Che si ami o si odi il franchise di
Venom
(e la maggior parte dei fan dei fumetti sembra appartenere
a quest’ultima categoria), non si può negare che sia stato un
successo al botteghino per la Sony Pictures. Ora la trilogia si
concluderà con Venom: The
Last Dance.
Il threequel arriverà nelle sale
americane il 25 ottobre, ma oggi è stato confermato che in Cina
arriverà il 23 ottobre. In base all’esperienza passata, ci vorranno
poche ore prima che spoiler e copie bootleg complete invadano
Internet.
Perché l’ultimo film di
Venom si sta dirigendo verso il Regno di Mezzo un po’ prima
che altrove? Nel 2018 Venom ha incassato 270 milioni di
dollari, circa un terzo dei suoi 856 milioni di dollari di incasso
globale. Venom:La furia di Carnage, uscito negli
ultimi mesi della pandemia, non è stato distribuito in quel paese
(all’epoca, praticamente nessun blockbuster di Hollywood lo
era).
Siamo curiosi di vedere dove ci
porterà questo terzo capitolo, soprattutto perché sembra essere una
storia di più ampio respiro che finalmente fa luce sulla storia
aliena di Venom. Ancora una volta, però, non ci aspettiamo che
Spider-Man entri in scena.
Cosa ha detto Tom
Hardy in merito a Venom: The Last
Dance
Parlando del trequel, Tom Hardy ha recentemente dichiarato:
“Per il terzo film, ci è stato dato così tanto supporto
creativo da poterlo fare, da poterlo spingere.È
un’opera molto più ampia e c’è molto più amore – non che non ce ne
fosse nei precedenti.Ci è stato permesso di
mettere in campo molte più idee e sono davvero entusiasta di vedere
come si realizzeranno.Credo che in queste cose si
debba puntare al massimo”.
Ha aggiunto: “È l’ultimo e
vogliamo uscire di scena con il botto, gettando le basi per le
opzioni e le possibilità, perché è stato un viaggio
fantastico.Mi è piaciuto molto lavorare in quel
campo e in quell’ambito di un grande film con grandi idee e un
sacco di persone che guardano a te per sostenerle”.
Un nuovo trailer di Venom: The
Last Dance sarà rilasciato giovedì. Guardate il teaser
qui sotto.
Tutto quello che sappiamo su
Venom: The Last Dance
Venom: The
Last Dancesegue i successi al
botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502
milioni di dollari a livello globale) e Venom
del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly
Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e
scriverà il trequel.
Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post,
scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia
orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara
amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi
riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo
istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”
A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie
Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita
Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta
nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in
ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock
nei titoli di coda di
Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro
quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che
include Morbius,Kraven
Il Cacciatore e Madame
Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom: The
Last Dance.
I biglietti per
Joker:Folie À Deux
sono stati messi in vendita oggi e ora abbiamo una nuova featurette
che mostra l’epica storia d’amore che sembra essere al centro del
sequel DC di
Todd Phillips.
Il film, che attualmente si trova
al 61% su Rotten Tomatoes, non sembra un seguito convenzionale di
Joker
del 2019, poiché incorporerà elementi musicali e forse si svolgerà
in gran parte nella testa di Arthur Fleck. Tuttavia, avremo anche
una storia d’amore contorta che ruota attorno ad Arthur e “Lee”
Quinzel, con quest’ultima che fungerà da nuova versione di Harley Quinn.
In questo ultimo sneak peek,
scopriamo di più su ciò che accadrà al duo interpretato da
Joaquin Phoenix e
Lady Gaga; inoltre, ci sono nuove interviste, filmati
inediti tratti da Joker:Folie À Deux e uno
sguardo dietro le quinte.
Tutto quello che sappiamo sul film
Joker: Folie à Deux
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno
di Joaquin
Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel
presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie
Beetz insieme ai nuovi arrivatiBrendan
Gleeson,Catherine
Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey.
Nel cast c’è anche Lady
Gaga che darà vita a Harley
Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti,
ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà
ad Arkham Asylum e conterrà
significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che
la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd
Phillips del 2019 è stato un successo sia di
critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo
di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso
di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti
enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il
miglior attore che per la miglior colonna sonora.
Harley Quinn è uno
dei personaggi più famosi della storia del fumetto e, ormai, anche
del cinema recente.
Suicide Squad ha fatto sì che il suo personaggio potesse
diventare conosciuto ai più e questo ha permesso una riscoperta
del suo background, della sua storia e delle sue apparizioni tra tv
e fumetto. Harley Quinn è tornata al cinema
interpreta da Lady Gaga nell’attesissimo Joker:Folie À Deux.Ecco
dieci cose che, forse, non sapevate su Harley Quinn.
Tutto quello che c’è da sapere su
Harley Quinn
1. Harley Quinn sarebbe
dovuta essere un personaggio temporaneo. Harley Quinn è
apparsa per la prima volta in Batman: The animated series
del 1992. Nel secondo episodio, Joker’s Favor,
Joker avrebbe dovuto vestirsi da donna e balzare fuori da una
torta. Tuttavia, si fecero alcune questione sul fatto che Joker
sarebbe dovuto vestirsi da donna e si decise per introdurre un
personaggio femminile nuovo, ovvero, Harley Quinn.
2. Harley Quinn ha debuttato
prima in televisione e poi su fumetto. Di Harley Quinn non
si pensava che potesse ottenere il successo che ha avuto.
Nonostante questo, venne costruito comunque un passato di Harley
Quinn, creando un background del personaggio: Harleen
Frances Quinzel era una giovane promessa della psichiatria
che ha deciso di lasciar perdere il suo potenziale nel momento in
cui è entrato in contatto con Joker nell’Arkham Asylum, ovvero
quando Joker venne ricoverato. Harleen, mentre cercava di
analizzarlo, per scrivere un libro sulle patologia criminali, si è
innamorata subito di Joker, ha finito per diventare la sua
marionetta, mero strumento di Joker per raggiungere i suoi
scopi.
3. Harley Quin è ispirata ad
Arleen Sorkin. Oltre al fatto che il suo nome è mutuato dalla
parola harlequin (Arlecchino), uno dei produttori di Batman:
the animated series, Paul Dini, ha affermato
di aver realizzato il personaggio di Harley sulle fattezze di
Arleen Sorkin. La Sorkin venne studiata guardando
la serie Days of our lives e l’idea venne quando, durante
un flashback, il suo personaggio era vestito da clown, con un
vestito di blu e rosso e con un make up bianco. Di fatto, nella
serie di animazione, Harley era bionda, con occhi azzurri, vestita
da giullare e molto attraente, proponendosi come versione femminile
del Joker.
Suicide Squad introduce al cinema
Harley Quinn
4. Harley Quinn è diventata
uno dei personaggi più popolari del mondo DC. Harley Quinn
è al 45esimo posto nella lista dei migliori cattivi dei fumetti
secondo IGN (società di media e intrattenimento). La popolarità di
Harley Quinn, dopo gli anni ’90, è arrivata grazie alla sua
presenza in Suicide Squad. Il personaggio, interpretato da
Margot Robbie, ha suscitato tanto clamore e ha
avuto tanto successo che si è pensato di realizzare uno spin-off
che possa fungere da legame tra la sua backstory e il sequel di
Suicide Squad. In questo film il look ha subito
decisamente un cambiamento, rendendo il personaggio di Harvey più
sexy ed intrigante in magliettina, mazza da baseball e borchie.
Tutto i film nel quale appare Harley Quinn
5. Harley Quinn si è
meritata un film da solista con Birds
of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn.
Dopo il successo che ha avuto il suo personaggio successivamente a
Suicide Squad, si è deciso di realizzare un film solista per Harley
Quinn. Il film che sarà di Glen Ficarra e John Requa, entrati in
trattive per produrlo, scriverlo e dirigerlo, pare che i due
abbiamo consegnato lo script alla Warner Bros., anche se non è
chiaro quando il film entrerà in produzione.
Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley
Quinn
In Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley
Quinn) della Warner Bros. Pictures,
Margot Robbie torna a vestire i panni di Harley Quinn,
al fianco di
Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Huntress;
Jurnee Smollett-Bell nei panni di Black Canary;
Rosie Perez in quelli di Renee Montoya;
Chris Messina è Victor Zsasz; ed Ewan McGregor è Roman Sionis. Fa il suo
esordio sul grande schermo Ella Jay Basco, nel ruolo di Cassandra
“Cass” Cain.
Nel film quando il malvagio
narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio
destro, Zsasz, prendono di mira la piccola Cass, la città viene
messa sotto sopra per trovarla. Le strade di Harley, Huntress,
Black Canary e Renee Montoya si incrociano, e l’improbabile
quartetto non avrà altra scelta che allearsi per sconfiggere
Roman.
Basato sul personaggio di Joker di DC Comics,
Joker:Folie À
Deux è il sequel del film Joker (2019) e
vede Joaquin Phoenix interpretare il protagonista,
affiancato nel cast da
Lady Gaga,
Zazie Beetz, Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland,
Steve Coogan, Ken Leung e Harry Lawtey.
Nel film in uscita il 02 Ottobre
2024 il comico fallito Arthur Fleck incontra l’amore della sua
vita, Harley Quinn, mentre è detenuto all’Arkham State Hospital. A
seguito del suo rilascio, i due si imbarcano in una disavventura
romantica.
Margot Robbie è l’attrice che da il volto al cinema di
Harley Quinn
6. Per interpretare Harley
Quinn,
Margot Robbie ha dovuto passare diverse ore al trucco.
Per far sì che la sua interpretazione di Harley Quinn fosse la
migliore possibile,
Margot Robbie passava più di tre ore per trucco e
capelli che la trasformassero nel suo personaggio. Doveva
necessariamente avere le pelle bianca, le dovevano apporre una
ventina di tatuaggi temporanei e adattare il costume.
7. Per preparare il ruolo,
Margot Robbie ha fatto dei testi psicologici. In
un’intervista
Margot Robbie ha rivelato di essersi sottoposta ad
alcuni test psicologici che si usano per determinare il tipo di
malattia mentale che un soggetto potrebbe avere. Questo test
consiste in una lista di 500 domande o altro, alcune di loro sono
semplici, altre no. Viene constata la reazione alla domanda e la
risposta del paziente. Per
Margot Robbie, interpretare Harley Quinn è stata una
sfida vera e propria, soprattutto se si considera che ha realizzato
la sé quasi tutte le scene d’azione, anche pericolose.
Harley Quinn e Joker
8. Per
Margot Robbie, Harley Quinn è un personaggio
manipolatore. Secondo lei, Harley è uno dei personaggi che
manipolano di più rispetto gli altri membri della Suicide Squad,
aggiungendo che la relazione con
Joker è incredibilmente disfunzionale. Harvey è pazza di Joker,
letteralmente, lei lo ama davvero nella sua follia e nella
disfunzione relazionale.
I costume di Harley Quinn
9. Harley Quinn si è evoluta
nel corso del tempo. In più di 25 anni, il costume di
Harley Quinn ha subito variazioni. Dal costume da giullare che si
vede nella sue prime apparizioni animate prima, fumetti poi, è
arrivata a vestire, in Suicide Squad, pantaloncini e maglietta
attillata, rimanendo sempre un personaggio contraddistinto
nell’universo DC e anche oltre. I suoi capelli biondi hanno
raggiunto colorazioni blu e rosee, raccolti in due codini ai lati
della testa, mentre, all’inizio, erano coperti da un copricapo da
giullare.
Il trucco di Harley Quinn
10. Il trucco di Harley
Quinn è cambiato molto. All’inizio delle sue comparsate,
Harley Quinn aveva un trucco molto semplice che poi si è voluto in
quello da giullare. In seguito, come si è poi visto in
Suicide
Squad, il trucco si è appesantito, con il volto
cerato, la pelle candida, il corpo pieno di piccoli tatuaggi e un
trucco viso marcato sugli occhi e sulle labbra.
Morena Baccarin ha causato un bel po’
di scalpore al recente FAN EXPO Canada dopo aver detto che voleva
essere una cattiva nel DC
Universe di James
Gunn. L’attrice ha puntato a una parte in un film DC sin
dall’epoca del DCEU; avrebbe potuto essere scelta per qualsiasi
film di successo, ma soprattutto in Batman v Superman, Birds of
Prey o persino The Suicide Squad.
Baccarin ha ora confermato che sta
puntando a interpretare Catwoman (secondo l’utente
X Agents of Fandom), interpretata più di recente da Zoë
Kravitz in The
Batman. Un fan ha persino pubblicato un’immagine di
come potrebbe apparire nel personaggio su Instagram (sfoggia anche
un taglio pixie).
Morena Baccarin ha accennato al suo
interesse per il ruolo in un’intervista del 2018 con Cinepop;
all’epoca stava tenendo conferenze stampa per Deadpool
2 e ha rivelato che il suo sogno più grande è interpretare
la versione femminile di James
Bond. Quando le è stato chiesto se stava tenendo d’occhio
qualche supereroe DC o Marvel, ha detto: “Mi
identifico di più con i cattivi, con Poison Ivy e
Catwoman”.
Tuttavia, il ruolo più vicino a cui
è arrivata per dare corpo a questi personaggi è stato un ruolo da
co-protagonista nella serie TV Gotham. Ha
interpretato il medico legale del GCPD Leslie
Thompkins, la madre di Barbara Gordon e
la moglie di James Gordon. Quella serie ha
descritto le storie delle origini dei cattivi, scegliendo
Maggie Geha (Ted 2) e Carmen
Bicondova (Festival of the Living Dead) come le giovani
Ivy Peper e Selina Kyle.
Morena Baccarin ha riflettuto sulla sua
esperienza in Gotham, affermando che le piacerebbe
interpretare di nuovo quel ruolo in qualsiasi momento. “Mi è
piaciuto fare Gotham quando ne ho avuto la possibilità, ma sì, mi
piacerebbe molto”, ha detto (secondo ComicBookMovie).
“Penso che, per me, sia tutta una questione di quella parte
femminile forte”.
Il punto di forza unico di Chastity High, la nuova serie YA giapponese di
Netflix, il
velo di trama da cui prende il titolo, è l’idea che nessuno degli
studenti della neo-coed Asuran Academy possa avere relazioni
sentimentali con altri studenti, né all’interno né all’esterno del
campus. Fortunatamente, questo non è solo un tema di fondo e il
finale della serie lo interroga in profondità.
I risultati sono contrastanti, come
lo sono per tutto il resto del drama YA di otto episodi,
opportunamente descritto come la risposta giapponese a successi in
streaming simili come Elite e Young
Royals. Ma l’episodio 8 merita un po’ di approfondimento
per aver unito il dramma dei personaggi e il punto di fondo in
questo modo, con Ichica che fa causa apertamente alla scuola e
costringe la preside Ikushima a giustificare ad alta voce le sue
draconiane misure di castità.
La motivazione di Ichica nel finale
di Chastity High
È importante capire non solo che
Ichica fa causa alla scuola, anche perché, pur avendo tratto
beneficio dalle sue misure autoritarie, si è sentita davvero offesa
solo quando le cose si sono ribaltate a suo sfavore.
Naturalmente, il suo background è
importante: non ha una famiglia benestante come molti altri
studenti, e il fascino di essere ben compensata e capace di pagare
un debito predatorio la rende irresistibile. Ma nel vivere la sua
stessa ordalia dopo essersi innamorata di Maki e aver visto le loro
foto private diffuse, capisce che gli studenti non dovrebbero
essere soggetti a queste violazioni, anche se ciò significa perdere
il suo vantaggio per garantire che siano protetti.
Ayami che denuncia Ichica e Maki è,
ironicamente, la cosa migliore che potesse capitarle. Allo stesso
modo, l’altro sviluppo apparentemente negativo di Ikushima che si
offre di revocare la sua espulsione se avesse fatto la spia su
tutte le persone che aveva salvato come Custode dell’amore, era
significativo. Ichica si rende conto che la cultura di sfiducia che
si sta sviluppando attorno alla nozione stessa di amore è
profondamente dannosa e che gli studenti vengono sottoposti al
lavaggio del cervello per tradire i loro amici e i loro istinti e
sostenere questo clima di repressione.
