceneggiatura insieme a del Toro, Mark Gustafson (Fantastic Mr. Fox) sarà co-regista e Guy Davis co-production designer, prendendo dall’originale concezione dell’ilustratore Gris Grimly per il personaggio di Pinocchio. I pupazzi del film saranno realizzati da Mackinnon e Saunders (La sposa cadavere).

WENDELL & WILD

WENDELL & WILD (2021) è un film d’animazione dello scrittore e regista Henry Selick (Nightmare Before Christmas, Coraline e la porta magica) e dello scrittore Jordan Peele (Key & Peele, Get Out) con Monkeypaw Productions. Due fratelli demoni fuggono dall’Oltretomba e si trovano in una città in cui devono sfuggire a Kat, un demone adolescente che cerca di distruggerli. I produttori esecutivi sono Win Rosenfeld per Monkeypaw, Peter Principato e Joel Zadak per Principato-Young, Lindsay Williams ed Eddie Gamarra per The Gotham Group. L’artista argentino Pablo Lobato disegnerà i personaggi.

L’esorcismo di Hannah Grace: trailer del film con  Shay Mitchell

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Warner Bros ha diffuso il trailer ufficiale di L’esorcismo di Hannah Grace, il nuovo film horror che arriverà al cinema il 31 gennaio 2019.

Diretto da Diederik Van Rooijen L’esorcismo di Hannah Grace vede protagonista Shay Mitchell.

L’esorcismo di Hannah Grace, il film

Un esorcismo difficile si conclude con la morte violenta di una giovane donna. Mesi dopo, Megan Reed (Shay Mitchell) sta lavorando al turno di notte in obitorio, quando prende in consegna un cadavere sfigurato. Da sola, nei corridoi del seminterrato, Megan si trova ad affrontare visioni terrificanti e inizia a sospettare che il corpo possa essere posseduto da una spietata forza demoniaca.

Hunter Killer – Caccia negli abissi: recensione del film con Gerald Butler

Dopo i recenti Geostorm e Nella tana dei lupi, Gerald Butler torna all’action-thriller con Hunter Killer – Caccia negli abissi, diretto da Donovan Marsh e che vede anche la partecipazione del rapper Common e del neo premio Oscar Gary Oldman. Il film, basato sul romanzo Firing Point, di Don Keith e George Wallace, e in sala dall’8 novembre, conduce lo spettatore nel pieno di una guerra fredda mai realmente conclusasi, dove Stati Uniti e Russia vivono costantemente sul baratro dell’ostilità.

Protagonista del film è Joe Glass (Gerald Butler), capitano di un sottomarino americano, che navigando nelle profondità del Mar Glaciale Artico con il suo equipaggio, viene a conoscenza di un segreto colpo di stato russo che minaccia di distruggere l’ordine mondiale. Suo compito sarà quello di infiltrarsi nelle acque nemiche per recuperare il presidente russo preso in ostaggio, e impedire la Terza Guerra Mondiale.

È curioso notare come in un ristretto arco temporale si avvicendino sugli schermi cinematografici due film ambientati all’interno di un sottomarino. Oltre a questo Hunter Killer, è Kursk l’altro, diretto dal regista Thomas Vinterberg e presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma. Benché trattino due storie piuttosto diverse, c’è un elemento comune che è ben presente nel film di Vinterberg ed è invece carente in quello di Marsh: la tensione. Per un action-thriller di questo tipo, ispirato a celebri film come Caccia a Ottobre Rosso, la tensione è tutto. Elemento fondamentale per attrarre lo spettatore e conquistarne il favore.

Hunter Killer presenta una dettagliata ricostruzione della vita in un sottomarino, e quest’attenzione ai particolari favorisce certamente la visione, ma le sequenze in grado di generare una concreta tensione sono poche. Complici i numerosi cliché del genere, il già visto sull’argomento e una serie di dialoghi pomposi, risulta complesso provare un vero trasporto emotivo nei confronti di quanto si sussegue nel film. Il film è strutturato inoltre su tre diversi piani narrativi, quello ambientato nel sottomarino, quello che segue il gruppo di militari intenti nel recupero del presidente russo, e l’ultimo ambientato nelle sale operative dei servizi segreti. Costruendo tre film in uno, al regista e agli sceneggiatori va riconosciuto il pregio di essere stati in grado di tenersi lontani dalla confusione che poteva generarsi da questo intreccio.