La preside Ikushima ha le sue
ragioni
Durante la parte del
controinterrogatorio del processo, la radice dei forti sentimenti
di Ikushima sull’amore e le relazioni giovanili diventa chiara.
Quando era più giovane, un’amica di Ikushima era rimasta incinta.
Entrambe lo avevano tenuto segreto e l’amica era morta durante il
parto a causa di complicazioni. Da allora, Ikushima ha attribuito
l’evento alla mancanza di comprensione da parte dei giovani che non
avevano nulla a che fare con tali questioni in primo luogo. Secondo
la logica di Ikushima, se agli studenti non fosse stato permesso di
mescolarsi, questo evento traumatico non si sarebbe verificato.
Il processo di pensiero di Ikushima
è comprensibile ma imperfetto. Le complicazioni durante la
gravidanza accadono di continuo, a persone di tutte le età. Ancora
più concretamente, le diffuse restrizioni sistemiche con gravi
implicazioni non sono il modo per implementare misure nelle
intenzioni protettive. Sono oppressive e negano agli studenti i
loro diritti e privilegi. Raccogliere prove contro il corpo
studentesco usando risorse come il portale di consulenza è un
profondo tradimento della fiducia, quasi da Grande Fratello.
In Chastity High
gli studenti si uniscono
Il finale di Chastity
High mostra molti studenti che si uniscono in solidarietà.
Nonostante siano così divisi per tutta la serie, resistere
all’oppressione percepita è vista come una causa comune degna di
nota, soprattutto quando è in gioco il collo di Ithica.
E Ithica intende mantenere la rotta
anche dopo che l’amministrazione scolastica si offre di ritirare le
espulsioni di lei e Maki. Non è più questo il punto: si tratta di
far abolire completamente la regola del non romanticismo.
Nonostante il fatto che, come detto,
Ithica abbia tratto beneficio dal ricatto degli altri studenti,
Atsushi e Maki difendono entrambi le intenzioni di Ithica come
nobili. Ayami adotta una tattica più forte minacciando di rivelare
la sua relazione con un professore sui social media se
l’amministrazione non avesse rispettato le richieste degli
studenti, e tali richieste sono state rese chiare in una petizione
firmata presentata con la forza all’ufficio di Ikushima.
Chi sta ricattando Ithica?
Nonostante tutto questo, oltre la
metà del corpo studentesco vota a favore delle restrizioni
romantiche, ritenendo che le relazioni siano una distrazione
inutile, e quindi vengono mantenute. Vengono fatte alcune
concessioni, come l’abolizione dell’ala Rabbit Hunter del consiglio
studentesco, ma le relazioni rimangono vietate all’Accademia
Asuran.
Per questo motivo, l’addio romantico
di Ithica a Maki, che ha deciso di lasciare il paese, è motivo di
espulsione. Alla fine di Chastity High, diventa
chiaro che qualcuno che si fa chiamare “Love Killer” invece di
“Love Keeper” ha delle prove e sta progettando di usarle per
estorcere denaro a Ithica. Il ciclo ricomincia, ma questa volta in
una versione peggiore, motivata dal tenere gli studenti in preda
alla paura e all’autoritarismo.
Non c’è alcuna indicazione su chi
potrebbe essere il nuovo LK, ma ha chiaramente motivazioni più
sinistre di quelle di Ithica. Non è certo un motivo per un lieto
fine, anche se è una giustificazione per una seconda stagione.
Non è un segreto che “Teen” (che si
pensa sia Billy Maximoff) sarà colui che libererà Agatha
Harkness in Agatha
All Along in modo che possano percorrere insieme la
Strada delle Streghe, ma da quanto tempo la strega è intrappolata
nel suo personaggio da sitcom? In un nuovo promo, scopriamo che
sono passati tre anni!
Ancora una volta sentiamo che la
Scarlet Witch – responsabile di aver messo Agatha in una
prigione psichiatrica – è “andata” e non è morta, una forte
indicazione del fatto che i Marvel Studios stanno tenendo aperte
le opzioni per quanto riguarda il destino di Wanda.
Parlando con SFX, la
showrunner di Agatha All Along Jac Schaeffer ha
condiviso il suo punto di vista su come Agatha percepiva la sua
strega rivale in WandaVision
(serie di cui era anche responsabile come capo sceneggiatore).
Cosa ha detto lo showrunner di
Agatha All Along
“Quello che mi ha entusiasmato
di più è stato proprio alla fine [di WandaVision], quando finalmente si confronta con
Wanda“, ha dichiarato Schaeffer alla rivista. “Vuole
distruggere Wanda? Vuole essere la migliore amica di Wanda? Vuole
intrecciare i capelli di Wanda? Vuole baciare Wanda? Vuole andare
su tutte le furie con Wanda? Sì a tutto, e questo mi ha
affascinato“.
“Vuole baciare Wanda?” Sì, questo
sconvolgerà alcuni angoli di Internet (in rete si teme già che
Agatha All Along sarà il prossimo a subire un bombardamento di
recensioni a causa del suo cast prevalentemente femminile).
Scoprite alcuni nuovi promo di
Agatha All Along nei post X qui sotto.
Hollywood e il mondo dello
spettacolo piangono la
perdita del leggendario attore James Earl
Jones, la cui morte all’età di 93 anni è stata
confermata il 9 settembre. Mark Hamill, che ha
lavorato al fianco di Jones nella saga di Star
Wars, ha guidato gli omaggi con un toccante post sui
social media, condividendo una foto di Jones con la didascalia
“RIP ‘Papà'”. Questo sentito messaggio faceva riferimento
all’iconico ruolo di Jones come voce di Darth Vader, il padre di
Hamill sullo schermo nell’amato franchise.
James Earl Jones, la cui voce ricca e potente
è diventata sinonimo del minaccioso Darth Vader, ha doppiato il
personaggio per decenni, a partire da Star Wars: Episodio
IV – Una nuova speranza nel 1977. Hamill, che ha
interpretato Luke Skywalker, ha spesso parlato dell’immensa
influenza e presenza che Jones ha portato all’universo di
Star Wars.
Il capo della Disney Bob
Iger si è affrettato a rilasciare una dichiarazione in
omaggio all’iconica carriera di Jones, affermando: “Dalla
gentile saggezza di Mufasa alla minaccia di Darth Vader, James Earl Jones ha dato voce ad alcuni dei
più grandi personaggi della storia del cinema. Un cellebre attore
di teatro con più di 200 crediti cinematografici e televisivi, le
storie a cui ha dato vita con una presenza unica e autorevole e una
vera ricchezza di spirito hanno lasciato un segno indelebile su
generazioni di pubblico. A nome di tutti noi della Disney,
estendiamo le nostre più profonde condoglianze alla sua famiglia e
ai suoi cari”.
Oltre al suo indimenticabile lavoro in Star Wars, la carriera di
Jones ha abbracciato cinema, televisione e teatro. Ha prestato la
voce a un’altra figura paterna iconica, Mufasa, in
Il Re Leone della Disney, un’interpretazione che
ha consolidato il suo status di leggenda.
Nel corso della sua vita, Jones ha ottenuto un
EGOT, uno dei più alti riconoscimenti
nell’intrattenimento, vincendo due Emmy, un Grammy, tre Tony Awards
e ricevendo un Oscar onorario nel 2012. La scomparsa di Jones ha
suscitato tributi in tutto il settore. Il regista Barry
Jenkins, che sta lavorando al prossimo prequel di
Mufasa: Il Re Leone, ha espresso la sua
ammirazione, pubblicando un’immagine di Jones con la didascalia
“Per sempre e sempre”. Anche LeVar
Burton, celebre attore e attivista, ha reso omaggio,
evidenziando l’eredità che Jones lascia dietro di sé sia come
artista che come voce per i senza voce, tra molti altri
tributi.
Noto per la sua presenza scenica imponente, la carriera di Jones
include anche ruoli in film come L’uomo dei sogni,
Caccia a Ottobre Rosso e Il principe cerca
moglie. Il suo profondo impatto su cinema, televisione e
teatro è evidente poiché personaggi di tutto il settore continuano
a onorare la sua eredità. In televisione, Jones era anche
conosciuto come “la voce della CNN”, con le sue famose parole
“questa è la CNN” udite nelle case di tutto il paese. La CNN ha
rilasciato una dichiarazione in risposta alla notizia:
“È stato la voce della CNN e del nostro marchio
per molti decenni, trasmettendo in modo unico attraverso il
discorso autorità immediata, grazie a decoro. Quella voce
straordinaria è solo una delle tante cose di cui il mondo sentirà
la sua mancanza. I nostri pensieri sono con la sua
famiglia.”
L’attrice Lydia
Cornell ha scritto sui social media “Oh no!! Non ci
posso credere!! Pensavo che sarebbe vissuto per sempre”.
Cornell aveva collaborato con Jones nel suo film d’esordio,
Bloodtide del 1982. “Riposa in pace“, ha
scritto. Crystal Kung Minkoff, moglie del
co-regista de Il Re Leone Rob Minkoff, ha scritto
che Jones “ha realizzato il sogno di un giovane animatore
quando hai accettato il ruolo di Mufasa. Grazie per tutto quello
che hai fatto per Rob. Il tuo ricordo vivrà per sempre“.
Il regista Paul
Feig ha aggiunto che “James Earl Jones non morirà
mai” perché “il suo talento, il suo lavoro e la sua
influenza saranno sempre con noi“. Nella sua storia su
Instagram, Ava DuVernay ha scritto: “Grazie
per averci mostrato noi stessi. I nostri sé complicati, i nostri sé
dignitosi, i nostri sorrisi, il nostro dolore. Un lavoro ben fatto.
Un dono condiviso magnificamente. Che Dio ti benedica mentre
prosegui il tuo viaggio.”
Altri tributi al defunto attore
includono l’organizzazione della Major League Baseball, il
leggendario regista horror Mike Flanagan e
l’attore Colman Domingo. L’eredità di Jones nel
mondo del cinema e della televisione è a dir poco eterna e i nostri
pensieri sono rivolti ai suoi amici e alla sua famiglia.
La Marvel Comics ha recentemente
festeggiato il suo 85° anniversario e, per celebrare l’occasione, i
Marvel Studios hanno pubblicato una
compilation che evidenzia gli 85 momenti più iconici del
Marvel Cinematic Universe
finora.
Il video dura quasi un’ora (puoi
sempre saltarlo se hai poco tempo) e presenta scene di praticamente
tutti i film MCU e serie Disney+ che sono stati distribuiti, da
Iron Man fino a Echo.
Molti di questi momenti sono davvero
iconici: Capitan America che raccoglie Mjölnir in Avengers: Endgame, “Io sono
Iron Man” di Tony Stark (entrambe le volte che lo dice!),
ecc., ma possiamo vederne altri, come il “dance off” di
Peter Quill con Ronan l’Accusatore nel primo Guardiani della Galassia e
scene tratte da Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, tanto per essere un po’ più controversi e
scegliere icone che la maggior parte del pubblico non
condivide.
Questo video tributo fa seguito a un
altro montaggio che mette in luce alcuni progetti imminenti, che ci
ha dato un primo sguardo ufficiale a titoli come Thunderbolts*,
Ironheart
e Daredevil:
Born Again. “Spesso ripenso agli anni ’60 e
al famoso Bullpen Marvel con Stan Lee, Jack Kirby e
Steve Ditko che creavano Spider-Man, The Avengers, The X-Men e The
Fantastic Four”, ha detto il capo dei Marvel Studios Kevin
Feige nel video, riflettendo sulla storia del marchio.
“‘La Casa delle Idee’: si chiama così per un motivo”.
Le clip sono state montate in ordine
cronologico sulla timeline, iniziando con Captain America: The First
Avenger e terminando con la stagione 2 di
Loki.
Guarda il video qui sotto (quando ne hai la possibilità!) e facci
sapere se pensi che abbiano perso qualche momento iconico, così
come quali non ritieni meritevoli di essere inclusi.
Gli 85 momenti più iconici del Marvel Cinematic Universe
“Il 31 agosto 1939,
l’uscita di MARVEL COMICS (1939) n. 1 ha dato vita a
qualcosa di speciale: l’Universo Marvel. Dalle strade di New York ai
confini del Multiverso, l’Universo Marvel ha aperto i lettori a
innumerevoli storie strane e viaggi nel mistero con i suoi eroi e
cattivi. Fin dai suoi primi giorni come Timely Comics e Atlas
Comics, la Casa delle Idee ha raccontato le avventure del
sensazionale, dell’inquietante e dello
stupefacente”.
“Per celebrare l’85°
anniversario della Marvel, segui la cronologia del
Marvel Cinematic Universe da
Captain America: Il primo Vendicatore alla seconda stagione di Loki
in 85 momenti indimenticabili, tutti disponibili in streaming su
Disney+.”
Spider-Man 4 di
Tom Holland continuerà a dondolare nel
Marvel Cinematic Universe, con il
regista di Shang-Chi e la leggenda
dei dieci anelli Destin Daniel Cretton nelle prime
trattative per dirigere il film. Oltre a “Shang-Chi” con
Simu Liu, gli altri crediti di Cretton sono
“Short Term 12” del 2013, “The Glass
Castle” del 2017 e “Just Mercy” del
2019.
Il finale di Spider-Man:
No Way Home del 2021 ha visto il Dottor Strange di
Benedict Cumberbatch lanciare un incantesimo che ha fatto
dimenticare al mondo intero che Peter Parker era stato Spider-Man,
che includeva anche i suoi due più cari amici MJ
(Zendaya) e Ned (Jacob Batalon).
Questo ha concluso la trilogia di tre film diretta dal regista Jon
Watts, che ha realizzato il film originale con Holland
“Spider-Man: Homecoming” nel
2017 e “Spider-Man: Far From Home”
nel 2019.
Non sono stati ancora rivelati
ulteriori dettagli sul quarto film della serie, ma la notizia
conferma che Holland è pronto per un altro tentativo nei panni
dell’amichevole Spider-Man di quartiere, dopo che durante le
interviste alla stampa prima di “No Way Home”
aveva dichiarato di avere delle riserve sull’interpretazione del
personaggio a lungo termine, soprattutto quando si avvicinava ai 30
anni.
Il rapporto tra Marvel Studios e Sony Pictures Entertainment è
stato a volte tumultuoso. C’è stato due entità hanno raggiunto un
punto morto sul futuro del personaggio nell’MCU e il loro accordo è stato
temporaneamente annullato. Sono giunti a una risoluzione poco dopo,
seguita dall’extravaganza del crossover “No Way Home” che ha
portato i precedenti Spider-Men Tobey Maguire e Andrew
Garfield nell’MCU.
Sony e Marvel non hanno rilasciato
dichiarazioni. The Hollywood Reporter è stato il primo a riportare
la notizia di Cretton.
James Earl Jones,
il prolifico attore di cinema, televisione e teatro il cui baritono
risonante e inconfondibile era noto soprattutto come voce del
cattivo di Star Wars,
Darth Vader, è morto lunedì mattina nella sua casa di Dutchess
County, a New York, come ha confermato il suo rappresentante a
Variety. Aveva 93 anni.
Dopo aver superato una profonda
balbuzie da bambino, Jones si è affermato come uno degli attori
neri pionieri della sua generazione, accumulando una carriera ricca
e versatile che si estende per oltre 60 anni, dal suo debutto a
Broadway nel 1958 al Cort Theatre – ribattezzato James Earl Jones
Theatre nel 2022 – alla sua più recente interpretazione in
“Il
principe cerca figlio” del 2021. Per questo film, Jones ha
ripreso il suo ruolo di Re Jaffe Joffer dalla commedia di Eddie Murphy del 1988 “Il
principe cerca moglie“ – uno dei numerosi ruoli, insieme a
quello di Darth Vader, che Jones ha rivisitato, tra cui la voce di
Re Mustafa nel lungometraggio animato Disney “Il Re Leone”
del 1994, nel sequel direct-to-video del 1998 e nel remake del
2019.
È stato il vice direttore della CIA,
il viceammiraglio James Greer, in tre film di Jack Ryan, “Caccia
a Ottobre Rosso” del 1990, “Giochi di potere” del
1992 e “Sotto il segno del pericolo” del 1994. Per quanto
riguarda il suo ruolo più famoso, quello di Darth Vader, Jones fu
pagato settemila dollari per prestare la voce al personaggio in
“Star
Wars IV: Una nuova speranza” del 1977, ma rifiutò i
crediti per quel film e per il suo seguito, “Star
Wars V: L’impero colpisce ancora” del 1980, per rispetto
all’attore che interpretò il ruolo sullo schermo, David
Prowse.
Nel 1983, con “Star
Wars VI: Ilritorno dello Jedi”, Jones è
diventato sinonimo di uno dei villain più memorabili e terrificanti
della storia del cinema e ha finalmente ricevuto il riconoscimento
per il suo lavoro. È poi tornato a prestare la voce di Fener per
“Star
Wars III – La vendetta dei Sith” del 2005 e “Rogue
One: A Star Wars Story” del 2016.
Tra i suoi oltre 80 film, Jones ha
interpretato il ruolo di un bombardiere B-52 nella satira sulla
Guerra Fredda di Stanley Kubrick del 1964,
“Dr. Stranamore” (il suo debutto nel lungometraggio), nel
ruolo del primo presidente nero degli Stati Uniti in “The
Man” del 1972, nel ruolo del temibile cattivo in “Conan il
barbaro” del 1982, nel ruolo di uno scrittore solitario in
“L’uomo
dei sogni“ del 1989 e nel ruolo di una ex star del
baseball cieca in “The Sandlot” del 1993.
La ricerca dei prossimi
Harry, Ron e Hermione per la serie Harry
Potter è iniziata. HBO ha aperto un casting call
per le tre star principali della storia. I fan hanno notato il
casting call circolare online lunedì e HBO ne ha confermato
l’autenticità a Variety.
Il casting call è alla ricerca di
bambini che avranno un’età compresa tra 9 e 11 anni nell’aprile
2025 e che siano residenti nel Regno Unito e in Irlanda. L’avviso
afferma inoltre che il casting sarà inclusivo per tutte le etnie e
identità di genere.
“Ci impegniamo per un casting
inclusivo e diversificato”, si legge. “Per ogni ruolo, si
prega di inviare artisti qualificati, senza riguardo a etnia,
sesso, disabilità, razza, orientamento sessuale, identità di genere
o qualsiasi altra base protetta dalla legge, salvo diversa
indicazione specifica”.
La domanda richiede agli attori di
inviare due brevi video autobiografici, tra cui una breve poesia o
un racconto, ma niente da “Harry Potter“.
“Prepara una breve poesia o un
racconto a tua scelta. Può essere dal tuo libro preferito, una
poesia che ami, un monologo da un’opera teatrale o qualcosa che hai
creato tu stesso. Per favore, niente da “Harry Potter”. Usa il tuo
accento. Massimo 30 secondi!” dice il casting call. Il secondo
video autobiografico è “un breve video che ci racconta un po’
di te, inclusa la tua data di nascita, altezza e dove vivi.
Inoltre, descrivi qualsiasi familiare, amico o animale domestico a
cui sei particolarmente legato. Usa il tuo accento. Massimo un
minuto”.
Nonostante fonti attendibili sostengano che Robert Pattinson farà la sua apparizione nei
panni del Cavaliere Oscuro nella serie spin-off The
Penguin, Matt Reeves e la showrunner
Lauren LeFranc hanno recentemente smentito queste voci,
spiegando che semplicemente non sentivano il bisogno di far sentire
la presenza del protettore di Gotham.
Ora, la LeFranc ha spiegato perché non hanno ritenuto una buona
idea far incontrare Batman con “Oz Cobb” (Colin
Farrell) dopo gli eventi del film, ed è in parte
dovuto al fatto che il Crociato incappucciato non vede Oz come una
minaccia abbastanza grande da preoccuparsi di tenerlo d’occhio!
“È interessante, perché Matt (Reeves) e io abbiamo sempre
parlato del fatto che, in verità, la sua versione di Gotham City è
molto radicata. Batman non è ovunque“, racconta a CinemaBlend.
“È una grande città! Inoltre, nel film è stato stabilito che
non presta molta attenzione a Oz. Non pensa che valga la pena di
prestargli attenzione, da questo punto di vista. Quindi,
onestamente, non abbiamo pensato all’idea che Batmanpotesse guardare. Eravamo solo più concentrati a seguire i
nostri personaggi nel nostro show“.
Anche se siamo sicuri che Oz non sarebbe d’accordo, questo ha
senso. In The
Batman, l’interpretazione di Colin Farrell del
classico cattivo della DC Comics non viene presa molto sul serio da
Bruce Wayne, Jim Gordon o dalla maggior parte dei suoi
soci criminali, ed è per questo che The
Penguin si concentrerà sulla scalata del personaggio che cerca
di dimostrare di essere qualcuno che non avrebbero mai dovuto
sottovalutare.
Ci sono molte speculazioni sulla presenza di Batman, in ogni
caso, e questo è solo un tentativo di depistare i fan.
La serie riprenderà subito dopo gli eventi di The
Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo
l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo
spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle
motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti
che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua
infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente
disturbata (Deirdre O’Connell).
“Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e
l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per
approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha
detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie
televisiva”.
Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di
Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell
ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in
mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono
molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà
molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.
Tra le tante commedie con
protagoniste femminili realizzate nei primi anni Duemila,
Il diavolo Veste Prada è probabilmente la più
iconica, nonché quella che più solleva anche riflessioni non così
spensierate su temi come il lavoro, lo stress e la salute mentale.
Tra glamour, alta moda e vite rivoluzionate, questo film fa sì
sorridere, ma anche riflettere su che tipo di persona si vuole
diventare. A distanza di anni, è ancora un titolo amatissimo,
complice anche le eccezionali attrici che compongono il cast.
Ecco dieci cose da sapere su
Il diavolo veste Prada.
La trama di Il diavolo veste Prada
Protagonista del film è
Andy, la quale dopo la laurea ottiene il lavoro da
sogno per il quale “un milione di ragazze ucciderebbe”: essere
l’assistente di Miranda, la direttrice di Runway,
la rivista di moda più venduta del settore. Si tratta di un lavoro
destinato ad accelerare la sua carriera giornalistica, se solo
riuscirà a sopravvivere a un anno di lavoro per l’esigente boss.
Andy, che non ha alcun senso della moda, si vede dunque catapultata
in uno stile di vita pieno di ritmi frenetici, tacco minimo di tre
pollici e abuso di coca cola e caffè. Ben presto, però, si
accorgerà di come quella vita la sta allontanando da ciò che
davvero conta e da ciò che realmente vuole diventare.
Il libro da cui è tratto il film
1. Il film si basa sul libro
omonimo. Il romanzo su cui si basa il film è stato scritto
da Lauren Weisberger nel 2003. Sebbene abbia
tenuto a sottolineare che i personaggi siano di pura fantasia,
senza nessun riferimento ad Anne Wintour, storica
direttrice di Vogue, ci sono delle somiglianze e
delle descrizioni che sembrano proprio farne un ritratto o
quantomeno ispirarsi fortemente alla personalità della Wintour. Tra
il 1999 ed il 2000, l’autrice del romanzo è infatti stata
l’assistente di Wintour e sembra che l’esperienza della giovane
Andy sia, in realtà, una versione romanzata della sua. La
direttrice di Vogue ha poi rivelato di essere rimasta piacevolmente
colpita dal film, a dispetto dello scetticismo di partenza.
Il cast del film
2. Anne Hathaway ha studiato
molto per la sua parte. Dopo aver saputo di aver ottenuto
il ruolo di Andy, l’attrice si è preparata per la parte offrendosi
volontaria per una settimana come assistente in una casa d’aste. Ha
così potuto imparare i ritmi e i compiti di tale ruolo, così da
poter poi essere più realistica al momento delle riprese.
3. Meryl Streep si è
presentata ad Anne Hathaway in modo molto… particolare.
Come rivelato in seguito, il primo giorno di riprese, Meryl Streep ha incontrato per la prima volta
Anne Hathaway, rivolgendole le seguenti
parole: “Penso che tu sia perfetta per questo ruolo. Sono così
felice che lavoreremo insieme“. Poi ha fatto una pausa e ha
aggiunto: “Questa è l’ultima cosa carina che ti dirò“. E
così è stato. Steep è a quel punto entrata nel personaggio di
Miranda, mantenendo una certa freddezza nei confronti della
Hathaway, così da rendere più autentico il loro conflitto.
4. È stato il primo ruolo
importante di Emily Blunt. Oggi tra le attrici più
apprezzate della sua generazione e candidata agli Oscar per
Oppenheimer, al tempo di Il diavolo
veste Prada, però, aveva alle spalle giusto qualche ruolo
secondario. Fu poi scoperta dopo aver fatto un’audizione per
Eragon (2006), ma era stata rifiutata dopo molteplici
richiami. Un produttore di Il diavolo veste
Prada decise a quel punto di inserirla in un nastro di
audizione. Più di 100 attrici furono prese in considerazione per la
parte e la Blunt era tornata in Inghilterra per riprendersi quando
i dirigenti della Fox le proposero un’altra audizione, questa volta
chiedendole di vestirsi in modo più simile al suo personaggio.
Nella videoregistrazione, indossava jeans e infradito. Ottenne
subito il ruolo.
5. Valentino ha voluto
apparire nel film. Tra i tanti stilisti contattati per
chiedere loro di partecipare al film, solo Valentino
Garavani ha scelto di fare un’apparizione nel
lungometraggio nei panni di sé stesso. Inoltre, egli stesso ha
disegnato l’abito nero che viene indossato da Meryl Streep nella scena ambientata al
museo.
Le candidature agli Oscar del
film
6. Ha ricevuto due
nomination agli Oscar. Il film, tra i più nominati e
premiati del suo anno, è poi arrivato anche agli Oscar 2007, dove
figurava nelle categorie Migliori costumi e Miglior attrice
protagonista con Meryl Streep. In entrambi i casi il premio non
andò a Il diavolo veste Prada, in quanto a vincere
come Migliori costumi fu Marie Antoinette e a vincere come
Miglior attrice fu Helen Mirren per il film The
Queen.
Qual è il significato del titolo e
del film?
7. Il film lancia un
messaggio ben preciso. Per quanto riguarda il titolo del
film, Il diavolo veste Prada, questo fa
riferimento al personaggio interpretato dalla Streep, Miranda, la
quale si comporta con tale severità da risultare un vero e proprio
Diavolo. Ma, lavorando nel settore della moda, è un Diavolo molto
elegante, che veste Prada. Per quanto riguarda il significato
generale del film, invece, questo riflette sui pericoli di
una società
basata sull’apparire, sul voler diventare qualcuno e su come le
emozioni vengano talvolta messe da parte per poter restare in tale
ambiente molto competitivo. Il film, dunque, parla di un ambiente
lavorativo tossico ben prima che questo concetto divenisse popolare
come lo è oggi.
Altre curiosità sul film
8. Scegliere i costumi è
stato un investimento. Nonostante i molteplici prestiti
dei designer, Patricia Field ha speso oltre un
milione di dollari in costumi. È proprio con questo film, tra
l’altro, che – come già riportato – ha ricevuto la sua prima
nomination agli Oscar per i Miglior costumi. Tutti i costumi
utilizzati sono stati in seguito messi all’asta per finanziare una
ricerca sul cancro al seno. Tra i vari acquirenti, c’era anche
Anne Hathaway, che ha acquistato il vestito
verde che viene indossato dal suo personaggio nel corso del
film.
9. La sceneggiatura
originale era stata scritta tempo prima. Prima che il
romanzo fosse pubblicato, quattro sceneggiatori avevano già
provveduto a realizzare la prima sceneggiatura del film. Questo è
stato possibile sulla base di un’acquisizione dei diritti
precedente alla pubblicazione. Tuttavia, la prima versione si
discostava molto da quanto raccontato dal romanzo, essendo questo
ancora grossomodo inedito, è la storia che avrebbe dovuto essere
trasposta in film sembrava un ricalco di Zoolander. Quando
il romanzo è diventato poi un bestseller, si è provveduto a
cambiare lo script.
Un sequel del film è in fase di sviluppo!
10. Verrà realizzato un
sequel. Il 4 giugno 2013 è uscito negli Stati Uniti
Revenge Wears Prada: The Devil Returns (La vendetta veste
Prada: Il ritorno del diavolo) ambientato dieci anni dopo il
fortunato primo capitolo. Andy Sachs è divenuta editore capo di una
sua rivista, The Plunge, dedicata ai matrimoni la cui Public
Relation è la ex nemesi di Andrea, Emily Charlton (che nel
precedente capitolo era l’assistente senior di Miranda), ora sua
migliore amica. La protagonista sta organizzando il suo matrimonio
con un rampollo di una delle migliori famiglie di Manhattan e
reincontrerà la sua temuta mentore Miranda Pristley.
Nel luglio 2024 è arrivata la
notizia che La Disney sta sviluppando un sequel del film. La
sceneggiatrice del film originale Aline Brosh
McKenna è in trattative per tornare a scrivere il prossimo
capitolo. Non è chiaro chi del cast originale ritornerà, ma secondo
quanto riferito la trama segue Priestly mentre naviga nella sua
carriera in mezzo al declino dell’editoria di riviste tradizionali
e affronta il personaggio di Blunt, ora un dirigente di potere per
un gruppo di lusso con soldi destinati alla pubblicità di cui
Miranda ha estremo bisogno.
Dove vedere il film in
streaming
Il film è disponibile in
streaming digitale. È possibile fruire di Il
diavolo veste Prada grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV, Prime Videoe Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video.
Tra gli eventi più affascinanti da
vedere al cinema vi è senza ombra di dubbio quello relativo alla
fine del mondo così come noto. I film dedicati a tale catastrofe
hanno sempre catturato l’attenzione del pubblico, a cui viene data
l’occasione di vedere qualcosa a cui si spera di non dover mai
essere diretti testimoni nella realtà. Oltre aThe
Day After Tomorrow,2012 o Left Behind, uno dei film
più recenti che ha portato la fine del mondo sul grande schermo è
Greenland
(qui
la recensione).
A dirigerlo vi è
Ric Roman Waugh, anche regista
si Snitch – L’infiltrato e Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen. In questo
caso, la distruzione del pianeta non è data da conseguenze del
cambiamento climatico o da antiche profezie, bensì dallo scontro
della Terra con una serie di meteoriti apparentemente
inarrestabili. Allo stesso tempo, in mezzo a questa devastazione,
il film presenta una forte componente umana, portando lo spettatore
a seguire i tentativi del protagonista di difendere in tutti i modi
la propria famiglia.
Ancora una volta l’unico modo per
superare una crisi, grande o piccola che sia, sembra essere il fare
ricorso alla propria umanità, riscoprendo il sentimento che ci lega
a quanti ci circondano. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Greenland.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo finale e
all’annunciato sequel. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Greenland
Un asteroide soprannominato Clarke
sta per passare molto vicino alla Terra, tanto da essere visibile a
occhio nudo. Purtroppo durante il passaggio la cometa si frantuma
in mille pezzi con conseguenze catastrofiche sulla superficie
dell’intero pianeta. L’impatto di un enorme frammento di roccia
provocherà infatti morte e distruzione, destabilizzando interi
paesi dal punto di vista politico, sociale ed economico. In questo
clima di panico e confusione seguiamo Jeff, un
uomo il cui obiettivo sarà quello di portare in salvo sua moglie e
suo figlioverso l’unico posto sicuro, in una lotta contro i
tempo.
Ad interpretare John Garrity vi è
Gerard Butler, che solo tre anni prima aveva
recitato in un altro film catastrofico simile quale Geostorm.