Per ovvi motivi è la storia all’interno del sottomarino a suscitare maggiore interesse. È qui che si verificano le dinamiche di gruppo e i rapporti di fiducia che decretano il successo della missione. All’interno del sottomarino si verificano le scene madre del film, e, nonostante manchi un sano senso di claustrofobia, quanto avviene sembra sufficiente per sopperire in parte a questa mancanza. Hunter Killer riesce in fin dei conti a sfoggiare un discreto intrattenimento, senza scadere in un numero esagerato di assurdità che avrebbero certamente reso il tutto una farsa. Mantenendosi concreto e realistico il film saprà soddisfare gli amanti del genere, mancando tuttavia di quelle caratteristiche che avrebbero potuto decretarne un maggior successo.

A Private War, recensione del film con Rosamund Pike

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A Private War, recensione del film con Rosamund Pike

Arriva il 22 novembre nelle sale italiane A Private War, il film diretto da Matthew Heineman, con protagonista Rosamund Pike, e al suo fianco Jamie Dornan e Stanley Tucci.

In A Private War Marie Colvin (Rosamund Pike), un’espatriata di origine americana che lavora a Londra come corrispondente di guerra per il Sunday Times, è la prima giornalista straniera a riuscire ad entrare nello Sri Lanka occupato dalle Tigri Tamil, in quella occasione verrà ferita, ma non rinuncerà a tornare a testimoniare la guerra in paesi come Afghanistan, Libia e Iraq.

A Private War, la trama

Nel 2012 la Colvin è l’ultima giornalista a abbandonare Homs, distrutta dalla guerra e ultima a voler testimoniare che la guerra contro il regime di Assad stava facendo vittime quasi esclusivamente civili. Marie Colvin e un altro collega verranno uccisi sotto un bombardamento proprio in quella città.

In questo periodo di discussione su “fake news” e sul valore stesso del giornalismo, è importante riflettere su come questa professione sia a volte una vera prova di coraggio e di fatica. A partire da chi ogni giorno cerca di fare una cronaca esatta e equilibrata di ciò che accade nel mondo, nella propria città, nelle alte sfere dell’economia e della politica, fino a quelli che la pelle la mettono veramente in gioco, indagando sulla criminalità organizzata o andando, come Marie Colvin, al fronte senza essere soldati.

La performance di Rosamund Pike

a private war castRosamund Pike regala ancora una volta una performance intensa e ispirata, incarnando una donna che vive divisa tra due mondi: quello ricco e borghese della Londra in cui ha sede il suo giornale e quello devastato, polveroso e privo di ogni cosa dei paesi in guerra in cui va per raccontare quello che accade.

Questa situazione doppia e opposta, questa guerra interiore e privata, non può che generare un trauma, come dice il suo personaggio “Solo chi è pazzo non prova più nulla in queste situazioni”. Un po’ come accade nei film di guerra, come in American Sniper di Clint Eastwood e anche in Hurt Locker, Marie ha una dipendenza dalla vita al fronte. Il suo collega fotografo Paul Conroy (Jamie Dornan) definisce esattamente il suo stato: ha sviluppato una dipendenza dalla guerra.

Presentato alla 13a Festa del cinema di Roma, A Private War ha come spina dorsale una delle tematiche che hanno caratterizzato i film di questa selezione: la passione per quello che si fa che porta ad andare contro ogni buon senso e a volte, porta alla tomba. A fine visione, quello che resta del film è il pensiero di come persone come Marie Colvin siano sconsiderate e necessarie allo stesso tempo, per restituire un racconto della realtà che superi i confini del nostro zerbino.

A Private War viene distribuito nello stesso anno del documentario Under the wire, realizzato dallo stesso Christopher Martin e tratto dal libro omonimo di Paul Conroy, che ha accompagnato Marie Colvin fino all’ultimo.

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni: intervista a Misty Copeland

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Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni: intervista a Misty Copeland

Il film Disney Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, è arricchito da una performance speciale eseguita da Misty Copeland, ballerina principale dell’American Ballet Theatre. Nel film, Copeland è la star del balletto eseguito per la giovane protagonista Clara durante lo spettacolo che racconta la storia dei Quattro Regni attraverso la danza. “All’inizio dello spettacolo, sono una bambola che raffigura una ballerina”, spiega Copeland. “Prendo vita e sveglio ogni terra: la Terra dei Fiori, la Terra dei Fiocchi di Neve e la Terra dei Dolci. Tutte le terre vengono messe in luce in modo bellissimo mentre la Ballerina le risveglia e le riunisce”.

La performance racconta anche la storia decisamente differente del Quarto Regno. “Per me, la scena con i topi è stata la più divertente”, afferma Copeland. “Amo l’aspetto recitativo della danza: mostrare la mia paura nei confronti di quei giganteschi topi è stato davvero emozionante”.

Come ballerina principale dell’American Ballet Theatre, Copeland ha ballato sui palcoscenici di tutto il mondo. Ma Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni è stata un’esperienza speciale. “Entrare a far parte di una storia così importante per me, che è stata anche una delle ragioni che mi hanno spinto a diventare una ballerina, è davvero un sogno che diventa realtà”, afferma Copeland. “Lo Schiaccianoci è stato il primo balletto che io abbia mai eseguito. Quando ho interpretato il ruolo di Clara, avevo 13 anni e ballavo da circa otto o nove mesi. Poi, l’anno successivo, ho interpretato la Fata Confetto”.

Ecco la nostra intervista a Misty Copeland per Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

Leggi la recensione di Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

Diretto da Lasse Hallström e Joe Johnston, il film Disney Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni porta sul grande schermo le magiche atmosfere ispirate al celebre racconto Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi scritto nel 1816 da E.T.A. Hoffmann.

2001: Odissea nello spazio, dal 13 novembre in 4k

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2001: Odissea nello spazio, dal 13 novembre in 4k

Per continuare la celebrazione del 50esimo anniversario di 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO, Warner Bros. Entertainment Italia distribuirà dal 13 novembre la versione 4K Ultra HD dell’innovativo capolavoro sci-fi di Stanley Kubrick vincitore del premio Oscar® per i migliori effetti speciali.

Il cofanetto conterrà anche il Blu-rayTM dell’edizione rimasterizzata del film, disponibile solo in questa edizione e un terzo disco Blu-rayTM con i contenuti speciali. Considerato una delle più grandi pellicole non solo del genere fantascientifico ma della cinematografia in generale, il film è stato recentemente riportato con grande successo nei cinema italiani per festeggiare il 50esimo anniversario, registrando oltre 200 mila euro di incasso al box office.

2001: Odissea nello spazio, Stanley Kubrick spiega la fine in un video inedito

Per la prima volta dall’uscita al cinema nel 1968, le immagini del negativo originale sono state ora impresse su una pellicola 70mm. A collaborare con il team di Warner Bros. Pictures durante tutto il processo è stato il regista e fan di Kubrick Christopher Nolan: “2001, per quanto mi riguarda, è il film più cinematografico che sia mai stato realizzato ed è stato un onore e un privilegio poterlo condividere con una nuova generazione. Il 4K UHD permette di ottenere, direttamente a casa, l’esperienza più vicina alla visione della pellicola originale. Il capolavoro di Kubrick venne originariamente presentato in pellicola di grande formato e la gamma cromatica più profonda e la risoluzione superiore si avvicinano il più possibile alla qualità dell’originale analogico”. Allo stesso modo, la versione in 4K è stata rimasterizzata dal negativo originale in 65mm, mentre l’audio include una traccia 5.1 DTS-HD Master Audio oltre alle 6 tracce presenti nell’originale del 1968.

Con 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO, Kubrick ha ridefinito i limiti della cinematografia e si è confermato uno dei registi più rivoluzionari e influenti di tutti i tempi. Alla sua prima uscita nel 1968 il film conquistò gli animi di critica e pubblico e gli effetti del suo impatto sono visibili anche al giorno d’oggi. La sceneggiatura del film fu curata da Kubrick e Arthur C. Clarke ispirandosi al racconto breve di quest’ultimo La sentinella.

SINOSSI
Il folgorante successo di Stanley Kubrick, vincitore di un premio Oscar®, è un dramma suggestivo dell’uomo contro la macchina, un’incredibile fusione di musica e movimento. Kubrick (che ha scritto la sceneggiatura insieme ad Arthur C. Clarke) inizia dai nostri antenati preistorici, poi attraversa i millenni (con uno dei jump cut più strabilianti della storia del cinema) fino allo spazio colonizzato per poi scaraventare l’astronauta Bowman, nelle profondità ignote dello spazio, forse addirittura verso l’immortalità. “Apri la saracinesca esterna Hal”. E che abbia inizio un incredibile viaggio senza precedenti.