Nel ruolo di sua moglie Allison vi è invece l’attrice Morena Baccarin, celebre per il personaggio di
Vanessa nella trilogia di Deadpool. Roger Dale
Floyd interpreta il figlio Nathan Garrity, mentre a
completare il cast si ritrovano David Denman nel
ruolo di Ralph Vento, Hope Davis in quelli di
Judy Vento e Andrew Bachelor in quelli di Colin.
Sam Elliott aveva quasi ottenuto il ruolo di
Dale, ma le trattative si sono interrotte e al suo posto è stato
scelto Scott Glenn.
Per quanto riguarda la cometa,
questa viene chiamata “Clarke” in omaggio allo scomparso
Arthur C. Clarke, autore del romanzo del 1993
“Martello di Dio”, che descrive l’impatto sulla Terra di
un asteroide che distrugge l’intero pianeta. Il romanzo è
precedente ai film Armageddon – Giudizio finale (1998) e
Deep Impact (1998), che trattano di eventi simili, i
quali si sono dunque anche solo parzialmente ispirati a quanto
narrato dallo scrittore. Dinamiche che vengono poi appunto riprese
anche in Greenland.
Il finale del film e il sequel Greenland:
Migration
Nel finale di Greenland,
la famiglia Garrity riesce ad arrivare in tempo nel bunker in
Groenlandia, proprio mentre il frammento più grande dell’asteroide
entra nell’atmosfera e colpisce la Terra, devastando la civiltà.
Nove mesi dopo, il bunker è in grado di mettersi in contatto radio
con altri sopravvissuti in tutto il mondo. I Garrity e gli altri
occupanti escono dal rifugio, mentre arrivano notizie che
l’atmosfera si sta finalmente liberando, dando ai sopravvissuti la
possibilità di rimettere in piedi la Terra.
Sulla scia di questo finale, nel
giugno del 2021 è stato annunciato che
un sequel intitolato Greenland: Migration è in
fase di sviluppo e, secondo quanto riferito, sarà incentrato sul
viaggio dei Garrity attraverso una landa ghiacciata europea per
trovare una nuova casa. Questo sequel dovrebbe arrivare in sala nel
corso del 2025 e stando a quanto descritto dovrebbe fornire
un’esperienza globale di ciò che è accaduto in varie parti del
mondo a seguito dello schianto dell’asteroide.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7
giugno alle ore 21:20 sul canale Italia
1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà
presente anche sulla piattaforma Mediaset
Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Il regista Joel Schumacher
è principalmente ricordato per film come Batman Forever e
Batman & Robin, grandi
insuccessi che ne hanno macchiato la carriera. Eppure, nella sua
filmografia si ritrovano titoli che mostrano le grandi doti di
questo regista. Tra St. Elmo’s Fire, Linea mortale,Un giorno di ordinaria follia o Number 23
sono solo alcuni tra i più noti. Se il suo ultimo film prima della
scomparsa risale al 2011, ed è intitolato Trespass, solo due anni prima Schumacher aveva
realizzato uno dei suoi progetti più folli: BloodCreek.
Si tratta di un film che mescola
storia e orrore, andando a concentrarsi su un particolare aspetto
dell’attività nazista, ovvero quello della ricerca sull’occulto e
il paranormale. In più occasioni il cinema ha affrontato questo
aspetto, come in Hellboy di Guillermo del
Toro o Overlord. Anche in questo caso,
dunque, ci si confronta con un contesto di questo genere, che ben
presto vira prepotentemente verso il sovrannaturale per
caratterizzare Blood Creek come un film horror a
tutti gli effetti.
Per gli appassionati del genere, si
tratta dunque di un titolo da non perdere, specialmente considerato
che fino ad oggi è rimasto inedito in Italia e che è ora finalmente
possibile recuperarlo grazie al passaggio televisivo. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a Blood Creek. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La vicenda si svolge in due epoche
diverse. Nel 1936, ci troviamo in West Virginia dove vive la
famiglia di emigrati tedeschi Wollner. Quando al capo famiglia,
Otto Wollner, viene offerta un’ingente somma di
denaro per ospitare lo studioso Richard Wirth al
servizio del Terzo Reich, l’uomo non può rifiutare. Wirth,
incaricato di compiere alcune ricerche sulla comunità tedesca negli
Stati Uniti, è in realtà alla ricerca delle pietre runiche presenti
nel terreno dei Wollner. L’uomo ha intenzione di praticare dei riti
occulti e ben presto la famiglia diventa vittima delle sue oscure
pratiche.
Quando il racconto si sposta ai
giorni nostri, vede protagonista il poliziotto Evan
Marshall. L’uomo si sente responsabile per la misteriosa
scomparsa del fratello Victor avvenuta due anni
prima in un campeggio vicino a Town Creek. Ora vive col vecchio
padre invalido di cui si prende cura e che nutre i suoi senso di
colpa. Fino a quando una notte, Victor ricompare vivo chiedendo al
fratello di aiutarlo a sconfiggere i demoni che si trovano a Town
Creek.
Ad interpretare Evan Marshall vi è
l’attore Henry Cavill, che di lì a qualche anno sarebbe
diventato celebre per il ruolo di Superman in L’uomo d’acciaio. Suo fratello Victor è interpretato
dall’attore Dominic Purcell, noto per il ruolo di Lincoln
Burrows in Prison Break. L’attore Michael Fassbender, all’epoca ancora poco
conosciuto, interpreta invece Richard Wirth. Completano il cast gli
attori Emma Booth nel ruolo di Liese Wollner,
Rainer Winkelvoss in quello di Otto Wollner e
Shea Whigham in quello di Luke.
La spiegazione del finale del film
Nel corso del film, i due fratelli
Marshall si recano alla fattoria indicata da Victor e affrontano i
Wollner. Questi ultimi, a loro volta, mettono però in guardia i
fratelli da Wirth. I due non li ascoltano finché Wirth non esce
dalla cantina e dà vita al terrore. Wirth rivela infatti che il
motivo per cui Victor è riuscito a fuggire è che sapeva che Victor
sarebbe tornato alla fattoria per vendicarsi e che alla fine lo
avrebbe liberato dai Wollner, quindi ha lasciato andare Victor di
proposito.
Wirth, infatti, non può attraversare
le rune con cui la famiglia Wollner ha dipinto le finestre e le
porte. Non può nemmeno attraversare la recinzione esterna,
anch’essa decorata con rune dai Wollner. Wirth, inoltre, non può
rivoltarsi contro il “suo stesso sangue”. Aveva un’armatura
ricavata dalle ossa della sua famiglia che usava per i rituali.
Liese Wollner rubò l’armatura d’ossa di Wirth e la chiuse nel
fienile dietro una porta dipinta con rune.
Wirth si nutre dunque di sangue per
aumentare il suo potere in modo da aprire il terzo occhio e
diventare onnipotente. Tuttavia, nutrirsi del “suo stesso” sangue è
come un veleno per Wirth. Evan Marshall sbriciola dunque alcune
ossa dell’armatura di Wirth e le fa spalmare da Liese nelle ferite
aperte sulla schiena per indebolire Wirth. Il nazista riesce però a
consumare abbastanza sangue non contaminato per iniziare ad aprire
il suo terzo occhio.
Tuttavia, a quel punto Evan Marshall
usa un pezzo rotto dell’armatura d’osso per pugnalarlo direttamente
nel terzo occhio, indebolendolo abbastanza da permettere a Victor
Marshall di decapitarlo. Il risultato è però che i Wollner
invecchiano rapidamente e muoiono. Prima che la più giovane muoia,
dice a Evan che il leader delle SS Heinrich Himmler ha inviato
altri otto agenti nazisti in diverse fattorie. Evan trova una mappa
grazie alla quale scopre dove si trovano. Mentre Victor torna a
casa dalla sua famiglia, Evan decide dunque di recarsi nelle altre
fattorie per fermare i nazisti.
Il trailer di Blood
Creek e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7
giugno alle ore 21:20 sul canale Rai
4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà
presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove
quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in
onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita,
per trovare il film e far partire la visione.
Netflix
potrebbe aver trovato la sua minaccia di livello TVA per
l’umanità in KAOS di
Charlie Covell, un racconto contemporaneo di
mitologie greche intrecciate. Jeff Goldblum guida la serie nei panni
di Zeus, una divinità egoista e assetata di potere la cui presa sul
controllo dell’universo sta iniziando a scivolare. Ma secondo il
narratore della storia, Prometeo (Stephen
Dillane), “c’è un piano per abbatterlo”. Tre esseri umani,
Euridice, o “Riddy” (Aurora Perrineau), Caeneus
(Misia Butler) e Ariadne, o “Ari” (Leila
Farzad), hanno ricevuto una profezia identica:
“Una linea appare, l’ordine tramonta, la famiglia cade e il
kaos regna”. Per coincidenza, anche il re degli dei ha
ricevuto la stessa profezia. I tentativi paranoici di Zeus di
impedire che la sua profezia si realizzi lo portano a intromettersi
nei destini degli esseri umani e a sconvolgere le vite di coloro
che lo circondano. La profezia si è avverata per ognuno di loro e
le loro storie si concludono con una serie di KAOS alla fine della
stagione.
Una “linea” nella profezia
ricorrente di KAOS significa tensione; uno strappo
nell’arazzo, un’increspatura sull’acqua ferma, una crepa nel muro.
Zeus scopre una linea fisica sotto forma di una nuova ruga
sulla fronte. Zeus ha ricevuto una profezia dalle Parche,
cosa che solo gli uomini ricevono. Dopo essersi trasformato in un
dio assorbendo anime umane, si è abituato a sentirsi invincibile.
Quel minuscolo segno di invecchiamento diventa un grosso
problema per lui, che intende mantenere la sua immortalità. La
sua urgenza di dimostrare che una profezia (ma soprattutto la sua)
può essere infranta lo porta a prendere di mira la profezia del
devoto presidente di Krete, il presidente Minos (Stanley
Townsend). La sua ambizione di impedire che la sua stessa
profezia si realizzi lo porta a sconvolgere i confini sociali e
politici e ad attraversare le linee che un tempo separavano i
mortali, gli dei e tutti coloro che si trovavano nel mezzo.
Per i personaggi umani di
KAOS, le linee che appaiono sono un po’ meno fisiche.
Riddy ha deciso di disinnamorarsi di Orpheus (Killian
Scott), ma la loro storia non è come si svolge
convenzionalmente. Sono amanti incrociati il cui amore è
destinato a durare per sempre. La battuta di Riddy è la
consapevolezza che il suo amore per Orfeo si sta
esaurendo. Precedentemente conosciuto come Caenis,
Caeneus è nato in una tribù di Amazzoni, che sono
tradizionalmente una tribù di donne guerriere. Fu costretto ad
andarsene quando sua madre ritenne che il suo corpo non fosse
adatto a diventare un’Amazzone. Riteneva che la sua riassegnazione
di genere, in seguito alla profezia della madre, segnasse la linea
della sua profezia. La linea di Ari appare quando scopre di non
essere responsabile della morte del fratello durante la loro
infanzia. Questa epifania incrina il suo senso di sé,
lasciando una crepa nello specchio metaforico che ha tenuto aperto
a se stessa per tutta la vita.
Dioniso (Nabhaan
Rizwan), il dio del piacere, della follia e della frenesia
selvaggia, tenta di uscire dal suo compito e di fare qualcosa di
più significativo con il suo potere. Scopre che l’amore è
importante per lui e sceglie di aiutare Orfeo a vincere la
battaglia tra amore e morte permettendogli di recuperare Riddy
dagli Inferi. Permettere a un umano di riportare qualcuno
dagli Inferi è una violazione dell’ordine dell’universo
stesso. Ma quando sembra che il piano possa funzionare, Poseidone
(Cliff Curtis) avverte che se Zeus scopre il
successo di Orfeo, le conseguenze potrebbero essere più pericolose
di quanto Dioniso si aspetti.
Ade (David
Thewlis), il dio della morte, con sua moglie
Persefone (Rakie Ayola), regina degli Inferi,
avverte Zeus che il sistema della Tela sta sovraccaricando il
Nulla. Gli esseri umani che muoiono sono portati a passare
attraverso la Cornice con la scusa che le loro anime saranno
rinnovate. Ma si scopre che Zeus aveva in realtà ordinato ad Ade di
guidare i morti attraverso la Cornice, in modo che gli dei
potessero sfruttare le loro anime per rimanere immortali.
Proprio come il Telaio Temporale in Loki
della Marvel, il sistema
della Cornice è diventato insostenibile e Ade fa pressione
per cambiare l’ordine.
Ari ha una rivelazione che
ristabilisce l’ordine del potere politico nella sua
famiglia. La profezia di suo padre recita: “La tua fine inizia nel
letto matrimoniale: Il primo figlio che esalerà il respiro ti
ucciderà”. La donna fa un collegamento con il fatto che, anche se
suo fratello gemello Glauco (Fady Elsayed) è stato
il primo a nascere, lei è stata quella che “è uscita urlando”.
Uccide il padre per averle mentito per tutta la vita e per
aver ucciso Glauco secondo il volere degli dei. Vendicando il
fratello, capovolge l’ordine politico assumendo il ruolo di
nuovo leader di Krete, sfidando la volontà degli dei. Il
caso più evidente di declino dell’ordine (meglio dire di
combustione) in KAOS è quando Zeus distrugge le Parche.
Dopo che la profezia del presidente Minosse fallisce, beh,
fallisce, Zeus decide di dare fuoco alle Parche. Se le Parche sono
responsabili della scrittura e della conservazione di tutte le
profezie, allora distruggerle deve essere la risposta al suo
problema.
Le famiglie in KAOS sono
destinate a disgregarsi
Ognuno degli umani di KAOS
subisce una frattura nei propri legami familiari.
Sulla carta, Riddy e Orpheus sono destinati a essere una famiglia,
ma lo sviluppo dei sentimenti di Riddy verso Orpheus rompe il loro
rapporto. La madre di Caeneo lo ha allontanato dalla sua tribù in
gioventù, ma il suo rispetto per lei viene meno quando viene a
sapere che è stata lei a venderlo e a farlo uccidere dalle
Amazzoni. Ari credeva nel meglio di suo padre, Minosse, e confidava
che lui amasse e vivesse per lei. Le Erinni dimostrano ad Ari che
non era responsabile della morte del fratello gemello e lei scopre
in seguito che Minosse lo imprigionò da bambino, facendo crollare
la sua fiducia nel padre.
Il trattamento riservato da Zeus
alla sua famiglia nell’Olimpo porta tutti a rivoltarsi contro di
lui nel momento di maggiore insicurezza. Dioniso fatica già a
stabilire un legame emotivo con Zeus, che si rivela un padre
piuttosto meschino e indifferente. Ma il rifiuto di Zeus di
concedergli maggiori poteri lo spinge a comportarsi in modo
violento (anche se con gentilezza) nel tentativo di farsi
rispettare da lui. Era (Janet McTeer), moglie
di Zeus (e anche sua sorella), cerca di impedirgli di creare
altri semidei, mentre nasconde attivamente una relazione con
Poseidone (che è il loro fratello). Stremato dall’infedeltà di Era,
Zeus si oppone ai tentativi di controllare le azioni della
moglie. Insoddisfatto anche del governo di Krete da parte
di Poseidone, trama per annientare la città alle spalle del
fratello. Dopo essere stato avvertito di rivolgersi al Nulla, Zeus
minaccia Ade di non alterare il sistema fulminandolo. Era convoca
una riunione di famiglia tra lei, Zeus, Dioniso, Poseidone e
Persofone, che fa le veci del marito. Ma la riunione è soprattutto
un intervento per mettere Zeus di fronte al suo comportamento
distruttivo, e lui non fa altro che raddoppiare la sua crudeltà
(addio al dolce e irreprensibile Dennis).
Le linee sono apparse
metaforicamente e fisicamente, l’ordine è stato capovolto e le
famiglie umane e divine sono completamente crollate. Se la prossima
parte della profezia deve realizzarsi, allora il kaos deve regnare.