Un piccolo favore: dal 13 dicembre al cinema il film con Blake Lively

Dopo il grande successo al box office americano e l’entusiasmo di critica e pubblico, arriva anche in Italia il thriller sorpresa dell’anno, Un piccolo favore, scritto e diretto da Paul Feig. Il regista di commedie cult – come Le amiche della sposa, Spy e Ghostbusters – confeziona un mystery imprevedibile sulla scia de L’amore Bugiardo – Gone Girl e La ragazza del treno, un noir contemporaneo che indaga sulla fiducia all’interno delle relazioni, sui confini dell’ambiguità e sulla spasmodica ricerca della perfezione.

Adattamento dell’omonimo romanzo, scritto da Darcey Bell e edito in Italia da Rizzoli, Un piccolo favore vede due amiche al centro di un intreccio di segreti inconfessabili e fatali bugie: Blake Lively, icona internazionale e attrice di talento (Adeline, Café Society) e la candidata agli Oscar® Anna Kendrick (Tra le nuvole, Pitch Perfect). Nel cast anche Henry Golding (Crazy Rich Asians) e Rupert Friend (Homeland, The Young Victoria).

Il film è un’esclusiva per l’Italia di Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e sarà distribuito da 01 Distribution a partire dal 13 dicembre.

Un piccolo favore: Blake Lively e Anna Kendrick nel trailer del film di Paul Feig

SINOSSI – Stephanie (Anna Kendrick) è una mamma vlogger che cerca di scoprire la verità dietro la scomparsa della sua migliore amica, Emily (Blake Lively). Stephanie è affiancata dal marito di Emily, Sean (Henry Golding), in questa ricerca che darà vita a colpi di scena, tradimenti, segreti e rivelazioni, amori, omicidi e vendette.

Un piccolo favore, leggi la recensione

The Batman: Matt Reeves e Ben Affleck hanno idee molto diverse sul film?

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Revenge of the Fans è un portale che non ha sempre riferito informazioni corrette o accertate su quello che riguarda il mondo del cinema, ma in almeno un paio di occasioni è riuscito a diffondere dettagli interessanti su delle produzioni, colpi ben messi a segno che rendono particolarmente interessante questo nuovo report su The Batman.

Secondo il sito, qualche settimana fa, Ben Affleck ha iniziato a scaldarsi all’idea di indossare il mantello e il cappuccio e la Warner Bros. sembra ancora entusiasta che l’attore sia legato al ruolo. Matt Reeves, tuttavia, vuole coinvolgere un attore più giovane per interpretare il ruolo e quando lo studio gli ha suggerito di farlo apparire comunque nel film, l’aria è diventata tesa.

Alla Warner Bros. piaceva quell’idea perché significava che Affleck poteva tornare per i futuri film collettivi, mentre Reeves poteva raccontare una storia che non sarebbe stata costretta a essere legata a Shazam! o Wonder Woman 1984. Il film potrebbe quindi essere una vera avventura indipendente, ambientata in un momento che precede l’ingresso di Affleck nel DC Expanded Universe, ovvero Batman v Superman: Dawn of Justice.

In ogni caso, Reeves ha detto no all’idea perché non voleva che il suo Cavaliere Oscuro fosse “contaminato” dal passato, specialmente nel momento in cui il Batman di Affleck ha così diviso il pubblico.

Di conseguenza, sembra che The Batman sarà un riavvio e il futuro di Affleck rimane in dubbio, ma chiaramente si tratta di informazioni non ufficiali e quindi non sappiamo dire quante di queste cose possono essere reali notizie e quante semplici rumors e congetture.

MCU: 5 motivi per cui la strategia dei Marvel Studios è vincente

MCU: 5 motivi per cui la strategia dei Marvel Studios è vincente

Tempo fa fu lo stesso Kevin Feige a negare qualsiasi principio di rivalità tra i due più grandi colossi dell’intrattenimento cinefumettistico americano, ovvero Marvel Studios e DC, affermando che questa sfida “è molto più presente nella stampa, e che bisognerebbe essere felici dei successi reciproci, perché quando i film vanno bene e sono ben accolti è un bene per tutti noi”. Ma esiste davvero qualcosa che rende queste aziende diverse? Cosa risulta vincente nella strategia del MCU rispetto all’universo condiviso DC?