Ma cosa (o chi) è esattamente il “kaos”? Il “caos” ha già dilagato
nel regno umano e, francamente, anche sul Monte Olimpo.
Quindi la definizione di kaos si riferisce solo alla mancanza di
controllo di Zeus sul modo in cui ritiene opportuno gestire le
cose, o il kaos si riferisce a un personaggio? Nel finale di
stagione, Caeneus e sua madre passano attraverso la Cornice e il
Nulla, ma Caeneus improvvisamente rianima e rinnova sua madre. La
prima cosa che lei dice, dopo aver ritrovato la vita, è “Kaos”.
Caeneus tenta di riorientare i suoi sensi ricordandole che il suo
nome è Caeneus, ma lei lo guarda e persiste: “Kaos”. Sempre nel
finale, Prometeo viene liberato dalla sua eterna tortura e si
ritrova seduto sul trono di Zeus mentre indossa la veste di Zeus,
che gli dichiara: “Kaos sta arrivando”. In questo senso,
“Kaos” potrebbe essere un nuovo nome per Caeneo o
Prometeo, come la fine di un’era di Zeus e l’inizio di un’era di
Kaos.
Alla fine, i personaggi si
concentrano sull’abbattimento di Zeus e dei suoi presunti
sistemi di grazia. Gli umani decidono di sfidare gli dei dopo aver
capito che agli dei non importa nulla di loro, Prometeo aveva
avvertito e da allora aspettava che il potere di Zeus vacillasse,
Dioniso lotta per l’amore di fronte alla generale meschinità di
Zeus nei suoi confronti, Era lascia l’Olimpo e chiama un
discendente non rivelato per radunare le truppe e Ade inizia a
lavorare per rinnovare effettivamente le vite umane invece di
assorbirle per rimanere immortale. La seconda stagione è stata
programmata per vedere Ari ricostruire Troia come nuovo presidente
di Krete, Riddy liberare i vivi dal servire ciecamente gli dei,
Caeneus combattere per aiutare Ade a rinnovare le anime e Prometeo
avere libero regno sull’Olimpo.
Nota: questo articolo
contiene spoiler sul finale di “The Perfect Couple”.
The Perfect
Couple, serie originale di Netflix offre ai
telespettatori uno sguardo su una famiglia dell’alta borghesia di
Nantucket, in cui tutto è perfetto – fino a quando non lo è
più.
Poche ore prima che Greer Garrison
Winbury (Nicole
Kidman) organizzi uno stravagante matrimonio per suo
figlio Benji (Billy Howle) e la sua fidanzata
Amelia (Eve Hewson), la futura sposa trova il
corpo senza vita della sua migliore amica, Merritt (Meghann
Fahy). Il luogo del matrimonio si trasforma rapidamente in
una scena del crimine, mentre la polizia avvia un’indagine sulla
morte di Merritt.
Con la scioccante rivelazione che
Merritt è incinta del figlio non ancora nato di Tag
(Liev
Schreiber), sono diversi i sospetti sul tavolo, ma
l’episodio 6 ha rivelato il colpevole. Continuate a leggere per
sapere chi ha ucciso Merritt neThe Perfect
Couple e se la serie di Netflix si è
conclusa nello stesso modo del libro.
Come è morta Merritt?
Nel finale, Greer rivela ad Amelia
che Merritt aveva un alto livello di barbiturici nell’organismo,
cosa che Amelia condivide con i suoi genitori. La madre di Amelia
inizia a cercare nella sua valigetta delle pillole e rivela alla
polizia di aver portato con sé tre pillole che, se assunte insieme,
avrebbero causato l’eutanasia, ma una di esse mancava. L’unica
pillola non avrebbe ucciso nessuno, ma avrebbe steso qualcuno. Si
scopre che Thomas (Jack
Reynor) ha preso una delle pillole come parte del suo
gioco alla roulette delle prescrizioni.
La puntata torna indietro
alla sera prima del matrimonio, dopo che Thomas e Isabel
(Isabelle Adjani) erano già partiti insieme, e
mostra Abby (Dakota
Fanning) mentre osserva Merritt da sola in spiaggia e
calpesta dei vetri. Abby ha preso la pillola dal cassetto di Thomas
ed è andata in cucina per sminuzzarla e mescolarla al succo di
frutta in un bicchiere. Poi porta il succo a Merritt sulla spiaggia
e lo incoraggia a fare una nuotata nell’oceano.
Quando Merritt inizia a perdere
conoscenza una volta entrata in acqua, Abby tiene ferma la testa di
Merritt nell’oceano, lasciandola annegare e lasciandola morta.
Chi ha ucciso Merritt?
Anche se Thomas potrebbe aver
contribuito a procurarsi la pillola che l’ha stordita, è innegabile
che Abby sia responsabile della morte di Merritt.
Perché Abby ha ucciso Merritt?
In breve, per soldi. I termini del
fondo fiduciario di Tag per i figli Winbury stabiliscono che il
denaro non può essere rilasciato fino a quando l’ultimo figlio
Winbury non compie 18 anni, il che sarebbe avvenuto tra qualche
mese, con Will (Sam Nivola) in procinto di
raggiungere questo importante traguardo. Ma se Merritt avesse dato
alla luce il figlio che aspettava, l’orologio si sarebbe spostato
di altri 18 anni.
The Perfect Couple | In foto le attrici Eve Hewson, Nicole Kidman e
Dakota Fanning, e gli attori Samuel Nivola, Billy Howle, Liev
Schreiber e Jack Reynor.
Cosa succede all’assassino?
Abby è stata arrestata e schedata
nel finale, lasciando presupporre che abbia affrontato conseguenze
legali per l’omicidio.
L’assassino è lo stesso del
libro?
Sì e no. Abby è ancora l’assassina
dell’omonimo libro di Elin Hilderbrand, ma la
morte è un incidente piuttosto che un piano intenzionale. Nel
libro, Abby ha frantumato la stessa pillola e l’ha messa in un
drink, ma questa volta il drink era destinato al personaggio di
Isabel nello show (nel libro il personaggio si chiama
Featherleigh). La pillola è destinata a mettere fuori combattimento
Featherleigh per evitare che vada a letto con il marito Thomas, ma
Merritt finisce erroneamente per consumarla e annega nell’acqua
dopo essere svenuta.
Dune: Parte
2 di Denis Villeneuve è uscito
quest’anno alzando l’asticella per altri film di genere
fantascientifico. Con Timothée Chalamet e
Zendaya insieme a una serie di attori di altissimo
profilo, il film è stato un successo stellare al botteghino e ha
raccolto grandi lodi dalla critica.
Naturalmente, l’attesa per la terza
parte Dune:
Messiah è alta. Mentre la maggior parte dei dettagli
sul progetto sono tenuti strettamente nascosti, il regista ha
recentemente fornito un aggiornamento sulla sceneggiatura del
prossimo film.
Dune: Parte
2 ha visto Paul Atreides (Chalamet) dichiarare una
guerra santa all’universo dopo essere salito al trono mentre Chani
(Zendaya) intraprende la sua strada. Il prossimo film sarà
ambientato dopo questi eventi. Di recente, quando gli è stato
chiesto se la sceneggiatura di Dune:
Messiah fosse già terminata, Villeneuve ha rivelato
che è ancora in fase di sviluppo. “È in lavorazione, ecco
perché non resterò [a questo evento] per molto tempo”, ha
scherzato Villeneuve durante il TIFF.
Il regista ha anche parlato del
clamore e dell’amore per il film uscito all’inizio di quest’anno,
rivelando che la prima parte è uscita alla fine della pandemia,
quindi non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con il
pubblico, “Quindi quando abbiamo fatto il tour per la seconda
parte, e poi abbiamo sentito la gioia e l’appetito per il secondo
film, mi è davvero andato dritto al cuore vedere quanto le persone
aspettassero il film e fossero pronte ad amarlo”.
Denis Villeneuve vuole la
migliore sceneggiatura per Dune: Messiah
“Voglio solo assicurarmi che se
facciamo Dune: Messiah, abbiamo la migliore
sceneggiatura sul tavolo” ha dichiarato Denis
Villeneuve, aggiungendo: “Voglio prendermi il tempo
per farlo. E penso che sarebbe salutare non tornare necessariamente
nel deserto subito, farei una piccola deviazione, forse. Ma
onestamente, non so quale sia il mio futuro in questo momento, cosa
che adoro perché ho lavorato senza sosta negli ultimi sei anni. È
una benedizione, ma ne ho bisogno. Sarebbe bello assicurarmi che se
facciamo Dune: Messiah, voglio fare il miglior film di sempre,
quindi voglio semplicemente prendermi il mio tempo”.
La recente
quarta stagione di The
Boys ha visto Patriota reclutare due
nuovi membri dei Sette, uno dei quali si è rivelato essere il
conduttore televisivo di alt-right Firecracker: un cliente
apertamente razzista, omofobo e in tutto e per tutto sgradevole che
ce l’ha con Annie January, alias Starlight (Erin
Moriarty).
Nel corso della stagione,
Firecracker trova il modo di farsi perdonare da
Patriota assumendo una serie di farmaci che le permettono
di avere la lattazione. Se conoscete il leader dei Sette,
gravemente disturbato, capirete senza dubbio perché questo sia di
grande interesse per lui.
L’attrice di Firecracker
Valorie Curry ha recentemente partecipato al Comic-Con
dell’Irlanda del Nord e, pur sottolineando di aver avuto
un’esperienza per lo più molto piacevole, ha condiviso un video su
Instagram in cui affronta un incontro particolarmente “scomodo” con
un fan che ha oltrepassato il limite mentre era in fila per
incontrarla.
“So che le persone hanno
visto un personaggio che ho interpretato fare cose davvero estreme
in The
Boys, e non mi interessa se sei in costume, non mi interessa se
sei nel personaggio… non va bene e non è divertente pretendere
queste cose da me di persona al mio stand”, ha detto Curry
nel video. “Francamente, alla persona che l’ha fatto
ripetutamente oggi, ho detto chiaramente che non andava bene, e
questo sembrava solo far arrabbiare questa persona e il suo
amico.Non pensavo ci fosse bisogno di spiegarlo,
ma ero profondamente a disagio.Era abbastanza
chiaro che non mi sentivo a mio agio.Ancora una
volta, non so quale sia la reazione che stavate cercando: nessuno
stava ridendo”.
Valorie Curry kindly asks fans to not cross
boundaries when meeting her and to stop demanding her to do certain
acts related to her popular character ‘FireCracker’ in
#TheBoyspic.twitter.com/WzlGCkGdIC
Curry non è entrato nel dettaglio
di ciò che è successo esattamente, ma in base allo scenario che
abbiamo delineato sopra, si può probabilmente indovinare! Durante
una recente intervista con THR, la Curry ha detto chiaramente che non
vuole che il suo personaggio sopravviva agli eventi della quinta e
ultima stagione.
“Spero che muoia.Se l’è cercata da molte persone.È
terribile.È orribile.Spero che
muoia.Spero che non sia a causa dei farmaci,
perché mi sembra troppo facile”, ha detto.“Dovrebbe essere Sage (Susan Heyward), giusto?Dovrebbe essere Sage, e poi dovrebbe sopravvivere e avere
uno spinoff.Spero che muoia”.
La trama della quarta stagione di
The Boys
Nella quarta
stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria
Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo
di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a
cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di
Becca sia il suo ruolo di leader dei The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie.
La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare
un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo
tardi.
The
Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal
New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive
producer e showrunner Eric Kripke. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.
È ufficiale,
Brendan Gleeson è pronto per un ruolo importante nella
prossima serie live-action Spider-Noir di
Prime
Video. Variety aveva già riferito in esclusiva a luglio che
Gleeson avrebbe preso parte allo show, ma il suo ruolo è stato ora
confermato. I dettagli esatti sul personaggio di Gleeson sono
tenuti segreti, ma si ritiene che interpreterà il cattivo
principale.
Brendan Gleeson reciterà insieme al protagonista della
serie
Nicolas Cage nello show, che al momento è
intitolato Spider-Noir. Altri membri del cast
includono Lamorne Morris, Abraham
Popoola e Li Jun Li.
Secondo la sinossi ufficiale, lo
show “racconta la storia di un investigatore privato anziano e
sfortunato (Cage) nella New York degli anni ’30, che è costretto a
confrontarsi con la sua vita passata come unico supereroe della
città”.
Tutto quello che sappiamo sulla
serie Spider-Noir
Spider-Noir è
prodotto da Oren Uziel e Steve
Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e
produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di
Spider-Man:
Un nuovo universo composto da Phil Lord,
Christopher Miller e Amy Pascal, che
saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer
sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal
è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta
da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller
attualmente sotto un accordo generale con Sony.
Confermati nel cast
Nicolas Cage,
Brendan Gleeson e Lamorne Morris.
Spider-Noir è stato il secondo spettacolo annunciato
nell’ambito di una partnership tra Amazon e Sony per sviluppare
progetti sui personaggi Marvel associati a Spider-Man
controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider
Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera
nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe
andato avanti.
Guarda il primo trailer e il poster
in italiano del nuovo film di James Mangold A
Complete Unknown che arriverà il 23 gennaio 2025
nelle sale italiane. Il film è interpretato da
Timothée Chalamet nel ruolo di ‘Bob Dylan’,
insieme a
Elle Fanning,
Edward Norton e Monica Barbaro.
La trama del film A Complete
Unknown
New York, primi anni
’60. Sullo sfondo di una vibrante scena musicale e di
tumultuosi sconvolgimenti culturali, un enigmatico diciannovenne
del Minnesota arriva nel West Village con la sua chitarra e un
talento rivoluzionario, destinato a cambiare il corso della musica
americana. Mentre stringe i suoi legami più profondi durante
l’ascesa verso la fama, cresce la sua irrequietezza nei confronti
del movimento folk e, rifiutando di essere etichettato, compie una
scelta controversa che risuona culturalmente in tutto il mondo.
Timothée Chalamet interpreta e dà voce a Bob Dylan in A
Complete Unknown di James Mangold, l’elettrizzante storia
vera dietro l’ascesa di uno dei cantautori più iconici della
storia.
Searchlight Pictures
presenta A
Complete Unknown, diretto dal candidato all’Oscar
James Mangold (Quando l’amore brucia l’anima –
Walk the Line, Le Mans ’66 – La grande sfida).
Il film è interpretato dal candidato all’Oscar® e al BAFTA Timothée
Chalamet insieme al candidato all’Oscar e al BAFTA Edward Norton
(Fight Club, Birdman), Elle Fanning (The
Great, Maleficent), Monica Barbaro (Top Gun:
Maverick), Boyd Holbrook (Logan – The
Wolverine, The Bikeriders), Dan Fogler
(Animali fantastici e dove
trovarli, The Walking Dead), Norbert Leo
Buzt (L’amore secondo Dan) e Scoot McNairy
(Argo, 12 anni schiavo).
Attenzione! Questo articolo contiene
importanti spoiler su Rebel Ridge di Netflix
Sebbene Terry Richmond
faccia fatica a trovare giustizia per tutta la durata di
Rebel Ridge, il film di Netflix si conclude con una nota di speranza in cui
il protagonista vince contro il sistema legale corrotto. Diretto da
Jeremy Saulnier, Rebel Ridge
inizia con l’ex marine Terry Richmond che arriva nella piccola
città di Shelby Springs per pagare la cauzione per suo cugino,
Mike. Tuttavia, pochi istanti dopo essere entrato in città, un
veicolo della polizia sperona la sua bici e due poliziotti
sequestrano ingiustamente i soldi della sua cauzione in nome della
confisca dei beni civili.
Nonostante sappia come la polizia
gli abbia ingiustamente sottratto i soldi, Richmond tiene la testa
bassa e cerca di stare lontano dai guai. Con suo sgomento, non
importa cosa faccia, non ottiene indietro i soldi della cauzione,
il che gli impedisce di salvare suo cugino. Verso gli ultimi
momenti del film d’azione di Netflix, Richmond raggiunge lo stremo
delle forze dell’ordine quando muore suo cugino e la polizia cerca
di fare del male a Summer, l’unica persona in città che osa
aiutarlo. Di conseguenza, scatena la sua furia contro le forze
dell’ordine di Shelby Springs e si propone di denunciare le loro
attività criminali.
Perché Terry, Evan e Summer
ottengono una scorta della polizia nel finale di Rebel Ridge
La polizia si rende conto che il
capo Sandy Burnne si sbagliava
Nell’arco finale di Rebel
Ridge, Richmond (Aaron Pierre) si ritrova
circondato da agenti di polizia fuori dalla stazione di polizia di
Shelby Springs mentre cerca di eseguire il suo piano finale per
denunciarli. Tuttavia, le cose prendono una piega cupa quando
l’agente Steve Lann (Emory Cohen) droga Summer
(AnnaSophia
Robb) e decide di uccidere Richmond in quel momento
per impedirgli di causare ulteriori danni. Fortunatamente per
Richmond, l’agente Evan Marston (David Denman) si
schiera dalla sua parte, il che porta a un conflitto tra Marston e
Lann.
Sebbene il capo Sandy (Don
Johnson) spari alla gamba di Marston, Richmond porta in
salvo l’agente di polizia ferito e si mette in viaggio per
annientare da solo la polizia usando le armi non letali dal
deposito di Sandy. Riesce persino a scappare in un’auto della
polizia con Marston e Summer. Tuttavia, uno pneumatico esploso
rallenta il suo veicolo, consentendo agli agenti di polizia di
raggiungerlo. Con sua sorpresa, invece di seguire gli ordini del
capo Sandy, l’agente Jessica Sims (Zsane Jhe) fa
deragliare il capo Sandy e va al suo veicolo per arrestarlo.
Nel frattempo, gli altri agenti di
polizia gli hanno dato una scorta invece di aggredirlo. Ciò
dimostra che, nonostante la polizia cittadina fosse a conoscenza
delle pratiche criminali di Sandy Burnne, era sempre più frustrata
dal dover pagare le conseguenze delle sue azioni. Pertanto, quando
Sandy ha sparato a un agente di polizia leale come Evan Marston, la
polizia ha capito che non meritava il loro supporto. Hanno anche
notato che Terry stava mettendo a rischio la sua vita solo per
portare Evan Marston in ospedale. Di conseguenza, hanno sfidato gli
ordini del capo Sandy e hanno dato una scorta alla macchina di
Terry.
Il vero motivo per cui la polizia
ha sequestrato i soldi della cauzione di Terry
Stavano usando i soldi per
finanziare la città e il loro dipartimento
Sebbene Summer e Terry
inizialmente facciano fatica a comprendere i veri motivi della
polizia locale, sospettano che stiano tramando qualcosa di poco
buono sulla base di alcuni indizi. Ad esempio, Summer nota che
tutte le condanne per reati minori durano 90 giorni, nonostante la
città sia troppo povera per tenere i criminali in prigione per così
tanto tempo. Le cose hanno molto più senso quando Terry Richmond
nota montagne di denaro e fasci di armi non letali nella stazione
di polizia del capo Sandy.
Quando Sandy tenta di “de-escalare”
la situazione con Terry, gli dice persino che tutto il denaro nella
stazione è stato sequestrato legalmente per finanziare il
dipartimento di polizia e rispedito alla comunità. Terry, tuttavia,
non crede alle sue affermazioni. Il capo aggiunge inoltre che le
armi che ha visto alla stazione li aiutano a sostenersi perché lo
stato non li finanzia. Dice che esternalizzano le armi non letali
ad altri dipartimenti di polizia, il che li aiuta a ricavare
profitti. Tuttavia, questo non rivela ancora perché il dipartimento
di polizia e la città stanno andando in bancarotta.
Verso l’arco finale di Rebel
Ridge, Summer e Terry fanno visita al giudice della città,
che finalmente racconta loro la verità su ciò che sta accadendo. Il
giudice rivela che una perquisizione illegale orchestrata dal capo
Sandy ha avuto un’enorme portata e ha portato a una morte ingiusta.
Dopo che il capo è stato personalmente accusato del crimine,
l’accordo ha portato alla bancarotta della città.
Rebel Ridge non è
così cruento come gli altri film di Jeremy Saulnier, ma il
potenziale per la violenza incombe su ogni scena, il che
contribuisce ad aumentare la tensione del suo dramma.
Senza un imputato pubblico in città
per contestare la cauzione, gli individui arrestati rimangono nel
limbo per 90 giorni, che è il periodo di detenzione per possesso di
reato minore. Ciò offre al dipartimento di polizia una situazione
vantaggiosa per tutti in cui riducono al minimo il rischio di
intervento esterno ed esercitano il controllo sullo stato
finanziario della città. Purtroppo per Richmond, lui e suo cugino
sono rimasti invischiati nella complicata rete legale e politica
che circonda Shelby Springs.
La spiegazione del piano di Terry e
Summer per smascherare Sandy Burnne
Trovano il filmato dell’arresto di
Mike
Nella scena in cui l’agente Steve
ritrova Terry in città nonostante lo abbia avvertito di stare
lontano, Steve rivela che evitano di accendere le luci dell’auto
perché accendono automaticamente le loro dashcam. Questo impedisce
loro di registrare i loro atti illeciti. Quando il duo incontra il
giudice, questi rivela che l’arresto di Mike è stato registrato da
una delle telecamere ed è stato abbastanza
problematico da mettere nei guai gli agenti di polizia. Pertanto,
Terry e Summer si dirigono alle catacombe della città, dove è
archiviato il drive contenente il filmato.
Mentre il destino del capo Sandy
rimane sconosciuto dopo che l’agente Jessica lo ha arrestato, è
probabile che gli sia stata data una lunga pena detentiva dopo che
il filmato della dashcam dimostra che ha aggredito un collega
agente di polizia.
Sebbene gli agenti di polizia
cerchino di anticiparli bruciando le catacombe, Terry e Summer
ottengono il drive di archiviazione appena in tempo.
Sfortunatamente, verso la fine del film, Steve prende l’auto da
Terry e la rompe prima di poter denunciare i crimini del
dipartimento di polizia. Negli ultimi momenti di Rebel
Ridge, l’agente Evan chiede a Terry di accendere la
dashcam del suo veicolo della polizia, rivelando che ha una
funzione di registrazione che consente di registrare due minuti
prima di essere attivata. Gli chiede di farlo per assicurarsi che
la dashcam contenga filmati del capo Sandy che gli spara alla
gamba.
Mentre il destino del capo Sandy
rimane sconosciuto dopo che l’agente Jessica lo arresta, è
probabile che gli sia stata data una lunga pena detentiva dopo che
il filmato della dashcam dimostra che ha aggredito un collega
poliziotto. Anche gli altri membri del dipartimento di polizia
probabilmente confesseranno contro di lui, dato il modo in cui
supportano Terry negli ultimi momenti del film. Questo,
sfortunatamente, non riporta in vita il cugino di Terry, ma gli dà
una parvenza di giustizia.
Perché Terry inizialmente accetta
di “de-escalate” le cose con il capo Sandy
Crede nella retrogradazione
tattica
Nonostante abbia perso il
cugino, Terry accetta di fare un passo indietro dal suo conflitto
con il capo quando gli offre 26.000 $ e gli assicura persino che
riavrà indietro il suo camion. Quando Summer cerca di chiedergli
perché si sta tirando indietro, spiega che ciò che sta facendo si
chiama retrogradazione tattica, un ritiro deliberato nel contesto
militare in cui una parte si muove lentamente all’indietro per
evitare una minaccia più significativa. Si rende conto che agire
d’impulso dopo la morte del cugino lo porterà solo in guai più
seri. Tuttavia, poco dopo, è costretto a cambiare idea.
Chi ha ucciso il cugino di Terry,
Mike, a Rebel Ridge?
Il capo Sandy Burnne era
responsabile dell’omicidio di Mike
Durante la sua prima
interazione con Summer, Terry rivela che molto prima che suo cugino
venisse arrestato per possesso di droga, era stato un testimone
collaboratore di un’accusa di omicidio capitale. Poiché l’uomo che
ha aiutato a mettere in prigione era uno dei membri principali di
una gang, andare nella struttura statale avrebbe immediatamente
messo un bersaglio sulla sua schiena. Ecco perché Terry voleva
tirarlo fuori dalla cauzione prima che venisse trasferito nella
prigione di stato. Sfortunatamente, dopo che i suoi soldi sono
stati ingiustamente sequestrati, Terry non è riuscito a tirarlo
fuori dalla cauzione, portando Mike ad essere attaccato dai membri
della gang che aveva aiutato a mettere in prigione.
Perché Marston fa squadra con Terry
nel finale di Rebel Ridge
Marston capisce che l’agente Steve
sta esagerando
In Rebel
Ridge, Summer lascia intendere di avere una pista segreta
nella polizia che l’ha aiutata a capire cosa stava succedendo in
città. Dal momento che non rivela il suo nome, Terry lo chiama in
codice “Serpico”. Quando l’agente Evan Marston fa di tutto per
proteggere Summer e Terry nell’arco finale del film, Terry capisce
che lui è “Serpico”. La rivelazione è sorprendente perché Marston
ha speronato la bicicletta di Terry nei momenti iniziali di
Rebel Ridge prima di sequestrare i suoi soldi.
Il fatto che lo protegga verso la
fine suggerisce che è sempre stato diviso tra il fare ciò che è
eticamente giusto e seguire i metodi illegali del capo Sandy.
Sebbene volesse proteggere cittadini innocenti come Summer, anche
lui era leggermente attratto dall’idea di acquisire maggiori
profitti mantenendo la sua posizione in un sistema corrotto.
Tuttavia, quando l’agente Steve ha esagerato drogando Summer e
quasi uccidendo Terry, ha deciso di prendere posizione.
In che modo il finale di Rebel
Ridge prepara la storia per un sequel
Rebel Ridge 2 può realizzarsi
Rebel Ridge ha un
finale conclusivo, che lascia poco o nessun spazio per un sequel.
Tuttavia, il sequel del film potrebbe prendere la strada di
Jack Reacher, ovvero una storia in cui Terry
Richmond si ritrova in una città completamente nuova e si mette in
viaggio per affrontare una nuova serie di ingiustizie e attività
criminali. Con la sua impressionante presenza sullo schermo in
Rebel Ridge, Aaron Pierre
dimostra di poter guidare un franchise d’azione a tutti gli
effetti.
Arriva al cinema dal 12 settembre
con I Wonder PicturesLa Scommessa – Una
notte in corsia, il nuovo film di Giovanni
Dota con
Carlo Buccirosso e Lino Musella.
Grazie a Cinefilos.it avete la possibilità di partecipare
gratuitamente a una proiezione del film con il cast presente in
sala.
E’ possibile
richiedere un ingresso gratuito per due persone scrivendo una
e-mail all’indirizzo cerimoniale@theculturebusiness.it
inserendo in oggetto “CINEFILOS – LA SCOMMESSA –
CITTA’”.
Nel corpo
dell’e-mail inserite CINEFILOS + LA SCOMMESSA + NOME +
COGNOME + CITTÀ di riferimento e il numero di biglietti.
Le e-mail mancanti di una di queste componenti non saranno prese in
considerazione.
I biglietti
omaggio saranno ritirabili, nel limite dei posti disponibili,
segnalando il proprio nominativo alle casse del cinema il giorno
stesso della proiezione. I biglietti omaggio sono ritirabili e
garantiti fino a 30 minuti prima l’inizio della proiezione.
Di seguito trovate l’elenco dei cinema che partecipano
all’iniziativa:
GIORNO
DATA CINEMA
ORARIO OSPITI
GIOVEDI
12/09/24
ROMA ADRIANO
21:00
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
GIOVEDI
12/09/24
ROMA ANDROMEDA
20:30
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
VENERDI
13/09/24
NAPOLI THE SPACE
20:30
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
VENERDI
13/09/24
NAPOLI MODERNISSIMO
21:15
solo Q&A
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
VENERDI
13/09/24
METROPOLITAN
21:30
solo INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
SABATO
14/09/24
UCI CINEPOLIS MARCIANISE
20:00
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
SABATO
14/09/24
UCI CASORIA
21:00
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
SABATO
14/09/24
AFRAGOLA HAPPY
21:30
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
In aggiunta a
queste date, sono disponibili anche le seguenti proiezioni con
ospiti CARLO BUCCIROSSO e ELVIRA
ZINGONE:
Kara sevda tradotto
significa amore nero. Ma, andando oltre la traduzione letterale,
questo termine ingloba l’essenza di un amore lacerante,
impossibile, pericoloso, tragico. Un amore di questa
intensità lega Nihan e Kemal, protagonisti della nuova dizi
turca Endless Love (titolo originale Kara
Sevda, per l’appunto), in onda su Canale 5 e disponibile su
Mediaset Infinity. Lo show mette in scena una love story tormentata
e ostacolata, in cui la felicità è solo un orizzonte
irragiungibile, e a questo aggancia altri fili tematici di grande
rilevanza attuale quali la manipolazione psicologica e l’abuso di
potere, sia sociale che relazionale.
A interpretare i personaggi
principali i bravissimi Burak Özçivit e
Neslihan Atagül, qui alla loro prova
attoriale migliore, affiancati da comprimari di tutto rispetto
quali Kaan Urgancıoğlu (attualmente
protagonista di Segreti di Famiglia, sempre in onda su
Canale 5), Hazal Filiz Kucukkose, Melissa Asli Pamuk, Zerrin
Tekindor, Ruzgar Aksoy, Baris Alpaykut e Nese Baykent. La prima
stagione si è da poco conclusa, lasciando dietro di sé una scia di
interrogativi e cliffhanger che hanno fatto da trampolino per la
seconda stagione, caratterizzata da un salto temporale di circa un
anno. Dopo una serie di plot twist, che hanno visto l’uscita di
scena di alcuni personaggi chiave, e sviluppi narrativi
determinanti, la domanda è inevitabile: cosa ci riserverà
la final season?
Dove eravamo rimasti alla fine
della prima stagione di Endless Love?
Le ultime sequenze della prima
stagione hanno sollevato diversi dubbi e aperto la strada a ipotesi
e congetture sul destino dei personaggi principali. Ozan è stato
incastrato da Emir per l’omicidio commesso nei primi episodi,
venendo arrestato mentre tenta la fuga con Zeynep. Una volta in
carcere, qualcuno gli ha mandato delle foto che ritraggono Zeynep
ed Emir sulla barca a scambiarsi dei baci. In preda alla collera ha
avuto un malore, ma una volta ricoverato in ospedale è morto
inaspettatamente. Il caso viene archiviato come suicidio. Nel
frattempo, Nihan ha scoperto di essere incinta di Kemal, ma lo ha
accusato della morte del fratello, ritenendolo responsabile per
averlo denunciato in passato. Come se non bastasse, lo ha incolpato
anche della morte del padre, Onder, il quale ha avuto un infarto
dopo aver appreso del suicidio del figlio. Sconvolta, Nihan decide
di fuggire e, un anno dopo, la ritroviamo a Londra, dove ha dato
alla luce una bambina di nome Deniz.
Cosa succederà nella seconda
stagione?
Dopo aver scoperto il nascondiglio
della moglie, Emir riesce a rapire Deniz, riportandola a Istanbul e
ricattando Nihan: se non tornerà da lui, non rivedrà più sua
figlia. Determinato a ricostruire la famiglia, pur sapendo che
Nihan non lo amerà mai, Emir insiste affinché ricomincino da capo.
Nihan, devastata dal lutto e dal dolore, alla fine cerca
disperatamente l’aiuto di Kemal, ma quest’ultimo, convinto che
Deniz sia davvero figlia di Emir, la respinge, mosso dalla
delusione. Come ultima risorsa, Nihan si rivolge al poliziotto
Hakan, ma anche i suoi tentativi falliscono, portandola ad
arrendersi a Emir con l’obiettivo segreto di vendicarsi, sia del
marito che di Kemal.