Proviamo a spiegarlo in 5 punti fondamentali:

Humor

avengers infinity war

Mentre la DC soffre tantissime critiche al proprio approccio dark e serioso, i Marvel Studios hanno sempre prediletto un tono che coinvolgesse il pubblico in sala senza creare disagio (come accaduto di recente in Justice League dopo l’intervento di Joss Whedon).

Certo tutto quello humor dei primi film sembra essersi esaurito – giustamente – in Avengers: Infinity War, dove la maturità ha preso il posto dell’infanzia giocosa e con essa sono arrivate le responsabilità e il dolore della perdita, tuttavia grazie a film della portata di Ant-Man o Deadpool si è rincarata la dose di divertimento scanzonato di cui i fan hanno bisogno. Senza contare l’apporto autoironico di Taika Waititi al franchise di Thor con Ragnarok, che è stato in grado di togliere il mito e inserire la comicità dove nessuno pensava fosse possibile.

I personaggi

avengers 4

Ciò che attualmente dà alla Marvel un leggero vantaggio rispetto alla concorrente DC è il numero di personaggi con cui lavorare nell’universo condiviso.

Dopo aver dato a Iron Man, Captain America e Thor le rispettive trilogie, gli Studios hanno creato il proprio sistema ramificato di supereroi introducendone mano a mano di nuovi, come Ant-Man, Guardiani della Galassia, Black Panther e Doctor Strange, e anche se il successo non è stato sempre costante in termini di incassi, tutti i capitoli cinematografici hanno permesso di espandere il franchise includendo tutto ciò che ingrandisce e arricchisce la trama.

Crossover

avengers infinity war differenze

Ciò che ha sempre funzionato dalle parti dei Marvel Studios (e per niente sul fronte DC) è il perfetto incastro e funzionamento di questo gigantesco universo condiviso e interconnesso a loro disposizione. Film come Avengers, Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War hanno avuto il numero più alto di personaggi – eroi e cattivi – presi dai fumetti che la storia del cinecomic abbia mai visto, dove questi interagiscono tra loro, formano nuove alleanze e danno vita ad aspre rivalità.

Come è stato possibile tutto ciò? Attraverso l’uso intelligente delle scene post-credits, con la Marvel che è stata in grado di annunciare nel tempo quali personaggi avrebbero fatto il loro ingresso nel MCU e spiegare in che modo certi elementi della storia si sarebbero riflessi nei film successivi. L’universo cinematografico si è poi esteso anche alle serie televisive, tra cui Agents of S.H.I.E.L.D e Agent Carter, che hanno invece puntato i riflettori su personaggi “minori” che stanno dietro le figure dei supereroi.

Gli attori

Marvel Studios

Quando si tratta di scegliere gli attori perfetti per interpretare un supereroe, i Marvel Studios non hanno mai sbagliato. A partire dal casting di Robert Downey Jr. per il primo Iron Man (quando nessuno credeva in lui e l’opinione pubblica gli remava contro), passando per il redivivo Chris Evans (vittima delle critiche per i Fantastici Quattro) e arrivando ai volti meno conosciuti di Chris Hemsworth e Jeremy Renner. Ogni volta un successo che ha garantito l’approvazione dei fan, e a fare da collante tra film e spettatori c’è anche l’immenso amore degli interpreti per i loro personaggi manifestato in varie occasioni.

Come se non bastasse anche Stan Lee non smette di elogiare le performance di molti attori Marvel, menzionando spesso Evans nei panni di Capitan America e Tom Holland in quelli del nuovo l’ultimo Spider-Man (“perché è esattamente come l’ho sempre immaginato”). Lo stesso non si può dire della DC, con i vari problemi riguardo il casting di Ben Affleck e le voci circa il prossimo addio di Henry Cavill, per non parlare di tutta l’insoddisfazione del pubblico legata ai vari villain (vedi il Joker di Jared Leto in Suicide Squad).

Convincere il proprio pubblico

Una recente indagine ha confermato che i film Marvel registrano sempre successi al box office perché il suo pubblico di riferimento (e non solo, anche neofiti di fumetti) li trova sostanzialmente più emozionanti e coinvolgenti della concorrenza DC.

Basterebbe osservare la reazione delle persone davanti ai trailer e le loro espressioni facciali per capire quanto sia subito positivo il riscontro, come nel caso del primo footage di Guardiani della Galassia Vol.2, dove l’indice di apprezzamento “emotivo” è balzato al 78%, mentre per Justice League lo stesso indice è sceso al 71%. Risultati che evidentemente si ripetono anche quando il film esce in sala.

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