Kemal, che ha trascorso un anno in
carcere per aver sparato a Emir alla fine della prima stagione, è
deciso a vendicarsi di tutti coloro che lo hanno ferito, inclusa la
donna che ama. La seconda stagione si preannuncia perciò come
quella in cui finalmente tutti i nodi verranno al pettine e nella
quale la maggior parte dei personaggi subisce drastici cambiamenti.
Kemal, ancora ignaro della sua paternità, sembra davvero pronto a
sposare Asu, con la quale si è fidanzato alla fine della prima
stagione. Rivela questo a Nihan quando lei gli chiede aiuto, pur
non sapendo ancora che Asu è in realtà la sorella segreta
di Emir, il suo nemico giurato, “dettaglio” che ci
aspettiamo scopra nelle prossime puntate e che potrebbe impedire
che convolino a nozze.
Le anticipazioni nel frattempo
suggeriscono che Kemal inizierà a sospettare sulla vera
paternità di Deniz, e un test del DNA dovrebbe confermare
la verità, portandolo a un confronto diretto con Nihan. Intanto,
quest’ultima sta preparando la sua vendetta contro Emir,
manipolandolo con un contratto matrimoniale con l’obiettivo di
liberarsi da oppressione e ricatti e vivere finalmente libera con
la figlia. La seconda stagione svelerà se la donna riuscirà davvero
a portare a termine il suo piano, o se, più verosimilmente, verrà
ostacolata da nuovi e subdoli ricatti. Sul fronte delle indagini,
invece, Hakan continua a scavare nella morte di Ozan, cercando di
capire se si tratti davvero di suicidio o di un omicidio
orchestrato per farlo tacere. Nonostante il mistero non sia ancora
stato svelato, tutti gli indizi sembrano puntare a un omicidio
mascherato, poiché Ozan non mostrava segni di squilibrio al momento
del decesso, ma anzi era più che determinato a fargliela pagare sia
alla moglie adultera che ad Emir.
Il destino di Zeynep,
intanto, resta in bilico. Determinata a conquistare Emir,
è la principale sospettata per la morte di Ozan, e nessuno, tranne
Asu, Nihan e Kemal, è a conoscenza della sua relazione clandestina
con Emir. Questo segreto rischia di travolgerla, e ci si aspetta
che innescherà una catena di eventi che la metteranno ancora una
volta in pericolo. Da un lato, infatti, deve fare i conti con una
famiglia già provata dalle scelte compiute nella prima stagione,
come il matrimonio segreto con Ozan, che non perdonerebbe mai un
simile tradimento; dall’altro c’è Emir, che continua a minacciarla
di rovinarle la vita se dovesse insistere nel cercare il suo amore.
Il suo destino si compirà in questa stagione finale, e la scelta di
Zeynep su come affrontare la sua situazione – se continuare a
correre rischi esponendosi pubblicamente o cercare di ricominciare
da zero – sarà cruciale per la sua sopravvivenza.
Con complotti, inganni e vendette
che si intrecciano in questa stagione carica di tensione, la
domanda finale è inevitabile: chi avrà la meglio tra Emir e Kemal?
La resa dei conti è vicina.
Endless Love: cosa faresti per
salvare chi ami?
Tra le soap turche degli ultimi
anni, Endless Love si impone come una delle più
intense e crude, sia per le tematiche trattate che per la
messa in scena. La regia di Hilal Saral, sostenuta da una
sceneggiatura densa e straziante firmata da Ozlem Yilmaz e Burcu
Gorgun, trascina il pubblico negli abissi della fragilità umana,
della perdizione, del trauma e degli abusi psicologici. Al centro
della narrazione vi è un amore condannato, da cui si dipanano trame
universali che interrogano i valori di un individuo, la moralità e
la tolleranza di fronte a ingiustizie e prevaricazioni. Fino a che
punto si può arrivare per proteggere chi si ama? E quanto si è
disposti a rischiare per conquistare la propria libertà?
Il tema del “Maschio
Dominante” è sempre stato il cuore pulsante di Endless
Love, e va ad aprire uno squarcio su una realtà terribilmente
concreta: quella dell’ossessione amorosa, della possessività e dei
sentimenti tossici che inevitabilmente sfociano in violenza e
soprusi. La lotta per liberarsi da queste catene, anche a costo
della propria vita, diventa una metafora potente della battaglia
delle donne contro ogni tipo di violenza, che non è solo di natura
fisica, ma anzi ha molte sfumature. La dinamica tra Emir e Nihan è
emblematica di questo percorso: dalle iniziali sensazioni di colpa
e disagio (in questo caso provate verso il fratello Ozan, vittima
strumentalizzata dell’abuso), si passa alla rassegnazione e,
infine, a quel punto di svolta decisivo ed essenziale che infuoca
la lotta per la propria dignità, che vediamo concretizzarsi proprio
nella seconda stagione.
L’amore tormentato tra Kemal e
Nihan, pur essendo il fulcro narrativo, si trasforma quasi in un
pretesto per esplorare temi più ampi, come l’oscurità e la
corruzione che permeano la nostra società. Endless Love denuncia
l’amore malsano, in cui il potere e il controllo dominano, e
l’unica arma per trattenere chi si ama sembra essere la
manipolazione, ma anche quanto possa essere pericoloso il potere
nelle mani sbagliate e quanto il denaro non solo compri il silenzio
delle persone, ma sia capace di eludere la legge stessa. La storia,
inoltre, ci dimostra quanto sia ancora drammatica l’assenza di
un’educazione emotiva e la mancata cura dei traumi, che spesso
generano comportamenti distruttivi e patologici, i quali corrodono
non solo la propria esistenza ma anche quella degli altri.
Questo perciò non è solo uno show
che parla dell’impossibilità di viversi l’amore desiderato, ma è
un invito a riflettere bene sulle proprie scelte,
perché non sempre ciò che crediamo giusto lo è davvero e può essere
realmente salvifico per le persone a cui teniamo. Ma soprattutto è
un monito a non lasciarsi piegare e soggiogare,
perché niente vale più della giustizia e di se stessi. Nessun
ricatto, nessuna somma di denaro, nessun sentimento plateale può
giustificare un abuso e una violenza. Bisogna sempre essere pronti
a scendere sul campo per affermare i propri diritti e la propria
libertà.
Durante una recente intervista al
Toronto International Film Festival, durante la promozione del suo
ultimo film Unstoppable, Don
Cheadle ha parlato con Steve Weintraub di
Collider e ha fatto un po’ di
luce sul ritorno di Robert Downey Jr.
nell’MCU. Nella conversazione, a Cheadle
è stato chiesto della recente notizia che Downey è stato scelto per
il ruolo di Dottor Doom, una mossa che ha causato un bel po’ di
scalpore tra i fan della Marvel. Downey, che ha interpretato
Tony Stark/Iron Man in nove film dell’MCU, ora interpreterà il ruolo del
cattivo Victor von Doom nei prossimi film di Avengers, a partire da
Avengers: Doomsday e continuando
con Avengers:
Secret Wars.
L’annuncio è stato fatto durante il
panel della Hall H della Marvel al San Diego Comic-Con 2024,
sorprendendo i fan con il casting di Downey per il ruolo
dell’iconico avversario dei Fantastici Quattro, Victor Von Doom.
Downey stesso si è rivolto alla folla con la battuta giocosa:
“Nuova maschera, stesso compito. Cosa vi avevo detto, mi piace
interpretare personaggi complicati”, come ha detto al suo
adorante pubblico in uno degli annunci di casting più scioccanti
della storia recente.
Quando Weintraub ha chiesto se ci
fossero impegni futuri per Secret Wars, Cheadle ha
scherzato, “Non so di cosa stai parlando”. Ha continuato a
giocare con la segretezza della Marvel, aggiungendo, “Ho
sentito parlare di un fratello Russo. Ce ne sono due?” Con una
risata, ha sottolineato, “Sai che non posso parlare di queste
cose”.
Don Cheadle mantiene il silenzio in merito a Secret
Wars
Tuttavia, quando è stato incalzato
sulla sua reazione al casting di Robert Downey Jr.
per il ruolo dell’iconico cattivo dei Fantastici Quattro,
Don Cheadle ha rivelato i suoi pensieri iniziali,
esclamando, “Ero tipo, ‘Che cazzo?'” Ha elaborato,
affermando che tutto nell’MCU è ancora fluido: “Stanno
riscrivendo, stanno rielaborando, e quindi onestamente non posso
nemmeno anticipare nulla”.
Cheadle ha anche accennato al fatto
che la produzione di Secret
Wars è ancora in divenire, con sceneggiature riscritte
e programmi in movimento. Nel suo scherzoso scambio di battute con
Weintraub, Don Cheadle ha osservato, “Tu sai
più di me. Mi stai dando informazioni”, quando Weintraub ha
sottolineato che Joe Russo è impegnato a lavorare sulla seconda
stagione di Citadel.
Sebbene Cheadle non abbia potuto
confermare nulla sul suo coinvolgimento in Secret
Wars, la sua reazione al casting di Downey per il ruolo di
Dottor Destino riflette la stessa sorpresa ed eccitazione che
provano molti fan. I piani della Marvel per Secret
Wars sono ancora segreti, ma è chiaro che sia i fan che i
membri del cast attendono con ansia cosa succederà nell’MCU.
A
Genova, il 13, 14 e 15 settembre 2024 arriva GEN,
il nuovo evento interamente dedicato al Fumetto, una full
immersion di 3 giorni di mostre esclusive, grandi ospiti
dall’Italia e dall’estero, live performance e
laboratori KIDS, una SELF Area dedicata all’autoproduzione e alla
microeditoria indipendente, un bookshop con i firmacopie
non-stop di tutte le autrici e gli autori presenti al
Festival, tutto interamente a ingresso gratuito!
La prima edizione di
GEN, con la direzione artistica di
ARF Festival!è prodotta da CDM
Lab insieme a Giardini Luzzati (il
Ce.Sto) e si terrà durante lo svolgimento dell’ottava edizione di
M.U.R.A. (Movimento Urbano Reti Artisti) che
quest’anno prende il sottotitolo “Comics Edition”.
Camminando per i
caruggi del Sestiere del Molo, da Porta Soprana alla Chiesa
medievale di San Donato, nello spazio multifunzionale e
archeologico dei Giardini Luzzati, straordinario punto di
riferimento della partecipazione pubblica e della creatività della
città, troveremo autrici e autori, protagonisti assoluti della
kermesse, insieme alle loro storie, ai personaggi, ai
libri e soprattutto a lettori e appassionati che – sin da questa
prima edizione – potranno vivere un’esperienza immersiva di
incontro e confronto «dalla parte del Fumetto» in ogni suo genere,
formato, in ogni sua possibile declinazione.
L’apertura è affidata
alla spettacolare performance dell’artista croato
Danijel Žeželj –
illustratore, fumettista e graphic designer pubblicato in tutto il
mondo da editori come DC Comics, Marvel, Image, Dark Horse, DSTLRY,
Dargaud e Mosquito e da testate internazionali come il The New
York Times, il San Francsico Guardian o il
The Washington Chronicle – che salirà sul palco esterno
dei Giardini Luzzati per realizzare un gigantesco live
painting, accompagnato dalle musiche dal vivo del
trombettista Ramon Moro (a cui Žeželj
realizzò la copertina dell’album Offering nel 2020), per
una serata di suggestioni sonore e visive di rara intensità.
Il manifesto della
prima edizione, così come la prima delle due mostre che verranno
allestite all’interno dell’area archeologicica dei Giardini
Luzzati, è firmato dalla fumettista e illustratrice Agnese
Innocente, già vincitrice del prestigioso Premio Andersen
2021 come “Miglior libro a fumetti dell’anno” con
Girotondo, scritto da Sergio Rossi. La
giovane autrice toscana (classe 1994), amatissima da pubblico e
critica, vanta già numerose pubblicazioni con Piemme, Mondadori,
Einaudi Ragazzi, Erickson, Rizzoli, Disney, Papercutz, Space
Between Entertainment, Il Castoro, Il Battello a Vapore, De
Agostini, Giunti e Glénat Editions. Dell’autrice nel corso del 2024
sono usciti due nuovi graphic novel: Heartbreak
Hotel (il Castoro) sui testi di Micol Arianna
Beltramini e, per il mercato francese,
Audrey Hepburn – Un ange
aux yeux de faon(Glénat) sui testi di
Jean-Luc Cornette, le cui tavole ancora inedite
stanno esposte, grazie a GEN, per la prima volta.
GEN: il poster di Agnese Innocenti
A giungere da Oltralpe
saranno anche lo sceneggiatore Martin Quenehen e
il disegnatore Bastien Vivès, che hanno
reinterpretato un’icona mondiale come Corto Maltese grazie a
una loro versione “aggiornata e ringiovanita” del celebre marinaio,
traghettandolo nel XXI Secolo con i due libri Oceano Nero
e La Regina di Babilonia (pubblicati in Italia da
Cong Edizioni) senza tradirne la sua natura romantica, scanzonata e
disincantata, anarchicamente leale. I due autori saranno ospiti di
GEN e la mostra Il Corto di Martin e
Bastien, a Genova in anteprima assoluta, –
realizzata in collaborazione con la Cong stessa – esporrà sia
alcune tra le migliori tavole digitali tratte dai due libri che
alcuni bellissimi disegni originali realizzati in china e
acquerello da Vivès in occasione di due esposizioni alla Galleria
Manjari & Partners di Parigi.
La terza esposizione
in programma, la mostra “diffusa” The Genoeser
Unleashed, è un’antologica che ha
l’obiettivo di accendere un riflettore sull’illustrazione e le arti
visive attraverso le copertine di una rivista immaginaria,
per raccontare bellezze e contraddizioni di Genova. The
Genoeser – omaggio alla storica rivista The New
Yorker a alle sue celebri copertine – è «un progetto artistico
collettivo, una finestra sulle storie di chi vive il capoluogo
ligure ogni giorno, di chi l’ha lasciata e mai dimenticata, di chi
– seppur di passaggio – ha potuto viverla in tutte le sue
sfaccettature».
Ricchissimo il
programma della Sala Talk, luogo di incontro e
confronto tra autrici, autori e pubblico, che, nell’arco del
weekend, vedrà la presenza di tantissimi protagonisti del fumetto e
dell’illustrazione ma anche della cultura e dello sport, come
l’attuale Vicepresidente vicario del CONI Silvia
Salis e il giornalista e scrittore Federico
Traversa. Con loro un roster da grandi
occasioni: da Ivo Milazzo – con un’attesissima
Lectio Magistralis moderata da Lu Vieira
– a Paolo Bacilieri, che condividerà il palco
con Danijel Zezelj sul tema delle “geometrie cittadine”; da
Claudio Calia e il suo graphic novel dedicato
alla vita di Don Andrea Gallo agli autori
Disney (ma non solo) Davide Aicardi,
Sergio Badino, Francesco
D’Ippolito,
Andrea Ferraris e Giorgio
Salati; dalla scrittrice
Micol Arianna Beltramini con
Agnese Innocente a Simona
Binni (dove si parlerà anche di Resistenza e
antifascismo); dal bestsellerDavide
Costa a Manfredi Toraldo
(attuale Direttore della Scuola Internazionale di Comics di
Genova), a Matteo Penna, Andrea
Tridico, Alessandro Ripane,
Enrico Macchiavello, Giulia
Masia, Ste Tirasso, Francesca
Sperti e Corinna Trucco di The
Genoeser, fino ai super ospiti francesi
Quenehen e Vivés
che verranno moderati dal giornalista, critico e storico
dell’immagine, Ferruccio Giromini.
Importante: l’accesso alla Sala Talk è
gratuito e prevede un numero massimo di persone (circa
70). Per parteciparvi farà fede la formula «fino ad esaurimento
posti» con una precedenza ai possessori della
tessera dei Giardini Luzzati – il cui costo è di 10 euro e che, pur
non essendo obbligatoria, garantisce suddetta
priorità.
Ogni autrice e autore
che si avvicenderà nella Sala Talk di GEN, non appena terminato il
proprio panel, si sposterà al bookshop del Festival – gestito dalla
Libreria Sulla Strada di Genova – per session di
dediche e firmacopie.
In questa prima
edizione di GEN non poteva mancare la coloratissima Area
KIDS, lo spazio con i laboratori creativi (a iscrizione
gratuita tramite Eventbrite) che conterà sulle docenze di
alcune tra le migliori firme italiane dell’editoria per bambini e
ragazzi che verranno condotti lungo i percorsi della creatività e
dell’immaginazione, tra pastelli, pennarelli, personaggi e storie
da inventare. Laboratori per tutti i gusti e per tutte le fasce di
età, con Ste Tirasso, EnricoMacchiavello, Giorgio Salati e
Christian Cornia, Simona Binni,
Chiaretta della Lucca Manga School, Sergio
Olivotti, Sualzo, Vinci
Cardona e Gud.
Ultima ma non ultima,
l’esuberante e «festosamente chiassosa» SELF Area
di GEN – un vero e proprio Festival nel Festival – che proporrà una
ricca selezione tra le migliori realtà italiane dell’autoproduzione
e della microeditoria indipendente, rappresentate nel 2024 da
Amianto Comics, Attaccapanni Press, Bangarang Comics!, BMR
Production, Bonny Zed, Frankenstein Magazine, Emanuele Giacopetti,
Inuit, Lök Zine, MalEdizioni, Mammaiuto, Nalsco, Renape, Tofu &
Teppismo. La SELF Area sarà inoltre arricchita da «uno stravagante
percorso visivo», tre grandi illustrazioni inedite –
Ponente, Centro e Levante – dedicate
alla città di Genova realizzate dall’artista Alessandro Ripane.
GEN è
una produzione CDM Lab insieme a il
Ce.Sto, con la direzione artistica di ARF!
Festival e le partnership di
M.U.R.A., Sestiere del Molo,
Scuola Internazionale di Comics di Genova, la
Libreria Sulla Strada, Cong Edizioni
Srl, The Genoesere
Koh-I-Noor. Media partner:
StayNerd + Gli Audaci +
Good Morning Genova.
Orari: Venerdì 13 settembre dalle 17:00 alle
23:00
Sabato 14 settembre dalle 10:00 alle 20:00 (con GEN
Party serale).
Domenica 15 settembre dalle 10:00 alle 20:00.
Lei è alta, bella, elegante e di
grande talento: una celebre scrittrice, una madre premurosa e una
moglie profondamente amata. Lui, invece, è affascinante, misterioso
e schifosamente ricco. Agli occhi di tutti, formano la
coppia perfetta, quella che sembra uscita da un romanzo
rosa di Nicholas Sparks… se non fosse per un
piccolo scheletro nell’armadio, o meglio, un cadavere
riaffiorato dal mare, che trasforma la storia in
un intricato giallo alla Agatha Christie.
The Perfect Couple
è la nuova miniserie thriller con protagonista la
star hollywoodiana Nicole Kidman, fresca vincitrice della Coppa Volpi per
la Miglior Interpretazione Femminile in Babygirl (qui la recensione). Disponibile
su Netflix dal 5 settembre, la serie –
tratta dall’omonimo bestseller di Elin Hilderbrand
e diretta dal premio Oscar Susanne Bier (In un mondo migliore,
Bird
Box) – ha rapidamente raggiunto la vetta della Top
10 delle serie TV più viste in Italia.
Composta da sei episodi di
circa un’ora ciascuno, The Perfect Couple
vanta un cast stellare, che include Liev Schreiber (Ray Donovan,
Salt, X-Men), la modella e attrice Dakota Fanning,
Eve Hewson (Dietro i suoi occhi), Isabelle Adjani e Jack
Reynor (Midsommar, Inverso). A questi volti noti
si aggiunge anche Meghann Fahy (The Bold
Type, The White Lotus), che interpreta
l’influencer Merritt Monaco, il personaggio che innescherà
una tragica serie di eventi, destinati a far cadere le
maschere di una famiglia solo apparentemente perfetta.
Nell’intro, ballano tutti felici e
spensierati sulle note di “Criminals” della pop star Meghan
Trainor, ma la storia dei Winbury cela in realtà una serie
di oscuri segreti che lascia poco spazio a un lieto fine. Partiamo
dal principio: nella loro esclusiva e splendida villa sull’isola di
Nantucket, nel Massachusetts, la ricca e popolare famiglia
Winbury si riunisce per il weekend del 4 luglio in
occasione del matrimonio dell’anno. La dolce e modesta Amelia Sacks
(Eve Hewson) sta per sposare lo scapolo ereditiero
Benji (Billy Howle). I preparativi sono
orchestrati dalla futura suocera, l’elegante ed esigente
Greer Garrison Winbury (Nicole
Kidman), una famosa scrittrice di romanzi
gialli, sposata da 29 anni con l’affascinante Tag
(Liev
Schreiber). Insieme, agli occhi di tutti, formano la
“coppia perfetta,” l’emblema dell’amore e… i “Beckham” del mondo
dell’editoria.
Greer e Tag Winbury hanno
tre figli: oltre al secondogenito Benji, ci sono
il ribelle e sfrontato Thomas (Jack
Reynor), sempre accompagnato dalla moglie Abby
(Dakota
Fanning), e il timido adolescente Will (Sam
Nivola). Quando alla villa arrivano anche i migliori amici
degli sposi, Shooter (Ishaan Khatter) e Merritt
(Meghann Fahy), l’amica francese di famiglia
Isabel (Isabelle Adjani), e i genitori della
sposa, tutto sembra pronto per il grande giorno. Tuttavia, la
tranquillità viene brutalmente infranta quando, all’alba del
matrimonio, un corpo senza vita affiora dalle
acque che circondano la villa. Da quel momento, si scatena
una turbinosa e assillante indagine – seguita
dalla detective Nikki Henry (Donna Lynne Champlin)
e dal capitano Dan Carter (Michael Beach) – che
trasforma la paradisiaca residenza estiva dei Winbury in un
campo di battaglia psicologico, dove ogni membro
della famiglia e ogni ospite diventa un potenziale sospettato.
Chi è l’assassino e perché ha ucciso?
Solo cinque minuti di
festeggiamenti, poi l’omicidio sconvolgente. Il primo episodio di
The Perfect Couple immerge immediatamente il
pubblico nei preparativi di uno sfarzoso matrimonio, per poi
catapultarlo in una misteriosa indagine solo pochi
minuti dopo l’inizio. La serie sfrutta sin dalle prime battute
tutti gli artifici e i cliché del classico giallo
poliziesco, costruendo un’atmosfera di crescente suspense
e mistero. Episodio dopo episodio, gli spettatori vengono dunque
coinvolti sempre più profondamente nel caso, partecipando insieme
alla polizia alla ricostruzione di quella notte
fatidica, degli alibi e dei segreti dei vari personaggi,
per quanto oscuri e compromettenti possano essere.
In questo contesto, i ruoli
della detective Nikki Henry e del capitano Dan Carter diventano
cruciali, non solo per la risoluzione del caso, ma anche
perché finiscono per divenire lo specchio dello sguardo e del
pensiero critico dello spettatore. In particolare, la detective
Henry si distingue come l’unico personaggio che, fin dall’inizio,
non si lascia intimidire dalla fama e dall’oro dei Winbury,
esprimendo liberamente commenti pungenti e privi di deferenza.
Proprio come il celebre quadro di
Dorian Gray, che nasconde sotto la sua superficie le nefandezze del
protagonista, anche l’immagine idilliaca della famiglia
viene progressivamente macchiata dai loro peccati,
rivelazione dopo rivelazione. C’è chi abusa di alcol e fumo, chi
ruba pasticche per puro divertimento, chi tradisce la propria
moglie e chi cela un passato da escort. Sebbene la vicenda ruoti
attorno a un solo assassino e a una sola vittima, alla fine della
storia emerge che tutti sono complici di una grande
menzogna, partecipi di una finzione collettiva che ha
tenuto insieme la fragile facciata di perfezione della
famiglia.
Tra satira sociale,
famiglie disfunzionali, giochi di potere, suspense e un sottile
dark humor, The Perfect Couple si
presenta su Netflix come il crime poliziesco ideale da guardare in
un pomeriggio di pioggia, senza però troppe aspettative. Con un
ritmo sostenuto e una struttura ben calibrata in
sei episodi (sei ore risultano più che sufficienti), la serie
utilizza flashback e ricordi per ricostruire quella tragica notte,
mantenendo alta l’attenzione del pubblico e spingendolo a
scoprire chi si cela dietro il misfatto di questo bizzarro
racconto corale.
Il talentuoso cast contribuisce
senza dubbio al coinvolgimento degli spettatori, anche se
la maggior parte dei personaggi finisce per risultare poco
caratterizzata e incompleta (come, per esempio, lo stesso
personaggio di Billy Howle che risulta pressoché inutile allo
sviluppo della vicenda). Nonostante queste pecche e qualche momento
di noia che potrebbe assalire di tanto in tanto il pubblico, il
thriller diretto da Susanne Bier riesce a farsi apprezzare
per la sua semplicità e leggerezza. Inoltre, a tutto ciò
si aggiunge la garanzia di poter contare sulla presenza della
grande regina della drammaticità, Nicole Kidman, che porta sicuramente la serie
a un livello maggiore.
Lo sceneggiatore/regista di Peacemaker,
James
Gunn, ha confermato che la serie spin-off di
The Suicide Squad tornerà sui nostri
schermi l’anno prossimo. Quando gli è stato chiesto un
aggiornamento sulla seconda stagione su Threads, Gunn ha detto che
John Cena e la banda torneranno per altre oltraggiose avventure nel
2025, “dopo Superman“.
Il reboot DCU uscirà nei cinema a luglio, il che significa
che possiamo aspettarci la seconda stagione di Peacemaker
verso la fine dell’anno. Gunn si è recentemente rivolto ai social
media per rivelare un primo sguardo ufficiale al nuovo casco che
Christopher Smith, interpretato da John Cena, indosserà quando farà il suo
ritorno. La foto mostrava solo il casco visto da dietro, ma è
chiaramente un
nuovo design, forse ispirato alla versione “Future State” del
personaggio.
Sebbene la foto sia stata rimossa, di recente è stato avvistato
sul set un murale raffigurante Peacemaker, interpretato da John
Cena (che indossa un costume leggermente diverso), suo
padre con il suo costume da Drago Bianco e un misterioso terzo
personaggio che molti credono si rivelerà essere il fratello di
Christopher Smith, Keith.
Peacemaker, cosa
sappiamo sulla seconda stagione
“Peacemaker esplora la storia
del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del
2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo
irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo,
non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”. I
dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag
Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker
di suo figlio Rick Jr. (Joel
Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.
Gunn, Peter Safran
e Matt Miller sono i produttori esecutivi di
Peacemaker.
Anche il produttore esecutivo John Cena e il produttore consulente Stacy
Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. Nel cast si
ritrovano anche Sol Rodríguez nei panni di Sasha
Bordeaux, Tim Meadows nei panni di Langston Fleury
e David Denman in un ruolo misterioso. La serie
arriverà nella seconda metà del 2025.
Bloom ha interpretato l’arciere
elfico nella trilogia originale di Peter Jackson e
nei film Lo Hobbit, dove un po’ di tecnologia
digitale è stata utilizzata per togliere qualche anno all’attore,
dopotutto gli elfi sono sempre giovani e immortali.
Alla star di Pirati dei
Caraibi è stato chiesto per la prima volta se fosse
interessato a far parte dei nuovi film del LOTR durante
un’intervista con Variety. “Oh, amico, quelle cose sono
incredibili. Sì. Non so come ci riuscirebbero. Immagino che con
l’intelligenza artificiale si possa fare qualsiasi cosa al giorno
d’oggi. Ma se Pete [Peter Jackson] dice salta, io dico, ‘quanto in
alto?’ Voglio dire, ha iniziato tutta la mia carriera.”
Orlando
Bloom ha continuato dicendo che ha parlato con Serkis
del prossimo progetto, e il regista gli ha detto che l’intelligenza
artificiale potrebbe essere utilizzata, presumibilmente per far
sembrare più giovani i personaggi che tornano. “Non so davvero
cosa [stanno pianificando]. Ho parlato con Andy [Serkis] e ha detto
che stavano pensando a come fare le cose. Ho pensato, ‘Come
potrebbe funzionare?’ E lui ha risposto, ‘Beh, l’intelligenza
artificiale!’ e io ho risposto, ‘Oh, OK!’ È stato un periodo
piuttosto magico della mia vita, ed è una di quelle cose in cui non
c’è un lato negativo.”
La pratica del de-aging è stata già
usata diverse volte, tuttavia non è che l’effetto sia sempre
ideale. Questa pratica è altamente disapprovata e sempre più
persone ne parlano mentre certi alti vertici del settore tentano di
influenzare l’opinione pubblica. Non siamo sicuri di quanto Serkis
fosse serio, ma sembra proprio che usare l’IA per The Hunt for
Gollum sia qualcosa che sta prendendo in considerazione.
Il mondo costruito da Tolkien ne
Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con
molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e
la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un
sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è
quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo.
“Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha
ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero
rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che
vogliamo coinvolgere“.
Dato che Gollum incontra la sua fine
tra le fiamme del Monte Fato verso la fine de Il ritorno del Re, è lecito aspettarsi che il film si
svolgerà prima di quegli eventi, idealmente anche prima che Frodo
intraprenda il suo viaggio. Questo suggerisce che personaggi
iconici come Aragorn, Boromir,
Gandalf e Legolas potrebbero
tornare in qualche modo, come suggerisce Serkis. Viggo Mortensen, che ha interpretato Aragorn
nella trilogia originale, si è
detto interessato se la trama è quella giusta, e anche Ian McKellen si è detto
pronto a riprendere il personaggio di Gandalf.
Paramount
Home Entertainment e Plaion Pictures
annunciano che IF – Gli amici
immaginari è da ora disponibile in DVD, Blu-Ray
e 4K UHD + Blu-Ray. Dopo il successo al cinema, questa magica
avventura per tutta la famiglia diretta e interpretata da John Krasinski (A Quiet Place) arriva
in tre imperdibili edizioni Home Video che includono anche un
fantastico activity kit. Grazie a quest’ultimo i più piccini
potranno divertirsi con tanti giochi e disegni da colorare a tema
IF!
IF – Gli amici immaginari è
interpretato da Cailey Fleming (Star
Wars: L’ ascesa di Skywalker),
Ryan Reynolds (Deadpool), Krasinski e Fiona Shaw
(Harry Potter saga) insieme a una miriade di doppiatori di
alto livello, tra cui Phoebe Waller-Bridge (Fleabag),
Louis Gossett Jr. (Il colore viola) e Steve Carell
(The Office, Cattivissimo Me), che danno vita a
una bizzarra serie di amici immaginari.
Grazie alle
edizioni Home Video DVD e 4K UHD + Blu-Ray, gli spettatori avranno
accesso a oltre 40 minuti di contenuti bonus dietro le quinte per
esplorare lo stravagante mondo degli amici immaginari. Potranno
scoprire come ogni IF ha preso vita, ascoltare come i registi hanno
reso reale l’immaginario, andare in giro per New York, da Brooklyn
Heights a Coney Island, e molto altro!
Scritto e diretto
da John Krasinski, IF – Gli amici
immaginari è l’incredibile e magica storia di
una bambina e della sua capacità di vedere gli IF, cioè gli amici
immaginari di tutte le persone. Grazie a questo suo insolito
superpotere, si imbarcherà in una magica avventura per
ricongiungere gli IF dimenticati con i loro bambini.
I dischi DVD e 4K
contengono i seguenti extra e contenuti bonus*:
La realizzazione di IF – Gli Amici Immaginari
Creare gli amici immaginari
Dare voce agli IF
Un mix di realtà e immaginazione
Tina Turner Forever!
Il mondo immaginario di IF
Papere
Come disegnare Blue (solo sul disco 4K)
IF –
GLI AMICI IMMAGINARI arriva oggi in DVD, Blu-Ray e 4K
UHD + Blu-Ray.